ad lavoro ALTERAZIONI DEL RACHIDE NEI - EPM
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ad lavoro ALTERAZIONI DEL RACHIDE NEI - EPM
Clinica dei Lavoro -L. Devoto" Med. Lav., 1986, 77: 3; 280-292 me~ La ad lavoro Ma San Barnaba 0, Milano, hWy ALTERAZIONI DEL RACHIDE NEI CONDUCENTI DI AUTOMEZZI PESANTI E. Occhiffinti ', D. Colombini ', S. Cantoni C. Molteni', A. Gríeco' 2, O. Menoni', S. Grillo', « Spinai diseases in heavy vehicle drivers ». Three types of driving jobs were analyzed: driving city refuse collection vans, driving city buses, driving farro tractors. In each type of driving job, a profila was made of the exposure to prolonged seated postures and to whole-body vibrations. Using a clinical method previously developed by the authors, a study was allo made of the frequency of cervical, thoracic and lumbo-sacral spondylo-arthropathies in the three different groups of drivers, using sample groups made up of male subjects aged. between 36 and 45 years without any past occupational exposure to risk factors for the spine. The clinical results were compared with those of a control group matched for age and sex. The results of the investigation showed that there was a positive relationship between degree of exposure to prolonged seated postures and to whole-body vibrations and disorders of the cervical and lumbo-sacral spine. KEY WORDS: spine, driver, whole body vibration, body posture. INTRODUZIONE La conduzione di automezzi pesanti comporta il mantenimento di posture assise generalmente prolungate e l'esposizione a vibrazioni whole body. Queste caratteristiche vengono considerate, ormai da molteplici Autori (2, 28, 29) quali fattori di rischio per la patologia della colonna vertebrale, in particolare per il segmento lombosacrale. Alcune indagini epidemiologiche hanno evidenziato tanto un eccesso di casi di lombosacralgia e cervicalgia nei conducenti rispetto ad altri gruppi professionali e non (4, 11, 20, 21, 22, 27), quanto un maggior rischio di contrarre « ernie 1 Unità di Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento (EPM). Milano, Via S. Barnaba, 8. 2 Regione Lombardia - USSL 75/11 - U.O. TSLL -Milano. 3 Regione Emilia-Romagna - USL 36 - S.M.L. -Lugo di Ravenna. dei dischi lombosacrali » in coloro che, per professione, guidano per un tempo della durata superiore alla metà della propria giornata lavorativa (18). Al fine di verificare le ipotesi relative alle possibili interconnessioni tra esposizione a fattori di rischio posturale e vibratorio da un lato e rilevanza della patologia verte brale dall'altro lato, è stato condotto uno studio in tre diversi contesti lavorativi: a. guida di automezzi pesanti urbani per per la raccolta dei rifiuti (camions); b. guida di autobus urbani; c. guida di trattori agricoli. In tutti i casi è stata compiuta una ana lisi delle posture e della relativa durata dei tempi di mantenimento al fine di documentare questo fattore di rischio. Parallelamente è stato condotto un esame clinico-funzionale del rachide in tre gruppi selezionati di lavoratori, omogenei per sesso ed età ana- RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI grafica, per valutare, in ciascuno di questi, la prevalenza di alterazioni dei segmenti cervicale, dorsale e lombosacrale del rachide. I relativi dati clinici sono stati quindi confrontati con quelli, precedentemente ottenuti mediante il medesimo metodo clinico, in un gruppo d i controllo, analogo per età e sesso (25). METODI L'analisi delle posture. Lo studio delle posture di lavoro adottate nei tre contesti esaminati è stato basato su metodi e criteri originali messi a punto dagli Autori (5, 6, 8, 13, 23) e, per ciò che attiene la valutazione dei carichi lombari, ha utilizzato i risultati di precedenti indagini sulla posizione seduta mediante simulazione in laboratorio (7, 24). Particolare attenzione è stata posta alla ricostruzione della durata dei tempi effettivi di mantenimento della posizione di guida nei tre contesti lavorativi: nel caso dei conducenti rispettivamente di camion e di autobus urbani, in cui i compiti si riproducono in modo omogeneo durante l'intero anno solare, si è proceduto, parallelamente all'esame clinico, a raccogliere presso i soggetti indagati informazioni sui tempi effettivi di percorrenza, la frequenza e la durata delle pause ed i comporta menti áq pausa, nonché i giudizi soggettivi riguardanti ICI' vibrazioni. Nel caso invece dei conducenti di trattore, essendo i compiti lavorativi maggiormente variati, si è proceduto a ricostruire il numero medio delle giornate di trattore all'anno ed a raccogliere informazioni di massima sulla frequenza