Flavio Cannone a Pechino (foto F. Mezzelani - GMT).
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Flavio Cannone a Pechino (foto F. Mezzelani - GMT).
Flavio Cannone a Pechino (foto F. Mezzelani - GMT). 47 Trampolino Primo Piano DALLA CINA ALLA CINA A pochi giorni dalla sua 9ª finalissima, disputata a Tolyatti in Russia, la Coppa del Mondo di Trampolino Elastico riparte dal sud del Portogallo. Il nuovo biennio 2008/2009 si apre a Loulè, con l’affermazione dell’argento olimpico Jason Burnett. Il canadese (41.60) si è imposto sul giapponese Masaki Ito (40.30) e sul bielorusso Nikolay Kazak (40.10). Ai piedi del podio si piazzano con il medesimo punteggio Tetsuya Sotomura e Gregoire Pennes. Ottima la prova del nostro Aloi. Il ginnasta azzurro è tornato dall’Algarve con il 14° posto in qualifica. Un piazzamento, su 49 partecipanti, che testimonia l’evoluzione del giovane milanese. Dario al termine della routine obbligatoria era addirittura terzo con 29.40, dietro mostri sacri come Sotomura e Ushakov. Il 36.10 del libero - frutto anche di una difficoltà di 14.10, ancora distante dal 16 dei big – lo fa scivolare fuori dall’ottetto dei finalisti ma non così lontano, pari merito con Carlos Pala a 65.50. “Veramente la difficoltà doveva essere di 15.00 – ci svela il Responsabile Ezio Meda, a capo di una Delegazione che comprendeva anche il tecnico Luigi Meda e il giudice Eleonora Natali – ma dopo il primo salto un piccolo errore ci ha costretti a modificare il programma. Il ragazzo è stato bravo, comunque, a rimediare in corsa, senza scomporsi e portando a termine l’esercizio”. All’appello, oltre al capostipite dei saltatori italiani Flavio Cannone, mancavano gli atleti cinesi – sia l’oro dell’ultima World Cup Dong Dong, sia quello olimpico Chunlong Lu – ciò nonostante il livello del meeting lusitano era tal- mente alto da far ben sperare sulla nuova stagione del Trampolino italiano, che pare abbia trovato in Aloi un potenziale campione. Deve ancora lavorare, invece, il brindisino Crastolla, che sbaglia il libero e chiude 48esimo con 22.10. “Stefano, dal punto di vista fisico, stava addirittura meglio del compagno – continua Meda - ma purtroppo manca ancora di quella cattiveria che questi appuntamenti richiede”. Si aggiudica, invece, il Sincronizzato la coppia nipponica Ueyama/Sotomura, che con 50.40 respinge l’assalto dei padroni di casa Merino/Ganchinho (50.00) e dei francesi Martiny/Pennes (49.60). L’Italia nelle qualificazioni non aveva brillato, finendo con Aloi e Crastolla sulla 19ª piazza con 40.50. Proprio in questa specialità, però, potrebbe arrivare la novità più interessante del 48 Trampolino Primo Piano prossimo quadriennio. Da quando è tornato da Pechino, infatti, Cannone si è allenato assiduamente presso il polo tecnico di Milano, insieme al resto dei componenti del Team Italia. Per lui si prospetta un’interessante novità, in coppia proprio con il suo delfino. Flavio e Dario stanno studiando in Syncro per puntare ad un risultato di prestigio ai prossimi World Games. Alla prima uscita ufficiale, proprio durante il Test-Event della manifestazione targata IWGA (International World Games Association), il binomio italiano ha ottenuto un ottimo bronzo, con 44.90, dietro al Giappone (Nagasaki/Ito), oro con 49.50, e alla Francia di Martiny e le Pennes, terza con 48.30. Ricordiamo che i World Games, partiti nel 1981, comprendono molte discipline non inserite nel programma dei Giochi olimpici, come nel caso del Trampolino Elastico Sincronizzato. Tuttavia il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), con il suo patrocinio, testimonia l’attenzione riposta dall’osserva- torio di Losanna nell’appuntamento quadriennale, che spesso rappresenta una vera e propria anticamera al palcoscenico a cinque cerchi. Al Kaohsiung Dome, l’impianto principale di quella che è la seconda città per grandezza di Taiwan, dopo neanche un mese di lavoro insieme, Cannone e Aloi sono riusciti a tenere testa ad alcune delle coppie più forti del mondo e a mettersi alle spalle Nazioni del calibro di Russia e Ucraina. Nonostante la temperatura di 30 gradi, l’umidità e il fuso orario di sette ore in avanti rispetto all’Europa, i nostri azzurri hanno bagnato con una medaglia l’esordio cinese, compensando, con un grande affiatamento, il punto in meno di difficoltà (13.9) rispetto ai nipponici (15.1) e ai francesi (14.9). Luigi Meda si metterà subito al lavoro per limare questo gap e consentire ai nostri ragazzi di tornare dalle parti di Taipei, dal 31 ottobre al 2 novembre 2009, per giocarsi quella finale sfuggita a Cannone, nell’individuale maschile, lo scorso agosto. “L’atmosfera – ci racconta