La Riviera dei teatri - Schede

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La Riviera dei teatri - Schede
ORTOVERO
Venerdì 18 novembre 2011, ore 21.15
TEATRO CASONE
FABRIZIO DE ANDRÈ….E IL POETA DIVENNE IMMORTALE
con la partecipazione di “Gente de mà”
e con Stefano Ancona, percussioni, Pino Caratozzolo, pianoforte e voce,
Roberto Frazzetto, chitarra mandolino e voce,
Luisella Dall’Acqua e Gino Rapa, voci recitanti
Produzione Associazione Teatrale “Amici di Babouche” Finale Ligure
Raccontare e cantare Fabrizio De Andrè per capire ricordare il poeta e non
solo il cantautore..
Una rappresentazione più che un concerto, fra narrazione, suoni e musica,
per vivere pienamente le emozioni che Fabrizio ha voluto trasmettere a
tutti noi..
Un intreccio, quasi un discorso con voci diverse, fra musica e poesia…
I Gente de Mà, Luisella dell’acqua e Gino Rapa ci faranno “vedere” Fabrizio
De Andrè sotto una nuova luce.
ORTOVERO
Venerdì 2 dicembre 2011, ore 21.15
TEATRO CASONE
WORLD DANCING MUSIC: NOTE DANZANTI
con Magnasco Quartet:
Gianluca Campi – Fisarmonica, Andrea Cardinale – Violino,
Francesco Gardella - Clarinetto, Sax e ritmica,
Alessandro Magnasco - Pianoforte
Produzione A.MU.S.A. Ass. Musicale S. Ambrogio Rapallo
Spettacolo inserito nella Rassegna “Insieme in Liguria”
Concerto interamente dedicato all’esecuzione di alcune tra le più famose
musiche da ballo provenienti da diverse parti del mondo. Lo spettacolo è
stato ideata come un viaggio nella produzione musicale per danza: ogni
brano sarà preceduto da una breve introduzione riguardante non solo il
paese di provenienza del brano ma anche alcune peculiarità della danza a
esso associata.
Un programma trascinante, senza pause e tempi morti in cui la parola
compendia e completa la musica al fine di coinvolgere il pubblico
rendendolo partecipe dell’evento.
Magnasco Quartet, con il Campione del Mondo di fisarmonica Gianluca
Campi, presenterà alcuni dei brani più famosi, considerati unanimemente
icone dei vari generi musicali per danza: dai sud americani Tango, Samba e
Bossanova alla Tarantella napoletana, dal Flamenco spagnolo al Valzer
viennese, senza tralasciare Foxtrot, Swing, Twist, Cha cha cha, Sirtaky,
danze irlandesi, tzigane, russe e molto altro…
I musicisti del Magnasco Quartet sono artisti che hanno avuto modo di
esibirsi in svariate parti del mondo (Italia, Francia, Spagna, Svezia, Belgio,
Germania, Svizzera, Austria, Portogallo, Rep.Ceca, USA, Brasile, Uruguay,
Giappone, Corea, Malesia, Australia…) sia da solisti sia collaborando tra loro
sempre con grande riscontro di critica e pubblico. La caratteristica peculiare
di questo ensemble è che partendo dall’assoluto valore solistico dei singoli
componenti (tutti vincitori di Concorsi Internazionali relativi al proprio
strumento), è stato capace di dar vita ad un gruppo in cui le individualità
lascino il posto ad un’unica identità interpretativa. Recentemente ospitati
da alcune tra le più importanti associazioni musicali italiane, si sono distinti
soprattutto per affiatamento e ricercatezze dinamico-interpretative. Il
gruppo ha effettuato prime esecuzioni di lavori di compositori
contemporanei e ripresentazioni di opere meno note del 900. Il Magnasco
Quartet incide per DRC.
QUILIANO
Sabato 3 dicembre 2011, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
LA BISBETICA DOMATA
di William Shakespeare
tradotto e diretto da Marco Ghelardi
con Silvia Quarantini, Cristiano Dessì,
Davide Mancini, Mauro Parrinello
scene e costumi di Elena Greco
Light Designer Gabriele Guatti
assistente alla regia Simona Schito
organizzazione Sara Ravetta
Produzione Compagnia Teatrale Salamander
Il feroce disciplinamento di Caterina da parte del suo sposo Petruccio
provoca e scandalizza fin dal suo concepimento negli anni ’90 del 1500,
quando uno Shakespeare agli inizi della carriera compose questa strana
commedia tratta dalle favole e dal folklore circolante intorno ai focolari
contadini dell’Inghilterra elisabettiana. Battista, padre di Caterina e di
Bianca, darà in sposa la corteggiatissima Bianca solo quando troverà uno
sposo per la bisbetica Caterina. Lo sposo arriva nei panni del giovane
Petruccio alla ricerca di fortuna: Caterian porta con sé una ricca dote,
Petruccio accetta la sfida. Petruccio inizia così il suo processo di
disciplinamento della famigerata bisbetica: se Caterina si ostinerà a
sovvertire la gerarchia familiare (perché vuol dire questo, a bene vedere,
“far la bisbetica“), lui le continuerà a presentare un mondo paradossale,
rovesciato su se stesso, con un marito gentile a parole e crudele nei fatti.
Caterina infine cede e con un famoso discorso, chiude lo spettacolo con una
predica alle donne.
Ben lungi da essere un viaggio nelle ombre del testosterone elisabettiano,
La Bisbetica tocca le corde sensibili degli attuali rapporti uomo-donna. Nel
suo adattamento della commedia, la Compagnia Salamander usa senza
scrupoli l’attuale crisi dell’immagine del maschio e la contraddizione che
agita la figura femminile contemporanea, tra emancipazione e veline. La
sostanza scottante dei rapporti tra i sessi nel mondo contemporaneo
agisce come materiale grezzo con cui la Compagnia assemblea la sua
rilettura del classico scespiriano, in un allestimento in pieno stile
Salamander, nel quale spiccano i canoni elisabettiani della semplicità e del
rapporto diretto ed immediato con il pubblico. Shakespeare per magia
ridiventa audace ed esilarante, come ai suoi tempi.
ORTOVERO
Venerdì 9 dicembre 2011, ore 21.15
TEATRO CASONE
SESSO E GELOSIA
di Marc Camoletti
con Fausta Odella, Walter Meschiati, Milvia Tardito,
Gianni Cepollini, Francesca Cepollini, Monica Chiarlone
regia di Carlo Deprati
Produzione Laboratorio Teatrale Terzo Millennio
Camoletti, francese di origini italiane, autore di “Sesso e Gelosia” è l’autore
di “Pigiama per sei”, di “Boeing boeing” e di altre divertentissime commedie
che a Teatro registrano sempre il tutto esaurito.
L’azione si svolge in un grande soggiorno di un appartamento su due piani
di Bernard Marcellin e di sua moglie Jaqueline. Bernard è un uomo d’affari.
Jacqueline, lo cornifica colpendo a fondo il suo prestigio. Per ristabilire la
propria dignità, decide di intervenire. Con un tranello convoca a casa sua
l’amante di sua moglie, Robert Reignèr, un quarantenne sposato, molto
timido, che si presenta all’appuntamento e trova a riceverlo non Jacqueline
come credeva, ma il marito che lo minaccia di morte. C’è un’alternativa…
per salvarsi la vita dovrà convincere sua moglie Juliette ad andare a letto
con Bernard. Per Bernard non saranno più corna, ma scambio, sull’esempio
di notissime coppie di attori e scrittori. La sera Robert si presenta a cena
con la splendida moglie Barbara. L’incontro si svolge tra colpi di scena e
equivoci e sta per concludersi con la resa di Barbara, quando ad una
spiritosa quanto improbabile cameriera, Marie-Louise, si presenta la vera
moglie di Robert: Juliette. Siamo solo a metà commedia. Equivoci, gags,
vendette e colpi di scena sono gli ingredienti di questa pièce, costruita da
Marc Camoletti, deridendo e perdonando i vizi della piccola borghesia
francese. Due atti brillantissimi, una divertente rappresentazione dove sono
evidenti i rimandi al teatro farsesco che ha in Georges Feydeau il suo
esponente di massimo rilievo.
QUILIANO
Venerdì 9 dicembre 2011, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
MAURO GARIBALDINO PER CASO
di Gian Carlo Ragni
con Mauro Pirovano
e con Fabrio Rinaudo (cornamusa), Fabio Biale (violino voce),
Filippo Gambetta (organetto mandolino), Michel Balatti (flauto),
Claudio De Angeli (chitarra)
regia di Gian Carlo Ragni
Produzione Associazione Musicale Corelli
Uno spettacolo ironico e brillante, tra storie garibaldine e canti del
risorgimento. Un affettuoso omaggio all'Unità d'Italia, "filtrata" attraverso
gli occhi di un sempliciotto che narra ciò che ha visto, o meglio, ciò che
crede di aver visto.
In attesa di imbarcarsi per l’America, dove spera di trovare quella fortuna
che non ha mai avuto nell’Italia da poco diventata nazione, Mauro attacca
discorso con un gruppo di musicisti, ai quali inizia a raccontare le sue
avventure (vere o inventate) di garibaldino reclutato per caso da Nino
Bixio. Pur con il dubbio di trovarsi di fronte a un contaballe da osteria, i
musicisti sono divertiti dal modo surreale con cui Mauro racconta le sue
imprese e iniziano ad accompagnare le sue parole con i loro strumenti.
