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ALFONSO BARTOLACCI
MENTALISMO
E
MAGIA
EdIzIONI LA PORTA MAGICA
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Titolo: “Mentalismo e Magia”
di Alfonso Bartolacci.
Editing Silvia Niccoletti e Flavio Desideri.
Edizioni La Porta Magica s.a.s. di Flavio Desideri e C. - Viale Etiopia, 18 - 00199 Roma
Tel/Fax 06 860 17 02 E-mail: [email protected] - Web: www.laportamagica.it
Terza edizione gennaio 2013
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o
trasmessa in qualsiasi forma senza il permesso scritto dell’Editore.
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NOTA DELL’EDITORE
Sono trascorsi dieci anni da quando questo testo, al tempo rivoluzionario per il panorama magico italiano, vide per la prima volta la stampa.
Ricordiamo la leggera delusione (dovuta al non elevato numero di copie allora vendute) di chi ci ha preceduti e che aveva deciso la stampa e
spinto l’amico Alfonso a terminare questa sua opera.
Le copie della prima stampa sono esaurite da alcuni anni e, proprio in
questi anni, sono state sempre più pressanti le richieste di ristampare questo
primo testo in italiano dedicato alla magia bizzarra, segno questo che, come
si sperava nella prefazione del ’95, l’interesse nei confronti di questa particolare forma di spettacolo è cresciuto e, inoltre, segno che anche allora,
come altre volte, si era all’avanguardia.
Vogliamo cogliere l’occasione della ristampa di questo testo per ringraziare Theologian che non manca mai di ricordare i suoi inizi proprio con
questo testo e, visti gli eccellenti risultati, non possiamo che esserne felici.
Flavio Desideri
Settembre 2005
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PREFAZIONE
Di norma, la presentazione di un libro viene scritta da qualcuno che
abbia competenza dell’argomento trattato dall’autore e che possa, quindi,
dare giudizi autorevoli sull’opera.
Ciò non è accaduto in questo caso perché la Magia Bizzarra, tema del
lavoro di Bartolacci, è pressoché sconosciuta in Italia e pensiamo che non ci
siano esperti in grado di scriverne con cognizione di causa.
Questa branca del mentalismo, che pone l’accento sull’aspetto spiritico,
stregonesco, rituale e cerimoniale, ci risulta praticata soltanto da veggenti,
spiritisti ed altri operatori dell’occulto e non presentata come forma di spettacolo.
“Mentalismo e Magia” esce pertanto con la sola prefazione dell’editore
e l’augurio che l’aumento di interesse che si è avuto per il mentalismo, grazie alle precedenti opere del Bartolacci e a quelle di Wolf Waldbauer, si
ripeta anche per la Magia Bizzarra.
Lamberto Desideri
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INTRODUZIONE
“Abbiamo suburbanizzato Merlino l’incantatore ... Addomesticando questo poetico gigante e riducendolo ad una così piccola ed insignificante statura, ci chiediamo ora, piuttosto ingenuamente, dove la sua grande Magia sia
mai finita ... La Magia irradia solamente dalle cose strane ed enigmatiche,
mai dai luoghi comuni”.
Ho voluto iniziare questa introduzione con la frase di S. H. Sharpe che
apre il libro di Eugene Burger “Strange Ceremonies” per due motivi fondamentali: il primo, per invitarvi molto cordialmente, se non lo avete già fatto,
a comperare questo meraviglioso libro e a leggerlo ripetutamente ponderando ogni riga in esso scritta, il secondo, perché concordo perfettamente con
quanto questa frase vuole esprimere.
Proviamo a chiederci, colleghi prestigiatori che leggete questo libro,
cosa siamo oggi noi agli occhi del pubblico. Fachiri, manipolatori, giocolieri,
prestigiatori, mentalisti, maghi per bambini, cosa vogliono dire in realtà?
Cartomanti, chiromanti, guaritori, chi sono costoro?
Merlino era un Mago con la “M” maiuscola. Noi cosa siamo? Dove è
finita la Magia, sempre con la “M” maiuscola?
