Giugno 2011 - Fimaa Servizi
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Giugno 2011 - Fimaa Servizi
mediare NUMERO 3 - GIUGNO 2011 PERIODICO UFFICIALE F.I.M.A.A. ITALIA F.I.M.A.A. C ONFCOMMERCI O IMPRESE PER L’ITALIA ATTUALITÀ ITALIA SISMICA TRA EDILIZIA E NUCLEARE MERCATO IL CREDITO AL GIRO DI BOA TREND NUOvO LUSSO A MONTE-CARLO E NEI COTSWOLDS Trimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/TN - Contiene I.P. SERVIZI IL MARkETING TELEfONICO Vivere Green La CerTiFiCaZiONe eNerGeTiCa diveNTa OBBLiGO di LeGGe Avviso a pagamento D ivertimento, svago, cultura, relax. Questo e molto di più è Casinò Campione d’Italia. Uno splendido spazio, firmato dall’architetto di fama mondiale Mario Botta, che si sviluppa su 55.000 mq, con 9 piani, 3 livelli di parcheggio sotterraneo, 28 ascensori e 4 scale mobili. È una struttura che riflette l’anima dinamica, eclettica e innovatrice del Casinò. È la location ideale per vivere, oltre il brivido del gioco, momenti piacevoli all’insegna dell’alta ristorazione con spettacoli e concerti. 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Segreteria di redazione Fimaa Servizi Via Properzio, 5 - 00193 ROMA Tel. 06.68308146 - Fax 06.68212044 [email protected] - www.fimaaservizi.it Comitato di redazione Giovanni Acampora Valerio ANGELETTI Rossano ASCIOLLA Alessandro GABRIELE Daniele MAMMANI Antonino Nicolosi Piero NINNO Italo Paccoi Giovanni PANTANELLA Paolo PESANDO Severino Rigotti Coordinatore comitato di redazione Piero NINNO Hanno collaborato Guido De Rosa Dario FRANCESCHINI Cleo FUENTES Alessandro GABRIELE Pino LOPERFIDO Flavio MELONI Enrico NICOLI Antonino NICOLOSI Nicola ZENI GIUGNO EDITORIAL mediare Un terzo degli italiani ama investire nel mattone i propri risparmi, crollati del 60% dal 1990 al 2010 I l risparmio delle famiglie è crollato negli ultimi vent’anni, mentre il “mattone” si conferma il bene rifugio per eccellenza. Ad affermarlo è la Confcommercio, in un’analisi basata su dati Istat secondo cui dal 1990 ad oggi il risparmio complessivo delle famiglie italiane si è ridotto di circa 20 miliardi di euro. Secondo i dati del rapporto di Confcommercio del 2011, la propensione al risparmio delle famiglie italiane dal 1990 al 2010 si è ridotta del 60%: e nei primi anni Novanta, infatti, su 100 euro di reddito se ne riuscivano a risparmiare 23 e in media all’anno si accantonavano 4mila euro, nel 2010 se ne sono messi da parte 1.700, risparmiando, ogni 100 euro, poco meno di 10 euro. La contrazione del risparmio registrata in questo rapporto è motivata, secondo Confcommercio, dalla stagnazione dei redditi delle famiglie e dall’incidenza del progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Il livello di reddito e le sue dinamiche hanno influenzato le scelte di risparmio e anche di consumo delle famiglie italiane, ma per gli operatori del mondo delle costruzioni c’è un dato positivo e in controtendenza: gli italiani hanno investito i loro risparmi nel 2010 principalmente in immobili, con una quota attorno al 55%, mentre l’investimento nello stesso bene nel 1990 era pari al 25%. Non solo: ben un terzo delle famiglie italiane ritiene l’investimento in immobili la principale forma di utilizzo – soprattutto a fini cautelativi – del surplus monetario. Quindi ancora una volta gli immobili si confermano, nonostante la crisi, il bene rifugio più amato del risparmio delle famiglie italiane. Impaginazione Gianfranco Rizzoli Progetto grafico Fabio Monauni Concessionaria esclusiva di pubblicità Curcu & Genovese Associati s.r.l. Trento Via Ghiaie, 15 - Italy tel. +39 0461 362122 - fax +39 0461 362170 [email protected] Stampa Tipolitografia Alcione - Lavis (TN) Iscirizione al Tribunale Civile di Roma n. 366/2010 del 17/09/2010 ITALIA F.I.M.A.A. Socio effettivo C ONFCOMMERCI O IMPRESE PER L’ITALIA mediare 1 Provincia autonoma di Trento LE GRANDI VIE DELLE CIVILTÀ RELAZIONI E SCAMBI FRA IL MEDITERRANEO E I L C E N T R O E U R O PA D A L L A P R E I S T O R I A ALLA ROMANITÀ Trento Castello del Buonconsiglio 1 luglio - 13 novembre 2011 Monaco di Baviera Archäologische Staatssammlung 15 dicembre 2011 - 27 maggio 2012 Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali Info Castello del Buonconsiglio Via Bernardo Clesio, 5 - Trento T. 0461 233770 - 0461 492829 [email protected] www.buonconsiglio.it Statua femminile V Sec. a.C. Pomezia Museo Archeologico Lavinium www.legrandivie.it CON IL SOSTEGNO DI SPONSOR Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura - Trento SPUMANTE METODO CLASSICO MEDIOCREDITO INVESTITIONSBAK TRENTINO ALTO ADIGE SÜDTIROL FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRENTO E ROVERETO ANMLI ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUSEI LOCALI E ISTITUZIONALI L’ARTE DELLA VACANZA luoghi ed eventi per connettere turismo, cultura e ambiente sommario giugno ITALIA SISMICA TRA EDILIZIA E NUCLEARE pag. 4 Cotswolds, campagna di lusso Monte-carlo un nuovo grattacielo pag. 8 Philippe Starck firma 160 eco-ville ultramoderne per un’inghilterra sempre più green IL TERREMOTO DEL GIAPPONE PORTA ALLA RIBALTA IL PROBLEMA DI UN’ITALIA SISMICA è la Tour Odéon disegnata da Alexandre Giraldi e sarÀ il più alto del principato di Monaco NUOVE REGOLE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA pag. 14 LA LEZIONE DELLA NATURA pag. 18 Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28 Solarplus, azienda leader nel solare e nel fotovoltaico, l’ha imparata molto bene e ne ha fatto una mission aziendale pag. 10 IL MARKETING TELEFONICO...................................... pag.30 L’ECONOMIA DEL MARE ALLO yacht med festival pag. 20 TUTTA QUESTIONE DI CIVILTÀ pag. 23 SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE SVOLTASI A Gaeta DAL 12 AL 17 aprile Crisi del nord Africa e immigrazione. Temi cari per OccidenS Il PUBBLICO MEDIATORE MERCEOLOGICO.................................................................. pag.32 FIMAA PUNTA SULLA CRESCITA............................. pag.38 FOCUS sicilia........................................................................ pag.40 FIMAA NEWS FIMAANETWORK.IT IN TOUR..................................... pag.26 Contiamo fino a tre….......................................... pag.27 Cedolare secca sulle locazioni: conviene? Il D.LGS 23/2011 sul federalismo fiscale pag. 34 IL CREDITO AL GIRO DI BOA................................... pag.28 dario Franceschini Puntiamo sul marchio Casa-Qualità L’obiettivo È di un nuovo e sano sviluppo del mercato immobiliare e la capacità di garantire, in un periodo di difficoltà economica, la tenuta complessiva della coesione sociale pag. 12 FOCUS savona.................................................................... pag.50 LE PROPOSTE EDITORIALI............................................. pag.56 Convegni FIMAA.............................................................. pag.57 mediare 3 TRA EDILIZIA E NUCLEARE 4 mediare IL TERREMOTO DEL GIAPPONE PORTA ALLA RIBALTA IL PROBLEMA DI UN’ITALIA SISMICA, DOVE GLI EDIFICI dovrebbero ESSERE MESSI IN SICUREZZA E DOVE LA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI SEMBRA RISCHIOSA di Cleo Fuentes I l Giappone, dopo la sciagura del terremoto e il collasso di una struttura della centrale nucleare di Fukushima, ha aperto un dibattito mondiale: quello dell’energia nucleare in zone sismiche. In Italia le riflessioni sul fatto di essere un territorio ad alte potenzialità di eventi sismici si erano già accese con il terremoto de L’Aquila, evento che aveva fatto salire alla ribalta, tra le altre cose, l’inadeguatezza degli edifici italiani. A questo oggi si aggiunge anche il dibattito sul nucleare, che per il momento ha visto congela- re da parte del Governo la decisione di costruire centrali nucleari sul territorio italiano. Sono infatti circa 80mila gli edifici pubblici in Italia considerati “vulnerabili” – tra scuole, ospedali e uffici – in quanto costruiti in zone ad alto rischio sismico. Tutti edifici che andrebbero adeguati e che, in molti casi, non sono stati pianificati secondo criteri antisismici. Ma la stima delle strutture vulnerabili è in realtà, secondo gli esperti, ben più ampia, dal momento che andrebbero considerate anche le abitazioni civili, sulle mediare 5 ENEA BREVETTA L’ANTISISMICA I n questo contesto, c’è chi si dà da fare. È il caso di Enea e del Politecnico di Torino che, assieme, hanno brevettato un innovativo sistema di isolamento sismico, particolarmente idoneo per gli edifici di interesse storico-artistico in quanto non modifica le caratteristiche architettoniche degli edifici. Il sistema, che si basa sulla realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano di posa delle fondazioni, in modo da non richiedere alcun intervento sull’edificio sovrastante, è stato sperimentato su Palazzo Margherita, sede del Comune de L’Aquila in Abruzzo, gravemente danneggiato in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. Su tale edificio l’Enea aveva già eseguito le prove di caratterizzazione dinamica: tramite alcuni sensori posti sulla struttura erano state registrate le vibrazioni ambientali sul palazzo per valutarne così il comportamento dinamico. Mediante l’inserimento a spinta di tubi orizzontali e Il palazzo Margherita de L’Aquila quali un monitoraggio generale sul territorio è al momento parziale. A puntare i riflettori sulla preoccupante situazione degli edifici non a norma è stato, tra gli altri, Gian Michele Calvi, presidente della Fondazione Eucentre di Pavia – Centro europeo di ricerca e formazione in ingegneria sismica e membro della Commissione grandi rischi. Secondo stime disponibili, sia pure parziali, ha sottoli6 mediare la collocazione di dispositivi d’isolamento sismico in corrispondenza del piano orizzontale diametrale degli stessi tubi, viene creata una discontinuità tra la fondazione e il sottosuolo. L’edificio viene quindi separato dal terreno circostante mediante trincee verticali di ampiezza sufficiente per consentire gli spostamenti relativi richiesti dal sistema di isolamento sismico. In questo modo la struttura viene protetta sismicamente con interventi che non alterano le caratteristiche architettoniche originali. Con questa tecnica, gli eventuali locali sotterranei non vengono modificati, ma fanno parte della sovrastruttura isolata e l’edificio viene collegato rigidamente alle pareti laterali o anche alle calotte superiori dei tubi. «La tecnica di intervento per l’adeguamento sismico per gli edifici storici da noi proposta – spiega Paolo Clemente dell’Enea – consiste innanzitutto nello scavare una trincea di una dimensione sufficiente per poter inserire una macchina spingi-tubo e poi appunto inserire dei tubi a conci, di almeno 2 metri ciascuno al di sotto dell’edificio e poi lungo il piano diametrale. Questi tubi vengono sezionati in modo da inserire dei dispositivi di isolamento sismico. Questi creano una sconnessione tale che si crei il cosiddetto disaccoppiamento tra il movimento dell’edificio e quello del terreno». In pratica, l’edificio viene separato dal terreno e poggia su questa piattaforma fatta di tubi e isolatori sismici, che è stata inserita al di sotto delle fondazioni; in questo modo non vengono modificate le caratteristiche architettoniche dell’edificio o del complesso monumentale sovrastante su cui è stato fatto l’intervento. «Una volta realizzato questo sistema di isolamento sismico – aggiunge Clemente – in occasione di un terremoto, mentre il terreno si muove con oscillazioni molto veloci e anche con accelerazioni molto forti al di sotto dell’edificio, l’edificio al di sopra dell’isolamento sismico oscillerebbe molto lentamente senza deformarsi comportandosi come una scatola rigida e quindi preservando la struttura ma anche il contenuto stesso». neato l’esperto, ci sarebbero dunque almeno 75-80mila edifici pubblici in Italia da consolidare. Molti di questi hanno un ruolo strategico, trattandosi di ospedali, municipi, prefetture, caserme e scuole. Proprio le scuole rappresentano un’emergenza: sulla base degli ultimi dati della Protezione civile, infatti, sono 22mila gli edifici scolastici che si trovano in zona sismica. «Se non inve- stiamo nella messa in sicurezza degli edifici preesistenti, dal momento che solo quelli nuovi sono costruiti a norma – ha affermato Calvi – continueremo ad avere morti, crolli, danni ingenti all’economia». La mappa delle zone sismiche individua proprio nella dorsale appenninica, che va dall’Umbria fino alla Calabria e alla Sicilia, passando appunto per l’Abruzzo, le zone di maggiore criticità. Ecco un quadro della classificazione dell’Italia aggiornato al 31 dicembre 2007 e sulla base di numero di terremoti e intensità raggiunta nelle aree, secondo quanto riporta l’Annuario statistico italiano 2008 (i dati riguardano la popolazione che vive nelle zone ad alta, media, bassa e minima sismicità) ZONE SISMICHE REGIONI PIEMONTE VALLE D’AOSTA LOMBARDIA T.A. ADIGE VENETO F.V. GIULIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA NORD CENTRO MEZZOGIORNO Fonte: www.demaniore.com LE REGIONI ITALIANE Più A RISCHIO SISMICO La regione maggiormente esposta è la Calabria: il 63,8% dei comuni rientra nel livello di alta sismicità. A seguire, si posizionano Basilicata e Molise. Osservando la quantità di cittadini esposti al rischio, a registrare i valori più elevati sono Calabria e Campania, rispettivamente con oltre un milione di abitanti la prima e più di 400mila la seconda. La regione dove tutti i Comuni sono classificati con sismicità molto bassa, invece, è la Sardegna. Considerando l’Italia nel suo complesso, sono quasi 3 milioni i cittadini residenti in aree ad alta sismicità (725 Comuni), quasi 21 milioni quelli che abitano in un’area a media sismicità (2.334 Comuni), oltre 15 milioni e mezzo sono in una zona a sismicità bassa (1.544 Comuni) e circa 20 milioni in zona a sismicità minima (3.448 Comuni). ALTA 128.277 126.005 5.203 110.893 250.348 77.461 428.243 27.495 227.159 1.237.691 358.324 - MEDIA 134.237 165.666 544.833 538.218 209.012 1.276.860 2.729.900 644.432 1.458.862 1.608.481 451.157 191.009 4.881.261 796.653 284.127 770.016 4.291.873 - BASSA 276.149 6.177 1.555.486 169.220 2.667.522 212.255 396.522 2.799.105 699.078 114.013 88.998 3.718.294 622.482 52.368 501.886 1.644.745 79.715 48.977 - MINIMA 3.990.880 119.802 7.921.254 838.047 1.619.985 343.344 1.004.288 199.837 248.070 123.349 5.811.390 1.607.653 330.509 1.665.617 2.977.066 128.244 242.101 2.606.721 20.976.597 2.868.826 6.441.675 11.666.096 15.652.992 8.082.436 4.620.383 2.950.173 20.012.635 16.037.437 371.419 3.603.779 Insomma, basta scorrere un po’ di dati per convincersi che l’Italia è un Paese ad elevata sismicità, sia per la frequenza degli eventi sia per l’intensità che alcuni di essi hanno storicamente raggiunto, determinando un rilevante impatto sociale ed economico. Alcuni numeri consentono di delineare le dimensioni del fenomeno: 2.500 terremoti con intensità Mercalli maggiore del V grado hanno colpito il nostro territorio nell’ultimo millennio, 200 dei quali distruttivi, 120mila vittime nel secolo scorso (85mila delle quali dovute al terremoto di Reggio Calabria e di Messina del 1908), 20 terremoti con intensità superiore od uguale al IX grado Mercalli dal 1900 ad oggi, un terremoto disastroso in media ogni quattro anni, ed un danno economico valutato per gli ultimi venticinque anni in circa 75 miliardi di euro impiegati per il ripristino e la ricostruzione post-evento. A ciò si devono aggiungere le conseguenze sul patrimonio storico, artistico e monumentale importantissimo per un Paese come l’Italia. Considerando alcuni dei più recenti e maggiori terremoti avvenuti nel mondo, eventi di energia (magnitudo) equivalente fra di loro hanno determinato vittime e danni molto diversi. La diversità dell’impatto sul territorio è dovuta alle differenti caratteristiche del patrimonio abitativo (età, tipologia edilizia, uso), alla diversa distribuzione dei centri abitati e relativa densità di popolazione, alle caratteristiche delle vie di comunicazione, alla capacità di intervenire rapidamente per limitare i danni. Per questa ragione la comparazione di terremoti verificabili in aree diverse deve tenere presente queste variabili ed esistono metodi diversi di misurazione. mediare 7 Monte-Carlo un nuovo grattacielo è la Tour Odéon disegnata da Alexandre Giraldi e sarÀ il più alto del principato di Monaco di Enrico Nicoli U n mercato residenziale esclusivo, con poca offerta e prezzi sempre e comunque alle stelle: questo vuol dire comprar casa a Monte-Carlo, un luogo status symbol in grado di attirare ogni anno super ricchi da tutto il mondo, disposti a sborsare una media di 44mila euro al mq in cambio di un mix di sicurezza, lusso e, per chi ottiene la residenza, vantaggi fiscali. «Chi acquista nel Principato – spiega Paul Humphreys dell’International residential department di Knight Frank 8 mediare – nel 20% dei casi arriva dall’Italia, nel 22% dalla Gran Bretagna e nel 45% dal resto d’Europa, soprattutto da Paesi dell’Est e dalla Svizzera». «Monaco – continua Humphreys – piace molto ai russi, che rappresentano il 5% della clientela, mentre l’Asia assorbe il 3% dei nuovi acquisti, dove per Asia si intende soprattutto indiani con base a Londra. Molto rari invece i cinesi, che qui non rappresentano un trend». L’impatto della crisi finanziaria internazionale si è fatto sentire anche a Monte-Carlo, ma con effetti diversi e comunque ritardati rispetto al resto d’Europa. «Da qualche mese a questa parte si inizia a respirare un clima di ritrovata fiducia – prosegue Humphreys – ma per quasi due anni pochi hanno venduto e quasi nessuno ha comprato. Malgrado la stagnazione, con tempi molto lunghi per concludere le rare transazioni, i prezzi non si sono mossi: in altre parole, le quotazioni non hanno subito un brusco ridimensionamento». Una possibile spiegazione è che i Un rendering della Tour Odéon che verrà terminata nel 2014 nel Principato di Monaco. A fianco, Alexandre Giraldi, l’architetto che ha progettato l’opera. ricchi proprietari monegaschi, non avendo né fretta né necessità di vendere, hanno preferito stare alla finestra piuttosto che far scendere il prezzo delle case. Il segreto dietro la tenuta dei prezzi è anche quello di essere una piazza del tutto particolare, con pochi immobili in vendita, di cui gran parte semplicemente ristrutturati e in pochi casi nuovi. I prezzi medi del residenziale, come già detto, si assestano attorno ai 44mila euro mq, ma non mancano i picchi record che fanno sensazione anche tra gli agenti immobiliari locali, come gli 80mila euro al metro quadro registrati verso la fine dello scorso anno per un appartamento situato nell’area del Carrè d’Or, con vista spettacolare sul palazzo del Casinò, ovvero dei suoi giardini sul porto, uno dei panorami più ambiti ed esclusivi di Monte-Carlo. Al momento, lo sviluppo residenziale che sta portando sul mercato il numero più alto di appartamenti nuovi è il progetto in costruzione al numero 23 di Boulevard de Belgique: un intero edificio di 21 appartamenti, di cui otto già venduti, e lavori terminati entro giugno di quest’anno. Le pezzature – tra i 200 mq e i 1.230 mq con prezzi da 5,35 a 19,75 milioni di euro – sono un po’ più alte degli standard locali che viaggiano su una media di 100-120 mq. Completano il quadro dell’offerta oggi disponibile sulla piazza monegasca un palazzo ai Jardin exotique di 11 appartamenti e un paio di altri piccoli sviluppi residenziali tra Boulevard Italie e Avenue Princesse Grace. Tolti questi interventi, per vedere un’altra massiccia iniezione di realizzazioni residenziali bisognerà attendere il termine dei lavori – previsti per il 2014 – della Tour Odéon. Quello che è destinato a diventare il più alto grattacielo del Principato (49 piani per 170 metri) sorgerà in Avenue de l’Annonciade su disegno di Alexan- dre Giraldi (architetto molto di moda a Monaco a cui si deve, in collaborazione con Norman Foster, il progetto in costruzione del nuovo Yacht