Schede operative scuola dell`infanzia

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Schede operative scuola dell`infanzia
Materiale didattico realizzato appositamente per la scuola dell’infanzia.
ACQUA
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Mi trovi in un
sacco di posti.
Disegna tutta
l’acqua che ti
viene in mente!
Per introdurre l’argomento ACQUA avviamo una conversazione con i bambini a partire da questa
domanda: “Dove si trova l’acqua?”
Accettiamo tutte le risposte dei bambini (nella bottiglia, nel mare, in piscina, nelle pozzanghere
quando piove, scende dal rubinetto etc.); più saranno numerose e diversificate e più saranno utili a
1. richiamare alla consapevolezza dei bambini ciò che già conoscono sull’argomento, facilitando le
attività successive;
2. mettere da subito in luce come l’acqua sia un elemento molto diffuso, importante nella nostra vita
e presente in varie forme (ad esempio l’acqua del mare è salata, quella in bottiglia può avere le
bollicine, è possibile raffreddarla o scaldarla...).
Le varie risposte saranno registrate ed illustrate su un cartellone.
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Materiale didattico realizzato appositamente per la scuola dell’infanzia.
Disegna cosa fai con l’acqua nei
vari momenti della giornata.
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APPENA
SVEGLIO
DURANTE
LA MATTINA
A PRANZO
NEL POMERIGGIO
LA SERA
Ricostruiamo insieme ai bambini la loro giornata, chiedendo loro di raccontare quando e per quale
motivo usano l’acqua: al risveglio, nella mattinata, prima di mettersi a tavola, a pranzo... Cerchiamo di
socializzare il più possibile tra i bambini i vissuti che verranno raccontati, in modo da ampliare in modo
semplice e spontaneo le conoscenze sugli usi di questo elemento.
Infatti tutti i bambini riferiranno che usano l’acqua per dissetarsi o lavarsi, ma alcuni racconteranno
che aiutano la mamma ad innaffiare i fiori, altri che cambiano l’acqua nell’acquario dei pesci, altri
ancora la usano per “fare il bagno” alle bambole...
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Materiale didattico realizzato appositamente per la scuola dell’infanzia.
Galleggia o affonda?
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Colora di AZZURRO le cose che galleggiano
e di ROSSO quelle che affondano.
In un catino piuttosto grande (magari la vaschetta che uno dei bambini usava da
piccolo per il bagnetto) lasciamo che gli alunni sperimentino direttamente
il galleggiamento di diversi oggetti. Le prove devono essere effettuate
una alla volta, in modo che sia possibile osservare e verbalizzare con
calma cosa succede con ciascun oggetto, del quale chiederemo
ai bambini di osservare forma e materiale. Sarebbe interessante
chiedere ai bambini di prevedere se un oggetto galleggerà o no
prima di porlo nell’acqua.
I disegni sopra, da colorare dopo l’esperienza, rappresentano
solo dei suggerimenti. Al termine delle prove, l’esperienza potrà
essere rappresentata su un grande cartellone raffigurante la
vaschetta e gli oggetti galleggianti o... affondati.
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Materiale didattico realizzato appositamente per la scuola dell’infanzia.
Disegna ogni cosa
al suo posto.
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In tema di galleggiamento, un altro gioco interessante potrebbe riguardare la forma degli oggetti
che mettiamo in acqua, oltre al tipo di materiale di cui sono fatti.
Le immagini sopra si riferiscono a due esperienze:
1. nella prima i bambini proveranno a porre sull’acqua un foglietto di alluminio, che grazie alla superficie
estesa, rispetto al peso, dovrebbe mantenersi a galla. Lo steso foglietto, una volta appallottolato e
quindi reso “più denso” in rapporto al peso che ovviamente resta uguale, affonderà rapidamente;
2. il secondo esperimento è in un certo senso l’inverso del precedente. Facciamo preparare e buttare
in acqua a ciascun bambino una pallina di plastilina. La pallina affonderà subito, a causa del suo
peso. Provando poi a modellare la pallina a forma di barchetta, appiattendola con le dita e rialzando
i bordi, l’effetto sarà diverso. Adesso non affonda! Il peso è lo stesso, ma la “barca” ha una superficie
più grande della pallina e riceve dall’acqua una maggiore spinta dal basso verso l’alto perché è
maggiore il peso del liquido che sposta.
