Don Enzo Zago: “Testimoni dell`amore di Dio per essere accolti dai

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Don Enzo Zago: “Testimoni dell`amore di Dio per essere accolti dai
L’Amico della Famiglia
Ottobre 2015
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Giornata/Il seregnese missionario fidei donum in Albania ‘legge’ il Messaggio
Don Enzo Zago: “Testimoni dell’amore di Dio
per essere accolti dai poveri nella casa del padre”
Don Enzo Zago, 60 anni, sacerdote da 35, originario di S.
Ambrogio dove è nato e cresciuto nella sua vocazione è missionario fidei donum in Albania dal 2007 come parroco a
Blinisht-Lezhe dopo esperienze pastorali a Desio e Milano.
Per la Giornata missionaria ha scritto una riflessione che
pubblichiamo di seguito.
iate nel mondo testimoni dell’amore di Dio
perchè i poveri e i sofferenti,
che avranno sperimentato la vostra carità
vi accolgano grati un giorno nella casa del padre”.
Bellissimo! E’ il cartello indicatore della strada della vita. È benedizione per chi parte, è augurio per chi cammina. Forse, presi
da tante emozioni e da tanti pensieri, non
ci siamo accorti di aver ascoltato queste
parole tante volte, o – almeno- le volte che
abbiamo partecipato alla celebrazione di
un matrimonio! Solo le parole della benedizione finale agli sposi. Ma sono per tutti
noi. E potrebbero dirci questo.
Siate testimoni nel mondo dell’amore
di Dio
Dio è amore, questa è la rivelazione che
origina, sostiene e finalizza ogni creatura.
Che meraviglia! Non siamo soli: in questo
universo siamo amati.
Dio è amore che ama me: vengono le
vertigini solo a pensarlo. Ma è la verità
della mia vita. Non me lo merito, tante
volte sbaglio prospettiva, ma sono amato!
Dio è amore, e allora mi lascio amare e
mi innamoro di Dio. Questa è la possibilità che mi accade e mi stupisce. E lo dico
a tutti (anche via Facebook), e vivo e mi
muovo e scelgo e… faccio (=testimonio)
quello che piace a Lui, perché lui mi ama
e io ne sono innamorato.
Perchè i poveri e i sofferenti…
Chi sono i poveri? Sono coloro che si fidano e affidano al Dio
di Gesù e per questo rifiutano che altri regnino su di loro. E soffrono per questa scelta, perché sono minacciati e continuamente
perseguitati a causa del Regno. Sono i “poveri nello Spirito”. Ma ci
sono anche i poveri e basta, poveri di mezzi per vivere, poveri perché senza lavoro, senza più una casa, senza più una terra, senza
più scarpe per fuggire, poveri di istruzione, poveri perché hanno
venduto anche la loro dignità per sopravvivere, poveri di futuro…
I poveri… i disperati, gli scarti, quelli che puzzano, che non
hanno più lacrime, che disturbano, che insistono. Ecco questi, ci
piaccia o no, sono i primi destinatari del Vangelo di Gesù, in loro
si è riconosciuto: l’avete fatto a me! io affamato, io assetato, io
nudo e cacciato, io straniero e emigrato… e tu ti sei avvicinato a
S
me. Forse non mi hai riconosciuto, ma ero proprio io.
Che avranno sperimentato la vostra carità
Testimoniare la carità, quella che nasce dagli innamorati di Dio
amore, è esperienza e urgenza propria dell’amore stesso.
È la nostra vocazione, è la vocazione alla comunione che è vera
solo nella condivisione dei bene e dei doni che uno ha. “Non si
tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che
vi sia equità”. ( 2cor 8,13). In altre parole. Io che non posso non
amare, perché sono amato e sono un innamorato di Dio, “faccio comunione” e quando “la faccio” do un’anima un respiro di
spirito alle istanze di giustizia e di equità che stanno alla base
di ogni fraternità e d’annuncio evangelico
del regno.
Vi accolgano grati un giorno nella
casa del padre
Significa anzitutto che nella casa del
Padre loro ci saranno! È il futuro che ha
dato loro Gesù. Gesù dice: la loro indigenza non è giusta, ma non è l’ultima parola
per loro. Gesù non promette ai poveri di
diventare “ricchi” o di rivalersi sui ricchi,
sul potere, ma garantisce che la loro sofferenza ha un termine e che loro sono più
disposti ad accogliere il Signore che viene
col suo regno di giustizia e di pace. Di più:
nella sua profezia sul giudizio, Gesù mette in relazione la nostra salvezza proprio
con i poveri, i bisognosi. Il giudizio finale sarà l’epifania/manifestazione chiara,
inoppugnabile, di ciò che stiamo vivendo
adesso. Di quello che abbiamo fatto o non
fatto nella vita di tutti i giorni in ordine
alla carità verso i poveri. “Conosceremo,
finalmente, che ciò che abbiamo fatto o non fatto ai poveri, l’abbiamo fatto o non fatto a Cristo”. (Mt 2).“In quel giorno vedremo
i volti dei poveri e dei bisognosi nel volto di Cristo che ci chiama al
Regno o ci esclude da esso; ma siamo stati noi, qui e ora, a decidere il nostro destino ultimo, il nostro esito eterno. (Enzo Bianchi).
La fede in Gesù, figlio di Dio, è una cosa seria! Credo in Gesù e
dunque cerco di vedere nel povero il Cristo. Credo e dunque decido di battermi per la giustizia e l’equità. Credo e dunque decido
di condividere ciò che ho e i doni che ho. Credo e dunque decido
di fare tutto questo “in memoria di Gesù”. Credo perché Gesù mi
dice che Dio mi ama, e perché mi innamoro di Lui ogni giorno,
di nuovo. Le parole, belle come il Vangelo, della benedizione degli
sposi, rendano gli sposi e tutti noi belli come Dio nell’amore.
Don Enzo Zago
missionario fidei donum in Albania