club Monte-Carlo e anche il progetto del 23 di Boulevard de Belgique). La torre sarà a uso misto: previsti infatti spazi commerciali ai primi piani, dieci piani di parcheggi sotterranei, sette piani di uffici. Il resto sarà costituito da abitazioni vendute a un prezzo medio di 50mila euro al mq, a esclusione di una parte destinata all’edilizia “sociale”, ovvero appartamenti a prezzi più contenuti riservati esclusivamente ad acquirenti di cittadinanza monegasca. mediare 9 Cotswolds, campagna di lusso Philippe Starck firma 160 eco-ville ultramoderne per un’inghilterra sempre più green di Nicola Zeni D opo Londra, i Cotswolds sono la destinazione turistica più amata di tutta l’Inghilterra. A soli 150 chilometri dalla caotica capitale, la zona dei Cotswolds è la quintessenza della campagna inglese: colline ondulate (i wolds, che danno il nome alla zona), dolci vallate, fiumi, laghi e stagni, boschi di faggio e prati verdissimi dove pascolano pecore e trottano cavalli. A rendere speciale la zona, però, è l’architettura: paesaggi da cartolina, fattorie con le facciate coperte di edera, cottage che ricordano case di bambole, paesini da fiaba tutti costruiti con la stessa pietra color miele. È come se qui il tempo si fosse fermato a qualche secolo fa. La tutela delle Belle Arti ha limitato la costruzione di edifici 10 mediare moderni a zone nascoste, lasciando intatto il panorama. Per questo, oltre a essere una destinazione turistica, i Cotswolds sono considerati un ambito rifugio: una casa qui è il nonplusultra per chi vive a Londra, ma ama la quiete della campagna e il contatto con la natura durante il fine settimana e le vacanze. Il prezzo medio di una casa indipendente nella zona G7, il Il designer architetto Philippe Starck e, sopra, una casa nella zona dei Cotswolds nella campagna inglese codice postale più prestigioso del Gloucestershire si aggira attorno alle 360mila sterline, con un aumento del 19,5% negli ultimi 12 mesi, ma di fatto le compravendite si concentrano in uno spettro tra le 500mila sterline per un cottage e gli 1,2 milioni per una villa. Sono frequenti le puntate ben oltre quella soglia e non è raro pagare 5, 10 o 15 milioni per fattorie con molta terra o case d’epoca particolarmente spaziose o in una posizione appartata. I prezzi lievitano anche a causa del divario tra domanda e offerta. «La richiesta qui è sempre altissima mentre le case in vendita sono poche – fanno sapere i mediatori immobiliari della zona –. La crisi economica ha peggiorato la situazione, dato che i potenziali venditori preferiscono aspettare». Ora, però, chi ama i Cotswolds, ma è frustrato dalla difficoltà di trovare una casa tradizionale, ha un’alternativa: The Lakes, un progetto creato dal Raven Group con la società di design Yoo (fondata da Philippe Starck), un complesso di 160 eco-ville ultramoderne, costruite in legno e vetro, con terrazze affacciate su sei laghi e immerse nella natura in una tenuta di oltre 260 ettari nella zona G7, a un passo dai paesini più pittoreschi dei Cotswolds. Le ville, che vanno dai 250 ai 610 mq, puntano sul “lusso sostenibile” e hanno interni creati da Jade Jagger (figlia di Mick) o da Kelly Hoppen e che possono essere personalizzati dallo studio Yoo. I prezzi partono da 810mila sterline e salgono fino a 2,5 milioni per le ville più grandi con sei camere da letto e solarium sul tetto. mediare 11 L’obiettivo È un nuovo e sano sviluppo del mercato immobiliare e la capacità di garantire, in un periodo di difficoltà economica, la tenuta complessiva della coesione sociale Franceschini Puntiamo sul marchio Casa-Qualità di Dario Franceschini Presidente del gruppo del PD alla Camera dei deputati I l settore immobiliare rappresenta un pezzo fondamentale dell’economia del nostro Paese; vi operano migliaia di imprese e di lavoratori che ormai da alcuni anni stanno pagando un prezzo altissimo a causa della crisi che ha colpito, sull’onda del collasso del mercato dei mutui subprime, anche il mercato italiano. Contrazione delle transazioni, difficoltà di accesso al credito per imprese e famiglie, aumento esponenziale della quota di patrimonio edilizio invenduto, crescita della domanda di locazione da parte di nuove categorie “deboli” (single, giovani cop- 12 mediare pie, stranieri studenti) sono tra i tratti caratterizzanti della difficile fase che sta attraversando il settore. Eppure la ripresa del settore immobiliare e l’attuazione di politiche abitative realmente in grado di far fronte alle nuove esigenze emergenti sarebbero fattori determinanti per il rilancio dello sviluppo economico e territoriale italiano. Purtroppo in questi anni le politiche del centro-destra sembrano non aver colto in alcun modo questa centralità. Molti annunci, ma pochissimi interventi concreti per dare davvero ossigeno al mercato immobiliare. Con il via libera del Cipe, partirà il Piano social-housing, lanciato dal Governo con la prima manovra economica dell’estate 2008; un ritardo di tre anni che ha bloccato 550 milioni di euro già stanziati dal Governo Prodi e pronti ad essere assegnati alle Regioni in base ad un accordo già sottoscritto, che avrebbe consentito la rapida immissione sul mercato di 12mila alloggi a canone sociale. Anche il Piano Casa 2, che avrebbe dovuto risollevare il settore delle costruzioni concedendo benefit volumetrici, si è rivelato un flop in quasi tutte le Regioni. Il PD pensa ad una politica alternativa, capace di tenere insieme l’obiettivo di un nuovo e sano sviluppo del mercato immobiliare e la capacità di garantire, in un periodo di difficoltà economica, la tenuta complessiva della coesione sociale. Una politica costruita su un chiaro ordine di priorità, che mette al primo posto il tema della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, privato e pubblico, con benefici economici in grado di ridurre ulteriore consumo di suolo ed incentivare le iniziative di ristrutturazione urbanistica ed edilizia (si stimano in Italia 800mila immobili inutilizzati da rimettere in pristino); la promozione della qualità architettonica e dei livelli di innovazione tecnologica del prodotto edilizio, con incentivi per le iniziative volte a favorire il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. La rivoluzione della “Green Economy” rappresenta una straordinaria occasione anche per il comparto delle costruzioni: pensiamo al successo della detrazione fiscale del 55% per le eco-ristrutturazioni, utilizzato dal 2007 (anno di introduzione da parte del Governo Prodi) da quasi un milione di famiglie e che ha prodotto 11,1 miliardi di euro di fatturato, attivato oltre 50mila posti di lavoro all’anno nell’edilizia e nell’indotto. Una misura che deve essere stabilizzata ed estesa anche all’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente, per sostenere un processo virtuoso già in atto nel Paese. Occorre spingere l’acceleratore sul tema della qualità delle costruzioni: la proposta di legge oggi all’esame della Commissione Ambiente della Camera sul cosiddetto marchio “casa-qualità” va in questa direzione, così come le misure fiscali auspicate a sostegno dell’edilizia ecocompatibile, per creare le condizioni affinché crescano domanda ed offerta di abitazioni ad elevate prestazioni energetiche ed ambientali. Sul fronte abitativo il nostro Paese ha bisogno di rilanciare con maggiore forza il settore delle locazioni, dando risposta ad un’esigenza di mobilità sociale e territoriale crescente. La cedolare secca così come voluta dal Governo, da sola non basta a far emergere l’intollerabile quota di mercato “nero” che c’è nel settore delle locazioni: occorre rimodularla, per rendere conveniente soprattutto ai piccoli proprietari l’adesione a questa misura e la regolarizzazione del contratto, affiancandola con detrazioni fiscali a vantaggio degli inquilini. A fianco dell’impegno nell’edilizia residenziale pubblica, destinata a far fronte ad un disagio abitativo grave ed in molti casi oggi irrisolto, le potenzialità del social-housing, fondato su una compartecipazione pubblicoprivato, possono dare una risposta ad una “fascia grigia” che oggi fatica ad accedere al mercato abitativo. In questo contesto il ruolo del pubblico può essere reinterpretato come elemento facilitatore nella costruzione di percorsi di autonomia abitativa, utilizzando gli strumenti che possono essere messi a disposizione dal mercato e dai privati a vocazione sociale. Il settore immobiliare ha bisogno di regole certe, soprattutto in questa fase. È necessario uno specifico ed incisivo intervento per risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti, specie quelli della PA: migliaia di piccole imprese non reggono più i ritardi dovuti ai vincoli del patto di stabilità a cui sono assoggettate le amministrazioni locali e pagano la progressiva contrazione degli investimenti, specie delle piccole opere. Occorre investire sulla qualificazione delle imprese e dei professionisti che operano nel settore immobiliare; in questo senso la proposta di legge recentemente licenziata dalla Camera e sostenuta fortemente dal PD rappresenta un passo in avanti importante. Parlando di regole nel nostro Paese non si può ignorare l’esigenza di semplificazione delle procedure burocratiche che pesano sul settore immobiliare: occorre alleggerire le procedure autorizzative e contestualmente rafforzare i meccanismi di controllo ex-post, come accade in tutti gli altri Paesi europei, così da garantire la regolarità e la sicurezza degli interventi realizzati. La crisi che ha colpito il settore immobiliare può essere letta insomma come un’opportunità importante, per ripensare politiche in grado di essere un volano per l’economia e di aprire nuovi scenari di sostenibilità ambientale e sociale. mediare 13 14 mediare NUOVE REGOLE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28 sancisce l’obbligatorietà di dotazione dell’attestazione di certificazione energetica nelle compravendite immobiliari di Guido De Rosa Notaio in Bergamo e Coordinatore Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato – Settore civilistico N el 2008, con il D.L. 112/2008 (art. 35), sono stati eliminati i preesistenti obblighi di allegazione dell’attestato di certificazione energetica agli atti traslativi a titolo oneroso (innanzitutto, gli atti di vendita) e di consegna e/o di messa a disposizione dell’attestato di certificazione energetica a favore del conduttore in caso di locazione, obblighi che erano previsti a pena di nullità del contratto (da far valere esclusivamente dall’acquirente o dal conduttore). Il nuovo comma 2-ter dell’art. 6 del D.Lgs. 192/2005 è stato inserito a seguito dell’apertura di una procedura di infrazione a carico dello Stato Italiano, che – in difformità rispetto alla Direttiva Comunitaria, proprio con il D.L. 112/2008 – aveva abrogato l’obbligo di allegazione e/o conse- gna della certificazione energetica. Cosicché, il comma 2-ter, introdotto dal D.Lgs 28/2011, prevede che “nei contratti di compravendita e locazione di edifici e singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l’acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici”. mediare 15 Il Paese si muove a velocità diverse, in funzione (anche) dell’attività normativa delle Regioni. La materia è regolata da norme statali e regionali. Alcune regioni hanno dato attuazione alla Direttiva 2002/91/CE: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Puglia, Toscana, Sicilia hanno dato attuazione con varie e differenziate modalità. Alle Regioni (che in base all’art. 117, comma 3, Cost. devono legiferare in materia di governo del territorio e di produzione, trasporto e distribuzione di energia) competono le scelte normative sulla “dotazione” e sulle modalità di formazione della certificazione energetica. Allo Stato (art. 117, comma 2, Cost.) è riservata la materia dell’ordinamento civile, e quindi la disciplina dei contratti, della loro forma, del loro contenuto, dei vizi, delle sanzioni (si allude alla disciplina delle nullità e dell’annullabilità). La disposizione normativa statale, che oggi commentiamo, si esprime in termini di obbligo di consegna in 16 mediare riferimento ad una documentazione che dev’essere predisposta e redatta secondo la disciplina regionale (l’esistenza di una normativa regionale dettagliata, sul punto, aiuta indiscutibilmente l’applicazione delle regole nei confronti dei cittadini). Il Consiglio Nazionale del Notariato si è espresso affermando che, in quelle fattispecie nelle quali la disciplina regionale esclude l’obbligo di dotazione (alcuni esempi significativi sono la vendita di quota al comproprietario e di edifici neutri quanto al consumo energetico, quali i box, le cantine, le autorimesse, i depositi), non può sussistere l’obbligo di consegna e quindi la norma non trova applicazione. La nuova norma parla di “compravendite”, ma si applica anche a contratti analoghi. Il novellato ar t. 6 del D.Lgs. 192/2005, nel (nuovo) comma 2-ter (per le ricordate ragioni di adeguamento alla normativa comunitaria, in seguito all’apertura della procedura di infrazione) prende in considerazio- ne la compravendita e la locazione; il D. Lgs. 192/2005 (e la quasi totalità delle normative regionali) prendevano in considerazione le ipotesi di “trasferimento a titolo oneroso”. Sono certamente equiparabili alla compravendita le fattispecie ad essa sicuramente assimilabili, come la permuta, la vendita di eredità, di quota di eredita o di azienda (nelle quali siano ricompresi edifici o unità immobiliari per le quali sussiste l’obbligo di dotazione). La nuova norma incontra qualche difficoltà d’attuazione che richiede l’impegno dei mediatori professionali, accanto a quello dei notai. Primo ambito: gli edifici ad alto consumo energetico, la classe G e l’autodichiarazione Nelle Regioni che non hanno una disciplina propria, e quindi nelle quali trova applicazione la sola normativa statale, per gli edifici e le unità immobiliari ad alto consumo energetico, l’art. 9 dell’allegato “A” al D.M. 26 giugno 2009 prevede una “Autodichiarazione del proprietario” che, secondo l’interpretazione del Consiglio Nazionale del Notariato, non è stata abrogata e quindi continua ad essere in vigore, completando il quadro normativo. Non tutti, peraltro, ritengono che questo sia il modo adatto per dare una corretta informazione all’acquirente. Non c’è dubbio che una certificazione energetica consegnata informa molto meglio ed indica anche i possibili interventi migliorativi ed economicamente convenienti suggeriti dal tecnico (a differenza di quanto avviene con la semplice autodichiarazione di “classe G”). L’invito che è possibile dare ai mediatori italiani è quello di favorire la migliore possibile applicazione della normativa inducendo, per quanto possibile, il venditore o il proprietario che intende locare a predisporre la certificazione in tutti i casi in cui l’immobile non presenti un’effettiva, oggettiva scadente qualità energetica. Secondo ambito: la volontà di derogare Non si può escludere che le novità normative che impongono condotte in qualche modo dispendiose, possano essere viste con disfavore, con fastidio, e che si cerchi di aggirarle. La legge però richiede a tutti gli operatori del settore immobiliare un impegno: l’attenzione al consumo energetico e la valutazione degli interventi migliorativi sugli immobili sono aspetti che coinvolgono un interesse generale, collettivo, di tutti noi, hanno a che vedere con il tema dell’ambiente e della salute, e di un uso intelligente e proporzionato di un bene preziosissimo quale l’energia. Chi cerca di fare a meno della certificazione energetica, avendo di mira una semplificazione miope, agisce contro la legge, che va in una direzione opposta. L’Europa ci richiama a tutelare questi valori. Sono quindi da respingere le iniziative volte ad aggirare la normativa attraverso una “deroga consensuale”. Questa prassi non è prevista dalla vigente normativa. Terzo ambito: le conseguenze delle dichiarazioni generiche o non corrispondenti alla verità Altra ipotesi di tentativo di aggiramento è quella di chi (non avendo fatto nulla) vuol dire al notaio (mentendo) che ha ricevuto la documentazione e le informazioni. Ai fini della validità dell’atto, è formalmente sufficiente la pura e semplice riproduzione delle parole usate dal legislatore: il notaio può inserire nel contratto di compravendita una clausola nella quale l’acquirente dà atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Ma quale informazione, quali documenti? Il Consiglio nazionale del notariato ha già richiamato l’attenzione dei notai sull’importanza di un’applicazione della normativa in senso sostanziale. Anche se è valido il trasferimento della proprietà (cioè se non può considerarsi nullo il rogito), esistono profili di contenzioso da prevenire. Può accadere che l’acquirente si rivalga contro il venditore per chiedere un risarcimento o una riduzione del prezzo. Non solo, ma il mediatore, così come il notaio, possono essere chiamati a rispondere di una presunta responsabilità per non aver operato diligentemente nella professione, arrecando un danno al loro cliente (e il danno potrebbe derivare dall’aver omesso comportamenti doverosi, inducendo l’acquirente ad acquistare un bene senza aver ricevuto informazioni importanti sulle caratteristiche del bene stesso). È utile ed apprezzabile l’attività del notaio che chiede di poter inserire nella clausola specifici riferimenti alla documentazione consegnata (numeri di identificazione, data, autore dell’ACE; riferimenti ricognitivi dell’autodichiarazione relativa alla appartenenza alla classe G, se trasmessa all’acquirente in un momento anteriore al rogito). Il modo migliore per prevenire un contenzioso è osservare la legge, non cercare di evitarne l’applicazione. È bene prepararsi ad affrontare, insieme, con coraggio, alla sfida, che diventerà più stringente ancora tra qualche mese. Le nostre categorie professionali non possono che cooperare, e hanno un reciproco interesse a farlo. Un buon rapporto tra mediatore e notaio, nell’esclusivo interesse del venditore e dell’acquirente, aiuta tutti. Se il notaio è informato per tempo dei problemi che presenta una trattativa, può aiutare il mediatore nel suo lavoro. Se il mediatore svolge con professionalità il suo compito, in qualche modo, aiuta il notaio, nel senso che la trattativa avrà più possibilità di concludersi favorevolmente con vantaggio per tutti e innanzitutto per i cittadini. Guido De Rosa mediare 17 LA LEZIONE DELLA NATURA Solarplus, azienda leader nel solare e nel fotovoltaico, l’ha imparata molto bene e ne ha fatto una mission aziendale di Pino Loperfido Q uella del Sole e della Natura in genere è una lezione antica: produrre energia senza intaccare le riserve del pianeta, rispettando i delicati equilibri che regolano la vita e la convivenza tra gli esseri umani. Una lezione che Solarplus, azienda di Spini di Gardolo tra le più importanti nel settore del solare e del fotovoltaico, ha fatto propria, inserendola in toto nella propria mission. Oggi Solarplus, con 35 tecnici operai, 10 progettisti e 64 agenti monomanda- Una realtà in continua espansione Solarplus vanta una comprovata esperienza maturata negli anni e si pone come azienda leader nel settore degli impianti solari e fotovoltaici. Solarplus opera sulle importanti piazze di Trento, Bolzano, Verona, Bergamo, Brescia, Rovigo e Ferrara ed è in continua espansione sul mercato grazie a strategie mirate che puntano esclusivamente alla massima soddisfazione del cliente. A Solarplus nel 2008 è stato riconosciuto il blasonato premio “ITALIA CHE LAVORA”, iscrivendola nel relativo albo d’oro. 18 mediare tari, è in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, fornendo anche consulenze e una vasta gamma di soluzioni alternative, a seconda delle necessità e dei desideri del cliente. Ma soprattutto informando: parola chiave dacché esiste – e Omar Melchiori, titolare di Solarplus, lo conferma – un problema culturale legato all’utilizzo di