delle pause in funzione dei diversi compiti. Per quest'altro gruppo inoltre è stata effettuata la misura dell'ampiezza e delle caratteristiche di frequenza delle vibrazioni trasmesse lungo l'asse verticale (asse Z) al corpo degli operatori. Le rilevazioni sono state compiute mediante Vibrometro, Tunable Band Pass Filter e Accelerometro (Bruel e Kjaer rispettivamente Mod. 2511, 1621, 4370). Le misurazioni sono state eseguite al sedile, con il trattore (cingolato) in condizioni operative (marcia su terreno agricolo). L'accelerometro era applicato ad una piastra d'acciaio del peso di kg 2. Per quanto riguarda il rischio vibrat orio nella guida di camion ed autobus urbani, non essendo stato possibile eseguire registrazioni dirette, si è fatto riferimento ai dati della letteratura ed in particolare ai lavori di Griffin (14) e di Frolov (12). Secondo questi Autori, la guida di tale automezzi, condiziona, qualora essi non siano dotati di particolari accorgimenti tecnici, la presenza di vibrazioni con forte componente verticale, con frequenze comprese tra 1 e 30 Hz ma concentrate partico 281 larmente intorno ai 10 Hz e con ampiezze di accelerazione compatibili, secondo gli standard ISO (15), con tempi di esposizione di circa 10 minuti secondo i limiti di comfort, di meno di 2 ore secondo i limiti di efficienza e poco p i ù di 5 ore secondo i limiti di esposizione. L'indagine clinica. Lo studio delle alterazioni clinico-funzionali del rachide è stato condotto secondo un metodo messo a punto e quindi perfezionato dagli Autori (5, 6, 25, 26). Esso è basato su una raccolta anamnestica mi rata, su specifiche manovre cliniche (pressione e palpazione delle apofisi spinose, degli spazi inter-vertebrali e della muscolatura paravertebrale, manovra di Lasègue) e sullo studio della motilità articolare dei diversi tratti del rachide nei tre piani fondamentali dello spazio. A sua volta esso consente, indipendentemente dall'esame radiografico, di formulare diagnosi di « Spondiloartropatia clinico-funzionale di I, II e III grado » e di valutare la funzionalità articolare del rachide (5, 6, 25). Tale metodo è stato applicato, da tre differenti équipes di operatori opportunamente addestrate, nei tre gruppi di lavoratori esaminati. Al fine di iimitare al massimo effetti di distor sione dei risultati sono stati esaminati unicamente soggetti con queste caratteristiche: a. sesso maschile; b. età anagrafica compresa tra 36 e 45 anni; c. anzianità di mansione nel contesto lavorativo studiato non inferiore a 5 anni; d. assenza di pregresse esposizioni superiori a 4 anni ad altre mansioni « a rischio » per il rachide. La classe di età 36-45 anni è stata scelta perché garantiva più di eventuali altre, da un lato ade guate anzianità di mansione e dall'altro la sostan ziale assenza di fenomeni di selezione per le affezioni in esame. Inoltre questa scelta consente il riferimento ad un gruppo maschile di controllo di pari età composto da 50 soggetti non esposti professionalmente a fattori di rischio posturale e vibratorio (25). Presso i trattoristi ed i guidatori di camion urbani sono stati esaminati tutti i sogget ti che rispondevano alle caratteristiche date. Nel caso dei guidatori di autobus la scelta dei soggetti è avvenuta mediante sorteggio casuale su una lista di circa 130 soggetti al fine di isolarne 47. La tabella 1 riporta la composizione numerica e le caratteristiche antropometriche più rilevanti dei tre gruppi esaminati. I risultati dell'indagine clinica sono stati utiliz zati secondo il piano di elaborazione statistica qui di seguito riportato in dettaglio: a. calcolo della frequenza percentuale di spondiloartropatie cervicali, dorsali e lombosacrali nei tre gruppi esaminati; 282 OCCHIPINTI E COLLABORATORI TABELLA 1 - Principali caratteristiche dei 3 gruppi esaminati. N. Conducenti di camion urbani Conducenti di autobus urbani Trattoristi 40 47 31 Anzianità di mansione Peso (kg) Altezza (cm) 2 10,6 13,8 S.D. 5,3 3,7 R 82,0 76,8 S.D. 9,84 12,50 R 172 169 S.D. 6,30 5,96 14,8 6,6 80,6 11,80 171 5,50 b. analisi di tabelle di contingenza (2x2) relative ai dati di patologia dei diversi segmenti ver t eb ra li in ogni grup p o e n el gru p p o di c on t rollo; c a lc olo di rapp ort o fra i ta ssi di p re valenza (RR) e stima dei risp ettivi limiti di confidenza al 99% (9); sono stati considerati significativi quei rapporti tra tassi il cui limite inferiore di confidenza al 99% è risultato mag giore di l; e. analisi di tabelle di contingenza (2x4) secondo la presenza/assenza di spondiloartropatia a ca rico dei due segmenti considerati a rischio se condo l'analisi delle postur e (cervicale e lom1 bosacrale) e s econdo 4 gruppi esaminati a diversa intensità di esposizione (ivi compreso il gruppo di controllo). Studio del relativo ) C 2 e d el l e s u e c om p on en t i , p er tes t a re i p ot es i sui trends, di linearità fra l'entità dell'esposi zione, che" è 'stata ordinata in senso crescente sulla scorta delle analisi del rischio, e la cor rispettiva prevalenza di casi patologici (2); d . st ud i o d el c om p ort a m en t o d ei pa ra m et ri di motilità del rachide e degli angoli di cifosi d ors a le e lord os i lom b a re : c a l c olo, p er c i a scun gruppo « a rischio », dei relativi valori angola ri medi e delle deviazioni standard e studio della significatività delle differenze con i dati analoghi emersi nel gruppo di controllo mediante test « t » (per to,); analisi della prevalenza dei casi con motilità segmentaria ridotta, nonché dei casi di altera zion e delle curve sagittali del rachide. RISULTATI Vengono presentati in modo analitico dapprima i risultati emersi dall'analisi delle po sture di lavoro dei conducenti rispettivamente di camion urbani, autobus urbani e trattori, quindi i dati clinici. Posture di lavoro Conducenti di camion urbani. Sono addetti alla guida di automezzi pesanti durante la raccolta dei sacchi di rifiuti in un quartiere o rione cittadino. 1 tipi di automezzi impiegati sono mol teplici ma nel complesso caratterizzati dalla presenza di due soli tipi di sedile: «vecchio» e «nuovo», distinguibili tra loro per la mancanza di regolabilità e di ammortizzatori di vibrazioni nel primo caso e per la loro presenza nel secondo: essi sono usati rispettivamente dal 73% e dal 27% dei soggetti esaminati. L'assetto del volante non è mai regolabile ed il motore è in tutti i casi posto anterior mente. La maggior parte dei soggetti (59%) mantiene, alla guida, una posizione degli arti inferiori a ginocchi flessi, il rimanente 41% a ginocchi pressoché estesi. Il rachide lombare è costantemente, sebbene in modo non del tutto adeguato, sup Portato, mentre assai modesta è la forza esercitata dagli arti superiori sul volante. In questo assetto, schematizzato in figura 1, si esercita sui dischi lombari una pressione di circa 120-125 kg calcolata su di un soggetto « tipo » del peso di kg 70 (7). Circa le vibrazioni, facendo riferimento ai già citati dati di letteratura (cui si rimanda), va tenuto conto dell'estrema variabilità dei percorsi ma più che altro, dei tempi ridotti di effettiva esposizione. In generale si può tuttavia affermare che l'esposizione alle stesse risulta compatibile con i limiti di efficienza proposti dall'ISO. In ogni caso il 98% dei soggetti avverte le vibrazioni come fastidiose col motore al minimo o nei percorsi con pavimentazione accidentata; il 49% identifica nella « schie- RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI na » il segmento corporeo che più risente di tali vibrazioni, mentre il 33% non è in grado di distinguere un preciso organo ber saglio. Fig. 1 - Assetto di guida dei conducenti di camion urbani. Riguardo ai tempi di esposizione, il turno di lavoro è d i 6 h e 50' e la sua co mposi zione è alquanto variabile, essendo affidata alla discrezionalità di ogni « squadra » (formata da conducente e più raccoglitori o portasacchi) l'effettiva modalità di svolgimento del compito prestabilito. compito nella prima metà del turno per accumulare le pause nella seconda. Il tempo per la raccolta « porta a porta » dura in media 5 ore durante le quali i tempi di guida effettiva assommano a circa 50', mentre i tempi rimanenti (4 h 10') sono destinati ad una media di 250 fermate per il carico dei sacchi sull'automezzo, della durata approssimativa di 1 minuto ciascuna. Durante tali brevi fermate il guidatore o sta sull'auto mezzo col motore acceso o scende ed aiuta nella raccolta, mentre è eccezionale il caso i n c u i e g l i s c e n d e e n o n a i u t a . Le d u e condizioni principali possono essere equame nte rip artite fra lo ro . Vi è p oi un ul terio re temp o d i gu id a co ntinuata p er i trasferimenti dalle sedi di deposito ai posti operativi: esso assomma a circa 60' ripartiti in una frazione all'uscita di inizio turno e una al rientro d i fine tur no . Durante il turno si hanno di norma 2 o 3 pause prolungate per un complesso di circa 30' minuti, spese generalmente in piedi e/o camminando. Da ultimo 20 minuti sono passati in sede per ricevere le istruzioni operative e per l'eventuale igiene personale. Lo schema di figura 2 sintetizza la ricostruzione di un turno tipo. I tempi effettivi di guida sono pertanto piuttosto limitati, non raggiungendo in media e nel complesso la durata di due ore: essi non proseguono mai per più di 30' minuti consecutivi e sono frequentemente interrotti da pause. Sotto questo profilo non appare esistere un effettivo rischio di vi brazioni, o da posture statiche prolungate per il rachide. È stata notata la tendenza a smaltire il GUID INIZIO TURNO PAU SE FASE DI RACCOLTA DEI SACCHI GUIDA 283 GUIDA FINE m2/3 TURNO (l minuto l'una) 250 FERMATE PULIZIA ;;~j\ AIUTA ft) PORTASACCHI — 30— — 50 SEDUTO IN PIEDI - - - 3 0 — 4h 10' — 3 0 - - 2 0 — 6h 50' Fig. 2 , Ricostruzione di un « turno tipo » dei conducenti di camion urbani. 