Finanza Creatrice

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Finanza Creatrice
Finanza Creatrice
indagine sul microcredito
nella Provincia di Roma
operativa
co
a cura di MAG Roma società cooperativa
Prefazione
Adriano Labbucci – Presidente del Consiglio Provinciale di Roma Per convinzione politica e ideale penso che coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni politiche debbano sostenere tutte quelle esperienze che si battono per affermare i diritti umani, sociali, del lavoro e dell’ambiente.
Dare peso e voce: a chi sa immaginare e praticare un futuro diverso;
a chi promuove con le idee e i fatti l’autonomia e l’autodeterminazione delle persone;
a chi non separa economia, politica, società;
a chi si impegna perché l’etica non sia considerata una sfera separata ma ingrediente essenziale nell’orientare la politica e l’economia.
Si dirà: belle parole e lodevoli intenzioni ma la realtà, benedetto Iddio, va in tutt’altra direzione, possibile che non la vediate; e allora invece di perdersi in queste fantasie seguite il corso, datevi da fare e poche chiacchiere.
Discorso di assoluto realismo, buon senso e concretezza, apparentemente.
Succede infatti che qualche mese fa ad un signore di nome Muhammad Yunus, figlio di uno dei paesi più poveri del pianeta il Bangladesh, venga assegnato il premio Nobel 2006 per la pace.
Yunus, il banchiere dei poveri, ha avuto tanti anni fa un’idea semplice e rivoluzionaria: il microcredito ai poveri. Prestiti di modeste entità rivolte a tutte quelle persone, in particolar modo donne, escluse dall’accesso alle banche perché non in grado di offrire garanzie.
Dare i soldi a chi ne ha bisogno, e non a chi già li ha, investendo sulle risorse più importanti: speranza, fiducia, riscatto.
Un’idea semplice e straordinaria che è la dimostrazione provata dell’inadeguatezza del realismo, di quell’atteggiamento politico e culturale che non sa vedere altro che ciò che già c’è. Non sa immaginare, che significa vedere ciò che non c’è e provare a realizzarlo. Non sa pensare l’impossibile, dare i soldi ai poveri, e inventare il possibile, il microcredito.
Questa ricerca vuole far conoscere queste esperienze, ancora limitate, che anche in Italia e nella nostra Provincia si sono realizzate.
E’ lo sviluppo ulteriore dell’impegno che la Provincia di Roma in questi anni sta portando avanti:
• l’adesione alla campagna Control Arms;
• la guida “Comunità Partecipate” a cura di Lunaria (Manifestolibri edizioni) in cui abbiamo raccolto 50 buone pratiche locali;
• la delibera sulla Tesoreria della Provincia dove abbiamo inserito criteri etici nell’aggiudicazione del servizio;
Prefazione 1
la convenzione con Libera per l’uso dei beni confiscati alla mafia;
• la costituzione del Forum pace, diritti umani e solidarietà internazionale che raccoglie le principali associazioni per dare continuità all’impegno su questi temi.
E’ l’impegno alla fin fine a ridare un’anima alle istituzioni e un corpo a parole come libertà, giustizia, dignità.
•
2 Prefazione
Introduzione
Una finanza etica per l'innovazione sociale
Alessandro Messina
Il Nobel per la pace a Yunus aiuterà a parlare nuovamente di finanza etica, in una chiave, ci si augura, che non sia solo legata a illeciti e scandali finanziari. Il premio a Yunus è dunque una bella notizia. Con due ma. Il primo “ma” riguarda il tipo di premio: uno che inventa un sistema per prestare i soldi ai non bancabili, rigenerare l’economia a partire dalla finanza, dare valore economico alle relazioni sociali, non è un grande economista? Non merita il premio all’economia? O forse il contenuto delle sue pratiche è troppo eretico per essere accettato dall’ortodossia economica dell’Accademia di Stoccolma? È evidente che, di fronte a Yunus, Joseph Stiglitz (Nobel all’economia 2001, ex vice presidente della Banca mondiale ma molto critico nei confronti della globalizzazione) diventa un borghesotto conservatore... Il secondo “ma” riguarda l’effetto indiretto che avrà questo premio, di cui certo non possiamo dare responsabilità né a Yunus né alla commissione dei Nobel.
Già dal 2005, anno che le Nazioni Unite hanno dedicato al microcredito, abbiamo assistito ad un fiorire di iniziative che ­sotto questo nuovo cappello ­ hanno riciclato vecchie politiche assistenziali fallite nel passato. Tutto è diventato microcredito. In Italia oggi sono circa 60 gli enti che dichiarano di fare microcredito, per un ammontare di prestiti di 75 milioni di euro. I beneficiari sono 8 mila, con un importo medio del credito di 10 mila euro. Un ruolo crescente hanno assunto gli enti locali, che rappresentano il 30 per cento degli operatori complessivi. Il loro ruolo può essere determinante per avviare progetti di microcredito, in partnership con altri soggetti, finanziari o della società civile, mentre è dubbio che possa essere efficace nell’erogazione di fondi (mancano competenze e sono troppo soggetti ai “cicli elettorali”). Si pensi agli esiti del prestito d’onore (uno strumento introdotto con la legge 608 del 1996 per offrire forme di finanziamento agevolato soprattutto ai giovani): in pochi anni sono stati concessi oltre 659 milioni di euro, ma il tasso di sofferenza ­ la percentuale di prestiti non restituiti ­ è stato del 20 per cento, contro il 3 per cento di media dei programmi di microcredito gestiti, ad esempio, dalle MAG (cooperative Mutue Auto Gestione).
Inoltre tutte le grandi banche italiane ormai avviano programmi di microcredito; così, mentre con una mano saccheggiano i risparmiatori con i costi più alti d’Europa, con l’altra devolvono una minima quota del loro Una finanza etica per l'innovazione sociale 3
enorme surplus (8 per cento di profitti lo scorso anno) a questa nuova forma di marketing. Ecco i rischi di questo Nobel. Ma vi sono anche delle opportunità da cogliere. Sicuramente, tra tanti progetti, qualcuno sarà di qualità. E poi potremmo trovare nuovi spunti per migliorare gli strumenti della microfinanza che già esistono. Quest’ultima, presupponendo una circolarità tra chi presta e chi prende il denaro, è ben più efficace del microcredito praticato dall’alto in basso. Ci si augura, ad esempio, che le MAG possano giovarsi del Nobel per ottenere maggiore visibilità e convincere più enti locali a collaborare ai propri progetti. Si tratta di un tema tutt’altro che secondario: le politiche pubbliche in materia di finanza e accesso al credito e ai servizi bancari (da considerarsi come un vero e proprio diritto) possono fare molto. In particolare, sono almeno due i livelli di intervento del decisore politico sul tema finanza: uno nazionale, di cornice generale, normativa e fiscale, e uno locale fatto soprattutto di pratiche e misure specifiche.
A livello nazionale andrebbe di molto ripensato il quadro normativo in materia bancaria. E’ evidente che la questione si fa complessa e coinvolge equilibri (che poco sembrano tali) e rapporti di forza tra i più rilevanti.
Senza farsi illusioni, però, si ritiene che alcune piccole proposte potrebbero trovare un loro spazio e produrre effetti fortemente positivi.
1) Regolamentazione e controlli
Le tendenze in atto in Banca d’Italia, con il nuovo governatore Draghi ed i suoi primi atti di riforma interna alla banca, lasciano ben sperare rispetto ad una situazione di degrado senza precedenti. Un livello record delle illiceità ­ e dell’immoralità ­ delle banche si è clamorosamente associato ad una fase d’oro dei profitti. E’ evidente l’urgenza della creazione di un sistema di controllo e benchmarking molto più forte di quello attuale. Probabilmente non sarà neanche sufficiente ridare slancio e vigore alla Banca d’Italia (e alla Consob). La complessità della funzione bancaria, l’estensione della sua presenza in ogni ambito dell’esistenza di un cittadino e di un’impresa richiedono forme di controllo (e sanzioni) nuove e più capillari. Andrebbero coinvolte in modo efficace e puntuale le organizzazioni dei risparmiatori, la società civile, le associazioni anti­usura, i confidi ecc. Dunque creare spazio effettivo di denuncia, concertazione, pressione sulle banche dei cittadini organizzati. Operazioni come Pattichiari, promossa dall’Abi, possono essere utili solo se accompagnate da un’attività di monitoraggio e denuncia svolta dai cittadini. Per tutto questo occorrono due condizioni: (i) spazi giuridici (in prevalenza), che vanno creati con una cornice normativa ad hoc; (ii) risorse (in minima parte), che potrebbero essere recuperate attraverso una piccola tassazione di scopo dei profitti bancari.
2) Borse locali
4 Introduzione
Occorre tornare a promuovere le borse locali, per uscire dall'autoreferenzialità dell’alta finanza, che non riesce a rappresentare né gli andamenti dell’economia reale né la specificità del tessuto produttivo italiano, fatto soprattutto di piccole e medie imprese. Una borsa locale, anche ­ se non esclusivamente ­ in via telematica, potrebbe essere dedicata ad imprese solo sotto certi parametri dimensionali e a risparmiatori degli stessi territori. Lo strumento borsa, dunque, potrebbe tornare ad assumere un ruolo di servizio all’economia reale, favorendo anche la conoscenza diretta tra finanziatore e finanziato e migliorando il livello di trasparenza dei mercati. In questa azione, livello nazionale e locale si intersecano, dovendosi necessariamente integrare le politiche di cornice legislativa con i comportamenti degli enti territoriali e degli operatori finanziari locali, come il credito cooperativo.
3) Finanza etica
Il Manifesto della Finanza Etica
Sulla finanza etica ormai la confusione regna La finanza eticamente orientata:
sovrana. Ognuno definisce tale ciò che vuole e 1. Ritiene che il credito, in tutte mancano forme di controllo a tutela dei le sue forme, sia un diritto cittadini­risparmiatori. umano
2. Considera l’efficienza una Il nuovo testo unico sul risparmio assegna alla componente della responsabilità Consob il compito di emanare un regolamento etica
sugli strumenti di finanza etica, tenendo in 3. Non ritiene legittimo considerazione i “codici di autodisciplina l’arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro
redatti dalle associazioni di categoria” e 4. E’ trasparente
“l'adozione, da parte delle medesime società, 5. Prevede la partecipazione alle di sistemi di certificazione di processo o di scelte importanti dell’impresa prodotto ispirati a criteri di sostenibilità non solo da parte dei soci, ma ambientale e sociale e fondati sui più avanzati anche dei risparmiatori
standard comunitari e internazionali elaborati 6. Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità in materia di responsabilità sociale di sociale ed ambientale
impresa”. 7. Richiede un’adesione globale Non si parla di società civile, di dialogo con le e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta la attività.
parti sociali (sindacati, consumatori), di forme di verifica e aggiornamento dei criteri etici, che, si sa, in tempi di globalizzazione vanno aggiornati costantemente. Il regolamento ancora non è arrivato, ma certo tale decisione del legislatore non sembra particolarmente felice. Sarebbe ben più opportuno lavorare su una legge quadro della finanza etica, che dia spazio ad una definizione basata su requisiti di processo e non di prodotto: la partecipazione degli stakeholders, la piena trasparenza sulla destinazione del denaro, le modalità di valutazione socio­ambientale degli investimenti. Tutto questo fa “finanza etica”, che va distinta dalla “finanza di beneficenza”, nell’interesse del Una finanza etica per l'innovazione sociale 5
risparmiatore che sceglie e dell’operatore che investe in modo corretto su un segmento di mercato.
Sicuramente, pertanto, tra i cardini di una tale legge quadro, andrebbero previste delle specifiche forme societarie destinate all’auto­gestione finanziaria (sul modello cooperativo e mutualistico delle MAG), rimuovendo gli ostacoli normativi che oggi incontrano questi operatori.
4) Bond etici
Lo stesso Stato, sia a livello centrale che nelle sue articolazioni territoriali, potrebbe promuovere operativamente “i princìpi” della finanza etica nella gestione di alcune specifiche iniziative. Potrebbero essere emessi dei titoli vincolati a determinati progetti (per il sud del mondo, la promozione dell’economia solidale in Italia, lo sviluppo locale eco­compatibile, le energie rinnovabili ecc.) col duplice obiettivo di reperire risorse in termini di cassa e di sperimentare nuove forme di trasparenza amministrativa e partecipazione dei cittadini. E’ infatti evidente che rispetto a simili progetti la macchina burocratica dovrebbe garantire standard di rendicontazione e informazione ben più efficienti della media, onde sollecitare la fiducia dei risparmiatori e distinguersi nella melassa dell’offerta finanziaria “buona”. Si tratterebbe anche di una buona occasione per testare, su piccola scala, nuove forme di gestione della pubblica amministrazione e del rapporto tra istituzioni e cittadini. Ciò che può essere fatto a livello locale non è comunque meno importante delle politiche nazionali. Anzi, per capacità di incidere sull’economia reale e sui comportamenti quotidiani, il livello delle politiche e delle pratiche locali può essere ben più significativo. Parliamo in questo caso di comuni, soprattutto, ma anche di province e regioni. E lì dove vi siano grandi città, sarà importante interpretare al livello minimo della scala amministrativa le potenzialità delle politiche locali che si vanno ad illustrare.
5) Verso nuove MAG
Sono molti i comuni (circa 300) che negli ultimi anni hanno aderito al progetto della Banca Popolare Etica, sottoscrivendone quote del capitale sociale e (pochi) avviando con essa progetti di sviluppo locale. Ciò che si propone qui è di andare oltre quella che spesso è stata una blanda adesione politica ad un progetto di economia alternativa e dargli gambe per crescere ancora. Sono troppi, infatti, i territori in cui Banca Etica e gli altri operatori della finanza etica ancora non sono arrivati e non arriveranno presto. Allora occorre trovare sul posto, tra le energie locali, quei presupposti necessari a far decollare un progetto di finanza etica. Si tratta di sollecitare processi di auto­organizzazione del risparmio, sul modello MAG, cui eventualmente l’ente locale può dare sostegno in diversi modi: entrando nel capitale sociale (aiutando così a raggiungere i requisiti minimi richiesti dalla legge); fornendo servizi logistici (locali dove svolgere le attività, servizi di comunicazione rivolti ai cittadini e alle imprese); approntando servizi 6 Introduzione
consulenziali (gestionali, legali, fiscali ecc.) come nel caso di incubatori d’impresa.
Quando si sarà creato un gruppo abbastanza solido, radicato sul territorio, allora si potranno costruire infiniti progetti in partnership con gli altri operatori di finanza etica e cooperativa e gli enti locali. Ciò che si andrà delineando sarà un forte arricchimento del tessuto economico locale, in grado di integrare al meglio (anche attraverso un’apprezzabile azione di stimolo concorrenziale, nel miglior senso del termine) l’offerta di servizi finanziari presenti sul territorio.
6) Sostenere la finanza cooperativa
Le banche cooperative possono essere ben incentivate anche a partire dal livello locale. Attraverso la preferenzialità che può essergli accordata nell’assegnazione dei servizi di tesoreria comunale, ad esempio, laddove il comune può rinunciare alla ottimizzazione delle offerte espresse solo in termini monetari (massimo ribasso) e valutarle, invece, anche in senso sociale e ambientale. Rispetto a tale servizio, inoltre, potrebbe vincolarsi l’impiego di eventuali giacenze soltanto a certe tipologie di investimenti (reali, legati al territorio), di cui andrebbero poi documentate accuratamente forme, quantità, tempi.
Resta valido anche in questo caso quanto detto al punto precedente: capitalizzare le banche cooperative, partecipare alla loro vita associativa, promuoverle tra i cittadini, favorire la massima trasparenza delle loro decisioni, sono tutti passaggi che rientrano nella cornice di politiche locali indicate al sostegno della finanza utile.
7) Immaginare “monete utili”
Quello delle monete complementari è un tema tabù. Difficile affrontarlo senza passare per secessionisti. Ma ciò avviene solo in Italia. Sono molti i governi (locali e nazionali, si pensi a quello tedesco) che da anni costruiscono politiche di sviluppo locale (reale, sostenibile, equo) basate anche sulla introduzione di monete che si vadano ad affiancare all’euro, integrandone la circolazione in canali sociali e settori economici altrimenti ai margini dell’economia monetaria. Qualche rara esperienza si è registrata anche in Italia (come l’Eco­Aspromonte). Le monete complementari servono a contrastare la finanziarizzazione, la tendenza all’accumulazione, a dare valore monetario al valore d’uso (non solo a quello di scambio), e ­ non meno importante in certi contesti ­ restituire identità ad un territorio, forza ad un progetto. Hanno dunque un valore tanto economico in senso stretto quanto sociale e culturale. Tutte dimensioni di cui è difficile fare a meno in un progetto di sviluppo locale. Tanto più se si vuole orientare la propria azione verso la costruzione di una “finanza utile” (che per essere tale deve anche contare ­ in parte ­ su una “moneta utile”).
8) Sostenere l’economia solidale
Una finanza etica per l'innovazione sociale 7
Se il fine è promuovere la finanza utile è evidente che ­ almeno in parte ­ ci si prefigge anche di ri­orientare il sistema economico, le sue scelte, la sua cornice culturale di riferimento. Non si potrà allora fare a meno di promuovere anche un’altra economia, fatta di relazioni solidali, ancorata al territorio, tesa a incorporare nelle proprie funzioni obiettivo anche le esternalità negative nei confronti della società, dell’ambiente, del sud del mondo.
La promozione, pertanto, di reti di economia solidale, in forma di distretti o quant’altro, potrebbe contribuire in almeno due modi allo sviluppo di una finanza utile locale: (i) aiutando a cambiare la mentalità del tessuto cittadino, orientandola verso scelte di sostenibilità ed equità; (ii) fornendo dei binari, già oliati, su cui far correre il treno della finanza utile, sia per la raccolta (cittadini consapevoli in cerca di operatori locali), sia per gli impieghi (progetti di economia reale ad elevata utilità sociale).
Le otto direttrici proposte, equamente suddivise tra nazionali e locali, sono solo dei primi spunti di ragionamento del ruolo fondamentale che la politica può assumere nella promozione di una finanza utile.
Accanto ad esse molte altre misure potrebbero essere immaginate, e la stessa suddivisione tra nazionale e locale in molti casi potrebbe sfumare: si pensi al livello legislativo di una regione, che potrebbe applicarsi a quasi tutte le proposte sul versante nazionale, o all’emissione di titoli, che oggi può ben riguardare anche i comuni.
Restano però dei princìpi fondamentali, trasversali alle proposte ed ai livelli di governo, che sono quelli propri della finanza etica e solidale: partecipazione e trasparenza, coniugate non come slogan, ma come requisiti imprescindibili nella strategia e nella operatività delle misure che verranno lanciate.
Si tratta dei veri pilastri della finanza etica, che grazie ad essi diviene fattore innovativo di sviluppo e coesione sociale. Per questo occorre salvaguardarla dalle mistificazioni di comodo di politica e mercato.
8 Introduzione
Parte Prima
Il microcredito in Italia, una breve panoramica
Cinzia Cimini
Una definizione di microcredito
Nella sua definizione standard, il microcredito si definisce attraverso due elementi:
a) la piccola entità del prestito. La definizione e la delimitazione di prestito di piccola entità varia, ovviamente tra nord e sud del mondo e non può essere definita a priori;
b) piccole quote di rimborso ravvicinate nel tempo. Anche quando si accenna all’aspetto dell’entità delle rate di rimborso del prestito, la stessa entità non va presa in termini assoluti bensì va relativizzata rispetto al territorio in cui viene utilizzato lo strumento del microcredito.
Questi elementi non sono sempre sufficienti a definire in modo esaustivo il fenomeno del microcredito, che ha ormai circa trenta anni di esperienza al suo attivo nel nord come nel sud del mondo. Un primo aspetto su cui ragionare e porre attenzione è la sua caratteristica di essere un credito solidale, la necessità di conoscere bene il beneficiario del finanziamento, di instaurare con lo stesso una relazione molto forte, non solo fra ente erogatore e finanziato, ma facendo partecipare attivamente alla rete di relazione e al progetto stesso di microcredito un terzo soggetto (o più interlocutori) che rappresenti la comunità entro la quale il finanziato vive e lavora: chi eroga il prestito si assume la responsabilità della buona riuscita del prestito in solido con chi ha ricevuto il prestito e la sua rete di relazioni fiduciarie. Afferma infatti nell’intervista Francesco Fantuzzi di MAG 6 di Reggio Emilia: “Il lato vincente del microcredito è sicuramente la capacità di lavorare insieme, di instaurare relazioni di scambio fra finanziati e finanziatori in modo da creare un rapporto di fiducia, che può diventare la chiave per il successo nella risoluzione delle problematiche”. La responsabilità solidale ripartisce il rischio di insolvenza, derivante dalla selezione del potenziale cliente, tra l’istituto erogatore del prestito e la comunità, attraverso la costruzione di relazioni di fiducia, oppure utilizzando le relazioni di fiducia preesistenti sul territorio: in particolare va esplicitato il fatto che mentre la finanza tradizionale, quando si affaccia al microcredito, utilizza le reti preesistenti sul territorio, le organizzazioni di finanza etica si fanno carico della costruzione di reti di fiducia sul territorio, dove le stesse operatrici di finanza etica ne sono parte integrante.
Un altro modo di intendere la responsabilità solidale è la costituzione di un fondo di garanzia: come si vedrà nel paragrafo successivo alcuni dei Il microcredito in Italia, una breve panoramica 9
programmi di microcredito sono affiancati dalla costituzione di tali fondi, che se da un lato hanno lo scopo di proteggere l’istituto creditizio dal rischio di insolvenza, dall’altro alcuni declinano la responsabilità solidale nella costituzione del fondo, ripartendo il rischio di insolvenza fra tutti quelli della comunità che partecipano alla costituzione dello stesso, anche se si tratta di una esperienza più mediata rispetto alle fideiussioni personali.
La responsabilità solidale ha due meriti, sostanzialmente: ripartire l’onere del rischio di insolvenza tra creditore e debitore, senza l’utilizzo di garanzie patrimoniali, superando in questo modo quello che in economia si chiama asimmetria informativa, ma soprattutto farsi strumento di tessitura di reti sociali, dove l’economia e la finanza si fanno strumento di uno sviluppo locale partecipato1: mutuando il concetto di reti di economia solidale2, secondo cui l’obiettivo è quell0 di collegare le realtà locali creando dei circuiti economici, in cui – per quanto possibile – le esigenze dei vari nodi della rete (consumatori, commercianti, produttori) vengono soddisfatte grazie alla reciproca interazione3, la responsabilità in solido favorisce la relazione tra il consumatore e il produttore.
Il concetto di credito solidale è connesso con la mancanza nel microcredito di garanzie reali. La richiesta di garanzie patrimoniali rappresenta un criterio “efficientistico” di includere/escludere alcuni dal sistema economico: il rapporto tra costi e ricavi, in un’ottica di profitti, determina di fatto l’universo bancabile. Se la rischiosità del finanziamento può essere superata attraverso la responsabilità solidale del credito, la scarsa economicità e il costo elevato del personale sono caratteristiche superabili solo se la funzione­obiettivo “dell’imprenditore” non è più quella del profitto. La garanzia patrimoniale è uno dei punti cardine della non bancabilità. Le caratteristiche che determinano una restrizione dell’universo bancabile possono essere così individuate4:
1
«Idea di sviluppo inteso non in senso soltanto economico, costruito quotidianamente chiamando i causa le parti sociali di un territorio, che ha come obiettivo quello di riportare l’economico nel sociale, in contrapposizione al pensiero secondo cui l’economia sia una parte staccata dalla società, e non uno dei suoi elementi». Tratto da Sviluppo locale partecipato, atti del convegno, 7 settembre 2004, Roma, Assessorato alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro.
2
L’espressione è mutuata da quella utilizzata nell’economia tradizionale, “distretto industriale” con il quale si indica una rete stabile di scambi, prevalentemente locali, di beni e servizi (dell’economia tradizionale). La terminologia “distretto di economia solidale” intende fare riferimento anch’esso una rete locale stabile di scambi di beni e servizi, con la differenza che i nodi della rete sono costituiti da organizzazioni di economia solidale. Il primo distretto di economia solidale in Italia, in fase avanzata di realizzazione, è quello di Roma ed è allo studio una stessa esperienza nelle Marche.
3
A. Calori, “I distretti di economia solidale”, in V. Cobelli e G. Naletto (a cura di), Atlante di un’altra economia. Politiche e pratiche del cambiamento, Manifesto Libri, Roma, 2005.
4
Tratto da Lunaria, La finanza etica in Italia. Come e perché promuoverla, supplemento BancaNote, novembre 2000.
10 Parte Prima
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Rischiosità del finanziamento, perché la decisione di finanziare o meno un soggetto non è presa sulla base di una garanzia reale in grado di coprire la mancata restituzione del credito, ma sulla validità o meno del progetto e sull’affidabilità delle persone che lo propongono. Intervengono parametri sia economici sia sociali nella scelta di dare o meno il credito;
Scarsa economicità del finanziamento, perché i prestiti richiesti sono “irrisori” rispetto alle elevate cifre che le banche muovono sul mercato finanziario;
Costo del personale elevato, perché occorrono persone per valutare il progetto anche da un punto di vista economico e sociale. Il progetto va seguito, va accompagnato nella sua evoluzione, affinché la banca possa intervenire, qualora ci sia qualcosa che non va nella sua realizzazione, offrendo consulenza e affiancamento. Le banche tradizionali mirano all’abbattimento dei costi per aumentare i profitti: le banche si ricordano dei progetti finanziati solo quando il prestito non viene restituito.
Le caratteristiche del microcredito in Italia
Le esperienze riportate nella Tabella 2 ­ Una mappatura del microcredito
italiano5 non pretendono di essere esaustive di tutte le esperienze presenti in Italia, ma aiutano nell’individuare le caratteristiche principali della giovane esperienza italiana in questo ambito. Il primo aspetto da prendere in considerazione riguarda chi eroga microcredito ed appaiono subito due diverse esperienze: quelle che fanno capo alla finanza etica e quelle che invece fanno capo alla finanza tradizionale. La finanza etica si pone un obiettivo ambizioso: non solo allontanare il risparmio da quelle imprese non rispettose dei diritti umani, dei diritti sociali e dell'ambiente, ma incidere sul comportamento del sistema bancario e più in generale del sistema finanziario, garantendo l'accesso al credito a quei soggetti definiti non bancabili dal sistema bancario tradizionale, perché non in possesso di garanzie reali. La finanza etica è quell'insieme di strumenti di raccolta e di impiego che utilizza un tasso di interesse sganciato dal mercato, che propone una gestione trasparente della raccolta del risparmio e degli interessi, che svolge una politica degli impieghi volta a valorizzare le persone. Quest'ultimo requisito rappresenta senz'altro l'aspetto peculiare della finanza etica: essa è orientata ad una idea di sviluppo non legato a doppia mandata con l'economia; si propone come obiettivo quello di generare ricchezza e distribuirla equamente per garantire a tutti gli individui il soddisfacimento 5
I dati e le informazioni riportate in tabella sono tratti dalla ricerca Il microcredito in Italia condotta dall’Associazione Finanza Etica.
