norme e disposizioni per l`attuazione del PGT

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norme e disposizioni per l`attuazione del PGT
SONDALO COMUNE DI Provincia di Sondrio_ Regione Lombardia PGT_Piano di Governo del Territorio _ lr 12/2005 + smi norme e disposizioni
per l’attuazione del PGT
Adozione con delibera di CC nr 36 in data 27/11/2012 Approvazione con delibera di CC nr 13 in data 06/06/2013 Pubblicazione sul BURL in data ____ il Sindaco _ Luigi Giuseppe Grassi l’Assessore _ Massimo Ielitro il Segretario Comunale _ Luciana Antonietta Moschetti il Responsabile di procedimento _ Patrizia Mitta Lindo i Progettisti _ Michela Gadaldi Dario Marchesi Alessandro Oliveri 2013_luglio staff tecnico del PGT Ufficio Tecnico Comunale Patrizia Mitta Lindo _ responsabile di procedimento Pier Giovanni Sala consulenti Michela Gadaldi _ capogruppo e responsabile di progetto Alessandro Oliveri _ responsabile di progetto e integrazione am‐
bientale Dario Marchesi _ aspetti di diritto urbanistico e amministrativo Marcello Magoni _ supervisione valutazioni ambientali TerrAria srl _ contributi tematici Luisa Geronimi (coordinamento) Grazia Morelli, Alice Bernardoni 2___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni indice
A. 1. 2. DISPOSIZIONI COMUNI AGLI ATTI DI PGT ......................7 Disposizioni generali
articolo 1. Natura delle disposizioni normative articolo 2. Modalità di modifica delle disposizioni normative articolo 3. Prevalenza, difformità e contrasti, deroghe articolo 4. Elaborati costitutivi del Piano di Governo del Territorio Definizioni comuni
articolo 5. Interventi diretti e indiretti articolo 6. Ambiti di trasformazione (AT) articolo 7. Superficie territoriale (st) articolo 8. Superficie edificabile (se) articolo 9. Superficie di concentrazione volumetrica (scv) articolo 10. Tessuto urbano consolidato (TUC) articolo 11. Area di pertinenza di un edificio articolo 12. Superficie lorda di pavimento (slp) articolo 13. Superficie coperta (sc) articolo 14. Indice di edificabilità (ie) articolo 15. Rapporto di copertura (rc) articolo 16. Altezza degli edifici (h) articolo 17. Volume (v) articolo 18. Abitante teorico insediabile articolo 19. Distanze: disposizioni generali articolo 20. Distanza tra edifici articolo 21. Distanza degli edifici dai confini di proprietà articolo 22. Distanza minima degli edifici dal confine stradale articolo 23. Allineamento e arretramento articolo 24. Superficie permeabile (sp) articolo 25. Cabine elettriche 3. Perequazione e incentivazione
articolo 26. generalità articolo 27. Perequazione articolo 28. Misure di incentivazione 4. Usi del territorio
articolo 29. Classificazione delle funzioni e degli usi: generalità articolo 30. Funzione residenziale (R) articolo 31. Funzione commerciale (C) articolo 32. Funzione direzionale/terziaria (D) articolo 33. Funzione produttiva (P) articolo 34. Funzione agricola (A) articolo 35. Funzione ricettiva (H) articolo 36. Aree per servizi e attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o generale 5. 7 7 7 7 8 9 9 9 9 9 9 9 10 10 11 12 12 12 12 12 13 13 13 14 14 14 15 15 15 15 15 16 16 17 17 18 18 19 19 20 Vincoli, tutele, disposizioni derivanti dalla disciplina
sovracomunale
20 articolo 37. Generalità 20 articolo 38. Vincolo paesaggistico 21 articolo 39. Vincoli reti tecnologiche 21 articolo 40. Vincoli derivanti dallo Studio geologico, idrogeologico e sismico e del Reticolo Idrico Minore 21 articolo 41. Zona di rispetto ferroviario 21 articolo 42. Zona di rispetto cimiteriale 21 3___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni articolo 43. Fascia di rispetto stradale articolo 44. Fascia di rispetto degli elettrodotti articolo 45. Edifici vincolati ai sensi del D.Lgs 42/2004 articolo 46. Edifici vincolati dal PGT articolo 47. Aree di potenziale interesse archeologico articolo 48. Alberi di interesse monumentale articolo 49. Viabilità storica di interesse paesaggistico 6. Disciplina paesistico-ambientale
articolo 50. Classificazione del territorio ai fini della sensibilità paesaggistica e criteri di valutazione dei progetti articolo 51. Disciplina paesistica articolo 52. Tutela della morfologia dei suoli articolo 53. Tutela degli iconemi articolo 54. Cautele e disposizioni per interventi sul margine urbano e sugli assi urbani B. 7. 22 22 22 22 22 23 23 23 23 23 23 24 24 NORME E DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL
PIANO DEI SERVIZI (PDS) ............................................. 25 Disciplina generale degli ambiti consolidati del Piano dei
Servizi
25 articolo 55. Ambiti di applicazione delle disposizioni per gli ambiti consolidati del Piano dei Servizi 25 articolo 56. Riferimento alla cartografia e ai documenti di piano 25 articolo 57. Articolazione delle previsioni del Piano dei Servizi 26 8. articolo 58. Disposizioni generali articolo 59. Aree per servizi alla persona articolo 60. Aree per servizi del verde e degli spazi aperti ad uso pubblico articolo 61. Aree per servizi tecnologici e ambientali articolo 62. Aree per servizi alla mobilità articolo 63. Aree della rete ecologica Disciplina dei servizi localizzati
26 26 26 28 29 29 30 Disciplina dei servizi da localizzare in fase attuativa
31 9. articolo 64. Disciplina dei servizi da localizzare nei tessuti consolidati urbani del Piano delle Regole articolo 65. Superficie da destinare a servizi e attrezzature pubbliche negli ambiti di trasformazione del Documento di Piano 31 32 10. Le “porte”
32 11. Modalità attuative dei servizi
33 33 33 34 34 articolo 66. Aree per servizi di competenza comunale articolo 67. Aree per servizi di altri enti pubblici o istituzioni articolo 68. Aree per servizi con vincolo di destinazione articolo 69. Aree per servizi negli ambiti di trasformazione 12. Disposizioni finali
articolo 70. Norme finali C. 35 35 NORME E DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL
PIANO DELLE REGOLE (PDR) ....................................... 36 13. Disciplina generale dei tessuti urbani del Piano delle Regole
36 articolo 71. Contenuti e ambito di applicazione della disciplina dei tessuti urbani del Piano delle Regole 36 articolo 72. Riferimento alla cartografia e agli elaborati di piano 37 articolo 73. Criteri generali per l’attuazione delle previsioni per i tessuti urbani del Piano delle Regole 37 4___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni articolo 74. Disciplina delle destinazioni d’uso e loro mutamenti articolo 75. Disciplina del recupero a fini abitativi dei sottotetti articolo 76. Disciplina delle dotazioni private articolo 77. Disciplina dell’onerosità degli interventi articolo 78. Disciplina per gli edifici in contrasto con le norme di zona 14. 38 38 39 40 41 Disciplina dei tessuti urbani
41 articolo 79. Classificazione degli ambiti compresi nei nuclei di antica formazione (NAF) articolo 80. Modalità di intervento nei nuclei di antica formazione (NAF) articolo 81. Prescrizioni particolari nei Nuclei di Antica Formazione (NAF) articolo 82. Classificazione del territorio consolidato articolo 83. Modalità di intervento sui tessuti urbani consolidati articolo 84. Gli ambiti di coordinamento _AC 41 41 44 45 47 49 15. Disciplina delle aree non urbanizzate
articolo 85. Aree agricole: generalità articolo 86. Aree agricole di carattere strategico a vocazione produttiva articolo 87. Aree agricole di carattere strategico articolo 88. Aree agricole di interesse paesaggistico‐ambientale articolo 89. Il sistema dei versanti articolo 90. Aree sottoposte a disciplina del Parco Nazionale dello Stelvio articolo 91. Edifici sparsi in ambito rurale articolo 92. Interventi su edifici parzialmente crollati 16. 54 54 54 55 55 55 57 57 58 Disciplina generale del settore commerciale
59 59 59 articolo 93. Generalità articolo 94. Distretti commerciali urbani 17. Disciplina per gli ambiti interessati da trasformazione
urbanistica
60 articolo 95. Disciplina per gli ambiti oggetto di provvedimenti approvati 60 articolo 96. Disciplina per gli ambiti di trasformazione definiti dal Documento di Piano 60 D. NORME E DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL
DOCUMENTO DI PIANO (DDP) ....................................... 61 18. Disposizioni generali
61 61 61 61 62 articolo 97. Natura e contenuti articolo 98. Raccordo dispositivo articolo 99. Elaborati del DdP articolo 100. Attività di monitoraggio articolo 101. Indirizzi e criteri per la formulazione delle proposta di intervento e relativi contenuti progettuali 62 19. Disposizioni comuni agli Ambiti di Trasformazione insediativa
(AT)
articolo 102. Criteri di individuazione e obiettivi degli AT articolo 103. Flessibilità: i livelli di negoziazione articolo 104. Perimetrazione degli AT articolo 105. Standard qualitativi e incentivazione articolo 106. Attuazione e Piano Direttore degli AT articolo 107. Definizione e attuazione dei comparti degli AT residenziali articolo 108. Contenuti delle schede dispositive 20. Disposizioni finali
articolo 109. articolo 110. articolo 111. Efficacia delle previsioni del Documento di Piano Sistema della vincolistica e dei condizionamenti Norma transitoria 62 62 63 63 64 64 64 65 66 66 67 67 5___
pgt comune di sondalo 21. _ norme e disposizioni Schede dispositive degli AT
67 AT_1. Villaggio Morelli .............................................................................68 AT_2. Abetina ...........................................................................................69 AT_3. Villa Estiva ......................................................................................71 AT_4. Pineta di Sortenna ..........................................................................72 AT_5. Parini ..............................................................................................73 AT_6. Foscolo ...........................................................................................74 AT_7. Centro Città ....................................................................................75 AT_9. Bolladore Centro ............................................................................76 AT_10. Mondadizza nord ...........................................................................78 AT_11. Mondadizza sud .............................................................................79 AT_12. Le Prese, Rasica, produttivo ...........................................................80 AT_13. Le Prese, Pendosso .........................................................................81 AT_14. Frontale, ex scuola .........................................................................82 AT_15. Bolladore, produttivo .....................................................................83 AT_17. SS38, riqualificazione ambientale ..................................................84 6___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni A. Disposizioni comuni agli atti di
PGT
1.
DISPOSIZIONI GENERALI
articolo 1.
Natura delle disposizioni normative
Le disposizioni delle presenti norme si articolano in: a. Disposizioni la cui formazione è di competenza comunale esclusiva. Sono di competenza comunale esclusiva le disposizioni contenute nelle sezioni A, B e C b. Disposizioni la cui formazione è di competenza concorrente tra amministrazio‐
ne comunale e amministrazioni pubbliche. Sono di competenza concorrente tra amministrazione comunale e altre ammi‐
nistrazioni pubbliche le disposizioni contenute nella sezione D. articolo 2.
Modalità di modifica delle disposizioni
normative
La modifica delle disposizioni delle presenti norme si attua come segue. a. Disposizioni di competenza comunale esclusiva: ‐ seguono le disposizioni legislative vigenti relative all’approvazione del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole. ‐ non sono soggette a procedura di Valutazione Ambientale Strategica b. Disposizione di competenza concorrente tra amministrazione comunale ed al‐
tre amministrazioni: ‐ seguono le disposizioni legislative vigenti relative all’approvazione del Docu‐
mento di Piano ‐ sono soggette a procedura di Valutazione Ambientale Strategica articolo 3.
Prevalenza, difformità e contrasti, deroghe
1. Le disposizioni di legge statale o regionale o comunque di fonte normativa so‐
vraordinata, in caso di contrasto, prevalgono sulle presenti norme e disposizio‐
ni. Se sopravvenute, integrano e/o modificano le presenti norme e disposizioni senza necessità di loro formale recepimento. 2. Per quanto non espressamente previsto nelle presenti norme si rinvia alle di‐
sposizioni di legge e di regolamento vigenti, nazionali e regionali, in materia 7
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pgt comune di sondalo 3.
4.
5.
6.
7.
8.
_ norme e disposizioni urbanistica, edilizia, paesaggistica e ambientale. In caso di modifica delle pre‐
dette disposizioni il rinvio s’intende riferito alle disposizioni sopravvenute. Il PGT si attua nell’osservanza della disposizioni relative alla sua componente geologica, idrogeologica e sismica, i cui elaborati cartografici e normativi ne co‐
stituiscono parte integrante. Il PGT si attua nell’osservanza dei regolamenti comunali e degli eventuali studi e piani di settore aventi incidenza nel governo del territorio. In particolare il PGT si attua nell’osservanza del Regolamento Edilizio, il quale detta disposizione relativamente a:  tipologie e strumenti di intervento, modalità attuative, procedure  materiali e tecniche costruttive degli edifici  materiali e forme delle recinzioni  modalità di intervento e valorizzazione delle aree a verde  criteri specifici di intervento per l’insediamento degli edifici in funzione dei diversi usi e per la sistemazione dei relativi spazi non edificati  risparmio energetico  risparmio idrico. Le norme tecniche di attuazione del Piano di Governo del Territorio, ai sensi dell’articolo 28 della L.R. 12/2005, prevalgono sulle disposizioni relative a pa‐
rametri urbanistici ed edilizi eventualmente previste dal Regolamento Edilizio vigente, che continua ad applicarsi per tutte le parti non in contrasto con le norme tecniche di attuazione del Piano di Governo del Territorio e dei piani at‐
tuativi che ne discendono. Sono ammesse deroghe alle norme del PGT solo nei casi consentiti dalla legi‐
slazione vigente. In caso di discordanza tra i diversi elaborati del PGT prevalgono:  tra le tavole di scala diversa, quelle di maggior dettaglio,  tra le tavole e le norme, queste ultime. articolo 4.
Elaborati costitutivi del Piano di Governo
del Territorio
1. Il PGT è costituito dai seguenti elaborati:  QCO PGT + VAS + VIC Quadro Conoscitivo, programmatico e orientativo  Carta delle sensibilità paesaggistiche  Componente geologica, idrogeologica e sismica  Carta dei vincoli e delle tutele  Documento di Piano (DdP), Relazione del quadro progettuale  Documento di Piano (DdP), Carta delle previsioni di piano  Piano dei Servizi (PdS), Carta del PdS _ servizi  Piano dei Servizi (PdS), Carta del PdS _ rete ecologica e mobilità ciclopedo‐
nale  Piano delle Regole (PdR), Carta di classificazione del territorio  Piano delle Regole (PdR), Carta dei nuclei di antica formazione  Norme e disposizioni per l’attuazione del PGT  Abaco di orientamento progettuale per l’attuazione delle previsioni insedia‐
tive. 2. Sono da considerarsi documenti di rilievo sostanziale del percorso di formazio‐
ne e approvazione del PGT quelli risultanti dalla definizione dei procedimenti di valutazione ambientale strategica del piano e di valutazione di incidenza sui siti di Rate Natura 2000. 8
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pgt comune di sondalo 2.
_ norme e disposizioni DEFINIZIONI COMUNI
Il lessico del PGT (definizioni, unità di misura, indici e parametri urbanistici ed edi‐
lizi) è definito come segue. articolo 5.
Interventi diretti e indiretti
1. Gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio si distinguo‐
no in interventi diretti ed interventi indiretti. 2. Sono interventi diretti quelli la cui esecuzione è sottoposta alla formazione di un titolo edilizio fra quelli previsti e definiti dal quadro normativo vigente (permesso di costruire, DIA, SCIA e titoli omologhi) 3. Sono interventi indiretti quelli in cui la formazione del titolo edilizio deve esse‐
re preceduta dall’approvazione di un accordo convenzionale o di uno strumen‐
to di pianificazione attuativa o negoziata fra quelli definiti dal quadro normati‐
vo vigente (permesso di costruire convenzionato, piano attuativo, atto di pro‐
grammazione negoziata). articolo 6.
Ambiti di trasformazione (AT)
Sono gli ambiti territoriali individuati dal Documento di Piano. Le previsioni degli AT si attuano esclusivamente per tramite degli strumenti di pianificazione attuativa o programmazione negoziata indicati dalle relative schede dispositive e la cui approvazione è preliminare al conseguimento dei titoli abilita‐
tivi alle trasformazioni ammesse. articolo 7.
Superficie territoriale (st)
1. È la superficie complessiva dell'area interessata da interventi di trasformazione urbanistica. 2. Comprende tutte le aree oggetto della trasformazione urbanistica: quelle de‐
stinate all’edificazione, quelle necessarie per l’eventuale realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, quelle destinate ai servizi e alle attrezzature pubbliche, quelle destinate agli interventi di mitigazione e di con‐
testualizzazione paesistico‐ambientale. articolo 8.
Superficie edificabile (se)
E' la superficie del lotto edificabile misurata al netto delle aree per l'urbanizzazio‐
ne primaria e secondaria, di quelle destinate ai servizi e alle attrezzature pubbli‐
che nonché di quelle destinate agli interventi di mitigazione e di contestualizza‐
zione paesistico‐ambientale. articolo 9.
Superficie di concentrazione volumetrica
(scv)
All’interno degli AT, è la porzione della st entro la quale sono da collocare le vo‐
lumetrie previste. articolo 10.
Tessuto urbano consolidato (TUC)
Sono gli ambiti assoggettati a specifica disciplina del PdR. 9
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pgt comune di sondalo articolo 11.
_ norme e disposizioni Area di pertinenza di un edificio
1. E’ l’area asservita ad una determinato edificio o complesso di edifici, in quanto utilizzata per la verifica del rispetto degli indici e parametri edificatori al mo‐
mento del conseguimento del titolo abilitativo che ne ha consentito la realizza‐
zione. 2. Nel caso di edifici realizzati in epoca in cui non necessitava il conseguimento del titolo abilitativo, la relativa area di pertinenza è identificata convenzional‐
mente con quella ad essi circostante ed appartenente alla medesima proprietà dell’edificio considerato, secondo l’estensione catastale che risultava al mo‐
mento dell’entrata in vigore del primo strumento di pianificazione generale. 3. L’area di pertinenza si definisce satura quando, in base agli indici e parametri edificatori del PGT, sulla stessa non è ammessa ulteriore possibilità di edifica‐
zione; si definisce parzialmente satura quando, invece, sulla stessa residua ul‐
teriore possibilità di edificazione. 4. Le vicende proprietarie e catastali relative all’area di pertinenza come sopra definita, intervenute successivamente alla realizzazione dell’edificio o del com‐
plesso di edifici a cui essa si riferisce, sono irrilevanti sulla densità edilizia dell’ambito considerato come prevista dal PRG, nel senso che i trasferimenti di proprietà ed i conseguenti frazionamenti catastali potranno determinare solo la cessione della eventuale possibilità edificatoria residua sull’area pertinenzia‐
le stessa. 5. Nel caso di interventi indiretti come definiti all’articolo 5, la relativa area di pertinenza deve essere individuata nel relativo strumento urbanistico conven‐
zionato (permesso a costruire convenzionato, piano attuativo o atto di pro‐
grammazione negoziata). 6. L’area di pertinenza deve essere puntualmente individuata negli elaborati che costituiranno gli allegati del titolo abilitativo, con l’esatta individuazione del‐
la/e particella/e catastale/i asservita/e. Tale atto di individuazione planimetrica dell’area di pertinenza, con la dimostrazione del suo potenziale edificatorio ini‐
ziale e quello residuo, tenendo comunque conto dell’eventuale pregresso as‐
servimento edilizio della medesima, deve essere asseverato da professionista abilitato e sottoscritto dalla proprietà. 7. Il vincolo di pertinenza dura con il durare degli edifici o dei manufatti edilizi a cui si riferisce. 8. Fermo restando il rispetto degli indici e parametri edilizi come previsti dal PGT, l’area di pertinenza di un edificio o di un manufatto edilizio può comprendere anche aree di proprietà di terzi nel medesimo comparto urbanistico, aventi de‐
stinazione urbanistica omogenea, purché il rapporto pertinenziale risulti da apposito atto di asservimento e di cessione della capacità edificatoria da tra‐
scriversi nei registri immobiliari, corredato dagli elaborati con l’esatta indivi‐
duazione planimetrica e catastale delle aree e delle relative superfici utilizzate per il calcolo dei parametri edificatori. articolo 12.
Superficie lorda di pavimento (slp)
1. È la somma delle superfici dei singoli piani compresi entro il profilo esterno delle pareti, delle superfici degli eventuali piani interrati e soppalchi nonché, limitatamente alle destinazioni produttive, delle altre superfici coperte. 2. Sono escluse dal computo della slp: ‐ le superfici destinate al ricovero delle autovetture con i relativi spazi di ma‐
novra e di accesso, entro il limite massimo del 30% della slp computabile, ov‐
vero del 60% se interrate o seminterrate 10
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni ‐ i locali tecnici (ossia a titolo esemplificativo i locali necessari alla collocazione degli impianti tecnologici, degli impianti idrici, delle centrali termiche, delle centrali di condizionamento dell'aria, delle centraline e dei contatori dell'e‐
nergia elettrica o del gas, i locali macchine degli ascensori, i locali per la rac‐
colta o lo sgombero delle immondizie, i locali di sgombero da adibire al depo‐
sito dei materiali per la manutenzione dell'edificio, i locali per il ricovero delle biciclette), compresi i vani scala e gli ascensori, fino alla mezzeria dei muri in comune con i vani abitabili; quanto sopra entro il limite massimo del 20% del‐
la slp computabile ‐ le superfici destinate a servizi comuni, il cui uso per funzioni di interesse pub‐
blico (compresa l’edilizia residenziale pubblica) sia convenzionato con il Co‐
mune ‐ limitatamente agli edifici con destinazione diversa da quella produttiva ed esclusivamente nei piani interrati, le superfici destinate a cantine al servizio delle unità immobiliari, ai servizi tecnici (compresi eventuali servizi igienici) e ai depositi dei fabbricati, senza presenza continuativa di persone; quanto so‐
pra entro il limite massimo del 20% della slp computabile ‐ limitatamente agli edifici con destinazione residenziale, gli aggetti aperti, le logge e le terrazze, i portici, entro il limite massimo del 20% della slp compu‐
tabile ‐ limitatamente agli edifici residenziali esistenti alla data di adozione del PGT, i sottotetti praticabili e destinati o utilizzati esclusivamente come spazi acces‐
sori senza permanenza di persone nonché i sottotetti non accessibili purché entrambi con altezza media ponderale inferiore a m. 2,10 e regolarmente au‐
torizzati o oggetto di sanatoria ‐ limitatamente agli edifici con destinazione residenziale, i soppalchi ricavati all'interno dei locali dell’alloggio dei quali non occupino più di 1/3 della su‐
perficie complessiva netta, purché aperti sul lato più lungo e purché l'am‐
biente soprastante il soppalco risulti di altezza netta inferiore a m. 2,10, fer‐
me restando le disposizioni del Regolamento Locale di Igiene. 3. Nelle nuove costruzioni a destinazione residenziale la superficie dei sottotetti accessibili non è conteggiata ai fini della Slp se di altezza media ponderale infe‐
riore a 2,10, calcolata dalla quota di pavimento all’intradosso del piano di co‐
pertura, e senza considerare eventuali travature o controsoffittature. La super‐
ficie così realizzabile è comunque soggetta a contributo di costruzione. articolo 13.
Superficie coperta (sc)
1. Si intende l’area corrispondente alla proiezione sul piano orizzontale del mas‐
simo ingombro della costruzione soprastante e dei relativi manufatti comple‐
mentari, con esclusione: ‐ per gli edifici a destinazione produttiva: dei silos, dei serbatoi di materie pri‐
me necessarie al funzionamento degli impianti tecnologici, dei manufatti co‐
stituenti impianti di depurazione dei residui dell’attività produttiva insediata, delle tettoie e sporti di gronda sporgenti fino ad un massimo di 1,50 m. dal fi‐
lo esterno del muro perimetrale (oltre tale limite vengono conteggiati nella superficie coperta per l’intera estensione); ‐ per gli edifici a destinazione diversa da quella produttiva: delle parti aggettan‐
ti (gronde, pensiline, balconi, scale aperte, elementi decorativi), sporgenti fi‐
no ad un massimo di 1,50 m. dal filo esterno del muro perimetrale (oltre tale limite vengono conteggiati nella superficie coperta per l’intera estensione); sono inoltre escluse le pensiline di copertura degli ingressi pedonali per una 11
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni dimensione massima che non superi il 1,50 m. Oltre tale limite vengono con‐
teggiati nella superficie coperta per l’intera estensione. 2. Sono inoltre esclusi dal computo della superficie coperta i piccoli manufatti, quali a titolo esemplificativo, i pergolati, i gazebo o simili realizzati all'interno dei giardini, le piscine e le vasche all’aperto anche ai fini della raccolta delle ac‐
que meteoriche, i manufatti esterni agli edifici volti alla eliminazione delle bar‐
riere architettoniche (compresi i volumi tecnici degli ascensori), i ricoveri esterni per la raccolta differenziata dei rifiuti, il tutto secondo le eventuali indi‐
cazioni più specifiche del regolamento edilizio. 3. Sono fatte salve tutte le eccezioni di legge finalizzate al risparmio energetico. articolo 14.
Indice di edificabilità (ie)
Definisce la quantità, espressa in mq / mq, di superficie lorda di pavimento (Slp) realizzabile in una determinata superficie edificabile delle aree del tessuto urbano consolidato. articolo 15.
