L`FBI chiude Megaupload Ford crea l`auto del futuro
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L`FBI chiude Megaupload Ford crea l`auto del futuro
n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.1 EDITORIALE Acquirenti online: i trucchi del mestiere Tutti dovrebbero sapere che la garanzia di legge sui prodotti di consumo (ovviamente primi tra tutti quelli elettronici) deve essere riconosciuta dal rivenditore e non dal produttore. Quella del produttore è solo “convenzionale” e “limitata” e quindi non obbligatoria e soggetta a vari limiti; quella di legge invece ineludibile e vincolata a regole ferree. Per questo è importante decidere con attenzione da chi si compra, non certo a prescindere dal prezzo ma considerando il prezzo come uno dei fattori, non l’unico. E questo soprattutto se si compra su Web. Acquistare online è bello e comodo, ma funziona meglio se si conosce bene da chi si compra: in caso di malfunzionamenti del prodotto, il venditore del prodotto deve/dovrebbe farsi carico delle operazioni di riparazione mantenendo l’utente libero da ogni onere economico, anche di trasporto. Purtroppo ottenere davvero da molti operatori online quello che la legge prescrive in termini di garanzia è tutt’altro che facile. Ecco una serie di piccoli test da fare prima di acquistare online: verificare che l’azienda sia contattabile con un numero di telefono, sempre preferibile all’email o peggio ancora alle form Web; assicurarsi che insieme al prodotto venga spedito anche lo scontrino; cercare sul sito se è già esplicitata una policy per gli interventi di garanzia e se questa rispetta gli obblighi di legge; preferire i venditori che dispongono anche di un punto di vendita fisico; fare attenzione ai “marketplace”, in cui, dietro insegne molto note, si celano piccoli e piccolissimi rivenditori; e così via. Sempre ricordando che acquistare con fattura annulla i vantaggi previsti dal codice del consumo, portando la garanzia a un anno e con minori tutele. Nelle prossime settimane pubblicheremo una guida speciale sull’argomento, che evidentemente non è ancora chiaro a tutti. A partire da Apple, che proprio su questi argomenti ha da poco ricevuto una multa di 900.000 euro dall’Authority antitrust. Gianfranco Giardina PEOPLE & MARKET / Arrestato in Nuova Zelanda il fondatore L’FBI chiude Megaupload L’operazione è arrivata dopo le proteste in rete contro le leggi SOPA/PIPA DDAY.it magazine 40 In questo fascicolo tra le altre cose... di P. Centofanti PEOPLE & MARKET Il comunicato ufficiale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sembra arrivare direttamente da un film di Hollywood: una mega cospirazione finalizzata all’associazione a delinquere per una violazione di massa del diritto d’autore. E visto che stiamo parlando di Megaupload, digital locker che ospitava un gran numero di film anche prima dell’uscita cinematografica, non c’è dubbio che Hollywood abbia avuto una parte importante nell’operazione di polizia internazionale capitanta dall’FBI, che ha portato al sequestro e chiusura dei server legati ai vari domini “Mega” (tra cui Megavideo.com), nonché all’arresto in Nuova Zelanda di sette persone tra cui il fondatore Kim Schmitz (meglio noto come Kim Dotcom). Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, violazione su larga scala del diritto d’autore e riciclaggio. Me- 2 Servizi di download ed eBay, trattamenti diversi 5 Con iBooks 2 i libri di testo arrivano su iPad 6 ACTA: il responsabile per l’UE si dimette gaupload avrebbe creato danni per mezzo miliardo di dollari e fruttato 175 milioni di dollari di guadagni illegali. Secondo le autorità, Megaupload non sarebbe stato semplicemente un digital locker, ma avrebbe allestito un sistema che incentivava di fatto il caricamento da parte degli utenti di film e musica, premiando i contenuti più popolari e gli utenti che li caricavano, mentre l’assenza di un motore di ricerca aveva l’unico scopo di celare la reale entità dei contenuti ospitati dal servizio. segue a pag. 2 PEOPLE & MARKET / Ecco cosa abbiamo visto al salone dell’auto Ford crea l’auto del futuro Tecnologia e automobile si fondono: comandi vocali, video e audio player Applicazioni e touchscreen sono ormai un must. SYNC arriverà a metà anno di M. Monti L e auto sono sempre più ricche di contenuti hi-tech che si sviluppano su due strade distinte ma sempre più integrate all’interno del veicolo. Da una parte la tecnologia viene impiegata per rendere l’esperienza di guida più sicura, dall’altra è utilizzata per creare un ambiente altamente informatizzato, dove audio, video e Internet contribuiscono a migliorare la permanenza all’interno dell’auto. Per tastare con mano l’attuale stato delle cose nel ramo automobilistico abbiamo accettato con entusiasmo l’invito di Ford a partecipare, a metà gennaio, al NAIAS, il salone dell’auto di Detroit. Qui, oltre ad assistere alla presentazione in anteprima mondiale della nuova Fusion - che vedremo in Europa con il nome Mondeo molto probabilmente a inizio 2013 - abbiamo partecipato a svariati seminari e visite ai reparti di ricerca e sviluppo delle tecnologie integrate nelle ultime vetture Ford. Prima di addentrarci nei video di natura più tecnica, ecco un assaggio della presentazione molto “American-style” della Fusion, avvenuta nella Joe Louis Arena di Detroit. MOBILE 7 Il nuovo Xperia S 9 Ricarica dello smartphone con l’OLED TV & VIDEO 11 DuPont stamperà gli OLED PC & MULTIMEDIA 10 Wps bucato? Netgear ha la soluzione 12 II mondo PC non innova più GAME & MOVIE 13 La prossima Xbox sarà sei volte più potente 16 Assassin’s Creed: Revelation per PS3 HIFi & HOME THEATER 14 Da Dynaudio diffusori wireless segue a pag. 4 video Il video della presentazione della Ford Fusion. TEST/GUIDA 18 Come ottenere il massimo dal nuovo TV 20 L’Home Theater di PanasonicJ 22 NAS Synology DS212J n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.2 segue da pag. 1 L’FBI chiude Megaupload Anche se l’ordinanza del Gran Jury è stata firmata il 5 gennaio, il via libera all’operazione è arrivato proprio il giorno dopo le grandi proteste in rete contro le leggi SOPA/PIPA, dimostrando tra l’altro come le autorità americane abbiano già sufficiente potere per intervenire contro siti come Megaupload. Una provocazione comunque che ha scatenato la risposta del gruppo di hacker Anonymous che ha oscurato per qualche ora il sito del Dipartimento di Giustizia. Le autorità hanno sequestrato beni per un totale di 50 milioni di dollari, tra cui la collezione di auto di lusso di Kim Dotcom, ma gli arrestati rischiano tantissimo: 20 anni di carcere per associazione a delinquere, più altri 20 anni per riciclaggio, senza contare le varie pene per la violazione del diritto d’autore. PEOPLE & MARKET Sony e Panasonic declassate L’agenzia di rating Moody ha declassato di un punto sia Sony che Panasonic. La bocciatura gira sempre attorno al nodo che le aziende giapponesi non riescono a sciogliere: la profittabilità del segmento TV. Nonostante le ultime ristrutturazioni, Moody non nutre fiducia per il futuro e ha assegnato un Baa1 a Sony (il terzultimo dei 10 livelli di Moody) e un A2 a Panasonic. Per Sony è la seconda bocciatura dopo quella di Fitch del mese scorso e, secondo un analista di JPMorgan, l’azienda per uscire dalla crisi dovrebbe ristrutturare completamente tutta la visione consumer, non solo quella TV. Discorso analogo per Panasonic, il cui debito ammonta ora a 550 miliardi di yen contro i 100 miliardi dello scorso anno: in un solo anno la divisione TV avrebbe perso 420 miliardi di yen, da qui la decisione dell’azienda di tagliare 17.000 posti di lavoro e la produzione in alcune fabbriche. PEOPLE & MARKET / La legge che definisce il ruolo di “service provider” deve essere rivista Servizi di download ed eBay: trattamenti diversi Nel mondo chiudono i siti di sharing ma in Italia un tribunale decide che su eBay si può vendere software contraffatto di G. Giardina L a scure che le istituzioni giudiziarie americane hanno fatto cadere su Megaupload (e per estensione su tutti i servizi di downloading) si fonda evidentemente su un principio sacrosanto: la tutela del diritto d’autore. È notorio – e non c’è bisogno di dimostrazioni specifiche – che i servizi di upload/download sono stati utilizzati in questi anni per distribuire file pirata, malgrado i gestori possano sempre trincerarsi dietro il fatto che potrebbe anche sorgere l’esigenza di ospitare su questi siti dei comuni file “privati” non tutelati dal diritto d’autore. Nel caso specifico di Megaupload c’è dell’altro: pare che la società addirittura caricasse autonomamente i file pirata e incentivasse questo tipo di impiego dell’infrastruttura da parte degli utenti, in modo da richiamare il maggior numero di utenti e trarne quindi il relativo guadagno. E fino qui – a patto di avere un minimo di senso etico – nulla da eccepire. Quello che non va, invece, è la distinzione netta e senza zone grigie che la nostra legislazione fa tra “service provider” e “utente”: a norma di legge, il primo offre un servizio e non può essere considerato responsabile di eventuali illeciti che il secondo compie utilizzando il suo servizio. Anche in questo caso nulla da eccepire, se il servizio per esempio è una casella di email: che ne può sapere il gestore della casella (a meno di violare sistematicamente la privacy dell’utente) se questa viene usata per esempio per organizzare un attentato? Ma ci sono altri tipi di servizi che in qualche modo “mettono in società” utente e service provider e nei quali – almeno a nostro avviso – la distinzione netta è impropria. L’esempio più evidente è eBay: la società, a norma di legge (sbagliata) si ritiene del tutto irresponsabile nei confronti di eventuali vendite “irregolari” fatte dai propri utenti. Parliamo per esempio di venditori finto-privati che magari hanno una storia di migliaia di transazioni all’anno e che evidentemente commerciano professionalmente in totale evasione fiscale; parliamo di vendite di materiale contraffatto o semplicemente che non paga dazi e altri compensi (come quello SIAE). Su tutto ciò eBay non è responsabile e questo sembrerebbe anche ragionevole. Ma il problema è che eBay è socia. Infatti, su ogni transazione, anche su quelle irregolari, eBay genera profitto e questo la pone in una condizione inaccettabile, tanto quanto quella di Megaupload e sorelle. A dimostrazione di quanto stiamo dicendo, una recentissima sentenza del Tribunale di Roma che, non solo non ha chiamato in causa eBay, ma ha addirittura assolto un utente che sulla celebre piattaforma di e-commerce vendeva software contraffatti (leggasi pirata). E sapete perché? Perché alla fine, come spiega qui l’avvocato difensore, eBay non può essere considerato né un notaio né un pubblico ufficiale quindi non può attestare in maniera inoppugnabile l’identità di un utente che opera dietro nickname. Ovverosia, chiunque opera su eBay in questo momento è libero di commettere illeciti senza rischiare nulla, come nulla rischia eBay stessa, socia in affari dei propri utenti. Un palleggio di responsabilità kafkiano e evidentemente da correggere. Siamo in Italia e purtroppo chi dice queste cose rischia di non essere così apprezzato: alla fine, il sospetto è che la maggior parte dei cittadini del nostro Paese, se messi di fronte a due negozi, uno che vende regolarmente a 100 e uno che vende irregolarmente a 80, entrerebbero nel secondo. Ma a noi non piace vedere i servizi di downloading sulla gogna e nello stesso momento i “colletti bianchi” di altri servizi non più nobili operare con serenità. A questo punto è evidente che la legge che definisce il ruolo di “service provider” e ne determina le responsabilità (e le irresponsabilità) debba essere rivista almeno affinché l’essere service provider non valga come salvacondotto. Come è accaduto negli Stati Uniti e come da noi – grande roccaforte della pirateria e dell’evasione – non accade. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.3 PEOPLE & MARKET Ford, tecnologia ed entertainment nel futuro dell’auto segue da pag. 1 Tanti sensori in favore di una guida in sicurezza La nuova Fusion è stata usata da Ford come viatico per mostrare le varie tecnologie sviluppate dall’azienda per elevare la guida e la multimedialità in auto. Innanzitutto abbiamo il Lane Keeping System, che grazie a una serie di sensori posti nella parte frontale e posteriore, rileva eventuali uscite di traiettoria dovute a un colpo di sonno o una perdita di attenzione e genera un feedback vibrante sul volante ed emette dei suoni per far ridestare il guidatore. L’Adaptive Cruise Control utilizza invece un radar frontale che, quando attivo, rallenta automaticamente l’auto nel caso rilevi decellerazioni delle vetture che ci precedono e intervenendo nell’assistenza della frenata in situazioni di emergenza. Con l’Active Parking Assist, invece, i parcheggi diventano un gioco da ragazzi con l’auto che, se ritiene lo spazio di parcheggio sufficiente per accogliere la vettura, calcola automaticamente la traiettoria migliore di manovra e compie il tutto in totale autonomia, con il guidatore che deve solo dosare accelleratore e freno. Infine, il Blind Spot Information System (BLIS), con i suoi sensori posti nella zona retrostante della Fusion, aiuta il guidatore in tutte quelle situazioni in cui vi sono delle vetture nelle vicinanze dei cosiddetti “punti ciechi”, non coperti dagli specchietti retrovisori o non visibili attraverso il lunotto posteriore, e che potrebbero quindi costituire pericolo di contatti imprevisti o manovre azzardate, come ad esempio quando si esce da un parcheggio in retro con la visuale ostruita da un furgone. Il futuro è nella comunicazione vocale, ma c’è da lavorare SYNC è il sistema che sta al centro delle funzioni di comunicazione e intrattenimento della Fusion e che ritroviamo anche in altri modelli Ford. Tra le caratteristiche più interessanti figura il riconoscimento vocale delle istruzioni che il guidatore può impartire al veicolo per controllare moltissimi parametri dell’auto: comandare il sistema di intrattenimento cambiando stazione radio, alzando il volume, cercando un ristorante nei paraggi con il navi- gatore ma anche regolare il climatizzatore, la posizione del sedile e usare lo smartphone connesso al sistema. L’interazione del guidatore con queste funzioni avviene attraverso MyFord Touch, l’interfaccia modulare di Ford che gestisce il mix di uso vocale - basta schiacciare un pulsante sul volante per impartire il comando -, mediante touchscreen o tasti convenzionali. Abbiamo filmato (vedi video 1) un collega canadese mentre dialoga con il computer di bordo per impostare una nuova destinazione. Il sistema si è comportato abbastanza bene, anche se è da migliorare la rapidità nelle risposte e la capacità di capire con maggiore discernimento cosa vuole il guidatore, soprattutto ora che Siri ha alzato non poco il livello qualitativo di interazione uomo-macchina. Dietro ogni auto c’è un lavoro incredbile Come detto, oltre alla fiera dell’auto, abbiamo avuto l’occasione di visitare buona parte degli studi e dei laboratori di Detroit in cui vengono pensate, progettate e realizzate le nuove Ford. Di ognuno di questi workshop in cui siamo stati protagonisti abbiamo realizzato un breve video in cui condensare le informazioni ricevute, anche se all’appello manca - a causa del divieto di fare foto e video - il laboratorio di modellazione con l’argilla di modellini in scala e di rappresentazioni 1:1 delle auto in fase di progettazione. Un peccato perché si tratta di un vero inno all’arte “di un volta”, con artistiartigiani che manipolano blocchi di argilla con strumenti spesso autocostruiti secondo il proprio stile e le proprie necessità fino a ricavare riproduzioni incredibilmente dettagliate 1 video Ford prova riconoscimento vocale delle vetture in via di progettazione. Un lavoro affascinante che, nonostante i computer, sopravvive e si dimostra fondamentale per i designer per capire l’incidenza della luce e vedere e toccare con mano le forme pensate davanti a un monitor. Design Studios Qui le idee dei designer prendono forma, usando workstation con software di modelling AutoDesk, collegati a un mega-monitor da oltre 12.000 pixel di risoluzione (vedi video 2). HMI Simulator Il simulatore di interfaccia uomo-macchina serve per capire come procede lo sviluppo dei software che governano i comandi vocali dell’auto e per visualizzare la qualità delle informazioni presenti sul cruscotto (vedi video 3). HOPs Lab Usando la stessa tecnologia di Avatar, i tecnici Ford studiano i movimenti di guidatore e passeggeri per capire la corretta abitabilità delle varie vetture (qui il video). 2 video Ford Design Studio Eco&Green Lab La ricerca nel settore dei materiali ecocompatibili è in pieno fermento. Tanto si sta facendo ma i miglioramenti possibili sono ancora notevoli (qui il video). Modellino interattivo Un’installazione semplice ma d’effetto allo stand Ford che mostra in maniera dinamica le principali tecnologie integrate nella nuova Fusion (qui il video). L’attesa per quanto riguarda l’Europa e l’Italia è tutta rivolta al debutto di SYNC nel Vecchio Continente che avverrà, a meno di ritardi, intorno alla metà dell’anno. Non nascondiamo la forte curiosità di provare a fondo il sistema di riconoscimento vocale nella nostra lingua, oltre alle varie tecnologie di gestione audio, video e di connettività che il binomio SYNC e MyTouch mettono a disposizione, con la grossa priorità di garantire, sopra tutto, la sicurezza di guida. 3 video Ford HMI Simulator n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET / Ecco come la mela potrebbe entrare nelle scuole e sostituire tutti i libri con un tablet Con iBooks 2 i libri di testo arrivano su iPad Apple ha presentato una nuova piattaforma per iPad per lo sviluppo di libri di testo, scolastici e universitari PEOPLE & MARKET Samsung crede nei pannelli LCD trasparenti Dopo quello da 22’’, questo mese comincia la produzione dei pannelli trasparenti da 46’’ di P. Centofanti A pple ha presentato oggi iBooks 2, una piattaforma per la realizzazione di libri in formato digitale, arricchiti di animazioni interattive e contenuti multimediali, indirizzata soprattutto allo sviluppo di libri di testo per gli studenti di ogni ordine e grado. Glossario e indice sempre a portata di mano, funzione di ricerca, richiami ipertestuali ad altre parti del testo, esercitazioni interattive e multimediali per verificare l’apprendimento, sono queste alcune delle potenzialità del nuovo formato, pensato naturalmente per il tablet di Apple iPad. E poi è ovviamente possibile sottolineare testi e prendere annotazioni. Note e passaggi sottolineati vengono poi raccolti in una visione unica di “study cards” che possono essere sfogliate per effettuare ripassi veloci, con richiami ipertestuali alle pagine del libro di testo, che potrà essere aggiornato senza doverlo riacquistare. Apple ha aggiunto, quindi, una nuova categoria dedicata ai libri di testo nel suo iBooksstore, Textbooks, libri che saranno accessibili tramite la nuova applicazione gratuita per iOS, iBooks 2. Come sarà possibile creare questi nuovi libri interattivi? Gratuitamente, con un applicativo per Mac OS X studiato appositamente e denominato iBooks Author. Ciò che rende davvero interessante questo software è che si tratta di un completo programma di editing e publishing con interfaccia WYSIWYG e drag & drop per la massima facilità d’uso, ma che permette di creare testi ricchissimi dal punto di vista multimediale e con ampio grado di customizzazione grazie alla possibilità di importare animazioni realizzate in Keynote, ma anche di importare codice HTML5 e JavaScript. Il software come dicevamo è gratuito per aiutare gli editori a mantenere bassi i costi dei libri di testo: per le superiori infatti i libri non supereranno il costo di 14.99 dollari. Apple ha annunciato la collaborazione con editori del calibro di Pearson, McGraw Hill e Houghton Mifflin Harcourt che pubblicano il 90% dei libri di testo negli Stati Uniti. In più Apple ha presentato anche un’applicazione p.5 di S. Zucca dedicata per iTunes U, la sezione educational di iTunes dedicata a lezioni, dispense e tutto il materiale accessorio dei corsi universitari, che ora apre anche alle scuole. Con l’applicazione i professori potranno consegnare compiti, dispense, annotazioni per i libri di testo e quant’altro, direttamente sull’iPad degli studenti tramite questa nuova applicazione gratuita. Tutto ciò è sicuramente interessante e potrebbe essere un primo passo verso la sostituzione dei pesanti e numerosi libri di testo con un solo e leggero tablet. Ora bisognerebbe solo trovare il modo di abbasare i prezzi dei tablet affinché gli studenti possano averne in effetti uno. PEOPLE & MARKET 41 miliardi di investimenti per Samsung Il 2012 sarà un anno di potenziamento per l’azienda coreana. Investirà per accrescere le assunzioni e lo sviluppo di tecnologia OLED di G. Cupini Sembra davvero imponente il piano di investimenti di Samsung per il 2012. Ben 41 miliardi di dollari per consolidare il business ed accrescere la forza lavoro, che già oggi conta più di 350.000 dipendenti. Tra le priorità dell’azienda non è stato confermato se verrà dato particolare rilievo allo stabilimento di texano di Austin, in cui Samsung produce anche i chip per i prodotti Apple, anche se 1 miliardo di dollari dovrebbe essere destinato al potenziamento delle attività su suolo americano. L’asset più importante per il 2012 sarà quello della produzione di processori mobili e di schermi OLED di futura generazione; questo sarà il vero punto focale dell’azienda coreana, in vista probabilmente del successore del Galaxy S II. Inoltre, sono previste assunzioni di circa 26.000 nuove unità. Attendiamoci quindi da Samsung un 2012 ricco di novità vista la mole importante di investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo. Un frigorifero con la porta trasparente per vedere gli alimenti contenuti all’interno? È quello che si potrebbe fare utilizzando i pannelli LCD trasparenti prodotti da Samsung. Proprio ieri, infatti, l’azienda coreana ha annunciato che sta espandendo il mercato dei display trasparenti con la produzione, già da questo mese, di un pannello LCD da 46 pollici. Il pannello, che offre un rapporto di contrasto di 4.500:1 e una risoluzione di 1.366 x 768 pixel, è stato pensato per tutta una serie di applicazioni, come le vetrine di prodotti, le porte dei frigoriferi, le attrezzature mediche, i dispositivi portatili e i segnali elettronici. Nel frattempo, il pannello trasparente da 22 pollici, già disponibile sul mercato, è stato ben accolto nei settori dei dispositivi portatili, della gioielleria e dei beni di lusso, grazie alle dimensioni compatte, ai bassi consumi e alla qualità dell’immagine. Secondo Younghwan Park, senior vice president del marketing LCD di Samsung, “i pannelli trasparenti sono un’eccitante applicazione della prossima generazione di display, con un illimitato potenziale di cambiare le nostre abitudini ‘visive’ nei prossimi anni”. Samsung dunque prevede di sviluppare questa tecnologia, che pare nei prossimi anni avrà una crescita esponenziale. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.6 PEOPLE & MARKET / Il deputato responsabile dei negoziati si dimette e denuncia i rischi per le libertà civili ACTA: il responsabile per l’UE si dimette L’Europa ha firmato, ma l’opinione pubblica sarebbe stata sistematicamente tenuta all’oscuro del dibattito di P. Centofanti L ’Europa ha firmato l’ACTA, un trattato internazionale che prevede un’impegno da parte dei vari governi nel mettere in piedi misure non troppo dissimili da quelle previste dalle norme americane SOPA e PIPA. Il trattato deve ancora essere ratificato dal Parlamento Europeo, ma un forte segnale di dissenso arriva niente meno da colui che ha condotto i colloqui per l’Unione, il deputato Kader Arif, che si è dimesso in segno di protesta, lanciando una denuncia senza mezzi termini: “Questo trattato può avere importanti conseguenze sulle vite dei cittadini e nonostante ciò viene fatto di tutto affinché il Parlamento Europeo non possa dire la propria sull’argomento”. L’ACTA (AntiCounterfeiting Trade Agreement) a differenza di SOPA/PIPA non è una legge, ma una sorta di trattato commerciale internazionale promosso da enti non governativi che però impegna i Paesi a prendere provvedimenti altrettanto draconiani. Il trattato è stato più volte al centro di polemiche per il modo in cui è stato redatto a porte chiuse, escludendo dal dibattito la società civile, le assemblee parlamentari e le associazioni dei consumatori. Gli oppositori hanno più volte sottolineato che, se applicato, il trattato porterà a forti limitazioni delle libertà civili e alla fine di Internet come lo conosciamo, ma avrà effetti sulla produzione di farmaci generici, sempre in nome del diritto d’autore e della proprietà intellettuale. Kader Arif ha voluto ora richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema prima che il parlamento ratifichi il trattato: “Voglio denunciare nel modo più forte possibile l’intero processo che ha portato alla firma di questo trattato: mancato coinvolgimento delle organizzazioni della società civile, mancanza di trasparenza fin dall’inizio dei negoziati, ripetuti rimandi della firma del testo senza alcuna giustificazione, esclusione (dal testo) delle richieste del Parlamento Europeo che sono state sollevate in diverse occasioni nella nostra assemblea”. E ancora annunciando le dimissioni: “Per questo oggi, mentre presen- PEOPLE & MARKET to il rapporto che mi era stato commissionato, voglio mandare un segnale forte e segnalare all’opinione pubblica questa situazione inaccettabile. Non sarò parte di questa farsa”. Il gesto di Arif non è tardivo. Il Parlamento Europeo si pronuncerà in maniera definitiva sull’argomento non prima del prossimo giugno, e le proteste contro SOPA/PIPA hanno dimostrato che se l’opinione pubblica è informata può far sentire in modo fermo la sua voce. PEOPLE & MARKET TAR boccia numerazione LCN Si deve rifare La numerazione LCN, che stabilisce l’ordine automatico dei canali sul digitale terrestre, va rifatta. A stabilirlo è stato il TAR del Lazio, che ha annullato l’intero provvedimento dell’Agcom, dopo che lo scorso agosto ne aveva bloccato un pezzo, con successivo “sblocco” del Consiglio di Stato. Questa volta però, l’Agcom dovrà rifare tutto, o quasi. Il TAR del Lazio, ha stabilito che non è illegittimo assegnare i numeri da 1 a 9 agli ex canali nazionali che trasmettevano già sull’analogico. L’oggetto del contendere, che ha scatenato il ricorso di Sky al TAR, sono i numeri dal 10 al 19, attualmente assegnati alle TV locali. Il Tribunale ha ora sancito che questi numeri vengano assegnati agli altri canali generalisti nazionali, a prescindere dal fatto che trasmettessero già in analogico o che siano nuovi entranti nella TV digitale. In altri termini, Cielo, il canale di Sky presente anche sul digitale terrestre, potrebbe così passare dal 26 al 10, un bel vantaggio. PEOPLE & MARKET Internet per ora vince la sua battaglia Steve Jobs voleva Lytro nell’iPhone? I propositori delle leggi SOPA e PIPA le ritirano dal Congresso Le proteste hanno avuto successo, ma la battaglia è solo rinviata Steve Jobs era affascinato dalla rivoluzionaria tecnologia Field Camera A rivelarlo è il giornalista di Fortune A. Lashinsky nel libro Inside