anzitutto
Transcript
anzitutto
newsletter della associazione fotografica frosinone Onlus “Benemerita della Fotografia Italiana” . “Stella al Merito FIAF” N ome s oc i età anzitutto Piazza Sant’Ormisda,1 Frosinone A N N O X I - Numero 5 – 05/2008 Direttore Responsabile : Chiara Grande In redazione: Marisa Aloisio Antonio Corvaia Chiara Grande Comitato dei Garanti Mirella Laurenzi Luigino Litterio Franco Mancini Ugo Rea Nicola Sacco Mario Salati La collaborazione è aperta a tutti i Soci. Le segnalazioni e gli articoli, anche corredati da immagini, potranno essere lasciati presso la sede della Associazione preferibilmente su supporto elettronico. Si consigliano, per gli articoli, testi di lunghezza non superiore alle 100 parole. 14-18 maggio 2008: 60° Congresso FIAF — Chiavari 18 maggio 2008: Uscita fotografica a Gaeta, la “Montagna spaccata”, sotto la guida del fotografo naturalista Bruno Petriglia (già in programma il 25/5) 31 maggio/1 e 2 giugno 2008: Mostra “Immagini del Gusto” e Mostra Allievi Corso 2008 L’associazione f o t o g r a f i c a frosinone è aderente alla F.I.A.F., la Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche. http//:www.asfotofr.it — E-Mail:[email protected] Editoriale del Presidente Luigino Litterio BFI Ormai ci siamo. Manca poco meno di un mese all’appuntamento con la Mostra “Immagini del Gusto” che la nostra Associazione propone nella nostra Città di Frosinone in contemporanea con altre 300 sedi in tutta Italia dal 31 maggio al 2 giugno. Una mostra corale, una ricerca che la nostra Federazione ha voluto perseguire considerandola anche una magnifica opportunità di fare conoscere al grande pubblico le nostre capacità, le capacità dei nostri Soci e della nostra organizzazione. Anche i nostri Allievi del 17° Corso di Fotografia 2008 si stanno preparando per la loro grande giornata che si svolgerà nelle stesse date. Ci siamo anche con il nostro Concorso Nazionale di Fotografia che, per i nostri TRENT’ANNI, abbiamo voluto dedicare al “Mondo dei bambini”. La macchina organizzativa è già in movimento da tempo e presto, suppongo, cominceremo anche a ricevere i lavori dei partecipanti. Sarà una bella avventura. Gli impegni si susseguono. Abbiamo avuto, nostro ospite, Gabriele Rigon che ci ha condotto in un workshop dove la bellezza femminile è stata protagonista. Ci stiamo preparando per una escursione di fotografia naturalistica con Bruno Petriglia. Stiamo lavorando su un progetto di escursione a Ponza insieme ad Angela Maria Antuono. In tanti siamo andati a fare riprese al San Casto Bike di Sora per partecipare al Concorso fotografico che quest’anno è stato dedicato alla memoria del nostro compianto Socio Danilo Fiorini. Sì, perché Danilo, con il suo grande entusiasmo e con il suo grande amore per la fotografia ci manca. Partecipare al Concorso “Griecone”, organizzato dall’Associazione Danilo Fiorini insieme a noi, che si svolgerà a giugno (informazioni a pagina 6), e partecipare al Concorso per il nostro trentennale, che si svolgerà a ottobre, sarà come averlo ancora tra noi. Il 60° Congresso FIAF ci attende a Chiavari. Sarà una ulteriore occasione per stare insieme a tanti Amici e conoscerne altri. Prossimi appuntamenti 6 maggio 2008: sede della Associazione. Intercircoli Lazio - Esame della opere nella Sezione Fotografie - Per i nostri TRENT’ANNI Concorso Fotografico Nazionale «FROSINONEFOTOGRAFIA2008» valido per la statistica FIAF 2008 in collaborazione con il Comitato Regionale Lazio per l’UNICEF FINALITÀ: “Il mondo dei bambini” Sensibilizzare l’opinione pubblica su quelli che sono alcuni dei Principi fondamentali della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia: ascolto, non discriminazione, superiore interesse del bambino, diritto alla vita – sopravvivenza e sviluppo; avvalorando il percorso realizzatosi nel secolo scorso “che si era aperto con i bambini che non avevano praticamente alcun diritto e si è