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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani E’ sempre più frequente nella cronaca la notizia di qualcuno che uccide l’oggetto del suo amore. In questi giorni, vicino a noi, un giovane che tenta di uccidere malmenando e poi gettando da un ponte la propria ex ragazza, per poi mettere in sce il proprio suicidio. E poi un padre che uccide o fa scomparire le sue gemelline per colpire la moglie che non lo accetta più. Quanto amore avvelenato. E’ il desiderio di avere per sé l’oggetto amato per essere felice e non una persona da amare e rendere felice. Chi può guarire la nostra umanità malata di egoismo anche quando ama, se non colui che per amore ha preso la croce? Camminiamo verso la Pasqua. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 22 marzo 2012 - € 1,00 N. 11 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC Editoriale Sorrisi Mi capita spesso di sentire persone che si stupiscono del fatto che spesso mi incontrano sorridente. Prendo spunto da me, anche se non sta tanto bene, perché questa sottolineatura ritorna di tanto in tanto nelle mie giornate e nei vari incontri che ho, specie in questo periodio di benedizione alle famiglie. A parte il fatto che anch'io, e molti lo sanno bene, naturalmente ho momenti di rabbia o delusione, ci ho riflettuto sopra è mi sono detto che oggi, forse anche nella chiesa, siamo in deficit di sorriso. Non parlo di quello stampato a mo' di francobollo su facce che difficilmente esprimono qualcosa di interessante, ma il sorriso di chi capisce che per quanto si arrabbi, o sbraiti per le ingiustizie del mondo, avrà sempre un motivo per farsi ribollire il sangue e quindi preferisce prendere la vita per il lato buono. Non si tratta di tirare i remi in barca, anzi, ma di impegnarsi ancora di più, per quanto ci è possibile, affinché le cose siano più giuste e più belle. Recuperando quel po' di serenità che dona la fede, la vicinanza di persone care, il sogno condiviso con altri che hanno a cuore le nostre stesse mete. Mi sono anche reso conto che, dopo una certa età, si è davvero più liberi di sorridere, perché è come se le cose prendessero quasi spontaneamente il loro ordine naturale nella nostra classifica esistenziale. Vivere l'età adulta per il verso giusto (tanto più se abbiamo il dono di stare abbastanza bene in salute e sicurezza di vita) è qualcosa di bello. Mi piacerebbe lo sperimentassero anche gli adulti un po' più giovani, specie quando hanno a che fare con figli che crescono. Si è adulti anche quando, responsabili e presenti, si mostra ai più piccoli il lato bello della vita, di ciò che viviamo. Stando coi piedi per terra e sapendo gioire dei sorrisi che colorano il mondo. Gesualdo Purziani Articoli sacri di Senigallia propone ABITI per la PRIMA COMUNIONE Via Andrea Costa, 31 Tel. 07160597 - Senigallia Giornata della carità Nella parrocchie la raccolta per il 'Fondo di Solidarietà' C'è una bella occasione per pensare comunitariamente alla carità. Nella quinta domenica di Quaresima, il prossimo 25 marzo si celebra nella nostra Diocesi la tradizionale Giornata diocesana della Carità. Le offerte raccolte nelle parrocchie anche in questa occasione saranno destinata al Fondo di Solidarietà gestito dalla Caritas e destinato alle famiglie in difficoltà per la perdita dell’occupazione o che si trovano in situazioni di forte disagio. Ci vengono in aiuto le parole del vescovo Giuseppe quando, presentando il Fondo nel 2009, scriveva: "Vorrei sottolineare il fatto che questa iniziativa della Diocesi si propone una finalità educativa: intende suscitare una riflessione sugli stili di vita per esprimere il valore della sobrietà e della solidarietà. Sappiamo bene che il Fondo sarà soltanto una “goccia” nel “mare” dei bisogni, ma non possiamo esimerci dall’offrire un ulteriore segno di quella carità che, costituendo il cuore del messaggio cristiano, ci rende testimoni credibili del buon Samaritano". Dal recente Rapporto Diocesano sulle Povertà, pubblicato e presentato lo scorso gennaio a Senigallia e che dovrebbe interessarci tutti, emerge nettamente che in diversi casi la crisi in atto ha aggravato situazioni di bisogno già esistenti, per altri invece si è presentata una situazione di precarietà e vulnerabilità che rischia di portare famiglie che vivevano in condizioni di “normalità” verso nuove forme di impoverimento. Sicuramente è emersa anche una maggior attenzione e sensibilità all’interno delle comunità (le iniziative, complementari al Fondo di solidarietà che sono nate in questi anni sul territorio ne sono una testimonianza). Diverse realtà parrocchiali stanno riflettendo su quali interventi adottare per continuare a dare sostegno alle famiglie in difficoltà. Emerge soprattutto con maggior consapevolezza la necessità di cercare di incidere a livello educativo, affinchè alle azioni di aiuto concreto si accompagnino scelte di responsabilità per un fondamentale cambiamento nei consumi, nel risparmio, nella sobrietà, nella prossimità. La Giornata di domenica prossima ribadisce, anche quest'anno, la ferma volontà di essere una Chiesa vicina alla gente, attenta all’attualità dei problemi degli uomini e alle donne in carne ed ossa, capace di incarnare la gratuità e la fratellanza evangelica. Il Fondo di solidarietà ha voluto intraprendere - e vuole continuare a perseguirlo - un cammino di attenzione nei confronti delle persone che ci vivono accanto, insistendo sull’opportunità di riflettere sugli ”stili di vita”, ma anche sul consolidamento del tessuto sociale del nostro territorio. Certamente tutti siamo chiamati a lavorare per creare le condizioni necessarie al superamento di questa crisi e all’elaborazione costante di un progetto di società che tenga conto dei cambiamenti in atto. L’ente pubblico su questo aspetto ha un ruolo fondamentale. La speranza è che ogni forma di sostegno possa gradualmente venir meno per l’attenuarsi delle necessità. Ma forse per questo i tempi non sono ancora maturi. Speriamo almeno che la rete di solidarietà che si è messa in atto in questi anni possa continuare a promuovere e a ricercare la coesione sociale come modalità capace. don Aldo Piergiovanni in questo numero 8 - 9 Cittadini del mondo Il centro interculturale 'Le Rondini' 6 In festa per i sacerdoti 70, 60 e 50 anni di Ordinazione 12 Emanuele da premio Menzione speciale per il suo sito attualità la voce misena 22 marzo 2012 A Tolosa torna l'incubo dell'antisemitismo Discriminati in Europa La comunità ebraica di tutta la Francia è in “stato di choc” dopo l’attentato di lunedì mattina a Tolosa davanti ad una scuola ebraica dove un killer ha sparato colpendo a morte 4 persone, un docente e tre bambini di 3, 6 e 10 anni. Un appello è stato lanciato immediatamente dal Crif (il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche): “Ci appelliamo alla responsabilità di ciascuno, alla vigilanza e alla calma”. Ed annuncia che di fronte “all’estrema gravità di questo attacco, la comunità ebraica istituirà un comitato operativo per valutare la situazione in relazione alle autorità pubbliche”. "Le notizie che giungono da Tolosa ci fanno rivivere i peggiori incubi”. Lo ha detto il presidente dell‘Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una dichiarazione: "C’è sgomento e orrore nell’apprendere che la scuola ebraica di quella città è stata colpita da un’azione terroristica e che con armi da fuoco sono stati uccisi e gravemente feriti bambini, genitori e È un fenomeno di “importanza crescente nel mondo occidentale: la negazione della parità dei diritti per i cristiani e la loro emarginazione”. Si registrano infatti sempre più casi d’intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa. Allo stesso tempo, il crescente interesse dei media ha dato voce all’anonima sofferenza di casi di persone che sempre più acquisiscono una rilevanza internazionale. È quanto emerge dal rapporto 2011 sui casi di intolleranza e di discriminazione dei cristiani in Europa pubblicato sul sito dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione religiosa in Europa (Oidce). Il rapporto 2011 è sul sito dell’Oidce (www.intoleranceagainstchristians.eu) ed è l’unica indagine esauriente esistente riguardo alla situazione dei cristiani in Europa”. In una scheda elaborata questa mattina dal Ccee per presentare i dati del rapporto si afferma che “il 2011 è stato caratterizzato da numerosi dibattiti pubblici sulla religione” a partire dall’assassino norvegese Andres Breivik, “erroneamente definito un fondamentalista cristiano". “Un‘etichetta - commenta il Ccee - attribuita sconsideratamente e precipitosamente”. docenti. Se questo è potuto accadere con tanta facilità e con tanta efferatezza, significa che oramai tutta l’Europa è minacciata da gruppi e da individui che iniziano a colpire e ad uccidere gli appartenenti a minoranze, ma che evidentemente stanno progettando la distruzione della libertà, della democrazia e della pacifica convivenza in tutto il nostro continente. Le Comunità ebraiche italiane sono fraternamente vicine e condividono il dolore delle famiglie e delle Comunità francesi, nella certezza che la stragrande maggioranza della società e dell’opinione pubblica dei nostri Paesi condivida questi sentimenti. Per il momento non si conoscono gli autori dei crimini né sono apparse rivendicazioni, ma è urgente che venga fatta luce sull’identità e sui programmi di tutti coloro che, seminando odio e compiendo gravissimi crimini nel totale disprezzo della vita umana, si pongono al di fuori di qualsiasi consesso civile". Il mercato del lavoro italiano e i soggetti del suo cambiamento La riforma da condividere di più C’è qualcosa di antico, e fors’anche di sbagliato, nel metodo con cui si sta rivoluzionando il mondo delle regole che governano il lavoro in Italia. L’esecutivo sta “trattando con le parti sociali”, intendendo con queste soprattutto la triplice sindacale Cgil-Cisl-Uil, e Confindustria per la parte datoriale. Qui sta il vulnus. Le tre sigle sindacali sono senza dubbio le più rappresentative in Italia. Ma altrettanto certamente rappresentano solo una parte, anzi una piccola parte del mondo del lavoro italiano. Stante il fatto che oltre la metà degli iscritti è pensionata, gli “attivi” della triplice sono appena qualche milione di lavoratori. Difficile dire quanti milioni, vista la difficoltà di avere numeri Problema di rappresentanza al tavolo delle trattative: bastano solo i sindacati? precisi sul tesseramento. Ma stiamo dentro le dita di una mano. Se poi consideriamo che buona parte di questi “attivi” viene dal pubblico impiego, che ha regole di accesso e di uscita del tutto particolari, sorge il dubbio di quanto Cgil, Cisl e Uil siano rappresentativi delle decine di milioni di lavoratori italiani. Tanto per dire, la riforma riguarderà soprattutto quella grande fetta di precarietà – o flessibilità – che ha scarsissima rappresentanza dentro il sindacato, e che spesso vede proprio il sindacato come “difensore degli inclusi”. E il commercio? E l’agricoltura? E quell’artigianato che è il motore economico di molte regioni italiane? Sì, ci sono anche loro; solo che la loro opinione pesa un centesimo di quella dei leader della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici Cgil che era centrale nel 1969, ma che ora è centrale solo come peso ideologico. D’altra parte, Confindustria. Cioè l’associazione delle medio-grandi imprese, non di tutte; con molte aziende riconducibili allo Stato (Eni, Enel, Ferrovie...) e senza Fiat, per dire. Ma non è questo il punto: la vera questione è che il tessuto economico italiano è fatto dalle medio-piccole imprese, anche se poi l’intero dibattito italiano gira attorno a qualche stabilimento della Fiat o a una dichiarazione di Emma Marcegaglia. E vogliamo parlare del “popolo delle partite Iva”? Vogliamo finalmente prendere atto che da almeno due decenni la grande fabbrica “verticale” si è destrutturata, spalmandosi orizzontalmente su una produzione che si integra con un nugolo di fornitori esterni? Che i grandi stabilimenti sono stati chiusi o ridotti, e la forza lavoro si è frastagliata in dipendenti interni, in lavoratori di aziende collegate (magari con sede all’estero), in consulenti vari, in figure più o meno precarie? Si dirà: fare accordi con tanti interlocutori diversi diventa impossibile. Vero. Cosa c’è di più ridicolo di quelle tavolate tra governo e “parti sociali” con decine di personaggi coinvolti, come in un matrimonio in cui si invitano pure parenti lontanissimi e sconosciuti, pur di non rischiare qualche brutta figura formale... Ma allora si cambi completamente la musica, si smettano questi giri di valzer di sempre più polverosa memoria. Il governo avanzi una sua proposta articolata e completa. Dia il tempo a tutti gli attori interessati di fare le loro controdeduzioni: ci sono associazioni di categoria, lobbisti accreditati, giornali e opinionisti vari alla bisogna. Faccia sintesi e porti il pacchetto all’attenzione del Parlamento, che rimane sovrano nella decisione e di per se stesso portatore di svariati interessi. Altrimenti mettiamo un tema decisivo per il futuro del Paese nelle mani di qualche personalismo, di pochi interessi che fingono di rappresentare tutti gli altri. È così che ci ritroviamo – unico Paese occidentale – con una grande precarietà sottopagata, laddove dovrebbe esserci un’intelligente flessibilità maggiormente retribuita. È così che ci ritroviamo a discutere di una norma di legge (il celebre art. 18 dello Statuto dei lavoratori) creata nella seconda metà degli anni Sessanta e approvata nel 1970: 42 anni fa. Riflettete su quanto il mondo – anche lavorativo – sia cambiato in questi quattro decenni (informatica, internet, globalizzazione totale, moneta unica...) e capirete perché in Italia la parola “progresso” si stia sempre di più allontanando dall’un tempo gemello termine “lavoro”. Nicola Salvagnin Se tutto è 'raccomandazione', piccoli gesti e speranze di onestà Il coraggio di sognare pulito Con voce sommessa, con un pizzico di reticenza, un’amica mi confida che dovrebbe cercare una raccomandazione politica perché suo padre possa trovar posto in un centro di riabilitazione: le è stato consigliato molto chiaramente dal personale di una struttura pubblica dove attualmente si trova ricoverato. Leggo nei suoi occhi sgomento e incertezza. Si tratta di suo padre … Si tratta di agire in modo poco pulito … Mi metto nei suoi panni: come mi comporterei? Non trovo una risposta, anzi mille interrogativi affollano la mia mente. Nulla di insolito, nulla di cui sorprendersi. Non è la prima volta che mi capita di ascoltare racconti simili, ma questa volta le parole della mia amica risuonano dentro di me più forte del solito, sino a generare una rabbia e un’ indignazione inconsuete. E’ il fondo del tunnel in cui siamo sprofondati: nella logica della raccomandazione e della spinta politica nel contesto sanitario tutti ci ritroviamo spiazzati e vulnerabili. Qui non si tratta di un guadagno illecito, di un concorso truccato, di un equivoco permesso edilizio, qui si tratta della salute di un familiare, il bene in assoluto più prezioso che custodiamo. E tutti, prima o poi, ci ritroviamo alle prese con simili questioni etiche, dove il cuore cerca di sconfiggere l’onesta razionalità e il senso profondo di giustizia. La logica perversa dell’ interesse perso- nale che deve sempre prevalere sul bene dell’altro, sul bene comune, sembra ormai aver invaso la nostra vita individuale, famigliare, sociale, nazionale e mondiale tanto da farcene perdere la consapevolezza. Come se fossimo immersi in un buio etico totale che non ci consente neppure di intravedere spiragli di luce. Tutti i canali di comunicazione di massa sono invasi da notizie di ingiustizia, di sopruso, di comportamenti immorali in ogni contesto: è una sorta di assuefazione tale per cui nessuno può dirsi fuori dai giochi, nessuno può dichiararsi innocente, quindi nessuno può più scandalizzarsi e lamentarsi. E’ questo il buio totale in cui ci troviamo e dal quale, costi quel che costi, dobbiamo cercare di uscire. Certo non è facile trovare una strada da percorrere, il buio impedisce di individuare qualunque punto di riferimento, ma la creatività dell’uomo è infinita, la sua intelligenza troverà una soluzione: di questo dobbiamo esserne certi. Senza dubbio una possibile soluzione, la più ovvia, sta proprio in noi: mi tornano alla mente situazioni improvvise di buio assoluto nelle quali ci si chiama e si cerca di orientarsi seguendo la voce dell’altro. Colui che parla non solo ci dà sicurezza, non ci fa sentire soli, ma diventa un faro, una luce a cui aggrapparsi nella ricerca di una via d’uscita. Raccontarci quotidiani episodi di onestà, evidenziare comportamenti retti, piccole scelte di giustizia, mettendo in moto un tamtam positivo e costruttivo, potrebbe far nascere una cordata con la quale uscire dalle tenebre. Non sarebbe certo una soluzione alle profonde e radicate ingiustizie planetarie, ma forse potrebbe essere un primo passo, un primo tassello di un puzzle da ricostruire. Tutte le grandi rivoluzioni della storia sono partite in sordina, in modi a volte occasionali; che non sia la nostra buia epoca un terreno fertile per gettare semi di rinnovamento e di speranza? Inutile e sciocco attendere soluzioni dall’alto, il doge di turno che possa ristabilire regole e norme; è il singolo cittadino ad avere in mano il timone, è l’impiegato, il maestro, l’infermiere, l’operaio a decidere il futuro, con il loro quotidiano e silenzioso lavoro nel rispetto delle regole. Di questi dobbiamo incominciare a parlare, del loro prezioso esempio quando ci sentiamo sopraffatti e spaventati dal buio, usando ogni canale di comunicazione a nostra disposizione per accendere piccole luci e intravedere l’uscita del tunnel. Mentre metto per iscritto questi miei semplici pensieri spero che il padre della mia amica sia arrivato nel centro di riabilitazione in modo “pulito”, senza alcuna raccomandazione politica: un barlume di luce si è acceso! Via al tamtam … Federica Spinozzi enti locali la voce misena 22 marzo 2012 Web 2.0, social network e volontariato: un corso online Sono aperte le iscrizioni al terzo corso promosso dal Centro servizi volontariato nell’ambito del programma formativo 2012. “Web 2.0 e social network”, mira ad illustrare alle associazioni di volontariato le potenzialità dell’utilizzo degli strumenti del web 2.0 e dei social network per promuovere le proprie attività, lanciare campagne di raccolta fondi, comunicare in modalità innovative, coinvolgere i propri portatori di interesse e pensare a nuove modalità di lavoro collaborativo. Il corso è