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Editoriale di Giangi Cretti I l 2009, che, secondo il ciclico trascorrere del tempo, si avvia fisiologicamente alla sua conclusione, è stato un anno importante per la CCIS: 100 anni sono un traguardo che va oltre l’impatto simbolico. Segnalarlo con iniziative che non si concedessero all’enfasi, talvolta imbarazzante, propria di una liturgia celebrativa è stato l’obiettivo che, al di là delle buone intenzioni, non si poteva dare per scontato. Netti, comunque i punti fermi. Dette iniziative avrebbero dovuto: - coniugare stile e tradizione italiani con la precisione e il gusto per le cose semplici svizzeri, evidenziando le potenzialità di valori condivisi e biculturali - essere declinate all’insegna del buongusto e dell’eleganza - valorizzare il passato per proiettarsi nel futuro. Con queste premesse, sono stati pensati ed organizzati gli appuntamenti realizzati sul territorio elvetico. Fra questi, il più importante, non solo in termini di impegno, si è svolto a Zurigo lo scorso mese di giugno, con la riunione d’area delle Camere di Commercio italiane in Europa, in presenza del ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola - che, per l’occasione, ha consegnato a nome del Ministero dello Sviluppo Economico e di Poste Italiane il francobollo appositamente creato per il centenario - ed il convegno che ha avuto fra gli autorevoli relatori anche la consigliera federale Doris Leuthard (cfr La Rivista, nr. 7 luglio 2009). Con identico spirito è stato pensato e organizzato un appuntamento, articolato in diversi momenti di incontro e di dibattito, che si è svolto a Roma lo scorso 9 ottobre, teso a sottolineare – prescindendo dalle attuali tensioni, del tutto contingenti la virtuosità dei rapporti che intercorrono tra i due Paesi, prendendo spunto da quanto è stato fatto in un secolo di attività, per una proiezione, con rinnovato vigore e adeguata efficacia, nell’immediato futuro. Si è trattato, infatti, di un’iniziativa che, come anticipato in apertura, pur non escludendolo, non ha inteso limitarsi al rito celebrativo, ma è stata strutturata in considerazione del fatto che i primi cent’anni possano servire a fornire la propulsione necessaria per attraversare i prossimi cento. Con un intento dichiarato: consolidare le relazioni esistenti e creare l’opportunità di costruirne di nuove, concretizzando i presupposti di una circolarità virtuosa, nella piena consapevolezza che fondamentale è il coinvolgimento e il sostegno istituzionale. Detto appuntamento, realizzato grazie al prezioso contributo dell’Ambasciata svizzera a Roma, è stato animato da esponenti del mondo dell’imprenditoria delle Istituzioni e della politica dei due Paesi, con l’obiettivo di contribuire ad evidenziare quanto siano stati sin qui rilevanti le relazioni fra Italia e Svizzera, ma soprattutto quanto grandi e spesso sottovalutate siano le loro potenzialità. [email protected] Rivista – Novembre 2009 La 1 collezione hadis InterOffice, il numero uno per arredamenti d’ufficio in Svizzera Esposizioni in : Basilea, Berna, Hünenberg (ZG), Lucerna, San Gallo, Zurigo, Losanna, Ginevra, Givisiez (FR), Martigny, Neuchâtel, Sierre, Sion, Camorino / Bellinzona. www.interofficeag.ch [email protected] living@work Sommario RUBRICHE In breve 9 Italiche 11 Europee 13 Internazionali 15 Oltrefrontiera 17 Benchmark 31 Burocratiche 35 Angolo Fiscale 39 Angolo legale 41 Convenzioni Internazionali 42 L’elefante invisibile 47 Carnet 55 Scaffale 59 Sequenze 65 Diapason 67 Convivio 73 Motori 77 Editore: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Direttore - Giangi CRETTI Comitato di Redazione L. ATTANASIO, G.M. BONADA, A.G. LOTTI, C. NICOLETTI, S. SGUAITAMATTI Collaboratori Ph. BERNASCONI, C. BIANCHI PORRO, M. CALDERAN, G. CANTONI, M. CARACCIOLO DI BRIENZA, V. CESARI LUSSO, P. COMUZZI, L. CORTESE, D. COSENTINO, A. CROSTI, L. D’ALESSANDRO, M. DIORIO, T. GATANI, G. GUERRA, F. Macrì, G. MERZ, A. ORSI, G. SORGE, N. TANZI, I. WEDEL La Rivista Seestrasse 123 - Cas. post. 1836 - 8027 Zurigo Tel. ++41(0)44 2892328 - Fax ++41(0)44 2015357 [email protected], www.ccis.ch Pubblicità Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Seestrasse 123 - Casella postale - 8027 Zurigo Tel. ++41(0)44 2892323 - Fax ++41(0)44 2015357 e-mail: [email protected] Abbonamento annuo Fr. 60.- Estero: 50 euro - Gratuito per i soci CCIS Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la CCIS. La riproduzione degli articoli è consentita con la citazione della fonte. Periodico iscritto all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana). Aderente alla FUSIE (Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero) Appare 11 volte l’anno. Progetto grafico, stampa e confezione Nastro & Nastro srl 21010 Germignaga (Va) - Italy Tel. +39 0332 531463 - Fax +39 0332 510715 www.nastroenastro.it In copertina: Un momento dei lavori del convegno organizzato a Roma lo scorso 9 ottobre nell’ambito delle iniziative del centenario della CCIS. Da sinistra: L’Ambasciatrice Marie Gabrielle Ineichen del Segretariato di Stato per l’Economia (Seco), il viceministro Adolfo Urso, il giornalista della RSI Lino Terlizzi, il senatore Roberto Mura. 1 Editoriale PRIMO PIANO 18 20 25 4 Superare la crisi: il ruolo delle banche nel rilancio dell’economia Incontro d’affari a Zurigo con Alessandro Profumo Amministratore Delegato gruppo UniCredit 18 Un secolo di relazioni fra Italia e Confederazione elvetica: il futuro sotto la lente Roma 9 ottobre 2009: 100 anni di Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Augusto Strianese nuovo presidente di Assocamerestero Alla 18ma Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero 20 Rivista – Novembre 2009 La www.maserati.com Consumo combinato: 14,7 l/100 km (4.2), 15,7 l/100 km (4.7) I Emissioni di CO2: 345 g/km (4.2), 365 g/km (4.7) Categoria d’efficienza energetica G I Emissioni di CO2 di tutte le vetture in vendita in Svizzera: 204 g/km THE NEW MASERATI QUATTROPORTE OPERA D’ARTE PER INTENDITORI. Maserati Quattroporte S 4,7 litri da 430 CV e Maserati Quattroporte 4,2 litri da 400 CV. Motore V8, design Pininfarina. La rete ufficiale dei concessionari Maserati in Svizzera Loris Kessel Auto SA, 'RANCIA,UGANOs Garage Foitek AG,5RDORF:àRICHsNiki Hasler AG, 4052 Basel, s Krähenmann Autocenter AG, -EILENs Sportgarage Leirer AG, 3TEINs Automobile Németh AG, (INTERKAPPELENs Auto Pierre Sudan, :UGs Modena Cars SA, 'ENÒVEs Garage Zénith SA, ,AUSANNEs Garage Zénith SA, 3IONs Maserati (Svizzera) SA , 8952 Schlieren, 044 556 25 00 WAIT. VINTAGE 1945 «CARRÉE» Cronografo www.girard-perregaux.com Cronografo con ruota a colonne. Movimento meccanico a carica automatica Girard-Perregaux. Cassa in oro rosa. Fondo in vetro zaffiro. INCONTRI 26 Scudo Fiscale Grande interesse per il seminario organizzato a Zurigo dalla CCIS 73 78 29 “Nuovi spazi 09” Design ed arredamento in una grande esposizione svizzera. Spaghettoni Ajo & Ojo risottati Sapori di Primi Piatti d’Italia a Foligno Abarth firma il primo Powershore con Sacs e Yamaha Fiat Punto Evo 79 30 Etichetta Legambiente per la Delta con il primo motore turbo a GPL La culla del design italiano L’eccellenza dell’arredamento artigiano della Brianza presente a Neue Räume 2009 IL MONDO IN FIERA 45 82 Ambasciatore dell’Economia Italiana nel Mondo Donne in carriera: Giovanna Furlanetto 83 CULTURA 48 51 57 62 «Se acquisti una patacca, diventi un pataccaro» Campagna anticontraffazione Storia di una banca della Svizzera Italiana Ciclo di pranzi d’affari “Gli italiani e la finanza in Svizzera e in Europa: storia e attualità” “Piccoli italiani in Svizzera”: una classe incontra il maestro d’italiano dopo quarant’anni Intervista con Saro Marretta I Musei della Tappezzeria, delle Navi e Antiche Carte Geografiche, Storico del Soldatino, delle Arti Cinesi ed Etnografico, degli Strumenti Musicali Meccanici Gli scrigni delle curiosità9 DOLCE VITA 68 70 71 «Continueremo a sognare» Sandro Maretta e Michèle Bachmann degli Ashelle Il territorio come opportunità turistica e culturale “Out of the box”, la Provincia di Vercelli esce dalla “scatola” Zurigo accoglie il Franciacorta Rivista – Novembre 2009 La 84 85 86 87 Gourmesse 2009 ha concluso con successo la sua 15a edizione IGEHO - salone internazionale per l’industria alberghiera, la gastronomia e il consumo fuori casa Basilea dal 21 al 25 novembre 2009 Tecnologia, strumentazione scientifica, tecniche di laboratorio e biotecnologie CHEM-MED 2009: Milano, 25 - 27 novembre Energia solare, prospettive luminose EnerSolar+: Milano, 25 - 28 novembre Il villaggio globale dell’artigianato Artigiano in Fiera: Milano 5 al 13 dicembre Passione moto Padova Bike Expo Show: Padova 15 - 17 gennaio 2010 IL MONDO IN CAMERA 90 91 92 93 94 96 A proposito di intelligenza culturale e sviluppo d’affari Cocktail déjeunatoire a Ginevra La svizzera beve vino italiano Le giornate paese della CCIS 25 Jahre “Der große Johnson“ Jetzt in vollständig überarbeiteter und aktualisierter Neuausgabe Top Italian Wines Roadshow Der kleine Johnson 2010 Contatti commerciali Servizi camerali 7 In Breve La Svizzera nominata nel Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO Durante i prossimi quattro anni la Svizzera si adopererà per la protezione del patrimonio culturale e naturale dell’umanità nel quadro del Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ottenendo 104 voti su 140 Paesi firmatari che hanno preso parte alla votazione, la Confederazione è stata infatti nominata nel Comitato di esperti in cui sono rappresentati 21 Paesi. La Svizzera siede per la seconda volta in questo importante organo esecutivo internazionale dopo il primo mandato risalente al 1978-1985. Il brillante risultato è una prova di fiducia nei confronti della Svizzera e nel contempo rappresenta un impegno per le sue attività a favore della comunità internazionale e dell’attuazione della Convenzione del patrimonio mondiale. Una sfida centrale del Comitato è quella di concretizzare e attuare una strategia globale per una Lista del patrimonio mondiale equilibrata, rappresentativa e credibile. Sia il riconoscimento nazionale di cui godono molti beni culturali e naturali che il forte interesse dimostrato nei confronti del Inaugurato a Roma il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana “Il recupero della memoria dell’emigrazione italiana è di fondamentale importanza nell’ambito della nostra storia nazionale di età contemporanea”. Ne è convinto il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri, che ha inaugurato a Roma il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI), un percorso storico-culturale che mette in mostra la vita quotidiana, le vicende e i successi di milioni di emigrati italiani che dal 1876 ad oggi sono giunti in ogni angolo del mondo, affrontando e superando numerose sfide e diffondendo la cultura e i valori italiani che hanno lasciato il segno nella vita economica, sociale e culturale dei Paesi di destinazione. Il Museo, promosso dal Ministero degli Affari Esteri con la collaborazione del Ministe- 8 marchio “Patrimonio mondiale” si riflettono in numerose domande di iscrizione nella Lista del patrimonio mondiale. Ciò rappresenta una sfida importante per gli organi dell’UNESCO, che dispone comunque di risorse limitate, e può aumentare le pressioni politiche sul Comitato del patrimonio mondiale. La Svizzera si impegnerà a favore di una lista equilibrata dal punto di vista tematico e geografico e per mantenere il livello qualitativo della Convenzione. La Svizzera sarà rappresentata nel Comitato del patrimonio mondiale dall’ambasciatore della delegazione permanente presso l’UNESCO di Parigi, da rappresentanti dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM (DATEC), dell’Ufficio federale della cultura UFC (DFI) e dal Dipartimento federale degli affari esteri DFAE. Il Comitato del patrimonio mondiale è un importante organo esecutivo della Convenzione stipulata nel 1972. Il Comitato definisce le strategie per la protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale. È responsabile dell’attuazione della Convenzione e decide in particolare anche in merito alle iscrizioni e alle esclusioni dalla Lista del patrimonio mondiale. Tale lista include attualmente 890 siti di valore universale eccezionale, di cui 10 in Svizzera. La Lista del patrimonio mondiale è lo strumento più visibile del sistema di protezione collettivo creato grazie alla Convenzione con lo scopo di salvaguardare il patrimonio culturale e naturale per le prossime generazioni. ro per i Beni e le Attività Culturali, è ospitato nella Gipsoteca del Complesso Monumentale del Vittoriano, dove rimarrà accessibile tutti i giorni della settimana, in forma gratuita, sicuramente fino al 31 dicembre 2011. “Far conoscere la storia dell’emigrazione italiana”, una storia “troppo spesso dimenticata, della quale non ci dobbiamo vergognare ma, piuttosto, raccontarla ed insegnarla, in particolare ai giovani”, secondo il senatore Mantica il MEI è un vero e proprio “traguardo” che “colma un profondo vuoto di conoscenza sulla vicenda della nostra emigrazione, che ha così profondamente influito sulla nostra storia nazionale”, una mostra che oltretutto va ad arricchire le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità di Italia, ospitate nella medesima struttura. A partire da dicembre 2011, ha annunciato il sen. Mantica durante l’inaugurazione, “l’idea è quella di portare il Museo in 6 o 7 località in giro per il mondo, dove è più forte emigrazione italiana. C’è poi il progetto di farlo diventare itinerante nelle Regioni italiane, coordinandolo con i 54 Musei dell’emigrazione di carattere locale già esistenti”. Rivista – Novembre 2009 La Divieto di fumo in Svizzera: dal 1° maggio in vigore la nuova legge federale Entrerà in vigore dal 1. maggio del 2010 il divieto di fumare negli spazi chiusi dei luoghi pubblici e lavorativi della Svizzera. Lo ha deciso il Consiglio federale, mantenendo comunque una serie di eccezioni. La legge e la relativa ordinanza rispondono a un’esigenza condivisa dalla maggioranza della popolazione, anche dei fumatori. Le nuove disposizioni intendono migliorare la protezione contro il fumo passivo. Non sarà quindi più possibile accendere una sigaretta negli spazi chiusi che fungono da luogo di lavoro per più persone o sono accessibili al pubblico: ad esempio ospedali, musei, negozi, centri sportivi e scuole. I locali privati e gli spazi aperti non rientrano invece nel campo di applicazione della legge. Sarà invece possibile fumare in bar e ristoranti autorizzati (ma non nelle mense) qualora dispongano di una superficie totale accessibile al pubblico non superiore a 80 mq. Nel contempo devono avere una ventilazione «adeguata» ed essere facilmente riconoscibili dall’esterno come locali per fumatori. I dipendenti devono inoltre essere esplicitamente d’accordo di lavorare in un locale dove le sigarette non sono state messe al bando. La legge consente anche l’istituzione di sale fumatori separate e ben segnalate. Nell’ordinanza la superficie massima dei «fumoir» è stata fissata a un terzo degli spazi di mescita. Anche in questo caso il personale deve dare il suo assenso nel contratto di lavoro. L’applicazione della legge dipenderà in larga misura dai cantoni. Per 15 di essi, le nuove disposizioni non avranno grosse ripercussioni, dato che già attualmente prevedono misure più severe; non a caso la legge consente esplicitamente regole più restrittive rispetto a quanto previsto a livello federale. Nel contempo i trasgressori potranno essere puniti con una multa fino a 1.000 franchi. Roma-Milano in meno di tre ore Roma-Milano sotto la soglia delle tre ore: «Il sogno si avvera e abbiamo mantenuto la promessa». L’amministratore delegato delle Ferrovie di Stato (FS), Mauro Moretti, ha annunciato che dal 13 dicembre sarà possibile percorrere sul Freccia Rossa la tratta Roma Termini-Milano Centrale in due ore e 59 minuti, e quella tra Roma Tiburtina e Milano Rogoredo in due ore e 45 minuti. www.theoreme.ch Scegliere la strada giusta Pollicino Anticipare, valutare il rischio, orientare: la gestione avveduta di un portafoglio va oltre la semplice perspicacia. www.morval.ch Rivista – Novembre 2009 La Performance dal 1974 9 Italiche di Corrado Bianchi Porro Il territorio italiano, esteso e fortemente abitato, è un ambito ideale di ricerca per i processi innovativi e creativi. La Penisola non è caratterizzata da grandi megalopoli, ma piuttosto da una rete estesa di piccole e grandi inurbazioni (le cosiddette cento città) le quali tuttavia hanno bisogno di essere più fortemente connesse tra di loro. Attraverso una mobilità capillare efficiente deve essere recuperata la connettività tipica degli ambiti metropolitani ad alta densità abitativa all'interno dei quali più facilmente si sviluppano i talenti creativi e innovativi, che funzionano secondo modelli imitativi indotti fisiologicamente anche dai neuroni a specchio e da opportunità di interazioni professionali qualificate. Come il capitale umano, anche quello creativo deve maturare e svilupparsi in forza di precise condizioni atte a farlo emergere, canalizzarlo e favorirlo. Si calcola che l'aumento Se son rose, voleranno della mobilità dell'1% porti ad una crescita della creatività dello 0,5%. Secondo una ricerca effettuata da The European House Ambrosetti e presentata a Cernobbio, l'Italia, con 60 auto ogni 100 abitanti, è il Paese europeo a maggior tasso di motorizzazione, dato che in Germania, Spagna e Francia circolano in media 50 auto ogni 100 abitanti. Il numero medio di spostamenti al giorno si è mantenuto più o meno costante dal 2000 al 2008, al di sopra della soglia di tre percorsi al dì. In compenso, la distanza media giornaliera pro capite è in ascesa ed è passata dai 22,3 chilometri per persona del 2004 ai 40 chilometri nel 2008. Con la crisi e la diminuzione del traffico pesante che ne è conseguita nel 2009, il problema si è mitigato quest'anno, ma per puri aspetti congiunturali. Se nel 2004 il tempo medio impiegato per gli spostamenti era di circa 55 minuti, nel 2008 è stata superata abbondantemente l'ora, attestandosi intorno a 66 minuti. Siamo a livello di medie e ciò significa che nelle città le punte di traffico, in determinate fasce orarie, raggiungono livelli di guardia. Le reti autostradali delle aree metropolitane come Milano, Torino, Bologna, sono oggi percorse nelle ore di punta da oltre 120 mila veicoli all'ora. Il punto di saturazione è calcolato intorno a 130 mila veicoli l'ora, per intendersi. L'offerta e la diffusione di veicoli a maggiore velocità di marcia e di nuove infrastrutture non si è dunque tradotta in una riduzione del tempo medio impiegato negli spostamenti. Esclusa la mobilità aerea e la navigazione, l'italiano viaggia in media per circa 16 mila chilometri all'anno, ai primi posti per intensità in Europa. Cresce anche la quota di popolazione che necessita di spostamenti, di modo che traffico e congestione sono gli aspetti emergenti di un Rivista – Novembre 2009 La fenomeno che ha ormai raggiunto dimensioni tali da minacciare la competitività del Paese e delle imprese, in un’evidente sproporzione tra traffico e capacità dell'infrastruttura. I veicoli circolanti in Italia hanno superato i 47 milioni di unità (+23% dal 1998 al 2007) mentre la dotazione di infrastrutture autostradali è cresciuta solo dell'1,5%. Se l'Italia negli anni '70 era leader in Europa nel sistema autostradale, oggi i chilometri di autostrade per milione di abitanti son quasi la metà rispetto a quelli della Germania e il 40% in meno della Spagna. Qualche esempio di criticità? Negli orari lavorativi a Milano e Roma si possono impiegare 40-60 minuti per coprire una distanza di 10 chilometri. Bergamo-Milano, Milano-Lecco o Como richiedono in media 100-120 minuti per 50-60 chilometri. Si arriva alle tre ore per andare da Sondrio a Milano (140 chilometri), si può arrivare alle 4 ore per viaggiare da Roma a Campobasso e 2 ore per collegare Urbino con Perugia (110 chilometri). Bisogna dunque puntare sui mezzi di superficie (ferroviari, stradali e navali) pur se l'orografia del territorio spesso non aiuta e sugli spazi aerei per riconnettere le "cento città" in un sistema moderno. L'esempio di questo fabbisogno è il successo di Lufthansa Italia, la nuova compagnia aerea con base a Milano, ufficialmente presentata nel mese di giugno. Il suo successo è stato immediato. Da febbraio ad ottobre sono stati trasportati 550 mila passeggeri. D'altra parte, la Lombardia con 9 milioni di abitanti e una funzione pilota nello sviluppo competitivo del Nord Italia, ha tratto immediato vantaggio da questa decisione che punta sulle grandi possibilità di crescita che si aprono davanti a livello di business, turismo e innovazione, tra tutti l'Expo 2015 che comporterà un notevole sviluppo delle infrastrutture della regione. Un'altra grande possibilità che si apre è quella offerta dall'avvento dei sistemi di navigazione globale autonoma di seconda generazione, con la tecnologia del decollo verticale, basti pensare a quanto già avviene a Parigi o Londra o al piano elaborato dalla regione spagnola della Catalogna nel 2009. I prezzi passeggero/elicottero sono popolari, perché si parla di 150 euro pro capite da Milano a Malpensa. Le elisuperfici non impongono alcun vincolo al territorio circostante, non intasano lo spazio aereo in quanto competono ad una rete di rotte a bassa quota (800-1.600 metri) loro dedicate e per il finanziamento si può far capo ad un fondo europeo di sviluppo regionale per il periodo 2007-2013. Secondo Fabrizio Di Amato, presidente di Maire Tecnimont, un aumento dell'accessibilità territoriale determinato dallo sviluppo di un network di collegamenti elicotteristici o col convertiplano avrebbe un impatto globale sul Pil dell'Italia compreso tra 3 e 9 miliardi di euro all'anno. Se son rose, voleranno. 11 www.navyboot.ch Europee di Philippe Bernasconi Un sospiro di sollievo, ma anche nuovi grattacapi. Il sì irlandese al Trattato di Lisbona è stato accolto con moderato ottimismo dai vertici della Commissione europea. La ratifica della nuova (e di fatto prima) magna charta continentale da parte del popolo irlandese, dopo il no dell’anno scorso, ha sì creato le premesse per il rilancio dell’Unione europea, ma non ha sgomberato definitivamente il campo dai dubbi e dai malumori. Le incognite e i problemi sono ancora molti. Primo fra tutti la mancanza di veri leader. A distanza di un anno gli irlandesi hanno dunque cambiato idea. Vuoi per la crisi economi- Un sì per prendere nuovo slancio ca, che ha reso l’Eire ancora più dipendente dall’Unione europea, vuoi per le garanzie fornite da Bruxelles sulle peculiarità isolane (aborto, neutralità e imposizione fiscale favorevole), che non verranno scalfite dal Trattato, il no si è trasformato in un sì. E uno degli ultimi ingombranti ostacoli all’entrata in vigore del nuovo testo costituzionale è stato superato. Al popolo irlandese è poi seguito il presidente polacco che, seppur su posizioni euroscettiche, ha seguito l’invito del suo parlamento e ha sottoscritto il documento. Per rendere effettivo il Trattato, e per superare l’impasse istituzionale che da tempo sta bloccando l’Unione, manca però ancora la firma del presidente ceco. E qui sta il punto. Vaclav Klaus è un fervido oppositore dell’Unione europea. Nonostante il sì del parlamento di Praga e quello – stando ai sondaggi – della popolazione, si rifiuta di ratificare il Trattato, in attesa di una decisione (seppur ininfluente) della Corte costituzionale. Una scusa, insomma, che innervosisce e non poco i vertici comunitari. Tanto più che sul Trattato pende un’altra minaccia. E questa potrebbe essere di quelle pericolosissime. Se dovesse vincere le elezioni generali della prossima primavera, e se il Trattato non dovesse essere già entrato in vigore, il leader conservatore britannico, David Cameron, ha già promesso che sottoporrà anche lui al popolo il testo. E se i Tories sono i chiari favoriti della prossima tornata elettorale britannica, i britannici non sono tra i più entusiasti sostenitori delle questioni europee. Di che, come detto, far tremare Bruxelles. Perché se si dovesse tergiversare ancora per alcuni mesi il Trattato di Lisbona rischia davvero di nascere morto. E, inutile aggiungere, per l’Unione europea sarebbe un colpo durissimo da superare. Dopo un primo tentativo di Rivista – Novembre 2009 La Costituzione – poi abbandonato dopo alcune sonore bocciature in votazione popolare - il Trattato di Lisbona è infatti stato pensato per poter far funzionare un’Unione europea nel frattempo cresciuta a dismisura e a tempo di primato. Con le vecchie regole dell’Unione a 15 paesi membri l’Ue a 25 è diventata una macchina troppo grande e ingombrante da governare. E, così, ogni processo decisionale, ogni spinta ideale e idealista verso una maggiore integrazione è bloccata in partenza. Di qui la necessità di una nuova governance, con più potere al parlamento e al Consiglio europeo (che avrà la facoltà di decidere su più temi a maggioranza e non all’unanimità), con un vero presidente europeo (nominato per due anni e che di fatto sostituirà il presidente di turno che attualmente ruota tra i paesi membri ogni sei mesi) e con un vero ministro degli esteri. Il tutto, pur con molte incognite e molte incongruenze, dovrebbe dare un nuovo slancio e maggior peso internazionale a una comunità di Stati, che negli ultimi anni hanno spesso e volentieri dato l’impressione di avere poco o nulla in comune. Ognuno ha fatto – e continua – a fare per sé. Senza troppo preoccuparsi dell’interesse degli altri e dell’insieme dell’Unione. Il sì irlandese potrebbe dunque aver rappresentato il punto di svolta, come ben sintetizza Franco Venturini sul Corriere della Sera: “L’Europa ora è quasi nuda (aspettando Klaus), e non le sarà più possibile nascondere le sue debolezze dietro la foglia di fico delle riforme impossibili. Si vedrà più chiaramente chi punta all’integrazione e chi la teme. Si vedrà se nasceranno indispensabili avanguardie composte da pochi Paesi. Grazie agli irlandesi, dunque. Per averci strappato la maschera”. Ma, sempre che Klaus e Cameron non giochino brutti scherzi, se ora non ci sono più alibi, per mettere in pratica le buone intenzioni e gli slanci ideali ci vogliono dei leader veri. Dei leader europeisti convinti che riescano a convincere, entusiasmare e coinvolgere sia i salotti della politica sia le piazze. Ma qui sta l’altro nodo dolente. Perché se da una parte questa nuova fase storica dell’Europa unita si accavalla con quella della crisi delle socialdemocrazie (normalmente più vicine agli ideali europeisti rispetto ai partiti conservatori), dall’altra tra i nomi più gettonati per diventare il presidente della nuova Europa vi è quello dell’ex primo ministro britannico Tony Blair. Il rappresentante di un partito (quello laburista) in profonda crisi, di un paese da sempre tra i più euroscettici del Continente e di una nazione che non ha mai voluto (e probabilmente mai lo vorrà) abbandonare la sterlina per adottare l’euro. Se questo dovesse essere l’inizio della nuova Europa, non sarebbe certamente un buon inizio. 13 La nuova pasta integrale Barilla. Ricca di fibre e sostanze nutritive. 100% di gusto. Tipicamente Barilla. Pasta al dente, con tutto il gusto dell’italianità, di una bontà senza compromessi. 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Si seguiva preoccupati la Tanto rumore per nulla? presenza del virus H1N1 in diversi luoghi e il tutto era condito con trepidazione, quasi a voler davvero desiderare che qualche virus killer e pestifero si diffondesse senza limiti, minacciando l’esistenza dell’Umanità intera. Beh! Non è stato il caso per questa volta... Questa nuova influenza è uguale all’influenza stagionale. Si riconosce per l’insorgenza brusca della febbre oltre i 38° e per la presenza di sintomi generali come dolori muscolari e articolari e infiammazioni alle vie respiratorie. Se c’è questa triade di effetti allora si può dire di avere l’influenza. Se poi essa sia stagionale o meno, non cambiano le cose dato che la quasi totalità dei soggetti colpiti avrà i soliti tre o quattro giorni di malattia. L’approccio terapeutico è quello classico: in prima istanza i farmaci quali l’aspirina ed il paracetamolo. Si chieda poi al medico per un eventuale trattamento antivirale e, ci si rechi al pronto soccorso, se ci sono effetti rari riferiti a difficoltà respiratorie. Non si fa neanche più il test per capire se il paziente abbia l’influenza A o un altro tipo. Chi ha beneficiato di tutto questo clamore? C’è il sospetto che i media siano stati manovrati per creare quel clima di timore diffuso su qualcosa che alla fin fine è stato esagerato. Sarebbe banale puntare il dito contro gli interessi consolidati delle case farmaceutiche, anche se spesso a pensar male si fa peccato ma ci s’azzecca. Non si hanno prove, tuttavia è un fatto che le epidemie di febbre aviaria e suina hanno spinto il Tamiflu, principio attivo antinfluenzale sviluppato dalla Roche, al vertice delle vendite di farmaci. Infatti, s’è passati dai 500 milioni di franchi svizzeri di metà 2008 agli oltre due miliardi del mese scorso. Questo farmaco è stato sviluppato a partire dal 1996 ed i fondi investiti per la sua realizzazione sono stati senz’altro poderosi: secondo il mensile Bilan del 26 agosto scorso, si tratta di oltre mezzo miliardo di franchi svizzeri investiti per creare questo nuovo antivirale. Il Tamiflu è prodotto da una rete di diciannove società partner distribuite in dieci paesi e tre continenti. All’inizio il test era sistematico per ogni caso. Adesso lo si fa solo su un campione dato che il trattamento del paziente comunque non cambia. Si tratta sempre d’influenza. La vaccinazione si consiglia idealmente a tutti, dato che è di sicura e comprovata efficacia. Roche ha appena incrementato la sua capacità produttiva per arrivare a 1,1 miliardi di capsule all’anno. Se necessario, il gruppo prevede la possibilità di arrivare a produrre fino a quattro miliardi nel 2010. Queste cifre sono gigantesche per un solo farmaco. Le critiche e i dubbi sulla sua efficacia non si sono comunque fatte aspettare. Un recente studio britannico ha messo in guardia sugli effetti secondari che questo farmaco ha sui bambini. L’influenza A non desta preoccupazione e al riguardo s’è fatto troppo rumore. All’inizio di settembre in Italia i casi accertati erano settemila. Su Repubblica del 10 settembre scorso il Viceministro della Salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che: “Si tratta di una malattia leggera che alla fine della stagione invernale produrrà circa duecento casi gravi solo in Italia”. Ad ogni modo, non resta che seguire le raccomandazioni per evitare di prendersi l’influenza. Oltre al solito vaccino, che molte società private offrono gratuitamente ai loro dipendenti, le autorità sanitarie consigliano di lavarsi sovente le mani e di starnutire con un fazzoletto davanti al naso... come se poi fosse una cosa strana farlo sempre e non soltanto per evitare il diffondersi della febbre suina! Rivista – Novembre 2009 La L’Organizzazione Mondiale della Sanità dalla sua sede di Ginevra ha fatto sapere che in Europa centoventicinque persone sono morte per complicanze durante il periodo influenzale. Un numero piccolo, se si fa riferimento a tutti i casi d’influenza A registrati nel mondo ad oggi: 277'697. Non solo, ma ogni anno circa 100 milioni di persone hanno l’influenza. Facendo le debite proporzioni, si può vedere come sia più facile cadere da una nave da crociera che non lasciare questa valle di lacrime per via dell’influenza A. 15 Oltrefrontiera di Fabrizio Macrì Gli ultimi dati pubblicati da Confindustria e riportati dai giornali domenica 18 ottobre registrano una prima schiarita nella congiuntura mondiale, che sembra coinvolgere anche l’economia italiana. Nei tre mesi estivi il PIL è cresciuto dell’1% e per il 2010 si prevede lo stesso tasso di crescita esteso però ai 12 mesi; la produzione industriale è cresciuta del 5,8% nel terzo trimestre dopo 5 riduzioni consecutive. Nel rapporto di Confindustria si denuncia però il rischio che nel momento in cui la domanda di credito alle banche tornerà a salire per la re- Inadeguatezza strutturale e deficit etico alizzazione di quegli investimenti necessari alle imprese per cavalcare l’imminente crescita, essa non venga soddisfatta da un’adeguata offerta. I conti pubblici sono in lieve peggioramento con un deficit in leggera crescita, anche se più contenuta rispetto a quella di Francia e Germania che del resto hanno impiegato risorse pubbliche quasi 10 volte superiori a quelle italiane per contrastare la crisi. In crescita costante il tasso di disoccupazione che sale all’8,6% nel 2009 e con una spesa per cassa integrazione prevista in crescita al 13% alla fine dell’anno. A “jobless growth” direbbero gli economisti americani, una crescita che non crea occupazione per ora e che testimonia le contorsioni di un’economia che, priva di stimoli pubblici consistenti, sta agganciando la ripresa mondiale tramite il volano delle esportazioni e delle aziende più esposte alla concorrenza internazionale: la parte migliore e più dinamica dell’economia insomma risponde subito ai primi segnali di ripresa, pure nell’assenza di una exit strategy nazionale dalla crisi economica mondiale. Una situazione strutturalmente difficile, nonostante la prevedibile entrata dell’economia in una fase ciclica positiva. Un’occhiata al World Competitiveness Report di recente pubblicato a Ginevra dal World Economic Forum, ci aiuta ad individuare le debolezze strutturali della nostra economia rispetto alle grandi economie europee, più simili alla nostra: debolezze strutturali che dal 1996 in poi hanno determinato nel Paese un tasso di crescita dell’economia inferiore alla media OCSE e un generale impoverimento relativo del Paese. Il rapporto elenca in schede sintetiche “the most problematic factors for doing business” e cioè i maggiori ostacoli allo sviluppo di un’attività economica nei singoli paesi. Colpisce che mentre per gli altri paesi europei i due freni strutturali alla “creazione di ricchezza” Rivista – Novembre 2009 La sono la tassazione (Germania) e la regolamentazione del mercato del lavoro (Francia e Spagna), al primo ed al secondo posto per l’Italia vengano menzionate l’inefficienza dell’amministrazione pubblica e la difficoltà di accesso al credito. Degno di nota inoltre il fatto che mentre la corruzione per Francia, Spagna e Germania occupa rispettivamente il nono, dodicesimo e quattordicesimo posto tra i maggiori fattori frenanti dello sviluppo economico, nel caso italiano questa occupi addirittura il settimo posto alle spalle del deficit infrastrutturale, molto più spesso menzionato nel dibattito pubblico. Mentre quindi condividiamo con i nostri maggiori partner commerciali europei, fattori di debolezza competitiva tipici delle economie europee, quali pesantezza del fisco e disordinata regolamentazione del mercato del lavoro, quattro fattori propri del nostro sistema socio-economico ci contraddistinguono e probabilmente sono alla base della nostra perdita di competitività globale negli ultimi 15 anni: inefficienza del settore pubblico, difficoltà di accesso al credito, deficit infrastrutturale e fenomeno della corruzione. Tra questi fa riflettere soprattutto il livello di corruzione che per il grado di diffusione rischia di collocare l’Italia fuori dal contesto delle economie sviluppate dell’occidente e che testimonia come, in una grande economia di mercato fortemente internazionalizzata, un sano funzionamento della convivenza civile e un alto livello di legalità siano indispensabili ad un robusto sviluppo economico. La dimostrazione più lampante di questo legame sta nell’arretratezza economica del Sud Italia, area del Paese in cui la criminalità organizzata è tanto forte da condizionare il funzionamento delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale. La corruzione rappresenta spesso una scorciatoia per ottenere servizi che altrove sono diritti mentre in Italia diventano concessioni, genera un aumento dei costi operativi delle imprese che sottrae risorse agli investimenti, favorisce non le imprese migliori, ma quelle più propense a sostenere i costi di una “tassazione illegale” e produce di conseguenza un generale abbassamento delle qualità dei servizi e dei prodotti offerti. I processi di internazionalizzazione e l’introduzione della moneta unica, che hanno coinvolto l’Italia negli ultimi anni, obbligando le imprese a drastici processi di ristrutturazione, impongono anche una risposta delle istituzioni non solo sul fronte della politica industriale, delle riforme fiscali, degli investimenti infrastrutturali, ma anche e soprattutto sul fronte dell’etica pubblica, funzionale ad un sano rapporto tra impresa e Stato e quindi allo sviluppo economico. Varrebbe la pena di farci una seria riflessione, in una fase come questa in cui chi lavora nelle istituzioni ha il dovere di contribuire a indicare una strada per la crescita futura del Paese. 