Rassegna 21 Maggio 2014 - Centro Nazionale Trapianti
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Rassegna 21 Maggio 2014 - Centro Nazionale Trapianti
21 maggio 2014 20/05/14 MilanoToday Arriva un fegato compatibile, corsa contro il tempo da Piacenza a Milano 20/05/14 AgoraVOX Quanti trapianti nel mondo Laura Pulici 20/05/14 OggiScienza Quanti trapianti nel mondo Laura Pulici 13/05/14 OggiScienza Verso l’anno record dei trapianti Laura Pulici 20/05/14 IrpiniaReport Giornata Nazionale Donazione e Trapianti, al via la campagna di sensibilizzazione dell'Asl 20/05/14 ilCiriaco Giornata Nazionale donazione e trapianti, aderisce anche l'Asl Av 20/05/14 AdnKronos Piemonte: Asl Cuneo 1, Giornata nazionale per la donazione organi 20/05/14 PrimoNumero Carlo Rucci riaccende la speranza: donati i suoi organi 20/05/14 Adnkronos Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia 20/05/14 Adnkronos Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia (2) 20/05/14 L'Osservatore d'Italia Marsala malasanità: Gioele Genova potrà ottenere l'assistenza domiciliare Cinzia Marchegiani Arriva un fegato compatibile, corsa contro il tempo da Piacenza a Milano "Il Piacenza" racconta la storia di una 30enne afflitta da una gravissima patologia: operata all'Istituto dei Tumori di Milano, con la corsa contro il tempo con l'ambulanza scortata dalla polizia Redazione20 maggio 2014 E’ durata 40 interminabili minuti la corsa contro il tempo per salvare la vita di una ragazza di 30 anni di Borgonovo, nel Piacentino, affetta da una grave patologia e che era in lista per un trapianto di fegato. Alle 17 del 19 maggio infatti è squillato il telefono della famiglia che abita in Valtidone: la chiamata, da un ospedale di Milano, avvertiva che era appena stato trovato un organo compatibile e subito disponibile per il trapianto. Ma bisognava fare in fretta, perché il fegato prelevato da un donatore deperisce in fretta, come riporta IlPiacenza. A questo punto è entrata in azione la Croce rossa di Borgonovo che ha subito messo a disposizione un’ambulanza con un equipaggio: la 30enne è stata prelevata immediatamente dalla sua abitazione in Valtidone ed è iniziata la corsa verso l’Istituto dei tumori di Milano, dove era già pronta la sala operatoria e l’équipe di professionisti che si occuperà del lungo e delicato intervento (circa 15 ore). L’ambulanza della Cri è stata scortata fino alla barriera di Milano Sud da una pattuglia della polizia di Piacenza. Qui sono poi subentrati nella staffetta i colleghi della stradale di Milano che hanno condotto a gran velocità la Cri di Borgonovo fino all’ospedale. Ora per la 30enne, tutte le speranze sono risposte in questo intervento. Quanti trapianti nel mondo di Laura Pulici Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili del Global Observatory on Donation and Transplantation relativi al 2012, sono stati eseguiti più di 114.000 trapianti, circa 77.000 di fegato, 24.000 di rene, 6.000 di cuore, 4.300 di polmone, 2.400 di pancreas e 169 di intestino. Rispetto al 2011, si è registrata una crescita dell’1,8%. Ancora poco rispetto alle necessità. Basti pensare che gli interventi effettuati soddisfano solo il 10% della domanda mondiale. Il maggior numero di trapianti è stato registrato in Norvegia, Belgio, Croazia, Stati Uniti, Spagna e Austria, dove sono stati effettuati più di 80 trapianti per milione di abitanti. Sul fronte della donazione, invece, è la Spagna in testa con una media di 35,1 donatori per milione di persone, ben al di sopra della media dell’Unione Europea di 19,2 donatori e di quella degli Stati Uniti (25,8) e dell’America Latina (8,2). Alle statistiche ufficiali, vanno aggiunte quelle del traffico illegale di organi, che in Asia e Sud America raggiunge