Comunicazioni problematiche mediche legate al trasporto
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Comunicazioni problematiche mediche legate al trasporto
RUOLO COMUNICAZIONI PROBLEMATICHE MEDICHE LEGATE AL TRASPORTO INTRODUZIONE AL CORSO La guida di un mezzo di soccorso comporta grande responsabilità e quindi presume l’attitudine alla gestione del proprio comportamento oltre che del mezzo a disposizione. E’ quindi evidente la necessità di un’adeguata formazione ed addestramento per sviluppare tale attitudine e portare l’autista a operare in qualsiasi situazione critica in modo controllato, sicuro e affidabile OBIETTIVI L’obiettivo del corso è la formazione di AUTISTI-SOCCORRITORI in grado di svolgere il proprio operato in tranquillità secondo gli standard di sicurezza e professionalità, nel rispetto della normativa prevista dal nuovo Codice della Strada. Saranno affrontati argomenti teorici (normativa, medicina e giurisprudenza) e pratici (meccanica e guida) al fine di preparare e rendere consapevoli i partecipanti dei compiti degli autisti durante il servizio. RUOLO DELL’AUTISTA IN SERVIZIO L’AUTISTA HA IL COMPITO DI: Trasportare in condizioni di assoluta sicurezza il paziente in ospedale, nel modo più appropriato rispetto alle condizioni oggetive e soggettive, in cui l’intervento a luogo e nel minor tempo pratico possibile SICUREZZA Gestione del rischio Pianificare Controllarlo Limitare le probabilità che la pericolosità insita nel servizio possa determinare un incidente GESTIONE DEL RISCHIO NON HA MAI SENSO CORRERE DEI RISCHI: L’inutilità deriva dall’oggettiva contraddizione che un incidente rappresenta nell’attività di soccorso • Grave insuccesso: l’azione di soccorso non è stata portata a termine e potrebbe essere complicata dall’esigenza di intraprendere una nuova azione di soccorso per i soggetti coinvolti • Invece di salvare si può compromettere la vita del paziente, propria e di terzi LE CONDIZIONI SOGGTTIVE DEL TRASPORTO Condizioni sanitarie del paziente Condizioni psicologiche dei soggetti coinvolti (paziente, equipaggio, terzi), con particolare riferimento a quelle dell’autista Che influiscono in modo determinante sul comportamento dell’autista: Luogo d’intervento Condizioni meteorologiche Condizioni ambientali Tipo di evento Condizioni del mezzo Condizioni del traffico e della viabilità IL MINOR TEMPO PRATICO POSSIBILE E’ il tempo in termini relativi e non assoluti, ovvero la scelta del percorso migliore e una conduzione del mezzo più prossima possibile ad un moto rettilineo uniforme (condizione ideale perché l’equipaggio possa lavorare e per limitare gli effetti meccanici sul paziente critico) Il raggiungimento dell’ospedale in 10 minuti percorrendo a folle velocità le peggiori strade possibili, con curve e fondo dissestato, rischiando un incidente, non ha alcun valore rispetto ad una durata doppia che ha consentito un trasporto corretto. LA TECNICA DI GUIDA è una condizione quasi necessaria ma non sufficiente Un ottimo rallysta o un camionista che percorre migliaia di chilometri non è detto che siano automaticamente dei buoni autisti L’esperienza di guida è necessaria ma dev’essere accompagnata dalla convinzione che ci sono nuove cose da imparare e che questo processo di apprendimento non avrà mai termine LA TECNICA DI GUIDA Il possesso di una buona tecnica di guida facilita la capacità di controllare meglio il mezzo di soccorso e quindi di limitare gli effetti negativi del trasporto sul paziente Se la buona tecnica viene utilizzata per migliorare la qualità del servizio e non per elevare il limite di sicurezza del trasporto siamo in una prospettiva corretta PER UNA BUONA TECNICA DI GUIDA E’ NECESSARIO: Esperienza Attitudine Perizia ESPERIENZA………di guida L’aspirante deve utilizzare abitualmente l’autovettura, con sicurezza