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RASSEGNA STAMPA
di
Mercoledì 4
APRILE 2012
A cura Ufficio Stampa Atap spa
Pierantonio Stella
Mail: [email protected] / Cell.: 328/6721232
Mercoledì 4 aprile 2012
13
PG
Sono 6mila i lavoratori veneti
esposti all’amianto, il 69 per
cento in provincia di Venezia,
per 34mila richieste di benefici. Ma non solo. Sono 7.347 le
visite specialistiche effettuate
dal 2000 al 2011 che hanno
evidenziato 55 casi di asbestosi,
33 di tumori al polmone, 44 di
mesoteliomi e 680 placche pleuriche. Sono i numeri dell’emergenza. Una emergenza che non
si può ignorare e che chiede
interventi urgenti.
VENETO
Seimila lavoratori a rischio amianto, il 69 per cento a Venezia
«Una struttura centralizzata
per indagini nazionali, come il
pool di magistrati che in Francia si occupano di disastri ambientali con conseguenze per la
salute pubblica. E lo stesso a
livello sovranazionale, con il
pubblico ministero europeo previsto dall'articolo 86 del trattato
Ue». A proporlo ieri è stato
L’APPUNTAMENTO
Raffaele Guariniello, procuratore di Torino, al convegno «Esposizione all'amianto, problema
ancora aperto», organizzato a
Venezia dall'International Academy of Environmental Sciences. Il magistrato ha definito
storica la sentenza di primo
grado del processo Eternit per
disastro colposo con dolo even-
tuale, pronunciata a Torino il
13 febbraio. E resa possibile
«dall'autonomia del pm rispetto
al potere politico e dalle notizie
di reato prese di propria iniziativa. Ma se a questo livello l'Italia
è decisamente avanti, altrettanto non si può dire per i tempi
delle rogatorie e la frammentazione delle indagini. Dove su
reati commessi in più luoghi
dalla stessa ditta italiana o
straniera, le preture procedono
in ordine sparso e manca un
quadro d'insieme». Secondo il
ministro della Salute, Renato
Balduzzi, «il governo segue
l'emergenza amianto su tre fronti: bonifiche, sanità pubblica e
ricerca scientifica. Queste proposte non mi competono. Ma mi
sembra arricchiscano il dibattito, e siano degne di valutazione
nelle sedi competenti».
NORDEST
IN AGENDA
VENEZIA - Palazzo Patriarcale - Incontro del
Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia,
con gli operatori dei media per lo scambio degli
auguri pasquali. Ore 12.30.
VENEZIA - Stazione Santa Lucia, binario 14 - A
bordo del "Treno Verde" di Legambiente
presentazione dei dati relativi all'inquinamento
atmosferico ed acustico rilevati in città. Ore 12.
VENEZIA - Fondazione Bevilacqua La Masa Inaugurazione della mostra «Doppio gioco.
L'ambiguità dell'immagine fotografica» promossa
dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Ore 18.30.
Allarmesiccità,vietatolavarel’auto
Il governatore Zaia firma l’ordinanza. Stop all’irrigazione
delle aree verdi pubbliche e private. I sindaci dovranno vigilare
Alda Vanzan
PROIBITO Il
lavaggio delle
auto. Si può
solo negli
impianti con
recupero delle
acque. A
destra il Brenta
a Ponte di
Cartigliano ieri
VENEZIA
Le due gocce di pioggia cadute
ieri non fanno testo. E nemmeno i temporali previsti da oggi
fino a sabato riusciranno a
invertire il quadro: è allarme
siccità. Per la precisione siamo
allo stato di crisi idrica, come
ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia
firmando, nel pomeriggio al
termine della riunione di giunta, l’apposita ordinanza. Un testo rivolto più che altro ai
consorzi di bonifica e a chi
gestisce i bacini dei fiumi, ma
che avrà effetti anche sui comuni mortali. Lavare le auto, ad
esempio, non sarà più possibile: il lavaggio degli automezzi
sarà consentito solo in quegli
impianti autorizzati in cui è
previsto il riciclo delle acque.
Se l’acqua, invece, finisce nel
tombino, niente lavaggio. Così
come non sarà più possibile
annaffiare il giardino di casa:
vietata l’irrigazione del verde
pubblico e pure di quello privato. Così ha stabilito il governatore e adesso toccherà ai sindaci
disporre la vigilanza sull’applicazione di questa disposizione.
Provvedimenti eccessivi? È
vero: non piove da mesi. Ma
ieri il tempo è cambiato e si è
cominciato a vedere un po’ di
pioggia. Solo che, se anche
piovesse come è previsto l’intera settimana (pare che si "salverà" solo Pasquetta), comunque
non basterà. A sentire i meteorologi, la perdurante siccità
non potrà essere superata neanche se dovesse piovere intensamente nelle prossime settimane perché è più forte l'effetto
dell'evaporazione dal terreno,
causata dal rialzo delle tempe-
rature. E va tenuto conto che dati dell’Isac del Cnr di Bologna - il periodo agosto-marzo
2011-2012 si colloca nel Nord
Italia al quinto posto tra i più
secchi, dopo quelli del
1879-1880,
1989-1990,
1921-1922 e 1883-1884, che è
stato il più secco in assoluto con
-47%.
Dunque, in Veneto è stato di
crisi idrica. Nell’ordinanza il
governatore Luca Zaia ha dato
disposizioni precise per mante-
nere l’acqua nei serbatoi a monte, ma anche per evitare che,
soprattutto in alcuni fiumi, come l’Adige, si verifichi la risalita del cuneo salino alla foce.
Disposizioni anche per i pozzi a
salienza naturale: dovranno essere installati dei meccanismi
per impedire l’erogazione d’acqua a getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo
utilizzo. E ai gestori degli acquedotti viene rivolto l’invito a
rinviare tutte le operazioni di
manutenzione delle reti e degli
impianti che comportino consumi aggiuntivi di acqua.
Intanto il deputato Udc Antonio De Poli lancia un appello ai
ministri delle Politiche agricole Catania e dell'Ambiente Clini: «Una delle regioni più colpite dalla siccità è il Veneto, è
necessario che i fondi europei
destinati all'agricoltura possano essere utilizzati anche per
l'irrigazione».
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REGIONE VENETO Un pasticcio in commissione e salta la legge Ciambetti
Piccoli Comuni, servizi difficili
VENEZIA - I 313 Comuni veneti (su 581)
con meno di 5mila abitanti devono continuare ad aspettare: nemmeno ieri la prima
commissione Affari istituzionali del consiglio regionale ha licenziato la legge "Ciambetti", quella sull’esercizio associato di funzioni comunali. Tutti pensavano che il testo
(approvato dalla giunta in agosto) avrebbe
avuto il via libera, ma c’è stata una sorpresa: i consiglieri hanno trovato sul tavolo un
nuovo progetto di legge, nato dall’unificazione della legge "Ciambetti" con la legge
"Finozzi" sulle Unioni montane. Un terzo
testo un po’ raffazzonato (mancava persino
la relazione), che nessuno aveva visto prima
e che non era stato concordato: la settimana
scorsa l’intesa era di lavorare sul testo
"Ciambetti" lasciando all’assessore Finozzi
la presentazione di emendamenti. Ma evidentemente il "partito" delle Comunità montane - così dicono al Ferro Fini - è riuscito a
farsi sentire e il presidente della commissione, Costantino Toniolo (Pdl), ha lasciato
presentare il testo unificato che fa fare la
pace ai due assessori leghisti Ciambetti e
Finozzi (tra l’altro tutti vicentini, come
Toniolo). Solo che il capogruppo del Pdl
Dario Bond è insorto, visto che nessuno
sapeva niente. Il Pd con Ruzzante e la
Sinistra con Pettenò non stati da meno. Alla
fine non s’è fatto niente: commissione
aggiornata. Spunterà un quarto testo?
(al.va.)
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Il marzo più caldo
dal 1800 a oggi
Caldo record e piogge
scarse: marzo da primato. Secondo l'Istituto di
scienze dell'atmosfera
e del clima (Isac) del
Cnr di Bologna, marzo
è risultato in Italia il
terzo più caldo dal
1800, con temperature
di 2,3 gradi rispetto al
periodo di riferimento
1971-2000. I mesi di
marzo più caldi sono
stati quelli del 1994 e
del 2001 (rispettivamente +2,6 e +3,2 gradi rispetto alla media).
Il mese è stato caratterizzato anche da precipitazioni molto scarse,
che hanno fatto registrare un deficit del
52% rispetto alla media
del periodo di riferimento, ponendolo al
25esimo posto nella graduatoria dei marzo più
secchi di sempre. Anomalia più pronunciata
al nord dove, in media,
è arrivata quasi a -70%.
X
PN
IPSIA DEL MOBILE
Unioncamere
premia quattro
studenti
Pordenone
Mercoledì 4 aprile 2012
PORDENONE - La Camera di commercio di Pordenone è lieta
di segnalare la vittoria, da parte di un gruppo di studenti
dell’Ipsia del mobile di Brugnera, del primo premio-settore
design del Premio Unioncamere “Scuola, creatività e innovazione”. Il concorso, rivolto agli istituti professionali, istituti d’arte,
licei artistici e istituti per la formazione tecnica superiore, ha
visto la partecipazione di circa 180 progetti. L’Istituto di
Brugnera ha ottenuto il premio nella sezione "Design - Energia
e ambiente", con il progetto “Foglia”. Il gruppo di lavoro, che si
porta a casa ben 7.000 euro, era costituito da Ousseni
Bandaogo, Matt Bautoukounou, Roberto Morson e Fabiano
Rosset, con il supporto dei docenti Francesco Zanchetta, Giulio
Rosace e Marziantonio. Il progetto è per un internet point
realizzato usando materiali e tecniche “alternative”.
ROSSI (API)
«Articolo 18 anche per il pubblico impiego»
PORDENONE - Sono circa 85.000 i dipendenti del
pubblico impiego in Friuli Venezia Giulia, pari a 70,3
addetti ogni 1.000 abitanti. Un numero molto elevato che
pone la nostra regione al terzo posto in Italia. È da queste
premesse che prende spunto la mozione presentata dal
consigliere comunale Alberto Rossi, capogruppo di
Alleanza per l'Italia, al sindaco Pedrotti, affinché il
Consiglio comunale esprima la propria volontà di
estendere l’efficacia del riformato articolo 18 al settore
Pubblico.
La collezione Follador dimenticata dalle istituzioni, ma con pezzi che fanno invidia a livello mondiale
Patrimonio ignorato
nelmuseodelvolo
Lara Zani
PORDENONE
Tra i pezzi rari
anche l’elica
di un aereo
austroungarico
PORDENONE - (l.z.) Sono
numerosi i pezzi unici presenti nel Museo dell'aeronautica, ciascuno con il suo
carico di storia e di aneddoti. Il primo oggetto a essere
stato acquisito è una preziosa elica in legno appartenente a un aereo Aviatic
austroungarico della prima guerra mondiale. Ci
sono poi le eliche originali
delle prime Frecce Tricolori, che proprio grazie alla
loro banda colorata producevano il ben noto effetto
cromatico, prima dell'uso
dei fumi. Ci sono proiettili
del 1915-18 e dell'ultima
guerra, con un monito ai
ragazzi in caso di rinvenimento, le scatolette di carne esplosive e le spolette
disattivate dagli stessi militari che, per scongiurarne
l'esplosione, le sabotavano
con il chewing gum prima
dello sganciamento. E poi
ancora il berretto di Francesco Baracca, o il fucile di
sopravvivenza regalato dal
re di Norvegia ad Umberto
Nobile durante la sfortunata spedizione del dirigibile
Italia verso il Polo Nord, il
motore di un carro armato
installabile anche su un
caccia e una bandiera di
seta donata da Rachele
Mussolini in ricordo del
figlio Bruno. Infine, il monito insito nella Sala della
pace, con le divise di tutti i
partecipanti all'ultimo conflitto, le pistole posate su
un tavolo, un juke box
d'epoca e tanti trofei, a
ricordare come, spiega Giovanni Follador, «dallo
sport può nascere la pace».
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La memoria dimenticata si nasconde fra la polvere, le teche,
gli scaffali e gli attrezzi di un
capannone industriale a ridosso della Pontebbana. È la memoria di oltre un secolo di
storia del volo e dei grandi
conflitti, incarnata in parti di
aerei e velivoli completi, divise
e materiale documentale di
ogni tipo. Oggetti accumulati in
quarant'anni e più: acquistati
per pochi spiccioli o per cifre
consistenti, donati, aggiudicati
a un'asta, prestati per riprodurli come la tuta di volo di Italo
Balbo o barattati in cambio di
un tavolo per tecnigrafo. Dai
primi ordigni e relitti recuperati nelle campagne friulane durante la fase finale della seconda guerra mondiale fino all'ultimo arrivato, un caccia Saab 37
Viggen donato dalla Svezia e
portato qui a pezzi, via mare,
con il contributo economico
della Danieli Spa.
