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RASSEGNA STAMPA di Mercoledì 4 APRILE 2012 A cura Ufficio Stampa Atap spa Pierantonio Stella Mail: [email protected] / Cell.: 328/6721232 Mercoledì 4 aprile 2012 13 PG Sono 6mila i lavoratori veneti esposti all’amianto, il 69 per cento in provincia di Venezia, per 34mila richieste di benefici. Ma non solo. Sono 7.347 le visite specialistiche effettuate dal 2000 al 2011 che hanno evidenziato 55 casi di asbestosi, 33 di tumori al polmone, 44 di mesoteliomi e 680 placche pleuriche. Sono i numeri dell’emergenza. Una emergenza che non si può ignorare e che chiede interventi urgenti. VENETO Seimila lavoratori a rischio amianto, il 69 per cento a Venezia «Una struttura centralizzata per indagini nazionali, come il pool di magistrati che in Francia si occupano di disastri ambientali con conseguenze per la salute pubblica. E lo stesso a livello sovranazionale, con il pubblico ministero europeo previsto dall'articolo 86 del trattato Ue». A proporlo ieri è stato L’APPUNTAMENTO Raffaele Guariniello, procuratore di Torino, al convegno «Esposizione all'amianto, problema ancora aperto», organizzato a Venezia dall'International Academy of Environmental Sciences. Il magistrato ha definito storica la sentenza di primo grado del processo Eternit per disastro colposo con dolo even- tuale, pronunciata a Torino il 13 febbraio. E resa possibile «dall'autonomia del pm rispetto al potere politico e dalle notizie di reato prese di propria iniziativa. Ma se a questo livello l'Italia è decisamente avanti, altrettanto non si può dire per i tempi delle rogatorie e la frammentazione delle indagini. Dove su reati commessi in più luoghi dalla stessa ditta italiana o straniera, le preture procedono in ordine sparso e manca un quadro d'insieme». Secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, «il governo segue l'emergenza amianto su tre fronti: bonifiche, sanità pubblica e ricerca scientifica. Queste proposte non mi competono. Ma mi sembra arricchiscano il dibattito, e siano degne di valutazione nelle sedi competenti». NORDEST IN AGENDA VENEZIA - Palazzo Patriarcale - Incontro del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, con gli operatori dei media per lo scambio degli auguri pasquali. Ore 12.30. VENEZIA - Stazione Santa Lucia, binario 14 - A bordo del "Treno Verde" di Legambiente presentazione dei dati relativi all'inquinamento atmosferico ed acustico rilevati in città. Ore 12. VENEZIA - Fondazione Bevilacqua La Masa Inaugurazione della mostra «Doppio gioco. L'ambiguità dell'immagine fotografica» promossa dalla Fondazione Bevilacqua La Masa. Ore 18.30. Allarmesiccità,vietatolavarel’auto Il governatore Zaia firma l’ordinanza. Stop all’irrigazione delle aree verdi pubbliche e private. I sindaci dovranno vigilare Alda Vanzan PROIBITO Il lavaggio delle auto. Si può solo negli impianti con recupero delle acque. A destra il Brenta a Ponte di Cartigliano ieri VENEZIA Le due gocce di pioggia cadute ieri non fanno testo. E nemmeno i temporali previsti da oggi fino a sabato riusciranno a invertire il quadro: è allarme siccità. Per la precisione siamo allo stato di crisi idrica, come ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia firmando, nel pomeriggio al termine della riunione di giunta, l’apposita ordinanza. Un testo rivolto più che altro ai consorzi di bonifica e a chi gestisce i bacini dei fiumi, ma che avrà effetti anche sui comuni mortali. Lavare le auto, ad esempio, non sarà più possibile: il lavaggio degli automezzi sarà consentito solo in quegli impianti autorizzati in cui è previsto il riciclo delle acque. Se l’acqua, invece, finisce nel tombino, niente lavaggio. Così come non sarà più possibile annaffiare il giardino di casa: vietata l’irrigazione del verde pubblico e pure di quello privato. Così ha stabilito il governatore e adesso toccherà ai sindaci disporre la vigilanza sull’applicazione di questa disposizione. Provvedimenti eccessivi? È vero: non piove da mesi. Ma ieri il tempo è cambiato e si è cominciato a vedere un po’ di pioggia. Solo che, se anche piovesse come è previsto l’intera settimana (pare che si "salverà" solo Pasquetta), comunque non basterà. A sentire i meteorologi, la perdurante siccità non potrà essere superata neanche se dovesse piovere intensamente nelle prossime settimane perché è più forte l'effetto dell'evaporazione dal terreno, causata dal rialzo delle tempe- rature. E va tenuto conto che dati dell’Isac del Cnr di Bologna - il periodo agosto-marzo 2011-2012 si colloca nel Nord Italia al quinto posto tra i più secchi, dopo quelli del 1879-1880, 1989-1990, 1921-1922 e 1883-1884, che è stato il più secco in assoluto con -47%. Dunque, in Veneto è stato di crisi idrica. Nell’ordinanza il governatore Luca Zaia ha dato disposizioni precise per mante- nere l’acqua nei serbatoi a monte, ma anche per evitare che, soprattutto in alcuni fiumi, come l’Adige, si verifichi la risalita del cuneo salino alla foce. Disposizioni anche per i pozzi a salienza naturale: dovranno essere installati dei meccanismi per impedire l’erogazione d’acqua a getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo utilizzo. E ai gestori degli acquedotti viene rivolto l’invito a rinviare tutte le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportino consumi aggiuntivi di acqua. Intanto il deputato Udc Antonio De Poli lancia un appello ai ministri delle Politiche agricole Catania e dell'Ambiente Clini: «Una delle regioni più colpite dalla siccità è il Veneto, è necessario che i fondi europei destinati all'agricoltura possano essere utilizzati anche per l'irrigazione». © riproduzione riservata REGIONE VENETO Un pasticcio in commissione e salta la legge Ciambetti Piccoli Comuni, servizi difficili VENEZIA - I 313 Comuni veneti (su 581) con meno di 5mila abitanti devono continuare ad aspettare: nemmeno ieri la prima commissione Affari istituzionali del consiglio regionale ha licenziato la legge "Ciambetti", quella sull’esercizio associato di funzioni comunali. Tutti pensavano che il testo (approvato dalla giunta in agosto) avrebbe avuto il via libera, ma c’è stata una sorpresa: i consiglieri hanno trovato sul tavolo un nuovo progetto di legge, nato dall’unificazione della legge "Ciambetti" con la legge "Finozzi" sulle Unioni montane. Un terzo testo un po’ raffazzonato (mancava persino la relazione), che nessuno aveva visto prima e che non era stato concordato: la settimana scorsa l’intesa era di lavorare sul testo "Ciambetti" lasciando all’assessore Finozzi la presentazione di emendamenti. Ma evidentemente il "partito" delle Comunità montane - così dicono al Ferro Fini - è riuscito a farsi sentire e il presidente della commissione, Costantino Toniolo (Pdl), ha lasciato presentare il testo unificato che fa fare la pace ai due assessori leghisti Ciambetti e Finozzi (tra l’altro tutti vicentini, come Toniolo). Solo che il capogruppo del Pdl Dario Bond è insorto, visto che nessuno sapeva niente. Il Pd con Ruzzante e la Sinistra con Pettenò non stati da meno. Alla fine non s’è fatto niente: commissione aggiornata. Spunterà un quarto testo? (al.va.) © riproduzione riservata Il marzo più caldo dal 1800 a oggi Caldo record e piogge scarse: marzo da primato. Secondo l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna, marzo è risultato in Italia il terzo più caldo dal 1800, con temperature di 2,3 gradi rispetto al periodo di riferimento 1971-2000. I mesi di marzo più caldi sono stati quelli del 1994 e del 2001 (rispettivamente +2,6 e +3,2 gradi rispetto alla media). Il mese è stato caratterizzato anche da precipitazioni molto scarse, che hanno fatto registrare un deficit del 52% rispetto alla media del periodo di riferimento, ponendolo al 25esimo posto nella graduatoria dei marzo più secchi di sempre. Anomalia più pronunciata al nord dove, in media, è arrivata quasi a -70%. X PN IPSIA DEL MOBILE Unioncamere premia quattro studenti Pordenone Mercoledì 4 aprile 2012 PORDENONE - La Camera di commercio di Pordenone è lieta di segnalare la vittoria, da parte di un gruppo di studenti dell’Ipsia del mobile di Brugnera, del primo premio-settore design del Premio Unioncamere “Scuola, creatività e innovazione”. Il concorso, rivolto agli istituti professionali, istituti d’arte, licei artistici e istituti per la formazione tecnica superiore, ha visto la partecipazione di circa 180 progetti. L’Istituto di Brugnera ha ottenuto il premio nella sezione "Design - Energia e ambiente", con il progetto “Foglia”. Il gruppo di lavoro, che si porta a casa ben 7.000 euro, era costituito da Ousseni Bandaogo, Matt Bautoukounou, Roberto Morson e Fabiano Rosset, con il supporto dei docenti Francesco Zanchetta, Giulio Rosace e Marziantonio. Il progetto è per un internet point realizzato usando materiali e tecniche “alternative”. ROSSI (API) «Articolo 18 anche per il pubblico impiego» PORDENONE - Sono circa 85.000 i dipendenti del pubblico impiego in Friuli Venezia Giulia, pari a 70,3 addetti ogni 1.000 abitanti. Un numero molto elevato che pone la nostra regione al terzo posto in Italia. È da queste premesse che prende spunto la mozione presentata dal consigliere comunale Alberto Rossi, capogruppo di Alleanza per l'Italia, al sindaco Pedrotti, affinché il Consiglio comunale esprima la propria volontà di estendere l’efficacia del riformato articolo 18 al settore Pubblico. La collezione Follador dimenticata dalle istituzioni, ma con pezzi che fanno invidia a livello mondiale Patrimonio ignorato nelmuseodelvolo Lara Zani PORDENONE Tra i pezzi rari anche l’elica di un aereo austroungarico PORDENONE - (l.z.) Sono numerosi i pezzi unici presenti nel Museo dell'aeronautica, ciascuno con il suo carico di storia e di aneddoti. Il primo oggetto a essere stato acquisito è una preziosa elica in legno appartenente a un aereo Aviatic austroungarico della prima guerra mondiale. Ci sono poi le eliche originali delle prime Frecce Tricolori, che proprio grazie alla loro banda colorata producevano il ben noto effetto cromatico, prima dell'uso dei fumi. Ci sono proiettili del 1915-18 e dell'ultima guerra, con un monito ai ragazzi in caso di rinvenimento, le scatolette di carne esplosive e le spolette disattivate dagli stessi militari che, per scongiurarne l'esplosione, le sabotavano con il chewing gum prima dello sganciamento. E poi ancora il berretto di Francesco Baracca, o il fucile di sopravvivenza regalato dal re di Norvegia ad Umberto Nobile durante la sfortunata spedizione del dirigibile Italia verso il Polo Nord, il motore di un carro armato installabile anche su un caccia e una bandiera di seta donata da Rachele Mussolini in ricordo del figlio Bruno. Infine, il monito insito nella Sala della pace, con le divise di tutti i partecipanti all'ultimo conflitto, le pistole posate su un tavolo, un juke box d'epoca e tanti trofei, a ricordare come, spiega Giovanni Follador, «dallo sport può nascere la pace». © riproduzione riservata La memoria dimenticata si nasconde fra la polvere, le teche, gli scaffali e gli attrezzi di un capannone industriale a ridosso della Pontebbana. È la memoria di oltre un secolo di storia del volo e dei grandi conflitti, incarnata in parti di aerei e velivoli completi, divise e materiale documentale di ogni tipo. Oggetti accumulati in quarant'anni e più: acquistati per pochi spiccioli o per cifre consistenti, donati, aggiudicati a un'asta, prestati per riprodurli come la tuta di volo di Italo Balbo o barattati in cambio di un tavolo per tecnigrafo. Dai primi ordigni e relitti recuperati nelle campagne friulane durante la fase finale della seconda guerra mondiale fino all'ultimo arrivato, un caccia Saab 37 Viggen