Finanziamento dei partiti: entro tre anni lo stop
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Finanziamento dei partiti: entro tre anni lo stop
CON IL PDL ANNO LXI N.128 Finanziamento dei partiti: entro tre anni lo stop Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 LʼItalia dopo Grillo: iniziamo a pensarci Marcello de Angelis Trovo orribile citarsi a vicenda allʼinterno della stessa testata, ma devo ricollegarmi necessariamente al ragionamento già lanciato da Gennaro Malgieri sulla necessità che la politica – quella che cʼè sempre stata e ci sarà anche dopo la fine dellʼantipolitica – si interroghi per tempo su come recuperare e rimettere a posto le rovine che lascerà il passaggio dello Tsunami Grillo. Il responsabile dello tsunami non è mai lo tsunami stesso, innanzitutto bisogna comprendere le ragioni che lʼhanno provocato. Generalmente inizia con uno smottamento delle falde sotto le profondità del mare. Nessuno lʼha visto, ma cʼè stato un terremoto in profondità ed è quel terremoto che dà lo schiaffo allʼacqua e la fa montare fino a creare lʼonda distruttrice. Ma lʼonda, per sua natura, rifluisce, non lasciandosi dietro solo rovine ma portandosi anche via detriti e vittime. Così sta per succedere con il progressivo ma inesauribile sgonfiarsi di Grillo che è diventato un disco rotto che non fa che ripetersi e ha già stufato. Nascerà sicuramente dai suoi detriti un nuovo partitello di sinistra più o meno estrema. Dʼaltronde sul Secolo lʼavevamo detto dallʼinizio e dʼaltronde, pochi lo ricordano, la strategia originaria di Casaleggio-Grillo era addirittura di infiltrarsi nel Pd e spaccarlo candidandosi alle primarie. La politica dovrebbe avere la virtù di veder arrivare in anticipo gli eventi e quindi guidarli se non evitarli. Questa politica, da tempo, gli eventi cerca solo di cavalcarli e assecondarli, un atteggiamento superficiale che rasenta lʼirresponsabilità, come ormai è evidente a tutti. Già allʼindomani delle elezioni politiche e con il chiaro dato sui flussi elettorali che indicava un enorme smottamento dellʼelettorato di destra verso il voto nichilista grillino, il Secolo invitò a porsi delle domande sul perché di questa deriva. E le domande cercò anzi di porle proprio a chi aveva fatto questa scelta. “Sei di destra? Hai votato Grillo? Dicci perché?”, lo chiedemmo ai nostri lettori. Confesso che le risposte – numerose e dettagliatissime – ci fecero avere dei ripensamenti sullʼopportunità di darne evidenza pubblica. Lʼeffetto sarebbe stato devastante. Ma purtroppo le motivazioni erano anche condivisibili. Ora che moltissimi di quelli che ci avevano risposto hanno altrettanto schiettamente dichiarato che non lo rifarebbero, i tempi potrebbero essere maturi per riconsiderare costruttivamente le loro argomentazioni, dargli ordine e – soprattutto – cercare WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ sabato 1/6/2013 Alessandro Pansa è il nuovo capo della polizia: per anni a fianco di Manganelli e De Gennaro TAORMINA PAG.3 ➼ ➼ Il sindaco Di Giorgi: ecco come rinascerà il litorale di Latina REDAZIONE PAG.3 ➼ ➼ Arnold Schwarzenegger alla carica dei sequel: in cantiere i nuovi “Terminator”, “Conan” e “Twins” DEL NINNO PAG.7 ➼ orecchie sensibili disposte ad ascoltarle. LʼItalia, per chi non lʼha capito, sta subendo una trasformazione. Forse è solo la risacca dello tsunami – così come negli anni Ottanta ci fu il “riflusso” dopo gli anni dellʼimpegno – ma la risacca non è una fine. Dopo, cʼè un nuovo inizio. Ma per prendervi parte è necessario, innanzitutto, non finire anche noi trascinati via con i detriti. Girolamo Fragalà Bisogna ammetterlo: con un tam-tam ripetitivo, quasi ossessivo, il centrosinistra riesce ancora a condizionare larghe fette di opinione pubblica che ne recepiscono il linguaggio e spesso finiscono per confondere quel che è vero con ciò che viene raccontato dai “democratici”. È una vecchia pratica che risale agli anni Settanta, ai tempi del Pci e della Fgci, delle assemblee studentesche e delle rappresentanze scolastiche. Mentre a destra spesso si andava in ordine sparso, in nome della libertà del pensiero non conformista, studenti e genitori di sinistra (con lʼaiuto dei professori) sembravano recitare un copione, concetti identici espressi con identiche parole. Accade anche oggi, è accaduto negli ultimi anni. Cʼera Prodi in campo e tutti a riempirsi la bocca col suo nome, quel Romano pronunciato con un sospiro sognante, manco si trattasse di un Kant o di un Platone dellʼetà contemporanea. Fatto sta che molti hanno creduto fosse il salvatore della Patria (superfluo ricordare comʼè andata). Lo stesso schema si è ripetuto a ogni candidatura, sia nazionale che locale. Non poteva non essere rispolverato a Roma dove, da settimane, i militanti e i simpatizzanti del Pd, oltre chiaramente ai vertici del partito, descrivono Ignazio Marino come lʼuomo nuovo. E qui sta il punto. In che cosa sarebbe nuovo Marino? Non è un debuttante in politica, ha vissuto nelle istituzioni per sette anni e qualcuno dovrebbe svelare il grande mistero: che cosʼha prodotto dal 2006, nel corso delle legislature, quale idea ha regalato, qual è la sua azione parlamentare. Difficile trovarne traccia, se non su contestati temi etici. Nessuno ricorda uno straccio di