d`informazione Periodico

Transcript

d`informazione Periodico
Periodico
d’informazione
sulla comunicazione e dintorni
N. 2 - ANNO IV FEBBRAIO 2015
in questo numero
La giornata europea della privacy
Quando uno spot diventa virale…
Bellissima al MAXXI di Roma
Instagram e medicina si uniscono…
Trend del mobile 2014-2019
Social Network: medicina contro lo stress
L’ arte di Odeith: l’illusione
“Tutti cantano Sanremo”
Carnevale: significato, origini e curiosità…
Diventa Ambassador del Pallino Viola
GoPro: una nuova prospettiva per lo sport
pagina
2
®
numero 2 - febbraio 2015
Editoriale
Tre candeline per Menthalia Magazine
NOI
Collabtuooraarticcoolon
inviaci il
thalia.it
magazine@men
Scopri il nostro
mondo su
tare
Vuoi divoepnle?
Purple Pe
tuo
ttraverso il
Collegati a e all’area dedicata
n
smartpho
®
Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafica & Impaginazione: Diego Vecchione
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Francesca Casadei,
Maria Grazia Cassese, Flaviana Cimmino,
Alessandra De Lella, Andrea Ponsiglione,
Marco Quadretti, Antonella Salottolo,
Elena Serra, Diego Vecchione.
Menthalia srl direzione/amministrazione
80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza:
20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino
Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’esercizio
del diritto di cronaca.
Sono passati giusto tre anni dalla serata in stile purple dell’area
comunicazione di Menthalia e proprio questo mese il Menthalia Magazine spegne ben tre candeline.
In questi anni l’area comunicazione di Menthalia ha lavorato,
scritto e si è aggiornata su temi come Social networking, viral
marketing e web communication, si è occupata di eventi a 360°,
lanci di nuovi prodotti, campagne di comunicazione, brand
identity, progetti web, pubblicazioni editoriali e tanto altro, ma i
progetti e le nuove idee per proseguire sono tanti.
Diventare, ad esempio, ogni giorno più social, entrando sempre di più nel mondo delle community e delle app, cercando di
comprendere a pieno tutti i meccanismi e i risvolti del mondo
della comunicazione 3.0 per poterli anticipare: ma non sveliamo
troppo.
Menthalia Magazine non a caso festeggia il proprio compleanno a febbraio mese dell’Acquario, segno della condivisione, della
creatività, del movimento e dell’eccentricità.
Il nostro Magazine, infatti, sin dal suo primo numero è stato caratterizzato dall’originalità, dalla voglia di incuriosire e “scovare”
l’insolito e l’interessante. Ogni mese la redazione di Menthalia
cerca di informare sulle novità e sulle curiosità del mondo della
comunicazione, dai trend del settore tecnologico all’IoT, dalle
app ai social network, dall’arte alla musica perché è certa del fatto che in quest’epoca i cambiamenti e le evoluzioni sono all’ordine del giorno e corrono veloci e l’aggiornamento costante non
può che essere una priorità. I temi affrontati riguardano, infatti,
la comunicazione a tutto tondo.
Menthalia Magazine si occupa di musica, arte, storia della comunicazione, tecnologia, web, pubblicità, eventi particolari, medicina e tanto altro. L’intento è informarsi e informare per poter
offrire ai clienti, e non solo, idee originali capaci di anticipare
i tempi. Creatività, emozioni, divertimento e passione sono le
parole chiave in cui si riconosce tutto il team di Menthalia, la
comunicazione in movimento, agenzia di comunicazione che
con il Magazine e tutti i suoi servizi, cerca di fare la differenza
offrendo qualcosa di diverso ai suoi clienti. Menthalia, curiosa
per natura, cerca senza sosta il confronto con il nuovo, l’altro e
l’interessante. Sono trattati argomenti come: la delicata questione della privacy ai tempi dell’Iot, curiosità sui Social Network,
sul mobile e argomenti d’attualità tra cui il Carnevale e Sanremo.
Non potevano mancare, inoltre, nel numero temi che riguardano
nello specifico il mondo della comunicazione come il caso della
pubblicità super virale della nuova 500X, il caso della GoPro che
sta cambiando il mondo dello sport e l’arte di Odeith che utilizza tecniche che appartengono anche al mondo pubblicitario.
Un numero, insomma, tutto da sfogliare.
Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
®
numero 2 - febbraio 2015
La giornata europea della privacy
La privacy ai tempi dell’Iot
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications
O
gni giorno siamo sempre più
connessi e legati a più oggetti.
Ogni giorno si assiste a una vera
e propria rivoluzione culturale.
Ogni giorno cadono nuove barriere per le
informazioni, ma tutto ciò nasconde numerose insidie.
Le nuove frontiere delle tecnologie digitali: Internet delle cose, wearable, cloud
e tanto altro permettono oggi una circolazione di dati, informazioni, esperienze
condivise precedentemente impensabili.
La possibilità della condivisione di qualunque informazione, però, porta con sé
una serie di problemi legati alla gestione
della privacy, se non addirittura al gap
della definizione di quanto oggi è “privato” e va tutelato.
Per discutere proprio di queste nuove problematiche il Garante italiano della privacy ha organizzato un incontro: “Il pianeta
connesso. La nuova dimensione della privacy” che si è tenuto a Roma in occasione
della Giornata Europea della protezione
dei dati personali.
È in atto una rivoluzione sociale ed economica che, se da un lato va incoraggiata per i benefici che comporta, dall’altro
va accuratamente monitorata per evitare
abusi e rischi inutili: ormai, infatti, ciò che
viene registrato e catalogato sono le nostre
abitudini e stili di vita. Non solo saranno
scambiate sempre più informazioni, ma
sarà possibile, in un futuro davvero prossimo, attingere, direttamente e in tempo
reale, anche a dati dinamici ed emotivi
trasmessi dal nostro corpo. Le analisi potranno essere raccolte e scambiate ininterrottamente, senza l’intervento consapevole delle persone. Il lavoro che andrà
fatto, sempre di più, sarà quello di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di prestare la massima attenzione alla tutela dei
dati personali e dei diritti fondamentali.
