Ma che differenzac`é? Ecco come cresce l`ASM

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Ma che differenzac`é? Ecco come cresce l`ASM
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MOLFET TA
giovedì 23 settembre 2010
Freepress gratuito di informazione
Politica
Il comune
stabilizzerà 45
lavoratori precari.
Attendevano da 15
anni.
n° 68
Politica
Attualità
Cultura
PIP: pubblicata
la graduatoria
provvisoria delle
aziende.
Molfetta vista
dall’alto: grazie
all’Aereoclub di
Bari.
Con d’Elia per
raccontare
quarant’anni d’arte.
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Pulizie d’autunno
Ma che differenza c’é?
Ecco come cresce l’ASM
Ha destato clamore la notizia del divieto di ingresso nel parco divertimenti Miragica per un ragazzo down di Andria. Abbiamo ascoltato la storia della famiglia e
accolto le precisazioni del parco. Ma cosa significa essere down? E perchè anche
il semplice giro su di una giostra non è consentito?
Molfetta regina della raccolta differenziata. Lo dicono i dati non certo gli slogan
elettorali di qualcuno. Il trucco del successo sta nella sensibilità dei cittadini e nel
lavoro dell’Azienda Servizi Municipalizzati che ha deciso di investire sul recupero dei rifiuti per ricavarne denaro contante.
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MOLFETTA - VIA EROI DI CEFALONIA
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giovedì 23 settembre 2010
Primo Piano
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Piazza Pulita “Bis”: a volte ritornano!
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Nuovamente in azione i Carabinieri e la Magistratura. Arrestati tre commercianti di frutta. Eseguite tredici
ordinanze di sequestro.
La scena di è ripetuta il 21 settembre. Quasi identica a quella vista l’8
giugno scorso. A pochi mesi di distanza dall’operazione “Piazza Pulita”, i Carabinieri della Compagnia
di Molfetta sono tornati per mettere ordine nel settore del commercio
“ambulante” di frutta e verdura. Ottanta militari agli ordini del Capitano
Domenico Del Prete supportati da un
veivolo dell’Elinucleo di Bari, hanno
eseguito 14 ordinanze di sequestro
preventivo di beni emesse lo scorso
17 settembre dal Gip del Tribunale
di Trani dottor Roberto Oliveri del
Castillo nei confronti di altrettanti
venditori. Le ordinanze sono arrivate in seguito alle indagini svolte
dai militari del Nucleo Operativo e
Radiomobile dei Carabinieri e dagli
agenti della Polizia Municipale guidati dal Capitano Giuseppe Gadaleta.
Indagini coordinate, come nel giugno
scorso, dal Sostituto Procuratore Giuseppe Maralfa, che ha ritenuto tredici
negozianti di frutta e verdura, tutti
molfettesi, di cui quattro ambulanti,
otto in sede fissa, ed uno titolare di
entrambi i tipi di esercizio, responsabili, a vario titolo, di numerosi reati.
Nello specifico ai commercianti sono
state contestate l’invasione di terreni
e la violazione dei sigilli poichè da
giugno ad oggi, hanno violato i sigilli apposti dai Carabinieri sulle aree
sequestrate ed affidate in custodia ai
negozianti stessi. Ma questa volta gli
inquirenti hanno usato la “mano pesante” rispetto a quanto fatto a giugno: tre commercianti, infatti, che,
citando testualmente l’ordinanza di
custodia cautelare hanno “posto in
essere con protervia e spregiudicatezza condotte illecite come se non fosse
accaduto nulla, come se si trovassero
nella piena legalità di un diritto ormai
acquisito, e pure nella qualità di custodi si sono riappropriati di luoghi
pubblici e installazioni in sequestro”,
sono stati posti agli arresti domiciliari. Tra di loro vi è anche una donna.
Gli appostamenti e le riprese videofotografiche realizzate dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno
dimostrato che in un caso, il fruttivendolo, con assoluta noncuranza dei
provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, aveva occupato con continuità
la sua vecchia postazione, nonostante
fosse stata sequestrata, sia prima di
divenirne il custode, sia dopo che la
stessa area gli era stata affidata dal
giudice. Negli altri due casi, invece,
esattamente come avveniva prima
dell’operazione Piazza Pulita dell’8
giugno, i due commercianti continuavano ad occupare stabilmente, senza
alcuna autorizzazione (nemmeno al
commercio ambulante), le aree poste
sotto sequestro, tutti i giorni, 24 ore
su 24. Da giugno sino al momento
dell’operazione bis, è stato accertato
che i fruttivendoli che hanno continuato ad agire in disprezzo dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria
sono stati 13, meno della metà dei
29 destinatari dei provvedimenti di
sequestro eseguiti l’8 giugno. “Sicuramente -hanno dichiarato gli inquirenti- un successo nel ripristino della
legalità, in un settore delicato quale la
regolamentazione dei servizi di prossimità indispensabili per la cittadinanza: non un contrasto all’esercizio
del commercio, ma un invito a rispettare ed a far rispettare le regole che la
società stessa si impone, nell’interesse di tutti i suoi membri”. Nel corso
dell’operazione, anche questa volta
come a giugno sono stati rimossi e
sequestrati gazebo, bancarelle, cassette, mentre i prodotti ortofrutticoli
sono stati affidati ai commercianti
dopo essere stati tolti dalle aree ad
essi interdette. Anche il sindaco Antonio Azzollini ha seguito alcune fasi
dell’operazione. Il primo cittadino,
prima di partire per Roma dove era
atteso da impegni al Senato, ha voluto personalmente accertarsi di quanto
stava avvenendo in città dopo essere
stato informato dell’operazione in
corso dai vertici della Compagnia
Carabinieri. Scarno il commento del
sindaco che ha ribadito la necessità di
rispettare le decisioni della magistratura ma anche di impegnarsi per garantire lavoro purchè la legge venga
rispettata. “Da notare -ha detto- che
le attività commerciali oggetto dei
nuovi provvedimenti sono 13, meno
della metà rispetto alla precedente operazione. Questo significa che
stiamo lavorando bene e che presto
l’intero settore potrà conoscere una
regolamentazione definitiva e rispettosa di ogni norma”. A tal proposito
Rifondazione Comunista, che ancora
una volta ha proposto di utilizzare
l’ex mercato ortofrutticolo all’ingrosso per realizzare un’area mercatale,
non si è tirata certo indietro dal dire
la sua. “Azzollini -ha dichiarato il segretario del partito in una nota stampa- continua a rimandare la soluzione
del problema come gli struzzi, le ultime parole famose furono il termine
del 30 settembre entro cui Molfetta avrebbe avuto il nuovo Piano del
commercio. Ebbene a quelle data non
ci sono convocazioni di Consiglio
Comunale con all’odg il tema spinoso. Azzollini continua a strumentalizzare le richieste legittime di chi vuole
crearsi un’opportunità di lavoro, danneggiando inoltre quegli operatori
commerciali che invece sostengono
spese per mantenere locali, pulizia e
decoro. Altro che libera concorrenza
e rispetto delle regole di mercato”.
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Politica
giovedì 23 settembre 2010
Comune: stop ai lavoratori precari
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La Giunta Azzollini vara i provvedimenti per stabilizzare 45 lavoratori.
Dopo ben quindici anni di attesa si è
aperta finalmente la finestra della stabilizzazione per i 45 lavoratori precari del
Comune di Molfetta. L’amministrazione
guidata dal sindaco Antonio Azzollini
ha approvato il bando pubblico per attuare le procedure concorsuali destinate
a 30 lavoratori socialmente utili (l.s.u.) e
15 collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.). Il provvedimento rappresenta il traguardo di una marcia comin-
ciata il 19 aprile scorso con la delibera
di giunta n. 100: in quell’occasione,
infatti, fu approvata la rimodulazione
della dotazione organica del personale comunale. La seconda tappa risale a
qualche giorno dopo, il 23 aprile: fu la
volta del programma dei fabbisogni di
personale relativo al triennio 2010-2012
e in quella sede si stabilì il ricorso alla
stabilizzazione dei precari, con assunzione a tempo indeterminato e a tempo
Sanità: dito puntato
contro la Regione
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Atto d’accusa da parte dell’Amministrazione
Comunale e del PdL.
“Il piano di rientro sanitario della Regione Puglia difetta innanzitutto sul piano
del metodo: contestiamo la mancanza
assoluta di un effettivo coinvolgimento
degli enti locali più vicini ai cittadini e al
territorio: ai Comuni, a tutt’oggi, non è
stata trasmessa nemmeno una bozza contenente i dettagli del ridimensionamento
cui andranno incontro gli Ospedali delle
nostre città, né si conoscono la logica e
i criteri adottati”. È quanto ha dichiarato
l’assessore ai Servizi Sociali di Molfetta,
Luigi Roselli, intervenendo sul piano di
rientro sanitario della Regione Puglia.
Roselli, che ha partecipato nei giorni
scorsi alla conferenza dei sindaci proprio
sul tema della sanità regionale, sottolinea,
inoltre, l’impossibilità per i cittadini di
conoscere il futuro del sistema ospedaliero data la totale mancanza di dati ufficiali
che non siano mere indiscrezioni di stampa. “Dispiace che su un tema così delicato qual è la salute dei cittadini la Regione
non abbia creato le premesse per un confronto serio con le istituzioni che operano
sul territorio. Il timore – conclude Roselli
– è che adesso per far fronte all’enorme
debito accumulato dal governo regionale
i cittadini si vedano calate dall’alto scelte affrettate e non condivise”. Ancor più
duro il commento del segretario locale
del PdL, Pasquale Mancini cha ha parlato
di un “ennesimo atto della triste commedia della Sanità pugliese. Nel disperato
tentativo di colmare il disastroso buco
(siamo a ben oltre 700.000.000 di euro)
generato in 6 anni di sprechi e malcostume la Regione improvvisa un programma di tagli, chiusure e ridimensionamenti
senza informare né coinvolgere sindaci
e cittadini. Nella assenza di trasparenza
e programmazione è la stampa a dettare
l’agenda: Molfetta pare destinata a perdere il day hospital di pediatria e il day
surgery di ginecologia. Un taglio che, di
fatto, elimina l’area materno infantile, declassando l’ospedale di Molfetta”.
pieno, per la copertura dei posti vacanti.
La stessa delibera n. 104 contiene l’atto di indirizzo per la stabilizzazione di
15 lavoratori coordinati e continuativi
in attività di servizio presso il Comune.
L’8 settembre 2010 è invece una data
storica perché segna l’effettiva approvazione dei bandi di concorso. “È davvero
una bella giornata per Molfetta e soprattutto per queste persone che finalmente
potranno recuperare un po’ di serenità
– ha commentato il sindaco Azzollini –
entro la fine del 2010 assumeremo i primi dieci lavoratori. Agli inizi del 2011
proseguiremo con il secondo turno di
assunzione e a fine 2012 tutti i precari
saranno stabilizzati”. L’assessore al Personale Anna Maria Brattoli ha aggiunto:
“Abbiamo mantenuto una promessa”.
Lo scorso 13 settembre è già stato pubblicato il bando destinato agli l.s.u. La
selezione pubblica per i lavoratori socialmente utili è interamente riservata
ai lavoratori già in servizio presso il
Comune e servirà alla copertura di 5
posti vacanti di categoria A e 25 posti
vacanti di categoria B/1. La selezione si
svolgerà sulla base di una prova teoricopratica e dei titoli: la valutazione dei
candidati sarà effettuata da parte di una
commissione giudicatrice sulla base di
un punteggio massimo di 60 punti (30
relativi alla prova teorico-pratica, 30
relativi ai titoli). Al termine delle prove
di esame saranno formulate due distinte
graduatorie dei concorrenti relative alle
categoria A e B/1. Il Comune procederà all’assunzione in prova dei vincitori
nei profili professionali e nelle categorie
corrispondenti (in base alle norme vigenti in materia di pubblico impiego e
con le disponibilità finanziarie proprie)
secondo l’ordine della graduatoria di
merito, mediante stipulazione di contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno.
Sempre l’8 settembre, con delibera di
giunta n. 239, riferita ai co.co.co., l’amministrazione comunale ha dato mandato ai dirigenti dei settori interessati
di impostare le procedure selettive pubbliche e l’indizione dei rispettivi bandi
finalizzati alla stabilizzazione di 15 lavoratori.
giovedì 23 settembre 2010
l’Opinione
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Manca anche il regista
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Nella città in cui tutto accade e nulla cambia.
La città in cui nulla accade, in cui nulla cambia, vale a dire Molfetta. Nulla
di diverso dalla liberazione della solita
tartaruga, dal concerto per quelli che se
lo possono permettere, dalla festa patronale, tradizione che sopravvive a se
stessa. Le stagioni si susseguono senza segnare cambiamenti. Estate dopo
estate le spiagge sono sempre sporche,
affollate e difficilmente accessibili,
anche se si legge che si fanno lavori,
si rinnova, che i turisti abbiano tutti
quest’anno scelto la Puglia. Dove siano andati a mare a Molfetta rimane un
mistero. Saranno pure arrivati i turisti,
qualcuno li avrà avvistati e potrà testimoniarlo, certo è che molti concittadini
se ne sono andati. E anche questo non
cambia. Gli studenti migliori e quelli
che hanno famiglie in condizione di investire, alla ricerca di una formazione
valida da spendere poi sul mercato del
lavoro, provando a combattere a monte
lo spettro della disoccupazione, quasi
rassegnati che, tanto, prima o poi la
valigia bisognerà farla, che a Molfetta
– ecco questo sicuramente non cambia
– le possibilità di lavoro sono rare, rare
come i datteri di mare o un pomodoro
che sappia davvero di pomodoro. Se
ne vanno i precari della scuola, quelli
che, anche se non più ragazzini, grazie
alla scelta di investire in grandi opere,
tipo il porto, piuttosto che nella scuola,
devono cercarsi una supplenza a Nord,
sperando di non finire in un istituto pieno di simboli leghisti. Ripartono quelli che sono lontani da anni, che fuori
hanno un impiego e case e figli che a
Molfetta si sentono estranei, tornati per
le vacanze, il mare, la visita a genitori,
le riunioni con gli amici più vecchi e
spesso più veri, un pieno di calzone e
mozzarella e quel cibo che, per quanto
abbia perduto sapore, manca in un’altra terra; ferie finite, ritorno al lavoro,
voli low cost o auto in cui caricare 20
chilogrammi di meloni gialli, che al
Nord costano di più e, i più fortunati,
anche la cassa della salsa fatta in casa e
il bidone dell’olio. Non cambia questo
a Molfetta, l’obbligo ad andarsene per
trovare una collocazione nel mondo,
una forma di sostentamento, perché no,
il successo. Quasi che qui fosse riservato a pochi, magari ben nati e ben protetti
da relazioni famigliari, appoggi e conoscenze. Stagione dopo stagione, rimane
sempre quella la sporcizia, al punto che
due genitori hanno autoconvocato gli
abitanti di una strada cittadina per ripulire almeno le aiuole. E se qualcosa
cambia, è solo uno scherzo ottico. Per
esempio è sembrato, solo sembrato, che
grazie all’intervento delle forze dell’ordine – quel giorno sembrava di stare a
Beirut tante divise c’erano sui marciapiedi – che i fruttivendoli fossero stati
costretti a fare i fruttivendoli e non gli
occupatori permanenti di strade e marciapiedi. Uno scherzo, è stato solo uno
scherzo, così, tanto per dare l’idea che
qualcosa si muova nella città immobile,
durato poco, come per tutti gli scherzi
che si rispettino. A poco a poco ognuno
ritorna al suo angolo, al suo incrocio,
al suo marciapiedi, con un sussulto di
pudore il camion e i tavolacci lunghi
metri li tiene ancora un per po’ indietro, per ora si contiene, ma le cassette
incombono, fra un po’ sarà tutto come
prima. Quasi come se si vedesse ogni
giorno un film di un maestro coreano,
quelli da festival che non piacerebbero
al ministro Biondi, quelli lenti, dove finisce la pellicola e si esce esclamando:
“ma non è successo niente!”. Solo che
qui a Molfetta neppure il registra coreano abbiamo.
Lella Salvemini
Consiglio Comunale:
vicepresidenza a Patimo
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Rappresentante del Pd. Sostituisce Pino Amato.
È Saverio Patimo, consigliere comunale del Partito Democratico, il
nuovo vice presidente della massima
assise cittadina. A deciderlo i consiglieri riuniti per la riunione convocata venerdì scorso dal presidente Nicola Camporeale. Patimo subentra a
Pino Amato, quest’ultimo eletto nelle
fila dell’UdC e sospeso dall’incarico
dopo la condanna all’interdizione dai
pubblici uffici emessa dal Tribunale
di Trani nel corso del processo che
lo vedeva accusato di vari reati dal
Pubblico Ministero Giuseppe Maralfa. Al posto di Pino Amato è “rientrato” in consiglio Francesco Mangiarano, primo dei non eletti nella lista
dell’UdC. Mangiarano era già entrato
in Consiglio Comunale subito dopo
le Amministrative del 2008 ma, a seguito di una decisione del Tar Puglia,
aveva poi dovuto cedere il suo posto
al candidato del Partito Democratico
Michele di Molfetta.
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Politica
giovedì 23 settembre 2010
Pubblicata la graduatoria PIP
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Ma i dubbi da sciogliere sono ancora tanti.
Negli scorsi giorni l’Ufficio Tecnico
del Comune di Molfetta ha approvato la graduatoria provvisoria per l’assegnazione dei lotti della nuova zona
artigianale che potrebbe sorgere a ridosso di quella già esistente. Il condizionale è d’obbligo in quanto la reale
realizzazione della zona, nota come
PIP 3, dipende esclusivamente dalla
sentenza che il Tribunale Superiore
delle Acque Pubbliche di Roma emanerà nel prossimo autunno, esprimendosi sull’eventuale rischio idrogeologico in zona denunciato dall’Autorità di
Bacino (AdB). Si tratta di una disputa
che si trascina da anni che vede schierati il Comune di Molfetta da una parte
e appunto l’AdB dall’altra. Secondo gli
studi di quest’ultimo ente la zona sarebbe attraversata da più lame che po-
trebbero comportare un forte di rischio
di allagamenti in caso di intense e violente piogge e di conseguenti piene
provenienti direttamente dalle Murge.
