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I quaderni di
A cura di Alberto Mucci
E ora siamo nell’epoca
del “TUTTOFONINO”
Gli strumenti per comunicare
permette di avere a disposizione
si moltiplicano costantemente,
una serie di servizi che vanno
si affinano nell’operatività.
dalla comunicazione vera e propria
Ne abbiamo avuto conferma
(la voce), allo scambio di dati,
con i Campionati mondiali di calcio
alle varie forme della TV interattiva
in Germania, dove è stato sperimentato
(videocomunicazione o video on-demand).
con successo l’utilizzo della TV-mobile,
In buona sostanza, gli strumenti,
quale nuovo strumento di comunicazione.
man mano perfezionati, sono riusciti
L’orizzonte si amplia, giorno dopo giorno.
a darci la possibilità di comunicare
C’è una vasta disponibilità di strumenti
in ogni circostanza e in qualsiasi
portabili (che si possono cioè spostare
situazione, con una qualità che
facilmente), di terminali che vanno
è in funzione dei costi da sopportare.
dal mobile vero e proprio (come i ben
Nel contempo si sono moltiplicate
conosciuti e diffusi “telefonini”),
le opportunità di disporre e di veicolare
al terminale nomadico, come ad
nelle reti servizi con nuovi e vari contenuti.
esempio il Pc portatile (ma occorre
Il “Quaderno” intende illustrare, anche
fermarsi per compilare e trasmettere
con contributi di “addetti ai lavori”,
il messaggio) collegandosi alla rete,
i cambiamenti intervenuti e quelli
ad esempio tramite una rete radio
che si delineano, alla luce degli scenari
(Radio-LAN). Quest’insieme di strumenti
della società della comunicazione.
Supplemento al numero 240 di ottobre 2006 di
Indice
“TUTTOFONINO”:
dispositivo mobile o nomadico per ogni nostra esigenza
49
RomaWireless e … Viaggio in Roma
50
Vodafone: l’ufficio in totale mobilità
53
La mobilizzazione delle soluzioni voce per le aziende
55
La Mobile Television e l’evoluzione dei terminali mobili
57
WiMax: nuovi terminali per nuovi servizi
62
Modalità di impiego dello standard IEEE 802.16 (WiMax)
67
Contenuti e servizi digitali per dispositivi portatili
68
Glossario
71
Il quaderno di Telèma è stato realizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni
(Presidente il Prof. Giordano Bruno Guerri, Direttore Generale
il Consigliere Guido Salerno, Direttore delle Ricerche l’ing. Mario Frullone).
Coordinatore del Quaderno Francesco Matera.
Hanno collaborato: Gianni Celata, RomaWireless; Carlo Passarelli, Vodafone.
Valerio Tavazzi, Nokia Italia; Vincenzo Lecchi, Cristiana Polloni, Alcatel; Piero Castoldi, Isabella Cerutti, Luca Valcarenghi, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Daniela
D’Aloisi, Luca Rea, Guido Riva, Fondazione Ugo Bordoni.
Sono usciti nel 2005/2006:
Ci avviciniamo al 4G: la convergenza delle tecnologie digitali
Dall’intelligenza artificiale alla vita artificiale
Le nano e micro tecnologie nella realtà dell’Italia 2000
L’uso della telefonia tramite internet
La sfida sicurezza nella società dell’informazione
L’attività spaziale italiana ha molti punti di eccellenza
Le sfide 2006 della Tecnologia della lingua
Tv, dati e telefono si fondono sempre di più
D-cinema dalla pellicola al file
Il “punto” sulla firma digitale in Italia
La casa digitale apre nuove porte
Politica industriale e terrorismo: l’importanza dell’“intelligence”
La TV ad Alta Definizione sul trampolino di lancio
Accesso radio: wimax in “pole position”
aprile
2005
maggio
2005
giugno
2005
settembre
2005
ottobre
2005
novembre
2005
dicembre 2005/gennaio
2005
febbraio
2006
marzo
2006
aprile
2006
maggio
2006
giugno
2006
luglio/agosto
2006
settembre
2006
“TUTTOFONINO”:
dispositivo mobile o nomadico
per ogni nostra esigenza
asta guardare la vetrina di un qualsiasi negozio di elettrodomestici e ci si rende conto della miriade di dispositivi “portatili” che sono presenti oggi sul mercato: cellulari che ci visualizzano sul loro display ogni tipo di immagine, PC, telecamere, macchine fotografiche, lettori DVD, palmari e così via. Dispositivi con funzionalità che una volta erano ben distinte e che
invece oggi sono sempre più convergenti.
Dal punto della telecomunicazioni la trasformazione è stata straordinaria; negli ultimi 20
anni, che hanno visto l’esplosione della telefonia mobile, si è passati dai cellulari analogici
(indicati con il termine 1G) a quelli digitali GSM
(2G), con funzionalità sempre più rivolte alla
trasmissione dati (con il GPRS o 2.5G), fino ad
arrivare all’attuale diffusione dell’UMTS (3G)
che ci permette la trasmissione di voce, dati e
videocomunicazione. E in Italia è stato già introdotto il super UMTS (3G+), nello standard
HSDPA. Inoltre, questi terminali che erano stati inizialmente pensati per la sola trasmissione
voce, e poi dati, sono stati dotati via via di funzionalità sempre più complesse, con l’introduzione ad esempio di fotocamere; terminali che
sono divenuti autentici computer.
B
Nel frattempo in dispositivi, pensati inizialmente come PC portatili, sono state introdotte funzionalità per la connessione in rete. Un esempio
è dato dai palmari (PDH), che oggi, oltre a possedere elevate capacità di calcolo, avere schermi ad alta risoluzione e fotocamere, sono dotati di schede per la trasmissione 2G e 3G e di ricevitore GPS per la navigazione satellitare.
Ma anche dal punto di vista della connessione alla rete stanno avvenendo delle profonde
trasformazioni. Siamo sempre stati abituati a
pensare a tre distinte reti di telecomunicazioni:
la rete telefonica fissa, la rete della telefonia mobile e quella televisiva. Oggi i processi di convergenza ci stanno mostrando come queste tre
reti già presentano delle profonde interazioni
che diverranno sempre più consistenti. In particolare alcuni terminali oggi possono anche
connettersi direttamente alla rete fissa, senza
perdere la mobilità, grazie a particolari tecniche
radio, come ad esempio quelle delle reti Wireless LAN (WLAN) ed in particolare del Wi-Fi. Il
Wi-Fi è stata certamente una delle tecniche che
ha rivoluzionato il modo di comunicare consentendo quel nomadismo che ci permette la connessione ad Internet senza fili. Parliamo di no-
TABELLA 1. EVOLUZIONE DELLA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.
1G
2G/2.5 G
3G
4G (dopo 2007)
Canale radio
analogico
Canale radio digitale
Canale radio
digitale
Canale radio digitale
Banda stretta
Banda stretta
(decine Kb/s)
Banda larga
(fino a 2 Mb/s)
Banda larghissima
(fino a 100 Mb/s)
Integrazione di diversi
sistemi
TACS
GSM (voce)
UMTS (2 Mb/s)
GPRS (voce, dati)
HSDPA (10 Mb/s)
Tutto IP
EDGE (voce, dati,
videochiamata)
OTTOBRE 2006
49
“ TUTTOFONINO ”:
DISPOSITIVO MOBILE O NOMADICO PER OGNI NOSTRA ESIGENZA
madismo quando, pur senza cavo, non è consentita la trasmissione in movimento. Oggi la
copertura Wi-Fi è in aeroporti, stazioni, alberghi,
ma anche in vaste aree urbane e zone altamente turistiche come ad esempio alcune spiagge.
Tra i principali terminali nomadici abbiamo i notebook, con dimensioni e peso sempre più contenuti e autonomie sempre più elevate, spesso
anche con una SIM card UMTS in modo da render possibile una connessione Internet ad alta
velocità ovunque, anche se con banda inferiore a quella che può esser fornita dal Wi-Fi. Uno
dei grandi vantaggi del Wi-Fi è quello di permettere la trasmissione della voce tramite il protocollo IP (Voice over IP, VoIP), in maniera nomadica e questo permette comunicazioni a basso
costo se confrontate con quelle da telefono mobile a telefono fisso. Per questo oggi alcuni dispositivi che nascono intrinsecamente come telefoni mobili, oltre ad avere schede 2G/3G hanno anche una scheda Wi-Fi. Il limite della tecnica Wi-Fi è nella copertura che pur estendendosi rimarrà comunque nell’ambito di “aree particolari”. Sulla connessione in movimento delle
WLAN sono in fase di sperimentazione diverse
tecniche. Sicuramente un grosso progresso, sia
sull’ampliamento delle aree di copertura, che
sulla mobilità sarà dato dalla introduzione della
tecnica WiMax, su cui ci torneremo profondamente nell’ambito di questo Quaderno.
Oltre alla connessione alla larga banda i
terminali mobili sono oggi anche in grado di
ricevere trasmissioni televisive in tecnica digitale mediante ad esempio lo standard DVBH, terminali denominati TVFONINI.
Ecco quindi che siamo in un’epoca in cui
possiamo entrare in un negozio e sceglierci
il terminale più adatto alle nostre esigenze
personali, per connettersi ad ogni tipo di rete, per navigare su Internet ad altissima capacità, per vedere la TV, per fare foto e filmati, per elaborare, scrivere e anche per giocare. Visto quindi le enormi potenzialità di questi dispositivi ci sembra il caso di introdurre
il concetto di TUTTOFONINO, un neologismo
che rende l’idea della possibilità di soddisfare ogni esigenza personale.
E non è finita qui, nei prossimi anni verranno introdotti dispositivi con banda elevatissima (decine di Mb/s) anche in mobilità e allora
si parlerà di 4G. Occorre sottolineare che l’Italia in questo campo è un leader a livello mondiale: è stata la prima in Europa ad introdurre
l’UMTS, una delle prime al mondo ad introdurre la TV mobile e ha 70 milioni di SIM card pari ad una penetrazione del 130%.
In questo Quaderno, dopo questa introduzione, verranno presentati alcuni specifici temi
che riguardano i dispositivi mobili e nomadici.
Per aiutare i lettori con minori conoscenze in
questo campo è anche riportato un glossario
per descrivere dispositivi e tecniche.
Francesco Matera Fondazione Ugo Bordoni
Roma Wireless e …Viaggio in Roma
omaWireless è un Consorzio nato dietro incoraggiamento del sindaco Walter
Veltroni, che ha incaricato il Distretto dell’Audiovisivo e dell’ICT con una precisa Memoria
di Giunta, di creare una rete Wi-Fi e di provvedere alla fornitura dei contenuti, ovvero a delineare una serie di servizi Internet based, fruibili tramite il Wi-Fi per la città di Roma.
La Delibera di Giunta dell’8 luglio 2003 affida
al consorzio una serie di iniziative nel campo tecnologico: dotare Roma di un’infrastruttura di rete a banda larga capiente e diffusa in modo omo-
R
50
geneo entro il 2008; sviluppare i settori collegati
all’Information Technology ed alla fornitura di contenuti; favorire l’accesso condiviso da parte degli operatori di servizi alle reti; limitare i disagi della cittadinanza evitando reiterati scavi nelle medesime strade; abbassare gli oneri per gli operatori nella costruzione delle loro reti di servizio.
Così Villa Borghese, Villa Ada, Villa Torlonia e Villa Doria Pamphili sono state dotate, entro poche settimane, di connettività
wireless, a partire dall’evento inaugurale del
primo Agosto 2005 presso la Casa del Cine-
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
FIGURA 1. ROMA, INAUGURAZIONE DELLA RETE WI-FI.
ma a Villa Borghese con cui il Sindaco Veltroni ha tenuto a battesimo la rete Wi-Fi e che
ha sancito l’inizio di questa nuova realtà tecnologica al servizio dei cittadini.
