Ascolti - Teatro alla Scala

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Ascolti - Teatro alla Scala
Ascolti
Luigi Bellingardi*
La prima registrazione completa per Die Zauberflöte è la performance condotta da
Arturo Toscanini nel 1937 al Festival di Salisburgo con i complessi artistici dell’Opera
di Vienna, i cantanti Alexander Kipnis (Sarastro), Helge Rosvaenge (Tamino), Jarmila
Novotna (Pamina), Julie Oswath (Königin der Nacht), Willi Domgraf-Fassbaender
(Papageno): nella recente rimasterizzazione si evidenzia la dinamica essenzialità
espressiva di Toscanini (Naxos). Da allora a oggi sono state realizzate oltre 150 nuove incisioni, video compresi. Tra le registrazioni storiche della prima metà del secolo
scorso meritano di essere ricordate quelle dirette nel 1939 da Beecham, e nel 1949
da Furtwängler. Nel 1938 Thomas Beecham conduce i Favres Soloisten, i Berliner
Philharmoniker, le voci di Wilhelm Strienz, Helge Rosvaenge, Tiana Lemnitz, Erna
Berger, Gerhard Hüsch: sono omessi i parlati, brillante la prova di Rosvaenge (Nimbus). Nel 1949 Wilhelm Furtwängler guida l’Opera di Vienna con Josef Greindl,
Walther Ludwig, Irmgard Seefried, Wilma Lipp, Karl Schmitt-Walter nel cast: domina l’atmosfera sacrale di Furtwängler (Music & Arts). Tra le incisioni degli anni Cinquanta si rammentano quelle condotte nel 1950 da Karajan, nel 1954 da Fricsay,
nel 1959 da Szell. Nel 1950 Herbert von Karajan dirige il Coro e l’Orchestra Filarmonica di Vienna con le voci di Ludwig Weber, Anton Dermota, Irmgard Seefried,
Wilma Lipp, Erich Kunz: in risalto il gusto viennese di Karajan (Emi). Nel 1954 Ferenc Fricsay dirige il Coro e l’Orchestra RIAS di Berlino-Ovest con Josef Greindl, Ernst Haefliger, Maria Stader, Rita Streich, Dietrich Fischer-Dieskau nella distribuzione:
interessante la ricerca stilistica del 700 di Fricsay (Deutsche Grammophon). Nel
1959 Georg Szell è sul podio dell’Opera di Vienna con i cantanti Kurt Böhme, Leopold Simoneau, Lisa Della Casa, Erika Köth, Walter Berry: colpisce la frenesia narrativa di Szell (Orfeo). Tra le emissioni degli anni Sessanta si rammentano quelle con
la direzione di Klemperer nel 1963, di Böhm nel 1964, di Solti nel 1969. Nel 1963
Otto Klemperer è alla guida del Coro e Orchestra Philharmonia con le voci di Gottlob Frick, Nicolai Gedda, Gundula Janovitz, Lucia Popp, Walter Berry: senza i parlati, Klemperer fa valere un clima ieratico (Emi). Nel 1964 Karl Böhm conduce il Coro
da Camera della RIAS, i Berliner Philharmoniker, i cantanti Franz Crass, Fritz Wunderlich, Evelyn Lear, Roberta Peters, Dietrich Fischer-Dieskau: luminosa la vocalità di
Wunderlich (Deutsche Grammophon). Nel 1969 Georg Solti dirige l’Opera di Vienna con le voci di Martti Talvela, Stuart Burrows, Pilar Lorengar, Cristine Deutekom,
Hermann Prey: dinamica vivace da parte di Solti (Decca). Tra le registrazioni degli
anni Settanta meritano di essere segnalate quelle condotte da Sawallisch nel 1972
e da Karajan nel 1974. Nel 1972 Wolfgang Sawallisch è sul podio dell’Opera Bavarese, cantano Kurt Moll, Peter Schreier, Anneliese Rothenberger, Edda Moser, Walter Berry: scorrevole la concezione espressiva di Sawallisch (Emi). Nel 1974 Herbert
von Karajan guida l’Opera di Vienna, con le voci di Peter Meven, René Kollo, Edith
Mathis, Edita Gruberova, Hermann Prey: in evidenza la Gruberova e Kollo (Arkadia). Tra le incisioni degli anni Ottanta si ricordano quelle dirette nel 1982 da Koopman e nel 1987 da Harnoncourt. Nel 1982 Ton Koopman conduce il Coro da Camera di Utrecht, l’Orchestra Barocca di Amsterdam, i cantanti Harry van der Kamp,
Guy de Mey, Marianne Kweksilber, Isabelle Poulenard, Michel Verschaeve: è l’avvio
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del revival della prassi esecutiva barocca (Erato). Nel 1987 Nikolaus Harnoncourt è
sul podio dell’Opera di Zurigo con le voci di Matti Salminen, Hans Peter Blochwitz,
