Leggi l`intero giornale in formato

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Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
E’ sempre più frequente nella cronaca la notizia di qualcuno che uccide l’oggetto del suo amore.
In questi giorni, vicino a noi, un giovane che tenta di uccidere malmenando e poi gettando da un
ponte la propria ex ragazza, per poi mettere in sce il proprio suicidio. E poi un padre che uccide
o fa scomparire le sue gemelline per colpire la moglie che non lo accetta più. Quanto amore avvelenato. E’ il desiderio di avere per sé l’oggetto amato per essere felice e non una persona da
amare e rendere felice. Chi può guarire la nostra umanità malata di egoismo anche quando ama,
se non colui che per amore ha preso la croce? Camminiamo verso la Pasqua.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 22 marzo 2012 - € 1,00
N. 11
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC
Editoriale
Sorrisi
Mi capita spesso di sentire persone che si stupiscono del fatto che
spesso mi incontrano sorridente.
Prendo spunto da me, anche se non
sta tanto bene, perché questa sottolineatura ritorna di tanto in tanto
nelle mie giornate e nei vari incontri che ho, specie in questo periodio di benedizione alle famiglie. A
parte il fatto che anch'io, e molti lo
sanno bene, naturalmente ho momenti di rabbia o delusione, ci ho
riflettuto sopra è mi sono detto che
oggi, forse anche nella chiesa, siamo in deficit di sorriso. Non parlo
di quello stampato a mo' di francobollo su facce che difficilmente
esprimono qualcosa di interessante, ma il sorriso di chi capisce che
per quanto si arrabbi, o sbraiti per
le ingiustizie del mondo, avrà sempre un motivo per farsi ribollire il
sangue e quindi preferisce prendere la vita per il lato buono. Non si
tratta di tirare i remi in barca, anzi,
ma di impegnarsi ancora di più,
per quanto ci è possibile, affinché
le cose siano più giuste e più belle.
Recuperando quel po' di serenità
che dona la fede, la vicinanza di
persone care, il sogno condiviso con altri che hanno a cuore le
nostre stesse mete. Mi sono anche
reso conto che, dopo una certa età,
si è davvero più liberi di sorridere,
perché è come se le cose prendessero quasi spontaneamente il loro
ordine naturale nella nostra classifica esistenziale. Vivere l'età adulta
per il verso giusto (tanto più se abbiamo il dono di stare abbastanza
bene in salute e sicurezza di vita)
è qualcosa di bello. Mi piacerebbe
lo sperimentassero anche gli adulti
un po' più giovani, specie quando
hanno a che fare con figli che crescono. Si è adulti anche quando,
responsabili e presenti, si mostra ai
più piccoli il lato bello della vita,
di ciò che viviamo. Stando coi piedi per terra e sapendo gioire dei
sorrisi che colorano il mondo.
Gesualdo Purziani
Articoli sacri di Senigallia
propone
ABITI per la
PRIMA
COMUNIONE
Via Andrea Costa, 31
Tel. 07160597 - Senigallia
Giornata
della carità
Nella parrocchie
la raccolta per il
'Fondo di Solidarietà'
C'è una bella occasione per pensare comunitariamente alla carità. Nella quinta
domenica di Quaresima, il prossimo 25
marzo si celebra nella nostra Diocesi la
tradizionale Giornata diocesana della
Carità. Le offerte raccolte nelle parrocchie anche in questa occasione saranno
destinata al Fondo di Solidarietà gestito
dalla Caritas e destinato alle famiglie in
difficoltà per la perdita dell’occupazione
o che si trovano in situazioni di forte disagio. Ci vengono in aiuto le parole del
vescovo Giuseppe quando, presentando il
Fondo nel 2009, scriveva: "Vorrei sottolineare il fatto che questa iniziativa della
Diocesi si propone una finalità educativa:
intende suscitare una riflessione sugli stili
di vita per esprimere il valore della sobrietà e della solidarietà. Sappiamo bene
che il Fondo sarà soltanto una “goccia”
nel “mare” dei bisogni, ma non possiamo
esimerci dall’offrire un ulteriore segno di
quella carità che, costituendo il cuore del
messaggio cristiano, ci rende testimoni
credibili del buon Samaritano".
Dal recente Rapporto Diocesano sulle
Povertà, pubblicato e presentato lo scorso gennaio a Senigallia e che dovrebbe
interessarci tutti, emerge nettamente che
in diversi casi la crisi in atto ha aggravato situazioni di bisogno già esistenti, per
altri invece si è presentata una situazione
di precarietà e vulnerabilità che rischia di
portare famiglie che vivevano in condizioni di “normalità” verso nuove forme di
impoverimento.
Sicuramente è emersa anche una maggior
attenzione e sensibilità all’interno delle
comunità (le iniziative, complementari
al Fondo di solidarietà che sono nate in
questi anni sul territorio ne sono una testimonianza). Diverse realtà parrocchiali
stanno riflettendo su quali interventi adottare per continuare a dare sostegno alle
famiglie in difficoltà. Emerge soprattutto
con maggior consapevolezza la necessità
di cercare di incidere a livello educativo,
affinchè alle azioni di aiuto concreto si
accompagnino scelte di responsabilità per
un fondamentale cambiamento nei consumi, nel risparmio, nella sobrietà, nella
prossimità.
La Giornata di domenica prossima ribadisce, anche quest'anno, la ferma volontà di
essere una Chiesa vicina alla gente, attenta all’attualità dei problemi degli uomini
e alle donne in carne ed ossa, capace di
incarnare la gratuità e la fratellanza evangelica.
Il Fondo di solidarietà ha voluto intraprendere - e vuole continuare a perseguirlo - un
cammino di attenzione nei confronti delle
persone che ci vivono accanto, insistendo
sull’opportunità di riflettere sugli ”stili di
vita”, ma anche sul consolidamento del
tessuto sociale del nostro territorio. Certamente tutti siamo chiamati a lavorare per
creare le condizioni necessarie al superamento di questa crisi e all’elaborazione
costante di un progetto di società che tenga conto dei cambiamenti in atto. L’ente
pubblico su questo aspetto ha un ruolo
fondamentale.
La speranza è che ogni forma di sostegno possa gradualmente venir meno per
l’attenuarsi delle necessità. Ma forse per
questo i tempi non sono ancora maturi.
Speriamo almeno che la rete di solidarietà
che si è messa in atto in questi anni possa
continuare a promuovere e a ricercare la
coesione sociale come modalità capace.
don Aldo Piergiovanni
in questo numero
8 - 9 Cittadini del mondo
Il centro interculturale 'Le Rondini'
6 In festa per i sacerdoti
70, 60 e 50 anni di Ordinazione
12 Emanuele da premio
Menzione speciale per il suo sito
attualità
la voce misena
22 marzo 2012
A Tolosa torna l'incubo dell'antisemitismo
Discriminati in Europa
La comunità ebraica di tutta la Francia è in “stato di choc”
dopo l’attentato di lunedì mattina a Tolosa davanti ad una
scuola ebraica dove un killer ha sparato colpendo a morte 4 persone, un docente e tre bambini di 3, 6 e 10 anni.
Un appello è stato lanciato immediatamente dal Crif (il
Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche): “Ci
appelliamo alla responsabilità di ciascuno, alla vigilanza e
alla calma”. Ed annuncia che di fronte “all’estrema gravità
di questo attacco, la comunità ebraica istituirà un comitato operativo per valutare la situazione in relazione alle
autorità pubbliche”. "Le notizie che giungono da Tolosa
ci fanno rivivere i peggiori incubi”. Lo ha detto il presidente dell‘Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una dichiarazione: "C’è sgomento e orrore
nell’apprendere che la scuola ebraica di quella città è stata
colpita da un’azione terroristica e che con armi da fuoco
sono stati uccisi e gravemente feriti bambini, genitori e
È un fenomeno di “importanza crescente nel mondo occidentale: la
negazione della parità dei diritti per i cristiani e la loro emarginazione”. Si registrano infatti sempre più casi d’intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa. Allo stesso tempo, il
crescente interesse dei media ha dato voce all’anonima sofferenza di
casi di persone che sempre più acquisiscono una rilevanza internazionale. È quanto emerge dal rapporto 2011 sui casi di intolleranza e di
discriminazione dei cristiani in Europa pubblicato sul sito dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione religiosa in Europa (Oidce). Il rapporto 2011 è sul sito dell’Oidce (www.intoleranceagainstchristians.eu) ed è l’unica indagine esauriente esistente riguardo
alla situazione dei cristiani in Europa”. In una scheda elaborata questa
mattina dal Ccee per presentare i dati del rapporto si afferma che “il
2011 è stato caratterizzato da numerosi dibattiti pubblici sulla religione” a partire dall’assassino norvegese Andres Breivik, “erroneamente definito un fondamentalista cristiano". “Un‘etichetta - commenta il
Ccee - attribuita sconsideratamente e precipitosamente”.
docenti. Se questo è potuto accadere con tanta facilità e
con tanta efferatezza, significa che oramai tutta l’Europa è
minacciata da gruppi e da individui che iniziano a colpire
e ad uccidere gli appartenenti a minoranze, ma che evidentemente stanno progettando la distruzione della libertà, della democrazia e della pacifica convivenza in tutto il
nostro continente. Le Comunità ebraiche italiane sono fraternamente vicine e condividono il dolore delle famiglie e
delle Comunità francesi, nella certezza che la stragrande
maggioranza della società e dell’opinione pubblica dei
nostri Paesi condivida questi sentimenti. Per il momento
non si conoscono gli autori dei crimini né sono apparse rivendicazioni, ma è urgente che venga fatta luce sull’identità e sui programmi di tutti coloro che, seminando odio
e compiendo gravissimi crimini nel totale disprezzo della
vita umana, si pongono al di fuori di qualsiasi consesso
civile".
Il mercato del lavoro italiano e i soggetti del suo cambiamento
La riforma da condividere di più
C’è qualcosa di antico, e fors’anche di sbagliato, nel
metodo con cui si sta rivoluzionando il mondo delle
regole che governano il lavoro in Italia. L’esecutivo
sta “trattando con le parti sociali”, intendendo con
queste soprattutto la triplice sindacale Cgil-Cisl-Uil, e
Confindustria per la parte datoriale. Qui sta il vulnus.
Le tre sigle sindacali sono senza dubbio le più rappresentative in Italia. Ma altrettanto certamente rappresentano solo una parte, anzi una piccola parte del
mondo del lavoro italiano. Stante il fatto che oltre la
metà degli iscritti è pensionata, gli “attivi” della triplice sono appena qualche milione di lavoratori. Difficile
dire quanti milioni, vista la difficoltà di avere numeri
Problema di rappresentanza
al tavolo delle trattative:
bastano solo i sindacati?
precisi sul tesseramento. Ma stiamo dentro le dita di
una mano.
Se poi consideriamo che buona parte di questi “attivi”
viene dal pubblico impiego, che ha regole di accesso e
di uscita del tutto particolari, sorge il dubbio di quanto
Cgil, Cisl e Uil siano rappresentativi delle decine di
milioni di lavoratori italiani. Tanto per dire, la riforma
riguarderà soprattutto quella grande fetta di precarietà – o flessibilità – che ha scarsissima rappresentanza
dentro il sindacato, e che spesso vede proprio il sindacato come “difensore degli inclusi”. E il commercio?
E l’agricoltura? E quell’artigianato che è il motore
economico di molte regioni italiane?
Sì, ci sono anche loro; solo che la loro opinione pesa un
centesimo di quella dei leader della Fiom, il sindacato
dei metalmeccanici Cgil che era centrale nel 1969, ma
che ora è centrale solo come peso ideologico.
D’altra parte, Confindustria. Cioè l’associazione delle
medio-grandi imprese, non di tutte; con molte aziende
riconducibili allo Stato (Eni, Enel, Ferrovie...) e senza
Fiat, per dire. Ma non è questo il punto: la vera questione è che il tessuto economico italiano è fatto dalle
medio-piccole imprese, anche se poi l’intero dibattito
italiano gira attorno a qualche stabilimento della Fiat o
a una dichiarazione di Emma Marcegaglia.
E vogliamo parlare del “popolo delle partite Iva”? Vogliamo finalmente prendere atto che da almeno due
decenni la grande fabbrica “verticale” si è destrutturata, spalmandosi orizzontalmente su una produzione che si integra con un nugolo di
fornitori esterni? Che i grandi stabilimenti
sono stati chiusi o ridotti, e la forza lavoro
si è frastagliata in dipendenti interni, in lavoratori di aziende collegate (magari con
sede all’estero), in consulenti vari, in figure più o meno precarie?
Si dirà: fare accordi con tanti interlocutori diversi diventa impossibile. Vero. Cosa
c’è di più ridicolo di quelle tavolate tra governo e “parti sociali” con decine di personaggi coinvolti, come in un matrimonio
in cui si invitano pure parenti lontanissimi
e sconosciuti, pur di non rischiare qualche
brutta figura formale...
Ma allora si cambi completamente la musica, si smettano questi giri di valzer di
sempre più polverosa memoria. Il governo
avanzi una sua proposta articolata e completa. Dia il tempo a tutti gli attori interessati di fare le
loro controdeduzioni: ci sono associazioni di categoria, lobbisti accreditati, giornali e opinionisti vari alla
bisogna. Faccia sintesi e porti il pacchetto all’attenzione del Parlamento, che rimane sovrano nella decisione
e di per se stesso portatore di svariati interessi.
Altrimenti mettiamo un tema decisivo per il futuro del
Paese nelle mani di qualche personalismo, di pochi
interessi che fingono di rappresentare tutti gli altri. È
così che ci ritroviamo – unico Paese occidentale – con
una grande precarietà sottopagata, laddove dovrebbe
esserci un’intelligente flessibilità maggiormente retribuita. È così che ci ritroviamo a discutere di una norma
di legge (il celebre art. 18 dello Statuto dei lavoratori)
creata nella seconda metà degli anni Sessanta e approvata nel 1970: 42 anni fa.
Riflettete su quanto il mondo – anche lavorativo – sia
cambiato in questi quattro decenni (informatica, internet, globalizzazione totale, moneta unica...) e capirete
perché in Italia la parola “progresso” si stia sempre di
più allontanando dall’un tempo gemello termine “lavoro”.
Nicola Salvagnin
Se tutto è 'raccomandazione', piccoli gesti e speranze di onestà
Il coraggio di sognare pulito
Con voce sommessa, con un pizzico di reticenza,
un’amica mi confida che dovrebbe cercare una raccomandazione politica perché suo padre possa trovar
posto in un centro di riabilitazione: le è stato consigliato molto chiaramente dal personale di una struttura
pubblica dove attualmente si trova ricoverato. Leggo
nei suoi occhi sgomento e incertezza. Si tratta di suo
padre … Si tratta di agire in modo poco pulito … Mi
metto nei suoi panni: come mi comporterei? Non trovo
una risposta, anzi mille interrogativi affollano la mia
mente.
Nulla di insolito, nulla di cui sorprendersi. Non è la
prima volta che mi capita di ascoltare racconti simili,
ma questa volta le parole della mia amica risuonano
dentro di me più forte del solito, sino a generare una
rabbia e un’ indignazione inconsuete. E’ il fondo del
tunnel in cui siamo sprofondati: nella logica della raccomandazione e della spinta politica nel contesto sanitario tutti ci ritroviamo spiazzati e vulnerabili. Qui non
si tratta di un guadagno illecito, di un concorso truccato, di un equivoco permesso edilizio, qui si tratta della
salute di un familiare, il bene in assoluto più prezioso
che custodiamo. E tutti, prima o poi, ci ritroviamo alle
prese con simili questioni etiche, dove il cuore cerca
di sconfiggere l’onesta razionalità e il senso profondo
di giustizia. La logica perversa dell’ interesse perso-
nale che deve sempre prevalere sul bene dell’altro, sul
bene comune, sembra ormai aver invaso la nostra vita
individuale, famigliare, sociale, nazionale e mondiale tanto da farcene perdere la consapevolezza. Come
se fossimo immersi in un buio etico totale che non ci
consente neppure di intravedere spiragli di luce. Tutti i
canali di comunicazione di massa sono invasi da notizie di ingiustizia, di sopruso, di comportamenti immorali in ogni contesto: è una sorta di assuefazione tale
per cui nessuno può dirsi fuori dai giochi, nessuno può
dichiararsi innocente, quindi nessuno può più scandalizzarsi e lamentarsi. E’ questo il buio totale in cui ci
troviamo e dal quale, costi quel che costi, dobbiamo
cercare di uscire. Certo non è facile trovare una strada
da percorrere, il buio impedisce di individuare qualunque punto di riferimento, ma la creatività dell’uomo
è infinita, la sua intelligenza troverà una soluzione:
di questo dobbiamo esserne certi. Senza dubbio una
possibile soluzione, la più ovvia, sta proprio in noi:
mi tornano alla mente situazioni improvvise di buio
assoluto nelle quali ci si chiama e si cerca di orientarsi
seguendo la voce dell’altro. Colui che parla non solo
ci dà sicurezza, non ci fa sentire soli, ma diventa un
faro, una luce a cui aggrapparsi nella ricerca di una
via d’uscita. Raccontarci quotidiani episodi di onestà, evidenziare comportamenti retti, piccole scelte di
giustizia, mettendo in moto un tamtam positivo e costruttivo, potrebbe far nascere una cordata con la quale
uscire dalle tenebre. Non sarebbe certo una soluzione
alle profonde e radicate ingiustizie planetarie, ma forse potrebbe essere un primo passo, un primo tassello
di un puzzle da ricostruire. Tutte le grandi rivoluzioni
della storia sono partite in sordina, in modi a volte occasionali; che non sia la nostra buia epoca un terreno
fertile per gettare semi di rinnovamento e di speranza?
Inutile e sciocco attendere soluzioni dall’alto, il doge
di turno che possa ristabilire regole e norme; è il singolo cittadino ad avere in mano il timone, è l’impiegato,
il maestro, l’infermiere, l’operaio a decidere il futuro,
con il loro quotidiano e silenzioso lavoro nel rispetto
delle regole. Di questi dobbiamo incominciare a parlare, del loro prezioso esempio quando ci sentiamo
sopraffatti e spaventati dal buio, usando ogni canale
di comunicazione a nostra disposizione per accendere
piccole luci e intravedere l’uscita del tunnel.
Mentre metto per iscritto questi miei semplici pensieri spero che il padre della mia amica sia arrivato nel
centro di riabilitazione in modo “pulito”, senza alcuna
raccomandazione politica: un barlume di luce si è acceso! Via al tamtam …
Federica Spinozzi
enti locali
la voce misena
22 marzo 2012
Web 2.0, social network e volontariato: un corso online
Sono aperte le iscrizioni al terzo corso promosso dal Centro servizi volontariato nell’ambito del programma formativo 2012.
“Web 2.0 e social network”, mira ad illustrare alle associazioni di volontariato le potenzialità dell’utilizzo degli strumenti del web
2.0 e dei social network per promuovere le
proprie attività, lanciare campagne di raccolta fondi, comunicare in modalità innovative,
coinvolgere i propri portatori di interesse e
pensare a nuove modalità di lavoro collaborativo. Il corso è rivolto esclusivamente a
volontari e dirigenti di associazioni di volontariato delle Marche, con una competenza di
base nell’uso del pc e di internet in particolare. Il corso si svolge integralmente in modalità e-learning ovvero su una piattaforma
di videoconferenza e collaborazione on-line.
Per partecipare è indispensabile utilizzare
un computer connesso ad internet con una
linea veloce (adsl o umts) auricolari o cuffie, microfono e, se possibile, una webcam.
Sarà inoltre necessario installare sul proprio
pc l’apposito software di videoconferenza,
seguendo le istruzioni che saranno fornite. Il
Corso si compone di 10 ore di didattica suddivisa in quattro moduli on line da 2,5 ore,
più un’ora introduttiva. Le lezioni si terranno
Anche Arcevia nella 20a Giornata Fai di primavera
Beni artistici per tutti
Una giornata per
scoprire il patrimonio
artistico locale
E’ stata ospitata per la prima volta in
Regione la presentazione delle Giornate Fai di primavera, giunta alla sua ventesima edizione.