proposta. Di nuovo non ha neppure gli uomini destinati ad avere un ruolo nel malaugurato caso di una sua vittoria: rispunta persino Andrea Mondello, uomo simbolo del disastro della Nuova Fiera di Roma. Lo stesso Goffredo Bettini non è altro che lʼarchitetto di 15 anni di malgoverno del centrosinistra a Roma. Ma non solo. Come ha sottolineato Gianni Alemanno, «anche nel settore della sanità è uscito di scena in modo non molto glorioso». E si potrebbe, a tal proposito, ricordare che Marino fu allontanato, con un provvedimento, dal centro medico dellʼUniversità di Pittsburgh. La vicenda fu documentata da Il Foglio, dopo una let- tera dellʼUniversità di Pittsburgh pubblicata integralmente dal quotidiano diretto da Giuliano Ferrara nella quale si leggeva, tra lʼaltro: «Alla data di oggi riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia allʼUpmc e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati allʼUpmc Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dellʼultimo anno fiscale, lʼUpmc ha scoperto circa ottomila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dallʼUpmc sia dalla filiale». Marino si era difeso dalle accuse ipotizzando una rappresaglia dellʼateneo Usa per un mancato appalto con la Regione Sicilia. Basterebbe però quella lettera dellʼUniversità di Pittsburgh a far riflettere gli elettori. E a far fallire la pratica propagandistica che il centrosinistra ha ereditato dal vecchio Pci. Con Ignazio Marino il centrosinistra rispolvera la propaganda stile Pci Storace: «Er Pisapia de' noantri. Ci vuole dire cosa farà per contrastare l'invasione nomade?» 2 Guglielmo Federici «Ignazio Marino, er Pisapia dé noantri, ci farà sapere o no che intende proporre per contrastare l'invasione nomade? O la incentiverà?». Lo scrive in un tweet il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace. E ha ragione. Non una parola abbiamo avuto l'onoro di ascoltare da Marino su programmi, problemi e modalità con cui si intende procedere alla loro soluzione. L'unica parola che esce in questi giorni è “discontinuità”, l'unico mantra che conta per lui per marcare la differenza con il sindaco uscente. Ma la direzione, il senso e le priorità di cui questa discontinuità dovrà farsi carico in cosa consiste? Boh. Manca poco al ballottaggio e i romani dovrebbero votare Marino solo per segnare un cambio delle guardia con Alemanno. Prendiamo l'emergenza nomadi. Da tempo Storace prende posi- zione e chiede agli altri di prenderne dal sito del suo giornale «Del resto – spiega il leader de La Destra -, la presenza di popolazioni di etnia nomade nella Regione Lazio ha assunto da tempo il carattere dellʼemergenza, dovuto prevalentemente al fenomeno degli insediamenti abusivi massicciamente presenti in diversi Comuni laziali ed in particolar modo sul territorio di Roma Capitale. Da qui, lʼesigenza di stroncare ogni forma di tolleranza verso situazioni che riducono i quartieri in condizioni di vero e proprio degrado. È in sostanza giunto il tempo di mettere insieme e finalmente diritti e doveri, è inaccettabile qualunque forma di lassismo La corsa al Campidoglio. Marino è il “figlio” di quel centrosinistra che ha distrutto Roma Giorgio Sigona «Le parole di Marchini non si devono leggere come un'indicazione in un senso o nell'altro, ma in un'esigenza di cambiamento che lui essendo un candidato outsider non poteva non rappresentare». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, spiegando che le parole di Marchini non sono da considerarsi un vero e proprio endorsement verso Ignazio Marino. «Per il resto – ha aggiunto – deciderà lui se vorrà dare altri segnali ma io la interpreto solamente come una sollecitazione trasversale ai due candidati a presentare qualcosa di nuovo rispetto al primo turno che si è concluso con la metà dei romani che non è andata a votare credo che tutti dobbiamo essere sollecitati a dire qualcosa di più e meglio». Per Maurizio Gasparri, «Marino che parla di discontinuità aggiunge il ridicolo all'ironia. Con alle spalle Bettini e tutto quel codazzo di persone che per quindici anni ha contribuito a portare Roma sull'orlo del fallimento, il genovese candidato del Pd è la persona meno credibile a parlare di rinnova- mento. Non basta un po' di cipria per nascondere i tanti danni arrecati a livello economico e sociale ai romani». La giunta Alemanno – ha aggiunto il vicepresidente del Senato, «in questi anni ha avviato un'opera di risanamento importante, con interventi concreti come la riduzione del debito ereditato, l'abolizione dell'Imu per 376mila famiglie, lo sblocco dei pagamenti per le imprese, lo stop a Equitalia. Esempi che dimostrano come Alemanno rappresenti la migliore garanzia per i romani, per continuare su quanto di buono fatto e potenziare tutto il resto». compiacente. Un cittadino comunitario - prosegue- ha diritto di stare da noi a determinate e chiare condizioni: se svolga unʼattività lavorativa autonoma o dipendente, o disponga per se stessi e per i propri familiari di risorse economiche sufficienti per non diventare un onere a carico dellʼassistenza sociale dello Stato durante il periodo di soggiorno e di unʼassicurazione sanitaria, o sia iscritto presso un istituto pubblico o privato riconosciuto per seguirvi un corso di studi o di formazione