Giugno 2011 - Fimaa Servizi

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Giugno 2011 - Fimaa Servizi
mediare
NUMERO 3 - GIUGNO 2011
PERIODICO UFFICIALE F.I.M.A.A.
ITALIA
F.I.M.A.A.
C ONFCOMMERCI O
IMPRESE PER L’ITALIA
ATTUALITÀ
ITALIA SISMICA
TRA EDILIZIA E NUCLEARE
MERCATO
IL CREDITO AL GIRO DI BOA
TREND
NUOvO LUSSO A MONTE-CARLO
E NEI COTSWOLDS
Trimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/TN - Contiene I.P.
SERVIZI
IL MARkETING
TELEfONICO
Vivere Green
La CerTiFiCaZiONe eNerGeTiCa diveNTa OBBLiGO di LeGGe
Avviso a pagamento
D
ivertimento, svago, cultura, relax. Questo e molto di più è Casinò Campione d’Italia. Uno splendido spazio,
firmato dall’architetto di fama mondiale Mario Botta, che si sviluppa su 55.000 mq, con 9 piani, 3 livelli di
parcheggio sotterraneo, 28 ascensori e 4 scale mobili. È una struttura che riflette l’anima dinamica, eclettica e
innovatrice del Casinò. È la location ideale per vivere, oltre il brivido del gioco, momenti piacevoli all’insegna
dell’alta ristorazione con spettacoli e concerti.
Le proposte di qualità e l’eccellenza dei servizi non si rivolgono solamente ai giocatori , ma anche alle aziende,
agli operatori culturali e dello spettacolo.
La vocazione all’intrattenimento e lo spirito di accoglienza
rendono il Casinò Campione d’Italia un luogo speciale, da vivere e
rivivere. Da qualsiasi punto la si veda, la sede del Casinò Municipale
progettata dal noto architetto Mario Botta, è un bellissimo
colpo d’occhio. È un edificio moderno e funzionale che s’impone senza invadere. La finitura esterna, in lastre di pietra dorata,
connette il moderno tessuto novecentesco di Campione d’Italia con il
nucleo storico. Il complesso, che si articola in tre grandi volumi,
si sviluppa internamente in ampi spazi e sale curate nei minimi
particolari.
Il Casinò risponde alla volontà di accogliere la clientela in un
ambiente ancora più grande, efficiente e confortevole.
Non solo. Qui, convention, congressi o eventi diventano davvero
spettacolari.
A 60 km da Milano, sulla riva del lago Ceresio, immerso nel verde e nel blu sorge Campione d’Italia, l’unica
exclave italiana in territorio svizzero.
La posizione strategica, il paesaggio suggestivo e le attrazioni del Casinò sono complici di atmosfere magiche.
Campione d’Italia è natura, arte, accoglienza e soprattutto cultura del gioco e del divertimento, espressione di una
tradizione che continua a coinvolgere ed entusiasmare. Oltre 600 Slot Machines, dalle più classiche a rulli a Video
Slot, Video Poker e Multigame fino alle macchine di ultima generazione dotate di Jackpot progressivo.
Seicento slot che ogni giorno regalano vincite per oltre un
milione di euro. In una variegata offerta di giochi, il prestigioso
Chemin de Fer, fiore all’occhiello del Casinò dove i giocatori si
sfidano tra loro in appassionanti tornei, e il Poker Texas
Hold’em, il gioco delle nuove generazioni. In un’area di 300 metri
quadrati di superficie la confortevole sala riservata ai fumatori
che oltre a roulette elettronica e Slot Machines, per la prima volta
propone ai giocatori anche Black Jack elettronico e Punto
Banco elettronico: ulteriori chances offerte agli appassionati,
quindi, e senza privarli dell’abitudine alla sigaretta in un ambiente molto gradevole, nel segno di qualità e signorilità, le doti che
contraddistinguono il Casinò Campione d’Italia.
Per informazioni:
Casinò Campione d’Italia
Piazzale Milano, 2 - Campione d’Italia Como
T. +4191 6401111
www.casinocampione.it
Dott. Carlo Pagan
Amministratore Delegato
Casinò Campione d’Italia
Periodico ufficiale f.i.m.a.a.
Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari
Federazione fondata nel 1956
Numero 3 - Giugno 2011
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Consulente editoriale
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Coordinatore comitato di redazione
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Hanno collaborato
Guido De Rosa
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Cleo FUENTES
Alessandro GABRIELE
Pino LOPERFIDO
Flavio MELONI
Enrico NICOLI
Antonino NICOLOSI
Nicola ZENI
GIUGNO EDITORIAL
mediare
Un terzo degli italiani ama
investire nel mattone i propri risparmi,
crollati del 60% dal 1990 al 2010
I
l risparmio delle famiglie è crollato negli ultimi vent’anni, mentre il
“mattone” si conferma il bene rifugio per eccellenza. Ad affermarlo
è la Confcommercio, in un’analisi basata su dati Istat secondo cui
dal 1990 ad oggi il risparmio complessivo delle famiglie italiane si è
ridotto di circa 20 miliardi di euro.
Secondo i dati del rapporto di Confcommercio del 2011, la
propensione al risparmio delle famiglie italiane dal 1990 al 2010
si è ridotta del 60%: e nei primi anni Novanta, infatti, su 100 euro
di reddito se ne riuscivano a risparmiare 23 e in media all’anno si
accantonavano 4mila euro, nel 2010 se ne sono messi da parte
1.700, risparmiando, ogni 100 euro, poco meno di 10 euro.
La contrazione del risparmio registrata in questo rapporto è motivata,
secondo Confcommercio, dalla stagnazione dei redditi delle famiglie
e dall’incidenza del progressivo invecchiamento della popolazione
italiana. Il livello di reddito e le sue dinamiche hanno influenzato le
scelte di risparmio e anche di consumo delle famiglie italiane, ma
per gli operatori del mondo delle costruzioni c’è un dato positivo e
in controtendenza: gli italiani hanno investito i loro risparmi nel 2010
principalmente in immobili, con una quota attorno al 55%, mentre
l’investimento nello stesso bene nel 1990 era pari al 25%. Non solo:
ben un terzo delle famiglie italiane ritiene l’investimento in immobili la
principale forma di utilizzo – soprattutto a fini cautelativi – del surplus
monetario.
Quindi ancora una volta gli immobili si confermano, nonostante la
crisi, il bene rifugio più amato del risparmio delle famiglie italiane.
Impaginazione
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Progetto grafico
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ITALIA
F.I.M.A.A.
Socio effettivo
C ONFCOMMERCI O
IMPRESE PER L’ITALIA
mediare 1
Provincia autonoma di Trento
LE GRANDI VIE DELLE
CIVILTÀ
RELAZIONI E SCAMBI FRA IL MEDITERRANEO
E I L C E N T R O E U R O PA D A L L A P R E I S T O R I A
ALLA ROMANITÀ
Trento
Castello del Buonconsiglio
1 luglio - 13 novembre 2011
Monaco di Baviera
Archäologische Staatssammlung
15 dicembre 2011 - 27 maggio 2012
Castello del Buonconsiglio
monumenti e collezioni provinciali
Info
Castello del Buonconsiglio
Via Bernardo Clesio, 5 - Trento
T. 0461 233770 - 0461 492829
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www.buonconsiglio.it
Statua femminile
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Pomezia
Museo Archeologico Lavinium
www.legrandivie.it
CON IL SOSTEGNO DI
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Camera di Commercio
Industria Artigianato
e Agricoltura - Trento
SPUMANTE METODO CLASSICO
MEDIOCREDITO
INVESTITIONSBAK
TRENTINO ALTO ADIGE SÜDTIROL
FONDAZIONE
CASSA DI RISPARMIO
DI TRENTO E ROVERETO
ANMLI
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
MUSEI LOCALI E ISTITUZIONALI
L’ARTE DELLA VACANZA
luoghi ed eventi per connettere turismo, cultura e ambiente
sommario
giugno
ITALIA SISMICA TRA EDILIZIA E NUCLEARE
pag. 4
Cotswolds,
campagna
di lusso
Monte-carlo un nuovo grattacielo
pag. 8
Philippe Starck
firma 160 eco-ville
ultramoderne
per un’inghilterra
sempre più green
IL TERREMOTO DEL GIAPPONE PORTA ALLA RIBALTA
IL PROBLEMA DI UN’ITALIA SISMICA
è la Tour Odéon disegnata da Alexandre Giraldi
e sarÀ il più alto del principato di Monaco
NUOVE REGOLE PER LA
CERTIFICAZIONE ENERGETICA
pag. 14
LA LEZIONE DELLA NATURA
pag. 18
Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28
Solarplus, azienda leader nel solare
e nel fotovoltaico, l’ha imparata molto bene
e ne ha fatto una mission aziendale
pag. 10
IL MARKETING TELEFONICO...................................... pag.30
L’ECONOMIA DEL MARE
ALLO yacht med festival
pag. 20
TUTTA QUESTIONE DI CIVILTÀ
pag. 23
SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE
SVOLTASI A Gaeta DAL 12 AL 17 aprile
Crisi del nord Africa e immigrazione.
Temi cari per OccidenS
Il PUBBLICO MEDIATORE
MERCEOLOGICO.................................................................. pag.32
FIMAA PUNTA SULLA CRESCITA............................. pag.38
FOCUS sicilia........................................................................ pag.40
FIMAA NEWS
FIMAANETWORK.IT IN TOUR..................................... pag.26
Contiamo fino a tre….......................................... pag.27
Cedolare secca sulle locazioni:
conviene?
Il D.LGS 23/2011 sul federalismo fiscale
pag. 34
IL CREDITO AL GIRO DI BOA................................... pag.28
dario Franceschini
Puntiamo
sul marchio
Casa-Qualità
L’obiettivo È di un nuovo
e sano sviluppo del mercato
immobiliare e la capacità
di garantire, in un periodo
di difficoltà economica,
la tenuta complessiva
della coesione sociale
pag. 12
FOCUS savona.................................................................... pag.50
LE PROPOSTE EDITORIALI............................................. pag.56
Convegni FIMAA.............................................................. pag.57
mediare 3
TRA EDILIZIA E NUCLEARE
4 mediare
IL TERREMOTO DEL GIAPPONE PORTA ALLA
RIBALTA IL PROBLEMA DI UN’ITALIA SISMICA,
DOVE GLI EDIFICI dovrebbero ESSERE MESSI
IN SICUREZZA E DOVE LA COSTRUZIONE
DI CENTRALI NUCLEARI SEMBRA RISCHIOSA
di Cleo Fuentes
I
l Giappone, dopo la sciagura del
terremoto e il collasso di una struttura della centrale nucleare di Fukushima, ha aperto un dibattito mondiale: quello dell’energia nucleare in
zone sismiche.
In Italia le riflessioni sul fatto di essere un territorio ad alte potenzialità
di eventi sismici si erano già accese
con il terremoto de L’Aquila, evento
che aveva fatto salire alla ribalta, tra
le altre cose, l’inadeguatezza degli
edifici italiani. A questo oggi si aggiunge anche il dibattito sul nucleare,
che per il momento ha visto congela-
re da parte del Governo la decisione
di costruire centrali nucleari sul territorio italiano.
Sono infatti circa 80mila gli edifici
pubblici in Italia considerati “vulnerabili” – tra scuole, ospedali e uffici
– in quanto costruiti in zone ad alto
rischio sismico. Tutti edifici che andrebbero adeguati e che, in molti
casi, non sono stati pianificati secondo criteri antisismici. Ma la stima
delle strutture vulnerabili è in realtà,
secondo gli esperti, ben più ampia,
dal momento che andrebbero considerate anche le abitazioni civili, sulle
mediare 5
ENEA BREVETTA L’ANTISISMICA
I
n questo contesto, c’è chi si dà da fare. È il caso di
Enea e del Politecnico di Torino che, assieme, hanno
brevettato un innovativo sistema di isolamento sismico, particolarmente idoneo per gli edifici di interesse
storico-artistico in quanto non modifica le caratteristiche architettoniche degli edifici.
Il sistema, che si basa sulla realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano di posa delle fondazioni, in
modo da non richiedere alcun intervento sull’edificio
sovrastante, è stato sperimentato su Palazzo Margherita, sede del Comune de L’Aquila in Abruzzo, gravemente danneggiato in seguito al terremoto del 6 aprile
2009. Su tale edificio l’Enea aveva già eseguito le prove di caratterizzazione dinamica: tramite alcuni sensori
posti sulla struttura erano state registrate le vibrazioni
ambientali sul palazzo per valutarne così il comportamento dinamico.
Mediante l’inserimento a spinta di tubi orizzontali e
Il palazzo Margherita de L’Aquila
quali un monitoraggio generale sul
territorio è al momento parziale. A
puntare i riflettori sulla preoccupante situazione degli edifici non a norma è stato, tra gli altri, Gian Michele
Calvi, presidente della Fondazione
Eucentre di Pavia – Centro europeo
di ricerca e formazione in ingegneria
sismica e membro della Commissione grandi rischi. Secondo stime disponibili, sia pure parziali, ha sottoli6 mediare
la collocazione di dispositivi d’isolamento sismico in
corrispondenza del piano orizzontale diametrale degli
stessi tubi, viene creata una discontinuità tra la fondazione e il sottosuolo.
L’edificio viene quindi separato dal terreno circostante
mediante trincee verticali di ampiezza sufficiente per
consentire gli spostamenti relativi richiesti dal sistema
di isolamento sismico. In questo modo la struttura
viene protetta sismicamente con interventi che non
alterano le caratteristiche architettoniche originali. Con
questa tecnica, gli eventuali locali sotterranei non vengono modificati, ma fanno parte della sovrastruttura
isolata e l’edificio viene collegato rigidamente alle pareti
laterali o anche alle calotte superiori dei tubi.
«La tecnica di intervento per l’adeguamento sismico
per gli edifici storici da noi proposta – spiega Paolo Clemente dell’Enea – consiste innanzitutto nello scavare
una trincea di una dimensione sufficiente per poter inserire una macchina spingi-tubo e poi appunto inserire
dei tubi a conci, di almeno 2 metri ciascuno al di sotto
dell’edificio e poi lungo il piano diametrale. Questi tubi
vengono sezionati in modo da inserire dei dispositivi
di isolamento sismico. Questi creano una sconnessione tale che si crei il cosiddetto disaccoppiamento tra il
movimento dell’edificio e quello del terreno».
In pratica, l’edificio viene separato dal terreno e poggia
su questa piattaforma fatta di tubi e isolatori sismici,
che è stata inserita al di sotto delle fondazioni; in questo modo non vengono modificate le caratteristiche
architettoniche dell’edificio o del complesso monumentale sovrastante su cui è stato fatto l’intervento. «Una
volta realizzato questo sistema di isolamento sismico
– aggiunge Clemente – in occasione di un terremoto,
mentre il terreno si muove con oscillazioni molto veloci
e anche con accelerazioni molto forti al di sotto dell’edificio, l’edificio al di sopra dell’isolamento sismico oscillerebbe molto lentamente senza deformarsi comportandosi come una scatola rigida e quindi preservando
la struttura ma anche il contenuto stesso».
neato l’esperto, ci sarebbero dunque
almeno 75-80mila edifici pubblici in
Italia da consolidare. Molti di questi
hanno un ruolo strategico, trattandosi di ospedali, municipi, prefetture,
caserme e scuole.
Proprio le scuole rappresentano un’emergenza: sulla base degli ultimi dati
della Protezione civile, infatti, sono
22mila gli edifici scolastici che si trovano in zona sismica. «Se non inve-
stiamo nella messa in sicurezza degli
edifici preesistenti, dal momento che
solo quelli nuovi sono costruiti a norma – ha affermato Calvi – continueremo ad avere morti, crolli, danni ingenti all’economia». La mappa delle
zone sismiche individua proprio nella
dorsale appenninica, che va dall’Umbria fino alla Calabria e alla Sicilia,
passando appunto per l’Abruzzo, le
zone di maggiore criticità.
Ecco un quadro della classificazione dell’Italia aggiornato al 31 dicembre 2007 e sulla base di numero di terremoti e intensità raggiunta nelle aree, secondo
quanto riporta l’Annuario statistico italiano 2008 (i dati riguardano la popolazione che vive nelle zone ad alta, media, bassa e minima sismicità)
ZONE SISMICHE
REGIONI
PIEMONTE
VALLE D’AOSTA
LOMBARDIA
T.A. ADIGE
VENETO
F.V. GIULIA
LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
TOSCANA
UMBRIA
MARCHE
LAZIO
ABRUZZO
MOLISE
CAMPANIA
PUGLIA
BASILICATA
CALABRIA
SICILIA
SARDEGNA
ITALIA
NORD
CENTRO
MEZZOGIORNO
Fonte: www.demaniore.com
LE REGIONI ITALIANE
Più A RISCHIO SISMICO
La regione maggiormente esposta
è la Calabria: il 63,8% dei comuni
rientra nel livello di alta sismicità. A
seguire, si posizionano Basilicata e
Molise. Osservando la quantità di
cittadini esposti al rischio, a registrare i valori più elevati sono Calabria e
Campania, rispettivamente con oltre
un milione di abitanti la prima e più
di 400mila la seconda. La regione
dove tutti i Comuni sono classificati
con sismicità molto bassa, invece,
è la Sardegna. Considerando l’Italia
nel suo complesso, sono quasi 3
milioni i cittadini residenti in aree ad
alta sismicità (725 Comuni), quasi 21
milioni quelli che abitano in un’area a
media sismicità (2.334 Comuni), oltre 15 milioni e mezzo sono in una zona a sismicità bassa (1.544 Comuni)
e circa 20 milioni in zona a sismicità
minima (3.448 Comuni).
ALTA
128.277
126.005
5.203
110.893
250.348
77.461
428.243
27.495
227.159
1.237.691
358.324
-
MEDIA
134.237
165.666
544.833
538.218
209.012
1.276.860
2.729.900
644.432
1.458.862
1.608.481
451.157
191.009
4.881.261
796.653
284.127
770.016
4.291.873
-
BASSA
276.149
6.177
1.555.486
169.220
2.667.522
212.255
396.522
2.799.105
699.078
114.013
88.998
3.718.294
622.482
52.368
501.886
1.644.745
79.715
48.977
-
MINIMA
3.990.880
119.802
7.921.254
838.047
1.619.985
343.344
1.004.288
199.837
248.070
123.349
5.811.390
1.607.653
330.509
1.665.617
2.977.066
128.244
242.101
2.606.721
20.976.597
2.868.826
6.441.675
11.666.096
15.652.992
8.082.436
4.620.383
2.950.173
20.012.635
16.037.437
371.419
3.603.779
Insomma, basta scorrere un po’ di
dati per convincersi che l’Italia è
un Paese ad elevata sismicità, sia
per la frequenza degli eventi sia per
l’intensità che alcuni di essi hanno
storicamente raggiunto, determinando un rilevante impatto sociale
ed economico. Alcuni numeri consentono di delineare le dimensioni
del fenomeno: 2.500 terremoti con
intensità Mercalli maggiore del V
grado hanno colpito il nostro territorio nell’ultimo millennio, 200 dei
quali distruttivi, 120mila vittime nel
secolo scorso (85mila delle quali
dovute al terremoto di Reggio Calabria e di Messina del 1908), 20
terremoti con intensità superiore od
uguale al IX grado Mercalli dal 1900
ad oggi, un terremoto disastroso in
media ogni quattro anni, ed un danno economico valutato per gli ultimi
venticinque anni in circa 75 miliardi
di euro impiegati per il ripristino e la
ricostruzione post-evento. A ciò si
devono aggiungere le conseguenze sul patrimonio storico, artistico e
monumentale importantissimo per
un Paese come l’Italia.
Considerando alcuni dei più recenti
e maggiori terremoti avvenuti nel
mondo, eventi di energia (magnitudo) equivalente fra di loro hanno
determinato vittime e danni molto
diversi. La diversità dell’impatto sul
territorio è dovuta alle differenti caratteristiche del patrimonio abitativo
(età, tipologia edilizia, uso), alla diversa distribuzione dei centri abitati e
relativa densità di popolazione, alle
caratteristiche delle vie di comunicazione, alla capacità di intervenire
rapidamente per limitare i danni. Per
questa ragione la comparazione di
terremoti verificabili in aree diverse
deve tenere presente queste variabili
ed esistono metodi diversi di misurazione.
mediare 7
Monte-Carlo
un nuovo grattacielo
è la Tour Odéon disegnata da Alexandre Giraldi
e sarÀ il più alto del principato di Monaco
di Enrico Nicoli
U
n mercato residenziale esclusivo, con poca offerta e prezzi sempre e comunque alle
stelle: questo vuol dire comprar casa a Monte-Carlo, un luogo status
symbol in grado di attirare ogni anno
super ricchi da tutto il mondo, disposti a sborsare una media di 44mila
euro al mq in cambio di un mix di
sicurezza, lusso e, per chi ottiene la
residenza, vantaggi fiscali. «Chi acquista nel Principato – spiega Paul
Humphreys dell’International residential department di Knight Frank
8 mediare
– nel 20% dei casi arriva dall’Italia,
nel 22% dalla Gran Bretagna e nel
45% dal resto d’Europa, soprattutto
da Paesi dell’Est e dalla Svizzera».
«Monaco – continua Humphreys –
piace molto ai russi, che rappresentano il 5% della clientela, mentre l’Asia assorbe il 3% dei nuovi acquisti,
dove per Asia si intende soprattutto
indiani con base a Londra. Molto rari
invece i cinesi, che qui non rappresentano un trend».
