narrativa poesia - Premio Nazionale Poesia

Transcript

narrativa poesia - Premio Nazionale Poesia
LIONS CLUB MILANO DUOMO
28
O
POESIA
NA R RAT I VA
PREMIO
NAZIONALE
E
A FAVORE DELLE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE LIBRO PARLATO PER NON VEDENTI
COMPOSIZIONI PREMIATE
27 MAGGIO 2008
28° PREMIO NAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA
del Lions Club Milano Duomo
27 Maggio 2008
Cerimonia di premiazione presso la Sede della
Banca Popolare Commercio & Industria
@
COPYRIGHT 2008
LIONS CLUB MILANO DUOMO
PROPRIETA’ LETTERARIA RISERVATA
A.G.D. ARTI GRAFICHE DONATI SRL
Via Bizzozzero 101 - 20032 Cormano MI
2
Signora Carla Rossi Pagani
Consorte di Ugo Pagani, uno dei fondatori del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
ed attuale Presidente dell’ Associazione Libro Parlato, Carla ha cominciato a
impegnarsi nel Premio fino dalla sua prima edizione.
Nel dicembre 2007, qualche settimana prima della sua scomparsa avvenuta nel
gennaio 2008 a causa di una improvvisa malattia, Carla dava ancora il suo puntuale
contributo alle fasi iniziali della 28ma edizione.
Mamma e moglie accorta e premurosa, è stata un esempio altrettanto significativo
di generosità ed impegno nel volontariato.
A Carla è dedicato il 28° ‘Milano Duomo’.
3
4
LETTERA APERTA AI PARTECIPANTI
Gentili Partecipanti,
siamo ancora lontani dal massimo storico dell’anno 2000, tuttavia questa 28ma edizione
del ‘Milano Duomo’ mostra incoraggianti segnali di ripresa non solo per il numero di
composizioni ricevute ma anche, come informa la Giuria, per la qualità di molte d i esse.
Grazie e complimenti ai concorrenti amici di sempre e ai nuovi autori.
Abbiamo avuto conferma della validità del nostro investimento inteso a migliorare le
funzionalità del sito web www.premionazionalepoesia.it che oggi consente l’ iscrizioneon-line semplice e veloce.
Contiamo di investire ancora su questa procedura per consolidare il sistema di
comunicazione con Voi, che, per i suoi non pochi vantaggi peraltro inattuabili con il
tradizionale servizio postale, ci pare sia stato molto gradito da chi lo ha già utilizzato.
Vi esortiamo per il futuro ad utilizzare in via preferenziale l’iscrizione-on-line, magari
ricorrendo, ove possibile, alle competenze informatiche di giovani parenti o amici.
Per il secondo anno consecutivo, abbiamo aperto questa raccolta di opere letterarie con
una dedica per la perdita di un’altra grande amica del ‘Milano Duomo’.
Ci coglie di sorpresa, e sempre con dolore, l’infausto evento, come se certe persone
non possano, non debbano mai lasciarci….
Anche in considerazione dell’impegno profuso nel tempo passato dagli esemplari amici
scomparsi, sentiamo viepiù il dovere di impegnarci, noi stessi, a garantire la continuità
del ‘ Milano Duomo’ nel tempo che verrà.
Voi, gentili Partecipanti, siete la parte essenziale di questo progetto.
Siateci vicini.
Il Comitato Organizzatore
Milano, 12 maggio 2008
P.S. Alcune curiosità e dati statistici sul 28° ‘Milano Duomo’ sono riportati a pag. 57.
L’indice è a pag. 59.
5
Un libro è conoscenza,
è libertà, è fantasia,
è compagnia, è riflessione,
e vita …
Come è difficile
per un non vedente
godere appieno
della ricchezza di un libro.
Integrazione e promozione
socio-culturale della
persona disabile della vista
sono il nostro permanente,
appassionato progetto.
Grazie per il vostro aiuto a realizzarlo.
LIBRO PARLATO LIONS
Tra il dicembre 2007 e l’aprile 2008, in sintonia con l’incarico ricevuto dal Ministero
dei Beni Culturali, il Libro Parlato Lions ha contribuito all’installazione di speciali
postazioni informatiche per non vedenti in 25 Biblioteche Statali e 552 Biblioteche
Regionali/Provinciali/Comunali . L’iniziativa è tuttora in corso fino a coprire le
Biblioteche pubbliche dell’intero territorio Italiano. [NdR]
6
UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO AI GRANDI AMICI DEL PREMIO
PER IL CONTRIBUTO ALL’ORGANIZZAZIONE
Giuria del Premio
Giancarla Re Mursia, Presidente
Liana De Luca
Gastone Geron
Lucio Pisani
Silvio Riolfo
Guido Zavarone
Interpreti
Adriana de Guilmi e Natale Ciravolo
Conduttore
Raffaele Fallica
Madrina del Premio
Liliana Feldmann
PER AVER FAVORITO LA DIFFUSIONE DEL PREMIO
Quotidiani e Periodici
Corriere della Sera, E-Polis, Gazzetta del Sud , Gazzetta di Parma, Giornale di Sicilia, Il
Cittadino di Lodi , Il Cittadino di Monza, Il Giornale, Il Sole 24 Ore , Il Veterano
Sportivo , Italia Oggi , L' Eco di Bergamo, La Provincia di Como, La Provincia di
Lecco, La Provincia di Sondrio, La Provincia di Varese, La Repubblica, La Sicilia, La
Voce di Mantova, Milano Finanza, Milano Occasioni, The Lion.
Zeta Radio
PER AVER SOSTENUTO FINANZIARIAMENTE L’INIZIATIVA
Banca Popolare Commercio e Industria, Arti Grafiche Donati srl, Emerson Network
Power srl, ICR Industrie Cosmetiche Riunite spa, Italmarine spa, Jolly Hotel spa,
GNS System News srl, Vetrerie Bruni spa.
CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO - CULTURA
7
EMOZIONI …..
In questo libro, in edizione fuori commercio, sono raccolte
le opere premiate nel 28° ‘Milano Duomo’
Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
presentate al pubblico nella cerimonia di premiazione
di martedì 27 Maggio 2008
presso la sede di Milano della
Banca Popolare Commercio e Industria
Organizzazione
Lions Club Milano Duomo
a favore della
Associazione Libro Parlato
Centro “Romolo Monti” - Onlus
8
VERBALE DELLA GIURIA
del 28° ‘Milano Duomo’ – Premio Nazionale di Poesia e Narrativa
Anche quest’anno la Giuria del ‘Milano Duomo’ ha constatato la simpatia e l’affetto che
circondano questa manifestazione, sia per il numero dei concorrenti assidui frequentatori
del concorso, talché si potrebbero chiamare amici, sia per i numerosi nuovi scrittori che
hanno inteso partecipare dando così diretta testimonianza della validità di una iniziativa
che si distingue nel campo letterario come in quello della solidarietà umana.
Di fronte alle oltre 2000 composizioni ricevute, la giuria ha lavorato con il solito serio
impegno, ben consapevole che ogni spiga era nata con un seme di genuino amore per
l’arte quale che fosse lo spessore di validità dell’opera inviata.
Ad ogni composizione é stata quindi dedicata uguale attenzione, senza preconcetti di
scuole, di stile e di gusto, come già più volte si é precisato nelle relazioni delle edizioni
precedenti.
Si é ritenuto altresì di evidenziare, quando ne sono stati meritevoli, con inserimento nelle
varie rose di selezione, i nomi dei nuovi partecipanti per consentire loro di affacciarsi ad
una ribalta di notorietà che in fondo é sempre il riconoscimento che più sta a cuore a chi
intende sottoporsi al vaglio e al giudizio degli esperti.
Dal lungo, paziente e scrupoloso lavoro sono emerse, in una prima rosa, le opere di 1071
Autori dei quali è stata fornita lista in ordine alfabetico alla Organizzazione del ‘Milano
Duomo’ per permetterne la pubblicazione sul sito web.
Se la prima selezione non é stata facile e a volte ha comportato esclusioni necessarie, ma
anche sofferte, la seconda e successive selezioni hanno richiesto un impegno che,
concentrato su testi sempre più validi, esigeva confronti, discussioni e rigore analitico
via via crescenti.
Dopo una selezione intermedia di ca 500 opere, si è evidenziata la rosa delle 161 opere
semifinaliste presentate da 158 Autori, la cui lista nominativa in ordine alfabetico,
sezione per sezione, è stata fornita all’Organizzazione per permettere una seconda
pubblicazione sul sito web.
Infine, nella conclusiva riunione congiunta della Giuria la rosa dei semifinalisti si è
ulteriormente assottigliata e l’attenzione della giuria si è concentrata sulle opere dei
seguenti 46 Autori Finalisti:
BARBERA PIETRO, BARBON FABIO, BIANCHI SCALZI
Poesia in Lingua Italiana:
ALFREDO, BORDONI S ILVIO, CASALINI CELESTINO, CASTELLETTI BRUNO,
CHIANELLO ROSA , ARIA, DEL GIUDICE ARMANDO, FATTOROSI ANNA MARIA,
FRAGOMENI EMILIA, LASCARI LIDIA, MAIZZA ENZO, MORO DINO VALENTINO,
PUPILLO UGO, RAIMONDI DANIELA, SAMMARCO LISA, SILVESTRI SILVESTRO, TETI
FABIO, VICARETTI UMBERTO, VITALE VINCENZO, ZAMBOLIN PIERGIORGIO.
Poesia in Lingue Vernacole: BENAGLIO GIOVANNI, CLEMENTI DANTE, D'AMIANO
GIOVANNI, PARISI ANTONINO MARIA, POLIN ALBERTO, SANGIOVANNI PAOLO,
TROIANO GIOVANNI
9
Narrativa : CANEPARO MAURO, GANDINI GIANNI, MAZZA LAPO, RAINONE VITTORIO,
ROMANO BETTINI ROSA, SPADA IVANA, VENTURATO GIANFRANCO.
Giovani Poeti: CARDANI SUSANNA, DONATI LORENZO, FABIANO NICOLAS,
FRASCATI ANTONIA, FRESIA ELEONORA, GIONA FRANCESCA, REGAZZI SUSANNA,
TEMPESTA ROBERTA.
Giovani Scrittori: BARBAGLIA LUCA, GIOVANI PIETRO, MARCHESI DAVIDE, TREGGI
FEDERICA
Dopo una cernita laboriosa, dove l’errore é sempre possibile ma che non turba la
coscienza dei componenti la giuria per il senso di responsabilità, obiettività e autonomia
di giudizio, la Giuria unanimemente ha incorporato il 1° e 2° Premio della Sez. Giovani
Poeti in tre 1° Premio ex-aequo ed ha assegnato i rimanenti riconoscimenti previsti dal
bando di Concorso come segue :
1° Premio Assoluto
2° Premio Assoluto
Menzione D'onore
Menzione D'onore
Menzione D'onore
Menzione D'onore
1° Premio Assoluto
2° Premio Assoluto
POESIA IN LINGUA ITALIANA
a Dolcissima e miope di Enzo MAIZZA
a Prologo a un suicidio di Silvio BORDONI
a Foto tessera di Fabio BARBON
a Il colore del cielo di Milano di Silvestro SILVESTRI
a Ritorno alla Cìvita di Fabio TETI
a Meglio non ricordare di Umberto VICARETTI
POESIA IN LINGUE VERNACOLE
a Tasi, poeta di Dante CLEMENTI
a 'A paggena janca di Giovanni D'AMIANO
1° Premio Assoluto
2° Premio Assoluto
NARRATIVA
REVOCATO (*)
a Senza fine di Gianni GANDINI
1° Premio Ex Aequo
1° Premio Ex Aequo
1° Premio Ex Aequo
POESIA GIOVANI
a Notturno volgare di Lorenzo DONATI
a T'ho amata con la folle tenerezza di Nicolas FABIANO
a Eco di lontananza di Francesca GIONA
1° Premio Assoluto
2° Premio Assoluto
NARRATIVA GIOVANI
a Prendete una storia di Davide MARCHESI
a Vanilla e Betulla di Federica TREGGI
12 Aprile 2008
(*) In data 8 maggio 2008, la Giuria ha preso atto della comunicazione del Presidente del
Comitato Organizzatore che ha segnalato che l’opera a cui era stato assegnato il 1° Premio
nella Sez. Narrativa Adulti è risultata essere già stata premiata in precedente altro concorso
letterario.
Visto il punto 2 del Bando di Concorso che non consente l’invio per la partecipazione di opere
già premiate in altri concorsi, la Giuria revoca l’assegnazione del 1° Premio Narrativa Adulti,
mentre conferma per il resto quanto precedentemente stabilito e pubblicato.
L’Organizzazione ha altresì deciso di indirizzare il corrispettivo monetario del premio revocato
alle opere di solidarietà già previste dal Bando.
10
1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria - L’elogio della bellezza scoperta o ritrovata nelle persone e
nel tempo della quotidianità , attraverso un verseggiare lieve e incantato che richiama
la nostra attenzione a quello a cui troppo spesso non facciamo caso, con versi
vagamente crepuscolari ma fortemente lirici.
DOLCISSIMA E MIOPE
Strane orchidee i tuoi occhi di lapislazzuli
moltiplicano aree di fuga
dietro le grosse lenti
che ti fanno dolcissima e miope.
Questa che insegui, fatale trama di vita,
turba le inquiete pupille
oggi che anche i giochi dell’iride
affondano in un tramonto quieto, senza fine.
Perduto nell’assenza del tuo sguardo
scopro laghi amari
e se al tuo cuore m’abbandono
l’amore inventa volubili catene.
Ah, i canyon della giovinezza
il ramato luccichio del grano maturo...
era il tempo degli anni malandrini
bocca di tiglio e in gola arsura di peccato!
Ecco, per te dolcissima e miope,
in questa età di fragili dissonanze
risveglio vecchi pensieri-lupi
nella gabbia dei sensi mai placati.
Ti porto come petalo di fiore
all’occhiello della vita
geranio color sangue le tue labbra
mi dannò il brivido dell’ultima partita.
Quale forza a te mi spinge, chiedo,
ora che il tuo esistere
é un passo che s’allontana
e sul mio autunno pesi
dolcissima miope, dolente avventura
d’un giorno, d’una notte.
Enzo Maizza
11
2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – L’io narrante esalta pena e sentimenti in un monologo che
non comunica ma commuove e scuote al servizio di una poesia sapientemente strutturata
e coerentemente ermetica come solo gli affetti più profondi sono.
PROLOGO A UN SUICIDIO
“ Forse
una di queste sere
non molto lontano dalla stazione
vecchia,
dove chi va e chi viene rincorre
un sogno o una pena,”
- queste furono le tue ultime
parole che mi dedicasti –
“ forse
incontrerai mia madre.
Non dirle nulla.
Lei che per me vaga dentro a una eterna
vigilia.
Lei non ti chiederà nulla.
Lascia che attenda ancora
come ogni notte fa in segreto
quel suo eroe
mancato.
Lei sa che se non sopraggiunge
è perché l’idea del tempo
come lui la intende
come lui sempre l’ha intesa
non coincide mai
con quella del suo
cuore”.
Quando seppi poi,
quando mi colse quel dolore,
vagai laggiù
tra la stazione vecchia
dove il tempo s’era fermato.