Nasce così un concerto di parole e di musica che ora evoca un Generale
privato (tra le donne e gli ozi di Caprera), ora ricostruisce a modo suo il
viaggio del Mille, ora - diventato ormai irrefrenabile - indugia di fantasia
sulle liti di Garibaldi con Cavour e con il Re o anche sugli scatti
d’insofferenza del Generale per il suo ruolo di deputato. E questo concerto
avrà fine solo quando viene il momento dell’imbarco sul vapore che li
porterà tutti al di là dell’Atlantico.
ALASSIO
Venerdì 16, sabato 17 dicembre 2011, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
L’AVARO
di Molière
con Eva Robin’s e Andrea Buscemi
e con Renato Raimo, Livia Castellana, Martina Benedetti,
Maria Luisa Pepi, Giorgio Regali
regia di Andrea Buscemi
Produzione Compagnia Piccioli Teatro
Uno straordinario protagonista, Arpagone, in uno dei ruoli più ambiti su
tutti i palcoscenici del mondo. Un personaggio indimenticabile, che si
distacca dagli altri avari di teatro così legati al puro possesso, per una
moderna disinvoltura nel mettere a frutto il proprio guadagno. Ogni cosa
può essere trasformata in guadagno: anche i figli, gli amici. Una vera
passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza.
Un capolavoro comico ineguagliabile a cui Molière applica il proprio
vertiginoso talento drammaturgico. L’invenzione con cui il genio di Molière
rinnova lo spunto dell’Aulularia di Plauto è quella di aver fuso insieme in Ar
pagone le diverse caratteristiche dell’avaro e dell’usuraio. L’avaro della
tradizione teatrale e letteraria –prima e dopo Molière, ancora nell’Uncle
Scrooge di Dickens e fino allo Zio Paperone di Walt Disney - è un maniacale
risparmiatore, patologicamente attaccato al possesso fisico, quasi carnale,
dell’oro, che si priva di tutto pur di accumulare danaro, che mai sposerebbe
una donna priva di dote: questo non gli impedisce di essere a sua volta un
alienato, e di sacrificare buona parte della sua vita e l’intera sua tranquillità
al mito della ricchezza. Una alienazione assai simile a quella di certi
moderni finanzieri che, pur dedicando la loro esistenza ad accumulare
potere economico e pacchetti azionari, non solo non amano il danaro, ma
non sanno neppure goderselo. Arpagone insomma è un antico avaro che,
pur affondando le proprie radici nella tradizione, è tutto proiettato - pur
nella convenzione teatrale - nei vizi del futuro: e, cioè, nel nostro presente.
Un’altra prova dell’immortalità, e la lungimiranza, del genio.
ALASSIO
Lunedì 9, martedì 10 gennaio 2012, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
LISISTRATA
da Aristofane
con Gaia De Laurentiis
e con Stefano Artissunch, Stefano Tosoni, David Quintili
e un coro di 14 pupazzi
regia di Stefano Artissunch
Produzione Compagnia Synergie Teatrali
Lisistrata è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane, celebre
commediografo fra i maggiori del teatro classico.
La particolarità di questa messa in scena è la contaminazione fra Cabaret e
Burlesque, che emerge attraverso le musiche, le atmosfere e i costumi.
Nel racconto, la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in
tutta la sua drammaticità divenendone protagonista.
Al centro della narrazione c’è Lisistrata, che con lo stratagemma dello
sciopero del sesso ricatta i guerrieri spartani e ateniesi per obbligarli a
porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza ed arguzia
favoriscono il gioco comico ma anche polemico e riflessivo nella commedia.
Lisistrata non è solo una donna che convince le altre ad attuare lo sciopero
del sesso ma è anche colei che si fa motore di un dolore universale:
"sciagurate siamo noi donne a portare il peso della guerra, partoriamo i
nostri figli e li mandiamo a fare i soldati!"
Visivamente tutto il fantastico di Aristofane viene restituito sia nella scelta
dell’allestimento, sia nell’utilizzo di pupazzi e fantocci che rafforzano
l’onirico della scena interagendo drammaturgicamente con i protagonisti.
In tal modo l’arte del teatro diventa magia capace di rievocare figure di
corpi, musiche, parole ed immagini come strumenti per esplorare l’animo
umano.
I protagonisti si affrontano sui tre piani rialzati della scenografia
sviluppando al massimo l’azione scenica per esasperare in maniera giocosa
e dinamica gli umori del dramma comico di Aristofane.
La scena è bianca, compatta e severa, a delineare uno spazio dove passato
e presente si incontrano, dove la satira implacabile, feroce e corrosiva
esplode con una grande sequenza di immagini ed uno spirito senza limite di
tempo aggredendo la società e la Polis (Atene).
LOANO
Lunedì 9 gennaio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
NON C’È PIÙ IL FUTURO DI UNA VOLTA
di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyrie
con Andrea Brambilla (Zuzzurro) e Nico Formicola (Gaspare)
ideazione scenica e costumi di Pamela Aicardi
musiche di Los Chitarones, Lorenzo Arco
regia di Andrea Brambilla
Produzione a.ArtistiAssociati
E se pensare al futuro, per una volta, diventasse divertente? E se
riuscissimo, in questo momento particolare, a riderci sopra, a dissacrarlo?
Non sarebbe forse la formula migliore, la più ottimista, la più alternativa?
Ottima idea, ottima soluzione. Ci hanno pensato i due funambolici folletti
della risata Gaspare e Zuzzurro che da più di trent'anni leggono e rileggono
la nostra quotidianità, la nostra società con stupore bambinesco e
sarcasmo da filosofo.
Nasce così “Non c'è più il futuro di una volta”, nuovo spettacolo del duo che
attinge ovviamente a piene mani nelle tecniche consolidate e giocate del
cabaret, aggiungendo il piglio personale, il ritmo serrato, il piacere della
battuta, una lungimiranza da teatranti, da cittadini acuti e osservatori, una
comicità veloce e democratica ma anche il pensiero fine, la loro visione
limpida e dissacrante. Insomma il proprio marchio di fabbrica, ridere,
perché una risata si infiltra nei polmoni, nello stomaco prendendo la strada
secondaria del pensiero, del vedere e del capire…
“Non c’è più il futuro di una volta” racconta la storia di due attori ormai
fuori dal giro ai quali propongono di tornare in tv, ma bisogna trovare
un'idea, inventarsi il format, qualcosa di originale per questo terzo
millennio. Dei due uno è il giovanilista, ha un bar con Internet e Facebook.
Si muove. L'altro è un attore comico, nessuna smania di aggiornamento,
per uno scontro generazionale tra maturi coetanei. Con Gaspare che
scalpita e Zuzzurro che recalcitra.
Nasce così una commedia illuminante sul futuro in atto. Un testo nato dalla
necessità di parlare da giovani ai meno giovani, facendosi amici i più
giovani. Perché una risata passa dallo stomaco ai polmoni fino al cervello,
prende la strada del pensiero, del voler capire.
La divertente commedia è dunque una carrellata di comicità che attinge dal
vero, vira al sociale, denuncia a suo modo le incomprensioni tra i vecchi
modelli e le nuove modalità di vivere, di incontrarsi, di condividere, di
invecchiare.
FINALE LIGURE
Sabato 14 gennaio 2012, ore 21.00
AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo
L’ECO DI UMBERTO… LA MUSICA INFINITA DEL MAESTRO BINDI
Teatro-Canzone scritto e diretto da Gian Piero Alloisio
dedicato all’opera inedita di Umberto Bindi
con
Gian Piero Alloisio – Voce, Chitarre, Armonica, Kazoo
Dino Stellini – Piano, Tastiere
Produzione A.T.I.D. in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova
Spettacolo realizzato con il sostegno del Comune di Genova
Le grandi storie si raccontano in poche parole e quella di Umberto Bindi si
può dire così: un grande musicista, dopo aver conosciuto per alcuni anni il
successo internazionale, non viene più pubblicato. Lui però continua a
comporre, con un pianoforte sempre più scordato, e registra le sue canzoni
su un vecchio mangianastri a pile. Vive gli ultimi anni in povertà e alla sua
morte lascia centinaia di brani inediti.
Il drammaturgo e cantautore Gian Piero Alloisio, per anni collaboratore di
Giorgio Gaber, Francesco Guccini, Emanuele Luzzati nonché autore di
canzoni e commedie di successo, ha recuperato le registrazioni lasciate da
Bindi e ora ci racconta, in un avvincente percorso musicale e teatrale, la
vita del primo cantautore italiano.
“L'eco di Umberto…” racconta Bindi utilizzando le sue canzoni inedite, le
sue stesse parole registrate, i suoi scritti, le foto del suo archivio. Racconta
il successo di un grande artista, la sua emarginazione dovuta in parte
all'omofobia dell'Italietta degli anni '60 e in parte al suo stile musicale
troppo “colto” per un mercato che è andato via via imbarbarendosi.
Racconta la vita di un uomo dolce e indifeso colpito dalla morte improvvisa
della madre, uccisa per caso da una pallottola. Racconta anche di Luigi
Tenco e degli artisti che forse non hanno più spazio in questa società dove
tutto è spettacolo.