Penso sia giunto il momento di cominciare, tutti indistintamente, ad
interrogarci su alcuni “perché” della magia piuttosto che continuare ad interessarci solo dei “come”.
Il Mago Merlino faceva grandi Magie, noi presentiamo giochi con le
carte: dov’è la Magia? Cosa pensa di noi il pubblico vedendoci lavorare?
Si dice sempre che la Magia risiede nel Mago e non nei suoi attrezzi:
bene, dove sono gli eredi di Merlino e di tutta la genia dei Maghi che lo
hanno seguito?
Accade mai, durante un nostro spettacolo, che si verifichi veramente
quella sospensione di incredulità di cui tutti i libri parlano? Chi può ancora
credere che qualcuno di noi abbia veramente dei poteri?
Non è forse da tempo iniziato un processo di lento, ma inesorabile
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degrado al quale tutti noi abbiamo partecipato, riducendo l’atto magico ad
un mero esempio, quando ancora va bene, di destrezza digitale?
Per molta, troppa gente del nostro pubblico, la magia è un’arte minore,
una scemenza cui dedicare al massimo qualche sorrisino compassionevole
di benevola tolleranza. Per non parlare dei maghi, individui sulla cui provenienza e formazione è più conveniente stendere un pietoso velo.
E chi vi parla lo fa per esperienza diretta, avendo passato gli ultimi
cinque anni della propria vita a lavorare, ininterrottamente, per due volte
alla settimana, ai tavoli del ristorante facendo close-up.
Bene, ora tutto questo deve cessare.
Dobbiamo riappropriarci della nostra identità, quella del Mago, e ricacciare, da dove sono venuti, i ciarlatani di tutte le parrocchie e bandiere.
Sicuramente, questo mio libro non potrà risolvere tutti i quesiti legati
al “fare magia”; molto di più lo possono le pubblicazioni di personaggi come
Burger o Andruzzi che vi consiglio di leggere e sulle quali vi esorto a meditare come se fossero Vangelo. Ma, certamente, lo può fare la Magia Bizzarra che, ricercando il recupero dei veri fondamenti dell’atto magico, può aiutarci a ritrovare la strada giusta da percorrere per determinare la qualità ed
il carattere della Magia del futuro anche se il nostro ideale più alto sono le
palline di spugna.
E permettetemi, quindi, di dedicare questo libro a tutti coloro che, tra
di voi, si sentono come naufraghi tra le bancarelle delle fiere magiche, con la
speranza che possano trovare in questa opera conforto ed ispirazione.
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CAPITOLO I
COS’È LA MAGIA BIZZARRA?
Credetemi, rispondere a questa domanda potrebbe rivelarsi una delle
cose più ardue di questo mondo.
Prima di fornirvi le risposte o i pareri che i più importanti autori e
presentatori di questa forma di Magia hanno dato, fatemi provare a dire
cosa, quasi sicuramente, non è la Magia Bizzarra.
Per esempio, ritrovare una carta scelta da uno spettatore usando semplicemente uno dei milioni di metodi oggi a nostra disposizione, non credo
sarebbe bizzarro e, a volte, fatto da certi presentatori non solo non è magico, ma neppure minimamente interessante da vedersi; mentre, ritrovare la
carta usando una ouija board, la tavoletta con lettere e numeri che si usa per
mettersi in contatto con gli spiriti, potrebbe essere un metodo sufficientemente bizzarro o magico. D’altra parte, disegnare una testa di diavolo all’interno di un pentacolo per poi scriverci il nome della carta scelta dallo spettatore, non fa diventare automaticamente bizzarro od occulto il vostro giochino di carte.
Penso si potrebbe andare avanti per intere pagine a descrivere situazioni analoghe, ma sono sicuro che a questo punto avrete afferrato il concetto.
Ma, allora, cosa diavolo è questa Magia Bizzarra? Come nasce, da dove
viene?
Molti autori sostengono che la Magia occulta o bizzarra derivi dagli
antichi cerimoniali magici ed esoterici della tradizione Occidentale, soprattutto celtica, e che sia il matrimonio fra queste due forme di Magia e i trucchi del prestigiatore.