Dove finsi di guardare il crepuscolo.
Silvio Bordoni
12
MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria - Una sapiente struttura di verso e di sintassi giocata in una
composizione abilmente costruita che esprime il mal dell’essere, il mal del dire e quello
del silenzio.
FOTO TESSERA
La mia architrave ormai stanca, assopita arranca,
m’accorpa alla scheletrica forma,
esangue d’ombre, m’adagia, mi sfianca,
fintamente si dilegua, s’attarda, s’allontana,
un filo d’orizzonte m’incalza, m’attorciglia, m’attanaglia.
Luce primigenia, passeggera clandestina,
non lasciarmi schiavo dell’ombra,
conducimi lungo il confine di quest’ossatura
dove s’incontrano le fole, le chimere,
il fiato stinto, l’affanno, il labirinto
quando m’addormento saccente, irriverente,
percosso da doglie lancinanti, intriganti,
abitante un paese d’arenaria sorte
mio custode di segreti, di fiumi, di greti.
Là sull’antica piazza mi soffermo, ansimo pietre,
m’arrovello su nervature diamantine,
il crepuscolo mi slabbra, m’addentella,
sminuzza ogni mia pietruzza,
le ossa scavate, dissotterrate s’accatastano,
riaffiorano memorie cerebrali d’età fetale,
sono l’estremo baluardo al vivere
dove l’insegna araldica balugina, si confà agli occhi,
per la dichiarazione bellica, d’amore, di stupore.
E tu donna qui accanto, voliera di pensieri,
da quanto accompagni questo giocoliere di silenzi,
d’assenso, di dissenso, di malcelato diniego,
quando sgomitola aquiloni, squarcia tele
e l’inebriante afflato lo fa flauto magico
per torme di desideri, d’alcove vibrate, appassionate
dove il turco e il tiranno siedono allo stesso scranno,
masticano spezie, tabacco d’oriente,
assaporano fumi di sigarette concubine,
in risucchi d’aliti, in fiati musicanti
dove la pietra del vizio macina inarrestabile
ossa d’uomo, d’uomini, le mie, le tue
e ricompone tumuli di terra, colline di dolore,
pietra su pietra, roccia su roccia,
a scalare la montagna del cuore,
inerpicato sentiero sul cielo mai scalato.
Fabio Barbon
13
MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria - Delicata e policroma, la poesia sposa, anche con la levità del
verso, sentimenti ed atmosfera in un cielo che esalta memoria e paesaggio.
IL COLORE DEL CIELO DI MILANO
... e/ tra l’altro
vuoi sapere di che colore é il cielo
di Milano / oggi? / dall’inizio
alla fine del vedere / aria
nell’aria / un niente
di vento
a dire il vero
il colore del cielo é la prima essenza
dei tuoi occhi / di quel celeste
chiaro e sereno di un fine
di maggio
ecco / vedi ?
un fruscio d’ali svola nell’istante
viene un fremito inatteso nei
pensieri / un sillabario di
luce inonda il tutto
ti mando
un saluto / da lontano
Silvestro Silvestri
14
MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Versi di sapiente costruzione nel ricordo di una infanzia
perduta che può essere ritrovata soltanto se la si guarda con gli occhi del cuore e della
nostalgia.
RITORNO ALLA CÌVITA
Il vento che urla in faccia il suo saluto
a sdrupo dalle cime spacca gli occhi,
s’affila tra i convolvoli avvinghiati
alle ringhiere, come un uncino
si ritorce ora dal buio delle ghiere
e chiede indietro ogni sua crosta.
Uno strappo son le acacie, i mattoni
delle case i tetti storti; e il mirto
alle inferriate, i vetri cui nessuno
più s’affaccia, i segni d’una vita
che s’è persa nei tagli dov’echeggia
il vuoto delle docce senza pace;
la mano ora l’indaga, poi fruga,
infila nella piaga anche le nocche;
il sangue attorno l’orme che trascino
sulle scale non l’assorbe questa neve
che inclina la sua morsa e quasi usura.
Ma stai tu alla fine ed hai la blusa estiva
scura, m’aspetti, sorridi il tuo sorriso
senza fretta…
poi il cane di qualcuno
balza da un fondaco, – e ti attraversa.
Fabio Teti
___________________________
Cìvita: il più antico quartiere di Castel di Sangro, piccola località dell’entroterra abruzzese dove
son nato e dove, dopo un’ampia rampa di scale, si trova la casa dove si può dire io sia cresciuto. Vi
viveva, ad ogni modo, l’ombra dei versi finali.
15
MENZIONE D’ONORE SEZIONE POESIA LINGUA ITALIANA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria - Vagamente gozzaniana la lirica effonde una patina di
rimpianto per quello che poteva essere e non é stato. La modernità della scenografia e
della parola certificano la sapienza del poeta a rendere attuali le cose di sempre.
MEGLIO NON RICORDARE
congedo
Al primo piano, porta ventitré,
apro disabitate stanze. Lei
vive altrove, oltre la soglia fragile
del giorno.
Eppure mi sorride (gli occhi
precipitati in dedali di nebbie)
dalla sua vela arresa alla deriva,
spente le mani in grembo,
come remi spossati sugli scalmi.
Remote lontananze da corsie
deserte s’affoltano alle porte,
premono all’uscio fino a farmi male,
ma non trovano moli per l’approdo.
Accenno abbracci: vane ombre discordi
illudono attese di ritorni.
Addio, addio Marì.
Certo non era questo,
non era questo il passo del crepuscolo,
il margine dell’ora che sognavi
in fondo alla tua vita aggrovigliata.
Ma poi forse hai ragione:
meglio non ricordare il fuoco e i gridi.
Meglio affrontare il guado senza affanni,
come eravamo prima della gara
(i ragazzi noi nell’innocente attesa),
intrepidi e felici in riva al fiume.
Umberto Vicaretti
16
1° PREMIO ASSOLUTO SEZ. POESIA LINGUE VERNACOLE
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – La tradizione di un linguaggio fa da sfondo ad una lirica
tormentosa e tormentata dove la presa del quotidiano spegne ogni volo pindarico.
TASI, POETA
(Vernacolo Basso Veronese)
a Gianpaolo Feriani, poeta della mia terra
Ràspa stasera un vento fredo contro i veri
e n'aqua grisa, imbombegà de nebia,
smòrza l'ultimo fogo de le rose
soto la finestra. Adesso conto a l'ànema
la storia de le foie che novembre sbréga su le porte
e de l'ombrìa, cara compagna a le me sere mute.
Ma ti, poeta, te me parli de la luna
ferma a scoltàr caresse su la pele,
de le case vèrte, improfumà da un sol
spanìo par zugo sui quaréi de tera...
Te me parli de le fole recamà de sguassa
soto niài de stele, de létare d'amor ligà da un reve,
de grumbiài carghi de sono e de preghiere
intorno a le caréghe frede...
Te me parli ancora de le man pitoche
che brustolava sogni sora le gradéle,
de le angurie rosse s-ciapà con un pugno in mezo ai sloti,
de un bastonsìn de regolìssia in boca
par ciuciàr la vita longo ‘na stradela...
Te me parli de la sfiòndra in pigolòn de le scarséle,
de le s-giàvare de legno co’ le broche,
de i me vint'ani colegà nei fossi...
Tasi, poeta: s-ciòca la scùria contro i muri
e senza rèchie pirla el mòscolo del tempo:
sgiònfe de bruma e vento
ziga oramai le porte. Rugà da piove greve
se desfa su le spale, in mile tòchi,
'na sera sensa più voie dentro,
sensa più busìe par le me récie strupe.
Adesso, sberlà da un vento cruo,
sfòio a mane giunte i giorni:
parlo a boche par sempre mute
dentro a soàse rote.
Vàrdo con oci suti a do foréte ude,
a dò caréghe zòpe.
Tasi, poeta. Come ‘na cioca coèrze soto le ale i so butìni
se vien sbraiàndo da sora i campi un temporàl catìo,
anca mi e ti, stasera, pian pianìn scondémo
el nostro pio pio de pena
soto ‘na camisa freda
Dante Clementi
17
TACI, POETA
(Traduzione approssimativa)
Graffia stasera un vento freddo contro i vetri
e un'acqua grigia, inzuppata di nebbia,
spegne l'ultimo fuoco delle rose
sotto la finestra. Adesso racconto all'anima
la storia delle foglie che novembre lacera sulle porte
e dell'ombra, dolce compagna alle mie sere mute.
Ma tu, poeta, mi parli della luna
ferma ad ascoltare carezze sulla pelle,
delle case aperte, profumate da un sole fiorito per gioco sui mattoni di terra...
Mi parli delle favole ricamate di guazza
sotto nidi di stelle, di lettere d'amore legate da un filo di reve,
di grembiali carichi di sonno e di preghiere
intorno a sedie fredde...
Mi parli ancora delle povere mani
che abbrustolivano sogni sulle graticole,
delle angurie rosse spaccate con un pugno in mezzo alle zolle di terra,
di un bastoncino di liquirizia in bocca
per succhiare la vita lungo un sentiero di campagna...
Mi parli della fionda a penzoloni delle tasche,
delle scarpe di legno con i chiodi,
dei miei vent'anni sdraiati nei fossati...
Taci, poeta: schiocca la frusta contro i muri
e senza soste gira la trottola del tempo:
gonfie di brina e vento
cigolano ormai le porte. Raggrinzata da piogge pesanti
si disfa sulle spalle, in mille pezzi,
una sera senza più voglie dentro,
senza più bugie per le mie orecchie chiuse.
Adesso, schiaffeggiato da un vento crudo,
sfoglio a mani congiunte i giorni:
parlo a bocche per sempre mute
dentro cornici rotte.
Guardo con occhi asciutti a due guanciali vuoti,
a due sedie zoppe.
Taci poeta. Come una chioccia copre sotto le ali i suoi piccoli
se viene urlando da sopra i campi un temporale cattivo
anche io e te, stasera, piano piano nascondiamo
il nostro pio pio di pena
sotto una camicia fredda.
18
2° PREMIO ASSOLUTO SEZ. POESIA LINGUE VERNACOLE
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – La provocazione che nasce da una pagina bianca dove non
sarà la parola a riempirla viene in questa poesia esaltata dal cuore, dal senso e dalla
passione con metafore originali e profumi di stagione
‘A PAGGENA JANCA
(Vernacolo napoletano)
Nu foglio janco abbampa, fa paura;
‘o gghianco nun è manco nu culore,
nun tene sentimente: è specchio, è muro
ca ce sfotte e ce 'nzorda, senza core.
Pure ‘a “verginità” nun sape ‘e niente.
Sapure, passione, sentimente
tèneno ténte forte, a ffantasìa,
so’ quase spuorche, quase malatìa...
Stu foglio janco e vergine m’aspetta,
me ‘nzorfa, m’arravoglia, m’affattura.
Pe fforza, ‘e puzo buono me ce metto.
‘O pitto ‘e gnosta, cu na nervatura!...
So’ pparole ca nun diceno niente,
scippe abbaccate cu ‘a vita, cu ‘o viento.
LA PAGINA BIANCA
(Traduzione approssimativa)
Un foglio bianco avvampa, mette paura;
il bianco non è nemmeno un colore,
non ha sentimenti: è specchio, è muro
che inganna e che prende in giro, senza cuore.
Anche la verginità non ha odore né sapore.
Sapori, passione, sentimenti
hanno colori forti, a fantasia,
sono quasi sporchi, quasi malattia…
Questo foglio bianco e vergine mi attende,
mi istiga, mi confonde, mi strega.
Perciò, mi ci metto di buona lena.
Lo dipingo di inchiostro, con tanta rabbia!...
Sono parole che non hanno senso,
ghirigori gemellati col vento, con la vita
Giovanni D’Amiano
19
1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE NARRATIVA
REVOCATO
20
28° Milano Duomo
2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE NARRATIVA
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Sul filo di una canzone si sviluppa il disincanto di un cinico
che sostiene di non aver avuto l’ieri e teme di non avere un domani. E’ la storia di una
vita iniziata in ritardo con la cadenza di un atto unico e un finale a sorpresa.
SENZA FINE
Il pianoforte introduce un intrigante tre quarti, sottolineato con leggerezza dal levare di
un piatto della batteria. Sul finire della quarta battuta Sonia si avvicina al microfono per
far decollare il tema e in quel preciso istante un’ elegante signora entra nel locale.
Si adagia sopra uno sgabello di fronte al bancone e mi regala un sorriso.
Senza fine, tu trascini la nostra vita…
Ho rubato il posteggio ad un grintoso Pajero – mi dice ridendo – e temevo
ritorsioni, ma chi era alla guida se ne è andato senza far questioni.
La signora osserva attentamente il locale, liberandosi da un ingombrante cappotto.
Un tempo ci venivo con il mio primo amore in questo posto, molti anni fa… ma
questo grosso bancone non c’era – dice mettendomi a fuoco e togliendosi anche
l’abbraccio deciso della sua sciarpa – e nemmeno lei c’era.
Questo è sicuro – rispondo, morsicandomi immediatamente le labbra per
l’indelicatezza.
Sonia affronta l’inciso del motivo musicale come se si trattasse di un’impegnativa salita,
partendo a marcia bassa, per spingere l’acceleratore sulla seconda frase e liberare uno
splendido timbro cristallino.
E’ bellissimo questo brano, e la cosa curiosa – continua divertita – è che questa
era la nostra canzone preferita.
… senza un attimo di respiro, per sognare…
Cosa posso servirle, gentile signora?
Un aperitivo in sintonia con questo momento di ricordi piacevoli.
Mi giro e preparo, con abili gesti, il mio cavallo di battaglia di queste ultime settimane:
un cocktail a base di pompelmo rosa, leggermente alcolico, i soliti aromi e
l’ineguagliabile tocco d’artista. Et voila!
Ecco a lei, un appropriato “Deja vu” di mia recente invenzione.
La creatura che mi trovo di fronte si concede un profondo respiro, mentre sul palco è in
corso un delicato assolo del piano, sul tema centrale della canzone.
Sa perché l’ho lasciato?
21
…per potere ricordare, ciò che abbiamo già vissuto…
Era costantemente in ritardo – dice scuotendo la testa – e la scusa era sempre la
solita: non trovava mai parcheggio. Ridicolo…
Si porta il calice alle labbra e sorseggia la mia nuova creazione. Come ogni volta attendo
trepidante l’esito dell’esame.
Buono! – mi dice posando il bicchiere – Lei è veramente bravo con gli
aperitivi.
Grazie.
La signora riprende il flusso delle memorie:
Era un ritardatario cronico. E disordinato… e poi perdeva tutto: gli ombrelli, i
regali che gli facevo, il treno… alla fine ha perso anche me.
Il pianista conclude l’improvvisazione mentre la voce solista attende il break di basso e
batteria, prima di riprendere, per la seconda volta, il tema conduttore.
Un po’ mi dispiace – continua lei – perché gli volevo veramente bene.
E poi? – chiedo.
Non l’ho più rivisto e la vita è andata avanti. Mi sono sposata con un’altra
persona, ho avuto due figlie. Poi lui se ne è andato, naturalmente con una femmina più
giovane. Ma ora sto bene, sa… Pensi che sto per diventare nonna: è una nipotina.
