C`è il rischio dell`assuefa - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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C`è il rischio dell`assuefa - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Periscopio
Mondo
America: cominciata la corsa
alla Presidenza
Le prime elezioni tra gli elettori democratici per scegliere lo sfidante del repubblicano George Bush nella corsa per la Presidenza, hanno premiato candidati
moderati: Jhon Kerry, veterano di guerra, e John
Edwards, senatore della Nord Carolina.
L’addio di Biffi a Bologna
Dopo 19 anni di ministero episcopale il cardinale Giacomo Biffi lascia, per limiti di età, la città
di Bologna. Il saluto è avvenuto
domenica scorsa, 18 gennaio,
nella cattedrale di San Petronio.
Nuovo arcivescovo di Bologna è
monsignor Carlo Caffarra traslato dalla sede arcivescovile di
Ferrara-Comacchio.
L’arcivescovo Giacomo Biffi
È morta Delia Scala
Giovedì scorso, 15 gennaio, si è spenta all’età di 74 anni Delia Scala, artista che ha segnato la storia del cinema, del teatro e della televisione. Fu la “soubrette”
per eccellenza: cantava, ballava e recitava con verve e
simpatia. Recitò con Totò, Modugno, Dapporto e Chiari.
Moratti abbandona l’Inter
Si è dimesso il presidente dell’Inter Massimo Moratti. Era alla guida della società nerazzurra da 8 anni con
pochi risultati significativi e molti soldi spesi (invano).
Le dimissioni sono state determinate dalle forti contestazioni dei tifosi. Nuovo presidente dovrebbe essere l’ex calciatore Giacinto Facchetti.
Bonolis-Striscia: ora basta!
Da diversi giorni gli italiani sono costretti a sorbirsi in
prima serata lo scontro tra Striscia la Notizia (Canale
5) e Paolo Bonolis (Rai Uno). Striscia lancia accuse di
“taroccamenti” alla trasmissione di Bonolis “Affari
tuoi”; Bonolis nega e replica affermando che quelli di
Striscia agiscono per invidia. Un consiglio da amici:
spegnere la tivù e lasciarli litigare tra di loro. Chissà
che la smettano...
CITTADINO
INFORMATO
Norme più rigide per gli sciatori
e
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e
L’AZiON
Primo Piano
PATENTE A PUNTI EFFICACE?
S
ono passati sei mesi da quando, nel luglio 2003, entrava in
vigore in gran fretta il nuovo
Codice della strada, con la novità più rilevante costituita dalla patente a punti.
Un primo bilancio sembra positivo:
sembrano diventati abituali l’accensione dei fari anabbaglianti, l’uso delle cinture e il non uso del cellulare quando
si è al volante. E soprattutto sono calati gli incidenti stradali con il loro fardello di morti e feriti.
Nella Marca trevigiana, abituata a
dati drammatici, nel 2003 secondo l’ufficio statistico della Provincia i morti
sono stati 147, con il minor numero di
decessi negli ultimi 12 anni. Ma non si
può certo cantar vittoria: se si considera che nei dieci anni precedenti la
media è stata di 164 morti l’anno, si
tratta di un leggero miglioramento.
A livello nazionale forse è andata un
po’ meglio: i dati rilevati da polizia e carabinieri negli ultimi sei mesi del 2003
indicano che il numero dei morti é calato del 18%, rispetto al secondo semestre 2002 con le vittime passate da 2
mila 438 a mille 990. E sono scesi anche il numero complessivo degli incidenti (83 mila 246, pari a -19%) e quello dei feriti (57 mila 738 pari a -23%).
Polstrada e vigili urbani lo ammettono: se non aumentano i controlli, se
gli automobilisti non percepiscono che
c’è maggior rigore nel far rispettare le
nuove norme c’è il rischio che tutto torni come prima. Non c’è spazio per illudersi che la patente a punti abbia risolto la questione-incidenti.
La vera sfida resta quella dell’educazione stradale e di una maggior consapevolezza di tutti gli automobilisti sui
rischi e sui danni, spesso irreparabili,
legati ad un uso scriteriato dell’automobile e della strada. L’Automobil club
italiano, in occasione della Giornata
mondiale della sicurezza stradale indetta dall’Organizzazione mondiale della Sanità il prossimo 7 aprile, ha lanciato la campagna “7 aprile, io ci provo”. L’obiettivo, magari utopico, è quello di riuscire almeno per un giorno a
non avere né un morto né un ferito sulle strade italiane. Per tutti, è obbligatorio provarci! (FP)
IL COMANDANTE VENETO DELLA POLSTRADA
“C’è il rischio dell’assuefazione”
I
l comandante della Polstrada del Veneto, il generale Giovannantonio Petrillo, ha assunto la carica quasi
in coincidenza dell’entrata in
vigore del nuovo Codice della strada, nel luglio del 2003.
Delle novità introdotte
dal nuovo Codice della
strada, secondo lei quali sono state quelle che
più hanno funzionato?
«Un po’ tutte direi. È stata
soprattutto la paura di perdere i punti sulla patente a sortire un effetto benefico sul
comportamento di tanti automobilisti.
Ora, però, il timore è che
ci sia una sorta di assuefazione. E che, passato lo spauracchio, gli automobilisti tornino a comportarsi come prima».
C’è una chiara relazione
tra entrata in vigore della patente a punti e calo degli incidenti stradali?
«Sì. Dopo sei mesi la riduzione di incidenti appare già
ora considerevole. Tuttavia il
risultato era prevedibile, per-
ché ha funzionato anche in altri Paesi d’Europa. E l’obiettivo, a livello europeo, è di ridurre incidenti e vittime della strada del 50 % entro il 2010.
Ma la patente a punti da
sola non basta. Gli incidenti
avvengono per il 40% nei centri urbani (per il 6 % nelle autostrade e per il 54% nelle strade extraurbane, ndr), dove ad
essere coinvolti sono spesso
pedoni e ciclisti, per i quali
non esistono obblighi per il
casco o per la cintura, né la
minaccia dei punti sulla patente.
Noi continuiamo a svolgere il nostro servizio, ma ci rendiamo conto che si deve puntare non tanto a reprimere
quanto a prevenire. E tutti dovremmo considerare che il
“costo” degli incidenti stradali
non è solo economico o sociale: basta pensare a quel che
rappresenta, a livello familiare, la morte di un genitore, o
di un figlio…».
L’impressione è, però,
che i controlli da parte
delle forze dell’ordine
non siano aumentati. È
Le Regioni sono chiamate a dare attuazione alla legge
approvata il 17 dicembre 2003 che si propone di garantire una maggiore sicurezza degli impianti da sci e
la prevenzione degli infortuni. Si tratta di un vero e proprio “codice dello sci” che stabilisce: precedenza per
chi arriva da destra negli incroci; moderazione nella
velocità; cautela in caso di sosta; uso obbligatorio del
casco per i minori di 14 anni.
L’AZ iON
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 25 gennaio 2004
Questo settimanale
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Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
vero?
«Già, anzi le forze a disposizione sono calate di qualche
unità… Ma nel corso del 2004
alcuni cambiamenti porteranno ad un aumento dei controlli.
Stiamo predisponendo le
apparecchiature per i cosiddetti “controlli da remoto”,
con telecamere piazzate in
tratti autostradali dove sono
vietati i sorpassi tra camion.
Queste apparecchiature, gestite a livello nazionale, automaticamente rileveranno le
infrazioni e faranno recapitare a domicilio i verbali di contestazione. Ciò rappresenterà
un deterrente ulteriore.
Stiamo poi predisponendo
la chiusura notturna di alcuni
distaccamenti, in modo da poter recuperare agenti e poter
mettere qualche pattuglia in
più nelle strade. A livello regionale, inoltre, è previsto anche l’accorpamento di due
strutture, con un conseguente “risparmio” di agenti da
impiegare nei controlli».
E per i corsi di recupero dei punti perduti sulla patente che novità ci
sono?
«Non sono ancora partiti,
ma avverrà al più presto. Se
verranno fatti seriamente credo che saranno utili. Da una
parte rappresentano una penalizzazione, per l’onere economico e anche per il tempo
“perduto”. D’altra parte permetteranno di
ripassare il Codice della strada, che magari
non si è più studiato da quando
si è presa la patente».
Cosa ne pensa
della richiesta
di chi guida
per lavoro, di
avere trattamenti diversi
riguardo alla
patente a punti?
«Certo, per loro il rischio
di rimetterci punti o di vedersi ritirare la patente è maggiore. Ma, se si comincia a fare delle eccezioni, poi queste
diventano una regola... Tuttavia mi pare che alle nuove
norme si stiano abituando un
po’ tutti».
A suo giudizio quale
ruolo gioca lo stato della viabilità nel causare
incidenti?
«Gioca un ruolo importante. Tante strade interne,
nel Veneto, spesso sono
nient’altro che delle carrarecce asfaltate, non adatte al
traffico attuale e poco sicure,
specialmente in condizioni
meteorologiche sfavorevoli
come la nebbia».
In questi tempi si stanno realizzando tante rotatorie: secondo lei sono efficaci?
«Il semaforo rappresenta
una certezza: si sa chi ha la
precedenza. Con le rotatorie,
invece, occorre che gli automobilisti acquistino dimestichezza, superando l’indecisione che spesso è causa di
incidenti. Quando subentrerà
l’abitudine, il traffico sarà molto più fluido e ne beneficeranno gli automobilisti e anche l’ambiente, per la minor
emissione di fumi».
I due problemi principali degli automobilisti
oggi sembrano essere gli
incidenti stradali e quello del traffico-lumaca.
Quali consigli e indicazioni darebbe lei agli automobilisti per l’uno e
per l’altro?
«Per evitare incidenti, consiglierei il rispetto delle distanze di sicurezza, spesso
causa di tamponamenti, anche a catena. E poi di evitare
di mettersi al volante se si accusa stanchezza».
E per quel che riguarda
il traffico-lumaca?
«Consiglio di andare a piedi! E non vuol essere una battuta: tanti prendono l’automobile anche per fare 500 metri. Invece in tanti casi si potrebbero utilizzare i mezzi
pubblici o andare a piedi – lo
faccio anch’io –, con più vantaggi: fa bene alla salute; si evitano le code ai semafori; non
si hanno problemi di parcheggio e qualche volta ci si
impiega meno… Purtroppo,
per tanti l’auto è diventata
un’ostentazione».
Franco Pozzebon
3
E da aprile giubbotti fluorescenti...
S
catterà dal prossimo 1º aprile l’obbligo ad usare i famosi giubbotti ad alta visibilità quando si dovrà scendere dal proprio autoveicolo.
Lo stabilisce il decreto del 30 dicembre 2003 del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti con il quale è stata prorogata di tre mesi l’obbligatorietà di indossare gli indumenti ad alta visibilità, fuori dai centri abitati, in caso di discesa dal
mezzo fermo sulla carreggiata.
Va detto che curiosamente il Decreto prevede un obbligo “indiretto”, in quanto un autista non sarà sanzionabile se
non avrà il giubbotto a bordo della propria auto, bensì solo nel caso che venga scoperto a compiere un’operazione di emergenza intorno all’auto senza indossarlo.
La proroga è dovuta per l’adeguamento alle indicazioni della Ue del decreto con cui il Ministero delle infrastrutture ha fissato le caratteristiche dei giubbotti fluorescenti (o delle bretelle autoriflettenti), che potranno essere gialli,
rossi o arancione, ma dovranno essere conformi alla norma Uni En 471, con la relativa dicitura che dovrà essere
riportata sull’etichetta degli indumenti.
Strisce retroriflettenti per Tir
Slitta invece al primo gennaio 2005 l’obbligo di dotare camion e Tir delle strisce posteriori e laterali retroriflettenti
per garantire maggiore visibilità ai mezzi durante la marcia. Anche qui la proroga del termine, previsto inizialmente al 1º luglio 2004, è legata alle difficoltà incontrate nello stabilire le caratteristiche tecniche degli strumenti nel
decreto ministeriale.
L’AUTOSCUOLA
DUE “VOCI” SUL NUOVO CODICE
IL PARERE DI EROS VIEL
«Si è diffusa l’opinione che tale
provvedimento sia stato un successo, ma l’esperienza acquisita in
laboratorio nel trattare dati analitici, mi rende più cauto: troppo breve il periodo analizzato, e rimane da
soppesare l’influenza di altri provvedimenti
(ad esempio il “piano Rotatorie” che la Comunità europea ci ha prescritto) per poter
formulare giudizi sugli obiettivi raggiunti.
Ritengo che ricorrere esclusivamente a
provvedimenti repressivi per diffondere il
culto del rispetto delle regole esprima la
meschinità della nostra società civile. Inoltre ci si dimentica che la sicurezza stradale, abbinata alla salvaguardia della salute delle persone e alla vivibilità del territorio, rientra nella più complessa problematica del Piano traffico.
Di fatto questo è l’unico provvedimento che i nostri legislatori hanno prodotto e
poi hanno accantonato il problema; un esempio? si continua a sperare nella pioggia per far diminuire le polveri sottili e scongiurare il blocco del traffico. Un altro esempio? Si è resa necessaria la protesta
Domenica 25 gennaio 2004
dei pendolari per ripristinare alcuni treni che l’azienda aveva soppresso proprio durante la fascia oraria di maggior necessità».
IL PARERE DI ANDREA
DAN (Associazione Manuela
per la sicurezza stradale)
«Ottimo, ma non sufficiente. Per ridurre le vittime e i pericoli della strada servono almeno un altro paio di tasselli. Innanzitutto la repressione. Esempio: tu giovane guidi sotto alcol o sotto ecstasy, investi
e uccidi un passante. Cosa ti succede?
Un’ammenda. Per quanto alta, che problema vuoi che sia per chi scorrazza in
BMW Z3. E comunque paga papi. Ai pirati della strada devono essere comminate
pene alternative: da 3 mesi a 3 anni di lavoro socialmente utile, magari al fianco di
un invalido, per capire il valore etico e morale della vita. Secondo tassello mancante:
l’educazione. Lo sapete quante birre bisogna bere per andare oltre i limiti tollerati
per chi guida? Non lo sa nessuno! E con
l’educazione stradale bisogna iniziare dalle scuole, ad esempio sfruttando l’ora di educazione civica prevista».
“Educazione stradale,
più che punizioni”
S
e hai perso i punti
non li puoi ancora recuperare.
«Abbiamo sette persone
che attendono di fare i corsi», spiega Paolo De Zan
dell’autoscuola che porta il
suo cognome, in centro a
Vittorio. «Ma devono ancora ricevere la notifica ufficiale dei punti persi dalla
Motorizzazione di Roma,
senza la quale non possono
iniziare».
Ancora non puoi recuperare, ma sai già come.
«Abbiamo già ricevuto
dal Ministero le indicazioni
sul programma per i corsi di
recupero. Per i neopatenta-
ti, invece, non cambia nulla:
i libri su cui si studia sono
gli stessi, e i quiz per l’esame non fanno domande sui
punti che puoi perdere o recuperare. Noi diamo ai nostri studenti un foglio con
l’elenco delle penalità, ma
lo studiano solo per buona
volontà…».
Qual è la sua valutazione sulla patente a
punti?
«Positiva, nella misura in
cui ha fatto ridurre gli incidenti. Inoltre le persone per
strada sono più attente, e
più spesso vengono a chiederci informazioni. Ma il sistema della patente a punti
è solo una forma di punizione, non si trova una vera
soluzione».
Cosa bisognerebbe fare allora?
«Cominciare dai bambini fin dalle scuole elementari a insegnare l’educazione stradale. Ora invece, al
massimo ci sono, alle medie e alle superiori, i corsi
per la patente del motorino.
Ma chi non ha il motorino?
L’anno scorso, invece, sono
andato a tenere gratuitamente un corso di educazione stradale durante l’orario di scuola in due superiori vittoriesi, a ragazzi 1416 anni: i risultati e l’interesse sono stati molto buoni. Avevo offerto anche al
Comune di Vittorio di fare
delle lezioni gratis, ma non
mi hanno dato attenzione;
la Provincia, invece, mi sembra molto attiva sul fronte
dell’educazione stradale».
Tommaso Bisagno
L’ESPERIENZA DI UN VIGILE URBANO
L’AUTOTRASPORTATORE
“Effetto dissuasivo diminuito,
ma ora tutti usano le cinture”
“Sicurezza sì, ma
senza troppe rigidità”
L’
introduzione della
patente a punti serve ma non basta per migliorare la sicurezza sulle
strade. A sei mesi dall’entrata in vigore della riforma
del Codice della strada è
questa la convinzione di
Gian Pietro Caronello, vicecomandante dei vigili urbani di Pieve di Soligo. «La
patente a punti – spiega –
ha rappresentato certamente una svolta culturale.
La sola sanzione pecuniaria, infatti, non faceva più di
tanto paura agli automobilisti mentre il rischio di perdere la patente è un deterrente molto efficace. Tanti
hanno capito che ora si fa
sul serio. Però va detto anche che l’effetto “dissuasivo”, prodotto da una martellante campagna promossa dai mass media appena
approvata la riforma, è diminuito nel tempo».
Quali i principali effetti della riforma del
Codice della strada?
«Sicuramente ha inciso
sull’uso delle cinture di sicurezza. Una volta era
un’eccezione, ora è raro fare multe per mancato uso
delle cinture. Anche la regola dei fari accesi di giorno fuori dal centro abitato
è molto rispettata. Non vedo grandi miglioramenti sul
rispetto dei limiti di velocità
e dei divieti di sorpasso e di
passaggio con il rosso. Forse sono diminuiti i casi “eclatanti” ma le infrazioni sono più o meno stabili».
A sei mesi di distanza
gli automobilisti conoscono le nuove norme?
«C’è ancora molta confusione. Molti ci chiedono
informazioni sul giubbotto
e sul meccanismo di sottrazione dei punti».
Quali sono le infrazioni più frequenti che
comportano decurtazione di punti?
«Eccesso di velocità, sorpasso, uso del telefonino,
passaggio con il rosso, parcheggio in un posto riser-
vato agli invalidi».
Come reagisce l’automobilista quando gli
viene comunicata la
perdita di punti dalla
patente?
«Mi dicono: “Non si può
fare a meno? E adesso cosa succede?”. Solitamente
la conoscenza della normativa è molto vaga».
C’è qualche aspetto
della riforma che non
funziona?
«A mio avviso ci sono
delle incongruenze nel sistema sanzionatorio. Ad esempio: l’omesso uso delle
cinture di sicurezze viene
punito con 68 euro, la perdita di 5 punti e la segnalazione della patente. Il superamento dei limiti di velocità fino a 40 km/h, invece, è sanzionato con 137 euro di multa e la decurtazione di 2 punti. Probabilmente queste incongruenze sono frutto di mediazioni. La severità sull’uso delle cinture, ad esempio, è
motivata dalle dimensioni
«L
della spesa medica provocata dal loro mancato uso».
Partendo dalla tua esperienza hai delle
proposte per migliorare la riforma?
«Una prima proposta è
di collegare i premi assicurativi ai punteggi della patente. Una seconda è di aumentare l’utilizzo di telecamere fisse per il rilevamento degli eccessi di velocità o il passaggio del semaforo con il rosso».
Federico Citron
’introduzione
del nuovo Codice stradale e la “novità”
della patente a punti ci vede sostanzialmente favorevoli. D’altra parte è oramai da lungo tempo che
il settore dell’autotrasporto chiedeva una normativa più aggiornata e
maggiori controlli».
Esordisce così Valter
Samogin, titolare di un’impresa di autotrasporto a
Colfosco. Valutazione positiva, dunque, ma con
qualche piccola riser va:
«La nuova normativa entrata in vigore in Italia
vuole rompere con un
passato che – per quanto
non mancassero le regole! – molto
spesso era
intriso di un
certo lassismo. E allora il primo
rilievo che
faccio è questo: il nuovo
Codice è entrato in vigore senza gradualità, l’impatto psicologico è stato
rilevante. Secondo rilievo,
più specifico al nostro settore: ci chiediamo, in sostanza, se così come sono
state approntate le regole
stradali siano compatibili
con un sistema economico che già nel passato non
era sicuramente molto tenero, né facile, nei confronti dell’autotrasporto».
Un esempio valga per
tutti: ai conducenti è ora
imposto di non viaggiare
più di nove ore al giorno
(dieci ore due volte la settimana), secondo tabelle
di marcia piuttosto rigide
e restrittive. Una limitazione che, abbinata alla
guerra tariffaria con i
committenti, indubbiamente pesa, e molto, sul
settore.
Insomma, sì alla sicurezza, ma conciliata anche
con un’adeguata remuneratività
professionale.
(VC)
4
NordEst
NOTIZIE
Padova, figlia adottata
e ridotta in schiavitù
Sconvolgente la notizia che approda sui quotidiani da Padova: è la storia – ora oggetto del
processo che è iniziato in questi giorni – di una bambina portoricana adottata da due coniugi che però, in seguito, l’avrebbero pesantemente maltrattata. Emergono par ticolari
sconcertanti, quali la terribile consuetudine di
segregare la piccola nel garage. Una vicenda
che riaccende i riflettori sull’infanzia vilipesa
e umiliata. Un fenomeno purtroppo più diffuso e crudele di quanto forse appaia.
Unioncamere Veneto entra
nel Sistema statistico
nazionale
L’annuncio era stato dato nel novembre scorso in occasione di un convegno sul sistema statistico regionale. Ora con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del relativo Decreto, l’ingresso di Unioncamere Veneto nel Sistema statistico nazionale è ufficiale. Con un particolare da sottolineare: l’Unione regionale delle Camere di Commercio del Veneto è il primo soggetto privato della nostra Regione a farne parte. Non solo: le Unioni regionali del Veneto, del
Piemonte e della Liguria sono i primi soggetti privati anche a livello nazionale dopo l’Istituto Tagliacarne di Roma, “emanazione” anch’esso del sistema camerale italiano.
L’entrata nel Sistan di Unioncamere Veneto ha
avuto come passaggio cruciale il parere dell’Istat, che è stato positivo “in considerazione
del contributo (...) ai fini del potenziamento
della capacità informativa e organizzativa” del
Sistan.
Infortuni sul lavoro,
immigrati ad alto rischio
Il Veneto occupa la non invidiabile seconda posizione, a livello nazionale, nella graduatoria
delle Regioni italiane per numero di infortuni
sul lavoro, subito dopo la Lombardia. E in questo contesto si conferma anche la purtroppo
consolidata tendenza ad un progressivo aumento del rischio d’infortunio sul lavoro tra i
lavoratori extracomunitari. Lo af ferma una ricerca su
lavoratori immigrati e rischio infortunio, elaborata dall’Istituto italiano di
medicina sociale, su
base Istat e Inail del
2001, insieme alla
Caritas.
Dopo 14 giorni di duro confronto il Consiglio regionale
ha approvato,con i soli voti della maggioranza,il
Bilancio e la Finanziaria 2004.Sostanzialmente
confermate le scelte degli anni precedenti
Finanziaria
“classica”
C
i sono voluti
quattordici giorni di aspro dibattito per arrivare all’approvazione della Finanziaria regionale relativa al
2004. Per la maggioranza,
Casa delle Libertà, si tratta di una Finanziaria che
ha come temi forti la progettualità – tenendo conto
della forte domanda di innovazione e modernizzazione che la società veneta richiede –, la sanità – aggredendo i costi laddove
sono eccessivi e rendendo
appropriati gli interventi
–, e la famiglia.
Per l’opposizione, Ulivo
e Rifondazione, la manovra si rivolge a un Veneto
E
cco alcune delle novità introdotte nella Finanziaria regionale.
Esenzione dai ticket
sui farmaci: una situazione Isee (Indicatore di
situazione economica equivalente) inferiore a 10
mila euro per il nucleo familiare sarà sufficiente per
conseguire il diritto all’esenzione dal pagamento
del ticket sui farmaci.
Rette asili nido: cresce di 4 milioni e 850 mila
euro il capitolo di bilancio
finalizzato a sostenere le
famiglie nel pagamento
delle rette degli asili-nido.
Non autosuf ficienti:
entro tre mesi verrà presentata la nuova programmazione dell’assistenza
domiciliare ed extraospedaliera delle persone non
autosufficienti. Dodici i milioni di euro stanziati per
questa programmazione.
CANSIGLIO: Bando per la gestione del Centro
di educazione ambientale di Vallorch
eneto Agricoltura” ha pubblicato nei giorni scorsi il bando per la progettazione e la realizzazione delle attività di educazione naturalistica in Cansiglio, che comprende anche l’affidamento della gestione del Centro di Vallorch.
Il bando è aperto a soggetti, o raggruppamenti di soggetti, in grado di fornire
un elevato standard qualitativo del servizio. È prevista la convenzione per un
anno, rinnovabile fino a tre
anni.
Le domande dovranno pervenire alla sede di “Veneto
Agricoltura” di Legnaro (Padova) entro il 13 febbraio
prossimo.
Il testo del bando è disponibile anche nel sito
www.venetoagricoltura.org.
“V
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 25 gennaio 2004
che non c’è più e non
aiuta a far nascere quello che non c’è ancora:
«È mancato il coraggio di investire in innovazione e ricerca e
non sono stati affrontati i problemi
del Veneto di domani: denatalità, invecchiamento della popolazione, immigrazione, acqua, governo del territorio».
I numeri
Il provvedimento, entrato in aula con una dotazione finanziaria di 11 mila 247 euro, è uscito con una cinquantina di milioni
in più, a seguito degli e-
mendamenti proposti sia
dalla maggioranza che dalle opposizioni.
Come sempre a fare la
parte del leone è la sanità
che si “porta via” metà dei
soldi disponibili: 6 mila
278 euro (confermato il
FINANZIARIA / LE NOVITÀ
Ticket, chiese, nidi,
patronati, libri...
Testi scolastici: quattro milioni di euro sono
stati stanziati per contribuire alla spesa per l’acquisto dei libri di testo da
parte degli studenti di medie e superiori le cui famiglie non superino un determinato reddito.
Trasporto scolastico:
gli studenti delle superiori potranno usufruire di un
contributo per le spese di
trasporto scolastico pubblico (stanziamento complessivo di un milione di
euro).
Borgo Malanotte: contributo straordinario di 600
mila euro per il recupero
dello storico Borgo Malanotte in Comune di Vazzola.
Chiese: sono passati da
due a sei milioni di euro i
contributi per le opere di
straordinaria manutenzione e restauro degli edifici
adibiti a culto, comprese
CONSIGLIO REGIONALE
Cave: Province,
parere vincolante
N
ell’ambito del dibattito
per l’approvazione della
Finanziaria 2004 della Regione
Veneto è stato approvato dal
Consiglio regionale un emendamento riguardante il nuovo
Piano cave approvato dalla Giunta Galan.
L’emendamento ha definito
che, in attesa dell’approvazione
definitiva del nuovo Piano re-
gionale per l’attività estrattiva, alle Province
viene riconosciuto il
parere “obbligatorio e vincolante” per il rilascio di autorizzazioni o concessioni per le nuove attività di cava e l’ampliamento di quelle esistenti. In questo modo le Province, attraverso le loro Commissioni tecniche, diventeranno arbitri sulla
piano di rientro che impone tagli per 90 milioni a otto direttori generali di altrettante Ulss “disastrate
finanziariamente”). Segue,
molto distanziata, la posta
destinata alla mobilità
(1.107 milioni), quindi vengono i finanziamenti per la
salvaguardia di Venezia
(562 milioni), per
gli interventi sociali (562 milioni), per la casa
(279 milioni),
per la tutela del
territorio (267
milioni), per l’istruzione e la formazione (262 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (236 milioni),
per l’agricoltura
(199 milioni), per
interventi ecologici (169 milioni), per
la protezione civile
(118 milioni). Sotto i
100 milioni di euro troviamo gli stanziamenti
per il ciclo integrato delle acque (99 milioni), per
il lavoro (60 milioni), per
il turismo (50 milioni), per
la cultura (30 milioni), per
il commercio (15 milioni),
per l’edilizia speciale pubblica (16 milioni), per l’energia (12 milioni) e per
lo sport (10 milioni).
Federico Citron
le edicole votive.
Patronati: è passato da
uno a tre milioni di euro il
fondo a favore dei patronati (arredi, attrezzature e
lavori).
Organi: un milione di
euro è stato assegnato per
il restauro degli organi
musicali.
Metropolitana: 113 i
milioni stanziati per il primo stralcio del Sistema
ferroviario metropolitano
di superficie.
Tassazione pro consorzi di bonifica: verrà
rivista la tassazione per i
servizi resi dai Consorzi di
bonifica in quanto il reperimento delle risorse oggi
grava impropriamente sui
cittadini delle aree densamente urbanizzate.
Aflatossine: 200 mila
euro andranno per l’attività di ricerca di aflatossine nel latte.
delicata materia. È
una decisione che
interessa in modo
particolare la provincia di Treviso,
poiché è quella
maggiormente
coinvolta nell’estrazione della ghiaia,
con 91 aziende attive nel settore, 159
impianti di escavazione aperti, circa duemila addetti e 8 milioni e mezzo di metri cubi escavabili all’anno. Inoltre il Consiglio provinciale un
mese fa ha votato all’unanimità
un documento dove è ribadita
l’inopportunità di ulteriori concessioni ai cavatori.
e
L’AZiON
Attualità
SCUOLA / I timori per il tempo pieno
Riforma Moratti,
bagarre continua
S
ono giorni caldi
per il mondo della scuola. La grande manifestazione contro
la “Riforma Moratti” di sabato scorso a Roma è stata solo la tappa, la punta
dell’iceberg, di un malessere che attraversa tutte le
scuole italiane e preoccupa le famiglie.
Al centro della contestazione c’è il decreto per
l’attuazione della Riforma
Moratti. E mai un decreto
ha fatto così tanto discutere e infiammare ancor prima di essere approvato.
Soprattutto, le contestazioni in questi giorni
hanno preso di mira il rischio che sparisca l’opzione della scuola a tempo
pieno. Nella circolare emessa dal Ministro Letizia
Moratti nei giorni scorsi
se ne parla, e nella direzione di una conferma dell’esistente, ma viene criti-
cata la prospettiva di una effettiva riduzione degli
orari, quanto
quella di una
retrocessione a “doposcuola” delle
attività pomeridiane.
La Moratti, in una nota
ufficiale,
smentisce le
notizie di “tagli” e rassicura: «Stiamo
lavorando
per garantire
il regolare avvio delle lezioni in tutta
Italia. Voglio
tranquillizzare gli studenti e le famiglie:
sin dal primo giorno di
scuola gli insegnanti saranno tutti al loro posto. E
i ragazzi troveranno le prime novità della riforma:
l’insegnamento della lingua inglese e dell’infor-
ISCRIZIONI: Entro il 31 gennaio
È
stato fissato al prossimo 31
gennaio il termine per le iscrizioni nelle scuole statali di ogni
ordine e grado. Ecco le principali disposizioni contenute nella circolare
emanata dal Ministero dell’Istruzione lo scorso 13 gennaio.
Scuola per l’infanzia
Possono essere iscritti per l’anno
scolastico 2004/2005 i bambini e le
bambine che compiono i tre anni di
età entro il 31 dicembre 2004.
È possibile l’iscrizione anche dei
bambini che compiono i tre anni di
età entro il 28 febbraio 2005, purché
venga accertata, d’intesa con i Co-
L
a scorsa settimana
sono stati resi noti
alcuni dettagli dell’accordo
intervenuto tra il governo
del Sudan e i ribelli del sud.
La guerra civile in Sudan è
una delle più antiche dell’Africa. In questo Paese la
minoranza arabo-musulmana ha storicamente oppresso la maggioranza della popolazione, dalla quale
è divisa per ragioni religiose e razziali. Al sud infatti i
sudanesi sono neri e prevalgono le confessioni cristiane e religioni tradizionali. La rivolta del sud ha
prodotto negli ultimi anni
oltre due milioni di morti.
Ora finalmente sembra che
il governo si sia dichiarato
disponibile a condividere il
potere con rappresentanti
del sud. Nella svolta sembra abbiano pesato le minacce americane. Il Sudan
infatti compare poco sotto
muni interessati, l’esistenza
delle alcune
condizioni: esaurimento
delle liste di attesa; disponibilità dei posti nella scuola. I genitori
che intendono avvalersi dell’anticipo
della frequenza devono presentare
la domanda di iscrizione improrogabilmente entro il 15 febbraio.
Scuola primaria
Hanno l’obbligo di iscriversi alla
scuola primaria i bambini che compiono i sei anni di età entro il 31 a-
Iran e Corea
del Nord nella
graduatoria
degli “Stati canaglia” ed è
gia stato oggetto negli anni scorsi di attacchi militari
su siti industriali sospettati di produrre armi proibite. Le pressioni americane hanno sicuramente avuto un ruolo importante nel convincere i
vertici arabi del Sudan a cedere parte del loro assoluto
potere. D’altro canto, la caduta dell’Irak e le difficoltà
politiche ed economiche che
agitano l’Arabia Saudita e
l’Egitto, i grandi amici dell’oligarchia musulmana sudanese, hanno imposto il
cambiamento di rotta.
Gli ultimi tempi hanno visto moltiplicarsi i successi
matica alle elementari, una
seconda lingua straniera in
prima media, l’anticipo delle iscrizioni, il tempo pieno
gratuito alle elementari e
prolungato alle medie, secondo nuove e più flessibili modalità».
Riguardo al decreto, da
parte delle forze di opposizione vengono sollevate
più perplessità. Conterrebbe norme incostituzionali: per la mancanza della necessaria copertura finanziaria, perché invade le
competenze delle Regioni,
perché istituisce la figura
dell’insegnante “tutor” non
prevista nella legge-delega
approvata dal Parlamento.
Per tutta risposta alle
contestazioni e alla richiesta di bloccare l’applicazione della riforma Moratti, a metà settimana è iniziato l’esame della bozza
del decreto approntata dal
Governo nelle Commissioni cultura di Camera e
Senato. L’obbiettivo è quello di avviare la riforma alle elementari – la nuova
“scuola primaria” – a partire dal prossimo anno scolastico. Ma, ora, più che calare dall’alto e in fretta, appare urgente e utile illustrare i contenuti di ciò che
va cambiando dentro la
scuola e stimolare il confronto con insegnanti e famiglie. (FP)
gosto 2004. Come
già è avvenuto per
l’anno scolastico in
corso, possono iscriversi anche le bambine e i bambini che
compiono i sei anni
di età entro il 28 febbraio 2005.
Scuola secondaria di secondo
grado
La domanda di iscrizione deve essere presentata, tramite la scuola
frequentata, ad un solo istituto di istruzione secondaria superiore e
può essere prodotta anche via Internet, secondo le medesime procedure dell’anno scorso.
la costituzione
europea
si
può considerare una vittoria dell’America. Raffreddando la
spinta europeista, infatti,
l’amministrazione americana si poneva il duplice obiettivo di depotenziare le critiche europee alla politica americana e
di impedire una risposta decisa delle autorità economiche e monetarie europee al
forte deprezzamento del dollaro rispetto all’euro, un deprezzamento che rappresenta un grande vantaggio
per l’economia e per la finanza pubblica americana.
La svolta del Sudan tuttavia è estremamente fragile.
La gestione in comune del
potere non sarà una cosa
INTESA TRA GOVERNO E RIBELLI
DOPO DUE MILIONI DI MORTI
Sudan, svolta fragile
della politica americana in alcune aree calde del pianeta.
In Afghanistan le fazioni e le
tribù che si erano massacrate e boicottate fino a ieri,
hanno raggiunto un accordo sulla nuova costituzione.
I leaders pakistano e indiano
hanno avuto un incontro
“storico” che si spera possa
allentare la tensione tra i due
colossi legata alla contesa
sul Kashmir. In un certo senso, anche il fallimento della
Conferenza intergovernativa dell’Unione europea sul-
Domenica 25 gennaio 2004
5
TELEVISIONE E MINORI
Rai Due e Italia Uno
le reti più insidiose
F
ilm, reality show, varietà, pubblicità: non
c’è genere televisivo proposto al pubblico italiano
che rinunci a esagerazioni
di ogni tipo, volgarità, violenza. Lo rileva nel suo primo rapporto annuale il Comitato di applicazione del
Codice di autoregolamentazione Tv e minori . E sono ragazzi e giovani quelli
che pagano il prezzo più alto della concorrenza e della “caccia all’audience”.
Insediato il 28 gennaio
2003 dal ministro delle Comunicazioni, il Comitato è
composto in parti uguali da
esponenti delle istituzioni,
delle televisioni e degli utenti. Partendo da 355 segnalazioni provenienti da
singoli teleutenti, da famiglie o da associazioni e istituzioni, 90 sono stati i procedimenti avviati, con 29
accertamenti
di violazioni
del Codice di
autoregolamentazione.
Nel consuntivo del Comitato di applicazione del
Codice di autoregolamentazione Tv e minori vengono denunciati alle competenti autorità e all’opinione
pubblica diverse trasmissioni notturne a luci rosse,
spot pubblicitari volgari,
informazioni distorte a danno soprattutto, ma non solo, dei minori. Tra i titoli di
programmi sanzionati numerosi i film e i telefilm, fra
cui Sex crimes, Gli occhi azzurri dell’inganno, Jane Done, tutti trasmessi da Rai 2;
L’esorcista, Cruel intentions,
Cruel intentions 2 del palinsesto di Italia 1. Il Comitato punta inoltre l’indice su
varietà come Il grande Fratello (Canale 5), Papirazzo
(Italia 1), Gli Osborne
(Mtv). “Bocciatura” per
Studio aperto edizione delle 18.30, il telegiornale di Italia 1. Molte le pubblicità
giudicate negativamente:
fra queste Vigorsol, Fast
Web, Octopus.
Segnalazioni
con la "matita
rossa" per taluni programmi di emittenti
locali: Prima
serata (Telelombardia),
Rosso e nero
(Telenuovo),
Illegal in blue
(Telenapoli).
Il Comitato che tutela i
giovani teleutenti ha deciso una risoluzione per violazione del Codice nei riguardi di C’è posta per te
(Canale 5), trasmissione
condotta da Maria De Filippi, per la puntata in onda
il 1° novembre 2003. In tale puntata «un ragazzo in
oggettiva situazione di disagio è stato usato come ingrediente spettacolare». Un
altro intervento ha sanzionato Rai 2 per il film Giorni
contati, trasmesso il 29 ottobre 2003, opera «caratterizzata da situazioni violente e orrorifiche e da ossessioni pseudoreligiose».
Nella relazione stesa dal
Comitato si rileva «una tendenziale equivalenza tra Rai
e Mediaset quanto a numero di programmi sanzionati». In testa alla “lista
nera” dei canali del servizio pubblico e del gruppo
privato risultano rispettivamente Rai 2 e Italia 1, «cioè
proprio le due reti che si
propongono un target giovanile». A proposito dei reality show, il Comitato ha steso, dopo l’esperienza di L’isola dei famosi di Rai 2, un
documento ad hoc, in cui si
prospettano «i principali rischi che, per sua natura, il
genere comporta e che il
Comitato considera particolarmente insidiosi per le
nuove generazioni: confusione sistematica tra realtà
e finzione, tra cronaca vissuta e recita, tra realtà (plastificata) e artificio (travestito di naturalezza); incoraggiamento all’esibizione
e al voyeurismo».
“Violenza,
volgarità,
confusione
tra realtà e
finzione”
semplice. E poi, nell’ultimo
anno, al conflitto che ha devastato il sud del Paese se
n’è aggiunto un altro che interessa il nord-ovest del Sudan, al confine con il Ciad.
Qui, gli atavici dissapori tra
coltivatori e nomadi sono
diventati un conflitto aperto, con il coinvolgimento di
milizie sostenute dal governo che seminano distruzione e morte.
La stessa fragilità caratterizza però anche le altre
menzionate “vittorie” della
politica estera americana,
che appaiono destinate a
durare …il tempo di una
campagna elettorale. Il miracolo di indurre con gli
strumenti della minaccia
militare o diplomatica pace
e stabilità in alcune delle aree più rischiose del pianeta non si è insomma ancora materializzato.
Paolo De Stefani
6
e
L’AZiON
Economia
Domenica 25 gennaio 2004
LE PREVISIONI DI BELLATO, UNINDUSTRIA
Per l’economia di Marca,
un 2004 ancora d’attesa
I
segnali provenienti
da Usa e Giappone
sembrerebbero far
pensare a una ripresa economica a livello mondiale.
