numero di focolai per anno di malattie legate al consumo di acqua

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numero di focolai per anno di malattie legate al consumo di acqua
NUMERO DI FOCOLAI PER ANNO DI MALATTIE LEGATE AL CONSUMO DI
ACQUA DA BERE E ALLE ACQUE DI BALNEAZIONE
Questa sintesi si basa su dati che descrivono i focolai di malattie trasmesse dall'acqua
potabile e dalle acque di balneazione. Un focolaio di malattie veicolate da acqua è
generalmente definito come una situazione in cui almeno due persone condividono
l'esperienza di una malattia simile dopo l'esposizione all'acqua e evidenzia l’acqua come
probabile causa
Il documento contiene anche informazioni relative all'ambiente ed al contesto sanitario,
alla rilevanza e contesto politico così come alla valutazione della situazione nella regione
europea dell’OMS oltre a suggerimenti per ulteriore controlli.
MESSAGGIO CHIAVE
L'indicatore mostra che, tra il 2000 e il 2007 in 14 paesi europei, ci sono stati 354 i
focolai di malattie trasmesse dall'acqua potabile, risultanti in più di 47617 casi di malattia.
I dati devono essere interpretati con cautela in quanto le differenze tra i paesi tendono a
riflettere l'efficienza dei sistemi di sorveglianza, piuttosto che le differenze nel numero di
epidemie, e i dati sono stati disponibili solo per 14 paesi
Ciò sottolinea la necessità di una più diffusa ed efficace rete di sistemi di sorveglianza
Inoltre, poichè la fornitura di acqua idonea e igienicamente corretta è associata al
controllo delle malattie, il successo degli sforzi volti a migliorare la copertura negli ultimi
anni deve essere continuato
MOTIVAZIONI
Acqua potabile e acque di balneazione sono di vitale importanza per la salute della
popolazione, in particolare dei bambini. Il numero di focolai di malattie trasmesse
dall'acqua fornisce una indicazione della qualità delle acque potabili e delle acque di
balneazione.
PRESENTAZIONE DEI DATI
La fig. 1 mostra il numero di focolai di malattie derivanti da acqua potabile in Belgio, in
Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Norvegia,
Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito(Inghilterra e Galles) dal 2000 al 2007.
Focolai sono stati osservati in tutti i reports dei paesi tranne l'Estonia.
La fig. 2 mostra il numero di episodi di malattia dovuta alla comparsa di focolai dovuti a
consumo di acqua potabile riportati negli stessi paesi nello stesso periodo.
I dati sono relativi a casi nell’intera popolazione, per cui dati specifici sui bambini non
sono disponibili
Fig. 1. Numero di focolai di malattie derivanti da acqua potabile in alcuni Paesi europei
2000-2007
Fonte: Indagini di varie agenzie nazionali
Fig. 2. Numero di casi di episodi di malattia imputabili a malattie dovute al consumo di
acqua potabile 2000-2007 Note. Dati sui bambini specifici non disponibili. Il numero di casi è indicato su una
scala logaritmica. Fonte: Indagini di varie agenzie nazionali
SALUTE E CONTESTO AMBIENTALE
Le malattie causate dall'acqua nascono dalla contaminazione delle acque dovuta a virus
patogeni, batteri o protozoi o sostanze chimiche
Questi agenti vengono trasmessi direttamente alle persone quando l'acqua è usata per
bere, preparare da mangiare, per attività ricreative o per altri usi domestici.
Un focolaio di malattia veicolata da acqua viene solitamente definito come un evento che
unisce due situazioni : (a) almeno due persone che hanno sperimentato malattia simile
dopo l'esposizione all'acqua e (b) la correlazione epidemiologica che implica l'acqua come
la probabile fonte di malattia.
L'insorgenza di focolai di malattie trasmesse dall'acqua non si limita ai paesi in via di
sviluppo ma anche i paesi ricchi ne sono colpiti.
Acqua potabile
Il rischio di epidemie di malattie trasmesse dall'acqua aumenta quando gli standards
dell’acqua, servizi igienici e igiene personale sono bassi.