e tranquillità, da un periodo di tempo sufficiente per considerarlo un guidatore maturo e responsabile Deve possedere: • Dimestichezza e sicurezza nella guida in tutte le condizioni • Capacità di adattamento a mezzi diversi • Capacità di utilizzo corretto dei dispositivi meccanici (freno, frizione, sterzo, acceleratore) ESPERIENZA………di servizio: E’ un volontario di adeguata anzianità con buona esperienza di soccorritore. Deve quindi possedere anche: – Capacità di gestire con sicurezza situazioni di pericolo – Capacità di affrontare con tranquillità e serenità situazioni con notevole carico psicologico – Capacità di controllare autorevolmente l’evento ATTITUDINE L’attitudine alla guida deve essere comunque posseduta, anche se con la formazione e l’esperienza può essere migliorata L’attitudine quindi significa: Perfette condizioni fisiche e psichiche Serenità e tranquillità Calma e sicurezza Reattività al pericolo Capacità di concentrazione, di orientamento e di gestire lo stress (fisico e psicologico) Fiducia in se stessi Capacità decisionale e organizzativa SINTOMI DI NON ATTITUDINE Eccessivo protagonismo Insicurezza e paura Imprudenza Incapacità di controllare i propri sentimenti Irascibilità e scontrosità verso gli utenti della strada Disattenzione e superficialità nel gestire il proprio ruolo FATTORI ATTITUDINALI A RISCHIO: Soggetto forzato a divenire autista pur non avendone le attitudine e/o la volontà Soggetto che smania di divenire autista a qualunque costo e che si comporta da aspirante in modo assai diverso da come si comporterà da effettivo PERIZIA Abilità tecnica Conoscenza Affidabilità Di abilità tecnica ne abbiamo già parlato in precedenza e tratteremo in dettaglio alcuni aspetti legati alla tecnica nelle prossime lezioni: vediamo ora più in dettaglio cosa intendiamo per “conoscenza” ed “affidabilità” CONOSCENZA = tutto e di più del territorio e della toponomastica – non è pensabile essere sicuri e tranquilli se manca questo requisito o se dipendiamo dalla capacità del navigatore al nostro fianco. Per poter gestire eventuali imprevisti bisogna sapere dove ci si trova, la strada migliore da percorrere ed eventuali alternative in funzione delle condizioni ambientali e di quelle del paziente. del proprio automezzo – delle condizioni di quest’ultimo e di come affrontare situazioni anomale e d’emergenza. dei propri limiti e dei propri compiti, del Codice della Strada, delle responsabilità giuridiche e morali CONOSCENZA delle procedure per la gestione del servizio – siano esse esterne (norme, Leggi e Regolamenti, Protocolli operativi, convenzioni, contratti, ecc.) che interne (disposizioni associative) e delle procedure di pronto soccorso: l’autista estraneo dalle manovre di soccorso, che guida e basta, non è più in linea con quanto previsto dalle norme in vigore. di come comportarsi in situazioni particolari – soccorso in strada, soccorso autostradale, incidente all’ambulanza, guasto, soccorso in casi pericolosi. di eventuali situazioni anomale del territorio – strade chiuse, presenza di passaggi a livello, presenza di cantieri, condizioni del traffico, allagamenti, frane, orari di accesso a particolari infrastrutture, ecc… AFFIDABILITA’ capacità tecnica di svolgere il proprio intervento in modo sistematico, appropriato, sicuro e non casuale, in qualsiasi condizione oggettiva e soggettiva DOMANDE? I COMPITI OPERATIVI DELL’AUTISTA Prima di iniziare il servizio: Effettuare il controllo dell’automezzo, segnalando in modo preciso eventuali anomalie e provvedendo ad effettuare interventi di piccola manutenzione per fronteggiare eventuali problemi (foratura, cambio fusibili, montaggio catene, ecc.). Effettuare il controllo della pulizia dell’automezzo e provvedere a mantenere lo stesso in buone condizioni di igiene e decoro. Verificare la presenza