C`è il rischio dell`assuefa - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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C`è il rischio dell`assuefa - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 Periscopio Mondo America: cominciata la corsa alla Presidenza Le prime elezioni tra gli elettori democratici per scegliere lo sfidante del repubblicano George Bush nella corsa per la Presidenza, hanno premiato candidati moderati: Jhon Kerry, veterano di guerra, e John Edwards, senatore della Nord Carolina. L’addio di Biffi a Bologna Dopo 19 anni di ministero episcopale il cardinale Giacomo Biffi lascia, per limiti di età, la città di Bologna. Il saluto è avvenuto domenica scorsa, 18 gennaio, nella cattedrale di San Petronio. Nuovo arcivescovo di Bologna è monsignor Carlo Caffarra traslato dalla sede arcivescovile di Ferrara-Comacchio. L’arcivescovo Giacomo Biffi È morta Delia Scala Giovedì scorso, 15 gennaio, si è spenta all’età di 74 anni Delia Scala, artista che ha segnato la storia del cinema, del teatro e della televisione. Fu la “soubrette” per eccellenza: cantava, ballava e recitava con verve e simpatia. Recitò con Totò, Modugno, Dapporto e Chiari. Moratti abbandona l’Inter Si è dimesso il presidente dell’Inter Massimo Moratti. Era alla guida della società nerazzurra da 8 anni con pochi risultati significativi e molti soldi spesi (invano). Le dimissioni sono state determinate dalle forti contestazioni dei tifosi. Nuovo presidente dovrebbe essere l’ex calciatore Giacinto Facchetti. Bonolis-Striscia: ora basta! Da diversi giorni gli italiani sono costretti a sorbirsi in prima serata lo scontro tra Striscia la Notizia (Canale 5) e Paolo Bonolis (Rai Uno). Striscia lancia accuse di “taroccamenti” alla trasmissione di Bonolis “Affari tuoi”; Bonolis nega e replica affermando che quelli di Striscia agiscono per invidia. Un consiglio da amici: spegnere la tivù e lasciarli litigare tra di loro. Chissà che la smettano... CITTADINO INFORMATO Norme più rigide per gli sciatori e Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” e L’AZiON Primo Piano PATENTE A PUNTI EFFICACE? S ono passati sei mesi da quando, nel luglio 2003, entrava in vigore in gran fretta il nuovo Codice della strada, con la novità più rilevante costituita dalla patente a punti. Un primo bilancio sembra positivo: sembrano diventati abituali l’accensione dei fari anabbaglianti, l’uso delle cinture e il non uso del cellulare quando si è al volante. E soprattutto sono calati gli incidenti stradali con il loro fardello di morti e feriti. Nella Marca trevigiana, abituata a dati drammatici, nel 2003 secondo l’ufficio statistico della Provincia i morti sono stati 147, con il minor numero di decessi negli ultimi 12 anni. Ma non si può certo cantar vittoria: se si considera che nei dieci anni precedenti la media è stata di 164 morti l’anno, si tratta di un leggero miglioramento. A livello nazionale forse è andata un po’ meglio: i dati rilevati da polizia e carabinieri negli ultimi sei mesi del 2003 indicano che il numero dei morti é calato del 18%, rispetto al secondo semestre 2002 con le vittime passate da 2 mila 438 a mille 990. E sono scesi anche il numero complessivo degli incidenti (83 mila 246, pari a -19%) e quello dei feriti (57 mila 738 pari a -23%). Polstrada e vigili urbani lo ammettono: se non aumentano i controlli, se gli automobilisti non percepiscono che c’è maggior rigore nel far rispettare le nuove norme c’è il rischio che tutto torni come prima. Non c’è spazio per illudersi che la patente a punti abbia risolto la questione-incidenti. La vera sfida resta quella dell’educazione stradale e di una maggior consapevolezza di tutti gli automobilisti sui rischi e sui danni, spesso irreparabili, legati ad un uso scriteriato dell’automobile e della strada. L’Automobil club italiano, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza stradale indetta dall’Organizzazione mondiale della Sanità il prossimo 7 aprile, ha lanciato la campagna “7 aprile, io ci provo”. L’obiettivo, magari utopico, è quello di riuscire almeno per un giorno a non avere né un morto né un ferito sulle strade italiane. Per tutti, è obbligatorio provarci! (FP) IL COMANDANTE VENETO DELLA POLSTRADA “C’è il rischio dell’assuefazione” I l comandante della Polstrada del Veneto, il generale Giovannantonio Petrillo, ha assunto la carica quasi in coincidenza dell’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, nel luglio del 2003. Delle novità introdotte dal nuovo Codice della strada, secondo lei quali sono state quelle che più hanno funzionato? «Un po’ tutte direi. È stata soprattutto la paura di perdere i punti sulla patente a sortire un effetto benefico sul comportamento di tanti automobilisti. Ora, però, il timore è che ci sia una sorta di assuefazione. E che, passato lo spauracchio, gli automobilisti tornino a comportarsi come prima». C’è una chiara relazione tra entrata in vigore della patente a punti e calo degli incidenti stradali? «Sì. Dopo sei mesi la riduzione di incidenti appare già ora considerevole. Tuttavia il risultato era prevedibile, per- ché ha funzionato anche in altri Paesi d’Europa. E l’obiettivo, a livello europeo, è di ridurre incidenti e vittime della strada del 50 % entro il 2010. Ma la patente a punti da sola non basta. Gli incidenti avvengono per il 40% nei centri urbani (per il 6 % nelle autostrade e per il 54% nelle strade extraurbane, ndr), dove ad essere coinvolti sono spesso pedoni e ciclisti, per i quali non esistono obblighi per il casco o per la cintura, né la minaccia dei punti sulla patente. Noi continuiamo a svolgere il nostro servizio, ma ci rendiamo conto che si deve puntare non tanto a reprimere quanto a prevenire. E tutti dovremmo considerare che il “costo” degli incidenti stradali non è solo economico o sociale: basta pensare a quel che rappresenta, a livello familiare, la morte di un genitore, o di un figlio…». L’impressione è, però, che i controlli da parte delle forze dell’ordine non siano aumentati. È Le Regioni sono chiamate a dare attuazione alla legge approvata il 17 dicembre 2003 che si propone di garantire una maggiore sicurezza degli impianti da sci e la prevenzione degli infortuni. Si tratta di un vero e proprio “codice dello sci” che stabilisce: precedenza per chi arriva da destra negli incroci; moderazione nella velocità; cautela in caso di sosta; uso obbligatorio del casco per i minori di 14 anni. L’AZ iON e L’AZiON Primo Piano Domenica 25 gennaio 2004 Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA vero? «Già, anzi le forze a disposizione sono calate di qualche unità… Ma nel corso del 2004 alcuni cambiamenti porteranno ad un aumento dei controlli. Stiamo predisponendo le apparecchiature per i cosiddetti “controlli da remoto”, con telecamere piazzate in tratti autostradali dove sono vietati i sorpassi tra camion. Queste apparecchiature, gestite a livello nazionale, automaticamente rileveranno le infrazioni e faranno recapitare a domicilio i verbali di contestazione. Ciò rappresenterà un deterrente ulteriore. Stiamo poi predisponendo la chiusura notturna di alcuni distaccamenti, in modo da poter recuperare agenti e poter mettere qualche pattuglia in più nelle strade. A livello regionale, inoltre, è previsto anche l’accorpamento di due strutture, con un conseguente “risparmio” di agenti da impiegare nei controlli». E per i corsi di recupero dei punti perduti sulla patente che novità ci sono? «Non sono ancora partiti, ma avverrà al più presto. Se verranno fatti seriamente credo che saranno utili. Da una parte rappresentano una penalizzazione, per l’onere economico e anche per il tempo “perduto”. D’altra parte permetteranno di ripassare il Codice della strada, che magari non si è più studiato da quando si è presa la patente». Cosa ne pensa della richiesta di chi guida per lavoro, di avere trattamenti diversi riguardo alla patente a punti? «Certo, per loro il rischio di rimetterci punti o di vedersi ritirare la patente è maggiore. Ma, se si comincia a fare delle eccezioni, poi queste diventano una regola... Tuttavia mi pare che alle nuove norme si stiano abituando un po’ tutti». A suo giudizio quale ruolo gioca lo stato della viabilità nel causare incidenti? «Gioca un ruolo importante. Tante strade interne, nel Veneto, spesso sono nient’altro che delle carrarecce asfaltate, non adatte al traffico attuale e poco sicure, specialmente in condizioni meteorologiche sfavorevoli come la nebbia». In questi tempi si stanno realizzando tante rotatorie: secondo lei sono efficaci? «Il semaforo rappresenta una certezza: si sa chi ha la precedenza. Con le rotatorie, invece, occorre che gli automobilisti acquistino dimestichezza, superando l’indecisione che spesso è causa di incidenti. Quando subentrerà l’abitudine, il traffico sarà molto più fluido e ne beneficeranno gli automobilisti e anche l’ambiente, per la minor emissione di fumi». I due problemi principali degli automobilisti oggi sembrano essere gli incidenti stradali e quello del traffico-lumaca. Quali consigli e indicazioni darebbe lei agli automobilisti per l’uno e per l’altro? «Per evitare incidenti, consiglierei il rispetto delle distanze di sicurezza, spesso causa di tamponamenti, anche a catena. E poi di evitare di mettersi al volante se si accusa stanchezza». E per quel che riguarda il traffico-lumaca? «Consiglio di andare a piedi! E non vuol essere una battuta: tanti prendono l’automobile anche per fare 500 metri. Invece in tanti casi si potrebbero utilizzare i mezzi pubblici o andare a piedi – lo faccio anch’io –, con più vantaggi: fa bene alla salute; si evitano le code ai semafori; non si hanno problemi di parcheggio e qualche volta ci si impiega meno… Purtroppo, per tanti l’auto è diventata un’ostentazione». Franco Pozzebon 3 E da aprile giubbotti fluorescenti... S catterà dal prossimo 1º aprile l’obbligo ad usare i famosi giubbotti ad alta visibilità quando si dovrà scendere dal proprio autoveicolo. Lo stabilisce il decreto del 30 dicembre 2003 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con il quale è stata prorogata di tre mesi l’obbligatorietà di indossare gli indumenti ad alta visibilità, fuori dai centri abitati, in caso di discesa dal mezzo fermo sulla carreggiata. Va detto che curiosamente il Decreto prevede un obbligo “indiretto”, in quanto un autista non sarà sanzionabile se non avrà il giubbotto a bordo della propria auto, bensì solo nel caso che venga scoperto a compiere un’operazione di emergenza intorno all’auto senza indossarlo. La proroga è dovuta per l’adeguamento alle indicazioni della Ue del decreto con cui il Ministero delle infrastrutture ha fissato le caratteristiche dei giubbotti fluorescenti (o delle bretelle autoriflettenti), che potranno essere gialli, rossi o arancione, ma dovranno essere conformi alla norma Uni En 471, con la relativa dicitura che dovrà essere riportata sull’etichetta degli indumenti. Strisce retroriflettenti per Tir Slitta invece al primo gennaio 2005 l’obbligo di dotare camion e Tir delle strisce posteriori e laterali retroriflettenti per garantire maggiore visibilità ai mezzi durante la marcia. Anche qui la proroga del termine, previsto inizialmente al 1º luglio 2004, è legata alle difficoltà incontrate nello stabilire le caratteristiche tecniche degli strumenti nel decreto ministeriale. L’AUTOSCUOLA DUE “VOCI” SUL NUOVO CODICE IL PARERE DI EROS VIEL «Si è diffusa l’opinione che tale provvedimento sia stato un successo, ma l’esperienza acquisita in laboratorio nel trattare dati analitici, mi rende più cauto: troppo breve il periodo analizzato, e rimane da soppesare l’influenza di altri provvedimenti (ad esempio il “piano Rotatorie” che la Comunità europea ci ha prescritto) per poter formulare giudizi sugli obiettivi raggiunti. Ritengo che ricorrere esclusivamente a provvedimenti repressivi per diffondere il culto del rispetto delle regole esprima la meschinità della nostra società civile. Inoltre ci si dimentica che la sicurezza stradale, abbinata alla salvaguardia della salute delle persone e alla vivibilità del territorio, rientra nella più complessa problematica del Piano traffico. Di fatto questo è l’unico provvedimento che i nostri legislatori hanno prodotto e poi hanno accantonato il problema; un esempio? si continua a sperare nella pioggia per far diminuire le polveri sottili e scongiurare il blocco del traffico. Un altro esempio? Si è resa necessaria la protesta Domenica 25 gennaio 2004 dei pendolari per ripristinare alcuni treni che l’azienda aveva soppresso proprio durante la fascia oraria di maggior necessità». IL PARERE DI ANDREA DAN (Associazione Manuela per la sicurezza stradale) «Ottimo, ma non sufficiente. Per ridurre le vittime e i pericoli della strada servono almeno un altro paio di tasselli. Innanzitutto la repressione. Esempio: tu giovane guidi sotto alcol o sotto ecstasy, investi e uccidi un passante. Cosa ti succede? Un’ammenda. Per quanto alta, che problema vuoi che sia per chi scorrazza in BMW Z3. E comunque paga papi. Ai pirati della strada devono essere comminate pene alternative: da 3 mesi a 3 anni di lavoro socialmente utile, magari al fianco di un invalido, per capire il valore etico e morale della vita. Secondo tassello mancante: l’educazione. Lo sapete quante birre bisogna bere per andare oltre i limiti tollerati per chi guida? Non lo sa nessuno! E con l’educazione stradale bisogna iniziare dalle scuole, ad esempio sfruttando l’ora di educazione civica prevista». “Educazione stradale, più che punizioni” S e hai perso i punti non li puoi ancora recuperare. «Abbiamo sette persone che attendono di fare i corsi», spiega Paolo De Zan dell’autoscuola che porta il suo cognome, in centro a Vittorio. «Ma devono ancora ricevere la notifica ufficiale dei punti persi dalla Motorizzazione di Roma, senza la quale non possono iniziare». Ancora non puoi recuperare, ma sai già come. «Abbiamo già ricevuto dal Ministero le indicazioni sul programma per i corsi di recupero. Per i neopatenta- ti, invece, non cambia nulla: i libri su cui si studia sono gli stessi, e i quiz per l’esame non fanno domande sui punti che puoi perdere o recuperare. Noi diamo ai nostri studenti un foglio con l’elenco delle penalità, ma lo studiano solo per buona volontà…». Qual è la sua valutazione sulla patente a punti? «Positiva, nella misura in cui ha fatto ridurre gli incidenti. Inoltre le persone per strada sono più attente, e più spesso vengono a chiederci informazioni. Ma il sistema della patente a punti è solo una forma di punizione, non si trova una vera soluzione». Cosa bisognerebbe fare allora? «Cominciare dai bambini fin dalle scuole elementari a insegnare l’educazione stradale. Ora invece, al massimo ci sono, alle medie e alle superiori, i corsi per la patente del motorino. Ma chi non ha il motorino? L’anno scorso, invece, sono andato a tenere gratuitamente un corso di educazione stradale durante l’orario di scuola in due superiori vittoriesi, a ragazzi 1416 anni: i risultati e l’interesse sono stati molto buoni. Avevo offerto anche al Comune di Vittorio di fare delle lezioni gratis, ma non mi hanno dato attenzione; la Provincia, invece, mi sembra molto attiva sul fronte dell’educazione stradale». Tommaso Bisagno L’ESPERIENZA DI UN VIGILE URBANO L’AUTOTRASPORTATORE “Effetto dissuasivo diminuito, ma ora tutti usano le cinture” “Sicurezza sì, ma senza troppe rigidità” L’ introduzione della patente a punti serve ma non basta per migliorare la sicurezza sulle strade. A sei mesi dall’entrata in vigore della riforma del Codice della strada è questa la convinzione di Gian Pietro Caronello, vicecomandante dei vigili urbani di Pieve di Soligo. «La patente a punti – spiega – ha rappresentato certamente una svolta culturale. La sola sanzione pecuniaria, infatti, non faceva più di tanto paura agli automobilisti mentre il rischio di perdere la patente è un deterrente molto efficace. Tanti hanno capito che ora si fa sul serio. Però va detto anche che l’effetto “dissuasivo”, prodotto da una martellante campagna promossa dai mass media appena approvata la riforma, è diminuito nel tempo». Quali i principali effetti della riforma del Codice della strada? «Sicuramente ha inciso sull’uso delle cinture di sicurezza. Una volta era un’eccezione, ora è raro fare multe per mancato uso delle cinture. Anche la regola dei fari accesi di giorno fuori dal centro abitato è molto rispettata. Non vedo grandi miglioramenti sul rispetto dei limiti di velocità e dei divieti di sorpasso e di passaggio con il rosso. Forse sono diminuiti i casi “eclatanti” ma le infrazioni sono più o meno stabili». A sei mesi di distanza gli automobilisti conoscono le nuove norme? «C’è ancora molta confusione. Molti ci chiedono informazioni sul giubbotto e sul meccanismo di sottrazione dei punti». Quali sono le infrazioni più frequenti che comportano decurtazione di punti? «Eccesso di velocità, sorpasso, uso del telefonino, passaggio con il rosso, parcheggio in un posto riser- vato agli invalidi». Come reagisce l’automobilista quando gli viene comunicata la perdita di punti dalla patente? «Mi dicono: “Non si può fare a meno? E adesso cosa succede?”. Solitamente la conoscenza della normativa è molto vaga». C’è qualche aspetto della riforma che non funziona? «A mio avviso ci sono delle incongruenze nel sistema sanzionatorio. Ad esempio: l’omesso uso delle cinture di sicurezze viene punito con 68 euro, la perdita di 5 punti e la segnalazione della patente. Il superamento dei limiti di velocità fino a 40 km/h, invece, è sanzionato con 137 euro di multa e la decurtazione di 2 punti. Probabilmente queste incongruenze sono frutto di mediazioni. La severità sull’uso delle cinture, ad esempio, è motivata dalle dimensioni «L della spesa medica provocata dal loro mancato uso». Partendo dalla tua esperienza hai delle proposte per migliorare la riforma? «Una prima proposta è di collegare i premi assicurativi ai punteggi della patente. Una seconda è di aumentare l’utilizzo di telecamere fisse per il rilevamento degli eccessi di velocità o il passaggio del semaforo con il rosso». Federico Citron ’introduzione del nuovo Codice stradale e la “novità” della patente a punti ci vede sostanzialmente favorevoli. D’altra parte è oramai da lungo tempo che il settore dell’autotrasporto chiedeva una normativa più aggiornata e maggiori controlli». Esordisce così Valter Samogin, titolare di un’impresa di autotrasporto a Colfosco. Valutazione positiva, dunque, ma con qualche piccola riser va: «La nuova normativa entrata in vigore in Italia vuole rompere con un passato che – per quanto non mancassero le regole! – molto spesso era intriso di un certo lassismo. E allora il primo rilievo che faccio è questo: il nuovo Codice è entrato in vigore senza gradualità, l’impatto psicologico è stato rilevante. Secondo rilievo, più specifico al nostro settore: ci chiediamo, in sostanza, se così come sono state approntate le regole stradali siano compatibili con un sistema economico che già nel passato non era sicuramente molto tenero, né facile, nei confronti dell’autotrasporto». Un esempio valga per tutti: ai conducenti è ora imposto di non viaggiare più di nove ore al giorno (dieci ore due volte la settimana), secondo tabelle di marcia piuttosto rigide e restrittive. Una limitazione che, abbinata alla guerra tariffaria con i committenti, indubbiamente pesa, e molto, sul settore. Insomma, sì alla sicurezza, ma conciliata anche con un’adeguata remuneratività professionale. (VC) 4 NordEst NOTIZIE Padova, figlia adottata e ridotta in schiavitù Sconvolgente la notizia che approda sui quotidiani da Padova: è la storia – ora oggetto del processo che è iniziato in questi giorni – di una bambina portoricana adottata da due coniugi che però, in seguito, l’avrebbero pesantemente maltrattata. Emergono par ticolari sconcertanti, quali la terribile consuetudine di segregare la piccola nel garage. Una vicenda che riaccende i riflettori sull’infanzia vilipesa e umiliata. Un fenomeno purtroppo più diffuso e crudele di quanto forse appaia. Unioncamere Veneto entra nel Sistema statistico nazionale L’annuncio era stato dato nel novembre scorso in occasione di un convegno sul sistema statistico regionale. Ora con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del relativo Decreto, l’ingresso di Unioncamere Veneto nel Sistema statistico nazionale è ufficiale. Con un particolare da sottolineare: l’Unione regionale delle Camere di Commercio del Veneto è il primo soggetto privato della nostra Regione a farne parte. Non solo: le Unioni regionali del Veneto, del Piemonte e della Liguria sono i primi soggetti privati anche a livello nazionale dopo l’Istituto Tagliacarne di Roma, “emanazione” anch’esso del sistema camerale italiano. L’entrata nel Sistan di Unioncamere Veneto ha avuto come passaggio cruciale il parere dell’Istat, che è stato positivo “in considerazione del contributo (...) ai fini del potenziamento della capacità informativa e organizzativa” del Sistan. Infortuni sul lavoro, immigrati ad alto rischio Il Veneto occupa la non invidiabile seconda posizione, a livello nazionale, nella graduatoria delle Regioni italiane per numero di infortuni sul lavoro, subito dopo la Lombardia. E in questo contesto si conferma anche la purtroppo consolidata tendenza ad un progressivo aumento del rischio d’infortunio sul lavoro tra i lavoratori extracomunitari. Lo af ferma una ricerca su lavoratori immigrati e rischio infortunio, elaborata dall’Istituto italiano di medicina sociale, su base Istat e Inail del 2001, insieme alla Caritas. Dopo 14 giorni di duro confronto il Consiglio regionale ha approvato,con i soli voti della maggioranza,il Bilancio e la Finanziaria 2004.Sostanzialmente confermate le scelte degli anni precedenti Finanziaria “classica” C i sono voluti quattordici giorni di aspro dibattito per arrivare all’approvazione della Finanziaria regionale relativa al 2004. Per la maggioranza, Casa delle Libertà, si tratta di una Finanziaria che ha come temi forti la progettualità – tenendo conto della forte domanda di innovazione e modernizzazione che la società veneta richiede –, la sanità – aggredendo i costi laddove sono eccessivi e rendendo appropriati gli interventi –, e la famiglia. Per l’opposizione, Ulivo e Rifondazione, la manovra si rivolge a un Veneto E cco alcune delle novità introdotte nella Finanziaria regionale. Esenzione dai ticket sui farmaci: una situazione Isee (Indicatore di situazione economica equivalente) inferiore a 10 mila euro per il nucleo familiare sarà sufficiente per conseguire il diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci. Rette asili nido: cresce di 4 milioni e 850 mila euro il capitolo di bilancio finalizzato a sostenere le famiglie nel pagamento delle rette degli asili-nido. Non autosuf ficienti: entro tre mesi verrà presentata la nuova programmazione dell’assistenza domiciliare ed extraospedaliera delle persone non autosufficienti. Dodici i milioni di euro stanziati per questa programmazione. CANSIGLIO: Bando per la gestione del Centro di educazione ambientale di Vallorch eneto Agricoltura” ha pubblicato nei giorni scorsi il bando per la progettazione e la realizzazione delle attività di educazione naturalistica in Cansiglio, che comprende anche l’affidamento della gestione del Centro di Vallorch. Il bando è aperto a soggetti, o raggruppamenti di soggetti, in grado di fornire un elevato standard qualitativo del servizio. È prevista la convenzione per un anno, rinnovabile fino a tre anni. Le domande dovranno pervenire alla sede di “Veneto Agricoltura” di Legnaro (Padova) entro il 13 febbraio prossimo. Il testo del bando è disponibile anche nel sito www.venetoagricoltura.org. “V e L’AZiON Attualità Domenica 25 gennaio 2004 che non c’è più e non aiuta a far nascere quello che non c’è ancora: «È mancato il coraggio di investire in innovazione e ricerca e non sono stati affrontati i problemi del Veneto di domani: denatalità, invecchiamento della popolazione, immigrazione, acqua, governo del territorio». I numeri Il provvedimento, entrato in aula con una dotazione finanziaria di 11 mila 247 euro, è uscito con una cinquantina di milioni in più, a seguito degli e- mendamenti proposti sia dalla maggioranza che dalle opposizioni. Come sempre a fare la parte del leone è la sanità che si “porta via” metà dei soldi disponibili: 6 mila 278 euro (confermato il FINANZIARIA / LE NOVITÀ Ticket, chiese, nidi, patronati, libri... Testi scolastici: quattro milioni di euro sono stati stanziati per contribuire alla spesa per l’acquisto dei libri di testo da parte degli studenti di medie e superiori le cui famiglie non superino un determinato reddito. Trasporto scolastico: gli studenti delle superiori potranno usufruire di un contributo per le spese di trasporto scolastico pubblico (stanziamento complessivo di un milione di euro). Borgo Malanotte: contributo straordinario di 600 mila euro per il recupero dello storico Borgo Malanotte in Comune di Vazzola. Chiese: sono passati da due a sei milioni di euro i contributi per le opere di straordinaria manutenzione e restauro degli edifici adibiti a culto, comprese CONSIGLIO REGIONALE Cave: Province, parere vincolante N ell’ambito del dibattito per l’approvazione della Finanziaria 2004 della Regione Veneto è stato approvato dal Consiglio regionale un emendamento riguardante il nuovo Piano cave approvato dalla Giunta Galan. L’emendamento ha definito che, in attesa dell’approvazione definitiva del nuovo Piano re- gionale per l’attività estrattiva, alle Province viene riconosciuto il parere “obbligatorio e vincolante” per il rilascio di autorizzazioni o concessioni per le nuove attività di cava e l’ampliamento di quelle esistenti. In questo modo le Province, attraverso le loro Commissioni tecniche, diventeranno arbitri sulla piano di rientro che impone tagli per 90 milioni a otto direttori generali di altrettante Ulss “disastrate finanziariamente”). Segue, molto distanziata, la posta destinata alla mobilità (1.107 milioni), quindi vengono i finanziamenti per la salvaguardia di Venezia (562 milioni), per gli interventi sociali (562 milioni), per la casa (279 milioni), per la tutela del territorio (267 milioni), per l’istruzione e la formazione (262 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (236 milioni), per l’agricoltura (199 milioni), per interventi ecologici (169 milioni), per la protezione civile (118 milioni). Sotto i 100 milioni di euro troviamo gli stanziamenti per il ciclo integrato delle acque (99 milioni), per il lavoro (60 milioni), per il turismo (50 milioni), per la cultura (30 milioni), per il commercio (15 milioni), per l’edilizia speciale pubblica (16 milioni), per l’energia (12 milioni) e per lo sport (10 milioni). Federico Citron le edicole votive. Patronati: è passato da uno a tre milioni di euro il fondo a favore dei patronati (arredi, attrezzature e lavori). Organi: un milione di euro è stato assegnato per il restauro degli organi musicali. Metropolitana: 113 i milioni stanziati per il primo stralcio del Sistema ferroviario metropolitano di superficie. Tassazione pro consorzi di bonifica: verrà rivista la tassazione per i servizi resi dai Consorzi di bonifica in quanto il reperimento delle risorse oggi grava impropriamente sui cittadini delle aree densamente urbanizzate. Aflatossine: 200 mila euro andranno per l’attività di ricerca di aflatossine nel latte. delicata materia. È una decisione che interessa in modo particolare la provincia di Treviso, poiché è quella maggiormente coinvolta nell’estrazione della ghiaia, con 91 aziende attive nel settore, 159 impianti di escavazione aperti, circa duemila addetti e 8 milioni e mezzo di metri cubi escavabili all’anno. Inoltre il Consiglio provinciale un mese fa ha votato all’unanimità un documento dove è ribadita l’inopportunità di ulteriori concessioni ai cavatori. e L’AZiON Attualità SCUOLA / I timori per il tempo pieno Riforma Moratti, bagarre continua S ono giorni caldi per il mondo della scuola. La grande manifestazione contro la “Riforma Moratti” di sabato scorso a Roma è stata solo la tappa, la punta dell’iceberg, di un malessere che attraversa tutte le scuole italiane e preoccupa le famiglie. Al centro della contestazione c’è il decreto per l’attuazione della Riforma Moratti. E mai un decreto ha fatto così tanto discutere e infiammare ancor prima di essere approvato. Soprattutto, le contestazioni in questi giorni hanno preso di mira il rischio che sparisca l’opzione della scuola a tempo pieno. Nella circolare emessa dal Ministro Letizia Moratti nei giorni scorsi se ne parla, e nella direzione di una conferma dell’esistente, ma viene criti- cata la prospettiva di una effettiva riduzione degli orari, quanto quella di una retrocessione a “doposcuola” delle attività pomeridiane. La Moratti, in una nota ufficiale, smentisce le notizie di “tagli” e rassicura: «Stiamo lavorando per garantire il regolare avvio delle lezioni in tutta Italia. Voglio tranquillizzare gli studenti e le famiglie: sin dal primo giorno di scuola gli insegnanti saranno tutti al loro posto. E i ragazzi troveranno le prime novità della riforma: l’insegnamento della lingua inglese e dell’infor- ISCRIZIONI: Entro il 31 gennaio È stato fissato al prossimo 31 gennaio il termine per le iscrizioni nelle scuole statali di ogni ordine e grado. Ecco le principali disposizioni contenute nella circolare emanata dal Ministero dell’Istruzione lo scorso 13 gennaio. Scuola per l’infanzia Possono essere iscritti per l’anno scolastico 2004/2005 i bambini e le bambine che compiono i tre anni di età entro il 31 dicembre 2004. È possibile l’iscrizione anche dei bambini che compiono i tre anni di età entro il 28 febbraio 2005, purché venga accertata, d’intesa con i Co- L a scorsa settimana sono stati resi noti alcuni dettagli dell’accordo intervenuto tra il governo del Sudan e i ribelli del sud. La guerra civile in Sudan è una delle più antiche dell’Africa. In questo Paese la minoranza arabo-musulmana ha storicamente oppresso la maggioranza della popolazione, dalla quale è divisa per ragioni religiose e razziali. Al sud infatti i sudanesi sono neri e prevalgono le confessioni cristiane e religioni tradizionali. La rivolta del sud ha prodotto negli ultimi anni oltre due milioni di morti. Ora finalmente sembra che il governo si sia dichiarato disponibile a condividere il potere con rappresentanti del sud. Nella svolta sembra abbiano pesato le minacce americane. Il Sudan infatti compare poco sotto muni interessati, l’esistenza delle alcune condizioni: esaurimento delle liste di attesa; disponibilità dei posti nella scuola. I genitori che intendono avvalersi dell’anticipo della frequenza devono presentare la domanda di iscrizione improrogabilmente entro il 15 febbraio. Scuola primaria Hanno l’obbligo di iscriversi alla scuola primaria i bambini che compiono i sei anni di età entro il 31 a- Iran e Corea del Nord nella graduatoria degli “Stati canaglia” ed è gia stato oggetto negli anni scorsi di attacchi militari su siti industriali sospettati di produrre armi proibite. Le pressioni americane hanno sicuramente avuto un ruolo importante nel convincere i vertici arabi del Sudan a cedere parte del loro assoluto potere. D’altro canto, la caduta dell’Irak e le difficoltà politiche ed economiche che agitano l’Arabia Saudita e l’Egitto, i grandi amici dell’oligarchia musulmana sudanese, hanno imposto il cambiamento di rotta. Gli ultimi tempi hanno visto moltiplicarsi i successi matica alle elementari, una seconda lingua straniera in prima media, l’anticipo delle iscrizioni, il tempo pieno gratuito alle elementari e prolungato alle medie, secondo nuove e più flessibili modalità». Riguardo al decreto, da parte delle forze di opposizione vengono sollevate più perplessità. Conterrebbe norme incostituzionali: per la mancanza della necessaria copertura finanziaria, perché invade le competenze delle Regioni, perché istituisce la figura dell’insegnante “tutor” non prevista nella legge-delega approvata dal Parlamento. Per tutta risposta alle contestazioni e alla richiesta di bloccare l’applicazione della riforma Moratti, a metà settimana è iniziato l’esame della bozza del decreto approntata dal Governo nelle Commissioni cultura di Camera e Senato. L’obbiettivo è quello di avviare la riforma alle elementari – la nuova “scuola primaria” – a partire dal prossimo anno scolastico. Ma, ora, più che calare dall’alto e in fretta, appare urgente e utile illustrare i contenuti di ciò che va cambiando dentro la scuola e stimolare il confronto con insegnanti e famiglie. (FP) gosto 2004. Come già è avvenuto per l’anno scolastico in corso, possono iscriversi anche le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 28 febbraio 2005. Scuola secondaria di secondo grado La domanda di iscrizione deve essere presentata, tramite la scuola frequentata, ad un solo istituto di istruzione secondaria superiore e può essere prodotta anche via Internet, secondo le medesime procedure dell’anno scorso. la costituzione europea si può considerare una vittoria dell’America. Raffreddando la spinta europeista, infatti, l’amministrazione americana si poneva il duplice obiettivo di depotenziare le critiche europee alla politica americana e di impedire una risposta decisa delle autorità economiche e monetarie europee al forte deprezzamento del dollaro rispetto all’euro, un deprezzamento che rappresenta un grande vantaggio per l’economia e per la finanza pubblica americana. La svolta del Sudan tuttavia è estremamente fragile. La gestione in comune del potere non sarà una cosa INTESA TRA GOVERNO E RIBELLI DOPO DUE MILIONI DI MORTI Sudan, svolta fragile della politica americana in alcune aree calde del pianeta. In Afghanistan le fazioni e le tribù che si erano massacrate e boicottate fino a ieri, hanno raggiunto un accordo sulla nuova costituzione. I leaders pakistano e indiano hanno avuto un incontro “storico” che si spera possa allentare la tensione tra i due colossi legata alla contesa sul Kashmir. In un certo senso, anche il fallimento della Conferenza intergovernativa dell’Unione europea sul- Domenica 25 gennaio 2004 5 TELEVISIONE E MINORI Rai Due e Italia Uno le reti più insidiose F ilm, reality show, varietà, pubblicità: non c’è genere televisivo proposto al pubblico italiano che rinunci a esagerazioni di ogni tipo, volgarità, violenza. Lo rileva nel suo primo rapporto annuale il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori . E sono ragazzi e giovani quelli che pagano il prezzo più alto della concorrenza e della “caccia all’audience”. Insediato il 28 gennaio 2003 dal ministro delle Comunicazioni, il Comitato è composto in parti uguali da esponenti delle istituzioni, delle televisioni e degli utenti. Partendo da 355 segnalazioni provenienti da singoli teleutenti, da famiglie o da associazioni e istituzioni, 90 sono stati i procedimenti avviati, con 29 accertamenti di violazioni del Codice di autoregolamentazione. Nel consuntivo del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori vengono denunciati alle competenti autorità e all’opinione pubblica diverse trasmissioni notturne a luci rosse, spot pubblicitari volgari, informazioni distorte a danno soprattutto, ma non solo, dei minori. Tra i titoli di programmi sanzionati numerosi i film e i telefilm, fra cui Sex crimes, Gli occhi azzurri dell’inganno, Jane Done, tutti trasmessi da Rai 2; L’esorcista, Cruel intentions, Cruel intentions 2 del palinsesto di Italia 1. Il Comitato punta inoltre l’indice su varietà come Il grande Fratello (Canale 5), Papirazzo (Italia 1), Gli Osborne (Mtv). “Bocciatura” per Studio aperto edizione delle 18.30, il telegiornale di Italia 1. Molte le pubblicità giudicate negativamente: fra queste Vigorsol, Fast Web, Octopus. Segnalazioni con la "matita rossa" per taluni programmi di emittenti locali: Prima serata (Telelombardia), Rosso e nero (Telenuovo), Illegal in blue (Telenapoli). Il Comitato che tutela i giovani teleutenti ha deciso una risoluzione per violazione del Codice nei riguardi di C’è posta per te (Canale 5), trasmissione condotta da Maria De Filippi, per la puntata in onda il 1° novembre 2003. In tale puntata «un ragazzo in oggettiva situazione di disagio è stato usato come ingrediente spettacolare». Un altro intervento ha sanzionato Rai 2 per il film Giorni contati, trasmesso il 29 ottobre 2003, opera «caratterizzata da situazioni violente e orrorifiche e da ossessioni pseudoreligiose». Nella relazione stesa dal Comitato si rileva «una tendenziale equivalenza tra Rai e Mediaset quanto a numero di programmi sanzionati». In testa alla “lista nera” dei canali del servizio pubblico e del gruppo privato risultano rispettivamente Rai 2 e Italia 1, «cioè proprio le due reti che si propongono un target giovanile». A proposito dei reality show, il Comitato ha steso, dopo l’esperienza di L’isola dei famosi di Rai 2, un documento ad hoc, in cui si prospettano «i principali rischi che, per sua natura, il genere comporta e che il Comitato considera particolarmente insidiosi per le nuove generazioni: confusione sistematica tra realtà e finzione, tra cronaca vissuta e recita, tra realtà (plastificata) e artificio (travestito di naturalezza); incoraggiamento