17 S Incontro d’affari Italo-svizzero a Zurigo con Alessandro Profumo Amministratore delegato Gruppo UniCredit uperare la crisi: il ruolo delle banche nel rilancio dell’economia Sollecitato da una domanda diretta, ha preferito glissare: “in materia di scudo fiscale sono poco ferrato. Ritengo che, data anche la nostra dimensione, saremo in grado di accogliere i capitali che dovessero eventualmente affluire nella nostra banca”. Sul resto, davanti ad una platea molto nutrita e attenta, Alessandro Profumo, in modo articolato, ha tratteggiato le grandi linee che hanno caratterizzato la crisi e i modelli ai quali sarebbe utile richiamarsi per uscirne nel modo migliore. Innanzitutto ha presentato il gruppo: “Quando sono entrato io nel ’94, aveva poco più di 15’000 dipendenti e la globalità del suo giro d’affari era circoscritta all’Italia. Oggi i dipendenti sono 168’000, siamo presenti in 22 Paesi europei – primi in Polonia, Croazia e Austria, secondi in Italia e terzi in Germania – e i no- Déjeuner Italo-Suisse Nell’ambito delle iniziative per il centenario della Camera di Commercio per la Svizzera (CCIS) il prossimo Déjeuner ItaloSuisse che avrà luogo venerdi, 6 novembre 2009 alle ore 12.00 presso il «Zunfthaus zur Meisen», Münsterhof 20, Zurigo. Ospite d’onore M. Sergio Marchionne CEO FIAT SpA e Chrysler Group LLC Informazioni e iscrizione obbligatoria: Camera di Commercio per la Svizzera Lara Francesca Cucinotta Seestrasse 123 - 8027 Zurigo Tel. 044 289 23 23 - Fax 044 201 53 57 E-mail: [email protected] www.ccis.ch 18 stri affari si svolgono nella misura del 60% al di fuori dei confini nazionali”. Dopo di che, ha precisato che “non è vero che la crisi nasca dai mercati finanziari. Già nel 2007 il mercato immobiliare americano dava segni di grossa sofferenza”. Più aderente alla realtà sarebbe parlare di “responsabilità plurale” nel non aver colto in tempo utile i segnali della crisi. D’altro canto, puntualizza con garbo Profumo “non è corretto contrapporci all’economia reale, quasi quella finanziaria reale non lo fosse. Semmai si faccia una distinzione fra economia industriale e di servizi”. Guardando all’oggi, si può affermare che una ripresa c’è, ma fragile e incapace di creare occupazione. E questo deve essere un motivo di preoccupazione, perché alimenta il rischio di tensioni sociali. In Italia permane una situazione di sofferenza, con elementi di debolezza dovuti al fatto che le imprese hanno un livello di indebitamento con le banche superiore alla media europea. Ciò è anche una naturale conseguenza della peculiarità delle imprese italiane, in gran parte di dimensioni medie o piccole, le quali, per reggere la concorrenza, avrebbero bisogno invece di irrobustirsi. Anche per questa ragione in Italia il ruolo delle banche è più rilevante che altrove. Quali caratteristiche devono banche per consolidare il loro ruolo? Profumo è netto: “devono avere una forte presenza sul territorio, pertanto una notevole capacità di intercettare i depositi”. Ma non basta: devono avere una forte governance - che non è solo rappresentata dal cda, ma anche, e forse soprattutto, dalla qualità dei processi decisionali – e sviluppare la capacità di fare efficienza. Le banche, secondo l’Ad di UniCredit, devono ridisegnare la struttura finanziaria dei propri clienti, anche attraverso un processo di formazione che li renda con- Rivista – Novembre 2009 La Alessandro Profumo al suo arrivo a Zurigo accolto dal segretario generale della CCIS Andrea G. Lotti… sapevoli dei rischi. Devono anche creare i presupposti per una sorta di fidelizzazione della clientela. Oggi in Italia si assiste ad un fenomeno di multibancarizzazione selvaggia: ogni impresa interagisce mediamente con 6 banche, il che comporta una polverizzazione dei servizi a tutto danno della loro efficienza. Le banche devono inoltre essere anche in grado di “leggere” il territorio, cogliendone le dinamiche e verificando puntualmente il grado di soddisfazione della clientela. Clientela che generalmente apprezza la celerità delle risposte (anche se negative) … e subito dopo il suo intervento affiancato anche dal presidente onorario della CCIS Marco Gherzi. e nella gestione dei reclami, la semplicità della comprensione dei prodotti, la stabilità anche per quanto attiene ai referenti. I mutamenti recenti, che hanno investito il mondo bancario italiano, hanno creato una rotazione del personale, togliendo così le figure di riferimento ai vari clienti, i quali vedono in questo una diminuzione della qualità del servizio. In prospettiva futura, stante l’irreversibile globalizzazione dei mercati, uno dei compiti ai quali le banche non potranno sottrarsi è quello di aiutare le imprese nei processi di internazionalizzazione. «Italian-Swiss Tax and Legal Forum 2009» Venerdi 20 novembre 2009 dalle ore 8.45 alle 12.30 Chambre de commerce, d’industrie et des services de Genève La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS), in collaborazione con la Chambre de commerce, d’industrie et des services de Genève (CCIG) organizza il prossimo «Italian – Swiss Tax and Legal Forum». Come ogni anno, verranno presentati ai partecipanti alcuni temi di diritto fiscale e di diritto generale italiano riguardante le relazioni tra Svizzera ed Italia. Gli argomenti trattati nel corso di tale conferenza risultano essere di grande importanza per le imprese ed i privati. I discorsi d’apertura saranno tenuti dal Dr. Andrea G. Lotti, Segretario Generale della CCIS, da Jacques Jeannerat, Direttore della CCIG e dall’Avvocato Massimo Calderan. Rivista – Novembre 2009 La I relatori del seminario saranno: - Avv. Alberto CROSTI; - Avv. Mattia DALLA COSTA; - Avv. Maximilien GASLINI; - Consulente commerciale e revisore contabile Mauro MICHELINI; - Eventuali domande - Dr. Alessandro MEO Il costo per la partecipazione al seminario è di CHF 200.- per i membri di CCIS e CCIG e di CHF 300.- per i non-membri. Il seminario non si rivolge esclusivamente ai consulenti specializzati ma anche alle imprese ed ai privati. Per iscrizioni e maggiori informazioni: CCIS - Ufficio di Ginevra, Marilena Berardo - responsabile ufficio di Ginevra; Marianna Valle - responsabile marketing, Tel.: 022 9068595, Fax: 022 9068599, E-mail: [email protected] 19 Roma 9 ottobre 2009, Sala Capitolare del Senato 100 anni di Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Un secolo di relazioni fra Italia e Confederazione elvetica: il futuro sotto la lente L’Ambasciatrice Marie Gabrielle Ineichen, il viceministro Adolfo Urso, il giornalista della RSI Lino Terlizzi, il senatore Roberto Mura. 20 Nel 2009 la CCIS celebra il centenario della sua fondazione. Lo ha fatto in più occasioni. Con la riunione d’area delle Camere di Commercio Italiane in Europa, a Zurigo il giugno scorso, in presenza del ministro Claudio Scajola che, con l’occasione, ha consegnato a nome del Ministero dello Sviluppo Economico e di Poste Italiane il francobollo appositamente emesso per il centenario. Lo ha fatto anche a Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, dove si sono riuniti esponenti del mondo Istituzionale, politico ed imprenditoriale sia italiano sia svizzero. Un secolo di vita non è proprio un traguardo qualunque. Ben si presta per un momento di riflessione teso al rilancio delle attività di un’istituzione che, sin dalla sua fondazione del lontano maggio 1909, ha contribuito fortemente allo sviluppo dei rapporti commerciali tra la Svizzera e l’Italia. Un impegno sostenuto con proficui risultati se, come ha ricordato Emma Bonino, vice presidente del Senato, aprendo l’incontro, “Le relazioni tra l’Italia e la Svizzera sono antiche, proficue e intense. Nonostante la crisi economica, l’Italia resta il secondo partner commerciale della Svizzera, preceduta solo dalla Germania”. D’altronde, ha continuato la senatrice, il legame fra Italia e Svizzera va ben oltre l’ambito economico. Ne sono testimonianza “i circa 15.000 allievi che ogni anno frequentano i corsi di italiano nelle circoscrizioni consolari elvetiche” e la storia dell’emigrazione italiana nella Confederazione. “I nostri connazionali rappresentavano la metà degli immigrati ancora nel corso degli anni ’50 e ’60. Oggi, le terze generazioni si sentono cittadini perfettamente integrati. Anche la colonia svizzera in Italia è cresciuta e oggi conta circa 50mila persone. Come potremmo non dialogare o non avere rapporti con questo Paese? Abbiamo oltre 700 chilometri di frontiera comune ed è impossibile immaginare di crescere economicamente senza gli scambi con la popolazione svizzera”. Ed è proprio la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, secondo Bonino, che sin dalla sua fondazione ricopre egregiamente il ruolo di “punto di riferimento per facilitare gli scambi commerciali tra i due Paesi”. Quello di Roma è stato un incontro che, Rivista – Novembre 2009 La David Herzog, Andrea G Lotti, l’ing. Alfonso della Cananea e Stefano Rezzin. “oltre ad una testimonianza per il raggiungimento di un traguardo importante, di cui ci sentiamo fieri – ha detto il presidente della CCIS, Richard Friedl – vuole essere anche uno stimolo per fare ancora meglio, una tappa di riflessione rivolta non solo al passato, ma che si pone come obiettivo il proseguimento di un impegno utile a cambiare la tendenza al ribasso attuale, successiva ad una fase di crescita costante. Tale impegno richiede il contributo convinto e necessario di tutti gli attori oggi presenti: istituzioni, imprenditori, associazioni di categoria, operatori.” Gli auguri del Presidente della Repubblica Il segretario generale della CCIS, Andrea Lotti, ha quindi letto il messaggio di buon augurio inviato per l’occasione dal Presidente della Repubblica nel quale Napolitano ha evidenziato il “grande rapporto di amicizia che lega Italia e Svizzera” determinato anche da “una forte presenza di connazionali nella Confederazione, accolti grazie ad una politica di integrazione lungimirante che ha consentito il contributo italiano allo sviluppo e alla crescita locale”. “Gli imprenditori italiani all’estero costituiscono una nostra grande risorsa” – ha affermato Maurizio Zanini, coordinatore multilaterale presso la Direzione generale per la cooperazione economica e finanziaria del Mae, ricordando l’appoggio insostituibile ad essi fornito dalla CCIS e l’importanza che il Mae attribuisce a tutte le attività di coordinamento tra istituzioni Rivista – Novembre 2009 La ed enti preposti alla valorizzazione del sistema Paese all’estero. Mauro Romano Reina, incaricato d’affari dell’Ambasciata svizzera a Roma, dopo aver portato il saluto delle autorità svizzere, ha evidenziato gli stretti rapporti che sussistono tra i due Paesi. “La Svizzera nel 2008”, ha spiegato Reina, “è stato uno dei principali esportatori di energia elettrica dell’Italia”. Medicinali, preparati farmaceutici, abbigliamento e prodotti gastronomici, sono, invece, alcuni dei beni maggiormente esportati dall’Italia nella Confederazione Elvetica. Reina ha anche ricordato il ruolo dei lavoratori frontalieri (40.000) e della collettività svizzera residente in Italia (circa 50.000) nello sviluppo di forti relazioni tra i due Paesi. Precisando poi che “nonostante il soddisfacente livello di scambio raggiunto c’è ancora molto potenziale inespresso, sia nell’ulteriore espansione commerciale che nell’azione congiunta verso Paesi terzi”. Un legame stretto Un legame stretto quello fra Italia e Svizzera, fatto di cultura, persone e di rapporti commerciali che sembrano resistere anche alla crisi economica. Infatti, “La quota di mercato in questi mesi non è diminuita”, ha segnalato il direttore generale dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE) Massimo Mamberti, “è solamente diminuito leggermente il valore dello scambio e questo significa che la Svizzera è un punto di riferimento per noi, e la CCIS in questo sta 21 Jens Lundsgaard-Hansen, l’Ambasciatrice Ineichen, il senatore Claudio Micheloni, con alle spalle l’on. Franco Narducci, e il senatore Roberto Mura. svolgendo un ottimo lavoro”. Ma quale sarà il futuro tra i due Paesi? A porre questo interrogativo è stato l’ambasciatore Italiano in Svizzera Giuseppe Deodato, secondo cui “la storia dimostra che è difficile fare delle previsioni”. Deodato si è detto tuttavia convinto che “il rapporto tra Italia e Svizzera continuerà”, attirando però l’attenzione sul fatto che, “sebbene gli scambi siano destinati a restare intensi, la gestione del problema dei trasporti inciderà inevitabilmente su essi. In Svizzera, infatti, emerge una certa preoccupazione sul fatto che l’Italia non si dedichi con lo stesso impegno alla questione.” Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero ha ricordato l’importanza di un mercato di prossimità che corre il rischio di essere sottovalutato dalle istituzioni e dalla politica – Esposito ha parlato a proposito di “un’economia silenziosa”. “Il sistema economico – ha aggiunto – si basa in linea principale sulla fiducia che proprio la rete camerale si impegna ad alimentare e rafforzare. Il successo delle nostre aziende e dei nostri prodotti all’estero si deve non solo alla capacità di cooperazione delle diverse istituzioni che si adoperano per il made in italy, ma anche alla valorizzazione delle nostre diversità che ci rendono complementari a mercati importanti come quello svizzero”. Giorgio Berner, presidente della Camera di Commercio Svizzera in Italia ha segnalato proprio l’interessamento della 22 struttura da lui presieduta alla creazione di sinergie tra questi sistemi economici diversi al fine di competere sui mercati internazionali. Sollecitati dalle domande del Segretario generale della CCIS Andrea G. Lotti, a testimonianza del proficuo legame che lega Italia e Svizzera, sono poi intervenuti parlando della oro esperienza diretta David Herzog, amministratore delegato della “Hoval Italia S.r.l”, Stefano Rezzin, country manager Natuzzi “Switzerland AG” e l’ing. Alfonso della Cananea, Consigliere di Amministrazione di Egl Italia. Un mercato sottovalutato Alla luce degli ottimi rapporti commerciali, il proposito per il futuro è che essi proseguano lungo questa traiettoria. Lo ha sottolineato Adolfo Urso, viceministro per lo sviluppo economico, ribadendo che tra le Camere di Commercio italiane all’estero, la CCIS è una di quelle più antiche e attive nella promozione del Sistema Italia. “Verso la Svizzera si è creato infatti un intenso flusso commerciale che supera di gran lunga le esportazioni in Asia e che - secondo Urso - “viene spesso sottovalutato nel dibattito politico italiano”. “Proseguendo in questa direzione – ha affermato il viceministro – dobbiamo eliminare le barriere che ancora esistono nel commercio internazionale. A questo proposito, ricordo il lavoro che stiamo Rivista – Novembre 2009 La Massimo Mamberti, direttore generale ICE. Richard Friedl, presidente CCIS e Dick Marty, consigliere agli Stati. Vincenzo Di Pierri, CEO Finter Bank, Rolf H. Wirth, Consigliere CCIS, Cataldo Castagna, partner Ernst & Young Ag, Carlo Nicoletti, Consiglio d’amministrazione Fideuram Bank (Suisse) Sa, Bernard Liechti, Credit Suisse, ripresi prima dell’inizio dei lavori. Rivista – Novembre 2009 La 23 svolgendo con la Confederazione in sede internazionale, affinché si giunga ad una positiva conclusione del Doha round, scoraggiando la concorrenza sleale, promuovendo commercio equo, armonizzazione doganale, tutela dei consumatori e tracciabilità dei prodotti”. Dal canto suo, Marie Gabrielle Ineichen, del Segretario di Stato svizzero per l’economia (Seco), ha ricordato l’impegno della Svizzera nel rafforzamento dei rapporti con l’Ue, quadro di relazioni imprescindibile in cui si sviluppano i legami con l’Italia, mentre Roberto Mura delegato dal viceministro Roberto Castelli e Jens Lundsgaard-Hansen, direttore supplente dell’Ufficio federale dei trasporti, si sono soffermati su alcune criticità del sistema dei collegamenti stradalie e ferroviari tra i due Paesi. Alla base di tutto valori e rapporti umani Cento anni di scambi di beni e di ricchezza ma anche cento anni di rapporti umani. A fare luce sui “valori” e sulle “emozioni” che hanno accompagnato e accompagnano tuttora i rapporti tra l’Italia e la Svizzera è stato Dick Marty, consigliere agli Stati e presidente Commissione este- ri del Consiglio degli Stati, in Italia insieme ad una delegazione politica svizzera per un viaggio di approfondimento sulla tematica dell’emigrazione. Riferendosi al principio della libera circolazione previsto dall’accordo di Schengen, Marty ha manifestato ai presenti una preoccupazione molto forte avvertita ultimamente dagli svizzeri del Canton Ticino. “La libera circolazione sembra funzionare solo in una direzione”, ha detto Marty. “Per gli artigiani e imprenditori della Lombardia è facile venire a lavorare nel Canton Ticino mentre è difficilissimo per i ticinesi superare tutti gli intralci burocratici del potere ordinario della Lombardia”. L’auspicio di Marty è dunque quello di veder realizzato anche in questo ambito “un proficuo scambio, incontro e dialogo”. In chiusura dei lavori è intervenuto il senatore Micheloni, che ha ricordato come “l’emigrazione italiana classica e le rappresentanze del mondo imprenditoriale italiano in Svizzera abbiano in passato vissuto due storie slegate”. Merito della CCIS, secondo Micheloni aver operato per ridurre le distanze far queste due realtà oggi sempre più integrate fra loro. “Costruire questi ponti”, ha concluso, “è utile e proficuo per tutti”. In prima fila Mauro Romano Reina, incaricato d’affari dell’Ambasciata svizzera a Roma, Fabrizio Rindi, presidente onorario Camera di Commercio Svizzera in Italia, l’ambasciatore Giuseppe Deodato e l’ambasciatrice Marie Gabrielle Ineichen, durante l’incontro che, in onore del centenario della CCIS, si è svolto la sera del 9 ottobre nella sede dell’Ambasciata Svizzera a Roma. 24 Rivista – Novembre 2009 La A Alla 18ma Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero ugusto Strianese nuovo presidente di Assocamerestero Succede a Edoardo Pollastri In concomitanza con i lavori della 18ma Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, svoltasi a Salerno fra il 24 e il 28 ottobre scorsi, si è proceduto all’elezione del nuovo presidente di Assocamerestero Augusto Strianese, che subentra a Edoardo Pollastri. Strianese, imprenditore dal 1960, è da 10 anni al vertice della Camera di commercio di Salerno, territorio su cui ha cercato di trasferire e mettere a frutto tutta la sua esperienza imprenditoriale. Tra le difficoltà incontrate, secondo Strianese, l’insufficiente orientamento nei confronti del mercato estero delle aziende in loco: “allora esportavano all’estero circa 150 imprese della provincia di Salerno, mentre oggi sono 1500 ad aver intrapreso questa logica commerciale, specie nei settori dell’agroalimentare, dell’artigianato e del turismo, punti di forza di questo territorio”. Nella nuova veste di Presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese ha acennato alle linee guida del suo programma di lavoro sostenendo “l’importanza decisiva di puntare soprattutto sulle piccole e micro imprese, che costituiscono il 90% del tessuto produttivo italiano, per un fatturato del 40-45% sul totale delle esportazioni italiane – riferisce in un’intervista diffusa da Assocamerestero. “L’Italia non può rinunciare a questa importante percentuale. Il sistema camerale italiano deve, dunque, guardare con massima attenzione a queste piccole realtà economiche – ha affermato il neo presidente. Italia: non solo Dolce Vita La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera collabora con Osec alla realizzazione di una mattinata dedicata al mercato italiano. La mattina del 19 novembre presso l‘Hotel Marriott di Zurigo verrà realizzato un seminario dedicato alle opportunità di espansione commerciale e di investimento sul mercato svizzero con un focus particolare sulla Regione Lombardia. L‘iniziativa è pensata in modo specifico per le aziende esportatrici ed investitrici svizzere. Informazioni e dettagli: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera - Tel. 044 289 23 23; [email protected] Rivista – Novembre 2009 La Elemento centrale per la promozione del sistema Italia all’estero resta la sinergia tra le realtà che nascono per il sostegno alle imprese nazionali. “Non dimentichiamo che in Italia abbiamo un organismo governativo molto importante che è l’ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero) – ha ricordato Strianese - che si occupa soprattutto delle medie e grandi imprese e del Made in Italy. Credo sia auspicabile rafforzare l’alleanza tra il sistema delle Camere di commercio italiane all’estero e ICE, nell’obiettivo di sostenere imprese di tipologie diverse”. Insediato anche il nuovo Consiglio di Assocamerestero che risulta così composto Presidente: Augusto Strianese; Vicepresidente (Presidente CCIE Londra) Leonardo Simonelli; Rappresentante Area Mercosur - Presidente CCIE San Paolo: Edoardo Pollastri; Rappresentante Area Europa - Presidente CCIE Madrid: Marco Silvio Pizzi; Rappresentante Area Asia/SudAfrica - Presidente CCIE Pechino: Davide Cucino; Rappresentante Area Centro America - Presidente CCIE Caracas: Giorgio Trevisi; Rappresentante Area Mediterranea - Presidente CCIE Tel Aviv Ronni Benatoff; Rappresentante Area Australia - Presidente CCIE Adelaide: Robert A. Berton LL. B; Rappresentante Area Nafta - Presidente CCIE New York: Paolo Torello Viera; Rappresentante Segretari Generali delle CCIE - CCIE Sydney: Nicola Carè; Componente eletto dall’Assemblea dei Presidenti delle CCIE, il Presidente CCIE Budapest: Alessandro Stricca. Rappresentanti del Sistema Camerale Italiano: Ferruccio Dardanello: Presidente Unioncamere; Paolo Doglioni: Presidente CCIAA Belluno; Lucio Dattola Presidente CCIAA Reggio Calabria; Carlo Edoardo Valli Presidente CCIAA Monza e Brianza; Vasco Galgani Presidente CCIAA Firenze; Eliseo Zanasi Presidente CCIAA Foggia; Antonio Paoletti Presidente CCIAA Trieste; Roberto Nardi Presidente CCIAA Livorno; Alessandro Barberis Presidente CCIAA Torino. Consiglieri indicati dalle Amministrazioni Pubbliche: Pietro Celi Ministero Sviluppo Economico; Giandomenico Magliano Ministero Affari Esteri (componente ICE in attesa di nomina). Collegio dei sindaci: Alberto Ravecca Presidente; Giovanni Antonio Cocco Componente; Sandro Pettinato Componente. Collegio dei Probiviri: Marco Citterio Componente; Francesco Cordano Componente; Giovanni Sardi de Letto Componente. 25 S cudo Fiscale Grande interesse per il seminario organizzato a Zurigo dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Coordinati dall’avvocato Massimo Calderan i lavori sono stati animati dagli interventi di Siegfried Mayr, Robert Frei, Manfred Pasaier, consulenti fiscali che hanno risposto anche alle puntuali domande poste dai numerosi partecipanti. Un tema, quello comunemente chiamato “scudo fiscale” che ha raccolto un forte interesse e che anche a distanza di due mesi dalla sua concreta applicazione fa discutere creando non pochi momenti di tensione nei rapporti fra Italia e Svizzera, in modo particolare nelle zone di confine. Per chiarire le modalità che presiedono allo scudo fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il testo della circolare applicativa. Di seguito riprendiamo i chiarimenti sui punti più delicati del provvedimento. Paesi ammessi alla regolarizzazione Si può usufruire della regolarizzazione, oltre che per le attività ubicate in Paesi Ue, per quelle localizzate nei seguenti Stati (rileva la localizzazione al 5 agosto 2009): • Norvegia e Islanda (Stati SEE); • Australia, Canada, Corea del Sud, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Turchia (Stati Ocse con scambio di informazioni). È obbligatorio il rimpatrio dei capitali regolarizzati da paesi come Svizzera, San Marino, Lussemburgo e Liechtenstein Rimpatrio «giuridico» degli immobili Si rientra nel rimpatrio anche qualora 26 venga stipulato un contratto di amministrazione di beni per conto terzi con una società fiduciaria italiana. Il bene deve essere consegnato alla fiduciaria, anche senza essere materialmente trasportato in Italia. Per gli immobili (o altre attività patrimoniali), si può attuare il rimpatrio conferendoli ad una società con sede nel medesimo Stato in cui essi sono ubicati e rimpatriando le partecipazioni nella conferitaria. Occorre che il rimpatrio sia effettuato dal proprietario dell’immobile e che la società possegga solo tale bene. Termine per l’emersione Il termine per avvalersi dello scudo scade il 15 dicembre 2009. In presenza di concrete difficoltà nel rimpatrio o nella regolarizzazione di attività finanziarie che comportano operazioni complesse, impedendo, per cause indipendenti dalla volontà dell’interessato, di ultimare l’emersione entro il 15 dicembre 2009, è consentito svolgere tali operazioni successivamente alla scadenza, ma entro una data ravvicinata, purché l’imposta sia comunque versata nel termine di cui sopra. Valore da indicare nella dichiarazione riservata Per le attività finanziarie, libertà di scelta tra: costo di acquisto, valore corrente o valori intermedi. Per le attività patrimoniali: valore compreso tra il costo di acquisto documentato e quello risultante da Rivista – Novembre 2009 La un’apposita perizia di stima (da non allegare). La perizia è obbligatoria solo se si sceglie di non indicare il costo risultante dall’atto di acquisto, non è necessaria la perizia. Obblighi degli intermediari Non devono essere comunicati all’Amministrazione finanziaria i dati e le notizie inerenti ai conti di deposito che accolgono il denaro e le attività finanziarie rimpatriate. Permane per l’intermediario l’obbligo antiriciclaggio di segnalazione di operazione sospetta nei casi in cui è a conoscenza o sospetta o ha motivi ragionevoli per sospettare che le attività oggetto della procedura di emersione siano frutto di reati diversi da quelli coperti dallo scudo. Copertura da accertamenti La copertura da accertamenti riguarda anche tributi diversi dalle imposte sui redditi. La copertura da accertamenti riguarda anche quelli di tipo sintetico (“redditometro”) nell’ipotesi di contestazione di un maggior reddito anche astrattamente riferibile alle attività emerse (non viene più specificata la condizione di accertamenti derivanti da investimenti effettuati successivamente al rimpatrio). Per opporre lo scudo, è necessario rendere nota al Fisco la dichiarazione riservata o al momento dell’accesso o entro 30 giorni dalla notifica di un accertamento o di un atto di contestazione. Effetti preclusivi allo scudo La copertura dello scudo da accertamenti non opera, per chi è socio di una società di persone o di una associazione, anche in presenza di attività di controllo avviata nei confronti della società partecipata. L’inefficacia della copertura è in questo caso limitata esclusivamente ai redditi imputati per trasparenza dalla società (lo scudo opera invece per accertamenti di redditi differenti). Inutilizzabilità dello scudo a sfavore del contribuente Le operazioni di emersione non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente, con esclusione dei procedimenti in corso al 4 ottobre 2009 (data della L. 141/2009). Questo divieto (in ambito fiscale) vale non solo per chi ha presentato lo scudo fiscale, ma anche per eventuali società (anche di capitali) di cui egli è “dominus”. Ciò non significa che lo scudo del socio vale anche per evitare gli accertamenti della società, ma che la l’esistenza delle somme rimpatriate non può essere utilizzata dal Fisco per avviare attività di controllo sulla società. Tassazione dei redditi successivi al rimpatrio Per la determinazione di successivi redditi diversi di natura finanziaria, occorre rifarsi al costo di acqui- Rivista – Novembre 2009 La sto effettivo dei titoli o delle partecipazioni e, solo in mancanza della documentazione di acquisto, si può utilizzare il valore autocertificato all’intermediario o l’importo della dichiarazione riservata. Per eventuali redditi derivanti dal realizzo di attività non finanziarie (es.: cessione di immobile infraquinquennale), non è invece possibile adottare il valore della dichiarazione riservata, ma solo il costo di acquisto secondo le regole del Tuir Quadro RW: immobili esteri Fino a Unico 2009. Vanno indicati solo nel periodo di imposta in cui hanno prodotto redditi tassabili (locazione o vendita infraquinquennale). Vanno inoltre dichiarati se nel Paese estero (es.: Spagna) sono tassati anche se tenuti a disposizione. Non vanno dichiarati gli immobili a disposizione in Paesi che non li tassano (Francia). Si può però utilizzare lo scudo per sanare omissioni eventualmente effettuate al momento dell’acquisto o in anni in cui essi erano affittati. Da Unico 2010. Andranno sempre indicati gli immobili esteri e le altre attività di natura patrimoniale (opere d’arte, yacht, ecc.) anche se non hanno prodotto redditi. Soggetti interposti: Cfc La norma sullo scudo delle Cfc, introdotta dalla L. 141/2009, opera solo in presenza di società con sede nella black-list i cui soci di controllo o di collegamento (artt. 167 e 168 Tuir) sono persone fisiche che hanno violato le norme del quadro RW. Gli effetti della dichiarazione riservata presentata dalla Cfc si producono sui soci. La copertura si ha per l’importo dichiarato dalla Cfc rapportato alla quota di possesso del singolo socio. Sanata anche la mancata dichiarazione per trasparenza del reddito della Cfc fino al 2008. Soggetti interposti: trust Anche il trust irrevocabile costituisce soggetto fittiziamente interposto (con possibilità di adesione allo scudo direttamente da parte del disponente o del beneficiario) se il trustee non ha poteri dispositivi sui beni. Ciò si verifica ad esempio: • quando il disponente o il beneficiario può far cessare il trust in ogni momento; • quando il trustee non può esercitare i poteri senza il preventivo consenso del disponente o del beneficiario; • quando il disponente può porre termine anticipatamente al trust designando il beneficiario; quando il beneficiario ha diritto di ricevere anticipazioni di capitale dal trustee. 