Cs Francesco Di Bella - Nuova Gianturco (per spedizioni)

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Cs Francesco Di Bella - Nuova Gianturco (per spedizioni)
FRANCESCO DI BELLA
NUOVA GIANTURCO
Uscirà venerdì 30 settembre 2016 Nuova Gianturco, il nuovo album (cd / lp)
di Francesco Di Bella. Storie di speranze e di sconfitte di persone
emarginate le cui vite, incrociandosi in una miscela di culture ed esperienze,
generano sogni e favole dal sapore inedito.
MORNING BELL
Via Torre 29, Milano
[email protected] www.morningbell.it
Rossella Savino 347 1589449 - Sebastiano Giordani 339 1232383
Gianturco è un quartiere di Napoli nei pressi della Stazione Centrale in piena periferia
urbana ed è il luogo dove si ambienta il nuovo album di Francesco Di Bella in uscita il 30
settembre, Nuova Gianturco: storie di speranze e di sconfitte di persone emarginate le
cui vite, incrociandosi in una miscela di culture ed esperienze, generano sogni e favole dal
sapore inedito.
Delicati e stimolanti al tempo stesso, i dieci brani della raccolta, la cui produzione è stata
curata da Daniele Sinigallia, sono impostati su un taglio musicale moderno in cui si
alternano episodi carichi di ritmo (Nuova Gianturco, Aziz, Blues Napoletano, Brigante se
more) e atmosfere sospese e riflessive come in Gina se ne va, Tre Nummarielle, il primo
singolo già in circolazione dal 20 maggio 2016 (vincitore in agosto del prestigioso Premio
Lunezia), ’Na bella vita e Guardate fore.
Progetto, secondo singolo in programmazione da metà settembre, si distingue per
l’andamento sinuoso e avvolgente e per il supporto vocale di Neffa, che affianca
Francesco con gusto e naturalezza. Aziz, in cui l’autore si immedesima in un migrante,
vanta una melodia altamente coinvolgente e la collaborazione dei 99 Posse, che firmano il
brano insieme a Di Bella e contribuiscono alla strumentazione e al canto. Nuova
Gianturco, il brano che dà il titolo all’album, per la raffinata costruzione si fa apprezzare
sempre più ad ascolti ripetuti. Brigante se more, di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò, è
l’unico pezzo non inedito dell’album ed è una testimonianza di ammirazione per i grandi
cantautori che negli anni hanno saputo tramandare, rinnovandola, la migliore tradizione
partenopea.
Oltre agli ospiti speciali, che comprendono anche i cantautori Dario Sansone dei Foja e
Claudio “Gnut” Domestico (Brigante se more), Francesco si avvale dell’importante
apporto di un agguerrito gruppo di musicisti, tra cui lo stesso Daniele Sinigallia (chitarre,
programming), Alfonso Bruno (chitarra acustica), Alessandro Innaro (basso), Cristiano
de Fabritiis (batteria), Andrea Pesce (tastiere) e Marjorie Biondo (vocals) e Joe Lally
storico bassista dei Fugazi (band che è stata un importante punto di riferimento negli
States per tutti gli anni ’90).
Nuova Gianturco è il primo album di inediti di Francesco Di Bella dopo l’uscita dai 24
Grana, gruppo che ha guidato per oltre vent’anni e che ha collezionato numerosi
riconoscimenti di pubblico e critica, ponendosi come una delle formazioni più apprezzate e
rappresentative della scena indie non solo napoletana. Pur attingendo alla fantastica
tradizione della canzone partenopea, da cui proviene la ricca inventiva melodica,
Francesco Di Bella offre contenuti musicali contemporanei di elevata qualità che si
inseriscono nel filone della miglior produzione cantautorale italiana dell’ultimo decennio.
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“Nuova Gianturco - spiega Francesco Di Bella a proposito del significato del disco - è un
album scritto dalla periferia, pensando alla periferia. Nella mente degli urbanisti, i
grattacieli che svettano sullo sfondo della ex area industriale avrebbero dovuto
rappresentare la cornice perfetta per la rinascita di un quartiere, da rendere moderno e
all’avanguardia. E invece hanno solo sigillato una distanza ingombrante, allontanando
ancor di più il mare e la speranza dall’immediato entroterra di Napoli.
Eppure, quel vuoto apparente di Gianturco è in realtà pieno di storie: speranza, dolore,
umanità, rabbia, che si incrociano e si confondono in maniera a volte imprevedibile. Sono
proprio i sogni degli artisti e le speranze della gente che vi abita a poter trasformare la
periferia, tutte le periferie del mondo, di cui quella napoletana è solo un singolo eppure
meraviglioso esempio.