Penso si potrebbe ritenere questa definizione un poco riduttiva, poiché
sicuramente esistono altre atmosfere ed altri stili di presentazione che sono
adatti alla Magia occulta o bizzarra. Esistono altre soluzioni che non sono
legate solo a determinati tipi di Magia, come meglio suggerirò più avanti nel
capitolo dedicato alla costruzione del proprio personaggio.
Provate quindi a leggere questo passo tratto dal lavoro di Arthur Edward
White Il libro della Magia cerimoniale: “Al di là di queste terre e di questi
confini [dell’ordinario], si trova il leggendario e meraviglioso mondo di
Theurgy, mondo di Magia e stregoneria, di fascino e di terrore. Là tutti i
paradossi sembrano ottenere giustificazione, le contraddizioni coesistono
logicamente, l’effetto è più grande della causa e le ombre più grandi della
sostanza. Lì il visibile si fonde con il mai visto, l’invisibile si manifesta aper7
tamente, il movimento tra un luogo e un altro avviene senza che le distanze
vengano percorse, la materia attraversa altra materia... Lì la vita è prolungata, la giovinezza rinnovata, l’immortalità fisica assicurata. Laggiù la terra
diventa oro, l’oro diventa terra. Là le parole e i desideri possiedono potere
creativo, i pensieri sono cose, i desideri si realizzano. Laggiù, infine, i morti
viventi e le gerarchie di intelligenze extra terrene sono in comunicazione tra
loro, diventano ministri di culto o torturatori, guide o distruttori di uomini.
Laggiù, la legge della Continuità è sospesa ed annullata dall’interferenza
della legge più grande della Fantasia.”
Non male, vero?
Un’atmosfera sicuramente accattivante e sono certo che molti di voi, a
questo punto, stanno già fantasticando sul come creare effetti sconcertanti
che richiamino tutto ciò alla mente dei propri spettatori.
Ma allora, cosa dobbiamo fare per presentare questa Magia Bizzarra?
Bene, posso provare a rispondervi come ha fatto quel fantastico autore
che è Eugene Burger, dicendovi se non proprio cosa fare, almeno quali sono
i tratti caratteristici di questa forma di Magia, definita da Philip Will-marth
“Magia fatta e presentata come se fosse reale”.
Possiamo quindi dire: i bizzarristi si interessano a tutto ciò che è “strano”, “insolito”, “bizzarro” come la Magia dei rituali; usano storie e racconti
per presentare i loro effetti; sono più interessati ad un intenso responso
emozionale da parte degli spettatori che non alle loro risate o ai loro applausi; esibiscono oggetti od attrezzi esotici o, addirittura, esoterici; cercano di
creare atmosfere e situazioni le più intense e cariche di significati possibili;
esplorano tutto ciò che è misterioso; cercano di ottenere stili di rappresentazione che possano far sorgere il dubbio: “Non sarà per caso vero?”.
Da ciò deriva la necessità di cominciare a nutrirsi di una letteratura ben
più vasta che non quella che usiamo normalmente (ed anche in pochi, perché in Italia i libri non li legge quasi nessuno) per preparare i nostri effetti di
prestigiazione.
E quindi, se ciò che deve pervadere la nostra rappresentazione bizzarra
deve essere quel senso di “totalità” magica propria degli antichi rituali, come
fare per ottenere tutto ciò?
Leggete cosa i maghi, le streghe, gli alchimisti e gli stregoni facevano, o
si supponeva facessero, ai loro tempi. Sicuramente non si perdevano in piccole cose, ma compivano grandi opere. Combattevano e vincevano la morte,
interrogavano gli spiriti sul futuro, imparavano i grandi segreti della natura
e piegavano le sue leggi ai loro desideri. Sapevano volare, si spostavano da
un posto all’altro del mondo ad un semplice comando, levitavano qualsiasi
cosa, dalla piccola pietra ad un immenso castello. Creavano potenti talismani che potevano tenere lontano i demoni, la pazzia e le malattie, e far sì che
chi li indossava fosse immune dalla sofferenza ed acquistasse incredibili poteri.