livelli preoccupanti. Secondo le stime dell’Oms circa il 10% dei trapianti di rene effettuati nel mondo, nel 2005, è stato frutto di un traffico illegale. E nuove mete, dopo l’India, sono entrate a far parte della nuova geografica del traffico d’organi, come la Colombia, le Filippine e il Pakistan. Senza dimenticare la rete: migliaia di persone che sfruttano le comunità virtuali di incontro, molto popolari in India e tra gli indiani all’estero, per alimentare il traffico di organi. Casa originale di questo articolo Quanti trapianti nel mondo Posted il20 maggio 2014 by Laura Pulici SPECIALE MAGGIO – Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili del Global Observatory on Donation and Transplantation relativi al 2012, sono stati eseguiti più di 114.000 trapianti, circa 77.000 di fegato, 24.000 di rene, 6.000 di cuore, 4.300 di polmone, 2.400 di pancreas e 169 di intestino. Rispetto al 2011, si è registrata una crescita dell’1,8%. Ancora poco rispetto alle necessità. Basti pensare che gli interventi effettuati soddisfano solo il 10% della domanda mondiale. Il maggior numero di trapianti è stato registrato in Norvegia, Belgio, Croazia, Stati Uniti, Spagna e Austria, dove sono stati effettuati più di 80 trapianti per milione di abitanti. Sul fronte della donazione, invece, è la Spagna in testa con una media di 35,1 donatori per milione di persone, ben al di sopra della media dell’Unione Europea di 19,2 donatori e di quella degli Stati Uniti (25,8) e dell’America Latina (8,2). Alle statistiche ufficiali, vanno aggiunte quelle del traffico illegale di organi, che in Asia e Sud America raggiunge livelli preoccupanti. Secondo le stime dell’Oms circa il 10% dei trapianti di rene effettuati nel mondo, nel 2005, è stato frutto di un traffico illegale. E nuove mete, dopo l’India, sono entrate a far parte della nuova geografica del traffico d’organi, come la Colombia, le Filippine e il Pakistan. Senza dimenticare la rete: migliaia di persone che sfruttano le comunità virtuali di incontro, molto popolari in India e tra gli indiani all’estero, per alimentare il traffico di organi. Verso l’anno record dei trapianti Posted il13 maggio 2014 by Laura Pulici SPECIALE MAGGIO – L’anno scorso si è chiuso con 2.841 trapianti effettuati, quest’anno secondo le prime proiezioni si arriverà a 3.186 interventi, ben il 12% in più rispetto al 2013. A dirlo è il Sistema Informativo Trapianti del ministero della Salute, che ha aggiornato i dati disponibili alla fine di febbraio 2014. Se questo trend positivo continuerà, ci aspetta un anno record, il migliore dal 1992 a oggi. Ad aumentare saranno soprattutto i trapianti di polmone, con un incremento del 27%, seguiti da quelli di cuore, rene e fegato. E il numero di donatori utilizzati passerà da 1.102 a 1.169. Buone notizie, quindi, per gli 8.828 pazienti in lista d’attesa, la maggior parte dei quali necessita di un rene, e attende, in media, per oltre 3 anni. Anche se in generale aumenta il tempo medio di sopravvivenza di chi è in attesa di un trapianto, la percentuale di mortalità oscilla ancora dall’1,5% di chi attende un rene al 10,9% di chi attende un polmone. Insieme alla crescita del numero di trapianti e di donatori, aumenta, però, il numero di italiani che negano il consenso alla donazione degli organi in caso di morte cerebrale di parenti. Oggi, quasi un italiano su tre (29,6%) non se la sente di decidere al posto altrui e preferisce dire di no al prelievo degli organi. Un motivo in più per dichiarare la propria volontà. Avellino, 20/05/2014 Giornata Nazionale Donazione e Trapianti, al via la campagna di sensibilizzazione dell'Asl AVELLINO - E’ fissata per il giorno 31 c.m. la Giornata Nazionale Donazione e Trapianti D’Organo, indetta dal Ministero della