impianti legati all’energia alternativa. «Una delle nostre principali prerogative è quella di spiegare ai potenziali clienti quanto sia vantaggioso il sistema di incentivi messo in campo dallo Stato italiano. Un sistema virtuoso che permette in pratica di avere, in breve tempo, un impianto a costo zero». È vero. Da questo punto di vista, lo Stato ha mostrato di avere una sensibilità particolare per la tematica. Abbattere i costi dell’energia appare oramai una scelta obbligata. Così come appare fuori tempo massimo l’essere dipendenti dall’utilizzo del petrolio che, come possiamo constatare quotidianamente, rimane legato a fragili equilibri geopolitici e quindi è suscettibile di inaspettate impennate. «Scegliere un impianto solare o fotovoltaico – aggiunge a tal proposito Melchiori – vuol dire soprattutto blindare il prezzo dell’energia, ma avere anche un occhio di riguardo per l’ambiente e quindi per il futuro proprio e dei propri figli». Tuttavia, una volta deciso di segui- Pubbliredazionale INFO: SOLARPLUS Via Kufstein, 1 Spini di Gardolo (TN) Tel. 0461.994822 www.solarplustn.it re questa strada, non basta correre dall’azienda più vicina a casa o alla sede della propria attività commerciale. Più che in altri campi, occorre stare molto attenti alla qualità, senza fidarsi del primo che capita. Negli ultimi anni infatti sono sorte molte aziende nel settore, ma solo alcune – e Solarplus è senza dubbio tra queste – riescono a garantire uno standard qualitativo molto elevato. Basti pensare che tra un buon impianto e uno cattivo può esserci un divario anche del 20% in termini di durata e di resa. Ma vediamo quali sono i vantaggi principali per un privato o un’azienda che decidano di passare al solare. Innanzitutto, pochi sanno che esiste la possibilità di sovradimensionare l’impianto, di installare, cioè, più pannelli di quanti se ne necessiti per il proprio fabbisogno. In questo modo, si ha la possibilità di produrre energia in più e di venderla, immettendola nella rete pubblica e vendendola al gestore. Ma il vantaggio fondamentale è che lo Stato paga per l’energia che si consuma, circa 0,38 euro al kW per vent’anni. In questo modo, se la matematica non è un’opinione, il costo dell’impianto si ripaga in breve tempo. Per le aziende la scelta diventa ancora più allettante. Intanto perché le superfici a disposizione sono ancora più ampie e consentono dunque l’installazione di pannelli fino a 80100 kW. Poi, se contestualmente si rimuovono i vecchi tetti in amianto (e purtroppo ce ne sono ancora tanti – troppi – in circolazione) lo Stato rico- nosce 5 centesimi in più a Kw. Oltre naturalmente alla consueta detrazione del 55% per le ristrutturazioni. A chi avanza perplessità circa la durata tutto sommato limitata dei pannelli solari o fotovoltaici, il patron di Solarplus suggerisce alcune considerazioni: «Intanto i nostri impianti sono garantiti per 25 anni per una resa di almeno l’80%. Poi, dopo trent’anni, smaltiamo gratuitamente l’impianto oramai obsoleto». La lezione della Natura, dunque, Solarplus l’ha imparata molto bene. Non solo. L’ha messa a disposizione di tutti, con professionalità e competenza. mediare 19 SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE SVOLTASI A Gaeta DAL 12 AL 17 aprile di Cleo Fuentes L’ECONOMIA DEL MARE ALLO yacht med festival 20 mediare C Pubbliredazionale on 255 espositori per un totale di oltre mille imprese rappresentate appartenenti a cantieristica navale, società del comparto turistico e ambientale, aziende dell’enogastronomia e dell’artigianato artistico del Mediterraneo, lo Yacht Med Festival ha catalizzato l’attenzione di oltre 100mila di visitatori. L’evento, giunto alla sua quarta edizione, si è svolto a Gaeta dal 12 al 17 aprile. Non nasconde la soddisfazione per il crescente successo della kermesse Vincenzo Zottola, presidente della Camera di Commercio e della Confcommercio di Latina, uno degli enti ideatori della manifestazione: «L’incremento del 70% rispetto all’edizione 2010 di visitatori e un indotto di oltre 8 milioni di euro, testimoniano il trend di crescita della nostra manifestazione e quanto sia ormai riconosciuta a pieno titolo tra i principali eventi legati all’economia del mare del nostro Paese». Al centro della sei giorni, il ricco expo nautico dello Yacht Village, il villaggio dal design innovativo che ha esposto alcune tra le eccellenze italiane e che ha ospitato oltre 150 imbarcazioni a mare con la possibilità, per gli appassionati, di effettuare “boat drive test”. A questo spazio si è affiancato il Med Village, dedicato invece all’artigianato artistico e alle produzioni tipiche del Mediterraneo. Novità assoluta il Villaggio a emissioni zero, patrocinato dal Ministero dell’ambiente e dalla Regione Lazio, la prima esperienza di un contenitore di eventi pensati ed organizzati a impatto zero. Un progetto che ha visto imprese provenienti da tutte le parti d’Italia esporre e raccontare le proprie competenze legate all’ecosostenibilità e alla Blue Economy. Altra novità, il Villaggio della vela, dedicato ad imbarcazioni e regate veliche che hanno animato tutti i giorni lo splendido golfo di Gaeta. Al centro della manifestazione le tematiche legate all’economia del mare – turismo balneare, portualità commerciale e turistica, pesca, mediare 21 artigianato, agricoltura e produzioni tipiche, cantieristica navale, trasporti, formazione, servizi, logistica, ambiente e cultura – e la naturale evoluzione del Distretto nautico, in quanto integrazione di risorse e competenze tra settori produttivi differenti ma uniti dal bene essenziale dell’acqua. Nell’edizione 2011 sono cresciuti per numero e spessore, i momenti riservati alla riflessione e al confronto, con una serie di convegni e seminari a carattere internazionale tra cui spiccano i convegni dedicati alla Blue Economy, alla difesa e alla gestione dei litorali e alla nautica e alla sue reti. Ma non sono mancate nemmeno le attività musicali e culturali, i momenti di intrattenimento e gli spettacoli di qualità, in particolare con il Festival della musica popolare e tradizionale del Mediterraneo e la grande serata spettacolo “Viva il mare” con diversi ospiti tra cui il grande cantautore Lucio Dalla. 22 mediare Da sottolineare, infine, l’edizione straordinaria della Regata storica della Antiche Repubbliche Marinare (Amalfi, Genova, Pisa, Venezia) con corteo rievocativo, che Gaeta ha avuto l’onore di ospitare, confermando il suo ruolo storico di centro marittimo tra i più importanti del Mediterraneo a partire dal IX secolo. «Stiamo lavorando all’esportazione del modello Yacht Med Festival – ha concluso Vincenzo Zottola Zottola – come laboratorio di costruzione di reti di impresa, per portare il Distretto nautico nei vari Stati del Mediterraneo attraverso un percorso itinerante». La manifestazione è ideata dalla Camera di Commercio di Latina e organizzata con Regione Lazio, Unioncamere Lazio e le Camere di Commercio di Roma, Frosinone e Caserta, in collaborazione con il Comune di Gaeta e la Provincia di Latina. A suggello dell’importanza dell’iniziativa e del suo riconosciuto prestigio internazionale, hanno inoltre conferito il patrocinio la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Turismo, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero della Difesa e il Ministero per i Beni e le Attività culturali. Crisi del nord Africa e immigrazione. Temi cari per Occidens TUTTA QUESTIONE DI CIVILTÀ di Nicola Zeni A genti immobiliari, mediatori creditizi, mediatori merceologici ma anche persone impegnate nel sociale. I professionisti FIMAA non solo svolgono la loro attività contribuendo a incrementare regole e valori etici del mercato immobiliare, cercando di dare il loro apporto anche a un costruire sempre più moderno, tecnologicamente avanzato e green, ma spesso si mettono al servizio della società anche in altre forme. È il caso di Alessandro Gabriele, presidente di FIMAA Toscana, che guida anche l’associazione Occidens. Gabriele, anzitutto ci spieghi di cosa si occupa Occidens. Occidens (www.occidens.it) è un’associazione culturale che non ha fini di lucro e il suo scopo principale è la suprema libertà dell’individuo. Per questo si prefigge di promuovere la partecipazione alla vita politica e sociale del cittadino per alimentare una viva corrente di opinioni capace di indirizzare la vita artistica, culturale, economica e morale del Paese. Non solo, Occidens intende difendere la tradizione italiana, la dignità nazionale, i principi liberali e riformisti, le radici cristiane ed il valore dello Stato al di sopra di tutte le competizioni di parte, di combattere ogni forma di abuso, di sperpero e di privilegio nell’amministrazione del pubblico denaro, come, in generale, nella produzione e scambio di beni, rivendicando il diritto di controllo e l’interesse del cittadino quale contribuente e quale consumatore. Occi- dens afferma, in ogni campo, i valori del merito e della qualità, lo spirito di innovazione, l’iniziativa privata contro ogni forma di dirigismo, la libera espressione e l’originalità di ogni donna e di ogni uomo, difendendoli dal conformismo, in una prospettiva di equità e di giustizia sociale. Quali sono i temi più “caldi” per voi in questo momento? Sicuramente lo sconvolgimento epocale che sta interessando i Paesi del Nord dell’Africa. Molti dei cittadini che vivono in questi Paesi, anelano un futuro in occidente. Illusi da una facile prosperità ed un abbagliante benessere, solo apparente, tentano con ogni mezzo la traversata della vita, per raggiungere le coste della Sicilia. Oggi più che mai, logorati da guerre civili, da morte e disperazione, vedono come unica possibilità di salvezza, la rincorsa verso l’Italia. Non ci vogliamo soffermare ancora una volta sulla necessità di porre un freno a questa migrazione senza riserve. Pur riconoscendo e sollecitando il necessario intervento umanitario, pur ribadendo le nostre convinzioni sul perché è indispensabile arginare un fenomeno di migrazione di massa, oggi ci preme porci una domanda. Quale futuro migliore se non nel proprio Paese, per queste persone? Crediamo che per molti, forse non per tutti, le possibilità di crescita e di benessere siano da ricercare in casa propria. È quindi in questa direzione che la comunità internazionale, secondo lei, deve operare? Alessandro Gabriele è agente immobiliare da oltre 20 anni a Lucca e con determinazione e spiccato spirito imprenditoriale si distingue anche nell'ambiente associativo: nel 1996 per Fimaa-Confcommercio è presidente provinciale Lucca e consigliere nazionale; successivamente diventa membro di giunta nazionale e poi vice presidente nazionale FIMAA nel 2004. Attualmente è presidente provinciale Lucca e presidente regionale Toscana di FIMAA. Ha anche ricoperto importanti incarichi in Confcommercio e per la Camera di Commercio di Lucca. Sicuramente. Lo sforzo di solidarietà, di aiuto e di sostegno a queste popolazioni deve passare da questo percorso che è la consapevolezza delle proprie possibilità e potenzialità. mediare 23 mediare N U OV E I D E E E N U OVA V E S T E G R A F I C A p e r va l o r i z z a r e a n c H e l a v o s t r a p U b b l i c i tÀ MEDIARE I L N U O V O P E R I O D I C O U F F I C I A L E F. I . M . A . A . Concessionaria esclusiva di pubblicità: CURCU & GENOVESE ASSOCIATI TRENTO Via Ghiaie, 15 - Tel. 0461 362122 - Fax 0461 362170 e-mail: [email protected] ITALIA F.I.M.A.A. 24 mediare MEDIARE - PERIODICO UFFICIALE F.I.M.A.A. C ONFCOMMERCI O IMPRESE PER L’ITALIA ITALIA F.I.M.A.A. FIMAA NEWS Se telefonando... Le nuove regole del marketing telefonico Contiamo fino a tre… l’importanza del dialogo Il credito al giro di boa La mediazione creditizia, l’impegno di MedioFimaa e le prospettive il pubblico mediatore merceologico LE BORSE DI COMMERCIO E Il D.LGS 59/2010 le news dalle regioni panoramica su convegni e appuntamenti FIMAANETWORK.IT presentato in 35 cittÀ d’italia l l Novara l l Torino l Trento Varese/Como Gorizia/Trieste Vicenza l Padova l l Milano l Cremona l Lodi l Pavia MARZO: 01 marzo La Spezia 01 marzo Massa Carrara 01 marzo Pisa 09 marzo Vicenza 15 marzo Pavia 15 marzo Varese/Como 16 marzo Cremona 16 marzo Lodi 18 marzo Frosinone 21 marzo Grosseto 24 marzo Ravenna 24 marzo Ancona-regionale 26 marzo Orvieto 29 marzo Alessandria 30 marzo Torino 3 0 marzo Novara l Venezia l Alessandria l Bologna l Savona l Ravenna l La Spezia/Massa Carrara Firenze l l Lucca l Pisa l Ancona l Arezzo FEBBRAIO: 10 febbraio Milano 11 febbraio Venezia 11 febbraio Gorizia-regionale 15 febbraio Roma 16 febbraio Bologna 17 febbraio Padova 18 febbraio Trento 25 febbraio Savona -regionale 28 febbraio Firenze 28 febbraio Lucca l l Orvieto Grosseto l Pescara l Roma l Frosinone l Campobasso l Foggia l l Taranto Sassari l Cagliari APRILE: Cagliari Sassari Pescara Campobasso Foggia Arezzo MAGGIO: 6 maggio Palermo 7 maggio Catania-regionale 14 maggioTaranto 4 aprile 4 aprile 11 aprile 11 aprile 12 aprile 27 aprile 26 mediare F.I.M.A.A. l Palermo l Catania Contiamo fino a tre… Il confronto con i diversi soggetti che si intersecano nel complesso panorama del settore immobiliare e finanziario è fondamentale. Ma la necessità è quella di dialogare, non di prevaricare Valerio Angeletti di Valerio Angeletti Presidente nazionale FIMAA L o sport nazionale sembra essere diventato il superamento degli altri utilizzando ogni mezzo possibile: gridare, denunciare, ergersi a salvatori della patria o a vittime, enunciare solo i propri meriti... Questo in ogni ambito: politico, sociale, associativo. La conseguenza è che ognuno tende a parlare sempre più da solo e, per provare a farsi sentire, alza il tono della voce, così che tutti procedono in ordine sparso e gli argomenti portati avanti perdono d’impatto, con un unico effetto: quello di non raggiungere lo scopo prefissato. I settori della mediazione immobiliare, merceologica e creditizia, da noi seguiti, vivono, ancora più di altri, il momento di crisi, acuito da una continua incertezza normativa e dalla difficoltà di individuare un profilo professionale-aziendale degli operatori che ancora non risulta ben definito. È difficile ragionare con serenità quando le nostre aziende segnano in questi anni anche un -50% o come nel caso dei mediatori creditizi che vedranno falcidiato il loro settore. Le voci si mischiano con le altre del real estate e più si cerca l’assolo e più aumenta la confusione. Per questo oggi apprezziamo e partecipiamo, con sempre maggiore attenzione, le occasioni di confronto con i diversi soggetti che si intersecano nel complesso panorama del settore immobiliare e finanziario. Confrontarsi vuol dire apprendere i problemi degli altri e sensibilizzarli sui propri, vuol dire ampliare la cultura del nostro settore che riteniamo vitale per l’economia italiana. FIMAA vuole continuare ad essere protagonista dei cambiamenti in corso ed è per questo che ricerca la comunione di intenti e l’interazione sia con soggetti direttamente interessati alla nostra attività (Consulta, CEPI, etc.) sia con soggetti operanti a vario titolo, imprenditoriale e professionale, nel comparto immobiliare (Stati Generali del Real Estate, Ordine del Notariato, etc.) al fine di comunicare in modo trasversale, e quindi con maggiore efficacia, l’importanza in ambito economico-sociale del ruolo svolto dagli operatori della mediazione. Questo non vuol dire perdere il nostro profilo e le nostre caratteristiche specifiche, ma significa esaltare la capacità di dialogo e di confronto tipiche della nostra funzione attraverso l’unificazione dei programmi e il coordinamento delle azioni per aumentarne l’efficienza. Pertanto proviamo a contare fino a tre... Il nostro attimo di silenzio darà più forza alla nostra voce. F.I.M.A.A. mediare 27 IL CREDITO AL GIRO DI BOA La mediazione creditizia, l’impegno di MedioFimaa e le prospettive di Flavio Meloni I l mercato della mediazione creditizia è giunto a un punto di svolta. L’anno appena passato è stato caratterizzato dalla nascita della riforma e dei successivi aggiustamenti (D. Lgs 141/10 e 218/10) che hanno stravolto l’intero settore. Recentemente, il condirettore centrale della Banca d’Italia, Luigi Donato, nel convegno tenuto all’Abi “Dimensione Cliente 2011”, ha fatto presente, nella sua relazione, come ci siano diversi punti di fragilità in materia di intermediazione di mutui. In particolare ha detto che Bankitalia ha posto una grande attenzione all’attività delle reti terze (lo dimostra anche la recente “Comunicazione sulla cessione del V”) e in particolare in questo momento si sta concentrando su tre fronti: monitorare che l’istruttoria mutui non abbia una durata eccessiva; l’evoluzione normativa, con l’istituzione dell’Organismo; e il tasso usura. Per quanto riguarda l’Organismo, ha 28 mediare F.I.M.A.A. fatto notare come nel mese di marzo la Banca d’Italia abbia proceduto a incontrare tutte le associazioni di categoria per definire i tempi di entrata in vigore della legge, e in quella sede Fimaa ha potuto illustrare tutte le criticità e le lacune che questo intervento normativo porta con sè. Sul capitolo usura ha invece fatto notare come l’attuale calcolo abbia dei meccanismi perversi che creano delle situazioni di difficoltà con situazioni di tassi molto bassi o di tassi molto alti. In riferimento alla mediazione ha invece evidenziato come «è parados- sale che il tasso d’interesse abbia un tetto massimo, mentre quello della mediazione no», auspicando una riforma sui calcoli dell’usura. Ma il 2010 sarà ricordato anche come l’anno che ha fatto registrare la prima inversione di tendenza o, quanto meno, che è riuscito a far dimenticare il funesto 2009. La crescita registrata anno su anno, infatti, è stimata da NMG (società specializzata nella consulenza manageriale nell’ambito della distribuzione dei servizi finanziari) in circa il 5%, con volumi complessivi di circa 45 miliardi di euro (di cui Mission MedioFimaa: • • • • Per garantire continuità operativa ai mediatori creditizi privi dei requisiti patrimoniali/ societari: accordi commerciali, sistemi e modalità operative compliance versum i dettami del decreto Per garantire continuità di riferimento agli agenti immobiliari per la concessione del credito Back office su tutto il territorio nazionale Formazione continuativa e adeguata però una buona parte sono rinegoziazioni), dato a cui ha contribuito molto l’andamento dell’ultimo trimestre con un alto livello di erogazioni (stimato in 13,5 miliardi). Considerando l’andamento trimestrale, la crescita rispetto al 2009 è stata costante in tutti i periodi, a eccezione dell’ultimo trimestre 2010 che ha registrato un calo rispetto al 4°Q 2009 (nonostante l’alto erogato). Nel complesso, sempre secondo NMG, sono state soprattutto le grandi banche a ottenere i risultati migliori, con tassi di crescita importanti. Tra i canali di distribuzione gli agenti immobiliari hanno fatto registrare l’incremento maggiore con un +12% anno su anno, molto attivi in particolare nell’ultimo trimestre 2010. In questo scenario MedioFIMAA ha ottenuto risultati positivi in forte controtendenza rispetto ai competitor. I benefici, indotti da una norma percepita da molti mediatori creditizi come fortemente negativa, hanno aumentato l’aggregazione intorno a MedioFIMAA, percepita come uno dei pochi operatori già dotato di tutti i requisiti per continuare a operare e riconducibile a una struttura (Fimaa) con vocazione federativa e di sostegno ai propri associati, che ne leggono la similitudine con una Public Company, che reinveste gli utili in servizi per i propri Associati, per garantire loro crescita e continuità. «Il network MedioFIMAA ha ottenuto nel 2010 risultati economici rilevanti – ha dichiarato il presidente di MedioFimaa Mauro Danielli –. L’anno scorso abbiamo avuto un erogato complessivo di 327,8 milioni di euro, generando commissioni complessive di quasi 11 milioni di euro e ricavi netti (commissioni MedioFimaa) per 3,730 milioni di euro. Un risultato rilevante che, cosa