Rassegna 21 Maggio 2014 - Centro Nazionale Trapianti

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Rassegna 21 Maggio 2014 - Centro Nazionale Trapianti
21 maggio 2014
20/05/14 MilanoToday
Arriva un fegato compatibile, corsa contro il tempo da Piacenza a Milano
20/05/14 AgoraVOX
Quanti trapianti nel mondo
Laura Pulici
20/05/14 OggiScienza
Quanti trapianti nel mondo
Laura Pulici
13/05/14 OggiScienza
Verso l’anno record dei trapianti
Laura Pulici
20/05/14 IrpiniaReport
Giornata Nazionale Donazione e Trapianti, al via la campagna di
sensibilizzazione dell'Asl
20/05/14 ilCiriaco
Giornata Nazionale donazione e trapianti, aderisce anche l'Asl Av
20/05/14 AdnKronos
Piemonte: Asl Cuneo 1, Giornata nazionale per la donazione organi
20/05/14 PrimoNumero
Carlo Rucci riaccende la speranza: donati i suoi organi
20/05/14 Adnkronos
Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia
20/05/14 Adnkronos
Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia (2)
20/05/14 L'Osservatore d'Italia
Marsala malasanità: Gioele Genova potrà ottenere l'assistenza domiciliare
Cinzia Marchegiani
Arriva un fegato compatibile, corsa
contro il tempo da Piacenza a Milano
"Il Piacenza" racconta la storia di una 30enne afflitta da una
gravissima patologia: operata all'Istituto dei Tumori di Milano, con la
corsa contro il tempo con l'ambulanza scortata dalla polizia
Redazione20 maggio 2014
E’ durata 40 interminabili minuti la corsa contro il tempo per salvare la vita di una ragazza di 30 anni di
Borgonovo, nel Piacentino, affetta da una grave patologia e che era in lista per un trapianto di fegato.
Alle 17 del 19 maggio infatti è squillato il telefono della famiglia che abita in Valtidone: la chiamata, da
un ospedale di Milano, avvertiva che era appena stato trovato un organo compatibile e subito disponibile per
il trapianto. Ma bisognava fare in fretta, perché il fegato prelevato da un donatore deperisce in fretta, come
riporta IlPiacenza.
A questo punto è entrata in azione la Croce rossa di Borgonovo che ha subito messo a disposizione
un’ambulanza con un equipaggio: la 30enne è stata prelevata immediatamente dalla sua abitazione in
Valtidone ed è iniziata la corsa verso l’Istituto dei tumori di Milano, dove era già pronta la sala operatoria
e l’équipe di professionisti che si occuperà del lungo e delicato intervento (circa 15 ore).
L’ambulanza della Cri è stata scortata fino alla barriera di Milano Sud da una pattuglia della polizia di
Piacenza. Qui sono poi subentrati nella staffetta i colleghi della stradale di Milano che hanno condotto a gran
velocità la Cri di Borgonovo fino all’ospedale. Ora per la 30enne, tutte le speranze sono risposte in questo
intervento.
Quanti trapianti nel mondo
di Laura Pulici
Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili del Global Observatory on Donation and
Transplantation relativi al 2012, sono stati eseguiti più di 114.000 trapianti, circa 77.000 di fegato,
24.000 di rene, 6.000 di cuore, 4.300 di polmone, 2.400 di pancreas e 169 di intestino. Rispetto al
2011, si è registrata una crescita dell’1,8%. Ancora poco rispetto alle necessità. Basti pensare che
gli interventi effettuati soddisfano solo il 10% della domanda mondiale.
Il maggior numero di trapianti è stato registrato in Norvegia, Belgio, Croazia, Stati Uniti, Spagna
e Austria, dove sono stati effettuati più di 80 trapianti per milione di abitanti. Sul fronte della
donazione, invece, è la Spagna in testa con una media di 35,1 donatori per milione di persone, ben
al di sopra della media dell’Unione Europea di 19,2 donatori e di quella degli Stati Uniti (25,8) e
dell’America Latina (8,2).