Il FAI e la sua organizzazione di volontariato – Il Fondo Ambiente Italiano - è
diventata sempre più importante: “Una
occasione per incontrarsi in serenità,
uniti dalla bellezza del nostro paese - ha
detto l'assessore Marcolini e del nostro
ricco patrimonio culturale e dal senso
di identità nazionale che esso suscita”.
I numeri sono rilevanti: dalla prima
edizione a oggi sono circa 6.165.000
visitatori e 6.390 beni aperti. Nella edizione 2011 i visitatori sono stati più di
500.000, e nel 2012 saranno 670 i beni
aperti straordinariamente, di cui oltre
30 nelle Marche. Chiese, palazzi, ville
borghi, castelli, musei, giardini e teatri e molti altri luoghi saranno aperti
di visitatori grazie alla disponibilità di
centinaia di volontari. Gli stessi numeri
dei FAI sono impressionanti:
80.000,00 iscritti in tutta Italia, 500 le aziende sostenitrici,
7.000 i volontari.
“E’ straordinaria - rileva l’assessore - la forza di mobilitazione che ha il nostro patrimonio culturale e paesaggistico
ed il valore del volontariato in
generale e di quello, in particolare, che opera in ambito culturale. Il patrimonio culturale,
come risorsa per la crescita e
lo sviluppo complessivo del
nostro territorio e della nostra
collettività, è una scommessa
che la Regione ha fatto propria,
investendo in cultura e attivando risorse
significative anche per il recupero dei
Beni Monumentali che quest’anno, anche per fronteggiare l’emergenza neve’,
potranno contare su risorse straordinarie
per oltre 10 milioni, gestite in forte coordinamento con lo Stato. D’altra parte il
volontariato stesso è una risorsa su cui
la Regione intende puntare e cui si è già
rivolta con il progetto di valorizzazione
del volontariato qualificato degli over
60, grazie al quale stanno partendo progetti di apertura straordinaria di musei e
biblioteche. Il volontariato è una risorsa
anche per i giovani che va valorizzata,
ottimizzata per divenire parte integrante
delle azioni di valorizzazione del nostro
ricco patrimonio e che questo permetta
di allargare le fruizioni, di renderle più
partecipi e consapevoli, senza togliere
spazio al mondo del lavoro qualificato
in ambito culturale”.
La festa di primavera dedicata all’ambiente e alla cultura si svolge sabato 24
e domenica 25 marzo in tutte le regioni
d’Italia, con l’apertura di 670 beni in
256 località. Ad illustrarla in conferenza stampa, Alessandra Stipa Alesani,
Presidente Regionale Fai, i capi delegazione delle provincie, Daniele Diotallevi e Giorgio Cozzolino della Sovrintendenza delle Marche e il conte Vanni
Leopardi.
Tra le aperture nelle Marche c'è Arcevia, Chiesa dell’Abbazia benedettina
di San Michele Arcangelo - Bene normalmente chiuso al pubblico. L’Abbazia Benedettina già nel 1024 era un
importante luogo di culto e di potere.
L’ultimo abate fu nominato nel 1788:
durante il governo napoleonico i beni
furono requisiti e venduti e la Chiesa
fu abbandonata. Nel 1904 un comitato
di ecclesiastici ed eminenti notabili di
Arcevia restaurò la Chiesa edificando
anche un’imponente croce in ferro. Da
allora la Chiesa è andata lentamente in
rovina fino a pochi anni fa quando sono
stati eseguiti lavori di restauro con il
finanziamento di importati imprese locali. La Chiesa è dedicata alla Polizia di
Stato, di cui San Michele è il patrono dal
1949. Apertura: Sabato 24 e Domenica
25, ore 9.45 - 13.00 / 14.45 – 19.00.
770 milioni di danni causati dal maltempo di febbraio
Le Marche dopo la neve
Superano i 770 milioni di euro i
danni causati, nelle Marche, dall’emergenza neve del febbraio
2012. La Giunta regionale ha
ultimato la ricognizione, che ha
consentito di individuare sul territorio, comune per comune, le
devastazioni determinate dalle
eccezionali precipitazioni nevose cadute nelle prime due setti-
mane del mese scorso.
La stima è stata comunicata alla
presidenza del Consiglio dei ministri e andava conclusa entro il
20 marzo. Le rilevazioni hanno
segnalato danni che superano
i 43 milioni di euro per la somma urgenza (ripristini, sgombero
delle strade, gestione della fase
di prima emergenza), i 248 milioni per la calamità naturale (danni
all’agricoltura), i 479 per i disseti
e le infrastrutture compromesse.
“Abbiamo compiuto un passo fondamentale per poter accedere al
Fondo di solidarietà dell’Unione
europea - ha riferito il presidente
Gian Mario Spacca - La ricognizione risulta essenziale in quanto consente alla protezione civile
nazionale di certificare i danni
subiti, dal momento che l’istruttoria con la Ue viene gestita dallo
Stato italiano. Siamo coinvolti insieme ad altre undici regioni del
nostro Paese che hanno subito
un’analoga devastazione. Il contributo europeo, se concesso,
copre il 2,5 per cento del danno
riconosciuto dalla Commissione,
per cui non sarà esaustivo e sufficiente a indennizzare la totalità
dei danneggiamenti. Per questo
la Regione Marche si è attivata
presso tutte le sedi istituzionali,
in modo da recuperare più risorse possibili e aiutare le comunità
colpite a ripristinare le infrastrutture e a sostenere le attività economiche compromesse”.
R.M.
dalle ore 18 alle 20,30 di giorni infrasettimanali nei mesi di aprile e maggio, secondo il
calendario che sarà comunicato subito dopo
la chiusura delle iscrizioni. Il corso è gratuito. Le adesioni scadono il 2 aprile 2012.
Per partecipare occorre iscriversi on line attraverso l’area riservata di questo sito (previa
avvenuta registrazione dell’associazione).
La partecipazione sarà consentita ai primi 80
iscritti. Il corso è organizzato da Csv Marche
in collaborazione con il Dipartimento Formazione del Cestas e sarà tenuto da docenti
con particolare esperienza sulle potenzialità
e proprietà di internet 2.0 per il non profit.
Il vino marchigiano
al Vinitaly: 107
aziende in vetrina
Saranno 107 le aziende marchigiane
presenti alla 46a edizione del Vinitaly,
il Salone internazionale dei vini e dei
distillati più importante al mondo, che
si terrà a Verona, da domenica 25 a
mercoledì 28 marzo. “Dopo il Micam
di Milano, dedicato al settore calzaturiero, è la seconda fiera che registra la
maggiore partecipazione di operatori economici marchigiani, a testimonianza di come la nostra sia una terra
di fashion e food”, ha commentato il
vice presidente della Giunta regionale,
Paolo Petrini, nella conferenza stampa
di presentazione dell’evento. A Verona
le Marche promuoveranno non solo il
vino, ma il territorio e le sue eccellenze.
Grandi banner tridimensionali proporranno scorci suggestivi del paesaggio
nello stand istituzionale, mentre - per
la prima volta - la Regione è riuscita a
ottenere lo spazio principale del Polo
espositivo di Verona: 150 metri quadrati che verranno personalizzati con immagini delle Marche. Alberto Mazzoni,
direttore dell’Istituto marchigiano tutela
vini: “Dobbiamo puntare con decisione
sui mercati esteri. Il futuro del nostro
vino sarà tanto più solido, quando più
sapremo catturare l’interesse degli importatori e dei distributori provenienti
da tutto il mondo. Dobbiamo guardare,
con particolare attenzione, a quei Paesi,
come Cina, Brasile, Russia e America,
dove il Pil (Prodotto interno lordo) è in
crescita: lì dobbiamo investire risorse e
idee, lì dobbiamo fare squadra”.
Nelle scuole
arriva alla frutta
Terza annualità per 'Frutta nelle scuole. Se la mangi ti frutta', il progetto di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie promosso dall'Ue e dal Ministero delle
Politiche agricole. Avviata a novembre, è in pieno svolgimento la distribuzione gratuita di frutta e verdura fresca
solo di origine italiana, direttamente in 154 scuole elementari delle Marche, per 20.300 mila ragazzi, accompagnata e
supportata da eventi e materiali informativi. Il programma
nasce per incentivare il consumo di frutta e verdura tra gli
alunni da sei a 11 anni ai quali, in occasione della pausa
mattutina, viene distribuita la frutta dagli addetti incaricati
da Apofruit Italia, o dagli operatori scolastici nel caso in
cui una scuola abbia stipulato una convenzione. "Attraverso i ragazzi viene divulgato nelle famiglie un modello educativo che dona benessere alla comunità - ha detto il vicepresidente e assessore all'agricoltura Paolo Petrini -. 'Frutta
nelle scuole' è un messaggio prima che un progetto al quale
abbiamo aderito con convinzione: frutta e verdura sono essenziali per tutelare la nostra salute negli anni e contrastare
le malattie dovute ad una scorretta alimentazione, come
l'obesità o il diabete". "In Italia - ha proseguito Petrini - un
milione di bambini dai 6 agli 11 anni è sovrappeso o obeso
e il fenomeno è in costante crescita".
senigallia
la voce misena
22 marzo 2012
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• In questa stagione, per chi viaggia in corriera,
ci si ammala più
facilmente che in
inverno in quanto su quelle in cui
ci sono gli studenti spesso c’è aperta la
“botola”, posizionata sopra, apribile in
caso di pericolo e non certamente per
l’uso che invece si vuol far credere e cioè
per raffreddare l’ambiente. Spesso, poi,
"Conosci il tuo pasto"
In vista della prossima uscita della Guida ai ristoranti certificati Conosci il
tuo Pasto 2012, la cui pubblicazione e
presentazione è prevista per il mese di
Aprile a Senigallia, un’anteprima del
progetto sarà presentato alla stampa e al
pubblico libanese a Beirut il prossimo
22 Marzo in occasione di HORECA, il
Salone internazionale dell’enogastronomia e dell’ospitalità, con il patrocinio
della Ambasciata d’Italia a Beirut.
La Guida ai ristoranti certificati “Conosci il tuo pasto”, quest’anno in italiano
e inglese, è alla sua seconda edizione
e accanto ai ristoranti italiani includerà i primi ristoranti libanesi che hanno
ottenuto la prestigiosa certificazione
con il galletto e che saranno presentati alla stampa e al pubblico nel corso
dell’evento. Il progetto “Conosci il tuo
pasto” è un progetto di ristoranti e chef
che hanno scelto di privilegiare e valorizzare nelle loro preparazioni i prodotti
dell’agricoltura locale, dell’agricoltura
biologica, i prodotti a denominazioni di
origine e i prodotti delle tradizioni alimentari mediterranee, dando però alla
loro scelta anche una connotazione di
trasparenza e rintracciabilità nei confronti del consumatore, garantita dalle certificazioni rilasciate dall’Istituto
Mediterraneo di Certificazione (IMC)
di Senigallia.
alcuni autisti tengono “troppo aperto” il finestrino vicino al loro posto di guida. Gli
autisti sono tutti bravissimi, ma se qualcuno
o anche gli utenti (specialmente i giovani)
hanno caldo in questo periodo transitorio,
accendano l’aria condizionata o si vestano
– come si dice – “a cipolla” perché far ammalare le persone per viaggiare in tal modo
non è da persone educate e civili.
• Un nostro abbonato si mostra ancora incredulo: non riesce davvero a capire come
si possa continuare a togliere i pochissimi
ed insufficienti parcheggi delle auto nel
centro storico (piazza Garibaldi e piazza
Simoncelli). In questa maniera non potrà
mai più vivere il commercio urbano. Ve lo
immaginate, ci ha detto il nostro abbonato,
una città senza più negozi in centro, quando
tutti i negozi avranno abbassato le saracinesce per sempre? Sì, perché i commercianti come potranno continuare a sostenere
le varie spese di gestione, le tasse ed altro
quando l’uscita non bilancia col guadagno,
ma nemmeno con il ricavo? Come sarà
possibile permettere ai clienti di fare una
voluminosa spesa al centro, portarla sulle
spalle fino alla macchina, parcheggiata diverse centinaia di metri dal centro, o chissà
dove, quando nei supermercati trovano, invece, un ampio parcheggio auto, il carrello
per portarci la spesa voluminosa e pesante.
Io, ha ribadito il nostro abbonato, non sono
un commerciante, ma volentieri mi unisco
alla protesta dei lavoratori del commercio,
Raccolta rifiuti e sciopero
A Senigallia un convegno di Confartigianato
Turisti e turismi
Il Consorzio Cir33 “Vallesina-Misa” ha
informato i comuni aderenti che per la
fine della corrente settimana – venerdì
23 e sabato 24 marzo – è stato indetto dal
sindacato Fise/Assoambiente uno Sciopero Nazionale dell’Igiene Ambientale
privata. La notizia è stata comunicata al
CIR stesso da parte dell’impresa capogruppo dell’Associazione Temporanea
di Imprese aggiudicataria dell’appalto
dei servizi di raccolta e trasporto dei
rifiuti solidi urbani, di raccolta differenziata, pulizia del suolo e del servizio di
igiene urbana nel nostro territorio.
Nelle due giornate indicate saranno dunque possibili in sostanza alcuni disservizi nel servizio di raccolta e trasporto dei
rifiuti solidi urbani, dal momento che i
mezzi addetti potrebbero non passare a
domicilio in caso di adesione del personale incaricato allo svuotamento dei
cassonetti. Nel rispetto della normativa
vigente, l’ATI provvederà in ogni caso
a garantire i servizi minimi essenziali
per le attività di pubblica utilità (scuole,
case di riposo, ospedali, caserme, asili
nido).
adentistretti
La vita di Graziella
La morte crea sempre più di un problema, è un mistero troppo grande per tutti. Ci sono delle morti che provocano un
di più di riflessione, incredulità, straniamento. Tra queste, quella di Graziella
Massi, spazzata via da quel fuoco che
doveva rendere più pulito il suo campo, sulla strada Corinaldese, vicino alla
sua casa. Tante le testimonianze per
questa coraggiosa, instancabile e competente donna di cui sentiremo tanto la
mancanza. “Graziella era instancabile
– ricorda Carolina Mercolini, responsabile del Ciof -, amava il suo lavoro e
rimaneva anche oltre l’orario di ufficio.
Era l’ultima ad andare via e quando la
salutavo mi diceva spesso che sarebbe rimasta ancora un po’ per finire dei
lavori. Aveva delle capacità ed una preparazione eccezionali sarà difficile tro-
ed invito i lavoratori di tutte le altre categorie a fare altrettanto, per sostenere quella
dei commercianti del centro, gentili ed onesti. Perché anche il commercio del centro
storico fa parte della storia di Senigallia,
senz’altro unadelle più belle e più care.
• Ci è stato chiesto di pubblicare, essendo
trascorso da poco l’8 marzo, questo scritto
di Madre Teresa di Calcutta dedicato alla
donna: “Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i
giorni si trasformano in anni. Però ciò che
è importante non cambia: la tua forza e la
tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito
è la culla di qualsiasi tela di ragno. Dietro
ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza". Il seguito nel prossimo numero.
vare qualcuno all’altezza di sostituirla”.
Cordoglio è anche dall’Università politecnica delle Marche con cui Graziella
Massi aveva collaborato. Grazie a lei
due matricole di Scienze Infermieristiche sono in partenza per il Regno Unito
per uno stage. In tanti, al di là della sue
esperienze professionali, l'hanno conosciuta nei contesti più diversi,dove ha
potuto esprimere la sua spiccata sensibilità verso le esigenze e i bisogni altrui.
Si trattasse di persone in difficoltà, alle
prese con la fatica di vivere, alla ricerca di un lavoro, provati dalla povertà,
desiderosi di qualcosa di più bello per
la loro vita. Graziella c'era. Lei, figlia di
emigranti in Belgio, tornata qui sapeva
bene cosa significa lavorare per trovare
il proprio posto nella vita. Attenta, curiosa, con il mondo nel cuore.
Turisti e “turismi”. Un settore in piena
fase evolutiva che si scopre duttile, elastico, pronto a contaminazioni virtuose. Possibili direttive di sviluppo sono
state presentate da Confartigianato a
Senigallia nel corso del Convegno “Artigianato per il turismo: un patrimonio
da condividere”che si è svolto presso
l’Auditorium San Rocco e ha visto la
partecipazione attenta di un’affollata
platea.
Il pianeta “turismo” oggi si declina al
plurale: turismo balneare, turismo religioso, enogastronomico, ecoturismo. Le
vocazioni dell’accoglienza rispondono
a stimoli e richieste tra i più diversi e
nascono i “turismi”per rispondere ad un
viaggiatore sempre più attento alla qualità e alla ricerca di identità territoriali,
peculiarità e prodotti tipici. Nel corso
del convegno, i cui lavori sono stati introdotti da Giorgio Cataldi, segretario
provinciale Confartigianato, sono stati
presentati i dati sul turismo locale elaborati da una ricerca dell’Ufficio Studi
della Confartigianato di Ancona. Le
botteghe artigiane possono intercettare
con efficacia i flussi turistici.
Il visitatore è un “viaggiatore”: cerca
esperienze, suggestioni, ispirazione.
Valdimiro Belvederesi presidente provinciale della Confartigianato ha testimoniato il ruolo chiave che l’artigianato svolge nel turismo locale e i suoi
potenziali margini di sviluppo. Il prodotto tipico, sia esso un vino pregiato,
un manufatto artistico o uno strumento,
in ogni sua forma non manca di riassu-
mere il “sapore” e l’identità della terra
che lo produce. Queste eccellenze sono
figlie delle imprese artigiane a conduzione familiare che operano sul territorio. Tantissime anche nel senigalliese. Sandro Tiberi presidente nazionale
Confartigianato Arte, ha individuato
nell’artigianato artistico la componente essenziale di un’alchimia nuova per
il turismo. Una “pietra filosofale” che
condensa in sé il valore del fare artigiano, la bellezza del manufatto artistico,
la tradizione di un territorio che si fa oggetto. Il dott. Valerio Temperini, ricercatore dell’Università Politecnica delle
Marche, ha messo a fuoco le potenziali
strategie che le micro e piccole imprese
artigiane possono mettere in campo per
implementare il loro determinante apporto allo sviluppo del turismo locale:
progetti di ambient marketing, come il
“ristorante sulla spiaggia”, produzione
e vendita di prodotti a Km 0, creazione
di un brand che possa unificare l’offerta ricettiva del territorio coinvolgendo
un’esaustiva pluralità di soggetti.
Tra i relatori intervenuti al convegno
anche Patrizia Casagrande presidente
della Provincia di Ancona e della Marca Anconetana e Serenella Moroder per
la Regione Marche: i due Enti hanno
concordato sul ruolo importante che il
turismo svolge a livello locale e sulla
necessità di implementare una cultura dell’accoglienza. A portare il saluto
dell’amministrazione comunale di Senigallia l’assessore Paola Curzi.
Paola Mengarelli
I commercianti del centro e la paura di sparire
I parcheggi e la città
E’ scattata lunedì scorso la petizione per bloccare la soppressione dei parcheggi, in
concomitanza con la chiusura di piazza Garibaldi, dove sono iniziate le ispezioni
georadar. Nei bar e negozi del centro è possibile firmare in uno dei numerosi moduli distribuiti nelle attività del quartiere. Un’iniziativa partita dagli esercenti di via
Cavour, che hanno creato un comitato spontaneo dopo la prima riunione, avvenuta
in piazza della Posta, davanti al negozio di acconciature di Daniela Pasquali, punto
di riferimento della protesta che si è estesa a tutte le vie del centro storico. “Troviamoci tutti solidali nella lotta affinchè i parcheggi di piazza Garibaldi e piazza
Simoncelli rimangano posteggi, cosicché i negozianti del centro storico possano
continuare a vivere”. E’ questo il testo del volantino messo in circolazione da ieri,
per spiegare le motivazioni della protesta. Il sindaco Mangialardi è andato anche in
qualche attività per spiegare i progetti e rassicurare ma, per stare più tranquilli per
il futuro, i commercianti vogliono proseguire ugualmente con la raccolta di firme.
