Memorandum

Transcript

Memorandum
Giugno 2008
I cambiamenti
nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Memorandum
sugli aspetti sociali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Banque de France – CPSBCE 68–1644 – 75049 Paris Cedex 01
tél.: +33 (0)6 15 02 31 69 – fax : +33 (0)1 42 92 39 25
[email protected]
Standing Committee of European Central Banks Unions
Oesterreichische
Banque Nationale de Belgique
Nationalbank
Ceska
Kentrike
Narodni Banka
Trapeza
CBOV CNB
Danmarks Nationalbank
tis Kyprou
Central Bank
Suomen
and Financial Services
Pankki
Authority of Ireland
Banque de France
Deutsche Bundesbank
Bank
Magyar Nemzeti Bank
of
Greece
Banca d’Italia
Banque
BDZMNB
Lietuvos Bankas
Central Bank of Malta
De Nederlandsche Bank
Centrale
du Luxembourg
Narodowy
Banco de Portugal
Bank
Polski
Národná Banka Slovenska
Banka
Slovenije
TUFIE
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Banco de España
Standing Committee of European Central Banks Unions
Indice
Sintesi
Scheda 1
Lo Standing Committee of European
Central Bank Unions (SCECBU)
Scheda 2
Il Dialogo Sociale
e la rappresentatività sindacale
nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Scheda 3
Gli sviluppi delle funzioni
nelle Banche Centrali Nazionali
Scheda 3 A
Il quadro generale
Scheda 3 B Le Banconote
Scheda 4
Le proposte e le azioni dello SCECBU
per il futuro
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Sintesi
“
Le banche centrali nazionali (BCN) costituiscono parte integrante del SEBC e agiscono secondo gli indirizzi
e le istruzioni della BCE. Le banche centrali nazionali possono svolgere funzioni diverse da quelle specificate
nel presente statuto a meno che il Consiglio Direttivo decida, a maggioranza dei due terzi dei votanti, che tali
funzioni interferiscano con gli obiettivi e i compiti del SEBC. Tali funzioni sono svolte sotto la piena responsabilità
delle banche centrali nazionali e non sono considerate come facenti parte delle funzioni del SEBC.” (Artt. 14.3
e 14.4 dello Statuto del SEBC e della BCE)
L
a creazione della BCE e l’istituzione del SEBC nel
1998 hanno determinato significativi cambiamenti
allo “status” e al funzionamento delle BCN dell’UE.
Tali istituzioni, sostanzialmente indipendenti e autorevoli a
livello nazionale, oggi partecipano, eseguono e interpretano
le decisioni adottate collegialmente in seno alla BCE.
La BCE assicura che i compiti conferiti al SEBC dal Trattato
sull’Unione Europea siano svolti sia per mezzo di proprie
attività sia attraverso le BCN, secondo quanto previsto dallo
Statuto della BCE e del SEBC. Ciò significa che le BCN, sebbene siano indipendenti, non sono più del tutto autonome.
Dopo l’introduzione dell’euro nel 1999, il SEBC è composto
sia dalle BCN “partecipanti” sia da quelle “non partecipanti”
all’area dell’euro, ovvero dalle banche centrali dei Paesi che
hanno adottato l’euro (Eurosistema) e da quelle dei Paesi
che hanno mantenuto la loro valuta nazionale. Le decisioni
dell’Eurosistema sono sotto la responsabilità del Consiglio
Direttivo della BCE, composto dai Governatori delle BCN
“partecipanti”. L’influenza e il peso dell’Eurosistema all’interno del SEBC sono in costante crescita. Le decisioni prese
durante gli ultimi anni hanno modificato le BCN e hanno
progressivamente condotto all’omogeneizzazione della loro
struttura e delle loro attività. La BCE è coinvolta in tutte le
decisioni riguardanti la “specializzazione” nell’Eurosistema,
che può consistere nell’accentramento di alcune attività
presso una o più BCN, o nell’intervento diretto in ciò che
concerne la diffusione delle informazioni.
I principali modelli di banca centrale in Europa (quello anglosassone, orientato al business, e quello continentale, orientato ai servizi) convergono verso un nuovo modello elaborato
dal Consiglio Direttivo. Allo stesso tempo, la tendenza verso
la riduzione dei costi in tutti i settori operativi ha condotto
all’esternalizzazione (outsourcing) delle funzioni tradizionali
di banca centrale – in particolare, la stampa delle banconote
e il trattamento del contante – e di altre funzioni – ad esempio nel settore amministrativo come, i sistemi informativi e
tecnologici, la sicurezza, la gestione delle retribuzioni, etc.