Le domande su cui si è discusso a lungo
durante “Il pianeta connesso. La nuova dimensione della privacy” sono state:
•
Come difendere i diritti delle persone nella nuova dimensione dell’infosfera?
•
Come si può monitorare il
nostro nuovo habitat popolato di dati, informazioni, esperienze condivise e
nuovi strumenti di conoscenza?
•
Quali sono tutti gli scenari sociali ed economici che
l’Internet delle cose determina?
Come ha osservato Antonello Soro, Presidente dell’autorità garante per la protezione dei dati personali, è proprio lo scenario
che sta mutando: non si parla più di spazio globale dell’informazione, ma bensì di
connessione estesa tra le cose, ormai intelligenti.
Si potrebbe, addirittura, arrivare a ridurre l’uomo a cosa tra le cose: l’individuo
come entità connessa al mondo di internet. L’evento, a cui hanno partecipato diversi esperti sui temi dei diritti nell’infosfera (Juan Carlos De Martin Politecnico
di Torino, Antonio Spadaro Civiltà Cattolica, Luca De Biase Nova – Sole 24Ore),
dell’Internet delle cose – IoT (Roberto
Baldoni La Sapienza, Massimo Russo
Wired Italia, Lella Mazzoni Università
di Urbino) e delle tecnologie indossabili (Giovanni Boccia Artieri Università di
Urbino, Andrea Granelli Kanso, Federico Maggi Politecnico di Milano), è stato
un’occasione importante per riflettere sul
futuro della privacy e sulle possibilità di
accompagnare il progresso e l’innovazione, tutelando i diritti dei singoli.
Naturalmente, però, rappresenta solo l’inizio.
Non resta altro che seguire con attenzione
lo sviluppo della società che a ragione oggi
deve essere chiamata digitale.
pagina
3
pagina
4
®
numero 2 - febbraio 2015
Quando uno spot diventa virale…
di Antonella Salottolo, Web & Social Developer
I
l video della nuova 500X girato nel
borgo della Maremma sta impazzando sul web e ha raggiunto dieci milioni di visualizzazioni su Youtube grazie
all’ironia che lo contraddistingue.
Realizzato dall’agenzia americana The Richards Group di Dallas, lo spot racconta
le disavventure di un uomo in là con gli
anni che si prepara a un appuntamento
galante, ma perde la “magica pillola blu”.
Quest’ultima, infatti, attraversa volando
dalla finestra tutto l’incantevole paese
toscano di Pitigliano fino a perdersi nel
serbatoio di una fiammante 500 rossa facendole cambiare formato. La piccola 500
si trasforma magicamente nella nuova
500X. Parliamo del prodotto e poi del clamoroso successo della pubblicità.
La Fiat 500X, così come indicato dal simbolo X, rappresenta un prodotto “trasversale” adatto ai più e meno giovani, che
ereditata dalla vecchia 500 i fari stondati
e il logo con baffo cromato caratterizzato da una linea compatta ma capiente. Il
prodotto può piacere, ma la vera domanda
è: come mai una “semplice” pubblicità sta
avendo tutto questo successo? Come è riuscita a conquistare le simpatie e le antipatie degli utenti sempre più diffidenti? Anzi
ancora meglio: come è riuscita a catturare
l’attenzione? “Blue pill” è super virale e
ha letteralmente contagiato il web. Il video della “pillola blu” era stato realizzato
per il lancio della 500X: proiettato per la
prima volta lo scorso ottobre al Salone di
Parigi, ha avuto così tanto successo che la
Fiat ha deciso di usarlo per realizzare il
nuovo spot tv. L’associazione di telespettatori cattolici Aiart si è sentita in dovere
di commentarla: Luca Borgomeo, il presidente, a proposito dello spot che mette
in relazione le misure “maggiorate” della
500X con la nota pillola blu, ha dichiarato
di essere stato stupito da questa pubblicità
pacchiana che punta al solito espediente
del sesso. Altri, invece, sono riusciti al
cogliere ben altro: quasi una citazione di
Mary Poppins e Cenerentola: con un pizzico di magia un classico dell’automotive
si trasforma in un nuovo prestante modello, in una cornice che consolida l’appartenenza del marchio al made in Italy.
Grazie alla pillolina blu la 500X diventa,
anche lei, “più grande, più potente e pronta all’azione”, recita una voce fuori campo
tra le espressioni di assenso delle donne di
passaggio (imperdibile il “ruggito” dell’ultima). Tra critiche e complimenti la verità
è che la campagna di comunicazione della
TRG è stata un successo! Un linguaggio
irriverente che gioca sul forte legame tra
la piccola 500 e la Fiat 500X, crossover effettivamente più grande (è lunga 425 cm),
più potente (mette a disposizione fino a
184 CV) e pronta all’azione (grazie alla
disponibilità della trazione integrale).
Cosa ricorda tutto ciò agli addetti ai lavori
che si occupano di comunicazione?
L’ironia vince sempre. Anche nelle campagne pubblicitarie.
numero 2 - febbraio 2015
pagina
®
5
Bellissima al MAXXI di Roma
di Elena Serra, Events Management
I
l Museo Maxxi di Roma ospita una
mostra che racconta attraverso capi e
meravigliose immagini la storia della
moda italiana dal dopoguerra alla fine degli anni ’60.
Curata da Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi, Bellissima: L’Italia
dell’Alta Moda 1945-1968 terminerà, purtroppo, il 3 maggio.
Un’occasione da non perdere per gli
amanti del grande schermo, infatti, è possibile vedere le creazioni di grandi nomi
che sono apparse in diversi capolavori
L’atelier come luogo di produzione culturale
cinematografici,
naturalmente,
indossati
diventa
testimone - soprattutto
nel corso
degli anni sessanta - di atmosfere scandite
da
affascinanti
star.
Tanti
sono
gli outfit
dalla complicità fra creatori di moda e
artisti.