Salute. L’ASL di Avellino, diretta dall’Ing. Sergio Florio, uniformandosi agli indirizzi forniti dalle Linee Guida Nazionali e Regionali, promuove una CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE per UNA CULTURA PERMANENTE DELLA DONAZIONE e TRAPIANTI . A tal fine perveranno presso tutti i Comuni afferenti l’ASL di Avellino e i Presidi sanitari opuscoli informativi redatti dall’Azienda a cura del Servizio Informativo Trapianti. Inoltre sarà teletrasmesso a breve un spot informativo del Ministero della Sanità, grazie alla cortese disponibilità della emittenza televisiva locale Piemonte: Asl Cuneo 1, Giornata nazionale per la donazione organi Articolo pubblicato il: 20/05/2014 Cuneo. 20 mag. (Adnkronos Salute) - Il ministero per la Salute promuove per sabato 31 maggio, sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con il Centro nazionale trapianti e le associazioni di settore (Aido, Admo, Aned, Airc 'Marta Russo'), la Giornata nazionale per la donazione e trapianti di organi e tessuti. L'iniziativa è stata ripresa da Regioni, Province e Comuni che si impegnano a organizzare una serie di manifestazioni per dare il massimo risalto all'evento. Alla Giornata partecipano anche l'Asl Cuneo 1 con l'ospedale di Savigliano, che nel 2013 ha dato il proprio contributo in quanto a prelievi di organi e tessuti, specie per il trapianto di cornee. "Lo slogan di quest'anno, 'Un donatore moltiplica la vita' - spiega Pasquale Portolese, anestesista rianimatore e coordinatore ospedaliero prelievi dell'ospedale di Savigliano - è un messaggio semplice che sottolinea il valore della scelta di diventare donatore e ribadisce l'importanza di un senso di solidarietà per dare una speranza alle persone affette da gravi patologie in attesa di un trapianto che può contribuire a migliorare la qualità della loro vita". In occasione della Giornata in programma sabato 31 maggio saranno impegnati medici e volontari nelle varie piazze italiane con l'allestimento di stand e la distribuzione di materiale informativo. La regione Piemonte, ormai da anni, ha consolidato la propria posizione tra le regioni italiane più virtuose (insieme a Toscana ed Emilia Romagna) in quanto a numero di donatori e prelievi di organi e tessuti effettuati. Nel 2013 l'ospedale di Savigliano ha dato il pieno contributo a questa crescita ed è stato secondo solo alle Molinette per il numero di prelievi di cornee e anche quest'anno il trend è in aumento: da gennaio ad oggi sono state effettuate quattro osservazioni di pazienti deceduti in morte encefalica esitate in prelievi di organi e tessuti. "Un risultato lusinghiero per un ospedale che non è dotato di un reparto di Neurochirurgia - aggiunge Portolese frutto dell'impegno della direzione e dell'abnegazione delle varie figure professionali che, a vario titolo, svolgono la loro attività all'interno del nostro ospedale e grazie soprattutto alla sensibilità e generosità dimostrata dalle famiglie dei donatori, pur in un momento così emotivamente coinvolgente". IERI LA MORTE CEREBRALE Carlo Rucci riaccende la speranza: donati i suoi organi L’espianto è stato eseguito attorno alle 8 di questa mattina, martedì 20 maggio, nell’istituto di ricerca di Pozzilli da quattro équipe chirurgiche provenienti da diverse città d’Italia. Gli organi dell’elettricista 24enne di Sepino deceduto dopo una settimana di coma sono in viaggio verso le loro destinazioni. "Noi del Neuromed vogliamo esprimere tutta la nostra ammirazione a questa famiglia che ha affrontato un dolore così grande con una decisione così altruista". Campobasso. Sono stati donati gli organi di Carlo Rucci, il giovane elettricista di Sepino coinvolto in un incidente mortale il 12 maggio scorso e deceduto ieri, lunedì 19, dopo una settimana di coma, al Neuromed di Pozzilli. La famiglia ha dato il consenso per l’espianto riaccendendo la speranza in pazienti meno sfortunati di Carlo. Un gesto altruista e solidale che racconta qualcosa di questo ragazzo molisano strappato prematuramente alla vita, all’affetto dei suoi parenti, della giovane fidanzata e degli amici che da ieri pomeriggio scrivono messaggi sulla sua bacheca facebook. L’espianto è stato eseguito attorno alle 8 di questa mattina nell’istituto di ricerca di Pozzilli da quattro équipe chirurgiche provenienti da diverse città d’Italia. Carlo Rucci si trovava ricoverato al Neuromed dove era stato trasferito dal Veneziale di Isernia a seguito del gravissimo trauma riportato dopo aver fatto un volo di quasi sette metri dal tetto di un capannone del nucleo industriale della zona. La caduta sarebbe stata provocata dal cedimento di un solaio: i carabinieri di Venafro hanno raccolto le prime testimonianze ma non ci sarebbero al momento iscritti nel registro degli indagati. Sarà la procura di Isernia a decidere se questo ennesimo caso di morte bianca poteva essere evitato, se, insomma, tutte le regole di sicurezza sono state rispettate dall’impresa edile di Sepino per la quale Carlo lavorava. Ieri notte è stata dichiarata la morte cerebrale da parte di una specifica commissione medica, poi il centro di coordinamento trapianti, allertato dal personale medico dell’U.O. di Rianimazione del Neuromed, ha attivato varie équipe diramate sul territorio nazionale. Tutto è culminato questa mattina, quando quattro gruppi chirurgici provenienti dalla Sicilia, dall’Università Tor Vergata di Roma, dall’ospedale Bambin Gesù e da L’Aquila, sono arrivati nella sala operatoria del Neuromed per procedere all’espianto degli organi. Organi che grazie a staffette scortate da auto della Polizia Stradale, e nel caso della Sicilia da un aereo in partenza da Napoli, ora sono in viaggio verso le loro destinazioni. «Quello che abbiamo potuto osservare qui al Neuromed è un gesto di grande generosità – dicono all’unisono Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’istituto di Pozzilli, e il dottor Fulvio Aloj, responsabile dell’U.O. di Rianimazione – Diverse persone potranno ricevere nuova speranza da questo sfortunato giovane. La tristezza che tutti proviamo per non aver potuto salvare la sua vita viene in qualche modo alleviata da ciò che la sua famiglia ha fatto. Noi del Neuromed vogliamo esprimere tutta la nostra ammirazione a questa famiglia che ha affrontato un dolore così grande con una decisione così altruista». (Pubblicato il 20/05/2014) Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia Articolo pubblicato il: 20/05/2014 Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - Genitori e sostenitori di Stamina, capeggiati da Andrea Sciarretta, papà di Noemi, una delle bambine malate 'simbolo' della lotta per la cura con le cellule staminali, si recheranno questo pomeriggio nel cinema di Guardiagrele (Chieti), dove il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi sarà presente per campagna elettorale. Obiettivo "rivolgere l'attenzione su Noemi e suoi bambini malati come lei, che sono stati lasciati soli da tutte le istituzioni", dice all'Adnkronos Salute. Il papà di Noemi, affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1) alla quale i giudici dell'Aquila, lo scorso 11 dicembre, avevano dato il via libera alle cure col metodo Stamina, mai avviate dagli Spedali Civili di Brescia, aveva lanciato nei giorni scorsi anche un appello ai medici abbruzzesi, affinché si offrissero per eseguire le infusioni col metodo Stamina a sua figlia. "Oggi Chiodi si trova nel Paese di Noemi - spiega Sciarretta - quindi siamo pronti con gli striscioni con scritto 'no fondi, no