Si tratta di un’applicazione pratica del famoso “Principio di Archimede”.
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L’acqua scioglie!
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Notoriamente l’acqua è uno dei maggiori solventi presenti in natura. Possiamo giocare con i bambini
sperimentando soluzioni di vario tipo.
1. Riempiamo una caraffa trasparente con normale acqua di rubinetto e facciamola assaggiare. Quindi
versiamo al suo interno un cucchiaino di sale da cucina e mescoliamo accuratamente. Ovviamente i
bambini noteranno che ad un certo punto il sale “non c’è più”. Facciamone assaggiare una goccia;
il sale non si vede più perché si è sciolto: è sufficiente notare il gusto salato assunto dal liquido.
2. Partiamo da una caraffa di acqua pulita, versando questa volta dello zucchero. Mescolando bene
lo zucchero ”sparirà”. Ma davvero non c’è più o adesso si trova in soluzione nell’acqua della caraffa?
Lasciamo che i bambini avanzino le loro ipotesi e...facciamo assaggiare.
3. Il terzo “esperimento” si riferisce alle immagini sopra. I bambini riempiono un contenitore trasparente
di semplice acqua di rubinetto e registrano l’operazione colorando il primo disegno. Successivamente
versiamo una certa quantità di tempera liquida nel recipiente, sempre dopo aver chiesto ai bambini
di immaginare preventivamente cosa succederà. Ogni bambino descriverà graficamente il risultato
colorando il secondo disegno.
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Materiale didattico realizzato appositamente per la scuola dell’infanzia.
Versa nell’acqua e disegna
quello che succede.
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CAFFÉ
FARINA
OLIO
SABBIA
BICARBONATO
Restiamo sull’argomento “soluzioni”, e poniamo ai bambini questa domanda: nell’acqua si scioglie
qualsiasi cosa, come è successo con il sale o lo zucchero? Il gioco evidentemente consisterà ora nell’effettuare e registrare una serie di esperimenti con materiali diversi. Uno alla volta saranno posti in
acqua per vedere quali si sciolgono e quali no. Alcuni materiali potrebbero essere: caffè, sabbia, olio,
bicarbonato, farina, o altri facilmente disponibili.
Di ciascuno sarà interessante notare il comportamento: si scioglie e “scompare”, si scioglie ma l’acqua
ha cambiato aspetto, galleggia oppure si deposita sul fondo del contenitore.
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Giochiamo con i colori.
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VERSA UN PO’ DI TEMPERA ROSSA
NELL’ACQUA, MESCOLA E COLORA
IL TONDO CON UN PENNELLO
VERSA UN PO’ DI TEMPERA GIALLA
NELL’ACQUA, MESCOLA E COLORA
IL TONDO CON UN PENNELLO
ORA VERSA
UN PO’
DI TEMPERA
GIALLA
NELL’ACQUA
IN CUI AVEVI
SCIOLTO LA
TEMPERA ROSSA.
COSA OTTIENI?
ORA PROVA
ALTRE
COMBINAZIONI
Torniamo per un attimo alle soluzioni “colorate” con la tempera. I bambini avranno notato che l’acqua
nella quale sciogliamo della tempera ne assume il colore, sebbene con una tonalità più chiara perché
diluito. Stimoliamoli ora ad effettuare delle mescolanze; ad esempio versiamo una goccia di giallo nel
bicchiere in cui ne avevamo già disciolto una di rosso e mescoliamo: cosa succede? Con l’aiuto di un
pennellino i bambini potranno colorare gli spazi qui sopra per registrare i colori ottenuti miscelandone
altri. Didatticamente possiamo proseguire con attività di questo tipo per affrontare un percorso sul
tema dei colori primari.
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Le forme dell’acqua.
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Aggiungi l’acqua nei contenitori,
come hai fatto prima nel gioco dei travasi.