Le lame sono infatti dei profondi solchi
scavati nel corso dei millenni dall’acqua proveniente dalle zone interne e diretta al mare. Si tratta di vere e proprie
vie preferenziali che se ostruite potrebbero causare seri pericoli a cose e
persone. Il Comune di Molfetta ha sorpreso tutti annunciando che all’interno
della nuova zona PIP verranno adottate importanti misure di prevenzione
che prevederanno il contenimento e
la regolamentazione idrica delle lame
tramite un moderno sistema di vasche
laminate per la raccolta e lo smaltimento delle acque. Attualmente però
tale complesso progetto non è ancora
stato reso pubblico e costituisce paradossalmente una sorta di contraddizione alla linea adottata sinora dall’Ufficio Tecnico. Infatti per mesi il Comune
di Molfetta ha continuato ad avanzare
dubbi circa la presenza di lame pericolose all’interno della zona PIP. Palazzo
di Città ha inoltre sempre minimizzato
sulla reale entità e portata delle stesse
presenti lungo il territorio molfettese e
rilevate dall’AdB, considerandole soltanto dei solchi naturali ormai spenti da
tempo che non potrebbero comportare
alcun pericolo. Ne è ulteriore testimonianza lo studio del professor Giustolisi realizzato su richiesta del Comune
che ha evidenziato come la città di
Molfetta non abbia un rischio idrogeologico tale da destare preoccupazioni.
I tecnici comunali hanno quindi appu-
rato l’esistenza di lame realmente funzionanti e potenzialmente pericolose
dato che la costruzione di queste opere
di mitigazione non si potrebbe spiegare
altrimenti? A breve, come detto in precedenza, il Tribunale Superiore delle
Acque Pubbliche di Roma esprimerà il
proprio parere in merito dopo aver analizzato i dato oggettivi forniti dai due
enti. Nel frattempo cento aziende locali
e non diversificate per numerosi settori
di produzione e servizi hanno fatto richiesta di insediamento all’interno della nuova zona come dimostrato dalla
graduatoria provvisoria affissa sul sito
internet e nei palazzi comunali. Ora
non rimane che attendere la decisione
della Capitale.
Francesco Tempesta
La graduatoria provvisoria
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1 Molfetta Energia s.r.l.
ex aequo SITEC s.r.l.
2 Consorzio ECO PARK
ex aequo Eurosistemi s.r.l.
ex aequo MOLMEC Consorzio
Nord Barese della
Meccatronica (9 ditte)
ex aequo Guastamacchia s.p.a.
4 Consorzio Azzurro
2002 (14 ditte)
ex aequo Città Impresa Soc. Coop.
Consortile a r.l. (10 ditte)
5 Metropolis Consorzio
di Cooperative Sociali
a r.l. (4 ditte)
6 ISTOP SPAMAT s.r.l.
ex aequo ENCO s.r.l.
7 Manutenzioni s.r.l.
ex aequo Minervini
Costruzioni s.n.c.
8 Avantgarde s.r.l.
ex aequo SEFA S.r.l.
ex aequo Interporto Molfetta s.r.l.
9 O.S.A. dei F.lli
Sallustio s.n.c.
10 Minervini Giovanni
Autotrasporti
ex aequo EDILNET s.r.l.
ex aequo Secco Service di
Salerno Donato
ex aequo Illuzzi Antonio
ex aequo Nuovautocarrozzeria
Custode Donato
ex aequo Organizzazione
Meridionale Trasporti s.r.l.
ex aequo Interno 45 s.r.l.
11 Autofficina Sud di
Samarelli Nicola
ex aequo C & P Service s.r.l.
ex aequo SICITEC s.r.l.
ex aequo Edil Cria s.a.s.
ex aequo Top Service s.r.l.
ex aequo VI.AL.CO. s.r.l.
ex aequo M.V. Service di
Modugno Valerio
ex aequo ALBACEM s.r.l.
ex aequo de Rosa Costruzioni s.r.l.
ex aequo Energia Rinnovabile
Pugliese s.r.l.
ex aequo MADOGAS in A.T.I.
con EDILNET s.r.l.
12 Loconsole Gennaro
ex aequo CO.MI.TEC. di
Petruzzella Corrado
ex aequo Plasticart A.D. di
D’Aquino Antonello
ex aequo IPA Sud s.r.l.
ex aequo Buona Speranza s.a.s.
13 Tre S.p.a.
ex aequo Davide Alessandrini
Costruzioni
ex aequo AL.CO. Costruzioni di
Alessandrini Roberto
ex aequo Glob Eco s.r.l.
ex aequo Sancilio Giulio
ex aequo Casadibari Antonio
ex aequo Pavimaro di Bavaro
Vittoria
ex aequo De.Ga. Intonaci di
Gagliardi & de Ceglia s.n.c.
ex aequo D.A.I. Optical
Industries s.r.l.
ex aequo D.A.I. Di de Gennaro
Corrado s.r.l.
ex aequo Gadaleta Grafica & Stampa
di Gadaleta Gianluca
ex aequo Pedone s.r.l.
ex aequo Ediltecnica
ex aequo Edildegioia
ex aequo ETT Elettro Tecnica
Tranese di Perfetto
Giovanni & C. s.n.c.
ex aequo M.T.S. s.r.l.
ex aequo Progetto Ricicla
ex aequo MARIM s.r.l.
ex aequo Interrec di Anna
Maria Jelnicka
ex aequo INTONGES di
Turtur Corrado
ex aequo Azienda Agricola Colicello
ex aequo Metal Center
ex aequo Grillo Anna
ex aequo Studio Tecnico
Associato ingg. Bufi
G. & Salvemini M.
ex aequo Azienda Agricola
Caputo Vincenza
ex aequo Marino s.r.l.
ex aequo BIOTECHO s.r.l.
ex aequo OSA DEMOLITION
EQUIPMENT s.r.l.
ex aequo GABESIDE Costruzioni
di de Biase Pasquale
Francesco & C. s.a.s.
ex aequo Edil Sancilio s.n.c.
ex aequo Omega Sistemi di
Bellomo Michele
ex aequo Vitruvio s.r.l.
14 Infissi Scardigno di
Scardigno Domenico
ex aequo de Ruvo s.r.l.
ex aequo Hammer s.r.l.
ex aequo L’Immagine Azienda
Grafica s.r.l.
ex aequo L’Immagine s.r.l.
ex aequo Dental World s.r.l.
ex aequo Losito Michele
ex aequo Mectronik s.r.l.
ex aequo Italiabitare s.r.l.
ex aequo Italdrink di Abbattista
S. & Panunzio G. s.n.c.
ex aequo Città della Scienza San
Corrado di Baviera
ex aequo Zeligowsky Anna
ex aequo Facchini Giulia
ex aequo SC IMMOBILIARE s.r.l.
ex aequo SAMTRANS s.n.c.
ex aequo Micronet Italia s.r.l.
a socio unico
ex aequo Facchini Marco
ex aequo Facchini Guglielmo
Onofrio
ex aequo Impresa Edile Solida
ex aequo = ”parità
di posizione”
Politica
giovedì 23 settembre 2010
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Salvemini “boccia” il bilancio comunale
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Nello scorso numero de “il Fatto” avevamo parlato dei finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche in
città. Pubblichiamo in questo numero la nota del consigliere comunale del Partito Democratico, Mino Salvemini,
che replica alle affermazioni del sindaco Antonio Azzollini e dell’assessore al bilancio Giulio la Grasta.
Con tre diversi comunicati dell’ufficio
stampa del Comune, il sindaco Antonio
Azzollini e l’assessore al Bilancio, Giulio La Grasta, hanno tessuto le lodi del
bilancio consuntivo 2009, approvato a
maggioranza dal Consiglio comunale
nella seduta del 6 agosto scorso. In particolare si sono espressi in termini encomiastici sull’avanzo di amministrazione
pari a circa 1,6 milioni di euro, sostenendo che Molfetta sarebbe “uno dei comuni più virtuosi d’Italia”, e ciò a differenza di “altri enti locali a noi vicini che
invece sono letteralmente al tracollo”.
Per la verità già nel corso della seduta
consiliare durante la quale fu approvato
il predetto rendiconto di gestione, l’opposizione aveva posto in rilievo una serie di criticità cui i mezzi di informazione hanno prestato scarsissima attenzione, forse anche per la complessità della
materia che richiede alcune cognizioni
tecniche. Al riguardo va innanzitutto
ricordato che, ai sensi dell’art. 186 del
Testo Unico degli Enti Locali, il risultato di amministrazione “è pari al fondo di
cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi”, dovendosi
intendere per residui attivi tutti i crediti dell’ente, mentre per residui passivi
i debiti. Assolutamente fondamentale,
quindi, viene ad essere una “valutazione
attenta dell’entità e della sussistenza dei
residui attivi, al fine di evitare l’utilizzo
di risorse esistenti soltanto formalmente
con possibile pregiudizio degli equilibri
complessivi di bilancio” (Commento al
Testo unico degli enti locali coordinato
da Vittorio Italia, volume 2° pag. 207).
In altri termini, se si espongono crediti
insussistenti o semplicemente non esigibili per insolvenza e incapienza dei debitori, non solo risulta completamente falsato il risultato di amministrazione, ma
si compromettono gli equilibri di bilancio, perché quando si destina il presunto
avanzo di amministrazione per finanziare opere pubbliche o quant’altro, si
spende denaro prelevandolo dalla cassa,
nella previsione che essa verrà in futuro
rimpinguata dalla riscossione di crediti
che invece non esistono. E a tale riguardo la minoranza ha dovuto sottolineare
che la situazione è piuttosto preoccupante, riscontrandosi crediti non riscossi per
la TARSU pari a € 1.500.000 circa per
gli anni dal 2003 al 2008, con una percentuale di irrecuperabilità prevedibile
piuttosto elevata, data anche l’anzianità
dei crediti stessi (appare prudente stimare perdite di circa un terzo sulla predetta
somma). Notevoli perplessità sussistono
inoltre sulla recuperabilità di € 240.000
all’incirca per la gestione degli impian-
ti sportivi, mentre è praticamente certa
l’inesigibilità della somma di € 500.000
circa per gli affitti dei fabbricati comunali non pagati da inquilini nella quasi
totalità insolventi e privi di beni su cui
l’agente della riscossione possa rivalersi,
in quanto trattasi di persone che hanno
potuto godere degli immobili di proprietà dell’ente proprio perché si trovavano
in disagiate condizioni economiche. La
fondatezza di tali rilievi è in qualche
modo confermata dallo stesso Collegio
dei Revisori comunali che a pag. 29
della loro relazione e con riferimento
ai crediti anteriori all’anno 2005 scrivono: “l’organo di revisione ritiene che
è necessario attivare urgentemente una
verifica della esigibilità dei suddetti residui attivi”. Se, quindi, il bilancio fosse
stato “ripulito” da tali attività puramente
apparenti, l’avanzo di amministrazione
sarebbe stato assai modesto (non più di
400.000 euro), ma, evidentemente, si è
scelta una politica a nostro avviso poco
prudenziale, al solo scopo di vantare
risultati comunque scarsamente significativi, dal momento che, notoriamente,
l’avanzo di amministrazione non indica
affatto di per sé che il comune sia “virtuoso”, tant’è che degli 8500 comuni
italiani solo 250 circa espongono un
disavanzo mentre tutti gli altri dichiarano un avanzo. A proposito, infatti, di
enti vicini che sarebbero “letteralmente
al tracollo”, il Comune di Bari, sin dallo
scorso maggio, ha approvato il bilancio
consuntivo 2009 con un avanzo di amministrazione di 12,5 milioni di euro,
cioè quasi otto volte l’avanzo presunto
di Molfetta a fronte di una popolazione
superiore di poco più di cinque volte,
quindi un risultato proporzionalmente
di gran lunga migliore rispetto a quello
conseguito dal “virtuosissimo” Comune
di Molfetta. Ma è importante che i cittadini molfettesi sappiano come si è giunti
a tale risultato che, come abbiamo visto,
non avrebbe dovuto essere superiore
ai 400.000 euro (la metà dell’avanzo
dell’esercizio 2008) se l’Amministrazione avesse privilegiato una politica di bilancio improntata alla diligenza del buon
padre di famiglia. Innanzitutto si è scelto
di “affamare” letteralmente l’ASM che,
al contrario, ha bisogno, data l’espansione della città e il pensionamento di dipendenti non sostituiti (per via del blocco del turn over), di procedere ad almeno dieci assunzioni di operatori da impiegare per lo spazzamento delle strade
e dei marciapiedi che, infatti, specie in
periferia, vengono puliti con frequenza
del tutto insufficiente. Ciò significa che
il Comune, proprietario dell’azienda,
dovrebbe sborsare almeno 300.000 euro
in più all’anno (presumibile costo di 10
dipendenti di nuova assunzione) per
rendere un servizio di igiene urbana dal
livello almeno accettabile. E, nonostante tale scelta, ugualmente l’ASM chiude
regolarmente i suoi bilanci in perdita.
Vale a dire che, anche senza procedere
alle predette necessarie assunzioni, le
risorse erogate dal Comune sono comunque insufficienti. Altro capitolo su
cui l’Amministrazione ha, a nostro avviso, improvvidamente lesinato è quello
della manutenzione delle strade e della
segnaletica orizzontale, il cui pessimo
stato è ben noto a tutti i cittadini e che
produce ogni anno esborsi ingenti a carico del bilancio comunale per risarcire
i danni riportati dagli utenti della strada.
A tale riguardo sarebbe stato saggio procedere alla manutenzione ordinaria anno
per anno, mentre si è scelto di contrarre
un mutuo di ben 3 milioni di euro, così
interrompendo il necessario percorso di
discesa del debito per capitale e interessi, allo scopo di realizzare un lavoro
pubblico che, concernendo la pura conservazione del patrimonio comunale,
avrebbe dovuto essere finanziato con
fondi di bilancio e non già ricorrendo
all’indebitamento che, invece, dovrebbe essere preferibilmente riservato agli
investimenti per nuove opere pubbliche.
Ma, evidentemente, alla Giunta e alla
maggioranza di Centrodestra interessa
più che altro sbandierare ai quattro venti
gli avanzi di amministrazione che, come
si è visto, sono poco più che fumo negli
occhi, mentre nulla dice – e non a caso
– il loquace Ufficio stampa del Comune
sullo stato di realizzazione dei programmi, sul cui negativo andamento avremo
modo di tornare.
Mino Salvemini
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Attualità
giovedì 23 settembre 2010
Dai rifiuti arrivano le risorse
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Mezzina: “Una gestione tesa allo smaltimento ma anche alla produttività dei rifiuti”.
Ha le idee chiare e non lo nasconde Giovanni Mezzina, presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati di Molfetta da appena
due mesi, già consigliere comunale del
PdL, 58 anni, ex agente di commercio nel
campo della cosmesi ora convertito ai rifiuti
per nomina diretta del sindaco. “In un certo
senso continuo a lavorare ancora tra i profumi” dice ridendo; “sono profumi diversi, è
vero, ma parlano di una città attiva, che vive
e produce nonostante la crisi, al servizio
della quale mi sono messo, con una valigia
accanto nel caso dovesse servirmi, accettando un mandato che non è solo politico”.
Potremmo dire che è anche un mandato…
etico? Azzardiamo, qui nel suo ufficio
dove lo abbiamo raggiunto per commentare i confortanti dati, forniti dal consorzio
ATO Ba/1, sulla raccolta differenziata dei
rifiuti che vedono la città di Molfetta al primo posto, seguita da Bisceglie dalla quale si
discosta per ben 10 punti (dello stesso bacino di utenza fanno parte anche Andria, Barletta, Canosa, Corato, Ruvo, Terlizzi, Trani,
ndr). “Sì, forse lo è, se si pensa che quella
che potremmo definire ‘cultura dei rifiuti’
affonda le sue radici in temi ben più ampi
e importanti, quali il rispetto per l’ambiente,
l’attenzione per la natura, la pratica di stili di
vita improntati a norme di educazione civica e sociale, non solo igieniche. Riuscire a
sensibilizzare i cittadini sull’importanza di
gestire i rifiuti domestici e non in maniera
corretta e razionale per consentire a noi di
poter proseguire con il ciclo successivo di
raccolta e smaltimento è un compito non
facile che tocca varie corde della coscienza dei cittadini: c’è da vincere la pigrizia,
l’indifferenza, la fretta, il tempo e lo spazio
che mancano, la tendenza al vandalismo di
molti, ecc.”. Lei ha dichiarato più volte che
intende contenere i costi, perseguire un profitto: come si concilia ciò con la qualità dei
servizi che un’azienda di 106 dipendenti e
con un fatturato di 9 milioni di euro deve
erogare attraverso interventi operativi che
richiedono mezzi, unità di lavoro, tempi e
modalità precisi? “Razionalizzare le varie
attività attraverso serie programmazioni,
operare all’interno di una squadra efficiente
e preparata, avvalersi dell’esperienza di persone e tecnici qualificati, accogliere proposte e suggerimenti da parte di cittadini: tutto
questo può rendere possibile ciò che non
solo io ma tutti, a partire dal consiglio di
amministrazione (i componenti sono Eleonora Caputi, Biagio De Candia, Ignazio De
Gioia, Paolo Ragno, ndr), ci siamo prefissi.
Il concetto di azienda si è evoluto nel tempo; riuscire a conseguire un risultato economico o poter chiudere almeno i bilanci in
attivo è fondamentale sempre e comunque,
vuol dire prestare attenzione alla gestione
in maniera globale e avveduta: risparmiare, eliminare sprechi e spese superflue,
implementare i tipi di interventi da offrire
anche ai privati (l’azienda si occupa anche
di derattizzazione, disinfestazione, trasporto d’acqua, ndr) non va necessariamente a
discapito della qualità dei servizi”. Il direttore dell’ASM, ingegner Silvio Binetti, che
ricopre questa carica dal 1998, sottolinea, a
riguardo, l’aumento degli introiti per servizi ai privati avvenuto nell’arco degli anni e
parla dell’importanza di riuscire ad essere
competitivi sul mercato per un’azienda che
si è trovata più volte nell’occhio del ciclone
per vicende che nessuno vuole commentare. La raccolta dell’umido, ripartita di
recente, grazie anche alla collaborazione
dell’Ato che ha fornito attrezzature e mate-
riale, ha dato buoni risultati e ha raggiunto
circa 5.300 famiglie ma l’obiettivo è quello di raggiungere le 7.000 unità. Voi avete
più volte dichiarato che intendete spostare
le risorse umane da attività improduttive a
servizi più redditizi: ci può spiegare come?