Rendevano un comune pezzo di legno talmente unico e potente, con tali
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poteri mistici, da trasformarlo in una bacchetta magica. Per non parlare
della fantastica e mitica ricerca della Pietra Filosofale, la materia che da
sempre gli alchimisti hanno cercato di ottenere per tramutare i metalli in
oro con un semplice tocco.
Leggete anche tutto ciò che riguarda il lato più oscuro della Magia (demoni, diavoli, vampiri, riti Voodoo, negromanti, ecc.). Pensate a personaggi
come Cagliostro, Nostradamus, Merlino, ed all’immenso fascino che da sempre esercitano sugli uomini di tutte le epoche.
Come non trovare, tra tutto questo materiale, almeno un paio di trame
per i vostri effetti e tutto quanto vi è necessario per costruire il vostro personaggio?
Cercate qualcosa che vi calzi come un guanto, qualcosa all’interno della quale vi sentiate a vostro agio, studiate tutti i particolari, chiedetevi tutto
ciò che i vostri spettatori, anche solo inconsciamente, si chiederanno vedendovi esibire. Quindi, mettete tutto insieme ed iniziate a muovervi in questo
affascinante campo. Ma, per piacere, non eseguite uno scambio rame e argento con una piccola manipolazione dicendo di compiere una “trasformazione alchemica”.
Provate a considerare questo esempio di presentazione leggendo attentamente la trama che viene suggerita.
Dopo una breve chiacchierata sull’antica arte dell’Alchimia e sull’infinita e infruttuosa ricerca da parte degli Alchimisti della formula per creare
la Pietra Filosofale, iniziate a parlare di come anche voi siate stati contagiati, una volta, dall’eccitazione di poter scoprire il segreto per tramutare tutti
i metalli in oro. Potete anche accennare brevemente alla leggenda del Re
Mida e azzardare l’ipotesi di come tale leggenda possa avere un fondamento
di verità. Quindi, a questo punto, con grande reverenza, mostrate un’antica
pergamena, scritta in latino e ricoperta di segni magici e cabalistici. Rimanete vaghi su come questo oggetto sia venuto in vostro possesso, lasciando
intendere, comunque, che le circostanze che vi hanno permesso di possederlo non sono del tutto lecite. Spiegate che la pergamena contiene l’antica
ed originale formula dell’Alchimista Paracelso.
Col passare dei secoli, sembra sia stata sempre più accreditata l’ipotesi
che Paracelso abbia avuto successo nella propria ricerca e che la pergamena
che voi state mostrando contenga il frutto del suo lavoro. Disgraziatamente,
i secoli e l’incuria hanno irreparabilmente danneggiato il documento e una
parte fondamentale di esso è andata perduta. A questo punto, indicate il
pezzo mancante dalla pergamena.
“E ora”, direte, “voglio mostrarvi come qualcosa che è iniziata per me
come semplice occasione per studiare una parte interessante di storia magica ed esoterica si sia, col tempo, trasformata in un’autentica ossessione”.
Da un piccolo cofanetto, estraete ora gli attrezzi fondamentali dell’Alchimista: un mortaio con il relativo pestello, alcune bottiglie con delle vec9
chissime etichette ed un cilindro di vetro graduato per dosare esattamente
gli ingredienti.
Dite quindi che siete riusciti ad ottenere tutti gli ingredienti descritti
nella pergamena, tranne quello indicato nel pezzo mancante. Nonostante
ciò la reazione che si ottiene seguendo la formula indicata è sicuramente
degna di nota. Inoltre, la formula descritta sulla pergamena va seguita alla
lettera, compresi i versi magici da recitare, pena l’ottenimento di un risultato assolutamente negativo.
Iniziate, quindi, a misurare attentamente, con il cilindro graduato, i
vostri ingredienti e versateli nel mortaio. Con gli occhi fissi su quest’ultimo,
recitate attentamente le parole magiche descritte sulla pergamena, mentre
pestate gli ingredienti. Prima del fumo e poi una fiammata si sprigionano dal
centro del mortaio. Guardando all’interno sorridete esclamando: “Ha funzionato di nuovo!”.