assistenza, solo indifferenza'. Nella Regione non ci sono fondi per la non autosufficienza, non abbiamo assistenza di nessun tipo, non abbiamo infermieri che sappiano gestire mia figlia. Insomma, a livello di assistenza sanitaria non abbiamo nulla, quindi Chiodi ha molto da poter fare per aiutare i bimbi come Noemi". (segue) Stamina: papa' Noemi, in protesta da Chiodi nel paese di mia figlia (2) Articolo pubblicato il: 20/05/2014 (Adnkronos Salute) - Sciarretta confessa: "Io mi volevo fermare" nella lotta pro-Stamina, "poi ho conosciuto una bambina che si chiama Valentina che ha fatto le infusioni ed è migliorata. Ora sono state interrotte. Se c'è qualcuno che le può dire che questo anno di miglioramento è stata una truffa, documentazione alla mano, io mi fermo". Chiodi "sa benissimo che Noemi abita qui, ma finora non l'abbiamo mai visto, lo vedrò solo per questa occasione di raccogliere voti. Mentre invece mia figlia e i bambini come lei meritano attenzione". Sciarretta conclude evidenziando che "anche Papa Francesco ha accolto mia figlia, ma un domani Noemi potrebbe andarsene come se nessuno l'avesse mai conosciuta. A Matteo Renzi ho inviato più di 20 fax e non ho avuto mai risposta, Grillo l'abbiamo interpellato con il Movimento 5 Stelle, ma sono latitanti pure loro. Sono tutti latitanti, ma i nostri figli invece esistono ancora". MARSALA MALASANITA’: GIOELE GENOVA POTRA' OTTENERE L'ASSISTENZA DOMICILIARE 20/05/2014 Adesso la famiglia tira dritto con il caso stamina: infusioni per Gioele Con un urlo di gioia papà Antonio riscuote la forza e le coscienze di tutti con un emblematico e ed energico “VITTORIAAAAAAAA GIOELE TORNA A CASAAAAA. Il mio piccolo Gioele con il suo dolore ha permesso che tutti i malati presenti e futuri fossero rispettati per come meritano.” Una notizia di una battaglia che doveva essere solo questione di civiltà e decenza. Un papà e una mamma che hanno insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo paese è soggiogata dall’indifferenza delle istituzioni sanitarie e dal governo stesso. L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla famiglia Genova, avete insegnato che il mondo davvero si può cambiare di Cinzia Marchegiani Marsala - Questione di malasanità tutta nostrana. In questo paese di slogan elettorali, di battaglie evocate nell’immaginario collettivo che suscitano sdegno e orrore per le mancate promesse, il piccolo Gioele potrà tornare a casa, dopo una battaglia lunga quasi tre anni, perché gli è stata riconosciuta l’assistenza sanitaria domiciliare. L’Osservatore d’Italia già aveva raccontato la storia e il dramma della famiglia Genova, quella di un’altra battaglia legale che aveva perorato affinché il proprio figlio, malato di SMA, potesse continuare le infusioni a Brescia con il metodo stamina. Il giudice Genna, presso il Tribunale di Marsala, in merito non aveva alcun dubbio e nella sentenza ordinava: ”Avuto riguardo alle peculiarità del caso, appare quindi confermata la sussistenza del quadro cautelare che legittima l’adozione del provvedimento d’urgenza a tutela del diritto alla vita del piccolo Gioele. Con riferimento al Fumus Boni Iuri è infatti innegabile che il piccolo vanta il fondamentale diritto di continuare ad essere curato con la stessa terapia che si è pacificamente rilevata satisfattiva delle aspettative di miglioramento delle condizioni di sofferenza sue proprie e dei suoi familiari. E’ giuridicamente arduo infatti non ravvisare un’atroce barbarie nel privare un malato anorché grave e senza speranza, di un sollievo ancora possibile e umanamente praticabile poiché ciò equivarrebbe a ‘ledere in modo delittuosamente illecito la dignità umana’ e un migliore livello di benessere non solo del paziente ma anche dei familiari, in