“Lo spazzamento stradale è improduttivo,
tenga presente che la rimozione, ad esempio, delle cartacce abbandonate fuori dai
cestini e dai cassonetti costa più di milione
di euro, mentre la raccolta differenziata produce importanti ricavi”. Qualche esempio?
“Nel 2009 tremila tonnellate di carte e cartine hanno procurato 180mila euro di ricavi,
1000 tonnellate di plastica 160mila euro,
1100 tonnellate di vetro e metalli 90mila
euro, tutto questo con il sistema tradizionale
stradale e non con le tecniche di porta a porta che assicurano risorse maggiori a fronte
di un ulteriore impiego di mano d’opera”.
Progetti futuri? “Di sicuro riguardano gli
investimenti impiantistici, la possibile attuazione delle norme in materia di servizi
pubblici e relativi affidamenti, i rapporti e
la collaborazione con i comuni vicini ed i
loro operatori”.
Beatrice De Gennaro
giovedì 23 settembre 2010
Attualità
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Anche nel 2010 una “Estate Sicura”
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Soddisfazione è stata espressa dal comandante della Polizia Muncipale, Mauro Giuseppe Gadaleta.
Il progetto “Estate sicura 2010”, predisposto dalla Polizia Municipale di
Molfetta con il consenso della Prefettura, è giunto al termine in concomitanza della fine della stagione estiva. Era
scattato sabato 3 luglio il dispositivo
di sicurezza e prevenzione che fino al
31 agosto ha garantito ordine pubblico e sorveglianza nelle zone della città
più frequentate dalla movida giovanile
e a maggiore impatto turistico. Anche
quest’anno, come il precedente, alcune
pattuglie della Polizia Municipale, complessivamente 364 unità nei 62 giorni,
si sono impegnate in servizi di controllo
del territorio, per garantire l’ordine pubblico e sorvegliare la viabilità su Lungomare Colonna, Corso Dante, Banchina Seminario, il centro storico, Viale
dei Crociati e Piazzale Madonna dei
Martiri. Ci sono stati controlli in tutti i
giorni della settimana, seppur con orari
di sorveglianza diversificati e dosati in
base alla necessità. Sono stati potenziati
i servizi di sorveglianza non solo nelle
aree interessate dagli eventi dell’Estate
Molfettese 2010 ma anche in quelle vie
dove è più concentrata la presenza di turisti, pedoni ed esercizi ricettivi. Durante questa stagione sono state parecchie
le iniziative organizzate a Molfetta ma
“la Polizia Municipale – come afferma
il comandante, dott. Giuseppe Gadaleta
– ha saputo abilmente farsi carico delle
diverse necessità, senza dover privare
della propria assistenza tutti i numerosi appuntamenti organizzati a Molfetta,
seppure con grande sacrificio a causa
del numero di unità alquanto esiguo.
Inoltre – aggiunge il comandante – la
Polizia Municipale di Molfetta, collaborando con la Polizia Stradale, è stata
una delle poche nella regione Puglia a
rientrare, a partire dal 15 luglio fino al
18 agosto, in un progetto della prefettura di accertamento di guida in stato di
ebbrezza”. La necessità di controlli e,
dunque, un maggiore impegno da parte
della Polizia Municipale ha riguardato
i giorni del fine settimana in cui a fare
le ore piccole sono stati in molti. “Al
termine dell’operazione, Estate Sicura
2010, – continua il dott. Giuseppe Gadaleta – parecchi risultano essere gli
accertamenti di infrazioni contestate
direttamente agli utenti: 110 autoveicoli
parcheggiati in doppia fila, 50 veicoli in
sosta non parallela alla strada, 58 mezzi
che, non rispettando la segnaletica dei
semafori, sono passati col rosso, 52 conducenti di ciclomotori sprovvisti di casco”. Come i dati dimostrano la Polizia
Municipale ha lavorato incessantemente e in maniera assolutamente efficiente, riproponendo sette giorni su sette lo
stesso impegno che lo scorso anno era
riservato soltanto al fine settimana. “A
differenza dello scorso anno – conclude
il comandante, dott. Giuseppe Gadaleta
– in cui abbiamo potuto registrare oltre
che le infrazioni anche parecchio disordine soprattutto per quanto riguardava
la litoranea, quest’anno i cittadini molfettesi sono risultati più osservanti del
codice della strada, tuttavia noi vigili
urbani confidiamo in mezzi che vanno
al di là delle multe, ovvero il senso civico che in ognuno di noi non dovrebbe
mai venir meno”.
Gianfranco Inglese
Controlli Luglio - Agosto 2009
- Auto controllate 215
- Persone sottoposte a test 83
- Persone positive all’etilometro 2
- Persone positive al controllo
antidroga 0
- Richieste di sospensioni
delle patenti 2
- Doc. di circolazione ritirati 10
- Patenti ritirate 2
- Veicoli sequestrati 4
- Unità impiegate
complessivamente 40
Controlli Luglio - Agosto 2010
- Auto controllate 217
- Persone sottoposte a test 110
- Persone positive all’etilometro 0
- Persone positive al controllo
antidroga 1
- Richieste di sospensioni
delle patenti 3
- Doc. di circolazione ritirati 3
- Patenti ritirate 5
- Veicoli sequestrati 0
- Unità impiegate
complessivamente 364
10
Attualità
giovedì 23 settembre 2010
Torna a splendere Piazza Minuto Pesce
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Restituito alla città un luogo simbolo della “molfettesità”.
Aperta al pubblico con la possibilità di
effettuare visite guidate per sette giorni,
piazza Minuto Pesce, sede del mercato ittico al dettaglio, si è mostrata agli
occhi dei cittadini molfettesi e non in
tutto il suo splendore. Alla cerimonia
di inaugurazione hanno partecipato autorità civili e religiose. Per l’occasione
sono intervenuti il vescovo don Luigi
Martella, il sindaco Antonio Azzollini e l’assessore al marketing e centro
storico Giacomo Spadavecchia. Piazza Minuto Pesce è concepita da tutti
come simbolo della città che porta con
sé una tradizione marinara secolare. Il
pesce merita di essere esaltato nella sua
naturale bellezza, con i suoi colori e i
suoi profumi, e gustato nella sua bontà
unica, consumato anche dai turisti (che
negli anni a seguire, grazie alla costruzione del porto turistico, dovrebbero aumentare); per queste ragioni deve essere
esposto in luoghi assolutamente igienici
e accoglienti per i clienti: non a caso,
come ha spiegato il sindaco durante la
cerimonia di apertura, la struttura del
mercato è stata realizzata con attrezzature in acciaio inossidabile e zone assai
arieggiate per garantire la salubrità del
prodotto. Piazza Minuto Pesce, in passato convento dei Francescani, si è rivelata anche uno scrigno di tesori: durante
i lavori di ristrutturazione sono state
rinvenute una lapide del XVIII secolo,
una cisterna interrata e una fossa comune, il tutto attualmente allo studio della
Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Puglia. I numerosi scritti di autori
e storici locali, raccontano la grande ricchezza culturale e storica della struttura:
la chiesa, fondata forse nel XII secolo,
si estendeva in lunghezza occupando
l’attuale ingresso del mercato e aveva
una pianta a navata unica con tre volte in asse a crociera suddivise da archi
acuti ad eccezione del presbiterio, coperto con volta a semibotte. Questo era
separato dalla navata da una balaustra
di stile barocco, come del resto l’altare.
La pianta comprendeva alcune cappelle
(del Carmine, di Maria dei Sette Dolori,
di Maria di Costantinopoli, di San Francesco, di Maria di Loreto, di S. Antonio
da Padova). La sagrestia e altri locali
trovavano spazio nell’area oggi occupata dagli uffici comunali in via Cifariello. All’esterno l’edificio si presentava
rivestito di pietre sbozzate e interrotto
da grosse finestre. Un’alta torre campanaria dall’originale sommità era situata
sulla sinistra della facciata principale.
La demolizione di questa chiesa suscitò
all’epoca grande scalpore. Si accese da
subito una disputa tra la nobile famiglia
De Luca, fautrice della conservazione
della chiesa su cui vantava diritti secolari e gli ispettori ai monumenti Vito
Fontana e Francesco Sarlo, convinti che
l’edificio fosse privo di valore storicoartistico. Come sia finita è facile immaginare, ma va ricordata una citazione
di Gaetano de Luca in tribunale contro
il Comune, il quale fu accusato, tra le
altre cose, di non aver redatto un vero
e proprio progetto di restauro dello stabile (danneggiato nel terremoto del 27
luglio 1886), ma essersi limitato alla
descrizione dello stato in cui versava.
Una ricostruzione dei carteggi e della
controversia è stata possibile grazie ad
“Arte e Storia”, periodico nazionale diretto da Guido Carocci edito a Firenze.
Dunque, l’augurio ai commercianti nel
settore è quello di usufruire il più possibile degli strumenti di lavoro altamente
qualificati che offre la struttura e quindi
di garantire un’ affluenza commerciale
maggiore rispetto agli anni scorsi.
Marilena Farinola
giovedì 23 settembre 2010
Attualità
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In volo su Molfetta
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Le immagini della città dall’alto realizzate grazie all’Aereoculb di Bari.
Il Tobago Tb 10 dell’Aereoclub di Bari
si è alzato in volo alle 10.40 di una tranquilla mattinata di metà settembre. Ai
comandi del piccolo veivolo il dottor
Giulio Marino, noto medico chirurgo in
servizio presso l’ospedale di Molfetta e
pilota con alle spalle tante ore di volo.
Accanto a lui l’avvocato Francesco Pesce, oltre trent’anni vissuti tra aria e terra.
Nei posti posteriori la troupe de “il Fatto”
per documentare una Molfetta “diversa”: la Molfetta vista dall’alto. L’aereo
in poco meno di cinque minuti volteggia
sulla nostra città: dall’alto la visuale toglie il fiato. Dalla città vecchia alla zona
artigianale, da levante a ponente, la città che siamo abituati a vedere stando a
“zero metri” sul livello del mare, cambia
aspetto. Si distinguono i caseggiati moderni, e le chiese della città vecchia. L’inconfondibile sagoma del centro storico e
i colori biancorossi della gradinata dello
stadio Paolo Poli. Le emozioni si accavallano e la voglia di rimanere in volo
il più possibile cresce ogni secondo di
più. Trenta minuti di volo per controllare
Molfetta dall’alto: verificare eventuali
abusi edilizi, segnalare scarichi fognari
non regolari, accertare il rispetto delle
norme ambientali e paesaggistiche. Un
servizio che l’Aereoclub di Bari già da
diversi anni svolge in convenzione con
il Comune di Molfetta (analogo servizio
viene svolto in convenzione con il Comune di Bari ndr) e che ha già dato numerosi risultati, contribuendo ad un controllo più efficace del territorio. Servizio
e impegno, passione e professionalità.
C’è tutto questo alla base dell’attività
degli oltre 100 soci dell’Aereoclub di
bari, associazione fondata nel 1929 e che
opera fianco a fianco di istituzioni quali
la Provincia di Bari (con un servizio di
prevenzione incendi che ha consentito di
spegnere sul nascere decine di focolai in
tutto il territorio), la Regione Puglia e la
Protezione Civile. Insomma l’amore per
il volo messo al servizio della comunità.
Per quanto ci riguarda, eravamo già innamorati di Molfetta: dopo averla ammirata dall’alto, non possiamo che esserlo
ancora di più. E tutto questo grazie agli
amici dell’Aereoclub di Bari. c.g.
giovedì 23 settembre 2010
Anziani? Mai più soli!
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Risultati positivi per il progetto realizzato da Comune
di Molfetta e Cooperativa GEA.
Parlano chiaro, raccontano un’estate
densa e giocosa, all’insegna dell’evasione e della spensieratezza, le cifre
relative al progetto “Anziani mai più
soli” realizzato dalla Cooperativa Sociale Gea in collaborazione con il Comune di Molfetta e altri enti ed associazioni, quali il Rotary International,
la Croce Rossa, la ASL BA-Distretto
S.S. 1-Molfetta-Giovinazzo, la Mobilità e Trasporti S.p.a. e l’U.O. Ambiente e Protezione Civile del Settore
Sicurezza, per il secondo anno consecutivo e per il periodo che va dal 1° luglio al 30 settembre 2010. Il progetto,
destinato agli ultra sessantacinquenni
in condizioni di salute precaria o di
estrema solitudine, si proponeva come
obiettivo principale quello di ripensare
il rapporto estate-anziani, svuotarlo di
pregiudizi, luoghi comuni e accezioni
negative, colorarlo di iniziative, incontri, esperimenti ed esperienze interessanti, proporlo come valida alternativa all’esclusione e all’immobilità di
molti, offrendo anche servizi concreti
di supporto psicologico e segretariato
sociale, consulenze mediche specialistiche programmate, consegna gratuita
a domicilio di spesa, farmaci e ausiliari
sanitari, assistenza diurna domiciliare. Un’utenza non più giovanissima,
spesso “parcheggiata” o relegata sulle
panchine delle varie zone della città,
alla continua ricerca di frescura e distrazione, invisibile ai più, dimenticata, a volte, dagli stessi parenti e amici,
si è forse sentita meno sola e abbandonata nei lunghi pomeriggi e nelle sere
di una stagione che, per caratteristiche metereologiche, comportamenti,
abitudini e atteggiamenti sociali, è da
sempre l’esaltazione di pseudo-valori
come gioventù, bellezza, efficienza e
forma fisica, possibilità e ruoli economici. L’estate, stagione splendida
e crudele che mette a nudo non solo i
nostri corpi ma anche le incongruenze
delle vite non sempre felici di tutti noi,
rendendo più acute solitudini, fragilità,
separazioni, stati di salute e rapporti
familiari o affettivi precari, può però
essere vissuta con serenità e allegria
anche da chi pare essere fuori, per età
e per mille altre ragioni, dal circuito
forzato del divertimento-sempre-ovunque-ad ogni costo: il progetto “Anziani
mai più soli” è servito a questo ed ha
contribuito a soddisfare il bisogno di
animazione e socializzazione di molti
anziani non autosufficienti attraverso attività mensili culturali e socioricreative come le serate “bingo” (12
luglio: 130 presenze di cui 90 iscritti
e 40 esterni); serate danzanti presso la
piscina comunale (6 luglio: 146 presenze di cui 90 iscritti e 56 esterni; 20
luglio: 287 presenze di cui 90 iscritti
e 197 esterni; 30 agosto: 176 presenze
di cui 90 iscritti e 86 esterni); anguria
party con la presenza del dj Ilario Mastropasqua (23 agosto, 185 presenze
di cui 90 anziani e 95 esterni). Al 31
agosto 2010 risultavano essere 59 le
consulenze singole specialistiche dei
medici del Rotary International (348
presenze) nel centro sociale polivalente per Anziani mentre il numero verde
800637811, istituito dalla cooperativa
sociale Gea, attivo tutti i giorni dalle
9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 registrava 138 telefonate. Coloro che,
per condizioni di salute precarie o per
mancanza di autonomia, non hanno
potuto provvedere personalmente alle
proprie necessità, si sono avvalsi del
supporto offerto dalla Croce Rossa in
7 casi. Quest’ultimo dato, confrontato
con quello dell’anno scorso, è diminuito perché è stata potenziata l’assistenza domiciliare che ha richiesto un
minor numero di interventi da parte
dell’associazione. Soddisfatti dirigenti
e operatori della GEA che, nella serata
di saluto all’estate 2010, celebrata al
Teatro Odeon con la messa in scena di
due atti unici, “Il quadro” e “Il testamento” in cui hanno fatto da attori proprio gli utenti del centro, diretti magistralmente dal regista Felice Altomare,
si sono dichiarati entusiasti dei risultati
ottenuti. In particolare la coordinatrice
Gabriella Tamboia si è augurata una
maggiore disponibilità di fondi da parte dell’Amministrazione Comunale per
il progetto del prossimo anno.
Beatrice De Gennaro
Attualità
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Attualità
giovedì 23 settembre 2010
Settore marittimo: c’è crisi di vocazione
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Pochi allievi per alcuni corsi dell’istituto “Amerigo Vespucci” di Molfetta.
Così come negli anni scorsi, anche
quest’anno si rischia la soppressione
del corso di studi di “Operatore del
Mare” qualifica equipollente a Padrone Marittimo e del corso di “Tecnico
del Mare”, maturità corrispondente al
titolo di Capitano di lungo corso o Direttore di macchina. “Non è stato possibile formare la classe perché manca
il numero minimo di alunni. Servono
le iscrizioni di almeno quattro studenti per poter avviare il corso”, ha
dichiarato il professor Antonio Vacca, Dirigente Scolastico dell’Istituto
Professionale di Stato per l’Industria
e l’Artigianato e le Attività Marinare “Amerigo Vespucci” di Molfetta.
“Eppure queste due qualifiche – ha
proseguito il preside – offrono diverse opportunità di lavoro: sulle navi si
possono svolgere funzioni di comandante, direttore di macchina o ufficiale, si può trovare impiego nei servizi
portuali o diventare insegnante presso
scuole nautiche. In più, avendo acquisito una preparazione tecnica nel campo marinaresco, si è avvantaggiati nei
concorsi pubblici per accedere all’Accademia della Marina Militare o nel
comandare i mezzi navali della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della
Guardia Costiera, della Polizia di Stato. Sul giornale Corriere Mercantile
(del 21/08/2008) si legge: “L’allarme
di Confitarma. Mancano gli Ufficiali e nel 2012 i posti vacanti saranno
12.000”. Occorre far qualcosa per
riconquistare l’identità marinara delle città pugliesi”. Il preside Vacca ha
sollecitato l’intervento dei politici.
“Essi sono assenti, non hanno capito
le vere esigenze del territorio – ha detto il preside – e finora non hanno fatto
niente per la nostra terra, a differenza
delle altre Regioni che hanno investito
nel settore nautico. Da noi manca un
programma di sviluppo che riguarda
sia la cantieristica che il diportismo,
senza contare i manutentori di motori marini. In questo settore mancano
addetti esperti. I politici non interagiscono concretamente con gli enti
di formazione territoriali”. I Centri di
Formazione di La Spezia e di Livorno
quest’anno hanno formato 650 professionisti a fronte della Puglia che ne ha
formati solo 18. È il numero dei primi
allievi ufficiali di coperta e di macchina che hanno terminato il Modulo
di allineamento (D.M. 30/11/2007),
corso di 550 ore che si è svolto presso l’IPSIAM di Molfetta, con l’autorizzazione del MIUR e del Ministero
delle Infrastrutture. A tal proposito,
alcuni scettici sono convinti che le
550 ore sono insufficienti per dare una
formazione pari a quella dei diplomati
dell’Istituto Tecnico Nautico che dura
cinque anni. “Innanzitutto sono tre gli
anni di preparazione tecnica, i primi
due sono propedeutici. Bisogna chiarire che i corsisti che hanno partecipato al Modulo di allineamento sono
tutti diplomati e qualcuno è laureato;
la metà sono molfettesi”. “C’è chi ha
fatto esperienza sulle navi navigando
da mozzo o giovanotto di macchina.