Senza fine, tu sei un attimo senza fine…
E’ curioso rivisitare la propria vita nel tempo di una canzone…
Nel tempo di un aperitivo – la correggo simpaticamente.
E’ vero – sorride – e devo dire che era decisamente delizioso. Penso che mi
concederò un bis…
Gliene preparo subito un altro – dico girandomi rapidamente verso la mia
postazione.
Il suono di un discreto cellulare avvisa la signora di un improvviso cambio di rotta.
Si riveste velocemente, congedandosi:
Mia figlia… devo andare – mi dice scusandosi – devo portare il mio
scassatissimo Maggiolone dal meccanico prima che chiuda. Grazie per questa piacevole
sosta.
La vedo uscire, dopo essersi girata un’ultima volta verso il gruppo musicale, accennando
un timido applauso.
Posteggio il secondo e mai consumato “Deja vu” sul bancone e mi godo l’acuto finale di
Sonia, mentre gli stacchi conclusivi del gruppo decretano l’irreversibile fine della
canzone che tanto piaceva alla signora.
I musicisti si guardano per qualche secondo, controllano la loro scaletta e recuperano le
rispettive partiture.
…non hai ieri, non hai domani…
E’ in quel momento che entra un uomo ansimante e mi si piazza davanti. Attendo
l’ordinazione mentre lo vedo togliersi il cappello e regalarmi un sorriso.
Persone gentili, oggi – penso.
22
Scusi il fiatone – mi dice – ma un Maggiolone che a malapena si reggeva in
strada mi ha rubato il parcheggio e mi è toccato posteggiare a mezzo chilometro di
distanza. Però ci tenevo a tornare in questo luogo ...
E’ già stato qui da noi? – chiedo.
Si, molti anni fa. Quando ero giovane frequentavo regolarmente il locale, con la
mia ragazza. Ed ora che sono solo, i ricordi di quei giorni vengono spesso a trovarmi.
Il signore concede un panoramico sguardo alla recente ristrutturazione del posto. Poi
ritorna a me.
Mi serve un aperitivo, per favore?
Mi dica pure… cosa desidera? – chiedo roteando la mano verso il retro del
banco, per mostrare le numerose possibilità.
Lo vedo esitante ed istintivamente gli allungo il bicchiere lasciato intatto dalla signora.
Mi permetto di servirle questa combinazione di elementi che si sposano
perfettamente fra loro e che ho battezzato “Deja vu”.
Benissimo – dice il nuovo arrivato mettendosi comodo – vada per il “Deja vu”.
…tutto è ormai nelle tue mani, mani grandi, mani senza fine…
Sonia espone, con precisa attenzione ai dettagli, la linea tematica di My funny Valentine,
egregiamente sostenuta da un elegante walkin’ bass del contrabbassista.
Molto bravi – considera il nuovo arrivato – Chissà se hanno in repertorio
“Senza fine”? Era la nostra canzone preferita.
Mi spiace per lei – dico alla persona che mi trovo di fronte – ma l’hanno appena
eseguita.
Il fraseggio ritmico del pianoforte risulta decisamente meno intimista del precedente
brano.
E’ la storia della mia vita – considera il brizzolato signore – arrivo sempre in
ritardo. Ed oggi è un vero peccato: perdersi una così bella canzone…
Gianni Gandini
23
24
1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Fantasmagorica e forse un po’ arzigogolata, la
composizione ha e dà il gusto della fantasia che, nell’immaginifico, trova rispondenza e
significato.
NOTTURNO VOLGARE
Nella bottega di un commerciante di isterie
lessi di un bosco in sangue,
odorai un cardo cotonato
e comprai il poema del mare lattescente.
Uscito, cosa ne restò della dissonanza armonica
tra i nostri sguardi?
E dove è il fiore di rosmarino che mormorava ai
tuoi capelli?
A volte ho veduto ciò che l’uomo ha creduto
e come rimpiango l’Europa dai vecchi davanzali!
Accoccolato e triste cullavo il cuore del tuo orecchio
sfiorando il fianco sovrano della dea menzogna,
inchinato,
raccoglievo lacrime di latte
attorcigliando vite in nodi di vetro.
Sotto il tuffo dei venti,
dove ghiacciano gli acquitrini,
ho assistito alla commedia della seta
e nello scantinato di un teatro chiuso
ho ritrovato l’eternità smarrita.
Vagabondi vidi riscaldarsi con braci di raso,
mi parvero miei fratelli e con loro sedetti
accanto ad un mangiatore di viole
su una panca ove canta il cielo di rabbie.
Oh fratelli, oh castelli, v’è anima senza difetto?
Non appena l’idea del diluvio si sarà placata
la risposta si alzerà attraverso le note
di un pianoforte accasciato tra le Alpi.
Lorenzo Donati
20 anni
25
1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Quasi un haiku dove rima e assonanza premiano una
dichiarazione lieve e gentile per sentimento e ispirazione.
T’HO AMATA CON LA FOLLE TENEREZZA
T’ ho amata con la folle tenerezza
del bimbo, curioso in ogni cosa
per abbracciarne l’anima e l’essenza...
T’ ho amata con la torbida purezza
del vento, che si piega su una rosa
per portarne via i petali e l’essenza...
Nicolas Fabiano
17 anni
26
1° PREMIO EX AEQUO SEZIONE GIOVANI POETI
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Sapienza espressiva e capacità lirica sostengono una
composizione in cui paesaggio, colori e stagioni si saldano nel ricordo di ciò che più
non torna o forse é soltanto un eco.
ECO DI LONTANANZA
Odo l’eco della tua assenza
Risuonare tra i muri della mia stanza.
Abiti la mia notte solitaria
Con la tua presenza infinita, chiara ombra
Che ancora m’insegue, non mi dà pace
E non ho più speranze...ma ti vedo
Oltre un muro di forzati addii, ti vedo
Nella mia mente ancora piena di te
Nel mio respiro che, distante dal tuo,
Ha perso ogni armonia...
Nelle notti d’una troppo dolce primavera immensa
in un cielo d’aria odorosa e intensa
Quando la luna respirerà sopra le tue spalle stanche
E quando il primo sole si sbiadirà tra nuvole bianche
Nella luce dell’alba correranno i nostri spettri riflessi
Allora ritroverai i tuoi rimpianti, e torturato da essi
Mi chiamerai...
Ma io sentirò
Solo un’eco.
Francesca Giona
19 anni
27
28
1° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE GIOVANI SCRITTORI
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Un racconto che è al tempo stesso un invito a costruire un
racconto. Due giovani si incontrano nel metrò di una Milano febbrile. Con la levità
dell’immaginario si dimentica la realtà del quotidiano e il possibile diventa insieme
sogno e speranza, anche se poi i binari della vita divergono.
PRENDETE UNA STORIA
Potreste prendere mille storie raccontate in mille modi e ognuna di queste storie e
ognuno di questi modi direbbe a ciascuno di noi qualcosa di diverso.
Una volta - ero un bimbo - chiesi a mia madre perché la maggior parte delle canzoni
parlasse d’amore. Sinceramente non ricordo cosa mi rispose, ma potete immaginarvelo.
Anche moltissime storie parlano, alla fine, d’amore.
Quindi prendete una storia d’amore.
Prendete adesso un personaggio.
Dategli un nome. Un nome buffo, Emiliano. Un nome d’impatto, John. Un nome di
classe, Alan. Un nome qualsiasi. Dategli una personalità. Dategli una vita.
“D si sveglia quando dalla finestra la luce filtra a righe orizzontali per volere delle
persiane. Persiane vecchie, di quelle che fanno fatica a scorrere, ma che D non ha mai
voluto cambiare un po’ per pigrizia un po’ per piacere. In effetti metterne di nuove
svecchierebbe troppo la casa. Una casa che di minimalista non ha mai avuto nulla e
molto probabilmente continuerà sempre ad essere uno di quei vecchi appartamenti
milanesi incastrati dentro edifici grigi per lo smog, col parquet che scricchiola quando ci
cammini sopra. D non ha mai realmente pensato di cambiare qualcosa. Certo, un attico
abbastanza in alto da permettersi vetrate al posto delle finestre, con divani di pelle nera,
tavolini di legno scuro sobri ma funzionali e un grigio chiaro a dominare le pareti lo
preferirebbe anche lui, ma rendere il posto in cui vive il posto in cui vorrebbe vivere
comporterebbe sacrificio. Per questo ha mantenuto quasi tutto come l’ha trovato.
Macchie sul soffitto incluse. Magari ora vi siete fatti un’idea sbagliata. In effetti sul
soffitto del salotto c’è una macchia di quelle color giallognolo che sfuma dai bordi verso
l’interno, di quelle che ti ritrovi quando torni dalle vacanze se c’è stata una perdita, o
l’inquilino del piano di sopra ha lasciato aperto il rubinetto per un po’ troppo tempo,
oppure si è tagliato le vene nella vasca piena d’acqua calda perché il sangue fluisse più
in fretta. Così qualche giorno dopo (una settimana magari, se è agosto e praticamente
tutto lo stabile è disabitato) la portinaia, accompagnata da un vicino insospettitosi per
qualche motivo, ha usato le sue chiavi per entrare a controllare e ha trovato il corpo nudo
e flaccido di un vecchio immerso in un brodino rosso che ricorda tanto quel bicchiere di
vino che ci si concede ogni tanto. Ecco, forse in questo caso la macchia sul soffitto è più
tendente al rosa. Comunque è l’unica pecca (insieme al parquet) dell’appartamento, che
per il resto ha il suo fascino, è innegabile. Le porte delle stanza sono a doppia anta,
bianche. Non si chiudono bene, ma contribuiscono a rendere tutto più spazioso. Milano è
piena di case così. A D piacciono tutti quei minimi particolari che insieme danno
29
un’immagine di primo ‘900, ma più moderno. D si sveglia, ma rimane nel suo letto. Non
è veramente sveglio. Si rotola un po’ sotto le coperte che salgono a coprirgli la bocca. Il
respiro non si disperde nell’aria, D lo riesce a percepire, lo sente contribuire al tepore
che pervade il suo corpo. La stanza non è più buia da ore e c’è tanta luce da infastidirlo.
Si obbliga ad alzarsi. Oggi la testa gli suona Losing My Religlion degli R.E.M. come al
rallentatore. Accende il pc, apre iTunes e la fa suonare abbastanza forte da sentire la
voce di Michael Stipe chiaramente anche dalla cucina. Va di là e si versa il latte freddo
per la colazione. Canticchia.
Every whisper of every waking hour…
Beve sempre il latte gelido, dal frigo, sia d’estate sia d’inverno, per l’impazienza di
scaldarlo e perché gli piace il sapore. Gli ricorda quello delle Galatine. Sorride al
pensiero di essere il prodotto di un mondo del genere.
I think I thought I saw you try...
A volte D accompagna al latte i cereali, o i biscotti. A volte lo beve e basta.”
Ora prendete un secondo personaggio. Un personaggio femminile, oppure ancora
maschile, dipende da che tipo di storia d’amore avete scelto. Date un’iniziale anche a lei.
E poi datele vita.
“Per M le piccole cose sono importanti. Ma non quei gesti preziosi, quelle offerte di
aiuto, quella comprensione disinteressata che non arriva mai e tutte quelle cazzate
buoniste con motivazioni egoistiche malcelate sotto tentativi d’affetto. Non quelle
piccole cose, ma i piccoli riti. La musica in bagno, la vasca piena d’acqua, il vapore che
appanna lo specchio, sapone detergente, shampoo e balsamo, occhio alle doppie punte,
crema depilatoria, smalto per le unghie dei piedi e delle mani, crema rivitalizzante,
crema antirughe, Nivea Handcare, cercare punti neri sul naso. Phon, mousse per capelli e
scegliere i vestiti per il giorno dopo. Queste piccole cose sono il preludio alla cena
surgelata che consuma da sola davanti alla tv. L’impressione di superficialità che
traspare è corretta. M è una persona superficiale e sa di esserlo ed è indifferente
all’esserlo. Il superfluo ci sommerge e ancora pretendiamo di essere persone vere, forse
è il caso di smettere di fare resistenza e lasciarci trasportare dove il mondo vuole. M in
canottiera e pantaloni dimensionedanza si specchia e gira la testa verso destra perché il
suo tatuaggio, quello che ha dietro l’orecchio, si rifletta. Lo guarda un po’ (era tanto che
non lo faceva), non le piace più. Poi scosta leggermente l’elastico dei pantaloni e delle
mutandine per scoprire quella farfalla che di originale non ha proprio nulla. Le ali della
farfalla sono verde, azzurro e arancio e il suo corpo è nero. E’ appena sopra l’inguine
destro, prolungando la curva dell’inguine di un paio di centimetri trovate la farfalla di M.
Sembra che stia volando via dalla foresta dei peli pubici, perché il volo non è rivolto
verso l’interno, a sinistra, ma verso l’esterno, a destra. Questo tatuaggio le piace molto,
ma i peli no, perché sono troppo lunghi. Una spuntatina sarebbe opportuna. Quello che ci
piace o non ci piace delle cose non è la loro essenza, ma quello che ci ricordano. Per i
tatuaggi è così. Quando, ubriaca persa, ti fai scrivere dietro il collo due ideogrammi
cinesi e una volta che ti sei ripresa non ricordi più cosa significano, ecco, è abbastanza
ovvio che un tatuaggio del genere ti possa stufare in fretta. Anche se rispondere non
ricordo a chi ti chiede cosa significhino quelle lettere ha sempre fascino. Un tatuaggio è
un po’ come una foto, non è mai fine a se stesso. Anzi, lo è più delle foto. Una foto alla
fine è poco più che un ricordo, mentre un tatuaggio è molto altro. M ha una di quelle
cornici piene di foto, c’è tutta la sua vita su quella parete: alcune vecchie foto che la
ritraggono bambina coi suoi genitori, qualche foto di quand’era adolescente, ma poche,
30
perché se ne vergogna; ce ne sono molte invece di lei ormai donna con amiche, amici,
più che amici, persone che ci sono state, ma se ne sono andate, persone che per ora ci
sono, ma passeranno. Per questo una foto non è altro che una foto, poco più che
un’immagine. I tatuaggi invece non dovrebbero passare, dovrebbero disegnare quello
che sei, legarti a un luogo, a un sentimento, a una persona, a una promessa, spesso tutte
queste cose insieme. Una foto invece può essere tutto ciò che non vorresti vedere.
M mangia sempre in salotto, sul divano con la tv accesa. Cenare in cucina, seduta a
tavola da sola l’ha sempre rattristata. Sono quelle occasioni in cui la solitudine pesa e
anche un qualsiasi programma, un telegiornale, è di conforto. M cerca comunque di
evitarli, i telegiornali. Un po’ perché l’annoiano, un po’ perché crede che sia meglio
essere poco consapevole del mondo in cui vive, perché di sfighe e di colpe ne abbiamo
già abbastanza da non voler conoscere anche quelle che il resto del mondo ci butta
addosso. M accende la tv e trova un servizio su una qualche, ennesima, tragedia
famigliare: il dolore che fa audience nei tg della sera. Volti solcati da lacrime che
brillano nelle telecamere, quasi ammiccano agli spettatori. Voci rotte dai singhiozzi.
