IKEA: dalle case dell`acqua all`impronta idrica

Transcript

IKEA: dalle case dell`acqua all`impronta idrica
IKEA: dalle case dell'acqua all'impronta idrica
Presente in Italia da oltre vent'anni, la multinazionale svedese è attenta all'ambiente punta alla gestione sostenibile delle
risorse idriche negli store e nei processi produttivi. Fondata in Svezia nel 1943 da Ingvar Kamprad, Ikea è tra le aziende
leader mondiali della vendita di mobili e di complementi di arredo.
Molti dei suoi punti vendita sono in Europa dove l'Italia è tra i principali mercati, dopo Germania, Stati Uniti e Francia e
il terzo per l'acquisto di prodotti, principalmente provenienti da Veneto, Friuli, Lombardia ed Emilia Romagna. L'arrivo
della multinazionale in Italia risale al 1970 con l'apertura di un ufficio acquisti, mentre il primo vero store nasce nel
1989 a Cinisello Balsamo (MI), un punto vendita che verrà poi smantellato e trasferito nella sede di Carugate, nell'est
milanese.
La multinazionale del mobile è attenta agli aspetti ambientali, lo testimoniano i dati contenuti nel "Report ambientale
sociale risorse umane": l'89 per cento dell'energia elettrica viene prodotta da fonti rinnovabili, 150 mila sono i metri
quadrati di pannelli fotovoltaici installati, il 92 per cento dei rifiuti prodotti sono avviati al riciclo o al recupero
energetico, 107 sono le associazioni no profit e onlus supportate con i fondi della società, 900 mila sono stati i litri di
acqua erogati in un anno dalle Case dell'acqua posizionate nei tre negozi milanesi: Trezzano sul Naviglio, Carugate e
San Giuliano Milanese. Ikea pone molta attenzione alla progettazione e alla realizzazione dei propri impianti di vendita. I
nuovi store infatti prevedono vasche di accumulo delle acque piovane per irrigare le aree verdi degli stabilimenti, mentre
le reti delle acque bianche e grigie sono separate per il recupero sempre a fini irrigativi.
La società svedese punta all'efficienza idrica dei negozi al punto che vengono calcolati i consumi di acqua per visitatore,
oggi attestati a 5,6 litri per utente. Addirittura viene calcolato l'impatto idrico legato alla produzione del catalogo Ikea
che, con 10 milioni di copie ha un consumo di 17 litri a copia. La società inoltre fa informazione sull'uso sostenibile
dell'acqua nei negozi e sul web, rivolgendosi a clienti e dipendenti. L'attenzione all'uso sostenibile delle risorse idriche
si concentra anche sui processi produttivi. Viene infatti calcolata la quantità di acqua dolce utilizzata per la realizzazione
di ciascun prodotto venduto, la cosiddetta "water footprint", l'impronta ecologica legata alla risorsa idrica.
L'impegno della multinazionale è di ridurre nei prossimi anni la propria impronta, agendo sulle attività produttive. In
questi ultimi anni l'impegno dell'azienda svedese si è concentrato proprio sul tema dell'impatto ambientale e sociale dei
prodotti utilizzati, a partire dal cotone e dalla sua coltivazione, di cui Ikea fa largo uso. Per ridurre tali impatti, ha fondato
"Better cotton initiative", un'iniziativa a lungo termine che raccoglie grandi aziende internazionali, gruppi di produttori,
organizzazioni per lo sviluppo e associazioni ambientaliste.