PICCOLO MANUALE DI FILOSOFIA CALCISTICA
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PICCOLO MANUALE DI FILOSOFIA CALCISTICA
Prof. LUIGI LAVORGNA PICCOLO MANUALE DI FILOSOFIA CALCISTICA EDIZIONE AUTOPRODOTTA INDICE PICCOLO MANUALE DI FILOSOFIA CALCISTICA LE SS VV SONO PREGATE DI CENTRARE IL “FORO” ALTRIMENTI (CONTROLLARE E RIPULIRE!) - GRAZIE – FILOSOFI E FILOSOFIE DEL CALCIO ITALIANO EXTRACT -200272003QUANDO TRE PALLE NON BASTANO SULL’ONDA DEI RICORDI SFOGHI, FRIZZI, LAZZI… VELENI OCCHIO E MALOCCHIO, VOTI E FISIME PARTICOLARI LA SPIRALE DELLA VIOLENZA A COME ABBONDANZA A COME AZIENDA PADRE, FIGLIO E… NOTE SCHEDA DI APPROFONDIMENTO ALLEGATO A: Il mio curriculum ALLEGATO B: Io e la mia famiglia APPENDICE N. 1: Il borsino del calcio APPENDICE N. 2: Verifichiamo il livello di competenza calcistica APPENDICE N. 3: C’era una volta APPENDICE N. 4: Brainstorming APPENDICE N. 5: Il capitano APPENDICE N. 6: Indovina il personaggio. LE SS VV SONO PREGATE DI CENTRARE IL “FORO” ALTRIMENTI (CONTROLLARE E RIPULIRE!) - GRAZIE – Ciao nonno – esclama tutto gioioso il ragazzo – finalmente sei arrivato! Nonno: Scusami se ti ho fatto aspettare, Gigetto, ma prima ho dovuto fare una commissione per tua nonna. Gigetto (impaziente): L’hai portato? Nonno: Dammi almeno il tempo di tirare il fiato, perbacco! Gigetto: Hai ragione nonno. Scusa l’impazienza, ma ormai è una settimana che aspetto e mi fa male il mal di testa per la tensione. Nonno: Come? Come?! Gigetto: Niente. Non farci caso. Nonno: Devi imparare a dominare le tue passioni e i tuoi sentimenti se vuoi combinare qualcosa di buono nella vita. Gigetto (con tono risentito): Ti ho già detto che hai ragione, nonno, e ti ho chiesto anche scusa. Ma cosa ci posso fare se quasi non dormo la notte? E poi, se proprio lo vuoi sapere, mi fa male anche lo stereo. Nonno: Come sarebbe a dire? Gigetto (indicando il torace): Mi fa male qui. Nonno: Aahhh! Ma quello si chiama sterno e non stereo. Benedetto ragazzo – mormora a bassa voce - chissà dove avrà la testa! Comunque – riprende a parlare ad alta voce - non aspettarti troppo. In pratica si tratta di un condensato del pensiero degli addetti ai lavori. Ti ho preparato, infatti, un extract delle filosofie calcistiche che hanno caratterizzato il campionato di calcio italiano, edizione 2002/2003. Giocatori, allenatori, presidenti, direttori sportivi, VIP in genere, espongono a ruota libera teorie, alchimie, sfoghi, sogni, delusioni, analisi, propositi, ecc. Certamente non è esaustivo, ma è sufficiente per farti capire come stanno realmente le cose in un mondo dorato solo all’apparenza, in un ambiente dove soltanto a pochi privilegiati è consentito di recitare un ruolo di primo piano, in un contesto dove basta poco per cadere in disgrazia, dove perdere è più facile che vincere, dove le delusioni sono dietro l’angolo. Sapessi quanti autentici talenti si perdono per strada, quante splendide carriere vengono stroncate da infortuni e disgrazie varie! Gigetto: Credi che non lo sappia che non è agevole sfondare nel mondo del calcio dove la concorrenza è tanta ed agguerrita? Nonno: Non è solo una questione di concorrenza. Ciclicamente autentici tornado investono l’ambiente. Basta pensare al Toto-nero, alla morte sospetta di qualche calciatore, ai debiti alti come montagne, e via dicendo. Come dice un vecchio proverbio, non è tutto oro quello che luccica. Bisogna essere vaccinati contro ogni evenienza per evitare di ingrossare la lista già abbastanza cospicua dei drop-out. Ce lo ricorda anche il Vangelo: molti saranno i chiamati, pochi gli eletti. Gigetto: Lo so. Sapessi quanti miei compagni non trovano posto in squadra quando il sabato giochiamo all’oratorio! Purtroppo non c’è posto per tutti e vengono selezionati solo i più bravi. E’ la legge della vita. Nonno: Ricorda, però, che il talento da solo non basta, deve essere accompagnato dal sacrificio, dall’impegno, dalla fortuna e da chissà che altro ancora. Gigetto: Concordo in pieno, nonno. Sappi, comunque, che mi sento pronto ad affrontare il mondo intero, pronto a fare qualunque sacrificio pur di diventare un grande calciatore. Ormai, visto che ho terminato la scuola media, è ora di decidere il cordone ombelicale che ancora mi lega al paesello. Ai primi di settembre mi trasferisco in città, a casa di zio Mario, dove avrò la possibilità di frequentare una scuola di calcio molto famosa. Nonno: Recidere il cordone ombelicale, si dice. Recidere e non decidere! Mi fai rabbrividire con la tua superficialità. Gigetto: Animo nonno, non ti disperare. E’ vero che, come spesso mi ricorda la nonna, c’è di meglio, ma sicuramente ci sarà anche di peggio. L’importante è andare via da questo posto così lontano dal mondo e vedrai che le cose si aggiusteranno da sole. Nonno: Un corno! Tuo padre non dovrebbe permetterti di abbandonare gli studi. Sono convinto che per costruirti un solido futuro è propedeutico prendere almeno un diploma di scuola superiore, altrimenti continuerai ad azzeccare uno strafalcione dietro l’altro. Gigetto (visibilmente scandalizzato): Pro… che? Nonno (con un sorriso sornione): Propedeutico. Non è una parolaccia, vuol dire introduttivo. Cioè, più semplicemente, che viene prima. Gigetto (scuote le braccia): Non si può avere tutto dalla vita, caro nonno, bisognerà pure farsene una ragione. Nonno: Un giorno te ne accorgerai a tue spese, e allora sarà certamente troppo tardi per correre ai ripari. Ad ogni modo, ti avevo promesso che avremmo approfondito i problemi del mondo del calcio e così sarà. Eccoti – gli consegna dei fogli dattiloscritti – il famoso extract. Ti prego di tenerlo nella giusta considerazione. Ricorda