Persone distrutte, straziate, patetiche, persone che M si scopre a odiare. Non può
sopportarle per la loro debolezza e per la loro ostentazione, le odia di un odio insano,
malato, confondendo l’oggetto del proprio sentimento.
M cambia canale. Lo zapping si ferma su MTV che trasmette uno di quei programmi
americani sottotitolati in italiano, così disgustosi che non puoi non guardarli.”
Avete due personaggi. Semplicemente abbozzati, ma questo basta perché comincino a
vivere in voi. Li avete costruiti voi e tutto quello che non avete scritto o letto, ma che
sapete di loro, è vero.
Prendete un incontro.
“Milano la mattina è uguale a tutte le città del mondo. Grigio, macchine. Grigio,
persone. Grigio, metro. Il cielo di Milano è da amare, perché se lo si odia è la fine. Devi
scegliere di amarlo per non deprimerti troppo. D crede che Milano sia come Londra, solo
un po’ più piccola e provinciale. D non ha mai visto Londra. D ha gli auricolari nelle
orecchie e sta andando alla fermata della metropolitana. L’auto è dal meccanico e invece
di farsi dare quella sostitutiva preferisce usare per qualche giorno i mezzi pubblici e
ricordare a se stesso il motivo per cui gli va benissimo perdere ogni giorno venti minuti
in macchina in mezzo al traffico, con l’autoradio che canta gli Shins o qualcos’altro. D
non ascolta mai la radio, nemmeno le notizie, non perché non gli interessino, ma perché
la musica gli piace di più. Una signora sudamericana scende le scale pochi gradini avanti
a D. Una ragazzina le si avvicina e, senza guardarla o dirle nulla, la prende sotto braccio
e proseguono insieme la discesa. La magia dura quei pochi istanti che D impiega a
realizzare che le due sono madre e figlia. La corsa del treno è così rumorosa che le
cuffiette dell’iPod sono sovrastate, mute. Il vagone puzza di immigrati. A D questa frase
non suona particolarmente razzista, ma spesso quando la pronuncia con qualcuno più
politicamente corretto di lui si accorge dalla reazione dell’interlocutore che è una cosa
che non si può dire. D non è razzista, ma di certe cose è convinto davvero. Non gli
interessa molto quello che la maggior parte della gente pensa di lui. Anzi, gli interessa
così poco che alcuni faticano a comprendere alcuni suoi atteggiamenti. Porta Venezia,
fermata Porta Venezia. Milano è l’unica città che tenta di modernizzarsi andando
indietro. Il treno è fermo e Chris Martin dice in falsetto all that noise and all that
sound… E’ incredibile come tanta parte di quello che facciamo o diciamo sia influenzato
dai nostri gusti. E’ odioso che l’oggettività dei giudizi sia viziata da ciò che ci piace. A D
31
piace la musica indie e quella che definisce acustica ma non è molto sicuro che sia
corretto. Non è l’unica musica che ascolta, ma è quella che preferisce, in questo periodo
almeno. Death Cab for Cutie, Bright Eyes, Editors, Interpol, Shout Out Louds, Chris
Garneau. Sono questi i suoi artisti. E’ un genere forse poco maturo, ma D non crede che
sia un male che gli piaccia. E’ lo stesso ragionamento che si fa con chi ascolta i Sex
Pistols a vent’anni. Il punk già a vent’anni non si dovrebbe ascoltare più, dicono. Ma uno
il punk lo ascolta quando cazzo vuole. Duomo, fermata Duomo. Mentre D scende per
cambiare linea Damien Rice dice com’on courage, teach me to be shy. Alla fine sono
solo canzoni di introspezione che hanno qualcosa di molto raffinato. La virilità non è
sicuramente l’aspetto predominante in D, ma la virilità non è certo più apprezzata come
un tempo. L’uomo del nuovo millennio è elegante, eccentrico e depilato, fate voi.
Sulla linea gialla i treni si fanno aspettare di più, per questo D sceglie sull’iPod qualcosa
di veramente adatto.
M non è certo una di quelle persone che si soffermano molto a pensare alle cose. Anzi, è
una persona che cammina senza curarsi di quello che la circonda, ma non è una
sognatrice. O forse lo è. Forse per lei entrare allo Store Feltrinelli di Corso Buenos Aires
e mettersi a girare tra gli scaffali di libri ha qualcosa di magico. C’è silenzio, M cerca
prima i libri dei suoi autori preferiti, soprattutto quelli che vorrebbe, ma anche quelli che
ha già. Li sfoglia, legge la quarta di copertina, guarda le nuove edizioni e un po’ le
desidera, perché le sue copie sono consumate per le volte che le ha rilette. Poi passa a
caso da un settore all’altro, da filosofia a letteratura per ragazzi, da esoterismo a teatro e
ogni tanto si ferma a prendere un libro che puntualmente rimetterà al suo posto. M non
compra molti libri e quando entra così, per caso, nelle librerie è difficile che acquisti
qualcosa.
Ora cammina pensando a quanto sia facile accettarsi. Accettare noi stessi coi nostri
difetti è proprio una cazzata. Amare se stessi, quello sì che è difficile. Con tutto
quell’orgoglio che implica questo tipo di amore ogni qualità positiva degli altri mette in
discussione il nostro ego, diventa un colpo da assorbire per poi minimizzarlo. Ditemi voi
se è facile.
Adesso è sulla banchina e attende il treno e non ha guardato il display per sapere quanto
tempo deve aspettare. La linea rossa sarà anche la più vecchia delle tre, ma è
sicuramente migliore della verde. La linea rossa è così accogliente per M, che ha vissuto
la sua vita in questa metropolitana. Scuola media, liceo, università andando
continuamente avanti e indietro. Fermata dopo fermata. Minuti di attesa dopo minuti di
attesa. M non ha la patente, per tanti motivi e nessuno buono. Le piace passare la vita
spostandosi sui mezzi. Ama i vecchi tram di Milano.
M legge un giornale, di quelli che distribuiscono gratis nelle stazioni prima di scendere
le scale grigie, bagnate che proseguendo si trasformano nel pavimento di linoleum nero.
A chiederglielo, non vi saprebbe dire di quale giornale si tratti senza chiuderlo, sbirciare
la prima pagina e leggerne il nome. Se sia City, Leggo, Metro o altro non è importante.
Come non sono importanti i minuti che mancano all’arrivo del treno. Come non è
importante se il treno si fermerà più del dovuto alla prossima fermata, con tutti i
passeggeri spazientiti, tranne M. M è fatta così. Anche se poi deve sempre avere
qualcosa da fare, più cose insieme magari, ma sempre con superficialità. Questo sembra
contrastare col suo piacere di perdere tempo. Infatti è così, contrasta completamente. M è
così umana.
32
A Duomo cambia linea per andare in Piazza della Repubblica. E’ certamente D a notare
M che scende le scale e si ferma sulla banchina a pochi passi da lui, ma lontana dalla
riga gialla di sicurezza. M che legge il giornale. M che ascolta la musica. M che aspetta
il treno. M che pensa alla sera prima. M che si toglie gli occhiali da sole solo adesso. M e
le sue occhiaie. M che alza lo sguardo. M che vede D. D che fissa M.”
Avete un coppia. Prendete un futuro.
“Le mattine in metropolitana. Cercare di essere sempre in orario. Ritrovarsi spesso.
Fissarsi di nascosto. I tentativi di approccio. Scambiarsi i numeri. I preparativi
meticolosi del primo appuntamento. Il piacere di vedersi ogni tanto. L’insicurezza
stupenda di qualcosa che nasce e non sa ancora come camminare. Gli speriamo che
chiami. Lo star bene anche da soli. Il districarsi all’inizio di una relazione. Le confidenze
che sanno di vanterie con gli amici. Le citazioni che facciamo nostre. L’aspettare solo di
vedersi. Lo stare meglio insieme. Le canzoni d’amore. Frenare in discesa. L’esperienza
che evita alcuni errori, la voglia che ne porta di nuovi. I fraintendimenti. Accarezzarsi i
capelli. La gelosia. Parlare fino alle 5 di mattina e i saluti infiniti sotto il portone.
L’alchimia giusta e l’esaltazione che essa regala. La gelosia che svanisce perché il resto
del mondo smette di esistere. La tenerezza, anteriore alla seduzione. Il sesso voglioso
delle prime volte e il sesso dolce dei mesi che seguono. Svegliarsi insieme. Svegliarsi e
abbracciare. Svegliarsi ed essere abbracciati. I piccoli regali senza obblighi, i sorrisi che
scartano i pacchetti. Gli sguardi eloquenti. Le dita intrecciate. Le camminate senza meta.
I parchi e le giornate di sole. Le domeniche pomeriggio insieme. Scegliere un film,
commuoversi. Stare a letto e parlare. I dubbi. Lo shopping insieme. I jeans che non sono
mai quelli giusti. Superare i dubbi. Innamorarsi ancora una volta della stessa persona. Le
scarpe che non sono mai quelle giuste. Sopportare. Rinunciare all’ultima parola. I baci in
fronte. Stuzzicarsi. Mostrarsi offesi. Litigare per consolarsi. Le scuse sentite. Le scuse
forzate e le urla. Superare tutto. Camicie salate bagnate dalle lacrime. I baci sulla nuca. I
momenti brutti. Il decidere insieme. Guardarsi ancora negli occhi. Rivedere gli stessi
occhi. Qualche chilo in più. Fermarsi a riflettere. Conoscere le famiglie. Paura.
Trasferirsi. Paura. Convivere. Paura. Discussioni. Dubbi. Matrimonio. Luna di miele.
Prima notte di nozze. Scegliere la casa. Scegliere i mobili, scegliere i colori. Disegnarsi
la vita. I viaggi insieme. Il mondo insieme. Volere dei figli.
Per nove mesi, trentasei settimane, duecentocinquanta giorni vedi una pancia crescere,
deformarsi, l’ombelico ribaltarsi e diventare un bottone, poi… buongiorno,
all’improvviso ti ritrovi lì, in mano, quella cosa che sgambetta e le lacrime ti riempiono
gli occhi, tutto cambia, non è bello perché è bello ma è bello perché è tuo, niente di
quello che c’era prima ha più lo stesso senso, qualunque cosa la vedi nell’ottica di
quell’animaletto pelato che non fa che piangere e dormire, è la generosità che uccide
l’egoismo e ne porta il cadavere in trionfo come Achille con Ettore, è l’umiliazione della
tua vita fatta di tutti quegli arroganti io io io che non facevi che ripetere, quell’essere che
intanto cresce e ogni giorno è una scoperta e ogni notte è una tragedia, che non sa niente
della vita ma ti insegna a vivere, che diventa sempre più come te e ti dispiace e fai di
tutto perché possa essere meglio di te, quel bambino che gioca sul tappeto e allora ti
siedi per terra anche tu e lui ti racconta storie di cavalieri e di fate, pirati e cowboy, quel
bambino che fai piangere quando i capricci non finiscono mai e che corri a consolare con
la colpa che sale in gola, quel piccolo calciatore con cui giochi a pallone nei parchi e a
cui dai consigli e già lo vedi a S.Siro, e già li senti gridare il suo nome, quello che
diventerà tutto ciò che tu non sei mai diventato, un avvocato, un dottore, un bravo
33
fratello, un amico fedele e un amante sincero, una persona perfetta, quel bambino che
puoi guardare negli occhi per capire dove devi andare, per fare la scelta giusta, per
perdonare, per sforzarti di amare ancora, quel bimbo che anno dopo anno cambia, ma
rimane (e rimarrà) sempre il tuo e giorno dopo giorno ti accorgi delle cose che non hai
potuto dargli e che ormai sono perdute perché lui ora è un adolescente che si sceglie i
vestiti da solo, mette gli amici prima di te e non ti ascolta e mese dopo mese lo vedi
grande, lo vedi giusto ma rivorresti quel minuscolo affare rosa ricolmo d’amore per te,
che ti vedeva come un dio e guardando in su ti ascoltava sempre a bocca aperta, adesso
scopri che cerca siti porno su internet e tra qualche anno fumerà, ma per ora sei ancora
felice, sei felice quando si va in vacanza insieme e lui si diverte e ti rendi conto che lui
non smetterà mai di dare e ricevere come ha sempre fatto, sei felice quando lo vedi
sdraiato sul treno ad occupare due sedili, con uno sbuffo di sole che fa brillare i suoi
capelli biondi tagliati, o meglio, non tagliati in un caschetto disordinato e la mano che
ciondola nel corridoio, e tu vorresti una videocamera per riprenderlo, perché una foto
non basta, non darebbe corrispondenza nitida a quel momento di felicità che è forse il
più autentico della tua vita, sicuramente il più autentico della tua vita da oggi in poi,
forse quell’unico momento per cui tutti non troviamo niente di meglio da fare che vivere,
perché poi di qui a quattro anni entrerai nella stanza di tuo figlio senza bussare e lo
vedrai nascondere qualcosa in fretta e rispondere con imbarazzo alle tue domande e solo
dopo troppi mesi ti accorgerai del problema e non vorrai mandarlo in nessuna clinica
perché vorrai essergli sempre vicino e aiutarlo ad uscirne ti ucciderà e le sofferenze non
pagheranno perché il dolore non ha mai pagato e ti chiederai cos’hai sbagliato, ti
chiederai perché, senza mai riuscire a darti tutta la colpa, sarebbe troppo da sopportare,
ma sarà bello il giorno del suo compleanno poter festeggiare una nuova vita, anche se il
passato sarà seduto a tavola fra voi, ad allontanarvi, però lui sarà ancora lì, sarà ancora
tuo, come sarà tuo, qualche mese dopo, anche quel pezzo di marmo, senza foto, con due
date incise, ma non lo vorrai avere.”
Non prendete più nulla, perché è quello che alla fine vi rimane.
“D e M, M e D si scambiano tutto in un istante. Duomo, fermata Duomo. Il treno arriva e
spezza i loro sguardi. La vita li trascina su due vagoni diversi.”
Tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.
Davide Marchesi
21 anni
34
2° PREMIO ASSOLUTO SEZIONE GIOVANI SCRITTORI
28° Milano Duomo
Motivazione della Giuria – Disperato omaggio di una madre alla giovane figlia
perduta. Una madre che non trova epilogo al suo dolore e non può che trasferire il
colore del lutto sulla innocenza del bianco.
“ VANILLA E BETULLA “
La stanza in cui entrai lentamente, trascinando i piedi sul pavimento di legno –timorosa
di poter emettere il benché minimo rumore, infrangendo così il mistico silenzio di casa
mia-, era timidamente rischiarata dal sole del mattino, che filtrando dalle tende color
pesco, aiutava i miei occhi a delineare quelle forme e quei colori che l’oscurità avrebbe
voluto celare e tenere solo per sé.
Era una camera piccola, di quelle che con le sue pareti color vaniglia e i mobili di lucida
betulla, riusciva a tranquillizzare l’animo di una persona, richiamando ad esso la
speranza e il sorriso...manifestazioni di una felicità che, temevo, di aver ormai perduto
per sempre.
Scossi la testa, passandomi una mano rigida sul volto segnato dalla stanchezza, e
richiudendo con delicatezza la solida porta in legno alle mie spalle, scivolai come
un’ombra vicino alla grande tela bianca che troneggiava davanti alla finestra socchiusa.
