I costi industriali nelle aziende grafiche, cartotecniche e
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I costi industriali nelle aziende grafiche, cartotecniche e
UNIVERSITA' CARLO CATTANEO - LIUC I costi industriali nelle aziende grafiche, cartotecniche e trasformatrici ASSOGRAFICI Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici Milano, gennaio 2007 Gruppo di Lavoro Coordinamento e supervisione scientifica: Manzini Prof.ssa Raffaella LIUC Lazzarotti Prof.ssa Valentina LIUC Componenti: Campanella Stefano Ceccarelli Stefano Cherubini Federico Marsanasco Joseph Olivotto Giulio Viappiani Renzo Viscardi Valter GLOBAL SERVICE GRAFICA EDITORIALE PRINTING GRAFOTITOLI BASSOLI ROTOLITO LOMBARDA LEGO BRUNO VIAPPIANI ASSOGRAFICI Collaboratori Broggi Giorgio Crosta Carlo LIUC LIUC I dati riportati nella presente pubblicazione non possono essere pubblicati, totalmente o in parte, o utilizzati in qualsiasi forma, per far da base ad altre ricerche o analisi economiche, sia aggregate che disaggregate, senza specifica autorizzazione di Assografici, da richiedere alla stessa Associazione in forma scritta. Perchè un quaderno sui costi industriali? L’intera industria grafica, cartotecnica e trasformatrice sta attraversando un delicato momento di cambiamento e di grande pressione competitiva: la globalizzazione dei mercati ha costretto l’industria italiana a confrontarsi con aziende che operano con strutture, modalità organizzative, condizioni infrastrutturali, culturali e normative completamente differenti. Il risultato di questa accresciuta pressione è il trend di peggioramento della redditività del settore, in particolare in relazione alla gestione operativa. In questo contesto risulta evidente la criticità dei COSTI, non solo per l’aumento della redditività, ma, in qualche caso, per la sopravvivenza stessa. Le imprese del settore sono ben coscienti di questa criticità e hanno sviluppato, nel tempo e grazie ad un know how di eccellenza, varie modalità di analisi e calcolo dei costi che consentono loro di controllare attentamente questo fattore critico di successo. Lo scopo di questo quaderno non è quindi quello di identificare il metodo “ottimale” per l’analisi e il calcolo dei costi, bensì quello di proporre una metodologia che, integrandosi con le tecniche già utilizzate dalle imprese, consenta loro una maggiore comprensione del problema. In particolare, a titolo esemplificativo, la metodologia illustrata in questo quaderno può essere un utile supporto per: •Valutare la redditività di una linea di prodotti / di un cliente / di uno stabilimento …. •Definire i prezzi in condizioni di incertezza •Rivedere i processi aziendali (Business process reengineering) •Introdurre significativi cambiamenti organizzativi e/o strategici Introduzione 2 Struttura del quaderno Il quaderno è così strutturato: la prima parte presenta un quadro teorico complessivo sull’argomento “costi industriali” e fornisce una sintesi di alcune nozioni e definizioni di base; la seconda parte illustra in particolare la metodologia di analisi e calcolo dei costi basata sulle attività (activity based costing); la terza parte illustra alcune applicazioni dell’activity based costing ad imprese dell’industria grafica, cartotecnica e trasformatrice. 3 Introduzione Guida alla lettura e all’utilizzo del quaderno Diamo qui alcune note che renderanno la lettura e l’utilizzo del quaderno più semplice e veloce: • questo è un quaderno di lavoro, ossia va inteso come uno strumento a supporto di chi si occupa di direzione aziendale e in particolare di analisi dei costi; • non è strettamente necessario leggere il quadro teorico (parte I) per affrontare le due parti successive. Il quadro teorico è un utile completamento e approfondimento, ma le parti II e III possono essere utilizzate anche indipendentemente dalla prima; • in questo lavoro verrà spesso utilizzato, per brevità, il termine grafica, per intendere comunque l’insieme grafica-cartotecnicatrasformatrice. Introduzione 4 Ringraziamenti Questo quaderno è il risultato della collaborazione di varie persone e gruppi di lavoro. Innanzitutto, Assografici, che ha seguito e supportato le autrici durante tutto il lavoro, dalla fase iniziale di definizione degli obiettivi, a quella di confronto con le imprese, sino alla costruzione degli esempli applicativi della parte finale. Diverse aziende sono state coinvolte, durante il progetto. Esse ci hanno fornito un contributo prezioso, ospitandoci presso le loro strutture produttive, ma soprattutto illustrandoci le loro logiche di lavoro, sia per quanto concerne gli aspetti operativi, che relativamente a quelli amministrativi e contabili. Il loro supporto è stato indispensabile per la costruzione di questo quaderno. Infine, una menzione particolare per i docenti che, all’interno dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, si occupano dei corsi di specializzazione per il settore graficocartotecnico della Laurea in Ingegneria Gestionale. Essi hanno aiutato le autrici a collegare in maniera efficace gli aspetti teorici generali con le specificità operative del settore. A tutte le persone che sono state coinvolte in questo progetto va perciò il doveroso ringraziamento delle autrici, che si assumono però, ovviamente, tutte le responsabilità per i contenuti del testo. 5 Introduzione Sommario Parte I: il quadro teorico Pag. 9 Parte II: il metodo di analisi e calcolo dei costi basato sulle attività (Activity Based Costing) Pag. 36 Parte III: applicazioni ed esempi Pag. 63 Introduzione 6 Metodologia Il mondo dell’industria grafica è assai variegato, in termini di dimensioni aziendali, attività, modalità organizzative, prodotti, processi industriali. Proporre uno studio sui costi industriali di queste aziende è assai complesso e certamente non può essere condotto senza la partecipazione e la collaborazione non solo di Assografici, promotrice del progetto, ma anche degli operatori del settore. Per questo, come evidenziato in figura 1, sin dalle fasi di progettazione del lavoro sono stati coinvolti imprenditori e manager del settore, con i quali sono stati definiti e condivisi gli obiettivi di fondo del progetto. Successivamente, poi, le interazioni con l’industria hanno consentito di identificare un metodo “di interesse” per l’analisi e il calcolo dei costi industriali. Infine, insieme ad alcune imprese, sono stati costruiti gli esempi applicativi che completano il presente lavoro. Tutto questo, accanto all’analisi della letteratura specifica sul tema, ha portato alla stesura complessiva del quaderno. 