rivolto esclusivamente a volontari e dirigenti di associazioni di volontariato delle Marche, con una competenza di base nell’uso del pc e di internet in particolare. Il corso si svolge integralmente in modalità e-learning ovvero su una piattaforma di videoconferenza e collaborazione on-line. Per partecipare è indispensabile utilizzare un computer connesso ad internet con una linea veloce (adsl o umts) auricolari o cuffie, microfono e, se possibile, una webcam. Sarà inoltre necessario installare sul proprio pc l’apposito software di videoconferenza, seguendo le istruzioni che saranno fornite. Il Corso si compone di 10 ore di didattica suddivisa in quattro moduli on line da 2,5 ore, più un’ora introduttiva. Le lezioni si terranno Anche Arcevia nella 20a Giornata Fai di primavera Beni artistici per tutti Una giornata per scoprire il patrimonio artistico locale E’ stata ospitata per la prima volta in Regione la presentazione delle Giornate Fai di primavera, giunta alla sua ventesima edizione. Il FAI e la sua organizzazione di volontariato – Il Fondo Ambiente Italiano - è diventata sempre più importante: “Una occasione per incontrarsi in serenità, uniti dalla bellezza del nostro paese - ha detto l'assessore Marcolini e del nostro ricco patrimonio culturale e dal senso di identità nazionale che esso suscita”. I numeri sono rilevanti: dalla prima edizione a oggi sono circa 6.165.000 visitatori e 6.390 beni aperti. Nella edizione 2011 i visitatori sono stati più di 500.000, e nel 2012 saranno 670 i beni aperti straordinariamente, di cui oltre 30 nelle Marche. Chiese, palazzi, ville borghi, castelli, musei, giardini e teatri e molti altri luoghi saranno aperti di visitatori grazie alla disponibilità di centinaia di volontari. Gli stessi numeri dei FAI sono impressionanti: 80.000,00 iscritti in tutta Italia, 500 le aziende sostenitrici, 7.000 i volontari. “E’ straordinaria - rileva l’assessore - la forza di mobilitazione che ha il nostro patrimonio culturale e paesaggistico ed il valore del volontariato in generale e di quello, in particolare, che opera in ambito culturale. Il patrimonio culturale, come risorsa per la crescita e lo sviluppo complessivo del nostro territorio e della nostra collettività, è una scommessa che la Regione ha fatto propria, investendo in cultura e attivando risorse significative anche per il recupero dei Beni Monumentali che quest’anno, anche per fronteggiare l’emergenza neve’, potranno contare su risorse straordinarie per oltre 10 milioni, gestite in forte coordinamento con lo Stato. D’altra parte il volontariato stesso è una risorsa su cui la Regione intende puntare e cui si è già rivolta con il progetto di valorizzazione del volontariato qualificato degli over 60, grazie al quale stanno partendo progetti di apertura straordinaria di musei e biblioteche. Il volontariato è una risorsa anche per i giovani che va valorizzata, ottimizzata per divenire parte integrante delle azioni di valorizzazione del nostro ricco patrimonio e che questo permetta di allargare le fruizioni, di renderle più partecipi e consapevoli, senza togliere spazio al mondo del lavoro qualificato in ambito culturale”. La festa di primavera dedicata all’ambiente e alla cultura si svolge sabato 24 e domenica 25 marzo in tutte le regioni d’Italia, con l’apertura di 670 beni in 256 località. Ad illustrarla in conferenza stampa, Alessandra Stipa Alesani, Presidente Regionale Fai, i capi delegazione delle provincie, Daniele Diotallevi e Giorgio Cozzolino della Sovrintendenza delle Marche e il conte Vanni Leopardi. Tra le aperture nelle Marche c'è Arcevia, Chiesa dell’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo - Bene normalmente chiuso al pubblico. L’Abbazia Benedettina già nel 1024 era un importante luogo di culto e di potere. L’ultimo abate fu nominato nel 1788: durante il governo napoleonico i beni furono requisiti e venduti e la Chiesa fu abbandonata. Nel 1904 un comitato di ecclesiastici ed eminenti notabili di Arcevia restaurò la Chiesa edificando anche un’imponente croce in ferro. Da allora la Chiesa è andata lentamente in rovina fino a pochi anni fa quando sono stati eseguiti lavori di restauro con il finanziamento di importati imprese locali. La Chiesa è dedicata alla Polizia di Stato, di cui San Michele è il patrono dal 1949. Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 9.45 - 13.00 / 14.45 – 19.00. 770 milioni di danni causati dal maltempo di febbraio Le Marche dopo la neve Superano i 770 milioni di euro i danni causati, nelle Marche, dall’emergenza neve del febbraio 2012. La Giunta regionale ha ultimato la ricognizione, che ha consentito di individuare sul territorio, comune per comune, le devastazioni determinate dalle eccezionali precipitazioni nevose cadute nelle prime due setti- mane del mese scorso. La stima è stata comunicata alla presidenza del Consiglio dei ministri e andava conclusa entro il 20 marzo. Le rilevazioni hanno segnalato danni che superano i 43 milioni di euro per la somma urgenza (ripristini, sgombero delle strade, gestione della fase di prima emergenza), i 248 milioni per la calamità naturale (danni all’agricoltura), i 479 per i disseti e le infrastrutture compromesse. “Abbiamo compiuto un passo fondamentale per poter accedere al Fondo di solidarietà dell’Unione europea - ha riferito il presidente Gian Mario Spacca - La ricognizione risulta essenziale in quanto consente alla protezione civile nazionale di certificare i danni subiti, dal momento che l’istruttoria con la Ue viene gestita dallo Stato italiano. Siamo coinvolti insieme ad altre undici regioni del nostro Paese che hanno subito un’analoga devastazione. Il contributo europeo, se concesso, copre il 2,5 per cento del danno riconosciuto dalla Commissione, per cui non sarà esaustivo e sufficiente a indennizzare la totalità dei danneggiamenti. Per questo la Regione Marche si è attivata presso tutte le sedi istituzionali, in modo da recuperare più risorse possibili e aiutare le comunità colpite a ripristinare le infrastrutture e a sostenere le attività economiche compromesse”. R.M. dalle ore 18 alle 20,30 di giorni infrasettimanali nei mesi di aprile e maggio, secondo il calendario che sarà comunicato subito dopo la chiusura delle iscrizioni. Il corso è gratuito. Le adesioni scadono il 2 aprile 2012. Per partecipare occorre iscriversi on line attraverso l’area riservata di questo sito (previa avvenuta registrazione dell’associazione). La partecipazione sarà consentita ai primi 80 iscritti. Il corso è organizzato da Csv Marche in collaborazione con il Dipartimento Formazione del Cestas e sarà tenuto da docenti con particolare esperienza sulle potenzialità e proprietà di internet 2.0 per il non profit. Il vino marchigiano al Vinitaly: 107 aziende in vetrina Saranno 107 le aziende marchigiane presenti alla 46a edizione del Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati più importante al mondo, che si terrà a Verona, da domenica 25 a mercoledì 28 marzo. “Dopo il Micam di Milano, dedicato al settore calzaturiero, è la seconda fiera che registra la maggiore partecipazione di operatori economici marchigiani, a testimonianza di come la nostra sia una terra di fashion e food”, ha commentato il vice presidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, nella conferenza stampa di presentazione dell’evento. A Verona le Marche promuoveranno non solo il vino, ma il territorio e le sue eccellenze. Grandi banner tridimensionali proporranno scorci suggestivi del paesaggio nello stand istituzionale, mentre - per la prima volta - la Regione è riuscita a ottenere lo spazio principale del Polo espositivo di Verona: 150 metri quadrati che verranno personalizzati con immagini delle Marche. Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano tutela vini: “Dobbiamo puntare con decisione sui mercati esteri. Il futuro del nostro vino sarà tanto più solido, quando più sapremo catturare l’interesse degli importatori e dei distributori provenienti da tutto il mondo. Dobbiamo guardare, con particolare attenzione, a quei Paesi, come Cina, Brasile, Russia e America, dove il Pil (Prodotto interno lordo) è in crescita: lì dobbiamo investire risorse e idee, lì dobbiamo fare squadra”. Nelle scuole arriva alla frutta Terza annualità per 'Frutta nelle scuole. Se la mangi ti frutta', il progetto di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie promosso dall'Ue e dal Ministero delle Politiche agricole. Avviata a novembre, è in pieno svolgimento la distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca solo di origine italiana, direttamente in 154 scuole elementari delle Marche, per 20.300 mila ragazzi, accompagnata e supportata da eventi e materiali informativi. Il programma nasce per incentivare il consumo di frutta e verdura tra gli alunni da sei a 11 anni ai quali, in occasione della pausa mattutina, viene distribuita la frutta dagli addetti incaricati da Apofruit Italia, o dagli operatori scolastici nel caso in cui una scuola abbia stipulato una convenzione. "Attraverso i ragazzi viene divulgato nelle famiglie un modello educativo che dona benessere alla comunità - ha detto il vicepresidente e assessore all'agricoltura Paolo Petrini -. 'Frutta nelle scuole' è un messaggio prima che un progetto al quale abbiamo aderito con convinzione: frutta e verdura sono essenziali per tutelare la nostra salute negli anni e contrastare le malattie dovute ad una scorretta alimentazione, come l'obesità o il diabete". "In Italia - ha proseguito Petrini - un milione di bambini dai 6 agli 11 anni è sovrappeso o obeso e il fenomeno è in costante crescita". senigallia la voce misena 22 marzo 2012 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • In questa stagione, per chi viaggia in corriera, ci si ammala più facilmente che in inverno in quanto su quelle in cui ci sono gli studenti spesso c’è aperta la “botola”, posizionata sopra, apribile in caso di pericolo e non certamente per l’uso che invece si vuol far credere e cioè per raffreddare l’ambiente. Spesso, poi, "Conosci il tuo pasto" In vista della prossima uscita della Guida ai ristoranti certificati Conosci il tuo Pasto 2012, la cui pubblicazione e presentazione è prevista per il mese di Aprile a Senigallia, un’anteprima del progetto sarà presentato alla stampa e al pubblico libanese a Beirut il prossimo 22 Marzo in occasione di HORECA, il Salone internazionale dell’enogastronomia e dell’ospitalità, con il patrocinio della Ambasciata d’Italia a Beirut. La Guida ai ristoranti certificati “Conosci il tuo pasto”, quest’anno in italiano e inglese, è alla sua seconda edizione e accanto ai ristoranti italiani includerà i primi ristoranti libanesi che hanno ottenuto la prestigiosa certificazione con il galletto e che saranno presentati alla stampa e al pubblico nel corso dell’evento. Il progetto “Conosci il tuo pasto” è un progetto di ristoranti e chef che hanno scelto di privilegiare e valorizzare nelle loro preparazioni i prodotti dell’agricoltura locale, dell’agricoltura biologica, i prodotti a denominazioni di origine e i prodotti delle tradizioni alimentari mediterranee, dando però alla loro scelta anche una connotazione di trasparenza e rintracciabilità nei confronti del consumatore, garantita dalle certificazioni rilasciate dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione (IMC) di Senigallia. alcuni autisti tengono “troppo aperto” il finestrino vicino al loro posto di guida. Gli autisti sono tutti bravissimi, ma se qualcuno o anche gli utenti (specialmente i giovani) hanno caldo in questo periodo transitorio, accendano l’aria condizionata o si vestano – come si dice – “a cipolla” perché far ammalare le persone per viaggiare in tal modo non è da persone educate e civili. • Un nostro abbonato si mostra ancora incredulo: non riesce davvero a capire come si possa continuare a togliere i pochissimi ed insufficienti parcheggi delle auto nel centro storico (piazza Garibaldi e piazza Simoncelli). In questa maniera non potrà mai più vivere il commercio urbano. Ve lo immaginate, ci ha detto il nostro abbonato, una città senza più negozi in centro, quando tutti i negozi avranno abbassato le saracinesce per sempre? Sì, perché i commercianti come potranno continuare a sostenere le varie spese di gestione, le tasse ed altro quando l’uscita non bilancia col guadagno, ma nemmeno con il ricavo? Come sarà possibile permettere ai clienti di fare una voluminosa spesa al centro, portarla sulle spalle fino alla macchina, parcheggiata diverse centinaia di metri dal centro, o chissà dove, quando nei supermercati trovano, invece, un ampio parcheggio auto, il carrello per portarci la spesa voluminosa e pesante. Io, ha ribadito il nostro abbonato, non sono un commerciante, ma volentieri mi unisco alla protesta dei lavoratori del commercio, Raccolta rifiuti e sciopero A Senigallia un convegno di Confartigianato Turisti e turismi Il Consorzio Cir33 “Vallesina-Misa” ha informato i comuni aderenti che per la fine della corrente settimana – venerdì 23 e sabato 24 marzo – è stato indetto dal sindacato Fise/Assoambiente uno Sciopero Nazionale dell’Igiene Ambientale privata. La notizia è stata comunicata al CIR stesso da parte dell’impresa capogruppo dell’Associazione Temporanea di Imprese aggiudicataria dell’appalto dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, di raccolta differenziata, pulizia del suolo e del servizio di igiene urbana nel nostro territorio. Nelle due giornate indicate saranno dunque possibili in sostanza alcuni disservizi nel servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, dal momento che i mezzi addetti potrebbero non passare a domicilio in caso di adesione del personale incaricato allo svuotamento dei cassonetti. Nel rispetto della normativa vigente, l’ATI provvederà in ogni caso a garantire i servizi minimi essenziali per le attività di pubblica utilità (scuole, case di riposo, ospedali, caserme, asili nido). adentistretti La vita di Graziella La morte crea sempre più di un problema, è un mistero troppo grande per tutti. Ci sono delle morti che provocano un di più di riflessione, incredulità, straniamento. Tra queste, quella di Graziella Massi, spazzata via da quel fuoco che doveva rendere più pulito il suo campo, sulla strada Corinaldese, vicino alla sua casa. Tante le testimonianze per questa coraggiosa, instancabile e competente donna di cui sentiremo tanto la mancanza. “Graziella era instancabile – ricorda Carolina Mercolini, responsabile del Ciof -, amava il suo lavoro e rimaneva anche oltre l’orario di ufficio. Era l’ultima ad andare via e quando la salutavo mi diceva spesso che sarebbe rimasta ancora un po’ per finire dei lavori. Aveva delle capacità ed una preparazione eccezionali sarà difficile tro- ed invito i lavoratori di tutte le altre categorie a fare altrettanto, per sostenere quella dei commercianti del centro, gentili ed onesti. Perché anche il commercio del centro storico fa parte della storia di Senigallia, senz’altro unadelle più belle e più care. • Ci è stato chiesto di pubblicare, essendo trascorso da poco l’8 marzo, questo scritto di Madre Teresa di Calcutta dedicato alla donna: “Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. Però ciò che è importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la culla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza". Il seguito nel prossimo numero. vare qualcuno all’altezza di sostituirla”. Cordoglio è anche dall’Università politecnica delle Marche con cui Graziella Massi aveva collaborato. Grazie a lei due matricole di Scienze Infermieristiche sono in partenza per il Regno Unito per uno stage. In tanti, al di là della sue esperienze professionali, l'hanno conosciuta nei contesti più diversi,dove ha potuto esprimere la sua spiccata sensibilità verso le esigenze e i bisogni altrui. Si trattasse di persone in difficoltà, alle prese con la fatica di vivere, alla ricerca di un lavoro, provati dalla povertà, desiderosi di qualcosa di più bello per la loro vita. Graziella c'era. Lei, figlia di emigranti in Belgio, tornata qui sapeva bene cosa significa lavorare per trovare il proprio posto nella vita. Attenta, curiosa, con il mondo nel cuore. Turisti e “turismi”. Un settore in piena fase evolutiva che si scopre duttile, elastico, pronto a contaminazioni virtuose. Possibili direttive di sviluppo sono state presentate da Confartigianato a Senigallia nel corso del Convegno “Artigianato per il turismo: un patrimonio da condividere”che si è svolto presso l’Auditorium San Rocco e ha visto la partecipazione attenta di un’affollata platea. Il pianeta “turismo” oggi si declina al plurale: turismo balneare, turismo religioso, enogastronomico, ecoturismo. Le vocazioni dell’accoglienza rispondono a stimoli e richieste tra i più diversi e nascono i “turismi”per rispondere ad un viaggiatore sempre più attento alla qualità e alla ricerca di identità territoriali, peculiarità e prodotti tipici. Nel corso del convegno, i cui lavori sono stati introdotti da Giorgio Cataldi, segretario provinciale Confartigianato, sono stati presentati i dati sul turismo locale elaborati da una ricerca dell’Ufficio Studi della Confartigianato di Ancona. Le botteghe artigiane possono intercettare con efficacia i flussi turistici. Il visitatore è un “viaggiatore”: cerca esperienze, suggestioni, ispirazione. Valdimiro Belvederesi presidente provinciale della Confartigianato ha testimoniato il ruolo chiave che l’artigianato svolge nel turismo locale e i suoi potenziali margini di sviluppo. Il prodotto tipico, sia esso un vino pregiato, un manufatto artistico o uno strumento, in ogni sua forma non manca di riassu- mere il “sapore” e l’identità della terra che lo produce. Queste eccellenze sono figlie delle imprese artigiane a conduzione familiare che operano sul territorio. Tantissime anche nel senigalliese. Sandro Tiberi presidente nazionale Confartigianato Arte, ha individuato nell’artigianato artistico la componente essenziale di un’alchimia nuova per il turismo. Una “pietra filosofale” che condensa in sé il valore del fare artigiano, la bellezza del manufatto artistico, la tradizione di un territorio che si fa oggetto. Il dott. Valerio Temperini, ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche, ha messo a fuoco le potenziali strategie che le micro e piccole imprese artigiane possono mettere in campo per implementare il loro determinante apporto allo sviluppo del turismo locale: progetti di ambient marketing, come il “ristorante sulla spiaggia”, produzione e vendita di prodotti a Km 0, creazione di un brand che possa unificare l’offerta ricettiva del territorio coinvolgendo un’esaustiva pluralità di soggetti. Tra i relatori intervenuti al