donato dalla Svezia e portato qui a pezzi, via mare, con il contributo economico della Danieli Spa. Ma del museo tradizionale il Museo dell'aeronautica non ha proprio nulla, o quasi: un vecchio cartello con la scritta blu a indicare la sede, qualche raro cenno nei portali del turismo e citazioni sparse nei forum degli appassionati del volo. Su tutta la collezione messa insieme nel tempo da Giovanni Follador pilota sportivo, appassionato di lungo corso e storico dell'aeronautica - pesa da sempre una sorta di oblio: da parte delle istituzioni e da parte del grande pubblico, che di quel patrimonio della memoria perlopiù ignora anche l'esistenza. «Eppure - assicura Follador queste sono cose che ho solamente io». Per molti dei suoi pezzi ha ricevuto offerte da musei di tutto il mondo: è il caso delle bombe a razzo rinvenute una trentina d'anni fa nel cotonificio di Fiume Veneto, dove erano state dislocate dai tedeschi. «Abbiamo salvato un patrimonio che stava andando in fonderia per trentamila lire: oggi me le chiedono da tutto il mondo. A Berlino e a Praga questa stessa bomba è presente in una riproduzione in plastica». Ma, se questi e altri pezzi sono arrivati a Pordenone gra- COLLEZIONISTA Giovanni Follador, pilota e storico dell’aeronautica tuitamente o quasi, Follador ha perso il conto delle ragguardevoli cifre spese nel tempo per aggiudicarsi molti di quei cimeli che ora hanno un valore incalcolabile. A venderli, però, l'ex pilota - che ha anche investito 150 milioni delle vecchie lire in un monumento dedicato all'asso Adriano Visconti che sarà inaugurato fra qualche mese - non ci pensa nemmeno: «Tutto quello che scopro io deve rimanere qua. Potrei ricavare una fortuna dalla vendita assicura -, ma cosa ne direbbe- ro i Paesi e i privati che mi hanno donato i loro tesori?». Accanto al nuovo Viggen svedese c'è infatti, per esempio, anche un prezioso dono della Svizzera, un caccia Hunter arrivato, questa volta, via aria grazie ai buoni uffici di un'altra amica del Museo, Susanna Agnelli. Chi di certo conosce il valore della collezione sono i ladri che, probabilmente su commissione, hanno violato lo spazio del capannone scegliendo accuratamente cimeli preziosi come divise e altro materiale dannunziano, per un valore di centinaia di migliaia di euro. Per questo il Museo - che negli anni ha ospitato visitatori illustri come Ranieri di Monaco, Otto d'Asburgo e Renzo Arbore - è difeso adesso da un sistema di allarme, casseforti e anche un dobermann. Follador non lo apre più al pubblico, fatta eccezione per le visite guidate su appuntamento dedicate a scolaresche e appassionati, quasi sempre stranieri. ESPOSIZIONE Aerei, divise e bombe nel capannone di Follador © riproduzione riservata inbreve SEMIFINALI ALFA ROMEO CENTRO PRELIEVI BIBLIOTECA Ricette dai sindaci Nuova auto al Mareuno Chiusura anticipata Musica elettronica Oggi si svolgerà la prima semifinale del concorso "La ricetta del sindaco", promosso dall’Unione cuochi del Fvg e dallo Ial. Alla scuola alberghiera di Aviano, dalle 9 in poi, si sfideranno ai fornelli i sette primi cittadini di Pordenone, Caneva, San Daniele, Tramonti di Sotto, Budoia, Montereale Valcellina e Spilimbergo. Alfa Romeo organizza, con Sina auto, la presentazione della nuova auto, al Mareuno di Pordenone. Oggi verrà offerto un training esclusivo (alle 18 e alle 19) con uno dei più importanti nomi del fitness italiano, Paolo Evangelista nella palestra di viale Aquileia 40. È necessaria l’iscrizione allo 0434.26222. I posti sono limitati. La direzione dell’Azienda ospedaliera "Santa Maria degli Angeli" di Pordenone comunica che oggi il Centro prelievi dell’Ospedale cittadino anticiperà la chiusura alle 15.30, al fine di poter aggiornare il sistema informatico di laboratorio. Le attività riprenderanno normalmente domani, secondo il consueto orario. La sala conferenze Biblioteca civica di Pordenone ospiterà oggi pomeriggio, alle 18, "Con-fine elettroacustico", conversazione sulla musica elettronica parte prima, a cura di Roberto Girolin. Domani sono in programma letture sceniche da Swift, Palazzeschi e Wedekind, con Caterina Comingio, Vincenzo Muriano e Maurizio Perrotta, Teatro della Sabbia, alle 20.30. XII Mercoledì 4 aprile 2012 PN Lo Stato riconosce 4 o 5 milioni di euro Savino: valuteremo se e quanto aggiungere UDINE - (AL) Un Fondo presso il ministero dell'Economia con una dotazione iniziale di 20 milioni da ripartirsi tra tutte le regioni di confine per «parificare il costo della benzina a quello, più basso, dei Paesi vicini». È il contenuto dell'emendamento al decreto fiscale approvato ieri dalle Commissioni V e VI del Senato, con l'avvallo del Governo, per evitare il pieno all'estero. Un fondo che sarà alimentato con il recupero del gettito ricavato dalla stessa vendita delle benzine. «Esprimiamo un ringraziamento al Governo per la sensibilità avuta nonostante le difficoltà», hanno commentato i senatori friulani Saro (Pdl) e Pegorer (Pd). L'assessore alle Finanze Savino ha precisato prudentemente al Gazzettino che «si valuterà quanto effettivamente sarà attribuito alla Regione e se sia praticabile una riproposizione dello sconto rinforzato integrando con fondi regionali quelli nazionali». Il consigliere regionale Asquini (Gm) sprona i parlamentari regionali «ad impegnarsi per raddoppiare il fondo», perché questa dotazione «sposta il problema solo di alcune settimane». RegioneAttualità e-mail: [email protected] LA "VERDE" Un pieno oltre confine comporta un risparmio di circa 5,5 euro SOS GASOLIO La differenza con lo sconto Fvg resta alta: oltre 25 centesimi al litro Benzina, il distacco arriva a 11 cent La Slovenia "allunga" la convenienza pur aumentando i prezzi: la super da ieri a 1,528 I prezzi Composizione prezzo BENZINA ITALIA Composizione prezzo GASOLIO % SLOVENIA % Differenza ITALIA % SLOVENIA % Differenza Costo distribuzione 0,137 7,39% 0,090 5,91% 0,047 Costo distribuzione 0,195 10,50% 0,109 7,11% 0,086 Costo Prodotto 0,692 37,30% 0,692 45,29% 0,000 Costo Prodotto 0,661 35,63% 0,661 43,26% 0,000 Prezzo industriale 0,829 44,69% 0,782 51,20% 0,047 Prezzo industriale 0,856 46,13% 0,770 50,37% 0,086 Accisa 0,704 37,95% 0,491 32,13% 0,213 Accisa 0,593 31,97% 0,362 23,69% 0,231 IVA (*) 0,322 17,36% 0,255 16,67% 0,067 IVA (*) 0,304 16,40% 0,226 14,81% 0,078 Imposte 1,026 55,31% 0,746 48,80% 0,280 Imposte 0,897 48,37% 0,588 38,50% 0,309 1,85 100,00% 1,528 100,00% 0,327 Prezzo al consumo 1,753 94,50% 1,358 88,87% 0,395 Prezzo al consumo CON GLI SCONTI ATTUALMENTE IN VIGORE: o il gap del prezzo della benzina diminuisce da 0,327 a 0,117 euro/litro (sconto di prima fascia 0,210 euro/litro) - o il gap del prezzo del gasolio diminuisce da 0,395 a 0,255 euro/litro (sconto di prima fascia 0,140 euro/litro) Fonte: Figisc-Confcommercio Maurizio Bait NOSTRO INVIATO TRIESTE - Arriva ormai a 11,7 centesimi di euro al litro la differenza reale fra la benzina verde slovena e quella al di qua del confine in prima fascia. La differenza a prezzo pieno (media Friuli Venezia Giulia 1,855 euro) sarebbe pari a 32,7 centesimi al litro, sensibilmente ridotto applicando i 21 centesimi di sconto regionale attualmente in vigore. Tale "delta" non viene scalfito dal pur consistente aumento deciso ieri dal Governo di Lubiana sulla "verde", che sfonda la soglia psicologica di un euro e mezzo passando in due settimane da 1,483 euro al litro a 1,528. Attualmente, dunque, su un pieno di 50 litri l’automobilista con in tasca la tessera di prima fascia risparmia circa 5,5 euro, quello senza tessera poco più di 16 euro. Un ritorno agli sconti rinforzati da 27 centesimi al litro in prima fascia ridurrebbe la differenza di prezzo reale a 5,7 centesimi e il risparmio del pieno sloveno a meno di 3 euro per 50 litri. Considerando la spesa per arrivarci, si andrebbe in pari o in perdita a seconda del punto di partenza. Diverso e ancor più drammatico è il discorso sul gasolio, che alimenta circa il 50% del parco veicoli circolanti. Raffrontando i prezzi pieni, in Slovenia un litro costa da ieri 1,358 euro (lieve diminuzione rispetto a 1,365 di due settimane fa), mentre da questa parte della vecchia frontiera costa mediamente 1,753 euro. La differenza è dunque pari a 39,5 centesimi al litro: troppo per i privati, semplicemente insostenibile per i vettori commerciali. Applicando lo sconto regionale di prima fascia, che è di 14 centesimi al litro, la differenza con la Slovenia si abbassa a 25,5 centesimi, sempre importante: il risparmio su un pieno di 50 litri, in questo caso, risulta di circa 12,7 euro. «È vero che la Regione, dopo il provvedimento anti-crisi dei due mesi precedenti, non ha rinnovato il sostegno pubblico extra per una ridu- L’ASSESSORE BRANDI Nuove opportunità di occupazione Assistenza, scattano i corsi TRIESTE - (AL) Entro aprile partiranno i corsi finanziati dalla Regione per la qualifica di operatore socio-sanitario per l'assistenza alle persone anziane non autosufficienti e da oggi è disponibile il numero verde 800-145538 per informazioni. Due i percorsi formativi previsti, ha spiegato l'assessore al Lavoro, Angela Brandi: il primo è per chi è in possesso delle vecchie qualifiche di assistente domiciliare e dei servizi tutelari; il secondo per chi hanno conseguito l'attestato di competenze minime. La partecipazione è gratuita e, considerato l'alto interesse già riscontrato, saranno prioritariamente ammessi gli occupati presso le residenze sanitarie o le strutture residenziali per anziani non autosufficienti. Una priorità verrà riservata anche alle persone disoccupate del settore socio-sanitario-assistenziale. Ulteriore criterio di selezione sarà l'anzianità di servizio. zione di prezzo alla pompa – sottolinea Bruno Bearzi, presidente di Figisc-Confcommercio udinese – però la scontistica già in vigore è ancora utile a contenere il costo del pieno». Di qui l’invito ai cittadini-automobilisti a «non dimenticare la tessera in tasca e a non sottovalutare il suo peso al momento dell’acquisto», partendo dal presupposto che uno sconto di 21 centesimi in prima fascia sulla benzina verde e quello, pur minore, di seconda fascia e sul gasolio, rappresentano in ogni caso un beneficio economico per i cittadini di tutto il Friuli, a prescindere dalla distanza effettiva delle loro residenze dalla frontiera slovena. © riproduzione riservata PUPULIN (PD) Disoccupati a "quota" 6,8% «La gente non cerca più lavoro» TRIESTE - (AL) In Friuli Venezia Giulia balzo della disoccupazione nell'ultimo trimestre 2011, salita al 6,8%. «Cifre che meritano una riflessione seria sulla fase recessiva in atto», afferma il consigliere regionale Paolo Pupulin (Pd) commentando i dati ufficiali dell'Istat. Solo per ricordare, nel 2007 il tasso di disoccupazione era sceso al 2,8%, sotto la soglia fisiologica del 3%. A fine 2011, prosegue Pupulin, le persone in cerca di lavoro erano 36 mila e «in tanti ora stanno abbandonando qualsiasi ricerca, totalmente sfiduciati nella possibilità di trovare una nuova occupazione». 