In tutto il mondo, la percentuale di persone con accesso ad acqua potabile sicura e con
possibilità di utilizzare servizi igienico-sanitari di base è passata dal 78% nel 1990 all’ 83%
nel 2004
Nonostante questi progressi, però, si stima che 425 milioni di bambini sotto i 18 anni di
età non hanno ancora accesso ad un idoneo approvvigionamento di acqua.
Nel 2004, è stato stimato che la diarrea dovuta al consumo di acqua non potabile e la
mancanza di servizi sanitari di base abbia contribuito alla morte di 1,5 milioni di bambini di
età inferiore ai cinque anni ogni anno
Nella Regione Europea, nei bambini di età compresa tra 0-14 anni, è stimato che il carico
annuale delle malattie diarroiche imputabili a cattiva qualità dell'acqua, a scarsità di servizi
igienico-sanitari e di igiene siano stati responsabili di 13548 decessi (5,3% di tutti i
decessi)
L’ acqua potabile contaminata è una causa frequente di malattie come colera, tifo, epatite
virale A e dissenteria.
L'acqua può anche essere contaminata da elementi inorganici presenti in natura come
arsenico, radon e fluoruro. L'attività umana può causare contaminazione da sostanze
come il piombo, nitrati e pesticidi
Acque di balneazione
In aggiunta ai rischi potenziali di scarsa qualità dell'acqua potabile, acque di balneazione
contaminate possono causare gravi e potenzialmente fatali patologie.
Queste includono gravi malattie come iltifo e leptospirosi, così come un certo numero di
infezioni meno gravi.
I rischi per la salute sono più elevati tra le persone con deficit del sistema immunitario o
tra gruppi di rischio specifici, come i turisti che non hanno difese immunitarie contro le
malattie endemiche a livello locale.
Allo stato attuale, la qualità generale delle acque di balneazione in Europa, misurata in
base alla presenza di indicatori fecali e di agenti patogeni pone rischi limitati per la salute
La qualità è andata migliorando a partire dal 1990: nel 2007, il 95% delle acque costiere
e l'89% delle acque di balneazione erano conformi alle norme obbligatorie. Tuttavia, un
alto livello di rispetto delle norme obbligatorie (come ad esempio alla presenza di batteri
indicatori) non significa necessariamente che non siano presenti fattori che potrebbero
incidere negativamente sulla salute pubblica
RILEVANZA POLITICA E CONTESTO
Il Protocollo su acqua e salute redatto dall'OMS e dalla Commissione economica delle
Nazioni Unite per l'Europa (UNECE) include obiettivi giuridicamente vincolanti per la
prevenzione delle malattie trasmesse dall'acqua.
Oltre agli obiettivi generali in materia di accesso all'acqua potabile sicura e di fornitura di
servizi igienico-sanitari, sono stati specificati i requisiti per i sistemi di sorveglianza e piani
di emergenza per individuare e prevenire focolai dovuti all’acqua.
WHO ha sviluppato il concetto di pianificazione della sicurezza dell'acqua. Questo è un
nuovo approccio per garantire la sicurezza dell’ acqua potabile attraverso una migliore
valutazione del rischio dei sistemi di gestione per la produzione e distribuzione di acqua
potabile.
I tre componenti principali sono la valutazione del sistema, il monitoraggio e la gestione e
comunicazione
Nel 2004, la quarta Conferenza ministeriale su ambiente e salute ha adottato il Children’s
Health and Enviroment Action Plan for Europe (CEHAPE), che comprende quattro obiettivi
prioritari regionali (RPG) per ridurre il peso di malattie legate all'ambiente nei bambini.
RPG mira a prevenire e ridurre significativamente la morbilità e la mortalità derivanti da
disturbi gastrointestinali e altre patologie facendo sì che siano adottate misure adeguate
per migliorare l'accesso da parte di tutti i bambini ad acqua sicura e strutture igienicosanitarie idonee
Nell'Unione europea (UE), la Direttiva sull’acqua potabile (98/83/CE) definisce valori
parametrici e indicatori per le acque destinate al consumo umano e specifica in che modo
la qualità dovrebbe essere controllata per ottenere acqua potabile.
La Direttiva impone che in caso di contaminazione siano adottate tutte le possibili azioni,
per prevenire gli effetti negativi sulla salute.
La Direttiva europea quadro sulle acque rappresenta un sistema unico per tutte le
gestione delle risorse idriche, sostituendo sette direttive precedenti.