ALBENGA
Lunedì 16 gennaio 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
FINCHÈ C’È LA SALUTE
varietà con band dal vivo
di e con Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto
regia di Cochi e Renato
Produzione Associazione Amici dello Spettacolo
Ritorna il divertente mondo di Cochi e Renato con quella comicità intrisa di
assurdo.
“Finchè c'è la salute” è uno spettacolo che miscela abilmente cavalli di
battaglia e nuovi pezzi comici della storica coppia del teatro cabaret
italiano.
Interpreti di un umorismo graffiante e di un non-sense di straordinaria
forza dirompente, Cochi e Renato confermano il forte desiderio di
continuare ad intrattenere, divertire, commuovere e far sognare il pubblico
finché la “salute glielo permetterà” e, forse, in questo messaggio c’è anche
un “pizzico” di scaramanzia.
In un continuo gioco delle parti, che rende protagonista talvolta l'uno e
talvolta l'altro, e con un’attenta ricerca del particolare ironico e grottesco, i
due si divertono a dar vita ad una carrellata di situazioni comiche.
Una band di altissimo livello suona dal vivo, dando vita ad una colonna
sonora che esalta e sottolinea i momenti più divertenti e quelli più intimi
dello spettacolo.
Sul palco vengono riproposti gags, canzoni, modi di dire, gesti che nell'arco
degli anni sono entrati a far parte del nostro modo di vivere.
Una comicità stralunata e all'avanguardia che riconferma, per l'ennesima
volta, l'intramontabile stile di due cantastorie che fanno sempre breccia nel
cuore del pubblico.
ALASSIO
Venerdì 20, sabato 21 gennaio 2012, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
BUFFET PER QUATTRO
di Marc Camoletti
con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Alessandra Basile, Elio Berti,
Elisabetta Perotto
e la partecipazione straordinaria di Margherita Fumero
regia di Giorgio Caprile
scenografia Cinzia Belcamino
luci e suoni Croceservice
fotografo di scena Max Berrino
Produzione Compagnia Stabile Alassio
Margherita Fumero abbandona momentaneamente i panni di Wanda in
“Camera Cafè” per prendere parte a questa commedia, dove la
protagonista Jacqueline ha il sospetto, non proprio fondato, che il marito la
tradisca e trova in una rivista femminile a cui è abbonata la ricetta giusta
per vendicarsi.
Il “consiglio del cuore” è quello di liberarsi dalla solita routine famigliare e
di dedicarsi al sesso di gruppo. Con la scusa di seguire i consigli mondani
Jacqueline convince il marito a passare alle vie di fatto. Ma questi cercherà
di evitare con tutti i mezzi che accada ciò, e i protagonisti di questa
avventura, loro malgrado, saranno catapultati in un susseguirsi di esilaranti
equivoci e malintesi.
LOANO
Venerdì 20 gennaio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
DUE RAGAZZI IRRESISTIBILI
di Mario Scaletta e Paola T. Cruciani
con Gianfranco D’Angelo e Eleonora Giorgi
scene di Alessandro Chiti
costumi di Graziella Pera
coreografie di Evelyn Annack
musiche originali di Federico Capranica
testi delle canzoni di Mario Scaletta
regia di Ennio Coltorti
Produzione Associazione Culturale Quinte D’argento
Lo spettacolo è una gita in barca su un mare di risate intervallate da
riflessioni ironiche, amare ma sempre divertenti. Salite a bordo, il
divertimento è assicurato!
Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi sulle onde dei decenni intrecciano i
loro ricordi umani e professionali, gioie e dolori di una vita vissuta dentro al
mondo dello spettacolo.
Il comico ironico e dissacrante, ma anche l’attore che ti fa commuovere e
pensare, e la bellissima interprete di tanti film di successo, alla quale la
maturità non ha tolto la voglia di ridere e di prendersi in giro, sono i
protagonisti di questo spettacolo. Un uomo e una donna, due bambini un
po’ cresciuti con l’anima da ragazzacci. Le loro parole sono scandite dalle
canzoni che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato, interpretate dalla
giovane, calda voce di Tania, una autentica rivelazione. Belli ed
emozionanti i balletti, con sei strepitose ballerine che completano il cast.
Uno spettacolo spiritoso e graffiante, nato per ridere e sorridere, per
ricordare e ricordarsi e perché no, commuoversi, attraverso gli occhi e
l’anima di: Due ragazzi irresistibili.
Emozionarsi non è mai stato così divertente !
ORTOVERO
Venerdì 27 gennaio 2012, ore 21.15
TEATRO CASONE
LA PROFEZIA DI NOSTRADAMUS
Spettacolo comico giullaresco
con Andrea Marchi, Gianluigi Giorgetti, Stefano Pelliconi, Davide Linari
regia di Christian Amadori
Produzione Compagnia Atuttotondo Faenza
Lo spettacolo parla della responsabilità di ciascuno di noi nel determinare il
proprio futuro, e di conseguenza il futuro del mondo attorno a sé. Come la
nostra realtà contemporanea è frutto dei processi storici del passato, così la
storia futuro è nelle nostre mani, che viviamo ed agiamo nel presente.
Nostradamus, vedendo le brutture del mondo futuro (cioè, quello
contemporaneo) ricerca ed individua 4 eventi storici agendo sui quali, se le
cose andassero diversamente, il futuro prenderebbe una strada diversa,
migliore. Affida una missione specifica a 4 importanti personaggi della
storia: un Cavaliere Crociato, San Francesco, il padre di Leonardo da Vinci,
Marco Polo. Ma nessuno di loro, per errore, incapacità, sfortuna,
fraintendimento, calcolo personale, riesce nel proprio intento, e sembra
non esserci soluzione... finché un inaspettato colpo di scena rende il
pubblico stesso protagonista della storia.
Lo spettacolo racconta una storia unitaria suddivisa in quadri direttamente
collegati e consecutivi, al cui interno possono aprirsi divertenti parentesi
comiche, ma che non distraggono dalla storia stessa.
Ci sono canti, svariate tecniche di teatro di strada (giocolerie, trampoli, una
grande illusione sui lanci di coltello) ed effetti pirici, ma sempre
contestualizzati e mai forzati o gratuiti.
Sulla scena agiscono molti personaggi, che prendono vita grazie
all'interpretazione degli attori e all'utilizzo di pochi elementi del costume:
un bastone, un cappello diventano quindi sufficienti (come nel teatro
elisabettiano) per creare la convenzione teatrale del cambio personaggi.
La storia è sostenuta dalla recitazione degli attori e dalla musicalità della
parola. E' la parola, e la musica, che rende evidenti e facili gli spostamenti
nello spazio e nel tempo.
FINALE LIGURE
Sabato 28 gennaio 2012, ore 21.00
AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo
K2
di Patrick Mayers
traduzione e adattamento di Edoardo Erba
con Roberto Tesconi e Elio Berti
musiche composte ed eseguite dal vivo dai Subbuglio
effetti visivi di Vincenzo Vinotti
foto del video Emilio Rescigno
regia di Roberto Tesconi
Una commedia in due atti con due personaggi maschili.
Sergio Righetti, fisico, ha trovato una soddisfazione quasi mistica nel suo
amore disinteressato per la moglie Giovanna e il figlioletto Francesco.
Mario Bolzoni, giudice, un ultra-conservatore donnaiolo vede la
gratificazione personale, come il centro dell’esistenza.
Durante l’arrampicata sulla seconda montagna più alta del mondo, hanno
un incidente che li blocca a 27.000 piedi, su una sporgenza ghiacciata.
Righetti ha subito una frattura alla gamba e hanno perso parte degli
attrezzi e quelli restanti non sono sufficienti per la discesa. Nel tentativo di
recuperare corda e chiodi i due uomini iniziano una conversazione, da
prima spensierata, che gradualmente sfuma in una discussione sul
significato e il valore della vita. E’ il legame tra i due uomini che è messo a
dura prova.
Due personaggi così diversi eppure la loro amicizia e collaborazione vanno
oltre le parole.
Il terzo personaggio nella commedia è, naturalmente, la Montagna.
Il freddo implacabile, il mucchio di ghiaccio, neve e roccia fa in modo che le
realtà dolorose della vita e della morte non possano essere trascurate.
Il Drammaturgo permette al pubblico di trovare il bene nel giuramento
dell’uno, la forza e il coraggio del marito e padre affettuoso nell’altro,
regalandoci uno dei monologhi più sentiti e drammatici che abbia mai letto.
Altro punto di forza dell’opera è che i personaggi parlano come scalatori.
Un’impostazione astratta, non realistica, della realizzazione e con il
fondamentale supporto della musica dal vivo, la contaminazione delle
immagini di video, che raccontano frammenti di vita quotidiana dei
personaggi, crea un gioco e un prodotto efficace nell’impatto emotivo sullo
spettatore che è conquistato e trascinato all’interno dell’opera.
