La Goccia n. 2/16hot!

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La Goccia n. 2/16hot!
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n. 2 - 23 gennaio 2016
n. 2 - 23 gennaio 2016
Sommario
La Goccia n. 2- 23 gennaio 2016
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
21 gennaio…
Noi e…
Il tempo che fu…
Si faccia Luce…
Castellano…
Le basole…
di Stefano Giove
pagg. 4/5
STEFANO GIOVE
di Add. Stampa
pag. 5
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
Aseco…
DIREZIONE:
COMITATO DI REDAZIONE
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
GIOVANNI MATERA
BALDASSARRE D’ANGELO
CANTA STORIE
MASSIMILIANO DORO
GIUSEPPE PIZZULLI
CARMELO MONACO
M. C. OLIVARI
nino mele
marisa tocci
stad
ciriaca coretti
maurizio limitone
davide ranaldo
michele cassano
mino noia
nicola frascati
gaia cataldo
angelo maggi
pietro tamburrano
franco gigante
traetta-calabrese
raffaele calbrese
Bradascio-marchionna
pagone-rotunno
fOTO:
ERASMO MAZZONE
MICHELE GRECUCCI
Maria c. Olivari
Maria A. RAGUSO
gianni lamuraglia
di Mario D’Alconzo
pag. 17
di Maria Carmela Olivari
pag. 17
di Ciriaca Coretti
pagg. 18/19
Solenne…
Laterza…
AB&BA…
la 5ª C…
Nell’anno…
Le favole di Grim
La cittadella…
Verde…
Il commento
Le poesie…
Da Ginosa
Not Flash...
Radici …
Corripuglia…
Laterza…
Attenzione…
Runners…
di Franco Gigante
pag. 6
di M Traetta - G. Calabrese
pag. 20
di Grim
pag. 7
di StAd
pag. 7
di Carmelo Monaco
pag. 21
di Giulio Pinto
pag. 8
di Pietro Tamburrano
pagg. 24/25
di Maria Carmela Olivari
pag. 9
di Nicola Frascati
pag. 26
Il concerto…
Ci sono cose…
di Marisa Tocci
pag. 27
di Angelo Maggi
pagg. 10/11
Passeri…
Museo…
di Canta Storie
pag. 12
di Mino Noia
pag. 27
Vertenza.…
Ricerca e…
di Stefano Giove
pag. 13
di Giovanni Matera
pag. 28
MascherArci…
di Lina Luisi
pag. 14
di Bradascio - Marchionna - Pagone - Rotunno
pag. 21
La Cartolina…
di Michele Cassano
pag. 31
Scrittori in…
di Gaia Cataldo
pag. 16
AMMINISTRAZIONE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STAMPA
www.GRAFICAM.it
di Raffaele Calbrese
pag. 34
di Add. Stampa
pag. 6
VITO CONTE
STEFANO GIOVE
di Nino Mele
pagg. 32/33
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00
del 20 gennaio 2016
di Maria Carmela Olivari
pag. 34
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
di Canta Storie
pag. 36
di F G
pag. 37
di Maurizio Limitone
pag. 38
di Maurizio Limitone
pag. 39
Ginosa, pari…
di Domenico Ranaldo
pag. 40
Ginosa, prima…
di Domenico Ranaldo
pag. 41
Medicina e sport…
di Davide Ranaldo
pag. 42
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n. 2 - 23 gennaio 2016
21 gennaio 2014
21 gennaio 2016
il futuro dopo le macerie
Il prossimo 21 gennaio, sono due anni da quello tragico del 2014, quando
sentimmo il boato, che annunciava il crollo di parte di via Matrice. Nel numero del nostro giornale del 1 febbraio 2014 io scrivevo questo:
« Il 21 di gennaio, all’ora di pranzo mi ha telefonato Vincenzo Cantore, mi
ha detto che lì, in via Matrice, era accaduto quello che tutti temevamo ma
che non pensavamo potesse accadere davvero: un crollo che ha travolto un
pezzo importante del nostro centro storico. Quando mi sono giunte le prime
immagini, ho visto le dimensioni del crollo, ho avvertito un dolore immane, un
pezzo della nostra vita, della nostra storia, della nostra memoria cancellato,
sbriciolato. Di fronte a quelle immagini non si può rimanere impassibili e nella
mente ti scorrono, come scene di un film, vicende, storie, errori, trascuratezza, insomma ti viene da dire, ma è anche colpa mia?
Si! La risposta è sì, quanto è accaduto in via Matrice è anche colpa mia,
come è colpa di noi tutti ginosini.
Certo, le due inondazioni del 7 ottobre e dell’inizio dicembre hanno messo a
dura prova quella zona, le sollecitazioni e la spinta delle piene della gravina
hanno ulteriormente indebolito il sistema di rocce e tufi sul quale si regge
quella parte di Ginosa. Ma questo non ci esime dal guardare in faccia la
realtà.
Guardate, non voglio esercitarmi in quel gioco tanto in voga a Ginosa in questi giorni: trovare il capro espiatorio. No, non credo serva questo, come sono
convinto che non ci siano responsabilità di singole persone. Purtroppo, per
molti, ci vogliono “capri espiatori” da sacrificare per tranquillizzare la nostra
coscienza e invece è proprio con la nostra coscienza di cittadini che dobbiamo fare i conti.
Quel disastro viene da lontano, viene dal nostro modo di concepire lo sviluppo urbanistico della nostra città, viene dal modo con cui abbiamo inseguito “il
nuovo” il moderno” cancellando o calpestando quelli che erano i simboli della
nostra memoria e della nostra storia.
Da quanto tempo sapevamo che quella zona era a rischio crolli? Che io ricordi fin dal 1987 quando, dopo il tragico crollo di via Verdi con le sue 34 vittime,
via Matrice venne chiusa al traffico e ci fu un intervento di consolidamento al
Castello per il rischio di crollo.
Passata quella situazione, riaperta al traffico via Matrice, tutti abbiamo dimenticato quel pericolo e abbiamo continuato ad agire come se non ci fossero pericoli.
Quanti interventi privati di dubbia sicurezza, con travate di cemento per mettere “belle e moderne saracinesche”; per non parlare degli interventi pubblici
per fornire la zona della rete di servizi di luce, gas, acqua, fogna, fino alla
ripavimentazione. Come sono stati eseguiti quei lavori? Si sono seguite le
procedure che l’ambiente necessitava?
Perché non aggiungere anche che la nostra città è stata animata da un forte
dibattito sulla perimetrazione delle aree da inserire nel Parco delle Gravine
e qualcuno ha fatto in modo che quella perimetrazione fosse la più piccola
possibile per non vederci “limitata la possibilità di interventi urbanistici volti a
determinare uno sviluppo di quella zona”? Queste cose sono accadute qui a
Ginosa e noi ne siamo stati protagonisti.
Ecco perché dire che è colpa mia, dire che è colpa nostra significa fare i conti
con la realtà per non ricadere negli stessi errori.
Avrò ripetuto una infinità di volte che Ginosa è l’unico paese dove entrando
non vedi un campanile, una cupola, una torre. Entrando a Ginosa la cosa
che vedi è il “palazzo Giangipoli” “Il grattacielo” come lo chiamavamo noi
ragazzi del secolo scorso. Quello, a mio modo di vedere, rappresenta l’emblema della nostra cultura. Noi , ginosini, abbiamo privilegiato la proprietà
privata rispetto al bene pubblico, abbiamo scelto di poter costruire qualche
metro cubo in più della nostra casa sacrificando strade, piazze, aree a verde.
Questa concezione la stiamo pagando a caro prezzo e se si osserva il paese
dall’alto si vede la scia di degrado e di abbandono che stiamo lasciando.
Non è possibile che a Ginosa, non ci siano strade degne di questo nome,
Provate a ripensare al sistema viario dell’abitato ginosino e vedrete che ci
sono strade strette e senza marciapiedi e tutti questo è avvenuto solo perché
bisogna “sfruttare” al massimo tutta l’area edificabile.
La nostra ingordigia è alla base di quello che sta accadendo in questi giorni… proviamo ad immaginare cosa stanno vivendo quelle persone che so-
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no state allontanate dalle proprie abitazioni, in che modo
vivono questa situazione. L’altro giorno ho incontrato la
figlia di Marina Antonacci e mi ha detto che sua madre
non parla più è ammutolita nel ricordo di una vita di sacrifici sgretolati in un cumulo di macerie. Conosco Marina,
immaginarla silente, mi è difficile, lei così piena di vita e
di vitalità. Quante volte, lei, le sue figlie hanno segnalato quello che stava accadendo e nessuno ha dato loro
ascolto.
Credo che la consapevolezza delle nostre responsabilità
ci deve portare a ripensare al nostro modo di agire, ci
deve portare a guardare in faccia la realtà e non divenire prigionieri della nostra demagogia. Quante cose sono
state dette circa la possibilità che la nostra gravina e il
suo abitato potessero divenire patrimonio dell’Unesco.
Non rendersi conto che raccontare favole non serve a
niente e che la cosa più seria sarebbe quella di adoperarsi per mettere in sicurezza tutta quella zona e realizzare
interventi compatibili con la sua fragilità.
Una persona influente, mi diceva che “probabilmente siamo presi dalla psicosi dell’inagibilità”. Gli ho risposto no,
non è così, adesso si stanno raccogliendo i frutti amari
di tanti errori, di nostri errori. Per troppo tempo abbiamo
sfidato la sorte e abbiamo inferto colpi micidiali al nostro
territorio.
Vorrei ricordare a tutti noi, che una delle poche zone di
Ginosa dove gli interventi urbanistici sono stati fatti come
si deve è la zona PIP. Eppure, quella zona, era stata proposta sulla murgia (per evitare gli espropri) e per spostarla lì dove si trova adesso, ci furono scontri feroci sia con
i proprietari sia con una buona parte del mondo politico.
Le esperienze passate, quelle negative e quelle positive
ci dovrebbero indurre a ripensare lo sviluppo urbanistico
del nostro territorio che passa attraverso la capacità di
tutela, messa in sicurezza e valorizzazione del nostro pa
cronaca
trimonio storico, culturale e paesistico.
Ecco, cosa ci serve, un attento esame di
coscienza per capire come siamo arrivati a
questo punto e per trarne la determinazione
necessaria per guardare al domani senza gli
errori di ieri.»
Sono passati due anni e le macerie di quel
crollo sono ancora lì a testimoniare tutta la
nostra incapacità e il nostro chiacchierare a
vuoto.
Nei giorni scorsi, con un forte dispiegamento
di forze, si sono eseguiti gli ultimi sgomberi
per permettere alla ditta di realizzare la rimozione delle macerie “in sicurezza”. Proprio
questa operazione, che dovrebbe essere
propedeutica a ogni discorso è diventato
terreno di scontro tra opinioni diverse… non
sono un tecnico, non sono nella condizione
di esprimere un giudizio se il progetto (che
poi era l’unico) sia valido o meno… ad ogni
modo, far rimanere le macerie ancora lì non
ci porta da nessuna parte.
D’altra parte, nessun provvedimento è stato
assunto per “prevenire” ulteriori danni.
Quando si decideranno interventi per limitare il traffico su corso Vittorio Emanuele e via
Cavour?
Quando si faranno le opere indispensabili
per reggimentare le acque piovane e impedire che danneggino ulteriormente e irrimediabilmente le cavità sottostanti la zona del
centro storico di Ginosa?
Basta guarda quello che succede in corso V.
Emanuele, dove ai pedoni è, di fatto, impedito “camminare” per capire che siamo lontani
anni luce dalla giusta considerazione che il
centro storico merita.
Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha
inviato un esposto ai diversi Enti interessati (Regione Puglia, Autorità di bacino e, tra
questi, Procura della Repubblica) perché facciano luce sull’assegnazione dell’appalto per
la rimozione delle macerie e per verificare la
genuinità del progetto stesso. Una iniziativa
venuta dopo molti mesi dall’assegnazione
della gara e che oggi potrebbe avere un solo
effetto: l’intervento della Magistratura e un ulteriore allungamento dei tempi di avvio della
rimozione delle macerie.
Dopo due anni siamo ancora fermi “in contemplazione” di quelle macerie e non siamo
stati capaci di promuovere un confronto vero
per capire in quale direzione procedere.
Si ha la sensazione che in tanti si sia molto
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bravi a cavalcare le tigri di carta delle demagogia spicciola, piuttosto che confrontarsi con la realtà.
L’altro giorno, c’è stato un presidio che,
nelle intenzioni degli organizzatori, doveva
impedire lo sgombero e bloccare le attività… in quella circostanza mi sono permesso di dire la mia opinione e qualcuno mi ha
detto: “e no, non fare il politico devi fare
il giornalista!” Io ho risposto che per me
“giornalismo significa dare a tutti l’opportunità di esprimere la propria opinione e i
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giornalisti hanno le loro opinioni. Nel nostro
giornale abbiamo ospitato e ospiteremo
sempre tutte le opinioni.
Adesso, però, mi sembra sia il caso di cominciare a rimuovere qualche maceria e
riprendere a camminare… si ha la sensazione che Ginosa nel suo insieme sia rimasta attonita da quel crollo e non riesca più
a trovare la forza per guardare al futuro…
Ginosa deve guardare al futuro, speriamo
lo faccia!
Stefano Giove
TARANTO, GALANTE (M5S): “SI FACCIA LUCE
SULL’APPALTO DI VIA MATRICE A GINOSA”
Dopo il crollo che ha interrotto da quasi due anni la Via Matrice, storica via che ha collegato per secoli la Chiesa Madre di Ginosa con l’attuale centro cittadino, il consigliere
regionale del M5S, Marco Galante nei giorni scorsi ha chiesto un intervento istituzionale
inviando una informativa indirizzata ai diversi Enti tra cui la Soprintendenza della Puglia,
Autorità di Bacino, e Istituzioni come il Ministero dei Beni culturali il Presidente Michele
Emiliano gli Assessori regionali Loredana Capone e Annamaria Curcuruto, la Procura e
il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, affinché non si
alteri la morfologia dei luoghi.
“I lavori appaltati come rimozione delle macerie comporteranno una evidente alterazione
morfologica dello stato dei luoghi - dichiara il pentastellato di Ginosa - Non è nostra intenzione impedire la risoluzione di questo annoso problema, ma vogliamo evitare che si
realizzino dei lavori fatti in emergenza e soprattutto non risolutivi. Chiedo alle Istituzioni e
agli Enti preposti alla tutela del patrimonio storico culturale di intervenire per evitare che
si alteri in maniera definitiva la strada che rappresenta la memoria storica di Ginosa”.
Nonostante l’area in oggetto sia sottoposta ai vincoli previsti D.lgs 42/2004 Codice dei
Beni culturali e del Paesaggio, il responsabile del procedimento, Ing. Zigrino nella determina n°145 del 27/04/2015 ha dichiarato che per quei lavori non è stata necessaria
l’acquisizione di pareri, nulla osta, autorizzazioni da parte degli Enti coinvolti.
“Ma dagli elaborati progettuali - precisa Galante - si evince la realizzazione di un nuovo
tracciato, pedonabile e non più carrabile, parallelo alla storica Via Matrice, “deviato” su di
un area in cui prima insistevano le abitazioni parzialmente crollate. Al di sotto del nuovo
tracciato caratterizzato dalla presenza di una staccionata in legno, ci sarà una scarpata
ed è previsto inoltre il riempimento delle cavità ipogee con 700 mc di calcestruzzo. L’assurdità di questi lavori - precisa - è che sono poco risolutivi, la cavità G09, situata a pochi
metri dal crollo, è stata segnalata ad “alta suscettibilità ai crolli” dal CNR IRPI.”
Galante parla dell’appalto come di una delle “peggiori eredità dell’ex Amministrazione De
Palma” in quanto a giudizio del consigliere ginosino “prima di appaltare sarebbe stato
opportuno fare le opportune indagini geologiche, invece la fase di indagine è stata unita
a quella di un consolidamento approssimativo e invasivo, che probabilmente servirà a
poco”.
Il pentastellato conclude ribadendo la necessità di un “vero” piano di prevenzione del
rischio idrogeologico, per la tutela dell’intero territorio di Ginosa. “Ho contattato il prof.
Mario Del Prete, docente ordinario di geologia presso l’Università degli studi della Basilicata - conclude - che dopo aver dei sopralluoghi ha preparato una relazione che è stata
già stato inviata all’Assessore Curcurutu, come atto preliminare per una piano che metta
in sicurezza il territorio”. Addetto Stampa M5S
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Aseco, protesta
agricoltori. Galante:
“Dopo sequestro da
Dda intervenga la
Regione”
Questo mattina davanti ai cancelli dell’Aseco, impianto di compostaggio che opera a Ginosa dal 1998, un
gruppo di agricoltori della zona ha fatto un sit-in di protesta, perché impossibilitati a lavorare per i continui e
persistenti odori nauseabondi e il bruciore agli occhi.
Sono stati, quindi, allertati i Carabinieri e Arpa Puglia
che sono prontamente intervenuti per fare le opportune indagini. Il consigliere regionale Marco Galante
ha raggiunto gli ispettori dell’Arpa per verificare l’eventuale presenza di anomalie.
“Questa è l’ennesima protesta degli agricoltori e cittadini della zona, nei
confronti dell’azienda di proprietà dell’AQP - dichiara
Galante, facendo riferimento ad uno esposto che fu
fatto già nel 2006 da un comitato di cittadini contro
i continui odori sgradevoli e la presenza di cadaveri di volatili nella zona -. Nonostante le centinaia di
richieste di intervento, e le denunce di questi anni, i
cittadini e gli agricoltori della zona, sono stati continuamente abbandonati dalle istituzioni”.
Le conferme
sulla dubbia provenienza di quegli odori si è avuta nel
marzo 2015, quando i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, su richiesta della Direzione
distrettuale antimafia, ha sequestrato oltre 1000 mc
di fertilizzante per uso agricolo prodotto dall’Aseco di
Ginosa, dopo aver accertato l’elevate concentrazioni
di metalli pesanti. Il materiale sequestrato è composto
da fanghi provenienti dagli impianti di depurazione gestiti da AQO per conto di molti Comuni Pugliesi.
Dal
marzo 2015 non vengono più conferiti presso lo stabilimento di Ginosa i fanghi dei reflui urbani dei Comuni
Pugliesi.
“Presenterò una interrogazione urgente - dichiara il pentastellato di Ginosa - per sapere quali sono le azioni poste in essere dalla Regione in termini
di attività propedeutiche per il campionamento dei terreni e l’analisi delle falde acquifere per determinare la
mappa delle aree potenzialmente inquinate. Emiliano
- conclude - non abbandoni i cittadini che da anni denunciano. Qui parliamo della tutela della catena alimentare che si ripercuote sulla salute pubblica”.
Addetto Stampa M5S Ginosa
cronaca
AB&BA Terra delle Gravine
presentata a Castellaneta
Castellaneta - Si è tenuta domenica
17 gennaio 2016, alle ore 9,30 presso
la sala convegni del Museo Rodolfo
Valentino di Castellaneta, la presentazione ufficiale di “AB&BA Terra delle
Gravine” acronimo della neo costituita
“Associazione Bed & Breakfast, Affittacamere e Affini, Terra delle Gravine”.
L'associazione, composta da proprietari e gestori di B&B, affittacamere, case vacanze, agriturismo e da esperti
del settore turistico e marketing, si propone di rappresentare i proprietari e i gestori dei servizi di bed & breakfast, affittacamere, agriturismo, alberghi rurali, case vacanze e case per ferie della Terra
delle Gravine, oltre a promuovere e valorizzare il territorio del Parco delle Gravine e dei comuni limitrofi, con l’obbiettivo di sviluppare e favorire la diffusione e
la valorizzazione della cultura dell'ospitalità extra alberghiere ed ecosostenibile.