Alle statistiche ufficiali, vanno aggiunte quelle del traffico illegale di organi, che in Asia e Sud
America raggiunge livelli preoccupanti. Secondo le stime dell’Oms circa il 10% dei trapianti di rene
effettuati nel mondo, nel 2005, è stato frutto di un traffico illegale. E nuove mete, dopo l’India, sono
entrate a far parte della nuova geografica del traffico d’organi, come la Colombia, le Filippine e il
Pakistan.
Senza dimenticare la rete: migliaia di persone che sfruttano le comunità virtuali di incontro, molto
popolari in India e tra gli indiani all’estero, per alimentare il traffico di organi.
Casa originale di questo articolo
Quanti trapianti nel mondo
Posted il20 maggio 2014 by Laura Pulici
SPECIALE MAGGIO – Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili del Global Observatory on
Donation and Transplantation relativi al 2012, sono stati eseguiti più di 114.000 trapianti, circa
77.000 di fegato, 24.000 di rene, 6.000 di cuore, 4.300 di polmone, 2.400 di pancreas e 169 di
intestino. Rispetto al 2011, si è registrata una crescita dell’1,8%. Ancora poco rispetto alle
necessità. Basti pensare che gli interventi effettuati soddisfano solo il 10% della domanda mondiale.
Il maggior numero di trapianti è stato registrato in Norvegia, Belgio, Croazia, Stati Uniti, Spagna e
Austria, dove sono stati effettuati più di 80 trapianti per milione di abitanti. Sul fronte della
donazione, invece, è la Spagna in testa con una media di 35,1 donatori per milione di persone, ben
al di sopra della media dell’Unione Europea di 19,2 donatori e di quella degli Stati Uniti (25,8) e
dell’America Latina (8,2).
Alle statistiche ufficiali, vanno aggiunte quelle del traffico illegale di organi, che in Asia e Sud
America raggiunge livelli preoccupanti. Secondo le stime dell’Oms circa il 10% dei trapianti di rene
effettuati nel mondo, nel 2005, è stato frutto di un traffico illegale. E nuove mete, dopo l’India, sono
entrate a far parte della nuova geografica del traffico d’organi, come la Colombia, le Filippine e il
Pakistan. Senza dimenticare la rete: migliaia di persone che sfruttano le comunità virtuali di
incontro, molto popolari in India e tra gli indiani all’estero, per alimentare il traffico di organi.
Verso l’anno record dei trapianti
Posted il13 maggio 2014 by Laura Pulici
SPECIALE MAGGIO – L’anno scorso si è chiuso con 2.841 trapianti effettuati, quest’anno
secondo le prime proiezioni si arriverà a 3.186 interventi, ben il 12% in più rispetto al 2013. A dirlo
è il Sistema Informativo Trapianti del ministero della Salute, che ha aggiornato i dati disponibili alla
fine di febbraio 2014.
Se questo trend positivo continuerà, ci aspetta un anno record, il migliore dal 1992 a oggi. Ad
aumentare saranno soprattutto i trapianti di polmone, con un incremento del 27%, seguiti da quelli
di cuore, rene e fegato. E il numero di donatori utilizzati passerà da 1.102 a 1.169.
Buone notizie, quindi, per gli 8.828 pazienti in lista d’attesa, la maggior parte dei quali necessita di
un rene, e attende, in media, per oltre 3 anni. Anche se in generale aumenta il tempo medio di
sopravvivenza di chi è in attesa di un trapianto, la percentuale di mortalità oscilla ancora dall’1,5%
di chi attende un rene al 10,9% di chi attende un polmone.
Insieme alla crescita del numero di trapianti e di donatori, aumenta, però, il numero di italiani che
negano il consenso alla donazione degli organi in caso di morte cerebrale di parenti. Oggi, quasi un
italiano su tre (29,6%) non se la sente di decidere al posto altrui e preferisce dire di no al prelievo
degli organi. Un motivo in più per dichiarare la propria volontà.