Sono moda
emblematici
i casi di
Roberto
dell’alta
del tempo
saliti
sui piediCapucci, Germana Marucelli, Mila Schön.
stalli
firmati
da
Antonelli,
Balestra,
Rocco
Creatori che utilizzano il progetto dell’abito
come
spazio
di
riflessione
sui
linguaggi
della
Barocco, Biagiotti, Biki, Bulgari, Capucci,
contemporaneità e che coltivano il dialogo
Cartoni,
Coppolain&interpreti
Toppo, CuriconCarosa,
gli artisti
per trasformarsi
visionari
del loro tempo.
In Fabiani,
el, Daldelle
Cò,forme
De Barentzen,
Enzo,
alcuni casi le fogge tradizionali vengono
Fendi, nella
Fercioni,
Ferragamo,
Fontana, Forripensate
struttura
e nei materiali
perquet,
fare eco
alle opere d’arte;
in altri casi,
Fragiacomo,
Galitzine,
Gattinoni,
la presenza dell’artista non è solo evocata,
Gucci,
Guidi,
Heinz
Riva,
Lancetti,
ma diventa fisica e tangibile, perché entra Laug,
concretamente
in rapporto
il progetto
Marucelli, Pucci,
Riva,con
Sarli,
Schön, Schudel sarto: sono queste collaborazioni che
berth,
Simonetta,
Valentino
e quale
Veneziani.
segnano l’inizio di una stagione nella
il progetto
di
moda
si
manifesta
pienamente
In mostra vi sono, infatti, delle vere e procome una disciplina rigorosa, e non
prie opere d’arte
arricchite
da fantastici
semplicemente
come una
frivola espressione
dell’estro
creatore assoluto.
gioiellidel
e accessori,
tra cui quelli di Gucci,
The atelier as a place where culture is
Roberta
di Camerino
e Ferragamo
produced
becomes
a witness
– especiallye tanti
over
the course
the 1960s
– to foto che laaltri.
Stoffe, oftessuti,
modelli,
atmospheres marked by the complicity
scianofashion
senza couturiers
fiato.
between
and artists.
Some
of
the
most
emblematic
cases
Tra le curiosità,
il famoso
abito “Pretiare those of Roberto Capucci, Germana
no”, creato
dalle sorelle
Fontana
Marucelli,
Mila Schön.
Creators,
who usenel
the1955
design
of
the
outfit
as
a
space
in
which
to
per Ava Gardner, indossato poi da Anita
reflect upon the languages of contemporary
“La Dolce
vita” diwith
Federico
art,Ekberg
and whonecultivate
a dialogue
artists Felandlini.
are thus
transformed
into visionary
È
possibile
ammirare
le
creazioni
di
interpreters of the forms of their day and
Sarli
per cases,
Mina traditional
per il programma
age.
In some
shapes areStudio
rethought in terms of structure and materials
Uno,
le
pellicce
dell’epoca
di Fendi: 80 tra
so that they can echo the artworks; in others,
thegli
presence
of the
artistfatto
is not
just evoked,
abiti che
hanno
sognare
le donne
but it also becomes physical and tangible,
di tutto il mondo.
as it concretely relates to the couturier’s
design.
collaborations
mark the start
OltreSuch
al bello,
anzi meraviglioso
mondo
of a season in which fashion design is fully
della moda,
al MAXXI,
però, and
vi è not
altro in
manifested
as a rigorous
discipline,
simply
the frivolous
expression
flair
mostra:
l’identità
stilisticaof the
e produttiva
of the absolute creator.
italiana e il legame tra arte, moda, cinema
Roberto Capucci
e società.
Omaggio
a Vasarely, abito-scultura ispirato alle opere
dell’artista con nastri intrecciati in raso effetto optical
Bellissima
racconta un periodo della stoe piume
di struzzo, 1965
“Omaggio a Vasarely”, sculpture-dress inspired by the artist’s
works,
interwoven Luci
optical-effect
satin ribbons
and
riawithitaliana.
puntate
sul dopoguerra
e
ARTY
ostrich feathers, 1965
Courtesy Archivio Storico Fondazione Roberto Capucci
sulle tappe fondamentali che determineranno l’identità e il successo del Made in
Italy nel settore dell’Alta Moda.
Una mostra che riconosce alla città di
Roma il ruolo di protagonista nell’affermazione della moda italiana, ma che non
trascura e rievoca le vicende delle sartorie
e delle grandi firme delle altre città italiane che hanno determinato, anche loro, il
lancio e il successo dello stile italiano a livello internazionale.
Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945 –
1968 è un viaggio nelle città di Firenze,
Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia
per sapere di più di questa stagione, ventennio di pura e cangiante creatività italiana attraverso foto, contributi video tratti da cinegiornali, trasmissioni e scatti di
tre grandi fotografi (Pasquale De Antonis,
Federico Garolla e Ugo Mulas).
GIORNO
DAYTIME
02.12.14 - 03.05.15
Ic
so
me
lus
oc
gli
ur
so
de
de
ita
ch
im
so
ab
l’e
pe
fra
di
pr
ch
att
Èi
ev
Da
of
sp
req
Th
im
rem
atm
ch
co
th
ind
th
pa
wh
be
th
fas
ha
an
led
an
Ogn
Com
Day
Cou
pagina
6
®
numero 2 - febbraio 2015
Instagram e medicina si uniscono…
di Francesca Casadei, Copywriter
T
utti ne parlano, tutti lo usano, ma
cos’è Instagram?
Instagram è un social network
fotografico che permette di utilizzare la
fotocamera del proprio telefonino per realizzare delle foto o dei brevi video e condividerli in rete.
Qual è la novità che lo riguarda?
Instagram sta per entrare nel mondo della sanità.
Il social utilizzato principalmente dai ragazzi di tutto il mondo per selfie e foto divertenti sta per avere anche un lato serio.
In ambito sanitario sono tantissime le applicazioni possibili della tecnologia mobile alla cura del paziente, ma non solo.
Esistono oggi, infatti, una serie di dispositivi wearable che permettono il monitoraggio di parametri vitali, una serie di
app che aiutano i malati nell’assunzione
di farmaci, e ora anche Instagram, con
Figure 1, entra nel mondo medico.
