Cook - i save my planet
Transcript
Cook - i save my planet
Biografia di JAMES COOK (1728-1779) A cura di Giusi Casolani. Matr. 153066 James Cook Considerato uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi, James Cook possedeva notevoli conoscenze scientifiche nel campo dell'idrografia e dell'astronomia. Benché da ragazzo fosse stato mandato dal padre, ex-bracciante agricolo promosso ad amministratore di una tenuta, a fare apprendista in un magazzino di droghe e tessuti, perchè imparasse l'arte del commercio mettendo a frutto la sua naturale abilità in matematica, egli presto scoprì in sé la voglia di viaggiare. Nel 1746, a diciotto anni, James Cook riuscì ad ottenere il suo primo imbarco sulla "Freelove", una nave che trasportava carbone dall'Inghilterra del Nord a Londra, tuttavia iniziò la sua carriera di esploratore solo nel 1755, quando si arruolò nella Marina Militare Inglese come marinaio scelto, l'unico grado al quale poteva accedere, non avendo fatto studi navali specifici e non essendo rampollo di famiglia aristocratica. Due anni dopo, Cook era a bordo 1 della "Pembroke", un vascello con sessantaquattro cannoni che doveva raggiungere una base dell'America del Nord. Durante questi primi viaggi egli si affermò per le sue notevoli capacità di marinaio, ma anche per le sue conoscenze scientifiche, tanto che il governo inglese gli affidò tre grandi spedizioni scientifiche, la prima delle quali con uno dei più ambiziosi progetti scientifici del XVIII secolo: misurare l’esatta dimensione dell’orbita terrestre e di tutto il sistema solare. I minuziosi resoconti dei suoi viaggi, corredati anche in carte geografiche di alto valore scientifico, furono fatti pubblicare dalla moglie e furono tradotti in molte lingue. Attraverso di essi, in soli dieci anni, Cook riuscì a rivoluzionare la visione che l’Europa aveva dell’Oceano Pacifico. IL PRIMO VIAGGIO (1768-1771) Nel 1766, la Royal Society lo incaricò di effettuare un viaggio nell'Oceano Pacifico per osservare il transito di Venere davanti al Sole. James Cook salpò da Plymouth, nei primi mesi del 1768 al comando della nave HM Bark Endeavour, (il cui nome fu di ispirazione per la navetta spaziale Space Shuttle Endeavour) alla volta del Pacifico diretto verso l'isola di Tahiti. Facevano parte dell'equipaggio gli astronomi Charles Green e Daniel Solander, il botanico Joseph Banks ed il pittore naturalista Sydney Parkinson e l’imbarcazione era corredata di una imponente attrezzatura comprendente telescopi, sestanti, barometri, bussole per misurare inclinazione e declinazione magnetica, quadranti e orologi. Il 13 aprile 1769 la spedizione giunse a Tahiti, dove costruì un piccolo forte ed un osservatorio per osservare il transito di Venere ma, a causa della mancanza di una strumentazione scientifica di precisione, non fu in grado di misurarlo con esattezza. Cook si dedicò all'esplorazione del Pacifico del sud, in particolare alla ricerca del mitico continente Terra Australis sull'esistenza del quale egli nutriva dei dubbi ma che la Royal Society, in particolare il geografo scozzese Alexander 2 Dalrymple, sosteneva fortemente l’esistenza. Con l'aiuto di un indigeno tahitiano chiamato Tupaia, che aveva ampie conoscenze della geografia locale, raggiunse la Nuova Zelanda. Era il secondo europeo (dopo Abel Tasman nel 1642) a raggiungere la Nuova Zelanda. Cook ne tracciò le coste commettendo solo errori minimi: denominò “penisola” di Banks quella che in realtà era un'isola, e non comprese che l’Isola di Stewart era un'isola a sé stante. Scoprì uno stretto che separa l’Isola del Nord dall’Isola del Sud, del quale Tasman non aveva intuito l'esistenza, e che ora porta il nome di Stretto di Cook. Si recò poi verso l’Australia della quale esplorò la costa orientale. Il luogo del suo primo attracco fu la penisola di Kurnell presso la Botany Bay, destinato a diventare la prima colonia britannica in Australia. Quando nel 1788 il capitano Arthur Phillip vi giunse con la Prima Flotta ritenne però la baia poco idonea all’attracco, e si fermò più a nord, dove attualmente si trova la città di Sidney. Cook scoprì inoltre la grande barriera corallina quando la sua nave si arenò, a causa di essa, l'11 giugno 1770: l'Endeavour fu seriamente danneggiata e le attività di riparazione ritardarono il suo viaggio di due mesi. In seguito navigò attraverso lo stretto di Torres tra Australia e Nuova Guinea; anche questa volta fu il secondo europeo a percorrerlo dopo il passaggio di Luis Vaez de Torres, nel 1604. Un altro aspetto notevole di questo viaggio fu che fino al danneggiamento dell’Endeavour nessun uomo dell'equipaggio era caduto vittima dello scorbuto, fatto eccezionale per quei tempi. Questo perché Cook costringeva gli uomini a nutrirsi di agrumi e crauti, ricchi di vitamina C. Sfortunatamente la tappa successiva fu Batavia, la capitale delle Indie Orientali olandesi nota per le sue epidemie di malaria. La maggior parte dell'equipaggio di Cook morì di malaria prima del ritorno in