La musica di Nuova Gianturco nasce proprio qui, dove “l’amore non basta”, ma dove il
mix di vite e culture differenti genera favole dal sapore d’Africa e d’Oriente, delicate ballate
che riempiono di significato l’esistenza di chi vive ai margini. Giovani, anziani, sbandati o
immigrati: tutti irrimediabilmente “cresciuti per sempre”, immersi nel flusso dolce e molto
spesso doloroso della vita”.
DESCRIZIONE BRANO PER BRANO
Nuova Gianturco: la periferia come essenza del ricordo, della sconfitta ma non della
rassegnazione. Dove tutto è nato, dove tutto sembra perduto. Ma dove c’è chi trova
ancora la forza di sognare e lottare.
‘Na bella vita: l’armonia di una vita semplice, guastata dalla perdita dell’amore e dal
conseguente sbando esistenziale. Eppure, sebbene il tempo sia passato e le difficoltà
economiche si siano aggravate, in fondo “’e ccose vere nun se perdono”.
Tre nummarielle: …magari la fortuna girasse dalla nostra parte, anche solo per una volta,
regalandoci tre nummarielle al bancolotto! Non tanto per il gusto del lusso o della
ricchezza, quanto per offrire alle persone che amiamo una vita più serena.
Aziz: voci d’Africa e d’Oriente vengono a sussurrarci le loro storie all’orecchio. Ormai
facciamo tutti parte di una società multietnica: e i migranti che hanno dovuto abbandonare
le loro terre per sperare di sopravvivere “da noi”, lottando contro tutto, finalmente
sembrano acquisire una voce.
Non ho più tempo: il caos quotidiano stordisce anche i sogni e i progetti, rendendo
impossibile trovare una risposta “a questa crisi generale”. L’alienazione altro non è che
l’impossibilità di riconoscere i propri desideri, smarriti durante la faticosa corsa senza meta
che la società c’impone.
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Blues napoletano: l’odore e il ritmo di Napoli, anche se mutano nel tempo, conservano un
marchio inconfondibile. E la “cazzimma” altro non è che il contraltare dell’imprevedibilità e
della sensualità della città. In fondo, il blues è sta tutto in questo connubio paradossale.
Progetto: il sogno di fuggire, spesso, è giusto che resti tale: un’evocazione, una nostalgia
da tirare fuori qualche volta, magari per prendersi una pausa dal qui e ora della città. Non
è necessario traslocare su un’isola per sentire il flusso e l’energia del mare.
Gina se ne va: chi è Gina? Una donna in fuga, un’amica, un'amante o forse solo
un'apparizione? Una progressione armonica che ricorda Bob Dylan racconta il dolore, che
a volte ben si dissimula, come veleno nell'acqua.
Briganti se more: il canto popolare e il canto di rivolta appartengono intimamente alla
musica napoletana, che lo ha reinterpretato variamente nel corso del tempo. Come è stato
con Lu cardillo, anche l’inno meridionalista di Briganti acquista inediti significati nella voce
di Francesco Di Bella, Dario Sansone e Claudio Gnut Domestico.
Guardate fore: una delicata ballata che è anche un inno a superare le difficoltà della vita.
Per farlo, a volte, basta semplicemente “guardare fore”.
Le note sono a cura di Angelo Petrella, scrittore, sceneggiatore e regista napoletano.
CREDITS
Arrangiamenti: Francesco Di Bella e Daniele Sinigallia
Produzione artistica: Daniele Sinigallia
Registrato, missato e masterizzato da Daniele Sinigallia @ GliArtigiani Studio di Formello
Assistente di studio: Pietro Paroletti
Prodotto da: La Canzonetta Record
Edizioni: La Canzonetta - www.lacanzonetta.it
Produzione esecutiva e management: Claudio de Cristofaro
Grafica: Alfredo Maddaluno
Foto: Fabrizio Vatieri
Ufficio Stampa e promozione: Rossella Leonardi, Rossella Savino e Sebastiano
Giordani - Morning Bell - www.morningbell.it
Booking: Arealive - www.arealive.it
numero catalogo CD: FDM580916
numero catalogo LP: FDM590916
Sintesi 3000 / La Canzonetta record Italy
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TRACKLIST
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Nuova Granturco
Aziz
Tre Nummarielle
‘Na bella vita
Non ho più tempo
Progetto
Blues napoletano
Gina se ne va
Briganti se more
Guardate fore
BIOGRAFIA
Francesco Di Bella nasce a Napoli il 26 luglio 1972. Alla fine degli anni ’80 forma la
prima band con alcuni di quelli che sarebbero poi diventati i 24 Grana, nome che verrà
adottato dal 1994. A seguito dell’incontro col produttore e manager Claudio de Cristofaro,
la band firma con la label napoletana Sintesi
3000/La Canzonetta record. Nel 1996 esce il
primo ep del gruppo, seguito l’anno
successivo dall’album Loop. Ne segue
un’intensa attività live in tutta Italia.