Come Instagram, Figure 1 permetterà
la condivisione di immagini e fotografie
in tempo reale tra i diversi utenti di ogni
parte del mondo. La differenza tra Instagram e Figure 1 sarà solo contenutistica:
laddove Instagram è utilizzato per immagini del tempo libero, Figure 1 permetterà il photosharing di contenuti altamente
specialistici tra gli addetti ai lavori.
Figure 1 è una vera e propria comunità
di professionisti del settore medico e del
campo infermieristico nata per far condividere in modo sicuro casi clinici e scambiarsi conoscenze sul trattamento dei casi
e su casi rari ed emblematici.
Ad oggi la community di Figure 1 comprende circa 150.000 utenti per oltre un
milione e mezzo di visualizzazioni al
giorno da parte di specialisti medici e
studenti di medicina.
L’accesso viene effettuato tramite app
(per Android e per iOS) o da pc, tutto,
naturalmente tenendo conto della privacy dei pazienti.
Dispone, infatti, del blocco automatico
del volto nelle immagini, della rimozione
dei dettagli identificativi dei pazienti e di
un modulo di consenso informato.
Un’app davvero interessante per tutto il
settore della sanità e uno spunto che apre
la mente alle infinite prospettive e possibilità d’utilizzo di tutti i social che pian
piano possono trasformarsi in network di
settore.
Novità come questa non possono che
interessare i privati che avranno sempre
di più l’opportunità di individuare nuovi canali di comunicazione d’interesse,
le aziende che già utilizzano i social, per
cercare di comunicare in tutti modi disponibili con i propri clienti e gli addetti
ai lavori del settore della comunicazione,
sempre alla ricerca di spunti, nuove idee e
aggiornamenti.
pagina
®
numero 2 - febbraio 2015
7
Trend del mobile 2014-2019
di Diego Vecchione, Graphic Designer
S
ono in pochi, ormai, a non avere
uno smartphone o un tablet e, se
nel 2013, i ricercatori di Strategy
Analytics, avevano calcolato che entro il
2017 il traffico dati da dispositivi mobili
avrebbe raggiunto un aumento del 300%
e dai 5 exabyte (1 exabyte equivale a 1 milione di terabyte) di traffico mobile (3G,
4G e Wi-Fi) avevano stimato che si sarebbero raggiunti i 21 exabyte entro il 2017,
il nuovo studio di Cisco ha rivelato, però,
che il salto è ancora più sostanzioso.
Il Cisco Visual Networking Index Global
Mobile Data Traffic Forecast for 2014 to
2019, infatti, rivela che si tratta di una vera
e propria rivoluzione.
Nel 2014, infatti, già sono stati superati i
21 exabyte arrivando a 30 e secondo il Cisco il traffico dati mobile globale raggiungerà un run rate pari a 292 exabyte entro
il 2019.
Con i nuovi smartphone e tablet con display sempre più grandi e a alta risoluzione si è sempre più spinti a guardare video
o navigare in internet da mobile.
292 exabyte, infatti, si traducono in:
• 292 volte il traffico IP (Internet Protocol), fisso e mobile generato nel 2000;
• 65 trilioni di immagini - 23 immagini
al giorno per ogni persona sulla terra;
• 6 trilioni di videoclip - più di due video al giorno per ogni persona sulla
terra.
Il Cisco Visual Networking Index Forecast ha individuato diversi fattori complici
di questa evoluzione:
• la crescita generale degli utenti su rete
mobile;
• l’aumento di connessione alla rete
mobile;
• la maggiore velocità di connessione;
• l’aumento della disponibilità dei contenuti;
• la crescente adozione di tablet;
• il ritorno dei computer portatili;
•
•
il passaggio dal 2G al 3G e la diffusione del 4G;
la diffusione di dispositivi wearable.
Questa ricerca ci deve far riflettere sui
cambiamenti comportamentali di ognuno: la digitalizzazione e la crescita dell’IoT
stanno cambiando il modo in cui le persone vivono, giocano, apprendono e lavorano e di conseguenza l’approccio delle
aziende che si occupano di web e app.
La parola chiave della nostra era sta diventando: “multicanalità” e tutto ciò che
riguarda la comunicazione e gli strumenti
che utilizza devono andare in questa direzione.
Per lo sviluppo dei siti web, infatti, sta
prendendo sempre più piede l’approccio device-agnostic, ovvero un design
responsive che vada bene per qualsiasi
dispositivo indipendentemente dal tipo,
dalla connessione e dalla dimensione.
Per lo studio completo:
http://www.cisco.com/web/IT/press/
cs15/20150203.html
Social
network
Smartphone
Tablet
Computer
Internet
Share
with friend
pagina
8
®
numero 2 - febbraio 2015
Social Network: medicina contro lo stress
di Marco Quadretti, Web Development
D
all’America arriva un contrordine sull’utilizzo dei social e di internet: non aumentano lo stress,
ma anzi aiutano a essere più distesi.
L’uso continuo di internet, email e social,
spesso demonizzato ed etichettato come
dannoso alla salute, oggi viene rivalutato.
Passare tutto il giorno davanti al PC per
lavoro può essere davvero stressante, ma
non lo è decisamente se di tanto in tanto ci prendiamo una piccola pausa per
controllare la posta o, perché no, leggere
quanto hanno postato i nostri amici.
Una ricerca condotta da Pew Research
Center e dalla Rutgers University dimostra che essere sempre connessi non rende le persone più stressate di quelle meno
digitalizzate.
L’indagine condotta su circa 1800 individui ha evidenziato che usare molto i nuovi media non è un fattore di stress, anzi
le donne che navigano di più in rete sono
più serene.
Nella scala di misura creata dai ricercatori, infatti, le donne più “tech” che twittano più volte al giorno, inviano e ricevono
una trentina di email e postano una o due
foto al giorno dallo smartphone, hanno
un livello di stress inferiore del 21% rispetto alle donne che non usano queste
tecnologie. Come mai gli strumenti che
permettono la condivisione aiutano le
donne a scaricare lo stress e gli uomini
no?