Peccato però che, secondo
la rilevazione condotta dall’Ufficio Studi Unindustria
Treviso, su 420 imprese associate con più di 26 mila
addetti, questo non varrebbe per l’Italia e in primis per
Treviso. Se nel Belpaese, infatti, l’andamento industriale è sui livelli più bassi degli ultimi tre anni, nella Marca il terzo trimestre 2003 ha
segnalato una sorta di encefalogramma piatto: la variazione di produzione e ordini complessivi nel periodo
rispetto al 2002 è stata infatti vicina allo zero, mentre
le vendite all’estero hanno
segnato un preoccupante 2,3% tendenziale annuo.
Colpa certo della debolezza dei principali partner come Germania e Francia ma
anche della rivalutazione
dell’euro assestata a +26%
Sergio Bellato
sul dollaro che penalizza soprattutto il fashion e la meccanica, anche se qualche segnale positivo giunge dalle
esportazioni fuori Unione.
Ma ciò non toglie che per i
prossimi mesi il tendenziale stop dell’economia trevigiana non subirà inversioni
di rotta. «L’ultima rilevazione congiunturale di Unindustria Treviso – ha commentato il presidente uscente Sergio Bellato tracciando un bilancio generale – ha purtroppo evidenziato come l’economia locale sia caratterizzata da stagnazione come succede da
molti mesi. Non si può parlare di recessione, il sistema “tiene” sui livelli di grande sviluppo degli ultimi anni, ma non cresce».
Cosa potrà mai allora riservare ai trevigiani l’anno
nuovo? «Non sembra vi
sarà un’inversione di tendenza almeno per i prossimi mesi. È vero altresì che
si annuncia per il 2004 una
ripresa, sia pure lenta e moderata, a livello internazionale. In questa fase le nostre imprese, che sono fortemente presenti nei mercati mondiali, stanno rafforzandosi nei mercati dove il
trend di crescita si annuncia
più deciso, come gli Stati Uniti, la Russia e il Far East,
pur in presenza di un apprezzamento dell’euro sul
dollaro».
E di certo non aiuterà una concorrenza che spesso
non si conforma alle regole
del gioco occidentali…
«È vero, ed è per questo
che Unindustria Treviso –
ha aggiunto Bellato – da
tempo si batte affinché l’Italia adotti strumenti rigorosi per combattere le contraffazioni e copie di marchi e prodotti per tutelare
la competitività del made in
Italy». Lo stesso dicasi per
lo stato attuale delle infrastrutture che ostacolano la
mobilità nel territorio: «Unindustria Treviso, ma di-
rei tutte le rappresentanze
imprenditoriali e istituzionali, denunciano da tempo
i gravissimi problemi infrastrutturali del territorio che
produce ritardi, un rallen-
tamento crescente della
mobilità e un aumento dei
rischi per la sicurezza di chi
viaggia. L’auspicio è che in
breve tempo possano essere aperti i cantieri per opere importanti, e di interesse non solo locale, quali il
Passante di Mestre, la Pedemontana Veneta e il completamento dell’A28». Carte
vincenti non mancano comunque alla Marca se saprà giocarle bene. Secondo
Bellato, infatti, la provincia
di Treviso «continuerà ad
essere caratterizzata da uno sviluppo in direzione del
terziario avanzato, anche se
stanno crescendo le attività
dalla chimica al tessile fino
alle biotecnologie e alla
farmaceutica.
Ben presto sarà possibile la creazione e utilizzazione di materiali e prodotti con caratteristiche
grandemente migliorate o
addirittura del tutto nuove. «Anche se il mercato
derivante dalle nanotecnologie è ancora
limitato – dichiara Alfonso Kratter, vicepresidente di Unindustria Treviso e incaricato all’Innovazione tecnologica –, alcuni prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato
quali, ad esempio, le nanopolveri. Le prospettive di crescita anche se di difficile valutazione, sono, tuttavia, ritenute straordinarie, con previsioni di incrementi annuali tali da dare luogo nel 2010 ad un
mercato di più di un miliardo di euro».
INIZIATIVA UNINDUSTRIA
Presentato a Treviso
“Veneto Nanotech”
P
resentato a Treviso “Veneto Nanotech”, il distretto tecnologico regionale sulle nanotecnologie. L’appuntamento è stato organizzato da Unindustria
Treviso a palazzo Giacomelli. Veneto Nanotech è nato a fine 2002. Le nanotecnologie, intese come un insieme di tecnologie, tecniche e processi, sono ancora
nella fase iniziale del loro sviluppo, ma le
ricerche in corso riguardano già uno
spettro molto ampio di settori produttivi, dalla meccanica alla microelettronica,
nei servizi, nella distribuzione e soprattutto nella logistica in direzione del polo di Venezia. In questi anni si è assistito ad un passaggio deciso dalla tradizionale manifattura ad
un’organizzazione d’impresa che punta a governare filiere produttive ormai sempre più estese a seguito dei
processi di delocalizzazione in particolare verso i Paesi dell’Est. Al tempo stesso
si è affermato un importante comparto di servizi
innovativi, con particolare
riguardo all’informatica e alle telecomunicazioni».
Paola Fantin
e
L’AZiON
Economia
Domenica 25 gennaio 2004
A COLLOQUIO COL DIRETTORE DAL BO
PREZZI
Polo veneto del latte,
la Soligo in prima fila
U
n oceano di latte
fantasma. Ecco
cos’era Parmalat. E più la vicenda si allarga, più ci si rende conto del
castello di carte false messo in piedi da patron Tanzi:
latte fantasma in stalle fantasma, venduto su mercati
fantasma per alimentare finanziarie fantasma produttrici di denaro fantasma.
Tanzi si compiaceva di
dichiarare che il suo impero era basato sulla “old economy” e lo contrapponeva alla “new economy”
sfruttando a piene mani la
classica, rassicurante, solida immagine di allevatore
all’antica, di un mondo agricolo reale, antitetico alle
insidie del virtuale. Abilissimo. L’impatto della vicenda sulla “galassia latte” ha
creato danni non ancora appieno valutabili, vista l’enormità della voragine, e
certamente ha sollevato
un’onda di assoluta diffi-
denza. Quasi da mettere a
repentaglio la credibilità di
un sistema finanziario.
È su questo argomento
che abbiamo voluto sentire
i vertici della forte realtà lattiero-casearia di casa nostra. Domenico Dal Bò, direttore generale della Latteria Soligo, commenta duro: «Non c’è dubbio, la vicenda Parmalat inquina terribilmente la prospettiva
del mercato lattiero-caseario. Ha creato una situazione di profonda sfiducia negli investitori», Infatti, «viene a mancare la fiducia nella grande azienda, e quasi
quasi ci si rifugia nell’illusione che “piccolo è bello”!
Non c’è peggiore errore
che lasciarsi ingannare da
questo tranello perché, e lo
voglio sottolineare con forza, soprattutto in ambito agroalimentare la grande azienda è un’esigenza vitale.
Il mercato di riferimento ha
come partner solo aziende
molto agguerrite e di grandi dimensioni, e non solo
nella distribuzione. Abitualmente noi dobbiamo
confrontarci con mercati
globali dove le multinazionali sono fortemente radicate e accorte».
Il Veneto produce un
1,4% di latte fresco rispetto
al totale nazionale, e si pone
in terza posizione dopo Lombardia ed Emilia Romagna. Il
crac Parmalat
ha coinvolto circa 350 fornitori
veneti. C’è la volontà di “recuperare” i fornitori Parmalat
e si impone la necessità di
creare un polo veneto del
latte. Un progetto ambizioso e non privo di difficoltà,
ma assolutamente necessario. La Regione ci crede,
tanto da mettere in bilancio
per la sua realizzazione un
premio di 4 milioni di euro.
«Per il Veneto, se vuole
vincere la sfida lattiero-casearia nell’interesse del territorio (filiera-produzionetrasformazione), diventa
imperativo creare come
punto di riferimento la
grande azienda», riassume
Dal Bò .
E la Soligo come si
colloca
al
momento attuale? «Bene,
perché sta lavorando per
l’aggregazione, crediamo
nei nostri soci, in questo
territorio forte del Nord-Est intessuto di grande capacità manageriale e volontà». La perfetta intesa fra
presidente Lorenzo Brugnera, Consiglio di amministrazione, direzione e l’intero management ha permesso di consolidare un u-
tile 2002 di 432 mila 363 euro. Negli ultimi tempi la Latteria Soligo vanta due processi di incorporazione per
fusione con il Caseificio
cooperativo di Mareno di
Piave e la Latteria Cattolica
Breganze (Vi), e la collaborazione con la Scuola enologica di Conegliano. È
la prima azienda in Italia nel
suo settore di riferimento
ad essersi dotata della “Rintracciabilità di filiera on-line”.
Il lungo percorso compiuto dall’azienda è descritto dal libro “La Latteria di
Soligo. Un territorio e la sua
storia” presentato alle Fiere di Santa Lucia. Il direttore Dal Bo conclude sottolineando che: «Oggi stiamo
lavorando con Regione,
Provincia e Camera Commercio di Treviso per lo sviluppo della nostra campagna. Possiamo definirlo un
“Patto per Treviso”».
Loretta Bellussi
COSÌ CONFARTIGIANATO
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
E ADESSO SI SA ANCHE
DA DOVE VIENE L’UOVO
D
a quest’anno le uova sono “rintracciabili” e il consumatore può
sapere perfino da quale Comune provengono. Lo ricorda l’Unione nazionale
consumatori che, in un suo comunicato,
sottolinea come sia entrata in vigore infatti la Direttiva 2002/4/CE, già recepita in Italia dal decreto legislativo
267/2003, che ha previsto una serie di indicazioni sulle uova che si aggiungono
a quelle già esistenti. Ora l’etichetta delle uova
è sicuramente la
più completa e ampia fra tutti i prodotti alimentari, poiché oltre alle normali indicazioni riporta:
- la categoria di
freschezza, ovvero
“extra” (o “extra fresche”) fino al settimo
giorno dall’imballaggio o il nono dalla
deposizione, categoria “A” (o “fresche”)
fino al 21º giorno;
- le dimensioni, ovvero XL (uova
grandissime), L (grandi), M (medie) e
S (piccole);
- la data di deposizione;
- la data di imballaggio;
- il sistema di allevamento delle galline, contraddistinto dal numero zero per
l’allevamento biologico, uno per quello
aperto, due per quello a terra e
tre per l’allevamento in batteria;
- il codice di rintracciabilità,
dal quale il consumatore può capire da
dove vengono le uova; per esempio, il
codice 3 IT 001 TO 036 va interpretato
in questo modo: il numero 3, come si è
detto, sta a indicare che si tratta di uova di galline allevate in batteria; IT, ovviamente, indica che si tratta di un allevamento italiano; 001 è il codice Istat
del Comune nel quale è situato l’allevamento; TO significa che
l’allevamento sta
in provincia di
Torino, che in
questo caso
coincide con il
Comune identificato da 001;
036 è il numero identificativo dell’allevamento e al
consumatore non
interessa; può essere seguito da una lettera che indica un
singolo branco di galline dell’allevamento, ma anche questa
non interessa.
Ora, quindi, dopo la carne bovina, il
pesce e gli ortofrutticoli, anche per le
uova il consumatore può sapere da dove vengono e in modo ancora più particolare, perché è indicata anche la provincia. È chiaro che se nel codice non
c’è “IT”, si tratta di uova straniere.
Avv. Nicola Todeschini
Studio Legale www.Consumerlaw.it
7
“Made in Europa”?
No, non è il caso...
N
o a generici marchi
di origine europea, sì
invece alla difesa e alla valorizzazione delle eccellenze di
ogni Stato membro. Così Vendemiano Sartor, presidente di
Confartigianato Veneto.
Gli esempi che si potrebbero citare sono molteplici e
vanno tutti in un’unica direzione: il rafforzamento del
marchio, che aiuti il consumatore a orientarsi correttamente nella “babele” di prodotti, è elemento imprescindibile nel mercato e garanzia
irrinunciabile per il consumatore.
Per questo, pare quanto
meno irreale le proposta di
promuovere un “made” di carattere europeo, come se i
Paesi che fanno parte dell’Unione avessero uguaglianze
più forti delle differenze e delle peculiarità. Piuttosto, mai
come in questo caso le diversità vanno vissute come ricchezza, in un paniere che non
deve diventare “un’insalata”
in cui ogni ingrediente si mescola perdendo caratteristiche e sapori. Ben vengano,
quindi, quelle normative “quadro” che tutelino gli acquirenti
di tutte le nazioni, ma questo
non deve significare la perdita dei valori e delle qualità proprie dell’Italia, delle sue diverse localizzazioni, delle tipicità
Ciò è ancor più importante e significativo per una realtà
come quella veneta, che ha fatto dei propri prodotti, magari
consolidati da secoli, un elemento di vanto e di competitività. Questo si deve soprattutto al mondo della piccola
impresa e dell’artigianato, capace di essere attento alle evoluzioni tecnologiche, ma anche alla fedeltà alle tradizioni,
al “mestiere”, alle abilità consolidate nel tempo, così come
al gusto e alle scelte dei clienti. Questo è quanto confermato da un nostro recente
sondaggio sulla “percezione
dell’artigianato artistico e tradizionale nelle famiglie italiane”, in cui è emerso che oltre
il 98% degli oltre 3 mila intervistati ricerca pregio, qualità e
origine certa e certificata.
«Quindi, siamo nettamente contrari all’ipotesi di un
“made in Europa”, che ci appare contraddittorio con le attuali tendenze e fortemente
penalizzante delle vocazioni originali. Nessuno di noi vuole
diventare un’anonima componente di una indecifrabile
insalata. Abbiamo impiegato
decenni per acquisire competenza, produrre tipicità e fiducia tra i consumatori: la globalizzazione dovrà per forza
significare la scomparsa di tutto questo? Noi riteniamo assolutamente di no!».
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 192,00 a 195,00
Buono mercantile da 190,00 a 192,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 181,00 a 183,00
Ibrido giallo Friuli da 179,00 a 181,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 175,00 a 180,00
Semi oleosi
Seme di soia nazionale (um. 14% - imp.
2%) da 272,00 a 277,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00
a 320,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00
a 315,00
b) farine da pasticceria da 474,00 a
484,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 395,00 a 400,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
300,00 a 305,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 240,00 a 245,00
Vini (alla produzione, lire
per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a
5,50
Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da
5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00
a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00
a 6,00
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,20
a 5,70
Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da
7,00 a 7,50
Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da
14,00 a 15,00
Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da
6,70 a 7,20
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00
a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 9,00
cat. M grammi 53/63 a 8,60
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31
a 0,33
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla
- leggeri da 0,80 a 0,82
- pesanti da 0,80 a 0,82
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,40 a 0,42
- pesanti da 0,46 a 0,51
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,28 a 0,30
Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,86 a 1,90
Tacchini pesanti
- femmine da 1,08 a 1,10
- maschi da 1,10 a 1,12
Galletti
- polli a collo nudo da 1,86 a 1,91
- galletti livornesi da 2,10 a 2,14
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,61 a 1,67
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,14
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,13
Oltre 180 kg. fino a 1,01
Magroni da kg. 40 fino a 1,75
Magroni da kg. 50 fino a 1,63
Magroni da kg. 65 fino a 1,50
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,54
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,19
Prezzi aggiornati a martedì
20 gennaio 2004
8
Veneto Sociale
Domenica 25 gennaio 2004
“Solidarietà a colori” unisce le donne immigrate
Femmes,mujeres...
donne a Treviso
S
ono la voce più
debole. Donne, e
per di più immigrate. «Si trovano in un paese che non conoscono, e
spesso sono anche imprigionate dentro casa, perché
non hanno i mezzi per uscire: né l’autonomia economica né, da un altro punto di vista, i mezzi di trasporto». Spesso senza lavoro o con lavoro precario
(gravidanze permettendo),
senza patente e con poca istruzione, magari anche
senza permesso di soggiorno,
La diagnosi iniziale è di
Lopamudra Dhumik, indiana, di Zero Branco, che si
sta impegnando per far ascoltare questa debole voce. Assieme a Marie della
Costa d’Avorio, Zaira del
Marocco, Dorata albanese
e Cinzia cinese ha fondato
a dicembre “Solidarietà a
colori”, associazione di don-
ne immigranti nella provincia di Treviso.
Perché pensate all’immigrazione: vi verrà in mente un uomo. Pensate ad
un’associazione di marocchini, di albanesi di…: sui
mass media compaiono voci e volti di uomini. Ma le
donne sono il 44% degli stranieri in Italia. Perché il silenzio?
La nascita dell’associazione «Prima ciascuna di
noi lavorava all’interno della propria comunità, ma ora abbiamo pensato di u-
nirci, per svolgere un’opera
migliore» prosegue Dhumik.
“Solidarietà a colori”
LE IMMIGRATE IN CIFRE
44%
39%
12%
46%
degli immigrati nel Veneto è donna;
in provincia di Treviso
delle immigrate in Veneto viene dal Marocco
degli immigrati romeni, nigeriani, ghanesi e cinesi in Veneto è donna. Queste le nazioni con la più alta immigrazione al femminile.
15 mila badanti straniere nel Veneto
2% delle imprenditrici in Veneto è un’immigrata; il 26% di loro è impegnato nel commercio al dettaglio e nell’artigianato.
punta ad assistere le donne
immigrate in difficoltà fisica, psicologica, sociale; a far
conoscere la cultura, l’artigianato delle donne dei loro paesi d’origine; a organizzare confronti e ogni tipo di manifestazione eventuale, con l’obiettivo finale
di sostenere e diffondere il
valore della donna immigrata.
Di qualsiasi nazione, naturalmente: più sarà interetnica, più “Solidarietà a
colori” sarà rappresentativa. E associazione di sole
straniere: vogliono ascolto,
non stare passive a ricevere assistenzialismo.
Che fare? «Sono appena
tornata dall’India: ho osservato come è lì la situazione attuale per capire come lavorare meglio qui».
Ad esempio per facilitare
l’integrazione di chi è appena arrivata attraversando
oceani di culture.
«E adesso abbiamo iniziato ad incontrare altre associazioni di donne immigrate a Venezia e Padova, e
anche vari gruppi della nostra zona per capire com’è
la situazione».
Per informazioni rivolgersi alla sede di Solidarietà
a colori, presso Coordinamento Fratelli d’Italia, in via
Montello 5, a Treviso. Lopamudra: 0422-488121.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
DALLA REGIONE VENETO
FONDI PER OTTO NIDI IN DIOCESI
Arrivano tre milioni di euro dalla Regione Veneto per ser vizi dedicati alla prima infanzia: asili
nido, in sostanza.
Le risorse sono state concentrate sulla realizzazione di nuovi posti di ser vizio alla prima infanzia, con l’obiettivo di raggiungere una copertura
pari al 10 per cento della popolazione tra gli 0 e i
2 anni in Veneto. È stata utilizzata l’intera disponibilità di bilancio per il 2003, 2 milioni di euro,
“prenotando” il restante milione dal bilancio 2004.
Questi i progetti di asili nido e centri infanzia finanziati in diocesi: parrocchia di Bibano, 40 mila
euro; Ceggia, 34 mila; Cison, 11 mila; parrocchia
di Colfosco, 28 mila; “Il giardino”, Conegliano,
70 mila; asilo “Monumento ai caduti” di Motta, 74
mila euro; San Polo, 69 mila; Solighetto 55 mila.
IMPEGNO ANTI BARRIERE
ARCHITETTONICHE
Erano 476 mila euro nel 2002, sono stati 3 milioni di euro nel 2003. È quindi moltiplicata per
sei, rispetto all’anno precedente, la cifra che la
Giunta ha approvato nel piano di riparto del fondo regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle case private.
Il contributo ser virà a realizzare, nelle proprie
abitazioni, inter venti di eliminazione delle barriere architettoniche, acquistare ausili, attrezzature
e dispositivi che favoriscano l’accesso e la mobilità, o adattare alle proprie esigenze moto e auto
privati.
«Si tratta di risorse completamente regionali –
spiega l’assessore De Poli – visto che, da anni, a
livello nazionale non si finanzia più il fondo di settore».
Ogni Comune, sulla base dei fondi regionali assegnati (che potranno eventualmente anche essere integrati con risorse comunali), provvederà
alla ripartizione dei contributi: un anno di tempo.
Daniele Duso
e
L’AZiON
Volontariato
Domenica 25 gennaio 2004
ADVAR:
Lotteria di
beneficenza per
la realizzazione
dell’Hospice
Sabato 24 un interessante convegno a Treviso
“Tutti per uno
Uno per tutti”
C
hi si è mai chiesto
quali siano i bisogni e i desideri
dei ragazzi dai 18 ai 25 anni
impegnati in attività di animazione negli oratori, nei
gruppi scout,
nella protezione civile o
nel volontariato a favore
dei paesi del
Sud del mondo? Quale
percezione
hanno del disagio, del loro ruolo educativo ma anche delle risorse che possono mettere in campo? Una domanda che si è posta
il Ceis di Treviso insieme alla Consulta per il volontariato della provincia nell’ideare e sperimentare il percorso “Tutti per uno, uno
per tutti”. Partito lo scorso
anno, si è concretizzato in una ricerca sui bisogni dei
giovani educatori della provincia che sarà presentata
nel corso di un convegno sabato 24 gennaio a partire
dalle 9 all’Istituto tecnico per
geometri Palladio di Treviso. Un incontro importante
a cui parteciperanno esperti in quella che, in termini
tecnici, viene chiamata la
peer education, alla lettera “educazione tra pari”: in poche
parole, quella relazione
tra un giovane e un altro
giovane che
spesso implica anche sostegno e aiuto reciproco. L’iniziativa ha
trovato la partnership di altre associazioni impegnate
nella formazione e nella prevenzione al disagio come
l’Acat, il Progetto Persona,
il Sert dell’Uls 9 e il sostegno
del Centro di servizio che
sta accompagnando questo
progetto dallo scorso anno.
«Siamo partiti dal desiderio
di recuperare la centralità
del giovane come soggetto
attivo e trainante nel gruppo, con l’obiettivo di svilup-
Recuperare la
centralità del
giovane come
soggetto attivo
pare le sue potenzialità e la
sua creatività e di tessere una vera e propria “rete” fra
le diverse associazioni del
territorio – racconta Daniela Marangon del Centro studi del Ceis, responsabile del
progetto –. Il Ceis, nel corso di più di sei mesi di interviste condotte fra alcune
delle più numerose realtà
associative della provincia
(Azione cattolica, associazione Noi, Agesci, Progetto
Giovani, La locomotiva, Sogno n. 2, Protezione civile di
Vittorio Veneto, Quelli del
labirinto) ha fotografato una situazione di difficoltà, legata alla capacità di relazione e di comunicazione.
«Abbiamo distribuito più di
500 questionari e ne abbiamo raccolti 184. I problemi
più sentiti dai ragazzi riguardano i rapporti interpersonali e il coinvolgimento nelle attività della propria
associazione. Tra le cause
individuate ci sono la mancanza di tempo, i problemi
di organizzazione e la difficoltà di confrontarsi in grup-
RACCOLTA DI MATERIALI PER IL RIUTILIZZO
9
S
IL PERCORSO “IO TU NOI”
I
l progetto “Tutti per uno, uno per tutti” continua con il percorso formativo “Io tu noi” rivolto ai giovani animatori dai 18 ai 25 anni. Da
marzo a novembre i ragazzi avranno la possibilità di approfondire diversi temi, ideati e pensati in base alle esigenze da loro stessi espressi durante la ricerca sui bisogni formativi. Strutturati in incontri serali o in full immersion
nel week-end della durata complessiva di 12 ore, i moduli si svolgeranno a
Treviso, all’ex scuola Cantù in via Tirindelli 1; a Montebelluna, nella parrocchia
Immacolata, in piazza mons. Furlan; resta da definire la sede di Vittorio Veneto in modo da coprire, così, l’intero territorio della provincia. Gli incontri saranno coordinati da esperti in dinamiche di gruppo e nell’ambito del disagio
giovanile, psicoterapeuti e psicologi che lavorano nelle associazioni partner del
progetto. I temi: la comunicazione; il gruppo e le sue dinamiche; i processi decisionali; risolvere un problema creativamente; come formare un peer educator. Per informazioni e iscrizioni è indispensabile contattare il Centro studi del
Ceis, in viale Felissent a Treviso: 0422-307438; [email protected].
po. Tra le potenzialità, la capacità di lavorare in gruppo
e la necessità di aumentare
le proprie competenze nell’ambito della comunicazione e della gestione delle relazioni». Il convegno, al quale sono stati invitati i membri delle associazioni ma anche le scuole, confronterà
diverse esperienze e metodologie di peer education (il
progetto “Freebox” di Este,
il metodo kairologico insegnato all’Università Ambrosiana) e presenterà il percorso formativo rivolto ai
giovani della provincia, che
si snoderà da marzo a novembre. Per la fine dell’anno sarà così pronto ed elaborato un kit formativo a disposizione di tutti gli animatori. Per informazioni:
Centro studi Ceis, 0422307438; [email protected].
ono ancora a disposizione i biglietti della Lotteria di beneficenza
2004 “In movimento per
l’Hospice” promossa dall’Advar.
Primo premio una Citroën C3 che sarà assegnata il 13 febbraio alle 17
nel corso dell’estrazione
che si svolgerà presso la
sede dell’associazione, in
piazzale Pistoia 6, a Treviso, insieme ad altri ricchi
premi.
E sono numerose le associazioni e i singoli che si
sono resi promotori della
vendita dei biglietti della
fortuna, insieme alle organizzazioni di categoria, dall’Unione Farmacisti all’Ascom.
Per informazioni e per
acquistare i biglietti: 0422432603; [email protected].
ORIGINALE ESPERIENZA DI SESSANTA
VOLONTARI A MONTEBELLUNA
una struttura
come l’ospedale, che è sempre più all’avanguardia sotto il
profilo della
competenza
tecnica
ma
spesso disattento sul fronte
del rapporto umano con i
pazienti». Oltre all’assistenza ospedaliera, quindi, il progetto ha un altro
importante merito, quello
di valorizzare l’anziano come “portatore di umanità”
tra i reparti dell’ospedale.
L’obiettivo è quello di poter offrire assistenza in
maniera continuativa anche nei prossimi anni. Per
questo è importante che
nuovi volontari entrino e
rafforzino il potenziale di
solidarietà dell’associazione: per informazioni il telefono è 0423-609895.
Dare, ovvero Donare aiuto
Una notte al mese
riciclando eticamente in ospedale... da sani
I
n pochi mesi sono state raccolte e ridistribuite migliaia di paia di calzature, capi di vestiario, mobili e attrezzature
per ufficio, medicinali e strumentazioni
informatiche: sono questi i primi numeri
del progetto Dare (ovvero Donare aiuto riciclando eticamente), un’iniziativa coordinata dal Centro di servizio per il volontariato di Treviso che si propone di raccogliere materiali di diverso genere, donati da
aziende, enti pubblici o privati cittadini per
affidarli alle associazioni di volontariato della provincia affinché li utilizzino nell’ambito delle loro attività di solidarietà a livello
locale o in progetti di cooperazione internazionale.
L’idea del progetto, coordinato da Bruno Berton, nasce da una vera e propria riflessione sugli “stili di vita”: il riutilizzo di
materiali che la nostra società ha scartato
o escluso dai circuiti commerciali contiene infatti un segnale di rispetto verso le persone e verso l’ambiente; e permette l’avvio
di microprogetti di economia solidale in aree geografiche o ambiti sociali di disagio.
Tra i primi a dare la propria disponibilità all’iniziativa si segnalano alcune aziende del comparto calzaturiero montebellunese (che hanno messo a disposizione calzature e indumenti), la Camera di commercio di Treviso (che ha donato mobili e
attrezzature per ufficio), alcuni Comuni
(che hanno contribuito con computer e
strumentazioni informatiche).
Il volontariato trevigiano è impegnato in
svariati settori d’intervento, conosce le esigenze del territorio, opera nei contesti
più difficili e disagiati, aiuta a superare e-
È
mergenze vicine e lontane, spesso però
competenza e creatività sono limitate dalla carenza di mezzi e risorse finanziarie: il
semplice dono di materiali e strumenti (talvolta inutilizzati) può permettere la realizzazione di progetti di grande impatto e rilevanza sociale. In questo intreccio solidale di domanda e offerta sono già numerose le associazioni che hanno beneficiato
dei materiali raccolti: dagli Amici di Padre
Aldo ai Nats, dal Ceis a Uomo Mondo… ed
è proprio nel legame tra chi dona e chi riceve che consiste la garanzia di una assoluta trasparenza sulla destinazione e l’utilizzo dei materiali donati.
Ora, anche in previsione di un incremento della raccolta, è necessario trovare
un magazzino di circa 100 metri quadri (a
Treviso o in provincia) per lo stoccaggio del
materiale. Chi volesse mettere a disposizione gratuitamente lo spazio, può contattare il Centro di servizio per il volontariato allo 0422-542941. Allo stesso numero
possono fare riferimento sia le associazioni per la richiesta del materiale, sia i potenziali donatori.
un servizio prezioso e silenzioso
quello che oltre 60 volontari dell’associazione Amici di Casa Roncato prestano all’ospedale di Montebelluna: si alternano ogni
notte, 365 giorni all’anno,
per offrire assistenza agli
ammalati. L’attività rientra
nell’iniziativa “Una notte al
mese in ospedale… da sani” avviato dall’associazione, che gestisce in collaborazione con il Comune il
centro ricreativo per anziani. «Un impegno notevole – afferma Giampaolo
Antonio, referente del progetto – che contribuisce in
maniera significativa a colmare un vuoto di assistenza notturna, riscontrato sia dai pazienti, sia
dal personale».
L’idea è maturata all’interno della Consulta per la
terza età del Comune di
Montebelluna e si è concretizzata a partire dal
2002, quando l’associazione Amici di Casa Roncato
si è fatta carico del progetto ed ha avviato una vera e propria “campagna di
reclutamento” volontari.
Molti erano già iscritti all’associazione (che oggi
conta 400 soci), altri sono
stati coinvolti con il passaparola, appelli lanciati nei
media locali e attraverso le
parrocchie della provincia.
Attualmente due volontari per notte prestano servizio dalle 21 alle 6, nei reparti di medicina e di lungodegenza e vengono destinati di volta in volta ai ricoverati che ne hanno bisogno. La loro presenza offre conforto e sostegno
morale, oltre a svolgere una fondamentale funzione
di controllo per tutta la notte. In base ad una convenzione con l’Uls
8, i volontari
hanno frequentato un corso di
formazione
specifico. Tuttora, ogni tre
mesi, partecipano ad un incontro tra tutti i
volontari e i capisala dei due
reparti, occasione di confronto sulle proprie esperienze. «Per gli anziani che
partecipano al progetto –
continua il signor Antonio
– questo tipo di ser vizio
rappresenta un modo per
sentirsi utili all’interno di
Pagina
realizzata
in collaborazione
con la Consulta
del volontariato
e il Centro di servizio
per il volontariato
di Treviso
e
L’AZiON
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 25 gennaio 2004
11
DON ARMANDO BUCCIOL VESCOVO IN BRASILE
IL PROFILO DEL NUOVO VESCOVO
Mercoledì scorso in Curia l’annuncio ufficiale.
La consacrazione episcopale è fissata per il 17 aprile a
Caetité, l’ingresso nella diocesi di Livramento avverrà il 18
D
Vescovo Armando
M
ercoledì scorso alle 11.45
nel salone della Curia di Vittorio Veneto il vescovo Alfredo Magarotto ha dato l’annuncio della nomina
del sacerdote diocesano don Armando Bucciol a Vescovo di Livramento
de Nossa Senhora. Due ore prima il
Vescovo si era recato a Brugnera per
comunicare alla novantasettenne
mamma di don Armando, la notizia.
Ecco le parole del messaggio.
«S
ono lieto di comunicare alla diocesi una notizia che viene quasi a coronare il momento straordinario di
fede e di grazia che la nostra Chiesa vittoriese sta vivendo nella luce della successione apostolica.
Ho ancora vivissime nel mio animo le
emozioni provate per le molteplici manifestazioni di affetto che ho ricevuto in questi giorni conclusivi del mio ministero pa-
storale e colgo volentieri la presente circostanza per ringraziare tutti, autorità, clero, religiosi, suore, parrocchie e associazioni: voi in particolare e quanti rappresentate, per la vostra vicinanza e collaborazione durante i sei anni e mezzo del mio
episcopato vittoriese (...)
Siamo chiamati a riscoprire la vitalità
e la giovinezza della Chiesa, che sempre
si rinnova, con il ministero dei pastori che
lo Spirito Santo, di volta in volta, suscita
dal suo grembo.
Ce ne dà motivo la chiamata a far parte del collegio apostolico, di un nostro sacerdote, missionario fidei donum in Brasile, don Armando Bucciol.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II in data odierna lo ha nominato vescovo di Livramento de Nossa Senhora, nello stato
di Bahia: una immensa diocesi brasiliana,
estesa 24 mila 890 kmq, quindi più grande del Veneto, con oltre 300 mila abitanti,
ma pochissimi sacerdoti.
Anche per questo dobbiamo pregare
il “Padrone della messe”, che mandi operai alla sua messe.
Esprimo a don Armando le congratulazioni e gli auguri più cordiali a nome di
tutta la diocesi. La sua nomina costituisce
anche il riconoscimento più alto dell’impegno missionario Ad Gentes della Chiesa di Vittorio Veneto che, per impulso del
vescovo Albino Luciani, è presente con i
propri sacerdoti e laici, in Africa dal 1962
e in America Latina dal 1964.
Don Armando riceverà l’ordinazione
episcopale in Brasile il 17 aprile. Ci sarò
anch’io. Fin da questo momento gli assicuriamo la nostra preghiera e l’impegno
ad essergli vicino, nei modi possibili, perché possa svolgere efficacemente il suo
impegnativo compito missionario, di evangelizzazione e promozione umana.
+ Alfredo Vescovo
comprendere,
di mettere i piedi per terra…
Parliamo un
po’, alla confusa. Dopo prendiamo un bicchiere d’acqua
(nella casetta
dove mi trovo ci
vado ogni tanto
e non c’è altro)
e la conversazione si chiude. Esternamente tutto deve continuare come prima. Andiamo a
cena dalle suore. Saluto
dom Riccardo. Con suor
Annalisa e Daniela (giovane di Barbisano che in questi giorni è venuta a trovarmi) vado a visitare una comunità, facendo di tutto, a
fatica, per nascondere la
tensione e la confusione…
Nel silenzio della notte (e chi dorme?) tanti
pensieri invadono mente e cuore. Ti senti perduto e confuso. Ma lascio ad altri momenti
queste considerazioni.
È vero che da tempro
(alcuni anni) correvano
voci di una simile scelta. Ma ci credevo poco,
perché l’indagine è fatta
per tanti ma senza “conseguenze”. E io così speravo e pensavo di me: e
perché straniero (e ci
sono state delle contestazioni al riguardo), e
perché mai sognai di essere considerato adatto
per questo servizio… e
per tanti altri motivi. Anche se, ogni tanto, mi
preoccupavano alcune
frasi di chi mi sembrava
IL PRIMO MESSAGGIO DEL NUOVO VESCOVO
NEL GIORNO DELL’ANNUNCIO
“Ho accettato per essere
segno e strumento del Regno”
C
arissimi amici,
con il cuore
pieno di tanti
pensieri ed emozioni eccomi a voi per darvi la notizia
di un fatto che cambia
profondamente la mia vita
e i miei progetti. Il 26 dicembre, nel pomeriggio,
mentre in Licinio de Almeida terminavo la cele-
brazione della Messa con
un gruppo di studenti, arriva dom Riccardo, il vescovo di Caetité. Mi dice che
“stava passando di lì”. Entriamo in casa e mi consegna una lettera: “Leggi, è
per te”. Sulla busta c’è scritto: “Segreto pontificio”, e
questo mi fa accelerare il
cuore. Confuso e incredulo
leggo varie volte. È proprio
così: “Il Papa ti ha scelto come vescovo per la diocesi
di Livramento de Nossa
Senhora. Devi prendere una decisione e comunicarla”… con alcuni altri dettagli pratici.
Guardo dom Riccardo.
Le parole si bloccano dentro. Lui sorride. Cerco di
La diocesi di Livramento
de Nossa Senhora
L
a diocesi di Livramento de Nossa
Senhora si trova nel centro sud dello
Stato della Bahia, in Brasile.
Ha una superficie di 24 mila 800 kmq
con una popolazione di 306 mila abitanti (censimento 2001).
Ci sono 20 municipi e 19 parrocchie
con 18 preti (11 diocesani e 7 religiosi).
La diocesi fu eretta il 27 febbraio 1967
con la bolla Qui divina liberalidade,
del papa Paolo VI, dividendo il territorio della diocesi di Caetité (eretta il
20 ottobre 1913, una delle prime tre
diocesi dello Stato della Bahia; attualmente ce ne sono 20).
Il primo vescovo – l’attuale – è dom
Hélio Paschoal.
Da 13 anni missionario
“fidei donum” a Caetité,
in Brasile, sarà il vescovo
della diocesi di Livramento
de Nossa Senhora,
nello stato di Bahia
informato, come pure le insistenze di alcuni preti di
questa diocesi (li conosco
tutti), che si trova a 170 chilometri da Caetité e che fino al 1967 ne faceva parte.
Ma davvero, mai immaginavo di venirmi a trovare
davanti a simile scelta!
Da tempo dentro di me
stavo facendo piani per il ritorno. Pensavo di chiudere
dopo Pasqua e a fine maggio rientrare, riposarmi un
po’ per essere pronto, a set-
Sappiate che se ho accettato (un po’ per incoscienza e un po’ per amore)
è a motivo della ricerca di
fedeltà alla mia vocazione
(sacerdotale e missionaria),
per amore a Gesù Cristo –
ragione prima e unica delle mie scelte – e alla Chiesa che Lui ha lasciato, quale segno e strumento del
Regno e per solidarietà e affetto verso i tanti fratelli e
sorelle che qui ho imparato a conoscere e ad amare.
Aiutatemi ad essere coerente con
quegli ideali che fin
dalla giovinezza,
con alcuni di voi soprattutto, ho sognato e cercato di
costruire. Ora nuove sfide, nuova
realtà, nuovo tutto… ma ciascuno
continua con la sua storia
personale e deve scriverla
giorno per giorno, nella ricerca di fedeltà, a se stesso
e a Dio.
La data di pubblicazione
della notizia è oggi 21 gennaio, data in cui vi mando la
lettera.
L’ordinazione – salvo imprevisti – sarà il 17 aprile in
Caetité e il 18 l’entrata.
A marzo spero di poter
fare una capatina in Italia
per una settimana di preghiera e incontrare la mia
famiglia e gli amici, oltre
che a risolvere alcune cose
pratiche.
Continuiamo la nostra vita nella fedeltà e nella gioia.
Un grande e fraterno saluto a tutti e a ciascuno.
Pe. Armando Bucciol
“Mai immaginavo
di venirmi a
trovare davanti a
simile scelta!”
tembre, per il nuovo anno
pastorale.
Ora tutto ricomincia.
Tanti interrogativi, dubbi,
paure, e anche sogni e progetti mi prendono. Certo
mi affido nelle mani di Dio,
come del resto sempre ho
cercato di fare. Ma confesso che mi sento confuso e
attonito. Per questo vi chiedo una preghiera, insieme
alla vostra amicizia. In questi anni mi è stata tanto preziosa, voi non lo potete immaginare. Ora ancor di più.
All’orizzonte non ci sarà più
“quando ritornerai” (per rimanere). Solo qualche visita, ogni tanto, e abbastanza piena e veloce. Questo –
se avrò salute – fino alla…
pensione. Se il Signore non
provvederà altrimenti.
on Armando Bucciol è nato il 3 luglio 1946 a Villanova di Motta da Antonio e Antonia Rosolen.
Ha la grazia di avere ancora la mamma di 97 anni.
Ha frequentato le scuole medie nella “Scuola apostolica” di Oderzo e da lì è passato in Seminario di Vittorio Veneto per le medie superiori e la teologia.
Prima dell’ordinazione è vissuto in comunità, insieme con altri seminaristi, nella parrocchia di Sarone
e ha lavorato come operaio nella fabbrica Piero Della Valentina.
È stato ordinato sacerdote il 12 settembre 1971 nella parrocchia di Sarone
e ha svolto il servizio di cappellano a Serravalle e a Farra di Soligo. Dal 1980
al 1991 ha fatto parte della comunità presbiterale di Barbisano con don Giampiero Moret e don Dino Milanese.