Sono altamente motivati nello studio,
è questo il loro punto di forza. S’impegnano nella frequenza, studiano
molto – ha spiegato il tutor Leonardo
de Pinto, professore di Macchine marine – e noi insegnanti pur di seguirli nella didattica lavoriamo più delle
ore previste, senza alcun compenso.
L’obiettivo è far acquisire un’ottima
preparazione tecnica, ottenendo in
tal modo la fiducia degli armatori”.
A breve partirà il secondo corso. La
tassa d’iscrizione è di 2000 euro con
possibilità di rateizzazione. Le lezioni
generalmente si svolgono dal lunedì
al venerdì dalle 16 alle 21. Per i primi
giorni di ottobre, salvo impedimenti,
presso la sede dell’Istituto si svolgerà una conferenza per spiegare l’andamento del mercato del lavoro ma-
rittimo e l’orientamento delle nuove
professioni. Parteciperanno esperti
del settore e tra questi vi sarà una rappresentanza degli Armatori di Costa
Crociere.
Pantaleo de Trizio
giovedì 23 settembre 2010
Inchiesta
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I burocrati della discriminazione
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A Miragica viene vietato l’ingresso ad un ragazzo con la Sindrome di Down e scoppia il caso. La direzione si
giustifica per quanto accaduto. Ma qual è la condizione di vita di una persona Down. Abbiamo cercato di capirlo
e di raccontarvelo.
È sembrata quasi ovvia e scontata, persino un po’ semplicistica, la recente
dichiarazione della coordinatrice nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), Anna Contardi,
secondo cui “non bisognerebbe mai
dimenticare che dietro la disabilità ci
sono le persone”: in realtà essa esprime l’unico principio valido intorno al
quale dovrebbero ruotare gli interventi,
le relazioni, gli sforzi, l’impegno di noi
tutti nei confronti di coloro che nelle e
con le disabilità sono costretti a vivere
ogni momento della propria giornata. Il
non nuovo episodio dell’ingresso vietato a Miragica ad un ragazzo Down ha
riacceso il dibattito sull’integrazione
sociale dei diversamente abili, in questo caso delle persone Down, nei vari
contesti della vita pubblica (scuola,
lavoro, sport, punti di divertimento e
aggregazione, ecc.), ha puntato il dito
su tutti coloro che in qualche maniera
la rallentano, la ostacolano, la rendono
faticosa, portando alla luce le omis-
sioni, le inadempienze, i pregiudizi,
la non osservanza delle leggi specifiche (in questo caso l’art. 2 della legge
67/06 che tutela chiunque è vittima di
discriminazione) che da tempo genitori, associazioni e comitati vari vanno denunciando (è del maggio scorso
un’interrogazione parlamentare a firma
dell’onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni presentata al ministro per
le Pari Opportunità su un episodio del
genere accaduto a Gardland). È inutile
voltarsi dall’altra parte: in Italia si stima vivano 40.000 persone affette dalla
Sindrome di Down, un bambino su otto
nasce in queste condizioni ed è destinato ancora ad essere discriminato nonostante i progressi della medicina ne
abbiano allungato l’aspettativa di vita,
migliorato lo stato di salute generale
con protocolli standardizzati a livello
mondiale, curato, per quanto possibile,
il ritardo mentale, i rischi cardiologici,
i deficit motori. Le capacità neurologiche, fisiche e psicologiche variano da
soggetto a soggetto ed in base al contesto familiare e ambientale, ma oggi
essi appaiono capaci di raggiungere
buoni livelli di autonomia personale,
curano la propria persona, cucinano,
escono, studiano, praticano sport anche
a livello agonistico, svolgono diversi
lavori, sono presenti negli uffici, usano i computer. È inutile anche negare
che, in particolar modo in questo caso,
la discriminazione avviene in base ai
tratti somatici: una persona in carrozzina può stimolare il nostro immaginario e dare adito a varie ipotesi sulle
cause che la costringono all’immobilità
(incidente? Malattia?), chi, invece, ha
inconfondibili tratti somatici orientali
pur non essendo di origine asiatica rivela, semplicemente attraverso il proprio aspetto, una condizione genetica
intorno alla quale aleggiano ancora
disinformazione, ignoranza, luoghi comuni di ogni tipo. Ci siamo chiesti cosa
fanno e come vivono a Molfetta le persone Down, chi offre aiuto e sostegno
alle loro famiglie, quasi sempre impreparate ad accogliere e vivere l’evento
di una nascita che ha bisogno di tempo
e di risorse per essere elaborata, chi
fa valere i loro diritti nel caso non ne
siano consapevoli, se esiste una facile
e diretta fruizione degli specifici servizi di medicina territoriale. Alla sede
dell’ANFASS (Associazione nazionale
di famiglie di disabili intellettivi e relazionale) in via Papa Innocenzo XIII, il
presidente Mario Rana ci dice che tra i
loro utenti ci sono tre ragazzi Down di
25, 28 e 32 anni ai quali vengono offerte attività pomeridiane ludico-ricreative (musicoterapica, manipolazione,
laboratori di stimolazione sensoriale,
ecc.) e sostegno alle famiglie per problemi vari (sono presenti una psicologa, un’assistente sociale, volontari, un
gruppo di scout; la tassa annuale è di 65
euro). Il coordinatore del Centro Disabili della Cooperativa GEA di via Fremantle, Pino Amato, sottolinea: “Ancora oggi molte famiglie preferiscono
vivere in maniera riservata e quasi
privata il rapporto con un figlio Down.
La verità è che molte non sanno a chi
rivolgersi, devono fare ogni cosa da sé
ed escono allo scoperto solo quando si
rendono conto che da sole non possono
gestire tutti i problemi e le incombenze. Qui al centro noi seguiamo cinque
persone Down ma poiché ci occupiamo
anche di trasporto scolastico e riabilitativo ne accompagniamo 20 esterni.
Con Miragica abbiamo un buon rapporto: portiamo lì gratis i nostri ragazzi
che seguiamo personalmente, la stessa
cosa accade con la Fiera del Levante.
Quest’anno faremo teatro nelle scuole: non ci crederà, ma i più entusiasti
e bravi sono proprio i ragazzi Down”.
Già, bravi ed entusiasti: ma non è anche questo un luogo comune? “È vero,
ha ragione” ci dice Maria Gabriella
De Napoli, vice-presidente dell’AIPD,
sezione di Bari (la sede è in Via Caldarola n° 24, tel. 080/ 5546245). “In
realtà potremmo dire che sono persone
come tutte le altre nel senso che, pur
nascendo con una specifica condizione
genetica che può alterare lo stato clinico generale (problemi cardiologici,
motori, di diabete,ecc.), si differenziano l’una dall’altra e fanno dei percorsi
di crescita individuali che sono l’interazione di fattori fisici, familiari, ambientali”. Dunque, nessuna omologazione
in questo senso?. “Direi proprio di no.
Ogni famiglia ha una storia a sé, ogni
ragazzo ha la propria vita da costruire
e poter vivere, sensibilità e identità da
coltivare e riconoscere. Noi li aiutiamo
in questo, dal momento della presa in
carico dei genitori fino all’età adulta
e all’ingresso nel mondo del lavoro.
Operiamo in maniera globale, con psicologi e altro personale qualificato, non
solo su di loro ma sulle varie figure con
le quali si trovano a dover interagire:
medici, insegnanti, compagni di scuola, datori di lavoro, istituzioni varie.
Stiamo per realizzare il progetto ‘Dal
sospetto della sindrome alla realtà delle
persone’ grazie al quale stipuleremo, tra
l’altro, convenzioni con medici e pediatri, molti dei quali non ancora preparati
ad affrontare le problematiche Down”.
Al di là dei singoli episodi che rivelano
ancora disinformazione e preconcetti,
crede che la società si stia aprendo al
mondo della disabilità in genere?. “Le
dico di sì, molti passi sono stati fatti
ma costano in termini di fatica e risorse
economiche”. Molti passi, certo, se si
escludono quelli all’indietro dei burocrati: i burocrati della discriminazione.
Beatrice de Gennaro
16
Inchiesta
Cos’è la Sindrome
di Down
2260
Un cromosoma in più, nello specifico
il numero 21 del nostro corredo cromosomico, capace di influenzare il
fenotipo di un individuo per diversi
aspetti: questa la causa dell’anomalia genetica conosciuta con il nome
di Sindrome di Down. Nel 95% dei
casi il cromosoma n° 21 è presente
tre volte anziché due. Nel 4% dei casi
quest’eccedente cromosoma n° 21 è
collegato con un’altra coppia di cromosomi. Semplificando si può parlare di una “traslocazione”. Molto rara
è la cosiddetta forma a “mosaico”.
In questo caso una parte delle cellule contiene il normale numero di 46
cromosomi, mentre le altre, a causa
del cromosoma aggiunto n° 21, hanno in tutto 47 cromosomi. Poiché in
tutte e tre le forme è presente 3 volte
il cromosoma n° 21, quest’anomalia
viene anche detta “trisomia 21”. La
Sindrome prende il nome dal medico
inglese John Langdon Down che per
primo ha descritto la patologia nel
1862, utilizzando il termine “mongolismo”, poiché l’aspetto dei soggetti
aventi tale sindrome gli ricordava gli
abitanti della Mongolia. Questa denominazione è ormai del tutto fuori luogo poiché la Sindrome interessa tutte
le etnie, sia maschi che femmine e si
manifesta in un caso ogni 700-1.000
bambini nati vivi. Una persona con
Sindrome di Down presenta fin dalla
nascita delle lievi anomalie del cranio,
del volto, delle orecchie e delle mani,
talvolta associate ad una modesta riduzione del tono muscolare. A queste
anomalie si associano un modesto
deficit dell’accrescimento, un ritardo
dello sviluppo motorio e del linguaggio ed un ritardo mentale moderato o
severo. Oggi è noto che la maggior
parte delle caratteristiche fenotipiche,
fatta eccezione per il ritardo mentale
e l’ipotonia (riduzione dell’attività di
un organo o parte di questo), sono variabili e possono addirittura non essere presenti. Tra il 30% e il 60% delle
persone con sindrome di Down, è affetto da cardiopatie congenite, in particolare da difetti dei cuscinetti endocardiaci. L’incidenza della Sindrome
di Down nella prole di genitori sani
aumenta con l’età della madre, infatti
la maggior parte dei bambini con Sindrome viene oggi generata da madri
fra i 24 e i 30 anni. La connessione tra
età dei genitori e frequenza della Sindrome non è ancora stata totalmente
spiegata dai ricercatori.
Isabel Romano
Un giro m
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La giostra che parte e Andrea che resta a
terra.
In un luogo sospeso tra fantasia e divertimento, in un giorno di fine
estate, un diniego portò via un sorriso ad un ragazzo. Non è l’incipit
di una favola, ma l’amara realtà di un episodio accaduto nel parco divertimenti Miragica ad Andrea (nome di fantasia), un ragazzo
quattordicenne affetto dalla Sindrome di Down. “Tu non puoi salire
perché lo dicono le regole”, quelle stesse regole che impediscono a
soggetti interessati da cardiopatie l’accesso a specifiche attrazioni
e che sembravano inesistenti in occasione di una precedente visita, a distanza di circa un mese, al parco da parte di Andrea e la
sua famiglia. Quell’impedimento non esprime solo un divieto per
Andrea; in esso è sintetizzato un pregiudizio tutt’oggi difficile da
estirpare, quell’erronea equazione “Down = cardiopatico”. Mentre
le giostre continuavano i loro giri tra luci e suoni, Andrea è rimasto a terra, lì fermo in una breve parentesi d’incertezza subito colmata naturalmente dal sostegno dei genitori, ma soprattutto dalla
ferma solidarietà dei suoi amici, quattordicenni come lui, che di
fronte al fatto increscioso hanno deciso senza esitazioni di lasciare
il parco, pur avendo pagato un biglietto per quella che doveva forse
essere l’ultima “boccata di libertà” prima dell’inizio della scuola.
E quelle scuse, giunte dopo due giorni dai gestori del parco, lasciano inesorabilmente l’amaro in bocca. La prima discriminazione di
questo tipo subita in quattordici anni, in quella volontà continua e
quotidiana di abbattere limiti che esistono solo in funzione di pregiudizi e congetture altrui, di chi ancora guarda ad “occhi chiusi”
la Sindrome di Down. Nessuno ha mai detto che sia semplice scoprire e mettere al mondo un figlio con un’anomalia genetica, ma la
maggiore consapevolezza che in fondo in lui siano stati profusi gli
stessi geni dei genitori, che in lui scorra il sangue di quella stessa
matrice, basta a sgretolare qualsiasi timore, qualsiasi ostacolo. Già
dai suoi primi trenta giorni di vita, Andrea è stato seguito da medici
specialisti nel settore, ed ogni cura e accorgimento ha dato il sue
esito positivo, racconta sua madre in una tangibile un’emozione,
nei cui occhi è visibile la luce di una gioia che si rinnova ad ogni
più piccolo gesto di quel figlio che, ammette, non smetterà mai di
scoprire. Tutto quello che gli altri ragazzi fanno talvolta inconsapevolmente e quasi in modo del tutto scontato, in lui si carica di una
grande forza di volontà e tanto impegno. Oggi Andrea affronta con
serenità la sua quotidianità, la Sindrome non gli crea particolari problemi. Ha frequentato le scuole elementari e medie con naturalezza,
con quegli stessi amici che attorno a lui hanno creato una catena di
condivisione e solidarietà; ha iniziato il suo nuovo percorso alle
superiori, pratica il nuoto, una delle sue più grandi passioni, compie
commissioni varie; esce con gli amici e, come è solito che sia nei ragazzi della sua età, avanza proclami per orari di ritirata sempre più
tardi, cercando di sfuggire sempre più spesso alla sfera di controllo
dei genitori. Un ragazzo carismatico, con la risposta pronta, capace
di conquistare tutti con la sua simpatia al primo incontro e che sta
assaporando i primi sorsi di indipendenza adolescenziali, questo è
Andrea. Un ragazzo che come tutti i soggetti affetti da Sindrome
di Down, chiede fiducia, chiede di essere messo alla prova per dimostrare il proprio valore. Molte volte, infatti, come sottolinea la
madre di Andrea, viene fatto un grave torto nei confronti di soggetti
Down: essere sì considerati diversi rispetto a soggetti “normali”, ma
uguali all’interno del gruppo dei Down.
È questo un altro grande pregiudizio da
sfatare. Come dimostrano innumerevoli ricerche mediche, la Sindrome non si
manifesta secondo schemi fissi, ma in
varianti e tipologie diversificate in ogni
singolo caso. E proprio in virtù di quella variabilità, il nostro Andrea non può
essere ricondotto in quella percentuale
che vede alcuni soggetti Down affetti
anche da cardiopatie: quel giro di giostra negato sembra quindi non avere
fondamento. È il caso di chiedersi quali siano i confini della normalità e se
la diversità, in fondo, non sia solo una
forma di unicità.
Isabel Romano
giovedì 23 settembre 2010
mai iniziato
Caso analogo
a Gardaland
2262
Lo scorso 27 agosto un episodio
simile era accaduto nel parco
divertimenti Gardaland ad una
bambina down di 8 anni dove un
magistrato ha visto negare l’accesso alla Monorotaia (il trenino
sopraelevato che lentamente attraversa il parco divertimenti) per
sua figlia, affetta dalla patologia.
Il magistrato ha raccontato la sua
disavventura al quotidiano Il Centro: “A mia figlia è stato impedito
di salire perché down. È stata discriminata perché la sua patologia
invalidante è visibile rispetto ad
altre e questo è vergognoso”. Fra
l’altro, la bambina era già salita
su quella stessa giostra, solo qualche ora prima.
Miragica: “per noi solo una questione di sicurezza”
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Il perché del divieto di accesso spiegato da una nota diffusa alla stampa.
“Il problema – ha precisato la direzione del parco divertimenti in
una nota stampa – riguarda tutti i
parchi italiani e stranieri ed altri
luoghi di intrattenimento similari
come ampiamente documentato
sulla stampa in questi mesi. La
nostra azienda – prosegue la nota
– comprende pienamente le ragioni e le posizioni delle famiglie e
associazioni interessate, ma è limitata oggi nella sua possibilità
di intervento dalle norme poste in
tema di sicurezza degli impianti
e dalle prescrizioni di sicurezza
delle aziende costruttrici”. L’Alfa
Park, società proprietaria del parco divertimenti Miragica, si sta
adoperando sia attraverso le proprie associazioni di categoria sia
direttamente con le associazioni
presso le aziende costruttrici per
una regolamentazione più precisa e più articolata su questi temi,
confidando anche con la collaborazione delle famiglie e delle
associazioni, sulla possibilità di
definire protocolli operativi che
contemperino le ragioni di sicurezza con le esigenze dei portatori di Sindrome di Down. “Detto
questo – si legge ancora nella nota
– il resto riguarda l’attenzione e
la sensibilità che l’intero apparato organizzativo ha rivolto ai
bambini che non possono usufruire di tutte le attrazioni del Parco.
Rientra in questa strategia di servizio la realizzazione, all’interno
dell’offerta dei percorsi didattici,
di due proposte, educazione ambientale e vivi il musical, consigliate anche per bambini e ragazzi
con difficoltà fisiche o problemi
psichici e tre laboratori: uno sulle
autonomie, uno artistico e un altro espressivo. Tutte hanno come
obiettivo quello di far entrare, chi
partecipa, in contatto con la realtà
del Parco, attraverso percorsi guidati che agevolano socializzazione e stimolano la creatività”
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18
Inchiesta
giovedì 23 settembre 2010
Un’amica speciale
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Tra i ricordi di un’infanzia passata insieme: amicizie che non si dimenticano.