L’associazione intende fornire anche ai propri associati servizi di consulenza,
assistenza tecnica, assistenza fiscale-amministrativa, legale, previdenziale, assicurativa, informatica, finanziaria, marketing e pubblicità, pubbliche relazioni,
organizzazione logistica; diffondere il concetto di turismo sostenibile ed a basso
impatto ambientale, basato su strutture logistiche già esistenti ed inserite in
aree geografiche rilevanti dal punto di vista culturale e naturalistico; favorire l’incontro tra domanda e offerta in materia di servizi di ricettività, anche attraverso
l’utilizzazione di reti telematiche e la partecipazione a convegni, mostre, fiere e
workshop; fornire servizi turistici, di ricezione, guide turistiche e di trasporto;
promuovere l’orientamento, la formazione e la qualificazione professionale di
quanti operano nei servizi ricettivi attraverso l’organizzazione e la gestione di
corsi di formazione specifici, interventi formativi, seminari di studio, formazione
a distanza per i soci; compiere e promuovere attività di studio e di ricerca che
riguardano l'ospitalità e l'accoglienza e le professioni connesse e collegate alla
loro evoluzione; procacciare forme di finanziamento per le attività promozionali
e formative degli associati; realizzazione di un marchio di qualità delle strutture
e dei servizi della Terra delle Gravine, mediante l’impiego dei migliori strumenti
software e di professionisti del settore per favorire la corretta valutazione e certificazione della qualità anche delle strutture associate; fornire ai soci informazioni, servizi consulenza ed assistenza anche attraverso pubblicazioni, riviste,
guide, carte, sistemi multimediali, internet o più evoluti sistemi di comunicazione, realizzando tutte le iniziative promozionali, pubblicitarie e divulgative utili ai
fini sociali e di promozione del territorio della Terra delle Gravine; gestire attività
volte al perseguimento di quanto sopra riportato e compiere ogni operazione utile per l'attività sociale e per far ottenere ai soci facilitazioni e sconti per l'acquisto
dei prodotti e servizi utili per l'attività turistica.
Inoltre l’associazione intende costituire, con tutte le strutture presenti nell’area
delle gravine, e precisamente nel comuni di Grottaglie, Martina Franca, Crispiano, Massafra, Palagiano, Mottola, Palagianello, Castellaneta, Ginosa, Laterza e
Matera, una rete di strutture ricettive in modo da costituire una forza sul mercato turistico nazionale ed internazionale in previsione anche dell'evento di Matera, Città europea della cultura 2019.
Info: 347.5493021.
(Franco Gigante cell. 320.9732857)
scherzi a parte
Le favole di Grim
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Gufate di carnevale
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C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, un luogo in cui non sempre quel che appariva era quel che veniva mostrato! E, c’era un periodo dell’anno in cui il falso non aveva uguali. Era il periodo dei travestimenti, ovvero, una breve stagione in cui
gli occiocitrullesi si travestivano a proprio piacimento e resisi irriconoscibili, si divertivano a fare scherzi d’ogni genere (tranne quelli
da prete!).
Al tempo in cui tutti i casati affilavano armi e strategie per sostenere la disfida per la conquista del trono (ch’era nella mani di una dama che faceva tremare la terra, che tanto timore incuteva!), quel che accadeva a Occhiocitrullo, tra il fare scherzoso del travestimento
e il sussiego imperioso dell’imminente scontro, era in assoluta accondiscendenza con la carnevalata di strada che tanto attirava i più
burloni.
Si assisteva a stupefacenti avvenimenti, ad opera di ciascun casato, che del burlesco avevano tutti i crismi, ma a stupire più di tutti per
il loro strano comportamento furono quelli del casato delle stelle che, con il loro comandante, il messer Galamarco, si calavano (anche
se in maniera, a volte, maldestra) negli avvenimenti del villaggio come stelle cadute dal cielo.
Quel casato era detto anche dei grillai e anche loro dovevano decidere chi doveva rappresentarli nella fatidica disfida e, dal momento
che il loro motto era che uno vale uno e ognuno può rappresentare tutti, ci si aspettava che per loro, indicare chi doveva essere il condottiero, fosse cosa semplice!… ma così non era e, una sera, riunitisi nel nido del “palombo,” cominciarono a discutere animatamente
e alla fine tra becchettii e battibecchii: 18 a 21 fu la sentenza!
In 18 volevano un uomo di alta finanza per gestire le misere casse di Occhiocitrullo (don Nico) ma in 21 scelsero il giovane protetto di
messer Galamarco, il cavalier Giovinvito.
Tuttavia nonostante la conta, a distanza di giorni, il nome del contendente non veniva reso pubblico in un editto ufficiale… circolava
soltanto di becco in becco…
Qualcuno chiese a messer Galamarco quale fosse la ragione di tanto mistero e lui rispose: «Siamo nel periodo dei travestimenti e noi
che siamo rispettosi delle regole, non possiamo e non dobbiamo prestare il fianco a chi potrebbe accusarmi di essermi travestito da
Giovinvito per fare il padrone delle ferriere!»
In un periodo in cui, scherzi e risate la facevano da padroni, una tale risposta, non divertì affatto e, anzi, un certo malumore disturbò
Occhiocitrullo e molti pensarono che, chissà, forse, anche coi grillai c’era da aspettarsi molte sorprese! Le stesse che avevano riservato
i vecchi casati?!
Tuttavia se i grillai avevano le loro rampogne, non di meno ce n’erano negli altri casati. Quelli del casino delle libertà cercavano di
farsi coraggio ma… nonostante lo sforzo dell’ex sovrano,
per il casato sembrava arrivato il momento dell’oblio e
nemmeno vecchi condottieri come Acchiappavento riusci- Ma le macerie di via
Matrice saranno
vano a trovare lo smalto per mettere insieme travestimento
rimosse?
e conquista del trono.
Quanta fretta,
Per non parlare del casato dei mancini… quelli non avedove le
vano nemmeno più il casato e immaginate se avrebbero
mettiamo?
trovato il modo per travestirsi!
Il giovane messer Nellantonio si sbracciava per convincere il vecchio sovrano, messer Costauntantino a riprendere
il comando delle truppe… ma il vecchio sovrano non se
la sentiva di prendere quell’armata sgarrupata e rischiare
una disfatta! Quelli, era proprio difficile che vincessero,
anche se si fossero travestiti tutti da super eroi!
La speranza era riposta nel bretone, chissà che potesse
difendere (lui) l’onore del glorioso popolo delle coppole
rotte!…
Insomma a Occhiocitrullo, sembrava che tutto fosse fermo, fermo come le rovine del suo vecchio borgo che aspettava qualcuno di buona volontà che lo rimettesse in sesto.
Ma neanche a travestirsi da imbianchini si sarebbe riusciti a ridare smalto a quel luogo!
Il morale della favola poteva essere: vièste ceppone ca paSTAD 2016
re barone… invece è: a sguagghjate de la nève…
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cronaca
n. 2 - 23 gennaio 2016
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Iniziano i lavori di via Matrice?
Sono trascorsi due anni da quel tragico 21
gennaio 2014, in cui crollando alcuni edifici a ridosso di via Matrice, la strada franò, fortunatamente senza causare vittime.
Nell’occasione le abitazioni, i locali produttivi di una parte del centro storico furono
sgomberati e nonostante la gara sia stata
effettuata nella primavera 2015, cioè un anno fa, pare che solo in questi giorni si avvieranno le operazioni di sgombero per consentire la esecuzione dei lavori di rimozione
delle macerie. L’offerta tecnica- economica
vincente è stata oggetto di importanti osservazioni critiche qualitative e quantitative
sulla bontà del progetto, da parte del gen.
Michele Galante ed ultimamente del consigliere regionale M5S, Marco Galante. I lavori prevedono la demolizione degli edifici pericolanti, la vagliatura dei materiali derivanti,
in particolare, tufi, parti cementizie, mattoni,
mattonelle, apparecchiature idriche, radiatori, ecc,; quei materiali che spesso troviamo abbandonati nei pressi del cimitero ed
in tante parti del territorio comunale, classificati dal D.Lgs.152/2006 “Norme in materia ambientale”, come modificato dall’art.
11 del D.Lgs.205/2010 con il codice CER 17
00 00 “RIFIUTI DELLE OPERAZIONE DI
COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE”. Con la
vagliatura verranno separati materiali inerti
che saranno frantumati in loco ed utilizzati
per la costituzione di 1000 mc di calcestruzzo ciclopico per il riempimento delle cavità
ipogee, ritenute senza rilevanza archeologica e paesaggistica. I blocchi integri di tufo
recuperati saranno utilizzati per costruire
un muro tufaceo su via Burrone, largo alla
base circa 3.00 m in sommità 2.00 m e alto 3.00 ml, di sostegno della scarpata che
verrà realizzata tra via Matrice e la sottostante via Burrone, della superficie di 1500
mq, con circa 3000 mc di materiale di rifiuto
derivante dal crollo degli edifici, costituendo
oltre modo un ulteriore peso sulle sottostan-
ti cavità ipogee. Secondo quanto riportato
nel progetto esecutivo: “ In linea generale si
procederà ad una rivalorizzazione dei rifiuti
stessi; al loro recupero, quasi integrale. Tutto
ciò per la realizzazione del muro di sostegno, per la realizzazione del piazzale e per
la realizzazione di malte cementizie, opportunamente prodotte per il riempimento delle
cavità irrilevanti ai fini archeologici.” In parole
semplici il rifiuto di inerti, unitamente al cemento, verrà quasi integralmente utilizzato
per riempire le grotte, ritenute di nessun valore storico-archeologico, e la restante parte,
disteso sulla scarpata, antistante il crollo,
tra via Matrice e la sottostante via Burrone,
della superficie di 1500 mq, che nei desiderata progettuali, funzionerà da contrafforte al
piano stradale di via Matrice, che sarà realizzato con il materiale inerte derivante dagli
edifici crollati
Bisognerà attendere un nuovo progetto, una
nuova gara, un nuovo lavoro, per la fruizione
di via Matrice e di via Burrone!
Al termine dei lavori quale sarà l’obiettivo
raggiunto rispetto alla situazione ante crollo?
La sola messa in sicurezza del tratto di via
Matrice.!!!
Il resto è tutto rinviato!!
Gli edifici privati dovranno essere riparati dagli stessi proprietari!
Il tratto di via Matrice crollato, dovrà essere
collaudato per consentire almeno il transito
pedonale, ciclabile!
Se si vuole far tornare a rivivere il quartiere Matrice ed avvicinarci allo standard Sassi
di Matera dove le grotte non si chiudono
con calcestruzzo ma si aprono per realizzare alberghi diffusi da 1000 €/g, bisognerà
attendere un nuovo progetto che definisca
le caratteristiche portanti di via Matrice che
consentendo il transito di autoveicoli leggeri,
tipo furgoni, ambulanze, rendano interessante anche la nostra Gravina ad investimenti
esterni rivitalizzando il comparto produttivo
edile ormai fermo da troppo tempo? …o si
può ancora fare ora?
Gli agricoltori di Lama di Pozzo chiedono
alle autorità:
“Cosa è successo dopo il blitz del Noe
dello scorso anno ad Aseco?”
A distanza di un anno dal blitz dei carabinieri
del Noe, presso l’impianto di compostaggio
dell’Aseco Spa a Ginosa, i confinanti chiedono alle autorità un maggiore impegno.
All’epoca furono otto gli indagati, tra dirigenti
dell’Acquedotto Pugliese e della stessa Aseco, per un presunto traffico di rifiuti su cui
accesero i riflettori dell’Antimafia.
I militari all’epoca avevano dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo
- emesso dal gip del tribunale di Lecce, su
richiesta della Direzione distrettuale Antimafia - relativo a circa mille metri cubi di
acm (ammendante compostato misto), per
uso agricolo, prodotto e destinato ad essere commercializzato da Aseco, società di
proprietà dell’Acquedotto Pugliese, composto da fanghi provenienti dagli impianti di
depurazione gestiti da Aqp e al servizio dei
Comuni di Bari, Bisceglie, Barletta, Altamura, Monopoli, Noci, Santeramo in Colle, Molfetta, Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle,
Sammichele di Bari, Trani, Putignano, Conversano, Corato, Castellana grotte, Canosa
di Puglia, Turi, Locorotondo, Alberobello,
Polignano a mare, Mola di Bari, Minervino
Murge.
Stando a quanto accertato dai carabinieri del Noe e successivamente confermato
dalla consulenza tecnica disposta dal pm,
l’ammendante era da considerare a tutti gli
effetti un rifiuto – e come tale andava gestito - in quanto risultato essere non conforme alla vigente normativa di settore, poiche’ realizzato con fanghi derivanti da reflui
provenienti da insediamenti industriali ed
artigianali e non solo da insediamenti civili; inoltre, a seguito di analisi, fu accertato
contenere elevate concentrazioni di metalli
ed idrocarburi totali che lo rendono inidoneo
alla commercializzazione ed all’utilizzazione
in agricoltura, poichè è rilevante il rischio di
inquinamento delle matrici suolo ed acqua
sotterranea.
Nel relativo procedimento penale le posizioni di otto dirigenti furono poste al vaglio
della Dda, autorità giudiziaria competente in
considerazione del fatto che l’ipotesi di reato più grave, allo stato contestata, fu quella
dell’attività organizzata per il traffico illecito
di rifiuti. <Cosa è successo da allora> si
chiedono i confinanti all’impianto di compostaggio ginosino?
cronaca
n. 2 - 23 gennaio 2016
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Laterza: “Sottoscritta la convenzione con i
tecnici che cureranno la redazione del PUG”
gli elaborati collegati. Ha dichiarato il sindaco Gianfranco Lopane
- “Con il riavvio della redazione del Piano Urbanistico si riprende un
percorso interrotto nel 2006”- “tutto questo , si rende necessario sia
per adeguare gli strumenti urbanistici alle nuove normative regionali (DRAG, PPTR, etc) sia per raccordare la pianificazione territoriale
agli altri strumenti che questa Amministrazione sta portando avanti”
Col PUG, oltre a superare le criticità dell’attuale PRG (Piano
Regolatore Generale), vogliamo dare alla città uno strumento strategico che disegni la comunità del futuro e le faccia cogliere le opportunità che vengono dal territorio più vasto, come ad esempio
quelle legate a Matera 2019 o le sfide della città di Taranto e della
sua provincia.
Maria Carmela Olivari
Il 14 Gennaio scorso, presso la sala Cavallerizza del Palazzo
Marchesale è stata sottoscritta la convenzione con i tecnici che
cureranno la redazione del PUG (Piano Urbanistico Generale).
La redazione del piano, a seguito di bando pubblico, è stata affidata dal Comune di Laterza al Raggruppamento Temporaneo di
Professionisti “RTP - Studio Associato Fuzio ed altri”, di cui l’architetto Nicola Fuzio è capogruppo. L’incarico prevede la redazione
dello strumento urbanistico generale comunale (PUG), con tutti
Benvenuta Greta
Venerdì, 8 gennaio 2016, presso l’ospedale
di Castellaneta è nata
Greta Tria
A papà Danilo, a mamma Enrica e ai nonni, gli
auguri della nostra Redazione
Andiamo al cinema
Al cinema teatro Metropolitan saranno proiettati d
al 22 gennaio prossimo:
Venerdì 22 Genn. -
IL PICCOLO PRINCIPE
Unico spettacolo – 19,00
IL PONTE DELLE SPIE
Unico spettacolo - 21,00
Venerdi 22 Genn.
Sabato 23 Genn. Sabato 23 Genn.
IL PICCOLO PRINCIPE
Unico spettacolo – 19,00
IL PONTE DELLE SPIE
Unico spettacolo - 21,00
Dome. 24 Genn. IL PICCOLO PRINCIPE
Orari spettacoli – 17,00 – 19,00
Dome. 24 Genn.
IL PONTE DELLE SPIE
Unico spettacolo - 21,00
Lunedì 25 Genn. -
IL PICCOLO PRINCIPE
Unico spettacolo – 19,00
Lunedì 25 Genn. - IL PONTE DELLE SPIE
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
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IL CONCERTO DI NATALE DI SYMBOLA E OMG
La XIV edizione dedicata a Padre Luigi Cremis
Martedi 22 Dicembre, nel Teatro Alcanices di
Ginosa, è andata in scena la XIV edizione del
Concerto di Natale che la Scuola di Musica di
Symbola organizza, con la collaborazione del
Comune di Ginosa, a sostegno delle attività
dell’Operazione Mato Grosso.
La serata ha visto impegnati oltre 50 giovani musicisti ai quali si sono affiancati degli ospiti di assoluto livello. Nel corso del concerto, la consueta
raccolta di fondi da inviare alle missioni dell’OMG.
Missioni che da qualche giorno hanno subito una
grande perdita. Parliamo di un uomo eccezionale, di grande bontà ed umanità, che ha lasciato un
segnale indelebile nel cuore di tanta gente. Una
persona schiva, mite, ma con una grande forza
interiore ed un grande coraggio: Padre LUIGI
CREMIS.
A Padre Luigi è stata appunto dedicata la serata con un concerto più lungo del solito, ma decisamente ricco e vario. Tutti i musicisti, è bene
sottolinearlo, hanno offerto la loro partecipazione
in forma completamente gratuita. Coordinatore
musicale della serata è stato, come sempre, il M°
Gabriele Maggi, coaudiuvato dalla Symbola Band
e dalle Maestre Raffaella Guida (violino) e Mirella
Cancelliere (chitarra).
A presentare la serata, orfana quest’anno della
voce “storica” di Maurizio Ranaldo (assente giustificato), un grande amico di Symbola: Pasquale
Losito, speaker radiofonico di lunga data e, soprattutto, voce ufficiale degli spettacoli dal vivo di
Made in Sud, famoso programma di Rai2. Losito
ha condotto la serata con particolare grazia e ma-
estria, dialogando con i giovani musicisti.
Pubblico delle grandi occasioni, che ha
gremito il Teatro in ogni spazio, a lungo.
Apertura affidata alle più piccole musiciste in scena Francesca De Stena e
Denisa Jonica con un NINNA NANNA
per due violini. A seguire l’Ensemble formato da Clarissa ed Esmeralda Mele al
pianoforte, Carlotta D’Alconzo, Valentina
Luisi, Domenico Paolicelli e Francesco
Pio De Mito alla chitarra, Carlotta Buono
al violino che hanno eseguito ASTRO
DEL CIEL e CAROL OF THE BELLS. Un
particolare arrangiamento del M° Maggi
de LA BELLA E LA BESTIA è stato suonato dai violini di Ilaria Maggi, Carlotta
Buono, Cristian Maggiore,
Denisa
Jonica, Francesca De Stena, le chitarre
di Carlotta D’Alconzo e Valentina Luisi e
il pianoforte di Vito Matarrese.
E poi le voci di Maria Silvano (che ha anche cantato accompagnandosi da sola
al pianoforte), Giada Calabrese, Catrina
Mangialardo, Francesca De Stena che,
accompagnate da Alessandro Malagnini
al glockenspiel ed alla batteria, hanno
intonato (e anche suonato) le celebri
WHITE CHRISTMAS, WE WISH YOU A
MERRY CHRISTMAS, FELIZ NAVIDAD,
OH, HAPPY DAY, brano in cui vi è stata anche la partecipazione di Carmelita
Costantino per la prima volta in concerto.
Dopo Cristian e Valentina solisti al violino
per un brano tradizionale ed una bella melodia di Chopin, è stata la volta di due scatenati gruppi di percussionisti: il Symbola
Young Percussion e gli ospiti dell’Associazione “Banda Città di Pisticci”, gemellata a
Symbola da diversi anni.