professionale. Altro non è previsto. Altro non si può più consentire». Altrimenti si arriva al modello Milano, che è un bel vivere: «Marino – ha detto - è la copia di Pisapia, frutto della peggiore sinistra europea, della cultura terzomondista ed antinazionale. Se vincesse Marino, Roma diventerebbe come Milano, non saremmo più padroni a casa nostra». Lʼaltolà del centrodestra: prima il lavoro e i problemi della gente, poi il resto... Redazione «Lavoro, lavoro, lavoro per i giovani, per le donne, per i lavoratori maturi: non smetterò mai di ripetere che questo è il tema principale che il governo, insieme con il Parlamento, dovrà affrontare con la massima urgenza». Lo dichiara Renata Polverini, vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. «Gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione – dice – anche oggi ci sottolineano non solo quanto sia grave la situazione, ma anche quanto sia importante mettere mano ad una serie di interventi che possano favorire l'occupazione. Grazie all'uscita dell'Italia dalla procedura di infrazione avremo a disposizione risorse da impiegare per investimenti a sostegno della crescita. Le nostre proposte sono chiare: rivedere la Riforma Fornero sull'ingresso nel mondo del lavoro, introdurre subito la decontribuzione e la defiscalizzazione nonché un intervento strutturale sul costo del lavoro finalizzato ad incentivare le assunzioni e un alleggerimento sul fisco che consenta di ridare fiato alle famiglie italiane». A sua volta Gabriella Giammanco, del Pdl, sottolinea: «Sono d'accordo con Berlusconi: gli italiani non mangiano pane e legge elettorale. I drammatici dati sulla disoccupazione diffusi dall'Istat ne sono la prova. Il governo deve fare presto e bene. Il pericolo “Grecia” è ancora dietro l'angolo. Abolire l'Imu e scongiurare l'aumento dell'Iva è il primo passo. Occorre però un piano industriale strutturale e politiche di sviluppo di lungo termine che diano una prospettiva alle aziende e la concreta speranza ai lavoratori di trovare un impiego». Alessandro Pansa è il nuovo capo della polizia: per anni a fianco di Manganelli e De Gennaro Giovanna Taormina Il governo ha nominato il prefetto Alessandro Pansa capo della polizia. Nato a Eboli (Salerno) 62 anni fa, sposato, con due figli, Pansa ha passato anni importanti della sua carriera al Servizio centrale operativo (Sco) insieme ai suoi due predecessori al vertice del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Manganelli e Gianni De Gennaro. Gli inizi in Calabria, sia nel settore del contrasto alla criminalità organizzata che al terrorismo. A Roma dal 1982, ha lavorato prima alla squadra narcotici della questura e, poi, presso il centro interprovinciale Criminalpol Lazio-Umbria. Trasferito presso la direzione centrale della polizia criminale nel 1985, Pansa ha contribuito alla costituzione dello Sco divenendone poi il direttore nel 1996. Ha condotto indagini contro le organizzazioni mafiose che hanno portato alla cattura di latitanti come Nitto Santapaola. Nel giugno del 2000 è stato nominato prefetto. Nel 2003 é diventato direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere. Due anni dopo la promozione a vicecapo della polizia, nonché direttore cen- Botte a bimbi d'asilo: le maestre restano ai domiciliari trale della polizia criminale. In questa funzione, oltre a dirigere la Criminalpol ha coordinato la Direzione investigativa antimafia, la Direzione centrale per i servizi antidroga ed è stato responsabile per le strategie di contrasto al traffico di migranti. Nuovo cambio nel 2007, quando fu nominato prefetto di Napoli e, per sei mesi, anche Commissario di governo per l'emergenza rifiuti nella Regione Campania. Nel 2010 é diventato capo Dipartimento per gli affari interni e territoriali, incarico che ha mantenuto fino ad oggi. La sua nomina è stata accolta positivamente dal mondo politico e dai sindacati di polizia. «Auguro, anche a nome dei senatori del Pdl – ha scritto Renato Schifani – buon lavoro a Pansa». Dal canto suo, Renato Brunetta si è detto certo che «saprà svolgere al meglio un ruolo tanto delicato quanto indispensabile per la sicurezza e la salvaguardia della democrazia nel nostro Paese». Sulla stessa linea anche Giorgia Meloni, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia: «La sua professionalità e la sua grande esperienza ci danno la certezza che saprà ricoprire con competenza il prestigioso incarico che gli è stato affidato». Processo no Tav: tre ministeri saranno parte civile per gli scontri del 2011 Redazione Semaforo verde ai Ministeri che hanno chiesto di costituirsi parte civile al processo per gli scontri in Val Susa dell'estate 2011 fra No Tav e forze dell'ordine. Interno, Difesa ed Economia sono stati ammessi perché hanno lamentato un danno diretto dovuto alle lesioni patite dagli operanti e al danneggiamento dei mezzi. Oltre alla Presidenza del consiglio dei Ministri sono state escluse due associazioni di rappresentanza di militari. In totale le parti civili sono così un'ottantina. Anche la Presidenza del Consiglio dei ministri lamentava un danno all'immagine dell'Italia come “sistema Paese” per il rischio di una compromissione dei 3 finanziamenti per la costruzione della nuova ferrovia Torino-Lione ad alta velocità. Inoltre