10 Economia MESSAGGERO VENETO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 la denuncia di confindustria udine «Danieli in Serbia: mille posti persi nel silenzio generale» ◗ UDINE Il presidente Adriano Luci «Una notizia, passata tra l’indifferenza generale o quasi, e che proprio per questo lascia ancora più sconcertati». È amareggiato il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, nel commentare l’accordo tra il Gruppo Danieli di Buttrio e lo Stato della Serbia per la possibile realizzazione di un maxi-impianto per la produzione di acciai speciali da 450 milioni che darà lavoro a circa mille persone. «Il campanello d’allarme è suonato forte e chiaro – sottolinea Luci –. Una grande azienda come la Danieli ha ritenuto che non ci fossero le condizioni ide- ali in Italia, e nella nostra Regione, per investire in un nuovo impianto. Da qui la mia convinzione che questo mancato investimento nel nostro territorio non sia soltanto da giudicare come una grande opportunità persa, ma anche come la dimostrazione di un sistema che, a forza di opporsi agli insediamenti e ai progetti industriali – esemplare a tale riguardo quello che sta succedendo con gli elettrodotti e i rigassificatori –, si sta progressivamente impoverendo». La riflessione del presidente Luci è impietosa: «Sta passando quasi un messaggio che si possa vivere di solo ammortizzatori sociali. Ed invece, mi preme ri- cordarlo, è di lavoro vero che si vive ed il lavoro vero è generato in primis dal manifatturiero che, a cascata, garantisce una serie di servizi». «Non spetta a me giudicare le scelte aziendali, ma si pone a tutti la questione di creare le condizioni perché il territorio locale e nazionale diventi attrattivo. Ogni fabbrica chiusa ed ogni investimento perso sono una sconfitta per tutti e lasciano sul campo l’amarezza delle imprese e degli imprenditori e la miseria per il territorio. Ci decidiamo ad alzare la testa, si o no?». Coldiretti Fvg: non pagate Imu a giugno La richiesta del presidente Ermacora. «Rischiamo di versare cifre insostenibili; l’emendamento al ddl non basta» ◗ UDINE «Troppe le incertezze sull’Imu in agricoltura, sarebbe opportuno rinviare i pagamenti al 15 dicembre». La richiesta è del presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora, viste le incertezze sul valore dei fabbricati sui quali applicare l’Imu e visto che molti di essi non sono nemmeno accatastati. Una richiesta forte, per certi versi provocatoria, in parte, in controtendenza rispetto al parere di Coldiretti nazionale, di Cia, Confagricoltura e Copagri che ieri, in un comunicato congiunto, avevano giudicato in modo positivo l’emendamento al decreto del governo. «Nella situazione del Friuli Venezia Giulia rischiamo di pagare cifre insostenibili per troppe aziende che saranno costrette poi a presentare ricorsi», aggiunge Ermacora secondo il quale è opportuno Il presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora, invita i propri iscritti a non pagare l’Imu a giugno aspettare il completamento dell’operazione di accatastamento dei fabbricati rurali che si chiude il prossimo 30 novembre prima di pagare l’Imu in quanto solo allora sarà quantificabile il gettito da sostenere. «Occorre – ha detto ancora Ermacora – un atto di giustizia e di democrazia, visto che contro l’imposta in agricoltura si sono espresse forze parlamentari, Regioni e l’Anci». La stessa norma di esenzione per i fabbricati siti nei territori montani al di sopra dei mille metri se non corretta suona come una beffa, poiché gli agricoltori di quelle zone saranno chiamati a paga- re, per la prima volta, l’Irpef. Secondo Coldiretti Fvg la strada scelta dal governo, con l’emendamento al decreto fiscale, non è sufficiente. Le proposte, non sono infatti ancora coerenti con gli impegni assunti dall’esecutivo al Tavolo di confronto con le organizzazioni agricole. Nel frattempo, a livello nazionale, Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri chiedono al governo che sia accantonata la norma che delega a un decreto ministeriale la rivisitazione delle aree montane e collinari i cui terreni sono esenti dall’Imu. «In questo momento particolarmente difficile - dicono le confederazioni - non si può gravare con oneri aggiuntivi sulle aziende di queste zone che operano in situazioni di grandi difficoltà e sono un presidio indispensabile per la salvaguardia del territorio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Sciopero, la prima volta alla Hypo Bank Secondo i sindacati ha aderito la metà dei dipendenti, per la dirigenza non ha superato il 28% Si rinnova la collaborazione tra Camera di commercio di Udine ed Ersa Fvg: si è riunito ieri il tavolo di coordinamento delle iniziative di promozione dell’agroalimentare per fare il punto sulle iniziative in partnership anche del 2012, in particolare per il vino. Con il presidente Giovanni Da Pozzo, assieme al consigliere camerale Giorgio Colutta (anche in rappresentanza di Confagricoltura), c’era il direttore Ersa Mirko Bellini che ha presentato le attività alle categorie (Coldiretti, Confagricoltura, Cia), Ceviq e Consorzio Doc del Fvg, rappresentati da Rosanna Clochiatti, Paolo Fantin, Germano Zorzettig e Giorgio Badin, tutti favorevoli alla valorizzazione delle sinergie fra Ersa e Cciaa. Ecco allora “Eccellenze friulane in tour”, che quest’anno si concentrerà su due aree: quella di Vienna (si parte il 16 aprile) e Salisburgo, e una vera new entry, cioè l’Europa centro-occidentale, con le tappe di Amsterdam (l’8 maggio) e Bruxelles (in autunno). Il 9 maggio si presenteranno a Milano i finalisti de “Il Friulano migliora invecchiando, non solo il vino”, la selezione dei migliori vini bianchi d’annata prodotti in regione. Sempre in maggio, in collaborazione con il Consorzio Doc-Fvg, sarà ospitata in regione una delegazione di sommelier olandesi e a seguire, in giugno, un gruppo di giornalisti austriaci in concomitanza di “Friulano & friends”. tutti che «lo sciopero non si può fare». «Un martellamento sistematico», l’ha definito una rappresentante sindacale di Brescia. Alla fine ieri la direzione di Hypo Bank ha fornito i suoi dati: 101 assenti su 438 nella banca e 52 su 80 nella società dei «non performing loans». Dunque “solo” 153 scioperanti, ma evidentemente molto convinti, se in 129 (li abbiamo contati) hanno partecipato all’assemblea, alcuni venuti addirittura dalle se- lavoro FINANZA ambiente ed energia Operatori di assistenza: i corsi al via entro aprile La Pop Vicenza conferma il valore delle azioni: 62,50 Il Wwf dice no al rigassificatore ◗ VICENZA ◗ TRIESTE La Banca Popolare di Vicenza comunica che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha determinato in euro 58,75 l'importo di sovrapprezzo delle azioni che sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci che si terrà in seconda convocazione sabato 28 aprile. Con l'approvazione assembleare, l'importo di sovrapprezzo, sommato al valore nominale dell'azione pari a euro 3,75, conferma il prezzo dell'azione per l'esercizio 2012 a euro 62,50, il medesimo dello scorso anno. Un impianto di rigassificazione come potrebbe essere quello proposto da Gas Natural a Zaule, con una capacità di distribuzione di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, per poter funzionare si “beve” ogni giorno 630 mila metri cubi di acqua di mare che viene poi rigettata nel golfo a temperature più basse, ma soprattutto piena di cloro. Un procedimento i cui danni, molto spesso, vengono minimizzati dalle società. In Italia, poi, non esiste una normativa precisa che imponga la costruzione di Hypo Bank ha fatto ieri per la prima volta l’esperienza di uno sciopero. Non era mai accaduto nella breve storia di questa banca, filiazione di una holding austriaca. L’adesione è stata superiore al 50%, secondo le quattro sigle sindacali (Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Cgil-Fisac). Non ha superato il 28%, invece, secondo l’ufficio stampa della banca, il quale ha annunciato che le ◗ TRIESTE Partiranno entro il mese di aprile i corsi finanziati dalla Regione e finalizzati al conseguimento della qualifica di operatore socio-sanitario per l’assistenza delle persone anziane e non autosufficienti. Ne dà notizia l’assessore regionale alla Formazione, Angela Brandi, la quale ricorda che la partecipazione è riservata a coloro i quali sono già in possesso di crediti formativi e lavorativi nell’assistenza alla persona. Si tratta di un’opportunità rivolta a chi ha acquisito competenze certificate nell’as- sistenza. L’intervento formativo fa parte del programma straordinario triennale finanziato con il Fondo sociale europeo, per il quale è previsto un impegno di spesa di 3,4 milioni di euro per corsi dal 2012 al 2014. C’è un’ulteriore somma di 300 mila euro finalizzata all’indennità di frequenza. I corsi saranno di due tipi: il primo è indirizzato a chi è in possesso delle vecchie qualifiche di assistente domiciliare e dei servizi tutelari, il secondo a chi ha conseguito l’attestato di competenze minime. La partecipazione ai cicli formativi è gratuita. di di Brescia, di Vicenza e di Modena. Da qui ricomincia la vertenza Hypo Bank. La direzione aziendale ha invitato «le organizzazioni sindacali a riconsiderare le proprie posizioni nei confronti della strategia adottata, non condivise dalla maggioranza dei lavoratori». I sindacati, al contrario, sono convinti che proprio lo sciopero di ieri, per le circostanze in cui si è svolto, abbia rafforzato le loro istanze. Marco Di Blas ◗ UDINE quanto titubanti, trattandosi di una “prima volta” e a fronte delle pressioni che all’interno della banca erano state esercitate a tutti i livelli per dissuadere i dipendenti dallo scioperare. L’ordine di neutralizzare la protesta, venuto da Klagenfurt, sarebbe stato eseguito con molto zelo, se si presta fede alle testimonianze rese ieri in assemblea, dove si è parlato di una “task force”, che ha battuto a tappeto le filiali, per convincere ◗ UDINE «31 agenzie bancarie sono risultate regolarmente operative, prestando tutti i normali servizi alla clientela». La differenza di percentuali fa parte della fisiologia dei rapporti tra sindacato e azienda. Ma in questi casi il successo o l’insuccesso di uno sciopero non è dato dal numero delle adesioni, ma dalle aspettative della vigilia. E le astensioni di ieri hanno di gran lunga superato le aspettative dei sindacati, che fino al giorno prima erano al- Vino, da aprile il progetto di Cciaa ed Ersa «A causa del cloro gravissimi danni all’ecosistema marino» determinati tipi di impianti e tanto meno un piano energetico nazionale, lasciando piena libertà alle aziende che si propongono sul mercato. Per questo il Wwf, che da tempo si batte per una corretta informazione sul funzionamento di questi impianti, ha deciso di inviare alle istituzioni competenti nazionali e locali, comprese anche quelle della Slovenia, uno studio realizzato dal suo comitato scientifico, dove vengono descritti i gravi danni che possono essere causati all’ecosistema marino dai rigassificatori. I problemi creati dall’utilizzo delle acque marine - come ha spiegato Carlo Franzosini, responsabile Wwf della Riserva naturale di Miramare - si sono presentati drammaticamente dopo l’apertura dell’impianto offshore di Porto Viro: «L’anno scorso e anche quest’anno si è depositata sulle spiagge una quantità impressionante di schiume». Il Wwf suggerisce pertanto la realizzazione nel golfo di Trieste di una boa baricentrica dove le navi possono immettere direttamente nella rete di distribuzione il gas, coinvolgendo nel progetto anche la Slovenia e la Croazia. (i.g.) Cronaca di Pordenone MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 MESSAGGERO VENETO 17 Soldi per le ferie tolte «Nuovo referendum Redditi, Della Mattia Rifiuti, i costi ufficiali Il Ponte interroga sui rimborsi ai partiti» comunica i suoi dati a Vivaro e Vito d’Asio Il consigliere Loris Pasut I consiglieri del Ponte Loris Pasut e Gianni Zanolin hanno presentato un’interrogazione sul caso del dipendente che ha ricevuto un rimborso di mille 500 euro circa dopo che il Comune gli ha revocato le ferie. I consiglieri vogliono sapere se non potevano essere scelte soluzioni organizzative diverse. L’inchiesta sul segretario amministrativo della Lega spinge Stefano Santarossa, dei Radicali friulani, a rilancire