Symbola ha presentato il CHRISTMAS
MEDLEY 1 (What a wonderful world, Let is
now, The Pink Panther, Jingle Bell Rock,
Crudelia Demon). Alessandro Malagnini,
Gabriele Bigherati, Davide Filippetti, Nicolò
Donno, Ovidio Belmone, Mattia De Stena,
Rosario Luisi, Antonello Paolicelli si sono alternati ai vari strumenti dalla batteria,
alle congas, al glockenspiel, cambiandoli
con grande rapidità e disinvoltura e coinvolgendo il pubblico presente. Il gruppo ospite ha presentato CHRISTMAS MEDLEY
2 (Jingle Bells, Angeli nelle Campagne,
The Little Drummer Boy). Davide Pastore,
Pierluigi Serravalle, Domenico Lombardi,
Emilio Morano, Andrea Drudacon marimba
e percussioni si sono esibiti nello stile dei
gruppi di strada natalizi americani. Chiusura
di prima parte con tantissimi applausi per i
giovani musicisti (i più piccoli 5 anni, i più
grandi 11).
Losito ha quindi chiamato sul palco i responsabili dell’OMG e illustrato finalità della
serata, con l’intervento di Michele, un volontario appena rientrato dalle missioni, che
ha tentato, con voce rotta dell’emozione, di
spiegare la situazione di estrema povertà in
cui versano queste popolazioni.
A seguire, uno dei momenti più toccanti della serata: la proiezione
di un video sulla figura di Padre LUIGI CREMIS ed il suo lavoro
nelle missioni dell’OMG. Immagini toccanti, di un uomo che donato
la sua vita per un ideale di pace ed amore, lanciando un messaggio
silenzioso, ma di una forza prorompente, che arriva all’anima della
gente. Un esempio di vita. A rendere ancora più significativo lo scorrere delle immagini, la splendida esecuzione del brano GABRIEL’S
OBOE di Morricone (dal film “Mission”), affidato al violino di Ilaria
Maggi, accompagnata al pianoforte dal papà. Alla fine, applausi a
scena aperta.
All’Inizio della seconda parte, dopo la raccolta fondi (quest’anno davvero notevole) sottolineata da un intermezzo alla chitarra di Carlotta
D’Alconzo e Valentina Luisi il momento più atteso della serata. Ospiti
prestigiosi il veronese M° Fabrizio Mezzari (prima tromba dell’Arena di Verona, appena arrivato in Italia dopo una lunga tourneè in
Messico) e il siciliano M° Giovanni Nicosia, (prima tromba all’Opera
di Roma, e già al Teatro Petruzzelli ed al Teatro alla Scala) che con
il M° Antonio Ricciardi, al trombone, e il Prof. Pasquale Pichierri e
Walter D’Elia al corno ed alla tuba hanno dato vita al PAISIELLO
QUINTETT superlativa formazione di ottoni.
Tre brani eseguiti da questi eccezionali solisti: una suite messicana,
un blues e la celebre Lassus Trombone. I Maestri hanno letteralmente incantato il pubblico presente, con una esecuzione di grande
impatto, ricca di colpi di scena, e di vere e proprie “gare” di virtuosismo tecnico.
Al gruppo si è poi unito alla batteria il M° Maggi, rendendo l’esecuzione ancora più coinvolgente. Grande musica, grandi solisti e soprattutto persone di grande simpatia e umiltà, che hanno dialogato col
pubblico rendendo il tutto davvero unico. Un grazie di cuore, a questi
5 musicisti che hanno offerto il loro contributo a questa nobile causa
con grande spirito di partecipazione ed umiltà, finendo addirittura
per ringraziare il Symbola per averli invitati. Applausi lunghissimi.
Concerto lungo, ma piacevolissimo.
Finale con la Symbola Band gruppo cresciuto e consolidato all’interno dell’Associazione. I primi due brani hanno visto il giovane Vito
Matarrese eccezionale solista al pianoforte nell’esecuzione delle
celebri TAKE FIVE e LA VITA E’ BELLA.
E poi la “gara” di velocità e virtuosismo tra la Maestra Raffaella
Guida al violino ed Angelo Maggi alla marimba nell’esecuzione di
TICO TICO, con un godibilissimo siparietto tra i due, nel quale Angelo
ha addirittura suonato la marimba al rovescio! Ovviamente, tanti applausi.
A seguire la Band si è prodotta in una splendida esecuzione di un
bellissimo brano del gruppo irlandese The Pougues, FAIRYTALE OF
NEW YORK. Il brano parla del Natale visto con gli occhi di due barboni. Testo forte, ricco di significato e musica splendida. Una tipica
ballad irlandese dalla melodia struggente, cantata da Giovanni Maggi
e Vincenzo Pizzulli (chitarrista e pianista della band), con Raffaella
Guida al violino, Mirella Cancelliere alla chitarra acustica, Domenico
Giove, Gerardo Lomagistro alla batteria e percussioni, Andrea
Tamborrino al basso elettrico, Michele Buonsanti alla tromba e flicorno, Angelo Maggi al trombone ed il piccolo Mattia De Stena alle
percussioni. Alla fine, il pubblico è esploso in un grande applauso.
Degna cornice di uno splendido concerto. Forse il più bello di tutti.
Chiusura con un saluto del M° Gabriele Maggi, che ha ringraziato tutti
coloro che hanno contribuito alla riuscita del concerto, ma soprattutto
le famiglie degli allievi di Symbola, che con la loro fiducia continuano
a rinforzare le fondamenta dell’associazione, che quest’anno celebrerà il suo ventennale di attività. Anni dedicati alla musica, come
strumento educativo e di socializzazione, perché il termine Symbola
significa appunto “stare insieme”.
Nei prossimi mesi in cantiere ci sono grandi progetti. Tanto lavoro da
fare, con gioia e serietà, elementi che da sempre ci contraddistinguono.
E per chi volesse unirsi a noi, le iscrizioni sono sempre aperte, tutto l’anno, con i corsi di avviamento e certificazione pre-accademica
in convenzione con il Conservatorio “Paisiello” di Taranto. Perché
il regalo più grande da fare ad un figlio è fargli studiare musica.
Canto, Chitarra, Pianoforte, Violino, Percussioni, Tastiera, Tromba,
Trombone, sono alla portata di tutti. Serve solo passione. Come hanno dimostrato anche in questa serata i giovani allievi. E prima della meritata foto di gruppo, l’ultimo brano: il tradizionale OLD LANG
SYNE, da sempre eseguito nelle cerimonie di commiato, quando un
amico parte. Un amico che si chiama LUIGI. Dovunque tu sia, ciao
da tutti noi.
Angelo Maggi
foto Erasmo Mazzone
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
Museo civico Santa Parasceve: cosa si vuole fare?
L’ex sindaco De Palma: “Il Commissario prefettizio, ha fatto solleciti istituzionali al
Compartimento di Bari dei Vigili del Fuoco per il rilascio di quanto compete?”.
-“E’ dal mese di settembre scorso
che doveva essere fatta la richiesta istituzionale del parere dei
Vigili del Fuoco. Doveva essere il
Compartimento di Bari e no quello di Taranto a relazionare sulle
garanzie di sicurezza. Senza di
esse, non può essere espletata
la gara e gli 800 mila euro, con
gli auspici che il finanziamento
sia ancora utilizzabile, restano
fermi in Regione Puglia, vanificando le nostre capacità amministrative e politiche. E questo sia
per reperire le risorse sia per destinarle, nel caso di specie, ad un
ruolo di promozione della nostra
identità e più decisamente dinamico della cultura, quale fattore
di crescita e sviluppo della collettività, sotto diversi punti di vista”. Il tema è il completamento del Museo
Civico Santa Parasceve, sul quale
l’ex sindaco, Vito De Palma, richiama l’attenzione. “Il Commissario,
Malgari Trematerra –interroga- ha
fatto solleciti per gli adempimenti?”
L’intervento pubblico è finanziato
dalla Regione Puglia, con provvedimento licenziato nel mese di marzo
di tre anni fa e consiste nel completamento del restauro dell’intero
immobile dell’ex Convento Santa
Parasceve, dal 2005 destinato a
Palazzo della Cultura. Include l’ulteriore valorizzazione del Museo tramite l’acquisto di altre teche espositive e l’introduzione di pannelli didascalici. Oltrechè dotazione
di attrezzature per l’adeguamento agli standard di sicurezza. Attualmente, però, la gara
pubblica non è stata indetta. Insisterebbero
motivi di ordine tecnico in luogo di una rimodulazione del cronoprogramma attuativo del
progetto. Di certo, per staccare l’assegno, la
Regione Puglia aveva posto una clausola:
i lavori avrebbero dovuto avere inizio entro
la fine di dicembre dello scorso anno. Vi è
da aggiungere che l’importo lo si trova ancora classificato nell’elenco del
Programma triennale (2016/2018 delle opere pubbliche comunali. Quella
del Museo, è calendarizzata nel corso di questo anno. Speriamo bene. Il
Programma delle opere pubbliche, tra
l’altro, prevede un importo complessivo di circa 143 milioni e 657 mila euro,
eliminando quelle integrative giunte
a finanziamento e quelle già appaltate, come via Palatrasio e aree circo-
stanti. La redazione e visione del
Programma, sostanzialmente, spetta
al Governo amministrativo di centrodestra, guidato da De Palma.
Il Museo Santa Parasceve: E’ un
Bene Culturale che va visto come
fattore di identità e di sviluppo sociale. E’ sempre più diffusa la percezione e la consapevolezza dell’importanza, del ruolo strategico, che
riveste la tutela, la valorizzazione e
la fruizione del patrimonio culturale
e paesaggistico di Ginosa. Il Museo
deve far parte della coscienza di
quanto sia essenziale per il futuro saper conoscere, conservare e
proteggere i ‘segni’ rivenienti dalla
millenaria stratificazione delle diverse civiltà che si sono sviluppate sul
territorio, plasmando il paesaggio in
un delicato equilibrio tra insediamenti
umani e il cultus, tra civiltà e natura. La
contemplazione del bello, l’educazione
al bello può restituire il senso profondo dello stare insieme. Un fattore determinante di coesione per trovare il
percorso per fronteggiare la più grave
crisi del dopoguerra. I Beni culturali,
ad ogni modo, non possono essere visti solo tutela statica, conservazione,
ma elemento essenziale per lo sviluppo sostenibile. Giusto l’articolo 9 della
Costituzione italiana, che lega promozione dello sviluppo della Cultura della
ricerca scientifica, nonché tecnica con
la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Nel corso di un convegno organizzato dai Lions Club ‘Le Gravine’ fu lanciato
uno stimolo ad utilizzare la struttura comunale
abbandonata situata in agro Madonna D’Attoli.
Sembra essere caduta nel vuoto l’indicazione
di farla diventare un luogo di ricerca, studi e archivio di dati. Insomma, il contrario dell’abitare
culturale che ha fatto di Matera Capitale della
Cultura europea.
Canta Storie
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
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“Vertenza Sanità”: importanti novità dopo
l’incontro tra il Comitato Cittadino e i vertici Asl
Lo scorso 19 gennaio, presso il Distretto Socio-Sanitario di Ginosa
in via Palatrasio, il Comitato cittadino composto dalle OO SS
Spi Cgil, Cisl e Uil, dalle associazioni di volontariato (Avis, Ant,
Cittadinanza Attiva e Aido) si è incontrato con l’Avv. Stefano
Rossi, Direttore Asl/Ta1, il Dott. Gregorio Colacicco , il Dott.
Rochira Direttore Distretto 1, il Dott Mario Balzanelli Dipartimento
Urgenza e Emergenza, il Dott. Ganino Responsabile Senologia,
la Dott/ssa Galeota responsabile UVM, il Dott. Emanuele Fanelli
Rappresentante UDMG.
È stato il Direttore Generale Rossi a rappresentare al Comitato le
difficoltà derivanti dalle ristrettezze economiche e, al tempo stesso,
a riconoscere l’alto valore politico e sociale delle organizzazioni
rappresentate. Inoltre, ha sottolineato il ruolo dei MMG, ad iniziare
dalla appropriatezza delle prescrizioni diagnostiche e delle prestazioni di primo intervento, sul ruolo dell’ospedale di Castellaneta ha
affermato che la diagnostica è di eccellenza e per le prestazioni
ospedaliere è diventato un contenitore vuoto e che la riorganizzazione sanitaria prevede lo spostamento sempre più dall’Ospedale
al Territorio.
Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti del Comitato che hanno posto questioni inerenti lo spostamento del 118 e la soppressione del PPI (Giannatelli Tribunale del Malato). Da parte sindacale
è intervenuto Vincenzo Caldarulo che ha apprezzato il riconoscimento del ruolo delle Organizzazioni di rappresentazione sociale
e ha chiesto che tale apprezzamento si trasformi in atti concreti,
volti a avviare un serio confronto per migliorare la qualità del servizio socio sanitario nel nostro territorio, a cominciare dall’ospedale
di Castellaneta. Caldarulo ha chiesto di mettere fine alla confusio-
ne che si è ingenerata nell’opinione pubblica con lo spostamento
dell’Auto Medica e la soppressione e poi riattivazione del PPI.
Il responsabile del Dipartimento Urgenza e Emergenza, dottor
Balzanelli, ha spiegato che il funzionamento del 118 è garantito, gli
interventi d’urgenza vengono effettuati entro i “tempi stabiliti con i
percorsi dinamici in movimento”; il PPI è stato riaperto a 12 ore dal
lunedì alla domenica con infermiere e medico presenti; al tempo
stesso è stato ribadito che sono stati inviati 120 medici a corsi specialistici , al termine dei quali il PPI di Ginosa ritornerà a funzionare
24 ore su 24.
Anche sul tema della soppressione della senologia di Ginosa vi è
stata una risposta da parte del dottor Ganino che ha detto: «perché
vi era una macchina inadeguata alle nuove tecnologie», inoltre, ha
informato che a Ginosa è stata montata una nuova macchina più
moderna per Radiologia.
Il Comitato ha espresso le difficoltà degli utenti del Distretto 1 di
raggiungere Mottola. Il direttore Generale riconoscendo le rimostranze si è impegnato a trasferire la senologia a Castellaneta e
l’istituzione, nello stesso ospedale di un avamposto di collegamento con i MMG.
In merito al funzionamento del 118 vi è stato un intervento del dottor
Fanelli, responsabile dei Medici di Medicina Generale di Ginosa e
Laterza, che ha ribadito che « il servizio del 118 così come è organizzato funziona benissimo.»
Alla fine dell’incontro Il Comitato ha deciso di promuovere una iniziativa pubblica per mantenere alto il livello di attenzione e dare una
corretta informazione alla cittadinanza.
Qualcosa si muove e non possiamo che esserne contenti.
Stefano Giove
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
Ginosa: ritorna MascherArci
attivano nei ragazzi.
Le socie del circolo Arci (sono
loro le vere ideatrici e protagoniste) non si sono limitate a
promuovere l’iniziativa, la sede
Anche quest’anno Ginosa avrà il suo
“Carnevale” e si svolgerà il 4 febbraio
2016, giovedì grasso. Protagonisti
dell’iniziativa sono si soci del Circolo
Arci “Il Ponte”, che dopo l’interessante iniziativa dello scorso anno, hanno
voluto ripetere l’esperienza nella speranza che il “tempo” sia più “sereno”.
Ovviamente non saranno solo i soci
Arci a partecipare alla manifestazione, ci sarà la presenza dei due Istituti
Comprensivi di Ginosa: “Deledda-S.
G. Bosco” e “Calò” che hanno aderito con entusiasmo e si stanno impegnando nell’organizzazione.
Come ogni sfilata di Carnevale che si
rispetti i travestimenti hanno un tema
e quello proposto dall’Arci è “Fiabe e
favole di tutto il mondo”. È chiaro che
non si tratta solo di una sfilata di maschere e insieme all’aspetto ludico vi è anche
quello socio relazionale che queste iniziative
di via Martiri D’Ungheria 52 (di fronte al
Bar Venezia), dall’indomani delle festività
natalizie, è diventata un vero e proprio laboratorio
sartoriale dove si preparano gli abiti della sfilata
creando un grande fermento e tanto, ma proprio
tanto entusiasmo. Le responsabili del laboratorio
hanno detto in coro che sono «a disposizione di chi
vuole una mano per preparare
i vestiti per la realizzazione dei
modelli».
La sfilata è prevista per il giorno 4 febbraio (Giovedì grasso). Appuntamento in piazza
Nusco, da cui si snoderà il corteo per via Poggio, via Martiri
D’Ungheria, via Volturno,
via Matteotti, Corso Vittorio
Emanuele, via Isola Caprera,
Corso V. Emanuele e si concluderà in piazza Marconi,
dove i bambini romperanno le
pignatte, che saranno ricche
di sorprese che sono state offerte da diverse commercianti
ginosini.
Insomma, una bella occasione per dare vivacità al nostro
paese e la speranza degli organizzatori è quella che diventi una occasione per
fare festa e stare insieme spensieratamente.
Lina Luisi
Come contattare l’OMG
Davide Notaristefano - 3287163701
Antonio Castria - 34076695699
Michele Calabrese - 3384417883
Enzo Tria 3358471029
Giuseppe Dragone - 3393546590 - 3466209340
I giovani dell’OMG eseguono lavori di
Giardinaggio - Traslochi - pitturazioni Lavori Agricoli e altre attività varie
attualità
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
Responsabile Sanitario
Dott. Francesco Ambrosi
Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi
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n. 2 - 23 gennaio 2016
n. 2 - 23 gennaio 2016
Scrittori…in classe!
Scrittori di classe per il secondo anno consecutivo presso l’I.C. Calò di Ginosa.
Ma di cosa si tratta? Di un importante concorso letterario nazionale che, sotto
l’egida del MIUR, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Centro per il
Libro e la Lettura, coinvolge molte scuole italiane mettendo alla prova le abilità
di scrittura e lettura critica dei testi dei bambini delle scuole primarie e dei
ragazzi delle scuole secondarie di I grado di tutta Italia, valorizzando il lavoro
di squadra. Alle scuole giungono gli incipit scritti da autori molto importanti
tra cui Beatrice Masini, Roberto Piumini, Luigi Garlando, Tim Bruno, Stefano
Bordiglioni, Luisa Mattia, Guido Sgardoli e Silvana De Mari. Ogni incipit è
dedicato a un diverso argomento come la Diversità, il Viaggio, l’Intercultura e
lo Sport, ma anche l’Amicizia, la Solidarietà e tante altre tematiche di grande
interesse. Dal mese di ottobre nelle classi si crea un piacevole fermento di
idee, di trame, di personaggi da costruire e, nei mesi di elaborazione del
racconto, la nostra fantasia, la nostra creatività e la voglia di confrontarci con
i nostri coetanei ci danno l’energia per superare i naturali intoppi che anche i
piccoli scrittori incontrano.
È una sensazione esaltante e di grande orgoglio sapere che il proprio
racconto sarà letto da autori importanti; e solo questo dà già una grande
soddisfazione. Il concorso si svolge in varie fasi: la prima è la scelta dell’incipit
da sviluppare. La mia classe ha lavorato sulla Diversità e sull’Intercultura. I
due gruppi hanno affrontato il lavoro molto seriamente e sono stati coordinati
da due caporedattori, i quali hanno eseguito il loro compito con discrezione e
attenzione, assicurandosi che tutto filasse per il verso giusto. Nella seconda
fase del concorso vi è stato l’invio del racconto alla
commissione esaminatrice e la valutazione, secondo
criteri ben precisi che tenevano conto della bellezza
dei disegni allegati, della correttezza grammaticale
e dell’originalità della trama, di tre racconti di altre
scuole italiane. Questo ci ha consentito di confrontarci
con i ragazzi di altre realtà geografiche, ha arricchito
il nostro bagaglio lessicale e ci ha resi fieri del lavoro
che abbiamo prodotto. E soprattutto ognuno di noi ha
messo in campo le proprie competenze e tutti hanno
dato il proprio contributo come si fa in una vera squadra.