che è il risultato del lavoro di un intero anno. Il tutto è stato assemblato dopo aver setacciato, senza obbedire a criteri prestabiliti, alcuni quotidiani, in particolare il Corriere della Sera, che è quello che leggo più volentieri, ed aver estrapolato opinioni e pareri che al momento mi sembravano più interessanti. Il risultato è eccellente, almeno credo. Si tratta di una carrellata molto ricca ed articolata che ripercorre il cammino di un campionato avvincente e incerto fino alla fine; un’istantanea, che mostra il vero volto di questo mondo dorato fino ad un certo punto, come già accennavo poc’anzi. Gigetto (gongolante): Grazie nonno, saprò farne tesoro – e accenna a defilarsi – ciao. Nonno (lo trattiene per un braccio): Ehi, ehi, calma, non scappare, non ho ancora finito. Naturalmente questa summa non può certo esaurire un argomento complesso come questo di cui stiamo parlando, perciò, seguiranno nei prossimi giorni, altri fogli, con altri pareri degli addetti ai lavori, relativi a temi quali il valzer delle panchine che ogni anno è tipico del nostro campionato, alla violenza negli stadi e fuori, al turn over, ecc. Tutti argomenti di scottante attualità, calcisticamente parlando. Gigetto: E’ un programma ambizioso, non c’è che dire. Nonno: E’ stata una faticaccia, ma l’ho fatta volentieri, perché voglio aprirti gli occhi ed evitare che tu possa alimentare false aspettative. E’ innegabile che i tempi sono difficili e che la crisi che attanaglia l’economia, a maggior ragione, considerato il fiume di denaro che vi scorre, abbia investito anche il mondo del calcio. Il settore è messo di fronte alle proprie responsabilità: negli ultimi anni la gestione delle società è stata a dir poco dissennata. Bisogna assolutamente dare una decisa sterzata e cambiare rotta. Sono in molti a dirlo, come avrai modo di vedere nelle prossime pagine. Non a caso, in un’intervista al Corriere dello Sport, anche Joseph Blatter, presidente della FIFA, massimo organo federale del calcio, ha detto testualmente: Si gioca troppo, siamo al punto di saturazione. Il calcio è arrivato a un punto di non ritorno ed è al punto di saturazione, specie per quanto riguarda i troppi match che si giocano e che vengono trasmessi dalle televisioni. C’è assoluto bisogno di un’inversione di tendenza. C’è un’eccedenza di offerta e invece bisognerebbe avere più rispetto anche dei tifosi. (1) Concordo. La saturazione, infatti, secondo me, è dovuta all’inesauribile appetito delle società alla ricerca perenne di soldi per evitare la bancarotta. Comunque se si vuole salvare il calcio l’imperativo deve essere: moralizzare. Gigetto: Moralizzare, mi sta bene. Io, però questa saturazione non la vedo. Il calcio in televisione tira più che mai. Nonno: E’ innegabile che si tratta di un bel giocattolo, però non bisogna abusarne, perché alla lunga potrebbe logorarsi. Occorrono parsimonia ed oculatezza, soprattutto nella gestione delle società e delle federazioni. Come pure bisognerebbe centellinare le partite trasmesse in Tv. E poi occorre rigore e chiarezza anche nell’osservanza delle regole al fine di evitare l’insorgere di situazioni imbarazzanti. Mi riferisco al pasticcio delle retrocessioni dalla serie B alla C1. Certe volte facciamo ridere anche i polli. E’ stata la chicca dell’estate, un’interminabile coda del campionato, un tormentone che ha lasciato, tanto per cambiare, strascichi e polemiche, e la convinzione che le regole non valgono per tutti allo stesso modo. Gigetto: Purtroppo diventa sempre più difficile salvare carpa e cavoli e qualcuno rimane sempre scontento, ma questo è fisio… fisio… Nonno (sorridendo): Non c’è che dire, sei un indefesso! Fisiologico si dice. E poi, capra e cavoli, e non carpa e cavoli. Di questo passo, fra poco mi dirai che il campionato quest’anno l’ha vinto una zebra. Gigetto (fingendosi arrabbiato): Non offendermi nonno. Nonno: Ti assicuro che non è una parolaccia. Puoi anche consultare il dizionario se non mi credi. Gigetto (malizioso): Ma per chi mi hai preso, nonno? Credi veramente che non sappia distinguere la lana dalla seta? Nonno (dubbioso): Sarà come dici tu, ma è difficile darti credito. Gigetto: Non ti preoccupare nonno, adesso provvedo a dissodare ogni dubbio residuo, così stai più tranquillo. Il campionato italiano di calcio, edizione 2002/2003 si è chiuso sotto il segno della Juventus. La Champions League, ossia la vecchia Coppa dei Campioni, invece, è finita nelle mani del diavolo, ovvero del Milan. Anche l’Inter, però, pur uscendo a mani vuote da tutte le competizioni, ha ben figurato in Italia ed in Europa. La squadra dello schidione, infatti, è arrivata seconda dietro la Juventus e tra le prime quattro in Europa. Tra l’altro, proprio in Champions non ha raggiunto la finale perché estromessa dal Milan, ma senza essere sconfitta. Posso anche dirti perché la squadra di Torino ha vinto lo scudetto. Un ospite della trasmissione televisiva Quelli che il calcio del giorno 10 maggio 2003, ha detto: Il segreto della Juventus si può sintetizzare con tre parole: organizzazione, disciplina, tradizione. L’Inter ha quaranta campioni, però non ha una squadra. Devo continuare o ti basta? Nonno: Veramente notevole. Mi hai impressionato. Comunque ricorda che si dice dissipare. Dissipare ogni dubbio e non dissodare. Anche se, di questo passo, è proprio la fine che farai. Andrai, cioè, a dissodare la terra. A zappare, a scanso di equivoci. Gigetto (inforcando la bici e facendo il segno delle corna con una mano): Permetti che faccia gli scongiuri, nonno. Non vorrei che tu fossi un menagramo. Ciao nonno bello, ci vediamo alla prossima. Nonno: Non ti dimenticare. Giovedì alla stessa ora. Gigetto: Okay. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ L’identikit Individua e descrivi gli spunti più interessanti che sono emersi durante la lettura: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------- Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Esterofilia Elenca tutte le parole straniere che compaiono nel testo, comprese quelle di origine latina. Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Condensato. Alchimia. Esaustivo. Ruolo. Concorrenza. Ciclicamente. Evenienza. Cospicuo. Selezionare. Propedeutico. Strafalcione. Dattiloscritto. Assemblare. Setacciare. Criterio. Gongolante. Carrellata. Istantanea. Aspettativa. Gestione. Esemplare. Saturazione. Logorare. Parsimonia. Oculatezza. Centellinare. Chicca. Polemica. Strascico. Indefesso. Dissodare. Eccedenza. Dissipare. Scongiuro. Menagramo. Schidione. Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. Occhio al sinonimo e al contrario Scrivi i sinonimi e i contrari dei seguenti vocaboli: Selezione. Esaustivo. Concorrenza. Saturazione. Gestione. Carrellata. Eccedenza. Indefesso. L’intruso In base al testo scopri quale, tra le parole che seguono, non si può abbinare con il termine talento e scrivila sopra il rigo che è stato predisposto: Sacrificio. Impegno. Gioia. Fortuna. --------------------------------------- VoF Indica se queste frasi sono vere o false: 1. Molti saranno i chiamati, ma pochi gli eletti. 2. Il dattiloscritto è sinonimo di manoscritto. 3. Il testo è il risultato dell’assemblaggio di varie citazioni. 4. Il nonno ha scritto l’extract per evitare di alimentare false aspettative. 5. Negli ultimi anni la gestione delle società di calcio è stata esemplare. 6. Attualmente non c’è bisogno di parsimonia e oculatezza per gestire una società di calcio. 7. Il vocabolo indefesso è una parolaccia. 8. Il campionato italiano di calcio 2002/03 è stato vinto dal Milan e la Champions League dalla Juve. 9. L’Inter è la squadra che ha per simbolo lo schidione. 10. L’Inter è stata estromessa dalla finale di Champions dal Milan ma senza perdere neanche una gara. V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F La correlazione Metti in correlazione gli elementi della prima colonna con quelli della seconda, indicando le tue scelte nel quadrettato sottostante. 1. Inter A. Coppa dei Campioni 2. Milan B. Milan 3. Juventus C. Sterno 4. Ancelotti D. Rossonero 5. Cuper E. Seta 6. Capre F. Nerazzurro 7. Champions League G. Sacrificio 8. Lana H. Zebra 9. Stereo I. Inter 10. Talento L. Dubbio 11. Cordone M. Tensione 12. Corriere della Sera N. Cavoli 13. Dissipare O. Concorrenza 14. Selezione P. Quotidiano 15. Mal di testa Q. Ombelico 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Caccia all’errore Nelle tre frasi che seguono c’è un errore, trovalo: 1. La squadra dello schidione è arrivata seconda in campionato e tra le prime quattro in Europa. 2. Il segreto della Juventus si può sintetizzare con tre parole: pianificazione, disciplina, tradizione. 3. La FIFA è il massimo organo federale dell’organizzazione calcistica mondiale. Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- L’album Inserisci nell’album, mediante una minuziosa descrizione, il fotogramma di un avvenimento o di un ricordo, affiorato nel corso della lettura, che ti è particolarmente caro. FILOSOFI E FILOSOFIE DEL CALCIO ITALIANO EXTRACT-2002/2003Assemblato da me medesimo Ad uso e consumo di mio nipote Gigetto Ancelotti Carlo Il calcio di oggi è livellato sotto il profilo tattico e atletico, la differenza consiste nella tecnica. (1) I giocatori non sono schiavi da bastonare, io preferisco il dialogo. (2) Quando si è a corto di energia bisogna sopperire con altre qualità come le idee e l’entusiasmo. (3) Il calcio non è solo attacco e la parata di Buffon su Inzaghi vale come un gol di Ronaldo. (4). Giocare bene senza vincere si sopporta una volta, la seconda è già di troppo. Dovremo fare le due cose insieme: per il momento ci riusciamo ed io passo per un fenomeno. Già aspetto i giorni in cui mi descriveranno come un fesso. (5) Nei giorni difficili ricordatevi della gioia - vittoria in Champions - che state provando. Vi aiuterà a superarli. (6) Questo successo- vittoria in Champions - mi ripaga di tutte le delusioni, e dico tutte. I titoli dei giornali che ora mi esaltano? Ci vuole equilibrio in tutto, nell’accettare le critiche esagerate e nel controllare gli eccessi. (7) L’unico rimprovero che posso muovere alla squadra è legato al narcisismo mostrato dai giocatori dopo essere andati in vantaggio. Abbiamo cercato solo di mantenere la palla, senza pensare ad affondare. Ci siamo guardati un po’ troppo allo specchio: questo è, talvolta, il nostro limite. Ma siamo consapevoli di avere questo difetto, sapremo, perciò, porvi rimedio. (8) Arturi Franco Certi segni vanno colti nell’aria, prima che nei libroni degli appunti: Martins era accompagnato da un destino misterioso di vincente. E infatti solo lui è riuscito a tenere aperta fino in fondo la speranza. La gente l’aveva capito, l’allenatore no. (9) Bagni Salvatore Sono convinto che solo la linea della stabilità possa produrre, alla fine, il successo sperato. (10) Baldini Silvio Il segreto del successo? Il recupero di tutti gli infortunati, che ci ha permesso di schierare, come nelle ultime domeniche, una squadra, un gruppo, che gioca insieme da due o tre anni. Poi, un pizzico di buona sorte e le parate del nostro portiere Berti. (11) Battistuta Gabriel Funziona così: quando le cose vanno male gli assenti hanno ragione. (12) E’ difficile giocare con i fischi dei propri tifosi. Se vogliamo vincere lo scudetto, dobbiamo avere il