27 “Nuovi spazi 09” Design ed arredamento in una grande esposizione svizzera L’esposizione biennale “neue räume”, è giunta alla sua quinta edizione, occupando ben 8000 metri quadri espositivi, nei locali della ABB ad Oerlikon, quartiere di Zurigo. Le aziende partecipanti, nonostante la crisi, hanno deciso di esserci, affittando spazi più ridotti e scegliendo con cura gli oggetti da proporre al grande pubblico. Interessante lo spazio all’ingresso, “cento sotto cento”, dove 100 pezzi di uso quotidiano, e di pregiato designer, sono stati esposti, con un unico requisito, un prezzo inferiore a 100 franchi. Ed ecco vasi di gomma, colorati, indistruttibili e soprattutto con possibilità di cambio di forma; sgabelli per bambini a forma di cane, forchette particolari, timer da cucina e altri oggetti di uso quotidiano dalle forme davvero impensate. Alla portata di tutti, per far capire che gli oggetti particolari e ricercati possono arrivare anche nei nostri spazi quotidiani. Un incontro unico, tra architetti, consumatori, progettisti, che la scorsa edizione, nel 2007, ha attirato ben 30.000 visitatori. Tanti i temi proposti tra cui il Water Dream: dove un celebre nome come quello di Hansgrohe ha creato paesaggi immaginari, per dimostrare che il bagno non è solo un elemento funzionale, ma è un importante spazio fiabesco, creando docce, dove getti d’acqua zampillano da rami di alberi in acciaio cromato, dove usignoli, ranocchi ed insetti colorati, danno vita a rubinetti e spruzzi avvolgenti come in un sogno. Grande interesse ha destato anche Lombardia 100% De- sign, (vedi interveto dedicato su queste pagine)che ha visto protagonista l’artigianato lombardo e dove il settore del legno della Brianza ha fatto da padrone di casa con i suoi prodotti, esposti grazie alla collaborazione della CNA di Como, Camera di Commercio Industria e artigianato di Como e Camera di Commercio Italiana pera la Svizzera con la collaborazione di CLAC ( Centro Legno Arredo Cantù). Nuovi spazi, architettonici e di arredamento, sono stati al centro di “Europaalle”, dove la città del XXI viene illustrata agli appassionati con le installazioni per spiegare, passo dopo passo, il nuovo assetto della città di Zurigo, che verrà completato nel 2018 nei dintorni della stazione centrale. Impossibile non notarlo, il Kauri Tisch, grande tavolo in legno con sgabelli minimali, dalla firma Riva1920, disegnato in collaborazione con il grande architetto svizzero Mario Botta, un tavolo importante, illuminato da quattro grandi lampadari, che è stato messo a disposizione dei visitatori di fronte alla longue. In generale in mostra si sono potuti apprezzare arredamenti dai materiali pregiati, forme sorprendenti, non dimenticando il rigore, la sobrietà e l’alta qualità di un pezzo unico che contraddistingue il nostro spazio abitativo, con una varietà di proposte non solo di arredo, ma anche accessori, tessuti, lampade, e tanti dettagli che diversificano uno spazio da un “nuovo spazio”. NEUE RÄUME L L’eccellenza dell’arredamento artigiano della Brianza presente a 2009 a culla del design italiano di Giovanni Moretti* lo spazio espositivo, prima… 30 Otto aziende chiamate a rappresentare l’eccellenza dell’artigianato dell’arredamento della Brianza, alla fiera Neue Räume. La Brianza è quella piccola fetta della Lombardia, compresa tra Milano e il lago di Como, dove la pianura segna il passaggio alle colline, prima di arrivare ai piedi delle Prealpi e delle Alpi. Un territorio di 260 kmq, con 447 mila abitanti e 36 comuni, distribuito in tre diverse province: Milano, Monza e Como. Chi dalla Svizzera si reca in Italia in automobile, sfiora la Brianza dopo 8 km. dal confine. La Brianza è stata la culla della produzione dei mobili in Italia: a metà dell’800, dopo l’unità d’Italia, era necessario arredare le ville nel verde della Brianza della nobiltà e della borghesia milanese. Inoltre Milano iniziò a crescere e necessitava di mobili per le nuove abitazioni. Grazie a questa domanda nacquero le prime botteghe artigiane. Una delle aziende presenti in fiera, la Ampelio Gorla di Cantù, è nata in questo periodo: nel 1880. Oggi la produzione di mobili e arredamento in Italia è molto sviluppata ed ha una notevole fama a livello mondiale. Sono 400 mila oggi gli addetti alla produzione dei mobili in Italia: un terzo degli occupati in questo settore nei principali paesi europei( Francia, Germania, Spagna e Italia). Il distretto dei mobili e dell’arredamento della Brianza rappresenta oggi solo il 14% delle imprese italiane operanti nel settore, ma continua a rappresentare il top della qualità. Il segreto del successo e dell’eccellenza del distretto dell’arredamento della Brianza? Una presenza massiccia delle imprese artigiane, cha garantiscono ai mobili della Brianza ottime doti di qualità ed affidabilità. In Brianza oltre il 50% delle aziende delle 4.500 aziende dell’arredamento sono imprese artigiane. In nessun’altra area di produzione dei mobili esiste una concentrazione così elevata di imprese artigiane. Si tratta di una fitta rete di piccolissime imprese che rappresentano il principale punto di forza dell’area. Senza di esse sarebbe impossibile garantire al distretto dell’arredamento della Brianza quelle caratteristiche che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. L’artigiano che produce i mobili in Brianza non è una figura romantica del passato, non ricorda la figura di Geppetto, il falegname che da un tronco di ciliegio costruì il burattino Pinocchio. Sono piccoli imprenditori con macchinari moderni (controllo numerico, raggio laser, ecc.), che girano il mondo per vendere i propri prodotti, con una elevata professionalità, e con una capacità eccezionale di riuscire a tradurre in splendidi oggetti di arredamento i progetti più arditi e le richieste più eccentriche. I più famosi designer italiani ed europei hanno un proprio artigiano di fiducia, col quale sperimentano e studiano la realizzabilità dei loro progetti. Uno dei principali fattori della crisi attuale dell’industria manifatturiera nel mondo industrializzato è rappresentato dalle rigidità e dalle disfunzioni della cosiddetta organizzazione “scientifica” del lavoro. Essa teorizzava, con Taylor, la necessità di scomporre le singole mansioni di lavoro in azioni semplici e ripetitive, tali da non richiedere la necessità di “pensare” da parte dell’operaio che le doveva eseguire. Oggi invece si richiede all’organizzazione del lavoro flessibilità, elevata attenzione alla qualità ed agli Rivista – Novembre 2009 La NEUE RÄUME e…dopo. sprechi, creatività e capacità d’innovazione, tutte esigenze che valorizzano al massimo la capacità di pensare di chi lavora. L’artigiano è quella figura che coniuga spontaneamente lavoro manuale e lavoro intellettuale, è fortemente specializzato (favorendo così la qualità e la produttività), è flessibile fino all’estremo, quando produce singoli pezzi su misura, in base alle specifiche esigenze del cliente, non ha costi per strutture di controllo e burocratiche che appesantiscono i costi e la flessibilità delle aziende medie e grandi. L’artigiano ha costruito una simbiosi forte col lavoro: il lavoro è la sua vita. Spesso la sua abitazione è sopra il laboratorio artigianale. Qualche decennio fa l’orario normale di lavoro nei laboratori artigianali della Brianza era di almeno 55 ore settimanali. Oggi ci si è concessi il lusso di ridurre questo orario normale, tenendosi libero il sabato pomeriggio, salvo situazioni eccezionali o richieste particolari di qualche cliente. I nove giorni della fiera hanno permesso di conoscere ed apprezzare i prodotti e la professionalità di questi artigiani. Durante la fiera gli artigiani della Brianza hanno: • esposto alcuni esemplari dei propri prodotti in una mostra collettiva • organizzato incontri individuali con architetti ed importatori di prodotti d’arredamento • presentato al pubblico il distretto della Brianza ed il ruolo insostituibile degli artigiani nel garantire all’arredamento italiano la leadership a livello mondiale. * CNA Como e Varese. Le aziende brianzole presenti Ampelio Gorla arredamenti Englische Stilmöbel nach Mass aus Nuss oder Mahagoni www.ampeliogorla.it Fratelli Minotti Einrichtung für Büro und Heim www.chitnetwork.com/minotti Mondelli Le Finestre & Le Porte di Mondelli Davide & Fabio Fenster und Türen www.mondelliportefi nestre.com Arredamenti Canobbio Individuell zugeschnittene Einrichtungen www.canobbio.it Il Divanoletto di Auguadro & C. Polstermöbel www.ildivanoletto.it Passepartout di Fabrizio Molteni & C. Grossraum- und Luxuseinrichtungen www.passepartout.co.it Della Maddalena Luigi Leuchten und Kleinmöbel www.dellamaddalena.it Rivista – Novembre 2009 La Lilea di Bordoni Renzo & C. Möbel nach Mass – individuelle Einrichtungen www.lilea.it 31 5500 CINQUANT’ANNI CON TE Con te, abbiamo compiuto 50 anni. Con te cliente di ieri e di domani. Con te che scegli noi, perché sai riconoscere il valore di chi crede nelle cose belle e investe ogni giorno nel vero Made in Italy: italiano nella produzione ma anche nell’idea, nella creatività, nel design. Con te Natuzzi continuerà a scrivere la storia dello stile italiano. NATUZZI STORES: DIETIKON • DÜBENDORF • ZÜRICH ETOY •address LAUSANNE Address address address addreess Address• address addreess Address address Benchmark di Nico Tanzi Nessuno o quasi, anche solo alcuni anni fa, avrebbe potuto immaginare in che modo il marketing e la tecnologia si sarebbero alleati per creare scenari inediti. Forse la guerra per il futuro del web, che è attualmente in corso fra Google e Facebook, di cui abbiamo scritto nel numero scorso de La Rivista, può essere interpretata come uno scontro fra due paradigmi diversi e due visioni del mondo contrapposte: da un lato la capacità “scientificamente neutra” di Google di identificare e proporre agli utenti i contenuti più universalmente apprezzati, e quindi (probabilmente) valutati come i più attendibili; dall’altro la potenza di Facebook nel mettere a frutto le reti di contatti, cono- videogame, tutto il filone entertainment che fa capo alla diffusione di massa dei telefoni cellulari, e al loro utilizzo – appunto – ludico. Quando si parla di giochi, va da sé che i più giovani siano avvantaggiati rispetto alle generazioni successive: non stupisce quindi (o forse sì?) che il 20 ottobre scorso, fra i relatori delle Venice sessions sul futuro dei Media nell’era digitale, ci fosse anche un ragazzino di sedici anni. Il suo nome è Nicola Greco, frequenta il liceo, e si definisce “social network architect, manager e developer”. Ha progettato numerose applicazioni per Facebook, e il servizio Twittami, che permette di individuare i tweets più apprezzati. Se non conoscete Twitter e quest’ultima frase vi sembra scritta in ostrogoto, non preoccupatevi: di fatto, ciò che conta è che, in un paese come l’Italia in cui il potere è da sempre in mano ai settantenni, in un convegno di qualità e importanza universalmente riconosciuta trova spazio e ascolto un boy-blogger sedicenne. Greco fra l’altro – e torniamo agli aspetti ludici della comunicazione – è fortemente convinto che le aziende dovrebbero creare le proprie applicazioni per iPhone. Sostiene che l’iPhone è “un nuovo modo di fare business”, e che chi ha un proprio prodotto o servizio da vendere potrebbe trovare un nel cellulare della Apple un ottimo veicolo promozionale. Come? Inventando qualcosa che piaccia e possa essere usato da molti. Attenzione – avverte Greco – le applicazioni per i telefonini sono scaricate e installate se sono “cool”, e se sono utili. Se la mia sarà sufficientemente cool, se cioè avrà un forte appeal per gli utilizzatori, la useranno in tanti e tanti conosceranno il mio business. Greco riporta l’esempio della Zippo, che fabbrica i noti accendini a gas. Niente di meno hi-tech, all’apparenza. Quindi, si potrebbe pensare,un prodotto poco adatto al marketing “tecnologico”. E invece no: Zippo ha creato la sua applicazione per iPhone. Un’applicazione quasi banale: l’accendino appare sullo schermo, lo si accende, e muovendo il cellulare a destra o a sinistra la fiamma segue il movimento. Un gioco semplice ma accattivante, messo a disposizione gratuitamente, con il quale chiunque può giocare: e che in poco tempo è diventato una delle applicazioni più scaricate fra le oltre 60 mila esistenti. Una campagna pubblicitaria formidabile, un’immagine che evoca simpatia, relegando in secondo piano il fatto che l’oggetto in sé serva ad accendere le sigarette che provocano il cancro: benvenuti nell’era dell’homo game. L’accendino Zippo, un maître à penser di 16 anni e l’era dell’homo game scenze, “amicizie” fra i suoi utilizzatori, con tutte le implicazioni ludiche del caso. Usiamo per Facebook il termine “potenza” non a caso. Al di là dell’elevato numero dei suoi fruitori, tuttora in crescita esponenziale, l’enorme importanza che gli analisti attribuiscono al più grosso “social network” del pianeta può essere probabilmente spiegato anche da una delle grandi tendenze che si possono individuare nella società contemporanea: quella che è stata definita la nascita dell’“homo game”. Un fenomeno indotto dalla diffusione sempre più universale dei videogiochi e della loro cultura. “Da una cospicua fascia di adolescenti attratti dalla logica del reincanto propria del fenomeno videoludico - scrive nel suo blog Roberto Nuccio citando il rapporto dell’agenzia Leo Burnett intitolato Future trends in marketing – si è passati a un’intera ‘game generation’ interclasse che trova nel gioco non soltanto una forma di intrattenimento, ma un modo per interagire, relazionarsi e accrescere le proprie capacità mentali. Ad alimentarla, le crescenti pressioni economiche che ci spingono verso una dimensione, per così dire, casalinga e salottiera, ma al contempo sociale del gioco. Non stupisce, in tal senso, che il settore dei videogiochi sia tra i pochi ad essere risultato immune alla crisi e a registrare, invece, tassi di crescita esponenziali. Le sue potenzialità sono state solo in parte esplorate. Basti pensare al fenomeno degli advergame o alla promozione di Obama nel gioco Burnout per Xbox 360”. Da homo sapiens a homo consumens, a homo game, dunque: e in questa evoluzione (non so quanto onorevole, ma di certo assolutamente lineare), si inserisce a pieno titolo, al fianco dei Rivista – Novembre 2009 La 33 Burocratiche di Luigi Cortese Il codice della strada richiede la segnalazione preventiva delle postazioni di controllo della velocità dei veicoli senza distinguere tra gli impianti automatici e quelli presidiati. Lo ha chiarito il Ministero dei Trasporti con il parere n. 18922 del 23 febbraio 2009. Dal mese di agosto 2007 i dispositivi per il controllo elettronico della velocità in funzione sulla rete stradale devono essere segnalati con pannelli tradizionali o luminosi, ai sensi dell’art. 3 del dl 117/2007. Per quanto riguarda i segnali tradizionali, sul pannello rettangolare, di dimensioni e colori propri del tipo di strada sul quale saranno installati, dovrà essere indicata la frase «controllo elettronico della velocità» oppure «rilevamento elettronico multa dell’automobilista passato col rosso se nel verbale c’è una vaga indicazione (come spesso avviene), «proseguiva la marcia nonostante la segnalazione semaforica emettesse luce rossa o gialla». A richiedere maggiore precisione nei verbali dei vigili è la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 9888 del 27 aprile 2009, ha respinto il ricorso del Comune di Castellammare di Stabia. La passerà liscia per un cavillo procedurale un automobilista che era stato sorpreso dai vigili a passare col rosso. Nel verbale c’è scritto «prosecuzione della marcia nonostante la segnalazione semaforica emettesse luce rossa o gialla». Così l’uomo lo aveva impugnato di fronte al giudice di pace. Il magistrato onorario gli aveva dato ragione. A questo punto il comune ha fatto ricorso in Cassazione ma lo ha perso. «Occorre infatti considerare», ha scritto la seconda sezione civile, «che il rilievo, del tutto fondato, dell‘indeterminatezza dell‘addebito appare assorbente rispetto a ogni altra questione. Infatti, nel caso in questione la contestazione era stata effettuata con riferimento all‘avvenuto superamento dell‘incrocio regolato al semaforo con luce rossa o con quella gialla, essendo evidente che si tratta di due fattispecie del tutto diverse e potendo il passaggio con luce gialla, ai sensi dell‘articolo 41 del codice della strada, risultare non sempre vietato». Non solo. Il Collegio ha osservato che «il passaggio avvenuto ai sensi di quest‘ultima disposizione costituisce eccezione alla regola imponente negli altri casi l‘arresto anche con luce gialla, ma la contestazione risultava comunque generica in quanto formulante due ipotesi alternative, delle quali l‘una escluse l‘altra». Insomma, le ipotesi di infrazione sono completamente diverse e vanno contestate separatamente nel verbale. Controllo elettronico della velocità Responsabilità solidale di fronte al fisco Stress da lungaggini burocratiche della velocità». Questa annotazione dovrà comparire, di fatto, anche sui segnali a messaggio variabile installati sulle strade o sui veicoli di servizio. Solo i sistemi di controllo elettronico di ultima generazione consentono di rilevare in anticipo l’eccesso di velocità dei veicoli in transito. Per questo motivo tutte le multe scattate con strumenti autovelox tradizionali sono valide anche senza fermo immediato del veicolo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sez. II, con la sentenza n. 10156 del 30 aprile 2009. In pratica il fermo immediato del trasgressore che eccede il limite di velocità può essere effettuato solo con l’uso degli autovelox più moderni ma normalmente non è richiesto dal codice stradale. Uso di veicoli aziendali L’azienda deve sempre tenere annotato l’uso del proprio parco veicoli per non incorrere nelle conseguenze sfavorevoli derivanti dalle multe stradali materialmente commesse dai collaboratori. Il codice stradale punisce infatti per mancata delazione colui che con identifica compiutamente il trasgressore per negligenza organizzativa oppure lamentando un trascorso temporale troppo lungo. Lo ha confermato la Corte di Cassazione, sez. II civ., con la sentenza n. 9852 del 24 aprile 2009. L’art. 126-bis del codice stradale, specifica innanzitutto la sentenza, «pone a carico dei proprietari di autoveicoli in genere di tenersi informati sulle generalità e dei dati della patente di guida dei conducenti dei medesimi». È sempre peraltro consentito al preteso trasgressore, prosegue il collegio, dimostrare di non essere in colpa avendo adempiuto con ordinaria diligenza alla gestione dei turni di servizio. Esula però da questa condotta giustificata la mancata delazione per complessità aziendale o per un trasporto temporale troppo dilatato. Nulla la Rivista – Novembre 2009 La Multa pedonale Può essere multato il pedone che non attraversa sulle strisce «se queste sono poste a meno di 100 metri di distanza» da lui. È quanto si evince dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 11421 del 18/05/2009 con la quale è stata confermata la sanzione amministrativa nei confronti di un pedone che, per le vie di Massa, era stato investito fuori dalle strisce pedonali. Contro il verbale lui aveva fatto ricorso al Giudice di Pace ma aveva perso. Il Magistrato aveva infatti confermato la multa anche se nel verbale non era stato espressamente indicato l’art. 190 del codice della strada e cioè la norma violata. La decisione è stata poi confermata e resa definitiva dalla Cassazione che, in proposito ha chiarito come, «in tema di sanzioni amministrative per violazione del cds, la mancata (o la meno specifica) indicazione della norma, che prevede la sanzione contestata, non comporta di per sé la nullità della contestazione della violazione, ove l‘interessato sia stato posto 35 in condizioni di conoscere il fatto ascrittogli e la contestazione sia stata idonea a garantire l‘esercizio del diritto di difesa al quale la contestazione medesima è preordinata». Questo principio, ha infine chiarito la seconda sezione civile della suprema Corte, è valido a maggior ragione nel caso sottoposto all’esame del Collegio di legittimità, perché il pedone non ha mai contestato la violazione del suo diritto di difesa. Le responsabilità comuni dei coniugi valgono più che mai di fronte al fisco. Infatti, in caso di dichiarazione congiunta è legittimo l’avviso di mora con il quale l’amministrazione chiede alla moglie i redditi percepiti in nero dal marito. Lei risponde sia di quanto i due hanno dichiarato sia dei provenienti non dichiarati, che ne fosse a conoscenza o meno. La linea dura arriva dalla Cassazione che, con la sentenza n. 7260 del 26 marzo, ha respinto il ricorso di una signora di Bergamo alla quale era stato notificato un avviso di mora, non motivato, per la riscossione dei redditi non dichiarati del marito. In altri termini spiega la Cassazione, «la responsabilità solidale della moglie si estende alle obbligazioni derivanti dal successivo accertamento di maggior reddito a carico del marito». Non solo. Dopo il principio la sezione tributaria rassicura i contribuenti precisando che questa responsabilità comune di moglie e marito «non si pone in contrasto con i principi di eguaglianza e di capacità contributiva, atteso che l‘accertamento riguarda un reddito omesso, o infedelmente indicato, nella dichiarazione congiunta, frutto di libera scelta del contribuente». E ancora. «In tema di dichiarazione dei redditi congiunta, così chiudono le motivazioni i giudici di legittimità, l‘avviso di mora, notificato alla moglie per debiti del marito è legittimo, essendo i coniugi responsabili in solido, per il pagamento dell‘imposta, delle soprattasse, pene pecuniarie e degli interessi iscritti a ruolo a nome del marito, senza che tale disciplina possa ritenersi in contrasto con gli articoli 3 e 24 della Costituzione». Omissione d’atti d’ufficio Gli statali agli sportelli non possono prendersela comoda sulle richieste di rilascio dei documenti presentate dai cittadini. Hanno, al massimo, 30 giorni di tempo anche se la risposta è negativa, dopodiché rischiamo una condanna per omissione d’atti d’ufficio e quindi il carcere. La linea dura contro il malfunzionamento di alcune amministrazioni arriva dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza 14466, ha confermato la condanna nei confronti di un funzionario del Comune di Castelvetrano, in provincia di Marsala, che non aveva dato nessuna risposta a una signora che richiedeva una pratica edilizia. In particolare la sesta sezione penale della Suprema Corte ha rilevato che le norme poste a tutela del privato cittadino che si rivolge alla pubblica amministrazione per pratiche che lo interessano sono «strutturate in modo da impedire sacche di indebita inerzia nel compimento di atti dovuti, e anche nella spiegazione ed esposizione (da parte del pubblico ufficiale o dell‘incarico di pubblico servizio) al richiedente delle ragioni del ritardo verificato- ABB Schweiz AG Brown Boveri Strasse 6 - 5400 Baden (AG) 36 Rivista – Novembre 2009 La si». I Supremi Giudici, nelle motivazioni hanno sottolineato che è «ingiustificato il silenzio omissivo del pubblico ufficiale perché, anche la risposta negativa dell‘ufficio adito, in termini di indisponibilità, oppure di parziale disponibilità della documentazione richiesta, fa parte del contenuto dell‘atto dovuto al cittadino, il quale, sull‘informazione negativa, può organizzare la sua strategia di tutela, oppure rinunciare in modo definitivo ad ogni diversa pretesa». … E SOPRATTUTTO … via dell’interruzione elettrica. Ma dopo la sentenza delle Sezioni unite di novembre, la 26972, che ha chiuso per sempre in un cassetto il danno esistenziale, è scemata la possibilità di essere risarciti di quei disagi che, per quanto minori, infastidiscono e turbano la serenità delle persone. Quindi il danno non patrimoniale diventa risarcibile solo in presenza della lesione di un diritto costituzionalmente garantito. E per la Cassazione andare mille volte allo sportello a fare inutilmente la fila non è un diritto garantito dalla nostra Carta fondamentale. I giudici di Piazza Cavour, ricordano infatti, che “nella specie non sussiste un’ingiustizia costituzionalmente garantita, tantomeno si verte in un’ipotesi di danno patrimoniale prevista dal legislatore ordinario, risultando, piuttosto, la ritenuta lesione del diritto alla tranquillità insuscettibile di essere monetizzata, siccome inquadrabile in quegli sconvolgimenti della quotidianità consistenti in disagi, fastidi, ansie ed in ogni altro tipo di insoddisfazione (cosiddetti bagatellari) ritenuti non meritevoli di tutela risarcitoria”. Il contribuente non può difendersi dalle lungaggini burocratiche dell’amministrazione finanziaria. Infatti, non hanno diritto ai danni i cittadini che si recano allo sportello mille volte per ottenere sgravi e rimborsi. La Cassazione, con la sentenza n. 8703 del 9 aprile 2009, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, che era stata condannata dal Giudice di Pace di Catania a corrispondere a un contribuente 300 euro per tutte le volte che si era dovuto recare allo sportello, scontrandosi con la burocrazia lumaca dell’amministrazione. In particolare l’uomo aveva ottenuto lo sgravio che gli spettava dopo sei mesi di lunghe file agli sportelli. Per questo si era rivolto al giudice di pace, chiedendo i danni da stress. Contro questa decisione ha fatto ricorso in Cassazione l’Agenzia delle Entrate. Probabilmente in un altro periodo la terza sezione civile avrebbe dato ragione al contribuente, così come ha fatto con gli altri cittadini che chiedevano i danni all’Enel per Rivista – Novembre 2009 La 37 AgipPLUS Angolo Fiscale di Tiziana Marenco Alcuni aspetti particolari Trasferimento all'estero del domicilio del collaboratore / imposte alla fonte Il trasferimento all'estero del domicilio del collaboratore ad attribuzione avvenuta di una remunerazione differita non costituisce, come sembra suggerire la FINMA nel rapporto esplicativo, una problematica fiscale che non sia già stata discussa e risolta dai tribunali svizzeri. Secondo la prassi del Tribunale Federale infatti, remunerazioni variabili assegnate per un'attività esercitata in Svizzera e pagate solo dopo il trasferimento di domicilio del collaboratore all'estero sono imponibili in Svizzera e l'imposta viene prelevata alla fonte. tato alla remunerazione differita non dovrebbero essere interessati né i collaboratori nè i datori di lavoro. Visto lo scopo che la FINMA si prefigge con l'introduzione di questa regola, che è principalmente quello di evitare un versamento prematuro delle remunerazioni variabili in un momento in cui il successo economico dell'istituto non può ancora essere costatato senza possibilità di ulteriore correzione, ci pare preferibile accordare agli istituti la possibilità di uno scioglimento vigilato con versamento anticipato della remunerazione differita, per la quale tuttavia il collaboratore che così facendo si sottrae a rischi futuri e beneficia quindi indirettamente del pagamento anticipato debba poter accettare un'equa riduzione. Ricor- Fiscalità dei “Sistemi di remunerazione” Osservazioni critiche al progetto di circolare FINMA (terza parte) Assicurazioni sociali Come già esplicitamente confermato dal Tribunale Federale, il principio dell'incasso e della realizzazione dei redditi va applicato nel campo delle assicurazioni sociali in modo identico alle regole riconosciute nel campo fiscale. Anche la remunerazione differita sarà quindi soggetta a contributi nello stesso momento in cui la stessa sarà imponibile e soggetta ad imposta sul reddito. Di particolare interesse proprio in quest'ambito è la recente decisione riguardante i contributi da prelevare su opzioni di collaboratori dotati di clausole di vesting, per i quali il Tribunale Federale ha statuito in materia di assicurazioni sociali che, analogamente alla circolare emanata dall' Amministrazione Federale delle Contribuzioni, il reddito si considera realizzato solo allo scadere del periodo di blocco del vesting, cioè ad acquisizione avvenuta del diritto di disporre delle opzioni. Alcuni aspetti di diritto del lavoro Secondo l'opinione prevalente, la norma di diritto svizzero secondo la quale al termine del rapporto di lavoro tutti i crediti diventano esigibili è di carattere imperativo e non può essere modificata a scapito del lavoratore. In palese contrasto con tale norma, il progetto di circolare FINMA prevede che pretese riguardanti remunerazioni differite non saranno esigibili prima dello scadere del periodo di blocco indipendentemente da un'eventuale fine prematura del rapporto di lavoro. Questo "prolungamento" del periodo di blocco oltre il termine di scioglimento del contratto di lavoro ci pare innanzitutto artificioso, poiché divide il rapporto stesso in due elementi, il primo elemento ordinario terminato e uno ancora in sospeso con semplice carattere di aspettativa sino alla scadenza del blocco. Va poi detto che a un prolungamento del rapporto di lavoro limi- Rivista – Novembre 2009 La diamo infine che i tribunali svizzeri hanno in passato riqualificato in salario remunerazioni che, secondo contratto, non erano garantite e avrebbero dovuto costituire una gratifica, adducendo in particolare che la stessa remunerazione era stata ripetutamente pagata e acquistava così una sorta di carattere abitudinario, oppure che la stessa costituiva la maggior parte della retribuzione annuale totale, ragion per cui le veniva negato il carattere accessorio tipico della gratifica. Se i certificati di salario per le remunerazioni differite potranno essere redatti analogamente alle regole vigenti per le opzioni dei collaboratori con clausole di vesting, secondo le quali l'attribuzione della remunerazione differita va segnalata pro memoria nel certificato di salario dell'anno di attribuzione mentre l'ammontare esatto del reddito va dichiarato solo al momento dell'acquisizione effettiva del diritto, cioè al termine del periodo di blocco, tali certificati di salari avranno l'effetto ancillare di evitare conflitti di qualifica tra il salario e la remunerazione variabile non garantita. Il collaboratore che avrà dichiarato per diversi anni le attribuzioni di remunerazione differita come semplice aspettativa non imponibile non potrà infatti opporre al datore di lavoro al momento dell'uscita dallo stabilimento una pretesa improvvisamente fondata su un principio diametralmente diverso. Entrata in vigore Dopo aver pubblicato la sessantina di prese di posizione ricevute nell'ambito della procedura di consultazione, la FINMA ha recentemente comunicato che la versione definitiva della circolare, eventualmente modificata sulla base del risultato dell'audizione, sarà resa pubblica (www.finma.ch) all'inizio di novembre per permetterne l'entrata in vigore come previsto all'inizio del 2010. [email protected] 39 Quando in Europa circolava la prima auto, noi festeggiavamo il nostro 300-esimo anniversario. La nostra casa madre, fondata nel 1590, è una delle banche più antiche del mondo. Esperienza, obiettività e vicinanza ai nostri clienti sono i valori che ci contraddistinguono da oltre quattro secoli. E continuano ad essere attuali come all’inizio. Approfittate delle nostre soluzioni su misura e della nostra esperienza. B E RE N B E RG BAN K ( S C HWE I Z ) AG M I C HAE L A. P. SAG E R KREU Z STRAS S E 8034 5 Z U RI G O SVI Z Z E RA WWW. B E RE N B E RG . C H +41 44 284 21 84 Angolo Legale di Massimo Calderan In materia di custodia e gestione dei titoli di credito in Svizzera sono tuttora in vigore norme che datano dal 1936. Secondo il Codice delle obbligazioni un titolo di credito (cartavalore) è un documento, ovvero un certificato che incorpora un diritto che non può essere fatto valere né può essere trasferito senza il certificato stesso. In questo modo, si volevano garantire e facilitare la legittimazione del creditore, il trasferimento (fisico e giuridico) dei titoli e la certezza dei diritti inerenti ai titoli. L’aumento del numero e delle tipologie dei titoli dei mercati finanziari e dei volumi di mercato hanno reso necessario degli adattamenti nella prassi. Negli anni 70 del secolo scorso, gli investitori iniziarono a depositare titoli del- Legge federale svizzera sui titoli contabili lo stesso emittente in un deposito collettivo. Il trasferimento dei titoli da allora non necessita più del trasferimento fisico del certificato. Negli anni 80 del secolo scorso fu introdotto su larga scala il concetto del certificato globale, che permette di incorporare la totalità dei titoli di un emittente in un unico certificato, dando ai singoli investitori il diritto ad una quota parte dei titoli in questione, senza che abbiano in mano un certificato. Infine si è fatto largo il concetto dei cosiddetti diritti valori, trasferibili mediante accredito o addebito sul conto di deposito, senza l’emissione di alcun certificato da parte dell’emittente. Oggi raramente si emettono dei certificati. Se si fa, di solito si emette un unico certificato globale per tutti gli investitori. La custodia del certificato globale o, per quanto ne esistano ancora, dei certificati dei singoli investitori, è affidata alle banche e ad altri intermediari finanziari (cosiddetta custodia mediata dei titoli). Le norme giuridiche non hanno tenuto il passo con questi sviluppi. Dal 1° gennaio 2010 entrerà in vigore la nuova Legge federale sui titoli contabili, che tiene conto delle esigenze attuali del settore di negoziazione titoli e aumenta la certezza del diritto. La nuova legge introduce il titolo contabile, che ha tutte le caratteristiche funzionali del titolo di credito senza essere una “cosa” ai sensi del diritto privato svizzero. Per la costituzione dei titoli contabili, per il loro trasferimento o per la costituzione di diritti ad essi correlati, la legge riconosce l'effetto costitutivo degli accrediti sui conti titoli. Rivista – Novembre 2009 La I titoli contabili si costituiscono: (a) depositando titoli di credito in custodia collettiva presso un ente di custodia e accreditandoli su uno o più conti titoli; (b) depositando certificati globali presso un ente di custodia e accreditandoli su uno o più conti titoli; o (c) iscrivendo diritti valori nel registro principale di un ente di custodia e accreditandoli su uno o più conti titoli. Per ogni emissione di diritti valori, il registro principale è tenuto da un solo ente di custodia. Il registro contiene indicazioni sull'emissione, il quantitativo e il taglio dei diritti valori emessi, ed è pubblico. Ai sensi della nuova legge un ente di custodia gestisce conti titoli intestati a persone o comunità di persone. Sono considerati enti di custodia: (a) le banche secondo la legge sulle banche; (b) i commercianti di valori mobiliari secondo la legge sulle borse; (c) le direzioni dei fondi secondo la legge sugli investimenti collettivi, sempre che gestiscano conti di quote; (d) i gestori di un sistema di conteggio e di gestione delle operazioni su titoli ai sensi della legge sulla Banca nazionale, il quale sia importante per la stabilità del sistema finanziario; (e) la Banca nazionale svizzera; e (f) la Posta svizzera. Sono considerati enti di custodia anche le banche, i commercianti di valori mobiliari, gli enti di custodia centrali e altri intermediari finanziari esteri che gestiscono conti titoli nel quadro della loro attività. A livello internazionale lo statuto giuridico dei conti gestiti dagli intermediari cambia da Stato a Stato. In particolare è difficile determinare chi ha quale diritti. Il 9 ottobre 2009 è stata adottata una Convenzione Unidroit sui titoli dalla conferenza convocata a Ginevra su invito della Svizzera, che unificherà le disposizioni sulla custodia di titoli a livello internazionale. In questo contesto la Svizzera ha firmato la Convenzione internazionale dell'Aia sugli strumenti finanziari, che uniforma il diritto applicabile alla custodia dei titoli di credito nelle relazioni internazionali. In particolare, la tradizionale norma della lex rei sitae, secondo la quale i diritti reali su una “cosa” sono retti dal diritto dello Stato nel quale essa si trova, è superata visto che non si parla più di “cose”. Il diritto applicabile sarà vincolato al luogo incui ha sede l'intermediario interessato. Le nuove norme contribuiranno a rendere moderna, più sicura e quindi più attrattiva la piazza finanziaria svizzera. [email protected] 41 Convenzioni Internazionali Le parole degli organi ufficiali della Amministrazione Finanziaria Italiana sono molto chiare: “ … Il destino dei paradisi fiscali è, a mio avviso, oramai segnato …” e non ci sono discussioni. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenendo al convegno della Guardia di Finanza `Il destino dei paradisi fiscali´ (a Roma il giorno 29 Settembre 2009). Lo stesso direttore ha avuto cura di indicare che “ … come messo in luce dai leader del G20 di Londra - ha proseguito Befera - e dal recente incontro dell’Ocse a Città del Messico, il segreto bancario, ai fini fiscali, è finito, e una maggiore cooperazione inter- di Paolo Comuzzi Settembre 2009 (un convegno organizzato dalla Guardia di Finanza) nel quale è stato chiaramente affermato che “ … l’era dei paradisi fiscali è ormai finita, è cambiato complessivamente lo scenario internazionale: il G-20, l’OCSE e tutti i Paesi colpiti dalla crisi non tollerano più i centri off-shore che sono i ricettacoli del riciclaggio e dell’evasione fiscale …”. Un convegno che nasce di comune accordo in quanto come affermato dal comandante in seconda della GdF “ …L’idea di organizzare questo convegno è nata infatti di comune intesa fra il Comando Generale e le strutture centrali dell’Agenzia, nella consapevolezza Lotta ai paradisi fiscali: azione efficace e necessaria nazionale in tema di trasparenza e scambio di informazioni è testimoniata sia dal fatto che sono sempre di più i Paesi che si allineano agli standard dell’Ocse sia che sono in crescita gli Stati che firmano accordi e convenzioni …”. Si tratta di un’affermazione (questa sulla fine dei paradisi) che molte volte abbiamo riportato come auspicio sulle colonne di questa rivista sostenendo che davanti all’imprenditore globale deve esserci l’Amministrazione Finanziaria globale che non impedisce e non può impedire la (de) localizzazione della produzione (il famoso esempio del maglio di Borghi) ma che certamente deve combattere la opacità del contribuente che si nasconde dietro alla asimmetria della informazione e che forma redditi ignoti a quello Stato nel quale è residente e nel quale dovrebbe pagare le imposte. Abbiamo anche sempre affermato che la lotta ai paradisi fiscali è nello spirito delle convenzioni contro le doppie imposizioni, convenzioni che si muovono anche per impedire la frode fiscale e per fare in modo che sussista comunque una tassazione (evitare la doppia imposizione non significa evitare la imposizione). Commenti In questo spirito si ritiene utile ripercorrere le affermazione nel convegno del giorno 29 dell’importanza di sviluppare assieme le nuove strategie di contrasto ai paradisi fiscali, anche con riguardo all’ operazione di rimpatrio e regolarizzazione dei capitali illecitamente detenuti all’estero avviata in questi giorni …”. Guardando agli atti del convegno possiamo dire che ormai le verifiche si concentrano su: - residenza delle persone fisiche; - residenza delle persone giuridiche - trasporto di capitali all’estero; tecniche di sovra e sotto fatturazione (con società consorelle e nelle quali l’imprenditore abbia un interesse suo proprio che ovviamente non sarà facile dimostrare ma è proprio qui che emerge la importanza dello scambio di informazioni tra le diverse amministrazioni finanziarie)1. A questa prima affermazione si connette la seconda per cui si dice “ … conosciamo bene le tecniche utilizzate per trasferire all’estero i capitali frutto di evasione, in particolare quelle di simulazione, interposizione fittizia nonché le modalità di fuoriuscita dei capitali dal territorio nazionale (mediante sovrafatturazione o fatture per operazioni inesistenti) e di reingresso degli stessi (mediante triangolazioni, lettere di patronage e costituzione di trust) …”. Si pensi (sempre per esemplificare2) alla se- 1 Questo tema è di grande importanza anche per i pratici (si pensi alla Tax Due Diligence); ben stolto sarebbe colui che, verificando una società che compra e vende all’estero non si preoccupasse di verificare se questi acquisti / vendite sono centralizzate mediante intermediari con la conseguenze possibilità che redditi operativi siano trasformati in reddito finanziario. Se è certamente vero che una simile eventualità potrebbe non essere del tutto dimostrabile appare chiaro che una precisa richiesta in questo senso appare necessaria. Abbiamo esemplificato un semplice schema di rientro dei capitali portati via mediante un sistema di fatturazione che ha consentito nella società italiana di non pagare le imposte in anni precedenti. 2 42 Rivista – Novembre 2009 La guente situazione in cui: (A) ha mediante fattura fittizie fatto provvista all’estero; (A) costituisce una fondazione (magari in Austria) e questa costituisce una Holding; la Holding fornisce la provvista per un aumento di capitale della società italiana in cui (A) ha inserito le fatture e prende la maggioranza. In questa situazione il ns (A) ha avuto: a) il vantaggio di tagliare la tassazione nella società italiana; b) oggi quello di vendere la partecipazione senza pagare le imposte. È ovvio che questo schema deve essere colpito mediante uno scambio delle informazioni (con lo stato estero) e con la verifica dei capitali che la Holding ha inserito nella società italiana. Va anche detto che nella attività di verifica pare che si conti molto sul fatto che “ … la giurisprudenza di legittimità, sia in tema di abuso del diritto, sia in tema di indeducibilità delle c.d. “operazioni antieconomiche”, consente di ampliare, di fatto, la portata delle disposizioni antielusive, non più limitate a fattispecie tassative …” ma su questo punto ci permettiamo una piccola critica: questa prassi giurisprudenziale non tocca il rapporto con i paradisi fiscali. In questo rapporto con i paradisi fiscali parliamo di evasione di imposta (sottrazione a precise disposizioni legislative: ie deduzione di costi non deducibili e quindi riduzione di imposte) e non di forme di carattere elusivo. Certamente un’operazione del tutto antieconomica lascia presumere che il nostro imprenditore abbia formato una provvista ma si tratta di una presunzione e non di una prova e anche il concetto di antieconomico appare complesso in quanto non dovrebbe fare riferimento alla singola operazione ma ad un complesso di operazioni con la conseguenza che la valutazione dovrebbe essere eseguita su un arco temporale molto ampio. Farei invece ampio affidamento sui seguenti punti ben evidenziati nel convegno della GdF e che indicano come gli ostacoli fino ad oggi frapposti dai “paradisi fiscali”, segnatamente in tema di segreto bancario, sono ormai destinati a sparire tenuto conto che: 1. a conclusione del vertice del G-20, sono state definite le nuove linee di contrasto ai paradisi fiscali, giungendo alla classificazione di 84 Stati in 4 diverse liste, differenziate a seconda del grado più o meno elevato di adesione agli standard internazionali sullo scambio d’informazioni in ambito fiscale; 2. le piazze finanziarie incluse nella lista “grigia” dell’OCSE, hanno concluso intese o, comunque, assunto solenni impegni di adesione ai criteri internazionali di trasparenza negli scambi d’informazioni a fini fiscali; 3. nel corso della riunione dell’OCSE tenu- Rivista – Novembre 2009 La tasi a Città del Messico a metà settembre, è emersa la ferma volontà di adottare anche sanzioni economiche nei confronti di quegli Stati che, entro il mese di marzo del 2010, non accetteranno di collaborare e di approvare accordi che prevedano lo scambio di informazioni e controlli sulle posizioni bancarie; 4. la Commissione Europea vuole impedire l’utilizzo, da parte di alcuni Paesi membri – tra cui, in particolare, Austria, Belgio e Lussemburgo – del segreto bancario, per coprire frodi fiscali e fenomeni di evasione; ha inoltre sollecitato gli Stati membri affinché si impegnino ad eliminare le misure fiscali dannose per le imprese comunitarie ed a garantire che i principi volti ad abolire la concorrenza fiscale sleale siano rispettati anche nei territori d’oltremare e nei rapporti con i Paesi terzi; 5. grazie alla rete di 12 ufficiali del Corpo, distaccati in qualità di esperti presso le ambasciate dei principali Paesi comunitari e del resto del mondo, il cui numero è destinato ad aumentare di ulteriori 5-8 unità per effetto dell’art. 12 del D.L. n. 78/2009, nonché grazie pure ai rapporti di mutua assistenza amministrativa e giudiziaria con gli organi collaterali di tutto il mondo, la Guardia di Finanza è capace di proiettarsi al di fuori dei confini nazionali per incrociare dati, scambiare informazioni, collaborare alle investigazioni più complesse, con infrastrutture, mezzi e risorse già collaudati. Come si vede esiste una precisa strategia che porta allo svolgimento di attività di intelligence che nulla lasciano al caso e che devono consentire una precisa ricostruzione dei movimenti del contribuente. Conclusioni Appare chiaro che ormai il destino dei paradisi fiscali è segnato e che la lotta a questa opacità sarà sempre senza quartiere e destinata ad ampliarsi nel futuro. E’ giusto che questo avvenga in quanto il principio della capacità contributiva non è un principio la cui elusione può essere pacificamente ammessa senza che vi sia alcuna forma di contrasto (possiamo dire che la mina fiscale può anche minare la credibilità delle istituzioni) e questo contrasto deve essere durissimo e preciso e non può prescindere, in assenza di forme di collaborazione da una precisa e puntuale attività di intelligence che deve essere svolta dagli organi amministrativi dello Stato di residenza del contribuente per giungere alla determinazione complessiva della sua posizione fiscale e quindi dell’imposta dovuta in base alle leggi vigenti. 43 Per voi è il lavoro di tutta una vita. Per noi è anche una successione da pianiȀcare. Desiderate essere certi che saranno persone afȀdabili a prendersi cura del vostro lavoro di una vita? Il Credit Suisse vi afȀanca prima, durante e dopo il passaggio alla nuova generazione. Maggiori dettagli nell’ambito di un colloquio personale. 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Su di esso hanno da sempre diritto di espressione i letterati, i poeti, i musicisti, e non da ultimi gli innamorati stessi, a cui Cupido regala spesso bagliori di inaspettate e improvvise virtù artistiche per colpire il cuore dell’essere amato. Tutta l’arte insomma è ricca di questo tema, dalla più elevata alla più umile. Ma ciò evidentemente non basta per rispondere alle domande: “Perché proprio LUI? Perché proprio LEI?” Come scriveva Heinrich Böll: la quantità di romanzi, di poemi, di confessioni e di altri scritti di vario genere, su questo particolare continente che è l’amore, è incalcolabile. Tuttavia esso non è mai stato esplorato a fondo. Molto probabilmente si tratta di un’esplorazione che molti non hanno voglia di compiere per vari comprensibili motivi. Perché cercare elefanti invisibili sotto forma di prosaiche dinamiche psicologiche e sociali nel regno delle poetiche farfalle, della magia, degli arcani movimenti astrali, dei sogni? Se tuttavia esistesse qualche irrimediabile curioso pronto a interessarsi a tale prosa, egli potrebbe forse trarre qualche elemento di risposta dalle righe che seguono. Una vecchia leggenda indiana narra di un elefante che pur muovendosi tra le folle con la sua imponente mole passava comunque inosservato. Come se fosse invisibile… Una prima spiegazione del fenomeno fa appello alla componente biologica. Una volta giunto a maturità sessuale l’essere umano dispone di un cospicuo equipaggiamento ormonale capace di ricevere e inviare stimoli che provocano l’attrazione, il desiderio e la scelta di un partner sessuale in grado di soddisfarlo. Ciò risponde come è ben noto al bisogno collettivo di conservazione delle specie e a quello più personale della soddisfazione delle pulsioni erotiche. Si ritiene che per millenni uomini e donne abbiano selezionato istintivamente, all’interno dei gruppi accessibili, la compagna o il com- Rivista – Novembre 2009 La pagno sulla base di caratteristiche legate al successo riproduttivo. Nella nostra epoca di netta separazione della sessualità dalla riproduzione, ci si potrebbe chiedere se tale componente biologica sia sempre presente. Probabilmente sì, poiché in termini evolutivi i cambiamenti che si verificano nell’arco di pochi decenni non rappresentano nient’altro che una goccia nell’oceano della storia dell’umanità. I sociologhi dal canto loro ci rendono attenti al fenomeno dell’omogeneità sociale: la stragrande maggioranza dei partner viene scelta all’interno delle stesse aree di appartenenza sociale, economica e culturale, spesso anche professionale. Un medico ha buone probabilità di unirsi a una collega frequentata in corsia; un ecologista di amare una militante per la salvezza del pianeta; un rampollo figlio di industriali di innamorarsi di un’ereditiera; un berlosconiano di scegliere l’anima gemella tra le aderenti al club “Meno male che Silvio c’è”. Insomma, la favola di Cenerentola non si ripete tanto spesso nella realtà. Ci sono poi le mode che a seconda dei momenti concorrono ad incrementare il sex-appeal di determinate figure. Ad esempio, le “veline” o le fotomodelle oggi hanno spesso come principe azzurro i calciatori; e a loro volta gli eroi del pallone sono fieri di esibire il loro folle amore per le bellissime del teleschermo o delle passerelle. Inoltre c’è il bagaglio di fantasie - che attinge abbondantemente all’immaginario collettivo, ai miti e alle leggende - di cui noi umani ci nutriamo durante l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza. Ad esempio, il sogno del principe azzurro, dell’eroe senza macchia e senza paura, del poeta romantico capace di sorprenderti sempre; oppure l’archetipo della fata, della dolce principessa, della musa ispiratrice, ecc.. Tali fantasie ci spingono verso quelle figure capaci di far vibrare, attraverso un dettaglio spesso anche minimo, il nostro immaginario. Non c’è però da stupirsi se alla prova dei fatti la realtà non si rivela quasi mai all’altezza della fantasia. Infine c’è il grande e importante capitolo della moderna psicologia “sulle radici arcane dell’amore” che indaga le vie sotterranee dell’inconscio e il retaggio del mondo relazionale infantile per cogliere come si costruiscono i singoli destini sentimentali che in età adulta renderanno fatali determinati incontri. Ma questo è un capitolo che merita più spazio… arrivederci dunque alla prossima puntata. Se questo contributo stimola la vostra voglia di reagire, mandate un messaggio al seguente indirizzo di posta elettronica: vcesari@ worldcom.ch 45 Lucasdesign.ch BANCHIERI SVIZZERI DAL 1873 FIDUCIA E PASSIONE. È BSI. BSI AG Schützengasse 31 CH-8021 Zürich tel. + 41 058 809 81 11 fax + 41 058 809 83 68 www.bsibank.com BSI si prende cura di voi e del vostro patrimonio ogni giorno. Con la competenza di un esperto e la sensibilità di un amico. A company of the Generali Group A Donne in carriera: Giovanna Furlanetto mbasciatore dell’Economia Italiana nel Mondo di Ingeborg Wedel Abbiamo avuto il piacere di incontrare Giovanna Furlanetto, Presidente di Furla, in occasione della nostra visita alla sede di Bologna. La storia dell’azienda risale al 1927, anno in cui è nato il marchio Furla. Giovanna è figlia del fondatore e – oggi in Furla – con i figli del fratello Carlo è entrata anche la terza generazione. Negli anni ’90 ha avuto inizio l’internazionalizzazione del brand che oggi è presente in 64 paesi. Attualmente i negozi Furla monomarca sono 307 (145 di proprietà e 162 in franchising) posizionati nelle vie più importanti dello shopping internazionale. I dipendenti sono 780, di cui il 92% è costituito da personale femminile. La produzione e la vendita si è ulteriormente ampliata negli anni e oggi comprende oltre a borse, accessori vari una linea di calzature, occhiali – introdotti nel 2002, mentre nel 2006 è stato siglato un accordo di licenza con Citizen per la produzione della linea orologi. Nello stesso anno Furla comincia a muovere i primi passi nel mondo maschile, creando la linea Furla Uomo. Per realizzare il lancio delle diverse linee di prodotto, Giovanna ha sostenuto la giovane creatività che considera “leva fondamentale dello sviluppo economico sociale” e quindi ha deciso di offrire ai giovani designer di indubbio talento una piattaforma di visibilità e di internazionalizzazione, perché possano crescere dando loro un supporto attivo per aiutarli a concretizzare i loro sogni e progetti. L’Azienda ha annunciato nel 2008 un fatturato di 157 milioni di euro con un incremento di 7 milioni sul 2007!. Anche se presa da molteplici impegni la Presidente ha acconsentito ad essere intervistata e ci ha fornito interessanti risposte. Giovanna Furlanetto è nata a Bologna il 13.6.1943, vedova da alcuni anni, ha due figli: Giuseppe è membro del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, mentre la figlia, laureata in psicologia , ha scelto una strada diversa. Nel 2007 la Camera di Commercio di Bologna ha conferito a Giovanna il pubblico riconoscimento come Ambasciatore dell’Economia Italiana nel Mondo, mentre l’anno successivo la Presidente è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Nel nostro colloquio, Giovanna ha precisato che è necessario sapere e poter conciliare i ruoli che spesso una donna riassume su di se: figlia, moglie, madre, sorella con un lavoro impegnativo per responsabilità e senza orari! “Il tempo per farsi apprezzare è quello necessario a far comprendere il valore del proprio contributo di creatività, di visione, di leadership, che faccia superare la naturale diffidenza verso la donna. Personalmente non ho incontrato diffi- Rivista – Novembre 2009 La coltà particolari, forse perché ho avuto la fortuna di lavorare nell’impresa di famiglia. Certamente una donna deve anche sapersi muovere senza irritare con un comportamento troppo “Bossy” i colleghi e dipendenti maschi!” Certamente la diffidenza verso la donna a capo di un’importante azienda cessa automaticamente quando i risultati del suo operato dimostrano che ha lavorato bene ed in modo corretto. Gli ostacoli che incontra la donna manager sono principalmente quelli riferiti alla necessità di conciliare vita privata e impegno professionale. Questo significa certamente lavorare tante ore in più cercando anche di n o n scaricare a casa tensione e stanchezza. Giovanna non rileva svantaggi ad essere una dirigente donna: anzi, qualche volta suscita una certa curiosità in più da parte dei signori uomini. I vantaggi offerti alla donna in posizione dirigenziale possono essere le opportunità di viaggiare, le occasioni di conoscere persone diverse provenienti da tutto il mondo, la possibilità di aprirsi alla conoscenza di tante realtà; mentre il privilegio è quello di essere stimata dai collaboratori, dai clienti, dai fornitori e in generale da chi appartiene a questo settore merceologico. Inoltre, la sensibilità femminile consente spesso alle donna di affrontare le situazioni seguendo il proprio istinto, come fidarsi e non fidarsi di qualcuno o intuire le direzioni verso cui si sta muovendo il mercato o il gusto del consumatore. Anche l’arte della seduzione conta sempre. Una trattativa condotta con grazia, entrando nelle simpatie dell’interlocutore è sempre meglio e porta migliori risultati. Anche inconsciamente la donna riesce a capitalizzare questi aspetti. “La donna dirigente equilibrata” afferma Giovanna ”non usa trattare in modo diverso i dipendenti uomini dalle donne”. La Presidente ritiene che la donna in carriera non deve necessarimanete rinunciare alla famiglia. Se è questo che desidera: può, anzi deve trovare il tempo. Giovanna ama i viaggi, la buona musica, il cinema, la lettura e l’arte contemporanea in particolare per la quale ho creato il Premio Furla per l’Arte, in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Il premio – unico nel suo genere in Italia – dedicato a sostenere gli artisti italiani contemporanei, ha guadagnato negli ann riconoscimento e prestigio negli ambienti culturali. L’impegno di Furla nel mondo dell’arte ha portato nel 2008 alla costituzione della Fondazione Furla: istituzione che garantirà e darà continuità ai progetti in essere, permettendo un ulteriore sviluppo e rafforzamento internazionale. 47 S Campagna anticontraffazione e acquisti una patacca, diventi un pataccaro Dove non arriva l’etica, speriamo arrivi l’estetica di Franco Cologni* * Presidente della Fondazione dell’Alta Orologeria. 48 Tic tac toc… È l’interessante head line di una campagna anticontraffazione internazionale per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo dannoso fenomeno. Una vera piaga che tocca da vicino il mondo degli orologi: le “patacche”, infatti, da tempo fioriscono come fiori del male in tanti paesi, ma specialmente in Italia. Il fenomeno è tanto più grave perché riguarda anche altri settori, dalla moda ai suoi accessori, dai medicinali alle parti di ricambio delle automobili, degli aerei e degli yacht, dai CD all’informatica in genere. A livello mondiale, secondo le indicazioni statistiche date dalla Fédération Horlogère Suisse, per ogni orologio vero venduto se ne comprano due falsi. Non c’è da stare allegri. Se poi andiamo sui valori, la contraffazione genera annualmente una cifra d’affari che sta tra il 6 e il 7% delle esportazioni svizzere di orologi. Siamo quindi di fronte ad una vera e propria attività delinquenziale, che non solo porta via lavoro e profitto a chi produce e vende onestamente, ma che sfrutta canali clandestini vicini, se non similari, a quelli del contrabbando delle sigarette, dello smercio di droga, della prostituzione e della malavita in genere, collegata quest’ultima alle mafie orientali e nostrane. Gli italiani sono spesso citati fra i primi nella graduatoria dei clienti del falso. Nonostante le attività di contrasto portate avanti dai diversi organi istituzionali e dalle associazioni industriali e commerciali interessate - fra i quali il benemerito INDICAM, Istituto di Centro Marca per lotta alla contraffazione – questo fenomeno interessa l’opinione pubblica soltanto quando diviene oggetto di cro- naca nera o gossip: quando, per esempio, sulle pagine dei media viene dato risalto ai sequestri fatti dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza o quando nelle colazioni fra signore bene ci si racconta, con un divertimento un po’ cinico, lo shopping di gruppo per l’acquisto dei falsi nei mercatini di periferia. In altre parole, il falso sembra lasciare il tempo che trova, se non per farne delle chiacchiere. Un fatto penale grave Si è di fronte alla sensazione che il consumatore italiano non si renda assolutamente conto del fatto che la contraffazione è un fatto penale grave, che va dalla frode alla ricettazione; non c’è presa di coscienza. Forse perché, anche se ci sono varie norme repressive in materia, tutti sanno che leggi senza sanzioni servono a niente. Per quanto riguarda la produzione di orologi falsi, esistono degli atelier illeciti in Italia solo per dei “tarocchi”, chiamiamoli così, di Alto di Gamma: una contraffazione specializzata realizzata con movimenti e casse (anche in materiali preziosi) di buon livello qualitativo, per cui spesso solo un occhio esperto riesce a riconoscere la differenza tra il falso e il vero. Spesso è solo il fattore prezzo, cioè uno sconto del 30% su un modello di successo – come quelli di Rolex e Cartier, da sempre i più contraffatti – a far nascere il sospetto di trovarci di fronte a un orologio contraffatto. Ma la grande massa degli orologi contraffatti – e sono centinaia di migliaia, se non milioni ogni anno – proviene dall’Oriente, dalla Cina in particolare: in questo caso le “patacche” sono evidenti e nessun consumatore con un minimo di intelligenza dovrebbe acquistarle, anche Rivista – Novembre 2009 La perché la differenza di prezzo fra il 100 di un vero e il 10 di un falso, la grossolanità del modello copiato e soprattutto il luogo di vendita mercatini, autostrade, spiagge, bar, eccetera – sono evidenti indicazioni di un “senso vietato” chiaramente segnalato. Siamo quindi di fronte non a un cliente truffato ma consapevole, con tutto quel che segue. Vanità per furbetti Perché tanti falsi circolano in Italia? Perché fra gli italiani ci sono tanti “furbetti” che credono non tanto di fare un buon affare, ma di crearsi un valore d’immagine. Effimero, ovviamente, e stupido. Tenuto conto che gli orologi contraffatti non sono altro che repliche di modelli di successo, spesso costosi, si può dare l’impressione errata di poter ottenere con un falso uno status di persona superiore. È il gioco perverso del “voglio ma non posso” che però non porta alla famosa “bella figura” ma al finanziamento della delinquenza.Come ci si difende dalla contraffazione? A livello dei fabbricanti svizzeri, soprattutto di quelli che investono a lungo termine su Marca e prodotto, non c’è che una via: rendere gli orologi sempre più difficili da copiare attraverso l’innovazione costante, la creatività e l’invenzione. Un’attenta comunicazione ai clienti è dunque fondamentale per far rilevare la differenza sostanziale fra un vero e un falso. Oggi questi fabbricanti sono protetti da una legislazione della proprietà intellettuale che permette una forte difesa dei brevetti e dei designs. Ma il tutto costa caro. Ma ci sono altri fabbricanti (si parla in Svizzera di oltre 500 Marche di orologi) che di fronte alle forti vendite di un loro modello si accontentano di affermare che un falso è la prova del successo dell’originale; ma non si rendono conto che questa pseudo giustificazione di Marketing non solo rende la vita corta al modello, ma crea danno al cliente, in quanto non protetto e perciò non garantito. Il timore di fare brutta figura Le Istituzioni in Italia e in altri Paesi sono attive nella repressione; prevedono addirittura la detenzione non solo per chi produce e vende il falso, ma anche per chi lo acquista. Ma al di là di fatti macroscopici legati alla cronaca nera, questa repressione non può dare risultati certi: le indagini richiedono troppo tempo per inchiodare i malfattori indagati, e i tribunali ancora più tempo per condannarli. Vale la storia di quel celebre venditore di falsi che ogni settimana andava avanti e indietro da Linate Rivista – Novembre 2009 La FALSO L’OROLOGIO, FALSO CHI LO PORTA. Unica cura: la prevenzione. Campagna internazionale contro la contraffazione. www.hautehorlogerie.org L’unico strumento di lotta alla contraffazione sia la prevenzione, cioè la colpevolizzazione psicologica di chi acquista il falso. La campagna “Tic tac toc” cambia così titolo e diventa in Italia “Falso l’orologio, falso chi lo porta”, con sottotitolo “Unica cura: la prevenzione”. con la sua valigia piena di orologi, libero di andare e venire nonostante fosse stato più volte pescato, denunciato e condannato, senza nemmeno un giorno di prigione… Si può concludere tristemente che nel mare magnum della contraffazione le gocce della repressione non possono lasciare traccia. Ritengo che l’unico strumento di lotta alla contraffazione sia invece la prevenzione, cioè la colpevolizzazione psicologica di chi acquista il falso. La campagna “Tic tac toc” cambia così titolo e diventa in Italia “Falso l’orologio, falso chi lo porta”, con sottotitolo “Unica cura: la prevenzione”. È un tentativo di modificare i comportamenti e le attitudini degli italiani verso i “tarocchi”, facendoli riflettere: se acquisti una patacca, diventi un pataccaro. Toccare da noi la sensibilità della “bella figura” è un argomento da non sottovalutare, come studi recenti hanno ben spiegato. Fare una “brutta figura” può essere un buon motivo per convincere molti ad allontanarsi dai falsi. Dove non arriva l’etica, speriamo arrivi l’estetica. Una volta tanto. 49 Ernst & Young, il vostro partner competente per: Assurance Tax Legal Transactions Advisory www.ey.com/ch S Ciclo di pranzi d’affari “Gli italiani e la finanza in Svizzera e in Europa: storia e attualità” toria di una banca della Svizzera Italiana Visto il successo dei primi tre incontri, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera – Ufficio di Ginevra, in collaborazione con l’associazione Calimala, presieduta dall’Avv. Stefano Catalani, e con l’ALUB (Associazione Alumni Bocconi) presieduta dalla dottoressa Luciana Broggi e dal dott. Fabio Scirpo, coordinatori per l’area di Ginevra, ha promosso un nuovo incontro del ciclo di pranzi d’affari:“Gli italiani e la finanza in Svizzera e in Europa: storia e attualità”. Ospite d’onore lo scorso 24 settembre, preso l’Hôtel Le Richemond di Ginevra, Marco Betocchi, Direttore della Sede locale della BSI, con un intervento intitolato “Storia di una banca della Svizzera Italiana”, che ha posto l’accento sulle relazioni fra Italia e Svizzera. Il 1873 è I’anno in cui nella vecchia Europa le truppe germaniche lasciano la Francia e Napoleone III muore in esilio. Negli Stati Uniti si verifica un tonfo nella Borsa di New York e Remington produce la prima macchina per scrivere, mentre nel vicino Canada, a Montreal, nasce il primo Golf club del Nord America. Sono le grandi visioni e il coraggio dei precursori a segnare le Epoche. II Monte Bianco viene scalato nel 1786 per la prima volta e il Cervino nel 1865 solo 8 anni prima della fondazione della Banca della Svizzera Italiano. In Svizzera nel 1873 I’attenzione dell’opinione pubblica si concentro sul traforo del San Gottardo. Un’impresa ciclopica destinata a superare il poderoso sbarramento di roccia e di ghiaccio che separa il sud dal nord dell’Europa. È facile, per le menti più fervide, intuirne la benefica influenza sull’evoluzione economica, industriale, commerciale e turistica del Cantone Ticino, in modo particolare come collegamento privilegiato tra la Svizzera e I’Italia. Nell’atmosfera di tali, esaltanti prospettive, s’impone così I’iniziativa di favorire il prevedibile sviluppo finanziario della regione, fondando, nella Svizzera Italiana, un Istituto di Credito, cardine d’iniziative imprenditoriali e commerciali e intermediario finanziario d’elezione sui due versanti del Gottardo. Le origini Dell’atmosfera singolare che avvolge la genesi della Banca della Svizzera Italiana abbiamo testimonianza concreta Rivista – Novembre 2009 La dai documenti che danno vita all’Istituto: un’aspirazione all’internazionalità si può scorgere anche nella composizione del comitato che comprende rappresentanti della Società del Kreditanstalt (il Credito Svizzero) di Zurigo, del Basler Bankverein (Società di Banca Svizzera) di Basilea e della Banca Generale di Roma, con, fra i fondatori, un gruppo di distinte persone ticinesi formato da Carlo Battaglini, Annibale Bollati, Luigi Enderlin, Rodolfo Londerer, Pasquale Lucchini, Giuseppe Soldini, Pasquale Veladini, Giovan Battista Ferrazzini e Clemente Maraini. Il 22 aprile del 1873 il notaio Girolamo Vegezzi di Lugano roga l’atto in virtù del quale si costituisce una Società Anonima con il nome di Banca della Svizzera Italiana, con un capitale sociale nominale di 10Mio di Franchi Svizzeri, un nuovo Istituto bancario “atto ad incentivare opere di pubblico interesse, a contribuire al potenziamento del turismo e rendere servizio a commercianti imprenditori e artigiani locali”. Nel 1880 la BSI cresce e si trasferisce Palazzo Riva a Lugano. 