convegno anche Patrizia Casagrande presidente della Provincia di Ancona e della Marca Anconetana e Serenella Moroder per la Regione Marche: i due Enti hanno concordato sul ruolo importante che il turismo svolge a livello locale e sulla necessità di implementare una cultura dell’accoglienza. A portare il saluto dell’amministrazione comunale di Senigallia l’assessore Paola Curzi. Paola Mengarelli I commercianti del centro e la paura di sparire I parcheggi e la città E’ scattata lunedì scorso la petizione per bloccare la soppressione dei parcheggi, in concomitanza con la chiusura di piazza Garibaldi, dove sono iniziate le ispezioni georadar. Nei bar e negozi del centro è possibile firmare in uno dei numerosi moduli distribuiti nelle attività del quartiere. Un’iniziativa partita dagli esercenti di via Cavour, che hanno creato un comitato spontaneo dopo la prima riunione, avvenuta in piazza della Posta, davanti al negozio di acconciature di Daniela Pasquali, punto di riferimento della protesta che si è estesa a tutte le vie del centro storico. “Troviamoci tutti solidali nella lotta affinchè i parcheggi di piazza Garibaldi e piazza Simoncelli rimangano posteggi, cosicché i negozianti del centro storico possano continuare a vivere”. E’ questo il testo del volantino messo in circolazione da ieri, per spiegare le motivazioni della protesta. Il sindaco Mangialardi è andato anche in qualche attività per spiegare i progetti e rassicurare ma, per stare più tranquilli per il futuro, i commercianti vogliono proseguire ugualmente con la raccolta di firme. “Il sindaco ha spiegato quello che intendono fare in piazza Garibaldi – spiega Attilio Ruggeri de La via granda in via Pisacane -, che poi è quello che già era stato illustrato in maniera molto dettagliata sul Corriere Adriatico nei giorni scorsi. Ha infatti rassicurato sul fatto che solo la parte centrale del parcheggio diventerà una piazza pedonale, mentre ai lati resteranno due posteggi. Ha inoltre confermato la volontà di recuperare quegli 80 posti auto che verranno soppressi da questa operazione di riqualificazione”. M.G. senigallia succede a senigallia * Nel corso dei servizi di cntrollo del territorio eseguiti nel fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Senigallia hanno denunciato in stato di libertà all'autorità giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti A.Z., 30 anni, di Senigallia, trovato in possesso di 4 involucri di cellophane contenenti 10,7 grammi di marijuana. la voce misena 22 marzo 2012 * “Disponibili a tutto ma chi propone di ridurre la tassazione deve anche indicarci dove reperire i fondi per mantenere il bilancio in pareggio”. Il bilancio 2012 approvato a dicembre dal comune di Senigallia è “una coperta troppo corta” e ad eventuali riduzioni della tassazione devono corrispondere devono corrispondere tagli ad altre voci. * Dalla giornata di lunedì 19 marzo, partono le operazioni di rifacimento dei marciapiedi lungo via Venezia. L’Ufficio Strade comunale provvederà direttamente con proprio personale, nell’ambito delle attività di manutenzione del patrimonio stradale cittadino, a eseguire i lavori di cordonatura, scarifica e bitumatura. * Ancora furti nelle abitazioni private. Ormai le incursioni dei malviventi all’interno delle case sono all’ordine del giorno. Stavolta nel mirino dei ladri è finita la frazione di Scapezzano dove nella serata tra venerdì e sabato sono state prese di mira due abitazioni, più decentrate rispetto al nucleo del centro storico. * Il tessuto economico del centro cittadino rischia di perdere altri prestigiosi tasselli, mettendo a repentaglio la sua centralità economica e sociale, sollecitata dai colpi inferti dalla durevole ed opprimente crisi dei consumi, che ha indebolito l’intero sistema economico cittadino. La Cna richiama a tal proposito l’amministrazione senigalliese nell’essere vicino alle attività che con incessante impegno e rinnovato entusiasmo continuano a credere ed investire nel cuore cittadino, quel salotto che tutti noi auspichiamo possa rafforzare il suo grado di attrattività grazie agli interventi in corso e quelli programmati nei prossimi anni. * Evento inaugurale per la neonata Associazione culturale OndaLibera domenica 18 marzo nei locali del Centro Sociale Adriatico ( ex cinema ) di Marzocca. Un pomeriggio di festa per un’associazione che non si prefigge alcun scopo di lucro e si propone di promuovere, sostenere e coordinare attività culturali, di aggregazione, sportive e di sviluppo del territorio. Territorio che, almeno così credono i soci fondatori, non possa che giovarsi dalla nascita di una nuova associazione capace di arricchire e incrementare l’offerta culturale della città. Rodolfo Piazzai, medico senigalliese e Lucia Durazzi, sua moglie dall'Ecuador Ivan il grande e Ivan il piccolo Una giornata tipo a Zumbahua, tra impegno e 'miracoli' Ciao!Vi scriviamo per dirvi, innanzitutto, che stiamo bene. Ormai siamo di casa: per Gabriele (Pagliariccio, ndr) è il settimo viaggio, per Rodolfo il quarto. Come al solito, in ospedale si è radunata parecchia gente da diversi villaggi e da fare non manca. In casa con noi cinque ci sono altre due famiglie italiane: una coppia di fisioterapisti, con due bimbe, sono qui per sei mesi a sostenere il lavoro del reparto ed avviare alcuni nuovi progetti in questo campo, ed una coppia che vive qui ormai da anni che hanno accolto un bimbo di due mesi abbandonato alla nascita e che stanno lottando con i giudici per ottenere l’affidamento e poi l’adozione. Oggi è un giorno importante per loro perché hanno l’udienza d’appello per l’affido: proprio ora abbiamo saputo che hanno vinto la causa e qui sono tutti in festa! Le giornate scorrono tranquille, tra il lavoro in ospedale dei medici ed il servizio nella Casa de Ninos, o aiutando i volontari laddove serve. Il tempo libero (qualche ora pomeridiana) lo passiamo a girare per i villaggi (paesaggi spettacolari) e nelle comunità dell'Operazione Mato Grosso. E’ sempre bello e difficile venire qui. Bello perché è un’occasione per “ritarare” la nostra vita, riportandola all’essenziale e ai legami veri; difficile perché ci si sente inadeguati sia qui e sia quando si torna a casa, a Senigallia.. Dal 2008 che vengo in Ecuador, di storie ne ho viste e sentite tante, tutte importanti e significative, ma questa è una storia importante che ha segnato questi 5 anni, e che speriamo abbia un futuro. Ottobre 2008, in Ospedale a Zumbahua c’era una famiglia che faceva da punto di riferimento: erano Ivano, Maria ed i loro 4 figli, 3 naturali ed uno, Mario, indios adottato. Ivano era un imbianchino della zona di Brescia che, insieme a Maria, aveva fatto come scelta di vita di dedicarsi agli ultimi qua in Sudamerica. In ospedale non si muoveva nulla se non si interpellava Ivano. Quando siamo arrivati nel 2008, ci ha fatto vedere il progetto della riabilitazione, che finalmente era riuscito a concretizzare, ed i cui lavori sarebbero partiti di lì a poco. Sulle Ande, chi ha un deficit è destinato a soccombere, per cui un servizio di riabilitazione poteva dare delle possibilità di vita quasi normale a chi altrimenti non avrebbe avuto futuro. Quando siamo arrivati ad ottobre del 2009, Ivano era appena deceduto. La settimana prima, al tramonto, minacciava pioggia. Qua i temporali sono drammatici e, non essendo finito il tetto della “sua” riabilitazione, un rovescio equatoriale avrebbe fatto molti danni; quindi, prima di cena, chiamato Ramiro (l’autista tuttofare dell’ospedale) era salito sul tetto per stendere un telo di protezione. Chissà se la fretta, lo scuro del crepuscolo o il destino, ma un lucernario gli è stato fatale. Il volo non è stato lungo, ma il trauma cranico gli ha lasciato solo 3 ore di vita. Quando noi siamo arrivati, il clima era teso e la sua presenza era in ogni volto ed in ogni parola. Nella cappella dell’ospedale, sull’altare, ci guardava una sua foto sorridente. Maria, ritornata in Italia dopo un anno, decise, fedele al progetto fatto con Ivano, di tornare a vivere a servizio degli ultimi qua in Ecuador, e dal 2010 si impegna in una comunità di campesinos in un pueblo più in basso. È dura per lei, ma non molla. Sarà incoscienza (con 4 figli), sarà follia, ma sicuramente è amore. In tutte le case dell’OMG ci sono le foto dei loro “martiri”, uno ucciso dai terroristi di Sendero, uno ucciso dal suo autista per pochi dollari, alcuni morti di malattia, ma al centro c’è la foto di Ivano, sempre sorridente. Dicembre 2011, pueblo di MichaKalà, a circa 7 km dall’ospedale, vive una campesina sordomuta con un figlio piccolo. Qua è molto diffuso il sordomutismo (forse per fattori genetici), certo è che chi vive un handicap è tagliato fuori da tutto. Qua il livello medio è bassissimo, quando un paziente entra in sala operatoria ha il pollice sporco di inchiostro per la firma (impronta digitale) al consenso all’intervento. Chi è sordomuto non può studiare nè fare alcunché, soprattutto se è donna, può solo accudire le pecore e fare figli, spesso come frutto di violenza. Non pensiamo ai diritti delle donne e via dicendo; qua la donna è una fattrice ed un animale da soma, poco più di un lama. Anche la nostra campesina si è ritrovata incinta, probabilmente dopo una violenza, non sappiamo di chi. Il 17 Dicembre partorisce nella sua chosa un maschietto; taglia il cordone ombelicale, fa tutto quello che serve per lei, ma questo bambino non lo vuole. Qui spesso i bambini appena nati spariscono; venduti ad altre famiglie in cambio di pecore, commercio di organi, soppressi. Lei non sa a chi venderlo e non ha conoscenze o relazioni (è sordomuta) perché possa fruttargli del denaro, quindi va dall’anziano che vive nella chosa vicina e glielo consegna perché lo abbandoni nel fiume che scorre lì sotto. Il vecchio accetta, e preso quel fagotto si reca al fiume e lo abbandona. Ma sarà il caso o la prov- videnza, ognuno lo chiami come vuole, proprio in quel momento passa di lì il Ramiro con la moglie, il fedele amico di Ivano. Vedono tutto, accorrono dal vecchio, forse lo invalcano con male parole e prendono il piccolo. È stremato, semiassiderato, forse non sopravviverà. La moglie di Ramiro sta ancora allattando il loro settimo figlio, tira fuori il capezzolo ed attacca il piccolo. È il primo gesto d’amore che sente, comincia a succhiare, è vivo, ce la farà. Il Ramiro, un omone grande e grosso, con un sorriso sempre stampato sul viso, vive dello stipendio di un autista dell’Hospital Claudio Benati de Zumbahua, non naviga certo nell’oro, e sette bocche sono già tante. Di questo piccolo cosa ne può fare? Ma c’è la Laura. Laura è una ragazza del nord Italia che da molti anni vive qua. Ha messo su La casa dei Ninos, una struttura in cui accoglie i bambini abbandonati. È sempre piena. Qui una famiglia con molti figli non ce la fa, e spesso i bambini sono abbandonati o denutriti. Laura li prende con sé. Se poi un bambino nasce con problemi è condannato. Il Ramiro e la moglie bussano da Laura, il piccolo ha trovato una casa. Una sola richiesta fanno a Laura: chiamarlo Ivano. Ramiro ha ancora negli occhi l’amico morente per salvare il progetto della fisioterapia. Così arriva nelle case dell’OMG Ivano il piccolo, ha già dimostrato di avere un grande angelo custode. Ma la strada è ancora lunga e difficile. In Ecuador i bambini abbandonati devono andare in istituto, perché da lì vengono resi adottabili. Anche qua l’assistente sociale impone di portare Ivano in istituto e si accanisce; ma Laura non è daccordo. In una loro comunità nel sud dell’Ecuador vivono due giovani volontari, Sara e Mauro, sposati da poco. Non hanno ancora figli. Lavorano in un pueblo aiutando dove c’è bisogno e facendo servizio al Tallier, la scuola professionale della missione. Una telefonata di Laura ed i due sono messi con le spalle al muro. Ci pensano poco, poi prendono l’auto e partono, quasi 10 ore di viaggio ed Ivano è con loro. Il tribunale dei minori, però, ingiunge di portare il piccolo in istituto. Loro non capiscono il motivo, ma noi, che da anni lavoriamo con i minori e con i servizi, pensiamo che col business che c’è dietro l’adozione internazionale, probabilmente un bambino in istituto è una entrata per molti, assistente sociale in testa. I due si ribellano e fanno ricorso al tribunale d’appello, che per fortuna blocca all’ultimo momento la polizia che andava a prelevare Ivano per portarlo via. Quando noi arriviamo qua c’è un clima teso. Si sta aspettando l’udienza della corte d’appello il 13 Marzo. Tutti noi facciamo coraggio a Sara e Mauro, li sosteniamo, ma la paura è tanta. Il 12 sera, nonostante la mattina si debbano alzare presto per andare in tribunale, restano in piedi fino a tardi a parlare con noi; ne hanno bisogno. La mattina quando ci alziamo sono già partiti, ma il pensiero di tutti noi va a loro tre. Quando ad ora di pranzo arriva la telefonata che hanno vinto e che Ivano è in affido preadottivo da Sara e Mauro, è una esplosione di gioia per tutti. La sera si fa festa. C’è un altro clima ora. Tutta la Omg si è mossa per testimoniare in tribunale che i due sono una coppia affidabile e capace di accudire un figlio. Il tribunale gli ha creduto. Qua ora siamo tutti una grande famiglia, Ivano ce lo spupazziamo tutti, siamo tutti un po’ zii. Fa effetto tenerlo in braccio che piange per le colichette e chiamarlo Ivano. Sentiamo più vicino il suo grande fratello, la cui presenza è sempre tangibile qua. La storia di Ivano il piccolo non è finita, ma ora è indirizzata verso un lieto fine, e tutti noi ci speriamo e ci preghiamo. Perché vi ho scritto questa storia? Forse per commuovere o per far retorica? No certo. Prima di tutto per condividere delle esperienze che come segnano la nostra vita penso che possano essere utili per molti. Poi per aiutarci a ritararci. Noi viviamo in un ambiente in cui abbiamo costruito delle priorità. Siamo presi da riunioni, progetti, incontri, parole, parole e ancora parole. La storia dei due Ivano è una storia di sofferenza, di povertà, ma soprattutto di amore. C’è il filo conduttore delle loro due storie, ma se ne incontrano tante altre, Laura, Maria, Sara e Mauro, Ramiro e la moglie, e tanti altri che per brevità ho tralasciato. Se le analizziamo possiamo fare tante critiche, un po’ di irresponsabilità, un po’ di follia, sono fuori dal nostro modo di vedere il mondo, ma sicuramente sono storie d’amore. L’amore è folle ed irresponsabile. È una donazione senza condizioni. Per questo vi abbiamo scritto, perché l’impressione che abbiano da qua, che sicuramente è un posto privilegiato per riflettere, è che la nostra vita a Senigallia è troppo compressa da strutture, ruoli, stili e parole. Tutte queste cose dovrebbero essere un contenitore di valori,ma troppo spesso vengono visti e forse vissuti come valore in sé. Quando parliamo di gruppi, associazionismo, ministeri, gerarchie, etc. mi chiedo sempre dove sia l’amore. Il nostro Papa, appena salito al soglio pontificio, ha scritto la prima lettera, il suo biglietto da visita: Dio è Amore. Anche San Paolo, nella I Corinti, fa una classifica e mette al primo posto l’amore. So già le critiche che molti faranno: questa è retorica, la struttura è importante, il nostro mondo è più complesso, questa che ho scritto è una semplificazione, etc. etc. etc. E’ vero, anche Gesù si era dato una struttura, aveva un “cassiere”, ma guarda caso è proprio colui che lo ha tradito. Sarà retorica, ma questo è quello che proviamo qua ed è quello che ci piace condividere con voi. Un abbraccio a tutti Rodolfo e Lucia, dall'Ecuador - 19 marzo 2012 chiesa la voce misena 22 marzo 2012 L'Azione cattolica diocesana fa tappa a Corinaldo Una pausa quaresimale per tutti chiesa Ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti di Azione Cattolica tutti convocati a Corinaldo, domenica 25 marzo 2012, per una giornata di spiritualità diocesana sul tema "Signore, vogliamo vedere Gesù" . L'appuntamento è aperto a chi ha voglia di vivere una giornata all'insegna della spiritualità e la novità di questa Quaresima è l'aver organizzato un incontro per tutta l'associazione, dai più piccoli agli anziani della 'quarta età'.. Ecco il programma: 9.30 Arrivi all'Oratorio di Corinaldo; 10.00 Preghiera iniziale; 10.30 Lectio presso la ChiesaS. Anna 13.00 Pranzo al sacco, all'Oratorio; 14.00 Visita alla mostra presso il Santuario S. M. Goretti; 15.30 Messa unitaria nella chiesa parrocchiale di S. Francesco. Per informazioni: Paola 3407223225, Massimo 3496016770. Questo è sostanzialmente il programma pensato per gli adulti. A questo si affiancheranno proposte pensate a misura di ragazzi e giovani. Nel frattempo, l'Azione cattolica di Senigallia ha reso note le date per i prossimi campiscuola estivi Acr, a Camporege di Fabriano. Chi volesse informazioni, può fare riferimento ai responsabili parrocchiali. Giubilei sacerdotali, traguardi da festeggiare insieme Sacerdoti in festa: il servizio di una vita Il vescovo Odo Fusi - Pecci è arrivato a festeggiare ben 70 anni di sacerdozio. Seguono 'a ruota' don Giuseppe Nicoli e don Mario Mancini che ricordano i 60 anni dalla loro ordinazione. Don Egidio Bugnugnoli festeggia 50 anni di servizio alla chiesa. Qualche nota biografica per ringraziarli di quanto hanno vissuto e per augurare loro ancora un gioioso ministero. 70 anni di sacerdozio Mons. Odo Fusi - Pecci (Vescovo emerito di Senigallia) E’ nato a Cingoli (MC) il 29 giugno 1920; è ordinato Presbitero il 19 dicembre 1942; è eletto alla Chiesa di Senigallia il 15 luglio 1971 e ordinato Vescovo il 29 agosto 1971 con inizio del Ministero Episcopale in Diocesi il 12/9/1971. E’ laureato in S.Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Firenze. E’ stato membro del Consiglio permanente della C.E.I.; delegato della C.E.M. per il Clero; Preside dell’Istituto Teologico Marchigiano e dell’Istituto Superiore Marchigiano di Scienze Religiose “Redemptoris Mater”. La sua attività pastorale intensissima è stata caratterizzata da alcuni eventi particolarmente forti: 1. La Beatificazione del nostro concittadino più illustre: Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792-1878), avvenuta a Roma il 3 settembre del 2000, con una partecipazione massiccia da parte dei Senigalliesi. Questo avvenimento, certamente storico anche nella vita della Chiesa universale, è stato preceduto e seguito da altri fatti: 2. Sinodo Diocesano: uno dei primi delle Marche, tenutosi tra il 27 e il 29 dicembre 1983 e in vigore dal 2 febbraio 1985, che ha inteso proporre l’applicazione del Concilio Vaticano II alla nostra Diocesi. 3. XLII Settimana Liturgica Nazionale (26-30 agosto 1991). 