narrativa poesia - Premio Nazionale Poesia
Transcript
narrativa poesia - Premio Nazionale Poesia
LIONS CLUB MILANO DUOMO 28 O POESIA NA R RAT I VA PREMIO NAZIONALE E A FAVORE DELLE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE LIBRO PARLATO PER NON VEDENTI COMPOSIZIONI PREMIATE 27 MAGGIO 2008 28° PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA del Lions Club Milano Duomo 27 Maggio 2008 Cerimonia di premiazione presso la Sede della Banca Popolare Commercio & Industria @ COPYRIGHT 2008 LIONS CLUB MILANO DUOMO PROPRIETA’ LETTERARIA RISERVATA A.G.D. ARTI GRAFICHE DONATI SRL Via Bizzozzero 101 - 20032 Cormano MI 2 Signora Carla Rossi Pagani Consorte di Ugo Pagani, uno dei fondatori del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa ed attuale Presidente dell’ Associazione Libro Parlato, Carla ha cominciato a impegnarsi nel Premio fino dalla sua prima edizione. Nel dicembre 2007, qualche settimana prima della sua scomparsa avvenuta nel gennaio 2008 a causa di una improvvisa malattia, Carla dava ancora il suo puntuale contributo alle fasi iniziali della 28ma edizione. Mamma e moglie accorta e premurosa, è stata un esempio altrettanto significativo di generosità ed impegno nel volontariato. A Carla è dedicato il 28° ‘Milano Duomo’. 3 4 LETTERA APERTA AI PARTECIPANTI Gentili Partecipanti, siamo ancora lontani dal massimo storico dell’anno 2000, tuttavia questa 28ma edizione del ‘Milano Duomo’ mostra incoraggianti segnali di ripresa non solo per il numero di composizioni ricevute ma anche, come informa la Giuria, per la qualità di molte d i esse. Grazie e complimenti ai concorrenti amici di sempre e ai nuovi autori. Abbiamo avuto conferma della validità del nostro investimento inteso a migliorare le funzionalità del sito web www.premionazionalepoesia.it che oggi consente l’ iscrizioneon-line semplice e veloce. Contiamo di investire ancora su questa procedura per consolidare il sistema di comunicazione con Voi, che, per i suoi non pochi vantaggi peraltro inattuabili con il tradizionale servizio postale, ci pare sia stato molto gradito da chi lo ha già utilizzato. Vi esortiamo per il futuro ad utilizzare in via preferenziale l’iscrizione-on-line, magari ricorrendo, ove possibile, alle competenze informatiche di giovani parenti o amici. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo aperto questa raccolta di opere letterarie con una dedica per la perdita di un’altra grande amica del ‘Milano Duomo’. Ci coglie di sorpresa, e sempre con dolore, l’infausto evento, come se certe persone non possano, non debbano mai lasciarci…. Anche in considerazione dell’impegno profuso nel tempo passato dagli esemplari amici scomparsi, sentiamo viepiù il dovere di impegnarci, noi stessi, a garantire la continuità del ‘ Milano Duomo’ nel tempo che verrà. Voi, gentili Partecipanti, siete la parte essenziale di questo progetto. Siateci vicini. Il Comitato Organizzatore Milano, 12 maggio 2008 P.S. Alcune curiosità e dati statistici sul 28° ‘Milano Duomo’ sono riportati a pag. 57. L’indice è a pag. 59. 5 Un libro è conoscenza, è libertà, è fantasia, è compagnia, è riflessione, e vita … Come è difficile per un non vedente godere appieno della ricchezza di un libro. Integrazione e promozione socio-culturale della persona disabile della vista sono il nostro permanente, appassionato progetto. Grazie per il vostro aiuto a realizzarlo. LIBRO PARLATO LIONS Tra il dicembre 2007 e l’aprile 2008, in sintonia con l’incarico ricevuto dal Ministero dei Beni Culturali, il Libro Parlato Lions ha contribuito all’installazione di speciali postazioni informatiche per non vedenti in 25 Biblioteche Statali e 552 Biblioteche Regionali/Provinciali/Comunali . L’iniziativa è tuttora in corso fino a coprire le Biblioteche pubbliche dell’intero territorio Italiano. [NdR] 6 UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO AI GRANDI AMICI DEL PREMIO PER IL CONTRIBUTO ALL’ORGANIZZAZIONE Giuria del Premio Giancarla Re Mursia, Presidente Liana De Luca Gastone Geron Lucio Pisani Silvio Riolfo Guido Zavarone Interpreti Adriana de Guilmi e Natale Ciravolo Conduttore Raffaele Fallica Madrina del Premio Liliana Feldmann PER AVER FAVORITO LA DIFFUSIONE DEL PREMIO Quotidiani e Periodici Corriere della Sera, E-Polis, Gazzetta del Sud , Gazzetta di Parma, Giornale di Sicilia, Il Cittadino di Lodi , Il Cittadino di Monza, Il Giornale, Il Sole 24 Ore , Il Veterano Sportivo , Italia Oggi , L' Eco di Bergamo, La Provincia di Como, La Provincia di Lecco, La Provincia di Sondrio, La Provincia di Varese, La Repubblica, La Sicilia, La Voce di Mantova, Milano Finanza, Milano Occasioni, The Lion. Zeta Radio PER AVER SOSTENUTO FINANZIARIAMENTE L’INIZIATIVA Banca Popolare Commercio e Industria, Arti Grafiche Donati srl, Emerson Network Power srl, ICR Industrie Cosmetiche Riunite spa, Italmarine spa, Jolly Hotel spa, GNS System News srl, Vetrerie Bruni spa. CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO - CULTURA 7 EMOZIONI ….. In questo libro, in edizione fuori commercio, sono raccolte le opere premiate nel 28° ‘Milano Duomo’ Premio Nazionale di Poesia e Narrativa presentate al pubblico nella cerimonia di premiazione di martedì 27 Maggio 2008 presso la sede di Milano della Banca Popolare Commercio e Industria Organizzazione Lions Club Milano Duomo a favore della Associazione Libro Parlato Centro “Romolo Monti” - Onlus 8 VERBALE DELLA GIURIA del 28° ‘Milano Duomo’ – Premio Nazionale di Poesia e Narrativa Anche quest’anno la Giuria del ‘Milano Duomo’ ha constatato la simpatia e l’affetto che circondano questa manifestazione, sia per il numero dei concorrenti assidui frequentatori del concorso, talché si potrebbero chiamare amici, sia per i numerosi nuovi scrittori che hanno inteso partecipare dando così diretta testimonianza della validità di una iniziativa che si distingue nel campo letterario come in quello della solidarietà umana. Di fronte alle oltre 2000 composizioni ricevute, la giuria ha lavorato con il solito serio impegno, ben consapevole che ogni spiga era nata con un seme di genuino amore per l’arte quale che fosse lo spessore di validità dell’opera inviata. Ad ogni composizione é stata quindi dedicata uguale attenzione, senza preconcetti di scuole, di stile e di gusto, come già più volte si é precisato nelle relazioni delle edizioni precedenti. Si é ritenuto altresì di evidenziare, quando ne sono stati meritevoli, con inserimento nelle varie rose di selezione, i nomi dei nuovi partecipanti per consentire loro di affacciarsi ad una ribalta di notorietà che in fondo é sempre il riconoscimento che più sta a cuore a chi intende sottoporsi al vaglio e al giudizio degli esperti. Dal lungo, paziente e scrupoloso lavoro sono emerse, in una prima rosa, le opere di 1071 Autori dei quali è stata fornita lista in ordine alfabetico alla Organizzazione del ‘Milano Duomo’ per permetterne la pubblicazione sul sito web. Se la prima selezione non é stata facile e a volte ha comportato esclusioni necessarie, ma anche sofferte, la seconda e successive selezioni hanno richiesto un impegno che, concentrato su testi sempre più validi, esigeva confronti, discussioni e rigore analitico via via crescenti. Dopo una selezione intermedia di ca 500 opere, si è evidenziata la rosa delle 161 opere semifinaliste presentate da 158 Autori, la cui lista nominativa in ordine alfabetico, sezione per sezione, è stata fornita all’Organizzazione per permettere una seconda pubblicazione sul sito web. Infine, nella conclusiva riunione congiunta della Giuria la rosa dei semifinalisti si è ulteriormente assottigliata e l’attenzione della giuria si è concentrata sulle opere dei seguenti 46 Autori Finalisti: BARBERA PIETRO, BARBON FABIO, BIANCHI SCALZI Poesia in Lingua Italiana: ALFREDO, BORDONI S ILVIO, CASALINI CELESTINO, CASTELLETTI BRUNO, CHIANELLO ROSA , ARIA, DEL GIUDICE ARMANDO, FATTOROSI ANNA MARIA, FRAGOMENI EMILIA, LASCARI LIDIA, MAIZZA ENZO, MORO DINO VALENTINO, PUPILLO UGO, RAIMONDI DANIELA, SAMMARCO LISA, SILVESTRI SILVESTRO, TETI FABIO, VICARETTI UMBERTO, VITALE VINCENZO, ZAMBOLIN PIERGIORGIO. Poesia in Lingue Vernacole: BENAGLIO GIOVANNI, CLEMENTI DANTE, D'AMIANO GIOVANNI, PARISI ANTONINO MARIA, POLIN ALBERTO, SANGIOVANNI PAOLO, TROIANO GIOVANNI 9 Narrativa : CANEPARO MAURO, GANDINI GIANNI, MAZZA LAPO, RAINONE VITTORIO, ROMANO BETTINI ROSA, SPADA IVANA, VENTURATO GIANFRANCO. Giovani Poeti: CARDANI SUSANNA, DONATI LORENZO, FABIANO NICOLAS, FRASCATI ANTONIA, FRESIA ELEONORA, GIONA FRANCESCA, REGAZZI SUSANNA, TEMPESTA ROBERTA. Giovani Scrittori: BARBAGLIA LUCA, GIOVANI PIETRO, MARCHESI DAVIDE, TREGGI FEDERICA Dopo una cernita laboriosa, dove l’errore é sempre possibile ma che non turba la coscienza dei componenti la giuria per il senso di responsabilità, obiettività e autonomia di giudizio, la Giuria unanimemente ha incorporato il 1° e 2° Premio della Sez. Giovani Poeti in tre 1° Premio ex-aequo ed ha assegnato i rimanenti riconoscimenti previsti dal bando di Concorso come segue : 1° Premio Assoluto 2° Premio Assoluto Menzione D'onore Menzione D'onore Menzione D'onore Menzione D'onore 1° Premio Assoluto 2° Premio Assoluto POESIA IN LINGUA ITALIANA a Dolcissima e miope di Enzo MAIZZA a Prologo a un suicidio di Silvio BORDONI a Foto tessera di Fabio BARBON a Il colore del cielo di Milano di Silvestro SILVESTRI a Ritorno alla Cìvita di Fabio TETI a Meglio non ricordare di Umberto VICARETTI POESIA IN LINGUE VERNACOLE a Tasi, poeta di Dante CLEMENTI a 'A paggena janca di Giovanni D'AMIANO 1° Premio Assoluto 2° Premio Assoluto NARRATIVA REVOCATO (*) a Senza fine di Gianni GANDINI 1° Premio Ex Aequo 1° Premio Ex Aequo 1° Premio Ex Aequo POESIA GIOVANI a Notturno volgare di Lorenzo DONATI a T'ho amata con la folle tenerezza di Nicolas FABIANO a Eco di lontananza di Francesca GIONA 1° Premio Assoluto 2° Premio Assoluto NARRATIVA GIOVANI a Prendete una storia di Davide MARCHESI a Vanilla e Betulla di Federica TREGGI 12 Aprile 2008 (*) In data 8 maggio 2008, la Giuria ha preso atto della comunicazione del Presidente del Comitato Organizzatore che ha segnalato che l’opera a cui era stato assegnato il 1° Premio nella Sez. Narrativa Adulti è risultata essere già stata premiata in precedente altro concorso letterario. Visto il punto 2 del Bando di Concorso che non consente l’invio per la partecipazione di opere già premiate in altri concorsi, la Giuria revoca l’assegnazione del 1° Premio Narrativa Adulti, mentre conferma per il resto quanto precedentemente stabilito e pubblicato. L’Organizzazione ha altresì deciso di indirizzare il corrispettivo monetario del premio revocato alle opere di solidarietà già previste dal Bando. 