7 Introduzione Metodologia: figura 1 Riunione con un panel di operatori del settore Interviste dirette con imprese del settore Collaborazione con imprese del settore Analisi della letteratura sul tema Definizione obiettivi specifici del lavoro Definizione del metodo per l’analisi e la determinazione dei costi Analisi della letteratura sul tema Costruzione di esempi applicativi STESURA FINALE DEL QUADERNO Introduzione 8 I costi industriali: un quadro teorico Questo quadro teorico, ben lungi dall’avere pretese di esaustività, ha l’obiettivo di condividere con il lettore un linguaggio e alcuni concetti rilevanti nell’ambito della contabilità industriale. In particolare, vengono qui discussi: le definizioni e le classificazioni dei costi le configurazioni di costo il calcolo dei costi di prodotto e di commessa Parte I: il quadro teorico 9 Una definizione di costo Per costo si intende: • il valore, espresso in termini monetari, del consumo delle risorse impiegate per il raggiungimento di un obiettivo prefissato (quale, ad esempio, la realizzazione di un prodotto, l’erogazione di un servizio, il funzionamento di un’unità organizzativa ...) Tre importanti concetti sono associati a questa definizione: 1. 2. 3. il costo misura l’impiego di risorse (materiale, lavoro, altre risorse utilizzate in determinate quantità, denominati ELEMENTI DI COSTO); la misura del costo è espressa in termini monetari; la rilevazione del costo ha sempre a riferimento uno scopo: un OGGETTO DEL COSTO. Oggetti del costo sono i prodotti, le commesse, i progetti, i clienti, le unità organizzative e qualunque altra entità per la quale si desideri conoscere il valore monetario delle risorse utilizzate. Parte I: il quadro teorico 10 Le diverse classificazioni delle voci di costo Le voci di costo elementari possono essere aggregate secondo diversi criteri, in relazione allo specifico obiettivo che ci si prefigge nell’analisi esistono diverse classificazioni dei costi, tra le quali: • • • diretti vs. indiretti fissi vs. variabili inventariabili vs. non inventariabili 11 Parte I: il quadro teorico Costi diretti/indiretti Un costo si dice diretto se può essere attribuito in modo univoco ed inequivocabile ad un determinato oggetto di costo. • Esempi: • costo delle materie e • costo del lavoro diretto • utilizzati per produrre un determinato prodotto Tutte le restanti voci di costo vanno considerate come costi indiretti. • Esempi: • costo degli ammortamenti dei macchinari • costo dell’affitto dei capannoni • costo del riscaldamento e dell’illuminazione • utilizzati per produrre un determinato prodotto Parte I: il quadro teorico Costo materiale X Costo materiale Y Costo del macchinario Q Prodotto A Prodotto B Prodotto A Prodotto B 12 Costi inventariabili / non inventariabili Costi inventariabili: valore delle risorse utilizzate per la produzione di un determinato prodotto, ossia per la trasformazione fisica dell’input in output Esempi: • costi di materiali diretti • costi del lavoro diretto • costi indiretti di produzione (o overhead di produzione) Costi non inventariabili: valore delle risorse impiegate in attività non associabili alla realizzazione fisica di un prodotto secondo un nesso di causalità Esempi: • costi amministrativi • spese generali • spese di vendita Parte I: il quadro teorico 13 Costi inventariabili / non inventariabili I costi inventariabili sono quelli che vanno ad aumentare il valore dei magazzini Costi di materiali diretti Costi di lavoro diretto Costi indiretti di produzione (overhead) In qualunque istante t, il valore del magazzino (sia esso di semilavorati o di prodotti finiti) è dato dalla somma dei costi inventariabili complessivamente sostenuti (fino all’istante t stesso) per la realizzazione dei semilavorati o prodotti finiti presenti a magazzino Parte I: il quadro teorico 14 Costi fissi e costi variabili La classificazione di una determinata voce di costo come fissa o variabile è effettuata osservando le sue variazioni in relazione a fluttuazioni di volume operativo (volume di produzione, se l’oggetto di costo considerato è il prodotto) Un costo si dice variabile se varia in modo direttamente proporzionale alle variazioni di volume produttivo Gli altri costi sono fissi 15 Parte I: il quadro teorico Costi fissi e costi variabili costi Costi fissi Costi variabili quantità Parte I: il quadro teorico 16 Le classificazioni dei costi Le classificazioni di costo non sono tra loro alternative, ma come si vede nelle figure 2 e 3, possono essere utilizzate in maniera congiunta per meglio comprendere la natura di una determinata voce di costo: Figura 3 Figura 2 Costi variabili Materiali diretti Lavoro diretto Energia Provvigioni venditori Spese di spedizione Costi fissi Ammortamenti macchinari Affitti capannoni produzione Lavoro indiretto Manutenzione Spese amministrative Spese di Ricerca e Sviluppo Pubblicità e promozioni Costi inventariabili Costi non inventariabili Costi diretti Costi indiretti Materiali diretti diretti Lavoro diretto Lavoro diretto Energia Spese promozione di specifici prodotti Spese di spedizione (se direttamente associabili ad uno specifico prodotto) Ammortamenti macchinari Affitti capannoni produzione Lavoro indiretto Manutenzione Ammortamenti macchine ufficio Spese di Ricerca e Sviluppo Cancelleria Costi inventariabili Parte I: il quadro teorico Costi non inventariabili 17 Le configurazioni di costo Un comune oggetto del costo di un’impresa è il PRODOTTO Il sistema che rileva e rappresenta i costi di prodotto è detto SISTEMA DI DETERMINAZIONE DEI COSTI DI PRODOTTO. Le imprese che adottano una produzione per singolo pezzo o per lotto usano in genere sistemi di determinazione dei costi per commessa. La COMMESSA potrebbe essere costituita da una singola unità o da un lotto di prodotti identici che si riferiscono ad un’unica commessa. Gli elementi del costo di prodotto sono normalmente rilevati facendo riferimento alle configurazioni di costo mostrate nelle figure 4 e 5. Parte I: il quadro teorico 18 Le configurazioni di costo: figura 4 Costi di manodopera diretta + Costi di trasformazio ne (o di conversione) = Costi indiretti di produzione (overhead) + Costo pieno industriale (o di produzione) = Costi di materiali diretti + Costo pieno aziendale = Costi non inventariabili 19 Parte I: il quadro teorico Le configurazioni di costo: figura 5 Costi di manodopera diretta + Costo variabile di fabbricazione Costi di materiali diretti = + Costi di energia + Altri costi variabili di produzione Parte I: il quadro teorico + = Costo variabile aziendale Costi variabili di distribuzione commerciale 20 Il calcolo del margine operativo A seconda delle diverse configurazioni di costo utilizzate, è possibile identificare differenti schemi contabili per il calcolo del Margine Operativo Netto. L’utilizzo di diversi schemi contabili per il calcolo del Margine operativo netto corrisponde all’esigenza di evidenziare margini differenti all’interno della gestione operativa. La scelta della configurazione di costo di prodotto e dello schema contabile per cui optare dipende dai fabbisogni informativi di chi prende le decisioni in impresa: non esiste una configurazione più corretta di altre e nemmeno una configurazione da preferirsi in assoluto costi diversi per scopi diversi 21 Parte I: il quadro teorico Il calcolo del Margine Operativo Netto: due schemi contabili Schema “a costi pieni” Schema “a costi variabili” FATTURATO COSTI DEL VENDUTO = -----------------------------------------MARGINE LORDO INDUSTRIALE - FATTURATO COSTI VARIABILI = -----------------------------------------MARGINE