51 Folta la partecipazione all’incontro. nello storico Palazzo dei Marchesi Riva costruito nel 1747 e recentemente restituito ai fasti di un tempo, dove ha sede la sua Direzione Generale. A Locarno la prima agenzia La prima agenzia della Banca della Svizzera Italiana apre a Locarno nel 1874 in concomitanza con il collegamento ferroviario tra Locarno e Bellinzona. A questa seguono quella di Bellinzona nel 1879, di Mendrisio nel 1880 e di Chiasso nel 1905. II primo libretto di risparmio viene istituito nel 1879. Già nel prima decennio di vita l’Istituto opera in sinergia con la vicina Penisola Italiana, ben intuendo le opportunità per lo svolgimento delle sue operazioni nel nuovo Regno d’Italia e specialmente in Lombardia, dove si sviluppano importanti industrie. Infatti, nel 1881 sulla piazza di Milano si decide la formazione della Banca della Svizzera Italiana con un capitale di 2Mio di Franchi Svizzeri di nominale, (disponendo di 3 agenzie su territorio Italiano: a Luino, Gallarate e Domodossola) che verrà poi assorbita della neo costituita Banca di Milano nel 1908. Da segnalare, come curiosità, che nella metropoli lombarda la Banca partecipa all’operazione dei tramway per il trasporto urbano su rotaie. A testimoniare I’importanza e il prestigio dell’Istituto è il fatto che tra il 1881 e 1907 la Banca della Svizzera Italiana ha fatto parte del Consorzio delle Banche Svizzere autorizzate ad emettere i biglietti di banca, secondo la nuova regolamentazione nella quale il Franco Svizzero sostituisce le monete cantonali e regionali. La banca in quel periodo provvede anche al pagamento dei salari ai lavoratori della galleria del Gottardo, aperta al traffico il 1° gennaio 1882, opera di precipuo interesse per I’Italia e per lo sviluppo del commercio con il nord Europa. A testimonianza dei legami con I’Italia la partecipazione del 7.3% assunto dalla Banca Commer52 Marco Betocchi, Direttore della Sede ginevrina della BSI, durante il suo intervento. ciale Italiana di Milano al capitale della BSI nel 1908. Una presenza che dura 3/4 di secolo e pur lasciando piena indipendenza operativa ne rafforza le strutture e i legami con il mondo bancario italiano. La reputazione di serietà di cui I’Istituto gode in campo internazionale procura I’incarico ufficiale, affidatole dalla Croce Rossa Italiana, per la missione umanitaria di provvedere gratuitamente al servizio del pagamento dei sussidi alle famiglie dei prigionieri di guerra Italiani in Austria, Germania e dei prigionieri Austro-Ungarici internanti in Italia. Nel 1923 nel compimento del mezzo secolo di vita della Banca della Svizzera Italiana le truppe franco-belghe occupano il bacino della Ruhr per forzare la Germania a pagare i debiti di guerra, I’archeologo Carter scopre la tomba del Faraone Tutankhamon, negli USA esce la rivista Time e in Svizzera viene firmato il trattato di Losanna che definisce i confini per la moderna Turchia. Nel 1935, primo Istituto di credito ticinese a compiere tale passo, la Banca della Svizzera Italiana estende il suo raggio d’azione al nord delle Alpi dotandosi di una succursale a Zurigo e assorbendo la Creditmare SA fondata dal Credito Marittimo di Roma. II dramma della 2° guerra mondiale e le conseguenze umane ed economiche si avvicinano a grandi passi, il difficile periodo bellico viene superato e il risveglio economico muove i suoi primi passi nel 1950. Il risveglio economico del II dopoguerra Questa fase di espansione economica industriale e finanziaria di sviluppo civile e culturale si avverte in particolar modo in Italia e Germania, dove I’imprenditoria sa porre le basi di una società nuova. La ricerca e il progresso scientifico e tecnico ricevono un impulso straordinario traducendosi in Rivista – Novembre 2009 La tempi brevissimi nel downstream industriale e nei prodotti dei consumi di massa. Gli scambi commerciali e finanziari internazionali sono sempre più intensi e nascono le multinazionali. In questo clima si crea una nuova richiesta di prodotti finanziari su scala internazionale, la Banca della Svizzera Italiana sa rispondere a questa sfida e nel 1969 attraversa I’Atlantico e fonda a Nassau una banca commerciale e di affari (denominata poi BSI Overseas Limited). Nel 1971 si perfeziona I’acquisto della totalità dell’istituto Basilese Adler Bank Basel AG, con un raggio d’azione che si estende anche alle zone limitrofe di Francia e Germania. Nel 1973, anno del 100° anniversario della banca, termina la guerra del Vietnam e scoppia lo scandalo Watergate che travolge il presidente degli USA Richard Nixon. Escono film cult come American Graffity, la Stangata e I’Esorcista. Aprono la succursale di San Moritz e I’affiliata a Guernsey. Nasce anche la fondazione del centenario con la scopo di attribuire il giusto riconoscimento a persone o enti che abbiano operato a favore dello sviluppo dei rapporti italo-svizzeri o contribuito a una sempre migliore intesa e comprensione tra i popoli di Svizzera e Italia. I premi a tutt’oggi sono stati assegnati, tra gli altri, allo scrittore Riccardo Bacchelli, al senatore Professore Giovanni Spadolini, al senatore a vita Carlo Bo. Nel 1975 BSI allarga il suo raggio di azione alla svizzera romanda, assumendo la partecipazione maggioritaria della Banque Romande di Ginevra e aprendo un ufficio di rappresentanza a Parigi. Nel 1976 apre la sua prima rappresentanza in Sudamerica a Caracas, Venezuela e assume una importante partecipazione nella Compangie Monegasque de Banques nel Principato di Monaco. Nel 1981 si apre I’ufficio di rappresentanza a Hong kong e nel 1983 la Irving Trust company di New York acquisisce una partecipazione del 35% del capitale precedentemente detenuto dalla Banca Commerciale Italiana. Il 1988 è denso di avvenimenti. La Microsoft si afferma come il venditore mondiale di software e il film Wall Street dipinge perfettamente I’atmosfera di quegli anni. Mikahail Gorbachev annuncia il ritiro delle truppe russe dell’Afghanistan. Un’area ancora oggi segnato dall’instabilità e dal terrorismo. In quell’anno la Irving Trust Compony cede il suo pacchetto azionario BSI alla Unigestion SA di Ginevra e nello stesso anno estende le sue attività nel Principato di Monaco, costituendo la BSI Gérance Internationale SAM. Un significativo ritorno sull’arena competitiva italiana tradizionale polo di focalizzazione per la banca si ha nel 1990 con I’apertura di BSI Finanziaria SpA a Milano. Nel 1991 scoppia la Guerra del Golfo e il governo Rivista – Novembre 2009 La sudafricano abolisce le ultime leggi razziali ancora in vigore, il soviet supremo scioglie formalmente la URSS. Nel 1995 la SBS (Società di Banca Svizzera), già presente al momento della fondazione dello banca, diviene azionista di riferimento, dando inizio ad un’importante fase di sviluppo che conduce ad una più marcata focalizzazione sulle attività di private banking. Nel 1995 con un’importante operazione di out-sourcing lo sviluppo informatico si stacca da Banca della Svizzera Italiana per dare vita alla affiliata Boss Lab SA, divenuto poi B-source SA. Il Gruppo Generali diventa unico azionista Un mutamento di grande periodo e nuovo vigore all’istituto viene dato nel 1998 quando il Gruppo Generali di Trieste, una delle maggiori società assicurative a livello mondiale diventa azionista unico. La Banca della Svizzera Italiana si chiama ufficialmente con il nuovo più agile nome di BSI. Nel 125° anno di fondazione nasce la BSI Gamma Foundation con la scopo di promuovere la ricerca applicata nel campo della gestione patrimoniale. Nel 2002 nasce Banca BSI Italia, SpA della BSI Finanziaria, con filiali a Bologna Milano Torino e Roma. La rete estera si completa con le succursali e affiliate di New York, Miami e Londra. Dal mese di settembre 2005 allo storico Palazzo Riva si affianca il nuovo palazzo BSI, ristrutturato dall’architetto Gianpiero Camponovo. Caratterizzato da opere d’arte di grandi dimensioni realizzate appositamente da Daniel Buren, Robert Barry, John Armleder e Liam Gillick. Tutte le opere realizzate per il palazzo BSI fanno parte della BSI Art Collection nata nel 2000, che conta opere dei maggiori artisti post-moderni quali Tony Craigg e Peter Halley. Nel 2006 Banca BSI Italia è conferita a Banca Generali e a seguito di tale operazione BSI SA diventa azionista di Banca Generali con una quota del 10.5%. Lo stesso anno BSI acquisto dal gruppo Fiat la Banca Unione di Credito di Lugano. Per il gruppo Fiat I’operazione rientra nella strategia di focalizzazione del core-business automotoristico e BSI consolida la propria presenza in Ticino a Zurigo e Ginevra. BSI oggi é una banca internazionale di gestione patrimoniale con una vasta esperienza operativa sulle principali piazze finanziarie mondiali e focalizza le proprie attività nel suo ambito di elezione; quello del private banking e della gestione patrimoniale in particolare. Alla base della filosofia aziendale, BSI pone i rapporti personali con i clienti nella costante ricerca di performance finanziarie e sociali che caratterizzano I’essere Banca Svizzera. 53 Una seconda opinione di prima scelta. Il portatore può incassare questo assegno per una consulenza e un’analisi sul portafoglio del valore fino a IN LETTERE: CINQUE MILA/OO FRANCHI SVIZZERI Offerta valida fino al 31 dicembre 2009. Nessun rimborso in contanti né possibilità di accumulo. 300309LR La invitiamo a incassare questo assegno per ottenere una consulenza specialistica sulla struttura del suo portafoglio. Potrà così beneficiare delle fondate informazioni di ricerca della nostra istituzione come pure della nostra presenza globale e delle nostre relazioni di lungo periodo con i gruppi di clienti privati più esigenti al mondo. Staccate il presente annuncio e speditelo unitamente al vostro biglietto da visita ad ABN AMRO BANK (Svizzera), Beethovenstrasse 33, CH-8002 Zurigo. Potete inoltre visitare il nostro sito web all’indirizzo: www.abnamro.ch e cliccare sull’assegno che appare nella finestra pop-up oppure telefonarci al: +41 44 631 41 11. Abbiamo uffici anche a Basilea, Ginevra e Lugano. Carnet Fino al 22 novembre alla Fondazione Pierre Giannadda, Martigny De Courbet à Picasso: Chefs-d’œuvre du Musée Pouchkine La Fondazione Pierre Gianadda è una delle più prestigiose istituzioni culturali svizzere. Dalla sua inaugurazione nel 1978 ha accolto circa sei milioni di visitatori che hanno potuto ammirare magnifiche mostre. La Phillips Collection di Washington, le grandi collezioni del Metropolitan Museum of Art di New York e ora del Museo Pushkin di Mosca sono temporaneamente ospitate a Martigny. Tutto ciò, ad indicare il prestigio di cui gode la Fondazione, frutto della passione di Léonard Gianadda, che decise di dedicare quest’istituzione alla memoria di suo fratello Pierre tragicamente scomparso in un incidente aereo nel 1976. Insomma, il meglio dell’arte moderna e contemporanea è passata tra le pareti di questo strano edificio poco distante dal Passo del Gran San Bernardo. La sede della Fondazione è uno scrigno beige costruito sui resti dell’unico esempio di tempio celtico in Svizzera. Oltre ad ospitare mostre temporanee di altissimo livello, l’edificio ospita due interessanti collezioni permanenti che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra. Da una parte si trovano i principali reperti archeologici fatti a Martigny: offerte votive di bronzo, monete, steli, armi, gioielli; dall’altra parte, al piano interrato c’è una straordinaria collezio- ne di automobili d’epoca. Sono tutte funzionanti e alcuni modelli sono unici al mondo. Si va dalle Bugatti alle Alfa Romeo degli anni Trenta ad un’Isotta Fraschini dalle finiture cromate e scintillanti. Altro elemento degno di visita: i giardini della Fondazione Pierre Gianadda. Contengono alcuni resti di terme romane e un’esposizione permanente di eccentriche sculture contemporanee tra cui un pollice di bronzo alto un paio di metri ed un seno gigante. In realtà, esempi di scultura del Ventesimo secolo sono presenti con opere di Mirò, Rodin, Brancusi, Segal, Marini e Brancusi. Fino al 22 novembre la Fondazione espone i capolavori del Museo Pushkin di Mosca. Non si tratta di una mostra tematica su un artista in particolare o su una corrente specifica.È un percorso didattico nella storia dell’arte del XX e XIX secolo. Questa esposizione testimonia così la visione di alcuni collezionisti russi che s’interessavano anche all’arte a loro contemporanea. Nel 1918 Lenin nazionalizzò le collezioni private che confluirono dopo varie tribolazioni nel Museo di Belle Arti di Mosca dedicato poi a Pushkin nel 1937. Arlecchino e la sua compagnia di Pablo Picasso, olio su tela del 1901 (nella foto); L’ora d’aria di Vincent Van Gogh, La ballerina dal fotografo di Edgar Degas sono solo alcuni dei quadri celeberrimi ospitati fino al 22 novembre a Martigny. Gherardo Cantoni FINO AL 22 NOVEMBRE 2009 Aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 - festivi compresi Fondation Pierre Gianadda, 59, Rue du Forum - Martigny www.gianadda.ch ❱ INCONTRO DIBATTITO A WINTERTHUR Sala PECAVI Seestrasse 123 8002 Zurigo Relazione sullo stato della lingua italiana nelle aree linguistiche minoritarie Mercoledì 11 novembre 2009 ore 17.00-19.00 Presso il Dip. Linguistica appl. - ZHAW, Theaterstr. 15c, Winterthur, Aula O1.01 Intervengo (Ore 17.15): Annamaria Corradi, Ispettrice presso l’Intendenza scolastica italiana della Provincia autonoma di Bolzano (Ore 18.00) Claudio Lardi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e della protezione dell’ambiente del Cantone dei Grigioni Ingresso libero Aperitivo Sauvignon, Magnás Az. Agricola - DOC 2008 - Friuli Venezia Giulia, Cormòns ❱ VINO ITALIANO E SELVAGGINA LOCALE Cena con degustazione Giovedì 19 novembre 2009 Ore: 19.00 Rivista – Novembre 2009 La Antipasto Capriolo affumicato “Belvoirpark“ Capuns con prosciutto crudo Vino: Franciacorta “Valentino Majolini” Riserva, DOCG 1994 - Lombardia, Ome Piatto principale Scaloppine di capriolo con salsa di selvaggina alla panna Spätzli al burro, cavoli rossi stufati, castagne glassate e mela al mirtillo Vino: Rosso Conero “Adeodato”, La Vite Monteschiavo, DOC 2002 - Marche, Maiolati Spontini Variazione di desserts - Friandises Vino: Assoluto, Isola dei Nuraghi, Pala Vini, IGT 2003 - Sardegna, Serdiana Prezzo menù compreso di vino, acqua e caffè Fr. 130.-- a persona Cucina: Restaurant “Belvoirpark” Zurigo Vini: Buonvini Zurigo Organizzazione: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Zurigo Prenotazione obbligatoria (posti limitati) Tel. 044/289 23 23 Luigi Palma, Simona Ninni E-mail: [email protected] - [email protected] ❱ UN SECOLO DI RAPPORTI ITALOSVIZZERI: IL FUTURO SOTTO LA LENTE 26 novembre ore 18.30 Sala del Liceo Artistico Parkring 30, Zurigo 1909 – 2009: 100 anni di Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Presentazione del volume edito in occasione del centenario Intervengono: l’autore, Tindaro Gatani, il presidente onorario Marco Gherzi e il Segretario generale della CCIS, Andrea G. Lotti Ingresso libero 55 Gli appuntamenti di novembre ❱ 8 novembre ore 16.00 St. Agathasaal Bahnhofplatz 3, Dietikon Organizza: Liceo Vermigli di Zurigo, Centro culturale ”Sandro Pertini” di Dietikon Entrata Fr. 10.- studenti Fr. 5.La Mandragola Commedia in 5 atti di Niccolò Machiavelli Adattata e interpretata dagli studenti del Liceo Vermigli di Zurigo ❱ 22 novembre ore 17.00-18.00 Zwinglihaus Aemtlerstr. 23, Zurigo Tempio di concerti Concerto per pianoforte a quattro mani Maria Grazia Sorrentino, Peter Hitz Musiche di Clementi, Casella, Ravel, Fauré e Brahms Dopo il concerto: rinfresco e incontro con i musicisti Ingresso libero (colletta) ❱ 9 novembre, ore 18.15 Edificio principale dell’Università, Rämistr. 71, Zurigo Storia di Montalbano Una riflessione critica di Gianfranco Marrone (Università di Palermo e La Stampa) sul noto personaggio creato da Andrea Camilleri Aula KOL-F-117 - ingresso libero ❱ 23 novembre ore 17.00 Sala del Liceo Artistico Parkring 30, Zurigo L’Orlando furioso di Ariosto,letto e raccontato in prosa Conferenza del Prof. Gianni Celati - Ingresso libero ❱ 11 novembre 2009 ore 17.00-19.00 Dip. Linguistica appl. – ZHAW - Theaterstr. 15c Winterthur - Aula O1.01 Relazione sullo stato della lingua italiana nelle aree linguistiche minoritarie Incontro e dibattito Intervengono: Annamaria Corradi, Ispettrice presso l’Intendenza scolastica italiana della Provincia autonoma di Bolzano, Claudio Lardi, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e della protezione dell’ambiente del Cantone dei Grigioni Ingresso libero ❱ 12 novembre ore 16.15-20.00 Edificio principale dell’Università, Rämistr. 71, Zurigo Italiano: a che punto è la notte? Tavola rotonda con la partecipazione di S. Bartezzaghi (la Repubblica), G. Marrone (Università di Palermo e La Stampa), N. La Fauci (UZH), P. Di Pretoro (Istituto Italiano di Cultura di Zurigo) Aula KOL-G-217 Ingresso libero ❱ 13 novembre ore 18.15 Edificio principale dell’Università Rämistr. 71, Zurigo Dante, i giochi e la memoria L’opera di Dante Alighieri vista attraverso la prospettiva dello studioso di giochi Stefano Bartezzaghi (la Repubblica) Aula KOL-F-117 Ingresso libero ❱ 17 novembre, ore 20.00-22.00 Conferenza-lettura dello scrittore Tiziano Scarpa Literaturhaus di Zurigo Limmatquai 62, Zurigo Presentazione del romanzo ”Stabat Mater” (2008), vincitore del Premio Strega 2009, e della traduzione tedesca (Klaus Wagenbach, 2009) Moderazione Luca Bernasconi, traduzione e lettura Prof. Johannes Bartuschat. Ingresso Fr. 18.- (ridotti Fr. 12.-) ❱ 19 novembre ore 19.00 Sala Pecavi - Seestr. 123, Zurigo Vini italiani e selvaggina locale Cena e degustazione Organizza: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Posti limitati. Iscrizione obbligatoria entro il 10 novembre: 044 289 23 23 oppure [email protected] Costo Fr. 130.- (aperitivo, vini, acqua e caffè compresi) 56 ❱ 24 novembre ore 18.00-20.00 Edificio principale dell’Università, Karl Schmid-Str. 4, Zurigo Serata di poesia con Giorgio Orelli e Fabio Pusterla Per informazioni: 044 634 36 23 KO2-F-175 - ingresso libero ❱ 26 novembre ore 18.30 Sala del Liceo Artistico Parkring 30, Zurigo 1909 – 2009: 100 anni di Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Un secolo di rapporti italo-svizzeri: il futuro sotto la lente Presentazione del volume edito in occasione del centenario Intervengono: l’autore, Tindaro Gatani e il Segretario generale della CCIS, Andrea G. Lotti - Ingresso libero ❱ 27 novembre ore 18.00 Romanisches Seminar UZH Zürichbergstr. 8, Zurigo Tre operai, tre giovani d’oggi Conferenza del drammaturgo, saggista e regista Enrico Bernard, figlio del-l’autore neorealista Carlo Bernari, autore del celebre romanzo ”Tre operai”, e lettura teatrale della compagnia ”A prescindere” Per informazioni: 044 634 36 23 Aula D31 - ingresso libero ❱ 29 novembre ore 19.00-20.00 Zwinglihaus Aemtlerstr. 23, Zurigo Tempio di concerti Napoli in Jazz Concerto Jazz dell’Alessandro D’Episcopo-Trio A. D’Episcopo, piano; H. Hämmerli, contrabbasso; E. Frey, batteria. Dopo il concerto: inaugurazione del Presepe napoletano di Paola de Paola, rinfresco e incontro con i musicisti Ingresso libero (colletta) ❱ 30 novembre ore 19.00-21.00 Kantonsschule Freudenberg Gutenbergstr. 15, Zurigo Conferenza-lettura della scrittrice Susanna Tamaro Presentazione del racconto ”Il grande albero” (2009), e della traduzione tedesca (Bertelsmann, 2009). In italiano e in tedesco. Aula Magna della Kantonsschule Freudenberg - ingresso libero ❱ 5 dicembre ore 16.30 Casa d’Italia Erismannstr. 6, Zurigo Quando c’era Un’ora per voi Una serata di immagini, ricordi e riflessioni in compagnia di Mascia Cantoni, conduttrice della trasmissione per gli italiani in Svizzera, a 45 anni dalla prima puntata Interverranno alcuni dei protagonisti della tv di quegli anni, fra cui Marco Blaser, Sergio Genni e Dario Robbiani, e Matilde Gaggini, autrice del volume ”Un’ora per voi. Storia di una TV senza frontiere (1964-1989)”. Seguirà un aperitivo. Rivista – Novembre 2009 La Carnet Fino al 22 novembre “Furore e Grazie”: il Guercino in mostra a Berna Per la prima volta in Svizzera una panoramica della produzione grafica del Guercino, uno degli esponenti più importanti del barocco italiano Giovanni Francesco Barbieri (1591-1666) - soprannominato dai suoi contemporanei Il Guercino per via del suo strabismo - è un artista quasi sconosciuto al grande pubblico svizzero. Il perché lo spiega Samuel Vitali, curatore della mostra bernese: “Le collezioni svizzere sono povere in arte barocca, particolarmente barocco italiano. Ci sono musei che fanno un po’ di mostre - Basilea, Zurigo, noi stessi - ma sono quasi sempre dedicate al barocco e all’arte antica di estrazione nordica, svizzero-tedesca e soprattutto fiamminga. Invece ci è sembrato giusto e doveroso far vedere al pubblico svizzero anche l’arte italiana, in particolare quella barocca.” Il Kunstmuseum di Berna dedica al pittore emiliano (è nato a cento) un’esposizione monografica intitolata “Furore e Grazie” presentando quasi esclusivamente opere grafiche provenienti dall’importante collezione degli Uffizi recentemente catalogata da Nicolas Turner, uno dei massimi esperti dell’opera del Quercino. Tra gli oltre 400 disegni che costituiscono il fondo della collezione fiorentina, Turner ha selezionato un centinaio di pezzi - i più belli e significativi - e li ha raccolti in una mostra presentata l’inverno scorso al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Questa selezione di disegni, simile ma non identica, è ora proposta a Berna tenendo conto sia del gusto che delle conoscenze del pubblico svizzero. I disegni esposti ci danno un chiaro esempio sia delle tecniche e degli stili adottati dal Guercino, sia della sua versatilità non comune nella scelta dei temi - che spaziano dal naturalismo alla figura, dalle raffigurazioni paesaggistiche alle composizioni sacre, dalle caricature ai ritratti - sia dell’influenza che il suo segno ebbe su altri artisti. Nella foto: Autoritratto, olio su tela, circa 1635-1640. (Schoeppler Collection, Londra). Esposizione fotografica della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio I paesaggi terrazzati del Piemonte e della Svizzera Quest’esposizione intende illustrare in tutta la loro ricchezza i paesaggi culturali più impressionanti modellati dall’uomo: i terrazzamenti agricoli. Senza esagerare, questi paesaggi possono essere paragonati ai capolavori pittorici di Vincent van Gogh. Alcuni di questi paesaggi sono noti in tutto il mondo: i terrazzi delle Ande, della Cina, di Bali o delle montagne dal Kashmir. I promotori di questa esposizione sono però convinti che anche i pendii terrazzati delle Alpi svizzere e di quelle piemontesi presentano forme e dimensioni in grado di suscitare la medesima meraviglia di quelli situati nei paesi esotici. Con l’esposizione di oltre 100 fotografie commentate in lingua italiana e tedesca si intende perorare la difesa e il Rivista – Novembre 2009 La mantenimento di questi paesaggi dimenticati e minacciati dall’incuria. Si tratta di un’eredità di interesse collettivo che merita più attenzione e più rispetto. Sia in Svizzera che in Piemonte mancano ancora un inventario nazionale generale e dettagliato di questi paesaggi terrazzati un programma per la loro protezione. La Fondazione Svizzera per la Tutela del Paesaggio (FP) sta elaborando nell’ambito del suo progetto PROTERRA dei principi ed obiettivi del mantenimento di questi paesaggi. Quest’esposizione sui paesaggi terrazzati (unica in Europa) è stata ideata e realizzata dalla FP in collaborazione con l’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite di Cortemilia (Italia) e di ECOVAST (European Council for the Village and Small Town). Lasciatevi incantare dalle bellezze dei paesaggi terrazzati elvetici e piemontesi! Contribuite a conservare queste testimonianze della storia del paesaggio europeo, oggi in pericolo. Foto: Archiv © Stiftung Landschaftsschutz Schweiz Betagtenheim Wartau, Haus im Bongert Poststr. 52, 9478 Azmoos Fino al 18 novembre 2009 Orari di apertura: lunedì – sabato 9.00 – 18.00 domenica 10.00 – 18.00 57 Cio’ che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome: Fair-Relationship-Banking. Tutte le pubblicazioni bancarie affermano che il cliente è il «centro dell’attenzione»: cosa significa concretamente questa frase? E come fare per non perdere di vista questo «centro dell’attenzione», fra i tantissimi impegni di un’azienda moderna? Da 50 anni Finter Bank Zurich, banca svizzera di qualità, percorre la propria strada in autonomia: la nostra presenza sul mercato è sempre stata molto riservata, ma chi ha voluto conoscerci meglio ha presto scoperto che da noi il concetto di «valori» assume un’importanza molto rilevante. Fair-Relationship-Banking è ciò che i clienti possono chiederci e che noi dobbiamo dare loro: per tutti i clienti che non si accontentano di promesse, ma che desiderano provare davvero quanto possa essere diverso il Private Banking. Per ulteriori informazioni > www.finter.ch Fair-Relationship-Banking Sede centrale: Finter Bank Zürich AG Claridenstrasse 35 CH-8002 Zürich Sedi e Affiliata: Lugano, Chiasso, Nassau Bahamas Assicurazione vita: FinterLife Vaduz Liechtenstein dal 1958 di Liber Tiziano Scarpa Stabat Mater Einaudi pp. 148 € 17,00 È notte, l’orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l’ha abbandonata. «Ma sono lettere, queste? A me sembrano un abbraccio che si sporge alla finestra su un cortile vuoto, sono calci e pugni dati alla cieca, per aria, in solitudine». Gianluigi Nuzzi Vaticano Spa Chiarelettere pp. 280 € 15.00 Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro è totalmente inedita. Parte da un archivio immenso, custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti. Lettere, relazioni riservate, bilanci, verbali, bonifici. La finanza del Vaticano come non è stata mai raccontata. Tutto grazie all’archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta. Con Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dal- Antonello Venditti L’importante è che tu sia infelice Mondadori pp.156 € 16.00 „Si chiama gioventù quella cosa che quando la vivi è un inferno e quando la ricordi è un paradiso.” Antonello Venditti apre le porte della memoria e dà il benvenuto al lettore nel suo intimo paradiso. Senza filtri né inibizioni lo porta nei suoi luoghi d’infanzia, gli presenta i personaggi incontrati per strada e finiti nelle canzoni, gli svela aneddoti della sua vita con l’ironia che lo contraddistingue. Più un romanzo che un’autobiografia, perché i brani che hanno reso Antonello Venditti un pilastro della musica ita- Rivista – Novembre 2009 La Scaffale La musica per lei è un’abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall’alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa «Io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci». Così passa la vita all’Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell’arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre piú incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama Antonio Vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, Cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione. Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963.ha pubblicato numerosi romanzi presso Einaudi, Rizzoli e Feltrinelli. Scrive su ilprimoamore.com. la Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L’artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti. I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana: titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. Depositi che raccolgono i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe trasferiti in conti personali, con le più abili alchimie finanziarie. Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria “lavanderia” nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato del Vaticano. Gianluigi Nuzzi è inviato di Panorama. Già collaboratore del Corriere della Sera e giornalista de Il Giornale, dal 1994 segue le principali inchieste giudiziarie con implicazioni politiche e finanziarie del nostro Paese. Nella primavera del 2008 ha avuto per la prima volta accesso all’archivio segreto di monsignor Dardozzi. liana fanno solo da sfondo, accompagnano, storicizzano il racconto, ma in primo piano ci sono le sue emozioni, le sue paure, le sue esperienze. Dalle gare con le macchine truccate a Olevano Romano alla passione per Roma e per la Roma, dagli amori sognati a quelli consumati, passando per il Folkstudio e il bar dell’RCA, gli incontri eccellenti con Fellini e il Dalai Lama, i viaggi in Africa, le contestazioni studentesche, le considerazioni religiose e quelle politiche, la lotta per ottenere libertà intellettuale e artistica dalla pelle al cuore. Il centro della narrazione, da dove tutto parte e tutto torna, è l’ambiente familiare: un padre prefetto anarchico, un fratello mai nato, una madre egoista che avrebbe preferito un figlio avvocato, che alla morte gli lascia i diari scritti per tutta la vita e da sempre chiusi in un baule. È proprio davanti a quel baule che Venditti, dopo una carriera straordinaria e una vita altrettanto intensa, decide di rompere il lucchetto dei ricordi e affondarci l’anima. Antonello Venditti (Roma, 8 marzo 1949) è un cantautore italiano. Ha pubblicato trentacinque album, vendendo decine di milioni di copie. 59 P Intervista con Saro Marretta iccoli italiani in Svizzera: una classe incontra il maestro d’italiano dopo quarant’anni Ora si torna a parlare di questo piccolo capolavoro, vista la nuova edizione, dove dopo ben 42 anni, il maestro, torna a cercare i suoi “piccoli” alunni, per farci sapere che cosa e come sono diventati i piccoli italiani in Svizzera. Abbiamo incontrato il ‘vecchio maestro’ che ci ha rilasciato questa cortese intervista: Ti è da poco stato assegnato il “Premio Internazionale Emigrazione 2008”, promosso da una giuria di esperti e docenti dell’università de L’Aquila (Italia) e di Pratola Peligna, sotto la guida della prof. ssa Liliana Biondi Di Fabio, che ha esaminato 700 opere di 224 partecipanti. di Chiara Marcon Saro Marretta, alla fine degli anni Sessanta era in Svizzera come docente in una classe elementare, ed insegnava ai bambini figli di emigrati italiani. Da questa sua esperienza, è nato un libro Piccoli italiani in Svizzera, che raccontava le “avventure” quotidiane dei suoi piccoli ed inconsapevoli protagonisti, in classe e fuori, la narrazione è un tutt’uno. Gli allievi non si discostano quasi mai dalla loro socialità e cultura, anzi, davanti a nuovi insegnamenti, a volte la rafforzano con l’aiuto di famiglie tradizionali, spesso chiuse nel loro mondo irreale in Svizzera, vissuto come momento di passaggio con la consapevolezza che tutto può finire appena non viene rinnovato un permesso di soggiorno. Pagina dopo pagina, tutti prendono vita e assumono caratteristiche. Sono Gennaro, Franchino, Filumena, Carlo e tanti altri, che, legati ad un soprannome, acquisiscono una connotazione unica ed indimenticabile. La prima stesura, viene pubblicata sotto lo pseudonimo di Saraccio. Il successo è talmente grande che il direttore scolastico lo rimuove dall’incarico, visto il polverone sollevato dai suoi racconti. Il libro ha un grande impatto di pubblico, da subito ci sono tre edizioni, viene tradotto e pubblicato in tedesco. 