“Come poterla dimenticare: quel viso
angelico, un carattere dolce e tempestoso allo stesso tempo, una voce leggera, il suo passatempo preferito, gli
occhi che regalano amore solo se ne
ricevono in cambio. Un’amica speciale”. Un’esperienza che tutti dovrebbero provare, a mio parere. All’inizio,
nei primi anni, prima che la nostra
amicizia si consolidasse, non era semplice starle dietro, avevamo bisogno
della presenza dei suoi genitori che,
nel momento del bisogno, accorrevano a prendersi le opportune responsabilità. Necessitava di mille attenzioni
poiché non aveva ancora ben chiari i
divieti ai quali doversi attenere sia in
ambito scolastico che con le amicizie;
ci voleva una grande pazienza, inoltre, per badare ai suoi sbalzi d’umore
che spesso dipendevano da un sorriso
mancato del compagno di banco di cui
si era innamorata. All’epoca aveva un
cuore instabile, ogni settimana cambiava partner, ce ne accorgevamo dal
compagno che sceglieva per formare la
fila quando facevamo ginnastica, poi-
ché con quella scusante poteva tenergli la mano lungo quel breve tragitto
che portava dalla nostra aula fino alla
palestra. A scuola aveva la maestra di
sostegno e ricordo, divertita, che tutti
almeno una volta abbiamo invidiato le
sue verifiche di matematica più semplici e i suoi compiti di italiano più
piacevoli. A volte ritenevamo che alcuni esercizi fossero troppo elementari per lei: è sempre stata intelligentissima, anche più di noi. Ama la matematica tutt’ora e riusciva a svolgere le
divisioni meglio di chiunque altro in
classe. Il destino volle che il gruppo di
amiche con cui legò di più durante gli
anni delle elementari, lo ritrovasse anche alle medie. Questi furono anni più
intensi. L’amicizia si rafforzò. Ricordo che tutte insieme formammo una
prima specie di “comitiva”: dopo la
messa della domenica mattina, compravamo le patatine, come la moda di
quel tempo proponeva, e passeggiavamo su e giù per il corso Umberto fino
all’ora di pranzo. Era lei molto spesso
a prendere l’iniziativa per incontrarci
anche in orari differenti e per trascorrere pomeriggi interi insieme. Tutte
quante ci sorprendevamo di come,
arrivato l’orario di congedo, non ne
volesse sapere di entrare nel portone e
di lasciarci; ci siamo tutte sentite, almeno una volta, molto soddisfatte di
ciò che stavamo facendo per lei e della
sua gratitudine. Poi i nostri destini di
sono divisi, la scelta della scuola superiore ha portato alla separazione del
magico gruppetto di amiche, ognuna
è andata avanti per la propria strada.
Non ci siamo più riunite, da quel giorno, come i vecchi tempi. Ma il ricordo di quelle giornate passate insieme
e di quella spontanea e ingenua amicizia rimarranno a farci compagnia.”
Lei ha segnato l’infanzia di questa sua
compagna e delle altre sue amiche.
Un’esperienza che aiuta a crescere e a
saper apprezzare anche il più piccolo e
naturale gesto di amicizia, che è forse
l’unica a non avere regole.
Maria Sancilio
in Città
giovedì 23 settembre 2010
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Autunno di tradizioni
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A Molfetta e non solo.
Archiviata la bella stagione Molfetta si prepara ad accogliere l’autunno con le sue giornate uggiose e
con le sue caratteristiche e consuete
tradizioni. La nostra città da sempre è legata ai suoi culti e alle sue
caratteristiche consuetudini tipiche
dei vari periodi annuali. Quando il
mese di settembre dedicato alla fiera
e alla sagra a mare di Maria SS dei
Martiri lascerà spazio al più freddo
ottobre l’estate sarà ormai ricordo. I
giorni settembrini finali saranno interamente dedicati alle celebrazioni
in onore di San Pio da Pietrelcina
presso la chiesa Cappuccini e alla
novena in onore dei SS. Cosma e
Damiano all’interno della chiesa di
San Gennaro in cui ne è custodito il
simulacro. Con l’arrivo di ottobre le
attenzioni saranno dirottate su eventi che pur non essendo tipicamente
molfettesi riscuotono sempre un’assidua presenza da parte dei molfettesi stessi. La grande festa in onore
dei Santi Medici a Bitonto sarà preceduta dalla processione in onore de-
gli stessi che si svolgerà a Molfetta
il 17 ottobre a cura della parrocchia
di San Gennaro. Nella terzultima domenica di ottobre, il giorno 24, nella
città limitrofa di Bitonto sarà grande
festa. Per l’occasione tantissimi molfettesi raggiungeranno la cittadina
interna per rendere omaggio ai Santi all’interno della grande basilica
pontificia. I cittadini molfettesi sono
legatissimi a questo antico e misterioso culto. Molti raggiungevano la
città di Bitonto a piedi per devozione
percorrendo gli oltre dieci chilometri
durante le ore notturne. Un autentico
voto che i fedeli continuano a rinnovare anno per anno, seppur con minor
intensità, sottoponendosi ad un considerevole sforzo fisico. La pericolosità delle strade a causa dell’assenza
di luci, la sempre maggiore presenza
di autoveicoli che sfrecciano lungo
la “via vecchia” e i soliti “insensibili” di turno che durante la notte si
divertono a giocare fastidiosi scherzi
ai fedeli (lancio di acqua, uova ecc.
ndr) hanno contribuito a scoraggiare
i pellegrini. Il percorso offre momenti mistici di meditazione, preghiera
e raccoglimento davvero impressionanti. Il tremolio delle torce e dei
lumini e i fiochi raggi di luna sono le
uniche luci presenti che debolmente illuminano il volto dei fedeli e le
fronde dei secolari ulivi. La successiva domenica, quella del 24 ottobre,
sarà dedicata alla Sagra della Varola di Melfi. Tantissimi molfettesi
raggiungeranno la cittadina lucana
“saccheggiando” anche senza autorizzazione gli enormi castagneti a
ridosso del maestoso Monte Vulture.
La sagra davvero caratteristica offrirà ai visitatori il suo enorme carico di
profumi e sapori tipici della castagna
della Basilicata. L’arrivo di novembre sarà immediatamente segnato
dalla festa di Ognissanti e dal giorno
dedicato alla Commemorazione dei
Morti. A queste due giornate è legata
un’antica tradizione, diffusa anche
nelle città limitrofe. Durante la notte
fra l’1 e il 2 novembre in passato si
credeva che i morti avrebbero lascia-
to l’Aldilà per partecipare una processione i Terra e per tornare nelle
proprie case. Per questo all’interno
delle abitazioni venivano lasciati i
lumi accesi mentre sul tavolo erano riposte alcune fette di pane e un
bicchiere d’acqua che dovevano servire da ristoro all’anima del proprio
caro. L’11 novembre con la festa di
San Martino per le vie di Molfetta si
diffonderà il profumo delle frittelle e
del “calzone” la tipica focaccia ripiena. A questo punto i bambini saranno
già in fermento perché il 6 dicembre,
giorno di San Nicola, sarà ormai vicino. Coloro che saranno stati buoni
riceveranno durante la notte fra il 5
e 6 dicembre leccornie e regali per
mano diretta del Santo di Mira. La
festa dell’Immacolata sarà la prima
delle diverse “date rosse” dell’ultimo mese dell’anno. Quando i molfettesi festeggeranno Santa Lucia il
giorno 13 il Natale e le sue festività
saranno ormai alle porte.
Francesco Tempesta
20
in Città
giovedì 23 settembre 2010
Amici “pelosi” in festa
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Il 24 ottobre appuntamento con al Festa del Bastardino.
mente il giorno della manifestazione
dalle ore 9. A tutti i partecipanti sarà
consegnato un simpatico ricordino. I
cani dovranno essere portati a guinzaglio e se mordaci con museruola,
e nel rispetto dell’igiene ciascun proprietario si impegnerà a raccoglierne
le deiezioni. Il ricavato della manifestazione sarà interamente devoluto
ai progetti di recupero e di assistenza
degli amici a quattro zampe meno for-
La Lega Nazionale per la Difesa Del
Cane sezione di Molfetta rinnova
l’appuntamento annuale con la Festa
del Bastardino giunta alla quattordicesima edizione. L’iniziativa si svolgerà il 24 ottobre in Piazza Alcide De
Gasperi (nei pressi della scuola elementare Rosaria Scardigno). Una passerella cinofila per gli amici a quattro
zampe che saranno giudicati da una
giuria qualificata in base alle loro ca-
tunati. Ovviamente sono invitati tutti
gli amici pelosi di Molfetta e dei paesi
limitrofi. “Sarebbe un gesto carino –
hanno detto i volontari della Lega – se
i partecipanti portassero un collarino
e un guinzaglio da donare in segno di
augurio ai pelosi non ancora adottati e
presenti nel canile comunale. Collarino e guinzaglio sono il primo segnale
della nuova vita per un peloso che va
finalmente a casa in adozione”.
ratteristiche non solo estetiche. Sono
previsti premi per il più bello, il più
elegante, il più allegro, il più grosso,
il più piccolo, il più somigliante al
padrone, il più pigro e tanti altri ancora. Inoltre una giuria specializzata
curerà la sezione dedicata ai cani di
razza che si cimenteranno in una gara
di bellezza e caratteristiche di specie.
Le iscrizioni con relativa quota di
partecipazione si raccolgono diretta-
È festa nella Parrocchia San Gennaro
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Rappresentante del Pd. Sostituisce Pino Amato.
Sono cominciati domenica 19 settembre i solenni festeggiamenti in onore
dei Santi Medici Cosma e Damiano
e di San Gennaro, presso la Parrocchia San Pio X di Molfetta. Fino al
25 settembre alle 8.30 e alle 18.30 si
terrà la recita del Rosario. Venerdì 24
settembre alle 19 cerimonia di vestizione dei nuovi soci dell’associazione “Santi Medici”, sabato alle 20 poi
la sagra del pane di Altamura e della
mortadella. Domenica 26 si terrà la
Festa Liturgica dei Santi Medici con
messe nel corso di tutta la giornata e
dalle 8 una donazione volontaria di
sangue presso la Parrocchia. Lunedì
27 alla messa delle 19 parteciperanno le coppie che si sono sposate nella
stessa parrocchia tra il 1960 e il 1985.
Tra i numerosi appuntamenti da segnalare anche l’incontro di preghiera
di domenica 3 ottobre alle 16.30 con
le associazioni Unitalsi, CVS, Admo,
Aido, Ant e Anfas, quindi il concerto
di sabato 9 ottobre alle 20.30 ad opera della Corale Polifonica “S. Binetti” diretta dal Maestro Lucia de Bari.
Domenica 10 alle 8 grande conclusione con la processione dei Santi Medici che terminerà alle 13.
giovedì 23 settembre 2010
Cultura & Spettacoli
21
Damiano Mezzina e i “suoi” tre ragazzi
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Con il vento contro: un libro e tre racconti.
In un mondo pieno di tecnologia e
social network c’è chi scrive ancora per se stesso. Damiano Mezzina
nasce a Molfetta il 31 Maggio del
1985; anni in coda alle più note rivoluzioni sociali del 1968, un anno
prima del disastro di Chernobyl e
a pochi anni del crollo del grande
muro in Germania, simbolo di oppressione e di libertà negata. Difficile raccontare ad un neonato
cosa sta vivendo realmente il resto
del mondo mentre sta imparando a
muovere i suoi primi passi. Damiano Mezzina come tanti altri suoi
coetanei non sembra preoccupato
di ciò che lo circonda, mostrando
sin da bambino la sua grande padronanza linguistica, tra i banchi
di scuola, e le sue doti oratorie che
sempre l’hanno distinto tra i suoi
compagni di classe, e spesso invidiato da chi invece non sapeva sarebbe diventato il suo amico da li
ai vent’anni seguenti. Oggi dopo un
ventennio, già colmo di esperienze
di vita, come ogni uomo, lancia una
sfida a se stesso, scrivendo Con il
vento contro un libro che racchiude tre racconti distinti tra loro per
trama e vicende, “Alex, Francesco
e Marco i protagonisti, tre ragazzi
diversi ma con una cosa in comune:
una vita stravolta all’improvviso,
in un momento. Tutti e tre stanno
per rinascere, e la cosa più bella è
che non lo sanno” questo il sunto di
un libro che può essere apprezzato
non solo da i più giovani, ma anche
da un pubblico adulto alla ricerca
del ricordo; un concentrato di emozioni e vicende che lasciano spesso
sorpreso il lettore, un libro che si
lascia leggere tutto d’un fiato ed
uno scrittore che ha un futuro promettente. La professoressa Rosaria
Mezzina descrive così Con il vento
contro nella prefazione “Amor omnia vincit, cita un passo di qualche
autore latino. L’amore vince tutte
le cose... È proprio l’amore l’elemento comune a questi tre racconti.
L’amore che fa soffrire, che strazia
il cuore fino a farti desiderare di
morire; l’amore per la vita, per il
prossimo, quell’amore che ti induce
ad abbandonare tutto pur di vivere
la gioia vera che nasce dal servizio verso chi può rivelarsi davvero
pericoloso. Tutto, in queste storie,
muove dal bisogno di vivere d’amore, e non si tratta solo dell’amore
più comune, quello che spesso solo
per convenzione ci unisce passiva-
mente ad un’altra persona, ma di un
amore che, pur avendo la freschezza e la spensieratezza dell’adolescenza, ha la maturità di un sentimento che non si basa sul possesso,
bensì sull’oblazione, sulla capacità
di donarsi agli altri gratuitamente. Un amor che al cor gentil ratto
s’apprende direbbe Dante, ma che
non conduce al peccato né all’inferno; un amore con la A maiuscola
che vuole essere di esempio in una
società ormai svenduta agli interessi, ai soldi, al lusso. È per questo che i racconti di questo giovane
autore, nuovo all’esperienza letteraria, con un linguaggio semplice e
diretto custodiscono un messaggio
universale... Chi ama, ami prima di
tutto la vita, se stesso, gli altri; non
abbia paura di rischiare, di soffrire... Solo così rende merito alle sue
stesse potenzialità di essere umano
e solo così può sperimentare la forza vera dell’amore, sì, dell’amor
che muove il cielo e le altre stelle”. Con il vento contro non nasce
come un progetto commerciale, la
sua distribuzione è totalmente indipendente e il libro è reperibile nei
punti segnalati nel sito www.conilventocontro.com, lo scrittore totalmente finanziato dalle sue stesse
risorse ha voluto pubblicare quello
che è per lui il più grande sogno,
finalmente realizzatosi. Bello vedere come giovani scrittori abbiano
ancora la voglia e la passione tale
da non permettere che un sogno diventi vano, di fronte a una delle più
grandi crisi economiche che la nostra nazione abbia mai vissuto nella
storia moderna, trovando così con
sacrificio, tempo e risorse per la
sua prima pubblicazione, che di sicuro non sarà l’ultima. Sarebbe un
furto se un talento come il suo venga ancora una volta, nella storia,
schiacciato da falsi scrittori super
finanziati e pubblicizzati, che offendono l’arte del saper trasformare
emozioni in parole e dar potere loro
di riprender forma nel lettore come
emozioni già vissute o sempre sognate. Sosteniamo chi al primo posto mette la passione e l’impegno
affinché un giorno si torni a trovare
nelle librerie mondiali grandi opere
e meno libri spazzatura dell’ultimo
idolo uscito dai, purtroppo, sempre
più noti reality e perché no campi
di calcio.
Vincenzo Bisceglie
giovedì 23 settembre 2010
Recensioni
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Il SegnaLibro. Tramonto e polvere.
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“Il pomeriggio che piovevano rane, pesci grossi e pesci piccoli, Sunset scoprì che non ci voleva nulla a
buscarne tante come Jack Tre Dita. Ma a differenza di Jack, che la sua ripassata l’aveva presa in pieno sole,
a lei era capitato in casa propria, nella coda di un ciclone, con le finestre che minacciavano di scoppiare
e su un pavimento di legno freddo come il marmo. Se ne stava sulla schiena, con la sola parte superiore del
vestito. Quella inferiore era volata via quando Pete, mentre la menava ben bene, le era montato sopra, e
l’abito, ormai logoro come la politica, si era lacerato lasciandola coperta solamente dalla vita alle spalle”.
Joe R. Lansdale, Tramonto e Polvere, trad. ita. di Luca Conti, Einaudi Stile Libero, 2008, pp. 373, € 12.
Ben riassume contenuto e significato del romanzo l’epigrafe in apertura
che recita “Nel Texas orientale, mito,
balle e leggenda sono la stessa cosa”.
Sono gli anni Trenta della Grande
Depressione, del razzismo, della corsa al petrolio e dei girovaghi migranti, gli hobos, che scoprono l’America
saltando da un treno all’altro; la terra
è il Texas orientale dei villaggi remoti e polverosi. A Camp Rapture, una
disgraziata ma appagata comunità di
anime tira a campare intorno ad una
segheria, unica fonte di guadagno. In
un’estate torrida e umida, una donna
Sunset (il traduttore, per coerenza,
avrebbe dovuto chiamarla Tramonto,
visto che in originale il titolo del romanzo è proprio Sunset and Sawdust)
uccide il marito durante l’ultima di
una serie infinita di violenze sessuali. Si snoda, dopo questo tragico
evento, una fitta maglia di storie di
sopraffazione, tradimenti, corruzione
e avidità, che coinvolge Sunset e le
donne del villaggio e fa da eco, tra
pioggia e zanzare, a storie leggendarie di Bene e Male che si tramandano di generazione in generazione.
Linguaggio crudo e ironico, scenari
pulp, denuncia sociale e intreccio
d’azione e drammatico, a volte persino romantico. Tanto quanto basta
per tenere incollati lettori e lettrici
avidi di omicidi, humour e sparatorie
roboanti nella polvere. Nato (1951)
e cresciuto in Texas e texano fino al
midollo, Joe R. Lansdale è autore di
numerosi racconti e romanzi di genere: dal noir al pulp, dalla fantascienza all’horror. In Italia per i tipi
di Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, Il mambo degli orsi, La notte del
drive-in, Bad Chili, La sottile linea
scura, Capitani oltraggiosi, Una stagione selvaggia, In un tempo freddo
e scuro, È anche autore di fumetti,
graphic novel, e soggetti di film di
fantascienza.
A cura di Angela Teatino
MovieNote. Somewhere.