Apple di R. Pezzali di P. Centofanti La protesta scatenata in Rete contro le due proposte di legge SOPA e PIPA ha dato i suoi frutti. La grande risonanza ottenuta dagli atti dimostrativi portati avanti da siti di grandi richiamo (Wikipedia ha raggiunto 165 milioni di utenti, la petizione di Google ha raccolto 5 milioni di firme), ha fatto sì che prima diversi sostenitori dei contestati provvedimenti, e poi gli stessi propositori facessero un passo indietro. E così a poche ore l’uno dall’altro il Senatore Harry Reid e il Rappresentante Lamar Smith hanno ritirato rispettivamente il Protect IP Act e il Stop Online Piracy Act. Nel corso della giornata, in seguito alle proteste in rete, anche i candidati repubblicani in lotta per le primarie, avevano espressamente ritirato il loro appoggio, mentre l’amministrazone Obama aveva già fatto sapere che avrebbe comunque esercitato il suo diritto di veto in caso di passaggio in aula. La battaglia nelle due ale del Congresso statunitense è al momento solo rimandata, ma per lo meno l’attuale formulazione dei due disegni di legge è stata accantonata segnando un punto a favore per quello schieramento trasversale che lotta per mantenere l’attuale indisciplinato status quo di Internet. D’altra parte la retata contro Megaupload (che comunque desta non pochi interrogativi sulla sua leggitimità: il sito è stato chiuso senza che ci sia stata alcuna discussione in un tribunale) ha dimostrato che l’attuale quadro legislativo non manca di strumenti contro la pirateria anche senza intaccare la libertà e la privacy di Internet. La prima Lytro Camera non è ancora disponibile sul mercato ma fa già tanto parlare di sé e avrebbe conquistato anche Steve Jobs. Secondo quanto sarebbe contenuto nel libro appena uscito Inside Apple, negli ultimi giorni di vita, Jobs avrebbe voluto incontrare il fondatore di Lytro, Ren Ng, il quale dimostrò nel dettaglio la tecnologia da lui sviluppata. Lytro ricordiamo è infatti una particolare fotocamera che non cattura semplicemente l’intensità luminosa di una scena, ma il “campo di luce” cioè anche la direzione con cui i vari raggi arrivano sul sensore. In pratica ciò permette di scattare prima e di mettere a fuoco il soggetto che più aggrada poi. Nonostante l’interesse di Jobs che con ogni probabilità apprezzava la tecnologia a tal punto di volerla un giorno integrare nei dispositivi Apple, siamo ancora lontani dal poterla vedere implementata in un iPhone. La Lytro Camera utilizza sensori e obiettivi strutturati in modo particolare, con un design a oggi incompatibile con quello di uno smartphone. Non a caso la Lytro ha una forma diversa da qualsiasi fotocamera oggi in commercio. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.7 MOBILE / Abbiamo giocato con il nuovo smartphone Sony Xperia S, che sarà disponibile da marzo a 499 euro La cura Sony fa bene: il nuovo Xperia S stupisce Segni particolari: display ad altissima risoluzione, processore Dual Core da 1.5 Ghz e fotocamera da 12 Megapixel S ony Ericsson diventa Sony, e il primo prodotto in commercio non poteva certo deludere: l’Xperia S è uno smartphone tutto nuovo che sfoggia un design particolare. É diverso dal classico blocco nero tutto schermo: una sottile barra in plexiglass nasconde l’antenna e una finitura molto morbida e arrotondata sul lato posteriore migliora il feeling e regala piacevoli sensazioni al tatto. Sony ci ha dato l’opportunità di giocare per un po’ con il nuovo top di gamma e dobbiamo ammettere che ci ha piacevolmente colpito. Xperia S è il telefono con il display più risoluto disponibile al momento in commercio: con il suo schermo LCD da 4.3” con 1280 x 720 di risoluzione dotato di Bravia Engine raggiunge una densità di pixel di 342 ppi, una manciata di punti per pollice in più di sua maestà iPhone che deve ora scendere sul secondo gradino del podio. Le differenze sono davvero minime a dire il vero, quasi impossibile distinguere il pixel a occhio nudo e il risultato è una resa video davvero eccellente. Abbiamo fatto anche un confronto tra l’Xperia S e un Galaxy S II con il suo ottimo display OLED e l’Xperia S è risultato essere più luminoso e brillante, anche se il nero dell’OLED è imbattile. Ma forse la luminosità e la brillantezza, per uno schermo che va usato all’aperto, sono due cose da non trascurare. Xperia S non è solo schermo: all’interno ha un processore dual core da 1.5 Ghz e 32 Gb di memoria, una dotazione questa da smartphone di lusso tuttavia Sony ha scelto di mantenere il prezzo di questo telefono molto competitivo: 499 euro. Sempre un premium price, ma ci sono smartphone che costano molto di più e sulla carta offrono meno. Sony non Android dice addio al pulsante menù Continua lo sforzo per cercare di uniformare l’user experience e chiede agli sviluppatori di “lasciar andare” una volta per tutte il bottone menù di R. Pezzali si è risparmiata neppure per le due fotocamere: la piccola fotocamera frontale da 1.3 Megapixel riprende a 720p mentre quella posteriore è basata su un sensore Exmor R Sony da 12 megapixel, riprende a 1080p e può scattare anche foto panoramiche e 3D. Sony ha curato moltissimo l’aspetto multimediale: collegando un cavetto HDMI cambia infatti l’interfaccia e il sistema carica una shell ottimizzata per la fruizione landscape gestibile da telecomando: si usa il telecomando delle TV (tutte, non solo Sony) e si possono lanciare a schermo le applicazioni. Una funzione quest’ultima utile se si vogliono sfruttare i servizi di streaming del telefono. Xperia S fa anche da telecomando DLNA e da server per condividere i contenuti: manca all’appello purtroppo un client DLNA che permetta di prendere i contenuti da un NAS o da un altro server i rete per inviarli ad un dispositivo (l’applicazione però c’è sui tablet) e non è escluso che arrivi quando Xperia S verrà aggiornato a Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Il sistema operativo infatti caricato su Xperia S è ancora Gingerbread, una release molto particolare di Gingerbread che già integra molte funzioni di ICS: le cartelle, il calendario, la sveglia e molte schermate sono già quelle di ICS ma Sony le ha impacchettate in un Gingerbread evoluto. Sony assicura comunque che entro maggio anche Xperia S verrà aggiornato così come tutti i telefoni del 2011. In ogni caso anche con il firmware originale il telefono si è dimostrato scattante e reattivo, molto veloce nell’aprire le applicazioni e fluido, con una buona experience di navigazione web. Con l’aggiornamento ad Ice Cream Sandwich arriverà anche la compatibilità con il controller PS3, e si potrà così giocare a tutti i giochi inclusi quelli PS Certified. Le novità però non si fermano qui: oltre alla compatibilità con il sistema GPS russo Glonass Xperia S integra anche il sistema NFC: Sony nella confezione MOBILE di P. Centofanti darà due piccoli tag NFC programmabili che permettono di caricare alcune funzioni del telefono. Se lasciamo una medaglietta sul comodino e una medaglietta in auto possiamo per esempio appoggiando lo smartphone sul comodino caricare automaticamente il profilo “silenzioso” o attivare la sveglia mentre in auto basta sfiorare la “medaglietta” con il telefono per caricare il profilo vivavoce e aprire il navigatore. Le funzioni NFC sono completamente configurabili. Nel complesso Xperia S ci è piaciuto: non troppo ingombrante e completamente equipaggiato, con un processore veloce e un reparto multimediale completissimo. Se a questo aggiungiamo lo schermo più risoluto al momento disponibile, 32 Gb di memoria e la promessa dell’aggiornamento a ICS il nuovo Sony a 499 euro è sicuramente da prendere in considerazione se si sta pensando ad uno smartphone Android di fascia alta. video Sony Experia S Con Ice Cream Sandwich, il team di sviluppo di Android ha cominciato a prendere sul serio la necessità di uniformare l’esperienza di utilizzo sulla piattaforma: troppe applicazioni fanno un po’ quello che vogliono e con i cambiamenti introdotti nelle ultime versioni del sistema operativo le cose potrebbero farsi troppo confuse. A partire da Honeycomb, Android ha eliminato la necessità dei tasti di navigazione fisici, e da quelli “touch” è scomparso il pulsante “menù”. Sul blog ufficiale ora Android chiede agli sviluppatori di realizzare le applicazioni tenendo conto di queste novità, eliminando la stessa necessità di ricorre a questo menù opzioni. In particolare il team sottolinea come in Android è stata appositamente introdotta a questo scopo una nuova barra delle attività e, sempre nel lodevole tentativo di uniformare la grafica tra le diverse applicazioni, ha realizzato un set di icone apposito. Il post del team Android è un nuovo passo nella giusta direzione, che segue l’apertura di un sito apposito dedicato al design delle applicazioni. Una delle critiche infatti rivolta all’ecosistema di Google è l’incoerenza grafica delle applicazioni disponibili. CATTURA OGNI FRAZIONE DI SECONDO. AFFERRA OGNI MOMENTO. Quello scatto epico che capita una sola volta nella vita potrebbe avvenire in qualsiasi momento e sarà tutto tuo se sarai pronto. La nuova videocamera JVC GC-PX10 con il suo sensore CMOS retroilluminato da 1:2,3” a 12 megapixel e il nuovissimo motore grafico FALCONBRID™ ad alta velocità ti permette di catturare le scene e scoprire che cosa contengono realmente – mediante fotografie digitali ad alta definizione a 50 fotogrammi per secondo, o video progressivi Full HD da cui potrai estrarre il miglior fotogramma sotto forma di fotografia digitale in alta definizione o con registrazioni ad alta velocità a 250 fps per rallentare l’azione e vedere che cosa ti sei perso. La vita può cambiare in una frazione di secondo. www.jvcitalia.it Seguici su facebook: JVC Italia Distribuito in esclusiva in Italia da: Kenwood Electronics Italia S.p.A - Via Sirtori 7/9 - 20129 Milano Per maggiori informazioni: [email protected] - Tel. +39 02204821 n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.9 MOBILE / Una ricerca fa immaginare che gli smartphone del futuro saranno in grado di auto-ricaricarsi Ricarica dello smartphone con l’OLED Un team inglese recupera energia usando celle solari nel pannello OLED per raccogliere la luce spuria di M. Dalli L a batteria degli smartphone dura poco? Un team di ricercatori inglesi ha trovato il modo per recuperarne un po’ di energia riconvertendo la luce spuria dei display OLED. Il gruppo, guidato da Arokia Nathan, ha infatti scoperto che un pannello OLED medio spreca circa il 64% della luce che produce, la maggior parte della quale fuoriesce dai lati dello schermo. Utilizzando un prototipo di pellicola sottile con celle fotovoltaiche poste sia sopra il pannello che ai lati, il team di Nathan è riuscito a generare circa 165 µW per centimetro quadrato. Applicandolo a uno smartphone con display da 3,7 pollici, si otterrebbero circa 5-6 mW; poca cosa in confronto alla sete di energia che ha uno smartphone moderno, ma è bene ricordare che si tratta di energia gratuita e che il prototipo ha ancora un’efficienza Al Korea Advanced Institute of Science and Technology si sta cercando di colmare il divario tra libri cartacei ed eBook. In particolare, l’ultima innovazione dell’Istituto riguarda la possibilità di sfogliare i libri elettronici come se fossero di carta, andando quindi a cercare nelle pagine successive tenendo un dito come segnalibro, oppure sfogliando più pagine contemporaneamente, come si può vedere nel video qui sotto. L’idea è sicuramente carina, anche se forse poco intuitiva senza consultare prima le istruzioni; per vederla all’opera, però, bisognerà attendere un po’, visto che la dimostrazione è stata sì effettuata su un iPad, ma utilizzando delle librerie private, non ammesse sull’App Store. iPad 3 con Retina Conferme da iBooks 2.0 Nella nuova versione di iBooks sono state trovate immagini per un iPad@2x, con risoluzione doppia. È l’iPad 3 con Retina Display? di M. Dalli molto bassa, dell’11%. Una ricerca sicuramente da tenere d’occhio, nella speranza che gli smartphone del futuro siano in grado di auto-ricaricarsi, anche solo di qualche ora. Sempre che qualcuno non trovi il modo per ridurre lo spreco direttamente alla fonte, forse la soluzione più logica. MOBILE In Corea l’eBook si sfoglia come un libro MOBILE MOBILE LG Optimus Pad, più LTE meno 3D LG ha annunciato la nuova versione del tablet Android Optimus Pad Il 3D sparisce ma arriva la connettività LTE. Per ora solo in Corea di P. Centofanti Si chiama sempre Optimus Pad, ma si tratta di un tablet tutto nuovo. LG lo ha per il momento annunciato solo in Corea e rispetto al modello dello scorso anno ci sono diverse novità. Innanzitutto, come prevedibile, il 3D sembrerebbe essere passato di moda, e così non troviamo più la doppia fotocamera posteriore. In compenso arriva l’LTE, che in patria è ormai una realtà consolidata, da cui il nome di Optimus Pad LTE. Il display è sempre da 8.9 pollici ed è un LCD in tecnologia IPS con risoluzione di 1280x768 pixel. Il tablet, che al lancio monta Android 3.2, è ora anche più sottile (9.34 mm) e soprattutto più leggero, 479 grammi contro i 630 gr del modello precedente. Per quanto riguarda le altre specifiche si segnalo il processore Dual Core Qualcomm da 1.5 GHz, l’uscita HDMI, la batteria da 8300 mAh e 32 GB di memoria a bordo per applicazioni e file personali. Quale risoluzione avrà lo schermo del prossimo iPad? Il tormentone degli ultimi mesi sembra trovare nuova benzina proprio dalle parti di Cupertino: nell’applicazione iBooks 2.0, rilasciata dopo l’annuncio dell’arrivo dei testi scolastici su iBooks Store, ci sono infatti alcune immagini per dispositivi iPad@2x, dove “@2x” significa a risoluzione doppia. Queste immagini, infatti, hanno risoluzione raddoppiata rispetto alla versione iPad normale, pur mantenendo lo stesso DPI. Ciò significa che, con tutta probabilità, l’iPad 3 avrà una risoluzione di 2048x1536 pixel, contro gli attuali 1024x768 pixel e contro i 1920x1200 pixel dei tablet Acer e Asus in uscita in primavera. Ciononostante, questa risoluzione porterebbe, su uno schermo da 10,1 pollici, a 236 DPI, sotto i 300 DPI fissati per il Retina Display. Resta ora da capire se queste immagini sono da intendersi effettivamente per l’iPad 3 (o come verrà chiamato), oppure per un modello futuro. La terza ipotesi, anch’essa da non escludere, è che queste immagini siano state messe apposta per creare aspettativa e mettere pressione sulla concorrenza. La verità, come al solito, la scopriremo probabilmente soltanto al momento della presentazione, attesa per il prossimo mese. Fino ad allora il “tormentone” continua... n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.10 PC & MULTIMEDIA / I consigli sono applicabili anche ad altri marchi, ecco come fare per arginare il problema WPS bucato? Netgear ha la soluzione Dopo la scoperta di una falla nel sistema di connessione sicura al Wi-FI WPS, arriva la risposta di Netgear di M. Dalli Q ualche settimana fa un ricercatore di sicurezza, tale Stefan Viehbock, ha scoperto una falla nel sistema WPS, il sistema che permette di connettersi a una rete Wi-Fi protetta semplicemente premendo un bottone sul dispositivo. Questa falla consente a chiunque di connettersi alla rete, utilizzando un tool (poi rilasciato al pubblico dallo stesso Viehbock) in poche ore. Dopo questa notizia è giunta in redazione la risposta ufficiale di Netgear al problema, indicando alcune operazioni che gli utenti possono fare per arginare il problema in attesa di una soluzione definitiva. Ecco il testo integrale: Il Wi-Fi Protected Setup (WPS) è un metodo per configurare un nuovo dispostivo wireless nella propria rete, consentendo agli utenti di realizzare il set up della rete tramite un registro interno o esterno. La vulnerabilità scoperta nel sistema WPS rende l’identificazione tramite PIN estremamente suscettibile a tentativi di accesso non autorizzato. Precisiamo che i router NETGEAR sono in grado di autoproteggersi dopo diversi tentativi di autenticazione fallita in modalità di registrazione esterna, entrando in uno stato di blocco. Il metodo WPS attivato con la sola pressione del pulsante dedicato può continuare ad essere utilizzato per i collegamenti di rete wireless, anche nei periodi di blocco del router. Dato che la vulnerabilità riscontrata riguarda soltanto il sistema con identificazione tramite PIN, NETGEAR consiglia di disabilitare la funzione, per proteggere al meglio la propria rete da possibili attacchi. Come fare: Accedere al sito di gestione del router www.routerlogin.net. Note: per le credenziali di default consultare la guida del prodotto. Cliccare sul menù Advanced Setup e selezionare Wireless Settings. Sotto la voce WPS settings, segnare la casella Disable Router’s PIN Cliccare sul pulsante Apply per salvare le impostazioni. Queste indicazioni di massima, peraltro, sono applicabili anche ad altri marchi che supportino il WPS e la possibilità di disabilitare l’autenticazione tramite PIN. Come sempre, se utilizzate il WPS conviene seguirle; prevenire è meglio che curare! MOBILE / Microsoft ha rilasciato ai produttori i requisiti di sistema per tablet basati su Windows 8 Windows 8: ecco i requisiti per tablet Tra i requisiti troviamo cinque tasti fisici, Wi-Fi e Bluetooth 4.0, schermo da 1366x768 pixel e multitouch di M. Dalli C ome per Windows Phone 7, Microsoft ha rilasciato ai produttori stringenti vincoli per la realizzazione di PC e tablet basati su Windows 8. Le tavolette col nuovo sistema operativo di Redmond dovranno così avere obbligatoriamente 5 tasti fisici (alimentazione, blocco rotazione, tasto di Windows e volume su/giù), oltre al Wi-Fi e al Bluetooth 4.0 con profilo Low Energy. Tra gli altri requisiti, troviamo l’adozione del firmware UEFI, 10 GB di spazio disponibile dopo la prima accensione del dispositivo e schede grafiche DirectX 10. Interessanti invece i vincoli sullo schermo: la dimensione minima del display dovrà essere di 1366x768 pixel, con supporto al multi-touch con almeno 5 punti simultanei. Infine non può mancare una fotocamera capace di riprendere video ad almeno 720p, sensore di luce ambientale, magnetometro, accelerometro, giroscopio e almeno una porta USB 2.0. Con questi vincoli Microsoft si dovrebbe assicurare un ecosistema coerente e sufficientemente stabile. Basterà a convincere gli utenti? MOBILE È di Nissan la custodia che si rigenera Nissan, famosa casa automobilistica giapponese, ha presentato alla stampa una tecnologia chiamata Scratch Shield, grazie alla quale è riuscita a realizzare una custodia (per iPhone, in questo caso) capace di autoripararsi. La cover è stata prodotta grazie all’ABS, a cui è stata associata la stessa vernice autoriparante che viene proposta di serie sulle auto Nissan. La composizione, a base di una molecola chiamata polyrotaxane, consente di far scomparire graffi superficiali in circa un’ora e solchi piu profondi con tempi di riparazione pari ad una settimana. Una novità che sicuramente potrebbe cambiare il mondo della custodie e dei case, che per definizione sono esposti a graffi e cadute. MOBILE Jailbreak per iPhone 4S e iPad 2 Non c’è ancora una data di uscita, ma una promessa: il jailbreak per iPhone 4S e iPad 2 è quasi pronto, restano solo i “ritocchi finali”. Il jailbreak, che prenderà il nome di “Corona A5”, è stato sviluppato con uno sforzo congiunto di @pod2g assieme a membri dell’iPhone Dev Team e del Chronic Dev Team e consentirà, dopo mesi di attesa, di sbloccare i dispositivi con processore Apple A5, ovvero iPad 2 e iPhone 4S. Gli smanettoni potranno così installare applicazioni ufficialmente non supportate da Apple, oltre a fare cose un po’ meno legali. Corona A5 supporterà le versioni iOS 5.0 e 5.0.1, anche se per avere maggiori possibilità di successo il team consiglia caldamente di restare al 5.0 sull’iPhone 4S, se non si è già aggiornato; gli utenti iPad 2, invece, non dovrebbero avere problemi con il 5.0.1. Il team di sviluppo ha inoltre promesso applicazioni per Windows e Mac, per facilitare il jailbreak, oltre a una versione a linea di comando. Una versione di Corona A5 dovrebbe arrivare anche nel tool redsn0w.. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it TV & VIDEO Philips “razzista” La soundbar è per Android TV & VIDEO / Scenderà il costo di produzione dei TV OLED? PEOPLE & MARKET L’azienda aprirà negli Stati Uniti (Delaware) la prima fabbrica pilota Il colosso chimico sperimenterà la “stampa” su larga scala dei pannelli Hitachi uscirà dal mercato dei TV. Se nel nostro Paese la distribuzione dei TV Hitachi si era interrotta già da anni, in patria l’azienda era presente con gamme sia LCD che Plasma con il marchio Wooo. Da settembre però Hitachi stopperà la produzione e la sua ultima fabbrica di display, quella della prefettura di Gifu, verrà convertita alla produzione di proiettori e semiconduttori. Hitachi è vittima, come altri produttori giapponesi, del crollo dei prezzi dei TV, che ha fatto perdere di competitività il “made in Japan”. E così un altro storico marchio del sol levante se ne va, mentre quelli che rimangono faticano a tenere il passo dell’agguerrita concorrenza coreana. DuPont “stamperà” gli OLED di R. Pezzali I Philips lancia la nuova soundbar Wi-Fi dedicata ai dispositivi Android, ma basata su DLNA. Siamo sicuri che non funziona anche con iOS? di R. Pezzali Il popolo di Android è stanco di vedere docking e dispositivi con il bollino “made for iPhone”: come mai se Android è più diffuso, i dispositivi fatti per Android si contano sulle dita di una mano? Fortunatamente Philips si è presa a cuore la situazione e ha lanciato un’intera gamma di docking e accessori destinati ad Android. Al gruppo si unisce ora anche il modello CSS5123, una soundbar tradizionale con subwoofer che però garantisce la compatibilità con i dispositivi Android per inviare file audio e video in streaming via WiFi usando il protocollo DLNA. La soundbar ha anche ingressi USB, HDMI, analogico e ottico per le connessioni più “tradizionali” e include un media player interno compatibile con i formati più diffusi. La potenza è di 30 Watt per due canali, ai quali si aggiungono 90 Watt per il subwoofer. Resta un solo dubbio: se è una soundbar DLNA non dovrebbe funzionare con tutti i client DLNA, quindi anche iPhone, computer e altri dispositivi? Perché solo Android? È una pura questione di marketing o davvero Philips ha inibito il funzionamento con gli altri client? p.11 prodotti più interessanti del CES 2012 sono stati indubbiamente i primi esemplari di TV OLED da 55 pollici di LG e Samsung. Ma la domanda è sempre la solita, quanto costeranno? Tanto, ma i costi di produzione potrebbero scendere rapidamente se DuPont manterrà la sua promessa. Nel 2010 il colosso chimico aveva annunciato lo sviluppo di una tecnologia di stampa che permetteva di realizzare un pannello OLED da 50 pollici in due minuti. Ora DuPont ha annunciato la prossima realizzazione della prima fabbrica pilota per l’affinamento di questa tecnologia negli Stati Uniti a Newark (Delaware), con un investimento di 30 milioni dollari (a cui si aggiunge quasi un altro milione di dollari di finanziamenti da parte dello stesso stato del Delaware). Lo scorso novembre DuPont comunicava di aver stretto un accordo di licenza per lo sfruttamento della propria tecnologia con un importante produttore asiatico. Che LG o Samsung vogliano utilizzare la soluzione di DuPont per la produzione dei propri TV? Hitachi dice addio ai TV TV & VIDEO Loewe più smart con VideoNet App TV & VIDEO Sony Dot Switch, prova a indovinare cos’è! Sorpresa Sony: il 21 febbraio 2012 rilascerà qualcosa di importante Per ora c’è solo il nome e un video apparso sul sito dell’azienda di R. Pezzali La data scelta, 21-02-2012, lascia intendere che si tratta di qualcosa di importante. È infatti una data palindroma, che può essere letta da destra a sinistra e viceversa senza che cambi nulla. Il 21 febbraio sarà il giorno di Dot Switch, una nuova tecnologia Sony della quale conosciamo solo il nome e un teaser, apparso sul sito dell’azienda. Caricata su uno smartphone Android Xperia Arc c’è una particolare applicazione che accende tutto, un TV, un grammofono, quattro macchinette lancia-coriandoli e un braccio robotico. Di cosa si tratti si fa fatica a capirlo, probabilmente un sistema di controllo universale basato sull’IR, tecnologia che Sony non ha ancora abbandonato (come dimostra l’aggiunta di un trasmettitore IR sui tablet). Ma potrebbe essere anche un sistema di controllo domotico realizzato da Sony. Spazio all’immaginazione, al 21 febbraio non manca poi molto. Loewe lancia VideoNet App, una nuova applicazione per iPad che espande le possibilità della piattaforma di Smart TV integrata nei TV del produttore tedesco. In pratica, è possibile sfogliare la libreria di contenuti del portale MediaNet dei TV Loewe direttamente da tablet e di riprodurre quindi podcast e video sull’iPad. Ma l’utente può anche utilzzare il tablet per scegliere i contenuti da riprodurre e inviarli al TV per sfruttare le maggiori dimensioni dello schermo del TV. L’applicazione consente anche di sincronizzare i preferiti tra i due dispositivi rendendo di fatto l’iPad una sorta di estensione del TV. L’applicazione è gratuita ed è già disponibile sull’App Store di iTunes e supporta i TV delle serie Art, Connect e Individual con portale MediaNet e dimensione superiore ai 32 pollici. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.12 PC & MULTIMEDIA Windows 8 strizza l’occhio alle Internet Key Nel nuovo sistema operativo è stata migliorata la gestione delle reti mobili, sia Wi-Fi che cellulari di M. Dalli Il futuro dei PC è sempre più mobile. A chi possiede un portatile sarà già capitato di connettersi a reti pubbliche Wi-Fi, se non alla rete cellulare sfruttando una Internet Key o un modem 3G integrato. Windows 8 renderà queste operazioni più semplici e sarà più facile tenere sotto controllo il traffico generato, per evitare di “sforare” il limite imposto dagli operatori mobili. Nel prossimo sistema di Microsoft, infatti, le gestione delle reti cellulari è stata integrata assieme a quella delle reti Wi-Fi e i driver delle Internet Key compatibili saranno già presenti nel sistema operativo. In questo modo basterà collegare la chiavetta a un PC con Windows 8 per essere subito in linea, senza passi intermedi. Windows 8, inoltre, terrà traccia delle proprie reti preferite, per cui se ci si troverà in presenza di una rete Wi-Fi nota, il sistema si collegherà automaticamente ad essa, in caso contrario (o in caso di disconnessione manuale da una rete Wi-Fi) Windows 8 provvederà a connettersi autonomamente alla rete mobile. In Windows 8 sarà inoltre possibile tenere sotto controllo la quantità di dati scaricati, sia dalle reti “senza limiti” (Wi-Fi personali) che da quelle limitate, come le reti 3G o gli hotspot pubblici; un avviso avvertirà gli utenti del raggiungimento della soglia, ma sarà sempre possibile tenere sotto controllo l’utilizzo della banda con dettaglio alla singola applicazione. Per i programmatori sarà infine possibile sapere se il PC è connesso a una rete limitata o illimitata e scegliere di conseguenza quanti dati scaricare; per esempio, un client email potrà scaricare solo le intestazioni quando in modalità 3G, un programma di foto potrebbe accedere alle versioni in bassa risoluzione delle immagini e Windows Update non scaricherà gli aggiornamenti, se non quelli critici di sicurezza. PC & MULTIMEDIA / Arriverà prima in Windows 8 Server, poi nel client ReFS sarà il futuro di NTFS Arriverà con Windows 8 Server La sua caratteristica principale è la “resistenza” a danni e corruzione di dati di M. Dalli W indows 8 porterà con sé molte novità, sia di interfaccia grafica che sotto al cofano. Una di queste è un nuovo file system, chiamato ReFS (Resilient File System, ovvero file system “resistente”). La caratteristica principale di quello che, nel corso dei prossimi anni andrà a sostituire l’attuale NTFS, è proprio la “resistenza” ai danni sui file, causati sia da errate scritture che da degrado del mezzo di supporto. ReFS è stato sviluppato da zero migliorando, a detta di Microsoft, le attuali caratteristiche di Windows 8. Il nuovo file system porterà con sé l’auto-riparazione dei dati, quando possibile, effettuata senza necessità di disconnettere il disco. Viste le sue caratteristiche di fascia alta, però, PC & MULTIMEDIA Il mondo PC non innova più Il CEO di Razer, produttore hardware per il gaming, si scaglia contro il mondo dei PC e propone un’alternativa, Project Fiona. Sarà valida? di G. Cupini il nuovo file system arriverà per primo con Windows 8 Server, per poi espandersi nel tempo anche ai client, dapprima per dischi secondari, poi anche per quelli di avvio. Non lo vedremo quindi al lancio di Windows 8 sui nostri PC, ma confidiamo che in poco tempo possa andare a sostituire NTFS, dopo quasi un ventennio di onorato servizio. Il futuro, per Microsoft, è proprio ReFS. In una recente intervista, il CEO di Razer (società di hardware per il gaming), Min-Liang Tan, si è scagliato contro il mondo del PC, colpevole a suo dire di non essere più in grado di innovare. Secondo il suo giudizio, infatti, innovazione significa necessariamente rottura con gli schemi precedenti, cosa che il mondo PC sarebbe ormai troppo spaventato per fare. Ricordiamo che durante il CES di quest’anno, Razer ha proposto Project Fiona, un tablet che ha definito “high-end” su cui è stata dimostrata una demo di Skyrim. La peculiarità di questo tablet sta nella sua configurazione hardware capace di far girare nativamente i giochi per PC senza necessità di porting. Prezzo di vendita previsto 999 euro. Riuscirà a farcela?. PC & MULTIMEDIA IPv6, previsto il lancio per il 6 giugno 2012 Gli indirizzi IPv4 sono agli sgoccioli, ma a giugno l’IPv6 diventerà realtà Questa iniziativa è necessaria per scongiurare il collasso della Rete di M. Dalli Il 2012 sarà (anche) l’anno degli switch off. Dopo la TV analogica, il 6 giugno 2012 inizierà un’altra importante transizione: dall’IPv4 all’IPv6. La Internet Society ha infatti stabilito che, dopo il test dello scorso anno, il 6 giugno 2012 verranno attivati permanentemente alcuni indirizzi IPv6. Questa iniziativa è stata dettata dal completo esaurimento degli indirizzi IPv4, distribuiti agli inizi del 2011, rendendo così una necessità dover passare alla nuova versione del protocollo Internet, che garantisce 2128 indirizzi (340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi) contro i 232 indirizzi dell’IPv4 (circa 4,3 miliardi); un numero di fatto infinito che dovrebbe garantire l’esplosione della cosiddetta “Internet delle cose”, dove ogni apparecchio ha accesso alla Rete e possiede un proprio indirizzo IP. All’iniziativa parteciperanno alcuni importanti siti Web, responsabili della maggior parte del traffico Internet, come Google, Facebook, Microsoft e Yahoo!, oltra a produttori di hardware di rete (D-Link e Cisco, per il momento) e Internet Service Provider americani. Abbiamo chiesto informazioni ai maggiori provider italiani, siamo in attesa di conoscere cosa succederà nel nostro Paese. Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Cristina Dainese Fiammetta Regis Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.13 GAME & MOVIE / Continua la serie di indiscrezioni sulla futura console di Microsoft che arriverà nel 2013 GAME & MOVIE Avrà una scheda grafica sei volte più potente dell’attuale, lettore Blu-Ray, nuovo Kinect e sistema anti-giochi usati A margine della presentazione dei risultati fiscali, il presidente di Nintendo Satoru Iwata ha promesso una data di lancio per la Wii U, la console di prossima generazione della casa giapponese. Wii U arriverà in Europa per fine anno, giusto in tempo per le festività natalizie. La neonata console è però ancora avvolta da una nube di mistero: quali sono le sue specifiche complete? Quali giochi arriveranno al momento del lancio? Ne sapremo sicuramente di più il prossimo giugno, quando all’E3 2012 Nintendo toglierà i veli, per la seconda volta dopo lo scorso E3 2011, alla Wii U. Nel frattempo non resta che attendere e sperare che gli sviluppatori, che avrebbero già in mano i primi prototipi, facciano un buon lavoro. La prossima Xbox sarà sei volte più potente di R. Pezzali L a nuova console di Microsoft (per il momento denominata Xbox 720), uscirà nel 2013: questo sembra essere l’unico dato di fatto di tutti i rumour che emergono in questi giorni. La rivista giapponese Kotaku, una delle più note nel mondo dei videogiochi, afferma però di avere avuto soffiate abbastanza sicure sulla nuova console che Microsoft starebbe progettando. Ciò che inizierà già nel 2012 è la produzione della scheda grafica per dare la possibilità agli sviluppatori di cominciare a mettere le mani su un SDK il prima possibile. La GPU sarà targata AMD e sarà basata sulla serie 6000; in particolare sarà simile come features alla Radeon HD 6670, quindi con supporto DirectX 11, 3D e 1080p. La nuova scheda grafica non è forse quel salto generazionale che ci si aspettava, ma dovrebbe garantire comunque una potenza sei volte superiore a quella dell’attuale Xbox 360. Altre indiscrezioni riguardano la presenza di un drive Blu-ray all’interno. Microsoft non abbandonerà un supporto fisico, questo è certo, ma il DVD Dual Layer inizia a stare stretto. Il Bluray potrebbe essere la soluzione migliore e, secondo Kotaku, Microsoft avrebbe proprio scelto i dischi da 50 GB per la Xbox 720. Non ci sentiamo però di escludere una possibilità: HD DVD. Un formato morto, per il quale non esistono masterizzatori e che comunque avebbe 30 GB di capacità. Microsoft ha già le licenze, può far produrre i drive a basso costo e non avrebbe il problema “pirateria” vista l’impossibilità di duplicare i dischi. Quello che però più preoccupa è il sistema anti-usato: sappiamo che le software house non vedono di buon occhio il sistema dell’usato, e proprio per questo è sempre più diffuso l’online pass da acquistare se si vuole giocare nuovamente online con una copia di seconda mano. Pare che Microsoft sia intenzionata ad acconten- tare le software house inserendo nelle nuove console un sistema di collegamento univoco tra il gioco e la console stessa. La prima volta che si inserisce un gioco nuovo un identificativo unico viene registrato dalla console e non si potrà più usare su un’altra console, ma questa è solo una interpretazione. Una cosa è certa: dopo l’iPhone, il Galaxy S III e l’iPad 2, la Xbox 720 è diventata la nuova miniera di rumor: la verità però si saprà solo tra cinque mesi, se è vero che Microsoft la farà vedere alla E3. GAME & MOVIE / Il CEO della software house di giochi esprime la sua opinione senza mezzi termini Per Paradox il DRM è uno spreco di soldi Il sistema di protezione dei contenuti sui videogiochi è una perdita di soldi: lo rivela Fred Wester a Game Spy di M. Dalli I videogiocatori sono i primi a odiare i sistemi anti-copia dei loro titoli preferiti, ma quando ad aggiungersi al coro sono gli addetti ai lavori, le cose si fanno più interessanti. Le parole non proprio al miele per il DRM arrivano da Fred Wester, CEO della piccola software house di giochi strategici Paradox che, in un’intervista a GameSpy, non usa mezzi termini per descrivere il DRM: La gente che compra un gioco dovrebbe avere la stessa esperienza di chi pirata il gioco, altrimenti è un disincentivo a comprare una copia legale. E non vedo perché la gente usi ancora il DRM. Se prendiamo un cosa come il DRM di Sony, SecuROM, è uno spreco di soldi. Ti protegge per tre giorni, genera un sacco di supporto tecnico e non aumenta le vendite. E lo so per certo, visto che l’ab- biamo provato anche noi otto anni fa, e non ha mai funzionato per noi. Per due motivi: costa soldi e ti fa perdere soldi, inoltre è così scomodo per i clienti. Interessante anche la spiegazione che Wester dà sul perché le altre software house continuino a usare il DRM, nonostante l’evidente fallimento: Non so, penso ci sia un sacco di politica, specie per le case più grandi. [...] Se sei un CEO, devi avere le spalle coperte. E la gente che chiede, il consiglio di amministrazione, non sa nulla di giochi. Sono lì perché sono una banca di investimenti o simile e chiedono “Allora, cosa stiamo facendo per proteggere il nostro gioco dai pirati?” e il CEO può rispondere “Stiamo comprando questa soluzione da Sony”. [...] Per cui penso che sia stato un modo per coprirsi le spalle, in passato. Ora non vedo una spiegazione ragionevole per usarlo. Specialmente quel tipo che ti costringe a stare online tutto il tempo, come Ubisoft. Per me fa così 2003. Nel complesso, quindi, una posizione molto netta che, siamo sicuri, molti di voi condivideranno: che senso ha implementare un sistema che, oltre a non essere efficace, costa parecchi soldi e si ritorce spesso come un boomerang contro gli stessi acquirenti onesti? Purtroppo il mondo dei videogiochi non è l’unico a essere affetto da questo morbo: si pensi ai film, per cui chi scarica illegalmente un film può vederlo dove e quante volte vuole, mentre chi lo acquista legalmente è costretto a sottostare alle ferree regole delle major, o al mondo della musica. Riusciranno i piani alti di queste aziende a capire l’antifona in tempo? Wii U in arrivo per Natale GAME & MOVIE Resident Evil 6 in uscita novembre La campagna virale non è ancora conclusa, ma Capcom ha deciso di non indugiare oltre e ha annunciato ufficialmente Resident Evil 6, con la pubblicazione del primo trailer ufficiale e una data di uscita (per le versioni per Xbox 360 e PS3): 20 novembre 2012. Il nuovo capitolo vedrà il ritorno di Leon S. Kennedy e Chris Redfield insieme a nuovi personaggi alle prese con nuovi attacchi bioterroristici e secondo i produttori rappresenterà un notevole salto in avanti a livello di qualità per la saga di Resident Evil. In ogni caso, come negli episodi precedenti, ci saranno sia la modalità single player che quella cooperativa e il primo trailer offre un’anteprima del tipo di minaccia che possiamo aspettarci... n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it HIFI & HOME THEATER Onkyo e TEAC assieme per sopravvivere Dopo l’acquisizione da parte di Gibson, Onkyo ha annunciato un’alleanza strategica con TEAC, per cui le due aziende acquisteranno circa il 10% delle rispettive azioni, con un esborso di 1 miliardo di yen da parte di Onkyo e 700 milioni di yen da parte di TEAC. L’alleanza è volta alla condivisione delle fabbriche, dei centri logistici e della ricerca e sviluppo. Il presidente di TEAC, Yuji Hanabusa, ha affermato che l’alleanza “renderà entrambe le aziende più competitive in un mercato in continuo movimento”. Da parte di Onkyo, invece, il presidente Munenori Otsuki ha affermato che l’accordo consentirà a entrambe le aziende di “far leva a vicenda sulla considerevole forza di fornire ai clienti prodotti innovativi e in grado di cambiare la vita”. HIFI & HOME THEATER / Presentata la nuova serie Xeo del costruttore danese, prezzi elevati p.14 Da Dynaudio diffusori wireless per audiofili I modelli sono disponibili anche da soli con telecomando perché possono formare un sistema completo multiroom di R. Faggiano S i chiama Xeo la nuova serie di diffusori attivi e senza fili, strettamente derivati dagli eccellenti diffusori Dynaudio realizzati per gli studi di registrazione. I due modelli si chiamano Xeo 3 (1.499 euro la coppia) e Xeo 5 (2.900 euro la coppia), il primo da scaffale, il secondo da pavimento e hanno in comune un piccolo trasmettitore che funziona sulla frequenza dei 2,4 GHz. I segnali sono trasmessi fino alla frequenza di 48 kHz/16 bit e quindi non sono compatibili con le migliori registrazioni FLAC ad alta risoluzione. I diffusori sono anche disponibili da soli con un telecomando, perché possono formare un completo sistema multiroom fino a tre stanze diverse, con portata del segnale fino a 50 metri. Il trasmettitore può ricevere segnali analogici (1 ingresso RCA e un mini jack) e digitali (1 ottico e un mini USB), utilizzando l’ingresso USB non serve nemmeno l’alimentazione esterna; un telecomando permette di scegliere la sorgente e regolare il volume. Ogni diffusore attivo ha un selettore per determinare se deve riprodurre il canale destro, il sinistro oppure entrambi in monofonia. Il diffusore da scaffale Xeo 3 è un due vie con accordo reflex posteriore e altoparlanti realizzati direttamente da Dynaudio (tweeter con cupola da 27 mm e woofer da 14,5 cm) e amplificazione da 50 Watt per ogni altoparlante; sono disponibili con finitura laccata bianca o nera, la risposta in frequenza dichiarata è da 48 a 22.000 Hz. Il dif- fusore da pavimento Xeo 5 aggiunge un secondo woofer agli stessi altoparlanti dello Xeo 3, sempre con accordo reflex posteriore ma la risposta in frequenza scende fino a 36 Hz grazie al mobile più grande. L’amplificazione è sempre da 50 Watt per altoparlante. Entrambi i modelli saranno disponibili dal prossimo marzo. HIFI & HOME THEATER / Prezzo più popolare, ma ancora alto Skyrim, in arrivo il cerotto anche per PS3 B&O lancia un brand per tutti Bethesda annuncia il rilascio della patch 1.4 per tutte le piattaforme Tra i problemi risolti anche i rallentamenti sulla console di Sony di M. Dalli GAME & MOVIE di P. Centofanti Bethesda ha rilasciato un aggiornamento sulla fase di testing della patch 1.4 di Skyrim che introdurrà su PC il supporto a Creation Kit e Steam Workshop per la personalizzazione del gioco. Ma al di là della nuove funzionalità, l’aggiornamento è atteso soprattutto perché cercherà di risolvere una lunga serie di problemi che affliggono ancora Skyrim. E tra gli aspetti su cui andrà a intervenire ci sarà anche il problema dei rallentamenti che affliggono i giocatori su PlayStation 3. La fase di testing, si legge nell’annuncio, sarà completata nei prossimi giorni e la patch sarà inviata dunque per la certificazione ai produttori delle console. L’aggiornamento sarà rilasciato infatti per tutte le piattaforme: PC, Xbox 360 e PlayStation 3. Per consultare l’elenco dei cambiamenti apportati dalla patch, rimandiamo all’articolo integrale pubblicato su DDay.it. In tempi di crisi anche B&O si adegua e lancia una linea economica, B&O Play Dopo le indiscrezioni di qualche mese fa, B&O conferma che lancerà una linea di accessori e apparecchi stand-alone (niente TV o sistemi, quindi), caratterizzati da un prezzo più accessibile rispetto al resto degli apparecchi B&O. La nuova gamma, chiamata B&O Play, debutterà in febbraio con il Beolit 12 AirPlay, un Hi-Fi portatile con supporto ad AirPlay. Beolit 12, il cui design è stato curato da Cecille Manz, è un omaggio alle radio degli anni ‘60 del secolo scorso, quelle a transistor. È composto da una griglia in alluminio colorato, mentre il corpo è in plastica verniciata; il tutto può essere facilmente trasportato grazie a una maniglia in pelle, mentre l’utilizzo in mobilità è assicurato da una batteria integrata. All’interno del Beolit 12 ci sono un woofer da 4 pollici e 2 tweeter full range da 2 pollici, in grado di ero- gare una potenza massima di 120 Watt. Il collegamento ai dispositivi Apple avviene sia tramite AirPlay, in modalità Wi-Fi o Ethernet, sia tramite USB. Beolit 12 sarà disponibile a febbraio online e in alcuni negozi specializzati, in quattro colorazioni: grigio scuro, grigio, blu e giallo. Il prezzo, nonostante sia più “popolare” rispetto ad altri prodotti del marchio danese, rimane comunque alto: 699 euro. CEDI AL FASCINO DEI TV VIERA I nuovissimi TV Panasonic VIERA sono il modo migliore per vivere le tue emozioni in 2D e 3D. Scopri le perfette immagini in movimento, godi della ricchezza dei colori ed immergiti nei neri profondi. Resterai affascinato come non mai. An idea by Panasonic. www.panasonic.it n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it GAME & MOVIE / L’ultimo capitolo della saga permette di tornare a interpretare Altair, il protagonista del primo Assassin’s Creed p.16 Assassin’s Creed: Revelations invade Istanbul (PS3) Quarto capitolo della saga degli Assassini e conclusione del ciclo di Ezio Auditore. Storia e ambientazione di grande fascino, ma la formula è un po’ ripetitiva di P. Centofanti U na delle saghe di maggiore successo degli ultimi anni è senza dubbio Assassin’s Creed, che tra videogiochi “canonici”, versioni mobile, libri, fumetti e cortometraggi ha praticamente toccato qualsiasi tipo di media. Assassin’s Creed: Revelations, sempre sviluppato e prodotto da Ubisoft, è il quarto capitolo del filone principale e terzo e conclusivo della trilogia legato al personaggio di Ezio Auditore. Per la verità Revelations dà al giocatore la possibilità di tornare a interpretare anche Altair, il protagonista del primo Assassin’s Creed, gioco tra l’altro incluso nella versione PS3 oggetto di questa recensione. A spasso per l’Impero Ottomano La storia inizia esattamente dove l’avevamo lasciata in Brotherood: Desmond dopo aver ucciso inconsapevolmente Lucy Stillman si risveglia con la coscienza intrappolata nell’Animus: il suo corpo è in coma e l’unico modo per uscirne è completare gli ultimi ricordi chiave di Ezio Auditore e Altair, le cui vite sono legate dalla Mela dell’Eden, il manufatto alieno conteso da secoli da Templari e Assassini. La trama principale segue ancora una volta la vicenda di Ezio Auditore, intento a cercare l’accesso alla biblioteca di Altair di Masyaf. Per farlo deve recuperare cinque chiavi nascoste a Costantinopoli, dove Ezio si troverà suo malgrado invischiato nella guerra sotterranea per la successione al trono dell’Impero Ottomano. E così Revelations è quasi interamente ambientato nell’antica Istanbul, ricreata con ricchezza di dettagli in questo nuovo episodio, contraddistinto ancora una volta da un finale aperto. E la storia non finisce qui Il “solito” Assassin’s Creed o quasi Come al solito l’aspetto più affascinante della serie è costutuito proprio dall’ambientazione anche se dobbiamo dire che rispetto alla varietà offerta dalle location rinascimentali italiane dei precedenti episodi, in questo caso comincia a notarsi un notevole appiattimento. D’altra parte il ritmo auto-imposto di un’uscita all’anno non lascia molto tempo per notevoli sviluppi tecnici. Per ovviare a una formula che per le stesse ragioni rischia di scivolare nell’estrema ripetitività, Ubisoft ha cercato ancora una volta di arricchire il gameplay con alcune novità. Come già in Brothe- rhood, avremo la possibilità di assoldare nuovi Assassini, di addestrarli e di partecipare in missioni di conquista di altre regioni: se in Brotherood era l’Europa, in questo caso ci sono varie località sul Mediterraneo. I covi degli Assassini conquistati in città però possono infatti essere attaccati dai Templari, il che innesca un meccanismo di gioco di tipo “tower defense” di cui francamente non si sentiva la mancanza e che sa un po’ troppo di posticcio. A parte questo e alle nuove armi, il gameplay rimane del tutto segue a pag. 16 n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.17 GAME & MOVIE Assassin’s Creed: Revelations segue da pag. 15 invariato e anzi il gioco appare ancora più facile dei precedenti, specie per quanto riguarda i combattimenti. Viene riproposto anche il multiplayer di Brotherood, con l’aggiunta di nuove location e nuove modalità, tra cui un filone narrativo, deathmatch e “cat- tura la bandiera”. Per accedere alla sezione multiplayer occorre il codice per UPlay incluso nella confezione e non riutilizzabile. Più dettagli ma la PS3 arranca A livello tecnico, come dicevamo, La scheda di DDay.it Longevità Prezzo: 69.98 euro (PS3) Studio: Ubisoft Distributore: Ubisoft Giocatori: 1 Multiplayer: sì DLC: sì PEGI dichiarato: 18 Disponibile per: PC, Xbox 360, PS3 Curva di apprendimento Ambientazione TV o monitor? Stereo o 5.1? non ci sono grandissime novità nel motore di gioco, anche se la grafica e la ricreazione delle ambientazioni continuano ad essere davvero notevoli. Certo avremmo preferito una maggiore varietà di costumi e alcune vie di Costantinopoli si somigliano un po’ troppo le une con le altre, ma il fascino rimane notevole. Purtroppo la versione per PlayStation 3 non è ottimizzata al meglio e a tratti la console Sony arranca: tearing e rallentamenti emergono quando ci sono troppi personaggi sullo schermo o elementi dinamici come il fumo o polvere nelle strade. L’audio è invece al pari degli ultimi due capitoli con un ottimo utilizzo del 5.1, anche se alcuni effetti sonori avrebbero potuto essere più spettacolari (le granate in particolare). Nel complesso continua il raffinamento rispetto ad Assassin’s Creed II, ma non si può ancora parlare Tra trama principale e side quest siamo dalle parti dei precedenti episodi. In più c’è anche il multiplayer per chi proprio non riesce stare lontano dalla lama celata. Per chi si avvicina la prima volta al mondo di Assassin’s Creed all’inizio le meccaniche di gioco potrebbero apparire troppe, ma si impara alla svelta. Ricca di fascino ma anche un po’ ripetitiva Gli scenari di Costantinopoli meritano un grande schermo. Per i plasma occhio agli elementi fissi dell’OSD (possono essere disattivati). Il 5.1 non è fondamentale ma arricchisce non poco l’esperienza di gioco. Acquisto usato di un vero e proprio salto in avanti dal punto di vista tecnico. In sostanza Concludendo chi ha amato tutti gli episodi della serie, non potrà che apprezzare anche questo Revelations, almeno dal punto di vista della narrazione, anche se lo schema di gioco comincia a dare segni di stanchezza. Ubisoft questo lo sa bene se a ogni episodio aggiunge elementi in più, anche se a nostro avviso quello che servirebbe sarebbe un filo di difficoltà in più. Ma d’altra parte Assassin’s Creed fa parte di quel filone di giochi “di massa” capace di attirare anche i videogiocatori più occasionali. Dei quattro capitoli però Revelations è forse quello meno a fuoco e, nonostante il ridotto numero di location, quello un po’ più dispersivo e frammentato Nessun problema per il single player, ma per il multiplayer dovrete comprare anche un nuovo codice. Chiaro o scuro? L’ambientazione alterna giorno e notte, città all’aperto e sotterranei: un buon display è consigliato. Qualità/Prezzo Il prezzo “day one” è elevato. Se non siete fan della saga, vista la mancanza di novità significative, potete tranquillamente aspettare che il prezzo scenda. E scenderà. Acquisto usato Nessun problema per il single player, ma per il multiplayer dovrete comprare anche un nuovo codice. PEGI: 18 La violenza non manca, d’altra parte impersonate un assassino, ma il PEGI 18 è un filo esagerato. Non c’è nulla che possa turbare un sedicenne. Per lui o per lei? La trama è affascinante e per tutti ma ha un indubbio taglio maschile. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it GUIDA / Ci siamo messi nei panni dell’acquirente quando, dopo aver tolto dall’imballo il TV, deve installarlo. Ecco una breve guida p.18 Come ottenere il massimo dal nuovo televisore Il momento è giunto, siamo pronti a installare il TV e metterlo in funzione: vediamo quali sono i passi da fare per non compiere errori di C. Stellari S u DDAY.it abbiamo pubblicato diversi approfondimenti e guide riguardanti i TV, analizzando le tecnologie utilizzate e i criteri di scelta. Questa volta abbiamo deciso di affrontare l’argomento da un punto di vista diverso, quello di chi ha acquistato il TV e si trova a toglierlo dall’imballo e metterlo in funzione per la prima volta; esamineremo quindi modalità di collegamento, posizionamento e in genere tutto quello che c’è da sapere per ottenere il meglio dal nostro nuovo TV, partendo da semplici consigli che sono però spesso e volentieri trascurati. Primo: leggere le istruzioni Leggere il manuale d’uso può essere noioso, la voglia di mettere subito in funzione il nuovo TV saltando i “preliminari” può però indurre nell’errore: meglio perdere qualche minuto e dedicarsi almeno alla lettura della guida di installazione rapida. Il manuale completo in forma cartacea può non essere fornito con il TV ma di solito è sempre disponibile sul sito Internet del costruttore, il consiglio è quello di procurarselo e leggerlo: è il sistema migliore per conoscere a fondo le caratteristiche dell’apparecchio e per prendere confidenza con le funzioni del nuovo TV. Dove metto il TV? Lo schermo nero del TV va a nozze con i riflessi, se possibile è meglio Diagonale schermo (pollici) quindi collocare il televisore in una posizione in cui fonti intense di luce non arrivino direttamente sullo schermo. Per migliorare la visione talvolta può bastare un corretto orientamento, utilizzando la base girevole o una staffa a muro con braccio estensibile. Meglio guardare il TV di fronte Il TV andrebbe guardato di fronte, in asse con lo schermo, posizioni di visione angolate possono comportare un peggioramento della qualità di visione. I TV di buona qualità dichiarano angoli di visione orizzontali anche di 170°, ma in realtà stando “di lato” l’immagine può risultare meno incisiva, con colori meno brillanti: più è angolata la posizione di visione e tanto più il fenomeno risulta evidente. Nel caso di immagini 3D mettersi di fronte al TV è ancora più importante, da posizioni angolate l’effetto 3D potrebbe perdersi. Qual è la distanza ottimale di visione? Dimensione dello schermo e distanza di visione sono legate tra loro dalla capacità di risoluzione del nostro occhio. Per i TV Full HD, lo standard a partire da schermi da 32 pollici, la distanza di visione ottimale dovrebbe essere pari a circa a 1,5 - 2 volte la diagonale del TV: allontanandosi dallo schermo infatti non si percepisce tutta la risoluzione, avvicinandosi i pixel cominciano a diventare evi- Distanza massima Distanza massima di visione SMPTE di visione THX (metri) (metri) Distanza massima di visione (metri) 32 1,3 1,6 2,4 37 1,6 1,8 2,8 40 1,7 1,9 3 42 1,8 2,1 3,2 46 1,9 2,2 3,5 50 2,1 2,4 3,8 denti. Il calcolo si basa sugli standard suggeriti dal SMPTE e da THX, che propongono rispettivamente un angolo ottimale di visione pari rispettivamente a 30° e 26°. Lo schermo dovrebbe essere quindi posto più vicino rispetto a quello che siamo soliti fare, è possibile allungare un poco questa distanza, senza esagerare: un buon compresso tra visione cinematografica e le esigenze “domestiche” potrebbe essere quello di posizionare il TV a una distanza pari a tre volte la diagonale. Nella tabella in basso a sinistra riportiamo i calcoli della distanza di visione consigliata per schermi da 32 a 50 pollici. I collegamenti La dotazione di connessione dei TV offre in genere tre o quattro ingressi HDMI e un paio di uscite, un ingresso component e una o due SCART, ingressi e uscite audio, presa cuffia, USB, Ethernet e alcune prese accessorie. Per collegare al TV sorgenti esterne (lettore Blu-ray. DVD, decoder satellitare) è consigliabile utilizzare gli ingressi HDMI, perché offrono semplicità e la miglior qualità; per le sorgenti HD l’utilizzo dell’HDMI è una scelta obbligata. La connessione HDMI può inviare anche i segnali di comando da un apparecchio all’altro, in questo modo gli apparecchi collegati (TV, lettori Bluray, lettori DVD, sistemi audio) pos- sono essere controllati con un solo telecomando. Le altre connessioni si rivelano utili per collegare apparati analogici privi di uscita HDMI (VHS, vecchi DVD). L’uscita HDMI del TV può disporre di funzione ARC (Audio Return Channel), ciò consente di inviare, con un solo cavo e senza necessità di altri collegamenti, il segnale audio del TV a un dispositivo compatibile (soundbar, sistema HT). In questo modo è possibile ascoltare l’audio dei programmi TV attraverso il sistema esterno, ottenendo una migliore qualità di riproduzione. Sintonia e numerazione canali Collegata la presa d’antenna si passa alla sintonia dei canali. I TV possono effettuare la ricerca automatica dei canali, è possibile scegliere se sintonizzare i canali della TV digitale terrestre, quelli analogici o entrambi: se vi trovate in una zona in cui è già avvenuto lo switch-off (passaggio al digitale e spegnimento dei canali analogici) è inutile effettuare la sintonia delle frequenze analogiche. Al termine il TV propone una lista delle emittenti sintonizzate secondo un ordine prestabilito: le prime otto posizioni sono riservate nell’ordine ai tre canali Rai, seguono i tre Mediaset, LA7 e MTV. Le posizioni successive sono riservate alle emittenti segue a pag. 18 n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.19 GUIDA Come ottenere il massimo dal nuovo TV segue da pag. 17 locali, dal 20 in poi troviamo gli altri canali nazionali. Se trovate questa numerazione scomoda è possibile definire delle liste personalizzate, ordinando le emittenti nel modo più comodo. In caso di aggiornamenti e risintonizzazione alcuni modelli di TV mantengono in memoria le emittenti secondo l’ordine preferito, altri purtroppo no. Per la pay TV ci vuole la CAM Per accedere ai programmi criptati è necessaria una CAM, ovvero un modulo di accesso condizionato: una scheda elettronica da acquistare a parte che va inserita nell’apposito slot posto in genere di lato sul TV, in posizione facilmente accessibile. La CAM a sua volta ospita la smart card con le credenziali dell’abbonamento ai programmi a pagamento. La CAM con standard CI+ in particolare è utilizzata dai provider di servizi per offrire programmi digitali Premium HD con un elevato livello di protezione da copia. Il TV “va in Rete” I TV sono dotati di presa di rete Ethernet e sempre più spesso di connessione Wi-Fi, integrata o attraverso un piccolo adattatore da collegare alla presa USB. La configurazione della rete è estremamente semplice: nella maggioranza dei casi tutto si riduce ad attivare la modalità DHCP, per la connessione Wi-Fi può essere necessario introdurre la password di accesso alla propria rete wireless. L’accesso alla rete e ad Internet offre diverse possibilità: è utile per aggiornare direttamente online il software di funzionamento del TV e soprattutto apre le porte ai contenuti disponibili via web, la cosiddetta Smart TV o Internet TV. I servizi resi disponibili comprendono l’accesso ai principali social network, si può navigare in rete sullo schermo del TV o effettuare videochiamate con Skype, visualizzare video e contributi aggiuntivi gratis e a pagamento. Nuove funzionalità possono essere gradualmente aggiunte con il meccanismo delle App, piccole applicazioni software da scaricare e installare in modo semplice sul TV. DLNA, facile streaming audio-video La sigla DLNA (Digital Living Network Association) indica la rispondenza a uno standard che assicura l’interoperabilità in rete locale dei dispositivi audio e video. Un TV “DLNA” collegato alla rete può riprodurre i contenuti condivisi in rete (foto, audio e video) in streaming: cioè senza spostare o copiare i file ma semplicemente accedendovi e leggendoli direttamente da altri dispositivi (computer, NAS) connessi alla stessa rete locale. Calibrazione, la regolazione dei parametri video I TV offrono funzioni automatiche di impostazione iniziale e setup, procedure guidate e semplificate. Per ottimizzare la qualità delle immagini nel nostro ambiente di visione può essere necessaria una regolazione fine, per ottenere ottimi risultati occorre utilizzare immagini di test e seguire una procedura ben precisa; chi intende cimentarsi in questa pratica può utilizzare la nostra guida, acces- sibile a questo link. I TV offrono impostazioni predefinite in grado comunque di offrire un buon equilibrio generale, senza troppe complicazioni, a patto di scegliere quella giusta: generalmente le più equilibrate sono le modalità standard o naturale, cinema o film. No alle immagini schiacciate e tagliate I TV hanno schermi con rapporto di forma 16/9 (rapporto tra larghezza e altezza dello schermo), le immagini trasmesse possono tuttavia avere formati differenti: 4/3 (1,33:1) ad esempio per le vecchie trasmissioni, stretto e allungato (2,35:1) per i film girati su pellicola. I TV possono adattare le immagini per riempire lo schermo, eliminando le bande nere sopra e sotto le immagini o ai loro lati, queste intervengono a seconda dei casi zoomando e tagliando le immagini ai lati o deformando il formato originale. Meglio non utilizzare queste funzioni ed evitare soprattutto le immagini schiacciate, rispettando il formato originale e accettando la presenza delle bande nere. Filtri: attenti a non esagerare I TV offrono filtri digitali per migliorare la qualità delle immagini: filtri di riduzione del rumore, di nitidezza per aumentare il contrasto. Questi migliorano alcune caratteristiche video ma possono rendere innaturali le immagini e introdurre artefatti e pertanto vanno utilizzati con moderazione, valutando il risultato ottenuto e regolando il loro intervento al minimo indispensabile. Immagini “più fluide” Durante la visione capita talvolta di rilevare dei piccoli scatti nelle immagini in movimento, specie nei film, ciò è dovuto al numero di fotogrammi con cui sono registrate le immagini, il cosiddetto frame rate. Il materiale di origine cinematografica è registrato a 24 fotogrammi al secon- do, questo frame rate relativamente basso sul pannello dei TV digitali dà origine al problema. Per offrire movimenti più fluidi sono stati sviluppati sistemi di interpolazione delle immagini: il processore video del TV esamina i contenuti dei fotogrammi e secondo specifici algoritmi genera dei fotogrammi intermedi da aggiungere agli originali. Le immagini in questo modo scorrono più fluide ma possono risultare meno naturali, in qualche caso afflitte da artefatti. Ogni costruttore utilizza un proprio algoritmo di interpolazione, alcuni funzionano meglio di altri, il loro intervento nella maggior parte dei casi è regolabile, volendo è possibile escluderli. 3D, occhialini, crosstalk Le immagini 3D sono ottenute visualizzando fotogrammi diversi destinati all’occhio destro e sinistro: gli occhialini fanno in modo che il corretto fotogramma giunga a ciascuno dei nostri occhi. A seconda della tecnologia utilizzata si parla di 3D attivo (le lenti degli occhiali si oscurano in modo sincronizzato con i fotogrammi trasmessi) o passivo (le immagini sono polarizzate mediante un filtro e “recuperate” dagli occhiali). Può capitare che il fotogramma destinato a uno dei nostri occhi giunga anche all’altro creando un’interferenza nota come crosstalk, il cui effetto è visibile sotto forma di doppi bordi delle immagini e un ridotto effetto di profondità. In alcuni casi i TV hanno menù dedicati che permettono di regolare profondità e prospettiva dell’effetto 3D, per migliorare la resa. Un sistema di elaborazione può inoltre trasformare le immagini 2D in 3D, anche in questo caso l’effetto è regolabile. n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it TEST / Abbiamo messo alla prova l’interessante Panasonic SC-HTB15, l’Home Cinema che diventa soundbar. Ecco come si comporta p.20 L’Home Theater di Panasonic si trasforma in soundbar È un sistema 2.1 che con un semplice accorgimento si trasforma in una soundbar sottile e di minimo ingombro. Molto interessante il rapporto qualità/prezzo di R. Faggiano N ella gamma Home Theater Panasonic abbiamo trovato un’interessante soluzione per chi desidera ascoltare dignitosamente i programmi televisivi e le colonne sonore dei film, con la massima semplicità e senza svuotare il portafogli. Il sistema HT-B15 è un semplice 2.1 collegabile a qualsiasi sorgente digitale come TV o lettori Blu-ray, in grado di decodificare colonne sonore Dolby Digital e DTS oltre a convertire segnali digitali stereo PCM fino a 96 kHz. La caratteristica più interessante del sistema Panasonic HT-B15 è la possibilità di configurarlo come soundbar oppure come classico sistema 2.1: in dotazione infatti troviamo un giunto metallico che permette di unire i due diffusori destro e sinistro, formando quindi la soundbar, ma ci sono anche due basette per chi preferisse la classica soluzione con diffusori separati. In dotazione ci sono poi gli accessori per il montaggio a parete. In versione soundbar il diffusore unico misura 80 cm in larghezza e quindi si adatta a televisori da 32 o 37 pollici, in versione separata invece i diffusori hanno uno spessore molto ridotto (75 mm) e quindi sono facilmente collocabili anche su piccoli ripiani. In comune alle due soluzioni il subwoofer attivo, di dimensioni non trascurabili e con altoparlante che diffonde verso il basso. Gli unici comandi disponibili sono tutti concentrati sul subwoofer ma non esiste un display: per il controllo delle funzioni ci sono solo spie luminose che segnalano la sorgente e il tipo di segnale in ingresso; per il volume è impossibile sapere il livello perché il LED segnala solo la ricezione dell’impulso. Il piccolo telecomando permette di scegliere la sorgente, variare il volume e il livello del subwoofer, c’è anche un comodo tasto mute per zittire subito il sistema. Finiture abbastanza curate La costruzione è abbastanza curata, così come la finitura; meglio però i diffusori del subwoofer, dove emergono particolari in plastica economica e alcune zone in una specie di cartone non proprio all’altezza della situazione. Nel subwoofer trovano posto tutti gli amplificatori, la potenza dichiarata è di 120 Watt per il subwoofer e altri 120 Watt complessivi per i due diffusori (distorsione al 10%). Gli altoparlanti impiegati nei diffusori sono molto piccoli, si tratta di un woofer ellittico da 10 x 3,5 cm e un tweeter con semicupola da 25 mm. Nel subwoofer invece troviamo un robusto altoparlante da 16 cm che lavora in un accordo reflex, entrambe le emissioni sono verso il pavimento, con un opportuno distanziale nel mobile. Questa soluzione dovrebbe rendere meno critico il posizionamento del sub, ma vedremo che proprio questo aspetto è il punto debole del sistema. Niente ingressi analogici Gli ingressi del sistema sono esclusivamente digitali, due con presa HDMI e uno per un cavo digitale ottico; in uscita ci sono le prese per i diffusori destro e sinistro con connettore a prova di errore e un’altra presa HDMI con funzione ARC (canale audio di ritorno) per il collegamento al televisore. La scelta di non avere nessun ingresso analogico è discutibile ma semplifica l’elettronica; utilizzando un lettore Blu-ray con funzioni di network player comunque si può aggirare l’ostacolo per chi ha musica su compact disc e al tempo stesso si potrà riprodurre musica liquida. Buon sistema 2.1, meglio coi diffusori separati Per testare il sistema Panasonic abbiamo utilizzato un lettore Blu-ray come sorgente e abbiamo verificato le prestazioni sonore in entrambe le modalità soundbar e diffusori separati. In pratica non c’è nulla da fare per le impostazioni, il sistema sceglie automaticamente in base al tipo di segnale in ingresso: con segnali stereo PCM si rimane in modalità stereo standard, con segnali Dolby o DTS multicanale viene invece attivato il Dolby Virtual Surround, arricchito con ulteriori effetti e un effetto per i dialoghi; volendo è possibile escluderlo ma la modalità è complicata. Iniziamo l’ascolto con diffusori separati e segnali stereo, ma immediatamente si presenta il problema del subwoofer, il cui livello è sproporzionato all’emis- Panasonic SC-HTB15 - 299 EURO Quality Longevity Design 8 7 7 sione dei canali frontali. Per trovare un ascolto accettabile dobbiamo metterlo al minimo e anche così il suo livello sembra ancora eccessivo. Abbiamo provato diverse posizioni, ma il risultato non cambia, la soluzione drastica può essere quella di “tappare” il condotto reflex (magari con una spugna, dato che il condotto ha forma rettangolare) per tentare di placare il sub, almeno per l’ascolto musicale. Un peccato perché il resto del sistema fornisce prestazioni superiori alle aspettative. Nella configurazione con diffusori separati le prestazioni sono ottime e non sembra proprio di ascoltare diffusori così piccoli, seppure emerga il taglio troppo in alto verso il subwoofer, le voci sono molto equilibrate, non manca la dinamica e non manca nemmeno una buona tridimensionalità. Con le colonne sonore multicanale il coinvolgimento è buono, ma l’effetto virtuale dei canali surround è minimo, pur notando un ampliamento della scena e una corretta distribuzione di suoni ed Simplicity D-Factor 8 8 Value 8 effetti sul fronte anteriore. Con la configurazione soundbar le impressioni non cambiano di molto, a parte l’inevitabile restringimento della scena nell’ascolto di colonne sonore. Probabilmente bisognava prevedere una modalità soundbar per aumentare l’effetto del Dolby Virtual. Inoltre nella configurazione a diffusore unico emerge una certa direzionalità dei tweeter che sconsiglia di porre il diffusore