Inghilterra, nel 1771. IL SECONDO VIAGGIO (1772-1775) A Cook fu nuovamente commissionato da parte della Royal Society un viaggio alla ricerca della Terra Australis. Nonostante lo scetticismo e 3 l'insuccesso del primo viaggio, Dalrymple si rifiutava di credere che non esistesse un continente meridionale. Cook assunse il comando della HMS Resolution mentre Tobias Furneaux comandava laHMS Adventures. Cook circumnavigò il globo ad una latitudine molto meridionale, fu il primo europeo a superare il Circolo polare antartico il 17 gennanio 1773 raggiungendo i 71°10' Sud. Dopo aver trascorso la stagione invernale del 1774 in Nuova Zelanda Cook salpò nel novembre 1774 attraversando il Pacifico meridionale e giungendo, cinque settimane dopo, nella Terra del Fuoco, dove rimase per due settimane. Si diresse poi nell'Atlantico verso nord-est. Inaspettatamente avvistò una terra ricoperta di neve e ghiaccio sulla quale sbarcò il 17 gennaio 1775 in una baia riparata che chiamò Possession Bay. Ne tracciò parte della costa ma non rimase particolarmente affascinato dalla scoperta, ne descrisse anzi la desolazione. Arrivato all'estremo meridionale di quella terra si rese conto che non essa era il tanto ricercato continente antartico, chiamò quindi il capo meridionale Cape Disappointment e diede all'isola il nome di Georgia del Sud. Proseguendo la navigazione scoprì la Nuova Caledonia (4 settembre) e le isole Sandwich Australi. Nella nebbia antartica perse i contatti con Furneaux che proseguì per la Nuova Zelanda, dove perse alcuni uomini in uno scontro con la popolazione indigena Maori. Cook proseguì l'esplorazione del mare antartico e arrivò in prossimità dell'Antartide ma tornò a Tahiti per fare rifornimento di viveri. Si recò nuovamente a sud nel tentativo di trovare il continente portando nuovamente con sé un indigeno tahitiano, Omai, che però si rivelò meno competente di Tupaia. Al ritorno attraccò a Tonga e sull'Isola di Pasqua. Il suo ritorno pose fine temporaneamente alle ricerche di Terra Australis. Un altro risultato positivo del secondo viaggio fu il collaudo di uno strumento segnatempo ideato da John Harrison che facilitò la misurazione accurata delle longitudini. Al suo ritorno Cook ottenne un congedo con tutti gli onori dalla Marina ma ciò non lo tenne lontano dal mare e dalla navigazione. Un terzo viaggio alla ricerca del Passaggio 4 a Nord-Ovest era già pianificato. Cook avrebbe dovuto navigare attraverso il Pacifico e sempre verso est per tornare all'Atlantico e un'altra nave avrebbe fatto il percorso contrario. IL TERZO VIAGGIO (1776- 1779) Nel suo ultimo viaggio Cook era nuovamente al comando della Resolution, mentre il capitano Charles Clerke era al comando della HMS Discovery. Lo scopo dichiarato del viaggio era quello di riaccompagnare Omai a Tahiti; questo è ciò che credeva la gente e divenne una sorta di curiosità a Londra. Dopo lo sbarco di Omai, Cook navigò verso nord e nel 1778 divenne il primo europeo a visitare le isole Hawaii, che lui chiamò "Isole Sandwich" in onore di John Montagu Dunk, 4° conte di Sandwich e Primo Lord dell'Ammiragliato. Dalle Hawaii proseguì ed esplorò la costa occidentale americana attraccando presso il Nootka Sound sull’Isola di Vancouver, passando lo Stretto di Juan de Fuca. Esplorò è tracciò le mappe della costa dalla California allo Stretto di Bering. Lo stretto di Bering nonostante gli svariati tentativi fatti si rivelò impenetrabile. Per Cook questo viaggio fu molto frustrante e iniziò a soffrire di problemi di stomaco che, secondo alcune teorie, furono all'origine del suo comportamento sempre più irrazionale nei confronti dell'equipaggio. Cook tornò alle Hawaii nel1799. Il 14 febbraio presso la baia di Kealakekua alcuni indigeni rubarono una delle scialuppe. Questo genere di furti era abbastanza normale e solitamente alcuni indigeni venivano presi in ostaggio per ottenere la restituzione del maltolto. Cook, in preda all'irrazionalità, ebbe un violento alterco con un folto gruppo di locali; nella disputa furono esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco e Cook venne accoltellato a morte. Clerke prese il comando della spedizione e fece un altro tentativo di passaggio attraverso lo stretto di Bering. La Resolution e la Discovery rientrarono nel 1780. Numerosi reperti di questa spedizione sono conservati al Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia di Firenze. 5 Mappa dei viaggi di James Cook Luoghi che portano il suo nome sono: le isole Cook, stato dell’Oceania associato alla Nuova Zelanda; il Monte Cook, Il più alto (3754 m) della Nuova Zelanda; il ghiacciaio Cook, il principale delle Isole Kerguelen; lo stretto di Cook. 6 BIBLIOGRAFIA Richard Houng: Captain James Cook Arthur Kitson: The Life Of Captain James Cook A kippis: Narrative Of The Voyages Round The World Performed By Captain James Cook John Ledyard: The Last Voyage Of Captain Cook SITOGRAFIA www. repubblica.it www.Wikipedia.it Studentessa: Giusi Casolani Matricola n° 153066 L’Aquila, lì 26-05-07 7