Val Vertova - Orobievive
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Val Vertova - Orobievive
CRONACHE Corriere della Sera Venerdì 4 Novembre 2016 Impianti a rischio Piste da sci di Lizzola, trattative sui cannoni contesi Come finirà la guerra delle lance per l’innevamento artificiale, a Lizzola, forse si saprà la prossima settimana. Tra la cooperativa che ha in gestione la stazione sciistica da due inverni e TechnoAlpin, la ditta di Bolzano che per quell’impianto deve ancora riscuotere 130 mila euro, è in corso una trattativa. Economica, ovvio. «Il valore delle lance oggi è vicino alla metà del costo originario — spiega dal Trentino l’avvocato Andrea Tanzi, che assiste la società —. Abbiamo già un cliente interessato all’acquisto, ci siamo dati tempo fino a lunedì per trovare un accordo con la “Nuova Lizzola”. Se l’esito sarà negativo, procederemo con l’esecuzione». Sulla carta avrebbero potuto Rifugi Aperto il bando per l’affitto dei rifugi sulle piste di Lizzola, «Due Baite» e «Mirtillo» farlo già venerdì scorso, quando i soci della cooperativa, davanti all’escavatore e alle jeep, hanno bloccato la strada che porta alla pista. «I carabinieri e l’ufficiale giudiziario — sostiene il legale — hanno desistito per non calcare la mano, ma non c’è stato nessun problema di notifica (come era emerso, ndr), non è necessaria quando si tratta di una restituzione. E in ogni caso sia noi sia l’ufficiale giudiziario avevamo avvisato il Comune di Valbondione il giorno prima». Il titolo esecutivo per riprendersi le lance TechnoAlpin lo aveva ottenuto dopo un accordo firmato con l’amministrazione. Era stata Stl a non saldare i conti e a Stl il Comune avrebbe dovuto cedere le lance, se non fosse fallita. «E difatti — evidenzia l’avvocato Tanzi — le lance non compaiono tra le attrezzature elencate nel contratto di affitto che il curatore ha firmato con il Comune e in quello di subaffitto tra il Comune e la cooperativa. In questo senso si può dire che in No alle turbine sul torrente La vittoria della Val Vertova Patrimonio Per la Val Vertova Rossi propone una tutela dal Parco delle Orobie all’Ambiente —. Per la Val Vertova spero nell’ipotesi riserva naturale». Un allargamento del parco che «potrebbe non essere abbastanza — mette in guardia Giorgio Marchesi, del Comitato Val Vertova Bene Comune —, se ci fosse un vincolo di protezione la storia cambie- Diecimila firme Erano state raccolte da luglio a settembre contro i due impianti, a Vertova e Gazzaniga rebbe». Dopo il sollievo per il successo, un velo di timore per il futuro. I tempi della misura, da inserire nel piano di coordinamento del territorio provinciale, per Rossi coincidono con il mandato: metà 2018. «L’impegno deve andare avanti — rilancia il sindaco di Vertova, Luigi Gualdi —. La vicenda delle centraline non poteva finire diversamente, era un’oscenità». Mercoledì prossimo Gualdi ha fissato un incontro con il Comitato, per cominciare a pianificare l’attività dei prossimi mesi. «Questa non è la fine, ma l’inizio di un nuovo lavoro — prosegue Vittorio Armanni, di Rifondazione Comunista —. Diamo un messaggio che deve passare: le scelte fondamentali vanno costruite assieme alla popolazione, con il consenso preventivo». Lo spirito che si respira in via Tasso conferisce alla difesa idrogeologica lo status di priorità del territorio. Urgente, come le tempistiche. «Non lasciamo che i tempi vadano per le lunghe — dice Danilo Donadoni a nome delle associazioni ambientaliste Orobie Vive —, cerchiamo di dare un grado minimo di protezione a un’area davvero importante, con un percorso condiviso di salvaguardia». E Virgilio Venezia, consigliere comunale a Fiorano al Serio, propone di verificare la qualità dei privati che presentano i progetti, «per non incappare in casi di dubbia trasparenza». Prima che il riferimento lambisca l’Immobiliare I Sole, arriva la smentita. «Non era questo il caso — precisa Franco Testa, a nome delle associazioni sportive e culturali di Vertova —. Ora che l’incubo è finito, noi vertovesi dormiremo finalmente sonni tranquilli. Il rischio non era stato preso con la dovuta attenzione, soprattutto all’inizio: nessuno pensava potesse esistere un’idea così folle». Ma ora