4. L’organizzazione del Grande Convegno su: “La Nuova Evangelizzazione nelle Marche” (Loreto 19-21 novembre 1993); 5. La promozione delle culture religiose accademiche nelle Marche attraverso i vari Istituti di Scienze Religiose: prima a Loreto e, poi, in Ancona. Non è possibile elencare tutte le attività pastorali di Odo Fusi Pecci nella nostra Diocesi, che richiederebbero un paginone intero dedicato solo a lui. Ricordiamo le visite pastorali, l’istituzione della Caritas diocesana; del Consultorio familiare e del Centro di aiuto alla vita; del Centro cattolico di cultura e di promozione sociale al Palazzo Mastai; del Centro stampa diocesano e di Radio Duomo, le lettere pastorali, lo studio sul Diaconato permanente. E’ Vescovo emerito della Diocesi di Senigallia dal 1997 con l’ingresso in Diocesi dell’attuale Vescovo mons.Giuseppe Orlandoni il 13 aprile del 1997. 60 anni di sacerdozio don Giuseppe Nicoli della nuova Parrocchia della B.Vergine d e l SS.Rosario di Fatima a Ponterio, ove tutt’ora è Parroco. La sua missione, in una zona marxistizzata, è stata difficilissima. Sistemata la chiesa, in due tempi: prima più piccola (ora sala polifunzionale), poi più grande, si è dedicato totalmente a costruire la chiesa-comunità. Con il suo “fare” mite, accogliente, benevolo con tutti, e – pur con le sue frasi frizzanti e decise – si è aperto una “breccia” nel cuore dei Ponteridesi, riuscendo a farsi rispettare, amare e aiutare da tutti. 50 anni di sacerdozio Nato a Fiume il 28/4/1929, è ordinato sacerdote il 16 marzo 1952 nella Basilica Cattedrale. Nel 1952 è inviato Cappellano al Portone. Nel 1955 è nominato Mansionario della Cattedrale e Professore nel Seminario; quindi, è Rettore della nuova chiesa dedicata a S.Maria Goretti, della quale è parroco dal 1 settembre 1979. Intorno alla chiesa, ha costruito la comunità cristiana del lungomare; stimatissimo per le sue Messe essenziali, le sue omelie brevi, chiare e precise che attirano gente anche dal centro città. Dal 1986 è Vice Direttore de “La Voce Misena” sulla quale seguita la sua rubrica settimanale “dill’ al monc’ in piazza”, sempre molto apprezzata dai Senigalliesi. Dal 1994 è Archivista diocesano, dopo le dimissioni per motivi di salute dell’egregio prof.Manoni Riccardo, dotto ed emerito archivista della nostra Curia. 60 anni di sacerdozio don Mario Mancini Nato a Filetto il 2 gennaio 1929. E’ stato ordinato sacerdote il 16 marzo 1952 nella Basilica Cattedrale di Senigallia. Nel 1952 è inviato cappellano a Barbara, quindi a Monterado, ma assegnato a Ponterio. Nel 1961 è nominato Parroco don Egidio Bugugnoli Nato a Castelcolonna nel 1937 è sacerdote nel 1962. Nominato Vice-Cancelliere nel 1965, è successivamente cappellano alla Pace; quindi Rettore del Seminario nel 1970; Cancelliere e Giudice del Tribunale ecclesiastico nel 1974. Poi approda, quindi, a Marotta, prima come Vicario Coadiutore di don Ezio Mancini, poi come Parroco nel 1982. Nel 1993, oltre alla parrocchia di san Giuseppe di Marotta, è amministratore parrocchiale di Mondolfo; nel 1995 membro del Collegio dei Consultori; Vicario giudiziale nel 1997; Vicario Foraneo nel 2005. Erede, in parrocchia, della dinamica attività di don Ezio Mancini, si dedica alla vita pastorale in una parrocchia multiforme per il continuo arrivare e partire di “pecorelle” in “mobilità”. La sua saggezza, la sua competenza, la sua amabilità è ben conosciuta e apprezzata da tutti. a cura di M.B. La Chiesa per la legalità Il tema della legalità “vede coinvolto in maniera viva e sensibile non soltanto il credente ma anche il non credente”. Così martedì mattina in sala stampa vaticana il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, presentando la sessione “siciliana” del “Cortile dei Gentili”, che dopo Bologna, Parigi, Bucarest, Firenze, Roma e Tirana, sosterà il 29 e 30 marzo a Palermo. “Cultura della legalità e società multireligiosa” è il tema della tappa siciliana della struttura del dicastero vaticano dedicata al dialogo tra credenti e non credenti, voluta dal card. Ravasi su invito di Papa Benedetto XVI. Una tappa significativa, sottolinea il porporato che la sera del 29 marzo nel duomo di Monreale inaugurerà l’iniziativa, “soprattutto perché si annoda attorno a un tema, come quello della legalità e poi anche del dialogo interreligioso, che è un tema direi quasi incarnato nel terreno della Sicilia, pensiamo soltanto alla parola mafia, che è l’antipodo quasi della legalità, ma al tempo stesso sappiamo quanto questo modello in realtà sia universale”. La tappa siciliana intende rispondere con la cultura del dialogo e del diritto all’incultura della criminalità organizzata. A sostenerlo è il Sostituto procuratore nazionale antimafia Giusto Sciacchitano: “La mafia si combatte con il diritto, si combatte con la parte repressiva, ma forse si combatte soprattutto con la cultura. Quindi cultura contro incultura”. Mons. Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare di Palermo, rievoca don Pino Puglisi “diventato un punto di riferimento per tutti noi”, ma avverte: “Anche oggi all’interno del clero a volte si stenta ad accettare una modalità nuova di annuncio del Vangelo che non accetti alcun compromesso con la mafia e l’illegalità”. Dopo la conferenza inaugurale del card. Ravasi su “Società, cultura, fede”, il 30 marzo il Cortile si trasferirà a Palazzo Steri, dove, tra gli altri, il card. Jean-Louis Tauran, il filosofo Rémi Brague, Gian Enrico Rusconi, il medievista Henri Bresc e lo storico della mafia Salvatore Lupo si confronteranno su “Diritto divino e giustizia umana”, “Religioni e diritti umani”, “Pluralismo e universalismo” e “Religioni e spazio pubblico”. Momento clou la serata del 30 marzo sul sagrato della cattedrale di Palermo dove il card. Ravasi, il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, i ragazzi di "Addiopizzo" e l’arcivescovo card. Paolo Romeo saranno i protagonisti di un incontro per ribadire la dimensione popolare e quotidiana dell’impegno per il dialogo e la legalità. In programma anche un “Cortile dei bambini”: decine di bambini disegneranno su un foglio lungo 30 metri come vedono la loro isola. Il 30 marzo dalle ore 20.30 sarà possibile seguire l’evento in live streaming sul portale www.cortiledeigentili.com. chiesa la voce misena 22 marzo 2012 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 22 marzo Ore 9.30: Anniversari sacerdotali in Seminario Venerdì 23 marzo Ore 18.00: S.Messa dell’Avulss in Cattedrale Sabato 24 marzo Ore 15.00: Incontro con i cresimandi della Pace Ore 21.00: Veglia per missionari martiri in Cattedrale Domenica 25 marzo Ore 9.30: S.Cresima a Marotta Ore 20.30: Movimento mariano al Santuario S.Pasquale Lunedì 26 marzo Riunione della Commissione Cei sul lavoro a Roma Lo stile della carità Continuiamo la pubblicazione di alcune schede utili per la riflessione sul documento sinodale a uso delle parrocchie e dei gruppi. In particolare affrontiamo la questione dello stile di carità che ogni comunità è chiamato a vivere. I numeri fanno riferimento al documento di lavoro per l’anno sinodale “La Chiesa missione”. La situazione attuale di estrema difficoltà economica e sociale pesa sempre di più su storie già di per sé fragili e chiama le comunità cristiane ad aumentare l’attenzione a partire dalle famiglie vicine di casa, dai colleghi di lavoro, dagli amici. La povertà, di qualunque tipo, genera solitudine in una società costruita sul benessere, sull’efficienza e sulla competizione (n. 41). Di fronte alle molte e varie necessità in cui si può trovare la persona bisognosa, il cristiano non cerca solo di trovare una soluzione al problema concreto, ma ha a cuore che la vita dell’uomo incontri la salvezza, giunga alla sua pienezza, alla misura della vita vera. Il fratello che ha un bisogno non è “l’oggetto” della carità, ma è il “soggetto” della evangelizzazione, è la condizione essenziale dell’essere cristiani. L’attenzione alla fragilità non è delegabile a qualcuno, ma è compito dell’intera comunità, perché una comunità che esclude la debolezza non vive la comunione. Luogo privilegiato per vivere questa dimensione è la parrocchia. L’attenzione alla fragilità è lo stile della comunità cristiana, che parte dalla consapevolezza della propria fragilità, che rende più naturale il farsi vicino e accogliere il fratello in difficoltà, rico- noscendo le debolezze reciproche e le reciproche potenzialità. Ma, ancor di più, dalla certezza che si è tutti amati da Dio: quando si sperimenta l’amore e lo si assapora fino in fondo, diventa naturale restituirlo alle persone che si incontrano. La comunità può realizzare tutto questo se vive uno stile “familiare”, dove chiunque ha bisogno può trovare un aiuto e può essere accolto: per riscoprire questa dimensione occorre ripartire dal primato dell’ascolto della parola di Dio, dell’eucaristia, della spiritualità (n. 42).. Se ci si vuole fare vicini è necessario incontrare le persone non solo in parrocchia, ma anche nelle case, nel quartiere, nel condominio cioè creare un “buon vicinato” attraverso un percorso formativo e di accompagnamento, che individui sul territorio e prepari persone e famiglie disponibili e capaci di allacciare legami (creando rete) e al contempo dare sostegno concreto. Questo lavoro porta a vicinanza e sostegno umano, diverso da uno stile assistenziale (n. 47). • Si cerca di educare tutta la comunità a uno stile di vita sobrio e accogliente? Oltre all’assistenza occasionale si cerca di promuovere una cultura della solidarietà e della giustizia? • Come educare ogni persona e le comunità cristiane alla carità, intesa come sguardo attento e vicinanza alla persona, con le sue istanze e risorse? E come offrire risposte di amore concreto alle fragilità, spesso mescolate tra loro, che le persone rivelano? • Come riuscire a vivere uno stile familiare in parrocchia? Paolo Gasperini Mercoledì 27 marzo Ore 18.00: S.Messa per l’Adorazione perpetua al Monastero Benedettine Giovedì 29 marzo Ore 9,15: S.Messa con le Suore di Villa Torlonia Venerdì 30 marzo Ore 18.00: S.Messa con la partecipazione dell’Avulss in Cattedrale Sabato 31 marzo Ore 9.30: Riunione della pastorale sociale e del lavoro a Loreto Domenica 1 aprile Festa della famiglia e Giornata mondiale della Gioventù Ore 15.00: Piazza del Duca Ore 16.00: Palazzo del Duca (Conferenza prof. Colombi) Ore 19.00: Preghiera in Cattedrale VITA di CHIESA Una cattedra dedicata a don Agostino Gasperoni Una cattedra in memoria di mons. Agostino Gasperoni. È la decisione presa dall’Istituto teologico marchigiano (Itm) di Ancona per onorare la memoria dello “storico” docente di lingue bibliche, Sacra Scrittura e teologia biblica del medesimo Istituto, scomparso alcuni giorni fa. Con questa iniziativa i neodottori in teologia, che hanno studiato all‘Itm, potranno tornare per tenere una lectio magistralis; si comincia il 26 marzo con la lectio di don Davide Barazzoni di Senigallia, su “Enrico Medi: uomo di fede e di scienza”. “Mons. Gasperoni ci ha accompagnato con la sua competenza di studioso e maestro - scrive in una nota il preside dell’Itm, don Mario Florio - e con la sua tenacia e fede nell’affrontare il lungo tempo della malattia. Ricordiamo in particolare l’ultimo viaggio dell’Itm in Terra Santa nel 2009 a cui partecipò, nonostante i tanti disagi legati ai suoi problemi di salute, offrendoci una testimonianza luminosissima e indelebile di amore al Signore Gesù e alla Chiesa”. Mons. Gasperoni fu uno degli artefici della realizzazione, ad Ancona, della specializzazione in Sacramentaria e nel periodo dal 2001 al 2007 ricoprì per due mandati l’incarico di preside. Seminaristi e preti ai tempi di Facebook Il 20% dei sacerdoti diocesani e dei religiosi ha un profilo su Facebook. La percentuale sale addirittura al 59,7% nel caso dei seminaristi, segno evidente della maggiore frequentazione di questi ambienti da parte delle generazioni più giovani. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Cremit dell’Università Cattolica di Milano e dal Dipartimento istituzioni e società dell’Università di Perugia, che hanno indagato per conto di WeCa (Associazione webmaster cattolici italiani) sull’uso di Facebook da parte di sacerdoti, religiosi e seminaristi. “Da alcuni primi dati - si legge in un’anticipazione della ricerca - appare una differenza numerica di presenza da parte delle religiose rispetto ai religiosi”. È il Sud, inoltre, che appare come l’universo maggiormente “digitalizzato” rispetto ad un Nord che invece sembra essere meno incline all’uso dei media sociali e partecipativi. La scuola paritaria chiede dignità e fondi Un adeguamento dei fondi per il sistema scolastico paritario “da realizzarsi gradualmente nel giro di tre anni - 200 milioni di euro in più all’anno - usando un mix di strumenti che comprenda da una parte le convenzioni attualmente in atto e dall’altra una detrazione fiscale alle famiglie, in attesa di poter adottare strumenti più equi ed adeguati all’interno delle norme generali per l’istruzione”. A chiederlo, “in attesa che anche l’Italia adotti gli standard europei” di finanziamento alla scuola paritaria, è l’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) nel dossier “Scuola statale e paritaria: numeri, costi e… risparmi” pubblicato il 13 marzo scorso. Il dossier evidenzia i costi della sistema scolastico statale e paritario dal 2006 al 2009, ultimo anno in cui si conoscono i dati del ministero dell’Istruzione, e quantifica in circa 6 miliardi il risparmio che il sistema paritario rappresenta per lo Stato. Dopo il calo progressivo dei finanziamenti al sistema di istruzione paritario, è gravissimo, secondo l’Agesc, l’ulteriore taglio di oltre 25 milioni di euro effettuato tra il 2009 e il 2011: da 521.924.948 a 496.876.000, pari al 4,8%, mentre gli studenti del sistema paritario sono aumentati ancora di circa l’1%". In preghiera, pensando a chi è stato ucciso a causa del Vangelo Sabato 25 marzo 2012, alle 21.00, la Cattedrale di Senigallia ospita la 'Veglia di preghiera per i missionari martiri', presieduta dal Vescovo Giuseppe. La veglia si tiene, ogni anno, in prossimità del giorno dell'assassinio del vescovo di El Salvador, mons. Oscar Romero. Oscar Romero nasce a Ciudad Barrios di El Salvador il 15 marzo 1917 da una famiglia modesta. All'età di 20 anni fa il suo ingresso all'Università Gregoriana a Roma dove si licenzierà in teologia nel 1943, un anno dopo essere stato ordinato Sacerdote. Rientrato in patria si dedicherà con passione all'attività pastorale come parroco. Diviene presto direttore della rivista ecclesiale “Chaparrastique” e, subito dopo, direttore del seminario interdiocesano di San Salvador. In seguito avrà incarichi importanti come segretario della Conferenza Episcopale dell'America Centrale e di Panama. Il 24 maggio 1967 è nominato Vescovo di Tombee e solo tre anni dopo Vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di San Salvador. Nel febbraio del '77 è Vescovo dell'arcidiocesi, proprio quando nel paese infierisce la repressione sociale e politica. Sono, ormai, quotidiani gli omicidi di contadini poveri e oppositori del regime politico, i massacri compiuti da organizzazioni paramilitari di destra, protetti e sostenuti dal sistema politico. E' il periodo in cui il generale Carlos H. Romero è proclamato vincitore, grazie a brogli elettorali, delle elezioni presidenziali. La nomina del nuovo Vescovo non desta preoccupazione: mons. Romero, si sa, è “un uomo di studi”, non impegnato socialmente e politicamente. Il potere confida in una pastorale aliena da ogni compromesso sociale, una pastorale “spirituale” e quindi asettica, disincarnata. Mons. Romero inizia il suo lavoro con passione. Passa poco tempo che le notizie della sua inaspettata attività in favore della giustizia sociale giungono lontano e presto arrivano i primi riconoscimenti ufficiali dall'estero. Mons. Romero li accetta tutti in nome del popolo salvadoregno. Una certa chiesa si impaurisce allontanandosi da Romero e dipingendolo come un ”incitatore della lotta di classe e del socialismo”. In realtà Romero non invitò mai nessuno alla lotta armata, ma, piuttosto, alla riflessione, alla presa di coscienza dei propri diritti e all'azione mediata, mai gonfia d'odio. Purtroppo, il regime sfidato aveva alzato il tiro; dal 1977 al 1980 si alternano i regimi ma non cessano i massacri: il 24 marzo 1980 Oscar Romero, proprio nel momento in cui sta elevando il calice nell'Eucarestia viene assassinato. Pensando al martire Romero, la chiesa propone una veglia per ricordare i martiri di oggi. L’Agenzia Fides pubblica ogni anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento. Nel 2011 sono stati uccisi 26 operatori pastorali, uno in più rispetto al 2010: 18 sacerdoti, 4 religiose, 4 laici. Per il terzo anno consecutivo, con un numero estremamente elevato di operatori pastorali uccisi, figura al primo posto l’America, bagnata dal sangue di 13 sacerdoti e 2 laici. Segue l’Africa, dove sono stati uccisi 6 operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Quindi l’ASIA, dove hanno trovato la morte 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Infine in Europa è stato ucciso un sacerdote. L.M. 8 il paginone la voce misena 22 marzo 2012 Breve storia del centro interculturale 'Le rondini', vicino ai ragazzi Dieci anni di accoglienza colorata il paginone rritorio “Intercultura è scambio tra persone di diversa estrazione culturale e di differenti legittime visioni della società. La mondialità, che è la meta verso cui siamo chiamati a camminare, dal momento che la diversità è diventata ormai una delle dimensioni della nostra vita quotidiana, non è né omologazione, né giustapposizione di culture e individui, ma incontro, ospitalità, ascolto, solidarietà, assunzione e valorizzazione delle differenze. È soprattutto qualcosa che si realizza tra individui, gruppi, mondi diversi. Non esiste intercultura senza pluralismo. L’intercultura è un movimento di reciprocità, un cammino con l’altro verso l’altro. Quando le diversità si incontrano integrandosi, danno vita ad una 'convivialità delle differenze.' Si riscoprono i valori comuni ad ogni cultura, capaci di unire e non di dividere; valori che affondano le loro radici nell’identico humus umano. Ciò aiuta il dispiegarsi di un dialogo proficuo per costruire un cammino di tolleranza reciproca, realista e rispettosa delle peculiarità di ciascuno. A queste condizioni, il fenomeno delle migrazioni contribuisce a coltivare il 'sogno' di un avvenire di pace per l’intera umanità? Se il sogno di un mondo in pace è condiviso da tanti, se si valorizza l'apporto dei migranti e dei rifugiati, l'umanità può divenire sempre più famiglia di tutti e la nostra terra una reale 'casa comune'” Giovanni Paolo II Questo è quello che già