Una nuova configurazione organizzativa è rappresentata dal
“pooling”, che in sostanza significa esternalizzare una determinata funzione presso altre BCN dell’Eurosistema.
Produzione, distribuzione e trattamento delle banconote rappresentano un servizio pubblico. Esso è tradizionalmente
offerto dalle banche centrali per mezzo dell’elevata professionalità del loro personale, che ha sempre garantito agli utilizzatori, i cittadini europei, qualità, autenticità e disponibilità
di contante. Il denaro era trasportato in sicurezza dalle stamperie alle filiali e agli uffici da veicoli di proprietà delle BCN.
La situazione è cambiata ed è tuttora in evoluzione. Sempre
più spesso le BCN si approvvigionano di banconote attraverso
il mercato. L’obiettivo principale di tale politica è quello di ottenere il prezzo più basso, trascurando la qualità del prodotto
e le professionalità necessarie ad assicurarla. Il trattamento
dei valori è dato in outsourcing a imprese private, i cui dipendenti percepiscono retribuzioni non adeguate. Il trasporto del
contante è stato spesso affidato a imprese che non sembrano
capaci di garantire appropriati standard di sicurezza.
Un Dialogo Sociale attivo è parte essenziale del funzionamento di organizzazioni moderne ed efficienti, ove vengono
rispettati i diritti dei lavoratori e ove essi sono trattati democraticamente e con giustizia. Purtroppo, la BCE non ritiene
opportuno né incoraggiare le vecchie BCN a migliorare, o
almeno a conservare, il dialogo sociale, né incoraggiare le
nuove BCN – inclusa se stessa – a crearlo laddove sia assente. Nel SEBC, il dialogo sociale tra la BCE e i rappresentanti
del personale delle BCN ha recentemente mostrato alcuni
miglioramenti, grazie all’azione coordinata e determinata
dei sindacati.
Le rivendicazioni dello Standing Committee
of Central Banks Unions
m Migliorare
il Dialogo Sociale attraverso: la rapida
integrazione e l’effettiva influenza del sindacato nel
processo decisionale del Consiglio Direttivo della
BCE; le conclusioni di una procedura di consultazione
dei sindacati devono essere incluse nelle decisioni finali
del Consiglio Direttivo che hanno impatto sul personale
delle BCN; il diritto alla formazione, allo scambio
di informazioni e alla tutela dei diritti sindacali
per assicurare e sviluppare un mercato democratico
del lavoro in Europa e il sostegno ad un efficace
funzionamento del Dialogo Sociale.
m Analizzare
gli impatti sull’occupazione,
sulle condizioni di lavoro e sullo sviluppo
professionale nelle BCN, prima che le decisioni
del Consiglio Direttivo vengano adottate.
m Sospendere ogni attività di esternalizzazione, in
particolare della produzione, selezione e circolazione
delle banconote in euro. Abolire ogni attività che
ha condotto a sottrarre alle BCN la gestione delle
funzioni in favore di imprese private.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Scheda 1
Lo Standing Committee
of European Central Bank Unions
L
il Comitato dei Governatori, come organo direttivo ufficiale, rifiutava di riconoscere lo Standing Committee.
Oggi lo SCECBU è composto da 43 Organizzazioni
Sindacali attive e riconosciute nelle BCN. Alcune
di loro sono associate a Federazioni sindacali, altre
sono indipendenti. La principale caratteristica dello
SCECBU è data dal fatto che i tutti suoi rappresentanti sono delegati dalle Organizzazioni Sindacali
delle BCN dell’Unione Europea.
Il Trattato di Maastricht, la nascita della BCE e del
SEBC e le ulteriori decisioni concernenti il personale
della Banca Centrale Europea hanno comportato rilevanti conseguenze per i lavoratori delle BCN. Tali
conseguenze sono diventate ancora più evidenti dal momento che, negli ultimi tre anni, sono stati registrati nel
settore più di 15.000 esuberi. Infatti, le principali BCN
stanno fronteggiando una riduzione della forza-lavoro
di almeno il 30 %, con un impatto molto negativo sulle
loro attività. Oggi possiamo calcolare che dalla nascita
della BCE e del SEBC vi sia stata una perdita di oltre
35.000 posti di lavoro nelle nazioni coinvolte.
o Standing Committee of European Central
Bank Unions (SCECBU) è stato fondato nel
1964, su iniziativa di tre uomini eccezionali:
Andreini (Italia), Clotten (Germania) and Gousseaus
(Francia). Il loro esempio è stato presto seguito da altri uomini e donne, tutti convinti sostenitori dell’azione sindacale. Lo SCECBU ha consentito lo sviluppo
delle relazioni tra i suoi membri, permettendo loro di
conseguire i principali obiettivi comuni.