10 1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria - L’elogio della bellezza scoperta o ritrovata nelle persone e nel tempo della quotidianità , attraverso un verseggiare lieve e incantato che richiama la nostra attenzione a quello a cui troppo spesso non facciamo caso, con versi vagamente crepuscolari ma fortemente lirici. DOLCISSIMA E MIOPE Strane orchidee i tuoi occhi di lapislazzuli moltiplicano aree di fuga dietro le grosse lenti che ti fanno dolcissima e miope. Questa che insegui, fatale trama di vita, turba le inquiete pupille oggi che anche i giochi dell’iride affondano in un tramonto quieto, senza fine. Perduto nell’assenza del tuo sguardo scopro laghi amari e se al tuo cuore m’abbandono l’amore inventa volubili catene. Ah, i canyon della giovinezza il ramato luccichio del grano maturo... era il tempo degli anni malandrini bocca di tiglio e in gola arsura di peccato! Ecco, per te dolcissima e miope, in questa età di fragili dissonanze risveglio vecchi pensieri-lupi nella gabbia dei sensi mai placati. Ti porto come petalo di fiore all’occhiello della vita geranio color sangue le tue labbra mi dannò il brivido dell’ultima partita. Quale forza a te mi spinge, chiedo, ora che il tuo esistere é un passo che s’allontana e sul mio autunno pesi dolcissima miope, dolente avventura d’un giorno, d’una notte. Enzo Maizza 11 2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – L’io narrante esalta pena e sentimenti in un monologo che non comunica ma commuove e scuote al servizio di una poesia sapientemente strutturata e coerentemente ermetica come solo gli affetti più profondi sono. PROLOGO A UN SUICIDIO “ Forse una di queste sere non molto lontano dalla stazione vecchia, dove chi va e chi viene rincorre un sogno o una pena,” - queste furono le tue ultime parole che mi dedicasti – “ forse incontrerai mia madre. Non dirle nulla. Lei che per me vaga dentro a una eterna vigilia. Lei non ti chiederà nulla. Lascia che attenda ancora come ogni notte fa in segreto quel suo eroe mancato. Lei sa che se non sopraggiunge è perché l’idea del tempo come lui la intende come lui sempre l’ha intesa non coincide mai con quella del suo cuore”. Quando seppi poi, quando mi colse quel dolore, vagai laggiù tra la stazione vecchia dove il tempo s’era fermato. Dove finsi di guardare il crepuscolo. Silvio Bordoni 12 MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria - Una sapiente struttura di verso e di sintassi giocata in una composizione abilmente costruita che esprime il mal dell’essere, il mal del dire e quello del silenzio. FOTO TESSERA La mia architrave ormai stanca, assopita arranca, m’accorpa alla scheletrica forma, esangue d’ombre, m’adagia, mi sfianca, fintamente si dilegua, s’attarda, s’allontana, un filo d’orizzonte m’incalza, m’attorciglia, m’attanaglia. Luce primigenia, passeggera clandestina, non lasciarmi schiavo dell’ombra, conducimi lungo il confine di quest’ossatura dove s’incontrano le fole, le chimere, il fiato stinto, l’affanno, il labirinto quando m’addormento saccente, irriverente, percosso da doglie lancinanti, intriganti, abitante un paese d’arenaria sorte mio custode di segreti, di fiumi, di greti. Là sull’antica piazza mi soffermo, ansimo pietre, m’arrovello su nervature diamantine, il crepuscolo mi slabbra, m’addentella, sminuzza ogni mia pietruzza, le ossa scavate, dissotterrate s’accatastano, riaffiorano memorie cerebrali d’età fetale, sono l’estremo baluardo al vivere dove l’insegna araldica balugina, si confà agli occhi, per la dichiarazione bellica, d’amore, di stupore. E tu donna qui accanto, voliera di pensieri, da quanto accompagni questo giocoliere di silenzi, d’assenso, di dissenso, di malcelato diniego, quando sgomitola aquiloni, squarcia tele e l’inebriante afflato lo fa flauto magico per torme di desideri, d’alcove vibrate, appassionate dove il turco e il tiranno siedono allo stesso scranno, masticano spezie, tabacco d’oriente, assaporano fumi di sigarette concubine, in risucchi d’aliti, in fiati musicanti dove la pietra del vizio macina inarrestabile ossa d’uomo, d’uomini, le mie, le tue e ricompone tumuli di terra, colline di dolore, pietra su pietra, roccia su roccia, a scalare la montagna del cuore, inerpicato sentiero sul cielo mai scalato. Fabio Barbon 13 MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria - Delicata e policroma, la poesia sposa, anche con la levità del verso, sentimenti ed atmosfera in un cielo che esalta memoria e paesaggio. IL COLORE DEL CIELO DI MILANO ... e/ tra l’altro vuoi sapere di che colore é il cielo di Milano / oggi? / dall’inizio alla fine del vedere / aria nell’aria / un niente di vento a dire il vero il colore del cielo é la prima essenza dei tuoi occhi / di quel celeste chiaro e sereno di un fine di maggio ecco / vedi ? un fruscio d’ali svola nell’istante viene un fremito inatteso nei pensieri / un sillabario di luce inonda il tutto ti mando un saluto / da lontano Silvestro Silvestri 14 MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Versi di sapiente costruzione nel ricordo di una infanzia perduta che può essere ritrovata soltanto se la si guarda con gli occhi del cuore e della nostalgia. RITORNO ALLA CÌVITA Il vento che urla in faccia il suo saluto a sdrupo dalle cime spacca gli occhi, s’affila tra i convolvoli avvinghiati alle ringhiere, come un uncino si ritorce ora dal buio delle ghiere e chiede indietro ogni sua crosta. Uno strappo son le acacie, i mattoni delle case i tetti storti; e il mirto alle inferriate, i vetri cui nessuno più s’affaccia, i segni d’una vita che s’è persa nei tagli dov’echeggia il vuoto delle docce senza pace; la mano ora l’indaga, poi fruga, infila nella piaga anche le nocche; il sangue attorno l’orme che trascino sulle scale non l’assorbe questa neve che inclina la sua morsa e quasi usura. Ma stai tu alla fine ed hai la blusa estiva scura, m’aspetti, sorridi il tuo sorriso senza fretta… poi il cane di qualcuno balza da un fondaco, – e ti attraversa. Fabio Teti ___________________________ Cìvita: il più antico quartiere di Castel di Sangro, piccola località dell’entroterra abruzzese dove son nato e dove, dopo un’ampia rampa di scale, si trova la casa dove si può dire io sia cresciuto. Vi viveva, ad ogni modo, l’ombra dei versi finali. 15 MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria - Vagamente gozzaniana la lirica effonde una patina di rimpianto per quello che poteva essere e non é stato. La modernità della scenografia e della parola certificano la sapienza del poeta a rendere attuali le cose di sempre. MEGLIO NON RICORDARE congedo Al primo piano, porta ventitré, apro disabitate stanze. Lei vive altrove, oltre la soglia fragile del giorno. Eppure mi sorride (gli occhi precipitati in dedali di nebbie) dalla sua vela arresa alla deriva, spente le mani in grembo, come remi spossati sugli scalmi. Remote lontananze da corsie deserte s’affoltano alle porte, premono all’uscio fino a farmi male, ma non trovano moli per l’approdo. Accenno abbracci: vane ombre discordi illudono attese di ritorni. Addio, addio Marì. Certo non era questo, non era questo il passo del crepuscolo, il margine dell’ora che sognavi in fondo alla tua vita aggrovigliata. Ma poi forse hai ragione: meglio non ricordare il fuoco e i gridi. Meglio affrontare il guado senza affanni, come eravamo prima della gara (i ragazzi noi nell’innocente attesa), intrepidi e felici in riva al fiume. Umberto Vicaretti 16 1° PREMIO ASSOLUTO SEZ. POESIA LINGUE VERNACOLE 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – La tradizione di un linguaggio fa da sfondo ad una lirica tormentosa e tormentata dove la presa del quotidiano spegne ogni volo pindarico. TASI, POETA (Vernacolo Basso Veronese) a Gianpaolo Feriani, poeta della mia terra Ràspa stasera un vento fredo contro i veri e n'aqua grisa, imbombegà de nebia, smòrza l'ultimo fogo de le rose soto la finestra. Adesso conto a l'ànema la storia de le foie che novembre sbréga su le porte e de l'ombrìa, cara compagna a le me sere mute. Ma ti, poeta, te me parli de la luna ferma a scoltàr caresse su la pele, de le case vèrte, improfumà da un sol spanìo par zugo sui quaréi de tera... Te me parli de le fole recamà de sguassa soto niài de stele, de létare d'amor ligà da un reve, de grumbiài carghi de sono e de preghiere intorno a le caréghe frede... Te me parli ancora de le man pitoche che brustolava sogni sora le gradéle, de le angurie rosse s-ciapà con un pugno in mezo ai sloti, de un bastonsìn de regolìssia in boca par ciuciàr la vita longo ‘na stradela... Te me parli de la sfiòndra in pigolòn de le scarséle, de le s-giàvare de legno co’ le broche, de i me vint'ani colegà nei fossi... Tasi, poeta: s-ciòca la scùria contro i muri e senza rèchie pirla el mòscolo del tempo: sgiònfe de bruma e vento ziga oramai le porte. Rugà da piove greve se desfa su le spale, in mile tòchi, 'na sera sensa più voie dentro, sensa più busìe par le me récie strupe. Adesso, sberlà da un vento cruo, sfòio a mane giunte i giorni: parlo a boche par sempre mute dentro a soàse rote. Vàrdo con oci suti a do foréte ude, a dò caréghe zòpe. Tasi, poeta. Come ‘na cioca coèrze soto le ale i so butìni se vien sbraiàndo da sora i campi un temporàl catìo, anca mi e ti, stasera, pian pianìn scondémo el nostro pio pio de pena soto ‘na camisa freda Dante Clementi 17 TACI, POETA (Traduzione approssimativa) Graffia stasera un vento freddo contro i vetri e un'acqua grigia, inzuppata di nebbia, spegne l'ultimo fuoco delle rose sotto la finestra. Adesso racconto all'anima la storia delle foglie che novembre lacera sulle porte e dell'ombra, dolce compagna alle mie sere mute. Ma tu, poeta, mi parli della luna ferma ad ascoltare carezze sulla pelle, delle case aperte, profumate da un sole fiorito per gioco sui mattoni di terra... Mi parli delle favole ricamate di guazza sotto nidi di stelle, di lettere d'amore legate da un filo di reve, di grembiali carichi di sonno e di preghiere intorno a sedie fredde... Mi parli ancora delle povere mani che abbrustolivano sogni sulle graticole, delle angurie rosse spaccate con un pugno in mezzo alle zolle di terra, di un bastoncino di liquirizia in bocca per succhiare la vita lungo un sentiero di campagna... Mi parli della fionda a penzoloni delle tasche, delle scarpe di legno con i chiodi, dei miei vent'anni sdraiati nei fossati... Taci, poeta: schiocca la frusta contro i muri e senza soste gira la trottola del tempo: gonfie di brina e vento cigolano ormai le porte. Raggrinzata da piogge pesanti si disfa sulle spalle, in mille pezzi, una sera senza più voglie dentro, senza più bugie per le mie orecchie chiuse. Adesso, schiaffeggiato da un vento crudo, sfoglio a mani congiunte i giorni: parlo a bocche per sempre mute dentro cornici rotte. Guardo con occhi asciutti a due guanciali vuoti, a due sedie zoppe. Taci poeta. Come una chioccia copre sotto le ali i suoi piccoli se viene urlando da sopra i campi un temporale cattivo anche io e te, stasera, piano piano nascondiamo il nostro pio pio di pena sotto una camicia fredda. 