l’incubo è finito. Matteo Castellucci questi due anni le abbiano usate impropriamente. Già a giugno eravamo pronti a recuperare le lance, ma la cooperativa ci aveva chiesto tempo per fare una proposta. Non li abbiamo più sentiti e allora abbiamo deciso di andare avanti e ottenuto dal giudice un’autorizzazione all’accesso sulla proprietà». Per la cooperativa parla l’avvocato Mauro Gallo: «A meno che non si raggiunga un accordo, faremo i nostri passi per tutelarci». Intanto, da ieri è aperto il bando per l’affitto dei due rifugi della Mountain Security fallita: per 5 mesi (da dicembre ad aprile) il curatore chiede 12 mila euro per il «Due Baite» e 6 mila per il «Mirtillo». Maddalena Berbenni © RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi il voto in Consiglio La Provincia archivia il caso concessioni. Il presidente: «Riserva naturale» L’acqua del torrente Vertova continuerà a correre libera, senza essere imbrigliata nelle turbine. Si chiude, nero su bianco, il capitolo centraline idroelettriche per la Val Vertova, con l’archiviazione in Provincia della domanda di concessione che era stata avanzata, più di un anno fa, dalla bresciana Immobiliare I Sole s.r.l. per la realizzazione di due impianti, nei comuni di Vertova e Gazzaniga. Contro il progetto si è mobilitata un’intera valle, raccogliendo più di 10 mila firme da luglio a settembre, anche dopo la rinuncia del privato ad agosto. «Era una promessa, ora è una buona notizia — commenta Matteo Rossi, presidente della Provincia —. I nostri uffici hanno definito il piano come inadatto e privo d’attualità, per questo siamo arrivati all’archiviazione». Non risultano, fanno sapere da via Tasso, altre richieste analoghe per la Val Vertova. Rossi parla di un confronto fra cittadini e istituzioni che segna uno «spartiacque» per il futuro, ma avverte: «Da domani, a norma di legge, qualsiasi privato potrebbe ricominciare l’iter». Per scongiurarlo, il presidente individua nel Parco delle Orobie, alla vigilia del rinnovo del cda, l’ente adatto a difendere il territorio. «Mi piacerebbe una discussione dal basso nei prossimi mesi — si augura Rossi, che nel nuovo consiglio provinciale terrà per sé la delega Le tappe Un anno fa la Immobiliare I Sole aveva presentato domanda per due impianti idroelettrici in Val Vertova La valle si era mobilitata con la raccolta di 10 mila firme, intanto la società ad agosto ha rinunciato Ora la Provincia ha escluso in via definitiva il piano. Il presidente Rossi (foto): «Promessa, ora una buona notizia» I sindaci a Rossi «Non vendere le azioni Sacbo» «Vendere i gioielli di famiglia per trovarsi, fra un anno, di nuovo prossimi al dissesto non è la scelta più opportuna o coerente». I preziosi in questione sono le azioni di Sacbo: la Provincia ne detiene il 13% e oggi metterà ai voti in consiglio la cessione del 3% per trovare i fondi necessari alla messa in sicurezza delle strade. Via Tasso, nel cronico digiuno di trasferimenti statali, prevede un incasso fra 6 e 7 milioni. Contro la vendita arriva l’appello firmato dai sindaci di Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Cavernago, Grassobbio, Grumello, Lallio, Orio, Seriate e Stezzano. I firmatari paventano «rischi per la futura governance dell’aeroporto», con «il peso dell’azionariato bergamasco indebolito nello scenario della fusione SeaSacbo». Si tratterebbe, secondo loro, di una mossa «antieconomica», che priverebbe il bilancio provinciale dell’ossigeno «rilevante» degli utili Sacbo. «Come se non bastasse, con il ricavo, la Provincia non farebbe altro che trovare modeste risorse — scrivono gli undici sindaci –, che permetterebbero giusto di asfaltare pochi chilometri di strade e trovarsi il prossimo anno punto e a capo, ovvero prossimi al dissesto». Segue l’invito al presidente della Provincia Matteo Rossi a impiegare per le opere gli avanzi di bilancio dell’ente, accumulati negli anni e «congelati a Roma». Ma Rossi conferma il piano: «Non ritengo di dover aggiungere nulla, la discussione spetta al consiglio». Deciderà l’aula. «Nel nostro territorio ci sono oltre 1.300 ponti e in due anni ne abbiamo potuti sistemare solo tre», commentava Pasquale Gandolfi, delegato alla Viabilità della Provincia, all’indomani del tragico crollo nel Lecchese. Verrebbero destinate alle manutenzioni (via Tasso parla di una situazione insostenibile) i fondi sbloccati dalla vendita delle azioni, che Rossi conta di chiudere entro dicembre. m.ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Imprese Il progetto di sviluppo sostenibile I primi nove mesi Borsa, Zanetti e Plastik entrano nell’«Elite» Innowatio, premio per la scuola green L’industria cresce del 2% Più della media regionale Sono 442 le aziende, di cui 284 italiane, che tutte insieme valgono 37 miliardi di euro e 160 mila posti di lavoro in Europa. È la Community Elite di Borsa Italiana. Un percorso che supporta le Pmi nella loro crescita, mettendole in contatto con potenziali investitori. Le ultime due new entry targate Bergamo sono state ufficializzate ieri: la Plastik di Albano della famiglia Cattaneo (produzione di pellicole e sacchetti per il settore igienico sanitario) e la Zanetti di Lallio, leader nel settore caseario. In precedenza, erano già state incluse la Fecs di Verdellino di Olivo Foglieni (recupero e riuso di allumino), il brand Albini, storico cotonificio seriano, la Fine Foods di Verdellino, General Medical Merate di Seriate, Mesgo di Gorlago, PPM Industries di Brembate Sopra ed Rtl 102.5. Matteo Zanetti, a capo dell’azienda di famiglia, spiega: «È un percorso mirato che, in diverse fasi, ci consentirà di valorizzare le nostre potenzialità». (d.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente Fabio Leoncini, fondatore di Innowatio, che ha sede al Kilometro Rosso Datemi una vecchia scuola e un vecchio municipio, in questo caso a Lumezzane, e vi efficienterò il mondo. Potrebbe sintetizzarsi così l’intervento, a tutta sostenibilità, che è valso ad Innowatio il «Premio Sviluppo Sostenibile 2016» (promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile) per il settore edilizia green. Mentre al comune bresciano è valso e varrà negli anni a venire una consistente riduzione dei consumi termici, elettrici e il monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica. Oltre al vantaggio di una bolletta alleggerita di 30 mila euro rispetto alla spesa storica sostenuta, con consumi ed emissioni in drastico calo, grazie a soluzioni innovative. Tra queste il telecontrollo gestito da remoto, che consente di monitorare in ogni momento la temperatura degli 7 BG ambienti e assicurare il confort interno in funzione della temperatura esterna. All’interno della scuola, Innowatio ha inoltre installato dei misuratori che rilevano il livello di anidride carbonica all’interno degli ambienti e, al raggiungimento del livello di allerta, segnalano agli utenti quando è necessario consentire il ricambio d’aria, con l’apertura delle finestre. «Le possibilità di realizzare interventi simili in altri comuni sono molto alte. Il nostro è un modello in cui il privato realizza e finanzia progetti di efficienza energetica», spiega Mario Daviddi, responsabile del settore pubblica amministrazione di Innowatio. «I comuni non pagano nulla, ottenendo risparmi notevoli sui costi energetici, e ripagano il servizio con il risparmio in bolletta che viene condiviso». (d.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Lievissima flessione (-0,1%) per l’industria che però viaggia con un +1,8% sullo stesso periodo dello scorso anno, flessione leggermente più marcata (-1,2%) per l’artigianato manifatturiero, stazionario il commercio che segna +0,1% nel settore alimentare, mentre marcia in terreno negativo (-1%) quello non alimentare. Secondo i dati della Camera di Commercio di Bergamo, è la produzione industriale bergamasca che, cresciuta ad un tasso medio del +2% (+1,3 in Lombardia), nei primi 9 mesi, fa presupporre un risultato positivo per l’intero 2016. Sul versante occupazionale, i nuovi ingressi si riducono rispetto all’anno precedente (erano ancora fortemente incentivati). Nei primi tre trimestri gli addetti dell’industria sono in crescita tendenziale del +0,7%, mentre continua il progressivo calo della cassa integrazione. Anche l’occupazione dell’artigianato mette a segno un significativo incremento medio (+0,9%). (d.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 5082295