un referendum contro i rimborsi elettorali per i partiti. «A partire da ottobre - annuncia Santarossa - ovvero da quando sarà possibile raccogliere le firme, torneremo nelle strade con un referendum per abolire il finanziamento pubblico dei partiti mascherato da rimborsi elettorali. Sono già centinaia i cittadini che hanno preannunciato il loro impegno su radicali.it». Corrado Della Mattia «Lo ammetto mi sono dimenticato». Il consigliere provinciale del Pdl, Corrado Della Mattia, confessa di non aver depositato la dichiarazione dei redditi per il rapporto pubblicato ieri dal Messaggero Veneto. Rimedia il giorno dopo: 99 mila 843 di imponibile Irpef e, nel patrimonio, una casa e un terreno. Nella tabella allegata al comunicato stampa relativo ai costi di gestione dei rifiuti solidi urbani e inviato dalla Provincia venerdì scorso, c’è un refuso: il numero di abitanti dei Comuni di Vivaro e Vito d’Asio è invertito. Per questo motivo, la quota relativa alla spesa per abitante è errata. I costi medi per abitante, riferiti al 2010, sono pertanto i seguenti: 95,67 euro per Vivaro (non 157,52 euro) e 107,18 per Vito d’Asio (non 65,1 euro). La Provincia si scusa con gli interessati. Offensiva Pdl a Pedrotti Pronto un contro-bilancio L’opposizione di centro-destra depositerà emendamenti per l’Imu ribassata Zanolin: la giunta venda farmacie e palazzi. Il sindaco rivede le partecipate di Martina Milia Doveva essere una discussione sull’introduzione dell’Imu, ma è diventata la prima battaglia sul bilancio. Con il Pdl, per voce del capogruppo Franco Dal Mas, che ha anticipato una proposta minuziosa del partito per fare le pulci al bilancio comunale e mostrare come recuperare i soldi che si chiedono ai cittadini «con una patrimoniale mascherata», si è chiuso il consiglio comunale di lunedì. Una dichiarazione di guerra che si tradurrà in emendamenti e controproposte. Quali? Per ora il centro-destra non ha svelato le carte, forse lo farà martedì in commissione. A rilanciare, invece, ci ha pensato Giovanni Zanolin del Ponte. A dargli la palla il sindaco che, in un inciso, ha ricordato la volontà dell’amministrazione di rimettere mano alle partecipate. «Noi abbiamo formulato alcune proposte, che la giunta attraverso l’assessore Mio ha già respinto, ma che a futura memoria intendo ribadire in questo consiglio – ha sottolineato Zanolin -. La scelta di privatizzare l’Atap e la Fiera non è volta solo a fare cassa per il Comune, ma soprattutto ad aumentare la responsabilità imprenditoriale. Sapendo che queste società pubbliche monopolistiche sono sempre inefficienti e sprecano denaro, anche quando per errate politiche regionali nei trasferimenti, che non possono ripetersi, presentano bilanci in utile, come l’Atap». Accolta la mozione sul tavolo anticrisi con le parti sociali Fronti contrapposti in consiglio comunale sull’applicazione dell’Imu e la presentazione del bilancio di previsione La seconda via indicata da Zanolin è la vendita del «patrimonio (palazzi e beni del Comune), che può servire a far cassa, ma soprattutto offre occasioni ai cittadini». E ancora: «Cedere servizi comunali, con garanzie per il personale che vi lavora – ha aggiunto riferendosi alle farmacie comunali - , che non opererà più nel pubblico ma sarà assunto dai privati coi contratti di lavoro del settore privato, serve anche a non spendere e a fare cassa, ma so- prattutto deve dare più libertà economica in città». Scelte secondo Zanolin, che non possono attendere, «perché il prossimo anno avrete una situazione ancora peggiore». Il mancato snellimento della macchina comunale è stato bocciato anche da Giuseppe Pedicini – «dovevate scommettere sul bilancio di quest’anno o rischiate il default» – che ha annunciato controproposte dettagliate del gruppo «perché non è vero che non si può tagliare, è che non si vuole». Tagliare costi, ma anche tagliare l’Imu alle fasce meno abbienti. Un invito a ridurre l’Imu sulla prima casa – «il suo costo sarà trasferito sulle categorie più fragili» – anche da Lucia Amarilli della lista Del Ben mentre la Lega, con Riccardo Piccinato, e il Pdl, con Walter De Bortoli, hanno evidenziato il rischio che aliquote alte sulle imprese inducano i privati a non investire più in città. Arriva il tavolo permanente della crisi. A istituirlo una mozione, presentata dalle minoranze di centro-sinistra (Api, il Ponte e lista Del Ben), che il sindaco Claudio Pedrotti ha deciso di fare propria. L’organismo costituito da rappresentati di varie istituzioni, deve avere il compito di informare, condividere, proporre e recepire ogni contributo utile ad affrontare le problematiche correlate alla crisi economica in atto, senza differenza di casacche. Il sindaco Pedrotti, nel spiegare che incontri come questi già si fanno, ma come sia positivo istituzionalizzarli, ha sposato in pieno lo spirito delle minoranze. Un documento che avrebbe messo in difficoltà i colleghi di centro destra – «qua c’è un trappolone perché si critica la Provincia» ha analizzato Dal Mas «ma il sindaco facendo proprio il documento mi toglie dall’imbarazzo di doverlo votare» – se fosse stato posto ai voti. La Lega, con Mara Piccin, ha chiesto comunque al sindaco di tenere aggiornato il consiglio sui progressi e il lavoro che farà il tavolo. A rafforzare l’iniziativa sono i dati stessi dell’occupazione e del lavoro, presentati anche in sede di illustrazione del bilancio, dati che mostrano come la china intrapresa dall’economia locale sia pericolosa. A Pordenone mille 900 persone vivono in cassa integrazione (dati terzo trimestre 2011) e, se la disoccupazione è calata dal 2010 al 2011 di un punto percentuale (fermandosi al 5,2 per cento), quella giovanile di contro è in salita. Ha raggiunto (per i ragazzi tra i 15 e i 24 anni) il 17,9 per cento. Non solo, le assunzioni previste nel primo trimestre dell’anno sono le più basse in regione: 9,6 ogni mille abitanti contro le 15,2 di Trieste e una media regionale di 11,7. Lontani i tempi in cui la disoccupazione colpiva chi non aveva voglia di lavorare. ordine del giorno lega nord Rossi: sui licenziamenti parità tra impiegati pubblici e privati Bortolotti: nel partito troppe faine e volpi Sono 85 mila i dipendenti del pubblico impiego in Friuli Venezia Giulia, pari a 70,3 addetti ogni mille abitanti. È da questa premessa che prende spunto la mozione presentata dal consigliere comunale Alberto Rossi, capogruppo di Api, al sindaco Pedrotti, affinché il consiglio comunale, nell’ambito della riforma del lavoro, esprima la propria volontà di estendere l’efficacia del riformato articolo 18 al settore pubblico. «Alla luce della difficile congiuntura economica - sottolinea Rossi - che richiama a uno sforzo generale e condiviso, sa- rebbe profondamente ingiusto creare cittadini di serie A e B». Per far fronte a questa necessaria azione di vera giustizia sociale, espressione di una coerenza legislativa ancora piuttosto carente, secondo Rossi, «il sindaco Pedrotti dovrebbe farsi interprete presso gli organi governativi della volontà espressa dal consiglio comunale di Pordenone. L’esigenza che la riforma del mercato del lavoro, e in particolare dell’articolo 18, vengano estesi ai dipendenti del pubblico impiego consente di superare differenze e tutele». Lo sfogo del segretario uscente. Congresso, nessuna deroga al divieto di cumulare ruoli Enzo Bortolotti (Lega nord) La decisione ormai è ufficiale: non è prevista, da parte della Lega nord, alcuna deroga sul divieto di cumulo tra cariche nelle istituzioni e quelle nel partito. Così sfuma una possibilità che peraltro il diretto interessato aveva negato, ovvero che il capogruppo in Regione, Danilo Narduzzi, si candidasse alla guida provinciale del movimento in occasione del congresso che sarà celebrato domenica 22 aprile. Sgomberato il campo da questa ipotesi si ragiona su altri nomi, tra i quali quello di Eligio Grizzo, per il quale l’incompatibilità sarebbe più sfumata visto che il suo ruolo in Provincia è di carattere amministrativo. Salvo che non si propenda per un volto giovane, per rappresentare il rinnovamento. Sta di fatto che chi verrà eletto dovrà gestire una partita pesante, ovvero le candidature alle regionali del prossimo anno. Agli uscenti Narduzzi e Mara Piccin, infatti, si aggiunge il sindaco di Azzano Decimo, Enzo Bortolotti, che non nasconde la sua volontà di puntare a un ruolo nell’assemblea legislativa. Probabilmente troppi pretendenti se, come pare, passerà la legge di riduzione a 50 dei consiglieri regionali. Che il clima sia tutt’altro che tranquillo, lo testimonia un post sul profilo Facebook dello stesso Bortolotti. «A un famoso congresso della Lega dove venni eletto segretario provinciale (l’ultimo ad Azzano ndr) - scrive - un militante, Fabio Sirocco, mi regalò una trappola per topi e mi disse di derattizzare la Lega di Pordenone. Oggi penso che gli regalerò una trappola per faine e volpi che ormai ci infestano: meno brutte delle pantegane ma altrettanto dannose». E se lo dice lui che è un noto cacciatore. (s.p.) Cordenons MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 MESSAGGERO VENETO Summit sulla Stu Makò La maggioranza si divide Cordenons, l’incontro “bipartisan” ha messo in evidenza assenze eccellenti Del Pup accusa il segretario della Lega, Vampa è «stufo di polemiche e beghe» ◗ CORDENONS Riunione bipartisan, sulla Stu Makò. All’incontro, promosso dalla Lega nord e presenziato dal sindaco Mario Ongaro, c’erano i capigruppo degli schieramenti aderenti al “tavolo politico”, Angelo Sartori del Carroccio e promotore dell’iniziativa, Andrea Gobbo per il Pdl, Laura Sartori per Sinistra in Comune, Lanfranco Lincetto per Libertà civica-Idv, Gianni Segalla per Scegliere insieme e Alberto Fenos del Pd. Non tutti i capigruppo erano dunque presenti: mancavano Riccardo Del Pup, Franco Vampa e Loris Zancai del Gruppo misto. Dalla motivazione di Del Pup si evince una forte polemica circa una frattura che si sta registrando tra i gruppi di maggioranza. «Non parteciperò più a nessun incontro fintanto che il segretario della Lega, Alessio Scian, non mi chiederà scusa dopo il comportamento tenuto nei miei confronti in occasione di una riunione di maggioranza», è stata la dichiarazione del presidente del consiglio comunale. Del Pup accusa infatti Scian di averlo cacciato, una decina di giorni fa, da una riunione con le forze di maggioranza. Per quanto riguarda la Stu, Del Pup chiede a Scian, presidente del cda della società, «se corrisponda al vero che la Provincia ha messo in mora la Stu, in quanto per tre anni il bilancio è stato chiuso in negativo». Scian, però, nega simili episodi in riunione di maggioranza e dichiara di non aver ricevuto alcuna lettera di messa in mora dalla Provincia. «Stendo un velo pietoso per quanto riguarda la riunione di maggioranza – ha dichiarato –. Non ho mai cacciato nessuno, nè avuto screzi con Del Pup. Per quanto riguarda la presunta lettera di messa in mora, non ne ho mai ricevuta alcuna: proprio il piano industriale prevede che i primi utili la Stu li avrebbe raggiunti il sesto o settimo anno». Per quanto riguarda il capogruppo del Misto, Loris Zancai, la scelta di non partecipare è legata al modo con cui è stata convocata la riunione: «Prima di pensare a un incontro con le mi- noranze, si doveva riunire la maggioranza discutendo un percorso condiviso». Mentre Vampa ha dichiarato di non partecipare ad alcun incontro in quanto «stufo delle polemiche, non ho tempo da perdere in beghe». Per quanto riguarda la riunione bipartisan, è emersa la volontà delle forze politiche di far fronte comune esercitando una pressione politica alla Provincia al fine di ottenere l’immediato appostamento