071 p. 07 formazione

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071 p. 07 formazione
IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N.
Formazione
71, MARZO 2009
WORKSHOPS
Stati Uniti: gli alberi premiano i campus
Quando la cooperazione è globale,
funziona meglio
Nel Coordinamento universitario Cooperazione allo sviluppo, che raccoglie 21 università,
sono tanti i progetti che hanno coinvolto gli atenei e gli studenti italiani in giro per il mondo,
dall’Ecuador al Brasile alle Filippine
La condizione d’interdipendenza economica, ambientale e
sociale che caratterizza oggi i
contesti globali ha certo costituito uno stimolo all’internazionalizzazione dei percorsi di
formazione e ricerca. D’altra
parte la curiosità e la prospettiva di nuove opportunità professionali hanno generato una
forte domanda, da parte degli
studenti universitari, di opportunità di formazione «sul campo» prima non molto diffuse.
Grazie a queste esperienze sono
nate importanti collaborazioni
internazionali.
Sebbene in questo senso la tradizione nordeuropea sia più
ricca, oggi anche in Italia si
contano molte esperienze significative. In questi giorni l’Università di Firenze e l’Azerbaijan University of Architecture
and Construction stanno presentando a Baku gli esiti di un
workshop in cui partecipanti
di entrambi gli atenei hanno
predisposto linee d’intervento
per la conservazione di Isheri
Sheher, sito iscritto nella
World Heritage List dell’Unesco.
Si è da poco concluso anche
l’«Up4tin Multidisciplinary
Project», promosso dall’Alta
Scuola Politecnica in Ecuador:
studenti di Architettura, Ingegneria e Design hanno elaborato progetti per la riqualificazione di El Fortín, quartiere mar-
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29 università statunitensi sono state riconosciute come «Tree campus
U s a», i campus degli alberi. La designazione, promossa dall’«Arbor Day
F o u n d a t i o n»(www.arborday.org), organizzazione che negli Stati Uniti incoraggia la cura e la piantumazione degli alberi, ha riconosciuto la presenza di una commissione interna agli atenei preposta alla cura degli
alberi, una voce di bilancio appositamente dedicata al verde, il rispetto
dell’Arbour Day (che quest’anno viene celebrato il 24 aprile) e un progetto di conoscenza e studio degli alberi presenti nel campus.
Toscana: cresce l’offerta post-laurea
La Fondazione Campus studi del Mediterraneo di Lucca, già attiva con
la proposta e la gestione di corsi di laurea, master, seminari, workshop,
summer school e attività formative post-laurea, ha lanciato, con sede
nella struttura del campus di Monte San Quirico, una Scuola d’ingegneria, architettura e beni culturali. Lo scopo è la promozione di attività di formazione permanente per professionisti, tecnici e operatori del
settore soprattutto a livello regionale e, per l’architettura, anche di formazione a livello accademico (www.campusmed.org).
Buon compleanno Lecco
Il corso di Ingegneria edile Architettura del Politecnico di Milano a Lecco compie 10 anni. Costituitosi nel 1999 e attivo nelle sedi di Milano
Leonardo e Lecco, è gestito dall’omonima facoltà nata nel 2001. Una
m o s t r a, che llustra il rapporto tra polo lecchese e territorio, festeggia
l’anniversario: inaugurata il 10 febbraio e aperta fino all’8 marzo p r e sso le Scuderie di Villa Manzoni a cura di Marco Muscogiuri e Piero Poggioli, «Università e Territorio. Studi e progetti per l’ambito urbano lecchese nel decennale del corso di laurea di Ingegneria edile - Architettura» documenta il lavoro di ricerca, analisi e progetto svolto dai dipartimenti e dagli studenti.
A Roma il SESAM 2009
Si terrà dal 1° all’8 aprile lo Small European Students Architecture Meeting (SESAM 2009). Organizzato dall’associazione SESAM Italia, che fa parte della European Architecture Students Assembly (EASA) e si propone
come network che favorisce il confronto internazionale tra gli studenti
di Architettura, Ingegneria civile e Belle Arti, l’incontro vuole essere un’esperienza didattica alternativa in cui gli studenti (selezionati in base a
ipotesi di riuso di oggetti come bottiglie, giornali, scatole e lattine) parteciperanno ai workshop proposti nella cornice di Villa Borghese, impostati sul tema evoluzionistico «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto
cambia». Sviluppatosi con la collaborazione della facoltà di Architettura Valle Giulia (per la commissione scientifica) e Bioparco di Roma, farà parte dei festeggiamenti che quest’ultimo ha organizzato per il bicentenario della nascita di Charles Darwin (www.sesam2009.it).
Favela Morro de Socó a Osasco (San Paolo del Brasile). Progetto di collegamento verticale e riqualificazione
delle aree adiacenti, elaborato durante lo stage organizzato dal CRD-PVS del Politecnico di Torino (gruppo
di lavoro: architetti Manuela Praticò, Marina Cristofaro, Chiara Paternoster, Sonja Buldorini); sopralluogo
con gli studenti del Corso di perfezionamento in Habitat, Tecnologia e Sviluppo del Politecnico di Torino
ginale di Santiago de Guayaquil, ripensando le infrastrutture, i servizi sociali e valutando i rischi legati al territorio.