Il microcredito in Italia, una breve panoramica 11
dei propri bisogni. La finanza etica pone attenzione al progetto da finanziare e non alle garanzie patrimoniali offerte dal richiedente il prestito, e il risparmio raccolto viene impiegato in progetti sociali e imprenditoriali della comunità stessa. Le Mutue Auto Gestione
In Italia le prime esperienze di finanza etica nascono tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 con l’emergere del risparmio autogestito. Sono le cooperative MAG (Mutua Auto Gestione) le figure di riferimento della finanza etica in Italia negli anni ’80, la cui filosofia si basa, in breve, sulle seguenti caratteristiche: la partecipazione dei soci alla gestione; interventi rivolti verso progetti di cooperative e associazioni; garanzie patrimoniali sugli impieghi basate sulla conoscenza delle persone e dei progetti da finanziare. I settori di intervento delle MAG sono: la solidarietà sociale, l’ambiente e i temi dell’ecologia, la cultura e l’informazione.
Cosa sono, quindi le MAG? Tecnicamente sono cooperative finanziarie, più precisamente intermediari finanziari iscritti all’albo tenuto dall'Ufficio Italiano Cambi introdotto nel 1991 con la cosiddetta legge anti­riciclaggio (d. lgv. n.197/91) che limita l’attività di impiego del denaro solo a quelle organizzazioni che possiedono un capitale sociale pari a 600 mila euro. Due anni dopo un altro provvedimento legislativo (Testo Unico in materia bancaria e creditizia, L. 395/93) modifica il requisito per svolgere l’attività di risparmio, disponendo che solo le aziende bancarie e le cooperative non finanziarie, a meno che si configurino come “finanziarie di gruppo” (ad es. MAG 4 Piemonte), possono raccogliere il risparmio dalle persone fisiche. Questo implica che le MAG, per poter operare come soggetti finanziatori, debbono raccogliere quote di capitale sociale, di partecipazione al rischio d’impresa. Le MAG (in quanto intermediari finanziari abilitati) normalmente possono finanziare qualsiasi tipologia di soggetti, soci e non, persone fisiche e persone giuridiche, anche se solitamente scelgono di finanziare solo i propri soci. Le MAG attualmente esistenti, pur nella loro diversità nelle modalità di operare, mantengono alcune caratteristiche attraverso cui inquadrare questa esperienza. Innanzitutto nascono sul principio dell’autogestione del denaro. In generale l’auto­
organizzazione si caratterizza come processo inclusivo, in cui una collettività si organizza per rispondere ad una necessità del gruppo. Nei processi di autogestione del denaro il bisogno centrale è quello del suo utilizzo per fini di utilità collettiva, fra cui quello della creazione di reddito attraverso attività inserite il più armonicamente possibile nella vita dell’individuo. Il collettivo, fatto di risparmiatori e finanziati, si costituisce – attraverso la MAG – per rispondere al meglio alla necessità di ognuno (E. Lombardi, “Organizzare il lavoro” in AA. VV., Lavorare nel terzo settore, Carocci editore, Roma, 2005). Le MAG si sviluppano sul territorio attraverso una rete di relazioni sociali e di fiducia molto forti, che permettono loro di poter agire con più efficacia sul territorio stesso, conoscendone molto bene i bisogni e le carenze. Si tratta, quindi, di una esperienza di finanza etica solitamente collegata al territorio, che facilita la messa in rete e la condivisione di percorsi culturali, nonché il sostegno a progetti sociali concreti. Tutti gli operatori di finanza etica e di finanza critica italiani partecipano ad una o più progetti di microcredito, nel caso delle MAG già dalla metà degli anni ottanta. 12 Parte Prima
MAG italiane
Metodo di raccolta
MAG 2 finance
Sottoscrizione del capitale sociale
Metodo di impiego
Diretto
Sottoscrizione del capitale sociale e raccolta di depositi da cooperative del MAG 4 gruppo MAG: rete di Diretto
Piemonte cooperative che raccolgono prestito sociale e lo investono in MAG 4 e in altri circuiti
MAG 6 Sottoscrizione del capitale Reggio Diretto
sociale
Emilia
MAG Sottoscrizione del capitale Diretto
Verona
sociale
Attraverso Sottoscrizione del capitale MAG Consorzio sociale e libretti di Venezia
Finanza risparmio
Solidale
MAG Roma
Sottoscrizione del capitale sociale
Attraverso MAG 6 Remunerazione del denaro versato
Adeguato all'inflazione e condizionato all'utile di esercizio
Raccolta (in Numeros
migliaia di €)
oci
2.565
1164
Adeguato all'inflazione e condizionato all'utile di esercizio
3.000
1000
Adeguato all'inflazione e condizionato all'utile di esercizio
1.300
870
542
400
969
306
23
59
No
No per il capitale sociale, adeguato all’inflazione per i libretti di risparmio
Adeguato all'inflazione e condizionato all'utile di esercizio
Tabella 1 ­ Dati relativi alle MAG italiane
Gli istituti di credito tradizionale hanno iniziato ad utilizzare, in modo circoscritto rispetto alla totalità delle attività svolte dalle banche, lo strumento del microcredito negli ultimi tre o quattro anni circa: dei 19 progetti riportati in Tabella 2, 7 fanno capo ad un operatore di finanza etica, 8 progetti fanno invece capo ad un operatore bancario tradizionale, 1 progetto fa capo alle disposizioni e ai fondi messi a disposizione dalla legge finanziaria, 3 progetti fanno invece capo alla raccolta di donazioni, sia da privati (come il Fondo Essere) che da banche (come il caso del progetto di microcredito della Fondazione S. Carlo).
L'elemento del soggetto erogatore disegna uno scenario piuttosto vario del microcredito in Italia. Accanto ad esso anche l’importo medio erogato rende visibile la differente interpretazione di quanto è “micro” il credito che si va ad erogare: come si vede in tabella si va da importi minimi di 2 mila euro fino a 25 mila euro, evidenziando ad esempio che MAG 4 identifica come microcredito tutta la propria attività, anche quando si erogano finanziamenti fino ad un massimo di 150 mila euro, perché ritiene di appartenere alle iniziative di microcredito per il fatto di rivolgersi ai soggetti esclusi dal circuito bancario tradizionale.
Il microcredito in Italia, una breve panoramica 13
Progetti di microcredito
Almasolidale
Banca del Piemonte e Parrocchia S.Agostino
Ente erogatore MAG 2 Finance
Banca del Piemonte
Casa delle donne
MAG 6
C.O.M.E.
Banca Popolare Etica
Confidi Gafiart
Artigiancassa
Dai slancio alle tue idee
Banche convenzionate
Finanziamenti per migranti
Bcc di Roma
Fondazione S. Carlo onlus
Fondo essere
Lavoro Autonomo
Microcredito sociale
Microcredito Sociale Fondazione Risorsa Donna
Separati tutelati
Fideiussione personale
2 mila
Rate mensili
Nessuna
4 mila
Rateizzazione decisa col beneficiario
Fideiussione personale
Rate mensili
5.000,00
Rate mensili o trimestrali
15.000,00
Rate mensili
Donazioni
7.750,00
Rate mensili
Nessuna
Donazioni
Legge finanziaria
2.500,00
Rate mensili
25.823,00
Rate mensili
Nessuna
Assicurazione beni finanziati
Fideiussione sociale illimitata della cooperativa Il Cerro e fideiussione personale
MAG 2 finance
Microcredito di solidarietà
Rate mensili
Max 30.000,00
MAG 2 finance
MAG Roma
Garanzie richieste
Rate mensili
Fondo etico e sociale
MAG 6 Reggio Emilia
3 mila
Modalità rimborso
10 mila pf 20 mila pg
Le Piagge
MAG 4 Piemonte
Importo medio € MAG 4 Piemonte
MAG 6 Reggio Emilia
MAG 6 Reggio Emilia
2.600,00 pf
7.000,00 pg
Rateizzazione decisa col beneficiario
5.000,00 pf
5% cap sociale pg
Rateizzazione decisa col beneficiario
Fideiussione personale
Max 150.000,00
Rate mensili
Fideiussione personale
25.000,00
Rate mensili
Fideiussione personale
8.000,00
Rate mensili
Fideiussioni personali
7.500,00
Rate mensili
11.000,00 pf 18.000,00 pg
Rate mensili
11.000,00 pf
18.000,00 pg
Rate mensili
3.000,00
Rate mensili
Monte dei Paschi
Banca San Paolo
Banca San Paolo
Fondo di garanzia Provincia di Torino
Fondo di garanzia Confidi Roma Gafiart
Fondo di garanzia Comune di Torino Fondo di garanzia Dipartimento IX Servizi Sociali Provincia di Roma
Bcc di Roma
Fondo di garanzia Fondazione Monte dei Paschi
Fondo di garanzia Compagnia San Paolo
Fondo di garanzia Compagnia San Paolo
Fondo di garanzia Comune di Roma
Tabella 2 ­ Una mappatura del microcredito italiano
Fonte: nostra elaborazione su dati della ricerca (2006) e aggiornamento dati ricerca AFE (2004). Nota bene: PF, persone fisiche – PG, persone giuridiche
Questo elemento conferma quanto affermato nel paragrafo precedente: definire il microcredito utilizzando solo la categoria della quantità di prestito erogato ad ogni singolo beneficiario risulta riduttivo, oltre che 14 Parte Prima
particolarmente complicato, poiché l’ammontare del micro­prestito va contestualizzato nel territorio di utilizzo dello strumento finanziario, l’importo medio dei microcredito nei paesi del sud del mondo non può essere utilizzato come parametro quantitativo di misurazione del microcredito.
Ci sono altri due elementi interessanti che emergono dalle informazioni raccolte dai progetti di microcredito, la modalità di rimborso e, di particolare rilievo, le garanzie richieste per l’erogazione del prestito. Per quanto riguarda la modalità di rimborso, l’idea generale è che si preferisce accordare modalità di rimborso che facilitino il rientro del prestito e che non mettano in difficoltà il beneficiario; da qui la scelta della rateizzazione mensile, consigliata dalle organizzazioni il più delle volte, oppure decisa insieme al beneficiario in alcuni casi, quali ad esempio MAG 6 e MAG Roma. La responsabilità solidale del credito erogato, in mancanza di garanzie reali del finanziato (o in sostituzione delle stesse) viene declinata, principalmente, in fideiussioni personali, oppure nella costituzione di un fondo di garanzia.
Come possiamo vedere nella Tabella 3 ­ Destinatari del microcredito, le soluzioni approntate sono diverse: su 19 progetti indagati, 11 sono quelli che usufruiscono di un fondo di garanzia, di cui 3 sono fondi di garanzia messi a disposizione da un ente locale. Tre progetti non hanno nessuna garanzia: il Fondo Essere, ad esempio, chiede al beneficiario del prestito un impegno morale alla restituzione, perché questo acquista un significato di partecipazione ad una comunità solidale, per cui chi restituisce il prestito viene inteso come facesse una donazione al fondo. Il Fondo Essere lavora molto sulla solidarietà e sulla rete di relazioni della comunità 6: ad esempio uno dei requisiti richiesti per avere il prestito è risiedere nel quartiere ed essere presentati da una delle associazioni partner del progetto, anch’essa del Quartiere 4 di Firenze; nell’istruttoria vengono coinvolte tutte le associazioni aderenti all’iniziativa per svolgere una indagine sulla situazione complessiva del beneficiario. Infine il Fondo Essere molte volte non eroga il prestito direttamente all’utente, bensì va a coprire direttamente le situazioni debitorie con il fornitore dell’utente.
6
il Fondo Essere svolge la propria attività dal 2002 nel Quartiere 4 di Firenze.
Il microcredito in Italia, una breve panoramica 15
Progetti di microcredito
Almasolidale
Banca del Piemonte e Parrocchia S.Agostino
Casa delle donne
C.O.M.E.
Confidi Gafiart
Ente promotore
Associazione Almaterra
Parrocchia S.Agostino
Associazione Nondasola e MAG 6
Provincia di Torino
Conf­
artigianato
Destinatari del servizio
Donne
Immigrati
Donne
Immigrati
Artigianato e piccola impresa
Dai slancio alle tue idee
Comune di Torino
Piccole imprese
Finanziamenti per migranti
Provincia di Roma
Migranti con residenza nella Provincia di Roma
Fondazione S.Carlo onlus
Fondazione S.Carlo
Persone svantaggiate
Associazioni quartiere 4 Firenze
Persone in precarietà sociale e/o economica
Lavoro Autonomo
Stato
Ditte individuali
Le Piagge
Quartiere Le Piagge
MAG 2 finance
MAG 2 finance
MAG 4 Piemonte
MAG 4 Piemonte
Non profit
MAG 6 Reggio Emilia
MAG 6 Reggio Emilia
Individui e realtà collettive
MAG Roma
MAG Roma
Individui e realtà collettive
Microcredito di solidarietà
Misericordia di Siena
Immigrati, donne e persone a basso reddito
Microcredito sociale
Compagnia San Paolo
Immigrati e persone in cerca di occupazione
Fondo essere
16 Parte Prima
Individui e imprese, italiani e stranieri, del quartiere Le Piagge
Non profit e individui in difficoltà sociale e/o economica
Fabbisogno
Dare credito a chi è in difficoltà economica
Tipologia progetto
Microimpresa
Favorire l’accesso al credito e arginare l’usura
Microimpresa
Favorire il percorso di autonomia economica
Microcredito di emergenza
Arginare il rischio di povertà
Includere nel circuito creditizio soggetti esclusi
Favorire l’accesso al credito a buone idee imprenditoriali
Accesso al credito per l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale
Includere le persone escluse dal sistema bancario tradizionale
Creare una comunità solidale
Includere persone a rischio di esclusione dai circuiti tradizionali del credito.
Includere le persone escluse dal sistema bancario tradizionale
Includere le persone e i progetti esclusi dal sistema bancario tradizionale
Sostegno a progetti di autogestione e di cooperazione
Includere le persone e i progetti esclusi dal sistema bancario tradizionale e fornire uno strumento di credito alternativo
Includere le persone e i progetti esclusi dal sistema bancario tradizionale e fornire uno strumento di credito alternativo
Includere le persone escluse dal sistema bancario tradizionale
Includere le persone escluse dal sistema bancario tradizionale
Microimpresa
Microimpresa
Microimpresa
Microimpresa
Avvio lavoro autonomo
Microcredito di emergenza
Prestito d’onore
Microimpresa e microcredito di emergenza Microimpresa
Imprese sociali
Microimpresa imprese sociali e microcredito di emergenza
Microimpresa imprese sociali Microimpresa e microcredito di emergenza
Microimpresa
Progetti di microcredito
Microcredito Sociale Fondazione Risorsa Donna
Separati tutelati
Ente promotore
Destinatari del servizio
Fabbisogno
Tipologia progetto
Compagnia San Paolo
Immigrati e persone in cerca di occupazione
Includere le persone escluse dal sistema bancario Microimpresa
tradizionale
Comune di Roma
Cittadini/e residenti a Roma separati/e titolari di assegno di mantenimento
Dare la possibilità ad una fascia sociale in condizioni di disagio e fragilità di soddisfare delle esigenze derivanti dalla violazione del diritto all'assegno di mantenimento Credito al consumo
Tabella 3 ­ Destinatari del microcredito
Fonte: nostra elaborazione su dati della ricerca (2006) e aggiornamento dati ricerca AFE (2004)
Tornando alla Tabella 3, sono 4 i progetti che chiedono invece fideiussioni personali: persone o organizzazioni che garantiscono la restituzione del prestito a favore del beneficiario. Tra gli operatori di finanza etica, sono le MAG ad utilizzare questo strumento con alcuni distinguo: MAG 6 chiede fideiussioni solidali, ciascun fideiussore è in obbligo per la totalità dell’ammontare del prestito, MAG 4 invece chiede fideiussioni parziarie, cioè ciascun fideiussore è in obbligo solo per la quota parte del prestito, al massimo 15 mila euro per ciascun fideiussore. In entrambi i casi il numero dei fideiussori per ciascun beneficiario deve essere congruo rispetto alla capacità di ciascuno di far fronte alla possibilità che il prestito non venga restituito, anche se va precisato che le MAG lavorano molto sull’accompagnamento dei beneficiari dopo l’erogazione del prestito e, quando è necessario, modulano in itinere il piano di ammortamento del prestito. Dei 19 progetti, ben 16 (l’80% dei casi) sono progetti rivolti a finanziare la microimpresa e l’impresa sociale; di questi, 4 si occupano anche del microcredito di emergenza, solo un progetto ha come target solo il microcredito di emergenza, infine il progetto di avvio al lavoro autonomo si tratta di prestito d’onore e il progetto di micro­finanziamenti ai separati si tratta di credito al consumo: questi ultimi due progetti verranno ripresi e descritti nel paragrafo successivo.
Comunemente si classificano le tipologie di intervento del microcredito in:
• microcredito alle imprese, quando si erogano finanziamenti per l’avvio di piccole e piccolissime attività produttive collettive o individuali, possibilmente con un valenza sociale;
• microcredito al consumo collettivo, come ad esempio condomini, mutue, cooperative, che vogliono attivare progetti di ristrutturazione di immobili secondo criteri di eco­compatibilità, oppure di accessibilità per disabili;
Il microcredito in Italia, una breve panoramica 17
microcredito di emergenza, quando il prestito viene erogato per far fronte a spese non previste di discreta entità riguardanti le spese sanitarie, istruzione, locazione, ecc. quindi spese che hanno a che fare con la possibilità di valersi di diritti sociali, quali ad esempio il diritto alla salute, o all’istruzione, o alla casa.
Mentre le realtà di finanza etica sono implicate in tutte le diverse tipologie di interventi, gli istituti di credito tradizionale sono coinvolti soltanto nel microcredito alle imprese.
•
La Banca Popolare Etica
La Banca Etica è una banca popolare, dunque in forma cooperativa, nata nel 1999. Sono due le matrici culturali di riferimento – non necessariamente in sintonia fra loro – che hanno contribuito alla nascita di questo anomalo istituto di credito. La prima è strettamente legata al movimento della finanza etica. La banca è nata per iniziativa diretta di alcune MAG (MAG 4 Piemonte e MAG 6 Reggio Emilia sono le due strutture che si sono lasciate coinvolgere meno dal progetto e che nel tempo hanno anche assunto le posizioni più critiche, seppur con modalità diverse:la prima entrando e poi uscendo, la seconda restandone sempre fuori), con l’obiettivo di dare alla finanza etica uno strumento operativo che sapesse da un lato rispettare i nuovi vincoli della legislazione, dall’altro ampliare le possibilità di incidere sul sistema culturale ed economico nazionale. Questa radice è sicuramente la più forte e ha determinato – promuovendo i valori della finanza etica – la convinta adesione di migliaia di cittadini all’iniziativa (al 30 settembre 2006 sono 23.194 i soci persone fisiche e 3.826 i soci persone giuridiche ).
L’altro elemento principale è l’idea di creare una banca “per il terzo settore”. Tale impronta è connaturata alla fase storica in cui la banca è nata, la metà degli anni novanta. Si tratta di un periodo in cui il terzo settore italiano assume una soggettività politica e corporativa forte, rappresentata in particolare dal ruolo dell’organizzazione ombrello denominata Forum permanete del terzo settore. È attraverso questo soggetto che la costituenda banca recluta i suoi soci più “grandi”: le associazioni nazionali, le centrali cooperative, i consorzi. Questa doppia matrice ha caratterizzato tutta la fase della raccolta del capitale sociale necessario a fondare una banca popolare. La Banca Etica privilegia i rapporti con le organizzazioni senza scopo di lucro ma senza che l’elemento non profit diventi un vincolo: quando l’attività lo giustifichi, come nel caso dell’agricoltura biologica, si possono finanziare anche società di capitali. Di recente, poi, la banca ha avviato alcune sperimentazioni di prestiti a persone fisiche , per il momento rivolti solo ai soci. (tratto da: A. Messina, Denaro senza lucro, Carocci , Roma, 2003).
In ogni iniziativa di microcredito, così come per qualsiasi tipo di finanziamento, esistono elementi caratterizzanti da cui dipenderanno la buona riuscita del progetto finanziato. Tra questi elementi particolare importanza ricopre il procedimento d’istruttoria. Dall’indagine svolta non è stato possibile far emergere uno standard d’istruttoria applicabile a tutti i progetti e ad ogni caso che si presenti all’esaminatore, tuttavia è presente una certa costanza negli elementi su cui si indaga durante i colloqui con i possibili beneficiari del prestito, soprattutto nel caso di finanziamenti a favore di sviluppo o creazione d’impresa. L’istruttoria economica è svolta da ogni ente creditizio prima dell’erogazione di un prestito e riguarda appunto gli aspetti più strettamente 18 Parte Prima
economici, come: scopo sociale, settori di attività, numero dei soci, numero degli amministratori e loro compenso, la composizione dei ricavi, principali clienti, principali fornitori, piano di rientro del prestito, indicazione delle attività che permetteranno il rimborso del finanziamento e stesura di un business plan. Tutti questi aspetti rivestono certamente un’importanza fondamentale, perché consentono all’ente finanziatore di calcolare, o almeno prevedere, quale sarà il rischio7 legato al finanziamento. Se consideriamo in particolare i progetti di microcredito è facilmente comprensibile come quest’indagine ricopra un ruolo fondamentale, dato che ci si rivolge a persone generalmente in situazione economica precaria o escluse dal credito tradizionale, perché non in possesso di garanzie reali. Capire se si tratta di un buon progetto è quindi fondamentale per cercare di abbassare il più possibile il rischio di eventuali perdite.
Nonostante l’istruttoria economica rivesta un ruolo fondamentale per tutti gli attori coinvolti in iniziative di microcredito per alcuni, ed in particolare per quelli appartenenti al movimento della finanza etica, ricopre importanza maggiore la così detta istruttoria sociale. Si tratta di un’indagine svolta parallelamente all’istruttoria economica, con cui si ricercano particolari informazioni a seconda che si tratti di prestiti d’emergenza o finanziamenti alle imprese. Nel caso si tratti di prestiti d’emergenza, gli aspetti maggiormente indagati sono quelli legati alle ragioni del disagio della persona, alle condizioni della sua famiglia, al perché della sua situazione di precarietà economica, in modo da capire anche in che modo la si può aiutare e se la concessione di un prestito è un buon mezzo con cui far fronte ai suoi problemi. Nel caso si tratti di un finanziamento ad un’impresa, saranno indagati aspetti più strettamente legati alla gestione della stessa, come il numero di assemblee svolte ed il contenuto delle stesse (in maniera da verificare il livello di partecipazione nella conduzione della stessa), elementi caratterizzanti la trasparenza, l’organizzazione interna, la preparazione che il richiedente il prestito ha riguardo l’oggetto della sua attività. L’importanza dell’istruttoria sociale è legata soprattutto alle finalità che essa si pone, cioè l’instaurarsi di un rapporto di fiducia reciproco e la conoscenza del beneficiario del prestito, convinti che in tal modo si abbasserà notevolmente il rischio di sofferenza e di perdita.
Come si può vedere dalla Tabella 4 ­ Elementi tecnici del microcredito, tutte le realtà di finanza etica svolgono sia l'istruttoria economica che quella sociale; il Fondo Essere e Le Piagge svolgono invece solo una indagine di carattere sociale. 7
Si tratta essenzialmente del rischio di credito, che consiste nell’eventualità che alle scadenze previste dal contratto il cliente finanziato si riveli insolvente in maniera totale o parziale per quanto riguarda il rimborso del capitale e/o il pagamento degli interessi maturati.
Il microcredito in Italia, una breve panoramica 19
Progetti di microcredito
Istrut­
toria sociale
Istrutto­
ria eco­
nomica
Tasso d’interesse (TAN)
Tasso d’interesse (ISC)
Almasolidale
Sì
Sì
8%
Espresso in percentuale sull’ammontare del finanziamento concesso. Comprende: il rimborso del capitale, pagamento degli interessi e le spese d’istruttoria
Banca del Piemonte e Parrocchia S.Agostino
Sì
Sì
2,6% b.t.
3,6% l.t.
4,34%
Casa delle donne
Sì
Sì
C.O.M.E.
Sì
Sì
Confidi Gafiart No
Dai slancio alle tue idee
Finanziamenti per migranti Fondazione S.Carlo onlus
Fondo Essere
Sì
Fissato in base al costo dell'attività di MAG 6, indicizzato al tasso Come TAN
medio di inflazione ISTAT (attualmente 7%)
Tasso variabile pari all’Euribor 3 Come TAN
mesi lettera aumentato di 3 punti
Tasso fisso a tre anni: IRS + 2%
Tasso fisso a sette anni: IRS+1,9% Tasso variabile a tre anni: Euribor + 2%; Tasso variabile a sette anni: Euribor + 1,9%
Tasso variabile pari all’Euribor 3 Come TAN
mesi aumentato dell’1,25%
No
Sì
Sì
Sì
5.50%
Sì
Sì
3,5%
Sì
No
Lavoro Autonomo
No
Sì
Le Piagge
Sì
No
MAG 2 finance
Sì
Sì
MAG 4 Piemonte
Sì
Sì
MAG 6 Reggio Emilia
Sì
Sì
MAG Roma
Sì
Sì
0%
0%
30% del tasso di riferimento vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento in base alla normativa comunitaria.
tasso di inflazione ISTAT + le spese di gestione di MAG6, Come TAN
attualmente pari all’1,5%.
Espresso in percentuale sull’ammontare del 10% soci generici
finanziamento concesso. 8% comprensori
Comprende: il rimborso del capitale, pagamento degli interessi e le spese d’istruttoria
10% fidi
Come TAN
9% mutui
Fissato in base al costo dell'attività di MAG 6, indicizzato al tasso Come TAN
medio di inflazione ISTAT (attualmente 7%)
Fissato in base al costo dell'attività di MAG 6, indicizzato al tasso Come TAN
medio di inflazione ISTAT (attualmente 7%)
Microcredito di Sì
solidarietà
20 Parte Prima
No
4,25%
Come TAN
Come TAN
Progetti di microcredito
Microcredito sociale
Microcredito Sociale Fondazione Risorsa Donna
Separati tutelati
Istrut­
toria sociale
Istrutto­
ria eco­
nomica
No
Sì
EuroIRS di pari durata aumentato Come TAN
di uno spread dello 0,50%
No
Sì
4% medio
Sì
1) Anticipazione sui crediti in c/c per un importo massimo di 1000 euro sino a cinque anni ad un tasso pari all’euribor 6 mesi lettera + 1.65 punti percentuali;
2) Prestiti personali da 1000 a 5000 euro della durata di tre anni (tasso euribor 6 mesi lettera + 1.55 p.ti percentuali), quattro anni (euribor + 1.65%), cinque anni (euribor + 1.75%)
No
Tasso d’interesse (TAN)
Tasso d’interesse (ISC)
Come TAN
Tabella 4 ­ Elementi tecnici del microcredito
Fonte: nostra elaborazione su dati della ricerca (2006) e aggiornamento dati ricerca AFE (2004)
Dei 19 progetti intervistati, 6 non utilizzano l'istruttoria sociale e svolgono soltanto quella economica; sono i progetti: Dai slancio alle tue idee, promosso dal comune di Torino, il Microcredito sociale della Compagnia di San Paolo, il prestito d'onore per il Lavoro Autonomo di Sviluppo Italia, il Credito al Consumo per i separati promosso dal Comune di Roma, il finanziamento alle piccole imprese artigiane promosso da Confidi Gafiart e il Microcredito Sociale Fondazione Risorsa Donna.