in parte avviene e a cui tende il Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia, promosso dalla Caritas diocesana: uno spazio aperto in cui idee, lingue, religioni e tradizioni si mescolano e si confondono pur restando integre. Un luogo in cui è possibile il confronto pacifico, dove ogni idea e proposta vengono accolte, dove ogni persona è accettata senza restrizioni. I più piccoli nella loro innocenza, non ancora condizionata dai pregiudizi e dagli stereotipi, ci insegnano ogni giorno il bello dello stare tutti insieme; essi nella loro spontaneità non badano al colore della pelle, alle convinzioni religiose dei genitori, alle tradizioni culturali che ognuno di noi si porta dentro. La loro sincerità ancora incontaminata da preconcetti e fanatismi fa sì che essi accolgono indistintamente ogni nuovo arrivato, che da subito riesce a sentirsi parte di questo mondo. Gli adolescenti invece, riescono attraverso il confronto verbale e le varie attività educative ad assestarsi dopo i primi scossoni dovuti alle differenze culturali. Questi infatti, già formati nelle loro personalità e più Sono trascorsi ormai dieci anni dalla nascita del Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia, realtà della Fondazione Caritas Senigallia Onlus, avvenuta nel marzo 2002, e l’attività del Centro è andata sempre più estendendosi. Creato con l’intento di dare risposte concrete a tante famiglie di immigrati che sentivano l’esigenza di un sostegno scolastico pomeridiano per i propri figli, in un territorio in cui ad oggi non esistono luoghi di aggregazione in cui i bambini appena giunti in Italia possano imparare in breve tempo la lingua italiana al fine di inserirsi positivamente nel percorso scolastico, è divenuto ormai un punto di ritrovo, di gioco di incontro per molti bambini e ragazzi della città. Attraverso l’accoglienza, il dialogo, attività laboratoriali, momenti di gioco e l’organizzazione di feste, i volontari coinvolti stabiliscono un contatto relazionale positivo, nel quale i bambini e i ragazzi si sentono liberi di esprimersi e di conseguenza diventano in grado di apprendere con più facilità. Attraverso l’ascolto dei ragazzi e delle loro famiglie, si permette loro di superare le difficoltà di inserimento e le situazioni emarginanti. La struttura del doposcuola è quindi pensata come un luogo aperto in grado di accogliere anche amici e parenti dei minori, un punto di riferimento per le mamme soprattutto Alcune di loro nell’accompagnare i figli si fermano per tra- Cittadini del pagine curate da Anna Maria Del Moro e dalla Caritas diocesana di Senigallia Il centro interculturale per bambini e ragazzi 'Le rondini' risponde da dieci anni all'esigenza di offrire un luogo di incontro, socialità e cultura per i figli degli immigrati. Nel tempo si è strutturato, aperto al territorio e ai tanti soggetti che si occupano di educazione. Ed è uno stimolo ad immaginare e costruire una città ancor più accogliente per chi viene da lontano o, pur essendo nato qui, rischia di sentirsi ancora straniero in casa sua. fedeli ognuno alla propria cultura d’origine e alle tradizioni comportamentali, possono inizialmente presentare piccole difficoltà nel relazionarsi, tendendo a isolarsi per gruppi di provenienza. Ma in breve attraverso le attività ricreative e il gioco, la collaborazione diventa indispensabile e allora il confronto diventa il mezzo per crescere, per imparare l’uno dall’altro, per mettersi davanti ad uno specchio che non riflette ciò che ci si aspetterebbe di trovare, ma qualcosa di nuovo da imparare a conoscere e valorizzare. Anche i numerosi volontari, giovanissimi e non, ogni giorno si formano attraverso il rapporto con i bambini così vivaci ed espliciti e con le stesse mamme che accompagnando i più piccoli, spesso si fermano a fare quattro chiacchiere. E allora ancora una volta, il Centro Le Rondini risulta essere quel luogo che ci permette di abbassare le nostre difese e fa calare quella diffidenza che troppo spesso ci attanaglia, stimolandoci all’apertura all’altro, all’ascolto, alla conoscenza reciproca. È attraverso lo scambio linguistico, le occasioni di festa e la preparazione di cibi tradizionali, i giochi di ogni Paese, che la voglia di scoprirsi si alimenta, consapevoli che in ognuno di noi si conserva una ricchezza linguistica e culturale da diffondere e ampliare attraverso gli altri. Vissuti vari, provenienze diverse, famiglie più o meno numerose si mescolano nella gioia di condividere momenti di vita quotidiana, fratelli e sorelle d’Italia che qui nascono e crescono, o arrivati in età adolescenziale, qui si incontrano e confrontano. il paginone scorrere qualche ora in compagnia, altre frequentano i corsi di lingua italiana organizzati dallo stesso Centro. Nel corso di questi anni sono state svolte molte attività educative e ricreative ad esempio corsi di musica (chitarra e percussioni africane), pittura, fotografia, corsi di clowneria, laboratori linguistici e teatrali, corsi di educazione ambientale, tornei di giochi etnici, laboratori di danza africana, laboratori di manualità per il carnevale, visite d’istruzione in ambito naturalistico e zoologico, animazione di feste di compleanno e gite puramente ricreative aperte anche alle famiglie. E rivolte alla cittadinanza sono state organizzate serate culturali con scrittori migranti accompagnate sempre la voce misena 22 marzo 2012 da cene a base di piatti tipici di vari paesi, con musica e danze tradizionali. I minori che frequentano il centro hanno un’età compresa dai 6 ai 17 anni provengono da diversi paesi del mondo: Bosnia, Albania, Romania, Polonia, Turchia, Pakistan, Bangladesh, Filippine, Marocco, Tunisia, Egitto, Perù, Brasile. Durante il periodo scolastico, l’attività è concentrata nei seguenti giorni: Lunedì - martedì - giovedì - venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00. Ogni pomeriggio è così strutturato: dalle 15 alle 15.30 avviene l’accoglienza, tempo in cui i bambini amano salutarsi e raccontare quello che hanno fatto a scuola. Attraverso l’ascolto delle loro necessità, è possibile individuare per ciascuno un giusto l mondo 9 criterio per interessarli allo studio o per stimolare l’autonomia. Dalle 15.30 alle 17.00, tempo dedicato allo svolgimento dei compiti, alle ricerche, alla lettura, al disegno. Dalle ore 17.00 alle 17.30, merenda consumata insieme. Anche questo è per i bambini un momento per socializzare e per le mamme, che di volta in volta preparano la merenda, è un’occasione per sentirsi partecipi di questa attività. Dalle 17.30 alle 19.00, organizzazione delle attività laboratoriali (musica, giochi, danza, pittura ecc.). Nel periodo estivo, oltre al recupero scolastico, all’alfabetizzazione di studenti appena giunti in Italia, il centro si è arricchito di iniziative didattiche e di svago per i bambini/ragazzi. La parola ai protagonisti Compiti e tanti amici Mi chiamo Zia Rehman. Ho 17 anni e sono arrivato in Italia da 2 anni. Vado al doposcuola a studiare perché lì c'è sempre qualche volontario che mi aiuta. Per me è troppo importante il centro, non conosco ancora bene l'italiano quindi a scuola quando gli insegnanti spiegano per tutti non capisco tutto bene. Al doposcuola ci sono invece i volontari che hanno la pazienza di spiegarmi con calma le lezioni. Poi sono anche molto contento di andare al centro perché ci sono tutti i miei amici, e se non andiamo lì non sappiamo dove incontrarci per parlare e giocare. Conoscere il mondo, insieme Mi chiamo Faisal, vengo dal Pakistan e ho 15 anni. Sono qui in Italia da 2 anni. All'inizio è stato molto difficile, perché la lingua italiana è molto diversa dalla nostra e non avevo amici. Allora mio padre ha trovato questo centro, in cui ci sono i volontari che mi aiutano a imparare l'italiano e a fare i compiti. Però una cosa bella è che non facciamo solo i compiti, ma tante altre attività per imparare le diverse culture e per conoscere meglio gli altri e noi stessi, come il corso di recitazione, il corso di percussioni, il corso di educazione ambientale, vari sport e giochi di gruppo. Noi siamo di tanti paesi e per parlare usiamo la lingua italiana, così impariamo meglio non solo con i compiti ma anche divertendoci. Sono cresciuta qui Mi chiamo Friczzi, ho 14 anni e vengo dal Perù, ma mi sono trasferita in Italia da piccolissima. Faccio la I superiore e ancora vado al doposcuola Le rondini. Il motivo del fatto che sono ancora qua è perché mi diverto dopo lo studio a stare insieme agli altri ragazzi della mia età. Vengo al centro da 5 o 6 anni, all’inizio ero spaventata perché non conoscevo nessuno, ma col passare del tempo ho conosciuto molti amici, ed eccomi qua felice di tutte le amicizie avute, delle attività che ci hanno permesso di crescere e fare amicizia anche se apparteniamo a paesi di tutto il mondo. Vicini a chi ha bisogno Mi chiamo Adam e vengo dalla Tunisia ho 10 anni e vorrei raccontare la mia esperienza. Immagino che ogni persona abbia una sensazione strana, emozionante, paurosa, vergognosa, ma alla fine si sistemerà. Io sono un bambino del centro Le Rondini dove vi consiglio di venire, mi direte perché? Ma perché potete conoscere nuovi amici, migliorare le vostre difficoltà scolastiche, fare ricerche, leggere libri, avere lezioni musicali e alla fine vi troverete più bravi di quanto pensaste. Si può dare aiuto a chi ne ha bisogno e non ha amici, li potrà avere facilmente tutto questo. Auguro alle persone povere e a quelle che gli serve aiuto per i loro figli, a tutti molta fortuna. I fiori del mondo Mi chiamo Adriana e sono l'ultima arrivata alle Rondini. Un anno fa mi fu chiesto di impartire delle lezioni d'igiene a bambini tra i 6 e i 10 anni e ad alcuni ragazzi delle medie. Ero un po' perplessa, parlare di pulizia, acqua, corpo a dei bambini senza annoiarli, e per di più immigrati, con difficoltà linguistiche e quindi secondo me, con difficoltà a comprendermi. Ma quando li vidi così entusiasti, così curiosi, così attenti e, cosa ormai rara in questa età, così rispettosi di ciò che dicevo e facevo, sentii i miei pregiudizi infiacchirsi e fiotti d'entusiasmo m' invasero il cuore. Ad ogni lezione ero sempre più motivata e serena. Alla fine capii che ciò che sentivo era gioia, semplice e purissima. E tutte le loro domande e le loro risate diedero finalmente un senso ad anni di letture, di studio, di meditate solitudini. Io gli avevo spiegato bene cos'è l'igiene e loro altrettanto bene mi avevano spiegato cos'è l'amore. Dopo un anno sono ancora lì, con loro, per andare avanti, con gioia, io, i volontari e questi fiori del mondo Donarsi gli uni agli altri Mi chiamo Benedetta, ho 24 anni e sono volontaria del centro da quasi un anno. Negli anni precedenti avevo fatto varie attività di volontariato, ma quando conobbi il centro mi affascinò subito l'idea di poter mettermi in giochi con bambini e ragazzi di differenti culture e paesi, contribuendo all'integrazione che è un processo fondamentale per vivere meglio e in armonia in un paese come il nostro ormai multietnico. La cosa più importante è il donarsi vicendevolmente: i volontari, di tutte le età, offrono aiuto ai ragazzi, che a loro volta aiutano e coinvolgono nelle diverse attività i bimbi più piccoli. Crescere insieme Passare alcuni dei nostri pomeriggi con questi ragazzi ci fa sentire importanti, mettendoci in gioco (nel vero senso della parola) sentiamo di poter far loro del bene. Ormai è da più di un anno che, come volontarie, frequentiamo il doposcuola Le Rondini. Già alla prima volta sia i bambini che gli altri volontari ci hanno accolto a braccia aperte, non ci hanno giudicate né tanto meno, sopravvalutate. Sin da subito non abbiamo dovuto fingere di essere “insegnanti” o persone più colte e intelligenti, ma ci hanno trattato proprio per quello che siamo, delle loro amiche, un po’ più grandi. Insieme ai bambini, anche noi siamo cresciute, nel vederli studiare, giocare. Con i loro racconti e con i loro occhi abbiamo visto i loro paesi e le loro culture. Con la naturale semplicità dei bambini, che non cambia con le usanze o con il colore della pelle, li abbiamo supportati ed aiutati mentre facevano i compiti, abbiamo giocato con loro e non abbiamo mai provato quella che viene chiamata “diversità”. Alice e Francesca 17 anni 10 territorio la voce misena 22 marzo 2012 L'Istituto Montessori di Chiaravalle ad Ancona In visita al Consiglio regionale esperienze Quarantadue studenti delle terze medie dell'Istituto comprensivo Montessoriano di Chiaravalle, accompagnati da due insegnanti, hanno assistito martedì scorso ai lavori dell'Assemblea legislativa delle Marche, accolti da un saluto del presidente Vittoriano Solazzi. Prima dell'avvio della seduta, alle due classi è stato illustrato l'ordine del giorno. Tra gli atti più importanti in discussione oggi la proposta di legge che abroga l'aumento di 5 centesimi dell'imposta sulla benzina, deciso per far fronte ai danni causati dall'alluvione del marzo 2011. Al termine della visita, agli studenti sono stati consegnati un attestato di partecipazione e una copia della Costituzione italiana pubblicata nella collana 'I quaderni del Consiglio'. Don Davide Barazzoni e il suo dottorato Nuova Giunta ad Ostra Vetere Il Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha nominato la nuova Giunta municipale: - Daniele Api, Vice Sindaco e Assessore con delega alle Politiche sociali - Mariangela Truffellini, Assessore con delega all’Educazione e Istruzione - Sestilio Segoni, Assessore con delega alla Qualità Urbana, Arredo Urbano, Aree verdi. Il Sindaco si è tenuto le deleghe all’Urbanistica e all’Assetto del Territorio, Personale e Polizia Municipale, Rapporti con Enti ed Istituzioni, Politiche comunitarie, Lavori Pubblici. Angela, da Mondolfo a Belgrado Su Enrico Medi I Balcani vicini Arrivato al traguardo del dottorato in Teologia spirituale lo scorso 7 marzo, con un lavoro su Enrico Medi, don Davide Barazzoni (nella foto in basso è al centro), giovane sacerdote corinaldese, ci racconta il suo cammino di studi di questi anni. “Ho iniziato questo lavoro nel settembre 2009, dopo i 5 anni di teologia e i 2 di specializzazione a Roma”, racconta don Davide, “su esplicita richiesta del nostro vescovo Giuseppe che mi ha suggerito di approfondire la spiritualità di questa eccezionale figura di uomo, credente e scienziato della nostra terra marchigiana.” “Una figura affascinante quella Un lavoro sulla piritualità del grande scienziato di Medi”, continua don Davide, “laico, sposo e padre di famiglia, che ha fatto del suo lavoro, la fisica, un modo per approfondire la conoscenza di Dio; la sua fede viene anche prima del suo amore per la scienza, tant’ è che potremmo dire di lui che sia stato, ancor prima che uno scienziato credente, un credente scienziato.” Quando gli chiedo di raccontarmi in che cosa Enrico Medi lo ha colpito, cosa emerge leggendo i suoi lavori e le sue pubblicazioni, don Davide risponde: “Era un uomo all’avanguardia per essere vissuto agli inizi del secolo scorso; ha avuto uno sguardo profetico sul mondo, in modo particolare sul progresso, sull’educazione e sulla vita della chiesa. Sul progresso, perché ha saputo integrare la scienza alla fede, intervenendo già nella prima metà del ‘900 su un campo che sarebbe diventato sempre più caldo; per quanto riguarda l’educazione è stato professore per 50 anni, e ha saputo quindi come dialogare anche con il mondo dei più giovani; infine dal ’46 entra in campo anche nella vita politica, eletto nell’Assemblea costituente, e precede alcuni aspetti di quello che verrà fuori anche dal successivo Concilio Vaticano II. Una testimonianza di una fede cristiana forte e radicata nella vita di tutti i giorni, intrecciata alle scelte che la quotidianità gli ha posto davanti.” Accanto a lui, in questo percorso di studi, c'erano: “Innanzitutto ringrazio il vescovo Giuseppe Orlandoni, che nel propormi questo argomento mi ha anche aiutato affinchè avessi il tempo per studiare e arrivare alla fine di questo percorso, aiutandomi a conciliare i miei impegni di sacerdote e lo studio; poi don Andrea Franceschini, amico sacerdote e anche nello studio, visto il percorso di dottorato che sta affrontando a sua volta; poi ricordo e ringrazio la famiglia di Medi, in particolare sua figlia Maria Beatrice, presente al dottorato e in questi mesi di lavoro, insieme al postulatore della causa di beatificazione di Medi”. Domenica scorsa, l’11 marzo, anche la parrocchia del Duomo, dove don Davide ormai da due anni presta servizio, ha festeggiato con lui questo importante traguardo con una festa, dopo la celebrazione della messa; il parroco del Duomo, don Giancarlo Cicetti, ha augurato che questo lavoro diventi una ricchezza per tutta la Chiesa e per chi voglia approfondire questa figura. E anche in quest’ottica, il dottorato sarà presto pubblicato diventando fruibile a chiunque voglia avvicinarsi a questa figura, in particolare alla spiritualità e alla fede di un scienziato del nostro tempo e delle nostra terra. E naturalmente, i migliori complimenti a don Davide. Francesca Vici Sono Angela Cesaroni, attuale Casco Bianco di Caritas italiana a Belgrado, Serbia. Il mio percorso di studi mi ha portato a trasferirmi da Mondolfo a Bologna, dove ho conseguito una laurea in “culture e diritti umani”, all'interno della facoltà di scienze politiche, con una laurea sulla memoria della seconda guerra mondiale in Jugoslavia. Al termine della laurea triennale ho vissuto un periodo di smarrimento e di indecisione riguardo al mio futuro, al termine del quale ho deciso di iscrivermi alla laurea magistrale all'Università Cattolica di Milano, sempre all'interno di Scienze politiche, ma con un corso di laurea che potesse dotarmi di maggiori strumenti per lavorare anche nel settore privato. Il mio pregresso interesse per l'area balcanica, intrapreso con la tesi di laurea, mi spinge a concorrere per uno stage offerto dal Ministero degli Affari Esteri e dalla fondazione Crui e risulto essere vincitrice presso l'ufficio culturale dell'Ambasciata italiana a Sarajevo. L'esperienza di tre mesi nella capitale Un'esperienza di servizio civile con Caritas Italiana bosniaca ha accresciuto ulteriormente la mia passione per un'area tanto affascinante quanto complessa e spesso contraddittoria. Una volta tornata in Italia per completare gli studi, un amico volontario in Europa Orientale mi segnala l'apertura del bando di Caritas Italiana per il servizio civile nazionale all'estero, con cinque progetti nell'area balcanica. Durante l'esperienza a Sarajevo avevo avuto modo di entrare in contatto con il lavoro di Caritas all'estero ed ero stata positivamente colpita da un approccio caratterizzato da