il Responsabile della squadra Ezio Meda - è stata stemperata da un incredibile tifo dei tifosi locali nei nostri confronti. I ragazzi dell’organizzazione, oltre ad accoglierci con tanto calore, hanno tifato per l’Italia e qualcuno si è addirittura dipinto la faccia con il tricolore, un po’ come accade nel calcio. Nelle qualifiche ci siamo piazzati al 4° posto, ma sapevamo di essere stati leggermente frenati da un obbligatorio non ben eseguito. Nel libero, infatti, avevamo il 3° miglior punteggio e visto che la finale si sarebbe giocata solo su questa seconda routine, il podio era, obiettivamente, alla nostra portata. I nostri ginnasti sono stati bravi a non farsi influenzare dagli errori delle coppie che ci precedevano: Russia ed Ucraina (è sufficiente nominarli per descrivere il loro livello, ndr.). I Portoghesi, che in qualifica erano al terzo posto e quindi salivano dopo di noi, non hanno retto la tensione, cedendoci cosi il gradino più basso del podio. Gli amici d’oltralpe e i nipponici, forti della loro esperienza, hanno invece mantenuto le loro posizioni di vertice. Comunque, anche se c’erano solo 6 delle dodici squadre qualificate, il risultato dell’Italia va letto con soddisfazione, nutrendo legittime speranze di tornare qui, tra un anno, per ottenere un altro risultato di prestigio”. 49 LE ULTIME WORLD CUP AZZURRE A parte la nuova stimolante esperienza nel Sincronizzato Flavio Cannone rimane sempre uno dei più forti interpreti europei a livello individuale, anche se nelle ultime due tappe di Coppa del Mondo, prima della partenza per Pechino, non aveva brillato. Ad Arosa, in Svizzera, l’azzurro non era andato oltre un 30.12 nell’obbligatorio e 38.60 in un libero di 15.50 di difficoltà, mancando la sfida con i migliori otto (finì 17° su 32 partecipanti, con 68.72). La 45ª edizione della Nissen Cup andava così a Chun Long LU che con un’esecuzione da 40.40 si imponeva sul russo Dmitri Ushakov, argento con 40.20, e sul canadese Jason BurnetT, bronzo con 39.10. In quella occasione Dario Aloi fini 34° con 64.97, davanti ai compagni Stefano Crastolla (47° con 54.33) e Luca Marconi (50° con 49.87). Buona, però, la 15ª piazza del brindisino e del milanese nel Sincronizzato. Dario e Stefano totalizzarono un 68.80, frutto di una prima esecuzione da 31.10 (diff. 2.70) e di una successiva da 37.70 (diff. 11.30). Per la cronaca la finale del Sincro andò ai bielorussi Kazak e Model, più bravi, con 48.40, dei portoghesi Merino e Ganchinho (48.10) e dei nipponici Sotomura E Ueyama (48.00). In quella occasione la delegazione, sempre guidata da Ezio Meda, contemplava, agli ordini dei tecnici Vincenzo Canali, Antonino Colicchia e Luigi Meda, anche una rappresentativa juniores. Leonardo Titone dei Diavoli Rossi Marsala si piazzò 32° con 39.10. Bene la campionessa assoluta Claudia Manicone (Milano 2000), 13ª con 54.20, un gradino dinnanzi a Monica Erica (Langhirano), 14ª con 54.10. 27ª l’altra milanese Arianna Capitani con il totale di 48.80. La settimana successiva la tournee della Coppa FIG si sposta per la prima vol- Qui sopra il Syncro Junior azzurro. In alto la delegazione italiana ad Arosa. Nella pagina accanto, Aloi e Cannone sul gradino basso del podio cinese. ta in terra di Spagna. Ad Albacete, nella quinta tappa stagionale, in un impianto senza aria condizionata, ai limiti della praticabilità con i suoi 38 gradi di temperatura, Cannone si inchioda in 21ª posizione con 66 punti. Nonostante continue emorragie al naso che l’hanno distratto notevolmente l’azzurro ha tirato sia l’obbligatorio (28.6) sia il libero (37.4 con 15.5 di difficoltà), senza riuscire però a centrare una finale dominata dalla coppia cinese Lu Chunlong (p. 41,0) - Dong Dong (40,9), davanti al nipponico Masaki Ito, bronzo con 40,3. La nota positiva arriva da Aloi che continua a scalare posizioni. Nel proibitivo Pabellon Universitario della Ciudad Dario riesce a raggiungere la 25ª piazza su 54 partecipanti, ad un passo dal più celebre compagno di squadra. Stefano Crastolla e Luca Marconi terminano il loro programma, a dispetto dell’emozione, classificandosi, nell’ordine, 42° e 45°. Non deve trarre in inganno, invece, il 19° posto del nostro binomio nel Sincro. Dario e Stefano, con 44.10 sono sembrati ancora distanti dalle migliori otto coppie, ma, vista la differenza di età rispetto al duo ucraino Chernonos - Nikitin (vincente con 50.1 sugli, altrettanto, esperti tedeschi Serth e Stehlik e russi Leven e Khnychev), il loro piazzamento dava, comunque, la misura del progresso costante di una scuola italiana, che con l’innesto del campione dell’Esercito Italiano potrebbe aver trovato la quadratura del cerchio.