Subito dopo la nascita dello SCECBU, le Organizzazioni Sindacali più dinamiche all’interno delle BCN avvertirono il bisogno di agire in maniera coordinata. Esse
compresero altresì che, nel lungo periodo, le condizioni
di lavoro e lo stato sociale del personale avrebbero potuto essere tutelati in maniera più efficiente solo attraverso la promozione del mantenimento o dello sviluppo
di risorse e di nuove attività per le banche centrali.
Questo è il motivo per cui lo SCECBU continua a
ricercare e proporre nuovi compiti e funzioni per le
banche centrali.
Tra le questioni di maggiore preoccupazione vi sono
quelle concernenti la situazione delle reti delle filiali,
le conseguenze sociali dell’introduzione di nuovi sistemi di pagamento, l’impatto dello sviluppo di attività nel campo statistico e, ultimo ma non meno importante, la stampa e la produzione di banconote.
Noi siamo perfettamente consapevoli che il ruolo di una
organizzazione sindacale europea non si debba limitare
a quello svolto da un “dipartimento di ricerca” sulle funzioni di banca centrale. Il nostro principale obbiettivo
è il successo dell’azione sindacale e, pertanto, lo scopo
dei nostri studi e delle nostre analisi è propedeutico al
raggiungimento di uno specifico risultato: la difesa dei
diritti e delle condizioni di lavoro del personale.
Negli anni ’80 lo SCECBU ha focalizzato la sua attenzione sul Comitato dei Governatori. A quel tempo, sebbene
un ampio numero di Governatori accettassero di incontrarsi cordialmente con rappresentanti dello SCECBU,
Fu così che, con l’aiuto dei colleghi di tutte le Banche
Centrali, lo SCECBU iniziò il suo “pellegrinaggio”
presso tutti i Governatori per convincerli dell’opportunità di riconoscere la nostra Organizzazione.
A seguito dell’istituzione del SEBC, lo SCECBU ha
sottoscritto a Francoforte nel 1999, insieme ad altre
due Organizzazioni Sindacali Internazionali, un accordo con la BCE per la nascita del Dialogo Sociale
del SEBC. Questo evento ha finalmente consentito il
riconoscimento ufficiale dello SCECBU da parte dei
Governatori delle BCN e della BCE a livello europeo.
Nel 2008 lo SCECBU è più dinamico che mai, impegnato nell’accrescere la credibilità dell’azione sindacale attraverso iniziative concrete, senza ignorare
la difficile situazione attuale ma, anzi, tenendola, con
coraggio, in debito conto.
Le BCN che partecipano al SEBC hanno perso una gran
parte del loro personale durante gli ultimi 28 anni. Nel
1979, il numero totale dei dipendenti si aggirava intorno alle
75.000 unità. A fine 2007, il numero totale dei dipendenti
delle 15 BCN del vecchio SEBC, comprendendo anche la BCE,
è di 49.539. Se si tiene conto dei dipendenti della BCE, la
perdita netta nelle 15 BCN raggiunge le 24.094 unità, pari
al 32 %. Durante gli ultimi cinque anni (2002–2007), su un
totale di 33 BCN europee esaminate, si registra una riduzione
di 16.363 dipendenti, pari al 19 %. Nel 2000, le BCN dell’UE
facevano registrare 53.275 addetti full-time equivalent (FTE),
dei quali 50.577 nelle 12 banche centrali dell’Eurosistema.
Nel 2008, 13 banche centrali dell’Eurosistema registravano
44.329 addetti FTE, le 12 originali arrivavano a 43.891 unità.
Questi dati dimostrano come il processo di ristrutturazione
interno alle BCN abbia subìto una forte accelerazione.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Il dialogo sociale e la rappresentativita’ sindacale
nel sistema europeo di banche centrali
Scheda 2
“
Dialogo Sociale significa informazione, consultazione e negoziazione” (Commissione Europea)
Come accade in altri settori a livello europeo, molti
dei differenti sistemi di dialogo sociale nelle BCN
sono sotto pressione; le banche centrali hanno problemi interni e allo stesso tempo devono confrontarsi con i rapidi cambiamenti del sistema economico.