Le difficoltà, naturalmente, non sono mancate, ma
siamo stati supportati dai nostri insegnanti che credono
in noi e dal Dirigente scolastico, prof.ssa Marianna
Galli, che ci ha fatto capire quanto siano importanti la
lettura e la scrittura.
Ora siamo in attesa dell’esito, ma per noi è già stato
un grande successo lavorare tutti insieme ed imparare
ogni giorno anche dai nostri errori.
Lo scorso anno abbiamo ricevuto come premio al nostro
racconto un tablet e uno scheletro che noi ragazzi
abbiamo soprannominato scherzosamente “Gino lo
Scheletrino”. A prescindere dall’esito del concorso,
siamo tutti orgogliosi del nostro lavoro, risultato di un
grosso impegno e di tanta buona volontà.
Gaia Cataldo
Classe 3^A
Scuola sec. I grado “G. Calò” - Ginosa
Castellano Abbigliamento:
“Saldi con le note”
Si è svolto sabato 9 Gennaio, su
Corso Vittorio Emanuele, in pieno centro, “Saldi con le Note”,
con il maestro ginosino Graziano
Riccardi che ha allietato lo shopping e anche l’anima dei ginosini.
Un’iniziativa creata e fortemente voluta dai fratelli Emanuele e
Giuseppe Castellano. Infatti a 4
giorni dall’avvio ufficiale dei saldi
che parlano già di freno tirato, nel
senso della forte curiosità nel vedere le vetrine ma con poca propensione all’acquisto, visto la crisi che attanaglia questo paese, questi giovani imprenditori con
un’eredità creata nel 1958, si sono inventati un evento per stimolare i ginosini ad
uscire, ad uscire dalle case e dalla monotonia, non solo per acquistare ma anche
per una semplice passeggiata per vivere questo Paese. Perché la crisi e i problemi
non ci devono fermare, ma devono stimolare come hanno stimolato questi due
fratelli, che con la loro professionalità, allegria e un pizzico di follia continuano
a mandare avanti un’eredità che ha un nome stabile dagli anni 50’ “ Castellano
Abbigliamento”.
Maria Carmela Olivari
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Noi e il Fisco
Lotta all’evasione fiscale
Non è stato soltanto il richiamo del Presidente della Repubblica Mattarella, che nel messaggio di fine
anno ha sottolineato, fra l’altro, come l’evasione fiscale rimane in Italia un elemento critico che influisce sulle condizioni socio-economiche delle famiglie
e degli operatori. Anche il legislatore è intervenuto
con la legge di stabilità 2016. Infatti, a partire dal
2016 si allunga il termine di decadenza del potere di
accertamento del Fisco in materia di IVA e imposte
dirette, passando da quattro a cinque anni. A partire
dall’Unico 2017 il Fisco potrà eseguire accertamenti
entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a
quello di presentazione, cioè entro il 31 dicembre
2022 per il periodo 2016 ed entro il 31 dicembre del
settimo anno successivo a quello in cui si sarebbe
dovuta presentare nel caso di omessa dichiarazione.
Con la legge di stabilità 2016 è stata, comunque,
eliminata la possibilità per il Fisco di raddoppiare i
termini di accertamento in presenza di violazioni che
comportano la denuncia penale.
Quindi per il futuro non vi sarà differenza tra gli errori
anche involontari e i comportamenti fraudolenti degli
evasori incalliti.
Altra novità introdotta dalla legge di stabilità riguarda
le violazioni penali da cui possono derivare proventi
illeciti. In questi casi il giudice inquirente deve darne
immediata comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
L’obiettivo è quello di sottoporre a tassazione i proventi illeciti non colpiti da sequestro o confisca penale.
Si annunciano quindi tempi duri per gli evasori.
Sarebbe necessario, in ogni caso, che il governo
intervenisse anche sulla esigenza, da più parti
invocata, per abbattere il livello di tassazione per
favorire uno spontaneo rientro del fenomeno dell’evasione. Dott. Mario D’Alconzo
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
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SOLENNE E STRAORDINARIO COMPLEANNO
del Presepio a Ginosa
Siamo alla XV edizione della Mostra del Presepio dell’ A.I.A.P.
Epilogo di solennità la cerimonia di
chiusura e premiazione dei presepi al
Teatro Alcanices, domenica, 10 gennaio 2016, al termine dell’esposizione
artistica, promossa come tutti gli anni dall’Associazione Italiana Amici del
Presepio, sezione “Angelo Leccese” di
Ginosa. La rassegna di arte presepiale ospitata, durante il periodo natalizio,
nel Museo Civico Santa Parasceve, in
corso Vittorio Emanuele, ha offerto al
visitatore una ricchezza interiore ed artistica che chiunque ha vissuto con una
forte emozione d’animo.
Quest’anno la serata, condotta con
estrema cordialità e particolare disponibilità dalla prof.ssa Grazia Pollicoro,
ha aperto il sipario alla maniera teatrale del grande Eduardo De Filippo,
con un umile e magico braciere che riscaldava il centro della scena, mentre
aveva inizio uno spettacolo mozzafiato,
curato da “I SABBIA STORIE” dal titolo “La rivolta del Presepe”. L’eccellente
voce narrante di Alessandro Morea e la
bravura drammatica e artistica di Vito
Furio hanno creato un’incantevole e
magica storia, che ha lasciato piccoli e
grandi sospesi tra l’inatteso e l’effetto
della sabbia modellata che dava corpo
ad un cielo stellato tappezzato di stelle
argentate, pianure smisurate, montagne,
casette, laghetti, anatre, pecorelle, pozzi,
angeli, fiocchi di neve, e ogni aspetto di
un paesaggio estasiato che si trasformava continuamente. Il tutto faceva da cornice ad un enorme desiderio degli uomini
di avere a tutti i costi, ogni anno a Natale,
il presepio nella propria casa. L’organetto
del giovane Raffaele Lapenta ha accompagnato la storia fino al suo lieto fine con
la nascita a mezzanotte del Bambino Gesù
nella sua culletta che ha lasciato il pubblico
esterrefatto.
Il presidente AIAP, Giuseppe Galante,
nella sua relazione, come di abitudine, ha
ringraziato tutti gli artisti che hanno partecipato alla Mostra, sempre più ricca di opere
d’arte di straordinaria bellezza espressiva
e nelle tecniche variegate, dove la fantasia
e la creatività raggiungono la maggiore
espressione. Il presidente ha citato alcune
riflessioni di Papa Francesco sulla “Forza
del presepe” quando dice: “Nel contemplare il presepe la grazia più ovvia che ci verrà
donata sarà la voglia di essere buoni.” A tal
proposito anche l’Assistente Ecclesiastico
dell’AIAP Don Rocco Martucci, presente
alla serata, ha voluto ribadire il segno dato
dal Papa in questo Santo Natale, quando
si è presentato a sorpresa nel santuario
di Greccio, a visitare il presepe che istituì
San Francesco.
Un’autorevole giuria tecnica, costituita dal
Vice Presidente AIAP, Tina Giosuè, dalla prof.
ssa Damiana Santa Mele docente di Scuola
Secondaria di 1° grado “ Deledda - S. Giovanni
Bosco”, dalle docenti di scuola Primaria Maria
Matarrese e Ciriaca Coretti dell’ I.C. “ G. Calò”,
dal socio AIAP Vito Antonio Di Gregorio, da
Fabio Leccese vice-Presidente della PRO
LOCO di Ginosa, dal presepista Marco
Gubitosa di Castellaneta, ha valutato i presepi
nei loro particolari, scrutandone il messaggio
trasmesso, le emozioni scaturite dalla bellezza
delle scene, dalle miniature dei paesaggi, dai
colori e dalla scelta dei materiali, considerazioni che sono state espresse accuratamente nelle motivazioni esposte qui di seguito.
Il premio categoria Originalità è stato assegnato a Giuseppe Suglia con l’opera dal titolo “Un
dolce evento”, si tratta di un presepio realizzato
in un barattolo di nutella, dove una ghiottoneria così globalizzata ci parla di un Avvenimento
storico e cristiano senza eguali. All’interno di
un grande barattolo è collocato un monoblocco
della Sacra Famiglia, circondato da uno scorcio litico di cioccolato con gocce pendenti, quasi ad invitare al gusto della dolcezza dell’Amore
di Dio.
Con il premio categoria Artisti, attribuito al signor Vincenzo Basile di Taranto, la giuria ha
riconosciuto la naturalezza espressa dall’ar
tista nella sua opera, armonizzata nei
personaggi e nel sapiente gioco di luci, irradiato da lampioni di fattezza minuziosa,
regalandoci un’immagine unica nella sua
bellezza. Nel presepe, realizzato in gesso,
al brulicare della quotidianità si contrappone la scena inusuale della Sacra Famiglia
in una casa-grotta, dove Giuseppe, seduto
su una panca insieme a Maria, ha sulle ginocchia il Bambino. La scena sottolinea il
ruolo di custodia paterna nella coppia e ne
solleva i valori della famiglia, vero centro
dell’umanità.
Il premio Amatoriale è andato al signor
Giuseppe Damasi, di Statte. L’opera è
una miniatura di straordinaria bellezza,
dove la potenza della natura e la meticolosità dell’arte si coniugano per suscitare
stupore e meraviglia. L’opera giunge agli
occhi del visitatore nella sua completezza
e armonia di particolari, dominante nella
sua perfezione e raffinatezza, curato nello
stile e nella presentazione, in una veste di
umile eleganza. Si fa ammirare per la sua
leggerezza di polistirolo modellato nello
spessore del gesso, curato in un lavoro di
scolpitura e finitura di particolari.
Il premio categoria Arte e Natura è stato
riconosciuto dalla giuria al signor Donato
Pacente di Ginosa. L’autore ha utilizzato
nella sua espressione artistica, solo il legno di Fico, emblema della vita, della luce,
della conoscenza, liberandolo della corteccia grigia e rugosa e levigandolo con
accuratezza per creare forme semplici e
stilizzate adatte a un evento evanescente
e misterioso. “L’albero del fico” racchiude
in uno spazio accogliente e invitante ogni
piccolo pezzetto di questo legno quasi a non
volerne sprecare alcuna parte.
Il premio categoria Mastro presepista è stato
rivolto all’autore Antonio Bello di Talsano. Il
presepio è collocato in una teca di legno con
l’anta di vetro che si chiude con un chiavistello ottonato e protegge in sé lo scenario della
Natività. L’opera prevalentemente in sughero
è molto ricca di particolari e si snoda su più
livelli, è tridimensionale, armonica e prospettica nonchè cromaticamente equilibrata. La
cura del dettaglio rendono il tutto godibile su
ogni aspetto; cornicioni, vecchie chianche e
arbusti secchi che si inerpicano nelle pareti e
parlano del tempo passato e di un atmosfera
soave e molteplice che solo la Natività è in
grado di esprimere.
Il premio categoria Dilettanti, consegnato alla coppia Mariella Di Lena e Maurizio Bitetti,
ci riporta nella sua gioiosità ad una Natività
ginosina che incanta adulti e bambini. Il materiale di recupero: calze collant e ritagli di
stoffa colorate, ricami e paillettes hanno dato
forma a personaggi curati nelle forme e nei
movimenti. La scena ricorda aspetti di vita del nostro paese: il braciere che arde, la
spianatoia delle orecchiette e ferricelli, il pane impastato, le cartellate grondanti di miele.
Sono gesti che parlano di concreta solidarietà, ossia il vero Natale.
Il Presidente rivolge una menzione speciale
per il presepio di Giuseppe Petruzzi, il più
piccolo della rassegna di quest’anno; accurato nei particolari, negli effetti luminosi e scenografici. Di egual merito viene considerato il
presepio più grande di Vito Iacobellis, che è
riuscito a riprodurre fedelmente la civiltà contadina del primo Novecento.
Il premio Giuria popolare va ad uno splendido presepio, ricco e pregevole, in cui gli
artisti Zaccaria Fusillo e Lorenza Caponio
hanno espresso con notevole incisività l’evento del Santo Natale tanto da ricevere
un notevole consenso dalla maggior parte
delle persone che hanno visitato la Mostra.
Graziose ceramiche artistiche Marilli e
pergamene sono stati omaggi di riconoscimento per le scuole del territorio, I.C. “G.
Calò”, I.C. “ Deledda - S. Giovanni Bosco”,
I.C. “A. Diaz” che hanno presentato presepi realizzati con la creatività degli alunni.
La prof.ssa Marianna Galli, Dirigente
Scolastico dell’I.C. “G. Calò” nel ringraziare l’Associazione per il pregevole lavoro
sul territorio e per il territorio ha ricordato
i valori che si sprigionano dalla tradizione
del presepio in una tematica profumata
che da secoli trasmette l’evento del Natale
nello spirito individuale e collettivo.
La serata è stata allietata, in forma varia
dalle voci straordinarie di giovani talenti:
Francesca Leccese, una voce chiara e carezzevole, il duo Francesca Vinzi e Nadja
Neubauer con l’esecuzione di brani di
successo, mentre Orlando Sangiorgio si
è esibito con piacevoli brani alla chitarra
classica.
I complimenti vanno, senza dubbio, ai soci tutti dell’AIAP che hanno offerto, anche
quest’anno, fino in fondo, il loro contributo
allo scopo di realizzare, ancora una volta,
con dedizione un impegno annuale e speciale che risponde ad un richiamo interiore
e ad un arricchimento proiettato verso gli
altri.
Ciriaca Coretti
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
LA CITTADELLA DELLA
SCIENZA
La 5ª C dell’I.C. “Deledda – S.G.Bosco” in visita alla
““Cittadella Mediterranea della scienza a Bari”.
Ciao ,
vi parliamo della 5C, siamo
Giada e Marialetizia .
Alcuni alunni della nostra classe , comprese noi, e della 5 D,
di Ginosa, della S. G. Bosco e
G. Deledda, siamo andati alla
“Cittadella Mediterranea della
scienza a Bari”.
Il viaggio in pullman l’ abbiamo
trascorso cantando una famosa
canzone :
Roma-Bangkok e molte, ma
molte dei Big Time Rush , che
sarebbero quattro ragazzi : il
bello, il logico, l’ intelligente e il
simpatico.
Dunque, arrivati lì la maestra ci ha detto:Scattate le fotografie !- Infatti ne abbiamo
scattate molte, anzi, moltissime.
Siamo entrati in una stanza dove abbiamo mangiato :focacce, panini, cornetti...
C’ erano due distributori di cui uno era la
macchinetta del caffè, l’ altra di cose salate e dolci.
Poi, siamo entrati in un planetario gonfiabile e buio. Dentro, ci aspettava uno
scienziato che ci ha spiegato: le cellule,
le costellazioni, il D.N.A., il nostro corpo,
Dopo siamo usciti dal planetario e ci siamo seduti intorno a
tre tavoli.
In quel momento , è arrivata
la biologa Stefania che ci ha
spiegato cos’è l’adenina, la
timina , la citosina e la guanina, con quattro colori differenti,
cioè: giallo, verde, blu e nero.
Stefania ci ha fatto risolvere un
caso in cui dovevamo realizzare un piccolo D.N.A. che comprendeva: una vittima , due
sospettati e la scena del crimine, il colpevole era il secondo
sospettato .
Alla fine della visita, siamo
come siamo nati, l’ ossigeno e la fotosintesi
clorofilliana.
Ci ha spiegato che le cellule sono dei piccoli esseri viventi che compongono il nostro
corpo, le costellazioni sono delle stelle raggruppate per formare un disegno nel cielo, il
D.N.A. è come un puzzle dove sono scritte
tutte le caratteristiche della persona, l’ ossigeno è un gas che prodotto dagli alberi , che
ci serve per respirare e la fotosintesi clorofilliana è il processo in cui la pianta tramite i
raggi del sole espelle l’ossigeno e immette l’
anidride carbonica .
usciti abbiamo scattato una foto e poi siamo
corsi in pullman.
Ci siamo divertiti molto e abbiamo imparato
molte cose sulla scienza .
È STATA UNA BELLISSIMA GITA
DIDATTICA!!!
Questa esperienza è stata piacevole ed interessante .
Infatti è stata molto diversa dalle altre e non
la dimenticheremo mai con le foto ricordo
che ci siamo fatti.
TRAETTA MARIALETIZIA
CALABRESE GIADA
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Carissime famiglie, con soli 20,00 euro potrete con i vostri figli, vivere una esperienza
meravigliosa!
Dopo esservi accomodati potrete vedere
alal vostra destra il laboratorio dove si ricostruisce il DNA (il DNA è più lungo della
circonferenza della Terra).
Proseguendo potrete notare un planetario
che all’inizio sembra un igloo.
Entrando uno scienziato vi pregherà di sedervi e di godervi lo spettacolo.
Potrete vivere una bellissima esperienza attraverso l’Universo e i suoi pianeti, la cellula
vegetale e animale, i cromosomi, la spazzatura delle cellule e la creazione dell’umanità.
Tornando al DNA, i poliziotti lo ricreano così: analizzano un campione di sangue, un
capello ecc. analizzando il campione si trovano le caratteristiche della persona a cui
appartiene.
Vi consigliamo tutto ciò perché è un’esperienza molto bella che non dimenticheremo
mai.
ANDREINA BRADASCIO
ALESSANDRA MARCHIONNA
NUNZIO PAGONE
DANIELE Rotunno
Le poesie di Carmelo Monaco
Nei dintorni
Esodo
All´ombra seduto
un artigiano lavora
il suo cane che guarda
mentre impaglia una sedia
Valichi di monti
tunnel oltre confini
ogni via che porti
dove non c’è guerra
Una chiesa in silenzio
non ha più preghiere
da tempo oramai
abbandonata alla sorte
Esodi mai visti
gente senza dimora
che ha per tetto il cielo
si coprono con speranze
Un bambino che corre
una mamma che strilla
una strada che sale
un anziano in affanno
Vanno via da affetti
dove hanno diviso
fame e pestilenze
con uno stesso dio
Si affrettano passi
a cercare frescura
mentre un sole feroce
cuoce menti e pensieri
Vittime innocenti
di mercenari al soldo
sul suol patrio periscono
oppure in mare aperto
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n. 2 - 23 gennaio 2016
la storia
la storia
n. 2 - 23 gennaio 2016
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
Pietro Tamburrano: “Radici preistoriche e
protostoriche dell’antica GHENOS”4
Parte II
Orientamento sistemico-scientifico nella
ricerca della identità territoriale
Geologia e Preistoria nella Terra di Ginosa
Del Neolitico, che è l’ultima Era gelogica,
si tornerà a parlare più avanti, in
senso generale e in riferimento
alle sue connessioni con il territorio ginosino.
Ora è opportuno evidenziare come la ricerca paleolitica, tuttora
in corso, confermi la continuità della presenza umana nella
Gravina di Ginosa dal Paleolitico
al Neolitico.1
In passato molti studiosi, parlando in particolare della Gravina,
hanno fatto riferimento alla
Preistoria. Oggi, finalmente,
l’argomento è nelle mani della
scienza.
Il Parenzan in prima fila, facendo
ricerca sugli aspetti naturalistici
della Gravina di Ginosa, ha raccolto con le
proprie mani utensili risalenti al Paleolitico.
Da quel momento si è sviluppato al riguardo un vero interesse per la ricerca scientifica.
Sono significative queste prime annotazioni
del Parenzan: La gravina vera e propria incide le calcareniti e sprofonda in quei burroni
e solchi che attirarono i primi abitatori della preistoria che man mano furono sostituiti
dalle popolazioni che si avvicendarono in
epoca precristiana, fino a dar origini all’antica Genusia.2
Circa gli aspetti geologici dell’area di Ginosa
e della sua Gravina, il Parenzan fa parlare l’illustre geologo Pasquale Lopresti,3 il quale afferma
con rigore scientifico: L’area suddetta
si trova al passaggio tra due elementi
morfostrutturali: la Fossa bradanica e
le Murge. La prima costituisce un’ampia espressione allungata in direzione
nord-ovest-sud-est ed è compresa tra
l’Appennino meridionale verso sudovest e le Murge a nord-est. È caratterizzata dall’affioramento di depositi
elastici e pleistocenici.