a bilancio delle risorse necessarie per dare avvio al progetto attraverso un invito all’amministrazione provinciale a discutere della questione in un incontro tra amministratori. Il sindaco si è dunque impegnato a convocare un incontro con i partecipanti del tavolo bipartisan, il presidente della Provincia e i capigruppo in consiglio provinciale. Laura Venerus ©RIPRODUZIONERISERVATA Un’immagine del degrado dello stabilimento manufatturiero Makò 27 «Questione Sti: nessuna pressione dal vicensindaco» ◗ CORDENONS Una verifica non strumentale, ma mirata a informare correttamente i cittadini: questo il motivo che ha spinto il vicesindaco di Cordenons, Stefano Raffin, a inviare una lettera ai responsabili dell’area Lavori pubblici e Servizi finanziari, nonché al segretario generale. Ciò, «per fare chiarezza a fronte delle pesanti accuse mosse nei miei confronti di aver fatto pressioni volte a bloccare o ritardare gli accertamenti degli uffici o la consegna dei documenti relativi alla Sti». Accusa lanciata nei giorni scorsi dal presidente del consiglio Riccardo Del Pup. Da parte degli uffici, tra lunedì e ieri, risposte unanimi: nessuna pressione. Il responsabile dell’area Lavori pubblici, Roberto Piccin: «nessuna pressione per bloccare o ritardare il procedimento Sti». Idem per la responsabile dell’area Servizi finanziari, Maria Elena Lovato. Il segretario comunale, Maria Luigia Forlin, ha dichiarato di Il vicesindaco Stefano Raffin «non aver mai ricevuto disposizioni per ritardare la consegna di documenti relativi al contratto in essere con la Sti» e ipotizza quale possa essere la causa che ha scatenato l’incomprensione con il presidente del Del Pup: «Ritengo sia da imputarsi – ha scritto – a un equivoco in una comunicazione telefonica riguardante l’oggetto, intercorsa tra la sottoscritta e Maria Elena Lovato». «Per quanto mi riguarda, la questione è chiusa», ha concluso Raffin. (l.v.) ©RIPRODUZIONERISERVATA I “rifiuti selvaggi” costano migliaia di euro San Quirino, il sindaco: «Se tutti rispettassero le norme, questi soldi servirebbero per cause migliori» ◗ SANQUIRINO L’ultimo caso risale a ieri: nelle campagne di San Quirino è stato trovato un cumulo di eternit, materiale nocivo contenente amianto. Un ritrovamento per nulla raro, sul territorio comunale sanquirinese, tanto che l’amministrazione comunale non si sente di esagerare parlando di vera e propria emergenza, che poi ricade su tutta la cittadinanza. In base ai dati forniti dall’ufficio ambiente del Comune di San Quirino, per quanto riguarda il solo eternit, nel 2011 il Comune ha speso per lo smaltimento 7.600 euro. Tale dato è conseguente all’accertamento di sei episodi di abbandono di eternit: quattro cumuli sono stati già rimossi dal Comune, mentre due sono in fase di rimozione, per un totale di 6.820 chilogrammi di eternit abbandonato. Non ci L’abbandono di materiale contenente amianto pesa non poco sul Comune sarebbe soltanto questa tipologia di rifiuti, con cui l’amministrazione sanquirinese e tutta la cittadinanza devono fare i conti. «Soltanto nei giorni scorsi – ha riferito il consigliere delegato Claudio Serafini – abbiamo rinvenuto copertoni e due quintali di vetri rotti. E’ una situazione insostenibile». A conti fatti, in un anno lo smaltimento dei vari rifiuti abbandonati a San Quirino costa al Comune circa 25 mila euro. «Costo che viene spalmato sulla tassa rifiuti – ha precisato Sera- fini – e che quindi paga ciascuno di noi, soltanto perché qualcuno vuole fare il furbo e pensa di risolvere tutti i propri problemi lordando il territorio comunale». Da parte del Comune, con il sindaco Corrado Della Mattia, è giunto un appello alla cittadinanza: «Segnalate questi fatti – dice –. Se vedete qualcosa di strano, o vi imbattete nell’abbandono improprio di materiale, non abbiate timore: denunciate agli uffici. La riservatezza è garantita e ne va del bene della comunità, perché per lo scorretto comportamento di pochi ne andiamo di mezzo tutti». Appello anche ai “furbetti” dei rifiuti: «Rivolgetevi agli uffici comunali – afferma –, non fate di testa vostra. I dipendenti sono pronti a darvi consigli per smaltire a basso costo. Fatevi avanti». Giusto sabato, a San Quirino c’è stata la giornata ecologica con il Palio degli ecotemplari, con 170 volontari che hanno raccolto 220 chili di rifiuti sparsi lungo i bordi delle strade, «senza contare – come ricorda Serafini – l’intervento costante e periodico compiuto dal gruppo comunale di Protezione civile, la Snua, che ha l’appalto della raccolta dei rifiuti, nonché il lavoro degli uffici comunali e, nello specifico, l’ufficio ambiente con il referente Daniele Cirillo, al quale si somma quello degli assessori con la passione della corsa in campagna, che s’imbattono in queste situazioni e le segnalano. In momenti di crisi come questo – ha concluso Serafini – penso che i soldi spesi per la pulizia del territorio e lo smaltimento dei rifiuti potrebbero essere più facilmente risparmiati e destinati alle famiglie in difficoltà». (l.v.) ©RIPRODUZIONERISERVATA ROVEREDO IN PIANO imposte Cantieri no stop, commercianti tranquilli Giovedì partiranno le lettere sull’applicazione dell’Imu Il comitato: «Meno durano i lavori in piazza, più aumentano per noi le possibilità di ripresa» ◗ ROVEREDO INPIANO Lavori di riqualificazione della rete fognaria del centro: l’impresa sta lavorando anche il sabato e, nonostante permangano disagi, i commercianti si dicono più sereni. Il cantiere dovrebbe venir chiuso entro un paio di mesi. A testimoniare il parziale rasseneramento della categoria, è il portavoce del comitato che raggruppa gran parte degli esercenti del centro, Alberto Cattaruzza. «Fortunatamente, in seguito a una nostra precisa richiesta all’amministrazione comunale, la ditta sta proseguendo i lavori anche nelle giornate di sabato: questo per noi è di fondamentale importanza, perché un giorno in più equivale a un accorciamento dei tempi di intervento – riferisce il negoziante –. Certo, restano alcune criticità, in particolar modo per quanto concerne quattro attività che si affacciano sulla zona attualmente interessata dalle opere. Ma, rispetto a qualche settimana fa, il quadro è decisamente migliorato», evidenzia Cattaruzza. Secondo quanto riferito al comitato dal municipio, le opere dovrebbero venir ultimate in un paio di mesi. Una volta chiuso il cantiere relativo agli interventi di riqualificazione della rete fognaria, dovrebbe venir avviato l’intervento di restyling di piazza Roma: si prevedono, quindi, ulteriori difficoltà per i commercianti, che più volte, nelle scorse settimane, avevano manifestato disappunto. In particolar modo, a far arrabbiare i negozianti era stato il mancato rispetto del cronoprogramma stilato dal vicesindaco Ezio Rossit: secondo gli esercenti, infatti, durante il periodo delle festività natalizie, tradizionalmente il più importante per la categoria, si era registrata una drastica riduzione del volume d’affari. «Ora le cose vanno un po’ meglio – fa sapere Cattaruzza –, ci rendiamo conto che i lavori necessari devono essere realizzati, ma, soprattutto, ad averci rasserenati è stato il fatto che l’impresa stia lavorando anche il sabato. Speriamo che il peggio sia passato, viste le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nei mesi scorsi», conclude il portavoce del comitato commercianti. (m.p.) ©RIPRODUZIONERISERVATA ◗ ROVEREDOINPIANO Giovedì inizierà la distribuzione capillare della lettera firmata dal sindaco Sergio Bergnach per informare i concittadini sull’applicazione dell’Imu, l’imposta municipale sulle proprietà. Il percorso sull’imposta è iniziato con la riunione dei capigruppo in consiglio comunale. Lunedì Bergnach ha incontrato i rappresentanti dei sindacati pensionati di Cisl e Cgil. Nel consiglio comunale in programma mercoledì 11 aprile sarà messa in approvazione la variante al bilancio 2012 con l’abolizione dell’Ici e l’introduzione dell’Imu. La proposta che la maggioranza ha formulato ai capigruppo, e che sarà portata in discussione in consiglio comunale, è di applicare le aliquote ordinarie dello 0,4 per mille per la prima casa e dello 0,76 per mille per le seconde case e gli immobili rimanenti. Saranno anche applicate le detrazioni per la prima casa, pari a 200 euro, e di 50 euro per ogni figlio a carico. La prima rata (acconto) dovrà essere versato entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre. (m.p.) ©RIPRODUZIONERISERVATA 14 Economia IL PICCOLO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 Primo sciopero Cento big dell’energia per i dipendenti a consulto sulla sicurezza della Hypo Bank A Portorose dal 31 maggio convegno internazionale a cura di European Business Ci sarà anche Alexey Miller, patron della russa Gazprom, che guarda all’Europa di Massimo Greco ◗ TRIESTE Sicurezza energetica in primo piano. E Portorose protagonista. Ma non si tratterà di un appuntamento diportistico, come la scelta dell’amena località adriatica potrebbe facilmente suggerire. Infatti il 31 maggio e il 1˚ giugno proprio a Portorose si darà annuale convegno l’Ebc, European Business Congress, importante “lobby” presieduta da Alexey Miller, patron della russa “Gazprom”, una delle maggiori realtà mondiali in campo energetico. A pochi chilometri da Trieste si ritroveranno, secondo le prime informazioni diffuse, circa 300 alti dirigenti delle maggiori cento aziende continentali: i due terzi appartengono al settore energetico, il restante 30% dei manager partecipanti fa invece riferimento ad altri importanti comparti economici, dall’industria automobilistica alla finanza. A diffondere queste prime voci sul meeting di Portorose è “Esimit”, il gruppo sloveno da anni alla ribalta per i risultati Mosca: Il logo di Gazprom davanti al palazzo del governo russo conseguiti in ambito velistico. Igor Simcic, a capo delle attività “Esimit”, si è incontrato proprio con Miller, con il quale stando a una nota dell’azienda slovena - ha parlato dell’iniziativa “European Energy”: progetto che dovrebbe prospettare nuove opportunità imprenditoriali per aziende Ue e russe. Ebc venne fondata nel 1997, pochi anni dopo il “disgelo” del blocco orientale, per agevolare le relazioni economiche nell’ambito dei paesi aderenti alla Osce. Riunisce infatti i delegati delle 125 aziende aderenti, insediate nelle 23 nazioni Osce. Se alla presidenza siede il russo Miller, il vicariato spetta al banchiere tedesco Juergen Fitsch, membro del board di Deutsche Bank. L’as- sociazione si articola in più gruppi di lavoro: energia, ambiente, banche e finanza, tecnologie, istruzione e scienza). L’obiettivo, oltre a quello di promuovere la cooperazione economica nel Vecchio Continente, è quello di faciliare i contatti tra mondo politico-governativo e mondo degli affari. Secondo quanto “Esimit” ha fatto sapere, anche autorevoli esponenti di grandi gruppi italiani, segnatamente Eni ed Enel, parteciperanno ai lavori congressuali di Portorose. L’approvvigionamento energetico è uno dei temi strategici nell’agenda europea: è di pochi giorni fa il summit tra Unione Europea e Russia, dedicato alle misure relative al “terzo pacchetto” e alla volontà di definire un quadro normativo per realizzare le infrastrutture transfrontaliere, come il gasdotto “South Stream”. I problemi non mancano, a cominciare dai cattivi rapporti tra Russia e Ucraina. Proprio dall’Ucraina transita l’80% del metano russo diretto a Ovest. ©RIPRODUZIONERISERVATA di Marco Di Blas ◗ UDINE Hypo Bank ha fatto ieri per la prima volta l’esperienza di uno sciopero. Non era mai accaduto nella breve storia di questa banca, filiazione di una holding austriaca. L’adesione è stata superiore al 