L’obiettivo del progetto RomaWireless è
dunque la creazione di una infrastruttura telematica che garantisca a dispositivi portatili (notebook, PC e palmari) l’accesso alla rete Internet in modalità wireless con adeguati livelli di
sicurezza e disponibilità di banda.
L’infrastruttura è la condizione per consentire la fruizione e la erogazione di servizi a diversi soggetti, ciascuno nella rispettive aree di
interesse e di attività.
Infatti le tecnologie di comunicazione Wi-Fi
rispondono all’obiettivo strategico di rafforzare il tessuto economico urbano abilitando la
fruizione e la erogazione di servizi innovativi
per la intera collettività. e sono un mezzo per
aumentare la competitività delle aree urbane
le quali hanno sempre più bisogno di accentrare, gestire e condividere informazioni.
Per la città di Roma, fulcro di importanti funzioni amministrative e meta turistica internazionale, la rete wireless può supportare le attività di diversi attori e la loro produttività.
L’impiego delle tecnologie wireless nelle aree
metropolitane ha progressivamente stabilito alcune funzioni essenziali: accesso da parte di cittadini e turisti ad Internet per svago; intratteni-
OTTOBRE 2006
mento e servizi; supporto alle amministrazioni
pubbliche o private (e-government, sicurezza,
trasporti); supporto per le attività economiche.
È sulla qualità dei servizi avanzati, infatti,
che si gioca la competitività delle aree urbane
il loro dinamismo economico e non subordinatamente l’attrattività per i turisti.
Per tutti questi motivi, appare necessario
per la città di Roma approntare un progetto di
dispiegamento di una infrastruttura Wi-Fi.
Nel caso della rete, si tratta di progettarne
una che copra alcune parti della città precisamente perimetrabili da un punto di vista fisico
ed amministrativo, senza che la rete costituisca un backbone e per la sperimentazione di
usi diretti per la pubblica amministrazione.
Da questo spunto nasce il progetto Viaggio in Roma, la volontà di raccontare Roma
non solo a chi la guarda con i propri occhi ma
anche a chi la vuole scoprire attraverso storie
e immagini tropo spesso nascoste e difficilmente organizzabili e reperibili. Così, dopo aver
raccolto consensi e nuove aziende socie, RomaWireless ha subito cercato di dare un seguito al progetto delle Ville, stavolta pensando
a un progetto che unisse la connettività ai servizi di prossimità georeferenziati, contestuali
alla natura stessa degli hot-spot.
Questo impegno si è concretizzato nella progetto Viaggio in Roma, progetto sostenuto dal
51
ROMA WIRELESS E
Comune di Roma e dalla Camera di Commercio di Roma, presentato in una conferenza
stampa il 14 Marzo 2006, nella suggestiva cornice del Tempio di Adriano e alla presenza del
Sindaco Walter Veltroni, del Presidente della
Camera di Commercio Andrea Mondello e dell’assessore regionale Raffaele Ranucci.
Il progetto prevede l’estensione della copertura Wi-Fi, già iniziata dal Consorzio, dalle Ville Storiche a tutta l’Ansa Barocca allargata del
centro storico della Città e, più in generale, alle aree di interesse archeologico e artistico.
Una volta dispiegata la rete è prevista alla creazione di portali di prossimità che forniranno una
serie di informazioni profilate e georeferenziate al
turista contestualmente al luogo che in quel momento vive, consentendogli di conoscere, oltre a
servizi, eventi, cenni storici, ecc., percorsi insoliti
e continuamente aggiornati, anche grazie alle
esperienze del turista stesso che potrà interagire
con una community digitale del turista.
Innovativo sarà l’uso di ricostruzioni 3D degli luoghi per l’implementazioni di ulteriori servizi interattivi utili al turista, ma anche al cittadino che vuole riscoprire la città.
La realizzazione della rete per il progetto Viaggio in Roma ha poi subito un’accelerazione, per
permettere l’inaugurazione, almeno di una parte
di essa, in occasione della Notte Bianca 2006,
evento molto caro all’Amministrazione Comunale. A seguito di questa intensificazione dei lavori, è stato dunque possibile connettersi gratuita-
…VIAGGIO
mente ad Internet in modalità Wi-Fi, dalle principali piazze del centro storico di Roma.
RomaWireless ha così dato il benvenuto a
tutti i partecipanti alla Notte Bianca che, con i
loro computer portatili, palmari, PSP e cellulari (se abilitati al servizio) hanno potuto utilizzare Internet per navigare nel web, gestire la propria posta e tutto ciò che la tecnologia della
Grande Rete permette.
Anche durante la Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 13 al 21 Ottobre, sarà
possibile connettersi gratuitamente ad Internet
in modalità Wi-Fi, dai principali luoghi di svolgimento dell’evento.
In occasione della Festa del Cinema, difatti, entrerà infatti in funzione la rete Wi-Fi implementata da RomaWireless e LAit con il supporto tecnico di Unidata.
RomaWireless, LAit e Unidata danno così il
loro supporto ad uno degli eventi culturali più importanti promossi dall’Amministrazione Comunale di Roma, sarà partner tecnologico della Festa Internazionale del Cinema di Roma insieme
a LAit e a Unidata, partner tecnico dell’iniziativa.
La Festa, che coinvolgerà tutta l’area dell’Auditorium Parco della Musica, Villa Borghese e la
Casa del Cinema e Via Veneto da Piazza Barberini all’Hotel Excelsior, si doterà, grazie proprio all’iniziativa di RomaWireless, LAit e Unidata, di infrastrutture Wi-Fi che permetteranno ai partecipanti alla Festa, ai professionisti coinvolti e ai giornalisti, di connettersi ad Internet e di lavorare uti-
FIGURA 2. MAPPA DELLE ZONE WI-FI DI ROMAWIRELESS.
52
IN ROMA
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
lizzando le più avanzate tecnologie wireless..
Alla fine di settembre, invece, RomaWireless
e Gioventù Digitale e la Sovrintendenza ai Beni
Culturali, patrocinati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, hanno presentato “Play
Your City”, una caccia al tesoro digitale dedicata alla riscoperta dei tesori culturali, artistici e ambientali di Villa Borghese e del Pincio attraverso l’utilizzo della rete Wi-Fi e della PSP® PlayStation®. 80 ettari di parco, musei tra i più importanti del mondo, 35 fontane, 10 monumenti,
un patrimonio ecologico unico e un gran numero di sculture di pregio, che caratterizzano il più
suggestivo parco cittadino di Roma.
Protagonisti sono stati 75 studenti di 3 scuole superiori romane, organizzati da Gioventù Digitale e dai loro Presidi, che hanno gareggiato
suddividendosi in 15 squadre ognuna composta da 5 di loro. Ogni squadra aveva a disposizione una PSP® PlayStation® Portable, la console di gioco portatile di Sony Computer Entertainment, scelta per la sua caratteristica di device compatibile con le connessioni Wi-Fi, con la
quale si sono potuti collegare via Internet al sito
della Caccia al Tesoro Digitale, scaricare le domande e rispondere in tempo reale.
La caccia al tesoro ha avuto luogo sabato 30
settembre, partendo dalla Casa del Cinema e dipanandosi per i sentieri di Villa Borghese in 15
tappe in ognuna delle quali i partecipanti hanno
dovuto rispondere a delle domande apparse sul
display della PSP® PlayStation® Portable.
Tutte le domande e le risposte sono ruotate
attorno alla storia e al patrimonio culturale, artistico e ambientale di Villa Borghese e ovviamente il quintetto vincitore è stato quello che è arrivato a destinazione avendo accumulato più punti. I cinque campioni si sono aggiudicati una console portatile ciascuno. Le scuole partecipanti sono state premiate con un computer portatile Sony
VAIO per le attività didattiche della loro scuola.
È stato inoltre avviato un importante scambio internazionale di esperienze con Fon, la
città di Philadelphia ed è in via di definizione
un accordo con Google.
Grazie all’accordo con FON, ad esempio,
l’infrastruttura di rete Wi-Fi dispiegata sulle principali piazze della città da RomaWireless, si è
unita al movimento internazionale di FON, la
più grande community di Wi-Fi a livello mondiale, aperta a chiunque voglia aderire perché
basata su infrastrutture di rete fornite dagli utenti stessi, i Foneros.
Gli utenti di RomaWireless, grazie a questa
partnership potranno usufruire degli oltre 60.000
punti d’accesso forniti dai Foneros di tutto il mondo e il portale che dà il benvenuto a tutti i navigatori della rete di RomaWireless permetterà a
sua volta ai Foneros di utilizzare la sua rete.
Una possibilità che permetterà, attraverso la
rete di RomaWireless, di connettersi con tecnologie di Banda Larga pressoché in tutto il mondo.
Gianni Celata Presidente RomaWireless
Vodafone: l’ufficio in totale mobilità
on il lancio a giugno del Super UMTS
Broadband, Vodafone apre nuove frontiere per il mondo business permettendo a tutti i propri clienti di navigare in Internet ad un velocità di 1,8 megabit al secondo sia da rete fissa che mobile.
Con il lancio del Super UMTS Broadband,
Vodafone continua la propria sfida per offrire ai
clienti Business soluzioni sempre più efficaci
puntando su tariffe competitive, convergenza
di tecnologie e mobilità.
Per i clienti che appartengono al mondo Bu-
C
OTTOBRE 2006
siness, non basta parlare di nuovi servizi. Bisogna soprattutto guardare ai benefici materiali che questi possono apportare. Il fatto notevole è dato dall’ampliamento esponenziale
delle potenzialità che le nuove tecnologie offrono. E il Super UMTS Broadband, grazie alla sua velocità di trasmissione, permette di utilizzare nuovi strumenti di comunicazione come la Vodafone Mobile Connect Card Super
UMTS Broadband, che ha già riscosso un enorme successo dato dalla sempre maggiore necessità di aziende e professionisti di lavorare
53
V O D A F O N E : L’ U F F I C I O I N T O TA L E M O B I L I T À
in mobilità sfruttando le medesime tecnologie
utilizzabili in ufficio.
L’area Business di Vodafone lavora per creare un’offerta per le aziende e i professionisti,
basata su tre elementi fondamentali che la distinguono e le danno valore aggiunto. Questi
tre elementi danno risposte concrete a tre esigenze quotidiane dei clienti Business: il lavoro
in ufficio, il lavoro fuori dall’ufficio e il lavoro in
mobilità in ogni sua variabile.
Per quello che riguarda il lavoro in ufficio
Vodafone propone InOffice, una novità di grande impatto con cui Vodafone si pone l’obiettivo di sostituire il telefono fisso con quello mobile per le chiamate generate dal proprio ufficio verso tutti i numeri di Rete Fissa nazionale. Con Vodafone InOffice il cliente ha la libertà
di muoversi liberamente nel proprio ufficio, continuando ad utilizzare il cellulare per tutte le comunicazioni senza rinunciare alla convenienza
delle tariffe proprie del telefono per le chiamate verso i numeri di Rete Fissa.
Sono state studiate soluzioni anche per il
traffico dati come l’Internet Box, un modem
Super UMTS Broadband, con porta USB, in
grado di connettere in mobilità pc portatili e
desktop alle reti Hsdpa. In questo modo la rete fissa può essere sostituita totalmente sia per
quello che riguarda il traffico voce sia per quello dati. Inoltre con un unico operatore per le
chiamate da Rete Fissa e da Rete Mobile, anche la gestione della spesa telefonica è più
chiara e facile da controllare in qualsiasi momento. Inoltre dopo il recente accordo commerciale con FASTWEB, è
nata Vodafone Casa FASTWEB, una soluzione che
permette ai clienti Vodafone
di utilizzare il telefonino dal
proprio ufficio per tutte le
chiamate ai numeri fissi e
mobili con la convenienza
FIGURA 3. MOBILE CONNECT
CARD SUPER UMTS BROADBAND
CHE PERMETTE DI COLLEGARSI
ALLA RETE COME SI FOSSE
NEL PROPRIO UFFICIO.