Le Murge, parallele alla Fossa bradanica, formano un rilievo tabulare limitato a nord-est da una serie di gradini
degradanti verso il Mar Adriatico e a
sud-ovest da una vasta scarpata. Sono
costituite da formazioni carbonitiche
mesozoiche, più o meno esternamente
coperte da depositi calcarenitici, limosi
e sabbiosi di età pleistocenica.
Le rocce affioranti a Ginosa e dintorni
sono tutte sedimentarie, ma diverse come età; la loro successione stratigrafica, secondo quanto è noto in letteratura geologica, risulta composta, dal
più antico al più recente da “Calcari
di Altamura”, da “Calcareniti di
Gravina”, da “Argille subappennine”,
da “Depositi marini litorali terrazzati”,
da “Depositi alluvionali recenti.
Nello specifico, i “Calcari di Altamura”
(Cretaceo superiore) sono costituiti
da calcari compatti di colore biancogrigiastro con intercalazione di calcari
dolomitici e dolamie.
Le “Calcareniti di Gravina” (Pliocene
superiore-Calabriano) poggiano in evidente discordanza angolare sui calcari
e sono formate da calcareniti compatte
di colore bianco-giallastro a grana fine.
Al di sopra si rilevano le “Argille subap-
pennine” (Calabriano): si tratta di marne
argillose e siltose di colore grigio-azzurro.
I
“Depositi
litorali
terrazzati”
(Postcalabriano) sono costituiti di calcareniti, ghiaie e conglomerati poligenici e
poggiano in discordanza sulle argille, sulle
calcareniti e sui calcari cretacei.
Sabbie, limi e ghiaie formano i “Depositi
alluvionali”. Durante il Cretacico è avvenuta la sedimentazione della piattaforma
carbonatica; successivamente la regione è
emersa.
In questo periodo, probabilmente, si sono
originate negli strati le pieghe e le faglie ed
il blocco calcareo assume l’aspetto di Horst
con i Graben localizzati nel Mar Adriatico e
nella Fossa bradanica, connessa agli squilibri isostatici provocati sia dalla tettogenesi appenninica che dalla presenza, nella
Fossa bradanica, di notevoli spessori di depositi a bassa densità.
Il sollevamento non è stato continuo ma a
sbalzi, anche se lievi; i gradoni con i sedimenti a carattere litorale, che si rinvengono
andando dalle Murge fino all’attuale linea
di riva, altro non sono che le piattaforme di abrasione originate
dall’azione del mare.
Suscitano particolare interesse i
solchi d’erosione torrentizia che
incidono più o meno profondamente i calcari: le gravine. Quella
di Ginosa si presenta di limitata
lunghezza, non molto incavata e
con un decorso nel tratto iniziale
da nord-ovest a sud-est. Circa l’origine si pensa che i solchi d’incisione in parola siano dovuti a
fanomeni di sovraimposizione. I
corsi d’acqua impostatisi sui depositi superficiali pilo-pleistocenici, dopo averli incisi, si sono approfonditi ed hanno eroso le rocce
sottostanti di natura calcarea.
Sicuramente tutto ciò è avvenuto in concomitanza di alcuni fattori quali le ultime fasi
del sollevamento regionale, l’esistenza di
faglie nel blocco calcareo e la presenza di
un periodo col clima più umido e piovoso di
quello attuale.
Al giorno d’oggi l’attività erosiva è limitata, in pratica, a rari e brevi periodi di intense precipitazioni atmosferiche.4
I dati forniti dal Parenzan corrispondono a
quelli che si vanno producendo sul territorio
e sulla Gravina di Ginosa con le campagne
in corso di ricerca preistorica sui luoghi in
oggetto.
Per meglio comprendere quello che si in
attualità
tende far conoscere è necessario
richiamare sull’argomento alcuni
punti già evidenziati.
Nell’Era Mesozoica, che è la terza
delle cinque Ere geologiche e che
dura centocinquantamilioni di anni, si formano le Murge pugliesi.
Nell’Era Cenozoica, che è successiva a quella Mesozoica e che dura
cinquanta milioni di anni, si formano i Continenti.
Nell’Era Neozoica, che dura tuttora da un milione di anni, e più
precisamente nel suo secondo
Periodo detto Pleistocne o anche
Paleolitico Medio o Mesolitico,
compare l’Uomo.
In questo periodo la presenza umana è
attestata nell’Asia, nell’Africa e nell’Europa.
Il tipo umano diffuso in tutta l’Europa è
l’Uomo di Neanderthal.
L’industria
umana
attribuita
all’Uomo di Neanderthal è quella
Musteriana.
Il Musteriano coincide, sul piano
paleontologico, con il Pleistocene
Medio o Paleolitico Medio
Mesolitico.
Nel Pleistocene Medio il territorio
e la Gravina di Ginosa sono già
idonei all’insediamento umano.
Gli
uomini
primitivi
del
Musteriano facevano molto uso
delle grotte. Pertanto l’Uomo di
Neanderthal, che è l’uomo primitivo del Musteriano, faceva molto
uso delle grotte.
I rinvenimenti del Musteriano
nella Gravina di Ginosa
Nell’Olocene, che è periodo successivo
al Pleistocene, l’Uomo di Neanderthal
si estingue, ed è sostituito dall’Homo
Sapiens, che è razza umana più evoluta
e, forse, già coesistente con quella neanderthaliana.
L’Uomo di Altamura, trovato in una
grotta della Murgia, è tra l’Uomo di
n. 2 - 23 gennaio 2016
Neanderthal e l’Homo Sapiens.
Il 9 ottobre 2012, alla XLVII Riunione
dell’Istituto Italiano di Preistoria e
Protostoria (IIPP), il Prof. Vincenzo
Stasolla, dell’Unversità degli Studi di
Bari, introduce l’apertura dei lavori e di-
ce: Quest’oggi, in occasione della XLVII
Riunione dell’Istituto Italiano di Preistoria
e Protostoria (IIPP), sta svolgendosi la
visita dei più illustri Paletnologi italiani
(Archeologi Preistorici) presso il Riparo
dell’Oscurusciuto, uno dei più importanti
siti preistorici in Europa meglio conservati, che ha visto l’uomo preistorico (specie Neanderthal) avvicendarsi da più di
25
cinquantacinque mila anni, sino ai
trentanove mila, per la propria sussistenza, mediante la caccia di animali di media e grossa taglia, e lo
sfruttamento della locale pietra per
la produzione di strumenti.
Il suo modo di vivere all’interno della sua “banda” è stato ricostruito
mediante i resti da lui abbandonati
e che ricoprivano il suo ricovero,
costellato da focolai a fossetta, ricolmo di materiale organico come
combustibile per la prolungata cottura e l’indispensabile riscaldamento e protezione da animali selvatici
che popolavano le nostre Gravine
nel Paleolitico Medio ( ...). Ginosa
diventa quindi protagonista di uno dei più
importanti eventi, garanti della Preistoria in
Italia…3
Dal 2009 l’Università di Siena (Dipartimento
di Scienze Ambientali “G. Scarfatti”, Unità
di Ricerca di Ecologia, Preistoria)
sta realizzando una campagna di ricerca preistorica nella Gravina di
Ginosa, in località Riparo dell’Oscurusciuto. I risultati ottenuti fino al
2015 sono riportati in questo testo, in
Appendice.6
______________
1
A ragione veduta la Gravina di
Ginosa è da considerare come un
vero “laboratorio” di geologia, paleontologia, archeologia preistorica
e antropologia, di richiamo internazionale. Ciò legittima l’aspirazione
al riconoscimento della Gravina di
Ginosa come “Patrimonio dell’umanità” da parte dell’Unesco.
2
Cfr. PARENZAN P., La Gravina di Ginosa.
op. cit.
3 Ivi, pag. 25.
Ivi, pp. 27-29.
4
5
Cfr. http: //www.piazzanews.it/puglia/ginosa/item/6506.l’iipp-in-vis...2010
6
Cfr. Il sito è riportato nella nota precedente oppure http: //www.fastionline.orgindex.
php?view-home
segue al prossimo numero
26
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
Attenzione alla contraffazione:
la lezione del Capitano Balestra
Gli alunni dell’I.C. Calò incontrano la Guardia di Finanza
Mercoledì 13 gennaio la Guardia di Finanza, nell’ambito del progetto sulla contraffazione promosso dal MISE, dal MIUR
e portato avanti dalla nostra scuola, ha
illustrato agli alunni dell’ I.C. Calò i pericoli della contraffazione. Il Capitano Carlo
Balestra di Martina Franca, accompagnato dall’Appuntato scelto Gianluca Resta,
ha esposto con un linguaggio preciso,
puntuale e molto chiaro i vari argomenti,
suscitando il vivo interesse di tutta la platea. Dopo averci salutati, ci ha spiegato
che la Guardia di Finanza è un corpo autonomo rispetto agli altri e che si occupa,
tra le altre cose, di sequestrare i prodotti
che non sono legali e che vanno distinti
in prodotti alterati e prodotti contraffatti.
La contraffazione consiste nella fabbricazione di prodotti da parte di chi non è legalmente autorizzato e ciò comporta una
frode ed un inganno verso il consumatore; l’alterazione, invece, consiste nella
modificazione parziale di un segno genuino, ottenuta mediante l’eliminazione o
l’aggiunta di elementi costitutivi marginali. I primi prodotti sono simili agli originali, gli altri invece sono completamente
differenti anche se all’apparenza uguali.
Quando la Guardia di Finanza sequestra
prodotti non nocivi, li destina alla Caritas
o ad altri enti caritatevoli, mentre quelli nocivi
vengono inceneriti o smaltiti. Rispondendo ad
una domanda sui prodotti cinesi contraffatti, il
Capitano ha affermato che la Cina è uno degli
Stati che maggiormente immette nel mercato
prodotti contraffatti perché le leggi vigenti in
quel Paese sono meno severe di quelle europee. Ha aggiungo che esiste un sistema di allerta rapida per i prodotti contraffatti che circolano nell’UE e che si chiama RAPEX; consiste
in un canale di informazione immediata tra gli
Stati membri e la Commissione europea che
serve ad identificare i prodotti pericolosi e a
ritirarli tempestivamente dal mercato europeo.
Il Capitano, inoltre, ci ha anche messi in guardia dalle banconote false raccomandandoci di
recarci all’Ufficio Postale o alla banca più vicini
per consegnare la banconota contraffatta in
modo tale da poter avviare le indagini che permetteranno di individuare i colpevoli e i luoghi
del reato.
A conclusione dell’interessante incontro, Siria, una nostra compagna, ha ringraziato il
Capitano per il suo intervento così chiaro e
indispensabile per imparare a tutelarsi come
consumatori e cittadini. Si è detta sicura che
noi ragazzi, grazie ad una presa di coscienza consapevole e alla formazione avviata in
questi mesi da Istituzioni come la Scuola e la
Guardia di Finanza, saremo in grado di vivere
in un mondo “completamente originale”.
Grazie Capitano e buon lavoro.
Nicola Frascati
Classe 3ª A Scuola secondaria I grado “G.
Calò” – Ginosa (TA)
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
27
“CI SONO COSE CHE DURANO UN ATTIMO ,
MA CHE RESTANO PER SEMPRE”
Donare il sangue è una di queste. Donare
il sangue è un gesto semplice e indolore,
che dura un attimo ma che può valere una
vita. Nella vita di tutti noi capita di dover
affrontare delle “prime volte” quelle situazioni nuove che ci spaventavano, ma che
poi ci regalano grandi emozioni. La donazione di sangue è proprio una di queste ed
è importante sottolineare che tale piccolo,
grande gesto può fare la differenza, per
gli altri come per noi stessi. E’ un gesto
che, la prima volta, può far paura, ma che
poi darà la soddisfazione e la gioia di fare qualcosa di veramente utile. AVIS è un
Associazione con una grande storia, con
valori che sono validi ancora oggi e per
questo motivo non ha paura di sfidare il futuro. Per farlo al meglio ha bisogno di te :
entra anche tu a far parte di AVIS, la prima
volta è per sempre!
Marisa Tocci
AVIS Ginosa e Marina di Ginosa
Passeri della Cia sul sequestro di pane,
focaccia e bruschette al carbone vegetale
Taranto – “Sulla questione legata alle frodi
e alla contraffazione non va abbassata la
guardia perché i produttori agricoli e i consumatori sono tra i più penalizzati. Per i
produttori agricoli che lavorano ogni giorno
sull’eccellenza si tratta di un danno economico e di immagine inaccettabile”.
È questo il commento del presidente
provinciale della Cia Confederazione
italiana Agricoltori di Taranto Francesco
Passeri all’indomani del sequestro del pane,
focaccia e bruschette al carbone vegetale.
L’operazione condotta dalla Guardia
Forestale del comando regionale di Bari ha
portato al sequestro in diverse province pugliesi di tali prodotti che venivano reclamizzati esaltandone la digeribilità ma, al contrario, procuravano disturbi gastrointestinali;
in barba ai divieti imposti dalla legislazione
comunitaria e nazionale nel processo di produzione di pane, focaccia e bruschette venivano utilizzati additivi chimici non autorizzati
dalla legge e, più precisamente, il colorante
E153 carbone vegetale.
“Ancora una volta l’agroalimentare deve fare
i conti con simili situazioni – ha continuato
Passeri – Il sequestro operato in tutta la
Puglia conferma come le nostre eccellenze, oltre a difendersi dalla agropirateria e
contraffazione sui mercati esteri, deve difendersi anche da ciò che viene posto da certe
aziende sul mercato nazionale. In nome del
profitto e del facile guadagno nessuno si fa
scrupoli di danneggiare la salute dei consumatori e l’immagine dei nostri prodotti. Le
nostre eccellenze agroalimentari fanno gola
in molti sensi”.
Occorre dunque rafforzare la sicurezza alimentare attraverso la piena tracciabilità dei prodotti
e delle materie prime e, più in generale, rafforzando la tutela del territorio e della sua identità.
Il rafforzamento della legalità è importante per
salvaguardare il mercato agroalimentare e la
salute dei consumatori.
“Un plauso, dunque, va alla Guardia Forestale
del comando regionale della Puglia per avere
scoperto e sequestrato tali prodotti – ha concluso il presidente provincia della Cia – La
guardia, dunque, non va abbassata perché
occorre tutelare e garantire l’intera filiera, sia
a vantaggio dei consumatori che dei produttori.
La Cia valuterà la possibilità di costituirsi parte
civile in un eventuale processo.
A cura di Mino Noia
28
n. 2 - 23 gennaio 2016
RICERCA & FORMAZIONE
La Persona, l’Imprenditore…
le Opportunità
“Oggi si dice che tante cose non si possono fare perché mancano i soldi. Eppure il
denaro c’è sempre per fare alcune cose e
mancano per farne altre, ad esempio il denaro per acquistare armi si trova. Per fare
le guerre, per poi fare operazioni finanziarie senza scrupoli si trova. Si sottolineano molto i soldi che mancano per creare
lavoro, per investire in conoscenza nei
talenti, per progettare un nuovo welfare e
per salvaguardare l’ambiente. Il vero problema non sono i soldi ma le persone, non
possiamo chiedere ai soldi quello che solo
le persone possono fare o creare. I soldi
da soli non creano sviluppo, per creare
sviluppo occorrono persone che hanno il
coraggio di prendere iniziative”.
Papa Francesco
Il mondo cambia molto più velocemente
della nostra mentalità e, di conseguenza,
sistemi sociali e organizzazioni accusano
ritardi e restano indietro vittime di un’inerzia alla quale è difficile porvi rimedio.
L’assenza di una cultura imprenditoriale
nelle aziende ha fatto e farà ancora molte
più vittime della stessa crisi, inoltre contribuisce a far aumentare il divario tra il nord
e il sud del paese.
Il turismo e le piccole realtà artigianali si
stanno spostando sempre più su una gestione imprenditoriale. Non sono più possibili improvvisazioni. In qualsiasi campo
lavorativo, se alla base non c’è un minimo
di preparazione sulla persona, prima ancora che sull’imprenditore. Ora, è evidente
che c’è un lavoro da fare e dei paradigmi
da cambiare.
Il primo cambio di paradigma consiste
nel formare la persona a una mentalità
imprenditoriale che le consenta poi di poter cogliere le opportunità che il territorio
offre. Ad esempio, vi sono fondi regionali o europei a disposizione per progetti di
vario genere, finalizzati all’occupazione,
redatti anche bene ma che però non prevedono la crescita prima della persona e
dell’imprenditore dopo; di solito avviene
il contrario. La mancanza di un’adeguata formazione porta queste
aspiranti aziende a un
sicuro insuccesso, con
il conseguente spreco
di denaro pubblico.
Non so se sia del tutto vero, ma spesso i ragionamenti degli adulti vertono essenzialmente sulla mancanza di idee e di coraggio dei
giovani nel prendere iniziative. Anche
quando alcuni di loro decidono di mettersi sul mercato, non fanno altro che
copiare. Un segno evidente dei giovani
del nostro tempo lo si nota nel campo
della musica: assistiamo a un proliferare di cover band; ossia gruppi musicali
che riproducono, anche fedelmente, brani scritti da artisti affermati. Insomma,
non s’intravedono nuovi progetti e idee
originali come in passato. Però, a onor
del vero, non credo sia tutta colpa dei
giovani, il problema va ricercato anche
nella famiglia. La famiglia, per il proprio figlio, continua a desiderare il posto
fisso, scoraggiandolo così anche qualora
egli volesse intraprendere una qualsiasi
iniziativa.
Con questo tipo di mentalità, il nostro
territorio è penalizzato più di altri; anzi, direi autopenalizzato: veniamo da
un sessantennio di cultura del “salario
fisso”; però, basta spostarsi nel barese,
che le cose cambiano: l’approccio al
mercato è sicuramente più dinamico e
fiorente. Da noi l’Italsider (oggi Ilva)
ha portato sì il lavoro ma ha anche inquinato pesantemente l’intero golfo di
Taranto e d’intorni e nello stesso tempo
ha inibito l’iniziativa privata, soprattutto
nel turismo e nell’agricoltura che sono
poi le due principali vocazioni della nostra terra. Perfino i proprietari terrieri (i
metal mezzadri) sono andati a lavorare
nel fomoso “siderurgico”, anziché coltivare i propri terreni e dare un naturale
sviluppo occupazionale, nel rispetto e
tutela dell’ambiente.
Questa è una delle tante scelte della politica che nel tempo si è dimostrata dannosa, invece che proficua per la gente.
La politica, si dice, dovrebbe creare le
opportunità affinchè l’iniziativa privata
sia messa nelle condizioni di originare posti
di lavoro, ma sappiamo tutti che i politici si
muovono un po’ (e male, secondo me) soltanto
in funzione di appuntamenti elettorali, mentre
gli imprenditori (quelli veri) lavorano sempre
e sono proiettati nel futuro.
In un mondo che cambia così repentinamente,
dicevo, c’è bisogno di gente più coraggiosa e
disposta a cambiare vecchi paradigmi e convinzioni ormai superate. Oggi c’è bisogno di
gente che abbia voglia di saperne di più, di imparare di più e prepararsi meglio in ogni ambito della vita. In altre parole: c’è bisogno di
formazione. Di questa parola che se ne fa largo
uso e abuso, ma sono ancora pochi quelli che
praticano davvero questa benedetta formazione.
Sono anni ormai che frequento corsi formativi
di livello, da cui ho tratto benefici inaspettati,
ed è per questo motivo che da un po’ di tempo
io stesso conduco dei corsi nelle varie aziende
e in alcune scuole del territorio. La sostanza
del mio messaggio è rivolta principalmente alla persona: allo sviluppo delle sue potezialità e
talenti, alla sua crescita imprenditoriale, a informarla sulle opportunità offerte dai vari enti
pubblici e su come attingere a sistemi finanziari agevolati, per la creazione di nuove imprese.