Rapporto di copertura (rc)
1. Definisce la quantità di superficie coperta dell’area di pertinenza di un edificio, espressa in percentuale. 2. Nell'ambito degli AT esprime la superficie copribile da calcolarsi sulla scv. 3. La verifica relativa al rapporto di copertura deve essere effettuata con riferi‐
mento all’area di pertinenza dell’edificio. articolo 16.
Altezza degli edifici (h)
1. E’ la distanza, espressa in metri, tra la quota del terreno sistemato e la quota del più alto punto di ingombro della costruzione, con esclusione degli impianti tecnici e dei relativi volumi che si elevano oltre la copertura dell’edificio. 2. Per gli edifici da realizzarsi su terreni in pendenza, l’altezza è calcolata attraver‐
so la sommatoria di tutte le superfici delle facciate – per ciascuna di esse misu‐
rata dal punto più basso tra la quota del marciapiede o del terreno sistemato alla quota più elevata del profilo della copertura – divisa per il perimetro di ba‐
se dell’edificio. 3. L’altezza così definita si applica sia per gli edifici esistenti sia per la nuove co‐
struzioni. articolo 17.
Volume (v)
Il volume degli edifici si ricava moltiplicando la Slp per l'altezza sino all’intradosso del solaio di copertura. Ai fini del calcolo del volume l’altezza è così definita: ‐ per gli edifici residenziali essa è convenzionalmente fissata nella misura di m. 3 per piano, a prescindere dall'effettiva minore o maggiore altezza di interpiano, anche nel caso di piani terra destinati ad usi commerciali o simili. ‐ per gli edifici non residenziali il volume si ricava moltiplicando la Slp per l'altezza di interpiano cioè per la differenza di quota tra la quota di intradosso del solaio di pavimento e quella del solaio di copertura. articolo 18.
Abitante teorico insediabile
Per il calcolo della capacità insediativa negli interventi indiretti come definiti all’articolo 5, si considera che ad un abitante teorico insediabile corrispondano 150 mc di volume. 12
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pgt comune di sondalo articolo 19.
_ norme e disposizioni Distanze: disposizioni generali
1. La disciplina delle distanze come di seguito specificata e articolata non si appli‐
ca a: ‐ cabine elettriche e manufatti tecnologici al servizio del territorio di modesta entità (cabine di decompressione della rete del gas, impianti telefonici, ecc.) ‐ ai manufatti completamente interrati e fatte salve le norme di legge ‐ ai manufatti da giardino (pergolati, gazebo, ecc.) ‐ alle piscine all’aperto ‐ alle strutture di arredo e impianti al servizio della collettività quali, a titolo esemplificativo, pensiline di attesa per il trasporto pubblico, cabine telefoni‐
che, opere artistiche, ecc.) 2. Le disciplina delle distanze non si applica per gli interventi di recupero (senza aggiunta di volumi) del patrimonio edilizio esistente. 3. Le distanze fra i fabbricati vanno calcolati ortogonalmente alle pareti. La di‐
stanza dei fabbricati dai confini è la minor misura sul piano orizzontale, compu‐
tata dai limiti esterni dell’edificio ed escludendo gli aggetti inferiori a 1,50 m. 4. È ammessa la costruzione sul confine di proprietà: ‐ quando esista già un edificio a confine sulla proprietà adiacente, con parete cieca sul fronte confinante, e il nuovo edificio venga realizzato entro la sago‐
ma costituita dalla parete a confine dell’edificio preesistente (in aderenza) ‐ quando preliminarmente al rilascio del titolo abilitativo all’edificazione è stato stipulato tra le diverse proprietà interessate un atto pubblico da trascrivere nei registri immobiliari, con il quale le parti si accordano reciprocamente per costruire sul confine ‐ quando, preliminarmente al rilascio del titolo abilitativo all’edificazione è stata stipulata dai proprietari confinanti interessati una scrittura privata registrata con la quale gli stessi autorizzano l’interessato richiedente a realizzare il nuovo edificio sul confine di proprietà 5. Sono fatte salve tutte le eccezioni di legge finalizzate al risparmio energetico, nei limiti di spessore strettamente necessari all’adeguamento energetico e solo per interventi su edifici esistenti. 6. Sono ammesse distanze inferiori a quella ordinariamente previste nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di pianificazione attuativa o di atti di pro‐
grammazione negoziata. articolo 20.
Distanza tra edifici
1. Le distanze tra gli edifici nei casi di nuova costruzione, ampliamenti e sopralzi è definita nell’art. 9 del DM 1444/68 e dal Codice Civile. 2. Ai fini dell’applicazione del DM 1444/68 corrispondono alle zone A gli ambiti classificati dal PGT come tessuti e nuclei di antica formazione; corrispondono alle zone C tutti gli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa o programma‐
zione negoziata. 3. Nel caso in cui si confrontino pareti cieche la distanza minima è stabilita dal Codice Civile. articolo 21.
Distanza degli edifici dai confini di proprietà
1. La distanza minima degli edifici di nuova costruzione, degli ampliamenti e so‐
pralzi di edifici esistenti, rispetto al relativo confine di proprietà, è pari a 5 m. 13
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 2. Le strutture interrate possono essere realizzate a confine, con esclusione delle costruzioni confinanti con spazi pubblici; per queste ultime, l’Amministrazione Comunale, per particolari esigenze di interesse pubblico, può derogare la di‐
stanza o imporne una superiore. articolo 22.
Distanza minima degli edifici dal confine
stradale
1. Fuori dal centro abitato, come definito dal D.Lgs. 285/1992 e successive modi‐
ficazioni e integrazioni (Codice della Strada), si applicano le norme stabilite dal suddetto decreto. 2. All’interno del centro abitato la distanza dalle strade si misura tra il punto più vicino delle pareti del fabbricato e il ciglio stradale. 3. All’interno del centro abitato la distanza minima dal confine stradale per le nuove costruzioni e per le demolizioni e ricostruzioni fuori sedime deve rispet‐
tare le seguenti misure: ‐ 5,00 m per strade di larghezza inferiore a 7,00 m ‐ 7,50 m per strade di larghezza compresa fra 7,00 m e 15,00 m 4. All’interno del centro abitato, la distanza dalla strada può essere inferiore a quella indicata nel comma precedente nei seguenti casi: ‐ esigenza di allineamento rispetto a preesistenti cortine edilizie ‐ specifica norma d’ambito ‐ esigenza di allineamento espressamente prevista dal PGT ‐ qualora prevista convenzionalmente in occasione di interventi indiretti come definiti all’articolo 5 ‐ in caso di interventi diretti previo specifico assenso manifestato con deli‐
berazione di Consiglio Comunale 5. Nel caso di sopralzi e ampliamenti è consentito mantenere il filo più avanzato del fabbricato esistente. 6. Al fine del raggiungimento delle distanze minime di cui ai commi precedenti sono computabili gli spazi pedonali ed di parcheggio ricavati sulla proprietà privata del richiedente, il quale sia convenzionalmente obbligato alla loro ces‐
sione gratuita all’Amministrazione Comunale o al loro asservimento all’uso pubblico. articolo 23.
Allineamento e arretramento
1. Allineamento è la linea da rispettare al fine di garantire la continuità di cortine edilizie o di fronti stradali consolidati (vincolo di allineamento) in caso di inter‐
venti di sopralzo, di ampliamento, di demolizione con ricostruzione (anche fe‐
dele) e di nuova costruzione. 2. Arretramento è la linea o da non oltrepassare al fine di mantenere la dovuta distanza rispetto a particolari beni o manufatti (vincolo di arretramento) in ca‐
so di interventi di sopralzo, di ampliamento, di demolizione con ricostruzione (anche fedele) e di nuova costruzione, ovvero al fine di rispettare le distanze legali. Il limite di edificazione lungo le strade costituisce vincolo di arretramen‐
to con divieto di edificazione sia in elevazione sia in sottosuolo. articolo 24.
Superficie permeabile (sp)
1. È la porzione di superficie di pertinenza di un edificio che sia sgombra da co‐
struzioni sopra o sotto il suolo, in grado di garantire l’assorbimento delle acque meteoriche. È riferita al terreno privo di pavimentazioni, attrezzato o mante‐
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni nuto a prato e piantumato con arbusti e/o piante di alto fusto; costituiscono sp anche i percorsi/sentieri, di larghezza massima 1,20 m. pedonali, ma non car‐
rabili, purché inghiaiati o realizzati con materiali permeabili poggiati su sotto‐
fondo non cementizio. 2. Il rapporto di permeabilità (%) è dato dal rapporto tra la superficie permeabile e la superficie di pertinenza dell’edificio. articolo 25.
Cabine elettriche
Le cabine elettriche di trasformazione dell’energia debbono essere oggetto di permesso di costruire o altro titolo abilitativo, nel rilascio dei quali, le cabine: ‐ non incidono sullo sfruttamento edilizio del lotto ‐ possono essere costruite sul confine di proprietà, nonché in fregio alle recinzioni e nelle fasce di rispetto stradale qualora previsto dalla normativa in materia 3.
PEREQUAZIONE E INCENTIVAZIONE
articolo 26.
generalità
La perequazione urbanistica e le misure di incentivazione, come definite dalle norme sovraordinate, rispondono all’esigenza di rendere socialmente più equo ed ecologicamente più efficiente il sistema delle scelte di piano. L’Amministrazione Comunale si riserva la possibilità di specificare, attraverso suc‐
cessive disposizioni regolamentari di maggior dettaglio rispetto a quanto di segui‐
to indicato, le modalità di attivazione delle misure di perequazione e incentivazio‐
ne. articolo 27.
Perequazione
1. Negli atti del PGT, si intende per perequazione urbanistica l’istituto giuridico attraverso il quale si garantisce l’equa e uniforme ripartizione dei diritti edifica‐
tori e degli oneri connessi alle trasformazioni urbanistiche del territorio tra tut‐
ti i proprietari delle aree e degli edifici interessati dall’intervento, indipenden‐
temente dalle specifiche destinazioni d’uso assegnate alle singole aree. 2. La perequazione è inoltre finalizzata all’acquisizione a titolo gratuito da parte del comune delle aree destinate alla realizzazione dei servizi nella quantità de‐
finita nel Piano dei Servizi e con le eventuali indicazioni contenute nelle schede di indirizzo degli Ambiti di Trasformazione. 3. La perequazione urbanistica interessa le previsioni del Documento di Piano ed è attuata negli AT applicando gli stessi indici edificatori all’intera superficie ter‐
ritoriale, indipendentemente dallo specifico utilizzo che viene definito all’interno dello strumento attuativo; le superfici lorde di pavimento consenti‐
te in applicazione di tale indici saranno poi realizzate sulle aree effettivamente edificabili, definite in sede di pianificazione attuativa. articolo 28.
Misure di incentivazione
1. Negli atti di PGT si intendono per misure di incentivazione l’insieme delle misu‐
re atte a promuovere il miglioramento del bilancio energetico degli insedia‐
menti, la riduzione delle emissioni inquinanti mediante l’utilizzo razionale dell’energia e l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’utilizzo razionale delle risorse idri‐
che e la promozione della bioedilizia. 15
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 2. Le misure di incentivazione interessano le previsioni del Documento di Piano e sono attivabili negli AT quale condizione per accedere alla quota di incremento insediativo incentivato di cui alle schede di indirizzo degli AT. 3. A tal fine, per accedere alla quota di incremento insediativo incentivato, lo strumento attuativo dell’AT deve prevedere almeno uno dei seguenti fattori: ‐ predisposizione del sistema impiantistico per l’allacciamento alla rete del teleriscaldamento e relativo impegno all’allacciamento alla rete stessa, da definirsi in sede di convenzionamento ‐ classe energetica degli edifici non inferiore alla B e, contestualmente, al‐
meno il 70% della volumetria prevista in classe A ‐ misura di qualificazione energetico‐ambientale di analogo impatto sul si‐
stema delle risorse ambientali (ad esclusione di quelle già definite nelle schede AT) ‐ Qualora i suddetti fattori per accedere alla quota di incremento insediati‐
vo incentivato divenissero obbligatori in base alle norme sopravvenute delle specifiche discipline settoriali, l’accesso al beneficio si intenderà condizionato al raggiungimento di un più elevato livello qualitativo rispet‐
to a quello divenuto cogente e/o alle buone pratiche di pianificazione e progettazione ecosostenibile. 4.
USI DEL TERRITORIO
articolo 29.
Classificazione delle funzioni e degli usi:
generalità
1. Negli atti del PGT, per ciascun ambito, consolidato o di prevista trasformazio‐
ne, sono indicate le funzioni (o vocazioni funzionali), gli usi principali, gli usi ac‐
cessori e gli usi compatibili, fermo restando che questi ultimi possono essere soggetti a particolari prescrizioni o limitazioni secondo quanto indicato negli stessi atti del PGT ove, per ciascun ambito, consolidato o di prevista trasforma‐
zione, sono indicati gli usi non ammessi. 2. Si intendono come parte integrante dell’uso principale le destinazioni d’uso re‐
lative ad attività connesse e/o a servizio della stessa (ad es.: l’ufficio all’interno dell’unità commerciale; l’ufficio o la mensa o lo spazio di esposizione o di commercializzazione dei propri beni prodotti all’interno dell’unità produttiva; l’attività professionale all’interno della propria abitazione), a condizione: ‐ che per caratteristiche edilizie e strutturali i relativi spazi siano materialmente e funzionalmente collegati con quelli in cui si esercita l’attività principale ‐ che, in ogni caso, tale attività sia legata e/o attinente con quella principale ‐ che gli spazi (sia quelli dell’attività principale che quelli dell’attività connessa) appartengano alla medesima proprietà e/o siano in uso al medesimo sogget‐
to 3. Negli atti del PGT, ed in particolare nel Piano dei Servizi, sono stabilite le quan‐
tità di aree per servizi e attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o gene‐
rale da garantire in relazione al fabbisogno generato dalle suddette destinazio‐
ni d’uso. Gli interventi di mutamento di destinazione d’uso da una categoria funzionale ad un’altra o all’interno di una medesima categoria, comportano la necessità di verificare e di garantire un aumento del citato fabbisogno solo nel caso in cui tale aumento sia previsto per la nuova destinazione d’uso. 16
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 4. La destinazione d’uso dell’immobile o dell’unità immobiliare è quella risultante dal provvedimento abilitativo conseguito, anche in sanatoria. In assenza, ovve‐
ro in caso di indeterminatezza delle indicazioni del titolo abilitativo, la destina‐
zione è desunta dalla classificazione catastale attribuita in sede di primo acca‐
tastamento. Solo in caso di assenza degli elementi documentali di cui sopra, la destinazione può essere desunta da altri elementi probatori. E’ ammessa, in via residuale, la facoltà di autocertificazione secondo le forme previste dalle leggi vigenti. 5. Al fine di garantire la corretta applicazione delle previsioni del PGT, negli ela‐
borati che andranno a costituire parte integrante del titolo abilitativo devono essere utilizzate le categorie funzionali e indicati, per ciascun edificio o unità immobiliare, i relativi usi, facendo riferimento a quelli sotto riportati. 6. Le funzioni (o vocazioni funzionali) previste e gli usi consentiti nella diverse parti del territorio del Comune sono definiti e specificati dalle norme che se‐
guono. 7. Queste ultime indicano puntualmente, con segno grafico della parentesi, ai fini della regolamentazione degli interventi di trasformazione funzionale all’interno dei tessuti urbani consolidati e dei nuclei storici, le funzioni non compatibili con la residenza. articolo 30.
Funzione residenziale (R)
Per funzione residenziale si intende quella rivolta all’insediamento delle strutture abitative e di diretto servizio all’abitazione. Nel PGT la funzione residenziale è distinta nei seguenti usi: R1 Residenza libera Comprende le abitazioni/residenze a libero mercato. R2 Residenza convenzionata Comprende le abitazioni/residenze la cui vendita o locazione è disciplinata da convenzione urbanistica. R3 Edilizia Residenziale Pubblica Comprende le abitazioni/residenze riconducibili alla quota di funzione re‐
sidenziale computabile come servizio. L‘Edilizia Residenziale Pubblica è di‐
sciplinata dal Piano dei Servizi. articolo 31.
Funzione commerciale (C)
Per funzione commerciale si intende quella rivolta all’insediamento delle strutture commerciali per la vendita all’ingrosso e al dettaglio nonché alla somministrazione di alimenti e bevande. Le attività del settore commerciale sono definite e classificate secondo quanto stabilito dalle vigenti disposizioni in materia. Nel PGT la funzione commerciale è distinta nei seguenti usi: C1 Esercizi di vicinato Esercizi aventi superficie di vendita non superiori a 150 mq. C2 Medie strutture di vendita (non compatibili con la residenza) Esercizi aventi superficie di vendita superiori a 150 mq e fino a 1.500 mq. C3 Grandi strutture di vendita (non compatibili con la residenza) Esercizi aventi superficie di vendita superiori a 1.500 mq. C4 Attività di somministrazione di alimenti e bevande Si intende la vendita per il consumo sul posto di alimenti e bevande, com‐
prende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in un’area esterna appositamente attrezzata. 17
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pgt comune di sondalo C5 C6 C7 _ norme e disposizioni Attività di vendita all’ingrosso (non compatibile con la residenza) Si intende l’attività di vendita svolta da chiunque professionalmente ac‐
quista merci a nome e per conto proprio e le rivende ad altri commercian‐
ti, all’ingrosso o al dettaglio, o a utilizzatori professionali Strutture di vendita organizzate in forma unitaria (non compatibili con la residenza) Per strutture di vendita organizzate in forma unitaria si intende una media o una grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali so‐
no inseriti in un struttura edilizia o in complesso edilizio a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di servizio gestiti anche unitariamente (centri commerciali tradizionali e/o multifunzionali, factory outlet centre, parchi commerciali). Attività di logistica (non compatibile con la residenza) Si intendono gli spazi e i locali destinati all’organizzazione, alla gestione e all’esecuzione dell’attività di movimentazione di beni di commercio. articolo 32.
Funzione direzionale/terziaria (D)
Per Funzione direzionale/terziaria si intende quella rivolta all’insediamento delle strutture per le attività di prestazione di servizi di natura direzionale, professionale e assistenziale. Nel PGT la funzione direzionale/terziaria è distinta nei seguenti usi: D1 Attività professionali e assistenziali Si intendono le attività professionali e i servizi alla persona, comprendo‐
no: gli uffici e gli studi professionali; gli studi medici; i centri per il tempo libero, lo sport, il benessere e la salute; i centri culturali, ricreativi, politici e sindacali; le botteghe artigianali; le attività similari. D2 Attività direzionali Si intendono le attività direzionali, amministrative e finanziarie, compren‐
dono: il credito; le assicurazioni; l’intermediazione finanziaria; il marke‐
ting; la comunicazione; le attività similari. articolo 33.
Funzione produttiva (P)
Per funzione produttiva si intende quella rivolta all’insediamento delle strutture per l’attività industriale e artigianale destinate alla produzione e alla trasformazione di beni nonché per le attività artigianali di servizio. Nel PGT la funzione produttiva è distinta nei seguenti usi: P1 Artigianato di servizio Ricomprende tutte le attività artigianali che non consistono nella produ‐
zione e trasformazione di merci ma nella prestazioni di servizi per la casa, la persona e comunque di servizi alle attività urbane in genere, compresa l’attività di servizio all’auto (gommisti, meccanici, elettrauto). P2 Artigianato produttivo e industria (non compatibile con la residenza) Ricomprende tutti i tipi di attività produttiva di carattere artigianale e in‐
dustriale, che implicano quindi la trasformazione di materie prime e semi‐
lavorati o comunque la produzione o trasformazione di merci. P3 Depositi a cielo aperto (non compatibili con la residenza) Si intendono gli spazi destinati a depositi di materiali e manufatti edilizi, di cantiere, ferrosi (anche per commercializzazione), nonché spazi per depo‐
siti ed esposizioni di merci senza vendita (ad esempio roulottes, motoca‐
ravan, autoveicoli, materiali edili, ecc.). 18
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Al loro interno, oltre gli spazi di deposito a cielo aperto, sono ammesse strutture coperte per uffici, guardiole e altri servizi pertinenti, nella misura massima di mq 100 di Slp, per ogni insediamento. Per la realizzazione di depositi a cielo libero è sempre prescritta la siste‐
mazione di una fascia alberata continua (su una striscia di terreno per‐
meabile con profondità non inferiore a 5 m.) lungo tutti i confini del com‐
pendio immobiliare interessato. Le alberature devono avere altezza mini‐
ma di 3 m. ed essere previste a distanza tale da determinare una barriera continua di verde. articolo 34.
Funzione agricola (A)
Per funzione agricola si intende quelle rivolta a consentire le pratiche colturali del‐
la terra, la silvicoltura, l’allevamento di animali, la trasformazione e la commercia‐
lizzazione di prodotti agricoli aziendali nonché l’insediamento delle strutture abi‐
tative per l’imprenditore agricolo professionale e gli addetti dell’azienda agricola. Vi rientrano le attività agrituristiche, intendendo per tali le attività ricettive eserci‐
tate attraverso l’utilizzazione delle strutture dell’azienda agricola. Nel PGT la funzione agricola ammette i seguenti usi di rilievo edilizio: A1 Abitazioni agricole Si intendono le abitazioni all’interno di una azienda agricola, funzionali alle esigenze abitative dell’imprenditore agricolo professionale e degli addetti dell’azienda agricola nonché le strutture abitative per le attività agrituri‐
stiche. A2 Fabbricati di servizio Si intendono i fabbricati a servizio dell’attività agricola e necessari allo svolgimento della stessa, quali: ‐ depositi di prodotti aziendali, ‐ depositi di materiali necessari alla produzione (foraggi, mangimi, semen‐
ti, fertilizzanti, insetticidi, ecc.) anche in strutture verticali (silos o distri‐
butori di miscele e tettoie), ‐ locali per la conservazione e per la trasformazione di prodotti aziendali, ‐ locali per il ricovero e per la riparazione di macchine e attrezzature agri‐
cole. A3 Strutture per allevamenti aziendali (non compatibili con la residenza) Si intendono i fabbricati destinati all’allevamento zootecnico e relativi fabbricati accessori. A4 Strutture per colture aziendali in serra Si intendono le strutture di copertura (serre) fisse o mobili, destinate a proteggere determinate colture. articolo 35.
Funzione ricettiva (H)
Per funzione ricettiva si intende quella rivolta all’insediamento delle strutture per le attività ricettive alberghiere e quelle ricettive all’aria aperta. Nel PGT la funzione ricettiva è distinta nei seguenti usi: H1 Attrezzature alberghiere Si intendono quelle destinate ad accogliere le attività ricettive alberghiere organizzate per fornire, con gestione unitaria, alloggio ed altri servizi ac‐
cessori per il soggiorno, compresi eventuali spazi per la somministrazione di alimenti e bevande, quali hotel, alberghi, alberghi meublè o garnì, al‐
bergo‐centro benessere, motel, villaggio albergo) relativi spazi accessori e di servizio e comunque come previste dalle normative di settore. 19
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pgt comune di sondalo H2 _ norme e disposizioni Attrezzature extralberghiere Si intendono quelle destinate ad accogliere le strutture ricettive extra al‐
berghiere quali, a titolo esemplificativo, le attività di affittacamere, le lo‐
cande, i Bed&Breakfast, gli Appartamenti turistici, le Foresterie per turisti, le Case religiose di ospitalità, le Residenze d’epoca e comunque come pre‐
viste dalle normative di settore. Attività ricettive all’aria aperta Sono tali, a titolo esemplificativo, quelle dei campeggi, delle aree di sosta per caravan …, in quanto attività organizzate per mettere a disposizione, con gestione unitaria, aree recintate ed attrezzate in cui fornire alloggio, attraverso propri allestimenti o mettendo a disposizione spazi idonei ad ospitare mezzi di pernottamento autonomi o mobili e comunque come previste dalle normative di settore. H 3 articolo 36.
Aree per servizi e attrezzature pubbliche o
di interesse pubblico o generale
1. Sono qualificate aree per servizi ed attrezzature pubbliche quelle destinate all’insediamento di attività di servizio pubblico rese direttamente dalle Ammi‐
nistrazioni pubbliche ed alla realizzazione di attrezzature ad uso pubblico e di proprietà pubblica (del Comune, della Provincia, della Regione, dello Stato o di altri Enti pubblici). 2. Sono qualificate aree per servizi ed attrezzature di interesse pubblico e genera‐
le quelle destinate all’insediamento di attività di servizio che rivestono interes‐
se pubblico o generale, rese da soggetti diversi dalle Amministrazioni pubbli‐
che e alla realizzazione di attrezzature che rivestono interesse pubblico o gene‐
rale non di proprietà pubblica. Tali servizi ed attrezzature sono di norma disci‐
plinati da specifiche convenzioni finalizzate a regolamentare le modalità di erogazione dei servizi e di fruizione delle attrezzature da parte della Collettivi‐
tà. 3. La classificazione dei servizi e delle attrezzature pubbliche o di interesse pub‐
blico o generale è riportata nel Piano dei Servizi. 5.
VINCOLI, TUTELE, DISPOSIZIONI
DERIVANTI DALLA DISCIPLINA
SOVRACOMUNALE
articolo 37.