“Il sindaco ha spiegato quello che intendono fare in piazza Garibaldi – spiega Attilio Ruggeri de La via granda in via Pisacane -, che poi è quello che già era stato
illustrato in maniera molto dettagliata sul Corriere Adriatico nei giorni scorsi. Ha
infatti rassicurato sul fatto che solo la parte centrale del parcheggio diventerà una
piazza pedonale, mentre ai lati resteranno due posteggi. Ha inoltre confermato la
volontà di recuperare quegli 80 posti auto che verranno soppressi da questa operazione di riqualificazione”.
M.G.
senigallia
succede a senigallia
* Nel corso dei
servizi di cntrollo del territorio
eseguiti nel fine
settimana, i Carabinieri
della
Compagnia
di
Senigallia hanno
denunciato in stato
di libertà all'autorità giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti A.Z.,
30 anni, di Senigallia, trovato in possesso di 4 involucri di cellophane contenenti
10,7 grammi di marijuana.
la voce misena
22 marzo 2012
* “Disponibili a tutto ma chi propone di
ridurre la tassazione deve anche indicarci dove reperire i fondi per mantenere
il bilancio in pareggio”. Il bilancio 2012
approvato a dicembre dal comune di Senigallia è “una coperta troppo corta” e ad
eventuali riduzioni della tassazione devono
corrispondere devono corrispondere tagli
ad altre voci.
* Dalla giornata di lunedì 19 marzo,
partono le operazioni di rifacimento dei
marciapiedi lungo via Venezia. L’Ufficio
Strade comunale provvederà direttamente
con proprio personale, nell’ambito delle attività di manutenzione del patrimonio stradale cittadino, a eseguire i lavori di cordonatura, scarifica e bitumatura.
* Ancora furti nelle abitazioni private.
Ormai le incursioni dei malviventi all’interno delle case sono all’ordine del
giorno. Stavolta nel mirino dei ladri è finita
la frazione di Scapezzano dove nella serata
tra venerdì e sabato sono state prese di mira
due abitazioni, più decentrate rispetto al nucleo del centro storico.
* Il tessuto economico del centro cittadino rischia di perdere altri prestigiosi
tasselli, mettendo a repentaglio la sua
centralità economica e sociale, sollecitata
dai colpi inferti dalla durevole ed opprimente crisi dei consumi, che ha indebolito l’intero sistema economico cittadino.
La Cna richiama a tal proposito l’amministrazione senigalliese nell’essere vicino
alle attività che con incessante impegno e
rinnovato entusiasmo continuano a credere
ed investire nel cuore cittadino, quel salotto
che tutti noi auspichiamo possa rafforzare
il suo grado di attrattività grazie agli interventi in corso e quelli programmati nei
prossimi anni.
* Evento inaugurale per la neonata Associazione culturale OndaLibera domenica
18 marzo nei locali del Centro Sociale
Adriatico ( ex cinema ) di Marzocca. Un
pomeriggio di festa per un’associazione che
non si prefigge alcun scopo di lucro e si propone di promuovere, sostenere e coordinare
attività culturali, di aggregazione, sportive
e di sviluppo del territorio. Territorio che,
almeno così credono i soci fondatori, non
possa che giovarsi dalla nascita di una nuova associazione capace di arricchire e incrementare l’offerta culturale della città.
Rodolfo Piazzai, medico senigalliese e Lucia Durazzi, sua moglie dall'Ecuador
Ivan il grande e Ivan il piccolo
Una giornata tipo
a Zumbahua, tra
impegno e 'miracoli'
Ciao!Vi scriviamo per dirvi, innanzitutto, che stiamo bene. Ormai siamo di
casa: per Gabriele (Pagliariccio, ndr) è
il settimo viaggio, per Rodolfo il quarto.
Come al solito, in ospedale si è radunata parecchia gente da diversi villaggi
e da fare non manca. In casa con noi
cinque ci sono altre due famiglie italiane: una coppia di fisioterapisti, con due
bimbe, sono qui per sei mesi a sostenere
il lavoro del reparto ed avviare alcuni
nuovi progetti in questo campo, ed una
coppia che vive qui ormai da anni che
hanno accolto un bimbo di due mesi
abbandonato alla nascita e che stanno lottando con i giudici per ottenere
l’affidamento e poi l’adozione. Oggi è
un giorno importante per loro perché
hanno l’udienza d’appello per l’affido:
proprio ora abbiamo saputo che hanno
vinto la causa e qui sono tutti in festa!
Le giornate scorrono tranquille, tra il
lavoro in ospedale dei medici ed il servizio nella Casa de Ninos, o aiutando i
volontari laddove serve. Il tempo libero
(qualche ora pomeridiana) lo passiamo
a girare per i villaggi (paesaggi spettacolari) e nelle comunità dell'Operazione Mato Grosso. E’ sempre bello
e difficile venire qui. Bello perché è
un’occasione per “ritarare” la nostra
vita, riportandola all’essenziale e ai
legami veri; difficile perché ci si sente
inadeguati sia qui e sia quando si torna
a casa, a Senigallia..
Dal 2008 che vengo in Ecuador, di storie ne ho viste e sentite tante, tutte importanti e significative, ma questa è una
storia importante che ha segnato questi
5 anni, e che speriamo abbia un futuro.
Ottobre 2008, in Ospedale a Zumbahua
c’era una famiglia che faceva da punto
di riferimento: erano Ivano, Maria ed
i loro 4 figli, 3 naturali ed uno, Mario,
indios adottato. Ivano era un imbianchino della zona di Brescia che, insieme a
Maria, aveva fatto come scelta di vita
di dedicarsi agli ultimi qua in Sudamerica. In ospedale non si muoveva nulla
se non si interpellava Ivano. Quando
siamo arrivati nel 2008, ci ha fatto vedere il progetto della riabilitazione, che
finalmente era riuscito a concretizzare,
ed i cui lavori sarebbero partiti di lì a
poco. Sulle Ande, chi ha un deficit è
destinato a soccombere, per cui un servizio di riabilitazione poteva dare delle
possibilità di vita quasi normale a chi
altrimenti non avrebbe avuto futuro.
Quando siamo arrivati ad ottobre del
2009, Ivano era appena deceduto. La
settimana prima, al tramonto, minacciava pioggia. Qua i temporali sono
drammatici e, non essendo finito il tetto
della “sua” riabilitazione, un rovescio
equatoriale avrebbe fatto molti danni;
quindi, prima di cena, chiamato Ramiro (l’autista tuttofare dell’ospedale) era
salito sul tetto per stendere un telo di
protezione. Chissà se la fretta, lo scuro
del crepuscolo o il destino, ma un lucernario gli è stato fatale. Il volo non è
stato lungo, ma il trauma cranico gli ha
lasciato solo 3 ore di vita. Quando noi
siamo arrivati, il clima era teso e la sua
presenza era in ogni volto ed in ogni parola. Nella cappella dell’ospedale, sull’altare, ci guardava una sua foto sorridente. Maria, ritornata in Italia dopo
un anno, decise, fedele al progetto fatto
con Ivano, di tornare a vivere a servizio
degli ultimi qua in Ecuador, e dal 2010
si impegna in una comunità di campesinos in un pueblo più in basso. È dura
per lei, ma non molla. Sarà incoscienza
(con 4 figli), sarà follia, ma sicuramente è amore. In tutte le case dell’OMG
ci sono le foto dei loro “martiri”, uno
ucciso dai terroristi di Sendero, uno ucciso dal suo autista per pochi dollari, alcuni morti di malattia, ma al centro c’è
la foto di Ivano, sempre sorridente.
Dicembre 2011, pueblo di MichaKalà, a
circa 7 km dall’ospedale, vive una campesina sordomuta con un figlio piccolo.
Qua è molto diffuso il sordomutismo
(forse per fattori genetici), certo è che
chi vive un handicap è tagliato fuori da
tutto. Qua il livello medio è bassissimo,
quando un paziente entra in sala operatoria ha il pollice sporco di inchiostro
per la firma (impronta digitale) al consenso all’intervento. Chi è sordomuto
non può studiare nè fare alcunché, soprattutto se è donna, può solo accudire
le pecore e fare figli, spesso come frutto di violenza. Non pensiamo ai diritti
delle donne e via dicendo; qua la donna
è una fattrice ed un animale da soma,
poco più di un lama. Anche la nostra
campesina si è ritrovata incinta, probabilmente dopo una violenza, non sappiamo di chi. Il 17 Dicembre partorisce
nella sua chosa un maschietto; taglia il
cordone ombelicale, fa tutto quello che
serve per lei, ma questo bambino non
lo vuole. Qui spesso i bambini appena
nati spariscono; venduti ad altre famiglie in cambio di pecore, commercio di
organi, soppressi. Lei non sa a chi venderlo e non ha conoscenze o relazioni
(è sordomuta) perché possa fruttargli
del denaro, quindi va dall’anziano che
vive nella chosa vicina e glielo consegna perché lo abbandoni nel fiume
che scorre lì sotto. Il vecchio accetta, e
preso quel fagotto si reca al fiume e lo
abbandona. Ma sarà il caso o la prov-
videnza, ognuno lo chiami come vuole,
proprio in quel momento passa di lì il
Ramiro con la moglie, il fedele amico di
Ivano. Vedono tutto, accorrono dal vecchio, forse lo invalcano con male parole e prendono il piccolo. È stremato,
semiassiderato, forse non sopravviverà.
La moglie di Ramiro sta ancora allattando il loro settimo figlio, tira fuori il
capezzolo ed attacca il piccolo. È il primo gesto d’amore che sente, comincia
a succhiare, è vivo, ce la farà. Il Ramiro, un omone grande e grosso, con un
sorriso sempre stampato sul viso, vive
dello stipendio di un autista dell’Hospital Claudio Benati de Zumbahua, non
naviga certo nell’oro, e sette bocche
sono già tante. Di questo piccolo cosa
ne può fare? Ma c’è la Laura. Laura è
una ragazza del nord Italia che da molti anni vive qua. Ha messo su La casa
dei Ninos, una struttura in cui accoglie
i bambini abbandonati. È sempre piena.
Qui una famiglia con molti figli non ce
la fa, e spesso i bambini sono abbandonati o denutriti. Laura li prende con sé.
Se poi un bambino nasce con problemi
è condannato.
Il Ramiro e la moglie bussano da Laura, il piccolo ha trovato una casa. Una
sola richiesta fanno a Laura: chiamarlo Ivano. Ramiro ha ancora negli occhi
l’amico morente per salvare il progetto
della fisioterapia. Così arriva nelle case
dell’OMG Ivano il piccolo, ha già dimostrato di avere un grande angelo custode. Ma la strada è ancora lunga e difficile. In Ecuador i bambini abbandonati
devono andare in istituto, perché da lì
vengono resi adottabili. Anche qua l’assistente sociale impone di portare Ivano
in istituto e si accanisce; ma Laura non è
daccordo. In una loro comunità nel sud
dell’Ecuador vivono due giovani volontari, Sara e Mauro, sposati da poco. Non
hanno ancora figli. Lavorano in un pueblo aiutando dove c’è bisogno e facendo
servizio al Tallier, la scuola professionale della missione. Una telefonata di
Laura ed i due sono messi con le spalle
al muro. Ci pensano poco, poi prendono
l’auto e partono, quasi 10 ore di viaggio ed Ivano è con loro. Il tribunale dei
minori, però, ingiunge di portare il piccolo in istituto. Loro non capiscono il
motivo, ma noi, che da anni lavoriamo
con i minori e con i servizi, pensiamo
che col business che c’è dietro l’adozione internazionale, probabilmente un
bambino in istituto è una entrata per
molti, assistente sociale in testa. I due
si ribellano e fanno ricorso al tribunale
d’appello, che per fortuna blocca all’ultimo momento la polizia che andava a
prelevare Ivano per portarlo via. Quando noi arriviamo qua c’è un clima teso.
Si sta aspettando l’udienza della corte
d’appello il 13 Marzo. Tutti noi facciamo coraggio a Sara e Mauro, li sosteniamo, ma la paura è tanta. Il 12 sera,
nonostante la mattina si debbano alzare
presto per andare in tribunale, restano
in piedi fino a tardi a parlare con noi;
ne hanno bisogno. La mattina quando ci
alziamo sono già partiti, ma il pensiero
di tutti noi va a loro tre. Quando ad ora
di pranzo arriva la telefonata che hanno
vinto e che Ivano è in affido preadottivo da Sara e Mauro, è una esplosione di
gioia per tutti. La sera si fa festa. C’è un
altro clima ora. Tutta la Omg si è mossa
per testimoniare in tribunale che i due
sono una coppia affidabile e capace di
accudire un figlio. Il tribunale gli ha
creduto. Qua ora siamo tutti una grande
famiglia, Ivano ce lo spupazziamo tutti,
siamo tutti un po’ zii. Fa effetto tenerlo
in braccio che piange per le colichette
e chiamarlo Ivano. Sentiamo più vicino
il suo grande fratello, la cui presenza è
sempre tangibile qua. La storia di Ivano
il piccolo non è finita, ma ora è indirizzata verso un lieto fine, e tutti noi ci
speriamo e ci preghiamo.
Perché vi ho scritto questa storia? Forse per commuovere o per far retorica?
No certo. Prima di tutto per condividere
delle esperienze che come segnano la
nostra vita penso che possano essere
utili per molti. Poi per aiutarci a ritararci. Noi viviamo in un ambiente in cui
abbiamo costruito delle priorità. Siamo
presi da riunioni, progetti, incontri, parole, parole e ancora parole. La storia
dei due Ivano è una storia di sofferenza,
di povertà, ma soprattutto di amore. C’è
il filo conduttore delle loro due storie,
ma se ne incontrano tante altre, Laura,
Maria, Sara e Mauro, Ramiro e la moglie, e tanti altri che per brevità ho tralasciato. Se le analizziamo possiamo fare
tante critiche, un po’ di irresponsabilità,
un po’ di follia, sono fuori dal nostro
modo di vedere il mondo, ma sicuramente sono storie d’amore. L’amore è
folle ed irresponsabile. È una donazione senza condizioni.
Per questo vi abbiamo scritto, perché
l’impressione che abbiano da qua, che
sicuramente è un posto privilegiato per
riflettere, è che la nostra vita a Senigallia
è troppo compressa da strutture, ruoli,
stili e parole. Tutte queste cose dovrebbero essere un contenitore di valori,ma
troppo spesso vengono visti e forse
vissuti come valore in sé. Quando parliamo di gruppi, associazionismo, ministeri, gerarchie, etc. mi chiedo sempre
dove sia l’amore. Il nostro Papa, appena
salito al soglio pontificio, ha scritto la
prima lettera, il suo biglietto da visita:
Dio è Amore. Anche San Paolo, nella I
Corinti, fa una classifica e mette al primo posto l’amore.
So già le critiche che molti faranno: questa è retorica, la struttura è importante,
il nostro mondo è più complesso, questa che ho scritto è una semplificazione,
etc. etc. etc. E’ vero, anche Gesù si era
dato una struttura, aveva un “cassiere”,
ma guarda caso è proprio colui che lo
ha tradito. Sarà retorica, ma questo è
quello che proviamo qua ed è quello
che ci piace condividere con voi.
Un abbraccio a tutti
Rodolfo e Lucia,
dall'Ecuador - 19 marzo 2012
chiesa
la voce misena
22 marzo 2012
L'Azione cattolica diocesana fa tappa a Corinaldo
Una pausa quaresimale per tutti
chiesa
Ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti di Azione Cattolica tutti convocati a Corinaldo, domenica 25 marzo 2012, per una giornata di spiritualità
diocesana sul tema "Signore, vogliamo vedere
Gesù" . L'appuntamento è aperto a chi ha voglia
di vivere una giornata all'insegna della spiritualità e la novità di questa Quaresima è l'aver organizzato un incontro per tutta l'associazione, dai
più piccoli agli anziani della 'quarta età'.. Ecco il
programma: 9.30 Arrivi all'Oratorio di Corinaldo; 10.00 Preghiera iniziale; 10.30 Lectio presso
la ChiesaS. Anna
13.00 Pranzo al sacco, all'Oratorio; 14.00 Visita
alla mostra presso il Santuario S. M. Goretti; 15.30
Messa unitaria nella chiesa parrocchiale di S.
Francesco. Per informazioni: Paola 3407223225,
Massimo 3496016770. Questo è sostanzialmente
il programma pensato per gli adulti. A questo si
affiancheranno proposte pensate a misura di ragazzi e giovani. Nel frattempo, l'Azione cattolica
di Senigallia ha reso note le date per i prossimi
campiscuola estivi Acr, a Camporege di Fabriano. Chi volesse informazioni, può fare riferimento ai responsabili parrocchiali.
Giubilei sacerdotali, traguardi da festeggiare insieme
Sacerdoti in festa:
il servizio di una vita
Il vescovo Odo Fusi - Pecci è arrivato a festeggiare ben 70 anni di sacerdozio. Seguono 'a ruota'
don Giuseppe Nicoli e don Mario Mancini che ricordano i 60 anni dalla loro ordinazione. Don
Egidio Bugnugnoli festeggia 50 anni di servizio alla chiesa. Qualche nota biografica per ringraziarli di quanto hanno vissuto e per augurare loro ancora un gioioso ministero.
70 anni di sacerdozio
Mons. Odo Fusi - Pecci
(Vescovo emerito di Senigallia)
E’ nato a Cingoli (MC) il 29 giugno
1920; è ordinato Presbitero il 19 dicembre 1942; è eletto alla Chiesa di Senigallia il 15 luglio 1971 e ordinato Vescovo
il 29 agosto 1971 con inizio del Ministero Episcopale in Diocesi il 12/9/1971. E’
laureato in S.Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e laureato in
Lettere presso l’Università degli Studi di
Firenze. E’ stato membro del Consiglio
permanente della C.E.I.; delegato della
C.E.M. per il Clero; Preside dell’Istituto Teologico Marchigiano e dell’Istituto
Superiore Marchigiano di Scienze Religiose “Redemptoris Mater”. La sua attività pastorale intensissima è stata caratterizzata da alcuni eventi particolarmente
forti: 1. La Beatificazione del nostro concittadino più illustre: Giovanni Maria
Mastai Ferretti (1792-1878), avvenuta a
Roma il 3 settembre del 2000, con una
partecipazione massiccia da parte dei Senigalliesi.
Questo avvenimento,
certamente
storico anche nella
vita della
Chiesa universale, è
stato preceduto e
seguito da
altri fatti:
2. Sinodo
Diocesano: uno dei
primi delle
Marche, tenutosi tra il 27 e il 29 dicembre 1983 e in vigore dal 2 febbraio 1985,
che ha inteso proporre l’applicazione del
Concilio Vaticano II alla nostra Diocesi.
3. XLII Settimana Liturgica Nazionale
(26-30 agosto 1991). 4. L’organizzazione del Grande Convegno su: “La Nuova
Evangelizzazione nelle Marche” (Loreto 19-21 novembre 1993); 5. La promozione delle culture religiose accademiche nelle Marche attraverso i vari Istituti
di Scienze Religiose: prima a Loreto e,
poi, in Ancona. Non è possibile elencare tutte le attività pastorali di Odo Fusi
Pecci nella nostra Diocesi, che richiederebbero un paginone intero dedicato
solo a lui. Ricordiamo le visite pastorali, l’istituzione della Caritas diocesana;
del Consultorio familiare e del Centro
di aiuto alla vita; del Centro cattolico di
cultura e di promozione sociale al Palazzo Mastai; del Centro stampa diocesano
e di Radio Duomo, le lettere pastorali,
lo studio sul Diaconato permanente. E’
Vescovo emerito della Diocesi di Senigallia dal 1997 con l’ingresso in Diocesi dell’attuale Vescovo mons.Giuseppe
Orlandoni il 13 aprile del 1997.
60 anni di sacerdozio
don Giuseppe Nicoli
della nuova Parrocchia della
B.Vergine
d
e
l
SS.Rosario
di Fatima
a Ponterio,
ove tutt’ora
è Parroco.