concluso con i bambini che possiedono il più potente strumento legale: la Convenzione ONU”. Termine presentazione opere: 30 settembre 2008 Riunione giuria: 04/05 ottobre 2008 Mostra e Premiazione: 25 ottobre 2008 LA GIURIA: Angela Maria Antuono, Alfonso De Biasio Gliottone, Mariano Fanini, Luigino Litterio, Fernando Manni, Fulvio Merlak, Franca Noce, Gilberta Palleschi, Sergio Panella, Giorgio Rigon, Nicola Sacco, Serenella Stefani, Giancarlo Torresani Per informazioni: visita il sito www.asfotofr.it oppure scrivi a [email protected] ANZITUTTO PAGINA 2 Gabriele Rigon di Marisa Aloisio, psicologo ANNO XI, Numero 5 - 05/2008 Il 19 e 20 aprile 2088, Gabriele Rigon, indiscusso Maestro della fotogra- fia erotica, ha guidato i Soci dell’Associazione Fotografica Frosinone Onlus in un workshop che si è svolto presso l’Ostello “le Fraschette” di Alatri e dove la bellezza femminile è stata la protagonista. Interprete di questa performance è stata la nostra modella Giorgia. Il Maestro, del quale, anche su internet, si possono ammirare numerose foto di nudo, mostra un notevole talento ed una grande sensibilità a rappresentare, in modo sempre elegante e raffinato, la bellezza femminile e a far trasparire, attraverso il corpo delle donne, anche gli aspetti interiori della loro personalità. La sua è una ricerca costante volta a conoscere ed approfondire l’altra metà del cielo, che lo attrae e lo incuriosisce, che, nello stesso tempo, rispetta e valorizza. Ne è una riprova l’attenzione che mostra per il viso delle donne e per il loro sguardo, che rappresenta un elemento fondamentale del Gabriele Rigon con il nostro Presidente Luigino Litterio suo studio fotografico. L’erotismo che traspare è sempre presentato in modo raffinato e naturale, mai volgare e forzato. La sua, come ha mostrato anche nel corso del workshop, è una ricerca continua di forme, di armonia,di luce, che gratifica anche chi osserva i suoi lavori fotografici. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, Gabriele utilizza quasi sempre la luce naturale; in caso di carenza della stessa ricorre all’uso di soft box che la diffonde e “non aggredisce”, come invece fa il flash. Molto interessanti le inquadrature con tagli del soggetto particolarmente arditi e innovativi, come originali le associazioni tra donne ed oggetti che personalizzano i soggetti rappresentati e creano l’atmosfera. Sua anche la tensione costante a conciliare la posa fotografica con la naturalezza espressiva. Ma Gabriele Rigon, che è pilota nell’Esercito italiano e che, grazie anche al suo lavoro, ha conosciuto diversi paesi del mondo, mostra una grande versatilità: oltre ad essere fotografo di nudo; ad aver svolto numerosi servizi fotografici nel campo della moda; a realizzare spot per l’Esercito, è, a mio avviso, un notevole reporter, attento ad indagare aspetti poco noti delle situazioni rappresentate. Ai soci dell’Associazione Fotografica ha mostrato interessantissimi reportage, come quello su Kabul, con il quale denunzia le condizioni difficilissime di vita in Afganistan attraverso una serie di foto che confermano di nuovo le sue elevate capacità artistiche. Particolarmente interessante è risultato il recentissimo reportage realizzato presso la Nasa ad Huston dove ha avuto il privilegio di convivere con gli astronauti che si esercitavano nella Base, scattando foto del tutto originali. Da segnalare che Gabriele Rigon è stato il primo estraneo che ha potuto vivere questa magica esperienza. Il “selfportrait” è di Gabriele Rigon, le altre immagini sono di Soci della Associazione Fotografica Frosinone A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento? Eugene Smith ANNO XI, ANZITUTTO Numero 5 - 05/2008 PAGINA 3 Bruno Petriglia, un foto-naturalista gentiluomo di Antonio Corvaia Una serata di qualche anno fa in Associazione è stata sufficiente per conoscere la “passione” che guida Bruno Petriglia. A questa serata ne se sono