Ma del museo tradizionale il
Museo dell'aeronautica non ha
proprio nulla, o quasi: un vecchio cartello con la scritta blu a
indicare la sede, qualche raro
cenno nei portali del turismo e
citazioni sparse nei forum degli
appassionati del volo. Su tutta
la collezione messa insieme nel
tempo da Giovanni Follador pilota sportivo, appassionato di
lungo corso e storico dell'aeronautica - pesa da sempre una
sorta di oblio: da parte delle
istituzioni e da parte del grande
pubblico, che di quel patrimonio della memoria perlopiù
ignora anche l'esistenza.
«Eppure - assicura Follador queste sono cose che ho solamente io». Per molti dei suoi
pezzi ha ricevuto offerte da
musei di tutto il mondo: è il
caso delle bombe a razzo rinvenute una trentina d'anni fa nel
cotonificio di Fiume Veneto,
dove erano state dislocate dai
tedeschi. «Abbiamo salvato un
patrimonio che stava andando
in fonderia per trentamila lire:
oggi me le chiedono da tutto il
mondo. A Berlino e a Praga
questa stessa bomba è presente
in una riproduzione in plastica».
Ma, se questi e altri pezzi
sono arrivati a Pordenone gra-
COLLEZIONISTA Giovanni Follador, pilota e storico dell’aeronautica
tuitamente o quasi, Follador ha
perso il conto delle ragguardevoli cifre spese nel tempo per
aggiudicarsi molti di quei cimeli che ora hanno un valore
incalcolabile. A venderli, però,
l'ex pilota - che ha anche investito 150 milioni delle vecchie lire
in un monumento dedicato
all'asso Adriano Visconti che
sarà inaugurato fra qualche
mese - non ci pensa nemmeno:
«Tutto quello che scopro io
deve rimanere qua. Potrei ricavare una fortuna dalla vendita assicura -, ma cosa ne direbbe-
ro i Paesi e i privati che mi
hanno donato i loro tesori?».
Accanto al nuovo Viggen svedese c'è infatti, per esempio, anche un prezioso dono della
Svizzera, un caccia Hunter arrivato, questa volta, via aria grazie ai buoni uffici di un'altra
amica del Museo, Susanna
Agnelli.
Chi di certo conosce il valore
della collezione sono i ladri
che, probabilmente su commissione, hanno violato lo spazio
del capannone scegliendo accuratamente cimeli preziosi come
divise e altro materiale dannunziano, per un valore di centinaia di migliaia di euro. Per
questo il Museo - che negli anni
ha ospitato visitatori illustri
come Ranieri di Monaco, Otto
d'Asburgo e Renzo Arbore - è
difeso adesso da un sistema di
allarme, casseforti e anche un
dobermann. Follador non lo
apre più al pubblico, fatta eccezione per le visite guidate su
appuntamento dedicate a scolaresche e appassionati, quasi
sempre stranieri.
ESPOSIZIONE Aerei, divise e bombe nel capannone di Follador
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inbreve
SEMIFINALI
ALFA ROMEO
CENTRO PRELIEVI
BIBLIOTECA
Ricette dai sindaci
Nuova auto al Mareuno
Chiusura anticipata
Musica elettronica
Oggi si svolgerà la prima
semifinale del concorso "La
ricetta del sindaco", promosso dall’Unione cuochi del
Fvg e dallo Ial. Alla scuola
alberghiera di Aviano, dalle 9 in poi, si sfideranno ai
fornelli i sette primi cittadini di Pordenone, Caneva,
San Daniele, Tramonti di
Sotto, Budoia, Montereale
Valcellina e Spilimbergo.
Alfa Romeo organizza, con
Sina auto, la presentazione
della nuova auto, al Mareuno di Pordenone. Oggi verrà
offerto un training esclusivo (alle 18 e alle 19) con uno
dei più importanti nomi del
fitness italiano, Paolo Evangelista nella palestra di viale Aquileia 40. È necessaria
l’iscrizione allo 0434.26222.
I posti sono limitati.
La direzione dell’Azienda
ospedaliera "Santa Maria
degli Angeli" di Pordenone
comunica che oggi il Centro prelievi dell’Ospedale
cittadino anticiperà la chiusura alle 15.30, al fine di
poter aggiornare il sistema
informatico di laboratorio.
Le attività riprenderanno
normalmente domani, secondo il consueto orario.
La sala conferenze Biblioteca
civica di Pordenone ospiterà
oggi pomeriggio, alle 18, "Con-fine elettroacustico", conversazione sulla musica elettronica parte prima, a cura di Roberto
Girolin. Domani sono in programma letture sceniche da
Swift, Palazzeschi e Wedekind,
con Caterina Comingio, Vincenzo Muriano e Maurizio Perrotta,
Teatro della Sabbia, alle 20.30.
XII
Mercoledì 4 aprile 2012
PN
Lo Stato riconosce 4 o 5 milioni di euro
Savino: valuteremo se e quanto aggiungere
UDINE - (AL) Un Fondo presso il
ministero dell'Economia con una
dotazione iniziale di 20 milioni da
ripartirsi tra tutte le regioni di confine
per «parificare il costo della benzina a
quello, più basso, dei Paesi vicini». È il
contenuto dell'emendamento al
decreto fiscale approvato ieri dalle
Commissioni V e VI del Senato, con
l'avvallo del Governo, per evitare il
pieno all'estero. Un fondo che sarà
alimentato con il recupero del gettito
ricavato dalla stessa vendita delle
benzine. «Esprimiamo un
ringraziamento al Governo per la
sensibilità avuta nonostante le
difficoltà», hanno commentato i
senatori friulani Saro (Pdl) e Pegorer
(Pd). L'assessore alle Finanze Savino ha
precisato prudentemente al Gazzettino
che «si valuterà quanto effettivamente
sarà attribuito alla Regione e se sia
praticabile una riproposizione dello
sconto rinforzato integrando con fondi
regionali quelli nazionali». Il consigliere
regionale Asquini (Gm) sprona i
parlamentari regionali «ad impegnarsi
per raddoppiare il fondo», perché
questa dotazione «sposta il problema
solo di alcune settimane».
RegioneAttualità
e-mail: [email protected]
LA "VERDE"
Un pieno oltre confine comporta
un risparmio di circa 5,5 euro
SOS GASOLIO
La differenza con lo sconto Fvg
resta alta: oltre 25 centesimi al litro
Benzina, il distacco arriva a 11 cent
La Slovenia "allunga" la convenienza pur aumentando i prezzi: la super da ieri a 1,528
I prezzi
Composizione prezzo BENZINA
ITALIA
Composizione prezzo GASOLIO
%
SLOVENIA
%
Differenza
ITALIA
%
SLOVENIA
%
Differenza
Costo distribuzione
0,137
7,39%
0,090
5,91%
0,047
Costo distribuzione
0,195
10,50%
0,109
7,11%
0,086
Costo Prodotto
0,692
37,30%
0,692
45,29%
0,000
Costo Prodotto
0,661
35,63%
0,661
43,26%
0,000
Prezzo industriale
0,829
44,69%
0,782
51,20%
0,047
Prezzo industriale
0,856
46,13%
0,770
50,37%
0,086
Accisa
0,704
37,95%
0,491
32,13%
0,213
Accisa
0,593
31,97%
0,362
23,69%
0,231
IVA (*)
0,322
17,36%
0,255
16,67%
0,067
IVA (*)
0,304
16,40%
0,226
14,81%
0,078
Imposte
1,026
55,31%
0,746
48,80%
0,280
Imposte
0,897
48,37%
0,588
38,50%
0,309
1,85
100,00%
1,528
100,00%
0,327
Prezzo al consumo
1,753
94,50%
1,358
88,87%
0,395
Prezzo al consumo
CON GLI SCONTI ATTUALMENTE IN VIGORE:
o il gap del prezzo della benzina diminuisce da 0,327 a 0,117 euro/litro (sconto di prima fascia 0,210 euro/litro) - o il gap del prezzo del gasolio diminuisce da 0,395 a 0,255 euro/litro (sconto di prima fascia 0,140 euro/litro)
Fonte: Figisc-Confcommercio
Maurizio Bait
NOSTRO INVIATO
TRIESTE - Arriva ormai a 11,7
centesimi di euro al litro la differenza
reale fra la benzina verde slovena e
quella al di qua del confine in prima
fascia. La differenza a prezzo pieno
(media Friuli Venezia Giulia 1,855
euro) sarebbe pari a 32,7 centesimi al
litro, sensibilmente ridotto applicando i 21 centesimi di sconto regionale
attualmente in vigore.
Tale "delta" non viene scalfito dal
pur consistente aumento deciso ieri
dal Governo di Lubiana sulla "verde",
che sfonda la soglia psicologica di un
euro e mezzo passando in due settimane da 1,483 euro al litro a 1,528.
Attualmente, dunque, su un pieno di
50 litri l’automobilista con in tasca la
tessera di prima fascia risparmia
circa 5,5 euro, quello senza tessera
poco più di 16 euro.
Un ritorno agli sconti rinforzati da
27 centesimi al litro in prima fascia
ridurrebbe la differenza di prezzo
reale a 5,7 centesimi e il risparmio
del pieno sloveno a meno di 3 euro
per 50 litri. Considerando la spesa
per arrivarci, si andrebbe in pari o in
perdita a seconda del punto di partenza.
Diverso e ancor più drammatico è
il discorso sul gasolio, che alimenta
circa il 50% del parco veicoli circolanti. Raffrontando i prezzi pieni, in
Slovenia un litro costa da ieri 1,358
euro (lieve diminuzione rispetto a
1,365 di due settimane fa), mentre da
questa parte della vecchia frontiera
costa mediamente 1,753 euro.
La differenza è dunque pari a 39,5
centesimi al litro: troppo per i privati,
semplicemente insostenibile per i
vettori commerciali.
Applicando lo sconto regionale di
prima fascia, che è di 14 centesimi al
litro, la differenza con la Slovenia si
abbassa a 25,5 centesimi, sempre
importante: il risparmio su un pieno
di 50 litri, in questo caso, risulta di
circa 12,7 euro.
«È vero che la Regione, dopo il
provvedimento anti-crisi dei due mesi precedenti, non ha rinnovato il
sostegno pubblico extra per una ridu-
L’ASSESSORE BRANDI Nuove opportunità di occupazione
Assistenza, scattano i corsi
TRIESTE - (AL) Entro aprile partiranno i
corsi finanziati dalla Regione per la
qualifica di operatore socio-sanitario per
l'assistenza alle persone anziane non autosufficienti e da oggi è disponibile il
numero verde 800-145538 per informazioni. Due i percorsi formativi previsti, ha
spiegato l'assessore al Lavoro, Angela
Brandi: il primo è per chi è in possesso
delle vecchie qualifiche di assistente domiciliare e dei servizi tutelari; il secondo
per chi hanno conseguito l'attestato di
competenze minime. La partecipazione è
gratuita e, considerato l'alto interesse già
riscontrato, saranno prioritariamente ammessi gli occupati presso le residenze
sanitarie o le strutture residenziali per
anziani non autosufficienti. Una priorità
verrà riservata anche alle persone disoccupate del settore socio-sanitario-assistenziale. Ulteriore criterio di selezione sarà
l'anzianità di servizio.
zione di prezzo alla pompa – sottolinea Bruno Bearzi, presidente di Figisc-Confcommercio udinese – però
la scontistica già in vigore è ancora
utile a contenere il costo del pieno».
Di qui l’invito ai cittadini-automobilisti a «non dimenticare la tessera in
tasca e a non sottovalutare il suo peso
al momento dell’acquisto», partendo
dal presupposto che uno sconto di 21
centesimi in prima fascia sulla benzina verde e quello, pur minore, di
seconda fascia e sul gasolio, rappresentano in ogni caso un beneficio
economico per i cittadini di tutto il
Friuli, a prescindere dalla distanza
effettiva delle loro residenze dalla
frontiera slovena.
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PUPULIN (PD)
Disoccupati a "quota" 6,8%
«La gente non cerca più lavoro»
TRIESTE - (AL) In Friuli Venezia Giulia balzo della
disoccupazione nell'ultimo trimestre 2011, salita al 6,8%.
«Cifre che meritano una riflessione seria sulla fase
recessiva in atto», afferma il consigliere regionale Paolo
Pupulin (Pd) commentando i dati ufficiali dell'Istat. Solo
per ricordare, nel 2007 il tasso di disoccupazione era
sceso al 2,8%, sotto la soglia fisiologica del 3%. A fine 2011,
prosegue Pupulin, le persone in cerca di lavoro erano 36
mila e «in tanti ora stanno abbandonando qualsiasi
ricerca, totalmente sfiduciati nella possibilità di trovare
una nuova occupazione».