ancor più importante, è confermato in continua crescita anche nel 2011, con 107 milioni di euro di erogato alla fine di marzo». L’anno passato MedioFIMAA lo ha dedicato al frazionamento del rischio per il segmento “mutui”, passando da una situazione di mono brand all’attuale, nella quale la società è Numeri in breve Società di Servizi Finanziari e Assicurativi in esclusiva per gli Associati F.I.M.A.A. Il Network Mediofimaa: • Agenti immobiliari: 3.197 • Mediatori creditizi: 2.578 di cui iscritti al Rui 849. • Agenti immobiliari/ Mediatori creditizi (iscritti UIF): 700 di cui iscritti al Rui 49. I risultati economici 2010 Mediofimaa: • Erogato: € 327.800.000 • Ricavi: € 3.730.000 • M.o.l.: € 1.972.000 • Commissioni complessive: € 10.991.000 Tendenza 2011: • 1 trimestre 2011 erogato 107 ml/€ (+85% versus 1 trim. 2010) pienamente operativa con UniCredit, BNL e CheBanca! e ha in corso di definizione accordi con altri tre istituti di credito che verranno chiusi entro l’estate. La situazione è ancora di mono brand nel nuovo segmento “prestiti”, avviato con successo nel 2010, dove MedioFIMAA opera esclusivamente attraverso UniCredit, anche se si sono avute manifestazioni di interesse da parte di Neos (Intesa) e Compass (Mediobanca). Per quanto riguarda il prestito Vitalizio Ipotecario verrà mantenuta la relazione con Euvis (JP Morgan-Chase), che va ad arricchire la gamma di prodotti e servizi di MedioFimaa. Un capitolo a parte va affrontato per il comparto assicurativo: la partecipata MedioFIMAA Insurance, che opererà sullo stesso network di MedioFimaa, ha già proceduto alla richiesta per l’iscrizione alla lettera E, da parte di MedioFimaa, nei confronti degli oltre novecento aderenti che hanno già conseguito l’abilitazione. «Di fatto, il network assicurativo si configura come il più esteso, o uno dei più estesi del Paese – continua Danielli – e tra gli obiettivi 2011 rientra anche la necessità di “allestire” un’offerta prodotti assicurativi non solo legata a mutui e prestiti, ma anche di prodotti a garanzia dei canoni di locazione, da distribuire attraverso il network di MedioFIMAA». «Estrema attenzione è stata posta anche allo sviluppo del network e alla formazione e crescita professionale degli aderenti – afferma l’ad Giancarlo Vinacci – che da marzo 2010 a marzo 2011 sono cresciuti di oltre 1.000 aderenti, passando da 5.424 a 6.475 (+25% nel solo 2010), di cui 3.278 iscritti come mediatori creditizi. Entro giugno, inoltre, avremo la prima release del sistema informativo compliant con le norme di Banca d’Italia e con il D.Lgs 141/10». MedioFimaa insurance Il 3 agosto 2010 è stata costituita MedioFimaa Insurance Srl, interamente partecipata da MedioFimaa e con identico organo amministrativo, per lo svolgimento della attività di intermediazione assicurativa. La società è stata iscritta alla lettera A del Registro Unico degli Intermediari Assicurativi (RUI), previsto dall’art. 1 09 del D.Lgs. 7/9/2005 n.209. Ciò ha consentito a MedioFimaa di per poter essere iscritta alla lettera E dello stesso Registro e operare nella segnalazione/ collocamento di prodotti finanziari integrati di copertura assicurativa. F.I.M.A.A. mediare 29 IL MARKETING TELEFONICO L’entrata in vigore del Registro Pubblico delle Opposizioni obbliga gli “operatori” a registrarsi al sistema e a comunicare la lista dei numeri che intendono contattare di Paolo Pesando e Daniele Mammani Consulenti legali FIMAA I l Decreto del Presidente della Repubblica n. 178/2010 ha disciplinato il Registro Pubblico delle Opposizioni, già previsto dall’art. 130 comma 3-bis del Codice in Materia di Protezione dei Dati Personali (D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, cd. Privacy), con il doppio fine di regolamentare il campo del “marketing telefonico” e al contempo tutelare i soggetti destinatari di tale attività. Dal 31 gennaio 2011 gli “abbonati” iscritti negli elenchi telefonici pubblici possono iscriversi al sopra menzionato registro al fine di impedire ai soggetti esercenti l’attività di marketing telefonico di contattarli per la promozione dei loro servizi. Partendo dalle definizioni contenute nella citata novella si evince che per “abbonato” si intende qualunque soggetto (persona fisica, persona giuridica, ente o associazione) il cui numero di telefono, fisso o mobile, è presente negli elenchi telefonici pubblici. È quindi essenziale, al fine dell’iscrizione al predetto Registro delle Opposizioni, la presenza dell’utenza telefonica negli elenchi pubblici. Gli “operatori” sono invece tutti quei soggetti (persone fisiche, persone giuridiche) che esercitano la propria attività a scopo commerciale, promozionale o per ricerche di mercato, avvalendosi del telefono quale strumento per mettersi in contatto con il pubblico (c.d. telemarketing). 30 mediare F.I.M.A.A. L’entrata in vigore del predetto Registro obbliga gli “operatori” a registrarsi al sistema e a comunicare la lista dei numeri che intendono contattare; il mancato adempimento di quest’obbligo sottopone l’operatore alle sanzioni – onerose – previste dal citato Codice della Privacy. L’abbonato, iscrivendosi al Registro, ha quindi la possibilità di non essere contattato dagli operatori di telemarketing. Tale registrazione potrà essere effettuata per mezzo di un modulo elettronico presente sul sito di riferimento (www.registrodelleopposizioni.it), per posta elettronica, per mezzo del telefono o con una raccomandata o un fax. L’opposizione diverrà quindi efficace trascorsi 15 giorni dall’avvenuta iscrizione. La gestione è stata affidata dal Dipartimento per le Comunicazioni presso il ministero dello Sviluppo Economico alla Fondazione Ugo Bordoni al fine di sottolineare la natura di ente terzo e indipendente. Lo stesso ministero sostiene che «tramite il Registro Pubblico delle Opposizioni si intende raggiungere un corretto equilibrio tra le esigenze dei cittadini che hanno scelto di non ricevere più telefonate commerciali e le esigenze delle imprese che in uno scenario di maggior ordine e trasparenza potranno utilizzare gli strumenti del telemarketing». Nel caso, quindi, un operatore contatti un abbonato iscritto al Registro, commetterà un illecito e pertanto sarà passibile di vedersi convenuto davanti all’Autorità Giudiziaria Ordinaria o davanti all’Autorità Garante per la Privacy. Le sanzioni comminate per violazione del cosiddetto diritto all’opposizione sono quelle previste dall’articolo 162 comma 2-quater del Codice in materia di protezione dei dati personali, ossia la sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 30mila a 180mila euro oltre all’eventuale risarcimento del danno che l’abbonato riuscisse a dimostrare. L’operatore quindi che intenda esercitare la predetta attività di telemar- Tabella costi pacchetti di numerazioni “Pacchetto di numerazioni” Dimensioni “pacchetto di numerazioni” Tariffa (iva esclusa) A 1.500 € 45 B 50.000 € 1.500 C 300.000 € 9.000 D 1.000.000 € 23.000 E 5.000.000 € 105.000 F 10.000.000 € 150.000 G 15.000.000 € 195.000 H 25.000.000 € 245.000 keting, ovvero che intenda avviare attraverso l’impiego del telefono attività a scopo commerciale, promozionale o di ricerche di mercato, dovrà registrarsi al sistema gestito dalla predetta Fondazione Ugo Bordoni e comunicare la lista di numerazioni che intende contattare. Il gestore mettendo a confronto dette numerazioni con quelle contenute nel registro delle Opposizioni cancellerà dalla predetta lista dell’operatore le numerazioni presenti nel registro delle Opposizioni. Tale operazione viene svolta nel termine di 24 ore dalla richiesta e avrà validità quindicinale. Per registrarsi al sistema di aggior- namento delle liste l’operatore dovrà acquistare un pacchetto di numerazioni il cui prezzo varia da euro 45 per 1.500 numerazioni, ad euro 245mila per 25 milioni di numerazioni. Stante la definizione assai generica della figura dell’Ooperatore non può escludersi che lo stesso possa essere considerato anche l’agente immobiliare che, ai fini promozionali e/o commerciali, contatti telefonicamente la potenziale clientela per proporre le sue opportunità di servizi. In tal caso l’agente immobiliare dovrà adeguarsi al disposto della nuova disciplina laddove non voglia correre il rischio di incorrere nelle sopra indicate gravose conseguenze. F.I.M.A.A. mediare 31 PUBBLICO MEDIATORE MERCEOLOGICO LE BORSE DI COMMERCIO E Il D.LGS 59/2010 di Gianni Bassignani Vice presidente vicario FIMAA L’ art. 73 del D.Lgs. 59/2010 di recepimento della direttiva comunitaria 2006/123/CE conosciuta con il nome del suo promotore, Bolkestein, ha abrogato espressamente il ruolo previsto dall’art. 2 della legge 3 febbraio 1989 n. 39, relativo all’attività di agente immobiliare, mandatario a titolo oneroso in compravendite di immobili ed aziende e mediatore merceologico. Nulla però ha disposto con riferimento ad un altro ruolo, quello previsto all’art. 21 della legge 20.3.1913 n. 272, legge tuttora in vigore, con la quale venivano istituite le Borse di Commercio (Borse merci e Borse valori). La legge prevede che «Le Borse di Commercio sono istituite con regio decreto, su proposta della compe32 mediare F.I.M.A.A. tente Camera di Commercio. Il decreto di istituzione indica per ciascuna Borsa, secondo le proposte della Camera di commercio, per quali specie di contrattazione sia istituita» (art. 1). A queste Borse merci possono accedere i “mediatori” disciplinati all’art. 21 della predetta legge: «La professione del mediatore è libera. Nondimeno gli uffici pubblici, per i quali si richieda un’autorizzazione speciale, sono riservati ai mediatori iscritti in un ruolo formato e conservato dalla Camera di commercio. Il ruolo predetto deve indicare la specie di mediazione per la quale ciascuno è iscritto. I mediatori autorizzati alla negoziazione dei valori pubblici sono qualificati agenti di cambio». Gli uffici pubblici riservati dall’articolo 21 ai mediatori iscritti nel ruolo sono, per i mediatori in merci, la vendita all’incanto delle merci e delle derrate (erano poi previsti quelli relativi agli agenti di cambio che però poi hanno subito una loro proprio disciplina). Sono previsti dei requisiti che i mediatori devono possedere per essere iscritti dalle Camere di Commercio: età maggiore e godimento dei diritti civili e politici; notoria moralità e correttezza commerciale, quest’ultima attestata da una accreditata casa di commercio; deposito cauzionale da determinarsi nel regolamento anzidetto, entro i limiti da mille a 30mila lire; idoneità all’esercizio della specie di mediazione per la quale è chiesta l’iscrizione nel ruolo, da provarsi: a) con la licenza di una scuola tecnica o di una scuola inferiore di commercio, ovvero con l’attestato di promozione alla quarta classe del ginnasio, ovvero con altro titolo equivalente, ancorché conseguito in una scuola estera riconosciuta dal Regno; b) con un esame pratico, secondo le norme determinate dalle Camere di commercio nel regolamento speciale indicato nell’art. 67. All’art. 24 è poi previsto che «A tutti i mediatori iscritti è vietato di esercitare il commercio relativo alla specie di mediazione da essi professata». Successivamente a detta legge è stato promulgato, nel 1942, il codice civile, che agli artt. 1754 e ss. disciplina la figura del mediatore. Quindi è intervenuta la Legge 21.3.1958 n. 253 che si applicava proprio «ai mediatori professionali di cui al capo XI del titolo III del libro IV del Codice civile, eccezion fatta per gli agenti di cambio e per i pubblici mediatori marittimi, categorie per le quali continueranno ad avere applicazione le disposizioni attualmente in vigore». La legge 253/58 stabiliva che «Per l’esercizio professionale della mediazione è richiesta l’iscrizione nei ruoli previsti dall’art. 21della legge 272/1913, e dalle norme sull’ordinamento delle Camere di commercio, industria e agricoltura, secondo le modalità indicate in detta legge. Il titolo di studio prescritto dall’art. 23 della stessa legge è necessario soltanto per i mediatori che intendano esercitare gli uffici pubblici per i quali si richiede un’autorizzazione speciale, ai sensi del successivo art. 27. Essi sono iscritti in un ruolo speciale. Agli iscritti nei ruoli medesimi compete la qualifica di agenti di affari in mediazione». (art. 2). Era anche previsto (all’art. 4) che: «Chiunque eserciti professionalmente l’attività disciplinata nella presente legge senza essere iscritto nei ruoli indicati dall’art. 2 incorre nelle sanzioni penali previste dall’art. 665 del Codice penale». Nel 1989 interveniva poi la Legge 39/89 che precisava, come campo di applicazione, che: (art. 1) «Le nor- me previste dalla presente legge si applicano ai mediatori di cui al capo XI del titolo III del libro IV del Codice civile, eccezion fatta per gli agenti di cambio, per i mediatori pubblici e per i mediatori marittimi, categorie per le quali continuano ad avere applicazione le disposizioni attualmente in vigore». Quindi la nuova legge inseriva nel novero degli esclusi dall’applicazione della legge, oltre agli agenti di cambio e i mediatori marittimi, anche i mediatori pubblici. A completamento ed integrazione della predetta disciplina sono intervenute anche: • L. 05.03.2001 n. 57 recante “Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati”; • L. 18.05.2001 n.228 che reca disposizioni per l’introduzione della Borsa Merci Telematica; • D.M. 06.04.2006 n. 174 del Min. Politiche Agric. E Forestali – Regolamento per il funzionamento della BMTI “Borsa merci telematica Italiana“. Ebbene, proprio nel momento in cui anche la UE riconosce l’enorme importanza della BMTI, che nel 2015 in occasione dell’Expo verrà con ogni probabilità trasformata da Borsa Italiana a Borsa Internazionale, il nostro legislatore “dequalifica” i mediatori che sono l’anima operativa delle Borse in tutto il mondo economico (basta sfogliare Il Sole 24 Ore nella pagina delle materie prime “Commodities” e leggere le quotazioni delle Borse merci di Londra, Chicago, Mombasa, Rotterdam, Parigi, Liverpool, Tokio, Melbourne, etc) e gli unici operatori in grado di garantire la terzietà e l’indipendenza nelle transazioni di Borsa. Dopo questi necessari chiarimenti e considerato che l’evoluzione della normativa italiana prevede la cancellazione dei mediatori dal novero delle professioni, è opportuno ricordare che rifacendoci alle vecchie norme “mai abrogate” possiamo ancora salvare questa categoria che nel mondo è considerata la terza professione più ambita (dopo quelle del Pres. Cns. Amm/ne o PDG o AD e del medico chirurgo) fra le dieci professioni più importanti secondo la fonte americana Forbes e britannica “Government’s Office for National Statistics”. Si consideri che in altri Paesi a noi vicini, anche come ordinamento giuridico, come ad esempio la Francia, l’attenzione e la salvaguardia della professionalità per i nostri cugini “Courtiers Assermantes” sono tuttora garantite: “Décret n°. 94-727 du 19 aoùt 1994 modofiant le décret n°. 64-399 du 29 avril 1964 – modifcation des dispositions concernant les Courtiers de marchandises asseremantés”, che prevedono: All’art 3: “L’examen d’aptitude a lieu au moins une fois par an...subi devant un jury national ...présidé par un magistrat..., ...deux magistrats consulaires et deux courtiers assermatés. I Courtiers Assermantés esercitano anche...”...les ventes publiques aux enchères judiciaires ou forcèes...”. E con le altre attribuzioni e poteri operativi nell’ambito delle “cour d’appel ...ou autre cour” sono riconosciuti come gli unici operatori atti a certificare le transazioni in seno alle Borse merci, come prevedeva il nostro art. 23 Titolo II Capo I della 272/1913. Un tempo si studiava la chimica e la “Merceologia”, nonché tutta la Contrattualistica, sia negli Istituti Commerciali che nelle Università di Economia e Commercio, oggi molte di queste materie sono scomparse o diventate “facoltative”. La cultura commerciale che in Italia è stata l’anima del Medioevo, ma soprattutto del Rinascimento, si è degradata e sta quasi scomparendo per dare spazio solamente alla tecnologia. Ma i prodotti che escono dalle nostre industrie e quelli che ancora raccogliamo dalla nostra agricoltura devono essere venduti e possibilmente valorizzati merceologicamente. Senza validi operatori commerciali ogni nostro sforzo rischia di essere miseramente vanificato. F.I.M.A.A. mediare 33 Cedolare secca sulle locazioni: conviene? Il D.LGS 23/2011 sul federalismo fiscale di Giovanni Pantanella Consulente nazionale FIMAA Fiscale e del Lavoro L a cosiddetta “cedolare secca” sulle locazioni immobiliari è, finalmente, legge. A fine marzo è stato infatti pubblicato il decreto sul federalismo che segna, per i Comuni, il passaggio epocale dalla finanza 34 mediare F.I.M.A.A. derivata alla finanza autonoma e che contiene, fra l’altro, il nuovo sistema di tassazione sulle locazioni immobiliari. Sistema di tassazione “nuovo”, in quanto la cedolare costituisce una deroga al principio di progressività che caratterizza l’ordinaria tassazione dei redditi, qui sostituita dalla applicazione di una aliquota fissa. È noto, tuttavia, che la cedolare “secca” tanto secca più non è, nel senso che, tra i tanti rimaneggiamenti che Tabella 1 Fino a 15.000 CONTRATTO A CANONE LIBERO CONTRATTO A CANONE CONCORDATO Aliquota effettiva Aliquota effettiva regime ordinario cedolare secca differenza regime ordinario cedolare secca differenza 20,57 21,00 0,43 14,40 19,00 4,60 Oltre 15.000 E fino a 28.000 23,97 21,00 -2,97 16,78 19,00 2,22 Oltre 28.000 E fino a 55.000 33,32 21,00 -12,32 23,32 19,00 -4,32 Oltre 55.000 E fino a 75.000 35,87 21,00 -14,87 25,11 19,00 -6,11 Oltre 75.000 37,57 21,00 -16,57 26,30 19,00 -7,30 il decreto ha subito rispetto al testo che il Governo aveva approvato prima della pausa estiva, c’è quello della differenziazione delle aliquote, per cui la cedolare si applicherà con l’aliquota del 21% per i contratti di locazione ordinari, e con quella del 19% per i contratti cosiddetti “a canone concordato”, riferiti ad immobili situati in comuni ad alta tensione abitativa. Resta confermato che la nuova imposta si applicherà solo su opzione del locatore, per cui, al di là delle ragioni – essenzialmente di gettito – che hanno portato ad una differenziazione delle aliquote, la scelta alla fine operata dal legislatore obbliga a rifare i calcoli, per rispondere alla fondamentale domanda: «Conviene optare per l’applicazione della cedolare secca?». Una risposta univoca non appare possibile, troppi essendo i fattori in gioco. Sui piatti della bilancia, per “pesare” la convenienza del nuovo sistema di tassazione, vanno messe, da un lato, la tassazione con l’aliquota “secca”, in luogo di quella progressiva ordinariamente applicata e la circostanza che la cedolare sostituirà non solo l’Irpef, ma anche le addizionali regionali e comunali sul canone di locazione, nonché le imposte di registro e di bollo sul contratto (comprese quelle dovute per le proroghe o risoluzioni); dall’altro, la base imponibile più elevata – la cedolare si applicherà sull’intero canone di locazione, anziché, com’è oggi, sull’85% (locazioni a canone ordinario) o sul 59,5% (locazioni a “canone concordato”) – e la circostanza che, per tutto il periodo di applicazione della cedolare, non potrà essere richiesto al locatario alcun aggiornamento del canone, anche se previsto in contratto e compresa la variazione Istat, che attualmente si aggira sul 2,50%. Tra gli aspetti positivi della “cedolare”, anche se non direttamente valutabile in termini monetari ai fini del calcolo di convenienza, va ricordato che resta sì fermo l’obbligo di registrare il contratto (anche se l’imposta non è più dovuta), ma la registrazione assorbe gli ulteriori obblighi di comunicazione, compreso quello alla Autorità di Pubblica sicurezza, previsto dall’articolo 12 del D.Leg. 59 del 21 marzo 1978. Tra gli aspetti negativi va ricordato che l’applicazione della nuova imposta sull’intero ammontare del canone (e non più sull’85 o sul 