Live. Uno spettacolo ma anche un cd appena pubblicato, Italian Life

Transcript

Live. Uno spettacolo ma anche un cd appena pubblicato, Italian Life
Live. Uno spettacolo ma anche un cd appena pubblicato, Italian Life in Contemporary Art, il quinto a
proprio nome di Massimiliano Rolff con la presenza di Gabriele Mirabassi Sul palco sono in otto, un
equilibrio di timbri che mette in conto una componente più “africana” e jazz, con due percussionisti,
un quintetto darchi, compreso il contrabbasso del leader, e, solista principale, voce a volte nel
collettivo, spesso puro lacerto di individualità un clarinettista. E contemporaneamente un notevole
nuovo cd appena pubblicato da BlueArt e uno spettacolo bello e impegnativo Italian Life in
Contemporary Time, sottotitolo “Alla ricerca dellItalia dalla terra al cielo”. Presentato in prima
nazionale al Teatro della Tosse di Genova, la versione in cd, il quinto a proprio nome per
Massimiliano Rolff, vede la presenza di Gabriele Mirabassi, una delle voci più intense e presenti del
jazz italiano curioso delle altre musiche. Sul palco cè invece Stefano Guazzo, un gran musicista,
comunque, che dalla sua ha anche certe pieghe amare e disilluse nel suono che Mirabassi non ha.
Bene che ci siano, perché la “vita italiana nella contemporaneità” è uno spettacolo e una riflessione
che mette in conto inevitabilmente anche frizioni e disarmonie, punti dove il vivere sociale si
ingrippa e gira a vuoto.
Presentato in prima nazionale al Teatro della Tosse di Genova, la versione in cd, il quinto a proprio
nome per Massimiliano Rolff, vede la presenza di Gabriele Mirabassi, una delle voci più intense e
presenti del jazz italiano curioso delle altre musiche. Sul palco cè invece Stefano Guazzo, un gran
musicista, comunque, che dalla sua ha anche certe pieghe amare e disilluse nel suono che Mirabassi
non ha. Bene che ci siano, perché la “vita italiana nella contemporaneità” è uno spettacolo e una
riflessione che mette in conto inevitabilmente anche frizioni e disarmonie, punti dove il vivere
sociale si ingrippa e gira a vuoto.
Certo, si rischia la mera banalità a dire che chiunque tenti una riflessione, una mappatura in tempo
reale dello Stivale geografico delle contraddizioni, trova comunque un caotico e poco ragionato
affastellarsi di immagini: ma così ha voluto Rolff nel concepire questo spettacolo e la musica che ne
ordisce la trama. Con una novantina circa di fotografi che hanno offerto centinaia di immagini che
ruotano in continuazione in controcanto alla musica. Spesso per una sola frazione di secondo, il
tempo per intuire il pennacchio di un carabiniere, la maschera di Anonymous, una coppia gay in
piazza alla ricerca di diritti, un cielo striato da nuvole minacciose, un molo battuto dai flutti. Lavoro
affidato e coordinato, per la parte visuale, a Roberto Merani e Fabio Niccolini, con contributi verbali
sullo schermo del poeta Guido Caserza, e il tutto work in progress: perché una scritta sullo schermo
avvisa che il tutto è in divenire, e si accetteranno ulteriori contributi iconografici a supporto del
viaggio in Italia, purché, testualmente, caratterizzati da “neutralità e realismo”. Come succede nei
movimenti coreutici di Olivia Giovannini, sul palco: a un certo punto è una sorta di ossessiva
coazione a ripetere segno della croce, pugno chiuso, segno della forchetta che infilza spaghetti,
saluto romano: sorta di biografia per gesti, stavolta, di un Paese bloccato.
La partitura in sette quadri di Rolff rifugge quasi ogni riferimento meramente jazzistico, prendendo
invece linfa dal minimalismo di Glass e di Mertens, da certe rare pagine dolorose e scettiche della
gloriosa Penguin Cafe orchestra, dalla ambient music usata più come elemento straniante che come
tappezzeria sonora. E poi fluttuano brandelli di tango, ricordi di profili melodici mediorientali,
ostinati ritmici incatenati e destinati a svanire nella leggerezza, magari accostati al crudo pizzicato
degli archi. In fin dei conti, è fatta di cocci, la “Italian Life” contemporanea.
Guido Festinese © 2016 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE