regolamento dei servizi comunali dell`infanzia

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regolamento dei servizi comunali dell`infanzia
COMUNE DI CASALGRANDE
PROVINCIA DI REGGIO NELL’EMILIA
REGOLAMENTO
DEI SERVIZI
COMUNALI
DELL’INFANZIA
A cura Dott. Maurizio Casini
PREMESSA AL REGOLAMENTO
Il Comune di Casalgrande ha la gestione diretta dell’Asilo Nido di
Casalgrande, dell’Asilo Nido di Villalunga e della Scuola Materna
Comunale “U.Farri” di Casalgrande, del Centro Giochi “La
Cocca”,della sezione Part time “Arcobaleno” di Villalunga .Il comune di
Casalgrande è convenzionato con la Scuola Materna M.Valentini di
Salvaterra, con la Scuola Materna S.Dorotea di Casalgrande Alto, le quali
due ultime scuole ospitano, anche, sezioni per bambini dai 24 ai 36 mesi;
il comune,infine, intrattiene rapporti di stretta collaborazione con la
Scuola Materna Statale “Colori” di Villalunga.
Questi servizi costituiscono, per il Comune di Casalgrande, un insieme di
risorse e di opportunità per le famiglie alle quali si rivolgono. Tutte queste
realtà hanno una loro storia, una loro tradizione e modi originali di
mettersi in rapporto coi bambini, di aiutarli a crescere, di favorirne lo
sviluppo intellettuale ed emotivo. Tutte queste scuole sono, comunque,
accomunate da alcune convinzioni di fondo che si traducono
concretamente nella cura degli ambienti e negli arredi, dove i bambini
passano il loro tempo, nell’attento rispetto delle normative igienicosanitarie, nel sostegno di una corretta educazione alimentare, nello
svolgimento di attività didattiche rispettose della spontaneità del bambino,
(nei suoi bisogni di gioco spontaneo, di ascolto di racconti, filastrocche,
canti, nello svolgimento di attività manuali, nel disegno etc..).
Nello stesso tempo grande impegno è indirizzato al coinvolgimento delle
famiglie e all’accoglienza dei bambini in situazioni di difficoltà e di
disagio. All’inizio di ogni anno scolastico le educatrici e il personale
ausiliario si ritrovano per definire, in ognuna delle varie scuole, le linee di
lavoro annuale e la definizione dei problemi più urgenti da risolvere.
Lo sforzo principale delle educatrici è quello di favorire, oltre che le
capacità di apprendimento, la socialità e l’affettività del bambino.
Favorire le capacità sociali e affettive del bambino significa favorire la
capacità di ogni singolo a stare con gli altri, di capire e farsi capire, di
dare e ricevere. In questo quadro, in particolare nella nostra zona molto
produttiva e di buon livello economico, è importante sottolineare il valore
del successo sociale, ma molto più importante è sottolineare il valore del
successo con se stessi ovvero l’autostima, l’empatia e la fiducia nello stare
con gli altri e nel praticare valori di rispetto della persona e di impegno
personale verso la vita e i suoi compiti.
Una parte del lavoro educativo, con il contributo di figure professionali
specifiche è dato per diminuire le cause di disadattamento scolastico e di
insuccesso, vale a dire il ritardo mentale lieve, la dislessia, le difficoltà a
fare i conti e i calcoli ,gli stati di mancanza di attenzione, di incapacità
all’autocontrollo.Il lavoro educativo viene svolto attraverso la
valorizzazione delle singole professionalità sempre collocate, tuttavia, nel
contesto del lavoro di gruppo. Il lavoro di gruppo coinvolge le insegnanti,
gli operatori ausiliari e, in alcuni casi, genitori e cittadini. Le varie
strutture scolastiche sono delle unità, dei sistemi, articolati in gruppi di
bambini divisi per età, o aggregati per età affini (come nel nido). Questi
gruppi di bambini sono chiamate sezioni. Le sezioni sono i punti di
riferimento per l’assegnazione dei bambini e della dotazione delle
insegnanti e del personale ausiliario. Le Sezioni sono di tre, di quattro, di
cinque anni o sezioni miste nelle Scuole Materne. Nell’Asilo Nido ci sono
la sezione piccoli (fino a 12 – 13 mesi) la sezione medi (da 14/15 mesi ai
22/24 mesi) la sezione grandi (dai 24 ai 36 mesi). Se si vogliono
distinguere con più precisione gli Asili Nido dalle Scuole Materne si può
dire che l’Asilo Nido è, innanzitutto, un luogo di riferimenti affettivi e di
sicurezza per il bambino, di aiuto per la famiglia, di cura e sostegno nello
sviluppo nel bambino nelle sue primissime fasi di vita. Non molto
diversamente, la scuola materna, è luogo dello stare con gli altri,
dell’apprendimento delle regole di convivenza, della scoperta delle cose e
degli ambienti della vita quotidiana (la natura, gli animali, la casa, etc.).
In entrambi questi ambiti educativi, il centro è attribuito all’attività di
gioco del bambino attraverso la quale egli scopre e interpreta il mondo
delle cose e delle persone.
Di importanza cruciale è l’inserimento del bambino al Nido e alla Scuola
Materna. Le situazioni nuove, i distacchi dalle figure di riferimento,
rappresentano sempre un momento di prova e di verifica dell’identità dei
bambini e dei genitori. Nei primi giorni di frequenza delle scuole e degli
asili, le educatrici hanno gli obiettivi di favorire un distacco graduale
dalle figure di attaccamento, di aumentare la conoscenza del nuovo
ambiente attraverso la presenza di un genitore per qualche giorno, di
favorire l’instaurarsi di rapporti di fiducia e di familiarità con i bambini e
gli educatori.
L’organizzazione degli ambienti e i comportamenti delle educatrici,
tendono a rassicurare sia i genitori che i bambini in questa esperienza di
distacco graduale e di ambientamento a una nuova esperienza.
L’inserimento viene sempre condotto attraverso la organizzazione di
piccoli gruppi di bambini e la presenza obbligatoria dell’adulto-genitore
nella prima settimana di frequenza. Al genitore è richiesto di dare
informazioni sullo stile di vita del bambino (abitudini, pasto, sonno etc.),
di aiutare il bambino a prendere contatto con gli oggetti e gli altri bimbi
della sezione. Ogni inserimento è sempre preceduto da un colloquio
approfondito tra insegnanti e genitori.
Nel quadro di questi obiettivi parole chiave, per una completa
comprensione dei servizi, sono la continuità educativa e l’integrazione di
bambini con handicap. I servizi per l’infanzia si collocano in un quadro
più ampio di offerte educative pubbliche e private e si concepiscono come
primo tassello dello sviluppo individuale, per questa ragione ogni anno, si
attivano progetti specifici per il passaggio dei bambini dai nidi alle
materne, dalle materne alle elementari, organizzando scambi, incontri e
passaggi di informazioni tra genitori e insegnanti.
Per quanto attiene all’inserimento di bambini portatori di handicaps,
questi, sulla base delle certificazioni e delle segnalazioni dei competenti
Servizi dell’ASL, vengono inseriti automaticamente, nelle varie sezioni
delle scuole con l’adozione di tutte le protezioni e le cautele necessarie
nonché con l’assunzione di personale di sostegno e di appoggio
specificamente formato.
Per ogni bambino con handicaps (altri casi sono quelli di bambini
portatori di disagi) viene predisposto insieme ai genitori e ai tecnici, un
profilo dinamico, un piano educativo individualizzato e vengono
predisposte delle azioni positive e incentivate delle buone pratiche per la
tutela dei diritti personali del bambino handicappato, sempre in stretto
rapporto con le esigenze della famiglia, da intendersi come attivo e
partecipe soggetto di un progetto comune.
L’Amministrazione Comunale, attraverso i propri uffici scuola,
consapevole del fatto che le esigenze delle famiglie e dei bambini sono in
continuo cambiamento e che occorre dotarsi di grande sensibilità e
flessibilità, per individuare servizi capaci, sia sul piano organizzativo che
sul piano dei contenuti, di rispondere ai bisogni concreti delle persone,
studia e propone servizi innovativi per i bambini e le loro famiglie. Tali
esempi di innovazione prevedono, in molti casi, il rapporto col privato, col
volontariato e con l’associazionismo. Nell’ambito degli Asili Nido tutto ciò
è previsto, ad esempio, dalla Legge Regionale n. 1/2000. Nello stesso
quadro di flessibilità e di innovazioni sono da intendersi anche le
iniziative volte a favorire l’ingresso nelle strutture di bambini stranieri, in
particolare di paesi arabi, per i quali si stanno evidenziando veri e propri
interventi di pedagogia interculturale.
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1
Oggetto del Regolamento
Il presente regolamento disciplina i servizi per l’infanzia erogati dal Comune di Casalgrande
attraverso gli Asili Nido Comunali, una Scuola dell’Infanzia Comunale e il Centro Giochi,e la
sezione part time “Arcobaleno”
Art. 2
Riservatezza dei dati personali
L’Amministrazione Comunale gestisce i servizi per l’infanzia, assicurando ogni adempimento
derivante dalla applicazione della Legge n. 675 del 1996 e successive modificazioni ed integrazioni
relativamente al rispetto e alla tutela della riservatezza personale. Ciò con riferimento, in
particolare, all’applicazione di tale diritto di riservatezza ai bambini e alle famiglie.
Art. 3
Sistema delle agevolazioni
L’accesso agevolato alle prestazioni erogate tramite i servizi di cui al precedente Art. 1 avviene in
conformità con il regolamento comunale in materia di ISEE.
I SERVIZI PER L’INFANZIA 0 – 6
Art. 4
I Servizi educativi del Comune di Casalgrande
Gli Asili Nido, la scuola dell’infanzia e il Centro giochi,la sezione Part time, sono servizi educativi
che, nel rispondere ai bisogni delle famiglie, tra l’altro:
promuovono una condivisione delle responsabilità educative tra educatori, famiglie e comunità
locale;
concorrono alla formazione di una personalità autonoma ed equilibrata del bambino, sostenendo e
favorendo esperienze che sviluppino l’emotività, l’intelligenza, la socialità e la creatività dei
bambini e delle bambine;
favoriscono il diffondersi e il consolidarsi di una cultura e di una vita sociale rispettosa dei
bambini, dei loro diritti e dei loro bisogni fondamentali in un quadro di valorizzazione delle
famiglie e delle loro risorse,
contribuiscono ad attivare azioni di protezione sociale e di prevenzione del disagio sociale in
genere e di quello infantile in particolare.
.
Art. 5
Il progetto Pedagogico
Il progetto pedagogico dei servizi comunali per l’infanzia ha come proprio impegno, al di là degli
aspetti tecnici organizzativi, una precisa assunzione di responsabilità nei confronti delle famiglie e
delle nuove generazioni.
Gli investimenti economici dell’Amministrazione Comunale su queste strutture, in una gestione
oculata ed aziendale, intendono promuovere il massimo di produttività a favore dei bambini nella
prospettiva di contribuire a formare, insieme alle famiglie, cittadini liberi e responsabili.
Art. 6
Continuità Educativa
I servizi educativi comunali, nei loro principi gestionali e operativi, intendono la continuità
educativa e didattica tra Asilo Nido, Scuola dell’infanzia, Scuola Elementare e Scuola Media, come
strumento per sostenere il rispetto di ogni singolo bambino come individualità unica e irripetibile
non segmentabile in base all’età o alle fasi di sviluppo. La continuità significa l’attivazione di
scambi , incontri e reciproche valorizzazioni, tra servizi comunali, autonomi e statali , nei momenti
di passaggio dei bambini tra i vari livelli di scuole, secondo il principio che in educazione la
solitudine, la separatezza e l’isolamento degli interventi e delle proposte sono condizioni negative
da contrastare con azioni di dialogo e di confronto.
Art. 7
Accoglienza delle diversità
I servizi comunali per l’infanzia, nel loro operare, intendono il rispetto e l’accoglienza delle
diversità, (siano esse religiose, etnico-razziali e politiche) come principio ispiratore e organizzatore
dell’azione educativa. Rispetto che, innanzi tutto, intende le diversità e le differenze come
potenzialità, come elementi positivi e arricchenti l’esperienza di vita di ogni singola persona. Il
rispetto per la diversità deve concretizzarsi nella predisposizione di azioni concrete, sul piano
organizzativo e didattico, di accoglienza, educazione linguistica, individuazione di mezzi,
strumenti ed ausili, anche informatici, in grado di attenuare o eliminare quanto delle differenze tra
persone costituisce ostacolo alla partecipazione alla vita comunitaria.
Art. 8
Inserimento dell’handicaps
I servizi educativi comunali accolgono prioritariamente i bambini con handicap . Accoglienza che, a
partire dall’applicazione della Legge 104/92, degli ACCORDI PROVINCIALI DI PROGRAMMA
per l’inserimento dell’handicap, si traduce in azioni volte alla conoscenza dell’handicap , alla sua
accettazione, alla predisposizione, da parte degli Enti, delle persone, dei soggetti istituzionali
coinvolti, di un progetto di vita( con tempi e risorse) con il bambino portatore di handicap e con la
sua famiglia che rappresenti il segno, da parte della società, di un investimento economico ed etico
sul bambino stesso.
Su segnalazione dei competenti servizi dell’Asl e valutazione positiva del pedagogista può essere
richiesta e disposta la continuità dell’insegnante di sostegno.
Art. 9
Organizzazione pedagogica dei servizi
I servizi comunali per l’infanzia operano secondo il principio pedagogico per il quale, nei servizi
stessi, organizzazione, partecipazione degli utenti, programmazione degli interventi, sono momenti
interamente connessi, collegati ed interdipendenti. L’organizzazione è frutto di una riflessione
comune tra le persone, tra i soggetti, i tecnici e gli amministratori coinvolti. La progettualità
richiede analisi e valutazioni di fatti, capacità propositive rispetto ai bisogni della famiglie, impegni
e coinvolgimenti di responsabilità politiche e organizzative. Organizzazione e progettualità trovano
un metro di misura solo ed esclusivamente nella operatività concreta, nella percezione e nel fare
quotidiano dei servizi. La partecipazione è un progetto nel più ampio progetto pedagogico: la
famiglia deve leggere che i servizi dispensano e producono sicurezza crescente nel bambino,
producono uno stato crescente di benessere nel bambino stesso e che ciò è frutto della
collaborazione con la famiglia. La famiglia deve nel servizio, non solo essere accolta, ma
continuamente stimolata a pensare, sostenere, discutere, la crescita e l’evoluzione del proprio
bambino.
PARTECIPAZIONE
Art. 10
Strumenti della partecipazione
La partecipazione, come detto nel precedente art. 9 è strategia fondamentale di gestione dei servizi.
La partecipazione si articola, concretamente, nelle seguenti forme:
- L’assemblea di servizio.
E’ costituita dai genitori dei bambini ammessi e dal personale in servizio. Si riunisce
all’inizio e alla fine di ogni anno scolastico, con lo scopo di presentare il servizio ai nuovi
utenti, di illustrare il progetto pedagogico, di verificare il funzionamento del servizio e il
raggiungimento degli obiettivi proposti. Può affrontare anche temi più specifici in relazione
alle esigenze, alle opportunità, agli accadimenti del territorio e degli altri servizi che vi sono
collocati.
- Incontri di Sezione e colloqui.
Il personale educativo di ogni sezione indice ogni volta che lo ritiene opportuno, e comunque
n. 2 volte all’anno incontri con tutti i genitori dei bambini frequentanti la sezione per
presentare, discutere e verificare le attività educative, per creare occasione di scambio tra i
genitori, insegnanti e professionisti esterni, sullo sviluppo del bambino e sulla complessità
dei modelli e dei problemi educativi.
Il personale educativo attiva periodicamente, e comunque almeno due volte all’anno,
colloqui personali con la famiglia del bambino iscritto per verificare la condivisione delle
responsabilità educative tra famiglia e scuola.
Prima dell’inserimento del bambino, nuovo ammesso, il personale educativo effettua un
colloquio individuale di carattere informativo e conoscitivo ma, soprattutto, come prima
tappa di un percorso interpersonale volto alla costruzione di una fiducia reciproca.
- Serate e feste lavorative
Durante il corso dell’anno scolastico, in particolare in occasione delle festività natalizie e
della chiusura estiva, i servizi per l’infanzia organizzano, in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale e/o soggetti esterni, momenti di incontro valorizzando il
vissuto di momenti di condivisione, di significati civili, religiosi, educativi.
I bambini, i genitori, i nonni, i volontari e il personale educativo, diventano protagonisti di
molteplici e diversificati momenti di scambio, di reciproca conoscenza, e di gioco. I soggetti
richiamati possono organizzare serate di lavoro volte alla preparazione di questi incontri e di
queste feste.
Art.11
Strumenti istituzionali di partecipazione: il comitato di gestione
In ogni servizio è costituito un Comitato di Gestione. Il Comitato di Gestione ha compiti
propositivi, di progettazione, di verifica su temi legati alle problematiche educative, organizzative,
ed istituzionali dei servizi per la prima infanzia. Il Comitato di Gestione è organo rappresentativo
dei genitori in dialogo costante con i servizi e con l’Amministrazione. Il Comitato di Gestione viene
eletto ogni anno ed è così composto:
- un genitore per ogni sezione;
- due rappresentanti del personale educativo e uno del personale ausiliario;
- un rappresentante dell’Amministrazione Comunale;
- il Pedagogista.
Il Comitato assume le sue decisioni a maggioranza semplice dei membri presenti. I genitori, membri
del Comitato di Gestione di ogni struttura, sono eletti ogni anno nei primi mesi dell’anno scolastico
(al massimo entro dicembre), dai genitori dei bambini iscritti.
Il Comitato di Gestione uscente esercita pienamente le proprie funzioni fino al momento
dell’insediamento del nuovo Comitato.
Il Presidente di ogni Comitato viene eletto ogni anno alla prima seduta del comitato entrante ed è
scelto tra i genitori membri del comitato stesso.
Non può essere eletto presidente chi è consigliere comunale o chi è dipendente del Comune di
Casalgrande.
I componenti del Comitato di Gestione si riuniscono almeno due volte all’anno e, comunque ogni
qualvolta necessità interne ai servizi o richieste dell’Amministrazione lo rendano opportuno. Il
Comitato di gestione in particolare, può proporre o segnalare alla valutazione dell’Amministrazione
Comunale modifiche al regolamento dei servizi, proposte in ordine alla rette o all’organizzazione
dei servizi, momenti di confronto di aggiornamento, di sostegno alle attività genitoriali. Il comitato
può promuovere inoltre iniziative sui temi della continuità tra nido, scuola dell’infanzia, scuola
elementare, può avanzare verso l’Amministrazione Comunale proposte per il miglioramento e la
manutenzione delle strutture educative. In ogni caso il comitato di gestione è tenuto a discutere ogni
proposta o documento dell’Assessorato competente.
I verbali dei Comitato sono pubblici e sono conservati in originale presso la struttura e in copia
presso l’Ufficio Scuole.
Il Comitato di Gestione è tenuto ad operare una logica di integrazione e di confronto con gli altri
servizi del territorio al fine di contribuire alla qualità dei servizi stessi.
Art. 12
Consultazione
L’Amministrazione Comunale si impegna a consultare il Comitato di gestione e a tenere conto dei
pareri espressi su tutte le questioni, le proposte, le iniziative che abbiano rilievo sulla funzionalità e
sull’organizzazione dei servizi.
ATTIVITA’ DEI SERVIZI
Art. 13
Calendario Scolastico
Il calendario scolastico di funzionamento dei servizi per l’infanzia decorre dal 1^ Settembre al 30
Giugno per gli Asili Nido e la Scuola dell’Infanzia. Il servizio di tempo lungo è attivato dal 15
Settembre di ogni anno scolastico (per 15 settembre si intende l’inizio della 3^ Settimana di
Settembre). Il servizio di tempo lungo può essere attivato presso ogni struttura , da parte
dell’Amministrazione Comunale, posto che il numero di iscritti sia superiore a n. 7 per l’Asilo Nido
e n. 12 per la Scuola Materna Comunale. In ogni caso non possono essere iscritti bambini di età
inferiore a 12 mesi. L’iscrizione al tempo lungo,ha, in ogni caso, validità annuale. Eventuali ritiri
durante l’anno scolastico comportano comunque il pagamento della retta fino al 31 gennaio, se il
ritiro viene effettuato entro tale data, oppure il pagamento della retta fino al 30 giugno, se il ritiro
viene effettuato dopo il 31 gennaio.
Dal 1^ al 31 Luglio di ogni anno vengono attivati i servizi estivi, esclusivamente sulla base delle
richieste motivate e in risposta, quindi, ai bisogni assistenziali delle famiglie. L’iscrizione comporta
il versamento di una retta unica anticipata maggiorata rispetto alle rette ordinarie dei servizi.
In ogni caso la retta a seguito di iscrizione, è dovuta indipendentemente dalla frequenza del
bambino.
.
Il Servizio estivo della scuola materna, può, attivando le opportune precauzioni gestionali ed
organizzative, ospitare bambini non iscritti alla scuola dell’infanzia comunale ma residenti nel
Comune.
Art. 14
Orario Settimanale
I servizi educativi del Comune sono aperti n. 5 giorni la settimana, dal Lunedi’ al Venerdi’. L’orario
di funzionamento è dalle ore 9,00 alle ore 16,00. E’ previsto l’ingresso anticipato alle ore 7,30. Il
servizio è articolato per le settimane dal 1^ Settembre al 30 Giugno fatte salve le chiusura di Natale
e Pasqua e degli altri giorni di festività civile e religiosa con riferimento di anno in anno al
calendario scolastico definito con atto della Giunta Comunale.
Art. 15
Sezioni
Ogni servizio (Asili Nido, Scuola Comunale dell’Infanzia) è articolato di norma in unità
organizzative minime definite sezioni. Le sezioni sono, nella scuola dell’infanzia prestabilite in base
all’età. Per l’Asilo Nido le sezioni, gli spazi, le articolazioni funzionali del servizio, sono attivate in
applicazione della direttiva regionale “sui requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi per la
prima infanzia in attuazione della L.R. n. 1/2000” di cui alla deliberazione regionale n. 1390 del
28/02/2000 e n. 227 del 25/07/2001.
Art. 16
Compresenza
L’articolazione dell’orario del servizio prevede al proprio interno, sia per gli Asili Nido che per la
Scuola dell’Infanzia, la compresenza delle insegnanti in un arco di ore funzionale all’attuazione del
progetto educativo e al soddisfacimento dei bisogni infantili. Inoltre in base agli accordi sindacali e
ai contratti vigenti, il personale educativo espleta le proprie prestazioni in parte in rapporto diretto
con i bambini in parte in attività di programmazione, progettazione, documentazione, formazione
permanente, rapporto con i genitori.