di circolari che indicano anomalie relative alla viabilità. I COMPITI OPERTIVI DELL’AUTISTA Durante il servizio Rispettare le leggi e norme vigenti in materia, con particolare riferimento al Codice della Strada, e trasportare in condizioni di assoluta sicurezza e nel modo più appropriato il paziente in ospedale nel minor tempo pratico possibile. Garantire la sicurezza del paziente, dell’equipaggio e di terzi durante le attività di soccorso. Posizionare l’ambulanza in modo appropriato e provvedere al posizionamento ed al trasporto delle attrezzature necessarie per lo svolgimento del servizio. Prestare le azioni di soccorso necessarie per il trattamento sanitario del paziente, mettendosi a disposizione del resto dell’equipaggio. I COMPITI OPERATIVI DELL’AUTISTA Tenere le comunicazioni con il centralino o la Centrale Operativa del 118. Nel caso di interventi con altri mezzi di soccorso svolgere un ruolo di coordinamento tra i soccorritori e la Centrale Operativa per la gestione del servizio e l’individuazione delle specifiche destinazioni. In qualità di soccorritore, dotato di esperienza ed anzianità di servizio, essere un punto di riferimento per i colleghi e vigilare sul comportamento degli stessi e di terzi, intervenendo per consigliare comportamenti più opportuni al fine di garantire la massima qualità del servizio ed evitare qualsiasi inutile e dannosa interferenza con i terzi. Decidere il percorso più idoneo per lo svolgimento del servizio, ossia la miglior via per raggiungere l’evento e per raggiungere il pronto soccorso. LE COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI E’ opportuno che l’autista soccorritore, oltre ai vari compiti operativi già elencati, prenda in carico anche la gestione delle comunicazioni tra l’ambulanza e la sede/C.O. Questo al fine di sgravare i soccorritori da tale compito, permettendogli così di focalizzare il proprio operato sul trattamento del o dei pazienti. LE COMUNICAZIONI L’autista dev’essere autonomo nel comunicare eventuali informazioni via radio alla centrale operativa. Deve quindi conoscere perfettamente il linguaggio radio, e deve saper utilizzare correttamente la radio di bordo quando non ha a fianco il soccorritore Se si viene chiamati dalla centrale mentre ci stiamo recando sul luogo dell’evento, sarà DOVERE del soccorritore mantenere le comunicazioni e gestire le impostazioni del navigatore satellitare, in modo che l’autista possa concentrarsi esclusivamente alla strada PROBLEMATICHE MEDICHE LEGATE LA TRASPORTO IN AMBULANZA MOTIVI SANITARI PER NON CORRERE L’evoluzione clinica dei malati, critici e non, è legata alla qualità delle prestazioni di soccorso erogato nelle prime fasi dell’assistenza; Migliori sono le cure iniziali, migliore è il risultato finale; Non è importante che il paziente venga trasportato il più presto possibile presso un ospedale qualunque ma che piuttosto venga accompagnato stabilizzato al meglio verso un luogo di cura idoneo; Non dimenticare mai che i problemi di salute di un infortunato non si risolvono con la velocità del trasporto. MOTIVI SANITARI PER NON CORRERE In presenza di un paziente critico, nella maggioranza dei casi, è assolutamente inutile prestare un soccorso rapido e veloce, al fine di minimizzare i tempi del servizio! Ricordiamo infatti che: fisiologicamente esiste la possibilità di un compenso individuale contro un insulto acuto; se le lesioni sono fatali correre non cambia la prognosi; in caso di incidente ad alta velocità con l’ambulanza, si possono causare dei gravi traumatismi sul paziente ed eventualmente peggiorare lo stato già critico dello stesso; nonché causare traumi ai colleghi ed eventuali automobilisti tutte le prestazioni di alto livello del 118 prevedono la stabilizzazione e cura sul campo Fattori che possono determinare un peggioramento