60 Hanno scelto il tuo libro. Ti aspettavi questo risultato? Devo dire la verità, io non avevo neppure partecipato, non volontariamente, a segnalare il mio libro è stata la responsabile della casa editrice alla quale mi sono appoggiato, la Cosmo Iannone di Isernia. È stato davvero un bel riconoscimento, ma devo dire che da quando ho scritto Piccoli italiani in Svizzera le cose sono davvero cambiate per me, mi ha portato molta fortuna. Il libro nasce dal tuo insegnamento ai corsi per gli italiani in Svizzera, nelle scuole elementari di Zurigo e nel piccolo comune di Frohwil. Esattamente ho iniziato così la mia carriera d’insegnante e contemporaneamente anche quella di scrittore. Visto che avevo il diploma di maestro elementare all’inizio mi sono offerto di insegnare ai bambini italiani, quelli che oggi chiamiamo “clandestini”, che con mio grande stupore ho scoperto esistenti in Svizzera negli anni Sessanta. Non erano registrati, e quindi giocherellavano tutto il giorno perdendo tempo, visto che non potevano frequentare la scuola, mi sono offerto di insegnare ciò che sapevo, un po’ di grammatica e un po’ di numeri, e soprattutto la lingua italiana visto che parlavano solo Rivista – Novembre 2009 La il dialetto, che loro sentivano ed imparavano dai genitori. Poi ho avuto la mia prima classe ufficiale, quella che mi spinto a scrivere questo libro. Un gruppo di bambini, indimenticabile, singolare. C’e’ qualche bambino del gruppo di cui ti ricordi di più? Devo dire che ho un ricordo per tutti, e si possono trovare uno a uno nel libro… Ora mi verrebbe da dire Filumena, una ragazzotta robusta, alta con un vocione importante, tanto che tutti la chiamavano “Voce-e’-lupo”. Pensa che quando l’ho rincontrata dopo 42 anni, per scrivere il seguito della storia, al telefono ho avuto un sussulto quando ho sentito la stessa voce, ho visto la mia vita come riunirsi, presente e passato, davvero un effetto strano. Dopo quel libro hai però lasciato il corso… Sì,il direttore della scuola, riteneva scomodo avermi ancora come insegnante, e quindi mi ha “sollevato” dall’incarico, (questo termine ancora oggi mi fa sorridere), e devo dire che questo ha dato una svolta alla mia vita, mi sono iscritto all’università, ho finito la mia formazione di docente, e sono poi entrato in un liceo svizzero. Il mio cambiamento è stato radicale, ma positivo. Anche se i miei inizi non sono stati facili, ora sono molto soddisfatto. C’è da fare anche una precisazione: al mio posto nel corso, il direttore aveva inserito una sua parente nel corpo docente, e forse il libro era solo una scusa ufficiale. Sotto c’era altro. Dopo quarant’anni è stato facile rintracciare gli studenti? Hanno parlato volentieri dell’evoluzione che hanno avuto? È stato facile ritrovarli perché avevo con me ancora il mio primo registro, che non avevo mai restituito, e con i nomi e le date di nascita non è stato difficile trovarli. Alcuni li ho ritrovati dove li avevo lasciati a Frohwil, alcuni in Germania, altri al paese natio, in Italia. Non tutti sono stati contenti di sentirmi. Alcuni mi hanno risposto che non avevano molto da dire, però con alcuni è stato davvero bello parlare. Su 16 allievi ne ho trovati 12. Questi ragazzi parlavano il dialetto dei genitori, non conoscevano l’italiano e quindi hanno fatto fatica ad integrarsi, perché in tanti anni non hanno imparato nemmeno lo svizzero tedesco. Non avendo delle basi di studio solide alcuni non ce l’hanno fatta. Non tutti per fortuna: due son diventati dentisti e la più brava della classe allora, Palmira, è diventata maestra elementare. Grazie a lei ho ricostruito le storie degli altri protagonisti. Che ruolo ha la famiglia nello sviluppo di un giovane? Importante, ti può aiutare nel tuo sviluppo, scolastico e sociale, ma ti può anche rovinare. Una famiglia oppressiva, che ti mette paura, fa crescere Rivista – Novembre 2009 La dei figli che sicuramente poi manifestano dei problemi. I genitori dei miei allievi, erano in parte giustificati: i primi migranti in Svizzera venivano per risollevare la loro situazione economica, la loro socialità era sviluppata nel paese di origine, al quale loro volevano e speravano di tornare molto presto. Pensa che alcuni non compravano nemmeno i mobili per la casa, perché non sapevano per quanto potevano stare in Svizzera. Bastava un permesso di soggiorno non rinnovato per far tornare tutti a casa, in breve tempo. Io penso di aver raccontato una situazione reale. In genere, quando scrivo, mi baso molto sulla realtà e questa purtroppo era la vita dei nostri migranti in Svizzera agli inizi degli anni Sessanta. Quindi ti definisci uno scrittore verista? Sì, in genere scrivo di ciò che conosco. Naturalmente, con la fantasia, arricchisco di particolari. Solitamente scrivo delle persone che incontro, che mi rimangono impresse: persone particolari o magari originali. Allora chi t’ incontra, può finire dentro a tuo racconto? Sì è probabile, ma di solito scrivo solo di persone che mi hanno colpito, che mi hanno dato uno spunto….quindi la maggior parte di voi non corre rischi. Tu hai scritto in tedesco anche due thriller… Sì ho scritto in collaborazione con Himmelberger, due libri importanti, Der Tod kennt keine Grenzen, e Die letzte Reise nach Palermo, che hanno avuto un grande successo anche come audiolibri. Per non parlare dei racconti gialli, che scrivo per la diffusione dell’italiano all’estero, che vengono letti in ben venti Paesi diversi. Ho iniziato con La Commissaria, un racconto con parole molto semplici per gli studenti principianti, e poi da lì sono partito, a volte occupandomi anche delle illustrazioni. Davvero impegnativo. Progetti importanti poi sviluppati dai tuoi racconti? Il giallo “Die letzte Reise nach Palermo”, è diventato poi un film con la regia di Ester Sparatore per il Goethe – Institut di Palermo. Der Tod kennt keine Grenzen è stato pubblicato in 3 CD dalla casa editrice Radioropa, con la recitazione dell’attore Thomas Wingrich. Sviluppi molto importanti direi. Progetti per il futuro? Continuare ad insegnare e assolutamente a scrivere. Saro Maretta, Piccoli italiani in Svizzera Cosmo Iannone Editore, pp.169 - € 12,00 61 I Gli scrigni delle curiosità10 Musei della Tappezzeria, delle Navi e Antiche Carte Geografiche, Storico del Soldatino, delle Arti Cinesi ed Etnografico, degli Strumenti Musicali Meccanici di Lucor 62 Museo della Tappezzeria La decisione di creare a Bologna un Museo dedicato alla tappezzeria e a tutto ciò che a questa è legato fu presa dal fondatore del Museo, il cavalier Vittorio Zironi, maestro tappezziere, mentre era internato in un campo di prigionia tedesco, dove apprese del bombardamento e della distruzione del Museo di Berlino. La raccolta dei reperti iniziò l’anno dopo il suo ritorno a Bologna, nel 1946. Nel 1966 la collezione fu aperta al pubblico nella sede di palazzo Salina Brazzetti. Nel 1990 avvenne il definitivo allestimento dell’attuale sede, Villa Spada. La raccolta fu in un primo tempo reindirizzata esclusivamente ai tessuti da tappezzeria e a tutto ciò che era a questo connesso, come attrezzature e telai, tra i quali un grande telaio lombardo del 1700 trasformato nel 1801 nel sistema jacquard, e un telaio per galloni e passamaneria del 1370. In seguito, nella consapevolezza che la storia della tappezzeria è anche la storia di mode e di stili di vita dei popoli, le acquisizioni compresero tessuti prodotti per l’abbigliamento, vesti destinate alle celebrazioni liturgiche e abiti. La collezione fu in seguito arricchita da generose e importanti donazioni, tra le quali l’archivio del pittore Bolognese Guido Fiorini (1879-1960), decoratore e grafico dell’Aemilia Ars e i 400 reperti della scuola di ricamo di Perugia da parte della fondazione Uguccione Ranieri di Sorbello. Alla base della nascita della collezione e dei successivi criteri di acquisto, sempre condotti dal Cavalier Zironi, oltre all’innegabile fattore estetico, altrettanto importante fu la considerazione del valore del reperto tessile come fonte di conoscenza del passato e del patrimonio rappresentato dalla tradizione artigianale Italiana. Complementare a tale concetto è la decisione presa dall’attuale presidente del Museo, l’Architetto Stefano Zironi, di fare studiare e schedare l’intera collezione procedendo attraverso nuclei di raccolta che possono rappresentare in modo completo una tipologia tessile. La consultazione della raccolta, esposta per tipologie nei tre piani della Villa, sarà resa più agevole agli studiosi con la creazione di un catalogo accessibile per via informatica, che renderà possibile uno studio a distanza e garantirà l’integrità del materiale qui conservato, per la sua stessa natura particolarmente fragile. Nell’ottica della conservazione e di un controllo periodico dei materiali è stato concepito come parte integrante del Museo e collocato al quarto piano della Villa, un laboratorio di restauro dei tessuti che, oltre ad avere prestigiosi incarichi esterni, garantisce il controllo dell’intera collezione. L’esposizione museale è organizzata in forma tipologica. Museo delle Navi e delle Antiche Carte Geografiche Il Museo delle Navi conserva una prestigiosa collezione di antichi modelli navali dei secoli XVII e XVIII, appartenuta alla Camera di Geografia e Nautica dell’Istituto delle Scienze di Bologna. Il museo è considerato, per l’integra e compatta antichità del suo corredo, uno dei più importanti del mondo, poiché i modelli sono stati costruiti dagli stessi cantieri navali che hanno varato i vascelli e le galere, qui riprodotti in scala. Nello stesso museo si possono ammirare grandi carte geografiche coeve, ricche di scritture, motivi ornamentali, decorazioni di figure allegoriche, umane e di animali, in un periodo in cui, nel tentativo di determinare l’estensione delle terre e degli oceani, la scienza non appariva ancora disgiunta dalla fantasia. La collezione, che comprende anche numerose carte nautiche, rappresenta un momento fondamen- Rivista – Novembre 2009 La tale dello sviluppo cartografico europeo tra il XVII e il XVIII secolo e permette di capire la formazione dell’immagine moderna dei continenti. Il percorso è integrato da video e diapositive. Museo Storico del Soldatino Fondato nel 1973 da Mario Massacesi, il museo è ospitato a Bologna nella villa Aldrovandi Mazzacorati. È costituito da circa 15.000 esemplari che coprono tutto l’arco di questo tipo di produzione (dall’inizio dell’Ottocento). I materiali sono dei più vari: carta, piombo, stagno, stucco, latta, pasta di legno, plastica, così come è varia la provenienza e il tipo di produzione (pezzi unici e in serie). Tra le curiosità si segnalano i soldatini in cartoncino dipinto, appartenuti a Giacomo Leopardi, i soldatini piatti di stagno “di Norimberga”, modellini in pasta, gesso, plastica e gomma dura, dipinti a mano e i soldatini in piombo della metà del XIX sec. fino ai primi anni del XX sec. Inoltre collezioni tematiche (Carabinieri, la Legione Straniera) e ricostruzioni. Fra le rarità, soldatini in carta dell’esercito pontificio (1820), Hillpert di Norimberga (inizi ‘800), Pellerin d’Epinal (1870), Adam Schweitzer (1820), Lucotte (1900), G. Schneider (1903), Furth (1880-1910); inoltre stampi, attrezzatura da war-game, diorami, macchine da guerra di latta degli anni 1910-40 Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma prende le mosse nel 1901. A conclusione della grandiosa Esposizione Universale di Torino, organizzata dall’Italia nel 1898, il Senatore Fedele Lampertico di Vicenza fece dono di alcuni pregevoli pezzi a Mons. Conforti, Vescovo di Parma e Fondatore dei Saveriani. Quella Mostra, in cui vennero riprodotte al naturale, con mobilio e arredamenti originali, stanze cinesi, ambienti giapponesi e scene di vita indiane avevano suscitato un enorme interesse per l’Oriente, i suoi modi di vita e la sua arte. Da questa mostra e da quella donazione, nell’intento di far conoscere la Cina, nacque anche il Museo di Parma. Arricchito da successivi apporti regolari che durarono fino agli anni ‘50 e poi da saltuarie donazioni, esso si propone di dare una panoramica essenziale Rivista – Novembre 2009 La del mondo artistico cinese. In seguito, a questa prima raccolta di oggetti d’arte ed etnografia cinesi, si aggiunsero oggetti, a carattere prevalentemente etnografico, provenienti anche da altre aree geografiche: Giappone, Indonesia, Brasile, Messico ed Africa. Museo degli Strumenti Musicali Meccanici di Ravenna È uno dei più completi del mondo nel campo degli strumenti musicali meccanici. Conserva organi meccanici, organi da fiera, organi di Barberia, piani a cilindro, autopiani, orchestrion, scatole musicali, carillons, automati, radio, grammofoni, orologi, un’ampia rulloteca e una raccolta di arti grafiche di ispirazione prettamente musicale. Il Victoria Albergo Romano di primissima classe • costruito nel 1899 • Ristrutturato rispettando stile e opere d’arte • Situazione calma nel centro storico, di fronte al Parco di Villa Borghese a due passi dalle vie più famose per lo «shopping» • Rinomato per il suo ristorante italiano classico, il BELISARIO • Il VIC’S-BAR come punto d’incontro • Roof-garden romantico per cocktails e cene estive • Sale conferenze funzionali • Garage 24 ore • Servizio tempestivo, cortese e multilingue • R.H. Wirth - H. Hunold Amministratori delegati Via Campania 41 | oo187 Roma Tel. oo39 o6 42 37 o1 Fax oo39 o6 48 71 89o E-mail: [email protected] Internet: www.hotelvictoriaroma.com 63 Grancereale – i biscotti ricchi di fibre Grancereale – il biscotto integrale che regala un vero piacere. Ricco di salutari fibre e ingredienti naturali selezionati. Grancereale esiste nelle tre varietà Classico, Frutta e Croccante. 64 Rivista – Novembre 2009 La Sequenze di Jean de la Mulière Capitalism: a love story di Michale Moore Nel ventesimo anniversario del suo rivoluzionario capolavoro Roger & Me, Capitalism: A Love Story riporta Michael Moore ad affrontare il problema che è al centro di tutta la sua opera: l’impatto disastroso che il dominio delle corporation ha sulla vita quotidiana degli americani (e, quindi, anche del resto del mondo). Ma questa volta il colpevole è molto più grande della General Motors e la scena del crimine ben più ampia di Flint, Michigan. Dalla Middle America fino ad arrivare ai corridoi del potere a Washington e all’epicentro finanziario globale di Manhattan, Michael Moore porterà ancora una volta gli spettatori su una strada inesplorata. Con umorismo e indignazione, Capitalism: A Love Story esplora una domanda tabù: qual è il prezzo che l’America paga per il suo amore verso il capitalismo? Anni fa, quell’amore sembrava assolutamente innocente. Tuttavia, oggi il sogno americano sembra sempre più un incubo, mentre le famiglie ne pagano il prezzo, vedendo andare in fumo i loro posti di lavoro, le case e i risparmi. Moore ci porta nelle abitazioni di persone Looking for Eric di Ken Loach La vita di Eric, il postino, sta andando a rotoli. La famiglia caotica, i guai con i figli e la betoniera in giardino non aiutano, certo, ma a tormentare Eric è soprattutto un segreto che si porta dentro da trent’anni. Riuscirà ad affrontare Lily, la donna che ha amato e abbandonato da ragazzo? Nonostante l’entusiastico e a volte strampalato sostegno dei suoi amici e compagni di fede calcistica, Eric continua ad affondare. Nei momenti di disperazione, ci vogliono uno spinello e un amico speciale per convincere un postino in crisi a intraprendere il difficile viaggio nel territorio più insidioso – il passato. Quando Ken Loach si «abbandona» alla commedia (ovviamente alla sua maniera sempre attentissima alla realtà sociale delle classi lavoratrici) fa forse storcere la boccuccia a qualche avanzo residuale di critica militante, che lo vorrebbe sempre cigliosamente chino sui destini del mondo. In compenso fa felici tutti quelli che ne apprezzano la capacità di lettura del nostro tempo, quasi senza pari. Looking for Eric con tutto il suo dinamismo, con l’umorismo ironico e non Die Päpstin di Sömke Wortmann Negli anni più bui della storia della Chiesa, mentre l‘impero di Carlo Magno va già sfaldandosi, Giovanna, una giovane donna, si oppone con tutte le sue forze al destino cui la sua natura femminile la condanna: lavorare, metter al mondo dei figli e morire. Ribellatasi alla severità del padre e alle regole ottuse di una chiesa che non riconosce come sua, disposta a tutto pur di avere accesso alla cultura e alla conoscenza, si accorge che, come donna, il prezzo da pagare è troppo alto. Conosciuto il conte Gerold, nobiluomo che frequenta la corte del vescovo, se ne innamora. Ma il conte è costretto a recarsi in guerra e a Giovanna, per tenere fede alle proprie convinzioni, non resta altro che il travestimento. Sotto le spoglie di un monaco benedettino, col nome di fratello Giovanni, si rifugia nel convento di Fulda, dove affina la sua arte di guaritrice e di medico. Non appena il rischio di essere scoperta si fa concreto, ripara Roma, dove ritrova Gerold, al quale non riesce a nascondere né la propria identità, neppure il proprio immutato amo- Rivista – Novembre 2009 La comuni, le cui vite sono state stravolte, mentre cerca spiegazioni a Washington e altrove. Quello che scopre sono dei sintomi fin troppo familiari di un amore finito male: bugie, maltrattamenti, tradimenti... e 14.000 posti di lavoro persi ogni giorno. Capitalism: A Love Story rappresenta una summa delle precedenti opere di Moore, ma è anche uno sguardo su un futuro nel quale una speranza è possibile. È il tentativo estremo di Michael Moore di rispondere alla domanda che si è posto in tutta la sua carriera di regista: chi siamo e perché ci comportiamo in questo modo? Il film di Micheal Moore ha un altro pregio: ha saputo rendere tutto facilmente comprensibile. Infatti, con l’ironia e il sarcasmo che lo contraddistinguono, egli riesce a rendere coerenti e chiari quei temi che i media spesso presentano confusamente per nascondere la verità reale. che ne caratterizza la rigorosa ed agile sceneggiatura, può essere infatti benissimo letto come una “semplice” commedia surreale e a tratti esilarante, ma non riesce a nascondere lo sguardo attento di un regista che attraverso l’assunto di base del suo film mira a mettere in luce il senso di isolamento e solitudine che può vivere l’uomo contemporaneo e il conseguente ripiegamento su forme di fenatismo e idolatria. Loach affronta un argomento scottante come la crescente violenza giovanile che sgomenta la Gran Bretagna, la crisi di valori che ha prodotto baby gang e baby assassini pronti a giustiziare amichetti e passanti per un’occhiataccia o un gesto, e ci riesce – incredibilmente – facendo ridere di gusto per due ore gli spettatori, parlando anche di famiglie disgregate, di disperazione amorosa ed esistenziale, della forza salvifica degli amici. E di un elemento iconico della cultura inglese come il calcio. re. Nella capitale riesce a farsi apprezzare dalla gerarchia ecclesiastica, fino al punto di entrare nelle grazie del papa Leone IV, di cui diventa medico e stretto consigliere. In un ambiente corrotto e ostile, le è però sempre più difficile nascondere la propria identità, e, quando sembra ormai decisa a riprendere le sue vesti femminili, in seguito alla morte del papa avvelenato dai suoi nemici, inaspettata giunge la sua elezione al soglio pontificio. Il suo amore per Gerold è comunque più forte delle sue paure. Le conseguenze la condurranno ad una tragica fine. Die Päpstin è uno dei film più spettacolari, intensi ed emozionanti della nuova stagione. Tratto dal bestseller di Donna Woolfolk Cross, getta lo sguardo su una delle leggende più intriganti della storia, narrando la vicende di una donna che sfidò il suo destino e, diventando papa, tentò di cambiare il volto della chiesa. 65 Zurigo Brindisi Lamezia Terme Palermo Palermo Catania Piano di volo festivo 2009 / 2010 Destinazioni da/per Zurigo Gennaio 2010 Dicembre 2009 18 19 20 Ve Sa Do 21 22 23 24 25 26 27 Lu Ma Me Gi Ve Sa Do 28 29 30 31 1 Lu Ma Me Gi Ve 2 3 Sa Do 4 5 6 Lu Ma Me 7 8 Gi Ve 10 11 Sa Do 9 Lu Brindisi Lamezia Terme Catania Palermo Con Helvetic Airways avrete modo di godervi il Vostro volo nonstop in un ambiente personale. Vi porteremo da Zurigo alle Vostre destinazioni in Italia e Macedonia senza alcuno scalo. 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Non stiamo parlando di un cantante, ma di Bruce Springsteen Working on a Dream (Columbia) Elisir è un progetto nato nel 2002 da una simbiosi artistica tra Paola Donzella, siciliana con formazione di danza e teatro unita ad una passione per la musica d´autore e francese anni ´30, e Paolo Sportelli, musicista di formazione classica con interessi estesi successivamente all´area jazz. Pere e Cioccolato è un lavoro decisamente atipico le cui canzoni si snodano fra atmosfere retrò, delicatezze Diapason vente attività dal vivo, To Be Still è un lavoro denso di fascino, incentrato sulla pacatezza e sull´equilibrio umano della stabilità domestica, tema ricorrente nei suoi undici brani. Si tratta di una stabilità che non implica tuttavia stasi, ma è invece rivolta alla ricerca di un altrove musicale, al quale contribuisce l´ampia strumentazione di supporto e, soprattutto, la personalità di Alela, formatasi tra ascolti che vanno dai Fairport Convention ai Fleetwood Mac e tanto spiccata da rifuggire con agilità dai facili cliché di un folk passatista. un monumento vivente. A sessant´anni appena compiuti il Boss scopre il gusto di incidere. Rock e tradizione si fondono che è un piacere tra composizioni sghembe e elementi che ci ricordano da dove nasce la vera musica; in tutto ciò il Blues di Good Eye si presta per entrare di diritto tra le canzoni preferite degli amanti del Vintage e del vecchiume che puzza di musica del diavolo. Insomma un disco di alto artigianato, ma non travolto da un´ispirazione sublime. d´autore dal sapore jazzato, frizzanti canzoni pop spruzzate di swing e valzer sognanti. Brani interpretati dalla voce di Paola, sempre ottima nell´incarnare sia le sfumature più soavi dei brani più eterei che quelle più teatrali dei passaggi scanzonati, ed arricchite da arrangiamenti estremamente raffinati fra clarinetti, pianoforti, chitarre classiche ed incursioni di violino o violoncello. Elisir Pere e cioccolato (Odd Times) Vegetable G. torna con un album ispirato dal più grande, e al contempo il più piccolo, osservatore delle “meccaniche celesti“ nella nostra letteratura, Italo Calvino, che, nei suoi racconti de Le cosmicomiche ha affrontato temi molto cari al trio vegetale. La bellezza di questo disco emerge grazie a due elementi tanto semplici da spiegare, quanto difficili da ottenere: melodie sempre ispirate ed impres- Vegetable G. Calvino (Olivia) Il blues è una musica estrema. Radicale. Una musica alla quale Bill Homans, oggi meglio conosciuto come Watermelon Slim, personaggio autorevole e di grande fascino, ha dedicato la sua vita. Nato a Boston e cresciuto nella Carolina del Nord, ha svolto i mestieri più disparati (venditore di legname, commerciante di ascensori, coltivatore di angurie, da cui appunto il suo nome d´arte), ma è sempre Watermelon Slim Escape from the chicken scoop (Northern Blues) Rivista – Novembre 2009 La sione di estrema naturalezza alle orecchie dell´ascoltatore, che nonostante la complicatezza del songwriting e la stratificazione degli arrangiamenti, ha sempre la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di molto semplice e fresco, grazie alla grande coerenza stilistica tra un brano e l´altro, che non significa ripetitività, ma abilità nel rendere l’insieme dei brani come un corpo unitario formato da elementi diversi ma contigui tra loro. Un disco stupendo. stato accompagnato dagli spiriti travolgenti del blues. Il lavoro in questione non è un’opera a senso unico; il blues lo si trova sempre, se ne assapora il gusto. Lo si mescola con il rock per poi diventare un dirty funk. Il resto è country on the road, ben lontano dalle melasse alla Nashville. Questo lavoro resta affascinante per la sua differenza nella tipicità e, soprattutto, nella spontaneità dell´uomo. Consigliato principalmente ai non puristi del genere. 67 C Sandro Maretta e Michèle Bachmann degli Ashelle ontinueremo a sognare di Luca D’Alessandro Anshelle è il nome di un gruppo pop, che negli ultimi mesi è apparso a grandi titoli su riviste, giornali e manifesti della capitale svizzera. Il motivo: «Betty’s Garden», il quarto disco del gruppo, composto da una cantante e quattro musicisti che amano la loro professione e sanno metterla in opera. Tra loro vi figura Sandro Marretta, arrangiatore e pianista di origine italo svizzera. È lui il responsabile degli arrangiamenti e delle tastiere; grazie al suo contributo l’album ha raggiunto una posizione invidiabile nelle classifiche svizzere Chi dovesse sentire il nome Anshelle per la prima volta, potrebbe avere l’impressione di trovarsi davanti a un «onewoman-show». Sbagliato: Anshelle è un gruppo pop di Berna, composto da cinque persone, la cantante Michèle Bachmann, il pianista ed arrangiatore Sandro Marretta, il batterista Martin Kissling, Phil Küffer e André Brügger al basso e alla chitarra. Sono dei professionisti che Michèle: A Berna ci sono diversi posti bellissimi, dove ci si potrebbe incontrare per dialogare. Il mio giardino vero e proprio, però sta dentro di me, nel mio immaginario. È il tuo immaginario a dare all’album il titolo «Betty’s Garden»? Michèle: L’anno scorso, quando ho composto i testi, ho avuto davanti a me l’immagine di una persona che mi sta molto vicina. A lei ho attribuito questo nome. Il giardino poi è il posto nel quale questa persona si trova e interagisce con i suoi dintorni, con tutti i sogni che porta in sé. È un personaggio che m’ispira, che guarda avanti e non ha paura di ciò che il destino serba per lei. È questo forse il motivo perché l’album ha un’aria malinconica. È la malinconia l’obiettivo? Sandro: Siamo sempre alla ricerca di cose nuove, facciamo di tutto per sviluppare il nostro repertorio, per intraprendere nuove vie. Nel frattempo osserviamo le reazioni del nostro pubblico, che ci segue nei nostri concerti. Ci chiediamo ogni volta: come interagisce? La presenza nelle classifiche conferma che la nostra via non è del tutto sbagliata. sanno fare il loro mestiere: lo dimostra il supporto proveniente dai dintorni del complesso musicale bernese Züri West, Gert Stäuble, oppure l’aiuto da parte del produttore inglese Steve Lyon, che, tra l’altro, ha collaborato in produzioni con The Cure, Depeche Mode, Laura Pausini e Reamonn. La Rivista ha avuto occasione di incontrare Michèle Baumann e Sandro Marretta in un bar al «Rosengarten» di Berna, dialogando sul contenuto dell’album. Michèle e Sandro, siamo qui al «Rosengarten», al giardino delle rose, avremmo potuto incontrarci al «Betty’s Garden». 68 Dove vi porterà questa via? Sandro: Verso un genere più ruvido. «Betty’s Garden», rispetto al nostro album precedente, è più vicino al rock. Voi continuate a svilupparvi e non vi riposate mai, anzi avete allargato il vostro orizzonte appoggiandovi a dei produttori affermati, come Gert Stäuble del gruppo bernese Züri West e Steve Lyon, che, tra l’altro, ha lanciato Laura Pausini e il gruppo britannico Reamonn. Sandro: Una combinazione casuale. Inizialmente avevamo chiesto la collaborazione di Gert Stäuble, lui, però, aveva poco tempo a disposizione. Ci ha aiutato Rivista – Novembre 2009 La finché poteva, poi abbiamo dovuto cercare un altro produttore. Abbiamo avuto una grandissima fortuna a poter motivare Steve Lyon. Motivare? Non veniva da sé? Sandro: Per non fraintenderci, lui ha ascoltato i nostri brani e trovato in essi una certa qualità. Non c’era quindi il bisogno di attirare la sua attenzione o di supplicarlo, anzi. I vostri brani racchiudono elementi acustici tipicamente britannici, come compaiono nei Reamonn. Di prim’acchito si ha l’impressione che Steve Lyon abbia inciso il suo stemma. Sandro: Steve ci ha dato dei suggerimenti. Ma devo precisare che l’elemento britannico, come lo definisci tu, non proviene da lui. È una sfumatura che abbiamo dato noi alle canzoni. L’aiuto di Steve non è da sopravvalutare, in fondo le composizioni e gli arrangiamenti sono nostri, Steve ci ha accompagnati nelle registrazioni, garantendone la qualità. In certi casi lui non aveva nulla da aggiungere, doveva soltanto premere i pulsanti «record» e «stop» del registratore e il resto veniva automaticamente. E adesso il vostro disco figura nelle classifiche. Sandro: Momentaneamente figura al trentunesimo delle Swiss Music Charts. Con il nostro album precedente abbiamo raggiunto «soltanto» il sessantesimo posto. Se con ogni album riusciamo ad avanzare a passi talmente grandi, un giorno saremo tra i primi nelle classifiche. (ride) Stando al tuo calcolo, con il prossimo album raggiungerete il primo posto. Sandro: Una previsione esagerata, ma l’idea è bella. Continueremo a sognare... I PROSSIMI CONCERTI DI ANSHELLE 6 novembre 2009: Alti Moschti, Mühlethurnen (BE) 12 novembre 2009: BAR59, Lucerna 21 gennaio 2010: nordportal, Baden (AG) 05 febbraio 2010: Kulturm, Soletta 13 febbraio 2010: Mahogany Hall, Berna Info: www.bettysgarden.ch Tavolo bst in combinazione con BMBox. ,AVOSTRALINEACHIARA ci trovate presso: )NTERSITAG"UROROY3! Route de Lyon 55, 1203 Genève Tél: 022 339 08 88, [email protected], www.intersitag.ch Rivista – Novembre 2009 La 69 I “Out of the box”, la Provincia di Vercelli esce dalla “scatola” l territorio come opportunità turistica e culturale Una delegazione della Provincia di Vercelli guidata dal Presidente Renzo Masoero e da Marco Pasteris, Assessore del Turismo, ospite a Zurigo, in una serata organizzata dalla della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera in collaborazione con l’Enit, per presentare un progetto di promozione del territorio. La delegazione con il Presidente della Provincia Renzo Masoero e l’Assessore del Turismo Marco Pasteris (3° e 4° da sinistra) con Andrea G. Lotti, Segretario generale della CCIS (primo da destra). Al termine della presentazione il Presidente e l’Assessore hanno consegnato targhe della provincia di Vercelli al Console generale d’Italia a Zurigo, ministro Mario Fridegotto, al Segretario generale della CCIS e al direttore dell’Enit Zurigo Chiara Cigolini. 70 Il progetto è nato insieme all’Assessorato al Turismo, per far conoscere la Provincia di Vercelli al di fuori del territorio. Vercelli è una provincia vasta con tante caratteristiche diverse e noi cerchiamo di far conoscere con questo Out of the Box. Questo progetto segue il progetto partito l’anno scorso, che portava Vercelli in città come Padova, Messina, Vibo Valenzia, quindi una prima parte di promozione in Italia, poi fuori dall’Italia, e abbiamo portato la Provincia di Vercelli negli Stati Uniti, a Londra,a Parigi e poi Zurigo. La provincia di Vercelli si divide in due zone fisicamente ben distinte. La Valsesia, quindi la parte nord, punta soprattutto sulla sua offerta escursionista e sportiva. Da una parte il Monte Rosa, seconda vetta d’Europa, dove lo sci, soprattutto il fuori pista, è davvero molto praticato. Dall’altra il fiume Sesia, dove è possibile praticare canoa e gli sport fluviali. La zona meridionale offre opportunità per un turismo culturale, religioso – il Sacro Monte di Varallo, patrimonio dell’Unesco, è meta irrinunciabile - e gastronomico. Il vino di Gattinara, interpretazione locale a base di uve nebbiolo, la toma valsesiana, i fagioli, base di un piatto tipico come la panissa, sono sola- mente alcuni dei pilastri di una cucina di ottimo livello Vercelli è anche la patria della coltivazione del riso, la cui qualità non teme la concorrenza extraeuropea, con tutto quello che comporta anche in termini di morfologia paesaggistica. In provincia, in un dato periodo dell’anno c’è infatti un mare non indicato nelle carte geografiche: uno spettacolo davvero unico. Cordialità e professionalità sono alla base di un’accoglienza che in tende adeguare le proprie infrastrutture ad un flusso turistico, giustamente esigente, che non deve essere più circoscritto all’ambito stagionale o al fenomeno del passaggio. In tal senso va inteso lo sforzo promozionale, valutabile attorno ai 300mila euro, messo in campo anche con il progetto”out of the box”, cui contribuisce in modo notevole anche il centro espositivo Arca, con le mostre in collaborazione con il Guggenheim, che ha attirato molti visitatori. Uno sforzo, sostenuto anche dalla Regione Piemonte, programmato anche negli anni a venire, puntando su un incremento turistico valutabile fra il 10% e il 15% e soprattutto alla valorizzazione di una zona, quella pianeggiante, che deve ancora riuscire a sconfiggere il luogo comune che la vuole infestata dalla zanzare. Rivista – Novembre 2009 La Z urigo accoglie il Franciacorta Il Festival Franciacorta torna in Svizzera dopo cinque anni, per offrire a tutti gli appassionati l’occasione di degustare le etichette di 29 aziende del territorio. Sono state quasi 1000 le persone che hanno preso parte all’evento, che si è svolto lunedì 12 ottobre presso l’hotel Bar au Lac a Zurigo. Il programma ha previsto l’ingresso riservato agli operatori dalle ore 15.30 alle 17.00 e dalle 17.00 alle 20.00 l’apertura al pubblico, che ha potuto incontrare personalmente produttori ed enologi delle aziende presenti al Festival. Il Consorzio ha registrato in particolare un grande successo per quanto riguarda l’interesse degli operatori. Oltre 50 fra ristoratori, albergatori e proprietari di enoteche hanno preso parte ai seminari d’approfondimento con degustazione guidata. Oggi il Consorzio per la tutela del Franciacorta conta 97 aziende associate, pari al 95% delle realtà produttive presenti sul territorio. Nel 2008 la commercializzazione di Fran- ciacorta ha raggiunto le 9.662.691 bottiglie, registrando un +16% rispetto al 2007; negli ultimi 5 anni l’incremento medio è stato del +12%. L’export rappresenta oggi il 12% delle vendite di Franciacorta. La Svizzera, insieme a Usa, Germania e Giappone, è uno dei mercati più interessanti. “Il nostro obiettivo è l’eccellenza – racconta Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta – essere riconoscibili per una qualità superiore che già oggi riusciamo ad ottenere grazie al disciplinare di produzione più rigido al mondo, che è destinato ad essere perfezionato nei prossimi anni per far si che la qualità media dei Franciacorta cresca ancora”. Albergo • Ristorante “Donna Carolina” • Bar • Piscina • Centro Benessere Viale Magna Grecia - 84058 Ascea-Velia - Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano - Salerno - Italia Telefono +39.0974.971945 - Fax +39.0974.374063 - www.villamarelea.it - [email protected] Rivista – Novembre 2009 La 71 DALLA PUGLIA CON GUSTO Lunga tradizione in tavola L a F. Divella S.p.A. è produttrice di pasta di semola di grano duro da più di 100 anni. Oggi, nei moderni stabilimenti di Rutigliano e Noicattaro, la Divella produce ogni giorno 1000 tonnellate di semola di grano duro, 350 tonnellate di farina di grano tenero e 700 tonnellate di pasta. I molini macinano grani duri selezionati tra i più pregiati trasformandoli in semola per la produzione della pasta Divella: gli spaghetti, i rigatoni, le famosissime «orecchiette, la pasta all’uovo, l’integrale, trafilata al bronzo ed, infine, la pasta arricchita di verdure disidratate (peperoncino, aglio e basilico, pomodoro e spinaci); oltre 150 formati per una scelta vastissima che soddisfa le richieste più esigenti. La Divella offre al pubblico una vasta gamma di prodotti a prezzi convenienti e competitivi. Lo stabilimento della Divella. Pasta, farina, semola, riso, pomodori, legumi, olio extravergine di oliva e biscotti: un mix vincente per il vostro business. Importatore per la Svizzera - Importeur für die Schweiz - Importateur pour la Suisse: Revini S.A. / Corso San Gottardo 72 / 6830 CHIASSO Tel. 091 641 62 15 / Fax 091 641 62 16 Deposito - Lager - Depôt: Via Cantonale 1 / 6855 STABIO B&P IMMAGINE&COMUNICAZIONE Da oltre 100 anni garantiamo l’alta qualità dei nostri prodotti. Ogni giorno portiamo gusto e qualità sulle tavole di tutto il mondo. Convivio di Domenico Cosentino Spaghettoni Ajo & Ojo risottati Sapori di Primi Piatti d’Italia a Foligno, dove nel centro storico della cittadina umbra, accanto a piatti di cremosi risotti, gustose zuppe e corposi gnocchi e polenta, dei semplici spaghetti aglio e Olio, si trasformano in un