Avellino, 20/05/2014
Giornata Nazionale Donazione e Trapianti, al
via la campagna di sensibilizzazione dell'Asl
AVELLINO - E’ fissata per il giorno 31 c.m. la Giornata Nazionale Donazione e Trapianti D’Organo, indetta dal Ministero
della Salute. L’ASL di Avellino, diretta dall’Ing. Sergio Florio, uniformandosi agli indirizzi forniti dalle Linee Guida
Nazionali e Regionali, promuove una CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE per UNA CULTURA PERMANENTE DELLA
DONAZIONE e TRAPIANTI .
A tal fine perveranno presso tutti i Comuni afferenti l’ASL di Avellino e i Presidi sanitari opuscoli informativi redatti
dall’Azienda a cura del Servizio Informativo Trapianti.
Inoltre sarà teletrasmesso a breve un spot informativo del Ministero della Sanità, grazie alla cortese disponibilità della
emittenza televisiva locale
Piemonte: Asl Cuneo 1, Giornata nazionale per
la donazione organi
Articolo pubblicato il: 20/05/2014
Cuneo. 20 mag. (Adnkronos Salute) - Il ministero per la Salute promuove per sabato 31
maggio, sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con il
Centro nazionale trapianti e le associazioni di settore (Aido, Admo, Aned, Airc 'Marta
Russo'), la Giornata nazionale per la donazione e trapianti di organi e tessuti. L'iniziativa è
stata ripresa da Regioni, Province e Comuni che si impegnano a organizzare una serie di
manifestazioni per dare il massimo risalto all'evento. Alla Giornata partecipano anche l'Asl
Cuneo 1 con l'ospedale di Savigliano, che nel 2013 ha dato il proprio contributo in quanto
a prelievi di organi e tessuti, specie per il trapianto di cornee.
"Lo slogan di quest'anno, 'Un donatore moltiplica la vita' - spiega Pasquale Portolese,
anestesista rianimatore e coordinatore ospedaliero prelievi dell'ospedale di Savigliano - è
un messaggio semplice che sottolinea il valore della scelta di diventare donatore e
ribadisce l'importanza di un senso di solidarietà per dare una speranza alle persone affette
da gravi patologie in attesa di un trapianto che può contribuire a migliorare la qualità della
loro vita". In occasione della Giornata in programma sabato 31 maggio saranno impegnati
medici e volontari nelle varie piazze italiane con l'allestimento di stand e la distribuzione di
materiale informativo. La regione Piemonte, ormai da anni, ha consolidato la propria
posizione tra le regioni italiane più virtuose (insieme a Toscana ed Emilia Romagna) in
quanto a numero di donatori e prelievi di organi e tessuti effettuati.
Nel 2013 l'ospedale di Savigliano ha dato il pieno contributo a questa crescita ed è stato
secondo solo alle Molinette per il numero di prelievi di cornee e anche quest'anno il trend
è in aumento: da gennaio ad oggi sono state effettuate quattro osservazioni di pazienti
deceduti in morte encefalica esitate in prelievi di organi e tessuti. "Un risultato lusinghiero
per un ospedale che non è dotato di un reparto di Neurochirurgia - aggiunge Portolese frutto dell'impegno della direzione e dell'abnegazione delle varie figure professionali che, a
vario titolo, svolgono la loro attività all'interno del nostro ospedale e grazie soprattutto alla
sensibilità e generosità dimostrata dalle famiglie dei donatori, pur in un momento così
emotivamente coinvolgente".
IERI LA MORTE CEREBRALE
Carlo Rucci riaccende la speranza: donati i suoi
organi
L’espianto è stato eseguito attorno alle 8 di questa mattina, martedì 20 maggio, nell’istituto di ricerca di
Pozzilli da quattro équipe chirurgiche provenienti da diverse città d’Italia. Gli organi dell’elettricista
24enne di Sepino deceduto dopo una settimana di coma sono in viaggio verso le loro destinazioni. "Noi
del Neuromed vogliamo esprimere tutta la nostra ammirazione a questa famiglia che ha affrontato un
dolore così grande con una decisione così altruista".