L'obiettivo principale è quello di raggiungere un buono stato di tutte le acque entro il 2015
in Europa. Gli obiettivi principali sono la tutela generale dell’ ecologia acquatica, la
specifica protezione di habitat unici e preziosi, la protezione delle risorse di acqua potabile
e la tutela delle acque di balneazione
Acque di balneazione
La Direttiva 76/160/CEE del Consiglio relativa alla qualità delle acque di balneazione
fornisce parametri obbligatori e valori-guida per la qualità delle acque di balneazione e le
istruzioni per la comunicazione dei risultati all’Unione Europea. Secondo la direttiva, una
riduzione dell'inquinamento delle acque di balneazione è necessario per tutelare sia
l'ambiente che la salute pubblica.
Una nuova Direttiva sulle acque di balneazione (2006/7/CE), è entrata in vigore nel marzo
2006, e contiene istruzioni su come migliorare la gestione dei siti di balneazione, ad
esempio, creando profili delle acque di balneazione ,pianificando le emergenze e fornendo
una migliore informazione per il pubblico.
VALUTAZIONE
L’ indicatore valuta il numero di focolai di malattie trasmesse dall'acqua in un paese. I dati
devono essere interpretati con cautela: i numeri riportati possono sottostimare la reale
situazione, e le variazioni tra i paesi sono in parte dovute alle differenze nei sistemi di
sorveglianza.
La catena di eventi che hanno portato alla individuazione di focolai è complessa: una
persona colpita deve avere sintomi e richiedere assistenza medica, l’evento deve essere
notificato all’organismo di vigilanza, il numero di casi deve essere rilevato come
insolitamente elevato per un dato tempo e luogo e deve essere effettuata un‘ efficace
investigazione del focolaio.
A causa di tale complessità, l'efficacia dei sistemi di sorveglianza varia notevolmente.
Paradossalmente, per esempio, un elevato numero di focolai può essere segnalato in
paesi con alta qualità di acqua potabile e un sistema di sorveglianza efficiente
Acqua potabile
La valutazione comparativa di questo indicatore è stata effettuata utilizzando i dati sui
focolai di malattia causata da acqua potabile raccolti da un questionario, completato da
Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania,
Norvegia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito (Inghilterra e Galles).
Tutti i paesi partecipanti possiedono un sistema di sorveglianza di routine per i focolai
dovuti a acqua, sulla base delle proprie normative. Non sono stati per lo più disponibili dati
sulla incidenza di focolai nei bambini
Nei 14 paesi partecipanti, ci sono stati 354 i focolai nel periodo 2000--2007 con
conseguenti 47 617 episodi di malattia (Fig. 1 e 2).
Gli agenti causali più comuni sono stati i batteri (Campylobacter spp, Aeromonas spp.
Shigella sonnei) che sono stati responsabili per 163 focolai (44,9%) e per il 33,3% dei
casi di malattia.
Agenti virali sono stati coinvolti in 136 focolai (37,5%) e 49,4% dei casi di
malattia,mentre i protozoi hanno causato 17 focolai (4,7%) e 9,9% dei casi di malattia.
Dieci casi sono stati causati dalla contaminazione chimica (0,2%),mentre in 37 casi
(7,1%), era implicato un agente microbico sconosciuto.
I dati attualmente non recano evidenze di nessun trend né all’interno degli stati né tra
stati.
Acque di balneazione
Per le acque di balneazione, l'indicatore ha mostrato che i focolai associati ad esse sono
infrequenti: da 4 a 14 focolai/anno tra i 9 paesi che hanno un sistema di monitoraggio per
i focolai da acque di balneazione.
Il numero totale di focolai da acque di balneazione è stato di 70 con 3.132 casi di
malattia.
A causa della scarsità dei dati e delle difficoltà a verificare i risultati, vengono fornite solo
informazioni sommarie.
Gli agenti causali più comune per i focolai delle acque di balneazione sono stati i protozoi,
con 38 focolai (54,3%) e 59,3% dei casi di malattia. Virus hanno causato 12 focolai
(17,1%) e 27,8% di casi, i batteri sono responsabili di 11 focolai (15,7%) e del 4,3%
dei casi di malattia. Allo stesso modo, la contaminazione chimica ha causato 9 focolai
(8,6% dei casi di malattia)
Nel complesso, il numero di focolai e casi di malattia è stato basso rispetto ai focolai da
acqua potabile. Ciò può essere dovuto in parte al miglioramento della qualità delle acque
di balneazione dell'UE, nonché alla relativa mancanza di sistemi di sorveglianza di routine
per i focolai da acque di balneazione.