Ciò produce un contesto in cui il dialogo sociale
sembra essere l’ultima nell’ordine delle priorità dei
responsabili delle banche centrali. L’unica soluzione
possibile per le Organizzazioni Sindacali è quella
di contrastare tali comportamenti con azioni adeguate alle singole culture nazionali e coordinate con
concrete azioni a livello europeo.
Poiché la realizzazione dell’Unione Monetaria Europea ha avuto un forte impatto sulle funzioni, il ruolo
e le attività delle BCN, lo SCECBU, insieme alle
altre due Federazioni Europee dei Sindacati (UNI
e EPSU) il 3 dicembre del 1999 ha firmato con la
BCE un Accordo per il Dialogo Sociale nel SEBC.
Il suo scopo è quello di prevedere uno scambio di
informazioni e di opinioni sulle eventuali decisioni
del Consiglio Direttivo della BCE, relative all’esecuzione dei compiti del SEBC, che possono avere
un impatto rilevante sulle condizioni qualitative e
quantitative di impiego nelle BCN. I rappresentanti
dei lavoratori sono consapevoli degli sviluppi nel
Sistema, circa la gravità di alcune decisioni adottate
a livello europeo nei settori della vigilanza bancaria,
della produzione delle banconote, degli standard di
qualità per il trattamento del contante, dei sistemi
di pagamento. Inoltre, per attuare tali decisioni la
BCE ha deciso di istituire diversi gruppi di lavoro
per procedere verso una “allocazione sistemica delle funzioni” e una “specializzazione” fra le banche
centrali.
E’ evidente che, nel tempo, alcune BCN non hanno
fatto nulla per permettere o promuovere una reale
struttura di relazioni sindacali. Nelle riunioni del
Dialogo Sociale del SEBC, molti Paesi non sono
presenti perché nelle loro banche centrali non esiste
alcuna forma di rappresentanza del personale; altri Paesi non possono essere rappresentati perché i
sindacati non dispongono delle risorse sufficienti o
perché è a loro impedito per ragioni politiche; alcuni partecipanti sono stati addirittura licenziati dalla
banca centrale perché erano rappresentanti sindacali
molto attivi.
La combinazione di questi ingredienti può avere effetti devastanti sul personale di tutte le BCN.
Lo SCECBU ha approvato le sue Linee Guida durante l’ultimo Congresso del 2005 al fine di migliorare il Dialogo Sociale e di evitare che la BCE
informi i rappresentanti del personale dopo aver
adottato le decisioni che lo riguardano. Lo scopo
della Guideline “Un nuovo sistema di negoziazione
a livello europeo” è quello di migliorare e rinforzare il Dialogo Sociale nel SEBC. Lo SCECBU ritiene che sia necessario andare oltre, intensificando
le attività finalizzate al sostegno della creazione di
nuove rappresentanze sindacali e al potenziamento
del Dialogo Sociale a livello europeo e nazionale.
Partendo da un terreno di valori comuni, è categorico incrementare la trasparenza, incoraggiare il
cambiamento, accrescere l’efficacia e l’efficienza
delle relazioni sindacali, per sviluppare una cultura
aziendale europea fondata sulla reciproca responsabilità sociale.
Le BCN, e in particolare la BCE, hanno un ruolochiave nella tutela dei valori democratici dell’Europa allargata. E’ necessario garantire ai colleghi
presenti nel Dialogo Sociale un elevato standard di
tutela sociale. La formazione nel campo del Dialogo
Sociale è cruciale in tutte le Banche Centrali, sia per
il datore di lavoro sia per il personale. Attenersi al
principio di “sussidiarietà” significa anche istituire a
livello Europeo regole comuni di relazioni sindacali
che consentano di negoziare gli effetti delle decisioni della BCE a livello nazionale.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
▼
C
on la creazione della BCE e del SEBC e con
l’introduzione dell’euro, diversi Paesi sono
entrati nell’Unione Monetaria Europea e altri
sono in procinto di entrarvi. Le BCN hanno già istituito un certo numero di valori e pratiche comuni e
tentano di applicarli attraverso l’Eurosistema. Le Organizzazioni Sindacali sono, quindi, urgentemente
chiamate a trovare la via per equilibrare tali sviluppi
e per intervenire nelle politiche e nelle decisioni che
riguardano il futuro del personale.