La sua missione, in una
zona marxistizzata, è
stata difficilissima. Sistemata la chiesa, in due tempi: prima più
piccola (ora sala polifunzionale), poi più
grande, si è dedicato totalmente a costruire la chiesa-comunità. Con il suo “fare”
mite, accogliente, benevolo con tutti, e
– pur con le sue frasi frizzanti e decise
– si è aperto una “breccia” nel cuore dei
Ponteridesi, riuscendo a farsi rispettare,
amare e aiutare da tutti.
50 anni di sacerdozio
Nato a Fiume il 28/4/1929, è ordinato
sacerdote il 16 marzo 1952 nella Basilica Cattedrale. Nel 1952 è inviato Cappellano al Portone. Nel 1955 è nominato
Mansionario della Cattedrale e Professore nel Seminario; quindi, è Rettore
della nuova chiesa dedicata a S.Maria
Goretti, della quale è parroco dal 1 settembre 1979. Intorno alla chiesa, ha
costruito la comunità cristiana del lungomare; stimatissimo per le sue Messe
essenziali, le sue omelie brevi, chiare e
precise che attirano gente anche dal centro città. Dal 1986 è Vice Direttore de
“La Voce Misena” sulla quale seguita la
sua rubrica settimanale “dill’ al monc’
in piazza”, sempre molto apprezzata dai
Senigalliesi. Dal 1994 è Archivista diocesano, dopo le dimissioni per motivi
di salute dell’egregio prof.Manoni Riccardo, dotto ed emerito archivista della
nostra Curia.
60 anni di sacerdozio
don Mario Mancini
Nato a Filetto il 2 gennaio 1929. E’ stato ordinato sacerdote il 16 marzo 1952
nella Basilica Cattedrale di Senigallia.
Nel 1952 è inviato cappellano a Barbara, quindi a Monterado, ma assegnato a
Ponterio. Nel 1961 è nominato Parroco
don Egidio Bugugnoli
Nato a Castelcolonna nel 1937 è sacerdote nel 1962. Nominato Vice-Cancelliere
nel 1965, è successivamente cappellano
alla Pace; quindi Rettore del Seminario
nel 1970; Cancelliere e Giudice del Tribunale ecclesiastico nel 1974. Poi approda, quindi, a Marotta, prima come Vicario Coadiutore di don Ezio Mancini, poi
come Parroco nel 1982. Nel 1993, oltre
alla parrocchia di san Giuseppe di Marotta, è amministratore parrocchiale di Mondolfo; nel 1995 membro del Collegio dei
Consultori;
Vicario giudiziale
nel
1997; Vicario
Foraneo nel
2005. Erede,
in parrocchia,
della
dinamica attività
di don Ezio
Mancini, si
dedica alla
vita pastorale
in una parrocchia multiforme per il continuo arrivare e partire di
“pecorelle” in “mobilità”. La sua saggezza, la sua competenza, la sua amabilità è
ben conosciuta e apprezzata da tutti.
a cura di M.B.
La Chiesa
per la legalità
Il tema della legalità
“vede coinvolto in maniera viva
e sensibile
non
soltanto il credente ma anche il non credente”. Così
martedì mattina in sala stampa vaticana
il card. Gianfranco Ravasi, presidente
del Pontificio Consiglio della Cultura,
presentando la sessione “siciliana” del
“Cortile dei Gentili”, che dopo Bologna, Parigi, Bucarest, Firenze, Roma e
Tirana, sosterà il 29 e 30 marzo a Palermo. “Cultura della legalità e società
multireligiosa” è il tema della tappa siciliana della struttura del dicastero vaticano dedicata al dialogo tra credenti e
non credenti, voluta dal card. Ravasi su
invito di Papa Benedetto XVI. Una tappa significativa, sottolinea il porporato
che la sera del 29 marzo nel duomo di
Monreale inaugurerà l’iniziativa, “soprattutto perché si annoda attorno a un
tema, come quello della legalità e poi
anche del dialogo interreligioso, che è
un tema direi quasi incarnato nel terreno della Sicilia, pensiamo soltanto alla
parola mafia, che è l’antipodo quasi della legalità, ma al tempo stesso sappiamo quanto questo modello in realtà sia
universale”. La tappa siciliana intende
rispondere con la cultura del dialogo e
del diritto all’incultura della criminalità
organizzata. A sostenerlo è il Sostituto
procuratore nazionale antimafia Giusto
Sciacchitano: “La mafia si combatte
con il diritto, si combatte con la parte
repressiva, ma forse si combatte soprattutto con la cultura. Quindi cultura contro incultura”. Mons. Carmelo Cuttitta,
vescovo ausiliare di Palermo, rievoca
don Pino Puglisi “diventato un punto
di riferimento per tutti noi”, ma avverte: “Anche oggi all’interno del clero a
volte si stenta ad accettare una modalità
nuova di annuncio del Vangelo che non
accetti alcun compromesso con la mafia
e l’illegalità”. Dopo la conferenza inaugurale del card. Ravasi su “Società, cultura, fede”, il 30 marzo il Cortile si trasferirà a Palazzo Steri, dove, tra gli altri,
il card. Jean-Louis Tauran, il filosofo
Rémi Brague, Gian Enrico Rusconi, il
medievista Henri Bresc e lo storico della mafia Salvatore Lupo si confronteranno su “Diritto divino e giustizia umana”,
“Religioni e diritti umani”, “Pluralismo
e universalismo” e “Religioni e spazio
pubblico”. Momento clou la serata del
30 marzo sul sagrato della cattedrale di
Palermo dove il card. Ravasi, il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, i ragazzi di "Addiopizzo" e l’arcivescovo card. Paolo Romeo saranno i
protagonisti di un incontro per ribadire
la dimensione popolare e quotidiana
dell’impegno per il dialogo e la legalità. In programma anche un “Cortile dei
bambini”: decine di bambini disegneranno su un foglio lungo 30 metri come
vedono la loro isola. Il 30 marzo dalle
ore 20.30 sarà possibile seguire l’evento
in live streaming sul portale www.cortiledeigentili.com.
chiesa
la voce misena
22 marzo 2012
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 22 marzo
Ore 9.30: Anniversari sacerdotali in Seminario
Venerdì 23 marzo
Ore 18.00: S.Messa dell’Avulss in Cattedrale
Sabato 24 marzo
Ore 15.00: Incontro con i cresimandi della Pace
Ore 21.00: Veglia per missionari martiri in Cattedrale
Domenica 25 marzo
Ore 9.30: S.Cresima a Marotta
Ore 20.30: Movimento mariano al Santuario S.Pasquale
Lunedì 26 marzo
Riunione della Commissione Cei sul lavoro a Roma
Lo stile
della carità
Continuiamo la pubblicazione di alcune
schede utili per la riflessione sul documento sinodale a uso delle parrocchie
e dei gruppi. In particolare affrontiamo la questione dello stile di carità che
ogni comunità è chiamato a vivere. I
numeri fanno riferimento al documento
di lavoro per l’anno sinodale “La Chiesa missione”.
La situazione attuale di estrema difficoltà economica e sociale pesa sempre
di più su storie già di per sé fragili e
chiama le comunità cristiane ad aumentare l’attenzione a partire dalle famiglie
vicine di casa, dai colleghi di lavoro,
dagli amici. La povertà, di qualunque
tipo, genera solitudine in una società
costruita sul benessere, sull’efficienza e
sulla competizione (n. 41).
Di fronte alle molte e varie necessità in
cui si può trovare la persona bisognosa,
il cristiano non cerca solo di trovare una
soluzione al problema concreto, ma ha
a cuore che la vita dell’uomo incontri la
salvezza, giunga alla sua pienezza, alla
misura della vita vera. Il fratello che
ha un bisogno non è “l’oggetto” della
carità, ma è il “soggetto” della evangelizzazione, è la condizione essenziale
dell’essere cristiani.
L’attenzione alla fragilità non è delegabile a qualcuno, ma è compito dell’intera comunità, perché una comunità
che esclude la debolezza non vive la comunione. Luogo privilegiato per vivere
questa dimensione è la parrocchia.
L’attenzione alla fragilità è lo stile della comunità cristiana, che parte dalla
consapevolezza della propria fragilità,
che rende più naturale il farsi vicino e
accogliere il fratello in difficoltà, rico-
noscendo le debolezze reciproche e le
reciproche potenzialità. Ma, ancor di
più, dalla certezza che si è tutti amati
da Dio: quando si sperimenta l’amore
e lo si assapora fino in fondo, diventa
naturale restituirlo alle persone che si
incontrano.
La comunità può realizzare tutto questo se vive uno stile “familiare”, dove
chiunque ha bisogno può trovare un
aiuto e può essere accolto: per riscoprire questa dimensione occorre ripartire
dal primato dell’ascolto della parola di
Dio, dell’eucaristia, della spiritualità (n.
42)..
Se ci si vuole fare vicini è necessario incontrare le persone non solo in parrocchia, ma anche nelle case, nel quartiere,
nel condominio cioè creare un “buon
vicinato” attraverso un percorso formativo e di accompagnamento, che individui sul territorio e prepari persone e
famiglie disponibili e capaci di allacciare legami (creando rete) e al contempo
dare sostegno concreto. Questo lavoro
porta a vicinanza e sostegno umano, diverso da uno stile assistenziale (n. 47).
• Si cerca di educare tutta la comunità
a uno stile di vita sobrio e accogliente?
Oltre all’assistenza occasionale si cerca
di promuovere una cultura della solidarietà e della giustizia?
• Come educare ogni persona e le comunità cristiane alla carità, intesa come
sguardo attento e vicinanza alla persona, con le sue istanze e risorse? E come
offrire risposte di amore concreto alle
fragilità, spesso mescolate tra loro, che
le persone rivelano?
• Come riuscire a vivere uno stile familiare in parrocchia?
Paolo Gasperini
Mercoledì 27 marzo
Ore 18.00: S.Messa per l’Adorazione perpetua al Monastero Benedettine
Giovedì 29 marzo
Ore 9,15: S.Messa con le Suore di Villa Torlonia
Venerdì 30 marzo
Ore 18.00: S.Messa con la partecipazione dell’Avulss in Cattedrale
Sabato 31 marzo
Ore 9.30: Riunione della pastorale sociale e del lavoro a Loreto
Domenica 1 aprile
Festa della famiglia e Giornata mondiale della Gioventù
Ore 15.00: Piazza del Duca
Ore 16.00: Palazzo del Duca (Conferenza prof. Colombi)
Ore 19.00: Preghiera in Cattedrale
VITA di CHIESA
Una cattedra dedicata a don Agostino Gasperoni
Una cattedra in memoria di mons. Agostino Gasperoni. È la decisione presa
dall’Istituto teologico marchigiano (Itm) di Ancona per onorare la memoria dello
“storico” docente di lingue bibliche, Sacra Scrittura e teologia biblica del medesimo Istituto, scomparso alcuni giorni fa. Con questa iniziativa i neodottori
in teologia, che hanno studiato all‘Itm, potranno tornare per tenere una lectio
magistralis; si comincia il 26 marzo con la lectio di don Davide Barazzoni di
Senigallia, su “Enrico Medi: uomo di fede e di scienza”. “Mons. Gasperoni ci
ha accompagnato con la sua competenza di studioso e maestro - scrive in una
nota il preside dell’Itm, don Mario Florio - e con la sua tenacia e fede nell’affrontare il lungo tempo della malattia. Ricordiamo in particolare l’ultimo viaggio
dell’Itm in Terra Santa nel 2009 a cui partecipò, nonostante i tanti disagi legati
ai suoi problemi di salute, offrendoci una testimonianza luminosissima e indelebile di amore al Signore Gesù e alla Chiesa”. Mons. Gasperoni fu uno degli
artefici della realizzazione, ad Ancona, della specializzazione in Sacramentaria
e nel periodo dal 2001 al 2007 ricoprì per due mandati l’incarico di preside.
Seminaristi e preti ai tempi di Facebook
Il 20% dei sacerdoti diocesani e dei religiosi ha un profilo su Facebook. La
percentuale sale addirittura al 59,7% nel caso dei seminaristi, segno evidente
della maggiore frequentazione di questi ambienti da parte delle generazioni
più giovani. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Cremit dell’Università Cattolica di Milano e dal Dipartimento istituzioni e società dell’Università
di Perugia, che hanno indagato per conto di WeCa (Associazione webmaster
cattolici italiani) sull’uso di Facebook da parte di sacerdoti, religiosi e seminaristi. “Da alcuni primi dati - si legge in un’anticipazione della ricerca - appare una
differenza numerica di presenza da parte delle religiose rispetto ai religiosi”. È
il Sud, inoltre, che appare come l’universo maggiormente “digitalizzato” rispetto ad un Nord che invece sembra essere meno incline all’uso dei media sociali
e partecipativi.
La scuola paritaria chiede dignità e fondi
Un adeguamento dei fondi per il sistema scolastico paritario “da realizzarsi
gradualmente nel giro di tre anni - 200 milioni di euro in più all’anno - usando
un mix di strumenti che comprenda da una parte le convenzioni attualmente in
atto e dall’altra una detrazione fiscale alle famiglie, in attesa di poter adottare
strumenti più equi ed adeguati all’interno delle norme generali per l’istruzione”.
A chiederlo, “in attesa che anche l’Italia adotti gli standard europei” di finanziamento alla scuola paritaria, è l’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche)
nel dossier “Scuola statale e paritaria: numeri, costi e… risparmi” pubblicato il
13 marzo scorso. Il dossier evidenzia i costi della sistema scolastico statale e
paritario dal 2006 al 2009, ultimo anno in cui si conoscono i dati del ministero
dell’Istruzione, e quantifica in circa 6 miliardi il risparmio che il sistema paritario
rappresenta per lo Stato. Dopo il calo progressivo dei finanziamenti al sistema
di istruzione paritario, è gravissimo, secondo l’Agesc, l’ulteriore taglio di oltre
25 milioni di euro effettuato tra il 2009 e il 2011: da 521.924.948 a 496.876.000,
pari al 4,8%, mentre gli studenti del sistema paritario sono aumentati ancora
di circa l’1%".
In preghiera, pensando a chi è stato ucciso a causa del Vangelo
Sabato 25 marzo 2012, alle 21.00, la Cattedrale di Senigallia ospita la 'Veglia di preghiera per i missionari
martiri', presieduta dal Vescovo Giuseppe. La veglia si
tiene, ogni anno, in prossimità del giorno dell'assassinio del vescovo di El Salvador, mons. Oscar Romero.
Oscar Romero nasce a Ciudad Barrios di El Salvador il 15
marzo 1917 da una famiglia modesta. All'età di 20 anni
fa il suo ingresso all'Università Gregoriana a Roma dove
si licenzierà in teologia nel 1943, un anno dopo essere
stato ordinato Sacerdote. Rientrato in patria si dedicherà
con passione all'attività pastorale come parroco. Diviene
presto direttore della rivista ecclesiale “Chaparrastique”
e, subito dopo, direttore del seminario interdiocesano di
San Salvador. In seguito avrà incarichi importanti come
segretario della Conferenza Episcopale dell'America Centrale e di Panama. Il 24 maggio 1967 è nominato Vescovo
di Tombee e solo tre anni dopo Vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di San Salvador. Nel febbraio del '77 è Vescovo dell'arcidiocesi, proprio quando nel paese infierisce la
repressione sociale e politica. Sono, ormai, quotidiani gli
omicidi di contadini poveri e oppositori del regime politico, i massacri compiuti da organizzazioni paramilitari di
destra, protetti e sostenuti dal sistema politico. E' il periodo in cui il generale Carlos H. Romero è proclamato vincitore, grazie a brogli elettorali, delle elezioni presidenziali.
La nomina del nuovo Vescovo non desta preoccupazione:
mons. Romero, si sa, è “un uomo di studi”, non impegnato
socialmente e politicamente. Il potere confida in una pastorale aliena da ogni compromesso sociale, una pastorale
“spirituale” e quindi asettica, disincarnata. Mons. Romero
inizia il suo lavoro con passione. Passa poco tempo che le
notizie della sua inaspettata attività in favore della giustizia sociale giungono lontano e presto arrivano i primi riconoscimenti ufficiali dall'estero. Mons. Romero li accetta
tutti in nome del popolo salvadoregno. Una certa chiesa
si impaurisce allontanandosi da Romero e dipingendolo
come un ”incitatore della lotta di classe e del socialismo”.
In realtà Romero non invitò mai nessuno alla lotta armata,
ma, piuttosto, alla riflessione, alla presa di coscienza dei
propri diritti e all'azione mediata, mai gonfia d'odio. Purtroppo, il regime sfidato aveva alzato il tiro; dal 1977 al
1980 si alternano i regimi ma non cessano i massacri: il 24
marzo 1980 Oscar Romero, proprio nel momento in cui sta
elevando il calice nell'Eucarestia viene assassinato.
Pensando al martire Romero, la chiesa propone una veglia
per ricordare i martiri di oggi. L’Agenzia Fides pubblica
ogni anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento. Nel 2011 sono stati uccisi 26
operatori pastorali, uno in più rispetto al 2010: 18 sacerdoti, 4 religiose, 4 laici. Per il terzo anno consecutivo, con un
numero estremamente elevato di operatori pastorali uccisi,
figura al primo posto l’America, bagnata dal sangue di 13
sacerdoti e 2 laici. Segue l’Africa, dove sono stati uccisi 6
operatori pastorali: 2 sacerdoti, 3 religiose, 1 laico. Quindi
l’ASIA, dove hanno trovato la morte 2 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laico. Infine in Europa è stato ucciso un sacerdote.
L.M.
8
il paginone
la voce misena
22 marzo 2012
Breve storia del centro interculturale 'Le rondini', vicino ai ragazzi
Dieci anni di accoglienza colorata
il paginone rritorio
“Intercultura è scambio tra persone di diversa estrazione culturale
e di differenti legittime visioni della società. La mondialità, che è la
meta verso cui siamo chiamati a
camminare, dal momento che la diversità è diventata ormai una delle
dimensioni della nostra vita quotidiana, non è né omologazione, né
giustapposizione di culture e individui, ma incontro, ospitalità, ascolto,
solidarietà, assunzione e valorizzazione delle differenze. È soprattutto
qualcosa che si realizza tra individui, gruppi, mondi diversi. Non esiste intercultura senza pluralismo.
L’intercultura è un movimento di
reciprocità, un cammino con l’altro
verso l’altro. Quando le diversità si
incontrano integrandosi, danno vita
ad una 'convivialità delle differenze.' Si riscoprono i valori comuni ad
ogni cultura, capaci di unire e non
di dividere; valori che affondano
le loro radici nell’identico humus
umano. Ciò aiuta il dispiegarsi di
un dialogo proficuo per costruire un
cammino di tolleranza reciproca,
realista e rispettosa delle peculiarità di ciascuno. A queste condizioni,
il fenomeno delle migrazioni contribuisce a coltivare il 'sogno' di un
avvenire di pace per l’intera umanità? Se il sogno di un mondo in pace
è condiviso da tanti, se si valorizza
l'apporto dei migranti e dei rifugiati, l'umanità può divenire sempre
più famiglia di tutti e la nostra terra
una reale 'casa comune'”
Giovanni Paolo II
Questo è quello che già in parte avviene e a cui tende il Centro Interculturale Le Rondini di Senigallia,
promosso dalla Caritas diocesana:
uno spazio aperto in cui idee, lingue, religioni e tradizioni si mescolano e si confondono pur restando
integre. Un luogo in cui è possibile
il confronto pacifico, dove ogni idea
e proposta vengono accolte, dove
ogni persona è accettata senza restrizioni.
I più piccoli nella loro innocenza,
non ancora condizionata dai pregiudizi e dagli stereotipi, ci insegnano
ogni giorno il bello dello stare tutti
insieme; essi nella loro spontaneità
non badano al colore della pelle, alle
convinzioni religiose dei genitori,
alle tradizioni culturali che ognuno
di noi si porta dentro.
La loro sincerità ancora incontaminata da preconcetti e fanatismi fa sì
che essi accolgono indistintamente
ogni nuovo arrivato, che da subito
riesce a sentirsi parte di questo mondo.