sostegno di tutti. (13) Berlusconi Silvio Bisogna crederci, crederci, crederci. Anch’io talvolta, come in una seduta di auto-training mi guardo allo specchio e mi dico “dai che ce la fai”. (14) Mi raccomando non esagerate con il sesso. Avete tanto tempo a disposizione per certe distrazioni, lasciatele a quando avrete terminato la carriera. (15) Il nostro obiettivo è offrire buon calcio, le vittorie saranno la conseguenza. La missione è vincere e convincere mostrando un gioco spettacolare. (16) La pressione non è mai troppa, è santa. Bisogna sempre conservare la forza di ragionare. (17) Bianchi Ottavio Gestire un fuoriclasse è senz’altro problematico, ma la cosa davvero difficile è un’altra: gestire un mediocre che si crede un fuoriclasse. Il campione da solo non crea mai problemi. Quelli vengono dal suo “entourage” o da compagni che provano a sfruttare la situazione o pensano di essere fenomeni. (18) Il patrimonio del club è sempre il giocatore. (19) E’ indubbio che un po’ di elasticità ci voglia, soprattutto con gli stranieri. I brasiliani hanno certe esigenze, gli argentini altre… In fondo è come in un’azienda o in una famiglia…. Su alcune regole si può derogare, su altre no. E a qualcuno si fa una carezza anche se non la merita. (20) L’amicizia tra il giocatore e il tecnico non serve. (21) Io ad un fuoriclasse porto anche il caffè a letto, se serve per vincere. (22) Il calcio è lo specchio della nostra vita. (23) Il calcio è una faticaccia, ma continuo a credere che sia meglio farla con dieci fuoriclasse veri che con uno solo che pensa di esserlo. (24) Boninsegna Roberto Nessuna formula magica. E’ una squadra di bravi e seri ragazzi che si applicano. Ognuno fa la sua parte mettendoci il quid giusto. Ruoli definiti. Applico un 3-5-2, non rigido. La squadra va. (25) Boniperti Giampiero Io non mi faccio incantare dai dettagli: chi attacca di più, chi gioca meglio. Il destino di chi va in finale è determinato sempre e comunque da molti fattori, da molti episodi. (26) Siamo arrivati a questo dominio con meno presunzione e un po’ più di umiltà. (27) Brambilla Andrea (Zuzzurro) La Juve ha una serie di solisti straordinari che però sanno cantare nel coro. (28) Cannavaro Fabio Al di là dei moduli, la squadra deve essere più convinta di quello che fa. (29) Capello Fabio I talenti si esprimono in modo naturale, bisogna solo dargli una plasmatina a livello caratteriale, bisogna aiutarli. (30) Con i se e con i ma per conto mio non si va avanti. Le ipotesi non servono a niente. I se e i ma non li prendo in considerazione. (31) I moduli non sono fissi e vanno scelti in base ai giocatori. Cambiare per cambiare non serve. I cambiamenti devono portare risultati. (32) Io non faccio scelte basandomi sulle simpatie ma in base a problemi tecnici che affronto. (33) Io mi diverto solo se vinco. Il resto, spesso, è contorno. (34) Sto allenando la testa, perché è da lì che partono gli impulsi per il piede e per il cuore. (35) Castagner Ilario Tra gli ideali componenti che una squadra deve avere fuori dal campo ci sono: 1. La società sempre vicina al gruppo 2. La credibilità del tecnico 3. Uno spogliatoio sano 4. La convinzione nelle proprie possibilità 5. La voglia di vincere sempre 6. Il carattere 7. Una condizione psicofisica ideale Il lavoro dell’allenatore è determinante per il mantenimento di tutte queste voci. (36) In una grande squadra, che sia l’Inter o il Real Madrid, i campioni possono coesistere solo se rispettano le regole (come sta facendo Ronaldo in Spagna). (37) Cesari Graziano L’esperienza non si compra in negozio. (38) Collina Pierluigi Arbitrare non è giocare a nascondino. La dote dell’arbitro migliore è il coraggio di decidere. Di prendere decisioni difficili e così importanti da metterlo in condizioni di farsi notare, di diventare un protagonista, non il protagonista. (39) Colomba Franco Il calcio logora, anche se è difficile dall’esterno comprendere questo assunto. Ma il calcio da anche soddisfazioni inestimabili. (40) Io voglio una squadra che sappia reggere il campo, che sappia soprattutto vincere. Il bel gioco non so che farmene, voglio la sostanza. (41) E’ inutile guardare il passato e piangersi addosso: il calcio è attività del presente. (42) Una squadra che deve salvarsi non può fare regali. (43) Se non ci alleniamo a prendere le botte al mercoledì, le prendiamo al sabato. (44) Tiriamo fuori tutto quello che abbiamo dentro. Ricordiamoci che ci guarda l’Italia e che nessuno ci aspetta. (45) Le tante reti subite non dipendono dal modulo. Se c’è maggiore attenzione da parte del singolo, certi gol possono essere evitati. In ogni caso, l’attenzione alla fase difensiva deve riguardare tutti. Occorre che la squadra sia unita e compatta sempre, nel bene e nel male. (46) Cosmi Serse Ci sono dei momenti nella vita in cui ci si sente male interpretati e allora è meglio stare zitti. Non per ripicca. Semplicemente per riflettere ed osservare. (47) Tacere è molto più difficile che parlare. (48) Bisogna saper trovare bravi giocatori con potenzialità su cui poter lavorare. (49) Cuper Hector Il passato è passato. Quel 5 maggio non deve pesare nella nostra testa, guai se fosse così, se si ripresentasse come un fantasma ogni volta che dobbiamo affrontare un impegno importante. (50) Si può vincere anche in contropiede, non è mica una parolaccia. (51) Un modulo deve sempre misurarsi con la velocità del calcio del Paese dove si gioca. Ho creduto sempre nel 4-4-2 perché è il sistema attraverso il quale una squadra può sviluppare nelle migliori condizioni un gioco compatto e solido. (52) Non esiste un lavoro preventivo. Io non credo che si possa lavorare aspettando