10
Economia
MESSAGGERO VENETO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
la denuncia di confindustria udine
«Danieli in Serbia: mille posti persi nel silenzio generale»
◗ UDINE
Il presidente Adriano Luci
«Una notizia, passata tra l’indifferenza generale o quasi, e che
proprio per questo lascia ancora più sconcertati». È amareggiato il presidente di Confindustria
Udine, Adriano Luci, nel commentare l’accordo tra il Gruppo
Danieli di Buttrio e lo Stato della
Serbia per la possibile realizzazione di un maxi-impianto per
la produzione di acciai speciali
da 450 milioni che darà lavoro a
circa mille persone.
«Il campanello d’allarme è
suonato forte e chiaro – sottolinea Luci –. Una grande azienda
come la Danieli ha ritenuto che
non ci fossero le condizioni ide-
ali in Italia, e nella nostra Regione, per investire in un nuovo impianto. Da qui la mia convinzione che questo mancato investimento nel nostro territorio non
sia soltanto da giudicare come
una grande opportunità persa,
ma anche come la dimostrazione di un sistema che, a forza di
opporsi agli insediamenti e ai
progetti industriali – esemplare
a tale riguardo quello che sta
succedendo con gli elettrodotti
e i rigassificatori –, si sta progressivamente impoverendo».
La riflessione del presidente
Luci è impietosa: «Sta passando
quasi un messaggio che si possa
vivere di solo ammortizzatori
sociali. Ed invece, mi preme ri-
cordarlo, è di lavoro vero che si
vive ed il lavoro vero è generato
in primis dal manifatturiero
che, a cascata, garantisce una
serie di servizi». «Non spetta a
me giudicare le scelte aziendali,
ma si pone a tutti la questione di
creare le condizioni perché il
territorio locale e nazionale diventi attrattivo. Ogni fabbrica
chiusa ed ogni investimento
perso sono una sconfitta per tutti e lasciano sul campo l’amarezza delle imprese e degli imprenditori e la miseria per il territorio. Ci decidiamo ad alzare la testa, si o no?».
Coldiretti Fvg: non pagate Imu a giugno
La richiesta del presidente Ermacora. «Rischiamo di versare cifre insostenibili; l’emendamento al ddl non basta»
◗ UDINE
«Troppe
le
incertezze
sull’Imu in agricoltura, sarebbe opportuno rinviare i pagamenti al 15 dicembre».
La richiesta è del presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora, viste le incertezze
sul valore dei fabbricati sui
quali applicare l’Imu e visto
che molti di essi non sono
nemmeno accatastati. Una richiesta forte, per certi versi
provocatoria, in parte, in controtendenza rispetto al parere di Coldiretti nazionale, di
Cia, Confagricoltura e Copagri che ieri, in un comunicato
congiunto, avevano giudicato in modo positivo l’emendamento al decreto del governo.
«Nella situazione del Friuli
Venezia Giulia rischiamo di
pagare cifre insostenibili per
troppe aziende che saranno
costrette poi a presentare ricorsi», aggiunge Ermacora secondo il quale è opportuno
Il presidente di Coldiretti Fvg,
Dario Ermacora, invita i propri
iscritti a non pagare l’Imu a giugno
aspettare il completamento
dell’operazione di accatastamento dei fabbricati rurali
che si chiude il prossimo 30
novembre prima di pagare
l’Imu in quanto solo allora sarà quantificabile il gettito da
sostenere. «Occorre – ha detto ancora Ermacora – un atto
di giustizia e di democrazia,
visto che contro l’imposta in
agricoltura si sono espresse
forze parlamentari, Regioni e
l’Anci».
La stessa norma di esenzione per i fabbricati siti nei territori montani al di sopra dei
mille metri se non corretta
suona come una beffa, poiché gli agricoltori di quelle zone saranno chiamati a paga-
re, per la prima volta, l’Irpef.
Secondo Coldiretti Fvg la
strada scelta dal governo,
con l’emendamento al decreto fiscale, non è sufficiente.
Le proposte, non sono infatti
ancora coerenti con gli impegni assunti dall’esecutivo al
Tavolo di confronto con le organizzazioni agricole.
Nel frattempo, a livello nazionale,
Coldiretti,
Cia,
Confagricoltura e Copagri
chiedono al governo che sia
accantonata la norma che delega a un decreto ministeriale la rivisitazione delle aree
montane e collinari i cui terreni sono esenti dall’Imu. «In
questo momento particolarmente difficile - dicono le
confederazioni - non si può
gravare con oneri aggiuntivi
sulle aziende di queste zone
che operano in situazioni di
grandi difficoltà e sono un
presidio indispensabile per
la salvaguardia del territorio».
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Sciopero, la prima volta alla Hypo Bank
Secondo i sindacati ha aderito la metà dei dipendenti, per la dirigenza non ha superato il 28%
Si rinnova la collaborazione tra
Camera di commercio di Udine
ed Ersa Fvg: si è riunito ieri il tavolo di coordinamento delle iniziative di promozione dell’agroalimentare per fare il punto sulle iniziative in partnership anche del 2012, in particolare per il
vino. Con il presidente Giovanni Da Pozzo, assieme al consigliere camerale Giorgio Colutta
(anche in rappresentanza di
Confagricoltura), c’era il direttore Ersa Mirko Bellini che ha presentato le attività alle categorie
(Coldiretti,
Confagricoltura,
Cia), Ceviq e Consorzio Doc del
Fvg, rappresentati da Rosanna
Clochiatti, Paolo Fantin, Germano Zorzettig e Giorgio Badin,
tutti favorevoli alla valorizzazione delle sinergie fra Ersa e
Cciaa.
Ecco allora “Eccellenze friulane in tour”, che quest’anno si
concentrerà su due aree: quella
di Vienna (si parte il 16 aprile) e
Salisburgo, e una vera new entry, cioè l’Europa centro-occidentale, con le tappe di Amsterdam (l’8 maggio) e Bruxelles (in
autunno). Il 9 maggio si presenteranno a Milano i finalisti de “Il
Friulano migliora invecchiando, non solo il vino”, la selezione dei migliori vini bianchi d’annata prodotti in regione. Sempre in maggio, in collaborazione con il Consorzio Doc-Fvg, sarà ospitata in regione una delegazione di sommelier olandesi e
a seguire, in giugno, un gruppo
di giornalisti austriaci in concomitanza di “Friulano & friends”.
tutti che «lo sciopero non si può
fare». «Un martellamento sistematico», l’ha definito una rappresentante sindacale di Brescia. Alla fine ieri la direzione di
Hypo Bank ha fornito i suoi dati:
101 assenti su 438 nella banca e
52 su 80 nella società dei «non
performing loans». Dunque
“solo” 153 scioperanti, ma evidentemente molto convinti, se
in 129 (li abbiamo contati) hanno partecipato all’assemblea, alcuni venuti addirittura dalle se-
lavoro
FINANZA
ambiente ed energia
Operatori di assistenza:
i corsi al via entro aprile
La Pop Vicenza
conferma il valore
delle azioni: 62,50
Il Wwf dice no al rigassificatore
◗ VICENZA
◗ TRIESTE
La Banca Popolare di Vicenza
comunica che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data
odierna, ha determinato in euro
58,75 l'importo di sovrapprezzo
delle azioni che sarà sottoposto
all'approvazione dell'Assemblea dei Soci che si terrà in seconda convocazione sabato 28
aprile. Con l'approvazione assembleare, l'importo di sovrapprezzo, sommato al valore nominale dell'azione pari a euro 3,75,
conferma il prezzo dell'azione
per l'esercizio 2012 a euro 62,50,
il medesimo dello scorso anno.
Un impianto di rigassificazione
come potrebbe essere quello
proposto da Gas Natural a Zaule, con una capacità di distribuzione di 8 miliardi di metri cubi
di gas all’anno, per poter funzionare si “beve” ogni giorno 630
mila metri cubi di acqua di mare che viene poi rigettata nel golfo a temperature più basse, ma
soprattutto piena di cloro. Un
procedimento i cui danni, molto spesso, vengono minimizzati
dalle società. In Italia, poi, non
esiste una normativa precisa
che imponga la costruzione di
Hypo Bank ha fatto ieri per la
prima volta l’esperienza di uno
sciopero. Non era mai accaduto
nella breve storia di questa banca, filiazione di una holding austriaca. L’adesione è stata superiore al 50%, secondo le quattro
sigle sindacali (Dircredito, Fabi,
Fiba-Cisl, Cgil-Fisac). Non ha
superato il 28%, invece, secondo l’ufficio stampa della banca,
il quale ha annunciato che le
◗ TRIESTE
Partiranno entro il mese di aprile i corsi finanziati dalla Regione e finalizzati al conseguimento della qualifica di operatore
socio-sanitario per l’assistenza
delle persone anziane e non autosufficienti. Ne dà notizia l’assessore regionale alla Formazione, Angela Brandi, la quale ricorda che la partecipazione è riservata a coloro i quali sono già
in possesso di crediti formativi
e lavorativi nell’assistenza alla
persona. Si tratta di un’opportunità rivolta a chi ha acquisito
competenze certificate nell’as-
sistenza. L’intervento formativo fa parte del programma straordinario triennale finanziato
con il Fondo sociale europeo,
per il quale è previsto un impegno di spesa di 3,4 milioni di euro per corsi dal 2012 al 2014. C’è
un’ulteriore somma di 300 mila
euro finalizzata all’indennità di
frequenza. I corsi saranno di
due tipi: il primo è indirizzato a
chi è in possesso delle vecchie
qualifiche di assistente domiciliare e dei servizi tutelari, il secondo a chi ha conseguito l’attestato di competenze minime.
La partecipazione ai cicli formativi è gratuita.
di di Brescia, di Vicenza e di Modena. Da qui ricomincia la vertenza Hypo Bank. La direzione
aziendale ha invitato «le organizzazioni sindacali a riconsiderare le proprie posizioni nei confronti della strategia adottata,
non condivise dalla maggioranza dei lavoratori». I sindacati, al
contrario, sono convinti che
proprio lo sciopero di ieri, per le
circostanze in cui si è svolto, abbia rafforzato le loro istanze.
Marco Di Blas
◗ UDINE
quanto titubanti, trattandosi di
una “prima volta” e a fronte delle pressioni che all’interno della
banca erano state esercitate a
tutti i livelli per dissuadere i dipendenti dallo scioperare.
L’ordine di neutralizzare la
protesta, venuto da Klagenfurt,
sarebbe stato eseguito con molto zelo, se si presta fede alle testimonianze rese ieri in assemblea, dove si è parlato di una
“task force”, che ha battuto a
tappeto le filiali, per convincere
◗ UDINE
«31 agenzie bancarie sono risultate regolarmente operative,
prestando tutti i normali servizi
alla clientela». La differenza di
percentuali fa parte della fisiologia dei rapporti tra sindacato e
azienda. Ma in questi casi il successo o l’insuccesso di uno sciopero non è dato dal numero delle adesioni, ma dalle aspettative
della vigilia. E le astensioni di ieri hanno di gran lunga superato
le aspettative dei sindacati, che
fino al giorno prima erano al-
Vino, da aprile
il progetto
di Cciaa ed Ersa
«A causa del cloro gravissimi danni all’ecosistema marino»
determinati tipi di impianti e
tanto meno un piano energetico nazionale, lasciando piena libertà alle aziende che si propongono sul mercato.
Per questo il Wwf, che da tempo si batte per una corretta informazione sul funzionamento
di questi impianti, ha deciso di
inviare alle istituzioni competenti nazionali e locali, comprese anche quelle della Slovenia,
uno studio realizzato dal suo comitato scientifico, dove vengono descritti i gravi danni che
possono essere causati all’ecosistema marino dai rigassificatori. I problemi creati dall’utilizzo
delle acque marine - come ha
spiegato Carlo Franzosini, responsabile Wwf della Riserva
naturale di Miramare - si sono
presentati drammaticamente
dopo l’apertura dell’impianto
offshore di Porto Viro: «L’anno
scorso e anche quest’anno si è
depositata sulle spiagge una
quantità impressionante di
schiume». Il Wwf suggerisce pertanto la realizzazione nel golfo
di Trieste di una boa baricentrica dove le navi possono immettere direttamente nella rete di
distribuzione il gas, coinvolgendo nel progetto anche la Slovenia e la Croazia.
(i.g.)