Campobasso. Sono stati donati gli organi di Carlo Rucci, il giovane elettricista di Sepino
coinvolto in un incidente mortale il 12 maggio scorso e deceduto ieri, lunedì 19, dopo una
settimana
di
coma,
al
Neuromed
di
Pozzilli.
La famiglia ha dato il consenso per l’espianto riaccendendo la speranza in pazienti meno sfortunati di
Carlo. Un gesto altruista e solidale che racconta qualcosa di questo ragazzo molisano strappato
prematuramente alla vita, all’affetto dei suoi parenti, della giovane fidanzata e degli amici che da ieri
pomeriggio
scrivono
messaggi
sulla
sua
bacheca
facebook.
L’espianto è stato eseguito attorno alle 8 di questa mattina nell’istituto di ricerca di Pozzilli da
quattro
équipe
chirurgiche
provenienti
da
diverse
città
d’Italia.
Carlo Rucci si trovava ricoverato al Neuromed dove era stato trasferito dal Veneziale di Isernia a seguito
del gravissimo trauma riportato dopo aver fatto un volo di quasi sette metri dal tetto di un capannone del
nucleo
industriale
della
zona.
La caduta sarebbe stata provocata dal cedimento di un solaio: i carabinieri di Venafro hanno raccolto
le prime testimonianze ma non ci sarebbero al momento iscritti nel registro degli indagati. Sarà
la procura di Isernia a decidere se questo ennesimo caso di morte bianca poteva essere evitato, se,
insomma, tutte le regole di sicurezza sono state rispettate dall’impresa edile di Sepino per la quale Carlo
lavorava.
Ieri notte è stata dichiarata la morte cerebrale da parte di una specifica commissione medica,
poi il centro di coordinamento trapianti, allertato dal personale medico dell’U.O. di Rianimazione del
Neuromed,
ha
attivato
varie
équipe
diramate
sul
territorio
nazionale.
Tutto è culminato questa mattina, quando quattro gruppi chirurgici provenienti dalla Sicilia,
dall’Università Tor Vergata di Roma, dall’ospedale Bambin Gesù e da L’Aquila, sono arrivati nella sala
operatoria del Neuromed per procedere all’espianto degli organi.
Organi che grazie a staffette scortate da auto della Polizia Stradale, e nel caso della Sicilia da
un aereo in partenza da Napoli, ora sono in viaggio verso le loro destinazioni.
«Quello che abbiamo potuto osservare qui al Neuromed è un gesto di grande generosità – dicono
all’unisono Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’istituto di Pozzilli, e il dottor Fulvio Aloj, responsabile
dell’U.O. di Rianimazione – Diverse persone potranno ricevere nuova speranza da questo sfortunato
giovane. La tristezza che tutti proviamo per non aver potuto salvare la sua vita viene in qualche
modo alleviata da ciò che la sua famiglia ha fatto. Noi del Neuromed vogliamo esprimere tutta la
nostra ammirazione a questa famiglia che ha affrontato un dolore così grande con una decisione così
altruista».
(Pubblicato il 20/05/2014)
Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi
nel paese di mia figlia
Articolo pubblicato il: 20/05/2014
Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - Genitori e sostenitori di Stamina, capeggiati da
Andrea Sciarretta, papà di Noemi, una delle bambine malate 'simbolo' della lotta per la
cura con le cellule staminali, si recheranno questo pomeriggio nel cinema di Guardiagrele
(Chieti), dove il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi sarà presente per
campagna elettorale. Obiettivo "rivolgere l'attenzione su Noemi e suoi bambini malati
come lei, che sono stati lasciati soli da tutte le istituzioni", dice all'Adnkronos Salute.