Standing Committee of European Central Banks Unions
Scheda 2
▼
Il problema fondamentale risiede nel fatto che la
BCE utilizza il termine “dialogo sociale” per negare
il pieno riconoscimento di diritti fondamentali previsti dalla Carta Sociale Europea. Essa garantisce
ai lavoratori, tra le altre cose, la libertà di costituire
organizzazioni sindacali e il diritto all’informazione, alla consultazione e alla negoziazione collettiva
aziendale.
Le rivendicazioni dello Standing Committee
of Central Banks Unions
Garantire al personale di tutte le banche
centrali europee i mezzi necessari per istituire
rappresentanze sindacali e partecipare al
Dialogo Sociale del SEBC.
m Introdurre e rispettare nella BCE i più elevati
standard nelle relazioni con i rappresentanti del
personale. Il Consiglio Direttivo della BCE
e le BCN devono riconoscere, accettare
e rispettare la loro responsabilità sociale
nei confronti del personale e della società.
La responsabilità sociale deve prevalere su
qualsiasi decisione orientata al risparmio dei
costi e al profitto.
m Realizzare una struttura permanente di
valori e di regole per il miglioramento del
Dialogo Sociale a livello europeo, che includa:
un tempestivo intervento nel processo
decisionale del Consiglio Direttivo della
BCE; una efficace influenza nelle decisioni
finali della BCE; un sistema preventivo
di consultazione delle Organizzazioni
Sindacali Europee sulle decisioni della BCE
che possono avere impatto sul personale delle
BCN; il diritto alla formazione, allo scambio
di informazioni e alla tutela dei diritti
sindacali per assicurare e sviluppare un mercato
democratico del lavoro in Europa e il sostegno ad
un efficace funzionamento del Dialogo Sociale.
m Aggiornare l’Accordo sul Dialogo Sociale
del SEBC del 999 con tali valori e regole,
affinché il Dialogo Sociale sia più efficace e
produttivo per i lavoratori. Tali valori e regole
sono fondati su proposte ispirate a “principi
per le relazioni industriali nel SEBC”, finalizzati
a migliorare il Dialogo Sociale a livello
europeo e a sviluppare la negoziazione a
livello nazionale.
m
In quest’ottica, non è possibile considerare l’attuale
Dialogo Sociale come una valida alternativa ai diritti
fondamentali delle organizzazioni sindacali. Il dialogo sociale deve diventare un utile strumento che
consenta il pieno riconoscimento delle organizzazioni sindacali. Esso deve garantire a livello europeo
almeno una parte dei diritti sindacali, informazione
e consultazione, attraverso adeguate procedure.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Scheda 3 A
Lo sviluppo delle funzioni
delle Banche Centrali Nazionali
Il quadro generale
N
el gennaio del 2005 il Consiglio Direttivo presentò il documento La Missione
dell’Eurosistema - Intenti strategici e principi organizzativi (c.d. Mission Statement). Questo
documento-dichiarazione, più di ogni altra cosa,
ha avuto un significativo impatto sull’Eurosistema,
su coloro che in esso operano e sull’intero SEBC.
L’obiettivo primario della Missione è quello di omogeneizzare strutture e funzioni delle BCN dell’area
dell’euro al fine di farle operare come un’unica gigantesca organizzazione fondata sulla divisione del
lavoro a livello internazionale e su una struttura comune europea. Anche le altre BCN appartenenti al
SEBC, in quanto futuri membri dell’Eurosistema,
stanno seguendo la stessa impostazione.
I diversi modelli organizzativi delle BCN convergono verso il modello prescritto dal Consiglio Direttivo
nel Mission Statement. Esso impone che le funzioni
delle BCN debbano essere efficienti dal lato dei costi
e concentrate sulle attività “core”. Perseguendo tale
obiettivo, le BCN considerano i lavoratori come elementi di costo e non come risorse. Esse forniscono
sempre meno “servizi pubblici”, non classificati come
attività del SEBC, allontanandosi progressivamente
dalle tradizioni e dai valori dei rispettivi Stati nazionali.
Sempre più le BCN trascurano e sminuiscono il ruolo
delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti del
personale. Questi sviluppi hanno causato alle BCN perdita di rispetto tra l’opinione pubblica, hanno alimentato una radicata opinione che esse siano solo dei meri
strumenti operativi nelle mani della BCE e che si siano
trasformate da autorità economiche fornitrici di servizi
pubblici in enti che “ripetono” le parole della BCE.
