Le espressioni delle emozioni di
Transcript
Le espressioni delle emozioni di
Nel 1872, tredici anni dopo L'origine delle specie, Charles Darwin pubblicò L’espressione delle Emozioni nell’Uomo e negli Animali, testo considerato non solo come un importante contributo alla psicologia, ma anche come un punto di svolta nella storia delle illustrazioni nei libri. Darwin scrisse l’Espressione in brevissimo tempo, ultimandola in quattro mesi. Fu uno dei primi libri scientifici mai pubblicati con illustrazioni fotografiche, anche se in quel periodo le limitazioni tecniche ostacolavano l’uso della fotografia nella ricerca scientifica. All’epoca le illustrazioni fotografiche venivano inserite nelle pagine del libro con un procedimento lungo che faceva lievitare i costi di pubblicazione. Darwin cercò tra i vari fotografi londinesi suggerimenti e metodi alternativi per riprodurre le fotografie e si ricordò di aver posato per un ritratto nel 1868 per il fotografo Ernest Edwards. Edwards aveva sviluppato un metodo di riproduzione fotomeccanica detto eliotipia che a differenza delle comuni stamCharles_Darwin, Carte de visite pe fotografiche permetteva la produ(Ernest Edwards, 1868) Darwin-online.org zione in serie delle immagini che potevano così essere rilegate direttamente con le pagine del testo. L’uso dell’eliotipia riduceva di molto i costi di produzione e permise a Darwin di includere un numero senza precedenti di tavole fotografiche e soprattutto di non affidarsi ad artisti che copiassero a mano le fotografie su lastre litografiche. Fino ad allora il fotografo doveva preparare e sviluppare i negativi praticamente nello stesso momento in cui riprendeva le immagini. Era necessario fare i negativi a mano, usando una soluzione appiccicosa di nitrato d’argento fotosensibile mescolato con colloido. La soluzione doveva essere versata in modo uniforme su una lastra di vetro e subito usata, prima che il colloido si asciu- gasse diventando impermeabile agli agenti chimici per lo sviluppo. Occorre considerare anche che a quell’epoca era impossibile scattare istantanee e i normali tempi di esposizione variavano da diversi secondi ad 1 o anche 2 minuti. Per Darwin era invece importante ottenere fotografie di un gesto, di una azione rapida, per poter analizzare e studiare gli effimeri movimenti dei muscoli facciali. L’occhio nudo non dava la possibilità di registrare i dettagli che Darwin voleva studiare e i metodi tradizionali del disegno o dell’arte grafica non potevano dare immagini oggettive delle espressioni. Solamente l’istantanea, con la sua obiettività, permetteva una osservazione accurata e nello stesso tempo distaccata. Anche se la fotografia non era ancora in grado di produrre istantanee, Darwin si rivolse a numerosi negozi e studi fotografici londinesi, passò in rassegna tutte le fotografie che riuscì trovare, e alla fine decise di utilizzare quelle che erano già state pubblicate in un trattato scientifico del fisiologo francese Guillaume-Benjamin Duchenne. Medico a La Salpetrière, Ospedale per i poveri di Parigi, Duchenne pubblicò un libro sulle espressioni indotte mediante stimolazione elettrica, dal titolo Mecanisme de la Physionomie Humaine. Duchenne riteneva che epilessia, paralisi o malattie mentali fossero legate a una disfunzione elettrica del sistema nervoso. Applicando la tecnica della stimolazione elettrica a gruppi di muscoli facciali, egli si rese conto di poter far assumere ai suoi soggetti espressioni diverse. Applicando poi un flusso costante di elettricità per diversi secondi Duchenne trovò che i suoi soggetti potevano mantenere le espressioni indotte abbastanza a lungo da essere compatibili con i lunghi tempi di G.B. Duchenne de Boulogne. “Mecanisme de la Physionomie Humane” esposizione richiesti dalla Duchenne e il suo assistente applicano una una scossa faradica ai muscoli mimatici a "The Old Man." tecnica fotografica di allora. (Adrian Tournachon 1862) Darwin descrive questa espressione come di una persona “spaventata, agonizzante” (The Darwin Correspondence Project) La maggior parte delle immagini di Duchenne che Darwin pubblicò nelle Espressioni provenivano da un unico paziente che Duchenne in The Mechanism of Human Facial Expression descrive così: “…un vecchio