all’esibizione e al voyeurismo». “Violenza, volgarità, confusione tra realtà e finzione” semplice. E poi, nell’ultimo anno, al conflitto che ha devastato il sud del Paese se n’è aggiunto un altro che interessa il nord-ovest del Sudan, al confine con il Ciad. Qui, gli atavici dissapori tra coltivatori e nomadi sono diventati un conflitto aperto, con il coinvolgimento di milizie sostenute dal governo che seminano distruzione e morte. La stessa fragilità caratterizza però anche le altre menzionate “vittorie” della politica estera americana, che appaiono destinate a durare …il tempo di una campagna elettorale. Il miracolo di indurre con gli strumenti della minaccia militare o diplomatica pace e stabilità in alcune delle aree più rischiose del pianeta non si è insomma ancora materializzato. Paolo De Stefani 6 e L’AZiON Economia Domenica 25 gennaio 2004 LE PREVISIONI DI BELLATO, UNINDUSTRIA Per l’economia di Marca, un 2004 ancora d’attesa I segnali provenienti da Usa e Giappone sembrerebbero far pensare a una ripresa economica a livello mondiale. Peccato però che, secondo la rilevazione condotta dall’Ufficio Studi Unindustria Treviso, su 420 imprese associate con più di 26 mila addetti, questo non varrebbe per l’Italia e in primis per Treviso. Se nel Belpaese, infatti, l’andamento industriale è sui livelli più bassi degli ultimi tre anni, nella Marca il terzo trimestre 2003 ha segnalato una sorta di encefalogramma piatto: la variazione di produzione e ordini complessivi nel periodo rispetto al 2002 è stata infatti vicina allo zero, mentre le vendite all’estero hanno segnato un preoccupante 2,3% tendenziale annuo. Colpa certo della debolezza dei principali partner come Germania e Francia ma anche della rivalutazione dell’euro assestata a +26% Sergio Bellato sul dollaro che penalizza soprattutto il fashion e la meccanica, anche se qualche segnale positivo giunge dalle esportazioni fuori Unione. Ma ciò non toglie che per i prossimi mesi il tendenziale stop dell’economia trevigiana non subirà inversioni di rotta. «L’ultima rilevazione congiunturale di Unindustria Treviso – ha commentato il presidente uscente Sergio Bellato tracciando un bilancio generale – ha purtroppo evidenziato come l’economia locale sia caratterizzata da stagnazione come succede da molti mesi. Non si può parlare di recessione, il sistema “tiene” sui livelli di grande sviluppo degli ultimi anni, ma non cresce». Cosa potrà mai allora riservare ai trevigiani l’anno nuovo? «Non sembra vi sarà un’inversione di tendenza almeno per i prossimi mesi. È vero altresì che si annuncia per il 2004 una ripresa, sia pure lenta e moderata, a livello internazionale. In questa fase le nostre imprese, che sono fortemente presenti nei mercati mondiali, stanno rafforzandosi nei mercati dove il trend di crescita si annuncia più deciso, come gli Stati Uniti, la Russia e il Far East, pur in presenza di un apprezzamento dell’euro sul dollaro». E di certo non aiuterà una concorrenza che spesso non si conforma alle regole del gioco occidentali… «È vero, ed è per questo che Unindustria Treviso – ha aggiunto Bellato – da tempo si batte affinché l’Italia adotti strumenti rigorosi per combattere le contraffazioni e copie di marchi e prodotti per tutelare la competitività del made in Italy». Lo stesso dicasi per lo stato attuale delle infrastrutture che ostacolano la mobilità nel territorio: «Unindustria Treviso, ma di- rei tutte le rappresentanze imprenditoriali e istituzionali, denunciano da tempo i gravissimi problemi infrastrutturali del territorio che produce ritardi, un rallen- tamento crescente della mobilità e un aumento dei rischi per la sicurezza di chi viaggia. L’auspicio è che in breve tempo possano essere aperti i cantieri per opere importanti, e di interesse non solo locale, quali il Passante di Mestre, la Pedemontana Veneta e il completamento dell’A28». Carte vincenti non mancano comunque alla Marca se saprà giocarle bene. Secondo Bellato, infatti, la provincia di Treviso «continuerà ad essere caratterizzata da uno sviluppo in direzione del terziario avanzato, anche se stanno crescendo le attività dalla chimica al tessile fino alle biotecnologie e alla farmaceutica. Ben presto sarà possibile la creazione e utilizzazione di materiali e prodotti con caratteristiche grandemente migliorate o addirittura del tutto nuove. «Anche se il mercato derivante dalle nanotecnologie è ancora limitato – dichiara Alfonso Kratter, vicepresidente di Unindustria Treviso e incaricato all’Innovazione tecnologica –, alcuni prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato quali, ad esempio, le nanopolveri. Le prospettive di crescita anche se di difficile valutazione, sono, tuttavia, ritenute straordinarie, con previsioni di incrementi annuali tali da dare luogo nel 2010 ad un mercato di più di un miliardo di euro». INIZIATIVA UNINDUSTRIA Presentato a Treviso “Veneto Nanotech” P resentato a Treviso “Veneto Nanotech”, il distretto tecnologico regionale sulle nanotecnologie. L’appuntamento è stato organizzato da Unindustria Treviso a palazzo Giacomelli. Veneto Nanotech è nato a fine 2002. Le nanotecnologie, intese come un insieme di tecnologie, tecniche e processi, sono ancora nella fase iniziale del loro sviluppo, ma le ricerche in corso riguardano già uno spettro molto ampio di settori produttivi, dalla meccanica alla microelettronica, nei servizi, nella distribuzione e soprattutto nella logistica in direzione del polo di Venezia. In questi anni si è assistito ad un passaggio deciso dalla tradizionale manifattura ad un’organizzazione d’impresa che punta a governare filiere produttive ormai sempre più estese a seguito dei processi di delocalizzazione in particolare verso i Paesi dell’Est. Al tempo stesso si è affermato un importante comparto di servizi innovativi, con particolare riguardo all’informatica e alle telecomunicazioni». Paola Fantin e L’AZiON Economia Domenica 25 gennaio 2004 A COLLOQUIO COL DIRETTORE DAL BO PREZZI Polo veneto del latte, la Soligo in prima fila U n oceano di latte fantasma. Ecco cos’era Parmalat. E più la vicenda si allarga, più ci si rende conto del castello di carte false messo in piedi da patron Tanzi: latte fantasma in stalle fantasma, venduto su mercati fantasma per alimentare finanziarie fantasma produttrici di denaro fantasma. Tanzi si compiaceva di dichiarare che il suo impero era basato sulla “old economy” e lo contrapponeva alla “new economy” sfruttando a piene mani la classica, rassicurante, solida immagine di allevatore all’antica, di un mondo agricolo reale, antitetico alle insidie del virtuale. Abilissimo. L’impatto della vicenda sulla “galassia latte” ha creato danni non ancora appieno valutabili, vista l’enormità della voragine, e certamente ha sollevato un’onda di assoluta diffi- denza. Quasi da mettere a repentaglio la credibilità di un sistema finanziario. È su questo argomento che abbiamo voluto sentire i vertici della forte realtà lattiero-casearia di casa nostra. Domenico Dal Bò, direttore generale della Latteria Soligo, commenta duro: «Non c’è dubbio, la vicenda Parmalat inquina terribilmente la prospettiva del mercato lattiero-caseario. Ha creato una situazione di profonda sfiducia negli investitori», Infatti, «viene a mancare la fiducia nella grande azienda, e quasi quasi ci si rifugia nell’illusione che “piccolo è bello”! Non c’è peggiore errore che lasciarsi ingannare da questo tranello perché, e lo voglio sottolineare con forza, soprattutto in ambito agroalimentare la grande azienda è un’esigenza vitale. Il mercato di riferimento ha come partner solo aziende molto agguerrite e di grandi dimensioni, e non solo nella distribuzione. Abitualmente noi dobbiamo confrontarci con mercati globali dove le multinazionali sono fortemente radicate e accorte». Il Veneto produce un 1,4% di latte fresco rispetto al totale nazionale, e si pone in terza posizione dopo Lombardia ed Emilia Romagna. Il crac Parmalat ha coinvolto circa 350 fornitori veneti. C’è la volontà di “recuperare” i fornitori Parmalat e si impone la necessità di creare un polo veneto del latte. Un progetto ambizioso e non privo di difficoltà, ma assolutamente necessario. La Regione ci crede, tanto da mettere in bilancio per la sua realizzazione un premio di 4 milioni di euro. «Per il Veneto, se vuole vincere la sfida lattiero-casearia nell’interesse del territorio (filiera-produzionetrasformazione), diventa imperativo creare come punto di riferimento la grande azienda», riassume Dal Bò . E la Soligo come si colloca al momento attuale? «Bene, perché sta lavorando per l’aggregazione, crediamo nei nostri soci, in questo territorio forte del Nord-Est intessuto di grande capacità manageriale e volontà». La perfetta intesa fra presidente Lorenzo Brugnera, Consiglio di amministrazione, direzione e l’intero management ha permesso di consolidare un u- tile 2002 di 432 mila 363 euro. Negli ultimi tempi la Latteria Soligo vanta due processi di incorporazione per fusione con il Caseificio cooperativo di Mareno di Piave e la Latteria Cattolica Breganze (Vi), e la collaborazione con la Scuola enologica di Conegliano. È la prima azienda in Italia nel suo settore di riferimento ad essersi dotata della “Rintracciabilità di filiera on-line”. Il lungo percorso compiuto dall’azienda è descritto dal libro “La Latteria di Soligo. Un territorio e la sua storia” presentato alle Fiere di Santa Lucia. Il direttore Dal Bo conclude sottolineando che: «Oggi stiamo lavorando con Regione, Provincia e Camera Commercio di Treviso per lo sviluppo della nostra campagna. Possiamo definirlo un “Patto per Treviso”». Loretta Bellussi COSÌ CONFARTIGIANATO Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI E ADESSO SI SA ANCHE DA DOVE VIENE L’UOVO D a quest’anno le uova sono “rintracciabili” e il consumatore può sapere perfino da quale Comune provengono. Lo ricorda l’Unione nazionale consumatori che, in un suo comunicato, sottolinea come sia entrata in vigore infatti la Direttiva 2002/4/CE, già recepita in Italia dal decreto legislativo 267/2003, che ha previsto una serie di indicazioni sulle uova che si aggiungono a quelle già esistenti. Ora l’etichetta delle uova è sicuramente la più completa e ampia fra tutti i prodotti alimentari, poiché oltre alle normali indicazioni riporta: - la categoria di freschezza, ovvero “extra” (o “extra fresche”) fino al settimo giorno dall’imballaggio o il nono dalla deposizione, categoria “A” (o “fresche”) fino al 21º giorno; - le dimensioni, ovvero XL (uova grandissime), L (grandi), M (medie) e S (piccole); - la data di deposizione; - la data di imballaggio; - il sistema di allevamento delle galline, contraddistinto dal numero zero per l’allevamento biologico, uno per quello aperto, due per quello a terra e tre per l’allevamento in batteria; - il codice di rintracciabilità, dal quale il consumatore può capire da dove vengono le uova; per esempio, il codice 3 IT 001 TO 036 va interpretato in questo modo: il numero 3, come si è detto, sta a indicare che si tratta di uova di galline allevate in batteria; IT, ovviamente, indica che si tratta di un allevamento italiano; 001 è il codice Istat del Comune nel quale è situato l’allevamento; TO significa che l’allevamento sta in provincia di Torino, che in questo caso coincide con il Comune identificato da 001; 036 è il numero identificativo dell’allevamento e al consumatore non interessa; può essere seguito da una lettera che indica un singolo branco di galline dell’allevamento, ma anche questa non interessa. Ora, quindi, dopo la carne bovina, il pesce e gli ortofrutticoli, anche per le uova il consumatore può sapere da dove vengono e in modo ancora più particolare, perché è indicata anche la provincia. È chiaro che se nel codice non c’è “IT”, si tratta di uova straniere. Avv. Nicola Todeschini Studio Legale www.Consumerlaw.it 7 “Made in Europa”? No, non è il caso... N o a generici marchi di origine europea, sì invece alla difesa e alla valorizzazione delle eccellenze di ogni Stato membro. Così Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Veneto. Gli esempi che si potrebbero citare sono molteplici e vanno tutti in un’unica direzione: il rafforzamento del marchio, che aiuti il consumatore a orientarsi correttamente nella “babele” di prodotti, è elemento imprescindibile nel mercato e garanzia irrinunciabile per il consumatore. Per questo, pare quanto meno irreale le proposta di promuovere un “made” di carattere europeo, come se i Paesi che fanno parte dell’Unione avessero uguaglianze più forti delle differenze e delle peculiarità. Piuttosto, mai come in questo caso le diversità vanno vissute come ricchezza, in un paniere che non deve diventare “un’insalata” in cui ogni ingrediente si mescola perdendo caratteristiche e sapori. Ben vengano, quindi, quelle normative “quadro” che tutelino gli acquirenti di tutte le nazioni, ma questo non deve significare la perdita dei valori e delle qualità proprie dell’Italia, delle sue diverse localizzazioni, delle tipicità Ciò è ancor più importante e significativo per una realtà come quella veneta, che ha fatto dei propri prodotti, magari consolidati da secoli, un elemento di vanto e di competitività. Questo si deve soprattutto al mondo della piccola impresa e dell’artigianato, capace di essere attento alle evoluzioni tecnologiche, ma anche alla fedeltà alle tradizioni, al “mestiere”, alle abilità consolidate nel tempo, così come al gusto e alle scelte dei clienti. Questo è quanto confermato da un nostro recente sondaggio sulla “percezione dell’artigianato artistico e tradizionale nelle famiglie italiane”, in cui è emerso che oltre il 98% degli oltre 3 mila intervistati ricerca pregio, qualità e origine certa e certificata. «Quindi, siamo nettamente contrari all’ipotesi di un “made in Europa”, che ci appare contraddittorio con le attuali tendenze e fortemente penalizzante delle vocazioni originali. Nessuno di noi vuole diventare un’anonima componente di una indecifrabile insalata. Abbiamo impiegato decenni per acquisire competenza, produrre tipicità e fiducia tra i consumatori: la globalizzazione dovrà per forza significare la scomparsa di tutto questo? Noi riteniamo assolutamente di no!». Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 192,00 a 195,00 Buono mercantile da 190,00 a 192,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 181,00 a 183,00 Ibrido giallo Friuli da 179,00 a 181,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 175,00 a 180,00 Semi oleosi Seme di soia nazionale (um. 14% - imp. 2%) da 272,00 a 277,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 395,00 a 400,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 300,00 a 305,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 240,00 a 245,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 6,00 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,20 a 5,70 Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da 7,00 a 7,50 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 14,00 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 6,70 a 7,20 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 9,00 cat. M grammi 53/63 a 8,60 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31 a 0,33 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,80 a 0,82 - pesanti da 0,80 a 0,82 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,40 a 0,42 - pesanti da 0,46 a 0,51 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,28 a 0,30 Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,86 a 1,90 Tacchini pesanti - femmine da 1,08 a 1,10 - maschi da 1,10 a 1,12 Galletti - polli a collo nudo da 1,86 a 1,91 - galletti livornesi da 2,10 a 2,14 Conigli - oltre kg. 2,5 da 1,61 a 1,67 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,14 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,13 Oltre 180 kg. fino a 1,01 Magroni da kg. 40 fino a 1,75 Magroni da kg. 50 fino a 1,63 Magroni da kg. 65 fino a 1,50 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,54 Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,19 Prezzi aggiornati a martedì 20 gennaio 2004 8 Veneto Sociale Domenica 25 gennaio 2004 “Solidarietà a colori” unisce le donne immigrate Femmes,mujeres... donne a Treviso S ono la voce più debole. Donne, e per di più immigrate. «Si trovano in un paese che non conoscono, e spesso sono anche imprigionate dentro casa, perché non hanno i mezzi per uscire: né l’autonomia economica né, da un altro punto di vista, i mezzi di trasporto». Spesso senza lavoro o con lavoro precario (gravidanze permettendo), senza patente e con poca istruzione, magari anche senza permesso di soggiorno, La diagnosi iniziale è di Lopamudra Dhumik, indiana, di Zero Branco, che si sta impegnando per far ascoltare questa debole voce. Assieme a Marie della Costa d’Avorio, Zaira del Marocco, Dorata albanese e Cinzia cinese ha fondato a dicembre “Solidarietà a colori”, associazione di don- ne immigranti nella provincia di Treviso. Perché pensate all’immigrazione: vi verrà in mente un uomo. Pensate ad un’associazione di marocchini, di albanesi di…: sui mass media compaiono voci e volti di uomini. Ma le donne sono il 44% degli stranieri in Italia. Perché il silenzio? La nascita dell’associazione «Prima ciascuna di noi lavorava all’interno della propria comunità, ma ora abbiamo pensato di u- nirci, per svolgere un’opera migliore» prosegue Dhumik. “Solidarietà a colori” LE IMMIGRATE IN CIFRE 44% 39% 12% 46% degli immigrati nel Veneto è donna; in provincia di Treviso delle immigrate in Veneto viene dal Marocco degli immigrati romeni, nigeriani, ghanesi e cinesi in Veneto è donna. Queste le nazioni con la più alta immigrazione al femminile. 15 mila badanti straniere nel Veneto 2% delle imprenditrici in Veneto è un’immigrata; il 26% di loro è impegnato nel commercio al dettaglio e nell’artigianato. punta ad assistere le donne immigrate in difficoltà fisica, psicologica, sociale; a far conoscere la cultura, l’artigianato delle donne dei loro paesi d’origine; a organizzare confronti e ogni tipo di manifestazione eventuale, con l’obiettivo finale di sostenere e diffondere il valore della donna immigrata. Di qualsiasi nazione, naturalmente: più sarà interetnica, più “Solidarietà a colori” sarà rappresentativa. E associazione di sole straniere: vogliono ascolto, non stare passive a ricevere assistenzialismo. Che fare? «Sono appena tornata dall’India: ho osservato come è lì la situazione attuale per capire come lavorare meglio qui». Ad esempio per facilitare l’integrazione di chi è appena arrivata attraversando oceani di culture. «E adesso abbiamo iniziato ad incontrare altre associazioni di donne immigrate a Venezia e Padova, e anche vari gruppi della nostra zona per capire com’è la situazione». Per informazioni rivolgersi alla sede di Solidarietà a colori, presso Coordinamento Fratelli d’Italia, in via Montello 5, a Treviso. Lopamudra: 0422-488121. Tommaso Bisagno e L’AZiON DALLA REGIONE VENETO FONDI PER OTTO NIDI IN DIOCESI Arrivano tre milioni di euro dalla Regione Veneto per ser vizi dedicati alla prima infanzia: asili nido, in sostanza. Le risorse sono state concentrate sulla realizzazione di nuovi posti di ser vizio alla prima infanzia, con l’obiettivo di raggiungere una copertura pari al 10 per cento della popolazione tra gli 0 e i 2 anni in Veneto. È stata utilizzata l’intera disponibilità di bilancio per il 2003, 2 milioni di euro, “prenotando” il restante milione dal bilancio 2004. Questi i progetti di asili nido e centri infanzia finanziati in diocesi: parrocchia di Bibano, 40 mila euro; Ceggia, 34 mila; Cison, 11 mila; parrocchia di Colfosco, 28 mila; “Il giardino”, Conegliano, 70 mila; asilo “Monumento ai caduti” di Motta, 74 mila euro; San Polo, 69 mila; Solighetto 55 mila. IMPEGNO ANTI BARRIERE ARCHITETTONICHE Erano 476 mila euro nel 2002, sono stati 3 milioni di euro nel 2003. È quindi moltiplicata per sei, rispetto all’anno precedente, la cifra che la Giunta ha approvato nel piano di riparto del fondo regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle case private. Il contributo ser virà a realizzare, nelle proprie abitazioni, inter venti di eliminazione delle barriere architettoniche, acquistare ausili, attrezzature e dispositivi che favoriscano l’accesso e la mobilità, o adattare alle proprie esigenze moto e auto privati. «Si tratta di risorse completamente regionali – spiega l’assessore De Poli – visto che, da anni, a livello nazionale non si finanzia più il fondo di settore». Ogni Comune, sulla base dei fondi regionali assegnati (che potranno eventualmente anche essere integrati con risorse comunali), provvederà alla ripartizione dei contributi: un anno di tempo. Daniele Duso e L’AZiON Volontariato Domenica 25 gennaio 2004 ADVAR: Lotteria di beneficenza per la realizzazione dell’Hospice Sabato 24 un interessante convegno a Treviso “Tutti per uno Uno per tutti” C hi si è mai chiesto quali siano i bisogni e i desideri dei ragazzi dai 18 ai 25 anni impegnati in attività di animazione negli oratori, nei gruppi scout, nella protezione civile o nel volontariato a favore dei paesi del Sud del mondo? Quale percezione hanno del disagio, del loro ruolo educativo ma anche delle risorse che possono mettere in campo? Una domanda che si è posta il Ceis di Treviso insieme alla Consulta per il volontariato della provincia nell’ideare e sperimentare il percorso “Tutti per uno, uno per tutti”. Partito lo scorso anno, si è concretizzato in una ricerca sui bisogni dei giovani educatori della provincia che sarà presentata nel corso di un convegno sabato 24 gennaio a partire dalle 9 all’Istituto tecnico per geometri Palladio di Treviso. Un incontro importante a cui parteciperanno esperti in quella che, in termini tecnici, viene chiamata la peer education, alla lettera “educazione tra pari”: in poche parole, quella relazione tra un giovane e un altro giovane che spesso implica anche sostegno e aiuto reciproco. L’iniziativa ha trovato la partnership di altre associazioni impegnate nella formazione e nella prevenzione al disagio come l’Acat, il Progetto Persona, il Sert dell’Uls 9 e il sostegno del Centro di servizio che sta accompagnando questo progetto dallo scorso anno. «Siamo partiti dal desiderio di recuperare la centralità del giovane come soggetto attivo e trainante nel gruppo, con l’obiettivo di svilup- Recuperare la centralità del giovane come soggetto attivo pare le sue potenzialità e la sua creatività e di tessere una vera e propria “rete” fra le diverse associazioni del territorio – racconta Daniela Marangon del Centro studi del Ceis, responsabile del progetto –. Il Ceis, nel corso di più di sei mesi di interviste condotte fra alcune delle più numerose realtà associative della provincia (Azione cattolica, associazione Noi, Agesci, Progetto Giovani, La locomotiva, Sogno n. 2, Protezione civile di Vittorio Veneto, Quelli del labirinto) ha fotografato una situazione di difficoltà, legata alla capacità di relazione e di comunicazione. «Abbiamo distribuito più di 500 questionari e ne abbiamo raccolti 184. I problemi più sentiti dai ragazzi riguardano i rapporti interpersonali e il coinvolgimento nelle attività della propria associazione. Tra le cause individuate ci sono la mancanza di tempo, i problemi di organizzazione e la difficoltà di confrontarsi in grup- RACCOLTA DI MATERIALI PER IL RIUTILIZZO 9 S IL PERCORSO “IO TU NOI” I l progetto “Tutti per uno, uno per tutti” continua con il percorso formativo “Io tu noi” rivolto ai giovani animatori dai 18 ai 25 anni. Da marzo a novembre i ragazzi avranno la possibilità di approfondire diversi temi, ideati e pensati in base alle esigenze da loro stessi espressi durante la ricerca sui bisogni formativi. Strutturati in incontri serali o in full immersion nel week-end della durata complessiva di 12 ore, i moduli si svolgeranno a Treviso, all’ex scuola Cantù in via Tirindelli 1; a Montebelluna, nella parrocchia Immacolata, in piazza mons. Furlan; resta da definire la sede di Vittorio Veneto in modo da coprire, così, l’intero territorio della provincia. Gli incontri saranno coordinati da esperti in dinamiche di gruppo e nell’ambito del disagio giovanile, psicoterapeuti e psicologi che lavorano nelle associazioni partner del progetto. I temi: la comunicazione; il gruppo e le sue dinamiche; i processi decisionali; risolvere un problema creativamente; come formare un peer educator. Per informazioni e iscrizioni è indispensabile contattare il Centro studi del Ceis, in viale Felissent a Treviso: 0422-307438; [email protected]. po. Tra le potenzialità, la capacità di lavorare in gruppo e la necessità di aumentare le proprie competenze nell’ambito della comunicazione e della gestione delle relazioni». Il convegno, al quale sono stati invitati i membri delle associazioni ma anche le scuole, confronterà diverse esperienze e metodologie di peer education (il progetto “Freebox” di Este, il metodo kairologico insegnato all’Università Ambrosiana) e presenterà il percorso formativo rivolto ai giovani della provincia, che si snoderà da marzo a novembre. Per la fine dell’anno sarà così pronto ed elaborato un kit formativo a disposizione di tutti gli animatori. Per informazioni: Centro studi Ceis, 0422307438; [email protected]. ono ancora a disposizione i biglietti della Lotteria di beneficenza 2004 “In movimento per l’Hospice” promossa dall’Advar. Primo premio una Citroën C3 che sarà assegnata il 13 febbraio alle 17 nel corso dell’estrazione che si svolgerà presso la sede dell’associazione, in piazzale Pistoia 6, a Treviso, insieme ad altri ricchi premi. E sono numerose le associazioni e i singoli che si sono resi promotori della vendita dei biglietti della fortuna, insieme alle organizzazioni di categoria, dall’Unione Farmacisti all’Ascom. Per informazioni e per acquistare i biglietti: 0422432603; [email protected]. ORIGINALE ESPERIENZA DI SESSANTA VOLONTARI A MONTEBELLUNA una struttura come l’ospedale, che è sempre più all’avanguardia sotto il profilo della competenza tecnica ma spesso disattento sul fronte del rapporto umano con i pazienti». Oltre all’assistenza ospedaliera, quindi, il progetto ha un altro importante merito, quello di valorizzare l’anziano come “portatore di umanità” tra i reparti dell’ospedale. L’obiettivo è quello di poter offrire assistenza in maniera continuativa anche nei prossimi anni. Per questo è importante che nuovi volontari entrino e rafforzino il potenziale di solidarietà dell’associazione: per informazioni il telefono è 0423-609895. Dare, ovvero Donare aiuto Una notte al mese riciclando eticamente in ospedale... da sani I n pochi mesi sono state raccolte e ridistribuite migliaia di paia di calzature, capi di vestiario, mobili e attrezzature per ufficio, medicinali e strumentazioni informatiche: sono questi i primi numeri del progetto Dare (ovvero Donare aiuto riciclando eticamente), un’iniziativa coordinata dal Centro di servizio per il volontariato di Treviso che si propone di raccogliere materiali di diverso genere, donati da aziende, enti pubblici o privati cittadini per affidarli alle associazioni di volontariato della provincia affinché li utilizzino nell’ambito delle loro attività di solidarietà a livello locale o in progetti di cooperazione internazionale. L’idea del progetto, coordinato da Bruno Berton, nasce da una vera e propria riflessione sugli “stili di vita”: il riutilizzo di materiali che la nostra società ha scartato o escluso dai circuiti commerciali contiene infatti un segnale di rispetto verso le persone e verso l’ambiente; e permette l’avvio di microprogetti di economia solidale in aree geografiche o ambiti sociali di disagio. Tra i primi a dare la propria disponibilità all’iniziativa si segnalano alcune aziende del comparto calzaturiero montebellunese (che hanno messo a disposizione calzature e indumenti), la Camera di commercio di Treviso (che ha donato mobili e attrezzature per ufficio), alcuni Comuni (che hanno contribuito con computer e strumentazioni informatiche). Il volontariato trevigiano è impegnato in svariati settori d’intervento, conosce le esigenze del territorio, opera nei contesti più difficili e disagiati, aiuta a superare e- È mergenze vicine e lontane, spesso però competenza e creatività sono limitate dalla carenza di mezzi e risorse finanziarie: il semplice dono di materiali e strumenti (talvolta inutilizzati) può permettere la realizzazione di progetti di grande impatto e rilevanza sociale. In questo intreccio solidale di domanda e offerta sono già numerose le associazioni che hanno beneficiato dei materiali raccolti: dagli Amici di Padre Aldo ai Nats, dal Ceis a Uomo Mondo… ed è proprio nel legame tra chi dona e chi riceve che consiste la garanzia di una assoluta trasparenza sulla destinazione e l’utilizzo dei materiali donati. Ora, anche in previsione di un incremento della raccolta, è necessario trovare un magazzino di circa 100 metri quadri (a Treviso o in provincia) per lo stoccaggio del materiale. Chi volesse mettere a disposizione gratuitamente lo spazio, può contattare il Centro di servizio per il volontariato allo 0422-542941. Allo stesso numero possono fare riferimento sia le associazioni per la richiesta del materiale, sia i potenziali donatori. un servizio prezioso e silenzioso quello che oltre 60 volontari dell’associazione Amici di Casa Roncato prestano all’ospedale di Montebelluna: si alternano ogni notte, 365 giorni all’anno, per offrire assistenza agli ammalati. L’attività rientra nell’iniziativa “Una notte al mese in ospedale… da sani” avviato dall’associazione, che gestisce in collaborazione con il Comune il centro ricreativo per anziani. «Un impegno notevole – afferma Giampaolo Antonio, referente del progetto – che contribuisce in maniera significativa a colmare un vuoto di assistenza notturna, riscontrato sia dai pazienti, sia dal personale». L’idea è maturata all’interno della Consulta per la terza età del Comune di Montebelluna e si è concretizzata a partire dal 2002, quando l’associazione Amici di Casa Roncato si è fatta carico del progetto ed ha avviato una vera e propria “campagna di reclutamento” volontari. Molti erano già iscritti all’associazione (che oggi conta 400 soci), altri sono stati coinvolti con il passaparola, appelli lanciati nei media locali e attraverso le parrocchie della provincia. Attualmente due volontari per notte prestano servizio dalle 21 alle 6, nei reparti di medicina e di lungodegenza e vengono destinati di volta in volta ai ricoverati che ne hanno bisogno. La loro presenza offre conforto e sostegno morale, oltre a svolgere una fondamentale funzione di controllo per tutta la notte. In base ad una convenzione con l’Uls 8, i volontari hanno frequentato un corso di formazione specifico. Tuttora, ogni tre mesi, partecipano ad un incontro tra tutti i volontari e i capisala dei due reparti, occasione di confronto sulle proprie esperienze. «Per gli anziani che partecipano al progetto – continua il signor Antonio – questo tipo di ser vizio rappresenta un modo per sentirsi utili all’interno di Pagina realizzata in collaborazione con la Consulta del volontariato e il Centro di servizio per il volontariato di Treviso e L’AZiON e L’AZiON Chiesa Domenica 25 gennaio 2004 11 DON ARMANDO BUCCIOL VESCOVO IN BRASILE IL PROFILO DEL NUOVO VESCOVO Mercoledì scorso in Curia l’annuncio ufficiale. La consacrazione episcopale è fissata per il 17 aprile a Caetité, l’ingresso nella diocesi di Livramento avverrà il 18 D Vescovo Armando M ercoledì scorso alle 11.45 nel salone della Curia di Vittorio Veneto il vescovo Alfredo Magarotto ha dato l’annuncio della nomina del sacerdote diocesano don Armando Bucciol a Vescovo di Livramento de Nossa Senhora. Due ore prima il Vescovo si era recato a Brugnera per comunicare alla novantasettenne mamma di don Armando, la notizia. Ecco le parole del messaggio. «S ono lieto di comunicare alla diocesi una notizia che viene quasi a coronare il momento straordinario di fede e di grazia che la nostra Chiesa vittoriese sta vivendo nella luce della successione apostolica. Ho ancora vivissime nel mio animo le emozioni provate per le molteplici manifestazioni di affetto che ho ricevuto in questi giorni conclusivi del mio ministero pa- storale e colgo volentieri la presente circostanza per ringraziare tutti, autorità, clero, religiosi, suore, parrocchie e associazioni: voi in particolare e quanti rappresentate, per la vostra vicinanza e collaborazione durante i sei anni e mezzo del mio episcopato vittoriese (...) Siamo chiamati a riscoprire la vitalità e la giovinezza della Chiesa, che sempre si rinnova, con il ministero dei pastori che lo Spirito Santo, di volta in volta, suscita dal suo grembo. Ce ne dà motivo la chiamata a far parte del collegio apostolico, di un nostro sacerdote, missionario fidei donum in Brasile, don Armando Bucciol. Il Santo Padre Giovanni Paolo II in data odierna lo ha nominato vescovo di Livramento de Nossa Senhora, nello stato di Bahia: una immensa diocesi brasiliana, estesa 24 mila 890 kmq, quindi più grande del Veneto, con oltre 300 mila abitanti, ma pochissimi sacerdoti. Anche per questo dobbiamo pregare il “Padrone della messe”, che mandi operai alla sua messe. Esprimo a don Armando le congratulazioni e gli auguri più cordiali a nome di tutta la diocesi. La sua nomina costituisce anche il riconoscimento più alto dell’impegno missionario Ad Gentes della Chiesa di Vittorio Veneto che, per impulso del vescovo Albino Luciani, è presente con i propri sacerdoti e laici, in Africa dal 1962 e in America Latina dal 1964. Don Armando riceverà l’ordinazione episcopale in Brasile il 17 aprile. Ci sarò anch’io. Fin da questo momento gli assicuriamo la nostra preghiera e l’impegno ad essergli vicino, nei modi possibili, perché possa svolgere efficacemente il suo impegnativo compito missionario, di evangelizzazione e promozione umana. + Alfredo Vescovo comprendere, di mettere i piedi per terra… Parliamo un po’, alla confusa. Dopo prendiamo un bicchiere d’acqua (nella casetta dove mi trovo ci vado ogni tanto e non c’è altro) e la conversazione si chiude. Esternamente tutto deve continuare come prima. Andiamo a cena dalle suore. Saluto dom Riccardo. Con suor Annalisa e Daniela (giovane di Barbisano che in questi giorni è venuta a trovarmi) vado a visitare una comunità, facendo di tutto, a fatica, per nascondere la tensione e la confusione… Nel silenzio della notte (e chi dorme?) tanti pensieri invadono mente e cuore. Ti senti perduto e confuso. Ma lascio ad altri momenti queste considerazioni. È vero che da tempro (alcuni anni) correvano voci di una simile scelta. Ma ci credevo poco, perché l’indagine è fatta per tanti ma senza “conseguenze”. E io così speravo e pensavo di me: e perché straniero (e ci sono state delle contestazioni al riguardo), e perché mai sognai di essere considerato adatto per questo servizio… e per tanti altri motivi. Anche se, ogni tanto, mi preoccupavano alcune frasi di chi mi sembrava IL PRIMO MESSAGGIO DEL NUOVO VESCOVO NEL GIORNO DELL’ANNUNCIO “Ho accettato per essere segno e strumento del Regno” C arissimi amici, con il cuore pieno di tanti pensieri ed emozioni eccomi a voi per darvi la notizia di un fatto che cambia profondamente la mia vita e i miei progetti. Il 26 dicembre, nel pomeriggio, mentre in Licinio de Almeida terminavo la cele- brazione della Messa con un gruppo di studenti, arriva dom Riccardo, il vescovo di Caetité. Mi dice che “stava passando di lì”. Entriamo in casa e mi consegna una lettera: “Leggi, è per te”. Sulla busta c’è scritto: “Segreto pontificio”, e questo mi fa accelerare il cuore. Confuso e incredulo leggo varie volte. È proprio così: “Il Papa ti ha scelto come vescovo per la diocesi di Livramento de Nossa Senhora. Devi prendere una decisione e comunicarla”… con alcuni altri dettagli pratici. Guardo dom Riccardo. Le parole si bloccano dentro. Lui sorride. Cerco di La diocesi di Livramento de Nossa Senhora L a diocesi di Livramento de Nossa Senhora si trova nel centro sud dello Stato della Bahia, in Brasile. Ha una superficie di 24 mila 800 kmq con una popolazione di 306 mila abitanti (censimento 2001). Ci sono 20 municipi e 19 parrocchie con 18 preti (11 diocesani e 7 religiosi). La diocesi fu eretta il 27 febbraio 1967 con la bolla Qui divina liberalidade, del papa Paolo VI, dividendo il territorio della diocesi di Caetité (eretta il 20 ottobre 1913, una delle prime tre diocesi dello Stato della Bahia; attualmente ce ne sono 20). Il primo vescovo – l’attuale – è dom Hélio Paschoal. Da 13 anni missionario “fidei donum” a Caetité, in Brasile, sarà il vescovo della diocesi di Livramento de Nossa Senhora, nello stato di Bahia informato, come pure le insistenze di alcuni preti di questa diocesi (li conosco tutti), che si trova a 170 chilometri da Caetité e che fino al 1967 ne faceva parte. Ma davvero, mai immaginavo di venirmi a trovare davanti a simile scelta! Da tempo dentro di me stavo facendo piani per il ritorno. Pensavo di chiudere dopo Pasqua e a fine maggio rientrare, riposarmi un po’ per essere pronto, a set- Sappiate che se ho accettato (un po’ per incoscienza e un po’ per amore) è a motivo della ricerca di fedeltà alla mia vocazione (sacerdotale e missionaria), per amore a Gesù Cristo – ragione prima e unica delle mie scelte – e alla Chiesa che Lui ha lasciato, quale segno e strumento del Regno e per solidarietà e affetto verso i tanti fratelli e sorelle che qui ho imparato a conoscere e ad amare. Aiutatemi ad essere coerente con quegli ideali che fin dalla giovinezza, con alcuni di voi soprattutto, ho sognato e cercato di costruire. Ora nuove sfide, nuova realtà, nuovo tutto… ma ciascuno continua con la sua storia personale e deve scriverla giorno per giorno, nella ricerca di fedeltà, a se stesso e a Dio. La data di pubblicazione della notizia è oggi 21 gennaio, data in cui vi mando la lettera. L’ordinazione – salvo imprevisti – sarà il 17 aprile in Caetité e il 18 l’entrata. A marzo spero di poter fare una capatina in Italia per una settimana di preghiera e incontrare la mia famiglia e gli amici, oltre che a risolvere alcune cose pratiche. Continuiamo la nostra vita nella fedeltà e nella gioia. Un grande e fraterno saluto a tutti e a ciascuno. Pe. Armando Bucciol “Mai immaginavo di venirmi a trovare davanti a simile scelta!” tembre, per il nuovo anno pastorale. Ora tutto ricomincia. Tanti interrogativi, dubbi, paure, e anche sogni e progetti mi prendono. Certo mi affido nelle mani di Dio, come del resto sempre ho cercato di fare. Ma confesso che mi sento confuso e attonito. Per questo vi chiedo una preghiera, insieme alla vostra amicizia. In questi anni mi è stata tanto preziosa, voi non lo potete immaginare. Ora ancor di più. All’orizzonte non ci sarà più “quando ritornerai” (per rimanere). Solo qualche visita, ogni tanto, e abbastanza piena e veloce. Questo – se avrò salute – fino alla… pensione. Se il Signore non provvederà altrimenti. on Armando Bucciol è nato il 3 luglio 1946 a Villanova di Motta da Antonio e Antonia Rosolen. Ha la grazia di avere ancora la mamma di 97 anni. Ha frequentato le scuole medie nella “Scuola apostolica” di Oderzo e da lì è passato in Seminario di Vittorio Veneto per le medie superiori e la teologia. Prima dell’ordinazione è vissuto in comunità, insieme con altri seminaristi, nella parrocchia di Sarone e ha lavorato come operaio nella fabbrica Piero Della Valentina. È stato ordinato sacerdote il 12 settembre 1971 nella parrocchia di Sarone e ha svolto il servizio di cappellano a Serravalle e a Farra di Soligo. Dal 1980 al 1991 ha fatto parte della comunità presbiterale di Barbisano con don Giampiero Moret e don Dino Milanese. In quegli anni ha lavorato alla Caritas come vicedirettore, impegnandosi in modo particolare a seguire alcolisti e drogati. Ha collaborato con la pastorale giovanile nella preparazione degli animatori dei gruppi giovanili. Dal 1977 ha frequentato i corsi di liturgia pastorale all’Istituto Santa Giustina di Padova conseguendo la licenza nel 1983 e il dottorato nel 1993 con la tesi “Liturgia e carità in Antonio Rosmini”. Nel 1991 è partito per il Brasile come missionario Fidei Donum al servizio del vescovo della diocesi di Caetité con la quale la diocesi di Vittorio Veneto sta collaborando da parecchi anni. Qui succede a don Martino Zagonel nell’incarico di rettore del Seminario diocesano che copre fino al 2001. Contemporaneamente è nominato parroco a Candiba, incarico che svolge fino ad oggi, e dal 2002 parroco anche nella parrocchia di Licinio de Almeida. Dal 1995 è coordinatore diocesano della pastorale e insegnante nella scuola di teologia per laici. Il 26 dicembre 2003 riceve la nomina di Vescovo della diocesi di Livramento de Nossa Senhora nello stato di Bahia, confinante con la diocesi di Caetité. UNA NOMINA CHE È MOTIVO DI GIOIA Un segno di pienezza per la missionarietà diocesana L a nomina di don Armando Bucciol a vescovo di Livramento, in Brasile, è motivo di gioia grande per la nostra Chiesa diocesana che vive in questo momento l’avvicendamento dei suoi pastori. È motivo di gioia perché la forte tradizione missionaria che l’ha sempre caratterizzata e soprattutto l’impegno che ha assunto da oltre 40 anni nella missione ad gentes in Burundi e in Brasile e poi in Ciad inviando preti fidei donum (cioè sacerdoti diocesani a servizio della missione) e laici a collaborare con le giovani Chiese del Sud del mondo, vede ora un riconoscimento da parte della Chiesa universale. Don Armando appartiene alla penultima generazione dei nostri preti fidei donum. Ha servito per 13 anni la diocesi di Caetité, continuando e sviluppando la collaborazione iniziata con quella diocesi oltre 30 anni fa da altri “Ora don Armando ci farà diventare più missionari” sacerdoti e laici vittoriesi. La Chiesa ora gli conferisce l’episcopato e lo nomina pastore di una giovane diocesi che ha un forte bisogno di essere consolidata nelle sue HA PORTATO IN BRASILE LA SUA CARICA DI FEDE E DI UMANITÀ L’infaticabile, esuberante, attento don Armando D on Armando vescovo. Chi lo ha conosciuto fatica un po’ a mettere insieme l’immagine compassata del vescovo con la figura esuberante di don Armando. Dinamico, capace di passare con disinvoltura dal momento serio, al momento gioioso, dalla concentrazione di una conversazione impegnativa, all’allegria amichevole. Infaticabile, l’agenda sempre zeppa di impegni, ma anche attento al momento presente, alla persona, dedicandogli tutto il tempo necessario. Entusiasta, tanto da trasmettere una carica di simpatia e di ottimismo in ogni situazione. Non è, però, un tipo solo proiettato all’esterno, sa anche coltivare l’interiorità, è amante dello studio e della riflessione. Si è laureato in teologia con specializzazione liturgica con una tesi sul filosofo e teologo Rosmini, che non è un autore da conversazioni di salotto. Ho vissuto insieme a lui per dieci anni nella parrocchia di Barbisano, con noi c’era anche don Dino Milanese. Abbiamo lavorato bene insieme. Armando rappresentava la forza trainante e ancor oggi la comunità di Barbisano vive della spinta che le ha impresso. Ma Barbisano era uno spazio troppo ristretto per la sua azione perciò, contemporaneamente, si prodigava nelle parrocchie vicine. Soprattutto spendeva molto del suo tempo e della sua azione con la Caritas diocesana di cui era vice direttore. Perché don Armando possiede anche un cuore grande e sensibile verso le miserie umane, privilegiando proprio i casi estremi. Era normale che ogni tanto portasse a casa qualche persona che egli aveva scovato in condizioni disperate, seguendola poi con passione finché non fosse rimessa in sesto. Quando nei dintorni c’era un caso disperato, era a lui che ricorrevano. Aveva un’attenzione particolare per gli alcolisti. Avviò e seguì diversi gruppi di Alcolisti Anonimi. Egli stesso aveva rinunciato a qualsiasi forma di alcol per essere più vicino agli sforzi di chi tentava di liberarsi. È sempre stato molto attento ai problemi sociali e ai grandi problemi del mondo. Egli si pre- Don Armando Bucciol, a sinistra, con i seminaristi della diocesi di Caetitè parò al presbiterato durante gli anni agitati della co- Martino Zagonel, ottenendo dei siddetta contestazione. Condi- buoni risultati: ora la diocesi di vise l’ansia di ricerca e le ten- Caetité può contare su un disioni di quel tempo. Prima di es- screto numero di giovani preti sere ordinato volle sperimenta- brasiliani. Nello stesso tempo re anche il lavoro in fabbrica. U- assunse anche il ser vizio parna volta prete, suscitava e ani- rocchiale e il coordinamento mava incontri e promuoveva i- della pastorale della diocesi. niziative verso i Paesi poveri del Sono già tredici anni che egli mondo. La sua decisione di par- lavora nella diocesi di Caetité tire per il Brasile come missio- nello Stato della Bahia. Si è nario della Chiesa diocesana, profondamente integrato in nasce da questo sguardo ampio quella realtà, tuttavia egli ormai capace di guardare al di là dei bi- pensava di ritornare e ricominsogni e delle sofferenze vicini. ciare una nuova tappa in dioceLa sua voglia di rinnovamen- si, perché ha sempre consideto per trovare vie più efficaci nel- rato come temporaneo questo la pastorale e la sua sensibilità servizio missionario. Pensava di per i problemi sociali locali e aver già dato tutto quello che pomondiali, gli hanno causato an- teva dare. Avrebbe dovuto rienche qualche incomprensione e trare verso la metà di quest’andiffidenza. Ha conosciuto mo- no. Invece le cose sono andare menti di emarginazione che egli diversamente. Le sue doti e il visse con serenità, anzi seppe suo impegno non sono passati iapprofittare di queste limitazio- nosservati e la Chiesa brasiliani d’attività per arricchire la sua na ha voluto tenerselo per sé. cultura. Benché tanti amici lo aspetPartito per il Brasile, ha por- tassero in diocesi dove poteva tato nella terra difficile del Nor- dare ancora un valido aiuto, ora, dest brasiliano la sua carica di con questa nomina, egli ha lefede e di umanità, pur nel ri- gato la sua vita al Brasile. E noi spetto della mentalità e delle a- siamo contenti così, perché Arbitudini del posto. Gli è stato af- mando saprà fare bene anche il fidato il delicato compito di gui- vescovo e riversare nelle terre dare il Seminario, continuando desolate della nuova diocesi di l’azione di promozione delle vo- Livramento, la sua esuberante cazioni e di avvio dei giovani al vitalità e la sua forte fede. presbiterato già iniziato da don Giampiero Moret strutture pastorali. È bello che un nostro prete, uno di noi sia ritenuto idoneo a questo servizio in terra di missione. Noi gioiamo e ringraziamo il Signore che, anche con questo evento, ci manifesta che vuol continuare a servirsi di noi, così come siamo, per edificare la sua Chiesa, serva del suo Regno nel mondo. Padre Alex, il giovane prete di Caetité, che ha sostituito don Armando come formatore in seminario, recentemente mi diceva proprio questo. Ricordando con stima e simpatia le caratteristiche particolari di ciascuno dei sacerdoti vittoriesi che si sono avvicendati nel servizio pastorale nella diocesi di Caetité, cominciando da don Aldo Lucchetta, fino a don Massimo Bazzichetto, ultimo arrivato, affermava: «È stata la vostra Chiesa ad edificare davvero la nostra Chiesa, che ora può guardare al futuro con fiducia. I vostri preti e laici si sono spesi nella formazione delle nostre comunità cristiane e degli animatori laici. Contemporaneamente hanno avviato e curato l’attenzione all’ambito vocazionale, che ha portato e sta portando frutti di vocazione al sacerdozio e alla vita cristiana e consacrata. Grazie alla vostra Chiesa missionaria anche noi stiamo diventando Chiesa adulta e missionaria». Questo riconoscimento mi ha fatto gioire. Oggi noi, Chiesa vittoriese missionaria, possiamo dire con Giovanni Battista: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo… Non sono io il Cristo, ma sono stato mandato innanzi a Lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire» (Gv 3, 27-30). Ora don Armando, anche a nome della nostra Chiesa e col nostro sostegno, ci farà diventare più missionari perché sarà a servizio di un’altra Chiesa sorella per aiutarla a diventare a sua volta missionaria e farla “esultare di gioia” nell’esperienza della comunione e della missione. Augusta Buogo Responsabile Centro missionario diocesano 12 e L’AZiON Chiesa e L’AZiON Chiesa Domenica 25 gennaio 2004 13 IL SALUTO DI MAGAROTTO ALLA DIOCESI “Ha incarnato l’umiltà” I FEDELI VITTORIESI PRESENTI IN CATTEDRALE: “CI DISPIACE CHE PARTA. CI MANCHERÀ!” Grande partecipazione di fedeli e momenti di commozione nei due appuntamenti per il saluto al vescovo Alfredo IL MESSAGGIO DEL VICARIO GENERALE Grazie e perdono! Un caldo abbraccio I l commiato di monsignor Alfredo Magarotto è avvenuto in due momenti. Il primo è stato il giorno di san Tiziano, venerdì 16 gennaio. Era riservato soprattutto a sacerdoti e religiosi, ma anche in quella occasione, nonostan(a sinistra) venerdì il vescovo Magarotto ha salutato ad uno ad uno i sacerdoti te il giorno feriale, vittoriesi; (in alto) riceve un omaggio simbolico a ricordo dei sei anni e mezzo a c’era molta gente Vittorio Veneto; (sotto) il calice e la patena donati dalla Chiesa vittoriese in cattedrale. Era presente anche il sindaco di Vittorio, Giancarlo Scottà. si. Al termine della celebrazione il È stata una celebrazione sobria, co- Vicario generale, nonostante il Veme piace al vescovo Alfredo. Hanno scovo lo avesse dispensato da ogni concelebrato circa 150 sacerdoti e saluto, ha doverosamente espresso religiosi e monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia e Pordenone. All’omelia il Vescovo ha ringraziato il Signore e i presenti per i sei anni e mezzo passati in diocesi. Ha ricordato i momenti dolorosi e si è commosso ricordando don Lorenzo Dalla Betta, il suo segretario. All’offertorio gli è stato presentato il calice e la patena, dono della dioce- C ari sacerdoti e diaconi, religiosi, suore, persone consacrate, fedeli tutti! Carissimi seminaristi! Quest’anno la festa del patrono san Tiziano, vescovo di Oderzo, prima sede della diocesi, ci ritrova uniti a celebrare l’Eucaristia in una circostanza straordinaria per la nostra Chiesa locale: la conclusione del mio servizio pastorale e l’attesa del nuovo vescovo, monsignor Giuseppe Zenti. Domenica scorsa, nella cattedrale di Verona, abbiamo partecipato alla sua ordinazione episcopale. È stato un momento di grande intensità spirituale ed ecclesiale. Nella luce della fede, il nostro cuore si è aperto con gioia alla speranza di un nuovo cammino, più fecondo di bene per tutta la diocesi. Affidiamo alla speciale protezione di san Tiziano il vescovo Giuseppe, perché, ricolmo dei doni dello Spirito Santo, abbia da essere in mezzo a noi una immagine viva e trasparente di Cristo buon pastore. Al “Te Deum” per la sua nomina, si aggiunge oggi l’inno di ringraziamento per i sei anni e mezzo del mio episcopato vittoriese. “Ecco mando te”, mi disse il Signore il 31 maggio 1997. E ora, giunto al termine, lascio la diocesi con sincera nostalgia, ma con grande serenità interiore, convinto che, attraverso la parola del Papa, si manifesta la volontà di Dio e dall’obbedienza nasce la pace: “Oboedientia et pax”, come dice il beato Giovanni XXIII. Porto con me il grato ricordo di giorni passati troppo in fretta, vissuti in fraterna comunione ecclesiale, condividendo fatiche, gioie e speranze, tristezze e consolazioni. Non posso dimenticare le 21 ordinazioni presbiterali, le ordinazioni diaconali, la “consacratio virginum”, le professioni religiose e monastiche, il conferimento dei ministeri, le cresime e altre bellissime celebrazioni, che hanno avuto il momento culminante e più espressivo del mistero della Chiesa nell’Eucaristia di ordinazione episcopale del vicario generale monsignor Ovidio Poletto. La sua desiderata partecipazione a questa concelebrazione mi è particolarmente cara e significativa. Lo ringrazio di cuore e formulo, anche a nome vostro, i migliori auguri per il suo impegnativo lavoro pastorale nella diocesi sorella di Concordia-Pordenone. Non ci mancano le difficoltà, ma confidiamo nella grazia e misericordia di Dio. i sentimenti di tutto il presbiterio. Anche monsignor Poletto gli ha rivolto un saluto. Quindi il Vescovo ha voluto salutare uno ad uno tutti i presenti. Il secondo momento è stato domenica 18 gennaio, giorno in cui ha salutato la diocesi. Per tradizione la domenica dopo la festa del Patrono, i cori parrocchiali della diocesi sono chiamati ad animare una celebrazione in cattedrale, tale presenza ha dato un carattere grandioso al momento. La cattedrale straripava di gente: erano circa duemila persone. Diverse autorità civili, i sindaci di Vittorio Veneto, Pieve di Soligo, Miane, Gaiarine, Chiarano e le autorità militari. In apertura della celebrazione, Livio Caberlotto, vice presidente del Consiglio pastorale diocesano, a nome dei laici della diocesi, ha dato un primo saluto. Alla fine don Fulvio Silotto, responsabile del canto liturgico, ha ringraziato e Antonio Giandon, della Pastorale sociale della diocesi, ha offerto al Vescovo, non un dono, che sappiamo non sarebbe stato gradito, ma un segno di affetto e un ricordo della sua esperienza vittoriese: un quadro con la foto del vescovo Magarotto attorniato dalla gente. (GpM) L’OMELIA DI MAGAROTTO, NEL GIORNO DI SAN TIZIANO “Sempre uniti nella fede” Cari fratelli, nel momento in cui sto per lasciarvi, mi conforta la certezza che, fedeli alle vostre antiche radici di fede e agli insegnamenti dei vostri vescovi – cito gli ultimi: Luciani, Cunial e Ravignani –, saprete proseguire, uniti a monsignor Zenti, nel cammino della nuova evangelizzazione, per costruire insieme il Regno di Dio, in questo nostro territorio, non più omogeneo per cultura, tradizioni, fede religiosa, ma pur sempre luogo chiamato ad accogliere la grazia della salvezza, che viene da Cristo, unico salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre. Il delegato generale, monsignor Guerrino Pagotto, per questa circostanza si era preparato a rivolgermi, a nome vostro e dell’intera diocesi, un indirizzo di saluto e di ringraziamento, ma l’ho dispensato dal farlo, anche perché già su L’Azione di queste ultime domeniche è stato detto anche troppo di me. Devo io invece esprimere la più grande riconoscenza a Dio, innanzitutto, che con la sua grazia è sempre presente e operante nella Chiesa, e poi a tutti voi che, unitamente alle vostre parrocchie e comunità, mi avete dato, fin dal primo momento, la più cordiale collaborazione; ne è chiaro documento la visita pastorale che ho compiuto in questi anni. Il bene che ho potuto svolgere è in gran parte merito vostro, mentre le mancanze, i limiti, gli inadempimenti sono tutti miei e ne chiedo umilmente perdono a Dio e alla diocesi. Vi affido tutti alla protezione di Maria, di san Tiziano, del beato Claudio e del servo di Dio Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I. Metterò nella liturgia delle ore e nel calice della Messa le nostre persone, le nostre intenzioni e i molti problemi della diocesi, che non ho saputo risolvere. Avrò un ricordo speciale per i sacerdoti anziani e malati, per quelli in missione, in Africa, Brasile e Germania; per i 47 confratelli che sono deceduti durante il mio episcopato, tra i quali non posso dimenticare l’ex vicario generale monsignor Mario Ghiz- E L’OMELIA DI DOMENICA 18 “Guardare avanti, prendere il largo” I l vescovo Alfredo, nell’omelia di domenica scorsa, ha ringraziato in primo luogo il Signore per questi sei anni e mezzo passati in diocesi, quindi ha mandato, attraverso i presenti, un saluto «ad ogni parrocchia e comunità, ad ogni istituzione e famiglia, a tutti, ai più piccoli, ai giovani, agli anziani e malati». Poi ha continuato: «Il futuro che mi attende lo metto nelle mani di Dio e della Chiesa. Ma certo non rimarrò inoperoso perché il vescovo, come insegna il Concilio, resta sempre in servizio, non va in pensione e finché vive deve sentirsi responsabile, in unione con il Papa, del bene di tutzo, i vicari episcopali monsignor Giovanni De Nardo e don Sisto Campodall’Orto, e il mio segretario don Lorenzo Dalla Betta. Pregherò per il Seminario, per gli istituti religiosi, per le vocazioni al sacerdozio, al diaconato, alla vita consacrata e per lo sviluppo della ministerialità laicale, per i laici, per tutte le famiglie. Spero di poterlo fare in futuro con più disponibilità di tempo, avendo in animo di trasferirmi, sia pure provvisoriamente appena lasciata la diocesi, presso il Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza. Ma ho anche in programma per il prossimo aprile, il Brasile, dove incontrerò don Armando Bucciol e gli altri missionari diocesani. Concludendo, vorrei rivolgere a voi carissimi sacerdoti e diaconi, l’esortazione dell’apostolo Pietro: “Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, secondo Dio, facendovi modelli del gregge” (1Pt 5, 3). E a tutti ricordo le parole di Gesù: “Voi siete il sale della terra. Voi siete la luce del mondo. Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al nostro padre che è nei cieli” (Mt 5, 13-16). + Alfredo Vescovo ta la Chiesa e collaborare attivamente, con la preghiera, l’azione e il sacrificio, per la diffusione del vangelo nel mondo intero. Ma questo è pure il compito di ogni battezzato, perché, insegna ancora il Concilio, “la vocazione cristiana è, per natura sua, anche vocazione all’apostolato”. A tutti i suoi discepoli Gesù ha detto: “Andate e predicate il vangelo ad ogni creatura”. Mi auguro che questa tensione missionaria, che fa parte della migliore tradizione della Chiesa vittoriese, abbia un nuovo impulso, coinvolgendo tutta la pastorale ordinaria. Con la presenza di immigrati di altra religione e di cristiani diventati indifferenti ai richiami della fede e con il clima di relativismo morale, che si respira un po’ dovunque, ci troviamo anche noi in terra di missione. «Non basta – dice il Papa – conservare l’esistente», bisogna guardare avanti, prendere il largo. La diocesi ha tutte le possibilità di ripartire con rinnovato impegno e la guida del vescovo Giuseppe. In questi anni ho potuto sperimentare la generosa dedizione di sacerdoti e diaconi, religiosi, suore, catechisti, dell’Azione cattolica e di altri gruppi ecclesiali, della pastorale giovanile e della famiglia. C’è un laicato ampiamente disponibile. Il Seminario ha una promettente presenza di seminaristi. La diocesi è in cammino. Il lavoro pastorale in atto per il rinnovamento spirituale, lo sviluppo della ministerialità laicale e la promozione delle vocazioni, costituisce la migliore preparazione all’accoglienza del nuovo vescovo Giuseppe. Insieme con lui contempliamo il volto di Cristo risorto, centro e fondamento della nostra fede. “Crescamus in Christum per omnia”, cerchiamo di crescere verso Cristo per mezzo di ogni cosa, così che ciascuno possa dire “Mihi vivere Christus” per me vivere è Cristo». cco il breve messaggio che il vicario generale monsignor Guerrino Pagotto ha indirizzato al vescovo Alfredo Magarotto nel corso della solenne celebrazione di domenica scorsa in cattedrale. «Eccellenza reverendissima, ci è sembrato che questo, della Messa del santo Patrono della diocesi, fosse il momento più significativo per porgerle il nostro riverente affettuoso saluto. Lei mi ha dispensato dai lunghi discorsi, ma mi ha concesso di dire due parole… guardi, sono tre! E vorrebbero tentare di interpretare l’onda delle emozioni e sentimenti della diocesi e in particolare dei preti, presenti e assenti, dei religiose e delle religiosi, delle persone di vita consacrata. 1. La prima è “grazie”! Conosciamo il suo stile essenziale e schivo, ma oggi voglia concederci di esprimerle sinceramente il bene che le vogliamo, e la profonda stima che lei si è meritata col suo infaticabile servizio pastorale: in lei abbiamo avuto un pastore vigile e generoso, una guida illuminata e prudente, un padre schietto e insieme delicato. “grazie” perché più che con le parole lei ci ha dato la lezione della vita! Eloquente per tutti la sua fede viva, forte e chiara, lo spirito di preghiera, lo zelo ardente che ha sempre animato il suo ministero, esercitato senza risparmio di energie, in particolare durante la visita pastorale. Non dimenticheremo la sua semplicità e bontà d’animo, la capacità di ascoltare e condividere problemi, gioie e fatiche dei suoi M preti, rasserenando e incoraggiando, la sua fraterna vicinanza nella malattia e nei lutti. Eloquente l’insistenza con cui lei ha proposto i punti essenziali del vivere cristiano: il primato della vita interiore e della santità, a cui è chiamato ogni battezzato, con i suoi frequenti richiami alla preghiera e vita sacramentale, in particolare alla centralità del Giorno del Signore; il suo frequente, quasi quotidiano richiamo all’importanza della proposta vocazionale al sacerdozio e alla vita consacrata, insieme con l’amore per il Seminario; l’urgenza di puntare a una seria formazione degli adulti, suscitando corresponsabilità e ministerialità in tutti i membri della Chiesa. Sappiamo bene che queste indicazioni e orientamenti di vita ecclesiale restano pienamente attuali e validi, anche nella prosecuzione del nostro cammino ecclesiale col nuovo vescovo Giuseppe. Per tutto questo, “grazie”! Una seconda parola è: “perdono”. Noi non sappiamo fino a che punto siamo riusciti a seguire il ritmo dei suoi passi, nel corrispondere alle sue indicazioni e agli stimoli all’impegno… ma una cosa sappiamo: che qualche amarezza gliela abbiamo procurata, e per questo le chiediamo perdono. Infine una richiesta con un “augurio”. Era comune desiderio che lei si fermasse tra noi, ne saremmo stati onorati, anche perché per noi è la prima volta che succede un congedo di questo tipo, ma questo non corrispondeva al suo stile e ai suoi intendimenti. Sappiamo però che i viene facile, quasi spontaneo ritornare con la mente ed il cuore ai sette pellegrinaggi in treno Unitalsi coi malati a Lourdes presente il nostro vescovo Alfredo e rivedere come in tanti fotogrammi, fatti, parole, sentimenti e ricordi indimenticabili: quante significative celebrazioni di preghiera vissute assieme a monsignor Magarotto! Ho avuto la fortuna di esserci sempre e di accompagnare ogni volta un gruppetto di giovani barellieri e sorelle, di parrocchiani, pellegrini sani e malati a Lourdes. Mi sgorga dal cuore ringraziare il Signore e la Madonna per averci messo accanto un vescovo come monsignor Alfredo. Tanti di noi proprio a Lourdes hanno potuto conoscere da vicino e apprezzare in ogni situazione della giornata la presenza buona, discreta e serena di questo uomo di Dio che ha guidato la nostra diocesi di Vittorio Veneto. Chi ha partecipato anche ad un solo pellegrinaggio con Lui, sicuramente ha fatto una stupenda esperienza di Chiesa. Penso all’incontro a la sua ottima salute fisica, mentale e spirituale non le permetterà di entrare, come si dice, in pensione. Allora le auguriamo di poter ancora a lungo e in modi nuovi e fecondi servire la santa Chiesa in quella parte del mondo dove il Signore le ha suggerito di fissare la tenda... Il Signore ci concederà, speriamo, di poterci rivedere anche in futuro, almeno in qualche circostanza. Intanto lei ci benedica, mentre la preghiamo di gradire l’omaggio che la diocesi le porge: un calice, creato apposta per questa circostanza, recante i simboli di questa sua Chiesa. Come lei ha già capito, è un dono un po’ interessato… praticamente quasi un gesto di egoismo! Insomma contiene la richiesta che lei ci porti nella sua preghiera e nella sua Messa… Per la sua bella testimonianza di fede, di speranza cristiana e di amore, per il dono del suo servizio pastorale nella Chiesa di San Tiziano, grazie dal profondo del cuore, grazie di tutto, vescovo Alfredo!». A l suo ingresso a Vittorio Veneto, nel giugno 1997, monsignor Alfredo Magarotto aveva affermato, nel ricordare il suo predecessore Albino Luciani: «Sono ben lontano dal ricalcare le somiglianze e le orme di papa Luciani, però vorrei mettermi sulla sua strada, una strada di semplicità, di fede, di catechesi spicciola, di amore verso ogni persona che incontrava, di attenzione alle piccole cose, a tutte le realtà della diocesi. Certo papa Luciani era un grande vescovo, io sono piccola cosa di fronte a lui». Nel giorno del suo saluto, dopo sei anni e mezzo di permanenza nella Chiesa di San Tiziano, sono questa volta i suoi fedeli che hanno riempito la cattedrale di Ceneda a parlare di lui come di un uo- mo semplice e umile, di fede e di preghiera, attento a tutti, dai più piccoli, ai giovani, agli adulti, agli anziani e ammalati. Le voci sono concordi e più di uno si lascia scappare: «Ci dispiace che parta, ci mancherà!». «Monsignor Magarotto – affermano Lucia e Francesco di Castello Roganzuolo – è una persona umile, disponibile al dialogo. Anche se è un uomo di poche parole i suoi interventi sono sempre stati incisivi. In questi anni ha saputo accostarsi ai giovani, ai ragazzi, forse proprio per la sua discrezione si è attirato la loro simpatia. È bello ricordare ad esempio che ogni anno, in occasione del Grest, non mancava mai la sua visita. Abbiamo avuto un cambiamento significativo tra monsignor Ravignani e lui, IL SALUTO DI MONS. POLETTO A lla celebrazione della messa nel giorno di san Tiziano era stato invitato anche il nostro monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Pordenone. Alla fine ha chiesto di poter dare anche lui un saluto al Vescovo partente. Ha ricordato il giorno dell’arrivo in diocesi del vescovo Alfredo e il saluto che egli, in quel momento amministratore diocesano, dopo la partenza di monsignor Ravignani, gli aveva rivolto accogliendolo come “dono grande di Dio”. Ha citato anche una frase del primo saluto del Vescovo che diceva: «Ho lasciato Chioggia, dove ho passato sette anni indimenticabili, per passare all’altra riva. Non ho attraversato mari in tempesta per giungere fino a Vittorio Veneto. Ma non vi nascondo che un po’ di tempesta l’ho dentro il mio cuore». Monsignor Poletto gli ha augurato che il viaggio verso il futuro sia più tranquillo e riposante. Ha aggiunto che quando lui ha lasciato la diocesi verso quella di Pordenone, ricordando l’episodio biblico del profeta Eliseo che chiese alla profeta Elia, sua guida e maestro, di lasciargli metà del suo mantello, ha domandato al vescovo Alfredo di donargli metà del suo mantello spirituale, cioè del suo spirito apostolico, «ma ora che termina il suo compito nella guida della diocesi – ha concluso – le chiederei anche l’altra metà, perché ne ho bisogno». IL VESCOVO MAGAROTTO E L’UNITALSI Lourdes con lui subito dopo l’ingresso a Vittorio Veneto quando, come primo impegno pastorale, ci raggiunse in aereo ed ebbi la gioia di incontrarlo, quella sera accompagnato dal vicario generale monsignor Ovidio Poletto e dalla presidente Lina Marchioro: ero con il gruppo di giovani barellieri e sorelle di Basalghelle e Vallonto e ci salutò uno per uno, con caloroso affetto sul Boulevard de la Grotte, all’ingresso dell’albergo. Penso a quando abbiamo camminato per Lourdes sui passi di Bernardette assieme ai nostri seminaristi e ascoltava volentieri ogni spiegazione, come uno qualunque, penso a quando esternava con parole piene di affetto la sua genuina gratitudine a sorelle e barellieri. Amo pensare a malati, sorelle, barellieri, medici e pellegrini unitalsiani con i quali il caro vescovo Alfredo ha condiviso gioie e dolo- sidente signora Lina ai collaboratori dell’Unitalsi non ci è facile dire a parole, la tanta disponibilità e generosità che il nostro vescovo Alfredo ha sempre avuto nell’accogliere l’impegno dei pellegrinaggi a Lourdes e Loreto lasciandosi prendere dal forte messaggio di Maria, la Vergine Santissima e la sua dolce insistenza nell’invitare tutti a parteciparvi dai nostri santuari di Follina e di Motta di Livenza. Con lui è sempre stato bello andare alla Grotta di Massabielle anche portando il grosso cero segno delle preghiere di tutta la nostra diocesi vittoriese. ReIl vescovo sterà indelebile nei nostri Alfredo cuori il suo esempio di Magarotto in padre che ha aiutato opartenza per gnuno a vivere anche il Lourdes più umile servizio ai mainsieme agli lati e ai pellegrini con ammalati semplicità di cuore. Sette volte a Lourdes, disponibile e gioioso ri a Lourdes, vivendo intensamente quel tempo di grazia e speranza che ogni anno è il pellegrinaggio diocesano. Sempre tutta la diocesi era presente, penso, nella sua preghiera assidua, silenziosa, costante, quando ogni giorno si confondeva tra la folla che andava alla Grotta benedetta. Assieme a don Adriano e don Valter, alla pre- ma monsignor Alfredo non ci ha fatto rimpiangere il suo predecessore. La gente ha bisogno di questi contatti umani, come pure il mondo istituzionale ed ecclesiale. La sua presenza assidua nelle parrocchie ha fatto sì che tutti conoscano il loro vescovo». «Ha lavorato molto nel nascondimento – spiega Giorgio da Godega di Sant’Urbano –, è stato presente nelle diverse realtà senza farlo vedere. Con la sua umiltà ha espresso il suo amore per la sua Chiesa». «Ho avuto modo di incontrare monsignor Magarotto – continua Fiorenzo da San Vendemiano – nelle varie celebrazioni in parrocchia e in altre situazioni. Di lui colpisce la discrezione, l’affabilità, l’attenzione e la grande fede molto semplice e profonda». «Per me – sottolinea suor Mariagrazia della Figlie di San Giuseppe di Vittorio Veneto – monsignor Alfredo, oltre che pastore è un padre e non solo perché è il Vescovo della mia professione perpetua. Lo ammiro per la sua umiltà. Ci ha trasmesso molto, più che con le parole con le azioni e il comportamento. In diverse occasioni, ricordo ad esempio la veglia vocazionale a Pianzano, ha dimostrato con la sua testimonianza una forza di fede incrollabile». «Il Vescovo – ha concluso Enrico di Orsago – non ha insegnato tanto con le parole, ma con la sua vita, il suo essere umile. Questa celebrazione di saluto ne è stata un’ulteriore prova molto evidente. Ha incarnato l’immagine del servo inutile e ha reso una viva testimonianza del suo essere uomo di preghiera». Gerda De Nardi Non potremo dimenticare la disponibilità gioiosa che il nostro Vescovo ha sempre dimostrato nei confronti di tutti, penso alla sua persona semplice e cordiale tra noi preti in treno, tra i medici e il personale unitalsiano, vicino alla gente umile che cammina verso la grotta, rivedo la sua preghiera nella Via Crucis al Calvario di Lourdes, riascolto in me la sua parola incoraggiante e serena per ogni ammalato o per ogni giovane barelliere e sorella che gli passava accanto al Salus o all’Esplanade. Come dimenticare le sue omelie brevi ed efficaci, la sua insistente preghiera per le vocazioni, le sue espressioni mariane che toccano il cuore. Non dimenticherò il suo sorriso che conforta, l’incoraggiamento per chi gli confidava una pena o una sofferenza interiore della vita, per tutti resterà l’immagine viva della sua corona del Rosario tra le mani, esempio di una preghiera incessante a Maria. Grazie, monsignor Alfredo, da tutta l’Unitalsi! Don Brunone De Toffol 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 25 gennaio 2004 L’ARRIVO DI ZENTI DOMENICA PROSSIMA 1º FEBBRAIO L’insediamento con il patriarca Scola D omenica 1º febbraio il vescovo Giuseppe Zenti prende possesso della diocesi di Vittorio Veneto. Al suo arrivo, alle 15, incontrerà sotto la loggia del Museo la autorità civili e militari, quindi farà il suo ingresso in cattedrale. Sarà il patriarca di Venezia, monsignor Angelo Scola, ad accompagnare il Vescovo in cattedrale, a disporre che venga letta la bolla di nomina del Papa di fronte al Collegio dei con- sultori e a tutto il popolo di Dio e, infine, a consegnare la cattedra episcopale. Una volta insediato in cattedra, il vescovo Giuseppe riceverà il pastorale sempre dalle mani del Patriarca. Consegnato alla Chiesa vittoriese, il nuovo Vescovo inizia a presiederla mediante la predicazione e la celebrazione dell’Eucaristia. È certa la presenza del Nunzio apostolico, monsignor Paolo Romeo, e del vescovo di Pozzuoli (originario di Pieve di Soligo) mon- signor Silvio Padoin. Con molta probabilità vi saranno anche altri vescovi legati alla nostra diocesi e al nuovo Vescovo. È prevista la partecipazione di molti sacerdoti e laici della nostra diocesi. Duetrecento sono i fedeli attesi della diocesi di Verona. Sono infatti previste due corriere da Legnago, ultima parrocchia in cui monsi- AVVISO AI PARROCI CELEBRAZIONE IN DIRETTA SU TELECHIARA E RADIO PALAZZO CARLI I reverendi parroci sono pregati di avvisare i fedeli alle messe di domenica che Telechiara trasmetterà in diretta domenica 1º febbraio l’arrivo e la presa di possesso della diocesi del nostro vescovo Giuseppe Zenti a partire dalle 14.15, la cronaca sarà trasmessa anche da Radio Palazzo Carli. S ono nati nello stesso paese. Sono stati compagni di banco dalla prima elementare fino all’ultimo anno di teologia. Sono stati ordinati sacerdoti insieme. E anche il giorno della consacrazione a vescovo monsignor Giuseppe Zenti ha voluto il suo amico di sempre, don Roberto Tebaldi, al suo fianco insieme al delegato generale della nostra diocesi, monsignor Guerrino Pagotto. Abbiamo raggiunto don Tebaldi a Povegliano Veronese, dove è parroco dal 1994. «Sono amico d’infanzia di don Giuseppe – racconta –. Siamo concittadini, abbiamo fatto le elementari, le medie, le superiori e la teologia insieme. Don Giuseppe è entrato in Seminario in quinta elementare, perché c’era una specie di pre-Seminario; io sono entrato in prima media. Da piccoli io facevo il chierichetto mentre don Giuseppe no Trecento fedeli veronesi attesi alla cerimonia gnor Zenti ha prestato servizio come parroco, e altre due organizzate a livello diocesano. Per impegni precedentemente assunti non sarà presente il vescovo di Verona padre Flavio Roberto Carraro. La diocesi veronese sarà rappresentata dal nuovo vicario generale, monsignor Franco Fiorio, dal vicario per la pastorale, don Gaetano Pozzato, e dal parroco della cattedrale, monsignor Antonio Finardi. L’organizzazione veronese è curata da don Giorgio Benedetti incaricato per la pastorale dei pellegrinaggi, dello sport e del tempo libero. DON ROBERTO TEBALDI,COMPAESANO E AMICO DI MONS. ZENTI “Costante e tenace” perché viveva un po’ fuori mano, in campagna». Che ricordi ha della vostra infanzia? «Già alle elementari don Giuseppe era un