Cronaca di Pordenone
MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 MESSAGGERO VENETO
17
Soldi per le ferie tolte «Nuovo referendum Redditi, Della Mattia Rifiuti, i costi ufficiali
Il Ponte interroga
sui rimborsi ai partiti» comunica i suoi dati a Vivaro e Vito d’Asio
Il consigliere
Loris Pasut
I consiglieri del Ponte Loris Pasut e Gianni Zanolin hanno
presentato un’interrogazione
sul caso del dipendente che ha
ricevuto un rimborso di mille
500 euro circa dopo che il Comune gli ha revocato le ferie. I
consiglieri vogliono sapere se
non potevano essere scelte soluzioni organizzative diverse.
L’inchiesta sul segretario amministrativo della
Lega spinge Stefano Santarossa, dei Radicali friulani, a rilancire un referendum contro i rimborsi
elettorali per i partiti. «A partire da ottobre - annuncia Santarossa - ovvero da quando sarà possibile raccogliere le firme, torneremo nelle strade
con un referendum per abolire il finanziamento
pubblico dei partiti mascherato da rimborsi elettorali. Sono già centinaia i cittadini che hanno
preannunciato il loro impegno su radicali.it».
Corrado Della
Mattia
«Lo ammetto mi sono dimenticato». Il consigliere provinciale
del Pdl, Corrado Della Mattia,
confessa di non aver depositato la dichiarazione dei redditi
per il rapporto pubblicato ieri
dal Messaggero Veneto. Rimedia il giorno dopo: 99 mila 843
di imponibile Irpef e, nel patrimonio, una casa e un terreno.
Nella tabella allegata al comunicato stampa relativo ai costi di gestione dei rifiuti solidi urbani
e inviato dalla Provincia venerdì scorso, c’è un
refuso: il numero di abitanti dei Comuni di Vivaro e Vito d’Asio è invertito. Per questo motivo,
la quota relativa alla spesa per abitante è errata.
I costi medi per abitante, riferiti al 2010, sono
pertanto i seguenti: 95,67 euro per Vivaro (non
157,52 euro) e 107,18 per Vito d’Asio (non 65,1
euro). La Provincia si scusa con gli interessati.
Offensiva Pdl a Pedrotti
Pronto un contro-bilancio
L’opposizione di centro-destra depositerà emendamenti per l’Imu ribassata
Zanolin: la giunta venda farmacie e palazzi. Il sindaco rivede le partecipate
di Martina Milia
Doveva essere una discussione
sull’introduzione dell’Imu, ma
è diventata la prima battaglia
sul bilancio. Con il Pdl, per voce del capogruppo Franco Dal
Mas, che ha anticipato una
proposta minuziosa del partito
per fare le pulci al bilancio comunale e mostrare come recuperare i soldi che si chiedono
ai cittadini «con una patrimoniale mascherata», si è chiuso
il consiglio comunale di lunedì. Una dichiarazione di guerra
che si tradurrà in emendamenti e controproposte. Quali? Per
ora il centro-destra non ha svelato le carte, forse lo farà martedì in commissione. A rilanciare, invece, ci ha pensato Giovanni Zanolin del Ponte.
A dargli la palla il sindaco
che, in un inciso, ha ricordato
la volontà dell’amministrazione di rimettere mano alle partecipate. «Noi abbiamo formulato alcune proposte, che la
giunta attraverso l’assessore
Mio ha già respinto, ma che a
futura memoria intendo ribadire in questo consiglio – ha sottolineato Zanolin -. La scelta di
privatizzare l’Atap e la Fiera
non è volta solo a fare cassa per
il Comune, ma soprattutto ad
aumentare la responsabilità
imprenditoriale. Sapendo che
queste società pubbliche monopolistiche sono sempre inefficienti e sprecano denaro, anche quando per errate politiche regionali nei trasferimenti,
che non possono ripetersi, presentano bilanci in utile, come
l’Atap».
Accolta la mozione
sul tavolo anticrisi
con le parti sociali
Fronti contrapposti in consiglio comunale sull’applicazione dell’Imu e la presentazione del bilancio di previsione
La seconda via indicata da
Zanolin è la vendita del «patrimonio (palazzi e beni del Comune), che può servire a far
cassa, ma soprattutto offre occasioni ai cittadini». E ancora:
«Cedere servizi comunali, con
garanzie per il personale che vi
lavora – ha aggiunto riferendosi alle farmacie comunali - ,
che non opererà più nel pubblico ma sarà assunto dai privati coi contratti di lavoro del settore privato, serve anche a non
spendere e a fare cassa, ma so-
prattutto deve dare più libertà
economica in città».
Scelte secondo Zanolin, che
non possono attendere, «perché il prossimo anno avrete
una situazione ancora peggiore». Il mancato snellimento
della macchina comunale è
stato bocciato anche da Giuseppe Pedicini – «dovevate
scommettere sul bilancio di
quest’anno o rischiate il default» – che ha annunciato controproposte dettagliate del
gruppo «perché non è vero che
non si può tagliare, è che non si
vuole».
Tagliare costi, ma anche tagliare l’Imu alle fasce meno abbienti. Un invito a ridurre
l’Imu sulla prima casa – «il suo
costo sarà trasferito sulle categorie più fragili» – anche da Lucia Amarilli della lista Del Ben
mentre la Lega, con Riccardo
Piccinato, e il Pdl, con Walter
De Bortoli, hanno evidenziato
il rischio che aliquote alte sulle
imprese inducano i privati a
non investire più in città.
Arriva il tavolo permanente
della crisi. A istituirlo una mozione, presentata dalle minoranze di centro-sinistra (Api, il
Ponte e lista Del Ben), che il
sindaco Claudio Pedrotti ha
deciso di fare propria. L’organismo costituito da rappresentati di varie istituzioni, deve
avere il compito di informare,
condividere, proporre e recepire ogni contributo utile ad affrontare le problematiche correlate alla crisi economica in
atto, senza differenza di casacche.
Il sindaco Pedrotti, nel spiegare che incontri come questi
già si fanno, ma come sia positivo istituzionalizzarli, ha sposato in pieno lo spirito delle
minoranze. Un documento
che avrebbe messo in difficoltà i colleghi di centro destra –
«qua c’è un trappolone perché
si critica la Provincia» ha analizzato Dal Mas «ma il sindaco
facendo proprio il documento
mi toglie dall’imbarazzo di doverlo votare» – se fosse stato
posto ai voti. La Lega, con Mara Piccin, ha chiesto comunque al sindaco di tenere aggiornato il consiglio sui progressi e
il lavoro che farà il tavolo.
A rafforzare l’iniziativa sono
i dati stessi dell’occupazione e
del lavoro, presentati anche in
sede di illustrazione del bilancio, dati che mostrano come la
china intrapresa dall’economia locale sia pericolosa. A
Pordenone mille 900 persone
vivono in cassa integrazione
(dati terzo trimestre 2011) e, se
la disoccupazione è calata dal
2010 al 2011 di un punto percentuale (fermandosi al 5,2
per cento), quella giovanile di
contro è in salita. Ha raggiunto
(per i ragazzi tra i 15 e i 24 anni)
il 17,9 per cento. Non solo, le
assunzioni previste nel primo
trimestre dell’anno sono le più
basse in regione: 9,6 ogni mille
abitanti contro le 15,2 di Trieste e una media regionale di
11,7. Lontani i tempi in cui la
disoccupazione colpiva chi
non aveva voglia di lavorare.
ordine del giorno
lega nord
Rossi: sui licenziamenti parità
tra impiegati pubblici e privati
Bortolotti: nel partito troppe faine e volpi
Sono 85 mila i dipendenti del
pubblico impiego in Friuli Venezia Giulia, pari a 70,3 addetti
ogni mille abitanti. È da questa
premessa che prende spunto
la mozione presentata dal consigliere comunale Alberto Rossi, capogruppo di Api, al sindaco Pedrotti, affinché il consiglio comunale, nell’ambito
della riforma del lavoro, esprima la propria volontà di estendere l’efficacia del riformato
articolo 18 al settore pubblico.
«Alla luce della difficile congiuntura economica - sottolinea Rossi - che richiama a uno
sforzo generale e condiviso, sa-
rebbe profondamente ingiusto creare cittadini di serie A e
B». Per far fronte a questa necessaria azione di vera giustizia sociale, espressione di una
coerenza legislativa ancora
piuttosto carente, secondo
Rossi, «il sindaco Pedrotti dovrebbe farsi interprete presso
gli organi governativi della volontà espressa dal consiglio comunale di Pordenone. L’esigenza che la riforma del mercato del lavoro, e in particolare
dell’articolo 18, vengano estesi
ai dipendenti del pubblico impiego consente di superare differenze e tutele».
Lo sfogo del segretario uscente. Congresso, nessuna deroga al divieto di cumulare ruoli
Enzo Bortolotti (Lega nord)
La decisione ormai è ufficiale:
non è prevista, da parte della Lega nord, alcuna deroga sul divieto di cumulo tra cariche nelle
istituzioni e quelle nel partito.
Così sfuma una possibilità che
peraltro il diretto interessato
aveva negato, ovvero che il capogruppo in Regione, Danilo Narduzzi, si candidasse alla guida
provinciale del movimento in
occasione del congresso che sarà celebrato domenica 22 aprile.
Sgomberato il campo da questa ipotesi si ragiona su altri nomi, tra i quali quello di Eligio
Grizzo, per il quale l’incompatibilità sarebbe più sfumata visto
che il suo ruolo in Provincia è di
carattere amministrativo. Salvo
che non si propenda per un volto giovane, per rappresentare il
rinnovamento.
Sta di fatto che chi verrà eletto
dovrà gestire una partita pesante, ovvero le candidature alle regionali del prossimo anno. Agli
uscenti Narduzzi e Mara Piccin,
infatti, si aggiunge il sindaco di
Azzano Decimo, Enzo Bortolotti, che non nasconde la sua volontà di puntare a un ruolo
nell’assemblea legislativa. Probabilmente troppi pretendenti
se, come pare, passerà la legge
di riduzione a 50 dei consiglieri
regionali.
Che il clima sia tutt’altro che
tranquillo, lo testimonia un post
sul profilo Facebook dello stesso
Bortolotti. «A un famoso congresso della Lega dove venni
eletto segretario provinciale
(l’ultimo ad Azzano ndr) - scrive
- un militante, Fabio Sirocco, mi
regalò una trappola per topi e mi
disse di derattizzare la Lega di
Pordenone. Oggi penso che gli
regalerò una trappola per faine e
volpi che ormai ci infestano: meno brutte delle pantegane ma altrettanto dannose». E se lo dice
lui che è un noto cacciatore.
(s.p.)
Cordenons
MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 MESSAGGERO VENETO
Summit sulla Stu Makò
La maggioranza si divide
Cordenons, l’incontro “bipartisan” ha messo in evidenza assenze eccellenti
Del Pup accusa il segretario della Lega, Vampa è «stufo di polemiche e beghe»
◗ CORDENONS
Riunione bipartisan, sulla Stu
Makò. All’incontro, promosso
dalla Lega nord e presenziato
dal sindaco Mario Ongaro,
c’erano i capigruppo degli schieramenti aderenti al “tavolo politico”, Angelo Sartori del Carroccio e promotore dell’iniziativa,
Andrea Gobbo per il Pdl, Laura
Sartori per Sinistra in Comune,
Lanfranco Lincetto per Libertà
civica-Idv, Gianni Segalla per
Scegliere insieme e Alberto Fenos del Pd.
Non tutti i capigruppo erano
dunque presenti: mancavano
Riccardo Del Pup, Franco Vampa e Loris Zancai del Gruppo misto. Dalla motivazione di Del
Pup si evince una forte polemica circa una frattura che si sta registrando tra i gruppi di maggioranza. «Non parteciperò più a
nessun incontro fintanto che il
segretario della Lega, Alessio
Scian, non mi chiederà scusa
dopo il comportamento tenuto
nei miei confronti in occasione
di una riunione di maggioranza», è stata la dichiarazione del
presidente del consiglio comunale. Del Pup accusa infatti
Scian di averlo cacciato, una decina di giorni fa, da una riunione con le forze di maggioranza.
Per quanto riguarda la Stu, Del
Pup chiede a Scian, presidente
del cda della società, «se corrisponda al vero che la Provincia
ha messo in mora la Stu, in
quanto per tre anni il bilancio è
stato chiuso in negativo». Scian,
però, nega simili episodi in riunione di maggioranza e dichiara di non aver ricevuto alcuna
lettera di messa in mora dalla
Provincia. «Stendo un velo pietoso per quanto riguarda la riunione di maggioranza – ha dichiarato –. Non ho mai cacciato
nessuno, nè avuto screzi con
Del Pup. Per quanto riguarda la
presunta lettera di messa in mora, non ne ho mai ricevuta alcuna: proprio il piano industriale
prevede che i primi utili la Stu li
avrebbe raggiunti il sesto o settimo anno».