59,5%) comporta che il canone, ancorché non assoggettato ad Irpef e addizionali, concorrerà per intero a determinare l’ammontare dei requisiti reddituali per il riconoscimento della spettanza o per la determinazione F.I.M.A.A. mediare 35 Tabella 2 LOCAZIONE A CANONE LIBERO - DURATA 4 ANNI RESIDENZA DEL CONTRIBUENTE: ROMA regime ordinario Canone cedolare secca regime ordinario cedolare secca 96.000 96.000 96.000 96.000 3.660 0 3.660 0 Canone lordo 99.660 96.000 99.660 96.000 Irpef - addizionali 22.421 Aggiornamento Istat Detrazioni imposta 0 Detrazioni per oneri 0 Bollo e registro (al 50%) 22.421 -2.487 20.160 -142 1.025 20.160 1.025 Carico fiscale 23.446 20.160 20.817 20.160 Canone netto 76.214 75.840 78.843 75.840 Soggetto che non possiede altri redditi e non ha detrazioni della misura di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, nonché per la determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.E.), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998 n.109. In altre parole, ad esempio, la scelta della “cedolare” potrà comportare 36 mediare F.I.M.A.A. soggetto con figlio a carico e detrazioni per oneri una riduzione della misura delle detrazioni per familiari a carico, oppure potrà comportare che un familiare risulti non più a carico, oppure ancora che le tasse universitarie per i figli siano più elevate, e così via. Occorre anche sottolineare che, in particolare i soggetti che oltre al reddito dei fabbricati locati non posseggono altri redditi, o li posseggono in misura modesta, potrebbero non avere Irpef sufficiente e perdere quindi, in tutto o in parte, oneri deducibili o detrazioni d’imposta, che non possono detrarsi dalla cedolare. Altro elemento di incertezza è costituito dalla circostanza che il decreto ha sbloccato il potere di deliberare le aliquote dell’addizionale Irpef per i comuni che non l’hanno istituita e per quelli che hanno applicato una aliquota inferiore allo 0,40%, per cui potrebbe non essere facile determinare il risparmio di imposte per gli anni successivi (basti pensare che Milano è tra i Comuni che non hanno deliberato alcuna addizionale). Volendo fare un discorso di carattere generale, si può ragionevolmente affermare che la “cedolare” è conveniente laddove il proprietario possieda redditi al di sopra di una certa soglia: oltre i 15mila euro, se la tassazione riguarda un contratto di locazione a canone concordato, oltre i 28mila euro, se la tassazione riguarda un contratto di locazione a canone libero. Nella tabella 1 che segue, viene posta a confronto l’incidenza dell’Irpef e delle addizionali (sul canone forfettariamente ridotto) con quella dell’imposta sostitutiva, ipotizzando che il contribuente risieda in un comune ove le addizionali incidono complessivamente nella misura dell’1,20%. Al di là di questa regola “empirica” di carattere generale, il calcolo di convenienza non può che essere fatto caso per caso, tenendo conto della situazione personale del locatore. Qui possiamo solo fare un esempio che dia un’idea della complessa questione. Immaginiamo un contribuente residente a Roma, che possiede un immobile locato a 2mila euro mensili e, ipotizzando due diverse situazioni personali, vediamo gli effetti della scelta per uno o l’altro regime. Nell’esempio, viene ipotizzato che nel 2011 l’aliquota dell’addizionale regionale nel Lazio sia pari all’1,40% (allo stato, infatti, non si sa se si verificheranno le condizioni di deficit sanitario che porterebbero, come è stato nel 2010, l’aliquota all’1,70%). Tale aliquota è stata lasciata ferma negli anni successivi, così come è stata lasciata ferma l’aliquota dell’addizionale comunale per Roma, nella attuale misura dello 0,90%. Come si può rilevare dal primo esempio, considerando l’intero periodo di durata del contratto, la scelta appare pressoché ininfluente, se il contribuente non possiede altri redditi, ma la cedolare si rivela su- off di icina luce bito svantaggiosa, solo che il contribuente abbia un figlio parzialmente a carico e possa far valere delle detrazioni, ad esempio per spese di ristrutturazione dell’immobile o per spese mediche. Il calcolo si complica ulteriormente ove il contribuente possegga diversi fabbricati locati (ma l’interessato potrebbe optare per la cedolare solo per alcuni), oppure ove i proprietari siano più d’uno (ma l’opzione di uno non vincola gli altri). In conclusione, le principali variabili da considerare sono: • la tipologia del contratto di locazione, in quanto, ove si tratti di un contratto da stipulare ex novo, è preliminare la scelta della forma di locazione (a canone concordato o a canone libero), che comporta diverse basi imponibili per l’Irpef e diverse aliquote ove si opti per la cedolare; • l’importo degli altri redditi, che incidono sulla aliquota marginale Irpef eventualmente gravante sul canone; • il numero degli immobili locati, atteso che, nell’ipotesi in cui siano più d’uno, potrebbe essere conveniente optare per la cedolare solo per alcuni; • la presenza di oneri deducibili, quali importi versati alla previdenza complementare, contributi per i lavoratori domestici, spese di ristrutturazione del patrimonio edilizio, etc., che potrebbero essere in tutto o in parte persi, ove con l’opzione per la cedolare non vi fosse più capienza di imponibile Irpef. Vi sono poi le variabili “incerte” (l’andamento dell’indice Istat la misura delle addizionali) che rendono la scelta ancor più complessa. Occorre tuttavia ricordare che il provvedimento di attuazione emanato il 7 aprile dal direttore dell’Agenzia delle entrate dispone sì che l’opzione vincolerà il locatore per l’intero periodo di durata del contratto (o per il periodo di durata residua, se esercitata successivamente alla prima annualità), ma prevede anche che l’opzione potrà essere revocata in ciascuna annualità contrattuale successiva. PROSPETTIVE LUMINOSE mediare 37 WWW.ELIOSNEON.IT TEL +39 (02) 2507111 F.I.M.A.A. IL PUNTO SINDACALE FIMAA PUNTA SULLA CRESCITA ANALISI ORGANIZZATIVA DEI SUOI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITà di Rossano Asciolla Segretario Generale FIMAA/Confcommercio C rescita. Questo il filo rosso che ha unito quell’intuizione iniziale nel lontano 1956 alla presenza di oltre 100 sindacati FIMAA provinciali nell’attuale 2011 e così a confermare FIMAA quale associazione di rappresentanza più antica e consistente del settore. Dalla forte esigenza nel periodo postbellico di garantire professionalità e correttezza alla figura del mediatore, passando per il boom economico e quindi per quello edilizio, negli anni della “ricostruzione dell’Italia” – in cui nasceva la figura del mediatore immobiliare, lo sviluppo moderno 38 mediare F.I.M.A.A. delle associazioni di categoria rappresentanti il mediatore professionista, differenziatosi nella tripartizione attuale di merceologico, immobiliare e creditizio – ciò che ha sempre sostenuto quella volontà di unione e coordinamento territoriale, quel desiderio di dare forza e voce comune alle differenti realtà locali è stata la voglia di crescita. Crescita della Federazione, della sua rappresentanza e forza politica, crescita dei suoi associati. FIMAA è cresciuta all’interno del sistema Confcommercio, così come le FIMAA provinciali sono nate e cresciute all’interno delle Ascom e delle Unioni, ma FIMAA è cresciuta perché in oltre cinquant’anni quel filo rosso l’ha afferrato, stretto, e – come è raccontato da Teseo secoli prima – l’ha usato per camminare nel labirinto delle regolamentazioni statali e dei riconoscimenti professionali. Crescita è ancora la parola che guida FIMAA. Crescita è ancora un obiettivo di FIMAA. L’idea di crescita, e di una crescita che non fosse solo numerica o monetaria, ha portato quattro anni fa, per poi riconfermarlo oggi, alla realizzazione di un progetto di analisi organizzativa della Federazione, realizzato sotto forma di questionario destinato a chi nella e per la FIMAA lavora, volto a raccogliere l’opinione dei presidenti e segretari provinciali e regionali sugli obiettivi e sulle strategie della Federazione a livello nazionale e locale, nell’ottica di un costante miglioramento delle politiche di sviluppo associativo. Affidandosi ad una società di ricercatori universitari e di consulenti – la “C.O. Gruppo” – che operano da molti anni a fianco di imprese pubbliche e private, e soprattutto al lavoro del Prof Giuliano Nicolini dell’associazione Ricerche sulle organizzazioni complesse dell’Università di Bologna, FIMAA vuole verificare, a distanza di quattro anni dal precedente elaborato, il percorso finora svolto dalla Federazione. Tale percorso di lavoro, volto ad elaborare il “Piano di Sviluppo Associativo di Fimaa” (cd.PSA), rappresenta il progetto in cui FIMAA individua i propri obiettivi istituzionali, affinché i competenti Organi Federali li traducano in obiettivi specifici di medio periodo (tre anni), e li coniughino ulteriormente in progetti di azioni annuali, definendo per ciascuno di essi obiettivi, azioni, budget e responsabilità. L’obiettivo è dare sostanza alle strategie associative attraverso progetti ed iniziative specifiche, coerenti con le strategie stesse ed integrati tra di loro, cercando di individuare le azioni più urgenti e di definire scale di priorità su cui concentrare gli sforzi che consolidino la crescita di FIMAA. Il PSA fornisce alla Federazione un metodo per gestire, inoltre, la relazione con il proprio ambiente di riferimento che non è solo il mondo associativo ma anche le istituzioni, il territorio e la società civile. In tale ottica le domande proposte consentono l’analisi degli scenari economici e del futuro dell’attività imprenditoriale professionalizzata, tema di particolare rilevanza per la FIMAA soprattutto in considerazione dei mutamenti normativi recentemente avvenuti e di quelli ancora in corso, e della più generale evoluzione del mercato. I processi di liberalizzazione e di aumento del numero degli operatori di mercato potrebbero portare, infatti, ad un rapido cambiamento dello scenario per la professione di intermediazione: capire il cambiamento e come relazionarsi ad esso vuol dire “crescere”, pur rimanendo saldamente ancorati ai propri obiettivi sindacali ed istituzionali di tutela della categoria e di sostegno degli associati. C’è poi l’assetto istituzionale della Federazione, che il progetto vuole analizzare. In particolare, l’equilibrio e l’efficacia delle relazioni tra il livello nazionale e le FIMAA provinciali, lo sviluppo delle strutture locali e soprattutto della nuova categoria organizzativa delle Federazioni Regionali FIMAA e dei relativi Organi. Su questo piano la crescita equivale a porre attenzione alle risorse (economiche ed umane) che il sistema FIMAA è in grado di esprimere, quale peso e quale credibilità istituzionale, diffusione sul territorio, motivazioni e competenza dei gruppi dirigenti. Tutto ciò è volto l’aumento degli associati ed al conseguente aumento di rappresentatività, nonché al rafforzamento del livello Nazionale. Tutto ciò è necessario per trovare comuni regole che perseguano l’unità e la compattezza federale, che diano sostegno agli associati, che sviluppino e potenzino le Fimaa provinciali ed i nuovi Organismi Regionali: tutto questo à la sfida di Fimaa per il futuro. Per tutto questo passa quel filo rosso. Per tutto questo passa la CRESCITA della nostra Federazione. F.I.M.A.A. mediare 39 Il Castello di Mussomeli FOCUS SICILIA MILLE e UNO I MOTIVI PER ACQUIsTARE UN IMMOBILE IN SICILIA, DOVE IL MERCATO IMMOBILIARE GODE DI INVESTITORI PROVENIENTI DA EXTRAREGIONE di Antonino Nicolosi Presidente FIMAA Sicilia I l mercato immobiliare del territorio siciliano, come si leggerà provincia per provincia, ha delle peculiarità uniche e variegate. La possibilità di acquistare un immobile di qualsiasi tipologia, dal residenziale alla casa vacanze, dall’azienda agricola all’immobile commerciale, fatte salve alcune zone topiche rappresenta ancora 40 mediare F.I.M.A.A. un investimento che risulta sotto dimensionato in rapporto alle qualità intrinseche del bene e alle potenzialità legate allo sviluppo del territorio e alla qualità della vita. Poter godere di percorsi enogastronomici con prodotti e gusti unici, passare da una sana discesa sugli sci ad un bagno ristoratore al mare in non più di trenta minuti o magari percorrere la storia plurimillennaria della nostra terra con la sobrietà e l’ospitalità siciliana, è il vero valore aggiunto. La voglia di investire in Sicilia con capitali provenienti da altre realtà economiche mette in secondo piano i problemi del credito ed il parziale ristagno dell’economia comune a quasi tutte le realtà nazionali. Antonino Nicolosi CATANIA La città di Catania e la sua provincia sono il centro della maggiore conurbazione siciliana. Se consideriamo, infatti, l’area metropolitana, essa conta 765.623 abitanti su un totale di 1.100.000 in provincia, rileviamo che è la più densamente popolata della Sicilia. Catania, inoltre, è il comune non capoluogo di regione più popoloso d’Italia. La provincia etnea è caratterizzata da paesaggi tanto diversi da renderla unica in tutto il mondo. Il mare, l’Etna (il vulcano più alto d’Europa) con le sue piste da sci internazionali e il suo Parco, la piana di Catania (la più estesa area coltivata in Sicilia) e l’Oasi del Simeto (il più esteso fiume della Sicilia) fanno di questo territorio la caratteristica esclusiva che ha determinato nei secoli anche le svariate dominazioni, i cui resti oggi arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale. Il centro storico di Catania e di Caltagirone (comune importante della provincia) sono stati dichiarati dall’UL’aeroporto di Catania Catania nesco Patrimonio dell’Umanità nel 2002. Nella provincia troviamo tre grossi centri: Acireale (50.000 abitanti), Paternò (50.000 abitanti) e Caltagirone (40.000 abitanti) i primi due dei quali hanno sviluppato attorno a sé dei sub-sistemi urbani, che gravitano attorno ad essi, ed a loro volta attorno al sistema principale il cui fulcro è Catania. L’altro comune è al centro del territorio calatino ed è famoso per l’eccezionale patrimonio monumentale e per l’arte della lavorazione della ceramica, oltre ad una vasta area di coltivazioni tipiche. La provincia catanese con la città di Catania è certamente il polo economico principe della Sicilia per capacità di attrazione di investimenti nei settori della innovazione tecnologica (Etna Valley), dell’agroalimentare, della cultura, del turismo. I fattori di questo successo economico sono da individuare nel posizionamento strategico della Provincia di Catania all’interno dell’isola più importante del mediterraneo, supportato da infrastrutture di livello quali por- to (161.000 semirimorchi e 100.000 passeggeri), aeroporto internazionale (6.500.000 passeggeri), autostrade. Questo continuo fermento viene trasferito alla città di Catania e ai suoi abitanti. Il capoluogo, infatti, possiede un’intensa vita notturna, riconosciuta come una delle città più movimentate a livello europeo per divertimento e intrattenimento grazie ai suoi caffèconcerto e le centinaia di localini e di attività di ristorazione al centro storico. Analizzati questi elementi diventa chiaro il motivo per il quale il mercato immobiliare della provincia di Catania è tra i più attivi di Italia. Gli immobili e il relativo mercato nella provincia etnea seguono un andamento completamente disgiunto dal mercato del sud Italia. Di seguito e in sintesi si riportano i valori minimi e massimi espressi in euro al mq, suddivisi tra Catania col suo centro e il suo semicentro, l’hinterland e i comuni più rappresentativi in ordine al numero di abitanti della provincia: Comuni Residenziali Commerciali Catania centro/mare 1.800 - 3.500 2.500 - 9.000 Catania semicentro 2,000 - 2.500 1.900 - 4.000 Hinterland 1.100 - 1.800 900 - 1.700 Acireale 1.000 - 1.900 1.300 - 2.100 Paternò 650 - 1.300 1.100 - 2.700 Caltagirone 900 -1.200 1.200 - 3.500 F.I.M.A.A. mediare 41 2.200 euro per gli immobili a carattere prevalentemente residenziale; da 2.200 a 3.000 euro per gli immobili situati nella zona costiera. Ricercatissimi i bagli con quotazioni elevate. Questo induce a una riflessione importante. Gli investimenti futuri infatti dovranno essere mirati ad una ulteriore riqualificazione del centro storico e della litoranea così da contribuire all’incremento dei valori immobiliari attualmente molto bassi rispetto alla potenzialità di questo estremo lembo del territorio italiano. Ragusa RAGUSA La giovane provincia di Ragusa nata nel 1926 è situata nella parte sudorientale dell’isola e si estende su un territorio di 1.600 chilometri quadrati con le città barocche Patrimonio dell’Unesco, i carrubeti, gli oliveti che degradano dolcemente verso le spiagge di sabbia finissima, e con un clima gradevole per la maggior parte dell’anno è una delle province della Sicilia che ha più potenzialità di sviluppo soprattutto turistico. Se guardiamo al mercato immobiliare della provincia di Ragusa, possiamo tranquillamente affermare che a confronto delle altre province della Regione, Ragusa è in estremo fermento e questo grazie ad una serie di fattori che fanno presagire un imminente sviluppo immobiliare e a un interesse per questo meraviglioso pezzo di Sicilia anche da parte di investitori stranieri, fenomeno già in atto. Gli ultimi fattori che hanno contribuito allo sviluppo sono stati la realizzazione da circa un anno di uno dei più grandi campi di golf del Sud, Donnafugata Resort, dove è già stato ospitato il primo torneo internazionale, e il porto turistico di Marina di Ragusa con mille posti barca. 