seguite tante altre. Poi, in una escursione in montagna, a Prati di Mezzo, siamo andati in cerca di orchidee selvatiche. L’occasione è stata anche propizia per conoscere luoghi poco noti ma splendidi del nostro Appennino ciociaro. Poi, ancora, un’altra serata per conoscere gli ultimi lavori del fotografo naturalista, le tecniche e le attrezzature utilizzate, analogiche e digitali, Da qui è nato il progetto di seguirlo e di andare a scoprire, a Gaeta, la “Montagna spaccata”, dove la roccia del Promontorio del Monte d'Orlando si apre in tre grandi fratture verticali di fronte al Santuario. Luogo di straordinaria bellezza e regno della macchia mediterranea. Bruno Petriglia, 52 anni di Alatri, è Fotografo naturalista specializzato nella classificazione e fotografia della flora spontanea e dei relativi ambienti naturali. Fino al 2000 ha operato per conto delle Agenzie Fotografiche Farabolafoto ( Milano), A-Z Botanical Collection ( Londra); dal 2001 collabora con l ’ agenzia Panda Photo ( Roma). Nel 2000-2001 è stato collaboratore del Parco Nazionale d ’ Abruzzo, Lazio e Molise per il censimento della flora del Settore Frusinate del Parco nonchè docente nel Corso di Riconoscimento e Fotografia della Flora del Parco, per conto dell ’ Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini ” . Nel 2005 è stato docente nel Corso di Riconoscimento e Fotografia della Flora del Parco dei Monti Simbruini per conto dell ’ A ssociazione “ Amici della Montagna ” di Trevi del Lazio . Ha pubblicato Reportage naturalistici ed articoli completi di testo e immagini sulla Flora d ’ Italia su riviste specializzate del settore, quali ad esempio GIARDINI, AMBIENTE 2000 ecc.. Nel 2001 ha promosso una Mostra fotografica itinerante nelle aree protette della Provincia di Frosinone. Ha pubblicato “ Ciociaria in Fiore – La Natura della Ciociaria si mette in mostra ” 2004 FLORA ILLUSTRATA DELLA CIOCIARIA, CdRom interattivo sulla flora della Ciociaria, con database e chiavi per il riconoscimento delle specie , patrocinato dall ’ Amministrazione Provinciale di Frosinone . Nel 2005 pubblica FLORA ANALITICA INFORMATIZZATA DEL PARCO REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Vegetale dell ’ Università degli Studi di Roma “ L a Sapienza ” . Dal 2007 è Responsabile organizzativo della Manifestazione Naturalistica Ciociara SYlvatica. Collaboratore dell ’ Orto Botanico WWF “ Flora Ernica” di Collepardo. Svolge attività di volontariato in varie associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente, LIPU, CAI). La fotografia naturalistica di Bruno Petriglia La passione per la fotografia naturalistica, inizialmente ristretta alla flora spontanea della Ciociaria, in seguito allargata all’intera Italia Centrale, nasce intorno al 1985. Passione nata dall’incontro di 3 interessi: natura in generale, botanica, soprattutto la flora spontanea, e fotografia, coltivata a vari livelli dall’età di 15 anni. La miscela diventa esplosiva, e mi induce a lasciare il lavoro fisso e a dedicarmi completamente alla ricerca e al censimento delle piante spontanee della Ciociaria, con una documentazione fotografica meticolosa delle specie botaniche rinvenute e dei loro habitat. In una epoca di rapide, irreversibili e drammatiche trasformazioni del territorio, la fotografia naturalistica vuole essere il tentativo di documentare brandelli di natura ancora scampati alla pesante pressione antropica, ma vuole essere anche un omaggio ad una terra bellissima quale è la Ciociaria e il Lazio meridionale in genere. Una ricchezza di paesaggi, ambienti naturali, habitat che vanno dalle zone costiere sino ai Monti della Meta nel Parco d’Abruzzo, in territorio Frusinate, e che rappresentano un richiamo irresistibile dal punto di vista fotografico Classico inizio con Zenit E e obiettivo 58mm. f 2,8, successivamente Pratica MTL 5b con l’aggiunta di un macro Vivitar 55 2,8 e un 28mm. 2,8 Pentacon. Nel 1990 