18 2° PREMIO ASSOLUTO SEZ. POESIA LINGUE VERNACOLE 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – La provocazione che nasce da una pagina bianca dove non sarà la parola a riempirla viene in questa poesia esaltata dal cuore, dal senso e dalla passione con metafore originali e profumi di stagione ‘A PAGGENA JANCA (Vernacolo napoletano) Nu foglio janco abbampa, fa paura; ‘o gghianco nun è manco nu culore, nun tene sentimente: è specchio, è muro ca ce sfotte e ce 'nzorda, senza core. Pure ‘a “verginità” nun sape ‘e niente. Sapure, passione, sentimente tèneno ténte forte, a ffantasìa, so’ quase spuorche, quase malatìa... Stu foglio janco e vergine m’aspetta, me ‘nzorfa, m’arravoglia, m’affattura. Pe fforza, ‘e puzo buono me ce metto. ‘O pitto ‘e gnosta, cu na nervatura!... So’ pparole ca nun diceno niente, scippe abbaccate cu ‘a vita, cu ‘o viento. LA PAGINA BIANCA (Traduzione approssimativa) Un foglio bianco avvampa, mette paura; il bianco non è nemmeno un colore, non ha sentimenti: è specchio, è muro che inganna e che prende in giro, senza cuore. Anche la verginità non ha odore né sapore. Sapori, passione, sentimenti hanno colori forti, a fantasia, sono quasi sporchi, quasi malattia… Questo foglio bianco e vergine mi attende, mi istiga, mi confonde, mi strega. Perciò, mi ci metto di buona lena. Lo dipingo di inchiostro, con tanta rabbia!... Sono parole che non hanno senso, ghirigori gemellati col vento, con la vita Giovanni D’Amiano 19 1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE NARRATIVA REVOCATO 20 28° Milano Duomo 2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE NARRATIVA 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Sul filo di una canzone si sviluppa il disincanto di un cinico che sostiene di non aver avuto l’ieri e teme di non avere un domani. E’ la storia di una vita iniziata in ritardo con la cadenza di un atto unico e un finale a sorpresa. SENZA FINE Il pianoforte introduce un intrigante tre quarti, sottolineato con leggerezza dal levare di un piatto della batteria. Sul finire della quarta battuta Sonia si avvicina al microfono per far decollare il tema e in quel preciso istante un’ elegante signora entra nel locale. Si adagia sopra uno sgabello di fronte al bancone e mi regala un sorriso. Senza fine, tu trascini la nostra vita… Ho rubato il posteggio ad un grintoso Pajero – mi dice ridendo – e temevo ritorsioni, ma chi era alla guida se ne è andato senza far questioni. La signora osserva attentamente il locale, liberandosi da un ingombrante cappotto. Un tempo ci venivo con il mio primo amore in questo posto, molti anni fa… ma questo grosso bancone non c’era – dice mettendomi a fuoco e togliendosi anche l’abbraccio deciso della sua sciarpa – e nemmeno lei c’era. Questo è sicuro – rispondo, morsicandomi immediatamente le labbra per l’indelicatezza. Sonia affronta l’inciso del motivo musicale come se si trattasse di un’impegnativa salita, partendo a marcia bassa, per spingere l’acceleratore sulla seconda frase e liberare uno splendido timbro cristallino. E’ bellissimo questo brano, e la cosa curiosa – continua divertita – è che questa era la nostra canzone preferita. … senza un attimo di respiro, per sognare… Cosa posso servirle, gentile signora? Un aperitivo in sintonia con questo momento di ricordi piacevoli. Mi giro e preparo, con abili gesti, il mio cavallo di battaglia di queste ultime settimane: un cocktail a base di pompelmo rosa, leggermente alcolico, i soliti aromi e l’ineguagliabile tocco d’artista. Et voila! Ecco a lei, un appropriato “Deja vu” di mia recente invenzione. La creatura che mi trovo di fronte si concede un profondo respiro, mentre sul palco è in corso un delicato assolo del piano, sul tema centrale della canzone. Sa perché l’ho lasciato? 21 …per potere ricordare, ciò che abbiamo già vissuto… Era costantemente in ritardo – dice scuotendo la testa – e la scusa era sempre la solita: non trovava mai parcheggio. Ridicolo… Si porta il calice alle labbra e sorseggia la mia nuova creazione. Come ogni volta attendo trepidante l’esito dell’esame. Buono! – mi dice posando il bicchiere – Lei è veramente bravo con gli aperitivi. Grazie. La signora riprende il flusso delle memorie: Era un ritardatario cronico. E disordinato… e poi perdeva tutto: gli ombrelli, i regali che gli facevo, il treno… alla fine ha perso anche me. Il pianista conclude l’improvvisazione mentre la voce solista attende il break di basso e batteria, prima di riprendere, per la seconda volta, il tema conduttore. Un po’ mi dispiace – continua lei – perché gli volevo veramente bene. E poi? – chiedo. Non l’ho più rivisto e la vita è andata avanti. Mi sono sposata con un’altra persona, ho avuto due figlie. Poi lui se ne è andato, naturalmente con una femmina più giovane. Ma ora sto bene, sa… Pensi che sto per diventare nonna: è una nipotina. Senza fine, tu sei un attimo senza fine… E’ curioso rivisitare la propria vita nel tempo di una canzone… Nel tempo di un aperitivo – la correggo simpaticamente. E’ vero – sorride – e devo dire che era decisamente delizioso. Penso che mi concederò un bis… Gliene preparo subito un altro – dico girandomi rapidamente verso la mia postazione. Il suono di un discreto cellulare avvisa la signora di un improvviso cambio di rotta. Si riveste velocemente, congedandosi: Mia figlia… devo andare – mi dice scusandosi – devo portare il mio scassatissimo Maggiolone dal meccanico prima che chiuda. Grazie per questa piacevole sosta. La vedo uscire, dopo essersi girata un’ultima volta verso il gruppo musicale, accennando un timido applauso. Posteggio il secondo e mai consumato “Deja vu” sul bancone e mi godo l’acuto finale di Sonia, mentre gli stacchi conclusivi del gruppo decretano l’irreversibile fine della canzone che tanto piaceva alla signora. I musicisti si guardano per qualche secondo, controllano la loro scaletta e recuperano le rispettive partiture. …non hai ieri, non hai domani… E’ in quel momento che entra un uomo ansimante e mi si piazza davanti. Attendo l’ordinazione mentre lo vedo togliersi il cappello e regalarmi un sorriso. Persone gentili, oggi – penso. 22 Scusi il fiatone – mi dice – ma un Maggiolone che a malapena si reggeva in strada mi ha rubato il parcheggio e mi è toccato posteggiare a mezzo chilometro di distanza. Però ci tenevo a tornare in questo luogo ... E’ già stato qui da noi? – chiedo. Si, molti anni fa. Quando ero giovane frequentavo regolarmente il locale, con la mia ragazza. Ed ora che sono solo, i ricordi di quei giorni vengono spesso a trovarmi. Il signore concede un panoramico sguardo alla recente ristrutturazione del posto. Poi ritorna a me. Mi serve un aperitivo, per favore? Mi dica pure… cosa desidera? – chiedo roteando la mano verso il retro del banco, per mostrare le numerose possibilità. Lo vedo esitante ed istintivamente gli allungo il bicchiere lasciato intatto dalla signora. Mi permetto di servirle questa combinazione di elementi che si sposano perfettamente fra loro e che ho battezzato “Deja vu”. Benissimo – dice il nuovo arrivato mettendosi comodo – vada per il “Deja vu”. …tutto è ormai nelle tue mani, mani grandi, mani senza fine… Sonia espone, con precisa attenzione ai dettagli, la linea tematica di My funny Valentine, egregiamente sostenuta da un elegante walkin’ bass del contrabbassista. Molto bravi – considera il nuovo arrivato – Chissà se hanno in repertorio “Senza fine”? Era la nostra canzone preferita. Mi spiace per lei – dico alla persona che mi trovo di fronte – ma l’hanno appena eseguita. Il fraseggio ritmico del pianoforte risulta decisamente meno intimista del precedente brano. E’ la storia della mia vita – considera il brizzolato signore – arrivo sempre in ritardo. Ed oggi è un vero peccato: perdersi una così bella canzone… Gianni Gandini 23 24 1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Fantasmagorica e forse un po’ arzigogolata, la composizione ha e dà il gusto della fantasia che, nell’immaginifico, trova rispondenza e significato. NOTTURNO VOLGARE Nella bottega di un commerciante di isterie lessi di un bosco in sangue, odorai un cardo cotonato e comprai il poema del mare lattescente. Uscito, cosa ne restò della dissonanza armonica tra i nostri sguardi? E dove è il fiore di rosmarino che mormorava ai tuoi capelli? A volte ho veduto ciò che l’uomo ha creduto e come rimpiango l’Europa dai vecchi davanzali! Accoccolato e triste cullavo il cuore del tuo orecchio sfiorando il fianco sovrano della dea menzogna, inchinato, raccoglievo lacrime di latte attorcigliando vite in nodi di vetro. Sotto il tuffo dei venti, dove ghiacciano gli acquitrini, ho assistito alla commedia della seta e nello scantinato di un teatro chiuso ho ritrovato l’eternità smarrita. Vagabondi vidi riscaldarsi con braci di raso, mi parvero miei fratelli e con loro sedetti accanto ad un mangiatore di viole su una panca ove canta il cielo di rabbie. Oh fratelli, oh castelli, v’è anima senza difetto? Non appena l’idea del diluvio si sarà placata la risposta si alzerà attraverso le note di un pianoforte accasciato tra le Alpi. Lorenzo Donati 20 anni 25 1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Quasi un haiku dove rima e assonanza premiano una dichiarazione lieve e gentile per sentimento e ispirazione. T’HO AMATA CON LA FOLLE TENEREZZA T’ ho amata con la folle tenerezza del bimbo, curioso in ogni cosa per abbracciarne l’anima e l’essenza... T’ ho amata con la torbida purezza del vento, che si piega su una rosa per portarne via i petali e l’essenza... Nicolas Fabiano 17 anni 26 1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Sapienza espressiva e capacità lirica sostengono una composizione in cui paesaggio, colori e stagioni si saldano nel ricordo di ciò che più non torna o forse é soltanto un eco. ECO DI LONTANANZA Odo l’eco della tua assenza Risuonare tra i muri della mia stanza. Abiti la mia notte solitaria Con la tua presenza infinita, chiara ombra Che ancora m’insegue, non mi dà pace E non ho più speranze...ma ti vedo Oltre un muro di forzati addii, ti vedo Nella mia mente ancora piena di te Nel mio respiro che, distante dal tuo, Ha perso ogni armonia... Nelle notti d’una troppo dolce primavera immensa in un cielo d’aria odorosa e intensa Quando la luna respirerà sopra le tue spalle stanche E quando il primo sole si sbiadirà tra nuvole bianche Nella luce dell’alba correranno i nostri spettri riflessi Allora ritroverai i tuoi rimpianti, e torturato da essi Mi chiamerai... Ma io sentirò Solo un’eco. Francesca Giona 19 anni 27 28 1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE GIOVANI SCRITTORI 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Un racconto che è al tempo stesso un invito a costruire un racconto. Due giovani si incontrano nel metrò di una Milano febbrile. Con la levità dell’immaginario si dimentica la realtà del quotidiano e il possibile diventa insieme sogno e speranza, anche se poi i binari della vita divergono. PRENDETE UNA STORIA Potreste prendere mille storie raccontate in mille modi e ognuna di queste storie e ognuno di questi modi direbbe a ciascuno di noi qualcosa di diverso. Una volta - ero un bimbo - chiesi a mia madre perché la maggior parte delle canzoni parlasse d’amore. Sinceramente non ricordo cosa mi rispose, ma potete immaginarvelo. Anche moltissime storie parlano, alla fine, d’amore. Quindi prendete una storia d’amore. Prendete adesso un personaggio. Dategli un nome. Un nome buffo, Emiliano. Un nome d’impatto, John. Un nome di classe, Alan. Un nome qualsiasi. Dategli una personalità. Dategli una vita. “D si sveglia quando dalla finestra la luce filtra a righe orizzontali per volere delle persiane. Persiane vecchie, di quelle che fanno fatica a scorrere, ma che D non ha mai voluto cambiare un po’ per pigrizia un po’ per piacere. In effetti metterne di nuove svecchierebbe troppo la casa. Una casa che di minimalista non ha mai avuto nulla e molto probabilmente continuerà sempre ad essere uno di quei vecchi appartamenti milanesi incastrati dentro edifici grigi per lo smog, col parquet che scricchiola quando ci cammini sopra. D non ha mai realmente pensato di cambiare qualcosa. Certo, un attico abbastanza in alto da permettersi vetrate al posto delle finestre, con divani di pelle nera, tavolini di legno scuro sobri ma funzionali e un grigio chiaro a dominare le pareti lo preferirebbe anche lui, ma rendere il posto in cui vive il posto in cui vorrebbe vivere comporterebbe sacrificio. Per questo ha mantenuto quasi tutto come