Il suono che caratterizza i primi 24 Grana,
destinati a diventare una delle più importanti e
seguite formazioni indie, è una miscela di
punk, dub ed elettronica con testi intensi e
rivolti alla situazione sociale di quegli anni.
Fatto, quest’ultimo, che porta migliaia di fan ad
immedesimarsi nelle canzoni della band, tutte
firmate da Francesco Di Bella.
U n s u c c e s s o c h e s i r a ff o r z a c o n l a
pubblicazione dei dischi Live - Teatro Nuovo
(1998) e Metaversus (1999), entrambi usciti su
licenza Sintesi 3000 con etichetta Cgd-Warner.
Quest’ultimo disco, caratterizzato da forti influenze psichedeliche, riscuote un ottimo
successo di pubblico e di critica. Ciò nonostante, a causa di forti divergenze, la casa
discografica li scarica.
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L’attività dei 24 Grana, però, prosegue incessante: nel 1999 vengono commissionate al
gruppo dal Teatro San Carlo di Napoli le musiche per il balletto Roc, che va in scena per
venti repliche al Teatro Mercadante con l’esibizione live della band insieme al corpo di
ballo del regio teatro napoletano. I 24 Grana aprono inoltre i concerti di Vasco Rossi allo
stadio di Firenze e Ben Harper al Pistoia Blues Festival.
Negli anni successivi la band pubblica altri quattro album, che rafforzano il rapporto col
pubblico e li portano ad esibirsi spesso all’estero, da Parigi a Barcellona fino a Tokio. Il
primo di questi dischi esce nel 2001, di nuovo su etichetta La sintesi 3000: K-Album,
fortemente influenzato dai soggiorni di Francesco a Londra, mostra un suono più grezzo e
meno elettronico rispetto ai precedenti. Segue nel 2004 Underpop, trainato dal singolo
Canto pe' nun suffrì. Nel 2008 è la volta di Ghostwriters, che vede la partecipazione di
Riccardo Sinigallia, Marina Rei e Filippo Gatti. Il disco, prodotto da Daniele Sinigallia,
fratello di Riccardo, inaugura un percorso più cantautorale della band, come testimoniano
brani come Accireme, Carcere e Avere una vita davanti.
Nel 2011 esce l’ultimo disco della band La stessa barca, registrato a Chicago da Steve
Albini, mago della presa diretta e del tipico sound indie rock americano. È un disco
urgente che porta di nuovo il gruppo su territori più acid rock. I 24 Grana si esibiscono a
Chicago e Londra e per due anni rimangono ininterrottamente in tour.
Parallelamente all’attività con la band, dal 2006 Francesco Di Bella colleziona diverse
esperienze artistiche al di fuori dei 24 Grana. Collabora al disco di Marina Rei, conosce
Daniele Sinigallia (che diventerà il suo produttore artistico nei successivi dischi
Ghostwriters e Francesco Di Bella & Ballads Cafè, oltre che in quello di prossima uscita
“Nuova Gianturco”), canta e compone per Almamegretta, 99 Posse e numerosi altri.
Più volte invitato da Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco a Stazioni lunari, divide la
scena con numerosi artisti con i quali instaura rapporti di stima reciproca: da Max Gazzè a
Morgan, da Cristina Donà a Cristiano Godano. Apre, come solista, il concerto di Iggy Pop
al Neapolis Rock Festival.
Nel 2013, dopo anni di dischi e concerti, Francesco lascia i 24 Grana e si dedica alla sua
attività di cantautore, tornando a suonare in piccoli club accompagnato dalla chitarra di
Alfonso Bruno con il nome di Ballads. Nel 2013 pubblica il primo lavoro solista
Francesco Di Bella & Ballads Cafè, in cui reinterpreta alcuni dei suoi brani in una chiave
diversa. Si esibisce sul palco del 1° maggio a Roma e in apertura a Manu Chao a Napoli.
Il 30 settembre 2016 esce Nuova Gianturco (Sintesi3000/La Canzonetta record), il primo
album di Francesco Di Bella composto da canzoni inedite, in cui duetta con Neffa, i 99
Posse e i cantautori napoletani Dario Sansone dei Foja e Claudio Gnut Domestico.
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