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del telefono fisso e un modem ADSL per avere l’accesso alla banda larga con una velocità
fino a 20 megabit al secondo, utilizzando la rete in fibra ottica di FASTWEB. Con questa offerta Vodafone vuole offrire ai propri clienti servizi di comunicazione totale che rispondano a
tutte le loro esigenze.
Per quanto riguarda il lavoro da remoto,
quindi fuori dall’ufficio, in luoghi in cui non si
dispone delle attrezzature necessarie per il lavoro, ma si ha la necessità di svolgere determinati compiti, entra in gioco la nuova Vodafone Mobile Connect Card Super UMTS Broadband che permette di collegarsi alla rete come si fosse nel proprio ufficio. Collegata al
proprio computer portatile, la nuova Vodafone Mobile Connect Card Super UMTS Broadband permette di navigare in Internet a 1,8
Mb al secondo, una velocità cinque volte superiore rispetto all’UMTS. La connessione risulta affidabile e sicura in qualunque luogo ci
si connetta dato che grazie all’handover trasparente, la connessione è garantita nel passaggio tra zone sotto diversa copertura (HSDPA/UMTS/GPRS).
Inoltre per essere reperibili in ogni momento è possibile utilizzare Bis, due Sim con il medesimo numero di telefono per utilizzare, oltre
al numero aziendale, il palmare o il veicolare,
ed essere sempre raggiungibili sullo stesso numero senza dover trasferire la Sim da un terminale all’altro.
Il terzo punto, riguarda la piena mobilità.
Questo tipo di connettività prescinde da strumenti quali i pc portatili e si basa su device di
piccole dimensioni con i quali gestire alcune
funzioni lavorative essenziali come il controllo
e la gestione delle e-mail o la consultazione del
web. Per svolgere queste funzioni Vodafone ha
lanciato in esclusiva in Italia il nuovo BlackBerry
8707v, il primo terminale in grado di integrare
la piattaforma wireless BlackBerry con la rete
UMTS Vodafone. In questo modo gli utenti hanno la possibilità di parlare al telefono e contemporaneamente inviare e ricevere mail, navigare in internet o utilizzare altre applicazioni.
Il terminale può inoltre essere utilizzato simultaneamente come un perfetto modem, poiché
consente la connessione a Internet direttamente dal proprio laptop. Inoltre le piccole impre-
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
FIGURA 4. VODAFONE INTERNET BOX, CHE CONSENTE
LA CONNESSIONE AD INTERNET DAL PC IN LARGA BANDA.
se e i singoli professionisti, hanno la possibilità di avere accesso da un unico apparecchio
fino a dieci email aziendali e, grazie al server
utilizzato che opera con i sistemi già esistenti
dell’azienda, avere un accesso wireless sicuro e push-based a tutti i dati aziendali.
Le soluzioni per un ufficio in totale mobilità
continuano anche con Prodigio, un nuovo
“Packaging” che offre un telefono Pocket Office all’avanguardia per tecnologia e prestazioni. Prestazioni offerte ad esempio dal nuovo
Palm Treo 750v con sistema Windows Mobile
5.0 di Microsoft. Grazie a Prodigio è possibile
gestire le email in tempo reale, sincronizzare i
propri contatti sul telefono con quelli del PC in
modo da non dover riscrivere numeri, indirizzi
email o qualsiasi altro riferimento. Anche l’agenda può essere consultata e modificata per
averla sempre aggiornata in modo automatico
e istantaneo. In questo modo è possibile rispondere a tutte le esigenze di Business con
un’unica soluzione.
All’interno di questo percorso, che vuole rispondere a tutte le esigenze del mondo della
partita IVA, Vodafone offre anche tariffe dedi-
cate al mondo business. Five Broadband è un
piano di abbonamento sottoscrivibile da aziende e liberi professionisti che permette di utilizzare il traffico voce e dati a tariffe convenienti,
mentre Vodafone Free Business è l’offerta pensata per chi vuole la libertà di un costo fisso
per le proprie chiamate indipendentemente dalla loro durata.
Le aziende, molto spesso, necessitano anche di soluzioni create su misura per loro. In
questo senso Vodafone ha creato Vodafone
Ram, una soluzione per tutte quelle aziende
che vogliono una Rete Aziendale Mobile su misura, in grado di soddisfare le esigenze specifiche del Business. Attraverso Vodafone Ram
è possibile differenziare le chiamate in uscita
a livello di singola Sim, modulando il livello di
abilitazione di ciascun dipendente in base alle
esigenze professionali.
Carlo Passarelli Vodafone
La mobilizzazione delle soluzioni
voce per le aziende
a mobilità aziendale sta cambiando il modo di lavorare delle persone: lo scenario
economico si è evoluto e le tecnologie wireless
sono finalmente pronte per l’adozione su larga
scala. Oggi il telefono cellulare è, a tutti gli effetti, uno strumento di lavoro con cui le persone possono comunicare, gestire la propria
agenda, scambiare e-mail, accedere ai sistemi
e ai dati aziendali.
Tuttavia, nonostante l’ampia diffusione della posta elettronica, dell’instant messaging e
degli SMS, la voce rimane lo strumento principale della comunicazione aziendale. I costi le-
L
OTTOBRE 2006
gati alla gestione dell’infrastruttura telefonica
e al traffico voce incidono in misura significativa sul budget dell’azienda: secondo uno studio di Ovum, il 25% del budget IT viene assorbito proprio dalle applicazioni voce, mentre
un’indagine condotta da Strategy Analytics ha
rivelato che il 22% degli impiegati di un’azienda utilizza il cellulare dalla propria scrivania.
La convergenza tra le soluzioni voce fisse e
mobili contribuisce a risolvere questo tipo di
anomalie integrando le due tipologie di rete, con
il vantaggio di rendere disponibili servizi voce
avanzati indipendentemente dall’ubicazione dei
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LA MOBILIZZAZIONE DELLE SOLUZIONI VOCE PER LE AZIENDE
dipendenti, dalla tecnologia d’accesso e dal dispositivo utilizzato. L’integrazione fisso – mobile è già realtà: molti produttori di telefoni cellulari, tra i quali Nokia, collaborano da tempo con
i principali produttori di centralini PBX per integrare i propri smartphone di nuova generazione con le reti di telefonia fissa.
Utilizzando impianti voce integrati (ovvero
realizzando la convergenza tra rete fissa e mobile), le chiamate mobili effettuate in ufficio vengono automaticamente indirizzate sulla linea
più conveniente. Una chiamata internazionale
potrà, quindi, essere deviata attraverso il centralino sulla rete fissa in modo del tutto trasparente per l’utente, che si limita a effettuare una
semplice telefonata dal proprio cellulare. La riduzione dei costi è ancora più significativa per
le aziende che dispongono di una rete wireless
LAN, poiché possono sfruttare la tecnologia
Voice over IP.
La mobilizzazione delle soluzioni voce non
genera solo un risparmio per l’azienda, ma offre vantaggi considerevoli per la produttività
delle persone. Il cellulare aziendale diventa infatti un telefono dotato di tutte le funzionalità
tipiche dei telefoni da scrivania per cui, oltre
alla comodità di avere un unico numero telefonico e una sola casella vocale, i dipendenti possono utilizzare funzionalità vocali avanzate quali i numeri abbreviati, l’inoltro delle
chiamate, la mail vocale “one-touch” e la de-
FIGURA 5. LE SOLUZIONI NOKIA
PER IL MOBILE BUSINESS.
56
viazione su numeri interni all’azienda. In generale, queste funzionalità hanno un impatto
positivo sul lavoro individuale e sulla collaborazione fra diversi team.
I telefoni cellulari di nuova generazione rendono l’integrazione fisso - mobile ancora più produttiva e conveniente grazie a tecnologie quali,
ad esempio, il roaming da Wi-Fi a cellulare.
Le soluzioni Nokia
per il mobile business
Leader mondiale nel settore delle comunicazioni mobili, Nokia offre prodotti innovativi e di
facile utilizzo come telefoni cellulari, applicazioni per l’imaging, i giochi, i media e le imprese. Nokia sviluppa inoltre soluzioni e servizi per
operatori di rete e aziende.
Enterprise Solutions è la divisione di Nokia
che aiuta le aziende e le istituzioni a sviluppare le proprie attività attraverso tecnologie e soluzioni per la mobilità estesa. Il portfolio Nokia
include telefoni cellulari e smartphone per la
trasmissione di voce e dati, applicazioni per la
mobile e-mail e l’automazione della forza lavoro, soluzioni per la connettività e la sicurezza
delle comunicazioni mobili, tecnologie per la
salvaguardia dei dati e dei dispositivi.
Per quanto riguarda i terminali, gli smartphone della famiglia Nokia Eseries sono particolarmente adatti per gli utenti professionali perché integrano funzionalità voce, e-mail e dati,
offrendo la possibilità di accedere alle applicazioni aziendali in qualsiasi momento e da qualunque luogo. La serie comprende attualmente i modelli Nokia E50, E60, E61 ed E70, tutti
studiati per permettere l’utilizzo delle principali soluzioni di mobile e-mail e di funzionalità vocali avanzate. I Nokia Eseries sono costruiti sulla piattaforma S60 3rd edition e il sistema operativo Symbian, supportano la rete cellulare 3G
e varie opzioni di connettività quali wireless
LAN, Bluetooth e infrarossi.
Dal punto di vista delle funzionalità voce, i
Nokia Eseries consentono le chiamate Voice over IP, Push to Talk e altri servizi basati su SIP, dando alle imprese l’opportunità di semplificare la comunicazione con i dipendenti e la loro reperibilità in ufficio e fuori.
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
Nokia e Cisco: i vantaggi della
comunicazione IP sui Nokia Eseries
Nokia e Cisco collaborano per rendere disponibile un ampio portfolio di soluzioni per
la comunicazione mobile, tra cui terminali
dual-mode, dispositivi per le reti VPN e la sicurezza. Le aziende che hanno un’infrastruttura Cisco per la rete wireless LAN e il centralino IP, possono integrare direttamente i
nuovi Nokia Eseries nella propria rete telefonica, abilitando l’utilizzo di funzionalità vocali avanzate.
I Nokia E60, E61 ed E70 offrono infatti il
client Nokia che consente l’utilizzo di Cisco
CallManager e CallManager Express, supportando il protocollo SCCP (Skinny Client Control Protocol). Il software Nokia permette inoltre l’interoperabilità con le reti wireless LAN attraverso Cisco Compatible Extensions. Grazie
all’integrazione di queste tecnologie, l’azienda
può capitalizzare gli investimenti già sostenu-
ti nella rete per aumentare le potenzialità di comunicazione fra i propri utenti, dando loro un
servizio migliore.
È così possibile sfruttare la rete wireless
LAN per le chiamate effettuate in ufficio dal
cellulare, utilizzare un solo numero telefonico e un unico terminale, nonché estendere al
Nokia Eseries tutte le funzionalità del telefono fisso.
Un aspetto molto importante è la scalabilità
della soluzione, che può essere implementata
nei piccoli uffici, ma anche in grandi organizzazioni con più filiali distribuite sul territorio.
Dal punto di vista della sicurezza, Nokia e Cisco supportano un protocollo avanzato per
l’autenticazione degli utenti e la crittografia dei
dati, assicurando la massima protezione delle
comunicazioni mobili.
