Le Donne che hanno cambiato il mondo, non hanno
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Le Donne che hanno cambiato il mondo, non hanno
Numero 7 SPECIALE 8 MARZO 2012 EDITORIALE 8 marzo, giornata internazionale della donna In tutto il mondo in questa data si svolgono celebrazioni e festeggiamenti in onore dell’altra metà del cielo. Per ricordare le donne illustri che hanno contribuito a cambiare la società in cui viviamo; per rendere omaggio alle donne coraggiose che facendo rumore o restando in silenzio hanno speso la propria vita per sostenere idee non conformi al comune pensare; per dare forza ed appoggio ai movimenti che sostengono le donne nella battaglia quotidiana per il riconoscimento di diritti fondamentali, che in alcune regioni del pianeta equivale a dire diritto al riconoscimento all’esistenza in quanto creatura autonoma e degna. Ciò che colpisce dei movimenti femminili è che le istanze che vengono portate avanti non comportano dei benefici solo di genere, ma un arricchimento per la società tutta, in un’ottica di crescita armoniosa ed esponenziale. Per esempio, quando in Italia si cerca di rendere effettiva una politica che permetta una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro l’obiettivo non è solo quello di ”far stressare di meno” le donne. La finalità ultima è quella di permettere alle famiglie di essere protagoniste nella cura e nell’educazione dei figli, i cittadini di domani. Sono numerosi gli Stati che considerano la donna un suppellettile dell’uomo, costretta ad una vita Le Donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza. Rita Levi Montalcini CONTATTI Coordinamento Donne Fiba Cisl Umbria via Campo di Marte 4n/5 06120- Perugia [email protected] 075/5003142 075/5003143 Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 2 da fantasma tra le pareti domestiche. Molti di questi stati hanno come forma di governo una dittatura odiosa e tirannica, in cui le persone sono oppresse da un potere liberticida, dove manifestare il proprio dissenso significa essere condannati a morte o ad una lunga prigionia. Eppure anche lì sono presenti movimenti per la liberazione della donna, per il raggiungimento di una parità di diritti, per il riconoscimento della donna come persona. Per finire le donne che vivono in un contesto di guerra permanente. I loro uomini sono arruolati e il loro paese diviso e distrutto, ma non perdono la speranza. Continuano ad avere figli, continuano a perpetrare la vita in un contesto di morte, continuano a costruire mattoni per riparare le case distrutte. Bellissime le parole di Clarissa Pinkola Estés: Questo numero di Universo Donna è dedicato a tutte le donne che con la propria azione e la propria determinazione cambiano il mondo. E a i loro uomini. Erika Ricci Responsabile Coordinamento Donne Fiba Cisl Umbria Se necessario , le donne dipingono cieli azzurri sui muri della prigione. Se le matasse bruciano, ne filano altre. Se il raccolto viene distrutto, subito riseminano. Le donne mettono porte dove non ce ne sono, e le spalancano e le varcano, verso nuovi modi e una vita nuova. da Donne che corrono coi lupi - Clarissa Pinkola Estés - Mondadori - 1992 Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 3 RIFLESSIONI BUONGIORNO CARO, VOGLIAMO CAMBIARE IL MONDO? Qualche volta mi sono chiesta cosa si dicano, la mattina appena alzati, Michelle Obama e suo marito Presidente USA. Non faccio il relativo parallelo con altri, per esempio Carla Bruni – Sarkozy, per evidenti motivi di proporzione: i primi, Michelle e Barack, sono effettivamente in grado di cambiare il mondo la mattina a colazione, altri un po’ meno. Mi piace pensare che Michelle, la prima first lady USA afroamericana, influisca tangibilmente sull’operato di Barack, primo presidente USA afroamericano, semplicemente interpretando egregiamente il ruolo di grande donna accanto ad un grande uomo. E ciò nonostante sia in grado di essere grande donna anche da sola: avvocato, impegnata, attiva, elegante, esuberante, oratrice, mediatrice, provocatrice, sportiva, madre… E’ noto, per saggezza di proverbio, che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna. Io dico “accanto” e non “dietro”, perché se è facile identificare quella decina di giorni mediatici che un grande uomo vive in un anno, è ben più difficile immaginare gli altri trecentocinquantacinque giorni di attività che la grande donna gli svolge accanto e che magari sono determinanti per gli altri dieci. Capovolgerei volentieri il proverbio: è altrettanto vero che accanto ad una grande donna corrisponda sempre un grande uomo? Mi ha molto impressionato la fine di Whitney Houston, ragazza semplice cresciuta nei cori di chiesa, eppure voce straordinaria di soprano drammatico prestata al soul e artefice di successi planetari. Era una grande donna: non avrebbe meritato un grande uomo accanto? Senz’altro si, è ovvio, ma ha trovato invece quel Bobby Brown che le ha insegnato l’autodistruzione. Che Whitney