Benché in natura l’acqua sia presente nei tre stati della materia, ovviamente è la sua forma liquida
quella più comune alla nostra esperienza quotidiana. Giochiamo con i bambini a travasare, in modo
da fissare il concetto di “stato liquido” dell’acqua: questo stato è caratterizzato infatti dall’assunzione
della forma del recipiente. Oltre a notare che l’acqua assume la forma del contenitore in cui viene
versata, i bambini potrebbero essere stimolati con domande di questo tipo: ”ora
l’acqua nel bicchiere è di più o di meno di quella che abbiamo versato
dal pentolino?”. Bambini di questa età tendono facilmente ad osservare
una variabile alla volta e a concludere che in casi come questo c’è più
acqua nel primo contenitore (perché è più “alta”) oppure nel secondo, se
focalizzano l’attenzione sul diametro del contenitore.
Un altro dato interessante da osservare può consistere nel modo in cui i
bambini rappresenteranno il livello dell’acqua nei vari tipi di contenitore,
al di là delle varie forme: lo disegneranno sempre perfettamente
I due recipienti
orizzontale come nella realtà delle esperienze che hanno effettuato o si
contengono la stessa
quantità di acqua.
lasceranno condizionare dalle linee dei diversi recipienti?
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L’ora del tè...
e dei ghiaccioli!
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Disegniamo le fasi
della preparazione del tè.
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METTIAMO I CUBETTI DI
GHIACCIO NEL PENTOLINO
E ACCENDIAMO IL FUOCO
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L’ACQUA INIZIA A BOLLIRE
E IL VAPORE SALE
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SPEGNIAMO IL FUOCO
E METTIAMO
LE BUSTINE DI TÈ
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IL GHIACCIO SI SCIOGLIE:
ORA NEL PENTOLINO
C’È ACQUA
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DOPO UN PO’
POSSIAMO BERE IL TÈ
Mostriamo ai bambini alcuni cubetti di ghiaccio, dando loro il tempo di osservare e toccare.
La domanda sarà: “Di che cosa è fatto il ghiaccio?” Probabilmente molti forniranno la risposta
corretta, ma in ogni caso procederemo con l’esperimento.
In una bacinella lasceremo metà dei cubetti, mentre gli altri verranno messi in un pentolino sul fuoco.
“Quali si scioglieranno prima?” Come sempre, è importante stimolare i bambini ad esplicitare le
proprie ipotesi prima di effettuare l’esperimento. Verificato che grazie al calore il ghiaccio si scioglie
in acqua, lasciamo che l’acqua nel pentolino sul fuoco arrivi ad ebollizione. In questo modo i bambini
potranno assistere direttamente ad un ulteriore passaggio di stato: da acqua “liquida” ad acqua in
forma gassosa, cioè in vapore acqueo. Per rendere più visibile il fenomeno poniamo una lastra di vetro
o di plexiglas al di sopra del pentolino: sarà così osservabile non solo il vapore, ma anche la formazione
della condensa; ciò costituirà un’ulteriore conferma che il “fumo” che sale dal pentolino non è altro
che acqua, che raffreddandosi torna a liquefarsi. Mentre i bambini bevono il tè, possiamo avviare una
conversazione propedeutica all’ultimo esperimento: la formazione del ghiaccio a partire dall’acqua
allo stato liquido. Dopo aver riempito le formine per i ghiaccioli con acqua e sciroppo, poniamole nel
congelatore. Dopo alcune ore, o, se preferiamo, il giorno successivo, i bambini potranno constatare ed
“assaggiare” che il calore scioglie il ghiaccio in acqua, mentre il freddo produce il passaggio inverso.
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Dove finisce l’acqua
che beviamo?
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Disegna una situazione nella quale
sudi molto e quindi il tuo corpo
elimina molta acqua.
Per i bambini è frequente la necessità di “far pipì” e questo può costituire l’avvio di una semplice
conversazione sul “ciclo dell’acqua” interno al nostro organismo. In base alle proprie esperienze, i
bambini riconosceranno facilmente che esiste una relazione tra quanto si beve e lo stimolo ad
urinare. Meno immediato sarà il riconoscimento che il nostro corpo elimina acqua anche mediante la
traspirazione e la respirazione.