DI CONTRIBUZIONE TOTALE - COSTI NON INVENTARIABILI = ----------------------------------MON COSTI FISSI = ----------------------------------MON Parte I: il quadro teorico 22 L’utilizzo dei due schemi contabili per il calcolo del MON: un esempio In ipotesi di assenza rimanenze di prodotti finiti, semilavorati, ecc., si consideri il calcolo del margine operativo netto per un’azienda della quale sono note le seguenti informazioni: Fatturato: 10000 euro Costo manodopera diretta: 300 euro Consumi materiali diretti: 500 euro Consumi energia: 200 euro Ammortamenti macchinari: 400 euro Costi variabili di vendita (provvigioni): 250 euro Costi fissi amministrativi: 150 euro 23 Parte I: il quadro teorico Lo schema “a costi pieni” Costo pieno industriale della produzione venduta (costo del venduto)= Manodopera + materiali diretti + energia + ammortamenti = fatturato costo del venduto = -------------margine lordo industriale - 10000 1400 = -------------8600 - 300 + 500 + 200 + 400 = 1400 € Costi non inventariabili= costi amministrativi + costi variabili di vendita= costi non inventariabili = -------------margine operativo netto 400 = -------------8200 150 + 250 = 400 € Parte I: il quadro teorico 24 Lo schema “a costi variabili” Costo variabile di fabbricazione del venduto = Manodopera + materiali diretti + energia = 300 + 500 + 200 = 1000 € Costi variabili di vendita = 250 € Totale costi variabili = 1250 € Costi fissi = Ammortamenti + costi amministrativi = fatturato costi variabili = -------------margine di contribuzione - 10000 1250 = -------------8750 - costi fissi = -------------margine operativo netto 550 = -------------8200 400 + 150 = 550 € Parte I: il quadro teorico 25 I sistemi di determinazione dei costi di prodotto o di commessa Un diagramma di flusso dei costi è utile per comprendere il flusso dei costi attraverso un sistema di contabilità. Il diagramma rappresenta nella loro tipica forma a T i conti utilizzati dal sistema di contabilità dei costi; le frecce indicano il flusso dei valori da un conto all’altro (si veda la figura 6). I sistemi di determinazione dei costi sono essenzialmente strumenti per rilevare i costi di produzione e forniscono le informazioni necessarie per le registrazioni. Sono in estrema sintesi di due tipi: 1. per commessa (rileva i costi di ciascuna unità di prodotto a mano a mano che esso viene realizzato, indipendentemente dal periodo contabile di svolgimento delle attività di trasformazione); 2. per processo (rileva i costi complessivamente sostenuti in un determinato periodo contabile e determina i costi unitari dividendo i costi totali di competenza del periodo per le unità realizzate nel periodo. Il costo unitario è in questo caso un costo unitario medio). Parte I: il quadro teorico 26 Figura 6: i flussi di costo e le scritture contabili in un sistema per commessa Magazzino Semilavorati Magazzino Materie prime Acquisti 1 Mat. Diretti Costo totale Man. Diretta di commessa OH allocati 5 Costo del personale Salari e oneri 2 3 Magazzino Prodotti Finiti Commessa Richieste Man. Dir. e Ind. 6 Altri costi indiretti effettivi 4 Costo di prod. 8 Costo del venduto 9 Commessa Mat. Diretti Costo totale Man. Diretta di commessa OH allocati Commessa Mat. Diretti Man. Diretta Costo totale di commessa OH allocati Costi indiretti di produzione (OH) Mat. Indiretti Man. Indiretta OH allocati Scritture contabili 7 Parte I: il quadro teorico 27 Il calcolo dei costi pieni di prodotto o di commessa Il calcolo dei costi pieni di prodotto o di commessa presenta una significativa difficoltà: quella di attribuire una quota dei costi indiretti ad uno specifico prodotto/commessa. E’ necessario definire dei criteri di allocazione dei costi indiretti. L’allocazione dei costi indiretti è comunque un processo complesso che prevede un certo grado di soggettività. Parte I: il quadro teorico 28 Il processo di allocazione dei costi: concetti generali L’allocazione dei costi prevede che si attribuiscano al singolo prodotto/commessa delle quote di costo proporzionalmente al consumo di una determinata risorsa, detta base di allocazione, da parte di quel prodotto/commessa. L’allocazione proporzionale è costituita da tre fasi fondamentali: a) determinazione dell’oggetto di costo (prodotto/commessa) e delle voci di costo da allocare ad esso con criterio proporzionale b) scelta della base di allocazione per ogni voce di costo (tra quelle disponibili) c) allocazione dei vari costi ai diversi oggetti di costo. Il rapporto tra costi totali da allocare e il valore totale della base di allocazione è denominato coefficiente di allocazione. Di solito questo coefficiente è predeterminato, calcolato cioè per l’intero anno prima dell’inizio dell’esercizio amministrativo. 29 Parte I: il quadro teorico Il processo di allocazione dei costi: concetti generali Analiticamente: sia Q il valore totale di un determinato costo sia S = Σ Si il valore totale assunto dalla base di allocazione (somma dei consumi relativi ai singoli prodotti/commesse) sia Qi = la quota di costo allocata al prodotto/commessa i K = Q/S Q i = K * Si con K = Coefficiente di allocazione Parte I: il quadro teorico 30 Il processo di allocazione dei costi: un esempio Esempio Il reparto produttivo dell’Impresa XX utilizza il medesimo macchinario produttivo (il cui ammortamento mensile è di 5000 Euro) per la realizzazione di 3 prodotti: A, B e C. I 3 prodotti utilizzano il macchinario in maniera diversa, come indicato nella seguente tabella: Ore macchina A 15 B 10 C 25 Si calcoli la quota di ammortamento allocata a ciascun prodotto Scelto come base di allocazione il tempo macchina, si procede con l’allocazione: Coefficiente di allocazione: • K = 5000 Euro/ 50 ore macchina = 100 Euro/h macch • Le quote di costo di ammortamento allocate ai tre prodotti sono: A: 100 Euro/h macch X 15 h macch = 1500 Euro B: 100 Euro/h macch X 10 h macch = 1000 Euro C: 100 Euro/h macch X 25 h macch = 2500 Euro Parte I: il quadro teorico 31 La scelta delle basi di allocazione L’unità di misura utilizzata a denominatore del coefficiente di allocazione è denominata base di allocazione o base di imputazione. Negli ultimi anni il termine determinante del costo (“cost driver”) è entrato nell’uso comune perché indica in modo più evidente che la base di allocazione dovrebbe rappresentare la causa dei costi indiretti. La base di allocazione dovrebbe cioè essere scelta in modo tale da esprimere un rapporto causale fra l’elemento del costo e l’oggetto del costo al quale esso viene allocato. La scelta della base di allocazione non è mai univoca. Occorre in genere bilanciare due esigenze spesso contrapposte: quella di utilizzare una base di allocazione che spieghi davvero il consumo di risorse indirette; quella di minimizzare il costo della rilevazione e dell’elaborazione delle informazioni necessarie per l’allocazione dei costi indiretti. • • Parte I: il quadro teorico 32 L’allocazione dei costi indiretti e le possibili distorsioni informative. Un esempio Valraf Srl realizza due prodotti simili, A e B, con le