Gli adolescenti invece, riescono
attraverso il confronto verbale e le
varie attività educative ad assestarsi
dopo i primi scossoni dovuti alle differenze culturali. Questi infatti, già
formati nelle loro personalità e più
Sono trascorsi ormai dieci anni dalla nascita del Centro Interculturale Le Rondini
di Senigallia, realtà della Fondazione Caritas Senigallia Onlus, avvenuta nel marzo
2002, e l’attività del Centro è andata sempre più estendendosi. Creato con l’intento
di dare risposte concrete a tante famiglie
di immigrati che sentivano l’esigenza di
un sostegno scolastico pomeridiano per i
propri figli, in un territorio in cui ad oggi
non esistono luoghi di aggregazione in cui
i bambini appena giunti in Italia possano
imparare in breve tempo la lingua italiana
al fine di inserirsi positivamente nel percorso scolastico, è divenuto ormai un punto di ritrovo, di gioco di incontro per molti
bambini e ragazzi della città. Attraverso
l’accoglienza, il dialogo, attività laboratoriali, momenti di gioco e l’organizzazione
di feste, i volontari coinvolti stabiliscono
un contatto relazionale positivo, nel quale
i bambini e i ragazzi si sentono liberi di
esprimersi e di conseguenza diventano in
grado di apprendere con più facilità. Attraverso l’ascolto dei ragazzi e delle loro
famiglie, si permette loro di superare le
difficoltà di inserimento e le situazioni
emarginanti. La struttura del doposcuola
è quindi pensata come un luogo aperto in
grado di accogliere anche amici e parenti
dei minori, un punto di riferimento per le
mamme soprattutto Alcune di loro nell’accompagnare i figli si fermano per tra-
Cittadini del
pagine curate da Anna Maria Del Moro e dalla Caritas diocesana di Senigallia
Il centro interculturale per bambini e ragazzi 'Le rondini' risponde da dieci anni all'esigenza
di offrire un luogo di incontro, socialità e cultura per i figli degli immigrati. Nel tempo si è
strutturato, aperto al territorio e ai tanti soggetti che si occupano di educazione. Ed è uno
stimolo ad immaginare e costruire una città ancor più accogliente per chi viene da lontano o,
pur essendo nato qui, rischia di sentirsi ancora straniero in casa sua.
fedeli ognuno alla propria cultura
d’origine e alle tradizioni comportamentali, possono inizialmente presentare piccole difficoltà nel relazionarsi, tendendo a isolarsi per gruppi
di provenienza. Ma in breve attraverso le attività ricreative e il gioco,
la collaborazione diventa indispensabile e allora il confronto diventa
il mezzo per crescere, per imparare
l’uno dall’altro, per mettersi davanti
ad uno specchio che non riflette ciò
che ci si aspetterebbe di trovare, ma
qualcosa di nuovo da imparare a conoscere e valorizzare.
Anche i numerosi volontari, giovanissimi e non, ogni giorno si formano attraverso il rapporto con i bambini così vivaci ed espliciti e con le
stesse mamme che accompagnando
i più piccoli, spesso si fermano a
fare quattro chiacchiere. E allora ancora una volta, il Centro Le Rondini
risulta essere quel luogo che ci permette di abbassare le nostre difese e
fa calare quella diffidenza che troppo spesso ci attanaglia, stimolandoci
all’apertura all’altro, all’ascolto, alla
conoscenza reciproca.
È attraverso lo scambio linguistico,
le occasioni di festa e la preparazione di cibi tradizionali, i giochi di
ogni Paese, che la voglia di scoprirsi
si alimenta, consapevoli che in ognuno di noi si conserva una ricchezza
linguistica e culturale da diffondere
e ampliare attraverso gli altri.
Vissuti vari, provenienze diverse,
famiglie più o meno numerose si
mescolano nella gioia di condividere momenti di vita quotidiana,
fratelli e sorelle d’Italia che qui nascono e crescono, o arrivati in età
adolescenziale, qui si incontrano e
confrontano.
il paginone
scorrere qualche ora in compagnia, altre
frequentano i corsi di lingua italiana organizzati dallo stesso Centro. Nel corso di
questi anni sono state svolte molte attività
educative e ricreative ad esempio corsi di
musica (chitarra e percussioni africane),
pittura, fotografia, corsi di clowneria, laboratori linguistici e teatrali, corsi di educazione ambientale, tornei di giochi etnici,
laboratori di danza africana, laboratori di
manualità per il carnevale, visite d’istruzione in ambito naturalistico e zoologico, animazione di feste di compleanno e
gite puramente ricreative aperte anche
alle famiglie. E rivolte alla cittadinanza
sono state organizzate serate culturali con
scrittori migranti accompagnate sempre
la voce misena
22 marzo 2012
da cene a base di piatti tipici di vari paesi,
con musica e danze tradizionali. I minori che frequentano il centro hanno un’età
compresa dai 6 ai 17 anni provengono da
diversi paesi del mondo: Bosnia, Albania, Romania, Polonia, Turchia, Pakistan,
Bangladesh, Filippine, Marocco, Tunisia,
Egitto, Perù, Brasile. Durante il periodo
scolastico, l’attività è concentrata nei seguenti giorni: Lunedì - martedì - giovedì
- venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00. Ogni
pomeriggio è così strutturato: dalle 15 alle
15.30 avviene l’accoglienza, tempo in cui
i bambini amano salutarsi e raccontare
quello che hanno fatto a scuola. Attraverso l’ascolto delle loro necessità, è possibile individuare per ciascuno un giusto
l mondo
9
criterio per interessarli allo studio o per
stimolare l’autonomia. Dalle 15.30 alle
17.00, tempo dedicato allo svolgimento
dei compiti, alle ricerche, alla lettura, al
disegno. Dalle ore 17.00 alle 17.30, merenda consumata insieme. Anche questo
è per i bambini un momento per socializzare e per le mamme, che di volta in volta
preparano la merenda, è un’occasione per
sentirsi partecipi di questa attività. Dalle
17.30 alle 19.00, organizzazione delle attività laboratoriali (musica, giochi, danza,
pittura ecc.). Nel periodo estivo, oltre al
recupero scolastico, all’alfabetizzazione
di studenti appena giunti in Italia, il centro
si è arricchito di iniziative didattiche e di
svago per i bambini/ragazzi.
La parola ai protagonisti
Compiti e tanti amici
Mi chiamo Zia Rehman. Ho 17 anni
e sono arrivato in Italia da 2 anni.
Vado al doposcuola a studiare perché lì c'è sempre qualche volontario
che mi aiuta. Per me è troppo importante il centro, non conosco ancora
bene l'italiano quindi a scuola quando
gli insegnanti spiegano per tutti non
capisco tutto bene. Al doposcuola ci
sono invece i volontari che hanno la
pazienza di spiegarmi con calma le lezioni. Poi sono anche molto contento
di andare al centro perché ci sono tutti
i miei amici, e se non andiamo lì non
sappiamo dove incontrarci per parlare
e giocare.
Conoscere il mondo, insieme
Mi chiamo Faisal, vengo dal Pakistan
e ho 15 anni. Sono qui in Italia da 2
anni. All'inizio è stato molto difficile,
perché la lingua italiana è molto diversa dalla nostra e non avevo amici.
Allora mio padre ha trovato questo
centro, in cui ci sono i volontari che mi
aiutano a imparare l'italiano e a fare i
compiti. Però una cosa bella è che non
facciamo solo i compiti, ma tante altre
attività per imparare le diverse culture
e per conoscere meglio gli altri e noi
stessi, come il corso di recitazione, il
corso di percussioni, il corso di educazione ambientale, vari sport e giochi
di gruppo. Noi siamo di tanti paesi e
per parlare usiamo la lingua italiana,
così impariamo meglio non solo con i
compiti ma anche divertendoci.
Sono cresciuta qui
Mi chiamo Friczzi, ho 14 anni e vengo dal Perù, ma mi sono trasferita in
Italia da piccolissima. Faccio la I superiore e ancora vado al doposcuola
Le rondini. Il motivo del fatto che sono
ancora qua è perché mi diverto dopo
lo studio a stare insieme agli altri ragazzi della mia età. Vengo al centro
da 5 o 6 anni, all’inizio ero spaventata
perché non conoscevo nessuno, ma
col passare del tempo ho conosciuto
molti amici, ed eccomi qua felice di
tutte le amicizie avute, delle attività
che ci hanno permesso di crescere e
fare amicizia anche se apparteniamo
a paesi di tutto il mondo.
Vicini a chi ha bisogno
Mi chiamo Adam e vengo dalla Tunisia ho 10 anni e vorrei raccontare la
mia esperienza. Immagino che ogni
persona abbia una sensazione strana, emozionante, paurosa, vergognosa, ma alla fine si sistemerà. Io sono
un bambino del centro Le Rondini
dove vi consiglio di venire, mi direte
perché? Ma perché potete conoscere nuovi amici, migliorare le vostre
difficoltà scolastiche, fare ricerche,
leggere libri, avere lezioni musicali e
alla fine vi troverete più bravi di quanto pensaste. Si può dare aiuto a chi
ne ha bisogno e non ha amici, li potrà
avere facilmente tutto questo. Auguro
alle persone povere e a quelle che gli
serve aiuto per i loro figli, a tutti molta
fortuna.
I fiori del mondo
Mi chiamo Adriana e sono l'ultima arrivata alle Rondini. Un anno fa mi fu
chiesto di impartire delle lezioni d'igiene a bambini tra i 6 e i 10 anni e ad
alcuni ragazzi delle medie. Ero un po'
perplessa, parlare di pulizia, acqua,
corpo a dei bambini senza annoiarli,
e per di più immigrati, con difficoltà
linguistiche e quindi secondo me, con
difficoltà a comprendermi. Ma quando li vidi così entusiasti, così curiosi, così attenti e, cosa ormai rara in
questa età, così rispettosi di ciò che
dicevo e facevo, sentii i miei pregiudizi infiacchirsi e fiotti d'entusiasmo
m' invasero il cuore. Ad ogni lezione
ero sempre più motivata e serena.
Alla fine capii che ciò che sentivo era
gioia, semplice e purissima. E tutte le
loro domande e le loro risate diedero
finalmente un senso ad anni di letture, di studio, di meditate solitudini. Io
gli avevo spiegato bene cos'è l'igiene
e loro altrettanto bene mi avevano
spiegato cos'è l'amore. Dopo un anno
sono ancora lì, con loro, per andare
avanti, con gioia, io, i volontari e questi fiori del mondo
Donarsi gli uni agli altri
Mi chiamo Benedetta, ho 24 anni e
sono volontaria del centro da quasi
un anno. Negli anni precedenti avevo
fatto varie attività di volontariato, ma
quando conobbi il centro mi affascinò
subito l'idea di poter mettermi in giochi
con bambini e ragazzi di differenti culture e paesi, contribuendo all'integrazione che è un processo fondamentale per vivere meglio e in armonia in un
paese come il nostro ormai multietnico. La cosa più importante è il donarsi
vicendevolmente: i volontari, di tutte
le età, offrono aiuto ai ragazzi, che a
loro volta aiutano e coinvolgono nelle
diverse attività i bimbi più piccoli.
Crescere insieme
Passare alcuni dei nostri pomeriggi
con questi ragazzi ci fa sentire importanti, mettendoci in gioco (nel vero
senso della parola) sentiamo di poter
far loro del bene. Ormai è da più di un
anno che, come volontarie, frequentiamo il doposcuola Le Rondini. Già
alla prima volta sia i bambini che gli
altri volontari ci hanno accolto a braccia aperte, non ci hanno giudicate né
tanto meno, sopravvalutate. Sin da
subito non abbiamo dovuto fingere
di essere “insegnanti” o persone più
colte e intelligenti, ma ci hanno trattato proprio per quello che siamo, delle
loro amiche, un po’ più grandi. Insieme
ai bambini, anche noi siamo cresciute, nel vederli studiare, giocare. Con i
loro racconti e con i loro occhi abbiamo visto i loro paesi e le loro culture.
Con la naturale semplicità dei bambini, che non cambia con le usanze
o con il colore della pelle, li abbiamo
supportati ed aiutati mentre facevano
i compiti, abbiamo giocato con loro e
non abbiamo mai provato quella che
viene chiamata “diversità”.
Alice e Francesca 17 anni
10
territorio
la voce misena
22 marzo 2012
L'Istituto Montessori di Chiaravalle ad Ancona
In visita al Consiglio regionale
esperienze
Quarantadue studenti delle terze medie
dell'Istituto comprensivo Montessoriano
di Chiaravalle, accompagnati da due insegnanti, hanno assistito martedì scorso
ai lavori dell'Assemblea
legislativa delle Marche,
accolti da un saluto del
presidente Vittoriano Solazzi. Prima dell'avvio
della seduta, alle due classi è stato illustrato l'ordine
del giorno. Tra gli atti più
importanti in discussione
oggi la proposta di legge che abroga l'aumento di 5 centesimi dell'imposta sulla benzina,
deciso per far fronte ai danni causati dall'alluvione del marzo 2011. Al termine della visita, agli studenti
sono stati consegnati
un attestato di partecipazione e una copia
della Costituzione italiana pubblicata nella
collana 'I quaderni del
Consiglio'.
Don Davide Barazzoni e il suo dottorato
Nuova Giunta
ad Ostra Vetere
Il Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha
nominato la nuova Giunta municipale: - Daniele Api, Vice Sindaco e Assessore con delega alle Politiche sociali - Mariangela Truffellini, Assessore con delega all’Educazione
e Istruzione - Sestilio Segoni, Assessore con
delega alla Qualità Urbana, Arredo Urbano,
Aree verdi. Il Sindaco si è tenuto le deleghe
all’Urbanistica e all’Assetto del Territorio,
Personale e Polizia Municipale, Rapporti con
Enti ed Istituzioni, Politiche comunitarie, Lavori Pubblici.
Angela, da Mondolfo a Belgrado
Su Enrico Medi I Balcani vicini
Arrivato al traguardo del dottorato in
Teologia spirituale lo scorso 7 marzo,
con un lavoro su Enrico Medi, don
Davide Barazzoni (nella foto in basso
è al centro), giovane sacerdote corinaldese, ci racconta il suo cammino di
studi di questi anni. “Ho iniziato questo lavoro nel settembre 2009, dopo i
5 anni di teologia e i 2 di specializzazione a Roma”, racconta don Davide,
“su esplicita richiesta del nostro vescovo Giuseppe che mi ha suggerito di
approfondire la spiritualità di questa
eccezionale figura di uomo, credente
e scienziato della nostra terra marchigiana.” “Una figura affascinante quella
Un lavoro sulla
piritualità del grande
scienziato
di Medi”, continua don Davide, “laico,
sposo e padre di famiglia, che ha fatto
del suo lavoro, la fisica, un modo per
approfondire la conoscenza di Dio;
la sua fede viene anche prima del suo
amore per la scienza, tant’ è che potremmo dire di lui che sia stato, ancor
prima che uno scienziato credente, un
credente scienziato.”
Quando gli chiedo di raccontarmi in
che cosa Enrico Medi lo ha colpito,
cosa emerge leggendo i suoi lavori e
le sue pubblicazioni, don Davide risponde: “Era un uomo all’avanguardia
per essere vissuto agli inizi del secolo
scorso; ha avuto uno sguardo profetico sul mondo, in modo particolare sul
progresso, sull’educazione e sulla vita
della chiesa. Sul progresso, perché ha
saputo integrare la scienza alla fede,
intervenendo già nella prima metà del
‘900 su un campo che sarebbe diventato sempre più caldo; per quanto riguarda l’educazione è stato professore
per 50 anni, e ha saputo quindi come
dialogare anche con il mondo dei più
giovani; infine dal ’46 entra in campo
anche nella vita politica, eletto nell’Assemblea costituente, e precede alcuni
aspetti di quello che verrà fuori anche
dal successivo Concilio Vaticano II.
Una testimonianza di una fede cristiana forte e radicata nella vita di tutti i
giorni, intrecciata alle scelte che la
quotidianità gli ha posto davanti.”
Accanto a lui, in questo percorso di
studi, c'erano: “Innanzitutto ringrazio
il vescovo Giuseppe Orlandoni, che
nel propormi questo argomento mi ha
anche aiutato affinchè avessi il tempo
per studiare e arrivare alla fine di questo percorso, aiutandomi a conciliare i
miei impegni di sacerdote e lo studio;
poi don Andrea Franceschini, amico
sacerdote e anche nello studio, visto il
percorso di dottorato che sta affrontando a sua volta; poi ricordo e ringrazio la famiglia di Medi, in particolare
sua figlia Maria Beatrice, presente al
dottorato e in questi mesi di lavoro,
insieme al postulatore della causa di
beatificazione di Medi”.
Domenica scorsa, l’11 marzo, anche la
parrocchia del Duomo, dove don Davide ormai da due anni presta servizio,
ha festeggiato con lui questo importante traguardo con una festa, dopo
la celebrazione della messa; il parroco del Duomo, don Giancarlo Cicetti,
ha augurato che questo lavoro diventi
una ricchezza per tutta la Chiesa e per
chi voglia approfondire questa figura.
E anche in quest’ottica, il dottorato
sarà presto pubblicato diventando
fruibile a chiunque voglia avvicinarsi
a questa figura, in particolare alla spiritualità e alla fede di un scienziato del
nostro tempo e delle nostra terra. E
naturalmente, i migliori complimenti
a don Davide.
Francesca Vici
Sono Angela Cesaroni, attuale Casco
Bianco di Caritas italiana a Belgrado,
Serbia. Il mio percorso di studi mi ha
portato a trasferirmi da Mondolfo a Bologna, dove ho conseguito una laurea
in “culture e diritti umani”, all'interno
della facoltà di scienze politiche, con
una laurea sulla memoria della seconda
guerra mondiale in Jugoslavia. Al termine della laurea triennale ho vissuto
un periodo di smarrimento e di indecisione riguardo al mio futuro, al termine
del quale ho deciso di iscrivermi alla
laurea magistrale all'Università Cattolica di Milano, sempre all'interno di
Scienze politiche, ma con un corso di
laurea che potesse dotarmi di maggiori
strumenti per lavorare anche nel settore
privato.
Il mio pregresso interesse per l'area balcanica, intrapreso con la tesi di laurea,
mi spinge a concorrere per uno stage
offerto dal Ministero degli Affari Esteri e dalla fondazione Crui e risulto essere vincitrice presso l'ufficio culturale
dell'Ambasciata italiana a Sarajevo.
L'esperienza di tre mesi nella capitale
Un'esperienza
di servizio civile
con Caritas Italiana
bosniaca ha accresciuto ulteriormente
la mia passione per un'area tanto affascinante quanto complessa e spesso
contraddittoria. Una volta tornata in
Italia per completare gli studi, un amico volontario in Europa Orientale mi
segnala l'apertura del bando di Caritas
Italiana per il servizio civile nazionale
all'estero, con cinque progetti nell'area
balcanica. Durante l'esperienza a Sarajevo avevo avuto modo di entrare
in contatto con il lavoro di Caritas all'estero ed ero stata positivamente colpita da un approccio caratterizzato da
un'attenzione particolare per i bisogni
dell'individuo e della comunità attraverso un lavoro altamente specializzato
e professionale.
La destinazione di Belgrado è stata abbastanza inaspettata, perché avevo applicato per l'intero progetto in Europa
Orientale, anche se la mia preferenza
ricadeva sempre su Sarajevo, città magica. La Serbia, con il progetto di Caritas Italiana per la promozione della
salute mentale rappresenta una grande
sfida personale e professionale, perché incentrata in una difficile tematica
a me quasi sconosciuta e all'interno di
un contesto che può mascherare le sue
contraddizioni e complessità. Belgrado appare come una giovane capitale europea, frizzante e vitale, dove ad
una prima occhiata possono sfuggire
sostanziali differenze con le realtà di
provenienza.