Il personale ha, pertanto, diritto a un monte ore annuo, stabilito da appositi accordi sindacali da
utilizzare nelle predette attività di programmazione, aggiornamento, rapporti con le famiglie.
Art. 17
Personale Ausiliario
Nei servizi educativi è presente in adeguato numero, nel rispetto delle normative statali e regionali,
il personale ausiliario e, là dove si è attivato il servizio di cucina, il personale addetto alla
preparazione pasti. Tale personale attua opportune e continuative forme di collaborazione con il
personale insegnante, partecipando in orario di lavoro alle attività descritte all’articolo precedente,
in quanto attinenti alle mansioni svolte. Il personale ausiliario ha quindi anche un profilo educativo.
Il personale ausiliario ha diritto a un monte ore da fissarsi in anno in anno, da recuperare nelle
settimane di Natale e di Pasqua, per svolgere attività di gestione dei servizi in collaborazione con il
personale educativo.
Art. 18
Sicurezza sul lavoro
Il personale educativo ed ausiliario ha diritto a tutte le forme di informazione, formazione,
prevenzione, relative alla corretta gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e della sicurezza
nella produzione dei pasti e dei rapporti con i bambini.
Art. 19
Criteri di accesso ai servizi
La Giunta Comunale con proprio atto determina i criteri per l’ammissione ai servizi educativi
comunali nel rispetto dei seguenti principi:
- possono essere ammessi ai servizi educativi del Comune i bambini residenti nel territorio
comunale e solo in seconda istanza i bambini non residenti; qualora una famiglia abbia attivato
presso gli Uffici Anagrafe i procedimenti relativi al cambio di residenza, tali famiglie sono
considerate a tutti gli effetti residenti;
- viene garantita l’ammissione dei bambini portatori di handicap certificati dai competenti servizi
dell’Azienda ASL e di altre situazioni di disagio sociale debitamente documentate.
- i casi sociali e di bambini portatori di handicap non residenti sono d’ufficio indirizzati ai Comuni
di propria residenza;
- i criteri di ammissione, devono, in ogni caso, misurare attraverso un sistema di punteggi i pesi
delle diverse condizioni famigliari con particolare attenzione, al lavoro, al numero dei componenti,
alle condizioni di salute, alle condizione abitative, alla presenza o meno di reti famigliari;
- nell’Asilo Nido possono essere ammessi bambini che alla data di inizio frequenza abbiano almeno
n. 6 mesi e che compiano n. 2 anni entro dicembre.
Tali principi sono articolati in una scheda allegata all’atto deliberativo della Giunta Comunale .
Art. 20
Iscrizioni
Le date, i modi e i tempi delle iscrizioni vengono stabilite di anno in anno dalla Giunta Comunale
sentiti gli uffici comunali competenti, le direzioni delle scuole autonome convenzionate, e la
dirigenza dell’Istituto Comprensivo.
Alla scadenza del termine perentorio di iscrizione, le domanda presentate vengono esaminate
dall’Ufficio Scuole, il quale si avvale in alcuni casi della collaborazione del Servizio Sociale ASL e
dei servizi sociali comunali in relazione alle domande nelle quali vengono dichiarate situazioni di
disagio, difficoltà, emarginazione etc…
La graduatoria viene esposta per n. 15 giorni al fine di consentire osservazioni e/o ricorsi da parte
dei legittimi interessati, dopodiché la graduatoria si ritiene definitiva.
Art. 21
Ammissione degli iscritti
A seguito della definitività della graduatoria, l’Ufficio Scuole fissa il numero dei posti disponibili
per ogni struttura, tenendo conto della valutazioni pedagogiche relative all’età del bambino, alla
presenza di handicap, e di casi sociali e di ogni altra indicazione di carattere tecnico-pedagogico.
Stabilito il numero dei posti disponibili, l’Ufficio Scuola procede all’assegnazione dei posti in
stretta applicazione dei punteggi.
I bambini iscritti anche in altre scuole dell’infanzia e che ottengano l’ammissione presso tali scuole
si considerano decaduti dalla graduatoria della scuola dell’infanzia comunale.
I bambini ammessi che vengono ritirati non possono essere riammessi se non a seguito di nuova
domanda di iscrizione nel periodo di emissione del bando.
I figli dei dipendenti non possono essere inseriti nella sezione condotta da uno dei due genitori.
Art. 22
Documentazione per l’ammissione
Nel pieno rispetto della riservatezza dei dati, stabilito dall’art. 2, in attuazione delle norme sulla
documentazione amministrativa e sulle dichiarazioni sostitutive e sulla semplificazione, coordinate
con le normative sull’ISEE, le dichiarazioni rese dai genitori all’atto di presentazione della
domanda dovranno essere successivamente confermate, entro i termini stabiliti dall’ufficio scuole,
con la presentazione di documentazione richiesta dall’Ufficio stesso. In caso di omissione,
mendacità o incompletezza della documentazione resa, si procederà alla decadenza d’ufficio
dell’iscrizione stessa e dell’ammissione conseguente ai servizi.