Valerio Tavazzi Direttore Enterprise Solutions
Nokia Italia
La Mobile Television
e l’evoluzione dei terminali mobili
ino a pochi anni or sono, le telecomunicazioni potevano venire correttamente
descritte mediante l’immagine del globo terrestre in cui erano facilmente identificabili
alcuni “continenti”, ognuno ben separato dall’altro. Il nome di queste terre erano: “telefonia”, “televisione”, “radio”, più alcuni “isolotti” ormai dimenticati (ad esempio, qualcuno
ricorda il telex, per caso?). Alcuni “terremoti” a cui abbiamo assistito nei recenti lustri
hanno portato a cambiare profondamente la
fisionomia di queste terre: la comunicazione
fra computer ha dato l’impulso allo sviluppo
di Internet, mentre (parallelamente ed in qualche modo indipendentemente) l’applicazione delle tecnologie digitali in situazioni ostili, quali la comunicazione con mezzi mobili,
ha consentito lo sviluppo dell’altra grande
innovazione per la nostra vita quotidiana, il
cellulare. L’ultimo sommovimento tellurico si
è registrato con il dilatarsi del paradigma digi-
S
OTTOBRE 2006
tale all’ultimo continente rimasto sino ad ora
incontaminato: la televisione.
Va fin da subito ammesso con franchezza
che siamo ancora all’interno del relativo “sciame sismico” e gli anni a venire ci porteranno
sicuramente scosse d’assestamento ancora
poderose. D’altra parte, va sicuramente riconosciuto che tutto questo ha portato anche ad
un cambio di vocabolario: sempre più si fa riferimento al concetto di convergenza per descrivere in modo più appropriato l’attuale situazione delle telecomunicazioni. I vecchi “continenti” sono andati lentamente a sovrapporsi l’un
con l’altro e difficilmente possiamo ora tenere
separate le rispettive aree tecnologiche, pur se
un certo divario culturale fra le persone provenienti dai diversi continenti ancora esiste. Esempi evidenti li possiamo rintracciare nell’affermarsi di telefonini in grado di inviarsi mail o altri contenuti multimediali, nell’affacciarsi di tecnologie come il VoIP o l’IPTV, oppure con l’introdu-
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zione di servizi ed interattività nel segnale TV.
FIGURA 6. IL QUADRO DELLE TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI
ALL’INTERNO DEL MONDO DELLE TELECOMUNICAZIONI.
Di questa nuova realtà, un marcatore evidente
è costituito dai terminali e dispositivi che ormai
ognuno di noi può trovare sul
accaduto non solo a
mercato. In coerenza
STB/MHP
livello tecnologico,
con quanto detto,
ma soprattutto a
potremmo quindi
Radio/TV
Internet
livello di operaclassificarli come
tori, e quindi di
in figura 6.
reti e di infrastrutI Set Top Box
Smart
ture. In Italia infatti
(STB) con cui posTV
stiamo procedendo
siamo ricevere la TV
Phone
Mobile
Smart
su entrambe le posdigitale, sono spesso
TV
Phone
sibili strade di svilupdotati di MHP che
po: da un lato c’è l’opconsente loro di trasforzione di alleanza sinergimare lo schermo del teleca
fra
broadcaster e mobili
visore nell’equivalente del
Comunicazioni
(accordo di Mediaset con TIM
video di un computer, e, quanMobili
e Vodafone); l’altra opzione è invedo associato ad un canale di
ce rappresentata da H3G, che da puro
ritorno (wireless o wired), di offrire inteoperatore mobile si è ibridato in operatore
rattività nei servizi offerti.
mobile e broadcaster, acquistando direttaI cellulari, dal canto loro, sono ormai divenmente la proprietà di un operatore broadcatati dei veri e propri mini-computer, con proster tradizionale, ponendosi quindi come una
pri sistemi operativi dedicati e relative versio“media company”.
ni degli applicativi più noti, tant’è che si è
Non è un caso che l’Italia sia così ben piazconiato per essi il termine di smart-phone.
zata nell’innovazione tecnologica su queste
L’introduzione della Mobile Television mediantematiche: dietro a questo c’è infatti uno dei
te l’avvio di nuovi standard di comunicaziomercati radiomobili a più elevata penetrazione digitale poteva (e/o potrebbe ancora) svine, così come è noto che la nostra banda telelupparsi attraverso dispositivi che semplicevisiva è sicuramente la più affollata di segnamente ricevono i segnali TV presenti in una
li televisivi a livello mondiale. Il nostro microcerta zona, cioè ricevitori TV portatili senza il
cosmo italiano è quindi sicuramente il labotelefono incorporato; in realtà abbiamo tutti
ratorio ideale per avviare in modo concreto
assistito al nascere di nuovi dispositivi, che
ed economicamente sostenibile la convergenabbiamo collocato al centro della figura perza nelle telecomunicazioni. D’altra parte, la
ché intersecano tutti e tre gli ambiti delineatelevisione è sicuramente il servizio che ha la
ti. Li abbiamo denominati Smart TV Phone
più alta diffusione fra la popolazione della Ter(un gergo consolidato al momento ancora non
ra nel suo complesso: il numero di persone
esiste e tentativi come “celluvisore” paiono
che guardano la TV è di gran lunga superiore
un po’ kitsch), in quanto consentono sia le
al numero di utenti Internet, di linee telefonicomunicazioni mobili, che l’accesso ad Interche fisse e mobile complessivamente stimanet che la visione della TV.
ti. Il suo passaggio al digitale e l’inserimento
Questi terminali sono quindi i rappresenin dispositivi che consentono di comunicare
tanti più evidenti del processo di convergene di collegarsi al mondo Internet, costituisce
za a cui stiamo assistendo a livello globale.
il superamento di un valico che apre lo sguarDa questo punto di vista, l’Italia sta facendo
do su vallate del tutto inesplorate e che sicuda “lepre” perché è stata la una delle prime
ramente cambieranno la natura stessa del
nazioni in cui si è avviato il matrimonio fra TV
mezzo televisivo. Per riassumere, in tutto il
e telefono (ci hanno preceduto di poco la
mondo ne vedremo dunque delle “belle” e qui
Corea e in parte il Giappone), e questo è
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in Italia dovremmo essere fra i primi ad assistere allo “spettacolo”.
Ma cosa ci propone oggi il mercato? Quali
sono i terminali che è possibile trovare nel
negozio sotto casa? Prima di rispondere a queste domande, dobbiamo tracciare un breve
quadro della situazione della Mobile Television
a livello mondiale. Ovviamente esistono diversi standard; quello che si utilizza al momento
in Italia (e si prevede abbastanza diffusamente in tutta Europa) è il DVB-H, un’estensione
del DVB-T che riceviamo nei nostri STB di casa,
pensato per consentire una più agevole ricezione in condizioni di mobilità e di propagazione disagevole. Il sistema invece che si utilizza
in Corea è il DMB, sostanzialmente una evoluzione del DAB (lo standard digitale per la radio)
per consentire l’invio di segnali video. Del DMB
ne esistono due versioni: la prima prevede la
ricezione da satellite (S-DMB), mentre l’altra è
quella con diffusione terrestre ed è il T-DMB.
Per inciso segnaliamo che la Cina ha voluto
realizzare (come ormai accade per diversi altri
settori) un proprio standard e lo ha chiamato,
per aiutare la chiarezza, DMB-T che è ovviamente del tutto diverso dal coreano T-DMB. Un
altro standard, l’ISDB-T, è quello sviluppato dal
Giappone per la TV digitale e che consente
anche la ricezione mobile. Per finire, va citato
il MediaFLO, di cui è previsto l’avvio negli USA
con la fine di quest’anno e che è uno standard
proprietario della Qualcomm. Al momento, il
DVB-H sembra giocare la parte del leone; qualche possibilità potrebbe averla anche il coreano T-DMB, che per la sua intrinseca evoluzione dal DAB può costituire una valida soluzione in quei paesi in cui il DAB è già una realtà
affermata in termini di servizio ed infrastrutture. Sicuramente i primi Smart TV
Phone che sono stati messi sul mercato per un servizio commerciale sono stati
quelli DMB, e questo spiega
perché i produttori Samsung ed
LG stanno giocando un ruolo di
FIGURA 8. MERCATO EUROPEO
(T-DMB): LG V9000.
OTTOBRE 2006
FIGURA 7. MERCATO COREANO
(T-DMB): LG SB120.
primo piano in questo specifico
mercato dei terminali mobili.
In Corea esistono ormai molti
esempi di Smart TV Phone basati sullo standard T-DMB. Per citare i più recenti, basti ricordare il
Samsung SCH-B250, caratterizzato dallo schermo che ruota di 90°,
fotocamera da 2 megapixel, 128 MB di memoria interna e funzionalità integrate Office e PDF;
ai primi di settembre Samsung ha inoltre presentato il modello SCH-B590, ultrapiatto. LG invece ha lanciato già lo scorso anno il modello
SB120, che oltre al ricevitore DMB, può contare su di una fotocamera da 2 megapixel, un
player MP3 ed un ricevitore GPS.
Naturalmente sul mercato sudcoreano sono
presenti anche molti altri modelli che offrono
la possibilità di ricevere la televisione secondo
lo standard DMB, talora nella sua versione
satellitare oppure in quella terrestre e talvolta
anche con la doppia opzione: per fare solo
qualche esempio, citiamo l’SCH-B450, l’SCHB490 e l’SCH-B500 ed il dual mode SPHB4100 di Samsung, mentre per LG possono
essere citati LD1200 (T-DMB) oppure SB130
(S-DMB).
Per il mercato europeo, invece, Samsung ha
presentato l’SGH-900, che assomiglia molto,
anche come prestazioni, al modello SCH-B250
per il mercato coreano ed è stato introdotto sul
mercato tedesco in occasione dei recenti campionati del mondo di calcio; LG invece ha
offerto sul mercato il V9000, molto simile
al modello U900 che opera con lo standard DVB-H e di cui parleremo in seguito perché presente anche nel listino di
operatori italiani.
Recentemente la Samsung ha anche
lanciato sul mercato coreano un terminale per la pura ricezione T-DMB, denominato R7, con schermo da 10” ed in grado di
supportare il formato 16:9, nonché la visione di foto, file MP3 e collegamento ad un
drive esterno per la visione di video. Va detto che non si tratta di un caso isolato in
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quanto anche altri produttori, quali ad esempio il Pocket TV B10 della iRiver, offrono soluzioni analoghe, pur se con caratteristiche
anche molto diverse.
Molto simile al precedente SCH-B250, è
il modello Samsung SPH-M250, che è stato
approvato dalla FCC americana, ma solo per
la banda 1900 MHz, per conto dell’operatore Sprint (che peraltro non ha ancora fatto
una scelta precisa a favore di uno degli standard): probabilmente sarà uno dei primi
modelli che supporteranno lo standard
MediaFlo della Qualcomm. Va segnalato che
sul mercato americano è altresì già presente ed operante anche Crown Castle nella
banda dei 1700 MHz con un’offerta basata
sullo standard DVB-H, supportata dalla controllata Modeo LLC, che fornisce anche un
terminale dallo stesso nome, dotato di fotocamera da 1,3 megapixel e schermo QVGA
da 2.2”.
Passando ora alla situazione del DVB-H,
abbiamo appena accennato che alcuni operatori hanno già in fase avanzata l’introduzione di reti DVB-H sul territorio statunitense,
alcuni nella banda intorno ai 1700 MHz ed altri
invece intorno ai 700 MHz; ma è sicuramente l’Europa il continente dove il DVB-H pare
avviato ad affermarsi con decisione. In Italia,
si è già detto che diversi operatori mobili stanno già offrendo il servizio commerciale ed
entro la fine dell’anno si prevede di poter
coprire fra il 70 e l’80% della popolazione (da
verificare se anche in indoor oppure no). Limitandoci quindi al mercato di casa, vediamo
che Samsung ha predisposto due modelli,
il P910 commercializzato da H3G ed il
P920, commercializzato da TIM e che
verrà offerto anche da
Vodafone. Questi due
modelli hanno caratteristiche e prestazio-
FIGURA 9. MERCATO
AMERICANO: MODEO.
