Ascoltiamo il Cuore
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Ascoltiamo il Cuore
Concorso “Regoliamoci” Anno scolastico 2009 - 2010 I.C. “D. M. Turoldo” Introduzione. Il progetto “Provaci ancora Sam” del comune di Torino, con la cooperativa sociale “Un sogno per tutti” ha deciso di partecipare al suddetto concorso, coinvolgendo una classe di prima media dell’I.C. “D. M. Turoldo” di Torino: la I B. Gli insegnanti di italiano e di sostegno hanno aderito volentieri a questo progetto poiché basato sulle “Regole” condivise, tanto utili ai ragazzi, soprattutto agli allievi della I B. Realizzare un percorso sul tema dell’educazione allea responsabilità e alla legalità ci sembrava adatto per alcuni problemi emersi nel corso dell’anno scolastico e aventi come protagonisti gli allievi della suddetta classe. Fin dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, sono emerse delle difficoltà di tipo disciplinare tra i ragazzi: litigiosi, permalosi, a volte aggressivi, poco rispettosi del prossimo, con molta difficoltà accettavano le regole comunitarie o le trasgredivano senza considerare grave il gesto. Tutto ciò sembrava ostacolare un clima sereno ed impediva di lavorare con profitto. Ma insegnanti ed educatori hanno creduto possibile un recupero dei ragazzi, ritenendo che in ognuno di essi ci fosse qualcosa di positivo: si trattava di farlo emergere trasmettendo loro un po’ di fiducia e valorizzando le qualità. Pertanto il concorso basato sulle regole sembrava adatto per intraprendere questo cammino. Così ci siamo posti come obiettivo quello di riuscire a convivere con alcune regole scelte e condivise nel gruppo, dando loro importanza per la vita quotidiana, per il benessere della classe e per il buon funzionamento della società. Gli alunni coinvolti si sono confrontati, con momenti di condivisione e altri di scontro, creando comunque una crescita personale. All’inizio dell’attività c’è stata una riflessione sulla parola “Convivenza” da cui sono emerse interessanti opinioni e un ricco scambio di idee. Poi abbiamo posto al centro del percorso i principi della “Convenzione dei Diritti per i bambini”, analizzando e approfondendo soprattutto alcuni punti, quali il diritto ad essere ascoltati, ad avere una famiglia, a ricevere un’istruzione … Questa lettura, seguita da analisi e discussione, ha offerto l’occasione per discutere sulla distinzione tra “bisogni e desideri”, permettendo ai ragazzi di confrontarsi tra loro esprimendo idee, perplessità e trovando dei punti in comune. Sono seguite anche attività espressive, quali la rappresentazione di alcune scene inventate e riguardanti i diritti dei minori. Alla fine il tema è stato interpretato attraverso la stesura di alcuni racconti fotografici, cui hanno partecipato tutti i 17 studenti, con il supporto costante di educatori e insegnanti. Siamo certi che questo percorso impegnativo abbia gratificato gli allievi e anche gli adulti, che hanno collaborato e coordinato le attività. Pertanto ringraziamo la “Libera formazione” per averci offerto questa proposta, che sicuramente ha offerto un contributo prezioso alla crescita dei nostri ragazzi. Irene, Antonio e Luisella Una mattina due ragazzi salgono su un autobus è iniziano a prendere in giro una ragazza straniera dicendole di tornare nel suo paese perché qui in Italia Ad esempio Mirko non serve a nulla. Un agente di polizia interviene sostiene che si sarebbe sgridandoli e anziché fargli la multa gli regala la voltato convenzione dei diritti dell’infanzia e i ragazzi parte , poiché tornando a casa la leggono e imparano la lezione. violenza delle mani da un’altra la porta ad altra violenza e avrebbe denunciato il fatto. Agata, invece, si sarebbe difesa dandosi coraggio per poter dir Discutendo con i compagni, Fabio, Dylan, Agatha e loro che tutti appartengono alla Mirko, provano a mettersi nei panni della ragazza straniera: emergono alcuni comportamenti differenti specie umana: siamo che si potrebbero tenere in questa situazione. uguali per diritti e diversi per l’aspetto e par le idee, e che il loro