Altro elemento preso in considerazione in questa tabella è il tasso di interesse nominale (TAN) e il tasso ISC: •
il tasso di interesse nominale è quel tasso d’interesse espresso in percentuale su base annua che, applicato all’importo del finanziamento, consente di determinare la quota di interessi che il debitore deve corrispondere all’ente finanziatore;
•
il tasso ISC rappresenta, invece, il tasso che sintetizza il costo effettivo di ogni operazione di credito. In esso sono compresi tutti gli oneri dell’operazione di credito: oltre agli interessi sul capitale prestato sono incluse le spese d’istruttoria e apertura della pratica di credito; le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, se stabilite dal creditore; le spese per l’assicurazione o le garanzie, imposte dal creditore; il costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo, se necessaria all’ottenimento del credito. Ciò comporta che il costo complessivo del finanziamento, anche se si tratta di piccole cifre, può arrivare ad essere di molto superiore al tasso dichiarato dal soggetto che finanzia e avere effetti importanti per quanto riguarda lo Il microcredito in Italia, una breve panoramica 21
sforamento dalla soglia fissata per i tassi usurari8.
Nella tabella si evidenzia che generalmente i due tassi si equivalgono; in particolare, per gli operatori di finanza etica (ad esempio MAG 4 e MAG 6), l’uguaglianza fra i due tassi, cioè il fatto che il TAN includa tutti i costi che la struttura sostiene per lo svolgimento della sua attività creditizia, è considerato un fattore importante di trasparenza e di equità.
8
Il tasso di interesse (ISC) medio applicato dagli intermediari finanziari non bancari è pari a circa il 18% per i prestiti fino a 5mila euro, a circa il 14% per i prestiti superiori. (fonte: www.magroma.it).
22 Parte Prima
Il microcredito nella Provincia di Roma
Anna Villa
Indagare la dimensione quantitativa e qualitativa dei progetti di microcredito nella Provincia di Roma ha significato innanzitutto trovarsi davanti una realtà sfaccettata ed in continua evoluzione. Le motivazioni possono essere dovute al fatto che:
•
le differenti tipologie dei progetti censiti lasciano intendere che non esista una definizione univoca di microcredito, che sia stata recepita nel territorio; •
inoltre la conoscenza dello strumento microcredito è diventata di dominio pubblico solo recentemente.
Per quanto riguarda l’aspetto definitorio la causa principale può essere ricercata nell’origine stessa del microcredito: sviluppatosi in contesti economicamente, socialmente e culturalmente differenti, non può essere riprodotto nella società occidentale con le stesse modalità e la stessa struttura organizzativa. Ciò può indubbiamente generare ambiguità e differenze. E' emerso solo di recente l’utilizzo del microcredito come strumento di sviluppo e di lotta alla povertà: l’ONU ha sancito il 2005 “Anno internazionale del microcredito” portando sulla ribalta internazionale il tema attraverso una campagna di sensibilizzazione culturale. L’assegnazione (recentissima) del Premio Nobel per la Pace al professor Yunus ne ha definitivamente consacrato i meriti.
Da ciò scaturisce che, nell’ambito della definizione di microcredito adottata nella ricerca9, alcuni dei progetti esaminati sono stati classificati in un modo diverso per coerenza definitoria.
Dall’analisi qualitativa dei progetti presi in considerazione, emerge una prima classificazione:
•
il prestito d’onore: il caso di Sviluppo Italia;
•
il credito al consumo: il progetto di microcredito rivolto alle persone separate promosso dal Comune di Roma;
•
il microcredito in senso proprio: il finanziamento ai cittadini migranti promosso dal Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma, Microcredito Sociale della Compagnia di San Paolo ­ Fondazione Risorsa Donna, Confidi Roma Gafiart (con Artigiancassa e Banca di Roma), MAG Roma. Tuttavia anche questa prima classificazione appare incompleta, in quanto si assiste anche nei casi di “microcredito in senso proprio” ad una commistione di elementi che sfumano il senso originario che si attribuisce al termine e il significato che assume in un’ottica di più ampio respiro come quella della 9
In questa pubblicazione vedere “una definizione di microcredito”
Il microcredito nella Provincia di Roma 23
finanza etica. Ciò non fa altro che riaffermare il problema della definizione adottata.
Provando a tracciare un primo profilo dei progetti di microcredito nella Provincia di Roma, si può osservare che due progetti dei quattro censiti si rivolgono ad uno stesso target: si tratta di Microcredito sociale della Compagnia di San Paolo e del progetto del Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma. In entrambi i destinatari sono esclusivamente i cittadini migranti, con la differenza che il primo si rivolge alle donne: ciò evidenzia come l’integrazione economica (attraverso l’avvio di una piccola attività) possa apportare un importante contributo all’integrazione sociale di questi soggetti. Evidentemente i migranti costituiscono una fascia sociale debole e facilmente soggetta all’esclusione dal credito. Da questo anno (2006) l’attività di Microcredito sociale sarà rivolta anche a donne italiane residenti a Roma e Provincia.
Il Confidi Roma Gafiart si distingue per l’attenzione alle problematiche delle piccole imprese e dell’artigianato, sia in fase di avvio dell’attività che per investimenti successivi. MAG Roma, come operatore di finanza etica, si rivolge ad interlocutori che perseguano la sostenibilità socio­ambientale ed economica del progetto, nel pieno rispetto dei principi della finanza etica. A tal fine fa della conoscenza personale un punto di forza per l’attivazione di reti relazionali sul territorio.
Emerge inoltre che tutti i progetti, eccezion fatta per MAG Roma, dispongono di un fondo di garanzia costituito dall’ente promotore (la Compagnia di San Paolo, il Confidi Roma Gafiart, il Dipartimento IX Servizi Sociali): ciò evidenzia come, nel caso degli operatori di finanza etica, le modalità con cui il microcredito viene erogato (e i progetti valutati) siano differenti. MAG Roma, come le altre MAG italiane, preferisce le garanzie personali, che creano quel tipo di legame sociale basato sulla fiducia (su questo punto merita un discorso a parte il progetto di microcredito della Provincia di Roma Dipartimento IX Servizi Sociali in quanto Ente Locale10). Nel caso del Microcredito sociale la persona a cui sarà accordato il credito dovrà partecipare con una quota tra il 5 ­ 10% del valore del progetto, come segno di responsabilità personale e di fiducia nel progetto stesso. Dal punto di vista quantitativo non è facile trarre delle conclusioni, in quanto i progetti censiti sono ancora “giovani”: infatti, alcuni di essi sono stati attivati nel 2005, forse proprio in seguito all’attenzione offerta dall’anno del microcredito, ed alcuni nel 2006. Stando così le cose non è facile stimare la reale dimensione quantitativa del fenomeno in oggetto, sia dell’ammontare complessivo che delle sofferenze, e sarebbe ancora più interessante verificare se le microimprese così create hanno un elevato tasso di sopravvivenza o meno. Andando ad analizzare i dati a disposizione per i progetti attivi da tempo sufficiente, si rileva che dal 2004, grazie al 10
In questa pubblicazione vedere “Il ruolo degli enti locali”
24 Parte Prima
microcredito, nella Provincia di Roma sono state avviate oltre 40 microimprese, ma il dato è provvisorio e incerto. L’aspetto che colpisce maggiormente è il bassissimo tasso di sofferenza riscontrato nella totalità dei progetti censiti. I tassi di rimborso sfiorano in media il 98%. Da questo punto di vista, l’analogia con quanto dimostrato dalla esperienza della Grameen Bank in Bangladesh e da altre realtà di microcredito in tutto il mondo, cioè la capacità di solvibilità da parte dei più poveri, è evidente, ed anzi rappresenta forse l’unico vero punto di tangenza fra esperimenti così diversi per contesto e storia. Al Nord come al Sud del mondo il microcredito funziona, ed ha dato prova di poter essere uno strumento fondamentale per lo sviluppo di quelle che l’economista Premio Nobel Amartya Sen ha definito “capacità”.11 In conclusione, non bisogna Il prestito d’onore
sottovalutare l'essenza extra­
Nato nel 1996, il prestito d'onore nasce grazie alla economica del microcredito, intesa legge 608/96 per offrire agevolazioni per come forza creatrice di capitale l'investimento e la gestione delle attività sociale, di reti, di relazioni. imprenditoriali. Rivolto soprattutto ai giovani, un tetto massimo di 25.822 euro (50 Valorizzare tali aspetti sembra prevede
milioni di vecchie lire). Nel 2001 il meccanismo del necessario se si vuole intervenire prestito d'onore è entrato in crisi a causa di in un'ottica di trasformazione della mancanza di fondi, ma nel maggio del 2003 le cose società e definizione di strategie di sono cambiate grazie al Decreto legislativo sviluppo inclusive di fasce sociali 185/2000 e al Decreto ministeriale 295/2001, che ha stabilito lo stanziamento di nuovi finanziamenti più deboli. per rivitalizzare gli strumenti di Sviluppo Italia La creazione e lo sviluppo (l'agenzia che segue e gestisce il prestito d'onore). agevolazioni concedibili sono: per gli d'impresa fanno parte della sfera Le
investimenti, un contributo a fondo perduto e un d'intervento di Sviluppo Italia, finanziamento a tasso agevolato (pari al 50% del l'agenzia nazionale per lo sviluppo totale delle agevolazioni finanziarie concedibili, d'impresa e l'attrazione degli non può superare l’importo di 15.494 euro) a investimenti, la cui missione è copertura del 100% degli investimenti ammissibili, per la gestione, un contributo a fondo perduto. Il promuovere, accelerare e tasso di interesse è pari al 30% del tasso di diffondere lo sviluppo produttivo e riferimento vigente alla data di stipula del imprenditoriale del Paese. A tale contratto di finanziamento in base alla normativa scopo essa utilizza fra gli altri lo comunitaria. Nel quinquennio 2001­2005 il Lavoro Autonomo ha creato 49.916 nuove imprese nelle strumento del prestito d'onore, in quali sono occupate 59.000 persone.
particolare attraverso l'iniziativa Lavoro Autonomo. L’iniziativa Lavoro Autonomo è rivolta a persone fisiche che intendano avviare un’attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale, purché si tratti di un investimento di ridotta entità: l'obiettivo è infatti quello di 11
Con l’espressione “capacità” Sen intende la possibilità di acquisire dei “funzionamenti”, ossia stati che qualificano lo star bene (un esempio di funzionamento: essere adeguatamente nutriti). Anche il diritto al credito può essere interpretato come un funzionamento, secondo la definizione di Sen.
Il microcredito nella Provincia di Roma 25
includere persone a rischio di esclusione dai circuiti tradizionali del credito. Per avviare un'attività nell'ambito del programma Lavoro Autonomo si debbono possedere i seguenti requisiti: essere maggiorenni non occupati alla data di presentazione della domanda e residenti nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure nei sei mesi precedenti alla data di presentazione della domanda. Le modalità di erogazione dei prestiti e le attività finanziate sono quelle stabilite dalla legge sul prestito d'onore e si applicano in tutto il territorio italiano. L'ambito territoriale della Provincia di Roma rientra tra i territori di applicazione delle misure agevolate gestite da Sviluppo Italia. Il Comune di Roma, in convenzione con la Banca di Credito Cooperativo di Roma e in collaborazione con l’Associazione Codice Donna, ha promosso a Roma un progetto di sostegno, nella forma del credito al consumo, che interviene su una fascia di estrema debolezza sociale di questa città rappresentata dai genitori soli con figli a carico, titolari di una sentenza del tribunale dei minori che li qualifica come aventi diritto all’assegno di mantenimento. Per lo più si tratta di donne ma il progetto non si rivolge esclusivamente alla donne (genitori soli, separati, divorziati, insomma genitori naturali che hanno i figli a carico). Il credito al consumo come strumento di inclusione finanziaria?
Si definisce credito al consumo quella forma di finanziamento rivolta alle famiglie in base alla quale una banca o una società finanziaria erogano, a chi ne fa richiesta, una somma di denaro che viene restituita a rate con gli interessi. Rientrano nel credito al consumo i prestiti personali, i finanziamenti rateali, le aperture di credito rotativo (revolving) e le operazioni di cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un ‘prestito’ il cui importo è compreso tra un minimo di 154,94 e un massimo di 30.987,41 euro e può essere concesso esclusivamente dalle banche, dagli intermediari finanziari iscritti nell'apposito albo tenuto presso l'Ufficio italiano dei cambi e dai commercianti. In questo caso, però, il credito a consumo può essere concesso solo nella forma di dilazione del pagamento del prezzo.
Utilizzato inizialmente per acquistare un bene durevole, come l’automobile, con l’andar del tempo il credito al consumo è diventato un mezzo al quale gli italiani fanno sempre più ricorso per acquistare elettrodomestici, telefonini, computer, ma anche vacanze, viaggi e beni di uso quotidiano. A sottolineare la tendenza diffusa delle famiglie ad utilizzare questa forma di prestito sono i dati forniti dalla Banca d’Italia, che a gennaio 2006 hanno segnato un aumento del 7,7% sull’anno precedente. L’utilizzo crescente di questo strumento non può non essere ricondotto all’aumento dell’esclusione finanziaria e delle nuove povertà anche nei paesi ricchi. Infatti in Italia, secondo i dati della Banca d’Italia, il 14,1% delle famiglie (quasi 3 milioni su un totale di 21,2 milioni) non è titolare di nessuna attività finanziaria, neanche nelle forme del conto corrente bancario o postale. Questo ed altri indicatori di esclusione finanziaria segnalano come categorie a rischio microimprese, lavoratori atipici e nuove partite Iva, donne soprattutto se sole con figli, anziani, immigrati.
Il Comune di Roma ha stanziato un fondo di garanzia di 125 mila euro per questo progetto e la Bcc di Roma eroga il microcredito. Si tratta di un prestito il cui ammontare varia tra i mille e i 5 mila euro, da restituire in 26 Parte Prima
cinque anni ad un tasso agevolato. Secondo il parere del Comune di Roma, microcredito è dare la possibilità ad una fascia sociale in condizioni di disagio e fragilità di soddisfare delle esigenze, dato che il momento della separazione in una famiglia genera di per sé sia impoverimento economico che una sorta di involuzione sociale.
È proprio su questo malessere sociale e su questi bisogni che si interviene, anche perché da un punto di vista quantitativo le famiglie monoparentali nel Comune di Roma sono più di 20 mila, un numero abbastanza consistente che rappresenta un trend destinato a crescere. Il sostegno offerto è di credito al consumo, quindi non un’azione sociale, sebbene poi di fatto abbia un effetto sociale abbastanza rilevante. Attivato a dicembre 2005, il progetto ha raggiunto finora 40 famiglie monoparentali. Attualmente non si sono registrate sofferenze: due prestiti presentano delle lentezze nella restituzione, ma non sono considerate sofferenze, infatti la banca non ha toccato il fondo di garanzia.
Il microcredito nella Provincia di Roma 27
Il ruolo dell’ente locale
Cinzia Cimini
Il microcredito nasce in Bangladesh, spesso si è detto che si è trattato dell’unico caso in cui vi è stata una esportazione di innovazione dal sud del mondo verso il nord.
Nasce come iniziativa di privati cittadini e con questa modalità si riproduce in diversi paesi del mondo, sia del nord che del sud, inizialmente diventa strumento di realtà con finalità sociali per agire sul territorio: si pensi al caso delle MAG in Italia.
Negli ultimi anni, come si è potuto notare nelle pagine precedenti, il microcredito inizia ad essere utilizzato anche dagli istituti di credito tradizionali e dagli enti pubblici, quale strumento di politica economica e sociale territoriale. I comuni, le province, le regioni pongono sempre più una maggiore attenzione verso il modello di sviluppo che si vuole realizzare, verso l’impatto socio­economico delle attività delle imprese e in particolare della finanza. Ed è da questa riflessione che viene, ad esempio, l’adesione di alcuni enti locali, tra i quali la Provincia di Roma, alla proposta della Campagna “Tesorerie Disarmate”. La campagna si sostanzia nell’inserire una voce relativa al finanziamento del commercio di armi, nei bandi per le gare d’appalto per le tesorerie comunali, provinciali e regionali, attribuendo nelle gare per servizi economico­finanziari un maggiore punteggio per le offerte tecniche degli istituti di credito che concedono condizioni favorevoli di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, dei soggetti non profit e che considerano anche l’elemento della compatibilità ambientale come condizione necessaria per il finanziamento di attività ed iniziative. Nell’attribuzione dei detti punteggi dovrebbero essere considerati come elementi negativi: l’avere sede o appartenere ad holding con sede in Stati riconosciuti come paradisi fiscali, l’aver subito condanne per violazione dello Statuto dei lavoratori o delle norme anti­riciclaggio, per posizione dominante, per pubblicità ingannevole. Diverse sono le città che hanno risposto a questo appello, inserendo nei propri bandi i punti proposti dalla campagna, tra cui Pavia, Reggio Emilia, Firenze e Palermo e ora anche la Provincia di Roma ha aderito a tale iniziativa.
I principi ispiratori dei movimenti legati al consumo critico, al commercio equo e solidale, alla finanza etica hanno come punto di riferimento quello di imporre con le proprie scelte di consumatori e risparmiatori dei nuovi valori al mondo delle imprese e condizionarne i comportamenti, una sorta di controllo dal basso dell’allocazione delle risorse e delle scelte più generali delle imprese. Uno dei più importanti consumatori è proprio la Pubblica Amministrazione: anch’essa può agire un cambiamento rispetto alla responsabilità sociale delle imprese modificando i propri comportamenti in termini di consumo pubblico.
28 Parte Prima
Sul tema della finanza gli interventi da parte della Pubblica Amministrazione che ad oggi si rilevano riguardano tre filoni: la gestione della tesoreria, interventi di microcredito e finanziamenti agevolati alle imprese che adottano comportamenti socialmente responsabili, in partnership con istituti bancari che a loro volta hanno comportamenti responsabili.
Venendo al tema che qui ci sta a cuore, l’ente pubblico ha a disposizione sostanzialmente due strumenti per poter avviare interventi di microcredito sul proprio territorio, il fondo di garanzia e il fondo rotativo. Il fondo di garanzia è quel fondo messo a disposizione da un soggetto terzo, in genere promotore del progetto di microcredito, rispetto al finanziato e all’erogatore del micro­prestito, a copertura del rischio di insolvenza. Il fondo rotativo è una sorta di “recipiente”, in cui ciascun componente del gruppo versa periodicamente una predeterminata somma di denaro. L’ammontare complessivo così raccolto viene utilizzato per finanziare i singoli componenti del gruppo che lo hanno costituito. Il fondo rotativo viene utilizzato spesso dalle comunità di migranti presenti in Italia. Anche gli enti locali possono costituire un fondo rotativo destinando fondi pubblici per l’erogazione di micro­prestiti allo scopo di finanziare progetti meritevoli, sostanzialmente sui tre assi descritti nei paragrafi precedenti: finanziamenti alla microimpresa, finanziamenti a consumi collettivi, credito di emergenza.
Progetti di microcredito
C.O.M.E.
Dai slancio alle tue idee
Finanziamento ai migranti
Istituzione pubblica coinvolta
Provincia di Torino
Comune di Torino
Provincia di Roma
Ruolo dell’istituzione pubblica
Fondo di garanzia
Fondo di garanzia
Fondo di garanzia
Tabella 5 ­ Il ruolo dell'ente locale nei progetti di microcredito
Come si vede, non sono ancora tantissimi gli enti locali che utilizzano il microcredito (anche se va precisato che la tabella su riportata non può dirsi esaustiva di tutte le esperienze presenti sul livello nazionale): questo tipo di iniziative sono ancora decisamente giovani e non ancora diffuse in modo capillare. Il fondo di garanzia è la forma fino ad oggi scelta per attivare questo tipo di iniziative da parte della pubblica amministrazione.
Come si è visto nel paragrafo precedente, nella Provincia di Roma, sono due le iniziative in cui è coinvolto un ente locale, di cui l’iniziativa del Comune di Roma, prendendo a riferimento la classificazione utilizzata nel paragrafo precedente, afferisce alla sfera del credito al consumo. L’altra iniziativa è invece promossa dal Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma, in convenzione con la Banca di Credito Cooperativo di Roma: a partire da marzo 2005 la Provincia di Roma favorisce il finanziamento di iniziative imprenditoriali di migranti, purché aventi residenza nella provincia e con permesso di soggiorno (o carta di soggiorno).
La Provincia di Roma ha costituito un fondo a garanzia dei prestiti erogati dalla Banca di Credito Cooperativo, pari a 122 mila euro. Fino ad oggi sono Il ruolo dell’ente locale 29
stati erogati 15 prestiti di ammontare massimo di 15 mila euro: il prestito deve essere restituito con rate mensili al massimo entro 5 anni, ha un tasso di interesse pari al 5,5%, di cui solo il 2,5% è a carico del finanziato, del resto se ne fa carico la provincia. La provincia, oltre a garantire i prestiti, si fa carico anche di svolgere l’istruttoria economica, svolgendo una attività di valutazione ex ante ed in itinere del finanziamento erogato.
Non sempre l’ente pubblico decide di occuparsi direttamente anche della fase di istruttoria: ad esempio nel caso dell’iniziativa denominata “Dai slancio alle tue idee”, partnership fra comune di Torino, Finpiemonte e istituti di credito che hanno sede nella città di Torino, l’iter di istruttoria si sviluppa coinvolgendo tutti i partner: da una parte vi è una commissione, costituita da comune e Finpiemonte, che esamina e valuta la richiesta, dall’altro vi è la Finpiemonte a monte che aiuta a raccogliere la documentazione e la banca a valle che fa un controllo sulla solvibilità (anche se il comune di Torino è garante dei progetti finanziati). Anche nel caso del progetto C.O.M.E, la provincia interviene nell’iter di istruttoria solo in un secondo momento, inizialmente sono le associazioni di volontariato, che operano sul territorio, a svolgere una prima fase di valutazione delle richieste e di screening.
L’iniziativa della Provincia di Roma rientra nell’ambito dei microfinanziamenti alle imprese, con l’intento di favorire l’inserimento di cittadini migranti, integrando politiche del lavoro con quelle socio­
assistenziali a favore dei migranti stessi.
Fino ad oggi le indagini svolte sul microcredito hanno avuto come obiettivo quello di censire l’esistente12, indagando quante risorse finanziarie vengono impiegate quanti sono i finanziamenti erogati, quante sono le sofferenze. Nell’ambito dell’intervento dell’ente locale diventa necessario conoscere qual è l’impatto che questo tipo di interventi produce, valutando le differenza di impatto tra le diverse tipologie di intervento. Ad oggi è possibile sostenere che si tratta di un passo importante il fatto di effettuare trasferimenti di denaro non più attraverso il fondo perduto, ma con l’erogazione di prestiti che il cittadino si impegna a restituire. 12
Un esempio è la presente indagine, insieme all’indagine svolta dall’Associazione Finanza Etica nel 2004 e l’indagine svolta da Unicredit nel 2005, per citare gli esempi più recenti.
30 Parte Prima
La finanza internazionale e il microcredito
Andrea Baranes ­ Campagna per la Riforma della Banca Mondiale
L’oleodotto Baku – Tbilisi – Cheyan (BTC), inaugurato nel 2006, è il più lungo del mondo. Prende il nome dalle città di Georgia, Azerbaijan a Turchia che attraversa per portare il petrolio del Mar Caspio fino al Mediterraneo. La sua realizzazione, costata miliardi di dollari, è stata finanziata dalla Banca Mondiale, dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo – BERS, e da 15 tra le più grandi banche private del pianeta. Negli obiettivi dei suoi realizzatori, l’oleodotto avrebbe dovuto portare “sviluppo” alle popolazioni locali.
La realtà è purtroppo molto diversa. E’ quasi impossibile anche solo elencare gli impatti sociali e ambientali legati a questo enorme progetto. Oltre 30 mila contadini curdi residenti in Turchia sono stati espropriati delle loro terre, spesso con rimborsi inadeguati o inesistenti. Si è assistito a una forte militarizzazione del territorio, in una zona già segnata da gravi conflitti, alcuni dei quali ancora non risolti. Uno dei maggiori esperti di oleodotti al mondo, che seguiva la costruzione del BTC, ha dichiarato che la sua realizzazione equivaleva a “seppellire migliaia di bombe ambientali a orologeria”.
Questi impatti e preoccupazioni, così come i meccanismi e canali di finanziamento, ricordano da vicino quelli che hanno caratterizzato l’oleodotto OCP in Ecuador o quello tra Ciad e Camerun, il gasdotto di Camisea in Perù, le dighe del Narmada in India o quella di Bujagali in Uganda, e moltissimi altri esempi di progetti realizzati grazie ai finanziamenti erogati dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi dalla Banca Mondiale, dalle banche regionali di sviluppo, dalle banche private per opere infrastrutturali da realizzare nei Paesi “in via di sviluppo”. Questa stessa espressione, alquanto impropria, è stata coniata per i Paesi del Sud del mondo per sottolineare la necessità di realizzare le infrastrutture giudicate necessarie per lo “sviluppo” di queste nazioni. Uno sviluppo da subito identificato con la sola crescita economica e che richiede ingenti capitali da investire.
L’evidenza dimostra che nella grande maggioranza dei casi questi progetti non hanno portato alcun beneficio alle popolazioni locali, e alle fasce più povere in particolare. Queste hanno anzi dovuto subire forti impatti e conseguenze negative sui loro fondamentali diritti umani e sociali, e sulla situazione ambientale. Molti di questi progetti, inoltre, hanno contribuito in maniera rilevante all’aumento del debito estero dei Paesi più poveri, peggiorando ulteriormente una situazione già critica e rendendo questi Paesi ancora più dipendenti dagli aiuti e dalle istituzioni finanziarie concentrate nel Nord del mondo.