l’ha trovato. Macchie sul soffitto incluse. Magari ora vi siete fatti un’idea sbagliata. In effetti sul soffitto del salotto c’è una macchia di quelle color giallognolo che sfuma dai bordi verso l’interno, di quelle che ti ritrovi quando torni dalle vacanze se c’è stata una perdita, o l’inquilino del piano di sopra ha lasciato aperto il rubinetto per un po’ troppo tempo, oppure si è tagliato le vene nella vasca piena d’acqua calda perché il sangue fluisse più in fretta. Così qualche giorno dopo (una settimana magari, se è agosto e praticamente tutto lo stabile è disabitato) la portinaia, accompagnata da un vicino insospettitosi per qualche motivo, ha usato le sue chiavi per entrare a controllare e ha trovato il corpo nudo e flaccido di un vecchio immerso in un brodino rosso che ricorda tanto quel bicchiere di vino che ci si concede ogni tanto. Ecco, forse in questo caso la macchia sul soffitto è più tendente al rosa. Comunque è l’unica pecca (insieme al parquet) dell’appartamento, che per il resto ha il suo fascino, è innegabile. Le porte delle stanza sono a doppia anta, bianche. Non si chiudono bene, ma contribuiscono a rendere tutto più spazioso. Milano è piena di case così. A D piacciono tutti quei minimi particolari che insieme danno 29 un’immagine di primo ‘900, ma più moderno. D si sveglia, ma rimane nel suo letto. Non è veramente sveglio. Si rotola un po’ sotto le coperte che salgono a coprirgli la bocca. Il respiro non si disperde nell’aria, D lo riesce a percepire, lo sente contribuire al tepore che pervade il suo corpo. La stanza non è più buia da ore e c’è tanta luce da infastidirlo. Si obbliga ad alzarsi. Oggi la testa gli suona Losing My Religlion degli R.E.M. come al rallentatore. Accende il pc, apre iTunes e la fa suonare abbastanza forte da sentire la voce di Michael Stipe chiaramente anche dalla cucina. Va di là e si versa il latte freddo per la colazione. Canticchia. Every whisper of every waking hour… Beve sempre il latte gelido, dal frigo, sia d’estate sia d’inverno, per l’impazienza di scaldarlo e perché gli piace il sapore. Gli ricorda quello delle Galatine. Sorride al pensiero di essere il prodotto di un mondo del genere. I think I thought I saw you try... A volte D accompagna al latte i cereali, o i biscotti. A volte lo beve e basta.” Ora prendete un secondo personaggio. Un personaggio femminile, oppure ancora maschile, dipende da che tipo di storia d’amore avete scelto. Date un’iniziale anche a lei. E poi datele vita. “Per M le piccole cose sono importanti. Ma non quei gesti preziosi, quelle offerte di aiuto, quella comprensione disinteressata che non arriva mai e tutte quelle cazzate buoniste con motivazioni egoistiche malcelate sotto tentativi d’affetto. Non quelle piccole cose, ma i piccoli riti. La musica in bagno, la vasca piena d’acqua, il vapore che appanna lo specchio, sapone detergente, shampoo e balsamo, occhio alle doppie punte, crema depilatoria, smalto per le unghie dei piedi e delle mani, crema rivitalizzante, crema antirughe, Nivea Handcare, cercare punti neri sul naso. Phon, mousse per capelli e scegliere i vestiti per il giorno dopo. Queste piccole cose sono il preludio alla cena surgelata che consuma da sola davanti alla tv. L’impressione di superficialità che traspare è corretta. M è una persona superficiale e sa di esserlo ed è indifferente all’esserlo. Il superfluo ci sommerge e ancora pretendiamo di essere persone vere, forse è il caso di smettere di fare resistenza e lasciarci trasportare dove il mondo vuole. M in canottiera e pantaloni dimensionedanza si specchia e gira la testa verso destra perché il suo tatuaggio, quello che ha dietro l’orecchio, si rifletta. Lo guarda un po’ (era tanto che non lo faceva), non le piace più. Poi scosta leggermente l’elastico dei pantaloni e delle mutandine per scoprire quella farfalla che di originale non ha proprio nulla. Le ali della farfalla sono verde, azzurro e arancio e il suo corpo è nero. E’ appena sopra l’inguine destro, prolungando la curva dell’inguine di un paio di centimetri trovate la farfalla di M. Sembra che stia volando via dalla foresta dei peli pubici, perché il volo non è rivolto verso l’interno, a sinistra, ma verso l’esterno, a destra. Questo tatuaggio le piace molto, ma i peli no, perché sono troppo lunghi. Una spuntatina sarebbe opportuna. Quello che ci piace o non ci piace delle cose non è la loro essenza, ma quello che ci ricordano. Per i tatuaggi è così. Quando, ubriaca persa, ti fai scrivere dietro il collo due ideogrammi cinesi e una volta che ti sei ripresa non ricordi più cosa significano, ecco, è abbastanza ovvio che un tatuaggio del genere ti possa stufare in fretta. Anche se rispondere non ricordo a chi ti chiede cosa significhino quelle lettere ha sempre fascino. Un tatuaggio è un po’ come una foto, non è mai fine a se stesso. Anzi, lo è più delle foto. Una foto alla fine è poco più che un ricordo, mentre un tatuaggio è molto altro. M ha una di quelle cornici piene di foto, c’è tutta la sua vita su quella parete: alcune vecchie foto che la ritraggono bambina coi suoi genitori, qualche foto di quand’era adolescente, ma poche, 30 perché se ne vergogna; ce ne sono molte invece di lei ormai donna con amiche, amici, più che amici, persone che ci sono state, ma se ne sono andate, persone che per ora ci sono, ma passeranno. Per questo una foto non è altro che una foto, poco più che un’immagine. I tatuaggi invece non dovrebbero passare, dovrebbero disegnare quello che sei, legarti a un luogo, a un sentimento, a una persona, a una promessa, spesso tutte queste cose insieme. Una foto invece può essere tutto ciò che non vorresti vedere. M mangia sempre in salotto, sul divano con la tv accesa. Cenare in cucina, seduta a tavola da sola l’ha sempre rattristata. Sono quelle occasioni in cui la solitudine pesa e anche un qualsiasi programma, un telegiornale, è di conforto. M cerca comunque di evitarli, i telegiornali. Un po’ perché l’annoiano, un po’ perché crede che sia meglio essere poco consapevole del mondo in cui vive, perché di sfighe e di colpe ne abbiamo già abbastanza da non voler conoscere anche quelle che il resto del mondo ci butta addosso. M accende la tv e trova un servizio su una qualche, ennesima, tragedia famigliare: il dolore che fa audience nei tg della sera. Volti solcati da lacrime che brillano nelle telecamere, quasi ammiccano agli spettatori. Voci rotte dai singhiozzi. Persone distrutte, straziate, patetiche, persone che M si scopre a odiare. Non può sopportarle per la loro debolezza e per la loro ostentazione, le odia di un odio insano, malato, confondendo l’oggetto del proprio sentimento. M cambia canale. Lo zapping si ferma su MTV che trasmette uno di quei programmi americani sottotitolati in italiano, così disgustosi che non puoi non guardarli.” Avete due personaggi. Semplicemente abbozzati, ma questo basta perché comincino a vivere in voi. Li avete costruiti voi e tutto quello che non avete scritto o letto, ma che sapete di loro, è vero. Prendete un incontro. “Milano la mattina è uguale a tutte le città del mondo. Grigio, macchine. Grigio, persone. Grigio, metro. Il cielo di Milano è da amare, perché se lo si odia è la fine. Devi scegliere di amarlo per non deprimerti troppo. D crede che Milano sia come Londra, solo un po’ più piccola e provinciale. D non ha mai visto Londra. D ha gli auricolari nelle orecchie e sta andando alla fermata della metropolitana. L’auto è dal meccanico e invece di farsi dare quella sostitutiva preferisce usare per qualche giorno i mezzi pubblici e ricordare a se stesso il motivo per cui gli va benissimo perdere ogni giorno venti minuti in macchina in mezzo al traffico, con l’autoradio che canta gli Shins o qualcos’altro. D non ascolta mai la radio, nemmeno le notizie, non perché non gli interessino, ma perché la musica gli piace di più. Una signora sudamericana scende le scale pochi gradini avanti a D. Una ragazzina le si avvicina e, senza guardarla o dirle nulla, la prende sotto braccio e proseguono insieme la discesa. La magia dura quei pochi istanti che D impiega a realizzare che le due sono madre e figlia. La corsa del treno è così rumorosa che le cuffiette dell’iPod sono sovrastate, mute. Il vagone puzza di immigrati. A D questa frase non suona particolarmente razzista, ma spesso quando la pronuncia con qualcuno più politicamente corretto di lui si accorge dalla reazione dell’interlocutore che è una cosa che non si può dire. D non è razzista, ma di certe cose è convinto davvero. Non gli interessa molto quello che la maggior parte della gente pensa di lui. Anzi, gli interessa così poco che alcuni faticano a comprendere alcuni suoi atteggiamenti. Porta Venezia, fermata Porta Venezia. Milano è l’unica città che tenta di modernizzarsi andando indietro. Il treno è fermo e Chris Martin dice in falsetto all that noise and all that sound… E’ incredibile come tanta parte di quello che facciamo o diciamo sia influenzato dai nostri gusti. E’ odioso che l’oggettività dei giudizi sia viziata da ciò che ci piace. A D 31 piace la musica indie e quella che definisce acustica ma non è molto sicuro che sia corretto. Non è l’unica musica che ascolta, ma è quella che preferisce, in questo periodo almeno. Death Cab for Cutie, Bright Eyes, Editors, Interpol, Shout Out Louds, Chris Garneau. Sono questi i suoi artisti. E’ un genere forse poco maturo, ma D non crede che sia un male che gli piaccia. E’ lo stesso ragionamento che si fa con chi ascolta i Sex Pistols a vent’anni. Il punk già a vent’anni non si dovrebbe ascoltare più, dicono. Ma uno il punk lo ascolta quando cazzo vuole. Duomo, fermata Duomo. Mentre D scende per cambiare linea Damien Rice dice com’on courage, teach me to be shy. Alla fine sono solo canzoni di introspezione che hanno qualcosa di molto raffinato. La virilità non è sicuramente l’aspetto predominante in D, ma la virilità non è certo più apprezzata come un tempo. L’uomo del nuovo millennio è elegante, eccentrico e depilato, fate voi. Sulla linea gialla i treni si fanno aspettare di più, per questo D sceglie sull’iPod qualcosa di veramente adatto. M non è certo una di quelle persone che si soffermano molto a pensare alle cose. Anzi, è una persona che cammina senza curarsi di quello che la circonda, ma non è una sognatrice. O forse lo è. Forse per lei entrare allo Store Feltrinelli di Corso Buenos Aires e mettersi a girare tra gli scaffali di libri ha qualcosa di magico. C’è silenzio, M cerca prima i libri dei suoi autori preferiti, soprattutto quelli che vorrebbe, ma anche quelli che ha già. Li sfoglia, legge la quarta di copertina, guarda le nuove edizioni e un po’ le desidera, perché le sue copie sono consumate per le volte che le ha rilette. Poi passa a caso da un settore all’altro, da filosofia a letteratura per ragazzi, da esoterismo a teatro e ogni tanto si ferma a prendere un libro che puntualmente rimetterà al suo posto. M non compra molti libri e quando entra così, per caso, nelle librerie è difficile che acquisti qualcosa. Ora cammina pensando a quanto sia facile accettarsi. Accettare noi stessi coi nostri difetti è proprio una cazzata. Amare se stessi, quello sì che è difficile. Con tutto quell’orgoglio che implica questo tipo di amore ogni qualità positiva degli altri mette in discussione il nostro ego, diventa un colpo da assorbire per poi minimizzarlo. Ditemi voi se è facile. Adesso è sulla banchina e attende il treno e non ha guardato il display per sapere quanto tempo deve aspettare. La linea rossa sarà anche la più vecchia delle tre, ma è sicuramente migliore della verde. La linea rossa è così accogliente per M, che ha vissuto la sua vita in questa metropolitana. Scuola media, liceo, università andando continuamente avanti e indietro. Fermata dopo fermata. Minuti di attesa dopo minuti di attesa. M non ha la patente, per tanti motivi e nessuno buono. Le piace passare la vita spostandosi sui mezzi. Ama i vecchi tram di Milano. M legge un giornale, di quelli che distribuiscono gratis nelle stazioni prima di scendere le scale grigie, bagnate che proseguendo si trasformano nel pavimento di linoleum nero. A chiederglielo, non vi saprebbe dire di quale giornale si tratti senza chiuderlo, sbirciare la prima pagina e leggerne il nome. Se sia City, Leggo, Metro o altro non è importante. Come non sono importanti i minuti che mancano all’arrivo del treno. Come non è importante se il treno si fermerà più del dovuto alla prossima fermata, con tutti i passeggeri spazientiti, tranne M. M è fatta così. Anche se poi deve sempre avere qualcosa da fare, più cose insieme magari, ma sempre con superficialità. Questo sembra contrastare col suo piacere di perdere tempo. Infatti è così, contrasta completamente. M è così umana. 