Il papà di Noemi, affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1) alla quale i giudici
dell'Aquila, lo scorso 11 dicembre, avevano dato il via libera alle cure col metodo Stamina,
mai avviate dagli Spedali Civili di Brescia, aveva lanciato nei giorni scorsi anche un
appello ai medici abbruzzesi, affinché si offrissero per eseguire le infusioni col metodo
Stamina a sua figlia. "Oggi Chiodi si trova nel Paese di Noemi - spiega Sciarretta - quindi
siamo pronti con gli striscioni con scritto 'no fondi, no assistenza, solo indifferenza'. Nella
Regione non ci sono fondi per la non autosufficienza, non abbiamo assistenza di nessun
tipo, non abbiamo infermieri che sappiano gestire mia figlia. Insomma, a livello di
assistenza sanitaria non abbiamo nulla, quindi Chiodi ha molto da poter fare per aiutare i
bimbi come Noemi". (segue)
Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi
nel paese di mia figlia (2)
Articolo pubblicato il: 20/05/2014
(Adnkronos Salute) - Sciarretta confessa: "Io mi volevo fermare" nella lotta pro-Stamina,
"poi ho conosciuto una bambina che si chiama Valentina che ha fatto le infusioni ed è
migliorata. Ora sono state interrotte. Se c'è qualcuno che le può dire che questo anno di
miglioramento è stata una truffa, documentazione alla mano, io mi fermo". Chiodi "sa
benissimo che Noemi abita qui, ma finora non l'abbiamo mai visto, lo vedrò solo per
questa occasione di raccogliere voti. Mentre invece mia figlia e i bambini come lei
meritano attenzione".
Sciarretta conclude evidenziando che "anche Papa Francesco ha accolto mia figlia, ma un
domani Noemi potrebbe andarsene come se nessuno l'avesse mai conosciuta. A Matteo
Renzi ho inviato più di 20 fax e non ho avuto mai risposta, Grillo l'abbiamo interpellato con
il Movimento 5 Stelle, ma sono latitanti pure loro. Sono tutti latitanti, ma i nostri figli invece
esistono ancora".
MARSALA MALASANITA’: GIOELE GENOVA POTRA'
OTTENERE L'ASSISTENZA DOMICILIARE
20/05/2014
Adesso la famiglia tira dritto con il caso stamina: infusioni per Gioele
Con un urlo di gioia papà Antonio riscuote la forza e le coscienze di tutti con un emblematico e
ed energico “VITTORIAAAAAAAA GIOELE TORNA A CASAAAAA. Il mio piccolo Gioele con il suo
dolore ha permesso che tutti i malati presenti e futuri fossero rispettati per come meritano.”
Una notizia di una battaglia che doveva essere solo questione di civiltà e decenza. Un papà e
una mamma che hanno insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo
paese è soggiogata dall’indifferenza delle istituzioni sanitarie e dal governo stesso.
L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla famiglia Genova, avete insegnato
che il mondo davvero si può cambiare
di Cinzia Marchegiani
Marsala - Questione di malasanità tutta nostrana. In questo paese di slogan elettorali, di battaglie
evocate nell’immaginario collettivo che suscitano sdegno e orrore per le mancate promesse, il piccolo
Gioele potrà tornare a casa, dopo una battaglia lunga quasi tre anni, perché gli è stata riconosciuta
l’assistenza sanitaria domiciliare. L’Osservatore d’Italia già aveva raccontato la storia e il dramma
della famiglia Genova, quella di un’altra battaglia legale che aveva perorato affinché il proprio
figlio, malato di SMA, potesse continuare le infusioni a Brescia con il metodo stamina. Il giudice
Genna, presso il Tribunale di Marsala, in merito non aveva alcun dubbio e nella sentenza ordinava:
”Avuto riguardo alle peculiarità del caso, appare quindi confermata la sussistenza del quadro cautelare
che legittima l’adozione del provvedimento d’urgenza a tutela del diritto alla vita del piccolo Gioele. Con
riferimento al Fumus Boni Iuri è infatti innegabile che il piccolo vanta il fondamentale diritto di continuare
ad essere curato con la stessa terapia che si è pacificamente rilevata satisfattiva delle aspettative di
miglioramento delle condizioni di sofferenza sue proprie e dei suoi familiari. E’ giuridicamente arduo
infatti non ravvisare un’atroce barbarie nel privare un malato anorché grave e senza speranza, di un
sollievo ancora possibile e umanamente praticabile poiché ciò equivarrebbe a ‘ledere in modo
delittuosamente illecito la dignità umana’ e un migliore livello di benessere non solo del paziente ma
anche dei familiari, in quanto assorbiti intrinsecamente nella sofferenza del proprio congiunto.”