Roberto Tesconi
PIETRA LIGURE
Domenica 29 gennaio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO COMUNALE
HAPPY DAYS
opera originale di Garry Marshall
musica e libretto Paul Williams
arrangiamenti e supervisione alle musiche John Mcdaniel
traduzione di Michele Renzullo
adattamento di Saverio Marconi
liriche italiane di Franco Travaglio
con La Compagnia della Rancia
scene e costumi di Carla Ricotti
coreografie di Gillian Bruce
direzione musicale di Vincenzo Latorre
disegno luci di Valerio Tiberi
disegno fonico di Enrico Porcelli
produttore esecutivo Michele Renzullo
regia Saverio Marconi
Produzione Compagnia della Rancia
Il nuovo musical della Compagnia della Rancia è ispirato a una delle serie
tv più longeve e amate in tutto il mondo. Happy Days, creato nel 1974 da
Garry Marshall, autore di un’altra serie cult come Mork & Mindy e regista di
Pretty Woman, ha incollato alla tv per 11 stagioni e 255 episodi generazioni
di spettatori che si sono appassionati alle vicende della famiglia
Cunningham, ambientate nella Milwaukee degli anni Cinquanta.
Il lavoro della Compagnia della Rancia accompagnerà per mano gli
spettatori nel mondo del divertimento: il musical, che si avvale dell’esperta
regia di Saverio Marconi, possiede un tocco tutto italiano nella struttura
dello spettacolo, nella caratterizzazione dei personaggi e nello svolgersi
della storia.
Tra le note di una musica accattivante, energica e indelebile nella memoria
di tutti - come l'indimenticabile sigla - ritroveremo a teatro Howard
(Giovanni Boni), il capofamiglia con sua moglie Marion(Sabrina Marciano),
l'emblema della casalinga perfetta e i loro due figli, Richie (Luca Giacomelli)
e Joanie "sottiletta" (Maria Silvia Roli).
Non mancherà Fonzie (Riccardo Simone Berdini), il mitico meccanico dal
fascino irresistibile, dai capelli impomatati e dall'intramontabile giubbotto di
pelle, che, con il solo schiocco delle dita, faceva cadere ai suoi piedi tutte le
ragazze. A completare il gruppo gli amici, Pinky (Floriana Monici), Potsie
(Gioacchino Inzirillo), Ralph (Davide Nebbia), Chachi (Alessandro
Lanzillotti), Alfred (Jacopo Pelliccia) e Lori Beth (Silvia Contenti).
ALBENGA
Lunedì 30 gennaio 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
LA STRANA COPPIA
di Neil Simon
con Ivan Fabio Perna e Marco Manzini
e con Gian Carlo Fantò, Carmelo Cancemi, Claudio Orlotti,
Barbara Bazzea, Claudia Appiano
scene di Renato Ostorero
disegno luci di Pietro Striano
regia di Ivan Fabio Perna
Produzione Compagnia “Lewis&Clark”
Il testo, ormai un “classico” della storia della commedia americana
(interpretato mirabilmente da Jack Lemmon e Walter Matthau nel film del
1968), è stato ripreso dalla Compagnia “Lewis&Clark” facendo riferimento
all’ambientazione originale, come del resto è originale il tema
conosciutissimo della colonna sonora del film The Odd Couple.
Siamo nella New York, anni Sessanta. Felix Ungar e Oscar Madison sono
due amici dal carattere diametralmente opposto. Uno pignolo e maniaco
della pulizia al limite della follia, l’altro irascibile e disordinato, capace di
sconvolgere una stanza pulita con la velocità di un uragano.
Oscar, giornalista sportivo, passa le sue giornate tra la solitudine e le
partite a poker con gli amici, dove manco a dirlo perde sempre! Una vita da
divorziato alle prese con gli assegni di mantenimento alla moglie conditi
con patate fritte e liquori.
Felix invece, marito modello, è stato appena mollato dalla moglie che non
lo sopporta più! Solo e depresso medita il suicidio. Ma è troppo nervoso per
ammazzarsi... infatti indossa le cinture di sicurezza persino al Drive-In. E
sarà la sua apprensione a portarlo a casa di Oscar durante una delle partite
di Poker del venerdì sera. Oramai senza una casa troverà ospitalità da
Oscar. Ma la convivenza farà scattare un turbine di esilaranti situazioni
comiche. E a mettere ancora più pepe nella situazione, saranno le
cinguettanti vicine di casa: le sorelle Piccioni. Riuscirà Felix, l’uomo più
ordinato del mondo ad andare d’accordo con Oscar, colui che a casa sua
non riesce a trovare la strada per la cucina se qualcuno non gliela indica?
LOANO
Domenica 5 febbraio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
LE ATTESE – MOODS FOR LOVE
di Alma Daddario
con Valeria Ciangottini, Lorenzo Costa, Federica Ruggero
scene di Enrico Musenich
costumi di Anna Barabino
musiche originali di Roberto Leoncino
disegno luci di Doriana Barbè
regia di Lorenzo Costa
Produzione Teatro Garage
La produzione del Teatro Garage riporta l’attenzione del regista Lorenzo
Costa sulla drammaturgia contemporanea con un testo scritto dalla
giornalista, scrittrice e autrice teatrale Alma Daddario. Ad affiancare Costa,
Valeria Ciangottini che il pubblico ricorda per il suo esordio nel ruolo di
Paola, l’adolescente innocente e pura della Dolce vita di Fellini e la giovane
promettente Federica Ruggero.
Ne “Le attese” la Ciangottini è Marina, una donna di mezza età sposata con
il coetaneo Roberto, con cui divide una vita di coppia tra bilanci e
ripensamenti, fatta di violente impennate, di crisi e rientro nella staticità.
L’equilibrio di questa quotidianità verrà sconvolto dall’arrivo di Claudia una
giovane ex tossicodipendente di cui Roberto si è innamorato che irromperà
nella loro vita sconvolgendola totalmente. Costretti ad una temporanea
convivenza forzata, i tre inizieranno a giocare una sorta di partita in cui è
difficile identificare il vincitore, ma è chiaro chi sia il perdente: l'uomo.
Note di regia
La storia attinge alla realtà dei nostri tempi, scavando nella profondità di
alcune dinamiche tipiche di un “male di vivere” contemporaneo; è un
dramma moderno consumato tra le mura di un certo ambiente medio
borghese a cui appartengono Marina, Roberto e la stessa Claudia. La regia
ha lavorato molto sulla psicologia dei personaggi, scavati interiormente a
tal punto che facilmente potremmo riconoscerli come qualcuno che
abbiamo già incontrato.
Roberto in gioventù è stato un ex sessantottino che, con il tempo si è
“imborghesito”, ora non è appagato dalla propria vita, per lui innamorarsi
della giovane Claudia è un’occasione di rivalsa contro un mondo in cui non
si riconosce più; egli crede di poter tornare indietro di riappropriarsi della
sua vita, ma non sarà così; Marina, la figura apparentemente più forte, è
rigorosa, attende che la situazione si ristabilisca e si aggrappa con tutte le
sue forze a quello che ha conquistato.
Claudia invece risente di scelte sbagliate e carenze affettive, cresciuta da
genitori troppo impegnati per darle le attenzioni di cui aveva veramente
bisogno. Tutti e tre sono in attesa di qualcosa che risolva la situazione,
Liberandoli così da una situazione di stallo.
Lorenzo Costa
ALASSIO
Martedì 7, mercoledì 8 febbraio 2012, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
STASERA OVULO
di Carlotta Clerici
con Antonella Questa
regia di Virginia Martini
Produzione LaQ-Prod
Premio Calandra 2009 come Migliore Spettacolo
Antonella Questa Premio Migliore Interprete Calandra 2009
Un monologo che indaga sulle problematiche della maternità "over 35" e
della sterilità femminile, una tematica che l'odierno stile di vita rende più
che mai attuale.
Fino a dove riesce a spingersi l'istinto materno di una donna che, passati i
35 anni, una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è
arrivato il momento di avere un figlio?
La protagonista di questa commedia arriva alla risposta attraverso una
strada tortuosa fatta di tentativi e fallimenti, di esami medici e cure
pesanti, punteggiata dai consigli di parenti e amici, da critiche più o meno
velate.
Sarà proprio la consapevolezza raggiunta al termine di questo percorso a
regalare al pubblico un finale commovente e inaspettato.
“… Un monologo di oltre un’ora equilibratissimo, ben controllato, di
un’autrice che mostra indiscutibili capacità di scrittura…. La protagonista –
una Antonella Questa di enorme disinvoltura che punteggia ogni situazione
del racconto…..Uno spettacolo che diverte e, a tratti, emoziona, intrattiene
con estrema piacevolezza e coinvolge. Per la qualità della scrittura,
appunto, l’accuratezza della regia, la versatilità e il savoir faire dell’attrice,
di grande immediatezza e comunicativa in tutti i registri espressivi.”
Francesco Tei, Hystrio luglio 2009
FINALE LIGURE
Sabato 11 febbraio 2012, ore 21.00
AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo
DUE RAGAZZI IRRESISTIBILI
di Mario Scaletta e Paola T. Cruciani
con Gianfranco D’Angelo e Eleonora Giorgi
scene di Alessandro Chiti
costumi di Graziella Pera
coreografie Evelyn Annack
musiche originali di Federico Capranica
testi delle canzoni di Mario Scaletta
regia di Ennio Coltorti
Produzione Associazione Culturale Quinte D’argento
Lo spettacolo è una gita in barca su un mare di risate intervallate da
riflessioni ironiche, amare ma sempre divertenti. Salite a bordo, il
divertimento è assicurato!
Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi sulle onde dei decenni intrecciano i
loro ricordi umani e professionali, gioie e dolori di una vita vissuta dentro al
mondo dello spettacolo.
Il comico ironico e dissacrante, ma anche l’attore che ti fa commuovere e
pensare, e la bellissima interprete di tanti film di successo, alla quale la
maturità non ha tolto la voglia di ridere e di prendersi in giro, sono i
protagonisti di questo spettacolo. Un uomo e una donna, due bambini un
po’ cresciuti con l’anima da ragazzacci. Le loro parole sono scandite dalle
canzoni che tutti, almeno una volta, abbiamo cantato, interpretate dalla
giovane, calda voce di Tania, una autentica rivelazione. Belli ed
emozionanti i balletti, con sei strepitose ballerine che completano il cast.
Uno spettacolo spiritoso e graffiante, nato per ridere e sorridere, per
ricordare e ricordarsi e perché no, commuoversi, attraverso gli occhi e
l’anima di: Due ragazzi irresistibili.
Emozionarsi non è mai stato così divertente !
ALBENGA
Martedì 14 febbraio 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
GIN GAME
di Donald Lee Coburn
con Valeria Valeri e Paolo Ferrari
scene di Bruno Garofalo
costumi di Maria Grazia Nicotra
musiche di Massimiliano Forza
arrangiamenti di Fabio Valdemarin
regia di Francesco Macedonio
Produzione Associazione Culturale La Pirandelliana
“Gin game”, prima commedia scritta da Donald Coburn, debuttò nel 1976,
ottenendo subito uno strepitoso successo. Portata in scena in Italia più di
vent’anni fa, sempre dalla coppia Valeri-Ferrari per la regia di Gianfranco
De Bosio, oggi i due attori tornano ad interpretare i personaggi di Fonzia e
Weller, in un nuovo allestimento diretto da Francesco Macedonio.
L’azione si svolge in una casa di riposo. Protagonisti sono Weller,
ricercatore di mercato in pensione, e Fonzia, vecchia puritana figlia di un
pastore metodista.
Per trascorrere le domeniche i due iniziano a giocare a carte e inizialmente
l’uomo è affettuoso e cordiale nei confronti dell’amica, a cui insegna il gioco
del gin nel quale da sempre eccelleMa quando la principiante Fonzia
comincia a vincere ripetutamente, emerge il disappunto dell’uomo, che
cresce fino a diventare collera, rabbia allo stato puro. Il combattimento
porta un po’ alla volta i due protagonisti a delineare i lati più riposti del loro
carattere. Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del
semplice orgoglio ferito: l’anziano giocatore è vittima di un passato fatto di
frustrazioni economiche e personali mentre Fonzia sfoga le ferite
accumulate in una vita di delusioni e abbandoni, cedendo al turpiloquio ed
ad istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione.
Il finale ci mostra la dura realtà: due vecchi stanchi e sfiduciati che
avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo
impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia.
ALASSIO
Venerdì 17, sabato 18 febbraio 2012, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
L’IPAZIA
liberamente ispirato al libro di Petta e Colavito
riduzione di Simona Grillo
con Simona Grillo, Paolo Portesine, Danilo Spadoni, Nella Bozzano
danzatrici: Brenda De Palo, Raffaella Furno
e con Dora Spano, Silvana Merello
voce fuori scena di Antonio Minelli
consulenti alla regia: Marco Durando e Simona Grillo
regia di Nella Bozzano
Produzione Teatro dell’Aria
Si porta in scena la figura di Ipazia, vissuta nel IV secolo d.c. ad
Alessandria di Egitto.
Scienziata, filosofa, matematica, astronoma, pagana e donna, aveva tutte
le caratteristiche per farsi odiare e, infatti, morì trucidata da un gruppo di
fanatici.
Ipazia è stata cancellata dalla storia con una tale ferocia che di lei non è
rimasta quasi traccia. Per questo, farla rivivere sulla scena diventa un atto
di giustizia e di amore.
Assistendo al terribile massacro di Ipazia, vittima di un inconciliabile
conflitto tra religione e scienza, lo spettatore non potrà non pensare a tutti
quei roghi di donne, uomini, libri, opere d’arte, a tutti gli episodi in cui la
furia distruttiva di un’umanità senza coscienza ha creduto di salvarsi
rinnegando una parte di sé.
La messa in scena, riproponendo la formula propria al teatro-danza,
attraverso la sinergia di parola, musica e movimento, rafforza le dinamiche
sceniche agendo sul fattore emotivo. Nelle coreografie si alternano passi di
danza contemporanea con movimenti giocati sul folklore egiziano.
La scenografia minimalista si avvale di proiezione di immagini, tratte sia
dalla realtà che dall’arte.
Lo spettacolo invita il pubblico a “leggere” la storia di Ipazia da una
pluralità di angolature e a considerare i corsi e ricorsi della storia come
chiave di lettura adeguata per interpretarla.
PIETRA LIGURE
Giovedì 23 febbraio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO COMUNALE
LA VERITÀ
di Florian Zeller
traduzione di Giulia Serafini
con Massimo Dapporto
e con Antonella Elia, Susanna Marcomeni, Massimo Cimaglia
regia di Maurizio Nichetti
Produzione Enzo Sanny
“La verità” è il più recente lavoro per il teatro scritto dall'enfant prodige
della letteratura francese Florian Zeller.
La pièce racconta di un uomo di mezza età, Michel, e del suo microcosmo
fatto di piccole grandi bugie. Michel è un uomo felicemente sposato ma
intrattiene da tempo una relazione con Alice, la moglie del suo migliore
amico Paul.
Una camera. Hanno appena fatto l’amore… così inizia la storia. Michel ha
fretta di rientrare a casa, da Laurence, sua moglie mentre Alice è assalita
da continui sensi di colpa, perché Paul, suo marito, è anche il miglior amico
di Michel. Laurence non ci mette molto a capire che quelle continue riunioni
serali in ufficio sono solo una miserabile scusa, ma sopporta in silenzio
come una moglie timorosa di suscitare conseguenze gravi al proprio
rapporto di coppia. Alice non resiste alla tentazione di raccontare tutto al
suo amato Paul, che a sua volta non si scandalizza più di tanto. Secondo lui
tutti hanno diritto alle proprie zone di libertà. Anche lui non è immune da
qualche distrazione…
Così Michel si troverà a doversi giustificare col suo migliore amico di
un’azione davvero indegna. Ma mai così bassa come quello che Paul gli
confesserà col sorriso sulle labbra…
A questo punto le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico
viene condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti
raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo
della vittima a quella del colpevole… e alla fine al pubblico rimarrà il piacere
di capire dalle ultime battute di Laurence la Verità del titolo… ma sarà un
bene conoscerla davvero? perché come è noto la Verità può anche far
male…
ORTOVERO
Venerdì 24 febbraio 2012, ore 21.15
TEATRO CASONE
BUFFET PER QUATTRO
di Marc Camoletti
con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Alessandra Basile,
Elio Berti, Elisabetta Perotto
e la partecipazione straordinaria di Margherita Fumero
regia di Giorgio Caprile
scenografia Cinzia Belcamino
luci e suoni Croceservice
fotografo di scena Max Berrino
Produzione Compagnia Stabile Alassio
Margherita Fumero abbandona momentaneamente i panni di Wanda in
“Camera Cafè” per prendere parte a questa commedia, dove la
protagonista Jacqueline ha il sospetto, non proprio fondato, che il marito la
tradisca e trova in una rivista femminile a cui è abbonata la ricetta giusta
per vendicarsi.
Il “consiglio del cuore” è quello di liberarsi dalla solita routine famigliare e
di dedicarsi al sesso di gruppo. Con la scusa di seguire i consigli mondani
Jacqueline convince il marito a passare alle vie di fatto. Ma questi cercherà
di evitare con tutti i mezzi che accada ciò, e i protagonisti di questa
avventura, loro malgrado, saranno catapultati in un susseguirsi di esilaranti
equivoci e malintesi.
FINALE LIGURE
Sabato 25 febbraio 2012, ore 21.00
AUDITORIUM S. CATERINA – Finalborgo
IO, GIACOMO LEOPARDI
testi e regia Lorenzo Costa
con Federica Ruggero e Lorenzo Costa
scena di Enrico Musenich
consulenza musicale di Francesco Nardi
immagini di Veronica Falco per Kinetica
luci di Doriana Barbè
Produzione Teatro Garage
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati nelle Marche che allora
appartenevano allo Stato Pontificio. La sua è una delle più nobili famiglie
del paese. I genitori, Monaldo e Adelaide, incideranno in modo significativo
nella sua educazione. Il padre, uomo di idee reazionarie, è amante degli
studi; la madre, donna energica, molto religiosa fino a sfiorare la
superstizione è legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di
dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo, che non
riceve tutto l'affetto di cui avrebbe bisogno.
In conseguenza di alcune speculazioni azzardate fatte dal marito, la
marchesa prende le redini della gestione familiare, riuscendo a rimettere in
sesto il patrimonio grazie ad una rigida economia domestica.