L’impatto della crisi finanziaria internazionale si è fatto sentire anche a
Monte-Carlo, ma con effetti diversi
e comunque ritardati rispetto al resto
d’Europa. «Da qualche mese a questa parte si inizia a respirare un clima
di ritrovata fiducia – prosegue Humphreys – ma per quasi due anni pochi
hanno venduto e quasi nessuno ha
comprato. Malgrado la stagnazione,
con tempi molto lunghi per concludere le rare transazioni, i prezzi non
si sono mossi: in altre parole, le quotazioni non hanno subito un brusco
ridimensionamento».
Una possibile spiegazione è che i
Un rendering della Tour Odéon che
verrà terminata nel 2014 nel Principato
di Monaco. A fianco, Alexandre Giraldi,
l’architetto che ha progettato l’opera.
ricchi proprietari monegaschi, non
avendo né fretta né necessità di
vendere, hanno preferito stare alla
finestra piuttosto che far scendere
il prezzo delle case. Il segreto dietro
la tenuta dei prezzi è anche quello di
essere una piazza del tutto particolare, con pochi immobili in vendita,
di cui gran parte semplicemente
ristrutturati e in pochi casi nuovi. I
prezzi medi del residenziale, come
già detto, si assestano attorno ai
44mila euro mq, ma non mancano i
picchi record che fanno sensazione
anche tra gli agenti immobiliari locali, come gli 80mila euro al metro
quadro registrati verso la fine dello
scorso anno per un appartamento
situato nell’area del Carrè d’Or, con
vista spettacolare sul palazzo del
Casinò, ovvero dei suoi giardini sul
porto, uno dei panorami più ambiti
ed esclusivi di Monte-Carlo.
Al momento, lo sviluppo residenziale
che sta portando sul mercato il numero più alto di appartamenti nuovi
è il progetto in costruzione al numero 23 di Boulevard de Belgique: un
intero edificio di 21 appartamenti, di
cui otto già venduti, e lavori terminati
entro giugno di quest’anno. Le pezzature – tra i 200 mq e i 1.230 mq
con prezzi da 5,35 a 19,75 milioni
di euro – sono un po’ più alte degli
standard locali che viaggiano su una
media di 100-120 mq. Completano
il quadro dell’offerta oggi disponibile
sulla piazza monegasca un palazzo ai
Jardin exotique di 11 appartamenti
e un paio di altri piccoli sviluppi residenziali tra Boulevard Italie e Avenue
Princesse Grace.
Tolti questi interventi, per vedere
un’altra massiccia iniezione di realizzazioni residenziali bisognerà attendere il termine dei lavori – previsti per
il 2014 – della Tour Odéon. Quello
che è destinato a diventare il più alto grattacielo del Principato (49 piani
per 170 metri) sorgerà in Avenue de
l’Annonciade su disegno di Alexan-
dre Giraldi (architetto molto di moda
a Monaco a cui si deve, in collaborazione con Norman Foster, il progetto
in costruzione del nuovo Yacht club
Monte-Carlo e anche il progetto del
23 di Boulevard de Belgique). La
torre sarà a uso misto: previsti infatti spazi commerciali ai primi piani,
dieci piani di parcheggi sotterranei,
sette piani di uffici. Il resto sarà costituito da abitazioni vendute a un
prezzo medio di 50mila euro al mq,
a esclusione di una parte destinata
all’edilizia “sociale”, ovvero appartamenti a prezzi più contenuti riservati
esclusivamente ad acquirenti di cittadinanza monegasca.
mediare 9
Cotswolds,
campagna
di lusso
Philippe Starck firma 160 eco-ville
ultramoderne per un’inghilterra
sempre più green
di Nicola Zeni
D
opo Londra, i Cotswolds sono
la destinazione turistica più
amata di tutta l’Inghilterra. A
soli 150 chilometri dalla caotica capitale, la zona dei Cotswolds è la quintessenza della campagna inglese:
colline ondulate (i wolds, che danno
il nome alla zona), dolci vallate, fiumi,
laghi e stagni, boschi di faggio e prati
verdissimi dove pascolano pecore e
trottano cavalli. A rendere speciale la zona, però, è l’architettura: paesaggi da cartolina,
fattorie con le
facciate coperte
di edera, cottage
che ricordano case
di bambole, paesini
da fiaba tutti costruiti
con la stessa pietra color miele. È come se qui
il tempo si fosse fermato a
qualche secolo fa. La tutela delle Belle Arti ha limitato
la costruzione di edifici
10 mediare
moderni a zone nascoste, lasciando intatto il panorama. Per questo,
oltre a essere una destinazione turistica, i Cotswolds sono considerati
un ambito rifugio: una casa qui è il
nonplusultra per chi vive a Londra,
ma ama la quiete della campagna
e il contatto con la natura durante il
fine settimana e le vacanze.
Il prezzo medio di una casa indipendente nella zona G7, il
Il designer
architetto
Philippe Starck e,
sopra, una casa
nella zona dei
Cotswolds nella
campagna inglese
codice postale più prestigioso del
Gloucestershire si aggira attorno alle 360mila sterline, con un aumento
del 19,5% negli ultimi 12 mesi, ma di
fatto le compravendite si concentrano in uno spettro tra le 500mila
sterline per un cottage e gli
1,2 milioni per una villa. Sono
frequenti le puntate ben oltre quella soglia e non è raro
pagare 5, 10 o 15 milioni per
fattorie con molta terra o case d’epoca particolarmente spaziose o in
una posizione appartata. I prezzi lievitano anche a causa del divario tra
domanda e offerta. «La richiesta qui
è sempre altissima mentre le case in
vendita sono poche – fanno sapere
i mediatori immobiliari della zona –.
La crisi economica ha peggiorato la
situazione, dato che i potenziali venditori preferiscono aspettare».
Ora, però, chi ama i Cotswolds, ma
è frustrato dalla difficoltà di trovare
una casa tradizionale, ha un’alternativa: The Lakes, un progetto creato
dal Raven Group con la società di design Yoo (fondata da Philippe Starck),
un complesso di 160 eco-ville ultramoderne, costruite in legno e vetro,
con terrazze affacciate su sei laghi e
immerse nella natura in una tenuta
di oltre 260 ettari nella zona G7, a un
passo dai paesini più pittoreschi dei
Cotswolds. Le ville, che vanno dai
250 ai 610 mq, puntano sul “lusso
sostenibile” e hanno interni creati
da Jade Jagger (figlia di Mick) o da
Kelly Hoppen e che possono essere personalizzati dallo studio Yoo. I
prezzi partono da 810mila sterline e
salgono fino a 2,5 milioni per le ville
più grandi con sei camere da letto e
solarium sul tetto.
mediare 11
L’obiettivo È un nuovo e sano sviluppo del mercato immobiliare e
la capacità di garantire, in un periodo di difficoltà economica,
la tenuta complessiva della coesione sociale
Franceschini
Puntiamo
sul marchio
Casa-Qualità
di Dario Franceschini
Presidente del gruppo del PD alla Camera dei deputati
I
l settore immobiliare rappresenta un pezzo fondamentale dell’economia del
nostro Paese; vi operano
migliaia di imprese e di lavoratori che ormai da alcuni anni stanno pagando un
prezzo altissimo a causa
della crisi che ha colpito,
sull’onda del collasso del
mercato dei mutui subprime, anche il mercato
italiano. Contrazione delle transazioni, difficoltà
di accesso al credito per
imprese e famiglie, aumento esponenziale della quota di patrimonio
edilizio invenduto, crescita della domanda di
locazione da parte di
nuove categorie “deboli” (single,
giovani cop-
12 mediare
pie, stranieri studenti) sono tra i tratti
caratterizzanti della difficile fase che
sta attraversando il settore. Eppure
la ripresa del settore immobiliare
e l’attuazione di politiche abitative
realmente in grado di far fronte alle
nuove esigenze emergenti sarebbero fattori determinanti per il rilancio
dello sviluppo economico e territoriale italiano. Purtroppo in questi anni
le politiche del centro-destra sembrano non aver colto in alcun modo
questa centralità. Molti annunci, ma
pochissimi interventi concreti per
dare davvero ossigeno al mercato
immobiliare. Con il via libera del Cipe,
partirà il Piano social-housing, lanciato dal Governo con la prima manovra economica dell’estate 2008; un
ritardo di tre anni che ha bloccato
550 milioni di euro già stanziati dal
Governo Prodi e pronti ad essere
assegnati alle Regioni in base ad un
accordo già sottoscritto, che avrebbe
consentito la rapida immissione sul
mercato di 12mila alloggi a canone
sociale. Anche il Piano Casa 2, che
avrebbe dovuto risollevare il settore
delle costruzioni concedendo benefit volumetrici, si è rivelato un flop in
quasi tutte le Regioni.
Il PD pensa ad una politica alternativa, capace di tenere insieme l’obiettivo di un nuovo e sano sviluppo del
mercato immobiliare e la capacità di
garantire, in un periodo di difficoltà
economica, la tenuta complessiva
della coesione sociale. Una politica costruita su un chiaro ordine di
priorità, che mette al primo posto
il tema della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, privato e
pubblico, con benefici economici in
grado di ridurre ulteriore consumo
di suolo ed incentivare le iniziative
di ristrutturazione urbanistica ed
edilizia (si stimano in Italia 800mila
immobili inutilizzati da rimettere in
pristino); la promozione della qualità architettonica e dei livelli di innovazione tecnologica del prodotto
edilizio, con incentivi per le iniziative
volte a favorire il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. La
rivoluzione della “Green Economy”
rappresenta una straordinaria occasione anche per il comparto delle
costruzioni: pensiamo al successo
della detrazione fiscale del 55% per
le eco-ristrutturazioni, utilizzato dal
2007 (anno di introduzione da parte
del Governo Prodi) da quasi un milione di famiglie e che ha prodotto 11,1
miliardi di euro di fatturato, attivato
oltre 50mila posti di lavoro all’anno
nell’edilizia e nell’indotto. Una misura
che deve essere stabilizzata ed estesa anche all’adeguamento sismico
del patrimonio edilizio esistente, per
sostenere un processo virtuoso già
in atto nel Paese. Occorre spingere
l’acceleratore sul tema della qualità delle costruzioni: la proposta di
legge oggi all’esame della Commissione Ambiente della Camera sul
cosiddetto marchio “casa-qualità”
va in questa direzione, così come le
misure fiscali auspicate a sostegno
dell’edilizia ecocompatibile, per creare le condizioni affinché crescano
domanda ed offerta di abitazioni ad
elevate prestazioni energetiche ed
ambientali.
Sul fronte abitativo il nostro Paese ha
bisogno di rilanciare con maggiore
forza il settore delle locazioni, dando
risposta ad un’esigenza di mobilità
sociale e territoriale crescente. La
cedolare secca così come voluta
dal Governo, da sola non basta a
far emergere l’intollerabile quota di
mercato “nero” che c’è nel settore
delle locazioni: occorre rimodularla,
per rendere conveniente soprattutto ai piccoli proprietari l’adesione a
questa misura e la regolarizzazione
del contratto, affiancandola con detrazioni fiscali a vantaggio degli inquilini. A fianco dell’impegno nell’edilizia
residenziale pubblica, destinata a far
fronte ad un disagio abitativo grave
ed in molti casi oggi irrisolto, le potenzialità del social-housing, fondato
su una compartecipazione pubblicoprivato, possono dare una risposta
ad una “fascia grigia” che oggi fatica
ad accedere al mercato abitativo. In
questo contesto il ruolo del pubblico
può essere reinterpretato come elemento facilitatore nella costruzione
di percorsi di autonomia abitativa,
utilizzando gli strumenti che possono
essere messi a disposizione dal mercato e dai privati a vocazione sociale.
Il settore immobiliare ha bisogno di
regole certe, soprattutto in questa
fase. È necessario uno specifico
ed incisivo intervento per risolvere
il problema dei ritardi nei pagamenti, specie quelli della PA: migliaia di
piccole imprese non reggono più i
ritardi dovuti ai vincoli del patto di
stabilità a cui sono assoggettate le
amministrazioni locali e pagano la
progressiva contrazione degli investimenti, specie delle piccole opere.
Occorre investire sulla qualificazione
delle imprese e dei professionisti
che operano nel settore immobiliare; in questo senso la proposta di
legge recentemente licenziata dalla
Camera e sostenuta fortemente dal
PD rappresenta un passo in avanti
importante.
Parlando di regole nel nostro Paese non si può ignorare l’esigenza
di semplificazione delle procedure
burocratiche che pesano sul settore immobiliare: occorre alleggerire
le procedure autorizzative e contestualmente rafforzare i meccanismi
di controllo ex-post, come accade
in tutti gli altri Paesi europei, così da
garantire la regolarità e la sicurezza
degli interventi realizzati.
La crisi che ha colpito il settore immobiliare può essere letta insomma
come un’opportunità importante, per
ripensare politiche in grado di essere
un volano per l’economia e di aprire
nuovi scenari di sostenibilità ambientale e sociale.
mediare 13
14 mediare
NUOVE REGOLE
PER LA CERTIFICAZIONE
ENERGETICA
Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28 sancisce
l’obbligatorietà di dotazione dell’attestazione
di certificazione energetica nelle compravendite immobiliari
di Guido De Rosa Notaio in Bergamo e Coordinatore Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato – Settore civilistico
N
el 2008, con il D.L. 112/2008
(art. 35), sono stati eliminati
i preesistenti obblighi di allegazione dell’attestato di certificazione energetica agli atti traslativi a
titolo oneroso (innanzitutto, gli atti di
vendita) e di consegna e/o di messa a disposizione dell’attestato di
certificazione energetica a favore
del conduttore in caso di locazione,
obblighi che erano previsti a pena
di nullità del contratto (da far valere
esclusivamente dall’acquirente o dal
conduttore).
Il nuovo comma 2-ter dell’art. 6 del
D.Lgs. 192/2005 è stato inserito a
seguito dell’apertura di una procedura di infrazione a carico dello Stato
Italiano, che – in difformità rispetto
alla Direttiva Comunitaria, proprio
con il D.L. 112/2008 – aveva abrogato l’obbligo di allegazione e/o conse-
gna della certificazione energetica.
Cosicché, il comma 2-ter, introdotto
dal D.Lgs 28/2011, prevede che “nei
contratti di compravendita e locazione di edifici e singole unità
immobiliari è inserita apposita
clausola con la quale l’acquirente
o il conduttore danno atto di aver
ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici”.
mediare 15
Il Paese si muove a velocità diverse, in funzione (anche) dell’attività normativa delle Regioni.
La materia è regolata da norme
statali e regionali. Alcune regioni
hanno dato attuazione alla Direttiva
2002/91/CE: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli
Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Puglia,
Toscana, Sicilia hanno dato attuazione con varie e differenziate modalità.
Alle Regioni (che in base all’art. 117,
comma 3, Cost. devono legiferare in
materia di governo del territorio e di
produzione, trasporto e distribuzione di energia) competono le scelte
normative sulla “dotazione” e sulle
modalità di formazione della certificazione energetica.
Allo Stato (art. 117, comma 2, Cost.)
è riservata la materia dell’ordinamento civile, e quindi la disciplina
dei contratti, della loro forma, del loro contenuto, dei vizi, delle sanzioni
(si allude alla disciplina delle nullità e
dell’annullabilità).
La disposizione normativa statale,
che oggi commentiamo, si esprime
in termini di obbligo di consegna in
16 mediare
riferimento ad una documentazione
che dev’essere predisposta e redatta
secondo la disciplina regionale (l’esistenza di una normativa regionale dettagliata, sul punto, aiuta
indiscutibilmente l’applicazione
delle regole nei confronti dei cittadini).
Il Consiglio Nazionale del Notariato
si è espresso affermando che, in
quelle fattispecie nelle quali la disciplina regionale esclude l’obbligo di
dotazione (alcuni esempi significativi
sono la vendita di quota al comproprietario e di edifici neutri quanto al
consumo energetico, quali i box, le
cantine, le autorimesse, i depositi),
non può sussistere l’obbligo di consegna e quindi la norma non trova
applicazione.
La nuova norma parla di “compravendite”, ma si applica anche
a contratti analoghi.
Il novellato ar t. 6 del D.Lgs.
192/2005, nel (nuovo) comma 2-ter
(per le ricordate ragioni di adeguamento alla normativa comunitaria, in
seguito all’apertura della procedura
di infrazione) prende in considerazio-
ne la compravendita e la locazione;
il D. Lgs. 192/2005 (e la quasi totalità delle normative regionali) prendevano in considerazione le ipotesi
di “trasferimento a titolo oneroso”.
Sono certamente equiparabili alla
compravendita le fattispecie ad essa sicuramente assimilabili, come
la permuta, la vendita di eredità, di
quota di eredita o di azienda (nelle
quali siano ricompresi edifici o unità
immobiliari per le quali sussiste l’obbligo di dotazione).
La nuova norma incontra qualche difficoltà d’attuazione che
richiede l’impegno dei mediatori
professionali, accanto a quello
dei notai.
Primo ambito: gli edifici
ad alto consumo
energetico, la classe G e
l’autodichiarazione
Nelle Regioni che non hanno una disciplina propria, e quindi nelle quali
trova applicazione la sola normativa
statale, per gli edifici e le unità immobiliari ad alto consumo energetico,
l’art. 9 dell’allegato “A” al D.M. 26
giugno 2009 prevede una “Autodichiarazione del proprietario” che, secondo l’interpretazione del Consiglio
Nazionale del Notariato, non è stata
abrogata e quindi continua ad essere in vigore, completando il quadro
normativo. Non tutti, peraltro, ritengono che questo sia il modo adatto
per dare una corretta informazione
all’acquirente. Non c’è dubbio che
una certificazione energetica consegnata informa molto meglio ed indica
anche i possibili interventi migliorativi ed economicamente convenienti
suggeriti dal tecnico (a differenza di
quanto avviene con la semplice autodichiarazione di “classe G”).
L’invito che è possibile dare ai mediatori italiani è quello di favorire la
migliore possibile applicazione della
normativa inducendo, per quanto
possibile, il venditore o il proprietario
che intende locare a predisporre la
certificazione in tutti i casi in cui l’immobile non presenti un’effettiva, oggettiva scadente qualità energetica.
Secondo ambito:
la volontà di derogare
Non si può escludere che le novità
normative che impongono condotte in qualche modo dispendiose,
possano essere viste con disfavore,
con fastidio, e che si cerchi di aggirarle. La legge però richiede a tutti
gli operatori del settore immobiliare
un impegno: l’attenzione al consumo energetico e la valutazione degli
interventi migliorativi sugli immobili
sono aspetti che coinvolgono un interesse generale, collettivo, di tutti
noi, hanno a che vedere con il tema
dell’ambiente e della salute, e di un
uso intelligente e proporzionato di un
bene preziosissimo quale l’energia.
Chi cerca di fare a meno della certificazione energetica, avendo di mira
una semplificazione miope, agisce
contro la legge, che va in una direzione opposta. L’Europa ci richiama
a tutelare questi valori.
Sono quindi da respingere le iniziative volte ad aggirare la normativa attraverso una “deroga consensuale”.
Questa prassi non è prevista dalla
vigente normativa.
Terzo ambito:
le conseguenze delle
dichiarazioni generiche
o non corrispondenti
alla verità
Altra ipotesi di tentativo di aggiramento è quella di chi (non avendo
fatto nulla) vuol dire al notaio (mentendo) che ha ricevuto la documentazione e le informazioni.
Ai fini della validità dell’atto, è formalmente sufficiente la pura e semplice riproduzione delle parole usate
dal legislatore: il notaio può inserire
nel contratto di compravendita una
clausola nella quale l’acquirente dà
atto di aver ricevuto le informazioni
e la documentazione in ordine alla
certificazione energetica degli edifici.
Ma quale informazione, quali documenti?
Il Consiglio nazionale del notariato ha
già richiamato l’attenzione dei notai
sull’importanza di un’applicazione
della normativa in senso sostanziale.
Anche se è valido il trasferimento della proprietà (cioè se non può
considerarsi nullo il rogito), esistono
profili di contenzioso da prevenire.
Può accadere che l’acquirente si rivalga contro il venditore per chiedere
un risarcimento o una riduzione del
prezzo. Non solo, ma il mediatore,
così come il notaio, possono essere
chiamati a rispondere di una presunta responsabilità per non aver operato diligentemente nella professione,
arrecando un danno al loro cliente (e
il danno potrebbe derivare dall’aver
omesso comportamenti doverosi,
inducendo l’acquirente ad acquistare
un bene senza aver ricevuto informazioni importanti sulle caratteristiche
del bene stesso). È utile ed apprezzabile l’attività del notaio che chiede
di poter inserire nella clausola specifici riferimenti alla documentazione
consegnata (numeri di identificazione, data, autore dell’ACE; riferimenti ricognitivi dell’autodichiarazione
relativa alla appartenenza alla classe
G, se trasmessa all’acquirente in un
momento anteriore al rogito).
Il modo migliore per prevenire un
contenzioso è osservare la legge,
non cercare di evitarne l’applicazione.
È bene prepararsi ad affrontare, insieme, con coraggio, alla sfida, che
diventerà più stringente ancora tra
qualche mese. Le nostre categorie
professionali non possono che cooperare, e hanno un reciproco interesse a farlo. Un buon rapporto tra
mediatore e notaio, nell’esclusivo
interesse del venditore e dell’acquirente, aiuta tutti. Se il notaio è informato per tempo dei problemi che
presenta una trattativa, può aiutare
il mediatore nel suo lavoro. Se il mediatore svolge con professionalità il
suo compito, in qualche modo, aiuta
il notaio, nel senso che la trattativa
avrà più possibilità di concludersi favorevolmente con vantaggio per tutti
e innanzitutto per i cittadini.