denunciava la «sottrazione di una parte della sovranità dello Stato su una parte del territorio nazionale» nei mesi in cui, in località Maddalena di Chiomonte, dove oggi si svolgono i lavori preliminari della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, i No Tav allestirono un grande presidio, esteso per de- Redazione Restano ai domiciliari Franca Mattei e Maria Rosaria Citti, l'insegnante e la direttrice della scuola materna San Romano, coinvolte in un'inchiesta della procura di Roma su presunti maltrattamenti ai danni di alcuni alunni di età compresa tra due e sei anni. Lo ha deciso il tribunale del riesame che ha rigettato il ricorso delle due donne contro l'ordinanza di custodia cautelare. Mattei, difesa da Susanna Carraro, è accusata dei maltrattamenti, mentre Citti, assistita da Michele Monaco, deve rispondere delle coperture della docente. Al tribunale del riesame avevano sollecitato la revoca della misura restrittiva invocando l'insussistenza dei gravi motivi di colpevolezza. Di diverso parere il pm Eugenio Albamonte, titolare degli accertamenti, il quale aveva dato parere negativo alla rimessione in libertà delle due donne. In sede di interrogatori di garanzia, Mattei si era avvalsa della facoltà di non rispondere, mentre Citti aveva respinto le accuse. A mettere nei guai le due insegnanti non ci sono state soltanto le dichiarazioni di alcuni testimoni. A rappresentare il clima che c'era nell'aula della sezione F dell'istituto ci sono le videoriprese che, dal 24 aprile all'8 maggio, hanno consentito agli inquirenti di procedere con gli arresti. cine di km quadrati. L'area fu sgomberata da una imponente operazione delle forze dell'ordine il 27 giugno 2011 e, in quell'occasione, si ebbero alcuni degli episodi al vaglio del processo: eventi che però, ha osservato il tribunale, non sono direttamente ricollegabili a quella che è stata definita una «occupazione di suolo pubblico» per la quale non si procede in questa causa. I vini dell'Eliseo vanno all'asta per fare cassa e combattere la crisi 4 Gabriele Farro La bottiglia più antica è un Chateau Latour del 1936 mentre la più pregiata è un Petrus del 1990, prezzo di base tra i 2.200 e 2.500 euro. L'Eliseo mette all'asta, a Drouot, una parte della sua collezione di vini francesi, tra grand cru e pezzi rari. L'obiettivo? Fare cassa e permettere al presidente di rinnovare la sua cantina con "vini meno costosi". In molti però hanno criticato l'iniziativa qualificandola come «una liquidazione all'estero del patrimonio francese». «In una logica di sana gestione, il ricavato di questa vendita servirà a autofinanziare il rinnovo della cantina del Palazzo dell'Eliseo con vini meno costosi mentre l'eccedente sarà versato nelle casse dello Stato», si legge nel comunicato diffuso dalla casa d'aste. Tra i pezzi in vendita, in tutto 1.200, oltre a bottiglie pregiatissime come dei Petrus e Chateau Latour, ci sono anche grand cru di Bordeaux e Bourgogne, vini della Loira, Alsazia, valle del Rodano, sud ovest e Champagne. Il valore stimato va da 20 euro a 2.500 euro. La selezione è stata fatta dalla giovane sommelier dell'Eliseo, Virginie Routis, ed equivale a un decimo della cantina presidenziale che fu creata nel 1947 sotto la presidenza di Vincent Auriol e ha continuato ad arricchirsi e rinnovarsi fino ad oggi con oltre 12.000 bottiglie. Sono attesi acquirenti provenienti dal mondo intero, in particolare da Stati Uniti, Asia e Russia. «Le bottiglie all'asta sono molto rappresentative della produzione vinicola in Francia», ha osservato il battitore, Ghislaine Kapandji, secondo il quale i prezzi potrebbero lievitare essendo la vendita di grande portata simbolica. «Tutti questi vini – fa notare Drouot – furono serviti al tavolo dei presidenti francesi e hanno accompagnato i grandi momenti della storia della V Repubblica». Le bottiglie saranno contrassegnate da un'etichetta rotonda che porta la menzione della loro provenienza ('Palais de l'Elyseé) e la data della vendita. C'é però chi, anche in un contesto di crisi, non vede di buon occhio l'iniziativa e parla di "liquidazione". In particolare in una lettera al presidente Francois Hollande, Michel-Jack Chasseuil, proprietario di una prestigiosa cantina di vini nell'ovest del paese, ha espresso il suo scontento nel vedere «partire nelle mani dei miliardari del mondo intero il patrimonio del Paese». Secondo lui, «anche se il ricavato della vendita dei vini sarà cospicuo, sarà comunque irrisorio rispetto al budget della Francia». Redazione Duri a morire e con gli occhi rivolti solo al passato peggiore. A vent'anni dalla fine dell'apartheid in Sudafrica c'è una comunità alle porte della capitale Pretoria che non vuole rassegnarsi ad ammainare la bandiera del razzismo e della discriminazione. Kleinfontein, dove i cartelli stradali sono rigorosamente scritti in afrikaans e i 650 abitanti sono tutti bianchi, è stata fondata nel 1992 da un gruppo di irriducibili con l'obiettivo di “preservare l'identità” dei sudafricani bianchi, perlopiù discendenti dagli olandesi. All'entrata dell'insediamento campeggia un busto di Hendrick Verwoerd, il primo ministro assassinato considerato l'architetto dell'apartheid. A sorvegliare i cancelli, due uomini in uniforme militare e una vecchia bandiera