quanto assorbiti intrinsecamente nella sofferenza del proprio congiunto.” Occorre anche spiegare ai nostri lettori che questa vittoria è stata subito depredata da un sistema sanitario assurdo, poiché la stessa l’Azienda ospedaliera che doveva eseguire l’ordinanza ha incaricato un avvocato, ovviamente pagato con i soldi dei contribuenti, per presentare ricorso ed opporsi alla sentenza emessa. Un paradosso di cui nessuno grida vergogna poiché lo stesso Commissario Belleri ha dovuto presentare alla Commissione Conoscitiva al senato la rendicontazione che vede nel periodo 2012/2013, per l’assistenza giuridica in merito ai ricorsi presentati una fattura di 929.828,18 euro, contro la somma di 249.295,35 euro costo complessivo relativo alle terapie somministrate. Di fatto un ospedale pubblico sta dilapidando ingenti somme per fare ricorso avverso le sentenze dei giudici che applicando il principio etico e di legge sulle cure compassionevoli autorizzano le infusioni con il metodo stamina. Lungimirante sicuramente è stata la sentenza con N. R.G. 2013/1740 emessa dal Tribunale ordinario di Mantova poichè riporta ulteriori informazioni su come questa vicenda portata nelle aule dei tribunali, abbia più ombre che luci. Infatti, l’ordinanza illustra come il giudice designato riteneva la sussistenza del fumus boni iuris del diritto della ricorrente al trattamento richiesto e che il provvedimento AIFA del 15.5.2012 doveva essere disapplicato alla luce dell’art. 32 Costituzionale, poiché l’ispezione che ha preceduto l’ordinanza è stata imposta come se presso la resistente fossero in atto sperimentazioni e non cure compassionevoli. La stessa ordinanza del giudice Antonio Genna, su analisi e studio della documentazione delle cartelle cliniche di Gioele, riporta il fondamentale principio dell’art.32 della nostra costituzione che tutela il diritto alla salute: ”Le pacifiche allegazioni attoree sul punto dimostrano, infatti che a seguito l’interruzione del trattamento, ‘le condizioni di Gioele hanno ripreso a regredire e sono da ultimo ritornate a livelli di alto allarme per la sua sopravvivenza’ sul punto che il padre Rosario, ha, anzi, fornito precise indicazioni temporali avute dai medici che hanno attualmente in cura il piccolo, secondo cui, che non intervenga alcun fattore di sorpresa nel giro di poche settimane, le condizioni del piccolo potrebbero precipitare irreversibilmente verso un imminente decesso". Nell’attesa che il nuovo giudice possa riconfermare la sentenza di Genna, i genitori di Gioele hanno ottenuto una giustizia inseguita e combattuta con estrema tenacia da troppi lunghi anni. Oltre la sua grave malattia, Giole ha dovuto fare i conti con un sistema irrazionale che vede primeggiare la malasanità italiana e l’indifferenza di chi è preposto alla tutela dei malati e della giustizia sociale. Gioele con la sua battaglia di civiltà è entrato di diritto nella storia della malasanità italiana. I suoi genitori ieri, hanno voluto far partecipi gli amici e i supporters della propria guerra in una trincea invisibile ma concreta, combattuta in solitudine anche da parte di altre famiglie di malati che potevano amplificare con il proprio peso la richiesta dei diritti del malato. Vi riportiamo le parole di papà Antonio, perché nessuna sofferenza può essere raccontata se non con le proprie emozioni: “Dopo due anni e sette mesi di lotta contro L’ASP per la mancanza assistenza domiciliare per i malati gravi come mio figlio GIOELE, con varie denunce sia civile che penali, dopo tanti questioni, liti, delusioni, rabbia, dopo vari incontri con la Borsellino Assessore alla sanità in Sicilia , dopo avere avuto contatti in tutta Italia, oggi possiamo confermare......LA VITTORIA. Confermato dalla ASL di Marsala