Per tutto questo ho cercato anche un supporto
da parte della politica locale cui inspiegabilmente ha palesato un totale disinteresse.
La politica nostrana, come del resto quella
nazionale, preferisce fare qualcosa di visibile
(anche se a volte inutile), ma conveniente per
sé, in termini elettorali, piuttosto che investire
sul miglioramento sociale ed economico della persona, come giustamente ha detto Papa
Francesco: “I soldi da soli non creano sviluppo; per creare sviluppo, occorrono persone
che hanno il coraggio di prendere iniziative”.
Naturalmente non si può e non si deve incolpare di tutto la politica, anche noi cittadini siamo
in parte corresponsabili di questa realtà sociale
poco edificante, dovuta essenzialmente, a mio
avviso, al fatto che abbiamo smesso di sognare
e perso un bel po’ di coraggio: due fattori indispensabili per il nostro miglioramento e la nostra crescita. I sogni e gli obiettivi, unitamente
alla conoscenza, sono il miglior carburante
della vita.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it
n. 2 - 23 gennaio 2016
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n. 2 - 23 gennaio 2016
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n. 2 - 23 gennaio 2016
31
La cartolina di
Michele Cassano
vano o si facevano di rado.
La morale è che questa fontana dopo i
70.000.00 € spesi, è in stato di abbandono da
[email protected]
C’ERA UNA VOLTA
LA FONTANA
Come tutti i paesi che si rispettino , generalmente nella piazza grande o piazzetta caratteristica , c’è una fontana .
Piccola o grande che sia abbelliva quel luogo che poteva essere anche luogo di incontri.
Anche Ginosa rientrava in questa categoria
. Infatti a Ginosa c’era la fontana in Piazza
Marconi se pur semplice : vasca con al centro fungo dove scorreva l’acqua.
Poi, quando fu fatto il nuovo monumento ai
caduti di guerra, la fontana fu spostata in
Piazza Nusco per abbellire quell’area adia-
cente all’istituto San Giovanni Bosco.
Durante tutto il periodo in cui è stata ubicata lì, ha funzionato pochissimo tempo.
Per meglio attrezzare la Piazza , fu deciso di spostarla nuovamente, sia per
porre in quello spazio alcuni giochi per
bambini sia per ridare valore a un cimelio. I politici hanno deciso di ubicare la
fontana al lato di Piazza Nusco, vicino
alla struttura madonnina .
Progetto sublime , elogiabile , bel progetto , gioco d’acqua , prato e piante ornamentali per un costo si circa
70.000.00 € .
I primi mesi ha funzionato mentre alcuni
mesi rimaneva chiusa .
Il prato i fiori , le piante , incominciavano
ad aver bisogno di cure che non si face-
oltre un anno .
Erbacce, piante secche, fontana che non svolge la sua funzione di bellezza di piazza .
Ci chiediamo è possibile che si spendano tanti
soldi per fare un’opera pubblica e poi la si lascia al proprio destino di usura e di inefficienza
.
Quando si realizza un’opera pubblica, nella
progettazione non è prevista anche la manutenzione?
O si spendono soldi tanto “per”? Se al centro del paese si realizza un’opera che viene
lasciata in completo abbandono, dove tutti la
possono vedere poiché situata in strada principale e quindi chiunque arrivi a Ginosa è costretto a passare di lì , che idea si fanno della
nostra Città?
Quei soldi non si potevano usare per altra destinazione, magari più attinenti alla comunità
che ne ha tanto bisogno? Domanda che i cittadini si pongono a cui non sanno dare una risposta. La fontana ormai fuori uso la si poteva
gettare insieme ai marmi delle lapidi disusate
?
Giaceva anche lei tra i defunti .
Questa è una vera dimostrazione che le cose
che vengono realizzate , come opere pubbliche, non vengono valorizzate, ma unica preoccupazione di fare spendere quanto più è
possibile e poi lasciata ad abbandono totale .
32
il racconto
n. 2 - 23 gennaio 2016
Nino Mele: “Il tempo che fu”
racconto di una vita da ferroviere5
Lettera ad
una
signorina
Cara signorina,
ti penso sempre anche dopo venti anni dal tuo arrivo a Luino. La
nostra è stata una indimenticabile avventura.
Ma prima di proseguire sarà meglio che spieghi bene il nostro rapporto e chi tu sia. Non
vorrei che si pensasse di me come uomo infedele che circuisce le giovani fanciulle. Sei una
locomotiva a vapore classe 1922, all’ anagrafe
ferroviaria Loc. 625116. Si ! Una macchina ferroviaria. E allora, diranno alcuni, che c’entra la
“ signorina “? C’entra, perché i ferrovieri di
quegli anni ti affibbiarono quel grazioso nomignolo per via della tua struttura elegante e leggera e per quell’ancheggiare con il tender allorché sfrecciavi sui binari ad oltre 120 orari. In
una fredda mattina del gennaio 1984 ti trovammo nella stazione ancora calda del tuo viaggio
da Cremona e carica di neve. Gli appassionati
vennero a fotografarti da ogni parte della Lombardia e tu, vanitosetta, ti lasciasti immortalare
, con un pizzico di civetteria. Fosti svestita,
pardon , smontata tutta in migliaia di pezzi, fotografati e catalogati, per non avere sorprese
all’atto della tua ricomposizione. Tonnellate di
sabbia al quarzo, sparate con apposita macchina idrosabbiatrice ti tolsero di dosso incrostazioni che ti portavi da oltre sessant’anni.
Dopo un anno di restauro, riverniciata, lucidata
ed applaudita dalle scolaresche di Luino, uscisti dalla officina ferroviaria e collocata in piazza Marconi. Per te fu inventata la” Festa dei
trasporti “. Ricordi quanta gente in quel 29 giugno 1985 e negli anni successivi? Idrovolanti,
aerei di varie nazioni con il “ Trofeo Attilio Baldioli “ per onorare un illustre luinese pioniere
dell’aviazione civile. Ricordi la esibizione sul
lago del Canadair? E poi il battello a vapore
Piemonte, carrozze sontuose a due, tre, quattro cavalli, auto, moto, bici, mongolfiere, mostre, dibattiti, il primo modello del Pendolino
carrozzato Pininfarina, annullo postale, cartoli-
ne rievocative e paracadutisti. Anche i
comuni di Maccagno, Germignaga e
Montegrino hanno preso parte ai tuoi festeggiamenti. Tutto ciò costituiva un affascinante contorno alla “Festa dei Trasporti “. E per essa Luino fu conosciuta
in mezza Europa, con grande risalto dato dalla stampa nazionale ed estera, come affermato ufficialmente dalla Giunta
Comunale. In tuo onore fu lanciato un
concorso cittadino intitolato “ Balconi e
finestre fiorite “ per rendere la città più
accogliente. L’associazione commercianti coniò lo slogan “ Operazione cortesia “. Nel 1987 conferenza a Milano
presso il Circolo della stampa. Mediaset
inserisce la festa dei trasporti in una trasmissione di canale 5 intitolata “Cadillac”. Perfino Berlusconi (non ancora politico) venne a Luino in quell’anno accompagnato da Celentano e Massimo
Boldi. Insomma si pensava alla tua festa
come un grosso richiamo per sostenere
il turismo da queste parti. Banche, grandi sponsor, ministero del Turismo, regione e provincia erogarono sostanziosi
contributi. Poi qualcuno in modo assurdo
ed autolesionistico ha deciso il tuo declino. Forse per incapacità. Mentre i privati
allestiscono in città manifestazioni il cui
successo cresce anno dopo anno, nel
pubblico, invece, c’è chi ha deciso di
sopprimere Locoemozioni. Ma tu non
conosci i politici. Loro sono fatti così ,un
po’ come te che emetti fumo. Solo che tu
il fumo lo produci per poter viaggiare e
vivere, loro lo vendono per sopravvivere
. Per fortuna il gruppo di volontari, che ti
ha restaurato, ti ha anche riscattato, pagando di tasca propria diversi milioni alle
FS, altrimenti saresti finita rottamata.
Ora giaci triste e silenziosa nell’ ex officina svizzera, presso la stazione di Luino.
Posso esprimerti un desiderio? Forse è
da favola . Vorrei che da quella officina
un giorno si levasse il tuo fischio emesso da quel meccanismo a vapore tutto in
ottone che nel 1984 un pensionato, che ora
non è più fra noi , pulì e lucidò con tanto
amore da farlo suonare soffiando con la sola bocca. Cara signorina, facci risentire
quel fischio brillante e pungente come
quando correvi nelle pianure d’Italia . Anche se sei spenta e senza guida chissà che
un buon fantasma non manovri quella leva
per segnalare che a Luino sarebbe meglio
pensare di più ai pubblici interessi attivandosi per turismo che dia lavoro e risollevi la
nostra economia.
Tuo per sempre
Nino Mele
*****
L’ARTISTA E
L’ ASSESSORE
FERROVIERE
Il centenario della nascita dell’ artista Franco Rognoni (1913 - 2013), ricordato lo scorso 20 settembre nel palazzo comunale di
Luino, mi ha riportato indietro di un trentennio. Era l’ estate del 1985 e si era appena
conclusa la prima “Giornata dei Trasporti d’
Epoca”.
Un evento stimolato tre anni prima da un altro centenario, quello della linea ferroviaria
di Luino e della sua stazione (18 novembre
1882). Era nata l’idea di portare in città una
locomotiva a vapore per farne un monumento alla storia ferroviaria. A restauro avvenuto la macchina fu collocata in piazza
Marconi e prese il via la festa dei trasporti
(30 giugno 1985). Un successo insperato,
un ritorno al passato con treni a vapore
delle Fs, Ffs, e FnM, battello “Piemonte”
anche lui a vapore”, auto e moto storiche,
aerei d’ epoca (biplani d’anteguerra
1915/1918), idrovolanti degli anni ‘30 e mostre varie. Il fascino dell’ evento non sfuggì
al gusto ed intuito del pittore Franco Rognoni, il quale alcuni giorni dopo volle incontrare il sottoscritto, ideatore e responsabile della manifestazione. Mi partecipò il
suo entusiasmo incoraggiandomi alla pro
il racconto
secuzione di quell’ appuntamento. Rognoni volle saperne di più
per la edizione dell’ anno successivo. Il prossimo manifesto- promise con entusiasmo- ve lo preparerò io. Ma come -chiesi quasi
scandalizzato- maestro, io dovrei far dissacrare la sua arte facendola incollare sui cartelloni pubblicitari o sui muri di Luino ed altre
località? E Rognoni replicò insistendo: non si preoccupi. Una copia di quei manifesti attualmente è esposta sulle scale del municipio. Anzi -aggiunse- voglio dare un mio contributo tangibile alle
spese della prossima edizione, offrendo alla città di Luino alcune
litografie, che potrete distribuire, ricavandone qualcosa. Ne furono
consegnate trenta copie, numerate progressivamente dedicate alle auto “Bugatti”. Riportavano una figura femminile con cappellino
stile charleston ( i tempi delle nostre nonne) con un cenno di scritta, quasi da entusiasta writer, “W la Bugatti”. Il maestro Rognoni
volle anche gratificarmi con una litografia, la n. XII / XXX “...per
Giovanni Mele-scrisse di suo pugno- 29 giugno 1986”. Non ho mai
dimenticato quel colloquio, io assessore ai trasporti di Luino e lui
“...un cantastorie moderno, magari, se vuoi, un cantastorie raffinato che racconta agli uomini storie di altri uomini» come diceva di
se stesso (Il Corriere del Verbano del 17 marzo 1999), io pugliese
e lui milanese, entrambi innamorati di Luino. Quell’incontro avvenuto nel 1985 lo ricordo sempre come “L’ artista e il ferroviere”.
Franco Rognoni fu una delle tre personalità che diedero il viatico
alla festa (chiamata poi Locoemozioni) insieme al prof. Francesco
Ogliari, storico dei trasporti, presidente del Museo della Tecnica e
della Scienza di Milano, mio Mentore fina dalla prima ora ed al
dott. Gaetano Cortesi, presidente della Banca Popolare di Luino
che elergì un cospicuo contributo, già ad dell’ Alfa Romeo e della
Franco Tosi, industria di Legnano (di cui mio padre fu dipendente
presso il cantiere navale di Taranto). Tutti e tre credettero in una
iniziativa appena avviata, che negli anni successivi avrebbe richiamato a Luino migliaia di appassionati anche dall’ estero, provando le emozioni delle acrobazie aeree sullo specchio del lago
Maggiore, con il “Trofeo Attilio Baldioli” un luinese pioniere dell’
aviazione civile, il fascino delle carrozze a cavallo che sfilavano
per le vie cittadine, il volo delle mongolfiere, il raduno delle auto
Bugatti o delle Ferrari provenienti da tutta Italia. Peccato che ora
tutto sia finito, nonostante l’ entusiasmo di Franco Rognoni.
*****
Un secolo di Stazione
18 novembre 1882
18 novembre 1982
“Il centenario nonn è come il terremoto, imprevisto; arriva sempre
con cento anni di preavviso”.
Così era scritto nella presentazione del volume rievocativo redatto
dai ferrovieri italiani e svizzeri per il genetliaco dell’impianto ferroviario sul lago Maggiore.
Un secolo trascorso viene sempre rievocato con grandi festeggiamenti. Se poi si tratta di una strut-tura voluta da nazioni come Italia, Svizeera e Germania si è obbligati ai fasti celebrativi con la
par-tecipazione di organismi internazionali, autorità politiche e
territoriali, mondo della stampa e popo-lazioni del territorio.
n. 2 - 23 gennaio 2016
33
In simile ricorrenza il sottoscritto ha avuto l’ onore di essere presente come dipendente delle Fer-rovie dello Stato e parteciparvi come
assessore ai trasporti del comune di Luino che Piero Chiara, accettando il nostro invito alla partecipazione del volume “I CENTO ANNI
DELLA STAZIONE IN-TERNAZIONALE DI LUINO”, descriveva
così:”Fino all’ apertura della Galleria del Gottardo e alla costruzione
della linea ferroviaria, Luino era stato un paesello di pescatori e contadini, un luogo senza storia ….un piccolo mercato delle valli adiacenti, con qualche signorotto come i Marliani e più tardi i Crivelli, i
Castiglioni, i Pellegrini, insediati nelle ville. La stazione , grande come quella di Torino e forse più, parve la promessa di un grande avvenire…..”
Ecco, in quel giorno del centenario Luino si sentiva gratificata dalla
storia e dal prestigio del suo scalo di importanza europea.
Fu l’ occasione per dare al sottoscritto la possibilità di chiedere ed
ottenere dalle Fs una locomoti-va a vapore da troneggiare in città, il
cui arrivo, nell’ inverno del 1984, è descritto nella “Lettera ad una signorina”, nome affibiata dai macchinisti degli anni venti del secolo
scorso, loocomotiva del 1922 costruita nelle officine dell’ Ansaldo di
Genova.
E venne “LA FESTA DEI TRASPORTI” (detta, poi, LOCOEMOZIONI)
(Lo scrittore Piero Chiara, figlio di un ispettore di dogana in servizio
presso la stazione di Luino, da bambino, accompagnando il padre,
ha frequentato molto spesso la grande stazione)
*****
LA STAZIONE
ILLUMINATA A GAS
(LUINO 1883)
Quindici mesi dopo la sua inaugurazione la stazione di Luino fu dotata
di 350 lampade a “gaz “ di cui solo 100 si accenderanno nelle prime
sere. Ne dava notizia il Corriere del Verbano di mercoledì 27 febbraio
1884. Le luci furono collocate “…nelle sale di aspetto di I – II –III Classe, negli Uffici, negli atrii, sul piazzale, vi sono 24 fiamme nella sala del
Buffet e 88 fiamme sotto la tettoia e tre lampade a sistema Siemens
nella sala visita bagagli (oggi salone doganale,ndr).
Il settimanale di Luino ci informa anche sulla ditta che ha eseguito i lavori per la costruzione del “ gazometro di Luino “ e per l’impianto nella
stazione: ” La luce è bella e chiara, gli apparecchi molti ed eleganti, i
meccanismi perfetti, confermanti la bella fama che gode la distinta Ditta dei Fratelli Badoni di Lecco. ( essi e il)…..sig. cav. Giovanni Bolla
(1°) Capo Stazione di Luino, ispezionarono ad una ad una le lampade
accese a gaz constatando la perfetta esecuzione dei lavori…Dopo le
prove, nella grande sala del Buffet, l’egregio signor Antonio Badoni, ricevette le felicitazioni dei predetti signori e degli amici, alle quali rispose ringraziando ed offrendo alcune bottiglie di Sciampagna…”
Di recente il salone doganale della nostra stazione è sottoposto ad
una corposa azione di maquillage. Le lampade lasciano un pò a desiderare. Saranno risistemate o rimpiangeremo le romantiche “ fiamme
a gaz “ di fine ottocento?
Continua al prossimo numero
34
n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
Le basole della discordia ( o della vergogna?)
Al Commissario Prefettizio
Dott.ssa Malgari Trematerra
Al Segretario Generale
Dott. Domenico Carlucci
Al Responsabile VI Settore
Area LL. PP. - Ambiente
Ing. Giovanni Zigrino
Comune di Ginosa
Oggetto: Richiesta di accesso alla documentazione tecnica dell’intervento di ribasolatura del Centro
Storico (Corso Vittorio Emanuele II)
Il sottoscritto Raffaele Calabrese, nato a Castellaneta
il 25/01/1977 e residente in Ginosa alla via Roma
132, in qualità di responsabile cittadino del movimento politico Forza Ginosa e Marina di Ginosa, preso
atto dello stato in cui si presenta la pavimentazione
stradale di Corso di Vittorio Emanuele II, con cedimenti in più punti e basole danneggiate e lesionate,
considerato che i lavori di rifacimento della pavimentazione su suddetta via sono stati ultimati da solo
cinque anni, chiede di poter visionare e di ottenere
una copia della documentazione tecnica riguardante
l’intervento di ribasolatura del Centro Storico, ed in
particolare gli elaborati progettuali, il capitolato speciale d’appalto, il certificato di regolare esecuzione
e il collaudo dell’opera. Lo scrivente, invita codesta
Amministrazione ad accertare eventuali responsabilità e ad adoperarsi celermente per il ripristino dello
stato dei luoghi. In attesa di un riscontro, l’occasione
è gradita per porgere cordiali saluti.
Si allega documentazione fotografica.
Ginosa, 7 Gennaio 2016
Ing. Raffaele Calabrese
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
35
Nell’anno del Giubileo
Dalla A alla Z - Testo Biblico: Levitico 25.
Prima puntata
Laterza: “Conclusa
la XI° edizione del
“Presepe vivente
OSMAIR”
Si è conclusa a Laterza la XI° edizione del “Presepe
Vivente OSMAIRM”. Una manifestazione ricca, che ha visto coinvolto quest’anno il centro storico con
i suoi abitanti, i dipendenti dell’OSMAIRM e i
suoi ragazzi. Naturalmente il tutto presentato da
Angelo Showman. Un’edizione ricca che ha visto; Babbo Natale, la Befana, il trenino magico,
Gesù, Giuseppe, Maria, angeli , pastori e asinelli, insomma non mancava assolutamente nulla. Per concludere in bellezza, ospite d’onore il
Vescovo Mons. Claudio Maniago della Diocesi
di Castellaneta, che ha ammirato per la prima
volta una delle rappresentazioni più antiche al
mondo, “la nascita del nostro Salvatore Gesù”,
una rappresentazione unica nel suo genere.
Concludendo fuochi d’artificio, pettole, dolci e vin
brulé tutto completamente offerto dall’OSMAIRM.