fosse una grande donna, anziché una qualsiasi disperata consumatrice di cocaina, ce lo hanno raccontato le decine di persone “grandi” che hanno reso memorabile la sua celebrazione funebre. Ogni grande donna può essere come Michelle, o come Whitney, ma ciò dipende in gran parte dalla buona o dalla cattiva sorte. Poi ci sono tutte le altre. Le donne che hanno cambiato il mondo in silenzio, che esistono da sempre, sin dai tempi delle antiche civiltà e anche ai giorni nostri, quelle che hanno contribuito a cambiare il mondo, ma rimanendo nell’ombra, giorno dopo giorno, sconosciute. Penso che siano loro a meritare i migliori auguri in occasione della Festa della Donna e a loro dedico un arguto aforisma di Alphonse Karr, scrittore e giornalista francese del diciannovesimo secolo: “la donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell’albero della conoscenza dieci minuti prima dell’uomo: da allora, ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio…” Maria Rita Vagaggini Segreteria Regionale Fiba Cisl Umbria Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 4 PAROLE IN VERSI IL REGNO DELLE DONNE Il Regno delle Donne E se passa il temporale siete giunchi ed il vento vi piega C è un regno tutto tuo ancor più forti voi delle querce e poi che abito la notte anche il male non può farvi del male. e le donne che stanno lì con te son tante, amica mia, Una stampella d'oro sono enigmi di dolore per arrivare al cielo che noi uomini non scioglieremo mai. le donne inseguono l'amore. Come bruciano le lacrime come sembrano infinite nessuno vede le ferite che portate dentro voi. Nella pioggia di Dio qualche volta si annega ma si puliscono i ricordi prima che sia troppo tardi. Guarda il sole quando scende Qualche volta, amica mia, ti sembra quasi di volare ma gli uomini non sono angeli. Voi piangete al loro posto per questo vi hanno scelto e nascondete il volto perché il dolore splende. Un mistero che mai riusciremo a capire se nella vita ci si perde non finirà la musica. ed accende d'oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole. Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA ALDA MERINI 5 PAROLE IN VERSI La nostra Poetessa Alda Merini, ci ha dedicato una meravilgiosa poesia per combattere la discriminazione e la violenza ai danni delle donne. La grande poetessa milanese, piu’ volte candidata al premio Nobel per la Letteratura, ha saputo trasformare in versi la sua esperienza di donna e madre passata attraverso i maltrattamenti e le violenze subite durante il suo lungo calvario in manicomio. Ed oggi 8 Marzo piu che mai dobbiamo fermarci un istante per riflettere su come difenderci dalla violenza i perche’ e’ vero che “ se passa il temporale siamo le prime a ritrovar la voce “ ma non sempre purtroppo il male non puo’ farci del male. Grazie Alda Emanuela Mazzoni BNL gruppo bnp paribas Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 6 APPROFONDIMENTO 8 MARZO SEMPRE L’8 marzo è nato per ricordare che un gruppo di donne per rivendicare i diritti a vivere e a lavorare come esseri umani, sono morte e per un tragico destino bloccate proprio dal loro imprenditore dello zuccherificio occupato e bruciato con loro. L’8 marzo viene anche visto come simbolo di festa della donna, per sostenerla e per glorificarla, perché la donna ha diritto ad avere diritti ma ha anche dei doveri verso se stessa. Personalmente ritengo che l’8 marzo sia in molti casi una data sfruttata fine a se stessa, invece dovrebbe essere festeggiata tutti i giorni e in ogni momento quotidiano da ognuno di noi. Oggi, nonostante si dica che la percentuale è ancora bassa, si sono incrementate in positivo le situazioni di donne che occupano posti di potere nella nostra società. Argomenti come lo stolcking e le molestie vengono sempre più diffusi grazie ai mass media che portano all’attenzione della gente problematiche considerate quasi dei tabù. Purtroppo però ci sono anche donne “eva contro eva” che esagerano volutamente nell’arroganza ed anche nel vittimismo senza rendersi conto che sminuiscono il reale valore delle donne nella società moderna. Dal 1° gennaio all’infinito, l’8 marzo è tutti i giorni. La donna, per far si che il successo di questa data diventi quotidiano e meno faticoso, deve ancora impegnarsi sempre di più nonostante i “passi da gigante” realizzati e per superare i pregiudizi ormai obsoleti ma ancora attuali in molti campi. Senza la donna il mondo non esisterebbe, è sufficiente la maternità a sottolineare la diversità basilare fra i due sessi. La donna proprio per la sua conformazione fisica ed attitudinale non può e non deve essere per forza pari all’uomo, ben venga questa diversità che deve essere vista come spunto per trovare un costante senso di equilibrio ed armonia. Alla fine sia la donna che l’uomo devono sentirsi liberi di essere quello che sono senza farsi imbrigliare in modelli stereotipati. L’accettazione reciproca potrebbe essere il segreto del successo? Elena Alessio Unicredit business