delle condizioni cliniche del paziente Repentine variazioni ambientali (come all’interno del vano sanitario di un ambulanza o dell’abitacolo di un elicottero): – Temperatura – Pressione – Umidità – Luminosità – Rumorosità – Qualità dell’aria Sollecitazioni meccaniche – Accelerazioni – Vibrazioni LE FORZE DI ACCELERAZIONE Sono determinate dalla variazione della velocità di un corpo in movimento avente una determinata massa In un’ambulanza in moto sono provocate – Longitudinalmente: da variazioni di velocità – Trasversalmente: da cambiamenti di direzione – Ortogonalmente: da irregolarità del fondo stradale o perdita di contatto con il terreno. Le forze si manifestano come somma delle tre componenti inerziali nello spazio e sono di breve durata ma di forte intensità EFFETTI DELLE ACCELERAZIONI Considerando un paziente sdraiato sulla barella con La testa rivolta verso il conducente, una accelerazione può causare uno spostamento della “massa liquida” (esempio è il sangue!) di cui è composto il paziente in direzioni differenti: – Partenza da fermo: la massa liquida si sposta verso gli arti inferiori con riduzione della vascolarizzazione del cervello – Brusca frenata: effetto diametralmente opposto Entrambe queste due situazioni possono essere dannose, in presenza soprattutto di un malato critico! Spostamenti degli organi interni che vengono ad impattare gli uni contro gli altri. Non dimenticare mai che il paziente sdraiato ha percezione del moto attraverso gli effetti che le forze determinano sull’organismo e che sono vissute sempre come perturbazioni fastidiose e nocive. EFFETTI CLINICI SUL PAZIENTE A seconda dell’intensità, della durata di applicazione e della direzione di una forza possono determinarsi i seguenti effetti: Turbe del sistema neuro-vegetativo: – variazione della pressione intracranica (-> nausea, vomito, alterazioni cardiovascolari..) – diminuzione della pressione arteriosa – sudorazione – cefalea EFFETTI CLINICI SUL PAZIENTE Dolore – fratture – ferite Turbe del sistema cardiovascolare: – variazioni della pressione arteriosa – variazioni della frequenza cardiaca – aritmie – insorgenza di uno stato di shock Turbe a carico dell’apparato respiratorio: - variazioni della frequenza respiratoria - ipossia EFFETTI DI VIBRAZIONE/SCUOTIMENTI Le vibrazioni meccaniche sono caratteristiche di qualsiasi automezzo in moto; possono essere prodotte da motore, ausiliari e rotazione di masse non equilibrate. L’organismo si oppone ad esse mediante la propria forza di inerzia e con la reazione dovuta alla contrazione muscolare e all’irrigidimento del sistema locomotore. Le sollecitazioni possono avvenire in senso verticale o orizzontale, in modo lineare o rotatorio, continuo o discontinuo. Gli scuotimenti, sono vibrazioni che coinvolgono tutto il corpo e sono caratterizzate da movimenti oscillatori di bassa frequenza e grande ampiezza. Risonanza: ogni corpo, anche quello umano e i suoi organi, ha una frequenza caratteristica, in cui quando interessato da vibrazione, si mette anch’esso a vibrare EFFETTI CLINICI DI VIBRAZIONE/SCUOTIMENTO Nausea e vomito Pallore Disturbi visivi Peggioramento delle condizioni di organi interni lesionati soggetti a risonanza Aumento del dolore (specie nelle fratture) Aumento pressione intracranica L’effetto è particolarmente significativo nei pazienti critici: neonati a rischio, cardiopatici, pazienti politraumatizzati e con patologie cerebrali CONCLUSIONE L’autista ideale non è quello che sa diminuire il tempo di trasporto ma colui che ha la personalità, la perizia, la sensibilità e la capacità di guidare un automezzo in sirena, nel traffico cittadino, con un paziente critico a bordo, in modo che i suoi colleghi possano viaggiare in piedi e senza rovesciare l’acqua contenuta in un recipiente posizionato sulla barella DOMANDE?