In quegli anni ha lavorato alla Caritas come vicedirettore, impegnandosi in
modo particolare a seguire alcolisti e drogati. Ha collaborato con la pastorale
giovanile nella preparazione degli animatori dei gruppi giovanili.
Dal 1977 ha frequentato i corsi di liturgia pastorale all’Istituto Santa Giustina di Padova conseguendo la licenza nel 1983 e il dottorato nel 1993 con la
tesi “Liturgia e carità in Antonio Rosmini”.
Nel 1991 è partito per il Brasile come missionario Fidei Donum al servizio
del vescovo della diocesi di Caetité con la quale la diocesi di Vittorio Veneto
sta collaborando da parecchi anni. Qui succede a don Martino Zagonel nell’incarico di rettore del Seminario diocesano che copre fino al 2001. Contemporaneamente è nominato parroco a Candiba, incarico che svolge fino ad oggi, e dal 2002 parroco anche nella parrocchia di Licinio de Almeida. Dal 1995
è coordinatore diocesano della pastorale e insegnante nella scuola di teologia
per laici.
Il 26 dicembre 2003 riceve la nomina di Vescovo della diocesi di Livramento de Nossa Senhora nello stato di Bahia, confinante con la diocesi di Caetité.
UNA NOMINA CHE È MOTIVO DI GIOIA
Un segno di pienezza per
la missionarietà diocesana
L
a nomina di don Armando Bucciol a
vescovo di Livramento, in Brasile, è motivo di
gioia grande per la nostra
Chiesa diocesana che vive in
questo momento l’avvicendamento dei suoi pastori.
È motivo di gioia perché
la forte tradizione missionaria che l’ha sempre caratterizzata e soprattutto l’impegno che ha assunto da oltre
40 anni nella missione ad
gentes in Burundi e in Brasile e poi in Ciad inviando preti fidei donum (cioè sacerdoti diocesani a servizio della
missione) e laici a collaborare con le giovani Chiese
del Sud del mondo, vede ora un riconoscimento da parte della Chiesa universale.
Don Armando appartiene
alla penultima generazione
dei nostri preti fidei donum.
Ha servito per 13 anni la diocesi di Caetité, continuando
e sviluppando la collaborazione iniziata con quella diocesi oltre 30 anni fa da altri
“Ora don
Armando ci
farà diventare
più missionari”
sacerdoti e laici vittoriesi. La
Chiesa ora gli conferisce l’episcopato e lo nomina pastore di una giovane diocesi che
ha un forte bisogno di essere consolidata nelle sue
HA PORTATO IN BRASILE LA SUA
CARICA DI FEDE E DI UMANITÀ
L’infaticabile, esuberante,
attento don Armando
D
on Armando vescovo.
Chi lo ha conosciuto
fatica un po’ a mettere insieme l’immagine compassata del vescovo con la figura esuberante di don Armando. Dinamico, capace di passare con
disinvoltura dal momento serio,
al momento gioioso, dalla concentrazione di una conversazione impegnativa, all’allegria amichevole. Infaticabile, l’agenda sempre zeppa di impegni, ma
anche attento al momento presente, alla persona, dedicandogli tutto il tempo necessario. Entusiasta, tanto da trasmettere una carica di simpatia e di ottimismo in ogni situazione. Non
è, però, un tipo solo proiettato all’esterno, sa anche coltivare l’interiorità, è amante dello studio
e della riflessione. Si è laureato
in teologia con specializzazione
liturgica con una tesi sul filosofo
e teologo Rosmini, che non è un
autore da conversazioni di salotto.
Ho vissuto insieme a lui per
dieci anni nella parrocchia di
Barbisano, con noi c’era anche
don Dino Milanese. Abbiamo lavorato bene insieme. Armando
rappresentava la forza trainante
e ancor oggi la comunità di Barbisano vive della spinta che le
ha impresso. Ma Barbisano era
uno spazio troppo ristretto per
la sua azione perciò, contemporaneamente, si prodigava nelle
parrocchie vicine. Soprattutto
spendeva molto del suo tempo
e della sua azione con la Caritas
diocesana di cui era vice direttore. Perché don Armando possiede anche un cuore grande e
sensibile verso le miserie umane, privilegiando proprio i casi
estremi. Era normale che ogni
tanto portasse a casa qualche
persona che egli aveva scovato
in condizioni disperate, seguendola poi con passione finché non fosse rimessa in sesto.
Quando nei dintorni c’era un caso disperato, era a lui che ricorrevano. Aveva un’attenzione particolare per gli alcolisti. Avviò e
seguì diversi gruppi di Alcolisti
Anonimi. Egli stesso aveva rinunciato a qualsiasi forma di alcol per essere più vicino agli
sforzi di chi tentava di liberarsi.
È sempre stato molto attento
ai problemi sociali e ai grandi
problemi del mondo. Egli si pre-
Don Armando Bucciol, a sinistra, con i seminaristi della diocesi di Caetitè
parò al presbiterato durante gli anni agitati della co- Martino Zagonel, ottenendo dei
siddetta contestazione. Condi- buoni risultati: ora la diocesi di
vise l’ansia di ricerca e le ten- Caetité può contare su un disioni di quel tempo. Prima di es- screto numero di giovani preti
sere ordinato volle sperimenta- brasiliani. Nello stesso tempo
re anche il lavoro in fabbrica. U- assunse anche il ser vizio parna volta prete, suscitava e ani- rocchiale e il coordinamento
mava incontri e promuoveva i- della pastorale della diocesi.
niziative verso i Paesi poveri del
Sono già tredici anni che egli
mondo. La sua decisione di par- lavora nella diocesi di Caetité
tire per il Brasile come missio- nello Stato della Bahia. Si è
nario della Chiesa diocesana, profondamente integrato in
nasce da questo sguardo ampio quella realtà, tuttavia egli ormai
capace di guardare al di là dei bi- pensava di ritornare e ricominsogni e delle sofferenze vicini.
ciare una nuova tappa in dioceLa sua voglia di rinnovamen- si, perché ha sempre consideto per trovare vie più efficaci nel- rato come temporaneo questo
la pastorale e la sua sensibilità servizio missionario. Pensava di
per i problemi sociali locali e aver già dato tutto quello che pomondiali, gli hanno causato an- teva dare. Avrebbe dovuto rienche qualche incomprensione e trare verso la metà di quest’andiffidenza. Ha conosciuto mo- no. Invece le cose sono andare
menti di emarginazione che egli diversamente. Le sue doti e il
visse con serenità, anzi seppe suo impegno non sono passati iapprofittare di queste limitazio- nosservati e la Chiesa brasiliani d’attività per arricchire la sua na ha voluto tenerselo per sé.
cultura.
Benché tanti amici lo aspetPartito per il Brasile, ha por- tassero in diocesi dove poteva
tato nella terra difficile del Nor- dare ancora un valido aiuto, ora,
dest brasiliano la sua carica di con questa nomina, egli ha lefede e di umanità, pur nel ri- gato la sua vita al Brasile. E noi
spetto della mentalità e delle a- siamo contenti così, perché Arbitudini del posto. Gli è stato af- mando saprà fare bene anche il
fidato il delicato compito di gui- vescovo e riversare nelle terre
dare il Seminario, continuando desolate della nuova diocesi di
l’azione di promozione delle vo- Livramento, la sua esuberante
cazioni e di avvio dei giovani al vitalità e la sua forte fede.
presbiterato già iniziato da don
Giampiero Moret
strutture pastorali.
È bello che un nostro prete, uno di noi sia ritenuto idoneo a questo servizio in
terra di missione. Noi gioiamo e ringraziamo il Signore
che, anche con questo evento, ci manifesta che vuol continuare a servirsi di noi, così come siamo, per edificare
la sua Chiesa, serva del suo
Regno nel mondo.
Padre Alex, il giovane prete di Caetité, che ha sostituito don Armando come formatore in seminario, recentemente mi diceva proprio
questo. Ricordando con stima e simpatia le caratteristiche particolari di ciascuno
dei sacerdoti vittoriesi che si
sono avvicendati nel servizio
pastorale nella diocesi di
Caetité, cominciando da don
Aldo Lucchetta, fino a
don Massimo Bazzichetto, ultimo arrivato,
affermava: «È stata la
vostra Chiesa ad edificare davvero la nostra
Chiesa, che ora può
guardare al futuro con
fiducia. I vostri preti e
laici si sono spesi nella formazione delle nostre comunità cristiane
e degli animatori laici.
Contemporaneamente hanno avviato e curato l’attenzione all’ambito vocazionale,
che ha portato e sta portando frutti di vocazione al sacerdozio e alla vita cristiana
e consacrata. Grazie alla vostra Chiesa missionaria anche noi stiamo diventando
Chiesa adulta e missionaria».
Questo riconoscimento
mi ha fatto gioire. Oggi noi,
Chiesa vittoriese missionaria, possiamo dire con Giovanni Battista: «Nessuno può
prendersi qualcosa se non
gli è stato dato dal cielo…
Non sono io il Cristo, ma sono stato mandato innanzi a
Lui. Chi possiede la sposa è
lo sposo; ma l’amico dello
sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa
mia gioia è compiuta. Egli
deve crescere e io invece diminuire» (Gv 3, 27-30).
Ora don Armando, anche
a nome della nostra Chiesa
e col nostro sostegno, ci farà
diventare più missionari perché sarà a servizio di un’altra Chiesa sorella per aiutarla a diventare a sua volta missionaria e farla “esultare di
gioia” nell’esperienza della
comunione e della missione.
Augusta Buogo
Responsabile Centro
missionario diocesano
12
e
L’AZiON
Chiesa
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 25 gennaio 2004
13
IL SALUTO DI MAGAROTTO ALLA DIOCESI “Ha incarnato l’umiltà”
I FEDELI VITTORIESI PRESENTI IN CATTEDRALE:
“CI DISPIACE CHE PARTA. CI MANCHERÀ!”
Grande partecipazione di fedeli e momenti di commozione
nei due appuntamenti per il saluto al vescovo Alfredo
IL MESSAGGIO DEL VICARIO GENERALE
Grazie e perdono!
Un caldo abbraccio
I
l commiato
di monsignor Alfredo
Magarotto è avvenuto in due momenti. Il primo è
stato il giorno di
san Tiziano, venerdì 16 gennaio.
Era riservato soprattutto a sacerdoti e religiosi, ma
anche in quella occasione, nonostan(a sinistra) venerdì il vescovo Magarotto ha salutato ad uno ad uno i sacerdoti
te il giorno feriale,
vittoriesi; (in alto) riceve un omaggio simbolico a ricordo dei sei anni e mezzo a
c’era molta gente
Vittorio Veneto; (sotto) il calice e la patena donati dalla Chiesa vittoriese
in cattedrale. Era
presente anche il
sindaco di Vittorio, Giancarlo Scottà. si. Al termine della celebrazione il
È stata una celebrazione sobria, co- Vicario generale, nonostante il Veme piace al vescovo Alfredo. Hanno scovo lo avesse dispensato da ogni
concelebrato circa 150 sacerdoti e saluto, ha doverosamente espresso
religiosi e monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia e Pordenone. All’omelia il Vescovo ha ringraziato il Signore e i presenti per i
sei anni e mezzo passati in diocesi.
Ha ricordato i momenti dolorosi e si
è commosso ricordando don Lorenzo Dalla Betta, il suo segretario. All’offertorio gli è stato presentato il
calice e la patena, dono della dioce-
C
ari sacerdoti e diaconi, religiosi, suore,
persone consacrate, fedeli tutti!
Carissimi seminaristi!
Quest’anno la festa del patrono san Tiziano, vescovo di
Oderzo, prima sede della diocesi, ci ritrova uniti a celebrare l’Eucaristia in una circostanza straordinaria per la nostra Chiesa locale: la conclusione del mio servizio pastorale e l’attesa del nuovo vescovo, monsignor Giuseppe
Zenti.
Domenica scorsa, nella cattedrale di Verona, abbiamo
partecipato alla sua ordinazione episcopale. È stato un
momento di grande intensità
spirituale ed ecclesiale.
Nella luce della fede, il nostro cuore si è aperto con gioia
alla speranza di un nuovo cammino, più fecondo di bene per
tutta la diocesi.
Affidiamo alla speciale protezione di san Tiziano il vescovo Giuseppe, perché, ricolmo dei doni dello Spirito
Santo, abbia da essere in mezzo a noi una immagine viva e
trasparente di Cristo buon pastore.
Al “Te Deum” per la sua
nomina, si aggiunge oggi l’inno di ringraziamento per i sei
anni e mezzo del mio episcopato vittoriese. “Ecco mando
te”, mi disse il Signore il 31
maggio 1997. E ora, giunto al
termine, lascio la diocesi con
sincera nostalgia, ma con
grande serenità
interiore, convinto che, attraverso la parola
del Papa, si manifesta la volontà di Dio e dall’obbedienza
nasce la pace: “Oboedientia et
pax”, come dice il beato Giovanni XXIII.
Porto con me il grato ricordo di giorni passati troppo
in fretta, vissuti in fraterna comunione ecclesiale, condividendo fatiche, gioie e speranze, tristezze e consolazioni.
Non posso dimenticare le
21 ordinazioni presbiterali, le
ordinazioni diaconali, la “consacratio virginum”, le professioni religiose e monastiche,
il conferimento dei ministeri,
le cresime e altre bellissime
celebrazioni, che hanno avuto
il momento culminante e più
espressivo del mistero della
Chiesa nell’Eucaristia di ordinazione episcopale del vicario
generale monsignor Ovidio
Poletto. La sua desiderata partecipazione a questa concelebrazione mi è particolarmente cara e significativa. Lo ringrazio di cuore e formulo, anche a nome vostro, i migliori
auguri per il suo impegnativo
lavoro pastorale nella diocesi
sorella di Concordia-Pordenone. Non ci mancano le difficoltà, ma confidiamo nella
grazia e misericordia di Dio.
i sentimenti di tutto il presbiterio. Anche monsignor Poletto gli ha rivolto
un saluto. Quindi il Vescovo ha voluto
salutare uno ad uno tutti i presenti.
Il secondo momento è stato domenica 18 gennaio, giorno in cui ha
salutato la diocesi. Per tradizione la
domenica dopo la festa del Patrono,
i cori parrocchiali della diocesi sono
chiamati ad animare una celebrazione in cattedrale, tale presenza ha dato un carattere grandioso al momento. La cattedrale straripava di
gente: erano circa duemila persone.
Diverse autorità civili, i sindaci di Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Miane,
Gaiarine, Chiarano e le autorità militari. In apertura della celebrazione,
Livio Caberlotto, vice presidente del
Consiglio pastorale diocesano, a nome dei laici della diocesi, ha dato un
primo saluto. Alla fine don Fulvio Silotto, responsabile del canto liturgico, ha ringraziato e Antonio Giandon, della Pastorale sociale della diocesi, ha offerto al Vescovo, non un
dono, che sappiamo non sarebbe stato gradito, ma un segno di affetto e
un ricordo della sua esperienza vittoriese: un quadro con la foto del vescovo Magarotto attorniato dalla
gente. (GpM)
L’OMELIA DI MAGAROTTO,
NEL GIORNO DI SAN TIZIANO
“Sempre uniti nella fede”
Cari fratelli, nel momento
in cui sto per lasciarvi, mi
conforta la certezza che, fedeli alle vostre antiche radici
di fede e agli insegnamenti dei
vostri vescovi – cito gli ultimi:
Luciani, Cunial e Ravignani –,
saprete proseguire, uniti a
monsignor Zenti, nel cammino della nuova evangelizzazione, per costruire insieme il
Regno di Dio, in questo nostro
territorio, non più omogeneo
per cultura, tradizioni, fede religiosa, ma pur sempre luogo
chiamato ad accogliere la grazia della salvezza, che viene
da Cristo, unico salvatore del
mondo, ieri, oggi e sempre.
Il delegato generale, monsignor Guerrino Pagotto, per
questa circostanza si era preparato a rivolgermi, a nome
vostro e dell’intera diocesi, un
indirizzo di saluto e di ringraziamento, ma l’ho dispensato
dal farlo, anche perché già su
L’Azione di queste ultime domeniche è stato detto anche
troppo di me.
Devo io invece esprimere
la più grande riconoscenza a
Dio, innanzitutto, che con la
sua grazia è sempre presente
e operante nella Chiesa, e poi
a tutti voi che, unitamente alle vostre parrocchie e comunità, mi avete dato, fin dal primo momento, la più cordiale
collaborazione; ne è chiaro documento la visita pastorale
che ho compiuto in questi anni.
Il bene che ho potuto svolgere è in gran parte merito vostro, mentre le mancanze, i limiti, gli inadempimenti sono
tutti miei e ne chiedo umilmente perdono a Dio e alla
diocesi.
Vi affido tutti alla protezione di Maria, di san Tiziano, del
beato Claudio e del servo di
Dio Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I.
Metterò nella liturgia delle ore e nel calice della Messa le nostre persone, le nostre
intenzioni e i molti problemi
della diocesi, che non ho saputo risolvere.
Avrò un ricordo speciale
per i sacerdoti anziani e malati, per quelli in missione, in
Africa, Brasile e Germania;
per i 47 confratelli che sono
deceduti durante il mio episcopato, tra i quali non posso
dimenticare l’ex vicario generale monsignor Mario Ghiz-
E
L’OMELIA DI DOMENICA 18
“Guardare avanti,
prendere il largo”
I
l vescovo Alfredo, nell’omelia di domenica
scorsa, ha ringraziato in primo luogo il Signore per questi sei anni e mezzo passati
in diocesi, quindi ha mandato, attraverso i presenti,
un saluto «ad ogni parrocchia e comunità, ad ogni istituzione e famiglia, a tutti,
ai più piccoli, ai giovani, agli anziani e malati».
Poi ha continuato: «Il futuro che mi attende lo metto nelle mani di Dio e della
Chiesa. Ma certo non rimarrò inoperoso perché il
vescovo, come insegna il
Concilio, resta sempre in
servizio, non va in pensione e finché vive deve sentirsi responsabile, in unione
con il Papa, del bene di tutzo, i vicari episcopali monsignor Giovanni De Nardo e
don Sisto Campodall’Orto, e il
mio segretario don Lorenzo
Dalla Betta.
Pregherò per il Seminario,
per gli istituti religiosi, per le
vocazioni al sacerdozio, al diaconato, alla vita consacrata e
per lo sviluppo della ministerialità laicale, per i laici, per
tutte le famiglie.
Spero di poterlo fare in futuro con più disponibilità di
tempo, avendo in animo di trasferirmi, sia pure provvisoriamente appena lasciata la diocesi, presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di
Collevalenza.
Ma ho anche in programma per il prossimo aprile, il
Brasile, dove incontrerò don
Armando Bucciol e gli altri
missionari diocesani.
Concludendo, vorrei rivolgere a voi carissimi sacerdoti
e diaconi, l’esortazione dell’apostolo Pietro: “Pascete il
gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, secondo
Dio, facendovi modelli del
gregge” (1Pt 5, 3).
E a tutti ricordo le parole di
Gesù: “Voi siete il sale della
terra. Voi siete la luce del mondo. Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al nostro padre
che è nei cieli” (Mt 5, 13-16).
+ Alfredo Vescovo
ta la Chiesa e collaborare attivamente, con la preghiera, l’azione e il sacrificio, per
la diffusione del vangelo nel
mondo intero.
Ma questo è pure il compito di ogni battezzato, perché, insegna ancora il Concilio, “la vocazione cristiana
è, per natura sua, anche vocazione all’apostolato”. A
tutti i suoi discepoli Gesù ha
detto: “Andate e predicate
il vangelo ad ogni creatura”.
Mi auguro che questa tensione missionaria, che fa
parte della migliore tradizione della Chiesa vittoriese, abbia un nuovo impulso,
coinvolgendo tutta la pastorale ordinaria. Con la presenza di immigrati di altra
religione e di cristiani diventati indifferenti ai richiami della fede e con il clima di relativismo morale,
che si respira un po’ dovunque, ci troviamo anche
noi in terra di missione.
«Non basta – dice il Papa –
conservare l’esistente», bisogna guardare avanti,
prendere il largo. La diocesi ha tutte le possibilità di ripartire con rinnovato impegno e la guida del vescovo
Giuseppe.
In questi anni ho potuto
sperimentare la generosa
dedizione di sacerdoti e diaconi, religiosi, suore, catechisti, dell’Azione cattolica e
di altri gruppi ecclesiali, della pastorale giovanile e della famiglia. C’è un laicato
ampiamente disponibile. Il
Seminario ha una promettente presenza di seminaristi. La diocesi è in cammino.
Il lavoro pastorale in atto per
il rinnovamento spirituale,
lo sviluppo della ministerialità laicale e la promozione
delle vocazioni, costituisce
la migliore preparazione all’accoglienza del nuovo vescovo Giuseppe. Insieme
con lui contempliamo il volto di Cristo risorto, centro e
fondamento della nostra fede. “Crescamus in Christum
per omnia”, cerchiamo di
crescere verso Cristo per
mezzo di ogni cosa, così che
ciascuno possa dire “Mihi
vivere Christus” per me vivere è Cristo».
cco il breve messaggio che il vicario generale monsignor
Guerrino Pagotto ha indirizzato
al vescovo Alfredo Magarotto nel
corso della solenne celebrazione
di domenica scorsa in cattedrale.
«Eccellenza reverendissima,
ci è sembrato che questo, della
Messa del santo Patrono della
diocesi, fosse il momento più significativo per porgerle il nostro
riverente affettuoso saluto.
Lei mi ha dispensato dai lunghi discorsi, ma mi ha concesso di dire due parole… guardi,
sono tre! E vorrebbero tentare
di interpretare l’onda delle emozioni e sentimenti della diocesi e in particolare dei preti,
presenti e assenti, dei religiose
e delle religiosi, delle persone di
vita consacrata.
1. La prima è “grazie”! Conosciamo il suo stile essenziale
e schivo, ma oggi voglia concederci di esprimerle sinceramente il bene che le vogliamo,
e la profonda stima che lei si è
meritata col suo infaticabile servizio pastorale: in lei abbiamo avuto un pastore vigile e generoso, una guida illuminata e prudente, un padre schietto e insieme delicato. “grazie” perché
più che con le parole lei ci ha dato la lezione della vita!
Eloquente per tutti la sua fede viva, forte e chiara, lo spirito
di preghiera, lo zelo ardente che
ha sempre animato il suo ministero, esercitato senza risparmio di energie, in particolare
durante la visita pastorale. Non
dimenticheremo la sua semplicità e bontà d’animo, la capacità
di ascoltare e condividere problemi, gioie e fatiche dei suoi
M
preti, rasserenando e incoraggiando, la sua fraterna vicinanza nella malattia e nei lutti.
Eloquente l’insistenza con
cui lei ha proposto i punti essenziali del vivere cristiano: il
primato della vita interiore e della santità, a cui è chiamato ogni
battezzato, con i suoi frequenti
richiami alla preghiera e vita sacramentale, in particolare alla
centralità del Giorno del Signore; il suo frequente, quasi quotidiano richiamo all’importanza
della proposta vocazionale al sacerdozio e alla vita consacrata,
insieme con l’amore per il Seminario; l’urgenza di puntare a
una seria formazione degli adulti, suscitando corresponsabilità e ministerialità in tutti i
membri della Chiesa.
Sappiamo bene che queste
indicazioni e orientamenti di vita ecclesiale restano pienamente attuali e validi, anche nella
prosecuzione del nostro cammino ecclesiale col nuovo vescovo Giuseppe. Per tutto questo, “grazie”!
Una seconda parola è: “perdono”. Noi non sappiamo fino a
che punto siamo riusciti a seguire il ritmo dei suoi passi, nel
corrispondere alle sue indicazioni e agli stimoli all’impegno… ma una cosa sappiamo:
che qualche amarezza gliela abbiamo procurata, e per questo
le chiediamo perdono.
Infine una richiesta con un
“augurio”. Era comune desiderio che lei si fermasse tra noi, ne
saremmo stati onorati, anche
perché per noi è la prima volta
che succede un congedo di questo tipo, ma questo non corrispondeva al suo stile e ai suoi intendimenti. Sappiamo però che
i viene facile, quasi spontaneo ritornare con la
mente ed il cuore ai sette pellegrinaggi in treno Unitalsi coi malati a
Lourdes presente il nostro vescovo Alfredo e rivedere come in tanti fotogrammi, fatti, parole, sentimenti e ricordi indimenticabili:
quante significative celebrazioni di
preghiera vissute assieme a monsignor Magarotto! Ho avuto la fortuna di esserci sempre e di accompagnare ogni volta un gruppetto di giovani barellieri e sorelle, di parrocchiani, pellegrini sani
e malati a Lourdes. Mi sgorga dal
cuore ringraziare il Signore e la
Madonna per averci messo accanto un vescovo come monsignor Alfredo. Tanti di noi proprio a Lourdes hanno potuto conoscere da vicino e apprezzare in ogni situazione della giornata la presenza buona, discreta e serena di questo uomo di Dio che ha guidato la nostra
diocesi di Vittorio Veneto. Chi ha
partecipato anche ad un solo pellegrinaggio con Lui, sicuramente
ha fatto una stupenda esperienza
di Chiesa. Penso all’incontro a
la sua ottima salute fisica, mentale e spirituale non le permetterà di entrare, come si dice, in
pensione. Allora le auguriamo
di poter ancora a lungo e in modi nuovi e fecondi servire la santa Chiesa in quella parte del
mondo dove il Signore le ha
suggerito di fissare la tenda...
Il Signore ci concederà, speriamo, di poterci rivedere anche
in futuro, almeno in qualche circostanza. Intanto lei ci benedica, mentre la preghiamo di gradire l’omaggio che la diocesi le
porge: un calice, creato apposta
per questa circostanza, recante
i simboli di questa sua Chiesa.
Come lei ha già capito, è un dono un po’ interessato… praticamente quasi un gesto di egoismo! Insomma contiene la richiesta che lei ci porti nella sua
preghiera e nella sua Messa…
Per la sua bella testimonianza di fede, di speranza cristiana e di amore, per il dono
del suo servizio pastorale nella
Chiesa di San Tiziano, grazie
dal profondo del cuore, grazie
di tutto, vescovo Alfredo!».
A
l suo ingresso a Vittorio Veneto, nel giugno 1997, monsignor Alfredo
Magarotto aveva affermato,
nel ricordare il suo predecessore Albino Luciani: «Sono ben lontano dal ricalcare
le somiglianze e le orme di
papa Luciani, però vorrei
mettermi sulla sua strada, una strada di semplicità, di fede, di catechesi spicciola, di
amore verso ogni persona
che incontrava, di attenzione
alle piccole cose, a tutte le
realtà della diocesi. Certo papa Luciani era un grande vescovo, io sono piccola cosa di
fronte a lui».
Nel giorno del suo saluto,
dopo sei anni e mezzo di permanenza nella Chiesa di San
Tiziano, sono questa volta i
suoi fedeli che hanno riempito la cattedrale di Ceneda a
parlare di lui come di un uo-
mo semplice e umile, di fede
e di preghiera, attento a tutti, dai più piccoli, ai giovani,
agli adulti, agli anziani e ammalati. Le voci sono concordi e più di uno si lascia scappare: «Ci dispiace che parta,
ci mancherà!».
«Monsignor Magarotto –
affermano Lucia e Francesco di Castello Roganzuolo –
è una persona umile, disponibile al dialogo. Anche se è
un uomo di poche parole i
suoi interventi sono sempre
stati incisivi. In questi anni ha
saputo accostarsi ai giovani,
ai ragazzi, forse proprio per la
sua discrezione si è attirato
la loro simpatia. È bello ricordare ad esempio che ogni
anno, in occasione del Grest,
non mancava mai la sua visita. Abbiamo avuto un cambiamento significativo tra
monsignor Ravignani e lui,
IL SALUTO DI MONS. POLETTO
A
lla celebrazione della messa nel giorno di san Tiziano era stato invitato anche il nostro
monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Pordenone. Alla fine ha chiesto di poter dare anche lui un saluto al Vescovo partente. Ha ricordato il giorno dell’arrivo in diocesi del vescovo
Alfredo e il saluto che egli, in quel momento amministratore diocesano, dopo la partenza di
monsignor Ravignani, gli aveva rivolto accogliendolo come “dono grande di Dio”. Ha citato anche una frase del primo saluto del Vescovo che diceva: «Ho lasciato Chioggia, dove ho passato sette anni indimenticabili, per passare all’altra riva. Non ho attraversato mari in tempesta
per giungere fino a Vittorio Veneto. Ma non vi nascondo che un po’ di tempesta l’ho dentro il
mio cuore». Monsignor Poletto gli ha augurato che il viaggio verso il futuro sia più tranquillo
e riposante. Ha aggiunto che quando lui ha lasciato la diocesi verso quella di Pordenone, ricordando l’episodio biblico del profeta Eliseo che chiese alla profeta Elia, sua guida e maestro,
di lasciargli metà del suo mantello, ha domandato al vescovo Alfredo di donargli metà del suo
mantello spirituale, cioè del suo spirito apostolico, «ma ora che termina il suo compito nella
guida della diocesi – ha concluso – le chiederei anche l’altra metà, perché ne ho bisogno».
IL VESCOVO MAGAROTTO E L’UNITALSI
Lourdes con lui
subito dopo l’ingresso a Vittorio
Veneto
quando, come
primo impegno
pastorale, ci
raggiunse in aereo ed ebbi la
gioia di incontrarlo, quella sera accompagnato dal vicario generale
monsignor Ovidio Poletto e dalla
presidente Lina Marchioro: ero
con il gruppo di giovani barellieri
e sorelle di Basalghelle e Vallonto
e ci salutò uno per uno, con caloroso affetto sul Boulevard de la
Grotte, all’ingresso dell’albergo.
Penso a quando abbiamo camminato per Lourdes sui passi di Bernardette assieme ai nostri seminaristi e ascoltava volentieri ogni
spiegazione, come uno qualunque,
penso a quando esternava con parole piene di affetto la sua genuina gratitudine a sorelle e barellieri. Amo pensare a malati, sorelle,
barellieri, medici e pellegrini unitalsiani con i quali il caro vescovo
Alfredo ha condiviso gioie e dolo-
sidente signora Lina ai collaboratori dell’Unitalsi non
ci è facile dire
a parole, la
tanta disponibilità e generosità che il
nostro vescovo Alfredo ha sempre
avuto nell’accogliere l’impegno dei
pellegrinaggi a Lourdes e Loreto
lasciandosi prendere dal forte messaggio di Maria, la Vergine Santissima e la sua dolce insistenza
nell’invitare tutti a parteciparvi dai
nostri santuari di Follina e di Motta di Livenza. Con lui è sempre stato bello andare alla Grotta di Massabielle anche portando
il grosso cero segno delle preghiere di tutta la nostra diocesi vittoriese. ReIl vescovo
sterà indelebile nei nostri
Alfredo
cuori il suo esempio di
Magarotto in padre che ha aiutato opartenza per gnuno a vivere anche il
Lourdes
più umile servizio ai mainsieme agli lati e ai pellegrini con
ammalati
semplicità di cuore.
Sette volte a Lourdes,
disponibile e gioioso
ri a Lourdes, vivendo intensamente quel tempo di grazia e speranza
che ogni anno è il pellegrinaggio
diocesano. Sempre tutta la diocesi era presente, penso, nella sua
preghiera assidua, silenziosa, costante, quando ogni giorno si
confondeva tra la folla che andava
alla Grotta benedetta. Assieme a
don Adriano e don Valter, alla pre-
ma monsignor Alfredo non ci
ha fatto rimpiangere il suo
predecessore. La gente ha bisogno di questi contatti umani, come pure il mondo istituzionale ed ecclesiale. La
sua presenza assidua nelle
parrocchie ha fatto sì che tutti conoscano il loro vescovo».
«Ha lavorato molto nel nascondimento – spiega Giorgio da Godega di Sant’Urbano –, è stato presente nelle diverse realtà senza farlo vedere. Con la sua umiltà ha espresso il suo amore per la
sua Chiesa». «Ho avuto modo di incontrare monsignor
Magarotto – continua Fiorenzo da San Vendemiano –
nelle varie celebrazioni in parrocchia e in altre situazioni.
Di lui colpisce la discrezione,
l’affabilità, l’attenzione e la
grande fede molto semplice
e profonda».
«Per me – sottolinea suor
Mariagrazia della Figlie di
San Giuseppe di Vittorio Veneto – monsignor Alfredo, oltre che pastore è un padre e
non solo perché è il Vescovo
della mia professione perpetua. Lo ammiro per la sua umiltà. Ci ha trasmesso molto,
più che con le parole con le
azioni e il comportamento. In
diverse occasioni, ricordo ad
esempio la veglia vocazionale a Pianzano, ha dimostrato
con la sua testimonianza una
forza di fede incrollabile».
«Il Vescovo – ha concluso
Enrico di Orsago – non ha insegnato tanto con le parole,
ma con la sua vita, il suo essere umile. Questa celebrazione di saluto ne è stata
un’ulteriore prova molto evidente. Ha incarnato l’immagine del servo inutile e ha reso una viva testimonianza del
suo essere uomo di preghiera».
Gerda De Nardi
Non potremo dimenticare la disponibilità gioiosa che il nostro Vescovo ha sempre dimostrato nei
confronti di tutti, penso alla sua
persona semplice e cordiale tra noi
preti in treno, tra i medici e il personale unitalsiano, vicino alla gente umile che cammina verso la
grotta, rivedo la sua preghiera nella Via Crucis al Calvario di Lourdes, riascolto in me la sua parola
incoraggiante e serena per ogni
ammalato o per ogni giovane barelliere e sorella che gli passava
accanto al Salus o all’Esplanade.
Come dimenticare le sue omelie
brevi ed efficaci, la sua insistente
preghiera per le vocazioni, le sue
espressioni mariane che toccano il
cuore. Non dimenticherò il suo
sorriso che conforta, l’incoraggiamento per chi gli confidava una pena o una sofferenza interiore della vita, per tutti resterà l’immagine
viva della sua corona del Rosario
tra le mani, esempio di una preghiera incessante a Maria. Grazie,
monsignor Alfredo, da tutta l’Unitalsi!
Don Brunone De Toffol
14
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 25 gennaio 2004
L’ARRIVO DI ZENTI
DOMENICA PROSSIMA 1º FEBBRAIO
L’insediamento
con il patriarca Scola
D
omenica 1º febbraio il vescovo
Giuseppe Zenti
prende possesso della diocesi di Vittorio Veneto. Al
suo arrivo, alle 15, incontrerà sotto la loggia del Museo la autorità civili e militari, quindi farà il suo ingresso in cattedrale.
Sarà il patriarca di Venezia, monsignor Angelo Scola, ad accompagnare il Vescovo in cattedrale, a disporre che venga letta la
bolla di nomina del Papa di
fronte al Collegio dei con-
sultori e a tutto il popolo di
Dio e, infine, a consegnare
la cattedra episcopale. Una
volta insediato in cattedra,
il vescovo Giuseppe riceverà il pastorale sempre dalle mani del Patriarca. Consegnato alla Chiesa vittoriese, il nuovo Vescovo inizia a presiederla mediante la
predicazione e la celebrazione dell’Eucaristia.
È certa la presenza del
Nunzio apostolico, monsignor Paolo Romeo, e del vescovo di Pozzuoli (originario di Pieve di Soligo) mon-
signor Silvio Padoin. Con
molta probabilità vi saranno
anche altri vescovi legati alla nostra diocesi e al nuovo
Vescovo.
È prevista la partecipazione di molti sacerdoti e laici della nostra diocesi. Duetrecento sono i fedeli attesi
della diocesi di Verona. Sono infatti previste due corriere da Legnago, ultima
parrocchia in cui monsi-
AVVISO AI PARROCI
CELEBRAZIONE IN DIRETTA SU TELECHIARA
E RADIO PALAZZO CARLI
I reverendi parroci sono pregati di avvisare i fedeli alle messe di domenica che Telechiara trasmetterà in diretta domenica 1º febbraio l’arrivo e la presa di possesso della diocesi del nostro vescovo Giuseppe Zenti a partire dalle 14.15,
la cronaca sarà trasmessa anche da Radio Palazzo Carli.
S
ono nati nello stesso paese. Sono stati compagni di
banco dalla prima elementare fino all’ultimo anno di teologia.
Sono stati ordinati sacerdoti insieme. E anche il giorno della
consacrazione a vescovo monsignor Giuseppe Zenti ha voluto il suo amico di sempre, don
Roberto Tebaldi, al suo fianco
insieme al delegato generale della nostra diocesi, monsignor
Guerrino Pagotto. Abbiamo raggiunto don Tebaldi a Povegliano Veronese, dove è parroco dal
1994. «Sono amico d’infanzia di
don Giuseppe – racconta –. Siamo concittadini, abbiamo fatto
le elementari, le medie, le superiori e la teologia insieme. Don
Giuseppe è entrato in Seminario
in quinta elementare, perché c’era una specie di pre-Seminario;
io sono entrato in prima media.
Da piccoli io facevo il chierichetto mentre don Giuseppe no
Trecento
fedeli veronesi
attesi alla
cerimonia
gnor Zenti ha prestato servizio come parroco, e altre
due organizzate a livello diocesano.
Per impegni precedentemente assunti non sarà
presente il vescovo di Verona padre Flavio Roberto
Carraro. La diocesi veronese sarà rappresentata dal
nuovo vicario generale,
monsignor Franco Fiorio,
dal vicario per la pastorale,
don Gaetano Pozzato, e dal
parroco della cattedrale,
monsignor Antonio Finardi.
L’organizzazione
veronese
è curata
da don
Giorgio
Benedetti
incaricato
per la pastorale dei
pellegrinaggi, dello sport e
del tempo
libero.
DON ROBERTO TEBALDI,COMPAESANO
E AMICO DI MONS. ZENTI
“Costante e tenace”
perché viveva un po’ fuori mano, in campagna».
Che ricordi ha della vostra
infanzia?
«Già alle elementari don Giuseppe era un bambino che si impegnava. Neppure io me la cavavo male, ma don Giuseppe era più costante, tenace e metodico. Aveva un forte senso del
dovere. Lo stesso in Seminario.
Era particolarmente portato per
italiano, latino e greco, che poi
ha insegnato per molti anni. Da
studenti del Seminario, in quarta e quinta ginnasio, siamo venuti per due-tre settimane esti-
Don Roberto
Tebaldi, a
sinistra di
mons. Zenti
durante la
celebrazione
per la
consacrazione
episcopale,
l’11 gennaio
scorso nella
cattedrale di
Verona
ve nella casa di Fornesighe di
Zoldo, di proprietà della diocesi
di Vittorio. Questo grazie a monsignor Carraro che era stato vescovo di Vittorio».
In Seminario eravate tra i
rivoluzionari o i tranquilli?
«Non eravamo rivoluzionari
ma nemmeno quieti nel senso
di passivi. Eravamo molto impegnati nello studio teologico.
Abbiamo avuto la bella esperienza del passaggio conciliare
mentre già facevamo teologia.
In quegli anni c’è stato il famoso rimpasto delle materie teologiche secondo la nuova prospettiva di studi. Il vescovo di allora fondò lo Studio teologico
Zenoniano consorziando insieme, oltre al Seminario, gli altri istituti religiosi maschili presenti in città (Stimatini, Comboniani, Don Calabria, Salesiani...).
Quindi tutti venivano a scuola in
Seminario e ogni istituto dava la
sua parte di insegnanti. Abbiamo avuto professori molto preparati e aggiornati. A scuola era
molto vivo il dibattito.
Veniamo all’ordinazione.
Qualche ricordo?
«Siamo stati ordinati insieme
il 26 giugno 1971, era un sabato,
nella nostra parrocchia di origi-
LE VEGLIE FORANIALI
cco il programma delle veglie di preghiera che verranno organizzate a livello foraniale in preparazione all’ingresso in diocesi del nuovo vescovo
Giuseppe Zenti, in programma domenica 1º febbraio.
FORANIA DI VITTORIO VENETO - Mercoledì 28gennaio alle 20.30
a Meschio
FORANIA VALLATA - Giovedì 29 gennaio alle 20.30 a Tovena
FORANIA ZUMELLESE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 a Villa di Villa
FORANIA CONEGLIANO - Venerdì 30 gennaio alle 20.30, a Parè
FORANIA QUARTIER DEL PIAVE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30
a Sernaglia
FORANIA PEDEMONTANA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 a Cappella Maggiore
FORANIA PONTEBBANA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 nella chiesa vecchia di Codogné
FORANIA MOTTENSE - Giovedì 29 gennaio alle 20.30 nel Santuario
della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza
FORANIA LA COLONNA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 nella chiesa di Santa Lucia di Piave
FORANIA SACILE - Venerdì 30 gennaio si celebreranno veglie a livello
di unità pastorali a Sacile, Caneva e San Cassiano di Livenza
FORANIA OPITERGINA - Ciascuna parrocchia si organizza autonomamente
FORANIA TORRE DI MOSTO - Ciascuna parrocchia si organizza autonomamente.