284 OCCHIPINTI E COLLABORATORI Il problema contrario può sorgere qualora si considerino i comportamenti dei soggetti durante le numerose fermate per la raccolta: infatti, se gli stessi si fermano al posto di guida con motore acceso, prolungano l'esposizione a vibrazioni; se, al contrario, aiutano per la raccolta dei sacchi, sono sottoposti a sovraccarichi del rachide lombare per lo spostamento e caricamento di pesi. Poiché le modalità con cui gli « autisti » aiutano alla raccolta dei sacchi sono estremamente variabili, quest'ultimo aspetto non può essere precisamente quantificato. Si può concludere, in questo caso, per la presenza di un rischio, di lieve entità, per il rachide lombosacrale, verosimilmente in rapporto con imperizia e non allenamento. Conducenti di autobus urbani. Il posto di lavoro è caratterizzato, pur in presenza di una molteplicità di veicoli, da un unico tipo di sedile. Questo si presenta fornito di un sistema ammortizzatore oleodinami co e di un'ampia regolabilità spaziale dei suoi compon,elhti, (sedile e schienale): in particolare, lo schienale può essere inclinato secondo tre diverse varianti (fig. 3). Il materiale di imbottitura del sedile è semirigido. Solo nei mezzi di nuova introduzione vi è la possibilità di regolare l'inclinazione del volante ed il motore è posto posteriormente in modo da produrre una minore sollecitazione vibratoria per il conducente: questi au tomezzi sono tuttavia, oltre che di recente acquisizione, disponibili solo per una piccola parte degli addetti. La posizione di guida assunta dagli addetti è variabile in funzione delle loro caratteristiche antropometriche e delle preferenze personali. Il dorso è costantemente supportato e lo schienale viene per lo più (64% dei casi) usato in posizione intermedia; i ginocchi sono del 62% dei casi pressoché estesi, essendo flessi a circa 90-100 gradi nel rimanente 38% dei casi. Gli arti superiori sono generalmente sollevati a go miti semiflessi mentre la forza esercitata sul volante è di entità trascurabile. Fig. 3 - Schematizzazione delle regolabilità del sedile in uso sugli autobus urbani. Questa posizione condiziona carichi sui dischi lombari (L 3 -L 4 ) di circa 120-125 kg in soggetti del peso di 70 kg; va registrata, inoltre, una condizione di moderata e costante contrazione isometrica dei muscoli trapezi che si traduce in uno stato di tensione del rachide cervicale (17). Quanto alle vibrazioni, va fatto riferimento ai dati di letteratura circa ampiezza, composizione spettrale e tollerabilità delle stesse in condizioni analoghe a quelle qui indagate. Sulla base d i questi dati si può affermare che le stesse sono, nel presente caso, dati i tempi di esposizione, compatibili con i limiti di esposizione ma non co n quelli di efficienza proposti dall'ISO. La grande maggioranza dei soggetti (78%) avverte le vibrazioni come « fastidiose » in presenza di percorsi su strade accidentate e con il motore al minimo mentre per il restante 22% esse no n rappresentano un pr oblema; d 'altro lato va registrato che, richiesti su quale organo o distretto corporeo fosse quello maggiormente a disagio per via delle vibrazioni, il 43% dei casi non identifica una precisa 285 RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI sede e solo il 20% dei casi indica « la schiena ». Per ciò che attiene infine ai tempi di esposizione, il turno di lavoro si sviluppa per 6 h e 20', di cui in media i 2/3 sono in orario di punta per il traffico. La durata media del percorso, in ore di punta, è di 38' (S.D. = 21') con un range da 15' a 60' mentre nelle ore di minor traffico è d i 2 6 ' ( S.D . = 1 0 ') co n u n ran g e da 10' a 60'. Pause sono previste alla fine di ogni percorso. Nelle ore di punta tuttavia il 59% dei casi dichiara di non fare pausa mentr e il rimanente 41% dei casi fa pause della durata variabile da l' a 4' (3E = Fl5"). Durante le ore di minor traffico tutti fanno la pausa a fine percorso; questa dura da l' e 30" a 10" e la media è di 4'36". Circa il comportamento durante le pause il 77% dichiara che