Guido De Rosa
mediare 17
LA LEZIONE
DELLA NATURA
Solarplus, azienda leader nel solare e nel fotovoltaico,
l’ha imparata molto bene e ne ha fatto una mission aziendale
di Pino Loperfido
Q
uella del Sole e della Natura
in genere è una lezione antica: produrre energia senza
intaccare le riserve del pianeta, rispettando i delicati equilibri che regolano la vita e la convivenza tra gli
esseri umani.
Una lezione che Solarplus, azienda di
Spini di Gardolo tra le più importanti
nel settore del solare e del fotovoltaico, ha fatto propria, inserendola
in toto nella propria mission. Oggi
Solarplus, con 35 tecnici operai, 10
progettisti e 64 agenti monomanda-
Una realtà in continua espansione
Solarplus vanta una comprovata esperienza maturata negli anni e si pone
come azienda leader nel settore degli impianti solari e fotovoltaici. Solarplus opera sulle importanti piazze di Trento, Bolzano, Verona, Bergamo,
Brescia, Rovigo e Ferrara ed è in continua espansione sul mercato grazie a
strategie mirate che puntano esclusivamente alla massima soddisfazione
del cliente. A Solarplus nel 2008 è stato riconosciuto il blasonato premio
“ITALIA CHE LAVORA”, iscrivendola nel relativo albo d’oro.
18 mediare
tari, è in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, fornendo anche
consulenze e una vasta gamma di
soluzioni alternative, a seconda delle
necessità e dei desideri del cliente.
Ma soprattutto informando: parola chiave dacché esiste – e Omar
Melchiori, titolare di Solarplus, lo
conferma – un problema culturale
legato all’utilizzo di impianti legati
all’energia alternativa. «Una delle nostre principali prerogative è quella di
spiegare ai potenziali clienti quanto
sia vantaggioso il sistema di incentivi
messo in campo dallo Stato italiano.
Un sistema virtuoso che permette
in pratica di avere, in breve tempo,
un impianto a costo zero». È vero.
Da questo punto di vista, lo Stato ha
mostrato di avere una sensibilità particolare per la tematica. Abbattere i
costi dell’energia appare oramai una
scelta obbligata. Così come appare
fuori tempo massimo l’essere dipendenti dall’utilizzo del petrolio che,
come possiamo constatare quotidianamente, rimane legato a fragili equilibri geopolitici e quindi è suscettibile
di inaspettate impennate.
«Scegliere un impianto solare o fotovoltaico – aggiunge a tal proposito
Melchiori – vuol dire soprattutto blindare il prezzo dell’energia, ma avere
anche un occhio di riguardo per l’ambiente e quindi per il futuro proprio e
dei propri figli».
Tuttavia, una volta deciso di segui-
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re questa strada, non basta correre
dall’azienda più vicina a casa o alla
sede della propria attività commerciale. Più che in altri campi, occorre stare molto attenti alla qualità,
senza fidarsi del primo che capita.
Negli ultimi anni infatti sono sorte
molte aziende nel settore, ma solo
alcune – e Solarplus è senza dubbio
tra queste – riescono a garantire uno
standard qualitativo molto elevato.
Basti pensare che tra un buon impianto e uno cattivo può esserci un
divario anche del 20% in termini di
durata e di resa.
Ma vediamo quali sono i vantaggi
principali per un privato o un’azienda
che decidano di passare al solare. Innanzitutto, pochi sanno che esiste la
possibilità di sovradimensionare l’impianto, di installare, cioè, più pannelli
di quanti se ne necessiti per il proprio
fabbisogno. In questo modo, si ha la
possibilità di produrre energia in più
e di venderla, immettendola nella
rete pubblica e vendendola al gestore. Ma il vantaggio fondamentale è
che lo Stato paga per l’energia che
si consuma, circa 0,38 euro al kW
per vent’anni. In questo modo, se
la matematica non è un’opinione, il
costo dell’impianto si ripaga in breve tempo.
Per le aziende la scelta diventa ancora più allettante. Intanto perché le
superfici a disposizione sono ancora più ampie e consentono dunque
l’installazione di pannelli fino a 80100 kW. Poi, se contestualmente si
rimuovono i vecchi tetti in amianto (e
purtroppo ce ne sono ancora tanti –
troppi – in circolazione) lo Stato rico-
nosce 5 centesimi in più a Kw. Oltre
naturalmente alla consueta detrazione del 55% per le ristrutturazioni.
A chi avanza perplessità circa la durata tutto sommato limitata dei pannelli solari o fotovoltaici, il patron di
Solarplus suggerisce alcune considerazioni: «Intanto i nostri impianti sono
garantiti per 25 anni per una resa di
almeno l’80%. Poi, dopo trent’anni,
smaltiamo gratuitamente l’impianto
oramai obsoleto».
La lezione della Natura, dunque,
Solarplus l’ha imparata molto bene.
Non solo. L’ha messa a disposizione
di tutti, con professionalità e competenza.
mediare 19
SUCCESSO
PER LA MANIFESTAZIONE
SVOLTASI A Gaeta
DAL 12 AL 17 aprile
di Cleo Fuentes
L’ECONOMIA
DEL MARE ALLO
yacht med festival
20 mediare
C
Pubbliredazionale
on 255 espositori per un totale
di oltre mille imprese rappresentate appartenenti a cantieristica navale, società del comparto
turistico e ambientale, aziende dell’enogastronomia e dell’artigianato artistico del Mediterraneo, lo Yacht Med
Festival ha catalizzato l’attenzione di
oltre 100mila di visitatori. L’evento,
giunto alla sua quarta edizione, si
è svolto a Gaeta dal 12 al 17 aprile.
Non nasconde la soddisfazione per
il crescente successo della kermesse Vincenzo Zottola, presidente della Camera di Commercio e della
Confcommercio di Latina, uno degli enti ideatori della manifestazione: «L’incremento del 70% rispetto
all’edizione 2010 di visitatori e un
indotto di oltre 8 milioni di euro, testimoniano il trend di crescita della
nostra manifestazione e quanto sia
ormai riconosciuta a pieno titolo tra
i principali eventi legati all’economia
del mare del nostro Paese».
Al centro della sei giorni, il ricco expo
nautico dello Yacht Village, il villaggio
dal design innovativo che ha esposto alcune tra le eccellenze italiane
e che ha ospitato oltre 150 imbarcazioni a mare con la possibilità, per
gli appassionati, di effettuare “boat
drive test”.
A questo spazio si è affiancato il Med
Village, dedicato invece all’artigianato
artistico e alle produzioni tipiche del
Mediterraneo.
Novità assoluta il Villaggio a emissioni zero, patrocinato dal Ministero
dell’ambiente e dalla Regione Lazio,
la prima esperienza di un contenitore di eventi pensati ed organizzati a
impatto zero.
Un progetto che ha visto imprese
provenienti da tutte le parti d’Italia
esporre e raccontare le proprie competenze legate all’ecosostenibilità e
alla Blue Economy.
Altra novità, il Villaggio della vela, dedicato ad imbarcazioni e regate veliche che hanno animato tutti i giorni
lo splendido golfo di Gaeta.
Al centro della manifestazione le
tematiche legate all’economia del
mare – turismo balneare, portualità commerciale e turistica, pesca,
mediare 21
artigianato, agricoltura e produzioni
tipiche, cantieristica navale, trasporti, formazione, servizi, logistica, ambiente e cultura – e la naturale evoluzione del Distretto nautico, in quanto
integrazione di risorse e competenze
tra settori produttivi differenti ma
uniti dal bene essenziale dell’acqua.
Nell’edizione 2011 sono cresciuti
per numero e spessore, i momenti
riservati alla riflessione e al confronto, con una serie di convegni e seminari a carattere internazionale tra cui
spiccano i convegni dedicati alla Blue
Economy, alla difesa e alla gestione
dei litorali e alla nautica e alla sue reti.
Ma non sono mancate nemmeno le
attività musicali e culturali, i momenti
di intrattenimento e gli spettacoli di
qualità, in particolare con il Festival
della musica popolare e tradizionale
del Mediterraneo e la grande serata
spettacolo “Viva il mare” con diversi ospiti tra cui il grande cantautore
Lucio Dalla.
22 mediare
Da sottolineare, infine, l’edizione
straordinaria della Regata storica
della Antiche Repubbliche Marinare
(Amalfi, Genova, Pisa, Venezia) con
corteo rievocativo, che Gaeta ha avuto l’onore di ospitare, confermando il
suo ruolo storico di centro marittimo
tra i più importanti del Mediterraneo
a partire dal IX secolo. «Stiamo lavorando all’esportazione del modello
Yacht Med Festival – ha concluso
Vincenzo Zottola
Zottola – come laboratorio di costruzione di reti di impresa, per portare
il Distretto nautico nei vari Stati del
Mediterraneo attraverso un percorso itinerante». La manifestazione è
ideata dalla Camera di Commercio di
Latina e organizzata con Regione Lazio, Unioncamere Lazio e le Camere
di Commercio di Roma, Frosinone e
Caserta, in collaborazione con il Comune di Gaeta e la Provincia di Latina. A suggello dell’importanza dell’iniziativa e del suo riconosciuto prestigio internazionale, hanno inoltre
conferito il patrocinio la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, il Ministero
degli Affari Esteri, il Ministero dello
Sviluppo Economico, il Ministero del
Turismo, il Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del territorio e del mare,
il Ministero delle Politiche agricole
alimentari e forestali, il Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, il
Ministero della Difesa e il Ministero
per i Beni e le Attività culturali.
Crisi del nord Africa e immigrazione. Temi cari per Occidens
TUTTA QUESTIONE
DI CIVILTÀ
di Nicola Zeni
A
genti immobiliari, mediatori
creditizi, mediatori merceologici ma anche persone
impegnate nel sociale. I professionisti FIMAA non solo svolgono la loro
attività contribuendo a incrementare regole e valori etici del mercato
immobiliare, cercando di dare il loro
apporto anche a un costruire sempre più moderno, tecnologicamente
avanzato e green, ma spesso si mettono al servizio della società anche in
altre forme. È il caso di Alessandro
Gabriele, presidente di FIMAA Toscana, che guida anche l’associazione Occidens.
Gabriele, anzitutto ci spieghi di
cosa si occupa Occidens.
Occidens (www.occidens.it) è
un’associazione culturale che non ha
fini di lucro e il suo scopo principale
è la suprema libertà dell’individuo.
Per questo si prefigge di promuovere la partecipazione alla vita politica
e sociale del cittadino per alimentare una viva corrente di opinioni
capace di indirizzare la vita artistica,
culturale, economica e morale del
Paese. Non solo, Occidens intende difendere la tradizione italiana, la
dignità nazionale, i principi liberali e
riformisti, le radici cristiane ed il valore dello Stato al di sopra di tutte le
competizioni di parte, di combattere
ogni forma di abuso, di sperpero e di
privilegio nell’amministrazione del
pubblico denaro, come, in generale,
nella produzione e scambio di beni,
rivendicando il diritto di controllo e
l’interesse del cittadino quale contribuente e quale consumatore. Occi-
dens afferma, in ogni campo, i valori
del merito e della qualità, lo spirito di
innovazione, l’iniziativa privata contro ogni forma di dirigismo, la libera
espressione e l’originalità di ogni
donna e di ogni uomo, difendendoli
dal conformismo, in una prospettiva
di equità e di giustizia sociale.
Quali sono i temi più “caldi” per
voi in questo momento?
Sicuramente lo sconvolgimento epocale che sta interessando i Paesi del
Nord dell’Africa. Molti dei cittadini
che vivono in questi Paesi, anelano
un futuro in occidente. Illusi da una
facile prosperità ed un abbagliante
benessere, solo apparente, tentano
con ogni mezzo la traversata della
vita, per raggiungere le coste della
Sicilia. Oggi più che mai, logorati da
guerre civili, da morte e disperazione, vedono come unica possibilità
di salvezza, la rincorsa verso l’Italia.
Non ci vogliamo soffermare ancora
una volta sulla necessità di porre
un freno a questa migrazione senza
riserve. Pur riconoscendo e sollecitando il necessario intervento umanitario, pur ribadendo le nostre convinzioni sul perché è indispensabile
arginare un fenomeno di migrazione
di massa, oggi ci preme porci una
domanda. Quale futuro migliore se
non nel proprio Paese, per queste
persone? Crediamo che per molti,
forse non per tutti, le possibilità di
crescita e di benessere siano da ricercare in casa propria.
È quindi in questa direzione che
la comunità internazionale, secondo lei, deve operare?
Alessandro Gabriele è agente immobiliare da oltre 20 anni
a Lucca e con determinazione
e spiccato spirito imprenditoriale si distingue anche nell'ambiente associativo: nel 1996
per Fimaa-Confcommercio è
presidente provinciale Lucca
e consigliere nazionale; successivamente diventa membro di giunta nazionale e poi
vice presidente nazionale FIMAA nel 2004. Attualmente
è presidente provinciale Lucca e presidente regionale Toscana di FIMAA. Ha anche
ricoperto importanti incarichi
in Confcommercio e per la Camera di Commercio di Lucca.
Sicuramente. Lo sforzo di solidarietà,
di aiuto e di sostegno a queste popolazioni deve passare da questo percorso che è la consapevolezza delle
proprie possibilità e potenzialità. mediare 23
mediare
N U OV E I D E E E N U OVA V E S T E G R A F I C A
p e r va l o r i z z a r e a n c H e l a v o s t r a p U b b l i c i tÀ
MEDIARE
I L N U O V O P E R I O D I C O U F F I C I A L E F. I . M . A . A .
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ITALIA
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24
mediare
MEDIARE
- PERIODICO UFFICIALE F.I.M.A.A.
C ONFCOMMERCI O
IMPRESE PER L’ITALIA
ITALIA
F.I.M.A.A.
FIMAA NEWS
Se telefonando...
Le nuove regole
del marketing telefonico
Contiamo fino a tre…
l’importanza del dialogo
Il credito al giro di boa
La mediazione creditizia, l’impegno di MedioFimaa e le prospettive
il pubblico mediatore merceologico
LE BORSE DI COMMERCIO E Il D.LGS 59/2010
le news dalle regioni
panoramica su convegni e appuntamenti
FIMAANETWORK.IT
presentato in 35 cittÀ d’italia
l
l
Novara
l
l
Torino
l
Trento
Varese/Como
Gorizia/Trieste
Vicenza
l Padova
l
l
Milano l
Cremona
l Lodi
l
Pavia
MARZO:
01 marzo La Spezia
01 marzo Massa Carrara
01 marzo Pisa
09 marzo Vicenza
15 marzo Pavia
15 marzo Varese/Como
16 marzo Cremona
16 marzo Lodi
18 marzo Frosinone
21 marzo Grosseto
24 marzo Ravenna
24 marzo Ancona-regionale
26 marzo Orvieto
29 marzo Alessandria
30 marzo Torino
3 0 marzo Novara
l
Venezia
l
Alessandria
l
Bologna
l
Savona
l
Ravenna
l
La Spezia/Massa Carrara
Firenze
l
l
Lucca
l
Pisa
l
Ancona
l
Arezzo
FEBBRAIO:
10 febbraio Milano
11 febbraio Venezia
11 febbraio Gorizia-regionale
15 febbraio Roma
16 febbraio Bologna
17 febbraio Padova
18 febbraio Trento
25 febbraio Savona -regionale
28 febbraio Firenze
28 febbraio Lucca
l
l
Orvieto
Grosseto
l
Pescara
l
Roma
l
Frosinone
l
Campobasso
l
Foggia
l
l
Taranto
Sassari
l
Cagliari
APRILE:
Cagliari
Sassari
Pescara
Campobasso
Foggia
Arezzo
MAGGIO:
6 maggio Palermo
7 maggio Catania-regionale
14 maggioTaranto
4 aprile
4 aprile
11 aprile
11 aprile
12 aprile
27 aprile
26 mediare
F.I.M.A.A.
l
Palermo
l
Catania
Contiamo
fino a tre…
Il confronto con i diversi soggetti che
si intersecano nel complesso panorama
del settore immobiliare e finanziario
è fondamentale. Ma la necessità
è quella di dialogare, non di prevaricare
Valerio Angeletti
di Valerio Angeletti Presidente nazionale FIMAA
L
o sport nazionale sembra essere diventato il superamento
degli altri utilizzando ogni mezzo
possibile: gridare, denunciare, ergersi a salvatori della patria o a vittime,
enunciare solo i propri meriti... Questo in ogni ambito: politico, sociale,
associativo.
La conseguenza è che ognuno tende
a parlare sempre più da solo e, per
provare a farsi sentire, alza il tono della voce, così che tutti procedono in
ordine sparso e gli argomenti portati
avanti perdono d’impatto, con un unico effetto: quello di non raggiungere
lo scopo prefissato.
I settori della mediazione immobiliare, merceologica e creditizia, da noi
seguiti, vivono, ancora più di altri, il
momento di crisi, acuito da una continua incertezza normativa e dalla
difficoltà di individuare un profilo professionale-aziendale degli operatori
che ancora non risulta ben definito.
È difficile ragionare con serenità
quando le nostre aziende segnano in
questi anni anche un -50% o come
nel caso dei mediatori creditizi che
vedranno falcidiato il loro settore.
Le voci si mischiano con le altre del
real estate e più si cerca l’assolo e
più aumenta la confusione.
Per questo oggi apprezziamo e partecipiamo, con sempre maggiore
attenzione, le occasioni di confronto
con i diversi soggetti che si intersecano nel complesso panorama del
settore immobiliare e finanziario.
Confrontarsi vuol dire apprendere i
problemi degli altri e sensibilizzarli
sui propri, vuol dire ampliare la cultura del nostro settore che riteniamo
vitale per l’economia italiana.
FIMAA vuole continuare ad essere
protagonista dei cambiamenti in corso ed è per questo che ricerca la comunione di intenti e l’interazione sia
con soggetti direttamente interessati
alla nostra attività (Consulta, CEPI,
etc.) sia con soggetti operanti a vario
titolo, imprenditoriale e professionale, nel comparto immobiliare (Stati
Generali del Real Estate, Ordine del
Notariato, etc.) al fine di comunicare in modo trasversale, e quindi con
maggiore efficacia, l’importanza in
ambito economico-sociale del ruolo
svolto dagli operatori della mediazione. Questo non vuol dire perdere il
nostro profilo e le nostre caratteristiche specifiche, ma significa esaltare
la capacità di dialogo e di confronto
tipiche della nostra funzione attraverso l’unificazione dei programmi
e il coordinamento delle azioni per
aumentarne l’efficienza.
Pertanto proviamo a contare fino a
tre... Il nostro attimo di silenzio darà
più forza alla nostra voce. F.I.M.A.A.
mediare 27
IL CREDITO
AL GIRO DI BOA
La mediazione creditizia, l’impegno di MedioFimaa e le prospettive
di Flavio Meloni
I
l mercato della mediazione creditizia è giunto a un punto di svolta.
L’anno appena passato è stato caratterizzato dalla nascita della riforma e dei successivi aggiustamenti
(D. Lgs 141/10 e 218/10) che hanno
stravolto l’intero settore.
Recentemente, il condirettore centrale della Banca d’Italia, Luigi Donato, nel convegno tenuto all’Abi
“Dimensione Cliente 2011”, ha fatto
presente, nella sua relazione, come
ci siano diversi punti di fragilità in
materia di intermediazione di mutui.
In particolare ha detto che Bankitalia ha posto una grande attenzione
all’attività delle reti terze (lo dimostra
anche la recente “Comunicazione
sulla cessione del V”) e in particolare
in questo momento si sta concentrando su tre fronti: monitorare che
l’istruttoria mutui non abbia una durata eccessiva; l’evoluzione normativa,
con l’istituzione dell’Organismo; e il
tasso usura.
Per quanto riguarda l’Organismo, ha
28 mediare
F.I.M.A.A.
fatto notare come nel mese di marzo la Banca d’Italia abbia proceduto
a incontrare tutte le associazioni di
categoria per definire i tempi di entrata in vigore della legge, e in quella
sede Fimaa ha potuto illustrare tutte le criticità e le lacune che questo
intervento normativo porta con sè.
Sul capitolo usura ha invece fatto notare come l’attuale calcolo abbia dei
meccanismi perversi che creano delle situazioni di difficoltà con situazioni di tassi molto bassi o di tassi molto
alti. In riferimento alla mediazione ha
invece evidenziato come «è parados-
sale che il tasso d’interesse abbia un
tetto massimo, mentre quello della
mediazione no», auspicando una riforma sui calcoli dell’usura.
Ma il 2010 sarà ricordato anche come l’anno che ha fatto registrare la
prima inversione di tendenza o, quanto meno, che è riuscito a far dimenticare il funesto 2009. La crescita registrata anno su anno, infatti, è stimata
da NMG (società specializzata nella
consulenza manageriale nell’ambito
della distribuzione dei servizi finanziari) in circa il 5%, con volumi complessivi di circa 45 miliardi di euro (di cui
Mission MedioFimaa:
•
•
•
•
Per garantire continuità operativa ai mediatori creditizi privi dei requisiti patrimoniali/ societari: accordi commerciali, sistemi e modalità
operative compliance versum i dettami del decreto
Per garantire continuità di riferimento agli agenti immobiliari per la
concessione del credito
Back office su tutto il territorio nazionale
Formazione continuativa e adeguata
però una buona parte sono rinegoziazioni), dato a cui ha contribuito molto l’andamento dell’ultimo trimestre
con un alto livello di erogazioni (stimato in 13,5 miliardi). Considerando
l’andamento trimestrale, la crescita
rispetto al 2009 è stata costante in
tutti i periodi, a eccezione dell’ultimo
trimestre 2010 che ha registrato un
calo rispetto al 4°Q 2009 (nonostante l’alto erogato).