bambino che si impegnava. Neppure io me la cavavo male, ma don Giuseppe era più costante, tenace e metodico. Aveva un forte senso del dovere. Lo stesso in Seminario. Era particolarmente portato per italiano, latino e greco, che poi ha insegnato per molti anni. Da studenti del Seminario, in quarta e quinta ginnasio, siamo venuti per due-tre settimane esti- Don Roberto Tebaldi, a sinistra di mons. Zenti durante la celebrazione per la consacrazione episcopale, l’11 gennaio scorso nella cattedrale di Verona ve nella casa di Fornesighe di Zoldo, di proprietà della diocesi di Vittorio. Questo grazie a monsignor Carraro che era stato vescovo di Vittorio». In Seminario eravate tra i rivoluzionari o i tranquilli? «Non eravamo rivoluzionari ma nemmeno quieti nel senso di passivi. Eravamo molto impegnati nello studio teologico. Abbiamo avuto la bella esperienza del passaggio conciliare mentre già facevamo teologia. In quegli anni c’è stato il famoso rimpasto delle materie teologiche secondo la nuova prospettiva di studi. Il vescovo di allora fondò lo Studio teologico Zenoniano consorziando insieme, oltre al Seminario, gli altri istituti religiosi maschili presenti in città (Stimatini, Comboniani, Don Calabria, Salesiani...). Quindi tutti venivano a scuola in Seminario e ogni istituto dava la sua parte di insegnanti. Abbiamo avuto professori molto preparati e aggiornati. A scuola era molto vivo il dibattito. Veniamo all’ordinazione. Qualche ricordo? «Siamo stati ordinati insieme il 26 giugno 1971, era un sabato, nella nostra parrocchia di origi- LE VEGLIE FORANIALI cco il programma delle veglie di preghiera che verranno organizzate a livello foraniale in preparazione all’ingresso in diocesi del nuovo vescovo Giuseppe Zenti, in programma domenica 1º febbraio. FORANIA DI VITTORIO VENETO - Mercoledì 28gennaio alle 20.30 a Meschio FORANIA VALLATA - Giovedì 29 gennaio alle 20.30 a Tovena FORANIA ZUMELLESE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 a Villa di Villa FORANIA CONEGLIANO - Venerdì 30 gennaio alle 20.30, a Parè FORANIA QUARTIER DEL PIAVE - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 a Sernaglia FORANIA PEDEMONTANA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 a Cappella Maggiore FORANIA PONTEBBANA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 nella chiesa vecchia di Codogné FORANIA MOTTENSE - Giovedì 29 gennaio alle 20.30 nel Santuario della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza FORANIA LA COLONNA - Venerdì 30 gennaio alle 20.30 nella chiesa di Santa Lucia di Piave FORANIA SACILE - Venerdì 30 gennaio si celebreranno veglie a livello di unità pastorali a Sacile, Caneva e San Cassiano di Livenza FORANIA OPITERGINA - Ciascuna parrocchia si organizza autonomamente FORANIA TORRE DI MOSTO - Ciascuna parrocchia si organizza autonomamente. E AL VESCOVO ZENTI IL “MARTINO D’ORO” D omenica scorsa, 18 gennaio, il consiglio comunale e il consiglio dei ragazzi di San Martino Buon Albergo si sono riuniti in seduta speciale per consegnare a monsignor Giuseppe Zenti, neoeletto vescovo di Vittorio Veneto, il “Martino d’oro”. Lo speciale riconoscimento civico è stato donato al prelato di origine sammartinese in onore dei suoi meriti ecclesiastici. E a San Martino Buon Albergo mons. Zenti ha iniziato il suo servizio pastorale, svolgendo il ministero dal 1971 al 1974 nella parrocchia del paese. ne. Fummo i primi di tutta quella annata. Ricordo la nostra comune preparazione con gli esercizi spirituali, il colloquio con il vescovo ordinante durante gli esercizi stessi, e la partenza il primo pomeriggio di sabato per San Martino. Vi fu una grandissima partecipazione della parrocchia. Allora c’era un folto gruppo di seminaristi, di tutte le classi, originari di San Martino». E dopo l’ordinazione? «Le nostre strade si sono separate. Io ho sempre avuto incarichi in parrocchie mentre don Giuseppe si è fermato per tre anni nella parrocchia di origine e contemporaneamente studiava all’Università di Padova. Poi è andato subito in Seminario: scherzando gli dicevamo: “Tu sei nato in Seminario, perché avevi nove anni quando sei entrato, e ci sei ri- masto finché ti hanno cacciato a fare il parroco”». Come ha visto don Giuseppe dopo la nomina? «Il giorno dell’ordinazione l’ho visto sereno, sicuro, naturalmente emozionato in diversi momenti. Nei giorni precedenti andava ripetendo: “Che responsabilità! Dovrò rendere conto a Dio”. Tanto che una volta gli ho detto: “Trovati un confessore che ti metta tranquillo”. Tornando a casa dopo l’ultimo incontro in cui mi ha espresso nuovamente le sue preoccupazioni, mi è venuta un’osservazione che mi piacerebbe fargli: “Guarda che la croce pettorale te la trovi già addosso da quando sei nato. Adesso ti hanno aggiunto l’anello, il pastorale e la mitra ma la croce non fa parte di questo corredo”». Federico Citron Da ragazzi furono ospiti della casa alpina della diocesi di Vittorio Veneto e L’AZiON Chiesa Domenica 25 gennaio 2004 15 DOMENICA PROSSIMA 1º FEBBRAIO, NELLA GIORNATA PER LA VITA, L’INIZIATIVA SI TERRÀ IN OLTRE 140 PARROCCHIE SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI Sboccia “Un fiore per la vita” Uniti per la pace L a manifestazione “Un fiore per la vita”, che si svolgerà il 1º febbraio, giunge quest’anno alla diciassettesima edizione. Il Movimento per la vita, il Centro per la vita, con la collaborazione fattiva dei responsabili dell’Acr, e del gruppo famiglie di oltre 140 parrocchie, organizzano anche quest’anno, con viva partecipazione e crescente entusiasmo, questa bella iniziativa che con soddisfazione vediamo collocarsi nel solco della storia delle attività pastorali della nostra diocesi, rivolte al grande, attualissimo tema della difesa della vita, della valorizzazione della famiglia. Il contributo, che questi movimenti hanno offerto in tanti anni di impegno, è stato prezioso per l’affermarsi, in molte persone, di una sensibilità nuova nei riguardi di un’incisiva, concreta, cultura dell’accoglienza, volta ad offrire un aiuto a tante mamme che si trovano in situazioni difficili nel gestire una mater- nità a volte indesiderata. Mamme che esprimono un gran bisogno di vicinanza, di comprensione, di sostegno amorevole. Azione nobile, ricca d’umanità, che ha consentito di salvare tante creature innocenti (in 20 anni, in Italia, 60 mila sono i bambini nati in case di accoglienza) che attendono solo di nascere, di aprire gli occhi alla nuova realtà che le attende: la vita. La casa di accoglienza “Mater Dei” è una meravigliosa testimonianza di questo servizio alla vita, alla maternità. Le mamme e i bimbi che accoglie con amore vivono serenamente, nella gioia, la loro nuova, esaltante, esperienza di vita. Si accompagna, a questo impegno del Cav, un altro lavoro, altrettanto delicato, quello di intervenire in situazioni urgenti e specifiche riguardanti: la vita di ragazze madri, di minori in difficoltà, di adulti che non riescono più a gestire serenamente la propria esistenza. È un’attenzione, un servizio a tutto campo! La manifestazione del 1º febbraio rappresenta, pertanto, uno dei momenti forti di un ampio processo di sensibilizzazione delle coscienze, che viene svolto in ordine al valore culturale della promozione e della difesa del diritto alla vita, della dignità che attiene ad ogni uomo dal momento del concepimento alla morte naturale; una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli e indifesi e, prima di tutto, del bambino concepito e non ancora nato. Tutti, non solo i cristiani, devono sentire l’impegno morale di offrire il proprio contributo di idee e di opere per l’affermazione di una cultura della vita! Vita che vogliamo difendere con tutte le nostre migliori energie morali, culturali e creative perché crediamo MISSIONI / È PARTITO MERCOLEDÌ, PER LUI UN “RITORNO”, A RIMPIAZZARE DON BERTACCO Don Carlo Maccari in Ciad D on Carlo Maccari è partito mercoledì 21 alla volta di Sarh, la diocesi del Ciad con la quale la nostra diocesi sta collaborando da più di dieci anni, per affiancare nel lavoro pastorale don Adriano Bellotto, rimasto solo, dopo la partenza di don Tarcisio Bertacco. È la seconda volta che don Carlo si offre per questo servizio, egli infatti è stato il primo missionario diocesano (fidei donum) che ha iniziato lo scambio con la diocesi africana. Lo hanno accompagnato tre suoi parrocchiani che rimarranno con lui alcune settimane. Come mai questa seconda partenza? «È successo così – afferma don Carlo –, il Vescovo era orientato a chiudere questo La consegna del crocifisso a don Carlo, nel corso dell’ultima veglia missionaria diocesana, a Pieve di Soligo impegno con Sarh perché non si trovava per il momento nessun sacerdote disponibile. Quando il Vicario generale mi informò di questa situazione, gli risposi: non è vero che non ci sono preti disponibili: io sono qua e se c’è bisogno parto subito. Detto fatto, in poco tempo si decise la partenza». Così egli ha lasciato la parrocchia di San Giorgio, all’estremo sud della diocesi, dove aveva appena terminato di costruire la nuova chiesa e ora ricomincia daccapo a Sarh. Che cosa farà laggiù? In un primo tempo rimarrà al Foyer, il piccolo seminario che lui stesso aveva iniziato, ma il Vescovo lo ha già informato delle sue intenzioni. Attorno alla città di Sarh c’è una vasta zona rurale, dove è stata progettata la creazione di tre parrocchie. Ci sono già tre nuclei comunitari forniti anche di alcune strutture. Uno solo manca di tutto. È facile prevedere che sarà questo che toccherà a don Carlo: si insedierà come parroco e incomincerà a costruire comunità e strutture parrocchiali. In un secondo tempo, quando, secondo le intenzioni del vescovo, il foyer sarà affidato ai preti ciadiani, anche don Adriano si impegnerà nella vita parrocchiale. La disponibilità di don Carlo è stata provvidenziale perché ha permesso la continuazione dell’esperienza missionaria in Africa della nostra Chiesa, nell’attesa che maturi qualche altra vocazione. (GpM) È stato il primo sacerdote diocesano “fidei donum” a Sarh N che sia, per i cristiani, un dono divino, frutto di un progetto di amore; per tutti gli uomini, un valore inestimabile da difendere e promuovere. Cerchiamo pertanto di accogliere con questi sentimenti e gentile disponibilità, quella piantina di primula che ci viene offerta. Sono fiori delicati, dai colori raffinati, che esprimono con la loro bellezza una lode alla vita che nella natura sta per rinascere. Rinnoviamo ai bravissimi ragazzi dell’Acr, ai gruppi familiari e a quanti offrono il loro sostegno, non solo la nostra profonda gratitudine, ma indirettamente anche quella di quanti potranno fruire di questo segno, di questo gesto di amore, di umana e di cristiana solidarietà. Mario Botteon presidente ella suggestiva cornice del duomo di Oderzo, la diocesi di Vittorio Veneto si è ritrovata sabato 17 gennaio ad un appuntamento che ormai sta entrando sempre più nella fede della nostra gente: la Veglia di preghiera per l’unità dei cristiani. Questo momento di riflessione, presieduto dal nostro vescovo Alfredo, ha visto la presenza del pastore della Chiesa Valdese di Venezia-Mestre-Conegliano, Giorgio Plescan. Il ministro di culto valdese ha tenuto una meditazione attorno al tema proposto per quest’anno, dato dalla frase di Gesù contenuta nel Vangelo di Giovanni “Io vi lascio la mia pace” (Gv 14, 23-31). L’unità dei cristiani è condizione indispensabile alla costruzione di un mondo di pace. Anche il nostro tranquillo Nord-Est si trova a dover affrontare la sfida proveniente da altre culture religiose in particolare mussulmane. È un confronto che noi cristiani non possiamo so- stenere mantenendo al nostro interno divisioni e dissapori. L’arcobaleno, simbolicamente realizzato nel duomo di Oderzo, sotto il quale sono passati sabato sera il pastore valdese e il vescovo Alfredo, assieme ad altri sacerdoti, è simbolo eloquente della pace che Dio vuole stringere con l’umanità. È un’alleanza che Gesù ha rinnovato col proprio sacrificio sulla croce e che non deve in alcun modo venire tradita dai suoi discepoli. Cercare con tutte le forze l’unità tra i cristiani è ben più di un semplice desiderio: costituisce una risposta vera e concreta a ciò che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo. La buona partecipazione sabato sera nel duomo di Oderzo è stata un valido eco a questo appello all’unità. Rimane la speranza e l’impegno di non ridurre questi sforzi ad una veglia una volta l’anno, ma questo, come sempre, è lasciato… alla buona volontà di tutti! Federico De Bianchi PASTORALE DEI FIERANTI E CIRCENSI: Sacramenti in Castello per Natacha e Chantal U na delle famiglie appartenenti al Circo Roncalli è giunta al Castello vescovile di San Martino dove è stata accolta da monsignor Alfredo Magarotto per la celebrazione dei sacramenti della Prima Comunione, della Riconciliazione e della Cresima di due bambine. L’iniziativa è stata curata dalla Pastorale diocesana dei fieranti e dei circensi e ha avuto il suo culmine proprio nella messa presieduta da monsignor Magarotto e concelebrata da don Mirko Dalla Torre, responsabile diocesano della pastorale di settore. Presenti anche don Zeno Pessotto e don Romualdo Baldissera che per molti anni ha seguito le realtà del circo e del luna park all’interno della diocesi vittoriese. Sacristi della diocesi in ritiro M ercoledì 17 dicembre una cinquantina di sacristi della diocesi si sono incontrati all’Oasi S. Chiara di Conegliano per un ritiro in preparazione al Natale. La riflessione è stata tenuta dall’assistente don Arnaldo Zambenedetti che ha illustrato la figura di Anna Lena Tonelli, assassinata il 5 ottobre 2003 in Somalia, dove da oltre 30 anni prestava servizio di volontaria cristiana in mezzo ai poveri e ai lebbrosi musulmani. La sua vita è stata un agire nel quotidiano ordinario in modo straordinario, animata da uno sconfinato amore. Un esempio per gli addetti Per Natacha e Chantal, che hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Vescovo ha avuto parole di incoraggiamento per proseguire, dopo questo importante momento, il cammino di fede. Dopo una sosta in Italia la famiglia delle due bambine è ripartita per la Germania dove opera il grande circo il cui direttore ha voluto dare il nome del beato papa Giovanni XXIII. A Vittorio Veneto erano presenti anche i nonni delle ragazze che fanno parte del Circo di Vienna. Quest’ultimo a Conegliano aveva accolto, nel novembre scorso, il Vescovo per la visita pastorale. Nelle prossime settimane è previsto il ritorno dei suoi artisti in diocesi, a Sacile. al culto, anch’essi impegnati quotidianamente in un lavoro spesso ripetitivo che però dovrebbe essere fatto con grande amore verso Dio, cui la liturgia è diretta, e verso il prossimo che vi prende parte. Così anche il lavoro di sacrista, se fatto con questo spirito, da ordinario diventa straordinario. Dopo la riflessione c’è stata la messa celebrata dal vescovo Magarotto che ha voluto essere ancora una volta in mezzo ai sacristi prima di lasciare la diocesi. La prossima data importante sarà il tradizionale convegno dei sacristi delle quattro diocesi (Vittorio Veneto, Treviso, Belluno, Concordia-Pordenone) che si terrà a Ponte della Priula il 21 aprile prossimo. Bruno Simionato 16 e L’AZiON Chiesa Domenica 25 gennaio 2004 ANCORA POSTI DISPONIBILI E ssere uomini di speranza: il cristiano e la lotta contro la po- vertà. Questo è il titolo del messaggio di Natale dei vescovi del Ciad. Il tempo del Natale è passato da qualche settimana, ma credo che fare l’esperienza di un tempo forte, debba aiutarci a perseverare poi nella quotidianità, quello che abbiamo vissuto come evento straordinario, purificato dai sentimentalismi e dalle emozioni del momento. Anche i vescovi del Ciad, come introduzione per il loro messaggio, non si sono fermati tanto sull’avvenimento della nascita di Gesù, seppur ricco di significati teologici e salvifici, bensì sullo scopo della venuta di Gesù sulla terra. A questo proposito citano Luca 4, 18-19: “… per donare ai poveri la Buona Novella, annunciare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la luce, per condurre gli oppressi alla libertà e proclamare un anno di Grazia dalla parte del Signore”. In effetti, che scopo ha la venuta del Signore se poi nella nostra vita non cambia niente? Queste parole del vangelo, che abbiamo ascoltato soprattutto nell’anno del Giubileo, in questa terra del Ciad acquistano un significato particolare, perché di Essere uomini di speranza lavorando insieme “quest’anno di Grazia del Signore” tutti ne sentono la necessità. Il messaggio dei vescovi non si limita a constatarlo, ma aiuta i destinatari ad aprire gli occhi sulla realtà citando i vari problemi che assillano questo Paese. La disoccupazione, la scuola, la sanità, i salari in rapporto al costo della vita e l’ingiustizia, tutti questi problemi e altri ancora ci scoraggiano, scrivono i vescovi, e i nostri sentimenti sono d’impotenza e fatalismo pensando che il nostro Paese è malato e che non ne uscirà mai. Essere uomini di speranza! Questa deve essere la caratteristica che distingue il cristiano. Avere fede “sperando contro ogni speranza” (Rm 4, 18) è questa l’esortazione di questo messaggio. Ma la speranza non è sinonimo di passività, così i vescovi si domandano cosa si può fare per collaborare all’opera di Dio per cambiare questa situazione. Trovare una maniera nuova di vivere la solidarietà! Il mondo è cambiato e cambierà ancora: la modernità, con la presenza preponderante del denaro, non permette più di vivere la solidarietà come un tempo e ha creato il parassitismo delle persone che si limitano a consumare il frutto del lavoro degli altri senza collaborare per produrre insieme e lottare contro la povertà. Avere lo spirito d’iniziativa! Prima la saggezza consisteva nel fare come si era sempre fatto... Oggi, per riuscire, dicono i vescovi, bisogna aver spirito d’iniziativa e il coraggio d’essere tra i primi a fare delle cose nuove senza aver paura delle critiche. Essere dei cittadini onesti! Senza onestà una società non può uscire dalla povertà. Purtroppo il Paese è segnato dalla corruzione sia ai livelli politici, sia a livello degli impiegati statali, che ne approfittano per arrotondare il loro salario. Forti della fede in Dio e nell’uomo, armati della speranza, il cristiano deve comportarsi onestamente e denunciare là dove c’è la disonestà. Essere previdenti! Per realizzare qualcosa bisogna prevedere tutto. Ma i vescovi constatano che, per esempio un papà, non prevede di risparmiare i soldi per iscrivere i figli alla scuola, spendendoli per altre cose meno importanti. Il coltivatore vende troppo miglio e non ha più di che sfamare la famiglia. Nel mondo moderno, la vita è una lotta contro la povertà e chi può vincere è colui che è stato previdente. I vescovi concludono esortando tutti a lavorare insieme, mano nella mano. Solo così i cristiani potranno essere luce che illumina il mondo. Il cristiano sarà allora sorgente di speranza e questo contagerà gli altri. “Che il Dio della speranza vi doni di credere nella gioia e nella pace e che faccia crescere in voi la speranza con la forza dello Spirito Santo” (Rm 15,13). Don Adriano Bellotto Sarh, Ciad OGGI Domenica Domenica 25 gennaio - Terza del Tempo Ordinario Ne 8, 2-4. 5-6. 8-10; 1 Cor 12, 12-31; Lc 1, 1-4; 4, 14-21 Terza settimana del Salterio * L’introduzione del Vangelo di Luca esprime sia il metodo dell’evangelista, sia la dedica a Teofilo (personaggio reale o rappresentante della comunità o di tutti coloro che sono amici di Dio), sia lo scopo dell’opera. Dopo 50 anni circa dalla morte e resurrezione di Gesù, l’evangelista ha constatato che nella sua comunità, per vivere davvero il vangelo e perseverare in esso, occorre avere una base solida: non bastano idee leggere come il vento e convinzioni superficiali. Per non naufragare come singoli e come comunità è necessario costruire “la casa sulla roccia”. Nella sua vita Gesù era stato un credente, un profeta che amava “con tutto il cuore e con tutte le forze”. Annunciatore e predicatore itinerante, aveva sempre richiamato i suoi ascoltatori al coinvolgimento dei loro cuori e alla conversione a Dio. Il versetto di Isaia che denunciava un popolo capace di onorare Dio solo con le labbra e non con il cuore (Is 29, 13) Gesù se l’era stampato nel cuore. Oggi, in mezzo ad oceani di parole pubblicitarie, di slogan e di promesse, con una cultura mediatica che ci propone ogni giorno dal video una vera palestra di saputelli, corriamo il rischio di ridurre le parole e la Parola a pure e semplici emissioni di voce senza spessore e senza responsabilità. Il lieto annunzio, il Vangelo, è la parola viva, gioiosa e solida che ci rivela l’amore di Dio, ma che ci richiama insieme al dovere di riversarlo dentro la vita. In un tempo in cui, sotto la furia delle acque e dei venti, vediamo crollare case e ponti, siamo più facilmente condotti a riflettere sul valore della solidità. È una scelta controcorrente perché molte voci invitano a scegliere solo ciò che fa immagine, ciò che dura un momento, ciò che ci allontana dalla responsabilità della vita quotidiana. “Ciascuno stia attento a come costruisce” ci esorta Paolo (1Cor 3, 10) per non trovarsi ad abitare una casa che è un castello di carta. * Ancora nel Vangelo Luca ci fa compiere un balzo in avanti. L’evangelista pone Gesù nella sinagoga di Nazareth mentre enuncia il programma della sua vita e della sua predicazione con parole prese a prestito dai profeti Isaia e Sofonia. Qual è la missione che Dio gli ha affidato? Qui è già tutto chiaramente enunciato ciò che Gesù capirà poi progressivamente, ma questo “riassunto” è davvero fedele a ciò che Gesù è stato e ha fatto: in ubbidienza alla volontà del Padre egli ha votato la sua esistenza al cammino di liberazione dei poveri, degli oppressi, dei ciechi e dei prigionieri. Questa è stata la direzione della sua vita. Al contrario noi cristiani di tanto in tanto ci perdiamo per strada. Dimentichiamo l’essenziale e corriamo dietro a illusioni, affari, discussioni inutili, spettacoli religiosi, apparizioni, superstizioni e contese… Non ci resta che metterci nudi davanti a questa pagina che non ci permette scappatoie “spiritualistiche”. Gesù è stato un credente ben radicato in Dio e desideroso di affidarsi alla sua volontà, ma non si è mai sottratto all’impegno storico concreto e non ha mai parlato di un Dio da adorare ritagliandoci un angolino di cielo sulla terra, fuori dei problemi. Oggi, come Gesù, possiamo dire che questa Scrittura fa per noi, siamo chiamati ad adempierla perché essa è il sogno di Dio che Gesù ha fatto suo e che ci lascia in eredità. Non possiamo metterlo fra parentesi, anche se si procede a piccoli passi o si raccolgono pochi frutti. È attorno a questo progetto di liberazione che la nostra vita prende significato ed esce dalla prigione dell’io. Ognuno di noi può dire: “Lo Spirito del Signore è su di me e mi ha mandato”. Il vento di Dio, il soffio del suo amore e del suo calore ci sospingono in questa direzione. Don Fabrizio Mariani Due pellegrinaggi in Terra Santa L eggo su “Avvenire” la testimonianza di monsignor Sabbah, patriarca di Gerusalemme: “La Terra Santa non è solo il teatro di un conflitto politico tra palestinesi e israeliani ma anche un... luogo cristiano. E le Chiese di tutto il mondo hanno la responsabilità di confermarlo rendendosi presenti in diversi modi: coi pellegrinaggi, ma anche con la pressione perché la dignità della persona umana sia rispettata ovunque... Si tratta di aiutare entrambi i popoli a camminare verso la riconciliazione. Perché questa è l’unica strada per garantire la presenza dei cristiani in Terra Santa”. Come diocesi di Vittorio Veneto, attenta al grido di dolore dei cristiani della diocesi di Gerusalemme, costretti ad emigrare, il pellegrinaggio è l’aiuto che possiamo loro dare. Con il pellegrinaggio non portiamo loro un contributo solo materiale – il popolo palestinese vive sul turismo religioso – ma soprattutto un raggio di speranza in una realtà dove la speranza viene meno a causa della paura e dell’incertezza del futuro. È quanto abbiamo sperimentato nell’ultimo indimenticabile ed emozionante pellegrinaggio presieduto dal vescovo Magarotto. Il diario del viaggio, a disposizione alla libreria del Seminario, è ora un libretto agile e sostanzioso (qui sopra, la riproduzione della copertina), e sarà il vademecum dei pellegrinaggi. È con lo spirito che ci ha animati in passato che programmiamo i prossimi del 2004. Non esistono pericoli reali nei posti che visitiamo: mai a un pellegrino è successo qualcosa... I voli aerei sono di linea. Non crediamo alle imposture di certi corrispondenti... Come già segnalato su questo settimanale i pellegrinaggi diocesani sono due. Il primo dal 18 al 25 marzo; di questo le iscrizioni si stanno completando. È bastato un sollecito invito di un parroco – Lutrano – perché dieci persone si iscrivessero. Per i partecipanti ci sarà un primo incontro domenica 15 febbraio alle 15 a Villanova di Motta di Livenza. Don Giuseppe Querin Domenica 25 a Fregona il ritrovo dei partecipanti al pellegrinaggio 2003 er le persone iscritte al pellegrinaggio di agosto, per coloro che sono interessati, e per gli amici dei tour estivi di don Giuseppe ci sarà un incontro informale domenica 25 gennaio alle 13 con pranzo al bar trattoria “Al Grillo”, via Cansiglio 72, Fregona. Per informazioni: telefono 0422768136. P USMI: Sabato 24 il ritiro spirituale zonale delle religiose abato 24 gennaio si terrà il ritiro spirituale zonale per le suore delle quattro zone: Motta di Livenza, Pieve di Soligo, San Fior di Sopra e Vittorio Veneto. Il ritiro avrà inizio alle 8.30. S te Offer Offerte pro Seminario Dicembre 2003 Covre Ester in memoria di don Corrado Covre 500,00; NN. in memoria di don Antonio De Nardi 300,00; Istituto Suore S. Volto, San Fior 1.000,00; Fornasier Maria 520,00; Suore Maria Bambina 100,00. OFFERTE CARITAS: Errata corrige elle offerte Caritas della settimana scorsa era riportato che per un’adozione a distanza in Benin la parrocchia di Gaiarine aveva offerto 200 euro. La cifra è sbagliata: la parrocchia ha invece offerto 300 euro. La Caritas si scusa del disguido con gli interessati e con i lettori. N Curiosando I consigli del medico a cura della dottoressa Caterina Bisol Le regole del buon sonno D opo aver approfondito, sullo scorso numero, le cause dell’insonnia (svolgimento di lavori in turni organizzati sulle 24 ore, stress, emozioni positive, non corretta igiene di vita come l’abuso di alcolici e superalcolici, malattie, in particolare l’ansia o la depressione, e disturbi cardiaci o polmonari) vediamo oggi le regole generali per dormire bene. - La camera da letto deve essere fresca, buia e silenziosa. - Non bisogna dormire durante il giorno. - Vanno evitati gli alcolici e il fumo prima di coricarsi. - Evitare l’assunzione di sostanze eccitanti quali caffè, coca cola o tè in ore serali. - Adottare un rituale fisso prima di coricarsi: igiene personale, regolazione della suoneria della sveglia, lettura di un buon libro, preghiera o meditazione personale. (2 fine) N el pomeriggio del 15 gennaio 1954 Gianni Franz s’imbarca sulla scalcagnata giardinetta del padre Amelio. Nel bagagliaio stipa il celeberrimo torrone prodotto dai pasticceri Franz, assieme alle mandorle, altro grande classico, e alle prime caramelle: dei plasticosi spaghettoni di liquirizia. Più qualche spumiglia, qualche carruba, le paste da 10 lire. Per la prima volta Gianni parteciperà alla grande sagra di San Tiziano. Si parte! Da Gonars, vicino Palmanova, ci si mette in moto. Con una macchina fiacchetta e strade scadenti (altro che A28...) gli 85 chilometri fino a Ceneda sono un’avventura, una mezza epopea. Lungo la strada ci si ferma per qualche... bicer de quel bòn. A sera s’arriva; con poche parole sbrigative l’accordo: io qui vicino alla fon- Schegge di Storia A S. Tiziano in giardinetta... tana, tu davanti al Seminario. Niente burocrazia, solo qualche 100 lire per l’affitto dello spazio. La festa – il lavoro per Gianni e papà – è domani. Dove dormiamo? Per fortuna spalanca le sue porte il museo della Battaglia. Il signor Nello, il custode, acconsente. Qualche anno dopo diventerà comandante dei vigili a Vittorio. Arriva alfin il dì di San Tiziano. Al lavoro! Monta la bancarella di legno, disponi, sciolti qua e là, i pezzi di torrone. Ogni 2 pezzi, 100 lire. La piazza brulica di bancarelle. Attorno alle sparute, rudimentali giostre, un caleidoscopio di dolci! Laggiù ci sono quelli di Godega; a sinistra Bepo Guera, di San Giacomo; più avanti Nino Bixio, o almeno, così lo chiaman tutti. Sotto i portici, in via Cosmo, chi intreccia vimini. Arriva un mucchio di gente: a piedi, in bici. In Vespa, tronfi, sfrecciano i più fortunati. Per pranzo andiamo nell’osteria di fronte oppure nell’altro appena dopo il Seminario (in via Forcellini, oggi abbandonato). Le tasche languono, ma a un dolcetto non si rinuncia. Specialmente i bambini che, come ogni anno, il vescovo cresima per San Tiziano. Specialmente i preti: arrivano e comprano 60 pezzi di torrone, uno per ogni sacerdote del Seminario (niente crisi di vocazioni allora… al massimo problemi di carie). Lo fanno ogni anno, spiega Amelio a Gianni. Cinquant’anni dopo, gennaio 2004, non ci sono più cresime né sacerdoti golosi, né si può dormire dentro il museo. Sono cresciute le giostre e i giorni di festa, e calate le bancarelle e i visitatori. Cosa è rimasto di allora? Semplice: Gianni Franz da Gonars, che per cinquant’anni di seguito ha partecipato alla sagra di San Tiziano col suo banchetto. Che continua a offrire torrone. Dall’altra parte della strada, la bancarella di suo fratello. Alla sua destra, il nipote Christian, che eredita la bancarella, la tradizione, la presenza. Tommaso Bisagno L’atlante dei sapori Il Vino dei Templari I n agro opitergino la vite è presente ab immemorabili, e l’antica Roma ne valorizzò in particolare il Raboso. Come del resto fecero dal XII secolo in poi i Templari, l’ordine monastico-militare nato a difesa della Terrasanta, che, e sempre in agro opitergino, ebbero la precettorìa di Santa Maria di Campagna, là e nei dintorni dove oggi si erge austera e severa l’antica chiesa di Tempio d’Ormelle. Rinfrancato da tanta storia, Giuseppe Freschi, assessore a Ormelle, un paio d’anni fa punta diverse carte su questo vitigno quale base d’una vinicoltura inequivocabile per profumi e colori. Rivive così il “Vino dei Templari” che Freschi battezza “OrmelleRosso”, avviando nel contempo un disciplinare di tracciabilità del prodotto e abbozzando l’iter della denominazione comunale, garantita dal Municipio. Gran custode del “Vino dei Templari” (a cui aderiscono 33 aziende dalla terra degli antichi monaci-soldato) è Pier Luigi Grassi di Rai di San Polo, che ha in barrique (di rovere e da 225 litri cadauna) i 12 ettolitri della vendemmia 2002, e che si appresta ad accogliere i 40 della vendemmia 2003. Al momento piccoli numeri, ma siamo in piena fase sperimentale. Dopo 12 mesi di affinamento in legno, per quanto abbiamo assaggiato, degustato, l’“OrmelleRosso” è alla vista di un bel rosso vivo, armonico di gusto e con Raboso evidente per sentori di marasca. L’“OrmelleRosso” è uvaggio di Raboso Piave, Merlot e Cabernet (sia Franc che Sauvignon), ma in proporzioni custodite gelosamente. Pier Luigi Grassi si lascia soltanto scappare che prevale con abbondanza il Raboso, ma di “doppia maturazione”. Il che significa che le uve rabose, pur mature, vengono tuttavia lasciate in pianta sino a Natale, con l’avvertenza però di recidere i tralci che le reggono. Mario Sanson PIEVE DI SOLIGO: Marco Lucchetta inventore del Lemonbar I l primo a dichiararsi entusiasta e a concedere l’autorizzazione alla sosta stabile della originale struttura viaggiante nel suo Comune è stato il sindaco di una cittadina austriaca, che ha pure concorso alla campagna pubblicitaria dell’iniziativa mettendo in mostra la sua immagine mentre beve tranquillamente una bevanda targata “Lemonbar”. Sì, perché ora Marco Lucchetta, di Pieve di Soligo – un passato da calciatore in Usa e Canada, inventore del “Lemonbar”, punto di ristoro a forma di limone, completamente giallo – si sta impegnando a tutto campo per far nascere il “Club dei sindaci amici del limone”. Secondo Lucchetta, l’assenso delle amministrazioni comunali favorirebbe anche nella Marca “la nascita di nuovi imprenditori artigiani, la creazione di posti di lavoro per i giovani, il maggiore utilizzo di agrumi del nostro Paese e un forte incentivo al consumo di bevande natu- MONCHERA (FARRA): L’ORATORIO DI SAN FRANCESCO A rrivati a Farra di Soligo, provenendo da Pieve, incontriamo un caratteristico borgo rurale costituito da case rurali, con facciate in sassi a vista. Il passaggio della strada provinciale che stiamo percorrendo divide in due la piazza attorno a cui è disposto il borgo di Monchera e forma, sulla sinistra, una piazzetta con al centro una fontana a pianta ottagonale e sullo sfondo le vecchie e nuove case del borgo e il muro di cinta di villa Bevacqua, villa ottocentesca oggi di proprietà del conte Rambaldo Bevacqua di Panigai. Scorrendo il muro di Farra di Soligo: l’oratorio di San Francesco d’Assisi in località Monchera cinta sulla piazzetta scorgiamo, nascosto, quasi protetto da case e alberi, il piccolo oratorio ottocentesco dedicato a San Francesco di Assisi, la cappella gentilizia della villa. L’oratorio è noto a tutti gli abitanti di Farra, e ancor più a quelli di Monchera. L’oratorio, la cui porta sulla piazzetta è normalmente chiusa, è aperto solamente per le rogazioni e per la celebrazione della messa il 4 ottobre, san Francesco d’Assisi. La giornata è fredda e piovosa, ma abbiamo la fortuna di attendere all’interno della villa riscaldati dal focolare di una bella ritonda. Accediamo dall’ingresso privato alla sacrestia all’oratorio, dove troviamo un altare, un croci- rali”. In questo senso, servirebbe che ogni primo cittadino concedesse l’occupazione del suolo pubblico in una piazza o in una via pedonale di grande affluenza, dove collocare uno o più Lemonbar. «Chiediamo semplicemente la possibilità di lavorare, rispettando tutte le leggi esistenti», chiarisce Marco Lucchetta. Intanto procede nel migliore dei modi l’avventura di questa struttura, rivestita di una “scorza” di vetroresina, che si apre a spicchi trasformandosi in un ristoro all’aperto, specializzato in spremute di arance e limoni: infatti sono una trentina i Lemonbar attivi in tutta Italia, ma ben di più – all’incirca un migliaio secondo Lucchetta – sarebbero gli aspiranti gestori pronti ad aprire un “limone mobile” in franchising. L’offerta ai clienti è solo di prodotti naturali, preparati al momento e venduti con licenza di attività artigianale. Marco Zabotti fisso e una lapide. La sacrestia ha una pianta davvero particolare: il presbiterio e la torretta campanaria ne riducono notevolmente le dimensioni e quasi la trasformano in un corridoio contraddistinto dalla parete curva dell’abside. Dalla sacrestia due porte conducono alla piccola aula a pianta ottagonale, dove notiamo a soffitto una tela raffigurante un episodio della vita di san Francesco. Il presbiterio è a pianta quadrata, ed è concluso da un’abside semicircolare. All’interno troviamo un pregevole altare preconciliare sovrastato dalle statue di san Francesco e di due angeli. Sull’altare sono inoltre conservate le reliquie del santo. Il presbiterio è in diretta comunicazione con la sacrestia tramite alcuni fori con grate in legno a carabottino. I fori permettevano di partecipare alle celebrazioni direttamente dalla sacrestia, vedendo l’aula senza essere visti. Per questo motivo, all’interno della sacrestia sotto i fori sono ancora presenti gli inginocchiatoi di legno. La chiesa è in discreto stato di conservazione, anche se si notano infiltrazioni sia dal tetto che da alcune finestre. La fascia a terra risente dell’umidità di risalita, in particolare dove l’intonaco è di cemento e dovrebbe essere sostituito con un intonaco più vicino all’originale. Marco Merello Li b r i Domenica 25 gennaio 2004 NELLA NECROPOLI DI VIDOR INEDITI DA TUTTA EUROPA MUSICA A Vittorio e Oderzo film per ragazzi Claudio Baglioni in concerto al Palaverde È iniziata giovedì 22 presentato “Jiburo”, un film gennaio la nona edi- coreano di Lee Jeong-Hyang. zione della rassegna “Viag- Seguirà il 2 marzo “Il ritorgio nel cinema dei ragazzi”, no” di Andrej Zvyagintsev, organizzata dalla Sezione ci- che ha vinto il Leone d’oro a nema della Mostra interna- Venezia nel 2003. Ai più piczionale d’illustrazione per coli sarà destinato il cartone l’infanzia di Sarmede. Sette animato danese “Il bambino film, proiettati sia al Verdi di che voleva diventare orso” di Vittorio che al Cristallo di O- Jannik Hastrup. “Caterina va derzo, rivolti a spettatori dal- in città”, ovvero i tredicenni le materne ald’oggi seconla maturità. do Paolo Ad aprire Virzì chiula rassegna è derà la rassestato “Elina”, gna il 29 un film finnimarzo. co-svedese I sette tidel regista Ktoli in prolaus Härö, gramma socandidato no stati scelti svedese alda Maria l’Oscar, che Merlo, reracconta la Da sinistra Maria Merlo, Jonas Lauritzen, Carla sponsabile Vizzotto