abitualmente si alza in piedi e/o cammina, mentre il 4% resta in genere se duto; negli altri casi il comportamento è variabile. La figura 4 schematizza questi risultati per unipotetico profilo caratteristico del turno di lavoro. In conclusione questa mansione è caratterizzata da un lato dall'esposizione di moderata entità a vibrazioni nocive per il rachide e dall'altro lato, per l'assenza o l'esiguità delle pause durante le ore di punta del tr affico, che sono prevalenti nei normali turni lavorativi, ad una postura assisa fissa tendenzialmente protratta in cui non si hanno quelle periodiche variazioni di carico sui dischi intervertebrali che ne favoriscono il meccanismo di nutrizione (19). Esiste pertanto, sulla scorta dei criteri di valutazione oggi disponibili (23), un rischio di media entità per il rachide lombare ed uno di entità più moderata per il rachide cervicale, per via delle prolungate contrazioni isometriche del muscolo trapezio. Conducenti di trattori agricoli. Il compito lavorativo è rappresentato dalla guida di trattore presso aziende agricole, come suppor to a tutte le lavorazioni che ne consentono l'utilizzazione (aratura, mietitura, trasporto materiali, irrorazione, raccolta, ecc.). Gli automezzi impiegati sono di diverso tipo, su ruota e cingolati, e sono in genere forniti di sedile semirigido dotato di scarse regolabilità, con lo schienale in grado di supportare al massimo solo il segmento lombare mentre il dorso è non supportato. I sedili inoltre sono nella totalità dei casi privi di meccanismi di ammortízzazione delle vibrazioni trasmesse dal terreno. La posi zione di guida si presenta con tronco e capo flessi in avanti e rachide lombare solo modicamente supportato (carichi lombari di circa 125 kg), alternata con un'altra che è di frequente riscontro e che viene mantenuta anche per periodi di tempo prolungati, con tronco e capo ruotati sul piano orizzontale per permettere la visione verso la zona po steriore del trattore (fig. 5). PAUSA PAUSA PAUSA FAUGA PALISA ? 9 ? PAUSA PAUSA PAUSA Pý5 iSA PAUSA 4 4 4 4 9 • '1, A1N~ i h 26' 26' 26' MINOR TRAFFICO rj 130' 2& 38' 381 381 38' 38' TRAFFICO Di PUNTA r— 250' Fig. 4 - Ricostruzione di un « turno tipo » dei conducenti di autobus urbani, 286 OCCHIPINTI E COLLABORATORI Fig. 5 - La postura di guida del trattorista. È noto (10) che in questa condizione si verifica, a livello dei dischi intervertebrali, uno stiramento delle fibre di contenimento dell'anulus fibroso e di conseguenza un incremento, spesso eccessivo, della pressione intradiscale nel nucleo polposo; vi è inoltre una forte sollecitazione delle diverse strutture interapofisarie. Quanto alle vibrazioni, i dati circa le loro caratteristiche salienti sono sintetizzati in tabella 2. Va notato che le componenti vibra torie sotto i 10 Hz, di rilievo nel caso pre sente, sono preponderanti durante la marcia del veicolo e sono in buona parte condizio nate dalle condizioni del mantello stradale, mentre sono presenti in minor misu ra col veicolo fermo a motore acceso. Nel com plesso tuttavia, tenuto conto dei tempi di esposizione (v. oltre), le vibrazioni registrate hanno sovente caratteristiche tali da farle giudicare incompatibili con gli stessi limiti di esposizione proposti dall'ISO. 2 - Profilo caratteristico delle vibra zioni registrate al posto di guida del trattorista. TA B EL LA Frequenza centrale di banda (Hz) Valori (min - max) di accelerazione m/s2 4.0 5.0 0.3 0.2 0.8 1.0 6.3 0.8 2.0 8.0 0.3 0.5 Circa il tempi di esposizione, la ricostruzione, stante la variabilità dei compiti e dei contesti lavorativi in cui questi vengono svolti, è stata necessariamente più approssimata che nei casi precedenti. È stato possibile verificare che ogni trattori sta non fa meno di 150 giornate, con 6/7 ore di trat tore, all'anno; nelle situazioni in cui i compiti lavorativi sono più definiti vi sono almeno 4 ore effettive di guida per ogni giorno RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI e per tutti i giorni lavorativi. Le pause sono molto frequenti ma difficilmente quantificabili: in buona parte dei casi vengono spese per eseguire compiti che impegnano, anche in misura massimale, il rachide lombare (es. carico e scarico di materiali); nessun trattorista sta per più di un'ora continuativa alla guida del mezzo. Si può concludere che per questi operatori sussiste un rischio elevato per il rachide lombo-sacrale a causa dei lunghi tempi di guida, delle caratteristiche delle vibrazioni, dei frequenti e prolungati atteggiamenti in torsione del tronco, degli spostamenti di carichi, mentre il rischio per il rachide cervicale è di entità media