passaggio al sistema Nikon con Nikkormat FTN e 55 micro nikkor, con successivo ampliamento con sigma 24mm. f 2.8 e ancora micro 105mm f 2,8. Ho affiancato alla Nikkormat una Fm2n sino al 2007, anno di svolta con passaggio al digitale con Fuji FinePix S3 con baionetta Nikon. Sin dalla comparsa in commercio, ho usato sempre la Velvia 50, affiancandola negli ultimi anni con la negativa Fuji Reala 100, tutto scansionato con lo scanner Nikon Ls-50 ed. Attualmente uso la Fuji appena citata, integrata con zoom Sigma 10-20mm. f 4-5,6, Tamron 1750mm. f 2,8, micro-nikkor af 105mm. f 2,8, treppiede Manfrotto 190. ANZITUTTO PAGINA 4 A N N O X I , Numero 5- 05/2008 27 Aprile 2008: Giornata mondiale della fotografia a foro stenopeico Cos'è la Giornata mondiale della Fotografia a Foro Stenopeico? Chiunque, ovunque nel mondo, che l'ultima Domenica di Aprile 2008 abbia fatto una fotografia con apparecchio a foro stenopeico (analogico e/o digitale) potrà caricarla sul sito http:// www.pinholeday.org facendola così entrare a fare parte della annuale galleria on-line per la celebrazione della Giornata Mondiale della Fotografia a Foro Stenopeico (per informazioni: http://www.pinholeday.org/?setlang=it). L'ultima Giornata Mondiale della Fotografia a Foro Stenopeico è stata celebrata in tutto il pianeta il 29 aprile 2007. Visitate la galleria (http:// www.pinholeday.org/gallery/index.php) per vedere le fotografie a foro stenopeico riprese in quella giornata da partecipanti di tutto il mondo! LESSNESS & LENSLESS POLAROID & PINHOLE Fotografie stenopeiche di Massimo Stefanutti Galleria 43 di Lanterna Magica Via Goethe n. 43, Palermo - 3 -16 maggio 2008 - Inaugurazione: 3 maggio 2008 ore 18.00 - Orario mostra -Da martedì a sabato 9.30 -13.00 e 16.30-19.30 - Lunedì 16.30 – 19.30 - Ingresso libero ********* E.M. Cioran e Thomas Beckett , in una conversazione riportata dal primo in “Esercizi di ammirazione“ (Adelphi, 1988) , si confrontano su come tradurre, dal francese all’inglese, il titolo del testo teatrale Sans del medesimo Beckett. Alla fine lo scrittore irlandese opta per il termine lessness, neologismo che inventa per l’occasione per rendere una mescolanza di privazione e d’infinito, una vacuità sinonimo di apoteosi e ciò con diretto riferimento al proprio testo letterario. Probabilmente né Cioran né Beckett rammentavano il termine inglese lensless nella sua accezione fotografica ( senza lente ) con il quale si connota un particolare mezzo tecnico di ripresa ed esattamente il pinhole o, in italiano, lo stenopeico. Ma l’analogia involontaria tra le due parole è straordinaria in quanto lessness appare essere l’applicazione filosofica di lensless. Il foro, applicato alla macchina, per l’assenza di una struttura di mediazione (la lente) che dia forma compiuta (organizzazione) a quanto c’è Yourney at England davanti a sé, risolve la realtà in una rappresentazione simbolica ed oscura, dove il buio staziona in periferia e convoglia la luce nell’area centrale dell’immagine. L’assenza della mediazione dovuta dalla lente inibisce all’immagine la fruizione di una serie di strutture formali - che ci si attenderebbe ritrovare una normale fotografia - prima di tutto la messa a fuoco. E non solo: la prospettiva non è più quella del Brunelleschi, l’ampiezza della focale non è più riconoscibile, le masse hanno rapporti inconosciuti, le proporzioni delle cose all’interno dell’immagine sono assolutamente incongrue, la riconoscibilità del soggetto rasenta sovente il paradosso ed il senso di spaesamento è fortemente marcato. E il fotografo stenopeico è un sorta di voyeur senza limiti nel senso che deve guardare tutto quanto sta davanti alla macchina e nello stesso tempo non vede nulla di quello che la macchina (rectius: il foro) registra visivamente. E, per tale motivo, lo stenopeico sembra percepire (ancora questo termine che sembra inappropriato per qualcosa che sembra meramente tecnico) la