una crisi che potrebbe arrivare. No, non si può lavorare con questa idea in testa, sarebbe un fatto negativo. Le cose da fare sono quelle previste in questa fase della stagione. Non dobbiamo lavorare pensando ad una crisi. E se la crisi poi viene? Se la crisi viene la si risolve e basta. (53) Quando perdiamo non parlo con i giocatori nello spogliatoio: loro stanno male, io peggio. (54) Linea tre o linea quattro conta fino ad un certo punto, quello che conta è giocare bene. (55) Occorre pensare prima alla squadra e poi a se stessi. Sempre. So bene che le partite, in alcuni momenti, sono difficili e che le pulsazioni del cuore salgono, specie quando tutto va male e ci si sente impotenti, ma bisogna pensare anche alle partite che verranno e non compromettere tutto. (56) Prenderemo i giusti rischi. Pensare soltanto al pareggio può diventare una trappola fatale per noi. (57) Chi andrà in campo, deve sapere che sarà una guerra, e non è un modo di dire; ci aspetta una battaglia corpo a corpo su un vero campo di battaglia. (58) L’energia c’è e se non c’è, va trovata, in tante parti del corpo. Nella testa, nel cuore e anche più sotto. (59) Se cammini per una via senza luce, non hai paura, stai soltanto più attento a dove metti i piedi. L’unica cosa su cui dovrò fare attenzione è intervenire nel momento giusto, se la squadra dovesse averne bisogno. (60) Le partite giocate ci devono servire soltanto per correggere gli errori, ma non credo che ci possano condizionare. La convinzione non è un atteggiamento di comodo, ma nasce quando hai lavorato per vincere, segui la squadra, parli con i giocatori. (61) Se il catenaccio vince, non capisco perché vada criticato. (62) Il divertimento è quando la partita finisce, non quando sei in campo, perché tra di noi non ce n’è uno che non abbia il cuore che batte a duecento battiti al minuto. Forse non si sarà visto un gioco straordinario, ma credo che anche l’intensità sia un elemento di passione per la gente. (63) Allenatori e giocatori sono spesso oggetto di contestazioni. Bisogna saper resistere. (64) La mia mentalità non mi porta a rinunciare mai a niente, però per lo scudetto mi pare sia tutto molto difficile (mancano tre partite e la Juve ha otto punti di vantaggio) a meno che non succeda un miracolo. Ma io non credo ai miracoli. Santi in paradiso? No, anche in questo caso non faccio favoritismi, se prediligo uno poi non saprei come comportarmi con tutti gli altri. (65) Gli infortuni sono una cosa importante, perché possono condizionare. Se non puoi scegliere, devi modificare qualcosa e non è certo una situazione ideale. Non è questo però, l’unico motivo per cui non abbiamo vinto lo scudetto o la Champions League. (66) Se l’unica cosa che conta è la conquista dello scudetto, il nostro secondo posto è un’amara consolazione. Se si fa una valutazione più ampia, il secondo posto significa che sei la seconda squadra più forte d’Italia. Per vincere bisogna essere in grado di competere fino alla fine, e noi lo siamo stati nella passata stagione e in parte anche in questa. (67) Qui si vuole tutto e subito. Non mi stupisco, perché, quando uno accetta di allenare l’Inter, deve sapere che è chiamato a vincere. Vale per me e per chi verrà dopo di me. (68) Questo è il fascino e la grandezza di squadra come l’Inter. Riuscire a d essere sempre in prima pagina. (69) Curino Luca Se il ciclo degli spericolati anni Novanta, quando sulla serie A cominciarono a piovere i soldi delle tivù, fu all’insegna della doppia V, Vendi & Vinci, quello attuale, in pieno riflusso economico, si fonda sul gioco d’anticipo. E Moggi si è dimostrato un luminare anche in questo caso. Da diversi anni ormai, avendo previsto insieme ad Antonio Giraudo la crisi del calcio, Moggi non insegue l’acquisto altisonante, che farà anche presa sull’opinione pubblica ma che per se non dà alla squadra quello di cui ha bisogno. Con il supporto del talento di osservatori come Ceravolo, scandaglia i tornei giovanili, le serie minori e i campionati esteri, prende nota e contatti, fa valere la forza di alleanze e prestiti per rubare il tempo alla concorrenza e in questo modo è arrivato a controllare mezza Under 21 con minima spesa e ingaggi ben al di sotto della media. (70) De Biasi Giovanni Con la bellezza si fanno pochi punti, a noi non serve estetica, a noi serve concretezza. (71) De Rossi Daniele Non esageriamo per una rete. Qui c’è gente che ha fatto decine di gol e centinaia di presenze con questa maglia. Io il nuovo Emerson? Non facciamo paragoni, devo crescere. (72) Del Bosque Vicente Non è vero che quello italiano sia l’anticalcio, anche se così sembra dalle ultime partite. Noi propagandiamo un altro tipo di gioco, più offensivo, perché è importante sapere difendere ma il calcio è anche arte. (73) Del Neri Gigi Vogliamo dettare il gioco, non adattarci agli altri, a costo di prendere delle scoppole… Noi non siamo spocchiosi, ma consapevoli. (74) Il fuorigioco è l’unico modo per evitare di essere puniti. Noi abbiamo risorse di squadra, gli altri avanzano a livello singolo. (75) Del Piero Alessandro Il calcio è troppo massacrante, la qualità ne risente. (76) Quando ti rendi conto che qualcosa non funziona come altre volte perché sbagli magari movimenti, posizioni, passaggi apparentemente semplici, bisogna stringere i denti e tirare fuori tutto quello di cui si dispone. (77) E’ un rischio pensare di conoscere gli avversari. (78) Chi vince diventa antipatico, quando ti fischiano vuol dire che ti temono, se la Juve entrasse in campo tra gli applausi ci sarebbe da preoccuparsi seriamente. (79) Stiamo scivolando verso il basso, dobbiamo fermare la tendenza. E ognuno di