A tre settimane dall'arrivo, il mio ruolo di Casco Bianco è ancora in via di
definizione, perché il primo periodo
all'estero è per lo più dedicato alla conoscenza delle attività e dei progetti di
Caritas Italiana e delle Caritas locali,
oltre che del contesto sociale e culturale. I principali campi nel quale sono
impegnate le Caritas locali serbe sono
l'assistenza domiciliare, la fornitura di
beni di prima necessità, la promozione del volontariato, l'offerta di corsi di
varia natura e l'assistenza ad anziani
e persone affette da disabilità. Il mio
servizio si inserirà all'interno di queste
attività, con un coinvolgimento diretto
all'interno delle realtà locali e la possibilità di osservare in maniera partecipante le dinamiche socio-culturali
di queste comunità. Il ruolo di Casco
Bianco è, infatti, anche quello di essere
antenne e aver così la possibilità di cogliere dinamiche e percepire particolari
bisogni delle comunità.
Ciò che ho potuto vedere fino ad ora
della Serbia è un mondo piuttosto diversificato, dove anche le diverse Caritas locali si inseriscono secondo modalità e approcci differenti. Qui Caritas
Italiana svolge un importante ruolo di
accompagnamento dell'ente serbo, forte anche di un consolidato e duraturo
rapporto di rispetto e fiducia reciproca
costruito negli anni. Anche numerose
Caritas italiane diocesane hanno implementato progetti e scambi con i corrispettivi enti serbi, fortificando un'immagine fortemente positiva del mondo
Caritas e dell'Italia in generale. Ho potuto constatare questo forte sentimento
di stima dalla calda accoglienza che tutti
gli operatori e i coordinatori locali hanno manifestato nei miei e nei confronti
degli altri volontari italiani, una grande
disponibilità e profonda apertura al dialogo e allo scambio di esperienze con il
mondo del volontariato italiano.
Le mie aspettative per questo anno di
servizio civile sono tante e confuse, ma
positivamente segnate da ottime sensazioni sulle persone e sui luoghi che
ospiteranno questa mia avventura.
Angela Cesaroni
territorio
NOTIZIE IN BREVE
A Chiaravalle contro il disagio
Famiglie, educatori e operatori uniti contro
il disagio giovanile. Il 30 marzo, a Chiaravalle, presso la Sala Conferenze della Croce Gialla, in via Fratelli Cervi, 6, si terra il
secondo incontro di formazione inerente il
progetto “Agi... amo”, rivolto a insegnanti,
educatori, genitori e operatori del sociale.
“Agi… amo” è un progetto che nasce nell’istituto nell’anno scolastico 2010/2011,
con il patrocinio della Fondazione Chiaravalle Montessori allo scopo di contribuire
ad affrontare problemi presenti in tutte le
fasi della crescita individuale e a preveni-
la voce misena
22 marzo 2012
re il disagio giovanile. Continua la collaborazione con la Fondazione Chiaravalle
Montessori e il progetto prende una nuova
veste. Il disagio negli ultimi anni è diventato più evidente e multiforme, riferiscono
i promotori, pertanto occorre pensare ad un
intervento che precocemente possa cogliere e decodificare i primi segni del disagio
stesso producendo una funzione preventiva di più gravi fenomeni di sofferenza
giovanile. Determinante il contributo della
psicoterapeuta Valentina Mosca, dello psicoterapeuta Davide Galassi che parlerà a
genitori ed educatori del difficile compito
di educare nell’era dei social network.
A Mondolfo continuano le donazioni al 'Bartolini'
Piticchio e la sua scuola
Domenica 25 marzo 2012 alle ore 16,00
presso l’ex Cinema Parrocchiale di Piticchio, Carla Carignani, presenterà “Grazie
Bambini” (“a chi ama la scuola e crede nel
suo inestimabile valore). Il libro scorre “40
anni di insegnamento” nella Scuola elementare di S.Ginesio e Piticchio, con ricordi, riflessioni, foto e documenti… Interverranno: prof.Andrea Bomprezzi – Sindaco
del Comune di Arcevia; prof.Dennis Luigi
Censi – Dirigente scolastico; prof.ssa Carla Santini – Dirigente scolastico; Graziano
Gambioli – Presidente dell’Associazione
11
“Amici di Piticchio”; dott.Nazareno Lazzari – Circolo A.C.L.I. di Piticchio.
Anche Arcevia al Marche day
Il sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi
ha partecipato con il gonfalone cittadino
insieme agli altri sindaci marchigiani alla
manifestazione “Marche Day”del 21 marzo 2012 a Roma. Le Province marchigiane hanno unitariamente promosso questa
giornata di mobilitazione per chiedere al
governo di mantenere le promesse di rimborso danni riguardo le ripetute calamità
naturali che da un anno a questa parte hanno colpito il territorio marchigiano.
Un riconoscimento per l'azienda Ubertini di Serra
Per la salute di tutti "Le forbici d'oro"
Nuova donazione a favore dell’Ospedale Bartolini – Casa della salute di Mondolfo. Continua la gara di solidarietà
per una importante riqualificazione del
principale presidio sanitario della bassa
valle del Cesano, a servizio di un bacino d’utenza di circa ventimila persone.
Questa volta si deve alla generosità del
nucleo locale di Avulss Mondolfo l’aver
fornito nuova apparecchiatura fax e fotocopiatrice per i servizi amministrativi
dell’ambulatorio prelievi, recentemente rinnovato e trasferito in una nuova
ala del complesso sanitario. Richiesta
avanzata dalle necessità del personale
in servizio, Avulss si è fatta carico di
provvedere, proseguendo così in quella
sensibilità da sempre mostrata a favore
del territorio, specie a vantaggio delle
persone anziane ed in stato di malattia. Si inserisce, questa donazione, nel
novero di quelle già compiute da varie
associazioni non solo di Mondolfo, così
da arricchire, rimodernare e potenziare i poliambulatori ed i vari servizi del
Bartolini. Grazie infatti ad una intensa
azione condotta da Regione, Comune
e ASUR, dal 2009 sono stati realizzati
interventi per la tinteggiatura e adeguamento sanitario, nuovi infissi in tutti i
reparti, trasformazione del laboratorio
radiologico in ecografico, nuovi ambulatori, spazi dedicati per la guardia medica per un importo complessivo di oltre
480 mila Euro, e sono stati già aggiudicati lavori per un importo di 1.550.000
Euro diretti al rifacimento di tutte le
coperture del Bartolini e per la realizza-
zione della degenza nel secondo piano
del nosocomio con 20 posti letto: lavori che si spera possano prendere avvio
prima dell’estate. Non mancano però
ancora delle forti aspettative in questo
intenso lavoro per la casa della salute
al servizio dei comuni di Mondolfo,
Monteporzio e S.Costanzo: si è infatti
in attesa dell’attivazione di nuove specialità mediche nei poliambulatori (si
era parlato fra gli altri dell’oncologo,
del neurologo e del geriatra), mentre
si è particolarmente preoccupati per il
taglio di ore in alcuni servizi: limitazione motivata dal piano ferie della scorsa
estate, da allora non è stato più riattivato il servizio prelievi nella giornata di
giovedì e, l’ambulatorio vaccinazioni,
prima aperto due volte la settimana (e
già si scontava la riduzione di una giornata) ora è aperto una sola volta con tutti i disagi del caso.
Si attende poi un potenziamento nell’utilizzo del modernissimo ecografo,
ed anche la riattivazione dell’ambulatorio del pneumologo, prima presente ben
sei ore a settimana e, da diverso tempo,
sospeso. Anche il turnover del personale infermieristico in fase di pensionamento, così come l’adeguato numero
di addetti al front-office cassa e prenotazioni, sono questioni che andranno
attentamente ponderate, nell’ambito
di quella fondamentale struttura per la
sanità locale che va consolidandosi nell’ospedale Bartolini – casa della salute.
Alessandro Berluti
Un prestigioso riconoscimento ha gratificato un olivicoltore di Serra de’
Conti e, con lui, l’intero comparto della
olivicoltura serrana. Orlando Ubertini
ha, infatti, conseguito il primo premio
nella undicesima edizione del “Concorso regionale di potatura dell’olivo”
-denominato “Le Forbici d’Oro” ed
attivato dalla Regione Marche e dal-
l’Assam- prevalendo su ben sessanta
concorrenti. Questa affermazione, sancita da una giuria presieduta da Giorgio
Pannelli, darà ora ad Orlando Ubertini
l’opportunità di rappresentare le Marche al concorso nazionale di potatura
dell’olivo che si svolgerà ad Ascoli Piceno i prossimi 23, 24 e 25 marzo.
La famiglia Ubertini si è stabilita a Serra de’ Conti oltre cento anni fa. Porta,
oggi, avanti una azienda olivicola con
una molteplicità di “cultivar”, anche
stranieri, e si estende in zona San Pater-
niano, fra i territori di Serra de’ Conti e
della vicina Montecarotto. L’eccellente qualità dell’olio che produce è documentata da altre lusinghiere affermazioni, come il primo posto conseguito
nel concorso monovarietali, in virtù del
quale l’olio prodotto da Orlando Ubertini è stato insignito delle “tre gocce”
che individuano gli “oli eccellenti”.
Orlando Ubertini pratica l’attività di olivicoltore da più di venti
anni, nel 2000 è stato
fra i primi trenta imprenditori agricoli che
hanno partecipato al
corso di formazione
per potatori ed oggi,
conseguita l’iscrizione all’apposito “albo”
istituito dall’Assam, è
chiamato a prestare la
sua opera professionale in numerose aziende non solo della Provincia di Ancona, ma anche di quelle
limitrofe di Pesaro-Urbino e Macerata.
Dopo il successo al concorso regionale, lo stesso sindaco di Serra de’ Conti Arduino Tassi ha porto ad Orlando
Ubertini le congratulazioni della comunità serrana, per una affermazione
che è, di fatto, un implicito riconoscimento del valore, dell’intraprendenza,
della lungimiranza e delle capacità dei
produttori locali.
Raoul Mancinelli
Un progetto promosso dalla Provincia di Ancona dal titolo 'Laboratori della cittadinanza partecipata"
Giovani a lezione di convivenza e legalità
Educare alla convivenza civile, alla legalità, alla
consapevolezza e al rispetto, ma soprattutto rafforzare il ruolo determinante della scuola come luogo
privilegiato della formazione delle giovani generazioni. Questi gli obiettivi del progetto “Laboratori
della cittadinanza partecipata e condivisa” che,
promosso
dal ministero
del Lavoro e
delle Politiche sociali e
dalla Provincia di Ancona, coinvolgerà circa 200 studenti delle classi terze
e quarte degli istituti professionali “Podesti” di Ancona e “Miliani” di Fabriano. Il target è rappresen-
tato dai giovani immigrati di età compresa tra i 15
e i 19 anni, il cui numero è cresciuto notevolmente
negli ultimi anni ad Ancona (oltre 500 unità) generando fenomeni di discriminazione, emarginazione e conflitto, particolarmente evidenti nelle scuole
scelte per la sperimentazione del progetto. Inoltre,
soprattutto per Fabriano, la crisi socioeconomica
ha inflitto gravi perdite nel tessuto produttivo e industriale della città, incrementando i margini della
povertà e del disagio sociale su tutto il territorio.
“Il progetto – spiega l’assessore provinciale alle
Politiche sociali Gianni Fiorentini – è una risposta
a quel tipo di disagio giovanile che spesso si manifesta anche attraverso gesti violenti o di intolleranza. Un disagio che non può essere combattuto
solo con la repressione ma va compreso e affrontato con strumenti adeguati. È indispensabile agire
nella crescita umana di ciascun individuo e nella
costruzione di una vera comunità di giovani inve-
stendo sull’educazione alla convivenza civile e democratica. Nel nostro caso abbiamo scelto di sperimentare metodologie educative innovative in due
realtà scolastiche più difficili, dove in particolare la
rilevante presenza di giovani cittadini stranieri o
italiani di seconda generazione crea più spesso che
altrove problemi di discriminazione, emarginazione e conflitto”. Tutte le attività educative formative in classe saranno realizzate dagli operatori del
Centro servizi volontariato e saranno basate sulle
tecniche del problem solving, del brainstorming,
del role playing, dei giochi interattivi che favoriscono il confronto, la comunicazione, la conoscenza
reciproca e la cooperazione. I percorsi formativi,
inoltre, coinvolgeranno non solo gli studenti, ma
anche gli insegnanti, al fine di rendere produttive
le ore svolte nel contesto di programmi disciplinari
della scuola.
S.M.
12
cultura
la voce misena
22 marzo 2012
cultura
New vocal ensemble
La mostra su Maria Goretti
Frutta nelle scuole
Inizieranno il 24 Marzo a Bologna i quattro
Concerti di Quaresima 2012 del New Vocal
Ensemble che propongono musica polifonica a
cappella, tra il '400 e il contemporaneo, ispirata
al tema della Passione. I quattro concerti ad ingresso libero, tra l'Emilia Romagna e le Marche,
si terranno tra il 24 marzo e il 4 aprile 2012. Segnaliamo inoltre due concerti basati sulla nuova
opera del compositore senigalliese Marco Ferretti "Chori Patris" per Coro da Camera, Grande Coro, Coro di Voci Bianche e Quintetto di
Fiati, commisionata in occasione di Passio 2012
a Novara, presentata in prima esecuzione assoluta giovedì 29 marzo 2012 nella Basilica di San
Gaudenzio in Novara, con la partecipazione di
Claudia Koll.
Sosterrà anche a Corinaldo la mostra itinerante su
Santa Maria Goretti, che sta percorrendo la Diocesi di Senigallia. La mostra si svolgerà presso il
Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti, dal
21 marzo al 6 aprile, con il seguente orario: dalle
9.00 alle 19.00 tutti i giorni. Corinaldo è il paese
natale della Santa, dove nata il 16 ottobre 1890,
in via Pregiagna. La mostra è un’occasione eccezionale per portare tra la gente la straordinaria figura di Maria Goretti. Sarà visitata dai ragazzi del
catechismo di terza media, verranno organizzate
anche visite guidate. Si tratta di un percorso di
allestimenti didattici rivolto ai ragazzi delle scuole e del catechismo, organizzato dalla Diocesi di
Senigallia.
E’ in pieno svolgimento nelle Marche il grande
progetto “Frutta nelle scuole – Se la mangi ti frutta”, terza annualità del programma di educazione alimentare per gli alunni delle scuole primarie
promosso dall'Unione Europea e dal Ministero
delle Politiche Agricole. “Frutta nelle scuole” è
un’ampia ed organica iniziativa attuata dalla Organizzazione di Produttori Apofruit Italia con il
supporto di Alimos e indirizzata ad una corretta
educazione alimentare per i ragazzi. Si tratta, in
sostanza, di una distribuzione gratuita di frutta e
verdura fresca e rigorosamente di origine italiana, direttamente in 154 scuole elementari delle
Marche, per 20.300 mila ragazzi, accompagnata e
supportata da eventi e materiali informativi.
A Corinaldo la mostra di Gierut 'Lo specchio dell'anima'
Menzione speciale per 'Ricercatori di speranza'
L'anima dell'arte
Emanuele da premio
A Corinaldo sabato 17 marzo 2012 si
è tenuta la presentazione della Mostra
pittorica “Lo specchio dell’anima” di
Giuseppe Gierut presso il Palazzo Municipale –Sala Arnaldo Ciani-.
Sono intervenuti l’Assessore alla cultura Fernando De Iasi , lo studioso e
critico d’arte Prof. Fabio Ciceroni e lo
stesso artista che ha esposto il proprio
pensiero d’arte. Molta affluenza di pubblico e successo per le opere presentate, che hanno destato ammirazione e
vasti consensi. Opere che conducono
al pensiero, dove l’osservatore interagisce con esse, dato il loro forte spessore. Gierut ci conduce in un viaggio
affascinante del suo tempo, passato,
presente e futuro si amalgamano, realtà
e immaginazione si fondono per condurci nel viaggio dell’anima, un percorso fatto di credo, fede, di incontro e
scontro, dove le realtà sociali e l’evoluzione prendono forma, colore e parola
e ci conducono in spazi infiniti colmi di
spiritualità.
Oggi l’artista Gierut contribuisce con
la sua arte, il suo pensiero ad un maggiore sviluppo culturale per un mondo
verso orizzonti in cui egli intravede
una Virtù, la Speranza,
emblema di mutamenti
e credo, nel cui fulcro
vive la tenacia, l’energia e l’Amore per un
futuro colmo di luce,
nella conoscenza del
mistero di ogni elemento terreno e dello
spazio, una continuità
nella fede del nostro io,
un sentire, un percepire la bellezza di questa
nostra realtà. Una mostra da visitare per incontrare il pensiero ed
il proprio io. La mostra
resterà aperta fino al
09-aprile-2012 –orario
9,30 -12,30 / 16,00 -19,00.
Ilario Taus
In mostra le sculture di Gianfranco Romagnoli
Vuoti creativi
Si inaugurerà alle ore 17,30 di venerdì
prossimo, 25 marzo, nella Sala del Fico
di Palazzetto Baviera Vuoti, la Mostra
itinerante dello scultore senigalliese
Gianfranco Romagnoli (in arte Pico),
curata da Gabriele Tinti. Promossa
dalla galleria Portfolio e dal Comune
di Senigallia, in collaborazione con la
boutique Ribot, la mostra si articola
in 3 sezioni allestite rispettivamente a
Palazzetto Baviera, nella galleria Portfolio e nella boutique Ribot.
La prima parte, situata presso il palazzetto Baviera, si intitola riflessioni. Qui l’artista espone parte dei suoi
lavori scultorei realizzati con la rete
metallica e superfici riflettenti. Opere
che – come spiega il curatore Gabriele Tinti nel testo introduttivo – “sanno
d’approdo”. “Spesso poste in installazioni suggestive, talvolta pensate per
situazioni permanenti, recentemente
sviluppate e complessificate con innesti tecnologici, le sue sculture - i
suoi dispositivi - occupano lo spazio,
si fanno avanti colpendo lo spettatore,
giganteggiano inchiodandolo alla visione di corpi - d’uomini - spiazzati,
attoniti, persi, svuotati. In attesa”. (G.
Tinti) La seconda parte della mostra,
presso la galleria Portfolio, assume
la titolazione sottrazioni ed è costituita dagli
ultimissimi lavori che
l’artista ha realizzato
con rete, legno, forex.
Opere che procedono
per sottrazione delle
comuni mappe rappresentative. La sottrazione evidente si carica
qui di significati molteplici che assumono il
senso di una denuncia
politica e di una riflessione sociologica
e di costume. Infine, nell’ultima sezione della mostra, dal titolo attese, collocata presso la boutique Ribot, Pico
sceglie di esporre le sue sculture degli
inizi unite ad alcuni lavori realizzati
con la rete.
Presente nel web da circa un anno e
mezzo quale sito web cattolico per la
ricerca di senso della vita, “Ricercatori di Speranza.it” è stato premiato
a Roma da WeCa con una menzione
speciale tra i migliori siti cattolici italiani 2011 – categoria siti personali”,
il 16 Marzo 2012 a Roma, all'interno
del laboratorio dal tema “Giovani, web
ed educazione alla Fede”, organizzato dal Servizio nazionale di Pastorale
giovanile della CEI. Il sito, realizzato
da Emanuele Renzi e Filippo Amaduzzi (Mondolfo e Fano), desidera
aiutare tutti coloro che vogliono uscire dal solito “tran tran quotidiano” e
dare alla vita qualcosa di più. “I prodotti mediali come film, programmi
televisivi e ogni sorta di testo -riviste,
libri...-, costruiscono la nostra percezione del mondo con una pervasività tale che sembra quasi impossibile
resistere. Spesso diventano la causa
di un allontanamento dalla fede, e di
conseguenza la vita comincia a perdere il suo significato” afferma Emanuele Renzi, fondatore del sito e titolare
dell'azienda di comunicazione Il villaggio di Emmaus. “Siamo certi che
la speranza e la fede stessa vadano
ricercate anche nella cultura, perché,
come lo è stato per millenni, è ancora
presente il messaggio della salvezza
di Gesù Cristo, ma la ricerca deve essere attenta. Tra le attività presenti,
pertanto, elenchiamo alcuni di questi
prodotti proprio nel sito, aiutando chi
lo desidera a trovare Dio attraverso la
cultura di oggi. Una vera impresa!”
scherza Renzi. “Il premio “WeCa” è
per noi un'importante conferma del
nostro cammino, iniziato dopo un attento discernimento” afferma Filippo
Amaduzzi, informatico ed esperto di
linguaggi software. “Tra i nuovi progetti c'è il cortometraggio “Bentornato a Casa” che rientrerà nelle iniziative di “Ricercatori di Speranza” in
collaborazione con la parrocchia di
Santa Giustina in Mondolfo, nonché
la valorizzazione di quanto è già presente sul sito, tramite applicativi per
smartphone e tablet, così da rendere
l'esperienza di ricerca, un'esperienza
unica che riempia le nostre giornate”.