Le tempere di prima qualità sembravano brillare sotto i riverberi dell’alba, e i pennelli
abbandonati incustoditi ormai da giorni mi apparvero, per un attimo, quasi come lunghe
dita nodose pronte a serrarsi attorno alla mia gola per trascinarmi in ginocchio. Sul
pavimento. Immobile...
...Ricordai di quando ancora dipingevo assieme a lei durante quei pomeriggi che
sarebbero dovuti esser impiegati ben altra attività, o di quando la domenica mattina
amavamo alzarci e giocare al ritratto più bello davanti ad una buona tazza di tè fumante.
Ricordai con nitidezza i suoi occhi color dell’ambra cerchiati di quella matita nera senza
la quale non usciva di casa, o di quel suo viso roseo perennemente increspato in un
sorriso allegro...
Nero.
La mia mano si mosse lesta, e prima ancora che me ne rendessi conto sulla tela di un
bianco immacolato che dormiva silenziosa davanti a me, comparve una violenta
pennellata di nero. In un primo istante il contrasto tra i due colori mi ferì lo sguardo, ma
bastò poco perché quel contrasto rabbioso mi sembrasse quasi piacevole.
Era strano vedere quei due colori tanto diversi baciarsi con quell’arroganza, ma ancora
più strano era il rendermi conto che persino quell’accostamento di tonalità mi riportava
alla mente il suo volto e le sue abitudini...
Chiusi gli occhi, reclinando la testa all’indietro e lasciando che il sole mi sfiorasse i
lineamenti induriti del volto, rimanendo così fino a quando la mia mente ottenebrata dal
nulla non reclamò la sua voglia di vivere, e io non fui costretta a riportar lo sguardo su
quell’unica pecca nera in un dipinto candido già di per sé perfetto.
35
Lei adorava il bianco. Era uno di quei colori che l’affascinava, e di cui si sarebbe sempre
vestita se solo la paura di apparire tra una folla ad unica tinta non glielo avesse sempre
proibito.
...Perché lei era nata così, diciassette anni prima, e proprio nello stesso modo se n’era
andata.
Lei con la sua timidezza sin troppo estremizzata, e il suo terrore di poter sempre essere
fuori luogo. Lei con il suo sorriso gentile anche verso chi non lo meritava, o quel suo
sguardo tagliente che compariva –come per magia- quando la interrompevi durante un
discorso, o le punzecchiavi i fianchi rotondi.
Era sempre stata così, riservata e introversa, maestra nel coltivare passioni dinnanzi alle
quali le altre persone arricciavano il naso, annoiate...
...persino quando aveva dipinto il suo ultimo quadro non aveva impedito al suo
particolare essere artista di saturare ogni millimetro della tela, e io, estasiata, non avevo
potuto fare a meno di sospirare con aria sognante davanti a quel castello medievale da
cui si stava per gettare una bellissima ragazza il cui abito bianco danzava sotto il ritmo
incalzante di un vento invisibile.
Una. Due. Tre. Quattro pennellate.
Nero. Nero. Solo e solamente nero.
La colpa non era mia –pensai mentre la tela bianca continuava a riempirsi rabbiosa di
tempera nera-, perché io non sapevo. Non avrei potuto sapere...
Ancora mi sembrava assurdo. Impossibile. Tutto così maledettamente irreale…
…perché un conto era sentire dalla televisione la notizia di qualche folle suicida che si
era gettato da chissà quale palazzo, lasciando cadere in lutto un intero paese; ma un
conto era vedere la propria figlia sorriderti dolce, ringraziarti di tutto, e poi gettarsi dai
merli di quel castello in cui aveva voluto ad ogni costo festeggiare la sua festa di
compleanno...
Nessuno probabilmente ha mai capito quanto facile fosse capire ed eludere il dolore
altrui, ma quanto difficoltoso fosse concepire il proprio.
Lei...non c’è più.
Da nessuna parte.
Non potrò vederla…mai più.
(…) Perché la notte cede il posto all’alba?
Perché la gente ride felice?
Perché la radio annuncia le previsioni del tempo?
Perché...il giorno in cui lei è morta…non ha cessato di esistere anche il mondo?
“Mamma…ho capito che al mondo, esistono le persone desiderate e quelle che non lo
sono” …me lo dissi in un sussurro, con il volto sereno adagiato sulle mani minute e
candide, e quando io mi voltai a guardarti, tu mi sorridesti gentile, come sempre.
No, bimba mia. E’ falso.
Non è vero. Al mondo...nessuno è indispensabile realmente. Né io, né te.
Non esistono persone fondamentali...perché se anche qualcuno muore, il mondo resta
indifferente.
36
Adagiai la fronte sulla tela ormai interamente dipinta di nero, e poco me ne importò di
sentire la tempera sporcarmi il volto e le dita delle mani; l’unica cosa che avevo piacere
di provare –in quell’istante- era il tepore che solo un quadro ancora fresco riusciva a
donare. Era una di quelle sensazioni indefinibili, impossibili da spiegare a parole.
Uno di quei sentimenti, che potevi amare oppure odiare. E io lo amavo.
“Essere lasciati…o lasciare, cos’è più doloroso?”
“Essere lasciati” Avevo risposto io a fior di labbra…incuriosita, o forse spaventata, da
quella tua serie di domande e affermazioni cariche di un’aspettativa che non avrei saputo
delineare.
“…tu dici?”
…Chissà perché hai scelto il volo, piuttosto che il cammino. Chissà perché hai
desiderato quell’ultimo romanticismo finale, e chissà perché –nonostante le lacrime- tu
abbia voluto ringraziarmi.
Grazie di cosa?
“Grazie di avermi fatto nascere”
…ma che senso ha, se poi sei te ad ucciderti?
Scossi la testa, esasperata e logorata da una voglia di vivere che troppo aveva in
opposizione con l’atmosfera mortuaria che ancora mi bucava la mente e trapelava da
ogni antro di quella casa ormai vuota. Chiusi gli occhi, portando le dita sporche di
tempera al volto, e quando la mia visuale sul mondo si oscurò e il suo volto ancora una
volta fece capolino tra i miei ricordi sin troppo nitidi, decisi che era il momento di
cambiare colore.
Bianco.
Spremetti il tubetto di rame sulla tavolozza sporca, facendo largo tra gli altri colori
secchi con le unghie, raschiando silenziosamente, incurante della loro rottura o delle dita
che si ferivano con il legno vecchio e scheggiato.
Non mi interessava. Non più.
Desideravo solo il mio bianco, in quel momento. Solo lui.
Pulii il pennello nella bacinella di cristallo colma d’acqua, ferma davanti alla finestra che
ormai emanava una luce decisamente troppo abbagliante, e quando fui sicura che non ci
fosse più nessun residuo di tempera scura sul morbido pelo che continuavo ad
accarezzare, quasi con isteria, non ebbi delicatezza nel macchiarlo nuovamente di quel
bianco che osservavo rapita.
Bianco come la sua carnagione. Come le sue dita. Come il suo animo…
…o forse no?
Un punto. Piccolo, piccolissimo punto in mezzo all’oscurità della tela.
Piccolo segno di un passaggio ormai svanito. Dolce ricordo di un errore troppo amaro.
E se quella tela nera ero io…quell’unico accenno di radiosità era lei.
Lei e il suo sorriso.
Lei e il suo amore.
Lei, mia figlia. La mia unica figlia.
La mia preziosa figlia.
37
Lei.
Lei e solamente lei…
Candido Pallore
Vitrea perla socchiusa alla fine
Petali di rosa irrimediabilmente appassiti…
Appassiti da parole…
Canto…
Poesia…
Adesso dispiega la tua luce
E vola verso l’infinito…
Poiché solo esso
Può accoglierti…
ORA.
…rovesciai addosso alla tela tutta la tempera nera che ancora mi rimaneva, e con i palmi
nudi delle mani coprii con forza e urla crescenti quell’unico punto bianco.
Una. Due. Tre. Mille volte.
Perché non aveva senso. Proprio non ne aveva.
Lei era morta, e il mondo era finito assieme a lei.
Tutto era finito.
Anche io.
Federica Treggi
19 anni
38
ELENCO DEI PARTECIPANTI
L’elenco riporta in ordine alfabetico cognome e nome
di tutti i partecipanti al 28° Premio Nazionale di Poesia e Narrativa.
Nel rispetto della ‘privacy’ è stato tralasciato deliberatamente ogni altro riferimento anagrafico.
Benché l’elenco sia stato realizzato con la massima accuratezza,
ci scusiamo per gli eventuali errori, inesattezze ed omissioni.
Vi saremo grati per ogni segnalazione correttiva.
39
40
ARDEMAGNI CLAUDIO
ARDETTI ALDO
ARDISIA VINCENZO
ARECCHI ALBERTO
ARICÒ GRAZIA
ARICÒ MARILIA
AROSIO RENATO
ARPINI GIULIANA
ARPOSIO CLAUDIA
ARRU STEFANO
ARSETTA SERENELLA
ARTIGIANI FABIO
ASNAGHI FRANCESCA
AUDDINO ELENA
AVANZINI NICOLA GIUSEPPE
AVERAME CONVERSO ANNA
AVERINI ALBERTO
AZZAROLI GUIDO
BACCI FILIPPO
BACZYNSKI CECILIA AMBRA
BAJONI MARIA GRAZIA
BALDASSA MICHELE
BALDI CRISTINA
BALDONI MATTEO
BALLOCH GINO
BALLOR ARNALDO
BALLOTTA DEBORAH ELENA
BALSAMO ANNA
BALZARETTI CRISTINA
BAMBARA TIZIANA
BANDINELLI CETTI ALLEGRA
BANDINI PIA
BANFI VANESSA
BARALDI CARLA
BARBAGLIA LUCA
BARBANTI ALESSANDRO
BARBARULO GIULIA MARIA
BARBERA PIETRO
BARBERI C/O CALABRESE TANINO
BARBIERI SERGIO
BARBON FABIO
BARDOTTI MASSIMILIANO
BARGIACCHI RAFFAELLA
BARIATI LUIGI
BARIGAZZI CHIARA
BARLASSINA PIETRO
BARLOZZETTI CARLOTTA
BARONI CARLA
ABRIOLI GIUSEPPINA
ACCORINTI MARIA
ACCORONI DONATELLA
ADDAMO GIUSEPPE
ADELFIO DOMENICO
AFFIATI RENATA
AGAZZI CLAUDIO
AGGUJARO RAFFAELE ANGELO
AGNOLETTI TERZA
AGOSTINI MICHELE
AGOSTO GABRIELE
AGRESTI FRANCA
AGUGGIARO MONICA
AGUS CHIARA
ALBANESE ANNAMARIA
ALBARANO MAURIZIO
ALBARELLO SHARAL
ALBERGAMO FRANCESCA
ALBERINI SERGIO
ALBERIO WALTER ROSARIO
ALBERTELLA PATRIZIO
ALDEGHERI NICOLE
ALECCI SCARPA MARGHERITA
AMBROSIO PAOLA
AMBROSIO RUCCIA WILMA
AMENTA ROSARIO
AMODEO MASSIMILIANO
ANDOLFO NICOLETTA
ANDRETTO AMODEO ROBERTO
ANDREUCCI LUCIANO
ANGELICA DOMENICO
ANGIOLINI LORI
ANGIULI DINO
ANGIULLI ROSANNA
ANGOLI ADRIANA
ANNIBALE FERRUCCIO
ANNUNZIATA MARIA
ANSALONI ALAIN
ANSOLDI MARIA CRISTINA
ANTOGNETTI FERDINANDO
ANTOGNOLI GIULIANO
ANTONELLI ANTONIO
ANTONELLI STEFANO
ANZALONE ROSANNA
ANZANI MARIA
APARO ESTER
APOLLONIO GIANCARLO
ARACCHI M. ANTONIETTA
41
BIZZARRO DANIELE
BLANCO LILLI
BLASIOL MARCELLA
BOATTINI FRANCA
BOEM EMANUELA
BOERO GIUSEPPE
BOGLIONE FRANCESCO
BOI MAGDA
BOLDINI SERGIO
BOLOGNINO CARLA
BOLZONI PAOLA
BONA CLAUDIA
BONANNO BRIGIDA
BONASONI MASSIMO
BONCI ANNA
BONETTI FRANCESCA
BONFINI GIOVANNI
BONIZZONI GIORGIO
BONOMELLI LIONELLO
BONOMO GIOVANNI
BONSIGNORI ANGELO
BONSIGNORI GIORGIA
BONUCCELLI LIANA
BORDIGATO GIULIANO
BORDIGONI AURELIO
BORDONI FEDERICO GIULIO
BORDONI SILVIO
BORELLI SALVATORE
BORIN ANTONELLA
BORRONI CAGELLI GIULIA
BORSARI GIULIANO
BORSATO PAOLA ELENA
BOSCHI MILLA
BOSCO ANNA
BOSSI BRUNA
BOTTAI BRUNO
BRACCINI FABIANO
BRAGA JOHN
BRAGA MARTINA
BRICENO BERRÚ JOSÉ ENRIQUE
BRISTOT IVANA
BRUNELLI GIULIA
BRUNENGO MARZIA
BRUNETTO CATERINA
BRUNO FRANCESCO
BRUNO SIMONE
BRUTTINI CAPPERUCCI PAOLA
BUCOLO CARMELO
BARONI MARIA CARLA
BARTOLOMEOLI GIANFRANCO
BARTONE ELENA
BARZAGHI GIUSEPPINA
BASSI ELISA
BATTAGLINI CARLO
BAZZANI GIULIANO
BAZZU ANTONELLO
BECHERINI LOREDANA
BEGLIA EMILIO
BELARDI EMANUELA
BELLINI SERGIO
BELLOLI LUCA
BELOTTI FRANCESCO
BELOTTI ROSANNA
BENAGLIO GIOVANNI
BENEMEGLIO AUGUSTO
BENNICI SILVIA
BERGAMASCHI MIRIAM
BERGONZI MATTEO
BERNABO' GIORGIO
BERNAVA ARTURO
BERNECOLE NICOLA
BERNO VITTORIO
BERRA LAURANA
BERSANI COSTANZA
BERTINI ILARIA
BERTOLA GIUSEPPE
BERTOLAZZI ANDREA
BERTOLINO ALESSANDRO
BERTONCELLO NICO
BETTA ELENA
BETTI GIORGIO ALBERTO
BIAGIOTTI MAURO
BIANCHI DANIELE ANGELO
BIANCHI FEDERICA
BIANCHI SCALZI ALFREDO
BIANCHINI DR. GIORGIO
BIANCO CONCETTINA
BIELLA GIULIANA
BIGI SERGIO
BIGNOTTI NADIA
BILOTTA SANTA
BINDELLI GIOVANNA
BINELLI GRAZIA
BISETTI LAURA
BISI MILENA
BIZZARRI FERNANDO
42
CANZONERI BARASSI ROSALIA
CAPELLA PAOLO
CAPITALE GIOVANNA
CAPONE ROSARIO
CAPORALI GABRIELE
CAPPELLETTI STEFANO
CAPUANA STEFANO
CAPUANO GAETANO
CAPUANO MANUELA
CAPUANO ROSALBA
CAPURSO PIERLUIGI
CARCHIDI GIUSEPPE GREGORIO
CARDANI SUSANNA
CARDI' FILIPPA
CARDILLO DI PRIMA LICIA
CARDUCCI CATERINA
CARESTIA SILVANO
CARIA BIANCA MARIA
CARLETTI PAOLO
CARLONI MOCAVERO CARLA
CARLOTTA ANNA
CARMELLO PINA
CARMENI GIANLUCA
CARMIGNOTTO LAURA
CARMINATI BRUNO
CARNEVALE GEMMA
CAROLA ALFONSO
CARPANI ATTILIO
CARTA NICOLINA
CASA LUIGI
CASALINI CELESTINO
CASALINI GUIDO
CASALINI LUCIO
CASAMASSIMA ANTONIO
CASARINI CRISTIANA
CASILE ALFREDO
CASINO ALESSANDRA
CASO GIOVANNI
CASSAGO SIMONE
CASTALDI RAFFAELE
CASTELLETTI BRUNO
CASTELLI MARINA
CASTRO SERENA
CASTRUCCI SERGIO
CASU MARIA GIOVANNA
CATALANO ENRICO
CATINO MARIA ROSARIA
CATTANEO BRUNO
BUFALINI PERICOLI ADA
BUGATTO ALICE
BULIAN FRANCESCA
BUOMPANE ELEONORA
BUONANNO MORANDUZZO ROSSELLA
BUONOCONTO ANTONIO
BURATTI ENRICA
BURRATTI MASSIMO
BURROMETO ALBERTO
BUSO GASTONE
CACCAVALLE PAOLO
CACCIATORE FRANCO
CADOPPI PAOLO
CAGALLI MATTIA
CAGLIERO ANDREA
CALABRESE MICHELE
CALASCIBETTA ANTONIO
CALCATERRA LAURA
CALERI FALCONE LAURA
CALLEGARO FRANCO
CALLONI LUIGI
CALO' GIUSEPPE
CALVANI GIOVANNI
CALZAVARA VALERIO
CAMERA MARIA
CAMERINO FILOMENA
CAMETTI PONZANA NORIS
CAMINITI FRANCO
CAMMAROTA CARLO
CAMPANA ADRIANA
CAMPETI CARLO
CAMPI MARTINA
CAMPIONE ADELE
CAMPLONE PIERPAOLO
CAMPO SAVERIA
CANAL MARINA
CANDIA MARINA
CANDILORO PIETRO
CANDINI BRUNELLA
CANEPARO MAURO
CANFAILLA PATRIZIA
CANFORA ALBERTO
CANFORA FRANCA MARIA
CANNIZZARO SIMONETTA
CANTAGALLO ANNA
CANTARELLI ALESSIO
CANTIELLO ANTONIETTA
CANTINI FRANCA
43
COLNAGO GIANMARINO MAURILIO
COLONNA FILIPPONE MARIA
COMETA OLGA STELLA
CONDO' ELEONORA
CONOSCENTI ROSEMY
CONSOLI CARMELO
CONSONNI CLAUDIA
CONSONNI RAOUL
CONTARDI ERIKA
CONTU CLAUDIA
CONZATTI ANNA
CONZIMU LODOVICO
COPIA MARTINA
COPPOLA LUIGI
CORDOVA MARGHERITA
CORE ELEONORA
CORNAGGIA MARCO
CORNELI CINZIA
CORONA GIANFRANCO
CORRADO CARMINE
CORRADO RAMONA
CORTELLAZZI SILVIA
CORTI ITALO
CORVI LUIGI PAOLO
COSENTINO FULVIO
COSSENTINO SANTA GRAZIA
COSSU GIANFRANCO
COSTA GERMANO
COSTA PIERO S.