ed attribuibile alle vibrazioni e agli atteggiamenti in torsione del capo. t, Dati clinici. La figura 6 riporta i valori di frequen za percentuale di spondiloartropatie clinico- 287 funzionali del segmento cervicale, dorsale e lombo-sacrale osservate nei tre gruppi di guidatori esaminati e nel gruppo di controllo. In tutti i casi sono state distin te le forme di 1', 2' e Y grado. La tabella 3 riporta, più in dettaglio, le prevalenze assolute e percentuali delle spondiloartropatie osservate negli stessi gruppi indipendentemente dal grado (I' + 2' + V complessivamente). La tabella 4 sintetizza i risultati derivati dall'analisi di molteplici tabelle di contingenza (2x2) in ciascuna delle quali i dati di patologia di un singolo tratto del rachide, nei diversi gruppi di conducenti, sono di volta in volta confrontati con quelli analoghi emersi nel grup po di controllo: in particolare viene riportato il rapporto fra i tassi di prevalenza ed i relativi intervalli di confidenza al 99%. Cervicale colonna A Dorsale colonna B Lombosacrale: colonna C SAP T TIPO El SA P Il TIPO E SA P I l TIPO E] A C C 50 B B Camion urbani Autobus urbani Trattoristi Controlli Fig. 6 - Frequenze percentuali di S.A.P. di 1, 11 e III grado del tratto cervicale, dorsale e lombosacrale osservate nei tre gruppi di conducenti e nel gruppo di controllo. 288 OCCHIPINTI E COLLABORATORI 3 - Frequenze assolute e percentuali di spondiloartropatia (S.A.P.) (di 1o, 2o e 3o grado complessivamente) nei 3 gruppi di conducenti e nel gruppo di controllo. TABELLA Spondiloartropatia cervicale dorsale Conducenti camion urbani (n=40) 13 32,5% e 5 12,5% lombosacral 15 37,5% Conducenti autobus . 23 urbani (n=47) 49% 10 21% 27 23% Trattoristi (n=31) 27 87'% 5 16,1% 23 74,2% Controlli (n=50) 16 32% 9 181% 14 28% di conducenti e nel gruppo di controllo. Ol tre al x 2 totale, viene indicato anche il relativo trend ()C' dovuto alla regressione), in funzione dell'« entità » dell'esposizione a rischio lavorativo per i due segmenti in esame. A tal fine i gruppi sono stati ordinati, sulla scorta dei risultati dell'analisi del rischio, secondo intensità crescenti di rischio e a quest'ultima è stato assegnato un punteggio arbitrario variabile da 0 a 3. In entrambi i casi si è dimostrato che il trend del X2 dovuto alla regressione è altamente significativo. Per quanto concerne la motilità dei diversi segmenti del rachide nei gruppi esaminati la 4 - Rapporto fra tassi (RR) e relativi intervalli di confidenza al 99% concer nenti la patologia del rachide cervicale, dorsale e lombosacrale in tre gruppi di guidatori, esaminati separatamente, rispetto ad un gruppo di controllo. TABELLA Spondiloartropatia cervicale Conducenti di camion urbani Conducenti di autobus urbani Trattoristi dorsale lombosacrale 1,01 (0,81+1,27) 1,53 (0,73+1,18) 0,69 (0,07+6,43) 1,18 (0,07+20,2) 1,34 (0,48 3,75) 2,05 (1,04+4,04) 2,72 (1,55+4,77) 0,89 (0,03+24,5) 2,65 (1,38+5,11) L'analisi della tabella evidenzia la positività dei rapporti fra tassi relativamente al rachide cervicale e lombo-sacrale nei trattoristi e al solo tratto lombo-sacrale nei guidatori di autobus, per i quali il rapporto tra tassi è risultato infatti superiore a 2 ed il limite inferiore dell'intervallo di confidenza al 99% si mantiene al di sopra del valore critico di L A lato va segnalato che anche l'analisi mediante X', con correzione di Yates, evidenziava una significatività statistica unicamente nei casi prima sottolineati. Le tabelle 5 e 6 esaminano più in detta glio la patologia a carico rispettivamente del rachide cervicale e lombo-sacrale; in esse vengono riportate tabelle di contingenza del tipo 2x4 con le frequenze assolute di casi di spondiloartropatia cervicale e lombosacrale e di normali registrate nei tre gruppi tabella 7 riporta le frequenze assolute e percentuali dei casi di motilità segmentaria ridotta osservati nei tre gruppi di conducenti e in quello di controllo. Si sottolinea qui che il giudizio di motilità segmentaria ridotta è stato posto solo nei casi in cui la maggioranza dei movimenti propri di ogni tratto vertebrale era risultata ridotta rispetto a valori soglia di riferimento (25, 26). Ne è emerso che solo nei trattoristi vi è una quota rilevante di soggetti che hanno una motilità del rachide ridotta ri spetto alla norma. Va inoltre sottolineato che, per questo gruppo, lo studio dei valori angolari medi dei diversi movimenti del ca po e del tronco ha evidenziato una sistema tica e statisticamente significativa riduzione rispetto ai corrispondenti valori medi degli 289 RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI stessi movimenti nel gruppo dei controlli (p < 0,001); al contrario, un analogo feno meno non è stato registrato per gli altri due gruppi di guidatori nei quali i dati di mo tilità del rachide sono risultati sostanzial- mente sovrapponibili a quelli dei controlli. Da ultimo la tabella 8 riporta i valori medi e le relative deviazioni standard degli angoli di « cifosi dorsale » e « lordosi lombare » nei tre gruppi di conducenti e nei controlli. 