Poiché il numero di focolai segnalati varia notevolmente tra i paesi, i dati potrebbero non
riflettere la situazione reale per i motivi suddetti.
Si deve anche notare che questo indicatore è disponibile solo per alcuni paesi e fornisce
perciò una visione limitata della situazione nella regione europea.
In generale, vi è la necessità di monitoraggio capillare ed efficace e di migliori sistemi di
comunicazione dei focolai di malattie trasmesse da acqua al fine di fornire un miglior
quadro della reale entità di tali epidemie e del loro effetto sulla salute della popolazione
nella Regione Europea.
DATI ALLA BASE DELL'INDICATORE
Fonte dei dati
I dati sono estrapolati da un questionario sui focolai di malattie trasmesse dall'acqua in
Europa e sui sistemi di sorveglianza di tali epidemie
Le domande riguardano il quadro giuridico per il controllo dell'epidemia, il numero di
focolai e di casi di malattia, le fasce di età e gli agenti causali.
Il questionario è stato completato dalle seguenti organizzazioni: Scientific Institute of
Public Health, Belgio; National Institute of Public Health, Croazia; Istituto nazionale della
sanità pubblica, Repubblica Ceca; Ispettorato per la tutela della Salute, l'Estonia; Istituto
Superiore di Sanità e del Welfare (in precedenza National Public Health Institute), la
Finlandia; National School of Public Health, Grecia; Centro Nazionale di Epidemiologia e
National Institute of Environmental Health, Ungheria; Public Health Institute, Italia; Centro
Statale per la Salute e Ambiente la Lituania; ISS Norwegian Institute of Public Health,
Norvegia; Autorità di sanità pubblica, Slovacchia; Ministero della Salute / Rete Nazionale di
sorveglianza epidemiologica, Spagna; Istituto Svedese per il controllo delle malattie
infettive, la Svezia e Health Protection Agency, Regno Unito.
Descrizione dei dati
I dati sono stati ottenuti principalmente dalle indagini nazionali. Nella maggior parte dei
paesi, le informazioni relative ai focolai delle malattie trasmesse dall'acqua è incluso nel
sistema generale di controllo delle malattie infettive
La Finlandia applica un sistema separato di monitoraggio per i focolai di malattie attribuibili
all'acqua potabile.
La Croazia, la Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Italia, Slovacchia, Spagna,
Svezia e Regno Unito (Inghilterra e Galles) hanno controllo e sistemi di reporting per i
focolai da acque di balneazione.
Solo la Lituania ha affermato di essere in grado di produrre statistiche sui casi di malattia
tra i giovani al di sotto dei 18 anni di età.
Copertura geografica
Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania,
Norvegia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito (Inghilterra e Galles).
Periodo di copertura
I dati coprono l'intero periodo, 2000-2007, in tutti i paesi, tranne l'Estonia (2000-2005), la
Repubblica Ceca (2000-2005), Italia (2000-2005), Grecia (2004-2005) e il Regno Unito
(Inghileterra – Galles) (2000-2005).
Frequenza di aggiornamento
Tutti i paesi hanno confermato che sono stati utilizzati la segnalazione di routine e i sistemi
di controllo. Si deve pertanto dare per scontato che tutti i paesi abbiano sistemi di
monitoraggio continuo che includono un sistema di segnalazione per tali epidemie
periodico o annuale.
La qualità dei dati
I sistemi di segnalazione variano. Croazia, Finlandia, Grecia, Lituania, Norvegia e Svezia
usano un sistema obbligatorio di segnalazione per i focolai di malattie trasmesse dall'acqua
Altri paesi usano indagini nazionali che possono comprendere le informazioni raccolte
utilizzando sistemi di segnalazione sia obbligatori che volontari.
Il questionario è disponibile su richiesta presso [email protected].
Liberamente tradotto da
http://www.euro.who.int/document/EHI/enhis_factsheet09_1_1.pdf