Gli effetti negativi degli sviluppi in corso rappresentano le ovvie conseguenze delle scelte politiche derivanti dal Mission Statement. I principi organizzativi
finalizzati a sfruttare al massimo le sinergie ed evitare
la duplicazione delle funzioni hanno condotto spesso
all’outsourcing di attività di banca centrale, non solo
verso il settore privato (come ad esempio avviene nei
settori della tecnologia e dell’informazione), ma anche verso altre BCN (come è accaduto, ad esempio,
con TARGET2 nel sistema dei pagamenti, esternalizzato alla Banca d’Italia, alla Banque de France e alla
Bundesbank). Alcune BCN tentano poi di accordarsi
con altre BCN per offrire servizi ad altre ancora (c.d.
pooling), come ad esempio per l’istituzione di un “ufficio centrale acquisti” a livello di Eurosistema, che
dialogherà direttamente con il mercato.
Questa tendenza alla “specializzazione” esaspera la
competizione tra le BCN: le più grandi, con mag-
giori risorse, avranno sempre la meglio su quelle
più piccole. Se ciò può costituire un vantaggio per
i lavoratori delle BCN più grandi, per quelli delle
BCN più piccole e coinvolte in attività specializzate
è certamente un rischio. Peraltro, l’outsourcing ha
generato spiacevoli sorprese in alcune BCN: i costi
sono stati più elevati di prima e la qualità dei servizi
è risultata scarsa. Molti lavoratori, nel contempo,
hanno perso il posto di lavoro o le professionalità.
Con il pretesto di accrescere “apparentemente” i livelli di efficienza dei processi decisionali, si stanno
adottando decisioni affrettate, che non tengono conto
delle necessarie analisi degli impatti sulle condizioni
di lavoro, sui livelli occupazionali e sulle persone.
Tali decisioni vengono prese senza la consultazione
delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti
del personale. In realtà, prendere decisioni affrettate
spesso significa accollarsi rischi che, se materializzati, potrebbero comportare costi elevatissimi per le
BCN e i lavoratori, con pesanti ricadute anche sulla
società e, di conseguenza, sulla credibilità del sistema. La combinazione tra decisioni affrettate e la scelta di pochi fornitori “globali” rischia di dare luogo
alle conseguenze più gravi: nel caso peggiore, una
funzione essenziale può collassare causando costi
enormi e danni al sistema finanziario europeo, alla
credibilità del SEBC, dell’Eurosistema, della BCE,
delle BCN, ivi incluso il personale che in esse opera.
Le rivendicazioni dello Standing Committee
of Central Banks Unions
m Discutere e finalizzare le analisi degli impatti
sui livelli occupazionali, sulle condizioni
di lavoro e sul personale delle BCN con le
Organizzazioni Sindacali prima che il Consiglio
Direttivo della BCE adotti le decisioni.
m Preferire la cooperazione, anziché la
specializzazione, delle BCN, per tutelare il
SEBC e i livelli occupazionali.
m Fermare
l’outsourcing e potenziare
l’insourcing, per conseguire un effettiva
riduzione dei rischi.
m Applicare il principio di sussidiarietà
nell’organizzazione di funzioni, compiti e
attività per le BCN appartenenti al SEBC.
m Implementare una maggiore trasparenza
e una migliore comunicazione delle
decisioni del Consiglio Direttivo concernenti
l’organizzazione delle funzioni delle BCN.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Scheda 3 B
Le banconote
L
a produzione, la distribuzione ed il trattamento
dell’euro, come libero mezzo di pagamento,
sono servizi pubblici e devono essere offerti
da istituzioni pubbliche. Solo ciò può garantirne
la qualità nel tempo e assicurarne la disponibilità
ai cittadini europei. Il pubblico ha il diritto di esigere elevate qualità e affidabilità anche per quanto
riguarda la produzione e il trattamento del contante.
Fornire al pubblico mezzi di pagamento affidabili
è il compito quotidiano di ogni Banca Centrale. Le
BCN devono possedere adeguate risorse – sia umane
sia finanziarie e tecnologiche – per garantire questo
servizio al pubblico.