60
ni molto simili fra loro, avendo entrambi lo
schermo QVGA da 2.2” che può essere ruotato in posizione orizzontale, una fotocamera
da 1.3 megapixel, una memoria di alcune
decine di megabyte che può essere espansa
mediante schede di memoria MicroSD; anche
le dimensioni differiscono di pochi millimetri
l’uno dall’altro. Ciononostante sono esteticamente abbastanza diversi l’uno dall’altro.
L’altro produttore è LG, anch’esso coreano
(e probabilmente ora si comprende meglio perché, sulla spinta del mercato interno coreano
verso la Mobile Television, entrambi siano stati più rapidi di altri nell’ingresso sul mercato). Il
modello proposto da H3G è l’U900, anch’esso con fotocamera da 1.3 megapixel, schermo
QVGA da 2.2” e memoria interna di oltre 50
Mbyte, espandibile tramite uno slot per schede microSD.
Uno dei problemi tecnologici più forti che
si sono dovuti superare è stato quello legato
alla durata delle batterie. Questo problema
era noto fin dall’inizio ed infatti il DVB-H è
stato progettato in modo da ridurre il più possibile tali consumi mediante una accorta
gestione delle risorse. Il segnale DVB-T (quello che arriva nei decoder di casa) è trasmesso continuativamente per il 100% del tempo.
Nel caso di trasmissione DVB-H, si è invece
pensato di usare una tecnica, nota come Time
Slicing, che consiste nel trasmettere in modo
cadenzato le informazioni associate ad un
certo programma televisivo solamente per
una certa frazione del tempo. In questo modo,
per ognuno dei circa 15-20 programmi televisivi che è possibile trasmettere su di un
canale televisivo classico da 8 MHz, il ricevitore mobile può rimanere acceso (e quindi
consumare batteria) fino a frazioni del 10%
del tempo, risparmiando in tal modo circa il
90% sui consumi della batteria. Nonostante
tale ingegnoso accorgimento, il tempo massimo per cui si può vedere in modo continuativo il programma televisivo è di due/tre ore.
Considerato però il tipo di fruizione che si
prevede per questo tipo di servizio (dai primi
ritorni, il tempo medio di fruizione è di alcuni minuti con punte eccezionali fino a circa
30 minuti), tale durata delle batterie appare
del tutto adeguata.
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Un altro aspetto tecnologico
che ha già fatto discutere
parecchio è quello del cosiddetto SIM Lock, cioè la possibilità di utilizzare un terminale
solamente se associato con la
SIM di quel certo operatore da
cui lo si è acquistato, con l’ovvia
conseguenza che i sistemi di accesso condizionato che vengono messi in atto impediscono la fruizione di
servizi televisivi esterni a quelli del
proprio operatore. Tale strategia
commerciale è ovviamente legata al
tipo di offerte particolarmente convenienti dei terminali e volte a favorire l’espansione iniziale, abbassando
il più possibile la soglia di ingresso del mercato. Essa può però rivelarsi una iniziativa strategica di più ampio respiro, soprattutto per quegli operatori che intendono porsi anche come
soggetti attivi nell’ambito dei possibili fornitori
di contenuti. Anche se in un primo periodo tale
scelta può apparire giustificata, già nel medio
termine potrebbe rivelarsi miope, perché impedirebbe il dispiegarsi di servizi in qualche modo
free-to-air o comunque svincolati dalle rigide
maglie delle reti commerciali degli operatori,
ingessando forse eccessivamente quello che
appare essere il vero core business nascente,
quello dei contenuti. Non va infatti dimenticato
che, in questi Smart TV Phone, abbiamo una
perfetta integrazione fra mezzo televisivo e Internet: questo è un fatto assolutamente nuovo,
che plasmerà e modificherà in modo sostanziale i contenuti stessi che verranno offerti. Perciò, allungando un po’ lo sguardo, pare una
scelta assolutamente retrograda quella che preferisce inserire vincoli (o accessi condizionati
che dir si vogliano) nello strumento (il cellulare)
anziché nel contenuto che viene offerto
(mediante i cosiddetti DRM, Digital Rights
Management). D’altra parte, va segnalato che
al momento sul fronte dei DRM regna ancora
una certa confusione, dovuta all’insorgere di
questioni e contumelie particolarmente sul fronte dei Diritti di Proprietà Intellettuale (IPR), che
ha condotto a rallentare se non a bloccare i
lavori che vengono svolti dai vari organismi di
standardizzazione (OMA, per citare il più noto).
OTTOBRE 2006
FIGURA 10. MERCATO AMERICANO:
LG U900.
Per tornare ai terminali,
alcune parole vanno spese
sugli altri grandi produttori,
Nokia in primis. Il gigante finlandese è stato fra i primi e più forti
sostenitori del nuovo standard DVBH, contribuendo in modo sostanziale nella fase di elaborazione dello
standard e raccogliendo un consistente gruzzolo come portafoglio di
brevetti. Anche dal punto di vista dei
terminali, è stato il primo a mettere
in piedi un dispositivo che consentisse di apprezzare l’innovatività della Mobile
TV, il 7700. Ad esso ha fatto seguito un nuovo
dispositivo, molto utilizzato nelle prime campagne sperimentali, il 7710. Quest’anno ha fatto uscire un innovativo modello, l’N92, che si
presenta in modo estremamente accattivante
sia per il design che per le funzionalità. Il motivo per cui non è stato accolto all’interno dell’offerta dei nostri principali operatori sembra
perciò più da attribuire a problematiche di
incompatibilità nella gestione della ESG, la
Electronic Service Guide, il servizio che consente di scegliere quale programma o servizio
fruire. Pare infatti che l’N92 abbia qualche difficoltà a capire i segnali che alimentano questa ESG quando essi siano stati generati da
un dispositivo di rete di un produttore generico (mentre ovviamente funziona benissimo
quando la catena di trasmissione è tutta Nokia).
Per ora quindi l’N92 pare limitato a quei mercati in cui Nokia ha stretto un accordo con l’operatore per la fornitura anche delle infrastrutture di rete. D’altra parte, ben conscia dei
potenziali pericoli insiti in questo tipo di situazione, Nokia sta prontamente correndo ai ripari ed entro l’anno dovrebbero esserci numerose novità al riguardo, ponendo definitivo rimedio a tali questioni.
Ovviamente anche gli altri produttori non
stanno a guardare. Siemens tramite BenQ ha
lanciato un Concept Device che, pur essendo ancora di dimensioni un po’ maggiori di
quelle a cui siamo abituati con i cellulari attua-
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L A M O B I L E T E L E V I S I O N E L’ E V O L U Z I O N E D E I T E R M I N A L I M O B I L I
li, testimonia della volontà di essere presente su questo interessante mercato. Analogo
discorso vale altresì per Motorola e per
Sagem, che hanno da tempo presentato dei
loro prototipi, ma di cui non sono ancora noti
(al momento in cui scriviamo) gli eventuali lanci commerciali.
Per concludere, segnaliamo infine uno degli
argomenti caldi su cui si sta lavorando e che
è associato alla ridotta dimensione degli
schermi presenti sui cellulari. Il più delle volte, non è possibile effettuare un semplice riduzione dell’originaria immagine dalle dimensioni di un normale televisore a quella di un
terminale mobile, perché renderebbe scarsamente leggibile l’immagine stessa (non parliamo poi delle partite di calcio in cui il pallone diventerebbe praticamente invisibile). Si
sta perciò pensando a sistemi automatici di
zoom che inseguano all’interno dell’immagine la parte più significativa (nel caso prece-
dente, dove si trova il pallone) e riproducano
con effetti qualitativi migliori la immagine stessa. Stiamo parlando di sistemi di elaborazione automatica del segnale che non riguardano direttamente l’evoluzione dei terminali, ma
che saranno inseriti nelle infrastrutture di rete.
Tuttavia ci pare utile segnalare come le ridotte dimensioni dello schermo, che spesso vengono presentate come ostacoli insormontabili per l’affermarsi della Mobile TV, stiano
inducendo un conseguente sviluppo di nuove tecnologie, di cui siamo ben lontani dal
vederne la fine. La Mobile TV sembra stia
effettivamente diventando uno dei più promettenti campi in cui lo sviluppo dell’innovazione tecnologica si fonde con l’evolversi di
costumi e di usi sociali, provocando autentiche trasformazioni alle nostre esistenze quotidiane. Staremo a …vedere!
Guido Riva Fondazione Ugo Bordoni
WiMax:
nuovi terminali per nuovi servizi
l WiMax (Telèma ne ha parlato nel precedente numero) è una tecnologia del tutto nuova
per portare la larga banda – anche nomadica
– a cittadini, piccole e medie imprese, uffici
pubblici. Più flessibile e meno costoso.
Da anni le grandi aziende e gli operatori
più evoluti utilizzano – con soddisfazione –
tecnologie di accesso wireless. Ma è solo
con l’adozione dello standard IEEE 802.16 –
basato sul ‘democratico’ protocollo IP – che
la diffusione dell’accesso senza fili può arrivare a dimensioni ragguardevoli, in termini
di aree coperte, di utenti raggiungibili e di
servizi offerti.
Questo standard presenta numerosi vantaggi rispetto ad altre tecnologie. Può infatti essere utilmente impiegato per operare su frequenze licenziate con minori interferenze, in situazioni Non-Line-of-Sight (NLOS cioè di copertura in non visibilità tra trasmettitore e rice-
I
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vitore), con una completa gestione della Qualità del servizio, in condizioni di nomadicità e
mobilità. E soprattutto, attraverso una migliore efficienza spettrale, garantisce una migliore
qualità dei servizi VoIP e video, destinati a crescere in termini di volume e utenti serviti sullo
stesso settore.
Il circolo virtuoso della larga banda
Non c’è dubbio che la disponibilità di banda
fissa e mobile stimoli l’innovazione dei servizi,
che, a sua volta, crea aspettative da parte degli
utenti.
Innanzitutto, il desiderio di accedere a servizi a larga banda (dall’accesso Internet ad
alta velocità, ai servizi multimediali) ovunque
diventa un bisogno e, quindi, impone di eliminare il digital divide laddove ancora esiste.
Si tratta di assicurare adeguata copertura alle aree rurali, quelle difficilmente raggiungi-
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bili con l’accesso cablato, ma anche alle aree
urbane dove ci sono discontinuità. Tuttora in
Italia e in Europa la copertura nelle aree urbane non è al 100%, ma al 90%; nelle aree
rurali è rispettivamente del 45% e del 75%,
con ampi margini di miglioramento soprattutto in Italia.
Cambia anche l’utilizzo della larga banda,
sia per gli utenti residenziali che business, in
termini quantitativi (il 70% delle aziende ha un
proprio sito e circa il 69% ha un accesso
Broadband a Internet, rispetto al 45,3% del
2004 – Fonte: Federcomin – Luglio 2006) e qualitativi. Ci si sposta progressivamente verso
servizi più sofisticati, come esemplificato dai
dati più recenti relativi alla Pubblica Amministrazione, che collocano l’Italia all’ottavo posto in Europa (era al dodicesimo nel 2001 –
Fonte: Federcomin – Luglio 2006). In prospettiva, uno dei fattori trainanti la crescita della domanda di banda sarà senz’altro la diffusione
dei servizi video.
In ultimo, le dinamiche del mercato e le strategie dichiarate ed emergenti nel settore indicano chiaramente una tendenza alla convergenza fisso-mobile. La tecnologia lo permette
e gli utenti, soprattutto business, chiedono di
poter accedere alle risorse o alla email aziendale come se fossero alla propria scrivania anziché, per esempio, in aeroporto.