5 - Tabella di contingenza 2x4 per lo studio del comportamento della pato logia cervicale in quattro gruppi di soggetti maschi di età 36 -45 anni a differente grado di esposizione a rischio posturale e vibratorio. TAB ELLA Controlli Conducenti di Conducenti di camion urbani autobus urbani Punteggio esposizione 0 Affetti 16 Non affetti 34 Totale 50 X2 i 0,5 13 27 23 24 40 47 Trattoristi Totale 2 27 4 79 89 31 168 totale = 27,97 (p < 0,001); )C12 (dovuto alla regressione) = 25,55 (p < 0,001). 6 - Tabella di contingenza 2x4 per lo studio del comportamento della pato logia lombosacrale in quattro gruppi di soggetti maschi di età 36 -45 anni a differente grado di esposizione a fattori di rischio poslurale e vibratorio. TAB ELLA Controlli Conducenti di Conducenti di camion urbani autobus urbani Trattoristi Totale Punteggio esposizione 0 Affetti 14 Non affetti 36 15 25 i 2 27 20 3 23 8 79 89 Totale 40 47 31 168 X2 50 totale = 19,96 (p < 0,001); X12 (dovuto alla regressione) = 19,58 (p < 0,001). 7 - Frequenza assoluta e percentuale di casi con motilità segmentaria ridotta nei tre gruppi . esaminati e nei controlli. TABELLA cervicale Conducenti di camion urbani 0 Motilità dorsale 1(2,5,%) Conducenti di autobus urbani 0 3(601) Trattoristi 12 (39%) Controlli o 12(39%) o lombare 0 o 18(58%) O Dai confronti fra ciascuna media dei diversi gruppi di conducenti con quella corrispondente nei controlli mediante tests « t », considerando positive solo le differenze nei casi in cui il valore t conduce ad una p > 0,01, risulta che, mentre nei conducenti di autobus urbani vi è una tendenza significativa all'aumento dell'angolo di cifosi dorsale, nei trattoristi la tendenza è invece all'appiattimento di entrambe queste due curve sagittali del rachide. A tal proposito va ricordato più in particolare che nel gruppo degli autisti di au- 290 OCCHIPINTI E COLLABORATORI 8 - Angoli di cifosi dorsale e di lordosi lombare nei tre gruppi di autisti consi derati e nei controlli: valori medi, deviazione standard e significatività della differenza rispetto ai controlli. TABELLA Conducenti di Conducenti di camion urbani autobus urbani Angolo cifosi ì (S.D.) Angolo lordosi Sì (S.D.) 22,5 (4,8) 20,9 (5,0) 26,5(4,3)* 21,4(4,4) Trattoristi 21,1 (4,0)* 19,7 (4,5)* Controlli 23,4 (3,6) 23,5 (5,34) * p < 0,01. tobus urbani sono stati diagnosticati 10 casi (21,2 0 1o) di ipercifosi e nel gruppo di trattoristi sono stati osservati 3 casi (9,7%) di appiattimento della lordosi lombare. Dis CUS SIONE Lo studio delle posture di lavoro e delle vibrazioni whole body, quest'ultimo realizzato in parte facendo ricorso a dati della letteratura, ha consentito di evidenziare rilevanti differenze di esposizione a questi fattori nei tre gruppi di conducenti esaminati. Queste '-differenze sono dovute tanto ai tempi effettivi di guida e alla conseguente distribuzione delle pause quanto alle caratteristiche del sedile, del mezzo e del terreno che condizionano rispettivamente la qualità della postura e l'entità delle vibrazioni. Sulla base dei dati di questo studio e dei relativi criteri di lettura non è stato difficile evidenziare l'esistenza di un rischio potenziale per il rachide cervicale e lombosacrale, valutabile come modesto nei conducenti di camion urbani, di media entità nei conducenti di autobus urbani e severo nei trat toristi. D'altro lato, differenze altrettanto rilevanti sono state osservate per ciò che riguarda la prevalenza di spondiloartropatie dei tratti cervicale e lombosacrale. Anche in tale caso le prevalenze più contenute sono state osservate nel gruppo di conducenti di camion urbani, quelle di media entità nei conducenti di autobus e quelle più elevate nei trat toristi. Al contrario, non sono state messe in luce particolari differenze nella prevalenza di alterazioni del rachide dorsale, il quale d'al tra parte, stante le attuali conoscenze etiopatogenetiche, non è risultato come un seg mento « a rischio » nei casi presentati. Inoltre, confrontando i dati di prevalenza tra i singoli gruppi di conducenti ed un gruppo di soggetti non esposti, sono emersi rapporti tra tassi significativi per la patologia del rachide cervicale nei trattoristi e per la patologia del rachide lombosacrale