32 A Duomo cambia linea per andare in Piazza della Repubblica. E’ certamente D a notare M che scende le scale e si ferma sulla banchina a pochi passi da lui, ma lontana dalla riga gialla di sicurezza. M che legge il giornale. M che ascolta la musica. M che aspetta il treno. M che pensa alla sera prima. M che si toglie gli occhiali da sole solo adesso. M e le sue occhiaie. M che alza lo sguardo. M che vede D. D che fissa M.” Avete un coppia. Prendete un futuro. “Le mattine in metropolitana. Cercare di essere sempre in orario. Ritrovarsi spesso. Fissarsi di nascosto. I tentativi di approccio. Scambiarsi i numeri. I preparativi meticolosi del primo appuntamento. Il piacere di vedersi ogni tanto. L’insicurezza stupenda di qualcosa che nasce e non sa ancora come camminare. Gli speriamo che chiami. Lo star bene anche da soli. Il districarsi all’inizio di una relazione. Le confidenze che sanno di vanterie con gli amici. Le citazioni che facciamo nostre. L’aspettare solo di vedersi. Lo stare meglio insieme. Le canzoni d’amore. Frenare in discesa. L’esperienza che evita alcuni errori, la voglia che ne porta di nuovi. I fraintendimenti. Accarezzarsi i capelli. La gelosia. Parlare fino alle 5 di mattina e i saluti infiniti sotto il portone. L’alchimia giusta e l’esaltazione che essa regala. La gelosia che svanisce perché il resto del mondo smette di esistere. La tenerezza, anteriore alla seduzione. Il sesso voglioso delle prime volte e il sesso dolce dei mesi che seguono. Svegliarsi insieme. Svegliarsi e abbracciare. Svegliarsi ed essere abbracciati. I piccoli regali senza obblighi, i sorrisi che scartano i pacchetti. Gli sguardi eloquenti. Le dita intrecciate. Le camminate senza meta. I parchi e le giornate di sole. Le domeniche pomeriggio insieme. Scegliere un film, commuoversi. Stare a letto e parlare. I dubbi. Lo shopping insieme. I jeans che non sono mai quelli giusti. Superare i dubbi. Innamorarsi ancora una volta della stessa persona. Le scarpe che non sono mai quelle giuste. Sopportare. Rinunciare all’ultima parola. I baci in fronte. Stuzzicarsi. Mostrarsi offesi. Litigare per consolarsi. Le scuse sentite. Le scuse forzate e le urla. Superare tutto. Camicie salate bagnate dalle lacrime. I baci sulla nuca. I momenti brutti. Il decidere insieme. Guardarsi ancora negli occhi. Rivedere gli stessi occhi. Qualche chilo in più. Fermarsi a riflettere. Conoscere le famiglie. Paura. Trasferirsi. Paura. Convivere. Paura. Discussioni. Dubbi. Matrimonio. Luna di miele. Prima notte di nozze. Scegliere la casa. Scegliere i mobili, scegliere i colori. Disegnarsi la vita. I viaggi insieme. Il mondo insieme. Volere dei figli. Per nove mesi, trentasei settimane, duecentocinquanta giorni vedi una pancia crescere, deformarsi, l’ombelico ribaltarsi e diventare un bottone, poi… buongiorno, all’improvviso ti ritrovi lì, in mano, quella cosa che sgambetta e le lacrime ti riempiono gli occhi, tutto cambia, non è bello perché è bello ma è bello perché è tuo, niente di quello che c’era prima ha più lo stesso senso, qualunque cosa la vedi nell’ottica di quell’animaletto pelato che non fa che piangere e dormire, è la generosità che uccide l’egoismo e ne porta il cadavere in trionfo come Achille con Ettore, è l’umiliazione della tua vita fatta di tutti quegli arroganti io io io che non facevi che ripetere, quell’essere che intanto cresce e ogni giorno è una scoperta e ogni notte è una tragedia, che non sa niente della vita ma ti insegna a vivere, che diventa sempre più come te e ti dispiace e fai di tutto perché possa essere meglio di te, quel bambino che gioca sul tappeto e allora ti siedi per terra anche tu e lui ti racconta storie di cavalieri e di fate, pirati e cowboy, quel bambino che fai piangere quando i capricci non finiscono mai e che corri a consolare con la colpa che sale in gola, quel piccolo calciatore con cui giochi a pallone nei parchi e a cui dai consigli e già lo vedi a S.Siro, e già li senti gridare il suo nome, quello che diventerà tutto ciò che tu non sei mai diventato, un avvocato, un dottore, un bravo 33 fratello, un amico fedele e un amante sincero, una persona perfetta, quel bambino che puoi guardare negli occhi per capire dove devi andare, per fare la scelta giusta, per perdonare, per sforzarti di amare ancora, quel bimbo che anno dopo anno cambia, ma rimane (e rimarrà) sempre il tuo e giorno dopo giorno ti accorgi delle cose che non hai potuto dargli e che ormai sono perdute perché lui ora è un adolescente che si sceglie i vestiti da solo, mette gli amici prima di te e non ti ascolta e mese dopo mese lo vedi grande, lo vedi giusto ma rivorresti quel minuscolo affare rosa ricolmo d’amore per te, che ti vedeva come un dio e guardando in su ti ascoltava sempre a bocca aperta, adesso scopri che cerca siti porno su internet e tra qualche anno fumerà, ma per ora sei ancora felice, sei felice quando si va in vacanza insieme e lui si diverte e ti rendi conto che lui non smetterà mai di dare e ricevere come ha sempre fatto, sei felice quando lo vedi sdraiato sul treno ad occupare due sedili, con uno sbuffo di sole che fa brillare i suoi capelli biondi tagliati, o meglio, non tagliati in un caschetto disordinato e la mano che ciondola nel corridoio, e tu vorresti una videocamera per riprenderlo, perché una foto non basta, non darebbe corrispondenza nitida a quel momento di felicità che è forse il più autentico della tua vita, sicuramente il più autentico della tua vita da oggi in poi, forse quell’unico momento per cui tutti non troviamo niente di meglio da fare che vivere, perché poi di qui a quattro anni entrerai nella stanza di tuo figlio senza bussare e lo vedrai nascondere qualcosa in fretta e rispondere con imbarazzo alle tue domande e solo dopo troppi mesi ti accorgerai del problema e non vorrai mandarlo in nessuna clinica perché vorrai essergli sempre vicino e aiutarlo ad uscirne ti ucciderà e le sofferenze non pagheranno perché il dolore non ha mai pagato e ti chiederai cos’hai sbagliato, ti chiederai perché, senza mai riuscire a darti tutta la colpa, sarebbe troppo da sopportare, ma sarà bello il giorno del suo compleanno poter festeggiare una nuova vita, anche se il passato sarà seduto a tavola fra voi, ad allontanarvi, però lui sarà ancora lì, sarà ancora tuo, come sarà tuo, qualche mese dopo, anche quel pezzo di marmo, senza foto, con due date incise, ma non lo vorrai avere.” Non prendete più nulla, perché è quello che alla fine vi rimane. “D e M, M e D si scambiano tutto in un istante. Duomo, fermata Duomo. Il treno arriva e spezza i loro sguardi. La vita li trascina su due vagoni diversi.” Tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai. Davide Marchesi 21 anni 34 2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE GIOVANI SCRITTORI 28° Milano Duomo Motivazione della Giuria – Disperato omaggio di una madre alla giovane figlia perduta. Una madre che non trova epilogo al suo dolore e non può che trasferire il colore del lutto sulla innocenza del bianco. “ VANILLA E BETULLA “ La stanza in cui entrai lentamente, trascinando i piedi sul pavimento di legno –timorosa di poter emettere il benché minimo rumore, infrangendo così il mistico silenzio di casa mia-, era timidamente rischiarata dal sole del mattino, che filtrando dalle tende color pesco, aiutava i miei occhi a delineare quelle forme e quei colori che l’oscurità avrebbe voluto celare e tenere solo per sé. Era una camera piccola, di quelle che con le sue pareti color vaniglia e i mobili di lucida betulla, riusciva a tranquillizzare l’animo di una persona, richiamando ad esso la speranza e il sorriso...manifestazioni di una felicità che, temevo, di aver ormai perduto per sempre. Scossi la testa, passandomi una mano rigida sul volto segnato dalla stanchezza, e richiudendo con delicatezza la solida porta in legno alle mie spalle, scivolai come un’ombra vicino alla grande tela bianca che troneggiava davanti alla finestra socchiusa. Le tempere di prima qualità sembravano brillare sotto i riverberi dell’alba, e i pennelli abbandonati incustoditi ormai da giorni mi apparvero, per un attimo, quasi come lunghe dita nodose pronte a serrarsi attorno alla mia gola per trascinarmi in ginocchio. Sul pavimento. Immobile... ...Ricordai di quando ancora dipingevo assieme a lei durante quei pomeriggi che sarebbero dovuti esser impiegati ben altra attività, o di quando la domenica mattina amavamo alzarci e giocare al ritratto più bello davanti ad una buona tazza di tè fumante. Ricordai con nitidezza i suoi occhi color dell’ambra cerchiati di quella matita nera senza la quale non usciva di casa, o di quel suo viso roseo perennemente increspato in un sorriso allegro... Nero. La mia mano si mosse lesta, e prima ancora che me ne rendessi conto sulla tela di un bianco immacolato che dormiva silenziosa davanti a me, comparve una violenta pennellata di nero. In un primo istante il contrasto tra i due colori mi ferì lo sguardo, ma bastò poco perché quel contrasto rabbioso mi sembrasse quasi piacevole. Era strano vedere quei due colori tanto diversi baciarsi con quell’arroganza, ma ancora più strano era il rendermi conto che persino quell’accostamento di tonalità mi riportava alla mente il suo volto e le sue abitudini... Chiusi gli occhi, reclinando la testa all’indietro e lasciando che il sole mi sfiorasse i lineamenti induriti del volto, rimanendo così fino a quando la mia mente ottenebrata dal nulla non reclamò la sua voglia di vivere, e io non fui costretta a riportar lo sguardo su quell’unica pecca nera in un dipinto candido già di per sé perfetto. 