Il Teatro Olimpico toglie la parola a chi vi entra. Basta

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Il Teatro Olimpico toglie la parola a chi vi entra. Basta
CINEMA/2
VICENZA [VENETO]
— Casanova 70 (1965) —
— TEATRO OLIMPICO—
Il più antico
— Perdiamoci di vista (1994) —
— Sognando l’Africa (2000) —
In alto una veduta dall’alto di Vicenza
e sotto il Ponte di Bassano
— Il gioco di Ripley (2002) —
LA VISITA AL TEATRO OLIMPICO introduce gli appassionati visitatori sul
set di un’altra nota produzione cinematografica girata nel 1964, “Casanova 70” con la regia di Mario Monicelli che ripercorre in chiave moderna la vicenda di Giacomo Casanova, interpretato da Marcello Mastroianni. Set di “Il gioco di Ripley”
e “Casanova” di Hallstrom, simbolo
maestoso e pregiatissimo dell’arte
architettonica palladiana, il Teatro
Olimpico di Vicenza è oggi il più antico teatro coperto esistente al mondo. Il progetto fu ideato da Andrea
Palladio, ma la sua realizzazione fu
terminata dall’architetto vicentino
Vincenzo Scamozzi.
Il Teatro Olimpico lascia senza fiato,
e forse gli stessi maestri, nell’ideare
una simile scenografia prospettica,
segnarono inconsapevolmente il destino della città con l’avvento del cinematografo qualche secolo dopo.
attori più in voga del momento in oltre 60 capolavori cinematografici.
Ed è proprio il Veneto, con oltre 250 itinerari, la regione
leader in Italia per percorsi cine-turistici, moderna forma di
viaggio utilizzata ogni anno da oltre 100 milioni di persone in
tutto il mondo.
L’iniziativa “Palladio per mano nel grande set di Vicenza”
offre un’ottima occasione per scoprire la città e alcuni dei suoi
gioielli architettonici. Promossa dalla Provincia di Vicenza e
dal “Consorzio Vicenza è” in collaborazione con Vicenza Film
Commission, la proposta, corredata da una completa e dettagliata cinemap, una cartina di tutte le locations di celebri film
girati a Vicenza e provincia, accompagna i cinevisitatori, per
un week end, tra i vicoli del centro storico di Vicenza e nelle
ville capolavoro del Palladio con l’obiettivo di coniugare le grandi arti del passato con le grandi opere cinematografiche che
hanno avuto la città veneta come palcoscenico.
Novità di quest’anno la possibilità di assistere durante la vi-
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sita guidata a due video proiezioni della durata di 10 minuti
sull’opera di Palladio e sui grandi film girati nel vicentino.
Sulla strada per Vicenza, ben prima di scorgere le prodezze di Andrea Palladio sulle colline circostanti e la periferia stessa della città, già è possibile ammirare i paesaggi della provincia, anch’essi protagonisti assoluti di numerose e celebri produzioni cinematografiche. Prima di entrare nel centro storico, l’itinerario include la visita alla monumentale costruzione
del Santuario di Monte Berico, con la complessa architettura
delle due chiese, la gotica del 1428 e la seicentesca del Borella e la sosta alla spettacolare struttura di Villa Cordellina Lombardi, sorta su una presistente costruzione intorno al 1740 con
affreschi del Tiepolo nel salone della residenza padronale. Questi due suggestivi scenari sono stati i set delle recenti produzioni coreane ed indiane, tra cui il celebre telefilm “Only you”
girato nel 2005 da Choi Moon Suk.
Le facciate dei palazzi cinquecenteschi, le vie silenziose e
deserte, i volti stessi dei protagonisti, le ambientazioni sceni-
Il Teatro Olimpico toglie la parola a chi vi entra. Basta niente
per immaginare che il proscenio si popoli di attori
e lo spettacolo culmini nel fragore concitato degli applausi
che, le trame si accavallano a formare un collage affascinante,
in un luogo della memoria che ciascuno custodisce più o meno distintamente. Nel tour per le locations vicentine è un po’
come assistere ad un unico grande film che non ha fine e che
ai ricordi aggiunge sempre nuovo stupore.
Andare a Vicenza significa amare il cinema d’autore, le straordinarie architetture palladiane, la cortesia discreta delle persone, i profumi di una tavola ricca di origini povere. E’ facile
immaginare i migliaia di “Ciak” pronunciati, la sedia del regista disposta sul set a icona della settima arte, le cineprese, gli
attori, l’atmosfera ineguagliabile che si respira ai confini tra
realtà e finzione scenica, tra sogno e concretezza. Che siano
state girate nelle ville palladiane subito fuori la città, nella provincia o tra i vicoli romantici del centro storico, le pellicole prodotte a Vicenza e dintorni nel corso dei decenni sono state davvero numerose, a testimonianza di un connubio particolarmente riuscito, ai fini della comunicazione di validi contenuti cinematografici, tra arte e territorio.
Dopo l’esordio del 1940, Vicenza è il set scelto da Mario
Soldati per ambientarvi “Daniele Cortis”, ennesima trasposizione di un romanzo di Antonio Fogazzaro (1947); Alberto Lattuada colloca in città il melodramma a tinte forti “Lettera di
una novizia” (1960); nel gioiello della città, il Teatro Olimpico, Mario Monicelli gira nel 1965 una sequenza centrale di
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I VIAGGI DI REPUBBLICA
I VIAGGI DI REPUBBLICA
Nella foto grande: «Don Giovanni»
(1979) di Joseph Losey in una
scena girata nel Teatro Olimpico
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