Conclude Emanuele.
A.B.
Ad Ostra una mostra fotografica teatrali
"Solo posti in piedi"
Si è aperta domenica 18 marzo, nello
spazio espositivo della Sala delle Lance
ad Ostra la mostra fotografica "Solo posti in piedi, per il momento!". Le opere
esposte sono una selezione di fotografie
di Mimmovero, fotoamatore ritrattista,
che oltre a rappresentare la figura umana in tutte le sue forme, predilige le foto
di teatro e di danza. I vari palcoscenici
della vita, dove ciascuno gioca i propri
ruoli, colpiscono l'obiettivo dell'Artista;
in particolare, lo spazio teatrale, dove il
virtuale e il reale si confondono, si offrono allo spettatore fino a coinvolgerlo
in uno scambio di emozioni, sentimenti,
riflessioni. La sfida, ci dice l'Autore, è
cogliere, ogni volta, ciò che è sotteso
alla partitura scenica: quel sottile gioco
di movimenti, gli scatti d'energia, i mutamenti improvvisi di direzione, i cambi
di ritmo, le "finte". La mostra anticipa
e accompagna la "Giornata Mondiale
del Teatro", che sarà celebrata in tutto
il mondo domenica 25 marzo. Ad Ostra
viene proposta per la prima volta, su
iniziativa dell'Assessorato alla Cultura e della Uilt (Unione Italiana Libero
Teatro), in particolare del segretario
provinciale Giovanni Plutino, che ha
coordinato il progetto. Il 25 marzo il
Teatro Comunale "La Vittoria" ospiterà
quattordici compagnie teatrali: ciascuna presenterà un "corto", una sintesi di
uno spettacolo, attraverso tutti i generi artistici: dalla lirica alla danza, dalla
prosa al musical. Dalle ore 16.00 alle
23.00, il palcoscenico sarà allestito e
il pubblico potrà scegliere cosa vedere.
La Giornata Mondiale del Teatro è stata
istituita nel 1961 a Vienna dall'Istituto
Internazionale del Teatro, su impulso
dell'UNESCO, per porre all'attenzione
di tutti il valore universale del teatro e
la sua straordinaria capacità di costruire
ponti tra culture, spazi e tempi diversi. John Malkovich, attore, produttore,
sceneggiatore e regista statunitense, ha
scritto quest'anno il messaggio, che,
tradotto nelle diverse lingue, verrà letto, come è consuetudine, nei teatri del
mondo intero: un gesto simbolico, per
unire in una giornata speciale innumerevoli comunità di artisti e di pubblico. La
mostra fotografica "Solo posti in piedi,
per il momento" resterà aperta fino al
25 marzo, dalle 18.00 alle 20.00.
spettacolo
la voce misena
22 marzo 2012
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eventi e corsi
il taccuino
Senigallia - Spazio ragazzi in Biblioteca
Sabato 24 marzo 2012 alle ore 10.30 nella Sala del
Consiglio del Palazzo Comunale, Senigallia rende
omaggio a Aroldo Belardi e, per l'occasione, verrà
presentato il libro di Luca Frontini "Aroldo Belardi. Un sindaco del primo Novecento. " Pensiero e
Azione Editore.
.
Senigallia - Giornate del Fai
Sabato 24 e domenica 25 marzo 2012 per le giornate del Fondo Ambiente Italia visite guidate dell'Area Archeologica e alla scoperta dei nuovi importanti reperti in Via Cavallotti.
Senigallia - Marzo al femminile
L’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune
di Senigallia, in collaborazione con le tante associazioni femminili operanti nella città, ha realizzato per il mese di marzo un ciclo di incontri dedicato al mondo femminile dal titolo: “Abitare i passi
del femminile tra precarietà e creatività”.
Senigallia - Incontri di arteterapia
Mercoledì 28 marzo 2012 alle ore 21.00 prenderà il via presso il Centro Sociale Molinello 2 (via
Pierelli), un ciclo di incontri gratuiti promossi dal
Comune di Senigallia. Si tratta in sostanza di un
seminario relativo a un progetto curato da Luca
Lavatori, che intende rivolgersi prevalentemente a
donne e affronterà i temi connessi alla precarietà
Senigallia - Mostra dal corso di ceramica
Il gruppo dei ceramisti di Senigallia presenta al economico-esistenziale dell’universo femminile.
pubblico la propria opera, frutto del lavoro di un L’iscrizione a questi appuntamenti è gratuita e
anno e lo fa nello spazio espositivo dell’Expo dal potrà essere effettuata fino al prossimo 25 marzo.
Per ulteriori informazioni: 339.8185702 dalle ore
18 al 31 marzo prossimo.
14.00 alle 19.00.
Il genio fa spettacolo
Senigallia / Domenica 25 marzo, ore 17.00
Si intitola Sidereus Nuncius il libretto che Galileo Galilei scrive e dà alle
stampe nel marzo del 1610 per raccontare le cose incredibili che ha scoperto,
quelle con cui mette in discussione le
sfere tolemaiche e dichiara la sua rivoluzione: tutto ruota intorno al Sole.
“Essere geniali in circostanze difficili
può essere un problema, per gli altri
soprattutto”, commenta Marco Paolini
che a questo grande padre della scienza dedica il suo ultimo lavoro “Itis
Galileo”, in scena al Teatro La Fenice
di Senigallia domenica 25 marzo. Inizio alle 17. Lo spettacolo rientra nella
Stagione Teatrale 2011-12 di Senigallia è promossa dal Comune (Assessorato alla Promozione dei Turismi e
Manifestazioni) in collaborazione con
Amat e Inteatro (per la rassegna Circo
in festa). Informazioni e prenotazion:
071.7930842 - 335.1776042
Con questo nuovo monologo, Paolini,
tra i più convincenti, efficaci e coinvolgenti rappresentanti del teatro civile e
di narrazione italiano, porta sulle scena la biografia e la genialità di Galileo
Galilei. Indossa un camice da bottega e
si mette a raccontare chiedendo come
sempre al pubblico di uscire dai panni
del semplice spettatore e di indossare
quelli di attento ascoltatore, chiamato
in causa dalla storia e dall'oggi. “Perché – chiede Paolini – dopo 400 anni
dalla consacrazione dell'universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni
molti tra noi consultino le previsioni
dell’oroscopo che utilizzano le stelle
fisse di Tolomeo?”. Qual è il rapporto
tra fede, ragione e superstizione? La
ragione ha perso appeal? La scienza ha
deluso? Una morale laica non esiste?
In realtà ai suoi tempi, Galileo, geniale scienziato, matematico e pensatore
coetaneo di Shakespeare, ha uno stipendio da fame con quello deve sostenere la famiglia di sei fratelli sulle
spalle.
Alessandro Piccinini
Senigallia/ Un libro dedicato al sindaco Belardi
Un sindaco del Novecento
Sabato 24 marzo 2012 alle ore 10.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale, Senigallia rende omaggio a Aroldo
Belardi e, per l'occasione, verrà presentato il libro di Luca Frontini "Aroldo Belardi. Un sindaco del primo Novecento",
Pensiero e Azione Editore. La mattinata
in onore dell'illustre concittadino si aprirà con il saluto del Sindaco Maurizio
Mangialardi ed il ricordo del Sen. Giuseppe Orciari. Seguiranno gli interventi
del Prof. Marco Severini, del Prof. Mario Cavallari e del Dott. Luca Frontini. Coordina Mauro Pierfederici. Il 21
maggio 1974 la Scuola Media Statale
di Marzocca venne intitolata ad Aroldo
Belardi. Nell’occasione, l’Amministrazione comunale, nell’ambito della collana "Atti e cerimonie", ha pubblicato
un volumetto sull’intitolazione. L’opera
ricostruisce l’operato dell’esponente repubblicano Aroldo Belardi (Senigallia,
1878 – 1950) che guidò il Comune di
Senigallia tra 1910 e 1922, attuando qualificanti provvedimenti che mutarono il
tessuto urbanistico e sociale della città e
fronteggiarono il difficile periodo della
prima guerra mondiale. Docente liceale
e studioso di storia, di salda fede mazziniana, Belardi fu protagonista, nella città
misena, di una significativa vicenda politica e amministrativa durante il primo
quarto del Novecento: guidò tre diverse
Giunte, le prime due (1910-1914; 19141919) sostenute da una solida alleanza
di sinistra tra repubblicani e socialisti;
in un scenario completamente mutato
dagli eventi bellici, dall’emergere dei
partiti di massa e dalla crisi dello Stato
liberale, la terza Giunta Belardi (19201922) venne varata intorno ad un blocco
nazionale, con i repubblicani schierati al
fianco di forze eterogenee (ex combattenti e nazionalisti). Sotto il fascismo si
defilò dalla vita politica e si dedicò alla
professione. Riprese l’attività pubblica
nel secondo dopoguerra, risultando il più
votato nelle amministrative del 10 marzo
1946; sedette come assessore (novembre
’46-giugno ’48) nella Giunta guidata da
Alberto Zavatti. La sua morte, avvenuta
il 12 aprile 1950, ha lasciato un grande
vuoto nella comunità senigalliese.
M.B.
Corinaldo / Teatro 'Goldoni'
Variazioni enigmatiche
Saverio Marconi torna in scena come attore e sceglie Schmitt e le sue Variazioni
enigmatiche, già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa. Il titolo
dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese
Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come
qualcosa che possiamo solo intuire. Lo spettacolo sarà rappresentato martedì 10 aprile prossimo presso il teatro 'Goldoni' di Corinaldo.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da venerdì 23 marzo
CESARE DEVE MORIRE
Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Docu-fiction, - Italia 2012.
Nel teatro all'interno del carcere romano di Rebibbia si conclude la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. I detenuti/attori fanno rientro nelle
loro celle. Sei mesi prima: il direttore del carcere espone il progetto teatrale
dell'anno ai detenuti che intendono partecipare. Seguono i provini nel corso dei
quali si chiede ad ogni aspirante attore di declinare le proprie generalità con
due modalità emotive diverse. Completata la selezione si procede con l'assegnazione dei ruoli chiedendo ad ognuno di imparare la parte nel proprio dialetto di origine. Progressivamente il “Giulio Cesare” shakesperiano prende corpo.
I fratelli Taviani erano certamente consapevoli delle numerose testimonianze,
in gran parte documentaristiche, che anche in Italia hanno mostrato a chi non
ha mai messo piede in un carcere come il teatro rappresenti un strumento principe per il percorso di reinserimento del detenuto. I Taviani scelgono la strada
del work in progress utilizzando coraggiosamente l'ormai antinaturalistico (e
televisivamente poco gradito) bianco e nero. L'originalità della loro ricerca sta
nella cifra quasi pirandelliana con la quale cercano la verità nella finzione.
Questi uomini che mettono la loro faccia e anche la loro fedina penale (sovrascritta sullo schermo) in pubblico si ritrovano, inizialmente in modo inconsapevole, a cercare e infine a trovare se stessi nelle parole del bardo divenute loro
più vicine grazie all'uso dell'espressione dialettale.
ORSO D'ORO AL FESTIVAL DEL CINEMA DI BERLINO 2012.
Venerdì ore 21.15 - sabato 20.30 e 22.30 - domenica 16.30 e 20.30. Lunedì,
martedì e mercoledì ore 21.15
MAGNIFICA PRESENZA
Un film di Ferzan Ozpetek. Con Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe
Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini. 105' - Italia
E' un film che contiene tante suggestioni diverse e spesso sovrapposte, Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek. C'è il tema centrale, l'incontro tra un ragazzo
siciliano di oggi, aspirante attore, e un gruppo di fantasmi che attori lo erano
stati, in teatro, ai tempi della Seconda guerra mondiale. C'è il rapporto continuo tra realtà e finzione, che ruota attorno a queste presenze paranormali. C'è
la tristezza pirandelliana dei personaggi (in questo caso gli interpreti) in cerca
d'autore. C'è il coté del trans dal cuore d'oro, e dei mondi sommersi che frequenta. C'è la rievocazione, già vista nella Finestra di fronte, delle persecuzioni
ai tempi del fascismo. Ma a spiccare, su ogni altro, è il personaggio centrale,
interpretato da Elio Germano. Un puro, un solitario, uno che rifiuta di portare
maschere. E che per questo è inconsapevolmente rivoluzionario, come sottolinea l'attore che lo incarna: "La cosa più bella di questa storia - spiega - è la
rivendicazione, l'orgoglio della debolezza, della sensibilità. Degli aspetti più
fragili di noi, che di solito calpestiamo".
Venerdi 21.15; sabato 20.30 e 22.30. Domenica 16.30, 18.30 e 22.30. Lunedì, martedì alle 21.15.
spigolature
Tra le cartelle del mio archivio ho aperto quella con su scritto “Antigone”. Contiene i
copioni di una recita fatta in classe dai miei alunni di scuola media (il testo della tragedia greca l’avevo opportunamente ridotto e adattato). Rileggo le parti di Creonte, il
re di Tebe, di Antigone la protagonista e Ismene sua sorella. Come è noto, Antigone
aveva dato sepoltura al corpo del fratello morto in battaglia, disobbedendo al decreto
del re, ma ubbidendo alla voce della sua coscienza. In questo dramma è evidente il
valore morale del messaggio. Ragiono su due cose: come è possibile che una tragedia
del teatro greco, di oltre duemila anni fa, possa essere ascoltata e avere un pubblico
anche oggi in una nostra scuola. Credo dunque che un imperativo morale resti sempre
vivo nel tempo. Un tempo lungo. La storia cioè non è un seguito di secoli, ma un solo
presente: un presente lungo, molto lungo. L’altra cosa su cui penso, è un problema.
Quanto e come un insegnante possa riuscire a spezzare il pane del sapere a dei ragazzi
appena usciti dalle elementari. Me lo domandava anche il mio collega di religione, don
Gesualdo. Quanto recepiscono gli alunni di quell’età. Il dieci o il cinquanta per cento
o più di quel messaggio? Quanto siamo capaci noi insegnanti di scegliere i contenuti,
che siano cioè adeguati all’età, cioè assimilabili. Che non scivolino via!
Elvio Grossi
14
sport
la voce misena
22 marzo 2012
Miciulli Calcio Senigallia
SAN COSTANZO 1 – MICIULLI 1
sport
La rete del pareggio è stata ottenuta da Corinaldesi su rigore.
S.COSTANZO: Grottoli, Camilloni G., Fabrizi, Carboni,
Giacomoni, Bertozzi (14’ st Mencarelli), Mattioli, Messersì,
Altea (37’ st Camilloni T.), Cignotti (48’ st Giacomini), Montanari. All. Omiccioli. MICIULLI: Bosco, Schiano S., Turchi,
Bomprezzi, Cucchi D., Rosi, Massacci (9’ st Pasqualini), Cervasi, Omerico (1’ st Cucchi F.), Galdenzi, Corinaldesi (28’
st Goldoni). All. Corinaldesi. Arbitro: Micheli di Jesi. RETI:
32’ Corinaldesi, rig. 39’ Montanari. CLASSIFICA: Cantiano
42, Corinaldo 42, Ponte Sasso 41, Frontonese 40, Miciulli 40,
Arcevia 40, S.Costanzo 39, Senigallia C. 34, Falconara 29, Castelleonese 29, Chiaravalle 28, Montemarciano 24, Ponterosso
22, Torre S.Marco 21, Sangiorgese 15, Palombina V. 11.
Giancarlo Mazzotti
Tennistavolo, il libro
Dopo l'entusiasmo per il biglietto di Giorgio Napolitano, il maestro di tennistavolo Enzo Pettinelli sta raccogliendo una nuova soddisfazione per
il suo libro I ragazzi guardano le stelle, scritto
per il riconoscimento del Centro Olimpico come
Centro Tecnico Federale e dedicato al 150° dall'Unità d'Italia. Questa volta la soddisfazione avviene attraverso il web e nientemeno che dal sito
della Apple, il gigante statunitense leader mondiale dell'innovazione. Dopo essere stato nella
vetrina della sezione libri "Fiction e letteratura"
dello store di iTunes per alcune settimane, il libro
di Pettinelli ha iniziato a scalare la classifica dei
libri free più richiesti entrando in questi giorni
nella top ten. A completare il successo è la versione inglese inserita nella sezione Sport e tempo
libero.
Pallacanestro femminile
PESCARA 52 – VITALCARE 38
Continuano senza soste le sconfitte consecutive
che la Vitalcare subisce in questo campionato.
Purtroppo il materiale schierato in campo, tanto
giovane e inesperto, non può reggere alla maggiore esperienza e qualità tecnico-fisiche delle
avversarie che settimanalmente devono affrontare. Anche contro il Pescara la differenza l’ha fatta
la qualità schierata in campo dalle avversarie di
turno. CLASSIFICA: Campobasso 32, Civitanova 30, Pesaro 26, Pescara 18, Fermo 18, Roseto
14, Vitalcare 6, Ancona 0.
G.M.
Una netta vittoria in trasferta allontata il pericolo retrocessione
Ritorna la fiducia nei rossoblu
Un cammino lungo
verso i play off
TRUENTINA 0 – VIGOR 2
Terza vittoria consecutiva e 44 punti
in classifica: un ruolino di marcia che
allontana definitivamente il pericolo di una retrocessione. Poco manca,
anzi, alla zona play off che un po’ tutti
sperano alla fine di poter disputare. La
partita odierna era molto importante
per entrambe le squadre: la Truentina
puntava ai tre punti in palio per allontanarsi dalla zona play aut, la Vigor voleva la certezza di avvicinarsi alla zona
play off. L’inizio , com’era prevedibile,
è di netta prevalenza locale che già dai
primi minuti si avvicina sempre più alla
porta difesa da Moscatelli, ben protetto
dai compagni della difesa. La Truentina
al 7°, su calcio di punizione dal limite
ad opera di Fattori, impegna Mosca-
telli in una difficile parata. Il portiere
non trattiene la sfera, subentra in velocità Travaglini, ma da buona posizione
manda fuori. I vigorini si fanno vivi con
Simoncelli ma il suo tiro è facile preda
dell’estremo Capriotti. La partita nel
suo insieme è stata giocata prevalentemente da entrambe le squadre a centrocampo. Le azioni da gol sono venute
per lo più da spunti personali. Al 20° i
locali si avvicinano a Moscatelli con un
gran tiro di Travaglini. Il portiere, con
un gran volo, manda in angolo. Al 34°,
su affondo di Simoncelli in area, subisce fallo. L’arbitro Cudini non concede
l’evidente rigore. Al 37° Antonioni, su
punizione dal limite, calcia malamente
sulla barriera. Si va al riposo. Inizio ripresa con la Vigor in gol. 47°, Simoncelli impegna Capriotti con un gran tiro
che lo stesso respinge. Riprende Simoncelli, pronto a smistarlo all’accorrente
Savelli che di piatto insacca. I rossoblù
premono e al 53° arriva il raddoppio su
rigore. Simoncelli in area viene falciato
da Sabini, lo stesso realizza. La Vigor
frena ma si affida al contropiede. 69°,
Morganti lancia Antonioni, buono lo
spunto, scarsa la mira. Al 71° è Cataldi
ad impegnare Moscatelli. La Truentina,
nel finale, si fa pericolosa, ma la difesa vigorina fa buona guardia. A tempo
scaduto l’arbitro Cudini di Fermo espelle per reciproche scorrettezze Sabini e
Savelli. A fine gara Clementi analizza
la partita: l’inizio è stato caratterizzato
da un batti-ribatti a centrocampo, poi a
inizio ripresa, presa fiducia in noi stessi,
siamo riusciti a sbloccare il risultato, rivalutato con il rigore di Simoncelli. La
strada per i play off è ancora lunga, noi
la continueremo.