E
AL VESCOVO ZENTI IL “MARTINO D’ORO”
D
omenica scorsa, 18 gennaio, il consiglio comunale e il consiglio dei ragazzi di San Martino Buon Albergo si sono riuniti in seduta speciale per consegnare a monsignor Giuseppe Zenti, neoeletto vescovo di Vittorio Veneto, il “Martino d’oro”. Lo speciale riconoscimento civico è stato donato al prelato di origine sammartinese in onore dei suoi meriti ecclesiastici. E a San Martino
Buon Albergo mons. Zenti ha iniziato il suo servizio pastorale, svolgendo il ministero dal 1971 al 1974 nella parrocchia del paese.
ne. Fummo i primi di tutta quella annata. Ricordo la nostra comune preparazione con gli esercizi spirituali, il colloquio con
il vescovo ordinante durante gli
esercizi stessi, e la partenza il
primo pomeriggio di sabato per
San Martino. Vi fu una grandissima partecipazione della parrocchia. Allora c’era un folto
gruppo di seminaristi, di
tutte le classi, originari
di San Martino».
E dopo
l’ordinazione?
«Le nostre strade si
sono separate. Io ho sempre avuto incarichi in parrocchie
mentre don Giuseppe si è fermato per tre anni nella parrocchia di origine e contemporaneamente studiava all’Università
di Padova. Poi è andato subito
in Seminario: scherzando gli dicevamo: “Tu sei nato in Seminario, perché avevi nove anni
quando sei entrato, e ci sei ri-
masto finché ti hanno cacciato a
fare il parroco”».
Come ha visto don Giuseppe dopo la nomina?
«Il giorno dell’ordinazione
l’ho visto sereno, sicuro, naturalmente emozionato in diversi
momenti. Nei giorni precedenti andava ripetendo: “Che responsabilità! Dovrò rendere conto a Dio”.
Tanto che una volta gli
ho
detto:
“Trovati un
confessore
che ti metta
tranquillo”.
Tornando a
casa dopo
l’ultimo incontro in cui mi ha espresso
nuovamente le sue preoccupazioni, mi è venuta un’osservazione che mi piacerebbe fargli:
“Guarda che la croce pettorale te
la trovi già addosso da quando
sei nato. Adesso ti hanno aggiunto l’anello, il pastorale e la
mitra ma la croce non fa parte di
questo corredo”».
Federico Citron
Da ragazzi furono
ospiti della casa
alpina della diocesi
di Vittorio Veneto
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 25 gennaio 2004
15
DOMENICA PROSSIMA 1º FEBBRAIO, NELLA GIORNATA PER
LA VITA, L’INIZIATIVA SI TERRÀ IN OLTRE 140 PARROCCHIE
SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
Sboccia “Un fiore per la vita”
Uniti per la pace
L
a manifestazione
“Un fiore per la vita”, che si svolgerà il 1º febbraio, giunge
quest’anno alla diciassettesima edizione.
Il Movimento per la vita,
il Centro per la vita, con la
collaborazione fattiva dei
responsabili dell’Acr, e del
gruppo famiglie di oltre 140
parrocchie, organizzano
anche quest’anno, con viva
partecipazione e crescente
entusiasmo, questa bella iniziativa che con soddisfazione vediamo collocarsi
nel solco della storia delle
attività pastorali della nostra diocesi, rivolte al grande, attualissimo tema della
difesa della vita, della valorizzazione della famiglia.
Il contributo, che questi
movimenti hanno offerto
in tanti anni di impegno, è
stato prezioso per l’affermarsi, in molte persone, di
una sensibilità nuova nei riguardi di un’incisiva, concreta, cultura dell’accoglienza, volta ad offrire un
aiuto a tante mamme che
si trovano in situazioni difficili nel gestire una mater-
nità a volte indesiderata.
Mamme che esprimono
un gran bisogno di vicinanza, di comprensione, di
sostegno amorevole.
Azione nobile, ricca d’umanità, che ha consentito
di salvare tante creature innocenti (in 20 anni, in Italia, 60 mila sono i bambini
nati in case di accoglienza)
che attendono solo di nascere, di aprire gli occhi alla nuova realtà che le attende: la vita.
La casa di accoglienza
“Mater Dei” è una meravigliosa testimonianza di
questo servizio alla vita, alla maternità. Le mamme e
i bimbi che accoglie con amore vivono serenamente,
nella gioia, la loro nuova, esaltante, esperienza di vita.
Si accompagna, a questo impegno del Cav, un altro lavoro, altrettanto delicato, quello di intervenire
in situazioni urgenti e specifiche riguardanti: la vita
di ragazze madri, di minori in difficoltà, di adulti che
non riescono più a gestire
serenamente la propria esistenza.
È un’attenzione,
un servizio a tutto
campo!
La manifestazione
del 1º febbraio rappresenta, pertanto,
uno dei momenti
forti di un ampio
processo di sensibilizzazione delle
coscienze, che viene svolto in ordine
al valore culturale
della promozione
e della difesa del
diritto alla vita,
della dignità che
attiene ad ogni uomo dal
momento del concepimento alla morte naturale; una
cultura dell’accoglienza nei
confronti dei più deboli e
indifesi e, prima di tutto, del
bambino concepito e non
ancora nato.
Tutti, non solo i cristiani, devono sentire l’impegno morale di offrire il proprio contributo di idee e di
opere per l’affermazione di
una cultura della vita! Vita
che vogliamo difendere
con tutte le nostre migliori
energie morali, culturali e
creative perché crediamo
MISSIONI / È PARTITO MERCOLEDÌ, PER LUI UN
“RITORNO”, A RIMPIAZZARE DON BERTACCO
Don Carlo Maccari in Ciad
D
on Carlo Maccari
è partito mercoledì 21 alla volta di Sarh, la
diocesi del Ciad con la
quale la nostra diocesi sta
collaborando da più di dieci anni, per affiancare nel
lavoro pastorale don Adriano Bellotto, rimasto
solo, dopo la partenza di
don Tarcisio Bertacco. È
la seconda volta che don
Carlo si offre per questo
servizio, egli infatti è stato il primo missionario diocesano (fidei donum) che
ha iniziato lo scambio con
la diocesi africana. Lo hanno accompagnato tre suoi
parrocchiani che rimarranno con lui alcune settimane.
Come mai questa seconda partenza? «È successo così – afferma don
Carlo –, il Vescovo era orientato a chiudere questo
La
consegna
del
crocifisso a
don Carlo,
nel corso
dell’ultima
veglia
missionaria
diocesana,
a Pieve di
Soligo
impegno con Sarh perché
non si trovava per il momento nessun sacerdote
disponibile. Quando il Vicario generale mi informò
di questa situazione, gli risposi: non è vero che non
ci sono preti disponibili: io
sono qua e se c’è bisogno
parto subito. Detto
fatto, in
poco tempo si decise la partenza».
Così egli
ha lasciato
la parrocchia di San
Giorgio,
all’estremo sud della diocesi, dove
aveva appena terminato di
costruire la nuova chiesa
e ora ricomincia daccapo a
Sarh.
Che cosa farà laggiù? In
un primo tempo rimarrà al
Foyer, il piccolo seminario
che lui stesso aveva iniziato, ma il Vescovo lo ha
già informato delle sue intenzioni. Attorno alla città
di Sarh c’è una vasta zona
rurale, dove è stata progettata
la
creazione di
tre parrocchie. Ci sono
già tre nuclei
comunitari
forniti anche
di
alcune
strutture. Uno solo manca
di tutto. È facile prevedere
che sarà questo che toccherà a don
Carlo: si insedierà come
parroco e incomincerà a
costruire comunità e strutture parrocchiali. In un secondo tempo, quando, secondo le intenzioni del vescovo, il foyer sarà affidato ai preti ciadiani, anche
don Adriano si impegnerà
nella vita parrocchiale. La
disponibilità di don Carlo
è stata provvidenziale perché ha permesso la continuazione dell’esperienza
missionaria in Africa della
nostra Chiesa, nell’attesa
che maturi qualche altra
vocazione. (GpM)
È stato il primo
sacerdote
diocesano
“fidei donum”
a Sarh
N
che sia, per i cristiani, un
dono divino, frutto di un
progetto di amore; per tutti gli uomini, un valore inestimabile da difendere e
promuovere.
Cerchiamo pertanto di
accogliere con questi sentimenti e gentile disponibilità, quella piantina di primula che ci viene offerta.
Sono fiori delicati, dai colori raffinati, che esprimono con la loro bellezza una
lode alla vita che nella natura sta per rinascere.
Rinnoviamo ai bravissimi ragazzi dell’Acr, ai gruppi familiari e a quanti offrono il loro sostegno, non
solo la nostra profonda gratitudine, ma indirettamente anche quella di quanti
potranno fruire di questo
segno, di questo gesto di amore, di umana e di cristiana solidarietà.
Mario Botteon
presidente
ella suggestiva
cornice del duomo
di Oderzo, la diocesi di Vittorio Veneto si è ritrovata
sabato 17 gennaio ad un
appuntamento che ormai
sta entrando sempre più
nella fede della nostra gente: la Veglia di preghiera
per l’unità dei cristiani.
Questo momento di riflessione, presieduto dal nostro vescovo Alfredo, ha visto la presenza del pastore della Chiesa Valdese di
Venezia-Mestre-Conegliano, Giorgio Plescan. Il ministro di culto valdese ha
tenuto una meditazione attorno al tema proposto per
quest’anno, dato dalla frase di Gesù contenuta nel
Vangelo di Giovanni “Io vi
lascio la mia pace” (Gv 14,
23-31). L’unità dei cristiani
è condizione indispensabile alla costruzione di un
mondo di pace. Anche il
nostro tranquillo Nord-Est si trova a dover affrontare la sfida proveniente da
altre culture religiose in
particolare mussulmane.
È un confronto che noi cristiani non possiamo so-
stenere mantenendo al nostro interno divisioni e dissapori. L’arcobaleno, simbolicamente realizzato nel
duomo di Oderzo, sotto il
quale sono passati sabato
sera il pastore valdese e il
vescovo Alfredo, assieme
ad altri sacerdoti, è simbolo eloquente della pace
che Dio vuole stringere
con l’umanità. È un’alleanza che Gesù ha rinnovato col proprio sacrificio
sulla croce e che non deve in alcun modo venire
tradita dai suoi discepoli.
Cercare con tutte le forze
l’unità tra i cristiani è ben
più di un semplice desiderio: costituisce una risposta vera e concreta a ciò
che Gesù ci ha insegnato
nel Vangelo. La buona partecipazione sabato sera nel
duomo di Oderzo è stata
un valido eco a questo appello all’unità. Rimane la
speranza e l’impegno di
non ridurre questi sforzi
ad una veglia una volta
l’anno, ma questo, come
sempre, è lasciato… alla
buona volontà di tutti!
Federico De Bianchi
PASTORALE DEI FIERANTI E CIRCENSI:
Sacramenti in Castello per Natacha e Chantal
U
na delle famiglie appartenenti al
Circo Roncalli è giunta al Castello vescovile di San Martino dove è stata
accolta da monsignor Alfredo Magarotto
per la celebrazione dei sacramenti della
Prima Comunione, della Riconciliazione e
della Cresima di due bambine. L’iniziativa è stata curata dalla Pastorale diocesana dei fieranti e dei circensi e ha avuto il
suo culmine proprio nella messa presieduta da monsignor Magarotto e concelebrata da don Mirko Dalla Torre, responsabile diocesano della pastorale di settore. Presenti anche don Zeno Pessotto e
don Romualdo Baldissera che per molti
anni ha seguito le realtà del circo e del luna park all’interno della diocesi vittoriese.
Sacristi della diocesi
in ritiro
M
ercoledì 17 dicembre una cinquantina di sacristi della diocesi si sono incontrati all’Oasi S. Chiara di Conegliano per un ritiro in preparazione al Natale.
La riflessione è stata tenuta dall’assistente don Arnaldo Zambenedetti che ha illustrato la figura di Anna Lena Tonelli, assassinata il 5 ottobre 2003 in Somalia, dove da oltre
30 anni prestava servizio di volontaria cristiana in mezzo
ai poveri e ai lebbrosi musulmani. La sua vita è stata un
agire nel quotidiano ordinario in modo straordinario, animata da uno sconfinato amore. Un esempio per gli addetti
Per Natacha e Chantal, che hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Vescovo ha avuto parole di incoraggiamento per proseguire, dopo questo
importante momento, il cammino di fede.
Dopo una sosta in Italia la famiglia delle
due bambine è ripartita per la Germania
dove opera il grande circo il cui direttore
ha voluto dare il nome del beato papa Giovanni XXIII.
A Vittorio Veneto erano presenti anche
i nonni delle ragazze che fanno parte del
Circo di Vienna. Quest’ultimo a Conegliano aveva accolto, nel novembre scorso, il Vescovo per la visita pastorale. Nelle prossime settimane è previsto il ritorno
dei suoi artisti in diocesi, a Sacile.
al culto, anch’essi impegnati quotidianamente in un lavoro
spesso ripetitivo che però dovrebbe essere fatto con grande amore verso Dio, cui la liturgia è diretta, e verso il prossimo che vi prende parte. Così anche il lavoro di sacrista,
se fatto con questo spirito, da ordinario diventa straordinario.
Dopo la riflessione c’è stata la messa celebrata dal vescovo Magarotto che ha voluto essere ancora una volta in
mezzo ai sacristi prima di lasciare la diocesi. La prossima
data importante sarà il tradizionale convegno dei sacristi
delle quattro diocesi (Vittorio Veneto, Treviso, Belluno, Concordia-Pordenone) che si terrà a Ponte della Priula il 21
aprile prossimo.
Bruno Simionato
16
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 25 gennaio 2004
ANCORA POSTI DISPONIBILI
E
ssere uomini di speranza: il cristiano e la
lotta contro la po-
vertà.
Questo è il titolo del messaggio di Natale dei vescovi
del Ciad.
Il tempo del Natale è passato da qualche settimana, ma
credo che fare l’esperienza
di un tempo forte, debba aiutarci a perseverare poi nella
quotidianità, quello che abbiamo vissuto come evento
straordinario, purificato dai
sentimentalismi e dalle emozioni del momento.
Anche i vescovi del Ciad, come introduzione per il loro
messaggio, non si sono fermati tanto sull’avvenimento
della nascita di Gesù, seppur
ricco di significati teologici e
salvifici, bensì sullo scopo
della venuta di Gesù sulla
terra. A questo proposito citano Luca 4, 18-19: “… per
donare ai poveri la Buona
Novella, annunciare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la luce, per condurre gli
oppressi alla libertà e proclamare un anno di Grazia
dalla parte del Signore”. In
effetti, che scopo ha la venuta del Signore se poi nella nostra vita non cambia
niente?
Queste parole del vangelo,
che abbiamo ascoltato soprattutto nell’anno del Giubileo, in questa terra del
Ciad acquistano un significato particolare, perché di
Essere uomini di speranza
lavorando insieme
“quest’anno di Grazia del Signore” tutti ne sentono la necessità.
Il messaggio dei vescovi non
si limita a constatarlo, ma
aiuta i destinatari ad aprire
gli occhi sulla realtà citando
i vari problemi che assillano
questo Paese. La disoccupazione, la scuola, la sanità,
i salari in rapporto al costo
della vita e l’ingiustizia, tutti
questi problemi e altri ancora ci scoraggiano, scrivono i
vescovi, e i nostri sentimenti sono d’impotenza e fatalismo pensando che il nostro
Paese è malato e che non ne
uscirà mai.
Essere uomini di speranza!
Questa deve essere la caratteristica che distingue il cristiano. Avere fede “sperando
contro ogni speranza” (Rm
4, 18) è questa l’esortazione
di questo messaggio.
Ma la speranza non è sinonimo di passività, così i vescovi si domandano cosa si
può fare per collaborare all’opera di Dio per cambiare
questa situazione.
Trovare una maniera nuova
di vivere la solidarietà! Il
mondo è cambiato e cambierà ancora: la modernità,
con la presenza preponderante del denaro, non permette più di vivere la solidarietà come un tempo e ha
creato il parassitismo delle
persone che si limitano a
consumare il frutto del lavoro degli altri senza collaborare per produrre insieme e lottare contro la povertà.
Avere lo spirito d’iniziativa!
Prima la saggezza consisteva nel fare come si era sempre fatto... Oggi, per riuscire, dicono i vescovi, bisogna
aver spirito d’iniziativa e il
coraggio d’essere tra i primi
a fare delle cose nuove senza aver paura delle critiche.
Essere dei cittadini onesti!
Senza onestà una società
non può uscire dalla povertà.
Purtroppo il Paese è segnato dalla corruzione sia ai livelli politici, sia a livello degli impiegati statali, che ne
approfittano per arrotondare
il loro salario. Forti della fede in Dio e nell’uomo, armati
della speranza, il cristiano
deve comportarsi onestamente e denunciare là dove
c’è la disonestà.
Essere previdenti! Per realizzare qualcosa bisogna
prevedere tutto. Ma i vescovi constatano che, per esempio un papà, non prevede di risparmiare i soldi per
iscrivere i figli alla scuola,
spendendoli per altre cose
meno importanti. Il coltivatore vende troppo miglio e
non ha più di che sfamare la
famiglia. Nel mondo moderno, la vita è una lotta contro la povertà e chi può vincere è colui che è stato previdente.
I vescovi concludono esortando tutti a lavorare insieme, mano nella mano. Solo
così i cristiani potranno essere luce che illumina il
mondo. Il cristiano sarà allora sorgente di speranza e
questo contagerà gli altri.
“Che il Dio della speranza vi
doni di credere nella gioia e
nella pace e che faccia crescere in voi la speranza con
la forza dello Spirito Santo”
(Rm 15,13).
Don Adriano Bellotto
Sarh, Ciad
OGGI Domenica
Domenica 25 gennaio - Terza
del Tempo Ordinario
Ne 8, 2-4. 5-6. 8-10; 1 Cor 12,
12-31; Lc 1, 1-4; 4, 14-21
Terza settimana del Salterio
* L’introduzione del Vangelo di Luca esprime sia il metodo dell’evangelista, sia la dedica a Teofilo (personaggio reale o rappresentante della comunità o di tutti coloro che sono amici di Dio), sia lo scopo dell’opera. Dopo 50 anni circa dalla morte e resurrezione di Gesù, l’evangelista ha constatato che nella sua comunità, per vivere davvero il vangelo e perseverare
in esso, occorre avere una base solida:
non bastano idee leggere come il vento e convinzioni superficiali. Per non
naufragare come singoli e come comunità è necessario costruire “la casa
sulla roccia”.
Nella sua vita Gesù era stato un credente, un profeta che amava “con tutto il cuore e con tutte le forze”. Annunciatore e predicatore itinerante, aveva sempre richiamato i suoi ascoltatori al coinvolgimento dei loro cuori e
alla conversione a Dio. Il versetto di Isaia che denunciava un popolo capace
di onorare Dio solo con le labbra e non
con il cuore (Is 29, 13) Gesù se l’era
stampato nel cuore.
Oggi, in mezzo ad oceani di parole
pubblicitarie, di slogan e di promesse,
con una cultura mediatica che ci propone ogni giorno dal video una vera
palestra di saputelli, corriamo il rischio di ridurre le parole e la Parola a pure e semplici emissioni di voce senza
spessore e senza responsabilità. Il lieto annunzio, il Vangelo, è la parola viva, gioiosa e solida che ci rivela l’amore di Dio, ma che ci richiama insieme
al dovere di riversarlo dentro la vita. In
un tempo in cui, sotto la furia delle acque e dei venti, vediamo crollare case
e ponti, siamo più facilmente condotti
a riflettere sul valore della solidità. È
una scelta controcorrente perché molte voci invitano a scegliere solo ciò che
fa immagine, ciò che dura un momento, ciò che ci allontana dalla responsabilità della vita quotidiana. “Ciascuno
stia attento a come costruisce” ci esorta Paolo (1Cor 3, 10) per non trovarsi ad abitare una casa che è un castello di carta.
* Ancora nel Vangelo Luca ci fa
compiere un balzo in avanti. L’evangelista pone Gesù nella sinagoga di Nazareth mentre enuncia il programma
della sua vita e della sua predicazione
con parole prese a prestito dai profeti
Isaia e Sofonia. Qual è la missione che
Dio gli ha affidato?
Qui è già tutto chiaramente enunciato ciò che Gesù capirà poi progressivamente, ma questo “riassunto” è
davvero fedele a ciò che Gesù è stato
e ha fatto: in ubbidienza alla volontà
del Padre egli ha votato la sua esistenza
al cammino di liberazione dei poveri,
degli oppressi, dei ciechi e dei prigionieri. Questa è stata la direzione della
sua vita. Al contrario noi cristiani di
tanto in tanto ci perdiamo per strada.
Dimentichiamo l’essenziale e corriamo dietro a illusioni, affari, discussioni inutili, spettacoli religiosi, apparizioni, superstizioni e contese… Non ci
resta che metterci nudi davanti a questa pagina che non ci permette scappatoie “spiritualistiche”. Gesù è stato
un credente ben radicato in Dio e desideroso di affidarsi alla sua volontà,
ma non si è mai sottratto all’impegno
storico concreto e non ha mai parlato
di un Dio da adorare ritagliandoci un
angolino di cielo sulla terra, fuori dei
problemi. Oggi, come Gesù, possiamo
dire che questa Scrittura fa per noi,
siamo chiamati ad adempierla perché
essa è il sogno di Dio che Gesù ha fatto suo e che ci lascia in eredità. Non
possiamo metterlo fra parentesi, anche se si procede a piccoli passi o si raccolgono pochi frutti. È attorno a questo progetto di liberazione che la nostra vita prende significato ed esce dalla prigione dell’io. Ognuno di noi può
dire: “Lo Spirito del Signore è su di me
e mi ha mandato”. Il vento di Dio, il
soffio del suo amore e del suo calore
ci sospingono in questa direzione.
Don Fabrizio Mariani
Due pellegrinaggi
in Terra Santa
L
eggo su “Avvenire”
la testimonianza di
monsignor Sabbah, patriarca di Gerusalemme: “La
Terra Santa non è solo il teatro di un conflitto politico tra
palestinesi e israeliani ma
anche un... luogo cristiano.
E le Chiese di tutto il mondo hanno la responsabilità
di confermarlo rendendosi
presenti in diversi modi: coi
pellegrinaggi, ma anche
con la pressione perché la
dignità della persona umana sia rispettata ovunque...
Si tratta di aiutare entrambi
i popoli a camminare verso
la riconciliazione. Perché
questa è l’unica strada per
garantire la presenza dei cristiani in Terra Santa”.
Come diocesi di Vittorio
Veneto, attenta al grido di
dolore dei cristiani della diocesi di Gerusalemme, costretti ad emigrare, il pellegrinaggio è l’aiuto che possiamo loro dare.
Con il pellegrinaggio
non portiamo loro un contributo solo materiale – il popolo palestinese vive sul turismo religioso – ma soprattutto un raggio di speranza in una realtà dove la
speranza viene meno a causa della paura e dell’incertezza del futuro.
È quanto abbiamo sperimentato nell’ultimo indimenticabile ed emozionante pellegrinaggio presieduto dal vescovo Magarotto. Il
diario del viaggio, a disposizione alla libreria del Seminario, è ora un libretto agile e sostanzioso (qui sopra, la riproduzione della copertina), e sarà il vademecum dei pellegrinaggi.
È con lo spirito che ci ha
animati in passato che programmiamo i prossimi del
2004.
Non esistono pericoli
reali nei posti che visitiamo:
mai a un pellegrino è successo qualcosa... I voli aerei
sono di linea. Non crediamo alle imposture di certi
corrispondenti...
Come già segnalato su
questo settimanale i pellegrinaggi diocesani sono
due. Il primo dal 18 al 25
marzo; di questo le iscrizioni si stanno completando. È
bastato un sollecito invito di
un parroco – Lutrano – perché dieci persone si iscrivessero. Per i partecipanti
ci sarà un primo incontro
domenica 15 febbraio alle
15 a Villanova di Motta di
Livenza.
Don Giuseppe Querin
Domenica 25
a Fregona il ritrovo
dei partecipanti
al pellegrinaggio 2003
er le persone iscritte al pellegrinaggio di agosto, per coloro che
sono interessati, e per gli amici dei
tour estivi di don Giuseppe ci sarà
un incontro informale domenica 25
gennaio alle 13 con pranzo al bar
trattoria “Al Grillo”, via Cansiglio 72,
Fregona.
Per informazioni: telefono 0422768136.
P
USMI: Sabato 24 il ritiro
spirituale zonale delle religiose
abato 24 gennaio si terrà il ritiro spirituale zonale per le suore delle
quattro zone: Motta di Livenza, Pieve di Soligo, San Fior di Sopra e Vittorio Veneto. Il ritiro avrà inizio alle 8.30.
S
te
Offer
Offerte pro Seminario
Dicembre 2003
Covre Ester in memoria
di don Corrado Covre
500,00; NN. in memoria di
don Antonio De Nardi
300,00; Istituto Suore S. Volto, San Fior 1.000,00;
Fornasier Maria 520,00; Suore Maria Bambina
100,00.
OFFERTE CARITAS: Errata corrige
elle offerte Caritas della settimana scorsa era riportato che per un’adozione a distanza in Benin la parrocchia di Gaiarine aveva offerto 200
euro. La cifra è sbagliata: la parrocchia ha invece offerto 300 euro. La Caritas si scusa del disguido con gli interessati e con i lettori.
N
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Le regole del buon sonno
D
opo aver approfondito, sullo scorso numero, le cause
dell’insonnia (svolgimento di lavori in turni organizzati sulle 24
ore, stress, emozioni positive,
non corretta igiene di vita come l’abuso di alcolici e superalcolici, malattie, in particolare l’ansia o la depressione, e
disturbi cardiaci o polmonari)
vediamo oggi le regole generali per dormire bene.
- La camera da letto deve essere fresca, buia e silenziosa.
- Non bisogna dormire durante il giorno.
- Vanno evitati gli alcolici e il fumo prima di coricarsi.
- Evitare l’assunzione di sostanze eccitanti quali
caffè, coca cola o tè in ore serali.
- Adottare un rituale fisso prima di coricarsi: igiene personale, regolazione della suoneria della sveglia, lettura di un buon libro, preghiera o meditazione personale. (2 fine)
N
el pomeriggio del 15
gennaio 1954 Gianni
Franz s’imbarca sulla scalcagnata giardinetta del padre
Amelio. Nel bagagliaio stipa
il celeberrimo torrone prodotto dai pasticceri Franz, assieme alle mandorle, altro
grande classico, e alle prime
caramelle: dei plasticosi spaghettoni di liquirizia. Più
qualche spumiglia, qualche
carruba, le paste da 10 lire.
Per la prima volta Gianni parteciperà alla grande sagra di
San Tiziano.
Si parte! Da Gonars, vicino Palmanova, ci si mette in
moto. Con una macchina
fiacchetta e strade scadenti
(altro che A28...) gli 85 chilometri fino a Ceneda sono
un’avventura, una mezza epopea. Lungo la strada ci si
ferma per qualche... bicer de
quel bòn. A sera s’arriva; con
poche parole sbrigative l’accordo: io qui vicino alla fon-
Schegge di Storia
A S. Tiziano in giardinetta...
tana, tu davanti al Seminario.
Niente burocrazia, solo qualche 100 lire per l’affitto dello
spazio. La festa – il lavoro per
Gianni e papà – è domani.
Dove dormiamo? Per fortuna
spalanca le sue porte il museo della Battaglia. Il signor
Nello, il custode, acconsente. Qualche anno dopo diventerà comandante dei vigili a Vittorio.
Arriva alfin il dì di San Tiziano. Al lavoro! Monta la
bancarella di legno, disponi,
sciolti qua e là, i pezzi di torrone. Ogni 2 pezzi, 100 lire.
La piazza brulica di bancarelle. Attorno alle sparute,
rudimentali giostre, un caleidoscopio di dolci! Laggiù
ci sono quelli di Godega; a sinistra Bepo Guera, di San
Giacomo; più avanti Nino
Bixio, o almeno, così lo chiaman tutti. Sotto i portici, in
via Cosmo, chi intreccia vimini. Arriva un mucchio di
gente: a piedi, in bici. In Vespa, tronfi, sfrecciano i più
fortunati.
Per pranzo andiamo nell’osteria di fronte oppure nell’altro appena dopo il Seminario (in via Forcellini, oggi
abbandonato).
Le tasche languono, ma a
un dolcetto non si rinuncia.
Specialmente i bambini che,
come ogni anno, il vescovo
cresima per San Tiziano. Specialmente i preti: arrivano e
comprano 60 pezzi di torrone, uno per ogni sacerdote
del Seminario (niente crisi di
vocazioni allora… al massimo problemi di carie). Lo
fanno ogni anno, spiega Amelio a Gianni.
Cinquant’anni dopo, gennaio 2004, non ci sono più
cresime né sacerdoti golosi,
né si può dormire dentro il
museo. Sono cresciute le giostre e i giorni di festa, e calate le bancarelle e i visitatori.
Cosa è rimasto di allora?
Semplice: Gianni Franz da
Gonars, che per cinquant’anni di seguito ha partecipato alla sagra di San Tiziano col suo banchetto. Che
continua a offrire torrone.
Dall’altra parte della strada, la bancarella di suo fratello. Alla sua destra, il nipote Christian, che eredita la
bancarella, la tradizione, la
presenza.
Tommaso Bisagno
L’atlante dei sapori
Il Vino dei Templari
I
n agro opitergino la vite è presente ab
immemorabili, e l’antica Roma ne valorizzò in particolare il Raboso. Come del resto fecero dal XII secolo in poi i Templari,
l’ordine monastico-militare nato a difesa della Terrasanta, che, e sempre in agro opitergino, ebbero la precettorìa di Santa Maria di
Campagna, là e nei dintorni dove oggi si erge austera e severa l’antica chiesa di Tempio
d’Ormelle.
Rinfrancato da tanta storia,
Giuseppe Freschi, assessore a
Ormelle, un paio d’anni fa punta diverse carte su questo vitigno quale base d’una vinicoltura inequivocabile per profumi e colori. Rivive così il “Vino
dei Templari” che Freschi battezza “OrmelleRosso”, avviando nel contempo un disciplinare di tracciabilità del prodotto e abbozzando l’iter della
denominazione comunale, garantita dal Municipio. Gran custode del “Vino dei Templari” (a cui aderiscono 33 aziende dalla terra degli antichi monaci-soldato) è
Pier Luigi Grassi di Rai di San Polo, che ha
in barrique (di rovere e da 225 litri cadauna)
i 12 ettolitri della vendemmia 2002, e che si
appresta ad accogliere i 40 della vendemmia
2003.
Al momento piccoli numeri, ma siamo in
piena fase sperimentale. Dopo 12 mesi di affinamento in legno, per quanto abbiamo assaggiato, degustato, l’“OrmelleRosso” è alla
vista di un bel rosso vivo, armonico di gusto e con Raboso evidente per sentori di marasca. L’“OrmelleRosso” è uvaggio di Raboso Piave, Merlot e Cabernet (sia Franc che
Sauvignon), ma in proporzioni custodite gelosamente.
Pier Luigi Grassi si lascia
soltanto scappare che prevale
con abbondanza il Raboso, ma
di “doppia maturazione”. Il che
significa che le uve rabose, pur
mature, vengono tuttavia lasciate in pianta sino a Natale, con l’avvertenza però di recidere i tralci che le reggono.
Mario Sanson
PIEVE DI SOLIGO: Marco Lucchetta
inventore del Lemonbar
I
l primo a dichiararsi entusiasta e a
concedere l’autorizzazione alla sosta
stabile della originale struttura viaggiante
nel suo Comune è stato il sindaco di una
cittadina austriaca, che ha pure concorso alla campagna
pubblicitaria dell’iniziativa
mettendo in mostra la sua immagine mentre beve tranquillamente una bevanda targata “Lemonbar”. Sì, perché
ora Marco Lucchetta, di Pieve di Soligo – un passato da
calciatore in Usa e Canada, inventore del “Lemonbar”, punto di ristoro a forma di limone, completamente giallo – si
sta impegnando a tutto campo per far nascere il “Club dei sindaci amici
del limone”. Secondo Lucchetta, l’assenso
delle amministrazioni comunali favorirebbe anche nella Marca “la nascita di nuovi
imprenditori artigiani, la creazione di posti di lavoro per i giovani, il maggiore utilizzo di agrumi del nostro Paese e un forte incentivo al consumo di bevande natu-
MONCHERA (FARRA): L’ORATORIO DI SAN FRANCESCO
A
rrivati a Farra di Soligo, provenendo
da Pieve, incontriamo un
caratteristico borgo rurale costituito da case rurali, con facciate in sassi a vista. Il passaggio della strada provinciale che stiamo
percorrendo divide in due
la piazza attorno a cui è disposto il borgo di Monchera e forma, sulla sinistra, una piazzetta con al
centro una fontana a pianta ottagonale e sullo sfondo le vecchie e nuove case del borgo e il muro di
cinta di villa Bevacqua, villa ottocentesca oggi di proprietà del conte Rambaldo
Bevacqua di Panigai.
Scorrendo il muro di
Farra di Soligo: l’oratorio di San Francesco d’Assisi in località Monchera cinta sulla piazzetta scorgiamo, nascosto, quasi
protetto da case e alberi, il
piccolo oratorio ottocentesco dedicato a San Francesco di Assisi, la cappella gentilizia della villa. L’oratorio è noto a tutti gli abitanti di Farra, e ancor più
a quelli di Monchera. L’oratorio, la cui porta sulla
piazzetta è normalmente
chiusa, è aperto solamente per le rogazioni e per la
celebrazione della messa
il 4 ottobre, san Francesco
d’Assisi.
La giornata è fredda e
piovosa, ma abbiamo la
fortuna di attendere all’interno della villa riscaldati
dal focolare di una bella ritonda. Accediamo dall’ingresso privato alla sacrestia all’oratorio, dove troviamo un altare, un croci-
rali”. In questo senso, servirebbe che ogni primo cittadino concedesse l’occupazione del suolo pubblico in una piazza o
in una via pedonale di grande affluenza,
dove collocare uno o più Lemonbar. «Chiediamo semplicemente la possibilità di
lavorare, rispettando tutte le
leggi esistenti», chiarisce
Marco Lucchetta. Intanto
procede nel migliore dei modi l’avventura di questa struttura, rivestita di una “scorza”
di vetroresina, che si apre a
spicchi trasformandosi in un
ristoro all’aperto, specializzato in spremute di arance e
limoni: infatti sono una trentina i Lemonbar attivi in tutta Italia, ma
ben di più – all’incirca un migliaio secondo Lucchetta – sarebbero gli aspiranti gestori pronti ad aprire un “limone mobile”
in franchising. L’offerta ai clienti è solo di
prodotti naturali, preparati al momento e
venduti con licenza di attività artigianale.
Marco Zabotti
fisso e una lapide. La sacrestia ha una pianta davvero particolare: il presbiterio e la torretta campanaria ne riducono notevolmente le dimensioni e quasi la trasformano in un corridoio contraddistinto dalla parete curva dell’abside.
Dalla sacrestia due porte
conducono alla piccola aula a pianta ottagonale, dove notiamo a soffitto una
tela raffigurante un episodio della vita di san Francesco.
Il presbiterio è a pianta
quadrata, ed è concluso da
un’abside semicircolare.
All’interno troviamo un
pregevole altare preconciliare sovrastato dalle statue di san Francesco e di
due angeli. Sull’altare sono inoltre conservate le reliquie del santo.
Il presbiterio è in diretta comunicazione con la
sacrestia tramite alcuni fori con grate in legno a carabottino. I fori permettevano di partecipare alle celebrazioni direttamente
dalla sacrestia, vedendo
l’aula senza essere visti.
Per questo motivo, all’interno della sacrestia sotto
i fori sono ancora presenti gli inginocchiatoi di legno.
La chiesa è in discreto
stato di conservazione, anche se si notano infiltrazioni sia dal tetto che da alcune finestre. La fascia a
terra risente dell’umidità
di risalita, in particolare
dove l’intonaco è di cemento e dovrebbe essere
sostituito con un intonaco
più vicino all’originale.
Marco Merello
Li b r i
Domenica 25 gennaio 2004
NELLA NECROPOLI DI VIDOR
INEDITI DA TUTTA EUROPA
MUSICA
A Vittorio e Oderzo
film per ragazzi
Claudio
Baglioni
in concerto
al Palaverde
È
iniziata giovedì 22 presentato “Jiburo”, un film
gennaio la nona edi- coreano di Lee Jeong-Hyang.
zione della rassegna “Viag- Seguirà il 2 marzo “Il ritorgio nel cinema dei ragazzi”, no” di Andrej Zvyagintsev,
organizzata dalla Sezione ci- che ha vinto il Leone d’oro a
nema della Mostra interna- Venezia nel 2003. Ai più piczionale d’illustrazione per coli sarà destinato il cartone
l’infanzia di Sarmede. Sette animato danese “Il bambino
film, proiettati sia al Verdi di che voleva diventare orso” di
Vittorio che al Cristallo di O- Jannik Hastrup. “Caterina va
derzo, rivolti a spettatori dal- in città”, ovvero i tredicenni
le materne ald’oggi seconla maturità.
do
Paolo
Ad aprire
Virzì chiula rassegna è
derà la rassestato “Elina”,
gna il 29
un film finnimarzo.
co-svedese
I sette tidel regista Ktoli in prolaus Härö,
gramma socandidato
no stati scelti
svedese alda
Maria
l’Oscar, che
Merlo, reracconta la Da sinistra Maria Merlo, Jonas Lauritzen, Carla sponsabile
Vizzotto e, dietro, Mario Ballotta. della Sezione
storia della
difficile intecinema, cegrazione di una bambina fin- nedese, insegnante alle melandese nella Svezia degli an- die di Sarmede, con la collani Cinquanta. Il 6 febbraio borazione della collega Carsarà la volta di “La classe vo- la Vizzotto, professoressa allante” di Tomy Wigand, trat- la media Amalteo di Oderzo,
to da un romanzo di Moony e dell’associazione “Anni in
Witcher, al secolo Roberta tasca”, girando i festival a
Rizzo, che sarà presente in caccia di film fatti da giovani
sala e, nel pomeriggio, in- registi per i giovani, che da
contrerà i lettori a Vittorio.
noi spesso non vengono
Il 9 febbraio, per “Un bi- nemmeno distribuiti e dopglietto di sola andata per piati: cinque saranno in linMombasa”, ci sarà il regista, gua originale, doppiati in sail finlandese Hannu Tuo- la da Mario Ballotta.
mainen. Il 16 febbraio verrà
Gianfranco Da Re
I
l breve tour invernale di Claudio Baglioni
nei palasport farà tappa il 26
e 27 gennaio al Palaverde
di Villorba per due concerti molto attesi, per i quali si
registrerà senz’altro il tutto
esaurito (al momento in cui
scriviamo sono rimasti pochi biglietti disponibili).
Il cantautore romano
non ha mai fatto mistero di
venire sempre volentieri
nel Nord Est. Qui da noi
può vantare vere e proprie
legioni di fans, soprattutto
tra il gentil sesso, che molto ama il romanticismo un
po’ malinconico di tante sue
canzoni, da “Questo piccolo grande amore”, Anno
Domini 1972, alle recentissime composizioni dell’ultimo album, “Sono io, l’uomo
della storia accanto”, uscito
a metà del 2003. Tra queste
brillano: “Tutto in un abbraccio”, sorta di riflessione sulla fine di un amore, e
“Patapam”, commosso e allo stesso tempo gioioso ricordo del padre da poco
scomparso.
Lo show che Baglioni
proporrà al Palaverde si annuncia un po’ meno spettacolare di quello che portò in
giro nella primavera e nell’estate scorse.