un'attenzione particolare per i bisogni dell'individuo e della comunità attraverso un lavoro altamente specializzato e professionale. La destinazione di Belgrado è stata abbastanza inaspettata, perché avevo applicato per l'intero progetto in Europa Orientale, anche se la mia preferenza ricadeva sempre su Sarajevo, città magica. La Serbia, con il progetto di Caritas Italiana per la promozione della salute mentale rappresenta una grande sfida personale e professionale, perché incentrata in una difficile tematica a me quasi sconosciuta e all'interno di un contesto che può mascherare le sue contraddizioni e complessità. Belgrado appare come una giovane capitale europea, frizzante e vitale, dove ad una prima occhiata possono sfuggire sostanziali differenze con le realtà di provenienza. A tre settimane dall'arrivo, il mio ruolo di Casco Bianco è ancora in via di definizione, perché il primo periodo all'estero è per lo più dedicato alla conoscenza delle attività e dei progetti di Caritas Italiana e delle Caritas locali, oltre che del contesto sociale e culturale. I principali campi nel quale sono impegnate le Caritas locali serbe sono l'assistenza domiciliare, la fornitura di beni di prima necessità, la promozione del volontariato, l'offerta di corsi di varia natura e l'assistenza ad anziani e persone affette da disabilità. Il mio servizio si inserirà all'interno di queste attività, con un coinvolgimento diretto all'interno delle realtà locali e la possibilità di osservare in maniera partecipante le dinamiche socio-culturali di queste comunità. Il ruolo di Casco Bianco è, infatti, anche quello di essere antenne e aver così la possibilità di cogliere dinamiche e percepire particolari bisogni delle comunità. Ciò che ho potuto vedere fino ad ora della Serbia è un mondo piuttosto diversificato, dove anche le diverse Caritas locali si inseriscono secondo modalità e approcci differenti. Qui Caritas Italiana svolge un importante ruolo di accompagnamento dell'ente serbo, forte anche di un consolidato e duraturo rapporto di rispetto e fiducia reciproca costruito negli anni. Anche numerose Caritas italiane diocesane hanno implementato progetti e scambi con i corrispettivi enti serbi, fortificando un'immagine fortemente positiva del mondo Caritas e dell'Italia in generale. Ho potuto constatare questo forte sentimento di stima dalla calda accoglienza che tutti gli operatori e i coordinatori locali hanno manifestato nei miei e nei confronti degli altri volontari italiani, una grande disponibilità e profonda apertura al dialogo e allo scambio di esperienze con il mondo del volontariato italiano. Le mie aspettative per questo anno di servizio civile sono tante e confuse, ma positivamente segnate da ottime sensazioni sulle persone e sui luoghi che ospiteranno questa mia avventura. Angela Cesaroni territorio NOTIZIE IN BREVE A Chiaravalle contro il disagio Famiglie, educatori e operatori uniti contro il disagio giovanile. Il 30 marzo, a Chiaravalle, presso la Sala Conferenze della Croce Gialla, in via Fratelli Cervi, 6, si terra il secondo incontro di formazione inerente il progetto “Agi... amo”, rivolto a insegnanti, educatori, genitori e operatori del sociale. “Agi… amo” è un progetto che nasce nell’istituto nell’anno scolastico 2010/2011, con il patrocinio della Fondazione Chiaravalle Montessori allo scopo di contribuire ad affrontare problemi presenti in tutte le fasi della crescita individuale e a preveni- la voce misena 22 marzo 2012 re il disagio giovanile. Continua la collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori e il progetto prende una nuova veste. Il disagio negli ultimi anni è diventato più evidente e multiforme, riferiscono i promotori, pertanto occorre pensare ad un intervento che precocemente possa cogliere e decodificare i primi segni del disagio stesso producendo una funzione preventiva di più gravi fenomeni di sofferenza giovanile. Determinante il contributo della psicoterapeuta Valentina Mosca, dello psicoterapeuta Davide Galassi che parlerà a genitori ed educatori del difficile compito di educare nell’era dei social network. A Mondolfo continuano le donazioni al 'Bartolini' Piticchio e la sua scuola Domenica 25 marzo 2012 alle ore 16,00 presso l’ex Cinema Parrocchiale di Piticchio, Carla Carignani, presenterà “Grazie Bambini” (“a chi ama la scuola e crede nel suo inestimabile valore). Il libro scorre “40 anni di insegnamento” nella Scuola elementare di S.Ginesio e Piticchio, con ricordi, riflessioni, foto e documenti… Interverranno: prof.Andrea Bomprezzi – Sindaco del Comune di Arcevia; prof.Dennis Luigi Censi – Dirigente scolastico; prof.ssa Carla Santini – Dirigente scolastico; Graziano Gambioli – Presidente dell’Associazione 11 “Amici di Piticchio”; dott.Nazareno Lazzari – Circolo A.C.L.I. di Piticchio. Anche Arcevia al Marche day Il sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi ha partecipato con il gonfalone cittadino insieme agli altri sindaci marchigiani alla manifestazione “Marche Day”del 21 marzo 2012 a Roma. Le Province marchigiane hanno unitariamente promosso questa giornata di mobilitazione per chiedere al governo di mantenere le promesse di rimborso danni riguardo le ripetute calamità naturali che da un anno a questa parte hanno colpito il territorio marchigiano. Un riconoscimento per l'azienda Ubertini di Serra Per la salute di tutti "Le forbici d'oro" Nuova donazione a favore dell’Ospedale Bartolini – Casa della salute di Mondolfo. Continua la gara di solidarietà per una importante riqualificazione del principale presidio sanitario della bassa valle del Cesano, a servizio di un bacino d’utenza di circa ventimila persone. Questa volta si deve alla generosità del nucleo locale di Avulss Mondolfo l’aver fornito nuova apparecchiatura fax e fotocopiatrice per i servizi amministrativi dell’ambulatorio prelievi, recentemente rinnovato e trasferito in una nuova ala del complesso sanitario. Richiesta avanzata dalle necessità del personale in servizio, Avulss si è fatta carico di provvedere, proseguendo così in quella sensibilità da sempre mostrata a favore del territorio, specie a vantaggio delle persone anziane ed in stato di malattia. Si inserisce, questa donazione, nel novero di quelle già compiute da varie associazioni non solo di Mondolfo, così da arricchire, rimodernare e potenziare i poliambulatori ed i vari servizi del Bartolini. Grazie infatti ad una intensa azione condotta da Regione, Comune e ASUR, dal 2009 sono stati realizzati interventi per la tinteggiatura e adeguamento sanitario, nuovi infissi in tutti i reparti, trasformazione del laboratorio radiologico in ecografico, nuovi ambulatori, spazi dedicati per la guardia medica per un importo complessivo di oltre 480 mila Euro, e sono stati già aggiudicati lavori per un importo di 1.550.000 Euro diretti al rifacimento di tutte le coperture del Bartolini e per la realizza- zione della degenza nel secondo piano del nosocomio con 20 posti letto: lavori che si spera possano prendere avvio prima dell’estate. Non mancano però ancora delle forti aspettative in questo intenso lavoro per la casa della salute al servizio dei comuni di Mondolfo, Monteporzio e S.Costanzo: si è infatti in attesa dell’attivazione di nuove specialità mediche nei poliambulatori (si era parlato fra gli altri dell’oncologo, del neurologo e del geriatra), mentre si è particolarmente preoccupati per il taglio di ore in alcuni servizi: limitazione motivata dal piano ferie della scorsa estate, da allora non è stato più riattivato il servizio prelievi nella giornata di giovedì e, l’ambulatorio vaccinazioni, prima aperto due volte la settimana (e già si scontava la riduzione di una giornata) ora è aperto una sola volta con tutti i disagi del caso. Si attende poi un potenziamento nell’utilizzo del modernissimo ecografo, ed anche la riattivazione dell’ambulatorio del pneumologo, prima presente ben sei ore a settimana e, da diverso tempo, sospeso. Anche il turnover del personale infermieristico in fase di pensionamento, così come l’adeguato numero di addetti al front-office cassa e prenotazioni, sono questioni che andranno attentamente ponderate, nell’ambito di quella fondamentale struttura per la sanità locale che va consolidandosi nell’ospedale Bartolini – casa della salute. Alessandro Berluti Un prestigioso riconoscimento ha gratificato un olivicoltore di Serra de’ Conti e, con lui, l’intero comparto della olivicoltura serrana. Orlando Ubertini ha, infatti, conseguito il primo premio nella undicesima edizione del “Concorso regionale di potatura dell’olivo” -denominato “Le Forbici d’Oro” ed attivato dalla Regione Marche e dal- l’Assam- prevalendo su ben sessanta concorrenti. Questa affermazione, sancita da una giuria presieduta da Giorgio Pannelli, darà ora ad Orlando Ubertini l’opportunità di rappresentare le Marche al concorso nazionale di potatura dell’olivo che si svolgerà ad Ascoli Piceno i prossimi 23, 24 e 25 marzo. La famiglia Ubertini si è stabilita a Serra de’ Conti oltre cento anni fa. Porta, oggi, avanti una azienda olivicola con una molteplicità di “cultivar”, anche stranieri, e si estende in zona San Pater- niano, fra i territori di Serra de’ Conti e della vicina Montecarotto. L’eccellente qualità dell’olio che produce è documentata da altre lusinghiere affermazioni, come il primo posto conseguito nel concorso monovarietali, in virtù del quale l’olio prodotto da Orlando Ubertini è stato insignito delle “tre gocce” che individuano gli “oli eccellenti”. Orlando Ubertini pratica l’attività di olivicoltore da più di venti anni, nel 2000 è stato fra i primi trenta imprenditori agricoli che hanno partecipato al corso di formazione per potatori ed oggi, conseguita l’iscrizione all’apposito “albo” istituito dall’Assam, è chiamato a prestare la sua opera professionale in numerose aziende non solo della Provincia di Ancona, ma anche di quelle limitrofe di Pesaro-Urbino e Macerata. Dopo il successo al concorso regionale, lo stesso sindaco di Serra de’ Conti Arduino Tassi ha porto ad Orlando Ubertini le congratulazioni della comunità serrana, per una affermazione che è, di fatto, un implicito riconoscimento del valore, dell’intraprendenza, della lungimiranza e delle capacità dei produttori locali. Raoul Mancinelli Un progetto promosso dalla Provincia di Ancona dal titolo 'Laboratori della cittadinanza partecipata" Giovani a lezione di convivenza e legalità Educare alla convivenza civile, alla legalità, alla consapevolezza e al rispetto, ma soprattutto rafforzare il ruolo determinante della scuola come luogo privilegiato della formazione delle giovani generazioni. Questi gli obiettivi del progetto “Laboratori della cittadinanza partecipata e condivisa” che, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Provincia di Ancona, coinvolgerà circa 200 studenti delle classi terze e quarte degli istituti professionali “Podesti” di Ancona e “Miliani” di Fabriano. Il target è rappresen- tato dai giovani immigrati di età compresa tra i 15 e i 19 anni, il cui numero è cresciuto notevolmente negli ultimi anni ad Ancona (oltre 500 unità) generando fenomeni di discriminazione, emarginazione e conflitto, particolarmente evidenti nelle scuole scelte per la sperimentazione del progetto. Inoltre, soprattutto per Fabriano, la crisi socioeconomica ha inflitto gravi perdite nel tessuto produttivo e industriale della città, incrementando i margini della povertà e del disagio sociale su tutto il territorio. “Il progetto – spiega l’assessore provinciale alle Politiche sociali Gianni Fiorentini – è una risposta a quel tipo di disagio giovanile che spesso si manifesta anche attraverso gesti violenti o di intolleranza. Un disagio che non può essere combattuto solo con la repressione ma va compreso e affrontato con strumenti adeguati. È indispensabile agire nella crescita umana di ciascun individuo e nella costruzione di una vera comunità di giovani inve- stendo sull’educazione alla convivenza civile e democratica. Nel nostro caso abbiamo scelto di sperimentare metodologie educative innovative in due realtà scolastiche più difficili, dove in particolare la rilevante presenza di giovani cittadini stranieri o italiani di seconda generazione crea più spesso che altrove problemi di discriminazione, emarginazione e conflitto”. Tutte le attività educative formative in classe saranno realizzate dagli operatori del Centro servizi volontariato e saranno basate sulle tecniche del problem solving, del brainstorming, del role playing, dei giochi interattivi che favoriscono il confronto, la comunicazione, la conoscenza reciproca e la cooperazione. I percorsi formativi, inoltre, coinvolgeranno non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, al fine di rendere produttive le ore svolte nel contesto di programmi disciplinari della scuola. S.M. 12 cultura la voce misena 22 marzo 2012 cultura New vocal ensemble La mostra su Maria Goretti Frutta nelle scuole Inizieranno il 24 Marzo a Bologna i quattro Concerti di Quaresima 2012 del New Vocal Ensemble che propongono musica polifonica a cappella, tra il '400 e il contemporaneo, ispirata al tema della Passione. I quattro concerti ad ingresso libero, tra l'Emilia Romagna e le Marche, si terranno tra il 24 marzo e il 4 aprile 2012. Segnaliamo inoltre due concerti basati sulla nuova opera del compositore senigalliese Marco Ferretti "Chori Patris" per Coro da Camera, Grande Coro, Coro di Voci Bianche e Quintetto di Fiati, commisionata in occasione di Passio 2012 a Novara, presentata in prima esecuzione assoluta giovedì 29 marzo 2012 nella Basilica di San Gaudenzio in Novara, con la partecipazione di Claudia Koll. Sosterrà anche a Corinaldo la mostra itinerante su Santa Maria Goretti, che sta percorrendo la Diocesi di Senigallia. La mostra si svolgerà presso il Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti, dal 21 marzo al 6 aprile, con il seguente orario: dalle 9.00 alle 19.00 tutti i giorni. Corinaldo è il paese natale della Santa, dove nata il 16 ottobre 1890, in via Pregiagna. La mostra è un’occasione eccezionale per portare tra la gente la straordinaria figura di Maria Goretti. Sarà visitata dai ragazzi del catechismo di terza media, verranno organizzate anche visite guidate. Si tratta di un percorso di allestimenti didattici rivolto ai ragazzi delle scuole e del catechismo, organizzato dalla Diocesi di Senigallia. E’ in pieno svolgimento nelle Marche il grande progetto “Frutta nelle scuole – Se la mangi ti frutta”, terza annualità del programma di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie promosso dall'Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole. “Frutta nelle scuole” è un’ampia ed organica iniziativa attuata dalla Organizzazione di Produttori Apofruit Italia con il supporto di Alimos e indirizzata ad una corretta educazione alimentare per i ragazzi. Si tratta, in sostanza, di una distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca e rigorosamente di origine italiana, direttamente in 154 scuole elementari delle Marche, per 20.300 mila ragazzi, accompagnata e supportata da eventi e materiali informativi. A Corinaldo la mostra di Gierut 'Lo specchio dell'anima' Menzione speciale per 'Ricercatori di speranza' L'anima dell'arte Emanuele da premio A Corinaldo sabato 17 marzo 2012 si è tenuta la presentazione della Mostra pittorica “Lo specchio dell’anima” di Giuseppe Gierut presso il Palazzo Municipale –Sala Arnaldo Ciani-. Sono intervenuti l’Assessore alla cultura Fernando De Iasi , lo studioso e critico d’arte Prof. Fabio Ciceroni e lo stesso artista che ha esposto il proprio pensiero d’arte. Molta affluenza di pubblico e successo per le opere presentate, che hanno destato ammirazione e vasti consensi. Opere che conducono al pensiero, dove l’osservatore interagisce con esse, dato il loro forte spessore. Gierut ci conduce in un viaggio affascinante del suo tempo, passato, presente e futuro si amalgamano, realtà e immaginazione si fondono per condurci nel viaggio dell’anima, un percorso fatto di credo, fede, di incontro e scontro, dove le realtà sociali e l’evoluzione prendono forma, colore e parola e ci conducono in spazi infiniti colmi di spiritualità. Oggi l’artista Gierut contribuisce con la sua arte, il suo pensiero ad un maggiore sviluppo culturale per un mondo verso orizzonti in cui egli intravede una Virtù, la Speranza, emblema di mutamenti e credo, nel cui fulcro vive la tenacia, l’energia e l’Amore per un futuro colmo di luce, nella conoscenza del mistero di ogni elemento terreno e dello spazio, una continuità nella fede del nostro io, un sentire, un percepire la bellezza di questa nostra realtà. Una mostra da visitare per incontrare il pensiero ed il proprio io. La mostra resterà aperta fino al 09-aprile-2012 –orario 9,30 -12,30 / 16,00 -19,00. Ilario Taus In mostra le sculture di Gianfranco Romagnoli Vuoti creativi Si inaugurerà alle ore 17,30 di venerdì prossimo, 25 marzo, nella Sala del Fico di Palazzetto Baviera Vuoti, la Mostra itinerante dello scultore senigalliese Gianfranco Romagnoli (in arte Pico), curata da Gabriele Tinti. Promossa dalla galleria Portfolio e dal Comune di Senigallia, in collaborazione con la boutique Ribot, la mostra si articola in 3 sezioni allestite rispettivamente a Palazzetto Baviera, nella galleria Portfolio e nella boutique Ribot. La prima parte, situata presso il palazzetto Baviera, si intitola riflessioni. Qui l’artista espone parte dei suoi lavori scultorei realizzati con la rete metallica e superfici riflettenti. Opere che – come spiega il curatore Gabriele Tinti nel testo introduttivo – “sanno d’approdo”. “Spesso poste in installazioni suggestive, talvolta pensate per situazioni permanenti, recentemente sviluppate e complessificate con innesti tecnologici, le sue sculture - i suoi dispositivi - occupano lo spazio, si fanno avanti colpendo lo spettatore, giganteggiano inchiodandolo alla visione di corpi - d’uomini - spiazzati, attoniti, persi, svuotati. In attesa”. (G. Tinti) La seconda parte della mostra, presso la galleria Portfolio, assume la titolazione sottrazioni ed è costituita dagli ultimissimi lavori che l’artista ha realizzato con rete, legno, forex. Opere che procedono per sottrazione delle comuni mappe rappresentative. La sottrazione evidente si carica qui di significati molteplici che assumono il senso di una denuncia politica e di una riflessione sociologica e di costume. Infine, nell’ultima sezione della mostra, dal titolo attese, collocata presso la boutique Ribot, Pico sceglie di esporre le sue sculture degli inizi unite ad alcuni lavori realizzati con la rete. Presente nel web da circa un anno e mezzo quale sito web cattolico per la ricerca di senso della vita, “Ricercatori di Speranza.it” è stato premiato a Roma da WeCa con una menzione speciale tra i migliori siti cattolici italiani 2011 – categoria siti personali”, il 16 Marzo 2012 a Roma, all'interno del laboratorio dal tema “Giovani, web ed educazione alla Fede”, organizzato dal Servizio nazionale di Pastorale giovanile della CEI. Il sito, realizzato da Emanuele Renzi e Filippo Amaduzzi (Mondolfo e Fano), desidera aiutare tutti coloro che vogliono uscire dal solito “tran tran quotidiano” e dare alla vita qualcosa di più. “I prodotti mediali come film, programmi televisivi e ogni sorta di testo -riviste, libri...