sudafricana stampata sul petto. Gemella dell'altra più nota comunità per soli bianchi, Orania, Kleinfontein di recente è finita su tutti i giornali con l'accusa di “sfruttare eredità e patrimonio culturali” per discriminare i neri. Alcuni quotidiani locali riportano persino la notizia che una volta gli abitanti hanno rifiutato l'aiuto di poliziotti perché neri. Vogliamo solo vivere tra «la gente come noi», ribattono gli abitanti dell'insediamento. «Non ci sentiamo benvenuti in Sudafrica, quindi vogliamo un po' di indipendenza», dicono. Hanno già una loro scuola e loro infrastrutture ma, secondo le autorità locali, non saranno riconosciuti come comunità autonoma. Manifestazioni razziste a parte, in verità il diritto all'autodetermina- In Sudafrica c'è ancora una comunità nostalgica dell'apartheid: vogliamo solo bianchi La Spagna sceglie il supercondono per 125mila alloggi nella fascia costiera Redazione Arriva il colpo di spugna. La Spagna condona 125mila alloggi realizzati abusivamente lungo la fascia di protezione adiacente all'area demaniale costiera. Il provvedimento è contenuto nella legge di riforma della costa, che è entrata in vigore ieri. Il Segretario di Stato per l'ambiente, Federico Ramos, ha sostenuto che non si tratta di un colpo di spugna, ma di una grande opportunità perché sono previsti 150mila posti di lavoro diretti e un movimento economico di almeno due miliardi di euro legati alle ristrutturazioni. Le nuove norme non consentiranno di costruire altri alloggi nelle aree di protezione o demaniali, ma di eseguire opere di ammodernamento «a condizione che non siano aumentati né l'altezza né i volumi delle case», comprese quelle costruite abusivamente, per le quali non è previsto l'abbattimento. Secondo i dati del governo, nelle aree nel litorale di pubblico dominio (riva del mare e spiagge) vi sono almeno quarantamila alloggi dei quali il novanta per cento in una situazione di irregolarità. La nuova legge, che sostituisce quella precedente del 1988, «fornisce soluzioni a oltre mezzo milione di cittadini», ha sostenuto Ramos. zione è stabilito dalla costituzione. il sindaco di Tshwane, la municipalità cui fa capo Kleinfontein, ha visitato la comunità e ha detto di appoggiare «il diritto dei residenti di preservare la loro identità ma deve essere equilibrato con il diritto di altri di vivere ovunque nella Repubblica sudafricana». La Siria ora divide anche i movimenti ex alleati di Hamas ed Hezbollah Antonio Pannullo Fra Hamas e Hezbollah - due movimenti per molti versi simili e finora alleati - è calato il gelo. A inasprire le relazioni sono giunte informazioni secondo le quali il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, si sarebbe attivato in Siria a favore di gruppi sunniti impegnati nella lotta contro il regime di Bashar al Assad, che è invece sostenuto con crescente energia dagli Hezbollah. In questo contesto recentemente sono piombate a Gaza notizie secondo cui gli uomini di Hassan Nasrallah avrebbero informato gli esponenti di Hamas in Libano che devono lasciare quel Paese al più presto. I dirigenti di Hamas a Gaza hanno mantenuto il silenzio mentre dietro le quinte cercavano di verificare la fondatezza di quei messaggi. Una ulteriore verifica è stata condotta a Gaza con i buoni uffici della Jihad islamica: un gruppo radicale palestinese che mantiene buoni rapporti con l'Iran, a differenza di Hamas, entrato ormai nell'orbita del Qatar: ossia di uno dei più tenaci nemici di Assad. Una fonte di Hamas ha detto che le notizie su internet sembrano infondate e che la asserita ingiunzione degli Hezbollah a Hamas non trova per ora conferma. «Anche volendo, Hezbollah non potrebbe espellere Hamas dal Libano anche perché non ha una presenza nei campi profughi palestinesi», osserva da parte sua il professor Eyal Zisser, esperto di questioni libanesi dell'Università di Tel Aviv. «Hamas è peraltro molto cauto, cerca di evitare una rottura totale con gli Hezbollah». In fin dei conti, ricorda Zisser, sia gli sciiti Hezbollah sia i sunniti di Hamas sono votati alla distruzione di Israele. Ma la posizione di Hamas di fronte ai suoi ex alleati in Siria e in Libano è ogni giorno più complessa. Formalmente, i dirigenti di Hamas si astengono dall'esprimere giudizi sulla guerra civile che insanguina la Siria. Ma sulla stampa araba e internazionale sono apparse informazioni che indicherebbero una presenza attiva di miliziani di Hamas fra le file dei ribelli. In un primo tempo sembravano casi isolati, iniziative private. Questa sensazione è però cambiata questo mese, quando il giornale britannico Times ha riferito che esperti di Hamas hanno iniziato ad addestrare unità dell'Esercito Libero della Siria nelle località di Yalda, Jaramana e Babbila, presso Damasco. Hamas ha immediatamente smentito queste informazioni, ma nel frattempo i servizi di sicurezza della Siria e degli Hezbollah potrebbero aver raccolto prime conferme. Giovanni Trotta La questione delle nozze gay in Francia riapre il dibattito un po' in tutto il mondo, e comunque ci porta l'attenzione dei media. La questione varia da Paese a Paese, e ovviamente da sensibilità religiosa a sensibilità religiosa. C'è ad esempio un dibattito molto teso al parlamento di Ankara sui diritti dei gay e uno scontro fra