Nel complesso, sempre secondo
NMG, sono state soprattutto le grandi banche a ottenere i risultati migliori, con tassi di crescita importanti.
Tra i canali di distribuzione gli agenti
immobiliari hanno fatto registrare
l’incremento maggiore con un +12%
anno su anno, molto attivi in particolare nell’ultimo trimestre 2010.
In questo scenario MedioFIMAA
ha ottenuto risultati positivi in forte
controtendenza rispetto ai competitor. I benefici, indotti da una norma
percepita da molti mediatori creditizi
come fortemente negativa, hanno
aumentato l’aggregazione intorno a
MedioFIMAA, percepita come uno
dei pochi operatori già dotato di tutti i requisiti per continuare a operare
e riconducibile a una struttura (Fimaa) con vocazione federativa e di
sostegno ai propri associati, che ne
leggono la similitudine con una Public Company, che reinveste gli utili
in servizi per i propri Associati, per
garantire loro crescita e continuità.
«Il network MedioFIMAA ha ottenuto nel 2010 risultati economici rilevanti – ha dichiarato il presidente di
MedioFimaa Mauro Danielli –. L’anno
scorso abbiamo avuto un erogato
complessivo di 327,8 milioni di euro,
generando commissioni complessive di quasi 11 milioni di euro e ricavi
netti (commissioni MedioFimaa)
per 3,730 milioni di euro. Un risultato
rilevante che, cosa ancor più importante, è confermato in continua crescita anche nel 2011, con 107 milioni
di euro di erogato alla fine di marzo».
L’anno passato MedioFIMAA lo ha
dedicato al frazionamento del rischio
per il segmento “mutui”, passando
da una situazione di mono brand
all’attuale, nella quale la società è
Numeri in breve
Società di Servizi Finanziari e Assicurativi in esclusiva per gli Associati F.I.M.A.A.
Il Network Mediofimaa:
• Agenti immobiliari: 3.197
• Mediatori creditizi: 2.578 di cui iscritti al Rui 849.
• Agenti immobiliari/ Mediatori creditizi (iscritti UIF): 700 di cui iscritti
al Rui 49.
I risultati economici 2010 Mediofimaa:
• Erogato: € 327.800.000
• Ricavi: € 3.730.000
• M.o.l.: € 1.972.000
• Commissioni complessive: € 10.991.000
Tendenza 2011:
• 1 trimestre 2011 erogato 107 ml/€ (+85% versus 1 trim. 2010)
pienamente operativa con UniCredit, BNL e CheBanca! e ha in corso
di definizione accordi con altri tre
istituti di credito che verranno chiusi
entro l’estate.
La situazione è ancora di mono brand
nel nuovo segmento “prestiti”, avviato con successo nel 2010, dove
MedioFIMAA opera esclusivamente
attraverso UniCredit, anche se si sono avute manifestazioni di interesse
da parte di Neos (Intesa) e Compass
(Mediobanca). Per quanto riguarda
il prestito Vitalizio Ipotecario verrà
mantenuta la relazione con Euvis
(JP Morgan-Chase), che va ad arricchire la gamma di prodotti e servizi
di MedioFimaa.
Un capitolo a parte va affrontato per
il comparto assicurativo: la partecipata MedioFIMAA Insurance, che opererà sullo stesso network di MedioFimaa, ha già proceduto alla richiesta
per l’iscrizione alla lettera E, da parte
di MedioFimaa, nei confronti degli
oltre novecento aderenti che hanno
già conseguito l’abilitazione. «Di fatto, il network assicurativo si configura come il più esteso, o uno dei più
estesi del Paese – continua Danielli
– e tra gli obiettivi 2011 rientra anche
la necessità di “allestire” un’offerta
prodotti assicurativi non solo legata a
mutui e prestiti, ma anche di prodotti a garanzia dei canoni di locazione,
da distribuire attraverso il network di
MedioFIMAA».
«Estrema attenzione è stata posta
anche allo sviluppo del network e alla
formazione e crescita professionale
degli aderenti – afferma l’ad Giancarlo Vinacci – che da marzo 2010
a marzo 2011 sono cresciuti di oltre
1.000 aderenti, passando da 5.424
a 6.475 (+25% nel solo 2010), di cui
3.278 iscritti come mediatori creditizi. Entro giugno, inoltre, avremo la
prima release del sistema informativo compliant con le norme di Banca
d’Italia e con il D.Lgs 141/10».
MedioFimaa
insurance
Il 3 agosto 2010 è stata costituita MedioFimaa Insurance
Srl, interamente partecipata
da MedioFimaa e con identico organo amministrativo, per
lo svolgimento della attività di
intermediazione assicurativa.
La società è stata iscritta alla
lettera A del Registro Unico
degli Intermediari Assicurativi
(RUI), previsto dall’art. 1 09 del
D.Lgs. 7/9/2005 n.209. Ciò ha
consentito a MedioFimaa di
per poter essere iscritta alla
lettera E dello stesso Registro
e operare nella segnalazione/
collocamento di prodotti finanziari integrati di copertura
assicurativa.
F.I.M.A.A.
mediare 29
IL MARKETING
TELEFONICO
L’entrata in vigore del Registro Pubblico delle Opposizioni
obbliga gli “operatori” a registrarsi al sistema e a comunicare
la lista dei numeri che intendono contattare
di Paolo Pesando e Daniele Mammani Consulenti legali FIMAA
I
l Decreto del Presidente della Repubblica n. 178/2010 ha disciplinato il Registro Pubblico delle Opposizioni, già previsto dall’art. 130
comma 3-bis del Codice in Materia
di Protezione dei Dati Personali (D.
Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, cd.
Privacy), con il doppio fine di regolamentare il campo del “marketing
telefonico” e al contempo tutelare
i soggetti destinatari di tale attività.
Dal 31 gennaio 2011 gli “abbonati”
iscritti negli elenchi telefonici pubblici
possono iscriversi al sopra menzionato registro al fine di impedire ai
soggetti esercenti l’attività di marketing telefonico di contattarli per la
promozione dei loro servizi.
Partendo dalle definizioni contenute
nella citata novella si evince che per
“abbonato” si intende qualunque
soggetto (persona fisica, persona
giuridica, ente o associazione) il cui
numero di telefono, fisso o mobile,
è presente negli elenchi telefonici
pubblici. È quindi essenziale, al fine dell’iscrizione al predetto Registro delle Opposizioni, la presenza
dell’utenza telefonica negli elenchi
pubblici. Gli “operatori” sono invece
tutti quei soggetti (persone fisiche,
persone giuridiche) che esercitano la
propria attività a scopo commerciale,
promozionale o per ricerche di mercato, avvalendosi del telefono quale
strumento per mettersi in contatto
con il pubblico (c.d. telemarketing).
30 mediare
F.I.M.A.A.
L’entrata in vigore del predetto Registro obbliga gli “operatori” a registrarsi al sistema e a comunicare la
lista dei numeri che intendono contattare; il mancato adempimento di
quest’obbligo sottopone l’operatore
alle sanzioni – onerose – previste dal
citato Codice della Privacy.
L’abbonato, iscrivendosi al Registro,
ha quindi la possibilità di non essere
contattato dagli operatori di telemarketing. Tale registrazione potrà essere effettuata per mezzo di un modulo
elettronico presente sul sito di riferimento (www.registrodelleopposizioni.it), per posta elettronica, per
mezzo del telefono o con una raccomandata o un fax. L’opposizione
diverrà quindi efficace trascorsi 15
giorni dall’avvenuta iscrizione.
La gestione è stata affidata dal Dipartimento per le Comunicazioni
presso il ministero dello Sviluppo
Economico alla Fondazione Ugo Bordoni al fine di sottolineare la natura di
ente terzo e indipendente. Lo stesso
ministero sostiene che «tramite il
Registro Pubblico delle Opposizioni
si intende raggiungere un corretto
equilibrio tra le esigenze dei cittadini
che hanno scelto di non ricevere più
telefonate commerciali e le esigenze delle imprese che in uno scenario di maggior ordine e trasparenza
potranno utilizzare gli strumenti del
telemarketing».
Nel caso, quindi, un operatore contatti un abbonato iscritto al Registro,
commetterà un illecito e pertanto
sarà passibile di vedersi convenuto
davanti all’Autorità Giudiziaria Ordinaria o davanti all’Autorità Garante
per la Privacy.
Le sanzioni comminate per violazione del cosiddetto diritto all’opposizione sono quelle previste dall’articolo
162 comma 2-quater del Codice in
materia di protezione dei dati personali, ossia la sanzione amministrativa
consistente nel pagamento di una
somma da 30mila a 180mila euro
oltre all’eventuale risarcimento del
danno che l’abbonato riuscisse a
dimostrare.
L’operatore quindi che intenda esercitare la predetta attività di telemar-
Tabella costi pacchetti di numerazioni
“Pacchetto
di numerazioni”
Dimensioni “pacchetto
di numerazioni”
Tariffa
(iva esclusa)
A
1.500
€ 45
B
50.000
€ 1.500
C
300.000
€ 9.000
D
1.000.000
€ 23.000
E
5.000.000
€ 105.000
F
10.000.000
€ 150.000
G
15.000.000
€ 195.000
H
25.000.000
€ 245.000
keting, ovvero che intenda avviare
attraverso l’impiego del telefono attività a scopo commerciale, promozionale o di ricerche di mercato, dovrà
registrarsi al sistema gestito dalla
predetta Fondazione Ugo Bordoni
e comunicare la lista di numerazioni
che intende contattare.
Il gestore mettendo a confronto dette numerazioni con quelle contenute
nel registro delle Opposizioni cancellerà dalla predetta lista dell’operatore
le numerazioni presenti nel registro
delle Opposizioni.
Tale operazione viene svolta nel termine di 24 ore dalla richiesta e avrà
validità quindicinale.
Per registrarsi al sistema di aggior-
namento delle liste l’operatore dovrà
acquistare un pacchetto di numerazioni il cui prezzo varia da euro 45 per
1.500 numerazioni, ad euro 245mila
per 25 milioni di numerazioni.
Stante la definizione assai generica della figura dell’Ooperatore non
può escludersi che lo stesso possa
essere considerato anche l’agente
immobiliare che, ai fini promozionali
e/o commerciali, contatti telefonicamente la potenziale clientela per
proporre le sue opportunità di servizi.
In tal caso l’agente immobiliare dovrà adeguarsi al disposto della nuova
disciplina laddove non voglia correre
il rischio di incorrere nelle sopra indicate gravose conseguenze.
F.I.M.A.A.
mediare 31
PUBBLICO MEDIATORE
MERCEOLOGICO
LE BORSE DI COMMERCIO E Il D.LGS 59/2010
di Gianni Bassignani Vice presidente vicario FIMAA
L’
art. 73 del D.Lgs. 59/2010 di
recepimento della direttiva
comunitaria 2006/123/CE conosciuta con il nome del suo promotore, Bolkestein, ha abrogato espressamente il ruolo previsto dall’art. 2
della legge 3 febbraio 1989 n. 39,
relativo all’attività di agente immobiliare, mandatario a titolo oneroso in
compravendite di immobili ed aziende e mediatore merceologico.
Nulla però ha disposto con riferimento ad un altro ruolo, quello previsto
all’art. 21 della legge 20.3.1913 n.
272, legge tuttora in vigore, con la
quale venivano istituite le Borse di
Commercio (Borse merci e Borse
valori).
La legge prevede che «Le Borse di
Commercio sono istituite con regio
decreto, su proposta della compe32 mediare
F.I.M.A.A.
tente Camera di Commercio. Il decreto di istituzione indica per ciascuna Borsa, secondo le proposte
della Camera di commercio, per quali
specie di contrattazione sia istituita»
(art. 1).
A queste Borse merci possono accedere i “mediatori” disciplinati all’art.
21 della predetta legge: «La professione del mediatore è libera. Nondimeno gli uffici pubblici, per i quali si
richieda un’autorizzazione speciale,
sono riservati ai mediatori iscritti in
un ruolo formato e conservato dalla Camera di commercio. Il ruolo
predetto deve indicare la specie di
mediazione per la quale ciascuno
è iscritto. I mediatori autorizzati alla
negoziazione dei valori pubblici sono
qualificati agenti di cambio».
Gli uffici pubblici riservati dall’articolo
21 ai mediatori iscritti nel ruolo sono,
per i mediatori in merci, la vendita
all’incanto delle merci e delle derrate
(erano poi previsti quelli relativi agli
agenti di cambio che però poi hanno
subito una loro proprio disciplina).
Sono previsti dei requisiti che i mediatori devono possedere per essere
iscritti dalle Camere di Commercio:
età maggiore e godimento dei diritti
civili e politici; notoria moralità e correttezza commerciale, quest’ultima
attestata da una accreditata casa di
commercio; deposito cauzionale da
determinarsi nel regolamento anzidetto, entro i limiti da mille a 30mila
lire; idoneità all’esercizio della specie
di mediazione per la quale è chiesta
l’iscrizione nel ruolo, da provarsi:
a) con la licenza di una scuola tecnica o di una scuola inferiore di
commercio, ovvero con l’attestato di promozione alla quarta
classe del ginnasio, ovvero con
altro titolo equivalente, ancorché
conseguito in una scuola estera
riconosciuta dal Regno;
b) con un esame pratico, secondo le
norme determinate dalle Camere
di commercio nel regolamento
speciale indicato nell’art. 67.
All’art. 24 è poi previsto che «A tutti
i mediatori iscritti è vietato di esercitare il commercio relativo alla specie
di mediazione da essi professata».
Successivamente a detta legge è
stato promulgato, nel 1942, il codice
civile, che agli artt. 1754 e ss. disciplina la figura del mediatore.
Quindi è intervenuta la Legge
21.3.1958 n. 253 che si applicava
proprio «ai mediatori professionali di
cui al capo XI del titolo III del libro IV
del Codice civile, eccezion fatta per
gli agenti di cambio e per i pubblici
mediatori marittimi, categorie per le
quali continueranno ad avere applicazione le disposizioni attualmente
in vigore».
La legge 253/58 stabiliva che «Per
l’esercizio professionale della mediazione è richiesta l’iscrizione nei
ruoli previsti dall’art. 21della legge
272/1913, e dalle norme sull’ordinamento delle Camere di commercio,
industria e agricoltura, secondo le
modalità indicate in detta legge.
Il titolo di studio prescritto dall’art.
23 della stessa legge è necessario
soltanto per i mediatori che intendano esercitare gli uffici pubblici per
i quali si richiede un’autorizzazione
speciale, ai sensi del successivo art.
27. Essi sono iscritti in un ruolo speciale. Agli iscritti nei ruoli medesimi
compete la qualifica di agenti di affari
in mediazione». (art. 2).
Era anche previsto (all’art. 4) che:
«Chiunque eserciti professionalmente l’attività disciplinata nella presente
legge senza essere iscritto nei ruoli
indicati dall’art. 2 incorre nelle sanzioni penali previste dall’art. 665 del
Codice penale».
Nel 1989 interveniva poi la Legge
39/89 che precisava, come campo
di applicazione, che: (art. 1) «Le nor-
me previste dalla presente legge si
applicano ai mediatori di cui al capo
XI del titolo III del libro IV del Codice
civile, eccezion fatta per gli agenti
di cambio, per i mediatori pubblici e
per i mediatori marittimi, categorie
per le quali continuano ad avere applicazione le disposizioni attualmente
in vigore».
Quindi la nuova legge inseriva nel
novero degli esclusi dall’applicazione
della legge, oltre agli agenti di cambio e i mediatori marittimi, anche i
mediatori pubblici.
A completamento ed integrazione
della predetta disciplina sono intervenute anche:
• L. 05.03.2001 n. 57 recante “Disposizioni in materia di apertura e
regolazione dei mercati”;
• L. 18.05.2001 n.228 che reca disposizioni per l’introduzione della
Borsa Merci Telematica;
• D.M. 06.04.2006 n. 174 del Min.
Politiche Agric. E Forestali – Regolamento per il funzionamento
della BMTI “Borsa merci telematica Italiana“.
Ebbene, proprio nel momento in cui
anche la UE riconosce l’enorme importanza della BMTI, che nel 2015 in
occasione dell’Expo verrà con ogni
probabilità trasformata da Borsa Italiana a Borsa Internazionale, il nostro
legislatore “dequalifica” i mediatori
che sono l’anima operativa delle
Borse in tutto il mondo economico
(basta sfogliare Il Sole 24 Ore nella
pagina delle materie prime “Commodities” e leggere le quotazioni
delle Borse merci di Londra, Chicago, Mombasa, Rotterdam, Parigi,
Liverpool, Tokio, Melbourne, etc) e
gli unici operatori in grado di garantire la terzietà e l’indipendenza nelle
transazioni di Borsa.
Dopo questi necessari chiarimenti
e considerato che l’evoluzione della
normativa italiana prevede la cancellazione dei mediatori dal novero delle
professioni, è opportuno ricordare
che rifacendoci alle vecchie norme
“mai abrogate” possiamo ancora
salvare questa categoria che nel
mondo è considerata la terza professione più ambita (dopo quelle del
Pres. Cns. Amm/ne o PDG o AD e
del medico chirurgo) fra le dieci professioni più importanti secondo la
fonte americana Forbes e britannica
“Government’s Office for National
Statistics”.
Si consideri che in altri Paesi a noi
vicini, anche come ordinamento giuridico, come ad esempio la Francia,
l’attenzione e la salvaguardia della
professionalità per i nostri cugini
“Courtiers Assermantes” sono tuttora garantite:
“Décret n°. 94-727 du 19 aoùt 1994
modofiant le décret n°. 64-399 du 29
avril 1964 – modifcation des dispositions concernant les Courtiers de
marchandises asseremantés”, che
prevedono:
All’art 3: “L’examen d’aptitude a
lieu au moins une fois par an...subi
devant un jury national ...présidé
par un magistrat..., ...deux magistrats consulaires et deux courtiers
assermatés.
I Courtiers Assermantés esercitano
anche...”...les ventes publiques aux
enchères judiciaires ou forcèes...”.
E con le altre attribuzioni e poteri
operativi nell’ambito delle “cour d’appel ...ou autre cour” sono riconosciuti
come gli unici operatori atti a certificare le transazioni in seno alle Borse
merci, come prevedeva il nostro art.
23 Titolo II Capo I della 272/1913.
Un tempo si studiava la chimica e
la “Merceologia”, nonché tutta la
Contrattualistica, sia negli Istituti
Commerciali che nelle Università di
Economia e Commercio, oggi molte
di queste materie sono scomparse o
diventate “facoltative”.
La cultura commerciale che in Italia è stata l’anima del Medioevo,
ma soprattutto del Rinascimento,
si è degradata e sta quasi scomparendo per dare spazio solamente
alla tecnologia. Ma i prodotti che
escono dalle nostre industrie e
quelli che ancora raccogliamo dalla
nostra agricoltura devono essere
venduti e possibilmente valorizzati
merceologicamente.
Senza validi operatori commerciali
ogni nostro sforzo rischia di essere
miseramente vanificato.
F.I.M.A.A.
mediare 33
Cedolare secca
sulle locazioni:
conviene?
Il D.LGS 23/2011 sul federalismo fiscale
di Giovanni Pantanella Consulente nazionale FIMAA Fiscale e del Lavoro
L
a cosiddetta “cedolare secca”
sulle locazioni immobiliari è, finalmente, legge. A fine marzo è
stato infatti pubblicato il decreto sul
federalismo che segna, per i Comuni, il passaggio epocale dalla finanza
34 mediare
F.I.M.A.A.
derivata alla finanza autonoma e che
contiene, fra l’altro, il nuovo sistema
di tassazione sulle locazioni immobiliari. Sistema di tassazione “nuovo”,
in quanto la cedolare costituisce una
deroga al principio di progressività
che caratterizza l’ordinaria tassazione
dei redditi, qui sostituita dalla applicazione di una aliquota fissa.
È noto, tuttavia, che la cedolare “secca” tanto secca più non è, nel senso
che, tra i tanti rimaneggiamenti che
Tabella 1
Fino a 15.000
CONTRATTO A CANONE LIBERO
CONTRATTO A CANONE CONCORDATO
Aliquota effettiva
Aliquota effettiva
regime
ordinario
cedolare secca
differenza
regime
ordinario
cedolare secca
differenza
20,57
21,00
0,43
14,40
19,00
4,60
Oltre 15.000 E fino a 28.000
23,97
21,00
-2,97
16,78
19,00
2,22
Oltre 28.000 E fino a 55.000
33,32
21,00
-12,32
23,32
19,00
-4,32
Oltre 55.000 E fino a 75.000
35,87
21,00
-14,87
25,11
19,00
-6,11
Oltre 75.000
37,57
21,00
-16,57
26,30
19,00
-7,30
il decreto ha subito rispetto al testo
che il Governo aveva approvato prima
della pausa estiva, c’è quello della differenziazione delle aliquote, per cui la
cedolare si applicherà con l’aliquota
del 21% per i contratti di locazione
ordinari, e con quella del 19% per i
contratti cosiddetti “a canone concordato”, riferiti ad immobili situati
in comuni ad alta tensione abitativa.