Occorre anche spiegare ai nostri lettori che questa vittoria è stata subito depredata da un
sistema sanitario assurdo, poiché la stessa l’Azienda ospedaliera che doveva eseguire
l’ordinanza ha incaricato un avvocato, ovviamente pagato con i soldi dei contribuenti, per
presentare ricorso ed opporsi alla sentenza emessa. Un paradosso di cui nessuno grida vergogna
poiché lo stesso Commissario Belleri ha dovuto presentare alla Commissione Conoscitiva al senato la
rendicontazione che vede nel periodo 2012/2013, per l’assistenza giuridica in merito ai ricorsi presentati
una fattura di 929.828,18 euro, contro la somma di 249.295,35 euro costo complessivo relativo alle
terapie somministrate.
Di fatto un ospedale pubblico sta dilapidando ingenti somme per fare ricorso avverso le
sentenze dei giudici che applicando il principio etico e di legge sulle cure compassionevoli
autorizzano le infusioni con il metodo stamina. Lungimirante sicuramente è stata la sentenza con N.
R.G. 2013/1740 emessa dal Tribunale ordinario di Mantova poichè riporta ulteriori informazioni su come
questa vicenda portata nelle aule dei tribunali, abbia più ombre che luci. Infatti, l’ordinanza illustra come
il giudice designato riteneva la sussistenza del fumus boni iuris del diritto della ricorrente al trattamento
richiesto e che il provvedimento AIFA del 15.5.2012 doveva essere disapplicato alla luce dell’art. 32
Costituzionale, poiché l’ispezione che ha preceduto l’ordinanza è stata imposta come se presso la
resistente fossero in atto sperimentazioni e non cure compassionevoli. La stessa ordinanza del giudice
Antonio Genna, su analisi e studio della documentazione delle cartelle cliniche di Gioele, riporta il
fondamentale principio dell’art.32 della nostra costituzione che tutela il diritto alla salute: ”Le pacifiche
allegazioni attoree sul punto dimostrano, infatti che a seguito l’interruzione del trattamento, ‘le condizioni
di Gioele hanno ripreso a regredire e sono da ultimo ritornate a livelli di alto allarme per la sua
sopravvivenza’ sul punto che il padre Rosario, ha, anzi, fornito precise indicazioni temporali avute dai
medici che hanno attualmente in cura il piccolo, secondo cui, che non intervenga alcun fattore di sorpresa
nel giro di poche settimane, le condizioni del piccolo potrebbero precipitare irreversibilmente verso un
imminente
decesso".
Nell’attesa che il nuovo giudice possa riconfermare la sentenza di Genna, i genitori di Gioele hanno
ottenuto una giustizia inseguita e combattuta con estrema tenacia da troppi lunghi anni. Oltre la sua
grave malattia, Giole ha dovuto fare i conti con un sistema irrazionale che vede primeggiare la malasanità
italiana e l’indifferenza di chi è preposto alla tutela dei malati e della giustizia sociale. Gioele con la sua
battaglia di civiltà è entrato di diritto nella storia della malasanità italiana. I suoi genitori ieri, hanno
voluto far partecipi gli amici e i supporters della propria guerra in una trincea invisibile ma concreta,
combattuta in solitudine anche da parte di altre famiglie di malati che potevano amplificare con il proprio
peso la richiesta dei diritti del malato. Vi riportiamo le parole di papà Antonio, perché nessuna sofferenza
può essere raccontata se non con le proprie emozioni: “Dopo due anni e sette mesi di lotta contro L’ASP
per la mancanza assistenza domiciliare per i malati gravi come mio figlio GIOELE, con varie denunce sia
civile che penali, dopo tanti questioni, liti, delusioni, rabbia, dopo vari incontri con la Borsellino Assessore
alla sanità in Sicilia , dopo avere avuto contatti in tutta Italia, oggi possiamo confermare......LA
VITTORIA.