e, dietro, Mario Ballotta. della Sezione storia della difficile intecinema, cegrazione di una bambina fin- nedese, insegnante alle melandese nella Svezia degli an- die di Sarmede, con la collani Cinquanta. Il 6 febbraio borazione della collega Carsarà la volta di “La classe vo- la Vizzotto, professoressa allante” di Tomy Wigand, trat- la media Amalteo di Oderzo, to da un romanzo di Moony e dell’associazione “Anni in Witcher, al secolo Roberta tasca”, girando i festival a Rizzo, che sarà presente in caccia di film fatti da giovani sala e, nel pomeriggio, in- registi per i giovani, che da contrerà i lettori a Vittorio. noi spesso non vengono Il 9 febbraio, per “Un bi- nemmeno distribuiti e dopglietto di sola andata per piati: cinque saranno in linMombasa”, ci sarà il regista, gua originale, doppiati in sail finlandese Hannu Tuo- la da Mario Ballotta. mainen. Il 16 febbraio verrà Gianfranco Da Re I l breve tour invernale di Claudio Baglioni nei palasport farà tappa il 26 e 27 gennaio al Palaverde di Villorba per due concerti molto attesi, per i quali si registrerà senz’altro il tutto esaurito (al momento in cui scriviamo sono rimasti pochi biglietti disponibili). Il cantautore romano non ha mai fatto mistero di venire sempre volentieri nel Nord Est. Qui da noi può vantare vere e proprie legioni di fans, soprattutto tra il gentil sesso, che molto ama il romanticismo un po’ malinconico di tante sue canzoni, da “Questo piccolo grande amore”, Anno Domini 1972, alle recentissime composizioni dell’ultimo album, “Sono io, l’uomo della storia accanto”, uscito a metà del 2003. Tra queste brillano: “Tutto in un abbraccio”, sorta di riflessione sulla fine di un amore, e “Patapam”, commosso e allo stesso tempo gioioso ricordo del padre da poco scomparso. Lo show che Baglioni proporrà al Palaverde si annuncia un po’ meno spettacolare di quello che portò in giro nella primavera e nell’estate scorse. Athos Tassi I nizia il 23 gennaio la sebots (2002); venerdì 5 marRiprende il conda parte del Cizo “Himalaya” di Eric Valli Cineforum neforum vittoriese. Alle (1999); venerdì 19 marzo 20.45 a casa Fenderl viene “La Regina d’Africa” di John vittoriese proiettato il film “Susanna” Huston (1951); venerdì 2 adi Howard Hawks (1938). Gli appunta- prile “Gilda” di Charles Vidor (1946). menti successivi sono: venerdì 6 febbraio Tessera di iscrizione al cineforum 5 eucon “Il mistero del falco” di John Huston ro. Proiezioni video da lettore dvd con im(1941); venerdì 20 febbraio “Il popolo mi- magini digitali e suono stereofonico. Per gratore” di Jacques Cluzard e Michel De- informazioni rivolgersi allo 0438-550060. SUSEGANA:TAVOLA ROTONDA SULLA FIGURA DI IVES BIZZI S abato prossimo, 31 gennaio, a partire dalle 9.15, a Susegana nell’auditorium dell’Istituto sperimentale per la viticoltura, tavola rotonda su Ives Bizzi, il giornalista e scrittore scomparso il 28 novembre 2002 nella sua casa di Collalto. Ives Bizzi, nato a Ceneselli (Ro) nel 1924 da una famiglia di salariati agricoli, chiamato alle armi nella primavera del 1944, prima di indossare la divisa, abbandona la costituenda divisione San Marco e raggiunge le formazioni partigiane operanti nel Polesine. Arrestato dalle Brigate Nere l’8 gennaio 1945, rimane in carcere fino Ives Bizzi alla vigilia della Liberazione. Da qui il bel romanzo “La scelta”, uscito nel giugno 2002, dove Bizzi racconta la scelta come «problema sempre attuale per ogni giovane». Ives Bizzi esordì nel 1974 con “Lotte nella Marca”, a cui seguirono, fra gli altri, il celebre “Il cammino di popolo” (in due volumi). Ultimamente stava lavorando ad un’opera in dieci volumi col titolo di “La resistenza nel Trevigiano”, di cui il n. 7 “Le Brigate Bottacin, Bavaresco e Negrin” uscì postumo nel settembre 2003 per volontà della moglie Teresa Giacobino che fu anche l’editrice di tutte le sue opere. Per l’amore di verità, Ives Bizzi usava “incrociare” le interviste che andava via via registrando dalla viva voce dei protagonisti di fatti ed eventi, e che riportava con grande, a volte candida, onestà intellettuale. Ciò gli procurò in vita non poche grane, diversi grattacapi e anche un certo isolamento. (MS) Scoperte altre 18 sepolture tardo-romane È uscito uno studio di Augusto Fabris dedicato alla “Comunità ebraica di Conegliano fra Sei e Settecento” N el mese di ottobre 2003, grazie a un finanziamento congiunto da parte dell’Amministrazione comunale di Vidor e della Regione Veneto, sono riprese le indagini archeologiche in località piazza Maggiore di Vidor. Le precedenti campagne di scavo (1986, 1987, 1989, 2000, 2001, 2002), condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologica per il Veneto, avevano progressivamente portato alla luce porzioni di una vasta necropoli di età tardoromana, caratterizzata da sepolture che testimoniano l’utilizzo di un duplice rituale funerario, quello dell’inumazione e quello dell’incinerazione. La maggior parte delle tombe di inumati era costituita da una fossa delimitata e protetta da grossi ciottoli, a volte con rivestimento e copertura in laterizi (tombe cosiddette “alla cappuccina”). Nei corredi che accompagnavano il morto erano spesso deposti materiali di pregio quali og- N ella Conegliano pre-illuminista il progressivo radicalizzarsi socio-economico delle prime famiglie ebraiche. Nella diocesi cenedese di metà Ottocento, l’eclettica personalità di padre Giovanni Felice Benedetti, nella triplice veste di sacerdote rigoroso, di fer vido patriota e di docente “progressista” di cultura tecnico-agraria. Questi i temi del quarto volume della raccolta “Quaderni di storia locale”, patrocinata dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca del Comune di Godega Sant’Urbano e dato alle stampe dalla De Bastiani editore. Il pregevole volumetto è suddiviso in due parti, “La Comunità ebraica di Conegliano fra Sei e Settecento” e “Giovanni Felice Benedetti: agronomo, sacerdote e patriota”, rispettivamente a cura di Augusto Fabris e di Giuliano Galletti. Lo spaccato storico che Fabris apre sulla nascente comunità ebraica “coneglianese” è fonte di aspetti alquanto sorprendenti. Duplice, in quel Seicento percorso da sbalzi demografici e da rapidi movimenti sociali, l’atteggiamento della città verso la presenza ebraica. Entro le mura, tra i poteri forti si erge la roccaforte dell’opposizione all’attivismo economico degli ebrei. È il tempo delle restrizioni: dalla Serenissima, nel 1548, il divieto assoluto di “fenerare” (prestiti di denaro) in territorio coneglianese; dal Comune, nel 1629, l’obbligo abitativo in zone cittadine circoscritte. Ma è il 1675 l’anno decisivo per la nascita del primo ghetto ebraico coneglianese lungo il corso del Rujo, nella Contrada omonima. Dove transiteranno i nomi storici degli ebrei coneglianesi: Grassini, Fano, Luzzato, Minzi, Valmarino. Dove già nel 1752 si conteranno 58 ebrei “commoranti” (effettivamente residenti), distri- buiti in 12 famiglie. Fuori dalle mura, nel contado circostante e in molte comunità del Veneto orientale si respira un’aria diversa. Maggior liberalismo derivante da una fitta e proficua rete di scambi commerciali intessuti con i contadini e i piccoli fattori del Coneglianese, della contea di San Salvatore, di Serravalle e della diocesi di Ceneda. Malgrado i divieti dall’“alto”, nel Settecento il ghetto ebraico è un cuore economico in piena salute, pulsante di una miriade di attività artigianali: negozianti, pollivendoli, sellai, conciapelli, pellicciai, filatori di seta, materassai. Un’ottima inchiesta storica, quella di Fabris, nutrita da precisi riferimenti giuridico-notarili. Alla riscoperta di Giovanni Felice Benedetti Nella seconda parte del Quaderno, Giuliano Galletti ci offre un ritratto vivido e coinvolgente di padre Giovanni Felice Benedetti. Di alto lignaggio, la famiglia veneziana dei Benedetti elegge Pianzano come nuova terra di residenza nel corso del Seicento. A Pianzano nel 1819 nasce il nostro Giovanni Felice, quinto di 12 fratelli. Ragazzo di straordina- ria intelligenza, poco più che ventiseienne Benedetti vanta già un curriculum di prim’ordine: studente esemplare di teologia, filosofia e letteratura al Seminario diocesano. Nel 1843-’44 sopraggiunge l’ordinazione sacerdotale. Quindi la laurea in “Sacra teologia” all’Università di Padova nel 1845. Tre i mandati sacerdotali: nel ’44 come curato nella frazione di Gai; dal ’47 al ’52 arciprete a San Fior di Sopra; dal ’52 al ’57 rettore della parrocchia di Campo di Pietra, a Salgareda. L’apostolato di San Fior coincide con il periodo del fervore patriottico. A capo di 60 concittadini diviene strenuo difensore degli ideali risorgimentali contro l’oppressione austriaca. Ritiratosi a vita privata nel ’57, risiedendo a palazzo Bolzan a Pianzano, dedica l’ultima porzione del suo cammino (muore nel 1886 e riposa nel cimitero di Godega) all’insegnamento delle scienze agrarie ed enologiche, alla diffusione di un’agricoltura ispirata a moderne metodologie scientifiche, alle attività filantropiche verso i meno abbienti, all’impegno pubblicistico e giornalistico, e all’istituzione di fondazioni scolastiche e culturali. Elena Pilato VILLORBA: Una serata dedicata alle “Radici” con Marco Paolini e Gian Antonio Stella D ue big dello spettacolo e del giornalismo, l’attore Marco Paolini e il giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, sono i protagonisti dell’incontro dal titolo “Radici” in programma mercoledì 28 gennaio al Palaverde di Villorba. Organizzano l’associazione culturale La Nostra Villorba e il Centro biblioteche A Lovat di Villorba. Per informazioni telefonare al 346-2201813 o consultare il sito www.lanostravillorba.it. Ingresso gratuito. MUSICA E DANZA PIEVE Sabato 24, alle 20.45, al teatro Careni l’Accademia musicale di San Rocco interpreta “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. Ingresso: da 10 a 15 euro. TREVISO Giovedì 29, alle 20.45, al teatro Eden concerto di pianoforte di Zoltan Kocsis; musiche: Beethoven, Schubert, Bartok, Kurtag, Liszt. Biglietti: da 10 a 20 euro. INIZIATIVE VARIE PREGANZIOL Sabato 31 gennaio, dalle 9 alle 13, quarta lettura “Sullo sperare della persona”. Intervengono: Francesca Menegoni dell’Università di Padova (Saggezza e speranza: elementi del dibattito filosofico sullo sperare) e Branko Klun dell’Università di Lubiana (Essere nella speranza. Contributo teologico ad un fenomeno esistenziale). Organizza il getti di ornamento personale (armille, orecchini, anelli, collane), realizzati talvolta anche in argento. Alcuni corredi, dopo essere stati restaurati, sono ora esposti al Museo di storia naturale e archeologia di Montebelluna. Il rinvenimento di due monete di Costanzo II aveva infine permesso di datare le tombe scavate al pieno IV secolo d. C. La indagini dello scorso ottobre, condotte dalla Società lombarda di archeologia di Milano, hanno consentito di portare alla luce altre 18 sepolture oltre alle 95 già note, nonché di recuperare altri importanti materiali dei corredi funerari, confermando le conoscenze già acquisite negli anni precedenti circa le modalità di sepoltura. Anche per quanto concerne l’inquadramento cronologico e culturale delle nuove tombe sembrano confermati i dati già noti, che saranno però attentamente valutati una volta terminati i lavori di restauro dei pezzi recuperati. Il dato più interessante è senz’altro costituito dalla notevole densità delle tombe, che appaiono scavate le une molto vicine alle altre: ciò induce ad ipotizzare che si tratti di un’area di particolare rilevanza, anche se le ragioni di tale addensamento potranno essere spiegate solo con l’estendersi delle indagini e con l’acquisizione di conoscenze più ampie sull’organizzazione spaziale dell’intera necropoli. Nonostante dunque si tratti di un quadro ancora parziale, si va sempre più confermando l’ipotesi dell’esistenza di una necropoli arealmente molto estesa: il suo intenso utilizzo fa inoltre presupporre la vicinanza di un nucleo abitato di una certa entità e importanza, la cui precisa localizzazione rimane tuttavia ancora ignota. GIOVANNI BELLINI A VICENZA È re t s o M di Giovanni Bellini “il più excelente pitor de Italia”, come Marin Sanudo lo definì nei suoi “Diarii”, e uno dei maggiori artisti nella storia della pittura occidentale, il capolavoro “Cristo crocifisso in un cimitero ebraico” sul quale si incentra la mostra “Bellini e Vicenza”, promossa dalla Banca Popolare di Vicenza con il patrocinio della soprintendenza speciale per il Polo museale veneziano. L’esposizione, ospitata fino al 25 gennaio a palazzo Thiene di Vicenza, verte sul tema della raffigurazione dell’immagine della città veneta nell’opera del grande pittore veneziano, ricorrendo i cinquecento anni dalla realizzazione dello straordinario dipinto eseguito dall’artista per la famiglia fiorentina dei Niccolini da Camugliano. Centro studi Maritain. MOSTRE PIAVON Fino al 25 gennaio a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì. PIEVE Chiude il 31 gennaio, all’hotel Contà, la mostra di Vittorio Marchi dal titolo “Cromatiche emozioni”. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20; sabato e domenica 10-12 e 15-21. VITTORIO Le incisioni di Sergio Vettorazzo sono esposte fino al 31 gennaio nella sede della Banca di credito cooperativo delle Prealpi di via Prealpi. Orari feriali: 8.20-13.20 e 14.35-15.35. CONEGLIANO Da sabato 24 gennaio a domenica 1º febbraio al- l’oratorio dell’Assunta l’associazione “Salentini Te Marca” invita alla mostra “La pietra leccese tra antico e moderno”. Orari: feriali 15-19, festivi 10-12 e 15-19. CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 1940-1960”. Orari: dal martedì al venerdì 9-13 e 15-19; sabato e domenica 10-19; lunedì chiuso. Biglietti: intero: 5 euro; ridotto: 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317. BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Teatro in diocesi FONDATO DA I. SOLIGON Gruppo Teatro di Lourdes U na particolare corona… d’alloro per un supposto funerale, qualche gelosia, un gatto, un peperone, oltre alle critiche dell’opposizione, mettono in crisi la maggioranza di un piccolo Comune amministrato da un sindaco umanissimo e galante (ma non molto diverso dal “Peppone” di Guareschi, amico-rivale del famoso don Camillo). Un sindaco preoccupato di salvare ad ogni costo le apparenze, nonostante le critiche e i rospi da ingoiare. A complicare la situazione concorrono: una tromba, un segretario, un farmacista, una cognata, un matrimonio, una bella vedova, una “assessora”, e un foulard. Un’occasione inattesa interverrà a risolvere l’intricata vicenda. Questa è la presentazione (copiata quasi interamente dal programma di sala) della trama di “Una corona per il sindaco”, commedia brillante in dialetto “nostrano” che il Gruppo Teatro Lourdes di Conegliano metterà in scena sabato 24 gennaio al teatro parrocchiale di Zoppè (inizio alle 21) nell’ambito della rassegna “San Vendemiano a teatro 2003-2004”. Tre atti di buonumore, liberamente tratti da un anonimo copione degli anni Cinquanta intitolato “In Comun”, a sua volta ispirato a “Tutto gratis al primo” di Franco Roberto. L’adattamento e la regia di “Una corona per il sindaco” sono di Innocente Soli- Gallery” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del County Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro. MEL Fino al 18 febbraio a palazzo delle Contesse mostra dedicata al pittore zumellese Toni Piccolotto (Lentiai 1903 - Nevegal 1970). Orari: feriali 14.30-19; festivi 10-12.30 e 14.30-19. TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422-513161/62. gon, fondatore e animatore di questa vivace compagnia amatoriale, nata sei anni fa nell’ambito delle attività ricreative della parrocchia dell’Immacolata di Lourdes a Conegliano. Il gruppo è molto legato alla propria realtà ecclesiale. Attualmente è composto da una trentina di persone, tra attori, tecnici e collaboratori vari. Ciò che li unisce è la passione per il teatro e la recitazione, nonché la dispo- nibilità ad impegnarsi, nel tempo libero, in un’attività che riesce a divertire sia chi la fa, sia coloro ai quali è rivolta… cioè il pubblico. Un pubblico prevalentemente familiare, come tengono a precisare. Oltre che sull’entusiasmo genuino di chi va in scena e di chi lavora nell’ombra, il Gruppo Lourdes può fare affidamento sull’esperienza teatrale di Soligon, da sempre attivo nella preparazione e nell’allestimento di spettacoli («sacri e profani» ama ripetere) che in passato hanno impegnato anche altre compagnie, tra cui Ponte Priula Teatro. Per i prossimi mesi è in cantiere una nuova commedia, “Un marito per una gondola”. Ancora un testo brillante, che sarà recitato, questa volta, in dialetto veneziano. Athos Tassi SUSEGANA Chiude il 30 maggio la mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13; domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438-738610. Sito internet: www.museodelluomo.superva.it MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra. magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15. Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli. 20 Domenica 25 gennaio 2004 I TELECHIARA a puntata di “Gollum” di lunedì 25 gennaio (ore 20.30, replica venerdì alle 9.30) è dedicata al rapporto dei giovani con il proprio aspetto, su quello che sono disposti a fare per sentirsi e apparire più belli. Martedì alle 23.15 “Cammini” presenta un viaggio nella mensa dei poveri di Vicenza, con don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas vicentina. Nella seconda parte si parlerà di portatori di disabilità con la presidente dell’Anffas veneto, Maddalena Borigo, e la madre di due gemelli disabili. Infine, nella rubrica “Ragazzi del ’900”, si rievocheranno le nozze dei nostri nonni. Tra le altre rubriche trasmesse da Telechiara, ricordiamo “Il sicomoro”, da martedì a venerdì alle 12,“Giorno dopo giorno”, venerdì alle 23.15 e “Uomini d’oggi”, la stessa sera alle 23.55. Internet: www.radioconegliano.it sabato domenica lunedì martedì 24 gennaio 30 gennaio L 25 gennaio ODERZO Giovedì 29, Gianfranco Jannuzzo alle 21.15, “La Mandragola” di Nicolò MacchiaTEATRO velli per la regia di Lorenzo Loris. InPER BAMBINI gresso: platea 18 euro, galleria 13 euTREVISO Domenica 25, alle 16, alro. l’Alcuni Teatro Sant’Anna la compagnia CONEGLIANO Sabato 31, alle 21 “Teatro Litta” propone lo spettacolo al teatro Accademia, “Nord e Sud” di “Nella pancia della terra”. Ingresso: 4 Gianfranco Jannuzzo e Renzino Barbera euro. con Gianfranco Jannuzzo e la regia di CINEFORUM Pino Quartullo. L’intento dello spettacolo è di scherzare sui difetti dei me- VITTORIO Venerdì 23, alle 20.45, ridionali contrapposti, per tradizione, a Casa Fenderl proiezione del film “Suai nordici. Biglietti: platea: 22 euro in- sanna” di Howard Hawks. Organizza il teri, ridotti 16; numerati loggia: interi Cineforum vittoriese. 16, ridotti 12. Informazioni: 0438ODERZO Venerdì 30, alle 21, al ci22880. nema Turroni proiezione del film “CanSAN POLO DI PIAVE Sabato 31 tando dietro i paraventi” di Ermanno al patronato Don Bosco terzo appun- Olmi. Biglietto: 4 euro. 26 gennaio PRATA DI PORDENONE Sabato 31 gennaio, alle 21, al teatro comunale Pileo la compagnia teatrale “Estragone” di San Vito al Tagliamento propone “A letto con cento, amata nessuna”. Ingresso unico: 4 euro. 27 gennaio tamento con la stagione teatrale promossa da biblioteca e Comune di San Polo. Alle 21 la compagnia La Bottega porta in scena “Terza stella a destra”. Per informazioni telefonare allo 0422-855609. 28 gennaio TEATRO CONEGLIANO Sabato 24 gennaio alle 21 e domenica 25 alle 16 all’auditorium Dina Orsi la compagnia “El Vicolo” presenta “L’onorevole Campodarsego”, graffiante satira sulla borghesia dell’entroterra veneziano. Biglietti singoli: interi 7 euro, ridotti 5 euro. Informazioni: 3404702693. Organizzano Fita di Treviso e Comune di Conegliano. Un “Promessi sposi” troppo telenovela di c’è stata la vercon lo psicoanaGianfranco Da Re sione “internalista Francesco zionale” di Salvatore Nocita (cin- Scardamaglia e Nicola Lusardi) que puntate per un costo di 20 alterna buone intuizioni sulmiliardi), sceneggiata da Enrico l’ambientazione lacustre, sul laMedioli e Roberta Mazzoni, ca- voro nelle filande, con un ecst di grandi attori quasi tutti stra- cesso di psicologismo e cadute nieri: Lucia era Delphine Fore- nel melodramma. Nel tentativo st, Renzo Danny Quinn, don Ab- di spiegare gli antefatti (come bondio Alberto Sordi, l’Innomi- l’incontro di Lucia con don Ronato F. Murray Abrahams e il drigo, lo sbocciare dell’amore cardinale Federico Burt Lanca- con Renzo) e la psicologia dei ster. E nel 1990 arrivarono le personaggi, gli sceneggiatori cinque puntate della parodia fir- hanno finito per portare alla lumata da Massimo Lopez, Anna ce la potenziale telenovela naMarchesini e Tullio Solenghi. scosta nel capolavoro di Man“Renzo e Lucia”, (Canale 5, zoni. La celebre scena dei bra13 e 14 gennaio), è dunque la vi che apre “I promessi sposi” arnona versione. Il film di Fran- riva dopo un’ora. Il mantenicesca Archibugi (sceneggiato mento di alcune scene del ro- manzo però mette in chiaro una volta di più che l’opera d’arte non sta nelle storie che racconta ma nel modo di raccontarle. Ed è qui che “Renzo e Lucia” risulta insoddisfacente. Le immagini sono spesso suggestive, ma i dialoghi sono spesso sciatti, con battute a volte penose (vedi il confronto tra Renzo e don Rodrigo, o l’ultimo incontro tra quest’ultimo e Lucia); non tutti gli attori sono in parte (Michela Macalli e Stefano Scandaletti hanno le facce adatte, ma si comportano da ragazzi d’oggi), e la scelta di far parlare alcuni personaggi in dialetto, altri in italiano, sembra arbitraria. PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 29 gennaio C T eatro mercoledì “L’ultimo samurai” è uno di quei film confezionati per fare incetta di Oscar. La ricetta vincente non può prescindere da una storia in cui ci sia un protagonista che lentamente perde le sue solide certezze e finisce per schierarsi dalla parte di coloro che doveva combattere. Questo meccanismo ha portato al successo l’indimenticabile (è difficile visto che te lo ripropongono in continuazione) “Balla con i lupi” e probabilmente farà lo stesso con l’epica avventura del bel Tom Cruise in salsa di soia. Detto questo il film è un buon prodotto lirico e moralistico al punto giusto, con una scintillante fotografia e una regia a suo agio con i drammoni in costume e le vicende belliche. Tom Cruise interpreta un capitano del settimo cavalleggeri che viene inviato in Giappone con lo scopo di insegnare alle guardie dell’imperatore l’uso delle armi da fuoco, le stesse generosamente offerte dal solerte governo americano. Una volta giunto nella terra del sol levante verrà rapito dai nemici dell’imperatore e lentamente percorrerà tutto il lungo sentiero del guerriero (Bushido) fino a diventare un provetto samurai. Uno dei pregi del film sta nel fatto che la produzione non ha fatto uso di effetti digitali, ma ha cercato di mantenere realistica l’atmosfera che si respira durante gli scontri a colpi di spada e fucile; uno dei difetti risiede nella solita accademica recitazione di Tom Cruise, che a dire il vero si impegna più del solito per superare la sua esigua quota di espressioni facciali diverse. Con “L’ultimo samurai” continua la cavalcata nel tempo del patriottismo (più critico del solito) americano alla ricerca di eroi che facciano dimenticare al pubblico le tristi e devastanti imprese del suo esercito guerrafondaio. (IDL) giovedì Regia: Edward Zwick Cast:Tom Cruise l sito IMdb.com elenca otto riduzioni del romanzo di Alessandro Manzoni; tre sono mute: Luca Comerio nel 1909, Eleuterio Rodolfi nel 1913 e Mario Bonnard nel 1923. La più famosa e riuscita è del 1941: regia di Mario Camerini e Valentino Brosio, con Gino Cervi nella parte di Renzo Tramaglino. Nel 1964 ci fu una coproduzione italo-spagnola firmata da Mario Maffei, tra gli sceneggiatori c’era Maria Luisa Garoppo, campionessa maggiorata di “Lascia o raddoppia?”. Poi vengono le riduzioni televisive: quella memorabile del 1967, firmata da Sandro Bolchi, co-sceneggiatore Riccardo Bacchelli: Renzo era Nino Castelnuovo, Lucia Paola Pitagora, e attorno a loro il meglio del teatro italiano. Un vero colossal in otto puntate, che richiese tre anni di lavorazione e costò mezzo miliardo. Nel 1989 venerdì L’ULTIMO SAMURAI inema & e L’AZiON Spettacoli TV P media Può succedere anle 21 su Raidue ritornano che a te con Nicholas Cagli agenti Hunter (Fred ge (nella foto) e Bridget Dryer) e McCall (StephaFonda. nie Kramer) nel film HunAlle 20.40 Raiuno trater - Ritorno alla giustizia. smette la prima serata del Su Italia 1 va in onda il varietà Trash - Non si butfilm a cartoni animati Titan ta niente con Enrico Montesano. Al- A. E. di Don Bluth. G ra di Dio di Roberto Rossellini con Ingrid Bergman. La Messa di Raiuno va in onda dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci (Napoli) alle 10.55. Cinema nel pomeriggio: alle 14 su La 7 il drammatico L’ot- tavo giorno di Jacq Van Dormel, alle 15.30 su Italia 1 il fantastico Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg e alle 15.40 su Retequattro il western Nessuna pietà per Ulzana di Robert Aldrich. R pagni di letto di Melvin Frank con Rock Hudson e Gina Lollobrigida. Sveva Sagramola presenta i documentari di Geo & Geo e Cose dell’altro Geo su Raitre alle 17. Le scelte della prima serata alle 21 sono: la seconda parte del film Luisa Sanfelice dei fratelli Taviani su Raiuno, il film d’azione per adulti Spy Game su Canale 5, e la commedia Asini di Antonello Grimaldi con Claudio Bisio su Italia 1. Per “Fuori orario” su Raitre alle 0.50 continua Twin Peaks, seguito da un film della serie dedicata a Fantomas. P in onda il western L’uomo senza paura di King Vidor del 1955, con Kirk Douglas(nella foto). La prima serata alle 21 offre la prima parte del film drammatico Il segreto di Thomas di Giacomo Battia- to con Giovanna Mezzogiorno e Klaus Maria Brandauer su Canale 5; Lo chiamavano Trinità di Enzo Barboni Clucher con Terence Hill e Bud Spencer su Retequattro. Alle 0.25 sulla stessa rete va in onda 2001: odissea nello spazio di Stanley Kubrick. R Come ogni sera, alle 20 su Raidue c’è l’appuntamento con i classici cartoni del Warner Show. Alle 21 su Raidue c’è il film di fantascienza Pianeta rosso di Anthony Hoffman con Van Kilmer; Retequattro trasmette i te- lefilm “Lettera da Rio” e “Tre minuti per morire” della serie tedesca Siska, mentre su Italia 1 va in onda il varietà Le iene show. Alle 21.30 La 7 presenta il film per adulti Il duro del Road House con Patrick Swayze e Ben Gazzara. L i protagonisti della commedia Non mandarmi fiori di Norman Jewison, su Retequattro alle 16.55. Appuntamento con Luca e Paolo nel varietà Camera café, su Italia 1 alle 19. Alle 19.05 su Raidue ritorna Squadra speciale Cobra 11 con il telefilm “Inferno sull’A4”. In prima serata Raiuno alle 21 presenta il film drammatico Il miglio verde di Frank Darabond con Tom Hanks. Su Retequattro va in onda il film drammatico Jane Eyre di Franco Zeffirelli dal romanzo di Charlotte Bronte. L smette un film di guerra del 1957, I gi- Stranamore su Retequattro. Su Raitre ganti toccano il cielo con Andrea Vianello si occupa Karl Malden e Natalie Wood. della cattura di Saddam HusLa prima serata vede alle sein in Enigma, mentre su I21 il nuovo reality show di Raitalia 1 i terrestri lottano condue, La talpa con Amanda tro gli invasori alieni in IndiLear e Guido Bagatta, e il ripendence Day di Roland torno di Alberto Castagna con Emmerich. er la Coppa del mondo di sci, Raidue trasmette la cronaca della discesa libera maschile da Kitzbüehel alle 11.30. Il pomeriggio cinematografico comincia con Quiller memorandum di Michael Anderson, su La 7 alle 14, e alle 16.20 su Canale 5 c’è il film comli sport invernali sono di scena su Raitre: alle 9.40 la Marcialonga di Fiemme e Val di Fassa e lo Slalom speciale maschile da Kitzbühel alle 10.30 e alle 13.20. Su La 7, alle 9.35, c’è il film drammatico Stromboli - Teraitre alle 13.10 presenta un documentario della serie Correva l’anno, “Pio XII”. Tra i cartoni del primo pomeriggio di Italia 1 ci sono Detective Conan alle 14 e I Simpson alle 14.30. Alle 16.55 Retequattro presenta la commedia del 1964 Strani comer i più piccini, Raitre trasmette Storie del fantabosco alle 15.25 e alle 16.10. Alle 15.50 Federico Taddia presenta un video realizzato dagli alunni delle scuole medie in Screen Saver. Alle 17 su Retequattro va aitre apre le trasmissioni quotidiane con “Sabato nero”, per la rubrica La storia siamo noi di Giovanni Minoli. Un drammone di Douglas Sirk del 1954, con Rock Hudson e Jane Wyman, è in onda alle 16.45 su Retequattro. a rubrica di attualità La storia siamo noi di Giovanni Minoli, su Raitre alle 8.05, è dedicata a “I giudici dei giusti”. Il classico film d’avventura Quebec, del 1951, con John Barrymore, va in onda su La 7 alle 14. Rock Hudson e Doris Day sono a puntata di oggi della rubrica La storia siamo noi di Giovanni Minoli (nella foto), su Raitre alle 8.05, è dedicata a “Giorgio Perlasca”. Ragazzi di provincia, in onda su La 7 alle 14.15, è una commedia del 1960 con Tony Curtis e Debbie Reynolds. Più tardi, alle 16.50, Retequattro tra- dai Nostri Paesi Vittorio Veneto U n a p o l t ro n a p e r t re C entrosinistra unito, centrodestra diviso. E che però conta su un maggior potenziale di voti, stando al passato. Pavan versus Scottà versus un mister X della Casa delle Libertà. Pronostici difficili anche su chi accederà al ballottaggio. Questo il responso a tutt’oggi del pendolo della politica vittoriese, dove ormai ogni sospiro (e ogni delibera) è in funzione delle elezioni per il sindaco. O almeno così è interpretato. sto del centrodestra che fa? «Tempo entro fine 2003 per trovare un accordo per la Casa delle Libertà», aveva detto Alessandro Spina, coordinatore di con Pavan (vedi articolo sotto). Polemiche intestine in Alleanza Nazionale: il circolo vittoriese è stato commissariato, a seguito delle destra filofascista con Gianfranco Foti faranno dunque concorrenza ad An. Quest’ultima comunque con Forza Italia e Udc andrà insieme. E, salvo Ca- CHI CANDIDERÀ IL CENTRODESTRA ? Fermenti e scissioni nella Casa delle Libertà Detto della Lega, il re- L’eventuale ballottaggio La Casa delle Libertà spera naturalmente di arrivare al ballottaggio: per farlo, dovranno andare a strappare voti principalmente alla Lega. E se la disfida finale sarà ScottàPavan? Tre possibilità per Forza Italia e soci: apparentarsi con la Lega (e quindi ottenere peso in consiglio), votare Pavan (che è imprenditore, e non può certo essere bollato “comunista”); oppure seguire l’esempio di Letizia Ortica, da FI al posto in giunta a Treviso: ma con pochi consiglieri comunali alle spalle, esposta alle bufere degli attacchi dei padanisti. Cosa farà Vittorio Nuova? Scottà... o muerte Punto fermo della tenzone elettorale fin dall’inizio è la ricandidatura di Giancarlo Scottà. Questo se si eccettua una breve luna di miele della Lega e dei giornali con l’ipotesi di riportare a Vittorio il serravallese Giancarlo Gentilini, che però pare continuare volentieri a essere (pro)sindaco a Treviso. Scottà, dunque, con il compatto appoggio della Lega, e verosimilmente di un’altra lista a suo nome, che attiri altri voti sul medesimo programma, sull’esempio dell’accoppiata Forza Marca-Lega che ha portato in carrozza Luca Zaia. S’aggregherà a Scottà, salvo rivoluzioni, anche la Lista San Marco, rappresentata in consiglio comunale dal solo Filippo Vigo. (che pare riluttante), al cenedese Gianpietro Napol,e soprattutto all’altro cenedese Michele Toffoli. «È una buona candidatura» ha detto di quest’ultimo l’assessore regionale di Forza Italia Fabio Gava. O forse è nome annunciato, candidato bruciato? CENTROSINISTRA: Enzo Pavan, di fatto, ha già iniziato la campagna elettorale FORZA ITALIA - AN - UDC: manca il candidato ufficiale. Sarà Michele Toffoli? Forza Italia. Il patto non si è formalizzato in tempo, il suo partito si è mostrato critico verso la giunta sia sull’annosa questione San Giacomo che sull’annunciato, troppo annunciato, traforo di Sant’Augusta. Vicino a FI si mantiene l’Udc, che ha eletto Mirco Campodall’Orto di Carpesica come presidente. È di area Udc anche l’attivissimo sangiacomese Luigi Villanova, che potrebbe decidere di creare una propria lista, con compagno di viaggio l’ex assessore (che poi fu messo/si mise alla porta) Mauro Dei Tos. I due neppure sotto tortura si alleeranno con la Lega. Tra i cavalli di battaglia di Villanova, il no al casello A27 a Scomigo: primo potenziale punto di contatto posizioni critiche del coordinatore Flavio Franco verso Fini che si è dissociato dal passato fascista. Una lista di Franco, che è uscito dal partito, e una di LEGA: Giancarlo Scottà cerca la conferma nossa dell’ultima ora, andranno senza la Lega. Chi sarà il terzo uomo? Ma con quale candidato? Manca il nome certo. Si è accennato al serravallese Giampaolo Zagonel Alle elezioni precedenti il gruppo di Giorgio Della Giustina si presentò orgogliosamente sola e sfiorò il ballottaggio. Poi decise per l’alleanza con la Lega, di cui ora è giocoforza subalterna, con due consiglieri comunali appena. E in cosa si distingue dal partito di maggioranza? Probabile nei prossimi mesi un tentativo di rendersi più visibile, e magari qualche scaramuccia con la Lega. E con chi andrà Vittorio Nuova alle elezioni? Finora il gruppo è rimasto silenzioso tra le tre vie (sola, con la CdL, con la Lega) possibili. E comunque niente ci toglie dalla testa che Antonella Caldart sarebbe un elettoralmente ottimo candidato sindaco. Con Pavan Dopo le mille polemiche e divisioni iniziali, il centrosinistra è giunto (pur se manca la benedizione ufficiale) all’unità, ossia ad accettare la (auto) candidatura di Enzo Pavan. Gli ha detto sì per prima la Margherita, con la benedizione del coordinamento provinciale. Ha invitato l’Ulivo a dire sì a Pavan Rifondazione con i filogirotondini di Agorà. I Democratici di Sinistra, presi in mezzo, volenti o nolenti hanno accettato, nel nome di una candidatura esplicitamente “di centrosinistra”. Dal compromesso con Pavan potrebbe spuntare per i DS la poltrona di vicesindaco. Difficile che di questa s’accontenti Adriana Costantini. Ma riusciranno a mantenere accordo e unità anche sul programma? Tommaso Bisagno PROGRAMMI E IDEE/ PAVAN DICE NO AL CASELLO A SCOMIGO CHE SCOTTÀ VUOLE A bbiamo o avremo i nomi e gli schieramenti. Continueremo ad ascoltare i sussurri, i rumores e le polemiche. Ma le idee? Per quale motivo io elettore sceglierò Pavan, Scottà o un altro candidato? Le idee, fortunatamente stanno cominciando a farsi largo nel frastuono delle parole. Incontrando i quartieri, Pavan ha riaffermato proposte che sono anche di Scottà, come la bretella da via Matteotti alla zona industriale e il parco sul monte Altare, contestato alcune scelte (il progetto delle “torri” in centro città, verso piazza Medaglie d’Oro), e soprattutto detto il suo tassativo “no” allo spostamento del casello A27 a Scomigo, perché non risolverebbe i problemi di traffico e nel lungo periodo si ripercuoterebbe contro Vittorio, accrescendo il rischio di Coneglianodipendenza. Una sfida a tutti i candidati, e in particolare a Pavan, arriva dal Wwf, che attende le risposte dei candidati sui temi dell’ambiente: inceneri- Qui, sotto Scomigo, sorgerà il nuovo casello A27. Forse. tore, ampliamento della zona industriale, cave in Fadalto, viabilità e incremento del trasporto ferroviario, mense biologiche, raccolta differenziata, risparmio energetico e bioarchitettura, impulso alle energie alternative. (TB) 22 LAPIDARIUM IN CATTEDRALE TRA SPOT E VIDEOCLIP, L’IST. D’ARTE... CERCA LAVORO Un regalo al Vescovo S abato pomeriggio dello scorso 17 gennaio, in Cattedrale a Ceneda, davanti ad un attento e numeroso pubblico – almeno 300 persone fra cui il vescovo Alfredo Magarotto, il vicario Guerrino Pagotto e diversi Canonici del Capitolo – monsignor Antonio Moret ha affascinato, incantato per quasi un’ora e mezza, parlando, spiegando il suo “Lapidarium” (guida che illustra gli ornati lapidei della basilica paleocristiana di Maria Assunta, raccolti, salvati e donati dal monsignore medesimo alla nostra Cattedrale – che di quella antica basilica è figlia – e ora stabilmente fissati sulle pareti dell’entrata posteriore della stessa). «Nel 1958 esigenze pastorali chiesero il sacrificio – racconta l’autore – della vecchia e disusata “Domus Canonicorum” (casa dei canonici) per co- struirvi nel sito, accanto alla cattedrale, un nuovo, moderno patronato parrocchiale. Allora, inaspettatamente, dal cumulo delle macerie riaffiorarono molti ornati lapidei di varie epoche, tardo romane e barbariche, che lo scrivente, costantemente presente, tentò di recuperare, a volte strappandoli dalle mani dei muratori prima che venissero gettati nelle fondazioni del nuovo edificio. Purtroppo, gli ornati lapidei recuperati in quella circostanza non furono così numerosi come quelli reimpiegati come materiale insignificante e anonimo». Il gran bel libro di monsignor Antonio Moret, che è stato regalato a tutti i presenti – e di cui la prima copia è stata offerta al vescovo Alfredo