In generale, dicono i ricercatori, le donne sono più stressate degli uomini perché
tendono a essere più informate, coinvolte
da quanto accade ai loro amici e parenti.
Le donne si stressano se non sono aggiornate dai loro cari e nello stesso tempo sono le più propense ad “assorbire” le
emozioni virtuali di amici e conoscenti
online e “condividere” con essi anche le
sensazioni negative. Proprio su questo
aspetto si innestano i nuovi strumenti
tecnologici che permettono alle donne,
seppur informate di più “drammi”, di
non preoccuparsi perché aggiornate e
nello stesso tempo di esorcizzare quanto
gli viene detto. I social, infatti, costituiscono una vera e propria valvola di sfogo.
C’è chi sostiene, però, che i social e tutte
le tecnologie che permettono di modificare la realtà rendono paranoici. Ad affermarlo è un’altra ricerca commissionata dal sito di social network Pencourage e
riportata dal quotidiano britannico Daily
Mail. Quasi il 70% degli intervistati ha dichiarato che abbellisce, esagera o mente
quando documenta eventi della sua vita
sui social media.
Addirittura 1 su 10 confessa di aver distorto la realtà. E ancor più grave, il 16%
degli utenti tra i 18 e i 24 anni ammette di
aver compromesso i propri ricordi.
Sta nascendo, quindi, un nuovo fenomeno: l’amnesia digitale che potrebbe portare problemi a chi, un giorno di colpo
potrebbe rendersi conto del divario che
esiste tra la propria vita reale e quella sul
web.
Ad ogni modo, qualsiasi sia il punto di
vista sui super discussi social network,
non bisogna lasciarci influenzare né dagli
entusiasti né da chi guarda solo le negatività: l’importante è non esagerare.
Privarsi dell’infinite possibilità di confronto sulla rete non può essere, oggi, la
soluzione.
®
numero 2 - febbraio 2015
L’ arte di Odeith: l’illusione
di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
A
rtista è colui che supera i confini,
abbatte le barriere e crea nell’altro stupore e curiosità.
Questo è quanto riesce a fare l’artista portoghese Odeith.
Con la sua arte Sergio Odeith riesce a trascendere i confini del 3D, rendendo i suoi
murales quasi vivi. È quello che può essere definito un talento: non ha mai studiato
arte né frequentato alcuna scuola. Ha solo
dipinto per 20 anni, realizzato tatuaggi
per 12. Ha cominciato negli anni novanta
a realizzare murales nelle stazioni ferroviarie.
Le sue creazione sono il frutto di un mix
di arti, stili e colori che danno vita a delle
opere esplosive.
Odeith gioca con gli effetti di prospettiva e
di ombreggiatura, dando alle sue creazioni tendenzialmente realistiche quasi una
nuova vita grazie alla tridimensionalità.
La tecnica che utilizza è chiamata anamorfismo.
La sua specialità è, infatti, il murales anamorfico, che deriva da quel processo artistico che consente di creare un’illusione
ottica, una sensazione di 3D.
Questa tecnica affonda le radici nel passato e nella storia dell’arte. Fu, infatti, approfondita e studiata anche da Leonardo
da Vinci e oggi è diventata molto popolare
in street art e nell’arte contemporanea.
Ogni opera d’arte di Odeith sembra uscire dalla parete, sembra dotata di vita propria, fluttua nell’aria, come per magia. Un
abilissimo gioco di luci e ombre, di linee e
texture guida, infatti, il pennello, anzi la
bomboletta del portoghese.
Si tratta di una vera e propria magia, basta spostarsi un po’ perché l’incantesimo
perda il suo effetto, ma non la sua bellezza.
Odeith dal 2005 si occupa di Sombre 3D a
tempo pieno.
Oltre a soggetti come animali, bambini e
uomini, ha cominciato a creare una serie
di scritte che sembrano saltar fuori dai
muri.
Negli ultimi dieci anni, ha ammesso l’artista in una serie di interviste, ha cercato
di far evolvere la propria arte rendendo le
realizzazioni sempre più complesse.
Le opere d’arte sono a dir poco incredibili,
colpiscono chiunque le guardi, riescono,
infatti, a ingannare anche lo sguardo più
attento grazie a una realizzazione curata
nei minimi dettagli. Dietro a ognuno dei
suoi graffiti, infatti, come si può facilmente immaginare, c’è un lavoro molto lungo
ed elaborato.
Conosciuto anche come “The Illusionist”,
l’artista ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale per la sua abilità nel
creare graffiti che danno origine a ricercate illusioni ottico-prospettiche, attuate
unicamente con l’ausilio delle abilità pittoriche e l’angolazione delle mura sulle
quali opera.
Per maggiori informazioni visita il sito
dell’artista: http://www.odeith.com/
Curiosità
Sembra una parola complicata, in realtà l’anamorfismo è una tecnica che
sfrutta il principio di un’illusione ottica per cui un’immagine viene proiettata sul piano in modo distorto.
La vera forma del soggetto ritratto
può essere ammirata e riconosciuta
solo da una particolare angolazione.
A partire dal Rinascimento diversi
pittori hanno fatto uso dell’anamorfismo per nascondere significati alternativi in un’opera.
Leonardo da Vinci ha tracciato in
alcuni suoi appunti diversi esempi
di figure anamorfiche. Nella parte
inferiore del dipinto “Gli ambasciatori” di Hans Holbein il Giovane, ad
esempio, è visibile una strana figura. Osservando il quadro da destra
tenendo la testa vicina al piano, si
può chiaramente vedere che la figura
anamorfizzata è un teschio.
pagina
9
pagina
10
®
numero 2 - febbraio 2015
“Tutti cantano Sanremo”
di Alessandra De Lella, Events Manager
I
SANREMO
2015
l Festival della Canzone Italiana di
Sanremo, ormai conosciuto come Festival di Sanremo, giunto quest’anno
alla sua 65a edizione, rappresenta uno dei
principali eventi mediatici d’Italia.