Generalità
1. Nello specifico elaborato relativo ai vincoli e alle tutele sono individuati con apposito segno grafico le aree sottoposte a specifica regolamentazione, ivi comprese le fasce di rispetto, dettata da disposizioni normative di rango so‐
vraordinato rispetto al PGT e che quest’ultimo è tenuto a recepire. Il grafo dei vincoli è da intendersi di valore orientativo e dunque non probatorio; l’effettiva presenza del vincolo deve essere infatti accertata sulla base dell’atto normativo o amministrativo di sua istituzione e in occasione degli adempimen‐
ti per il conseguimento del titolo abilitativo. 2. Per le aree di cui sopra si applicano le disposizioni di cui ai successivi articoli e, anche se non specificato, del quadro normativo sovraordinato, anche in riferi‐
mento agli aspetti di carattere prevalente e prescrittivo del PTCP della Provin‐
cia di Sondrio. 20
___
pgt comune di sondalo articolo 38.
_ norme e disposizioni Vincolo paesaggistico
1. Sono riportate nello specifico elaborato le aree soggette a vincolo paesaggisti‐
co in virtù del D.Lgs. 42/2004, del Piano Paesistico Regionale e le aree ricom‐
prese nel Parco dello Stelvio. 2. Gli interventi edilizi ed urbanistici in tali ambiti del territorio comunale sono disciplinati dalle presenti norme di PGT e dalle disposizioni di rango sovraordi‐
nato. articolo 39.
Vincoli reti tecnologiche
1. Sono riportate nello specifico elaborato le linee tecnologiche presenti sul terri‐
torio comunale. 2. Gli interventi edilizi ed urbanistici in prossimità di tali linee tecnologiche e co‐
munque interferenti con esse sono disciplinati, oltre che dalle norme di PGT, dalle prevalenti norme di settore. articolo 40.
Vincoli derivanti dallo Studio geologico,
idrogeologico e sismico e del Reticolo Idrico Minore
1. I vincoli derivanti dallo Studio geologico, idrogeologico e sismico sono indivi‐
duati nei relativi elaborati, che, al pari delle disposizioni normative in esso con‐
tenute, costituiscono parte integrante del PGT e riferimento sostanziale per l’attuazione delle previsioni di piano. 2. Negli elaborati del Piano di Governo del Territorio sono individuate le classi di fattibilità geologica delle trasformazioni dei suoli. 3. E’ sottoposto a vincolo l’intero reticolo idrico superficiale (principale, minore e di bonifica), così come individuato nello Studio Geologico, Idrogeologico e Si‐
smico e dal RIM. 4. Sui corpi idrici e relative fasce di rispetto vige la disciplina prevista dallo Studio Geologico, Idrogeologico e Sismico allegato al PGT; nello specifico si rimanda all’elenco di dettaglio del reticolo idrografico. 5. In caso di contrasto tra le cartografie del Piano di Governo del territorio e quel‐
le dello Studio Geologico, Idrogeologico e Sismico prevalgono queste ultime. articolo 41.
Zona di rispetto ferroviario
Coerentemente con le previsioni di infrastrutturazione ferroviaria (linea Tirano‐
Bormio) di scala sovracomunale, è istituita, con la sola esclusione delle aree già urbanizzate, una fascia di rispetto inedificabile di 30 m di larghezza dal ciglio di ogni lato dell’infrastruttura lungo i tracciati individuati dalla pianificazione so‐
vraordinata. articolo 42.
Zona di rispetto cimiteriale
1. In tali zone si applicano le disposizioni di cui alla legislazione vigente in materia e, in particolare, le disposizioni di cui all’art. 338 del T.U.LL.SS. così come modi‐
ficato dalla L. 166/2002, e dal Regolamento Regionale 9 novembre del 2004 n. 6. 2. Qualora le zone di rispetto cimiteriale comprendano parti di lotti edificabili, la relativa superficie potrà essere computata ai fini del calcolo delle superfici e dei volumi realizzabili sulla restante parte del lotto. 21
___
pgt comune di sondalo articolo 43.
_ norme e disposizioni Fascia di rispetto stradale
1. Sono individuate graficamente le fasce di rispetto dei tratti stradali superiori 2.
3.
4.
5.
6.
7.
alla classe F, esterni al perimetro del centro abitato ai sensi del D.Lgs. 285/1992 e del D.P.R. 495/1992. Nell'ambito delle fasce di rispetto il tracciato stradale può subire modifiche senza che ciò comporti variante al PGT. Nelle fasce di rispetto è vietata la realizzazione di edifici o manufatti edilizi an‐
che a carattere provvisorio. Gli edifici esistenti all'interno di tali fasce potranno essere oggetto unicamente di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione, senza alcun aumento della volumetria. Quando le fasce di rispetto stradale comprendono aree a destinazione edifica‐
toria, la relativa superficie potrà essere computata ai fini del calcolo delle su‐
perfici e dei volumi realizzabili sulla restante parte del lotto. All’interno delle stesse sono ammessi impianti e allacciamenti alle reti tecnolo‐
giche. Le eventuali strutture emergenti dal suolo sono consentite previo parere dell’Ente proprietario della strada e sulla base di un’apposita convenzione. Le recinzioni sono soggette a nulla osta dell'Ente proprietario della strada. articolo 44.
Fascia di rispetto degli elettrodotti
Ai sensi del D.P.C.M. 8 luglio 2003 l’edificazione di nuovi ambienti abitativi e di luoghi adibiti a permanenza di persone non inferiori a 4 ore giornaliere in prossi‐
mità di linee elettriche, è soggetta alla verifica dell’obiettivo di qualità ambientale fissato in 3 microtesla per il valore di induzione magnetica; tale indice è da inten‐
dersi come mediana dei valori nell’arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. Le disposizioni di cui al comma precedente possono essere modificate a cura dell’ente gestore della linea o dagli enti competenti e comunque verificati in sede di conseguimento del titolo abilitativo. articolo 45.
Edifici vincolati ai sensi del D.Lgs 42/2004
3. Negli elaborati del Piano di Governo del Territorio sono individuati gli edifici di interesse architettonico‐storico‐culturale ai sensi del D.Lgs 42/2004. 4. Risultano assoggettati a vincolo, mediante specifico provvedimento emesso dalla competente autorità, i beni di interesse storico artistico. 5. Per tali beni sono consentiti esclusivamente gli interventi di restauro, fatta sal‐
va l’osservanza delle disposizioni specifiche dei provvedimenti impositivi di vincolo e le disposizione del D.Lgs 42/2004. articolo 46.
Edifici vincolati dal PGT
1. Nella carta dei vincoli e delle tutele sono individuati gli edifici di interesse stori‐
co individuati dal PGT. 2. Per tali edifici sono consentiti i soli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro e risanamento conservativo. Gli usi ammessi sono quelli in essere oppure quelli definiti dalla normativa della zona entro la quale gli edifici sono inseriti. articolo 47.
Aree di potenziale interesse archeologico
1. Nell’ambito dei nuclei di antica formazione, all’interno di chiese ed edifici sto‐
rici isolati e per un raggio di 100 m. da essi, qualora gli interventi edilizi di qua‐
22
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni lunque genere comportino scavo è necessario eseguire, da parte del soggetto proponente l’intervento, una valutazione del rischio archeologico e darne co‐
municazione alla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia per l’espressione del parere di competenza e per la definizione delle eventuali op‐
portune misure di tutela. articolo 48.
Alberi di interesse monumentale
1. Negli elaborati cartografici di PGT sono riportati gli alberi di interesse monu‐
mentale individuati dal PTCP della Provincia di Sondrio. 2. Per tali alberi valgono le disposizioni di cura e mantenimento, che sono a cari‐
co del proprietario dell’area su cui insistono. articolo 49.
Viabilità storica di interesse paesaggistico
Negli elaborati cartografici di PGT è riportata la viabilità storica di interesse pae‐
saggistico che dovrà essere oggetto di tutela e valorizzazione come da indirizzi del PTCP e del Piano Territoriale Paesistico Regionale. 6.
DISCIPLINA PAESISTICO-AMBIENTALE
articolo 50.
Classificazione del territorio ai fini della
sensibilità paesaggistica e criteri di valutazione dei progetti
1. La Carta delle sensibilità paesaggistiche indica la sensibilità dei luoghi, come sintesi della valutazione dei caratteri strutturanti il territorio e quale strumento di gestione degli interventi di sua tutela, salvaguardia, conservazione e tra‐
sformazione. 2. Il territorio comunale, coerentemente agli indirizzi regionali in materia, è classi‐
ficato nelle seguenti classi di sensibilità: ‐ Classe di sensibilità “molto alta” (classe 5) ‐ Classe di sensibilità “alta” (classe 4) ‐ Classe di sensibilità “media” (classe 3) ‐ Classe di sensibilità “bassa” (classe 2) articolo 51.
Disciplina paesistica
1. Tutti i progetti di intervento che incidono sull’ aspetto esteriore degli edifici e dei luoghi sono sottoposti all’esame paesistico ai sensi della DGR 8 novembre 2002 n° 7/11045 e con le eccezioni in essa contenute. 2. Per gli interventi sottoposti all’esame paesaggistico dei progetti si applicano le disposizione della DGR sopra citata in merito a: ‐ criteri per la determinazione del grado di incidenza paesaggistica del progetto ‐ criteri per la determinazione dell’impatto paesistico del progetto ‐ contenuti della Relazione Paesistica ‐ procedure per la valutazione paesaggistica dei progetti. articolo 52.
Tutela della morfologia dei suoli
1. Qualunque intervento che possa apportare variazioni alla conformazione mor‐
fologica in essere del terreno oltre al limite di m. 0.50 dovrà essere specifica‐
mente autorizzato. 23
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 2. Per il conseguimento del titolo abilitativo dovrà essere prodotta la seguente documentazione: ‐ rilievo del terreno allo stato naturale in essere, in scala non inferiore a 1:200 ‐ progetto di sistemazione del terreno ‐ fotografie dell’ambito di intervento, se richiesto con modinature che sa‐
ranno predisposte al fine di rendere visibili le trasformazioni che si inten‐
dono eseguire 3. Per opere comportanti alterazione del profilo del suolo con movimenti di terra, scavi e riporti, la richiesta di titolo abilitativo, che è da sottoporre a parere del‐
la Commissione del Paesaggio, dovrà essere integrata da specifico elaborato progettuale funzionale a definire le modalità di ripristino ambientale e la confi‐
gurazione finale dei luoghi. 4. È in genere vietata la rimozione dei muretti a secco e delle “muracche” che de‐
limitano le balze e i terrazzamenti. La loro eventuale rimozione, possibile solo all’interno di procedure di intervento indiretto come definite all’articolo 5, de‐
ve essere compensata attraverso interventi risarcitori da definirsi a cura della Commissione del Paesaggio ed essere oggetto di convenzionamento. articolo 53.
Tutela degli iconemi
1. Il PGT assume gli iconemi (edicole, cappelle, decorazioni murali, graffiti, portali, fontane ecc) presenti sul territorio comunale come elementi di pregio paesisti‐
co da conservare e valorizzare. 2. Su tali elementi sono ammessi solo interventi di restauro e di risanamento conservativo. articolo 54.
Cautele e disposizioni per interventi sul
margine urbano e sugli assi urbani
1. Tutti i progetti di trasformazione dei fronti edilizi che prospettano sul margine urbano di relazione con spazi aperti o sui luoghi urbani identitari (assi centrali, piazze ..), e che sono quindi visivamente percepibili da tali spazi aperti e pub‐
blici, devono essere accompagnati da una relazione con foto inserimento atta a verificare l’incidenza percettiva dell’intervento in relazione alla sua visibilità e alla qualità di inserimento nel contesto. 2. Tutti gli interventi edilizi, dalla manutenzione straordinaria a interventi di mag‐
giore entità, che riguardano edifici e loro pertinenze che prospettino sul mar‐
gine urbano di relazione con spazi aperti, devono essere integrati dalla realiz‐
zazione di opere del verde (quinta vegetale, siepe arbustiva, verde verticale ...) funzionali a mitigare l’impatto visivo delle volumetrie esistenti e di nuova rea‐
lizzazione, salvo che la specificità della situazione non ne consenta l’esecuzione. 24
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni B. Norme e disposizioni per
l’attuazione del Piano dei
Servizi (PdS)
7.
DISCIPLINA GENERALE DEGLI AMBITI
CONSOLIDATI DEL PIANO DEI SERVIZI
articolo 55.
Ambiti di applicazione delle disposizioni
per gli ambiti consolidati del Piano dei
Servizi
1. Il Piano dei Servizi (PdS) è l’atto del PGT che, in applicazione delle disposizioni dell’art. 9 della L.R. 12/2005 e congruentemente alle indicazioni della pianifica‐
zione sovraordinata, disciplina gli ambiti destinati ai servizi e alle attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o generale. 2. Il PdS esplica la strategia generale di intervento definita dal Documento di Pia‐
no. 3. Il PdS provvede ad assicurare una dotazione di aree per servizi e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale in relazione alle esigenze indivi‐
duate dell’utenza. A tale fine, provvede a confermare, ad ampliare e a modifi‐
care le dotazioni esistenti, a reperire e a localizzare nuove aree per servizi ed attrezzature, a determinare la dotazione da reperire nei piani attuativi e negli atti di programmazione negoziata, eventualmente anche facendo ricorso alla strumento della monetizzazione. 4. Le prescrizioni e le indicazioni del PdS, in relazione alle aree per servizi e at‐
trezzature che rivestono interesse pubblico o generale, hanno carattere vinco‐
lante. 5. Le previsioni di aree per servizi previste all’interno degli ambiti di trasforma‐
zione definite dal Documento di Piano non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza, ai sensi della LR12/2005, in quanto lo stesso non ha effetto conformativo della destinazione dei suoli. articolo 56.
Riferimento alla cartografia e ai documenti di piano
1. La disciplina di cui alle presenti norme si applica e fa riferimento agli elaborati del PGT, in particolar modo: 25
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 2. alla Carta del Piano dei Servizi 3. alla Relazione del quadro progettuale 4. La disciplina delle presenti norme si applica tenuto conto dei contenuti dello studio Geologico, idrogeologico e sismico e delle relative norme tecniche. 5. Il PdS è integrato dal Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo (PUGSS). 6. Il PdS potrà essere integrato da specifico regolamento funzionale a stabilire le modalità di monetizzazione delle aree per servizi quando tale possibilità è pre‐
vista. articolo 57.
Articolazione delle previsioni del Piano dei
Servizi
1. Il PdS articola le previsioni relative ai servizi in: ‐ servizi localizzati ‐ servizi relativi all’attuazione della disciplina del DdP ‐ servizi relativi all’attuazione della disciplina del PdR 2. Per servizi localizzati si intendono quelli per i quali il PdS definisce in modo puntuale la localizzazione e destinazione. 3. Per servizi relativi all’attuazione della disciplina del DdP si intendono l’insieme delle aree destinate a servizi, che l’attuazione delle previsioni relative agli am‐
biti di trasformazione deve garantire, dei quali è indicata l’eventuale possibilità di monetizzazione. 4. Per servizi relativi all’attuazione della disciplina del PdR si intendono l’insieme delle aree destinate a servizi, che l’attuazione delle previsioni relative agli am‐
biti del territorio consolidato, nei casi in cui ciò è espressamente previsto, deve garantire, dei quali è indicata l’eventuale possibilità di monetizzazione. 8.
DISCIPLINA DEI SERVIZI LOCALIZZATI
articolo 58.
Disposizioni generali
1. Negli elaborati grafici del PdS e nelle presenti norme l’insieme dei servizi è classificato nelle categorie riportate ai seguenti articoli. 2. Il passaggio di un area per servizi da una all’altra delle categorie sopra riportate comporta variante al Piano dei Servizi. articolo 59.
Aree per servizi alla persona
1. Sono i servizi destinati alle persone che risiedono stabilmente o transitano nel territorio comunale. 2. I servizi alla persona sono conteggiati come standard ai fini della verifica del dimensionamento previsto dalla LR 12/2005. 3. I servizi alla persona, indicati nelle tavole del Piano dei Servizi con apposita simbologia, sono delle seguenti tipologie: Servizi dell’istruzione (Pi) I servizi dell’istruzione comprendono gli asili nido, le scuole materne e le strut‐
ture per i cicli di istruzione per i quali vige l’obbligo scolastico, le scuole medie superiori (scuole secondarie di secondo grado). Comprendono anche le attrezzature complementari e le aree scoperte destina‐
te al gioco, al verde ed allo sport. 26
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Servizi culturali e ricreativi (Pc) I servizi culturali comprendono, a solo titolo esemplificativo, i cinema, i teatri, gli auditorium, le sedi per mostre ed esposizioni, i centri culturali e ricreativi, le palestre, le biblioteche, le sale per incontri, i centri congressi polivalenti, le sale di ritrovo e tutte le altre attività a queste assimilabili. Comprendono anche i relativi spazi di servizio e di supporto, fra i quali le attivi‐
tà di ristorazione, gli uffici complementari e gli spazi tecnici. Servizi socio‐sanitari e assistenziali (Ps) Tali servizi comprendono, a solo titolo esemplificativo, i servizi sanitari (ospe‐
dali),i servizi per gli anziani (residenze sanitarie per anziani) e per i minori, i servizi per l’assistenza socio‐sanitaria (day hospital, centri di riabilitazione e al‐
tre strutture di base) e altri servizi similari. Comprendono anche i relativi spazi di servizio e di supporto e gli spazi tecnici. Servizi amministrativi e per la sicurezza (Pa) I servizi amministrativi comprendono, a solo titolo esemplificativo, le sedi isti‐
tuzionali amministrative, le sedi degli organi decentrati dello stato (finanziari, giudiziari, di rappresentanza istituzionale), le poste e telecomunicazioni, le ca‐
serme dei vigili del fuoco e altri servizi similari. Comprendono anche gli spazi di servizio e di supporto e gli spazi tecnici. Servizi per la sicurezza (Psi) I servizi per la sicurezza comprendono le caserme di carabinieri, guardia di fi‐
nanza, polizia e altri servizi similari. Nelle aree per Servizi per la sicurezza si applicano le disposizioni legislative di settore. Servizi religiosi (Pr) I servizi religiosi comprendono gli immobili in genere destinati alle attività reli‐
giose e di culto: le chiese ed altri luoghi di culto, gli immobili destinati alla resi‐
denza dei Ministri di culto e del personale, gli oratori e i relativi immobili desti‐
nati ad attività complementari connesse (sportive, ricreative, educative, sociali, culturali, ecc), le sedi di congregazioni religiose e relativi immobili destinati ad attività complementari connesse (catechistiche, ricreative, sociali, culturali, as‐
sistenziali, ricettive e di ospitalità, ecc.). Per quanto non trattato dalle presenti norme si applicano, alle aree per attrez‐
zature religiose, le disposizioni della LR 12/05. Servizi cimiteriali (Ci) Le strutture cimiteriali comprendono gli impianti e le strutture per la tumula‐
zione ed il culto dei defunti. Sono comprese le attrezzature religiose annesse, gli spazi tecnici e funzionali alla gestione delle attrezzature ed i servizi per il pubblico. Gli interventi sulle strutture cimiteriali inoltre sono regolate dal relativo piano di settore. 4. La simbologia riportata nelle tavole del PdS fa riferimento all’attività prevalen‐
te a cui è destinata l’area o l’edificio. 5. La realizzazione dei servizi delle varie tipologie sopra elencate avviene median‐
te Permesso di Costruire o altro titolo abilitativo e, per gli interventi che non sono di iniziativa comunale o di altro soggetto istituzionale, previa convenzio‐
ne. 6. Nelle aree afferenti le varie tipologie di servizio è ammessa la realizzazione di un alloggio per il personale addetto e per il personale di custodia; tale possibili‐
tà è esclusa per i servizi e le attrezzature di interesse pubblico o generale non di pubblica proprietà. 27
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 7. Nelle aree afferenti le varie tipologie di servizio sono ammesse attività com‐
merciali, paracommerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, nei li‐
miti della loro compatibilità con la funzione pubblica o di interesse pubblico o generale che si svolge nell’area e come strumento per integrare la prestazione del servizio cui l’attività è connessa. 8. Le dotazioni di parcheggi pubblici verranno definite in sede di progetto in rela‐
zione alla domanda di sosta indotta e ai livelli di accessibilità. 9. La realizzazione dei servizi alla persona non è vincolata da limiti massimi di Slp, di Superficie coperta e di altezza. Per le distanze valgono le disposizioni di leg‐
ge, fatte salve le possibilità di deroga qualora previste dalla legislazione di set‐
tore. articolo 60.
Aree per servizi del verde e degli spazi
aperti ad uso pubblico
1. Sono i servizi destinati al disegno dello spazio inedificato della città e alla rea‐
lizzazione della rete ecologica locale. 2. I servizi del verde sono conteggiati come standard ai fini della verifica del di‐
mensionamento previsto dalla LR12/2005. 3. Il Piano di Governo del Territorio persegue l’obiettivo della tutela, del miglio‐
ramento e dell’incremento delle aree verdi, private e pubbliche e, più in gene‐
rale, dell’insieme degli spazi pubblici o ad uso pubblico inedificati sui quali si fonda il funzionamento della città pubblica, mediante la riorganizzazione degli spazi esistenti e la localizzazione di ulteriori spazi, in modo tale da dare forma ad una "maglia di spazi pubblici" fortemente riconoscibile in quanto dotata di unitarietà nella scelta delle soluzioni formali e dei materiali e in grado di ricon‐
nettere le diverse parti edificate e i differenti nuclei urbani. 4. L’insieme delle aree verdi dovrà contribuire alla formazione della rete ecologi‐
ca locale. Nello specifico dovranno essere incentivate nuove alberature, l’estensione delle aree verdi esistenti o la costruzione di siepi anche con fun‐
zione di miglioramento del microclima urbano (abbattimento delle polveri e dei rumori, riduzione delle isole di calore dovute alle superfici impermeabili). 5. I servizi del verde e degli spazi pubblici o ad uso pubblico, indicati nelle tavole del Piano dei Servizi con apposita simbologia, sono delle seguenti tipologie: Parchi, giardini e aree a verde (Vp) Comprendono le aree destinate alla conservazione e valorizzazione degli ele‐
menti di interesse ambientale e paesaggistico nonché le attrezzature necessa‐
rie alla corretta fruizione pubblica (chioschi, punti di ristoro e informazione, ar‐
redo urbano). Servizi sportivi inedificati (Sp) I servizi per lo sport e tempo libero così classificati comprendono gli impianti e i servizi destinati all’impiantistica sportiva e ricreativa pubblica e privata. Essi comprendono gli spazi di servizio (spogliatoi, servizi igienici, bar, sale di ritrovo, ecc.) e gli spazi tecnici. 6. Nelle aree relative ai servizi del verde e degli spazi aperti ad uso pubblico va incentivata la messa in sicurezza della rete dei percorsi di connessione tra le varie aree distribuite sul territorio al fine di garantirne l'utilizzo dai cittadini re‐
sidenti nelle differenti parti del territorio. 7. Nelle aree relative ai servizi del verde e degli spazi aperti ad uso pubblico sono consentiti solo chioschi per bibite, giornali e simili, blocchi per servizi. 8. Per le realizzazione delle strutture di cui al comma precedente trovano appli‐
cazione i seguenti parametri: 28
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni ‐ Rapporto di copertura = 5% massimo Non viene computata come copertura del suolo l’installazione di strutture amovi‐
bili e/o temporanee, quali ad esempio tensostrutture e tende di copertura. 9. La realizzazione delle varie tipologie di servizi del verde e degli spazi pubblici avviene mediante permesso di costruire o altro titolo abilitativo e, per gli inter‐
venti che non sono di iniziativa comunale o di altro soggetto istituzionale, pre‐
via convenzione. articolo 61.
Aree per servizi tecnologici e ambientali
1. Sono le aree che accolgono le attrezzature destinate alla fornitura di determi‐
nati servizi quali il gas, l’acqua, ecc., oppure allo smaltimento e trattamento dei rifiuti. 2. Le aree per servizi tecnologici sono conteggiate come standard ai fini della veri‐
fica del dimensionamento previsto dalla LR12/2005. 3. I servizi tecnologici, indicati nelle tavole del Piano dei Servizi con apposita sim‐
bologia, sono delle seguenti tipologie: Impianti tecnologici (It) Comprendono insediamenti ed impianti connessi allo sviluppo e alla gestione delle reti tecnologiche e dei servizi tecnologici urbani e produttivi, le stazioni per l’autotrasporto, le sedi delle aziende di trasporto pubblico, i magazzini e i depositi comunali, gli ecocentri e le aree di compostaggio degli scarti naturali. comprendono anche i relativi locali di servizio, accessori e spazi tecnici. 4. Nelle aree così classificate è ammessa la realizzazione di un alloggio per il per‐
sonale addetto e per il personale di custodia; tale possibilità è esclusa per i ser‐
vizi e le attrezzature di interesse pubblico o generale non di pubblica proprietà. 5. La realizzazione dei servizi tecnologici e ambientali non è vincolata da limiti massimi di Slp, di Superficie coperta e di altezza. Per le distanze valgono le di‐
sposizioni di legge, fatte salve le possibilità di deroga qualora previste dalla le‐
gislazione di settore. 6. La realizzazione dei servizi tecnologici a ambientali avviene mediante permesso di costruire o altro titolo abilitativo e previa convenzione per gli interventi che non sono di iniziativa comunale. 7. Impianti radio trasmittenti Gli ambiti di concentrazione degli impianti radio trasmittenti o di ripetitori di servizi di comunicazione elettronica sono individuati in base al principio di pre‐
cauzione, a tutela della salute della collettività, in analogia alle disposizioni contenute all’art. 4, comma 8, della LR 11/01 e successive modificazioni e inte‐
grazioni. Gli eventuali nuovi impianti dovranno obbligatoriamente essere realizzati all’interno di detti ambiti, salvo dimostrazione dell’inadeguatezza o dell’insufficienza di dette localizzazioni a garantire la necessaria copertura del territorio da servire. In tal caso si procederà all’individuazione di nuovi ambiti tramite apposite varianti al Piano dei Servizi. articolo 62.