La finanza internazionale e il microcredito 31
Negli ultimi anni i finanziamenti delle banche private, e anche le loro responsabilità sono cresciuti notevolmente. In questo quadro giocano un ruolo importante anche gli accordi di libero commercio negoziati a livello internazionale, e in primo luogo nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o WTO in inglese). In questa istituzione si sta negoziando da anni una progressiva e sempre più spinta liberalizzazione dei servizi finanziari, a partire da quelli bancari. La conseguenza diretta è che diventa sempre più difficile per un Paese del Sud esercitare un controllo su un settore delicato come quello finanziario. Dove è già avvenuta, la liberalizzazione ha portato le banche locali dei Paesi del Sud ad essere acquistate dai grandi istituti di credito occidentali. Questo significa una scomparsa delle piccole banche locali in questi Paesi, e si traduce spesso in un’ancora maggiore difficoltà di accesso al credito per le fasce più povere e più deboli delle popolazioni locali. E’ quanto è avvenuto ad esempio in Messico, dove le banche sono praticamente tutte di proprietà straniera (statunitense, canadese, spagnola), e i cittadini più poveri si trovano esclusi dalla possibilità di accesso al credito, non avendo degli istituti locali, legati al territorio, in grado di erogare questi servizi.
In questa situazione economica e finanziaria pesantemente sbilanciata giocano un ruolo sempre più importante anche i mercati finanziari. I prezzi delle materie prime prodotte nei Paesi del Sud vengono decisi e negoziati in poche piazze finanziarie, concentrate a Londra, New York, Tokyo e in altre città del Nord, con ulteriori conseguenze fortemente negative sulle possibilità di combattere la povertà nei Paesi del Sud.
Dopo oltre due decenni di applicazione indiscriminata delle dottrine economiche neoliberiste, e di fronte all’evidenza del fallimento di questa architettura economica e finanziaria internazionale nel portare “sviluppo” ai più poveri, appare urgente cercare delle soluzioni e dei percorsi alternativi. A livello macroeconomico, è necessario lavorare per una profonda riforma delle regole e delle istituzioni che guidano il commercio, l’economia e la finanza a livello internazionale. Nello stesso momento, è necessario mettere a punto degli strumenti concreti di cambiamento che mostrino, con l’esperienza pratica, che delle soluzioni differenti sono possibili e attuabili. Come il commercio equo e solidale sta dimostrando che è possibile un commercio, anche su scala internazionale, che sostituisca la competizione sfrenata sostenuta dalla WTO con la cooperazione e la solidarietà internazionali, così anche nel campo dell’economia e della finanza esistono delle possibilità concrete e innovative di cambiamento. Il microcredito è sicuramente uno degli strumenti migliori in questo contesto, radicalmente diverso dai grandi prestiti e dai finanziamenti per mega­progetti assicurati fino ad oggi dalle istituzioni internazionali, pubbliche e private, ma destinato direttamente a beneficiare i più poveri e gli esclusi dalla finanza e dall’economia “tradizionali”.
32 Parte Prima
Se questo è vero in primo luogo nei paesi del Sud del mondo sono sempre di più i “sud” anche nei nostri Paesi ricchi. Intere fasce sociali sono oggi escluse dall’accesso al credito, le più esposte agli attuali meccanismi finanziari. Per questo, anche da noi la finanza eticamente orientata e il microcredito in particolare possono rappresentare degli strumenti concreti e necessari da due punti di vista. In primo luogo per i vantaggi e le possibilità che danno alle persone raggiunte dai prestiti e per il circolo virtuoso di utilizzo del denaro che innescano. In secondo luogo mostrando una risposta concreta e un percorso praticabile e già praticato anche da noi di alternativa al sistema economico dominante.
Su questo doppio binario e con questo doppio obiettivo è necessario proseguire per riportare i diritti umani, sociali e del lavoro e l’ambiente al centro delle politiche nazionali e internazionali e fare in modo che queste tematiche guidino ed indirizzino le scelte in materia economica e finanziaria. Si tratta di un percorso lungo e segnato da molte difficoltà, ma che milioni di donne e di uomini, tramite il microcredito, stanno già praticando concretamente in tutto il pianeta, dando una tangibile manifestazione di come l’economia e la finanza da fini a se stanti possano e debbano tornare ad essere strumenti al servizio del benessere dell’insieme della popolazione del pianeta.
La finanza internazionale e il microcredito 33
Parte seconda
La mappatura delle esperienze di microcredito viene presentata attraverso delle schede sintetiche che riportano per ogni istituzione ed ente censito le caratteristiche principali dell'attività. Le informazioni e i dati disponibili sono stati raccolti mediante delle interviste con i soggetti interessati: gli aspetti che si è cercato di mettere in evidenza hanno riguardato in particolare la natura dell'istituzione che fa microcredito, la sostenibilità finanziaria del progetto, il raggiungimento dei destinatari, la valutazione dell'impatto sociale del microcredito. Dal momento che per alcuni progetti gli attori coinvolti sono molteplici, e ricoprono ruoli differenti, si è cercato di indagare alcuni aspetti fondamentali dei progetti stessi, al fine di poter avere una rappresentazione di facile comprensione e comparabilità. L'idea di separare la parte quantitativa da quella qualitativa è dovuta al diverso significato e al peso che si è attribuito alle componenti economiche ed extra­economiche dello strumento microcredito: ciò rappresenta una scelta metodologica forte in sintonia con la definizione adottata e con lo spirito dell'indagine. Particolare rilevanza riveste la procedura di istruttoria, in cui possono entrare in gioco quegli aspetti relazionali che altrove hanno fatto la fortuna del microcredito: la rete sociale dell'aspirante beneficiario è una variabile fondamentale se si vuole dare vita ad un'attività che non sia sganciata dal territorio, ma sia motivo di coesione e di creazione di capitale sociale. In particolare le schede rilevano i seguenti aspetti quantitativi: •
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chi è l’istituzione promotrice e qual è la sua tipologia istituzionale;
l’inizio attività di microcredito e la sua localizzazione territoriale;
la modalità di acquisizione del capitale impiegato nell'attività di microcredito;
il target, l’ammontare medio del prestito e il tasso di interesse nominale (TAN) e quello reale (ISC), verificando se vi sono spese di istruttoria;
le garanzie richieste e la presenza o meno di un fondo di garanzia;
la durata media del prestito, la cadenza delle rate e l’esistenza o meno di un periodo di pre­ammortamento;
il numero di prestiti in sofferenza e l’ammontare totale dei prestiti erogati;
il numero di clienti serviti.
Gli elementi qualitativi raccolti riguardano:
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la definizione di microcredito e i bisogni che si vogliono soddisfare;
gli attori coinvolti nell’iniziativa;
l’iter dell’istruttoria economica e gli interlocutori chiamati a svolgere questa attività;
l’iter dell’istruttoria sociale e gli interlocutori chiamati a svolgere questa attività;
l’organo deliberante.
34 Parte seconda
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma
Nella realtà della Provincia di Roma, come dimostrano le schede, il microcredito si rivela un'esperienza recente ma con un elevato potenziale da implementare. In questo senso la Provincia di Roma sembra essere un terreno molto fertile per questo tipo di sperimentazione, grazie ad una felice combinazione di soggetti di diversa natura che ne riconoscono i meriti. Vengono riportati solo i progetti classificati nella parte prima di questa pubblicazione come microcredito in senso proprio; non si troveranno quindi né il prestito d'onore di Sviluppo Italia, né il credito al consumo del Comune di Roma.
CONFIDI ROMA GAFIART
Gafiart è un Consorzio di garanzia fidi, senza finalità di lucro, che opera in favore delle imprese artigiane, delle microimprese e delle PMI. Nel 1992, la Confartigianato ne ha promosso la costituzione, con la missione di agevolare le imprese nell'accesso al credito bancario. Le aziende che intendono richiedere un finanziamento possono rivolgersi a Gafiart sia per usufruire di garanzie sussidiarie che per ottenere finanziamenti a tasso agevolato. L'attività del Confidi Gafiart consiste in:
•
concessione di garanzie per finanziamenti bancari;
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assistenza creditizia per le aziende di nuova costituzione;
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sportello Artigiancassa per finanziamenti agevolati ed ordinari;
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contributo a fondo perduto attraverso Artigiancredito nel Lazio.
In particolare per quanto riguarda l'attività del confidi Gafiart per il microcredito, essa si realizza esclusivamente attraverso la concessione di garanzie alle imprese associate, che vengono erogate a valere su specifici fondi costituiti presso le banche convenzionate. Le convenzioni attualmente stipulate sono due, una con Artigiancassa ed una con Capitalia (Banca di Roma).
Per quanto riguarda Artigiancassa vengono offerti alle imprese con garanzia Gafiart finanziamenti per:
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investimenti in laboratori, impianti e attrezzature, per favorirne l'acquisizione, il rinnovo e il miglioramento;
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anticipazioni di crediti che derivano da ordini e da contratti di subfornitura; •
acquisizione di scorte utili al ciclo produttivo dell'impresa; •
esigenze di gestione, per affrontare temporanee carenze di liquidità dell'impresa o per ricostituire il capitale circolante; I progetti di microcredito nella Provincia di Roma 35
ristrutturazione delle passività aziendali, per affrontare le situazioni debitorie pregresse;
•
sostegno ad aspiranti imprenditori, per favorire la nascita di nuove imprese artigiane. Per la convenzione con Capitalia – Banca di Roma si intende come microcredito la concessione di finanziamenti chirografari, tesi alla realizzazione di piccoli progetti imprenditoriali, a favore di categorie svantaggiate e di soggetti esclusi dal sistema del credito istituzionale.
•
Dati Statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del microcredito
TAN
Fondo di garanzia
36 Parte seconda
Società cooperativa iscritta all'albo. Confidi Roma GAFIART è iscritto all'Ufficio italiano dei cambi.
Confidi Roma GAFIART è un Consorzio di garanzia fidi senza finalità di lucro. Costituito nel 1991, per iniziativa della Confartigianato, ha lo scopo di assistere le microimprese, le imprese artigiane e le pmi nei rapporti con il sistema bancario. Il Gafiart associa circa millecinquecento aziende, a Roma e nella regione Lazio. Estate 2006
La sede operativa si trova a Roma. L'istituzione opera su tutto il Lazio, principalmente è attiva nel territorio del Comune di Roma.
Il patrimonio del Confidi è composto dal capitale sociale, che versano i soci, e dai fondi destinati alle garanzie.
Come noto i Confidi non sono abilitati a nessun tipo di raccolta tra i soci; i Confidi infatti non possono svolgere le attività riservate agli intermediari finanziari, ovvero non possono concedere finanziamenti diretti.
Artigianato e piccole imprese. Per il Microcredito:categorie svantaggiate e soggetti esclusi dal credito tradizionale. Fino a 25.000 euro (convenzione Banca di Roma)
Fino a 30.000 euro (convenzione Artigiancassa)
I tassi applicatI sono indipendenti dal rating bancario.
Per la convenzione con Banca di Roma il tasso è variabile e pari all'Euribor + 2,40% Per la convenzione con Artigiancassa viene calcolato in base alla durata del prestito. In particolare si ha:
• Tasso fisso a tre anni: IRS + 2%
• Tasso fisso a sette anni: IRS + 1,9%
• Tasso variabile a tre anni: Euribor + 2%
• Tasso variabile a sette anni: Euribor + 1,9%
Le convenzioni prevedono diverse tipologie di credito a secondo delle necessità aziendali. Sono previsti finanziamenti anche per le nuove imprese. La garanzia può essere di diverso livello a secondo dell'importo e della caratteristica del finanziamento, in alcuni casi la garanzia può essere condivisa con altre strutture (co­garanzia)..
Dati Statistici
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Ammontare totale prestiti erogati
Normalmente la garanzia è compresa tra il 35% ed il 70%. ma può essere anche di diverso livello in funzione della situazione patrimoniale del socio.
Per le imprese ad elevato rischio finanziario la garanzia può essere concessa anche in misura del 100% del finanziamento, ovvero a valere sui fondi speciali per la prevenzione dell'usura. Per il microcredito le garanzie sono più ampie del normale.
La durata massima dei prestiti è di 84 mesi (sette anni).
Rate mensili
La convenzione con Artigiancassa è stata attivata nel settembre 2006, quindi al momento risultano pochi prestiti erogati. La convenzione con la Banca di Roma ha già istruito tre richieste di microcredito. Descrizione dell'attività di microcredito
L'attività del Confidi Roma GAFIART per il Microcredito, così come per le altre tipologie di credito, si realizza esclusivamente attraverso la concessione di garanzie alle imprese associate. Le Definizione di garanzie vengono erogate a valere su specifici fondi costituiti microcredito
presso le banche convenzionate. L'attività di microcredito nasce dall'esigenza di includere nel circuito creditizio soggetti esclusi, principalmente piccole imprese ed aziende artigiane. Nel primo incontro, attraverso una intervista con i consulenti, si traggono tutti gli elementi utili per definire un piano finanziario, che viene confrontato con l'imprenditore. Con la sottoscrizione della richiesta di garanzia si avvia l'istruttoria del Confidi Roma GAFIART, la richiesta viene esaminata da un comitato e quindi inoltrata alla banca prescelta. Se deliberato favorevolmente dalla Istruttoria economica
banca, il rapporto verrà poi seguito e monitorato mensilmente. Le richieste di finanziamento possono essere accolte, parzialmente accolte o respinte: la filosofia è quella di non concedere "denaro facile". Il Gafiart è "sportello Artigiancassa", ovvero istruisce e perfeziona, direttamente e senza intermediari, le richieste di credito fino alla erogazione.
Organo deliberante
Comitato Gafiart
Lo sviluppo della piccola impresa è una leva determinante per lo sviluppo locale e la possibilità di accedere al credito condizione necessaria affinché il sistema imprenditoriale sia solido. L'accordo, che riflette l'impegno da sempre espresso dai Bisogni da soddisfare
due Istituti nei confronti delle aziende artigiane, agevola l'accesso ai finanziamenti per le microimprese solitamente escluse dal sistema di credito tradizionale perché prive delle necessarie garanzie, specie nella fase di avvio di nuove attività.
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma 37
FINANZIAMENTI AI MIGRANTI
La Provincia di Roma – Dipartimento IX Servizi Sociali – ha attivato un fondo di garanzia per la concessione di microfinanziamenti finalizzati alla nascita ed allo sviluppo di attività imprenditoriali aventi sede operativa nel territorio della Provincia di Roma avviate da cittadini stranieri.
Il Dipartimento IX Servizi Sociali ha, tra le altre competenze, quella di agevolare l'integrazione dei cittadini extracomunitari, ed attraverso tale iniziativa ha voluto promuovere un percorso che punta direttamente ad una integrazione delle politiche del lavoro con quelle socio­assistenziali a favore dei migranti, superando il concetto di mero assistenzialismo, e mirando, attraverso la valorizzazione della creatività, delle risorse e delle esperienze che le imprese costituite dai migranti possono apportare, ad una politica di promozione e sviluppo locale.
Sono ammesse al finanziamento le piccole imprese costituite come: ditta individuale, società di capitali, cooperative di produzione e lavoro, cooperative sociali, che alla data di presentazione della domanda rientrino nei limiti individuati nell'ambito del regime agevolativo di cui all'art. 1, comma 2, Decreto Legge 22 ottobre 1992 n.415, convertito con modificazioni dalla Legge 488/92 e siano costituite per almeno il 50% da soggetti extracomunitari in possesso dei requisiti.
Dati Statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
38 Parte seconda
Provincia di Roma Dipartimento IX Servizi Sociali in convenzione con Bcc di Roma
Ente locale
Marzo 2005
Provincia di Roma Fondi stanziati dal Dipartimento Servizi Sociali Cittadini migranti con regolare permesso di soggiorno, o carta di soggiorno, residenza nella Provincia di Roma, età non inferiore ai 18 anni.
Max 15.000,00 euro
Tasso applicato: 5,50% di cui 2,50% a carico del cliente, 3% a carico della Provincia.
Metodo progressivo francese a rata costante con pagamento di rate mensili anticipate. Commissione istruttoria fido esente.
Come TAN
Nessuna, è la Provincia che garantisce attraverso il fondo di garanzia
€ 121.500,00 Nessuna
Dati Statistici
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Prestiti in sofferenza
Numero clienti serviti
Restituzione dell’importo erogato in cinque anni Rata di ammortamento mensile comprensiva di quota capitale e quota interessi.
Nessuno
15 prestiti concessi
Descrizione dell'attività di microcredito
Microcredito è dare la possibilità a chi ne è escluso di accedere Definizione di al credito per avviare una piccola attività imprenditoriale. In microcredito
questo senso si vuole fornire una possibilità oltre che di inserimento lavorativo anche di integrazione sociale.
Attori coinvolti
Provincia di Roma Dipartimento Servizi Sociali
Al fine di promuovere il progetto è stata inizialmente promossa una operazione di animazione territoriale per raggiungere ed informare i cittadini migranti attraverso Associazioni operanti nel territorio. Iter della richiesta di prestito
Istruttoria economica
Organo deliberante
Bisogni da soddisfare
Poiché per la partecipazione era richiesta la compilazione di un piano di impresa (business plan), la Provincia di Roma ha fornito gratuitamente ai potenziali imprenditori l’assistenza tecnica necessaria. Alla chiusura del Bando, è stata istituita una commissione per la valutazione dei progetti. L’erogazione del prestito ai beneficiari è avvenuta in tre tranche:
la prima tranche (pari al 30 % del finanziamento concesso) al momento della firma del contratto di finanziamento;
la seconda tranche (pari al 50% del finanziamento concesso) dopo la presentazione di fatture, integralmente pagate, relative all’acquisto di beni e servizi per un importo complessivo pari ad almeno il 30% del finanziamento concesso;
la terza ed ultima tranche dopo la presentazione di fatture, integralmente pagate, relative all’acquisto di beni e servizi per un importo complessivo pari al 100% del finanziamento concesso.
A cura della Provincia
Dipartimento IX – Servizi Sociali
La Provincia di Roma ha voluto promuovere azioni specifiche rivolte al reale inserimento dei cittadini migranti in un’ottica di integrazione delle politiche del lavoro con quelle socio­
assistenziali a favore degli extracomunitari.
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma 39
MAG ROMA
La cooperativa MAG Roma si pone l'obiettivo di dimostrare la praticabilità di alternative all'attuale modo di fare economia ed impresa e di sostenerne lo sviluppo raccogliendo risorse da destinare a tale scopo. La sua attività primaria è quella di potenziare la rete di relazioni sul territorio al fine di individuare i progetti di economia solidale che necessitano di un sostegno economico. Per sostenere tali iniziative, la cooperativa propone uno strumento finanziario alternativo dove la fiducia e la conoscenza delle persone, la qualità dei prodotti e la fattibilità dei progetti, prendono il posto delle garanzie patrimoniali. Uno dei suoi obiettivi è di arrivare a raccogliere 600 mila euro per poter essere un intermediario finanziario, e quindi una MAG autonoma.
Dati Statistici
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del microcredito
TAN
ISC
Garanzie richieste
40 Parte seconda
La cooperativa MAG Roma promuove la finanza autogestita, offre alle organizzazioni senza fini di lucro e dell'economia solidale e agli enti locali servizi di consulenza, formazione e accompagnamento sulla finanza etica, il prestito sociale, il microcredito e la gestione finanziaria delle imprese sociali.
Novembre 2005, ma le erogazioni da parte di MAG 6 sono iniziate a partire dal 2006.
Roma
MAG Roma raccoglie capitale dai propri soci. Il capitale così raccolto viene interamente versato in MAG6 e, grazie ad uno specifico accordo con la MAG emiliana, viene utilizzato per concedere prestiti, il cui patto di restituzione si fonda non tanto su garanzie di carattere economico, ma su accordi che assegnano valore fondamentale all'impegno morale assunto dal richiedente e dalla rete relazionale che lo sostiene.
Realtà collettive e individui , che promuovono progetti di impresa tenendo conto di criteri di sostenibilità sociale e ambientale, inclusione, solidarietà, tra i quali: • la crescita umana dei lavoratori e degli altri portatori di interesse;
• la riduzione dell'impatto ambientale e la tutela del territorio;
• la costruzione di rapporti, tra i popoli e le persone, basati sulla solidarietà e la nonviolenza.
9.500.00 €
Nel 2005 è pari all'8,7%, cioè il tasso di inflazione (riferimenti ISTAT) + un ricarico di 7 punti percentuali che copre le spese di gestione della MAG 6
8,7%.
Garanzie non reali, ma fiduciarie, attraverso fideiussioni personali in via solidale e indivisibile.
Dati Statistici
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
MAG Roma si impegna a garantire il rientro dei prestiti attraverso il proprio capitale sociale in MAG 6.
Non ci sono spese d’istruttoria.
22 mesi.
Mensili.
Nessuno.
Nessuno.
19.000,00 € 2 al 30/10/2006.
Descrizione dell'attività di microcredito
La cooperativa MAG Roma si propone di promuovere il microcredito come pratica di giustizia economica e sociale, Definizione di perché si affermi e si potenzi una gestione del denaro che microcredito
rimetta la società, i diritti e l'ambiente al centro dell'economia, dando ad esso un ruolo di strumento e non di fine.
Attori coinvolti
MAG Roma, MAG 6 di Reggio Emilia.
MAG Roma, grazie all'accordo con MAG 6 di Reggio Emilia, che funziona da guida e da supporto tecnico, raccoglie capitale per incanalarlo verso progetti sul territorio. I soci romani, in pratica, Organizzazione del versano il loro capitale in MAG Roma, che, a sua volta, lo lavoro
deposita a Reggio Emilia; poi il gruppo della capitale propone a Reggio Emilia i progetti di Roma e del Lazio che possono essere finanziati e garantisce per loro.
La persona o la realtà interessata ad un prestito si rivolge a MAG Roma, che gira la richiesta al gruppo di lavoro che si occupa delle istruttorie, il quale nomina due persone al suo interno che incontreranno il richiedente per seguire la richiesta di finanziamento. Successivamente, una volta che il gruppo di Iter della richiesta di lavoro ha completato tutte le fasi di istruttoria, il CdA di MAG prestito
Roma discute la richiesta di finanziamento e delibera di presentare la richiesta, accompagnata dalla propria garanzia, a MAG 6 che valuta la richiesta in piena autonomia e in caso di esito positivo eroga direttamente il finanziamento al richiedente. Il gruppo di lavoro istruttorie si occupa di seguire il finanziato anche nella fase successiva all'erogazione.
Esiste, ed ha il solo scopo di verificare se la redditività Istruttoria economica
dell'attività è tale da permettere la restituzione del prestito.
E' volta a verificare la rete relazionale che anima il progetto, Istruttoria sociale
oltre a indagare la democraticità, la partecipazione della realtà richiedente e il valore sociale del progetto da finanziare. Consiglio di Amministrazione di MAG 6, su proposta e garanzia Organo deliberante
di MAG Roma.
I prestiti erogati fino ad ora sono stati finalizzati ad attività imprenditoriali e progetti di riqualificazione della periferia Bisogni da soddisfare
romana (es. bar­ristorante bio e equo, acquisto attrezzature per mercati biologici e supporto gruppi di acquisto).
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma 41
MICROCREDITO SOCIALE FONDAZIONE RISORSA DONNA
Il progetto di microcredito della Fondazione Risorsa Donna rientra nell'ambito del progetto “Microcredito Sociale” della Compagnia di San Paolo (vedere scheda nel prossimo capitolo).
La Fondazione è un ente senza scopo di lucro riconosciuto come ONG dal Ministero degli Esteri. Fa parte delle rete europea EMN (European Microfinance Network) e alla rete ENATW (European Network Against Traffiking in Woman for sexual exploitation). La Fondazione Risorsa Donna ­ nata dall’esperienza dell’associazione Women’s World Banking in Italia (affiliata alla Women’s World Banking, network internazionale operante nel campo del microcredito a favore delle donne dal 1979) ­ ha tra i suoi obiettivi statutari quello di eliminare gli ostacoli di carattere economico e sociale che le donne spesso incontrano; a tal fine si è deciso di utilizzare tra i vari strumenti anche il microcredito. Il microcredito è dunque inteso quale strumento di educazione alla gestione responsabile del risparmio che, superando l’ottica assistenzialista, punta ad una emancipazione­autonomia piena e all’inclusione economica e sociale delle donne.
Vengono finanziati: •
progetti di microimprese presentati dalla singola donna o da gruppi organizzati in società (escluse quelle di capitali), o in cooperative. Fino ad oggi sono state finanziate le seguenti attività:
a) attività commerciali 27,8% (es. autoricambi, vendita prodotti sudamericani, import/export, ristorazione, banco frutta)
b) servizi 55,5% (es. asili, bed & breakfast, phone center, cooperative infermieri) c) artigianato 16,7% (es. cornici, sartorie) •
Progetti di occupabilità, consistenti in percorsi formativi che garantiscano uno sbocco occupazionale.
42 Parte seconda
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Compagnia di San Paolo, Sanpaolo IMI S.p.A in collaborazione con Fondazione Risorsa Donna
La Compagnia di San Paolo è un soggetto senza fini di lucro privato che persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale, allo scopo di favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico delle comunità in cui opera. La Fondazione Risorsa Donna ha tra i suoi obiettivi statutari quello di eliminare gli ostacoli di carattere economico e sociale che le donne spesso incontrano; a tal fine si è deciso di utilizzare anche il microcredito. 2003
Provincia di Roma
L’attività di microcredito viene svolta grazie al contributo della Compagnia San Paolo
Le donne straniere (con regolare permesso di soggiorno), residenti a Roma e Provincia, che hanno un progetto di lavoro autonomo oppure la necessità di qualificarsi professionalmente, ma hanno difficoltà nell’accesso al credito tradizionale per mancanza di garanzie reali e non hanno altre possibilità di ottenere un prestito.
Da quest’anno (2006) l’attività di microcredito sarà rivolta anche a donne italiane residenti a Roma e Provincia.
11.000,00 pf, 18.000,00 pg
Tasso fisso, pari all’EuroIRS di pari durata aumentato di uno spread dello 0,50%
Non è applicato
Nessuna, ma non è rifiutata se presentata
Il fondo di garanzia erogato dalla Compagnia San Paolo ammonta a € 400.000. La Banca Sanpaolo ha però recentemente applicato un moltiplicatore 2 al fondo raddoppiando, di fatto, l’importo dello stesso (€800.000). Il fondo di garanzia funziona come un fondo di rotazione ovvero il rimborso delle rate libera una quota del fondo di pari importo che può esser utilizzato per finanziare nuove attività.