noi può farlo. Bisogna diventare molto severi: se parcheggi sulle strisce paghi una multa, se non rispetti le regole del nostro mondo devi fare altrettanto. (80) Della Valle Diego Nella conduzione della squadra ci sono i nostri ingredienti: mete realizzabili, lavoro, perseveranza. (81) Noi abbiamo abitudini semplici: i contratti li firmiamo e li rispettiamo. Chi pensa di metterci pressione rischia di ritrovarsi alla Fiorentina in panchina. (82) Facchetti Giacinto A Cuper ho spiegato più volte che allenare l’Inter è più difficile che allenare Juve o Milan. Qui una nuvola la fanno diventare un temporale, là un temporale diventa una nuvola. E’ così dai tempi di Herrera. (83) Faletti Giorgio Si sa che un pizzico di fortuna aiuta, ma se attribuisci un successo alla buona sorte, una volta può essere vero, due forse, ma alla terza ti chiedi se chi vince sempre non sia davvero migliore di te. (84) Ferrara Ciro Il pericolo arriva da partite che in partenza sembrano abbordabili. (85) Galliani Adriano Quando una squadra produce sei azioni da gol in 45 minuti, non è possibile mettere sotto accusa né i giocatori né l’allenatore. (86) Meglio Rivaldo a trent’anni di un giovane da costruire. (87) Non sono mai entrato urlando negli spogliatoi. Intervenire a caldo sarebbe un errore, visto che quelli dopo la partita sono momenti di emotività. Nello spogliatoio sono abituato ad analizzare la partita con l’allenatore. (88) Non eccederò nell’esultanza in caso di vittoria del Milan né mi lascerò prendere dalla scoramento in caso di sua sconfitta. (89) Nella vita esiste sempre una componente di casualità ma dietro questo Milan c’è un disegno ben preciso, perfettamente tradotto da un vecchio slogan del nostro presidente: vincere e convincere. (90) Il modello Chievo non è esportabile in un grande club. Ci sono squadre come Milan, Real Madrid, Bayern, Manchester e Barcellona che non possono sperare nell’esplosione di un giovane dell’Albacete. Uno come Maldini, che è Maldini già a sedici anni, nasce una volta in un decennio. Non è l’età che ti fa vincere la Coppa dei Campioni. Insomma un tenore esordiente non può cantare alla Scala. Questa è la cosa che ho imparato in 17 anni di calcio. Uno come Rivaldo può essere anche irritante ma fa sempre qualcosa che giustifica il suo utilizzo. (91) Il DNA del Milan è diverso da quello della Juve: la Juve non sbaglia un colpo con le piccole, il Milan non si eccita con l’Empoli in casa. (92) Gattuso Gennaro Non avevo motivazioni particolari: semplicemente non si gioca una semifinale di Champions League tutti i giorni. (93) La prima volta che uno sbaglia partita, si dice subito che si è montato la testa. (94) Ai ragazzi voglio dire che per stare al mondo, oggi, bisogna andare a scuola e istruirsi. Non parlo del calcio, parlo delle difficoltà della vita di tutti i giorni. (95) Sono orgoglioso di essere un uomo del Sud. Conosco le difficoltà dei giovani a trovare lavoro, la delinquenza, la droga. Nascere al Sud è dura: ci vuole una grande forza di volontà per emergere. (96) Ho vissuto tutta la vita salendo le scale, sono uno che se perde non ci dorme la notte. (97) Gaucci Luciano Questa squadra si è imborghesita, c’è bisogno di tanti ritiri ad iniziare da martedì prossimo. Se serve anche per tutta la stagione. Ho visto giocare con sufficienza, senza voglia e senza umiltà. (98) Invece di prendere giocatori emergenti, li prenderemo ancora più emergenti. Questo per dire che siamo sempre alla ricerca di talenti che abbiano stimoli. Solo chi ha fame ha il giusto entusiasmo che serve a noi. (99) I giocatori fanno un lavoro che è divertimento e che gli lascia molto tempo libero, quando li privi della libertà gli togli tutto, per questo i ritiri funzionano sempre. (100) Soltanto chi è anche umanamente campione va in campo con una costante concentrazione. (101) Gentile Claudio Se un giovane vale bisogna dargli fiducia, credere in lui fino in fondo. (102) Guidolin Francesco Non dobbiamo fare troppi voli per evitare di cadere. (103) Tre passaggi e sono in porta, il calcio che mi piace. Non siamo né ciechi e né ottusi, così da non riconoscere che stiamo facendo cose molto belle. I miei giocatori stanno tutti bene, nelle gambe e nella testa, ma ci saranno un’alternanza, un dosaggio delle forze perché gli impegni sono tanti e difficili. (104) Inzaghi Pippo Abbiamo creduto fino all’ultimo nella vittoria: non ci siamo arrivati per caso. (105) Sono un perfezionista, non mi sottraggo a tutti i sacrifici possibili per fare bene il mio mestiere. (106) Kallon Mohamed Il calcio ti dà delle grandi gioie ma ti fa vivere anche momenti molto brutti. Di dolori ne ho avuti tanti nel corso di questa stagione, solo uno scudetto mi avrebbe ripagato in parte… (107) Liedholm Nils Ci si difende anche a centrocampo con mille falli tattici. Io lo ripetevo ai miei giocatori: se fai fallo sbagli due volte. La palla resta a loro e mandi un messaggio di debolezza. Io mi allenavo molto, contro un giocatore o due, per portar via palla senza fare fallo. (108) Deve tirare sempre il rigorista, perché l’eventuale errore rende nervosa tutta la squadra. (109) Liguori Paolo Il derby ha una sua logica, più forte di ogni pronostico. Raramente il campo onora le aspettative, la passione e lo spettacolo che offrono i tifosi. Più è importante e sentita la partita, più il pubblico diventa il principale protagonista, più il campo rischia di deludere. (110) Lippi Marcello Da otto anni competiamo a livello internazionale, abbiamo vinto Coppe e disputato finali. Se per una volta non abbiamo soddisfatto il palato di qualcuno non c’è problema. (111) Lo scudetto mi ha insegnato che se c’è la volontà, si