L’opinione di gran parte degli italiani è,
infatti, Sanremo è Sanremo, bisogna vederne almeno un po’ e avere sempre, ogni
edizione, un’opinione in merito!
In 65 edizioni, naturalmente il Festival è
cambiato ed ha subito sostanziali modifiche, ma consiste, ancora oggi, essenzialmente in una competizione con in palio
la statuetta del Leone di Sanremo tra brani inediti selezionati nei mesi immediatamente precedenti da una commissione.
La commissione musicale di quest’anno?
Carlo Conti, Giovanni Allevi, Rocco Tanica, Carolina Di Domenico, Claudio Fasulo, Giuseppe Pirazzoli e Ivana Sabatini.
La giuria degli esperti, non più giuria di
qualità, invece, è composta da nove figure esperte nel campo della musica leggera italiana, quindi strettamente legati ad
essa, che, però, naturalmente non hanno
alcun legame con i concorrenti. I giudici
sono stati: Claudio Cecchetto (presidente), Carlo Massarini, Massimo Bernardini, Andrea Mirò, Carlo Verdone, Camila
Raznovich, Marino Bartoletti, Paolo Beldì e Giovanni Veronesi.
Ogni edizione, inoltre, è ricordata per i
presentatori. Il 65° Festival della Canzone Italiana di Sanremo è stato condotto
da Carlo Conti, affiancato dalle cantanti
Arisa ed Emma e dall’attrice e conduttrice televisiva spagnola Rocío Muñoz Morales.
I Big in gara in quest’edizione:
Annalisa - Una finestra tra le stelle;
Malika Ayane - Adesso è qui (nostalgico
presente);
Marco Masini - Che Giorno è;
Chiara Galiazzo - Straordinario;
Gianluca Grignani - Sogni infranti;
Nek - Fatti avanti amore;
Nina Zilli - Sola;
Dear Jack - Il mondo esplode;
Alex Britti - Un attimo importante;
Biggio e Mandelli (I Soliti Idioti) - Vita
di inferno;
Moreno - Oggi ti parlo così;
Bianca Atzei - Il solo al mondo;
Raf - Come una favola;
Lara Fabian - Voce;
Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) - Io sono una finestra;
Il Volo - Grande amore;
Anna Tatangelo - Libera;
Nesli - Buona fortuna amore;
Irene Grandi - Un vento senza nome;
Lorenzo Fragola - Siamo uguali.
Le nuove proposte, invece:
Giovanni Caccamo - Ritornerò da te;
Serena Brancale - Galleggiare;
Kaligola - Oltre il giardino;
Kutso - Elisa;
Enrico Nigiotti - Qualcosa da decidere;
Rakele - Io non lo so cos’è l’amore;
Chanty - Ritornerai;
Amara - Credo.
®
numero 2 - febbraio 2015
Oltre la gara, ogni anno, c’è dell’altro:
ospiti e super ospiti del mondo della musica e dello spettacolo e non solo.
Alcuni nomi della 65a edizione: Albano e
Romina Power, Tiziano Ferro, Giorgio Panariello, Claudio Amendola, la Premiata
Forneria Marconi, Boiler, comici di Zelig,
Gianna Nannini, Biagio Antonacci, Angelo Pintus, Alessandro Siani e Luca e Paolo, Will Smith, Charlize Theron, Scarlett
Johansson, Joe Bastianich, PSY, Spandau
Ballet, Ed Sheeran, Conchita Wurst, Imagine Dragons, Saint Motel e The Avener.
Quest’anno, però, non sono mancate le
novità: la prepotente invasione nel format
televisivo dei social network e i pettegolezzi.
Oltre a essere il tempio della musica italiana, infatti, l’Ariston si trasforma in una
vera e propria passerella su cui presentatori, vallette, cantanti e ospiti sfilano indossando creazioni di grandi stilisti italiani e
internazionali. Molti, dunque, aspettano
il Festival anche per vedere i look classici o
troppo originali che calcheranno il palco.
Il Festival, infatti, anticipa il mood della
collezioni Autunno/Inverno degli stilisti.
Tutti quelli che salgono sul palco dell’Ariston affidano il proprio style ai grandi
nomi della moda italiana per apparire
al meglio. Il Festival rappresenta, quindi, un’altra occasione da non perdere per
le fashion victim. Quest’anno, ad esempio, hanno “sfilato” sul palco gandi firme
come Daniele Carlotta, Gaetano Navarra,
Giorgio Armani, Roberto Cavalli, Alberta
Ferretti, Ferrone e Salvatore Ferragamo.
Ma chi ha vinto il Festival?
Tra i giovani prende tutto Giovanni Caccamo con “Ritornerò da te”: il primo posto, il Premio della critica Mia Martini e il
Premio Sala Stampa Radio-Tv-Web.
Il trio Il Volo vince, invece, il 65° Festival di Sanremo sezione Big. Nessun finale a sorpresa: “Ti lascio una canzone” era
tra i favoriti sin dall’inizio.
Nella finalissima sono arrivati primi battendo “Fatti avanti amore” di Nek arrivata
seconda e “Adesso e qui (nostalgico presente)” di Malika Ayane che ha vinto la
medaglia di bronzo.
Si conclude così la prima edizione targata
Carlo Conti, festival per famiglie baciato
da record d’ascolti e da un successo clamoroso.
A Nek va anche il Premio della Sala Stampa Radio e tv «Lucio Dalla» mentre Malika Ayane riceve il Premio della critica
«Mia Martini».
Curiosità
Il pubblico, oltre a commentare la conduzione, le vallette, gli abiti, le
canzoni, quest’anno ha cercato in rete informazioni sugli esclusi.
I candidati sono stati ben 166, tantissimi.
Tra gli altri: Tiromancino, Giusy Ferreri, Marcella Bella, Nick Luciani (ex
Cugini di Campagna), Ivana Spagna, Patty Pravo, Anna Oxa e Dolcenera.