caratteristiche descritte in tabella. Utilizzando un unico macchinario, l’azienda realizza prodotti in sequenza e in lotti: realizza cioè un lotto di A, poi un lotto di B e quindi ripete il ciclo. Ogni volta che si passa da un prodotto all’altro è necessario attrezzare il macchinario. Per semplicità si ipotizza che i costi generali siano costituiti unicamente dal costo di attrezzaggio (set up). Costo manodopera + materie prime (€/unità) Consumo manodopera (h/unità) Dimensione del lotto (unità) Costo di set up per lotto (€) Prodotto A 22 1 6 118 Prodotto B 22 1 52 118 Come allocare i costi di set up ai due prodotti? Parte I: il quadro teorico 33 L’allocazione dei costi indiretti e le possibili distorsioni informative Ipotesi 1: base di allocazione = ore di manodopera Valore totale della base di allocazione = 58 ore coefficiente di allocazione = 236 € / 58 h mod = 4,06 €/hmod. Costo pieno di produzione prodotto A = 26,06 €/unità Costo pieno di produzione prodotto B = 26,06 €/unità Il sistema segnala pertanto che entrambi i prodotti, in termini unitari, richiedono la stessa quantità di attività indiretta di set up. Ipotesi 2: Base di allocazione = numero di lotti • • • • • Costo Costo Costo Costo Costo di set di set di set pieno pieno up = 236 € / 2 lotti = 118 €/lotto up per unità di prodotto A = 118 € / 6 unità = 19,66 €/unità up per unità di prodotto B = 118 € / 52 unità = 2,26 €/unità di produzione per unità di prodotto A = 22 € + 19,66 € = 41,66 € di produzione per unità di prodotto B = 22 € + 2,26 € = 24,26 € • Il sistema segnala esplicitamente che i due prodotti, in termini unitari, richiedono una diversa quantità di attività indiretta di set up. Parte I: il quadro teorico 34 L’allocazione dei costi indiretti e le possibili distorsioni informative L’esempio vuole indicare che usando la manodopera come base di allocazione, il prodotto realizzato in lotti di maggiori dimensioni “sovvenziona” il prodotto realizzato in lotti di piccola dimensione in quanto riceve sistematicamente allocazioni di costo eccessive. Ciò non avrebbe nessun effetto se le informazioni di costo fossero utilizzate a livello aggregato, ma le decisioni di prezzo si basano proprio sulle informazioni di costo dei singoli prodotti. Informazioni significativamente distorte potrebbero pertanto favorire l’assunzione di decisioni sbagliate. L’esempio mostra che quando la struttura dei costi generali è complessa e differenziata (costituita cioè da attività con cost driver diversi), la scelta di un metodo semplice di allocazione dei costi generali (es. sulla base della manodopera diretta) appiattisce le differenze di costo fra i prodotti. Queste imprecisioni sono particolarmente significative per quelle imprese che nel corso degli anni si sono trasformate da imprese ad alta intensità di manodopera a imprese ad alta intensità di capitale, con costi generali indiretti che hanno spesso un’incidenza sui costi totali di produzione superiore al 50%. Parte I: il quadro teorico 35 L’utilizzo di un metodo di calcolo dei costi per l’industria grafica L’identificazione del metodo di analisi e calcolo dei costi suggerito in questo quaderno è il risultato di alcune osservazioni relative alle caratteristiche dell’industria grafica: 1. vi è una elevata varietà di prodotti e di tipologie di impresa, dal punto di vista delle dimensioni, dei processi produttivi, delle forme organizzative, delle pratiche amministrative e contabili; 2. la complessità delle tecnologie e dei processi produttivi è elevata; 3. la rilevanza dei costi indiretti, in particolare relativi ai macchinari produttivi, è alta e in costante aumento; Questo impone che il metodo di analisi e calcolo dei costi sia: 1. flessibile, ossia adattabile a tipologie di prodotti e di impresa molto diverse tra loro; 2. capace di considerare in maniera il più possibile precisa i costi indiretti, derivanti dalla complessità dei sistemi produttivi e organizzativi. Coerentemente con queste osservazioni viene di seguito illustrato il contributo fornito da un metodo di analisi e calcolo dei costi basato sulle attività: l’Activity Based Costing Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 36 Il metodo di analisi e calcolo dei costi basato sulle attività: l’Activity Based Costing (ABC) L’approccio ABC si prefigge di sviluppare un modello dei costi in grado di rilevare con precisione i costi che si sostengono per realizzare i singoli prodotti, erogare i singoli servizi, consegnarli ai clienti. Esso promette questa migliore precisione in virtù di una comprensione più approfondita delle attività indirette e dei connessi costi generali. L’oggetto centrale dell’ABC sono le ATTIVITA’. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 37 Il concetto di attività Le attività sono definibili come l’insieme di azioni e di compiti elementari che hanno come obiettivo quello di erogare un servizio o produrre un output tangibile. risorse competenze attività fornitori risultati clienti Driver di consumo Ad ogni attività può essere associato un costo, pari al valore monetario di tutte le risorse e competenze utilizzate per lo svolgimento dell’attività, ossia per il conseguimento di risultati quantitativi (output) e qualitativi (qualità dell’output). Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 38 Il concetto di attività: un esempio Risorse: Scanner, personale Fornitori: clienti finali Competenze: utilizzo macchina Scansione immagini Risultati: file digitale dell’immagine da riprodurre Clienti: fase a valle (elaborazione immagini) Driver di consumo: n. scansioni Parte II: il metodo per l’analisi e il caclolo dei costi basato sulle attività 39 Dalle risorse d’impresa agli oggetti di costo Il problema è passare dal valore delle risorse utilizzate dall’impresa al costo delle attività e poi a quello dei singoli oggetti di costo (prodotto, commessa, unità organizzativa …). Infatti: • diversi oggetti di costo possono richiedere attività differenti per la loro realizzazione; • diversi oggetti di costo possono richiedere l’utilizzo della medesima attività in misura differente; • diversi oggetti di costo possono richiedere che la medesima attività venga svolta con risorse e competenze differenti. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 40 Dalle risorse d’impresa al costo delle attività Per passare dal costo delle risorse al costo delle attività occorre comprendere quante risorse consuma ciascuna attività, identificando la CAUSA del consumo, ossia il resource driver Il Resource driver è la grandezza che spiega il consumo di una risorsa per una determinata attività Risorsa 1 Risorsa 2 ………………. Risorsa N Resource driver Attività 1 Attività 2 ………………. Attività N 41 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività Dalle risorse d’impresa al costo delle attività: un esempio Addetto 1 Addetto 2 Macchina 1 Resource driver: tempo Set up produzione Il costo degli addetti impiegati nelle attività di set up e produzione si determina utilizzando come resource driver il tempo, ossia allocando a ciascuna attività una quota di costo degli addetti proporzionale al tempo da essi dedicato alla specifica attività (set up o produzione). Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 42 Dal costo delle attività agli oggetti di costo Per passare dal costo delle attività al costo dei singoli oggetti di costo occorre comprendere quanto ciascuno di essi utilizza la singola attività, identificando la CAUSA del consumo, ossia l’activity driver L’ Activity driver è la grandezza che spiega il consumo (l’utilizzo) di un’attività da parte di uno specifico oggetto di costo (commessa, prodotto, ….) Attività 1 Attività 2 Attività N ………………. Activity driver Ogg di costo 1 Ogg di costo 2 ………………. Ogg di costo N 43 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività Dal costo delle attività agli oggetti di costo: un esempio Set up produzione Activity driver att. Set up: n. set up o n. lotti Activity driver att. Produzione: tempo lavorazione Commessa X Commessa Y Il costo di set up e produzione allocato a ciascuna commessa si determina utilizzando come activity driver rispettivamente il numero di set up (o di lotti) e il tempo di lavorazione, ossia allocando a ciascuna commessa una quota di costo delle attività proporzionale al consumo dell’activity driver da parte della commessa stessa. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 44 La logica per attività: gli elementi dell’architettura Per poter implementare un sistema di calcolo dei costi in una logica per attività occorre progettare attentamente e gestire nel tempo i seguenti elementi di fondo: 1. il piano delle attività; 2. il piano delle risorse (o elementi di costo); 3. il piano dei parametri di consumo delle risorse (i “resource driver”); 4. il piano degli output delle attività (gli “activity driver”). Una volta definita l’architettura del sistema si passa all’allocazione dei costi (alle attività e poi agli oggetti di costo) e quindi alla determinazione del costo di prodotto / di commessa / di unità organizzativa. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 45 Gli elementi dell’architettura: 1. il piano delle attività La scomposizione dell’impresa nelle sue attività può avvenire solo grazie ad una approfondita conoscenza dei processi e della struttura aziendale. Il risultato di tale scomposizione consente di tracciare la mappa delle attività. Nella definizione del piano delle attività occorre soffermare l’attenzione sulle attività più significative, in termini di: • frequenza con cui si svolge un’attività e • consumo di risorse nel corso del suo svolgimento. La scelta del grado di profondità e dettaglio non può essere definita a priori, ma dipende dai fabbisogni informativi che guidano l’analisi e il calcolo dei costi. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 46 1. il piano delle attività – esempi Le tabelle che seguono sono riferite al settore della pre-stampa e mettono in evidenza che: • non esiste una unica possibile rappresentazione delle attività che caratterizzano un’impresa: le definizioni, il livello di dettaglio, di aggregazione o disaggregazione di gruppi di attività dipendono dalla tipologia di prodotti, processi, tecnologie, organizzazione dell’impresa stessa; • diverse rappresentazioni corrispondono in genere a obiettivi informativi differenti. 47 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 1. il piano delle attività –esempi Due possibili diverse descrizioni delle attività di imprese di prestampa Impresa ad elevata automazione scansione Impresa artigianale ad alta percentuale di lavoro manuale PRE-STAMPA montaggio - pulizia antinewton deretinatura rifacimento file quadrature/tarature sostituzione basse tempo scansione creazione pdf OCR ripping correzioni cromatiche preparazione cadute macchina conversione file PRE-STAMPA imposizione ritocco (pulizia) Elaborazione dati uscite deretinatura postproduzione preparazione plance prove correzione dr cromatismi creazione film ritocchi complessi proofing taratura stampa montaggi applicazione effetti speciali ciano scontorni creazione lastre (parte fissa di costo) montaggi Controllo processo esportazione eps per montaggi creazione lastre ( parte variabile di costo) controllo punzonatura lastre conversione file prova di stampa battitura testi creazione file Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 48 Gli elementi dell’architettura: 2. il piano delle risorse Il piano delle risorse (o degli elementi di costo) rappresenta l’elenco delle risorse assorbite dalle attività. Si tratta di elementi di spesa che hanno di norma un grado di dettaglio superiore rispetto a quello della contabilità generale. Il grado di dettaglio è ancora una volta influenzato dai fabbisogni informativi obiettivo. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 49 Il settore grafico: 2. il piano degli elementi di costo – un esempio Attività (pre-stampa) Risorse (elementi di costo) Personale: 1 addetto USCITE (predisposizione prove per il cliente) Macchine: 1 macchina Materiale di consumo: carta, inchiostri Energia: per il funzionamento della macchina Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 50 Gli elementi dell’architettura: 3. il piano dei resource driver Individuate le attività, le tipologie di risorse da esse assorbite (personale, attrezzature, energia ecc.) , si rilevano i parametri di consumo delle risorse (resource driver) ad esse collegate, ovvero i parametri in grado di esprimere l’assorbimento delle risorse stesse da parte delle attività analizzate (ore uomo, mq utilizzati, percentuali di utilizzo, ore di utilizzo, ecc.). Risorsa 1 Risorsa 2 Risorsa N ……………… . Resource driver Attività 1 Attività 2 ……………… . Attività N 51 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività Il settore grafico: 3. il piano dei resource driver: un esempio Attività (legatoria) Risorse (elementi di costo) Resource driver Descrizione Applicazione segnalibro Quantità totale (nel periodo considerato) Costo della risorsa per unità di driver Personale: Tempo dedicato Ore euro/ora Macchina: Tempo Ore euro/ora Materiale di Consumo: Quantità kg euro/kg Energia Quantità kwh euro/kwh Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 52 Gli elementi dell’architettura: 4. il piano degli activity driver Individuate le attività, le risorse da esse assorbite in funzione di parametri di consumo specifici, si completa l’analisi delle attività individuando gli activity driver. In base al consumo di activity driver da parte dei prodotti/commesse, i costi delle attività sono allocati ai prodotti/commesse stesse. Attività 1 Attività 2 ………………. Attività N Activity driver Ogg di costo 1 Ogg di costo 2 ………………. Ogg di costo N 53 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività Il settore grafico: 4. il piano degli activity driver: esempi Attività (legatoria) Activity driver N° activity driver (nel periodo considerato) Piegatura n. Segnature numero totale segnature Taglio lineare n. Pezzi finali (libri) n. Totale pezzi finali (libri) Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 54 La logica per attività: l’allocazione dei costi Progettati gli elementi dell’architettura, occorre attribuire e allocare le risorse alle attività e poi agli oggetti di calcolo dei costi (prodotti, commesse …). Le fasi del processo di assegnazione sono le seguenti: a. fase di determinazione del costo delle attività, b. fase di allocazione dei costi delle attività agli oggetti di costo (prodotti, commesse, unità organizzative…). 