Aree per servizi alla mobilità
1. Sono i servizi destinati alle diverse forme della mobilità. 2. Le aree per i servizi alla mobilità sono conteggiate come standard ai fini della verifica del dimensionamento previsto dalla LR12/2005 solo relativamente alle aree a parcheggio. 3. Il PGT persegue l’obiettivo di tutelare, migliorare e sviluppare la mobilità, in particolare di quella ciclo‐pedonale, e dei connessi spazi per la sosta. 29
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 4. I servizi alla mobilità, indicati nelle tavole del PdS con apposita simbologia, so‐
no delle seguenti tipologie: Viabilità di progetto Sono le aree destinate alla realizzazione di nuove strade carrabili. La loro preci‐
sa definizione planimetrica e dimensionale dovrà avvenire in sede di definizio‐
ne del relativo progetto esecutivo. Aree a parcheggio (P) Comprendono le aree destinate alla sosta, temporanea o prolungata, dei veico‐
li ed i relativi spazi di accesso e di manovra. Percorsi e collegamenti ciclopedonali Sono le aree destinate alla rete dei percorsi ciclabili e ciclopedonali. La rappresentazione grafica della rete dei percorsi ciclabili, contenuta nelle ta‐
vole del piano, ha valore di massima fino alla redazione dei relativi progetti esecutivi. Sono invece vincolanti i recapiti delle strade. Eventuali indicazioni relative a sottopassi, passerelle pedonali e ciclabili assu‐
mono carattere indicativo. La loro precisa definizione planimetrica e dimensio‐
nale dovrà avvenire in sede di definizione del relativo progetto esecutivo. Aree di servizio per la distribuzione del carburante (Dc) I distributori per carburante sono realizzabili in coerenza con il relativo piano di settore. Nelle aree di servizio per la distribuzione del carburante sono ammes‐
se le attività di servizio e vendita connessi alla distribuzione dei carburanti se‐
condo quanto stabilito dalla legislazione nazionale e regionale vigente e dal piano di settore comunale. Nelle aree di servizio per la distribuzione del carburante, gli edifici non possono superare il rapporto di copertura del 20%. Fermate del trasporto pubblico Sono le aree destinate alla sosta dei mezzi del trasporto pubblico e all’ospitalità degli utenti del servizio. Sono possibili interventi di qualificazione dello spazio pubblico. 5. La realizzazione dei servizi così classificati avviene mediante Permesso di Co‐
struire o altro titolo abilitativo e previa convenzione per gli interventi che non sono di iniziativa comunale. articolo 63.
Aree della rete ecologica
1. Nelle cartografie del PdS sono individuate le aree della rete ecologica, distinte nelle seguenti due tipologie: ‐ rete ecologica territoriale ‐ rete ecologica locale 2. La rete ecologica territoriale è costituita dalle aree individuate alla macro scala dagli strumenti di programmazione e pianificazione sovraordinati. La disciplina di intervento per tali aree fa riferimento agli indirizzi e ai disposti normativi de‐
gli strumenti da cui discendono. 3. La rete ecologica locale è costituita: ‐ dai corsi d’acqua e della relative fasce di rispetto. La disciplina di interven‐
to per tali aree fa riferimento alle disposizioni dello studio relativo al reti‐
colo idrico minore, elemento costitutivo del PGT ‐ dalle aree boscate. La disciplina di intervento per tali aree fa riferimento alle disposizioni del Piano di Indirizzo Forestale 30
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni ‐
4.
5.
6.
7.
dai varchi ecologici. All’interno di tali aree è vietato ogni intervento di tra‐
sformazione edilizia, urbanistica e infrastrutturale, se non quelli stretta‐
mente funzionali al mantenimento delle strutture eventualmente esisten‐
ti. È fatto divieto di realizzare recinzioni che comportino ostacolo alla libe‐
ra circolazione della fauna. All’interno delle aree della rete ecologica sono possibili interventi di rilievo strategico non diversamente localizzabili, unicamente laddove deliberati in ac‐
cordo con i soggetti istituzionali sovraordinati territorialmente competenti. All’interno delle aree delle rete ecologica sono sempre ammessi interventi di potenziamento e qualificazione dell’equipaggiamento vegetale, di tutela del si‐
stema faunistico e di qualificazione ecosistemica, anche attraverso interventi di deframmentazione. Tutti gli interventi edilizi, urbanistici e infrastrutturali eventualmente assentibili all’interno delle aree della rete ecologica devono essere accompagnati da ade‐
guati interventi di qualificazione dei valori ecologico‐ambientali, la cui entità è da definirsi in sede di rilascio del titolo abilitativo e coerentemente con le di‐
sposizioni in essere. L’individuazione delle aree della rete ecologica non configura vincolo espro‐
priativo. 9.
DISCIPLINA DEI SERVIZI DA
LOCALIZZARE IN FASE ATTUATIVA
articolo 64.
Disciplina dei servizi da localizzare nei
tessuti consolidati urbani del Piano delle
Regole
1. Nelle aree del tessuto consolidato urbano gli interventi che, in coerenza con le indicazioni del PdR, prevedono: ‐ un aumento di slp o più in generale del carico insediativo ‐ il cambio di destinazione d’uso comportante un maggior carico insediati‐
vo, anche senza opere e interventi edilizi impongono una cessione di aree per servizi ed attrezzature pubbliche così ge‐
neralmente quantificata, laddove non diversamente specificato: ‐ per le funzioni residenziali (R): minimo 30% della maggior slp prevista ‐ per funzioni commerciali (C), direzionali (D) e ricettive (H): minimo 50% della maggior slp prevista ‐ per le funzioni produttive (P): minimo 20% della maggior slp prevista 2. Per i servizi e le attrezzature di interesse pubblico o generale non è prevista la cessione di aree per servizi ed attrezzature pubbliche in presenza di specifica convenzione che regoli la durata temporale del servizio insediato. 3. La quantità di aree per servizi, così come definita ai precedenti commi, deve essere monetizzata. In alternativa, tale quantità può essere direttamente ce‐
duta al Comune, dal soggetto obbligato, fra quelle da acquisire secondo le pre‐
visioni del PdS. L’amministrazione Comunale stabilisce i valori di monetizzazio‐
ne con apposito provvedimento tenendo eventualmente conto di misure di in‐
centivazione di funzioni di tipo innovativo. I proventi della monetizzazione de‐
vono essere destinati alla riqualificazione dei servizi e delle attrezzature pub‐
bliche esistenti. 31
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 4. Non sono soggette alla corresponsione della dotazione minima di aree per ser‐
vizi, così come definita ai precedenti commi, gli interventi di incremento della Slp derivanti dell’applicazione di misure di incentivazione della qualità energe‐
tico‐ambientale. articolo 65.
Superficie da destinare a servizi e attrezzature pubbliche negli ambiti di trasformazione del Documento di Piano
1. Le superfici da destinare a servizi e attrezzature pubbliche negli ambiti di tra‐
sformazione sono da definirsi e localizzarsi all’interno dei relativi strumenti di pianificazione, nell’osservanza delle disposizioni seguenti e degli specifici indi‐
rizzi contenuti nella schede degli AT. 2. In generale, ogni intervento previsto negli ambiti di trasformazione deve ga‐
rantire una quantità minima di superficie da destinare a servizi e attrezzature pubbliche così definita: ‐ per le funzioni residenziali: minimo 18 mq/abitante insediabile ‐ per le funzioni ricettive, socio‐sanitarie e assistenziali non qualificabili di interesse pubblico e generale: minimo 30% della slp realizzabile ‐ per le funzioni commerciali, ad esclusione degli esercizi di vicinato: mini‐
mo 50% della slp realizzabile ‐ per gli esercizio di vicinato: nessuna quantità minima ‐ per le funzioni produttive e direzionali: minimo 20% della Slp realizzabile 3. Per i servizi e le attrezzature di interesse pubblico o generale, realizzati di ini‐
ziativa privata, non è prevista la cessione di aree per servizi ed attrezzature pubbliche qualora sia sottoscritta specifica convenzione che regoli la durata temporale del servizio da insediare e le modalità di sua fruizione. 4. Nel caso di AT che riguardino la riqualificazione, anche funzionale, di strutture edilizie già in essere, per “slp realizzabile” si intende la slp esistente e oggetto di recupero urbanistico. 5. La quantità di servizi come definita al comma precedente deve essere monetiz‐
zata, fatta salva la quota di aree strettamente necessaria all’ottenimento degli obiettivi pubblici, qualora definiti nelle schede per gli ambiti di trasformazione del Documento di Piano. La superficie da destinare a servizi e attrezzature pubbliche necessaria all’ottenimento degli obiettivi pubblici deve essere cedu‐
ta gratuitamente all’Amministrazione comunale o asservita con vincolo perpe‐
tuo nei casi eventualmente indicati nelle singole schede regolanti l’attuazione delle previsioni degli ambiti di trasformazione. 6. L’amministrazione Comunale stabilirà i valori di monetizzazione con apposita delibera tenendo eventualmente conto di misure di incentivazione di funzioni di tipo innovativo. I proventi della monetizzazione devono essere destinati alla riqualificazione dei servizi e delle attrezzature pubbliche esistenti. 7. Ogni intervento previsto negli ambiti di trasformazione del DdP deve essere accompagnato alla realizzazione di standard qualitativo o sua monetizzazione. La natura dello standard qualitativo è definita in fase negoziale. 10.
LE “PORTE”
1. Negli elaborati di PGT, e in modo particolare nella cartografia del PdS e nelle schede della trama progettuale della Relazione Progettuale, sono indicate le 32
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni “porte”, ovvero le aree preposte alla realizzazione di interventi funzionali alla qualificazione urbana e infrastrutturale. 2. Le “porte ambientali” e le “porte del Parco” sono destinate a interventi di mi‐
glioramento dell’accessibilità e della fruizione della aree di eccellenza paesisti‐
co‐ambientale. 3. Le “porte urbane” e le “porte territoriali” sono destinate a interventi di mode‐
razione del traffico, funzionali a garantire maggiori condizione di sicurezza stradale e per la mobilità ciclopedonale e al contempo migliorare la qualità del‐
lo spazio pubblico. 4. Gli interventi nella aree destinate a “porte”, secondo le definizioni di cui sopra, saranno specificamente definiti in fase di procedura attuativa. 11.
MODALITÀ ATTUATIVE DEI SERVIZI
articolo 66.
Aree per servizi di competenza comunale
1. Le aree interessate dalle previsioni del PdS, comprese le aree necessarie per la realizzazione di sedi stradali o di percorsi ciclo‐pedonali, di competenza diretta dell’Amministrazione Comunale, sono individuate nella cartografia di piano con apposita simbologia. 2. Sulle aree così individuate e mediante apposita convenzione, l’Amministrazione Comunale può affidare ‐ adottando le prescritte procedure ‐ l’intervento ad altri Soggetti che ne abbiano titolo ai sensi dei disposti della vi‐
gente normativa sui contratti pubblici nonché della vigente normativa sui ser‐
vizi pubblici locali. 3. I succitati Soggetti devono: ‐ provvedere alla realizzazione, su area concessa in diritto di superficie e in strutture edilizie di nuova realizzazione o recuperate allo scopo, delle attrezza‐
ture pubbliche previste dal Piano dei Servizi, in base ad un progetto conforme alle esigenze dell’Amministrazione Comunale e da essa approvato; ‐ provvedere alla gestione del servizio pubblico locale secondo i contenuti della concessione. 4. La convenzione regola i termini temporali, economici e prestazionali della con‐
cessione del servizio pubblico, nel rispetto degli indirizzi amministrativi e dei disposti della vigente normativa settoriale. La stessa convenzione disciplina, at‐
tenendosi alle norme di rango sovraordinato, le modalità di realizzazione e/o fornitura nonché di successiva gestione delle attrezzature pubbliche preordina‐
te allo svolgimento del servizio. articolo 67.
Aree per servizi di altri enti pubblici o istituzioni
1. Nelle aree destinate a servizi, già appartenenti ad altri enti pubblici o istituzioni che gestiscono servizi pubblici o di uso pubblico e/o collettivo, comprese quelle di proprietà di enti religiosi, le previsioni del PdS demandano al Soggetto pro‐
prietario dell’area la diretta realizzazione delle attrezzature e dei servizi previ‐
sti dal piano stesso. 2. Le previsioni del PdS per le aree suddette non configurano vincolo espropriati‐
vo da parte dell’Amministrazione Comunale e non sono soggette a decadenza. 33
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pgt comune di sondalo articolo 68.
_ norme e disposizioni Aree per servizi con vincolo di destinazione
1. Concorrono alla formazione dell’offerta di servizi prevista dal PdS anche quelli gestiti da privati e che rivestono interesse pubblico o generale. I servizi privati sono da intendersi di interesse pubblico o generale se assimilabili ai servizi pubblici ovvero finalizzati a produrre rilevanti benefici collettivi e a garantire qualità, accessibilità ed equità del costo di fruizione. 2. Le previsioni del PdS così definite demandano al proprietario dell’area la diret‐
ta realizzazione delle attrezzature e dei servizi previsti dal piano stesso. 3. Negli edifici con funzioni d’uso incompatibili, esistenti all’interno delle aree per servizi con vincolo di destinazione, è ammessa la sola manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo. Altre tipologia di in‐
tervento e il cambio di destinazione d’uso può avvenire solo ad esito di una procedura di convenzionamento che definisca le modalità di gestione del servi‐
zio e gli standard urbanistici eventualmente necessari. 4. La realizzazione da parte dei privati di servizi e attrezzature può avvenire alle seguenti condizioni: ‐ gli interventi devono essere oggetto di convenzione approvata dal Consi‐
glio Comunale per il riconoscimento della pubblica utilità, salvo che non si tratti di previsioni confermate o contenute in strumenti di pianificazione attuativa già definitivamente approvati ‐ il rilascio del titolo abilitativo è subordinato alla stipulazione, con il Comu‐
ne, di apposita convenzione che dovrà definire natura, dimensioni e limiti del servizio proposto, stabilire tempi e modalità per la diversa destinazio‐
ne degli immobili in caso di cessazione del servizio proposto e quantifica‐
re, in relazione alla natura dei servizi e delle attrezzature, gli indici di uti‐
lizzazione fondiaria ed eventuali caratteristiche tipo‐morfologiche articolo 69.
Aree per servizi negli ambiti di trasformazione
1. Concorrono alla definizione dell’offerta del PdS i servizi (o le aree a questi pro‐
pedeutiche) che derivano dall’attuazione delle previsioni del Documento di Piano relativamente agli ambiti di trasformazione in esso individuati e nelle quantità minime indicate nelle presenti norme. Le aree per servizi negli ambiti di trasformazione, qualora indicate negli elaborati grafici del Documento di Piano, in quanto indicative non configurano vincolo espropriativo. 2. All’interno degli ambiti di trasformazione, qualora l’acquisizione delle aree per i servizi e le attrezzature pubbliche risultasse necessaria per il completamento e il raggiungimento degli obiettivi definiti per ciascuna area di trasformazione, l’Amministrazione Comunale può sempre intervenire direttamente attraverso le procedure espropriative. In questo caso la capacità edificatoria complessiva dell’area di trasformazione viene proporzionalmente diminuita in base all’estensione dell’area espropriata. 34
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pgt comune di sondalo 12.
_ norme e disposizioni DISPOSIZIONI FINALI
articolo 70.
Norme finali
1. Fino a quando l’Amministrazione Comunale o l’ente pubblico competente o i privati non daranno attuazione alle previsioni del Piano dei Servizi, all’interno delle aree dallo stesso disciplinate sono consentiti esclusivamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici esistenti. 2. Le aree già destinate a servizi eventualmente presenti all’interno degli ambiti di trasformazione rimangono a ciò destinate fino all’approvazione degli stru‐
menti attuativi finalizzati all’attuazione delle previsioni previste per gli ambiti di trasformazione stessi. In sede di definizione dello strumento attuativo o dell’atto di programmazione negoziata potrà essere prevista una diversa loca‐
lizzazione, forma e dimensione dell’area a servizi. 3. Le destinazioni riportate nelle tavole con apposita simbologia, secondo la clas‐
sificazione tipologica di cui alle presenti norme, hanno valore indicativo e po‐
tranno essere modificate, sempre nell’ambito delle destinazioni per servizi, in ragione dei programmi di intervento comunali o di specifici progetti, con la stessa deliberazione di Consiglio Comunale che approvi detti programmi o pro‐
getti, senza che per ciò si debba approvare apposita variante al Piano dei Servi‐
zi. Parimenti, potranno essere modificate le specifiche destinazioni per servizi e attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o generale, eventualmente pre‐
viste negli atti del PGT, con particolare riferimento agli ambiti di trasformazio‐
ne; in tali casi le relative motivazioni devono risultare nella deliberazione di adozione del piano attuativo da parte del Consiglio Comunale. 4. L’insediamento di nuove aree da destinare a servizi religiosi (Pr) è ammesso so‐
lo mediante specifica procedura di variante al Piano dei Servizi secondo le pro‐
cedure di legge. 5. Le destinazioni riferite ai servizi del verde e degli spazi pubblici o ad uso pub‐
blico e alle aree della rete ecologica, in quanto finalizzate alla costruzione della rete ecologica e alla struttura di funzionamento ecosistemico complessivo del territorio, non sono modificabili con altre destinazioni che non rispondano a tale funzione. 35
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni C. Norme e disposizioni per
l’attuazione del Piano delle
Regole (PdR)
13.
DISCIPLINA GENERALE DEI TESSUTI
URBANI DEL PIANO DELLE REGOLE
articolo 71.
Contenuti e ambito di applicazione della
disciplina dei tessuti urbani del Piano delle
Regole
1.
Il Piano delle Regole è l’atto del Piano di Governo del Territorio che, in ap‐
plicazione delle disposizioni dell’art. 10 della LR 12/2005 e congruentemente alle indicazioni della pianificazione sovraordinata, disciplina l’intero territorio comuna‐
le ad esclusione degli ambiti di trasformazione disciplinati dal Documento di Piano e delle aree per servizi e attrezzature disciplinate dal Piano dei Servizi. 2. Il PdR esplica la strategia generale di intervento definita dal Documento di Pia‐
no. 3. Il PdR: ‐ individua e disciplina gli ambiti del territorio urbano consolidato sulla base della loro trasformabilità ‐ individua e disciplina le aree non urbanizzate sulla base della classificazione tra aree agricole, aree di interesse ambientale e paesaggistico e aree non tra‐
sformabili ‐ individua e disciplina le aree interessate da vincoli e tutele ‐ individua e disciplina gli immobili e le aree assoggettati a tutela e salvaguardia sulla base della normativa statale e regionale e sulla base delle indicazioni de‐
rivanti dagli strumenti di pianificazione sovracomunale ‐ individua le aree oggetto di strumenti attuativi in essere che il Piano di Go‐
verno del Territorio assume e alle quali non si applica la presente disciplina ‐ unitamente allo Studio geologico, idrogeologico e sismico del territorio co‐
munale e allo Studio del Reticolo Idrico Minore, che fanno parte integrante del Piano di Governo del Territorio, individua i vincoli per la difesa del suolo, disciplinando gli interventi ammessi 36
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 4. Il Piano delle Regole si attua in conformità con le disposizioni legislative vigenti, con gli atti di pianificazione sovraordinati e fatto salvo quanto prescritto in me‐
rito ai vincoli derivanti dal D.Lgs 42/2004 o da vincoli sovraordinati di altra na‐
tura. articolo 72.
Riferimento alla cartografia e agli elaborati di piano
1. La disciplina di cui alle presenti norme si applica e fa riferimento agli elaborati del PGT, in particolar modo: alla Carta dei vincoli e delle tutele alla Carta di classificazione del territorio comunale alla Carta delle categorie di intervento nel NAF 2. La disciplina delle presenti norme si applica tenuto conto dei contenuti dello Studio geologico, idrogeologico e sismico e delle relative norme tecniche. articolo 73.
Criteri generali per l’attuazione delle previsioni per i tessuti urbani del Piano delle
Regole
1. Il Piano delle Regole si attua mediante i titoli abilitativi e le forme di intervento come specificate nei presenti disposti normativi. 2. La convenzione o l’atto unilaterale d’obbligo allegati al titolo abilitativo, qualo‐
ra previsti in relazione alle modalità di intervento, devono indicare: ‐ la modalità di reperimento, cessione e asservimento all’uso pubblico delle aree per servizi ‐ gli incrementi edificatori derivanti dalle misure di incentivazione ‐ le garanzie da fornire per l’adempimento degli obblighi convenzionali 3. Per gli interventi di demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sa‐
goma dell’edificio preesistente, è ammesso il mantenimento delle volumetrie, dei rapporti e delle distanze esistenti prima della demolizione, anche quando non conformi agli indici ed ai parametri dei diversi ambiti nei quali è suddiviso il territorio urbano consolidato e fatto salvo diversa specifica prescrizione o vincolo contenuti nelle tavole o nelle norme di piano. 4. Per gli interventi di demolizione e nuova costruzione che comportano una di‐
sposizione dei volumi all'interno del lotto asservito diversa da quella preesi‐
stente, è ammesso il mantenimento delle volumetrie residenziali esistenti pri‐
ma della demolizione, a condizione che vengano rispettati gli altri indici e pa‐
rametri di zona (rapporto di copertura, distanze, altezze, superficie drenante). In tal caso, sia la volumetria dei corpi edilizi da demolire, sia quella dei nuovi corpi edilizi viene computata, in deroga all’articolo 17, in termini di ingombro effettivo di tutte le porzioni fuori terra 5. In ogni caso, dovrà essere asseverata la volumetria esistente prima degli inter‐
venti di demolizione e dovranno essere salvaguardati i valori ambientali. 6. Gli interventi edilizi devono mantenere l’allineamento lungo il filo stradale nei casi in cui tale condizione sia in essere come forma prevalente di giacitura edi‐
lizia all’interno del comparto di intervento. Deroghe alla presente disposizione sono possibili in relazione ad una specifica valutazione della Commissione del Paesaggio. 7. In caso di nuova costruzione dovrà essere valutata la presenza di radon nel sot‐
tosuolo e, in tal caso, prevedere l’isolamento ermetico dell’edificio dalle sue fondamenta, la posa di tubi di drenaggio e/o di membrane impermeabili al ra‐
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni don ovvero l’adozione di sistemi tecnici per l’espulsione continua dell’aria con‐
tenente il radon. 8. Fermo restando che ogni intervento dovrà essere conforme alle indicazioni le‐
gislative vigenti, in sede di predisposizione dei piani attuativi, nei casi previsti, e/o dei successivi permessi di costruire o di altri titoli abilitativi, qualora ne ri‐
corrano le condizioni, dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: ‐ relativamente alla riduzione delle portate meteoriche convogliate in pubblica fognatura deve essere recepito quanto previsto dall’Appendice G della DGR 29/3/2006 n° 8/2244 ‐ relativamente all’eventuale inquinamento delle acque di seconda pioggia, nei casi previsti dall’art. 2 dell’Allegato A alla DGR 21/6/2006 n° 8/2772, deve es‐
sere recepito quanto indicato nelle disposizioni ivi contenute ‐ relativamente alla superficie drenante dovrà essere rispettato lo standard minimo così come stabilito dall’art. 3.2.3 del regolamento Locale di Igiene Ti‐
po della Regione Lombardia (DGR 25/7/1989 n° 4/45266) ‐ relativamente al risparmio e al riutilizzo della risorsa idrica devono essere re‐
cepite le disposizioni contenute nel Regolamento Regionale n° 2/2006 ‐ predisposizione della documentazione prevista per il rispetto della normativa in materia di inquinamento acustico articolo 74.
Disciplina delle destinazioni d’uso e loro
mutamenti
1. Le destinazioni d’uso sono definite in specifica sezione delle presenti norme. 2. Il passaggio da uno all’altro degli usi, con opere o senza opere, è sempre am‐
messo, fatta salva l’osservanza delle condizioni e delle incompatibilità definite nella presenti norme. Valgono le disposizioni della LR 12/2005. 3. Nella disciplina di ciascun ambito nel quale è suddiviso il territorio urbano con‐
solidato sono indicate le funzioni prevalenti e le funzioni non ammesse. 4. I mutamenti delle destinazioni d’uso con opere sono tenuti alla corresponsione degli standard come indicato nel Piano dei Servizi. 5. Per i servizi commerciali si rinvia alle specifiche disposizioni di cui al titolo 16. articolo 75.