Confermato dalla ASL di Marsala Di Trapani Di Palermo, nel nostro territorio che da oggi ci sarà
assistenza adeguata per i malati gravi. Gioele da oggi apre un nuovo capitolo in Sicilia per lui e per tutti i
‘gioiellini’ presenti e che verranno in futuro, cosa che io spero che siano meno possibile. La cosa più
amara che non posso accettare è nel dover sentire che per creare nuove realtà ci deve essere sempre
chi deve lottare con fatica. Mi sento di ringraziare per questa vittoria di civiltà, per il loro aiuto in questo
lungo percorso alcune persone, come la Senatrice Bonfrisco, il Senatore Lumia, il dr Lipari, il sindaco
Giulia Adamo, e per finire per ultima, ma non per importanza Chiara Mastella. Lei è stata il perno più
importante in questa triste e assurda lotta. Chiara Mastella con la sua grinta, tenacia e la sua conoscenza
è stata capace in sette mesi circa, di fare si che tutto ciò diventasse realtà. Gioele dopo due anni e sette
mesi può tornare a casa con la sua famiglia. Ringrazio Mastella e tutti coloro che ho nominato, grazie
anche a mia moglie che non mi ha mai lasciato da solo in questo lungo calvario, e un grazie particolare va
per il protagonista, mio figlio Gioele.. amore tu sei venuto al mondo con lo scopo proprio di migliorare il
mondo, grazie amore mio. Per tutte le famiglie con figli disabili che ho contattato cercando aiuto e che mi
hanno ignorato totalmente perché pensavano che io fosse solo in pazzo convinto di cambiare le cose, vi
dico oggi, eccovi serviti! Spero solo che in futuro il nome di mio figlio non venga dimenticato, ma che
venga ricordato come il piccolo Gioele che con il suo dolore ha permesso che tutti i malati presenti e
futuri fossero rispettati per come meritano. Lo avevo giurato che non mi sarei fermato finché tutto ciò
non fosse reso reale, oggi posso dire c'è l’ho fatta, felice per mio figlio e per tutti coloro che ne avranno
bisogno. Un pensiero alla Lorenzin e alla Borsellino che dopo vari contatti non hanno fatto altro che
prendermi in giro…..
Questa è il riconoscimento dei diritti di Giole: Infermieri professionali 8 ore al giorno per 7 giorni
settimana. Più 4 ore messi dal comune totale 12 ore, terapista della riabilitazione 3 accessi settimana,
medici della online 2 accessi settimana, logopedista 2 accessi settimana, assistenti sociale 1 accesso
settimana, psicologo 1 accesso settimana PLS 1 accesso settimana, pediatra 1 accesso settimana.
Più 118 avvisato in caso di chiamata da parte della famiglia Genova per Gioele, ambulanza urgente con
rianimatore,
cosa
anche
mancante
da
noi
,assurdo
ma
vero".
Con un urlo di gioia Antonio riaccende la forza e risveglia le coscienze di tutti con un emblematico e ed
energico “Vittoriaaa Gioele casaaaaa". Una piccola grande conquista. Un papà e una mamma che hanno
insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo paese è vittima del silenzio delle
istituzioni sanitarie e del governo stesso. L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla
famiglia Genova: " Ci avete insegnato che il mondo davvero si può cambiare".
Due riflessioni poniamo al Ministero della Salute e al Governo tutto: E' etico riportare nelle aule di un
tribunale, depredando denaro pubblico, i malati dopo che un giudice gli ha riconosciuto il diritto a curarsi,
privandolo dell'unica chance che gli permetta di vivere nella giusta dignità che dovrebbe avere ogni
essere vivente? Esiste una giustizia sociale che tuteli tutti i malati allo stesso modo, anche quelli che non
possono permettersi battaglie legali onerose?
Neanche le elezioni euorpee alle porte son riuscite a svegliare da questo torpore dell'ingiustizia e
purtroppo alcun partito al parlamento ha pensato di spendersi per far rispettare la nostra magnifica
costituzione...un bel vedere ovviamente!