Di Trapani Di Palermo, nel nostro territorio che da oggi ci sarà assistenza adeguata per i malati gravi. Gioele da oggi apre un nuovo capitolo in Sicilia per lui e per tutti i ‘gioiellini’ presenti e che verranno in futuro, cosa che io spero che siano meno possibile. La cosa più amara che non posso accettare è nel dover sentire che per creare nuove realtà ci deve essere sempre chi deve lottare con fatica. Mi sento di ringraziare per questa vittoria di civiltà, per il loro aiuto in questo lungo percorso alcune persone, come la Senatrice Bonfrisco, il Senatore Lumia, il dr Lipari, il sindaco Giulia Adamo, e per finire per ultima, ma non per importanza Chiara Mastella. Lei è stata il perno più importante in questa triste e assurda lotta. Chiara Mastella con la sua grinta, tenacia e la sua conoscenza è stata capace in sette mesi circa, di fare si che tutto ciò diventasse realtà. Gioele dopo due anni e sette mesi può tornare a casa con la sua famiglia. Ringrazio Mastella e tutti coloro che ho nominato, grazie anche a mia moglie che non mi ha mai lasciato da solo in questo lungo calvario, e un grazie particolare va per il protagonista, mio figlio Gioele.. amore tu sei venuto al mondo con lo scopo proprio di migliorare il mondo, grazie amore mio. Per tutte le famiglie con figli disabili che ho contattato cercando aiuto e che mi hanno ignorato totalmente perché pensavano che io fosse solo in pazzo convinto di cambiare le cose, vi dico oggi, eccovi serviti! Spero solo che in futuro il nome di mio figlio non venga dimenticato, ma che venga ricordato come il piccolo Gioele che con il suo dolore ha permesso che tutti i malati presenti e futuri fossero rispettati per come meritano. Lo avevo giurato che non mi sarei fermato finché tutto ciò non fosse reso reale, oggi posso dire c'è l’ho fatta, felice per mio figlio e per tutti coloro che ne avranno bisogno. Un pensiero alla Lorenzin e alla Borsellino che dopo vari contatti non hanno fatto altro che prendermi in giro….. Questa è il riconoscimento dei diritti di Giole: Infermieri professionali 8 ore al giorno per 7 giorni settimana. Più 4 ore messi dal comune totale 12 ore, terapista della riabilitazione 3 accessi settimana, medici della online 2 accessi settimana, logopedista 2 accessi settimana, assistenti sociale 1 accesso settimana, psicologo 1 accesso settimana PLS 1 accesso settimana, pediatra 1 accesso settimana. Più 118 avvisato in caso di chiamata da parte della famiglia Genova per Gioele, ambulanza urgente con rianimatore, cosa anche mancante da noi ,assurdo ma vero". Con un urlo di gioia Antonio riaccende la forza e risveglia le coscienze di tutti con un emblematico e ed energico “Vittoriaaa Gioele casaaaaa". Una piccola grande conquista. Un papà e una mamma che hanno insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo paese è vittima del silenzio delle istituzioni sanitarie e del governo stesso. L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla famiglia Genova: " Ci avete insegnato che il mondo davvero si può cambiare". Due riflessioni poniamo al Ministero della Salute e al Governo tutto: E' etico riportare nelle aule di un tribunale, depredando denaro pubblico, i malati dopo che un giudice gli ha riconosciuto il diritto a curarsi, privandolo dell'unica chance che gli permetta di vivere nella giusta dignità che dovrebbe avere ogni essere vivente? Esiste una giustizia sociale che tuteli tutti i malati allo stesso modo, anche quelli che non possono permettersi battaglie legali onerose? Neanche le elezioni euorpee alle porte son riuscite a svegliare da questo torpore dell'ingiustizia e purtroppo alcun partito al parlamento ha pensato di spendersi per far rispettare la nostra magnifica costituzione...un bel vedere ovviamente!