L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Sant`Efisio torna all`antico

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA Sant`Efisio torna all`antico
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna stampa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
22 aprile 2010
Pagina
21
Sezione
Cronaca di Cagliari
Restaurata dalla Soprintendenza ai beni architettonici la scultura del Martire guerriero
Sant'Efisio torna all'antico splendore
In quattro mesi restituiti alla statua colori e aspetto originali
La devozione ha lasciato segni indelebili sulla statua secentesca di Sant'Efisio. Che è stata restaurata con 11 mila
euro.
Ha subito almeno cinque restauri autorizzati, due soli documentati. E chissà quanti altri alla trallallera , direbbero i
cagliaritani. Ha percorso oltre 350 volte il tragitto di circa 70 chilometri da Cagliari a Nora e ritorno, è stata spostata
infinite volte all'interno della chiesetta di Stampace e dalla chiesetta al cocchio, ha cambiato abito migliaia di volte, è
stata toccata, stuccata.
I TRAUMI Ma la devozione ha lasciato segni indelebili sulla statua secentesca di Sant'Efisio. Che è stata, direbbe un
ortopedico, politraumatizzata. Nel corso dei secoli le sono state cambiate le gambe, le braccia, la capigliatura e persino
i connotati. E il risultato, a sentire gli esperti, non è stato dei migliori.
RESTAURO MIRACOLOSO Per questo il restauro al quale è stata sottoposta tra novembre e marzo a cura della
Soprintendenza ai beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Cagliari e
Oristano, ha del miracoloso. E non solo perché è avvenuto, in una sala del complesso della Basilica di Bonaria,
contemporaneamente a quello di un'altra collega illustre, la statua della Madonna di Bonaria.
UNDICIMILA EURO Coordinato da Patricia Olivo e realizzato da Gerlinde Tautshnig, l'intervento conservativo
(finanziato con circa 11 mila euro dal Ministero per i Beni culturali) ha consentito di riportare la scultura del Martire
guerriero all'aspetto quasi originale. Quasi perché il viso probabilmente non è quello scolpito dall'autore e
probabilmente nemmeno i calzari. Ma, spiega Olivo, «non potevamo cambiargli la fisionomia». Un'esigenza di culto di
cui i curatori hanno tenuto conto, coniugandola sapientemente con il rigore scientifico.
LA TECNICA La statua, scolpita in un unico tronco di pioppo con aggiunta successiva delle mani e dipinta a tempera, è
stata radiografata per risalire all'aspetto originale. Sono state eliminate tutte le ridipinture, gli strati di gomma lacca, i
residui di colle. La pulitura con alcol etilico, acetone ed ammoniaca ha consentito di ritrovare le tracce di colori originali.
La statua è stata poi stuccata e riverniciata con un consistente strato che la proteggerà dall'eccesso di affetto dei fedeli.
Qualcuno ha notato un'anomalia nell'indice della mano destra, ma gli esperti sono «molto soddisfatti». Certo, quello che
sfilerà il primo maggio sarà un Sant'Efisio bellissimo. L'armatura in foglia d'argento e oro, il gonnellino azzurro
oltremare e non più verde, gli stivali color oro e non più rossi, l'espressione del viso rilassata. Un santo all'altezza della
sua fama.
(f.ma.)