CONTROLLO DI QUALITA’
Art. 23
Controllo di Gestione
Sulla base dei programmi e degli obiettivi dell’Amministrazione Comunale, l’Ufficio Scuole attua
sistematicamente il controllo di gestione avvalendosi di tutti gli indicatori predisposti a tal fine e
compatibili con servizi resi ai bambini e alle famiglie. Le risultanze di tale controllo di gestione non
avranno un significato puramente interno e amministrativo; si ripercuoteranno, attraverso fasi di
discussione e di condivisione nella organizzazione dei servizi stessi con particolare riferimento
all’organizzazione del personale educativo e ausiliario.
Art.24
Coordinamento Pedagogico
I servizi comunali dell’infanzia sono sottoposti al coordinamento e all’indirizzo del pedagogista
comunale in attuazione delle norme vigenti ed in particolare della Legge Regionale n. 1/2000.
Il pedagogista è un tecnico dei servizi educativi.
Come lavora: prevalentemente per progetti e obiettivi, attraverso la discussione, l’osservazione di
situazione educative specifiche, la ricerca azione. Il pedagogista sostiene la responsabilità educativa
dell’educatore e dell’insegnante; pone delle questioni / affronta questioni/ riflette sulle questioni
dell’educare e dello stare con i bambini.
Il pedagogista deve avere: - conoscenza del territorio in cui opera
- conoscenza della condizione infantile
- conoscenza della situazione delle famiglie
Il pedagogista lavora su:
- spazi educativi
- collegialità del lavoro educativo
- sulla famiglia/ con la famiglia, non solo in quanto
utente dei servizi
- sulla identità del servizio e sui perché delle cose che si
fanno quotidianamente
- sulla documentazione del lavoro educativo;
Art. 25
Formazione permanente
Strumento per il conseguimento della qualità dei servizi è la formazione permanente del personale
educativo ed ausiliario. La formazione permanente, alla quale è destinato un monte ore specifico,
deve sempre essere collegata alla operatività quotidiana; deve innovare, sperimentare, modificare
nella quotidianità i nuovi rapporti tra adulti e bambini tra bambini e bambini, tra scuola e famiglia.
La formazione permanente vede momenti di informazione, di acquisizione di dati articolati con altri
momenti di confronto e di scambio tra educatori, tra scuole, tra istituzioni con particolare riguardo
al confronto e all’aggiornamento comune con le scuole autonome di Casalgrande e con l’Istituto
Comprensivo di Casalgrande.
NORME PARTICOLARI
Art. 26
Vigilanza igienico-sanitaria
La tabella dietetica, l’educazione sanitaria, la vigilanza igienico-sanitaria, sono poste a carico dei
servizi competenti ASL tra l’Azienda Sanitaria e l’Amministrazione Comunale, attraverso gli uffici
scuola si stabiliscono, di volta in volta, attività di informazione, di educazione sanitaria, di
progettazione e impostazione delle tabelle dietetiche avendo riguardo all’insieme dei servizi del
Distretto comprendenti i Comuni di Castellarano, Scandiano, Rubiera e Casalgrande.
Art. 27
Compartecipazione alle rette
Le famiglie concorreranno alla copertura delle spese di gestione sostenute dall’Amministrazione
Comunale per la gestione dei servizi, tramite il versamento di una retta differenziata a seconda dei
servizi richiesti, e in applicazione degli strumenti ISEE.
La gestione della retta è impostata seguendo questi criteri:
Nel caso in cui, durante i primi cinque mesi dell’anno scolastico (settembre-gennaio) e/o i restanti
cinque mesi (febbraio-giugno), le assenze per malattia del bambino siano state complessivamente
pari o superiori al 40% dei giorni di apertura del servizio (esclusi sabato, domenica, sospensione
delle attività per festività, etc….) gli interessati potranno chiedere l’esenzione del pagamento
dell’ultima quota mensile (gennaio e/o giugno). Per i nuovi ammessi il calcolo verrà effettuato
tenendo conto di quanto stabilito al paragrafo precedente.
I genitori sono tenuti a provvedere, entro e non oltre la data di scadenza specificata sul bollettino,
al pagamento della retta del proprio/a figlio/a.
Inoltre, gli stessi genitori, sono edotti sul fatto che l’assenza ingiustificata del/la bambino/a dal
servizio, o il mancato pagamento di n.2 mesi consecutivi della retta di frequenza, comporta
automaticamente il ritiro d’ufficio dell’iscrizione.