25,00€
Minimo: 18 mesi; massimo:60 mesi
Mensile
Massimo tre mesi
3%
288.450,00 euro
25 al 30/10/2006
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma 43
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito è inteso quale strumento di educazione alla gestione responsabile del risparmio che, superando l’ottica assistenzialista, punta ad una emancipazione­autonomia piena e all’inclusione economica e sociale delle donne. La Fondazione Risorsa Donna è convinta che il microcredito possa Definizione di rappresentare una delle forme più efficaci per combattere microcredito
l’esclusione finanziaria anche nei paesi sviluppati, per questo porta avanti il progetto di microcredito sociale rivolto alle donne che al momento dell’accesso al credito risultano maggiormente svantaggiate, nell’ottica di sostenere la loro occupabilità e/o lo sviluppo di un’attività economica nell’ambito di un più ampio desiderio di empowerment socio­economico delle donne.
Associazioni di migranti che propongono i potenziali beneficiari Attori coinvolti
e Fondazione Risorsa Donna
La Fondazione coinvolge inizialmente le associazioni d’immigrati che presentano la donna che richiede il prestito. Ciò per cercare di replicare il concetto di “garanzia di gruppo” Iter della richiesta di (group lending), utilizzata dalla Grameen Bank, con le dovute prestito
differenze; ovvero, l’associazione non funge da garanzia reale in caso di insolvenza dell’associata presentata, ma perderà in credibilità nelle successive presentazioni di associate alla Fondazione. La fase d’istruttoria vera e propria viene intrapresa da volontari altamente qualificati della Fondazione attraverso incontri individuali con le richiedenti credito al fine di concretizzare le idee imprenditoriali presentate, realizzare un business plan e Istruttoria economica
individuare le migliori strategie per realizzare il progetto da intraprendere. Le proposte ritenute valide vengono poi trasmesse alla banca per la decisione finale e l’eventuale erogazione del prestito.
Durante i colloqui si cerca di capire l’affidabilità e la serietà Istruttoria sociale
della persona, adattandosi alla sua situazione senza usare modelli prestabiliti. La Fondazione Risorsa Donna è convinta che il microcredito possa rappresentare una delle forme più efficaci per combattere l’esclusione finanziaria anche nei paesi sviluppati, per questo porta avanti il progetto di microcredito sociale rivolto alle donne che al momento dell’accesso al credito risultano maggiormente svantaggiate, nell’ottica di sostenere la loro occupabilità e/o lo sviluppo di un’attività economica nell’ambito di un più ambio desiderio di empowerment socio­economico delle donne. Il target Bisogni da soddisfare
specifico dell’attività di microcredito, rivolta a donne immigrate vuole essere una risposta non solo ai problemi dell’esclusione finanziaria ma anche ai problemi d’integrazione; proprio per questo, la Fondazione ha scelto un approccio integrato al microcredito che non prevede la sola erogazione del prestito ma accompagna la donna nelle varie fasi della nuova attività da intraprendere, attraverso corsi di formazione gratuiti appositamente progettati e un monitoraggio costante.
44 Parte seconda
I progetti di microcredito in Italia
Nella realtà italiana esaminata emerge che a livello quantitativo la grandezza economica del microcredito in Italia, rispetto al credito tradizionale, è pressocchè irrisoria: le stime dell'Associazione Finanza Etica parlano di 550 mila euro di microfinanziamenti erogati a favore di 330 beneficiari negli ultimi 4 anni (maggio 2005), a fronte di un sistema bancario che ogni anno fa registrare impieghi del risparmio raccolto per oltre mille miliardi di euro. La dimensione nazionale offre la possibilità di mettere a confronto i progetti di microcredito realizzati dalle realtà che appartengono al circuito della finanza etica con quelle creditizie tradizionali. La mappatura di seguito presentata è stata ottenuta basandosi sulla ricerca che l'Associazione Finanza Etica ha condotto a giugno 2004 sui progetti di microcredito in Italia in collaborazione con Lunaria. Le informazioni disponibili nella ricerca riguardano enti ed istituzioni che propongono o erogano il microcredito in Italia: i dati raccolti sono stati aggiornati, ed è stato ampliato il numero delle istituzioni, riportando le esperienze più recenti. Per coerenza metodologica anche in questa sezione si sono tenuti distinti gli aspetti quantitativi da quelli qualitativi, e si è cercato di focalizzare l'attenzione sulla valenza extra­economica del microcredito.
I progetti di microcredito in Italia 45
ALMASOLIDALE
Il progetto è nato per rispondere ad un’esigenza dell’Associazione Almaterra: poter fornire credito alle proprie socie, che si trovano in difficoltà economiche, attraverso un meccanismo strutturato e formale.
L’idea originaria dell’Associazione era quella di costituire un ente apposito, ma la partnership con MAG 2 Finance, è risultata più facile e rapida. Si è così dato vita ad un progetto che ha la finalità di fornire due tipi di credito:
1. start up e avvio d’impresa 2. casa, scuola, salute e famiglia (ad esempio per pagare la scuola dei bambini o per visitare una persona malata nel paese d’origine). L’Associazione non ha tuttavia voluto delegare ogni responsabilità ed è per questo che ha scelto di accompagnare ogni prestito con una garanzia fideiussoria e con una garanzia morale di due socie. Quest’ultimo aspetto si lega direttamente ai principi di Yunus, ma ha la valenza soprattutto di costruire un gruppo solidale all’interno dell’Associazione stessa.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
46 Parte seconda
Almaterra, MAG 2 Finance MAG 2 Finance ha come attività principale l’erogazione di prestiti ai singoli e verso il Terzo settore. Settembre 2004
Torino e Provincia
Capitale di Mag2 Finance
Socie dell’Associazione Almaterra, quindi esclusivamente donne
3.000,00€
8% (perché Almaterra è un comprensorio di MAG 2 Finance)
Espresso in percentuale sull’ammontare del finanziamento concesso. Comprende: il rimborso del capitale, il pagamento degli interessi e le spese d’istruttoria Garanzia fideiussoria dell’associazione e lettera d’impegno di due socie garanti morali
Non è presente
Spese d’istruttoria pari all’1,5% del finanziamento o 30,00€ minimi
24 mesi
Mensili
Non viene fatto
In totale i prestiti ammontano a 57.420,00 € di cui 26.380,00 nel 2006
18 ad oggi, di cui 8 nel 2006
Descrizione dell'attività di microcredito
Microcredito è fornire la possibilità di avviare un’impresa, dar lavoro a coloro che non ne hanno, ma hanno buone idee. Allo Definizione di stesso tempo però il credito è privo di valore se non si ha un microcredito
accompagnamento tecnico, una serie di servizi aggiuntivi da offrire ai beneficiari.
Una persona interna di Almaterra, due dipendenti di MAG 2; Attori coinvolti
socie di Almaterra
Socie di Almaterra aiutano la persona interessata a compilare il modulo di richiesta del prestito. Una persona interna di Organizzazione del Almaterra svolge la preistruttoria, un collaboratore di MAG 2 si lavoro
occupa dell’istruttoria. Inoltre MAG 2 è coinvolta nel comitato di delibera ed eroga il prestito.
Primo step: la persona va in associazione, compila una richiesta (in cui scrive l’oggetto della richiesta e l’ammontare) che viene Iter della richiesta di poi data al Consiglio direttivo, che la valuta. Secondo step: prestito
viene fatta la preistruttoria allo sportello microcredito. Terzo step: istruttoria. Quarto step: consegna della documentazione a MAG 2 per la delibera sulla concessione del prestito.
Svolta da MAG 2 è tesa a verificare il piano d’impresa o il piano di rientro dei prestiti a seconda che si tratti di prestito per Istruttoria economica
l’avvio d’impresa o prestito d’emergenza. Ciò che è importante sottolineare è che istruttoria sociale ed istruttoria economica ricoprono la stessa importanza a livello decisionale.
Svolta essenzialmente durante la preistruttoria, è un’indagine di tipo socio­relazionale, in cui sono analizzati vari aspetti della Istruttoria sociale
persona, come ad esempio: in che modo si è integrato con il territorio, le precedenti esperienze lavorative, la sua situazione familiare
Organo deliberante
Area Impieghi MAG 2.
Si è voluto soddisfare un bisogno dell’Associazione Almaterra, che voleva poter erogare prestiti alle sue socie attivando un’istituzione apposita, tale procedura risultava però Bisogni da soddisfare
particolarmente lunga e complessa e per questa ragione si è dato vita alla partnership con MAG 2. In tal modo si è potuto formalizzare ed esternare il procedimento di erogazione dei prestiti.
I progetti di microcredito in Italia 47
BANCA DEL PIEMONTE E PARROCCHIA DI SANT’AGOSTINO
Il progetto ha preso vita da un’idea di chi, da tempo attivo nella lotta all’usura, ha visto nel microcredito un modo per arginare tale fenomeno. Banca del Piemonte ha deciso di collaborare perché ha ritenuto valida l’idea di microcredito come “un nuovo modo di fare banca” grazie ad un progetto unico nel suo genere. La Banca si assume infatti interamente ogni rischio, perché non fa affidamento a nessun fondo di garanzia e non richiede nessuna garanzia nemmeno alla Parrocchia, che ha solamente il ruolo di garante morale, in quanto presenta i progetti ritenuti validi e meno rischiosi. Per prevenire il rischio che il denaro prestato venga destinato ad altri fini rispetto a quelli presentati, l’erogazione avviene direttamente verso il fornitore del bene necessario all’avvio dell’attività d’impresa.
L’aspetto del progetto su cui si fa leva è quello della conoscenza diretta con la persona interessata al prestito. Entrambe le parti coinvolte nel progetto considerano infatti la conoscenza diretta come l’unico mezzo per avviare progetti di microcredito in Italia.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
48 Parte seconda
Parrocchia di San Agostino e Banca del Piemonte
Banca del Piemonte è un istituto creditizio
Ottobre 2003
Ha una dimensione locale, rivolta essenzialmente al “mondo” che circonda la parrocchia di Sant’Agostino
Si attinge direttamente al capitale della Banca
Soprattutto immigrati (ma non sono esclusi i cittadini italiani) che hanno difficoltà ad accedere al prestito tradizionale
2.000,00 €
2,60% prestiti a breve termine 3,60% prestiti a lungo termine
4,34%
nessuna
Non è presente
Non ci sono spese d’istruttoria
3 anni
mensili
3 mesi
nessuno
10.000,00 €
5
Descrizione dell'attività di microcredito
Ci si riferisce direttamente a Yunus ed all’aspetto del Definizione di microcredito legato all’avvio d’impresa. Il microcredito microcredito
rappresenta un modo per accedere al mondo del lavoro.
Attori coinvolti
Volontari della Parrocchia e quattro persone della Banca. I volontari della Parrocchia hanno un primo contatto con gli Organizzazione del interessati e svolgono un’indagine di tipo sociale; i progetti lavoro
ritenuti validi passeranno all’esame della Banca. Gli interessati possono recarsi direttamente presso la Parrocchia dove verrà compilata la loro scheda e svolta l’istruttoria sociale. Se il progetto supera questo primo livello viene presentato alla Iter della richiesta di Banca, che, se lo ritiene necessario, ha un colloquio prestito
direttamente con l’interessato. Se il comitato delibera positivamente si ha l’erogazione del prestito direttamente al fornitore del bene necessario all’avvio del progetto. La banca esaminerà la scheda presentata dai volontari della Parrocchia e durante il colloquio con l’interessato al prestito Istruttoria economica
indagherà su aspetti come: precedenti esperienze lavorative, eventuali protesti, possibilità di restituzione del prestito.
La parrocchia compila una scheda personale dell’individuo Istruttoria sociale
studiandone la storia e le ragioni dell’esclusione finanziaria.
Un comitato istituito presso Banca del Piemonte, composto da Organo deliberante
tre membri: responsabile area legale, responsabile marketing e responsabile risorse umane.
Si cerca di raggiungere i soggetti esclusi dal credito tradizionale Bisogni da soddisfare
perché privi di garanzie, ma che hanno le capacità di avviare una piccola attività d’impresa arginando al contempo l’usura. I progetti di microcredito in Italia 49
CASA DELLE DONNE
Il progetto nasce dall’incontro tra socie di MAG 6 e volontarie ed operatrici della Associazione Nondasola. Soprattutto chi condivide entrambe le appartenenze, ha sentito con forza il desiderio di valorizzare attraverso un progetto comune le grandi risorse politiche ed umane sperimentate nelle singole organizzazioni. L'obiettivo del progetto e' quello di mettere a disposizione di donne in uscita dalla violenza piccoli prestiti in grado di facilitarne il reinserimento lavorativo e sociale. L'idea e' quella di affiancare lo strumento finanziario con la formazione di gruppi che accompagnano il progetto di autonomia di ogni singola donna, disposti a mettere a disposizione tempo, competenze, garanzie, risorse finanziarie. Una rete solidale che affianchi la Casa come ulteriore risorsa, più proiettata verso l’esterno, il fuori, il “dopo”. Gli obiettivi che il progetto si propone sono i seguenti:
•
consentire a donne in percorsi di uscita dalla violenza di avere a disposizione prestiti funzionali al proprio progetto di sviluppo personale e lavorativo, da restituire secondo tempi e modalità condivise;
•
stimolare lo sviluppo di rapporti di concreta solidarietà da parte di persone sensibili, da un lato ad un utilizzo critico del denaro, dall’altro al problema della violenza nei confronti del soggetto femminile; persone disponibili ad accompagnare chi riceve il prestito nella realizzazione del progetto cui il prestito è finalizzato; •
favorire la sperimentazione nel nostro territorio di un “laboratorio di finanza critica”: la risposta a bisogni concreti di soggetti in temporanea difficoltà verrebbe data facendo leva, in primo luogo, su risorse finanziarie ed umane che gruppi di cittadini/e mettono volontariamente a disposizione in una logica solidale e fiduciaria.
Dati statistici
MAG 6, cooperativa di finanza critica, che raccoglie denaro dai soci per investirlo in attività coerenti coi propri principi sociali e che tende alla creazione di una rete di persone, gruppi, imprese che si relazionino in modo equo e solidale.
Istituzione promotrice
l’Associazione Nondasola, che gestisce la Casa delle Donne, uno spazio in cui donne in temporanea difficoltà possono trovare ascolto, accoglienza, sostegno, riconoscimento del proprio valore per costruire, attraverso la relazione ed il confronto con altre donne, un percorso di uscita dalla violenza.
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
2006
50 Parte seconda
Reggio Emilia
Dati statistici
Fonte di acquisizione del capitale
Capitale Sociale raccolto attraverso i soci Target
L’intervento si rivolge a donne in uscita da percorsi di Ospitalità all’interno della Casa o a donne che hanno intrecciato con essa stretti rapporti attraverso colloqui di Accoglienza. Le destinatarie dei prestiti vengono segnalate al Gruppo microcredito dalle operatrici della Casa che conoscono le donne
Ammontare medio del prestito
4.000,00 €
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Viene fissato dall'Assemblea dei Soci in base al costo dell'attività di MAG 6, indicizzandolo al tasso medio di inflazione ISTAT. Nel 2005 è stato del 8,7 %. (7% costo attivita' Mag6 + 1,7% Istat). Gli interessi su questi prestiti sono presi in carico dal Comune di Reggio Emilia attraverso una convenzione con l'Ass. Nondasola
Come TAN
Fideiussioni illimitate e solidali
Non esiste
Non sono applicate spese d'istruttoria
24 mesi
Personalizzata in base ai bisogni delle donne. Normalmente mensile.
Non viene fatto
Nessuno
4.000,00 €
Le energie iniziali sono state investite per consolidale il Gruppo Microcredito che seguirà il progetto. Ad oggi è stato erogato 1 prestito e 2 valutazioni sono in corso.
Descrizione dell'attività di microcredito
In questo progetto il microcredito è uno strumento rivolto a Definizione di donne che escono da un'esperienza di violenza familiare, per microcredito
sostenerle nel loro percorso di autonomia e ricostruzioni di relazioni positive e fiduciarie
Attori coinvolti
Questo gruppo di lavoro e' composto da 15 donne e 1 uomo
Il gruppo ha definito due responsabili (una referente per la Casa delle Donne, l'altra per MAG 6) che facilitano il coordinamento del gruppo e la comunicazione con e tra le istituzioni di appartenenza. Tutto il gruppo ha partecipato ad una formazione specifica sul tema della violenza e su quello del denaro per Organizzazione del acquisire maggiore consapevolezza e strumenti d'aiuto lavoro
nell'accompagnamento delle donne che escono da un'esperienza di violenza. Si riunisce periodicamente per conoscere le richieste di prestito; dal gruppo si formano i nuclei di sostegno (piccoli gruppi di 3­4 persone) che seguiranno la donne dal momento della richiesta di prestito fino all'estinzione dello stesso.
I progetti di microcredito in Italia 51
Descrizione dell'attività di microcredito
Questi potrebbero essere i diversi passaggi:
• Una donna seguita dalla Casa, sia in uscita da percorsi di •
•
Iter della richiesta di prestito
•
•
•
•
•
52 Parte seconda
Ospitalità che attraverso colloqui di Accoglienza, evidenzia, nell’ambito del suo progetto personale, un bisogno economico che potrebbe essere soddisfatto con lo strumento del microcredito; la donna viene informata dell’opportunità di accedere al Progetto Microcredito e, se interessata, del significato e delle modalità di funzionamento del progetto, attraverso uno specifico documento illustrativo. L’Equipe della Casa, con la donna, analizza il progetto personale che motiva la richiesta del prestito e prepara una Relazione scritta di “presentazione del caso” ; la Casa propone al Gruppo Microcredito (formato dalle persone aderenti al Progetto Microcredito) la relazione e, nel reciproco confronto, si verifica la disponibilità di massima a procedere con la richiesta di finanziamento. Nell'ambito del Gruppo Microcredito si autopropongono le persone che faranno parte del Nucleo di riferimento (gruppo ristretto che seguirà il caso); il Nucleo verifica, attraverso incontri con la donna richiedente, l’effettiva opportunità del finanziamento, l’importo ed il piano di rientro; favorisce inoltre una sua maggiore conoscenza e consapevolezza sul Progetto Microcredito e su MAG 6 . L'Associazione Nondasola prende atto del progetto e dell'ammontare degli interessi presunti relativi a tutta la durata prevista dal piano di rientro e, in piena autonomia, tramite comunicazione scritta se ne assume gli oneri. Il Nucleo identifica chi presta la fideiussione e raccoglie la documentazione; con l’aiuto del Nucleo la donna presenta domanda per diventare socia MAG e versa il capitale necessario; contestualmente o successivamente, compila e firma la richiesta di finanziamento. Il Consiglio di Amministrazione di MAG 6, pur facendo proprie le valutazioni espresse dal Gruppo Microcredito , deve essere preventivamente informato su: composizione del nucleo, importo da erogare , piano di rientro e fideiussori, dichiarazione dell’Associazione Nondasola della presa visione del progetto e dell’importo degli interessi. Se entro 5 giorni non ci sono obiezioni il cda delibererà il prestito in piena autonomia. La donna firma il contratto e la modulistica inerente al prestito, e lo invia alla cooperativa a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno; erogazione del prestito da MAG 6 alla donna;bonifico a MAG 6 degli interessi da parte di Nondasola.
Durante la durata del prestito si prevedono incontri periodici tra la donna e il nucleo di riferimento e/o alcune componenti di questo sia di aggiornamento che di verifica del percorso di autonomia e del prestito.
Descrizione dell'attività di microcredito
Nella maggior parte dei casi ha un peso relativo in quanto si rivolge a donne che chiedono un finanziamento per rispondere a piccoli bisogni temporanei e non ad attività imprenditoriali. Si Istruttoria economica
valuta, assieme alla donna, la sua reale capacita' di restituzione commisurata con il suo reddito, in modo che l'indebitamento non aggravi la situazione già difficile che sta vivendo.
La tipicità di questo progetto ha trasformato l'istruttoria politico­
sociale in un momento di verifica della congruità dello strumento finanziario rispetto al percorso di autonomia che la donna ha intrapreso. La donna, che fino a questo momento ha Istruttoria sociale
visto solo la Casa come riferimento per il proprio percorso, ha l'opportunità attraverso questo progetto, di costruire nuove relazioni e sperimentarsi in una situazione più aperta, meno protetta, più inserita nel territorio.
Organo deliberante
Consiglio di Amministrazione di Mag6
Normalmente i bisogni economici che la donna non è in grado di affrontare da sola possono essere: cauzioni per l'affitto di un appartamento, allacciamenti utenze, traslochi, arredi indispensabili per la casa, spese per il mantenimento Bisogni da soddisfare
dell’abitazione; spese per la gestione dei figli; patente, acquisto di un motorino o una automobile usata; debiti precedenti (spesso contratti dal marito ma intestati alla moglie); spese legali per un proprio avvocato, corsi di formazione professionale.
I progetti di microcredito in Italia 53
C.O.M.E.
La presenza sul territorio torinese di Banca Etica ha dato vita ad una collaborazione con la Provincia di Torino attraverso l’ideazione del “progetto COME”. Al progetto partecipano, ricoprendo diversi ruoli, anche: Almaterra, A.me.cu.,Amma, Api­Colf, Api Torino, Associazione Apolié, Ascom, Assot, C.I.C.S.E.N.E., CNA Confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccole e medie imprese di Torino e Provincia, Liberitutti, Le radici e le ali, S.R.F, Confesercenti, Ufficio pastorale migranti, Sanabil, Gruppo Soges S.p.A, Diafa al MAGhreb, comunità montana alta Val di Susa, Collegio costruttori edili, Confcooperative, Prefettura di Torino, Zona ovest di Torino srl, Comitato oltre il razzismo, CGIL, Comune di Torino – settore lavoro, Comune di Torino – ufficio stranieri, Comunità montana bassa Val di Susa e Val Cenischia, Conisa, UIL, CISL, città di Moncalieri – ufficio pace e stranieri. Le ragioni che hanno spinto alla creazione di questo progetto sono da ricercarsi nella volontà della Banca di combattere la povertà non solo nei paesi in via di sviluppo, come fa fin dalla sua nascita, ma anche nel nostro paese dove l’esclusione dal credito sta diventando un fenomeno sempre più diffuso. Il coinvolgimento di attori, come le associazioni di volontariato, che si trovano a più stretto contatto con il territorio, rende più efficace l'attività di microcredito.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
54 Parte seconda
Banca Popolare Etica e Provincia di Torino in collaborazione con varie associazioni di volontariato della città
istituto di credito
Settembre 2004
Provincia di Torino
Il capitale della Banca in rapporto 1:1 con il fondo di garanzia versato dalla Provincia
I cittadini stranieri, non comunitari, regolarmente presenti in Italia, che vogliono sviluppare iniziative di microimpresa sia in forma individuale, sia collettiva. Massimo: 10.000,00€ per attività imprenditoriali individuali; 20.000,00€ per attività imprenditoriali collettive
Euribor 3 mesi lettera aumentato di 3 punti
Non è applicato
Nessuna
Fondo di rotazione di 100.000,00€ erogato dalla Provincia di Torino
Spese d’istruttoria pari a 0,50% del prestito (minimo 26,00€)
4 anni
Mensili (ammortamento alla francese)
Dati statistici
Pre ammortamento
1 anno
Descrizione dell'attività di microcredito
Secondo quanto detto nell’art.5 dello Statuto di Banca Popolare Etica: “il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano; (…) Definizione di il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere microcredito
conseguenza di attività orientata al bene comune e deve essere equamente distribuito tra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione”.
Volontari delle associazioni di volontariato; personale delle Attori coinvolti
associazioni di categoria; almeno un dipendente della provincia di Torino; dipendenti di Banca Popolare Etica
Le associazioni di volontariato svolgeranno la preistruttoria; Organizzazione del Banca Etica l’istruttoria grazie al business plan formulato con le lavoro
associazioni di categoria; la Provincia parteciperà nel comitato tecnico.
I cittadini migranti prendono contatto con le associazioni di volontariato, che svolgono la preistruttoria (su incarico della Provincia). Dopo questa prima scrematura i progetti ritenuti Iter della richiesta di validi passano alle associazioni di categoria con cui si elabora prestito
un business plan. Il materiale raccolto sarà esaminato da Banca Etica, che svolgerà l’istruttoria. Si riunirà dunque il Comitato di valutazione per esprimere un giudizio sui progetti. Se il progetto è approvato avviene l’erogazione. Viene compilato un business plan e vengono valutati aspetti Istruttoria economica
concernenti il possibile sviluppo del progetto e la sua reale fattibilità. E’ compito delle associazioni di volontariato durante la preistruttoria indagare sulle persone che richiedono il prestito, Istruttoria sociale
per capire come sono inserite nel contesto cittadino, quali precedenti esperienze lavorative hanno avuto, qual è la situazione familiare e se sono in regola con i permessi.
Comitato tecnico composto da: tre persone delle associazioni di categoria, un volontario di una delle associazioni di Organo deliberante
volontariato, un dipendente della Provincia di Torino e uno di Banca Etica.
La crescente povertà italiana, ed in particolare del territorio torinese, hanno spinto all’ideazione di un progetto che vuole Bisogni da soddisfare
tentare di arginare il problema aiutando le persone più a rischio di povertà ad avviare un’attività imprenditoriale.
I progetti di microcredito in Italia 55
DAI SLANCIO ALLE TUE IDEE
Le ragioni che hanno spinto allo sviluppo di tale iniziativa sono da ricercarsi nel desiderio di utilizzare efficientemente il denaro avanzato dall’utilizzo dei fondi della Legge Bersani per lo sviluppo delle aree degradate. Il Comune di Torino ha pertanto ideato un progetto di microcredito con lo scopo di apportare un miglioramento in tali aree grazie allo sviluppo di imprese che sopravvivano a lungo, dato che numerose sono quelle che falliscono nel corso dei primi due anni di attività. Per poter accedere al prestito ci sono dunque due vincoli fondamentali: essere un’impresa e in una zona specifica della città: via Artom, corso Grosseto, via Ivrea, via Arquata; nei quartieri: Falchera, S.Salvario, Porta Palazzo, Barriera Milano nelle aree obiettivo 2 e Phasing Out (aree a regime transitorio); negli incubatori, nei parchi tecnologici e nelle aree attrezzate con finanziamenti pubblici presenti nel Comune di Torino.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Numero clienti serviti
56 Parte seconda
Comune di Torino, Finpiemonte S.p.A e banche convenzionate (San Paolo IMI, Banca di Roma, Banca Sella, Cassa di Risparmio Savigliano e Banca del Piemonte)
2004
Il progetto è rivolto a piccole imprese situate in alcune particolari zone di Torino
Il capitale è messo a disposizione dalle banche convenzionate, che, grazie ad una convenzione con Finpiemonte, si impegnano ad applicare un moltiplicatore pari a tre al fondo di garanzia del Comune di Torino, quindi ad erogare fino a 1,5 milioni di euro
Il prestito può essere erogato verso: soggetti che intendono costituire una nuova impresa; imprese in iter di costituzione; imprese artigiane, industriali, commerciali e di servizi (nei primi due anni di vita); cooperative di produzione e lavoro. In ogni caso devono avere sede in particolari aree della città
5.000,00 € (minimo 1.000,00 €, massimo 10.000,00€)
Euribor 3 mesi aumentato di uno spread del 1,25%
Non è applicato
Nessuna
Il Comune di Torino ha stanziato un fondo di garanzia pari a 500.000,00 € proveniente dalla Legge Bersani
Non ci sono spese d’istruttoria
3 anni
Mensili o trimestrali
3 mesi
A settembre 2004 erano stati approvati 10 progetti
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito è dare la possibilità di avviare un’attività lavorativa a quelle persone che altrimenti non accederebbero al Definizione di credito ed è secondo questo aspetto che il progetto può essere microcredito
definito di microcredito Tre operatori di call center del Comune di Torino, cinque operatori dello Sportello imprese del Comune di Torino, un Attori coinvolti
dipendente di Finpiemonte e gli sportellisti delle banche convenzionate
Lo Sportello Imprese del Comune di Torino svolge l’istruttoria ed un primo esame del progetto presentatogli. Presso Organizzazione del Finpiemonte è costituita la Commissione di valutazione. Le lavoro
Banche convenzionate svolgono un’istruttoria bancaria ed erogano il prestito una volta ricevuta la garanzia.