Athos Tassi
I
nizia il 23 gennaio la sebots (2002); venerdì 5 marRiprende il
conda parte del Cizo “Himalaya” di Eric Valli
Cineforum
neforum vittoriese. Alle
(1999); venerdì 19 marzo
20.45 a casa Fenderl viene
“La Regina d’Africa” di John
vittoriese
proiettato il film “Susanna”
Huston (1951); venerdì 2 adi Howard Hawks (1938). Gli appunta- prile “Gilda” di Charles Vidor (1946).
menti successivi sono: venerdì 6 febbraio
Tessera di iscrizione al cineforum 5 eucon “Il mistero del falco” di John Huston ro. Proiezioni video da lettore dvd con im(1941); venerdì 20 febbraio “Il popolo mi- magini digitali e suono stereofonico. Per
gratore” di Jacques Cluzard e Michel De- informazioni rivolgersi allo 0438-550060.
SUSEGANA:TAVOLA ROTONDA
SULLA FIGURA DI IVES BIZZI
S
abato prossimo, 31
gennaio, a partire
dalle 9.15, a Susegana nell’auditorium dell’Istituto sperimentale per la viticoltura,
tavola rotonda su Ives Bizzi,
il giornalista e scrittore
scomparso il 28 novembre
2002 nella sua casa di Collalto.
Ives Bizzi, nato a Ceneselli (Ro) nel 1924 da una famiglia di salariati agricoli,
chiamato alle armi nella primavera del 1944, prima di indossare la divisa, abbandona
la costituenda divisione San
Marco e raggiunge le formazioni partigiane operanti
nel Polesine. Arrestato dalle Brigate Nere l’8 gennaio
1945, rimane in carcere fino
Ives Bizzi
alla vigilia della Liberazione.
Da qui il bel romanzo “La
scelta”, uscito nel giugno
2002, dove Bizzi racconta la
scelta come «problema sempre attuale per ogni giovane».
Ives Bizzi esordì nel 1974
con “Lotte nella Marca”, a
cui seguirono, fra gli altri, il
celebre “Il cammino di popolo” (in due volumi). Ultimamente stava lavorando ad
un’opera in dieci volumi col
titolo di “La resistenza nel
Trevigiano”, di cui il n. 7 “Le
Brigate Bottacin, Bavaresco
e Negrin” uscì postumo nel
settembre 2003 per volontà
della moglie Teresa Giacobino che fu anche l’editrice
di tutte le sue opere. Per l’amore di verità, Ives Bizzi usava “incrociare” le interviste che andava via via registrando dalla viva voce dei
protagonisti di fatti ed eventi, e che riportava con grande, a volte candida, onestà
intellettuale. Ciò gli procurò
in vita non poche grane, diversi grattacapi e anche un
certo isolamento. (MS)
Scoperte altre 18
sepolture tardo-romane
È uscito uno
studio di
Augusto
Fabris
dedicato alla
“Comunità
ebraica di
Conegliano
fra Sei e
Settecento”
N
el mese di ottobre 2003,
grazie a un finanziamento congiunto da
parte dell’Amministrazione comunale di Vidor
e della Regione Veneto,
sono riprese le indagini
archeologiche in località
piazza Maggiore di Vidor.
Le precedenti campagne di scavo (1986, 1987,
1989, 2000, 2001, 2002),
condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologica per
il Veneto, avevano progressivamente portato alla luce porzioni di una vasta necropoli di età tardoromana, caratterizzata da
sepolture che testimoniano l’utilizzo di un duplice
rituale funerario, quello
dell’inumazione e quello
dell’incinerazione. La maggior parte delle tombe di inumati era costituita da una fossa delimitata e protetta da grossi ciottoli, a
volte con rivestimento e
copertura in laterizi (tombe cosiddette “alla cappuccina”). Nei corredi che
accompagnavano il morto
erano spesso deposti materiali di pregio quali og-
N
ella Conegliano
pre-illuminista
il progressivo
radicalizzarsi socio-economico delle prime famiglie
ebraiche. Nella diocesi cenedese di metà Ottocento,
l’eclettica personalità di
padre Giovanni Felice Benedetti, nella triplice veste
di sacerdote rigoroso, di
fer vido patriota e di docente “progressista” di
cultura tecnico-agraria.
Questi i temi del quarto volume della raccolta
“Quaderni di storia locale”, patrocinata dall’assessorato alla cultura e dalla
biblioteca del Comune di
Godega Sant’Urbano e dato alle stampe dalla De Bastiani editore. Il pregevole
volumetto è suddiviso in
due parti, “La Comunità ebraica di Conegliano fra
Sei e Settecento” e “Giovanni Felice Benedetti: agronomo, sacerdote e patriota”, rispettivamente a
cura di Augusto Fabris e di
Giuliano Galletti.
Lo spaccato storico che
Fabris apre sulla nascente comunità ebraica “coneglianese” è fonte di aspetti alquanto sorprendenti. Duplice, in quel Seicento percorso da sbalzi
demografici e da rapidi
movimenti sociali, l’atteggiamento della città verso
la presenza ebraica. Entro
le mura, tra i poteri forti si
erge la roccaforte dell’opposizione all’attivismo economico degli ebrei. È il
tempo delle restrizioni:
dalla Serenissima, nel
1548, il divieto assoluto di
“fenerare” (prestiti di denaro) in territorio coneglianese; dal Comune, nel
1629, l’obbligo abitativo in
zone cittadine circoscritte.
Ma è il 1675 l’anno decisivo per la nascita del primo ghetto ebraico coneglianese lungo il corso del
Rujo, nella Contrada omonima. Dove transiteranno
i nomi storici degli ebrei
coneglianesi: Grassini, Fano, Luzzato, Minzi, Valmarino. Dove già nel 1752
si conteranno 58 ebrei
“commoranti” (effettivamente residenti), distri-
buiti in 12 famiglie.
Fuori dalle mura, nel
contado circostante e in
molte comunità del Veneto orientale si respira un’aria diversa. Maggior liberalismo derivante da una
fitta e proficua rete di
scambi commerciali intessuti con i contadini e i
piccoli fattori del Coneglianese, della contea di
San Salvatore, di Serravalle e della diocesi di Ceneda. Malgrado i divieti
dall’“alto”, nel Settecento
il ghetto ebraico è un cuore economico in piena salute, pulsante di una miriade di attività artigianali:
negozianti, pollivendoli,
sellai, conciapelli, pellicciai, filatori di seta, materassai.
Un’ottima inchiesta storica, quella di Fabris, nutrita da precisi riferimenti
giuridico-notarili.
Alla riscoperta di Giovanni Felice Benedetti
Nella seconda parte del
Quaderno, Giuliano Galletti ci offre un ritratto vivido e coinvolgente di padre Giovanni Felice Benedetti. Di alto lignaggio, la
famiglia veneziana dei Benedetti elegge Pianzano
come nuova terra di residenza nel corso del Seicento. A Pianzano nel 1819
nasce il nostro Giovanni
Felice, quinto di 12 fratelli. Ragazzo di straordina-
ria intelligenza, poco più
che ventiseienne Benedetti vanta già un curriculum di prim’ordine: studente esemplare di teologia, filosofia e letteratura
al Seminario diocesano.
Nel 1843-’44 sopraggiunge l’ordinazione sacerdotale. Quindi la laurea
in “Sacra teologia” all’Università di Padova nel 1845.
Tre i mandati sacerdotali:
nel ’44 come curato nella
frazione di Gai; dal ’47 al
’52 arciprete a San Fior di
Sopra; dal ’52 al ’57 rettore della parrocchia di
Campo di Pietra, a Salgareda. L’apostolato di San
Fior coincide con il periodo del fervore patriottico.
A capo di 60 concittadini
diviene strenuo difensore
degli ideali risorgimentali
contro l’oppressione austriaca. Ritiratosi a vita privata nel ’57, risiedendo a
palazzo Bolzan a Pianzano, dedica l’ultima porzione del suo cammino (muore nel 1886 e riposa nel cimitero di Godega) all’insegnamento delle scienze
agrarie ed enologiche, alla diffusione di un’agricoltura ispirata a moderne
metodologie scientifiche,
alle attività filantropiche
verso i meno abbienti, all’impegno pubblicistico e
giornalistico, e all’istituzione di fondazioni scolastiche e culturali.
Elena Pilato
VILLORBA: Una serata dedicata
alle “Radici” con Marco
Paolini e Gian Antonio Stella
D
ue big dello spettacolo e del giornalismo, l’attore Marco
Paolini e il giornalista del
Corriere della Sera Gian
Antonio Stella, sono i protagonisti dell’incontro dal
titolo “Radici” in programma mercoledì 28 gennaio al Palaverde di Villorba. Organizzano l’associazione culturale La Nostra Villorba e il Centro biblioteche A Lovat di Villorba. Per informazioni telefonare al 346-2201813 o consultare il sito www.lanostravillorba.it. Ingresso
gratuito.
MUSICA E DANZA
PIEVE Sabato 24, alle 20.45, al teatro Careni l’Accademia musicale di
San Rocco interpreta “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. Ingresso: da
10 a 15 euro.
TREVISO Giovedì 29, alle 20.45,
al teatro Eden concerto di pianoforte
di Zoltan Kocsis; musiche: Beethoven,
Schubert, Bartok, Kurtag, Liszt. Biglietti: da 10 a 20 euro.
INIZIATIVE VARIE
PREGANZIOL Sabato 31 gennaio, dalle 9 alle 13, quarta lettura
“Sullo sperare della persona”. Intervengono: Francesca Menegoni dell’Università di Padova (Saggezza e speranza: elementi del dibattito filosofico sullo sperare) e Branko Klun dell’Università di Lubiana (Essere nella
speranza. Contributo teologico ad un
fenomeno esistenziale). Organizza il
getti di ornamento
personale (armille, orecchini, anelli, collane), realizzati talvolta anche in argento.
Alcuni corredi, dopo essere
stati restaurati, sono ora esposti al Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna. Il rinvenimento di
due monete di Costanzo II aveva infine permesso di datare le tombe scavate al pieno IV secolo d. C.
La indagini dello scorso
ottobre, condotte dalla Società lombarda di archeologia di Milano, hanno consentito di portare alla luce
altre 18 sepolture oltre alle 95 già note, nonché di
recuperare altri importanti materiali dei corredi funerari, confermando le conoscenze già acquisite negli anni precedenti circa le
modalità di sepoltura. Anche per quanto concerne
l’inquadramento cronologico e culturale delle nuove tombe sembrano confermati i dati già noti, che
saranno però attentamente valutati una volta terminati i lavori di restauro dei
pezzi recuperati.
Il dato più interessante
è senz’altro costituito dalla notevole densità delle
tombe, che appaiono scavate le une molto vicine alle altre: ciò induce ad ipotizzare che si tratti di un’area di particolare rilevanza, anche se le ragioni di
tale addensamento potranno essere spiegate solo con l’estendersi delle indagini e con l’acquisizione
di conoscenze più ampie
sull’organizzazione spaziale dell’intera necropoli.
Nonostante dunque si
tratti di un quadro ancora
parziale, si va sempre più
confermando l’ipotesi dell’esistenza di una necropoli arealmente molto estesa:
il suo intenso utilizzo fa inoltre presupporre la vicinanza di un nucleo abitato
di una certa entità e importanza, la cui precisa localizzazione rimane tuttavia ancora ignota.
GIOVANNI BELLINI A VICENZA
È
re
t
s
o
M
di Giovanni Bellini “il più excelente pitor de
Italia”, come Marin Sanudo lo definì nei suoi “Diarii”, e uno dei maggiori artisti nella storia della pittura occidentale, il capolavoro “Cristo crocifisso in un cimitero ebraico” sul
quale si incentra la mostra “Bellini e Vicenza”, promossa dalla Banca Popolare di Vicenza con il patrocinio della soprintendenza speciale per il Polo
museale veneziano.
L’esposizione, ospitata fino al 25 gennaio a palazzo
Thiene di Vicenza, verte sul tema della raffigurazione dell’immagine della città veneta nell’opera
del grande pittore veneziano, ricorrendo i cinquecento anni dalla realizzazione dello straordinario
dipinto eseguito dall’artista per la famiglia fiorentina dei Niccolini da Camugliano.
Centro studi Maritain.
MOSTRE
PIAVON Fino al 25
gennaio a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24;
chiuso lunedì e martedì.
PIEVE Chiude il 31 gennaio, all’hotel Contà, la mostra di Vittorio
Marchi dal titolo “Cromatiche emozioni”. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20; sabato e domenica 10-12 e 15-21.
VITTORIO Le incisioni di Sergio
Vettorazzo sono esposte fino al 31
gennaio nella sede della Banca di credito cooperativo delle Prealpi di via
Prealpi. Orari feriali: 8.20-13.20 e
14.35-15.35.
CONEGLIANO Da sabato 24
gennaio a domenica 1º febbraio al-
l’oratorio dell’Assunta l’associazione
“Salentini Te Marca” invita alla mostra “La pietra leccese tra antico e
moderno”. Orari: feriali 15-19, festivi 10-12 e 15-19.
CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a palazzo Sarcinelli è aperta
la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 1940-1960”. Orari: dal martedì al venerdì 9-13 e 15-19; sabato e domenica 10-19; lunedì chiuso.
Biglietti: intero: 5 euro; ridotto: 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317.
BELLUNO Fino al 15 febbraio a
palazzo Crepadona sono aperte le
mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art
Teatro
in diocesi
FONDATO DA I. SOLIGON
Gruppo Teatro
di Lourdes
U
na particolare corona… d’alloro per un
supposto funerale, qualche
gelosia, un gatto, un peperone, oltre alle critiche dell’opposizione, mettono in
crisi la maggioranza di un
piccolo Comune amministrato da un sindaco umanissimo e galante (ma non
molto diverso dal “Peppone” di Guareschi, amico-rivale del famoso don Camillo). Un sindaco preoccupato di salvare ad ogni costo
le apparenze,
nonostante le
critiche e i rospi
da ingoiare. A
complicare la situazione concorrono: una
tromba, un segretario, un farmacista, una cognata, un matrimonio, una bella vedova, una “assessora”, e un foulard.
Un’occasione inattesa interverrà a risolvere l’intricata vicenda.
Questa è la presentazione (copiata quasi interamente dal programma di
sala) della trama di “Una
corona per il sindaco”, commedia brillante in dialetto
“nostrano” che il Gruppo
Teatro Lourdes di Conegliano metterà in scena sabato 24 gennaio al teatro
parrocchiale di Zoppè (inizio alle 21) nell’ambito della rassegna “San Vendemiano a teatro 2003-2004”.
Tre atti di buonumore, liberamente tratti da un anonimo copione degli anni
Cinquanta intitolato “In Comun”, a sua volta ispirato a
“Tutto gratis al primo” di
Franco Roberto.
L’adattamento e la regia
di “Una corona per il sindaco” sono di Innocente Soli-
Gallery” e “Da Van Gogh
a Picasso. Capolavori del
disegno francese del XIX
e XX secolo del County
Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro.
MEL Fino al 18 febbraio a palazzo delle Contesse mostra dedicata al
pittore zumellese Toni Piccolotto
(Lentiai 1903 - Nevegal 1970). Orari: feriali 14.30-19; festivi 10-12.30
e 14.30-19.
TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la
mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del
Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario:
da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e
domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro.
Informazioni allo 0422-513161/62.
gon, fondatore e animatore
di questa vivace compagnia
amatoriale, nata sei anni fa
nell’ambito delle attività ricreative della parrocchia
dell’Immacolata di Lourdes
a Conegliano. Il gruppo è
molto legato alla propria
realtà ecclesiale. Attualmente è composto da una
trentina di persone, tra attori, tecnici e collaboratori
vari. Ciò che li unisce è la
passione per il teatro e la recitazione, nonché la dispo-
nibilità ad impegnarsi, nel
tempo libero, in un’attività
che riesce a divertire sia chi
la fa, sia coloro ai quali è rivolta… cioè il pubblico. Un
pubblico prevalentemente
familiare, come tengono a
precisare.
Oltre che sull’entusiasmo genuino di chi va in
scena e di chi lavora nell’ombra, il Gruppo Lourdes
può fare affidamento sull’esperienza teatrale di Soligon, da sempre attivo nella
preparazione e nell’allestimento di spettacoli («sacri
e profani» ama ripetere) che
in passato hanno impegnato anche altre compagnie,
tra cui Ponte Priula Teatro.
Per i prossimi mesi è in
cantiere una nuova commedia, “Un marito per una
gondola”. Ancora un testo
brillante, che sarà recitato,
questa volta, in dialetto veneziano.
Athos Tassi
SUSEGANA Chiude il 30 maggio la mostra “Dynamis - Macchine
da lavoro e modelli funzionanti
dai disegni di Leonardo da Vinci”
allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13;
domenica 14-18. Ingresso: interi
5 euro, ridotti 3,50 euro. Per
informazioni e visite guidate telefonare allo 0438-738610. Sito
internet: www.museodelluomo.superva.it
MONTEBELLUNA Fino al 31
maggio è aperta la mostra “Abracadabra. magie della natura”
allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15.
Gli appuntamenti della rassegna
di teatro per bambini promossa
da Alcuni Teatro sono riportati
nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli.
20 Domenica 25 gennaio 2004
I
TELECHIARA
a puntata di “Gollum” di lunedì 25 gennaio (ore 20.30, replica venerdì alle 9.30) è dedicata al rapporto dei giovani con il proprio aspetto, su quello che sono disposti a fare per sentirsi e apparire più belli.
Martedì alle 23.15 “Cammini” presenta un viaggio nella mensa dei poveri di Vicenza, con
don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas vicentina. Nella seconda parte si parlerà di
portatori di disabilità con la presidente dell’Anffas veneto, Maddalena Borigo, e la madre di
due gemelli disabili. Infine, nella rubrica “Ragazzi del ’900”, si rievocheranno le nozze dei
nostri nonni.
Tra le altre rubriche trasmesse da Telechiara, ricordiamo “Il sicomoro”, da martedì a venerdì
alle 12,“Giorno dopo giorno”, venerdì alle 23.15 e “Uomini d’oggi”, la stessa sera alle 23.55.
Internet: www.radioconegliano.it
sabato
domenica
lunedì
martedì
24 gennaio
30 gennaio
L
25 gennaio
ODERZO Giovedì 29,
Gianfranco Jannuzzo
alle 21.15, “La Mandragola” di Nicolò MacchiaTEATRO
velli per la regia di Lorenzo Loris. InPER BAMBINI
gresso: platea 18 euro, galleria 13 euTREVISO Domenica 25, alle 16, alro.
l’Alcuni Teatro Sant’Anna la compagnia
CONEGLIANO Sabato 31, alle 21 “Teatro Litta” propone lo spettacolo
al teatro Accademia, “Nord e Sud” di “Nella pancia della terra”. Ingresso: 4
Gianfranco Jannuzzo e Renzino Barbera euro.
con Gianfranco Jannuzzo e la regia di
CINEFORUM
Pino Quartullo. L’intento dello spettacolo è di scherzare sui difetti dei me- VITTORIO Venerdì 23, alle 20.45,
ridionali contrapposti, per tradizione, a Casa Fenderl proiezione del film “Suai nordici. Biglietti: platea: 22 euro in- sanna” di Howard Hawks. Organizza il
teri, ridotti 16; numerati loggia: interi Cineforum vittoriese.
16, ridotti 12. Informazioni: 0438ODERZO Venerdì 30, alle 21, al ci22880.
nema Turroni proiezione del film “CanSAN POLO DI PIAVE Sabato 31 tando dietro i paraventi” di Ermanno
al patronato Don Bosco terzo appun- Olmi. Biglietto: 4 euro.
26 gennaio
PRATA DI PORDENONE Sabato 31
gennaio, alle 21, al teatro comunale Pileo la
compagnia teatrale “Estragone” di San Vito al
Tagliamento propone “A
letto con cento, amata
nessuna”. Ingresso unico: 4 euro.
27 gennaio
tamento con la stagione teatrale promossa da biblioteca e Comune di San
Polo. Alle 21 la compagnia La Bottega porta in scena “Terza stella a destra”. Per informazioni telefonare allo
0422-855609.
28 gennaio
TEATRO
CONEGLIANO Sabato 24 gennaio
alle 21 e domenica 25 alle 16 all’auditorium Dina Orsi la compagnia
“El Vicolo” presenta “L’onorevole Campodarsego”, graffiante
satira sulla borghesia
dell’entroterra veneziano. Biglietti singoli: interi 7 euro, ridotti 5 euro. Informazioni: 3404702693. Organizzano
Fita di Treviso e Comune di Conegliano.
Un “Promessi sposi”
troppo telenovela
di
c’è stata la vercon lo psicoanaGianfranco Da Re
sione “internalista Francesco
zionale” di Salvatore Nocita (cin- Scardamaglia e Nicola Lusardi)
que puntate per un costo di 20 alterna buone intuizioni sulmiliardi), sceneggiata da Enrico l’ambientazione lacustre, sul laMedioli e Roberta Mazzoni, ca- voro nelle filande, con un ecst di grandi attori quasi tutti stra- cesso di psicologismo e cadute
nieri: Lucia era Delphine Fore- nel melodramma. Nel tentativo
st, Renzo Danny Quinn, don Ab- di spiegare gli antefatti (come
bondio Alberto Sordi, l’Innomi- l’incontro di Lucia con don Ronato F. Murray Abrahams e il drigo, lo sbocciare dell’amore
cardinale Federico Burt Lanca- con Renzo) e la psicologia dei
ster. E nel 1990 arrivarono le personaggi, gli sceneggiatori
cinque puntate della parodia fir- hanno finito per portare alla lumata da Massimo Lopez, Anna ce la potenziale telenovela naMarchesini e Tullio Solenghi.
scosta nel capolavoro di Man“Renzo e Lucia”, (Canale 5, zoni. La celebre scena dei bra13 e 14 gennaio), è dunque la vi che apre “I promessi sposi” arnona versione. Il film di Fran- riva dopo un’ora. Il mantenicesca Archibugi (sceneggiato mento di alcune scene del ro-
manzo però mette in chiaro una volta di più che l’opera d’arte non sta nelle storie che racconta ma nel modo di raccontarle. Ed è qui che “Renzo e Lucia” risulta insoddisfacente. Le
immagini sono spesso suggestive, ma i dialoghi sono spesso
sciatti, con battute a volte penose (vedi il confronto tra Renzo e don Rodrigo, o l’ultimo incontro tra quest’ultimo e Lucia);
non tutti gli attori sono in parte
(Michela Macalli e Stefano
Scandaletti hanno le facce adatte, ma si comportano da ragazzi d’oggi), e la scelta di far
parlare alcuni personaggi in dialetto, altri in italiano, sembra arbitraria.
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
29 gennaio
C
T eatro
mercoledì
“L’ultimo samurai” è uno di quei film confezionati per fare incetta di Oscar. La ricetta vincente non può prescindere da una storia in cui ci sia un protagonista che
lentamente perde le sue solide certezze e finisce per schierarsi dalla parte di coloro che doveva combattere. Questo meccanismo ha portato al successo l’indimenticabile (è difficile visto che te lo ripropongono in continuazione) “Balla con i lupi”
e probabilmente farà lo stesso con l’epica avventura del bel Tom Cruise in salsa di
soia. Detto questo il film è un buon prodotto lirico e moralistico al punto giusto,
con una scintillante fotografia e una regia a suo agio con i drammoni in costume
e le vicende belliche. Tom Cruise interpreta un capitano del settimo cavalleggeri che
viene inviato in Giappone con lo scopo di insegnare alle guardie dell’imperatore l’uso delle armi da fuoco, le stesse generosamente offerte dal solerte governo americano. Una volta giunto nella terra del sol levante verrà rapito dai nemici dell’imperatore e lentamente percorrerà tutto il lungo sentiero del guerriero (Bushido) fino a diventare un provetto samurai. Uno dei pregi del film sta nel fatto che la produzione non ha fatto uso di effetti digitali, ma ha cercato di mantenere realistica
l’atmosfera che si respira durante gli scontri a colpi di spada e fucile; uno dei difetti risiede nella solita accademica recitazione di Tom Cruise, che a dire il vero si
impegna più del solito per superare la sua esigua quota di espressioni facciali diverse. Con “L’ultimo samurai” continua la cavalcata nel tempo del patriottismo (più
critico del solito) americano alla ricerca di eroi che facciano dimenticare al pubblico le tristi e devastanti imprese del suo esercito guerrafondaio. (IDL)
giovedì
Regia: Edward Zwick
Cast:Tom Cruise
l sito IMdb.com elenca
otto riduzioni del romanzo di Alessandro
Manzoni; tre sono mute: Luca
Comerio nel 1909, Eleuterio Rodolfi nel 1913 e Mario Bonnard
nel 1923. La più famosa e riuscita è del 1941: regia di Mario
Camerini e Valentino Brosio,
con Gino Cervi nella parte di
Renzo Tramaglino. Nel 1964 ci
fu una coproduzione italo-spagnola firmata da Mario Maffei,
tra gli sceneggiatori c’era Maria Luisa Garoppo, campionessa maggiorata di “Lascia o raddoppia?”. Poi vengono le riduzioni televisive: quella memorabile del 1967, firmata da Sandro Bolchi, co-sceneggiatore
Riccardo Bacchelli: Renzo era
Nino Castelnuovo, Lucia Paola
Pitagora, e attorno a loro il meglio del teatro italiano. Un vero
colossal in otto puntate, che richiese tre anni di lavorazione e
costò mezzo miliardo. Nel 1989
venerdì
L’ULTIMO SAMURAI
inema &
e
L’AZiON
Spettacoli
TV
P
media Può succedere anle 21 su Raidue ritornano
che a te con Nicholas Cagli agenti Hunter (Fred
ge (nella foto) e Bridget
Dryer) e McCall (StephaFonda.
nie Kramer) nel film HunAlle 20.40 Raiuno trater - Ritorno alla giustizia.
smette la prima serata del
Su Italia 1 va in onda il
varietà Trash - Non si butfilm a cartoni animati Titan
ta niente con Enrico Montesano. Al- A. E. di Don Bluth.
G
ra di Dio di Roberto Rossellini
con Ingrid Bergman.
La Messa di Raiuno va in onda dalla chiesa di Santa Maria
degli Angeli alle Croci (Napoli)
alle 10.55.
Cinema nel pomeriggio: alle
14 su La 7 il drammatico L’ot-
tavo giorno di Jacq Van Dormel, alle 15.30 su Italia 1 il fantastico Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg e alle
15.40 su Retequattro il western
Nessuna pietà per Ulzana di
Robert Aldrich.
R
pagni di letto di Melvin Frank con
Rock Hudson e Gina Lollobrigida.
Sveva Sagramola presenta i documentari di Geo & Geo e Cose
dell’altro Geo su Raitre alle 17.
Le scelte della prima serata alle
21 sono: la seconda parte del film
Luisa Sanfelice dei fratelli Taviani
su Raiuno, il film d’azione per adulti Spy Game su Canale 5, e la commedia Asini di Antonello Grimaldi
con Claudio Bisio su Italia 1.
Per “Fuori orario” su Raitre alle
0.50 continua Twin Peaks, seguito da un film della serie dedicata a
Fantomas.
P
in onda il western L’uomo senza paura di King Vidor del 1955,
con Kirk Douglas(nella foto).
La prima serata alle 21 offre la prima parte del film
drammatico Il segreto di
Thomas di Giacomo Battia-
to con Giovanna Mezzogiorno e Klaus
Maria Brandauer su Canale 5; Lo chiamavano Trinità di Enzo Barboni Clucher con Terence Hill e Bud Spencer
su Retequattro.
Alle 0.25 sulla stessa rete va in onda 2001: odissea nello spazio di
Stanley Kubrick.
R
Come ogni sera, alle 20 su
Raidue c’è l’appuntamento con i
classici cartoni del Warner
Show.
Alle 21 su Raidue c’è il film di
fantascienza Pianeta rosso di
Anthony Hoffman con Van Kilmer; Retequattro trasmette i te-
lefilm “Lettera da Rio” e “Tre minuti per morire” della serie tedesca Siska, mentre su Italia 1 va
in onda il varietà Le iene show.
Alle 21.30 La 7 presenta il film
per adulti Il duro del Road
House con Patrick Swayze e Ben
Gazzara.
L
i protagonisti della commedia Non
mandarmi fiori di Norman Jewison, su Retequattro alle 16.55.
Appuntamento con Luca e Paolo nel varietà Camera café, su Italia 1 alle 19.
Alle 19.05 su Raidue ritorna
Squadra speciale Cobra 11 con
il telefilm “Inferno sull’A4”.
In prima serata Raiuno alle 21
presenta il film drammatico Il miglio verde di Frank Darabond con
Tom Hanks. Su Retequattro va in
onda il film drammatico Jane Eyre di Franco Zeffirelli dal romanzo di Charlotte Bronte.
L
smette un film di guerra del 1957, I gi- Stranamore su Retequattro. Su Raitre
ganti toccano il cielo con
Andrea Vianello si occupa
Karl Malden e Natalie Wood.
della cattura di Saddam HusLa prima serata vede alle
sein in Enigma, mentre su I21 il nuovo reality show di Raitalia 1 i terrestri lottano condue, La talpa con Amanda
tro gli invasori alieni in IndiLear e Guido Bagatta, e il ripendence Day di Roland
torno di Alberto Castagna con
Emmerich.
er la Coppa del mondo di
sci, Raidue trasmette la cronaca della discesa libera maschile da
Kitzbüehel alle 11.30.
Il pomeriggio cinematografico comincia con Quiller memorandum di
Michael Anderson, su La 7 alle 14, e
alle 16.20 su Canale 5 c’è il film comli sport invernali sono di
scena su Raitre: alle 9.40
la Marcialonga di Fiemme e Val
di Fassa e lo Slalom speciale maschile da Kitzbühel alle 10.30 e
alle 13.20.
Su La 7, alle 9.35, c’è il film
drammatico Stromboli - Teraitre alle 13.10 presenta un
documentario della serie
Correva l’anno, “Pio XII”.
Tra i cartoni del primo pomeriggio di Italia 1 ci sono Detective Conan alle 14 e I Simpson alle 14.30.
Alle 16.55 Retequattro presenta
la commedia del 1964 Strani comer i più piccini, Raitre
trasmette Storie del
fantabosco alle 15.25 e alle
16.10. Alle 15.50 Federico
Taddia presenta un video realizzato dagli alunni delle scuole medie in Screen Saver.
Alle 17 su Retequattro va
aitre apre le trasmissioni
quotidiane con “Sabato nero”, per la rubrica La storia siamo noi di Giovanni Minoli.
Un drammone di Douglas Sirk
del 1954, con Rock Hudson e Jane Wyman, è in onda alle 16.45 su
Retequattro.
a rubrica di attualità La storia siamo noi di Giovanni
Minoli, su Raitre alle 8.05, è dedicata a “I giudici dei giusti”.
Il classico film d’avventura
Quebec, del 1951, con John Barrymore, va in onda su La 7 alle 14.
Rock Hudson e Doris Day sono
a puntata di oggi della rubrica
La storia siamo noi di Giovanni Minoli (nella foto), su Raitre alle
8.05, è dedicata a “Giorgio Perlasca”.
Ragazzi di provincia, in onda su La
7 alle 14.15, è una commedia del 1960
con Tony Curtis e Debbie Reynolds.
Più tardi, alle 16.50, Retequattro tra-
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
U n a p o l t ro n a
p e r t re
C
entrosinistra unito, centrodestra diviso. E
che però conta su un maggior potenziale di voti, stando al passato.
Pavan versus Scottà versus un mister X della Casa
delle Libertà. Pronostici
difficili anche su chi accederà al ballottaggio.
Questo il responso a
tutt’oggi del pendolo della
politica vittoriese, dove ormai ogni sospiro (e ogni
delibera) è in funzione delle elezioni per il sindaco. O
almeno così è interpretato.
sto del centrodestra che fa?
«Tempo entro fine 2003
per trovare un accordo per
la Casa delle Libertà», aveva detto Alessandro
Spina, coordinatore di
con Pavan (vedi articolo
sotto).
Polemiche intestine in
Alleanza Nazionale: il circolo vittoriese è stato commissariato, a seguito delle
destra filofascista con
Gianfranco Foti faranno
dunque concorrenza ad
An. Quest’ultima comunque con Forza Italia e Udc
andrà insieme. E, salvo Ca-
CHI CANDIDERÀ IL CENTRODESTRA ?
Fermenti e scissioni
nella Casa delle Libertà
Detto della Lega, il re-
L’eventuale ballottaggio
La Casa delle Libertà
spera naturalmente di arrivare al ballottaggio: per
farlo, dovranno andare a
strappare voti principalmente alla Lega. E se la disfida finale sarà ScottàPavan?
Tre possibilità per Forza Italia e soci: apparentarsi con la Lega (e quindi ottenere peso in consiglio),
votare Pavan (che è imprenditore, e non può certo essere bollato “comunista”);
oppure seguire l’esempio di Letizia Ortica, da
FI al posto in giunta a Treviso: ma con pochi consiglieri comunali alle spalle,
esposta alle bufere degli attacchi dei padanisti.
Cosa farà Vittorio Nuova?
Scottà... o muerte
Punto fermo della tenzone elettorale fin dall’inizio è la ricandidatura di
Giancarlo Scottà. Questo
se si eccettua una breve luna di miele della Lega e dei
giornali con l’ipotesi di riportare a Vittorio il serravallese Giancarlo Gentilini, che però pare continuare volentieri a essere
(pro)sindaco a Treviso.
Scottà, dunque, con il compatto appoggio della Lega,
e verosimilmente di un’altra lista a suo nome, che attiri altri voti sul medesimo
programma, sull’esempio
dell’accoppiata Forza Marca-Lega che ha portato in
carrozza Luca Zaia. S’aggregherà a Scottà, salvo rivoluzioni, anche la Lista
San Marco, rappresentata
in consiglio comunale dal
solo Filippo Vigo.
(che pare riluttante), al cenedese Gianpietro Napol,e soprattutto all’altro
cenedese Michele Toffoli. «È una buona candidatura» ha detto di quest’ultimo l’assessore regionale
di Forza Italia Fabio Gava.
O forse è nome annunciato, candidato bruciato?
CENTROSINISTRA: Enzo Pavan, di fatto, ha
già iniziato la campagna elettorale
FORZA ITALIA - AN - UDC: manca il
candidato ufficiale. Sarà Michele Toffoli?
Forza Italia. Il patto non si
è formalizzato in tempo, il
suo partito si è mostrato
critico verso la giunta sia
sull’annosa questione San
Giacomo che sull’annunciato, troppo annunciato,
traforo di Sant’Augusta.
Vicino a FI si mantiene
l’Udc, che ha eletto Mirco
Campodall’Orto di Carpesica come presidente. È
di area Udc anche l’attivissimo sangiacomese Luigi
Villanova, che potrebbe
decidere di creare una propria lista, con compagno di
viaggio l’ex assessore (che
poi fu messo/si mise alla
porta) Mauro Dei Tos. I
due neppure sotto tortura
si alleeranno con la Lega.
Tra i cavalli di battaglia di
Villanova, il no al casello
A27 a Scomigo: primo potenziale punto di contatto
posizioni critiche del coordinatore Flavio Franco
verso Fini che si è dissociato dal passato fascista.
Una lista di Franco, che è
uscito dal partito, e una di
LEGA: Giancarlo Scottà cerca la conferma
nossa dell’ultima ora, andranno senza la Lega.
Chi sarà il terzo uomo?
Ma con quale candidato? Manca il nome certo.
Si è accennato al serravallese Giampaolo Zagonel
Alle elezioni precedenti
il gruppo di Giorgio Della Giustina si presentò orgogliosamente sola e sfiorò
il ballottaggio. Poi decise
per l’alleanza con la Lega,
di cui ora è giocoforza subalterna, con due consiglieri comunali appena. E
in cosa si distingue dal partito di maggioranza? Probabile nei prossimi mesi
un tentativo di rendersi più
visibile, e magari qualche
scaramuccia con la Lega.
E con chi andrà Vittorio
Nuova alle elezioni? Finora il gruppo è rimasto silenzioso tra le tre vie (sola,
con la CdL, con la Lega)
possibili. E comunque
niente ci toglie dalla testa
che Antonella Caldart sarebbe un elettoralmente
ottimo candidato sindaco.
Con Pavan
Dopo le mille polemiche
e divisioni iniziali, il centrosinistra è giunto (pur se
manca la benedizione ufficiale) all’unità, ossia ad accettare la (auto) candidatura di Enzo Pavan. Gli ha
detto sì per prima la Margherita, con la benedizione del coordinamento provinciale. Ha invitato l’Ulivo
a dire sì a Pavan Rifondazione con i filogirotondini
di Agorà. I Democratici
di Sinistra, presi in mezzo, volenti o nolenti hanno
accettato, nel nome di una
candidatura esplicitamente “di centrosinistra”. Dal
compromesso con Pavan
potrebbe spuntare per i DS
la poltrona di vicesindaco.
Difficile che di questa s’accontenti Adriana Costantini.
Ma riusciranno a mantenere accordo e unità anche sul programma?
Tommaso Bisagno
PROGRAMMI E IDEE/ PAVAN DICE NO AL
CASELLO A SCOMIGO CHE SCOTTÀ VUOLE
A
bbiamo o avremo i nomi e gli
schieramenti.
Continueremo ad ascoltare i sussurri, i rumores e le polemiche.
Ma le idee? Per quale motivo io
elettore sceglierò Pavan, Scottà o un
altro candidato?
Le idee, fortunatamente stanno
cominciando a farsi largo nel frastuono delle parole.
Incontrando i quartieri, Pavan ha
riaffermato proposte che sono anche di Scottà, come la bretella da via
Matteotti alla zona industriale e il
parco sul monte Altare, contestato alcune scelte (il progetto delle “torri”
in centro città, verso piazza Medaglie d’Oro), e soprattutto detto il suo
tassativo “no” allo spostamento del
casello A27 a Scomigo, perché non
risolverebbe i problemi di traffico e
nel lungo periodo si ripercuoterebbe contro Vittorio, accrescendo il rischio di Coneglianodipendenza.
Una sfida a tutti i candidati, e in
particolare a Pavan, arriva dal Wwf,
che attende le risposte dei candidati sui temi dell’ambiente: inceneri-
Qui, sotto Scomigo, sorgerà il nuovo casello A27. Forse.
tore, ampliamento della zona industriale, cave in Fadalto, viabilità e incremento del trasporto ferroviario,
mense biologiche, raccolta differenziata, risparmio energetico e
bioarchitettura, impulso alle energie alternative. (TB)
22
LAPIDARIUM IN CATTEDRALE
TRA SPOT E VIDEOCLIP, L’IST.
D’ARTE... CERCA LAVORO
Un regalo
al Vescovo
S
abato pomeriggio
dello scorso 17 gennaio, in Cattedrale a Ceneda, davanti ad un attento e numeroso pubblico –
almeno 300 persone fra cui
il vescovo Alfredo Magarotto, il vicario Guerrino
Pagotto e diversi Canonici
del Capitolo – monsignor
Antonio Moret ha affascinato, incantato per quasi
un’ora e mezza, parlando,
spiegando il suo “Lapidarium” (guida che illustra
gli ornati lapidei della basilica paleocristiana di Maria Assunta, raccolti, salvati e donati dal monsignore medesimo alla nostra Cattedrale – che di
quella antica basilica è figlia – e ora stabilmente fissati sulle pareti dell’entrata posteriore della stessa).
«Nel 1958 esigenze pastorali chiesero il sacrificio – racconta l’autore –
della vecchia e disusata
“Domus Canonicorum”
(casa dei canonici) per co-
struirvi nel sito, accanto alla cattedrale, un nuovo,
moderno patronato parrocchiale. Allora, inaspettatamente, dal cumulo delle macerie riaffiorarono
molti ornati lapidei di varie
epoche, tardo romane e
barbariche, che lo scrivente, costantemente presente, tentò di recuperare,
a volte strappandoli dalle
mani dei muratori prima
che venissero gettati nelle
fondazioni del nuovo edificio. Purtroppo, gli ornati
lapidei recuperati in quella circostanza non furono
così numerosi come quelli reimpiegati come materiale insignificante e anonimo».
Il gran bel libro di monsignor Antonio Moret, che
è stato regalato a tutti i presenti – e di cui la prima copia è stata offerta al vescovo Alfredo che l’ha accolta di buon cuore come
dono prezioso prima di lasciare la cattedra di San Ti-
CENEDA: scomparso Domenico Maset
opo lunga malattia è morto domenica 18 gennaio Domenico
Maset, per tutti Toni. Aveva 80 anni
e abitava in via Cellini a Ceneda. Originario di Bagnolo, dopo un periodo
in Svizzera aveva fondato l’impresa
edile che porta il suo nome, da tempo gestita dal figlio Enrico. Domenico lascia la moglie, due fratelli, le
figlie Fernanda e Ivana, e sei nipoti. Di lui si ricorda anche la vicinanza ad
anziani e malati, che andava a trovare spesso, portando allegria e ricordi
comuni. I funerali si sono svolti mercoledì 21 in Cattedrale.