-, costruiscono la nostra percezione del mondo con una pervasività tale che sembra quasi impossibile resistere. Spesso diventano la causa di un allontanamento dalla fede, e di conseguenza la vita comincia a perdere il suo significato” afferma Emanuele Renzi, fondatore del sito e titolare dell'azienda di comunicazione Il villaggio di Emmaus. “Siamo certi che la speranza e la fede stessa vadano ricercate anche nella cultura, perché, come lo è stato per millenni, è ancora presente il messaggio della salvezza di Gesù Cristo, ma la ricerca deve essere attenta. Tra le attività presenti, pertanto, elenchiamo alcuni di questi prodotti proprio nel sito, aiutando chi lo desidera a trovare Dio attraverso la cultura di oggi. Una vera impresa!” scherza Renzi. “Il premio “WeCa” è per noi un'importante conferma del nostro cammino, iniziato dopo un attento discernimento” afferma Filippo Amaduzzi, informatico ed esperto di linguaggi software. “Tra i nuovi progetti c'è il cortometraggio “Bentornato a Casa” che rientrerà nelle iniziative di “Ricercatori di Speranza” in collaborazione con la parrocchia di Santa Giustina in Mondolfo, nonché la valorizzazione di quanto è già presente sul sito, tramite applicativi per smartphone e tablet, così da rendere l'esperienza di ricerca, un'esperienza unica che riempia le nostre giornate”. Conclude Emanuele. A.B. Ad Ostra una mostra fotografica teatrali "Solo posti in piedi" Si è aperta domenica 18 marzo, nello spazio espositivo della Sala delle Lance ad Ostra la mostra fotografica "Solo posti in piedi, per il momento!". Le opere esposte sono una selezione di fotografie di Mimmovero, fotoamatore ritrattista, che oltre a rappresentare la figura umana in tutte le sue forme, predilige le foto di teatro e di danza. I vari palcoscenici della vita, dove ciascuno gioca i propri ruoli, colpiscono l'obiettivo dell'Artista; in particolare, lo spazio teatrale, dove il virtuale e il reale si confondono, si offrono allo spettatore fino a coinvolgerlo in uno scambio di emozioni, sentimenti, riflessioni. La sfida, ci dice l'Autore, è cogliere, ogni volta, ciò che è sotteso alla partitura scenica: quel sottile gioco di movimenti, gli scatti d'energia, i mutamenti improvvisi di direzione, i cambi di ritmo, le "finte". La mostra anticipa e accompagna la "Giornata Mondiale del Teatro", che sarà celebrata in tutto il mondo domenica 25 marzo. Ad Ostra viene proposta per la prima volta, su iniziativa dell'Assessorato alla Cultura e della Uilt (Unione Italiana Libero Teatro), in particolare del segretario provinciale Giovanni Plutino, che ha coordinato il progetto. Il 25 marzo il Teatro Comunale "La Vittoria" ospiterà quattordici compagnie teatrali: ciascuna presenterà un "corto", una sintesi di uno spettacolo, attraverso tutti i generi artistici: dalla lirica alla danza, dalla prosa al musical. Dalle ore 16.00 alle 23.00, il palcoscenico sarà allestito e il pubblico potrà scegliere cosa vedere. La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita nel 1961 a Vienna dall'Istituto Internazionale del Teatro, su impulso dell'UNESCO, per porre all'attenzione di tutti il valore universale del teatro e la sua straordinaria capacità di costruire ponti tra culture, spazi e tempi diversi. John Malkovich, attore, produttore, sceneggiatore e regista statunitense, ha scritto quest'anno il messaggio, che, tradotto nelle diverse lingue, verrà letto, come è consuetudine, nei teatri del mondo intero: un gesto simbolico, per unire in una giornata speciale innumerevoli comunità di artisti e di pubblico. La mostra fotografica "Solo posti in piedi, per il momento" resterà aperta fino al 25 marzo, dalle 18.00 alle 20.00. spettacolo la voce misena 22 marzo 2012 13 eventi e corsi il taccuino Senigallia - Spazio ragazzi in Biblioteca Sabato 24 marzo 2012 alle ore 10.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale, Senigallia rende omaggio a Aroldo Belardi e, per l'occasione, verrà presentato il libro di Luca Frontini "Aroldo Belardi. Un sindaco del primo Novecento. " Pensiero e Azione Editore. . Senigallia - Giornate del Fai Sabato 24 e domenica 25 marzo 2012 per le giornate del Fondo Ambiente Italia visite guidate dell'Area Archeologica e alla scoperta dei nuovi importanti reperti in Via Cavallotti. Senigallia - Marzo al femminile L’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Senigallia, in collaborazione con le tante associazioni femminili operanti nella città, ha realizzato per il mese di marzo un ciclo di incontri dedicato al mondo femminile dal titolo: “Abitare i passi del femminile tra precarietà e creatività”. Senigallia - Incontri di arteterapia Mercoledì 28 marzo 2012 alle ore 21.00 prenderà il via presso il Centro Sociale Molinello 2 (via Pierelli), un ciclo di incontri gratuiti promossi dal Comune di Senigallia. Si tratta in sostanza di un seminario relativo a un progetto curato da Luca Lavatori, che intende rivolgersi prevalentemente a donne e affronterà i temi connessi alla precarietà Senigallia - Mostra dal corso di ceramica Il gruppo dei ceramisti di Senigallia presenta al economico-esistenziale dell’universo femminile. pubblico la propria opera, frutto del lavoro di un L’iscrizione a questi appuntamenti è gratuita e anno e lo fa nello spazio espositivo dell’Expo dal potrà essere effettuata fino al prossimo 25 marzo. Per ulteriori informazioni: 339.8185702 dalle ore 18 al 31 marzo prossimo. 14.00 alle 19.00. Il genio fa spettacolo Senigallia / Domenica 25 marzo, ore 17.00 Si intitola Sidereus Nuncius il libretto che Galileo Galilei scrive e dà alle stampe nel marzo del 1610 per raccontare le cose incredibili che ha scoperto, quelle con cui mette in discussione le sfere tolemaiche e dichiara la sua rivoluzione: tutto ruota intorno al Sole. “Essere geniali in circostanze difficili può essere un problema, per gli altri soprattutto”, commenta Marco Paolini che a questo grande padre della scienza dedica il suo ultimo lavoro “Itis Galileo”, in scena al Teatro La Fenice di Senigallia domenica 25 marzo. Inizio alle 17. Lo spettacolo rientra nella Stagione Teatrale 2011-12 di Senigallia è promossa dal Comune (Assessorato alla Promozione dei Turismi e Manifestazioni) in collaborazione con Amat e Inteatro (per la rassegna Circo in festa). Informazioni e prenotazion: 071.7930842 - 335.1776042 Con questo nuovo monologo, Paolini, tra i più convincenti, efficaci e coinvolgenti rappresentanti del teatro civile e di narrazione italiano, porta sulle scena la biografia e la genialità di Galileo Galilei. Indossa un camice da bottega e si mette a raccontare chiedendo come sempre al pubblico di uscire dai panni del semplice spettatore e di indossare quelli di attento ascoltatore, chiamato in causa dalla storia e dall'oggi. “Perché – chiede Paolini – dopo 400 anni dalla consacrazione dell'universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo?”. Qual è il rapporto tra fede, ragione e superstizione? La ragione ha perso appeal? La scienza ha deluso? Una morale laica non esiste? In realtà ai suoi tempi, Galileo, geniale scienziato, matematico e pensatore coetaneo di Shakespeare, ha uno stipendio da fame con quello deve sostenere la famiglia di sei fratelli sulle spalle. Alessandro Piccinini Senigallia/ Un libro dedicato al sindaco Belardi Un sindaco del Novecento Sabato 24 marzo 2012 alle ore 10.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale, Senigallia rende omaggio a Aroldo Belardi e, per l'occasione, verrà presentato il libro di Luca Frontini "Aroldo Belardi. Un sindaco del primo Novecento", Pensiero e Azione Editore. La mattinata in onore dell'illustre concittadino si aprirà con il saluto del Sindaco Maurizio Mangialardi ed il ricordo del Sen. Giuseppe Orciari. Seguiranno gli interventi del Prof. Marco Severini, del Prof. Mario Cavallari e del Dott. Luca Frontini. Coordina Mauro Pierfederici. Il 21 maggio 1974 la Scuola Media Statale di Marzocca venne intitolata ad Aroldo Belardi. Nell’occasione, l’Amministrazione comunale, nell’ambito della collana "Atti e cerimonie", ha pubblicato un volumetto sull’intitolazione. L’opera ricostruisce l’operato dell’esponente repubblicano Aroldo Belardi (Senigallia, 1878 – 1950) che guidò il Comune di Senigallia tra 1910 e 1922, attuando qualificanti provvedimenti che mutarono il tessuto urbanistico e sociale della città e fronteggiarono il difficile periodo della prima guerra mondiale. Docente liceale e studioso di storia, di salda fede mazziniana, Belardi fu protagonista, nella città misena, di una significativa vicenda politica e amministrativa durante il primo quarto del Novecento: guidò tre diverse Giunte, le prime due (1910-1914; 19141919) sostenute da una solida alleanza di sinistra tra repubblicani e socialisti; in un scenario completamente mutato dagli eventi bellici, dall’emergere dei partiti di massa e dalla crisi dello Stato liberale, la terza Giunta Belardi (19201922) venne varata intorno ad un blocco nazionale, con i repubblicani schierati al fianco di forze eterogenee (ex combattenti e nazionalisti). Sotto il fascismo si defilò dalla vita politica e si dedicò alla professione. Riprese l’attività pubblica nel secondo dopoguerra, risultando il più votato nelle amministrative del 10 marzo 1946; sedette come assessore (novembre ’46-giugno ’48) nella Giunta guidata da Alberto Zavatti. La sua morte, avvenuta il 12 aprile 1950, ha lasciato un grande vuoto nella comunità senigalliese. M.B. Corinaldo / Teatro 'Goldoni' Variazioni enigmatiche Saverio Marconi torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue Variazioni enigmatiche, già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa. Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. Lo spettacolo sarà rappresentato martedì 10 aprile prossimo presso il teatro 'Goldoni' di Corinaldo. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da venerdì 23 marzo CESARE DEVE MORIRE Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Docu-fiction, - Italia 2012. Nel teatro all'interno del carcere romano di Rebibbia si conclude la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. I detenuti/attori fanno rientro nelle loro celle. Sei mesi prima: il direttore del carcere espone il progetto teatrale dell'anno ai detenuti che intendono partecipare. Seguono i provini nel corso dei quali si chiede ad ogni aspirante attore di declinare le proprie generalità con due modalità emotive diverse. Completata la selezione si procede con l'assegnazione dei ruoli chiedendo ad ognuno di imparare la parte nel proprio dialetto di origine. Progressivamente il “Giulio Cesare” shakesperiano prende corpo. I fratelli Taviani erano certamente consapevoli delle numerose testimonianze, in gran parte documentaristiche, che anche in Italia hanno mostrato a chi non ha mai messo piede in un carcere come il teatro rappresenti un strumento principe per il percorso di reinserimento del detenuto. I Taviani scelgono la strada del work in progress utilizzando coraggiosamente l'ormai antinaturalistico (e televisivamente poco gradito) bianco e nero. L'originalità della loro ricerca sta nella cifra quasi pirandelliana con la quale cercano la verità nella finzione. Questi uomini che mettono la loro faccia e anche la loro fedina penale (sovrascritta sullo schermo) in pubblico si ritrovano, inizialmente in modo inconsapevole, a cercare e infine a trovare se stessi nelle parole del bardo divenute loro più vicine grazie all'uso dell'espressione dialettale. ORSO D'ORO AL FESTIVAL DEL CINEMA DI BERLINO 2012. Venerdì ore 21.15 - sabato 20.30 e 22.30 - domenica 16.30 e 20.30. Lunedì, martedì e mercoledì ore 21.15 MAGNIFICA PRESENZA Un film di Ferzan Ozpetek. Con Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini. 105' - Italia E' un film che contiene tante suggestioni diverse e spesso sovrapposte, Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek. C'è il tema centrale, l'incontro tra un ragazzo siciliano di oggi, aspirante attore, e un gruppo di fantasmi che attori lo erano stati, in teatro, ai tempi della Seconda guerra mondiale. C'è il rapporto continuo tra realtà e finzione, che ruota attorno a queste presenze paranormali. C'è la tristezza pirandelliana dei personaggi (in questo caso gli interpreti) in cerca d'autore. C'è il coté del trans dal cuore d'oro, e dei mondi sommersi che frequenta. C'è la rievocazione, già vista nella Finestra di fronte, delle persecuzioni ai tempi del fascismo. Ma a spiccare, su ogni altro, è il personaggio centrale, interpretato da Elio Germano. Un puro, un solitario, uno che rifiuta di portare maschere. E che per questo è inconsapevolmente rivoluzionario, come sottolinea l'attore che lo incarna: "La cosa più bella di questa storia - spiega - è la rivendicazione, l'orgoglio della debolezza, della sensibilità. Degli aspetti più fragili di noi, che di solito calpestiamo". Venerdi 21.15; sabato 20.30 e 22.30. Domenica 16.30, 18.30 e 22.30. Lunedì, martedì alle 21.15. spigolature Tra le cartelle del mio archivio ho aperto quella con su scritto “Antigone”. Contiene i copioni di una recita fatta in classe dai miei alunni di scuola media (il testo della tragedia greca l’avevo opportunamente ridotto e adattato). Rileggo le parti di Creonte, il re di Tebe, di Antigone la protagonista e Ismene sua sorella. Come è noto, Antigone aveva dato sepoltura al corpo del fratello morto in battaglia, disobbedendo al decreto del re, ma ubbidendo alla voce della sua coscienza. In questo dramma è evidente il valore morale del messaggio. Ragiono su due cose: come è possibile che una tragedia del teatro greco, di oltre duemila anni fa, possa essere ascoltata e avere un pubblico anche oggi in una nostra scuola. Credo dunque che un imperativo morale resti sempre vivo nel tempo. Un tempo lungo. La storia cioè non è un seguito di secoli, ma un solo presente: un presente lungo, molto lungo. L’altra cosa su cui penso, è un problema. Quanto e come un insegnante possa riuscire a spezzare il pane del sapere a dei ragazzi appena usciti dalle elementari. Me lo domandava anche il mio collega di religione, don Gesualdo. Quanto recepiscono gli alunni di quell’età. Il dieci o il cinquanta per cento o più di quel messaggio? Quanto siamo capaci noi insegnanti di scegliere i contenuti, che siano cioè adeguati all’età, cioè assimilabili. Che non scivolino via! Elvio Grossi 14 sport la voce misena 22 marzo 2012 Miciulli Calcio Senigallia SAN COSTANZO 1 – MICIULLI 1 sport La rete del pareggio è stata ottenuta da Corinaldesi su rigore. S.COSTANZO: Grottoli, Camilloni G., Fabrizi, Carboni, Giacomoni, Bertozzi (14’ st Mencarelli), Mattioli, Messersì, Altea (37’ st Camilloni T.), Cignotti (48’ st Giacomini), Montanari. All. Omiccioli. MICIULLI: Bosco, Schiano S., Turchi, Bomprezzi, Cucchi D., Rosi, Massacci (9’ st Pasqualini), Cervasi, Omerico (1’ st Cucchi F.), Galdenzi, Corinaldesi (28’ st Goldoni). All. Corinaldesi. Arbitro: Micheli di Jesi. RETI: 32’ Corinaldesi, rig. 39’ Montanari. CLASSIFICA: Cantiano 42, Corinaldo 42, Ponte Sasso 41, Frontonese 40, Miciulli 40, Arcevia 40, S.Costanzo 39, Senigallia C. 34, Falconara 29, Castelleonese 29, Chiaravalle 28, Montemarciano 24, Ponterosso 22, Torre S.Marco 21, Sangiorgese 15, Palombina V. 11. Giancarlo Mazzotti Tennistavolo, il libro Dopo l'entusiasmo per il biglietto di Giorgio Napolitano, il maestro di tennistavolo Enzo Pettinelli sta raccogliendo una nuova soddisfazione per il suo libro I ragazzi guardano le stelle, scritto per il riconoscimento del Centro Olimpico come Centro Tecnico Federale e dedicato al 150° dall'Unità d'Italia. Questa volta la soddisfazione avviene attraverso il web e nientemeno che dal sito della Apple, il gigante statunitense leader mondiale dell'innovazione. Dopo essere stato nella vetrina della sezione libri "Fiction e letteratura" dello store di iTunes per alcune settimane, il libro di Pettinelli ha iniziato a scalare la classifica dei libri free più richiesti entrando in questi giorni nella top ten. A completare il successo è la versione inglese inserita nella sezione Sport e tempo libero. Pallacanestro femminile PESCARA 52 – VITALCARE 38 Continuano senza soste le sconfitte consecutive che la Vitalcare subisce in questo campionato. Purtroppo il materiale schierato in campo, tanto giovane e inesperto, non può reggere alla maggiore esperienza e qualità tecnico-fisiche delle avversarie che settimanalmente devono affrontare. Anche contro il Pescara la differenza l’ha fatta la qualità schierata in campo dalle avversarie di turno. CLASSIFICA: Campobasso 32, Civitanova 30, Pesaro 26, Pescara 18, Fermo 18, Roseto 14, Vitalcare 6, Ancona 0. G.M. Una netta vittoria in trasferta allontata il pericolo retrocessione Ritorna la fiducia nei rossoblu Un cammino lungo verso i play off TRUENTINA 0 – VIGOR 2 Terza vittoria consecutiva e 44 punti in classifica: un ruolino di marcia che allontana definitivamente il pericolo di una retrocessione. Poco manca, anzi, alla zona play off che un po’ tutti sperano alla fine di poter disputare. La partita odierna era molto importante per entrambe le squadre: la Truentina puntava ai tre punti in palio per allontanarsi dalla zona play aut, la Vigor voleva la certezza di avvicinarsi alla zona play off. L’inizio , com’era prevedibile, è di netta prevalenza locale che già dai primi minuti si avvicina sempre più alla porta difesa da Moscatelli, ben protetto dai compagni della difesa. La Truentina al 7°, su calcio di punizione dal limite ad opera di Fattori, impegna Mosca- telli in una difficile parata. Il portiere non trattiene la sfera, subentra in velocità Travaglini, ma da buona posizione manda fuori. I vigorini si fanno vivi con Simoncelli ma il suo tiro è facile preda dell’estremo Capriotti. La partita nel suo insieme è stata giocata prevalentemente da entrambe le squadre a centrocampo. Le azioni da gol sono venute per lo più da spunti personali. Al 20° i locali si avvicinano a Moscatelli con un gran tiro di Travaglini. Il portiere, con un gran volo, manda in angolo. Al 34°, su affondo di Simoncelli in area, subisce fallo. L’arbitro Cudini non concede l’evidente rigore. Al 37° Antonioni, su punizione dal limite, calcia malamente sulla barriera. Si va al riposo. Inizio ripresa con la Vigor in gol. 47°, Simoncelli impegna Capriotti con un gran tiro che lo stesso respinge. Riprende Simoncelli, pronto a smistarlo all’accorrente Savelli che di piatto insacca. I rossoblù premono e al 53° arriva il raddoppio su rigore. Simoncelli in area viene falciato da Sabini, lo stesso realizza. La Vigor frena ma si affida al contropiede. 