può rivincere anche dove si è vinto in passato. Non conta nulla fare bene per tre mesi e poi sparire: è la continuità che fa la differenza. (112) Nel calcio non ha importanza come si finisce, ogni anno bisogna azzerare e ripartire, tutti alla pari. (113) La vera sfida è quella di sintonizzare i giocatori, specialmente i campioni, che devono mettere le loro giocate al servizio della squadra, sulla lunghezza d’onda dell’allenatore e della società. In questo sta l’abilità. (114) Nessuna gara nasce e finisce allo stesso modo. Cambia tatticamente e tecnicamente. Noi siamo bravi nel saper leggere la partita nella maniera giusta. (115) Il mio progetto è chiaro: recuperare chi è più indietro perché, datemi retta, avrò bisogno di tutti, e non mollare un punto a nessuno. (116) Bisogna portare rispetto, non contano i nomi altisonanti ma la sostanza del gioco. (117) L’obiettivo è il passaggio del turno. Le chiavi nel mazzo sono tante, l’importante è non ridursi con l’ultima, meglio aprire la porta in fretta. Non dobbiamo pensare a nient’altro che alla vittoria. In modo intelligente e con raziocinio. (118) La forza della Juventus è nella sua globalità, sul piano tecnico, quello morale e per le qualità umane. (119) Una formazione può essere feroce e determinata finché si vuole, ma se poi non ci sono quelli che hanno i piedi buoni e la buttano dentro diventa complicato vincere. (120) La nostra forza è che non molliamo mai. (121) Dalle mie parti dicono: è meglio avere paura che ricevere botte. (122) Meglio che i giocatori vadano a dormire alle 11, se ci vanno… che non alle quattro del mattino. (123) La Juventus si dovrà preoccupare di difendere e poi di offendere, perché è la nostra caratteristica... Noi siamo fieri del nostro calcio e poi non si può parlare di catenaccio in senso assoluto, ci sono partite in cui ci si adatta all’avversario. Il calcio italiano si è evoluto, certo sempre all’interno di questa peculiarità: sapersi difendere molto bene. (124) I campioni veri sono quelli a cui non basta mai, che non si abituano mai a vincere. (125) Sono un gran rompiscatole, a spiegare che se fai gli stessi sacrifici dell’anno prima non basta. Devi farne di più se ti vuoi ripetere, perché gli avversari si rafforzano ed hanno grandi motivazioni. I miei sono stati bravi proprio in questi sacrifici quotidiani. Ci sono tre fasi della stagione: la prima, in cui inconsciamente si pensa di più alla Champions; quella centrale, in cui siamo stati bravi a premere sull’acceleratore e recuperare in campionato e la terza, in cui si gestisce, se sei rimasto anche nelle coppe. Noi siamo stati perfetti in tutte e tre le fasi. (126) La pretattica ha pur sempre una sua validità se tutti gli allenatori la fanno. (127) La cosa più importante sarà l’equilibrio. Partite di questo livello non si vincono soltanto con il cuore: ci vuole anche la testa, altrimenti è solo dabbenaggine. (128) Io non mi preoccupo se la gente capirà o meno il nostro atteggiamento. Intanto lo veda e poi lo giudichi. Il pubblico venga a sostenerci e lasci a noi la gestione della partita. (129) La verità è semplice e difficile da accettare: se vinci sei un mago, se perdi sei un fesso. (130) In questi casi- infortunio di Del Piero - o ci si piange addosso o si volta pagina. Sia in questa stagione, che nel passato, di fronte ad infortuni e assenze noi abbiamo scelto la seconda ipotesi. (131) E’ giusto che lo si dica anche perché se capita un solo episodio nella stagione puoi parlare di fortuna, ma quando pensi che sarà l’ottava volta che recuperiamo o capovolgiamo una partita in pieno finale significa che il carattere c’è veramente. (132) Vincere, vincere, vincere. - Alla vigilia delle partite con l’Udinese e con il Feyenoord, dopo tre pareggi consecutivi - Perché ritengo che ce lo meritiamo, per la qualità del nostro gioco, per il lavoro svolto, per come abbiamo giocato finora, per una serie di problemi che abbiamo dovuto affrontare, per l’unione e la serietà che questo gruppo dimostra durante tutta la settimana. Giocheremo queste due partite con tutte le nostre forze, con il cuore, con la forza, con la passione con l’amore per questa maglia. (133) L’anello debole del calcio siamo noi addetti ai lavori: non ci va mai bene nulla, protestiamo sempre. Prima c’è stata una sollevazione a favore del sorteggio integrale, poi si è parlato del sorteggio pilotato, ora c’è di nuovo gente che si lamenta… Basta, la colpa è solo nostra. (134) Malesani Alberto L’autoriduzione del mio ingaggio è stato soprattutto il buon senso a suggerirmelo. Se fai risultati puoi chiedere, in caso contrario è meglio volare bassi. (135) Mancini Roberto C’è la voglia di esserci fino in fondo. Io non credo nei segreti, ma se mai ne esistesse uno sarebbe questo: La Lazio si diverte. Sa che a certi risultati può arrivare soltanto attraverso il gioco e non cerca scorciatoie. Io credo che nello spirito di ogni calciatore ci sia il piacere di giocare. (136) Gli scontri diretti si possono anche pareggiare. Ci sono più gare con le piccole che con le grandi. (137) Mazzone Carletto Il primo di voi che fa il singolo lo caccio di squadra! (138) Queste sono le partite del nostro campionato. Partite dure, difficili, delicate, che si possono risolvere con gli episodi. (139) Mi fa piacere che in questo periodo stia tornando di moda il possesso-palla, il bel gioco, lo spirito vincente di chi non pensa solo a difendersi. (140) Bisogna pensarci bene, perché, quando firmi, devi poi onorare l’impegno. (141) Credo che lottare per non andare in serie B porti più sofferenza, più stress e più patemi, mentre la conquista di un titolo si raggiunge tramite le vittorie, le