35 Lei adorava il bianco. Era uno di quei colori che l’affascinava, e di cui si sarebbe sempre vestita se solo la paura di apparire tra una folla ad unica tinta non glielo avesse sempre proibito. ...Perché lei era nata così, diciassette anni prima, e proprio nello stesso modo se n’era andata. Lei con la sua timidezza sin troppo estremizzata, e il suo terrore di poter sempre essere fuori luogo. Lei con il suo sorriso gentile anche verso chi non lo meritava, o quel suo sguardo tagliente che compariva –come per magia- quando la interrompevi durante un discorso, o le punzecchiavi i fianchi rotondi. Era sempre stata così, riservata e introversa, maestra nel coltivare passioni dinnanzi alle quali le altre persone arricciavano il naso, annoiate... ...persino quando aveva dipinto il suo ultimo quadro non aveva impedito al suo particolare essere artista di saturare ogni millimetro della tela, e io, estasiata, non avevo potuto fare a meno di sospirare con aria sognante davanti a quel castello medievale da cui si stava per gettare una bellissima ragazza il cui abito bianco danzava sotto il ritmo incalzante di un vento invisibile. Una. Due. Tre. Quattro pennellate. Nero. Nero. Solo e solamente nero. La colpa non era mia –pensai mentre la tela bianca continuava a riempirsi rabbiosa di tempera nera-, perché io non sapevo. Non avrei potuto sapere... Ancora mi sembrava assurdo. Impossibile. Tutto così maledettamente irreale… …perché un conto era sentire dalla televisione la notizia di qualche folle suicida che si era gettato da chissà quale palazzo, lasciando cadere in lutto un intero paese; ma un conto era vedere la propria figlia sorriderti dolce, ringraziarti di tutto, e poi gettarsi dai merli di quel castello in cui aveva voluto ad ogni costo festeggiare la sua festa di compleanno... Nessuno probabilmente ha mai capito quanto facile fosse capire ed eludere il dolore altrui, ma quanto difficoltoso fosse concepire il proprio. Lei...non c’è più. Da nessuna parte. Non potrò vederla…mai più. (…) Perché la notte cede il posto all’alba? Perché la gente ride felice? Perché la radio annuncia le previsioni del tempo? Perché...il giorno in cui lei è morta…non ha cessato di esistere anche il mondo? “Mamma…ho capito che al mondo, esistono le persone desiderate e quelle che non lo sono” …me lo dissi in un sussurro, con il volto sereno adagiato sulle mani minute e candide, e quando io mi voltai a guardarti, tu mi sorridesti gentile, come sempre. No, bimba mia. E’ falso. Non è vero. Al mondo...nessuno è indispensabile realmente. Né io, né te. Non esistono persone fondamentali...perché se anche qualcuno muore, il mondo resta indifferente. 36 Adagiai la fronte sulla tela ormai interamente dipinta di nero, e poco me ne importò di sentire la tempera sporcarmi il volto e le dita delle mani; l’unica cosa che avevo piacere di provare –in quell’istante- era il tepore che solo un quadro ancora fresco riusciva a donare. Era una di quelle sensazioni indefinibili, impossibili da spiegare a parole. Uno di quei sentimenti, che potevi amare oppure odiare. E io lo amavo. “Essere lasciati…o lasciare, cos’è più doloroso?” “Essere lasciati” Avevo risposto io a fior di labbra…incuriosita, o forse spaventata, da quella tua serie di domande e affermazioni cariche di un’aspettativa che non avrei saputo delineare. “…tu dici?” …Chissà perché hai scelto il volo, piuttosto che il cammino. Chissà perché hai desiderato quell’ultimo romanticismo finale, e chissà perché –nonostante le lacrime- tu abbia voluto ringraziarmi. Grazie di cosa? “Grazie di avermi fatto nascere” …ma che senso ha, se poi sei te ad ucciderti? Scossi la testa, esasperata e logorata da una voglia di vivere che troppo aveva in opposizione con l’atmosfera mortuaria che ancora mi bucava la mente e trapelava da ogni antro di quella casa ormai vuota. Chiusi gli occhi, portando le dita sporche di tempera al volto, e quando la mia visuale sul mondo si oscurò e il suo volto ancora una volta fece capolino tra i miei ricordi sin troppo nitidi, decisi che era il momento di cambiare colore. Bianco. Spremetti il tubetto di rame sulla tavolozza sporca, facendo largo tra gli altri colori secchi con le unghie, raschiando silenziosamente, incurante della loro rottura o delle dita che si ferivano con il legno vecchio e scheggiato. Non mi interessava. Non più. Desideravo solo il mio bianco, in quel momento. Solo lui. Pulii il pennello nella bacinella di cristallo colma d’acqua, ferma davanti alla finestra che ormai emanava una luce decisamente troppo abbagliante, e quando fui sicura che non ci fosse più nessun residuo di tempera scura sul morbido pelo che continuavo ad accarezzare, quasi con isteria, non ebbi delicatezza nel macchiarlo nuovamente di quel bianco che osservavo rapita. Bianco come la sua carnagione. Come le sue dita. Come il suo animo… …o forse no? Un punto. Piccolo, piccolissimo punto in mezzo all’oscurità della tela. Piccolo segno di un passaggio ormai svanito. Dolce ricordo di un errore troppo amaro. E se quella tela nera ero io…quell’unico accenno di radiosità era lei. Lei e il suo sorriso. Lei e il suo amore. Lei, mia figlia. La mia unica figlia. La mia preziosa figlia. 37 Lei. Lei e solamente lei… Candido Pallore Vitrea perla socchiusa alla fine Petali di rosa irrimediabilmente appassiti… Appassiti da parole… Canto… Poesia… Adesso dispiega la tua luce E vola verso l’infinito… Poiché solo esso Può accoglierti… ORA. …rovesciai addosso alla tela tutta la tempera nera che ancora mi rimaneva, e con i palmi nudi delle mani coprii con forza e urla crescenti quell’unico punto bianco. Una. Due. Tre. Mille volte. Perché non aveva senso. Proprio non ne aveva. Lei era morta, e il mondo era finito assieme a lei. Tutto era finito. Anche io. Federica Treggi 19 anni 38 ELENCO DEI PARTECIPANTI L’elenco riporta in ordine alfabetico cognome e nome di tutti i partecipanti al 28° Premio Nazionale di Poesia e Narrativa. Nel rispetto della ‘privacy’ è stato tralasciato deliberatamente ogni altro riferimento anagrafico. Benché l’elenco sia stato realizzato con la massima accuratezza, ci scusiamo per gli eventuali errori, inesattezze ed omissioni. Vi saremo grati per ogni segnalazione correttiva. 39 40 ARDEMAGNI CLAUDIO ARDETTI ALDO ARDISIA VINCENZO ARECCHI ALBERTO ARICÒ GRAZIA ARICÒ MARILIA AROSIO RENATO ARPINI GIULIANA ARPOSIO CLAUDIA ARRU STEFANO ARSETTA SERENELLA ARTIGIANI FABIO ASNAGHI FRANCESCA AUDDINO ELENA AVANZINI NICOLA GIUSEPPE AVERAME CONVERSO ANNA AVERINI ALBERTO AZZAROLI GUIDO BACCI FILIPPO BACZYNSKI CECILIA AMBRA BAJONI MARIA GRAZIA BALDASSA MICHELE BALDI CRISTINA BALDONI MATTEO BALLOCH GINO BALLOR ARNALDO BALLOTTA DEBORAH ELENA BALSAMO ANNA BALZARETTI CRISTINA BAMBARA TIZIANA BANDINELLI CETTI ALLEGRA BANDINI PIA BANFI VANESSA BARALDI CARLA BARBAGLIA LUCA BARBANTI ALESSANDRO BARBARULO GIULIA MARIA BARBERA PIETRO BARBERI C/O CALABRESE TANINO BARBIERI SERGIO BARBON FABIO BARDOTTI MASSIMILIANO BARGIACCHI RAFFAELLA BARIATI LUIGI BARIGAZZI CHIARA BARLASSINA PIETRO BARLOZZETTI CARLOTTA BARONI CARLA ABRIOLI GIUSEPPINA ACCORINTI MARIA ACCORONI DONATELLA ADDAMO GIUSEPPE ADELFIO DOMENICO AFFIATI RENATA AGAZZI CLAUDIO AGGUJARO RAFFAELE ANGELO AGNOLETTI TERZA AGOSTINI MICHELE AGOSTO GABRIELE AGRESTI FRANCA AGUGGIARO MONICA AGUS CHIARA ALBANESE ANNAMARIA ALBARANO MAURIZIO ALBARELLO SHARAL ALBERGAMO FRANCESCA ALBERINI SERGIO ALBERIO WALTER ROSARIO ALBERTELLA PATRIZIO ALDEGHERI NICOLE ALECCI SCARPA MARGHERITA AMBROSIO PAOLA AMBROSIO RUCCIA WILMA AMENTA ROSARIO AMODEO MASSIMILIANO ANDOLFO NICOLETTA ANDRETTO AMODEO ROBERTO ANDREUCCI LUCIANO ANGELICA DOMENICO ANGIOLINI LORI ANGIULI DINO ANGIULLI ROSANNA ANGOLI ADRIANA ANNIBALE FERRUCCIO ANNUNZIATA MARIA ANSALONI ALAIN ANSOLDI MARIA CRISTINA ANTOGNETTI FERDINANDO ANTOGNOLI GIULIANO ANTONELLI ANTONIO ANTONELLI STEFANO ANZALONE ROSANNA ANZANI MARIA APARO ESTER APOLLONIO GIANCARLO ARACCHI M. ANTONIETTA 41 BIZZARRO DANIELE BLANCO LILLI BLASIOL MARCELLA BOATTINI FRANCA BOEM EMANUELA BOERO GIUSEPPE BOGLIONE FRANCESCO BOI MAGDA BOLDINI SERGIO BOLOGNINO CARLA BOLZONI PAOLA BONA CLAUDIA BONANNO BRIGIDA BONASONI MASSIMO BONCI ANNA BONETTI FRANCESCA BONFINI GIOVANNI BONIZZONI GIORGIO BONOMELLI LIONELLO BONOMO GIOVANNI BONSIGNORI ANGELO BONSIGNORI GIORGIA BONUCCELLI LIANA BORDIGATO GIULIANO BORDIGONI AURELIO BORDONI FEDERICO GIULIO BORDONI SILVIO BORELLI SALVATORE BORIN ANTONELLA BORRONI CAGELLI GIULIA BORSARI GIULIANO BORSATO PAOLA ELENA BOSCHI MILLA BOSCO ANNA BOSSI BRUNA BOTTAI BRUNO BRACCINI FABIANO BRAGA JOHN BRAGA MARTINA BRICENO BERRÚ JOSÉ ENRIQUE BRISTOT IVANA BRUNELLI GIULIA BRUNENGO MARZIA BRUNETTO CATERINA BRUNO FRANCESCO BRUNO SIMONE BRUTTINI CAPPERUCCI PAOLA BUCOLO CARMELO BARONI MARIA CARLA BARTOLOMEOLI GIANFRANCO BARTONE ELENA BARZAGHI GIUSEPPINA BASSI ELISA BATTAGLINI CARLO BAZZANI GIULIANO BAZZU ANTONELLO BECHERINI LOREDANA BEGLIA EMILIO BELARDI EMANUELA BELLINI SERGIO BELLOLI LUCA BELOTTI FRANCESCO BELOTTI ROSANNA BENAGLIO GIOVANNI BENEMEGLIO AUGUSTO BENNICI SILVIA BERGAMASCHI MIRIAM BERGONZI MATTEO BERNABO' GIORGIO BERNAVA ARTURO BERNECOLE NICOLA BERNO VITTORIO BERRA LAURANA BERSANI COSTANZA BERTINI ILARIA BERTOLA GIUSEPPE BERTOLAZZI ANDREA BERTOLINO ALESSANDRO BERTONCELLO NICO BETTA ELENA BETTI GIORGIO ALBERTO BIAGIOTTI MAURO BIANCHI DANIELE ANGELO BIANCHI FEDERICA BIANCHI SCALZI ALFREDO BIANCHINI DR. GIORGIO BIANCO CONCETTINA BIELLA GIULIANA BIGI SERGIO BIGNOTTI NADIA BILOTTA SANTA BINDELLI GIOVANNA BINELLI GRAZIA BISETTI LAURA BISI MILENA BIZZARRI FERNANDO 42 CANZONERI BARASSI ROSALIA CAPELLA PAOLO CAPITALE GIOVANNA CAPONE ROSARIO CAPORALI GABRIELE CAPPELLETTI STEFANO CAPUANA STEFANO CAPUANO GAETANO CAPUANO MANUELA CAPUANO ROSALBA CAPURSO PIERLUIGI CARCHIDI GIUSEPPE GREGORIO CARDANI SUSANNA CARDI' FILIPPA CARDILLO DI PRIMA LICIA CARDUCCI CATERINA CARESTIA SILVANO CARIA BIANCA MARIA CARLETTI PAOLO CARLONI MOCAVERO CARLA CARLOTTA ANNA CARMELLO PINA CARMENI GIANLUCA CARMIGNOTTO LAURA CARMINATI BRUNO CARNEVALE GEMMA CAROLA ALFONSO CARPANI ATTILIO CARTA NICOLINA CASA LUIGI CASALINI CELESTINO CASALINI GUIDO CASALINI LUCIO CASAMASSIMA ANTONIO CASARINI CRISTIANA CASILE ALFREDO CASINO ALESSANDRA CASO GIOVANNI CASSAGO SIMONE CASTALDI RAFFAELE CASTELLETTI BRUNO CASTELLI MARINA CASTRO SERENA CASTRUCCI SERGIO CASU MARIA GIOVANNA CATALANO ENRICO CATINO MARIA ROSARIA CATTANEO BRUNO BUFALINI PERICOLI ADA BUGATTO ALICE BULIAN FRANCESCA BUOMPANE ELEONORA BUONANNO MORANDUZZO ROSSELLA BUONOCONTO ANTONIO BURATTI ENRICA BURRATTI MASSIMO BURROMETO ALBERTO BUSO GASTONE CACCAVALLE PAOLO CACCIATORE FRANCO CADOPPI PAOLO CAGALLI MATTIA CAGLIERO ANDREA CALABRESE MICHELE CALASCIBETTA ANTONIO CALCATERRA LAURA CALERI FALCONE LAURA CALLEGARO FRANCO CALLONI LUIGI CALO' GIUSEPPE CALVANI GIOVANNI CALZAVARA VALERIO CAMERA MARIA CAMERINO FILOMENA CAMETTI PONZANA NORIS CAMINITI FRANCO CAMMAROTA CARLO CAMPANA ADRIANA CAMPETI CARLO CAMPI MARTINA CAMPIONE ADELE CAMPLONE PIERPAOLO CAMPO SAVERIA CANAL MARINA CANDIA MARINA CANDILORO PIETRO CANDINI BRUNELLA CANEPARO MAURO CANFAILLA PATRIZIA CANFORA ALBERTO CANFORA FRANCA MARIA CANNIZZARO SIMONETTA CANTAGALLO ANNA CANTARELLI ALESSIO CANTIELLO ANTONIETTA CANTINI FRANCA 43 COLNAGO GIANMARINO MAURILIO COLONNA FILIPPONE MARIA COMETA OLGA STELLA CONDO' ELEONORA CONOSCENTI ROSEMY CONSOLI CARMELO CONSONNI CLAUDIA CONSONNI RAOUL CONTARDI ERIKA CONTU CLAUDIA CONZATTI ANNA CONZIMU LODOVICO COPIA MARTINA COPPOLA LUIGI CORDOVA MARGHERITA CORE ELEONORA CORNAGGIA MARCO CORNELI CINZIA CORONA GIANFRANCO CORRADO CARMINE CORRADO RAMONA CORTELLAZZI SILVIA CORTI ITALO CORVI LUIGI PAOLO COSENTINO FULVIO COSSENTINO SANTA GRAZIA COSSU GIANFRANCO COSTA GERMANO COSTA PIERO S. COSTANTINI PIETRO COSTANTINO ANGELA COSTANTINO ANTONIO COSTANZA PAOLA COSTANZELLI CARLO COSTANZO CATERINA COSTANZO GIOVANNI COSTI FELICITA COTUGNO ANTONIO COVA ALESSANDRA CRAVERO MARIA CARLA CREACO CARMELA CRIPPA MARIA LUISA CRISCENTI ALBERTO CRISCI VINCENZO