Le condizioni di lavoro degli addetti alla stampa e
dei cassieri nelle BCN hanno subito significativi
cambiamenti nel passato. Nonostante ciò, l’obiettivo comune di soddisfare le notevoli richieste della
BCE e delle BCN è stato raggiunto. Si è così ampiamente diffusa nel SEBC una significativa esperienza
nella stampa e nel trattamento del contante. Questo
bagaglio di conoscenze e di professionalità deve essere riconosciuto dalla BCE e dalle BCN. Se così
non fosse, le professionalità acquisite sinora non saranno più patrimonio delle banche centrali.
Durante la gara europea per la stampa delle banconote in euro prevista per il 2012, le stamperie “pubbliche” dovranno avere una significativa presenza.
La creazione di un sistema di stamperie pubbliche
assicurerà il rispetto dei requisiti in termini di servizi per il contante a favore dei cittadini europei. La
produzione di banconote basata sulla cooperazione
fra stamperie pubbliche e delle BCN diminuirà la
minaccia di generare posizioni monopolistiche da
parte di attori privati.
“
La moneta non è una merce”.
La produzione di banconote di qualità non può
essere terreno per il neo-liberismo. Prendendo in
considerazione l’interesse pubblico, la qualità deve
sempre precedere il profitto. La pratica di “assumere e licenziare” tipica delle imprese private non può
garantire un regolare livello di servizio e di qualità,
che il pubblico ha il diritto di pretendere.
Dato che le moderne tecniche di contraffazione si
perfezionano piuttosto in fretta, la definizione di
caratteristiche di sicurezza a prova di falso per la
prossima serie di banconote (Serie III) sarebbe già
dovuta essere avviata. Inoltre, la peculiare procedura di stampa delle banconote deve essere presa nella
massima considerazione. Per questi motivi, è inaccettabile che la BCE si avvalga soltanto di imprese
private per la definizione delle nuove caratteristiche
di sicurezza.
Un forte impegno delle banche centrali nella produzione, nella selezione e nella distribuzione delle
banconote presso il pubblico è uno dei pilastri delle
responsabilità di banca centrale. Le BCN devono
essere il partner affidabile per un ulteriore rafforzamento della sicurezza della moneta fiduciaria.
Le rivendicazioni dello Standing Committee
of Central Banks Unions
m Sospendere
ogni attività di esternalizzazione della produzione, selezione e circolazione delle banconote in euro.
m Annullare ogni attività che ha condotto a
sottrarre alle BCN il controllo della produzione
delle banconote in euro in favore di imprese
private.
m Promuovere la creazione di un sistema di
stamperie pubbliche attraverso l’intensificazione della loro cooperazione.
m Iniziare immediatamente la preparazione della
Serie 3 delle banconote in euro.
m Istituire presso la BCE un centro tecnico per la
definizione delle caratteristiche di sicurezza e
per la creazione di procedure per incrementare
il livello di sicurezza delle banconote in euro.
m Sospendere ogni attività correlata alla
realizzazione del sistema ad asta pubblica
per la produzione delle banconote in
euro.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
Scheda 4
D
alla sua istituzione nel 1998, l’Eurosistema è cresciuto molto. Il suo sviluppo ha
condotto verso l’incremento della specializzazione delle BCN in alcune specifiche aree di
attività. Ogni banca centrale persegue una strategia
di breve termine per il rafforzamento della propria
posizione nel SEBC. Attraverso questa politica ogni
banca centrale tenta di offrire specifici servizi ad altre banche centrali.
Lo SCECBU è fortemente coinvolto nel contrasto
di tale forma di competizione tra le BCN, principalmente fondata sulla comparazione dei costi
concernenti il personale.
Se le funzioni delle BCN sono in diminuzione e il
controllo della BCE è in costante crescita, è cruciale
per lo SCECBU effettuare un attento monitoraggio della specializzazione, che tende a distribuire
le competenze solo dove il costo del lavoro è più
vantaggioso, alla stregua di imprese multinazionali.
Lo SCECBU è impegnato a prevenire ogni eventuale impatto negativo sui posti di lavoro, che
certamente deriveranno dalle decisioni future del
Consiglio Direttivo della BCE.
La tutela della stabilità finanziaria, la vigilanza sulle
banche, la ricerca economica, ovvero le funzioni
cosiddette “nobili”, sembrano essere quelle che si
adattano meglio ad un contesto di cambiamento.
Proprio per questo, i sindacati dello SCECBU sono
molto preoccupati della perdita di altre funzioni e di
altre attività. I lavoratori di alcune banche centrali
stanno già sperimentando sulla propria pelle gli effetti negativi di tali sviluppi.