Prossimo incontro in casa contro la
Monturanese. All’andata finì 4 a 1 per
i rossoblù. Sapranno ripetersi?
TRUENTINA: Capriotti D., Capriotti
A., Petritola, Sabini 5, Schicchi, Valente, Fattori, Camaioni (12’ st Valentini),
De Marco, Tassotti (25’ st Pacioni sv),
Travaglini (32’ pt Cataldi). All. Amadio.
VIGOR: Moscatelli 7, Ruggeri 6, Gregorini 6, Siena 6 (15’ st Sartini 6), Bellucci 6, Tombari 6, Antonioni 6,5 (29’
st Bittoni sv), Savelli 6,5, Simoncelli 7,
Pesaresi 6 (22’ st Coppa 6), Morganti 6.
All. Clementi.
Arbitro: Cudini di Fermo; RETI: 2’ st
Savelli, 7’ st Simoncelli (rig.); NOTE:
150 spettatori circa; ammoniti: Capriotti A., Valente, De Marco, Siena. Espulsi
Sabini e Savelli per reciproche scorrettezze.
CLASSIFICA: Tolentino 57, Maceratese 57, Fermana 55, Urbania 46,
Grottammare 45, Vigor 44, Cingolana
38, Cagliese 38, Corridonia 37, Biagio
Nazzaro 34, Monturanese 34, Elpid.Cascinare 32, Montegranaro 32, Fossombrone 31, Atl.Truentina 29, Belvederese 28, Fortitudo 17, R.Montecchio 2.
Giancarlo Mazzotti
Goldengas fermata in casa del Rimini
Ciclismo
Squadra decimata
S.Giuseppe diventa 'russo'
RIMINI 68 – GOLDENGAS 45
I ragazzi di Regini, menomati nel fisico a causa
dei postumi dell’influenza: Facenda, Penserini,
infortunato: Monticelli, nulla hanno potuto fare
nel recupero della partita non giocata a suo tempo a causa della neve contro il forte Rimini. Attualmente la squadra non registra più lo smalto
del periodo pre neve, così da quel periodo ben
quattro sono le sconfitte consecutive e altre ne
seguiranno se i ragazzi non ritroveranno le
condizioni tecnico-fisiche tanto necessarie per
continuare in questo difficile campionato. Parte
forte il Rimini, che dopo pochi minuti si trova
su un “11 a 0” che mai più i biancorossi senigalliesi riusciranno a colmare. Primo quarto 24-10.
Ci si aspettava la reazione della Goldengas nel
secondo quarto; c’è stata ma per poco: 37 a 25.
Alla ripresa, dopo il riposo, il Rimini sovrasta la
squadra di Regini in ogni reparto, così si chiude il tempo sul 54 a 32. Nell’ultimo quarto si è
cercato di limitare il divario ma nulla si è potuto
fare se non chiudere sul 68-45. La Goldengas
tornerà in campo giovedì 22 marzo in trasferta
sul campo del Civitanova. Si spera che i ragazzi
ritrovino per quel giorno lo smalto e la condizione fisica per affrontare questo ennesimo derby
nel migliore dei modi e riprendere la via della
vittoria.
RIMINI: Gasparin 4, Filloy 4, Cacere 16, Bruni
13, Amadori 13, Polverelli, Silvestrini 4, Squeo,
Hassan 8. All. Ambrassa.
GOLDENGAS: Pierantoni 1, Savelli 2, Penserini 12, Facenda 16, Magrini 3, Monticelli, Stefanini 5, Di Emidio 4, Girolimetti, Maddaloni 2.
All. Regini. Arbitri: Bonfante e Zementato.
CLASSIFICA: Ferrara 42, Corno di R. 38, Rimini 32, Montegranaro 28, Marostica 26, Fossombrone 26, Ravenna 24, Goldengas 24, Riva
del Garda 24, Villafranca 22, Rovereto 20, Roncade 16, Bassano 14, Civitanova 14, Spìlimbergo 14, Udine 14.
G.M.
Prima tappa: il fotofinish assegna la vittoria
al ventenne abruzzese Mattia Marcelli (Aran
- D’Angelo & Antenucci), il cui colpo di
reni brilla per insuperabile tempismo.
D’argento è il ventunenne lucano Michele
Viola. La terza piazza va a Matteo Belli,
ragazzo di Villanova di Montemaggiore al
Metauro, che anticipa il consocio toscano
A Senigallia arriva il 'Fit camp'
Allenare il corpo sfruttando gli influssi
benefici del sole e dell’aria aperta. E’ la
ricetta del “FIT CAMP”, che arriva in
città per iniziativa della Società
Atletica Senigallia. I corsi
di wellness per aumentare
il tono muscolare, migliorare
la forma fisica
e perdere peso quest’anno inizieranno ad aprile, con un primo incontro
dimostrativo/informativo fissato presso
l’impianto delle Saline il 28 marzo, dalle ore 17.00 alle ore 19.00. La “Atletica
Senigallia”, società sportiva dilettantistica attiva dal 1980, è da sempre impegna-
ta a promuovere lo sport privilegiandone
l’aspetto tecnico e il valore sociale. Dallo
scorso anno, per tutta la durata della bella stagione, fino a settembre, ha adottato
anche questa nuova formula pensando ai
tanti cittadini abituati a una vita sedentaria ma anche a coloro che vogliono proseguire l’attività fisica svolta durante la
stagione invernale, al chiuso di una palestra.I corsi, con istruttori altamente qualificati, si svolgeranno presso l’impianto
di atletica delle Saline di Senigallia, nei
giorni di lunedì e mercoledì (con un terzo appuntamento settimanale opzionale
il venerdì), dalle ore 18.00 alle 19.00 e
dalle 19.00 alle 20.00. Da quest’anno
l’offerta si arricchisce ulteriormente:
al mattino il mercoledì e il sabato dalle
7.00 alle 8.00.
Gianluca Lucchetti
Kristian Sbaragli ed il recanatese Riccardo
Stacchiotti. Sul traguardo di Sambucheto, il
Trofeo Edilizia Mogetta predilige ancora la
volata, all’altezza della 12^ edizione: rimangono in venticinque a sgomitare negli ultimi
due chilometri in discesa e pianura, dopo il
furioso e selettivo corpo a corpo sull’ultimo
dente altimetrico della giornata.
Consensi pieni al Velo Club (trainato dal
trio Pallotto-Latini-Giordano) a cui i CicloMiseni danno una grossa mano.
All’indomani, il russo Ilya Gorodnichev si
aggiudica in solitaria il 52° Gran Premio
San Giuseppe, dopo aver fatto lunga corsa
di testa.
La Duegiorni di Montecassiano si chiude
all’insegna del successo.
Belli dimostra di saper pedalare sempre e
comunque davanti: è il signore della ‘combinata’, collezionando due bronzi pesanti e
rendendo completo il trionfo dell’Hopplà Vega - Truck Italia - Valdarno, che sigla il
due su tre nella ultracinquantenne MilanoSanremo marchigiana dal prestigioso albo
d’oro. Sorride anche Manuel Capillo, ben
conscio della pesantezza del suo argento,
di cui beneficia la Brunero Camel.
Gareggiano 168 élite-under 23 di 17 Paesi
sui 167 km in saliscendi .
L’attacco in massa dei trenta corridori al
22° km sorprende per tempismo, vivacità
e determinazione.
Solo 19 irriducibili riescono infine a placcare gli evasi, al km 90. La successiva bagarre
seleziona un settebello, da cui schizza via
Gorodnichev
Umberto Martinelli
Foto (di Urbano Mancinelli): l’azione
dell’incontenibile Ilya Gorodnichev
Marzocca basket, domenica in pausa
La domenica 18 marzo è stata riservata ai recuperi delle partite non disputate a causa delle nevicate
del mese scorso. Pertanto il Marzocca è rimasto al “palo” rimandando tutto alla prossima domenica in trasferta a Chieti. Nel frattempo la squadra ha continuato ad allenarsi sotto la guida del coach
Nobili. CLASSIFICA: Stamura Ancona 36, Orvieto 36, Montegranaro 36, Giulianova 34, Sangio
32, Pisaurum 30, P.S.Elpidio 24, Gubbio 24, Val di Ceppo 24, Umbertide 24, Marzocca 22, Lanciano 22, San Vito 20, Assisi 12, Passignano 8, Foligno 4.
G.M.
penultima
la voce misena
22 marzo 2012
asteriski
***
Il Papa a Cuba
Caro papà ti do un bacione/ perché sono il tuo
bambino./ Ti regalo un fiore/ con tutto il mio amore./ Sei impegnato e vai a lavorare/ ma con me ti
piace giocare./ Tu mi proteggi: sei forte e sicuro/,
andiamo per mano/ incontro al futuro!
Per il mio papà
La folle strage
Il 26 marzo, Benedetto XVI sarà in visita a Cuba.
L’arcivescovo dell’Avana, Ortega, invita i cubani a considerare la visita “un’occasione unica per
rafforzare e rivificare la fede di un popolo”. Ci
auguriamo che tale visita “liberi” tanti prigionieri Professori distaccati
politici di uno Stato che, in nome del popolo, è Secondo il “Corriere della Sera" del 12 marzo
una vera dittatura.
2012, sarebbero 41.503 i professori che “non insegnano” perché distaccati presso altri ministeri o
Disattenzioni fatali
Due i casi clamorosi delle disattenzioni: quello in permesso sindacale. Sono 35.800 le classi delle
della crociera Concordia e quello della “strage de- scuole superiori che hanno meno di 10 studenti. I
gli innocenti” dei ragazzi e ragazze reduci dalla professori sono 625.878. Ma sui “privilegi”, i sindacati fanno “muro”. Gli alunni sono 7.826.000.
“settimana bianca”.
15
Il Consiglio delle Chiese cristiane condivide il dolore con la comunità ebraica ed esprime “tutta la
sua solidarietà alle famiglie, agli studenti e agli insegnati del collegio”. In un messaggio sottoscritto dai leader delle tre Chiese cristiane presenti in
Francia (cattolica, protestante e ortodossa) si legge: “L’orrore per questo atto cosi come l’abiezione per l’assassinio dei paracadutisti a Montauban
e a Tolosa nei giorni scorsi, invita i cristiani ad
unirsi nella preghiera alle famiglie e alle differenti comunità toccate da questi avvenimenti. Che
la concordia non vacilli da questi atti di estrema
violenza. Rimaniamo invece fortemente radicati
nei valori del rispetto e della fraternità che sono le
fondamenta della società francese”.
a di G. Cionchi
25 marzo 2012 - V domenica di Quaresima
Il chicco che muore
Chi ama la propria vita
la perde, chi la perde
per amore la salva
Parola di Dio
Ger 31,31-34
Salmo 50
Eb 5,7-9
Gv 12,20-33
Dio ha un solo desiderio: salvarmi, rendermi felice, colmare il mio tiepido cuore di ogni tenerezza.
Dio si è scomodato per venire a dirmelo di persona, Gesù, figlio di Dio, svela compiutamente
il disegno di Dio e, dice, è disposto a morire per
questo. Ci è chiesto, in questo percorso di vita
che è la Quaresima, un'ennesima conversione:
passare dall'idea di un Messia trionfante a quella
un Messia dimesso, da un Dio da corrompere e
con cui mercanteggiare al Padre che sa di cosa
hanno bisogno i propri figli, da un Dio misterioso e lunatico che ci giudica con severità, al Dio
che desidera la nostra felicità più di quanto noi
stessi la desideriamo. Siamo liberi, splendidamente, drammaticamente, perché l'amore è libero e rende liberi. Dio corre il rischio del rifiuto,
accetta il fatto che possiamo scegliere le tenebre,
pur di non lasciare che le nostre opere vengano
alla luce.
Filippo è contattato da alcuni greci che vogliono
la parola a... arrivati in redazione
La salute mentale
Gentile Signor Direttore,
l'attentato alla scuola ebraica di
Tolosa colpita da un'azione terroristica dove sono stati uccisi
e gravemente feriti bambini, genitori e docenti, comporta sgomento ed orrore. Questi crimini
colpiscono gli innocenti e se da
una parte è da ritenere ad una
possibile "azione" politica, non si
può non pensare che simili gesti
possono essere dettati da menti
psichicamente instabili, malate
e tarate. Quanto mi permetto far
ri-giungere, è il rinnovo di quanto ho richiesto con la Petizione
n.1003/2011 al Parlamento Europeo, in atto all'esame presso
la "Commissione Europea per
le Petizioni", quindi in fase di accertamento, ma teso ad una sollecita definizione di quel provvedimento legislativo comunitario
invocato. Sarebbe molto importante, anche per il bene di tutti,
che quanto richiesto venisse sollecitamente preso nella massima
attenzione dalla Commissione
Europea ed approvato dal Parlamento Europeo, "documento
legislativo" utile specie per tutti i
27 Stati dell'Unione Europea, tra
i quali l'Italia. Chi volesse informazioni può scrivere a: [email protected] Ringrazio e porgo migliori saluti.
Franco Previte
Il registro unioni civili
Riceviamo un intervento del
consigliere comunale di Seni-
gallia, Maurizio Perini, Gruppo
misto. sulla proposta di istituire
un registro delle unioni civili: “La
proposta, in maniera simile ad
una recentissima pronunzia della Cassazione circa le unioni tra
individui dello stesso sesso premette che lo scopo non è quello
di equiparare i diritti della coppia
coniugata a quella di fatto. Tuttavia proprio la premessa viene
contraddetta quando afferma che
l’iscrizione nel suddetto registro,
consente in quanto compatibili,
di beneficiare dei trattamenti concessi dall’amministrazione alle
coppie coniugate con un rischio.
Allargando la platea dei beneficiari di servizi, finanziamenti e
assistenza, lasciando invariate
le risorse, le coppie coniugate
che hanno inteso manifestare in
modo giuridicamente rilevante
le proprie responsabilità di fronte alla collettività, vedranno con
tutta probabilità una riduzione
di quanto ricevuto finora, che è
comunque parziale rispetto alle
reali esigenze aggravate dalla
crisi economica. Inoltre l’assenza di indicazione circa la presenza di figli e l’ipotesi che ad iscriversi nel registro siano anche
coloro che convivono per ragioni
di reciproca assistenza, si pensi
ad esempio al caso anziano/badante conviventi, di fatto rischia,
oltre che di porsi in contrasto evidente con il dettato Costituzionale di indebolire i già scarni diritti
e sostegni a favore della famiglia
composta da un uomo, una donna e dai loro figli”.
Maurizio Perini
vedere Gesù. Si aspettavano di incontrare un grande filosofo saggio disposto a condividere con loro
la sua dottrina. E, invece, trovano un uomo turbato
e dubbioso, che vede in quell'interessamento da
parte dei pagani una specie di segnale, un'intuizione della propria fine. Tutto si sta compiendo,
dunque, sta per suonare l'ultima campana.
Questo Dio che accetta il limite dell'uomo, che
sceglie, come noi, si rende conto, ora, che sta per
compiersi la sua ascesa al Padre. Non è bastato
quanto detto, né i segni, né il volto svelato del Padre. Tutto inutile: l'uomo non sembra in grado di
cambiare, preferisce tenersi un Dio severo e scostante, un Dio da servire con sfarzose cerimonie e
da corrompere con sacrifici.
Sì, certo; alcuni lo hanno seguito, anzi sono entusiasti, ma durerà? E i suoi amici, quelli che ha
scelto, che ha seguito, che ha istruito, che ha amato, saranno capaci? Bisogna morire, come il chicco
di frumento. Scommessa ardita, rischio inaudito,
follia. Davanti alla morte donata, davanti ad un
Dio morto e nudo, mostrato, osteso, l'uomo davvero capirà? Uscirà dalle tenebre, finalmente? Il Signore ci dice che se vogliamo avanzare, rinascere,
dobbiamo prepararci a morire a qualcosa.
È vero: lo sposo 'muore' al suo egoismo per dedi-
di Paolo Curtaz
carsi alla sposa. La sposa 'muore' sacrificando la
sua libertà per dare alla luce un figlio. Il volontario
'muore' dedicando il suo tempo libero all'ammalato. Eppure tutti questi gesti danno luce ad una dimensione nuova, all'amore, ad una nuova creatura,
alla solidarietà.
L'immagine del parto dice bene questa logica intessuta nelle cose: le doglie sono necessarie per
dare alla luce una nuova creatura. Ma, è certo, accettare questo discorso è difficile. Quando stiamo
soffrendo non pensiamo alla vita che ne scaturirà.
Quando stiamo male facciamo fatica ad intravedere il dopo.
Quando siamo, come il chicco, al buio e al freddo
della terra, non pensiamo a un Dio misericordioso,
ma a un despota che permette la nostra sofferenza.
Gesù ha paura di questo momento, quanto è umano questo Dio impaurito! Eppure ne capisce il disegno, la necessità, e accetta di morire. Per amore,
solo per amore. Abbiamo il coraggio di morire a
noi stessi, come ha fatto il Signore Gesù. Di imparare ad obbedire alla realtà, per portare frutto.
Allora, e solo allora, nel nostro cammino di desertificazione, di essenzialità, deposti i pesi, scopriremo quanto Dio ci ama, e vedremo, oggi, nel cuore,
con lo sguardo della fede, il Signore Gesù.
inbreve
A Monterado
Lunedì 26 marzo, dalle ore 19,45 in poi, si
celebra la Pasqua ebraica, segno della Pasqua di Cristo. Gesù è ebreo. Quindi celebra la Pasqua come ricordo della liberazione
della schiavitù d’Egitto e come anticipazione
della futura liberazione del Messia glorioso.
Lo fa con gli stessi riti e cerimoniali, anche
se, poi, ne cambia radicalmente il valore con
l’istituzione del Sacerdozio e dell’Eucaristia.
Il racconto e gli elementi della Pasqua nella
famiglia procedono in questo modo. Il figlio
più piccolo, secondo il rituale ebraico, rivolge
le caratteristiche domande “Perché questa
notte è diversa da tutte le altre notti? Perché
tutte le altre sere mangiamo pane azzimo e
lievitato e questa sera solo azzimo? Perché
questa notte restiamo ancora alzati e non andiamo a letto presto?” Risponde il “patriarca”
della famiglia: “Perché eravamo schiavi del
Faraone in Egitto, ma il Signore nostro Dio ci
ha liberati, con mano forte e braccio disteso”.
Tutta la cena pasquale è un grande insegnamento. “Quella notte di plenilunio, tanti anni
fa che non si possono nemmeno più contare, Dio ha liberato anche noi dalla schiavitù
d’Egitto”. C’è non solo il “dovere del ricordo,
ma anche quello dell’immedesimazione. Noi
siamo usciti dall’Egitto… Noi e non soltanto
loro”. Viene richiamato in maniera analitica
il significato dei cibi posti sul tavolo: l’agnello: perché col suo sangue sono segnate le
porte delle case degli ebrei, salvati così dalla
decima e ultima piaga; mentre sono uccisi i
primogeniti egiziani, per cui il Faraone libera
gli Ebrei; l’uovo sodo: è segno del ciclo del
tempo, ma anche della durezza della vita in
schiavitù; le erbe amare: ricordano il dolore
della schiavitù, ma sono anche segno della
primavera che rinnova la natura; il pane azzimo: è il pane non lievitato, mangiato in fretta,
in piedi, pronti a partire; la salsa charoset:
impasto di frutta che ricorda la malta usata
per fare i mattoni, utilizzati per costruire le piramidi in Egitto durante la schiavitù; la coppa
di vino: segno della Terra Promessa; quindi
della festa, della nuova vita.
Lavoro e famiglia, sul sito
Chi non fosse potuto essere presente all'incotro di venerdì scorso sul tema "Come conciliare il lavoro con la famiglia", relatrice Vera
Negri Zamagni, può ascoltarla sul sito della
diocesi www.diocesisenigallia.it alla pagina
uff. pastorale familiare.
Claudia Sartini
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Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Michela
Gambelli. Leonardo Pasqualini, Ilario Taus. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
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