realtà nella sua interezza e soprattutto, nell’assoluta transitorietà. Allo stenopeico il tempo come istante non interessa: non deve confrontarsi con momenti decisivi veri o falsi che siano; capisce l’assoluta equivalenza di qualunque momento rispetto ad un altro e rivela lo stato delle cose, in una prospettiva assolutamente simbolica; Viaggio a Creta opera (a causa dei tempi di esposizione spesso molto lunghi) in una situazione di tempo dilatato nella quale il passato non è ancora passato ed il presente non è del tutto presente. E, ancora, lo stenopeico percepisce la carica emotiva del fotografo nei confronti della realtà e se ne appropria, caricando l’immagine di un plusvalore spesso inatteso; fotografo e stenopeico diventano un’unica entità . Ma questa è anche “fotografia dell’oscurità”: il nero catramoso accanto a bagliori accecanti, il tono basso, una specie di tunnel visivo dato dalla caduta della luce verso i bordi dell’immagine, i soggetti criptici e quelli che fanno pensare alla morte, l’incertezza della visione, conferiscono una patina misteriosa a queste icone segnate da qualità oniriche e magiche, riconducibili ad un fitto dialogo con gli archetipi della nostra memoria individuale o collettiva. Lessness, in fondo, Massimo Stefanutti In questo numero presentiamo Innocenzo Pedretti Vive a Brescia, fotografa fin dalla giovane età, autodidatta, inizia la stampa del bianco e nero negli anni 60 e la stampa colore all’inizio degli anni 70. L’iscrizione al CINEFOTOCLUB di Brescia lo porta fin dal 1974 a partecipare a numerosi concorsi nazionali ed esteri nei quali consegue premi ed ammissioni. Dal 1990 “Con la fotografia stenopeica si ottenutilizza la pellicola KODAK gono immagini veritiere senza distorINFRARED che diventerà sioni. Mi da la possibilità di uscire da l’emulsione da Lui preferita. una specie di gabbia data dalla tecnica, dall’emotività dell’attimo fuggente e di Partecipa a Gubbio al avvicinarmi sempre più alle matrici primo Workshop tenuto da della fotografia. Mi serve per riacquiFrank Dituri e Daniele Fava, e da allora e per parecchi anni è sempre stato presente, prima come Istruttore poi come Docente. E' stato il fondatore con Daniele Fava e Frank Dituri della prestigiosa “ASSOCIAZIONE ITALIANA FOTOGRAFIA INFRAROSSO“ di Gubbio. Sempre disponibile, ogni anno tiene conferenze sulla tecnica dell’infrarosso. Ha tenuto lezioni anche negli Stati Uniti e ha collaborato con il Dipartimento FINE ART della LONG ISLAND UNIVERSITY di NEW YORK e della WINSTON SALEM STATE UNIVERSITY del North Carolina. Suoi scritti sono apparsi su prestigiose riviste e di Lui hanno parlato oltre ai canali televisivi nazionali e di New York, quotidiani nazionali ed esteri fra cui il New York Times. Castiglione dello Stiviere 2002 Ha fatto parte del programma LEARNING THROUGH ART (LTA) del Guggenheim Museum di New York in qualità di Assistant Artist. Studi in tarda età presso l’Accademia di BB. AA. di Brescia (Laurea con Tesi sulla Fotografia d’Arte). Docente ai corsi di Laurea della LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Ha ricevuto dalla FIAF l'onorificenza AFI (Artista della Fotografia Italiana) Ha sempre considerato la fotografia un mezzo per evadere dalle tensioni del suo lavoro e per divertirsi. Tra le sue pubblicazioni: Il cuore di una città, Due Paesi, Camminando con la natura, Istantanee, Il sentiero dell’anno e Lo spazio... è... un volo! oltre a numerosi calendari. Negli ultimi anni ha esposto con collettive o personali in note gallerie in Italia ed all’estero. Fra le ultime: New York City,Tampere. Costacciaro—Perugia www.innocenzopedretti.com/ita/home.html PAGINA 5 ANZITUTTO “IL DISARMO”Testo e foto di Paolo Schifano A N N O X I , Numero 5- 05/2008 Paolo Schifano L’interesse nei confronti della documentazione fotografica e la sensibilità per le antiche società, mi ha indotto ad una attenta ricerca sul disarmo di alcune barche di una