Disciplina del recupero a fini abitativi dei
sottotetti
1. Il recupero dei sottotetti, in applicazione delle disposizioni di cui alla LR 12/2005 è possibile negli edifici residenziali compresi in tutti i diversi ambiti del territorio consolidato, alle condizione di seguito riportate. 2. Le eventuali modifiche di falda sono consentite unicamente al fine di assicura‐
re il raggiungimento dell’altezza media ponderale di m. 2,10, misurata all’intradosso del piano di copertura e senza considerare eventuali travature o controsoffittature. 3. Le coperture piane sono di norma vietate, salvo ove una diversa tipologia di tetto comporti la perdita di identità dei caratteri stilistici e formali dell’edificio stesso, a giudizio della Commissione del Paesaggio. 4. Per gli edifici residenziali ricadenti nei tessuti di antica formazione a prevalente destinazione residenziale e negli edifici compresi nelle aree agricole, il recupe‐
ro dei sottotetti è ammesso a condizione che gli interventi non comportino modifiche di sagoma e che venga conservato integrale l’involucro esterno. 5. Fanno eccezione alle disposizioni di cui al comma precedente gli edifici resi‐
denziali ricadenti nei tessuti di antica formazione a prevalente destinazione re‐
sidenziale classificati come “edifici con potenziale valenza morfologica” nei 38
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni quali è invece ammesso il recupero ai fini abitatvi del sottotetto con sopralzo nei limiti previsti dalla legislazione regionale e aperture in falda esclusivamente nella forma del lucernario. 6. Il recupero dei sottotetti non è ammesso per gli edifici compresi in zone sog‐
gette a vincolo di inedificabilità, per gli edifici vincolati ai sensi del D.Lgs 42/2004 e per gli edifici di interesse storico‐architettonico, per gli edifici rica‐
denti in lotti ricadenti in tutto o in parte all’interno delle aree con classe di fat‐
tibilità geologica pari a 4, nonché negli ambiti soggetti a piani e/o programmi attuativi, approvati e di futura approvazione, per tutta la durata della rispettiva convenzione. 7. Gli interventi di recupero ai fini abitativi dei sottotetti sono soggetti ad oneri di urbanizzazione e a contributo sul costo di costruzione. 8. Gli interventi di recupero dei sottotetti (se volti alla realizzazione di nuove uni‐
tà immobiliari) sono in ogni caso subordinati al reperimento di spazi per par‐
cheggi pertinenziali; tali spazi possono essere eventualmente monetizzati, in parte o in toto, laddove ne è dimostrata l’impossibilità al reperimento, ad un costo pari al costo di costruzione, da versarsi per ogni mq di parcheggio non reperito. 9. La verifica della dotazione di parcheggi, richiesta per il recupero abitativo dei sottotetti, qualora utilizzi spazi già esistenti, deve comportare la verifica della dotazione complessiva dell’edificio. 10.Il reperimento dei parcheggi pertinenziali deve avvenire mediante atto di vin‐
colo registrato e trascritto nella misura di un posto auto per ogni unità resa abitativa, di dimensioni minime inderogabili pari a 1/10 del volume abitabile di riferimento e dimensioni massime di 25 mq per ogni unità abitativa. 11.In sede di inizio lavori è necessario effettuare un sopralluogo preliminare al fi‐
ne di verificare la presenza di chirotteri; qualora fossero presenti esemplari o segni della loro esistenza si dovranno adottare misure precauzionali. articolo 76.
Disciplina delle dotazioni private
1. Sono dotazioni private le aree e superfici destinate a parcheggi pertinenziali e alle opere di mitigazione ambientale e paesaggistica. Le dotazioni private non sono computabili ai fini degli spazi da destinare ai servizi e alle attrezzature pubbliche. 2. La dotazione di parcheggi pertinenziali è richiesta per i seguenti interventi: ‐ nuova costruzione ‐ ampliamento al di sopra del 20 % del volume dell’edificio (rif. art. 27/e‐6 LR 12/05), per la sola parte ampliata ‐ ricostruzione nella fattispecie di demolizione e nuova costruzione ‐ ristrutturazione dell’immobile con cambio di destinazione d’uso qualora la nuova destinazione preveda una maggiore dotazione di parcheggi perti‐
nenziali ‐ cambi di destinazione d’uso qualora la nuova destinazione preveda una maggiore dotazione di parcheggi pertinenziali 3. Negli interventi come sopra definiti devono essere riservati spazi da destinare a parcheggi pertinenziali in misura non inferiore a quanto stabilito dalla L. 122/89. (art. 41 sexies della L. n. 1150/1942). 4. Fermo restando la quantità minima di cui al precedente comma per la residen‐
za deve comunque essere garantito un posto auto per alloggio. 39
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 5. Le superfici da destinare a parcheggio possono essere ricavate nelle aree sco‐
perte di pertinenza dell’edificio e in autorimesse multipiano sia in sottosuolo che in soprasuolo. 6. Allorché il richiedente dimostri la difficoltà o l’impossibilità di realizzare sul lot‐
to, in tutto od in parte, la dotazione prescritta, oppure allorché l’Amministrazione Comunale lo ritenga opportuno sotto il profilo urbanistico, quest’ultima, nell’ambito di un impegnativa unilaterale, può accettare che i posteggi mancanti siano ricavati in aree debitamente servite per tale uso, esterne al lotto, all’edificio, all’esercizio od alla struttura lavorativa; possono essere utilizzate a parcheggio anche aree non contigue purché esse: a. non siano comprese in zone soggette a vincolo preordinato all’espropriazione od a servitù di uso pubblico; può essere utilizzato il sot‐
tosuolo delle aree pubbliche eventualmente concesso ai sensi dell’art. 9.4 della legge 122/89 b. siano poste di norma ad una distanza non superiore a 200 m. di percorso pedonale c. vengano vincolate a tale funzione fino a quando perduri la destinazione che ha determinato la dotazione minima. 7. E’ ammessa la monetizzazione delle aree destinate alle dotazioni di parcheggi pertinenziali ad eccezione dei casi relativi alla nuova costruzione. 8. Nei casi di richiesta di realizzazione di parcheggi pertinenziali in deroga al servi‐
zio dell’edificato preesistente che ne sia privo, secondo le facoltà di cui all’art.9 della L.122/89 e ai corrispondenti disposti della legislazione regionale, la di‐
mensione degli stessi non potrà superare la dotazione di legge pari a 1/10 del volume abitabile di riferimento o 25 mq per ogni unità abitativa e sarà da rea‐
lizzarsi nell’ambito di una distanza non superiore a 200 metri di percorso pe‐
donale dall’edificato cui il parcheggio si riferisce. Tale facoltà derogatoria non si applica nelle aree agricole di rilevanza paesistico‐ambientale di cui all’articolo 88. 9. Negli ambiti classificati come sistema dei versanti di cui all’articolo 89 eventuali parcheggi sono possibili unicamente nella fattispecie di piazzola a cielo aperto. 10.Nelle aree consolidate a destinazione non residenziale devono essere ricavati spazi da destinare a interventi di mitigazione paesaggistica (filari alberati, arbu‐
sti, ecc.) in misura non inferiore al 10% della superficie di pertinenza dell’edificio e definite in apposito elaborato della proposta di intervento. articolo 77.
Disciplina dell’onerosità degli interventi
1. Ogni intervento sul territorio è soggetto a contribuzione secondo le disposizio‐
ni legislative vigenti. 2. In relazione alle modalità di realizzazione di opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione valgono le seguenti disposizioni: ‐ gli oneri di urbanizzazione primaria possono essere scomputati solo in re‐
lazione alla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria, così come definite dalla legislazione vigente e qualunque sia la loro entità ‐ le dotazioni private così come definite nelle presenti norme non sono qua‐
lificabili come opere di urbanizzazione e la loro realizzazione non può es‐
sere pertanto scomputata dagli oneri di urbanizzazione ‐ la cessione di aree nelle quantità e modalità definite nelle presenti norme non è scomputabile dagli oneri di urbanizzazione 40
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pgt comune di sondalo articolo 78.
_ norme e disposizioni Disciplina per gli edifici in contrasto con
le norme di zona
Per gli edifici incompatibili con le destinazioni ammesse nella zona in cui sono in‐
seriti e per gli edifici comunque in contrasto con le disposizioni delle presenti norme tecniche sono ammessi esclusivamente gli interventi di manutenzione or‐
dinaria e straordinaria, fatte salve le eventuali deroghe previste da leggi nazionali o regionali. 14.
DISCIPLINA DEI TESSUTI URBANI
articolo 79.
Classificazione degli ambiti compresi nei
nuclei di antica formazione (NAF)
1. Gli ambiti dei NAF sono quelli compresi nel perimetro indicato nella Carta di classificazione del territorio comunale. 2. Obiettivo del PdR è la salvaguardia dei valori storico‐testimoniali, da attuarsi mediante la tutela e la valorizzazione degli elementi di interesse architettonico, il recupero del patrimonio edilizio esistente, la conservazione dell’impianto urba‐
nistico e il miglioramento degli spazi pubblici, sia sotto l’aspetto qualitativo sia per quel che concerne la fruibilità. 3. Il PdR intende inoltre favorire un processo di rivitalizzazione dei centri storici, rendendo possibile l’insediamento di molteplici funzioni all’interno di una equili‐
brata combinazione nella quale la residenza assume, comunque, un ruolo pri‐
mario. 4. Le aree del Nucleo di Antica Formazione sono soggette alle prescrizioni ur‐
banistico‐edilizie di dettaglio contenute nei successivi articoli secondo quanto indicato nella Carta delle categorie di intervento nel NAF. 5. Nei tessuti compresi nel NAF sono possibili tutte le funzioni residenziali e a questa compatibili, come specificato al titolo 4. 6. È sempre ammesso l’insediamento dei servizi e delle attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o generale. 7. Tutti gli interventi riguardanti i tessuti di antica formazione sono assoggettati a parere della Commissione del Paesaggio. 8. All’interno del NAF è sempre possibile il ricorso a strumenti di pianificazione at‐
tuativa o programmazione negoziata; gli ambiti di intervento dovranno essere estesi, oltre che agli edifici, all’eventuale area pertinenziale. 9. I piani attuativi devono prevedere la cessione o la monetizzazione di aree per servizi di interesse pubblico secondo quanto definito dal PdS. 10. Nella fase di attuazione del PGT sarà possibile, sulla base di adeguata documen‐
tazione e apposita deliberazione del Consiglio Comunale, modificare l’appartenenza di specifici edifici alle classificazione effettuate. Tale possibilità è comunque esclusa per gli edifici storici vincolati. articolo 80.
Modalità di intervento nei nuclei di antica
formazione (NAF)
Negli elaborati del Piano di Governo del Territorio e, in particolare, nella tavo‐
la Carta dei nuclei di antica formazione, gli interventi edilizi e urbanistici vengono classificati nelle categorie di seguito riportate alle quali corrispondono deter‐
minate modalità di intervento. 41
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Edifici di valore storico monumentale descrizione Sono gli edifici che presentano rilevanti caratteri di pregio storico, artistico e architettonico, tutelati dal vincolo ex D.Lgs 42/2004. Gli interventi relativi a questi edifici devono uniformarsi, in termini procedurali e attuativi, a quanto stabilito in materia di tutela dei beni culturali e acquisire preliminarmente specifica autorizzazione da parte della Soprintendenza per i Beni Architettoni‐
ci. Interventi ammessi, come definiti dalla legislazione vigente: Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Interventi di restauro e di risanamento conservativo Edifici di impianto storico descrizione Sono gli edifici che pur non presentando caratteri di monumentalità, sono da ritenersi esempi della tradizione costruttiva locale storica. Interventi ammessi: Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Interventi di restauro e di risanamento conservativo Interventi di ristrutturazione edilizia e di ampliamento volumetrico pari al mas‐
simo del 10% del volume esistente, unicamente attraverso titolo abilitativo con‐
venzionato. Tutti gli interventi devono essere finalizzati all’eliminazione delle parti incon‐
gruenti, alla ricostruzione di quelle alterate o ammalorate con l'utilizzo di ma‐
teriali e tecnologie coerenti con il tessuto storico, nonché alla ricomposizione dei fronti con particolare attenzione a quelli che prospettano su spazi pubblici. Con segno grafico è inserita in cartografia l’indicazione delle facciate da conserva‐
re e quelle da valorizzare. Gli interventi non devono comportare alterazione delle sagome (sedime, linee di gronda e di colmo) dei fabbricati; la modifica delle quote di simmetria delle aper‐
ture sulle facciate; alterare la tessitura originaria delle murature e soprattutto non modificare i rapporti architettonici tra vuoti e pieni dei prospetti, da individuare con particolare cura e attenzione nella fase di rilievo dell'esistente. E’ vietata la chiusura di logge, porticati, passaggi voltati e la demolizione dei muri di cinta originari. Sono da conservare gli episodi di valore‐storico ambientale ed è obbligatoria l’eliminazione delle superfetazioni e di tutto ciò che è in contrasto con il carattere dell’edificio o dello spazio circostante. Edifici con valenza morfologica descrizione Sono gli edifici e i comparti organicamente interni al NAF. Si differenziano in: ‐ edifici o comparti che hanno mantenuto il rapporto storico con la maglia stradale e le pertinenze (edifici con valenza morfologica in essere). Gli obiettivi di inter‐
vento sono il mantenimento e l’eventuale completamento del rapporto morfo‐
logico dell’edificato con l’impianto stradale (allineamento dei fronti e sedime degli edifici), anche attraverso interventi di ristrutturazione edilizia 42
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni ‐ edifici o comparti che non posseggono o hanno perso, nei processi trasformativi che si sono succeduti, la forma insediativa tipica del tessuto storico delle cortine e dell’isolato chiuso (edifici con potenziale valenza morfologica). Gli obiettivi di intervento sono la progressiva riconfigurazione dell’isolato che morfologicamen‐
te riprenda il rapporto tra fronti edilizi continui e strada Interventi ammessi con titolo abilitativo diretto: manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria interventi di restauro e di risanamento conservativo interventi di ristrutturazione edilizia interventi di ampliamento volumetrico pari al massimo del 10% del volume esi‐
stente Per gli “edifici con potenziale valenza morfologica” sono consentiti gli interventi di cui sopra ad eccezione degli interventi di ristrutturazione edilizia. Interventi ammessi con pianificazione attuativa / programmazione negoziata: Attraverso strumenti di pianificazione attuativa o programmazione negoziata sono possibili interventi di ristrutturazione urbanistica funzionali al raggiungimento de‐
gli obiettivi sopra enunciati. Le condizioni per interventi di ristrutturazione urbanistica sono: ‐ comparto minimo riferito al singolo lotto ‐ partecipazione di almeno due unità immobiliari distinte Tramite tali interventi attuativi di ristrutturazione urbanistica, funzionali agli obiettivi enunciati, sono possibili aumenti volumetrici e altezze degli edifici sino al raggiungimento dei carichi insediativi presenti nei comparti limitrofi. La definizio‐
ne dei parametri edilizi ed urbanistici è demandata alla fase attuativa, all’interno di un percorso negoziale che abbia come finalità il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra e in aderenza ai valori storici e ambientali che esprime il contesto in cui si opera. Aree pertinenziali descrizione E’ l’area privata, edificata o inedificata, al servizio degli edifici individuati nella car‐
ta del NAF. Le aree così individuate devono essere sistemate preferibilmente a verde, pavi‐
mentandole nella misura strettamente necessaria per l'accesso agli edifici o per la salubrità dei muri. All’interno dell’Area pertinenziale, le strutture edilizie e gli edifici accessori rego‐
larmente autorizzati, esistenti alla data di adozione del presente PGT, possono es‐
sere conservati e destinati unicamente a: ‐ locali di deposito, senza permanenza di persone ‐ autorimesse Le autorimesse esistenti alla data di adozione del presente PGT non possono subi‐
re modifiche della destinazione d’uso. E’ sempre vietata la formazione di superfici e/o volumi accessori incongrui rispet‐
to agli impianti originari. Deve essere mantenuta l’attuale conformazione degli spazi aperti (orti, giardini, cortili) e la loro consistenza arborea; unicamente all’interno di previsioni di strumenti urbanistici attuativi è possibile modificare tale conformazione e con‐
sistenza. E’ consentita la demolizione e ricostruzione con spostamento del sedime di edi‐
fici accessori, regolarmente autorizzati, esistenti alla data di adozione del pre‐
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni sente PGT, senza cambio di destinazione d’uso e senza incremento di volume o di Slp, al fine di essere ricollocati in maniera organica rispetto al contesto. Sono da preferirsi le collocazioni perimetrali all’area di pertinenza, anche in aderenza ri‐
spetto a costruzioni esistenti. Sono sempre vietati gli accessi diretti dalla viabilità primaria pubblica, fatto salvo le autorizzazioni degli enti sovraordinati competen‐
ti. Le autorimesse formanti corpo edilizio indipendente o quelle realizzate a confine devono avere caratteristiche architettoniche consone al contesto urbano nel qua‐
le sono inserite. Qualora sulle aree pertinenziali insistessero manufatti ascrivibili alla tradizione costruttiva locale (porticati, scale, androni di ingresso, pavimentazioni originarie, etc), tali elementi devono essere conservati, valorizzati e correttamente inseriti nel progetto architettonico complessivo degli edifici a cui si riferiscono Le aree pertinenziali possono essere utilizzate, ne rispetto delle normative specifi‐
che e previo nulla osta dell’Amministrazione Comunale, quali spazi esterni di atti‐
vità commerciali (uso C1) o attività di somministrazione di alimenti e bevande (uso C4). articolo 81.
Prescrizioni particolari nei Nuclei di Antica Formazione (NAF)
Negli interventi all’interno del NAF si dovrà tenere conto dell’elevato valore am‐
bientale del contesto in cui si opera. In particolare si dovrà rispettare, per quanto concerne le facciate di edifici prospicienti su spazi pubblici, o comunque visibili da essi, le seguenti norme: Facciate di pregio: All’interno della carta dei NAF sono indicate con apposito simbolo grafico le fac‐
ciate da conservare e quelle da valorizzare attraverso interventi che ne salvaguar‐
dino il valore storico architettonico. In particolare attraverso le indicazioni di se‐
guito riportate. Tinteggiature e intonaci esterni: E’ vietato l’uso di vernici e intonaci plastici. E’ vietato tinteggiare mattoni a vista, pietre naturali e cementi decorativi. Colori e materiali dovranno essere approvati dalla Commissione Paesaggio. Serramenti esterni: per i fronti soggetti ad interventi conservativi i serramenti esterni dovranno esse‐
re in legno naturale o verniciato con apertura a ventola; Le chiusure esterne do‐
vranno essere con apertura a ventola specchiate o grigliate in legno naturale o verniciato. E’ fatto divieto di utilizzare avvolgibili o tende alla veneziana. Portoni e cancelli: Per gli edifici soggetti ad interventi di tipo conservativo è prescritta la conserva‐
zione ed il restauro dei manufatti originari, o in caso di impossibilità la sostituzio‐
ne con nuovi manufatti identici per materiale, forma e colore. Per i casi di rilevante disparità qualitativa dei manufatti esistenti rispetto al resto dell’edificio, su parere conferme della Commissione Paesaggio, si potrà preveder‐
ne la sostituzione. Per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di nuova edificazione saranno realiz‐
zati con l’utilizzo di materiali consoni al contesto del tessuto storico. 44
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Gronde e pluviali: dovranno essere in lamiera di rame o in lamiera zincata e verniciata, a sezione cir‐
colare. Coperture: per le coperture a falda si dovranno impiegare tipologie costruttive e materiali congrui al contesto di intervento; per le coperture piane praticabili dovrà essere utilizzato un rivestimento in pietra naturale o materiale ceramico non gelivo a superficie ruvida; sono consentite le sistemazioni a verde; per le coperture piane non praticabili dovrà essere utilizzato pietrisco derivante da frantumazione della pietra locale o idonee essenze per la formazione di “tetti verdi”. Aree pertinenziali: Le pavimentazioni saranno realizzate con materiali consoni al contesto del tessuto storico mediante l’utilizzo di materiale lapideo ( lastricati, acciottolati, cubetti di porfido, terra battuta, ghiaietto ). E’ vietato l’utilizzo per la copertura di edifici accessori lamiere ondulate e materiali affini. Insegne: Le insegne sono consentite solo nel caso di indicazione della presenza di un’attività. Non sono consentite insegne luminose a bandiera, insegne poste sulla copertura o sui coronamenti degli edifici. Spazi aperti e destinati alla viabilità: Le pavimentazioni degli spazi aperti e destinati alla viabilità dovranno essere rea‐
lizzati in ciotoli o cubetti di porfido con eventuali passatoie in lastre di granito o beola o similari. articolo 82.
Classificazione del territorio consolidato
Il territorio urbano oggetto della disciplina del Piano delle Regole è suddiviso nelle seguenti tipologie di tessuti urbani consolidati: Aggregati edilizi sparsi di antica formazione descrizione Sono i raggruppamenti di edifici localizzati sul versante montano caratterizzati dal‐
la presenza di edifici di carattere rurale utilizzati stagionalmente; in alcuni casi so‐
no poco accessibili dalla rete stradale e per la maggior parte presenti nel catasto del 1853, con limitate caratteristiche morfo‐tipologico di particolare interesse sto‐
rico, artistico e ambientale. obiettivi prevalenti di intervento ll recupero dell’edilizia presente e il consolidamento della struttura urbanistica. Le proposte di intervento edilizio è da valutarsi da parte della Commissione Pae‐
saggio. Tessuto urbano a configurazione urbanistica unitaria descrizione Sono i tessuti dove la morfologia dei luoghi, il disegno della trama viaria o anche la progettazione edilizia hanno portato a una prevalenza di caratteri tipologico‐
formali omogenei che derivano da un impianto urbano storico ma che per le ca‐
ratteristiche attuali delle costruzioni non è più da considerarsi Nucleo di antica formazione. 45
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni obiettivi prevalenti di intervento ll recupero dell’edilizia presente e il consolidamento della struttura urbanistica. É da privilegiare l’utilizzo di materiali e tipologie costruttive tradizionali. Tessuto urbano centrale descrizione Rappresenta la parte di tessuto urbano consolidato localizzata a ridosso del centro storico; gli edifici si presentano generalmente arretrati rispetto al filo stradale ma con un orientamento ancora condizionato dall’allineamento alla maglia viaria, con tipologie edilizie prevalentemente a palazzina o a edificio isolato all’interno del proprio verde pertinenziale. obiettivi prevalenti di intervento In ragione della loro localizzazione di prossimità ai servizi e alla funzioni urbane, l’obiettivo prevalente è la densificazione della struttura insediativa presente. Tessuto ad assetto compiuto per singoli lotti descrizione Rappresenta la parte di tessuto urbano consolidato di più recente realizzazione, dove generalmente l’edificazione è avvenuta per singole concessioni edilizie e do‐
ve l’allineamento stradale non risulta determinante nell’orientamento dei fabbri‐
cati; la tipologia edilizia è prevalentemente caratterizzata da edifici unifamiliari o bifamiliari, posti all’interno di giardini pertinenziali. obiettivi prevalenti di intervento Il consolidamento della struttura urbanistica in essere e la densificazione edilizia, attraverso interventi di saturazione delle porosità. Tessuto ad aggregazione urbanistica lineare descrizione E’ la parte di tessuto urbano consolidato che si è sviluppato per addizioni succes‐
sive e disorganiche lungo le direttrici viarie preesistenti ; è generalmente costitui‐
to da edifici di non recente costruzione e presenta caratteristiche morfologiche disomogenee per tipologia edilizia, per altezze e allineamenti e per rapporto con la strada. obiettivi prevalenti di intervento La riconfigurazione urbanistica dei comparti, funzionale a ridefinire, anche attra‐
verso opportuni interventi sul sistema della strada di riferimento, fronti urbani più consistenti e qualificati. Edilizia sparsa descrizione Si tratta prevalentemente di aree di frangia urbana ovvero di ambiti edificati avul‐
si dalla struttura urbana. Si pongono di frequente in modo dissonante rispetto al contesto degli spazi aperti e sono spesso connotati da caratteri edilizi di mediocre qualità. obiettivi prevalenti di intervento La qualificazione della situazione edilizia in essere e la mitigazione del rapporto di visibilità dal contesto. Tessuto produttivo e commerciale descrizione Si tratta di aree all’interno delle quali, e in prossimità delle quali, sono insediate attività produttive, commerciali, laboratori artigianali e annesse superficie di ven‐
dita. obiettivi prevalenti di intervento Il consolidamento della struttura urbanistica in essere e la densificazione edilizia, attraverso interventi di saturazione delle porosità. 46
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Insediamenti di impianti produttivi di energia elettrica descrizione Sono le aree all’interno delle quali sono localizzati gli impianti e le strutture di produzione dell’energia elettrica. obiettivi prevalenti di intervento Il mantenimento delle funzioni in essere e la qualificazione del rapporto di visibili‐
tà con il contesto, attraverso interventi di mitigazione. Aree di riqualificazione descrizione Sono le aree degradate e/o utilizzate per funzioni che arrecano detrimento paesi‐
stico e/o non consone al contesto di localizzazione. obiettivi prevalenti di intervento La riqualificazione, anche attraverso interventi di bonifica delle condizioni di uso del suolo e delle funzioni presenti, con interventi di mitigazione paesistico‐
ambientale. articolo 83.