La persona interessata al prestito deve compilare una scheda (fornita dallo Sportello Imprese o scaricata da Internet) e recarsi presso una delle Banche convenzionate per l’apposizione di un timbro da parte di quest’ultima, che accetta così l’eventuale erogazione del prestito. Dopodiché dovrà recarsi Iter della richiesta di presso lo Sportello imprese per un colloquio di istruttoria prestito
tecnica. Le pratiche raccolte saranno esaminate dalla Commissione di valutazione, che esprimerà il suo insindacabile giudizio. Se il progetto è approvato passa all’esame della banca, che aveva apposto il timbro, ed avviene l’erogazione
Si svolge una analisi di mercato (fornitori, clienti, concorrenti possibili) per capire se la persona interessata al prestito ha delle informazioni sufficienti circa l’attività che vuole intraprendere Istruttoria economica
ed il luogo in cui si troverà. Vengono prese in esame anche le eventuali precedenti esperienze lavorative.
Commissione di Valutazione costituita da un membro di Organo deliberante
Finpiemonte e due rappresentanti del Comune di Torino
Miglioramento delle aree degradate della città di Torino fornendo prestito alle persone altrimenti escluse dall’accesso al Bisogni da soddisfare
credito, perché prive di garanzie, ma che hanno delle buone idee per l’avvio di un’impresa. I progetti di microcredito in Italia 57
FONDAZIONE S. CARLO ONLUS
Scopo della Fondazione è lo svolgimento di attività nei settori della assistenza sociale, formazione e tutela dei diritti civili, rivolte a persone svantaggiate in ragione di condizioni economiche, sociali e familiari. Tra tali attività rientra anche quella dell’aiuto da un punto di vista economico attraverso un progetto di microcredito con l'obiettivo di prevenire il fenomeno dell’usura. Durante lo svolgimento dell’attività si sono riscontrate alcune problematiche legate in particolar modo al tasso di sofferenza dei prestiti, piuttosto alto, che fa sì che si riduca costantemente il fondo a disposizione per i prestiti. Un’altra difficoltà è quella d far capire alle persone che richiedono il prestito che l’intervento della Fondazione non è di tipo caritativo e per tanto bisogna rispettarne le condizioni, tra cui la più importante è sicuramente quella della finalità dei finanziamenti: l’avvio di attività d’impresa e non la soluzione a problemi d’emergenza.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
58 Parte seconda
Fondazione S.Carlo Onlus in collaborazione con Sodalitas e Università Bocconi­Cergas
La fondazione è stata costituita nel 1994 per intervenire su problemi sociali legati alla povertà presenti nella città di Milano.
1999
L’area servita è quella della città di Milano e provincia
Donazioni da parte di: Deutsche Bank e uniCredito Persone socialmente svantaggiate per condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, che intendano avviare o rilanciare microimprese o comunque attività lavorative autonome e che non sono riuscite ad accedere alle consuete forme di finanziamento. Massimo 7.500,00€
2,5%
Non è applicato
Nessuna
Non è presente
Non ci sono spese d’istruttoria
3 anni
Mensili
Circa il 25% dei prestiti erogati
396.000,00€ dall’inizio dell’attività
74 progetti dall’inizio dell’attività
Descrizione dell'attività di microcredito
Si parte dalle idee di Yunus con la consapevolezza che non è possibile applicare tale modello in Italia senza apporvi delle Definizione di modifiche. Lo sviluppo di progetto di microcredito nei Paesi microcredito
sviluppati risulta essere più difficoltoso ed ha bisogno di interventi più particolareggiati.
Cinque volontari (due di Sodalitas e due della fondazione) ed Attori coinvolti
un operatore della Fondazione S.Carlo.
Tutto il lavoro è svolto da volontari della Fondazione S.Carlo. I Organizzazione del volontari di Sodalitas e Università Bocconi intervengono solo nel lavoro
Comitato di valutazione.
La persona interessata entra solitamente in contatto con la Fondazione grazie al Sistema Caritativo diocesano. Avrà un Iter della richiesta di colloquio con l’operatore ed un volontario della Fondazione. Se prestito
ritenuto valido il progetto sarà presentato al Comitato di valutazione, che, nel caso lo approvi, provvederà all’erogazione.
Si elabora un business plan e si cerca di fare delle previsioni sui possibili sviluppi dell’attività, sui redditi che da essa possono Istruttoria economica
derivare. Si esaminerà anche, per quanto possibile, la serietà della persona per verificare l’uso effettivo del denaro ricevuto.
I volontari indagheranno sulla persona, le ragioni del suo Istruttoria sociale
disagio, sulla sua famiglia, sulla sua storia, al fine di instaurare un rapporto di fiducia.
Comitato di valutazione composto da: due persone di Organo deliberante
Fondazione San Carlo, due volontari di Sodalitas e uno dell’università Bocconi.
Si vogliono raggiungere le persone escluse dal sistema Bisogni da soddisfare
tradizionale per dar loro la possibilità di intraprendere un’attività lavorativa.
I progetti di microcredito in Italia 59
FONDO ESSERE
Il Fondo è definito di “aiuto sociale” perché effettua prestiti “di solidarietà”, cioè non gravati da interessi e con piani di restituzione concordati con i fruitori. Esiste un impegno morale alla restituzione del prestito e per questo si è dovuto preventivare, fin dall’avvio dell’iniziativa, un tasso di sofferenza piuttosto alto, pari a circa il 30%. L’attività del Fondo così strutturata si differenzia pertanto da tutti gli altri progetti di microcredito qui esaminati. Un obiettivo fortemente mirato, oltre a quello di aiutare le persone in difficoltà economica, è lo sviluppo di una comunità solidale, “dove le persone non si limitino al rispetto reciproco, ignorandosi tuttavia l’una con l’altra, ma si facciano carico, cercando di porvi un rimedio, anche delle difficoltà che rendono la vita di alcuni peggiore rispetto a quella degli altri”. Per questa ragione riveste particolare importanza il fund raising del Fondo, che mira a coinvolgere sempre più i privati nella sua attività.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
60 Parte seconda
Fondo Essere, di cui fanno parte 20 associazioni del Quartiere 4 di Firenze, coordinate dall’Humanitas della città
L’erogazione di piccoli prestiti
Dicembre 2002
Quartiere 4 di Firenze
Donazioni da parte di: aziende presenti nel quartiere, Cassa di risparmio di Firenze, Regione, associazioni e privati
Tutte le persone del Quartiere 4 di Firenze che si trovano in una situazione estremamente precaria e non possono accedere al finanziamento tradizionale
2.500,00 € (elevabile fino a 5000 € per attività d'impresa)
Non è applicato
Non è applicato
Nessuna
Non è presente
Non ci sono spese d’istruttoria
Variabile caso per caso
Generalmente mensile
Non viene fatto
Meno del 30% dei prestiti erogati
161.000,00 € Più di 100 prestiti a fine 2005
Descrizione dell'attività di microcredito
Microcredito è dare la possibilità, a chi altrimenti non l’avrebbe, Definizione di di avviare un’attività d’impresa. Il contatto con le persone che si microcredito
trovano in una situazione di bisogno è fondamentale e sono necessari progetti ad hoc per ogni realtà.
Volontari delle associazioni aderenti, personale della segreteria Attori coinvolti
del Fondo e assistenti sociali.
Le associazioni aderenti al progetto svolgono l’istruttoria sociale, Organizzazione del così come gli assistenti sociali o la segreteria del Fondo. La lavoro
Commissione delibera sui prestiti. L’interessato al prestito prende contatto con le associazioni aderenti al progetto, o direttamente con la segreteria, o con gli Iter della richiesta di assistenti sociali, che svolgeranno una prima scrematura delle prestito
proposte. Le persone ritenute più affidabili ed i loro progetti sono presentati alla Commissione che delibererà in merito all’erogazione del prestito.
Assente, non è indagato nessun aspetto in particolare, se non la Istruttoria economica
presentazione del preventivo o fattura del fornitore del bene/servizio.
Sono indagate soprattutto le ragioni del disagio, dell’esclusione, Istruttoria sociale
della persona richiedente il prestito e le eventuali modalità di restituzione del prestito.
La Commissione di Solidarietà, composta da quattro membri, Organo deliberante
formata ogni quadrimestre tramite estrazione a sorte fra i rappresentanti delle realtà aderenti.
Aiutare le persone che si trovano in una situazione di disagio Bisogni da soddisfare
all’interno del Quartiere 4, creando una comunità solidale.
I progetti di microcredito in Italia 61
LE PIAGGE
Il quartiere "Le piagge", estrema periferia di Firenze, è stato a lungo sinonimo di degrado con le famose Navi (case popolari che ricordano piccoli Titanic arenati), l'inceneritore di San Donnino a due passi e i capannoni industriali a fare da contorno; adesso Le piagge, che della periferia degradata mantiene soprattutto l'aspetto urbanistico, è un quartiere simbolo di lotta, riscatto e innovazione. E’ recente la nascita di un Fondo etico e sociale che ha preso il via grazie a don Alessandro Santoro, che di questo quartiere ha fatto la propria ragione di vita. Spinto dalla fede e dal detto “aiutati che Dio t'aiuta”, don Santoro ha realizzato il primo esperimento di microcredito in Italia: un fondo grazie al quale tutti possono accedere a un piccolo prestito per i problemi più immediati, in alternativa alle banche che non ne concedono se non si hanno beni sufficienti come garanzia, o lo fanno con interessi troppo alti. “La creazione di questo fondo ­ spiega don Santoro ­ è stata una risposta concreta ai problemi della gente che incontro tutti i giorni. Alle persone manca sia la liquidità per pagare le bollette e le spese quotidiane, sia la possibilità di credito attraverso i canali comuni”. Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
62 Parte seconda
Comunità di base Le Piagge attraverso la Cooperativa sociale Il Cerro e MAG 6 Reggio Emilia
La cooperativa sociale Il Cerro opera in diversi settori che vanno dall’agricoltura biologica e gestione di centri di accoglienza (Casale di Villore), all’inserimento di giovani svantaggiati nel mondo del lavoro e giardinaggio (Oasi del Fiore), al riciclaggio (Isola del Riciclaggio).
1998, ma le erogazioni sono iniziate a partire dal 2000
Il quartiere delle Piagge alla periferia nord­ovest di Firenze
La Comunità di Base delle Piagge, attraverso la Cooperativa Sociale Il Cerro, ha organizzato una raccolta di risparmi per la creazione del “Fondo Etico e Sociale” (attualmente pari a 105.372,57 € al 31.10.2006). Ciascun aderente ha la facoltà di decidere se i propri depositi siano fruttiferi (il tasso di interesse è variabile in relazione al tasso medio annuo di inflazione ISTAT, è deliberato annualmente dal C.d.A. della cooperativa e per il suo calcolo sarà tenuto conto anche del denaro versato come capitale sociale) o infruttiferi e annualmente ha la possibilità di rinunciare parzialmente o totalmente agli interessi maturati. Il denaro raccolto viene depositato presso MAG 6 e gli aderenti al Fondo hanno la possibilità di indirizzare i finanziamenti verso iniziative che rispondano alle reali necessità del quartiere. Dati statistici
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Sono tutti generalmente soggetti non bancabili. In particolare i destinatari dell’iniziativa sono: persone italiane o straniere residenti o aventi domicilio nel territorio delle Piagge; aziende che hanno la propria sede nel territorio delle Piagge o che operano in stretta relazione con il quartiere; progetti che favoriscono la nascita di nuove attività economiche e di sviluppo sostenibile nel territorio delle Piagge.
Massimo 2.600,00€ per le persone fisiche, 7.000,00 € per l’avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali.
Pari al tasso di inflazione (riferimenti ISTAT) maggiorato delle spese di gestione della Mag6, che attualmente sono pari all’1,5%.
Non è applicato
Fideiussione solidale illimitata fornita dalla Cooperativa Sociale il Cerro e da due persone fisiche presentate dal richiedente
E’ attivo un fondo di 4.000 € Non ci sono spese d’istruttoria
Massimo 36 mesi per le persone fisiche e 48 mesi per le attività imprenditoriali
Sono decise con il beneficiario del prestito
Nessuno
5% circa ma per tutti sono note le motivazioni e non sono considerati insoluti
193.912,00 € al 31.10.2006
78 al 31.10.2006
Descrizione dell'attività di microcredito
Il progetto si configura non solo come esperienza di microcredito ma soprattutto come attività di finanza critica alternativa. La scommessa è infatti quella di utilizzare il denaro come uno strumento in grado di innescare rapporti solidali tra Definizione di le persone e non pensarlo esclusivamente come mezzo per microcredito
risolvere bisogni o necessità. L’assenza di richiesta di garanzie patrimoniali e finanziarie e la consapevolezza che il denaro a disposizione del Fondo è un bene comune sono infatti alla base della nostra esperienza
Comunità di Base delle Piagge, Cooperativa Sociale IL Cerro, Attori coinvolti
Soci del Fondo Etico e Sociale sia prestatori che beneficiati, MAG 6 di Reggio Emilia. I progetti di microcredito in Italia 63
Descrizione dell'attività di microcredito
Il Fondo Etico e Sociale si articola in due momenti distinti e complementari: la Commissione e L’Assemblea dei Soci.
Organizzazione del lavoro
Iter della richiesta di prestito
Istruttoria economica
Istruttoria sociale
Organo deliberante
Bisogni da soddisfare
64 Parte seconda
La Commissione è composta da 12 persone nominate dalla Comunità di Base più un rappresentante di MAG 6. La commissione si riunisce una volta al mese sia per esaminare le nuove richieste di prestito e l’andamento dei rientri sia per approfondire questioni inerenti la finanza alternativa e promuovere gruppi tematici di riflessione. I Compiti della Commissione sono quelli di seguire tutte le fasi necessarie alle richieste di prestito (incontri vari con i richiedenti ed i fideiussori, compilazione dei documenti) e alle nuove adesioni a socio. Inoltre la Commissione ha il compito di convocare l’assemblea dei soci, tenere i rapporti con MAG 6, assicurare la presenza di almeno un socio durante lo “sportello aperto” e redigere il FondoInforma (periodico che informa tutti i soci dell’attività del fondo).
L’Assemblea dei soci, composta da tutti gli aderenti al fondo, soci risparmiatori e soci beneficiati, ha il compito di approvare i prestiti presentati in forma anonima dalla Commissione. L’assemblea dei soci si riunisce ogni volta che un prestito deve essere approvato o quando ci siano questioni urgenti o importanti da discutere.
L’interessato che necessita di un prestito si rivolge alla cooperativa Il Cerro che lo invita a scrivere una lettera di richiesta del prestito. Successivamente si svolgono uno o più incontri con un gruppo di volontari facenti parte della Commissione. La richiesta viene poi presentata all’Assemblea dei Soci che, una volta approvato il prestito, nomina il referente che si impegna a seguire il richiedente in tutta la durata del prestito (in linea con la modalità operativa di MAG 6). Tutti i documenti necessari vengono inviati a MAG 6 il cui C.d.A. , in caso di approvazione, eroga il prestito direttamente sul conto della persona interessata o su quello della Comunità di Base che poi si impegna a versarli al diretto beneficiario.
Non esiste, non sono richieste garanzie patrimoniali e finanziarie
Sono richieste due persone di fiducia dell’interessato in grado di accompagnarlo durante tutta la durata del prestito. A tali persone è richiesto sostanzialmente un impegno relazionale.
C.d.A. Di MAG 6 su proposta e garanzia dell’Assemblea dei soci del Fondo etico e Sociale delle Piagge.
L’80% dei prestiti sono destinati al soddisfacimento di bisogni urgenti, quali: il pagamento di bollette, affitti, spese sanitarie. Sono i cosiddetti prestiti di mutuo soccorso, così definiti anche da MAG 6. Fino ad ora sono state finanziate 15 attività imprenditoriali: impresa edile, banco di abbigliamento al mercato centrale, rilegatoria, attività di giardinaggio, agricoltura naturale, giostraio, cooperativa di servizi educativi, bottega di economie alternative.
MAG 2 FINANCE
MAG 2 s.c.a.r.l nacque a Milano nel novembre del 1980 con il fine di offrire una nuova forma di attività finanziaria: la raccolta e l’utilizzo del capitale privato, attraverso la raccolta di capitale sociale da indirizzare, in modo trasparente, verso progetti cooperativi e associativi poco conosciuti o poco sostenuti dal circuito finanziario tradizionale. Scopo della cooperativa è per tanto sostenere, attraverso l’attività finanziaria, lo sviluppo di società, prevalentemente operanti nel territorio lombardo, costituite principalmente in forma di cooperativa od associazione, che operano in settori ad alto valore etico nei campi del sociale, della solidarietà, dell’ecologia e dell’ambiente; ovvero quei progetti che promuovono pari opportunità, diritti e risorse. Il credito erogato alle persone giuridiche normalmente non supera l'ammontare di 30.000,00 euro per il finanziamento.
Alla fine degli anni '90 MAG 2 sperimenta anche una nuova forma di microcredito decidendo di finanziare anche soggetti diversi da cooperative ed associazioni, in particolare i singoli individui, per piccoli importi (max. 15.00,00 euro circa). Al centro dell’attività di MAG 2 si trovano quindi anche individui che vogliono creare una nuova attività di microimpresa oppure singoli in difficoltà per emergenze legate alla questione abitativa o altre tipologie di imprevisti. Nel caso di finanziamenti ai singoli MAG 2 opera solamente se esiste una rete relazionale, associativa o istituzionale che accompagna, monitora e si relaziona con il soggetto finanziato.
Dati statistici
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Erogazione di finanziamenti
1980
Localizzazione territoriale
Attività principale in Lombardia, ma è raggiunto tutto il territorio italiano attraverso i comprensori ed i vari progetti svolti Fonte di acquisizione del capitale
Capitale sociale della cooperativa.
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Cooperative ed associazioni; singoli che avviano una microimpresa o individui in difficoltà inseriti in una rete.
Max persone giuridiche: circa 30.00,00 euro
Max persone fisiche per avvio di microimpresa: circa 15.000,00 euro
Max persone fisiche per emergenza: circa 5.000,00 euro
10% per i soci generici; 8% per i progetti dei comprensori
Nel caso dei finanziamenti ai singoli per emergenza dipende dalla convenzione sottoscritta dalle parti coinvolte
Espresso in percentuale sull’ammontare del finanziamento concesso. Comprende il rimborso del capitale, il pagamento degli interessi e le spese d’istruttoria. Non comprende: il rimborso delle spese postali e delle marche da bollo.
I progetti di microcredito in Italia 65
Dati statistici
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Fideiussioni personali con obbligo solidale e indivisibile pari al debito residuo per capitale e interessi maturati sul finanziamento.
Non è presente
1,5% dell’importo finanziato
Variabile a seconda dei casi. In media: 3 anni per persone giuridiche, 3 anni per avvio di microimpresa, 2/3 anni per microcredito di emergenza, 5 anni per pannelli fitivoltaici
E’ consigliata la rata mensile, ma cambia a seconda dei casi.
Non esiste uno standard predefinito.
I prestiti insolventi all'anno girati a fondo svalutazione perdite sono circa l'1%. I prestiti rinegoziati con piani di ammortamento riverificati sono il 20% dal 1998 ,2.113.608,00 euro
dal 1998 ,sono 183
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito è un finanziamento che in MAG 2 si caratterizza per tre elementi: finanziamento ad un individuo; finanziamento Definizione di che non supera un ammontare di 25.000,00 euro; microcredito
finanziamento che è gestito da una rete di realtà e non solo da MAG 2.
Dipende dai progetti: enti locali, associazioni di volontariato, Attori coinvolti
Centri di Ascolto Caritas, soci di Mag2 e comprensori, Comunità religiose, cooperative sociali.
Organizzazione del Dipende dai progetti
lavoro
L’iter per l’ottenimento del prestito ha generalmente inizio con un “filtro locale”. Può trattarsi o di uno dei comprensori di MAG 2 oppure di un’associazione di volontariato o, ancora, di un ente pubblico, che svolge una prima selezione dei progetti e delle Iter della richiesta di persone. C'è una istruttoria etica o sociale che avviene in loco e prestito
che spesso viene fatta dagli attori del territorio. Poi c'è un passaggio in MAG 2 per l'istruttoria economica. I progetti ritenuti idonei vengono dunque presentati al CdA che delibera in merito all’erogazione del prestito. E’ svolta o da MAG 2 oppure da un coordinamento interno dei Istruttoria economica
soggetti coinvolti.
Gli elementi fondamentali per l’accettazione della proposta di Istruttoria sociale
finanziamento sono: il progetto e la persona.
Organo deliberante
Consiglio d’Amministrazione.
Raggiungimento di tutti quei soggetti o progetti esclusi dal Bisogni da soddisfare
sistema tradizionale del credito.
66 Parte seconda
MAG 4 PIEMONTE
Le ragioni che hanno portato allo sviluppo di MAG4 Piemonte s.c., così come quello delle altre MAG, sono state l’obiezione monetaria e la volontà di sostenere l’economia solidale esclusa dal sistema tradizionale, cioè quelle iniziative “valide ma povere”. Per fare ciò si è posta come obiettivi sociali:
•
la creazione di modelli economici basati sulla cooperazione, sull’autogestione e sull’associazionismo di base in alternativa al sistema economico tradizionale;
•
il sostegno di imprese no profit che fanno propri valori come: cogestione dell’impresa, reinvestimento non speculativo degli utili, organizzazione democratica, inserimento soggetti svantaggiati, trasparenza, democraticità, rispetto dell’ambiente e partecipazione.
Tali obiettivi vengono raggiunti attraverso attività di raccolta di investimenti, concessione di finanziamenti, servizi di consulenza, formazione e promozione culturale dell’economia solidale nella zona Nord­Ovest d’Italia (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e ovest della Lombardia).
L’erogazione di microcredito può avvenire solo verso soci della cooperativa ed in particolare possono essere finanziate solo associazioni, cooperative e società di mutuo soccorso, mentre non sono finanziabili persone fisiche.
Dati statistici
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Erogazione di finanziamenti e consulenze a nonprofit
1987
Nord­Ovest d’Italia (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e ovest della Lombardia).
Il capitale è raccolto essenzialmente in due modi: capitale sociale da persone fisiche e giuridiche e libretti di risparmio da persone giuridiche. Cooperative, associazioni e società di mutuo soccorso.
Min non esiste, max 150.000 euro, medio 30.000
Coincide con l'ISC
Mutui: realtà piccole 7,75%; realtà medie 9%; realtà grandi 11%
Fidi: realtà piccole 8,75%; realtà medie 10%; realtà grandi 12%
Fideiussioni personali parziarie e non solidali o pegno su crediti.
Non esiste.
Non ci sono spese d'istruttoria.
Massimo 5 anni.
Da mensile a trimestrale.
I progetti di microcredito in Italia 67
Dati statistici
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Al massimo 3 mesi.
Il tasso di sofferenza è pari allo 0,01%. Circa il 30% dei prestiti erogati presenta ritardi nella restituzione.
11.618.912,23 euro al 31/12/2005
369 finanziamenti a 192 realtà, dal 1987 al 31/12/2005
Descrizione dell'attività di microcredito
Normalmente si intendono come microcredito le operazioni di finanziamento di piccolo importo a persone fisiche, escluse dal circuito finanziario tradizionale, per necessità di avvio di piccoli progetti imprenditoriali o addirittura necessità “d’emergenza” Definizione di da risolvere sul momento. Fatte le debite proporzioni si ritiene microcredito
però che anche il finanziamento di importo più elevato fatto in un paese occidentale a favore di realtà appartenenti al terzo settore ed escluse dal circuito tradizionale (o più semplicemente inclini ad un’economia più etica) possa essere considerato microcredito.
Attori coinvolti
Per MAG 4 Piemonte lavorano 6 persone.
Organizzazione del Il lavoro è organizzato in sei settori, con operatori e lavoro
commissioni di riferimento delegate dal CdA.
L’iter consiste nella presentazione della richiesta di finanziamento attraverso la compilazione di un modulo. Alla Iter della richiesta di richiesta segue l’elaborazione dell’istruttoria con l’incontro prestito
diretto tra la realtà interessata al prestito e il referente di MAG4 accompagnato da un altro socio. L’istruttoria viene successivamente valutata da parte del CdA.
Gli aspetti economici considerati sono soprattutto relativi ai possibili sviluppi futuri del progetto. Sono tuttavia richiesti Istruttoria economica
documenti comprovanti lo stato attuale della realtà da finanziare se questa è già attiva.
Mira a recuperare e classificare tutti i dati etico­relazionali possibili sul progetto e sulla realtà che lo promuove. Viene Istruttoria sociale
anzitutto considerato il modello organizzativo, perché scopo di MAG 4 è quello di sostenere l’economia solidale, cioè persone organizzate in maniera democratica e con fini non speculativi.
Organo deliberante
Il Consiglio di Amministrazione.
I bisogni di investimento eticamente orientato e consapevole da parte dei risparmiatori ed il bisogno di finanziamento di progetti Bisogni da soddisfare
eticamente validi che non ricevono sostegno dal circuito tradizionale, cioè “validi ma poveri.”