COSTANTINI PIETRO
COSTANTINO ANGELA
COSTANTINO ANTONIO
COSTANZA PAOLA
COSTANZELLI CARLO
COSTANZO CATERINA
COSTANZO GIOVANNI
COSTI FELICITA
COTUGNO ANTONIO
COVA ALESSANDRA
CRAVERO MARIA CARLA
CREACO CARMELA
CRIPPA MARIA LUISA
CRISCENTI ALBERTO
CRISCI VINCENZO
CRISCIONE SALVATORE
CRISCIONE MAZZONE EMANUELA
CRISPINO DOMENICO
CRISTIANI FABIO
CATZOLA LUIGI
CAUCHI EMANUELE
CAVAGNERO RENATO
CAVEDONI GILDA
CECCHIN FRANCESCO
CECCOTTI ELENA
CELEGHINI BELLUOMINI NARCISA
CELI ANTONINO
CELLA LOREDANA
CELLI VALERIA
CELLINI DAVIDE
CELLURA ROSSELLA
CENTURIONI GIORGIO
CEREGHINI FABIO
CERIANI SARA
CERRA SALVATORE
CESARONI ANDREA
CHERENTI ENRICA
CHIANELLO ROSA MARIA
CHIARINI ANTONIETTA
CHIESA CANTARELLI MARIANGELA
CHIESA ROMI RITA
CHIMIENTI PIETRO
CHIMINELLI VALENTINA
CHITTERO LUCIANA
CIABATTINI IRENE
CIABATTINI ROBERTO
CIARPAGLINI PAOLO
CICCULLO ANGELO
CICERI FELICITÀ
CICERI PIERANGELA
CIGNI SIMONE
CILLI DEBORA
CINO FLAVIA
CIOCCA VASINO NATALE
CIPRI MARIA TERESA
CIPRIANO ANDREA
CITTADINO LUCIA
CLARÀ PAOLO
CLASER GIULIA
CLEMENTI DANTE
CLERICI FRANCESCO ADRIANO
CLERICI STEFANIA
COBELLI GRAZIANO MICHELE
CODOGNOLA MARTA
COGLIATI RENATO
COLAFATI MARCELLA
COLLINA ALBERTO
44
DE SIMONE CIRO
DE SIMONE ROBERTA
DE VITIS MAURIZIO G.
DEDIN VITTORIO
DEI ROSSI PAOLO
DEL BIANCO TERESA
DEL CARLO ROBERTO
DEL GIUDICE ARMANDO
DEL NEGRO WALTER
DEL SERRA DARIO
DEL TEDESCO LORETTA
DEL VECCHIO LUCIA
DEL VECCHIO LUCIANO
D'ELIA VINCENZO
DELLA MADDALENA GIANCARLO
DELLA VEDOVA ROBERTO
DEMICHELI ETTORE
DEMONTIS DANIELA
DEPINI MARA
D'ERAMO SARA
D'ESTE LORENZO
DETTIN ALBERTO
DETTORI ANGELO
DEVANI FRANCO
DI BARTOLO CONSOLATA
DI BELLA FEDERICO
DI BERARDO SUSANNA
DI DIO MORGANO MARICLA
DI FIORE ROSALBA
DI GIORGIO MARIA
DI LALLO FRANCESCA
DI LIETO GIUSEPPE
DI MARTINO LUCA
DI MARTINO SALVATORE
DI MASCI LILIANA
DI MAURO ANTONIETTA
DI PAOLI FLAVIO
DI PAOLO ENZO
DI PASQUALE ANGELA
DI PERSIA ANGELO
DI RENZO GIAN CARLO
DI ROGANTE GIANLUCA
DI ROSA RODOLFO
DI SALVATORE ROSA MARIA
DI SOMMA ANTONINO
DI SPIGNA GIUSEPPE
DI STASIO PASQUALE
DI STEFANO GIOVANNI
CRISTIANO LUCIANO
CRISTOFANI ANTONELLA
CRIVELLI FRANCO
CUDA EUGENIA
CUOMO LUCA
CURCIO VINCENZA
CURCIO RUBERTINI BARBARA
CURLEY CANDACE
CUTINI MANUEL
DABBENE TAMARA
DAHÒ MARGHERITA
DAL CIN FABIO
DALLA VECCHIA GIULIA
DALL'ACQUA ROBERTO
D'ALOIA ROSA
D'AMIANO GIOVANNI
D'AMICO DANILO
D'ANGELO RICCARDO
D'ANGELO SERGIO
DAPO' LUCIA
D'ARRIGO ANNA MARIA
DAVALLI BENEDETTA
DAVIDDI ELENA
DE ANGELIS FEDERICO
DE BIASI NICOLA
DE CANI NORBERTO
DE CLEMENTE MAURO
DE CRESCENZO DONATELLA
DE FRANCESCO DANIELA
DE FRANCHI MARIA MADDALENA
DE GIORGIS WANDA
DE GRANDIS LAURA
DE LAURENTIIS SONIA
DE LAZZER ECCLI ISOTTA
DE LORENZO ADRIANO
DE LUCA DONATO
DE LUCA LIONS SERGIO
DE MARCO MARIANNA
DE MAS FABIO
DE MASI GABRIELE
DE MATTEO VIVIANA
DE PALMA ANTONIO
DE PALMA NICOLETTA
DE PILLA ROSSELLA PAOLA
DE ROSA GELSOMINA
DE ROSSI GIULIA
DE SANTIS LUIGI ORONZO
DE SILVESTRI PAOLO
45
DI STEFANO GIUSEPPE
DI STEFANO MARIA PIA
DI STEFANO VINCENZA
DI TOMASSO ADOLFO LUCA
DIANO FRANCESCO
DIELI MARIA GRAZIA
DIENI MICHELA
DIGIOVANNI GRAZIA MAURA
DINI D'AREZZO VANNA
DIPALMA FABIO
DIPAOLA CARLA
DISPERATI FABIO
DISTANTE FRANCESCO
DONÀ SILVIO
DONAGGIO ALBERTO
DONATI ALESSANDRA
DONATI LORENZO
DONATI MASSIMO
D'ORAZIO GIUSTINO
D'ORAZIO MARIA CELESTE
DOS SANTOS VICTORINA
DOSSENA ANTONIO
DRAGONE PASIANOT ELENA
DROGHINI CRISTINA
DURANTE BRUNO
D'URSO ANTONINA
DUSCI LUIGI
EBOLI JESSICA
ELLI FRANCESCO
EMILIANI ASSUNTA
EPIFANI FURNO MARIA TERESA
ERMINI GIUDITTA
ERNANDES EDDA LUISA
ESCHER MAURO
ESPOSITO LORENZO
FABBRI ANGELA
FABIANO NICOLAS
FABIANO DI GREGORIO GIANCARLO
FABRIS ANTONELLA
FACCINI BRUNO
FAGGIOLI MARA
FAGIOLI SIMONE
FAGNANO ENRICO
FALCI BIANCONI LORENA
FALCONE ILIANA
FALLICA ITALO
FALOMO GIULIA
FANTIN DIEGO
FARAGO MARIAN
FARINON PAOLO
FASOLI SABINA
FASOLO GIANLUIGI
FATTORI ROBERTO
FATTOROSI ANNA MARIA
FAVARON SARA
FECCHIO SILVANO
FEDELE FULVIO
FEDELI IVAN
FEDELI STEFANO
FEDRIGO FRANCA
FELTRIN DINO
FERMATA MILENA
FERRABUE EDA
FERRADINI ALDO
FERRARI ANNA
FERRARI LIDIA
FERRARI VALERIA
FERRARIO SANDRO
FERRARIO SILVANA
FERREIRO FERNANDEZ ALEJANDRA
FERRERI BEATRICE
FERRETTI CLAUDIO
FERRI FRANCESCA
FERRO ANGELA
FIDONE RENATO
FINESSI AUGUSTO
FINIZIO GIUSEPPE
FINOCCHIARO FABIANA
FIORE LEONARDO
FIORENTINI ENZO
FIORENZA ALDO
FIRRINCIELI GIUSEPPE
FISSI ELENA
FIUME MARINELLA
FLORIS RAFFAELE
FOGLIA MARIA ANNA
FOLCIO ANNA
FONTANA ACHILLE
FONTANA GIULIA
FONTANA NICOLA
FORASTIERE FRANCESCO
FORCONI DANIELA
FORMONE ELISA
FORNARI MAURO
FORTI MARIA GRAZIA
FORTUNATO RITA
46
GARBASSI ILVA
GARDINAZZI FABIA
GARGIULO VINCENZO
GARZILLO VINCENZO
GASPARRONI LUIGI
GASTALDI AURORA
GATTI ANNAMARIA
GATTI FULVIO
GATTO MICHELANGELO
GAVAGNIN EMANUELE
GAZZOLA ROSANNA
GELLI LAURA
GELLI MARIA ROSA
GELOSA GABRIELE
GENISIO ANTONELLA
GENOVESE CARLETTO
GENTILUCCI ROMINA
GERACITANO CLAUDIA
GERBI MATTEO
GHEZZI RICCARDO
GIANOLI MAURO
GILIBERTI MARILÙ
GINI FRANCESCO
GIOMMETTI MASSIMO
GIOMMETTI SAVERIO
GIONA FRANCESCA
GIORGI ARMANDO
GIORGI LARA
GIORGI VITTORIO
GIORGIO DOMENICO
GIORLANDO SALVATORE
GIOTTI ADRIANO
GIOVANELLI BERTAGNA LUCIA
GIOVANI PIETRO
GIOVANNINI VELIA
GIRO SILVIA MARIA TERESA
GIROTTO ADRIANA
GIUFFE' MARISA
GIULIANI UBALDO
GIUNTA MARIA LUISA
GNECCHI FRANCA
GOBBI SANDRO
GOBBI SERGIO
GOBBI RUSSO LENA
GONCALVES MANUELA
GONCALVES SANDRINE
GORI DIVO
GRACCI BIASCI ATHE
FOSSATI ARMANDO
FRAGOMENI EMILIA
FRANCHETTI GINO
FRANCHINI JACOPO
FRANCIA MARIO
FRANCKEL ELISABETTA
FRANCOLINO DEBORAH
FRANGINI MARCO
FRANGIPANE ALDO
FRANZIN ANTONELLA CATERINA
FRANZIN FABIO
FRASCA ROSSELLA
FRASCATI ANTONIA
FRASCHINI EMANUELE
FRASCOLLA GIOVANNA
FRENT MARIA
FRESIA ELEONORA
FRIGERIO MONICA
FRIGERIO SIMONA
FRIGNANI PIERO
FRUNGILLI STEFANO
FUMAGALLI AURORA
FUMAGALLI D'OSNAGO GIULIO
FUNTÒ MARIATERESA
FURLAN SILVANA
FURLAN VLADIMIRO
FUSCO MARIA MARZIA
FUSCO MARGIOTTA MARIA
GABBA MARIA LUISA
GABBIANI MARCO
GABBRIELLI GIORGIO
GABRIELE PIER LUIGI
GALASSO GIUSEPPINA
GALBIATI SVEVA
GALEOTTI MARIA-LUISA
GALIA MANUELA
GALIMBERTI ALBERTO
GALIMBERTI MATTEO
GALLI RACHELE
GALLI STANISLAW
GALLINA GIULIA
GALLO LEONILDE OTTAVIA
GALLONI DAVIDE
GAMBA MANUELA
GAMBAROTTO ANDREA
GAMBARUTO LEILA
GANDINI GIANNI
GARAVAGLIA SONIA
47
LA RAGIONE EMILIANO
LA RICCIA SAVINA
LA ROCCA ANNA
LA ROSA MARIO
LA SCALA ANTONINO
LAMPA ROBERTA
LANCELLOTTI ENRICO
LANCINI LAURA MARISA
LANCINI COSTANTINI M. ROSA
LANEVE ANTONIO
LANZILLOTTI SONIA ROSALBA
LARASPATA GIUSEPPE
LASCARI LIDIA
LAUDICINA SELENE
LAURORA GIUSEPPE
LAUTIZI ALVARO
LAVELLI LUISA
LAVIA ADRIANA
LAZZARI ANNA MARIA
LAZZARI LILIANA
LAZZAROTTI GIULIANO
LAZZERI DANIELE
LECCA MATTEO
LENTINI GIUSEPPE
LENZA LEOPOLDO
LENZI PIERLUIGI
LEONE SERGIO
LEONELLI GUIDO
LEPRI LUCIANO
LETO MARIA GIOVANNA
LICATA VINCENZO
LO CASTRO GAETANO
LO CURTO SOMMA TINUCCIA
LO VANO GRAZIELLA
LOCATELLI ELENA
LOCORVO GIULIO
LOJACONO MARCO
LOLLO SILVIA
LOMBARDI ALFONSO
LOMBARDI FRANCESCA
LOMBARDO BRUNA
LONARDO ANTONIO
LONGHI EGIDIO
LONGO LILIANA
LORENZI SILVIA
LORUSSO FRANCESCO
LUCENTINI RACHELE
LUCÈRI LUCIA
GRANATA ELENA
GRANDICELLI ANTONELLA
GRANESE MARIA ASSUNTA
GRASSANI LUCREZIA
GRASSANI MARIA CATERINA
GRASSI GABRIELE
GRASSO MELO
GRASSO RITA
GRAVINA LUCIANA
GRECO ANDREA
GRECO MARIA
GRECO RENATO
GRECU MARCO
GRIECO STEFANIA
GRISONI MARCO SIMONE
GROSSO FRANCESCA
GUALANDI IREA
GUALANO ANTONELLO
GUANDALINI LIDIA
GUARINO GIUSEPPA
GUASCO ALBERTO
GUBERNATI ALBERTO
GUERRAZZI CORRADO
GUERRIERO GRETA
GUIDOLIN GIANFRANCO
GULLOTTA VINCENZO DANIELE
GUSTAPANE ANNA MARIA
GUTTORIELLO EMANUELA
HAIDAR HAFEZ
IACOBUCCI CLAUDIO
IACOBUCCI SABINA
IANNANTUONI MARIA ANTONIA
IAVARONE DOMENICO
IMBIMBO CINZIA
IMBIMBO MARIO
INGARAO VINCENZO
INNOCENTI ANDREA
INNOCENTI UMBERTO
INTERLANDI GIANCARLO
INVERNALI MIRCO
IPPOLITI FRANCESCO
ISETTA FLAVIA
JORDAN ANTON LEONID'OVIC
KARASSO OLGA