Modalità di intervento sui tessuti urbani
consolidati
1. Nei seguenti tessuti sono inibite la facoltà di trasformazione edilizia e urbani‐
stica una tantum indotte da provvedimenti emergenziali sovraordinati: ‐ Aggregati edilizi sparsi di antica formazione ‐ Tessuto urbano centrale ‐ Edilizia sparsa ‐ Insediamenti di impianti produttivi di energia elettrica ‐ Edifici sparsi in ambito rurale ‐ Aree di degrado 2. Nella tabella a seguire sono definiti i fattori e le regole che presiedono alla ge‐
stione delle trasformazioni nei tessuti urbani consolidati. 3. Nella tabella si fa riferimento alle seguenti tipologie di interventi ammessi: ‐ manutenzione ordinaria ‐ manutenzione straordinaria ‐ restauro e di risanamento conservativo ‐ ristrutturazione edilizia ‐ nuova costruzione ‐ ristrutturazione urbanistica 4. Nella tabella si fa riferimento alle funzioni e ai titoli abilitativi definiti al titolo 2 delle presenti norme. 47
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pgt comune di sondalo Tipologia TUC → _ norme e disposizioni Tessuto a configu‐
Tessuto urbano cen‐
razione urbanistica trale unitaria Tessuto ad assetto compiuto per singoli lotti Edilizia sparsa
Tessuto produttivo e commer‐
ciale Obiettivo prevalente Recupero, consoli‐
damento Densificazione Consolidamento, densificazione Mitigazione del rapporto con il contesto Consolidamento
Funzione prevalente Residenziale Residenziale Residenziale La funzione insediata
Produttiva, commerciale e dire‐
zionale/terziaria Funzioni non ammes‐
se Funzioni non com‐
patibili con la resi‐
denza Funzioni non compa‐ Funzioni non compa‐
tibili con la residenza, tibili con la residenza ad eccezione della C2 È ammesso il manteni‐
mento della funzione insediata, la funzione residenziale e quelle compatibili con la resi‐
denza Tutte quelle non prevalenti, ad eccezione della residenziale nel‐
la misura del 5% massimo della slp prevalente e comunque per una quantità massima non su‐
periore a 100 mq di slp Sino alla manutenzione straordinaria 1_Criteri e regole 2_Possibilità di intervento con titolo abilitativo diretto (sino a permesso di costruire) Interventi ammessi Sino alla ristruttu‐
Sino alla nuova co‐
Sino alla nuova co‐
razione edilizia struzione struzione Massima altezza degli Esistente edifici (ml) Insed. impianti produttivi di energia elettri‐
ca Mitigazione del rapporto con il contesto La funzione in‐
sediata (gestio‐
ne impianti) Tutte quelle non insediate Tessuto ad aggregazione urba‐
nistica lineare Aggregati edilizi sparsi di antica formazione1 Aree di riqualificazione
Riconfigurazione urbanistica Recupero Riqualificazione
residenziale
A1, A2, H2, H3 e residenza stagionale ‐
Funzioni non compatibili con la Tutte le rimanenti
residenza, ad eccezione della C2 ‐
Sino alla nuova costruzione, con Sino alla manu‐
contestuale opere di inserimen‐ tenzione straor‐
to paesaggistico dinaria Sino alla nuova costruzione Sino alla manutenzione ordinaria Esistente (per edifici esistenti) / 6 (+ volumi tecnici) per nuova costruzione Esistente per edifici esistenti / 0,4 per nuova costruzione Esistente
Esistente (per edifici esistenti) / 8 per nuova costruzione Esistente
Esistente per edifici esistenti / 0,4 per nuova costruzione Sino alla ristrutturazione edilizia, con incremento sino al 20% della volumetria esi‐
stente Esistente, con eventuali adeguamenti per ragioni funzionali Esistente Esistente (per edifici esistenti) / 13 per nuova costruzione Massimo indice di Esistente Esistente per edifici edificabilità esistenti / 0,5 per nuova costruzione Massimo rapporto di Esistente Esistente per edifici copertura esistenti / 0,4 per nuova costruzione 3_Possibilità di intervento con titolo abilitativo convenzionato Permesso di co‐
Piano attuativo struire convenzio‐
nato Interventi ammessi Ristrutturazione Ristrutturazione ur‐
edilizia banistica Massima altezza degli La media dei tre 14 edifici edifici più prossimi; nel caso di edifici adiacenti, la stessa dell’edificio più alto Esistente (per edifici esistenti) / 10 per nuova costruzione Esistente per edifici esistenti / 0,5 per nuova costruzione Esistente per edifici esistenti / 0,4 per nuova costruzione Esistente Esistente Esistente per edifici esistenti / 0,5 per nuova costruzione Esistente
Esistente per edifici esistenti / 0,3 per nuova costruzione Esistente Esistente
Piano attuativo Permesso di costruire convenzionato Permesso di costruire conven‐
zionato ‐
Piano attuativo
Ristrutturazione ur‐
banistica 11
Ristrutturazione edilizia Ristrutturazione urbanistica
‐
Ristrutturazione urbanistica Esistente Esistente (per edifici esistenti) / 8 (+ volumi tecnici) per nuova costruzione ‐
11
Massimo indice di edificabilità 0,8 0,6
Il 20% aggiuntivo rispet‐
to all’esistente 0,6
‐
0,7
0,6 0,6
Il 20% aggiuntivo rispet‐
to all’esistente 0,7
‐
0,7
Ogni altro intervento, che non sia riconduci‐
bile a misure di risa‐
namento degli elemen‐
ti di degrado, è da de‐
mandare ad un atto convenzionato, di pia‐
nificazione attuativa o di programmazione negoziata che deve es‐
sere funzionale ad una complessiva qualifica‐
zione paesistico‐
ambientale dell’area. Standard urbanistici ceduti nella misura di 10 mq/abitanti inse‐
diabili oppure mone‐
tizzati nella misura di 18 mq abitante inse‐
diabili Standard urbanistici Interventi di qualifica‐
ceduti o monetizzati zione paesistico‐
nella misura di 18 mq ambientale abitante insediabili Interventi di qualificazione pae‐
sistico‐ambientale ‐
Comparto minimo di interven‐
to: 1.000 mq o 40 metri di fron‐
te verso strada principale. Standard urbanistici ceduti nella misura di 10 mq/abitanti inse‐
diabili oppure monetizzati nella misura di 18 mq abitante inse‐
diabili Massimo rapporto di copertura Requisiti Il 15% aggiuntivo rispetto all’esistente Il 15% aggiuntivo rispetto all’esistente ‐ Esistente 1
48
Per gli interventi edilizi sono prescrittivi i criteri di tutela definiti per gli edifici sparsi in ambito rurale di cui all’articolo 91. ___
Esistente
Esistente
pgt comune di sondalo articolo 84.
_ norme e disposizioni Gli ambiti di coordinamento _AC
1. Nella Carta di classificazione del territorio sono individuati con apposito segno grafico gli ambiti di coordinamento (AC). 2. Tali ambiti costituiscono aree intercluse o di completamento dei tessuti urbani consolidati che, per particolari caratteri oggettivi, possono svolgere un ruolo significativo nel rispondere alle necessità di qualificazione del contesto urbano entro il quale sono collocate. 3. L’attuazione di tali ambiti è subordinata alla preliminare definizione di uno strumento di pianificazione attuativa (piano attuativo o atto di programmazio‐
ne negoziata), funzionale a coordinare i successivi singoli interventi entro un quadro di coerenze infrastrutturali e ambientali. 4. Unicamente per gli AC a destinazione prevalentemente residenziale, l’attuazione di un singolo ambito può anche avvenire progressivamente e at‐
traverso più di uno strumento attuativo; in questo caso, il primo strumento at‐
tuativo deve riguardare almeno il 50% della superficie complessiva del compar‐
to e il secondo almeno il 70% della superficie rimanente. Le percentuali di cui sopra sono eccezionalmente derogabili in ragione di oggettive situazioni pecu‐
liari prospettate dal richiedente e recepite in specifica deliberazione di Giunta Comunale, fatto salvo che la proposta di strumento attuativo da deliberare non pregiudichi la piena fruibilità edificatoria e di accessibilità delle altre por‐
zioni dell’ambito di coordinamento e non comprometta il raggiungimento degli obiettivi urbanistici e la realizzazione degli interventi di contestualizzazione de‐
finiti nella scheda dell’AC. 5. Nel caso l’attuazione dell’ambito avvenga attraverso successivi e/o comparti parziali, l’attuazione della superficie residua dell’ambito potrà avvenire attra‐
verso permessi a costruire convenzionati qualora tale superficie residua sia in‐
feriore al 15% della superficie complessiva dell’ambito. 6. Nelle schede a seguire sono definiti per ciascun ambito i parametri urbanistici, edilizi e di contestualizzazione infrastrutturale e paesistico‐ambientale che de‐
vono perseguire i rispettivi strumenti attuativi. 7. Costituiscono parte sostanziale delle presenti disposizioni le allegate schede dispositive dei singoli ambiti, che individuano gli elementi prescrittivi o orienta‐
tivi da considerare e recepire nella relativa pianificazione di attuazione. Per il significato e la cogenza dei contenuti delle schede, si faccia riferimento all’articolo 108 8. I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata potranno prevedere modifiche alla perimetrazione degli ambiti di coordinamento, comunque di en‐
tità non superiore al 5% della superficie dell’ambito, finalizzate ad agevolare l’attuazione delle relative previsioni, in presenza di eventuali discrepanze tra cartografia aerofotogrammetrica e situazione catastale e, comunque, qualora sia argomentato che la modifica proposta favorisca il perseguimento degli obiettivi di progetto. 9. All’interno dei comparti di attuazione, l’applicazione dei parametri urbanistici definiti per l’intero ambito deve intervenire in misura proporzionale rispetto alla superficie territoriale del singolo comparto. 10.La proporzionalità del rapporto tra la superficie territoriale e la superficie di concentrazione volumetrica dell’ambito di coordinamento non va intesa in modo rigido, ma va considerata come riferimento nella definizione dei com‐
parti al fine di garantire, nell’attuazione dei singoli comparti, un equilibrato 49
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni rapporto tra superficie territoriale e superficie di concentrazione volumetrica rispetto alle necessità progettuali dei singoli comparti. 11.Ogni comparto deve soddisfare, attraverso interventi diretti e/o la loro mone‐
tizzazione, una quota parte proporzionale delle dotazioni territoriali di compe‐
tenza dell’intero ambito di coordinamento. AC_1.
Foscolo-Leopardi
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di completare in modo organico questo ambito in‐
tercluso di edificazione diffusa. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AC deve perseguire sono: ↘ la ricomposizione urbanistica del comparto, anche in relazione al poten‐
ziamento degli spazi e dei percorsi ad uso pubblico esistenti nei comparti limitrofi ↘ il completamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale e delle reti tecnologiche Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili commerciale ricettiva R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 7.000 0,4 6.300 8.400 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione e potenziamento infrastrutture e reti tecniche di comparto ↘ percorso ciclopedonale di connessione tra le vie Foscolo e via Leopardi, con eventuale connessione diretta su via Parini AC_2.
Piazza XXV Aprile
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di completare in modo organico questo vuoto urba‐
no privo di specifica funzionalità. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’ambito deve perseguire sono: ↘ la formazione di una quinta edilizia + piazza aperta a completamento dell’asse di via Vanoni, con funzioni e caratteri volumetrici che ne defini‐
scano il ruolo di “testata ovest” della “piazza lineare” lungo gli assi Vanoni – Libertà ↘ la riconfigurazione dell’incrocio, al fine di migliorarne le condizioni di sicu‐
rezza stradale ed enfatizzarne il ruolo di accesso alla “piazza lineare” Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale 50
___
pgt comune di sondalo Funzioni necessarie Funzioni compatibili _ norme e disposizioni commerciale direzionale ricettiva C1, C2, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 1.600 0,6 2.200 2.900 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ realizzazione degli obiettivi pubblici di progetto AC_3.
Bertacchi
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di inserire il completamento edilizio dei “tasselli” mancanti all’interno di una organica riqualificazione urbanistica del fronte edifica‐
to. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’ambito deve perseguire sono relativi alla qualificazione urbanistica e paesistica dell’intera fascia, ora parzialmente edifica‐
ta, a valle di via Bertacchi, che attualmente si manifesta come elemento detratto‐
re della qualità paesistica di questa porzione territoriale, connotata dagli ampi spazi aperti del “polmone verde”, a valle, e dal versante prativo, a monte. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili ricettiva H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 8.500 0,3 3.800 5.100 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ area a parcheggio pubblico nella parte terminale a monte del comparto ↘ murazione verde lungo l’intero perimetro del comparto che si relazione con il “polmone verde” a valle AC_4.
Grailè
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’ambito intercluso è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’ambito deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione. 51
___
pgt comune di sondalo Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili commerciale ricettiva direzionale _ norme e disposizioni C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 5.600 0,3 2.600 3.400 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione del percorso centrale ↘ formazione di aree a parcheggio AC_5.
Frontale Centro
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’ambito intercluso è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’ambito deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili commerciale ricettiva R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 3.300 0,6 4.400 5.900 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ spazi pubblici attrezzati ↘ percorso pedonale interno di connessione tra la Chiesa di S. Lorenzo e via Boero, comprensiva di una scalinata tra la Chiesa e la piazza AC_6.
Bolladore produttivo
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’area interclusa è quello di completare le dotazioni infrastrutturali dell’ambito produttivo e consolidare il sistema produtti‐
vo manifatturiero locale. 52
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Obiettivi urbanistici di progetto Dal punto di vista urbanistico, l’attuazione dell’area è funzionale alla qualificazio‐
ne del sistema viabilistico e della dotazione di parcheggi e ad interventi mitigazio‐
ne paesistico‐ambientale lungo gli affacci fluviali. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente produttiva Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili commerciale C1, C4 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
7.800 (l’intera superficie dell’area)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 0,7 4.100 5.500 7 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ interventi di qualificazione degli accessi alle aree produttive ↘ interventi di mitigazione visiva dei fronti edificati dal lungo fiume ↘ qualificazione dei percorsi ciclopedonali lungo fiume AC_7.
via Porta
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di completare in modo organico questo ambito di margine urbano. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AC deve perseguire sono: ↘ la ricomposizione urbanistica e paesistico ambientale del comparto, anche attraverso la definizione del margine urbano a ovest ↘ il completamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale e delle reti tecnologiche Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili commerciale ricettiva R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
minima
massima
Altezza massima degli edifici (m) 10.400 0,3 4.600 6.200 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione e potenziamento infrastrutture e reti tecniche di comparto ↘ murazione verde lungo i lati nord e ovest del comparto 53
___
pgt comune di sondalo 15.
_ norme e disposizioni DISCIPLINA DELLE AREE NON
URBANIZZATE
articolo 85.
Aree agricole: generalità
1. Le aree agricole sono gli ambiti del territorio non urbanizzato destinati alla produzione agricola e alle strutture connesse; essi sono individuati negli elabo‐
rati cartografici del Piano di Governo del Territorio. 2. Il principio ispiratore della disciplina di piano in relazione alle aree agricole è quello che identifica tali aree, e il suolo che esse utilizzano, come bene comu‐
ne, da considerarsi sostanzialmente irriproducibile e quindi oggetto di specifici obiettivi di tutela e conservazione. 3. Nell’area agricola è consentito e favorito l’esercizio delle attività di “produzio‐
ne agricola” intesa non solo come attività economica avente come fine la pro‐
duzione di beni economici mediante coltivazione della terra, allevamento di animali e la silvicoltura, ma anche per il ruolo che essa può svolgere nella sal‐
vaguardia del sistema idrogeologico del paesaggio agrario e forestale e dell’equilibrio ecologico naturale. 4. Nelle aree agricole, relativamente alla nuova edificazione, vige la disciplina di cui all’art. 59 della LR12/2005, in quanto prevalente, fermo restando il posses‐
so dei requisiti soggettivi previsti dalla stessa legge. 5. Nelle aree agricole valgono i seguenti parametri edilizi: ‐ distanze: 5 metri dai confini di proprietà e 10 metri tra fabbricati, fatte salve valutazioni igienico‐sanitarie degli enti preposti ‐ altezza massima degli edifici: 6,0 m, oltre ai volumi tecnici 6. Per gli edifici esistenti sono consenti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo e la ristrutturazione edi‐
lizia anche se non sussistono i requisiti soggettivi previsti dalla LR12/2005. 7. Non è in ogni caso consentito il cambio di destinazione d’uso negli edifici as‐
sentiti, nei 15 anni antecedenti l’approvazione del presente piano, per funzio‐
ne agricola ai sensi degli art.59 e seguenti della LR12/2005 e della preesistente LR93/1980. 8. In caso di nuovi insediamenti zootecnici in area agricola, si applicano i limiti di distanza di cui all’art.48 comma 3 del PTCP della Provincia di Sondrio. 9. Sono ovviamente fatte salve le disposizione di tutela e salvaguardia derivanti da vincoli o piani sovraordinati. articolo 86.
Aree agricole di carattere strategico a vocazione produttiva
1. Sono le aree agricole all’interno delle quali sono possibili interventi di poten‐
ziamento delle strutture edilizie funzionali allo svolgimento dell’attività agrico‐
la. 2. La nuova edificazione a destinazione agricola potrà intervenire nell’osservanza delle seguenti due condizioni: a) che l’avente titolo disponga di una superficie di proprietà, contermine all’edificio di prevista realizzazione, non inferiore a 5.000 mq b) che il computo dei diritti volumetrici e superficiali, ai sensi dell’art.59 della LR12/05, dovrà avvenire considerando terreni ricompresi entro i limiti al‐
timetrici di +/‐ 150 m rispetto a quello su cui insisterebbe l’edificazione. 54
___
pgt comune di sondalo articolo 87.
_ norme e disposizioni Aree agricole di carattere strategico
1. Sono le aree agricole all’interno delle quali sono possibili interventi di qualifi‐
cazione delle strutture edilizie funzionali allo svolgimento dell’attività agricola. 3. La nuova edificazione a destinazione agricola potrà intervenire nell’osservanza delle seguenti due condizioni: c) che l’avente titolo disponga di una superficie di proprietà, contermine all’edificio di prevista realizzazione, non inferiore a 20.000 mq d) che il computo dei diritti volumetrici e superficiali, ai sensi dell’art.59 della LR12/05, dovrà avvenire considerando terreni ricompresi entro i limiti al‐
timetrici di +/‐ 300 m rispetto a quello su cui insisterebbe l’edificazione. articolo 88.
Aree agricole di interesse paesaggisticoambientale
1. Sono le aree agricole all’interno delle quali sono possibili interventi di consoli‐
damento delle strutture edilizie destinate allo svolgimento dell’attività agrico‐
la; in virtù dei loro caratteri paesistico‐ambientali, che prevalgono sui fattori di produttività agronomica, l’attività agricola è orientata alla stabilizzazione del presidio antropico funzionale al mantenimento dei valori paesistico‐ambientali in essere. 2. È inibita qualsiasi nuova edificazione e interventi che possano depauperare i caratteri paesistico‐ambientali in essere. 3. Sono consentiti interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risana‐
mento conservativo sul patrimonio edilizio esistente, eventualmente a fronte della contestuale eliminazione delle superfetazioni e degli edifici accessori. So‐
no permessi cambi di destinazione a residenza stagionale; in questo caso, sono anche permessi interventi di ristrutturazione edilizia, nelle modalità, prescritti‐
ve, dei criteri di tutela definiti per gli edifici sparsi in ambito rurale di cui all’articolo 91, e ad esclusione di qualsiasi incremento volumetrico. 4. Tali aree sono computabili per il calcolo dell’accorpamento dei diritti volume‐
trici e superficiali per le nuove costruzioni consentite nelle altre tipologie di aree. 5. Per l’eventuale realizzazione di parcheggi, si rimanda all’articolo 76 articolo 89.
Il sistema dei versanti
1. Il territorio comunale non urbanizzato e non precedentemente definito come area agricola, viene definito come “sistema dei versanti”, intendendo con tale locuzione gli ambiti spaziali appartenenti alle seguenti unità territoriali, delle quali si individua la specifica disciplina. Energie di rilievo e paesaggio delle sommità Comprende i paesaggi definiti ad elevata scenograficità e di massimo valore per naturalità e ricchezza di biodiversità, marcatamente sensibili all'impatto antropico, di cui si prevede la conservazione integrale. Sono ambiti che si pre‐
stano per la ricerca naturalistica, la divulgazione scientifica e l'escursionismo, purché siano protette la flora e la fauna, salvaguardata la diversità ecologica e tutelato il paesaggio. Ne fanno parte gli elementi areali che costituiscono le testate di valle che in‐
cludono i profili superiori delle montagne, i crinali che profilano lo sky‐line de‐
gli spartiacque, ma anche le sottostanti sassaie moreniche ed il deserto nivale, per quanto ormai in forte riduzione. 55
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni L'attività di trasformazione in questi ambiti è rigorosamente vietata per tutela‐
re la peculiarità paesistica tipica del paesaggio alpino per cui viene inibita la co‐
struzione di edifici, strutture di ogni tipo, ed impianti che interferiscano con la vista non ravvicinata del profilo sommitale contro il cielo. Nel caso di proposte per la realizzazione di infrastrutture relative al funziona‐
mento di servizi pubblici, che comportano l'installazione di ripetitori televisivi, elettrodotti o antenne di qualsiasi tipo, ogni deroga dovrà essere valutata sia in relazione alla effettiva indispensabilità dell'installazione in tali ambiti, sia in re‐
lazione ad una attenta valutazione delle possibili alternative. La realizzazione di rifugi, bivacchi, strutture per gli sport alpini in genere pos‐
sono avvenire solo dopo avere verificato l'impossibilità di recupero di strutture già esistenti ed esercitando i poteri di deroga per pubblica utilità. Alpeggi e pascoli Caratteristica di tali ambiti paesaggistici è la presenza di elevata diversità bio‐
logica, alternanza al bosco del maggengo che lascia ancora alcuni spazi aperti di rilevanza paesaggistica nel "disegno" d'insieme del paesaggio, reminiscenza di un processo storico di utilizzazione agro pastorale. La realizzazione di rifugi, strutture per gli sport alpini in genere o malghe d'al‐
peggio sono ammesse recuperando le strutture già esistenti ed esercitando i poteri di deroga per pubblica utilità. Anche per la realizzazione di infrastrutture relative al funzionamento di servizi pubblici che comportano l'installazione di ripetitori televisivi, elettrodotti o antenne di qualsiasi tipo, occorre particolare cautela nel valutare preventivamente sia l'effettiva indispensabilità dell'instal‐
lazione in tali ambiti, sia la possibilità di alternative. I maggenghi e i prati stabili Costituivano una fondamentale risorsa nell’economia silvo‐pastorale di un tempo per il fenomeno della trasmigrazione stagionale. Il maggengo appartiene da un punto di vista morfologico alla fascia boscata; in‐
fatti venne “ritagliato” dal bosco per ricavare i terreni idonei alla produzione del foraggio a quote di maturazione differenziate: torna a diventare bosco se non viene accudito e mantenuto. La realizzazione di rifugi, strutture per gli sport alpini in genere o malghe d'al‐
peggio sono ammesse recuperando le strutture già esistenti ed esercitando i poteri di deroga per pubblica utilità. Anche per la realizzazione di infrastrutture relative al funzionamento di servizi pubblici che comportano l'installazione di ripetitori televisivi, elettrodotti o antenne di qualsiasi tipo, occorre particolare cautela nel valutare preventivamente sia l'effettiva indispensabilità dell'instal‐
lazione in tali ambiti, sia la possibilità di alternative. Le aree boscate La fascia boscata si estende con caratteristiche molto diverse, interessando gran parte del paesaggio di versante. Per gli aspetti di rilievo più propriamente forestale si dovrà prestare osservan‐
za alla normativa di settore e, qualora esistente, alla pianificazione in materia (PIF). Gli interventi necessari per la difesa del suolo o per le opere in capo a soggetti pubblici istituzionalmente preposti alla realizzazione di specifici servizi (distri‐
buzione dell'energia elettrica, trasmissione di segnali radiotelevisivi, telefonici o telematici, ecc.) devono essere effettuati con tecniche di ingegneria naturali‐
stica. La realizzazione di rifugi, strutture per gli sport alpini in genere o malghe d'al‐
peggio sono ammesse recuperando le strutture già esistenti ed esercitando i 56
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni poteri di deroga per pubblica utilità. Anche per la realizzazione di infrastrutture relative al funzionamento di servizi pubblici che comportano l'installazione di ripetitori televisivi, elettrodotti o antenne di qualsiasi tipo, occorre particolare cautela nel valutare preventivamente sia l'effettiva indispensabilità dell'instal‐
lazione in tali ambiti, sia la possibilità di alternative. 2. Eventuali interventi infrastrutturali, necessariamente subordinati ad una valu‐
tazione di incidenza paesistico‐ambientale, sono soggetti ad adeguati opere ri‐
volte alla mitigazione e compensazione degli effetti di detrimento dei valori paesistico‐ambientali. La consistenza di tali opere dovrà essere definita all’interno del decreto di valutazione di incidenza. 3. Per l’eventuale realizzazione di parcheggi, si rimanda all’articolo 76 articolo 90.
Aree sottoposte a disciplina del Parco Nazionale dello Stelvio
Per le aree del territorio comunale ricomprese nel Parco Nazionale dello Stelvio è prevalente, quando a maggiore tutela rispetto a quella dettata delle presenti norme, la disciplina risultante dalla legislazione in materia e dagli strumenti di pianificazione dell’area protetta medesima. articolo 91.
Edifici sparsi in ambito rurale
descrizione 1. Sono edifici legati all'attività rurale e pastorizia dell'alpeggio e del maggengo. Sono riscontrabili sui versanti di tutto il territorio comunale di Sondalo. Solita‐
mente si tratta di piccole costruzioni in pietra a secco nelle zone a quota più elevata, e con l’utilizzo del legno nelle zone in prossimità dei boschi; non sem‐
pre di particolare pregio architettonico, ma da conservare per il loro rapporto con il paesaggio. 2. Sono ammissibili attività compatibili con il mantenimento dei manufatti e delle loro parti, che rivestono valenza storico culturale e purché siano garantite mo‐
dalità di intervento tali da rispettare alcuni semplici criteri rivolti alla conserva‐
zione tipologica e all'uso dei materiali, anche nei limiti delle deroghe previste ai requisiti igienico‐sanitati di cui al Regolamento Locale di Igiene ASL Provincia di Sondrio: ‐ mantenimento delle murature d'ambito, nei casi di ricostruzione di por‐
zioni delle stesse è d’obbligo la fedele ricostruzione delle murature con materiali e finiture tipiche ‐ conservazione e ripristino delle costruzioni realizzate con la tecnica “bloc‐
kbau” (antichi edifici rurali costruiti con tronchi d’abete, larice o castagno, sovrapposti e incardinati ad incastro al loro estremo, utilizzati tanto come dimore che come stalle e fienili) ‐ conservazione e ripristino della viabilità interna ai nuclei e dei passaggi comuni caratterizzati dal ciottolato in sasso o lastricati in pietra ‐ eliminazione degli elementi superfetativi ‐ mantenimento dell'andamento originario delle falde di copertura oltre al ripristino del manto di copertura in materiali tradizionali del luogo in cui sono localizzati gli edifici ‐ realizzazione del tetto con orditura in legno ‐ recupero e valorizzazione degli elementi decorativi di pregio (santelle, af‐
freschi, decorazioni, portali, particolari di aperture; mensole lapidee; rive‐
stimenti lignei; strutture lignee) 57
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni ‐
3.