il principale partito di opposizione, il Chp, e il partito islamico Akp del premier Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce la stampa turca. Il Chp ha proposto all'assemblea plenaria la costituzione di una commissione d'inchiesta sulle discriminazioni subite nel Paese da lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgtb). L'iniziativa é stata però bocciata dall'Akp, che ha la maggioranza assoluta in parlamento. Un deputato del partito di Erdogan, riferisce il quotidiano Hurriyet, ha accusato l'opposizione di «difendere l'immoralità e i comportamenti anormali». «Il matrimonio di una donna con una donna o di un uomo con un uomo non è un diritto, è al contrario una pratica che favorisce la sovversione sociale», ha affermato la parlamentare del partito islamico Turkan Dagoglu. Per l'opposizione, Binnaz Toprak ha denunciato «i seri pregiudizi» subiti dai gay e lesbiche in Turchia, la cui popolazione è, come è noto, prevalentemente musulmana: «Sono molestati dalla polizia, le loro famiglie li respingono, alcuni di loro sono costretti al suicidio. I tribunali riducono le sentenze per chi li uccide. Non possono trovare lavoro, subiscono mobbing nella loro vita professionale», ha affermato. Un altro deputato Chp, Aykan Erdemir, ha ricordato che l'allora ministro della Famiglia del governo Erdogan, Aliye Kavaf, aveva definito tre anni fa l'omosessualità come una malattia. In Serbia, invece, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba ha deciso la sospensione formale dall'esercizio religioso di Vasilije Kaciavenda (75 anni), discusso arcivescovo ortodosso omosessuale, al centro di ripetute vicende giudicate scabrose. Kaciavenda si era dimesso in aprile dalla carica di responsabile diocesano della regione di Bieljina, nella Republika Srpska (Rs), entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, dopo la diffusione sulla rete di video e foto imbarazzanti che ritraevano Kaciavenda in atteggiamenti intimi con giovani studenti di teologia. L'arcivescovo ortodosso è stato a più riprese sulle prime pagine dei giornali anche per le sue stravaganze, come la casa lussuosa e kitsch in cui abita, arredata con mobili e oggetti costosissimi. Infine, la Nigeria ha vietato i matrimoni gay e ha varato una legge per punirli, con pene fino a 14 anni di reclusione, come prevede la norma approvata dalla seconda camera del parlamento - dopo il via libera già arrivato dal Senato - che oltre al no ai matrimoni omosessuali mette al bando anche le effusioni in pubblico tra persone dello stesso sesso. Il testo ora dovrebbe essere firmato dal presidente Goodluck Jonathan. È scontro in Turchia sui diritti dei gay. La Nigeria vara una legge per vietarne i matrimoni Trovato sangue di mammut, ora possibile la clonazione 5 Redazione Il sogno di molti studiosi di riuscire a realizzare un Jurassic Park, clonando dinosauri dai resti di animali ormai estinti, potrebbe essere diventare realtà. In una remota isola della Nuova Siberia, tra il Mare di Laptev e il Mar della Siberia Orientale, una spedizione di scienziati russi ha rivenuto a carcassa quasi intatta di una femmina di mammut. L'animale, rimasto intrappolato nel ghiaccio per millenni, era talmente ben conservato, che quando gli studiosi hanno iniziato a forare il ghiaccio sotto il ventre dell'animale, tra lo stupore generale, è fuoriuscito sangue ancora liquido. Sembra la trama di un film alla Jurassic Park di Spielberg e invece è successo davvero, assicura Semyon Grigoryev, lo scienziato a capo della spedizione. La scoperta, spiega Grigoryev, non solo è un primato assoluto, perché un mammut così ben conservato non è mai stato ritrovato, ma potrebbe condurre seriamente alla clonazione di un animale preistorico. Il caso, riporta The Indipendent, riguarda la carcassa di una femmina di mammut lanoso, morto da 10.000 a 15.000 anni fa. «È il caso più sorprendente di tutta la mia vita» ha rivelato Grigoryev in un'intervista al The Siberian Times. «Quando abbiamo rotto il ghiaccio sotto il suo stomaco, il sangue scorreva. Come è possibile che il sangue sia rimasto liquido? E il tessuto muscolare era ancora rosso». La scoperta rappresenta una nuova speranza per i ricercatori, spiega Grigoryev, perché «ci fornisce buone possibilità di trovare cellule ancora vive che possono aiutarci a realizzare il progetto di clonare un mammut». Ora esperti di mammut di Russia, Corea del Sud, e Stati Uniti studieranno la carcassa di mammut, che sarà conservata in un luogo segreto. Il sindaco Di Giorgi: ecco come rinascerà il litorale di Latina 6 Carlotta DeʼBellis «Il lido di Latina è la chiave di volta per lo sviluppo futuro della città e come amministrazione siamo fortemente impegnati nella realizzazione delle opere che nei prossimi mesi porteranno a un nuovo assetto del nostro litorale, secondo una precisa programmazione dʼinsieme che prevede uno sviluppo organico e coordinato della marina di Latina». Lo ha affermato il sindaco Giovanni Di Giorgi, alla guida di una Giunta di centrodestra, nel fare il punto sullo stato attuale delle opere in corso di realizzazione. «Voglio informare i nostri cittadini sullʼavanzamento dei lavori in corso per il nostro lido – ha proseguito – Le diverse iniziative progettate e in fase di realizzazione sono il