68 Parte seconda
MAG 6 REGGIO EMILIA
MAG 6 S.c.r.l. ha come obiettivo di fondo la creazione di una rete di persone, gruppi, imprese, che intendono relazionarsi in modo equo e solidale condividendo ciò che sono e ciò che hanno (denaro, tempo, competenze, informazioni, prodotti, servizi), unendosi su valori comuni (come: pace, solidarietà, ecologia, intercultura), ma valorizzando al massimo le proprie diversità, lavorando insieme per il benessere della collettività. L’attività di finanziamento è solo una delle attività svolte da MAG 6 per raggiungere il suo obiettivo. Nel corso degli anni, si sono affiancate varie altre iniziative: Servizi Gestionali, MAG Formazione, GAC (gruppo di acquisto collettivo), MAG Scuola, REL (rete di economia locale), Infoshop, MAG Ambiente (MIDA – mostra itinerante didattico ambientale) e Pollicino Gnus (piccola rivista mensile). Chi richiede un prestito deve essere o diventare socio della cooperativa, per costruire un rapporto che vada oltre quello normalmente esistente tra fornitore e cliente; per sviluppare una relazione basata sulla collaborazione e lo scambio in modo da creare una rete di soggetti cooperativi.
Dati statistici
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Numero clienti serviti
Attività finanziaria
1988
Il centro dell'attività è l'Emilia Romagna, ma sono presenti attività in altre regioni italiane.
Capitale sociale
La scelta dei destinatari del prestito si basa sulla conoscenza diretta o mediata da un socio, che si prende l’impegno di seguire la realtà finanziata. Possono essere finanziate sia realtà collettive sia i singoli individui.
Minimo non esiste; massimo 20/25.000,00€ per il primo finanziamento; non può comunque eccedere il 10% del capitale raccolto.
Viene fissato dall'Assemblea dei Soci in base al costo dell'attività di MAG 6, indicizzandolo al tasso medio di inflazione ISTAT. Nel 2003 è stato del 9,5%.
Come TAN.
Fideiussioni illimitate e solidali.
Non esiste.
Non sono applicate spese d’istruttoria.
Generalmente il primo prestito non ha durata superiore a 36/48 mesi.
Consigliata la rata mensile, ma cambia a seconda delle esigenze del finanziato.
Non viene fatto
Circa l’1% dei prestiti erogati.
140 prestiti ordinari e 89 prestiti a singoli individui.
I progetti di microcredito in Italia 69
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito è un modo per dare accesso ad un lavoro, per sostenere quelle iniziative e soggetti che promuovono una Definizione di imprenditorialità finalizzata non solo allo sviluppo dell’impresa, microcredito
ma anche alla crescita umana di coloro che lavorano nell'impresa e degli utilizzatori dei prodotti che l'impresa realizza.
Attori coinvolti
Ci sono 9 consiglieri, di cui 5 remunerati
Le richieste di prestito sono generalmente presentate a MAG6 da realtà conosciute, pertanto tramite almeno un socio MAG, che funge da “referente politico” del progetto e si impegna a seguirlo nel tempo, favorendo e mantenendo il contatto e lo Organizzazione del scambio reciproco fra il richiedente e MAG. Il nuovo socio, lavoro
interessato al finanziamento, dovrà fornire una documentazione atta allo svolgimento dell’istruttoria, che porterà alla raccolta di una documentazione che sarà presentata al CdA per la delibera. Se il progetto è finanziato sarà presentato dai soci responsabili all’assemblea dei Soci successiva.
La democraticità interna dell’organizzazione è un elemento Iter della richiesta di importante, così come il rapporto con le banche e la costruzione prestito
di un preventivo economico (costruito spesso insieme al referente MAG).
La democraticità interna dell’organizzazione è un elemento importante, così come il rapporto con le banche e la costruzione Istruttoria economica
di un preventivo economico (costruito spesso insieme al referente MAG).
L’istruttoria politico­sociale si basa sulla valutazione del progetto d’impresa in cui il finanziando spiega chi è, cosa fa e perché richiede tale somma, con particolare attenzione non Istruttoria sociale
soltanto agli scopi sociali e alla finalità del prestito, ma anche alla struttura ed alla situazione interna della realtà collettiva, nonché alla sua evoluzione. Molto importante è il rapporto di fiducia che si può instaurare con la realtà finanziata.
Consiglio d’Amministrazione “aperto”, cioè in presenza del socio Organo deliberante
da finanziare, dei garanti e degli altri soci di MAG6 che vogliano parteciparvi.
Soddisfare la richiesta di prestito di quegli attori che sarebbero Bisogni da soddisfare
esclusi dal circuito tradizionale o che per scelta preferiscono rivolgersi ad istituti etici. 70 Parte seconda
MICROCREDITO DI SOLIDARIETÁ
Il progetto mira al superamento del tradizionale modello di relazione tra mondo del volontariato e sistema bancario (che si sostanzia nell'erogazione di prestiti assistiti da fondi di garanzia) per approdare ad una vera e propria forma di governance congiunta dei processi di microfinanza attraverso la costituzione di una Società finanziaria specializzata in questo settore.
Nel 1996 l'Arciconfraternita della Misericordia di Siena intraprese la strada di aiutare coloro che si trovavano nel pericolo di cadere nella trappola dell'usura: la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la Banca MPS aderirono all'iniziativa, la prima con un importante contributo, la seconda attraverso il supporto tecnico necessario. Tale attività si è sviluppata non solo con l'ottenimento nel 1998 di fondi ministeriali ai sensi della legge 108/96, ma anche con la creazione di Centri d'Ascolto in tutto il territorio della Toscana.
Tuttavia rimanevano escluse dal progetto tutte quelle persone che si trovavano in difficoltà finanziarie, ma non erano ancora vittime d’usura. Per questa ragione fu studiata un’iniziativa di microcredito. Il progetto Microcredito fu pertanto destinato a quelle persone o famiglie che si trovavano in una situazione di bisogno generico e tale da non poter accedere al prestito bancario (10 prestiti al 30/11/2003). Nel gennaio 2006 è stata costituita una Società finanziaria dedicata, denominata “Microcredito di Solidarietà”, con l'obiettivo di superare la fase della mera beneficenza in collaborazione con le Istituzioni locali, religiose, nonché le principali realtà del volontariato della provincia di Siena.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
Target
Ammontare medio del prestito
Microcredito di Solidarietà S.p.A., società iscritta dal mese di giugno 2006 nell’elenco generale degli intermediari finanziari tenuto dall’Ufficio Italiano Cambi.
Microcredito
Gennaio 2006
Provincia di Siena
Il capitale sociale di Microcredito di Solidarietà è detenuto per il 40% dalla Banca MPS, gli altri azionisti sono la Provincia di Siena con il 15%, il Comune di Siena con il 15%, l'Arcidiocesi di Siena con il 5%, la Diocesi di Montepulciano con il 5%, gli altri comuni della Provincia di Siena con il 10%, ed infine le Associazioni di Volontariato (circa 80) con il 10%.
persone coinvolte in povertà di nuova generazione che non possono rivolgersi al circuito bancario tradizionale Massimo 7.500,00 Euro, medio 4/5.000,00 Euro
I progetti di microcredito in Italia 71
Dati statistici
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Prestiti in sofferenza
Ammontare totale prestiti erogati
4,50%
Non è applicato
Nessuna
Non è presente
Non ci sono spese d’istruttoria
Fino ad un massimo di 5 anni
Mensili, rimborso anche modulare: il cliente paga mensilmente gli interessi e decide se e quanto ridurre il debito in linea capitale, nel rispetto della scadenza finale.
v. sopra
Non esiste ancora casistica
La Società è stata costituita nel gennaio 2006 e la sua attuale operatività è pertanto ancora poco significativa e non misurabile, il business plan indica una previsione di 80 microprestiti per il primo anno di funzionamento.
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito è un impegno per la sostenibilità intesa come qualità della vita rispetto alla mèra sopravvivenza. E’ un modo per contribuire all'elevazione delle persone dando loro la possibilità di accedere ad un prestito che difficilmente Definizione di avrebbero potuto ottenere dal sistema bancario, in quanto per lo microcredito
più portatori della sola capacità morale di impegnarsi a rimborsare il finanziamento, presidiando la sicurezza ed il benessere sociale e concorrendo ad arginare la solitudine e l'incomunicabilità dei bisogni.
Tutti gli azionisti di Microcredito di Solidarietà S.p.A.. Il punto fondamentale dello schema di governance di Microcredito di Solidarietà SpA è rappresentato dal ruolo delle associazioni di volontariato, che apportano un valore aggiunto Attori coinvolti
di fondamentale importanza, rilevando direttamente sul territorio il fenomeno della povertà e del disagio e certificando la moralità, la correttezza e l’effettivo stato di bisogno del richiedente.
La Società utilizza come punti di contatto con i soggetti richiedenti la propria sede sociale mentre sul territorio è supportata e coadiuvata da una serie di “Centri d'Ascolto” ed Organizzazione del “Antenne” ancora in fase di creazione e sviluppo individuati lavoro
dalle Istituzioni e dalle Associazioni di Volontariato, che avranno il compito di informare i richiedenti e veicolare le informazioni per la successiva concessione del finanziamento. Iter della richiesta di La persona richiedente si rivolge ad un “Centro di Ascolto” o ad prestito
una “Antenna”. Se si rivolge ad una “Antenna” viene a sua volta messa in contatto con un “Centro di Ascolto” o con la Fondazione Prevenzione Usura, a seconda del bisogno. Il Centro di Ascolto provvede a percepire la domanda e, ravvisando la sostenibilità morale, ad effettuare l’istruttoria sociale. 72 Parte seconda
Descrizione dell'attività di microcredito
Quando la domanda arriva alla sede della Misericordia di Siena viene fatta l’istruttoria economica e tutte le valutazioni di carattere prettamente finanziario e quindi di sostenibilità e del piano di rimborso. Poi viene tutto sintetizzato in una scheda economico/sociale e viene passata “con parere” al Consiglio di Amministrazione che delibera, a prescindere dal parere, o positivamente o negativamente o con procedure diverse che possono riguardare sia l’erogazione che il rimborso. Una volta deliberato viene inviato il tutto alla filiale della Banca Monte dei Paschi di riferimento per l’erogazione e l’acquisizione delle relative ricevute e dichiarazioni previste dalla legge.
Viene svolta al fine di verificare la sostenibilità dell'iniziativa e Istruttoria economica
la possibilità di rientro del credito.
Viene svolta al fine di verificare l'affidabilità morale del Istruttoria sociale
richiedente il prestito attraverso l'attività delle “Antenne” e dei “Centri d'Ascolto”.
Consiglio di Amministrazione, composto da nove membri Organo deliberante
nominati dai soci fondatori.
L'iniziativa è volta a sostenere finanziariamente soggetti che ne hanno bisogno allo scopo di superare difficoltà eccezionali del nucleo familiare, partecipazione a corsi professionali per soggetti svantaggiati, e tutte quelle esigenze comunque meritevoli in relazione al loro scopo sociale. Bisogni da soddisfare
Si vogliono raggiungere le persone che si trovano in una situazione di bisogno perché non hanno i mezzi per pagare le cure mediche o per mandare i figli a scuola, o altre necessità personali. Non è posto alcun vincolo all’erogazione del prestito, si vogliono semplicemente raggiungere le persone escluse dal circuito finanziario tradizionale.
I progetti di microcredito in Italia 73
MICROCREDITO SOCIALE
L’iniziativa, promossa e finanziata dalla Compagnia di San Paolo, si sviluppa su quattro diverse aree geografiche ­ le province di Genova, Roma e Napoli e il territorio dell’Arcidiocesi di Torino ­ in collaborazione con le banche Sanpaolo IMI e San Paolo Banco di Napoli, alle quali compete l’erogazione del credito, e con quattro Enti di riferimento ai quali spetta il compito di seguire l’attività istruttoria e di affiancare i richiedenti nello sviluppo del progetto: • Arcidiocesi di Torino – Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro di Torino, • Fondazione Anti­usura Santa Maria del Soccorso ONLUS (Genova), • Fondazione S. Giuseppe Moscati – Fondo di Solidarietà Anti­usura – ONLUS (Napoli), • Fondazione Risorsa Donna (Roma).
In particolare i quattro Enti non profit replicano il principio del controllo sociale grazie alla costruzione di un rapporto fiduciario con il microimprenditore. Attraverso tali soggetti e secondo differenti modi di operare offre opportunità di crescita personale e socio­economica a persone italiane e straniere che intendano sviluppare una attività o seguire percorsi di formazione finalizzati all’occupabilità ma che, per cause diverse, hanno difficoltà nell’accesso al credito: giovani alla prima occupazione, uomini e donne che vorrebbero entrare o rientrare sul mercato del lavoro, immigrati. Superando un criterio meramente assistenzialistico, si propone quindi di trasformare il lavoro potenziale in lavoro effettivo e di prevenire il fenomeno grave e diffuso dell’usura.
Dati statistici
Istituzione promotrice
Attività principale dell’istituzione
Inizio attività di microcredito
Localizzazione territoriale
Fonte di acquisizione del capitale
74 Parte seconda
Compagnia di San Paolo
La Compagnia di San Paolo è un soggetto senza fini di lucro che, pur essendo privato, persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale, allo scopo di favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico delle comunità in cui opera. Ottobre 2003
Arcidiocesi di Torino; province di: Napoli, Roma e Genova
Capitale della Banca Sanpaolo
Dati statistici
Target
Ammontare medio del prestito
TAN
ISC
Garanzie richieste
Fondo di garanzia
Spese d’istruttoria
Durata media del prestito
Cadenza delle rate
Pre ammortamento
Ammontare totale prestiti erogati
Numero clienti serviti
Soggetti in difficoltà nell’accesso al credito che intendono, singolarmente o in associazione tra loro sotto forma di società di persone, di cooperativa sociale o di piccola cooperativa sociale, avviare o sviluppare progetti finalizzati alla loro occupabilità e/o allo sviluppo di un’attività economica. I soggetti richiedenti il finanziamento devono essere residenti o avere sede nell’ambito territoriale della Diocesi di Torino e nelle province di Genova, Roma e Napoli.
11.000,00€ per persone fisiche (minimo 2.000,00€, massimo 20.000,00€); 18.000,00€ per le società di persone, le cooperative sociali o per le piccole cooperative sociale (minimo 2.000,00€ massimo 35.000,00€)
Tasso fisso, pari all’EuroIRS di pari durata aumentato di uno spread dello 0,50%
Non è applicato
Nessuna, ma non è rifiutata se presentata
La Compagnia mette a disposizione 2.000.000 di Euro, di cui 1.600.000 destinati ai quattro Enti di riferimento per la costituzione dei fondi di garanzia di 400.000 Euro ciascuno, mentre la restante parte dello stanziamento è destinata alla gestione operativa, alle azioni di comunicazione e monitoraggio. Tale fondo potrà essere incrementato con risorse degli stessi enti di riferimento o provenienti da altri enti sovventori fino ad un massimo di 1.500.000,00€ per ciascun Ente, previa comunicazione alla Compagnia di San Paolo e alle Banche. Il rapporto tra finanziamenti e garanzia è di 1:1. recentemente le Banche hanno concesso un moltiplicatore pari a due al Fondo di Garanzia.
25,00€
Minimo: 18 mesi; massimo: 60 mesi
Mensile
Massimo sei mesi
1.488.400,00 € al 30/09/2005 . In particolare: 566.400,00 € Territorio dell’Arcidiocesi di Torino
402.450,00 € Provincia di Genova
155.050,00 € Provincia di Roma
364.500,00 € Provincia di Napoli
131 a fronte di 603 domande ricevute al 30/09/2005:
56 Arcidiocesi di Torino (su 353 contatti)
34 Provincia di Genova (su 88 contatti)
22 Provincia di Roma (su 73 contatti)
19 Provincia di Napoli (su 89 contatti)
I progetti di microcredito in Italia 75
Descrizione dell'attività di microcredito
Il microcredito sociale costituisce uno strumento di educazione Definizione di alla gestione responsabile del risparmio ed un’opportunità di microcredito
formazione e di crescita anche personale per soggetti in difficoltà nell’accesso al credito.
La Compagnia di San Paolo è l'ente promotore e finanziatore dell'iniziativa, i quattro Enti non profit si occupano dell'intercettazione delle richieste, della gestione dell'istruttoria, Attori coinvolti
dell'accompagnamento del microimprenditore, le banche Sanpaolo IMI e Sanpaolo Banco di Napoli chiude le istruttorie ed eroga i finanziamenti.
L'iter varia in base all'Ente di riferimento. In generale l’interessato prende contatto con l'Ente il quale ha il compito di stabilire se l'interessato possiede i requisiti richiesti. Se si hanno questi requisiti viene eseguita l'istruttoria coadiuvata da un'attività di consulenza ed assistenza tecnica. A questo punto si Organizzazione del avrà la valutazione del progetto e, se positiva, avverrà lavoro
l’erogazione del prestito tramite pagamento del fornitore dei beni o servizi. Nel Progetto assumono un ruolo centrale i quattro Enti di riferimento ai quali è stato affidato il compito di svolgere l’attività istruttoria e di accompagnare i soggetti richiedenti con un’attività di verifica e tutoraggio.
E’ valutata la fattibilità del progetto, le competenze del finanziando in merito all’attività che vuole intraprendere, la sua Iter della richiesta di conoscenza di tutti gli obblighi che comporta l’avvio di prestito
un’attività in proprio, se ha fatto una buona valutazione dei mezzi e delle risorse di cui ha bisogno.
E’ valutata la fattibilità del progetto, le competenze del finanziando in merito all’attività che vuole intraprendere, la sua Istruttoria economica
conoscenza di tutti gli obblighi che comporta l’avvio di un’attività in proprio, se ha fatto una buona valutazione dei mezzi e delle risorse di cui ha bisogno.
Durante i colloqui si cerca di capire l’affidabilità e la serietà Istruttoria sociale
della persona, adattandosi alla sua situazione senza usare modelli prestabiliti. Le banche Sanpaolo IMI e Sanpaolo Banco di Napoli in filiali appositamente individuate nelle quattro città, effettuano il vaglio finale sul merito di credito, deliberando anche sulla base Organo deliberante
degli elementi emergenti dall'istruttoria e procedono all'erogazione dei finanziamenti, previa accensione dei conti correnti di corrispondenza.
Dare la possibilità di avviare un’attività d’impresa a coloro che Bisogni da soddisfare
non possono accedere al sistema tradizionale, con l’obiettivo di creare anche eventuali posti di lavoro aggiuntivi.
76 Parte seconda
Appendice
Glossario della Microfinanza
Affidamento ­ Nella prassi bancaria si usa anzitutto il termine fido (o affidamento) per indicare genericamente l’operazione creditizia, qualunque sia la forma giuridica utilizzata, o, indifferentemente, l’ammontare globale del credito concesso; altri invece preferiscono indicare con il termine fido l’accordo preliminare ad altri prestiti bancari, il presupposto, cioè dell’operazione creditizia.
Altra economia ­ Si tratta di quelle imprese che cercano di avviare processi e creare prodotti secondo logiche diverse da quelle dell’utilitarismo, della massimizzazione del profitto, dell’accumulazione di capitale come ragione ultima. Si distinguono per il perseguimento del maggior benessere possibile per tutti, hanno come finalità primaria la valorizzazione delle capacità di tutte le persone, attraverso l’applicazione dei principi di solidarietà e di giustizia nell’ambito del lavoro come del consumo; per un atteggiamento cooperativo e solidale e si dotano di metodi di produzione e diffusione delle informazioni reticolari e trasparenti. Le relazioni tra persone e entità economiche all’interno dell’altra economia devono essere improntate a principi di reciprocità, pariteticità e cooperazione, in modo che i rapporti tra persone siano sempre prevalenti sulle logiche di produzione, di scambio e di uso delle risorse.
Ammortamento ­ L’ammortamento di un debito è la specificazione dei termini (rate e valute) nei quali si concretizzano la restituzione e la remunerazione del debito stesso. Le modalità in uso sono diverse e prevedono la possibilità di diluire nel tempo anche il rimborso del capitale; allora ogni rata comprenderà due addendi: una parte relativa alla remunerazione (quota interessi) e una parte destinata alla diminuzione del debito (quota capitale).
Autogestione ­ Sistema di organizzazione sociale ed economica per il quale un gruppo di persone gestisce direttamente un’attività in risposta a dei bisogni comuni. I principi di base sono l’uguaglianza di diritti e doveri di tutti gli associati e la presa di responsabilità diretta rispetto alla attività. Usualmente quindi il modello di gestione e di presa delle decisioni è orizzontale. Autonomia finanziaria ­ Indica la capacità di una organizzazione di diversificare le fonti di finanziamento e dunque di mantenere un’autonomia nelle proprie scelte strategiche rispetto ai finanziatori. Vi sono organizzazioni che nello statuto hanno addirittura sancito l’obbligo alla diversificazione, fissando parametri numerici precisi per la quota di bilancio che può essere rappresentata da ogni fonte.
Avallo ­ Impegno di chi garantisce in proprio il pagamento di una cambiale altrui, sottoscrivendola a questo fine. L’avallo implica un’obbligazione principale, oppure un’obbligazione in via di regresso, secondo che sia prestato per un obbligato principale (emittente del vaglia cambiario, accettante della cambiale tratta, avallante dell’uno o dell’altro) oppure per un obbligato di regresso (traente, girante, avallante di uno di questi soggetti). Pagando, l’avallante estingue un debito altrui; perciò può valersi della cambiale per ottenere il rimborso dall’avallato o da un obbligato cambiario anteriore.
Banca ­ Viene definita “banca” l’impresa che è autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria (D.lgs. 385/1993, art. 1). A sua volta la norma afferma che “la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria”, la quale ha quindi natura necessariamente composita; in altre parole la sola raccolta del risparmio o il solo esercizio del credito separatamente non integrano la nozione di attività bancaria. Inoltre, lo stesso Glossario della Microfinanza 77
articolo precisa che “l’esercizio dell’attività bancaria è riservato alle banche”: questa fondamentale “riserva di attività” è coerente con il fatto che l’attività bancaria sia subordinata ad autorizzazione e sia regolata da una normativa specifica.
Banca del tempo ­ Luogo, più o meno virtuale, dove le persone possono scambiarsi servizi senza utilizzare il denaro ma conteggiandone il valore in base la tempo impiegato. È fondata sullo “scambio alla pari di prestazioni e servizi”, capaci di soddisfare bisogni legati alla vita quotidiana e al lavoro di cura, e rappresenta un modo per potenziare la rete di reciproco aiuto tipica dei rapporti di buon vicinato. Le Banche del Tempo sono una forma tipicamente italiana della più vasta famiglia dei sistemi di scambio non­monetario. Banca Popolare Etica ­ Prima banca italiana che si preoccupa delle conseguenze sociali e ambientali del modo con cui impiega e raccoglie il denaro. Fondata dalle maggiori associazioni nazionali e oggi costituita da quasi 27 mila soci, di cui oltre 23 mila persone fisiche, propone su tutto il territorio nazionale il messaggio della finanza etica. Raccoglie oltre 400 milioni di euro di risparmio e ne investe oltre 300 milioni di euro in finanziamenti al terzo settore e all’altra economia (dati al 31 ottobre 2006).
Certificato di deposito ­ Titoli trasferibili, a tasso fisso o variabile, rappresentativi di depositi a scadenza vincolata. Possono essere emessi da tutte le banche. I certificati di deposito a breve termine hanno una scadenza inferiore ai 18 mesi, quelli a medio termine hanno scadenza pari o superiore a 18 mesi.
Credito al consumo ­ Il D.Leg.93/385 agli artt. 121 e seguenti disciplina il credito al consumo, che consiste nella concessione (nell’esercizio di un’attività commerciale o professionale – banche, intermediari finanziari, soggetti autorizzati alla vendita di beni o servizi con dilazione del pagamento, nonché mediatori in tali attività) di credito (sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di analoga facilitazione finanziaria) a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Deposito al risparmio ­ I depositi al risparmio sono destinati ad accogliere risparmio sottratto durevolmente al consumo, all’impiego nella produzione o nel mercato finanziario. I depositi al risparmio sono sempre accompagnati da un documento, il libretto di deposito al risparmio, che viene consegnato al depositante e sul quale si annotano tutte le operazioni di versamento e di prelievo nel momento in cui vengono effettuate. I libretti possono essere nominativi, riportare cioè i dati del titolare che è l’unico ad avere il diritto a riscuotere, oppure al portatore, quando invece questo diritto viene riconosciuto al possessore in quanto tale.
Distretto di economia solidale (DES) ­ L’espressione è mutuata da quella utilizzata nell’economia tradizionale, “distretto industriale” con il quale si indica una rete stabile di scambi, prevalentemente locali, di beni e servizi (dell’economia tradizionale). La terminologia “distretto di economia solidale” intende fare riferimento anch’esso ad una rete locale stabile di scambi di beni e servizi, con la differenza che i nodi della rete sono costituiti da organizzazioni di economia solidale. Esclusione finanziaria ­ Con l’espressione “esclusione finanziaria” si indica la difficoltà per un’ampia e crescente fascia della popolazione ad accedere a servizi finanziari di base, come: l’apertura di un conto corrente, l’utilizzo di bancomat e assegni.
Euribor ­ Euro Interbank Offered Rate. Si tratta del tasso interbancario europeo, cioè il tasso offerto nel sistema interbancario europeo. È l’unico tasso interbancario attualmente esistente in Europa, poiché il prime rate ABI, il tasso offerto dal sistema bancario italiano alla migliore clientela calcolato dall’Associazione Bancaria Italiana, non viene più misurato. 78 Appendice
Fideiussione ­ E’ fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un obbligazione altrui (art. 1936 cod. civ.). Il contratto di fideiussione interviene tra il creditore ed il fideiussore: il debitore principale vi resta estraneo. Certo, per lo più accade cha la fideiussione sia preceduta da un’intesa tra il debitore ed il garante, ma tale intesa non ha influenza sulla fideiussione. La garanzia può essere assunta spontaneamente ed è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza. Può garantire il credito per intero, oppure solo in parte (fideiussione parziaria). Fideiussore e debitore principale sono obbligati in solido; il creditore può chiedere il pagamento all’uno o all’altro, senza alcun obbligo di rivolgersi prima al debitore principale. Ad utilizzare questo mezzo di garanzia, tra i casi esaminati, sono soprattutto le MAG, ma con una finalità ben precisa. Lo scopo non è tanto quello di avere un soggetto su cui rifarsi nel caso d’insolvenza, ma quello di creare una rete intorno al progetto finanziato. I fideiussori infatti sono persone che credono nel progetto, nelle persone che vi fanno parte e che pertanto sono disposte a “rischiare” pur di dargli una possibilità. Fideiussione parziaria ­ Considerando il caso di una pluralità di debitori (ci sono cioè più di un fideiussore) e che la prestazione dovuta sia divisibile (ad esempio il pagamento di una somma di denaro) il creditore può chiedere a ciascuno dei debitori solo una quota del totale: se uno dei debitori non paga la sua parte, il creditore subisce la perdita corrispondente. La fideiussione si dice per tanto parziaria.