vecchia ma gloriosa tonnara del trapanese, ormai dismessa. Le barche tirate in secca, abbandonate sulla scogliera; il legno, materia ormai degradata dagli anni e dalla salsedine, costringono chi osserva a porre l’attenzione sulla funzione rivestita nella società dagli uomini e dalle donne della tonnara; una polis efficiente, dove le persone e le cose ricoprivano un ruolo preciso e determinante, dove tutto era autentico. Le ancore piantate al suolo danno la certezza che qualcosa è fuori posto…..non certo le barche ma l’uomo che pur trascurando il proprio passato, pretende di impadronirsi del futuro. Paolo Schifano, del Circolo L’Immagine di Roma, lo abbiamo conosciuto in occasione della tappa di Albano Laziale del Tour dei Portfolio 2008, l’iniziativa ideata e promossa da Roberto Zuccalà. Paolo ha presentato questo lavoro, asciutto, sintetico, denso di significati, di memorie, di storie, realizzato in un severo bianco e nero. Un lavoro che ha affascinato, ha fatto riflettere e fa ancora riflettere. Antonio Corvaia La Land 250 di Patti Smith Alla Fondation Cartier di Parigi gli scatti in bianco e nero dell’icona del punk di Chiara Grande Conosciamo Patti Smith soprattutto per la sua musica, sui giornali la riconosciamo per il suo look inconfondibile, così maschile nonostante i lunghi capelli, e soprattutto così personale. Non sappiamo però che questa donna, icona del rock e innamorata di Rimbaud, non si è dedicata solo al punk ma anche ad altre forme di arte. Tra queste la scrittura, la pittura e il disegno, ma anche la fotografia. E soprattutto quest’ultima le è stata di aiuto dopo le tragedie della morte del figlio e del marito:"Mi sentivo così male. Non riuscivo a scrivere o a disegnare. Scattavo Polaroid perché è così semplice, immediato, dava una risposta immediata alle mie esigenze creative, mi aiutava a riprendere fiducia come artista in un momento molto difficile", ha dichiarato la cantante in un’intervista. Ora le sue foto in bianco e nero sono esposte alla Fondation Cartier di Parigi, e tutte hanno un significato molto personale, a cominciare dalle pantofole che il suo amico e fotografo Robert Mapplethorpe indos- Autoritratto di Patti Smith sò nel periodo della sua malattia, prima di trovare la morte. Le foto della Smith non sono quasi mai ritratti, sono piuttosto scatti che fermano oggetti e paesaggi particolari, come il punto del fiume in cui si suicidò Virginia Woolf, come le tombe - luogo di raccoglimento spirituale e fonte d’ispirazione per l’artista è il cimitero di Montparnasse - o i monumenti, e naturalmente strumenti musicali. La mostra, che resterà aperta fino al 22 giugno, si intitola "Land 250", proprio come il nome della macchina Polaroid usata dalla cantante del New Jersey. Assente dalle opere qualsiasi riferimento alle sue battaglie e al suo assiduo impegno di militante, e infatti la stessa artista – che tra l’altro ha dichiarato di amare gli italiani per la loro carica – ha voluto che questa fosse un’occasione per mostrare Rue sous la neige agli spettatori il suo spirito. PAGINA 6 PROGRAMMA Mercoledì 14 Maggio Ore 16.30 Apertura Segreteria Congresso e inizio verifica Poteri, Punto FIAF, Sponsor tecnici - Palazzo Rocca Ore 17.30 Inaugurazione Mostre Ore 20.00 Cena nei rispettivi Alberghi Ore 21.30 Proiezione a cura dei Circoli FIAF della Liguria Giovedì 15 Maggio Ore 09.00 Visita guidata del Centro Storico di Chiavari e ripresa con modelle Ore 09.30 Giuria pubblica 8ª Coppa DIAF Ore 12.00 Pranzo nei rispettivi Alberghi Ore 14.00 Gita all’Acquario di Genova e salita sul “Bigo”(ascensore panoramico) Ore 16.00 Giuria pubblica 8ª Coppa DIAF Ore 16.00 8° Spazio Portfolio Ore 20.00 Cena nei rispettivi Alberghi Ore 21.30 Proiezione Audiovisivi classificati ai primi sette posti della 8ª Coppa DIAF Venerdì 16 Maggio Ore 09.00 Gita alla Basilica dei Fieschi e Sestri Levante Ore 09.30 Seminario “Post produzione digitale e stampa fine