frutto di una visione complessiva e organica dello sviluppo della marina. La nostra idea di riqualificazione del lido punta alla valorizzazione della spiaggia di Latina, con elevazione del livello di turismo e di residenza, ma anche a creare le premesse per una graduale pedonalizzazione del mare e a creare le condizioni Redazione «È tempo di finirla con affari con cui certe associazioni e cooperative lucrano sonanti quattrini e di cui spesso gli stessi migranti sono le prime vittime, ed è ora che il governo italiano e la Regione Lazio intervengano sullʼEuropa chiedendo di condividere il problema immigrazione contenendo gli ingressi. Solo la Regione Lazio continua ad ospitare un numero rilevante di profughi provenienti dal Nord Africa e solo a Roma, da gennaio a giugno 2012, sono stati 2.300 gli stranieri non accompagnati, identificati come minorenni e sistemati nei centri di prima accoglienza. In questa ottica è necessario rivedere i meccanismi di utilizzo dei fondi europei sfruttando al meglio le risorse di programmazione 2014-2020 destinandole principalmente alle gravi problematicità sociali degli italiani in difficoltà». Lo dichiara Fabrizio Santori, presidente del gruppo La Destra alla Regione Lazio, commentando la notizia riportata da un giornale tedesco secondo cui l'Italia avrebbe dato la propria disponibilità per riaccogliere 5700 profughi africani che si erano spostati recentemente in Germania. «Il continuo ingresso di nuovi immigrati, che in massima parte finiscono per le vie di Roma spargendosi dal centro alla periferia, sta portando la città ad una situazione esplosiva che rischia di trascinare alla disperazione migliaia di cittadini costretti ogni giorno a subire il morso della crisi tra mille sacrifici e stenti. Per ogni profugo, invece, lo Stato italiano spende ben 42 euro al giorno e 80 euro se è un minore, più i beni di prima necessità. Fino ad aprile 2012 in Italia erano stati spesi 520 milioni di euro per lʼemergenza Nord Africa senza per un rafforzamento della struttura commerciale agevolando lʼincontro tra residenti e villeggianti. Inoltre, si vuole arrivare ad offrire ai cittadini servizi che contribuiscano ad arricchire la vivibilità del luogo non ignorando le esigenze delle fasce più deboli, dagli anziani ai bambini ai diversamente abili. Infine, incrementare la competitività e lʼattrattività del litorale mediante la valorizzazione delle risorse e del patrimonio esistente. Da questo punto di vista – ha continuato il sindaco - il progetto Plus (Piano Locale e Urbano di Sviluppo) rappresenta lʼiniziativa più importante nellʼottica di una strategia di recupero dellʼarea ed è articolato come un insieme di operazioni integrate finalizzate alla rivitalizzazione economica, sociale e ambientale del lido, volte a rimuovere i fattori di degrado e a favorire lo sviluppo urbano sostenibile». Passando allʼaspetto concreto – ha continuato il sindaco Di Giorgi - per alcune opere infrastrutturali lʼAmministrazione di centrodestra ha già acquisito la progettazione definitiva ed ese- cutiva ed entro la fine del prossimo mese di luglio saranno espletate le gare di appalto per lʼaffidamento dei relativi lavori. Si tratta, in particolare, delle seguenti opere: Passeggiata a mare con pista tra Capo Portiere e Foce Verde; Riqualificazione e adeguamento normativo dell'impianto di pubblica illuminazione; Gestione ambientale dei rifiuti nella fascia costiera di Latina Lido; Parco attrezzato Vasco De Gama; Realizzazione di sistemi di fitodepurazione e di una pista ciclabile (il raddoppio dellʼattuale); Realizzazione di una pista ciclabile allʼinterno del circuito della Marina di Latina. Una particolare menzione merita il progetto della “Passeggiata a mare”, progettata dallʼarchitetto Paolo Portoghesi, in quanto risulta lʼintervento più importante: comprende il rifacimento dellʼattuale percorso pedonale e la realizzazione di una pista ciclabile; nel tratto finale della passeggiata è prevista la realizzazione di spazi comuni con panchine, aree verdi, fontane e parcheggi per le biciclette. dimenticare i 55 milioni di euro destinati al business dei presunti minorenni. Adesso basta – conclude Santori – è tempo di fermare questo continuo ingresso di stranieri che colpisce soprattutto le grandi città smascherando il business dellʼimmigrazione, un giochetto sporco che rischia di scatenare una miserabile quanto feroce guerra tra poveri». Redazione «Ammonta a più di 430 milioni di euro il debito delle Ausl dellʼEmilia-Romagna verso le imprese fornitrici di dispositivi medici e lʼattesa per il pagamento di forniture già effettuate si aggira intorno ai 270 giorni». Lo scrive il consigliere regionale del Pdl Andrea Leoni in una interrogazione rivolta alla Giunta di centrosinistra per conoscere i motivi dei ritardi nei pagamenti, con particolare riferimento alle imprese del distretto biomedicale di Mirandola, in provincia di Modena, nonostante abbiano dovuto affrontare tutte le difficoltà inerenti al sisma del maggio 2012. Leoni chiede alla Giunta se e quali azioni intenda assumere per rispettare gli accordi intercorsi tra le imprese e la Regione e, in caso affermativo, entro quali tempi intenda assicurare il pagamento alle imprese. Il business immigrazione: «Il Lazio esplode, contenere gli