Voci hanno aggiunto nomi come: Clementino, Luisa Corna, Nomadi,
Stadio, Mariella Nava, mentre altri hanno confessato sui social network
di non avercela fatta: stiamo parlando di Deborah Iurato, Marco Ligabue e Loredana Bertè insieme ad Antonino Spadaccino.
pagina
11
pagina
12
®
numero 2 - febbraio 2015
Carnevale: significato, origini e curiosità…
di Flavia Cimmino, Account Office
F
ebbraio è un mese carico di appuntamenti: quest’anno, tra l’altro,
molto ravvicinati: San Valentino e
Carnevale.
Le origini etimologiche del Carnevale
sono latine: “carnem levare” “togliere la
carne” che richiamano il periodo della
Quaresima, in cui era vietato consumare
appunto, la carne.
Le radici della festa, invece, affondano
nella cultura contadina: il carnevale nasce
da antichi riti ancestrali legati alla stagione invernale.
Nel mondo contadino medievale, infatti,
era diffuso l’utilizzo di maschere durante le feste legate alla semina o al raccolto
perché erano considerate di buon augurio
e buon auspicio per la stagione nuova. La
funzione principale del coprirsi il volto
con maschere, in genere raffiguranti animali sacri, era quella di tenere lontani gli
spiriti maligni.
Un’altra festa che può considerarsi un’antenata del nostro Carnevale sono i “Saturnali” romani: festeggiamenti in onore del
dio Saturno della durata di sette giorni.
Durante i Saturnali tutto era concesso: lo
scambio di abiti e ruoli, perfino gli schiavi
potevano gioire in quanto serviti dai loro
padroni.
Con il passare dei secoli, il Carnevale ha
perso i contenuti di festa propiziatoria a
sfondo religioso, diventando festa popolare. Ciò che è rimasto è il clima molto allegro che comincia il giovedì grasso con sfilate, balli e canti in maschera e si conclude
martedì grasso. Con la fine del carnevale,
infatti, finisce il tempo dell’allegria e delle
feste e comincia quello dell’astinenza della Quaresima.
Ma come si festeggia oggi in Italia e nel
Mondo?
Il Carnevale si festeggia con parate, sfilate,
carri allegorici e maschere.
Dove?
Rimanendo nel Bel Paese, da segnalare
doverosamente lo storico Carnevale di
Venezia, non solo per tutte le feste e gli
eventi collaterali che lo accompagnano (il
volo della Colombina e la sfilata delle Marie), ma per la peculiarità delle maschere
che lo contraddistinguono.
In Italia, in realtà, ve ne sono tantissimi: il
Carnevale Ambrosiano di Milano, di Viareggio, di Putignano, di Fano, di Sciacca,
di Acireale, senza dimenticare quello di
Roma e la Battaglia delle Arance di Ivrea.
E sono stati citati solo quelli più famosi, in
realtà ce ne sono tantissimi altri di piccole-medie dimensioni: si può dire che ogni
cittadina ha il proprio.
All’estero? Beh, il top del top è il Carnevale
di Rio de Janeiro in Brasile.
Molto famosi sono anche il Carnevale di
Colonia, in Germania, quello di Santo
Domingo, di Patrasso, il più famoso della
Grecia e tanti altri ancora, come la Maskarada dei Paesi Baschi francesi o quello
di San Paolo.
Da vedere almeno una volta nella vita il
Carnevale di Dunkerque, il più antico di
Francia, lo scenografico Carnevale di Aalborg in Danimarca, quello di Santa Cruz
de Tenerife e le celebrazioni del Mardi
Gras a New Orleans.
Buon divertimento e ricordate: a Carnevale ogni scherzo vale…
numero 2 - febbraio 2015
®
Il carnevale regione per regione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Valle d’Aosta: Carnevale di Verrès
Trentino Alto Adige: Arco
Piemonte: Vercelli e Ivrea
Lombardia: Livigno e Milano
Veneto: Venezia
Emilia Romagna: Cento e Imola (dove vanno in scena i «Fantaveicoli», strani
mezzi di locomozione che mescolano creatività e tecnica)
Toscana: Viareggio, Arezzo e Foiano
Lazio: Roma e Ronciglione
Calabria: Castrovillari (Festival Internazionale del Folklore)
Puglia: Manfredonia e Putignano
Sicilia: Acireale
Sardegna: Mamoiada (con le maschere tradizionali della Sardegna, i Mamuthones e gli Issohadores) e Oristano dove si tiene la Sartiglia manifestazione folcloristica con cavalieri in costume)
I dolci carnevaleschi in Italia
In Italia esiste una vasta gamma di dolci tipici del periodo di Carnevale:
• Schiacciata alla fiorentina, diffuso in Toscana
• Berlingozzo, diffuso in Toscana
• Krapfen, diffuso in Alto Adige
• Tortelli dolci dell’Italia centrale
• Frìtołe, tipicamente veneziane
• Frittelle del mantovano
• Caragnoli e rosacatarre del molise
• Cenci di carnevale della toscana
• Bugie di carnevale del piemonte e liguria
• Arancini di carnevale, diffusi nelle Marche
• Cicerchiata, diffusa in Umbria, Marche e Abruzzo
• Sanguinaccio diffuso in Campania
• Chiacchiere, diffuse in tutta Italia con nomi che variano da regione a regione, tra
cui: bugie, cenci, frappe, sfrappe, sfrappole, manzole, crostoli, galani, intrigoni,
lattughe, maraviglias, fiocchi, fiocchetti
pagina
13
pagina
14
®
numero 2 - febbraio 2015
Diventa Ambassador del Pallino Viola
®
S
iete pronti a diventare dei Purple People?
Cos’è la Purple People Community?
La Purple People Community è una pinacoteca dove predomina il viola.
Ogni persona che aderisce all’iniziativa
entrerà a far parte della gallery e rappresenterà un tassello “viola” importante per
il raggiungimento dell’obiettivo.
Chi ha inventato la Purple People Community e perché?
Menthalia ha messo in piedi quest’iniziativa per creare una rete di contatti, una
rete sociale che faccia circolare le idee,
risvegliare la curiosità fanciullesca sopita
in ognuno di noi e nascere la curiosità, il
tutto con uno scopo benefico.