gustoso e rinnovato piatto dalla cottura risottata Era stata l’Epta Confcommercio di Perugia, già nel mese di agosto, ad invitarmi:” Il prossimo 24 settembre – mi si comunicava - a Foligno (Pg), prenderà il via l’XI edizione de ‘I Primi Piatti d’Italia, l’unico Festival nazionale dedicato al mondo dei primi Piatti’. Per quattro giorni l’intero centro storico della cittadina sarà animato da questo evento di cultura alimentare rivolto ad appassionati di cucina, operatori del settore e semplici appassionati. Tradizione, tipicità e territori di tutta Italia sono gli elementi contraddistinguono la kermesse dedicata alla pasta, riso, zuppe, gnocchi e polenta. Tutti gi amanti della buona tavola – concludeva l’invito – non potranno mancare a questo grande Festival che Le dà appuntamento a Foligno. La preghiamo di confermare la Sua presenza”. E il viaggiatore goloso, “stanco” di stare ancora al mare, incoraggiato anche dalle scroscianti piogge autunnali, curioso come sempre e desideroso di partecipare a questo “appuntamento più appetitoso d’Italia”, puntuale, il 23 di settembre, dopo aver lasciato il Sud-Italia, si è presentato nel Centro storico di Foligno, Capitale della Pasta, proprio mentre si stava “alzando il sipario” sul Festival Nazionale dei Primi Piatti. I villaggi del gusto Nel Centro storico folignate, il viaggiatore goloso ha iniziato il suo circuito del gusto dal villaggio degli aperitivi. Ha poi visitato, una dopo l’altra, le 25 location, allestite nei 16 villaggi del gusto: Villaggio della Pasta Ricette Creative, Villaggio distretto del Riso Piemontese, Villaggio degli Gnocchi, Tortellini, Villaggio della Pasta Tradizione e Tipicità, Villaggio della Polenta e Villaggio Prima dei primi, dove avevano trovato spazio le specialità di tante regioni d’Italia come Veneto, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana, Marche, Puglie e Sardegna. Nelle suggestive taverne del centro storico, che proponevano menù a tema, il viaggiatore goloso, ha avuto ancora una volta modo di riscoprire e gustare primi piatti di una cucina delle migliori tradizioni regionali: orecchiette Rivista – Novembre 2009 La pugliesi, maccheroncini marchigiani con ragù di pesce, malloreddus e culugiones sardi, risotti veneti e piemontesi e stringozzi umbri. Curati nei minimi particolari, i villaggi tematici ospitavano anche chioschi e stands che offrivano prodotti per chi soffre di intolleranze alimentari, prodotti biologici umbri, primo fra tutti il Tartufo nero. Da un Chiostro all’altro E questo solo per iniziare. Come sempre succede in questi lunghi Tour gastronomici (quattro interi giorni), tanti sono stati gli eventi collaterali che hanno animato la manifestazione: in Piazza Matteotti, che ospitava “Le Eccellenze del Gusto”, il viaggiatore goloso si è trovato in mezzo ad una mostra mercato pensata esclusivamente per tutte le specialità italiane. Nel Chiostro San Domenico, invece, l’Oleoteca e Tipicità italiane locali proponeva degustazioni di olio in abbinamento a prodotti tipici del territorio. Poco distante, in Piazza della Repubblica, l’Enoteca dei primi invitava a degustazioni di vini guidate nell’enoteca del Consorzio Tutela Vini Montefalco. E infine, il Chiostro San Giacomo, dove erano riuniti i produttori di erbe aromatiche e spezie e una bancarella con la rassegna di pubblicazioni 73 enogastronomiche. Ma, meraviglia delle meraviglie, il Chiostro San Giacomo, per quattro interi giorni, ha ospitato anche “A Tavola con le Stelle”, ossia corsi di cucina per imparare i segreti dei Primi Piatti e degustazioni di menù completi a base di primi piatti elaborati da affermati chef come Gaetano Trovato (Ristorante L’Arnolfo di Colle Vald’Elsa), Inghe Corelli (Locanda della Tamerice di Ostellato), Gennaro Esposito (La Torre del Saraceno, Vico Equense, Napoli), Adriano Baldassarre (Il Tordo Matto, Zagarolo), Pietro D’Agostino (La Capinera, Taormina, ME), Massimo Alajmo (Le Calandre di Padova) Antonio Dipino (La Caravella, Amalfi), Nicola Portinari (Lonigo), Pino Cuttaia (La Madia, Agrigento) e tanti altri esponenti di quella schiera di giovani cuochi italiani, ormai comunemente ritenuti i protagonisti della “La Nuova Cucina Italiana”. Quelli della “Nuova Cucina Italiana” Ma chi sono quelli della “Nuova Cucina Italiana? Eredi di quelli delle “Soste” e di quelli della cucina creativa italiana anni Settanta, come Gualtiero Marchesi, Alfonso Iaccarino, Fulvio Pierangelini, Valentino Marcatilli, ed altri ancora, che negli ultimi anni si sono fatti strada e si sono fatti conoscere a livello nazionale. Una generazione di cuochi oggi “under 40”che, fatta gavetta in cucine fra le migliori d’Europa e d’Italia, sono orgogliosamente tornati al loro paese d’origine e stanno ridisegnando la fisionomia della cucina italiana contemporanea, fondando il loro lavoro su principi dai quali non deflettono: conoscenza profonda e ricerca estrema, senza compromessi, dei migliori prodotti locali, unita ad apertura senza timidezze verso tutto quanto di buono e nuovo possa aiutare a costruire grandi piatti; secondo radici ben salde e profonda conoscenza della cultura delle tradizioni locali; padronanza indiscussa del repertorio classico, capacità di interpretarlo, arricchirlo, variarlo con rispetto delle fonti, dove e quando l’innovazione comporta crescita di qualità superiori. Obbiettivo finale di questi giovani 74 cuochi italiani realizzare piatti buoni “senza tempo”, non solo eccellenti, ma anche fortissimamente “identitari”, tali cioè da rivelare sapori nuovi e trasmettere sensazioni inedite mediante l’elaborazione di materie prime e prodotti che appartengono inequivocabilmente al patrimonio della cucina italiana. “Cucina nuova italiana”, quindi, giovane e di alta qualità che, secondo le guide dei Ristoranti d’Italia ’09, con l’arrivo di Gennaro Esposito della Torre del Saraceno di Vico Equense (Na), con l’ingresso del Reale di Rivisondoli (AQ) e di Pino Cuttaia della Madia di Licata (AG), sta spostando verso Sud l’asse della nuova ed eccellente cucina italiana. Verso quel Sud che così bene sta tessendo le fila della cucina mediterranea, dove a volte convivono e si alternano con pari dignità piatti nobili, costosi e complessi e piatti di semplicità concettuale. Piatti succulenti, gustosi, buoni, belli e leggeri. Ma quel che più conta, in questi come in tutti i piati dei nuovi e giovani maestri della cucina italiana, è che le sorprese vengono dai sapori e non dai “giochi di prestigio”. Quattro giorni di vizi per il palato Sapori che il viaggiatore goloso ha ritrovato a Foligno alla XI edizione de I Primi d’Italia. Visitate frettolosamente le Location dei Villagi del Gusto, il viaggiatore goloso- si fa per dire ha “piantato la sua tenda” e si è “accampato” nel Chiostro San Giacomo, dove operavano ai fornelli i giovani Gennaro Esposito, Pino Cuttaia, Italo Bassi e Adriano Baldassarre. A turno, per quattro giorni, il viaggiatore goloso, per il bene del suo palato, si è fatto coccolare e sorprendere da uno chef al giorno. ùHa iniziato dagli antipasti, prima quelli freddi, che ha divorato prima con gli occhi e poi con la bocca: Tortino di alici fresche e sorbetto di pomodoro, Tartara di vitello con ricotta di capra, Ventresca di pesce spada lisciata all’olio di cenere e un Baccalà mantecato su crema di cima di rape. Poi quelli caldi: Spiedo di polipo verace con crema di ceci e salsa al rosmarino,Cozze ripiene di fior di ricotta e purea di melanzane, il Cappuccino di baccalà (servito in un piccolo bicchiere di vetro) e la Parmigiana di pesce sciabola con salsa di pomodoro e melanzane all’origano fresco. In omaggio ai Primi d’Italia, il viaggiatore goloso ha optato per Una minestra di pasta mista di Gragnano, crostacei e pesci di scoglio, L’arancino di riso con ragù di triglie e finocchietto selvatico, Frittata di pasta con frutti di mare e pomodorini, e per chiudere, degli Spaghettoni Ajo &Ojo risottato. La ricetta di questo piatto gustoso e di rapidissima preparazione, rinnovato dalla cottura “risottata” e da una stuzzicante guarnizione di prezzemolo croccante, è stata donata al viaggiatore goloso dallo Chef Adriano Baldasarre del Ristorante “Il Tordo Matto” di Zagarolo, per i lettori della Rivista. Rivista – Novembre 2009 La Adriano ama questo piatto perché semplice e – dice lui – racchiude la sua filosofia di cucina. E’ il Piatto degli amici. Di quelli che, quando arrivano a casa, anche durante la notte, si fanno “Due spaghetti aglio olio e peperoncino”. E’ una ricetta che si “aggrappa al territorio” e racchiude la Tradizione e semplici sono gli ingredienti. Solo aggiungo io, Adriano l’ ha rivoltata come un calzino! Ecco come prepara il piatto. Ingredienti per 4 persone 350 g di spaghettoni, 4-5 spicchi di aglio, una manciata di peperoncini piccanti, 20-30 g di olio d’oliva extravergine, 1 ciuffo di prezzemolo, sale grosso. Come lo prepara Prepara un infuso, mettendo abbondante acqua in una padella (quella per spadellare) con gli spicchi d’aglio interi e non sbucciati e una manciata di peperoncini piccanti; lascia cuocere in infusione per 5-7minuti. Unisce gli spaghettoni, attende qualche minuto finché si saranno ammorbiditi e comincia a mescolare, tenendoli sempre appena coperti di acqua. Con un mescolo toglie l’acqua in eccesso e la mette da parte in una casseruola. Nel frattempo frigge le foglie di prezzemolo (precedentemente lavate e asciugate) in olio a 140° C per due 2-3 secondi e le dispone ad asciugare su un foglio di carta assorbente. Trascorso il tempo di cottura degli spaghettoni, regola di sale e salta gli spaghetti. Affinché la pasta mantenga la propria cremosità, Adriano, continua a saltare, mantecando brevemente la pasta con un filo d’olio e 1-2 cucchiai dell’acqua di cottura. Aggomitola gli spaghettoni aiutandosi con un forchettone e un mestolo e li dispone nel piatto, condisce con la salsa di cottura, cosparge di prezzemolo fritto e serve ben caldo. Il vino: Adriano ha fatto servire un bicchiere di Montefalco Rosso DOC. LA GASTRONOMIA ITALIANA IN SVIZZERA AJO & OJO RISOTTATO Viva Italia Cucina tradizionale! Da noi apprezzerete la vera italianità con le nostre specialità tipiche, che normalmente solo in Italia potete apprezzare. Lasciatevi incantare dal nostro ambiente mediterraneo e da un servizio impeccabile, dalle nostre eccellenti pizze, preparate secondo le ricette originali del campione del mondo di pizzaioli e con il marchio «Vera Pizza napoletana DOC», dalle tipiche pietanze a base di carne o di pesce, nonché dalla nostra prelibata pasta fresca e dai succulenti dolci. E se amate le tradizioni culinarie del bel Paese, da noi troverete consiglio sui migliori, eccellenti vini selezionati da tutte le regioni italiane. «Buon appetito!» Il team Molino si fara piacere di accoglierla alla sua prossima visita con un cordiale «benvenuto»! Nei 16 Ristoranti MOLINO in Svizzera, Lei è un’ospite sempre gradito durante tutti i 365 giorni dell’anno: MOLINO Berna Waisenhausplatz 13 3011 Berna Telefono 031/ 311 21 71 MOLINO Uster Poststrasse 20 8610 Uster Telefono 044 / 940 18 48 MOLINO Dietikon Badenerstrasse 21 8953 Dietikon Telefono 044 / 740 14 18 MOLINO Wallisellen Glattzentrum 8304 Wallisellen Telefono 044 / 830 65 36 MOLINO Friborgo 93, rue de Lausanne 1700 Friborgo Telefono 026 / 322 30 65 MOLINO Winterthur Marktgasse 45 8400 Winterthur Telefono 052 / 213 02 27 MOLINO Ginevra Place du Molard 7 1204 Ginevra Telefono 022 / 307 99 88 MOLINO Zurigo Limmatquai 16 8001 Zurigo Telefono 044 / 261 01 17 MOLINO Ginevra Centre La Praille 1227 Carouge Telefono 022 / 307 84 44 MOLINO Zurigo Stauffacherstrasse 31 8004 Zurigo Telefono 044 / 240 20 40 LE LACUSTRE Ginevra Quai Général-Guisan 5 1204 Ginevra Telefono 022 / 317 40 00 FRASCATI Zurigo Bellerivestrasse 2 8008 Zurigo Telefono 043 / 443 06 06 MOLINO Montreux Place du Marché 6 1820 Montreux Telefono 021/ 965 13 34 SEILERHAUS MOLINO Zermatt Bahnhofstrasse 52 3920 Zermatt Telefono 027 / 966 81 81 MOLINO S. 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La macchina in test ha fatto girare la testa a più di un passante, forse per la livrea Rosso Alfa, forse per la forte individualità. Quel volume aggiunto, tipico delle famigliari, non si percepisce: ed è proprio questo il suo vero punto di forza, che la rende molto accattivante, proprio là dove altre stationwagon generalmente pagano pegno. Il bagagliaio risponde alle più diverse esigenze d’uso, per il tempo libero o per la professione, offrendo un volume di carico pari a 445 litri. Compatta dalle linee filanti, ha esattamente la stessa lunghezza totale della berlina (4.660 mm), è caratterizzata da una linea fluida che corre senza esitazioni dal muso alla coda. Le altre dimensioni in millimetri: è larga 1.828, alta 1.425, passo 2.700; pesa 1555 Kg.. Tecnologie sofisticate sono alla base di una silenziosità di marcia eccezionale, il benessere climatico e il comfort dinamico sono altrettanto degni di nota. A bordo è possibile conversare a voce normale oppure ascoltare musica senza disturbi. Il benessere aumenta con dotazioni interessanti, alcune di serie altre in opzione: come il climatizzatore automatico, il cruise control; i sensori di pioggia, crepuscolare e di parcheggio (anteriore e posteriore), un navigatore satellitare con mappe (anche con visualizzazione “bird-view”); comandi vocali e telefono vivavoce GSM integrato, sedile posteriore sdoppiato, parabrezza riscaldato nella zona delle spazzole, eleganti cristalli posteriori e lunotto in tonalità più scura. Per quanto concerne la sicurezza, l’insieme delle soluzioni tecniche dirette a favorire l’attenzione del guidatore (comfort, ergonomia del posto di guida, collocazione dei comandi e leggibilità degli strumenti) è completato da una grande capacità frenante e pieno controllo del comportamento dinamico, grazie all’ABS completo di EBD, e da sofisticati sistemi elettronici: VDC (Vehicle Dynamic Control), ASR (Anti Slip Regulation), HBA (Hydrau- Rivista – Novembre 2009 La lic Brake Assistance, che interviene in caso di frenata di emergenza), Hill Holder che facilita le partenze in salita. Sotto la voce sicurezza passiva vi sono sistemi innovativi: pretensionatore su fibbia e limitatore di carico degressivo sulla cintura di sicurezza; fino ad otto airbag, spiccano quelli dedicati alle ginocchia e i laterali che si estendono lungo tutta la superficie vetrata; sedili anteriori con dispositivo “anti-colpo di frusta” che, in caso di urto posteriore, avvicinano i poggiatesta alla nuca degli occupanti. Alla guida, la sensazione è di avere un’automobile incollata alla strada che risponde con prontezza ai comandi del volante. Questo permette di avere sempre molto chiaro che cosa sta facendo l’avantreno, qual è il limite di aderenza e come occorre agire per portare le ruote anteriori là dove si desidera. Il merito va ad uno sterzo preciso, alle sospensioni anteriori con soluzione a quadrilatero alto, che permettono di avere la massima tenuta laterale e una grande efficacia e precisione nella risposta dello sterzo, e all’eccellente motricità. La sospensione posteriore a bracci multipli rende la vettura molto stabile nelle manovre ad alta velocità e molto agile sul “misto stretto”, come si conviene ad una vera sportiva. Sotto una linea affascinante, la 159 SW Ti nasconde tecnologia d’eccellenza: cambio meccanico a sei marce di corsa ridotta e innesti precisi; un motore dalle prestazioni comparabili a quelle di un 6 cilindri, ma con i consumi di 4 (ciclo combinato: 8,3 l/100 Km). Il turbo a benzina di 1750cc è in grado di erogare 200 CV e coniuga le tecnologie più avanzate: iniezione diretta di benzina, doppio variatore di fase continuo, turbocompressore, ed un rivoluzionario sistema di controllo. La coppia max di 320 Nm è raggiunta già a 1400 giri/minuti, la velocità massima raggiungibile è di 233 km/h e in soli 7,9 secondi ‘vola’ da 0 a 100 all’ora. Rispetta le norme Euro 5; valori di emissioni CO2, nel ciclo combinato, 194 g/km. 77 a cura di Graziano Guerra Automotonews Abarth firma il primo Powershore con Sacs e Yamaha Abarth fa il suo ingresso nella nautica sportiva con un progetto di Sacs motorizzato da Yamaha. Il più celebre marchio dell’elaborazione automobilistica ha trasformato l’accattivante Sacs Strider 12S in Powershore Abarth SP (Sport Prototipo), derivato dal mondo delle competizioni. Così come i prodotti Abarth, anche il Powershore è ideato per chi desidera che la guida sia occasione di divertimento e per chi non teme di misurarsi con performance da fuori serie, caratterizzate da alta tecnologia, semplicità d’uso e comfort in totale sicurezza. Sinonimo di vetture grintose, di passione e di grandi emozioni, Abarth rappresenta oggi eccellenza nelle prestazioni, innovazione nel design, utilizzo di materiali d’avanguardia e cura del dettaglio. Sono questi i punti di forza, condivisi con Sacs, che hanno caratterizzato l’operazione di sviluppo del “Powershore Abarth SP”, contraddistinto dallo stile made in Italy delle due aziende, dallo spirito sportivo e dall’unicità del mezzo. Christian Grande, autore del progetto originale, ha elaborato la nuova aggressiva versione in collaborazione con il Centro Stile Fiat Group Automobiles. Alle grafiche speciali si uniscono elementi di puro stile racing che impreziosiscono il “Powershore” in tutte le sue parti, dalla coperta agli interni, dai sedili di pilotaggio alla plancia. Un originale sistema di stivaggio con valigie e beautycase sostituisce i tradizionali armadi e cassetti. L’elaborazione Abarth incontra ancora una volta la potenza e l’affidabilità dei motori Yamaha, come già era accaduto con la concept bike Yamaha FZ1 Abarth Assetto Corse. Yamaha è il costruttore leader nel mondo di motori fuoribordo, è sinonimo di potenza, prestazioni e affidabilità, e il modello F350 impiegato sul Powershore Abarth SP è l’unico 8 cilindri del mercato e rappresenta il vertice dell’evoluzione tecnologica del settore. Con i tre fuoribordo Yamaha V8 da 350 cavalli, preparati appositamente per questa esclusiva versione, il mezzo possiede un’accelerazione capace di incollare piloti e passeggeri agli schienali. Il tuning realizzato da Abarth con i tecnici del cantiere Sacs e i collaudatori della Yamaha ha generato un maxi rib in grado di volare sulle onde a 62 nodi, equivalenti a una sensazione di velocità su strada di almeno 250 km/h. Fiat Punto Evo Il Centro Stile Fiat l’ha resa ancora più bella, con una nuova linea esterna dai marcati interventi estetici. Completamente rinnovata la plancia, come la strumentazione e i sedili. In ogni caso l’eccellenza tecnologica di Punto Evo si ritrova soprattutto nell’articolata gamma di motori Euro 5, tra i quali spiccano quelli dotati del rivoluzionario sistema Multiair e i nuovi Multijet di seconda generazione. Sviluppata e brevettata da FPT – Fiat Powertrain Technologies - la tecnologia MultiAir sarà progressivamente adottata su tutti i propulsori del Gruppo Fiat. Cuore del Multiair è il nuovo sistema elettroidraulico di gestione delle valvole che permette di ridurre i consumi e le emissioni inquinanti migliorando nel contempo le prestazioni, con un aumento di coppia e potenza. 78 Sempre all’insegna delle riduzione di consumi ed emissioni, il nuovo modello proporrà il sistema Start&Stop – di serie su tutte le motorizzazioni benzina e diesel Euro5 - che gestisce lo spegnimento temporaneo del motore in caso di sosta e il suo successivo riavvio (ad esempio all’arrivo ad un semaforo). Rivista – Novembre 2009 La Etichetta Legambiente per la Delta con il primo motore turbo a GPL È stata lanciata durante un “Porte Aperte” dei concessionari Lancia italiani, la prima vettura con l’Etichetta per il Clima di Legambiente. Si tratta dell’ammiraglia Lancia dotata del 1.4 Turbo Jet da 120 CV a doppia alimentazione (GPL e benzina). L’etichetta per il Clima di Legambiente è un importante riconoscimento che, nato sulla scia del Protocollo di Kyoto e delle conseguenti politiche attuate dalla Comunità Europea in materia di sostenibilità, mette in evidenza prodotti e aziende che lavorano nella direzione dell’ecologia. In questo senso il prestigioso marchio dato alla nuova Delta Turbo GPL mette in risalto la costante attenzione di Lancia Automobiles alle tematiche ambientali attraverso la ricerca e lo sviluppo di soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e sono disponibili oggi (il GPL è un combustibile “pulito”, economico e largamente disponibile). La gamma Lancia ECOCHIC rappresenta un innovativo concetto di automobile “amica dell’ambiente”, in quanto lussuosa ma accessibile, spaziosa ma compatta, brillante ma parca nei consumi. La gamma risponde ad una domanda in costante crescita in tutta Europa (solo in Italia, nel 2008 i volumi di vetture a GPL sono aumentate del 140% rispetto al 2007). Iveco e le patatine Rafforzata la collaborazione con la Zweifel AG L’anno scorso, la più famosa Casa produttrice di patatine e snacks svizzera, ha festeggiato il suo 50° anniversario, e la produzione alimentare della Pomy Chpis AG, non da così lungo tempo, ma pur sempre dal 1987, viene trasportata in tutta la Svizzera con veicoli commerciali Iveco. L’intera flotta Pomy Chips, sin dal 1987, infatti, è esclusivamente costituta da oltre 140 mezzi di trasporto della Marca italiana. Solo poche settimane fa, il servizio di consegna dei prodotti freschi, ha preso in consegna 20 nuovi Daily 35S12. Il direttore della logistica e acquisti di Zweifel, Kurt Leuenberger, ha così spiegato i vantaggi e i motivi che da tanti anni legano l’azienda a Iveco: “ Il Daily è il furgone dalle caratteristiche di un piccolo camion, che più si addice per il nostro servizio, ha dimensioni ideali, è maneggevole, agile e robusto. Inoltre dispone di una cabina confortevole, che è molto apprezzata dai nostri autisti. A dire il vero, il Daily è più camion che furgone. Il contratto quadro inoltre offre notevoli vantaggi, quali un servizio riparazioni e assistenza molto semplice ed efficiente”. L’interno e l’esterno dei veicoli è stato allestito su misura dalla Krapf AG: ogni snack trova il suo posto esatto, e la consegna dei prodotti Zweifel, avviene puntuale e senza danni in tutti i punti di distribuzione. Rivista – Novembre 2009 La È IL MARCHIO CHE DISTINGUE LA MIGLIORE OSPITALITÀ ITALIANA. CERCATELO E TROVERETE ACCOGLIENZA DI QUALITÀ. Lo espongono alberghi, ristoranti, agriturismo, camping e stabilimenti balneari che hanno ottenuto la certificazione rilasciata dalle Camere di Commercio d’Italia. Per saperne di più cliccate su www.10q.it 79 The All Blacks logo, the Silver Fern Device and ALL BLACKS® are registered trademarks of the NZRU. Ci guidano gli stessi valori Grazie agli innumerevoli modelli disponibili, la nuova gamma di mezzi Iveco offre soluzioni specifiche, dalla convenienza impareggiabile, per ogni incarico di trasporto. Da STRALIS, la punta di diamante per i trasporti internazionali a lunga percorrenza, alle serie di modelli EUROCARGO, TRAKKER e DAILY, fino al fuoristrada MASSIF: Iveco stabilisce in ogni classe di peso nuovi parametri di riferimento in fatto di convenienza, versatilità e affidabilità. Per ogni evenienza, ovunque andiate, Iveco è sicuramente con voi. IVECO (Svizzera) SA, Oberfeldstrasse 16, 8302 Kloten, www.iveco.ch www.allblacks.iveco.com Il Mondo in Fiera IGEHO GOURMESSE 2009 ha concluso con successo Basilea a dal 21 al 25 novembre 09 la sua 15 edizione – Novembre La 2009 Rivista CHEM-MED 09 Milano 25 - 27 novembre ENERSOLAR+ Milano 25 - 28 novembre Artigiano in Fiera Padova Bike Expo Show Padova Milano 5 al 13 dicembre 15 - 17 gennaio 2010 81 Fiere La Gourmesse 2009 ha concluso a con successo la sua 15 edizione l E ING ,EAS ENTI M A I Z NAN A AND DOM AGG VANT U I ZIOD ,gINI IONE S S A NAP I 10.920 buongustai hanno visitato la fiera al Centro Congressi di Zurigo nonostante la crisi finanziara. Durante i 4 giorni di esposizione 140 espositori hanno offerto su 4000m2 un mix straordinario di prodotti. Oltre alla vasta offerta di vini e olio d’oliva, c’è stato un ampliamento di varietà di prodotti di nicchia. Anche quest’anno la Gourmesse ha dimostrato di essere una piattaforma ideale per i produttori e gli acquirenti, per di più buongustai e professionisti della gastronomia. Un ulteriore successo l’ha riscontrato il concetto della “Showküche”, dove cuochi di primo livello come Dario Ranza (Villa Principe Leopoldo), Marcus G. Lindner (Restaurant Mesa, Zürich), David Martinez (Hotel Greulich, Zürich), Antonio Colaianni (Il Casale, Wetzikon) o Thuri Maag (Neue Blumenau, Lömmenschwil) hanno affascinato il numeroso pubblico con le loro squisitezze. L’organizzazione è molto soddisfatta anche del pubblico che sta ringiovanendo di anno in anno. )LPARTNERSICUROPER LEASINGElNANZIAMENTI 2ICHIEDETEUNgOFFERTALEASINGALPIáVICINO CONCESSIONARIOOPPURETELEFONATECI :àRCHERSTRASSE 3CHLIEREN 4EL &AX WWWlDISlNANCECH IGEHO - Basilea dal 21 al 25 novembre 2009 Igeho è il più importante salone internazionale per l’industria alberghiera, la gastronomia e il consumo fuori casa della Svizzera e dei paesi limitrofi. In ambito internazionale è considerato una piattaforma per il settore, molto innovativa e di alto livello che ogni due anni si ripropone come occasione da non perdere per tutti gli operatori dei settori interessati Tel.: +39 0542 588 38 Fax: +39 0542 012 578 E-mail: [email protected] www.eurovo.com Prodotti esposti: uova in guscio, ovoprodotti liquidi ed in polvere La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera sarà presente in fiera, presso il Padiglione 2.2, con una collettiva italiana composta dalle seguenti aziende: BONGETTA FORMAGGI srl Via della Riva 29 23013 Cosio Valtellino SO Tel.: +39 0342 635523 Fax: +39 0342 637240 E-Mail: [email protected] www.bongetta.it Prodotti esposti: Formaggi COMPERIOR di Catia Spinelli via della Roccia 4/1 10040 Almese TO Tel.: +39 348 750 4004 Fax: +39 011 9345388 E-mail: [email protected] www.comperior.it Prodotti esposti: Cioccolato, verdure sott’olio, biscotti FIRENZE A TAVOLA CONSORZIO EXPORT Via Europa 6-6a 50066 Loc. Leccio Reggello FI Tel.: +39 055 865 70 55 Fax: +39 055 865 70 56 E-mail: [email protected] www.firenzeatavola.net Prodotti esposti: Agroalimentare toscano (vino, sott’olio, sott’aceti, salse) A.R.P. SOC. AGR.COOP. Via Primo Maggio 25 29027 Gariga di Podenzano PC Tel.: +39 0523 350563 / 505 Fax: +39 0523 350590 E-mail: [email protected] www.arptomato.com Prodotti esposti: conserve di pomodoro CREAZIONI DOLCIARIE DI FALICETTO S.n.c. www.piacerino.it Merceologia: cioccolato, prodotti dolciari DE MICHELI GIOVANNI e FIGLI e C. S.a.s Merceologia: conserve vegetali DOLCE RISVEGLIO di Fellegara Luigi e C. S.a.s. Merceologia: biscotti, prodotti da forno F.LLi PIACENTINI di Piacentini Valentino e c. s.n.c. www.fratellipiacentini.com Merceologia: vini DOC colli piacentini RIVERFRUT DI BERTUZZI EMILIO & ANGELO SOC.AGR. Strada Comunale per Suzzano 14 29029 Rivergaro PC Tel.: +39 0523 957659 – 953029 Fax: +39 0523 953449 E-mail: [email protected] www.riverfrut.com Prodotti esposti: orticoli di IV gamma (fagiolino) e di V gamma (verdure grigliate e al vapore in vaschetta; creme di verdura) LAPESCADOLCE di TONOLI MARICA Merceologia: biscotti, torte, prodotti da forno, specialità: pesche dolci La CCIS sarà inoltre presente in rappresentanza delle seguenti aziende associate del CONSORZIO PIACENZA ALIMENTARE Piazza Cavalli 35- I - 29100 Piacenza Tel.: +39 0523 305928 Fax: +39 0523 313854 [email protected] www.consorziopiacenzalimentare.it SALUMIFICIO PEVERI CARLO S.n.c. www.salumificiopevericarlo.com Merceologia: salumi DOP piacentini (coppa, salame, pancetta) TESORI DI PUGLIA Soc. Coop. Cons. Viale Luigi Einaudi 15 - 70125 Bari Tel.: +39 080 501 1001 Fax: +39 080 501 33 29 E-mail: [email protected] www.tesoridipuglia.com Prodotti esposti: Vino, olio extra vergine d’oliva, prodotti lattiero caseari 3G DI GRANELLI PAOLO E C. S.N.C. www.salsanatura.com Merceologia: salse, maionesi EUROVO SRL Via Mensa 3 48022 S. Maria in Fabriago - Lugo (RA) CASEIFICIO BORGONOVO S.n.c. Merceologia: prodotti caseari, Grana Padano DOP CANTINA DI VICOBARONE s.c. www.cantinavicobarone.com Merceologia: vini DOC colli piacentini SALUMIFICIO GAGLIARDI GP www.salumigagliardi.it Merceologia: salumi DOP piacentini (coppa, salame, pancetta) SALUMI GROSSETTI S.r.l. Merceologia: salumi DOP piacentini (coppa, salame, pancetta) VALCOLATTE S.r.l. www.valcolatte.it Merceologia: Prodotti a base di latte OILBAR - WINEBAR - BALSAMICOBAR Il BAR ideato per la degustazione dei vostri prodotti TRADIZIONALI e BIO PADIGLIONE 2 STAND 52 AREA ITALIA Per informazioni T +39 0922 73 58 38 T+4161 263 31 00 M +4176 527 87 48 [email protected] CHEM-MED 2009: Milano, 25 - 27 novembre Tecnologia, strumentazione scientifica, tecniche di laboratorio e biotecnologie L'evento nasce da una joint-venture tra Artenergy Publishing e Fiera Milano Tech per rispondere alle esigenze degli operatori, che auspicavano una manifestazione italiana in grado di valorizzare i comparti di riferimento. È composto da cinque saloni specializzati: RICHMAC, la storica rassegna internazionale sull’analisi strumentale e di processo e delle tecnologie per il laboratorio, con ben quaranta edizioni di storia; S-CHEM, la mostra dedicata all'industria chimica e alla sostenibilità; BIOTECH Expo, l'evento internazionale e conferenza sulle biotecnologie; COMPOMAT Lightweight, il salone internazionale dei materiali compositi e ultraleggeri; BOND-TECH, il salone-conferenza sulle tecnologie per sigil- lanti e adesivi, che completa CPSA Expo, il salone dedicato a coating, industria delle pitture, trattamenti di superficie e applicazioni. CHEM-MED 2009 propone molte novità tra le quali il Partnering, con cui per la prima volta un organizzatore italiano di eventi mette a disposizione il più efficace strumento per l'incontro tra domanda e offerta, favorendo incontri mirati one-to-one, tramite il miglior software nel suo genere, che individua gli utenti più adatti a proporre o valutare innovazioni, servizi, strutture, risultati di ricerche, progetti di finanziamento. Presente inoltre un'area R&D (Research & Development) con la partecipazione di università, centri di ricerca e centri di eccellenza, che in questo contesto possono entrare in contatto con le aziende per sviluppare insieme progetti. Nell'ambito di CHEM-MED si svolge anche una qualificata attività congressuale, che è un’interessante opportunità di aggiornamento professionale per tutti gli operatori. 84 CHEM-MED rappresenta, inoltre, una nuova e importante tappa di avvicinamento verso EXPO 2015, che si terrà proprio a Milano sul tema "Nutrire il pianeta - Energia per la vita". In contemporanea con CHEM-MED 2009 si svolgerà la seconda edizione di HTE-Hi.Tech. Expo 2009, la rassegna dedicata alle tecnologie più avanzate quali fotonica, optoelettronica, nanotecnologie, celle a combustibile e idrogeno, tecnologie del vuoto, immagazzinamento di elettricità e superconduttività, macchinari e tecnologie produttive per l'industria fotovoltaica, fusione termonucleare per l’industria, tecnologie della visione, dell’immagine e dell’identificazione, robotica. I visitatori e gli espositori CHEM-MED 2009 si rivolge soprattutto a queste tipologie di visitatori: dirigenti e tecnici di laboratorio; venture capitalist, società di brevetti, spin-off, ricercatori e manager; manager R&S; direttori di parchi scientifici e tecnologici; manager centri di innovazione (BIC); imprese ICT; servizi di outsourcing per laboratorio, uffici legali, società di servizi, università, medici. Questi invece gli espositori: imprese del settore chimico; produttori e fornitori di attrezzature e impianti per il laboratorio; fornitori di servizi (contratti di produzione, ricerca e analisi), laboratori tecnici e produttori di apparecchiature per l’analisi chimica, fisica e biochimica per l'ambiente, per la chimica industriale, farmaceutica e agroalimentare; produttori di impianti, attrezzature, componenti di processo e sistemi di automazione; produttori di gas speciali e gas tecnici; produttori di sistemi di misura, controllo, regolazione e di analisi; produttori di attrezzature per l'igiene e la sicurezza in laboratorio; servizi di formazione; centri di ricerca; imprese ICT; centri di ricerca e centri di trasferimento tecnologico (RTTC); aziende biotech e pharma, università e parchi scientifici e tecnologici; certificatori di qualità e autorità di controllo; società finanziarie; autorità e associazioni di categoria. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Luigi Palma, Simona Ninni Seestrasse 123, 8002 Zurigo Tel. 044 289 23 23 Fax 044 201 53 57 e-mail: [email protected]; www.ccis.ch Rivista – Novembre 2009 La EnerSolar+: Milano, 25 - 28 novembre Energia solare, prospettive luminose Finalmente anche a Milano un importante evento internazionale dedicato al solare fotovoltaico e termico. Organizzato da Artenergy Publishing e Fiera Milano Tech, EnerSolar+ sarà infatti l’evento di riferimento del settore, in quel periodo dell’anno, per il mercato nazionale e per l’area del bacino del Mediterraneo, e rappresenterà un’occasione da non perdere per vedere da vicino la realtà di un mercato che, anche in questi tempi di congiuntura economica, è in grado di sviluppare business e creare sviluppo e occupazione. E quale location migliore, allora, della capitale economica italiana? Qualche cifra Secondo i dati da GSE (Gestore Servizi Elettrici), aggiornati all’1 ottobre, a livello nazionale, il numero complessivo degli impianti in esercizio che hanno usufruito degli incentivi previsti dal Conto Energia era di 51.098 pari a una potenza totale di 636,8 MW. Al 13 ottobre l’aggiornamento, però, parla di 52.143 impianti in esercizio per una potenza totale di 651,86 MW. Cifre significative visto che, in poco più di 10 giorni, gli impianti in esercizio sono aumentati di 1.045 unità per una potenza di 13 MW. Tutti questi dati fanno quindi pensare a previsioni ottimistiche visto che GSE stima che in Italia, alla fine di quest’anno, risulteranno in esercizio circa 900 MW pari a circa 70.000 impianti. Inoltre, secondo gli analisti, se questo trend continua, il nostro Paese sarà il primo grande mercato del fotovoltaico a sperimentare, tra qualche anno, la grid parity ovvero la condizione in cui il costo del kWh fotovoltaico coincide con quello del kWh prodotto da fonti convenzionali. Forte stimolo all’economia Con un giro d’affari che, secondo i dati di Estif (European Solar Thermal Industry Federation), nel 2008 ha Rivista – Novembre 2009 La superato i 3 miliardi di euro a livello europeo, il solare termico può ben considerarsi come uno dei settori di forte stimolo all’economia visto anche che l’industria del settore conta oltre 40.000 addetti a tempo pieno. Sempre secondo i dati di Estif, il mercato europeo (svizzera inclusa), dei collettori per il riscaldamento e il raffrescamento ha registrato nel 2008, una crescita del 60% pari a 3,3 GWt di nuova capacità installata che equivalgono a 4,76 milioni di m2 di superficie. Mentre la domanda di pannelli solari ha fatto registrare un’impennata in Spagna, Italia e Francia, la crescita maggiore si è registrata in Germania (123%) che ha più raddoppiato rispetto al 2007 la sua nuova capacità installata da 0,7 GWt a 1,5 GWt (pari a 2,1 milioni di m2). Nel nostro paese, il solare fotovoltaico ha indubbiamente grossi margini di sviluppo visto che la crescita del 2008 è stata "solo" del 28% con 295 MWt di nuova capacità installata (pari a 421mila m2). Le potenzialità del settore sono notevoli e i vantaggi significativi. Basti pensare che l’installazione di un impianto solare termico consente di ridurre dell’80% la quantità di metano impiegato per il riscaldamento dell’acqua, con il conseguente abbattimento delle emissioni di CO2. In questo scenario, per scoprire tutte le declinazioni del solare fotovoltaico e termico quello con EnerSolar+ è l’appuntamento da non perdere. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Luigi Palma, Simona Ninni Seestrasse 123, 8002 Zurigo Tel. 044 289 23 23 Fax 044 201 53 57 e-mail: [email protected]; www.ccis.ch 85 Artigiano in Fiera: Milano 5 -13 dicembre Nel nuovo polo fieristico il villaggio globale dell’artigianato Si terrà dal 5 al 13 dicembre nel nuovo polo di Fieramilano, la 14a edizione di Artigiano in Fiera, la Campionaria mondiale dell’artigianato organizzata da Ge.Fi. - Gestione Fiere in collaborazione con Regione Lombardia, col patrocinio di Provincia e Comune di Milano e promossa insieme a CNA, C.L.A.A.I., Casartigiani e Confartigianato. Con oltre 3.000 espositori provenienti da tutto il mondo e oltre tre milioni di visitatori attesi da tutta Italia e non solo, Artigiano in Fiera si conferma in assoluto il più importante evento nel panorama internazionale del settore artigianale: un vero villaggio globale dell’artigianato, dove riscoprire culture e tradizioni di tutto il mondo. Artigiano in Fiera vuole esaltare la qualità del prodotto artigianale. In questo contesto si delineano i diversi percorsi della fiera, organizzati per provenienza geografica e territoriale - Italia, Europa e Paesi del Mondo – ognuna suddivisa all’interno in aree dedicate alle diverse regioni, nazioni 86 e continenti, valorizzando le culture e le tradizioni a cui si legano i diversi prodotti. Grande spazio sarà dedicato alle tradizioni eno-gastronomiche, con oltre 40 ristoranti tipici e spazi espositivi con specialità e prodotti alimentari tipici di tutto il mondo. All’interno di Artigiano in Fiera 2009 si svolgerà la seconda edizione del Salone ECOABITARE, che presenta le innovazioni e le tecnologie che domani saranno necessarie per una casa a basso impatto ambientale (per gli interni e per gli esterni). Ma anche costruttori di case in legno, chalet o prefabbricati, assicurazioni e società di credito. La grande novità è invece il Salone ECONAVIGARE dedicato alle imprese artigiane del settore nautico, con particolare riferimento alle imbarcazioni carrellabili, agli accessori nautici e al turismo diportistico. Il nuovo polo di Fieramilano a Rho rende l’accesso alla manifestazione comoda da Milano e dal resto d’Italia e dai Paesi limitrofi. Così che l’Artigiano in Fiera diventi sempre più un momento di grande festa e di incontro con la tradizione e i prodotti dell’artigianato di tutto il mondo, un vero e proprio villaggio globale dell’artigianato L’ingresso è gratuito. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Luigi Palma, Simona Ninni Seestrasse 123, 8002 Zurigo Tel. 044 289 23 23 Fax 044 201 53 57 e-mail: [email protected]; www.ccis.ch Rivista – Novembre 2009 La Padova Bike Expo Show: Padova 15 - 17 gennaio 2010 Passione moto Padova Bike Expo Show: Padova 15 - 17 genDal 15 al 17 gennaio 2010 torna a ruggire il Custom con l’immancabile appuntamento di Padova Bike Expo Show (www. bike-exposhow.com) alla Fiera di Padova. La 16^ edizione rafforza la scommessa sulla passione moto che ha premiato l’edizione 2009: 65.000 visitatori provenienti da tutta Europa, 350 espositori diretti e 300 giornalisti accreditati su una superficie lorda di 50.000 mq coperti e 30.000 mq in area esterna. In un anno difficile per il mondo dei motori il cuore pulsante del Padova Bike Expo Show sarà sempre più custom, un settore di veri e propri artisti che con la loro capacità di far sognare volano oltre la crisi. Cresce lo spazio dedicato a questo mondo e ai suoi mitici protagonisti con grandi ospiti di fama internazionale. E si rafforza anche la collaborazione tra PadovaFiere e la F.I.C. (Federazione Italiana Customizer) che ha come obiettivo lo sviluppo e il potenziamento dell’intero settore Custom attraverso attività atte a dare maggiore forza e rappresentatività a questo mondo. Per la 16esima edizione si riconferma "Il Mondo a Portata di Moto”, lo spazio dedicato all'avventura e turismo su due ruote. Un’area che lo scorso anno ha riscosso grande interesse e che si ripropone anche quest’anno ancora più ricca di opportunità, esperienze, moto e prodotti per chi vuole programmare il proprio viaggio sulle due ruote. Esperienze umane dirette raccontate dalla stampa specializzata che da decenni promuove il turismo in motocicletta, suggerendo itinerari, a portata di ruote o a portata di sogni. Oltre ai grandi viaggiatori, saranno presenti i tour operator più qualificati, quelli che dedicano grande attenzione a questo, sempre crescente, comparto proponendo soluzioni alle esigenze dei motociclisti. Itinerari e viaggi organizzati, in Italia e all'estero, con il fascino della scoperta, perché in moto, la strada non è Rivista – Novembre 2009 La una linea che congiunge due punti, ma un'esperienza che entra nella pelle e che tocca l'anima. Anche per quest’anno ricco sarà il programma delle esibizioni e degli spettacoli previsti nelle aree esterne del quartiere fieristico. Acrobazie freestyle aereo di motocross e di quad, esibizioni mozzafiato dei dragster, burn out show e molto altro. Tutto questo sarà accompagnato da un fitto programma di concerti live serali. Grande attenzione anche al mondo dei Tattoo con numerosi tatuatori che esporranno le nuove tendenze in tema di tatuaggi, ma anche di piercing, anelli, flesh tunnel e tutti gli accessori che riguardano la personalizzazione del corpo. L’edizione 2010 di Padova Bike Expo Show lancerà un nuovo ed affascinante settore con lo spazio dedicato all’aerografia. Paesaggi western, tramonti mozzafiato, volti di affascinanti ragazze ed animali di ogni specie che si legano indissolubilmente all’idea di libertà e grandi spazi propri del mondo custom. Attraverso questa tecnica di pittura classificata fra le arti “non convenzionali” si riesce a trasferire sulla superficie di una moto o di un’auto un impronta unica che è alla base di una passione che diventa motivo di vita. A Bike Expo una grande area espositiva, una mostra tematica e un centro di consulenza e di approfondimento capace di dare valore e visibilità, oltre a facilitare l’approccio a chi vuole avvicinarsi a questo affascinante settore. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Luigi Palma, Simona Ninni Seestrasse 123, 8002 Zurigo Tel. 044 289 23 23 Fax 044 201 53 57 e-mail: [email protected]; www.ccis.ch 87 Cisalpino II. È cominciata una nuova era! Salga a bordo del nuovo Cisalpino II (ETR610) e approfitti dei seguenti collegamenti: Ginevra – Milano Ginevra Losanna Montreux Sion Briga Domodossola Stresa Milano Per ulteriori informazioni: www.cisalpino.com Milano – Ginevra CIS 35 5.45 6.20 6.39 7.14 7.44 8.17 8.39 9.35 Milano Stresa Domodossola Briga Sion Montreux Losanna Ginevra CIS 40 16.25 17.21 17.48 18.20 18.47 19.21 19.45 20.18 Il Mondo in Camera Cocktail déjeunatoire a Ginevra La Svizzera A proposito di intelligenza beve vino italiano culturale Le giornate paese della CCIS La e sviluppo–d’affari Novembre 2009 Rivista Jetzt in vollständig überarbeiteter und aktualisierter Neuausgabe 25 Jahre “Der große Johnson“ Der kleine Johnson 2010 Top Italian Wines Roadshow 89 Il mondo in Camera Cocktail déjeunatoire organizzato a Ginevra dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera A proposito di intelligenza culturale e sviluppo d’affari Sul battello a vapore ‘Italie’, Fernando Salvetti, antropologo ed epistemologo, Managing Partner di LKN – Logos, ha illustrato la sua “filosofia” aziendale Fernando Salvetti antropologo ed epistemologo, Managing Partner di LKN – Logos… nell’insolita cornice del battello a vapore ‘Italie’ ha illustrato la sua “filosofia” aziendale. 90 Chi sostiene che il lavoro sia un semplice susseguirsi di procedure alle quali le persone devono adeguarsi, non ha ancora avuto modo di conoscere LKN – Logos Knowledge Network, società fondata nel 1996 e presente in 60 Paesi nell’ambito dell’edutainment, ovvero “education and entertainment” per il team building nelle imprese e nelle istituzioni. Fernando Salvetti, antropologo ed epistemologo, Managing Partner di LKN - Logos, è intervenuto sul tema “Intelligence Culturelle & Développement d’affaires”, in occasione del cocktail déjeunatoire organizzato il 18 settembre dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera – ufficio di Ginevra sul battello a vapore “Italie”, patrimonio dell’ABVL – Association des Amis des Bateaux à Vapeur du Léman. In un’atmosfera insolita, ma molto apprezzata dai 38 partecipanti italiani e di altre nazionalità, Fernando Salvetti ha coinvolto il pubblico presentando il teatro d’azione, l’arte, la filosofia e la musica come strumenti per migliorare la coesione del personale di un’azienda, la comunicazione, la capacità di fare rete con i partners esterni e di conseguenza il proprio business. Lo sviluppo della capacità di apprendere dipende da strategie flessibili, che aiutino l’individuo ad adattarsi e ad orientarsi nei contesti in cui lavora. Aumentare la capacità di apprendere significa quindi consentire all’individuo di sviluppare la sua creatività e il suo spirito d’innovazione attraverso i metodi più diversi: coaching, e-tutoring, action learning, learning by doing, laboratori di ricerca sulle esperienze di lavoro, peer-to-peer meetings, benchmarking e cross fertilization seminars. Fernando Salvetti ha saputo catalizzare l’attenzione dei presenti per 30 minuti sottolineando che il cuore della strategia di un’organizzazione non sta tanto nei prodotti e nei mercati, quanto nella sua dinamicità e nella valorizzazione della dimensione cognitiva e comportamentale del suo personale. Se è fondamentale la trasmissione delle conoscenze, lo è altrettanto il saper apprendere. Per riprendere Montaigne: «J’aime mieux forger mon âme que la meubler». Marilena Berardo Responsabile Ufficio di Ginevra – CCIS Rivista – Novembre 2009 La Le giornate paese della CCIS Consulenza individuale alle imprese esportatrici italiane In una fase di crisi economica, che ha significato per le aziende esportatrici italiane un restringimento del mercato e un drastico calo dei volumi di vendita, è necessario procedere con cautela ed attività estremamente mirate sui mercati esteri. Una formula che si sta rivelando efficace è quella delle ricerche individuali di controparti commerciali che partano da un’analisi preliminare del mercato, delle tendenze della domanda, del profilo dell’azienda esportatrice, del suo prodotto e delle sue pregresse esperienze di vendita in Svizzera. La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera realizzerà quindi nel corso dell’autunno 5 giornate paese in 4 province italiane per fornire una consulenza individuale alle PMI esportatrici italiane interessate al mercato elvetico. Il 23 ottobre la CCIS era presente a Crotone per una breve presentazione paese e un incontro multisettoriale con gli imprenditori locali, il 29 ed il 30 ottobre a Forlì e Bologna per un incontro di follow-up con le imprese che durante gli incontri bilaterali del 9 settembre hanno incontrato importatori svizzeri ed avviato con essi rapporti commerciali. Infine a novembre la CCIS sarà nuovamente in Romagna e a Modena per le due giornate dedicate ad incontri con aziende appartenenti a diversi settori produttivi.W Per maggiori informazioni Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Fabrizio Macrì - Marketing e Progetti Speciali T. 0041 (0) 44 289 23 27; [email protected] La Svizzera beve vino italiano La Svizzera è il quarto importatore al mondo di vino italiano con 228,5 milioni di Euro a fronte dei 493,9 del Regno Unito, i 766,5 della Germania e i 799,6 degli Stati Uniti. La cifra è significativa se si tiene conto delle dimensioni del paese che conta appena 7,7 milioni di abitanti a fronte degli oltre 50 milioni del Regno Unito, degli oltre 80 della Germania e dei 300 degli Stati Uniti: l’interesse del mercato diventa evidente infatti se si tiene conto del valore del vino importato da ogni svizzero a testa: 29,6 Euro a fronte dei 9,4 di ogni tedesco, degli 8,9 di ogni inglese e dei 2,7 di ogni americano. Perchè con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera? La CCIS ha il compito istituzionale di rafforzare la presenza del Made in Italy sul mercato svizzero e il vino è il prodotto di punta del Made in Italy, spesso ambasciatore di altri prodotti dell’eccellenza italiana. Ogni anno vengono organizzati da noi un corso di sommelier in lingua italiana e grandi degustazioni di vino Made in Italy visitate da importatori, ristoratori, albergatori, sommelier, giornalisti Rivista – Novembre 2009 La ed appassionati con un’affluenza di buyer della distribuzione svizzera che varia dalle 50 alle 100 unità per ogni giornata di degustazione; i nostri prezzi inoltre sono istituzionali e contenuti rispetto al mercato di riferimento. Due casi che testimoniano il nostro successo sono le manifestazioni: (1) “Sicilia Isola del vino” tenutasi al The Dolder Grand di Zurigo e al Four Seasons Hotel di Ginevra rispettivamente il 27 aprile 2009 e il 29 aprile 2009 ed organizzata in partnership con ICE, Assovini e Regione Sicilia; (2)“Barolo Barbaresco... & Freunde” che, organizzata in partnership con il Consorzio del Barolo Barbaresco, si ripete da 7 anni a Zurigo ed ê diventata un appuntamento fisso per gli operatori del settore sul mercato svizzero. Richieste di contatto e ulteriori approfondimenti Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Seestrasse 123 8027 Zurigo Tel +41 44 289 23 23- Fax +41 44 201 53 57 E-mail: [email protected] - www.ccis.ch 91 25 Jahre “Der große Johnson“ Jetzt in vollständig überarbeiteter und aktualisierter Neuausgabe Erstmals mit farbigen Karten und Fotografien erscheint der Weinbuch-Klassiker Der große Johnson fünf Jahre nach der letzten Aktualisierung komplett überarbeitet und auf den neuesten Stand gebracht. In den 25 Jahren seit Ersterscheinen hat sich das Buch zu einem zuverlässigen Who’s Who der internationalen Top-Winzer entwickelt. Es ist “ein Abbild der Welt des Weins unserer Zeit: ihrer Methoden, ihrer Weinberge und -keller und vor allem der Menschen, die darin wirken“, so Hugh Johnson im Vorwort der vorliegenden Ausgabe. Weingüter wechseln ihre Besitzer, neue Regeln und Gesetze werden erlassen, Produktions-techniken weiterentwickelt. Der große Johnson dient als praktischer Helfer, wenn es gilt, aus einem weltweit immer größer werdenden Angebot den richtigen Wein auszuwählen. Stephen Brook, exzellenter Weinexperte und selbst Autor von zwölf Büchern zum Thema, hat gemeinsam mit Hugh Johnson die vorliegende Ausgabe auf den neuesten Stand gebracht. Der große Johnson präsentiert alles Wissenswerte über die Weinbauregionen der Welt samt ihren Besonderheiten und Spezialitäten. Dabei werden Informationen zu Charakter und Beschaffenheit der jeweiligen Landschaft, zu Geschichte und Produktion der ansässigen Winzer sowie zu Wesen und Eigenart ihrer Weine gegeben. Sowohl die klassischen als auch die aufstrebenden Regionen Frankreichs, Spaniens, Italiens und Deutschlands, die Newcomer aus Chile, Australien und Südafrika sowie eine Vielzahl derzeit noch unbekannter Weinproduzenten beispielsweise aus Israel oder China werden berücksichtigt. Darüber hinaus enthält die neue Ausgabe zahlreiche zusätzliche Informationen zum praktischen Umgang mit Wein – von der Lagerung, über das Degustieren bis zum Kombinieren von Essen und Wein – und das umfassende Glossar führt in die gebräuchlichen Fachausdrücke ein. Im Verbund mit den beiden HALLWAG-Klassikern Der kleine Johnson, der einen exakten Gradmesser für die aktuellen Entwicklungen bis hin zur Bewertung einzelner Weine darstellt, und Weinatlas, der einen geografischen Überblick über die gesamte Weinwelt bietet, ist Der große Johnson, die detaillierte Darstellung der weltweit wichtigsten Weinbauregionen und ihrer Produzenten, ein absolutes “Muss“ für jeden Weinfreund. 92 Hugh Johnson gilt weltweit als der führende Weinkenner. Sein Wissen über Wein erwarb er zunächst als Mitglied der “Wine and Food Society“ in Cambridge. Als er 1963 Herausgeber der Zeitschrift „wurde, trat er damit in die Fußstapfen des legendären André Simon. Schließlich errang Johnson im Alter von gerade einmal 27 Jahren mit seinem ersten Buch Wine (1966) einen Platz in der vordersten Reihe der Weinpublizisten. Sein unnachahmliches Talent, die kompliziertesten Zusammenhänge verständlich darzustellen, hat in bemerkenswert vielen Büchern seinen Niederschlag gefunden. Nach zahlreichen Ehrungen, darunter der begehrte Literaturpreis der Akademie von Bordeaux (1987), wurde Hugh Johnson im Jahr 1998 die höchste Auszeichnung der Gastronomischen Akademie Deutschlands (GAD), der “Carl-Friedrichvon-Rumohr-Ring“, als Anerkennung für sein Gesamtwerk zuteil. 2007 verlieh ihm Königin Elisabeth II. die Auszeichnung “Officer of the Order of the British Empire“ für seine Verdienste um die Wein- und Gartenbauliteratur. Stephen Brook ist ein renommierter Journalist und ausgewiesener Weinexperte. Er wurde mehrfach ausgezeichnet und ist selbst Autor mehrerer Weinbücher. Im Jahr 2000 gewann er mit “Wines of California“ den angesehenen “Prix du Champagne Lanson“ für das beste Weinbuch. Stephen Brook lebt in Großbritannien. Hugh Johnson Stephen Brook Der große Johnson Die Enzyklopädie der Weine, Weinbaugebiete und Weinerzeuger der Welt HALLWAG Verlag, München 688 Seiten Format 20,1 x 25,3 cm Hardcover mit Schutzumschlag 28 Karten, 10 Farbfotografien 120 Illustrationen € (D) 49,90 / € (A) 51,30 / sFr 83,90 ISBN 978-3-8338-1621-5 Rivista – Novembre 2009 La Das erfolgreichste und meistgekaufte Weinbuch der Welt in der überarbeiteten und aktualisierten Neuausgabe Hugh Johnson gilt unbestritten als der weltweit erfolgreichste Weinautor. Auf sein Urteil verlassen sich Weineinsteiger wie Profis weltweit. Jährlich komplett überarbeitet und auf den neuesten Stand gebracht, bietet die Neuausgabe des HALLWAG-Klassikers Der kleine Johnson 2010 Informationen zu mehr als 15.000 Weinen, Jahrgängen, Winzern und aktuellen Weinthemen. Jakobsmuscheln in Sahnesauce und ein erstklassiger australischer Chardonnay, Osso buco und ein geschmeidiger, tanninarmer Dolcetto d’Alba, Zabaglione und ein leichter, goldener Marsala – viele Gerichte schmecken erst in der Kombination mit dem passenden Wein perfekt. Doch während einem im Restaurant bisweilen ein versierter Sommelier zur Seite steht, fällt die Auswahl für das Dinner zu Hause schon erheblich schwerer. Vor allem, wenn es darum geht, ob der angebotene Tropfen dann auch den Erwartungen an Qualität und Trinkreife entspricht. Von Frankreich über Italien, Deutschland, Spanien bis hin zu Südafrika, die Bandbreite der vorgestellten Weine reicht von „einfacher Qualität für jeden Tag“ (ein Stern) bis „erstklassig, anspruchsvoll, teuer“ (vier Sterne). Auch in der diesjährigen Ausgabe sind wieder die gut 200 persönlichen Lieblingsweine Hugh Johnsons farbig hervorgehoben. Ergänzendes Weinwissen wie beispielsweise Jahrgangstabellen, eine kompakte Rebsortenkunde, ein Glossar mit den wichtigsten Begriffen der Weinsprache sowie Empfehlungen, welcher Wein zu welchem Essen passt, machen das Buch zu einem unverzichtbaren Kompendium rund ums Thema. Neu in dieser Ausgabe ist das LänderSpezial „Südamerika“, das interessantes Hintergrundwissen zur Geschichte südamerikanischer Weingüter und Weinkultur sowie zu den wichtigsten Anbaugebieten und Produkten bietet und nicht zuletzt über die genussvollsten Kombinationen von südamerikanischen Spezialitäten und Wein informiert. Hugh Johnson Der kleine Johnson 2010 15.000 Weine, Produzenten und Jahrgänge aus aller Welt HALLWAG Verlag, München 472 Seiten Format 9,0 x 19,0 cm Hardcover € (D) 19,90 € (A) 20,50 / sFr 35,90 ISBN 978-3-8338-1671-0 Top Italian Wines Roadshow ZURICH MOSCOW COPENHAGEN BERLIN PARIS LONDON WARSAW BRUSSELS Top Italian Wines Roadshow ZURICH MOSCOW COPENHAGEN BERLIN PARIS LONDON WARSAW BRUSSELS Lunedì, 30 novembre 2009 The Dolder Grand Kuhrhausstrasse 65 - 8032 Zurich L’editore di maggior pregio su Cibo & Bevande è lieto di invitarvi ad un’esclusiva degustazione di vini: 59 Produttori esporranno una scelta dei loro vini nell’ambito della manifestazione internazionale Gambero Rosso: Top Italian Wines Roadshow. 14.00 – 18.00 Degustazione per operatori di settore e stampa 18.00 – 21.00 Degustazione per visitatori privati Seminari con degustazioni d’eccellenza Degusterete nei seminari circa 20 vini scelti di diversi produttori. I seminari saranno presentati dai noti esper- Rivista – Novembre 2009 La ti del Gambero Rosso: Marco Sbellico, coeditore della guida dei vini “Vini d’Italia” o Paolo Zaccaria, redattore della guida dei vini, nonché dal rinomato autore di libri sui vini Beat Koelliker. Seminario 1 14.30 - 15.30 Garden Salon 1 Seminario 2 16.00 - 17.00 Garden Salon 2 Seminario 3 18.30 - 19. 30 Garden Salon 1 I posti per i seminari sono limitati, la presa in considerazione delle iscrizioni seguirà l’ordine di ricezione di queste ultime. Iscrizioni entro il 13 novembre 2009. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni contattare la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera Seestrasse 123 - 8027 Zürich Tel. 044 289 23 23 - [email protected] www.ccis.ch 93 Contatti Commerciali DAL MERCATO ITALIANO Offerte di merci e servizi Olio Oleificio Pasquinoni snc Via T. Tasso, 3 47852 Coriano (RN) Tel. +39.0541.759225 Fax. +39.0541.756544 E-mail: [email protected] www.pasquinoni.it Porte e serramenti in legno Falegnameria Dilda di Dilda Giovanni e Guglielmo s.n.c. via Torre Angiolini 47/A I - 26038 Torre de' Picenardi (CR) Tel: +39 0375-94215 Fax: +39 0375-395226 E-mail: [email protected] www.falegnameriadilda.com Vino BADIA A COLTIBUONO I - 53013 Gaiole in Chianti (SI) Tel: +39/0577 74481 Fax: +39/0577 744839 [email protected] www.coltibuono.com Funghi sott’olio Galfrè antipasti d’Italia Srl V.le Torino 13 - 12032 BARGE (CN) Tel: 0039/0175.346286 Fax: 0039/0175.343358 E-mail: [email protected] www.galfreantipasti.it Packaging per industria alimentare e cosmetica Ideal Plast di Ivano Sironi via Vignazzola 117 I - 20036 Meda (MI) Tel.: +39 0362-343731 Fax: +39 0362-343733 E-mail: [email protected] www.idealplastpackaging.it Lavorazioni meccaniche di precisione Gamba srl Via Dezza 47 I - 20144 Milano 94 Tel. +39 024980441 Fax: +39 0248008021 E-mail: [email protected] www.gambasrl.it Impianti e macchinari per l’industria cosmetica Ve.tra.co Group srl Via E. Mattei, 25 I - 26020 Madignano (Cr) Tel.: +39 0373 65185 Fax: +39 0373 65713 E-mail: [email protected] www.vetraco.com Abbigliamento SEIDIMILANO srl Corso Concordia 5 I - 20129 Milano Tel: 0039 3925737601 E-mail: [email protected] www.nuvoline.it Vino Eusider SpA Via Muggia, 36 I - 31045 Motta di Livenza (Tv) Tel/Fax +39 0422 768130 E-mail: [email protected] www.barrosante.com Progettazione e produzione di strumenti ottici su misura Beta Nit srl Applied Optics via Roma 57 I - 26865 San Rocco al Porto (Lodi) Tel: +39-0377-569530 Fax: +39-0377-568083 E-mail: [email protected] www.betanit.com Prodotti per la cosmesi e il benessere Re-Age Italia Via Bottego 239 I - 41010 Modena - Italy Tel: +39 059 2929250 Fax: +39 059 2927345 Email: [email protected] www.re-age.com Caffè Torrefazione Portioli Spa Via Cerca 24 I - 20090 Caleppio di Settala (MI) Italia Tel. +39 02 95 89 751 Fax +39 02 95 89 755 Email: [email protected] www.portioli.it Moquette Besana Moquette Via Don Giacinto Dell'Acqua, 24 I - 23890 Barzago, frazione Verdegò, (LC) Tel. +39 031.860113 Fax. +39 031.860202 [email protected] www.besanamoquette.com Reti per salotti e divani Armetal S.r.l. Via Nazionale, 7-9-11 I - 47017 Rocca S. Casciano - Forlì Tel. 0039/0543.960139 Fax 0039/0543.950063 E-Mail: [email protected] www.armetalitalia.com Complementi d’arredo Stil Décor snc Via A. De Gasperi 28/30 I - 50019 Sesto Fiorentino FI Tel/Fax +39 0554252832 E-Mail: [email protected] www.stildecorfirenze.it Prodotti alimentari tipici romagnoli La Romagnola Via Martiri Ponte Bastia 11 I - 44016 San Biagio Argenta (FE) Tel. +39 0532809666 Fax.+39 0532809477 E-Mail: [email protected] www.la-romagnola.it Macchinari per il packaging C.A.P. Group Via dell’Artigianato 3 I - 35026 Conselve (PD) Tel. +39 0499501031 Fax.+39 0499501034 E-Mail: commerciale.estero@ bbroker.it www.groupcap.it Rivista – Novembre 2009 La Richieste di ricerca agenti-rappresentanti • La società Tecnim opera nel settore della manutenzione e nel montaggio di impianti industriali soprattutto per l’industria chimica, petrolifera ed energetica (l’azienda lavori con i principali attori del settore energetico italiano, ENI, ENEL, SAIPEM, SNAM ed altri) osservando rigidi standard di sicurezza e qualità. Tecnim gradirebbe entrare in rapporti d’affari con studi di progettazione ed ingegneria interessati a collaborare per realizzare assieme progetti industriali. • L’azienda GIAS SpA è specializzata nella produzione di verdure grigliate e di piatti pronti italiani surgelati di diverse qualità, sia con la pasta sia col riso, sia con la carne che con i frutti di mare. GIAS vorrebbe ampliare il proprio mercato e intraprenderebbe volentieri nuove relazioni commerciali con grossisti di prodotti alimentari che danno valore alla qualità dei prodotti e sono interessati a inserire sul mercato svizzero i prodotti citati. • La società DGV srl di Milano attiva nel settore delle lavorazioni di subfornitura meccanica per produttori di macchine e articoli industriali. La società DGV srl opera nel settore delle lavorazioni meccaniche per conto terzi e con l’ausilio di stazioni CAD progetta e realizza articoli e lavorazioni in metallo di sicura qualità ed affidabilità per qualsiasi tipo di applicazione industriale. • L'azienda Lisap SpA di Milano, specializzata nella produzione di articoli per la cura e il trattamento dei capelli destinati a centri estetici, parrucchieri e saloni di bellezza. L'azienda è attiva dal 1952 ed è presente in tutto il mondo ed è alla ricerca di nuovi parner e collaboratori soprattutto nella Svizzera italiana e francese; Lisap sarebbe interessata ad effettuare un incontro conoscitivo per presentare i pro- Rivista – Novembre 2009 La pri prodotti direttamente presso la Vostra sede.Vi invitiamo a visitare il sito www.lisapitalia.com per scoprire il mondo Lisap e la varietà dei prodotti che l'azienda è in grado di offrire. Per le richieste di cui sopra rivolgersi a: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Seestr. 123, casella postale, 8027 Zurigo, Tel. 044/289 23 23, Fax 044/201 53 57, e-mail: [email protected], www. ccis.ch • La societa’ Nastro & Nastro Srl, operante a Luino ( Va ) nel settore delle arti grafiche dal 1885, ha recentemente ampliato la propria gamma di prodotti con l’introduzione di una nuova linea di carta regalo, carta personalizzata e carta da imballo. Questi prodotti possono essere forniti sia in fogli (stesi o piegati) sia in rotolo. Cerchiamo per il mercato Svizzero importatori / distributori / grossisti e rappresentanti introdotti nei settori cartolerie, librerie e imballaggi. Per informazioni contattare: Nastro & Nastro S.r.l. Via Stehli, 15 21010 Germignaga (VA) Tel. + 39 0332 531463 Fax + 39 0332 510715 E-mail: [email protected] DAL MERCATO SVIZZERO Ricerca di merci e servizi Macchine industriali per la bigiotteria OPTOMA rte d'Allaman 36 Pf 99 1163 Etoy Tel. 0041/21 8071333 Fax 0041/21 8071334 [email protected] Calzettini Flamingo Fashion Ltd Bonnstrasse 18 CH-3186 Düdingen Tel. 0041/264399494 Fax 0041/264399499 [email protected] www.flamingo-fashion.ch Utensili da cucina ASA Handel GmbH Signor Gökdemir Gökmen Birkenweg 6 5312 Döttingen Tel. +41 796930946 [email protected] Destrosio Confiserie Michel AG Im Grund 12 CH - 5405 Baden-Dättwil Tel. 0041 564930377 Fax 0041 564930378 [email protected] www.confiseriemichel.ch Prosecco VinYara Weinhandel Baumgartenstrasse 14 CH - 8108 Dällikon Tel. 0041 763910107 Fax 0041 448450929 [email protected] www.vinyara.ch Offerte di merci e servizi Prodotti chimici naturali Jungbunzlauer AG St. Alban-Vorstadt 90 P.O. Box CH-4002 Basel Tel.: ++41 61 295 51 00 Fax: ++41 61 295 52 90 patricia.schaub@jungbunzlauer. com www.jungbunzlauer.com Trasporti internazionali Martin Transports SA Iles Falcon CH - 3960 Sierre Tel: +41 274518080 Fax +41 274518089 E-mail: [email protected] www.martin-transports.ch Per ulteriori informazioni rivolgersi alla: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Seestr. 123, casella postale, 8027 Zurigo, Tel. 044/289 23 23, Fax 044/201 53 57, e-mail: info@ ccis.ch, www.ccis.ch 95 Attività e Servizi Con i suoi circa 800 Soci la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, fondata nel 1909, è un‘associazione indipendente ai sensi del Codice Civile Svizzero. Il suo compito precipuo consiste nella assistenza alle imprese dedite all‘interscambio tra Italia, Svizzera ed il Principato del Liechtenstein. La gamma dei suoi servizi, certificati ISO 9001, è molto variegata e comprende tra l‘altro: • Ricerche su banche dati di produttori e/o importatori dAuoi seguenti Paesi: Italia e Svizzera • Collegamenti online per visure, protesti, bilanci, statistiche ecc. • Segnalazioni di potenziali fornitori ed acquirenti • Ricerca e mediazione di rappresentanti, agenti e distributori • Organizzazione di incontri tra operatori, con l‘ausilio di servizi di interpretariato e segretariato • Recupero di crediti commerciali, con particolare riguardo alla ricerca di soluzioni amichevoli e extragiudiziali Pubblicazioni • Recupero crediti in Svizzera • Regolamento di Arbitrato e di Conciliazione della Camera Arbitrale della CCIS • Compra-vendita di beni immobili in Italia • Costituzione di società affiliate di imprese estere in Italia • Servizi camerali • Das neue italienische Gesellschaftsrecht • ”La Rivista“ periodico ufficiale mensile (11 edizioni all‘anno) • Calendario delle Fiere italiane • Annuario Soci • Indicatori utili Italia-Svizzera • Facilitazioni per i Soci Seestrasse 123, Casella postale, 8027 Zurigo Tel. ++41(0)44 289 23 23, • Recupero dell‘IVA svizzera in favore di operatori italiani, nonché dell‘IVA italiana per imprese elvetiche • Consulenza ed assistenza legale in materia di diritto commerciale, societario e fiscale • Assistenza e consulenza in materia doganale • Informazioni finanziarie e riservate sulla solvibilità di imprese italiane e svizzere • Ricerca di prodotti, marchi di fabbricazione e reperimento di brevetti • Azioni promozionali e di direct marketing • Arbitrato internazionale • Informazioni relative all‘interscambio, normative riguardanti gli insiediamenti in Svizzera ed in Italia • Seminari e manifestazioni su temi specifici di attualità • Traduzioni • Viaggi di Studio • Certificato di Italiano Commerciale rilasciato in collaborazione con la Società Dante Alighieri di Roma • Swiss Desk Porti italiani • La CCIS fornisce informazioni su Fiere e Mostre italiane. Rappresentanza ufficiale di Fiera Milano e di VeronaFiere Fax ++41(0)44 201 53 57 http://www.ccis.ch, e-mail: [email protected] IVA-Nr. 326 773 Rue du Cendrier 12-14, Casella postale, 1211 Ginevra 1 Tel. ++41(0)22 906 85 95, Fax ++41(0)22 906 85 99 e-mail: [email protected] IVA-Nr. 326 773 Tagliando d’abbonamento Nome ...................................................................................................... Cognome ................................................................................................. Indirizzo .................................................................................................. Tel. .................................... e-mail ....................................................... Intendo sottoscrivere un abbonamento annuo (11 copie) a La Rivista al costo di 60CHF (estero: 50 euro) Data e firma ............................................................................................ 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