1. Chiediamo ai bambini di raccontare in quali occasioni si accorgono di sudare maggiormente; è
possibile anche organizzare un gioco di tipo motorio (all’esterno se ci si trova in un periodo caldo)
per verificare che il nostro corpo traspira per ridurre il calore (esterno o prodotto dal lavoro dei
muscoli)
2. Chiediamo ai bambini: “Quando espiriamo, cosa esce dalla bocca?”
I bambini piccoli tendono spesso a rispondere “aria”. Per far notare loro la presenza di vapore acqueo
potremo utilizzare i vetri delle finestre o uno specchio. Probabilmente noteranno spontaneamente
che la condensa che si crea è come quella prodotta nell’esperimento sull’evaporazione condotto
in precedenza.
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Leggiamo una storia.
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La nuvola Olga
“Ecco la nuvola Olga.
È bianca e morbida come
la panna montata.
Questa notte Olga ha deciso
di dormire in testa alla luna, ed è
molto contenta. Ma la luna non ama gli
scherzi. Allora chiama un suo amico uccello
che manda via Olga. Olga vola in giro nel cielo, e non sa dove andare a dormire.
Dopo un po’ si ferma sopra un gatto che dorme. A Olga scappa tantissimo di fare
la pioggia. Ma il gatto apre i suoi occhi gialli e dice: “Non vorrai farla proprio qui!”.
Allora Olga se ne va. Poi si ferma sopra la gallina Giacomina, che va a spasso con i
suoi pulcini. A Olga scappa sempre di più di fare la pioggia.
La gallina guarda in su e dice: “Non la farai mica sopra i miei bambini?”
E così Olga se ne va. Poi si ferma sopra un campo di girasoli. Ormai Olga non ne
può più, deve proprio fare la pioggia. Ma il capo dei girasoli dice: ”Ti prego, non farla
qui. Sei troppo piccola per dar da bere a tutti noi!” E di nuovo Olga se ne va. Olga è
disperata. Per fortuna incontra l’uccello Gino e gli chiede cosa fare.
Gino mostra con l’ala un posto dove ci sono altre nuvole.
Olga vola dalle sue amiche e tutte insieme fanno una bella pioggia senza chiedere
il permesso a nessuno.”
Nicoletta Costa “La nuvola Olga” EMME EDIZIONI 1992, Edizioni EL
Richiamiamo alla memoria dei bambini le esperienze precedenti relative al fenomeno dell’evaporazione,
quindi chiediamo loro:
“Ma dove va tutta l’acqua che evapora? E soprattutto, come fa a tornare giù?”
La lettura di questo raccontino può essere l’avvio di un duplice percorso:
1. Le precipitazioni atmosferiche.
2. L’acqua ed il nostro corpo.
Nelle pagine seguenti verranno forniti alcuni suggerimenti operativi in relazione a questi temi.
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Disegna la nuovola Olga
che fa la pioggia.
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Conversiamo con i bambini per far emergere le loro conoscenze sull’argomento precipitazioni
atmosferiche. Per alunni in questa fascia di età, un buon obbiettivo d’apprendimento potrebbe già
consistere nella comprensione che pioggia, neve e grandine sono forme diverse attraverso le quali
l’acqua evaporata e condensata nell’atmosfera ritorna alla terra.
Alcune possibili e semplici esperienze:
1. Quanto piove? Poniamo all’esterno, in un giorno di pioggia, un contenitore trasparente; con un
pennarello ad inchiostro indelebile segniamo il livello raggiunto dall’acqua piovana. Ripetiamo
l’operazione in altre giornate piovose, utilizzando per i livelli colori differenti.
2. Le gocce. Alle prime gocce, esponiamo alla pioggia un robusto cartoncino e ritiriamolo rapidamente. I
bambini noteranno che le gocce nell’impatto hanno determinato tondi di diametri diversi: invitiamoli
a ripassare i contorni con la matita. Quando il cartoncino sarà asciutto, ogni bambino potrà averne
una parte e colorare le “proprie” gocce di pioggia.
L’opera “a pois” può essere incollata nello spazio sopra.
INCOLLA QUI
LE TUE
GOCCE
DI PIOGGIA
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