55 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività a. La determinazione dei costi delle attività Attività TIRATURA Risorse (elementi di costo) Costo attività Resource driver quantià utilizzata (A) Costo unitario (B) C=(A*B) Personale Ore 4950 euro/ora 20,00 Euro 99000 macchina ore 4950 euro/ora 266,67 Euro 1320000 inchiostro Euro 1200000 additivi euro 300000 Euro 495000 Materiale di consumo Energia Kw 4950000 Euro/kw 0,10 Totale Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività Euro/anno 3414000 56 b. L’allocazione dei costi agli oggetti di costo L’allocazione del costo dell’attività ai prodotti/commesse avviene individuando il consumo di activity driver da parte dei prodotti/commesse stessi. Al prodotto/commessa saranno quindi attribuiti i costi dell’attività in funzione del numero di activity driver richiesti dal prodotto/commessa considerato (es. numero pagine, numero segnature, ecc.). 57 Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività b. L’allocazione dei costi agli oggetti di costo Attività Costo attività (A) N° activity driver (B) Costo unitario activity driver (C=A/B) N° activity driver assorbiti dal prodotto/commessa (D) Costo prodotto/ commessa (E=C*D) Taglio lineare Costo tot taglio lineare (euro) numero totale tagli realizzati nel periodo considerato Costo in euro attribuito ad ogni taglio realizzato nel periodo considerato numero tagli realizzati per una specifica commessa Costi per l’attività di taglio allocati ad una specifica commessa Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 58 Pregi del metodo basato sulle attività I principali pregi dell’activity based costing possono essere così sintetizzati: • precisione: il metodo consente di capire nel dettaglio in che modo ciascun oggetto di costo è responsabile dell’assorbimento delle risorse d’impresa e, quindi, dell’insorgere dei costi; • completezza: il metodo è capace di considerare tutte le risorse utilizzate da un oggetto di costo; • flessibilità: ogni elemento del metodo (la mappa delle attività, il piano di risorse, i driver di consumo) non è standard, ma viene definito coerentemente con le specifiche caratteristiche dell’impresa in termini di tipologia di processi produttivi e di prodotti, tecnologie utilizzate, assetto organizzativo; • apprendimento: l’utilizzo del metodo costringe l’impresa ad approfondire la conoscenza dei propri prodotti e processi • identificazione delle leve di miglioramento dell’efficienza: i resource e gli activity driver rappresentano le “cause” dell’assorbimento di risorse e quindi dell’insorgere dei costi e, di conseguenza, indicano le azioni che possono portare verso una riduzione dei costi. Infatti, ridurre i resource / gli activity driver significa ridurre il consumo di risorse e quindi i costi Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 59 Limiti del metodo basato sulle attività I principali limiti dell’activity based costing possono essere così sintetizzati: • complessità e onerosità: la logica per attività non è di semplice e immediata comprensione e, per questo, può causare difficoltà di accettazione da parte del personale. Richiede inoltre tempo e risorse dedicate al fine di definire tutti gli elementi del sistema in maniera precisa e corretta; • necessità di aggiornamento continuo dell’architettura: qualunque cambiamento nei processi e prodotti, nelle tecnologie, nell’organizzazione delle attività può richiedere una revisione degli elementi del sistema e, quindi, una riprogettazione onerosa Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 60 Ambiti di applicazione del metodo basato sulle attività In considerazione dei pregi e dei limiti dell’activity based costing, si può ritenere che le sue potenzialità possano essere sfruttate per esempio quando: • si rende necessario analizzare con precisione la redditività di una linea di prodotti / di un cliente / di uno stabilimento; • vi è grande incertezza sulla definizione del prezzo, che richiede una maggiore comprensione dell’insorgere dei costi • sono in corso progetti di revisione e cambiamento dei processi aziendali (Business Process Reengineering) • vi è l’intenzione di introdurre significativi cambiamenti organizzativi e/o strategici, di cui si vuole esaminare l’impatto anche sui costi Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 61 Sinergie con altri metodi La logica di determinazione dei costi per attività può essere perciò uno strumento complementare rispetto a quelli abitualmente utilizzati dalle imprese. Può essere utilizzata “una tantum”, nei momenti in cui alcuni obiettivi specifici ne richiedano l’applicazione. Parte II: il metodo per l’analisi e il calcolo dei costi basato sulle attività 62 Esempi applicativi: guida alla lettura In questa ultima parte del quaderno riportiamo tre esempi di applicazione della metodologia precedentemente illustrata. Si tratta del calcolo dei costi di commessa per un’azienda di pre-stampa, per una stampa e per una legatoria. Le aziende sulle quali gli esempi sono stati elaborati sono immaginarie, ma verosimili e sono state idealmente “costruite” in collaborazione con persone d’impresa. I valori numerici che trovate all’interno degli esempi non sono perciò da intendersi come riferimenti universalmente validi. La loro significatività va considerata in riferimento alle specifiche caratteristiche dell’impresa che abbiamo idealmente ipotizzato (in termini di dimensioni, processi produttivi, tecnologie, organizzazione). La metodologia adottata, invece, e tutti gli strumenti costruiti per la sua applicazione (tabelle, formule di calcolo, report di sintesi), sono assolutamente generalizzabili e possono essere adattati a qualunque contesto d’impresa. Parte III: applicazioni ed esempi 63 Esempi applicativi: la struttura dei casi I tre casi di applicazione sono qui riportati seconco uno schema standard: 1. viene innanzitutto descritto il piano delle attività, ossia la mappatura delle attività del processo produttivo, punto di partenza per l’applicazione della metodologia ABC; 2. viene poi riportato il piano delle risorse, che sintetizza l’insieme delle risorse necessarie allo svolgimento delle attività descritte nella mappatura (personale, macchinari, energia, materiali di consumo); 3. coerentemente con il piano delle risorse e con l’analisi dei resource driver, viene calcolato il costo totale per ciascuna delle attività presenti nella mappatura; 4. si identificano gli activity driver per ciascuna attività e, coerentemento con il loro consumo, si calcola il costo per unità di driver per ciascuna attività; 5. si considera una specifica commessa e, attraverso l’analisi del consumo dei vari driver, si calcola il costo totale di commessa. Parte III: applicazioni