Fino al termine dell'infanzia Giacomo cresce comunque allegro, giocando
volentieri con i suoi fratelli, soprattutto con Carlo e Paolina che amava
intrattenere con racconti ricchi di fervida fantasia.
La messa in scena dello spettacolo parte dall’analisi degli accadimenti
pubblici e privati, scava nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone
in luce i dubbi, le speranze, le paure, il desiderio di vivere nonostante tutto.
Due attori-narratori introducono al clima storico politico di fine ‘700, per
soffermarsi sulle vicende di Monaldo e Adelaide. Di tanto in tanto si
liberano del ruolo di narratori, per diventare i personaggi.
Il lavoro non ha la pretesa di essere esaustivo dell’opera e della vita, ma
vuole soffermarsi sulle sofferenze di un uomo, di un grande letterato che,
in anticipo di almeno un secolo, mette a nudo quel “male di vivere” caro a
tanta letteratura del ‘900.
Uno spettacolo in cui storia e letteratura si intrecciano, ma la vita dell’uomo
resta in primo piano e conoscerla aiuta la comprensione del poeta.
QUILIANO
Sabato 25 febbraio 2012, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA
di Tiziano Scarpa
con Silvio Barbiero
regia di Marco Caldiron
Produzione Carichi Sospesi
Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua
inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di
rinascita e, in qualche modo, di redenzione.
Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei
protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo;
immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di
Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti.
Pochi elementi in scena per rappresentare una storia ricca di elementi
narrativi che non manca mai di sorprendere per l'originalità delle soluzioni
messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in un mondo composto
da suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, da immagini, musiche che
richiamano un mondo naif tracciato con pennellate severe e marcate.
LOANO
Lunedì 27 febbraio 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
TANTE BELLE COSE
di Edoardo Erba
con Maria Amelia Monti e Gianfelice Imparato
e con Valerio Santoro
regia di Alessandro D’Alatri
Produzione Associazione Culturale La Pirandelliana
Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto
nelle loro case finché gli oggetti non li sommergono. Se ne contano a
milioni. In America li chiamano hoarder.
Orsina è una hoarder. Fa l'infermiera a domicilio, non è cosciente del suo
disagio, ma mette a disagio i vicini, che mal sopportano la sua mania di
accumulare, e la ritengono responsabile della sporcizia e degli olezzi della
palazzina. Per buttarla fuori, i condomini guidati dalla implacabile Bolasco e
dal viscido Eugenio assumono un amministratore pieno di debiti e
ricattabile, Aristide Baldini. Orsina scambia Aristide per un suo paziente e
ingenuamente lo fa entrare in casa. Fra i due c'è una spontanea simpatia, e
Aristide invece di lavorare per sfrattarla, si illude di poterla aiutare a
sgombrare tutto. Nella sua missione impossibile, è costretto ad entrare
nella rutilante, divertente e creativa follia della donna. Che è legata ad ogni
oggetto, anche il più piccolo, da un ricordo affettivo, da un progetto futuro,
da un timore irrazionale di privarsene. In un crescendo comico ed emotivo,
i due trovano motivi di scontro e di solidarietà, e arrivano fino alla soglia
del sentimento. Poi improvvisamente il gioco si rompe: è il condominio ad
averla vinta e i due si separano, irrimediabilmente sconfitti. Ma la vita
riserva sorprese, e non sempre sono negative: a distanza di tempo, Orsina
e Aristide si ritroveranno per un ultimo, decisivo incontro.
Giocato sul doppio piano della commedia e del dramma psicologico, “Tante
belle cose” è un lavoro fresco, vivo, pulsante di energia e comicità. Per la
prima volta in Italia - dove il fenomeno è presente ma non ancora studiato
- ci fa conoscere il mondo degli hoarder, attraversandolo con grazia,
trasformando il dettaglio iperreale in fantasia e il peso delle cose in una
favola che vola.
“Tante belle cose” disegna lo straordinario ritratto di una donna particolare
eppure vicina, in cui ciascuno può riconoscere una parente, una
conoscente, un'amica; di un uomo semplice e generoso, un signor nessuno
capace di grandi cose. E di due malvagi della porta accanto, convinti nel
loro perbenismo, di fare la cosa giusta.
Graffiante, poetico e stupendamente interpretato da due grandi attori,
“Tante belle cose” è tutto quello che il pubblico dovrebbe pretendere da
una commedia nuova: di essere divertente e commovente, di parlare di un
caso minuscolo ma di avere un valore universale.
ALBENGA
Martedì 28 febbraio 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
PENTAPADRE
di Gianpiero Perone e Carlo Denei
con Gianpiero Perone
Produzione Omnibus
“Ebbene si signori, io ho cinque figli!!! Io sono pentapadre! Penta, nel
senso che sono pentito!!! Ci sono sere che c’è più gente a casa mia che ai
miei spettacoli, è un disastro!” Comincia da questa affermazione il nuovo
spettacolo di Gianpiero Perone.
Un uomo circondato da una marea di figli e accompagnato, nella complicata
avventura che è la vita, da un essere mitologico mezzo donna e mezzo
armadio a tre ante, sua moglie! Come farà il nostro eroe a sopravvivere ad
una quotidianità in cui ogni bisogno è moltiplicato per sette? La scuola,
l’apparecchio per i denti, la vita condominiale, il programma da guardare in
tv, i vestitini per tutti… senza considerare le difficoltà del rapporto di
coppia! La sola via di fuga resta la fantasia, unico rifugio in cui cercare
riparo quando la realtà diventa troppo impegnativa.
Lo spettacolo è strutturato in quadri che alternano personaggi creati e
raccontati da una voce fuori campo spiazzante e dispettosa (come nel
mondo delle fiabe sonore), a personaggi costruiti in maniera più classica
con il loro campionario di cadenze, inflessioni, tic, costumi e camminate
strane e divertenti. Il tutto legato da esilaranti monologhi che hanno come
tema la vita di una famiglia numerosa con tutto ciò che questo può
comportare, aspetti comici e tragi-comici del vivere quotidiano.
ALASSIO
Venerdì 2, sabato 3 marzo 2012, ore 21.00
EX Chiesa Anglicana
LA BRIGATA DELLA STRACCIA E LE NOVELLE DEL BOCCACCIO
di Michela Terrile e Fiona Dovo
con Claudia Benzi, Fiona Dovo, Paolo Drago,
Laura Formenti, Arianna Comes e Alice Ridella
costumi di Sonia Bartolucci
scenografie di Stefano Barbieri
consulenza musicale di Enzo Aino
fotografie di Maurizio Dovo
regia di Michela Terrile
Produzione Teatro delle formiche
Lo spettacolo vuole essere sinonimo di vitalità, freschezza e al tempo
stesso chiave di lettura di un’epoca passata: quale modo migliore per
rivivere le novelle del Boccaccio? Una compagnia di cinque attori giovani,
brillanti e talentuosi si muove nello spazio scenico ricreando atmosfere
differenti: il borgo medievale, la gita in pineta, un maniero stregato, la
pioggia e il sole…
Il progetto parte dal desiderio di rappresentare un testo stupefacente come
il Decamerone, una raccolta di novelle dai toni sempre diversi. E’ un testo
che si studia a scuola ma del quale non se ne conoscono i risvolti più
provocatori e scanzonati; una pittura sempre attuale dei vizi e
dell’intelligenza umana.
In uno scenario antico dai colori boccacceschi prendono vita i personaggi
accattivanti e spiritosi della compagnia della Straccia: un’ allegra galleria di
caratteri, dalla bisbetica zitella alla ingenua ragazzotta, dalla provocante
attempata al tenero e strampalato nobile ser della Straccia.
Un gioco narrativo che miscela le situazioni comiche dell’intreccio alle
novelle note e meno note del Decamerone: il cuoco Chichibio, l’innamorato
Nastagio e il furbo Ricciardo escono dai racconti dei nostri protagonisti
reinventati nella forma narrativa ma conservando intatti i riferimenti al
testo di Boccaccio. Un‘occasione unica per rispolverare i ricordi ormai
lontani degli studi e ripercorrere le storie mirabolanti raccontate con vitalità
dai protagonisti della brigata della Straccia.
Un’ora e venti che vola tra una risata arguta e una visionaria immagine
degli scenari più famosi del trecento italiano.
QUILIANO
Venerdì 2 marzo 2012, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
I MENECMI ALLA TERZA
di Samuele Boncompagni
da “I Menecmi” di Plauto
con Samuele Boncompagni, William Catania, Riccardo Valeriani
musiche composte ed eseguite dal vivo da Massimiliano Dragoni (salterio e
percussioni) e Massimo Ferri (chitarra, bouzouki, flauti)
regia di Samuele Boncompagni
con la collaborazione di Andrea Biagiotti
Produzione Officine della Cultura Noidellescarpediverse
Si può realizzare un classico di Plauto come i Menecmi con soli tre attori?
Undici personaggi più il Prologo sono le voci dell'originale commedia
plautina degli equivoci, che in questo spettacolo sono interpretate da tre
attori del genere comico: Samuele Boncompagni, Riccardo Valeriani
(conosciuti come duo Noidellescarpediverse visti anche a Zelig Off) e
William Catania (siciliano d'origine e toscano d'adozione vincitore del
Festival Nazionale del Comico di Torino).