CRISCIONE SALVATORE CRISCIONE MAZZONE EMANUELA CRISPINO DOMENICO CRISTIANI FABIO CATZOLA LUIGI CAUCHI EMANUELE CAVAGNERO RENATO CAVEDONI GILDA CECCHIN FRANCESCO CECCOTTI ELENA CELEGHINI BELLUOMINI NARCISA CELI ANTONINO CELLA LOREDANA CELLI VALERIA CELLINI DAVIDE CELLURA ROSSELLA CENTURIONI GIORGIO CEREGHINI FABIO CERIANI SARA CERRA SALVATORE CESARONI ANDREA CHERENTI ENRICA CHIANELLO ROSA MARIA CHIARINI ANTONIETTA CHIESA CANTARELLI MARIANGELA CHIESA ROMI RITA CHIMIENTI PIETRO CHIMINELLI VALENTINA CHITTERO LUCIANA CIABATTINI IRENE CIABATTINI ROBERTO CIARPAGLINI PAOLO CICCULLO ANGELO CICERI FELICITÀ CICERI PIERANGELA CIGNI SIMONE CILLI DEBORA CINO FLAVIA CIOCCA VASINO NATALE CIPRI MARIA TERESA CIPRIANO ANDREA CITTADINO LUCIA CLARÀ PAOLO CLASER GIULIA CLEMENTI DANTE CLERICI FRANCESCO ADRIANO CLERICI STEFANIA COBELLI GRAZIANO MICHELE CODOGNOLA MARTA COGLIATI RENATO COLAFATI MARCELLA COLLINA ALBERTO 44 DE SIMONE CIRO DE SIMONE ROBERTA DE VITIS MAURIZIO G. DEDIN VITTORIO DEI ROSSI PAOLO DEL BIANCO TERESA DEL CARLO ROBERTO DEL GIUDICE ARMANDO DEL NEGRO WALTER DEL SERRA DARIO DEL TEDESCO LORETTA DEL VECCHIO LUCIA DEL VECCHIO LUCIANO D'ELIA VINCENZO DELLA MADDALENA GIANCARLO DELLA VEDOVA ROBERTO DEMICHELI ETTORE DEMONTIS DANIELA DEPINI MARA D'ERAMO SARA D'ESTE LORENZO DETTIN ALBERTO DETTORI ANGELO DEVANI FRANCO DI BARTOLO CONSOLATA DI BELLA FEDERICO DI BERARDO SUSANNA DI DIO MORGANO MARICLA DI FIORE ROSALBA DI GIORGIO MARIA DI LALLO FRANCESCA DI LIETO GIUSEPPE DI MARTINO LUCA DI MARTINO SALVATORE DI MASCI LILIANA DI MAURO ANTONIETTA DI PAOLI FLAVIO DI PAOLO ENZO DI PASQUALE ANGELA DI PERSIA ANGELO DI RENZO GIAN CARLO DI ROGANTE GIANLUCA DI ROSA RODOLFO DI SALVATORE ROSA MARIA DI SOMMA ANTONINO DI SPIGNA GIUSEPPE DI STASIO PASQUALE DI STEFANO GIOVANNI CRISTIANO LUCIANO CRISTOFANI ANTONELLA CRIVELLI FRANCO CUDA EUGENIA CUOMO LUCA CURCIO VINCENZA CURCIO RUBERTINI BARBARA CURLEY CANDACE CUTINI MANUEL DABBENE TAMARA DAHÒ MARGHERITA DAL CIN FABIO DALLA VECCHIA GIULIA DALL'ACQUA ROBERTO D'ALOIA ROSA D'AMIANO GIOVANNI D'AMICO DANILO D'ANGELO RICCARDO D'ANGELO SERGIO DAPO' LUCIA D'ARRIGO ANNA MARIA DAVALLI BENEDETTA DAVIDDI ELENA DE ANGELIS FEDERICO DE BIASI NICOLA DE CANI NORBERTO DE CLEMENTE MAURO DE CRESCENZO DONATELLA DE FRANCESCO DANIELA DE FRANCHI MARIA MADDALENA DE GIORGIS WANDA DE GRANDIS LAURA DE LAURENTIIS SONIA DE LAZZER ECCLI ISOTTA DE LORENZO ADRIANO DE LUCA DONATO DE LUCA LIONS SERGIO DE MARCO MARIANNA DE MAS FABIO DE MASI GABRIELE DE MATTEO VIVIANA DE PALMA ANTONIO DE PALMA NICOLETTA DE PILLA ROSSELLA PAOLA DE ROSA GELSOMINA DE ROSSI GIULIA DE SANTIS LUIGI ORONZO DE SILVESTRI PAOLO 45 DI STEFANO GIUSEPPE DI STEFANO MARIA PIA DI STEFANO VINCENZA DI TOMASSO ADOLFO LUCA DIANO FRANCESCO DIELI MARIA GRAZIA DIENI MICHELA DIGIOVANNI GRAZIA MAURA DINI D'AREZZO VANNA DIPALMA FABIO DIPAOLA CARLA DISPERATI FABIO DISTANTE FRANCESCO DONÀ SILVIO DONAGGIO ALBERTO DONATI ALESSANDRA DONATI LORENZO DONATI MASSIMO D'ORAZIO GIUSTINO D'ORAZIO MARIA CELESTE DOS SANTOS VICTORINA DOSSENA ANTONIO DRAGONE PASIANOT ELENA DROGHINI CRISTINA DURANTE BRUNO D'URSO ANTONINA DUSCI LUIGI EBOLI JESSICA ELLI FRANCESCO EMILIANI ASSUNTA EPIFANI FURNO MARIA TERESA ERMINI GIUDITTA ERNANDES EDDA LUISA ESCHER MAURO ESPOSITO LORENZO FABBRI ANGELA FABIANO NICOLAS FABIANO DI GREGORIO GIANCARLO FABRIS ANTONELLA FACCINI BRUNO FAGGIOLI MARA FAGIOLI SIMONE FAGNANO ENRICO FALCI BIANCONI LORENA FALCONE ILIANA FALLICA ITALO FALOMO GIULIA FANTIN DIEGO FARAGO MARIAN FARINON PAOLO FASOLI SABINA FASOLO GIANLUIGI FATTORI ROBERTO FATTOROSI ANNA MARIA FAVARON SARA FECCHIO SILVANO FEDELE FULVIO FEDELI IVAN FEDELI STEFANO FEDRIGO FRANCA FELTRIN DINO FERMATA MILENA FERRABUE EDA FERRADINI ALDO FERRARI ANNA FERRARI LIDIA FERRARI VALERIA FERRARIO SANDRO FERRARIO SILVANA FERREIRO FERNANDEZ ALEJANDRA FERRERI BEATRICE FERRETTI CLAUDIO FERRI FRANCESCA FERRO ANGELA FIDONE RENATO FINESSI AUGUSTO FINIZIO GIUSEPPE FINOCCHIARO FABIANA FIORE LEONARDO FIORENTINI ENZO FIORENZA ALDO FIRRINCIELI GIUSEPPE FISSI ELENA FIUME MARINELLA FLORIS RAFFAELE FOGLIA MARIA ANNA FOLCIO ANNA FONTANA ACHILLE FONTANA GIULIA FONTANA NICOLA FORASTIERE FRANCESCO FORCONI DANIELA FORMONE ELISA FORNARI MAURO FORTI MARIA GRAZIA FORTUNATO RITA 46 GARBASSI ILVA GARDINAZZI FABIA GARGIULO VINCENZO GARZILLO VINCENZO GASPARRONI LUIGI GASTALDI AURORA GATTI ANNAMARIA GATTI FULVIO GATTO MICHELANGELO GAVAGNIN EMANUELE GAZZOLA ROSANNA GELLI LAURA GELLI MARIA ROSA GELOSA GABRIELE GENISIO ANTONELLA GENOVESE CARLETTO GENTILUCCI ROMINA GERACITANO CLAUDIA GERBI MATTEO GHEZZI RICCARDO GIANOLI MAURO GILIBERTI MARILÙ GINI FRANCESCO GIOMMETTI MASSIMO GIOMMETTI SAVERIO GIONA FRANCESCA GIORGI ARMANDO GIORGI LARA GIORGI VITTORIO GIORGIO DOMENICO GIORLANDO SALVATORE GIOTTI ADRIANO GIOVANELLI BERTAGNA LUCIA GIOVANI PIETRO GIOVANNINI VELIA GIRO SILVIA MARIA TERESA GIROTTO ADRIANA GIUFFE' MARISA GIULIANI UBALDO GIUNTA MARIA LUISA GNECCHI FRANCA GOBBI SANDRO GOBBI SERGIO GOBBI RUSSO LENA GONCALVES MANUELA GONCALVES SANDRINE GORI DIVO GRACCI BIASCI ATHE FOSSATI ARMANDO FRAGOMENI EMILIA FRANCHETTI GINO FRANCHINI JACOPO FRANCIA MARIO FRANCKEL ELISABETTA FRANCOLINO DEBORAH FRANGINI MARCO FRANGIPANE ALDO FRANZIN ANTONELLA CATERINA FRANZIN FABIO FRASCA ROSSELLA FRASCATI ANTONIA FRASCHINI EMANUELE FRASCOLLA GIOVANNA FRENT MARIA FRESIA ELEONORA FRIGERIO MONICA FRIGERIO SIMONA FRIGNANI PIERO FRUNGILLI STEFANO FUMAGALLI AURORA FUMAGALLI D'OSNAGO GIULIO FUNTÒ MARIATERESA FURLAN SILVANA FURLAN VLADIMIRO FUSCO MARIA MARZIA FUSCO MARGIOTTA MARIA GABBA MARIA LUISA GABBIANI MARCO GABBRIELLI GIORGIO GABRIELE PIER LUIGI GALASSO GIUSEPPINA GALBIATI SVEVA GALEOTTI MARIA-LUISA GALIA MANUELA GALIMBERTI ALBERTO GALIMBERTI MATTEO GALLI RACHELE GALLI STANISLAW GALLINA GIULIA GALLO LEONILDE OTTAVIA GALLONI DAVIDE GAMBA MANUELA GAMBAROTTO ANDREA GAMBARUTO LEILA GANDINI GIANNI GARAVAGLIA SONIA 47 LA RAGIONE EMILIANO LA RICCIA SAVINA LA ROCCA ANNA LA ROSA MARIO LA SCALA ANTONINO LAMPA ROBERTA LANCELLOTTI ENRICO LANCINI LAURA MARISA LANCINI COSTANTINI M. ROSA LANEVE ANTONIO LANZILLOTTI SONIA ROSALBA LARASPATA GIUSEPPE LASCARI LIDIA LAUDICINA SELENE LAURORA GIUSEPPE LAUTIZI ALVARO LAVELLI LUISA LAVIA ADRIANA LAZZARI ANNA MARIA LAZZARI LILIANA LAZZAROTTI GIULIANO LAZZERI DANIELE LECCA MATTEO LENTINI GIUSEPPE LENZA LEOPOLDO LENZI PIERLUIGI LEONE SERGIO LEONELLI GUIDO LEPRI LUCIANO LETO MARIA GIOVANNA LICATA VINCENZO LO CASTRO GAETANO LO CURTO SOMMA TINUCCIA LO VANO GRAZIELLA LOCATELLI ELENA LOCORVO GIULIO LOJACONO MARCO LOLLO SILVIA LOMBARDI ALFONSO LOMBARDI FRANCESCA LOMBARDO BRUNA LONARDO ANTONIO LONGHI EGIDIO LONGO LILIANA LORENZI SILVIA LORUSSO FRANCESCO LUCENTINI RACHELE LUCÈRI LUCIA GRANATA ELENA GRANDICELLI ANTONELLA GRANESE MARIA ASSUNTA GRASSANI LUCREZIA GRASSANI MARIA CATERINA GRASSI GABRIELE GRASSO MELO GRASSO RITA GRAVINA LUCIANA GRECO ANDREA GRECO MARIA GRECO RENATO GRECU MARCO GRIECO STEFANIA GRISONI MARCO SIMONE GROSSO FRANCESCA GUALANDI IREA GUALANO ANTONELLO GUANDALINI LIDIA GUARINO GIUSEPPA GUASCO ALBERTO GUBERNATI ALBERTO GUERRAZZI CORRADO GUERRIERO GRETA GUIDOLIN GIANFRANCO GULLOTTA VINCENZO DANIELE GUSTAPANE ANNA MARIA GUTTORIELLO EMANUELA HAIDAR HAFEZ IACOBUCCI CLAUDIO IACOBUCCI SABINA IANNANTUONI MARIA ANTONIA IAVARONE DOMENICO IMBIMBO CINZIA IMBIMBO MARIO INGARAO VINCENZO INNOCENTI ANDREA INNOCENTI UMBERTO INTERLANDI GIANCARLO INVERNALI MIRCO IPPOLITI FRANCESCO ISETTA FLAVIA JORDAN ANTON LEONID'OVIC KARASSO OLGA KING SAGLIA EILEEN KRAMAR ANA LA GRECA ROSA MARIA LA PERNA MARCO 48 MARCHESI DAVIDE MARCHESI MARIA MARA MARCHETTI BARBARA MARCHI LILIANA MARCHI SERGIO MARCHIONI LUIGI MARCON GIACOMO MARCONI LINO MARI MARCELLO MARIN LILIANA MARINELLI FILIPPO MARINI FRANCO MARINI SILVIA MARINO GIOVANNI MARRICCO MARISA MARTIN MARIA TERESA MARTINCICH DIEGO MARTINI GIOVANNI MARTOGLIO SANDRA MARTORELLI BASSI IDA MARUCCI ANTONIO MARVALDI ROSELLA MARZIALI MAURA MASCIA GIAN CARLO MASCIOVECCHIO CHIARA MASCIULLI DANIELA MASELLI MARIA MASOTTI ANDREA MASSERETTI LUCA MASSUCCI LUIGI MASTELLONI FABIO MATERA ANNAMARIA MATTEJA LELLA MATTIGHELLO DAVIDE MATTIOLI ALESSANDRA MATTIOLI ERCOLE MAUGERI ROSARIA MAURI CHIARA MAZZA LAPO MAZZOCCA LUCA MAZZOTTA SERGIO MAZZUCCHELLI ANTONIA MBANEFO CARLO MELE ADAMO DINO MELE ORIETTA MENCARONI DIEGO MENEGHINI SANDRO MENGAZIOL ANNADINA LUCISANO BRUNO SALVATORE LUKAS ALESSANDRO LUMIA FOSCA SANTA LUPERINI PANNA MARIA LUTI MARCO MACAGNO NICOL MACCARANA DOMENICO MAENZA SALVATORE MAESTRONI ALFREDO MAFFEI ERNESTO MAGGIO RODOLFO MAGLIOCCHETTI UCCIOLI ANNA MAGNAVACCA ANNA MAGNI MARIA FRANCESCA MAGRI GIOVANNI MAIONE STEFANIA MAIZZA ENZO MALAGO' ELENA MALARA ROBERTA MALATESTA EGIZIA MALAVENDA CONSOLATO DARIO MALFATTI DANIELE MALFATTO JESSICA MALPELI FEDERICA MALUNE CLAUDIO MANCINI FRANCO MANDATO ANNIBALE MANFIO CARLO MANFREDONIA ROSA MANGHISI LUIGIA MANGIONE CARMELO MANNETTI MASSIMO MANNINA ANTONIO MANTELLINI MILENA MANUNZA ALDO MANZATTO MILA MANZELLA ANTONIO MANZELLA PIETRO MANZO ANTONELLA MANZO IDA MANZO ROSSELLA MARANGI GIUSEPPE MARANI MORENO MARASCA FRANCESCO MARASCIO ANDREA MARCELLI FILOMENA MARCELLI MICAELA MARCHESE ANTONIA 49 NATHANSOHN ANTONELLA NEGROTTI GIOVANNI ANDREA NESPECA EMANUELE NICOLETTI ROCCO NICOLI ANTONIO NICORA PARMIGIANI MARIA GRAZIA NICOSIA MARCO NICOSIANO CARMELO NISTA FEDERICA NOBILE GIORGIO NOBILE UMBERTO NOBILI SARA NOLE' SALVATORE NORDIO FRANCESCO NORIS MAURIZIO NOSARI GIOVANNI NUCCIARELLI MILVA NUNCIATI ANGELA OCCHINO GIOVANNA OCCUPATO VINCENZO OJETTI ROBERTO OLFI ORNELLA OLGIATI SERGIO OLIVATO VALENTINA OLIVOTTO FRANCESCA OLORI GIORGIO ONORATI ELISA ORIFICI DOMENICO ORLANDO BARBARA ORLANDO GIULIANA ORNELLA SILVIO ORRICO LUIGI ORSI SIGARI MARIA LUISA OTTOLINI ROBERTO PACCINI ALBERTO PACE GIANNINO PACE VINCENZO PADOVAN LUDOVICO PAGANO SALVATORE PAGNOTTA LUIGI PAIANO DINO PAIANO FRANCA PALAMARA VINCENZO PALAMINI DAVIDE PALCHETTI DI PALCO ELENA PALCHETTI MAZZA MARIA PALERMO FRANCESCO PALMACCI GILBERTO MENGHINI VITTORIA MERATI LUIGI MERCATI GIOVANNI MERCIAI GIAMPAOLO MERIGNATI LORENZO MEZZADRI DAVIDE MICCOLI ANTEA MIGLIETTA RAFFAELLA MIGLIOLI ENRICA MIGLIONICO MICHELE MIGNONE-EVANS DANIELA FEDERICA MILANOPULO CARLO MILICIA MATTEO MINA GIUSEPPE MINA GLORIA MION ANNA MARIA MIOTTI BARBARA MIOTTO CLARA MIRRI FRANCESCA MODAFFARI BARTOLI ANTONELLA MODESTI ALBERTO MOLINARO CARLO MOLINAROLI ROSANNA MONFERRINI MICHELA MONTANI INZERILLO CLELIA MONTESARDO MICHELE MONTEVECCHI DAVID MONTEVECCHI FABIO MONTINARI ELENA MONTINI SARA MORANZONI MILVIA MORI MARCO MORO DINO VALENTINO MORONI VENIERO CARLO MORTOLA SALVINI GLORIA MOSCA SALVATORE MOSCHINO ROBERTO MOSSI CLAUDIA MOTTOLA VALLI ANNA MUGNAI SANDRO MURGESE MICHELE MUSILLI ANGELO MUSINO CHIARA NAI DANIELE NALE MAURELLI MILLY NANNI SILVANA NAPPO FRANCESCO NASTRI TERESA 50 PERSICO EMANUELE PERUCON PATRIZIA PES LUIGI PESETTI SILVIA PETRACCA GERMANO PETRONE SALVATORE PETRONELLI ROBERTA PETRUCCI IVANO PETTENON ADRIANO PETTI FRANCESCO PEZZALI CHIARA PEZZI ORAZIO PIANURA IVAN PIAZZI CARLA PICCHIO LUCIA GIULIA PICCININI BRUNO PICCIONI RENATO PICCIONI DARIO PICCOLINI GIUSEPPE PICK SILVIA PIERANGELINI CARLA PIGA GIAMPAOLO PILLON ALBERTINO PILLONETTO NICOLA PINCARDINI LIDO PINI CARLO PINNA RAIMONDO PIRAM STEFANIA PIRODDA USELI GIOVANNA PIRRUCCIO LINDA PISANÒ ALBERTO PISANU MARCO PITARDI MARIOLUCIO PIZZIRANI GASTONE PLATANIA TANINO PLUMERI CATERINI MARIELLA POGGESE NERINA POLI SANDRI TERESA POLIN ALBERTO PONI ALESSANDRA PONSEGGI FRANCO POPOLO ANITA PORCU PIERA PORPIGLIA