atteggiamento nei confronti della ragazza non è ammissibile. Fabio si girerebbe dall’altra parte perché penserebbe che sono ignoranti, che rispondere significherebbe abbassarsi al loro livello, e che questi non conoscono la parola DIRITTO. Agatha, Fabio, Mirko, Dylan C’era una volta una famiglia unita. Un giorno, mentre la figlia era nel bosco, i genitori furono attaccati da un drago, La notte la tristezza prese il sopravvento e la bambina, sentendosi sola, ricordò il consiglio del giudice. Prese lo specchio lo guardò e ricordò con nostalgia i genitori. All’improvviso una luce abbagliante illuminò la stanza e apparve la fata che li divorò, lasciando orfana la fanciulla. La bambina tornata a casa non trovò i genitori e iniziò a piangere. Da una delle sue lacrime, uscì il giudice Diritto che le comunica la tragedia capitata ai genitori e le promette di cercare il colpevole e punirlo a dovere. Ciò non consola la bimba, che in lacrime si dispera perché ha capito di essere sola. Il giudice cerca di consolarla Aiutina. dandole uno specchio magico e dicendole: < La bambina rimase incantata e perse la parola. La fata le disse: < Credi alle fate? > la bambina Usalo quando ti sentirai sola. Vedrai ti farà compagnia > ripresa dallo stupore sorridendo rispose < Certo ti vedo!!!!! Il giudice aveva ragione!!!!! > La fata a quel punto le propose una collega che avrebbe potuto prendersi cura di lei, la fata Materna. La bambina si addormentò rasserenata tra le braccia della fata; con una magia si trovò subito Una notte il drago assassino, che aveva molta dalla fata Materna cui fu affidata. La bambina si fame, vagò per decenni e decenni in cerca di cibo; svegliò e rimase incantata dal lusso della grotta; però esso scarseggiava e così … morì di fame … e le due si conobbero bene e cenarono a lume di solo … candela. La notte la bambina si svegliò e urlò: < Mamma, mamma > la fata andò in camera e la prese in braccio e la bambina si riaddormentò. La mattina seguente la fata le fece trovare la buona colazione. Le due si prepararono all’incontro con il giudice per presentare il nuovo caso. Il giudice sapendo della proposta di affidamento passò immediatamente le pratiche allo gnomo segretario per procedere con la chiusura del caso. Così fu confermata la notizia: la bambina era affidata definitivamente alla fata, il giudice e lo gnomo segretario festeggiarono cantando e ballando nel bosco. La bambina crescendo e riflettendo su cosa voleva fare da grande, decise di diventare anche lei una la fata e di aiutare i bambini in difficoltà, come lo era stata lei. Dopo tanti allenamenti, aiuti e consigli da parte della fata Materna, la fanciulla diventò molto brava e soccorse tanti tanti bambini … Simone, Giulia e Federica -LA PROTEZIONE DAGLI ABUSI E DA FORME DI ABBANDONO -LA SCUOLA -L’ACQUA POTABILE -L’ARIA NON INQUINATA -LE CURE MEDICHE -L’ ALIMENTAZIONE SANA -LA PROTEZIONE DALLA DISCRIMINAZIONE -LE CURE OSPEDALIERE -LA POSSIBILITA’ DI ESPRIMERE LA PROPIA OPINIONE -LA POSSIBILITA’ DI PROFESSARE LA PROPRIA RELIGIONE -LA POSSIBILITA’ DI RICEVERE UN’ISTRUZIONE NEL TERZO MONDO -AVERE UNA CASA SICURA -AVERE DEI LUOGHI ADATTI IN CUI GIOCARE -RICEVERE UN’EDUCAZIONE -IL COMPUTER -IL DENARO DA SPENDERE -I VESTITI ALLA MODA PER QUALCHE RAGAZZO/A ESSI SONO BISOGNI DI PRIMARIA IMPORTANZA, PER ALTRI INVECE SONO SOLO DEI DESIDERI, DI CUI SI PUO’ FARE A MENO. -UNO STEREO PERSONALE -UN TELEVISORE -UNA CAMERETTA -MANGIARE AL FASTFOOD -UNA BICI -UN OROLOGIO -UN PROFUMO -DEI SOLDI -VESTITI ALLA MODA -UN ANELLO O DEI GIOIELLI 1. ESSERE ASCOLTATI E DIRE LE NOSTRE OPINIONI 2. RICEVERE ALIMENTAZIONE E ISTRUZIONE 3. AVERE IL DIRITTO A VIVERE SERENAMENTE L’ INFANZIA, IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALL’ ISTRUZIONE 4. ANDARE A SCUOLA 5. AVERE UNA CASA E DEI GENITORI AFFETUOSI 1. CIO’ CHE SI DEVE FARE PER FAR SI’ CHE SI VIVA BENE 2. SODDISFARE I PROPRI BISOGNI 3. UNA LEGGE CHE STABILISCA I BISOGNI DI OGNUNO 4. QUALCOSA DI CUI NON SI PUO’ FARE A MENO Alessio e Dylan hanno sintetizzato la discussione e la riflessione dei compagni della classe IB