Resta confermato che la nuova imposta si applicherà solo su opzione
del locatore, per cui, al di là delle
ragioni – essenzialmente di gettito
– che hanno portato ad una differenziazione delle aliquote, la scelta alla
fine operata dal legislatore obbliga
a rifare i calcoli, per rispondere alla
fondamentale domanda: «Conviene optare per l’applicazione della
cedolare secca?».
Una risposta univoca non appare
possibile, troppi essendo i fattori in
gioco.
Sui piatti della bilancia, per “pesare”
la convenienza del nuovo sistema di
tassazione, vanno messe, da un lato,
la tassazione con l’aliquota “secca”,
in luogo di quella progressiva ordinariamente applicata e la circostanza
che la cedolare sostituirà non solo
l’Irpef, ma anche le addizionali regionali e comunali sul canone di locazione, nonché le imposte di registro
e di bollo sul contratto (comprese
quelle dovute per le proroghe o risoluzioni); dall’altro, la base imponibile
più elevata – la cedolare si applicherà
sull’intero canone di locazione, anziché, com’è oggi, sull’85% (locazioni
a canone ordinario) o sul 59,5% (locazioni a “canone concordato”) – e la
circostanza che, per tutto il periodo di
applicazione della cedolare, non potrà essere richiesto al locatario alcun
aggiornamento del canone, anche
se previsto in contratto e compresa
la variazione Istat, che attualmente si
aggira sul 2,50%.
Tra gli aspetti positivi della “cedolare”, anche se non direttamente valutabile in termini monetari ai fini del
calcolo di convenienza, va ricordato
che resta sì fermo l’obbligo di registrare il contratto (anche se l’imposta non è più dovuta), ma la registrazione assorbe gli ulteriori obblighi di
comunicazione, compreso quello
alla Autorità di Pubblica sicurezza,
previsto dall’articolo 12 del D.Leg.
59 del 21 marzo 1978.
Tra gli aspetti negativi va ricordato
che l’applicazione della nuova imposta sull’intero ammontare del canone (e non più sull’85 o sul 59,5%)
comporta che il canone, ancorché
non assoggettato ad Irpef e addizionali, concorrerà per intero a determinare l’ammontare dei requisiti
reddituali per il riconoscimento della
spettanza o per la determinazione
F.I.M.A.A.
mediare 35
Tabella 2
LOCAZIONE A CANONE LIBERO - DURATA 4 ANNI RESIDENZA DEL CONTRIBUENTE: ROMA
regime ordinario
Canone
cedolare secca
regime ordinario
cedolare secca
96.000
96.000
96.000
96.000
3.660
0
3.660
0
Canone lordo
99.660
96.000
99.660
96.000
Irpef - addizionali
22.421
Aggiornamento Istat
Detrazioni imposta
0
Detrazioni per oneri
0
Bollo e registro (al 50%)
22.421
-2.487
20.160
-142
1.025
20.160
1.025
Carico fiscale
23.446
20.160
20.817
20.160
Canone netto
76.214
75.840
78.843
75.840
Soggetto che non possiede altri redditi e non ha detrazioni
della misura di deduzioni, detrazioni
o benefici di qualsiasi titolo, nonché
per la determinazione dell’indicatore
della situazione economica equivalente (I.S.E.E.E.), di cui al decreto
legislativo 31 marzo 1998 n.109. In
altre parole, ad esempio, la scelta
della “cedolare” potrà comportare
36 mediare
F.I.M.A.A.
soggetto con figlio a carico e detrazioni per oneri
una riduzione della misura delle detrazioni per familiari a carico, oppure
potrà comportare che un familiare
risulti non più a carico, oppure ancora che le tasse universitarie per
i figli siano più elevate, e così via.
Occorre anche sottolineare che,
in particolare i soggetti che oltre al
reddito dei fabbricati locati non posseggono altri redditi, o li posseggono in misura modesta, potrebbero
non avere Irpef sufficiente e perdere
quindi, in tutto o in parte, oneri deducibili o detrazioni d’imposta, che
non possono detrarsi dalla cedolare.
Altro elemento di incertezza è costituito dalla circostanza che il decreto
ha sbloccato il potere di deliberare
le aliquote dell’addizionale Irpef per
i comuni che non l’hanno istituita e
per quelli che hanno applicato una
aliquota inferiore allo 0,40%, per cui
potrebbe non essere facile determinare il risparmio di imposte per gli
anni successivi (basti pensare che
Milano è tra i Comuni che non hanno deliberato alcuna addizionale).
Volendo fare un discorso di carattere generale, si può ragionevolmente affermare che la “cedolare” è
conveniente laddove il proprietario
possieda redditi al di sopra di una
certa soglia: oltre i 15mila euro, se
la tassazione riguarda un contratto
di locazione a canone concordato,
oltre i 28mila euro, se la tassazione
riguarda un contratto di locazione a
canone libero. Nella tabella 1 che
segue, viene posta a confronto l’incidenza dell’Irpef e delle addizionali
(sul canone forfettariamente ridotto)
con quella dell’imposta sostitutiva,
ipotizzando che il contribuente risieda in un comune ove le addizionali
incidono complessivamente nella
misura dell’1,20%.
Al di là di questa regola “empirica” di
carattere generale, il calcolo di convenienza non può che essere fatto
caso per caso, tenendo conto della
situazione personale del locatore.
Qui possiamo solo fare un esempio
che dia un’idea della complessa questione. Immaginiamo un contribuente residente a Roma, che possiede
un immobile locato a 2mila euro
mensili e, ipotizzando due diverse situazioni personali, vediamo gli effetti
della scelta per uno o l’altro regime.
Nell’esempio, viene ipotizzato che
nel 2011 l’aliquota dell’addizionale
regionale nel Lazio sia pari all’1,40%
(allo stato, infatti, non si sa se si verificheranno le condizioni di deficit
sanitario che porterebbero, come è
stato nel 2010, l’aliquota all’1,70%).
Tale aliquota è stata lasciata ferma
negli anni successivi, così come è
stata lasciata ferma l’aliquota dell’addizionale comunale per Roma, nella
attuale misura dello 0,90%.
Come si può rilevare dal primo
esempio, considerando l’intero periodo di durata del contratto, la scelta appare pressoché ininfluente, se
il contribuente non possiede altri
redditi, ma la cedolare si rivela su-
off
di
icina
luce
bito svantaggiosa, solo che il contribuente abbia un figlio parzialmente
a carico e possa far valere delle detrazioni, ad esempio per spese di
ristrutturazione dell’immobile o per
spese mediche. Il calcolo si complica ulteriormente ove il contribuente
possegga diversi fabbricati locati (ma
l’interessato potrebbe optare per la
cedolare solo per alcuni), oppure
ove i proprietari siano più d’uno (ma
l’opzione di uno non vincola gli altri).
In conclusione, le principali variabili
da considerare sono:
• la tipologia del contratto di locazione, in quanto, ove si tratti di
un contratto da stipulare ex novo,
è preliminare la scelta della forma
di locazione (a canone concordato
o a canone libero), che comporta
diverse basi imponibili per l’Irpef
e diverse aliquote ove si opti per
la cedolare;
• l’importo degli altri redditi, che
incidono sulla aliquota marginale
Irpef eventualmente gravante sul
canone;
• il numero degli immobili locati,
atteso che, nell’ipotesi in cui siano
più d’uno, potrebbe essere conveniente optare per la cedolare solo
per alcuni;
• la presenza di oneri deducibili,
quali importi versati alla previdenza complementare, contributi per
i lavoratori domestici, spese di ristrutturazione del patrimonio edilizio, etc., che potrebbero essere in
tutto o in parte persi, ove con l’opzione per la cedolare non vi fosse
più capienza di imponibile Irpef.
Vi sono poi le variabili “incerte” (l’andamento dell’indice Istat la misura
delle addizionali) che rendono la scelta ancor più complessa. Occorre tuttavia ricordare che il provvedimento
di attuazione emanato il 7 aprile dal
direttore dell’Agenzia delle entrate
dispone sì che l’opzione vincolerà
il locatore per l’intero periodo di durata del contratto (o per il periodo di
durata residua, se esercitata successivamente alla prima annualità), ma
prevede anche che l’opzione potrà
essere revocata in ciascuna annualità
contrattuale successiva.
PROSPETTIVE
LUMINOSE
mediare 37
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F.I.M.A.A.
IL PUNTO SINDACALE
FIMAA PUNTA
SULLA CRESCITA
ANALISI ORGANIZZATIVA
DEI SUOI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITà
di Rossano Asciolla
Segretario Generale FIMAA/Confcommercio
C
rescita. Questo il filo rosso
che ha unito quell’intuizione
iniziale nel lontano 1956 alla
presenza di oltre 100 sindacati FIMAA provinciali nell’attuale 2011
e così a confermare FIMAA quale
associazione di rappresentanza più
antica e consistente del settore.
Dalla forte esigenza nel periodo postbellico di garantire professionalità e
correttezza alla figura del mediatore,
passando per il boom economico e
quindi per quello edilizio, negli anni
della “ricostruzione dell’Italia” – in
cui nasceva la figura del mediatore
immobiliare, lo sviluppo moderno
38 mediare
F.I.M.A.A.
delle associazioni di categoria rappresentanti il mediatore professionista, differenziatosi nella tripartizione
attuale di merceologico, immobiliare
e creditizio – ciò che ha sempre sostenuto quella volontà di unione e
coordinamento territoriale, quel desiderio di dare forza e voce comune
alle differenti realtà locali è stata la
voglia di crescita.
Crescita della Federazione, della sua
rappresentanza e forza politica, crescita dei suoi associati.
FIMAA è cresciuta all’interno del sistema Confcommercio, così come
le FIMAA provinciali sono nate e
cresciute all’interno delle Ascom e
delle Unioni, ma FIMAA è cresciuta
perché in oltre cinquant’anni quel filo
rosso l’ha afferrato, stretto, e – come
è raccontato da Teseo secoli prima –
l’ha usato per camminare nel labirinto delle regolamentazioni statali e dei
riconoscimenti professionali.
Crescita è ancora la parola che
guida FIMAA. Crescita è ancora
un obiettivo di FIMAA.
L’idea di crescita, e di una crescita
che non fosse solo numerica o monetaria, ha portato quattro anni fa,
per poi riconfermarlo oggi, alla realizzazione di un progetto di analisi
organizzativa della Federazione, realizzato sotto forma di questionario
destinato a chi nella e per la FIMAA
lavora, volto a raccogliere l’opinione
dei presidenti e segretari provinciali
e regionali sugli obiettivi e sulle strategie della Federazione a livello nazionale e locale, nell’ottica di un costante miglioramento delle politiche
di sviluppo associativo.
Affidandosi ad una società di ricercatori universitari e di consulenti – la
“C.O. Gruppo” – che operano da
molti anni a fianco di imprese pubbliche e private, e soprattutto al lavoro
del Prof Giuliano Nicolini dell’associazione Ricerche sulle organizzazioni complesse dell’Università di
Bologna, FIMAA vuole verificare, a
distanza di quattro anni dal precedente elaborato, il percorso finora svolto
dalla Federazione.
Tale percorso di lavoro, volto ad
elaborare il “Piano di Sviluppo
Associativo di Fimaa” (cd.PSA),
rappresenta il progetto in cui FIMAA
individua i propri obiettivi istituzionali,
affinché i competenti Organi Federali li traducano in obiettivi specifici
di medio periodo (tre anni), e li coniughino ulteriormente in progetti di
azioni annuali, definendo per ciascuno di essi obiettivi, azioni, budget e
responsabilità.
L’obiettivo è dare sostanza alle strategie associative attraverso progetti
ed iniziative specifiche, coerenti con
le strategie stesse ed integrati tra di
loro, cercando di individuare le azioni più urgenti e di definire scale di
priorità su cui concentrare gli sforzi
che consolidino la crescita di FIMAA.
Il PSA fornisce alla Federazione un
metodo per gestire, inoltre, la relazione con il proprio ambiente di riferimento che non è solo il mondo
associativo ma anche le istituzioni, il
territorio e la società civile. In tale ottica le domande proposte consentono l’analisi degli scenari economici e
del futuro dell’attività imprenditoriale
professionalizzata, tema di particolare rilevanza per la FIMAA soprattutto in considerazione dei mutamenti
normativi recentemente avvenuti e
di quelli ancora in corso, e della più
generale evoluzione del mercato.
I processi di liberalizzazione e di aumento del numero degli operatori di
mercato potrebbero portare, infatti,
ad un rapido cambiamento dello scenario per la professione di intermediazione: capire il cambiamento e
come relazionarsi ad esso vuol
dire “crescere”, pur rimanendo
saldamente ancorati ai propri
obiettivi sindacali ed istituzionali
di tutela della categoria e di sostegno degli associati.
C’è poi l’assetto istituzionale della
Federazione, che il progetto vuole
analizzare. In particolare, l’equilibrio
e l’efficacia delle relazioni tra il livello
nazionale e le FIMAA provinciali, lo
sviluppo delle strutture locali e soprattutto della nuova categoria organizzativa delle Federazioni Regionali
FIMAA e dei relativi Organi.
Su questo piano la crescita equivale
a porre attenzione alle risorse (economiche ed umane) che il sistema
FIMAA è in grado di esprimere, quale peso e quale credibilità istituzionale, diffusione sul territorio, motivazioni e competenza dei gruppi dirigenti.
Tutto ciò è volto l’aumento degli associati ed al conseguente aumento
di rappresentatività, nonché al rafforzamento del livello Nazionale.
Tutto ciò è necessario per trovare
comuni regole che perseguano l’unità e la compattezza federale, che
diano sostegno agli associati, che
sviluppino e potenzino le Fimaa provinciali ed i nuovi Organismi Regionali: tutto questo à la sfida di Fimaa
per il futuro.
Per tutto questo passa quel filo rosso. Per tutto questo passa la CRESCITA della nostra Federazione.
F.I.M.A.A.
mediare 39
Il Castello di Mussomeli
FOCUS
SICILIA
MILLE e UNO I MOTIVI PER ACQUIsTARE UN IMMOBILE IN SICILIA,
DOVE IL MERCATO IMMOBILIARE GODE DI INVESTITORI
PROVENIENTI DA EXTRAREGIONE
di Antonino Nicolosi Presidente FIMAA Sicilia
I
l mercato immobiliare del territorio
siciliano, come si leggerà provincia
per provincia, ha delle peculiarità
uniche e variegate. La possibilità di
acquistare un immobile di qualsiasi
tipologia, dal residenziale alla casa
vacanze, dall’azienda agricola all’immobile commerciale, fatte salve alcune zone topiche rappresenta ancora
40 mediare
F.I.M.A.A.
un investimento che risulta sotto dimensionato in rapporto alle qualità
intrinseche del bene e alle potenzialità
legate allo sviluppo del territorio e alla
qualità della vita. Poter godere di percorsi enogastronomici con prodotti e
gusti unici, passare da una sana discesa sugli sci ad un bagno ristoratore
al mare in non più di trenta minuti o
magari percorrere la storia plurimillennaria della nostra terra con la sobrietà
e l’ospitalità siciliana, è il vero valore
aggiunto. La voglia di investire in Sicilia con capitali provenienti da altre
realtà economiche mette in secondo
piano i problemi del credito ed il parziale ristagno dell’economia comune
a quasi tutte le realtà nazionali.
Antonino
Nicolosi
CATANIA
La città di Catania e la sua provincia
sono il centro della maggiore conurbazione siciliana.
Se consideriamo, infatti, l’area metropolitana, essa conta 765.623 abitanti su un totale di 1.100.000 in provincia, rileviamo che è la più densamente popolata della Sicilia. Catania,
inoltre, è il comune non capoluogo di
regione più popoloso d’Italia.
La provincia etnea è caratterizzata
da paesaggi tanto diversi da renderla
unica in tutto il mondo.
Il mare, l’Etna (il vulcano più alto
d’Europa) con le sue piste da sci internazionali e il suo Parco, la piana
di Catania (la più estesa area coltivata in Sicilia) e l’Oasi del Simeto (il
più esteso fiume della Sicilia) fanno
di questo territorio la caratteristica
esclusiva che ha determinato nei
secoli anche le svariate dominazioni, i cui resti oggi arricchiscono il
patrimonio artistico, architettonico
e culturale.
Il centro storico di Catania e di Caltagirone (comune importante della
provincia) sono stati dichiarati dall’UL’aeroporto di Catania
Catania
nesco Patrimonio dell’Umanità nel
2002.
Nella provincia troviamo tre grossi
centri: Acireale (50.000 abitanti),
Paternò (50.000 abitanti) e Caltagirone (40.000 abitanti) i primi due
dei quali hanno sviluppato attorno
a sé dei sub-sistemi urbani, che
gravitano attorno ad essi, ed a loro
volta attorno al sistema principale il
cui fulcro è Catania. L’altro comune
è al centro del territorio calatino ed
è famoso per l’eccezionale patrimonio monumentale e per l’arte della
lavorazione della ceramica, oltre ad
una vasta area di coltivazioni tipiche.
La provincia catanese con la città di
Catania è certamente il polo economico principe della Sicilia per capacità di attrazione di investimenti nei
settori della innovazione tecnologica
(Etna Valley), dell’agroalimentare, della cultura, del turismo.
I fattori di questo successo economico sono da individuare nel posizionamento strategico della Provincia
di Catania all’interno dell’isola più importante del mediterraneo, supportato da infrastrutture di livello quali por-
to (161.000 semirimorchi e 100.000
passeggeri), aeroporto internazionale
(6.500.000 passeggeri), autostrade.
Questo continuo fermento viene trasferito alla città di Catania e ai suoi
abitanti.
Il capoluogo, infatti, possiede un’intensa vita notturna, riconosciuta come una delle città più movimentate
a livello europeo per divertimento e
intrattenimento grazie ai suoi caffèconcerto e le centinaia di localini e
di attività di ristorazione al centro
storico.
Analizzati questi elementi diventa
chiaro il motivo per il quale il mercato
immobiliare della provincia di Catania
è tra i più attivi di Italia.
Gli immobili e il relativo mercato nella
provincia etnea seguono un andamento completamente disgiunto dal
mercato del sud Italia.
Di seguito e in sintesi si riportano i
valori minimi e massimi espressi in
euro al mq, suddivisi tra Catania col
suo centro e il suo semicentro, l’hinterland e i comuni più rappresentativi
in ordine al numero di abitanti della
provincia:
Comuni
Residenziali
Commerciali
Catania centro/mare
1.800 - 3.500
2.500 - 9.000
Catania semicentro
2,000 - 2.500
1.900 - 4.000
Hinterland
1.100 - 1.800
900 - 1.700
Acireale
1.000 - 1.900
1.300 - 2.100
Paternò
650 - 1.300
1.100 - 2.700
Caltagirone
900 -1.200
1.200 - 3.500
F.I.M.A.A.
mediare 41
2.200 euro per gli immobili a carattere prevalentemente residenziale; da
2.200 a 3.000 euro per gli immobili
situati nella zona costiera. Ricercatissimi i bagli con quotazioni elevate.
Questo induce a una riflessione importante. Gli investimenti futuri infatti dovranno essere mirati ad una
ulteriore riqualificazione del centro
storico e della litoranea così da contribuire all’incremento dei valori immobiliari attualmente molto bassi
rispetto alla potenzialità di questo
estremo lembo del territorio italiano.
Ragusa
RAGUSA
La giovane provincia di Ragusa nata
nel 1926 è situata nella parte sudorientale dell’isola e si estende su
un territorio di 1.600 chilometri quadrati con le città barocche Patrimonio dell’Unesco, i carrubeti, gli oliveti
che degradano dolcemente verso le
spiagge di sabbia finissima, e con un
clima gradevole per la maggior parte
dell’anno è una delle province della
Sicilia che ha più potenzialità di sviluppo soprattutto turistico.
Se guardiamo al mercato immobiliare della provincia di Ragusa, possiamo tranquillamente affermare
che a confronto delle altre province
della Regione, Ragusa è in estremo
fermento e questo grazie ad una serie di fattori che fanno presagire un
imminente sviluppo immobiliare e a
un interesse per questo meraviglioso pezzo di Sicilia anche da parte di
investitori stranieri, fenomeno già
in atto. Gli ultimi fattori che hanno
contribuito allo sviluppo sono stati
la realizzazione da circa un anno di
uno dei più grandi campi di golf del
Sud, Donnafugata Resort, dove è già
stato ospitato il primo torneo internazionale, e il porto turistico di Marina
di Ragusa con mille posti barca.
42 mediare
F.I.M.A.A.
È in fase di completamento l’aeroporto di Comiso che dista circa 13
chilometri; è in fase di appalto l’autostrada Ragusa-Catania che consentirebbe una maggiore sinergia tra i
due aeroporti della Sicilia orientale,
l’aeroporto internazionale di Catania
e quello di Comiso, fondamentale
per un ulteriore sviluppo turistico di
questa parte della Sicilia.
Tra le altre attrattive possiamo includere le bellezze di Ragusa Ibla, Modica e Scicli, Patrimonio dell’Unesco, i
prodotti tipici della nostra terra quali
olio, formaggio, vino tutti prodotti di
eccellenza, il più alto numero di oli
Dop, una delle poche Docg del Sud,
il Cerasuolo di Vittoria, formaggi tra
i migliori in Italia come Ragusano
Dop.; senza dimenticare gli innumerevoli percorsi enogastronomici come le spiagge iblee diventate
famose anche, grazie, al fenomeno
Montalbano.
In funzione di tutti questi fattori l’andamento del mercato immobiliare
della provincia è stato influenzato
positivamente.