Le proposte e le azioni
dello SCECBU per il futuro
samento delle banche centrali da fornitori di servizi
di interesse pubblico a meri esecutori della sola politica monetaria. E’ dovere di ogni banca centrale
preservare il suo fondamentale ruolo economico e
sociale.
Se vogliamo veramente costruire un modello sociale
europeo è chiaro che un sistema centralizzato alla
BCE, che interagisce da sola con il mercato, sarebbe
disastroso per il futuro delle BCN.
Lo SCECBU continuerà a difendere strenuamente il modello decentralizzato per permettere alle
banche centrali europee di mantenere uno stretto
dialogo e una produttiva vicinanza con i cittadini.
Nel sistema che lo SCECBU sostiene, le BCN devono conservare le loro differenti strutture e specificità, secondo le rispettive tradizioni nazionali. La
banca centrale deve avere un ruolo preminente in
due principali aree:
m lo
svolgimento delle funzioni relative alla produzione e alla circolazione delle banconote, ai sistemi di pagamento, alla definizione e all’attuazione
della politica monetaria, alla tutela della stabilità
del sistema finanziario e dei mercati dei capitali.
Anni di esperienza hanno dimostrato che queste
funzioni possono essere efficacemente svolte a livello decentralizzato;
m le
banche centrali devono adoperarsi affinché
venga realmente perseguita la “responsabilità
sociale” nello svolgimento delle principali funzioni. In particolare, rispettando la volontà dei
lavoratori e i diritti delle Organizzazioni Sindacali.
In breve, è oggi chiaro che tale evoluzione riguarda
tutte le parti e le funzioni del SEBC. Il principio
del “decentramento operativo”, strada maestra per
un’efficace organizzazione del SEBC, è in serio pericolo.
Lo SCECBU continuerà a sostenere fermamente le
Organizzazioni Sindacali e il personale delle BCN
nelle loro azioni a difesa dei loro diritti sociali.
Le attività di banca centrale sono differenti da un
paese all’altro. Ma il principio di sussidiarietà
deve essere il primo dei principi ad essere rispettato e applicato. Non è possibile accettare il declas-
Inoltre, lo SCECBU userà tutta la sua influenza a
livello europeo per prevenire gli scenari negativi
menzionati in precedenza e per tutelare il futuro
del personale delle BCN.
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali
Standing Committee of European Central Banks Unions
“
Elaborato dall’Executive Bureau e approvato all’unanimità dall’Executive Committee, nella riunione di
Malta del 28 marzo 2008.
m Thierry Desanois, presidente
m Kirsti Tanila, vice-presidente
m Massimiliano Bolis, vice-presidente,
m Denis Montagné, segretario eletto
m Prodromos Charalambous, membro eletto
m Alfred Cipera, membro eletto
m Fernando Garces, membro eletto
m Hans Hoek, membro eletto
m Rolf Michelsen, membro eletto
m Ewa Waszkiewicz, membro eletto
Austria
Oesterreichische Nationalbank
GPA
Belgium
Banque Nationale de Belgique
BBTK/SETCa
CGSLB/ACVLB
CNE
LBC
Cyprus
Kentrike Trapeza tis Kyprou
ETYK
Czech Republic
Ceska Narodni Banka
CBOV CNB
Denmark
Danmarks Nationalbank
NP
Finland
Suomen Pankki
SPHY
France
Banque de France
CGT
CFDT
CFE/CGC
CFTC
FO
SIC
SNA BF SOLIDAIRES
Germany
Deutsche Bundesbank
VdB
Greece
Bank of Greece
BGEU
Hungary
Magyar Nemzeti Bank
BDZMNB
Ireland
Central Bank and Financial Services
Authority of Ireland
UNITE
Italy
Banca d´Italia
CIDA
FALBI-CONFSAL-Europa
SIBC
Lithuania
Lietuvos Bankas
SBBL
Luxemboourg
Banque Centrale du Luxembourg
A-BCL
Malta
Central Bank of Malta
HUBC
GWU
Nederland
De Nederlandsche Bank
FNV
VvW
Poland
Narodowy Bank Polski
AZZ-NBP
KZZ-NBP
NSZZ-NBP SOLIDARNOSC
Portugal
Banco de Portugal
SBN
SBSI
Slovakia
Národná Banka Slovenska
TUFIE
Slovenia
Banka Slovenije
ZSSS
Spain
Banco de España
SAT-BE
UGT
Mémorandum sugli aspetti sociali : I cambiamenti nel Sistema Europeo di Banche Centrali