D
L’
Il vescovo Magarotto, con in mano la “Guida al Lapidarium”, e monsignor Antonio Moret
ziano al successore monsignor Giuseppe Zenti –,
contiene inoltre un “importante supplemento”.
Nella fattispecie, e fra l’altro, «il fortunato rinvenimento nel British Museum di Londra dell’“Ordo” diocesano cenedese
SABATO 24
Alle Missioni Consolata di via Rizzera è ancora visitabile il presepio elettronico. Orari: sabato, domenica e festivi dalle 11 alle
12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
DOMENICA 25
Alle 10.30, in duomo a Serravalle, inizia con la messa l’incontro
degli ex del De Mori e del Borsoi. Vedi sopra.
Alle 13.30, in area Fenderl, si
svolge il 19º Gran premio di ciclocross “Città di Vittorio Veneto”
organizzato dall’associazione cicloturistica Vittorio Veneto.
LUNEDÌ 26
Alla Banca Prealpi a Vittorio 2 è
visitabile la mostra di incisioni di
Sergio Vettorazzo. Orario 8.2013.20 e 14.35-15.35. Fino al 31
gennaio.
Riapre oggi l’ufficio postale di
San Giacomo in Cal de Livera. È
stato trasferito in una struttura
provvisoria, a fianco della sede,
che è in corso di ristrutturazione.
MARTEDÌ 27
In biblioteca Lorenzo Cadeddu
presenta il libro di Leonardo Malatesta “La guerra dei Forti”. Organizza il Centro studi Grande
Guerra “Piero Pieri”.
Alle 20.45, al Da Ponte per la
stagione di opera, concerti e danza, va in scena il balletto “Ballet
Biarritz - Un homage aux ballets
russes”. Informazioni e prenotazioni ai numeri 0438-553836,
0422-513310.
MERCOLEDÌ 28
“ad faciendum Baptismun” del 1546» e un «Omaggio a mons. Angelo
Maschietto, storico diocesano, con la pubblicazione
di un suo inserto storico
riguardante la Cattedrale
del 1200 (1951)».
Mario Sanson
UNA VEGLIA PER MONS. ZENTI
A
nche la forania di
Vittorio Veneto si
prepara ad accogliere il
nuovo vescovo.
Lo farà con una veglia di
preghiera per tutte le parrocchie della città che si
svolgerà mercoledì 28
gennaio alle 20.30 nella chiesa di Meschio.
Tutte le notizie sull’arrivo di Zenti a pag. 14
Centro Piazzoni
aperto anche
nei festivi
N
ello scorso numero
parlando del centro
sociale Piazzoni Parravicini
di Serravalle non ne abbiamo riportato correttamente gli orari di apertura. Il
centro è aperto tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle 8 alle 15.30.
Alle 20.30 a Meschio veglia di
preghiera in preparazione all’arrivo del nuovo vescovo monsignor Zenti.
VENERDÌ 23 GENNAIO
Alle 20.45, a casa Fenderl, Cineforum vittoriese con “Susanna”
di Howard Hawks. Per il programma completo del cineforum
vedi articolo a pag. 18.
Inizia alle 20.45 “Miracoli? No
grazie! I segni in Giovanni”, weekend biblico all’oratorio di Santi
Pietro e Paolo, guidato da padre
Alberto Maggi. Fino a domenica.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 25 gennaio 2004
GIOVEDÌ 29
Alle 8 nell’aula magna dell’Itis inizia “Cinemarti” a cura di Paolo Gemignani. Vedi articolo sopra
VENERDÌ 30
Alle 10.30 inizia il ciclo di incontri con esperti del mondo della pubblicità a cura di Maurizio
Armellin. Vedi articolo sopra
SABATO 31
Al palasport, alle 15.30, inizia il
16º Torneo internazionale di judo “Città di Vittorio Veneto”; le
gare proseguono domenica a partire dalle 9.30.
DOMENICA 1º FEBBRAIO
Alle 15, in Cattedrale,
cerimonia di ingresso
in diocesi del vescovo
Zenti.
Farmacia di turno: Comunale 1,
via Brandolini, telefono 043853198.
Istituto d’arte di
Vittorio incontra i
mass media: da fine gennaio al via i faccia a faccia
(e creatività a creatività)
con professionisti di settore.
Cinema - “Cinemarti –
teorie e pratiche cinematografiche”. Il progetto di
Paolo Gemignani e Leonardo Quaresima inizia
giovedì 29 (alle 8, aula magna Itis), con lezioni-intervento sul cinema – il che
comprende anche cortometraggi e videoclip. Dopo
la teoria, la pratica: spetterà
a 4ªB e 4ªC, due settimane
di febbraio. Obiettivo realizzare un videoclip per la
campagna per il riciclaggio
dei rifiuti del Comune “La
vita è un bidone”. I prodotti saranno presentati il 20
febbraio, con un’appendice
a cura di esperti, riservata
al cinema che si fa playstation e al videogame che si
fa film. Tomb raider, se ci
sei batti un colpo (di mitra).
Pubblicità - La pubblicità è da sempre l’anima del
commercio ammesso che
questi ne conservi ancora
una. Per alcuni è un modo
nuovo di esprimersi: sintetico e veloce come richiesto dai tempi, per altri si
tratta di un indottrinamento mediatico che spinge a
comprare dei prodotti che
non avresti mai acquistato.
Ma perché uno spot funziona e un altro sfuma nell’oblio?
Per saperne di più: venerdì 30, Pino Pilla direttore creativo nell’agenzia Marini Dotti & Associati svilupperà: “La parola serve
ancora?; sabato 31, Agostino Toscana direttore creativo di Saatchi & Saatchi,
offrirà “Piccoli consigli per
essere un buon creativo”. I
due incontri iniziano alle
10.30 nell’aula magna dell’Itis. L’iniziativa è a cura di
Maurizio Armellin.
Igor Della Libera
SERRAVALLE:
Festa per gli ex
del De Mori
er tutti gli ex allievi e allieve del
patronato Borsoi e dell’asilo De
Mori a Serravalle è in programma,
nel ricordo di don Bosco, la cui festa si celebra il 31 gennaio, un incontro domenica 25. Si inizia con la
messa, celebrata da un salesiano nel
duomo di Serravalle, alle 10.30, per
concludere nel primo pomeriggio (ore 14.30) nella sede del De Mori
(via Cavour) in allegria, con ricordi,
rinfresco e crostolada.
P
e
L’AZiON
Vittoriese
PREVISTO L’USO DI SIRINGHE ANESTETIZZANTI
In Cansiglio daini in pericolo,
interviene la Forestale
I
l Cansiglio con le abbondanti nevicate di
fine anno, e quelle di
questi giorni, ha assunto un
aspetto da favola. Incantevole e incantata la famosa
faggeta. Un manto di neve
che oscilla dai 20 ai 30 centimetri quasi uniformi. Uno
spettacolo che non si vedeva da anni, e sciroccate permettendo, la stagione sciistica si prospetta alquanto
lusinghiera come non mai.
«Sotto la neve pane», si diceva, ma sotto la neve anche
guai per certi animali che
popolano l’antica foresta di
San Marco. Nella fattispecie
per il daino, che non è animale di queste parti, ma comunque c’è e si è adattato almeno al clima, ma non del
tutto alla vita dell’Altipiano,
tant’è che anche in caso di
innevamento, più o meno
spinto, resta in foresta, e magari gira intorno allo stesso
albero per giorni e giorni. Il
che lo rende preda piuttosto facile dei cani inselvatichiti, di solito bastardi, bastardini, lassù vilmente abbandonati o scaricati, che
fattisi branco (non più di tre
o quattro) e riaffiorato l’istinto ancestrale del lupo,
inseguono il daino fino a
sfiancarlo a morte, per poi
strapparne qualche brandello di carne. «Non più di
qualche morso – spiega Alberto Piccin, comandante
della Forestale di Vittorio
Veneto e del Cansiglio – su
un peso medio di 80 della
carcassa intera».
Ben altra musica per il
cervo, invero ormai assai
numeroso (se ne contano a
centinaia), che robusto,
grande, forte, pesante, con
corna da far paura, di questi cagnetti se ne infischia, e
tuttavia quando c’è
neve alta lascia il
bosco e per pascolare si riversa sui
pendii più soleggiati dell’Alpago e
della Pedemontana
friulana e trevigiana. Nessun pericolo da cani randagi
neppure per il capriolo, che è animale solitario e
sempre sul chi vive.
Si pone quindi il problema del daino, che, come si
diceva, non autoctono mal
si difende, cosicché e finalmente «dal Comando generale di Roma – commenta il
dottor Renzo De Battisti,
commissario superiore del
Corpo forestale – è arrivato
il definitivo via libera alla telenarcosi (fucili a “siringa anestetizzante”, ndr) dal momento che, e secondo le
norme ora in vigore, i cani
non possono essere abbattuti con armi da fuoco, bensì catturati vivi per poi consegnarli ai canili autorizzati».
Mario Sanson
SARMEDE
15 mila
persone
alle Fiere
del teatro
A
Sarmede, arte, cultura, spettacoli, legati alla Mostra dell’illustrazione per l’infanzia, si
sono conclusi con l’arrivo
delle festività natalizie.
Le iniziative legate alla
rassegna “La scuola va a
teatro” hanno coinvolto più
di 5 mila bambini e oltre
500 docenti e operatori. Altro successo anche per la
16ª edizione de “Le fiere del
teatro”, contenitore di tantissime proposte per l’infanzia e non solo. Artisti di
strada, laboratori, bancarelle di artigianato artistico, eccetera, hanno attirato
nelle due domeniche a cavallo tra novembre e dicembre, oltre 15 mila persone di cui almeno 5 mila
piccini.
Le manifestazioni sono
state promosse dalla Pro loco di Sarmede, in collaborazione con la Provincia di
Treviso, il Comune di Sarmede, la Banca delle Prealpi di Tarzo, e con il patrocinio della Regione Veneto
e dell’Unpli provinciale.
pre i battenti sabato 24
tolo e livello hanno contribuiCAPPELLA: Al centro sociale
gennaio, a Cappella
to a far crescere le comunità”.
la mostra “Te ricordetu”
Maggiore, la mostra fotograLa mostra rimarrà aperta
fica “Te ricordetu” , organizzata dall’associazione “Anziani sino all’8 febbraio nei soli giorni di sabato (dalle 15 alle
e amici”. La retrospettiva fotografica, ospitata nella sala A 18.30) e domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30).
del centro sociale comunale del paese, vuol essere “un oLa manifestazione vanta la collaborazione di parecchie
maggio a quelli che ci hanno preceduti e un gesto di gra- associazioni locali oltre al Comune di Cappella e alla Protitudine a tutti coloro che, con il loro impegno, a vario ti- vincia di Treviso.
Domenica 25 gennaio 2004
23
CAPPELLA MAGGIORE:
100 ANNI DI NONNA ALBA
M
artedì 20 gennaio
Maria Alba Possamai vedova Gava, di Cappella Maggiore, ha compiuto un
secolo di vita. La neo-centenaria è molto nota in paese
dove la sua famiglia lega il
suo nome da
anni al settore
florovivaistico.
Ora vive nell’abitazione di famiglia a Cappella Maggiore
insieme al figlio
Filippo e alla
nuora Nella, che da sempre
si prendono cura di lei.
Alba ha lavorato nei campi sin da piccola, lavoro che
ha continuato una volta andata sposa, nel 1930, ad Andrea Gava (scomparso nel
marzo dell’86). Nel 1970 in-
sieme ai suoi familiari mette
in piedi le serre di fiori. Dalle serre si è staccata pochi
anni fa con grande rammarico.
Nonna Alba ha saputo,
nel corso della
sua lunga vita,
coltivare anche un’altra
passione, quella per la lettura, che praticava alla sera
perché «al pan
dei contadini a
l’é alla mattina». Ancor oggi recita poesie
e filastrocche e disquisisce
su temi di attualità.
Per festeggiare nonna Alba domenica 25 gennaio, alle 11.30, verrà celebrata una
messa dal parroco di Cappella Maggiore.
MADONNA DELLA PACE:
55º DI MATRIMONIO
A
Agostino Armellin e Angela Zanette
Lo scorso 28 dicembre i coniugi Agostino e Angela Armellin hanno festeggiato il 55º anniversario di
matrimonio assieme a figlie, generi e nipoti, che
augurano loro ancora tanta felicità.
24
NEL 2004: PRG, LIVELET, MARCIAPIEDI
Novità in riva
ai laghi di Revine
I
l 2004 è destinato a segnare in
modo significativo i paesi di Revine e Lago. Sono, infatti, ai nastri di partenza tre grossi interventi dell’Amministrazione comunale: l’approvazione della variante di assestamento
del Piano regolatore generale, l’avvio
dei lavori del Parco archeologico del Livelet e la costruzione dei marciapiedi
tra Santa Maria e Lago. Con il sindaco
di Revine-Lago, Giorgio Della Colletta,
abbiamo approfondito i tre interventi.
MARCIAPIEDI:
Da Santa Maria
al centro di
Revine
S
upera il miliardo di
vecchie lire il progetto, la cui ultima approvazione è prevista entro fine mese in Giunta comunale, dei nuovi marciapiedi che andranno da Santa
Maria di Lago fino al centro di Revine. 250 mila euro li mette la Provincia, 292
mila il Comune. I marciapiedi verranno tutti realizzati a nord della provinciale.
PRG: RIVADORO,AREE VILLAGGIO PALAFITTICOLO:
SPORTIVA E PER CAMPEGGIO
PROGETTO PRONTO
C
Modellino di villaggio palafitticolo
L
a variante di assestamento al Prg non prevede un aumento di abitanti
rispetto alle attuali possibilità insediative (circa 2 mila
700 abitanti), ma soltanto la
sua redistribuzione con l’obiettivo di prevedere nuove
aree edificabili in sostituzione di quelle rimaste inutilizzate da oltre vent’anni. «Gli
interventi progettuali di questa variante – spiega il sindaco di Revine – sono finalizzati ad una crescita dell’economia basata sull’artigianato e il turismo. Pensiamo
ad un turista della “gita” che
viene al mattino e riparte alla sera e ad un turista del “fine settimana”». Ma ecco le
novità previste: ampliamento dell’area sportiva individuata all’altezza dell’incrocio
che porta a Tarzo (di fronte
al cimitero di Lago); recupero dell’area ex ristorante Rivadoro e vicino campeggio a
fini residenziali: in pratica la
fascia costiera, dove oggi
sorge il ristorante, verrà riqualificata a verde pubblico,
mentre l’area al di sopra sarà
oggetto di una lottizzazione
(mediante arretramento della cubatura recuperata dall’ex Rivadoro); nuova area da
destinare a campeggio a nordest del lago di Santa Maria;
spostamento di zone edificatorie, al fine di reimpiegare
parte dei volumi non utilizzati negli ultimi vent’anni in
nuove zone di espansione residenziale.
Inoltre sono stati rivisti il
Regolamento edilizio e le
Norme tecniche di attuazione.
Il lavoro è stato realizzato
dall’architetto E. De Marco
dello Studio Tepco. Lo stesso professionista ha curato,
tre anni fa, la schedatura di
tutte le case dei centri storici prevedendo per ognuna
gli interventi ammessi.
La variante è disponibile
in internet sul sito del Comune di Revine-Lago.
TOVENA: Caterina Possamai
amica de L’Azione
U
na bella notizia che ci arriva dalla nostra
promotrice di Tovena. Ha per protagonista la signora Caterina Possamai, di Tovena,
classe 1920.
Ad una ad una le sue tre figlie si sposano. Una va ad abitare a Soller, una a Bagnolo e una a
Pieve di Soligo. Il loro legame con la mamma si
è mantenuto negli anni anche grazie a L’Azione.
Da quando si sono sposate, infatti, mamma Caterina, nostra affezionata lettrice, regala l’abbonamento al nostro giornale a ciascuna figlia. Un
regalo che puntualmente rinnova a dicembre
presso la promotrice del paese da più
di vent’anni.
È certamente
un bell’esempio,
ma soprattutto il
modo di sentirsi
parte di una famiglia molto più grande. Grazie signora
Caterina.
Caterina Possamai
e
L’AZiON
Vallata / Bellunese
Domenica 25 gennaio 2004
ome a Mestre si parla da anni del Passante così a Revine-Lago da
tempo si dà per imminente
l’avvio della realizzazione
del Parco del Livelet. «Ma
questa volta dovremmo esserci davvero» commenta
Giorgio Della Colletta. Ma
usa il condizionale il sindaco. «Sì, perché la realizzazione non dipende solo da
noi. Al Comune compete
l’acquisizione dei terreni,
quasi terminata, e l’approvazione, in Consiglio, del
progetto esecutivo, mentre
i lavori fanno capo alla Provincia che si avvarrà dell’apporto del Servizio forestale regionale».
L’idea del Parco archeologico nacque anni addietro tra gli studenti dell’Istituto comprensivo di Tarzo.
Poi venne fatta propria dell’Amministrazione comunale. Infine c’è stato l’interessamento della Provincia
che si è fatta carico dell’opera per una cifra che supera il mezzo miliardo di lire. Ma in cosa consiste il
Parco? «In una vasta area a
150 metri ad ovest della
spiaggetta di Lago verranno ricostruite tre palafitte,
un padiglione didattico, un
punto d’incontro, un viale
d’accesso, il tutto circondato da colture di epoca prei-
storica – spiega il sindaco –.
Questa, infatti, era zona di
insediamenti già nel tardo
neolitico, come testimoniano interessanti ritrovamenti archeologici. Lo scopo è
di offrire uno spazio, sia per
le scolaresche che per gli
adulti, dove apprendere come si viveva ai tempi delle
palafitte».
La proprietà dell’area, una volta realizzato il Parco,
resterà del Comune ma la
gestione, per 50 anni, sarà
affidata alla Provincia.
Qualche giorno fa il Comune di Tarzo si è defilato
dal progetto Parco del Livelet. Eccessivo l’impatto
ambientale delle strutture
previste, esorbitanti i costi,
inadatta l’area prescelta –
di natura torbosa – alle opere progettate, secondo
l’Amministrazione Dalla
Bona. «La defezione di Tarzo non ferma il progetto
che rientra tutto in territorio di Revine-Lago – chiarisce Della Colletta –. Tarzo,
invece, era interessato a un
secondo stralcio che prevedeva il recupero della
scuola di Colmaggiore a fini museali sempre con finanziamento provinciale».
Stralcio che probabilmente
salterà vista la netta presa di
posizione contro il Parco.
Federico Citron
MIANE:
Mostra-mercato
del radicchio di
diritti e i doveri: confronto e
Preganziol
complemento” è il tema degli
CISON: Il 27 parte
l’Università Don Bosco
“I
incontri del 15º anno di attività dell’Università terza età “Don Bosco” della
Vallata. La prima lezione è fissata per
martedì 27 gennaio con il professor
Guido Porro che svilupperà l’argomento “Significato e valore dei termini”. Il 3 febbraio interverrà il professor Mario Bertolissi col tema “Diritti
e doveri nella legge”. Seguono altre 14
lezioni per chiudere l’11 maggio. Tutti i relatori sono docenti o professionisti.
Le lezioni si tengono alle 10 del mattino a Cison di Valmarino nella sala
gentilmente concessa da Nello Buffon.
La giornata tipo comprende il pranzo
comunitario e, a seguire, un’attività
informativa o ricreativa. Si va dalla
proiezione di filmati, alla festa di Carnevale, a consigli per la salute, a visita a cantine della zona.
omenica 25 gennaio a Miane sarà presente una nutrita delegazione di Preganziol,
capeggiata dal sindaco Franco
Zanatta, per un gemellaggio in
nome del radicchio. Si tiene infatti, nella sede della Pro loco
in via Cal di Mezzo, la mostramercato del radicchio di Treviso con la possibilità di acquistare direttamente dai produttori di Preganziol il “fiore che
si mangia”. Nell’occasione gli amici di Preganziol faranno omaggio alla comunità di Miane
di un dipinto di Alessandro Fossaluzza.
La manifestazione si tiene nell’ambito della Festa di S. Antoni ed è promossa da Pro loco
di Miane e Comitato festeggiamenti di S. Antonio.
D
CON IL FORMAGGIO “MELERE”
La Latteria di Frontin
punta sulla tipicità
I
nizia con questo numero, con un pezzo sulla latteria di Frontin, un reportage sulle latterie ancora attive
nella forania Zumellese. La
presenza delle latterie nel Bellunese risale alla fine dell’Ottocento: nel 1872, per far fronte alla grave crisi economica
e alla conseguente massiccia
immigrazione, a Canale d’Agordo il parroco don Antonio
Della Lucia diede l’avvio ad una forma assolutamente nuova di gestione solidale delle poche risorse date dall’allevamento del bestiame da latte.
Nasceva così la prima latteria sociale cooperativa d’Italia.
A pochi chilometri dal
centro di Trichiana, sorge la
latteria di Frontin, così denominata dalla frazione dove
è nata nel 1930. Inizialmente
latteria turnaria, nel primo registro, datato 5 giugno 1930,
si contavano 180 soci. Oggi è
una cooperativa di 20 soci
sparsi tra i Comuni di Trichiana e Limana. «Raccogliamo 15 quintali di latte ogni giorno presso le stalle di
nostri soci – spiega il presidente Renzo Volpani –. Il latte è di ottima qualità in quanto proviene da allevatori che
nutrono il loro bestiame con
fieno. Arrivato in latteria, il
latte viene poi lavorato da due
casari, mentre il formaggio
viene direttamente venduto
allo spaccio interno alla latteria gestito con cura da Vittoria Mattiuz. Due sono i
prodotti di punta della latteria, il “vecio Frontin” che è uno stagionato di dodici mesi
e il “Melere” indicato per la
cottura sulla piastra. Questi
prodotti vengono anche distribuiti a negozi e ristoranti
della provincia da un grossista. È facile inoltre trovare i
formaggi della latteria di
Frontin nelle fiere agricole
che si svolgono in provincia.
La qualità e la lavorazione
tradizionale sono i punti di
forza della latteria di Frontin
alla quale è stato riconosciuto il marchio CE nel 1998.
«Non temiamo la concorrenza con le grosse centrali
del latte – continua il presidente –: qui ogni socio si sente parte attiva e orgogliosa
dell’attività della latteria. È il
vero modo di cooperare.
Quest’anno abbiamo pagato
il latte al nostro socio mediamente 0,50 euro (più iva) in
più della vicina latteria Lattebusche. Inoltre riconosciamo
ai soci un premio sulla qualità del latte e quasi tutti i soci lo ricevono, a dimostrazione dell’amore con il quale curano l’allevamento dei loro
capi! Le difficoltà sono prevalentemente di carattere burocratico» conclude Volpani.
Un cartello all’ingresso
della latteria riporta: “È merito dei soci agricoltori, degli
amministratori, dei dipendenti e dei clienti che acquistano i nostri prodotti se abbiamo la possibilità di continuare”.
Sergio Cugnach
Latteria di Frontin: Renzo Volpani e Vittoria Mattiuz
PELLEGAI: I PAESANI
RESTAURANO IL CAMPANILE
G
li abitanti della frazione di Pellegai
(Comune di Mel) hanno
trovato il modo di dimostrare, ancora una volta,
il loro attaccamento al
paese. Con il solito “spirito di
corpo” hanno
restaurato il caratteristico
campanile “del
colle”, a 16 anni
dagli ultimi inter venti.
Un
campanile caratteristico che
non si trova a
fianco o dietro
la chiesa ma a
un centinaio di
metri di distanza, sul colle di
San Martino.
Il restauro è opera di
un gruppo di paesani che
si sono procurati i materiali, hanno fornito personalmente la manodopera,
hanno innalzato
i sostegni, ripulito, ritinteggiato, riparato il
campanile. Che
nel giro di un
mese è tornato
come nuovo.
Il campanile
ha tre campane
variamente istoriate. Tutte e tre
portano in rilievo il marchio
della fonderia
De Poli in Vittorio Veneto.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
ULSS 7 - PIÙ ORE, ANCHE IL SABATO
Pediatri,migliora
il servizio
S
i chiama “Patto aziendale 2004 con
la Pediatria di libera scelta tra l’Ulss 7 e la
Fimp” quello presentato nel
corso di una conferenza
stampa lo scorso 15 gennaio
dal direttore generale dell’Ulss 7 Angelo Del Favero
alla presenza dei vertici aziendali e del rappresentante aziendale dell’Associazione italiana pediatri (Fimp)
Gianfranco Battaglini. Il
nuovo patto, incentrato sul
riconoscimento del ruolo
centrale del pediatra di famiglia nella gestione degli
obiettivi di salute, tende a
premiare le forme associative, puntando a dare una
maggiore possibilità di contatto tra gli utenti e la pediatria di famiglia. A questo scopo rispondono le due fondamentali novità presentate
nel nuovo Patto, al quale aderiranno 14 dei 22 pediatri
presenti nel territorio del-
l’Ulss 7. La prima
riguarda l’apertura, prevista
per il prossimo
6 marzo, di un
ambulatorio
prefestivo gestito dall’associazione della
pediatria di
famiglia al
Centro antidiabetico di Conegliano
(accanto all’ospedale). Si
tratta di un servizio di assistenza per prestazioni definite “non differibili”, nel quale il pediatra di famiglia eseguirà la stesse prestazioni
offerte durante la settimana.
In questo modo, ogni sabato o giorno prefestivo, dalle
8 alle 13 e dalle 15 alle 19 ci
saranno uno o due pediatri
reperibili a turno. Lo scopo
dell’iniziativa è di offrire un
servizio aggiuntivo all’uten-
C. S. MARTINO:
Don Bechevolo
e le origini
sei mesi dal primo caso di della chiesa
inquinamento del torrente
nel QdP
Teva, tra Vidor e Valdobbiadene,
VIDOR:CHI RIPULIRÀ
IL TORRENTE TEVA?
za attraverso un ampliamento della disponibilità di
pediatri in associazione e di
fungere inoltre da filtro per
il passaggio a livelli diagnostici successivi. L’ambulatorio avrà quindi la duplice
funzione strategica di centralità territoriale e di filtro
nei confronti degli accessi
impropri al pronto soccorso,
restando però un servizio
aggiuntivo senza quindi sostituirsi al pronto soccorso o
SOLIGHETTO:
Dario Bernardi
laureato
A
ancora non è definito chi sosterrà
la spesa per ripulire il corso d’acqua. Il Comune di Vidor, infatti, ha
emesso un’ordinanza che impone
alla cantina Collina del gruppo Conti Bernardi, ritenuta responsabile
dell’inquinamento, di provvedere
alla bonifica e al risarcimento dei
danni. Il Comune si è mosso in seguito agli accertamenti dell’Arpav,
che ha individuato due scarichi che
si affacciano sul torrente provenienti dall’azienda vinicola. Ma il
provvedimento è stato impugnato
dall’azienda che respinge ogni addebito.
Ricordiamo che, la scorsa estate, l’inquinamento provocò morìa
di pesci e addirittura di ratti, nauseabonde esalazioni, deposito di
melma blu sui fondali.
PIEVE: 220 mila euro dalla
Regione per l’acquedotto
L
a Giunta regionale ha stanziato 220 mila euro a favore del
Comune di Pieve di Soligo per interventi sulla rete acquedottistica in località Patean. L’importo complessivo
dei lavori è previsto intorno ai 500
mila euro.
A richiamare l’attenzione sulle precarie condizioni dell’acquedotto fu,
qualche tempo fa, un’interrogazione
del capogruppo della Lega Nord, Evelina Tomasella. Nell’interrogazione
la Tomasella segnalava la consistente presenza di ferro rilevata dal consulente ambientale del Comune, Roberto Fier, nell’acquedotto di via Sernaglia e, soprattutto, di via Patean.
C
ontinuano a
Col
San
Martino le manifestazioni per il centenario della chiesa parrocchiale.
Giovedì 29 gennaio, alle 20.30, è in
programma un intervento di don Rino Bechevolo, vice-direttore dell’Archivio storico
diocesano, su “Le
origini della Chiesa da Cristo al 1800
nel Quartier del
Piave”. La relazione sarà preceduta
dall’esecuzione
dell’inno del centenario – composto
dal maestro Roberto Padoin –. Al
termine verrà recitata la preghiera
del
centenario
scritta dal vescovo
Alfredo Magarotto.
Le
iniziative
(convegni, pellegrinaggi, incontri
di preghiera) in
preparazione della
grande festa a conclusione del centenario, programmata per il 21 novembre, riprenderanno
a marzo e si terranno con cadenza
mensile.
D
ario Bernardi, di 23
anni, il 20 gennaio
ha conseguito la laurea in
Economia e Commercio all’Università degli studi di
Udine, facoltà di Economia,
conseguendo il brillantissimo punteggio di 110 e lode.
Felicitazioni vivissime
da parte di genitori, nonni,
amici e comunità parrocchiale di Solighetto, dove è
attiva la sua presenza in vari settori della pastorale.
IPAB SOLIGO:
Zilio direttore
generale
A
ristide Zilio è il nuovo direttore generale dell’Ipab Bon Bozzolla (casa di riposo) di Soligo. Cinquantanove anni,
coneglianese, Zilio viene
da una lunga esperienza
(34 anni) nel settore amministrativo dell’Ulss 7. A
sceglierlo è stato il Consiglio di amministrazione
dell’Ipab. Quella del direttore generale è una nuova
figura per l’Istituto che
conta un centinaio di dipendenti.
alla guardia medica nelle
funzioni.
La seconda, notevole novità, riguarda l’ampliamento dell’orario di reperibilità ambulatoriale
dei pediatri in associazione,
che passa dalle attuali cinque ore alle prossime nove
ore giornaliere, tutti i giorni
dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle
19. Da notare che chi non è
associato, è tenuto, per contratto, all’apertura giornaliera con la vaga definizione
di un “congruo orario”.
Per ottenere questi risultati l’Azienda investirà
circa 240 mila euro annui:
«Era un tallone d’Achille
che avevamo e al quale ora abbiamo rimediato»
ha spiegato, soddisfatto,
il direttore generale
Angelo Del Favero,
anche perché le novità presenti nell’accordo non sono finite. Stabilendo maggior confronto e condivisione dei percorsi diagnosticoterapeutici relativi alle principali patologie pediatriche,
anche attraverso l’opportunità di usufruire di test in laboratorio, il Patto prevede
visite-filtro ad età prestabilite e autorizza il ricorso agli screening oculistico e uditivo funzionale del bambino (test di sviluppo globale
del bambino - Boel test).
Andrea Zampieri
Domenica 25 gennaio 2004
25
LAVORI FRA DUE ANNI
SP 28, si riparte
dal ponte di Zecchei
D
opo ben 35 anni è
arrivata la svolta decisiva per la realizzazione
del tratto valdobbiadenese
della strada provinciale 28.
Il sindaco di Valdobbiadene Davì e il presidente della Provincia Zaia hanno sottoscritto, nei giorni scorsi,
l’Accordo di
programma
per il tratto di
tracciato che
va dal ponte di
Zecchei
al
confine con il
Comune di Vidor passando
per Bigolino e
San Giovanni.
Il tracciato terminerà con
una rotatoria nella zona industriale di Ponte Vecchio.
Da qui in poi il percorso, di
competenza del Comune di
Vidor, è ancora da definire.
Come noto due sono le ipotesi possibili: una corre
in riva al Piave e l’altra prevede una galleria sotto il
Col de la Polenta. L’attuale
amministrazione vidorese
si è espressa per prima, ma
deve superare le perples-
sità di Soprintendenza e Genio civile.
L’Accordo di programma sottoscritto da Valdobbiadene e Provincia prevede che quest’ultima rediga
il progetto, appalti i lavori e
finanzi l’opera con 5 milioni di euro. A carico del Comune la realizzazione della rotatoria di
svincolo (400
mila euro).
L’intervento inizierà fra due
anni. Il termine è previsto
nel 2008.
Dopo l’apertura della galleria Segusino-Vas (la cui realizzazione si è protratta per tanti anni con un risultato tutt’altro
che buono...) il completamento della SP 28 si è reso
ancora più urgente. Questa
arteria, infatti, è chiamata a
collegare parte del Bellunese e del Trevigiano con il
Friuli e la rete autostradale.
Una direttrice utilizzata, attualmente, da 8 milioni di
veicoli l’anno.
Accordo di
programma
Valdobbiadene
-Provincia
26
TRE I CORSI GIÀ ATTIVATI, ALTRI AL VIA
Sempre più città
universitaria
“B
envenuti a
Conegliano
città d’arte e
del vino”. È il cartellone che
segna l’ingresso nel territorio comunale. Vi si potrà
presto leggere anche “città
della cultura”? Passi da gigante in questa direzione
sono già stati compiuti. E
Conegliano è diventata sede staccata di alcuni corsi
di laurea e di specializzazione post universitaria. Dal
1996 La Nostra Famiglia ospita la sede staccata del
corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Padova (che oggi conta il 100%
dei laureati tra gli iscritti);
dal 2001 nel campus della
Scuola enologica sono attive la laurea triennale in
Scienze e tecnologie viticole ed enologia e la laurea specialistica in Viticoltura, enologia e mercati
del vino (facenti capo all’Università di Agraria di Pa-
dova); l’anno accademico
corrente, infine, ha visto
partire il corso di Infermieristica su richiesta dell’Ulss 7: si spera così di far
rifiorire le “vocazioni”, oggi
fortemente in calo, a questa importante professione.
Altre, ancora, le novità previste in futuro, specie in
campo sociosanitario: un
corso di laurea triennale in
Terapia occupazionale è
ai box di partenza per l’anno accademico 2004/05 a
La Nostra Famiglia (15, i
posti disponibili). Mentre
SERT: Al via un corso
per smettere di fumare
I
l 26 gennaio, alle 19, prenderà il via
il 18º Corso per smettere di fumare
organizzato dal Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 7 in collaborazione con l’associazione Liberi dal fumo di Conegliano.
Il corso si terrà all’ex Comunità giovanile di via Ortigara 131 a Conegliano e si
articola in una fase intensiva (cinque incontri consecutivi da lunedì a venerdì) e
una fase di sostegno di sette incontri distribuiti nell’arco di un mese dopo la fase
intensiva. Gli incontri durano un’ora e mezza, dalle 19 alle 20.30. Per informazioni e
iscrizioni rivolgersi al Sert, telefono 0438663386.
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 25 gennaio 2004
per il momento rimane sulla carta l’attivazione di un
triennio universitario che
prepari professionisti dell’Educazione sociosanitaria.
L’eventuale via libera la
darà il Comitato di programmazione universitaria
regionale, placet che vale
anche per un’altra figura
professionale proposta a Venezia dai vertici dell’azienda Ulss: l’Operatore della
prevenzione.
All’ex convento San
Francesco, intanto, è in fase di conclusione il master
ITALIA NOSTRA: Incontro
sul fiume Brenta
L
a sezione coneglianese di Italia Nostra, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Conegliano, organizza per venerdì 30 gennaio
alle 18 a palazzo Sarcinelli la conferenza
“Il Fiume Brenta - Storia, cultura paesaggio, ambiente”. Francesco Vallerani
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e
Danilo Gasparini direttore del Museo civico di Montebelluna parleranno delle enormi ricchezze racchiuse nel bacino idrografico di questo fiume e le prospettive che si possono aprire con un loro ordinato e rispettoso sfruttamento turistico.
post-laurea in Cooperazione internazionale che ha
inaugurato l’attività di formazione del campus creato da Dino De Poli.
La città del Cima sembra
dunque apprestarsi a diventare sede universitaria
a tutti gli effetti. Se non sarà
difficile ottenere un vero e
proprio polo per gli insegnamenti universitari di area sociosanitaria, per i quali la Regione prevede il decentramento, non altrettanto facilmente le sedi universitarie attuali si lasceranno “sfuggire” altre tipologie di attività didattica.
«Perché Conegliano diventi polo universitario – spiega l’ex assessore e oggi dirigente de La Nostra Famiglia, Sergio Dugone – sono
necessari tre ingredienti: la
volontà politica del territorio di investire nel settore,
l’adeguamento del tessuto
normativo che regola la
programmazione, la concertazione tra Regione, istituzioni universitarie e territorio». Ma, è lecito domandare, la nostra comunità ne otterrebbe dei vantaggi? Non ha dubbi Maria
Vendruscolo, responsabile
della didattica e del tirocinio del corso di laurea per
infermieri: «La cultura è un
valore aggiunto anche per
chi già lavora, non solo per
chi studia – spiega –. I no-
stri studenti, per esempio,
quando fanno tirocinio nelle unità operative degli ospedali dell’Ulss, oltre a imparare la professione, sono
portatori di modelli innovativi che possono dare impulsi nuovi all’attività di un
reparto».
Ma Conegliano possiede
strutture adeguate per la didattica e per l’accoglienza
degli studenti? Partiamo
dalla didattica. Qualche
“grattacapo” potrebbe darlo il corso in Infermieristica.
Adesso i 29 frequentanti seguono le lezioni in videoconferenza nell’aula Mons.
Da Collo, di fronte l’ospedale, ma con l’aumento dei
corsi, già dal prossimo anno, bisognerà provvedere
diversamente. La direzione
dell’Ulss 7 sta cercando una soluzione logistica che
possa offrire agli studenti
anche altri servizi, tra cui
un’aula con postazioni informatiche e una biblioteca. E
veniamo all’accoglienza. Gli
studenti che vengono da
fuori prendono in affitto appartamenti o si rivolgono a
Casa Toniolo. La domanda
di alloggi da parte degli studenti sta diventando significativa: solo i corsi universitari all’Enologia contano
intorno ai 280 iscritti; e di
questi il 30 per cento proviene da fuori Veneto.
Francesca Nicastro
LUCCIOLATA
D
omenica 25 gennaio, alle 19,
parte da piazza Cima la Lucciolata, passeggiata serale non competitiva per raccogliere fondi da devolvere alla “Casa Via di Natale” di Aviano che ospita i parenti dei ricoverati all’ospedale oncologico. La manifestazione sarà preceduta dai concerti
della Filarmonica di Conegliano, del
Corocastel e da uno spettacolo di majorettes. In caso di pioggia la manifestazione si tiene in piazzale Fratelli Zoppas (Shopping Center). Partecipazione
libera. Organizzano la Consulta delle
associazioni combattentistiche e d’Arma di Conegliano e l’Amministrazione.
solatrice (la stessa congregazione che gestisce il
De Gironcoli) che nei primi anni Novanta hanno
fondato una missione a
Kouentou. Le missionarie
insegnano a leggere, a
scrivere e un mestiere a
bambini e giovani dei villaggi. Con loro Zambon ha
preso un impegno: 45 mila euro per il raddoppio di
una scuola (i 270 alunni
sono ora stipati i tre classi) e per la costruzione di
un pozzo (il Burkina è ricco d’acqua, ma manca la
tecnologia per estrarla).
Nella raccolta fondi verranno coinvolte anche le
scuole cittadine. Chi fosse
interessato a una donazione, può rivolgersi alla segreteria del sindaco. (FN)
SABATO 24
Si inaugura oggi, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, la mostra “La pietra leccese. Tra antico
e moderno”, a cura dell’associazione “Salentini te Marca”, che resterà aperta fino a domenica 1º
febbraio. Orari di apertura: tutti i
giorni 15-19, sabato e domenica
anche 10-12. Ingresso libero.
Alle 21, al teatro Accademia, per i
concerti jazz “I miti del palcoscenico” suona il “Toots Thielemans
Quartet”. Direzione artistica di Giuseppe Borin. Ingresso a pagamento. A cura di Accademia Srl, Istituto musicale “A. Benvenuti” e Amministrazione comunale.
È
giunto oramai a 17
mila euro il provento della gara di solidarietà
per sostenere la Seconda
clinica pediatrica oncologica di Padova. La raccolta fondi è cominciata con il
concerto di Natale tenutosi al teatro Accademia, eseguito dall’orchestra Filarmonica Veneta “Gian
Francesco Malipiero”, diretta dal maestro Luciano
Borin. Promossa dall’associazione “Panizza-Zamboni”, in collaborazione
con il Comune di Conegliano, andrà a finanziare
la lotta contro la leucemia
infantile. «L’iniziativa –
spiegano i promotori – sta
avendo un seguito davvero incredibile. L’ondata solidale non si placa e dobbiamo registrare di mese
in mese la crescita delle
donazioni. Non possiamo
esimerci dal ringraziare
tutti di cuore».