42 mediare F.I.M.A.A. È in fase di completamento l’aeroporto di Comiso che dista circa 13 chilometri; è in fase di appalto l’autostrada Ragusa-Catania che consentirebbe una maggiore sinergia tra i due aeroporti della Sicilia orientale, l’aeroporto internazionale di Catania e quello di Comiso, fondamentale per un ulteriore sviluppo turistico di questa parte della Sicilia. Tra le altre attrattive possiamo includere le bellezze di Ragusa Ibla, Modica e Scicli, Patrimonio dell’Unesco, i prodotti tipici della nostra terra quali olio, formaggio, vino tutti prodotti di eccellenza, il più alto numero di oli Dop, una delle poche Docg del Sud, il Cerasuolo di Vittoria, formaggi tra i migliori in Italia come Ragusano Dop.; senza dimenticare gli innumerevoli percorsi enogastronomici come le spiagge iblee diventate famose anche, grazie, al fenomeno Montalbano. In funzione di tutti questi fattori l’andamento del mercato immobiliare della provincia è stato influenzato positivamente. Se vogliamo dare qualche numero, queste sono le cifre da mille a 2mila euro per gli immobili situati nelle zone di interesse storico; da 1.500 a SIRACUSA «Avete spesso sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte, e inoltre bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all’altra estremità. Nel punto di contatto, la parte della città chiamata l’isola, separata da un braccio di mare, è però riunita e collegata al resto da uno stretto ponte. La città è così grande da essere considerata come l’unione di quattro città, e grandissime: una di queste è la già ricordata “isola“ (oggi Ortigia il centro storico) che, cinta dai due porti si spinge fino all’apertura che da accesso ad entrambi…». Scrivera così di Siracusa il grande Cicerone (Verrine, II 4, 117-119), che non a caso descrive la città parlando più volte dei porti (porto Lachio o porto piccolo e l’immenso porto grande, tra i più grandi bacini naturali del Mediterraneo). Entrambi furono fino agli anni Cinquanta del secolo scorso risorsa e fonte dell’economia siracusana. Negli anni Sessanta a nord della città si insedia il più grande polo industriale del sud. La città si quadruplica, al boom economico segue quello edilizio, il centro storico si svuota fino alla fine degli anni Ottanta. Siracusa Nel 1990 il Piano di recupero del centro storico diventa norma urbanistica della città. Comincia la rinascita, in un ventennio viene riqualificata Ortigia con i suoi quartieri, unico condensatore sociale e “salotto buono” di Siracusa. Oltre alla riqualificazione del centro storico si apre alla ricettività turistica quintuplicando i posti letto disponibili, ma soprattutto parte definitivamente il progetto del porto turistico in corso di costruzione. Le vocazione naturale di Siracusa finalmente torna ad essere futuro e volano dell’economia locale. Il centro storico come ovvio comprende tipologie edilizie diverse dalle più popolari case dei pescatori della “Graziella” insieme al quelle della “Giudecca”, ad architetture barocche e di pregio che si affacciano sul porto naturale. I valori vanno dai 1.400 ai 3.600 euro al mq. Il resto della città, come si diceva, è stato per il 70% costruito tra gli anni Sessanta e Settanta e i valori si attestano tra i mille e i 1.400 euro al mq. Il nuovo Prg approvato definitivamente nel 2007 ha aperto alle nuove edificazioni sovradimensionando forse le necessità abitative della città con il rischio di lasciare in disuso e inattivo tanto patrimonio immobiliare. I valori delle nuove costruzioni vanno dai 2.200 ai 3.200 euro al mq. ENNA Il mercato immobiliare della provincia di Enna presenta delle eccezioni rispetto al mercato nazionale. Se è vero che i prezzi negli ultimi due anni hanno subito una discesa, è anche vero che la domanda di acquisto di immobili residenziali è rimasta immutata. Il non facile accesso ai finanziamenti ha, più di ogni altra cosa, determinato l’abbassarsi dei prezzi degli immobili. Da metà 2010 ad oggi, si rivela un andamento dei prezzi sostanzialmente stabile, con una richiesta di acquisto costante. Si sono invece allungati i tempi per la vendita degli immobili, oggi in media tra i quattro ed i sei mesi. Enna Quotazioni immobiliare Enna e provincia Località ENNA Residenziale PIAZZA ARMERINA Residenziale Centro Semiperiferia Periferia 2.000/2.300 1.700/1.400 1.100/800 900/700 800/600 900/700 NICOSIA Residenziale 1.400/1.000 1.000/700 500/400 TROINA Residenziale 400/300 700/600 650/450 LEONFORTE Residenziale 800/600 700/600 500/400 BARRAFRANCA Residenziale 600/500 600/500 750/650 VALGUARNERA Residenziale 700/600 600/500 750/550 Quotazioni Euro/Mq. riferite ad abitazioni in buono stato d’uso. F.I.M.A.A. mediare 43 Piazza Armerina di Enna PALERMO Il 2010 si è chiuso con una contrazione dei prezzi media su tutto il territorio della città di Palermo del 4%. Tale dato va a sommarsi ad un 2009 che aveva registrato una perdita media sempre del 4% ed un 2008 con una contrazione media dei prezzi del 7,1%. La zona che ha subito una contrazione maggiore è il centro della città, dove si è verificato un calo dei prezzi per tipologie immobiliari abitative in condizioni medie e composte da 3 o 4 vani del 4,7%. Nell’ambito della zona centro il quartiere che ha avuto il calo maggiore è quello del Tribunale/Olivuzza dove si è evidenziata maggiormente la mancata propensione all’acquisto 44 mediare F.I.M.A.A. delle famiglie dovuta alla presenza di redditi bassi che la stretta creditizia attuata dalle banche ha estromesso o marginalizzato dal mercato del credito. A maggior dimostrazione di ciò poi si evidenzia la presenza di investitori che acquistano immobili per trarne un reddito e conseguentemente disponibili solo verso quegli immobili dove il prezzo richiesto risulti vistosamente competitivo. Le quotazioni della zona del centro storico intorno a piazza Marina e al mercato di Ballarò hanno subito per il 2010 un calo del 4.1% e la propensione per il primo semestre del 2011 risulta mantenere, su base annua, la stessa percentuale di contrazione. Tant’è che la maggior parte delle contrattazioni è stata conclusa soprattutto da investitori. Nel primo semestre del 2011 si è riscontrata una ripresa degli acquisti degli immobili signorili in stabili d’epoca in special modo intorno alla zona di piazza Marina, che presenta, nell’ambito del centro storico, il mercato più prestigioso, caratterizzato da abitazioni che sono state oggetto di riqualificazione nel corso degli ultimi anni e che ora si vendono a prezzi medi di 2.800/3.400 euro al mq. Mentre nelle altre zone più popolari i prezzi per soluzioni da ristrutturare sono di 500/800 euro al mq. In zona il taglio più diffuso è il trilocale intorno a 70 mq, tipologia che non richiede investimenti particolarmente impegnativi e questo ha contribuito a frenare la caduta dei valori degli immobili. In lieve aumento le quotazioni delle abitazioni nella zona del Michelangelo/Strasburgo dove si segnala una sostanziale tenuta a Cruillas e Lazio-Campania-Sperlinga, anche se questi quartieri provengono da tre anni di prezzi in caduta libera rispetto ad altre zone della città. Nel quartiere di Cruillas nella prima parte del 2011 si è comunque registrato un aumento delle compravendite, anche se ciò non si è tramutato in un aumento dei prezzi. Ad acquistare sono state soprattutto coppie giovani che hanno ricercato trilocali. Si sono preferite le condizioni in buono stato di conservazione ed il capitale medio da destinare all’acquisto è intorno a 130-150mila euro. Nella zona di viale Lazio, via Campania e via Sperlinga, nella prima parte del 2011, si è registrato un lieve aumento delle compravendite grazie alla caduta dei prezzi avuta negli anni 2009 e 2010 attestandosi mediamente a valori di 2.000/2.400 euro al metro quadro. Nell’area di Brancaccio/Basile si segnala una contrazione delle quotazioni del 2,4%. Tra i quartieri dell’area citata la maggior diminuzione dei valori si è verificata nella zona Tukory. Gli acquirenti della zona sono prevalentemente investitori che acquistano per i figli studenti oppure che provengono dai paesi dell’hinterland e dalle altre province siciliane e che acquistano l’immobile per metterlo a reddito. La domanda si concentra soprattutto su tagli da 60/90 mq su cui investire cifre medie di 75-100mila euro. Le abitazioni maggiormente apprezzate sono quelle situate lungo corso Tukory che collega la Stazione Centrale di Palermo ed il Polo Universitario e di conseguenza è comodo per gli studenti fuori sede. Positivo l’andamento del mercato immobiliare nel quartiere di Bonagia dove sono in corso una serie di interventi per migliorare i servizi della zona tra cui la creazione di un nuovo complesso scolastico e di aree verdi. Il quartiere, che sorge alla periferia della città, presenta comunque prezzi abbastanza contenuti da 800 a 1.500 euro al mq. Infatti l’offerta immobiliare include soprattutto abitazioni in edilizia convenzionata e popolare degli anni ’50, in particolare nelle zone di Borgo Ulivia e Falsomiele. Mentre a Bonagia sono presenti soluzioni in edilizia convenzionata degli anni ’80. Nella zona di Uditore si registra una contrazione dei prezzi del 2,4% anche se il quartiere di viale Michelangelo ha avuto un aumento delle quotazioni del 1,1%. La zona, alla semiperiferia della città, ha attirato nella seconda parte del 2010 le richieste di coloro che avevano riscontrato l’esistenza di prezzi più contenuti rispetto ai quartieri limitrofi. A questo si deve aggiungere che il quartiere ha conosciuto un intenso sviluppo di servizi (scuole e uffici) e di attività commerciali (un nuovo centro commerciale). Il taglio medio maggiormente richiesto è stato quello di 100-120 mq, preferito soprattutto da giovani coppie che hanno acquistato la casa definitiva. Tra gli acquirenti vi sono anche parecchie famiglie che erano in affitto e che hanno deciso di acquistare. La zona è differenziata dal punto di vista immobiliare e offre sia appartamenti in residence costruiti dopo La Valle dei Templi ad Agrigento F.I.M.A.A. mediare 45 Palermo gli anni ’80, concentrati in zona Scaglione/Brunelleschi e valutati a prezzi medi di 1400/1600 euro al mq, ma anche edificazioni popolari e palazzine private della fine degli anni ’60 ed inizi degli anni ’70 con valori medi di 900/1.200 euro al mq. Il nuovo è presente con appartamenti in residence nei pressi dell’Ospedale Cervello e valutati mediamente intorno a 2.300 euro al mq. In diminuzione le quotazioni delle abitazioni nel quartiere di Borgo Nuovo. La causa è da ricercarsi nell’offerta immobiliare di tipologia popolare, costruita prima del 1967 e caratterizzata dalla presenza sul mercato, in particolare di trilocali. La maggioranza di coloro che acquistano in zona ricorre al mutuo, sia la disponibilità di spesa che i prezzi delle abitazioni sono diminuiti. Ad acquistare sono per lo più famiglie monoreddito che scelgono soprattutto tipologie da ristrutturare. Infatti il loro budget si aggira intorno a 90-110 mila euro. Nella seconda parte del 2010 nella 46 mediare F.I.M.A.A. zona della fiera i prezzi degli immobili sono rimasti invariati. Il mercato residenziale del quartiere Don Orione è movimentato prevalentemente da famiglie alla ricerca della prima casa. Le tipologie maggiormente richieste sono i trilocali ed i quadrilocali; il budget di spesa medio è compreso tra 170 e 250mila euro. Si acquista in prevalenza avvalendosi dell’aiuto di un mutuo. Il mercato delle locazioni è meno vivace rispetto ai semestri precedenti ed è alimentato da lavoratori, professionisti, coppie e famiglie. Tra le zone di pregio da segnalare viale Croce Rossa, piazza Don Bosco, via Libertà, via Marchese di Roccaforte e traverse limitrofe. Viale Croce Rossa è un’area residenziale, signorile e tranquilla (con residence) dove si possono acquistare appartamenti in condomini realizzati tra gli anni ’50 e gli anni ’70 ad un prezzo di 2.2002.700 euro al mq per un buon usato. Quotazioni più basse si registrano in via Sampolo dove le stesse tipologie hanno un valore compreso tra 1.400 e 2.000 euro al mq. Sempre molto ambite le abitazioni in via Libertà, dove però l’offerta di immobili in vendita è bassa. I proprietari infatti difficilmente decidono di mettere sul mercato le proprie abitazioni; le quotazioni per un buon usato sono di 2.700-3.200 euro al mq. Mentre è più commerciale l’area di via Marchese di Roccaforte caratterizzata da un’edilizia eterogenea composta da palazzine signorili e soluzioni d’epoca. Nelle rimanenti zone della città sostanzialmente la prima parte del 2011 è in linea con l’andamento della seconda metà del 2010 senza vistose oscillazioni sia in diminuzione che in aumento. È importante comunque ribadire che fin tanto le istituzioni bancarie non decideranno di aprire nuovamente l’erogazione del credito alle famiglie il mercato continuerà ad essere asfittico e con un numero di transazioni totali basso rispetto alle potenzialità della quinta città più grande d’Italia. Caltanisetta CALTANISETTA Caltanissetta, detta anche la provincia dei Castelli, è una provincia della Sicilia centrale prevalentemente collinare con altitudine media di 500 metri sul livello del mare. Tuttavia, si possono distinguere due zone geografiche con caratteristiche morfologico-climatiche ed economiche differenti. La zona settentrionale, che comprende il capoluogo, è caratterizzata da valloni e dirupi, da un tasso di inquinamento dell’aria molto basso e ad una economia basata sul terziario e sulla pastorizia. Mancano industrie e fabbriche. La zona meridionale è invece caratterizzata da una temperatura più calda e da colline che dolcemente arrivano a congiungersi con la fertile Piana di Gela, un’area mediamente vasta che include la costa mediterranea. L’area meridionale ha un’economia diversificata e, seppur rientrante nei canoni dell’ asfittica economia del Mezzogiorno, più fiorente rispetto alla zona settentrionale della provincia grazie alle attività industriali e commerciali ruotanti intorno a Gela, sede di uno dei tre poli petrolchimici siciliani. Poco sviluppato il turismo. L’economia poco fiorente del territorio e la disoccupazione hanno condizionato fortemente l’andamento del mercato immobiliare. Quest’anno la domanda abitativa, sia di nuove costruzioni sia di riqualificazione del patrimonio residenziale, sembra mostrare accenni di timida ripresa, limitati al segmento di committenza rappresentata dalle famiglie che acquistano per uso proprio. Permangono, tra i motivi prevalenti alla base di queste difficoltà, la richiesta di garanzie aggiuntive da parte delle banche oltre ad una più bassa copertura del mutuo rispetto al prezzo di acquisto dell’immobile. In aumento la domanda delle locazioni per uso abitativo e dell’acquisto della nuda proprietà. Il capoluogo di Provincia non è sede di facoltà universitarie, ne conseguono un continuo esodo dei giovani e la mancata domanda di locazione per uso transitorio, nonché la mancata valorizzazione del centro storico, oggi abitato da extracomunitari e cittadini meno abbienti. Congelata la domanda di immobili a destinazione commerciale in vendita ed in locazione, conseguenza degli elevati prezzi richiesti e dell’apertura di diversi centri commerciali nelle zone periferiche. Le aree industriali sono state invase da attività a carattere prevalentemente artigianale. I valori: per gli immobili a destinazione residenziale a Caltanissetta e Gela variano dai 450/1.300 euro al mq del centro storico ai 1.000/1.400 euro delle zone periferiche di pregio; i prezzi per le nuove costruzioni oscillano tra i 1.750/2.200 euro al mq per Caltanissetta e i 1.300/2.000 euro al mq per Gela. Nel capoluogo il valore medio di mercato per i villini nelle zone periferiche di pregio è di euro 2.000 al mq. Nelle cittadine della provincia: a San Cataldo i prezzi medi per le nuove costruzioni oscillano intorno ai 1.350 euro/mq; Butera si può posizionare sino ai 900 euro al mq. Il castello di Falconara F.I.M.A.A. mediare 47 TRAPANI Centro Storico Sorge sul promontorio che si allunga sul versante occidentale della Sicilia. Trapani deve il suo nome aDrepanon che vuol dire “Falce”. Il cuore della città è sempre stato rappresentata dal porto collocato nel centro storico. Una magica falce nel blu del mare, una terra visitata dai Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni, tutti hanno lasciato piccoli o grandi frammenti della loro cultura, e ancora oggi si possono ammirare edifici arabo-normanni o assaporare l'atmosfera arabeggiante che pervade i mercati rionali. Nel centro storico possiamo leggere i segni della storia, come detto precedentemente, ad esempio nel popolare quartiere Casalicchio o in quello Ebraico con il Palazzo della Giudecca. Le strade sono valorizzate da chiese e santuari, palazzi, ad esempio, la Cattedrale di San Lorenzo, Chiesa del Purgatorio, il Palazzo Vescovile, ricordiamo quello Barocco del Municipio, Palazzo Cavarretta antica sede del Senato trapanese, le grandi fortificazioni che difendevano la città dal mare come il medievale Castello di Terra o il Castello della Colombaia risultante dall'epoca Aragonese e poi ancora Uno scorcio dello splendido mare di Trapani 48 mediare F.I.M.A.A. Mura di Tramontana a Trapani il Museo Nazionale Pepoli, il Museo di Preistoria ospitato all'interno della Torre di Ligny con reperti del neolitico o del paleolitico, la Biblioteca Fardelliana e tanti altri spettacolari monumenti che valorizzano le vie principali del centro. Partendo dalla Torre di Ligny, punta estrema di Trapani, le vie del centro si sviluppano lungo il corso Vittorio Emanuele, via Libertà, via Garibaldi, a nord via Mura di Tramontana, lungomare Dante Alighieri, a sud viale Regina Margherita, piazza Garibaldi, via Ammiraglio Staiti per arrivare fino alla piazza Vittorio. Le vie menzionate sono le più importanti e prestigiose del centro storico dove il valore degli immobili è più alto. La valutazione viene fatta considerando alcuni valori dell'immobile, come ad esempio; la posizione, se si tratta di un immobile di rilevanza storica, e tanti altri fattori da considerare per poi stabilire orientativamente un prezzo al metro quadrato. Centro Storico Mura di Tramontana Le quotazioni mutano a seconda della panoramicità della casa, a fare la differenza è la vista sul mare, che può incidere anche per oltre 300 euro/mq. sul prezzo finale; il prezzo degli immobili orientativamente è compreso tra i 1.500 ai 2.000 euro al mq. Ma per un appartamento ristrutturato con vista sulle mura la spesa arriva anche a 2.500 euro al mq. Un ultimo riferimento allo stile degli immobili che si affacciano sulle Mura di tramontana cioè quello Mediterraneo, che irradia libertà e sapore di vacanza. Zona Centro storico (€/mq) Tipologia Appartamenti Case singole Uffici Tipologia Box (a corpo) Zona Saline La zona presa in esame è perfettamente costituita da aree ed immobili a destinazione industriale e commerciale, e nella stragrande maggioranza ci si riferisce a veri e propri capannoni. Siccome si ritiene che questa tipologia di immobili non rientri negli intenti di questo osservatorio e che quindi meriti una trattazione a parte, per la stesura delle tabelle si è fatto riferimento esclusivamente alla via Virgilio in quanto rappresenta la zona con una più elevata densità abitativa. La via Virgilio è da considerarsi una della maggiori arterie, principali e moderne della città, che si estende quasi come naturale prolungamento della zona Porto fino a raggiungere i vari collegamenti con la zona industriale e le Saline. Gli immobili che insistono nella zona sono di natura prevalentemente omogenea e risultano Da Ristrutturato ristrutturare - 1.200/1.500 Vendita Locazione € mensili 13.000/18.000 100/150 500/800 Locazione arredato Locazione 3,50/6,50 3,00/4,00 Locazione arredato Locazione Zona Mura di Tamontana (€/mq) Tipologia Zona Villa Rosina Villa Mokarta Per ciò che concerne invece Villa Mokarta, possiamo dire che fino a poco più di un ventennio fa risultava costituita da fabbricati padronali nella stragrande maggioranza con al massimo di due levazioni fuori terra e con caratteristiche costruttive tipiche degli anni 1950 e finiture più o meno modeste. Ultimamente però questa zona non è stata risparmiata dal proliferare di nuove costruzioni siano esse condominiali e anche villette ultimamente nella sua estrema periferia, aderendo perfettamente alle ultime tendenze di mercato con costi, in taluni casi, davvero scoraggianti. Ma è pur vero che, nonostante ciò, Villa Mokarta rimane una delle zone del territorio trapanese con il più alto indice di richieste immobiliari. Nuovo Nuovo Da Ristrutturato ristrutturare Appartamenti - 1.400/2.200 700/1.000 3,50/5,50 3,00/5,00 Case singole - 1.700/2.500 800/1.100 4,00/6,00 3,5/5,50 Locazione arredato Locazione 4,00/5,00 Zona Villa Rosina Villa Mokarta (€/mq) Tipologia Nuovo Da Ristrutturato ristrutturare Appartamenti 1.650/2.000 1.400/1.600 800/1.100 4,50/6,00 Ville 2.000/2.300 1.500/1.700 1.000/1.200 6,00/8,00 5,00/6,00 Case singole 1.900/2.300 1.600/1.800 1.000/1.200 5,00/6,00 4,00/5,00 Tipologia Vendita Box (a corpo) 10.000/25.000 Locazione € mensili 100/150 Tipologia negozi al mq Vendita Locazione 1.500/1.700 6,00/8,00 Locazione arredato Locazione 2,50/3,50 Zona Saline (€/mq) Tipologia Nuovo Da Ristrutturato ristrutturare Appartamenti 1.500/1.700 1.100/1.300 800/1.000 3,00/4,00 Ville 2.200/2.500 - - - - Case singole - 1.300/1.500 1.000/1.200 3,50/4,50 3,00/4,00 Uffici - 2.500/3.000 1.500/2.000 10,00/12,00 7,00/9,00 Vendita Locazione 1.500/1.700 6,00/8,00 Tipologia Box (a corpo) Vendita Locazione € mensili - 50/100 Tipologia uffici al mq Le quotazioni si riferiscono ad immobili usati e in buono stato conservativo caratterizzati da edifici condominiali a più elevazioni fuori terra relativamente di recente costruzione e con standard abitativi medi. La zona risulta sufficientemente dotata di servizi e recentemente grazie all'apertura di un secondo passaggio a livello che la collega direttamente con la via Fardella, anche la sua viabilità è risultata notevolmente migliorata. F.I.M.A.A. mediare 49 Veduta panoramica di Savona dalla fortezza del Priamar FOCUS SAVONA ALLA SCOPERTA DI UNA DELLE PROVINCE PIÙ AFFASCINANTI D’ITALIA E DEL SUO MERCATO IMMOBILIARE DIVISO TRA TURISTICO E RESIDENZIALE di Stefano Persenda Presidente FIMAA Savona D dalle dolci colline fino ad arrivare sul mare in un battito d’ali. Il territorio della provincia di