Fideiussione solidale ­ Considerando il caso di una pluralità di debitori (ci sono cioè più di un fideiussore) e che la prestazione dovuta sia divisibile (ad esempio il pagamento di una somma di denaro) il creditore può pretendere l’intero da uno qualunque dei debitori, il quale, dopo aver pagato, dovrà rivolgersi ai condebitori per ottenere da ciascuno il rimborso della sua parte. E’ questa una fideiussione solidale. La solidarietà passiva del debito rafforza il credito, attribuendo al creditore due vantaggi: egli può escutere uno solo, anziché più soggetti, e l’insolvenza di alcuni condebitori non gli nuoce. Inoltre il creditore è normalmente libero di escutere i debitori nell’ordine che preferisce.
Finanza etica ­ Con il termine finanza etica si intendono un’insieme di attività e di organizzazioni che propongono un uso alternativo del risparmio, non più legato alla massimizzazione dei rendimenti ma volto alla promozione, tramite l’intermediazione finanziaria, di valori inclusivi e di solidarietà. La finanza etica, attraverso la raccolta di risparmio e il suo impiego, è uno strumento di selezione delle imprese che rispettano l’ambiente e la dignità dell’uomo, per favorire quelle organizzazioni impegnate nel sociale e in attività eco­compatibili e per creare relazioni e restituire al credito il significato di “dare fiducia” alle persone.
Fondi etici ­ Sono una delle forme di finanza etica più diffuse nel mondo anglosassone, pur rappresentandone una forte semplificazione rispetto ad alcuni principi fondanti poiché annullano la personalizzazione del rapporto ed il legame diretto tra risparmiatore e finanziato. Con i fondi etici il risparmio viene investito in attività economiche particolarmente meritevoli per le finalità perseguite e per il modo in cui operano.
Fondo di garanzia ­ Nell’ambito degli operatori di microcredito, il fondo di garanzia è quel fondo messo a disposizione da un soggetto terzo, in genere promotore del progetto di microcredito, rispetto al finanziato e all’erogatore del microprestito, a copertura del rischio di insolvenza.
Fondo rotativo ­ Il fondo rotativo esclude l’intervento dell’intermediario finanziario. All’origine del fondo rotativo vi è un “recipiente” in cui ciascun componente del gruppo versa periodicamente una predeterminata somma di denaro. L’ammontare complessivo viene Glossario della Microfinanza 79
utilizzato a turno per finanziare un singolo, componente del gruppo. Il fondo rotativo viene utilizzato spesso dalle comunità di migranti presenti in Italia, ma esistono casi anche di enti locali che mettono a disposizione un fondo, con il medesimo meccanismo di funzionamento, allo scopo di finanziare progetti meritevoli.
Fonti di finanziamento ­ Le fonti di finanziamento sono costituite da risorse finanziarie che nel corso dell’esercizio sono affluite all’impresa. Sono rappresentate dalle seguenti variazioni desumibili dal confronto di due stati patrimoniali consecutivi (flussi di finanziamento): aumenti di passività (es.: passività correnti e passività a medio e lungo termine); riduzioni di attività (es.: attivo corrente ed attivo immobilizzato); apporti di capitale da parte dei soci; gestione reddituale (es.: utile d’esercizio, quota di ammortamento e svalutazioni di elementi dell’attivo). Garanzia patrimoniale ­ Il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri (2740 cod. civ.). In tale norma si esprime il fondamentale principio della responsabilità patrimoniale. La responsabilità patrimoniale è la soggezione del patrimonio del debitore al diritto di soddisfacimento coattivo dei crediti. Il soddisfacimento coattivo dei crediti si attua attraverso l’espropriazione forzata.
Garanzia personale ­ I diritti di garanzia vanno distinti rispetto alla garanzia patrimoniale sia in quanto derivano da titoli specifici, legali o negoziali, mentre la garanzia patrimoniale spetta genericamente a tutti i creditori, sia soprattutto in quanto conferiscono una tutela ulteriore rispetto a quella offerta dalla garanzia patrimoniale. Personali sono le garanzie che conferiscono al creditore una pretesa creditoria verso terzi. Le garanzie personali consistono quindi nell’impegno obbligatorio assunto da un altro soggetto, il garante, per assicurare il soddisfacimento del credito. Garanzie personali tipiche sono la fideiussione e l’avvallo.
Impieghi ­ Gli impieghi di capitale sono delle forme di investimento di capitale (o forme di utilizzo delle risorse finanziarie affluite all’impresa). Sono costituiti dalle seguenti variazioni desumibili dal confronto di due stati patrimoniali consecutivi (flussi di investimento): aumenti di attività (es.:attivo corrente ed attivo immobilizzato); riduzioni di passività (es.: passivo corrente e passivo a medio e lungo termine); riduzioni di capitale proprio (es.: distribuzione di utili di esercizio, rimborso di capitale sociale ai soci, perdita d’esercizio, ecc.). Ipoteca ­ L’ipoteca attribuisce al creditore il diritto di espropriare, anche in confronto al terzo acquirente, i beni vincolati a garanzia del suo credito e di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dall’espropriazione (art. 2808 comma 1 cod. civ.). Ha per oggetto beni iscritti in pubblici registri (immobili, autoveicoli, navi, aeromobili, rendite dello Stato, brevetti di invenzione) e richiede l’iscrizione nei registri stessi. Va precisato che l’oggetto dell’ipoteca può essere costituito anche da un diritto reale di godimento su un bene iscritto in pubblici registri: dunque da un diritto di usufrutto e, trattandosi di un immobile, anche da un diritto di superficie o di enfiteusi (art. 2810 cod. civ.).
Indicatore Sintetico di Costo (ISC) ­ E’ un indicatore sintetico del costo del credito, espresso in percentuale sull’ammontare del prestito concesso. Nel calcolo dell’ISC sono compresi: il rimborso del capitale; il pagamento degli interessi; le spese di istruttoria; le spese di revisione del finanziamento; le spese di apertura e chiusura della pratica di credito; le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate (se stabilite dal creditore); le spese di assicurazione o garanzia, imposte dal creditore (intese ad assicurare il rimborso totale o parziale del credito); il costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo (se necessaria per l’ottenimento del credito); ogni altra spesa contrattualmente prevista connessa con l’operazione di finanziamento.
80 Appendice
Istruttoria economica ­ Si tratta della raccolta di informazioni e documentazione, relativi alla richiesta di finanziamento in esame, dal punto di vista economico, ossia della sua fattibilità economica e finanziaria
Istruttoria sociale ­ L’istruttoria sociale (o valutazione socio­ambientale) è una raccolta di informazioni, tramite colloquio, sulle esperienze lavorative e “di vita” della persona o sull’organizzazione richiedente il prestito ed è svolta soprattutto dagli operatori di finanza etica. La valutazione sociale può essere: di processo, cioè andare a valutare le fasi, la metodologia di lavoro che portano all'erogazione di un servizio (analisi di chi chiede il finanziamento); di risultato, quando si utilizzano set di indicatori che dicono quali risultati sono stati raggiunti dall'organizzazione, quindi si valuta l'efficienza dell'organizzazione (analisi di cosa fa il richiedente); di effetto, quando invece si valuta l'efficacia dell'organizzazione (implicazioni ed effetti sociali ed ambientali delle attività del richiedente). L'istruttoria sociale ha come fulcro senz'altro la valutazione sociale, ma ci sono anche altri elementi che la rendono più efficace quali ad esempio report periodici sui finanziamenti richiesti, erogati o meno, che siano comprensivi dell'istruttoria economica e sociale e il monitoraggio continuo delle realtà finanziate, che significa continuare a seguire le organizzazioni anche dopo aver ottenuto il finanziamento. In Banca Etica la valutazione sociale viene realizzata sulle organizzazioni richiedenti il prestito e viene svolta, volontariamente da un socio abilitato, utilizzando il modello VARI (VAlori Requisiti Indicatori), con cui la Banca verifica la coerenza dell’organizzazione con i propri valori di riferimento. Nelle MAG l’istruttoria sociale viene svolta dalla stessa persona incaricata dell’istruttoria economica per verificare che il progetto contribuisca a migliorare la qualità della vita del genere umano e dell'ambiente in cui vive.
Mutua Auto Gestione (MAG) – Le mutue di auto gestione nascono tra la fine degli anni ’70 e rappresentano la prima esperienza di finanza etica in Italia. Si propongono di appoggiare concretamente le iniziative economiche autogestite e la loro attività si basa sulle seguenti caratteristiche: partecipazione diretta dei soci alla gestione; interventi rivolti verso progetti di cooperative e associazioni ma anche attività di microcredito; garanzie sugli impieghi date dalla conoscenza delle persone e dei progetti da finanziare.
Microcredito ­ Il microcredito si definisce prestito di piccola entità, anche se la definizione e la delimitazione di prestito di piccola entità varia, ovviamente tra nord e sud del mondo e non può essere definita a priori; e come quel prestito con piccole quote di rimborso ravvicinate nel tempo. Anche quando si accenna all’aspetto dell’entità delle rate di rimborso del prestito, la stessa entità non va presa in termini assoluti bensì va relativizzata rispetto al territorio in cui viene utilizzato lo strumento del microcredito. Il microcredito si distingue per essere quel prestito in cui la gestione del rischio non si avvale delle garanzie reali, ma sostituisce ad esse la responsabilità solidale del prestito, cioè si attivano rapporti solidali tra chi riceve il prestito e la rete di relazioni sul territorio, e la fiducia nell’iniziativa da finanziare. Il lato vincente del microcredito è sicuramente la capacità di lavorare insieme, di instaurare relazioni di scambio fra finanziati e finanziatori in modo da creare un rapporto di fiducia, che può diventare la chiave per il successo nella risoluzione delle problematiche. Microcredito di emergenza ­ Si parla di microcredito di emergenza quando il prestito viene erogato per far fronte a spese non previste di discreta entità riguardanti le spese sanitarie, spese relative all’istruzione, ecc, quindi spese riguardanti l'esercizio di diritti sociali.
Microfinanza ­ La microfinanza riguarda l’offerta di prodotti e servizi finanziari, talvolta connessi con servizi di intermediazione sociale, a clienti che per la loro condizione economico sociale hanno difficoltà ad accedere al settore finanziario tradizionale. I prodotti Glossario della Microfinanza 81
ed i servizi finanziari comprendono la concessione di credito di modesta entità (microcredito), e la raccolta di risparmio, servizi di assicurazione e pagamento. I servizi di intermediazione sociale caratterizzano in molti casi lo sviluppo delle abilità e capacità dei clienti attraverso attività di formazione, di monitoraggio ed assistenza.
Mora ­ La mora è il ritardo imputabile al debitore. La mora è dunque una nozione distinta rispetto a quella di ritardo, nel senso che il ritardo indica la fattispecie oggettiva dell’inosservanza del termine mentre la mora indica il ritardo di cui il debitore è responsabile.
Mutuo ­ La normativa presente nel Codice Civile (art. 1813) definisce il contratto di mutuo come uno strumento finanziario con il quale “una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e quantità”. Una valutazione della prassi operativa delle banche porta invece a individuare con il termine mutuo uno strumento finanziario di consolidata applicazione e chiaramente definito sia negli aspetti contrattuali delle obbligazioni attribuite ai contraenti sia sotto il profilo economico. Con esso si fa riferimento a una forma di prestito a medio­lungo termine erogata dalla banca in un’unica soluzione, a fronte della quale il mutuatario è obbligato a corrispondere una successione di versamenti periodici (rate), destinati al pagamento degli interessi e al rimborso del capitale prestato dalla banca secondo un piano di ammortamento definito al momento della stipulazione del contratto.
Mutuo chirografario ­ Il mutuo chirografario è una forma di prestito, senza ipoteca, che risponde alle esigenze finanziarie che non possono essere soddisfatte con gli altri tipi di finanziamento. Può essere utilizzato per qualsiasi tipo di necessità che non riguarda l’acquisto di beni o servizi, come ad esempio per le spese di manutenzione della propria abitazione, per il pagamento delle imposte, per il ripianamento di passività bancarie, per il matrimonio, per l’acquisto di un immobile, e altro ancora.
Mutuo ipotecario ­ E’ una forma di prestito con ipoteca, che dà diritto all’istituto di credito erogatore del prestito, di rifarsi sul bene ipotecato nel caso d’insolvenza del debito.
Partecipazione ­ Modalità di governo delle organizzazioni, secondo la quale tutti gli interlocutori sociali sono chiamati a partecipare alle decisioni prese dall’organizzazione a livello strategico e/o operativo. Gli strumenti di un’effettiva partecipazione sono la corretta e continua informazione, il tempo, la chiarezza ed accessibilità delle sedi decisionali.
Piano di ammortamento ­ Si definisce piano di ammortamento la modalità di restituzione di un mutuo, in cui vengono definite il numero di rate, l’ammontare di ciascuna rata, la modalità di pagamento della quota capitale e della quota interesse. Pre­ammortamento ­ Periodo iniziale del mutuo nel quale le rate pagate sono costituite dalla sola quota interessi. In alcuni casi può consistere in una totale assenza di pagamento delle rate, sia per ciò che riguarda la quota interessi, sia la quota capitale.
Prestito ­ Somma di denaro che il prestatore concede in uso al prenditore per un certo periodo di tempo al termine del quale tale somma dovrà essere restituita unitamente ad un dato interesse. Si fa riferimento al prestito anche nel caso in cui una società di capitali raccolga capitale di prestito attraverso l’emissione di titoli obbligazionari (di solito ad un tasso di interesse fisso) sul mercato borsistico.
Prestito d’onore ­ Si tratta di un finanziamento, generalmente in parte a fondo perduto e in parte in forma di prestito agevolato, erogato dallo Stato e istituito dalla legge 608/96 a cui possono partecipare, con un progetto d’impresa, tutti i cittadini di maggiore età disoccupati 82 Appendice
da almeno 6 mesi. Al prestito si accompagna anche un servizio di tutoraggio al progetto d’impresa.
Prestito in perdita ­ Un prestito si definisce in perdita quando non vengono versati né le quote interesse né le quote capitale.
Prestito in sofferenza ­ Prestito nel quale gli interessi o i rimborsi di capitale non vengono versati entro i termini stabiliti. Prestito sociale ­ Il prestito sociale nelle cooperative rappresenta uno strumento importante sia come finanziamento della realtà sia per la stretta connessione con il socio che si sente più coinvolto e partecipe. Per le cooperative è specificamente prevista la raccolta di prestito sociale a mezzo di libretti di deposito. Tale particolare strumento era pensato per favorire il reperimento di liquidità a basso costo in un mondo in cui i soggetti “deboli” come quelli di natura cooperativa ne avevano sempre urgente necessità per lo svolgimento delle varie loro attività imprenditoriali. La legge ha previsto la possibilità del risparmio sociale per facilitare l'attività delle cooperative a cui riconosce una funzione sociale e solidale. Pertanto il risparmio deve essere utilizzato all'interno della medesima cooperativa che ha effettuato la raccolta o nelle reti in cui la cooperativa è inserita per conseguire il proprio oggetto sociale.
Raccolta ­ Le operazioni di raccolta comprendono il complesso degli strumenti che consentono alla banca di dotarsi delle risorse finanziarie a titolo di debito necessarie per lo svolgimento della propria funzione di intermediazione. Caratteristiche comuni delle diverse operazioni di raccolta sono: l’assunzione da parte della banca di una posizione debitoria nei confronti della clientela; la loro contabilizzazione nel passivo dello stato patrimoniale della banca; un rischio di liquidità, diverso a seconda dello strumento considerato, legato all’impegno della banca a restituire le somme raccolte. La raccolta di risorse finanziarie presso il pubblico può avvenire o con forme tecniche di tipo personalizzato (ad esempio: c/c di corrispondenza passivi, depositi a risparmio, certificati di deposito) o con forme tecniche basate su strumenti di mercato (ad esempio: obbligazioni bancarie).
Risparmio ­ Ogni soggetto (famiglia, impresa, ente), in un dato intervallo di tempo, presenta un equilibrio economico espresso dalla differenza tra ricavi (entrate) e costi (uscite). Tale differenza, se positiva, costituisce il risparmio.
Società di mutuo soccorso ­ Organizzazione di lavoratori, ed in genere persone, che mettono insieme le loro risorse per rispondere ad un bisogno collettivo. Le prime mutue nascono in Italia nella prima metà del XIX secolo e si occupano di previdenza, sanità, consumi e politiche abitative. Quasi scomparse con l’avvento del welfare state alla fine del secondo dopoguerra, cominciano oggi ad essere di nuovo utilizzare in risposta alla crisi ed allo smantellamento del sistema di protezione sociale.
Sostenibilità ­ Con questo termine si può far riferimento alla sostenibilità ambientale oppure a quella economica. Un processo produttivo e/o un sistema di consumo è sostenibile da un punto di vista ambientale se non modifica permanentemente il contesto, ledendo i diritti delle generazioni future e delle popolazioni del Sud del mondo. Un’organizzazione o azienda è sostenibile da un punto di vista economico se non consuma risorse senza produrre ricchezza, per tutti gli stakeholders.
Spese di istruttoria ­ La spesa che il finanziato sostiene per il servizio di istruttoria economica (e sociale nel caso di operatori di finanza etica) della richiesta di prestito. In genere le spese di istruttoria, quando ci sono, sono quantificate in percentuale all’ammontare di prestito richiesto. Glossario della Microfinanza 83
Spread ­ Maggiorazione applicata al parametro di riferimento per determinare il tasso complessivo da pagare. Per i parametri di riferimento si veda la voce Euribor.
Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) ­ Il TAEG rappresenta il tasso che sintetizza il costo effettivo di ogni operazione di credito al consumo. In esso sono compresi sia gli oneri sia i rimborsi dell’operazione. Oltre al rimborso del capitale e a quello degli interessi pattuiti, nel TAEG sono incluse anche: le spese d’istruttoria e apertura della pratica di credito; le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, se stabilite dal creditore; le spese per l’assicurazione o le garanzie, imposte dal creditore; il costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo, se necessaria all’ottenimento del credito. Il fatto di includere nel TAEG altri costi, oltre a quelli della restituzione del capitale avuto in prestito e degli interessi veri e propri, comporta che il costo complessivo del finanziamento, anche se si tratta di piccole cifre, può arrivare ad essere di molto superiore al tasso dichiarato dal soggetto che finanzia e avere effetti importanti per quanto riguarda lo sforamento dalla soglia fissata per i tassi usurari. Tasso annuale nominale (TAN) ­ Tasso d’interesse espresso in percentuale e su base annua che applicato all’importo del finanziamento consente di determinare la quota di interessi che il debitore deve corrispondere alla banca o all’ente finanziatore.
Tasso d’interesse ­ Prezzo che si paga al possessore del risparmio per l’uso del risparmio da lui prestato, senza alcuna attività personale; può essere definito come il prezzo d’uso del capitale. Nella contabilità nazionale italiana sono i compensi spettanti a chi presta ad altri il proprio denaro e la cui misura viene determinata percentualmente in base all’ammontare delle somme prestate e alla durata del prestito. Tasso di interesse legale ­ Il corrispettivo per la temporanea possibilità di utilizzare del capitale è costituito dal pagamento d’interessi (art. 1815 cod. civ.). Se le parti non ne hanno determinato la misura, sono dovuti gli interessi legali, il cui saggio è determinato in misura pari al 5% in ragione d’anno, salvo che sia modificato annualmente con decreto del Ministero del Tesoro sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di stato di durata non superiore a 12 mesi e tenuto conto del tasso d’inflazione registrato nell’anno. Gli interessi superiori alla misura legale devono esser determinati per iscritto (art. 1284 cod. civ.).
Tasso d’interesse usurario ­ Art. 664 Codice Penale “per la determinazione del tasso d’interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito”. In particolare un tasso che superi di una volta e mezzo la media dei tassi comunemente praticati da istituzioni bancarie e creditizie in genere (pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e calcolati dall’Ufficio Italiano Cambi e dalla Banca d’Italia) è da considerarsi usurario. Usura ­ Regolata dall’art. 664 del Codice Penale, è inclusa nella categoria “delitti contro il patrimonio mediante frode”. L’usura consiste in un accordo illecito tra due persone, in forza del quale il soggetto attivo (l’usuraio) presta denaro al soggetto passivo che, a sua volta, dà (o anche solo promette) al primo interessi usurai, oltre alla restituzione del capitale. L’illiceità di un prestito di denaro a titolo oneroso dipende dal fatto che sono stati convenuti tra le parti interessi usurai. 84 Appendice
Bibliografia consigliata
AA. VV.
Economia a mano armata
Campagna Sbilanciamoci, Roma 2006. Disponibile sul sito www.sbilanciamoci.org
AA. VV.
Istruttoria etica: un confronto fra le realtà
Associazione Finanza Etica, Modena 2004
AA. VV.
Fondi Pensione e investimenti socialmente responsabili
Avanzi, Milano 2001 AA. VV.
Sviluppo locale partecipato
Atti del convegno internazionale, Roma, 7 settembre 2004, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro.
Anderloni L. (a cura di)
l social banking in Italia. Un fenomeno da esplorare
Fondazione Giordano Dell’Amore, Giuffrè, Milano, 2003
Andruccioli P. La trappola dei fondi pensione
Feltrinelli, Milano 2004
Andruccioli P. La finanza utile
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Carocci, Roma, in corso di pubblicazione
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L’economia associativa. Sguardi oltre il welfare state e nel postcapitalismo
Edizioni di comunità, Milano, 2002.
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Manifesto della Finanza Etica
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Bellofiore R. Il granello di sabbia
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Fnanza etica e impresa sociale
Il Mulino, Bologna, 2000
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Lombardi E. Marcon G. Naletto G.
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Lavorare nel terzo settore
Carocci editore, Roma, 2005
Cafaro P.
Per una storia della cooperazione di credito in Italia. Le casse rurali lombarde (1883­1963)
Franco Angeli, Milano, 1985
Centro Nuovo Guida al risparmio responsabile
Modello di Sviluppo
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Ceschi S.
Banche italiane e clientela immigrata
Rhi­Sausi J. L. (a cura di)
Bancaria editrice, Roma, 2004
Comito V.
Storia della finanza d'impresa
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Bibliografia consigliata 85
Lembo R. Jaworski H. (a cura di)
Strumenti di Finanza etica – esperienze europee ed italiane di finanziamento della solidarietà
Cobelli V. Naletto G. (a cura di)
Atlante di un’altra economia. Politiche Manifestolibri, Roma, 2005
e pratiche del cambiamento
Ferraris P.
Mutualismo e autogestione: un’esperienza del passato che può avere un futuro?
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L’impresa responsabile
Edizioni di comunità, Milano, 2003
Laville J. L.
L'economia solidale
Bollati Boringhieri, Torino, 1998
Lunaria
La finanza etica in Italia. Come e perché promuoverla
supplemento a Banca Note, Padova, novembre 2000
Mance E.A.
La rivoluzione delle reti
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Marcon G.
Le ambiguità degli aiuti umanitari
Feltrinelli, Milano, 2002
Marcon G.
Le utopie del ben fare
L’ancora del Mediterraneo, Napoli, 2004
Messina A
(a cura di)
Denaro senza lucro
Carocci, Roma, 2003
Perna T.
Fair trade. La sfida etica al mercato globale
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Pittau M.
I sistemi di scambio non monetario nell’economia di mercato
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Prette A.R.
MAG4 e MAG6: il denaro come se la gente contasse qualcosa
Sensibili alle foglie, Cuneo, 2001
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Denaro e valore: etica ed economia della finanza
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Etica ed economia
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Chiara e l'uso responsabile del denaro
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Guida alla finanza etica
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Tavolo dell’Altra Economia
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Yunus M.
Il banchiere dei poveri
Feltrinelli, Milano, 1998
86 Appendice
DEDALO, Roma, 1997
Indice
Prefazione........................................................................................1
Introduzione....................................................................................3
Una finanza etica per l'innovazione sociale................................. .....................3
Parte Prima......................................................................................9
Il microcredito in Italia, una breve panoramica....................................... .........9
Una definizione di microcredito..................................................... .............9
Le caratteristiche del microcredito in Italia...................................... ........11
Il microcredito nella Provincia di Roma..................................................... .....23
Il ruolo dell’ente locale......................................................................... ..........28
La finanza internazionale e il microcredito............................................... ......31
Parte seconda................................................................................34
I progetti di microcredito nella Provincia di Roma......................... ................35
CONFIDI ROMA GAFIART.............................................. .........................35
FINANZIAMENTI AI MIGRANTI........................................ ......................38
MAG ROMA........................................................................... ...................40
MICROCREDITO SOCIALE FONDAZIONE RISORSA DONNA.................42
I progetti di microcredito in Italia.................................................... ..............45
ALMASOLIDALE..................................................................................... ..46
BANCA DEL PIEMONTE E PARROCCHIA DI SANT’AGOSTINO..............48
CASA DELLE DONNE............................................................................. ..50
C.O.M.E.................................................................................... ................54
DAI SLANCIO ALLE TUE IDEE............................................ ....................56
FONDAZIONE S. CARLO ONLUS......................................................... ....58
FONDO ESSERE................................................................................... ....60
LE PIAGGE........................................................................... ....................62
MAG 2 FINANCE........................................................................... ...........65
MAG 4 PIEMONTE............................................................... ....................67
MAG 6 REGGIO EMILIA............................................................ ...............69
MICROCREDITO DI SOLIDARIETÁ..................................................... .....71
MICROCREDITO SOCIALE.............................................. ........................74
Appendice......................................................................................77
Glossario della Microfinanza...................................................... ....................77
Bibliografia consigliata............................................................................ .......85
Indice 87
La pubblicazione è stata curata da Cinzia Cimini e Anna Villa.
Si ringraziano per la collaborazione alla realizzazione di questo rapporto Andrea Baranes, Alessandro Messina, Bruno Cassola e l’Associazione Finanza Etica per aver fornito i dati nazionali sul microcredito.
L’impaginazione, la grafica e la copertina sono di Marina Russo.
Finito di stampare nel mese di Dicembre 2006 da
DigitaliaLab srl, via B. Michelotti 18, 00176 Roma
[email protected]
Si può ricevere una copia della pubblicazione scrivendo a [email protected]
Questa pubblicazione è stata realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia di Roma.
88 La cooperativa MAG Roma si propone di creare le condizioni economiche, sociali e culturali per la futura nascita di una cooperativa finanziaria autogestita a Roma, sul modello delle altre esperienze italiane.
MAG Roma promuove la qualità della vita e del lavoro, nelle forme della cooperazione, dell'autogestione e dell'associazionismo dal basso, attraverso l'esperienza sul territorio romano della finanza autogestita e solidale come pratica di giustizia economica e sociale, perché si affermi e si potenzi una gestione del denaro che rimetta la società, i diritti e l'ambiente al centro dell'economia, dando ad esso un ruolo di strumento e non di fine.
La cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo: la mutualità, la solidarietà, la democraticità, lo spirito comunitario, il legame con il territorio, un equilibrato rapporto con lo Stato e le istituzioni pubbliche. Per informazioni: www.magroma.it, [email protected]