Menthalia, infatti, sceglierà un ente a cui
fare una donazione non appena arriverà al
traguardo stabilito.
Cosa viene chiesto per entrare a far parte
dell’iniziativa?
Un selfie con il pallino viola di Menthalia:
un Purpleselfie.
Perchè Menthalia ha scelto una pallina viola?
Perché il viola è il colore dello spirito che
dona forza spirituale e ispirazione mentre
il punto un concetto primitivo privo di dimensioni che può racchiudere, se esploso,
un mondo intero.
Il purple è il way of life di Menthalia.
Il viola è, infatti, il colore della creatività e
dell’eccentricità.
È il risultato, l’equilibrio tra rosso e il blu.
Possiede il calore del sole e la dinamicità
della passione e nello stesso tempo il freddo dell’acqua cristallina e la tranquillità
che può donare solo un cielo sereno.
Colore del buon senso e della profondità spirituale non può che essere il colore
dell’iniziativa che è caratterizzata dal dinamismo, dalla creatività e dalla voglia di
far del bene.
Insomma indossare qualcosa di viola, magari proprio il pallino viola di Menthalia,
incoraggia la vostra fantasia, fa bene a voi
perché vi aiuta a ritrovare l’equilibrio e
agli altri.
Segui il progetto Purple People e entra a
far parte della Community!
Le novità saranno tante!
A breve nasceranno le Purple People
Community sui Social e sarà scelto l’ente
benefico.
Menthalia, azienda che si occupa di comunicazione a 360° e crede fortemente
nella dinamicità, nel movimento, nell’interazione e nella sinergia, sta creando, infatti, un Network della Solidarietà: Purple
People Community su Facebook e su LinkedIn in cui tutti i partecipanti potranno
essere aggiornati su quanto accade nella
community, sulle iniziative benefiche,
sulle attività di Menthalia e su tanti temi
d’attualità.
Segui Menthalia e scopri le novità che
metterà in piedi ogni giorno.
Aggiungiti anche TU,
alla Purple People Community
Luigi De Magistris - Sindaco di Napoli
Leonardo Pieraccioni - Regista, Attore
Carmen Consoli - Musicista
Luca Bertolotti - Vignettista
Juliana Buhring - Cycling World Record
…loro già l'hanno fatto!
Inizia subito!
scarica il nostro
simbolo e scatta un selfie!
®
numero 2 - febbraio 2015
GoPro: una nuova prospettiva per lo sport
di Andrea Ponsiglione, Events Management
M
ai sentito parlare della GoPro?
Tutto cominciò nel 2001.
La GoPro, che ha sede nella Silicon Valley, non ha alle spalle una classica storia da startup tecnologica nata in
qualche università. È legata, invece, a un
percorso avventuroso, fatto di viaggi, passioni, istinto e testardaggine.
Woodman, un ragazzo più portato per gli
sport che per lo studio, dopo la laurea in
arti visive muove i primi passi fondando
FunBug, una società di promozioni on
line, senonché l’esplosione di una bolla
speculativa sui titoli del settore manda tutto all’aria.
Così Nick parte con la fidanzata per un
viaggio in Australia e in Indonesia per
staccare la spina e fare surf e lì ha l’intuizione che gli cambierà la vita.
Il giovane venticinquenne americano Nick
Woodman crea un supporto da braccio per
una fotocamera stagna da portare con sé
tra le onde. L’intento è quello di condividere con i suoi amici l’esperienza di fare
surf. Compra una Kodak per pochi dollari
e comincia a fare i primi esperimenti.
Inizia così la sua avventura che ha portato
poi alla fondazione della Woodman Labs.
Nel 2004 Woodman riesce finalmente a
lanciare sul mercato la prima fotocamera
a marchio GoPro: una piccola 35mm compatta inserita in una custodia di lexan, destinata a cambiare il modo di guardare lo
sport. Nel 2006 la svolta: nasce la GoPro
Digital Hero, fotocamera digitale capace
di registrare dei video. La Go Pro pian
piano diventa uno strumento insostituibile
per gli atleti di sport estremi che vivono
per sfidare le leggi della natura.
La GoPro permette di fotografare e registrare le prodezze di atleti che sfidano le
montagne innevate o le onde oceaniche, i
dirupi scalati in moto da cross o le nuvole
viste da chi fa parapendio.
Grazie al giovane americano il mondo dello sport estremo sta vivendo una golden
age attraverso la possibilità di documentare e condividere in rete le gesta dei propri
atleti.
Oggi il fenomeno pian piano si sta espandendo anche verso il mondo degli sport più
“tradizionali”, molto probabilmente aiutato dal boom di GoPro. Lo scorso anno
sono state vendute ben quattro milioni di
camere con una media di circa 6.000 video
condivisi ogni giorno. La diffusione della GoPro a tutto il mondo dello sport è il
prossimo passo. Ciò che ha inventato Nick
Woodman è, infatti, una prospettiva diversa per osservare lo sport.
Nello scorso All Star Game è stata inaugurata una partnership tra la NHL e GoPro
per la quale gli atleti come Zack Kassian
hanno testato le GoPro montate sulle loro
aste da gioco.
Sta quindi cambiando davvero il modo di
raccontare lo sport!
Si tratta di una vera e propria rivoluzione
nel mondo del broadcasting, dell’intrattenimento e delle regole del mondo dello
sport. La componente di wearability di
queste camere che si sta affinando sempre di più renderà possibile, infatti, vivere match di calcio, finali di tennis e gare
olimpioniche con il punto di vista della
nostra superstar preferita. Arriveremo a
poter scegliere se osservare dagli spalti o
essere direttamente in campo.
pagina
15
®
L’agenda 2015...
con il tuo nome!
Inserisci questo
codice per l’acquisto
dell’agenda su
www.menthalia.it/shop
bito il
Riceverai su
10%
nto
dedicated to
Mario Rossi
di sco
HRNCPES1
ratuita!
Spedizione g
Be social
Contact
www.menthalia.com
Milano - Firenze - Napoli