69°, Morganti lancia Antonioni, buono lo spunto, scarsa la mira. Al 71° è Cataldi ad impegnare Moscatelli. La Truentina, nel finale, si fa pericolosa, ma la difesa vigorina fa buona guardia. A tempo scaduto l’arbitro Cudini di Fermo espelle per reciproche scorrettezze Sabini e Savelli. A fine gara Clementi analizza la partita: l’inizio è stato caratterizzato da un batti-ribatti a centrocampo, poi a inizio ripresa, presa fiducia in noi stessi, siamo riusciti a sbloccare il risultato, rivalutato con il rigore di Simoncelli. La strada per i play off è ancora lunga, noi la continueremo. Prossimo incontro in casa contro la Monturanese. All’andata finì 4 a 1 per i rossoblù. Sapranno ripetersi? TRUENTINA: Capriotti D., Capriotti A., Petritola, Sabini 5, Schicchi, Valente, Fattori, Camaioni (12’ st Valentini), De Marco, Tassotti (25’ st Pacioni sv), Travaglini (32’ pt Cataldi). All. Amadio. VIGOR: Moscatelli 7, Ruggeri 6, Gregorini 6, Siena 6 (15’ st Sartini 6), Bellucci 6, Tombari 6, Antonioni 6,5 (29’ st Bittoni sv), Savelli 6,5, Simoncelli 7, Pesaresi 6 (22’ st Coppa 6), Morganti 6. All. Clementi. Arbitro: Cudini di Fermo; RETI: 2’ st Savelli, 7’ st Simoncelli (rig.); NOTE: 150 spettatori circa; ammoniti: Capriotti A., Valente, De Marco, Siena. Espulsi Sabini e Savelli per reciproche scorrettezze. CLASSIFICA: Tolentino 57, Maceratese 57, Fermana 55, Urbania 46, Grottammare 45, Vigor 44, Cingolana 38, Cagliese 38, Corridonia 37, Biagio Nazzaro 34, Monturanese 34, Elpid.Cascinare 32, Montegranaro 32, Fossombrone 31, Atl.Truentina 29, Belvederese 28, Fortitudo 17, R.Montecchio 2. Giancarlo Mazzotti Goldengas fermata in casa del Rimini Ciclismo Squadra decimata S.Giuseppe diventa 'russo' RIMINI 68 – GOLDENGAS 45 I ragazzi di Regini, menomati nel fisico a causa dei postumi dell’influenza: Facenda, Penserini, infortunato: Monticelli, nulla hanno potuto fare nel recupero della partita non giocata a suo tempo a causa della neve contro il forte Rimini. Attualmente la squadra non registra più lo smalto del periodo pre neve, così da quel periodo ben quattro sono le sconfitte consecutive e altre ne seguiranno se i ragazzi non ritroveranno le condizioni tecnico-fisiche tanto necessarie per continuare in questo difficile campionato. Parte forte il Rimini, che dopo pochi minuti si trova su un “11 a 0” che mai più i biancorossi senigalliesi riusciranno a colmare. Primo quarto 24-10. Ci si aspettava la reazione della Goldengas nel secondo quarto; c’è stata ma per poco: 37 a 25. Alla ripresa, dopo il riposo, il Rimini sovrasta la squadra di Regini in ogni reparto, così si chiude il tempo sul 54 a 32. Nell’ultimo quarto si è cercato di limitare il divario ma nulla si è potuto fare se non chiudere sul 68-45. La Goldengas tornerà in campo giovedì 22 marzo in trasferta sul campo del Civitanova. Si spera che i ragazzi ritrovino per quel giorno lo smalto e la condizione fisica per affrontare questo ennesimo derby nel migliore dei modi e riprendere la via della vittoria. RIMINI: Gasparin 4, Filloy 4, Cacere 16, Bruni 13, Amadori 13, Polverelli, Silvestrini 4, Squeo, Hassan 8. All. Ambrassa. GOLDENGAS: Pierantoni 1, Savelli 2, Penserini 12, Facenda 16, Magrini 3, Monticelli, Stefanini 5, Di Emidio 4, Girolimetti, Maddaloni 2. All. Regini. Arbitri: Bonfante e Zementato. CLASSIFICA: Ferrara 42, Corno di R. 38, Rimini 32, Montegranaro 28, Marostica 26, Fossombrone 26, Ravenna 24, Goldengas 24, Riva del Garda 24, Villafranca 22, Rovereto 20, Roncade 16, Bassano 14, Civitanova 14, Spìlimbergo 14, Udine 14. G.M. Prima tappa: il fotofinish assegna la vittoria al ventenne abruzzese Mattia Marcelli (Aran - D’Angelo & Antenucci), il cui colpo di reni brilla per insuperabile tempismo. D’argento è il ventunenne lucano Michele Viola. La terza piazza va a Matteo Belli, ragazzo di Villanova di Montemaggiore al Metauro, che anticipa il consocio toscano A Senigallia arriva il 'Fit camp' Allenare il corpo sfruttando gli influssi benefici del sole e dell’aria aperta. E’ la ricetta del “FIT CAMP”, che arriva in città per iniziativa della Società Atletica Senigallia. I corsi di wellness per aumentare il tono muscolare, migliorare la forma fisica e perdere peso quest’anno inizieranno ad aprile, con un primo incontro dimostrativo/informativo fissato presso l’impianto delle Saline il 28 marzo, dalle ore 17.00 alle ore 19.00. La “Atletica Senigallia”, società sportiva dilettantistica attiva dal 1980, è da sempre impegna- ta a promuovere lo sport privilegiandone l’aspetto tecnico e il valore sociale. Dallo scorso anno, per tutta la durata della bella stagione, fino a settembre, ha adottato anche questa nuova formula pensando ai tanti cittadini abituati a una vita sedentaria ma anche a coloro che vogliono proseguire l’attività fisica svolta durante la stagione invernale, al chiuso di una palestra.I corsi, con istruttori altamente qualificati, si svolgeranno presso l’impianto di atletica delle Saline di Senigallia, nei giorni di lunedì e mercoledì (con un terzo appuntamento settimanale opzionale il venerdì), dalle ore 18.00 alle 19.00 e dalle 19.00 alle 20.00. Da quest’anno l’offerta si arricchisce ulteriormente: al mattino il mercoledì e il sabato dalle 7.00 alle 8.00. Gianluca Lucchetti Kristian Sbaragli ed il recanatese Riccardo Stacchiotti. Sul traguardo di Sambucheto, il Trofeo Edilizia Mogetta predilige ancora la volata, all’altezza della 12^ edizione: rimangono in venticinque a sgomitare negli ultimi due chilometri in discesa e pianura, dopo il furioso e selettivo corpo a corpo sull’ultimo dente altimetrico della giornata. Consensi pieni al Velo Club (trainato dal trio Pallotto-Latini-Giordano) a cui i CicloMiseni danno una grossa mano. All’indomani, il russo Ilya Gorodnichev si aggiudica in solitaria il 52° Gran Premio San Giuseppe, dopo aver fatto lunga corsa di testa. La Duegiorni di Montecassiano si chiude all’insegna del successo. Belli dimostra di saper pedalare sempre e comunque davanti: è il signore della ‘combinata’, collezionando due bronzi pesanti e rendendo completo il trionfo dell’Hopplà Vega - Truck Italia - Valdarno, che sigla il due su tre nella ultracinquantenne MilanoSanremo marchigiana dal prestigioso albo d’oro. Sorride anche Manuel Capillo, ben conscio della pesantezza del suo argento, di cui beneficia la Brunero Camel. Gareggiano 168 élite-under 23 di 17 Paesi sui 167 km in saliscendi . L’attacco in massa dei trenta corridori al 22° km sorprende per tempismo, vivacità e determinazione. Solo 19 irriducibili riescono infine a placcare gli evasi, al km 90. La successiva bagarre seleziona un settebello, da cui schizza via Gorodnichev Umberto Martinelli Foto (di Urbano Mancinelli): l’azione dell’incontenibile Ilya Gorodnichev Marzocca basket, domenica in pausa La domenica 18 marzo è stata riservata ai recuperi delle partite non disputate a causa delle nevicate del mese scorso. Pertanto il Marzocca è rimasto al “palo” rimandando tutto alla prossima domenica in trasferta a Chieti. Nel frattempo la squadra ha continuato ad allenarsi sotto la guida del coach Nobili. CLASSIFICA: Stamura Ancona 36, Orvieto 36, Montegranaro 36, Giulianova 34, Sangio 32, Pisaurum 30, P.S.Elpidio 24, Gubbio 24, Val di Ceppo 24, Umbertide 24, Marzocca 22, Lanciano 22, San Vito 20, Assisi 12, Passignano 8, Foligno 4. G.M. penultima la voce misena 22 marzo 2012 asteriski *** Il Papa a Cuba Caro papà ti do un bacione/ perché sono il tuo bambino./ Ti regalo un fiore/ con tutto il mio amore./ Sei impegnato e vai a lavorare/ ma con me ti piace giocare./ Tu mi proteggi: sei forte e sicuro/, andiamo per mano/ incontro al futuro! Per il mio papà La folle strage Il 26 marzo, Benedetto XVI sarà in visita a Cuba. L’arcivescovo dell’Avana, Ortega, invita i cubani a considerare la visita “un’occasione unica per rafforzare e rivificare la fede di un popolo”. Ci auguriamo che tale visita “liberi” tanti prigionieri Professori distaccati politici di uno Stato che, in nome del popolo, è Secondo il “Corriere della Sera" del 12 marzo una vera dittatura. 2012, sarebbero 41.503 i professori che “non insegnano” perché distaccati presso altri ministeri o Disattenzioni fatali Due i casi clamorosi delle disattenzioni: quello in permesso sindacale. Sono 35.800 le classi delle della crociera Concordia e quello della “strage de- scuole superiori che hanno meno di 10 studenti. I gli innocenti” dei ragazzi e ragazze reduci dalla professori sono 625.878. Ma sui “privilegi”, i sindacati fanno “muro”. Gli alunni sono 7.826.000. “settimana bianca”. 15 Il Consiglio delle Chiese cristiane condivide il dolore con la comunità ebraica ed esprime “tutta la sua solidarietà alle famiglie, agli studenti e agli insegnati del collegio”. In un messaggio sottoscritto dai leader delle tre Chiese cristiane presenti in Francia (cattolica, protestante e ortodossa) si legge: “L’orrore per questo atto cosi come l’abiezione per l’assassinio dei paracadutisti a Montauban e a Tolosa nei giorni scorsi, invita i cristiani ad unirsi nella preghiera alle famiglie e alle differenti comunità toccate da questi avvenimenti. Che la concordia non vacilli da questi atti di estrema violenza. Rimaniamo invece fortemente radicati nei valori del rispetto e della fraternità che sono le fondamenta della società francese”. a di G. Cionchi 25 marzo 2012 - V domenica di Quaresima Il chicco che muore Chi ama la propria vita la perde, chi la perde per amore la salva Parola di Dio Ger 31,31-34 Salmo 50 Eb 5,7-9 Gv 12,20-33 Dio ha un solo desiderio: salvarmi, rendermi felice, colmare il mio tiepido cuore di ogni tenerezza. Dio si è scomodato per venire a dirmelo di persona, Gesù, figlio di Dio, svela compiutamente il disegno di Dio e, dice, è disposto a morire per questo. Ci è chiesto, in questo percorso di vita che è la Quaresima, un'ennesima conversione: passare dall'idea di un Messia trionfante a quella un Messia dimesso, da un Dio da corrompere e con cui mercanteggiare al Padre che sa di cosa hanno bisogno i propri figli, da un Dio misterioso e lunatico che ci giudica con severità, al Dio che desidera la nostra felicità più di quanto noi stessi la desideriamo. Siamo liberi, splendidamente, drammaticamente, perché l'amore è libero e rende liberi. Dio corre il rischio del rifiuto, accetta il fatto che possiamo scegliere le tenebre, pur di non lasciare che le nostre opere vengano alla luce. Filippo è contattato da alcuni greci che vogliono la parola a... arrivati in redazione La salute mentale Gentile Signor Direttore, l'attentato alla scuola ebraica di Tolosa colpita da un'azione terroristica dove sono stati uccisi e gravemente feriti bambini, genitori e docenti, comporta sgomento ed orrore. Questi crimini colpiscono gli innocenti e se da una parte è da ritenere ad una possibile "azione" politica, non si può non pensare che simili gesti possono essere dettati da menti psichicamente instabili, malate e tarate. Quanto mi permetto far ri-giungere, è il rinnovo di quanto ho richiesto con la Petizione n.1003/2011 al Parlamento Europeo, in atto all'esame presso la "Commissione Europea per le Petizioni", quindi in fase di accertamento, ma teso ad una sollecita definizione di quel provvedimento legislativo comunitario invocato. Sarebbe molto importante, anche per il bene di tutti, che quanto richiesto venisse sollecitamente preso nella massima attenzione dalla Commissione Europea ed approvato dal Parlamento Europeo, "documento legislativo" utile specie per tutti i 27 Stati dell'Unione Europea, tra i quali l'Italia. Chi volesse informazioni può scrivere a: [email protected] Ringrazio e porgo migliori saluti. Franco Previte Il registro unioni civili Riceviamo un intervento del consigliere comunale di Seni- gallia, Maurizio Perini, Gruppo misto. sulla proposta di istituire un registro delle unioni civili: “La proposta, in maniera simile ad una recentissima pronunzia della Cassazione circa le unioni tra individui dello stesso sesso premette che lo scopo non è quello di equiparare i diritti della coppia coniugata a quella di fatto. Tuttavia proprio la premessa viene contraddetta quando afferma che l’iscrizione nel suddetto registro, consente in quanto compatibili, di beneficiare dei trattamenti concessi dall’amministrazione alle coppie coniugate con un rischio. Allargando la platea dei beneficiari di servizi, finanziamenti e assistenza, lasciando invariate le risorse, le coppie coniugate che hanno inteso manifestare in modo giuridicamente rilevante le proprie responsabilità di fronte alla collettività, vedranno con tutta probabilità una riduzione di quanto ricevuto finora, che è comunque parziale rispetto alle reali esigenze aggravate dalla crisi economica. Inoltre l’assenza di indicazione circa la presenza di figli e l’ipotesi che ad iscriversi nel registro siano anche coloro che convivono per ragioni di reciproca assistenza, si pensi ad esempio al caso anziano/badante conviventi, di fatto rischia, oltre che di porsi in contrasto evidente con il dettato Costituzionale di indebolire i già scarni diritti e sostegni a favore della famiglia composta da un uomo, una donna e dai loro figli”. Maurizio Perini vedere Gesù. Si aspettavano di incontrare un grande filosofo saggio disposto a condividere con loro la sua dottrina. E, invece, trovano un uomo turbato e dubbioso, che vede in quell'interessamento da parte dei pagani una specie di segnale, un'intuizione della propria fine. Tutto si sta compiendo, dunque, sta per suonare l'ultima campana. Questo Dio che accetta il limite dell'uomo, che sceglie, come noi, si rende conto, ora, che sta per compiersi la sua ascesa al Padre. Non è bastato quanto detto, né i segni, né il volto svelato del Padre. Tutto inutile: l'uomo non sembra in grado di cambiare, preferisce tenersi un Dio severo e scostante, un Dio da servire con sfarzose cerimonie e da corrompere con sacrifici. Sì, certo; alcuni lo hanno seguito, anzi sono entusiasti, ma durerà? E i suoi amici, quelli che ha scelto, che ha seguito, che ha istruito, che ha amato, saranno capaci? Bisogna morire, come il chicco di frumento. Scommessa ardita, rischio inaudito, follia. Davanti alla morte donata, davanti ad un Dio morto e nudo, mostrato, osteso, l'uomo davvero capirà? Uscirà dalle tenebre, finalmente? Il Signore ci dice che se vogliamo avanzare, rinascere, dobbiamo prepararci a morire a qualcosa. È vero: lo sposo 'muore' al suo egoismo per dedi- di Paolo Curtaz carsi alla sposa. La sposa 'muore' sacrificando la sua libertà per dare alla luce un figlio. Il volontario 'muore' dedicando il suo tempo libero all'ammalato. Eppure tutti questi gesti danno luce ad una dimensione nuova, all'amore, ad una nuova creatura, alla solidarietà. L'immagine del parto dice bene questa logica intessuta nelle cose: le doglie sono necessarie per dare alla luce una nuova creatura. Ma, è certo, accettare questo discorso è difficile. Quando stiamo soffrendo non pensiamo alla vita che ne scaturirà. Quando stiamo male facciamo fatica ad intravedere il dopo. Quando siamo, come il chicco, al buio e al freddo della terra, non pensiamo a un Dio misericordioso, ma a un despota che permette la nostra sofferenza. Gesù ha paura di questo momento, quanto è umano questo Dio impaurito! Eppure ne capisce il disegno, la necessità, e accetta di morire. Per amore, solo per amore. Abbiamo il coraggio di morire a noi stessi, come ha fatto il Signore Gesù. Di imparare ad obbedire alla realtà, per portare frutto. Allora, e solo allora, nel nostro cammino di desertificazione, di essenzialità, deposti i pesi, scopriremo quanto Dio ci ama, e vedremo, oggi, nel cuore, con lo sguardo della fede, il Signore Gesù. inbreve A Monterado Lunedì 26 marzo, dalle ore 19,45 in poi, si celebra la Pasqua ebraica, segno della Pasqua di Cristo. Gesù è ebreo. Quindi celebra la Pasqua come ricordo della liberazione della schiavitù d’Egitto e come anticipazione della futura liberazione del Messia glorioso. Lo fa con gli stessi riti e cerimoniali, anche se, poi, ne cambia radicalmente il valore con l’istituzione del Sacerdozio e dell’Eucaristia. Il racconto e gli elementi della Pasqua nella famiglia procedono in questo modo. Il figlio più piccolo, secondo il rituale ebraico, rivolge le caratteristiche domande “Perché questa notte è diversa da tutte le altre notti? Perché tutte le altre sere mangiamo pane azzimo e lievitato e questa sera solo azzimo? Perché questa notte restiamo ancora alzati e non andiamo a letto presto?” Risponde il “patriarca” della famiglia: “Perché eravamo schiavi del Faraone in Egitto, ma il Signore nostro Dio ci ha liberati, con mano forte e braccio disteso”. Tutta la cena pasquale è un grande insegnamento. “Quella notte di plenilunio, tanti anni fa che non si possono nemmeno più contare, Dio ha liberato anche noi dalla schiavitù d’Egitto”. C’è non solo il “dovere del ricordo, ma anche quello dell’immedesimazione. Noi siamo usciti dall’Egitto… Noi e non soltanto loro”. Viene richiamato in maniera analitica il significato dei cibi posti sul tavolo: l’agnello: perché col suo sangue sono segnate le porte delle case degli ebrei, salvati così dalla decima e ultima piaga; mentre sono uccisi i primogeniti egiziani, per cui il Faraone libera gli Ebrei; l’uovo sodo: è segno del ciclo del tempo, ma anche della durezza della vita in schiavitù; le erbe amare: ricordano il dolore della schiavitù, ma sono anche segno della primavera che rinnova la natura; il pane azzimo: è il pane non lievitato, mangiato in fretta, in piedi, pronti a partire; la salsa charoset: impasto di frutta che ricorda la malta usata per fare i mattoni, utilizzati per costruire le piramidi in Egitto durante la schiavitù; la coppa di vino: segno della Terra Promessa; quindi della festa, della nuova vita. Lavoro e famiglia, sul sito Chi non fosse potuto essere presente all'incotro di venerdì scorso sul tema "Come conciliare il lavoro con la famiglia", relatrice Vera Negri Zamagni, può ascoltarla sul sito della diocesi www.diocesisenigallia.it alla pagina uff. pastorale familiare. Claudia Sartini redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Michela Gambelli. Leonardo Pasqualini, Ilario Taus. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 12-18/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.