Art. 28
Ritiro dei bambini
Il ritiro del bambino dall’asilo nido o dalla scuola dell’infanzia, avviene a seguito di domanda
presentata all’Ufficio Scuole da uno dei genitori o da chi ne fa le veci. La richiesta del ritiro del
bambino una volta acquisita dall’Ufficio Scuole risulta irrevocabile per tutto l’anno scolastico di
riferimento. E’ tassativamente proibito se non per gravi problemi famigliari o di salute il ritiro del
bambino nei Mesi di Maggio e Giugno.
Art. 29
Ritiro quotidiano dei bambini
Il bambino all’ingresso deve essere consegnato direttamente alle Insegnanti della struttura. Il ritiro
quotidiano del bambino dalle strutture, deve essere effettuato dai genitori o da chi ne fa le veci o da
persone delegate da chi detiene la patria potestà. Nel caso in cui il bambino venisse ritirato da altre
persone, la famiglia deve rilasciare un’apposita dichiarazione alla scuola o all’asilo nido. Il ritiro dei
bambini, non può comunque essere effettuato da minorenni. Nel caso di affidamenti o affidi preadottivi o altre situazioni di carattere socia-assistenziale, dovrà essere, concordato con i competenti
servizi dell’ASL.
Art. 30
Uso dei locali
Durante l’orario scolastico i locali dei servizi possono essere usati solo per attività didattiche. Al di
fuori di orario normale di funzionamento, l’Amministrazione Comunale può consentire l’uso dei
locali ad altro personale, ad altri enti o soggetti per iniziative rivolte alla promozione ed alla
qualificazione dell’infanzia, della cultura educativa e dei servizi stessi. L’accesso ai locali è invece
vietato per svolgere attività pubblicitarie e commerciali di qualsiasi tipo e genere.
NORME SANITARIE
Art. 31
Salute e Comunità Infantile
La frequenza di una comunità infantile può essere fonte di rischi per la salute dei bambini, in
particolare per quanto riguarda la maggiore probabilità di contrarre malattie infettive. Per garantire
a tutti i bambini il massimo benessere è fondamentale che vengano rispettate alcune norme sanitarie
che possano così limitare la diffusione delle malattie infettive e garantire una migliore qualità della
vita all’interno della struttura prescolare.
Art. 32
Informazioni sanitarie ai genitori
Sarà cura dell’Amministrazione Comunale informare i genitori dei bambini frequentanti le
istituzioni prescolari, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Sanità, dai competenti
servizi delle ASL, e delle raccomandazioni dei pediatri di base, in merito ai criteri di
allontanamento dei bambini e ai criteri di riammissione in seguito al verificarsi di malattie.
Diete Speciali
Nel caso in cui il bambino sia affetto da patologie croniche oppure siano in atto patologie di breve
durata ma che necessitano di diete speciali è necessario presentare certificazione medica riportante i
tipi di alimenti vietati e i limiti temporali del divieto.
Feste di compleanno e altre ricorrenze
Per evitare l’insorgere di malattie infettive a trasmissione alimentare in occasione di compleanni e/o
altre ricorrenze che normalmente si svolgono in ambito scolastico e che prevedono la
somministrazione di alimenti, è vietato il consumo di alimenti preparati presso abitazioni private o
in altri esercizi non provvisti delle necessarie autorizzazioni sanitarie e commerciali. Nelle scuole
dotate di cucina interna è possibile effettuare la preparazione degli alimenti all’interno della
struttura.
Farmaci
Non è ammessa la somministrazione di alcun farmaco da parte del personale della Scuola se non
dietro presentazione di ricetta del medico curante indicante la posologia precisa, gli orari di
somministrazione, la durata della terapia e la reale impossibilità di somministrazione
esclusivamente famigliare.
Note finali
Le presenti disposizioni sono emesse a seguito della normativa vigente. Eventuali nuove
disposizioni comunicate dal Ministero della Sanità, dalla Regione Emilia Romagna, dai Servizi
ASL competenti troveranno comunque immediato effetto e completeranno le norme sopra descritte.
NORME FINALI
Art. 33
Modifica al Regolamento
Le modifiche al presente regolamento sono deliberate dal Consiglio Comunale sulla base di istanze
scritte e motivate proposte da organi politici, istituzionali o tecnici. L’abrogazione del regolamento
può avvenire soltanto con la contemporanea approvazione di un nuovo regolamento.
Art. 34
Norma conclusiva
Per quanto non previsto dal presente regolamento, si avrà riguardo alle disposizioni delle Leggi
Statali e Regionali, allo statuto del Comune, all’ordinamento degli uffici e dei servizi di questo Ente
ed agli altri regolamenti dell’Ente.