sdentato, con il volto asciutto, i cui lineamenti, sebbene non brutti in assoluto, tendevano a essere ordinari, e la cui espressione facciale era in perfetta armonia col carattere inoffensivo e l’intelligenza limitata”. A Darwin le immagini del paziente di Duchenne risultarono molto interessanti; l’uomo ritratto soffriva di una forma di insensibilità facciale che consentiva di stimolare singoli muscoli, senza indurre risposte involontarie di altri. Anche dopo aver raccolto un buon numero di fotografie e aver deciso di utilizzare quelle di Duchenne, Darwin però non aveva ancora trovato alcuna immagine adatta ad illustrare le più comuni espressioni. Dopo quasi tre anni passati a cercare e raccogliere fotografie, nessuno dei fotografi che aveva conosciuto sembrava capace di produrre le immagini che gli permettessero di concludere il suo lavoro. E’ a questo punto di frustrazione che ebbe modo di incontrare Oscar Rejlander. Rajlander, fotografo eccentrico e pioniere della fotografia all’epoca vitOscar Rejlander Autoritratto (1871/72) (Indignazione) toriana, affermò che la fotografia era Stampa all’albumina un’arte con la quale è possibile creaP. Prodger, Darwin’s Camera, Oxford press, 2009 re immagini di bellezza pari a quella dell’arte pittorica. Per dimostrare ciò Rejlander mise a punto un sofisticato metodo per manipolare i negativi fotografici, combinandoli in una singola stampa fotografica. In particolare era noto per una fotografia composita, ottenuta da circa trenta negativi, intitolata: The two Ways of Life. Fu il più famoso dei fotografi che maggiormente contribuirono al materiale iconografico presente nell’Espressione di Darwin: infatti diciannove fotografie delle trenta complessivamente utilizzate erano sue. Darwin scriveva in una lettera nell’aprile del 1871 indirizzata a J. Crichton Browne:” …Ora posseggo numerose fotografie, perché ho trovato a Londra Rejlander che per molti anni ha fotografato ogni tipo di espressioni casuale esibite in varie occasioni” A Darwin interessava che le fotografie contenessero la maggior parte possibile di informazioni, ma la difficoltà nell’uso dei materiali fotografici, impedivano la produzione di documenti completamente autentici. Per questo motivo, la collaborazione con Rajlander rappresentò una scelta ideale. La sua padronanza della tecnica fotografica fu molto utile per produrre illustrazioni adatte alla pubblicazione. Nel libro ci sono anche tracce della bravura nella manipolazione fotografica di Rejlander, il cosiddetto Ginx’s Baby. Ginx’s Baby è una fotografia che ritrae la sofferenza e il disagio di un bimbo piccolo e fu allora celebrata per la spontaneità in anticipo sui tempi. In realtà l’immagine pubblicata si basava su un disegno che Rejlander eseguì con grande cura da una fotografia in suo possesso e successivamente fotografato. Oscar Rejlander, Ginx’s Baby (1872) Stampa all’albumina dell’originale (P. Prodger, Darwin’s Camera, Oxford press, 2009) Oscar Rejlander, Ginx’s Baby (1872) Il disegno ricalcato dell’originale (P. Prodger, Darwin’s Camera, Oxford press, 2009) Oscar Rejlander, Ginx’s Baby (1872) Eliotipia. Tavola1, fig 1 dell’Espressione (P. Prodger, Darwin’s Camera, Oxford press, 2009) E’ facile concludere che la manipolazione evidente nelle fotografie di Rejlander contraddicano le affermazioni di obiettività e di autenticità fatte da Darwin. Anche se le critiche sono giustificate per gli standard moderni, Phillip Prodger, storico della fotografia, ricordando il contesto storico nel quale l’Espressione di Darwin fu realizzato scrive: “la distinzione tra documenti e illustrazione era sfumata, perché c’erano scarsi precedenti relativamente all'accettazione delle fotografie come dati scientifici. Non esistevano regole sulla oggettività fotografica, in parte perché i fotografi frequentemente trovavano necessario manipolare il proprio lavoro per mi- gliorare il fascino e la chiarezza visiva delle loro immagini. Sotto molti aspetti, la pubblicazione del libro di Darwin segnò la nascita della fotografia scientifica. Darwin e Rejlander non poterono conformarsi alle regole della fotografia scientifica, perché la pubblicazione de “L’espressione delle Emozioni nell’Uomo e negli Animali” diede inizio alla creazione di quelle regole”.