Inserite la mano nel mortaio e, con molta attenzione poiché è ancora
calda, estraete una stranissima pietra fumante. Per dimostrare il potere della pietra appena prodotta, toccate con questa alcuni oggetti che si trovano
sul tavolo, trasformandoli istantaneamente in oro!
A questo punto, spiegate esattamente cosa è successo, ma anche perché voi non siete l’uomo più ricco del mondo. I vostri studi e la vostra ricerca vi hanno portato vicinissimo alla scoperta della favolosa Pietra Filosofale,
ma rimane sempre il mistero dell’ingrediente mancante: potete fare in modo
che l’effetto si verifichi, ma non che duri abbastanza da goderne i benefici. E
quindi mostrate come tutti gli oggetti che avevate precedentemente tramutato in oro siano ritornati ciò che erano in origine.
“Ho sperimentato centinaia, migliaia di sostanze, ma senza ottenere
alcun risultato”, direte, “potete quindi sicuramente comprendere la mia ossessione nel cercare quest’ultimo e stabilizzante ingrediente. L’unica traccia
che ho, e che non è stata strappata via con il pezzo mancante, è la prima
lettera dell’ingrediente misterioso, una ‘L’ maiuscola.
Non cercate ora di trovare il metodo per eseguire questo effetto. “L’Alchimista” è una trama che avevo ideato per una presentazione occulta e
bizzarra, ma il metodo per ottenere tutti gli effetti descritti nella routine
non è ancora completo e perfetto.
Un effetto di questo tipo deve essere completamente pulito, non ci deve
essere assolutamente nessuna mossa che riveli il trucco o il procedimento
usato. È stato incluso al solo scopo di aiutarmi a chiarire alcuni punti su una
presentazione occulta o magico-bizzarra. Questa, infatti, descrive un obbiettivo ed una meta inseguiti da persone reali che appartengono alla storia
del mondo. È quindi una trama che molti vostri spettatori già conoscono
bene o ne hanno sentito parlare e, nel caso qualcuno non ne sapesse nulla,
l’aggancio con la storia del Re Mida è un sicuro aiuto che permette a chiunque di comprendere il racconto.
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Ovviamente, tutta la trama si basa sulla evidenziazione del rito magico,
per evitare che l’effetto scada a semplice trucco di chimica. Questa è una
trama che offre un’attrazione di tipo universale, la stessa dalla quale hanno
tratto vantaggio avventurieri, maghi o profeti di ogni epoca, e che interesserà ed affascinerà sicuramente il vostro pubblico.
Torneremo sull’argomento “Alchimia” più avanti nell’opera. Permettetemi di suggerirvi anche altre trame che potrete usare con profitto. Per esempio, l’argomento “Voodoo” è sufficientemente conosciuto e molte storie
possono essere costruite attorno ad esso. Ma, per favore, non usate un mazzo di carte Fox Lake con dipinte sopra le bamboline che si usano normalmente per il rituale Voodoo. Questa preparazione e presentazione può essere efficace per un effetto di close-up, ma non può essere spacciata per una
seria rappresentazione di un rito magico.
Fantasmi, spiriti, poltergeist e tutto ciò che di misterioso accade nella
notte, sono ricchi campi dai quali estrarre e sviluppare trame ed effetti.
Anche la Magia dei talismani è un’altra area di possibilità praticamente senza fine, ed è particolarmente adatta per la presentazione davanti a un pubblico ristretto. Esploriamo, quindi, altre idee sullo stesso argomento, ovvero la costruzione e l’intelaiatura del numero.
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BIBLIOGRAFIA
Additional weird and psychic effects, Clettis Musson, 44 pagine.
Art of cold reading, Robert Nelson, 47 pagine.
Book of thoth, Stephen Minch, 46 pagine.
Confession of a medium, Anonimo, 23 pagine.
Daemon, darklings and dopplegangerism, T. Shiels, 64 pagine.