Se vogliamo dare qualche numero,
queste sono le cifre da mille a 2mila euro per gli immobili situati nelle
zone di interesse storico; da 1.500 a
SIRACUSA
«Avete spesso sentito dire che
Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua
fama non è usurpata: occupa una
posizione molto forte, e inoltre
bellissima da qualsiasi direzione
vi si arrivi, sia per terra che per
mare, e possiede due porti quasi
racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno
ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all’altra
estremità. Nel punto di contatto,
la parte della città chiamata l’isola, separata da un braccio di
mare, è però riunita e collegata
al resto da uno stretto ponte.
La città è così grande da essere considerata come l’unione di
quattro città, e grandissime: una
di queste è la già ricordata “isola“ (oggi Ortigia il centro storico)
che, cinta dai due porti si spinge
fino all’apertura che da accesso
ad entrambi…». Scrivera così di
Siracusa il grande Cicerone (Verrine, II 4, 117-119), che non a caso
descrive la città parlando più volte
dei porti (porto Lachio o porto piccolo e l’immenso porto grande, tra i
più grandi bacini naturali del Mediterraneo). Entrambi furono fino agli anni
Cinquanta del secolo scorso risorsa
e fonte dell’economia siracusana.
Negli anni Sessanta a nord della città
si insedia il più grande polo industriale del sud. La città si quadruplica, al
boom economico segue quello edilizio, il centro storico si svuota fino
alla fine degli anni Ottanta.
Siracusa
Nel 1990 il Piano di recupero del centro storico diventa norma urbanistica
della città. Comincia la rinascita, in
un ventennio viene riqualificata Ortigia con i suoi quartieri, unico condensatore sociale e “salotto buono”
di Siracusa.
Oltre alla riqualificazione del centro
storico si apre alla ricettività turistica
quintuplicando i posti letto disponibili, ma soprattutto parte definitivamente il progetto del porto turistico
in corso di costruzione. Le vocazione
naturale di Siracusa finalmente torna
ad essere futuro e volano dell’economia locale. Il centro storico come
ovvio comprende tipologie edilizie
diverse dalle più popolari case dei
pescatori della “Graziella” insieme
al quelle della “Giudecca”, ad architetture barocche e di pregio che si
affacciano sul porto naturale. I valori
vanno dai 1.400 ai 3.600 euro al mq.
Il resto della città, come si diceva, è
stato per il 70% costruito tra gli anni
Sessanta e Settanta e i valori si attestano tra i mille e i 1.400 euro al mq.
Il nuovo Prg approvato definitivamente nel 2007 ha aperto alle nuove edificazioni sovradimensionando forse
le necessità abitative della città con il
rischio di lasciare in disuso e inattivo
tanto patrimonio immobiliare. I valori delle nuove costruzioni vanno dai
2.200 ai 3.200 euro al mq.
ENNA
Il mercato immobiliare della provincia di Enna presenta delle eccezioni
rispetto al mercato nazionale. Se è
vero che i prezzi negli ultimi due anni
hanno subito una discesa, è anche
vero che la domanda di acquisto
di immobili residenziali è rimasta
immutata. Il non facile accesso ai
finanziamenti ha, più di ogni altra
cosa, determinato l’abbassarsi dei
prezzi degli immobili. Da metà 2010
ad oggi, si rivela un andamento dei
prezzi sostanzialmente stabile, con
una richiesta di acquisto costante. Si
sono invece allungati i tempi per la
vendita degli immobili, oggi in media
tra i quattro ed i sei mesi.
Enna
Quotazioni immobiliare Enna e provincia
Località
ENNA Residenziale
PIAZZA ARMERINA Residenziale
Centro
Semiperiferia
Periferia
2.000/2.300
1.700/1.400
1.100/800
900/700
800/600
900/700
NICOSIA Residenziale
1.400/1.000
1.000/700
500/400
TROINA Residenziale
400/300
700/600
650/450
LEONFORTE Residenziale
800/600
700/600
500/400
BARRAFRANCA Residenziale
600/500
600/500
750/650
VALGUARNERA Residenziale
700/600
600/500
750/550
Quotazioni Euro/Mq. riferite ad abitazioni in buono stato d’uso.
F.I.M.A.A.
mediare 43
Piazza Armerina di Enna
PALERMO
Il 2010 si è chiuso con una contrazione dei prezzi media su tutto il territorio della città di Palermo del 4%.
Tale dato va a sommarsi ad un 2009
che aveva registrato una perdita media sempre del 4% ed un 2008 con
una contrazione media dei prezzi
del 7,1%.
La zona che ha subito una contrazione maggiore è il centro della città,
dove si è verificato un calo dei prezzi
per tipologie immobiliari abitative in
condizioni medie e composte da 3 o
4 vani del 4,7%.
Nell’ambito della zona centro il quartiere che ha avuto il calo maggiore è
quello del Tribunale/Olivuzza dove
si è evidenziata maggiormente la
mancata propensione all’acquisto
44 mediare
F.I.M.A.A.
delle famiglie dovuta alla presenza
di redditi bassi che la stretta creditizia attuata dalle banche ha estromesso o marginalizzato dal mercato
del credito.
A maggior dimostrazione di ciò poi
si evidenzia la presenza di investitori
che acquistano immobili per trarne
un reddito e conseguentemente disponibili solo verso quegli immobili
dove il prezzo richiesto risulti vistosamente competitivo.
Le quotazioni della zona del centro
storico intorno a piazza Marina e al
mercato di Ballarò hanno subito per
il 2010 un calo del 4.1% e la propensione per il primo semestre del 2011
risulta mantenere, su base annua, la
stessa percentuale di contrazione.
Tant’è che la maggior parte delle
contrattazioni è stata conclusa soprattutto da investitori. Nel primo semestre del 2011 si è riscontrata una
ripresa degli acquisti degli immobili
signorili in stabili d’epoca in special
modo intorno alla zona di piazza Marina, che presenta, nell’ambito del
centro storico, il mercato più prestigioso, caratterizzato da abitazioni
che sono state oggetto di riqualificazione nel corso degli ultimi anni e
che ora si vendono a prezzi medi di
2.800/3.400 euro al mq.
Mentre nelle altre zone più popolari
i prezzi per soluzioni da ristrutturare sono di 500/800 euro al mq. In
zona il taglio più diffuso è il trilocale
intorno a 70 mq, tipologia che non richiede investimenti particolarmente
impegnativi e questo ha contribuito
a frenare la caduta dei valori degli
immobili.
In lieve aumento le quotazioni delle
abitazioni nella zona del Michelangelo/Strasburgo dove si segnala
una sostanziale tenuta a Cruillas e
Lazio-Campania-Sperlinga, anche
se questi quartieri provengono da tre
anni di prezzi in caduta libera rispetto
ad altre zone della città.
Nel quartiere di Cruillas nella prima
parte del 2011 si è comunque registrato un aumento delle compravendite, anche se ciò non si è tramutato
in un aumento dei prezzi.
Ad acquistare sono state soprattutto
coppie giovani che hanno ricercato
trilocali. Si sono preferite le condizioni in buono stato di conservazione ed
il capitale medio da destinare all’acquisto è intorno a 130-150mila euro.
Nella zona di viale Lazio, via Campania e via Sperlinga, nella prima parte
del 2011, si è registrato un lieve aumento delle compravendite grazie
alla caduta dei prezzi avuta negli anni 2009 e 2010 attestandosi mediamente a valori di 2.000/2.400 euro
al metro quadro.
Nell’area di Brancaccio/Basile si
segnala una contrazione delle quotazioni del 2,4%.
Tra i quartieri dell’area citata la maggior diminuzione dei valori si è verificata nella zona Tukory.
Gli acquirenti della zona sono prevalentemente investitori che acquistano per i figli studenti oppure che
provengono dai paesi dell’hinterland
e dalle altre province siciliane e che
acquistano l’immobile per metterlo
a reddito.
La domanda si concentra soprattutto
su tagli da 60/90 mq su cui investire
cifre medie di 75-100mila euro. Le
abitazioni maggiormente apprezzate
sono quelle situate lungo corso Tukory che collega la Stazione Centrale di Palermo ed il Polo Universitario
e di conseguenza è comodo per gli
studenti fuori sede.
Positivo l’andamento del mercato
immobiliare nel quartiere di Bonagia dove sono in corso una serie di
interventi per migliorare i servizi della
zona tra cui la creazione di un nuovo
complesso scolastico e di aree verdi.
Il quartiere, che sorge alla periferia della città, presenta comunque
prezzi abbastanza contenuti da 800
a 1.500 euro al mq.
Infatti l’offerta immobiliare include
soprattutto abitazioni in edilizia convenzionata e popolare degli anni ’50,
in particolare nelle zone di Borgo
Ulivia e Falsomiele. Mentre a Bonagia sono presenti soluzioni in edilizia
convenzionata degli anni ’80.
Nella zona di Uditore si registra
una contrazione dei prezzi del 2,4%
anche se il quartiere di viale Michelangelo ha avuto un aumento delle
quotazioni del 1,1%.
La zona, alla semiperiferia della città, ha attirato nella seconda parte
del 2010 le richieste di coloro che
avevano riscontrato l’esistenza di
prezzi più contenuti rispetto ai quartieri limitrofi.
A questo si deve aggiungere che il
quartiere ha conosciuto un intenso
sviluppo di servizi (scuole e uffici)
e di attività commerciali (un nuovo
centro commerciale).
Il taglio medio maggiormente richiesto è stato quello di 100-120 mq, preferito soprattutto da giovani coppie
che hanno acquistato la casa definitiva. Tra gli acquirenti vi sono anche
parecchie famiglie che erano in affitto e che hanno deciso di acquistare.
La zona è differenziata dal punto di
vista immobiliare e offre sia appartamenti in residence costruiti dopo
La Valle dei Templi ad Agrigento
F.I.M.A.A.
mediare 45
Palermo
gli anni ’80, concentrati in zona Scaglione/Brunelleschi e valutati a prezzi
medi di 1400/1600 euro al mq, ma
anche edificazioni popolari e palazzine private della fine degli anni ’60
ed inizi degli anni ’70 con valori medi
di 900/1.200 euro al mq. Il nuovo è
presente con appartamenti in residence nei pressi dell’Ospedale Cervello e valutati mediamente intorno
a 2.300 euro al mq. In diminuzione le quotazioni delle abitazioni nel
quartiere di Borgo Nuovo. La causa
è da ricercarsi nell’offerta immobiliare di tipologia popolare, costruita
prima del 1967 e caratterizzata dalla
presenza sul mercato, in particolare
di trilocali. La maggioranza di coloro che acquistano in zona ricorre al
mutuo, sia la disponibilità di spesa
che i prezzi delle abitazioni sono diminuiti. Ad acquistare sono per lo più
famiglie monoreddito che scelgono
soprattutto tipologie da ristrutturare.
Infatti il loro budget si aggira intorno
a 90-110 mila euro.
Nella seconda parte del 2010 nella
46 mediare
F.I.M.A.A.
zona della fiera i prezzi degli immobili sono rimasti invariati. Il mercato
residenziale del quartiere Don Orione
è movimentato prevalentemente da
famiglie alla ricerca della prima casa.
Le tipologie maggiormente richieste
sono i trilocali ed i quadrilocali; il budget di spesa medio è compreso tra
170 e 250mila euro. Si acquista in
prevalenza avvalendosi dell’aiuto di
un mutuo. Il mercato delle locazioni
è meno vivace rispetto ai semestri
precedenti ed è alimentato da lavoratori, professionisti, coppie e famiglie.
Tra le zone di pregio da segnalare viale Croce Rossa, piazza Don Bosco,
via Libertà, via Marchese di Roccaforte e traverse limitrofe. Viale Croce
Rossa è un’area residenziale, signorile e tranquilla (con residence) dove
si possono acquistare appartamenti
in condomini realizzati tra gli anni ’50
e gli anni ’70 ad un prezzo di 2.2002.700 euro al mq per un buon usato.
Quotazioni più basse si registrano in
via Sampolo dove le stesse tipologie
hanno un valore compreso tra 1.400
e 2.000 euro al mq. Sempre molto
ambite le abitazioni in via Libertà,
dove però l’offerta di immobili in
vendita è bassa.
I proprietari infatti difficilmente decidono di mettere sul mercato le proprie abitazioni; le quotazioni per un
buon usato sono di 2.700-3.200 euro al mq. Mentre è più commerciale
l’area di via Marchese di Roccaforte
caratterizzata da un’edilizia eterogenea composta da palazzine signorili
e soluzioni d’epoca.
Nelle rimanenti zone della città sostanzialmente la prima parte del 2011
è in linea con l’andamento della seconda metà del 2010 senza vistose
oscillazioni sia in diminuzione che in
aumento.
È importante comunque ribadire che
fin tanto le istituzioni bancarie non
decideranno di aprire nuovamente
l’erogazione del credito alle famiglie
il mercato continuerà ad essere asfittico e con un numero di transazioni
totali basso rispetto alle potenzialità
della quinta città più grande d’Italia.
Caltanisetta
CALTANISETTA
Caltanissetta, detta anche la provincia dei Castelli, è una provincia
della Sicilia centrale prevalentemente
collinare con altitudine media di 500
metri sul livello del mare. Tuttavia, si
possono distinguere due zone geografiche con caratteristiche morfologico-climatiche ed economiche
differenti. La zona settentrionale,
che comprende il capoluogo, è caratterizzata da valloni e dirupi, da un
tasso di inquinamento dell’aria molto basso e ad una economia basata
sul terziario e sulla pastorizia. Mancano industrie e fabbriche. La zona
meridionale è invece caratterizzata
da una temperatura più calda e da
colline che dolcemente arrivano a
congiungersi con la fertile Piana di
Gela, un’area mediamente vasta che
include la costa mediterranea. L’area
meridionale ha un’economia diversificata e, seppur rientrante nei canoni
dell’ asfittica economia del Mezzogiorno, più fiorente rispetto alla zona
settentrionale della provincia grazie
alle attività industriali e commerciali
ruotanti intorno a Gela, sede di uno
dei tre poli petrolchimici siciliani. Poco sviluppato il turismo.
L’economia poco fiorente del territorio e la disoccupazione hanno condizionato fortemente l’andamento del
mercato immobiliare. Quest’anno
la domanda abitativa, sia di nuove
costruzioni sia di riqualificazione
del patrimonio residenziale, sembra
mostrare accenni di timida ripresa,
limitati al segmento di committenza
rappresentata dalle famiglie che acquistano per uso proprio. Permangono, tra i motivi prevalenti alla base di
queste difficoltà, la richiesta di garanzie aggiuntive da parte delle banche
oltre ad una più bassa copertura del
mutuo rispetto al prezzo di acquisto
dell’immobile. In aumento la domanda delle locazioni per uso abitativo
e dell’acquisto della nuda proprietà.
Il capoluogo di Provincia non è sede
di facoltà universitarie, ne conseguono un continuo esodo dei giovani e la
mancata domanda di locazione per
uso transitorio, nonché la mancata
valorizzazione del centro storico, oggi
abitato da extracomunitari e cittadini
meno abbienti.
Congelata la domanda di immobili a
destinazione commerciale in vendita
ed in locazione, conseguenza degli
elevati prezzi richiesti e dell’apertura di diversi centri commerciali nelle
zone periferiche.
Le aree industriali sono state invase
da attività a carattere prevalentemente artigianale.
I valori: per gli immobili a destinazione residenziale a Caltanissetta e
Gela variano dai 450/1.300 euro al
mq del centro storico ai 1.000/1.400
euro delle zone periferiche di pregio;
i prezzi per le nuove costruzioni oscillano tra i 1.750/2.200 euro al mq per
Caltanissetta e i 1.300/2.000 euro al
mq per Gela. Nel capoluogo il valore medio di mercato per i villini nelle
zone periferiche di pregio è di euro
2.000 al mq.
Nelle cittadine della provincia: a San
Cataldo i prezzi medi per le nuove
costruzioni oscillano intorno ai 1.350
euro/mq; Butera si può posizionare
sino ai 900 euro al mq.
Il castello di Falconara
F.I.M.A.A.
mediare 47
TRAPANI
Centro Storico
Sorge sul promontorio che si allunga
sul versante occidentale della Sicilia.
Trapani deve il suo nome aDrepanon
che vuol dire “Falce”. Il cuore della
città è sempre stato rappresentata
dal porto collocato nel centro storico. Una magica falce nel blu del
mare, una terra visitata dai Fenici,
Greci, Romani, Arabi, Normanni,
tutti hanno lasciato piccoli o grandi
frammenti della loro cultura, e ancora oggi si possono ammirare edifici
arabo-normanni o assaporare l'atmosfera arabeggiante che pervade
i mercati rionali. Nel centro storico
possiamo leggere i segni della storia, come detto precedentemente,
ad esempio nel popolare quartiere
Casalicchio o in quello Ebraico con
il Palazzo della Giudecca. Le strade
sono valorizzate da chiese e santuari,
palazzi, ad esempio, la Cattedrale di
San Lorenzo, Chiesa del Purgatorio, il
Palazzo Vescovile, ricordiamo quello
Barocco del Municipio, Palazzo Cavarretta antica sede del Senato trapanese, le grandi fortificazioni che
difendevano la città dal mare come
il medievale Castello di Terra o il
Castello della Colombaia risultante
dall'epoca Aragonese e poi ancora
Uno scorcio dello splendido mare di Trapani
48 mediare
F.I.M.A.A.
Mura di Tramontana a Trapani
il Museo Nazionale Pepoli, il Museo
di Preistoria ospitato all'interno della
Torre di Ligny con reperti del neolitico o del paleolitico, la Biblioteca
Fardelliana e tanti altri spettacolari
monumenti che valorizzano le vie
principali del centro. Partendo dalla
Torre di Ligny, punta estrema di Trapani, le vie del centro si sviluppano
lungo il corso Vittorio Emanuele, via
Libertà, via Garibaldi, a nord via Mura
di Tramontana, lungomare Dante Alighieri, a sud viale Regina Margherita,
piazza Garibaldi, via Ammiraglio Staiti
per arrivare fino alla piazza Vittorio.
Le vie menzionate sono le più importanti e prestigiose del centro storico
dove il valore degli immobili è più
alto. La valutazione viene fatta considerando alcuni valori dell'immobile,
come ad esempio; la posizione, se si
tratta di un immobile di rilevanza storica, e tanti altri fattori da considerare
per poi stabilire orientativamente un
prezzo al metro quadrato.
Centro Storico
Mura di Tramontana
Le quotazioni mutano a seconda
della panoramicità della casa, a fare
la differenza è la vista sul mare, che
può incidere anche per oltre 300
euro/mq. sul prezzo finale; il prezzo
degli immobili orientativamente è
compreso tra i 1.500 ai 2.000 euro al mq. Ma per un appartamento
ristrutturato con vista sulle mura la
spesa arriva anche a 2.500 euro al
mq. Un ultimo riferimento allo stile
degli immobili che si affacciano sulle Mura di tramontana cioè quello
Mediterraneo, che irradia libertà e
sapore di vacanza.
Zona Centro storico (€/mq)
Tipologia
Appartamenti
Case singole
Uffici
Tipologia
Box (a corpo)
Zona Saline
La zona presa in esame è perfettamente costituita da aree ed immobili
a destinazione industriale e commerciale, e nella stragrande maggioranza
ci si riferisce a veri e propri capannoni. Siccome si ritiene che questa
tipologia di immobili non rientri negli
intenti di questo osservatorio e che
quindi meriti una trattazione a parte,
per la stesura delle tabelle si è fatto
riferimento esclusivamente alla via
Virgilio in quanto rappresenta la zona
con una più elevata densità abitativa.
La via Virgilio è da considerarsi una
della maggiori arterie, principali e
moderne della città, che si estende
quasi come naturale prolungamento
della zona Porto fino a raggiungere
i vari collegamenti con la zona industriale e le Saline. Gli immobili che insistono nella zona sono di natura prevalentemente omogenea e risultano
Da
Ristrutturato ristrutturare
-
1.200/1.500
Vendita
Locazione
€ mensili
13.000/18.000
100/150
500/800
Locazione
arredato
Locazione
3,50/6,50
3,00/4,00
Locazione
arredato
Locazione
Zona Mura di Tamontana (€/mq)
Tipologia
Zona Villa Rosina
Villa Mokarta
Per ciò che concerne invece Villa
Mokarta, possiamo dire che fino a
poco più di un ventennio fa risultava costituita da fabbricati padronali
nella stragrande maggioranza con al
massimo di due levazioni fuori terra
e con caratteristiche costruttive tipiche degli anni 1950 e finiture più o
meno modeste. Ultimamente però
questa zona non è stata risparmiata
dal proliferare di nuove costruzioni
siano esse condominiali e anche villette ultimamente nella sua estrema
periferia, aderendo perfettamente
alle ultime tendenze di mercato con
costi, in taluni casi, davvero scoraggianti. Ma è pur vero che, nonostante ciò, Villa Mokarta rimane una delle
zone del territorio trapanese con il
più alto indice di richieste immobiliari.