ingressi» Il Pdl denuncia: le Ausl emiliane hanno debiti per oltre 430 milioni Arnold Schwarzenegger alla carica dei sequel: in cantiere i nuovi “Terminator”, “Conan” e “Twins” 7 Priscilla Del Ninno Schwarzy torna sui suoi passi. O meglio: ripercorre le orme dei suoi più celebri successi. Un ciclico ritorno sui set di Terminator, Conan e Twins, che l'ex governatore della California ha annunciato nei giorni scorsi nel corso di un'intervista a Metro UK, anticipando che «Terminator 5 lo stiamo scrivendo; parallelamente ci sono in cantiere altri due progetti: un Conan movie per la Universal e il sequel di Twins, Triplets, con Eddie Murphy nei panni del terzo gemello». Insomma, quel The last stand con cui solo l'anno scorso era tornato davanti la macchina da presa dopo la lunga parentesi politica, rilanciando sul mercato cinematografico immagine e carriera, è ben lungi dall'essere “l'ultima sfida” in cantiere che il titolo profetizzava: oggi, infatti, il ritorno continua e va a nutrire di nuovi capitoli la saga fantascientifica, quella leggendaria intestata a Conan il barbaro, e quella familiare condivisa con il gemello diverso Danny De Vito. Tanto è vero che, a suffragio delle indiscrezioni circolate online nelle ultime ore, arriva la conferma che Patrick Lussier e Laeta Kalogridis stanno al lavoro sulla sceneggiatura di Terminator 5 per Skydance Productions e Annapurna Pictures; mentre per quanto riguarda The Legend of Conan, si dice che il film dovrebbe essere un sequel diretto del Conan the Barbarian del 1984, ovvero, un nuovo racconto cinematografico che ignorerebbe gli eventi di Conan the Destroyer e anche del recente reboot Conan the Barbarian (2011). Così, dall'“Era Hyboriana”, età fantastica del nostro pianeta corrispondente a un periodo precedente alla nascita delle civiltà conosciute: arco temporale che fa da sfondo alle epiche avventure di Conan, eroe leggendario portato al successo ormai quasi trent'anni fa dall'ex campione di culturismo austriaco all'inizio della sua carriera d'attore naturalizzato americano. Fino all'era futuribile e post nucleare, che incornicia tra virtuosismi digitali e effetti speciali l'eterna lotta tra Bene e Male, tra gli eroi della resistenza fantasy e il cyber assassino che dà il titolo all'epica tetralogia di Terminator. Passando per l'intreccio genetico-familiare della commedia Twins: sono tutti impegni presi nel segno del ritorno al seguito, grazie ai quali Shwarzy saltellerà da un successo all'altro del suo curriculum, viaggiando nel tempo cinematografico dal passato arcaico al più fantasioso futuro, alla riconquista e riaffermazione dei ruoli che lo hanno reso il divo internazionalmente riconosciuto che è. Il tutto, però, non prima di averlo visto in Fuga dall'inferno, in coppia con l'amico e collega Sly, e poi in Sabotage di David Ayer, all'inizio del 2014. Una mostra ai Musei capitolini punta alla riscoperta del genio di Archimede Bianca Conte I Musei capitolini hanno aperto le loro sale al genio di Archimede: da oggi, e fino al prossimo 12 gennaio, la capitale ospiterà l'esposizione Archimede. Arte e scienza dell'invenzione, una panoramica articolata in due diversi settori, il cui insieme espositivo permetterà di delineare i tanti talenti e le molteplici applicazioni dell'ingegno del III secolo a.C, finora mai raccontato in una mostra. Sotto i riflettori, e a disposizione dei più curiosi, modernità e risvolti delle scoperte e invenzioni firmate dallo scienziato siracusano, le cui indagini hanno dato un importantissimo contributo alla conoscenza del mondo antico e alle successive speculazioni scientifiche. La mostra è ideata dal Museo Galileo Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, in collaborazione con il “Max-Planck-Institut fur Wissenschaftsgeschichte” di Berlino e con il contributo dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. L'ambizioso obiettivo espositivo punta a riportare in vita, attraverso l'allestimento di meravigliosi reperti, modellini, ricostruzioni multimediali, il genio del più famoso scienziato dell'antichità, ma anche a ricostruire clima e fermenti della straordinaria civiltà fiorita a Siracusa, a lui contemporanea. E allora, la mostra, articolata in due filoni principali, espone non solo gli scritti e le invenzioni del celebre matematico, ingegnere, fisico, ma anche le testimonianze delle città mediterranee in cui visse, enucleando la portata del contributo che Archimede ha dato allo sviluppo della scienza in età ellenistica. In rassegna, dunque, in uno dei due settori in cui è organizzato il percorso espositivo, modelli funzionanti di congegni e dispositivi, applicazioni multimediali e filmati in 3D a compendio che ne visualizzano il funzionamento; mentre trattati, appunti e studi animano il filone espositivo parallelo, proponendo un vero e proprio viaggio nel Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi tempo alla ricostruzione, tra codici e manoscritti sulle opere dello scienziato siracusano, di genesi e traguardi della sua ricerca, svelando retroscena e influenze future della sua indagine. Un'indagine che avrebbe creato e alimentato il suo mito, mito a cui l'esposizione capitolina appena inaugurata torna a rendere omaggio. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250