50%, secondo le quattro sigle sindacali (Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Cgil-Fisac). Non ha superato il 28%, invece, secondo l’ufficio stampa della banca, che ha annunciato anche che le “31 agenzie bancarie... sono risultate regolarmente operative, prestando tutti i normali servizi alla clientela”. La differenza di percentuali fa parte della fisiologia dei rapporti tra sindacato e azienda. Ma in questi casi il successo o l’insuccesso di uno sciopero non è dato dal numero delle adesioni, ma dalle aspettative della vigilia. E le astensioni di ieri hanno di gran lunga superato le aspettative dei sindacati, che fino al giorno prima erano alquanto titubanti, trattandosi di una “prima volta” e a fronte delle pressioni che all’interno della banca erano state esercitate per dissuadere i dipendenti dallo scioperare. L’ordine di neutralizzare la protesta, venuto da Klagenfurt, sarebbe stato eseguito con mol- to zelo, se si presta fede alle testimonianze rese ieri in assemblea, dove si è parlato di una “task force” spedita da Tavagnacco, che ha battuto a tappeto le filiali, per convincere tutti che “lo sciopero non si può fare”. “Un martellamento sistematico”, l’ha definito una rappresentante sindacale di Brescia. Alla fine ieri la direzione di Hypo Bank ha fornito i suoi dati: 101 assenti su 438 nella banca e 52 su 80 nella società dei “non performing loans”. Dunque “solo” 153 scioperanti, ma evidentemente molto convinti, se in 129 (li abbiamo contati) hanno partecipato all’assemblea, alcuni venuti addirittura dalle sedi di Brescia, di Vicenza e di Modena. Da qui ricomincia la vertenza Hypo Bank. La direzione aziendale ha invitato “le organizzazioni sindacali a riconsiderare le proprie posizioni nei confronti della strategia adottata, posizioni che, numeri alla mano, non sono state condivise dalla maggioranza dei lavoratori”. I sindacati, al contrario, sono convinti che proprio lo sciopero di ieri, per le circostanze in cui si è svolto, abbia rafforzato le loro istanze e segnato una svolta nella vita della banca. Solo il tempo dirà quale delle due parti abbia ragione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Trieste cronaca IL PICCOLO MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 A cura dell’Ufficio PR della A. Manzoni & C. spa - Info 040/6728311 infostriscia Una foto dell’estate passata, quando Trieste Trasporti presentò in piazza Unità gli ultimi acquisti del proprio parco mezzi Trieste Trasporti, Cosolini cambia i 4 manager del Pdl Longo, Patuanelli, Torbianelli (Pd) e Zagabria (Comunisti italiani) nel nuovo Cda Ma l’investitura che fa più rumore è quella di Marchetto alla presidenza di Tcd di Piero Rauber Via le quattro teste del Pdl, metà indicate dai berluscones e metà dagli ex An, che hanno gestito Trieste Trasporti. E dentro una del Pd, una dell’ala comunista, più una terza e una quarta senza bandiere esplicite. Sono due teste tecniche. D’area, evidentemente. In quota Cosolini, per banalizzare. E spoil system sia, dunque. Silenzioso, certo, e senza il ricorso al saccheggio, il centrosinistra comincia insomma a prendersi il controllo delle partecipate comunali. Le cooptazioni in AcegasAps (nate dal caso Romanelli) non sono state che un antipasto. Con Trieste Trasporti - il cui Cda di durata biennale decade con l’assemblea dei soci di primavera - inizia infatti la stagione dei cambi veri e propri. Ieri l’assemblea dei soci Amt Srl - la holding di cui proprio il Comune di Trieste è proprietario all’87% e che detiene a sua volta il 60% di Trieste Trasporti - ne ha indicato i quattro membri che gli spettano per statuto tra i sette membri complessivi del Cda (gli altri tre sono di nomina privata). Il primo è Giovanni Longo, storico braccio destro del professor Camus e presiden- Comune - nella prossima aste in pectore del Cda di Trieste semblea dei soci di Trieste TraTrasporti che verrà. Associato sporti verranno determinati i di Trasporti a Ingegneria e mo- compensi per gli amministratoblity manager dell’ateneo, il ri in misura ridotta di circa il professor Longo è uno dei due 30%». Il presidente, grosso motecnici senza bandiera. L’altro è do, passerà da quasi tremila a Gianfranco Patuanelli, già diri- una cifra vicina ai duemila euro gente sindacale (della Cisl) e netti al mese, il vice da 1.400 a presidente dell’Areran ai tempi un millino, e i consiglieri, all’inin cui Cosolini era assessore re- circa, da 700 a 500. gionale al Lavoro. La quaterna Ma nel giorno in cui cambia si chiude con pagina la Spa Giuliana ZagaIronie da grillini dei trasporti, bria, ingegnele malizie gae berluscones: re civile e inseloppano per nominato il gnante, e Vitdue nomine, torio Torbia- consulente web del anzi in realtà nelli, associauna, di portato in Econo- sindaco in campagna ta minore. Da mia applicata elettorale. Repliche dal ieri infatti il ad Architettunuovo Cda di centrosinistra: ma lui ra. Loro una Tcd annovera bandiera la collabora pure con la Lega come memsventolano: bri di nomina lei è segretamunicipale rio dei Comunisti italiani, lui Bruno Savino ed Enrico Maruomo dichiarato del Pd. chetto, quest’ultimo nuovo preI quattro di Cosolini prende- sidente al posto del dirigente inranno il posto dei quattro di Di- terno Lorenzo Bandelli, che repiazza: il presidente Dario Fi- sta invece ad. «Il compenso per scher, il vice Fulvio Sluga, eppoi il presidente è di circa 6.500 lorLuciano Sampietro e Pierpaolo di annui - si legge nella nota del Vallon. Il primo e il terzo in quo- Comune - per effetto anche delta ex Fi, il secondo e il quarto ex la riduzione sui compensi deciAn. «Su proposta dell’assessore sa dall’assemblea. Entrambi Omero - si legge in una nota del vantano un curriculum di alto ‘‘ valore. Savino, già membro del Direttivo di Confindustria è stato direttore commerciale della Stock Spirits Group nonché responsabile della direzione dei Sistemi informativi della Stock Spa. Marchetto è project manager e social media strategist presso la Noiza.com», nonché «professore a contratto in Sociologia dei consumi presso lo Iulm di Milano». Il fatto è che Marchetto, con Enrico Maria Milic, è stato anche stratega della campagna elettorale via web di Cosolini. «Il sindaco avrà sicuramente scelto il nuovo presidente di Tcd valutando solamente le competenze professionali del professor Marchetto», così il grillino Paolo Menis. «Cosolini - fa eco Piero Camber dal Pdl - è uomo leale e riconoscente». «Marchetto - chiude sempre dal Pdl Paolo Rovis - era lo stesso professionista indicato per fare il consulente facebook. Il sindaco promise che avrebbe cercato qualcuno in Tcd che lo sapesse fare. Eccolo qui, ne è il presidente. È coerenza». Eppure, obietta qualcuno tra le file del centrosinistra, Marchetto è stato sì consulente web di Cosolini, ma risulta esserlo pure della Lega Nord... ©RIPRODUZIONERISERVATA «Rigassificatore, no all’acqua di mare» Il Wwf: gravi danni all’ecosistema marino. L’alternativa: gas dalle navi alla rete Un impianto di rigassificazione come quello proposto da Gas Natural a Zaule, con una capacità di distribuzione di 8 miliardi di metri cubi di gas all'anno, per poter funzionare si “beve” ogni giorno 630mila metri cubi di acqua di mare che viene poi rigettata nel golfo a temperature più basse, ma soprattutto piena di cloro. Un procedimento i cui danni molto spesso vengono minimizzati dalle società che vogliono investire in Italia. Nel nostro paese poi non esiste una normativa precisa che imponga la costruzione di determinati tipi di impianti, né un piano ener- getico nazionale: piena libertà alle aziende sul mercato. Perciò il Wwf ha deciso di inviare alle istituzioni competenti nazionali e locali, comprese quelle della Slovenia, uno studio realizzato dal proprio comitato scientifico: vi si descrivono i gravi danni che possono essere causati all' ecosistema marino dai rigassificatori che usano acqua di mare. I problemi creati dall'uso delle acque marine, spiega Carlo Franzosini responsabile Wwf della Riserva naturale di Miramare, si sono presentati dopo l'apertura dell'impianto offshore di Porto Viro: «Sia l'anno scor- so che questo si è depositata sulle spiagge una quantità impressionante di schiume, una striscia lunga 9 chilometri e larga dai 10 ai 20 metri». Se per i responsabili della Adriatic Lng, che gestisce l'impianto, si è trattato di normali schiume dovute al moto ondoso, queste - secondo Franzosini - si sono formate per lo stress cui sono stati sottoposti i microrganismi marini: «I cloroderivati buttati in mare oltre a essere tossici distruggono i microrganismi nelle acque marine e le sterilizzano». Negli studi di impatto ambientale presentati dalle società, come an- che Gas Natural, «non vengono fatti test e studi - annota Franzosini - prima della realizzazione dell'impianto. Ma come nel caso di Gas Natural, se il problema viene riconosciuto, l'impegno è di monitorare le acque a processo avviato, senza aver quindi chiari i reali danni all'ecosistema». Perciò il Wwf suggerisce altre possibilità, come la realizzazione nel golfo di Trieste di una boa baricentrica dove le navi possono immettere direttamente nella rete di distribuzione il gas, coinvolgendo nel progetto anche Slovenia e Croazia. Ivana Gherbaz da aprile 2012 CONCESSIONARIA DAL 1955 è vendita - assistenza ricambi e-mail: [email protected] Treviso Caos voli ieri al Canova. Lo sciopero indetto dai controllori francesi ha lasciato a terra centinaia di passeggeri in partenza da Treviso. La beffa più cocente ha visto protagonisti un gruppo di tifosi milanisti in partenza dal Canova diretti verso Barcellona, increduli all'annuncio che ha fatto sfumare improvvisamente il loro sogno più grande: vedere il ritorno dei quarti di finale di Champions League, tra i massimi eventi della stagione. Impossibile per loro raggiungere in tempo il Camp Nou, gremito da circa 100 mila spettatori. Doveva essere una giornata indimenticabile lo è stata per ben altri motivi. Altro che tempi del calcio, altro che Messi e Ibrahimovic. La trasferta memorabile, per loro, si è trasformata in pochi secondi in un incubo senza fine. Due tifosi, di quelli che non si arrendono mai, hanno tentano la disperata maratona, prendendo a noleggio una macchina e iniziando la maratona verso altri aeroporti dove trovare voli, anche a carissimo prezzo. Altri hanno pensato di farsi dirottare su Valencia, a tre ore di distanza da Barcellona, sperando di arrivare in tempo per il fischio di inizio. anche qui con un’ auto a nolo in Spagna. Ahimè: speranza vana, visto che proprio il volo su Valencia ha subito poi nel pomeriggio un fortissimo ritardo sulla partenza da Treviso di ben 5 ore. E’ stata una vera e propria odissea per i passeggeri in attesa nella sala d'aspetto, stipata fino a sera di turisti e valigie. La cancellazione ha riguardato i voli in arrivo e partenza per Barcellona e Parigi- Beauvais, per rifondare i quali si sono formate lunghe code agli sportelli, con qualche momento di tensione tra i passeggeri, esasperati per la vicenda. In ritardo di oltre due ore anche per il volo diretto a Casablanca della Airarabia, partito alle 21.20 invece che alle 19. Facile intuire la rabbia , le proteste, i disagi. Ritardi e cancellazioni che sono stati causati dall’agitazione sindacale in Francia: per il secondo giorno, L’ ANTICIPAZIONE LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 17 ■ TREVISOCorsodelPopolo,42 ■ ■ ■ ■ Centralino:Tel.0422/417.611 Fax: 0422/579.212 Abbonamenti: 800.420.330 Pubblicità: 0422/575.611 azione legale «Ci deve 24 milioni» Muraro dice basta e fa causa allo Stato Un aereo Ryanair fermo in pista al Canova: ieri lo sciopero dei controllori francesi ha fatto