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Los Angeles. Oggi. Johnny Marco
(Stephen Dorff), famosissimo attore hollywoodiano, trascorre una vita
dissoluta, fra donne disponibili e disinibite e festini consumati nel suo
appartamento all’hotel Chateau Marmont, celebre per la sua clientela di
star, da Marilyn Monroe a Humphrey Bogart, luogo dove l’attore John
Belushi perse la vita per overdose.
La scena iniziale del film mostra per
circa due minuti, attraverso camera
fissa, una Ferrari nera di ultimo tipo
che percorre senza sosta un breve
circuito elicoidale, la sensazione che
si coglie è di noia, ripetizione, chiusura. E noiosa e ripetitiva sembra la
sua vita a Johnny Marco. Ha tutto ciò
che forse si potrebbe desiderare: de-
naro, notorietà, un bel aspetto, grande
considerazione da parte dei suoi fan,
donne bellissime, eppure non è felice. Quando due meravigliose gemelle, dalle gambe infinite, si esibiscono
per lui in una sensuale e provocante
coreografia di pole dance, Johnny
finisce per addormentarsi. Niente lo
accende, niente illumina il suo sguardo. Vive come un eterno adolescente.
Ma quando una vera adolescente, la
figlia undicenne Cleo (Elle Fanning,
dotata di grande capacità espressiva,
già apprezzata ne Il Curioso Caso di
Benjamin Button), nata da un rapporto ormai finito, irrompe nella sua vita,
qualcosa finalmente inizia a scuoterlo.
Non sa nulla o quasi di questa bambina, tra partite alla Wii, pattinate sul
ghiaccio, giri al casinò, e un viaggio
in Italia padre e figlia si conoscono
meglio. La delicatezza, l’innocenza,
la curiosità e l’entusiasmo di Cleo
risvegliano in Johnny una nuova attrazione per l’esistenza. Somewhere
(da qualche parte) ripropone i ritmi
lenti ed intensi tipici della cinematografia di Sofia Coppola, la macchina
da presa cerca i momenti più intimi,
lunghi piani sequenza riproducono
il ritmo della vita stessa. Come nei
film precedenti della Coppola, sia ha
come l’impressione di vivere in prima persona le emozioni dei protagonisti. Con battute ridotte all’osso, le
azioni e i piccoli gesti dei personaggi
riescono a costruire un mondo di sensazioni. Nel film non accade nulla o
quasi, ma non è detto che debba accadere qualcosa di travolgente perché le
vite iniziali dei personaggi subiscano
un cambiamento, ed un cambiamento
Johnny e Cleo lo subiscono. Johnny
si avvicina alla figlia capace di immergerlo in una dimensione più autentica, fatta di emozioni reali e non
di sentimenti di plastica. Cleo si sente
per un istante parte della vita di suo
padre, cucina per lui e per il suo amico dando vita ad una nuova piccola
famiglia. In quest’ultimo film, di cui
ha scritto anche la sceneggiatura, la
regista ci mette più di qualcosa della
sua vita, ritorna il tema degli alberghi
già presente in Lost in Translation,
racconta della sua esperienza di figlia
d’arte del regista cult del Padrino,
Francio Ford Coppola, della partecipazione alla serata dei Telegatti italiani nel 1984 quando suo padre fu
invitato come ospite. La tv italiana è
ritratta nel film come eccessiva e volgare, una suite provvista addirittura
di piscina, paparazzi ovunque, intervistatrici sciocche, scorta per la celebrità americana che a Los Angeles
si aggira tranquilla per la città senza
aver la necessità di essere scortata. Il
mondo televisivo italiano è un posto
dal quale scappare. Simona Ventura,
Nino Frassica e Valeria Marini giocano il ruolo di figuranti trash. La no-
strana Laura Chiatti, sempre bella ma
non eccelsa, almeno un piccolo ruolo
lo ha ottenuto. Somewhere è valso a
Sofia Coppola, già vincitrice di un
premio Oscar per la sceneggiatura di
Lost in Translation, il Leone d’Oro
alla 67ª Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia.
SCHEDA DEL FILM
Somewhere (2010)
Un film di Sofia Coppola
Genere Drammatico
Produzione States
Distribuzione Medusa
Durata 98 minuti circa
Sofia Coppola (New York, 14 maggio
1971) è una regista, sceneggiatrice
e attrice statunitense. È la figlia del
regista italoamericano Francis Ford
Coppola e cugina dell’attore hollywoodiano Nicolas Cage. È la prima
donna statunitense ad avere ottenuto
una nomination come Miglior Regista
all’Oscar e ad aver vinto il premio
per la Miglior Sceneggiatura Originale con Lost in Translation. Oltre a
Somewhere (2010) ha scritto e diretto
altri tre lungometraggi: Il Giardino
delle Vergini Suicide (1999), Lost in
Translation (2003) e Marie Antoinette (2006). Questi tre film, per le affinità tematiche di fondo, sono definiti
da alcuni come Trilogia della giovinezza inquieta.
24
Cultura & Spettacoli
giovedì 23 settembre 2010
Gran successo di Viva l’Itaglia!
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La pièce presentata lo scorso 13 settembre nel Chiostro di San Domenico.
Spumeggiante, allegra, intrigante la
pièce “Viva l’Itaglia!” presentata lunedì 13 settembre dal Collettivo Teatrale Gli Alchemici presso il chiostro
San Domenico di Molfetta. Una pièce
leggera, ma ugualmente capace di lasciare traccia nello spettatore perennemente con il sorriso sulle labbra. Uno
spettacolo intelligentemente costruito
e ben orchestrato secondo la formula,
tanto cara a Gigi Proietti, del vintage teatrale: mescolanza e citazione
di generi e stili teatrali diversi; si va
dalla parodia alla satira, dal dramma a
frammenti di testo, dal grammelot alla
gag, dalla poesia alla musica, dall’alto al basso come si usa dire in gergo.
Uno spettacolo costituito da una serie
di testi di vari autori (Proietti, Lerici, La Smorfia, Mimmo Amato) uniti
da un denominatore comune: il dialetto che, come dice lo stesso Amato, coautore e interprete della pièce,
“non è una lingua di inferiorità linguistica, confinata e ghettizzata, ma
lingua viva, fortemente icastica che
offre opportunità di comunicazione,
per taluni versi, anche maggiori rispetto a quelle della lingua italiana:
una forma pura di comunicazione da
salvaguardare e tutelare; una testimonianza preziosa della nostra storia
civile e culturale”. Ma veniamo allo
spettacolo. Si inizia con un gioco di
parole nonsense spunto per un divertente resumé dialettale dove l’attore
affronta ogni sfumatura delle diverse
espressioni e cadenze vernacolari di
ogni regione. Segue il racconto di un
siciliano tradito in amore, le imprecazioni scaramantiche napoletane come
Sciò scio ciucciuè. Non manca la maschera di Pulcinella che sa uscire da
ogni situazione in cui si è cacciato; le
colorite espressioni romanesche, mai
volgari o sconce, usate liberamente
dal popolo della capitale e non solo;
i riferimenti alla politica con il comizio in abruzzese della nuova nascente
formazione politica P.I.Z.Z.A. (Partito Italiano Zappatori Zoticoni Analfabeti) accompagnato dal tormentone
scandito dal pubblico: “Le pozzene
accide!”; le freddure in toscano; i riferimenti alla tirchieria mal nascosta
del genovese; la maschera bolognese
Balanzone, dottore saccente e ciarliero, burbero e brontolone; le storie
che sfiorano la barzelletta, semplici
e genuine, dei veneti. E per finire le
gag in pugliese pennellate di milanese
dei nostri immigrati in terra lombarda. Naturalmente non sono mancati
i riferimenti a Dante Alighieri, Cecco Angiolieri, Gian Gioacchino Belli a Fosco Maraini e alla sua poesia
meta semantica cioè a quella forma
di composizione contenente parole
inventate che assumono il significato
in base a fattori diversi (onomatopee,
contesto, forma della parola, ecc.). Il
tutto infarcito da indimenticabili canzoni, scrigno della cultura popolare
della nostra bella Italia, come “Vitti ‘na crozza”, “J te vurria vasà” e
“Oh mia bela Madunina”, canzone
simbolo del capoluogo lombardo e
da coreografie realizzate su musiche
neo classiche e moderne come “A
città ‘e Pulecella” e “Dolcenera”,
uno dei più grandi successi in genovese di Fabrizio de André. Insomma,
uno spassoso viaggio lungo l’Italia e
i suoi idiomi dove si ride e si scherza
sui piccoli e grandi difetti, con leggerezza e senza falso buonismo. Un
divertentissimo decentramento della parola espresso da dialetti, pregi,
modi, uso e costumi del mondo italico. Un spettacolo intelligente fatto
per ridere di se stessi che è riuscito ad
ammiccare al pubblico senza mai avere cadute di stile. Bravi tutti. Un plauso doveroso va a Mimmo Amato per
aver pensato e allestito uno spettacolo divertente, brillante, gradevole, ma
anche per la forte presenza scenica, la
perfetta aderenza ai personaggi e per
l’intesa instaurata con il pubblico. E
poi a Giulio Bufo per aver fatto rivivere sulla scena una maschera, quella
di Pulcinella, metafora, dell’affresco
caratteriale di ognuno di noi, offrendo
alla platea una superba prova d’attore;
a Tania Adesso che ha saputo tratteggiare un’ottima caratterizzazione dosando sapientemente le inflessioni di
voce e la gestualità stilizzata; al grup-
po musicale composto Vito Mongelli,
Vito Vilardi, Giusy Andriani per una
scelta appropriata e suggestiva del
commento musicale classico-moderno; alle coreografe e ballerine Anna
Capodieci e Giusy Andriani per l’aderenza al tema, per il lavoro d’insieme,
la complessità coreografica e l’impatto scenico; al fonico, Lucio De Palma per i suoi interventi; ad Antonella
Amato, suggeritrice, addetta al trucco
e alle scene. La rappresentazione per
la sua spigliatezza, movimento, ritmo
e toni, sempre misurati, controllati e
ben condotti ha dato ottimi risultati
riscuotendo una generale ovazione di
apprezzamento da parte di un pubblico divertito e soddisfatto e ancor di
più commosso quando alla fine dello
spettacolo Amato ha recitato brani
dell’indimenticabile Massino Trosi.
do.ri – ro.pe.
d’Elia: tra passato e presente
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L’artista molfettese ha allestito la sua antologica nella Sala dei Templari.
Dalla scultura alla pittura, dai volti di
donna ai personaggi celebri della città. Decine di opere d’arte per raccontare un arco di tempo che va dagli anni
Settanta sino ad oggi. Nicolò d’Elia,
noto artista molfettese, ha così deciso
di raccontare la sua vita, la sua carriera, in una antologica allestita presso
la sala dei Templari che ha attirato
nel periodo di apertura da centinaia di
visitatori. Colori ed emozioni si sono
confusi in un meraviglioso turbinio di
ricordi e di salti indietro nel passato.
Le opere di Nicolò d’Elia continuano
a rivelare il lungo e valido iter artisti-
co del loro autore. Un cammino denso
di esperienze e di ricerche linguistiche
che si rifanno ad una profonda cultura
che trova radici nello studio dei capolavori dei maestri dell’arte italiana,
dal rinascimento al neoclassicismo.
Nelle tante opere esposte, oltre cento,
ci sono tratti che raccontano dell’amore per la propria terra, per quella città vecchia in cui d’Elia è nato ed ha
mosso i primi passi della sua carriera
artistica. Ci sono i colori dei meravigliosi ed unici tramonti molfettesi e
quelli della forza esplosiva del mare,
quasi in contrasto con lo sguardo dol-
ce e così umano del busto in argento
dell’indimenticato don Tonino Bello. Ci sono i sentimenti di un uomo
che, senza vergogna, ha ammesso di
aver “trascurato la famiglia per pensare all’arte”. Un’antologica che ha
consegnato alla città l’amore di uno
degli ultimi protagonisti della storia
artistico culturale cittadina degli ultimi cinquant’anni del secolo scorso.
Un artista capace di raccontare tutto e
il contrario di tutto. Una firma di primo piano di pagine del passato che si
confondono con i sogni, le speranze e
il futuro della comunità. c.g.
giovedì 23 settembre 2010
Cultura & Spettacoli
25
Successo per il Pulo di notte
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Gli appuntamenti dell’estate hanno attirato migliaia di visitatori.
Il fascino dei luoghi magici del
Pulo di Molfetta al chiaror di luna
si è rivelato uno dei grandi successi
dell’Estate 2010. Non vi erano dubbi che l’iniziativa, fortemente voluta
dal consorzio Polje, avrebbe riscosso
un larghissimo successo. L’atmosfera
mistica della dolina, i suoi giochi di
ombre e luci, il canto silenzioso delle
sue creature, lo sguardo austero del
cinquecentesco convento dei Cappuccini sono stati gli ingredienti vincenti
ai quali i visitatori non hanno potuto davvero resistere. A tutto questo
si sono aggiunte inoltre le splendide rappresentazioni portate in scena
durante le diverse serate evento dai
componenti dei gruppi teatrali e musicali Fabulanova, Carro dei Comici e
Musicarte. Analizzando i dati oggettivi di questa stagione estiva 2010 al
Pulo, essa può essere definita un vero
e proprio successo, secondo il presidente del consorzio Polje Elisabetta
Mongelli. In tutte le serate in cui la
dolina ha aperto i propri battenti, tutti
i biglietti destinati alle rappresentazioni teatrali, circa 160, sono andati
esauriti. Inoltre ci sono state centinaia
di visitatori durante le visite guidate
notturne del 27 giugno, del 16 e 17 luglio, del 7 agosto del 21 agosto e del
17 settembre. Da sottolineare l’attenzione e il senso di rispetto del sito che
bambini, l’enorme sforzo organizzativo del consorzio che ha consentito un
afflusso ordinato in dolina e il fascino
dei luoghi che hanno fatto da sfondo
ad azioni sceniche molto apprezzate
da tutti. Importante e fondamentale si
sta rivelando l’interesse costante che
gli enti pubblici stanno riservando alla
dolina carsica. La Provincia di Bari,
proprietaria del sito, rappresentata dal
consigliere molfettese Saverio Tammacco, guarda infatti con rinnovata
attenzione al Pulo e al consorzio. Anche il Comune di Molfetta che ha patrocinato e sostenuto finanziariamente
“Notturno al Pulo”, ha mostrato fiducia nelle proposte di Polje che è già al
lavoro per la programmazione degli
eventi invernali. Anche “il Fatto” ha
seguito costantemente le iniziative legate alla stagione estiva del Pulo con
la presenza delle proprie telecamere
e dei propri giornalisti che hanno documentato la bellezza e la maestosità
i visitatori hanno dimostrato. Il Presi- di un luogo che finalmente è tornato
dente di Polje ha voluto sottolineare a splendere e in cui il tempo sembra
l’importanza della presenza fra i visi- essersi fermato da sempre.
tatori di tutte le fasce di età, la presa
che la trovata dei Poljetti ha avuto sui
Francesco Tempesta
Ciak: si legge!
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Da un libro ad un film. E viceversa.
Un titolo: La solitudine dei numeri
primi. Un autore: Paolo Giordano.
Un regista: Saverio Costanzo. Trinomio perfetto e commerciale. Una
storia, un libro ed un film. Generazioni di giovani immerse nel mondo
della letteratura e del cinema. Se un
libro dovesse avere un solo compito
a cui adempiere, sarebbe sicuramente
quello di creare immagini e atmosfere ben chiare e pulite che attraverso
caterve di lettere riescono a farsi spazio nella mente di ogni lettore. Nel
mondo cinematografico continuano
ad essere girati film che si ispirano
a romanzi contemporanei e non. Non
è una moda. È un dato di fatto. I film
partecipanti al festival di Venezia
2010 ne sono un esplicito esempio.
La versione di Barney di Richler, o
ancora Norvegian Wood di Haruki
Murakami, o La pecora nera di Ascanio Celestini sono soltanto tre dei libri trasformati in film. Nelle menti di
tutti, perché tema nazionale da molto
tempo, è certamente il libro Gomorra
di Roberto Saviano o ancora L’eleganza del riccio di Muriel Barbery.
È interessante pensare a dei romanzi
con anima e coraggio che vengono
armati di pellicola e cineprese e danno vita a trame, immagini, emozioni
forse diverse ma fondamentalmente
con gli stessi protagonisti. È un esperimento riuscito e commercialmente
efficacissimo. È un gioco che diverte, funziona e arriva alla gente. Ecco,
questa è una cosa importante che può
bastare. Il gioco arriva. Le carta trasformata in immagini e trame televisive aiuta la gente ad integrarsi con
una forma d’arte. L’arte entra nelle
case della gente. Non importa se una
storia sia macchiata di inchiostro o di
gelatina impressa sulle pellicole, non
importa se sia attraverso scrittori o
registi, attori o personaggi, se sia at-
traverso trame o trailer, copertine di
libri o manifestini. Una storia, tante
espressioni. Ecco cosa conta. Forse
un film è qualcosa di più diretto per
chi libri non ne ha mai adottati. Una
giusta intuizione dunque. Basta pensare che il romanzo di Giordano, in
questa settimana ha conquistato ancora una volta, dopo aver già scalato
le classifiche letterarie, uno dei primi
posti. La gente, seduta in sala con i
pop corn in mano, resta soddisfatta,
la gente seduta su comode poltrone
di casa armata con occhiali e pazienza resta anche soddisfatta. Tutti verso una direzione. Il finale. Che sia di
un libro o di un film. Il finale deve
sorprendere. Allora lasciamo che un
libro ci appassioni, lasciamo che un
film ci entusiasmi, che uno scrittore
ci colpisca con le sue parole e che un
regista trasformi le stesse parole che
ci hanno colpito in emozioni da guardare, lasciamo che i ciak ci lascino
senza fiato e che la punteggiatura ci
lasci ogni volta sorpresi. Lasciamo
che questo accada comunque.
Gaetano de Virgilio
26
Sport
giovedì 23 settembre 2010
È partita la giostra
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Tutte le squadre molfettesi pronte alla sfida.
È oramai entrata nel vivo la stagione sportiva per le squadre molfettesi chiamate a
confrontarsi con i rispettivi campionati. Alcune formazioni sono già scese in
campo per le prime gare ufficiali, altre
lo faranno nel prossimo week end. Altre
ancora dovranno attendere ottobre per
misurarsi con gli avversari. Le prime formazioni a disputare gare ufficiali sono
state la Virtus Basket, l’Azzurra Volley, la
Melphicta e la Soccer Atletico Molfetta.