Per quanto riguarda il capogruppo del Misto, Loris Zancai,
la scelta di non partecipare è legata al modo con cui è stata convocata la riunione: «Prima di
pensare a un incontro con le mi-
noranze, si doveva riunire la
maggioranza discutendo un
percorso condiviso». Mentre
Vampa ha dichiarato di non partecipare ad alcun incontro in
quanto «stufo delle polemiche,
non ho tempo da perdere in beghe».
Per quanto riguarda la riunione bipartisan, è emersa la volontà delle forze politiche di far
fronte comune esercitando una
pressione politica alla Provincia
al fine di ottenere l’immediato
appostamento a bilancio delle
risorse necessarie per dare avvio al progetto attraverso un invito all’amministrazione provinciale a discutere della questione
in un incontro tra amministratori. Il sindaco si è dunque impegnato a convocare un incontro
con i partecipanti del tavolo bipartisan, il presidente della Provincia e i capigruppo in consiglio provinciale.
Laura Venerus
©RIPRODUZIONERISERVATA
Un’immagine del degrado dello stabilimento manufatturiero Makò
27
«Questione Sti:
nessuna pressione
dal vicensindaco»
◗ CORDENONS
Una verifica non strumentale,
ma mirata a informare correttamente i cittadini: questo il
motivo che ha spinto il vicesindaco di Cordenons, Stefano
Raffin, a inviare una lettera ai
responsabili dell’area Lavori
pubblici e Servizi finanziari,
nonché al segretario generale.
Ciò, «per fare chiarezza a fronte delle pesanti accuse mosse
nei miei confronti di aver fatto
pressioni volte a bloccare o ritardare gli accertamenti degli
uffici o la consegna dei documenti relativi alla Sti». Accusa
lanciata nei giorni scorsi dal
presidente del consiglio Riccardo Del Pup.
Da parte degli uffici, tra lunedì e ieri, risposte unanimi: nessuna pressione. Il responsabile
dell’area Lavori pubblici, Roberto Piccin: «nessuna pressione per bloccare o ritardare il
procedimento Sti». Idem per la
responsabile dell’area Servizi
finanziari, Maria Elena Lovato.
Il segretario comunale, Maria
Luigia Forlin, ha dichiarato di
Il vicesindaco Stefano Raffin
«non aver mai ricevuto disposizioni per ritardare la consegna
di documenti relativi al contratto in essere con la Sti» e ipotizza quale possa essere la causa che ha scatenato l’incomprensione con il presidente del
Del Pup: «Ritengo sia da imputarsi – ha scritto – a un equivoco in una comunicazione telefonica riguardante l’oggetto,
intercorsa tra la sottoscritta e
Maria Elena Lovato».
«Per quanto mi riguarda, la
questione è chiusa», ha concluso Raffin.
(l.v.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
I “rifiuti selvaggi” costano migliaia di euro
San Quirino, il sindaco: «Se tutti rispettassero le norme, questi soldi servirebbero per cause migliori»
◗ SANQUIRINO
L’ultimo caso risale a ieri: nelle
campagne di San Quirino è stato trovato un cumulo di eternit, materiale nocivo contenente amianto. Un ritrovamento
per nulla raro, sul territorio comunale sanquirinese, tanto
che l’amministrazione comunale non si sente di esagerare
parlando di vera e propria
emergenza, che poi ricade su
tutta la cittadinanza. In base ai
dati forniti dall’ufficio ambiente del Comune di San Quirino,
per quanto riguarda il solo eternit, nel 2011 il Comune ha speso per lo smaltimento 7.600 euro. Tale dato è conseguente
all’accertamento di sei episodi
di abbandono di eternit: quattro cumuli sono stati già rimossi dal Comune, mentre due sono in fase di rimozione, per un
totale di 6.820 chilogrammi di
eternit abbandonato. Non ci
L’abbandono di materiale contenente amianto pesa non poco sul Comune
sarebbe soltanto questa tipologia di rifiuti, con cui l’amministrazione sanquirinese e tutta
la cittadinanza devono fare i
conti. «Soltanto nei giorni scorsi – ha riferito il consigliere delegato Claudio Serafini – abbiamo rinvenuto copertoni e due
quintali di vetri rotti. E’ una situazione insostenibile». A conti fatti, in un anno lo smaltimento dei vari rifiuti abbandonati a San Quirino costa al Comune circa 25 mila euro. «Costo che viene spalmato sulla
tassa rifiuti – ha precisato Sera-
fini – e che quindi paga ciascuno di noi, soltanto perché qualcuno vuole fare il furbo e pensa
di risolvere tutti i propri problemi lordando il territorio comunale».
Da parte del Comune, con il
sindaco Corrado Della Mattia,
è giunto un appello alla cittadinanza: «Segnalate questi fatti –
dice –. Se vedete qualcosa di
strano, o vi imbattete nell’abbandono improprio di materiale, non abbiate timore: denunciate agli uffici. La riservatezza
è garantita e ne va del bene della comunità, perché per lo
scorretto comportamento di
pochi ne andiamo di mezzo
tutti». Appello anche ai
“furbetti” dei rifiuti: «Rivolgetevi agli uffici comunali – afferma –, non fate di testa vostra. I
dipendenti sono pronti a darvi
consigli per smaltire a basso
costo. Fatevi avanti». Giusto sabato, a San Quirino c’è stata la
giornata ecologica con il Palio
degli ecotemplari, con 170 volontari che hanno raccolto 220
chili di rifiuti sparsi lungo i bordi delle strade, «senza contare
– come ricorda Serafini – l’intervento costante e periodico
compiuto dal gruppo comunale di Protezione civile, la Snua,
che ha l’appalto della raccolta
dei rifiuti, nonché il lavoro degli uffici comunali e, nello specifico, l’ufficio ambiente con il
referente Daniele Cirillo, al
quale si somma quello degli assessori con la passione della
corsa in campagna, che s’imbattono in queste situazioni e
le segnalano. In momenti di
crisi come questo – ha concluso Serafini – penso che i soldi
spesi per la pulizia del territorio e lo smaltimento dei rifiuti
potrebbero essere più facilmente risparmiati e destinati
alle famiglie in difficoltà». (l.v.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
ROVEREDO IN PIANO
imposte
Cantieri no stop, commercianti tranquilli
Giovedì partiranno le lettere
sull’applicazione dell’Imu
Il comitato: «Meno durano i lavori in piazza, più aumentano per noi le possibilità di ripresa»
◗ ROVEREDO INPIANO
Lavori di riqualificazione della
rete fognaria del centro: l’impresa sta lavorando anche il sabato e, nonostante permangano disagi, i commercianti si dicono più sereni. Il cantiere dovrebbe venir chiuso entro un
paio di mesi. A testimoniare il
parziale rasseneramento della
categoria, è il portavoce del comitato che raggruppa gran
parte degli esercenti del centro, Alberto Cattaruzza. «Fortunatamente, in seguito a una
nostra precisa richiesta all’amministrazione comunale, la
ditta sta proseguendo i lavori
anche nelle giornate di sabato:
questo per noi è di fondamentale importanza, perché un
giorno in più equivale a un accorciamento dei tempi di intervento – riferisce il negoziante –. Certo, restano alcune criticità, in particolar modo per
quanto concerne quattro attività che si affacciano sulla zona attualmente interessata dalle opere. Ma, rispetto a qualche settimana fa, il quadro è
decisamente migliorato», evidenzia Cattaruzza.
Secondo quanto riferito al
comitato dal municipio, le
opere dovrebbero venir ultimate in un paio di mesi. Una
volta chiuso il cantiere relativo
agli interventi di riqualificazione della rete fognaria, dovrebbe venir avviato l’intervento di
restyling di piazza Roma: si
prevedono, quindi, ulteriori
difficoltà per i commercianti,
che più volte, nelle scorse settimane, avevano manifestato disappunto. In particolar modo,
a far arrabbiare i negozianti
era stato il mancato rispetto
del cronoprogramma stilato
dal vicesindaco Ezio Rossit: secondo gli esercenti, infatti, durante il periodo delle festività
natalizie, tradizionalmente il
più importante per la categoria, si era registrata una drastica riduzione del volume d’affari. «Ora le cose vanno un po’
meglio – fa sapere Cattaruzza
–, ci rendiamo conto che i lavori necessari devono essere realizzati, ma, soprattutto, ad
averci rasserenati è stato il fatto che l’impresa stia lavorando
anche il sabato. Speriamo che
il peggio sia passato, viste le
difficoltà che abbiamo dovuto
affrontare nei mesi scorsi»,
conclude il portavoce del comitato commercianti. (m.p.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
◗ ROVEREDOINPIANO
Giovedì inizierà la distribuzione capillare della lettera firmata dal sindaco Sergio Bergnach
per informare i concittadini
sull’applicazione dell’Imu, l’imposta municipale sulle proprietà. Il percorso sull’imposta è
iniziato con la riunione dei capigruppo in consiglio comunale. Lunedì Bergnach ha incontrato i rappresentanti dei sindacati pensionati di Cisl e Cgil.
Nel consiglio comunale in programma mercoledì 11 aprile sarà messa in approvazione la variante al bilancio 2012 con
l’abolizione dell’Ici e l’introduzione dell’Imu. La proposta
che la maggioranza ha formulato ai capigruppo, e che sarà portata in discussione in consiglio
comunale, è di applicare le aliquote ordinarie dello 0,4 per
mille per la prima casa e dello
0,76 per mille per le seconde case e gli immobili rimanenti. Saranno anche applicate le detrazioni per la prima casa, pari a
200 euro, e di 50 euro per ogni
figlio a carico. La prima rata (acconto) dovrà essere versato entro il 16 giugno e il saldo entro il
16 dicembre.
(m.p.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
14
Economia
IL PICCOLO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
Primo sciopero
Cento big dell’energia
per i dipendenti
a consulto sulla sicurezza della Hypo Bank
A Portorose dal 31 maggio convegno internazionale a cura di European Business
Ci sarà anche Alexey Miller, patron della russa Gazprom, che guarda all’Europa
di Massimo Greco
◗ TRIESTE
Sicurezza energetica in primo
piano. E Portorose protagonista. Ma non si tratterà di un appuntamento diportistico, come la scelta dell’amena località adriatica potrebbe facilmente suggerire. Infatti il 31 maggio e il 1˚ giugno proprio a Portorose si darà annuale convegno l’Ebc, European Business
Congress, importante “lobby”
presieduta da Alexey Miller,
patron della russa “Gazprom”,
una delle maggiori realtà mondiali in campo energetico.
A pochi chilometri da Trieste si ritroveranno, secondo le
prime informazioni diffuse,
circa 300 alti dirigenti delle
maggiori cento aziende continentali: i due terzi appartengono al settore energetico, il restante 30% dei manager partecipanti fa invece riferimento
ad altri importanti comparti
economici, dall’industria automobilistica alla finanza.
A diffondere queste prime
voci sul meeting di Portorose è
“Esimit”, il gruppo sloveno da
anni alla ribalta per i risultati
Mosca: Il logo di Gazprom davanti al palazzo del governo russo
conseguiti in ambito velistico.
Igor Simcic, a capo delle attività “Esimit”, si è incontrato proprio con Miller, con il quale stando a una nota dell’azienda
slovena - ha parlato dell’iniziativa “European Energy”: progetto che dovrebbe prospettare nuove opportunità imprenditoriali per aziende Ue e russe.
Ebc venne fondata nel 1997,
pochi anni dopo il “disgelo”
del blocco orientale, per agevolare le relazioni economiche nell’ambito dei paesi aderenti alla Osce. Riunisce infatti
i delegati delle 125 aziende
aderenti, insediate nelle 23 nazioni Osce. Se alla presidenza
siede il russo Miller, il vicariato
spetta al banchiere tedesco
Juergen Fitsch, membro del
board di Deutsche Bank. L’as-
sociazione si articola in più
gruppi di lavoro: energia, ambiente, banche e finanza, tecnologie, istruzione e scienza).
L’obiettivo, oltre a quello di
promuovere la cooperazione
economica nel Vecchio Continente, è quello di faciliare i
contatti tra mondo politico-governativo e mondo degli affari.
Secondo quanto “Esimit” ha
fatto sapere, anche autorevoli
esponenti di grandi gruppi italiani, segnatamente Eni ed
Enel, parteciperanno ai lavori
congressuali di Portorose.
L’approvvigionamento
energetico è uno dei temi strategici nell’agenda europea: è
di pochi giorni fa il summit tra
Unione Europea e Russia, dedicato alle misure relative al
“terzo pacchetto” e alla volontà di definire un quadro normativo per realizzare le infrastrutture transfrontaliere, come il gasdotto “South Stream”. I problemi non mancano, a cominciare dai cattivi
rapporti tra Russia e Ucraina.
Proprio dall’Ucraina transita
l’80% del metano russo diretto
a Ovest.