KING SAGLIA EILEEN
KRAMAR ANA
LA GRECA ROSA MARIA
LA PERNA MARCO
48
MARCHESI DAVIDE
MARCHESI MARIA MARA
MARCHETTI BARBARA
MARCHI LILIANA
MARCHI SERGIO
MARCHIONI LUIGI
MARCON GIACOMO
MARCONI LINO
MARI MARCELLO
MARIN LILIANA
MARINELLI FILIPPO
MARINI FRANCO
MARINI SILVIA
MARINO GIOVANNI
MARRICCO MARISA
MARTIN MARIA TERESA
MARTINCICH DIEGO
MARTINI GIOVANNI
MARTOGLIO SANDRA
MARTORELLI BASSI IDA
MARUCCI ANTONIO
MARVALDI ROSELLA
MARZIALI MAURA
MASCIA GIAN CARLO
MASCIOVECCHIO CHIARA
MASCIULLI DANIELA
MASELLI MARIA
MASOTTI ANDREA
MASSERETTI LUCA
MASSUCCI LUIGI
MASTELLONI FABIO
MATERA ANNAMARIA
MATTEJA LELLA
MATTIGHELLO DAVIDE
MATTIOLI ALESSANDRA
MATTIOLI ERCOLE
MAUGERI ROSARIA
MAURI CHIARA
MAZZA LAPO
MAZZOCCA LUCA
MAZZOTTA SERGIO
MAZZUCCHELLI ANTONIA
MBANEFO CARLO
MELE ADAMO DINO
MELE ORIETTA
MENCARONI DIEGO
MENEGHINI SANDRO
MENGAZIOL ANNADINA
LUCISANO BRUNO SALVATORE
LUKAS ALESSANDRO
LUMIA FOSCA SANTA
LUPERINI PANNA MARIA
LUTI MARCO
MACAGNO NICOL
MACCARANA DOMENICO
MAENZA SALVATORE
MAESTRONI ALFREDO
MAFFEI ERNESTO
MAGGIO RODOLFO
MAGLIOCCHETTI UCCIOLI ANNA
MAGNAVACCA ANNA
MAGNI MARIA FRANCESCA
MAGRI GIOVANNI
MAIONE STEFANIA
MAIZZA ENZO
MALAGO' ELENA
MALARA ROBERTA
MALATESTA EGIZIA
MALAVENDA CONSOLATO DARIO
MALFATTI DANIELE
MALFATTO JESSICA
MALPELI FEDERICA
MALUNE CLAUDIO
MANCINI FRANCO
MANDATO ANNIBALE
MANFIO CARLO
MANFREDONIA ROSA
MANGHISI LUIGIA
MANGIONE CARMELO
MANNETTI MASSIMO
MANNINA ANTONIO
MANTELLINI MILENA
MANUNZA ALDO
MANZATTO MILA
MANZELLA ANTONIO
MANZELLA PIETRO
MANZO ANTONELLA
MANZO IDA
MANZO ROSSELLA
MARANGI GIUSEPPE
MARANI MORENO
MARASCA FRANCESCO
MARASCIO ANDREA
MARCELLI FILOMENA
MARCELLI MICAELA
MARCHESE ANTONIA
49
NATHANSOHN ANTONELLA
NEGROTTI GIOVANNI ANDREA
NESPECA EMANUELE
NICOLETTI ROCCO
NICOLI ANTONIO
NICORA PARMIGIANI MARIA GRAZIA
NICOSIA MARCO
NICOSIANO CARMELO
NISTA FEDERICA
NOBILE GIORGIO
NOBILE UMBERTO
NOBILI SARA
NOLE' SALVATORE
NORDIO FRANCESCO
NORIS MAURIZIO
NOSARI GIOVANNI
NUCCIARELLI MILVA
NUNCIATI ANGELA
OCCHINO GIOVANNA
OCCUPATO VINCENZO
OJETTI ROBERTO
OLFI ORNELLA
OLGIATI SERGIO
OLIVATO VALENTINA
OLIVOTTO FRANCESCA
OLORI GIORGIO
ONORATI ELISA
ORIFICI DOMENICO
ORLANDO BARBARA
ORLANDO GIULIANA
ORNELLA SILVIO
ORRICO LUIGI
ORSI SIGARI MARIA LUISA
OTTOLINI ROBERTO
PACCINI ALBERTO
PACE GIANNINO
PACE VINCENZO
PADOVAN LUDOVICO
PAGANO SALVATORE
PAGNOTTA LUIGI
PAIANO DINO
PAIANO FRANCA
PALAMARA VINCENZO
PALAMINI DAVIDE
PALCHETTI DI PALCO ELENA
PALCHETTI MAZZA MARIA
PALERMO FRANCESCO
PALMACCI GILBERTO
MENGHINI VITTORIA
MERATI LUIGI
MERCATI GIOVANNI
MERCIAI GIAMPAOLO
MERIGNATI LORENZO
MEZZADRI DAVIDE
MICCOLI ANTEA
MIGLIETTA RAFFAELLA
MIGLIOLI ENRICA
MIGLIONICO MICHELE
MIGNONE-EVANS DANIELA FEDERICA
MILANOPULO CARLO
MILICIA MATTEO
MINA GIUSEPPE
MINA GLORIA
MION ANNA MARIA
MIOTTI BARBARA
MIOTTO CLARA
MIRRI FRANCESCA
MODAFFARI BARTOLI ANTONELLA
MODESTI ALBERTO
MOLINARO CARLO
MOLINAROLI ROSANNA
MONFERRINI MICHELA
MONTANI INZERILLO CLELIA
MONTESARDO MICHELE
MONTEVECCHI DAVID
MONTEVECCHI FABIO
MONTINARI ELENA
MONTINI SARA
MORANZONI MILVIA
MORI MARCO
MORO DINO VALENTINO
MORONI VENIERO CARLO
MORTOLA SALVINI GLORIA
MOSCA SALVATORE
MOSCHINO ROBERTO
MOSSI CLAUDIA
MOTTOLA VALLI ANNA
MUGNAI SANDRO
MURGESE MICHELE
MUSILLI ANGELO
MUSINO CHIARA
NAI DANIELE
NALE MAURELLI MILLY
NANNI SILVANA
NAPPO FRANCESCO
NASTRI TERESA
50
PERSICO EMANUELE
PERUCON PATRIZIA
PES LUIGI
PESETTI SILVIA
PETRACCA GERMANO
PETRONE SALVATORE
PETRONELLI ROBERTA
PETRUCCI IVANO
PETTENON ADRIANO
PETTI FRANCESCO
PEZZALI CHIARA
PEZZI ORAZIO
PIANURA IVAN
PIAZZI CARLA
PICCHIO LUCIA GIULIA
PICCININI BRUNO
PICCIONI RENATO
PICCIONI DARIO
PICCOLINI GIUSEPPE
PICK SILVIA
PIERANGELINI CARLA
PIGA GIAMPAOLO
PILLON ALBERTINO
PILLONETTO NICOLA
PINCARDINI LIDO
PINI CARLO
PINNA RAIMONDO
PIRAM STEFANIA
PIRODDA USELI GIOVANNA
PIRRUCCIO LINDA
PISANÒ ALBERTO
PISANU MARCO
PITARDI MARIOLUCIO
PIZZIRANI GASTONE
PLATANIA TANINO
PLUMERI CATERINI MARIELLA
POGGESE NERINA
POLI SANDRI TERESA
POLIN ALBERTO
PONI ALESSANDRA
PONSEGGI FRANCO
POPOLO ANITA
PORCU PIERA
PORPIGLIA FRANCESCO
PORRINO AGOSTINO
PORTANOME SANTI
PORTOCARRERO IVANA
POSTIGLIONE DELIA
PANCALDI MARCO
PANCALDI ROLANDO
PANETTA ALFREDO
PANI GINO
PANZERA MAITA
PANZONE LEDA
PAOLI MASSIMO
PAOLUCCI GIANCARLO
PAOLUCCI STEFANO
PAPETTI STELLA
PARADISO CESARE
PARADISO CIRINO
PAREA MAURIZIO
PARENTI GIANNA
PARISI ANTONINO MARIA
PARMA GRAZIELLA
PARODI GIULIANA
PAROLINI GIANCARLO
PARRAVICINI GIUSEPPE
PASI PAOLO
PASOTTO ADRIANO
PASQUA SUOR MARIA ELISABETTA
PASQUALI ELENA
PASSARELLI ANGELO
PASSERO MARIO
PATELLI GIULIANO
PATELLI GIUSEPPE
PAULETTI FERNANDA
PAVIA ALESSANDRA
PEDICONI ALESSANDRA
PEDIGLIERI SALVATORE
PEDRANI DAVID CRISTIAN
PEDRETTI DOMENICO
PEDRETTI PAOLO
PEDRONI ANTONIO
PEDUTO GIUSEPPINA
PELLE GIOVANNI
PELLEGRINI ANNALISA
PEMA JOAN
PENNACCHIO GIOVANNI
PENNISI GAETANO
PEPE BIANCA
PEREGO INES
PERIN ANTONIO
PERÒ ANNA
PEROTTO FIORENZA
PERRA D'AMBROSIO AMALIA
PERRONE ALESSANDRO
51
RICCIARDI MICHELE
RICCIATTI SIMONE
RICOTTI MARIA ANTONIETTA
RIDOLFI BERTINO ANTONIO
RIGAMONTI ENRICO
RIGGIO GAETANO
RIGHETTI MARIA ROSA
RIGON FRANCESCA
RINALDI MARCELLO
RIODA MARIO
RITACCA ANNA MARIA
RITACCA ROSARIA
RIVIERA ANGELA
RIZZO VANESSA
ROBBA MANGIONI ADRIANA
ROBERTI CRISTINA
ROCCHI LUISA
ROCCHI REMILIA
RODOLICO PASQUALE
ROLLA CHIARA
ROMA GUIDO
ROMANIELLO GIUSEPPE
ROMANO GIUSEPPE
ROMANO MARIA ROSARIA /MI
ROMANO MARIAROSARIA /VE
ROMANO' ROBERTA
ROMANO BETTINI ROSA
ROMANOWICZ MALGORZATA
ROMEI ANDREA
ROMEIRO PEREIRA SILVA ANDREA
ROMEO DOMENICO
RONCEN VALERIO
RONCHETTI ANTONELLA
RONZINO GIANCARLO
RONZONI ALESSANDRO
ROSSATO DAVID
ROSSET BARBARA
ROSSETTI MATTEO
ROSSETTI VALENTINA
ROSSI ADELIA
ROSSI DARIO
ROSSI LUCIANO
ROSSI MARINA
ROSSI MARISTELLA
ROSSI ALCHIERI OLGA
ROTA ANDREA
ROTA FRYDA
ROVERE MATTEO
POTOCCO BARBATO MARIELLA
POZZI ROBERTO
PRATICÒ PAOLO
PRATO CATERINA
PREDA DARIO
PRESTANO PATRIZIA
PRESTOPINO VINCENZO
PRETE LUCIA
PROFITA LUCIO
PRONZATO ANGELA ALBERTINA
PUCCIO ELENA
PUPILLO UGO
QUAGLIONE PIERLUIGI
QUERINI FRANCO
QUIETI ANGELO
RABUFFETTI STEFANIA
RAFFAELE ADDAMO GIUSEPPE
RAFFAELLI DEBORA
RAFFO SILVIO
RAFFONE MARTA
RAFFONE MARTA
RAIA CIRO
RAIMONDI DANIELA
RAINONE FRANCESCO
RAINONE VITTORIO
RAITI MARCO
RAMAIOLA MADDALENA
RANCOLI LAURA
RANDAZZO DESIRÉE
RANDO FRANCESCO
RAPONI ROBERTA
RASI CINZIA
RATIGLIA ANTONIO
RECCHIA VERONICA
RECUPERO PIETRO
REDAELLI TERESITA
REDAVID GIACOMO
REGAZZI SUSANNA
RESCIGNO GIANNI
RESSICO SARA
RESTELLI RICCARDO
RESTIVO SIMONE
REVELLO FRANCO
RIBOLDI PAOLA MARIA
RICASOLI SIMONETTA
RICCI DEBORA
RICCI FRANCESCO
RICCI MARCO
52
SAROLLI ANGELO
SASKA ELISA
SAVARIS BANAUDI CARMELA
SAVINO MARIA ALBERTA
SCAFFIDI DOMIANELLO M. ROSA
SCAFILE MARGHERITA
SCALA FERDINANDO
SCALISE ADAMO
SCALORA GIOVANNA
SCANDALITTA ADRIANO
SCANDROGLIO PATRIZIA
SCANNAVINI PAOLO
SCARCIA VITO
SCARDINA IGNAZIO ROMANO
SCARINO ALESSANDRA
SCARLATTI ANNA MARIA
SCARPI MARICA
SCARPIGNATO DORA
SCARPONI ANNUNZIATA
SCARZELLO MARCO
SCATAMACCHIA DONATO
SCHENETTI GABRIELE
SCHIETTECATTE ALICE
SCHIPANI PIETRO
SCHONBERG DARIO
SCIACCOTTA GIACOMO
SCIAMANNA SABRINA
SCIANDIVASCI FEDERICA
SCIARRONE GABRIELLA
SCIARRONE GIOVANNI
SCOLARI SILVANA
SCOPELLITI DOMENICO
SCORDO IRENE
SCOTTI MASSIMO
SCOTTI MAURO
SCOZZAFAVA GIOVANNA
SCURATI MARIO
SCURRIA MARCELLO
SECCI GIULIA
SEGATI DARIO
SEGHETTI GIOVANNI
SEGHETTI PATRIZIA
SELCIATO RITA
SEMERARO GIANFRANCO
SERAFINI ELLEN
SERANTONI SERGIO
SERBASSI SAURO
SERBELLONI LAURETTA
ROZERA MARIA ROSARIA
RUGGIERI GIANCARLO
RUGGIERI DEL PRETE ADRIANA
RUSTIGHI MARTA
RUTIGLIANO ROSANA
SABELLA ANGELA
SABLONE BENITO
SACCHI GIANCARLO
SADOTTI SERGIO
SALA ORNELLA
SALA OSVALDA
SALAFIA ANGELA
SALAFIA PAOLO
SALAMONE PAOLO
SALDI SANDRO
SALERNO BERNARDINO
SALOMON CESAR AUGUSTO
SALVATORE ORSOLA
SALVI MARIO
SALVINA GENNARO
SALVOTTI SAMUELA
SAMBATARO MOTTA MARIELLA
SAMMARCO LISA