che l’ha accolta di buon cuore come dono prezioso prima di lasciare la cattedra di San Ti- CENEDA: scomparso Domenico Maset opo lunga malattia è morto domenica 18 gennaio Domenico Maset, per tutti Toni. Aveva 80 anni e abitava in via Cellini a Ceneda. Originario di Bagnolo, dopo un periodo in Svizzera aveva fondato l’impresa edile che porta il suo nome, da tempo gestita dal figlio Enrico. Domenico lascia la moglie, due fratelli, le figlie Fernanda e Ivana, e sei nipoti. Di lui si ricorda anche la vicinanza ad anziani e malati, che andava a trovare spesso, portando allegria e ricordi comuni. I funerali si sono svolti mercoledì 21 in Cattedrale. D L’ Il vescovo Magarotto, con in mano la “Guida al Lapidarium”, e monsignor Antonio Moret ziano al successore monsignor Giuseppe Zenti –, contiene inoltre un “importante supplemento”. Nella fattispecie, e fra l’altro, «il fortunato rinvenimento nel British Museum di Londra dell’“Ordo” diocesano cenedese SABATO 24 Alle Missioni Consolata di via Rizzera è ancora visitabile il presepio elettronico. Orari: sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. DOMENICA 25 Alle 10.30, in duomo a Serravalle, inizia con la messa l’incontro degli ex del De Mori e del Borsoi. Vedi sopra. Alle 13.30, in area Fenderl, si svolge il 19º Gran premio di ciclocross “Città di Vittorio Veneto” organizzato dall’associazione cicloturistica Vittorio Veneto. LUNEDÌ 26 Alla Banca Prealpi a Vittorio 2 è visitabile la mostra di incisioni di Sergio Vettorazzo. Orario 8.2013.20 e 14.35-15.35. Fino al 31 gennaio. Riapre oggi l’ufficio postale di San Giacomo in Cal de Livera. È stato trasferito in una struttura provvisoria, a fianco della sede, che è in corso di ristrutturazione. MARTEDÌ 27 In biblioteca Lorenzo Cadeddu presenta il libro di Leonardo Malatesta “La guerra dei Forti”. Organizza il Centro studi Grande Guerra “Piero Pieri”. Alle 20.45, al Da Ponte per la stagione di opera, concerti e danza, va in scena il balletto “Ballet Biarritz - Un homage aux ballets russes”. Informazioni e prenotazioni ai numeri 0438-553836, 0422-513310. MERCOLEDÌ 28 “ad faciendum Baptismun” del 1546» e un «Omaggio a mons. Angelo Maschietto, storico diocesano, con la pubblicazione di un suo inserto storico riguardante la Cattedrale del 1200 (1951)». Mario Sanson UNA VEGLIA PER MONS. ZENTI A nche la forania di Vittorio Veneto si prepara ad accogliere il nuovo vescovo. Lo farà con una veglia di preghiera per tutte le parrocchie della città che si svolgerà mercoledì 28 gennaio alle 20.30 nella chiesa di Meschio. Tutte le notizie sull’arrivo di Zenti a pag. 14 Centro Piazzoni aperto anche nei festivi N ello scorso numero parlando del centro sociale Piazzoni Parravicini di Serravalle non ne abbiamo riportato correttamente gli orari di apertura. Il centro è aperto tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle 8 alle 15.30. Alle 20.30 a Meschio veglia di preghiera in preparazione all’arrivo del nuovo vescovo monsignor Zenti. VENERDÌ 23 GENNAIO Alle 20.45, a casa Fenderl, Cineforum vittoriese con “Susanna” di Howard Hawks. Per il programma completo del cineforum vedi articolo a pag. 18. Inizia alle 20.45 “Miracoli? No grazie! I segni in Giovanni”, weekend biblico all’oratorio di Santi Pietro e Paolo, guidato da padre Alberto Maggi. Fino a domenica. e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 25 gennaio 2004 GIOVEDÌ 29 Alle 8 nell’aula magna dell’Itis inizia “Cinemarti” a cura di Paolo Gemignani. Vedi articolo sopra VENERDÌ 30 Alle 10.30 inizia il ciclo di incontri con esperti del mondo della pubblicità a cura di Maurizio Armellin. Vedi articolo sopra SABATO 31 Al palasport, alle 15.30, inizia il 16º Torneo internazionale di judo “Città di Vittorio Veneto”; le gare proseguono domenica a partire dalle 9.30. DOMENICA 1º FEBBRAIO Alle 15, in Cattedrale, cerimonia di ingresso in diocesi del vescovo Zenti. Farmacia di turno: Comunale 1, via Brandolini, telefono 043853198. Istituto d’arte di Vittorio incontra i mass media: da fine gennaio al via i faccia a faccia (e creatività a creatività) con professionisti di settore. Cinema - “Cinemarti – teorie e pratiche cinematografiche”. Il progetto di Paolo Gemignani e Leonardo Quaresima inizia giovedì 29 (alle 8, aula magna Itis), con lezioni-intervento sul cinema – il che comprende anche cortometraggi e videoclip. Dopo la teoria, la pratica: spetterà a 4ªB e 4ªC, due settimane di febbraio. Obiettivo realizzare un videoclip per la campagna per il riciclaggio dei rifiuti del Comune “La vita è un bidone”. I prodotti saranno presentati il 20 febbraio, con un’appendice a cura di esperti, riservata al cinema che si fa playstation e al videogame che si fa film. Tomb raider, se ci sei batti un colpo (di mitra). Pubblicità - La pubblicità è da sempre l’anima del commercio ammesso che questi ne conservi ancora una. Per alcuni è un modo nuovo di esprimersi: sintetico e veloce come richiesto dai tempi, per altri si tratta di un indottrinamento mediatico che spinge a comprare dei prodotti che non avresti mai acquistato. Ma perché uno spot funziona e un altro sfuma nell’oblio? Per saperne di più: venerdì 30, Pino Pilla direttore creativo nell’agenzia Marini Dotti & Associati svilupperà: “La parola serve ancora?; sabato 31, Agostino Toscana direttore creativo di Saatchi & Saatchi, offrirà “Piccoli consigli per essere un buon creativo”. I due incontri iniziano alle 10.30 nell’aula magna dell’Itis. L’iniziativa è a cura di Maurizio Armellin. Igor Della Libera SERRAVALLE: Festa per gli ex del De Mori er tutti gli ex allievi e allieve del patronato Borsoi e dell’asilo De Mori a Serravalle è in programma, nel ricordo di don Bosco, la cui festa si celebra il 31 gennaio, un incontro domenica 25. Si inizia con la messa, celebrata da un salesiano nel duomo di Serravalle, alle 10.30, per concludere nel primo pomeriggio (ore 14.30) nella sede del De Mori (via Cavour) in allegria, con ricordi, rinfresco e crostolada. P e L’AZiON Vittoriese PREVISTO L’USO DI SIRINGHE ANESTETIZZANTI In Cansiglio daini in pericolo, interviene la Forestale I l Cansiglio con le abbondanti nevicate di fine anno, e quelle di questi giorni, ha assunto un aspetto da favola. Incantevole e incantata la famosa faggeta. Un manto di neve che oscilla dai 20 ai 30 centimetri quasi uniformi. Uno spettacolo che non si vedeva da anni, e sciroccate permettendo, la stagione sciistica si prospetta alquanto lusinghiera come non mai. «Sotto la neve pane», si diceva, ma sotto la neve anche guai per certi animali che popolano l’antica foresta di San Marco. Nella fattispecie per il daino, che non è animale di queste parti, ma comunque c’è e si è adattato almeno al clima, ma non del tutto alla vita dell’Altipiano, tant’è che anche in caso di innevamento, più o meno spinto, resta in foresta, e magari gira intorno allo stesso albero per giorni e giorni. Il che lo rende preda piuttosto facile dei cani inselvatichiti, di solito bastardi, bastardini, lassù vilmente abbandonati o scaricati, che fattisi branco (non più di tre o quattro) e riaffiorato l’istinto ancestrale del lupo, inseguono il daino fino a sfiancarlo a morte, per poi strapparne qualche brandello di carne. «Non più di qualche morso – spiega Alberto Piccin, comandante della Forestale di Vittorio Veneto e del Cansiglio – su un peso medio di 80 della carcassa intera». Ben altra musica per il cervo, invero ormai assai numeroso (se ne contano a centinaia), che robusto, grande, forte, pesante, con corna da far paura, di questi cagnetti se ne infischia, e tuttavia quando c’è neve alta lascia il bosco e per pascolare si riversa sui pendii più soleggiati dell’Alpago e della Pedemontana friulana e trevigiana. Nessun pericolo da cani randagi neppure per il capriolo, che è animale solitario e sempre sul chi vive. Si pone quindi il problema del daino, che, come si diceva, non autoctono mal si difende, cosicché e finalmente «dal Comando generale di Roma – commenta il dottor Renzo De Battisti, commissario superiore del Corpo forestale – è arrivato il definitivo via libera alla telenarcosi (fucili a “siringa anestetizzante”, ndr) dal momento che, e secondo le norme ora in vigore, i cani non possono essere abbattuti con armi da fuoco, bensì catturati vivi per poi consegnarli ai canili autorizzati». Mario Sanson SARMEDE 15 mila persone alle Fiere del teatro A Sarmede, arte, cultura, spettacoli, legati alla Mostra dell’illustrazione per l’infanzia, si sono conclusi con l’arrivo delle festività natalizie. Le iniziative legate alla rassegna “La scuola va a teatro” hanno coinvolto più di 5 mila bambini e oltre 500 docenti e operatori. Altro successo anche per la 16ª edizione de “Le fiere del teatro”, contenitore di tantissime proposte per l’infanzia e non solo. Artisti di strada, laboratori, bancarelle di artigianato artistico, eccetera, hanno attirato nelle due domeniche a cavallo tra novembre e dicembre, oltre 15 mila persone di cui almeno 5 mila piccini. Le manifestazioni sono state promosse dalla Pro loco di Sarmede, in collaborazione con la Provincia di Treviso, il Comune di Sarmede, la Banca delle Prealpi di Tarzo, e con il patrocinio della Regione Veneto e dell’Unpli provinciale. pre i battenti sabato 24 tolo e livello hanno contribuiCAPPELLA: Al centro sociale gennaio, a Cappella to a far crescere le comunità”. la mostra “Te ricordetu” Maggiore, la mostra fotograLa mostra rimarrà aperta fica “Te ricordetu” , organizzata dall’associazione “Anziani sino all’8 febbraio nei soli giorni di sabato (dalle 15 alle e amici”. La retrospettiva fotografica, ospitata nella sala A 18.30) e domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30). del centro sociale comunale del paese, vuol essere “un oLa manifestazione vanta la collaborazione di parecchie maggio a quelli che ci hanno preceduti e un gesto di gra- associazioni locali oltre al Comune di Cappella e alla Protitudine a tutti coloro che, con il loro impegno, a vario ti- vincia di Treviso. Domenica 25 gennaio 2004 23 CAPPELLA MAGGIORE: 100 ANNI DI NONNA ALBA M artedì 20 gennaio Maria Alba Possamai vedova Gava, di Cappella Maggiore, ha compiuto un secolo di vita. La neo-centenaria è molto nota in paese dove la sua famiglia lega il suo nome da anni al settore florovivaistico. Ora vive nell’abitazione di famiglia a Cappella Maggiore insieme al figlio Filippo e alla nuora Nella, che da sempre si prendono cura di lei. Alba ha lavorato nei campi sin da piccola, lavoro che ha continuato una volta andata sposa, nel 1930, ad Andrea Gava (scomparso nel marzo dell’86). Nel 1970 in- sieme ai suoi familiari mette in piedi le serre di fiori. Dalle serre si è staccata pochi anni fa con grande rammarico. Nonna Alba ha saputo, nel corso della sua lunga vita, coltivare anche un’altra passione, quella per la lettura, che praticava alla sera perché «al pan dei contadini a l’é alla mattina». Ancor oggi recita poesie e filastrocche e disquisisce su temi di attualità. Per festeggiare nonna Alba domenica 25 gennaio, alle 11.30, verrà celebrata una messa dal parroco di Cappella Maggiore. MADONNA DELLA PACE: 55º DI MATRIMONIO A Agostino Armellin e Angela Zanette Lo scorso 28 dicembre i coniugi Agostino e Angela Armellin hanno festeggiato il 55º anniversario di matrimonio assieme a figlie, generi e nipoti, che augurano loro ancora tanta felicità. 24 NEL 2004: PRG, LIVELET, MARCIAPIEDI Novità in riva ai laghi di Revine I l 2004 è destinato a segnare in modo significativo i paesi di Revine e Lago. Sono, infatti, ai nastri di partenza tre grossi interventi dell’Amministrazione comunale: l’approvazione della variante di assestamento del Piano regolatore generale, l’avvio dei lavori del Parco archeologico del Livelet e la costruzione dei marciapiedi tra Santa Maria e Lago. Con il sindaco di Revine-Lago, Giorgio Della Colletta, abbiamo approfondito i tre interventi. MARCIAPIEDI: Da Santa Maria al centro di Revine S upera il miliardo di vecchie lire il progetto, la cui ultima approvazione è prevista entro fine mese in Giunta comunale, dei nuovi marciapiedi che andranno da Santa Maria di Lago fino al centro di Revine. 250 mila euro li mette la Provincia, 292 mila il Comune. I marciapiedi verranno tutti realizzati a nord della provinciale. PRG: RIVADORO,AREE VILLAGGIO PALAFITTICOLO: SPORTIVA E PER CAMPEGGIO PROGETTO PRONTO C Modellino di villaggio palafitticolo L a variante di assestamento al Prg non prevede un aumento di abitanti rispetto alle attuali possibilità insediative (circa 2 mila 700 abitanti), ma soltanto la sua redistribuzione con l’obiettivo di prevedere nuove aree edificabili in sostituzione di quelle rimaste inutilizzate da oltre vent’anni. «Gli interventi progettuali di questa variante – spiega il sindaco di Revine – sono finalizzati ad una crescita dell’economia basata sull’artigianato e il turismo. Pensiamo ad un turista della “gita” che viene al mattino e riparte alla sera e ad un turista del “fine settimana”». Ma ecco le novità previste: ampliamento dell’area sportiva individuata all’altezza dell’incrocio che porta a Tarzo (di fronte al cimitero di Lago); recupero dell’area ex ristorante Rivadoro e vicino campeggio a fini residenziali: in pratica la fascia costiera, dove oggi sorge il ristorante, verrà riqualificata a verde pubblico, mentre l’area al di sopra sarà oggetto di una lottizzazione (mediante arretramento della cubatura recuperata dall’ex Rivadoro); nuova area da destinare a campeggio a nordest del lago di Santa Maria; spostamento di zone edificatorie, al fine di reimpiegare parte dei volumi non utilizzati negli ultimi vent’anni in nuove zone di espansione residenziale. Inoltre sono stati rivisti il Regolamento edilizio e le Norme tecniche di attuazione. Il lavoro è stato realizzato dall’architetto E. De Marco dello Studio Tepco. Lo stesso professionista ha curato, tre anni fa, la schedatura di tutte le case dei centri storici prevedendo per ognuna gli interventi ammessi. La variante è disponibile in internet sul sito del Comune di Revine-Lago. TOVENA: Caterina Possamai amica de L’Azione U na bella notizia che ci arriva dalla nostra promotrice di Tovena. Ha per protagonista la signora Caterina Possamai, di Tovena, classe 1920. Ad una ad una le sue tre figlie si sposano. Una va ad abitare a Soller, una a Bagnolo e una a Pieve di Soligo. Il loro legame con la mamma si è mantenuto negli anni anche grazie a L’Azione. Da quando si sono sposate, infatti, mamma Caterina, nostra affezionata lettrice, regala l’abbonamento al nostro giornale a ciascuna figlia. Un regalo che puntualmente rinnova a dicembre presso la promotrice del paese da più di vent’anni. È certamente un bell’esempio, ma soprattutto il modo di sentirsi parte di una famiglia molto più grande. Grazie signora Caterina. Caterina Possamai e L’AZiON Vallata / Bellunese Domenica 25 gennaio 2004 ome a Mestre si parla da anni del Passante così a Revine-Lago da tempo si dà per imminente l’avvio della realizzazione del Parco del Livelet. «Ma questa volta dovremmo esserci davvero» commenta Giorgio Della Colletta. Ma usa il condizionale il sindaco. «Sì, perché la realizzazione non dipende solo da noi. Al Comune compete l’acquisizione dei terreni, quasi terminata, e l’approvazione, in Consiglio, del progetto esecutivo, mentre i lavori fanno capo alla Provincia che si avvarrà dell’apporto del Servizio forestale regionale». L’idea del Parco archeologico nacque anni addietro tra gli studenti dell’Istituto comprensivo di Tarzo. Poi venne fatta propria dell’Amministrazione comunale. Infine c’è stato l’interessamento della Provincia che si è fatta carico dell’opera per una cifra che supera il mezzo miliardo di lire. Ma in cosa consiste il Parco? «In una vasta area a 150 metri ad ovest della spiaggetta di Lago verranno ricostruite tre palafitte, un padiglione didattico, un punto d’incontro, un viale d’accesso, il tutto circondato da colture di epoca prei- storica – spiega il sindaco –. Questa, infatti, era zona di insediamenti già nel tardo neolitico, come testimoniano interessanti ritrovamenti archeologici. Lo scopo è di offrire uno spazio, sia per le scolaresche che per gli adulti, dove apprendere come si viveva ai tempi delle palafitte». La proprietà dell’area, una volta realizzato il Parco, resterà del Comune ma la gestione, per 50 anni, sarà affidata alla Provincia. Qualche giorno fa il Comune di Tarzo si è defilato dal progetto Parco del Livelet. Eccessivo l’impatto ambientale delle strutture previste, esorbitanti i costi, inadatta l’area prescelta – di natura torbosa – alle opere progettate, secondo l’Amministrazione Dalla Bona. «La defezione di Tarzo non ferma il progetto che rientra tutto in territorio di Revine-Lago – chiarisce Della Colletta –. Tarzo, invece, era interessato a un secondo stralcio che prevedeva il recupero della scuola di Colmaggiore a fini museali sempre con finanziamento provinciale». Stralcio che probabilmente salterà vista la netta presa di posizione contro il Parco. Federico Citron MIANE: Mostra-mercato del radicchio di diritti e i doveri: confronto e Preganziol complemento” è il tema degli CISON: Il 27 parte l’Università Don Bosco “I incontri del 15º anno di attività dell’Università terza età “Don Bosco” della Vallata. La prima lezione è fissata per martedì 27 gennaio con il professor Guido Porro che svilupperà l’argomento “Significato e valore dei termini”. Il 3 febbraio interverrà il professor Mario Bertolissi col tema “Diritti e doveri nella legge”. Seguono altre 14 lezioni per chiudere l’11 maggio. Tutti i relatori sono docenti o professionisti. Le lezioni si tengono alle 10 del mattino a Cison di Valmarino nella sala gentilmente concessa da Nello Buffon. La giornata tipo comprende il pranzo comunitario e, a seguire, un’attività informativa o ricreativa. Si va dalla proiezione di filmati, alla festa di Carnevale, a consigli per la salute, a visita a cantine della zona. omenica 25 gennaio a Miane sarà presente una nutrita delegazione di Preganziol, capeggiata dal sindaco Franco Zanatta, per un gemellaggio in nome del radicchio. Si tiene infatti, nella sede della Pro loco in via Cal di Mezzo, la mostramercato del radicchio di Treviso con la possibilità di acquistare direttamente dai produttori di Preganziol il “fiore che si mangia”. Nell’occasione gli amici di Preganziol faranno omaggio alla comunità di Miane di un dipinto di Alessandro Fossaluzza. La manifestazione si tiene nell’ambito della Festa di S. Antoni ed è promossa da Pro loco di Miane e Comitato festeggiamenti di S. Antonio. D CON IL FORMAGGIO “MELERE” La Latteria di Frontin punta sulla tipicità I nizia con questo numero, con un pezzo sulla latteria di Frontin, un reportage sulle latterie ancora attive nella forania Zumellese. La presenza delle latterie nel Bellunese risale alla fine dell’Ottocento: nel 1872, per far fronte alla grave crisi economica e alla conseguente massiccia immigrazione, a Canale d’Agordo il parroco don Antonio Della Lucia diede l’avvio ad una forma assolutamente nuova di gestione solidale delle poche risorse date dall’allevamento del bestiame da latte. Nasceva così la prima latteria sociale cooperativa d’Italia. A pochi chilometri dal centro di Trichiana, sorge la latteria di Frontin, così denominata dalla frazione dove è nata nel 1930. Inizialmente latteria turnaria, nel primo registro, datato 5 giugno 1930, si contavano 180 soci. Oggi è una cooperativa di 20 soci sparsi tra i Comuni di Trichiana e Limana. «Raccogliamo 15 quintali di latte ogni giorno presso le stalle di nostri soci – spiega il presidente Renzo Volpani –. Il latte è di ottima qualità in quanto proviene da allevatori che nutrono il loro bestiame con fieno. Arrivato in latteria, il latte viene poi lavorato da due casari, mentre il formaggio viene direttamente venduto allo spaccio interno alla latteria gestito con cura da Vittoria Mattiuz. Due sono i prodotti di punta della latteria, il “vecio Frontin” che è uno stagionato di dodici mesi e il “Melere” indicato per la cottura sulla piastra. Questi prodotti vengono anche distribuiti a negozi e ristoranti della provincia da un grossista. È facile inoltre trovare i formaggi della latteria di Frontin nelle fiere agricole che si svolgono in provincia. La qualità e la lavorazione tradizionale sono i punti di forza della latteria di Frontin alla quale è stato riconosciuto il marchio CE nel 1998. «Non temiamo la concorrenza con le grosse centrali del latte – continua il presidente –: qui ogni socio si sente parte attiva e orgogliosa dell’attività della latteria. È il vero modo di cooperare. Quest’anno abbiamo pagato il latte al nostro socio mediamente 0,50 euro (più iva) in più della vicina latteria Lattebusche. Inoltre riconosciamo ai soci un premio sulla qualità del latte e quasi tutti i soci lo ricevono, a dimostrazione dell’amore con il quale curano l’allevamento dei loro capi! Le difficoltà sono prevalentemente di carattere burocratico» conclude Volpani. Un cartello all’ingresso della latteria riporta: “È merito dei soci agricoltori, degli amministratori, dei dipendenti e dei clienti che acquistano i nostri prodotti se abbiamo la possibilità di continuare”. Sergio Cugnach Latteria di Frontin: Renzo Volpani e Vittoria Mattiuz PELLEGAI: I PAESANI RESTAURANO IL CAMPANILE G li abitanti della frazione di Pellegai (Comune di Mel) hanno trovato il modo di dimostrare, ancora una volta, il loro attaccamento al paese. Con il solito “spirito di corpo” hanno restaurato il caratteristico campanile “del colle”, a 16 anni dagli ultimi inter venti. Un campanile caratteristico che non si trova a fianco o dietro la chiesa ma a un centinaio di metri di distanza, sul colle di San Martino. Il restauro è opera di un gruppo di paesani che si sono procurati i materiali, hanno fornito personalmente la manodopera, hanno innalzato i sostegni, ripulito, ritinteggiato, riparato il campanile. Che nel giro di un mese è tornato come nuovo. Il campanile ha tre campane variamente istoriate. Tutte e tre portano in rilievo il marchio della fonderia De Poli in Vittorio Veneto. e L’AZiON Quartier del Piave ULSS 7 - PIÙ ORE, ANCHE IL SABATO Pediatri,migliora il servizio S i chiama “Patto aziendale 2004 con la Pediatria di libera scelta tra l’Ulss 7 e la Fimp” quello presentato nel corso di una conferenza stampa lo scorso 15 gennaio dal direttore generale dell’Ulss 7 Angelo Del Favero alla presenza dei vertici aziendali e del rappresentante aziendale dell’Associazione italiana pediatri (Fimp) Gianfranco Battaglini. Il nuovo patto, incentrato sul riconoscimento del ruolo centrale del pediatra di famiglia nella gestione degli obiettivi di salute, tende a premiare le forme associative, puntando a dare una maggiore possibilità di contatto tra gli utenti e la pediatria di famiglia. A questo scopo rispondono le due fondamentali novità presentate nel nuovo Patto, al quale aderiranno 14 dei 22 pediatri presenti nel territorio del- l’Ulss 7. La prima riguarda l’apertura, prevista per il prossimo 6 marzo, di un ambulatorio prefestivo gestito dall’associazione della pediatria di famiglia al Centro antidiabetico di Conegliano (accanto all’ospedale). Si tratta di un servizio di assistenza per prestazioni definite “non differibili”, nel quale il pediatra di famiglia eseguirà la stesse prestazioni offerte durante la settimana. In questo modo, ogni sabato o giorno prefestivo, dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 19 ci saranno uno o due pediatri reperibili a turno. Lo scopo dell’iniziativa è di offrire un servizio aggiuntivo all’uten- C. S. MARTINO: Don Bechevolo e le origini sei mesi dal primo caso di della chiesa inquinamento del torrente nel QdP Teva, tra Vidor e Valdobbiadene, VIDOR:CHI RIPULIRÀ IL TORRENTE TEVA? za attraverso un ampliamento della disponibilità di pediatri in associazione e di fungere inoltre da filtro per il passaggio a livelli diagnostici successivi. L’ambulatorio avrà quindi la duplice funzione strategica di centralità territoriale e di filtro nei confronti degli accessi impropri al pronto soccorso, restando però un servizio aggiuntivo senza quindi sostituirsi al pronto soccorso o SOLIGHETTO: Dario Bernardi laureato A ancora non è definito chi sosterrà la spesa per ripulire il corso d’acqua. Il Comune di Vidor, infatti, ha emesso un’ordinanza che impone alla cantina Collina del gruppo Conti Bernardi, ritenuta responsabile dell’inquinamento, di provvedere alla bonifica e al risarcimento dei danni. Il Comune si è mosso in seguito agli accertamenti dell’Arpav, che ha individuato due scarichi che si affacciano sul torrente provenienti dall’azienda vinicola. Ma il provvedimento è stato impugnato dall’azienda che respinge ogni addebito. Ricordiamo che, la scorsa estate, l’inquinamento provocò morìa di pesci e addirittura di ratti, nauseabonde esalazioni, deposito di melma blu sui fondali. PIEVE: 220 mila euro dalla Regione per l’acquedotto L a Giunta regionale ha stanziato 220 mila euro a favore del Comune di Pieve di Soligo per interventi sulla rete acquedottistica in località Patean. L’importo complessivo dei lavori è previsto intorno ai 500 mila euro. A richiamare l’attenzione sulle precarie condizioni dell’acquedotto fu, qualche tempo fa, un’interrogazione del capogruppo della Lega Nord, Evelina Tomasella. Nell’interrogazione la Tomasella segnalava la consistente presenza di ferro rilevata dal consulente ambientale del Comune, Roberto Fier, nell’acquedotto di via Sernaglia e, soprattutto, di via Patean. C ontinuano a Col San Martino le manifestazioni per il centenario della chiesa parrocchiale. Giovedì 29 gennaio, alle 20.30, è in programma un intervento di don Rino Bechevolo, vice-direttore dell’Archivio storico diocesano, su “Le origini della Chiesa da Cristo al 1800 nel Quartier del Piave”. La relazione sarà preceduta dall’esecuzione dell’inno del centenario – composto dal maestro Roberto Padoin –. Al termine verrà recitata la preghiera del centenario scritta dal vescovo Alfredo Magarotto. Le iniziative (convegni, pellegrinaggi, incontri di preghiera) in preparazione della grande festa a conclusione del centenario, programmata per il 21 novembre, riprenderanno a marzo e si terranno con cadenza mensile. D ario Bernardi, di 23 anni, il 20 gennaio ha conseguito la laurea in Economia e Commercio all’Università degli studi di Udine, facoltà di Economia, conseguendo il brillantissimo punteggio di 110 e lode. Felicitazioni vivissime da parte di genitori, nonni, amici e comunità parrocchiale di Solighetto, dove è attiva la sua presenza in vari settori della pastorale. IPAB SOLIGO: Zilio direttore generale A ristide Zilio è il nuovo direttore generale dell’Ipab Bon Bozzolla (casa di riposo) di Soligo. Cinquantanove anni, coneglianese, Zilio viene da una lunga esperienza (34 anni) nel settore amministrativo dell’Ulss 7. A sceglierlo è stato il Consiglio di amministrazione dell’Ipab. Quella del direttore generale è una nuova figura per l’Istituto che conta un centinaio di dipendenti. alla guardia medica nelle funzioni. La seconda, notevole novità, riguarda l’ampliamento dell’orario di reperibilità ambulatoriale dei pediatri in associazione, che passa dalle attuali cinque ore alle prossime nove ore giornaliere, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19. Da notare che chi non è associato, è tenuto, per contratto, all’apertura giornaliera con la vaga definizione di un “congruo orario”. Per ottenere questi risultati l’Azienda investirà circa 240 mila euro annui: «Era un tallone d’Achille che avevamo e al quale ora abbiamo rimediato» ha spiegato, soddisfatto, il direttore generale Angelo Del Favero, anche perché le novità presenti nell’accordo non sono finite. Stabilendo maggior confronto e condivisione dei percorsi diagnosticoterapeutici relativi alle principali patologie pediatriche, anche attraverso l’opportunità di usufruire di test in laboratorio, il Patto prevede visite-filtro ad età prestabilite e autorizza il ricorso agli screening oculistico e uditivo funzionale del bambino (test di sviluppo globale del bambino - Boel test). Andrea Zampieri Domenica 25 gennaio 2004 25 LAVORI FRA DUE ANNI SP 28, si riparte dal ponte di Zecchei D opo ben 35 anni è arrivata la svolta decisiva per la realizzazione del tratto valdobbiadenese della strada provinciale 28. Il sindaco di Valdobbiadene Davì e il presidente della Provincia Zaia hanno sottoscritto, nei giorni scorsi, l’Accordo di programma per il tratto di tracciato che va dal ponte di Zecchei al confine con il Comune di Vidor passando per Bigolino e San Giovanni. Il tracciato terminerà con una rotatoria nella zona industriale di Ponte Vecchio. Da qui in poi il percorso, di competenza del Comune di Vidor, è ancora da definire. Come noto due sono le ipotesi possibili: una corre in riva al Piave e l’altra prevede una galleria sotto il Col de la Polenta. L’attuale amministrazione vidorese si è espressa per prima, ma deve superare le perples- sità di Soprintendenza e Genio civile. L’Accordo di programma sottoscritto da Valdobbiadene e Provincia prevede che quest’ultima rediga il progetto, appalti i lavori e finanzi l’opera con 5 milioni di euro. A carico del Comune la realizzazione della rotatoria di svincolo (400 mila euro). L’intervento inizierà fra due anni. Il termine è previsto nel 2008. Dopo l’apertura della galleria Segusino-Vas (la cui realizzazione si è protratta per tanti anni con un risultato tutt’altro che buono...) il completamento della SP 28 si è reso ancora più urgente. Questa arteria, infatti, è chiamata a collegare parte del Bellunese e del Trevigiano con il Friuli e la rete autostradale. Una direttrice utilizzata, attualmente, da 8 milioni di veicoli l’anno. Accordo di programma Valdobbiadene -Provincia 26 TRE I CORSI GIÀ ATTIVATI, ALTRI AL VIA Sempre più città universitaria “B envenuti a Conegliano città d’arte e del vino”. È il cartellone che segna l’ingresso nel territorio comunale. Vi si potrà presto leggere anche “città della cultura”? Passi da gigante in questa direzione sono già stati compiuti. E Conegliano è diventata sede staccata di alcuni corsi di laurea e di specializzazione post universitaria. Dal 1996 La Nostra Famiglia ospita la sede staccata del corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Padova (che oggi conta il 100% dei laureati tra gli iscritti); dal 2001 nel campus della Scuola enologica sono attive la laurea triennale in Scienze e tecnologie viticole ed enologia e la laurea specialistica in Viticoltura, enologia e mercati del vino (facenti capo all’Università di Agraria di Pa- dova); l’anno accademico corrente, infine, ha visto partire il corso di Infermieristica su richiesta dell’Ulss 7: si spera così di far rifiorire le “vocazioni”, oggi fortemente in calo, a questa importante professione. Altre, ancora, le novità previste in futuro, specie in campo sociosanitario: un corso di laurea triennale in Terapia occupazionale è ai box di partenza per l’anno accademico 2004/05 a La Nostra Famiglia (15, i posti disponibili). Mentre SERT: Al via un corso per smettere di fumare I l 26 gennaio, alle 19, prenderà il via il 18º Corso per smettere di fumare organizzato dal Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 7 in collaborazione con l’associazione Liberi dal fumo di Conegliano. Il corso si terrà all’ex Comunità giovanile di via Ortigara 131 a Conegliano e si articola in una fase intensiva (cinque incontri consecutivi da lunedì a venerdì) e una fase di sostegno di sette incontri distribuiti nell’arco di un mese dopo la fase intensiva. Gli incontri durano un’ora e mezza, dalle 19 alle 20.30. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Sert, telefono 0438663386. e L’AZiON Conegliano Domenica 25 gennaio 2004 per il momento rimane sulla carta l’attivazione di un triennio universitario che prepari professionisti dell’Educazione sociosanitaria. L’eventuale via libera la darà il Comitato di programmazione universitaria regionale, placet che vale anche per un’altra figura professionale proposta a Venezia dai vertici dell’azienda Ulss: l’Operatore della prevenzione. All’ex convento San Francesco, intanto, è in fase di conclusione il master ITALIA NOSTRA: Incontro sul fiume Brenta L a sezione coneglianese di Italia Nostra, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Conegliano, organizza per venerdì 30 gennaio alle 18 a palazzo Sarcinelli la conferenza “Il Fiume Brenta - Storia, cultura paesaggio, ambiente”. Francesco Vallerani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Danilo Gasparini direttore del Museo civico di Montebelluna parleranno delle enormi ricchezze racchiuse nel bacino idrografico di questo fiume e le prospettive che si possono aprire con un loro ordinato e rispettoso sfruttamento turistico. post-laurea in Cooperazione internazionale che ha inaugurato l’attività di formazione del campus creato da Dino De Poli. La città del Cima sembra dunque apprestarsi a diventare sede universitaria a tutti gli effetti. Se non sarà difficile ottenere un vero e proprio polo per gli insegnamenti universitari di area sociosanitaria, per i quali la Regione prevede il decentramento, non altrettanto facilmente le sedi universitarie attuali si lasceranno “sfuggire” altre tipologie di attività didattica. «Perché Conegliano diventi polo universitario – spiega l’ex assessore e oggi dirigente de La Nostra Famiglia, Sergio Dugone – sono necessari tre ingredienti: la volontà politica del territorio di investire nel settore, l’adeguamento del tessuto normativo che regola la programmazione, la concertazione tra Regione, istituzioni universitarie e territorio». Ma, è lecito domandare, la nostra comunità ne otterrebbe dei vantaggi? Non ha dubbi Maria Vendruscolo, responsabile della didattica e del tirocinio del corso di laurea per infermieri: «La cultura è un valore aggiunto anche per chi già lavora, non solo per chi studia – spiega –. I no- stri studenti, per esempio, quando fanno tirocinio nelle unità operative degli ospedali dell’Ulss, oltre a imparare la professione, sono portatori di modelli innovativi che possono dare impulsi nuovi all’attività di un reparto». Ma Conegliano possiede strutture adeguate per la didattica e per l’accoglienza degli studenti? Partiamo dalla didattica. Qualche “grattacapo” potrebbe darlo il corso in Infermieristica. Adesso i 29 frequentanti seguono le lezioni in videoconferenza nell’aula Mons. Da Collo, di fronte l’ospedale, ma con l’aumento dei corsi, già dal prossimo anno, bisognerà provvedere diversamente. La direzione dell’Ulss 7 sta cercando una soluzione logistica che possa offrire agli studenti anche altri servizi, tra cui un’aula con postazioni informatiche e una biblioteca. E veniamo all’accoglienza. Gli studenti che vengono da fuori prendono in affitto appartamenti o si rivolgono a Casa Toniolo. La domanda di alloggi da parte degli studenti sta diventando significativa: solo i corsi universitari all’Enologia contano intorno ai 280 iscritti; e di questi il 30 per cento proviene da fuori Veneto. Francesca Nicastro LUCCIOLATA D omenica 25 gennaio, alle 19, parte da piazza Cima la Lucciolata, passeggiata serale non competitiva per raccogliere fondi da devolvere alla “Casa Via di Natale” di Aviano che ospita i parenti dei ricoverati all’ospedale oncologico. La manifestazione sarà preceduta dai concerti della Filarmonica di Conegliano, del Corocastel e da uno spettacolo di majorettes. In caso di pioggia la manifestazione si tiene in piazzale Fratelli Zoppas (Shopping Center). Partecipazione libera. Organizzano la Consulta delle associazioni combattentistiche e d’Arma di Conegliano e l’Amministrazione. solatrice (la stessa congregazione che gestisce il De Gironcoli) che nei primi anni Novanta hanno fondato una missione a Kouentou. Le missionarie insegnano a leggere, a scrivere e un mestiere a bambini e giovani dei villaggi. Con loro Zambon ha preso un impegno: 45 mila euro per il raddoppio di una scuola (i 270 alunni sono ora stipati i tre classi) e per la costruzione di un pozzo (il Burkina è ricco d’acqua, ma manca la tecnologia per estrarla). Nella raccolta fondi verranno coinvolte anche le scuole cittadine. Chi fosse interessato a una donazione, può rivolgersi alla segreteria del sindaco. (FN) SABATO 24 Si inaugura oggi, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, la mostra “La pietra leccese. Tra antico e moderno”, a cura dell’associazione “Salentini te Marca”, che resterà aperta fino a domenica 1º febbraio. Orari di apertura: tutti i giorni 15-19, sabato e domenica anche 10-12. Ingresso libero. Alle 21, al teatro Accademia, per i concerti jazz “I miti del palcoscenico” suona il “Toots Thielemans Quartet”. Direzione artistica di Giuseppe Borin. Ingresso a pagamento. A cura di Accademia Srl, Istituto musicale “A. Benvenuti” e Amministrazione comunale. È giunto oramai a 17 mila euro il provento della gara di solidarietà per sostenere la Seconda clinica pediatrica oncologica di Padova. La raccolta fondi è cominciata con il concerto di Natale tenutosi al teatro Accademia, eseguito dall’orchestra Filarmonica Veneta “Gian Francesco Malipiero”, diretta dal maestro Luciano Borin. Promossa dall’associazione “Panizza-Zamboni”, in collaborazione con il Comune di Conegliano, andrà a finanziare la lotta contro la leucemia infantile. «L’iniziativa – spiegano i promotori – sta avendo un seguito davvero incredibile. L’ondata solidale non si placa e dobbiamo registrare di mese in mese la crescita delle donazioni. Non possiamo esimerci dal ringraziare tutti di cuore». Il concerto di Natale, giunto alla sua quindicesima edizione, aveva registrato il tutto esaurito. C ontestato dai commercianti ancor prima che sorgesse nell’ex area Zanussi, il supermercato Interspar è ora nuovamente nell’occhio del ciclone per un ampliamento abusivo. Una ispezione dei vigili urbani avrebbe accertato lo sfruttamento di una superficie di vendita di 2 mila 500 metri quadrati contro i mille 500 consentiti nonché la vendita non autorizzata di prodotti non alimentari. Contro le conseguenti ordinanze del Comune che impongono la cessazione immediata della vendita nell’area non autorizzata e nel reparto “non alimentare”, l’Aspiag Service (società che gestisce il supermercato) è ricorsa davanti al Tribunale amministrativo regionale. D VENERDÌ 23 Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del dottor De Lorenzo, a fianco della chiesa di San Pio X. 17 mila euro per la Clinica oncologica di Padova EX AREA ZANUSSI: Per il Comune l’Interspar non è in regola ZAMBON IN BURKINA FASO ecine di foto, che a guardarle non sembrano nemmeno più tue, tanto quelle immagini mostrano una realtà così lontana. Uomini, donne e bambini, stesse facce, stesse mani là in Burkina come in Italia, ma con un peso della vita ben diverso: la quotidianità appesa all’interrogativo da noi dimenticato del «Ce la farò a mangiare, oggi?», la spietata selezione naturale che non dà speranza a un figlio idrocefalo o a una vedova anziana, l’analfabetismo della quasi totalità degli abitanti. È il Burkina Faso raccontato da Floriano Zambon, presente per 15 giorni in uno degli Stati più poveri dell’Africa. La sua permanenza è stata scandita dai ritmi di vita delle suore missionarie di Maria Santissima e Con- SOLIDARIETÀ Oggi alle 21, e domani in replica alle 16, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna “Teatro Insieme 2004” la compagnia El vicolo presenta la commedia “L’onorevole Campodarsego”. Ingresso a pagamento. Informazioni allo 0422-542317 oppure 3404702693. DOMENICA 25 Anche oggi il Club alpino italiano sezione di Conegliano organizza una gita escursionistica (a Casera Salvedella) e una gita sciescursionistica (al Monte Javornik - Alpi Giulie orientali). Informazioni e iscrizioni al sito www.caiconegliano.it. Alle 15, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, il vescovo Alfredo Magarotto celebra una Messa con la partecipazione degli immigrati cattolici della diocesi. LUNEDì 26 Sono ancora visitabili, nelle chiese della forania, numerosi presepi artistici. Tra le parrocchie interessate Collalbrigo (presepio all’aperto), Duomo, San Pio X, Scomigo (presepio in ceramica) e la chiesa conventuale dei Frati Cappuccini. MARTEDÌ 27 Prosegue fino a domenica 1º febbraio, a palazzo Sarcinelli, la mostra “Sironi. Gli anni della solitudine, 1940-1960” a cura di Vittorio Sgarbi. Orari di apertura: da martedì a venerdì 9-13 e 15-19, sabato e domenica 10-19. Ingresso a pagamento. Chiuso il lunedì. Informazioni ai numeri 051250885 oppure 0438-413317. GIOVEDÌ 29 Alle 20.30, a Casa Toniolo, secondo incontro del secondo modulo della Scuola di formazione all’impegno caritativo e sociale sul tema “I nodi cruciali del nostro tempo”. Informazioni ai numeri 0438948234 oppure 0438-948238. e L’AZiON Conegliano Domenica 25 gennaio 2004 APPROVATA LA VARIANTE AL PRG PROGETTO “OIKIA” A S. PIO X Asilo-nido, foresteria, uffici e negozi La parrocchia aiuta in zona industriale a Scomigo i genitori a crescere I C on l’approvazione della variante urbanistica in deroga al Piano regolatore da parte del Consiglio comunale, il 19 gennaio scorso, si serrano i tempi per la realizzazione del centro servizi di Scomigo, dotato di uffici, negozi, un asilo nido aziendale, e di una foresteria per lavoratori non residenti nella zona industriale di Scomigo-S. Giacomo. «Già in primavera – assicura il sindaco – il via alle ruspe». Una novità, questo centro servizi voluto dalla Bauex srl, caldeggiato da Unindustria, appoggiato dall’Amministrazione Zambon. Non è infatti usuale che le aree industriali si dotino di servizi alle imprese e ai lavoratori. È una vera e propria rarità che, tra i servizi, siano previsti un nido da 30 posti, realizzato anche con un contributo regionale di 217 mila euro, e una ventina di alloggi temporanei per lavoratori stranieri. Il nuovo centro servizi, situato nella parte coneglianese del “Distretto industriale Prealpi trevigiane”, una delle aree produttive più importanti della provincia di Treviso, con i suoi 2 milioni di mq di estensione, le 150 aziende, i 5 mila lavoratori, si collocherà in un edificio alto 15 metri destinato, al piano ter- ra ad attività commerciali, ai primi due piani a uffici, al terzo ad asilo nido. Secondo le prime indiscrezioni, vi potrebbero trovare posto anche una palestra e una banca, mentre è ancora in discussione la destinazione dei 150 mq di proprietà comunale. La ventina di alloggi temporanei saranno invece ricavati dalla ristrutturazione e ampliamento dell’ex casa colonica Marson. Per ottenere una foresteria comune, gli imprenditori soci della Bauex srl hanno rinunciato alla propria quota di cubatura da destinare, secondo la normativa urbanistica, all’alloggio del custode. Operazione, quest’ultima, resa possibile da una circolare firmata un paio di anni fa dall’assessore regionale Antonio Padoin, su insistenza degli industriali veneti, in special modo trevigiani. Qualche perplessità sul progetto l’ha sollevata l’opposizione di sinistra e centrosinistra: «L’iniziativa è ottima – ha affermato la Margherita, che si è astenuta dal voto – ma ci preoccupa la salubrità del luogo, sotto l’aspetto acustico e dell’inquinamento dell’aria. Se i parametri ambientali per le zone residenziali verranno sforati, cosa si farà? Si chiuderà pro tempore il nido?». La Margherita ha proposto che vengano installate centraline fisse per il monitoraggio costante dell’aria. Hanno votato contro il nido in zona industriale Altra Conegliano e Rc, si sono astenuti Ds e Italia dei Valori. Francesca Nicastro 30 posti all’asilo-nido, 20 alloggi per lavoratori A nche per il prossimo anno scolastico il Comune erogherà i contributi per le rette delle scuole materne private. Questi andranno direttamente alle singole famiglie e non più alle scuole materne. «Se prima il contributo dato per ogni singola scuola veniva “spalmato” anche genitori educano i figli nella loro crescita, ma chi educa i genitori a “crescere” come tali? Una risposta a questo quesito si sta cercando di dare, concretamente, nella parrocchia San Pio X, dove il 13 gennaio è partito il “Progetto Oikia 2004” per la creazione di una rete educativa di sostegno alle famiglie. Tutto nacque in autunno, quando il cappellano don Paolo Cester e l’operatore sociale Gianfranco Araldi si incontrarono, dando vita all’idea: «Ho condotto un primo ciclo di incontri in parrocchia – racconta Araldi – prendendo spunto da alcuni dati sullo stato di salute dei giovani veneti, e sulla comunicazione tra genitori e figli. Da qui abbiamo potuto evincere la solitudine, l’isolamento in cui si trovano a vivere molti nostri ragazzi. Confrontando- RETTE DELLE MATERNE: Contributo alle famiglie e non alle scuole sugli alunni provenienti da fuori città – spiega l’assessore alla Pubblica istruzione Loris Balliana – ora il contributo andrà solo alle famiglie residenti. Questo implica che dagli aumenti delle tariffe le famiglie detrar- ranno il contributo erogato dal Comune, riconducendo il costo del servizio a quello, pressappoco, di quest’anno». Come previsto dalla legge, i contributi saranno erogati sulla base delle dichia- mi (anche tramite provocazioni) con i genitori, è stata avvertita la necessità di continuare a parlare di temi genitoriali e del vivere insieme». Richieste arrivate a gran voce dagli stessi genitori, «che hanno dimostrato – sottolinea Araldi – di avere voglia di capire qual è la situazione attuale nei rapporti tra ragazzi e tra genitori e figli, e di reagire, di dare risposte». Tutto questo in parrocchia… «Il progetto Oikia è razioni dei redditi presentate dalle famiglie richiedenti (in base ai parametri Isee). «Gli uffici stanno esaminando le domande – conclude l’assessore Balliana –. Sarà presto possibile determinare con esattezza a quanto ammonterà per famiglia il contributo per il prossimo anno scolastico». 27 stato visto come necessario per allargare gli orizzonti della famiglia – sostiene don Paolo –: in fondo non si nasce genitori». «Il bello di Oikia – conclude Araldi – è che vede una sinergia a livello locale. Il suo modello è inoltre facilmente “esportabile”, perché ogni parrocchia può trovare coppie di genitori, e non solo, che possano mettersi a ragionare insieme». Proprio il confronto tra i partecipanti è un valore aggiunto di Oikia, che si sviluppa da qui a maggio con due incontri al mese sullo stesso tema. Il secondo martedì del mese è dedicato alla provocazione e al confronto tra genitori, il terzo alla relazione di un esperto del settore. È stato il caso della psicologa Claudia Carfagna, che martedì 20 ha parlato dell’educazione all’affettività. L’educazione alla capacità critica per una critica responsabile verso la società sarà l’argomento di marzo con Gianfranco Araldi, mentre ad aprile su “Diversità di ruolo educativo tra padre e madre” interverrà Giuseppe Milan dell’Università di Padova. A maggio chiuderà il doppio incontro sull’educazione alla fede e il ruolo della famiglia nella comunità il vicentino don Dario Vivian. Tutti gli incontri si svolgeranno nel salone parrocchiale alle 20.30. Informazioni in parrocchia, telefono 0438-61624. Luca Anzanello 28 UN NOTEVOLE IMPEGNO PER I PROSSIMI ANNI Bagnolo, lavori al via a marzo per la chiesa parrocchiale C i siamo: a marzo avranno inizio i lavori di ristrutturazione della chiesa parrocchiale di Bagnolo, primo stralcio. Molto fitta la sequenza degli interventi: si dovrà infatti por mano alle sottofondazioni, per eliminare l’umidità di risalita; staccare gli intonaci esterni (e stenderne di nuovi); impermeabilizzare il tetto; rifare ex novo ser vizi e impianto fognario; procedere alla stesura di intonaci traspiranti alla base della muratura perimetrale; sostituire porte e finestre; procedere alla tinteggiatura esterna. Un elenco di lavori da compiere che dà l’idea dell’ampiezza di un intervento oramai im- prorogabile. In un secondo tempo bisognerà ristrutturare l’interno della chiesa (con messa a norma dell’impianto elettrico), quindi – terzo e ultimo stralcio – si tratterà di rimettere in sesto il piazzale davanti e attorno alla chiesa. Un bell’impegno, per la comunità di milletrecento anime. Quattro intensi anni di lavoro, solo per il primo stralcio, e co- l 19 gennaio 1994 veniva a mancare Benedetto Bottecchia, così lo ricorda l’amico Lucio Dalla Cia. «Fin dalla giovinezza impegnato nell’Azione cattolica e poi, come era naturale in quegli anni, con l’impegno politico e amministrativo. Consigliere comunale della Dc dal 1960 al 1990, sindaco dal 196667 e dal 1980 al 1985. A distanza di dieci anni dalla sua scomparsa i segni del suo passaggio a Mareno sono più che mai visibili e attuali. La sua visione della cosa pubblica lo ha sempre portato a favorire scelte di carattere sociale con attenzione verso gli anziani, i giovani, i diversamente abili e meno abbienti. U Scorcio sulla chiesa parrocchiale di Bagnolo L’artistico presepio compie vent’anni untuali come ogni anno, gli amici del presepio di Bibano hanno regalato la loro realizzazione alla comunità e a quanti vengono a visitarlo, anche da lontano. La doppia scena dell’attesa del Salvatore, stupendo inno alla maternità, e della Santa Famiglia stretta in un abbraccio d’amore è qualcosa di molto bello e indica che il centro del presepio è proprio lì, nel mistero di Dio nato bambino. Il paesaggio e gli ambienti del mondo contadino di tanti anni fa, ricostruiti con maestria e con dettagli impensabili, suggeriscono la serenità di quel tempo definito “povero”. C’è da chiedersi come gli amici del presepio possano rendere così bene, visivamen- sti “robusti”: 390 mila euro, dei quali 250 mila a carico della parrocchia, gli altri 140 mila da contributi esterni (Regione, Chiesa italiana, Diocesi, Banca Prealpi...). Decisivo, ai fini del sostegno economico a questo intervento, il fido richiesto alla Banca di credito cooperativo delle Prealpi: trecentomila euro, fino al 31 dicembre 2008. (VC) I MARENO Benedetto Bottecchia il grato ricordo a dieci anni dalla scomparsa Coerente con questi principi, il suo impegno di sindaco dal 1980 al 1985 si è caratterizzato guidando l’amministrazione comunale verso tre fondamentali elementi programmatici e operativi “centro sociale, centro sportivo, Piano regolatore generale Prg”, con la conseguente definizione delle aree sportive, commerciali, e delle zonizzazioni urbanistiche e della viabilità. CODOGNÈ, FINE SETTIMANA “PIENO” PARROCCHIA DI BIBANO P e L’AZiON Coneglianese Domenica 25 gennaio 2004 te, l’atmosfera del Natale. Forse il segreto, o parte di esso, sta nel loro essere persone semplici; l’altra parte sta senz’altro nella bravura e nella generosità di dedicare tanto tempo all’allestimento dell’opera. Quello di quest’anno è il 20º presepio artistico realizzato nella chiesa parrocchiale di Bibano ed è doveroso ringraziare chi si è sempre impegnato, rendendo conosciuto il nostro paese per questa bella iniziativa. Il grazie va esteso anche agli amici del presepio che sono andati ad incontrare il Signore: Luciano Sonego, Brigida Mazzer, Diego Tomè. Da parte della comunità, tutta la riconoscenza. Don Bepi Scorcio sull’artistico presepio di Bibano che ha compiuto vent’anni n appuntamento atteso, un weekend di cultura a Codognè organizzato dal Comune e dalla Biblioteca. Sabato 24 alle 20.30 al Palablù, la presentazione del calendario per l’anno 2004, dedicato all’emigrazione. Tematica di quest’anno e titolo del calendario “I codognesi nel mondo” e proprio loro hanno spedito da vari paesi (Francia, Belgio, Germania, Argentina, Brasile, Venezuela, Canada e Australia) su richiesta della Commissione attività culturali (che da nove anni ne cura la pubblicazione scegliendo temi sempre diversi) testimonianze, aneddoti, esperienze di vita. La presentazione sarà resa più rilevante dallo spettacolo, che da qualche an- “S an no viene rappresentato anche in Brasile, “Drio la stela” del Collettivo di ricerca teatrale diretto da Carlo De Poi. Uno spettacolo imperniato sull’emigrazione delle famiglie dell’alto trevigiano in Brasile nel secolo scorso. Domenica 25, sempre al Palablù, alle 16, saranno consegnate come da tradizione le borse di studio agli studenti che si sono distinti per le migliori medie scolastiche durante l’anno scorso, istituite dall’Amministrazione comunale per le scuole medie e superiori. Seguirà la proiezione del film di Roman Polanski “Il pianista” in occasione della Giornata della memoria che ricorre il 27 gennaio. L’ingresso è libero. (IM) PIANZANO artistico. La chiesetta risale infatti al XIV secolo e si possono ancor oggi ammirare gli affreschi della crocifissione e del martirio di san Biagio, il Cristo attorniato dagli apostoli, la raffigurazione dei Padri della Chiesa e un dipinto di san Biagio posto tra san Carlo Borromeo e san Pietro. «L’iniziativa – spiega il gruppo Baver – è tesa alla ricerca delle nostre origini ed è inserita in un percorso più ampio che vede protagonisti anche gli alunni delle scuole elementari e medie del comune di Godega». Per loro, infatti, sono stati previsti degli incontri di storia locale che riguardano le chiese e gli oratori di Godega. “San Biagio di Baver tra storia e arte”: incontro il 24 Biagio di Baver tra storia e arte”. È questo il titolo dell’iniziativa che il gruppo Baver organizza in collaborazione con la Pro loco per far conoscere agli abitanti di Pianzano e dei paesi limitrofi il locale patrimonio artistico e di fede. In tal senso è stato organizzato per sabato 24 gennaio, alle 18.45, un incontro che avrà luogo alla chiesetta di Baver. Sarà presente la professoressa Baldissin e il restauratore Masobello che nel 1994 ha curato il restauro dell’edificio sacro della frazione di Godega di Sant’Urbano. Verranno illustrati alcuni cenni storici e l’affresco dal punto di vista SAN VENDEMIANO Comitato Cernobyl Il volontari del Comitato Cernobyl di San Vendemiano, Conegliano e Felettano saranno presenti sabato 24 gennaio nei supermercati MioMarket di Mareno di Piave, Cadoro e Coop di Conegliano per illustrare e sensibilizzare alla raccolta di generi alimentari che verranno consegnati a famiglie e istituti dei villaggi bielorussi di Dragunsk, Blyuev e Prilepovka, Pietrovick. La spedizione avrà luogo in primavera e ad essa prenderà parte una rappresentanza del comitato. Ai clienti verrà rivolto l’invito a collaborare de- L SAN FIOR a biblioteca di San Fior sarà intitolata a Michele Cancian, maestro, direttore didattico, ispettore scolastico, amministratore. La solenne cerimonia si terrà sabato 24 gennaio nella sala polifunzionale del municipio e si concluderà con lo scoprimento di una targa a testimonianza dell’evento. La biblioteca è stata sistemata e rinnovata nel 1998. È situata in piazza Marconi ed è stata recentemente arricchita nel patrimonio librario. L’Amministrazione ha inoltre optato per l’assunzione di un bibliotecario a tempo pieno in modo tale da poter prestare un servizio migliore. La realtà sanfiore- GODEGA DI SANT’URBANO I Promessi sposi Sabato 24 gennaio al palaingresso della fiera di Godega si terrà lo spettacolo “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Sarà presente la compagnia Teatroimmagine guidata dal regista Roland Benoit. L’ingresso è di 4 euro, gratuito fino ai 14 anni. La serata fa parte della 3ª Rassegna teatrale promossa dal Comune, assessorato alla se fa infine parte del Sistema bibliotecario del Vittoriese. Alla cerimonia di intitolazione, sarà presente anche Remigio Fiorot sindaco di San Fior nell’anno della morte dello studioso Cancian, con il quale condivise alcuni tratti di vita amministrativa. L’incontro, che si terrà nella mattinata di sabato alla presenza di autorità e scolaresche, darà inoltre modo di effettuare la premiazione dei bravissimi, ovvero coloro che sono stati, nello scorso anno scolastico, licenziati dalle medie con l’“ottimo” o diplomati alle superiori con un punteggio dai 90 ai 100/100. (GDN) Questo sabato la biblioteca sarà intitolata a Michele Cancian IN BREVE volvendo parte della spesa all’iniziativa umanitaria. Nel 1978 assieme ad altri imprenditori uniti in consorzio ha dato avvio alla realizzazione della zona artigianale e industriale di Mareno. Ricordiamo con ammirazione il suo comportamento in consiglio comunale e il rispetto che aveva verso questa istituzione. Un parlare chiaro e compiuto, un rispetto verso le posizioni altrui, una ricerca di confronto pur nella difesa tenace e convinta delle proprie convinzioni nell’unica ricerca dell’interesse generale. La persona, la famiglia, il lavoro, l’associazionismo cattolico e civile, la parrocchia e le istituzioni sono state i valori per i quali ha vissuto la sua vita breve ma feconda. Per lui politica significava fare futuro e non fermarsi al quotidiano e all’effimero solo per ricercare un immediato consenso e questo era anche quanto pretendeva con autorevolezza carismatica da chi lavorava con lui. Nessuno oggi a Mareno può definirsi erede del suo pensiero, ma tutti pur su posizioni diverse possiamo ispirarci e attingere dalla sua fonte di valori le risorse per sviluppare l’impegno sociale, politico e amministrativo a servizio di quella comunità di Mareno che Benedetto Bottecchia ha amato con intensità e dedizione.» Lucio Dalla Cia cultura, biblioteca civica con il patrocinio della Provincia di Treviso. Parallelamente viene inoltre proposto il Premio Maschera d’argento al miglior interprete. SANTA LUCIA DI PIAVE Il teatro per le famiglie La Biblioteca comunale e l’Assessorato alla cultura del Comune di Santa Lucia di Piave in collaborazione con l’associazione culturale “Il piccolo principe” di Vittorio Veneto ripro- pongono anche quest’anno una serie di spettacoli teatrali rivolti alle famiglie. Gli spettacoli avranno luogo alle 16 secondo il seguente calendario: domenica 25 gennaio “Aladino”, Augusto Terenzi (Viterbo), sala parrocchiale “Fra’ Claudio”; domenica 1º febbraio “Oh issa… Pelossa”, Teatro d’arte (Spresiano), sala parrocchiale “Fra’ Claudio”; sabato 7 febbraio “Letture animate”, Pino Costalunga (Vicenza), centro sociale “G. A. Messina”; domenica 8 febbraio “L’incantesimo degli gnomi”, Teatro Glug (Arezzo), sala parrocchiale “Fra’ Claudio”. e L’AZiON Opitergino È GORGO un successo anche quest’anno l’organizzazione del corso di ginnastica dolce per anziani programmato dall’assessorato alla pubblica istruzione di Gorgo al Monticano. Come già nel 2003, si ripete infatti un corso che riscontra una positiva partecipazione. Sono, infatti, andati esauriti in pochi giorni i posti disponibili per l’edizione 2004 del corso. Il corso, cominciato già da qualche giorno, si svolge nella palestra comunale di Gorgo al Monticano, proseguirà fino a giugno ed è tenuto da personale qualificato. L’iniziativa rientra in un programma di attività svolte a favore degli anziani che vedrà come fase culmine per il 2004 la realizzazione del centro ricreativo per anziani nelle ex scuole elementari. (MB) IL PUNTO IN UN CONVEGNO A ODERZO bienti chiusi. L’inquinamento tra le mura di casa rappresenta un grave problema per le popolazioni industrializzate che trascorrono molto più tempo in ambienti chiusi che all’aria aperta. Per quanta sia la sicurezza sul lavoro, c’è ancora molto da fare per prevenire lo stress in ambito lavorativo, a vantaggio non solo delle persone ma anche delle aziende in cui operano». È indubbio che le imprese hanno un ruolo nella società che va al di là dell’aspetto puramente economico, e questo ruolo può tradursi in un vantaggio sia per l’impresa che per la comunità. Gli spunti forniti per la riflessione durante il convegno sono stati molti. Alcuni da prendere al volo, per evitare che l’architettura sia assente da alcune realizzazioni edilizie che si vedono nei nostri Comuni, che hanno purtroppo tutto il sapore della speculazione. Annalisa Fregonese CHIARANO/UNIVERSO DONNA “L a donna nella società attuale, presenza, impegno, problematiche” è il titolo di un ciclo di incontri organizzato dall’assessorato alla cultura e dalla biblioteca di Chiarano. Il primo appuntamento martedì prossimo, 27 gennaio, tenuto da Maria Teresa Pedrocco Biancardi, psicologa e psicoterapeuta, sul tema “Violenze sui minori”. Il secondo incontro si svolgerà venerdì 13 febbraio e a relazionare su “Storia della donna nel Novecento” sarà Alessandra De Perini. A chiudere, venerdì 5 marzo, Loredana Aurelio Celegato, assessore alla pubblica istruzione del comune di Venezia parlerà di “Donne e politica”, all’incontro parteciperà anche Liliana Giacomini, assessore del Comune di Salgareda. Gli appuntamenti si svolgeranno nella sala polivalente di Fossalta Maggiore, a partire dalle 20.30, e saranno gratuiti. Ginnastica dolce per gli anzian Troppe case senz’anima, un’edilizia da ripensare L’ architettura dell’anima: ovvero progettare e realizzare edifici guardando all’armonia, al fatto che essi non vadano a stridere con l’ambiente circostante, rispettando nel contempo l’ecosistema. Sembrerebbe una bella teoria eppure è una necessità sempre più sentita, guardando ad esempio anche alle trasformazioni avvenute, soprattutto nelle frazioni, nel territorio opitergino. Basta fare un giro a San Vincenzo, a Colfrancui, a Piavon, a Camino, spingendosi anche in altri paesi ad esempio Mansuè: sono sorti molti condomini, alcuni davvero anonimi, che fanno tanto periferia, quartiere dormitorio. Molti nuovi edifici ODERZO sono quasi attaccati gli uni agli altri, troppo vicini. Viene penalizzata la voglia di privacy, anche un certo stile di vita che si vorrebbe più ricco di verde, meno compresso fra il cemento. Alla luce di tutto ciò si comprende come la qualità diffusa sia l’emblema di una nuova cultura d’impresa. Se ne è parlato ad un interessante convegno che si è svolto a palazzo Foscolo, promosso dall’Aidda, associazione delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda, rappresentata nell’Opitergino da Marina Marchetto Aliprandi e Tiziana Stefanel. Allo stesso sono intervenuti Sergio Los, professore all’Istituto universitario di Architettura di Venezia, l’ar- S arà l’evento della stagione invernale il trasferimento della nota libreria “Becco giallo” dall’attuale sede di via Garibaldi ai nuovi locali di via Umberto I. Già da qualche settimana dei colorati cartelloni annunciano il trasloco nella nuova sede. «È un investimento che ci siamo sentiti di fare – commenta il titolare Gianni Zaghis – sostenuti dal desiderio di offrire nuove opportunità ai lettori che ci seguono da venticinque anni». Il “Becco giallo” è un indiscusso punto di riferimento culturale per tutto l’OpiterginoMottense. Non solo libri: ha svolto anche attività di editore, e nella saletta superiore si tengono sovente incontri con autori ed editori. chitetto Natasha Pulitzer, la dottoressa Nicoletta Marin Gentilini e la psicologa del lavoro Gianna Mian. «Si sta affermando e creando sempre più una coscienza ecologica – sottolinea Marina Marchetto –, è doveroso pertanto conoscere e intervenire positivamente sulle caratteristiche fisiche degli am- IL BILANCIO DI FONTANELLE “Il Becco giallo” lascia via Garibaldi e arriva nella sede di via Umberto I Viabilità e scuole in primo piano N ell’ultimo consiglio comunale, caratterizzato da interventi piuttosto accesi, è stato approvato il bilancio per il 2004. Fra le opere previste nel 2004 c’è l’asfaltatura di strade comunali, intervento per il quale Fontanelle ha ricevuto un contributo di 160 mila euro dalla Regione Veneto. Durante il consiglio si è discusso molto riguardo la trasformazione delle ex scuole elementari di Fontanellette in un asilo nido, argomento sollevato dal consigliere di minoranza Mara Maccari. L’assessore Turchetto ha spiegato come sia stato elaborato il progetto preliminare, funzionale alla ri- Domenica 25 gennaio 2004 chiesta di contributo presentata alla Regione. Senza quel contributo per Fontanelle sarebbe molto difficile realizzare l’asilo-nido, ma pare ci siano buone possibilità di ottenerlo. Molto critico sulla politica di finanziamento attuata dalla Provincia di Treviso (precisiamo: non sulla necessità di eseguire lavori nel Comune) per opere stradali è stato il capogruppo della minoranza Giovanni Pisani. La Provincia inter verrà per l’allargamento della strada Cadore-Mare, per la sistemazione dell’incrocio sulla strada che conduce a Fontanellette e per la sistemazione del ponte sul Monticano. LOTTERIA I l 17 gennaio sono stati estratti i seguenti numeri vincenti della lotteria promossa dalla Conferenza S. Vincenzo De’ Paoli di Oderzo: 1º premio al 4884 vince un quadro Franca Faccin, 2º 2515 quadro Fabris, 3º 2842 cristalliera, 4º 1493 acquerello G. Buran, 5º 3719 acquerello Silvestri, 6º 3073 armadio, 7º 4583 orologio unisex, 8º 1442 quadro Zilca, 9º 1656 prodotti alimentari, 10º 1322 bicicletta, 11º 3668 vini Tombacco, 12º 2737 ferro a vapore, 13º 2713 Vaporì multivapor, 14º 1572 materasso e guanciale, 15º 4613 tavolo e sedie giardino, 16º 1702 orologio radiocontrol, 17º 3479 camicetta, 18º 2274 spesa pesce, 19º 57 prodotti Nadal, 20º 593 prodotti Nadal. UN AVVIO CON PROBLEMI Anche a Oderzo il “porta-a-porta” S ono le frazioni di San Vincenzo, Piavon, Faè e Rustignè e i quartieri Brandolini e Maddalena i primi a sperimentare il nuovo servizio di raccolta porta-a-porta dei rifiuti. Anche Oderzo dunque è arrivato ad attuare una modalità che già da diverso tempo viene sperimentata in diversi comuni dell’Opitergino-Mottense. I primi ad iniziare sono stati Motta di Livenza, Chiarano e Gorgo al Monticano che all’epoca vollero dimostrare, a ragione, come si possa fare molto prima di arrivare a soluzioni estreme, rappresentate dalle discariche. Fino a qualche anno fa c’era la grande preoccupazione di un possibile impianto di stoccaggio dei rifiuti nell’ex base militare di Chiarano, che poi è stata fugata grazie all’assiduo impegno di am- Alla Piccola Comunità di Fontanelle un corso di restauratore mobile antico L 29 a Piccola Comunità Onlus avvierà a fine gennaio nella propria sede di Fontanelle un corso di “Restauratore del mobile antico”, finanziato dal Fondo sociale europeo, completamente gratuito con borsa di studio di 3 euro per ogni ora di frequenza e buono pasto quotidiano. Per partecipare al corso è necessario avere lo stato di disoccupazione e il diploma di scuola superiore o diploma di qualifica. Il corso è aperto anche a persone extracomunitarie in regola con i permessi di soggiorno e con titoli di studio di scuola media superiore; con possibilità di pernottamento all’interno della struttura. Il corso prevede due cicli di mille ore ciascuno (600 ore di teoria più 400 ore di stage aziendale), per un totale di duemila ore. Il corso terminerà indicativamente nel marzo 2005 con un esame finale che permetterà agli allievi di conseguire la qualifica professionale, riconosciuta a livello europeo, di “Restauratore del mobile antico”. La sede di Fontanelle è fornita sia di aula didattica per lo svolgimento delle ore teoriche sia del laboratorio attrezzato per le numerose esercitazioni pratiche previste. Il corso è finalizzato all’inserimento nel mercato del lavoro di personale qualificato nel settore del restauro del mobile. È prevista una selezione dei candidati. Per informazioni contattare la Piccola Comunità Onlus, via P. Molmenti 8, 31015 Conegliano, telefono 0438-411374, fax 0438-21872, e-mail [email protected]. ministratori e di cittadini. Nel frattempo nel comprensorio ha cominciato a farsi strada l’idea che è possibile agire in modo incisivo sul piano ambientale, riducendo la quantità di rifiuti da mandare in discarica e aumentando quella che è possibile riciclare, adottando appunto il sistema del porta-a-porta. Valido sul piano teorico, il sistema presenta tuttavia alcuni inconvenienti. Sono ricomparsi i sacchetti dei rifiuti abbandonati lungo i fossi, cosa che ormai da anni non si vedeva. Quindi il disordine intorno alle campane per la raccolta differenziata è aumentato, quasi che tanta gente sia diventata molto più insofferente nell’attuarla. È aumentata anche la quantità di materiale improprio che finisce dentro alle campane: dentro a quelle della plastica, ad esempio, vengono ritrovati sacchetti pieni di quello che invece dovrebbe essere rifiuto secco. Infine i costi: a Fontanelle, tanto per fare un esempio, c’è stato chi con sorpresa tutt’altro che piacevole ha visto aumentare la propria bolletta dei rifiuti anche di 30 euro dopo l’avvento del porta-a-porta. D’altra parte però questa sembra essere la soluzione che i Comuni, volenti o nolenti, debbono adottare. Si dice anche che, una volta rodato il sistema ed entrato il servizio a pieno regime, i costi dovrebbero diminuire. Queste prime settimane diranno come andranno le cose a Oderzo. La scelta è stata di partire con gradualità. La realtà opitergina infatti è complessa, oltre alle frazioni c’è tutto il centro storico con problemi specifici riguardanti ad esempio i siti dove collocare i cassonetti, sia le grandi utenze (supermercati, condomini) che abbisognano di raccoglitori specifici. Le famiglie non potranno che adattarsi a queste nuove modalità. (AF) 30 e L’AZiON Mottense/Opitergino/Ve Domenica 25 gennaio 2004 CESSALTO: IL PIANO DEI LAVORI PUBBLICI DA RAMERA A SAN GIORGIO DI LIVENZA Ha fatto il suo ingresso Dal 2004 viabilità, illuminazione e anche molto “ambiente”... il nuovo parroco don Angelo I mpor tanti lavori per cambiare il volto di Cessalto in questo 2004. L’Amministrazione comunale ha infatti in programma una serie di opere pubbliche che potrà permettere di rivalutare sia il centro che le frazioni, grazie a consistenti finanziamenti. Si comincia con inter venti di manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi per un primo stralcio di 220 mila euro, la gara di appalto verrà effettuata a febbraio e prevede interventi in tutto il territorio comunale. Verrà poi realizzato il Cerd, grazie allo stanziamento di una cifra che si aggira attorno ai 200 mila euro di cui 90 mila sono comunque arrivati da una contributo regionale. L’impianto verrà realizzato nella zona del depuratore. Molti anche gli inter venti per la realizzazione e sistemazione di piste ciclabili lun- S go il canale Piavon, per un investimento di 165 mila euro. Verrà poi ristrutturata completamente la scuola media con l’ampliamento e la realizzazione di alcune aule in comune con le elementari come ad esempio la mensa e l’accesso ai due plessi. L’inter vento si aggira attorno al milione e 300 mila euro di cui 500 mila arriveranno da un contributo statale. 65 mila euro invece sono stati destinati alla realizzazione del parcheggio accanto alle nuove scuole elementari, i cui lavori sono già partiti. È stato inoltre attivato il depuratore comunale che, grazie a 130 mila euro, adesso ser ve i tre quarti della popolazione. Entro il prossimo anno, infine, tutto il territorio comunale sarà illuminato. L’amministrazione ha infatti previsto l’avvio di una gara di appalto per la realizzazione del primo CESSALTO ono già arrivati nelle case degli abitanti del comune di Cessalto e tra breve arriverà anche in quelle dei cessaltini residenti all’estero. Si tratta di un giornalino e un calendario realizzati dall’Amministrazione comunale per «fare un regalo ai nostri cittadini e far conoscere loro le iniziative che abbiamo fatto o programmato nel nostro comune». Il sindaco Giovanni Artico spiega quello che si propone di diventare un appuntamento fisso per i cessaltini. Come lo scorso anno, infatti, verrà inviato casa per casa il giornalino “Qui Cessalto”, un rotocalco con gli appuntamenti più importanti nel Comune. Ma quest’anno c’è una novità. Ad ogni famiglia infatti verrà recapitato anche un calendario con le immagini più belle del paese. «Regalo che verrà spedito anche agli emigranti che vivono all’estero per farli sentire più vicini al loro paese d’origine» spiega il sindaco. All’interno sono raccolte le foto di alcuni scorci del paese come la piazza, il municipio e le splendide ville. Ogni pagina ha poi i numeri utili per le situazioni di necessità come quelli delle forze dell’ordine e degli uf- fici pubblici a cui ogni cittadino può rivolgersi. «Riteniamo sia stata un’iniziativa simpatica e allo stesso tempo utile per valorizzare il nostro territorio – prosegue il primo cittadino – e per essere presenti in tutte le case del nostro territorio. È poi importante per noi come amministrazione per dare un senso di presenza per quello che sono le informazioni sul nostro comune e le attività che si fanno». (MB) In ogni famiglia sono arrivati “Qui Cessalto” e il calendario RICORDO G rande cordoglio per la scomparsa di Corradino Berto, di Cessalto. «Volevamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia funebre, tra i quali il presidente della Provincia Zaia – dichiarano le figlie Chiara e Giusy –. I nostri ringraziamenti vanno poi ai dipendenti del comune di Cessalto, al professor Zoccoli e ai medici del reparto di rianimazione di San Donà di Piave che si sono presi cura del nostro papà nei momenti più difficili». L’uomo era molto conosciuto perché per tanti anni aveva gestito un negozio di frutta e verdura in paese. L’ stralcio. I lavori dovrebbero partire a febbraio e prevedono l’investimento di 165 mila euro per la realizzazione dell’illuminazione a Sant’Anastasio e una parte di Santa Maria di Campagna. Con il secondo stralcio, poi, si completerà questa frazione e l’eliminazione delle zone buie del capoluogo. Monica Borga S ono stati resi noti i dati relativi all’attività del distaccamento mottense dei Vigili del fuoco, realtà che serve tutto il comprensorio opitergino-mottense. Diverse le sorprese da sottolineare. Prima fra tutte quella che, contrariamente ai dati degli anni precedenti, c’è stato un aumento di lavoro durante la stagione invernale. Se infatti il mese caratterizzato dal picco di interventi (ben 72, tra i quali 29 spegnimenti di incendio di materiali solidi) è giugno (con una media di 2,40 interventi giornalieri), sorprese ci sono per i mesi invernali. Infatti 69 sono state le chiamate nello scorso dicembre (tra le quali, in 20 occasioni, i pompieri hanno dovuto effettuare interventi relativi a materiali gassosi), 59 a febbraio (il mese con più incendi di materiali solidi, ben 32) e gennaio, con 55 servizi ultimo mese a San Giorgio di Livenza è stato particolarmente ricco di novità. L’inaugurazione della nuova chiesa dedicata a Maria Madre della Chiesa, il saluto a don Carlo Maccari, partito missionario per il Ciad i primi di gennaio, ed ora l’arrivo di don Angelo Arman alla guida della comunità parrocchiale. L’ingresso uf ficiale del nuovo parroco è avvenuto nel corso della messa celebrata il pomeriggio di sabato 10 gennaio, in una chiesa gremita di gente e alla presenza di tutti i parroci della forania di Torre di Mosto. Sono molti i sangiorgensi accorsi per dargli il benvenuto, dimostrandogli subito sincera stima e simpatia. Dopo sei anni e mezzo trascorsi nella parrocchia di Ramera della forania La Colonna, don Angelo, 40 anni, originario di Col San Marti- MOTTA Vigili del fuoco: a sorpresa è in inverno il picco del lavoro effettuati. Al termine dell’anno è stato naturalmente lo spegnimenti di incendio il servizio maggiormente richiesto (202 casi, ossia in media quasi un incendio da domare ogni 48 ore). Sono 197 i servizi vari, tra i quali, quello prezioso e spesso fondamentale, relativo alla presenza nei luoghi di incidenti stradali. Più volte dalla caserma si è fatto riferimento al fatto che la tipologia di servizio più richiesta è quella di aiuto in caso di sinistri, a fianco naturalmente di Polizia municipale, Carabinieri e Polstrada. Altro da- no, inizia quella che può essere considerata a tutti gli ef fetti una nuova missione nella bassa La nuova chiesa inaugurata a San Giorgio di Livenza to interessante è quello relativo agli interventi dei mesi estivi: a parte il già citato picco del mese di giugno, i mesi da maggio a settembre, e dunque il 33% dell’anno, appare sotto la media di 51 interventi mensili: la media di 49,25 interventi scende abbondantemente, se non contiamo giugno, a 41,67. Questo anche grazie all’introduzione del sistema della patente a punti che almeno nei primi tempi di utilizzo ha fatto registrare una sensibile diminuzione dei sinistri stradali e dunque del lavoro dei vigili. È maggio il mese meno “impegnativo” per i pompieri con 34 interventi (comunque più di uno al giorno). In totale nel 2003 il distaccamento mottense è stato impegnato 612 volte, dato che rivela una media annuale che fa riflettere e che sottolinea 1,68 interventi giornalieri. (GR) IN BREVE MOTTA DI LIVENZA Festa di Don Bosco Sabato 24 gennaio iniziano i festeggiamenti di San Giovanni Bosco in patronato a Motta: alle 14.30 tornei di ping pong e pozzo di San Patrizio; alle 20.30 concerto del coro di Pozzale. Domenica 25 gennaio alle 9.30 Messa; alle 10.30 in patronato torneo di calcio balilla per ragazzi e famiglie; alle 15.15 recite e animazioni dei gruppi di Azione cattolica e scout in teatro. All’interno premiazione dei tornei. Prima della recita sempre in funzione fino alle 17.30 il pozzo di San Patrizio e ristoro. Sabato 31 in sala teatro alle 20.30 per i giovani dai 14 anni in su concerto con il gruppo dei “Kau”. Don Angelo Arman Incontro Inizia venerdì 23 gennaio in patronato alle 20.30 il secondo ciclo di incontri di preparazione al matrimonio cristiano. Tema della serata di accoglienza è:“Credere in Dio Padre: la tua scelta”. Cresima Alle 9.30 messa con presentazione dei ragazzi che riceveranno la Cresima: processione in patronato con la statua di don Bosco. in Terra Santa con la guida della diocesi di Vittorio Veneto don Giuseppe Querin, parroco di Villanova di Motta. Il pellegrinaggio si terrà dal 18 al 25 marzo prossimi: informazioni 0422-768136. Teatro Domenica 1º febbraio alle 15.30 in patronato rappresentazione teatrale “Pigna secca, Pigna verde” di Emerico Valentinetti con gruppo teatrale “Caorlotto”. Judo Pellegrinaggio Aperte le iscrizioni al pellegrinaggio diocesi. Il suo arrivo è stato accolto con entusiasmo a San Giorgio, parrocchia di circa 2500 persone. «Siamo sicuri - ha dichiarato un parrocchiano - che don Angelo si troverà bene, anche grazie alle tante persone disponibili ad impegnarsi in parrocchia. Ci auguriamo che la sua presenza ed il suo entusiasmo siano di stimolo all’attività delle varie associazioni e riescano a coinvolgere soprattutto i giovani».