Barbara Bonney, Edita Gruberova, Anton Scharinger: predomina l’ossequio alla filologia (Teldec). Negli anni Novanta si segnalano le incisioni firmate nel 1990 da Solti,
nel 1992 da Ostman, nel 1996 da Christie e da Gardiner. Nel 1990 Georg Solti dirige l’Opera di Vienna con i cantanti Kurt Moll, Uwe Hellmann, Ruth Ziesak, Sumi Jo,
Michael Kraus: brilla il virtuosismo della Jo (Decca). Nel 1992 Arnold Ostman è sul
podio del Teatro di Corte di Drottningholm con le voci di Kristian Sigmundsson,
Kurt Streit, Barbara Bonney, Sumi Jo, Gilles Cachemaille: nel gusto del Settecento,
con raffinatezza (Oiseau Lyre). Nel 1995 due emissioni nella prospettiva filologica:
quella condotta da William Christie con i cantanti Reinhard Hagen, Hans Peter Blochwitz, Rosa Mannion, Natalie Dessay, Anton Scharinger, Les Arts Florissants: curatissima in ogni dettaglio (Erato) e quella diretta da John Eliot Gardiner con il Monteverdi Choir, gli English Baroque Soloists, le voci di Harry Peeters, Michael Schade,
Christiane Oelze, Cyndia Sieden, Gerald Sieden: Gardiner assai incisivo (Archiv). Tra
le incisioni recenti si segnala quella condotta da Claudio Abbado nel 2005 con l’Arnold Schoenberg Choir, la Mahler Chamber Orchestra, le voci di René Pape, Christoph Strehl, Dorethea Röschmann, Erika Miklosa, Hanno Müller Brachmann: voci
nuove, senso drammaturgico marcato di Abbado (Deutsche Grammophon) e poi
quella del 2008 con René Jacobs alla guida del RIAS Kammerchor della Akademie
für Alte Musik Berlin, delle voci di Marcos Fink, Daniel Behle, Maria Petersen, AnnaKristina Kaappola, Daniel Schmutzhard: Jacobs è davvero perfetto (Harmonia Mundi). Nel folto gruppo dei video si impongono all’attenzione alcuni per originalità
della performance a cominciare da quello che riprende il film di Ingmar Bergman,
cantato in svedese nel 1974 con le voci di Ulrik Cold, Josef Köstlinger, Irma Urrila,
Birgit Nordin, Hakan Hagegard, con il Coro e l’Orchestra della Radio di Stoccolma,
sotto la direzione di Eric Ericson (Longman Video); quello diretto da Bernard Haitink
nel 1978 a Glyndebourne con il Coro del Festival, la London Philharmonic, i cantanti Thomas Thomaschke, Leo Goeke, Felicity Lott, May Sandoz, Benjamin Luxon
(Pickwick); quello del 2002 condotto da Colin Davis al Covent Garden con la regia
di David McVicar, le voci di Franz Josef Selig, Will Hartmann, Dorothea Roeschmann, Diana Damrau, Simon Keenlyside (Opus Arte); quello del 2006 al Festival di
Salisburgo con la direzione di Riccardo Muti, con l’Opera di Vienna. la regia di Pierre Audi, le voci di René Pape, Paul Groves, Genia Kühmeier, Diana Damrau, Christian Gerhaher (Decca); quello del 2011 condotto da Roland Boer al Teatro alla Scala con la regia di William Kentdridge, i cantanti Günther Groissbock, Saimir Pirgu,
Genia Kühmeier, Albina Shagimuratova, Alex Esposito (Opus Arte); quello del 2013
firmato da Simon Rattle a Baden Baden con il Rundfunkchor Berlin, i Berliner
Philharmoniker, i cantanti Dimitri Ivashchenko, Pavel Breslik, Kate Royal, Ana Durlovski, Michail Nagy nella regia di Robert Carsen (BP Blue-Ray); quello del 2014 con
l’Opera di Amsterdam sotto la direzione di Marc Albrecht e la regia di Simon McBurney con le voci di Brindley Sherzatt, Maximilian Schmitt, Christina Landshamer,
Iride Martinez, Thomas Ohemans (Opus Arte).
* Luigi Bellingardi (1929), musicologo e critico musicale, ha insegnato dal 1991 al 2001 Metodologia della critica musicale e Musica del Novecento al Conservatorio di Santa Cecilia e per un trentennio ha collaborato a rubriche musicali su RAI Radio 3. Ha pubblicato Invito all’ascolto di ajkovskij (1990) e ha curato l’edizione di Tutte le cronache musicali di Fedele d’Amico (3 volumi, 2000).
Dal 1976 collabora al “Corriere della Sera” come critico musicale, specialmente per l’edizione romana. Dal 1991 firma le Discografie per libri e programmi di sala del Teatro alla Scala.
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