©RIPRODUZIONERISERVATA
di Marco Di Blas
◗ UDINE
Hypo Bank ha fatto ieri per la
prima volta l’esperienza di uno
sciopero. Non era mai accaduto
nella breve storia di questa banca, filiazione di una holding austriaca. L’adesione è stata superiore al 50%, secondo le quattro
sigle sindacali (Dircredito, Fabi,
Fiba-Cisl, Cgil-Fisac). Non ha superato il 28%, invece, secondo
l’ufficio stampa della banca, che
ha annunciato anche che le “31
agenzie bancarie... sono risultate regolarmente operative, prestando tutti i normali servizi alla
clientela”. La differenza di percentuali fa parte della fisiologia
dei rapporti tra sindacato e
azienda. Ma in questi casi il successo o l’insuccesso di uno sciopero non è dato dal numero delle adesioni, ma dalle aspettative
della vigilia. E le astensioni di ieri hanno di gran lunga superato
le aspettative dei sindacati, che
fino al giorno prima erano alquanto titubanti, trattandosi di
una “prima volta” e a fronte delle pressioni che all’interno della
banca erano state esercitate per
dissuadere i dipendenti dallo
scioperare.
L’ordine di neutralizzare la
protesta, venuto da Klagenfurt,
sarebbe stato eseguito con mol-
to zelo, se si presta fede alle testimonianze rese ieri in assemblea, dove si è parlato di una
“task force” spedita da Tavagnacco, che ha battuto a tappeto
le filiali, per convincere tutti che
“lo sciopero non si può fare”.
“Un martellamento sistematico”, l’ha definito una rappresentante sindacale di Brescia. Alla fine ieri la direzione di Hypo Bank
ha fornito i suoi dati: 101 assenti
su 438 nella banca e 52 su 80 nella società dei “non performing
loans”. Dunque “solo” 153 scioperanti, ma evidentemente molto convinti, se in 129 (li abbiamo
contati) hanno partecipato
all’assemblea, alcuni venuti addirittura dalle sedi di Brescia, di
Vicenza e di Modena. Da qui ricomincia la vertenza Hypo
Bank. La direzione aziendale ha
invitato “le organizzazioni sindacali a riconsiderare le proprie
posizioni nei confronti della
strategia adottata, posizioni
che, numeri alla mano, non sono state condivise dalla maggioranza dei lavoratori”. I sindacati,
al contrario, sono convinti che
proprio lo sciopero di ieri, per le
circostanze in cui si è svolto, abbia rafforzato le loro istanze e segnato una svolta nella vita della
banca. Solo il tempo dirà quale
delle due parti abbia ragione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
24
Trieste cronaca
IL PICCOLO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
A cura dell’Ufficio PR della A. Manzoni & C. spa - Info 040/6728311
infostriscia
Una foto dell’estate passata, quando Trieste Trasporti presentò in piazza Unità gli ultimi acquisti del proprio parco mezzi
Trieste Trasporti, Cosolini
cambia i 4 manager del Pdl
Longo, Patuanelli, Torbianelli (Pd) e Zagabria (Comunisti italiani) nel nuovo Cda
Ma l’investitura che fa più rumore è quella di Marchetto alla presidenza di Tcd
di Piero Rauber
Via le quattro teste del Pdl, metà indicate dai berluscones e metà dagli ex An, che hanno gestito Trieste Trasporti. E dentro
una del Pd, una dell’ala comunista, più una terza e una quarta
senza bandiere esplicite. Sono
due teste tecniche. D’area, evidentemente. In quota Cosolini,
per banalizzare.
E spoil system sia, dunque. Silenzioso, certo, e senza il ricorso al saccheggio, il centrosinistra comincia insomma a prendersi il controllo delle partecipate comunali. Le cooptazioni
in AcegasAps (nate dal caso Romanelli) non sono state che un
antipasto.
Con Trieste Trasporti - il cui
Cda di durata biennale decade
con l’assemblea dei soci di primavera - inizia infatti la stagione dei cambi veri e propri. Ieri
l’assemblea dei soci Amt Srl - la
holding di cui proprio il Comune di Trieste è proprietario
all’87% e che detiene a sua volta
il 60% di Trieste Trasporti - ne
ha indicato i quattro membri
che gli spettano per statuto tra i
sette membri complessivi del
Cda (gli altri tre sono di nomina
privata). Il primo è Giovanni
Longo, storico braccio destro
del professor Camus e presiden- Comune - nella prossima aste in pectore del Cda di Trieste semblea dei soci di Trieste TraTrasporti che verrà. Associato sporti verranno determinati i
di Trasporti a Ingegneria e mo- compensi per gli amministratoblity manager dell’ateneo, il ri in misura ridotta di circa il
professor Longo è uno dei due 30%». Il presidente, grosso motecnici senza bandiera. L’altro è do, passerà da quasi tremila a
Gianfranco Patuanelli, già diri- una cifra vicina ai duemila euro
gente sindacale (della Cisl) e netti al mese, il vice da 1.400 a
presidente dell’Areran ai tempi un millino, e i consiglieri, all’inin cui Cosolini era assessore re- circa, da 700 a 500.
gionale al Lavoro. La quaterna
Ma nel giorno in cui cambia
si chiude con
pagina la Spa
Giuliana ZagaIronie da grillini dei trasporti,
bria, ingegnele malizie gae berluscones:
re civile e inseloppano per
nominato il
gnante, e Vitdue nomine,
torio Torbia- consulente web del
anzi in realtà
nelli, associauna, di portato in Econo- sindaco in campagna
ta minore. Da
mia applicata elettorale. Repliche dal
ieri infatti il
ad Architettunuovo Cda di
centrosinistra:
ma
lui
ra. Loro una
Tcd annovera
bandiera la collabora pure con la Lega come memsventolano:
bri di nomina
lei è segretamunicipale
rio dei Comunisti italiani, lui Bruno Savino ed Enrico Maruomo dichiarato del Pd.
chetto, quest’ultimo nuovo preI quattro di Cosolini prende- sidente al posto del dirigente inranno il posto dei quattro di Di- terno Lorenzo Bandelli, che repiazza: il presidente Dario Fi- sta invece ad. «Il compenso per
scher, il vice Fulvio Sluga, eppoi il presidente è di circa 6.500 lorLuciano Sampietro e Pierpaolo di annui - si legge nella nota del
Vallon. Il primo e il terzo in quo- Comune - per effetto anche delta ex Fi, il secondo e il quarto ex la riduzione sui compensi deciAn. «Su proposta dell’assessore sa dall’assemblea. Entrambi
Omero - si legge in una nota del vantano un curriculum di alto
‘‘
valore. Savino, già membro del
Direttivo di Confindustria è stato direttore commerciale della
Stock Spirits Group nonché responsabile della direzione dei
Sistemi informativi della Stock
Spa. Marchetto è project manager e social media strategist
presso la Noiza.com», nonché
«professore a contratto in Sociologia dei consumi presso lo
Iulm di Milano». Il fatto è che
Marchetto, con Enrico Maria
Milic, è stato anche stratega della campagna elettorale via web
di Cosolini. «Il sindaco avrà sicuramente scelto il nuovo presidente di Tcd valutando solamente le competenze professionali del professor Marchetto»,
così il grillino Paolo Menis. «Cosolini - fa eco Piero Camber dal
Pdl - è uomo leale e riconoscente». «Marchetto - chiude sempre dal Pdl Paolo Rovis - era lo
stesso professionista indicato
per fare il consulente facebook.
Il sindaco promise che avrebbe
cercato qualcuno in Tcd che lo
sapesse fare. Eccolo qui, ne è il
presidente. È coerenza». Eppure, obietta qualcuno tra le file
del centrosinistra, Marchetto è
stato sì consulente web di Cosolini, ma risulta esserlo pure della Lega Nord...
©RIPRODUZIONERISERVATA
«Rigassificatore, no all’acqua di mare»
Il Wwf: gravi danni all’ecosistema marino. L’alternativa: gas dalle navi alla rete
Un impianto di rigassificazione
come quello proposto da Gas
Natural a Zaule, con una capacità di distribuzione di 8 miliardi
di metri cubi di gas all'anno, per
poter funzionare si “beve” ogni
giorno 630mila metri cubi di acqua di mare che viene poi rigettata nel golfo a temperature più
basse, ma soprattutto piena di
cloro. Un procedimento i cui
danni molto spesso vengono
minimizzati dalle società che
vogliono investire in Italia. Nel
nostro paese poi non esiste una
normativa precisa che imponga
la costruzione di determinati tipi di impianti, né un piano ener-
getico nazionale: piena libertà
alle aziende sul mercato. Perciò
il Wwf ha deciso di inviare alle
istituzioni competenti nazionali e locali, comprese quelle della
Slovenia, uno studio realizzato
dal proprio comitato scientifico: vi si descrivono i gravi danni
che possono essere causati all'
ecosistema marino dai rigassificatori che usano acqua di mare.
I problemi creati dall'uso delle acque marine, spiega Carlo
Franzosini responsabile Wwf
della Riserva naturale di Miramare, si sono presentati dopo
l'apertura dell'impianto offshore di Porto Viro: «Sia l'anno scor-
so che questo si è depositata sulle spiagge una quantità impressionante di schiume, una striscia lunga 9 chilometri e larga
dai 10 ai 20 metri». Se per i responsabili della Adriatic Lng,
che gestisce l'impianto, si è trattato di normali schiume dovute
al moto ondoso, queste - secondo Franzosini - si sono formate
per lo stress cui sono stati sottoposti i microrganismi marini: «I
cloroderivati buttati in mare oltre a essere tossici distruggono i
microrganismi nelle acque marine e le sterilizzano». Negli studi di impatto ambientale presentati dalle società, come an-
che Gas Natural, «non vengono
fatti test e studi - annota Franzosini - prima della realizzazione
dell'impianto. Ma come nel caso di Gas Natural, se il problema
viene riconosciuto, l'impegno è
di monitorare le acque a processo avviato, senza aver quindi
chiari i reali danni all'ecosistema». Perciò il Wwf suggerisce altre possibilità, come la realizzazione nel golfo di Trieste di una
boa baricentrica dove le navi
possono immettere direttamente nella rete di distribuzione il
gas, coinvolgendo nel progetto
anche Slovenia e Croazia.
Ivana Gherbaz
da aprile 2012
CONCESSIONARIA DAL 1955
è
vendita - assistenza
ricambi
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Treviso
Caos voli ieri al Canova. Lo
sciopero indetto dai controllori francesi ha lasciato a terra
centinaia di passeggeri in partenza da Treviso.
La beffa più cocente ha visto
protagonisti un gruppo di tifosi milanisti in partenza dal Canova diretti verso Barcellona,
increduli all'annuncio che ha
fatto sfumare improvvisamente il loro sogno più grande: vedere il ritorno dei quarti di finale di Champions League, tra
i massimi eventi della stagione. Impossibile per loro raggiungere in tempo il Camp
Nou, gremito da circa 100 mila
spettatori. Doveva essere una
giornata indimenticabile lo è
stata per ben altri motivi. Altro
che tempi del calcio, altro che
Messi e Ibrahimovic.
La trasferta memorabile,
per loro, si è trasformata in pochi secondi in un incubo senza
fine. Due tifosi, di quelli che
non si arrendono mai, hanno
tentano la disperata maratona, prendendo a noleggio una
macchina e iniziando la maratona verso altri aeroporti dove
trovare voli, anche a carissimo
prezzo.
Altri hanno pensato di farsi
dirottare su Valencia, a tre ore
di distanza da Barcellona, sperando di arrivare in tempo per
il fischio di inizio. anche qui
con un’ auto a nolo in Spagna.
Ahimè: speranza vana, visto
che proprio il volo su Valencia
ha subito poi nel pomeriggio
un fortissimo ritardo sulla partenza da Treviso di ben 5 ore.
E’ stata una vera e propria
odissea per i passeggeri in attesa nella sala d'aspetto, stipata
fino a sera di turisti e valigie.
La cancellazione ha riguardato i voli in arrivo e partenza per
Barcellona e Parigi- Beauvais,
per rifondare i quali si sono
formate lunghe code agli sportelli, con qualche momento di
tensione tra i passeggeri, esasperati per la vicenda.
In ritardo di oltre due ore anche per il volo diretto a Casablanca della Airarabia, partito
alle 21.20 invece che alle 19.