SAMMARITANO DOMENICA
SAMMARTINO GIOVANNI
SANALITRO GIUSEPPE
SANCHEZ PALOS ISAAC
SANFILIPPO ORAZIO
SANGIORGIO ANGELA GIÒ
SANGIOVANNI PAOLO
SANSONE GAETANO
SANTAMARIA BRUNO
SANTAMICONE GIOVANNI
SANTARELLI REMIGIO
SANTIMONE JESSICA
SANTIN ALESSANDRA
SANTINI ALESSANDRA
SANTINI MORENO
SANTO PINO
SANTOJANNI ERMELINDA
SANTOLINI FEDERICO
SANTORO ANTONIA
SANTORO SANDRO
SANTUCCI PAOLA
SAPONARO DONATO
SAPORITI ELENA
SAPORITO CARMELA
SARNO JACOPO
53
SUMMA BEATRICE
SVALUTO FERRO LUIGI
SZATKOWSKA JOANNA SILVA
TACCHINI MARIA ELENA
TACCONI ROMEO
TADDIA FRANCESCO
TAFFON ALESSANDRA
TAGLIAFERRO MARIA TERESA
TALAMO FRANCESCO
TALENTI TERESA
TANCREDI ELEONORA
TARALLI ELISABETTA
TARANTELLO CONCETTA
TARCHI ETTORE
TARONI CARRARO ANNA
TARZIA BRUNO
TATARU ANA OLIMPIA
TAVANI RIGGIO FRANCESCA
TAVERNA ALBERTO
TEMPESTA ROBERTA
TERENZIO ROBERTO
TERRAGNI MARINELLA
TESTA GIUSEPPE
TETI FABIO
TINEBRA ENRICO
TINEBRA VINCENZO
TINTI GIUSEPPINA
TIRONI MONICA
TIROTTO GIUSEPPE
TITONE GIOVANNA
TOBIA GUIDO
TOFFOLETTI CHIARA
TOGNI GIORDANA
TOGNONI LUCIANA
TOMIOLO ALBERTO
TOMMASOLI ALESSIO
TOMMEI MARIO
TONAZZINI EMILIANO
TONELLI GERARDO
TONELLI STEFANO
TONIATO CARLA
TONIOLI SILVIA
TORRE ADRIANA
TORRESAN FRANCESCA
TORRESINI ELOISA
TORRI DIEGO
TORRISI VERA
TORTA ANGELA
SERGENTINI GRAZIA
SERIACOPI MASSIMO
SETTEMBRE IVANA
SFORZINI BOBBIO CIRINA
SGARAMELLA MARIA
SHERMIN BRUNO
SICA LAMAS BERENICE
SICHENZ ELISA
SICILIANO OLINDO
SICILIANO VINCENZO
SIDERI ELENA
SIDOTI GIULIA MARIA
SIGNORELLI VALENTINA
SIGNORI LUCA
SIGNORINO FABRIZIO
SILISTRINI NADIA MARIA
SILVESTRELLI IRENE
SILVESTRI MARINA SCINTILLA
SILVESTRI SILVESTRO
SIMIONATO SIMONE
SIMONCINI FRANCO
SIMONE PATRIZIA
SIMONELLI UMBERTO
SIMONETTI FEDERICO
SIRTORI ANTONIETTA
SISINO SILVANA
SMANIOTTO FASSINA JOLANDA
SMITH CAROL
SOLDO DOMENICO
SOLIME' MARIA GIOVANNA
SOMALVICO ROSSANA
SORCE STEFANO
SORMANI SERGIO
SOSTIZZO GERALDO
SOTTOCORNO EVA
SPADA IVANA
SPAGNUOLI MARCO
SPARACINO BALDASSARRE
SPINELLI LUCA
SPONCHIADO MAURA
STEFANINI RENATO
STELLA IGNAZIO
STIMPFL MARIA
STRADINI ANNALISA
STRAMARE CHRISTIAN
STUCCHI LEONARDO
STUCCHI RENZO
SUCATO TIZIANA
54
VERZICCO GIORGIA
VERZOLA ANNARITA
VESCOVI LUCIANA
VESPERINI VELIA
VEZZOLI GIULIANA
VIAN ROBERTO
VIANELLO GIANNI
VICARETTI UMBERTO
VICARI SALVATORE
VICENZI LAURA
VIGLIETTI MARIA ROSA
VILLANI ALESSANDRO
VINCENTELLI GIUSEPPINA
VINCI GIOVANNA
VINCI MARCO
VINDIGNI ROSA
VIOLA MARIO
VIOLANTE PIETRO
VIRGA ANITA
VIRGILLITO RITA
VITALE VINCENZO
VITALI ROSATI CARLO
VIVIAN GIANNI
VIVIANI LUCA
VIVIANI LUCA
VOLPATO ANNAMARIA
VORIA TALAMO LILIANA
VURCHIO MADDALENA
ZAFFAGNINI PAOLA
ZAMBOLIN PIERGIORGIO
ZAMBON GIORGIO
ZAMBRUNO BARBARA CRISTINA
ZANELLA ALBINO
ZANELLA LISA
ZANFI LORENZO
ZANFORLIN ANNALISA
ZANGALIA ANDREA
ZANNELLA LUCIO
ZANOTTI LUCIA
ZANOTTI PAOLA
ZENI MASSIMO
ZINETTI LILIANA
ZOCCARATO MICHELE
ZOLLA PASQUALE
ZUCCARELLO PLACIDO
ZUCCHETTI CARLO
ZUMBO MARGHERITA
TORTIROLI DOMENICO
TOSCANO CARLO
TOSI SARA
TOSO BARBARA
TRABUCCHI DELLA VEDOVA BIANCA
TRAMBALLI EUGENIA
TRAVERSA GUIDO
TRAVERSA SIMONE
TRECCANI CHINELLI ALBERTO
TREGGI FEDERICA
TREVISAN MARILISA
TRINGALI ORAZIO
TROIANI VINCENZO
TROIANO GIOVANNI
TROMBIN VALENTE ANDREA
TRONCONI JACOPO VALERIO
TURCI TOMMASO
TURCO BALDASSARRE
TURINESE EMANUELE
UGOLINI ANGELICA
ULIANA PIER FRANCO
ULISSE FRANCESCA
URGESE SARAH
URRU MARGHERITA
USSEGLIO LUCIANA
VACCARI MARTA
VACCARO ANNAMARIA
VACCARO MARIA RITA
VADALA' MARIA
VALDO LUCA
VALENTE CARMINE
VALENTI OSVALDO
VALENTINO ANTONIO
VALLARELLA GIOVANNI
VALLI MARIA ROSA
VANNOZZI ROBERTO
VASCO ELEONORA
VEGLIO LUIGINA
VELARDITA ROBERTO
VELLUTI ALBERTO
VELONA' FRANCESCO
VENIALE FERNANDO
VENTURA LUCA
VENTURATO GIANFRANCO
VERCESI SILVANA
VERDIROSI NERI GENESIO
VERNIA MASSIMO
VERRI SILVIA
55
APPENDICE STATISTICA
Ad eccezione della Valle d’Aosta, tutte le province e regioni Italiane hanno partecipato
al 28° Milano Duomo. Più che il numero di Autori partecipanti, complessivamente oltre
1400 con ben oltre 2000 opere, è interessante valutare l’indice che rapporta il numero di
partecipanti in ciascuna Regione e il numero ISTAT di abitanti della stessa Regione.
Come si può notare dal grafico, il 28° Milano Duomo ha una partecipazione di 2,5
Autori per 100.000 abitanti come media nazionale, con sensibili differenze tra regione e
regione. La Lombardia è in testa con un indice di 4,59 seguìta da Liguria (3,49) , Veneto
(3.39) e Toscana (2.92) . L’indice relativamente basso di alcune Regioni del centro-nord
(es. Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna) è probabilmente dovuto alla mancata
pubblicazione del Bando sui giornali locali. La partecipazione delle regioni del Sud e
Isole rispecchia i dati storici, piuttosto bassi.
sĞŶĞƚŽ
sĂůůĞĚΖŽƐƚĂ
hŵďƌŝĂ
ϯ͕ϭϵ
Ͳ
ϭ͕ϵϮ
dƌĞŶƚŝŶŽůƚŽĚŝŐĞ
dŽƐĐĂŶĂ
ϭ͕ϰϬ
Ϯ͕ϵϮ
^ŝĐŝůŝĂ
^ĂƌĚĞŐŶĂ
WƵŐůŝĂ
Ϯ͕Ϯϰ
ϭ͕ϱϭ
ϭ͕ϭϳ
WŝĞŵŽŶƚĞ
DŽůŝƐĞ
ϭ͕ϵϭ
Ϭ͕ϲϭ
DĂƌĐŚĞ
>ŽŵďĂƌĚŝĂ
>ŝŐƵƌŝĂ
ϭ͕ϳϵ
ϰ͕ϱϵ
ϯ͕ϰϵ
>ĂnjŝŽ
&ƌŝƵůŝsĞŶ'ŝƵůŝĂ
Ϯ͕ϱϯ
ϭ͕ϲϵ
ŵŝůŝĂZŽŵĂŐŶĂ
ĂŵƉĂŶŝĂ
ĂůĂďƌŝĂ
Ϯ͕ϱϴ
ϭ͕ϭϮ
ϭ͕ϴϰ
ĂƐŝůŝĐĂƚĂ
ďďƌƵnjnjŝ
Ϭ͕ϰϵ
ϭ͕ϳϮ
Ͳ
Ϭ͕ϱϬ
ϭ͕ϬϬ
ϭ͕ϱϬ
Ϯ͕ϬϬ
Ϯ͕ϱϬ
ϯ͕ϬϬ
ϯ͕ϱϬ
ϰ͕ϬϬ
ϰ͕ϱϬ
ϱ͕ϬϬ
Quasi paritetica la partecipazione di uomini 52% e donne 48%. Analoga distribuzione tra
gli autori che hanno partecipato per la prima volta al Milano Duomo 52% e autori
‘storici’ 48% del totale. 389 Autori, 27% del totale, hanno inviato 2 o più opere.
La forte incidenza dei ‘nuovi’ partecipanti (64% donne) è un parametro importante che
misura il crescente interesse del pubblico e la capacità rigenerativa del Milano Duomo.
In continua crescita è il numero di autori che utilizzano l’iscrizione-on-line via Internet
(53% uomini, 47% donne). Essi sembrano gradire la rapidità, oltre che l’economicità,
della nuova procedura la quale anche permette un efficace sistema di comunicazione con
i partecipanti (purtroppo non realizzabile con il servizio postale) nelle varie fasi del
Concorso.
L’età del concorrente più giovane è di 8 anni, quella del più maturo è di 89 anni,
entrambi Piemontesi.
L’organizzazione del 28°Milano Duomo ha richiesto 3300 ore di lavoro del volontariato.
57
58
INDICE
Dedica
Lettera aperta ai partecipanti
Libro Parlato Lions
Un particolare ringraziamento ai grandi amici del Premio
Emozioni …
3
5
6
7
8
Verbale della Giuria
9
Sez. Poesia in Lingua Italiana
1° Premio Assoluto a Dolcissima e miope di Enzo Maizza
2° Premio Assoluto a Prologo a un suicidio di Silvio Bordoni
Menzione D'onore
a Foto tessera di Fabio Barbon
Menzione D'onore
a Il colore del cielo di Milano di Silvestro Silvestri
Menzione D'onore
a Ritorno alla Cìvita di Fabio Teti
Menzione D'onore
a Meglio non ricordare di Umberto Vicaretti
11
12
13
14
15
16
Sez. Poesia in Lingue Vernacole
1° Premio Assoluto a Tasi, poeta di Dante Clementi
2° Premio Assoluto a 'A paggena janca di Giovanni D'Amiano
17
19
Sez. Narrativa
1° Premio Assoluto
2° Premio Assoluto
REVOCATO
a Senza fine di Gianni Gandini
20
21
Sez. Giovani Poeti
1° Premio Ex Aequo a Notturno volgare di Lorenzo Donati
1° Premio Ex Aequo a T'ho amata con la folle tenerezza di Nicolas Fabiano
1° Premio Ex Aequo a Eco di lontananza di Francesca Giona
25
26
27
Sez. Giovani Scrittori
1° Premio Assoluto a Prendete una storia di Davide Marchesi
2° Premio Assoluto a Vanilla e Betulla di Federica Treggi
29
35
Elenco dei Partecipanti
39
Appendice Statistica
57
Indice
59
Segreteria del ‘Milano Duomo’
61
59
60
Segreteria del ‘Milano Duomo’
presso Associazione Libro Parlato Onlus
Via Boscovich 44 20124 Milano
Tel: 02-2951.0942
Fax: 02-2951.3384
e-mail: [email protected]
c/c postale: 73168973 intestato a Lions Club Milano Duomo
Informazioni aggiornate sul ‘Milano Duomo’
sono disponibili sul sito web:
www.premionazionalepoesia.it
61
Edizione fuori commercio
Finito di stampare nel mese di Maggio 2008 a cura di
ARTI GRAFICHE DONATI SRL e di LASER GRAFICA SRL
62