Riassumendo: il mercato chiede larga banda ovunque, sufficiente per servizi avanzati per
applicazioni fisse e in mobilità.
Il WiMax
Lo standard IEEE 802.16e – cosiddetto WiMax
mobile – permette tutto ciò.
Nella visione di Alcatel, questo standard diventerà un prezioso tassello nel panorama delle soluzioni di accesso radio, caratterizzato dalla complementarietà di diverse tecnologie, fisse e mobili (xDSL, Wi-Fi, 2G/3G, …) il cui impiego è funzione della ricerca della massima
efficienza in relazione alla specificità dei mercati e dei segmenti. Perciò, l’approccio di Alcatel al WiMax consiste nello sviluppo di prodotti per l’accesso radio, calati in soluzioni endto-end specificamente pensate per potenziali
clienti, operatori e non. Per Alcatel, il WiMax è
OTTOBRE 2006
una tecnologia strategica per la bassa mobilità e la nomadicità, come dimostra nelle sedi
di standardizzazione (es. IEEE 802.16, WiMax
Forum, 3GPP) e con il suo forte impegno, anche in termini di ricerca, nello sviluppo dello
standard 802.16e.
Su questa tecnologia stanno scommettendo un po’ tutti: i produttori – come Alcatel – ma
anche gli operatori fissi, mobili e convergenti,
le Pubbliche Amministrazioni, i Governi, gli
utenti.
Cosa succede nel mondo?
In molti paesi sono in corso sperimentazioni e
progetti pilota. La stessa Alcatel ha progetti dislocati in tutta Europa, Italia inclusa, ma anche
in Giappone, Stati Uniti, Russia, Corea. Nel settembre del 2005 è stato inaugurato un centro
di ricerca a Chennai (India) specificamente dedicato al WiMax, che si è aggiunto agli altri centri dedicati alle tecnologie wireless.
Se sul piano della disponibilità della tecnologia tutto sembra procedere (Alcatel sarà
presto pronta a commercializzare la propria
soluzione WiMax 802.16e), è sul piano normativo che si incontrano i maggiori ostacoli. Attualmente, per quanto riguarda l’Europa, le licenze per WiMax sono in fase di assegnazione in Francia e Grecia e sono previste per quest’anno in altri paesi europei
quali Germania e Spagna. Per quanto riguarda l’Italia, esistono le condizioni per assegnare le frequenze agli operatori interessati,
mediante l’emissione dei bandi di gara e dar
seguito alla sperimentazione conclusa a Giugno 2006. Secondo Alcatel, è importante
creare un mercato sopranazionale e ciò comporta l’utilizzo della banda 3,4-3,6 GHz. Inoltre, per facilitare la diffusione di massa necessaria a raggiungere dimensioni del mercato economicamente e industrialmente sostenibili, le frequenze dovrebbero essere allocate per servizi fissi e mobili, cioè senza
restrizioni di utilizzo. Infine, l’assegnazione
dello spettro dovrebbe avvenire con modalità neutrale rispetto alle varie componenti
tecnologiche, per permettere sia l’utilizzo delle tecnologie FDD sia l’utilizzo delle tecnologie TDD.
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WIMAX: NUOVI TERMINALI PER NUOVI SERVIZI
I vantaggi del WiMax
I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici
e non si limitano all’efficacia nella risposta alle
richieste del mercato sopra illustrate. Dal punto di vista del fornitore del servizio, le tecnologie wireless ed in particolare il WiMax 802.16e,
introducono elementi di riduzione ed ottimizzazione dei costi molto interessanti anche legate
alla elevata superficie coperta in zone rurali e
sub-urbane, al ridotto costo dei terminali utenti ed alla loro capacità di auto installazione. In
effetti, al momento il WiMax presenta la maggiore dinamicità in termini di evoluzione tecnologica, definizione normativa, disponibilità ed
evoluzione di apparati di utente. Contemporaneamente presenta bassi costi e, come tipico
dell’accesso radio, poche problematiche infrastrutturali ed altissima flessibilità di utilizzo.
Nello specifico la versione 802.16e presenta ulteriori vantaggi rispetto alla precedente
(802.16d), in termini di:
쩦 migliori prestazioni radio: 16e utilizza una
evoluzione della tecnologia che migliora l’efficienza della trasmissione, permettendo a
terminali distanti di trasmettere con una frazione della banda e della potenza normalmente utilizzate.
쩦 Ogni utente può avere più di una connessione/ sessione attiva simultanea, con banda riservata e qualità differenziata. È possibile per
esempio avere una sessione VoIP attiva che ri-
chiede una banda limitata (qualche decina di
Kbs) ma una qualità di servizio elevata e contemporaneamente una sessione ad elevata velocità per l’accesso dati o Internet best effort
o con minore qualità. Avere più sessioni contemporanee attive a qualità e velocità differente significa rendere molto più efficiente l’occupazione di banda in aria che in ogni tecnologia
wireless rappresenta una risorsa limitata. Raddoppiare l’efficienza vuol dire avere fino al doppio delle chiamate VoIP contemporaneamente attive per ogni BS.
쩦 Smart Antenna: La tecnologia ad antenne
adattative o AAS rappresenta un grande vantaggio prestazionale rispetto alla versione 16d:
miglioramento della capacità trasmissiva del
40%, riduzione delle interferenze fino all’80%,
allargamento dell’area di copertura del 100%.
Con l’AAS è quindi possibile dimezzare il numero di stazioni base e quindi di siti con le stesse prestazioni e servizi.
쩦 Mobilità: La mobilità è una richiesta sempre
più importante nel panorama delle soluzioni
per l’utente: pubblico, business o residenziale. Se a questa viene abbinata una elevata banda di connessione si rende possibile l’utilizzo
di un unico dispositivo fisso/mobile convergente per ogni utente, al lavoro in trasferta, in movimento o a casa.
쩦 Compatibilità: I dispositivi e le BS 16d non
sono compatibili con la versione 16e, questo
significa un più limitato tempo di vita dei dispo-
FIGURA 11. UTILIZZI DEL WIMAX [FONTE: ALCATEL].
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“TUTTOFONINO”
FIGURA 12. EVOLUZIONE DEI DISPOSITIVI PER WIMAX [FONTE: INTEL].
stivi rispetto alla più evoluta e massificata serie di dispositivi 16e che sta arrivando sul mercato, spinta anche da un processo evolutivo
ed involutivo già evidente da tempo nel mercato Far East (WiBRO in Corea).
쩦 Costo complessivo reale della soluzione legata al minor numero di siti richiesti ed al minor costo dei terminali e all’assenza di lavori di
connessione a casa dell’utente. Quindi una soluzione ottimale per applicazioni come l’abbattimento del Digital Divide.
La tecnologia WiMax 802.16e è una tecnologia efficiente e flessibile e può essere facilmente integrata con altre tipologie di rete fisse (ADSL, Wi-Fi) e mobili (2G, 3G). La semplicità della rete WiMax e la convergenza rappresentano sicuramente elementi importanti per
la realizzazione di servizi a costo ridotto e replicabili (ubiquità dei servizi).
Una Basestation WiMax 802.16e ha una capacità di copertura variabile da 3-7 Km2 (11,5Km di raggio cella), in condizione di massima interferenza e attenuazione rappresentato
da una zona densamente urbana, fino a 200
Km2 (8-10 Km di raggio cella) per le zone rurali a bassa densità abitativa e residenziale, da
cui si comprende come, per esempio rispetto
a una soluzione Wi-Fi, che peraltro per la sua
non licenziabilità si presta ad intrusioni più frequenti, richieda un numero di stazioni di mol-
OTTOBRE 2006
to inferiore per coprire la medesima area. Zone con particolari problemi di copertura o dove è richiesta un elevato traffico interno alla sede (collegamenti intensivi a server locali, ecc)
possono essere coperte con modem WiMax
con integrata una BS Wi-Fi G802.11.
Terminali
Come sempre accade, il successo di mercato
di una tecnologia – e relativa adozione di massa – dipende dalla disponibilità di terminali, pratici, poco costosi e performanti. Così è e sarà
anche per il WiMax. Esiste evidentemente una
roadmap dei terminali, il più possibile coerente con l’evoluzione prevista dello standard, che
punta alla perfetta integrazione della tecnologia nel terminale.
La figura che segue illustra l’evoluzione dei
terminali WiMax, iniziata a metà 2006 con l’avvento di modem interni a basso costo. I primi
prodotti che utilizzano il nuovo standard arriveranno già nella seconda metà di quest’anno
(PDA, Smartphone, tablet PC).
Lo scenario più probabile vede la comparsa della tecnologia mobile WiMax dapprima
con le PC Card da utilizzare nei notebook, palmari e addirittura in qualche telefono portatile.
Dopo il 2008 chip WiMax saranno integrati
direttamente nei Laptop (nuova piattaforma
Centrino@ di Intel) o all’interno di numerosi di-
65
WIMAX: NUOVI TERMINALI PER NUOVI SERVIZI
FIGURA 13. IL WIMAX PERMETTERÀ UNA EFFETTIVA
LARGA BANDA PERSONALE [FONTE: INTEL].
spositivi portatili di uso comune (macchine fotografiche, GPS, lettori MP3, Games).
L’introduzione di capacità nomadiche e mobili proprie della versione 802.16e, infatti, implica la disponibilità di nuovi terminali, laddove quelli utilizzabili con la versione 802.16d,
dovendo mantenere sempre la trasmissione attiva, risultano incompatibili con una evoluzione a basso consumo e ridotte dimensioni.
Per il WiMax 802.16e, invece, che sfrutta
tecniche di riduzione della potenza assorbita
quali la stand by della connessione e il power
saving, è possibile utilizzare terminali di minore dimensione, portatili, a basso consumo e
basso costo.
I prodotti compatibili con lo standard 802.16e,
dunque, sono anche quelli che prospettano le migliori opportunità di sviluppo futuro.
Il primo effetto è la creazione di uno scenario
di applicazioni nomadiche e mobili decisamente più ampio, dalla scheda PCMCIA installabile
in un normale PC portatile, alla FLASH card da
PDA o PC o macchina fotografica, da terminali
a basso costo con capacità VoIP e messagging
a terminali estremamente avanzati simili a dispositivi mobili per voce dati e mobile TV.
66
Per fare un esempio, il WiMax permette di
utilizzare il proprio PC portatile per accedere
ad Internet da qualunque città italiana o europea, semplicemente sfruttando la copertura
cittadina. Rispetto ad altre tecnologie, come il
Wi-Fi, lo standard 802.16e estenderà la libertà
e la velocità dell’accesso
mobile e a larga banda a Internet in ambito urbano, andando a coprire aree più
ampie e sicure rispetto agli
attuali ‘hotspots’.
Va anche detto che la disponibilità di questa tecnologia e dei relativi terminali
risulta funzionale alla copertura in larga banda di aree
nelle quali non c’è convenienza economica ad utilizzare tecnologie Broadband tipicamente fisse (DSL o fibra). Infatti, nel
computo totale dei costi della copertura, vanno esclusi eventuali costi di installazione, cablaggio, manutenzione, assenti per definizione nei terminali 802.16e, il cui prezzo peraltro
è contenuto.
L’utilizzo dei terminali indoor (all’interno di
edifici) è possibile solo con le avanzate tecnologie radio della versione WiMax 802.16e, ed
ancor meglio, attraverso meccanismi di miglioramento della copertura come le Smart Antenna o le nuove tecnologie MIMO (Multiple Input
Multiple Output). La Smart antenna permette di
ovviare a limitazioni legate ad interferenze e riflessioni tipiche di una zona urbana, migliora il
raggio di copertura, la capacità e la banda utente. In altre parole, l’antenna è più sensibile in direzione del terminale utente da servire.