Tutte hanno disputato partite valide per
la Coppa, e le ultime due anche la prima
gara di campionato. Ma andiamo con ordine. La Virtus Basket Molfetta di coach
Paternoster, dopo un lungo periodo di preparazione pre campionato, è oramai pronta per affrontare il suo terzo campionato
di A Dilettanti. La prima uscita ufficiale
non ha dato segnali eccellenti (sconfitta in
Coppa Italia contro l’Ambrosia Bisceglie
per 63 a 56) ma, si sa, il pre campionato
è fatto non tanto per i risultati quanto per
testare il grado di preparazione e Andrea
Maggi e compagni sapranno certamente
fare meglio a cominciare dalla prima giornata di campionato in programma il 26
settembre a Patti. Poi, il 3 ottobre, ci sarà
l’esordio casalingo contro il Sant’Antimo.
Le ragazze di Annagrazia Matera hanno
cominciato con il piede giusto: due gare
di Coppa, contro Isernia e Lavello, e al-
trettante vittorie per 3 a 0. Il campionato
partirà il 16 ottobre quando al “Pala Poli”
arriverà il Volley Altamura. Le due molfettesi del calcio impegnate nel campionato di Promozione vanno di pari passo. Il
12 settembre hanno impattato sul risultato
di 1 a 1 nel derby di Coppa Italia, la domenica successiva hanno entrambe perso
nella prima giornata di campionato. La
Soccer di patron Lanza per 4 a 0 nella gara
interna contro la corazzata Canosa, la neonata Melphicta di Petruzzella per 2 a 1 sul
campo del Noicattaro. Soccer e Melphicta
saranno nuovamente in campo il 26 settembre per sfidare rispettivamente il San
Severo fuori casa e il Minervino al “Poli”.
Sette giorni dopo, il 3 ottobre, la Melphicta giocherà ad Altamura e il Soccer ospiterà il Torremaggiore. L’Hockey Club del
presidente Massimo de Palma attende di
confrontarsi con la Coppa Italia e poi con
il campionato che scatterà il 16 ottobre
con la trasferta a Viareggio. Nel frattempo,
quando ormai il mercato sembrava essere
chiuso, è arrivato l’ultimo colpo: si tratta
di Ezequiel Tamborindegui, talentuoso
argentino proveniente dall’Andes Talleres
e già nel giro della nazionale albiceleste.
Per finire, il 16 ottobre farà il suo esordio
in campionato anche la Pallavolo Molfetta
allenata da Pino Lorizio: i biancorossi saranno di scena in quel di Catania.
CSI: comincia la stagione sportiva
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Tante iniziative per chi ama fare sport divertendosi.
L’arrivo della stagione autunnale coincide con la ripartenza di tutte le attività
della sezione molfettese del Centro Sportivo Italiano. Il CSI, da sempre attento
all’educazione sportiva rivolta ad ogni
fascia d’età, saluta la nuova stagione con
grande ottimismo sicuro di ripetere o di
migliorare gli ottimi risultati ottenuti nella precedente. Si partirà immediatamente
così come si era terminato con il calcio.
Presso la struttura Santa Margherita a
Giovinazzo a fine mese si aprirà il sipario sul più classico dei tornei targati CSI,
quello dedicato al calcio a 5. Alla manifestazione prenderanno parte numerose
squadre provenienti da Molfetta e dalle
città limitrofe che presenteranno calcettisti appartenenti alla categoria Open
(anno 1995 e precedenti). Al termine di
settembre prenderà il via un corso di formazione totalmente gratuito per arbitri
di calcio, calcio a 5, pallavolo e basket.
L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che al
momento dell’iscrizione avranno compiuto il sedicesimo anno d’età. Tutte le
“lezioni” saranno tenute presso la sede
del Centro Sportivo da arbitri qualificati
e abiliteranno i partecipanti alla preziosa
e delicata attività di arbitro. Gli attuali
arbitri CSI saranno impegnati nelle giornate del 25 e 26 settembre a Paestum per
lo stage interregionale che permetterà
loro di accedere alle prossime finali interregionali e nazionali dei Campionati
CSI di calcio a 5. Con l’avvio del mese
di ottobre scatteranno inoltre i tornei
giovanili di calcio a 5 presso il campetto
del Seminario Regionale. Tre saranno le
categorie interessate dalla competizione:
1997-1998, 1999-2000 e 2001-2002. Ma
il CSI non è solo calcio perché la sua attenzione sarà rivolta anche ad altri sport.
Sono infatti aperte le iscrizioni che scadranno il 15 ottobre per la pallavolo mista
categoria Open. Per iscrizioni e per qualsiasi informazione è possibile contattare
direttamente la sede del CSI Molfetta in
via Cairoli, 35 dal lunedì al venerdì dalle
9:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00. È
inoltre possibile contattare l’ufficio CSI
al 349/6544681 o scrivendo all’indirizzo
e-mail [email protected]. A breve sarà
possibile consultare il nuovo sito internet
del Centro Sportivo Italiano.
Francesco Tempesta
HOCKEY
BASKET
Serie A1 - (1 giornata 16/10)
MOLFETTA
Sarzana
R. Bassano
Breganze
Valdagno
Seregno
Viareggio
Prato
Pordenone
Giovinazzo
Follonica
Forte dei Marmi
Lodi
Bassano 54
a
Serie A Dilettanti (1a giornata 26/09)
MOLFETTA
Agrigento
Anagni
Bisceglie
Ferentino
Latina
Massafra
Matera
Ostuni
Palestrina
Patti
Potenza
Rieti
Ruvo
Sant’Antimo
Trapani
PALLAVOLO
Serie B1 Maschile (1 giornata 16/10)
Serie B2 Femminile - (1a giornata 16/10)
MOLFETTA
Club Italia
Atripalda
Sorrento
Casoria
Chieti
Ortona
Gioia del Colle
Matera
Potenza
Corigliano
Reggio Calabria
Catania
Brolo
MOLFETTA
Moie
Jesi
Castelfidardo
Ascoli
T. San Patrizio
Pagliare
Recanati
Portorecanati
Manoppello
Pescara
L. Altamura
V. Altamura
Isernia
a
CALCIO A5
CALCIO
Serie B - (1a giornata 25/09)
MOLFETTA
Fata Morgana
Messina
Giovinazzo
Scanzano
Potenza
Matera
Polignano
Mola
Rogliano
Conversano
Modugno
Monopoli
Martina Franca
Promozione
3
3
3
3
3
3
3
1
1
0
0
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0
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0
0
0
0
Canosa
R. Altamura
Casamassima
Mola
Noicattaro
San Severo
Andria
Polimnia
Barletta
Bitonto
Torremaggiore
Ascoli Satriano
Corato
Minervino
MELPHICTA
Rutigliano
Santeramo
SOCCER ATLETICO
I&
GG
VIA
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AN
C
VA
giovedì 23 settembre 2010
Oltre la Realtà
27
La leggenda delle streghe di Molfetta
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L’esistenza delle streghe e degli stregoni è una delle leggende più ambigue e più discutibili mai esistite e
che non conosce memoria. Il mito è
stato da sempre associato a gente che
a causa del proprio modo di essere si
discostava di parecchio dal modo di
vivere comune. Si trattava di personalità che per la cultura popolare erano
dedite al culto dell’occulto, schiave
o adoratrici del Demonio, artefici di
incantesimi terribili, malocchi e stregonerie. Il termine strega e stregone
probabilmente derivano dalle parole greche “stryx” e “strygòs” la cui
traduzione corrisponde alla parola
barbagianni, un singolare rapace notturno. Le streghe erano quindi “creature” della notte. Gli albori di questo
mito sono ancora avvolti dal mistero.
La certezza è che la stregoneria ha
cominciato a comparire sin dall’età
preistorica in cui comparivano personalità a cui venivano associato poteri
magici. L’avvento del Cristianesimo
con la sua sanguinosa santa inquisizione amplificò il mito delle streghe.
Migliaia di persone anche innocenti
vennero accusate di stregoneria e portate al rogo. Uno degli stermini più
atroci ebbe luogo a Benevento, denominata appunto la città delle streghe.
Anche Molfetta può vantare nella sua
interessante storia l’esistenza di due
streghe nel proprio abitato. Il grande
e compianto scrittore molfettese Orazio Panunzio ne fa una descrizione
accurata nel suo capolavoro Molfetta
attraverso le costellazioni. Panunzio
ci racconta che in passato in città la
popolazione “gratificava” due donne
con il titolo onorario di strega. Si trattava di due anziane che non avevano
origini molfettesi. La prima, la strega
buona, si chiamava Viola ed era nata
in un’isola della Grecia. Viola la greca
abitava sul mare, nell’ultimo edificio
alle spalle del largo delle Porticella,
proprio dove finiva il Lungomare e iniziava il sentiero che portava all’ovile.
Essa viveva in una cameretta imbiancata a calce ordinatissima che pareva
la cella di una suora se non fosse per
l’assenza del crocifisso. Nascosti alla
vista vi erano i suoi ferri del mestiere:
polverine, pietre rare, chiodi magici,
denti di lupo e di iena tutti i riposti
in barattoli e scatolette. L’anziana in
tutte le stagioni portava lo scialle, i
capelli raccolti sulla nuca, era piccola
e grassa e vestiva con colori vivaci.
Margherita, detta la calabrese per via
delle sue origini, era invece la strega
cattiva. La donna viveva in campagna
in contrada delle Sedelle (zona attualmente urbanizzata) in una specie di
rifugio che aveva una finestra a forma
di mezzaluna. Al suo interno regnava
il disordine con ampolle, bottiglie e
bestie impagliate tutte sparse sul pavimento vicino al suo letto. La calabrese era alta e ossuta, girava sempre
vestita completamente di nero e con il
capo sempre scoperto.
Le due donne non erano viste di buon
occhio dall’intera popolazione molfettese che comunque ricorreva a loro
per qualche incantesimo di magia
nera, per il malocchio per qualche pozione di carattere amoroso o addirit-
tura erotico. La strega bianca vendeva
di sovente dei fazzoletti con tre nodi
ai marinai. I nodi venivano sciolti
durante i momenti in cui il mare era
in burrasca per far cessare la tempesta. Viola la greca era profondamente
attratta e intimorita dal monumento
del Calvario con le sue croci che si
trovava al di là del largo della Porticella, l’attuale villa comunale in cui
all’epoca si cominciavano a piantare
i primi giovani pini. Margherita la
calabrese invece aveva allacciato dei
rapporti con un contadino che stava
a sentirla soltanto per timore nei suoi
confronti. Il momento più terribile
per entrambe era la notte fra il 30 e
31 marzo, quella dell’Avemmarie alla
Medonne. Durante la nottata per le
vie di Molfetta giravano i devoti con
un campanello per richiamare i fedeli che si sarebbero ritrovati alle 4 del
mattino sugli scalini del Purgatorio
per recitare le devozionali preghiere
alla Madonna. Per questo le due streghe si segregavano nei propri tuguri
vivendo momenti di terrore in preda
a crisi e spasmi che le portavano a
rotolarsi in terra con la bava alla bocca. Ma l’arrivo della notte più breve
dell’anno, quella del solstizio d’Estate, segnava per le due fattucchiere
l’ora della rivincita. Era la notte delle streghe, la notte del sabba. Le due
donne si riunivano nell’abitazione di
Viola e per tutta la notte operavano
incantesimi e sortilegi maledicendo
tutti i santi del Paradiso. Erano molte le persone che pur terrorizzate si
spingevano fin dietro l’uscio dell’abitazione per curiosare. Le due streghe
ne erano consapevoli e si divertivano
a spaventarle vivendo a pieni il loro
momenti di trionfo.
Con il passare degli anni la superstizione cominciò a scemare in città e
si perse l’interesse verso le due bizzarre donne. Margherita la calabrese
emigrò in Australia da una sua nipote.
Qui dopo aver bruciato vivo in una
capanna un indigeno per liberarlo dal
Demonio fu scagliata con rabbia dai
presenti nell’abitazione in fiamme.
Questa fu la sua fine. Viola la greca
invece si ammalò di cancro e ormai
moribonda chiese di riconciliarsi con
Dio. Del resto da bambina la donna
era stata battezzata e aveva ricevuto
la Comunione. La gente, impietositasi, con una barella durante un corteo,
la portò sugli scalini del Calvario, il
luogo che la strega non aveva mai
avuto il coraggio di salire in tutta la
sua vita da sempre intimorita dalle
sue grandi croci.
Francesco Tempesta
Touristi
d’Italia
Viaggiare ci rende liberi e al tempo stesso ci regala sempre nuove
emozioni. Il mio consiglio, soprattutto se l’atmosfera del Natale ci riempie di felicità, è quello
di mettersi in viaggio per visitare
uno dei bellissimi Mercatini di
Natale in Alto Adige: una lunga tradizione che si ripete ogni
anno. Passeggiando tra i mercatini potrete perdervi a cercare
ogni tipo di oggetto, statuette
per il presepe, luci e decorazione
di ogni forma e colore, prodotti
artigianali, specialità gastronomiche. Una visita ai Mercatini
di Natale è l’occasione per trovare originali regali, assaporare
prodotti deliziosi e sicuramente
per uscire dalla quotidianità ed
immergersi in una suggestiva
atmosfera natalizia. In Italia il
Mercatino più famoso è senza
dubbio quello di Bolzano che si
svolge nel cuore del centro storico: tutto il centro cittadino si illumina a festa, orchestrine locali
accompagnano la nostra passeggiata per farci godere appieno di
questa magica atmosfera mentre
il nostro palato resterà deliziato
dalle specialità sudtirolesi. Non
certo secondo come fascino è il
sempre più popolare mercatino
di Merano che si svolge lungo
le suggestive rive del fiume Passirio. Anche qui potremo sbizzarrirci attraverso le bancarelle
avendo solo l’imbarazzo nella
scelta: una menzione particolare la meritano alcune specialità
davvero deliziose come lo strudel e i krapfen tirtlen. La nascita
dei mercatini di Natale pare abbia avuto origine attorno al 1400
nei territori tra la Germania e
l’Alsazia. In questi mercatini si
davano appuntamento i migliori
artigiani della zona per esporre
le loro opere che richiamavano la
natività e l’avvento. Nonostante
negli anni si stiano moltiplicando
le attrazioni che rendono speciali
i Mercatini di Natale, quello dello shopping resta il motivo principale offrendo molti spunti per
trovare idee originali. Ora non
manca che partire verso un Tour
che ci regalerà piacevoli ricordi,
sullo sfondo della magica atmosfera natalizia, sorseggiando un
ottimo bicchiere di vin brulè e
respirando un delizioso profumo
di cannella.
Sergio Grieco
28
Lavoro in Chiaro
giovedì 23 settembre 2010
Servizio Civile Nazionale: in Puglia 630 posti
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 2278
Nel numero 66 de “il Fatto”, pubblicato il 5 agosto 2010, avevamo fornito delle anticipazioni in riguardo
all’imminente uscita del nuovo bando
per lo svolgimento del Servizio Civile
Nazionale. Il tanto atteso bando nazionale e i relativi bandi regionali sono
finalmente disponibili e prevedono la
selezione di 19.627 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile
in Italia e all’estero. Anche per questo
nuovo bando, pubblicato su Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana del
03 settembre 2010 – 4° serie Speciale
– concorsi ed esami, è previsto un singolo bando per ogni regione italiana.
Il bando relativo alla Regione Puglia
prevede la selezione di 630 volontari
da avviare al servizio nell’anno 2010.
Ai volontari in servizio civile spetterà un assegno mensile di 433,80 euro,
per una durata del servizio pari a dodici mesi. Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani che abbiano
realizzato il diciottesimo anno di età
e non superato il ventottesimo anno
di età, non aver riportato condanne,
essere in possesso di idoneità fisica.
Tali requisiti di partecipazione devono
essere posseduti alla data di scadenza
del termine di presentazione della domanda. Di seguito vi indichiamo gli
enti, associazioni, le onlus presenti
nella provincia di Bari, richiedenti il
numero maggiore di volontari. Comune di Bitonto (per 3 progetti n. 19
volontari); Fondazione Opera Santi
Medici Cosma e Damiano-Bitonto
Onlus (per 4 progetti n. 18 volontari);
Università degli Studi di Bari (per 3
progetti n. 26 volontari). A Molfetta
abbiamo complessivamente la richiesta per 6 volontari per i seguenti enti:
Associazione Nazionale Lega del Filo
d’Oro (2 volontari); Confcoperative
Confederazione Coopoerative Italiane (2 volontari); Avis – Associazione
Volontari Italiani Sangue (2 volontari). Vi ricordiamo che queste indicazioni, relative al numero di volontari
richiesti, sono del tutto approssimative, indicazioni, lo ricordiamo, scelte
seguendo un criterio basato su fattori
stesso entro e non oltre le ore 14 del 4
ottobre 2010. I due allegati, corrispondenti alle domande, devono essere
scrupolosamente compilati secondo le
istruzioni riportate in calce al modello. È previsto il rilascio di un attestato, di espletamento del servizio civile
volontario, solo per coloro che svolgeranno dodici mesi o almeno nove mesi
in caso di subentro. Consigliamo agli
interessati di prendere visone non solo
del bando e della relativa domanda ma
anche dei progetti di proprio interesse
presentati dai rispettivi enti, verificando la corrispondenza tra il vostro
percorso lavorativo e scolastico con
i contenuti e gli obiettivi del progetto stesso. Le informazioni relative al
bando, ai progetti, alle relative sedi di
attuazione, i posti disponibili nonché
gli aspetti organizzativi e gestionali
del servizio, possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti medesimi. Disponibile un servizio
call center raggiungibile al numero
848.800715 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 19, 30, al
costo di una telefonata urbana).
di quantità e di vicinanza. Per consultare nel dettaglio tutti i posti a disposizione, ulteriori enti, numero dei
volontari, i progetti le informazioni
necessarie alla propria candidatura
potete visitare il sito www.serviziocivile.it, cliccando nel link interno “vai
ai bandi”, qui troverete: il bando SVC
Nazionale, i singoli bandi regionali e
rispettivamente le banche dati “scegli
il tuo progetto in Italia” e “Scegli il
“Solo gli ignoranti pensano che
tuo progetto all’estero”, nonché gli alfare le pulizie e cucinare siano
legati 2 e 3 corrispondenti alla domanroba da casalinghe d’altri temda di partecipazione. Quest’ultima, in
pi. Nei monasteri zen, cuocere i
formato cartaceo, deve essere indirizcibi e pulire sono onori che spetzata direttamente all’ente che realizza
tano ai monaci più esperti”.
il progetto prescelto e pervenire allo (R. Montanari, Strane cose, domani)
Il fatto.net ha selezionato per voi dai motori di ricerca alcuni annunci di lavoro. Alcuni annunci saranno ripetuti ma vale sempre la pena consultarli
tutti. Negli annunci diretti troverete gli annunci fatti direttamente alla nostra redazione. Il servizio di annunci è totalmente gratuito e la radazione non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito
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giovedì 23 settembre 2010
Rubriche
29
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IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni, puntuale come sempre il giovedì.