patners Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 5 7 DONNE AL MUSEO Tintoretto – Roma, Scuderie del Tribunale 25 febbraio – 10 giugno 2012 Una mostra sul Tintoretto comporta difficoltà oggettive che raramente si incontrano in altri eventi. Molta della migliore produzione del maestro veneziano è infatti relativa a tele di imponenti dimensioni, dette “teleri”, che ovviamente sono complicate da trasportare. Anche a causa di queste difficoltà, è dal 1937 che non si assiste ad una mostra monografica sul Tintoretto. Sono esposte 40 opere di altissima qualità, tra le quali l’enorme telero dell’Ultima Cena, mai uscito prima d’ora (dal 1570 ad oggi) dalla chiesa veneziana di San Polo. Da Vermeer a Kandinsky – Rimini, Castel Sismondo 21 gennaio – 3 giugno Nella Rocca Malatestiana di Rimini, che già da sola vale una visita, è organizzata una mostra che equivale ad un’eccezionale lezione pratica di storia dell’arte, attraverso cinque secoli, dal Quattrocento al Novecento. Da Mantegna a Raffaello, da Picasso a Kandinsky sino a Hopper e Pollock, 80 opere provenienti dai 30 musei più famosi al mondo. DONNE DAVANTI ALLA TV 8 marzo 2012 L’occasione dell’8 marzo, porta alla ribalta una vasta scelta di film di donne, con donne e sulle donne, da cercare nei palinsesti televisivi o da noleggiare. Quattro titoli fra i tanti: “Lezioni di Piano” un film del 1993 scritto e diretto da Jane Campion, drammatico e impetuoso con una suggestiva fotografia e un’intensa colonna sonora; “Chocolat” un film del 2000 con Juliette Binoche e Johnny Depp, un messaggio di tolleranza e di coraggio femminile; “Elisabeth”, 2007, la storia della donna che più di ogni altra è stata icona del femminismo e di un’epoca; “Thelma e Louise” 1991, di Ridley Scott, un film di culto sull’analisi dei soprusi che le donne subiscono da parte dell’uomo. a cura di Maria Rita Vagaggini Segreteria Regionale Fiba Cisl Umbria Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA 8 SPAZIO APERTO UNA STRETTA DI MANO Sei arrivata da una terra lontana e martoriata come l’Africa, da una landa abbandonata dove il sangue aveva cambiato il colore dei pochi corsi di acqua e dove i pozzi erano stati convertiti in cimiteri. Una terra dove il sole e’ un castigo e il vento porta il suono dei lamenti e della paura. Eri piccola, non avevi madre e padre, non avevi identità, solo una cascata di capelli neri come la tua pelle e due grandi occhi pieni di speranza. Quella speranza che, dal mondo degli adulti, ti dicevano di mantenere perché un giorno saresti andata via, in un mondo migliore, dove i bambini sono vestiti sempre bene, bevono acqua fresca e dormono ognuno nella propria camera e non in 50 in 4 metri x 4 dentro scatole di cartone pressato. Luna aspettava, come aspettava ogni mattina il suo turno per prendere qualche vestito in mezzo al grande cumulo dello stanzone, aspettava la sua razione giornaliera di latte e riso, aspettava e sognava come riescono a fare i bambini, inventandosi un mondo diverso e migliore. Poi dalla terra della nebbia, dove pensi esistano nuovi muri e nuove frontiere, sono venuti a prenderti un nuovo padre e una nuova madre per portarti in quel mondo che avevi sognato così tante volte. Quella vita, che per tante bambine, e’ la normalità e per troppe illusione, e’ diventata realtà, la vita “nuova” con le sue gioie,con i suoi problemi, con la scuola, con le nuove amicizie, nuove regole e nuove speranze. Un mondo nuovo dove il leone più grande era un piccolo cane di famiglia che , prima di diventare il tuo migliore amico, ti spaventava più degli animali della tua terra. Un giorno di novembre sei venuta in Umbria, in occasione della fiera del tartufo, per conoscere i tuoi nuovi parenti in Italia, una nuova cugina pronta a volerti bene e ad accoglierti, luoghi voci e volti nuovi. Il pomeriggio della Fiera, suoni luci e colori, tanta confusione, gente a fiumi che ride ed urla, un mondo nuovo due volte, scendi dalla macchina insieme a noi e, di fronte a quel mondo, in silenzio mi prendi la mano. Sento la tua mano che mi stringe come fanno tutti i bambini del mondo con i propri genitori o con qualsiasi persona di cui hanno fiducia. Quella mano diventa la mano di tutti i bambini del mondo, guardo mia figlia più avanti e mi si stringe il cuore, penso che questo sia un attimo di felicità per tutti, in una felicità di attimi. Ho preso tante volte per mano mia figlia, i miei nipoti, per accompagnarli a scuola o per attraversare la strada, non me ne vogliano ma non mi scorderò mai la stretta di mano di Luna, era lei che mi accompagnava, era lei che mi indicava la strada. Le privazioni, il dolore, la fame, non ti hanno tolto la speranza, in te stessa e negli altri, piccola donna con un solo gesto hai cambiato il mio mondo e potrai cambiare altri mondi. Come pensiamo di cambiare il mondo se non cambiamo prima noi stessi? Fabio Mariacci Cassa di Risparmio Città di Castello di Newsletter del Coordinamento Donne della FIBA CISL UMBRIA