troppo al di sotto del punto di ascolto. Anche il semplice collegamento a un TV compatibile ARC ha dato buoni risultati, inoltre in questo caso il TV riconosce il sistema audio e zittisce automaticamente gli altoparlanti interni; in questa configurazione il volume può essere variato dal comando del televisore. Nel complesso un buon sistema 2.1 dall’ottimo rapporto qualità/prezzo; quando possibile ci sentiamo di consigliare la configurazione a diffusori separati, quella in grado di far emergere le notevoli qualità sonore del sistema. Tocca lo schermo resta al caldo iTECHgloves Il guanto che funziona con tutti i display touchscreen e tiene al caldo le dita. Ideale per smartphone e tablet www.gebl.net n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it TEST / Utile come soluzione per chi desidera entrare nel mondo cloud senza appoggiarsi a un servizio esterno. Prezzo abbordabile p.22 Cloud “in casa”? Si può fare col Synology DS212j Accedere ai contenuti (multimediali e non) del proprio NAS, ovunque ci si trovi. Ecco cosa offre Synology con il nuovo NAS a due dischi DS212j da noi testato di M. Dalli C hi ha necessità di accedere ai propri file (documenti, foto, musica, e via dicendo) dalla rete, ovunque si trovi nel mondo, ha sostanzialmente due opzioni: caricare i file su un servizio cloud pubblico (ce ne sono ormai a bizzeffe) oppure realizzare in casa un piccolo cloud. In questa prova ci concentreremo su questa seconda opzione, analizzando nello specifico il Synology DS212j, l’ultimo NAS a due dischi di Synology che offre una serie di applicazioni (web e per smartphone) che consentono proprio di realizzare una piccola “nuvola” personale. Cloud pubblico o privato? Di recente si sono moltiplicati i servizi cloud che consentono, dietro pagamento, di caricare la propria vita digitale in rete e accedervi in remoto. Questi servizi, secondo alcuni, sono il futuro dell’archiviazione dei file, ma, per quanto siano molto interessanti, presentano ancora dei limiti, come: · Prezzo - Dopo i primi GB gratuiti, i servizi richiedono un pagamento di un canone annuale per GB; in alcuni casi, se si ha una vasta libreria musicale o di foto o video, il prezzo può arrivare a qualche centinaia di euro all’anno; · Upload - I dati vanno copiati dal proprio computer locale a un server remoto; con una connessione ADSL, se i dati sono molti, il tempo richiesto può essere frustrante; · Privacy - Sebbene i servizi cloud ga- Audio Station rantiscano le più basilari regole di riservatezza, caricare un file su un server remoto può dare la sensazione a molti di perdere il controllo su chi può avere accesso a quel file e chi no. Il cloud privato creato con un NAS, per contro, ha un prezzo sostanzialmente “una tantum” che, rispetto a quello dei cloud pubblici, si ammortizza nel giro di un anno o poco più, non presenta problemi di upload, in quando i file vengono caricati dalla rete locale (il problema dell’upload sussiste solo quando si vuole scaricare un documento da remoto) e non presenta nemmeno problemi di privacy, dal momento che i dati risiedono in casa del suo proprietario. Soluzione definitiva, quindi? Non proprio, visto che per realizzare un cloud privato servono alcuni “requisiti” e un minimo di dimestichezza con le reti locali, in particolar modo con il router. Cosa offre il NAS Synology Prima di tuffarci nella prova dei servizi cloud, diamo un rapido sguardo al NAS in prova. Il Synology DS212j, come già detto, è un NAS che può ospitare fino a 2 dischi SATA II, con possibilità di configurarli come dischi singoli, aggregati (JBOD), o in RAID (0 o 1); è supportata inoltre la tecnologia Synology Hybrid RAID, un sistema di ridondanza ibrido in grado di massimizzare la capacità dell’archivio. Il DS212j offre inoltre due porte USB 2.0 per il collegamento a dischi esterni USB e stampanti da condividere in rete. L’interfaccia di rete è invece Gigabit, a singola porta. Il tutto è fatto funzionare da un processore da 1,2 GHz con 256 MB di RAM. Per quanto riguarda invece il software, sono supportati i più comuni protocolli di condivisione file, come CIFS/ SMB, AFP (Apple File Protocol) e NFS, a cui si aggiunge il DLNA e, opzionalmente, iTunes Server e lo Squeezebox Server. I servizi cloud Cosa si può dunque fare con un NAS Synology? Le funzioni cloud sono abilitate, nel DS212j così come in tutti i più recenti NAS Synology, dal firmware DSM 3.2 o superiore; noi abbiamo testato il NAS con il firmware beta DSM 4.0, che eredita le funzioni delle versioni precedenti, ma migliora l’interfaccia grafica. In questo sistema sono integrate alcune applicazioni come Audio Station e Photo Station, che permettono agli utenti di accedere alla propria musica e alle proprie foto in maniera facile e intuitiva. Queste due funzioni, inoltre, sono accessibili anche da smartphone, come vedremo tra poco. La maggior parte delle funzioni dei NAS Synology sono controllabili da un “desktop remoto”, che consente di accedere a un browser di file, così come a tutte le funzioni del NAS; è inoltre possibile creare un link breve da dare all’esterno per condividere un determinato file, senza dare accesso all’intero archivio, ma andiamo con ordine. Audio Station L’Audio Station è un vero e proprio player audio capace di riprodurre la maggior parte dei file audio (FLAC e ALAC compresi) direttamente dall’interfaccia Web. Per accedervi da remoto è quindi sufficiente accedere al “desktop” offerto dal DSM. Da smartphone, invece, è disponibile un’apposita app, per iOS e Android, che consente di accedere alla musica da 3G o Wi-Fi; è evidente che, per effettuare correttamente lo streaming, serve una buona connessione con banda sufficiente in upload: se non è un problema per file MP3 a basso bitrate, può diventarlo con i file FLAC che, a volte, posso arrivare e persino superare, 1 Mbps, per cui una ADSL non è più sufficiente. Sia da web che da smartphone, inoltre, è possibile selezionare come riproduttore audio il dispositivo in uso (PC o smartphone) oppure un dispositivo compatibile AirPlay; in quest’ultimo caso è possibile, tramite transcodifica del file audio, inviare un brano FLAC a dispositivi AirPlay, come ad esempio lo Zeppelin Air di B&W. L’unica pecca riscontrata riguarda i file FLAC che, seppur dichiarati compatibili, non sono stati riprodotti correttamente da Audio Station. Il problema potrebbe però essere imputabile alla natura “beta” del firmware, dato che lo stesso firmware, su un altro NAS Synology, riconosce perfettamente i file FLAC. Photo Station Photo Station è l’interfaccia Web di Synology per la condivisione di fotografie, una sorta di Picasa o Flickr privato. Una volta configurata, è accessibile direttamente tramite un indirizzo dedicato; sta all’utente scegliere se lasciare tutti i contenuti pubblici oppure quali album fotografici proteggere (il sistema permette la configurazione di più utenti con permessi diversi). Anche in questo segue a pag. 21 n. 40 / 30 gennaio 2012 estratto da www.dday.it p.23 TEST NAS Synology DS212j segue da pag. 20 caso l’applicazione per smartphone consente di avere un’interfaccia semplificata per l’accesso da dispositivi mobili, a cui si aggiunge l’interessante opzione per caricare immagini sul NAS direttamente dallo smartphone, utile se si è in viaggio e si vuole tenere aggiornato l’album delle foto mano a mano che si scattano. Il caricamento delle foto è creazione di nuovi album fotografici. Sia smartphone che Web, infine, supportano il geotagging, mostrando sulla mappa di Google la posizione dove sono state scattate le foto, con visualizzazione sia per singola foto che per album. File Station Il terzo programma di condivisione proposto da Synology è File Station che, come suggerisce il nome, consente di gestire i file salvati sul NAS. An- File Station Il Synology DS212j si è dimostrato un ottimo prodotto, sia per la semplice creazione di un archivio centralizzato (multimediale e non) all’interno della rete domestica, sia come centro del Cloud privato. Le numerose funzioni preinstallate, unite alla possibilità di scaricare pacchetti aggiuntivi, sia da Synology che da terze parti, ne fanno un NAS ideale per l’ambiente casalingo. Il DS212j è però adatto solo a piccoli volumi di traffico, mentre chi ha necessità di scambiare dati con un ampio numero di utenti farebbe meglio a considerare altri prodotti con CPU più potente e un quantitativo superiore di RAM; questo DS212j, ad esempio, impiega circa 15 minuti per importare in Photo Station 200 foto da 2 Megapixel l’una. Un occhio infine ai consumi: il Synology DS212j consuma circa 10 Watt in funzione con un solo disco, mentre con due dischi il consumo dovrebbe salire a circa 15 Watt. Il consumo dipende ovviamente dai dischi installati e dal profilo energetico scelto (c’è la possibilità di mettere in sospensione i dischi quando non utilizzati), ma si tratta in ogni caso di un valore contenuto. Nel complesso il DS212j è un piccolo NAS che può tornare utile a chi desidera entrare nel mondo Cloud senza appoggiarsi a un servizio esterno. Il costo del prodotto senza dischi, 150 euro più IVA (circa 180 euro), ne fa una soluzione abbordabile ed è sicuramente un buon rapporto prezzo prestazioni. MOBILE MOBILE smartphone, con possibilità di caricare e scaricare file in locale. Da dispositivi Apple, inoltre, è possibile accedere ai file salvati su iCloud, per poi sportarli su NAS Synology (o viceversa). L’interfaccia Web consente infine di avere una rapida anteprima delle immagini, oltre a una funzione chiamata “Condividi collegamenti file” che permette di condividere all’esterno un singolo file (non una cartella) tramite URL breve; questo metodo permette di dare accesso a una persona esterna a quel file, senza dover creare un account sul sistema e dargli accesso al NAS, soluzione pratica se lo scopo è solo quello di condividere un singolo file con persone poco esperte. Conclusioni La notizia su DDAY.it... possibile anche daprosegue Web, così come la che File Station è accessibile da Web o MOBILE PEOPLE & MARKET HTC negli ultimi due anni ha annunciato una quantità spropositata di modelli, quasi al ritmo di uno al mese. Una strategia che a quanto pare non ha ripagato più di tanto. In un’intervista a Mobile, il leader della filiale britannica, Phil Roberson, annuncia che per il 2012 HTC ha intenzione di ridurre sensibilmente l’offerta, in modo tale da proporre una gamma di smartphone decisamente più mirata. Megaupload era solo la punta dell’iceberg, e come previsto dopo la sua chiusura per non rischiare le stesse pene anche tutti gli altri siti si stanno adeguando e iniziano a cancellare account scomodi e file protetti da copyright. Il primo a muoversi (ma ne seguiranno altri) è Filesonic: non sarà possibile condividere un file ma solo caricare e scaricare file personali con l’account dall’utente HTC: nel 2012 arriveranno pochi telefoni ma buoni Anche Filesonic molla Moriranno tutti PEOPLE & MARKET MOBILE DIGITAL IMAGING La notizia non è di quelle inaspettate: il Lumia 900, il nuovo smartphone Windows Phone che Nokia ha presentato al CES di Las vegas, arriverà anche in Europa, seppure senza la connettività LTE. A suo modo lo conferma Carphone Warehouse che ha aperto (e già rimosso) una pagina di prenotazione per il telefono, che dovrebbe arrivare nei negozi a giugno. Negli Stati Uniti il Lumia 900 arriverà con supporto alle reti LTE, in Europa il modello ne sarà alleggerito. Un tecnico Canon è stato “pizzicato” in Kenya con una sconosciuta reflex di fascia alta. Si tratta della nuova 5D Mark III o forse della 7D Mark II? Il fotografo autore dello scoop ha notato non tanto le lenti quanto la macchina che stava dietro: joystick sulla batteria supplementare, pulsante “Q” a destra della ruota sul dorso, display ampio e nessun flash integrato. Non è la 5D Mark II, non è la 7D. Di quale macchina si tratta? Un 2011 in perdita per Sony Ericsson Il 2011 si chiude con perdite nette di 247 milioni di euro, 207 milioni solo nell’ultimo trimestre che ha visto una flessione del 20% rispetto a un anno fa. L’azienda, che nel corso del 2012 diventerà una divisione Sony a tutti gli effetti con la fuoriuscita di Ericsson, elenca tra le cause di questa situazione la crisi economica, la ristrutturazione in corso per il passaggio a Sony e i danni subiti a causa delle inondazioni in Tailandia. Il Lumia 900 in Europa senza LTE Tetto della macchina OLED? Grazie BASF La tecnologia OLED applicata ai TV rappresenta una piccola percentuale delle possibilità offerte dal LED organico. BASF, con la collaborazione di Philips, ha messo a punto un rivestimento per i tetti delle auto che integra uno strato OLED che una volta acceso è in grado di proteggere dal sole e illuminare l’abitacolo. Spento è totalmente trasparente e si comporta come un normale tetto panoramico da auto. . È questa la nuova Canon 5D Mark III? Il primo Quad Core di LG Si avvicina il Mobile World Congress e arrivano le prime indiscrezioni. In rete sono comparse le prime immagini dell’LG X3, quello che dovrebbe essere il nuovo smartphone top di gamma del produttore coreano. Le caratteristiche sono quelle che possiamo aspettarci dalla prossima infornata di nuovi modelli: processore Quad Core (NVIDIA Tegra 3 in questo caso), display con risoluzione 720p da ben 4.7 pollici, Android 4 Ice Cream Sandwich.. MOBILE Galaxy S III? C’è chi lo avrebbe già provato Ildar Murtazin è un personaggio della blogsfera russa che sembra avere gli agganci giusti (anche se ogni tanto le spara grosse). Questa volta avrebbe fatto intendere su Twitter di essere già entrato in possesso per qualche tempo del Samsung Galaxy S III, il nuovo smartphone top di gamma che l’azienda dovrebbe presentare al prossimo MWC, rivelandone alcuni dettagli.