Nuovo
Nuovo
Da
Ristrutturato ristrutturare
Appartamenti
-
1.400/2.200
700/1.000
3,50/5,50
3,00/5,00
Case singole
-
1.700/2.500
800/1.100
4,00/6,00
3,5/5,50
Locazione
arredato
Locazione
4,00/5,00
Zona Villa Rosina Villa Mokarta (€/mq)
Tipologia
Nuovo
Da
Ristrutturato ristrutturare
Appartamenti
1.650/2.000
1.400/1.600
800/1.100
4,50/6,00
Ville
2.000/2.300
1.500/1.700
1.000/1.200
6,00/8,00
5,00/6,00
Case singole
1.900/2.300
1.600/1.800
1.000/1.200
5,00/6,00
4,00/5,00
Tipologia
Vendita
Box (a corpo) 10.000/25.000
Locazione
€ mensili
100/150
Tipologia
negozi al mq
Vendita
Locazione
1.500/1.700
6,00/8,00
Locazione
arredato
Locazione
2,50/3,50
Zona Saline (€/mq)
Tipologia
Nuovo
Da
Ristrutturato ristrutturare
Appartamenti
1.500/1.700
1.100/1.300
800/1.000
3,00/4,00
Ville
2.200/2.500
-
-
-
-
Case singole
-
1.300/1.500
1.000/1.200
3,50/4,50
3,00/4,00
Uffici
-
2.500/3.000
1.500/2.000
10,00/12,00
7,00/9,00
Vendita
Locazione
1.500/1.700
6,00/8,00
Tipologia
Box (a corpo)
Vendita
Locazione
€ mensili
-
50/100
Tipologia
uffici al mq
Le quotazioni si riferiscono ad immobili usati e in buono stato conservativo
caratterizzati da edifici condominiali
a più elevazioni fuori terra relativamente di recente costruzione e con
standard abitativi medi. La zona risulta sufficientemente dotata di servizi
e recentemente grazie all'apertura di
un secondo passaggio a livello che la
collega direttamente con la via Fardella, anche la sua viabilità è risultata
notevolmente migliorata.
F.I.M.A.A.
mediare 49
Veduta panoramica di Savona dalla fortezza del Priamar
FOCUS
SAVONA
ALLA SCOPERTA DI UNA DELLE PROVINCE PIÙ AFFASCINANTI D’ITALIA E
DEL SUO MERCATO IMMOBILIARE DIVISO TRA TURISTICO E RESIDENZIALE
di Stefano Persenda Presidente FIMAA Savona
D
dalle dolci colline fino ad arrivare sul mare in un battito
d’ali. Il territorio della provincia di Savona si estende su una
superficie di 1.545 km/q per un totale di 287.400 abitanti presentando un’incredibile varietà e bellezza
di ambienti, che si apprezzano sia
lungo la riviera che nelle meno conosciute, ma altrettanto incantevoli,
località dell’entroterra. La ricchezza
della natura è fatta di estesi boschi,
torrenti e fiumi ricchi di acque, vette
(ricordiamo che il confine tra le Alpi e gli Appennini passa proprio da
qui), un mare particolarmente carico
di fascino, in una mirabile sintesi di
antichi borghi e “fasce” di oliveti lungo la Riviera, e di nuclei rurali che si
sviluppa in 69 Comuni.
La provincia di Savona è il cuore della
riviera ligure di ponente. La vocazione turistica savonese si manifesta,
soprattutto sul litorale marino, con
50 mediare
F.I.M.A.A.
coste protette dai monti che si presentano varie ed attraenti, con ampie
spiagge sabbiose e con tratti ciottolosi o rocciosi.
Percorrendo la costa da Andora
(estremo occidente della provincia),
tra un promontorio e l’altro si incontrano paesi visitati e conosciuti a livello internazionale, da Laigueglia
alla vicinissima e illustre Alassio,
mondana ed elegante, uno dei più
ampi tratti di arenile dell’intera costa
ligure lungo circa 4 chilometri con la
suggestiva isola Gallinara in fronte
a poco più di un miglio dalla terra
ferma, formata da sabbia quarzosa
finissima. Oltre il porto turistico di
Alassio, la costa procede rocciosa
fino ad Albenga che si sviluppa in
una vasta piana (la più ampia della
regione) che favorisce l’insediamento di variegate coltivazioni in serra,
vere e proprie aziende talvolta di
notevoli dimensioni note per fiori,
frutta e varie essenze esportate in
tutto il mondo. Risalendo verso il
capoluogo si incontra Ceriale, poi
Borghetto S. Spirito, con l’inizio di
un tratto di costa quasi rettilineo fino
ad arrivare alle pianeggianti spiagge
formate da arenili di Loano, Pietra
Ligure e Borgio. Belle spiagge sabbiose le vanta anche Finale Ligure,
frequentatissima anche da stranieri
Stefano Persenda
in prevalenza tedeschi, Varigotti e
l’incantevole Baia dei Saraceni. Proseguendo verso oriente si arriva a
Noli, antica repubblica marinara inserita nei “Borghi più belli d’Italia”, il
cui incantevole centro storico è stato
immortalato anche da Dante («vassi
in Sanleo e discendesi in Noli», Canto IV del Purgatorio). Verso la parte
orientale della provincia troviamo il
litorale sabbioso di Spotorno, poi,
dopo due curve, c’è la finissima
spiaggia di Bergeggi con l’isolotto
omonimo. Sede di balneazioni imperdibili Capo di Vado Ligure, invece, è punto di partenza dei traghetti
per la vicina Corsica.
Infine, Savona dominata dalla fortezza del Priamar, dove in epoca medioevale sorgeva il nucleo abitativo
le cui carceri ospitarono, tra gli altri,
Giuseppe Mazzini, che lì concepì
“La Giovane Italia”. Il capoluogo ha
puntato in questi anni su una notevole espansione del porto situato
in prossimità del centro cittadino:
l’eccellente lavoro dell’autorità portuale ha implementato la logistica e
ha conferito all’intero polo portuale
una considerevole rilevanza e offrendo importanti sbocchi al mare alle
industrie piemontesi e lombarde.
Una moderna ed efficiente stazione
marittima, da anni meta di imbarco/
scalo di una delle compagnie navali
più prestigiose nel campo crocieristico, ha elevato notevolmente il
flusso di persone in visita alla città.
Savona ha sviluppato soprattutto
attività direzionali e legate al mondo del terziario, con una richiesta
immobiliare legata in modo rilevan-
savona
Secondo una recente indagine in Italia i tempi medi di vendita degli immobili sono in aumento. Ad esempio, le tempistiche nei capoluoghi di
provincia hanno una media di 195 giorni. Savona rispecchia questa tendenza con i suoi 180 giorni circa.
Dopo vent’anni d’attività in questo settore, posso dire che quello dei tempi di vendita maggiormente diluiti nel tempo non è un problema attuale;
ormai, si sono allungati da diversi anni e 180 giorni non rappresentavano
un così elevato periodo, ma decisamente medio.
C’è da dire, comunque, che il protrarsi di queste tempistiche deriva spesso da un rapportarsi con la vendita in modo non ottimale. Innanzitutto,
bisognerebbe affidarsi sempre a professionisti regolari, chiedere l’iscrizione certificata al mediatore, assicurarsi che si sta operando con un agente
immobiliare a tutti gli effetti. Purtroppo esiste un forte abusivismo della
professione anche nella nostra provincia, e in misura maggiore quando
usciamo dalla città e analizziamo le località a forte propensione turistica della costa. L’operatore è fondamentale, un buon professionista può
diminuire i tempi: un mediatore capace configura uno studio del valore
dell’immobile, un’accurata perizia, concorda col proprietario un iter per la
vendita secondo il suo stile professionale. Quindi, una procedura adeguata
riduce i tempi di realizzo anche in momenti di contrazione del mercato.
Uno degli obiettivi della nostra Fimaa è sia la crescita dell’operatore, per
andare incontro alle esigenze del mercato, sia di istruire il consumatore
finale ad informarsi sull’effettiva disponibilità dei requisiti del mediatore
con cui si interagisce. Sarà così più semplice per le parti porsi nella maniera giusta e in osservanza delle obbligatorie regole.
Per quanto riguarda le quotazioni, Savona città varia dai 1.200/3.500 euro
al mq per arrivare a quote massime che sfiorano anche gli 8.000/9.000
euro al mq (escluse nuove costruzioni) nelle località costiere ad alta vocazione turistica (Alassio, Laigueglia, Finale, Varigotti, Noli). L’entroterra
è decisamente con punti di quotazione più moderati fino ad arrivare ai
centri di dimensioni più ridotte hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Forte per il comparto immobiliare l’introito derivante dalle locazioni turistiche, soprattutto per le zone balneari, chiaramente racchiuso nei mesi
primaverili/estivi, anche se il clima mite della costa porta all’aumento della
richiesta anche nei mesi climaticamente più rigidi. Locazione ad indirizzo
residenziale, invece, per Savona ed i centri dell’entroterra.
F.I.M.A.A.
mediare 51
Isola Gallinara
te al settore residenziale sia per la
compravendita sia per la locazione.
Si procede verso le spiagge arenose di Albisola (notissima per la sua
ceramica già nel ‘500, raggiunse
grande sviluppo nei secoli XVII e
XVIII ed è tuttora viva con decine
di botteghe da cui escono prodotti
di grande valore e creatività), Celle
Ligure e di seguito Varazze (che
rappresenta con la pineta dei Piani
di Invrea di Varazze l’estremo oriente
della provincia) località dotata di ampia spiaggia e di un porto turistico di
recente costruzione molto frequentato. Le spiagge di Savona e in gran
parte della costa hanno ottenuto la
Bandiera Blu nel 2002, 2003, 2004,
2005, 2006, 2007, 2009 e 2010,
unitamente al porto turistico della
Vecchia Darsena che ha ottenuto
52 mediare
F.I.M.A.A.
il medesimo riconoscimento negli
stessi anni (2008 compreso) per
la qualità dei servizi e dell’approdo.
L’entroterra è fortemente rappresentato dalla Valle Bormida, dove troviamo importanti centri come Cairo
Montenotte e Carcare Altare.
Quest’ultima, guardiana del valico
omonimo, rivestì notevole importanza strategica e fu teatro della battaglia napoleonica (1796), che vide
la vittoria di Napoleone Bonaparte
sugli Austro-Piemontesi.
Ma la sua tradizionale operosità
si manifesta ancora oggi con l’arte vetraria, introdotta poco dopo il
Mille e sviluppata nel XV secolo.
Pontinvrea e Sassello nella valle
erano notissime per la raccolta di
pregiatissimi e gustosi funghi. La
provincia di Savona è caratterizzata
da un territorio estremamente vario
che consente di effettuare numerose scoperte in un ambiente naturale
ancora integro, ricco di storia, di arte
e cultura, dove è possibile scoprire
antiche tradizioni. Mare, pesca ma
anche salvaguardia marina che si
concretizza anche attraverso visite
nell’area prospiciente la costa savonese che ospita il Santuario dei
Cetacei, meta di studiosi e visitatori.
E poi, escursioni di ogni tipo, fino a
tratti suggestivi sull’Alta Via dei monti liguri, un percorso che si estende
per tutta la Liguria. Non mancano
nemmeno terziario e insediamenti
agricoli, dai vigneti al raffinatissimo olio d’oliva. Non solo costa, ma
un’entroterra che si raggiunge da
dolci colline, che sono ristoro per gli
occhi e per l’anima.
PROPOSTE EDITORIALI
IN LIBRERIA CON FIMAA
Redattore:
R. Dalla Rosa
Editore:
Terre di Mezzo
Autore:
Gianni Fantoni
Editore:
Baldini & Castoldi
Editore:
Franco Angeli Editore
56 mediare
F.I.M.A.A.
Casa tossica
Dalla cucina alla camera da letto come difendersi dai veleni domestici
Non bastavano le auto: l’inquinamento può essere anche dentro casa, prodotto
da vernici, colle, detersivi, acari, muffe, batteri, amianto, ma anche da stufe,
camini, impianti di riscaldamento, condizionatori...
Questa guida pratica, realizzata in collaborazione con l’Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), spiega dove si annidano i veleni
casalinghi e quali sono le possibili alternative.
La Casa dalle Finestre che Spifferano
La conquista tragicomica delle quattro mura
Trovare una casa è uno degli avvenimenti che di sicuro segna la vita di tutti, a
volte diventando fucina di aneddoti per più generazioni di nipoti. Tanti la sognano, molti l’affittano, alcuni la comprano e questi ultimi, moltissimi, s’indebitano
per avere il piacere del focolare domestico.
Avere un posto accogliente dove vivere e rifugiarsi dalle intemperie e dal logorio della vita moderna è senza dubbio una delle esigenze primarie dell’uomo
fin dai tempi delle caverne, già allora ambitissime.
Come molti altri italiani, l’autore è passato attraverso questa specie di girone
dantesco costellato di figure magiche come gli artigiani che spariscono da un
giorno all’altro senza nemmeno pronunciare “abracadabra”, figure ambigue
come certi improvvisati mediatori che non sono iscritti ad alcun albo, e figuracce che saltano fuori quando la differenza tra un preventivo e un consuntivo
è molto di più di quanto, esagerando ragionevolmente, si potesse immaginare.
Un’utile guida passo-passo, condita da riflessioni, aneddoti, avvertimenti, suggerimenti ed episodi tragicomici realmente accaduti.
Famiglie, Reti Familiari e Cohousing
A partire dalle recenti trasformazioni della famiglia, il volume propone originali
ipotesi alla riflessione psicosociologica sulle forme familiari contemporanee.
Le famiglie post-moderne, in evoluzione rispetto al modello nucleare, lasciano
oggi emergere l’esigenza di ricomporre l’articolazione del tessuto familiare, lacerato dalle frammentazioni della progressiva nuclearizzazione.
Il testo propone non solo nuove suggestioni teoriche in tema di psicosociologia della famiglia ma si sofferma anche su forme concrete di organizzazione della vita socio-affettiva in grado di fornire risposte alle domande sociali
emergenti. Il cohousing, come forma innovativa di stile socio-abitativo, è trattato scientificamente dal punto di vista non solo descrittivo ma soprattutto
teorico-metodologico.
Tracciando un percorso originale di riflessione teorico-pratica su nuovi stili di
vita familiari e socio-abitativi, il libro si allinea con la produzione scientifica attuale in grado di indicare tracce di evoluzione sociale costruttiva a fenomeni
storici di natura critica e disgregante, rivolgendosi non solo ad esperti ma a
chiunque sia genuinamente interessato a migliorare la propria qualità di vita
socio-relazionale.
Convegni FIMAA
panoramica sugli appuntamenti
MARCHE: PRESENTAZIONE FIMAANETWORK.IT
E RINNOVO VERTICI REGIONALI
el mese di marzo si è svolto ad Ancona, nella prestigiosa sede dell’Ascomfidi, un importante e partecipato
incontro di presentazione del nuovo sistema informatico
al quale sono intervenuti il presidente FIMAA Italia Valerio
Angeletti, l’amministratore delegato di FIMAA Servizi Srl
Giovanni Acampora, l’amministratore delegato di Cometa
Informatica Srl Daniele Arrigoni, la segretaria di FIMAAServizi Rossella Maccario, l’amministratore delegato di
MedioFIMAA Giancarlo Vinacci.
«Si tratta di un servizio di grande immediatezza e qualità
– le parole del presidente FIMAA Marche e consigliere
nazionale Piero Ninno – e strumento utile anche nell’area
gestionale delle nostre agenzie. Il portale vuole concorrere
a formare una vera e propria “community” di agenti che
condivide, dialoga e propone anche all’utilizzatore finale,
attraverso una collaborazione con i maggiori siti italiani del
settore convenzionati con FIMAA».
«La mission di FIMAA Servizi – ha spiegato Acampora – è
offrire agli iscritti servizi ed opportunità utili, veloci, di facile
fruibilità ed a costi assai contenuti, che possono spaziare
dal software antiriciclaggio, alle visure ipo-catastali, alle
certificazioni energetiche. Non mancano poi le aree dedicate ai servizi finanziari ed assicurativi».
«Questi ultimi servizi – sottolinea Vinacci – vengono gestiti
da MedioFIMAA, società che evidenzia una notevole ripresa sia nei volumi intermediati che nei risultati economici».
N
Da sx: Piero Ninno (Presidente Fimaa Marche), Roberto Capriglione
(Presidente Fimaa Ancona), Pierpaolo Tulli (Rappresentante Creditizi
Consulta Nazionale), Laura Coicchio (Presidente Fimaa Macerata), Simona
Baldocchi (Presidente Fimaa Pesaro), Aba Albertini (Presidente Fimaa
Ascoli Piceno, Cinzia Ventili (Vice Presidente Fimaa Ascoli Piceno)
Ad aprile, nella sede Confcommercio di Pesaro, si è riunito
il consiglio regionale FIMAA per procedere al rinnovo delle
cariche sociali per il quadriennio 2011/2015: Piero Ninno
di Fabriano, all’unanimità, è stato confermato presidente
regionale; Alba Albertini di Ascoli Piceno è vice presidente, Roberto Capriglione di Ancona è il Ssegretario, mentre
Simona Baldocchi di Pesaro, Laura Coicchio di Macerata,
Cinzia Ventili di Ascoli Piceno e Pierpaolo Tulli di Ancona
sono gli altri componenti il consiglio.
«In questo mandato avverto alcune priorità, quali l’esigenza di investire maggiormente sulla nostra professionalità
– afferma Ninno –, il consolidamento e l’incremento degli
iscritti delle Marche, una maggiore partecipazione ed una
migliore sinergia con le strutture organizzative territoriali».
Da sx: Rossella Maccario (Responsabile Servizi Commerciali e Amministrativi Fimaa Servizi), Daniele Arrigoni
(Amministratore Delegato Cometa Informatica), Valerio Angeletti ( Presidente Fimaa Italia), Piero Ninno
(Presidente Fimaa Marche), Giancarlo Vinacci (Amministratore Delegato MedioFimaa)
57 mediare
F.I.M.A.A.
mediare 57
VICENZA: IL FUTURO DELLA PROFESSIONE PER
AGENTI IMMOBILIARI E MEDIATORI CREDITIZI
Le agenzie immobiliari di Vicenza puntano a fare network
per affrontare un mercato che ha subito profondi mutamenti, sia a causa della contrazione delle vendite sia per
l’evoluzione delle tecniche costruttive. Questo significa
unire le forze e fare massa critica per contare su una
serie di servizi utili ad affrontare un futuro nel quale non
mancano le opportunità, ma anche nuove incombenze
legate, ad esempio, alle normative sull’antiriciclaggio o
sulla certificazione energetica degli edifici.
E sono stati proprio i nuovi
Sandro Borselli
servizi per l’agenzia immobiliare proposti da FIMAAServizi al centro del partecipato convegno organizzato lo
scorso 9 marzo dalla FIMAA
di Vicenza nella sede provinciale della Confcommercio.
Ad introdurre i principali temi dell’incontro è stato il
presidente provinciale e regionale Serafino Magistro,
che ha anche sinteticamente presentato la situazione del
mercato immobiliare a Vicenza, in lieve ripresa dopo anni
di stagnazione.
Le novità per gli agenti immobiliari in tema di visure, certificazione energetica e software antiriciclaggio, con le
particolari convenzioni proposte da FIMAA Servizi, sono
state poi illustrate dall’amministratore delegato della società Giovanni Acampora. All’amministratore delegato di
Cometa Informatica, Daniele Arrigoni, il compito, invece,
di spiegare nel dettaglio il funzionamento del multiportale
FIMAANetwork, il nuovo un sistema on-line che facilita il
lavoro e la collaborazione fra agenti immobiliari utilizzando
58 mediare
F.I.M.A.A.
la connessione ad internet senza alcuna installazione di
ulteriori software. L’incontro prevedeva anche la presentazione delle opportunità offerte da MedioFIMAA, tema
sviluppato dall’amministratore delegato Giancarlo Vinacci, che ha illustrato in particolare l’attuale evoluzione del
mercato dei mutui e le scelte fra i diversi tipi di tasso da
parte degli operatori e della clientela. Molto interesse, infine, per l’intervento di Sandro Borselli, responsabile della
Consulta nazionale FIMAA Mediatori Creditizi, in merito
alle novità introdotte dal Decreto Legislativo 141/2010.
«Alcuni adempimenti imposti dal Decreto – ha dichiarato Borselli – quali l’esame preventivo, i crediti formativi
annuali, il controllo da parte della Consob e un’assicurazione sui rischi professionali corrispondono alle richieste
avanzate da tempo e condivise dalla FIMAA, ma altri
sono eccessivamente vincolanti e vanno al di là della
condivisibile ed auspicata
necessità di maggiore trasparenza e omogeneizzazione del comparto». Un
tema, questo, importante:
«L’obbligo, ad esempio, di
costituire una società con un
capitale minimo di 120mila
euro per esercitare la professione – ha continuato il
Serafino Magistro
responsabile della consulta
nazionale – non rappresenta
a priori una maggiore tutela del cittadino rispetto al mediatore creditizio che operi come libero professionista». A
questo proposito FIMAA sta verificando la possibilità di
azioni legali che evidenzino gli elementi di incostituzionalità
del Decreto e in ogni caso sta promuovendo sul territorio
opportune iniziative che consentano agli operatori di continuare l’attività secondo la nuova normativa.
SICILIA: TRA CONVEGNI E FORUM
Sette anni ma non vederli, questo è quello che si potrebbe dire dell’ultimo convegno della FIMAA svoltosi sabato 7 maggio a Catania a “La terrazza Ulisse”, raffinata e
particolare location.
Dopo alcuni anni, infatti, grazie all’impegno del presidente
regionale e di Catania Antonino Nicolosi e il supporto dei
presidenti delle altre province siciliane, si è dimostrato
nuovamente che Catania è sempre il centro del mondo
socio-economico siciliano e non solo.
Molto interesse ha destato il tema di questo evento, ”Innovazione per il futuro”, dimostrato soprattutto dalla grande
affluenza di imprese del settore.