Savona si estende su una superficie di 1.545 km/q per un totale di 287.400 abitanti presentando un’incredibile varietà e bellezza di ambienti, che si apprezzano sia lungo la riviera che nelle meno conosciute, ma altrettanto incantevoli, località dell’entroterra. La ricchezza della natura è fatta di estesi boschi, torrenti e fiumi ricchi di acque, vette (ricordiamo che il confine tra le Alpi e gli Appennini passa proprio da qui), un mare particolarmente carico di fascino, in una mirabile sintesi di antichi borghi e “fasce” di oliveti lungo la Riviera, e di nuclei rurali che si sviluppa in 69 Comuni. La provincia di Savona è il cuore della riviera ligure di ponente. La vocazione turistica savonese si manifesta, soprattutto sul litorale marino, con 50 mediare F.I.M.A.A. coste protette dai monti che si presentano varie ed attraenti, con ampie spiagge sabbiose e con tratti ciottolosi o rocciosi. Percorrendo la costa da Andora (estremo occidente della provincia), tra un promontorio e l’altro si incontrano paesi visitati e conosciuti a livello internazionale, da Laigueglia alla vicinissima e illustre Alassio, mondana ed elegante, uno dei più ampi tratti di arenile dell’intera costa ligure lungo circa 4 chilometri con la suggestiva isola Gallinara in fronte a poco più di un miglio dalla terra ferma, formata da sabbia quarzosa finissima. Oltre il porto turistico di Alassio, la costa procede rocciosa fino ad Albenga che si sviluppa in una vasta piana (la più ampia della regione) che favorisce l’insediamento di variegate coltivazioni in serra, vere e proprie aziende talvolta di notevoli dimensioni note per fiori, frutta e varie essenze esportate in tutto il mondo. Risalendo verso il capoluogo si incontra Ceriale, poi Borghetto S. Spirito, con l’inizio di un tratto di costa quasi rettilineo fino ad arrivare alle pianeggianti spiagge formate da arenili di Loano, Pietra Ligure e Borgio. Belle spiagge sabbiose le vanta anche Finale Ligure, frequentatissima anche da stranieri Stefano Persenda in prevalenza tedeschi, Varigotti e l’incantevole Baia dei Saraceni. Proseguendo verso oriente si arriva a Noli, antica repubblica marinara inserita nei “Borghi più belli d’Italia”, il cui incantevole centro storico è stato immortalato anche da Dante («vassi in Sanleo e discendesi in Noli», Canto IV del Purgatorio). Verso la parte orientale della provincia troviamo il litorale sabbioso di Spotorno, poi, dopo due curve, c’è la finissima spiaggia di Bergeggi con l’isolotto omonimo. Sede di balneazioni imperdibili Capo di Vado Ligure, invece, è punto di partenza dei traghetti per la vicina Corsica. Infine, Savona dominata dalla fortezza del Priamar, dove in epoca medioevale sorgeva il nucleo abitativo le cui carceri ospitarono, tra gli altri, Giuseppe Mazzini, che lì concepì “La Giovane Italia”. Il capoluogo ha puntato in questi anni su una notevole espansione del porto situato in prossimità del centro cittadino: l’eccellente lavoro dell’autorità portuale ha implementato la logistica e ha conferito all’intero polo portuale una considerevole rilevanza e offrendo importanti sbocchi al mare alle industrie piemontesi e lombarde. Una moderna ed efficiente stazione marittima, da anni meta di imbarco/ scalo di una delle compagnie navali più prestigiose nel campo crocieristico, ha elevato notevolmente il flusso di persone in visita alla città. Savona ha sviluppato soprattutto attività direzionali e legate al mondo del terziario, con una richiesta immobiliare legata in modo rilevan- savona Secondo una recente indagine in Italia i tempi medi di vendita degli immobili sono in aumento. Ad esempio, le tempistiche nei capoluoghi di provincia hanno una media di 195 giorni. Savona rispecchia questa tendenza con i suoi 180 giorni circa. Dopo vent’anni d’attività in questo settore, posso dire che quello dei tempi di vendita maggiormente diluiti nel tempo non è un problema attuale; ormai, si sono allungati da diversi anni e 180 giorni non rappresentavano un così elevato periodo, ma decisamente medio. C’è da dire, comunque, che il protrarsi di queste tempistiche deriva spesso da un rapportarsi con la vendita in modo non ottimale. Innanzitutto, bisognerebbe affidarsi sempre a professionisti regolari, chiedere l’iscrizione certificata al mediatore, assicurarsi che si sta operando con un agente immobiliare a tutti gli effetti. Purtroppo esiste un forte abusivismo della professione anche nella nostra provincia, e in misura maggiore quando usciamo dalla città e analizziamo le località a forte propensione turistica della costa. L’operatore è fondamentale, un buon professionista può diminuire i tempi: un mediatore capace configura uno studio del valore dell’immobile, un’accurata perizia, concorda col proprietario un iter per la vendita secondo il suo stile professionale. Quindi, una procedura adeguata riduce i tempi di realizzo anche in momenti di contrazione del mercato. Uno degli obiettivi della nostra Fimaa è sia la crescita dell’operatore, per andare incontro alle esigenze del mercato, sia di istruire il consumatore finale ad informarsi sull’effettiva disponibilità dei requisiti del mediatore con cui si interagisce. Sarà così più semplice per le parti porsi nella maniera giusta e in osservanza delle obbligatorie regole. Per quanto riguarda le quotazioni, Savona città varia dai 1.200/3.500 euro al mq per arrivare a quote massime che sfiorano anche gli 8.000/9.000 euro al mq (escluse nuove costruzioni) nelle località costiere ad alta vocazione turistica (Alassio, Laigueglia, Finale, Varigotti, Noli). L’entroterra è decisamente con punti di quotazione più moderati fino ad arrivare ai centri di dimensioni più ridotte hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Forte per il comparto immobiliare l’introito derivante dalle locazioni turistiche, soprattutto per le zone balneari, chiaramente racchiuso nei mesi primaverili/estivi, anche se il clima mite della costa porta all’aumento della richiesta anche nei mesi climaticamente più rigidi. Locazione ad indirizzo residenziale, invece, per Savona ed i centri dell’entroterra. F.I.M.A.A. mediare 51 Isola Gallinara te al settore residenziale sia per la compravendita sia per la locazione. Si procede verso le spiagge arenose di Albisola (notissima per la sua ceramica già nel ‘500, raggiunse grande sviluppo nei secoli XVII e XVIII ed è tuttora viva con decine di botteghe da cui escono prodotti di grande valore e creatività), Celle Ligure e di seguito Varazze (che rappresenta con la pineta dei Piani di Invrea di Varazze l’estremo oriente della provincia) località dotata di ampia spiaggia e di un porto turistico di recente costruzione molto frequentato. Le spiagge di Savona e in gran parte della costa hanno ottenuto la Bandiera Blu nel 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2009 e 2010, unitamente al porto turistico della Vecchia Darsena che ha ottenuto 52 mediare F.I.M.A.A. il medesimo riconoscimento negli stessi anni (2008 compreso) per la qualità dei servizi e dell’approdo. L’entroterra è fortemente rappresentato dalla Valle Bormida, dove troviamo importanti centri come Cairo Montenotte e Carcare Altare. Quest’ultima, guardiana del valico omonimo, rivestì notevole importanza strategica e fu teatro della battaglia napoleonica (1796), che vide la vittoria di Napoleone Bonaparte sugli Austro-Piemontesi. Ma la sua tradizionale operosità si manifesta ancora oggi con l’arte vetraria, introdotta poco dopo il Mille e sviluppata nel XV secolo. Pontinvrea e Sassello nella valle erano notissime per la raccolta di pregiatissimi e gustosi funghi. La provincia di Savona è caratterizzata da un territorio estremamente vario che consente di effettuare numerose scoperte in un ambiente naturale ancora integro, ricco di storia, di arte e cultura, dove è possibile scoprire antiche tradizioni. Mare, pesca ma anche salvaguardia marina che si concretizza anche attraverso visite nell’area prospiciente la costa savonese che ospita il Santuario dei Cetacei, meta di studiosi e visitatori. E poi, escursioni di ogni tipo, fino a tratti suggestivi sull’Alta Via dei monti liguri, un percorso che si estende per tutta la Liguria. Non mancano nemmeno terziario e insediamenti agricoli, dai vigneti al raffinatissimo olio d’oliva. Non solo costa, ma un’entroterra che si raggiunge da dolci colline, che sono ristoro per gli occhi e per l’anima. PROPOSTE EDITORIALI IN LIBRERIA CON FIMAA Redattore: R. Dalla Rosa Editore: Terre di Mezzo Autore: Gianni Fantoni Editore: Baldini & Castoldi Editore: Franco Angeli Editore 56 mediare F.I.M.A.A. Casa tossica Dalla cucina alla camera da letto come difendersi dai veleni domestici Non bastavano le auto: l’inquinamento può essere anche dentro casa, prodotto da vernici, colle, detersivi, acari, muffe, batteri, amianto, ma anche da stufe, camini, impianti di riscaldamento, condizionatori... Questa guida pratica, realizzata in collaborazione con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), spiega dove si annidano i veleni casalinghi e quali sono le possibili alternative. La Casa dalle Finestre che Spifferano La conquista tragicomica delle quattro mura Trovare una casa è uno degli avvenimenti che di sicuro segna la vita di tutti, a volte diventando fucina di aneddoti per più generazioni di nipoti. Tanti la sognano, molti l’affittano, alcuni la comprano e questi ultimi, moltissimi, s’indebitano per avere il piacere del focolare domestico. Avere un posto accogliente dove vivere e rifugiarsi dalle intemperie e dal logorio della vita moderna è senza dubbio una delle esigenze primarie dell’uomo fin dai tempi delle caverne, già allora ambitissime. Come molti altri italiani, l’autore è passato attraverso questa specie di girone dantesco costellato di figure magiche come gli artigiani che spariscono da un giorno all’altro senza nemmeno pronunciare “abracadabra”, figure ambigue come certi improvvisati mediatori che non sono iscritti ad alcun albo, e figuracce che saltano fuori quando la differenza tra un preventivo e un consuntivo è molto di più di quanto, esagerando ragionevolmente, si potesse immaginare. Un’utile guida passo-passo, condita da riflessioni, aneddoti, avvertimenti, suggerimenti ed episodi tragicomici realmente accaduti. Famiglie, Reti Familiari e Cohousing A partire dalle recenti trasformazioni della famiglia, il volume propone originali ipotesi alla riflessione psicosociologica sulle forme familiari contemporanee. Le famiglie post-moderne, in evoluzione rispetto al modello nucleare, lasciano oggi emergere l’esigenza di ricomporre l’articolazione del tessuto familiare, lacerato dalle frammentazioni della progressiva nuclearizzazione. Il testo propone non solo nuove suggestioni teoriche in tema di psicosociologia della famiglia ma si sofferma anche su forme concrete di organizzazione della vita socio-affettiva in grado di fornire risposte alle domande sociali emergenti. Il cohousing, come forma innovativa di stile socio-abitativo, è trattato scientificamente dal punto di vista non solo descrittivo ma soprattutto teorico-metodologico. Tracciando un percorso originale di riflessione teorico-pratica su nuovi stili di vita familiari e socio-abitativi, il libro si allinea con la produzione scientifica attuale in grado di indicare tracce di evoluzione sociale costruttiva a fenomeni storici di natura critica e disgregante, rivolgendosi non solo ad esperti ma a chiunque sia genuinamente interessato a migliorare la propria qualità di vita socio-relazionale. Convegni FIMAA panoramica sugli appuntamenti MARCHE: PRESENTAZIONE FIMAANETWORK.IT E RINNOVO VERTICI REGIONALI el mese di marzo si è svolto ad Ancona, nella prestigiosa sede dell’Ascomfidi, un importante e partecipato incontro di presentazione del nuovo sistema informatico al quale sono intervenuti il presidente FIMAA Italia Valerio Angeletti, l’amministratore delegato di FIMAA Servizi Srl Giovanni Acampora, l’amministratore delegato di Cometa Informatica Srl Daniele Arrigoni, la segretaria di FIMAAServizi Rossella Maccario, l’amministratore delegato di MedioFIMAA Giancarlo Vinacci. «Si tratta di un servizio di grande immediatezza e qualità – le parole del presidente FIMAA Marche e consigliere nazionale Piero Ninno – e strumento utile anche nell’area gestionale delle nostre agenzie. Il portale vuole concorrere a formare una vera e propria “community” di agenti che condivide, dialoga e propone anche all’utilizzatore finale, attraverso una collaborazione con i maggiori siti italiani del settore convenzionati con FIMAA». «La mission di FIMAA Servizi – ha spiegato Acampora – è offrire agli iscritti servizi ed opportunità utili, veloci, di facile fruibilità ed a costi assai contenuti, che possono spaziare dal software antiriciclaggio, alle visure ipo-catastali, alle certificazioni energetiche. Non mancano poi le aree dedicate ai servizi finanziari ed assicurativi». «Questi ultimi servizi – sottolinea Vinacci – vengono gestiti da MedioFIMAA, società che evidenzia una notevole ripresa sia nei volumi intermediati che nei risultati economici». N Da sx: Piero Ninno (Presidente Fimaa Marche), Roberto Capriglione (Presidente Fimaa Ancona), Pierpaolo Tulli (Rappresentante Creditizi Consulta Nazionale), Laura Coicchio (Presidente Fimaa Macerata), Simona Baldocchi (Presidente Fimaa Pesaro), Aba Albertini (Presidente Fimaa Ascoli Piceno, Cinzia Ventili (Vice Presidente Fimaa Ascoli Piceno) Ad aprile, nella sede Confcommercio di Pesaro, si è riunito il consiglio regionale FIMAA per procedere al rinnovo delle cariche sociali per il quadriennio 2011/2015: Piero Ninno di Fabriano, all’unanimità, è stato confermato presidente regionale; Alba Albertini di Ascoli Piceno è vice presidente, Roberto Capriglione di Ancona è il Ssegretario, mentre Simona Baldocchi di Pesaro, Laura Coicchio di Macerata, Cinzia Ventili di Ascoli Piceno e Pierpaolo Tulli di Ancona sono gli altri componenti il consiglio. «In questo mandato avverto alcune priorità, quali l’esigenza di investire maggiormente sulla nostra professionalità – afferma Ninno –, il consolidamento e l’incremento degli iscritti delle Marche, una maggiore partecipazione ed una migliore sinergia con le strutture organizzative territoriali». Da sx: Rossella Maccario (Responsabile Servizi Commerciali e Amministrativi Fimaa Servizi), Daniele Arrigoni (Amministratore Delegato Cometa Informatica), Valerio Angeletti ( Presidente Fimaa Italia), Piero Ninno (Presidente Fimaa Marche), Giancarlo Vinacci (Amministratore Delegato MedioFimaa) 57 mediare F.I.M.A.A. mediare 57 VICENZA: IL FUTURO DELLA PROFESSIONE PER AGENTI IMMOBILIARI E MEDIATORI CREDITIZI Le agenzie immobiliari di Vicenza puntano a fare network per affrontare un mercato che ha subito profondi mutamenti, sia a causa della contrazione delle vendite sia per l’evoluzione delle tecniche costruttive. Questo significa unire le forze e fare massa critica per contare su una serie di servizi utili ad affrontare un futuro nel quale non mancano le opportunità, ma anche nuove incombenze legate, ad esempio, alle normative sull’antiriciclaggio o sulla certificazione energetica degli edifici. E sono stati proprio i nuovi Sandro Borselli servizi per l’agenzia immobiliare proposti da FIMAAServizi al centro del partecipato convegno organizzato lo scorso 9 marzo dalla FIMAA di Vicenza nella sede provinciale della Confcommercio. Ad introdurre i principali temi dell’incontro è stato il presidente provinciale e regionale Serafino Magistro, che ha anche sinteticamente presentato la situazione del mercato immobiliare a Vicenza, in lieve ripresa dopo anni di stagnazione. Le novità per gli agenti immobiliari in tema di visure, certificazione energetica e software antiriciclaggio, con le particolari convenzioni proposte da FIMAA Servizi, sono state poi illustrate dall’amministratore delegato della società Giovanni Acampora. All’amministratore delegato di Cometa Informatica, Daniele Arrigoni, il compito, invece, di spiegare nel dettaglio il funzionamento del multiportale FIMAANetwork, il nuovo un sistema on-line che facilita il lavoro e la collaborazione fra agenti immobiliari utilizzando 58 mediare F.I.M.A.A. la connessione ad internet senza alcuna installazione di ulteriori software. L’incontro prevedeva anche la presentazione delle opportunità offerte da MedioFIMAA, tema sviluppato dall’amministratore delegato Giancarlo Vinacci, che ha illustrato in particolare l’attuale evoluzione del mercato dei mutui e le scelte fra i diversi tipi di tasso da parte degli operatori e della clientela. Molto interesse, infine, per l’intervento di Sandro Borselli, responsabile della Consulta nazionale FIMAA Mediatori Creditizi, in merito alle novità introdotte dal Decreto Legislativo 141/2010. «Alcuni adempimenti imposti dal Decreto – ha dichiarato Borselli – quali l’esame preventivo, i crediti formativi annuali, il controllo da parte della Consob e un’assicurazione sui rischi professionali corrispondono alle richieste avanzate da tempo e condivise dalla FIMAA, ma altri sono eccessivamente vincolanti e vanno al di là della condivisibile ed auspicata necessità di maggiore trasparenza e omogeneizzazione del comparto». Un tema, questo, importante: «L’obbligo, ad esempio, di costituire una società con un capitale minimo di 120mila euro per esercitare la professione – ha continuato il Serafino Magistro responsabile della consulta nazionale – non rappresenta a priori una maggiore tutela del cittadino rispetto al mediatore creditizio che operi come libero professionista». A questo proposito FIMAA sta verificando la possibilità di azioni legali che evidenzino gli elementi di incostituzionalità del Decreto e in ogni caso sta promuovendo sul territorio opportune iniziative che consentano agli operatori di continuare l’attività secondo la nuova normativa. SICILIA: TRA CONVEGNI E FORUM Sette anni ma non vederli, questo è quello che si potrebbe dire dell’ultimo convegno della FIMAA svoltosi sabato 7 maggio a Catania a “La terrazza Ulisse”, raffinata e particolare location. Dopo alcuni anni, infatti, grazie all’impegno del presidente regionale e di Catania Antonino Nicolosi e il supporto dei presidenti delle altre province siciliane, si è dimostrato nuovamente che Catania è sempre il centro del mondo socio-economico siciliano e non solo. Molto interesse ha destato il tema di questo evento, ”Innovazione per il futuro”, dimostrato soprattutto dalla grande affluenza di imprese del settore. Sono intervenuti tutti gli Stati generali, come il presidente nazionale Valerio Angeletti, l’ad di FIMAAServizi Giovanni Acampora, il Segretario generale Rossano Asciolla e il direttore di MedioFIMAA Andrea Cobianchi, oltre all’illustre nonché graditissima presenza del vice presidente nazionale di Confcommercio, Pietro Agen. Nel momento storico di trasformazione legislativa e di crisi economica che la mediazione oggi sta vivendo, non poteva mancare una risposta forte dalla FIMAA nazionale. Puntare sull’innovazione quale futuro per le aziende di mediazione con i fatti concreti è la filosofia della più grande associazione di categoria in Italia: questo è stato il leitmotiv del convegno. I numerosi partecipanti al meeting hanno manifestato entusiasmo per le nuove iniziative (FIMAANetwork, tra le tante) e dimostrato pieno consenso al direttivo nazionale. Alla fine dei lavori il presidente Nicolosi ha comunicato con orgoglio di essere riuscito ad ottenere la partecipazione della FIMAA Catania all’EIRE (Expo Italia Real Estate) all’interno dello stand di Camera di Commercio di Catania. A Palermo, invece, la FIMAA locale ha partecipato con uno stand, in parnership con BNL, al Forum “Mediterraneo Da sx, Vincenzo Torrisi (pres. Enna), Andrea Monteleone (segret. Palermo), Rosario Cantavenera (pres. Agrigento), Giovanni Gulino (pres. Ragusa), Valerio Angeletti, Antonino Nicolosi, Criscione (pres. Siracusa), Maria Concetta Palermo (pres. Caltanissetta), Angelo Di Bartolo (pres. Messina) in sanità 2011”, svoltosi in piazza Politeama dal 24 al 26 maggio. «Essere