Il concerto di Natale,
giunto alla sua quindicesima edizione, aveva registrato il tutto esaurito.
C
ontestato dai commercianti ancor prima che sorgesse nell’ex area Zanussi,
il supermercato Interspar è ora nuovamente
nell’occhio del ciclone per un ampliamento abusivo. Una ispezione dei vigili urbani avrebbe accertato lo sfruttamento di una superficie
di vendita di 2 mila 500 metri quadrati contro
i mille 500 consentiti nonché la vendita non
autorizzata di prodotti non alimentari. Contro
le conseguenti ordinanze del Comune che impongono la cessazione immediata della vendita nell’area non autorizzata e nel reparto
“non alimentare”, l’Aspiag Service (società
che gestisce il supermercato) è ricorsa davanti al Tribunale amministrativo regionale.
D
VENERDÌ 23
Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del
dottor De Lorenzo, a fianco della
chiesa di San Pio X.
17 mila euro
per la Clinica
oncologica
di Padova
EX AREA ZANUSSI: Per il Comune
l’Interspar non è in regola
ZAMBON IN BURKINA FASO
ecine di foto, che a
guardarle
non
sembrano nemmeno più
tue, tanto quelle immagini
mostrano una realtà così
lontana. Uomini, donne e
bambini, stesse facce,
stesse mani là in Burkina
come in Italia, ma con un
peso della vita ben diverso: la quotidianità appesa
all’interrogativo da noi dimenticato del «Ce la farò
a mangiare, oggi?», la spietata selezione naturale che
non dà speranza a un figlio
idrocefalo o a una vedova
anziana, l’analfabetismo
della quasi totalità degli abitanti. È il Burkina Faso
raccontato da Floriano
Zambon, presente per 15
giorni in uno degli Stati
più poveri dell’Africa. La
sua permanenza è stata
scandita dai ritmi di vita
delle suore missionarie di
Maria Santissima e Con-
SOLIDARIETÀ
Oggi alle 21, e domani in replica alle 16, all’auditorium Dina
Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme 2004” la compagnia El vicolo presenta la commedia “L’onorevole Campodarsego”. Ingresso a pagamento. Informazioni allo 0422-542317 oppure 3404702693.
DOMENICA 25
Anche oggi il Club alpino italiano sezione di Conegliano organizza
una gita escursionistica (a Casera Salvedella) e una gita sciescursionistica (al Monte Javornik
- Alpi Giulie orientali). Informazioni e iscrizioni al sito www.caiconegliano.it.
Alle 15, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, il vescovo Alfredo Magarotto celebra una Messa
con la partecipazione degli immigrati cattolici della diocesi.
LUNEDì 26
Sono ancora visitabili, nelle chiese
della forania, numerosi presepi artistici. Tra le parrocchie interessate Collalbrigo (presepio all’aperto),
Duomo, San Pio X, Scomigo (presepio in ceramica) e la chiesa conventuale dei Frati Cappuccini.
MARTEDÌ 27
Prosegue fino a domenica 1º febbraio, a palazzo Sarcinelli, la mostra “Sironi. Gli anni della solitudine, 1940-1960” a cura di Vittorio Sgarbi. Orari di apertura: da
martedì a venerdì 9-13 e 15-19,
sabato e domenica 10-19. Ingresso a pagamento. Chiuso il lunedì.
Informazioni ai numeri 051250885 oppure 0438-413317.
GIOVEDÌ 29
Alle 20.30, a Casa Toniolo, secondo incontro del secondo modulo
della Scuola di formazione all’impegno caritativo e sociale sul tema “I nodi cruciali del nostro tempo”. Informazioni ai numeri 0438948234 oppure 0438-948238.
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 25 gennaio 2004
APPROVATA LA VARIANTE AL PRG PROGETTO “OIKIA” A S. PIO X
Asilo-nido, foresteria, uffici e negozi La parrocchia aiuta
in zona industriale a Scomigo i genitori a crescere
I
C
on l’approvazione della variante
urbanistica in deroga al Piano regolatore da
parte del Consiglio comunale, il 19 gennaio scorso,
si serrano i tempi per la realizzazione del centro servizi di Scomigo, dotato di uffici, negozi, un asilo nido aziendale, e di una foresteria per lavoratori non residenti nella zona industriale
di Scomigo-S. Giacomo.
«Già in primavera – assicura il sindaco – il via alle ruspe». Una novità, questo
centro servizi voluto dalla
Bauex srl, caldeggiato da
Unindustria, appoggiato
dall’Amministrazione Zambon. Non è infatti usuale
che le aree industriali si dotino di servizi alle imprese
e ai lavoratori. È una vera e
propria rarità che, tra i servizi, siano previsti un nido
da 30 posti, realizzato anche con un contributo regionale di 217 mila euro, e
una ventina di alloggi temporanei per lavoratori stranieri. Il nuovo centro servizi, situato nella parte coneglianese del “Distretto
industriale Prealpi trevigiane”, una delle aree produttive più importanti della provincia di Treviso, con
i suoi 2 milioni di mq di estensione, le 150 aziende, i
5 mila lavoratori, si collocherà in un edificio alto 15
metri destinato, al piano ter-
ra ad attività commerciali,
ai primi due piani a uffici, al
terzo ad asilo nido. Secondo le prime indiscrezioni, vi
potrebbero trovare posto anche una palestra e una banca, mentre è ancora in discussione la destinazione dei 150
mq di proprietà comunale.
La ventina di alloggi temporanei saranno invece ricavati dalla ristrutturazione e ampliamento dell’ex
casa colonica Marson.
Per ottenere una foresteria comune, gli imprenditori soci della Bauex srl
hanno rinunciato alla propria quota di cubatura da
destinare, secondo la normativa urbanistica, all’alloggio del custode. Operazione, quest’ultima, resa
possibile da una circolare
firmata un paio di anni fa
dall’assessore regionale
Antonio Padoin, su insistenza degli industriali veneti, in special modo trevigiani.
Qualche perplessità sul progetto l’ha sollevata l’opposizione di sinistra e
centrosinistra:
«L’iniziativa è
ottima – ha affermato la Margherita, che si è astenuta
dal voto – ma ci preoccupa
la salubrità del luogo, sotto
l’aspetto acustico e dell’inquinamento dell’aria. Se i
parametri ambientali per le
zone residenziali verranno
sforati, cosa si farà? Si chiuderà pro tempore il nido?».
La Margherita ha proposto
che vengano installate centraline fisse per il monitoraggio costante dell’aria.
Hanno votato contro il nido
in zona industriale Altra Conegliano e Rc, si sono astenuti Ds e Italia dei Valori.
Francesca Nicastro
30 posti
all’asilo-nido,
20 alloggi
per lavoratori
A
nche per il prossimo
anno scolastico il
Comune erogherà i contributi per le rette delle scuole materne private. Questi
andranno direttamente alle
singole famiglie e non più
alle scuole materne.
«Se prima il contributo
dato per ogni singola scuola veniva “spalmato” anche
genitori educano i figli nella loro crescita,
ma chi educa i genitori a
“crescere” come tali? Una
risposta a questo quesito si
sta cercando di dare, concretamente, nella parrocchia San Pio X, dove il 13
gennaio è partito il “Progetto Oikia 2004” per la
creazione di una rete educativa di sostegno alle famiglie.
Tutto nacque in autunno, quando il cappellano
don Paolo Cester e l’operatore sociale Gianfranco Araldi si incontrarono, dando
vita all’idea: «Ho condotto
un primo ciclo di incontri
in parrocchia – racconta Araldi – prendendo spunto
da alcuni dati sullo stato di
salute dei giovani veneti, e
sulla comunicazione tra genitori e figli. Da qui abbiamo potuto evincere la solitudine, l’isolamento in cui si
trovano a vivere molti nostri ragazzi. Confrontando-
RETTE DELLE MATERNE: Contributo
alle famiglie e non alle scuole
sugli alunni provenienti da
fuori città – spiega l’assessore alla Pubblica istruzione
Loris Balliana – ora il contributo andrà solo alle famiglie residenti. Questo implica che dagli aumenti delle tariffe le famiglie detrar-
ranno il contributo erogato
dal Comune, riconducendo
il costo del servizio a quello, pressappoco, di quest’anno».
Come previsto dalla legge, i contributi saranno erogati sulla base delle dichia-
mi (anche tramite provocazioni) con i genitori, è stata avvertita la necessità di
continuare a parlare di temi genitoriali e del vivere
insieme». Richieste arrivate a gran voce dagli stessi
genitori, «che hanno dimostrato – sottolinea Araldi –
di avere voglia di capire
qual è la situazione attuale
nei rapporti tra ragazzi e tra
genitori e figli, e di reagire,
di dare risposte».
Tutto questo in parrocchia… «Il progetto Oikia è
razioni dei redditi presentate dalle famiglie richiedenti
(in base ai parametri Isee).
«Gli uffici stanno esaminando le domande – conclude l’assessore Balliana –.
Sarà presto possibile determinare con esattezza a
quanto ammonterà per famiglia il contributo per il
prossimo anno scolastico».
27
stato visto come necessario per allargare gli orizzonti della famiglia – sostiene don Paolo –: in fondo non si nasce genitori».
«Il bello di Oikia – conclude Araldi – è che vede una
sinergia a livello locale. Il
suo modello è inoltre
facilmente “esportabile”, perché ogni parrocchia può trovare
coppie di genitori, e
non solo, che possano
mettersi a ragionare insieme».
Proprio il confronto
tra i partecipanti è un
valore aggiunto di
Oikia, che si sviluppa
da qui a maggio con
due incontri al mese
sullo stesso tema. Il secondo martedì del mese è dedicato alla provocazione e al confronto tra genitori, il terzo alla relazione di un esperto del settore. È stato il caso della psicologa Claudia Carfagna,
che martedì 20 ha parlato
dell’educazione all’affettività. L’educazione alla capacità critica per una critica responsabile verso la
società sarà l’argomento di
marzo con Gianfranco Araldi, mentre ad aprile su
“Diversità di ruolo educativo tra padre e madre” interverrà Giuseppe Milan
dell’Università di Padova.
A maggio chiuderà il doppio incontro sull’educazione alla fede e il ruolo della
famiglia nella comunità il
vicentino don Dario Vivian.
Tutti gli incontri si svolgeranno nel salone parrocchiale alle 20.30. Informazioni in parrocchia, telefono 0438-61624.
Luca Anzanello
28
UN NOTEVOLE IMPEGNO PER I PROSSIMI ANNI
Bagnolo, lavori al via a marzo
per la chiesa parrocchiale
C
i siamo: a marzo avranno inizio i lavori di ristrutturazione della chiesa parrocchiale di Bagnolo, primo stralcio.
Molto fitta la sequenza
degli interventi: si dovrà
infatti por mano alle sottofondazioni, per eliminare l’umidità di risalita;
staccare gli intonaci esterni (e stenderne di
nuovi); impermeabilizzare il tetto; rifare ex novo
ser vizi e impianto fognario; procedere
alla stesura di
intonaci traspiranti alla base
della muratura
perimetrale;
sostituire porte e finestre;
procedere alla
tinteggiatura
esterna. Un elenco di lavori
da compiere
che dà l’idea
dell’ampiezza
di un intervento oramai im-
prorogabile.
In un secondo tempo
bisognerà ristrutturare
l’interno della chiesa (con
messa a norma dell’impianto elettrico), quindi –
terzo e ultimo stralcio –
si tratterà di rimettere in
sesto il piazzale davanti e
attorno alla chiesa.
Un bell’impegno, per
la comunità di milletrecento anime. Quattro intensi anni di lavoro, solo
per il primo stralcio, e co-
l 19 gennaio 1994 veniva a mancare Benedetto
Bottecchia, così lo ricorda l’amico Lucio Dalla Cia.
«Fin dalla giovinezza impegnato nell’Azione cattolica
e poi, come era naturale in
quegli anni, con l’impegno politico e amministrativo. Consigliere comunale della Dc dal
1960 al 1990, sindaco dal 196667 e dal 1980 al 1985.
A distanza di dieci anni dalla sua scomparsa i segni del
suo passaggio a Mareno sono
più che mai visibili e attuali.
La sua visione della cosa
pubblica lo ha sempre portato a favorire scelte di carattere sociale con attenzione verso gli anziani, i giovani, i diversamente abili e meno abbienti.
U
Scorcio sulla chiesa parrocchiale di Bagnolo
L’artistico presepio
compie vent’anni
untuali come ogni
anno, gli amici del
presepio di Bibano hanno
regalato la loro realizzazione alla comunità e a
quanti vengono a visitarlo,
anche da lontano.
La doppia scena dell’attesa del Salvatore, stupendo inno alla maternità, e
della Santa Famiglia stretta in un abbraccio d’amore
è qualcosa di molto bello e
indica che il centro del presepio è proprio lì, nel mistero di Dio nato bambino.
Il paesaggio e gli ambienti del mondo contadino
di tanti anni fa, ricostruiti
con maestria e con dettagli
impensabili, suggeriscono
la serenità di quel tempo
definito “povero”. C’è da
chiedersi come gli amici
del presepio possano rendere così bene, visivamen-
sti “robusti”: 390 mila euro, dei quali 250 mila a carico della parrocchia, gli
altri 140 mila da contributi esterni (Regione,
Chiesa italiana, Diocesi,
Banca Prealpi...). Decisivo, ai fini del sostegno economico a questo intervento, il fido richiesto alla Banca di credito cooperativo delle Prealpi:
trecentomila euro, fino al
31 dicembre 2008. (VC)
I
MARENO
Benedetto Bottecchia
il grato ricordo
a dieci anni
dalla scomparsa
Coerente con questi principi, il suo impegno di sindaco
dal 1980 al 1985 si è caratterizzato guidando l’amministrazione comunale verso tre
fondamentali elementi programmatici e operativi “centro
sociale, centro sportivo, Piano
regolatore generale Prg”, con
la conseguente definizione
delle aree sportive, commerciali, e delle zonizzazioni urbanistiche e della viabilità.
CODOGNÈ, FINE SETTIMANA “PIENO”
PARROCCHIA DI BIBANO
P
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 25 gennaio 2004
te, l’atmosfera del Natale.
Forse il segreto, o parte di
esso, sta nel loro essere
persone semplici; l’altra
parte sta senz’altro nella
bravura e nella generosità
di dedicare tanto tempo all’allestimento dell’opera.
Quello di quest’anno è il
20º presepio artistico realizzato nella chiesa parrocchiale di Bibano ed è doveroso ringraziare chi si è
sempre impegnato, rendendo conosciuto il nostro
paese per questa bella iniziativa.
Il grazie va esteso anche
agli amici del presepio che
sono andati ad incontrare il
Signore: Luciano Sonego,
Brigida Mazzer, Diego
Tomè.
Da parte della comunità, tutta la riconoscenza.
Don Bepi
Scorcio sull’artistico presepio di Bibano che ha compiuto vent’anni
n appuntamento atteso, un weekend di cultura a Codognè organizzato dal Comune e dalla Biblioteca. Sabato 24 alle 20.30 al Palablù, la presentazione del calendario per l’anno 2004, dedicato all’emigrazione. Tematica di quest’anno
e titolo del calendario “I codognesi nel mondo” e proprio loro hanno spedito da vari
paesi (Francia, Belgio, Germania, Argentina, Brasile, Venezuela, Canada e Australia) su richiesta della Commissione attività
culturali (che da nove anni ne cura la pubblicazione scegliendo temi sempre diversi) testimonianze, aneddoti, esperienze di
vita. La presentazione sarà resa più rilevante dallo spettacolo, che da qualche an-
“S
an
no viene rappresentato anche in Brasile,
“Drio la stela” del Collettivo di ricerca teatrale diretto da Carlo De Poi. Uno spettacolo imperniato sull’emigrazione delle famiglie dell’alto trevigiano in Brasile nel secolo scorso.
Domenica 25, sempre al Palablù, alle 16,
saranno consegnate come da tradizione le
borse di studio agli studenti che si sono distinti per le migliori medie scolastiche durante l’anno scorso, istituite dall’Amministrazione comunale per le scuole medie e
superiori. Seguirà la proiezione del film di
Roman Polanski “Il pianista” in occasione
della Giornata della memoria che ricorre
il 27 gennaio. L’ingresso è libero. (IM)
PIANZANO artistico.
La
chiesetta risale
infatti al XIV secolo e si possono ancor oggi
ammirare gli affreschi della
crocifissione e
del martirio di
san Biagio, il
Cristo attorniato dagli apostoli, la raffigurazione dei
Padri della Chiesa e un dipinto di san Biagio posto tra
san Carlo Borromeo e san
Pietro.
«L’iniziativa – spiega il
gruppo Baver – è tesa alla ricerca delle nostre origini ed
è inserita in un percorso più
ampio che vede protagonisti
anche gli alunni delle scuole elementari e medie del
comune di Godega». Per loro, infatti, sono stati previsti
degli incontri di storia locale che riguardano le chiese
e gli oratori di Godega.
“San Biagio
di Baver tra
storia e arte”:
incontro il 24
Biagio di Baver
tra storia e arte”. È questo il
titolo dell’iniziativa che il gruppo Baver organizza in collaborazione con
la Pro loco per far conoscere agli abitanti di Pianzano
e dei paesi limitrofi il locale
patrimonio artistico e di fede.
In tal senso è stato organizzato per sabato 24 gennaio, alle 18.45, un incontro
che avrà luogo alla chiesetta di Baver. Sarà presente la
professoressa Baldissin e il
restauratore Masobello che
nel 1994 ha curato il restauro dell’edificio sacro della
frazione di Godega di
Sant’Urbano. Verranno illustrati alcuni cenni storici e
l’affresco dal punto di vista
SAN VENDEMIANO
Comitato Cernobyl
Il volontari del Comitato Cernobyl di San Vendemiano, Conegliano e Felettano saranno presenti sabato 24 gennaio nei supermercati MioMarket di Mareno di Piave, Cadoro e Coop di
Conegliano per illustrare e sensibilizzare alla raccolta di generi alimentari che verranno
consegnati a famiglie e istituti
dei villaggi bielorussi di Dragunsk, Blyuev e Prilepovka, Pietrovick. La spedizione avrà luogo in primavera e ad essa prenderà parte una rappresentanza
del comitato. Ai clienti verrà rivolto l’invito a collaborare de-
L
SAN FIOR
a biblioteca di
San Fior sarà
intitolata a Michele Cancian,
maestro, direttore didattico, ispettore scolastico, amministratore. La solenne cerimonia si terrà sabato 24 gennaio nella sala
polifunzionale del municipio e si concluderà con lo
scoprimento di una targa a
testimonianza dell’evento.
La biblioteca è stata sistemata e rinnovata nel
1998. È situata in piazza
Marconi ed è stata recentemente arricchita nel patrimonio librario. L’Amministrazione ha inoltre optato per l’assunzione di un
bibliotecario a tempo pieno in modo tale da poter
prestare un servizio migliore. La realtà sanfiore-
GODEGA DI
SANT’URBANO
I Promessi sposi
Sabato 24 gennaio al palaingresso della fiera di Godega si
terrà lo spettacolo “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Sarà presente la compagnia
Teatroimmagine guidata dal regista Roland Benoit. L’ingresso
è di 4 euro, gratuito fino ai 14
anni. La serata fa parte della
3ª Rassegna teatrale promossa
dal Comune, assessorato alla
se fa infine
parte del Sistema bibliotecario del Vittoriese.
Alla cerimonia di intitolazione, sarà
presente anche Remigio
Fiorot sindaco di San Fior
nell’anno della morte dello studioso Cancian, con il
quale condivise alcuni tratti di vita amministrativa.
L’incontro, che si terrà nella mattinata di sabato alla
presenza di autorità e scolaresche, darà inoltre modo di effettuare la premiazione dei bravissimi, ovvero coloro che sono stati,
nello scorso anno scolastico, licenziati dalle medie
con l’“ottimo” o diplomati
alle superiori con un punteggio dai 90 ai 100/100.
(GDN)
Questo sabato
la biblioteca
sarà intitolata
a Michele Cancian
IN BREVE
volvendo parte della spesa all’iniziativa umanitaria.
Nel 1978 assieme ad altri
imprenditori uniti in consorzio ha dato avvio alla realizzazione della zona artigianale e
industriale di Mareno.
Ricordiamo con ammirazione il suo comportamento in
consiglio comunale e il rispetto che aveva verso questa istituzione.
Un parlare chiaro e compiuto, un rispetto verso le posizioni altrui, una ricerca di
confronto pur nella difesa tenace e convinta delle proprie
convinzioni nell’unica ricerca
dell’interesse generale.
La persona, la famiglia, il lavoro, l’associazionismo cattolico e civile, la parrocchia e le
istituzioni sono state i valori
per i quali ha vissuto la sua vita breve ma feconda. Per lui
politica significava fare futuro
e non fermarsi al quotidiano e
all’effimero solo per ricercare
un immediato consenso e questo era anche quanto pretendeva con autorevolezza carismatica da chi lavorava con lui.
Nessuno oggi a Mareno può
definirsi erede del suo pensiero, ma tutti pur su posizioni diverse possiamo ispirarci e
attingere dalla sua fonte di valori le risorse per sviluppare
l’impegno sociale, politico e
amministrativo a servizio di
quella comunità di Mareno
che Benedetto Bottecchia ha
amato con intensità e dedizione.»
Lucio Dalla Cia
cultura, biblioteca civica con il
patrocinio della Provincia di
Treviso. Parallelamente viene inoltre proposto il Premio Maschera d’argento al miglior interprete.
SANTA LUCIA
DI PIAVE
Il teatro
per le famiglie
La Biblioteca comunale e l’Assessorato alla cultura del Comune di Santa Lucia di Piave
in collaborazione con l’associazione culturale “Il piccolo principe” di Vittorio Veneto ripro-
pongono anche quest’anno una
serie di spettacoli teatrali rivolti
alle famiglie.
Gli spettacoli avranno luogo alle 16 secondo il seguente calendario: domenica 25 gennaio
“Aladino”, Augusto Terenzi (Viterbo), sala parrocchiale “Fra’
Claudio”; domenica 1º febbraio
“Oh issa… Pelossa”, Teatro
d’arte (Spresiano), sala parrocchiale “Fra’ Claudio”; sabato 7
febbraio “Letture animate”, Pino Costalunga (Vicenza), centro
sociale “G. A. Messina”; domenica 8 febbraio “L’incantesimo degli gnomi”, Teatro Glug (Arezzo), sala parrocchiale “Fra’ Claudio”.
e
L’AZiON
Opitergino
È
GORGO
un successo
anche
quest’anno l’organizzazione del
corso di ginnastica dolce per anziani
programmato dall’assessorato alla pubblica istruzione di Gorgo al
Monticano. Come già nel
2003, si ripete infatti un
corso che riscontra una
positiva partecipazione.
Sono, infatti, andati esauriti in pochi giorni i posti
disponibili per l’edizione
2004 del corso. Il corso,
cominciato
già da qualche giorno, si
svolge nella
palestra comunale
di
Gorgo al Monticano, proseguirà fino a giugno ed
è tenuto da personale
qualificato. L’iniziativa
rientra in un programma
di attività svolte a favore
degli anziani che vedrà
come fase culmine per il
2004 la realizzazione del
centro ricreativo per anziani nelle ex scuole elementari. (MB)
IL PUNTO IN UN CONVEGNO A ODERZO
bienti chiusi. L’inquinamento tra le mura di casa rappresenta un grave problema
per le popolazioni industrializzate che trascorrono molto più tempo in ambienti
chiusi che all’aria aperta. Per
quanta sia la sicurezza sul lavoro, c’è ancora molto da fare per prevenire lo stress in
ambito lavorativo, a vantaggio non solo delle persone
ma anche delle aziende in
cui operano».
È indubbio che
le
imprese
hanno un ruolo nella società
che va al di là
dell’aspetto puramente economico, e questo ruolo può
tradursi in un
vantaggio sia
per l’impresa
che per la comunità. Gli spunti forniti per
la riflessione durante il convegno sono stati molti. Alcuni da prendere al volo, per
evitare che l’architettura sia
assente da alcune realizzazioni edilizie che si vedono
nei nostri Comuni, che hanno purtroppo tutto il sapore
della speculazione.
Annalisa Fregonese
CHIARANO/UNIVERSO DONNA
“L
a donna nella società attuale, presenza, impegno, problematiche” è il titolo di un ciclo di incontri organizzato dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca di Chiarano.
Il primo appuntamento martedì prossimo, 27 gennaio, tenuto da
Maria Teresa Pedrocco Biancardi, psicologa e psicoterapeuta, sul tema
“Violenze sui minori”.
Il secondo incontro si svolgerà venerdì 13 febbraio e a relazionare su “Storia della donna nel Novecento” sarà Alessandra De Perini.
A chiudere, venerdì 5 marzo, Loredana Aurelio Celegato, assessore
alla pubblica istruzione del comune di Venezia parlerà di “Donne e
politica”, all’incontro parteciperà anche Liliana Giacomini, assessore del
Comune di Salgareda. Gli appuntamenti si svolgeranno nella sala polivalente di Fossalta Maggiore, a partire dalle 20.30, e saranno gratuiti.
Ginnastica dolce
per gli anzian
Troppe case senz’anima,
un’edilizia da ripensare
L’
architettura dell’anima: ovvero
progettare e realizzare edifici guardando all’armonia, al fatto che essi
non vadano a stridere con
l’ambiente circostante, rispettando nel contempo l’ecosistema. Sembrerebbe una bella teoria eppure è una
necessità sempre più sentita, guardando ad esempio
anche alle trasformazioni avvenute, soprattutto nelle frazioni, nel territorio opitergino. Basta fare un giro a San
Vincenzo, a Colfrancui, a
Piavon, a Camino, spingendosi anche in altri paesi ad esempio Mansuè: sono sorti
molti condomini, alcuni davvero anonimi, che fanno tanto periferia, quartiere dormitorio. Molti nuovi edifici
ODERZO
sono quasi attaccati gli uni
agli altri, troppo vicini. Viene penalizzata la voglia di
privacy, anche un certo stile
di vita che si vorrebbe più
ricco di verde, meno compresso fra il cemento.
Alla luce di tutto ciò si
comprende come la qualità
diffusa sia l’emblema di una
nuova cultura d’impresa. Se
ne è parlato ad un interessante convegno che si è svolto a palazzo Foscolo, promosso dall’Aidda, associazione delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda,
rappresentata nell’Opitergino da Marina Marchetto Aliprandi e Tiziana Stefanel.
Allo stesso sono intervenuti
Sergio Los, professore all’Istituto universitario di Architettura di Venezia, l’ar-
S
arà l’evento della stagione invernale il trasferimento della nota libreria “Becco giallo” dall’attuale sede di via Garibaldi
ai nuovi locali di via Umberto I. Già da qualche settimana dei colorati cartelloni annunciano il trasloco
nella nuova sede. «È un investimento che ci siamo
sentiti di fare – commenta
il titolare Gianni Zaghis –
sostenuti dal desiderio di
offrire nuove opportunità
ai lettori che ci seguono da
venticinque anni». Il “Becco giallo” è un indiscusso
punto di riferimento culturale per tutto l’OpiterginoMottense. Non solo libri: ha
svolto anche attività di editore, e nella saletta superiore si tengono sovente incontri con autori ed editori.
chitetto Natasha Pulitzer, la
dottoressa Nicoletta Marin
Gentilini e la psicologa del
lavoro Gianna Mian. «Si sta
affermando e creando sempre più una coscienza ecologica – sottolinea Marina
Marchetto –, è doveroso pertanto conoscere e intervenire positivamente sulle caratteristiche fisiche degli am-
IL BILANCIO DI FONTANELLE
“Il Becco giallo”
lascia via Garibaldi
e arriva nella
sede di via Umberto I
Viabilità e scuole
in primo piano
N
ell’ultimo consiglio comunale, caratterizzato da interventi
piuttosto accesi, è stato
approvato il bilancio per il
2004.
Fra le opere previste
nel 2004 c’è l’asfaltatura
di strade comunali, intervento per il quale Fontanelle ha ricevuto un contributo di 160 mila euro
dalla Regione Veneto. Durante il consiglio si è discusso molto riguardo la
trasformazione delle ex
scuole elementari di Fontanellette in un asilo nido,
argomento sollevato dal
consigliere di minoranza
Mara Maccari. L’assessore Turchetto ha spiegato come sia stato elaborato il progetto preliminare, funzionale alla ri-
Domenica 25 gennaio 2004
chiesta di contributo presentata alla Regione. Senza quel contributo per
Fontanelle sarebbe molto difficile realizzare l’asilo-nido, ma pare ci siano buone possibilità di ottenerlo. Molto critico sulla politica di finanziamento attuata dalla Provincia di Treviso (precisiamo: non sulla necessità di eseguire lavori nel
Comune) per opere stradali è stato il capogruppo
della minoranza Giovanni Pisani. La Provincia inter verrà per l’allargamento della strada Cadore-Mare, per la sistemazione dell’incrocio sulla
strada che conduce a
Fontanellette e per la sistemazione del ponte sul
Monticano.
LOTTERIA
I
l 17 gennaio sono stati estratti i seguenti numeri vincenti della lotteria promossa dalla
Conferenza S. Vincenzo De’ Paoli di Oderzo: 1º
premio al 4884 vince un quadro Franca Faccin, 2º
2515 quadro Fabris, 3º 2842 cristalliera, 4º 1493
acquerello G. Buran, 5º 3719 acquerello Silvestri,
6º 3073 armadio, 7º 4583 orologio unisex, 8º 1442
quadro Zilca, 9º 1656 prodotti alimentari, 10º 1322
bicicletta, 11º 3668 vini Tombacco, 12º 2737 ferro
a vapore, 13º 2713 Vaporì multivapor, 14º 1572 materasso e guanciale, 15º 4613 tavolo e sedie giardino, 16º 1702 orologio radiocontrol, 17º 3479 camicetta, 18º 2274 spesa pesce, 19º 57 prodotti Nadal, 20º 593 prodotti Nadal.
UN AVVIO CON PROBLEMI
Anche a Oderzo
il “porta-a-porta”
S
ono le frazioni di San
Vincenzo, Piavon,
Faè e Rustignè e i quartieri Brandolini e Maddalena
i primi a sperimentare il
nuovo servizio di raccolta
porta-a-porta dei rifiuti. Anche Oderzo dunque è arrivato ad attuare una modalità che già da diverso tempo viene sperimentata in diversi comuni dell’Opitergino-Mottense. I primi ad iniziare sono stati Motta di
Livenza, Chiarano e Gorgo
al Monticano che all’epoca
vollero dimostrare, a ragione, come si possa fare
molto prima di arrivare a
soluzioni estreme, rappresentate dalle discariche. Fino a qualche anno fa c’era
la grande preoccupazione
di un possibile impianto di
stoccaggio dei rifiuti nell’ex
base militare di Chiarano,
che poi è stata fugata grazie
all’assiduo impegno di am-
Alla Piccola Comunità
di Fontanelle un corso di
restauratore mobile antico
L
29
a Piccola Comunità Onlus avvierà a fine gennaio nella propria
sede di Fontanelle un corso di “Restauratore del mobile antico”,
finanziato dal Fondo sociale europeo, completamente gratuito con
borsa di studio di 3 euro per ogni ora di frequenza e buono pasto quotidiano. Per partecipare al corso è necessario avere lo stato di disoccupazione e il diploma di scuola superiore o diploma
di qualifica. Il corso è aperto anche a persone extracomunitarie
in regola con i permessi di soggiorno e con titoli di studio di
scuola media superiore; con possibilità di pernottamento all’interno della struttura. Il corso prevede due cicli di mille ore ciascuno (600 ore di teoria più 400 ore di stage aziendale), per un
totale di duemila ore. Il corso terminerà indicativamente nel marzo 2005 con un esame finale che permetterà agli allievi di conseguire la qualifica professionale, riconosciuta a livello europeo, di
“Restauratore del mobile antico”. La sede di Fontanelle è fornita
sia di aula didattica per lo svolgimento delle ore teoriche sia del laboratorio attrezzato per le numerose
esercitazioni pratiche previste. Il corso è finalizzato all’inserimento nel mercato del lavoro di personale qualificato nel settore del restauro del mobile. È prevista una selezione dei candidati. Per informazioni contattare la
Piccola Comunità Onlus, via P. Molmenti 8, 31015 Conegliano, telefono
0438-411374, fax 0438-21872, e-mail
[email protected].
ministratori e di cittadini.
Nel frattempo nel comprensorio ha cominciato a
farsi strada l’idea che è possibile agire in modo incisivo sul piano ambientale, riducendo la quantità di rifiuti da mandare in discarica e aumentando quella che
è possibile riciclare, adottando appunto il sistema
del porta-a-porta. Valido sul
piano teorico, il sistema
presenta tuttavia alcuni inconvenienti. Sono ricomparsi i sacchetti dei rifiuti
abbandonati lungo i fossi,
cosa che ormai da anni non
si vedeva. Quindi il disordine intorno alle campane
per la raccolta differenziata è aumentato, quasi che
tanta gente sia diventata
molto più insofferente nell’attuarla. È aumentata anche la quantità di materiale
improprio che finisce dentro alle campane: dentro a
quelle della plastica, ad esempio, vengono ritrovati
sacchetti pieni di quello che
invece dovrebbe essere rifiuto secco. Infine i costi: a
Fontanelle, tanto per fare
un esempio, c’è stato chi
con sorpresa tutt’altro che
piacevole ha visto aumentare la propria bolletta dei
rifiuti anche di 30 euro dopo l’avvento del porta-a-porta. D’altra parte però questa
sembra essere la soluzione
che i Comuni, volenti o nolenti, debbono adottare. Si
dice anche che, una volta
rodato il sistema ed entrato il servizio a pieno regime, i costi dovrebbero diminuire. Queste prime settimane diranno come andranno le cose a Oderzo. La
scelta è stata di partire con
gradualità. La realtà opitergina infatti è complessa, oltre alle frazioni c’è tutto il
centro storico con problemi specifici riguardanti ad
esempio i siti dove collocare i cassonetti, sia le grandi utenze (supermercati,
condomini) che abbisognano di raccoglitori specifici. Le famiglie non potranno che adattarsi a queste nuove modalità. (AF)
30
e
L’AZiON
Mottense/Opitergino/Ve
Domenica 25 gennaio 2004
CESSALTO: IL PIANO DEI LAVORI PUBBLICI
DA RAMERA A SAN GIORGIO DI LIVENZA
Ha fatto il suo ingresso
Dal 2004 viabilità, illuminazione
e anche molto “ambiente”... il nuovo parroco don Angelo
I
mpor tanti lavori
per cambiare il volto di Cessalto in questo
2004. L’Amministrazione comunale ha infatti in
programma una serie di
opere pubbliche che potrà permettere di rivalutare sia il centro che le
frazioni, grazie a consistenti finanziamenti.
Si comincia con inter venti di manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi per un
primo stralcio di 220 mila euro, la gara di appalto verrà effettuata a febbraio e prevede interventi in tutto il territorio
comunale. Verrà poi realizzato il Cerd, grazie allo stanziamento di una
cifra che si aggira attorno ai 200 mila euro di
cui 90 mila sono comunque arrivati da una
contributo regionale.
L’impianto verrà realizzato nella zona del depuratore. Molti anche
gli inter venti per la realizzazione e sistemazione di piste ciclabili lun-
S
go il canale Piavon, per
un investimento di 165
mila euro. Verrà poi ristrutturata completamente la scuola media
con l’ampliamento e la
realizzazione di alcune
aule in comune con le elementari come ad esempio la mensa e l’accesso ai due plessi. L’inter vento si aggira attorno al milione e 300 mila
euro di cui 500 mila arriveranno da un contributo statale. 65 mila euro invece sono stati destinati alla realizzazione
del parcheggio accanto
alle nuove scuole elementari, i cui lavori sono già partiti. È stato inoltre attivato il depuratore comunale che, grazie a 130 mila euro, adesso ser ve i tre quarti
della popolazione. Entro
il prossimo anno, infine,
tutto il territorio comunale sarà illuminato.
L’amministrazione ha infatti previsto l’avvio di una gara di appalto per la
realizzazione del primo
CESSALTO
ono
già
arrivati nelle
case degli abitanti del
comune di
Cessalto e
tra breve arriverà anche
in quelle dei
cessaltini residenti all’estero. Si tratta di un giornalino e un calendario
realizzati dall’Amministrazione comunale per
«fare un regalo ai nostri
cittadini e far conoscere
loro le iniziative che abbiamo fatto o programmato nel nostro comune».
Il sindaco Giovanni Artico spiega quello che si
propone di diventare un
appuntamento fisso per i
cessaltini. Come lo scorso anno, infatti, verrà inviato casa per casa il giornalino “Qui Cessalto”, un
rotocalco con gli appuntamenti più importanti
nel Comune. Ma quest’anno c’è una novità. Ad
ogni famiglia infatti verrà
recapitato anche un calendario con le immagini
più belle del paese. «Regalo che verrà spedito anche agli emigranti che vivono all’estero per farli
sentire più vicini al loro
paese d’origine» spiega il
sindaco. All’interno sono
raccolte le foto di alcuni
scorci del paese come la
piazza, il municipio e le
splendide ville. Ogni pagina ha poi i numeri utili
per le situazioni di necessità come quelli delle forze dell’ordine e degli uf-
fici pubblici
a cui ogni
cittadino
può rivolgersi.
«Riteniamo sia stata
un’iniziativa
simpatica e
allo stesso
tempo utile per valorizzare il nostro territorio –
prosegue il primo cittadino – e per essere presenti in tutte le case del nostro territorio. È poi importante per noi come
amministrazione per dare un senso di presenza
per quello che sono le
informazioni sul nostro
comune e le attività che si
fanno». (MB)
In ogni famiglia
sono arrivati
“Qui Cessalto”
e il calendario
RICORDO
G
rande cordoglio
per la scomparsa di
Corradino Berto, di Cessalto. «Volevamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia funebre, tra i quali il
presidente della Provincia
Zaia – dichiarano le figlie
Chiara e Giusy –. I nostri
ringraziamenti vanno poi ai
dipendenti del comune di
Cessalto, al professor Zoccoli e ai medici del reparto
di rianimazione di San
Donà di Piave che si sono
presi cura del nostro papà
nei momenti più difficili».
L’uomo era molto conosciuto perché per tanti anni aveva gestito un negozio
di frutta e verdura in paese.
L’
stralcio. I lavori dovrebbero partire a febbraio
e prevedono l’investimento di 165 mila euro
per la realizzazione dell’illuminazione a Sant’Anastasio e una parte di
Santa Maria di Campagna. Con il secondo
stralcio, poi, si completerà questa frazione e
l’eliminazione delle zone buie del capoluogo.
Monica Borga
S
ono stati resi noti i dati relativi all’attività del
distaccamento mottense dei
Vigili del fuoco, realtà che serve tutto il comprensorio opitergino-mottense. Diverse le
sorprese da sottolineare. Prima fra tutte quella che, contrariamente ai dati degli anni
precedenti, c’è stato un aumento di lavoro durante la
stagione invernale. Se infatti
il mese caratterizzato dal picco di interventi (ben 72, tra i
quali 29 spegnimenti di incendio di materiali solidi) è
giugno (con una media di
2,40 interventi giornalieri),
sorprese ci sono per i mesi invernali. Infatti 69 sono state le
chiamate nello scorso dicembre (tra le quali, in 20 occasioni, i pompieri hanno dovuto effettuare interventi relativi a materiali gassosi), 59
a febbraio (il mese con più incendi di materiali solidi, ben
32) e gennaio, con 55 servizi
ultimo mese a
San Giorgio di
Livenza è stato particolarmente ricco di novità.
L’inaugurazione della
nuova chiesa dedicata a
Maria Madre della Chiesa, il saluto a don Carlo
Maccari, partito missionario per il Ciad i primi
di gennaio, ed ora l’arrivo di don Angelo Arman
alla guida della comunità parrocchiale.
L’ingresso uf ficiale
del nuovo parroco è avvenuto nel corso della
messa celebrata il pomeriggio di sabato 10
gennaio, in una chiesa
gremita di gente e alla
presenza di tutti i parroci della forania di Torre di Mosto. Sono molti
i sangiorgensi accorsi
per dargli il benvenuto,
dimostrandogli subito
sincera stima e simpatia.