Facile intuire la rabbia , le
proteste, i disagi. Ritardi e cancellazioni che sono stati causati dall’agitazione sindacale in
Francia: per il secondo giorno,
L’ ANTICIPAZIONE
LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
17
■ TREVISOCorsodelPopolo,42
■
■
■
■
Centralino:Tel.0422/417.611
Fax: 0422/579.212
Abbonamenti: 800.420.330
Pubblicità: 0422/575.611
azione legale
«Ci deve 24 milioni»
Muraro dice basta
e fa causa allo Stato
Un aereo Ryanair fermo in pista al Canova: ieri lo sciopero dei controllori francesi ha fatto saltare i voli per Barcellona e Parigi
Canova, saltano voli
In centinaia a terra
Beffati anche i tifosi del Milan diretti a Barcellona per il match
ieri, hanno incrociato le braccia i controllori di volo all'aeroporto parigino di Orly, dove
circa il 40% dei voli è stato cancellato. In totale sono stati soppressi 240 voli in partenza e in
arrivo da Orly, secondo un portavoce della direzione generale dell'aviazione civile. Il traffico invece è stato regolare all'
aeroporto Roissy Charles de
Gaulle. Ma tutta il traffico aereo francese ha pagato dazio.
Lo sciopero è stato procalmato Oltralpe dai principali sindacati di categoria per protestare contro la ristrutturazione
del servizio di controllo aereo
nella provincia, che comporta
una riduzione del personale.
La protesta ha avuto conseguenze dirette sull'aeroporto
Canova di Treviso, dove sono
operativi i voli Ryanair, titolare
delle tratte per Barcellona e Orly. Destinazioni di successo,
salite nella classifica dei voli attivi al Canova.
Alla fine, ieri, buona parte
dei passeggeri del Canova rimasti a terra si sono messi il
cuore in pace e hanno chiesto
lo spostamento a oggi del volo
cancellato verso Francia e Spagna. Per chi non è stato in grado invece di rimandare la partenza, sono stati offerti collegamenti alternativi e notti in albergo.
Enrico Lorenzo Tidona
Passeggeri dell’aeroporto Canova rimasti a terra
La Provincia di Treviso avvia
un’azione legale per ottenere
dallo Stato crediti pendenti
per 24 milioni di euro. Lo ha
annunciato ieri con una nota
l’ente del Sant’Artemio: «La
Provincia ha deliberato di avviare iniziative in sede giudiziaria per ottenere l'erogazione da parte dello Stato delle
somme corrispondenti ai residui attivi iscritti nel bilancio
dell’ente, relativi a trasferimenti erariali riferiti alle annualità 2007 e precedenti e
che ammontano esattamente
a 24.430.186,20 euro». L'operazione sarà portata avanti dagli
uffici legali dell'ente. Già lo
scorso febbraio il presidente
della Provincia Leonardo Muraro aveva ammonito il governo Monti in merito al diritto
della Provincia di riscuotere
un credito di circa 24 milioni
di euro che le spettavano. Si
tratta dei cosiddetti «residui attivi perenti»: «Somme che lo
Stato non ha mai trasferito alla
Provincia benché a noi spettanti», dice Muraro, «avvalendosi delle norme che permettevano allo Stato di posticipare l'erogazione dei trasferimenti a quegli enti virtuosi che
dimostravano di avere in tesoreria determinati fondi. Aspettiamo allora quei soldi per investirli in favore dei cittadini e
della comunità trevigiana».
«Come presidente dell’Upi
Veneto», continua Muraro,
«mi sono inoltre attivato, con
il consenso di tutti i presidenti
delle Province, e abbiamo deliberato di intraprendere azioni
comuni per il recupero dallo
Stato delle somme spettanti a
ciascuna amministrazione,
con il coordinamento degli uffici di Treviso, somme che
complessivamente per le sette
Province del Veneto ammontano a ben 211.667.273,64 euro».
I «crediti perenti» sono trasferimenti erariali spettanti alle Province dal 1997 al 2007.
Lo scalo del futuro: terminal, varchi, servizi
Il cronoprogramma dei lavori. Nuove aree commerciali, più check in. Noalese, nascerà una rotonda
Terminal passeggeri, park, viabilità, le strutture interne. I
punti cardine dello sviluppo
dell’aeroporto »Canova» da
qui ai prossimi 20 anni: lo scalo cambia volto di pari passo
con il previsto raddoppio dei
passeggeri (oggi 2,3 milioni,
stima è di 4,3 nel 2030) e del
traffico aereo (22 mila movimenti nel 2012, 35 mila nel
2030). Il masterplan e l’elenco
degli interventi è stato inviato
al ministero dell’Ambiente:
AerTre ha chiesto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale necessaria per avviare il piano di sviluppo. Tre le fasi previste,dopo il rifacimento
della pista e l’impianto di illuminazione ultimati nel 2011
(rocambolescamente, per le vicende legali che le hanno accompagnate). Ecco il cronoprogramma ufficiale.
2012-2015. Si parte nel
2013, con l’ampliamento del
terminal passeggeri, con una
nuova area commerciale al primo piano e l’ampliamento della hall partenze. Aumenteranno i varchi di sicurezza , da 4 a
7, per ridurre le code di chi si
accinge a partire. L’intervento
presuppone la costruzione di
un nuovo avancorpo sul lato
del piazzale di movimento per
gli aerei . Nel 2015 sarà allargata l’area del ritiro bagagli e
quella degli imbarchi per paesi extra-Schengen (oltre 1.100
mq di superficie). Sempre nel
2015 partirà la costruzione di
un nuovo presidio dei vigili del
fuoco, su fabbricato esistente,
assieme alla demolizione
dell’attuale hangar De Longhi
e la costruzione di un nuovo
capannone destinato al ricovero degli aerei. Seguirà la sistemazione dei park (peri bus e
auto), la nuova torre di controllo e infine di una nuova recinzione: l’attuale infatti è più
Il «Canova» a San Giuseppe
adatta a un aeroporto militare
che civile.
2016-2020. Proseguiranno i
lavori per il terminal passeggeri, con lo spostamento di uffici
e locali tecnici in due nuove ali
laterali dello scalo, da costruire. Questo permetterà di ampliare le hall passeggeri esistenti. Ancora, verrà costruito
il nuovo deposito carburanti,
saranno sistemati i parcheggi
a raso intorno alla scalo con
aumenti delle superfici di sosta: più posti auto di chi usufruisce dello scalo. Intervento
di rilievo, per la viabilità cittadina, una rotatoria lungo la
Noaelese davanti allo scalo
per mettere in sicurezza l’accesso al «Canova», (uno dei nodi critici della circolazione nel
quadrante di S. Giuseppe. In
programma c’è anche un’altra
rotonda, ma stavolta interna
allo scalo, di fronte al terminal.
2020-2030. Si prolunga a
ovest il terminal passeggeri
che conclude la sua espansione, almeno per 20 anni. Nel decennio si ridimensioneranno
gli uffici della dogana da 600
mq a 380 – e sarà ampliata
l’area delle aeromobili,per soddisfare anche alle previsioni di
aumenti di voli.
Laura Canzian
e-mail: [email protected]
Treviso
Caos voli ieri al Canova. Lo
sciopero indetto dai controllori francesi ha lasciato a terra
centinaia di passeggeri in partenza da Treviso.
La beffa più cocente ha visto
protagonisti un gruppo di tifosi milanisti in partenza dal Canova diretti verso Barcellona,
increduli all'annuncio che ha
fatto sfumare improvvisamente il loro sogno più grande: vedere il ritorno dei quarti di finale di Champions League, tra
i massimi eventi della stagione. Impossibile per loro raggiungere in tempo il Camp
Nou, gremito da circa 100 mila
spettatori. Doveva essere una
giornata indimenticabile lo è
stata per ben altri motivi. Altro
che tempi del calcio, altro che
Messi e Ibrahimovic.
La trasferta memorabile,
per loro, si è trasformata in pochi secondi in un incubo senza
fine. Due tifosi, di quelli che
non si arrendono mai, hanno
tentano la disperata maratona, prendendo a noleggio una
macchina e iniziando la maratona verso altri aeroporti dove
trovare voli, anche a carissimo
prezzo.
Altri hanno pensato di farsi
dirottare su Valencia, a tre ore
di distanza da Barcellona, sperando di arrivare in tempo per
il fischio di inizio. anche qui
con un’ auto a nolo in Spagna.
Ahimè: speranza vana, visto
che proprio il volo su Valencia
ha subito poi nel pomeriggio
un fortissimo ritardo sulla partenza da Treviso di ben 5 ore.
E’ stata una vera e propria
odissea per i passeggeri in attesa nella sala d'aspetto, stipata
fino a sera di turisti e valigie.
La cancellazione ha riguardato i voli in arrivo e partenza per
Barcellona e Parigi- Beauvais,
per rifondare i quali si sono
formate lunghe code agli sportelli, con qualche momento di
tensione tra i passeggeri, esasperati per la vicenda.
In ritardo di oltre due ore anche per il volo diretto a Casablanca della Airarabia, partito
alle 21.20 invece che alle 19.
Facile intuire la rabbia , le
proteste, i disagi. Ritardi e cancellazioni che sono stati causati dall’agitazione sindacale in
Francia: per il secondo giorno,
L’ ANTICIPAZIONE
LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
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azione legale
«Ci deve 24 milioni»
Muraro dice basta
e fa causa allo Stato
Un aereo Ryanair fermo in pista al Canova: ieri lo sciopero dei controllori francesi ha fatto saltare i voli per Barcellona e Parigi
Canova, saltano voli
In centinaia a terra
Beffati anche i tifosi del Milan diretti a Barcellona per il match
ieri, hanno incrociato le braccia i controllori di volo all'aeroporto parigino di Orly, dove
circa il 40% dei voli è stato cancellato. In totale sono stati soppressi 240 voli in partenza e in
arrivo da Orly, secondo un portavoce della direzione generale dell'aviazione civile. Il traffico invece è stato regolare all'
aeroporto Roissy Charles de
Gaulle. Ma tutta il traffico aereo francese ha pagato dazio.
Lo sciopero è stato procalmato Oltralpe dai principali sindacati di categoria per protestare contro la ristrutturazione
del servizio di controllo aereo
nella provincia, che comporta
una riduzione del personale.
La protesta ha avuto conseguenze dirette sull'aeroporto
Canova di Treviso, dove sono
operativi i voli Ryanair, titolare
delle tratte per Barcellona e Orly. Destinazioni di successo,
salite nella classifica dei voli attivi al Canova.
Alla fine, ieri, buona parte
dei passeggeri del Canova rimasti a terra si sono messi il
cuore in pace e hanno chiesto
lo spostamento a oggi del volo
cancellato verso Francia e Spagna. Per chi non è stato in grado invece di rimandare la partenza, sono stati offerti collegamenti alternativi e notti in albergo.
Enrico Lorenzo Tidona
Passeggeri dell’aeroporto Canova rimasti a terra
La Provincia di Treviso avvia
un’azione legale per ottenere
dallo Stato crediti pendenti
per 24 milioni di euro. Lo ha
annunciato ieri con una nota
l’ente del Sant’Artemio: «La
Provincia ha deliberato di avviare iniziative in sede giudiziaria per ottenere l'erogazione da parte dello Stato delle
somme corrispondenti ai residui attivi iscritti nel bilancio
dell’ente, relativi a trasferimenti erariali riferiti alle annualità 2007 e precedenti e
che ammontano esattamente
a 24.430.186,20 euro». L'operazione sarà portata avanti dagli
uffici legali dell'ente. Già lo
scorso febbraio il presidente
della Provincia Leonardo Muraro aveva ammonito il governo Monti in merito al diritto
della Provincia di riscuotere
un credito di circa 24 milioni
di euro che le spettavano. Si
tratta dei cosiddetti «residui attivi perenti»: «Somme che lo
Stato non ha mai trasferito alla
Provincia benché a noi spettanti», dice Muraro, «avvalendosi delle norme che permettevano allo Stato di posticipare l'erogazione dei trasferimenti a quegli enti virtuosi che
dimostravano di avere in tesoreria determinati fondi. Aspettiamo allora quei soldi per investirli in favore dei cittadini e
della comunità trevigiana».
«Come presidente dell’Upi
Veneto», continua Muraro,
«mi sono inoltre attivato, con
il consenso di tutti i presidenti
delle Province, e abbiamo deliberato di intraprendere azioni
comuni per il recupero dallo
Stato delle somme spettanti a
ciascuna amministrazione,
con il coordinamento degli uffici di Treviso, somme che
complessivamente per le sette
Province del Veneto ammontano a ben 211.667.273,64 euro».
I «crediti perenti» sono trasferimenti erariali spettanti alle Province dal 1997 al 2007.