saltare i voli per Barcellona e Parigi Canova, saltano voli In centinaia a terra Beffati anche i tifosi del Milan diretti a Barcellona per il match ieri, hanno incrociato le braccia i controllori di volo all'aeroporto parigino di Orly, dove circa il 40% dei voli è stato cancellato. In totale sono stati soppressi 240 voli in partenza e in arrivo da Orly, secondo un portavoce della direzione generale dell'aviazione civile. Il traffico invece è stato regolare all' aeroporto Roissy Charles de Gaulle. Ma tutta il traffico aereo francese ha pagato dazio. Lo sciopero è stato procalmato Oltralpe dai principali sindacati di categoria per protestare contro la ristrutturazione del servizio di controllo aereo nella provincia, che comporta una riduzione del personale. La protesta ha avuto conseguenze dirette sull'aeroporto Canova di Treviso, dove sono operativi i voli Ryanair, titolare delle tratte per Barcellona e Orly. Destinazioni di successo, salite nella classifica dei voli attivi al Canova. Alla fine, ieri, buona parte dei passeggeri del Canova rimasti a terra si sono messi il cuore in pace e hanno chiesto lo spostamento a oggi del volo cancellato verso Francia e Spagna. Per chi non è stato in grado invece di rimandare la partenza, sono stati offerti collegamenti alternativi e notti in albergo. Enrico Lorenzo Tidona Passeggeri dell’aeroporto Canova rimasti a terra La Provincia di Treviso avvia un’azione legale per ottenere dallo Stato crediti pendenti per 24 milioni di euro. Lo ha annunciato ieri con una nota l’ente del Sant’Artemio: «La Provincia ha deliberato di avviare iniziative in sede giudiziaria per ottenere l'erogazione da parte dello Stato delle somme corrispondenti ai residui attivi iscritti nel bilancio dell’ente, relativi a trasferimenti erariali riferiti alle annualità 2007 e precedenti e che ammontano esattamente a 24.430.186,20 euro». L'operazione sarà portata avanti dagli uffici legali dell'ente. Già lo scorso febbraio il presidente della Provincia Leonardo Muraro aveva ammonito il governo Monti in merito al diritto della Provincia di riscuotere un credito di circa 24 milioni di euro che le spettavano. Si tratta dei cosiddetti «residui attivi perenti»: «Somme che lo Stato non ha mai trasferito alla Provincia benché a noi spettanti», dice Muraro, «avvalendosi delle norme che permettevano allo Stato di posticipare l'erogazione dei trasferimenti a quegli enti virtuosi che dimostravano di avere in tesoreria determinati fondi. Aspettiamo allora quei soldi per investirli in favore dei cittadini e della comunità trevigiana». «Come presidente dell’Upi Veneto», continua Muraro, «mi sono inoltre attivato, con il consenso di tutti i presidenti delle Province, e abbiamo deliberato di intraprendere azioni comuni per il recupero dallo Stato delle somme spettanti a ciascuna amministrazione, con il coordinamento degli uffici di Treviso, somme che complessivamente per le sette Province del Veneto ammontano a ben 211.667.273,64 euro». I «crediti perenti» sono trasferimenti erariali spettanti alle Province dal 1997 al 2007. Lo scalo del futuro: terminal, varchi, servizi Il cronoprogramma dei lavori. Nuove aree commerciali, più check in. Noalese, nascerà una rotonda Terminal passeggeri, park, viabilità, le strutture interne. I punti cardine dello sviluppo dell’aeroporto »Canova» da qui ai prossimi 20 anni: lo scalo cambia volto di pari passo con il previsto raddoppio dei passeggeri (oggi 2,3 milioni, stima è di 4,3 nel 2030) e del traffico aereo (22 mila movimenti nel 2012, 35 mila nel 2030). Il masterplan e l’elenco degli interventi è stato inviato al ministero dell’Ambiente: AerTre ha chiesto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale necessaria per avviare il piano di sviluppo. Tre le fasi previste,dopo il rifacimento della pista e l’impianto di illuminazione ultimati nel 2011 (rocambolescamente, per le vicende legali che le hanno accompagnate). Ecco il cronoprogramma ufficiale. 2012-2015. Si parte nel 2013, con l’ampliamento del terminal passeggeri, con una nuova area commerciale al primo piano e l’ampliamento della hall partenze. Aumenteranno i varchi di sicurezza , da 4 a 7, per ridurre le code di chi si accinge a partire. L’intervento presuppone la costruzione di un nuovo avancorpo sul lato del piazzale di movimento per gli aerei . Nel 2015 sarà allargata l’area del ritiro bagagli e quella degli imbarchi per paesi extra-Schengen (oltre 1.100 mq di superficie). Sempre nel 2015 partirà la costruzione di un nuovo presidio dei vigili del fuoco, su fabbricato esistente, assieme alla demolizione dell’attuale hangar De Longhi e la costruzione di un nuovo capannone destinato al ricovero degli aerei. Seguirà la sistemazione dei park (peri bus e auto), la nuova torre di controllo e infine di una nuova recinzione: l’attuale infatti è più Il «Canova» a San Giuseppe adatta a un aeroporto militare che civile. 2016-2020. Proseguiranno i lavori per il terminal passeggeri, con lo spostamento di uffici e locali tecnici in due nuove ali laterali dello scalo, da costruire. Questo permetterà di ampliare le hall passeggeri esistenti. Ancora, verrà costruito il nuovo deposito carburanti, saranno sistemati i parcheggi a raso intorno alla scalo con aumenti delle superfici di sosta: più posti auto di chi usufruisce dello scalo. Intervento di rilievo, per la viabilità cittadina, una rotatoria lungo la Noaelese davanti allo scalo per mettere in sicurezza l’accesso al «Canova», (uno dei nodi critici della circolazione nel quadrante di S. Giuseppe. In programma c’è anche un’altra rotonda, ma stavolta interna allo scalo, di fronte al terminal. 2020-2030. Si prolunga a ovest il terminal passeggeri che conclude la sua espansione, almeno per 20 anni. Nel decennio si ridimensioneranno gli uffici della dogana da 600 mq a 380 – e sarà ampliata l’area delle aeromobili,per soddisfare anche alle previsioni di aumenti di voli. Laura Canzian e-mail: [email protected] Treviso Caos voli ieri al Canova. Lo sciopero indetto dai controllori francesi ha lasciato a terra centinaia di passeggeri in partenza da Treviso. La beffa più cocente ha visto protagonisti un gruppo di tifosi milanisti in partenza dal Canova diretti verso Barcellona, increduli all'annuncio che ha fatto sfumare improvvisamente il loro sogno più grande: vedere il ritorno dei quarti di finale di Champions League, tra i massimi eventi della stagione. Impossibile per loro raggiungere in tempo il Camp Nou, gremito da circa 100 mila spettatori. Doveva essere una giornata indimenticabile lo è stata per ben altri motivi. Altro che tempi del calcio, altro che Messi e Ibrahimovic. La trasferta memorabile, per loro, si è trasformata in pochi secondi in un incubo senza fine. Due tifosi, di quelli che non si arrendono mai, hanno tentano la disperata maratona, prendendo a noleggio una macchina e iniziando la maratona verso altri aeroporti dove trovare voli, anche a carissimo prezzo. Altri hanno pensato di farsi dirottare su Valencia, a tre ore di distanza da Barcellona, sperando di arrivare in tempo per il fischio di inizio. anche qui con un’ auto a nolo in Spagna. Ahimè: speranza vana, visto che proprio il volo su Valencia ha subito poi nel pomeriggio un fortissimo ritardo sulla partenza da Treviso di ben 5 ore. E’ stata una vera e propria odissea per i passeggeri in attesa nella sala d'aspetto, stipata fino a sera di turisti e valigie. La cancellazione ha riguardato i voli in arrivo e partenza per Barcellona e Parigi- Beauvais, per rifondare i quali si sono formate lunghe code agli sportelli, con qualche momento di tensione tra i passeggeri, esasperati per la vicenda. In ritardo di oltre due ore anche per il volo diretto a Casablanca della Airarabia, partito alle 21.20 invece che alle 19. Facile intuire la rabbia , le proteste, i disagi. Ritardi e cancellazioni che sono stati causati dall’agitazione sindacale in Francia: per il secondo giorno, L’ ANTICIPAZIONE LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 17 ■ TREVISOCorsodelPopolo,42 ■ ■ ■ ■ Centralino:Tel.0422/417.611 Fax: 0422/579.212 Abbonamenti: 800.420.330 Pubblicità: 0422/575.611 azione legale «Ci deve 24 milioni» Muraro dice basta e fa causa allo Stato Un aereo Ryanair fermo in pista al Canova: ieri lo sciopero dei controllori francesi ha fatto saltare i voli per Barcellona e Parigi Canova, saltano voli In centinaia a terra Beffati anche i tifosi del Milan diretti a Barcellona per il match ieri, hanno incrociato le braccia i controllori di volo all'aeroporto parigino di Orly, dove circa il 40% dei voli è stato cancellato. In totale sono stati soppressi 240 voli in partenza e in arrivo da Orly, secondo un portavoce della direzione generale dell'aviazione civile. Il traffico invece è stato regolare all' aeroporto Roissy Charles de Gaulle. Ma tutta il traffico aereo francese ha pagato dazio. Lo sciopero è stato procalmato Oltralpe dai principali sindacati di categoria per protestare contro la ristrutturazione del servizio di controllo aereo nella provincia, che comporta una riduzione del personale. La protesta ha avuto conseguenze dirette sull'aeroporto Canova di Treviso, dove sono operativi i voli Ryanair, titolare delle tratte per Barcellona e Orly. Destinazioni di successo, salite nella classifica dei voli attivi al Canova. Alla fine, ieri, buona parte dei passeggeri del Canova rimasti a terra si sono messi il cuore in pace e hanno chiesto lo spostamento a oggi del volo cancellato verso Francia e Spagna. Per chi non è stato in grado invece di rimandare la partenza, sono stati offerti collegamenti alternativi e notti in albergo. Enrico Lorenzo Tidona Passeggeri dell’aeroporto Canova rimasti a terra La Provincia di Treviso avvia un’azione legale per ottenere dallo Stato crediti pendenti per 24 milioni di euro. Lo ha annunciato ieri con una nota l’ente del Sant’Artemio: «La Provincia ha deliberato di avviare iniziative in sede giudiziaria per ottenere l'erogazione da parte dello Stato delle somme corrispondenti ai residui attivi iscritti nel bilancio dell’ente, relativi a trasferimenti erariali riferiti alle annualità 2007 e precedenti e che ammontano esattamente a 24.430.186,20 euro». L'operazione sarà portata avanti dagli uffici legali dell'ente. Già lo scorso febbraio il presidente della Provincia Leonardo Muraro aveva ammonito il governo Monti in merito al diritto della Provincia di riscuotere un credito di circa 24 milioni di euro che le spettavano. Si tratta dei cosiddetti «residui attivi perenti»: «Somme che lo Stato non ha mai trasferito alla Provincia benché a noi spettanti», dice Muraro, «avvalendosi delle norme che permettevano allo Stato di posticipare l'erogazione dei trasferimenti a quegli enti virtuosi che dimostravano di avere in tesoreria determinati fondi. Aspettiamo allora quei soldi per investirli in favore dei cittadini e della comunità trevigiana». «Come presidente dell’Upi Veneto», continua Muraro, «mi sono inoltre attivato, con il consenso di tutti i presidenti delle Province, e abbiamo deliberato di intraprendere azioni comuni per il recupero dallo Stato delle somme spettanti a ciascuna amministrazione, con il coordinamento degli uffici di Treviso, somme che complessivamente per le sette Province del Veneto ammontano a ben 211.667.273,64 euro». I «crediti perenti» sono trasferimenti erariali spettanti alle Province dal 1997 al 2007. Lo scalo del futuro: terminal, varchi, servizi Il cronoprogramma dei lavori. Nuove aree commerciali, più check in. Noalese, nascerà una rotonda Terminal passeggeri, park, viabilità, le strutture interne. I punti cardine dello sviluppo dell’aeroporto »Canova» da qui ai prossimi 20 anni: lo scalo cambia volto di pari passo con il previsto raddoppio dei passeggeri (oggi 2,3 milioni, stima è di 4,3 nel 2030) e del traffico aereo (22 mila movimenti nel 2012, 35 mila nel 2030). Il masterplan e l’elenco degli interventi è stato inviato al ministero dell’Ambiente: AerTre ha chiesto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale necessaria per avviare il piano di sviluppo. Tre le fasi previste,dopo il rifacimento della pista e l’impianto di illuminazione ultimati nel 2011 (rocambolescamente, per le vicende legali che le hanno accompagnate). Ecco il cronoprogramma ufficiale. 