Sono intervenuti tutti gli Stati generali, come il presidente
nazionale Valerio Angeletti, l’ad di FIMAAServizi Giovanni Acampora, il Segretario generale Rossano Asciolla e
il direttore di MedioFIMAA Andrea Cobianchi, oltre all’illustre nonché graditissima presenza del vice presidente
nazionale di Confcommercio, Pietro Agen.
Nel momento storico di trasformazione legislativa e di
crisi economica che la mediazione oggi sta vivendo, non
poteva mancare una risposta forte dalla FIMAA nazionale. Puntare sull’innovazione quale futuro per le aziende
di mediazione con i fatti concreti è la filosofia della più
grande associazione di categoria in Italia: questo è stato
il leitmotiv del convegno.
I numerosi partecipanti al meeting hanno manifestato entusiasmo per le nuove iniziative (FIMAANetwork, tra le
tante) e dimostrato pieno consenso al direttivo nazionale.
Alla fine dei lavori il presidente Nicolosi ha comunicato
con orgoglio di essere riuscito ad ottenere la partecipazione della FIMAA Catania all’EIRE (Expo Italia Real Estate)
all’interno dello stand di Camera di Commercio di Catania.
A Palermo, invece, la FIMAA locale ha partecipato con uno
stand, in parnership con BNL, al Forum “Mediterraneo
Da sx, Vincenzo Torrisi (pres. Enna), Andrea Monteleone (segret. Palermo),
Rosario Cantavenera (pres. Agrigento), Giovanni Gulino (pres. Ragusa),
Valerio Angeletti, Antonino Nicolosi, Criscione (pres. Siracusa), Maria
Concetta Palermo (pres. Caltanissetta), Angelo Di Bartolo (pres. Messina)
in sanità 2011”, svoltosi in piazza Politeama dal 24 al 26
maggio. «Essere partner di una grande banca come BNL
ed essere presente in questa iniziativa promossa dall’assessorato della Salute della Regione Sicilia e dalla Fondazione sicurezza in sanità no profit è una dimostrazione
tangibile del ruolo che la FIMAA Palermo riesce ad avere
nell’ambito delle istituzioni locali e regionali per i propri
iscritti – ha fatto sapere il presidente Angelo Virga -. Poter
esprimere il proprio ruolo e far conoscere la professionalità
delle aziende aderenti alla FIMAA Palermo è occasione di
contatti ed incontri con le grandi aziende farmaceutiche
nazionali ed internazionali, con le grandi aziende pubbliche
ospedaliere di tutto il territorio regionale e con le aziende
ospedaliere private siciliane che certamente necessitano
di consulenti esperti del mercato immobiliare finanziario
ed assicurativo».
TRENTO: assemblea affollata per multiportale, cedolare secca e convenzione con Le Albere
D
opo la presentazione di Guida Casa 2011, avvenuta lo scorso mese di dicembre,
FIMAA Trento ha iniziato il nuovo anno con un incontro di aggiornamento per informare gli associati sulla cedolare secca, sul multiportale FIMAA e sulla convenzione con
Iure Agengy Srl. Come da prassi è toccato subito al presidente Severino Rigotti fare gli
onori di casa ed aprire i lavori illustrando i termini della convenzione tra FIMAA e Ure
Agency per la vendita degli immobili del complesso “Le Albere” di Trento, disegnato
dall’archistar Renzo Piano: grazie all’accordo sottoscritto tutti i soci FIMAA potranno
vendere gli immobili residenziali del quartiere. Successivamente è stata data la parola
a Giovanni Acampora, ad di FIMAAServizi, che ha presentato le ultime convenzioni e
agevolazioni per gli associati quali la possibilità di verificare on-line le visure catastali,
l’aggiornamento del sito FIMAA, la Vetrina Virtuale Touch Screen. In particolare si è poi
Severino Rigotti
soffermato su FIMAANetwork, un moderno ed efficiente sistema di implementazione
dei servizi informatici a disposizione degli associati. Si tratta di uno strumento operativo che crea una vera e propria
community di agenti che condividono, dialogano ed anche propongo all’utilizzatore finale. Il compito di illustrare il
funzionamento del sistema è toccato al suo progettista e realizzatore, Daniele Arrigoni di Cometa Informatica Srl.
L’appuntamento è terminato con l’intervento di Giampiero Cozzio, responsabile dell’Uppi (Unione Piccoli Proprietari
Immobiliari) di Trento, sulla normativa inerente la cedolare secca sugli affitti.
F.I.M.A.A.
mediare 59
Udine: La Camera di commercio rilancia
“Patto Sicuro” per i mediatori immobiliari
n decalogo che sancisce l’impegno assunto dalle
agenzie immobiliari della regione Friuli Venezia Giulia
per garantire chiarezza ed equità nei rapporti con i clienti,
il regolamento di disciplina che stabilisce le modalità per
l’adesione all’iniziativa, l’elenco delle agenzie aderenti e dei
mediatori immobiliari tenuto dalle Camere di Commercio
che vigilano sul rispetto degli impegni assunti, i formulari
di mediazione utilizzati dalle agenzie, che garantiscono la
conformità alle norme in materia di tutela del consumatore. Sono le parti costitutive dell’iniziativa “Patto sicuro”
della Camera di commercio di Udine. In sostanza, spiega
il presidente provinciale di FIMAA-Confcommercio Lino
Domini, «si tratta di un accordo che regola i rapporti tra
mediatori e consumatori che vogliono comprare casa,
un’iniziativa camerale che si intende ora rilanciare con gli
obiettivi della chiarezza e dell’equità a tutela del consumatore. Ricordo che già nel 2006 il decalogo, condiviso dalla
Camera di Commercio e dagli agenti immobiliari, è stato
approvato dalle associazioni dei consumatori, dal Sunia e
dall’Uppi. Gran merito all’impegno di Luongo all’epoca in
cui era dipendente della Camera di Commercio, che ha
costruito con grande passione un decalogo a tutela dei
consumatori, e un ringraziamento al presidente Da Pozzo
che ci ha messo a disposizione personale camerale per
migliore alcuni passaggi del documento. Iscrivendosi a
“Patto sicuro”, l’agente dimostra trasparenza e professionalità del suo operato e dà garanzia al cliente. Come
FIMAA faremo una grande campagna per l’iscrizione a
un’iniziativa in cui crediamo moltissimo, anche a tutela dei
veri iscritti contro le presenze abusive. Infatti, l’adesione
U
NONNI FESTANTI
Nella Sala Colucci di
Piazza Belli a Roma i neo
nonni Pierluigi Bernardeschi (presidente Fimaa
Pisa) e Antonino Nicolosi (presidente Fimaa
Catania) festeggiavano
la nascita dei nipotini!
A loro vanno gli auguri
di tutta la Federazione
Nazionale.
60 mediare
F.I.M.A.A.
a “Patto sicuro” impone un
comportamento deontologico verificato costantemente
da una Commissione apposita in Cciaa, presieduta dai
consumatori e dai sindacati,
che giudicano il buon operato dell’agente immobiliare».
Sulle basi del decalogo di
“Patto sicuro”, l’agente immobiliare si impegna tra l’altro a rendere nota ai clienti
la propria abilitazione profesIl Presidente Fimaa Udine
sionale, esibendo agli stessi
Lino Domini
il tesserino da cui risulti la
regolare iscrizione al Ruolo
mediatori della Camera di Commercio, e ancora a effettuare una visura catastale/tavolare dell’immobile, ad assumere informazioni presso il venditore circa la conformità
urbanistica e la regolarità degli impianti tecnologici.
Possono aderire al “Patto sicuro” i mediatori immobiliari
operanti in Friuli Venezia Giulia che si impegnano a rispettare le regole elencate nel decalogo, allo scopo di promuovere principi di trasparenza e di equilibrio contrattuale nei
rapporti con i clienti-consumatori. Si tratta di un impegno
assunto liberamente e gli obblighi elencati nel decalogo
non sostituiscono in alcun modo gli adempimenti di legge previsti nel codice civile e nelle normative di settore.
Un apposito logo di riconoscimento attesta l’adesione del
professionista al decalogo e viene utilizzato dalle agenzie
aderenti in modo da rendere chiaramente identificabili i
propri uffici.
PALERMO: SERVIZI E CONVENZIONI
A CONVEGNO
Venerdì 6 maggio si è svolto il convegno FIMAA Palermo
per la presentazione di FIMAANetwork e FIMAAServizi
e le convenzioni nazionali, locali e bancarie. L’occasione
ha permesso di dare voce ad una categoria che in questi
ultimi anni si è trovata ad essere nell’occhio del ciclone
delle riforme strutturali del settore creditizio e immobiliare.
Andrea Monteleone, Segretario Fimaa Palermo, e Andrea Cobianchi, rappresentante di MedioFIMAA, società
che assiste i mediatori creditizi dell'associazione, hanno
rimarcato quanto l’ormai famigerato Decreto 141 dell’agosto 2010 abbia danneggiato l’intera categoria professionale che in pochi anni si era affermata nel panorama del
mercato del credito riuscendo a veicolare una notevole
fetta del mercato.
L’obiettivo di alzare la qualità e professionalità degli operatori del settore, che il legislatore voleva raggiungere, è
stato attuato distruggendo un'intera categoria senza stare
a guardare che oltre 70mila imprese sono state annientate
in un sol colpo pur se nella sua stragrande maggioranza
avevano sempre operato nel rispetto della legge e con
elevati livelli qualitativi.
Per eliminare qualche mela marcia si è preferito buttar via
l’intero cesto. Possiamo affermare che i nostri legislatori
in questo caso hanno dimostrato un elevato livello qualitativo e professionale, non c’è che dire, bravi.
L’amministratore nazionale FIMAA Angelo Virga assieme
da sx: Andrea Monteleone Segretario Fimaa Palermo, Antonello Di Liberto
Vicepresidente Vicario Confcommercio Palermo, Angelo Virga Presidente
Fimaa Palermo poi Valerio Angeletti ed Andrea Cobianchi
al presidente FIMAA Italia Valerio Angeletti hanno evidenziato che per il settore immobiliare si è eliminato il Ruolo
che regolamentava la categoria e la stessa fatta transitare
nell’elenco degli agenti di commercio.
In questo momento di transizione epocale per la categoria
la Fimaa comunque ha dimostrato una notevole capacità di reazione mettendo in campo una serie di iniziative
sia sul fronte esterno e sindacale che sul fronte interno
diventando sempre più un fondamentale punto di riferimento degli operatori.
ASTI: RINNOVO DELLE CARICHE PROVINCIALI
l 20 gennaio FIMAA Asti ha rinnovato le sue cariche. Enrico Fenoglio è stato riconfermato presidente per il quadriennio 2011-2014. Altri incarichi sono stati assegnati a: Marco Follis (vicepresidente), Germana Ferrero (segretario-tesoriere), mentre come membri di giunta sono stati eletti i consiglieri Roberto Torchio e Giuseppe Colasuonno.
Sono state inoltre formate le commissioni Disciplina (composta da Enrico Fenoglio, Piero Berrino e Giuseppe Basacco), Internet e Pubblicità (Cosimo Scorrano, Manuela Giuliano, Roberto Torchio), Borsino (Marco Follis, Roberto
Torchio, Cosimo Scorrano, Manuela Giuliano, Giuseppe Colasuonno), Convegni e Corsi di aggiornamento (Enrico
Fenoglio, Marco Follis e Giovanni Basacco).
I
Da sx: Roberto
Torchio, Cosimo
Scorrano, Piero
Berrino, Enrico
Fenoglio, Giuseppe
Colasuonno,
Germana Ferrero,
Manuela Giuliano,
Marco Follis, Giovanni
Basacco.
F.I.M.A.A.
mediare 61
ORGANI SOCIALI FIMAA
Presidente
Valerio Angeletti - Roma
Vice Presidente Vicario
Gianni Bassignani - Parma
Amministratore
Angelo Virga - Palermo
Segretario Generale
Rossano Asciolla
Vice presidenti
Alessandro Berlincioni - Torino
Lionella Maggi - Milano
Antonino Nicolosi - Catania
Guerino Polito - Padova
Severino Rigotti - Trento
Giunta esecutiva
Annamaria Beatrici - Imperia
Arrigo Brandini - Firenze
Pietro Alfredo Falbo - Catanzaro
Marco Mainas - Cagliari
Roberto Maccaferri - Bologna
Stefano Sala - Milano
Consiglieri nazionali
Giovanni Acampora - Latina
Giulio Baiocchi - Parma
Pierluigi Bairo - Genova
Pierluigi Bernardeschi - Pisa
Bruno Biagiotti - Perugia
Angela Bollettinari - Piacenza
Sandro Borselli - Padova
Giorgio Cornacchia - Ravenna
Mauro Danielli - Milano
Giancarlo De Bartolomeo - Taranto
Dina d’Onofrio - Campobasso
Enrico Fenoglio - Asti
Alessandro Gabriele - Lucca
Sergio Garlando - Alessandria
Giovanni Gulino - Ragusa
Saverio Iaccarino - Napoli
Roberto Marzola - Ferrara
Domenico Martiradonna - Bari
Piero Ninno - Ancona
Andrea Oliva - Trieste
Antonio Parmigiani - La Spezia
Stefano Persenda - Savona
Maurizio Pezzetta - Roma
Maria Grazia Savant Ros - Torino
Fabrizio Savorani - Ravenna
Luigi Signorato - Aosta
Michele Tallarico - Catanzaro
Santino Taverna - Varese
Maria Grazia Savant Ros - Torino
Formazione
Responsabile Nazionale
Giovanni Gulino
Vice Responsabile Nazionale
Rino Polito
Roberto Marzola
Collegio revisore dei conti
Presidente
Giuseppe Campisciano - Milano
Revisori effettivi
Aba Albertini - Ascoli Piceno
Federico Crispino - Padova
Revisore supplente
Sabrina Minichiello - Firenze
Collegio dei probiviri
Presidente
Giuseppe De Palo - Lodi
Probiviri effettivi
Angelo Di Bartolo - Messina
Claudio Zanetti - Como
Probiviri supplenti
Marco Beretta - Firenze
Michele Zampieri - Padova
ORGANIGRAMMA FIMAA
Consulte nazionali
settore immobiliare
Responsabile Nazionale
Giovanni Acampora
Vice Responsabile Nazionale
Sergio Garlando
Settore creditizio
Responsabile Nazionale
Sandro Borselli
Vice Responsabile Nazionale
Paolo Fusilli
Settore merceologico
Responsabile Nazionale
Giulio Baiocchi
Vice Responsabile Nazionale
Stefano Pezzoni
COMMISSIONI NAZIONALI
PERMANENTI FIMAA
Organizzazione e servizi
Responsabile Nazionale
Enrico Fenoglio
Vice Responsabile Nazionale
Severino Rigotti
62 mediare
F.I.M.A.A.
Comunicazione
Responsabili Nazionali
Alessandro Gabriele
Piero Ninno
Rapporti intersindacali con fiaip/
Confedilizia/Confindustria e
ANAMA/Confesercenti
Responsabile Nazionale
Santino Taverna
Donne imprenditrici FIMAA
Responsabile Nazionale
Annamaria Beatrici
Vice Responsabile Nazionale
Maria Grazia Savant Ros
GRUPPI NAZIONALI
DI LAVORO FIMAA
Revisione Statuto Nazionale
fimaa, Regolamento Regionale
fimaa e predisposizione Statuto
tipo Provinciale FIMAA
Responsabile Nazionale
Relazioni sindacali
Responsabile Nazionale
Arrigo Brandini
Vice Responsabile Nazionale
Antonio Parmigiani
Antonino Nicolosi
GRUPPI NAZIONALI
PERMANENTI FIMAA
Daniele Mammani
Giovani Imprenditori FIMAA
Responsabile Nazionale
Stefano Persenda
Vice Responsabile Nazionale
CONSULENTI NAZIONALI
FIMAA
Consulenti legali
Paolo Pesando
Consulente tributario fiscale
e del lavoro
Giovanni Pantanella
Sedi Provinciali Fimaa/ASCOM - UNIONI CONFCOMMERCIO PROVINCIALI
VALLE D’AOSTA
AOSTA - Regionale Borgnalle, 10 - Complesso "Le Miroir" - 11100 Aosta
Tel. 0165/40004 - Fax 0165/236728 - [email protected]
Presidente: Signorato Luigi
PIEMONTE
TORINO - Via Casalis, 33 - 10143 Torino
Tel. 011/4733030 - Fax 011/4730808 - [email protected]
Presidente: Berlincioni Alessandro
ALESSANDRIA - Via Modena, 29 - 15100 Alessandria
Tel. 0131/314821 - Fax 0131/314841 - [email protected]
Presidente: Garlando Sergio
ASTI - Corso Felice Cavallotti, 37 - 14100 Asti
Tel. 0141/535711 - Fax 0141/436958 - [email protected]
Presidente: Fenoglio Enrico
BIELLA - Via Tripoli, 1 ang. Via Torino - 13900 Biella
Tel. 015/8352711 - Fax 015/351638 - [email protected]
Presidente: Botto Steglia Carlo
CUNEO - Via A. Avogadro, 32 - 12100 Cuneo
Tel. 0171/437111 - Fax 0171/437221 - [email protected]
Presidente: Baravalle Giuseppe
NOVARA - Via Paletta, 1 - 28100 Novara
Tel. 0321/614411 - Fax 0321/35781 - [email protected]
Presidente: Leo Andrea
VERBANIA - Via Quarto, 2 - 28921 Verbania
Tel. 0323/402576 - 0323/402825 - Fax 0323/402768 - [email protected]
Presidente: Croce Marco
VERCELLI - Galleria Verdi - Via Duchessa Jolanda, 26 - 13100 Vercelli
Tel. 0161/250045 - Fax 0161/259095 - [email protected]
Presidente: Teonesto Franchino
liguria
GENOVA - Via Cesarea, 8/4 - 16121 Genova
Tel. 010/55201 - Fax 010/582207 - [email protected]
Presidente: Bairo Pierluigi
IMPERIA - Via Aprosio, 28 - 18039 Ventimiglia (IM)
Tel. 0184/351114 - Fax 0184/351114 - [email protected]
Presidente: Beatrici Anna Maria
LA SPEZIA - Via del Canaletto, 222 - 19125 La Spezia
Tel. 0187/523452 - Fax 0187/1874939 - [email protected]
Presidente: Parmigiani Antonio
SAVONA - Corso A. Ricci, 14 - 17100 Savona
019/8331338 - [email protected]
Presidente: Persenda Stefano
lombardia
MILANO - Corso Venezia, 39 - 20121 Milano
Tel. 02/76007671 - Fax 02/783008 - [email protected]
Presidente: Maggi Lionella
BERGAMO - Via Borgo Palazzo, 137 - 24100 Bergamo
Tel. 035/4120111 - Fax 035/231082 - [email protected]
Presidente: Patelli Luciano
BRESCIA - Via Bertolotti, 1 ang. Via X Giornate - 25121 Brescia
Tel. 030/292181 - Fax 030/2400500 - [email protected]
Presidente: Bocelli Valerio
COMO - Via Ballarini, 12 - 22100 Como
Tel. 031/2441 - Fax 031/271667 - [email protected]
Presidente: Zanetti Claudio
CREMONA - Via Manzoni,2 - 26100 Cremona
Tel. 0375 201475 - Fax 0375 201630 - [email protected]
Presidente: Feroldi Paolo
LECCO - Piazza Garibaldi, 4 - 23900 Lecco
Tel. 0341/356911 - Fax 0341/284209 - [email protected]
Presidente: Colombo Sergio
LODI - Via Hussmann, 11/I - 26900 Lodi
Tel. 0371/432106 - Fax 0371/432386 - [email protected]
Presidente: De Palo Giuseppe
MANTOVA - Via Valsesia, 46 - 46100 Mantova
Tel. 0376/2311 - Fax 0376/360381 - [email protected]
Presidente: Montanari Ercole
PAVIA - Corso Cavour, 30 - 27100 Pavia
Tel. 0382/37251 - Fax 0382/538048 - [email protected]
Presidente: Bianco Fabio
SONDRIO - Via Del Vecchio Macello, 4/C - 23100 Sondrio
Tel. 0342/533311 - Fax 0342/511042 - [email protected]
Presidente: Cioccarelli Domenico
VARESE - Via Valle Venosta, 4 - 21100 Varese
Tel. 0332/342210 - Fax 0332/335518 - [email protected]
Presidente: Taverna Santino
VENETO
VENEZIA - Viale Ancona, 9 - Mestre - 30172 Venezia
Tel. 041/5310988 - 041/5311170 - 041/5311271 - Fax 041/5310422 - [email protected]
Presidente: Simonetto Alessandro
BELLUNO - Piazza Dei Martiri, 16 - (Pal. Porta Dante) - 32100 Belluno
Tel. 0437/215111 - 0437/215213 - Fax 0437/25736 - [email protected]
Presidente: Michieletto Marilisa
PADOVA - P.zza V. Bardella, 3 - 35131 Padova
Tel. 049/8209711 - Fax 049/8209726 - [email protected]
Presidente: Borselli Sandro
ROVIGO - Viale Del Lavoro, 4 - 45100 Rovigo
Tel. 0425/471174 - Fax 0425/471176 - [email protected]
Presidente: Montagnini Luigi
TREVISO - Via S. Venier, 55 - 31100 Treviso
Tel. 0422/5706 - 0422/570722 - Fax 0422/546695 - [email protected]
Presidente: Posocco Mauro
VERONA - Via Sommacampagna, 63/H - 37137 Verona
Tel. 045/8060811 - Fax 045/8060888 - [email protected]
Presidente: Gentili Francesco
VICENZA - Via Luigi Faccio, 38 - 36100 Vicenza
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