In conclusione, il WiMax mobile potenzialmente consentirà all’utente di poter accedere a
Internet, in qualunque momento e ovunque si
trovi, grazie alla combinazione di una consistente ampiezza di banda, mobilità e copertura.
Vincenzo Lecchi e Cristiana Polloni Alcatel
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
Modalità di impiego dello standard
IEEE 802.16 (WiMax)
o standard IEEE 802.16-2004 definisce
l’interfaccia radio per accessi a larga banda fissi o nomadici, al fine di supportare anche
servizi multimediali. Lo standard è stato introdotto come alternativa radio ai protocolli e alle
tecnologie di accesso “last mile” e prevede due
modalità operative: la modalità punto-multipunto (PMP) e la modalità “Mesh”, entrambe
mostrate nella Figura 1.
Nella modalità PMP, la “base station” (BS)
comunica direttamente con ogni “subscriber
station” (SS) (si tratta della cosiddetta trasmissione in downlink), mentre la SS comunica con
la stazione BS (cosiddetta trasmissione in
uplink) su richiesta. Il livello MAC (Medium
Access Control) offre la possibilità di stabilire
connessioni fra BS e SS, scegliendo, in modo
flessibile, fra quattro tipi di programmazione
della trasmissione, in base alla Qualità del Servizio richiesta: Unsolicited Grant Service (UGS),
Real-time Polling Service (RtPS), Non real-time
Polling Service (nrtPS) e Best Effort (BE).
Nella modalità Mesh, la Mesh BS è il sistema direttamente connesso al servizio dorsale
come quello tipicamente offerto da reti cablate. Le Mesh SS comunicano direttamente con
la BS oppure attraverso salti intermedi, che
L
coinvolgono altre SS intermedie. A differenza
della modalità PMP, nella modalità Mesh le SS
possono comunicare tra di loro direttamente e
possono scambiarsi traffico destinato ad altre
SS. Nel contesto della modalità Mesh, la trasmissione in uplink e in downlink sono definite in relazione alla direzione del traffico, rispettivamente, verso la o dalla BS appartenente
alla Mesh. La trasmissione in uplink e in downlink può essere programmata in modalità centralizzata o in modalità distribuita. Nella programmazione centralizzata la BS raccoglie le
richieste di banda delle SS e le ridistribuisce
alle SS. Nella programmazione distribuita, due
SSs possono comunicano direttamente fra di
loro, con o senza un previo accordo.
È interessante dettagliare il meccanismo di
funzionamento della modalità Mesh, che a livello di MAC descrive una topologia a maglia tra
nodi che sono sia di tipo BS che di tipo SS. Un
link connette due nodi quando esiste una relazione di “vicinato” (neighborhood) tra le corrispondenti stazioni. Tale condizione di vicinato
tra due stazioni (BS o SS) si instaura quando esse
sono in grado di comunicare attraverso un canale radio. Le stazioni che sono in condizioni di vicinato a distanza di un solo salto formano il cosid-
FIGURA 14. SCENARIO DI IMPIEGO DEL WIMAX IN MODALITÀ PMP E “MESH”.
Mesh SS
BS
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Wired
Network
SS
SS
Mesh SS
IEEE 802.16 Mesh Mode
OTTOBRE 2006
Mesh SS
IEEE 802.16
PMP Mode
67
M O D A L I T À D I I M P I E G O D E L L O S TA N D A R D I E E E
detto “vicinato locale” (local neighborhood) come
mostrato in Figura 1. Il cosiddetto “vicinato esteso” (extended neighbourhood), anch’esso visualizzato in Figura 1, contiene il vicinato locale e le
stazioni vicine di quest’ultimo cioè tutte quelle
stazioni che sono ad uno o due salti dalla stazione considerata.
Al fine di ottimizzare il funzionamento e le prestazioni, non solo lo strato MAC ma anche lo
strato fisico (PHY) è stato progettato specificatamente per ogni modalità. Lo strato PHY offre
una grande flessibilità, specialmente nella modalità PMP. Le reti PMP possono operare su bande licenziate sia alle frequenze 10-66 GHz utilizzando modulazioni a singola portante (SC)
oppure al di sotto degli 11 GHz impiegando
modulazioni a singola portante (SC), multiplazione a divisione di frequenza ortogonale (OFDM)
oppure un accesso multiplo a divisione di frequenza ortogonale (OFDMA). Le reti Mesh possono operare in bande soggette a licenza sotto
gli 11 GHz (tipicamente nell’intervallo 2-11 GHz)
utilizzando l’OFDM. Sia la modalità PMP che
quella Mesh possono operare anche in bande
802.16 ( W I M A X )
libere (cioè non soggette a licenza) al di sotto
degli 11 GHz (tipicamente nell’intervallo 5-6 GHz)
utilizzando le stesse modulazioni definite per le
loro bande soggette a licenza (cioè SC, OFDM
e OFDMA per il PMP e OFDM per la Mesh).
Quando le reti basate sullo standard IEEE 802.16
operano nell’intervallo di frequenze 10-66 GHz,
si richiedono tramissioni in linea di vista (LoS).
Per frequenze al di sotto dei 10 GHz si possono anche impegare trasmissioni quasi- o non in
linea di vista (near-LoS o non-LoS).
Mentre le funzionalità del protocollo IEEE
802.16 in modalità PMP saranno presto disponibili commercialmente e nuovi miglioramenti
ed estensioni del protocollo sono in fase di studio, la modalità operativa di tipo Mesh sta muovendo i suoi primi passi solamente ora e presenta alcuni aspetti che devono ancora essere approfonditi al fine di pervenire all’implementazione dello standard.
Piero Castoldi, Isabella Cerutti
e Luca Valcarenghi
Scuola Superiore Sant’Anna (Pisa)
Contenuti e servizi digitali
per dispositivi portatili
l concetto di convergenza si arricchisce ogni
giorno di nuovi significati. Fino a qualche
anno fa, il fuoco era su fisso/mobile e sulla loro
relazione con Internet: ora anche la televisione digitale è coinvolta a pieno titolo. Gli scenari TV sono molto stimolanti dal punto di vista
delle reti di telecomunicazione: la televisione
digitale ha bisogno di un canale di ritorno, la
televisione mobile utilizza i telefonini, le esperienze di ip-tv si moltiplicano.
Il tutto è permeato dalla trasversalità dei
contenuti trasportati che non si limitano più
ad essere fruibili su una sola rete o tipo di
terminale, ma transitano su piattaforme
diverse: la posta elettronica sulla TV, le
telefonate via Internet, il calcio sul videfonino. Una grande contaminazione di generi in
senso digitale.
I
68
Al centro della convergenza rimane l’utente, che vuole essere mobile anche stando fermo, che vuole essere ubiquo o nomadico. E i
terminali devono adattarsi alle sue esigenze,
siano esse lavorative, di intrattenimento o di
comunicazione: gli utenti non consumano la
piattaforma ma i contenuti.
La trasversalità delle piattaforme sta facendo
crescere il tipo di contenuti da prendere in considerazione: il 2° rapporto sul Mercato dei Contenuti Digitali in Italia prodotto da Federcomin
analizza con attenzione il mercato dei contenuti rispetto alle diverse tecnologie di accesso.
La parte del leone spetta ancora alla televisione (terrestre e satellitare) con il 51,4% del
mercato, seguita da Internet (25 %) che ha
superato la telefonia mobile (23,6%). In un futuro prossimo, questi tre mercati sono destinati
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
ad una maggiore contaminazione: i contenuti
aumenteranno e migreranno da un terminale
all’altro, le soluzioni tecnologiche saranno tali
da coinvolge più di un tipo di piattaforma.
Secondo il rapporto citato, nel biennio 20042005 il segmento Contenuti a pagamento – che
comprende video, musica, mobile entertainment, infotainment, news – è cresciuto del
26,9% raggiungendo un valore pari a 2.912,6
milioni di euro. Il segmento Public Content –
turismo, giacimenti culturali ed education – è
cresciuto del 27% anche se vale “solo” 148, 3
milioni di euro.
La pubblicità ha avuto un incremento del
32,1% grazie ad Internet e all’inclusione della
TV satellitare nel mercato dell’e-content: il valore è ancora modesto (255,4 milioni di euro) se
comparato al mercato pubblicitario “analogico”. Secondo una nota della Nielsen Media
Research, gli investimenti pubblicitari nel primo semestre 2006 per il solo comparto televisivo sono arrivati a 2.685 milioni di euro: l’affermarsi delle nuove piattaforme farà transitare una quota di introiti pubblicitari dalla piattaforma analogica a quelle digitali, andando ad
arricchire una torta su cui molti stanno puntando gli occhi.
All’interno dei contenuti a pagamento, il
video occupa una quota rilevante con il 57%
del mercato, ma il segmento con il più elevato
tasso di crescita è la musica con un incremento del 600% rispetto al 2004.
È da notare che in questi numeri non è compreso il mercato indiretto relativo alla connettività.
Non tutti i possibili tipi di contenuti digitali sono
stati inclusi: sono ormai maturi i contenuti autoprodotti, generati dai blog e dai podcast che
stanno uscendo dal circuito Internet per approdare sui nostri cellulari e lettori di mp3. Su un piccolo iPod è oggi possibile, oltre che ascoltare
musica, scaricare foto e guardare un film con una
qualità altissima. La piccola Play Station portatile (PSP), oltre ad essere una stazione di gioco,
si connette ad Internet in modalità wireless, permette la visione di film e l’ascolto di musica.
Insomma allargando il tipo di contenuti, le
piattaforme di fruizione si moltiplicano.
Dobbiamo inoltre considerare altre quote
di mercato che si renderanno disponibili in
pochi anni. In Italia si registra una crescita di
beni e servizi cosiddetti time-saving, che includono la voce telecomunicazioni, e time
demanding, che riguardano il tempo libero e
i servizi (Figura 16): entrambe le voci sono al
di sopra della media dei consumi totali. Sembra che in Italia ci sia la propensione a spendere per servizi che ci rendano più liberi e
spendere poi per occupare questo tempo libero. In questo contesto, la spesa per i prodotti homevideo è piuttosto alta, trainata da un
prodotto digitale come il supporto DVD che
ha raggiunto gli 890 milioni di euro di fatturato (Fonte: Univideo). Si tratta di contenuti digitali, quindi già pronti per essere fruiti con una
FIGURA 15. VERTICAL NETWORK VERSUS HORIZONTAL NETWORK.
FONTE: VODAFONE.
OTTOBRE 2006
69
C O N T E N U T I E S E R V I Z I D I G I TA L I P E R D I S P O S I T I V I P O R TAT I L I
diversa modalità, per esempio on demand sulla televisione o sul videofonino.
I servizi sono un’altra voce che può arricchire il mercato dei contenuti, trasversalmente
dauna piattaforma all’altra.
Limitandosi alle telecomunicazioni, dal 2004
al 2005 i servizi di rete fissa e mobile sono
aumentati rispettivamente del 1,6% e del 3,1%
per un valore complessivo di 33.635 milioni di
euro: il valore si sta spostando dai servizi di
rete fissa, che avevano la predominanza nel
2003, a quelli di rete mobile, che hanno adesso la maggiore quota di mercato. (Dati AITechAssinform/NetConsulting). Ma questa è solo
uno dei possibili scenari.
Possiamo generalizzare la voce servizi parlando di applicazioni per i diversi media. L’introduzione della TV digitale in Italia è stata
accompagnata da un dibattito sull’interattività,
caratteristica che la rende veramente diversa
dalla televisione analogica, oltre le differenze
qualitative del segnale trasportato.