Commedia degli equivoci che diventa anche commedia dei travestimenti,
una citazione alla Commedia dell’Arte e una alla tradizione
dell’avanspettacolo, una struttura scarna fatta di tubolari di americana a
sezione quadrata illuminati dall’interno che disegnano un boccascena
moderno, tecnologico con i proiettori a vista. Ciò che avviene al suo
interno, illuminato anche da piccole luci della ribalta, è un teatro delle
origini, è un gioco che si svela.
Il testo è riscritto cercando da una parte di restituire alcuni giochi di parole
persi con certe traduzioni troppo edulcorate, dall'altra montando e
smontando la macchina comica originale di Plauto per donarle una fresca
modernità. La realizzazione recupera il piacere del gioco teatrale svelato, in
cui il pubblico assiste a ciò che accade dentro e fuori scena.
La storia ha come fulcro il Mediterraneo parlando di Sicilia, Puglia, Grecia e
Albania e le musiche originali, composte ed eseguite dal vivo da Massimo
Ferri (chitarra bouzuki e flauti) e Massimiliano Dragoni (percussioni e
salterio), saranno in questo senso un prezioso arricchimento al motore
comico della vicenda rappresentata.
PIETRA LIGURE
Mercoledì 7 marzo 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO COMUNALE
NIENTE PROGETTI PER IL FUTURO
scritto e diretto da Francesco Brandi
con Giobbe Covatta e Enzo Iachetti
scene e costumi di Nicolas Bovey
musiche di Cesare Picco
light designer Christian Zucaro
Produzione La Contemporanea - Sosia & Pistoia
“Niente progetti per il futuro” ha vinto il Premio Flaiano 2009, con la
seguente motivazione di Masolino D’Amico: “Dramma sottile e
coinvolgente, spesso imprevedibile, nel rappresentare l’incontro di un
semplice garagista con un Vip della televisione, colto e intelligente ma
egocentrico oltre ogni limite. Ne esce il ritratto di una società intera, priva
di valori e piena di contraddizioni.”
“Niente progetti per il futuro” è un gioco teatrale surreale, una parabola
contemporanea, che cerca di raccontare con i toni della leggerezza e del
paradosso una società in crisi, dove i valori dell’Uomo appaiono lisi e
sfilacciati sullo sfondo di un progressivo impoverimento spirituale.
L’ambientazione è un ponte pedonale della periferia di una grande città, sul
quale si incontrano due aspiranti suicidi, uniti dalla comune insana
aspirazione ma diversissimi per tutto il resto.
Ivan è un garagista, uomo semplice e di piacevole concretezza, religioso
praticante, di bassa estrazione sociale, con una cultura non certo ricca ma
nutrita da un’insopprimibile curiosità, spinto al suicidio a causa di una
cocente delusione d'amore.
Tobia invece è un vip della TV, psicologo di nascita ma opinionista tuttologo
di adozione (televisiva). Uomo colto e ironico, ma anche molto egoista e
egocentrico, vede sgretolarsi nelle sue mani oltre che la sua popolarità
anche la sua vita privata.
Dall’incontro tra queste due diverse disperazioni, che provengono da mondi
lontani ma che si riconoscono in fretta, nasce il dramma o la commedia,
secondo i diversi punti di vista o la diversa lettura degli avvenimenti.
LOANO
Sabato 10 marzo 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
CAN CAN
di Cole Porter
prima edizione originale in italiano
adattamento e regia di Corrado Abbati
con Compagnia Corrado Abbati
scene di Stefano Maccarini
costumi di Artemio Cabassi
coreografie di Giada Bardelli
direzione musicale di Marco Fiorini
Produzione inScena
A Parigi, in piena Belle Epoque, trionfa una nuova travolgente danza : il
Can Can. Purtroppo però "l'indecente" ballo viene ben presto proibito
perché danza concepita per incendiare menti, animo e intime fibre di chi vi
assiste.
Ciò non impedisce alla proprietaria di un caffè di metterlo comunque in
scena, con grande gioia dei suoi clienti. La donna può permettersi di
ignorare la legge grazie alla sua amicizia con un disinibito giudice. Drastici
cambiamenti sono però all'orizzonte allorché un giovane e intransigente
giudice decide di porre fine a questa scandalosa situazione. Quello che il
giudice non sa è che il divertimento è appena cominciato: un girotondo di
esilaranti equivoci coinvolgono una serie di pittoreschi e simpatici
personaggi sino all'immancabile lieto fine.
Note di regia
Divertimento ed emozioni, echi cinematografici e di Broadway per “Can
Can” il musical che accende la voglia di ridere, cantare e ballare sulle
famosissime musiche di Cole Porter, molte delle quali sono nella memoria
di tutti: chi non ricorda la sua "Night and day". La grande popolarità di
questo "classico" si deve anche al successo del film che ne venne tratto con
un cast d'eccezione: Frank Sinatra, Maurice Chevalier e Shirley MacLaine.
Dietro il film, come spesso accade, uno spettacolo di altrettanto successo:
“Can Can” al suo debutto
a Broadway
è rimasto in scena
ininterrottamente per 5 anni. Una sferzata di buon umore si potrebbe
indicare come il motore di questa edizione che è la prima in Italia a fare
riferimento all’originale di Broadway, dove la storia del Can Can è
raccontata fra sontuose ambientazioni, magnifici costumi, scene di danza
mozzafiato ed una musica a dir poco geniale. A differenza del film, che
aveva privilegiato la commedia, qui la musica è restituita alla sua integrale
espressione creando ritmo, allegria e quel tanto di sentimento che
riverbera su tutto lo spettacolo, rendendolo trascinante ed energico come
una galoppata di can can .
ALBENGA
Lunedì 12 marzo 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
VIVA LA MERICA
(Il Viaggio del Ravenna)
di Gino Rapa dei Fieui di caruggi
con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Sabrina Bonanato, Carla Migliardi,
Fabio Vosilla, Francesca Gallizia
regia di Mario Mesiano
Produzione Associazione Culturale Teatro Ingaunia
Il piroscafo Ravenna era di ritorno dall’ennesimo viaggio in Sudamerica
quando, mentre era in navigazione vicino a Capo Mele, la vedetta scorse la
sagoma di un sommergibile proveniente dall’Isola Gallinara e nonostante la
tentata virata del capitano del Ravenna, quest’ultimo venne colpito dal
siluro vicino alla poppa.
L’inabissamento fu velocissimo, dapprima l’acqua invase le stive e subito
dopo la prua si alzò in aria…
VIVA LA MERICA! “La Merica è come il gioco del lotto, quelli che ci
guadagnano sono pochi e quelli che ci perdono sono tanti!”
Merica, Merica, Merica! Cosa sarà questa Merica?
Un gruppo di emigranti italiani nei primi anni del Novecento inseguono sul
piroscafo Ravenna un sogno … il sogno mericano!
LOANO
Giovedì 15 marzo 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO LOANESE
NOME: FABRIZIO, COGNOME: DE ANDRÈ
di Gino Rapa dei Fieui de caruggi
con Mario Mesiano, Giorgio Caprile, Sabrina Bonanato,
Nando Rizzo, Carla Migliardi
e con Marisa Fagnani alla chitarra
regia e adattamento di Mario Mesiano
Produzione Associazione Culturale Teatro Ingaunia
“E’ lì a Genova che c’è una casa disabitata… a ponte Morosini…dove da
ragazzo andavo a pescare i cefali… una finestra aperta sul porto di
Genova… sulle navi che partono verso la Sardegna, l’America, l’Asia… una
casa disabitata… rimasta disabitata… l’avevo scelta io questa casa nel cuore
del porto antico… per tornarci a vivere… a respirare l’aria che fa affogare i
pesci…”
Fabrizio De Andrè si racconta tra rabbia e poesia, ricordi e speranze.
Un suggestivo percorso attraverso alcuni momenti della vita di Fabrizio De
Andrè, la sua umanità, dai vicoli della città vecchia al paradiso, sino
all’incontro con Dio.
La musica è il filo conduttore di un suggestivo percorso teatrale che rivela
la straordinaria umanità di Fabrizio De Andrè e dei suoi personaggi.
Lo spettacolo mette in scena alcuni momenti significativi della vita di
Fabrizio, soffermandosi sull’uomo più che sul personaggio pubblico. Il titolo
vuole sottolineare proprio questo. Nome: Fabrizio, l’individuo, il singolo,
l’unicità, con le sue debolezze, le sue vittorie, i compromessi. Cognome: De
Andrè. l’appartenenza, la società, la forma, con i suoi riti, il perbenismo, i
condizionamenti.
Lo spettatore è condotto lungo un percorso attraverso l’infanzia spensierata
di Faber nella campagna piemontese, il suo amore per gli animali e la vita
semplice, la giovinezza ribelle ed ombrosa, i suoi grandi amori, la scoperta
della Sardegna ed il dramma del sequestro. Sino alla “riscoperta” del
rapporto con il padre, figura dominante nella sua vita.