Antica Salumeria del Centro - Via De Luca, 7
Bar Arcobaleno - Banchina San Domenico
Bar Astoria - Corso Umberto I, 16
Bar Belvedere - lungomare Marcantonio Colonna
Bar Caffetteria Paninoteca Grease - Via Molfettesi
d’Argentina, 75
Bar Camera Cafè - Via XX Settembre, 43
Bar Cavour - Corso Fornari, 47
Bar Cin Cin - Corso Dante Alighieri, 30
Bar Degli Artisti - Via Gesmundo, 4
Bar Del Ponte - Via Ruvo, 18
Bar Europa - Via F. Cavallotti, 33/35
Bar Fantasy - Via Pio La Torre, 33
Bar Fausta - Corso Umberto I, 150
Bar Football - Via Ugo La Malfa, 11
Bar Giotto - Corso Margherita di Savoia, 91
Bar Haiti - Via San Domenico, 42
Bar Ideal - Via Terlizzi
Bar Kennedy - Via Edoardo Germano, 49
Bar La Caffetteria - Via A. Salvucci, 46
Bar La Favola Mia - Via Baccarini, 35
Bar La Fenice - Corso Umberto I
Bar London - Via Terlizzi, 6
Bar Mary - Corso Umberto I, 122
Bar Mezzina - Via Luigi Einaudi, 6
Bar Miramare - Via San Domenico, 9
Bar Mirror - Via Capitano Manfredi Azzarita, 124
Bar Mixer Cafè - 6^ strada ovest Lama Martina
Bar Mongelli - Via Baccarini, 35
Bar Peter Pan - Via Vincenza Alma Monda, 48
Bar Rio - Via Bari, 92
Bar S. Marco - Corso Umberto I
Bar Settebello - Via A. Salvucci, 28
Bar Seven - Via Edoardo Germano, 33
Bar Seventy - Via Tenente Michele Silvestri
Bar Sottocoperta - Piazza Giuseppe Garibaldi
Bar Stazione - Piazza Aldo Moro
Bar Sweet - Piazza Giuseppe Garibaldi, 32
Bar Toto - Corso Fornari, 73
Bar Universo - Corso Umberto I
Betty Paige - Largo Municipio, 6
Biglietteria regionale FS - Piazza Aldo Moro
Blues Cafè - Corso Dante Alighieri, 49
Buffetti - Piazza G. Garibaldi, 60
Caffe Al Duomo - Banchina Seminario, 10/12
Caffè Colorado - Via Guglielmo Marconi
Caffè Metropolis - Via Cap. G. De Gennaro, 16
Caffè Silver - Via Framantle 19/i
Caffetteria Gonzaga - Via Piazza, 23/25/30
Caffetteria Manhattan - Viale dei Crociati
Caffetteria Roma 2 - Banchina San Domenico
Caffetteria Venere - Via Martiri di Via Fani, 6
Calì Caffè - Via Giacomo Puccini, 7
Casa di riposo “Don Grittani” - Via Don Minzoni
Coffee Room - Viale Pio XI, 9
Comune Di Molfetta - Piazza Vittorio Emanuele, 9
De Pinto - Via Edoardo Germano, 39
Edicola - Viale Pio XI
Edicola - Via Tenente Michele Silvestri
Edicola - Via Palmiro Togliatti
Edicola - Piazza Giuseppe Garibaldi
Edicola - Corso Dante Alighieri
Edicolandia - Via Principe Amedeo, 45
Edicola delle Rose - Via Gen. C. A. Dalla Chiesa
Edicola Gigotti - Via Bari, 74
Edicola Grosso - Via Don Pietro Pappagallo
Edicola L’Altra Edicola - Via Terlizzi
Edicola Sciancalepore - Via Madonna dei Martiri
Edicola Sciancalepore - Piazza Cappuccini
Euro Caffè - Via San Francesco d’Assisi
Farmacia Grillo - Via S. Angelo, 37
Flory’s Caffè - Via Poli Generale Eugenio, 3
Giotto Cafè - Corso Margherita di Savoia, 91
Green Bar - Via Baccarini, 111
Gruppo FAMM Immobiliare - Via De Luca, 15
Guardia di Finanza - Madonna dei Martiri
Greedy Ristorazione - Via F. Cifariello, 23
Le Chic J’Adore - Via Tenente Michele Silvestri, 69
Le Mimose - Viale Pio XI
Marilù Cafè - Via Tommaso Fiore, 38/40
Mattia’s Cafè - Corso Dante Alighieri
Mondocasa - Piazza Effrem, 12
Music Cafè - Via Ten. Silvestri, 11
Note & Book - Via Tommaso Fiore, 24
Off Street - Piazza Giuseppe Garibaldi, 15
Panificio Annese - Via Cappellini, 28
Panificio Biancaneve - Via Molfettesi
del Venezuela, 41
Panificio Biancaneve - Via De Luca, 59
Panificio Cangelli - Via Cap. T. De Candia, 49
Panificio Centrale - Via Respa, 40
Panificio D’Oro - Via Madonna dei Martiri, 51
Panificio de Gennaro - Via Cap. T. De Candia, 155
Panificio Don Bosco - Corso Fornari, 67
Panificio Don Bosco - Via Raffaele Cormio, 36
Panificio Europa - Via Rattazzi, 41
Panificio Il Cugino - Via Massimo D’Azeglio, 91
Panificio Il Cugino - Via Alessandro Manzoni, 91
Panificio Il Forno - Via Fremantle, 42
Panificio Immacolata - Via Cappellini, 28
Panificio Jolly - Viale Pio XI, 9
Panificio La Sfornata - Via Enrico Fermi, 19
Panificio Mulino Bianco - Via C. Giaquinto, 46
Panificio Non Solo Pane - Via Paniscotti, 44
Panificio Non Solo Pane - Via Gen. Poli, 13
Panificio Petruzzella - Via Bovio, 18
Panificio Posta - Via Ricasoli, 29
Panificio Rinascente - Via Nino Bixo, 25
Panificio Sant’Achille - Via Martiri di Via Fani, 15
Panificio Trionfo - Via Ten. Fiorino, 71
Parrocchia Della Cattedrale - Corso Dante Alighieri
Parrocchia Di San Corrado - Largo Chiesa Vecchia
Parrocchia Immacolata - Piazza Immacolata, 62
Parrocchia Madonna Della Pace - Viale Xxv Aprile
Parrocchia Madonna della Rosa - Via Gen. C. A. Dalla
Chiesa
Parrocchia S. Achille - Via A. Salvucci
Parrocchia S. Bernardino - Via Tattoli
Parrocchia S. Gennaro - Via Sergio Pansini
Parrocchia S. Giuseppe - Via Aurelio Saffi, 1/d
Parrocchia Sacro Cuore Di Gesù - Via Sella Quintino
Parrocchia San Domenico - Via San Domenico, 1
Parrocchia San Pio X - Viale Antonio Gramsci, 1
Parrocchia Santa Famiglia - Via Papa Innocenzo VIII
Parrocchia Santa Teresa - Piazza V. Emanuele, 3
Petito Cafe - S.S. 16 Molfetta-Giovinazzo
Piscina Comunale - Via Longone della Spina
Ristorante Pizzeria Mareluna - S.S. 16 MolfettaGiovinazzo
Place Blanc Cafè - Piazza Margherita di Savoia, 4
Qbo Interior Design - Via Federico Campanella, 24
Stazione di rifornimento AGIP - Via Terlizzi
Stazione di rifornimento AGIP - Via Giovinazzo
Stazione di rifornimento API - Zona Industriale
Stazione di rifornimento Madogas - Strada Provinciale
Molfetta-Terlizzi, Km. 2.050
Stazione di rifornimento Q8 - Via dei Lavoratori – Zona
ASI
Swing Pub - Viale Pio XI, 21
Tabaccheria - Viale Pio XI, 55
Tabaccheria - Corso Dante Alighieri
Tabaccheria - Via Madonna dei Martiri, 2
Tabaccheria - Via Baccarini, 67
Tabaccheria - Via Rossini, 12
Tabaccheria - Piazza G. Garibaldi
Tabaccheria Edicola - Via Raffaele Cormio
Tabaccheria Pansini - Via Roma 32
Tabaccheria Spaccavento - Via Bari, 68
Tabaccheria Veneziano - Via L. Azzarita, 65
Tabaccheria Veneziano - Via Madonna
dei Martiri, 67
Totoricevitoria “Del Cuore” - Via Baccarini, 77
30
Rubriche
giovedì 23 settembre 2010
GLI APPUNTAMENTI DE
www.ilfatto.net
PA R T N E R
dal 18 settembre
al 31 ottobre,
ore 10.30 - 12.30
e 18.00 - 21.00
Sala dei Templari
PostDimensione - Viaggio
nell’arte contemporanea
24 settembre, ore 18.30
Teatro odeon
Antonio Laudati presenta
“Mafia Pulita”
24 settembre, ore 20
Palazzetto “don Sturzo”
Molfetta Sport Show
25 settembre, ore 23
Eremo Club
Neu Klub “Sky and Sand”
Party.
Indie, Nu Rave, Berlin
sound.
The People Speak (live) e DJ
Set con il Neu Klub
26 settembre, ore 8
Parrocchia San Gennaro
Donazione di sangue AVIS
26 settembre, ore 10.30
Sala Turtur
Riunione Comitato di
Quartiere Molfetta
Vecchia
26 settembre, ore 17.30
Fabbrica di San Domenico
Corso Fotografico Secondo incontro
1-2 ottobre,
ore 19.30-21.30
Corso di danze popolari dal
sud Italia al nord Europa
Campagna - Terlizzi
zona Mercatone Uno
Sabato 2 ottobre, ore 23
Eremo Club
Reggae Dancehallo Party
con Ghetto Eden e Shanty
Crew ft Zio Pino
24 ottobre, ore 9
Piazza A. De Gasperi
Festa del Bastardino
Vuoi inserire il tuo
evento nella nostra
agenda?
Scrivici a
[email protected]
Consigli per una sana alimentazione
FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un
gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9
celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la
griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto,
in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo
del gioco è quello di
riempire le caselle
bianche con numeri
da 1 a 9, in modo tale
che in ogni riga, colonna e regione siano
presenti tutte le cifre
da 1 a 9 e, pertanto,
senza ripetizioni.
Fonte:(it.wikipedia.org)
Mangiamo in maniera corretta
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 2279
Di corretta alimentazione ormai si
sente parlare spesso, tutti i giorni
e in varie forme.
Spesso però chi
presta attenzione è
solo chi ha chili in
eccesso o chi soffre di qualche disturbo e
deve necessariamente stare attento a tavola. Ma mangiare sano deve essere buona
norma per tutti perché eccessi di grassi o
zuccheri e carenze nutrizionali possono
generare cattiva salute anche a chi salendo
sulla bilancia vede l’ago sul numero giusto. Non esiste nulla di vietato e nulla di
obbligatorio, nessun cibo deve essere necessariamente bandito come fosse un veleno ne ci si deve costringere ad ingurgitare
nulla se non lo si gusta affatto: mangiare
serve per vivere bene e deve anche essere
un piacere! Il problema nasce quando ci
sono delle abitudini sbagliate che ripetute
quotidianamente danneggiano il nostro organismo nel tempo. Difendersi e imparare
a scegliere bene non è tanto difficile: verdura ogni giorno a pranzo e a cena cruda e
cotta; frutta ogni giorno; pasta, pane e pa-
tate mai insieme e nelle quantità adeguate
al proprio fabbisogno; legumi almeno due
volte a settimana; carne 2-3 volte; pesce
quanto ne volete; 2 uova a settima; formaggi, meglio i più magri e non più di 2
volte a settimana; soprattutto attenzione ai
condimenti preferendo olio extravergine
di oliva in quantità moderata. Tutto il resto,
che comprende insaccati, fritture, dolci
vari, maionese o simili, bevande gassate e
dolcificate nelle occasioni. Diventa importante però sapere anche come scegliere gli
alimenti e cosa contengono. Per esempio
tutti sanno che i cibi ricchi di colesterolo
sono i formaggi o le uova, ma provate a
leggere gli ingredienti di tutti i prodotti da
forno: ai primi posti trovate sempre la dicitura grassi. Anche grissini e taralli allora
sono nemici del colesterolo e della linea e
non ha senso fare altre rinunce se poi per
tamponare la fame si assumono alimenti
solo apparentemente leggeri. Ricordate
che l’alimentazione è corretta quanto più è
varia e bilanciata in tutti i nutrienti.
dott.ssa Annalisa Mira
Biologa Nutrizionista
Studio di Nutrizione e Alimentazione
Tel. 080.335.45.29- 338.27.87.929
Rubriche
giovedì 23 settembre 2010
31
Frittata di zucchine
Ingredienti per 4 persone
•
•
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•
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•
•
•
6 uova
500 gr di zucchine
400 gr di pomodori
Olio extravergine di oliva
Basilico
Parmigiano grattugiato
1 cipolla
sale
burro
Procedimento
Fate soffriggete nell’olio la cipolla tagliata a fettine, aggiungete le zucchine tagliate a rondelle sottili. Dopo 15 minuti circa, unite i pomodori pelati, senza semi,
e tagliati a pezzi. Passati 20 minuti aggiungete le uova sbattute con il parmigiano e il basilico tritato. A fuoco moderato, lasciate rapprendere le uova. Appoggiate
un piatto sopra la padella, tenetelo fermo con il palmo della mano e capovolgete la frittata. Aggiungete ancora un po’ di burro nella padella, fate cuocere la frittata
dall’altra parte e servitela calda, non troppo cotta.
I CONS IGL I DELLO ZODIAC O
ARIETE
Non dovreste prendervi delle responsabilità se
non credete di esserne all’altezza, in quanto
potete aspettare e vedere se fra qualche giorno le cose possano andare meglio e magari
tornerà a galla la vostra ambizione e il vostro
coraggio.
LEONE
È possibile che non abbiate voglia di condividere con gli altri i vostri pensieri, tuttavia avete la
possibilità di spiegarvi e di rimediare a piccoli
errori di distrazione commessi in passato, senza volere.
SAGITTARIO
Questo periodo dovrà essere all’insegna della
pianificazione e dell’organizzazione. Dovrete
fare quanto in vostro potere per accertarvi che
nel futuro ci sia qualche piccolo cambiamento.
www.i lf at t o.n et
IL FATTO
Quindicinale gratuito di informazione
EDITORE
Activa S.r.l. con unico socio
PRESIDENTE
Giulio Cosentino
e-mail: [email protected]
TORO
VERGINE
CAPRICORNO
DIRETTORE RESPONSABILE
Corrado Germinario
Ci potrebbero essere delle problematiche per
quanto riguarda le relazioni sociali, in quanto la
comunicazione non darà gli effetti sperati sulle
persone con le quali vorreste appunto entrare
in contatto e instaurare un rapporto, anche
duraturo.
Avrete modo di riservare alle persone che vi
sono intorno un trattamento speciale, forse perché siete molto più aperti e disponibili del solito,
quindi avete molte più occasioni per dimostrare
quanto in realtà possiate essere simpatici ed accomodanti.
Le questioni che vi premono di più si risolveranno entro breve e quindi poi vi resterà soltanto
quella sensazione di non fatto, ma che svanirà
anch’essa entro breve. Non abbiate fretta e non
siate troppo ansiosi.
Collaboratori
Angela Teatino, Pantaleo de Trizio,
Isabel Romano, Lella Salvemini,
Marilena Farinola, Francesco Tempesta,
Annalisa Mira, Giordano Germinario,
Beatrice De Gennaro, Gianfranco Inglese,
Maria Sancilio, Gaetano de Virgilio.
Registrato presso il Tribunale di
Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
GEMELLI
Fareste bene a dimenticare tutti i problemi
che fono ad oggi vi siete portati dietro da una
vecchia relazione o da un vecchio rapporto di
lavoro, in quanto i paragoni non piacciono mai
a nessuno e tanto meno vi fanno bene. Cercate
di ricominciare da zero.
BILANCIA
Dovreste evitare di trascorrere troppo tempo ad
annuire ai pensieri altrui e alle decisioni altrui,
anche perché è un atteggiamento che non vi
appartiene e che suonerebbe come ipocrita
alle persone che vi conoscono meglio.
ACQUARIO
Preparatevi per qualcosa di speciale. Qualcosa di significativo per voi o per le persone che
vi sono intorno potrebbe accadere e le vostre
aspettative cresceranno a dismisura, giustamente.
REDAZIONE
Via degli Antichi Pastifici,
Zona Artigianale A/8 · Molfetta
[email protected]
PROGETTO GRAFICO
Vincenzo de Pinto
IMPAGINAZIONE
Marcello Brattoli
STAMPA
CANCRO
Forse sarebbe meglio prendersi un attimo di
pausa e cercare di rilassarsi al meglio, facendo qualcosa che sapete darvi sollievo, anche
quando siete molto giù. Non che questo sia il
caso, ma se avete un attimino tutto per voi, fate
ciò che vi riesce meglio e sarete più pronti per
affrontare tutto.
SCORPIONE
Le diverse problematiche che sarete costretti
ad affrontare non hanno nulla a che vedere con
la vostra vita privata e quindi questo dovrebbe,
quanto meno, farvi rilassare. Non c’è nulla che
non possiate affrontare con l’aiuto e il sostegno
di coloro che vi amano.
PESCI
Questa è sicuramente una strada tortuosa, ma
quelle più semplici, da voi scelte in passato,
non vi hanno portato grandi risultati, quindi
se vi sacrificherete, avrete di che poter gioire
in futuro, quando invece gli altri,si troveranno
ancora al punto di partenza.
MASTER PRINTING S.R.L.
VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA
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