nei conducenti di autobus urbani e nei trattoristi: in tali casi il rapporto fra tassi è risultato essere superiore a 2. Pertanto il quesito che ne emerge è se le differenze osservate nella prevalenza di patologia dei tratti cervicale e lombosacrale sono, almeno in parte, attribuibili alla diversa intensità di esposizione verso i fattori di rischio posturale e vibratorio. A questo fine va rilevato che il presente studio è di tipo trasversale e basato per di più su gruppi relativamente ristretti di soggetti. In quanto tale è indubbiamente il meno adatto, fra i diversi tipi di studio epidemiologivo, all'analisi di rapporti etiologici o di causalità (1). Tuttavia va sottolineato che si è tentato di minimizzare i principali fattori di distor s;one studiando gruppi analoghi per età anagrafica e sesso, non includendo soggetti che avevano pregresse esposizioni alla guida professionale ed avendo cura di considerare una classe di età in cui non si verificano ancora fenomeni di selezione dei soggetti per le 291 RACHIDE E CONDUZIONE AUTOMEZZI affezioni in esame. A queste precauzioni, raccomandate da Hernberg (15) per potere almeno delineare ipotesi di causalità in studi trasversali, vanno aggiunte sia l'adozione di criteri severi nell'interpretazione dei risultati, come dimostra il costante riferimento a limiti di confidenza pari al 99%, sia la presenza di una dettagliata analisi delle caratteri stiche delle esposizioni. Sulla base di queste premesse, va rilevato che non solo è stato osservato un rapporto tra tassi indicativo per una maggiore proba bilità di affezione del rachide cervicale e lombosacrale in quei soggetti che hanno una esposizione più intensa ma è anche emersa, con l'analisi delle componenti del )C', una chiara relazione fra il livello di esposizione e questo tipo di patologia. P- pertanto da considerare rafforzata l'ipotesi, peraltro già presente in letteratura, che le posture assise fisse e protratte e le vibrazioni wbole-body, elementi inscindibili nella guida professionale di automezzi, favoriscano la comparsa di patologia degenerativa dei segmenti cervicale e lombosacìá1eAel rachide e che le proba bilità di sviluppo di questa patologia sono legate alle caratteristiche di intensità e du rata di esposizione a tali fattori. Risultati meno probanti sono stati otte nuti per ciò che riguarda, rispettivamente, gli angoli delle curve sagittali (cifosi e lor dosi) e la motilità del rachide. Circa i primi, sebbene in presenza di al cuni dati significativi, si ritiene che la ve rifica di un possibile rapporto tra la guida professionale di automezzi e la tendenza ad una sostanziale modifica degli atteggiamenti delle curve richieda ulteriori approfondimenti. Quanto alla seconda, non vi è dubbio che, mentre nei gruppi dei conducenti di camion e di autobus urbani non si registra alcuna sostanziale « anomalia », nel gruppo dei trattoristi si osserva, anche nei soggetti privi di altri sintomi, una riduzione generalizzata e consistente di tutti i movimenti del rachide cervicale e del tronco: se e quanto anche questo fenomeno sia attribuibile alla severa esposizione di questo gruppo o piuttosto anche ad altri fattori (etnici, alimentari etc.) è questione che, per il momento, non può che rimanere aperta, stante tuttavia la ne cessità di ulteriori approfondimenti data la forte rilevanza con cui, almeno nel presente studio, questo fenomeno si è evidenziato. RIASSUNTO Sono state analizzate tre diverse condizioni di guida professionale: la conduzione di camion urbani per la raccolta dei rifiuti, la conduzione di autobus urbani e la guida di trattori agricoli. In ciascun contesto lavorativo è stata caratterizzata l'esposizione a posture assise protratte ed a vibrazioni wbole-body. t, stata inoltre esaminata, mediante un metodo cli nico in precedenza messo a punto dagli Autori, la prevalenza di spondíloartropatie cervicali, dorsali e lombosacrali nei tre diversi gruppi di guidatori mediante gruppi « campione » formati da soggetti maschi di età 36-45 anni ed esenti da pregresse esposizioni lavorative a fattori di rischio per il rachide. I relativi risultati clinici sono stati con frontati con quelli di un gruppo di controllo analogo per sesso ed età anagrafica. 1 risultati dell'indagine hanno consentito di evidenziare una relazione positiva tra entità dell'esposizione a posture assise protratte ed a vibrazioni wbole-body ed entità della patologia del rachide cervicale e lombosacrale. BIBLIOGRAFIA I. A LD E R S O N M . : Introduzione alla epidemiolo - gia. Milano, Cooperativa Epidemiologia e Pre- venzione; 1979. 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