Exclusive weird and psychic effects, C. Musson, 58 pagine.
Further weird and psychic effects, C. Musson, 49 pagine.
Ghost book of dark secrets, R. Nelson, 29 pagine.
Gyrating tables, Anonimo, 3 pagine.
Handbook of horror, C. Cameron, 44 pagine.
Horror magic, J. Magus, 60 pagine.
Macabre and mental mysteries, C. Cameron, 64 pagine.
More weird and psychic effects, C. Musson, 50 pagine.
Mysteries of the runes, J. Magus, 44 pagine.
Spirit theatre, Eugene Burger, 192 pagine.
Strange ceremonies, Eugene Burger, 104 pagine.
Witches brew, C. Cameron, 36 pagine.
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INDICE
Nota dell’Editore
Prefazione
Introduzione
Pag.
”
”
3
4
5
Capitolo I
Cos’è la Magia Bizzarra?
”
7
Capitolo II
Il vostro ruolo e tipo di presentazione
Sviluppiamo il nostro personaggio
Sviluppiamo il nostro carattere
”
”
”
12
13
16
Capitolo III
La preparazione dell’atmosfera
- Le luci
- La musica
- Effetti speciali e sonori
- Gli oggetti
- La bacchetta magica
Mettiamo ora tutto insieme
”
”
”
”
”
”
”
18
18
19
20
20
22
23
Capitolo IV
Gli effetti
Il malocchio
Binjani
Il guaritore
”
”
”
”
27
27
29
31
Capitolo V
La venuta degli spiriti nel mondo materiale
Gli effetti - Celestiale chiaro di luna
Scrittura spiritica
Impronta spiritica
Pirocinesi
Storie di fantasmi
La mano del morto
I calici di Lucrezia Borgia
”
”
”
”
”
”
”
”
35
37
40
43
45
47
50
54
95
Capitolo VI
I Tarocchi
Introduzione
Un poco di storia - Le fonti congetturali
La ricostruzione della storia
I compagni di strada del Tarocco di Marsiglia
Pag.
”
”
”
”
57
57
58
60
61
Gli effetti - Il destino inevitabile
Il viaggiatore del tempo
Taroccometria
Il Pentacolo
Il viaggiatore notturno
Il segreto dei Tarocchi
”
”
”
”
”
”
62
65
68
72
75
78
Capitolo VII
Il pendolino
Le informazioni fondamentali
Le routine di base
”
”
”
83
83
86
Gli effetti - Il Pendolo dell’Impiccato
Rituale reale
”
”
88
89
Alcune idee supplementari
”
92
Bibliografia
”
94
96
ALTRI TITOLI DE
LA PORTA MAGICA
13 Gradini al mentalismo, Tony Corinda
Riconosciuto universalmente come la “bibbia”
del mentalismo, è il libro su cui si sono formati
tutti i seri cultori di questa arte. In due volumi
tradotti e pubblicati in italiano con l’usuale
perizia de La Porta Magica.
Confidenze di un mentalista, Alfonso
Bartolacci (3 voll.)
I libri che hanno fatto conoscere Alfonso
Bartolacci, ora tra i più importanti esponenti
italiani del mentalismo.
Dentro la quinta dimensione, Tony Binarelli
Tony Binarelli non ha bisogno di presentazione.
Il primo in Italia a presentare il mentalismo al
grande pubblico televisivo.
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Magia mentale di Basil Horwitz
Basil Horwitz
Il libro del mentalista sudafricano che agli inizi
degli anni ’80 sconvolse il mondo del mentalismo.
Mentalica, Francesco Tesei
La prima opera di questo ormai affermato
mentalista italiano che è ormai noto come il
“Mindjuggler”.
Note di Conferenza di Ted Lesley
Le note dell’ultima conferenza italiana del noto
mentalista tedesco, in cui sono spiegati alcuni dei
suoi migliori cavalli da battaglia, sia da eseguire
in scena, sia in una situazione più intima.
Questi ed altri titoli disponibili su
www.laportamagica.it
Stampato da:
AtenaNet s.r.l.
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