(BD) Parte con febbraio il corso di difesa personale organizzato dall’As Ju- CIPRESSI I ntervento triennale per curare una grave malattia che ha colpito i cipressi in località San Giovanni di Motta. «La malattia dei cipressi – spiega l’assessore all’ambiente Renzo Cester – provoca un progressivo essiccamento della chioma fino alla morte dell’albero». Una recente analisi ha sottolineato che la malattia è particolarmente grave; da qui l’intervento per la sistemazione dei cipressi, da realizzarsi in tempi assai ristretti, visto il rischio di una risoluzione tardiva. Gli esemplari sono 61, alcuni dei quali centenari: «Sei sono senz’altro da abbattere ma per la maggior parte il recupero è probabile». L’intervento ammonta a circa duemila euro. do Motta. Per iscrizioni: 0422-969383 (tutti i giorni dalle 14 alle 15) o rivolgersi lunedì e giovedì in palazzetto dello sport (17.30-20.30). CESSALTO Sagra a Santa Maria di Campagna Dal prossimo 7 febbraio per un mese a Santa Maria di Campagna di Cessalto 20ª edizione della festa paesana di San Valentino organizzata dall’associazione Nuovi oratori italiani. L’associazione Noi ha realizzato, tra l’altro, il grande falò della scorsa Epifania, a cui era presente, con il presidente “Noi” Gianni Buffolo, anche il sindaco di Cessalto Giovanni Artico. e L’AZiON Friuli/Memorie LETTERA DEI SINDACI AI PARLAMENTARI “Livenza, a quando le grandi opere?” S comunque di ordinaria manutenzione, così come sono di ordinaria manutenzione quelli preventivati nel 2004. Siamo del parere che senza un forte contributo da parte dello Stato e delle Regioni il programma di interventi straordinari (completamento diga di Ravedis, sbarramento di Colle, bacino del Pra de Gai ecc.) resteranno sulla carta» lamentano i primi cittadini. «Ricordiamo che una eventuale esondazione provocherebbe danni di molto superiori al costo degli interventi e, per certi aspetti, addirittura non indennizzabili; si pensi al pos- Alto Livenza: nelle edicole nuova guida alla ristorazione U na guida alla ristorazione altoliventina è l’ultima iniziativa promossa da Promo Alto Livenza in collaborazione con l’Associazione cuochi altoliventini, il Museo d’arte cucinaria di Polcenigo, l’Ascom mandamentale di Sacile, la Sadis srl di Pordenone, il Consorzio commercianti di Sacile e il Comprensorio montano del Pordenonese. “Un anno di Alto Livenza. Tra mura amiche”, distribuita gratuitamente nelle edicole dell’Altolivenza, si avvale dell’ideazione grafica e dei testi di Carlo Romano Moretto e della collaborazione di Mario Cosmo. Si tratta di una rapida guida-agenda, in formato tascabile, ai servizi di ristorazione di Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile con tanto di indirizzo, numero di telefono e specialità della casa. Nell’elenco compaiono tanto ristoranti quanto latterie, enoteche, negozi di gastronomia, aziende agricole, agriturismi, bruschetterie, osterie, pizzerie e trattorie. 31 NUOVE PRESE DI POSIZIONE Friuli: l’elettrodotto tiene sempre banco L’ elettrodotto Cordignano-Sesto al Reghena è ancora al centro delle discussioni in Friuli occidentale. La scorsa settimana la quarta commissione consiliare permanente della regione Friuli Venezia Giulia, competente in materia di infrastrutture, si è riunita concedendo audizione all’assessore regionale allo sviluppo Augusto Antonucci. Tema dell’incontro gli effetti elettrosmog dei nuovi elettrodotti. L’audizione, in realtà, è andata oltre. Dalla riunione, infatti, è emersa la disponibilità della giunta regionale ad interrare i tratti di linea elettrica che attraverserebbero zone urbanizzate, confermando implicitamente tutta l’intenzione di portare alla conclusione il lungo e travagliato iter di realizzazione dell’elettrodotto a 132 mila volt da Brugnera a Sesto al Reghena, passando per Prata, Pasiano, Pravisdomini, Azzano Decimo, Chions e Sesto al Reghena. Verrebbero così accolte soprattutto le richieste avanzate dal sindaco di Prata, Nerio Belfanti, il quale ha posto come condizione indispensabile l’interramento degli 800 metri di elettrodotto ricadenti sul territorio comunale di Prata e interessanti la zona commerciale e quella industriale. Il secondo fatto importante è che la quarta commissione ha votato all’unanimità una prossima audizione con i rappresentanti dei comitati cittadini di Brugnera, Chions e Pasiano che da anni stanno conducendo un’aspra battaglia contro la realizzazione dell’elettrodotto. L’assessore Antonucci, infine, non ha ancora dimostrato, documenti alla mano, la necessità della nuova linea elettrica, limitandosi ad affermare che il deficit energetico regionale è del 25%. Per il consigliere regionale leghista Fulvio Follegot di Caneva: «È facile sostenere che la gente dovrà sacrificarsi e affrontare i rischi, concreti e documentati, di un elettrodotto adducendo presunte e generiche esigenze energetiche del territorio». (GB) ignori parlamentari: prendete coscienza dei rischi idraulici dei comuni bagnati dal Meduna e dal basso Livenza e finanziate lavori atti a prevenirli. È questo, in sostanza, il sollecito rivolto da undici sindaci di comuni rivieraschi ai parlamentari eletti in Friuli e in Veneto. La missiva, firmata dai primi cittadini di Motta di Livenza (primo firmatario), Caorle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna di Livenza, Pasiano di Pordenone, Pordenone, Portobuffolè, Prata di Pordenone, San Stino di Livenza e Torre di Mosto, è stata destinata a 32 parlamentari di diversi partiti, i presidenti regionali Giancarlo Galan e Riccardo Illy, gli assessori regionali ai lavori pubblici Massimo Giorgetti e Gianfranco Moretton e il segretario generale dell’Autorità di bacino Antonio Rusconi. Al di là degli interventi di ordinaria manutenzione, secondo i sindaci, è giunto il momento di finanziare in tempi brevi quei lavori non più rimandabili ma destinati a risolvere una volta per tutte i problemi legati alle esondazioni del Livenza e dei suoi importanti affluenti di sinistra (Cellina, Noncello e Meduna). «Gli eventi del 2002 sono ancora presenti nella nostra memoria e ci hanno ricordato ancora una volta che dal 1996 poco è stato fatto per prevenire il rischio esondazione» hanno sottolineato i sindaci. «Nel 2003, a dire il vero, sono stati individuati gli interventi per mettere in sicurezza i fiumi e sono stati realizzati alcuni interventi urgenti e urante le festività natalizie la comunità di Brugnera ha proposto diverse occasioni di incontro. In particolare tre sono stati i momenti “forti”: domenica 28 dicembre c’è stata la festa degli anniversari di matrimonio alla quale sono state invitate e hanno partecipato tutte le coppie per le quali nel corso del 2003 ricorreva il 1º, il 10º, il 20º, il 25º, il 30º, il 40º, il 50º anniversario di matrimonio. Altro momento è stato sicuramente quello del 26 dicembre, al quale sono stati invitati tutti gli ex-emigranti che nel corso degli anni hanno lasciato l’Italia e Brugnera per raggiungere soprattutto la Svizzera, ma anche l’Argentina, il Belgio e la Ger- mania. Gli ex-emigranti che hanno aderito all’iniziativa sono stati numerosi e nella stessa giornata si sono costituiti in associazione raccogliendo oltre 65 iscritti. Il gruppo provvederà a nominare un presidente, un segretario e un economo per poter poi organizzare e proporre delle significative iniziative in grado di raggiungere altri ex-emigranti, di tenere contatti con i paesi che hanno ospitato negli anni gli emigranti italiani, di far conoscere la realtà dell’emigrazione alle nostre comunità locali. Sicuramente festoso è stato poi l’appuntamento dello scorso 10 gennaio. Nel piazzale di fronte alla scuola media, infatti, è stato allestito e bruciato, in serata, il tradizionale “panevin”. Ad accenderlo sono state circa duecentosessanta fiaccole che sono state consegnate ai bambini in quattro diversi e principali punti del paese. Momenti importanti, occasioni di aggregazione all’insegna della nostra storia e delle nostre tradizioni e alle quali è bello poter dire: “C’ero anch’io!”. (GB) TARZO BAGNOLO SAN VENDEMIANO FRANCENIGO-ALBINA OGLIANO CATTEDRALE ANGELA DE COPPI n. 27.4.1915 - m. 28.2.2003 GIUSEPPE DAL GOBBO n. 5.5.1918 - m. 15.12.2003 Cari genitori e nonni, in meno di dieci mesi ci avete lasciati tutti e due, con gratitudine vi ricordiamo nella celebrazione della Messa di domenica 25 gennaio alle 10.30. I vostri cari. SEVERINO ANTIGA n. 8.4.1929 - m. 23.1.2001 A tre anni dalla scomparsa, moglie, figli, nuore e nipoti ti ricordano con grande affetto e gratitudine per gli insegnamenti che hai sempre riservato alla tua famiglia e l’amore che continui a infondere nei cuori dei tuoi cari. PASQUALE ETTORE ZANIN n. 16.5.1929 - m. 21.1.1999 Lo scorrere del tempo non ha fatto venire meno il ricordo e l’affetto che ci unisce. Moglie e figli. QUIRINO PESSOTTO n. 7.6.1913 - m. 23.1.2001 Le persone che hai incontrato e amato ti ricordano con tanto affetto e riconoscenza. MAMELI TONON n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999 TERESA GAVA in TONON n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992 Nell’anniversario della tua scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà pensandovi felici insieme nella casa del Signore. I figli insieme a nuore, nipoti e tutti i vostri cari. Una Messa sarà celebrata domenica 25 gennaio alle 10 nella chiesa di Oglia- LUCIANA PIROLLO m. 24.1.1995 ENRICO PIROLLO m. 13.3.1964 Nel nono anniversario della tua scomparsa, cara Luciana, voglio ricordarti insieme al tuo papà Enrico, certa che un giorno potrò riabbracciarti nella Casa del Signore. Non riesco a dimenticarvi, vi voglio sempre bene. Giovanna con Silvano, Anita e tutti i vostri D sibile abbandono del centro abitato di paesi costantemente a rischio. La presente vuole essere pertanto da stimolo, per sollecitare, ancora una volta, gli interventi non più prorogabili; è necessario assegnare le risorse e determinare i tempi di realizzo in modo chiaro e definitivo». Non sono sufficienti, insomma, i lavori di pulizia degli alvei e delle sponde, colpevolmente abbandonati a se stessi per decenni, e la parancolatura degli argini, è tempo di procedere alle grandi opere di sbarramento a monte. Giacinto Bevilacqua A TAVOLA Domenica 25 gennaio 2004 BRUGNERA Momenti forti di incontro e festa durante le feste natalizie IN BREVE SACILE Il fine settimana in parrocchia Commander - Sfida ai confini del mare”. Venerdì 23 gennaio dalle 15.30 alle 18 in via Giardini è aperto il Centro di ascolto Caritas; dalle 17 alle 19 a palazzo Carli è aperta la segreteria del Centro di consulenza familiare. Sabato 24 gennaio, alle 21, al cinema teatro Ruffo verrà proiettato il film “Master and Commander - Sfida ai confini del mare” con R. Crowe per la regia di Peter Weir. Domenica 25 gennaio, alle 15 e alle 17.30 al cinema teatro Ruffo verrà proiettato il film d’animazione Sinbad, la leggenda dei sette mari, per la regia di T. Johnson e P. Gilmore. Alle 20.30, al cinema teatro Ruffo, verrà riproposto il film “Master and BRUGNERA Apertura pista d’atletica Con il mese di dicembre è funzionale l’impianto comunale di atletica leggera in via Del Mas a Brugnera. La pista è aperta al pubblico, per quanto riguarda il periodo invernale, dalle 15 alle 18 nelle giornate di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì. L’utilizzo della struttura è libero oltre che ai tesserati della Federazione italiana di atletica leggera anche a tutti i cittadini appassionati di footing purché si attengano alle disposizioni visibili all’ingresso della struttura. Flavio Zanet: mi stanca più di una maratona! Cattiva palestra televisione F lavio Zanet, di San Polo si è già fatto conoscere in passato per il grande amore che lo lega allo sport di resistenza: lo pratica, a livello amatoriale, con tanta passione da alzarsi di domenica nel cuore della notte per raggiungere l’evento sportivo del giorno e da concedersi come regalo per l’imminente quarantesimo compleanno... il massacrante Iron Man Triathlon. Unico sport cui è allergico, lo zapping in poltrona. Scrittore per sport Per Flavio però l’importanza dello sport non sta tanto nei risultati ottenuti in classifica, peraltro spesso am- Dallo sci al nuoto,dal ciclismo alla... letteratura, vita e imprese del superatleta di San Polo, che a 40 anni non pensa affatto di smettere mirevoli, ma nello spirito con cui si partecipa ad una manifestazione. Nei suoi “diari di bordo”, scritti di suo pugno dopo ogni corsa, lo spazio è dedicato non tanto a tempi, chilometri e posto ottenuto (quest’ultimo anzi spesso viene omesso), quanto piuttosto alle sensazioni che la accompagnano, al piacere che essa suscita in termini fisici e paesaggistici nonché all’ascolto di sé e delle proprie forze. Un’altra caratteristica peculiare di Flavio è la grande varietà di sport praticati. Oltre alla corsa, infatti, ama fare sci da fondo, nuoto, ciclismo, alpinismo, skiroll e triathlon. La sua filosofia sporti- “GENITORI E ALLENATORI, NON ESAGERATE !” C ari allenatori di calcio, quei ragazzi tra i 10 e i 15 anni che sudano ai vostri ordini, prima che una squadra, sono tanti singoli. Stanno crescendo: ma ognuno alla sua velocità, chi prima e chi dopo, chi molto e chi meno. Impossibile pensare che tutti si possano allenare allo stesso modo. Questo ha detto, in sostanza, Patrizio Sarto, medico dello sport, in uno dei corsi per le società di calcio (fra le più presenti il Lourdes di Conegliano). Spiega Sarto: «Talvolta trasferiscono sui figli le loro stesse ansie, li sovraccaricano di responsabilità, e corrono il rischio di allontanarli dallo sport». Stessa colpa di cui possono macchiarsi gli allenatori: «Capita che sovraccarichino i ragazzi di allenamento ed esercizi, e questo può causare traumatismi. Si estremizza l’agonismo, mentre a questa età lo sport deve essere un gioco; e lo sport è anzitutto educazione. Da questo punto di vista gli allenatori hanno una grande responsabilità». I giovani calciatori giocano come tutti gli altri coetanei. E come loro devono nutrirsi. «L’atleta in età evolutiva non deve nutrirsi in modo diverso: la qualità deve essere uguale, casomai cambia la quantità, dato il maggior dispendio di calorie». Altro che creatina! Tommaso Bisagno SCIALPINISMO: al via il corso i presenta giovedì 29 alle 21 presso la sede del Cai di Conegliano il corso di scialpinismo organizzato dalla scuola intersezionale Messeri. Prevede 8 lezioni teoriche e 6 pratiche...sulla neve!Info:: [email protected] o 0438 788381, o ai Cai di Vittorio, Conegliano e Pieve. S Qui sopra, Zanet (a destra) con Daniele Cesconetto. Assieme hanno portato a termine la Otonga Ultramarathon, 24 ore di corsa tra Veneto e Friuli per celebrare l’Anno della montagna 2002 e raccogliere fondi per i progetti di solidarietà del Cai di San Polo in Ecuador.. Sotto, Flavio Zanet in versione... invernale, nel corso della Campolonga 2002: una bazzecola per lui, 100 km sugli sci da fondo... va «Se uno fa una sola attività sportiva, e solo quella tutto l’anno, va a finire che rischia di stufarsi, mentre per me lo sport deve rimanere uno svago. Ed è proprio questo il bello: quando finisce la stagione di uno sport, ne rispolvero un altro, continuando quindi a cambiare nel corso dell’anno. Ci vuole tuttavia l’umiltà di lasciare un livello medio-alto, quello raggiunto È giunto alla terza edizione l’almanacco del ciclismo trevigiano, curato da Massimo Bolognini: raccoglie tutti i risultati della stagione agonistica 2002. Le prime pagine consistono in una breve retrospettiva sui campionati mondiali e italiani, questi ultimi tra l’altro svoltisi proprio in provincia di Treviso, e in vari anniversari celebratisi durante l’anno. Si passa poi alla presentazione dei gruppi sportivi in attività nella stagione appena conclusasi, dai professionisti ai giovanissimi, uomini e donne; dalla categoria juniores in su, con la carriera e il palmarès di ogni atleta. Una curiosità: per il Gs Top Girls di nella disciplina che si sospende, per riprendere LIBRI Tutto il ciclismo trevigiano gara per gara Spresiano, nel quale milita, fra le altre, Tatiana Guderzo, sono indicati anche i soprannomi di ogni ragazza. Successivamente, troviamo gli ordini d’arrivo del 2002, e sono riportate le classifiche non solo delle gare su strada, ma anche delle prove per cicloamatori e dei raduni cicloturistici, nonché della mountain bike e del ciclocross. La quarta parte è dedicata a chi in sella non sta, ossia a dirigenti, giudici di con qualcosa in cui si è fuori forma. È una sfida con me stesso; d’altronde è questo uno dei motivi per cui faccio sport: mi pongo un obiettivo e mi chiedo “Posso farcela?”. Se non è eccessivo in proporzione alle mie capacità, allora lo accolgo e inizio a lavorare per migliorarmi e raggiungerlo. Ma se la risposta è scontata, perché l’obiettivo è troppo difficile o facile, non vale neanche la pena di provare: bisogna sempre chiedersi il motivo di ciò che si fa». Odio la tivù! Flavio Zanet ha accolto lo sport come stile di vita. «Il nemico peggiore è la televisione – sostiene con vigore –. Ti porta via quel poco di tempo che potresti avere libero per fare quello che ti piace veramente… Piuttosto che stare seduto per un’ora davanti ad uno schermo sto con i miei figli, vado a farmi una corsa, a suonare con gli amici o a leggere un buon libro. Paradossalmente sono meno stanco dopo una maratona che dopo un’ora e mezza di televisione…». Andrea Santorio gara e direttori di corsa... e a chi ci ha lasciato: non solo Denis Zanette, sacilese vincitore di due tappe al Giro, ma anche Devis Danelon, promettente diciottenne di Latisana. Infine, i premi assegnati nel 2002, e in appendice le foto di musei, monumenti e altri luoghi della provincia dedicati al ciclismo. Il volume è corredato da un cd-rom che contiene principalmente nomi e risultati delle precedenti annate, ed è in vendita nelle edicole e librerie al costo di 20 euro, oppure è possibile ordinarlo a: Mediamente, strada del Pozzetto 24, Treviso, telefono e fax 0422435886, e-mail [email protected]. Marco Da Re e L’AZiON F acciamo il bilancio del girone di andata per i diocesani all’opera nei campionati professionistici di calcio. Per lo juventino Alessandro Del Piero è arrivata un’altra scontata candidatura al Pallone d’oro, e un’altrettanta scontata non vittoria: magra consolazione il voto in più di Totti. Ha concluso il girone di andata con una tripletta che segna la fine della convalescenza post infortunio. La Juve è seconda in classifica e vola in Coppa dei Campioni. La squalifica per doping di Blasi al Parma ha spianato la strada al coneglianese Marco Donadel, finora 9 presenze, facendosi decisamente valere. La squadra non ha fin qui risentito del crack della Parmalat. Stesse presenze per il panzer caminese Stefano Dall’Acqua, con il primo gol e il debutto in Under 21: ora punta a salvezza, Europei e Olimpiadi, ma la pubalgia lo ha fermato per tutto dicembre, nel momento del cambio di allenatore. Dall’Acqua era in panchina in Coppa Italia contro l’Inter, esattamente come il terzo portiere avversario Calcio Com’è... andata per i “nostri” Alex Cordaz di Villa di Villa di Cordignano, mai sceso in campo finora, mentre è titolare della primavera nerazzurra, che domina il proprio girone, a differenza della prima squadra. MAURO BRESSAN: col Como c’è da soffrire In serie B la Ternana è seconda anche grazie ai 5 gol del sacilese Massimo Borgobello, ormai bandiera della squadra. Riuscirà a prendere il suo se- CAPITANO ALEX DEL PIERO Una diocesi d’attacco: giochiamo col 3-3-4 I l calcio diocesano è decisamente in crescita: la prima parte della stagione ha visto due esordienti in A (che potrebbero diventare tre) e uno in B. Dei 16 giocatori diocesani censiti solo Zanardo e Dall’Acqua in questo momento non sono regolarmente in campo, e quest’ultimo ha l’alibi dell’infortunio. Sette hanno meno di 23 anni. Forse per la prima volta quest’anno è possibile provare ad inventarsi un’ipotetica “rappresentativa diocesana”. In porta andrebbe sicuramente il franco-lutranese Dominique Casagrande. È il meno diocesano di tutti, ma ha molta più esperienza degli altri tre messi assieme. La maglia numero 2 sarebbe una scelta obbligata: Denis Zanardo, l’unico difensore tra i diocesani. Il numero tre finirebbe sulle spalle di Mauro Bressan, che dovrebbe calarsi nel ruolo del Zambrotta della si- Domenica 25 gennaio 2004 tuazione, ovvero di centrocampista convertito in terzino. A destra con una certa forzatura troverebbe posto Nicola Padoin, mentre vedremmo all’opera davanti alla difesa il mediano italo-elvetico Lionel Pizzinat. A centrocampo inoltre ci sarebbero Marco Donadel e Maurizio Rizzioli. In avanti un quartetto offensivo stile Real Madrid: a destra il giovane Massimo De Martin, forse un po’ fuori ruolo, a sinistra l’esperto Borgobello della Ternana. Al centro, numero 10 e fascia da capitano a Del Piero, inutile spiegare il motivo. Centravanti Stefano Dall’Acqua. In panchina si siederebbero tre portieri, Rossi, Bressan e Cordaz, il centrocampista Favret (l’unico militante in C2) e l’attaccante Florean, titolare nel Prato ma con solo 1 gol finora. (AP) Borgobello, Dall’Acqua, De Martin e Del Piero in attacco condo e forse ultimo treno per la A? All’altro capo della classifica c’è il Como del centrocampista di Mosnigo Mauro Bressan, che sta comunque disputando una discreta stagione. Tanti spezzoni di gara e primo gol al Vicenza per il ventenne centravanti vittoriese Massimo De Martin. Il ritorno di Schwoch lo obbliga alla panchina, ma gli fornisce un eccellente “tutor”. In serie C1A è in zona playout il Prato dove militano il centrocampista Nicola Padoin di Pieve e l’attaccante gorghense Lauro Florean: entrambi regolarmente in campo e con un gol all’attivo. Appaiato al Prato in classifica il Pavia di Denis Zanardo, nativo di Pieve di Soligo, unico difensore tra MASSIMO BORGOBELLO: in A con la Ternana? i diocesani: per lui undici partite, in gran parte spezzate. A guidarlo dai pali il giovane portiere Walter Bressan, di Ponte di Piave, la scorsa stagione nel Treviso. Se la passa peggio il centrocampista coneglianese Maurizio Rizzioli, titolare con due gol nell’Aquila, ultima in classifica nel girone B con appena 5 punti, mentre a metà classifica il mottense Francesco Ros- si difende la porta del Foggia. In serie C2 lotta per la salvezza Stefano Favret di Codognè, centrocampista titolare della nobile decaduta Pro Vercelli. Ai bordi del rettangolo di gioco l’allenatore di Sarmede Gianni De Biasi che con il suo Brescia continua a navigare in una posizione che assicura una certa tranquillità nella corsa alla salvezza. Che è più o meno la stessa condizione del Treviso in B col suo staff molto diocesano: Adriano Buffoni (Colle) allenatore, Carlo Osti (Vittorio) direttore sportivo, Ettore Setten (Basalghelle) presidente. Tempo di crisi invece per il Modena, non più brillante come a inizio stagione: dovrà provvedere il preparatore atletico, il vittoriese Paolo Ar- 33 tico. Stesso ruolo a Parma per Renzo Casellato, che fu anche allenatore di un giovanissimo Donadel a Conegliano; e il viceallenatore gialloblu è il vittoriese Gabriele Pin. Altri viceallenatori nostrani: Diego Bortoluzzi (Serravalle) è a Palermo, lanciatissimo verso la A; Aldo Bet (Mareno) sta all’under 21 di MASSIMO DE MARTIN: col ritorno di Schwoch, ritorna in panchina? Gentile, e prepara gli Europei. Fra i dirigenti, abbiamo anche il vittoriese Bruno Dall’Anese, responsabile dello stadio Tardini a Parma; e per finire, il direttore generale Michele Dal Cin e il “presidentissimo” Franco Dal Cin, padre e figlio vittoriesi che cercano di guidare il Venezia fuori dalle acque burrascose. Non della laguna, ma della società e della classifica. Andrea Pizzinat SOGNANDO LA NAZIONALE...DI PIAVE E LIVENZA NAZIONALE: il nostro “selezionatore” dà la pagella per ogni settore del campo U n giudizio ai vari settori del campo. Por tieri: 6. Casagrande mette tutta l’esperienza delle sue quasi 33 primavere, maturata in passato anche in campo internazionale. Gli altri portieri (Rossi, Bressan, Cordaz) sono tre giovani con esperienze vere al massimo in C. Difesa: 3,5. La diocesi è avara di difensori, solo uno sui 16 giocatori, nonostante i quattro portieri. Schierare una dife- sa così sarebbe un bell’azzardo, occorrerebbe impostare un gioco offensivo che potrebbe rivelarsi un suicidio, con un difensore centrale che ha esperienza solo in C e due terzini abbastanza fuori ruolo, soprattutto Padoin. Centrocampo: 5,5. Dei tre Pizzinat è quello con più esperienza ad alti livelli (quasi ottanta gare in B e alcune in Coppa UEFA) ma niente in serie A, Donadel è ancora giovane ma promette bene (è già in Nazionale under 20), Rizzioli a 31 anni è alla sua seconda stagione da titolare in serie C1. Attacco: 7. Il repar to migliore. Del Piero è uno dei migliori numeri 10 del mondo, Borgobello ha alle spalle una buona esperienza tra B e C1 e qualcosa anche in A, De Martin e Dall’Acqua sono due giovani con ampi margini di miglioramento. Allenatore: 7,5. De Biasi negli ultimi anni ha sempre raggiunto i suoi obbiettivi di inizio stagione: due promozioni consecutive e salvezza in A con il Modena, buona stagione anche quest’anno con il Brescia.. e L’AZiON MONTAGNA Praderadego, la montagna che amo di più: ecco perché A desso che da due-tre anni frequento questi luoghi, facendo escursioni sui nostri sentieri, capisco molto di più quello che mi raccontavano quando ero giovane. Mia nonna e mio padre molto prima di me avevano conosciuto queste montagne. Angela mia nonna, detta “carbonera” aveva un’osteria nei pressi della villa Toti Dal Monte, proprio vicino al rifugio degli alpini De Luca e Innerkofler. Sin dagli anni Trenta molta gente da Pieve di Soligo e Conegliano veniva a Praderadego, lei era molto fiera di conoscere tutta questa gente e di poter offrire un po’ di ristoro. Mio padre, invece, da sempre era boscaiolo, un uomo straordinario. Nella sua semplicità amava vera- PRESEPI Che il presepio resti presepio: i fatti umani sono altra cosa R itengo che quanto scrivo abbia una certa importanza per i rapporti fra gli uomini e in particolare per i rapporti tra praticanti la stessa fede (almeno suppongo) cristiana. Ho visitato – come d’uso e anche perché credo sia un atto di penitenza dovuto, così come quando si va in pellegrinaggio – il presepe della cattedrale. Dico subito che sono stato deluso! Non per la perfezione tecnologica dell’opera e neppure per l’aspetto scenografico che è veramente suggestivo, ma per i due “quadri simbolici” posti ai lati della ricostruzione della Natività. Siamo tutti, credo, convinti che il terrorismo debba essere combattuto con tutte le forze, ma, come cattolici, dovremmo riflettere anche su quanto anche il Santo Padre ha riconfermato proprio qualche giorno fa dicendo che non possono essere solo le guerre e le armi in genere i mezzi efficaci ad estirpare la mala pianta ma bisogna che governanti e popoli si convincano che serve più giustizia e più amore e forse, così, si potrà ottenere qualche risultato più positivo. Lettere & interventi mente questi luoghi e cercava sempre di farci cogliere le loro bellezze. Io in quel tempo non capivo, anzi al contrario mi chiedevo cosa ci trovava in queste montagne, conoscendo tutte le fatiche che lui faceva per garantire alla famiglia un piatto di minestra. Con gli anni ho capito e più frequento quei luoghi più li amo. Essi si prestano ad essere visitati in tutti i periodi dell’anno, sia d’inverno – non esistendo quasi mai il pericolo della neve – sia d’estate. Quest’anno poi i boschi di faggio hanno costituito occasione per sfuggire all’afa della pianura. Anche noi alpini abbiamo dato il nostro contributo a questi luoghi. Ogni domenica un alpino è presente al rifugio per controllare che tutto funzioni al meglio e per offrire assistenza ai visitatori di passaggio che si moltiplicano ogni anno. Segnalo la foto qui sotto riprodotta per l’interesse che può suscitare anche agli insegnanti delle altre scuole. Seduta a sinistra c’è l’insegnante Tiziana. Essa viene spesso a piedi a Praderadego e ci ha chiesto se poteva far conoscere ai suoi scolari il rifugio. Con molto entusiasmo abbiamo aderito. Ci proponemmo anche che la prima domenica di maggio d’ogni anno fosse una giornata dedicata alle scolaresche. In quell’occasione gli alunni percorsero a piedi tutta la Claudia Augusta Altinate. Credo sia un dovere di tutti impegnarsi per far conoscere le realizzazioni che abbiamo fatto e che sono strettamente legate alla storia dei nostri padri. Gino De Mari Comunque non è di questo che volevo parlare se non per inciso. Ciò che mi ha lasciato perplesso è stato l’accoppiamento, che peraltro potrebbe anche essere inteso come un giudizio unilaterale, di due emblemi della manifestazione e del contrasto alla piaga ignobile del terrorismo religioso. Ho pensato, e penso, che il presepe debba essere posto non al centro di certi eventi umani contingenti tanto più che sappiamo tutti che nascono da precisi problemi economici e politici, ma dovrebbe, come fu nelle intenzioni di san Francesco col suo presepio di Greccio, essere indicato come il fatto risolutivo della sofferenza umana legata all’odio, all’integralismo religioso, alla violenza, all’assenza di carità ad una invadente e interessata dissacrazione della sostanza della fede in Cristo. Un’altra riflessione che si è imposta alla mia coscienza è quella degli effetti che una tale presentazione del problema socio-politico che stiamo subendo possa avere sulla formazione del concetto di “Carità” nell’animo ancora “in nute” dei bambini che in fondo sono i più numerosi vi- sitatori di presepi. Non credo che sia stato positivo sottoporre all’attenzione dei bambini la riproduzione della Grotta con a fianco la realtà cruenta che, con cinica incoscienza, già tutti i mezzi di comunicazione, in particolare la televisione, offrono a tutti senza distinzione di capacità d’intendimento. Ho espresso queste mie considerazioni, sia pure in forma simbolica, in un breve scritto sull’album posto all’ingresso del presepio per saggiare, almeno credo, le impressioni dei visitatori e ho firmato con nome e cognome la mia, diciamo così, critica. Passando ancora una volta dal presepio ho dato una scorsa al libro e vi ho trovato una nota, firmata con una sigla illeggibile che invitava i “critici” a “vergognarsi” delle loro critiche. Non desidero dare alcun giudizio sul parere dell’anonimo, dico soltanto che dovrebbe essere lui a “vergognarsi” per non avere avuto il buon gusto di firmare leggibilmente la sua “intimazione”. Sarebbe certo stata una testimonianza di fede più attendibile. Franco Gentile Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 PERIFERIA Perché mai per Formeniga così poca attenzione? E gregio direttore, l’arrivo in questi giorni di uomini e mezzi “prontamente” inviati qui a Formeniga, nello specifico lungo la martoriata via Manzana, a ridare un po’ di dignità e antico splendore a questa piccola arteria, mi fa un attimo riflettere. Questa riflessione mi è nata spontanea e vorrei con tutto il cuore credere nella sensibilità dell’amministrazione anche verso la cosiddetta periferia. Ma purtroppo proprio così non è... allora forse questo intervento è scaturito dalla valanga di segnalazioni, proteste e qualche richiesta di risarcimento danni occorsi a qualche auto “incappata” in buche diventate più profonde del solito? Ma mi chiedo allora: perché si deve intervenire quando la situazione è ormai degenerata e non quando invece la risoluzione del problema ri- Domenica 25 gennaio 2004 chiederebbe probabilmente minor dispendio di soldi e garantirebbe maggior tranquillità e benessere ai cittadini? Una cosa però mi rincuora, a metà primavera andremo nuovamente alle urne, e sicuramente, nello sforzo di dare il meglio di se stessa, questa amministrazione provvederà a iniziare o completare il maggior numero possibile di interventi sul territorio, specialmente laddove vi è stata quasi totale assenza. Quello che chiedo, in buona sostanza, con queste mie “provocazioni” è semplicemente una maggior attenzione verso la periferia, verso i nostri paesini di campagna! Niente più. Scusi lo sfogo ma è veramente una cosa che mi viene dal cuore. Sarà perché per me abitare al mio paese non è indifferente. Forse perché mio padre ha costruito qui la casa con tanti sacrifici, forse perché si coltiva ancora quel pezzetto di campagna quasi come un’alleanza con la terra, forse perché quando si era giovani non si girovagava di paese in paese come usano oggi, forse anche per 35 quel tanto di campanilismo che ci insinua l’orgoglio di appartenere a questa comunità, fatto sta che mi sono abituato a sentire il mio paese come la mia casa. Perciò mi piace vederlo pulito, ordinato, funzionante, ospitale. Se viene un amico a trovarmi sono orgoglioso di condurlo a visitare la chiesa su in cima al colle, ultimamente poter mostrare tutte le migliorie e le manutenzioni apportate agli edifici parrocchiali con le sole forze, sudore e impegno di tanta gente semplice ma grande di cuore che la pensa come me. Mi piace anche vantare, con persone della città, l’aria buona e il panorama suggestivo. Insomma, le ho detto tutto questo per dire che mi sta a cuore il mio paese, per questo non posso sopportare di vedere le cose andare male, quando l’incuria lascia che le strade si riempiano di buche, che i cimiteri vengano abbandonati per lungo tempo a se stessi e così via. Questo mi fa veramente arrabbiare e mi lascia dentro amarezza e scoraggiamento. Giuseppe Maset