2012-2015. Si parte nel 2013, con l’ampliamento del terminal passeggeri, con una nuova area commerciale al primo piano e l’ampliamento della hall partenze. Aumenteranno i varchi di sicurezza , da 4 a 7, per ridurre le code di chi si accinge a partire. L’intervento presuppone la costruzione di un nuovo avancorpo sul lato del piazzale di movimento per gli aerei . Nel 2015 sarà allargata l’area del ritiro bagagli e quella degli imbarchi per paesi extra-Schengen (oltre 1.100 mq di superficie). Sempre nel 2015 partirà la costruzione di un nuovo presidio dei vigili del fuoco, su fabbricato esistente, assieme alla demolizione dell’attuale hangar De Longhi e la costruzione di un nuovo capannone destinato al ricovero degli aerei. Seguirà la sistemazione dei park (peri bus e auto), la nuova torre di controllo e infine di una nuova recinzione: l’attuale infatti è più Il «Canova» a San Giuseppe adatta a un aeroporto militare che civile. 2016-2020. Proseguiranno i lavori per il terminal passeggeri, con lo spostamento di uffici e locali tecnici in due nuove ali laterali dello scalo, da costruire. Questo permetterà di ampliare le hall passeggeri esistenti. Ancora, verrà costruito il nuovo deposito carburanti, saranno sistemati i parcheggi a raso intorno alla scalo con aumenti delle superfici di sosta: più posti auto di chi usufruisce dello scalo. Intervento di rilievo, per la viabilità cittadina, una rotatoria lungo la Noaelese davanti allo scalo per mettere in sicurezza l’accesso al «Canova», (uno dei nodi critici della circolazione nel quadrante di S. Giuseppe. In programma c’è anche un’altra rotonda, ma stavolta interna allo scalo, di fronte al terminal. 2020-2030. Si prolunga a ovest il terminal passeggeri che conclude la sua espansione, almeno per 20 anni. Nel decennio si ridimensioneranno gli uffici della dogana da 600 mq a 380 – e sarà ampliata l’area delle aeromobili,per soddisfare anche alle previsioni di aumenti di voli. Laura Canzian 34 Preganziol ❖ Mogliano ❖ Zero Branco LA TRIBUNA MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012 Due corriere senza gasolio Il libro per il bimbo morto sull’altalena I pendolari restano a piedi commuove il paese I mezzi della ditta di autotrasporti Gobbo si sono fermati a Zero e Castelfranco L’ira del sindacato: «Autisti senza stipendio e niente soldi per il carburante» di Federico de Wolanski ◗ MORGANO Corriere a secco, viaggiatori a piedi. Una vicenda che ha dell’incredibile, soprattutto se avviene in pieno orario da pendolari, riguarda bus di linea e si conclude, come avvenuto, con l’arrivo delle pattuglie dei carabinieri. A rimanere a terra, tra sguardi stupiti e parecchia rabbia da smaltire, sono stati i passeggeri della linea Castelfranco-Badoere, gestita dalla ditta di autotrasporti Gobbo di Morgano per fare rete con i servizi La Marca e Ctm. Erano una cinquantina in tutto, buona parte a bordo del bus partito dalla città del Giorgione alle 13.30 circa e piantatosi all’altezza di Borgo Treviso con la spia del carburante accesa, e nemmeno una goccia di gasolio per accostare. Gli altri invece erano seduto sulla corriera che si è fermata a bordo strada a Scandolara di Zero Branco circa un’ora più tardi, anche in quel caso per aver esaurito la benzina. I pendolari, buona parte studenti, non hanno potuto far altro che aspettare che MOGLIANO Un evento in ricordo di Renzo Lazzari MOGLIANO. L’assessorato alle Politiche Culturali promuove per domenica 6 maggio 2012 la Giornata delle Arti, dedicata al giornalista scomparso Renzo Lazzari. «La Giornata delle Arti è un appuntamento nel quale tutte le realtà, culturali e non, potranno, attraverso delle performances, esibirsi in diversi posti del centro storico, e contribuire, ancora una volta, a rendere un servizio alla nostra cittadinanza creando occasioni di socialità e di svago» spiegano dal Comune. La domanda di adesione per partecipare all’iniziativa è scaricabile dal link del sito internet del Comune di Mogliano e potrà essere inoltrata all’Ufficio Cultura del Comune entro il 13 aprile 2012. Due corriere della ditta di autotrasportio Gobbo di Morgano ieri finita al centro di un caso arrivasse a prenderli la corriera sostitutiva, guardando nel frattempo l’autista che spiegava ai carabinieri l’accaduto. «Siamo stati noi a chiamarli» protesta il sindacato del trasporto Filt Cgil «perchè non volevamo che fosse l’autista a finire nei guai. Quanto accaduto ha un unico responsabile: la ditta Gobbo. E se vogliamo dirla tutta ha anche la corresponsabilità della Provincia e della Prefettura». Era metà marzo infatti quando i rappresentanti sindacali sono andati in piazza dei Signori, a Treviso, per informare il prefetto della «difficile situazione della ditta Gobbo» e degli ultimi suoi due auti- sti. «Non percepiscono lo stipendio da gennaio» incalza il sindacato «hanno promesso soluzioni, nessuno ha fatto nulla». Perchè non c’era benzina nei serbatoi? «Perchè mancano soldi in azienda» attacca la Filt Cgil. Tra caro benzina e recessione, il trasporto locale è sempre con l’acqua alla gola. ◗ ZERO BRANCO Davide e Daniele, due bimbi zerotini uniti da un destino crudele, diventano ora motori di un progetto di solidarietà per il reparto di Pediatria dell' ospedale All'Angelo di Mestre. Lunedì sera c'erano più di 150 persone alla presentazione di “Un angelo, all'improvviso...”, il libro scritto da mamma Fabiola Zambon in ricordo di Davide Bortolato, il suo bimbo che il 2 aprile 2005 era rimasto strangolato dalle corde dell'altalena nel giardino di casa, in via Guidini. Aveva solo cinque anni. Una data non casuale, quella scelta per il debutto del volume: proprio lunedì cadeva infatti il settimo anniversario della scomparsa di Davide. Mamma Fabiola e papà Angelo, assieme al figlio maggiore Alessandro, hanno voluto ricordare con una festa il loro angelo. Tra il pubblico che ha assistito alla presentazione del libro da parte di una commossa mamma Fabiola, oltre al sindaco Mirco Feston ed al primario della Pediatria di Mestre Giovanni Battista Pozzan, c'era un'altra famiglia zerotina segnata dal dramma, quella di Daniele Uliana. Il piccolo è morto lo scorso novembre per La copertina del libro un cancro a 9 anni. Daniele è stato curato anche a Mestre e proprio all'ospedale All'Angelo ha vissuto i suoi ultimi giorni. I suoi genitori hanno deciso di promuovere una sottoscrizione per l'acquisto di un macchinario per il reparto di Pediatria. Ora a questo progetto contribuiranno anche i soldi raccolti con la prima fase di vendita di “Un angelo, all'improvviso...”. Il libro in cui mamma Fabiola Zambon ripercorre la storia dei propri nonni e dei genitori, e poi ancora la sua, fino alla tragedia ed ai mesi successivi, è disponibile a Zero alla tabaccheria-cartoleria Moro Stefania e da Cartoclip. (ru.b.) PRESUNTO SICARIO DELLA ’NDRANGHETA Crivello era al discobar poco prima dell’arresto ◗ PREGANZIOL Poche ore prima del blitz nella sua casa in via Boschetta, nella notte tra giovedì e venerdì, il presunto sicario della 'ndrangheta Valerio Crivello era in uno dei locali più trendy della movida nella zona di Mogliano. La foto del trentaduenne calabrese residente a Preganziol, ex salumiere all'IperLando, è stata caricata nelle scorse ore sulla pagina Facebook del disco-bar moglianese. Crivello, frequentatore della movida e fanatico della palestra, è sta- to immortalato assieme ad una bella ragazza che fa un brindisi con un prosecco rivolta al fotografo. Sullo sfondo, capannelli di altri ragazzi. La foto del giovane, dalla notte dell'arresto in carcere a Santa Bona con le pesantissime accuse di omicidio, tentato omicidio ed estorsione, compare assieme a quelle di tantissimi altri trevigiani e veneziani che avevano trascorso nel locale moglianese la serata di giovedì 29 marzo. Poco dopo il rientro di Crivello in via Boschetta, era scattata l'operazione dei cara- binieri del Reparto operativo speciale. Valerio Crivello era stato sorpreso nel cuore della notte mentre dormiva nell'appartamento che condivideva con i genitori, il fratello minore e la nonna. Dagli inquirenti è considerato una cellula dormiente della 'ndrangheta, colui che in passato avrebbe svolto il ruolo di “azionista” in agguati contro il clan rivale. Ad inchiodarlo ci sarebbero numerosissime intercettazioni e la chiamata in correità da parte di alcuni collaboratori di giustizia. «Non c'entro nulla: Foto postata su Facebook: è Crivello poco prima del blitz dei carabinieri mi trovo implicato in questa vicenda solo perché conosco alcune delle persone di quell' ambiente. Non ho colpe, voglio tornare a casa, voglio tornare a lavorare»: così lunedì Crivello si è difeso nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Silvio Maras. «Mio figlio è una persona perbene. Sono tutte fandonie, fango buttato su di lui” lo ha difeso il padre Giuseppe. Rubina Bon MOGLIANO PREGANZIOL Minello: «Mose, futuro a rischio» Una gara per gli imprenditori Premiati i tre progetti migliori Per la Lista Giovani la giunta non fa nulla per salvare la società ◗ MOGLIANO «Anche Mose ha i giorni contati», la lista Giovani lancia l'allarme, «a rischio il futuro di 100 dipendenti». L'occasione per tornare a parlare del destino della società municipalizzata che gestisce il servizio mensa delle scuole, ma anche gli asili comunali, le pulizie e la manutenzione degli edifici pubblici, è offerto da una recente delibera della giunta. La giunta nel confermare l'atto di indirizzo per la riduzione dei costi di produzione e distribuzione dei pasti, già approvata Ferdinando Minello dal Consiglio nell'ottobre 2011, fissa la data del 30 giugno per la presentazione di un piano industriale che preveda il raggiungimento degli obiettivi. «Mi chiedo cosa abbiano fatto finora», è il commento del capogruppo della Lista giovani Ferdinando Minello, «sono stati fermi 4 mesi, e ora si inventano una fantomatica scadenza per il business plan. Perchè non l'hanno fatto prima? Questo atteggiamento è sintomatico del fatto che evidentemente non vi sia alcuno sforzo di salvare il core business della società». (m.m.) ◗ PREGANZIOL Giovani imprenditori che investono in un progetto innovativo: oggi alle 20.45 in sala consiliare sono in programma la presentazione del bando “Super G-I giovani per i giovani” e la testimonianza di una impresa nella fase di start-up. L'iniziativa, in collaborazione con l'assessorato alle Politiche giovanili del Comune, è promossa dalla Fondazione “La Fornace dell’Innovazione” e dalla coop “Il Sestante”. Il bando “Super G” è finalizzato a sostenere i tre migliori progetti di nuova impresa o di attività professionale attraverso premi in denaro e un finanziamento agevolato senza garanzia fino a 30 mila euro, della durata di 5 anni. Ai primi tre progetti con requisiti innovativi verrà data la possibilità di essere ospitati nel cosiddetto Incubatore per un percorso di crescita. Il bando scade il 30 aprile. «Si tratta di una opportunità offerta ai nostri giovani per mettersi in gioco e puntare su loro stessi in questo periodo di difficoltà» spiega l'assessore di reparto Simone Tronchin. (ru.b.)