ed esempi 64 Esempio 1: un’impresa di pre-stampa L’esempio è riferito ad un’azienda di pre-stampa con 24 addetti ed un elevato livello di automazione dei processi il piano delle attività: Attività descrizione scansione trasformazione del materiale in ingresso (fotocolor, diapositive, immagini su qualunque supporto) in file digitale elaborazione dati manipolazione del file in ingresso (ritocchi, ritocchi colore, applicazione effetti speciali, scontorni, montaggi) in digitale; trattamento del testo e impaginazione uscite realizzazione delle prove per il cliente finale controllo processo analisi e verifiche delle prove fino all'OK del cliente 65 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 1: il piano delle risorse Attività Risorse scansione personale: 2 addetti manodopera diretta; macchine: 3 scanner con PC e monitor; energia; materiali di consumo: astralon, solvente, panni elaborazione dati personale: 18 addetti manodopera diretta, 1 mdo indiretta; macchine: 20 Mac e monitor; energia; materiali di consumo: CD, DVD, DLT uscite personale: 1 addetto manodopera diretta; macchine: 3 stampanti digitali e a getto di inchiostro con PC rip e monitor; energia; materiali di consumo: carta, inchiostri controllo processo personale: 2 addetti manodopera diretta; macchine: 3 PC con monitor; energia; materiali di consumo Parte III: applicazioni ed esempi 66 Esempio 1: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività scansione Risorse (elementi di costo) Resource driver Costo attività costo unitario (B) Personale Ore 3494 euro/ora 18,03 Euro 63000,00 Macchina Ore 3494 euro/ora 2,86 Euro 100000,00 Euro 1800,00 Materiale di consumo Energia Astralon, solvente, panni Kw 12632 euro/kw 0,19 Totale elaborazione dati C=(A*B) quantità utilizzata (A) Euro 2400,00 Euro/anno 77200,00 Personale Ore 33333 euro/ora 18,00 Euro 600000,00 Macchina Ore 33333 euro/ora 3,30 Euro 110000,00 Euro 1600,00 Materiale di consumo Energia CD, DVD, DLT Kw 30526 euro/ora 0,19 Totale Euro 5800,00 Euro/anno 717400,00 67 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 1: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività uscite Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività Personale Ore 1744 euro/ora 18,0 0 Euro Macchina Ore 3489 euro/ora 2,87 Euro 10000 Euro 40000,00 Materiale di consumo Energia carta, inchiostri 6842 euro/kw 0,19 Ore 3500 Macchina Ore 3500 Materiale di consumo Energia Parte III: applicazioni ed esempi Euro Euro/anno Personale Totale 31400,00 Euro Kw Totale controllo processo C=(A*B) costo unitario (B) euro/ora 18,0 0 Euro 63000,00 euro/ora 2,86 Euro 10000,00 Euro 150,00 Vari Kw 3158 1300,00 82700,00 euro/kw 0,19 Euro Euro/anno 600,00 73750,00 68 Esempio 1: il piano degli activity driver e il costo per unità di driver Attività costo tot annuo (C) scansione elaborazione dati driver cons tot driver (D) (nell’anno) costo per unità di driver utilizzato (E=C/D) 77200,00 € n. scansioni 22950 3,3638 717400,00 € tempo (ore) 33333 21,5220 €/ora 53326250 0,0016 €/cm2 45900 1,6068 €/pagina uscite 82700,00 € area complessiva di stampa (cm2) controllo processo 73750,00 € n. Pagine €/scansione 69 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 1: il costo di una commessa Commessa 1: lavorazione di mensile viaggi e tempo libero, formato23x28,5, foliazione 146 pagine + 4 di copertina Attività scansione costo per unità di driver (E) quant. driver utilizzato per la commessa (F) costo attività per la commessa (G=E*F) 3,3638 €/scansione 55 scansioni 185,01 € elaborazione dati 21,5220 €/ora 63 ore 1355,89 € uscite 0,0016 €/cm2 98325 cm2 152,49 € 1,6068 €/pagina 150 pagine 241,01 € controllo processo costo totale commessa Parte III: applicazioni ed esempi 1.934,40 € 70 Esempio 2: un’impresa di stampa L’esempio è riferito ad un’azienda di stampa, che utilizza una macchina rotativa, con 4 addetti alla produzione, con una tiratura annua di circa 130 milioni di copie il piano delle attività: Attività descrizione avviamento statico montaggio lastre e regolazioni avviamento dinamico avvio della macchina e regolazioni tiratura stampa vera e propria lavaggi lavaggio macchina smontaggio rimozione lastre manutenzione interventi sulla macchina 71 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 2: il piano delle risorse Attività Risorse avviamento personale: 4 addetti; macchine: 1 rotativa; materiale di consumo: lastre avviamento dinamico personale: 4 addetti; macchine: 1 rotativa; materiale di consumo: inchiostro, additivi; energia tiratura personale: 4 addetti; macchine: 1 rotativa; materiale di consumo: inchiostro, additivi; energia lavaggi personale: 4 addetti; macchina: 1 rotativa; Materiale di consumo: additivi, depurazione; energia smontaggio Personale: 4 addetti; macchine: 1 rotativa manutenzione Personale: 4 addetti; macchine: 1 rotativa; materiale di consumo: pezzi di ricambio Parte III: applicazioni ed esempi 72 Esempio 2: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività avviamento statico Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività C=(A*B) costo unitario (B) Personale Ore 900 euro/ora 20,00 Euro 18000 Macchina Ore 900 euro/ora 266,67 Euro 240000 Euro 400000 Materiale di consumo Energia lastre Kw 0 euro/kw Euro Totale avviamento dinamico 658000 Personale Ore 225 euro/ora 20,00 Euro 4500 Macchina Ore 225 euro/ora 266,67 Euro 60000 inchiostro Euro 30000 additivi Euro 20000 Materiale di consumo Energia Kw 22500 euro/ora 0,10 Totale tiratura 0 Euro/anno Euro 2250 Euro/anno 116750 Personale Ore 4950 euro/ora 20,00 Euro 99000 Macchina Ore 4950 euro/ora 266,67 Euro 1320000 inchiostro Euro 1200000 additivi euro 300000 Materiale di consumo Energia Kw 4950000 euro/kw 0,10 Totale Euro 495000 Euro/anno 73 3414000 Esempio 2: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività lavaggi Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività Personale Ore 225 euro/ora 20,00 Euro 4500 Macchina Ore 225 euro/ora 266,67 Euro 60000 additivi Euro 20000 smaltimento/depurazione Euro 4000 Materiale di consumo Energia Kw 22500 euro/kw 0,10 Totale smontaggio Euro 2250 Euro/anno 90750 Personale Ore 300 euro/ora 20,00 Euro 6000 Macchina Ore 300 euro/ora 266,67 Euro 80000 Energia Kw 0 euro/kw Euro Totale manutenzione C=(A*B) costo unitario (B) 0 Euro/anno 86000 Personale Ore 1125 euro/ora 20,00 Euro 22500 Macchina Ore 1125 euro/ora 266,67 Euro 300000 pezzi ricambio Euro 200000 0 Euro Materiale di consumo Energia Totale Parte III: applicazioni ed esempi Kw euro/kw 0 Euro/anno 522500 74 Esempio 2: il piano degli activity driver e il costo per unità di driver Attività Costo tot annuo (C) driver cons tot driver (D) (nell’anno) costo per unità di driver utilizzato (E=C/D) avviamento 658000 n. lastre 8000 lastre 82,25 €/lastra avviamento dinamico 116750 n. lastre 8000 lastre 14,59 €/lastra 4950 ore 689,70 tiratura 3414000 lavaggi 90750 tempo di lavaggio (minuti) 15000 minuti 6,05 €/min lav smontaggio 86000 tempo di smontaggio (minuti) 10000 minuti 8,60 €/min smont 4950 ore 105,56 manutenzione 522500 tempo di tiratura (ore) tempo tiratura (ore) €/h