art” a cura del fotografo Antonio Manta Ore 09.30 8° Spazio Portfolio Ore 13.30 Pranzo nei rispettivi Alberghi Ore 15.00 Seminario “Post produzione digitale e stampa fine art” a cura del fotografo Antonio Manta Ore 16.00 8° Spazio Portfolio Ore 16.00 Incontro con Enzo Cei Ore 17.30 Fotografie in studio con modelle Ore 20.00 Cena nei rispettivi Alberghi Ore 21.30 Consegna Onorificenze nazionali e internazionali, proiezione e premiazione 8ª Coppa DIAF Sabato 17 Maggio Ore 09.00 Assemblea annuale FIAF ANZITUTTO A N N O X I , Numero 5- 05/2008 Ore 09.30 Seminario “Post produzione digitale e stampa fine art” a cura del fotografo Antonio Manta Ore 09.30 8° Spazio Portfolio Ore 10.00 Per i soli accompagnatori visita guidata del Centro Storico di Chiavari Ore 13.30 Pranzo nei rispettivi Alberghi Ore 16.00 Presentazione libri FIAF, premiazione 8° Spazio Portfolio Ore 20.30 Cena di gala, consegna Onorificenze, presentazione nuovo Consiglio Nazionale Domenica 18 Maggio Ore 09.30 Incontro con i Docenti e Collaboratori DAC Ore 12.00 Conclusione Congresso MOSTRE Palazzo Rocca Fulvio Roiter Grande Autore della Fotografia Contemporanea Enzo Cei Autore dell’Anno FIAF 2008 Italo Bertoglio primo Presidente della FIAF Auditorium S. Francesco Giacomo Brunelli “Creature” (Vincitore Portfolio Italia 2007) Donatello Mancusi “Storie di fantasmi” Massimiliano Pugliese “San Giovanni Rotondo” Fabrizio Tempesti “Memorie di pietra” Mostra degli Autori Maitre FIAP Vincitori Medaglia d’Oro alla “29ª Coppa del Mondo Giovani FIAP” Nuovi Insigniti FIAF e FIAP Mostra Soci Gruppo Fotografico DLF Chiavari, “Il Tigullio ed il suo entroterra” “Vivere l’arte”, Monografia FIAF La mappa di Chiavari con i luoghi del Congresso è scaricabile dal sito www.fiaf-net.it Danilo è con noi “Mail art” “Mail art” o arte postale è un’esperienza di rappresentazione che coinvolge la relazione, il comportamento, il concetto ed il prodotto che ha preso inizio negli anni sessanta principalmente con l’americano Ray Johonson, del gruppo d’avanguardia Fluxus, che nel 1962 con la sua proposta” Add to and return to” propose per posta i suoi lavori in tutto il Le cartoline dei fotoamatori mondo e che fondò la New York Corrispondence School of Art. Un altro deciso contributo di Enzo Carli* è stato fornito dall’americano On Kawama con le sue operazioni “I got up” nel 1969 e “I am still alive” del 1960. Un movimento esclusivo per il quale tutto il prodotto della corrispondenza confluisce nell’operazione artistica, di origini dadaiste e futuriste,ha come oggetto lo scambio di idee scripto-visive, attraverso il servizio postale, nelle sue dinamiche spazio-temporali. Un’operazione di tendenza originale, lirico-surrealista, poi sviluppatasi anche sul piano concettuale, viene proposta a livello fotografico, dall’italiano Roberto Zuccalà, fotoamatore in Roma (06/50917043) intorno alla metà degli anni 80. Roberto provoca una sorta di corto circuito sul fare e saper fare fotografia, sulle conoscenze del linguaggio proponendo, prima dello sviluppo del digitale, immagini – come istantanee visive- del proprio viaggio, della memoria breve, dell’occasionalità, dell’esercizio, di esplorazione realizzate quasi immediatamente ed inviate per posta, preferibilmente dal luogo in cui vengono realizzate, accompagnate da annotazioni scritte; osservazioni, idee, pensieri, ricordi o semplicemente i saluti, comunque quanto altro possa essere utile a favorire una sorta di scambio esperenziale con altri fotografi. Quindi rispetto alla resa formale dell’immagini vengono privilegiati altre apparenze che di solito passano in secondo piano; l’immediatezza del riscontro; una tipologia breve di trasferimento emozionale ma non per questo meno intensa; una specie di comunicazione interpersonale; l’importanza dell’intervento nel fare immagine e soprattutto nell’accompagnarla con una didascalia di solito manuale; gli abbellimenti, quali