Lo scalo del futuro: terminal, varchi, servizi
Il cronoprogramma dei lavori. Nuove aree commerciali, più check in. Noalese, nascerà una rotonda
Terminal passeggeri, park, viabilità, le strutture interne. I
punti cardine dello sviluppo
dell’aeroporto »Canova» da
qui ai prossimi 20 anni: lo scalo cambia volto di pari passo
con il previsto raddoppio dei
passeggeri (oggi 2,3 milioni,
stima è di 4,3 nel 2030) e del
traffico aereo (22 mila movimenti nel 2012, 35 mila nel
2030). Il masterplan e l’elenco
degli interventi è stato inviato
al ministero dell’Ambiente:
AerTre ha chiesto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale necessaria per avviare il piano di sviluppo. Tre le fasi previste,dopo il rifacimento
della pista e l’impianto di illuminazione ultimati nel 2011
(rocambolescamente, per le vicende legali che le hanno accompagnate). Ecco il cronoprogramma ufficiale.
2012-2015. Si parte nel
2013, con l’ampliamento del
terminal passeggeri, con una
nuova area commerciale al primo piano e l’ampliamento della hall partenze. Aumenteranno i varchi di sicurezza , da 4 a
7, per ridurre le code di chi si
accinge a partire. L’intervento
presuppone la costruzione di
un nuovo avancorpo sul lato
del piazzale di movimento per
gli aerei . Nel 2015 sarà allargata l’area del ritiro bagagli e
quella degli imbarchi per paesi extra-Schengen (oltre 1.100
mq di superficie). Sempre nel
2015 partirà la costruzione di
un nuovo presidio dei vigili del
fuoco, su fabbricato esistente,
assieme alla demolizione
dell’attuale hangar De Longhi
e la costruzione di un nuovo
capannone destinato al ricovero degli aerei. Seguirà la sistemazione dei park (peri bus e
auto), la nuova torre di controllo e infine di una nuova recinzione: l’attuale infatti è più
Il «Canova» a San Giuseppe
adatta a un aeroporto militare
che civile.
2016-2020. Proseguiranno i
lavori per il terminal passeggeri, con lo spostamento di uffici
e locali tecnici in due nuove ali
laterali dello scalo, da costruire. Questo permetterà di ampliare le hall passeggeri esistenti. Ancora, verrà costruito
il nuovo deposito carburanti,
saranno sistemati i parcheggi
a raso intorno alla scalo con
aumenti delle superfici di sosta: più posti auto di chi usufruisce dello scalo. Intervento
di rilievo, per la viabilità cittadina, una rotatoria lungo la
Noaelese davanti allo scalo
per mettere in sicurezza l’accesso al «Canova», (uno dei nodi critici della circolazione nel
quadrante di S. Giuseppe. In
programma c’è anche un’altra
rotonda, ma stavolta interna
allo scalo, di fronte al terminal.
2020-2030. Si prolunga a
ovest il terminal passeggeri
che conclude la sua espansione, almeno per 20 anni. Nel decennio si ridimensioneranno
gli uffici della dogana da 600
mq a 380 – e sarà ampliata
l’area delle aeromobili,per soddisfare anche alle previsioni di
aumenti di voli.
Laura Canzian
34
Preganziol ❖ Mogliano ❖ Zero Branco
LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
Due corriere senza gasolio Il libro per il bimbo
morto sull’altalena
I pendolari restano a piedi commuove il paese
I mezzi della ditta di autotrasporti Gobbo si sono fermati a Zero e Castelfranco
L’ira del sindacato: «Autisti senza stipendio e niente soldi per il carburante»
di Federico de Wolanski
◗ MORGANO
Corriere a secco, viaggiatori a
piedi. Una vicenda che ha
dell’incredibile, soprattutto se
avviene in pieno orario da pendolari, riguarda bus di linea e
si conclude, come avvenuto,
con l’arrivo delle pattuglie dei
carabinieri. A rimanere a terra,
tra sguardi stupiti e parecchia
rabbia da smaltire, sono stati i
passeggeri della linea Castelfranco-Badoere, gestita dalla
ditta di autotrasporti Gobbo di
Morgano per fare rete con i servizi La Marca e Ctm. Erano
una cinquantina in tutto, buona parte a bordo del bus partito dalla città del Giorgione alle
13.30 circa e piantatosi all’altezza di Borgo Treviso con la
spia del carburante accesa, e
nemmeno una goccia di gasolio per accostare. Gli altri invece erano seduto sulla corriera
che si è fermata a bordo strada
a Scandolara di Zero Branco
circa un’ora più tardi, anche in
quel caso per aver esaurito la
benzina. I pendolari, buona
parte studenti, non hanno potuto far altro che aspettare che
MOGLIANO
Un evento in ricordo
di Renzo Lazzari
MOGLIANO. L’assessorato alle
Politiche Culturali promuove per
domenica 6 maggio 2012 la
Giornata delle Arti, dedicata al
giornalista scomparso Renzo
Lazzari. «La Giornata delle Arti è
un appuntamento nel quale tutte
le realtà, culturali e non,
potranno, attraverso delle
performances, esibirsi in diversi
posti del centro storico, e
contribuire, ancora una volta, a
rendere un servizio alla nostra
cittadinanza creando occasioni di
socialità e di svago» spiegano dal
Comune. La domanda di adesione
per partecipare all’iniziativa è
scaricabile dal link del sito
internet del Comune di Mogliano e
potrà essere inoltrata all’Ufficio
Cultura del Comune entro il 13
aprile 2012.
Due corriere della ditta di autotrasportio Gobbo di Morgano ieri finita al centro di un caso
arrivasse a prenderli la corriera sostitutiva, guardando nel
frattempo l’autista che spiegava ai carabinieri l’accaduto.
«Siamo stati noi a chiamarli»
protesta il sindacato del trasporto Filt Cgil «perchè non volevamo che fosse l’autista a finire nei guai. Quanto accaduto ha un unico responsabile: la
ditta Gobbo. E se vogliamo dirla tutta ha anche la corresponsabilità della Provincia e della
Prefettura». Era metà marzo
infatti quando i rappresentanti sindacali sono andati in piazza dei Signori, a Treviso, per informare il prefetto della «difficile situazione della ditta Gobbo» e degli ultimi suoi due auti-
sti. «Non percepiscono lo stipendio da gennaio» incalza il
sindacato «hanno promesso
soluzioni, nessuno ha fatto
nulla». Perchè non c’era benzina nei serbatoi? «Perchè mancano soldi in azienda» attacca
la Filt Cgil. Tra caro benzina e
recessione, il trasporto locale è
sempre con l’acqua alla gola.
◗ ZERO BRANCO
Davide e Daniele, due bimbi
zerotini uniti da un destino
crudele, diventano ora motori
di un progetto di solidarietà
per il reparto di Pediatria dell'
ospedale All'Angelo di Mestre.
Lunedì sera c'erano più di 150
persone alla presentazione di
“Un angelo, all'improvviso...”,
il libro scritto da mamma Fabiola Zambon in ricordo di Davide Bortolato, il suo bimbo
che il 2 aprile 2005 era rimasto
strangolato dalle corde dell'altalena nel giardino di casa, in
via Guidini. Aveva solo cinque
anni. Una data non casuale,
quella scelta per il debutto del
volume: proprio lunedì cadeva infatti il settimo anniversario della scomparsa di Davide.
Mamma Fabiola e papà Angelo, assieme al figlio maggiore
Alessandro, hanno voluto ricordare con una festa il loro
angelo. Tra il pubblico che ha
assistito alla presentazione del
libro da parte di una commossa mamma Fabiola, oltre al sindaco Mirco Feston ed al primario della Pediatria di Mestre
Giovanni Battista Pozzan,
c'era un'altra famiglia zerotina segnata dal dramma, quella
di Daniele Uliana. Il piccolo è
morto lo scorso novembre per
La copertina del libro
un cancro a 9 anni. Daniele è
stato curato anche a Mestre e
proprio all'ospedale All'Angelo ha vissuto i suoi ultimi giorni. I suoi genitori hanno deciso
di promuovere una sottoscrizione per l'acquisto di un macchinario per il reparto di Pediatria. Ora a questo progetto contribuiranno anche i soldi raccolti con la prima fase di vendita di “Un angelo, all'improvviso...”. Il libro in cui mamma
Fabiola Zambon ripercorre la
storia dei propri nonni e dei genitori, e poi ancora la sua, fino
alla tragedia ed ai mesi successivi, è disponibile a Zero alla tabaccheria-cartoleria Moro Stefania e da Cartoclip.
(ru.b.)
PRESUNTO SICARIO DELLA ’NDRANGHETA
Crivello era al discobar
poco prima dell’arresto
◗ PREGANZIOL
Poche ore prima del blitz nella
sua casa in via Boschetta, nella
notte tra giovedì e venerdì, il
presunto sicario della 'ndrangheta Valerio Crivello era in
uno dei locali più trendy della
movida nella zona di Mogliano. La foto del trentaduenne
calabrese residente a Preganziol, ex salumiere all'IperLando, è stata caricata nelle scorse
ore sulla pagina Facebook del
disco-bar moglianese. Crivello, frequentatore della movida
e fanatico della palestra, è sta-
to immortalato assieme ad
una bella ragazza che fa un
brindisi con un prosecco rivolta al fotografo. Sullo sfondo,
capannelli di altri ragazzi. La
foto del giovane, dalla notte
dell'arresto in carcere a Santa
Bona con le pesantissime accuse di omicidio, tentato omicidio ed estorsione, compare
assieme a quelle di tantissimi
altri trevigiani e veneziani che
avevano trascorso nel locale
moglianese la serata di giovedì
29 marzo. Poco dopo il rientro
di Crivello in via Boschetta, era
scattata l'operazione dei cara-
binieri del Reparto operativo
speciale. Valerio Crivello era
stato sorpreso nel cuore della
notte mentre dormiva nell'appartamento che condivideva
con i genitori, il fratello minore e la nonna. Dagli inquirenti
è considerato una cellula dormiente della 'ndrangheta, colui che in passato avrebbe svolto il ruolo di “azionista” in agguati contro il clan rivale. Ad
inchiodarlo ci sarebbero numerosissime intercettazioni e
la chiamata in correità da parte di alcuni collaboratori di
giustizia. «Non c'entro nulla:
Foto postata su Facebook: è Crivello poco prima del blitz dei carabinieri
mi trovo implicato in questa vicenda solo perché conosco alcune delle persone di quell'
ambiente. Non ho colpe, voglio tornare a casa, voglio tornare a lavorare»: così lunedì
Crivello si è difeso nel corso
dell'interrogatorio di garanzia
davanti al gip Silvio Maras.
«Mio figlio è una persona perbene. Sono tutte fandonie, fango buttato su di lui” lo ha difeso il padre Giuseppe.
Rubina Bon
MOGLIANO
PREGANZIOL
Minello: «Mose, futuro a rischio»
Una gara per gli imprenditori
Premiati i tre progetti migliori
Per la Lista Giovani la giunta non fa nulla per salvare la società
◗ MOGLIANO
«Anche Mose ha i giorni contati», la lista Giovani lancia l'allarme, «a rischio il futuro di
100 dipendenti». L'occasione
per tornare a parlare del destino della società municipalizzata che gestisce il servizio mensa delle scuole, ma anche gli
asili comunali, le pulizie e la
manutenzione degli edifici
pubblici, è offerto da una recente delibera della giunta. La
giunta nel confermare l'atto di
indirizzo per la riduzione dei
costi di produzione e distribuzione dei pasti, già approvata
Ferdinando Minello
dal Consiglio nell'ottobre
2011, fissa la data del 30 giugno per la presentazione di un
piano industriale che preveda
il raggiungimento degli obiettivi. «Mi chiedo cosa abbiano
fatto finora», è il commento
del capogruppo della Lista giovani Ferdinando Minello, «sono stati fermi 4 mesi, e ora si
inventano una fantomatica
scadenza per il business plan.
Perchè non l'hanno fatto prima? Questo atteggiamento è
sintomatico del fatto che evidentemente non vi sia alcuno
sforzo di salvare il core business della società».
(m.m.)
◗ PREGANZIOL
Giovani imprenditori che investono in un progetto innovativo: oggi alle 20.45 in sala consiliare sono in programma la
presentazione del bando
“Super G-I giovani per i giovani” e la testimonianza di una
impresa nella fase di start-up.
L'iniziativa, in collaborazione
con l'assessorato alle Politiche
giovanili del Comune, è promossa dalla Fondazione “La
Fornace dell’Innovazione” e
dalla coop “Il Sestante”. Il bando “Super G” è finalizzato a sostenere i tre migliori progetti
di nuova impresa o di attività
professionale attraverso premi in denaro e un finanziamento agevolato senza garanzia fino a 30 mila euro, della
durata di 5 anni. Ai primi tre
progetti con requisiti innovativi verrà data la possibilità di essere ospitati nel cosiddetto Incubatore per un percorso di
crescita. Il bando scade il 30
aprile. «Si tratta di una opportunità offerta ai nostri giovani
per mettersi in gioco e puntare
su loro stessi in questo periodo di difficoltà» spiega l'assessore di reparto Simone Tronchin.
(ru.b.)