tiratura €/h tiratura 75 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 2: il costo di una commessa Commessa tiratura 600.000 copie, due segnature Attività costo per unità di driver (E) quant. driver utilizzato per la commessa (F) costo attività per la commessa (G=E*F) avviamento 82,25 €/lastra 16 lastre 1.316,00 € avviamento dinamico 14,59 €/lastra 16 lastre 233,50 € tiratura 689,70 €/h tir 20 h tir 13.793,94 € lavaggi 6,05 €/min lav 40 min lav 242,00 € 8,60 €/min smont 60 min smont 516,00 € costo totale commessa 16.101,44 € smontaggio Parte III: applicazioni ed esempi 76 Esempio 3: legatoria L’esempio è riferito ad una legatoria che realizza solo libri cartonati fresati (10 milioni di libri all’anno), in cui operano 46 addetti alla produzione. il piano delle attività: taglio lineare operazione che serve a ricavare le singole segnature da un foglio di offset piana piega piegatura dei fogli raccolta, incolladorsi, taglio trilaterale, incassatura e pressing e impilatura operazione che consente di passare dal blocco-libro raccolto al blocco-libro fresato, incollato, rifilato e accoppiato alla copertina, posizionato in pile pallettizzazione posizionamento dei libri su bancali Preparazione copertina taglio lineare taglio della plancia di copertina taglio del cartone taglio dei quadranti di copertina e fondello copertinatura incollatura dei quadranti con il rivestimento 77 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 3: il piano delle risorse Attività risorse taglio lineare personale: 2 addetti manodopera diretta, capiturno, capireparto, carrelisti; macchine: 2 macchine; energia piega personale: 10 addetti manodopera diretta, capiturno, capireparto, carrellisti, manutenzione; macchine: 10 macchine; energia. raccolta incolladorsi, taglio trilaterale, incassatura e pressing e impilatura personale: 21 addetti manodopera diretta, capiturno, capireparto, carrellisti, manutenzione; macchine: 2 macchine; energia; materiale di consumo: colla, carta crespata, capitelli. pallettizzazione personale: 1 addetto manodopera diretta, carrellisti; macchine: 2 macchine; energia; materiale di consumo: pallet. taglio lineare personale: 2 addetti manodopera diretta, capiturno, capireparto, carrelisti; macchine: 2 macchine; energia taglio del cartone personale: 1 addetto manodopera diretta, capiturno, capireparto; macchine: 1 macchina; energia. copertinatura personale: 3 addetti manodopera diretta, capiturno, capireparto, carrellisti, manutenzione; macchine: 3 macchine; energia; materiale di consumo: colla calda, cartone. Parte III: applicazioni ed esempi 78 Esempio 3: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività taglio lineare Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività Personale Ore 5050 euro/ora 22,00 Euro 867680,00 Macchina Ore 3221 euro/ora 17,04 Euro 54901,05 Euro 0,00 Materiale di consumo Energia Kw 15461 euro/kw 0,10 Totale piegatura C=(A*B) costo unitario (B) Euro 1546,11 Euro/anno 924127,16 Personale Ore 21352 euro/ora 22,00 Euro 469744,00 Macchina Ore 18000 euro/ora 9,82 Euro 176740,00 Euro 0,00 Materiale di consumo Energia Kw 108000 euro/ora 0,10 Totale Euro 10800,00 Euro/anno 657284,00 79 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 3: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività raccolta incolladorsi, taglio trilaterale, incassatura e pressing e impilatura Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività Personale Ore 39440 euro/ora 22,00 Euro 867680,00 Macchina Ore 5400 euro/ora 259,43 Euro 1400940,00 Euro 233333,33 Materiale di consumo Energia colla, carta crespata avana/bianca, capitelli, Euro Kw 447768 euro/kw 0,10 Personale Ore 1802 euro/ora 22,00 Euro 39644,00 Macchina Ore 3600 euro/ora 13,33 Euro 48000,00 Euro 123333,33 Totale pallettizzazione C=(A*B) costo unitario (B) Euro/anno Materiale di consumo Energia Totale Parte III: applicazioni ed esempi Euro pallet Kw 43200 euro/kw 0,10 44776,80 2546730,13 Euro 4320,00 Euro/anno 215297,33 80 Esempio 3: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività taglio lineare Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività Personale Ore 594 euro/ora 22,00 Euro 13070,32 Macchina Ore 379 euro/ora 17,04 Euro 6458,95 Euro 0,00 Materiale di consumo Energia Kw 1819 euro/kw 181,89 Totale taglio cartone C=(A*B) costo unitario (B) Euro 330856,95 Euro/anno 350386,22 Personale Ore 1955 euro/ora 22,00 Euro 43010,00 Macchina Ore 1800 euro/ora 5,00 Euro 9000,00 Materiale di consumo Energia Euro Euro Kw 11880 euro/ora 0,10 Totale Euro 1188,00 Euro/anno 53198,00 81 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 3: il piano dei resource driver e il costo delle attività Attività copertinatura Risorse (elementi di costo) Resource driver quantità utilizzata (A) Costo attività C=(A*B) costo unitario (B) Personale Ore 8007 euro/ora 22,00 Euro Macchina Ore 5400 euro/ora 45,00 Euro 243000,00 Euro 1277500,00 Materiale di consumo Energia Totale Parte III: applicazioni ed esempi colla calda, cartone 176154,00 euro Kw 137160 euro/kw 0,10 Euro Euro/anno 13716,00 1710370,00 82 Esempio 3: il piano degli activity driver e il costo per unità di driver Attività costo tot (C) driver taglio lineare 924127,16 € n. tagli piega 657284,00 € n.segnature 2546730,13 € n. pezzi finali (libri) raccolta incolladorsi, taglio trilaterale, incassatura e pressing e impilatura cons tot driver (D) (nell’anno) costo per unità di driver utilizzato (E=C/D) 37500000 tagli 0,01 €/taglio 150000000 segnature 0,0044 €/segnatura 10000000 libri 0,25 €/libro pallettizzazione 215297,33 € n. pile 833333,3333 pile 0,26 €/pila taglio lineare 350386,22 € n. tagli 500000 tagli 0,70 €/taglio n. fogli cartone 2000000 fogli 0,03 €/foglio cartone n. libri cartonati 10000000 libri 0,17 €/libro taglio del cartone copertinatura 53198,00 € 1710370,00 € 83 Parte III: applicazioni ed esempi Esempio 3: il costo di una commessa Commessa 1: realizzazione di libri cartonati dorso quadro, 5 segnature da offset foglio f.to 21x28,5, rivestimento copertina stampato, 80 pagine, 10.000 copie. Attività taglio lineare piega costo per unità di driver (E) quant. driver utilizzato per la commessa (F) 0,01 €/taglio 37500 tagli costo attività per la commessa (G=E*F) 231,03 € 0,0044 €/segnatura 150000 segnature 657,28 € raccolta incolladorsi, taglio trilaterale, incassatura e pressing e impilatura 0,25 €/libro 10000 libri 2.546,73 € pallettizzazione 0,26 €/pila 833,3333333 pile 215,30 € taglio lineare 0,70 €/taglio 500 tagli 350,39 € taglio del cartone 0,03 €/foglio cartone 2000 fogli cartone 53,20 € copertinatura 0,17 €/libro 10000 libri costo totale commessa Parte III: applicazioni ed esempi 1710,37 € 5.764,30 € 84 Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche, Cartotecniche e Trasformatrici Università "Carlo Cattaneo" LIUC Sede: 20123 Milano, Piazza Conciliazione 1 Tel. +39 02 4981051 – Fax +39 02 4816947 e-mail: [email protected] Internet: www.assografici.it 21053 Castellanza (VA), C.so Matteotti 22 Tel. +39 0331 572.1- Fax +39 0331 572320 e-mail: [email protected] Internet: www.liuc.it