orpelli, fregi, timbri; l’autoreferenzialità, la tiratura limitata, una sorta di vintage personalizzato che provoca al destinatario innocenti piaceri, la compartecipazione, la raccolta e lo stimolo del riscontro. Una fotocartolina di Roberto Zuccalà (Rolà) MAIL ART (*) Enzo Carli: Affettuoso allievo, amico e biografo di Mario Giacomelli, fotografo, sociologo, libero docente in teoria della Comunicazione, già professore in seminari di linguaggi della fotografia contemporanea all’Università ed Istituti superiori, ha partecipato a dibattiti, mostre come relatore, critico e fotografo in tutta Italia ed all’estero. Autore di numerose interviste e recensioni su Radio,Televisioni locali,nazionali ed estere, riviste e giornali, è Autore di fotolibri e di numerose pubblicazioni sulla fotografia e sui grandi maestri di fotografia editate a livello nazionale ed internazionale. Già direttore della sezione Fotografia e Audiovisivi del Centro Studi Marche, BFI, di Senigallia e responsabile della teoretica del Dipartimento Cultura della FIAF, è stato direttore del Dipartimento Comunicazione della FIAF,consulente per la fotografia per numerosi Enti pubblici e privati tra cui la Provincia di Ancona e la Biblioteca Nazionale di Francia. Insignito delle onorificenze BFIFIAF, FIAP.EsFIAP, ANAF-Maestro di fotografia, è consulente culturale dell’Associazione Nazionale Arti Fotografiche. ROLÀ Mail Art (o Arte Postale) è un'esperienza d'arte contemporanea e concettuale sviluppatasi a partire dagli anni sessanta. Nell'affermare questo, non dimentichiamo tuttavia le origini storiche di questa corrente, facilmente identificabili nelle avanguardie dadaiste e futuriste del primo Novecento. Il termine Mail Art e il suo sviluppo artistico, si ricollega all'iniziativa del gruppo Fluxus, movimento internazionale che si distinse per una serie di azioni, interventi, invenzioni e creazioni di spirito neodadaista. Più di ogni definizione può un esempio inerente ad una delle iniziative di Kawama, uno dei massimi esponenti della Mail Art americana: le famose - "I got up", sono una serie di cartoline postali scritte nel 1969 e inviate giornalmente per 4 mesi ad artisti, critici, amici, con l’indicazione dell’ora in cui si era alzato da letto. Banalità, semplicità, ma questo gesto creava, attraverso il servizio postale, una correlazione tra due persone e informava di un gesto, di un fatto, così facendo il pensiero del ricevente era sollecitato dall'informazione passata dal primo - lo scrivente- e la recepiva, anche se i due soggetti erano a distanze notevoli. La mail art è la circolazione, è lo scambio di arte libera e di idee fra artisti visivi e/o letterari, realizzata attraverso l'uso del servizio postale. Lo sviluppo della mail art ha resistito alla crisi della cultura concettuale negli anni Ottanta: sia per incroci con altre esperienze come la fotografia, disegni, immagini, misti a poesia, parole (scritte), sia avvalendosi di nuove tecnologie della comunicazione, come la fotocopiatrice, il fax (fax art). Un nuovo strumento che ha facilitato la diffusione della mail art già sul finire degli anni '90 è la rete internet. La posta elettronica, abolendo distanze spaziali e temporali, arricchendo i messaggi con gli ipertesti, ha consentito alla mail art un salto di qualità anche concettuale. Obiettivo di mail art è proporre un’arte diffusa fuori dagli schemi del sistema, accessibile a tutti e libera di circolare, immune da giudizi o pregiudizi. Più che opere e prodotti artistici, la Mail Art offre processi mentali, stimoli creativi, scambi di idee. Nella mail art pertanto, hanno pari dignità l'opera d'arte e l'opera effimera, la foto e lo schizzo, il fumetto e il disegno e poi la satira o la lirica o quant'altro sia comunque riconducibile ad un'idea o pensiero del suo autore. Un’idea semplice, un'idea forse effimera dell’arte, ma certo al passo coi tempi. Fotocartolina di Giorgio Rigon di Roberto Zuccalà