Perché come è stato ribadito più volte, “l’OSMAIRM può, con tutto l’amore che c’è”!
Maria Carmela Olivari
Prima di parlare del Giubileo, parleremo del 7° anno di riposo: shabbàth
shabbathòwn, (Lev. 25,4), cioè “sabato di completo riposo”, perché la
terra doveva essere lasciata in riposo, da ricordare che l’Eterno creò i Cieli
e la Terra, e il “settimo giorno si riposò”. (Gen.2,2). Non si doveva arare,
né seminare il campo. Sarà un “shenàh shabathòwn, (Lev.25,5), cioè:
“anno di completo riposo”, che doveva essere strettamente osservato.
Non si doveva, coltivare, mietere o vendemmiare, né potare la vigna o gli
ulivi. Questo anno di riposo per la terra, aveva inizio dopo “la festa delle
capanne”, o della raccolta, nel 7° mese di (Ethanim o Tishri), quindi, al
termine della raccolta dei frutti della terra. Ovviamente, il riposo e l’esonero
dal lavoro era esteso a tutti gli operai, ai servi=schiavi, ai nativi e forestieri,
e al bestiame. Questo “shenàh ashshebà”, che significa settimo anno,
doveva essere celebrato fedelmente ogni sette anni. L’ordine dell’Eterno
era, che ciò che la terra produceva spontaneamente in quell’anno, doveva
servire da nutrimento a tutti. “Per sei anni seminerai la tua terra e ne
raccoglierai i frutti; ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere
incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna
mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e dei
tuoi ulivi”. (Es. 23:10, 11 e Lev.25,6,7). “Per sei anni seminerai la tua terra
e ne raccoglierai i frutti;
ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo
popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che
rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e de’ tuoi ulivi. Per sei giorni farai
il tuo lavoro; ma il settimo giorno ti riposerai, affinché il tuo bue e il tuo
asino possano riposarsi, e il figliuolo della tua serva e il forestiero possano
riprender fiato.
Esodo 23:10- 2
Dio stesso avrebbe reso possibile osservare il riposo, (V.21) perché
avrebbe concesso un raccolto più abbondante. “Voi metterete in pratica
le mie leggi, e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete, e
abiterete il paese in sicurtà. La terra produrrà i suoi frutti, voi ne
mangerete a sazietà e abiterete in essa in sicurtà E se dite: - Che
mangeremo il settimo anno, giacché non semineremo e non faremo
la nostra raccolta? Io disporrò che la mia benedizione venga su voi il
sesto anno, ed esso vi darà una raccolta per tre anni. E l’ottavo anno
seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno;
mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova”. (Lev.
25:18-22).
Così era solennemente stabilito dal Signore. Però a questa benedizione,
era legato un ordine perentorio, da osservare nell’Anno del Giubileo, cioè:
rimettere tutti i debiti e rimandare liberi coloro che si erano resi schiavi a
causa di debiti, in completo affrancamento.
IL GIUBILEO
La radice Ebraica è Jowbèl, che significa grido di gioia. Il termine Jowbèl
deriva da Jobel=corno d’ariete, che veniva suonato forte all’apertura
dell’anno Giubilare. Il corno d’ariete è “lo shofar, che doveva essere
suonato anche in ogni festa solenne in Israele.
In quel giorno, “lo shofar”
doveva squillare per tutte le città e
paesi d’Israele, per annunciare e scandire l’inizio cronologico dell’Anno del
Giubileo, detto poi, in seguito: shenàh hash-shemittàh , (Lev.25,9), cioè:
”l’Anno della Remissione”, perché in quell’anno tutti i debiti dovevano
essere rimessi, quindi un anno sacro per tutto il popolo d’Israele. Da ciò
assume il grande significato: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li
rimettiamo (o li abbiamo rimessi) ai nostri debitori”. Con la clausola
penalizzante, che Gesù avverte: “Poiché se voi perdonate agli uomini i loro
falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate
agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli”. Mat. 6:14,15
Il Giubileo era detto “Anno sabbatico”, e anche “Anno di
Liberazione”. Esso avveniva dopo
sette cicli di anni; (7x7=49), ogni 49
anni, alla fine del quarantanovesimo
anno, e aveva inizio il decimo
giorno del settimo mese, il Tshri,
detto anche Ethanim, che ricadeva proprio nello stesso giorno de:
“le grandi Espiazioni”, (Lev.16), cioè: il giorno in cui il sommo
sacerdote entrava nel luogo Santissimo, facendo l’espiazione per
tutto il popolo, (una volta all’anno). “Poiché in quel giorno si farà
l’espiazione per voi, affin di purificarvi; voi sarete purificati da
tutti i vostri peccati, davanti all’Eterno. È per voi un sabato di
riposo solenne, e voi umilierete le anime vostre; è una legge
perpetua”. (Lev. 16:31). Tutto rispecchia il piano divino di salvezza
e di Redenzione, che Dio aveva preparato mediante il Suo figliuolo
Gesù Cristo. Ciò era prefigura di un altro Sommo Sacerdote,
Cristo, che doveva espiare i nostri peccati sulla croce, (Eb.9,1115). Il Giubileo contiene diversi aspetti di grande valore teologico, che
rispecchiano l’Opera di salvezza in Gesù Cristo, quali: il Riposo, il
Riscatto, la Liberazione, la Remissione, il Garante (Goel, parente
prossimo), l’Espiazione, la Redenzione, l’Anno di Grazia. Sono
aspetti, questi, che costituiscono: “I grandi temi del Giubileo”, che
in seguito dovremo sviluppare e considerare.
Originariamente il Giubileo o anno Sabbatico, aveva un valore
economico–sociale, di grande rilevanza etico-morale. Con l’apertura
del Giubileo, s’intendeva riequilibrare sostanzialmente il divario
esistente tra ricchi e poveri, a causa dell’indebitamento di questi
ultimi, e venire nuovamente in possesso di quei beni perduti, case,
terreni o persone ridotte in schiavitù. Esso doveva essere celebrato
ogni 50 anni in onore all’Eterno, e doveva essere un Anno di
Remissione, un Anno di Grazia, di Riscatto e di Liberazione di tutte
le persone indebitate e cadute in miseria. In definitiva, il Giubileo
doveva essere un Anno di Recupero della dignità umana, e un
Condono totale di ogni debito. Dunque lo scopo fondamentale del
Giubileo, era la liberazione degli Ebrei caduti in miseria, per debiti,
e ridotti in schiavitù;
riscatto delle proprietà, terreni, case, persone, che nel corso degli
anni precedenti erano alienate, perdute, potevano, per diritto,
rientrare ciascuno in possesso delle loro proprietà; un riequilibrio
sociale per ritornare tutti in parità, perché in Israele, quale popolo di
Dio, non ci dovevano essere poveri, nè disparità o sperequazioni di
sorta;
ristabilimento della giustizia, perché nel corso degli anni alcuni,
non tenendo conto delle severe ammonizioni contemplate nella
Legge, ne facevano abuso contro i loro stessi fratelli.
Inoltre, il Giubileo doveva ricordare agli Ebrei, che il padrone della
terra è Dio, (vedi v.21) e loro erano soltanto amministratori al servizio
di Dio, quale Unico proprietario. Infatti è utile sapere che l’Ebraico
non ha verbo “avere”, tutto è di Dio. “Al Signore appartiene la Terra,
e tutto ciò ch’è in essa”. (Sal.24, 1). Quanto sarebbe bello se una
tale condivisione, un tale GIUBILEO si celebrasse in tutte le Nazioni
mondo, in favore di tutti i miseri, i poveri, i diseredati, i senza tetto,
e porre fine a tutti gli abusi,soprusi, imbrogli ricatti e, disuguaglianze
sociali.
(Continua al prossimo numero)
Giuseppe Pizzulli
giuseppe.pizzulli@alice it
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n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
Verde pubblico e “decoro urbano”: eppur si muove!
Fermate le cattive pratiche nella
gestione del verde pubblico
Il decoro cittadino è sotto attacco anche da parte degli incivili: getto abusivo di rifiuti ovunque. E’ un Far West!
Sembra che sia in atto un progetto di smantellamento dell’arredo
urbano. O meglio, si constata una critica relazione tra uomo e ambiente.
Le impronte rivengono
dalle istantanee di ciò
che sta accadendo soprattutto nel centro cittadino. Sono sotto attacco
le piante ornamentali
nelle centralissime vie
Matteotti e Tagliamento,
nonché di Corso Vittorio
Emanuele.
Vengono
bombardate le strade che vi gravitano attorno da getto abusivo di
rifiuti. Per dirla come faceva lo show men Enrico Montesano quando impersonava la vecchia zitella inglese: Ginosa, si presenta molto pittoresca. Vi sono ben ventuno aiuole che sono state private di
alberi della specie di Acacia, imponenti testimoni di longevità settantennale. Non è noto perché nei mesi scorsi sono stati tagliati
quelli che vi dimoravano. Si ipotizza per attacco di qualche batterio,
per vetustà o seccamento naturale, oppure per fastidio a qualcosa.
Qui, però, si entrerebbe nel campo delle congetture. Di certo, in
molte aiuole sono rimasti ceppi ‘rasati’, con le rispettive radici. E se
alcune si sono permesse di germogliare, sbocciando linfatici rampolli, aprendo ad un’esistenza poetica di risveglio pascoliano, sono
stati subito (ri)tosati. Disappunto e rabbia manifestano commercianti residenti. Dicono che si stavano adoperando individualmente
con cura verso la rinascita dei boccioli, privilegiando l’interazione
tra la terra e le varie parti di essa. Insomma, elevando quel ciclo
che collega i valori della campagna alla primigenia ginosina, con
l’uso e riuso intelligente della natura per proteggere se stessa e
rendere l’ambiente più vivibile. Il centro di una città, di solito, è ben
organizzato da un progetto di veduta floreale o con filari di piante da paesaggio. All’ingresso principale capita di vedere pure ogni
tipo di altro addobbo, di buono o cattivo gusto, ma nella maggior
parte dei casi hanno a che fare sempre con la paesaggistica o il
giardinaggio. A Ginosa, invece, sembra prendere piede l’abbattimento e le potature bizzarre. Rifiuti: è la testa dei cittadini che deve
cambiare. Si è di fronte ad inciviltà e prepotenza. A chi pensa di essere padrone della strada e di fare quello che gli pare e piace. Una
guerra che per essere vinta presuppone un vero e proprio cambio
di mentalità. Che poi Ginosa non abbia un Piano urbanistico, è un
altro paio di maniche.
Canta Storie
Verde pubblico: un piacere per la
vista, utile per la salute
Ripiantate le 21 aiuole delle Vie Matteotti e Tagliamento. Il commissario-sindaco, Malgari Trematerra, ha saputo ascoltare.
Rifiuti per strada: l’alba, dopo la notte, è sempre più amara.
Tolleranza zero!
Il mese di ottobre scorso, scrivemmo dell’attacco al verde pubblico, con abbattimenti e potature bizzarre. Mettemmo in evidenza
anche l’inciviltà e la prepotenza di coloro che abbandono rifiuti per
strada e non solo in città. A distanza di quattro mesi, vi è un aggiornamento: le ventuno aiuole vuote sono state ripiantate, mentre
per i rifiuti e inerti speciali,
purtroppo, i barbari stanno
invadendo sempre più gli
spazi comuni.
Ginosa, quindi, si sta rinverdendo. E sta avvenendo
proprio là dove prima regnava la diseducazione al
rispetto della natura, della
vita. Gli alberelli piantati,
della specie di acacia, renderanno le Vie Matteotti e
Tagliamento luoghi di luce,
che cambierà a seconda
delle stagioni. Gli abitanti
e commercianti sapranno
riconoscerne il tempo del
cambiamento e tenerne
conto. Attualmente, le foglie sono minute e rigide,
di colore chiaro e sfumate
di grigio, ma sembrano già
giocare con quei fili di luce
che calano a terra, creando
e disegnando un bel rapporto di armonia, col risveglio della vita, donando più
giorni a tutti. Chissà quante
farfalle troveranno ombra.
Non c’è che dire. Il commissario-sindaco, Malgari
Trematerra, ha voluto lasciare il segno del suo ‘passaggio’. Così si fa!
Rifiuti: l’alba, dopo la notte, è sempre più amara. Il buonsenso non
rende in questo settore. Non vi sono riforme da rivendicare, ma
le leggi da applicare. Bisogna adottare tolleranza zero contro chi
sporca le nostre strade, deturpa il decoro urbano.
Canta Storie
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
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DA GINOSA CON FURORE:
IL TALENTO DI GIUSEPPE GENTILE
Una passione ereditata dal padre Francesco, maestro e proprietario della palestra ASD Centro Kick Boxing Gentile, che
lo ha proiettato da Ginosa fino ai più ambiti scenari internazionali degli sport da
combattimento. Giuseppe Gentile, classe
1997, comincia a praticare kick boxing alla
tenera età di 4 anni, ispirato dai film di
Jean-Claude Van Damme. A 6, è già sul
ring, ad esprimere tutto il suo talento precoce, che lo porterà a vincere 6 titoli italiani, un titolo internazionale e 5 titoli mondiali. Una dote che gli permette di partecipare come artista di arti marziali allo
“Show dei Record” nel 2010, in Italia e in
Cina, e più tardi, nel 2015, al programma TV “Tu sì que vales” di
Maria De Filippi.
Risale invece al 2013 la prima visita in Thailandia. Qua conosce il
manager Roberto Gallo Cassarino, che lo introduce alla Muay Thai
facendolo allenare dai migliori maestri Thailandesi. L’esperienza si
rivela proficua dal punto di vista formativo per il ragazzo di Ginosa, e
il passato Dicembre, dopo un anno che lo ha visto competere anche
nel campo del pugilato, fa ritorno nel Paese del sud-est asiatico.
Sempre seguito da Roberto, stavolta nel prestigioso camp 7 Muay
Thai di Rayong, noto per avere tra le sue file i migliori fighters ‘farang’ ( non Thailandesi) che combattono e vincono nei grandi stadi di
Bangkok. Giuseppe ha la possibilità di allenarsi a fianco di campioni
del calibro di Mathias Gallo Cassarino (pluricampione del mondo) e
Carlos Coello Canales (n. 5 nel ranking mondiale) , ed affinare la sua
già notevole abilità tecnica grazie agli insegnamenti del team del 7
Muay Thai, capitanato dal famoso Ajarn Preecha (“Ajarn” in lingua
Thai significa Maestro). Non ci mette molto a spopolare anche là, in
quelle terre lontane : esordio il 26 Dicembre 2015, in un match di full
rules Muay Thai, con nome Giuseppe 7 Muay Thai (tradizione vuole
che i pugili in Thailandia portino il nome del camp dove si allenino) e
vittoria per KO. Alla prima ripresa. «Raramente un atleta così talentuoso dimostra tanto spirito di sacrificio, modestia e serietà professionale» dice Roberto del giovanissimo fighter pugliese. «Certamente, per quanto riguarda la Muay Thai, tecnicamente deve ancora
correggersi in alcune cose, ma senza dubbio, se persevera nella disciplina, può togliersi grandissime soddisfazioni».
«Qua al 7 Muay Thai ho trovato l’ambiente
giusto per crescere» ci racconta invece Giuseppe. «Mi sono sentito immediatamente
a mio agio, grazie ai maestri che, passo
dopo passo, hanno saputo perfezionare la
mia tecnica. Il combattimento è stata una
bellissima esperienza. La gente del posto
che mi gridava a bordo del ring, la musica
tradizionale in sottofondo... Nonostante
fosse la prima volta per me qua in Thailandia, sono riuscito a mantenere alta la
concentrazione e la determinazione.
Dopo la vittoria, ovviamente, ero
molto soddisfatto». E un futuro qua in
Thailandia come atleta professionista
di Muay Thai? «Intanto voglio concentrarmi sulla maturità che avrò a
Giugno. Poi potrebbe essere
un’opportunità interessante, per affermarmi come sportivo e per continuare con la mia passione». Esatto: è
dal saper cogliere le giuste opportunità che si spiana la strada del successo.
L’ASD Centro kick boxing Gentile
nella persona del presidente ringrazia tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla partecipazione
dell’atleta Gentile alla suddetta
trasferta tra questi se ne citano alcuni
in particolare: farmacia Turi Cosimo
corso Vittorio Emanuele Ginosa, marmi e graniti Giacumbo Giuseppe via della Pace Ginosa, officina meccanica automatic Digioia Antonio contrada scarpara, S. C. La Tarantina Gravina in
Puglia Bari
FG
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n. 2 - 23 gennaio 2016
attualità
A.S.D. RUNNERS GINOSA
CORRIPUGLIA 2015 PRIMO ASSOLUTO
Si sono svolte a Bari, sabato 16 gennaio
2016, presso L’Oasi Francescana, le premiazioni Fidal dei primi 5 atleti per categoria maschili e femminili del Corripuglia
2015. Alla presenza dei vertici sportivi del
podismo regionale e dell’ex maratoneta,
vincitore della maratona di New York nel
1996 e consigliere nazionale fidal Giacomo
Leone, accompagnato dal presidente della
runners Ginosa nonchè responsabile settore giovanile, sig. Josè Punzi e dall’ addetto
stampa sig. Maurizio Limitone, con molta
soddisfazione veniva premiato l’atleta ginosino in forza alla runners Ginosa, Pietro
Giuseppe De Biase, che sbaragliando la
concorrenza di atleti di oltre cento società
partecipanti al Corripuglia, si è classificato 1^ nella categoria AGM (assoluti), con
un punteggio finale di 1240 punti; 2^ De
Gennaro Francesco Bitonto Runners 948
punti; 3^ DiDonna Angelo running people
Noicattaro 684 punti; 4^ Pagone Valentino
Bitonto Sportiva 680 punti; 5^ Camasta
Domenico A.S.D La Fenice 661 punti.
PierGiuseppe in forza alla runners Ginosa
da circa 4 anni, ha deciso nel 2015 di partecipare alla serie “A” del podismo regionale
ovvero il Corripuglia, mentre il resto della
runners concorreva per il campionato provinciale.
La scelta dell’atleta è sembrata azzeccata
anche ai più scettici, visti i miglioramenti
dell’atleta di gara in gara, il quale si posizionava, fin da subito, nelle prime posizioni di
categoria. La tenacia e la determinazione
del classe 1999, lo portava con non pochi
sacrifici a girare tutta la regione per partecipare alle varie tappe del Corripuglia, requisito per la classifica finale, fare almeno una
gara per provincia. Le tappe in totale sono
state 22. Visto la concorrenza delle altre
associazioni sportive nessuno si sarebbe
aspettato un risultato cosi eclatante visto
che dal secondo classificato ci sono quasi
300 punti di distanza. Questo importante
risultato deve essere un punto di partenza
per De Biase, ma lo deve essere anche per
la runners, che deve cercare di avvicinare il
più possibile i giovani allo sport e credo che
PierGiuseppe ne sia un valido esempio.
A PierGiuseppe vanno i migliori auguri di
tutta la runners! continua cosi campione!
add. stampa
Maurizio Limitone
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
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Belgio campione d’inverno nel mundial della domenica
Sosta campionato per la Confederation Cup, poi il girone di ritorno e l’attesissimo Torneo delle Nazioni
alternato domeniche fortunate a partite masochistiche, in un leit
motiv che probabilmente proseguirà fino al termine della stagione.
Ancora più defilate, letteralmente in coda al treno del Mondiale,
ci sono: il Galles di Michele Maggiore e la Svezia di Cosimo
Ferrini, che di domenica in domenica si alternano a fanalini del
torneo, solo in virtù di una maggiore o minore differenza reti, ma
che (rinforzatisi col mercato di riparazione) proveranno a rifarsi
nel girone di ritorno.