FRANCESCO PORRINO AGOSTINO PORTANOME SANTI PORTOCARRERO IVANA POSTIGLIONE DELIA PANCALDI MARCO PANCALDI ROLANDO PANETTA ALFREDO PANI GINO PANZERA MAITA PANZONE LEDA PAOLI MASSIMO PAOLUCCI GIANCARLO PAOLUCCI STEFANO PAPETTI STELLA PARADISO CESARE PARADISO CIRINO PAREA MAURIZIO PARENTI GIANNA PARISI ANTONINO MARIA PARMA GRAZIELLA PARODI GIULIANA PAROLINI GIANCARLO PARRAVICINI GIUSEPPE PASI PAOLO PASOTTO ADRIANO PASQUA SUOR MARIA ELISABETTA PASQUALI ELENA PASSARELLI ANGELO PASSERO MARIO PATELLI GIULIANO PATELLI GIUSEPPE PAULETTI FERNANDA PAVIA ALESSANDRA PEDICONI ALESSANDRA PEDIGLIERI SALVATORE PEDRANI DAVID CRISTIAN PEDRETTI DOMENICO PEDRETTI PAOLO PEDRONI ANTONIO PEDUTO GIUSEPPINA PELLE GIOVANNI PELLEGRINI ANNALISA PEMA JOAN PENNACCHIO GIOVANNI PENNISI GAETANO PEPE BIANCA PEREGO INES PERIN ANTONIO PERÒ ANNA PEROTTO FIORENZA PERRA D'AMBROSIO AMALIA PERRONE ALESSANDRO 51 RICCIARDI MICHELE RICCIATTI SIMONE RICOTTI MARIA ANTONIETTA RIDOLFI BERTINO ANTONIO RIGAMONTI ENRICO RIGGIO GAETANO RIGHETTI MARIA ROSA RIGON FRANCESCA RINALDI MARCELLO RIODA MARIO RITACCA ANNA MARIA RITACCA ROSARIA RIVIERA ANGELA RIZZO VANESSA ROBBA MANGIONI ADRIANA ROBERTI CRISTINA ROCCHI LUISA ROCCHI REMILIA RODOLICO PASQUALE ROLLA CHIARA ROMA GUIDO ROMANIELLO GIUSEPPE ROMANO GIUSEPPE ROMANO MARIA ROSARIA /MI ROMANO MARIAROSARIA /VE ROMANO' ROBERTA ROMANO BETTINI ROSA ROMANOWICZ MALGORZATA ROMEI ANDREA ROMEIRO PEREIRA SILVA ANDREA ROMEO DOMENICO RONCEN VALERIO RONCHETTI ANTONELLA RONZINO GIANCARLO RONZONI ALESSANDRO ROSSATO DAVID ROSSET BARBARA ROSSETTI MATTEO ROSSETTI VALENTINA ROSSI ADELIA ROSSI DARIO ROSSI LUCIANO ROSSI MARINA ROSSI MARISTELLA ROSSI ALCHIERI OLGA ROTA ANDREA ROTA FRYDA ROVERE MATTEO POTOCCO BARBATO MARIELLA POZZI ROBERTO PRATICÒ PAOLO PRATO CATERINA PREDA DARIO PRESTANO PATRIZIA PRESTOPINO VINCENZO PRETE LUCIA PROFITA LUCIO PRONZATO ANGELA ALBERTINA PUCCIO ELENA PUPILLO UGO QUAGLIONE PIERLUIGI QUERINI FRANCO QUIETI ANGELO RABUFFETTI STEFANIA RAFFAELE ADDAMO GIUSEPPE RAFFAELLI DEBORA RAFFO SILVIO RAFFONE MARTA RAFFONE MARTA RAIA CIRO RAIMONDI DANIELA RAINONE FRANCESCO RAINONE VITTORIO RAITI MARCO RAMAIOLA MADDALENA RANCOLI LAURA RANDAZZO DESIRÉE RANDO FRANCESCO RAPONI ROBERTA RASI CINZIA RATIGLIA ANTONIO RECCHIA VERONICA RECUPERO PIETRO REDAELLI TERESITA REDAVID GIACOMO REGAZZI SUSANNA RESCIGNO GIANNI RESSICO SARA RESTELLI RICCARDO RESTIVO SIMONE REVELLO FRANCO RIBOLDI PAOLA MARIA RICASOLI SIMONETTA RICCI DEBORA RICCI FRANCESCO RICCI MARCO 52 SAROLLI ANGELO SASKA ELISA SAVARIS BANAUDI CARMELA SAVINO MARIA ALBERTA SCAFFIDI DOMIANELLO M. ROSA SCAFILE MARGHERITA SCALA FERDINANDO SCALISE ADAMO SCALORA GIOVANNA SCANDALITTA ADRIANO SCANDROGLIO PATRIZIA SCANNAVINI PAOLO SCARCIA VITO SCARDINA IGNAZIO ROMANO SCARINO ALESSANDRA SCARLATTI ANNA MARIA SCARPI MARICA SCARPIGNATO DORA SCARPONI ANNUNZIATA SCARZELLO MARCO SCATAMACCHIA DONATO SCHENETTI GABRIELE SCHIETTECATTE ALICE SCHIPANI PIETRO SCHONBERG DARIO SCIACCOTTA GIACOMO SCIAMANNA SABRINA SCIANDIVASCI FEDERICA SCIARRONE GABRIELLA SCIARRONE GIOVANNI SCOLARI SILVANA SCOPELLITI DOMENICO SCORDO IRENE SCOTTI MASSIMO SCOTTI MAURO SCOZZAFAVA GIOVANNA SCURATI MARIO SCURRIA MARCELLO SECCI GIULIA SEGATI DARIO SEGHETTI GIOVANNI SEGHETTI PATRIZIA SELCIATO RITA SEMERARO GIANFRANCO SERAFINI ELLEN SERANTONI SERGIO SERBASSI SAURO SERBELLONI LAURETTA ROZERA MARIA ROSARIA RUGGIERI GIANCARLO RUGGIERI DEL PRETE ADRIANA RUSTIGHI MARTA RUTIGLIANO ROSANA SABELLA ANGELA SABLONE BENITO SACCHI GIANCARLO SADOTTI SERGIO SALA ORNELLA SALA OSVALDA SALAFIA ANGELA SALAFIA PAOLO SALAMONE PAOLO SALDI SANDRO SALERNO BERNARDINO SALOMON CESAR AUGUSTO SALVATORE ORSOLA SALVI MARIO SALVINA GENNARO SALVOTTI SAMUELA SAMBATARO MOTTA MARIELLA SAMMARCO LISA SAMMARITANO DOMENICA SAMMARTINO GIOVANNI SANALITRO GIUSEPPE SANCHEZ PALOS ISAAC SANFILIPPO ORAZIO SANGIORGIO ANGELA GIÒ SANGIOVANNI PAOLO SANSONE GAETANO SANTAMARIA BRUNO SANTAMICONE GIOVANNI SANTARELLI REMIGIO SANTIMONE JESSICA SANTIN ALESSANDRA SANTINI ALESSANDRA SANTINI MORENO SANTO PINO SANTOJANNI ERMELINDA SANTOLINI FEDERICO SANTORO ANTONIA SANTORO SANDRO SANTUCCI PAOLA SAPONARO DONATO SAPORITI ELENA SAPORITO CARMELA SARNO JACOPO 53 SUMMA BEATRICE SVALUTO FERRO LUIGI SZATKOWSKA JOANNA SILVA TACCHINI MARIA ELENA TACCONI ROMEO TADDIA FRANCESCO TAFFON ALESSANDRA TAGLIAFERRO MARIA TERESA TALAMO FRANCESCO TALENTI TERESA TANCREDI ELEONORA TARALLI ELISABETTA TARANTELLO CONCETTA TARCHI ETTORE TARONI CARRARO ANNA TARZIA BRUNO TATARU ANA OLIMPIA TAVANI RIGGIO FRANCESCA TAVERNA ALBERTO TEMPESTA ROBERTA TERENZIO ROBERTO TERRAGNI MARINELLA TESTA GIUSEPPE TETI FABIO TINEBRA ENRICO TINEBRA VINCENZO TINTI GIUSEPPINA TIRONI MONICA TIROTTO GIUSEPPE TITONE GIOVANNA TOBIA GUIDO TOFFOLETTI CHIARA TOGNI GIORDANA TOGNONI LUCIANA TOMIOLO ALBERTO TOMMASOLI ALESSIO TOMMEI MARIO TONAZZINI EMILIANO TONELLI GERARDO TONELLI STEFANO TONIATO CARLA TONIOLI SILVIA TORRE ADRIANA TORRESAN FRANCESCA TORRESINI ELOISA TORRI DIEGO TORRISI VERA TORTA ANGELA SERGENTINI GRAZIA SERIACOPI MASSIMO SETTEMBRE IVANA SFORZINI BOBBIO CIRINA SGARAMELLA MARIA SHERMIN BRUNO SICA LAMAS BERENICE SICHENZ ELISA SICILIANO OLINDO SICILIANO VINCENZO SIDERI ELENA SIDOTI GIULIA MARIA SIGNORELLI VALENTINA SIGNORI LUCA SIGNORINO FABRIZIO SILISTRINI NADIA MARIA SILVESTRELLI IRENE SILVESTRI MARINA SCINTILLA SILVESTRI SILVESTRO SIMIONATO SIMONE SIMONCINI FRANCO SIMONE PATRIZIA SIMONELLI UMBERTO SIMONETTI FEDERICO SIRTORI ANTONIETTA SISINO SILVANA SMANIOTTO FASSINA JOLANDA SMITH CAROL SOLDO DOMENICO SOLIME' MARIA GIOVANNA SOMALVICO ROSSANA SORCE STEFANO SORMANI SERGIO SOSTIZZO GERALDO SOTTOCORNO EVA SPADA IVANA SPAGNUOLI MARCO SPARACINO BALDASSARRE SPINELLI LUCA SPONCHIADO MAURA STEFANINI RENATO STELLA IGNAZIO STIMPFL MARIA STRADINI ANNALISA STRAMARE CHRISTIAN STUCCHI LEONARDO STUCCHI RENZO SUCATO TIZIANA 54 VERZICCO GIORGIA VERZOLA ANNARITA VESCOVI LUCIANA VESPERINI VELIA VEZZOLI GIULIANA VIAN ROBERTO VIANELLO GIANNI VICARETTI UMBERTO VICARI SALVATORE VICENZI LAURA VIGLIETTI MARIA ROSA VILLANI ALESSANDRO VINCENTELLI GIUSEPPINA VINCI GIOVANNA VINCI MARCO VINDIGNI ROSA VIOLA MARIO VIOLANTE PIETRO VIRGA ANITA VIRGILLITO RITA VITALE VINCENZO VITALI ROSATI CARLO VIVIAN GIANNI VIVIANI LUCA VIVIANI LUCA VOLPATO ANNAMARIA VORIA TALAMO LILIANA VURCHIO MADDALENA ZAFFAGNINI PAOLA ZAMBOLIN PIERGIORGIO ZAMBON GIORGIO ZAMBRUNO BARBARA CRISTINA ZANELLA ALBINO ZANELLA LISA ZANFI LORENZO ZANFORLIN ANNALISA ZANGALIA ANDREA ZANNELLA LUCIO ZANOTTI LUCIA ZANOTTI PAOLA ZENI MASSIMO ZINETTI LILIANA ZOCCARATO MICHELE ZOLLA PASQUALE ZUCCARELLO PLACIDO ZUCCHETTI CARLO ZUMBO MARGHERITA TORTIROLI DOMENICO TOSCANO CARLO TOSI SARA TOSO BARBARA TRABUCCHI DELLA VEDOVA BIANCA TRAMBALLI EUGENIA TRAVERSA GUIDO TRAVERSA SIMONE TRECCANI CHINELLI ALBERTO TREGGI FEDERICA TREVISAN MARILISA TRINGALI ORAZIO TROIANI VINCENZO TROIANO GIOVANNI TROMBIN VALENTE ANDREA TRONCONI JACOPO VALERIO TURCI TOMMASO TURCO BALDASSARRE TURINESE EMANUELE UGOLINI ANGELICA ULIANA PIER FRANCO ULISSE FRANCESCA URGESE SARAH URRU MARGHERITA USSEGLIO LUCIANA VACCARI MARTA VACCARO ANNAMARIA VACCARO MARIA RITA VADALA' MARIA VALDO LUCA VALENTE CARMINE VALENTI OSVALDO VALENTINO ANTONIO VALLARELLA GIOVANNI VALLI MARIA ROSA VANNOZZI ROBERTO VASCO ELEONORA VEGLIO LUIGINA VELARDITA ROBERTO VELLUTI ALBERTO VELONA' FRANCESCO VENIALE FERNANDO VENTURA LUCA VENTURATO GIANFRANCO VERCESI SILVANA VERDIROSI NERI GENESIO VERNIA MASSIMO VERRI SILVIA 55 APPENDICE STATISTICA Ad eccezione della Valle d’Aosta, tutte le province e regioni Italiane hanno partecipato al 28° Milano Duomo. Più che il numero di Autori partecipanti, complessivamente oltre 1400 con ben oltre 2000 opere, è interessante valutare l’indice che rapporta il numero di partecipanti in ciascuna Regione e il numero ISTAT di abitanti della stessa Regione. Come si può notare dal grafico, il 28° Milano Duomo ha una partecipazione di 2,5 Autori per 100.000 abitanti come media nazionale, con sensibili differenze tra regione e regione. La Lombardia è in testa con un indice di 4,59 seguìta da Liguria (3,49) , Veneto (3.39) e Toscana (2.92) . L’indice relativamente basso di alcune Regioni del centro-nord (es. Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna) è probabilmente dovuto alla mancata pubblicazione del Bando sui giornali locali. La partecipazione delle regioni del Sud e Isole rispecchia i dati storici, piuttosto bassi. sĞŶĞƚŽ sĂůůĞĚΖŽƐƚĂ hŵďƌŝĂ ϯ͕ϭϵ Ͳ ϭ͕ϵϮ dƌĞŶƚŝŶŽůƚŽĚŝŐĞ dŽƐĐĂŶĂ ϭ͕ϰϬ Ϯ͕ϵϮ ^ŝĐŝůŝĂ ^ĂƌĚĞŐŶĂ WƵŐůŝĂ Ϯ͕Ϯϰ ϭ͕ϱϭ ϭ͕ϭϳ WŝĞŵŽŶƚĞ DŽůŝƐĞ ϭ͕ϵϭ Ϭ͕ϲϭ DĂƌĐŚĞ >ŽŵďĂƌĚŝĂ >ŝŐƵƌŝĂ ϭ͕ϳϵ ϰ͕ϱϵ ϯ͕ϰϵ >ĂnjŝŽ &ƌŝƵůŝsĞŶ'ŝƵůŝĂ Ϯ͕ϱϯ ϭ͕ϲϵ ŵŝůŝĂZŽŵĂŐŶĂ ĂŵƉĂŶŝĂ ĂůĂďƌŝĂ Ϯ͕ϱϴ ϭ͕ϭϮ ϭ͕ϴϰ ĂƐŝůŝĐĂƚĂ ďďƌƵnjnjŝ Ϭ͕ϰϵ ϭ͕ϳϮ Ͳ Ϭ͕ϱϬ ϭ͕ϬϬ ϭ͕ϱϬ Ϯ͕ϬϬ Ϯ͕ϱϬ ϯ͕ϬϬ ϯ͕ϱϬ ϰ͕ϬϬ ϰ͕ϱϬ ϱ͕ϬϬ Quasi paritetica la partecipazione di uomini 52% e donne 48%. Analoga distribuzione tra gli autori che hanno partecipato per la prima volta al Milano Duomo 52% e autori ‘storici’ 48% del totale. 389 Autori, 27% del totale, hanno inviato 2 o più opere. La forte incidenza dei ‘nuovi’ partecipanti (64% donne) è un parametro importante che misura il crescente interesse del pubblico e la capacità rigenerativa del Milano Duomo. In continua crescita è il numero di autori che utilizzano l’iscrizione-on-line via Internet (53% uomini, 47% donne). Essi sembrano gradire la rapidità, oltre che l’economicità, della nuova procedura la quale anche permette un efficace sistema di comunicazione con i partecipanti (purtroppo non realizzabile con il servizio postale) nelle varie fasi del Concorso. L’età del concorrente più giovane è di 8 anni, quella del più maturo è di 89 anni, entrambi Piemontesi. L’organizzazione del 28°Milano Duomo ha richiesto 3300 ore di lavoro del volontariato. 57 58 INDICE Dedica Lettera aperta ai partecipanti Libro Parlato Lions Un particolare ringraziamento ai grandi amici del Premio Emozioni … 3 5 6 7 8 Verbale della Giuria 9 Sez. Poesia in Lingua Italiana 1° Premio Assoluto a Dolcissima e miope di Enzo Maizza 2° Premio Assoluto a Prologo a un suicidio di Silvio Bordoni Menzione D'onore a Foto tessera di Fabio Barbon Menzione D'onore a Il colore del cielo di Milano di Silvestro Silvestri Menzione D'onore a Ritorno alla Cìvita di Fabio Teti Menzione D'onore a Meglio non ricordare di Umberto Vicaretti 11 12 13 14 15 16 Sez. Poesia in Lingue Vernacole 1° Premio Assoluto a Tasi, poeta di Dante Clementi 2° Premio Assoluto a 'A paggena janca di Giovanni D'Amiano 17 19 Sez. Narrativa 1° Premio Assoluto 2° Premio Assoluto REVOCATO a Senza fine di Gianni Gandini 20 21 Sez. Giovani Poeti 1° Premio Ex Aequo a Notturno volgare di Lorenzo Donati 1° Premio Ex Aequo a T'ho amata con la folle tenerezza di Nicolas Fabiano 1° Premio Ex Aequo a Eco di lontananza di Francesca Giona 25 26 27 Sez. Giovani Scrittori 1° Premio Assoluto a Prendete una storia di Davide Marchesi 2° Premio Assoluto a Vanilla e Betulla di Federica Treggi 29 35 Elenco dei Partecipanti 39 Appendice Statistica 57 Indice 59 Segreteria del ‘Milano Duomo’ 61 59 60 Segreteria del ‘Milano Duomo’ presso Associazione Libro Parlato Onlus Via Boscovich 44 20124 Milano Tel: 02-2951.0942 Fax: 02-2951.3384 e-mail: [email protected] c/c postale: 73168973 intestato a Lions Club Milano Duomo Informazioni aggiornate sul ‘Milano Duomo’ sono disponibili sul sito web: www.premionazionalepoesia.it 61 Edizione fuori commercio Finito di stampare nel mese di Maggio 2008 a cura di ARTI GRAFICHE DONATI SRL e di LASER GRAFICA SRL 62