4.
5.
6.
7.
le integrazioni di porzioni di edificio dovranno configurarsi come interven‐
to unitario per tipologia, materiale e finiture rispetto all’edificio di origine ‐ il mantenimento della dimensione delle aperture e, in caso di realizzazio‐
ne di nuove aperture, il mantenimento del rapporto pieni/vuoti delle fac‐
ciate e delle dimensioni delle aperture esistenti ‐ il mantenimento della tipologia dei serramenti esterni e di chiusura, o l’utilizzo della tipologia della zona in cui si trova l’edificio ‐ l’utilizzo di intonaci in malta di calce idoneamente pigmentati nel caso di integrazione di porzioni di edificio/murature Eventuali incrementi volumetrici, assentibili sino ad un massimo del 20% della volumetria esistente, sono funzionali a sopperire a carenze igienico‐sanitarie da dimostrare, e comunque realizzabili nell’osservanza dei criteri di cui sopra. Gli interventi di restauro, di risanamento conservativo e di ristrutturazione edi‐
lizia, da effettuare nel rispetto degli elementi autentici presenti, sono sottopo‐
sti a parere della Commissione per il Paesaggio. Le trasformazioni sul patrimonio esistente dovranno preferibilmente prevede‐
re interventi di qualificazione energetico‐ambientale finalizzati all’autonomia energetica e di trattamento delle acque, sempre nel rispetto delle tipologie edilizie esistenti. Dovrà essere assicurato il mantenimento della naturalità degli spazi esterni, contenendo scavi, riporti e livellamenti di materiale, nuove murature e cammi‐
namenti. In merito alla consistenza e alle modalità di riqualificazione del patrimonio esi‐
stente, si assume come fonte di approfondimento istruttorio e di indirizzo ope‐
rativo lo studio: Comune di Sondalo, “Valle di Rezzalo: censimento dei valori naturali ed architettonici, ipotesi di riutilizzazione agroturistica”, 1975. articolo 92.
Interventi su edifici parzialmente crollati
1. Si intende per edificio parzialmente crollato quello in cui mancano parti delle relative strutture verticali ed orizzontali. 2. Qualora, le parti mancanti non consentano di addivenire ad una sagoma certa dell'edificio, la sua ricostruzione potrà avvenire solo previo rilascio del permes‐
so di costruire in deroga ai sensi dell'art. 14 del D.P.R. n. 380/2001, secondo quanto previsto con specifica deliberazione di indirizzo del Consiglio Comunale e, in ogni caso comprovando documentalmente la conformazione delle porzio‐
ni mancanti. A tal fine, non potranno assumere alcun rilievo probatorio even‐
tuali atti di notorietà resi dal richiedente l'intervento di ricostruzione o da sog‐
getti terzi. 3. In merito alla consistenza e alle modalità di riqualificazione del patrimonio esistente, si assume come fonte di approfondimento istruttorio e di indi‐
rizzo operativo lo studio: Comune di Sondalo, “Valle di Rezzalo: censimen‐
to dei valori naturali ed architettonici, ipotesi di riutilizzazione agroturisti‐
ca”, 1975. 58
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pgt comune di sondalo 16.
_ norme e disposizioni DISCIPLINA GENERALE DEL SETTORE
COMMERCIALE
articolo 93.
Generalità
1. Le definizioni relative al settore commerciale sono riportate al titolo 2 delle presenti norme. 2. L’attività di vendita al dettaglio e di somministrazione di alimenti e bevande è regolamentata in rapporto ai singoli ambiti nei quali è suddiviso il territorio comunale. 3. In tutto il territorio comunale il PGT non consente l’insediamento di Gran‐
di Strutture di Vendita, fatta salva la previsione programmatica relativa all’AT_1 Villaggio Morelli. Si dispone inoltre che eventuali ampliamenti di strutture di vendita esistenti, qualora implichino il passaggio da medie strutture di vendita a grandi strutture di vendita, siano ammessi solo ad esito di un atto di programmazione negoziata, da considerarsi in variante allo strumento urbanistico generale, accompagnato da un endoprocedi‐
mento di valutazione ambientale strategica. 4. Gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, qualunque sia la loro dimensione e fatto salvo più restrittive indicazioni contenute nelle norme di ciascuna zona, sono ammessi in tutte le zone del territorio urbano consolidato. 5. È necessaria la correlazione tra la procedura urbanistico‐edilizia e quella auto‐
rizzativa‐commerciale. L’autorizzazione commerciale dovrà essere contestuale alla procedura relativa al titolo abilitativo edilizio. L’apertura, il trasferimento e l’ampliamento della superficie fino a 150 mq di superficie di vendita sono sog‐
getti a comunicazione al Comune. articolo 94.
Distretti commerciali urbani
1. Sono gli ambiti del territorio comunale dove più opportunamente è da incenti‐
varsi un potenziamento del ruolo del commercio. 2. Il Piano di Governo del Territorio incentiva la formazione del distretto com‐
merciale urbano lungo i seguenti ambiti: ‐ in Sondalo capoluogo: vie Roma, Vanoni, Libertà, Zubiani, Gramsci, Buozzi ‐ in Bolladore: via Bolladore, p.zza Matteotti ‐ in Sommacologna: lungo la strada principale interna al centro urbano ‐ in Mondadizza: via Parrocchiale ‐ in Frontale: lungo la strada principale interna al centro urbano 3. La progressiva formazione del distretto commerciale urbano avviene anche at‐
traverso le seguenti disposizioni: ‐ incentivi per gli esercizi di vicinato e per le attività di somministrazione di alimenti e bevande esistenti: gli esercizi di vicinato consolidati (attivi da almeno 5 anni alla data della richiesta di trasformazione in media struttu‐
ra), possono ottenere autorizzazione commerciale quali Medie Strutture di Vendita e fino al limite di 400 mq di superficie di vendita, fermi restan‐
do i requisiti di carattere urbanistico ed edilizio e il reperimento delle do‐
tazioni previste nel piano dei servizi ‐ incentivi per il reperimento delle dotazioni di parcheggi pertinenziali, così come stabilito all’articolo 76 delle presenti norme ‐ interventi sulla riqualificazione degli spazi pubblici: a questo fine gli stan‐
dard qualitativi derivanti dagli ambiti di trasformazione dovranno essere 59
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni prevalentemente destinati agli interventi di qualificazione degli spazi pub‐
blici 4. L’amministrazione comunale potrà dotarsi di specifico strumento finalizzato alla programmazione e alla promozione del distretto commerciale (semplifica‐
zione delle procedure, attività di promozione, ecc.). 17.
DISCIPLINA PER GLI AMBITI
INTERESSATI DA TRASFORMAZIONE
URBANISTICA
articolo 95.
Disciplina per gli ambiti oggetto di provvedimenti approvati
1. I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata approvati alla data di adozione del Piano di Governo del Territorio mantengono validità fino alla completa realizzazione delle opere in essi previsti secondo la specifica conven‐
zione. 2. Le Norme di Attuazione e le previsioni edificatorie dei suddetti piano o atti fanno parte integrante delle presenti norme. 3. Dopo la scadenza del termine di validità, gli interventi previsti dallo strumento attuativo ma non ancora eseguiti potranno essere realizzati secondo quanto disciplinato nello stesso piano attuativo solo nel caso in cui risultino eseguite le necessarie opere di urbanizzazione; diversamente dovrà essere redatto un nuovo piano attuativo, conforme alla disciplina del PGT. articolo 96.
Disciplina per gli ambiti di trasformazione
definiti dal Documento di Piano
All’interno delle aree definite dal DdP come ambiti di trasformazione vale la disci‐
plina dell’articolo 111. 60
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni D. Norme e disposizioni per
l’attuazione del Documento di
Piano (DdP)
18.
DISPOSIZIONI GENERALI
articolo 97.
Natura e contenuti
1. Il Documento di Piano ‐ in coerenza con le indagini conoscitive, gli obiettivi programmatici e le politiche di intervento in esso contenute, che ne rappresen‐
tato la “dimensione strategica” ‐ individua e disciplina gli ambiti del territorio comunale soggetti a trasformazione insediativa e ne definisce i criteri di inter‐
vento. 2. La disciplina di cui alle presenti disposizioni fa riferimento diretto alla Relazione del quadro progettuale e alla Carta delle previsioni di piano. articolo 98.
Raccordo dispositivo
1. Per le definizioni generali relative a indici, parametri e definizioni valgono le disposizioni contenute nelle presenti norme, in particolare nella sezione A. 2. Per le definizioni generali e le procedure di attuazione degli standard urbanisti‐
ci relativi agli AT ‐ Ambiti di Trasformazione valgono i contenuti del Piano dei Servizi. articolo 99.
Elaborati del DdP
Il Documento di Piano è composto dai seguenti elaborati: ↘ QCO PGT + VAS + VIC, quadro conoscitivo, programmatico e orientativo del percorso di formulazione del Piano di Governo del Territorio, della Va‐
lutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano e della Valuta‐
zione di Incidenza del PGT sulla Zona di Protezione Speciale Parco dello Stelvio ↘ Relazione del quadro progettuale ↘ norme e disposizioni di attuazione contenute nella presente parte del corpo normativo ↘ Carta delle previsioni di piano ↘ Abaco di orientamento progettuale per l’attuazione delle previsioni inse‐
diative 61
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pgt comune di sondalo articolo 100.
_ norme e disposizioni Attività di monitoraggio
Le trasformazioni territoriali previste dal Documento di Piano e le connesse rica‐
dute sull'ambiente saranno oggetto di monitoraggio. Finalità, criteri e modalità di tale attività di monitoraggio sono definite dalla Valutazione Ambientale Strategica del DdP. articolo 101.
Indirizzi e criteri per la formulazione delle
proposta di intervento e relativi contenuti
progettuali
1. I progetti dei piani attuativi o degli atti di programmazione negoziata relativi agli AT devono dare dimostrazione del recepimento degli obiettivi e delle stra‐
tegie indicate nel DdP, sia nella loro componente descrittivo‐programmatica, sia nella loro articolazione progettuale, relativa ai caratteri fisici e prestazionali dei manufatti e delle opere previsti. 2. L’ Abaco di orientamento progettuale per l’attuazione delle previsioni insediati‐
ve costituisce un allegato sostanziale del PGT; esso rappresenta uno strumento di ausilio alla progettazione attuativa degli interventi di carattere insediativo previsti dal piano e più in generale alla realizzazione degli interventi costitutivi i tasselli della trama progettuale. 3. Gli indirizzi e gli elementi progettuali di cui all’Abaco si rivolgono ad orientare i contenuti progettuali dei piani attuativi e costituiscono fattori di valutazione, nella fase istruttoria, della coerenza tra quanto espresso daI DdP e il piano at‐
tuativo. 4. Il mancato recepimento degli elementi progettuali, se non giustificato da og‐
gettivi impedimenti tecnici e/o economici (da argomentare per tramite di spe‐
cifica relazione tecnica e di costo), implica la necessità di una variante al DdP. 5. Gli indirizzi e i criteri progettuali definiti nell’abaco costituiscono sia riferimen‐
to di indirizzo progettuale per i contenuti delle proposte di intervento, sia rife‐
rimento valutativo nelle istruttorie delle proposte di intervento presentate. 19.
DISPOSIZIONI COMUNI AGLI AMBITI DI
TRASFORMAZIONE INSEDIATIVA (AT)
articolo 102.
Criteri di individuazione e obiettivi degli
AT
1. Gli ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano e graficamente individuati nella Carta delle previsioni di piano sono funzionali a rispondere alla eventuale domanda insediativa e al superamento delle situazioni di criticità urbanistica presenti sul territorio. 2. La loro individuazione è orientata dall’esigenza di saturare “vuoti urbani” inclu‐
si in tessuti non adeguatamente urbanizzati e di ridefinire margini urbani fra‐
stagliati e da riqualificare, correlata alla necessita di apportare adeguate quali‐
ficazioni alle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e genera‐
le. 3. La disciplina degli AT persegue obiettivi di equità urbanistica, attraverso l’attribuzione di diritti edificatori indifferenziati rispetto alle specifiche destina‐
zioni d’uso delle aree all’interno del singolo comparto. 62
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 4. Gli obiettivi strategici del Documento di Piano vengono perseguiti attraverso una limitazione del meccanismo espropriativo a favore di modalità attuative perequative, che consentono di ottenere, all'interno degli interventi di tra‐
sformazione e riqualificazione urbana, da una parte, le aree da destinare a fun‐
zioni di interesse pubblico o generale, a titolo di cessione gratuita e, dall'altra, di garantire un equo trattamento a tutti i proprietari di suoli coinvolti nei pro‐
cessi di trasformazione. 5. Al fine di favorire l'acquisizione delle aree per la realizzazione di servizi e at‐
trezzature attraverso le modalità perequative previste dal Documento di Piano, vengono privilegiate le forme di collaborazione pubblico‐privato nella defini‐
zione dei contenuti di tali processi di trasformazione e riqualificazione. 6. Gli ambiti di trasformazione si attuano a mezzo di successiva pianificazione at‐
tuativa o strumenti di programmazione negoziata. articolo 103.
Flessibilità: i livelli di negoziazione
1. Il Documento di Piano promuove l'applicazione di procedure di tipo consensua‐
le, al fine di garantire l’effettiva attuazione dei previsti interventi di trasforma‐
zione insediativa. 2. Il Documento di Piano delinea il quadro strategico di riferimento per gli inter‐
venti all’interno degli Ambiti di Trasformazione, individuando le relative priori‐
tà che dovranno perseguire i soggetti coinvolti nelle trasformazioni, ai quali viene data la possibilità di accedere a livelli di negoziazione progressivamente più ampi e consentendo una valutazione preliminare della compatibilità delle iniziative proposte con l'assetto territoriale e gli obiettivi di sviluppo indicati dall’Amministrazione comunale. 3. Per ciascuno degli AT il Documento di Piano introduce livelli di negoziazione, caratterizzati dalla gradualità delle previsioni di sviluppo e di servizi e attrezza‐
ture e tali da definire un carico insediativo minimo e massimo, correlato alla dotazione di servizi e attrezzature pubbliche e collettive. Si tratta di opzioni negoziali, differenziate per ciascun ambito di trasformazione, gradualmente in‐
crementabili. Esse rappresentano il riferimento per la negoziazione facendo corrispondere alle diverse opzioni di trasformazione, relative alla capacità in‐
sediativa e alle destinazioni funzionali, il raggiungimento di obiettivi strategici per la città pubblica in termini di acquisizione gratuita di aree e realizzazione di opere o di monetizzazione. La scelta del proponente di utilizzare tali diverse opzioni negoziali consente di sviluppare i contenuti espressamente indicati per ciascun ambito di trasformazione nelle relative schede dispositive degli AT. articolo 104.
Perimetrazione degli AT
1. L’impostazione della perimetrazione degli AT fa riferimento alla cartografia ae‐
rofotogrammetrica e alla cartografia delle proprietà catastali. 2. I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata potranno prevedere modifiche alla perimetrazione degli ambiti di trasformazione, comunque di en‐
tità non superiore al 5% della superficie dell’ambito, finalizzate ad agevolare l’attuazione delle relative previsioni del Documento di Piano, in presenza di eventuali discrepanze tra cartografia aerofotogrammetrica e situazione cata‐
stale e, comunque, qualora sia argomentato che la modifica proposta favorisca il perseguimento degli obiettivi di progetto. 63
___
pgt comune di sondalo articolo 105.
_ norme e disposizioni Standard qualitativi e incentivazione
Per ogni AT sono definiti anche gli interventi complementari (c.d. standard quali‐
tativi) atti a migliorare la qualità insediativa delle trasformazioni attese; l’assunzione dei costi realizzativi ovvero la realizzazione diretta di tali interventi complementari da parte del soggetto proponente permette allo stesso di accede‐
re ad un incremento predefinito della superficie lorda di pavimento prevista dalle schede dispositive dei singoli AT. articolo 106.
Attuazione e Piano Direttore degli AT
1. Al fine di permettere una attuazione progressiva degli AT, l’AT può essere rea‐
lizzato, dove non diversamente specificato all’interno delle schede di cui alla sezione 21, per singoli comparti attraverso distinti percorsi di pianificazione at‐
tuativa. 2. L’estensione territoriale del singolo comparto attuativo non può essere inferio‐
re ad 1/4 della superficie territoriale dell’AT. 3. Condizione per l’attivazione delle procedure volte all’approvazione dei piani di attuazione dei singoli comparti è che, preliminarmente alla presentazione dei piani stessi, l’AT sia oggetto di un Piano Direttore da deliberare favorevolmen‐
te in Consiglio Comunale. 4. Il Piano Direttore deve riguardare l’intera superficie territoriale dell’AT ed è finalizzato ad orientare l’attuazione progressiva dei singoli comparti al suo in‐
terno secondo un disegno urbanistico coerente e comunque rispettoso degli indirizzi contenuti nella scheda‐norma dell’AT. Esso deve definire la perime‐
trazione dei singoli comparti attuativi, gli interventi da realizzare, l’assetto morfologico‐insediativo e le dotazioni (servizi, opere mitigative e compensati‐
ve) che ogni comparto deve attuare. 5. Il Piano Direttore dell’AT, che non ha funzione conformativa, è strumento di riferimento per le verifiche di coerenza delle proposte di pianificazione attua‐
tiva dei singoli comparti al suo interno. Al fine di favorirne l’istruttoria, il Piano Direttore dell’AT dovrà contenere anche una sezione di verifica argomentata delle coerenze del progetto insediativo con le indicazioni complessive del DdP. 6. In relazione: ↘ agli approfondimenti conoscitivi e progettuali ↘ alle opportunità operative che si sviluppano nell’ambito del rapporto ne‐
goziale tra il soggetto proponente e l’Amministrazione comunale ↘ agli elementi di compartecipazione e sinergia con altri interventi di qualifi‐
cazione del più ampio contesto territoriale nel quale è inserito l’AT il Piano Direttore può essere modificato al momento della redazione dei piani attuativi successivi al primo. Tali eventuali modifiche devono rimanere co‐
munque conformi ai contenuti prescrittivi della scheda‐dispositiva dell’AT. 7. L’Amministrazione Comunale terrà, per tramite dell’UGT, un registro dei pa‐
rametri edificatori contenuti nel Piano Direttore. articolo 107.
Definizione e attuazione dei comparti degli
AT residenziali
1. All’interno dei comparti di attuazione, l’applicazione dei parametri urbanistici definiti per l’intero AT deve intervenire in misura proporzionale rispetto alla superficie territoriale del singolo comparto, così che la misura della Slp attri‐
buita dal Piano Direttore di un AT ai singoli comparti è un parametro che non potrà essere modificato se non modificando l’estensione dei comparti stessi. 64
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni 2. La proporzionalità del rapporto tra la superficie territoriale e la superficie di concentrazione volumetrica dell’intero AT non va intesa in modo rigido, ma va considerata come riferimento nella definizione dei comparti di un AT al fine di garantire, nell’attuazione dei singoli comparti, un equilibrato rapporto tra su‐
perficie territoriale e superficie di concentrazione volumetrica rispetto alle ne‐
cessità progettuali dei singoli comparti. 3. Ogni comparto deve soddisfare, attraverso interventi diretti e/o la loro mone‐
tizzazione, una quota parte proporzionale delle dotazioni territoriali di compe‐
tenza dell’AT. 4. L’Amministrazione Comunale terrà un monitoraggio dell’attuazione dei singoli AT. articolo 108.
Contenuti delle schede dispositive
1. Costituiscono parte sostanziale delle presenti disposizioni le allegate schede dispositive dei singoli AT, che individuano gli elementi prescrittivi o orientativi da considerare e recepire nella relativa pianificazione di attuazione. 2. In ciascuna scheda sono riportati i seguenti elementi: 




gli Obiettivi generali, ovvero le finalità che devono orientare la trasforma‐
zione dell’ambito in relazione alla strategia complessiva definita dal Do‐
cumento di Piano gli Obiettivi urbanistici di progetto, ovvero le finalità che devono essere raggiunte nell’attuazione delle previsioni relative allo specifico ambito di trasformazione le vocazioni funzionali e gli usi cui deve rispondere l’attuazione dell’ambito, articolate in vocazione principale, funzioni necessarie e com‐
patibili (eventualmente definiti in percentuale rispetto alle funzioni prin‐
cipali); le funzioni non citate si intendono espressamente escluse. ↘ La vocazione prevalente deve essere attuata, laddove non diversa‐
mente specificato, per almeno il 60% della slp complessivamente prevista nell’AT ↘ Le funzioni necessarie devono essere attuate, laddove non diver‐
samente specificato, per una quota complessiva non inferiore al 10% della slp complessivamente prevista nell’AT ↘ Le funzioni compatibili possono essere attuate per una quota com‐
plessivamente non superiore al 30% della slp complessivamente prevista nell’AT E’ sempre consentito l’inserimento di funzioni pubbliche. ll corrispondente volume non incide sul volume massimo realizzabile. Per le funzioni diverse dalla residenza, è sempre consentita la realizzazio‐
ne di abitazioni di pertinenza delle attività insediabili, nel limite di 100 mq di slp L’entità dell’edificazione ammessa, espressa anche mediante indici edifi‐
catori minimi (non oggetto di negoziazione e da attuarsi necessariamente per la compatibilità stessa della proposta di intervento dell’AT) e indici massimi (raggiungibili senza variazione del Documento di Piano) gli interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale, volti ad integrare la trasformazione insediativa ammessa con il contesto circo‐
stante; tali interventi sono oggetto sostanziale del convenzionamento tra AC e soggetto proponente, strutturalmente inseriti nel quadro economico degli interventi e da realizzarsi contestualmente all’intervento edilizio. Tali 65
___
pgt comune di sondalo 3.
4.
5.
6.
7.
_ norme e disposizioni interventi sono a totale carico del soggetto proponente l’attuazione dell’AT, mediante realizzazione diretta ovvero mediante sopportazione del relativo onere economico  incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali, ovvero il potenziale incremento insediativo e gli interventi / azioni a carico del soggetto pro‐
ponente che permettono di accedere ad una quota premiale incentivata, che dove non diversamente specificato è pari al 15% della slp massima. Nella scheda dispositiva vengono definiti i seguenti elementi: ↘ i parametri edificatori derogabili per accedere alla quota premiale ↘ gli standard qualitativi necessari per accedere alla quota premiale e la loro incidenza2 sull’acquisizione di tale quota Tali disposizioni sono cogenti e ogni loro modificazione che non sia stretta‐
mente preordinata ad un complessivo miglioramento dell’utilità pubblica delle trasformazioni attese comporta una variante al Documento di Piano, da as‐
soggettarsi a procedura di valutazione ambientale strategica. Le proposte di intervento che non assumano e sviluppino tali indirizzi e siano congruenti con i contenuti cogenti della scheda sono da considerarsi incompatibili con gli obiettivi del DdP e quindi non considerabili. Per la definizione delle dotazioni di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico e generale si deve fare riferimento al PdS. Per la definizione dell’impianto morfologico‐insediativo si deve fare riferimen‐
to alle indicazioni espresse: ↘ dalla Carta delle previsioni di piano ↘ dall’Abaco di orientamento progettuale per l’attuazione delle previsioni insediative ↘ dalla relazione del quadro progettuale del PGT La congruenza della proposta progettuale con tali indirizzi è elemento fonda‐
mentale nell’esame istruttorio e ai fini della conseguente valutazione di con‐
gruità della proposta progettuale con gli obiettivi del PGT. Gli indirizzi inseriti nelle schede‐dispositive di ciascun ambito di trasformazio‐
ne e nelle cartografie del Documento di Piano non definiscono l’assetto giuri‐
dico per gli ambiti di trasformazione stessi. L’assetto giuridico definitivo per gli ambiti di trasformazione avverrà solo successivamente al percorso deliberati‐
vo degli strumenti urbanistici attuativi. 20.
DISPOSIZIONI FINALI
articolo 109.
Efficacia delle previsioni del Documento di
Piano
Il Documento di Piano ha validità di cinque anni e non ha effetti diretti sul regime giuridico delle aree all’interno degli Ambiti di Trasformazione dallo stesso con‐
templati. La conformazione delle aree stesse consegue all’approvazione dei piani attuativi o degli atti di programmazione negoziata. 2
L’incidenza è definita in ragione della rilevanza dello standard qualitativo nel perseguire gli obiettivi del PGT. 66
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pgt comune di sondalo articolo 110.