In attesa che il campo dia i suoi responsi definitivi un ringraziamento speciale va ai gestori di Enjore e Fubles, che stanno pubblicizzando il campionato sui loro portali, ed agli sponsor del torneo,
in particolare: Graficam Ginosa, Maggiore Corredi, il Giardino degli Sposi, la Parafarmacia delle dott.sse Pontrelli & Tamborrino,
Emozioni Floreali di Flora Capurso, la Ideal Mobili di Mimmo De
Carlo, il circolo Arci Taverna degli Artisti di Michele e Claudia, il
Centro Scommesse Bet 1122, Proshop ed Edicola Lorenti. (nella foto: Claudio Giannini, attaccante del Belgio)
L’ORGANIZZAZIONE “QUELLI DI TUTTI I LUNEDI”
Nove intense settimane di calcetto sui campi Joy Park di Pasquale Di
Mauro e Pierino D’Angelo ci consegnano i primi verdetti del Mundial
Cup 2016, il nuovo torneo che sta impegnando le domeniche mattina di tanti appassionati di futsal. Se la manifestazione si dovesse
concludere oggi, il Belgio della coppia-gol formata da Leo Delfino
e Claudio Giannini alzerebbe al cielo la prima Coppa Rimet ginosina; mentre Costarica, Portogallo e Cile accederebbero al Torneo
delle Nazioni (una Champions League a girone unico riservata alle
prime quattro classificate, che si svolgerà a giugno). Il Torneo delle Nazioni rappresenta solo l’ultima delle tante novità introdotte da
Gianluca Lomagistro, che ha preso le redini del gruppo “Quelli di
Tutti i Lunedì”, sostituendosi a Gianvito Volpe e Domenico Bianco,
organizzatori di tutti i tornei svoltisi sulla Cooperativa negli ultimi tre
anni. Tra le novità della gestione Lomagistro (oltre al night and day
natalizio del 18 dicembre scorso, vinto dalla Costarica), c’è anche
la Confederation Cup invernale che inizierà domenica prossima. Si
tratta di un trofeo con partite ad eliminazione diretta che offrirà, alle formazioni con un ruolino di marcia non esaltante, l’opportunità
di riscattarsi. Al termine del torneo riprenderà il campionato vero e
proprio, e le squadre torneranno a darsi battaglia per conquistare
l’ambita coppa del Mondo.
Nel frattempo, l’analisi di questa prima parte di campionato offre
una classifica divisa in tre parti. Nella parte alta del tabellone, dietro
l’imbattuto Belgio, ci sono la Costarica e il Monzambico, trascinate
da Erasmo Vizzielli e Maurizio Scovoli, che guidano la classifica
cannonieri con 22 reti a testa. Le due compagini, forti dei loro centravanti, sembrano in grado di poter riaprire i giochi e rimescolare le
carte del campionato. L’assenza di un bomber di razza rischia invece di diventare un alibi per il Cile di Rosario Luisi ed il Portogallo
di Cristian Bavaro, anche loro agganciate alle zone alte e determinate ad aggiudicarsi la coppa. Nella seconda bassa della classifica,
staccate di -15 punti, e non più in grado di impensierire la capolista,
ci sono: l’Italia di Biagio Tamborrino, la Colombia di Luca Miccoli
e l’Argentina di Vito Clemente. Tre squadre che, fino ad oggi, hanno
A.S.D RUNNERS GINOSA
NUOVO ABBIGLIAMENTO
La runners Ginosa si
appresta ad iniziare la
nuova stagione sportiva
con il nuovo abbigliamento tecnico. Tutto
reso possibile dalla
generosità di alcuni
sponsor che si ringraziano, in particolare la
Farmacia Sangiorgio
del dott. Pietro Sangiorgio nuova sede in via Poggio 30 Ginosa;
Rag. Roberto Galli agenzia pratiche automobilistiche , assicurazioni UnipolSai sita in viale Martiri d’Ungheria 138/140 Ginosa; Il
Foxi Bar del sig. Michele Volpe ubicato su piazza Nusco, Ginosa;
I Supermercati Catucci &C. by Alter discount a Ginosa in via
Matteotti 177, e a Marina di Ginosa Viale Pitagora; Giacumbo
marmi &graniti del sig. Giuseppe Giacumbo via Della Pace
Ginosa…….Un contributo molto significativo in un periodo, per l’
economia in cui la crisi fa da padrona ed è sempre difficile trovare
contributi importanti. Ma la passione per lo sport e l’amore verso
questo paese, ha portato questi imprenditori ad investire nella
runners. Grazie al loro contributo gli atleti saranno dotati di nuova
tuta di rappresentanza, collant invernali per allenamento, smanicato antivento e scalda- collo.
Ancora un sentito ringraziamento da tutta l’A.S.D runners Ginosa
per questo importante contributo, indispensabile per le associazioni che devono autofinanziarsi, come la nostra.
Add. Stampa - Maurizio Limitone
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
PRIMA CATEGORIA / Inizio del 2016 con un pari che lascia l’amaro in bocca
Ginosa, pari agrodolce contro un buon Acquaviva
Gli uomini del tecnico Russo, in vantaggio di una rete e con l’uomo in più ad inizio ripresa, non riescono a
chiudere il match e subiscono il pari della compagine barese. Al vantaggio di Lovecchio su rigore risponde
Saracino. Biancazzurri a +2 sulla zona play-out. Domenica, intanto, insidiosa trasferta ad Adelfia contro il
fanalino di coda US Conversano: i tre punti sono di vitale importanza per riprendere la marcia vincente.
Il Ginosa impatta in casa contro un buon Acquaviva, peccando nella gestione del risultato dopo essere passato in
vantaggio e con l’uomo in più
non sfruttato nel miglior modo.
Di contro c’è stato un avversario ostico e ben messo in campo che ha saputo reagire allo
svantaggio e, soprattutto, non
soffrire l’inferiorità numerica.
Biancazzurri in emergenza
per le assenze importanti di
Paiano, Tenerelli e Cristella.
Gara sostanzialmente equilibrata, con leggera supremazia degli ospiti nella ripresa.
Prima frazione poco esaltante con entrambe le squadre
che si annullano a vicenda.
Unico sussulto al 33’ quando su un lungo-linea per
Lovecchio, la palla schizza
al centro per l’accorrente
Comparato che, all’altezza
del dischetto, alza di poco la
mira sciupando una ghiotta
occasione. La ripresa, invece, risulta accesa e vibrante
con le emozioni che iniziano
dalle prime battute. Al 10’
gli uomini di Russo passano in vantaggio: Lovecchio,
ben servito in profondità da
Lombardi, sguscia a Tassielli
che lo stende in area, inducendo il direttore di gara ad
assegnare la massima punizione (Tassielli espulso nella
circostanza) che lo stesso
Lovecchio trasforma per l’10. A quel punto la gara sembra mettersi in discesa per i
biancazzurri ed invece sono
gli ospiti a crescere e salire in cattedra, nonostante
l’uomo in meno. Al 24’ l’Acquaviva trova il pari grazie a
Saracino che, sugli sviluppi
di una punizione, svetta in
area sul secondo palo e
sorprende Giampetruzzi. I
padroni di casa ripartono a
testa bassa ed al 25’ vanno vicini al nuovo vantaggio
con Stano che raccoglie un
cross invitante di Novario e,
da distanza ravvicinata, cal-
Il libro è in vendita presso
l’edicola Rosato (piazza Nusco)
cia al volo trovando la superba opposizione di Miale che
si supera nella circostanza.
Da qui alla fine è un monologo barese che vede al 37’
un gran tiro dal limite di Ferorelli respinto con bravura
da Giampetruzzi in angolo.
Sino alla fine il Ginosa tiene
testa al quotato avversario e
porta a casa un punto che fa
classifica, allungando a +2
il vantaggio sulla zona playout. Domenica gli uomini di
Russo fanno visita al fanalino di coda US Conversano
(un solo punto in classifica)
con l’obiettivo di conquistare l’intera posta in palio per
ritornare al successo: sarà
indispensabile non sottovalutare l’avversario ma tenere alta la concentrazione
per tornare a casa con i tre
punti in tasca.
Tabellino
della
gara
(Ginosa - Atl. Acquaviva
1-1)
GINOSA:
Giampetruzzi,
Bozza F., Scarati (30’ st
Pagone), Trigiante Ant.,
Orfino, Novario, Stano (34’
st Anzillotta), Bozza R.,
Comparato (17’ st Apicella), Lombardi, Lovecchio. A
disp.: Paradiso, Castellano,
Trigiante And., Maiullari. All.
Russo
ATL. ACQUAVIVA: Miale,
Cardinale, Saracino, Fazio,
Tassielli, Iusco, Vasco (17’
st Ferorelli), Pastore, Difonzo, Abrusci, Antonicelli.
A disp.: Novielli, D’Alfino, Di
Mauro, Lenoci, Martellotta,
Bruno. All. Di Mauro
ARBITRO: Luggeri di Lecce.
RETI: st 10’ Lovecchio (G.,
rig.), 24’ Saracino (A).
NOTE: Ammoniti Novario,
Bozza R. e Comparato (G),
Fazio, Tassielli, Iusco, Difonzo, Abrusci e Antonicelli
(A). Espulso al 9’ st Tassielli
(A) per fallo da ultimo uomo.
Domenico Ranaldo
attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
PRIMA CATEGORIA / Superato il fanalino di coda con un secco 2-0
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Ginosa, prima vittoria stagionale in trasferta
I biancazzurri, grazie ad una buona prova e ad un primo tempo perfetto, superano in trasferta il fanalino di
coda US Conversano e difendono il +2 sulla zona play-out. Reti siglate da Tenerelli (punizione magistrale)
e Roberto Bozza. Domenica 17 gennaio, invece, la gara tra Ginosa e Palagiano è stata rinviata per la neve
caduta copiosa sul manto del “Madonna delle Grazie” di Laterza. Domenica, intanto, il Ginosa reca visita ad
un ostico Mottola per una trasferta insidiosa, con l’obiettivo di portare a casa un risultato positivo.
Con il più classico dei punteggi, il Ginosa espugna il Comunale di Adelfia superando il fanalino di coda US Conversano
e conquista la prima vittoria
esterna stagionale che equivale a tre punti importanti in
chiave salvezza. Risultato che
poteva essere più rotondo per
le diverse occasioni da rete
create e non finalizzate. Gara
condotta con determinazione
dai biancazzurri che, dopo un
primo tempo senza sbavature
e con il doppio vantaggio, sono calati mentalmente nel finale rischiando di compromettere una gara che sembrava già
chiusa. Partenza decisa degli
ospiti che al 15’ sbloccano il
risultato grazie ad una pennellata magistrale su punizione dal limite del
rientrante Tenerelli che trafigge Rossini. Al
34’ Lovecchio, ben servito da Lombardi,
entra in area ma calcia debolmente tra le
Stadio Laterza
innevato
braccia del portiere, sciupando una ghiotta
occasione. Gli uomini di Russo premono
per mettere al sicuro il risultato ed al 43’
pervengono al raddoppio: sugli sviluppi di
un calcio piazzato battuto da Cristella, Or-
Laraspata della sezione di
Bari, al rinvio del match. Ora
si attende la decisione della
Lega in merito al recupero
della gara. Domenica, intanto, il Ginosa è atteso da una
trasferta insidiosa in quel di
Mottola, con l’obiettivo di portare a casa un risultato positivo per mantenere a debita
distanza la zona play-out.
Tabellino della gara (US
Conversano - Ginosa 0-2)
US CONVERSANO: Rossini,
Milella, Cacciapaglia, Belviso, Vitale, Monetti, Messinese (46’ De Pasquale (69’ Cittadino)), Vasienti (55’ Ginefra), Ranieri, Bartoli, Tauro. A
disp.: Liso, Cassano, Mastroscianni, Bonasia. All. Quarto
GINOSA: Giampetruzzi, Cristella (75’ Trigiante And.), Pagone, Tenerelli, Orfino, Trigiante
Ant., Novario, Bozza R., Lovecchio, Lombardi
(70’ Apicella), Duca (22’ Comparato). A disp.:
Ribecco, Castellano, Costantino, Anzillotta.
All. Russo
ARBITRO: Vitobello di Barletta.
RETI: 15’ Tenerelli, 43’ Bozza R.
NOTE: Ammoniti Rossini, Belviso, Vitale, Vasienti, Ranieri e Tauro (C), Tenerelli, Orfino e
Lombardi (G).
Domenico Ranaldo
fino serve di testa una palla invitante per
Bozza R. che, sottoporta, incorna indovinando l’angolo più lontano alla sinistra
di Rossini. La ripresa vede un Ginosa
propositivo in contropiede che crea molto
ma non finalizza. Al 65’ Lovecchio, ben
servito in profondità, fugge sulla fascia
sinistra e, appena dentro l’area, calcia a
lato da buona posizione, mentre al 72’ il
numero nove ginosino, ben assistito da
Comparato, si divora un gol alzando la
mira sottoporta. Gli ospiti insistono ed
al 75’ Apicella, su invito di Comparato,
conclude da distanza ravviRISULTATI E CLASSIFICA
cinata trovando la respinta
Prima Categoria Pugliese - Girone B
di Rossini che si oppone con
bravura. All’80’ giunge il primo
Risultati 15^ giornata - 17/01/2016
Prossimo turno (16^ giornata) - 24/01/2016 ore 14,30
acuto dei padroni di casa con MASSAFRA
- U.S. CONVERSANO
7 - 1
- T.C. SURBO
ATL. ACQUAVIVA
D. BOSCO MANDURIA - TALSANO
1 - 2
ATLETICO AZZ. S.RITA - CAPURSO
Cittadino che, su calcio piaz- CAPURSO
- P.S. LATERZA
1 - 1
- MASSAFRA
PALAGIANO
- PALAGIANO
zato dai venti metri, manda la GINOSA
P.S. LATERZA
- TRULLI E GROTTE
NORBA CONVERSANO - ATLETICO AZZ. S.RITA 2 - 0
- R.S. CRISPIANO
REAL P. BRINDISI
sfera a lambire l’incrocio. Altra R.S. CRISPIANO
- UNITED MOTTOLA
2 - 2
- NORBA CONVERSANO
TALSANO
- ATL. ACQUAVIVA
3 - 1
- GINOSA
UNITED MOTTOLA
occasione per il Ginosa all’83’ SAN MARZANO
TRULLI E GROTTE
- REAL P. BRINDISI
1 - 2
U.S. CONVERSANO
- SAN MARZANO
quando Andrea Trigiante, da RIPOSA
: T.C. SURBO
RIPOSA
: D. BOSCO MANDURIA
buona posizione, si vede re spingere il tiro in angolo da un
Classifica
superbo Rossini. I biancazzurSQUADRA
PT
G
V
N
P
GF GS DR
ri non riescono a chiudere il
TRULLI E GROTTE
32 14
10
2
2
32
13
19
P.S. LATERZA
31 14
10
1
3
29
13
16
match e nel finale rischiano di
SAN MARZANO
30 14
10
0
4
32
17
15
compromettere il risultato. Ci
SURBO
26 14
8
2
4
23
18
5
R.S. CRISPIANO
24 14
5
9
0
26
13
13
pensa Giampetruzzi, tra l’87’ MASSAFRA
24 14
7
3
4
24
12
12
ed il 93’, a superarsi sulle con TALSANO
22 13
6
4
3
20
17
3
clusioni maligne di Cittadino e
REAL P.BRINDISI
21 14
6
3
5
20
20
0
Bartoli, mantenendo inviolata
NORBA CONVERSANO
20 14
6
2
6
27
23
4
UNITED MOTTOLA
20 14
6
2
6
28
26
2
la propria porta. Domenica 17
ACQUAVIVA
17 15
5
2
8
24
23
1
gennaio, invece, tra Ginosa
GINOSA*
16 13
4
4
5
12
12
0
e Palagiano ha vinto la neve:
ATLETICO AZZ. S. RITA
14 14
4
2
8
13
29 -16
CAPURSO
12 14
2
6
6
18
24
-6
la coltre bianca ha ricoperto
PALAGIANO*
10 13
1
7
5
10
22 -12
il manto del “Madonna delle
DON BOSCO MANDURIA
10 15
2
4
9
10
23 -13
Grazie” di Laterza inducendo
US CONVERSANO
1
14
0
1
13
5
48 -43
l’arbitro, la Sig.ra Cristiana
* Ginosa e Palagiano una gara in meno
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attualità
n. 2 - 23 gennaio 2016
La Goccia di medicina e sport
“CORRI CORRI….MA COME CORRI?”
Rubrica a cura del Dr. Davide Ranaldo - Chirurgo Ortopedico e Socio aggregato FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani)
Uno degli sport meno costosi, più facile da
praticare e che non richiede un’importante
preparazione è la corsa. I runners in Italia
sono in forte crescita e molti di questi dopo
un periodo di avvicinamento a questo sport,
inizia a pensare a degli obiettivi come le mezze maratone o i famigerati e faticosi 42 Km.
Personal trainer, video e canali su YouTube,
canali satellitari dedicati aumentano sempre
di più la passione per questo sport.
Per essere efficienti in questo sport occorre considerare alcuni aspetti fondamentali:
una buona stabilità a livello di piede/caviglia/ginocchio/bacino/tronco che porta a non
dissipare parte dell’energia nei movimenti
rotazionali, un buon livello di forza e potenza muscolare che determinano un ottimale
ritorno di energia elastica durante la fase di
spinta.
Sembra complicato ma è in realtà lo è meno
di quanto sembra:
• vi sembra di correre in maniera pesante?
•
fate
molta
fatica anche a fare
distanze medie?
•
arrivate sempre affaticati alla
fine dell’allenamento?
•
avete
raggiunto il vostro limite e non riuscite più
ad andare oltre?
• siete spesso soggetti ad infortunio?
Se non siete sovrappeso può dipendere
da due fattori fondamentali: il vostro stile
di corsa o i vostri piedi.
Per correggere il vostro stile provate a
farvi filmare con Smart Phone o Tablet
e osservate com’è la vostra falcata: se
troppo ampia dissipate troppa energia,
non appoggiate mai il piede in avanti oltre
il ginocchio (fig.1).
Non appoggiate con il tallone: ormai questo dato è certo. Il cammino e la corsa
hanno due stili di appoggio diverso, poiché nel cammino avete sempre almeno
un piede a contatto con il terreno, mentre
nella corsa c’è una fase in cui nessun piede è a contatto. Perciò adottare lo stesso
stile della camminata nella corsa è sbagliato (fig.2).
Inclinate il corpo in avanti: questo concetto è spesso interpretato in maniera
sbagliata. Inclinarsi in avanti non signi-
fica che dovete piegarvi in avanti a livello
del busto: è tutto il corpo che dovrebbe
essere inclinato in avanti. La posizione del
corpo deve essere comunque eretta, ma è
angolata in avanti come se stesse cadendo
in avanti. In effetti, la sensazione che dovreste avere, appoggiando correttamente con il
piede quasi sotto di voi, è proprio quella di
una caduta in avanti: in questo modo sfruttate la forza di gravità per avanzare (fig.3).
Se invece siete già in linea con questi consigli, allora il vostro piede ha qualche “difetto
di fabbrica”: piede cavo, cavo valgo, piatto
valgo ecc. sono solo alcune delle varietà
dei piedi di cui noi uomini siamo dotati. Non
sempre spendere centinaia di euro in calzature per pronatori, supinatori, neutri può
essere la soluzione: meglio a mio avviso
usare un plantare su misura con acquisizione computerizzata e che sia strutturato
con materiale per lo sport (infatti i piedi di un
soggetto tra loro sono già diversi e le calzature escono dalla fabbrica in maniera standard adattandosi solo ad alcune delle varie
forme possibili, le più comuni).
Al prossimo numero per altri interessanti
consigli anche per i non sportivi!
: Davide Ranaldo
Chirurgo Ortopedico MD
www.davideranaldo.it
[email protected]
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n. 2 - 23 gennaio 2016
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