partner di una grande banca come BNL ed essere presente in questa iniziativa promossa dall’assessorato della Salute della Regione Sicilia e dalla Fondazione sicurezza in sanità no profit è una dimostrazione tangibile del ruolo che la FIMAA Palermo riesce ad avere nell’ambito delle istituzioni locali e regionali per i propri iscritti – ha fatto sapere il presidente Angelo Virga -. Poter esprimere il proprio ruolo e far conoscere la professionalità delle aziende aderenti alla FIMAA Palermo è occasione di contatti ed incontri con le grandi aziende farmaceutiche nazionali ed internazionali, con le grandi aziende pubbliche ospedaliere di tutto il territorio regionale e con le aziende ospedaliere private siciliane che certamente necessitano di consulenti esperti del mercato immobiliare finanziario ed assicurativo». TRENTO: assemblea affollata per multiportale, cedolare secca e convenzione con Le Albere D opo la presentazione di Guida Casa 2011, avvenuta lo scorso mese di dicembre, FIMAA Trento ha iniziato il nuovo anno con un incontro di aggiornamento per informare gli associati sulla cedolare secca, sul multiportale FIMAA e sulla convenzione con Iure Agengy Srl. Come da prassi è toccato subito al presidente Severino Rigotti fare gli onori di casa ed aprire i lavori illustrando i termini della convenzione tra FIMAA e Ure Agency per la vendita degli immobili del complesso “Le Albere” di Trento, disegnato dall’archistar Renzo Piano: grazie all’accordo sottoscritto tutti i soci FIMAA potranno vendere gli immobili residenziali del quartiere. Successivamente è stata data la parola a Giovanni Acampora, ad di FIMAAServizi, che ha presentato le ultime convenzioni e agevolazioni per gli associati quali la possibilità di verificare on-line le visure catastali, l’aggiornamento del sito FIMAA, la Vetrina Virtuale Touch Screen. In particolare si è poi Severino Rigotti soffermato su FIMAANetwork, un moderno ed efficiente sistema di implementazione dei servizi informatici a disposizione degli associati. Si tratta di uno strumento operativo che crea una vera e propria community di agenti che condividono, dialogano ed anche propongo all’utilizzatore finale. Il compito di illustrare il funzionamento del sistema è toccato al suo progettista e realizzatore, Daniele Arrigoni di Cometa Informatica Srl. L’appuntamento è terminato con l’intervento di Giampiero Cozzio, responsabile dell’Uppi (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) di Trento, sulla normativa inerente la cedolare secca sugli affitti. F.I.M.A.A. mediare 59 Udine: La Camera di commercio rilancia “Patto Sicuro” per i mediatori immobiliari n decalogo che sancisce l’impegno assunto dalle agenzie immobiliari della regione Friuli Venezia Giulia per garantire chiarezza ed equità nei rapporti con i clienti, il regolamento di disciplina che stabilisce le modalità per l’adesione all’iniziativa, l’elenco delle agenzie aderenti e dei mediatori immobiliari tenuto dalle Camere di Commercio che vigilano sul rispetto degli impegni assunti, i formulari di mediazione utilizzati dalle agenzie, che garantiscono la conformità alle norme in materia di tutela del consumatore. Sono le parti costitutive dell’iniziativa “Patto sicuro” della Camera di commercio di Udine. In sostanza, spiega il presidente provinciale di FIMAA-Confcommercio Lino Domini, «si tratta di un accordo che regola i rapporti tra mediatori e consumatori che vogliono comprare casa, un’iniziativa camerale che si intende ora rilanciare con gli obiettivi della chiarezza e dell’equità a tutela del consumatore. Ricordo che già nel 2006 il decalogo, condiviso dalla Camera di Commercio e dagli agenti immobiliari, è stato approvato dalle associazioni dei consumatori, dal Sunia e dall’Uppi. Gran merito all’impegno di Luongo all’epoca in cui era dipendente della Camera di Commercio, che ha costruito con grande passione un decalogo a tutela dei consumatori, e un ringraziamento al presidente Da Pozzo che ci ha messo a disposizione personale camerale per migliore alcuni passaggi del documento. Iscrivendosi a “Patto sicuro”, l’agente dimostra trasparenza e professionalità del suo operato e dà garanzia al cliente. Come FIMAA faremo una grande campagna per l’iscrizione a un’iniziativa in cui crediamo moltissimo, anche a tutela dei veri iscritti contro le presenze abusive. Infatti, l’adesione U NONNI FESTANTI Nella Sala Colucci di Piazza Belli a Roma i neo nonni Pierluigi Bernardeschi (presidente Fimaa Pisa) e Antonino Nicolosi (presidente Fimaa Catania) festeggiavano la nascita dei nipotini! A loro vanno gli auguri di tutta la Federazione Nazionale. 60 mediare F.I.M.A.A. a “Patto sicuro” impone un comportamento deontologico verificato costantemente da una Commissione apposita in Cciaa, presieduta dai consumatori e dai sindacati, che giudicano il buon operato dell’agente immobiliare». Sulle basi del decalogo di “Patto sicuro”, l’agente immobiliare si impegna tra l’altro a rendere nota ai clienti la propria abilitazione profesIl Presidente Fimaa Udine sionale, esibendo agli stessi Lino Domini il tesserino da cui risulti la regolare iscrizione al Ruolo mediatori della Camera di Commercio, e ancora a effettuare una visura catastale/tavolare dell’immobile, ad assumere informazioni presso il venditore circa la conformità urbanistica e la regolarità degli impianti tecnologici. Possono aderire al “Patto sicuro” i mediatori immobiliari operanti in Friuli Venezia Giulia che si impegnano a rispettare le regole elencate nel decalogo, allo scopo di promuovere principi di trasparenza e di equilibrio contrattuale nei rapporti con i clienti-consumatori. Si tratta di un impegno assunto liberamente e gli obblighi elencati nel decalogo non sostituiscono in alcun modo gli adempimenti di legge previsti nel codice civile e nelle normative di settore. Un apposito logo di riconoscimento attesta l’adesione del professionista al decalogo e viene utilizzato dalle agenzie aderenti in modo da rendere chiaramente identificabili i propri uffici. PALERMO: SERVIZI E CONVENZIONI A CONVEGNO Venerdì 6 maggio si è svolto il convegno FIMAA Palermo per la presentazione di FIMAANetwork e FIMAAServizi e le convenzioni nazionali, locali e bancarie. L’occasione ha permesso di dare voce ad una categoria che in questi ultimi anni si è trovata ad essere nell’occhio del ciclone delle riforme strutturali del settore creditizio e immobiliare. Andrea Monteleone, Segretario Fimaa Palermo, e Andrea Cobianchi, rappresentante di MedioFIMAA, società che assiste i mediatori creditizi dell'associazione, hanno rimarcato quanto l’ormai famigerato Decreto 141 dell’agosto 2010 abbia danneggiato l’intera categoria professionale che in pochi anni si era affermata nel panorama del mercato del credito riuscendo a veicolare una notevole fetta del mercato. L’obiettivo di alzare la qualità e professionalità degli operatori del settore, che il legislatore voleva raggiungere, è stato attuato distruggendo un'intera categoria senza stare a guardare che oltre 70mila imprese sono state annientate in un sol colpo pur se nella sua stragrande maggioranza avevano sempre operato nel rispetto della legge e con elevati livelli qualitativi. Per eliminare qualche mela marcia si è preferito buttar via l’intero cesto. Possiamo affermare che i nostri legislatori in questo caso hanno dimostrato un elevato livello qualitativo e professionale, non c’è che dire, bravi. L’amministratore nazionale FIMAA Angelo Virga assieme da sx: Andrea Monteleone Segretario Fimaa Palermo, Antonello Di Liberto Vicepresidente Vicario Confcommercio Palermo, Angelo Virga Presidente Fimaa Palermo poi Valerio Angeletti ed Andrea Cobianchi al presidente FIMAA Italia Valerio Angeletti hanno evidenziato che per il settore immobiliare si è eliminato il Ruolo che regolamentava la categoria e la stessa fatta transitare nell’elenco degli agenti di commercio. In questo momento di transizione epocale per la categoria la Fimaa comunque ha dimostrato una notevole capacità di reazione mettendo in campo una serie di iniziative sia sul fronte esterno e sindacale che sul fronte interno diventando sempre più un fondamentale punto di riferimento degli operatori. ASTI: RINNOVO DELLE CARICHE PROVINCIALI l 20 gennaio FIMAA Asti ha rinnovato le sue cariche. Enrico Fenoglio è stato riconfermato presidente per il quadriennio 2011-2014. Altri incarichi sono stati assegnati a: Marco Follis (vicepresidente), Germana Ferrero (segretario-tesoriere), mentre come membri di giunta sono stati eletti i consiglieri Roberto Torchio e Giuseppe Colasuonno. Sono state inoltre formate le commissioni Disciplina (composta da Enrico Fenoglio, Piero Berrino e Giuseppe Basacco), Internet e Pubblicità (Cosimo Scorrano, Manuela Giuliano, Roberto Torchio), Borsino (Marco Follis, Roberto Torchio, Cosimo Scorrano, Manuela Giuliano, Giuseppe Colasuonno), Convegni e Corsi di aggiornamento (Enrico Fenoglio, Marco Follis e Giovanni Basacco). I Da sx: Roberto Torchio, Cosimo Scorrano, Piero Berrino, Enrico Fenoglio, Giuseppe Colasuonno, Germana Ferrero, Manuela Giuliano, Marco Follis, Giovanni Basacco. F.I.M.A.A. mediare 61 ORGANI SOCIALI FIMAA Presidente Valerio Angeletti - Roma Vice Presidente Vicario Gianni Bassignani - Parma Amministratore Angelo Virga - Palermo Segretario Generale Rossano Asciolla Vice presidenti Alessandro Berlincioni - Torino Lionella Maggi - Milano Antonino Nicolosi - Catania Guerino Polito - Padova Severino Rigotti - Trento Giunta esecutiva Annamaria Beatrici - Imperia Arrigo Brandini - Firenze Pietro Alfredo Falbo - Catanzaro Marco Mainas - Cagliari Roberto Maccaferri - Bologna Stefano Sala - Milano Consiglieri nazionali Giovanni Acampora - Latina Giulio Baiocchi - Parma Pierluigi Bairo - Genova Pierluigi Bernardeschi - Pisa Bruno Biagiotti - Perugia Angela Bollettinari - Piacenza Sandro Borselli - Padova Giorgio Cornacchia - Ravenna Mauro Danielli - Milano Giancarlo De Bartolomeo - Taranto Dina d’Onofrio - Campobasso Enrico Fenoglio - Asti Alessandro Gabriele - Lucca Sergio Garlando - Alessandria Giovanni Gulino - Ragusa Saverio Iaccarino - Napoli Roberto Marzola - Ferrara Domenico Martiradonna - Bari Piero Ninno - Ancona Andrea Oliva - Trieste Antonio Parmigiani - La Spezia Stefano Persenda - Savona Maurizio Pezzetta - Roma Maria Grazia Savant Ros - Torino Fabrizio Savorani - Ravenna Luigi Signorato - Aosta Michele Tallarico - Catanzaro Santino Taverna - Varese Maria Grazia Savant Ros - Torino Formazione Responsabile Nazionale Giovanni Gulino Vice Responsabile Nazionale Rino Polito Roberto Marzola Collegio revisore dei conti Presidente Giuseppe Campisciano - Milano Revisori effettivi Aba Albertini - Ascoli Piceno Federico Crispino - Padova Revisore supplente Sabrina Minichiello - Firenze Collegio dei probiviri Presidente Giuseppe De Palo - Lodi Probiviri effettivi Angelo Di Bartolo - Messina Claudio Zanetti - Como Probiviri supplenti Marco Beretta - Firenze Michele Zampieri - Padova ORGANIGRAMMA FIMAA Consulte nazionali settore immobiliare Responsabile Nazionale Giovanni Acampora Vice Responsabile Nazionale Sergio Garlando Settore creditizio Responsabile Nazionale Sandro Borselli Vice Responsabile Nazionale Paolo Fusilli Settore merceologico Responsabile Nazionale Giulio Baiocchi Vice Responsabile Nazionale Stefano Pezzoni COMMISSIONI NAZIONALI PERMANENTI FIMAA Organizzazione e servizi Responsabile Nazionale Enrico Fenoglio Vice Responsabile Nazionale Severino Rigotti 62 mediare F.I.M.A.A. Comunicazione Responsabili Nazionali Alessandro Gabriele Piero Ninno Rapporti intersindacali con fiaip/ Confedilizia/Confindustria e ANAMA/Confesercenti Responsabile Nazionale Santino Taverna Donne imprenditrici FIMAA Responsabile Nazionale Annamaria Beatrici Vice Responsabile Nazionale Maria Grazia Savant Ros GRUPPI NAZIONALI DI LAVORO FIMAA Revisione Statuto Nazionale fimaa, Regolamento Regionale fimaa e predisposizione Statuto tipo Provinciale FIMAA Responsabile Nazionale Relazioni sindacali Responsabile Nazionale Arrigo Brandini Vice Responsabile Nazionale Antonio Parmigiani Antonino Nicolosi GRUPPI NAZIONALI PERMANENTI FIMAA Daniele Mammani Giovani Imprenditori FIMAA Responsabile Nazionale Stefano Persenda Vice Responsabile Nazionale CONSULENTI NAZIONALI FIMAA Consulenti legali Paolo Pesando Consulente tributario fiscale e del lavoro Giovanni Pantanella Sedi Provinciali Fimaa/ASCOM - UNIONI CONFCOMMERCIO PROVINCIALI VALLE D’AOSTA AOSTA - Regionale Borgnalle, 10 - Complesso "Le Miroir" - 11100 Aosta Tel. 0165/40004 - Fax 0165/236728 - [email protected] Presidente: Signorato Luigi PIEMONTE TORINO - Via Casalis, 33 - 10143 Torino Tel. 011/4733030 - Fax 011/4730808 - [email protected] Presidente: Berlincioni Alessandro ALESSANDRIA - Via Modena, 29 - 15100 Alessandria Tel. 0131/314821 - Fax 0131/314841 - [email protected] Presidente: Garlando Sergio ASTI - Corso Felice Cavallotti, 37 - 14100 Asti Tel. 0141/535711 - Fax 0141/436958 - [email protected] Presidente: Fenoglio Enrico BIELLA - Via Tripoli, 1 ang. Via Torino - 13900 Biella Tel. 015/8352711 - Fax 015/351638 - [email protected] Presidente: Botto Steglia Carlo CUNEO - Via A. Avogadro, 32 - 12100 Cuneo Tel. 0171/437111 - Fax 0171/437221 - [email protected] Presidente: Baravalle Giuseppe NOVARA - Via Paletta, 1 - 28100 Novara Tel. 0321/614411 - Fax 0321/35781 - [email protected] Presidente: Leo Andrea VERBANIA - Via Quarto, 2 - 28921 Verbania Tel. 0323/402576 - 0323/402825 - Fax 0323/402768 - [email protected] Presidente: Croce Marco VERCELLI - Galleria Verdi - Via Duchessa Jolanda, 26 - 13100 Vercelli Tel. 0161/250045 - Fax 0161/259095 - [email protected] Presidente: Teonesto Franchino liguria GENOVA - Via Cesarea, 8/4 - 16121 Genova Tel. 010/55201 - Fax 010/582207 - [email protected] Presidente: Bairo Pierluigi IMPERIA - Via Aprosio, 28 - 18039 Ventimiglia (IM) Tel. 0184/351114 - Fax 0184/351114 - [email protected] Presidente: Beatrici Anna Maria LA SPEZIA - Via del Canaletto, 222 - 19125 La Spezia Tel. 0187/523452 - Fax 0187/1874939 - [email protected] Presidente: Parmigiani Antonio SAVONA - Corso A. Ricci, 14 - 17100 Savona 019/8331338 - [email protected] Presidente: Persenda Stefano lombardia MILANO - Corso Venezia, 39 - 20121 Milano Tel. 02/76007671 - Fax 02/783008 - [email protected] Presidente: Maggi Lionella BERGAMO - Via Borgo Palazzo, 137 - 24100 Bergamo Tel. 035/4120111 - Fax 035/231082 - [email protected] Presidente: Patelli Luciano BRESCIA - Via Bertolotti, 1 ang. Via X Giornate - 25121 Brescia Tel. 030/292181 - Fax 030/2400500 - [email protected] Presidente: Bocelli Valerio COMO - Via Ballarini, 12 - 22100 Como Tel. 031/2441 - Fax 031/271667 - [email protected] Presidente: Zanetti Claudio CREMONA - Via Manzoni,2 - 26100 Cremona Tel. 0375 201475 - Fax 0375 201630 - [email protected] Presidente: Feroldi Paolo LECCO - Piazza Garibaldi, 4 - 23900 Lecco Tel. 0341/356911 - Fax 0341/284209 - [email protected] Presidente: Colombo Sergio LODI - Via Hussmann, 11/I - 26900 Lodi Tel. 0371/432106 - Fax 0371/432386 - [email protected] Presidente: De Palo Giuseppe MANTOVA - Via Valsesia, 46 - 46100 Mantova Tel. 0376/2311 - Fax 0376/360381 - [email protected] Presidente: Montanari Ercole PAVIA - Corso Cavour, 30 - 27100 Pavia Tel. 0382/37251 - Fax 0382/538048 - [email protected] Presidente: Bianco Fabio SONDRIO - Via Del Vecchio Macello, 4/C - 23100 Sondrio Tel. 0342/533311 - Fax 0342/511042 - [email protected] Presidente: Cioccarelli Domenico VARESE - Via Valle Venosta, 4 - 21100 Varese Tel. 0332/342210 - Fax 0332/335518 - [email protected] Presidente: Taverna Santino VENETO VENEZIA - Viale Ancona, 9 - Mestre - 30172 Venezia Tel. 041/5310988 - 041/5311170 - 041/5311271 - Fax 041/5310422 - [email protected] Presidente: Simonetto Alessandro BELLUNO - Piazza Dei Martiri, 16 - (Pal. Porta Dante) - 32100 Belluno Tel. 0437/215111 - 0437/215213 - Fax 0437/25736 - [email protected] Presidente: Michieletto Marilisa PADOVA - P.zza V. Bardella, 3 - 35131 Padova Tel. 049/8209711 - Fax 049/8209726 - [email protected] Presidente: Borselli Sandro ROVIGO - Viale Del Lavoro, 4 - 45100 Rovigo Tel. 0425/471174 - Fax 0425/471176 - [email protected] Presidente: Montagnini Luigi TREVISO - Via S. Venier, 55 - 31100 Treviso Tel. 0422/5706 - 0422/570722 - Fax 0422/546695 - [email protected] Presidente: Posocco Mauro VERONA - Via Sommacampagna, 63/H - 37137 Verona Tel. 045/8060811 - Fax 045/8060888 - [email protected] Presidente: Gentili Francesco VICENZA - Via Luigi Faccio, 38 - 36100 Vicenza Tel. 0444/964200 - 0444/964300 - Fax 0444/963400 - [email protected] Presidente: Magistro Serafino FRIULI VENEZIA GIULIA TRIESTE - Via San Nicolò, 7 - 34121 Trieste Tel. 040/7707366 - Fax 040/7707361 - [email protected] Presidente: Oliva Andrea GORIZIA - Via Locchi, 14/1 - 34170 Gorizia Tel. 0481/532499 - 0481/534972 - 0481/532464 - 0481/533447 - Fax 0481/549110 [email protected] Presidente: Faragona Fabio PORDENONE - Piazzale dei Mutilati, 4 - 33170 Pordenone Tel. 0434/549411 - Fax 0434/541865 - [email protected] Presidente: Lozzer Maria Grazia UDINE - Viale Duodo, 5 - 33100 Udine Tel. 0432/538700 - 0432/530880 - Fax 0432/532122 - [email protected] Presidente: Domini Lino TRENTINO ALTO ADIGE TRENTO - Via Solteri, 78 - 38100 Trento Tel. 0461/880111 - Fax 0461/880540 - [email protected] Presidente: Rigotti Severino BOLZANO - Via di Mezzo ai Piani, 5 - 39100 Bolzano Tel. 0471/310311 - Fax 0471/310400 - [email protected] Presidente: Ausserhofer Karlheinz EMILIA ROMAGNA BOLOGNA - Strada Maggiore, 23 - 40125 Bologna Tel. 051/6487558 - Fax 051/6487673 - [email protected] Presidente: Maccaferri Roberto FERRARA - Via Baruffaldi, 18 - 44100 Ferrara Tel. 0532/234211 - Fax 0532/241336 - [email protected] Presidente: Marzola Roberto FORLì - CESENA - Piazzale Della Vittoria, 19 - 47100 Forlì - Via Giordano Bruno, 118 - 47023 Cesena Tel. 0543/378011 - 0547/639811 - Fax 0543/456336 - 0547/638322 - [email protected] [email protected] Presidente: Savarino Emilio MODENA - Via Begarelli, 31 - 41100 Modena Tel. 059/584211 - Fax 059/221050 - [email protected] Presidente: Dallari Francesco PARMA - Via Abbeveratoia, 63/A - 43100 Parma Tel. 0521/2986 - Fax 0521/298888 - [email protected] Presidente: Bassignani Gianni PIACENZA - Bivio Galleana - (Strada Valnure/Bobbiese) - 29100 Piacenza Tel. 0523/461811 - Fax 0523/451427 - [email protected] Presidente: Bollettinari Angela RAVENNA - Via Di Roma, 102 - 48100 Ravenna Tel. 0544/515611 - Fax 0544/219370 - [email protected] Presidente: Cornacchia Giorgio REGGIO EMILIA - Via Giglioli Valle, 10 - 42100 Reggio Emilia Tel. 0522/708511 - Fax 0522/708764 - [email protected] Presidente: Della Giustina Massimo RIMINI - Via Italia, 9/11 - 47900 Rimini Tel. 0541/743545 - 0541/743602 - Fax 0541/742706 - [email protected] Presidente: Steiner Roberto TOSCANA FIRENZE - Corso dei Tintori, 29 - (Palazzo Bargagli) - 50122 Firenze Tel. 055/203691 - Fax 055/2036901 - [email protected] Presidente: Brandini Arrigo AREZZO - Via XXV Aprile, 6/12 - 52100 Arezzo Tel. 0575/350755 - 0575/350756 - 0575/350757 - 0575/350758 - Fax 0575/353729 [email protected] Presidente: Torzini Roberto GROSSETO - Via Della Pace, 154 - 58100 Grosseto Tel. 0564/470111 - Fax 0564/23853 - [email protected] Presidente: Bianchi Luciano F.I.M.A.A. mediare 63 Avviso a pagamento LIVORNO - Via Grotta delle Fate, 41 - 57128 Livorno Tel. 0586/217111 - Fax 0586/217244 - [email protected] Presidente: Canelli Roberto LUCCA - Via Fillungo, 121 - 55100 Lucca Tel. 0583/47311 - Fax 0583/48587 - [email protected] Presidente: Gabriele Alessandro MASSA CARRARA - Via Massa Avenza, 30 - 54037 Massa Tel. 0585/799122 - Fax 0585/799151 - [email protected] Presidente: Cecchinelli Francesco PISA - Via Carrara, 10 - 56100 Pisa Tel. 050/26199 - Fax 050/21332 - [email protected] Presidente: Bernardeschi Pierluigi PISTOIA - Viale Adua, 128 - 51100 Pistoia Tel. 0573/99151 - Fax 0573/365710 - [email protected] Presidente: Benedettini Adriano PRATO - Via S. 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