Biella, tutti a «Città studi»
Con il completamento del primo lotto di ristrutturazione della cascina La Vigna, è quasi conclusa la «Città degli studi». Progettato da
Gae Aulenti a partire dal 1987, il complesso è situato al margine occidentale della città e occupa un’area di circa 110.000 mq. Oltre ad
aule e laboratori, comprende una sede universitaria (con residenze
studentesche per un centinaio di posti letto), un’area di servizi e consulenza alle imprese, un centro congressi e una biblioteca. Oltre 1.000
gli iscritti ai corsi delle facoltà di Ingegneria, Economia, Scienze politiche, Medicina e Agraria.
È invece alla sua terza edizione
il laboratorio di progettazione
nella favela di Morro de Socó a
Osasco, città satellite di San
Paolo del Brasile, promosso
nell’ambito delle attività del
corso di perfezionamento in
Habitat, Tecnologia e Sviluppo del Politecnico di Torino,
grazie a un accordo con la Secretaria de Abitação e Desenvolvimento Urbano della Prefettura brasiliana.
Un simile modello di collaborazione tra università e municipalità ha dato luogo al «Planning Studio 2008» a Plaridel,
nelle Filippine, a cui hanno
partecipato gli studenti della
School of Community and
Regional Planning dell’Università della British Columbia
di Vancouver, in Canada.
Come per Osasco, l’area di studio è stata identificata dal partner locale e il lavoro degli studenti è stato organizzato secondo temi specifici di approfondimento: gestione dei rifiuti,
trasporti, pianificazione del territorio, riqualificazione urbana
e abitativa, autocostruzione e
partecipazione degli abitanti.
Gli esiti, in entrambi i casi, saranno utilizzati dalle municipalità.
Agenzie internazionali come
UNHABITAT incoraggiano da
tempo il mondo accademico in
tali iniziative. Un esempio? Il
Reality Studio a Kisumu e Kabondo in Kenya, promosso
dalle università svedesi di
Chalmers e Lund con quella di
Nairobi, che si è inserito in un
programma sostenuto dalle
Nazioni Unite.
Le grandi sfide che gli obiettivi del millennio pongono alla
società civile chiedono necessariamente di fare leva su solide
competenze specifiche e visioni
sistemiche, di costruire reti di
competenze e consolidare sinergie con istituzioni e attori locali. È dunque strategica la formazione di professionisti capaci d’intervenire in contesti culturali, politici, economici «altri» con un approccio integrato
al progetto, individuando ogni
risorsa disponibile.
In linea con tali considerazioni, la Direzione generale Cooperazione allo sviluppo del
ministero degli Affari esteri,
che da qualche anno lavora a
stretto contatto con il mondo
universitario, ha sostenuto la
nascita del Coordinamento
universitario Cooperazione allo sviluppo (CUCS), sotto la
guida del Politecnico di Milano. Sono 21 le università che finora hanno raccolto l’invito e
che stanno sottoscrivendo in
questi giorni una lettera d’intenti firmata dei loro rettori. Il
17 e 18 giugno si terrà a Pavia
il primo congresso: formazione, ricerca e innovazione come
ponti per lo sviluppo e la collaborazione tra i paesi e le culture. I giovani, in particolare, sono invitati.
❑ Francesca De Filippi
Archistarfilm ed Expo in foto
Prosegue la proiezione, organizzata dall’Ordine e dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano, del ciclo di cortometraggi su architetti e designer italiani e stranieri realizzati da Ultrafragola, web tv dedicata al design, all’arte e all’architettura (www.ultrafragola.com). Dopo la proiezione, il 9 e il 23 febbraio, di «Herzog & De Meuron - Toyo
Ito» e «Vico Magistretti - Maddalena De Padova», il mese di marzo si
apre il 2 con «Dominique Perrault - Jean Nouvel», per proseguire il 16
con «Achille Castiglioni - Ettore Sottsass», il 30 con «Massimiliano Fuksas - David Chipperfield» e il 6 aprile con «Gae Aulenti - Vittorio Greg o t t i». Appuntamento il lunedì alle 21.15 nella sede di via Solferino, cui
segue un dibattito (http://fondazione.ordinearchitetti.mi.it).
E fa sempre capo all’Ordine meneghino
l’iniziativa «Milano
2015. Verso l’Expo
e oltre», una serie
d’incontri con urbanisti, architetti e politici coinvolti a vario titolo nelle scelte urbane e territoriali di alcune città
che sono state sede di Expo negli anni passati (Lisbona, Hannover, Siviglia, le città elvetiche di Expo Suisse) per misurarne le eredità. Durante ogni serata (dal 19 febbraio fino ad aprile) verranno presentate le immagini realizzate per l’occasione da cinque fotografi italiani di architettura e paesaggio. A conclusione del ciclo d’incontri (sempre nella sede di via Solferino alle 21.15; quelli di marzo in programma il 9 su Hannover e il 27 su Siviglia), una serata in Triennale riassumerà i temi emersi e li confronterà con il progetto di Milano in fase di elaborazione. Con
l’occasione sarà presentata la mostra fotografica di tutto il lavoro di rilievo e documentazione. (Nella foto di Marco Introini, il padiglione del
Portogallo di Álvaro Siza).
Prototipi abitativi... di cartone
Si chiama «Universal Wo r l d
H o u s e» ed è il prototipo di un
prefabbricato in cartone realizzato a Kiel (Germania), dalla Bauhaus Universität di Weimar (nella foto). Lo scopo è
quello di fornire abitazioni
ecosostenibili, leggere e a
basso costo per le baraccopoli del mondo: 36 mq per un costo non superiore ai 5.000 euro. Il
primo quartiere sperimentale diverrà presto realtà nello Zimbawe.