ORTOVERO
Venerdì 23 marzo 2012, ore 21.15
TEATRO CASONE
NON HO LO SGUARDO DUBBIOSO, SONO MERIDIONALE!
di e con Renzo Sinacori
regia di Paolo Migone
Produzione Area Zelig Cabaret
Renzo Sinacori fa parte della fucina dei comici Area Zelig. Siciliano di
nascita e ligure d’adozione è legato artisticamente alla città di Milano dove
attualmente vive. Artista poliedrico con una grande esperienza nella radio,
nel cinema e nel teatro, Sinacori è noto al pubblico televisivo per le sue
apparizioni in popolari programmi come: Striscia la notizia, Il protagonista,
La sai l’ultima e Scherzi a parte.
Il suo ultimo spettacolo, “Non ho lo sguardo dubbioso, sono meridionale” si
addentra nelle relazioni umane, indaga nel quotidiano, raggiungendo punte
di geniale verve comica quando svela i meccanismi delle relazioni amorose
e i luoghi comuni che le ammantano.
Esilarante è la sua personalissima interpretazione della scena madre del
film “Titanc” di Cameron, in cui i due protagonisti recitano l’apice del loro
innamoramento e la forza utopica che sospinge il loro sentimento. La scena
nelle mani dell’abile cabarettista diviene un pretesto per mostrare i più
comuni menage amorosi. Calati nella realtà Rose e Jack diventano una
coppia come tante: lei una classica rompiscatole, lui la sua candida vittima
che subisce le angherie con la speranza di comprendere i misteri del mondo
femminile.
Lo spaccato familiare che ci presenta è condito con i temi più amati
dall’attore: dalla sua Sicilia al sogno americano, all’evasione dalle proprie
scomode radici, il tutto sottolineato da un’eccezionale
mimica e una forte presenza scenica.
QUILIANO
Venerdì 23 marzo 2012, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
GIUSEPPE MARZARI UN UOMO IN FRAC
testi di G. Marzari
con Andrea Benfante
musiche di Andrea Nicolini e Davide Aramini
scene di Giorgio Panni
regia di Daniela Ardini
Produzione Compagnia Lunaria Teatro
Uno spettacolo di teatro basato sui testi più noti del grande attore comico
genovese. Uno spettacolo di teatro che ricorda la radio del bel tempo che
fu. Uno spettacolo di teatro con tanta musica e canzoni dal vivo.
Giuseppe Marzari (Genova, 1900 – Genova, 1974) è stato il più grande
attore comico e umorista espresso dal teatro dialettale genovese dopo
Gilberto Govi. Conosciuto con il semplice nome di Marzari, è stato
protagonista dei palcoscenici teatrali locali fino agli anni sessanta con
l’omonima compagnia, che portava sulla scena molti titoli caratteristici del
repertorio teatrale in lingua genovese. Ha legato il suo nome, in
particolare, ad una macchietta, Ö sciö Ratella, impersonata numerosissime
volte per la radio dalle frequenze locali della Rai della Liguria.
Gli sketch di Marzari erano imperniati sui classici bisticci coniugali, cari
specialmente agli umoristi di un tempo, che si risolvevano con un abbraccio
finale. «Per fare andare le cose "drite" - recitava la sigla - occorre talvolta
ricorrere ad una bella lite».
Recentemente Cesare Viazzi gli ha dedicato la biografia "Marzari, un uomo
in frac" (De Ferrari Editore, 2010) e l’etichetta genovese Devega ha
pubblicato su cd i suoi successi discografici.
ALBENGA
Lunedì 26 marzo 2012, ore 21.00
TEATRO AMBRA
DIVINA & BIRICHINA
quando LUI non ha scampo col… Belcanto!
concerto – spettacolo
di Anna Maria Ottazzi
Personaggi e interpreti:
La divina , soprano Anna Maria Ottazzi
La birichina, mezzosoprano Sara Nastos
Il melomane misogino, attore Mario Mesiano
Il seduttore sedotto, tenore Andrea Elena
Giovanni Battista Bergamo, l’ignaro pianista
regia di Andrea Elena
direzione della produzione di Ester Bozzano
consulenza Musicale di Leonardo Ferretti
Produzione T.R.A.M.A. The Riviera Academy of Music & Art
e Associazione Culturale Teatro Ingaunia
Uno spettacolo giocoso e frizzante, dove protagoniste sono la furbizia e la
dolce sensualità delle affascinanti eroine dell’opera.
In scena, due soprani ed un tenore, accompagnati al pianoforte, ed un
attore che conduce lo spettatore per mano lungo un percorso musicale e
scenico divertente, a tratti dissacrante eppure mai malevolo, sempre
ironico…
“Divina & Birichina” è un concerto-spettacolo che nasce espressamente allo
scopo di promuovere l’ascolto della musica lirica.
A fare da filo conduttore allo spettacolo è un “canovaccio”, su cui si
innestano canto lirico e recitazione, così da coinvolgere completamente lo
spettatore nell’azione scenica.
Chi conosce e ama già l’opera non resterà deluso: la scelta delle arie e dei
duetti del repertorio buffo non è mai casuale ma ragionata e strumentale.
Ogni brano ha una sua ragion d’essere nel contesto di questo frizzante
spettacolo.
Per chi, invece, si avvicina al genere per la prima volta, il divertimento è
assicurato dal vorticoso susseguirsi di canto e recitazione, in un tourbillon
indiavolato in cui le due cantanti protagoniste fanno divertire il pubblico con
i loro travestimenti e l’attore si ritrova suo malgrado in mezzo a questo
fuoco incrociato e resta ammaliato, stupefatto, sedotto dalle arti delle due
maliarde signore che, accompagnate al pianoforte, interpretano tanta bella
musica.
PIETRA LIGURE
Venerdì 6 aprile 2012, ore 21.00
CINEMA TEATRO COMUNALE
L’APPARENZA INGANNA
di Francis Veber
adattamento di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli
con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
e con altri sette attori
scene di Alessandro Chiti
costumi di Andrea Stanisci
musiche di Massimiliano Forza
arrangiamenti di Fabio Valdemarin
regia di Tullio Solenghi
Produzione La Contrada-Teatro Stabile di Trieste
“L’apparenza inganna” racconta la storia del contabile François Pignon,
uomo diligente, mite e senza qualità, che lavora per un’azienda di
produzioni derivanti dal caucciù, preservativi in primis.
Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa,
unitamente al divorzio dalla bella moglie di cui è ancora innamorato e al
fatto che il figlio diciassettenne non lo considera minimamente, lo porta a
contemplare il suicidio.
Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che
cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo
passo è quello di fingersi gay, in modo da spingere la dirigenza a non
procedere al licenziamento per paura di mobilitare la associazioni
omosessuali.
L’idea per quanto assurda ha successo su tutti i fronti e ribalta
completamente le sorti del povero Pignon, in ufficio, nella società e anche
nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del
movimento omosessuale, con tutte le esilaranti conseguenze del caso.
Tratto dall’omonimo film francese del 2000 (titolo orginale: Le placard),
“L’apparenza inganna” riporta in scena per la quinta volta il personaggio di
François Pignon inventato da Veber nel 1973 con la pièce teatrale
“L’emmerdeur” (in italiano Il rompiballe), successivamente portata sul
grande schermo da Edouard Molinaro.
A dieci anni da “L’emmerdeur”, nell’83 il personaggio Pignon è protagonista
di “Les compères” (in italiano Noi siamo tuo padre, da cui viene tratto il
remake americano del ’97 Due padri di troppo del regista Ivan Reitman).
Nell’86 ritorna con “Les fugitifs” (Due fuggitivi e mezzo), da cui viene tratto
due anni dopo un altro remake negli USA, “In fuga per tre”, diretto dallo
stesso Veber. Nel 1998 il ridicolo personaggio inventato da Veber torna
nuovamente alla ribalta con “Le dîner de cons” (La cena dei cretini), un
successo internazionale prima nei teatri e poi nei cinema di tutto il mondo.
Dopo “Le placard”, Pignon ricompare in “La doublure” del 2006 (Una top
model nel mio letto). Nel 2008 è uscito in Francia un remake de
“L’emmerdeur” nuovamente diretto da Veber.
QUILIANO
Venerdì 20 aprile 2012, ore 21.00
TEATRO NUOVO DI VALLEGGIA
SCALPICCII SOTTO I PLATANI
ispirato alla strage di Sant'Anna di Stazzema
di e con Elisabetta Salvatori
e con Matteo Ceramelli al violino
Produzione Associazione Culturale Favolanti
Ispirato alla strage nazista avvenuta a Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto
del 1944, “Scalpiccii sotto i platani” è un vero esempio di teatro civile,
commosso e partecipe, che rievoca un brutto momento della nostra storia.
Elisabetta ha ascoltato i racconti dei pochissimi sopravvissuti, le
testimonianze dirette di coloro che, bambini, vissero quel tragico giorno: e
laddove la storia di questi bambini della Versilia si intreccia
drammaticamente alla Storia, sorgono le parole dello spettacolo, in
memoria delle 560 persone rimaste uccise e delle loro storie di sofferenza,
di lutti, di amore e di coraggio.
“Raccontare di Sant'Anna è entrare in una storia che ti tocca. I superstiti
che ho avvicinato, anche se non sono portati alla confidenza, li sento come
parenti. E il silenzio del paese mi emoziona e mi fa male.
“Scalpiccii sotto i platani” è un racconto da ricordare. Nel rispetto di un
silenzio innaturale, che un tempo non c’era, è lo stesso silenzio che c’è di
solito nei luoghi sacri, non nei paesi”.