Cosa significa interattività? Interattività significa che un utente può comunicare in modo attivo con la piattaforma, facendo domande, chiedendo informazioni, inviando e ricevendo dati,
effettuando pagamenti. Quindi non più fruizione
passiva, ma un utente attivo che interagisce con
applicazioni e servizi che arricchiscono i contenuti oppure viaggiano in maniera indipendente.
Ovviamente l’interattività non è una prerogativa
FIGURA 16. EVOLUZIONE DEI CONSUMI
(FONTE: RAPPORTO 2006 SULLO STATO EDITORIA
AUDIVISIVA).
70
delle piattaforme televisive, e può essere un valore aggiunto per diverse categorie di servizi.
Possiamo classificare i servizi proprio in base
al livello di interazione. I servizi informativi, quali news, guida dei programmi e approfondimenti generali, permettono all’utente una navigazione locale senza connessione con la sorgente dei dati. I servizi diventano interattivi quando l’utente è connesso ad un centro servizi con
cui può comunicare per chiedere ed inviare dati
attraverso una comunicazione bidirezionale. Al
livello più alto di interattività sono posti i servizi transazionali in cui il canale, oltre ad essere
bidirezionale, supporta lo scambio di dati sensibili e/o sistemi di pagamento.
Questa non è l’unica classificazione possibile. Possiamo distinguere i servizi in base alla
piattaforma di fruizione, in base alla tipologia
del loro contenuto, in base al target d’utenza.
Per quanto riguarda la piattaforma, alcuni
servizi sono legati ad un solo tipo di terminale
mentre altri sono fruibili in maniera uniforme.
Sono molte le tipologie di servizio che possiamo immaginare e molte sono già disponibili: informazione, intrattenimento, formazione e lavoro,
meteo, salute, finanza, pubblica utilità, viabilità,ecc.
Il target di utenza richiede un discorso a parte, che è fuori dagli scopi di questa nota. L’utente è però al centro del servizio, che deve
corrispondere ad alcuni requisiti minimi: essere facile da usare e con un’interfaccia usabile
e accessibile, con un prezzo contenuto.
Gli scenari sono quindi innumerevoli. L’utente nomadico può lavorare nelle sale d’attesa di
un aeroporto, sul treno, in hotel accedendo al
proprio ufficio in modo trasparente e sicuro. Possiamo guardare la partita di calcio sul videofonino, fermi sulla piazzola dell’autostrada, oppure leggere sul telefono l’andamento della borsa.
Possiamo prenotare una visita medica mentre
siamo in fila alla posta connettendoci con il
nostro palmare o telefono, possiamo perfino evitare la fila pagando il conto corrente tramite Internet o la televisione digitale.
Quindi la convergenza porta con sé molte
caratteristiche quali multicanalità, multimedialità nonché personalizzazione e interattività. Ciascuno sceglierà la piattaforma, i contenuti e i
servizi a lui più congeniali. Contenuti e servizi
rappresentano quindi una grossa possibilità di
I quaderni di
E O R A S I A M O N E L L’ E P O C A D E L
“TUTTOFONINO”
allargamento di un settore su cui stanno convergendo segmenti diversi. La competizione non
è più tra aziende con profili simili, ma si è allargata mescolando storie ed esperienze diverse.
Se aumentano i concorrenti, è necessario anche
allargare il mercato di riferimento. Come mostrato, il mercato dei contenuti è in espansione e ci
sono settori con ampie prospettive di crescita
(pubblicità, mercato degli audiovisivi, ecc.).
Le prospettive sono stimolanti, anche se
i problemi sono ancora molti: nuovi model-
li di business per nuovi e vecchi operatori,
proprietà delle infrastrutture e delle reti, adattabilità dei contenuti ai nuovi terminali, proprietà e gestione dei diritti sui contenuti,
peso dei produttori esteri sui contenuti di
valore, ecc.
La metà è vicina, ma è necessario uno sforzo non solo di tipo tecnologico per realizzare
gli scenari promessi.
Daniela D’Aloisi Fondazione Ugo Bordoni
Glossario
Bluetooth. Tecnica per connessioni radio a corto raggio (qualche metro) che è particolarmente
utilizzata per la connessione senza fili di dispositivi elettronici.
DVB (Digital Video Broadcasting). Insieme
degli standard europei per la trasmissione del
segnale televisivo digitale.
DVB-H (Digital Video Broadcasting - Handheld).
Versione dello standard DVB destinata alla trasmissione di contenuti multimediali verso terminali portatili. I contenuti vengono trasmessi utilizzando dei datagram, ovvero blocchi di informazione elementari che nel loro complesso costituiscono il contenuto da trasmettere (che può
essere costituito da programmi televisivi, ma
anche file di dati o di altro tipo).
EDGE (Enhanced Data rates for GSM Evolution) o EGPRS (Enhanced GPRS). È un’evoluzione dello standard GPRS per il trasferimento
dati sulla rete cellulare GSM che consente maggiori velocità di trasferimento dei dati. Con EDGE
sono accessibili le normali funzionalità di Internet, l’uso dei protocolli FTP e del P2P. Con il protocollo DTM è poi possibile sfruttare l’EDGE per
effettuare la videochiamata anche sulla rete GSM.
GPS (Global Positioning System ), a sua volta abbreviazione di NAVSTAR GPS, acronimo di NAVigation System with Time And
Ranging Global Positioning System. È un
sistema satellitare a copertura globale e continua gestito dal dipartimento della difesa
(Department of Defence, DoD) statunitense. Si
tratta di un sistema di posizionamento geogra-
OTTOBRE 2006
fico che utilizza una rete di 24 satelliti che
coprono l’intera superficie della Terra, ciascuno dei quali trasmette continuamente un segnale radio digitale che contiene la sua esatta posizione ed un segnale orario, derivato da un orologio atomico. Il dispositivo GPS, ricevendo il
segnale di tre satelliti e calcolando sia la posizione relativa rispetto ai tre ed il tempo trascorso dall’emissione del segnale alla sua ricezione, ricava la longitudine e la latitudine a cui si
trova. Se il dispositivo riceve il segnale di quattro satelliti riesce anche a ricavare l’altitudine.
GPRS (General Packet Radio Service). È una
delle tecnologie di telefonia mobile. Viene convenzionalmente definita di generazione 2.5,
vale a dire una via di mezzo fra la seconda e la
terza generazione. È stato progettato per realizzare il trasferimento di dati a media velocità,
usando i canali TDMA della rete GSM. Si tratta di un sistema che sfrutta la commutazione
a pacchetto, sviluppato dal ETSI, che raggiunge velocità fino ad un massimo limite teorico
di 170 Kbps. Di norma impiegato sui telefoni
mobili GSM tra i principali servizi annovera la
messaggistica MMS e l’accesso ad Internet.
iPOD. È un lettore di musica digitale basato
su hard disk lanciato da Apple nel 2001. Dal
2001 ad oggi si sono susseguite cinque generazioni di iPOD, l’ultima dell’ottobre 2005 è
dotata di funzionalità video e pertanto di un
ampio display,da 2,5”, con risoluzione fino a
320x240 pixel, è possibile visualizzare filmati
la cui risoluzione sia anche maggiore, fino a
71
F I R M A D I G I TA L E E F I R M A A U T O G R A FA : C A R AT T E R I S T I C H E E D I F F E R E N Z E
480x480. L’iPOD infatti possiede anche un’uscita TV che consente di visualizzare su schermi esterni i contenuti audio video registrati sul
dispositivo.
HSDPA (High Speed Downlink Packet Access).
Tecnologia che consente, mediante opportune
modifiche alla rete d’accesso dell’UMTS (UTRAN)
di supportare velocità di trasmissione in downlink, ovvero dalla rete verso il terminale mobile,
fino ad un massimo teorico di 10 Mbit/s.
IMS (IP Multimedia Subsystem). È uno standard per le reti di nuova generazione ai fini di
servire servizi multimediali su reti fisse e mobili.
Laptop. Vedi PC portatile
Lettore MP3. I dispositivi che usualmente
vengono definiti lettori MP3 sono dei lettori di
musica digitale in grado di riprodurre musica
codificata nello standard MP3. Questa tipologia di lettori si divide in tre grandi famiglie. La
prima famiglia è formata dai lettori basati su
hard disk, la seconda è basata su memorie flash, mentre la terza è rappresentata dai lettori
di CD contenenti file in formato MP3.
MPEG (Moving Picture Expert Group). Gruppo di standardizzazione in ambito congiunto
ISO/IEC, che si occupa degli aspetti normativi dei sistemi multimediali.
Navigatore satellitare. Si tratta di dispositivi
in grado di implementare il software necessario
ad interpretare i dati provenienti da dispositivi
GPS. I dispositivi GPS, abbinati a mappe digitali del terreno o stradali, consentono la precisa
identificazione di una posizione e l’elaborazione
dei percorsi. I navigatori satellitari possono essere utilizzati in tutti i mezzi di trasporto, dalle automobili ai camion, agli aerei, od anche ad una singola persona che cammina. Per navigatore satellitare si intende la somma tra: l’elaboratore di dati
contenente le mappe, il dispositivo GPS in grado di comunicare con l’elaboratore, ed uno
schermo. Il tutto può essere integrato e venduto anche in un unico dispositivo.
PC Portatile. Il personal computer portatile, conosciuto anche con i nomi inglesi laptop
e notebook, è un computer le cui caratteristiche principali sono il peso e le dimensioni. Queste sono ridotte il più possibile per trasportarlo con più facilità. Di solito, i laptop sono alimentati da una batteria ricaricabile (al litio, nei
modelli più recenti) che ne permette l’utilizzo
72
dove non è possibile utilizzare altre fonti elettriche. La maggior parte dei laptop utilizza uno
schermo a cristalli liquidi (LCD) e come periferica di puntamento un touchpad.
Palmare. Un computer palmare (detto anche
palmare), spesso designato in inglese con il termine palmtop o con la sigla PDA (acronimo di
personal digital assistant), è un computer di
ridotte dimensioni, tale da essere portato sul palmo di una mano, dotato di uno schermo sensibile al tocco (o Touch Screen). I palmari stanno
diventando sempre più potenti e accessoriati e
alcuni modelli integrano in sé direttamente la
connettività telefonica GSM/GPRS/EDGE/UMTS,
e quindi sono in grado di fare anche da telefono cellulare in modo autonomo. Dopo i primi
anni di incertezza sono emersi due principali
sistemi operativi per computer palmari: PalmOS e PocketPC.
TVFONINO o TV Mobile. Telefonino di nuova generazione 2006 che permette di visualizzare trasmissioni televisive trasmesse con lo
standard DVB-H.
UMTS (Universal Mobile Telecommunications
System). Sistema di telecomunicazioni mobili di
terza generazione, attualmente supportato da
oltre 60 reti che operano in 25 Paesi, prevalentemente in Europa ed in Giappone, dove fu lanciata la prima rete WCDMA commerciale nel 2001.
Wi-Fi (Wireless Fidelity). È il nome commerciale delle reti locali senza fili (WLAN) basate sulle specifiche IEEE 802.11. Le reti Wi-Fi sono
infrastrutture relativamente economiche e di
veloce attivazione e permettono di realizzare
sistemi flessibili per la trasmissione dati usando frequenze radio, estendendo o collegando
reti esistenti ovvero creandone di nuove. La connessione senza fili alla rete fissa da parte di utenti avviene tramite dispositivi detti Access Point.
WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access). Standard IEEE 802.16, è una tecnologia del tutto nuova per portare la larga banda mediante la trasmissione radio. Permette di
trasmettere alte capacità (decine di Mb/s) in
vaste aree (decine di km) e quindi può essere
una tecnica utile sia per connettere le centrali
alla dorsale (feeder), che per l’accesso nomadico e anche mobile (802.16e).
Luca Rea Fondazione Ugo Bordoni
I quaderni di