Dopo sei anni e mezzo trascorsi nella parrocchia di Ramera della
forania La Colonna, don
Angelo, 40 anni, originario di Col San Marti-
MOTTA
Vigili del fuoco:
a sorpresa è
in inverno
il picco del lavoro
effettuati. Al termine dell’anno è stato naturalmente lo
spegnimenti di incendio il servizio maggiormente richiesto
(202 casi, ossia in media quasi un incendio da domare ogni 48 ore). Sono 197 i servizi vari, tra i quali, quello prezioso e spesso fondamentale,
relativo alla presenza nei luoghi di incidenti stradali. Più
volte dalla caserma si è fatto
riferimento al fatto che la tipologia di servizio più richiesta è quella di aiuto in caso di
sinistri, a fianco naturalmente di Polizia municipale, Carabinieri e Polstrada. Altro da-
no, inizia quella che può
essere considerata a tutti gli ef fetti una nuova
missione nella bassa
La nuova chiesa inaugurata a San Giorgio di Livenza
to interessante è quello relativo agli interventi dei mesi estivi: a parte il già citato picco del mese di giugno, i mesi da maggio a settembre, e
dunque il 33% dell’anno, appare sotto la media di 51 interventi mensili: la media di
49,25 interventi scende abbondantemente, se non contiamo giugno, a 41,67. Questo anche grazie all’introduzione del sistema della patente a punti che almeno nei
primi tempi di utilizzo ha fatto registrare una sensibile diminuzione dei sinistri stradali e dunque del lavoro dei vigili. È maggio il mese meno
“impegnativo” per i pompieri
con 34 interventi (comunque
più di uno al giorno). In totale nel 2003 il distaccamento
mottense è stato impegnato
612 volte, dato che rivela una
media annuale che fa riflettere e che sottolinea 1,68 interventi giornalieri. (GR)
IN BREVE
MOTTA DI LIVENZA
Festa di Don Bosco
Sabato 24 gennaio iniziano i festeggiamenti di San Giovanni Bosco
in patronato a Motta: alle 14.30 tornei di ping pong e pozzo di San Patrizio; alle 20.30 concerto del coro
di Pozzale. Domenica 25 gennaio alle 9.30 Messa; alle 10.30 in patronato torneo di calcio balilla per ragazzi e famiglie; alle 15.15 recite e
animazioni dei gruppi di Azione cattolica e scout in teatro. All’interno
premiazione dei tornei. Prima della
recita sempre in funzione fino alle
17.30 il pozzo di San Patrizio e ristoro. Sabato 31 in sala teatro alle
20.30 per i giovani dai 14 anni in
su concerto con il gruppo dei “Kau”.
Don Angelo Arman
Incontro
Inizia venerdì 23 gennaio in patronato alle 20.30 il secondo ciclo di
incontri di preparazione al matrimonio cristiano. Tema della serata
di accoglienza è:“Credere in Dio Padre: la tua scelta”.
Cresima
Alle 9.30 messa con presentazione
dei ragazzi che riceveranno la Cresima: processione in patronato con
la statua di don Bosco.
in Terra Santa con la guida della
diocesi di Vittorio Veneto don Giuseppe Querin, parroco di Villanova di
Motta. Il pellegrinaggio si terrà dal
18 al 25 marzo prossimi: informazioni 0422-768136.
Teatro
Domenica 1º febbraio alle 15.30 in
patronato rappresentazione teatrale
“Pigna secca, Pigna verde” di Emerico Valentinetti con gruppo teatrale “Caorlotto”.
Judo
Pellegrinaggio
Aperte le iscrizioni al pellegrinaggio
diocesi.
Il suo arrivo è stato
accolto con entusiasmo
a San Giorgio, parrocchia di circa 2500 persone. «Siamo sicuri - ha
dichiarato un parrocchiano - che don Angelo si troverà bene, anche
grazie alle tante persone disponibili ad impegnarsi in parrocchia. Ci
auguriamo che la sua
presenza ed il suo entusiasmo siano di stimolo
all’attività delle varie associazioni e riescano a
coinvolgere soprattutto
i giovani».(BD)
Parte con febbraio il corso di difesa personale organizzato dall’As Ju-
CIPRESSI
I
ntervento triennale
per curare una grave
malattia che ha colpito i cipressi in località San Giovanni di Motta. «La malattia dei cipressi – spiega
l’assessore all’ambiente
Renzo Cester – provoca un
progressivo essiccamento
della chioma fino alla morte dell’albero». Una recente analisi ha sottolineato che la malattia è particolarmente grave; da qui
l’intervento per la sistemazione dei cipressi, da
realizzarsi in tempi assai
ristretti, visto il rischio di
una risoluzione tardiva. Gli
esemplari sono 61, alcuni
dei quali centenari: «Sei
sono senz’altro da abbattere ma per la maggior parte il recupero è probabile».
L’intervento ammonta a
circa duemila euro.
do Motta. Per iscrizioni: 0422-969383
(tutti i giorni dalle 14 alle 15) o
rivolgersi lunedì e giovedì in palazzetto dello sport (17.30-20.30).
CESSALTO
Sagra a Santa Maria di
Campagna
Dal prossimo 7 febbraio per un mese a Santa Maria di Campagna di
Cessalto 20ª edizione della festa paesana di San Valentino organizzata
dall’associazione Nuovi oratori italiani. L’associazione Noi ha realizzato, tra l’altro, il grande falò della
scorsa Epifania, a cui era presente,
con il presidente “Noi” Gianni Buffolo, anche il sindaco di Cessalto Giovanni Artico.
e
L’AZiON
Friuli/Memorie
LETTERA DEI SINDACI AI PARLAMENTARI
“Livenza, a quando
le grandi opere?”
S
comunque di ordinaria manutenzione, così come sono
di ordinaria manutenzione
quelli preventivati nel 2004.
Siamo del parere che senza
un forte contributo da parte dello Stato e delle Regioni il programma di interventi straordinari (completamento diga
di Ravedis,
sbarramento
di Colle, bacino del Pra de
Gai ecc.) resteranno sulla
carta» lamentano i primi
cittadini. «Ricordiamo che
una eventuale
esondazione
provocherebbe danni di
molto superiori al costo degli interventi e, per certi aspetti, addirittura non indennizzabili; si pensi al pos-
Alto Livenza:
nelle edicole
nuova guida
alla ristorazione
U
na guida alla ristorazione altoliventina è
l’ultima iniziativa promossa
da Promo Alto Livenza in collaborazione con l’Associazione cuochi altoliventini, il Museo d’arte cucinaria di Polcenigo, l’Ascom mandamentale di Sacile, la Sadis srl di Pordenone, il Consorzio commercianti di Sacile e il Comprensorio montano del Pordenonese. “Un anno di Alto
Livenza. Tra mura amiche”,
distribuita gratuitamente nelle edicole dell’Altolivenza, si
avvale dell’ideazione grafica
e dei testi di Carlo Romano
Moretto e della collaborazione di Mario Cosmo. Si tratta
di una rapida guida-agenda,
in formato tascabile, ai servizi di ristorazione di Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile con
tanto di indirizzo, numero di
telefono e specialità della casa. Nell’elenco compaiono
tanto ristoranti quanto latterie, enoteche, negozi di gastronomia, aziende agricole,
agriturismi, bruschetterie, osterie, pizzerie e trattorie.
31
NUOVE PRESE DI POSIZIONE
Friuli: l’elettrodotto
tiene sempre banco
L’
elettrodotto Cordignano-Sesto al Reghena è ancora al centro delle discussioni in Friuli occidentale. La scorsa settimana
la quarta commissione consiliare permanente della regione Friuli Venezia Giulia, competente in materia di infrastrutture, si è riunita concedendo audizione all’assessore regionale allo sviluppo Augusto Antonucci. Tema dell’incontro gli effetti elettrosmog dei nuovi elettrodotti.
L’audizione, in realtà, è andata oltre. Dalla riunione, infatti, è emersa la disponibilità
della giunta regionale ad interrare i tratti di linea elettrica che attraverserebbero zone urbanizzate, confermando
implicitamente tutta l’intenzione di portare alla conclusione il lungo e travagliato iter
di realizzazione dell’elettrodotto a 132 mila volt da Brugnera a Sesto al Reghena, passando per Prata, Pasiano, Pravisdomini, Azzano Decimo,
Chions e Sesto al Reghena.
Verrebbero così accolte soprattutto le richieste avanzate
dal sindaco di Prata, Nerio
Belfanti, il quale ha posto come condizione indispensabile l’interramento degli 800 metri di elettrodotto ricadenti sul
territorio comunale di Prata e
interessanti la zona commerciale e quella industriale. Il secondo fatto importante è che
la quarta commissione ha votato all’unanimità una prossima audizione con i rappresentanti dei comitati cittadini
di Brugnera, Chions e Pasiano che da anni stanno conducendo un’aspra battaglia contro la realizzazione dell’elettrodotto. L’assessore Antonucci, infine, non ha ancora
dimostrato, documenti alla
mano, la necessità della nuova linea elettrica, limitandosi
ad affermare che il deficit energetico regionale è del 25%.
Per il consigliere regionale leghista Fulvio Follegot di Caneva: «È facile sostenere che
la gente dovrà sacrificarsi e affrontare i rischi, concreti e documentati, di un elettrodotto
adducendo presunte e generiche esigenze energetiche
del territorio». (GB)
ignori parlamentari: prendete coscienza dei rischi idraulici dei comuni bagnati
dal Meduna e dal basso Livenza e finanziate lavori atti a prevenirli. È questo, in
sostanza, il sollecito rivolto
da undici sindaci di comuni
rivieraschi ai parlamentari
eletti in Friuli e in Veneto. La
missiva, firmata dai primi
cittadini di Motta di Livenza (primo firmatario), Caorle, Gorgo al Monticano,
Mansuè, Meduna di Livenza, Pasiano di Pordenone,
Pordenone, Portobuffolè,
Prata di Pordenone, San Stino di Livenza e Torre di Mosto, è stata destinata a 32
parlamentari di diversi partiti, i presidenti regionali
Giancarlo Galan e Riccardo
Illy, gli assessori regionali
ai lavori pubblici Massimo
Giorgetti e Gianfranco Moretton e il segretario generale dell’Autorità di bacino
Antonio Rusconi. Al di là degli interventi di ordinaria
manutenzione, secondo i
sindaci, è giunto il momento di finanziare in tempi brevi quei lavori non più rimandabili ma destinati a risolvere una volta per tutte i
problemi legati alle esondazioni del Livenza e dei suoi
importanti affluenti di sinistra (Cellina, Noncello e
Meduna). «Gli eventi del
2002 sono ancora presenti
nella nostra memoria e ci
hanno ricordato ancora una
volta che dal 1996 poco è
stato fatto per prevenire il
rischio esondazione» hanno
sottolineato i sindaci. «Nel
2003, a dire il vero, sono stati individuati gli interventi
per mettere in sicurezza i
fiumi e sono stati realizzati
alcuni interventi urgenti e
urante le festività natalizie la comunità di
Brugnera ha proposto diverse occasioni di incontro. In
particolare tre sono stati i momenti “forti”: domenica 28 dicembre c’è stata la festa degli anniversari di matrimonio
alla quale sono state invitate
e hanno partecipato tutte le
coppie per le quali nel corso
del 2003 ricorreva il 1º, il 10º,
il 20º, il 25º, il 30º, il 40º, il 50º
anniversario di matrimonio.
Altro momento è stato sicuramente quello del 26 dicembre, al quale sono stati
invitati tutti gli ex-emigranti
che nel corso degli anni hanno lasciato l’Italia e Brugnera per raggiungere soprattutto la Svizzera, ma anche
l’Argentina, il Belgio e la Ger-
mania. Gli ex-emigranti che
hanno aderito all’iniziativa sono stati numerosi e nella stessa giornata si sono costituiti
in associazione raccogliendo
oltre 65 iscritti. Il gruppo
provvederà a nominare un
presidente, un segretario e
un economo per poter poi organizzare e proporre delle significative iniziative in grado
di raggiungere altri ex-emigranti, di tenere contatti con
i paesi che hanno ospitato negli anni gli emigranti italiani,
di far conoscere la realtà dell’emigrazione alle nostre comunità locali.
Sicuramente festoso è stato poi l’appuntamento dello
scorso 10 gennaio. Nel piazzale di fronte alla scuola media, infatti, è stato allestito e
bruciato, in serata, il tradizionale “panevin”. Ad accenderlo sono state circa duecentosessanta fiaccole che
sono state consegnate ai
bambini in quattro diversi e
principali punti del paese.
Momenti importanti, occasioni di aggregazione all’insegna della nostra storia e
delle nostre tradizioni e alle
quali è bello poter dire: “C’ero anch’io!”. (GB)
TARZO
BAGNOLO
SAN VENDEMIANO
FRANCENIGO-ALBINA
OGLIANO
CATTEDRALE
ANGELA DE COPPI
n. 27.4.1915 - m. 28.2.2003
GIUSEPPE DAL GOBBO
n. 5.5.1918 - m. 15.12.2003
Cari genitori e nonni, in meno
di dieci mesi ci avete lasciati
tutti e due, con gratitudine vi
ricordiamo nella celebrazione
della Messa di domenica 25
gennaio alle 10.30.
I vostri cari.
SEVERINO ANTIGA
n. 8.4.1929 - m. 23.1.2001
A tre anni dalla scomparsa,
moglie, figli, nuore e nipoti ti
ricordano con grande affetto e
gratitudine per gli insegnamenti che hai sempre riservato alla tua famiglia e l’amore
che continui a infondere nei
cuori dei tuoi cari.
PASQUALE ETTORE ZANIN
n. 16.5.1929 - m. 21.1.1999
Lo scorrere del tempo non ha
fatto venire meno il ricordo e
l’affetto che ci unisce.
Moglie e figli.
QUIRINO PESSOTTO
n. 7.6.1913 - m. 23.1.2001
Le persone che hai incontrato
e amato ti ricordano con tanto affetto e riconoscenza.
MAMELI TONON
n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999
TERESA GAVA in TONON
n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992
Nell’anniversario della tua scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà pensandovi felici insieme nella casa del Signore. I figli insieme a nuore, nipoti e tutti i vostri cari. Una Messa
sarà celebrata domenica 25 gennaio alle 10 nella chiesa di Oglia-
LUCIANA PIROLLO
m. 24.1.1995
ENRICO PIROLLO
m. 13.3.1964
Nel nono anniversario della tua
scomparsa, cara Luciana, voglio
ricordarti insieme al tuo papà Enrico, certa che un giorno potrò
riabbracciarti nella Casa del Signore. Non riesco a dimenticarvi,
vi voglio sempre bene. Giovanna
con Silvano, Anita e tutti i vostri
D
sibile abbandono del centro
abitato di paesi costantemente a rischio. La presente vuole essere pertanto da
stimolo, per sollecitare, ancora una volta, gli interventi non più prorogabili; è necessario assegnare le risorse e determinare i
tempi di realizzo in modo
chiaro e definitivo». Non
sono sufficienti, insomma, i lavori di
pulizia degli
alvei e delle
sponde, colpevolmente
abbandonati
a se stessi
per decenni, e la parancolatura degli argini, è tempo di
procedere alle grandi opere di sbarramento a monte.
Giacinto Bevilacqua
A TAVOLA
Domenica 25 gennaio 2004
BRUGNERA
Momenti forti
di incontro e
festa durante
le feste natalizie
IN BREVE
SACILE
Il fine settimana
in parrocchia
Commander - Sfida ai confini del mare”.
Venerdì 23 gennaio dalle 15.30 alle
18 in via Giardini è aperto il Centro
di ascolto Caritas; dalle 17 alle 19 a
palazzo Carli è aperta la segreteria
del Centro di consulenza familiare.
Sabato 24 gennaio, alle 21, al cinema teatro Ruffo verrà proiettato il
film “Master and Commander - Sfida
ai confini del mare” con R. Crowe per
la regia di Peter Weir.
Domenica 25 gennaio, alle 15 e alle
17.30 al cinema teatro Ruffo verrà
proiettato il film d’animazione Sinbad, la leggenda dei sette mari, per
la regia di T. Johnson e P. Gilmore.
Alle 20.30, al cinema teatro Ruffo,
verrà riproposto il film “Master and
BRUGNERA
Apertura pista
d’atletica
Con il mese di dicembre è funzionale l’impianto comunale di atletica leggera in via Del Mas a Brugnera. La
pista è aperta al pubblico, per quanto riguarda il periodo invernale, dalle 15 alle 18 nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì. L’utilizzo della struttura è libero oltre
che ai tesserati della Federazione italiana di atletica leggera anche a
tutti i cittadini appassionati di footing purché si attengano alle disposizioni visibili all’ingresso della struttura.
Flavio Zanet: mi stanca più di una maratona!
Cattiva palestra
televisione
F
lavio Zanet, di
San Polo si è già
fatto conoscere
in passato per il grande amore che lo lega allo sport
di resistenza: lo pratica, a
livello amatoriale, con tanta passione da alzarsi di domenica nel cuore della notte per raggiungere l’evento sportivo del giorno e da
concedersi come regalo
per l’imminente quarantesimo compleanno... il massacrante Iron Man Triathlon. Unico sport cui è allergico, lo zapping in poltrona.
Scrittore per sport Per
Flavio però l’importanza
dello sport non sta tanto
nei risultati ottenuti in classifica, peraltro spesso am-
Dallo sci al nuoto,dal ciclismo
alla... letteratura, vita e
imprese del superatleta di
San Polo, che a 40 anni non
pensa affatto di smettere
mirevoli, ma nello spirito
con cui si partecipa ad una manifestazione. Nei
suoi “diari di bordo”, scritti di suo pugno dopo ogni
corsa, lo spazio è dedicato
non tanto a tempi, chilometri e posto ottenuto
(quest’ultimo anzi spesso
viene omesso), quanto
piuttosto alle sensazioni
che la accompagnano, al
piacere che essa suscita in
termini fisici e paesaggistici nonché all’ascolto di
sé e delle proprie forze.
Un’altra caratteristica
peculiare di Flavio è la
grande varietà di sport
praticati. Oltre alla corsa,
infatti, ama fare sci da fondo, nuoto, ciclismo, alpinismo, skiroll e triathlon.
La sua filosofia sporti-
“GENITORI E ALLENATORI, NON ESAGERATE !”
C
ari allenatori di
calcio, quei ragazzi tra i 10 e i 15 anni
che sudano ai vostri ordini, prima che una squadra, sono tanti singoli.
Stanno crescendo: ma ognuno alla sua velocità,
chi prima e chi dopo, chi
molto e chi meno. Impossibile pensare che
tutti si possano allenare
allo stesso modo.
Questo ha detto, in sostanza, Patrizio Sarto,
medico dello sport, in uno dei corsi per le società di calcio (fra le più
presenti il Lourdes di
Conegliano). Spiega Sarto: «Talvolta trasferiscono sui figli le loro stesse
ansie, li sovraccaricano
di responsabilità, e corrono il rischio di allontanarli dallo sport». Stessa
colpa di cui possono
macchiarsi gli allenatori:
«Capita che sovraccarichino i ragazzi di allenamento ed esercizi, e questo può causare traumatismi. Si estremizza l’agonismo, mentre a questa età lo sport deve essere un gioco; e lo sport
è anzitutto educazione.
Da questo punto di vista
gli allenatori hanno una
grande responsabilità».
I giovani calciatori
giocano come tutti gli altri coetanei. E come loro
devono nutrirsi. «L’atleta
in età evolutiva non deve
nutrirsi in modo diverso:
la qualità deve essere uguale, casomai cambia la
quantità, dato il maggior
dispendio di calorie». Altro che creatina!
Tommaso Bisagno
SCIALPINISMO: al via il corso
i presenta giovedì 29 alle 21 presso la sede del Cai di Conegliano il
corso di scialpinismo organizzato dalla scuola intersezionale Messeri. Prevede 8 lezioni teoriche e 6 pratiche...sulla neve!Info:: [email protected] o 0438 788381, o ai Cai di
Vittorio, Conegliano e Pieve.
S
Qui sopra, Zanet (a destra) con Daniele Cesconetto. Assieme hanno portato a termine la
Otonga Ultramarathon, 24 ore di corsa tra Veneto e Friuli per celebrare l’Anno della
montagna 2002 e raccogliere fondi per i progetti di solidarietà del Cai di San Polo in
Ecuador.. Sotto, Flavio Zanet in versione... invernale, nel corso della Campolonga 2002: una
bazzecola per lui, 100 km sugli sci da fondo...
va «Se uno fa una sola attività sportiva, e
solo quella tutto l’anno, va a finire che rischia di stufarsi,
mentre per me lo
sport deve rimanere
uno svago. Ed è proprio questo il bello:
quando finisce la stagione di uno sport,
ne rispolvero un altro,
continuando
quindi a cambiare nel
corso dell’anno. Ci
vuole tuttavia l’umiltà
di lasciare un livello medio-alto, quello raggiunto
È
giunto alla terza
edizione l’almanacco del ciclismo trevigiano, curato da Massimo Bolognini: raccoglie
tutti i risultati della stagione agonistica 2002.
Le prime pagine consistono in una breve retrospettiva sui campionati mondiali e italiani,
questi ultimi tra l’altro
svoltisi proprio in provincia di Treviso, e in vari anniversari celebratisi durante l’anno.
Si passa poi alla presentazione dei gruppi
sportivi in attività nella
stagione appena conclusasi, dai professionisti ai
giovanissimi, uomini e
donne; dalla categoria juniores in su, con la carriera e il palmarès di ogni atleta. Una curiosità:
per il Gs Top Girls di
nella disciplina che si sospende, per riprendere
LIBRI
Tutto il ciclismo
trevigiano gara
per gara
Spresiano, nel quale milita, fra le altre, Tatiana Guderzo, sono indicati anche
i soprannomi di ogni ragazza.
Successivamente, troviamo gli ordini d’arrivo
del 2002, e sono riportate
le classifiche non solo delle gare su strada, ma anche delle prove per cicloamatori e dei raduni cicloturistici, nonché della
mountain bike e del ciclocross.
La quarta parte è dedicata a chi in sella non sta,
ossia a dirigenti, giudici di
con qualcosa in cui si è fuori forma. È una sfida con
me stesso; d’altronde è
questo uno dei motivi per
cui faccio sport: mi pongo
un obiettivo e mi chiedo
“Posso farcela?”. Se non è
eccessivo in proporzione
alle mie capacità, allora lo
accolgo e inizio a lavorare
per migliorarmi e raggiungerlo. Ma se la risposta è scontata, perché l’obiettivo è troppo difficile o
facile, non vale neanche la
pena di provare: bisogna
sempre chiedersi il motivo di ciò che si fa».
Odio la tivù! Flavio Zanet ha accolto lo sport come stile di vita. «Il nemico
peggiore è la televisione –
sostiene con vigore –. Ti
porta via quel poco di tempo che potresti avere libero per fare quello che ti
piace veramente… Piuttosto che stare seduto per
un’ora davanti ad uno
schermo sto con i miei figli, vado a farmi una corsa,
a suonare con gli amici o a
leggere un buon libro. Paradossalmente sono meno
stanco dopo una maratona
che dopo un’ora e mezza
di televisione…».
Andrea Santorio
gara e direttori di corsa... e a chi ci ha lasciato: non solo Denis Zanette, sacilese vincitore
di due tappe al Giro, ma
anche Devis Danelon,
promettente diciottenne
di Latisana. Infine, i premi assegnati nel 2002, e
in appendice le foto di
musei, monumenti e altri luoghi della provincia dedicati al ciclismo.
Il volume è corredato da un cd-rom che
contiene principalmente nomi e risultati delle
precedenti annate, ed è
in vendita nelle edicole
e librerie al costo di 20
euro, oppure è possibile ordinarlo a: Mediamente, strada del Pozzetto 24, Treviso, telefono e fax 0422435886, e-mail [email protected].
Marco Da Re
e
L’AZiON
F
acciamo il bilancio del girone di
andata per i diocesani all’opera nei campionati professionistici di
calcio.
Per lo juventino Alessandro Del Piero è arrivata un’altra scontata candidatura al Pallone d’oro, e
un’altrettanta scontata non
vittoria: magra consolazione il voto in più di Totti. Ha
concluso il girone di andata con una tripletta che segna la fine della convalescenza post infortunio. La
Juve è seconda in classifica e vola in Coppa dei Campioni.
La squalifica per doping
di Blasi al Parma ha spianato la strada al coneglianese Marco Donadel, finora 9 presenze, facendosi decisamente valere. La
squadra non ha fin qui risentito del crack della Parmalat.
Stesse presenze per il
panzer caminese Stefano
Dall’Acqua, con il primo
gol e il debutto in Under
21: ora punta a salvezza,
Europei e Olimpiadi, ma la
pubalgia lo ha fermato per
tutto dicembre, nel momento del cambio di allenatore.
Dall’Acqua era in panchina in Coppa Italia contro
l’Inter, esattamente come
il terzo portiere avversario
Calcio
Com’è... andata
per i “nostri”
Alex Cordaz di Villa di Villa di Cordignano, mai sceso in campo finora, mentre
è titolare della primavera
nerazzurra, che domina il
proprio girone, a differenza della prima squadra.
MAURO BRESSAN: col Como c’è da soffrire
In serie B la Ternana è
seconda anche grazie ai 5
gol del sacilese Massimo
Borgobello, ormai bandiera della squadra. Riuscirà a prendere il suo se-
CAPITANO ALEX DEL PIERO
Una diocesi d’attacco:
giochiamo col 3-3-4
I
l calcio diocesano è
decisamente in crescita: la prima parte della stagione ha visto due
esordienti in A (che potrebbero diventare tre) e
uno in B. Dei 16 giocatori diocesani censiti solo
Zanardo e Dall’Acqua in
questo momento non sono regolarmente in campo, e quest’ultimo ha l’alibi dell’infortunio. Sette
hanno meno di 23 anni.
Forse per la prima volta
quest’anno è possibile
provare ad inventarsi un’ipotetica “rappresentativa
diocesana”.
In porta
andrebbe sicuramente il
franco-lutranese Dominique Casagrande. È il meno diocesano di tutti, ma ha
molta più esperienza degli altri tre messi assieme.
La maglia numero 2
sarebbe una scelta obbligata: Denis Zanardo,
l’unico difensore tra i
diocesani. Il numero tre
finirebbe sulle spalle di
Mauro Bressan, che
dovrebbe calarsi nel ruolo del Zambrotta della si-
Domenica 25 gennaio 2004
tuazione, ovvero di centrocampista convertito in
terzino. A destra con una
certa forzatura troverebbe posto Nicola Padoin, mentre vedremmo
all’opera davanti alla difesa il mediano italo-elvetico Lionel Pizzinat.
A centrocampo inoltre
ci sarebbero Marco Donadel e Maurizio Rizzioli.
In avanti un quartetto
offensivo stile Real Madrid: a destra il giovane
Massimo
De
Martin,
forse
un po’
fuori
ruolo,
a sinistra l’esperto Borgobello della Ternana.
Al centro, numero 10 e
fascia da capitano a Del
Piero, inutile spiegare il
motivo. Centravanti Stefano Dall’Acqua. In
panchina si siederebbero tre portieri, Rossi,
Bressan e Cordaz, il
centrocampista Favret
(l’unico militante in C2)
e l’attaccante Florean, titolare nel Prato ma con
solo 1 gol finora. (AP)
Borgobello,
Dall’Acqua, De
Martin e Del
Piero in attacco
condo e forse ultimo treno
per la A?
All’altro capo della classifica c’è il Como del centrocampista di Mosnigo
Mauro Bressan, che sta
comunque disputando una
discreta stagione.
Tanti spezzoni di gara e
primo gol al Vicenza per il
ventenne centravanti vittoriese Massimo De Martin. Il ritorno di Schwoch lo
obbliga alla panchina, ma
gli fornisce un eccellente
“tutor”.
In serie C1A è in zona
playout il Prato dove militano il centrocampista Nicola Padoin di Pieve e l’attaccante gorghense Lauro Florean: entrambi regolarmente in campo e con
un gol all’attivo.
Appaiato al Prato in classifica il Pavia di Denis Zanardo, nativo di Pieve di
Soligo, unico difensore tra
MASSIMO BORGOBELLO: in A con la Ternana?
i diocesani: per lui undici
partite, in gran parte spezzate. A guidarlo dai pali il
giovane portiere Walter
Bressan, di Ponte di Piave,
la scorsa stagione nel Treviso.
Se la passa peggio il centrocampista coneglianese
Maurizio Rizzioli, titolare
con due gol nell’Aquila, ultima in classifica nel girone B con appena 5 punti,
mentre a metà classifica il
mottense Francesco Ros-
si difende la porta del Foggia.
In serie C2 lotta per la
salvezza Stefano Favret di
Codognè, centrocampista
titolare della nobile decaduta Pro Vercelli.
Ai bordi del rettangolo
di gioco l’allenatore di Sarmede Gianni De Biasi
che con il suo Brescia continua a navigare in una posizione che assicura una
certa tranquillità nella corsa alla salvezza. Che è più
o meno la stessa condizione del Treviso in B col suo
staff molto diocesano: Adriano Buffoni (Colle) allenatore, Carlo Osti (Vittorio) direttore sportivo,
Ettore Setten (Basalghelle) presidente. Tempo di
crisi invece per il Modena,
non più brillante come a inizio stagione: dovrà provvedere il preparatore atletico, il vittoriese Paolo Ar-
33
tico. Stesso ruolo a Parma
per Renzo Casellato, che
fu anche allenatore di un
giovanissimo Donadel a
Conegliano; e il viceallenatore gialloblu è il vittoriese
Gabriele Pin. Altri viceallenatori nostrani: Diego
Bortoluzzi (Serravalle) è
a Palermo, lanciatissimo
verso la A; Aldo Bet (Mareno) sta all’under 21 di
MASSIMO DE MARTIN: col ritorno di
Schwoch, ritorna in panchina?
Gentile, e prepara gli Europei.
Fra i dirigenti, abbiamo
anche il vittoriese Bruno
Dall’Anese, responsabile
dello stadio Tardini a Parma; e per finire, il direttore generale Michele Dal
Cin e il “presidentissimo”
Franco Dal Cin, padre e
figlio vittoriesi che cercano di guidare il Venezia fuori dalle acque burrascose.
Non della laguna, ma della
società e della classifica.
Andrea Pizzinat
SOGNANDO LA NAZIONALE...DI PIAVE E LIVENZA
NAZIONALE: il nostro “selezionatore” dà la
pagella per ogni settore del campo
U
n giudizio ai vari settori
del campo.
Por tieri: 6. Casagrande
mette tutta l’esperienza delle
sue quasi 33 primavere, maturata in passato anche in campo
internazionale. Gli altri portieri
(Rossi, Bressan, Cordaz) sono
tre giovani con esperienze vere
al massimo in C.
Difesa: 3,5. La diocesi è avara di difensori, solo uno sui
16 giocatori, nonostante i quattro portieri. Schierare una dife-
sa così sarebbe un bell’azzardo,
occorrerebbe impostare un gioco
offensivo che potrebbe rivelarsi
un suicidio, con un difensore centrale che ha esperienza solo in C
e due terzini abbastanza fuori
ruolo, soprattutto Padoin.
Centrocampo: 5,5. Dei tre
Pizzinat è quello con più esperienza ad alti livelli (quasi ottanta gare in B e alcune in Coppa UEFA) ma niente in serie A, Donadel è ancora giovane ma promette bene (è già in Nazionale under
20), Rizzioli a 31 anni è alla sua
seconda stagione da titolare in
serie C1.
Attacco: 7. Il repar to migliore. Del Piero è uno dei migliori numeri 10 del mondo, Borgobello ha alle spalle una buona
esperienza tra B e C1 e qualcosa anche in A, De Martin e Dall’Acqua sono due giovani con
ampi margini di miglioramento.
Allenatore: 7,5. De Biasi negli ultimi anni ha sempre raggiunto i suoi obbiettivi di inizio
stagione: due promozioni consecutive e salvezza in A con il
Modena, buona stagione anche
quest’anno con il Brescia..
e
L’AZiON
MONTAGNA
Praderadego,
la montagna
che amo di più:
ecco perché
A
desso che da
due-tre anni frequento questi
luoghi, facendo escursioni sui nostri sentieri, capisco molto di più quello
che mi raccontavano
quando ero giovane. Mia
nonna e mio padre molto
prima di me avevano conosciuto queste montagne. Angela mia nonna,
detta “carbonera” aveva
un’osteria nei pressi della villa Toti Dal Monte,
proprio vicino al rifugio
degli alpini De Luca e Innerkofler. Sin dagli anni
Trenta molta gente da
Pieve di Soligo e Conegliano veniva a Praderadego, lei era
molto fiera di conoscere tutta questa gente e di poter
offrire un po’ di ristoro.
Mio padre, invece, da sempre era
boscaiolo, un uomo straordinario.
Nella sua semplicità amava vera-
PRESEPI
Che il presepio
resti presepio:
i fatti umani
sono altra cosa
R
itengo che quanto
scrivo abbia una certa importanza per i rapporti
fra gli uomini e in particolare per i rapporti tra praticanti
la stessa fede (almeno suppongo) cristiana.
Ho visitato – come d’uso
e anche perché credo sia un
atto di penitenza dovuto, così come quando si va in pellegrinaggio – il presepe della cattedrale.
Dico subito che sono stato deluso! Non per la perfezione tecnologica dell’opera
e neppure per l’aspetto scenografico che è veramente
suggestivo, ma per i due
“quadri simbolici” posti ai lati della ricostruzione della
Natività.
Siamo tutti, credo, convinti che il terrorismo debba
essere combattuto con tutte
le forze, ma, come cattolici,
dovremmo riflettere anche
su quanto anche il Santo Padre ha riconfermato proprio
qualche giorno fa dicendo
che non possono essere solo le guerre e le armi in genere i mezzi efficaci ad estirpare la mala pianta ma bisogna che governanti e popoli si convincano che serve
più giustizia e più amore e
forse, così, si potrà ottenere
qualche risultato più positivo.
Lettere
& interventi
mente questi luoghi e cercava sempre di farci cogliere le loro bellezze.
Io in quel tempo non
capivo, anzi al contrario
mi chiedevo cosa ci trovava in queste montagne,
conoscendo tutte le fatiche che lui faceva per garantire alla famiglia un
piatto di minestra. Con gli
anni ho capito e più frequento quei luoghi più li
amo. Essi si prestano ad
essere visitati in tutti i periodi dell’anno, sia d’inverno – non esistendo
quasi mai il pericolo della neve – sia d’estate. Quest’anno poi i boschi di faggio hanno costituito occasione per sfuggire all’afa della pianura.
Anche noi alpini abbiamo dato il nostro contributo a questi luoghi.
Ogni domenica un alpino è presente al rifugio
per controllare che tutto
funzioni al meglio e per
offrire assistenza ai visitatori di passaggio che si
moltiplicano ogni anno.
Segnalo la foto qui sotto riprodotta per l’interesse che può suscitare
anche agli insegnanti delle altre scuole. Seduta a
sinistra c’è l’insegnante
Tiziana. Essa viene spesso a piedi a Praderadego
e ci ha chiesto se poteva
far conoscere ai suoi scolari il rifugio. Con molto
entusiasmo abbiamo aderito. Ci proponemmo anche che la prima domenica di maggio d’ogni anno
fosse una giornata dedicata alle scolaresche. In
quell’occasione gli alunni
percorsero a piedi tutta la
Claudia Augusta Altinate.
Credo sia un dovere di
tutti impegnarsi per far
conoscere le realizzazioni
che abbiamo fatto e che
sono strettamente legate
alla storia dei nostri padri.
Gino De Mari
Comunque non è di questo che volevo parlare se non
per inciso. Ciò che mi ha lasciato perplesso è stato l’accoppiamento, che peraltro
potrebbe anche essere inteso come un giudizio unilaterale, di due emblemi della
manifestazione e del contrasto alla piaga ignobile del terrorismo religioso. Ho pensato, e penso, che il presepe
debba essere posto non al
centro di certi eventi umani
contingenti tanto più che
sappiamo tutti che nascono
da precisi problemi economici e politici, ma dovrebbe,
come fu nelle intenzioni di
san Francesco col suo presepio di Greccio, essere indicato come il fatto risolutivo della sofferenza umana legata all’odio, all’integralismo
religioso, alla violenza, all’assenza di carità ad una invadente e interessata dissacrazione della sostanza della
fede in Cristo.
Un’altra riflessione che si
è imposta alla mia coscienza
è quella degli effetti che una
tale presentazione del problema socio-politico che stiamo subendo possa avere sulla formazione del concetto di
“Carità” nell’animo ancora
“in nute” dei bambini che in
fondo sono i più numerosi vi-
sitatori di presepi. Non credo che sia stato positivo sottoporre all’attenzione dei
bambini la riproduzione della Grotta con a fianco la realtà
cruenta che, con cinica incoscienza, già tutti i mezzi di
comunicazione, in particolare la televisione, offrono a
tutti senza distinzione di capacità d’intendimento.
Ho espresso queste mie
considerazioni, sia pure in
forma simbolica, in un breve
scritto sull’album posto all’ingresso del presepio per
saggiare, almeno credo, le
impressioni dei visitatori e
ho firmato con nome e cognome la mia, diciamo così,
critica.
Passando ancora una volta dal presepio ho dato una
scorsa al libro e vi ho trovato una nota, firmata con una
sigla illeggibile che invitava
i “critici” a “vergognarsi” delle loro critiche.
Non desidero dare alcun
giudizio sul parere dell’anonimo, dico soltanto che dovrebbe essere lui a “vergognarsi” per non avere avuto
il buon gusto di firmare leggibilmente la sua “intimazione”. Sarebbe certo stata una
testimonianza di fede più attendibile.
Franco Gentile
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
PERIFERIA
Perché mai
per Formeniga
così poca
attenzione?
E
gregio direttore,
l’arrivo in questi giorni di uomini e mezzi “prontamente” inviati
qui a Formeniga, nello
specifico lungo la martoriata via Manzana, a ridare un po’ di dignità e antico splendore a questa
piccola arteria, mi fa un
attimo riflettere.
Questa riflessione mi
è nata spontanea e vorrei
con tutto il cuore credere
nella sensibilità dell’amministrazione anche verso la cosiddetta periferia.
Ma purtroppo proprio
così non è... allora forse
questo intervento è scaturito dalla valanga di segnalazioni, proteste e
qualche richiesta di risarcimento danni occorsi a qualche auto “incappata” in buche diventate
più profonde del solito?
Ma mi chiedo allora:
perché si deve intervenire quando la situazione è
ormai degenerata e non
quando invece la risoluzione del problema ri-
Domenica 25 gennaio 2004
chiederebbe probabilmente minor dispendio di
soldi e garantirebbe maggior tranquillità e benessere ai cittadini?
Una cosa però mi rincuora, a metà primavera
andremo nuovamente alle urne, e sicuramente,
nello sforzo di dare il meglio di se stessa, questa
amministrazione provvederà a iniziare o completare il maggior numero
possibile di interventi sul
territorio, specialmente
laddove vi è stata quasi totale assenza.
Quello che chiedo, in
buona sostanza, con queste mie “provocazioni” è
semplicemente una maggior attenzione verso la
periferia, verso i nostri
paesini di campagna!
Niente più.
Scusi lo sfogo ma è veramente una cosa che mi
viene dal cuore.
Sarà perché per me abitare al mio paese non è
indifferente.
Forse perché mio padre ha costruito qui la casa con tanti sacrifici, forse perché si coltiva ancora quel pezzetto di campagna quasi come un’alleanza con la terra, forse
perché quando si era giovani non si girovagava di
paese in paese come usano oggi, forse anche per
35
quel tanto di campanilismo che ci insinua l’orgoglio di appartenere a
questa comunità, fatto sta
che mi sono abituato a
sentire il mio paese come
la mia casa. Perciò mi piace vederlo pulito, ordinato, funzionante, ospitale.
Se viene un amico a trovarmi sono orgoglioso di
condurlo a visitare la
chiesa su in cima al colle,
ultimamente poter mostrare tutte le migliorie e
le manutenzioni apportate agli edifici parrocchiali con le sole forze, sudore e impegno di tanta gente semplice ma grande di
cuore che la pensa come
me.
Mi piace anche vantare, con persone della
città, l’aria buona e il panorama suggestivo.
Insomma, le ho detto
tutto questo per dire che
mi sta a cuore il mio paese, per questo non posso
sopportare di vedere le
cose andare male, quando l’incuria lascia che le
strade si riempiano di buche, che i cimiteri vengano abbandonati per lungo tempo a se stessi e così via.
Questo mi fa veramente arrabbiare e mi lascia dentro amarezza e
scoraggiamento.
Giuseppe Maset