_ norme e disposizioni Sistema della vincolistica e dei condizionamenti
1. Nella fase di attuazione dell’AT dovrà essere verificato il sistema dei vincoli, ol‐
tre a quelli riferiti dalla specifica tavola di PGT, eventualmente presenti nell’ambito di intervento. 2. L’assunzione di eventuali vincoli non già considerati negli elaborati di PGT non potrà andare a detrimento degli obiettivi cui è preposta l’attuazione dell’AT e degli elementi di contestualizzazione da realizzarsi. 3. In particolare in fase di attuazione delle previsioni di piano, ad esempio: ‐ sono fatti salvi i condizionamenti derivanti dalla eventuale presenza di aziende agricole ‐ sono da valutarsi le ripercussioni del carico insediativo previsto sulle capa‐
cità residue dell’impianto di depurazione e delle sorgenti di derivazione dell’acqua, sul sistema fognario e sul sistema dei sottoservizi in generale, e acquisire l’assenso esplicito da parte del gestore delle reti ‐ sono da recepire le disposizioni in merito al risparmio e al riutilizzo della risorsa idrica ‐ è da recepire lo standard minimo di superficie drenante come stabilito dal Regolamento Locale di Igiene ‐ sono da recepire le disposizioni in merito alla riduzione delle portate me‐
teoriche convogliate in pubblica fognatura ‐ sono da recepire i criteri per limitare l’inquinamento luminoso ‐ è da effettuare la valutazione previsionale del clima acustico, della pre‐
senza di radon nel sottosuolo e prevedere gli opportuni isolamenti ‐ è da svolgere un’indagine ambientale preliminare, laddove lo stato dei luoghi lo rendano opportuno, tesa a escludere eventuali fenomeni di in‐
quinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee articolo 111.
Norma transitoria
1. Anteriormente all’approvazione dei piani attuativi o degli atti di programma‐
zione negoziata, nelle aree e nei fabbricati all’interno degli AT è unicamente consentito il mantenimento delle destinazioni d’uso esistenti e gli interventi edilizi, dove non diversamente specificato nelle schede dispositive di cui alla sezione 21, di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conserva‐
tivo. 2. Il Piano delle Regole recepisce, secondo le modalità indicate nelle relative Norme di Attuazione, le previsioni dei Piani Attuativi o Programmi Integrati di Intervento approvati per gli Ambiti di Trasformazione insediativa contemplati dal Documento di Piano. 21.SCHEDE DISPOSITIVE DEGLI AT
67
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_1. Villaggio Morelli
L’attuazione dell’AT dovrà essere inserita in un percorso di concertazione avente finalità e contenuti come definiti nella scheda di trattazione contenuta nella Rela‐
zione del quadro progettuale del PGT. Sono assunte le prescrizioni definite dal Piano Territoriale Regionale d’Area “Me‐
dia – Alta Valtellina”. Obiettivi generali Si veda specifica sezione della Relazione del quadro progettuale. Obiettivi urbanistici di progetto Si veda specifica sezione della Relazione del quadro progettuale. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente mix funzionale Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili residenziale commerciale direzionale produttiva ricettiva C1, C2, C3, C4, C6 P1 H1, H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) i sedimi degli edifici esi‐
stenti 1,0 quella esistente quella esistente quella esistente Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ realizzazione della connessione tra il Villaggio Morelli e la città ↘ altri da definirsi all’interno della fase attuativa e di valutazione ambientale strategica Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV, sino a concorrenza del 10% massimo di incremento delle volumetrie esistenti Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale 3
Incremento numero di addetti con contratto a tempo ogni 1% di incremento = 1% indeterminato, da fissare con specifico atto di impegno della quota premiale / convenzione della durata di 10 anni 3
L’incremento è da calcolarsi rispetto al numero medio di addetti occupati nel quinquennio precedente all’avvio del procedimento attuativo dell’AT. 68
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_2. Abetina
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di restituire a piena funzionalità un patrimonio di si‐
gnificativo valore architettonico e identitario locale. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla ri‐
qualificazione architettonica del complesso edilizio e del parco annesso, per il quale deve essere garantito, almeno in parte, l’utilizzo pubblico. Per garantire l’eventuale accessibilità pubblica del comparto, deve essere qualifi‐
cata l’area di sosta veicolare lungo via 20 Settembre, dalla quale deve essere rea‐
lizzato un percorso pedonale protetto che connetta l’area di sosta con il parco del complesso edilizio e, all’interno di questo, i confini di proprietà verso il Villaggio Morelli, al fine di contribuire alla realizzazione dei percorsi di mezza costa. È possibile la sostituzione edilizia dei corpi di fabbrica esistenti, da realizzarsi sugli stessi sedimi. È fatto salvo il mantenimento delle facciate del corpo di fabbrica principale (ex edificio degenza), come da suggerimento della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente ricettiva Funzioni necessarie Funzioni compatibili commerciale direzionale residenziale direzionale produttiva ricettiva H1 e/o struttura socio‐sanitaria e assi‐
stenziali anche non convenzionate C1, C4 P1 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) i sedimi degli edifici esi‐
stenti 1,0 quella esistente quella esistente quella esistente Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ Qualificazione area di parcheggio lungo via 20 Settembre ↘ Percorso pedonale tra area a parcheggio, parco Abetina e i confini di pro‐
prietà verso il Villaggio Morelli ↘ Convenzionamento per uso pubblico di parte del parco e dei servizi com‐
merciali ↘ Autoproduzione totale del fabbisogno energetico per acqua calda sanita‐
ria e riscaldamento Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Entità massima della quota premiale:
Parametri edificatori derogabili: 10% della slp, unicamente composta da servizi e strutture funzionali all’attività pre‐
valente SCV, purché in adiacenza ai sedimi esisten‐
ti. L’altezza massima delle nuove volume‐
69
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni trie non deve essere superiore e 8 metri Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale Incremento della dotazione di parcheggi pubblici in am‐ ogni 3 stalli = 1% della quota bito di prossimità tra Abetina e Villaggio Morelli premiale ogni nuovo occupato = 1% del‐
Creazione di nuovi occupati (con contratto a tempo in‐
determinato, da fissare con specifico atto di impegno / la quota premiale convenzione della durata di 10 anni) indotti dalle attivi‐
tà insediate4 4
La stima dei nuovi occupati deve essere effettuata all’interno di specifico piano economico delle attività che si intendono insediare. 70
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_3. Villa Estiva
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di restituire a piena funzionalità un patrimonio di si‐
gnificativo valore architettonico e identitario locale, ora prevalentemente dirocca‐
to. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla ri‐
qualificazione, sostituzione e integrazione del complesso edilizio e degli spazi a verde annessi, per i quali deve essere garantito, almeno in parte, l’utilizzo pubbli‐
co. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili direzionale commerciale ricettiva R2 C1, C4 H1, H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 2.600 0,6 3.500 4.700 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ Quinta vegetale lungo l’ambito di concentrazione volumetrica, anche in relazione alla segnalazione del corridoio ecologico provinciale (PTCP) ↘ Convenzionamento per uso pubblico di parte del parco, da attrezzare per gioco e sport ↘ Autoproduzione totale del fabbisogno energetico per acqua calda sanita‐
ria e riscaldamento Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV
Standard qualitativo edilizia sociale per almeno il 30% dell’incremento di slp derivante alla quota premiale Creazione di nuovi occupati (con contratto a tempo in‐
determinato, da fissare con specifico atto di impegno / convenzione della durata di 10 anni) indotti dalle attivi‐
tà insediate5 Incidenza sulla quota premiale sino al raggiungimento dell’intera quota premiale ogni nuovo occupato = 3 % della quota premiale 5
La stima dei nuovi occupati deve essere effettuata all’interno di specifico piano economico delle attività che si intendono insediare. 71
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_4. Pineta di Sortenna
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di restituire a piena funzionalità un patrimonio di si‐
gnificativo valore architettonico, rafforzando le potenzialità turistico‐ricettive lo‐
cali. Obiettivi urbanistici di progetto Rafforzamento dell’attrattività turistica comunale Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente ricettiva Funzioni necessarie Funzioni compatibili ‐ residenziale direzionale produttiva ricettiva H1 e/o struttura socio‐sanitaria e assi‐
stenziali anche non convenzionate P1 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) i sedimi degli edifici esi‐
stenti 1,0 quella esistente quella esistente quella esistente Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ interventi di riqualificazione del tratto di strada tra Vallesana e l’AT in og‐
getto Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Entità massima della quota premiale:
10%, unicamente composta da servizi e strutture funzionali all’attività prevalente Parametri edificatori derogabili: SCV, purché in adiacenza ai sedimi esisten‐
ti. L’altezza massima delle nuove volume‐
trie non deve essere superiore e 8 metri Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale ogni nuovo occupato = 2% del‐
Creazione di nuovi occupati (con contratto a tempo in‐
determinato, da fissare con specifico atto di impegno / la quota premiale convenzione della durata di 10 anni) indotti dalle attivi‐
tà insediate6 6
La stima dei nuovi occupati deve essere effettuata all’interno di specifico piano economico delle attività che si intendono insediare. 72
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_5. Parini
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di completare in modo organico questo ambito di frangia urbana. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono: ↘ il completamento insediativo di questa porzione territoriale, attualmente priva di qualità urbana e con una fragile dotazione infrastrutturale ↘ il completamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale e delle reti tecnologiche ↘ la chiusura del fronte edificato, in modo da definire un riconoscibile mar‐
gine urbano, a completamento dei tessuti edificati e a salvaguardia degli spazi aperti del “polmone verde” a sud Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili commerciale ricettiva R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 6.500 0,4 3.900 5.200 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione e potenziamento infrastrutture e reti tecniche di comparto ↘ spazi a verde attrezzato ↘ percorso ciclopedonale di connessione tra via Bertacchi e via Parini, con eventuale connessione diretta su via Foscolo ↘ murazione verde lungo il perimetro dell’AT che si relaziona con gli spazi aperti del “polmone verde” a sud e a est Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV e altezza (massimo 3 piani fuori terra) Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale edilizia sociale per almeno il 50% dell’incremento di slp sino al raggiungimento derivante alla quota premiale dell’80% della quota premiale qualificazione incrocio via Foscolo – via Parini
ogni 1% di assunzione dei costi = 1% della quota premiale qualificazione della fruibilità ludico‐ricreativa dei “pol‐
ogni 1% di assunzione dei costi moni verdi” e del sistema parco lungo l’Adda = 2 % della quota premiale 73
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_6. Foscolo
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di completare in modo organico questo ambito di frangia urbana. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono: ↘ il completamento e la qualificazione del sistema infrastrutturale e delle reti tecnologiche ↘ la chiusura del fronte edificato, in modo da definire un riconoscibile mar‐
gine urbano, a completamento dei tessuti edificati e a salvaguardia degli spazi aperti del “polmone verde” a sud Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili commerciale ricettiva C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 6.400 0,4 3.800 5.100 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione e potenziamento infrastrutture e reti tecniche di comparto ↘ murazione verde lungo il perimetro dell’AT che si relazione con gli spazi aperti del “polmone verde” a sud Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV e altezza (massimo 3 piani fuori terra) Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale edilizia sociale per almeno il 50% dell’incremento di slp sino al raggiungimento derivante alla quota premiale dell’80% della quota premiale qualificazione della fruibilità ludico‐ricreativa dei “pol‐
ogni 1% di assunzione dei costi moni verdi” e del sistema parco lungo l’Adda = 5 % della quota premiale Cautele di ordine idrogeologico Una parte della scv, come si evince dalla tavola delle previsioni di piano, ricade in classe di fattibilità geologica 4; la perimetrazione delle classi di fattibilità, come si evince dalla relazione geologica, sconta in questo ambito specifico la presenza di un vincolo sovraordinato. Precedentemente alla fase attuativa dell’AT l’Amministrazione Comunale procederà, in concorso con gli enti competenti, alla richiesta di variante di tale perimetrazione. Tale variante costituisce elemento condizionante la possibilità attuativa stessa dell’AT, per la parte interessata. 74
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_7. Centro Città
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di qualificare, dal punto di vista fisico e funzionale, il comparto. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione funzionale delle strutture in essere e degli spazi interni al comparto, che ad oggi costituisce un irrisolto a forte detrimento della qualità urbana dell’intero ambito urbano centrale. Obiettivo complementare è quello della messa in sicurezza dell’incrocio stradale Vanoni – Roma e della qualificazione urbanistica della “piazza lineare” antistante, in modo da migliorarne la fruibilità. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente mix funzionale (residenza non superiore al 20% della slp com‐
plessiva) Funzioni necessarie Funzioni compatibili commerciale ricettiva direzionale C1, C2, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) il sedime esistente 1,0 quella esistente quella esistente quella delle strutture in essere Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ qualificazione incrocio stradale vie Vanoni – Roma – Libertà – Zubiani ↘ spazi pubblici coperti ↘ ripristino della presenza dell’acqua e della sua visibilità (Rio ora tombina‐
to) e riqualificazione degli spazi a verde esistenti Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV, sino a concorrenza del 10% massimo di incremento delle volumetrie esistenti Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale interventi per la formazione della “piazza lineare” asse ogni 1% di assunzione dei costi Vanoni – Libertà = 3 % della quota premiale interventi di moderazione del traffico lungo via Roma
ogni 1% di assunzione dei costi = 2 % della quota premiale studio di fattibilità e quadro economico per sistema di ogni 1% di assunzione dei costi risalita rapida della “spina urbana centrale” (piazza di = 0,3 % della quota premiale Bolladore – S. Maria Maggiore) 75
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_9. Bolladore Centro
Obiettivi generali L’obiettivo generale è quello di mettere in valore le significative potenzialità del comparto urbano centrale di Bolladore, del suo rapporto con il fiume e della sua percezione dalla SS38. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi ad una complessiva qualificazione degli spazi pubblici e delle strutture ad uso collettivo del corridoio urbano di Bolladore, del miglioramento dell’affaccio degli spazi pub‐
blici verso il fiume e della riqualificazione del fronte urbano percepibile dalla su‐
perstrada. L’edificio del dazio deve essere mantenuto e riqualificato per funzioni d’uso pub‐
blico, ad esempio info‐point. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente mix funzionale (residenza non superiore al 40% della slp com‐
plessiva, dei quali almeno il 10% R2) Funzioni necessarie Funzioni compatibili commerciale ricettiva produttiva direzionale agricoltura C1, C2, C4 H1, H2 P1 (unicamente nella forma di silvicoltura) Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 8.000 0,6 10.800 14.400 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ murazione verde lungo il perimetro del comparto in affaccio sulla SS38 ↘ riqualificazione (anche attraverso la ridefinizione degli aspetti spaziali e funzionali) della piazza Matteotti e degli spazi stradali ↘ riqualificazione dell’area a verde in affaccio sull’Adda ↘ riqualificazione ambiti fermata e attesa autolinee e riorganizzazione area di sosta degli automezzi _ nodo di interscambio urbano‐interurbano e po‐
tenziale attestamento navetta per stazioni sciistiche d’alta valle ↘ collegamento itinerario ciclopedonale sull’Adda Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: altezza (massimo 4 piani fuori terra) SCV Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale Incremento delle funzioni commerciali e ricettive oltre il ogni 1% di incremento = 3 % 30% della slp complessiva dell’AT della quota premiale Incremento delle aree a parcheggio rispetto alle quanti‐ ogni 1% di incremento = 2 % tà definite come standard della quota premiale 76
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pgt comune di sondalo Creazione di nuovi occupati indotti dalle attività inse‐
diate7 studio di fattibilità e quadro economico per razionaliz‐
zazione viabilità via Bolladore – via Stelvio – sottopasso SS38 “L’immagine della città”: organizzazione di un concorso di idee per la caratterizzazione fisica e percettiva del fronte urbano verso la SS38 e la definizione di elementi comunicativi “Town Center Management”: studio di fattibilità e per‐
corso partecipativo per lo start up di iniziative di gestio‐
ne unitaria e coordinata del sistema dell’offerta com‐
merciale _ norme e disposizioni ogni nuovo occupato = 1% del‐
la quota premiale ogni 1% di assunzione dei costi = 0,2 % della quota premiale ogni 1% di assunzione dei costi = 0,1% della quota premiale ogni 1% di assunzione dei costi = 0,1% della quota premiale 7
La stima dei nuovi occupati deve essere effettuata all’interno di specifico piano economico delle attività che si intendono insediare. 77
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pgt comune di sondalo AT_10.
_ norme e disposizioni Mondadizza nord
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’AT è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie Funzioni compatibili commerciale ricettiva direzionale con almeno il 20% della slp residenziale prevista di tipologia R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 5.700 0,2 1.700 2.300 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ formazione di una piazza urbana, da coordinarsi con l’AT adiacente ↘ formazione di aree a parcheggio ↘ qualificazione del corridoio urbano di via di Mezzo Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali quota premiale massima: + 30% della slp massima Parametri edificatori derogabili: RC e altezza massima
Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale edilizia sociale per almeno il 30% dell’incremento di slp sino al raggiungimento derivante alla quota premiale dell’80% della quota premiale Incremento delle aree a parcheggio rispetto alle quanti‐ ogni 1% di incremento = 2 % tà definite come standard della quota premiale percorso ciclopedonale di connessione tra il parcheggio ogni 1% di assunzione dei costi della Biosol e l’innesto di via San Giovanni su via Stelvio, = 2 % della quota premiale con ramo di connessione verso via di Mezzo qualificazione ciclopedonale del tratto nord di via Par‐
ogni 1% di assunzione dei costi rocchiale = 2 % della quota premiale 78
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_11. Mondadizza sud
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’AT è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie Funzioni compatibili commerciale ricettiva direzionale con almeno il 20% della slp residenziale prevista di tipologia R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 8.100 0,2 2.400 3.200 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ formazione di una piazza urbana, da coordinarsi con l’AT adiacente ↘ formazione di aree a parcheggio ↘ qualificazione del corridoio urbano di via di Mezzo Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali quota premiale massima: + 30% della slp massima Parametri edificatori derogabili: RC e altezza massima
Standard qualitativo Incidenza sulla quota premiale edilizia sociale per almeno il 30% dell’incremento di slp sino al raggiungimento derivante alla quota premiale dell’80% della quota premiale Incremento delle aree a parcheggio rispetto alle quanti‐ ogni 1% di incremento = 2 % tà definite come standard della quota premiale percorso ciclopedonale di connessione tra il parcheggio ogni 1% di assunzione dei costi della Biosol e l’innesto di via San Giovanni su via Stelvio, = 2 % della quota premiale con ramo di connessione verso via di Mezzo qualificazione ciclopedonale del tratto nord di via Par‐
ogni 1% di assunzione dei costi rocchiale = 2 % della quota premiale 79
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pgt comune di sondalo AT_12.
_ norme e disposizioni Le Prese, Rasica, produttivo
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’AT è quello di consolidare l’ambito pro‐
duttivo esistente. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione e alla mitigazione visiva dei volumi produttivi in essere. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente produttivo Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili direzionale Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 7.200 (l’intero comparto) 0,4 4.400 5.800 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ Qualificazione paesistica del fronte edificato verso il fiume (murazione verde) e dei volumi dissonanti rispetto al contesto Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali ‐ 80
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pgt comune di sondalo AT_13.
_ norme e disposizioni Le Prese, Pendosso
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’AT è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione; attraverso la ricucitura della frammentazio‐
ne dei fronti edificati è anche necessario provvedere progressivamente alla quali‐
ficazione del rapporto tra lotti edificati, spazio stradale e spazi agricoli. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione (marciapiedi, parcheggio) e alla mitigazione paesistica del fronte urbano verso gli spazi aperti. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili commerciale C1, C4 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 10.400 0,3 4.700 6.200 8 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ Qualificazione paesistica del fronte edificato gli spazi aperti ↘ Parcheggio unitario Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali ‐ 81
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pgt comune di sondalo AT_14.
_ norme e disposizioni Frontale, ex scuola
Obiettivi generali L’obiettivo generale dell’attuazione dell’AT è quello di consolidare la consistenza urbana e demografica della frazione. Obiettivi urbanistici di progetto Gli obiettivi pubblici che l’attuazione dell’AT deve perseguire sono relativi alla qualificazione delle dotazioni pubbliche della frazione. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente residenziale Funzioni necessarie residenziale Funzioni compatibili commerciale ricettiva R2 C1, C4 H2 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 2.000 0,6 2.700 3.600 11 Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ quinta vegetale verso valle ↘ interventi minuti di valorizzazione dello spalto del cimitero, come “porta” verso il Parco dello Stelvio (bacheca, punto di osservazione ..) Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali Parametri edificatori derogabili: SCV e RC
Standard qualitativo edilizia sociale per almeno il 20% dell’incremento di slp derivante alla quota premiale funzioni commerciali per almeno il 20% della slp relativa alla quota premiale incremento delle aree a parcheggio rispetto alle quanti‐
tà definite come standard qualificazione del corridoio urbano centrale Incidenza sulla quota premiale sino al raggiungimento del 50% della quota premiale sino al raggiungimento del 50% della quota premiale ogni 1% di incremento = 2 % della quota premiale ogni 1% di assunzione dei costi = 2 % della quota premiale 82
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pgt comune di sondalo AT_15.
Destinazione da PRG: _ norme e disposizioni Bolladore, produttivo
Aree di rispetto _ fasce di rispetto stradale Obiettivi generali L’obiettivo generale di questo AT è quello di offrire un’occasione di consolidamen‐
to del sistema produttivo manifatturiero locale. Obiettivi urbanistici di progetto L’obiettivo pubblico prevalente è l’ampliamento della base occupazionale locale. Dal punto di vista urbanistico, l’attuazione dell’AT è funzionale a interventi di mo‐
derazione del traffico lungo via Bolladore e alla riqualificazione del fronte urbano percepibile dalla superstrada. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente produttiva Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili commerciale direzionale P2 tutte le tipologie, esclusa la C3 Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 8.200 0,3 1.900 2.500 7 (misurati da fronte stra‐
da su via Bolladore); 0 (misurati fronte strada da SS38)
Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale ↘ murazione verde lungo il perimetro del comparto in affaccio sulla SS38 ↘ mascheramento dei volumi edilizi percepibili dalla SS38, tramite modella‐
zione del terreno o trattamento delle pareti a “verde verticale” (rampi‐
canti e altre forme di verde a parete) Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali ‐ 83
___
pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni AT_17.SS38, riqualificazione ambientale
Destinazione da PRG: E1.2 ‐ Sottozona dei coltivi e dei prati di versante, E2.2 ‐ Sotto‐
zona boschiva, RISP ‐ Zona 18 ‐ Fasce di rispetto stradale Obiettivi generali L’obiettivo generale di questo AT è quello di procedere ad una riqualificazione paesistico‐ambientale dell’intero ambito, ad oggi interessato da attività improprie e da una situazione di significativo degrado; tale riqualificazione è funzionale all’effettiva strutturazione degli elementi della rete ecologica regionale e provin‐
ciale, cui l’ambito appartiene in larga parte. L’attuazione dell’AT deve essere inscritta entro un procedimento unitario e non è possibile l’attuazione per comparti di cui all’articolo 106 comma 1. Visto l’interessamento di aree appartenenti alla rete ecologica regionale e provin‐
ciale, l’attuazione dell’AT è subordinato alla definizione di uno strumento di pro‐
grammazione negoziata di rilevanza regionale/provinciale, stante la disponibilità degli Enti co‐interessati. Obiettivi urbanistici di progetto L’obiettivo pubblico prevalente è quello di definire i più opportuni interventi di bonifica e rinaturalizzazione degli ambiti degradati. Su una porzione dell’ambito è individuata un’area entro la quale è possibile pro‐
cedere ad interventi edificatori di carattere prevalentemente produttivo; tale pos‐
sibilità è funzionale, oltre che a compartecipare i costi per gli interventi di caratte‐
re naturalistico‐ambientale, a provvedere gli opportuni interventi di qualificazione infrastrutturale del rapporto tra via Stelvio e la viabilità di innesto al comparto. Prescrizioni particolari La procedura attuativa dovrà contemplare un procedimento di valutazione di inci‐
denza; la redazione dello studio di incidenza dovrà prestare particolare attenzione agli aspetti faunistici e alle modalità di monitoraggio. L’area non potrà essere totalmente recintata con recinzioni che comportino osta‐
colo alla libera circolazione della fauna, non potrà essere dotata di illuminazione fissa e non potranno essere previste lavorazioni notturne che emettano rumori che possano in qualche modo avere ripercussioni negative sulla fauna presente lungo i versanti. Vocazioni funzionali e usi Vocazione prevalente8 produttiva Funzioni necessarie ‐ Funzioni compatibili ‐ Parametri edificatori SCV_massima superficie di concentrazione volumetrica (mq)
RC_massimo rapporto di copertura della SCV (mq/mq)
SLP_superficie lorda di pavimento (mq)
Minima
Massima
Altezza massima degli edifici (m) 6.500 0,6 2.900 3.900 8 8
Non sono segnalate quelle prevalenti sull’intero ambito (riqualificazione paesistico‐
ambientale); quelle segnalate si riferiscono alla scv. 84
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pgt comune di sondalo _ norme e disposizioni Interventi di contestualizzazione urbana e paesistico‐ambientale L’ambito di trasformazione ha come finalità la riqualificazione naturalistico‐
ambientale dell’intera area. Per quanto riguarda il comparto edificabile, la conte‐
stualizzazione dovrà avvenire per tramite di: ↘ murazione verde lungo l’intero perimetro del comparto ↘ interventi di qualificazione degli accessi e di connessione all’itinerario ci‐
clabile sentiero Valtellina Incentivazione, standard qualitativi e criteri negoziali ‐ * Anteriormente all’approvazione dei piani attuativi o degli atti di programmazione nego‐
ziata, nelle aree e nei fabbricati all’interno dell’AT è unicamente consentito il manteni‐
mento delle destinazioni d’uso esistenti e gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria. 85
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