gioie. Emozioni ben diverse. (142) Non dobbiamo sempre pensare che sia Roby l’unico tenuto a risolvere i nostri problemi: Baggio deve fare Baggio, la squadra tutta deve giocare da squadra, Mazzone deve fare l’allenatore. (143) Moggi Luciano Noi non comandiamo. Stiamo cercando di non lasciare nulla al caso, mettendoci tutta la voglia e la competenza che abbiamo. E a giudicare dai risultati pare che non ci manchino né l’una né l’altra. (144) Noi alla Juventus non siamo permalosi, ma abbiamo un punto debole: ci piace essere rispettati. E se non ci rispettano, non rispettiamo neanche noi. (145) Nella vita non si può avere tutto. E allora bisogna fare di necessità virtù. (146) Noi vogliamo lo spettacolo e amiamo le sfide. (147) Monti Fabio Capita anche nella vita che i grandi amori appassiscano in una notte. (148) Moratti Massimo Il calcio è questo, le cose cambiano velocemente; arrivano anche momenti di non grande condizione e senza fortuna. (149) La personalità è una squadra che si sente forte, sicura di avere i mezzi per superare qualsiasi avversario. (150) A volte una grossa dose di umiltà serve tantissimo. Anzi, può essere un carburante meraviglioso per far bene. Dipende da come reagirà la squadra. (151) Per un derby si caricano i giocatori a un punto tale che devono andare oltre la stanchezza, il piccolo dolore, l’infortunio probabile e tutte quelle cose lì. (152) Quando perdi hai sbagliato tutto e quando vinci sei bravo, questo è il calcio. (153) Il fine non giustifica i mezzi. Ma noi abbiamo utilizzato mezzi leciti. Se a qualcuno non piacciono, pazienza. (154) Vincere non è un hobby ma un dovere per una società come l’Inter. (155) Ho visto una partita giocata con intelligenza, con la giusta paura di sbagliare e con un buon livello di tecnica. (156) Noi vogliamo costruire per vincere. Perché è chiaro che l’esigenza di una società come la nostra è quella di vincere, non di partecipare. L’analisi non viene mai fatta su una settimana, è sempre legata ai tempi contrattuali delle persone legate alla società. Io la penso come la pensano i tifosi: la continuità è la cosa più saggia. (157) Il calcio non è fatto in laboratorio. Non ci sono grandi segreti e si vede quello che succede in una partita. Poi si possono dare differenti valutazioni. Però quello che accade lo si nota. (158) I fischi di San Siro non sono mai cattivi, semmai rientrano nella tradizione. E’ un segnale dato ai giocatori, perché in campo diano di più. (159) I giocatori ricordino che saranno decisive grinta, sicurezza e personalità, e che queste doti varranno più del gioco. Tutte le squadre hanno problemi, infortuni, stanchezza e le gare vengono decise da episodi, situazioni minime. (160) Mughini Giampiero Il calcio è semplicissimo, disse una volta Platini al suo compagno di squadra bianconera Domenico Marocchino, basta pensare la giocata prima di aver ricevuto la palla. (161) Le partite di calcio vinte 4-0 o 5-0 sono partite di calcio così e così, perché vuol dire che la squadra battuta s’è smosciata e genuflessa, e che a quel punto era come picchiare un uomo morto. E’ molto più difficile, e vale molto di più, vincere una partita per 1-0 con un’autorete che ti sei conquistata al penultimo minuto, che non vincere facendo sollazzi uno dopo l’altro quando le marcature e gli schemi difensivi della squadra avversa sono saltati. (162) La Juve è una squadra leggera e risoluta, il cui carattere ancora una volta è parso fuso nel cemento e nell’acciaio. (163) Nascimbeni Giulio E poi ci sono i sogni. Si possono fermare i sogni? Essi sfuggono ad ogni regola, inventano risultati incredibili, distruggono il pessimismo, fanno vedere l’impossibile a portata di mano, irridono scommesse e pronostici, intonano gloriose canzoni di vittoria e marce trionfali… (164) Nesta Alessandro Quando entro in campo non sento più niente e penso solo a giocare, mi isolo e parlo soltanto con i miei compagni. (165) Non si può essere sempre al massimo, non esistono squadre imbattibili. (166) Novellino Walter Ringrazio la mia famiglia, che mi sta vicina e mi permette di fare il lavoro che amo. (167) Tutto dipende dalla società, la piramide parte da lì. Se la società ti mette i mezzi a disposizione e ti mette in grado di lavorare bene i risultati non possono non venire. (168) Quando parti con i favori del pronostico è difficile rispettarli. (169) Ostellino Piero La Juve vince gli scudetti perché è “una squadra”, dai vertici della società all’allenatore, dai giocatori ai preparatori atletici, dagli osservatori ai massaggiatori e agli accompagnatori. Se hai talento, ma non hai carattere, né senso della disciplina, nella Juve non giochi o ci stai poco. Vi siete mai chiesti perché certi giovani giocatori, malgrado fossero stati opzionati, non sono mai arrivati a Torino, o altri, che pure ci hanno giocato e bene, sono stati inspiegabilmente venduti? Perché nel chiuso dello spogliatoio, non erano da Juve. (170) Pasini Alessandro Eccola la discriminante che fa della Juve una squadra straordinaria in un’Italia di avversarie ordinarie: là dove il “non mollare mai” è ormai un bolso slogan da curva o da inno, qui è un manifesto programmatico e una filosofia aziendale da cui è vietato derogare. La Juve, insomma, vince soprattutto perché non smette di correre nemmeno in doccia. (171) Prandelli Cesare La politica dei giovani è vincente per le società del nostro livello, sono sicuro che molti cercheranno presto di copiarci, perché abbiamo dato varie dimostrazioni che il nostro lavoro funziona. (172) Preziosi Enrico I morti si seppelliscono quando non respirano più. (173) Ronaldo Io non vado in campo per conquistare la simpatia della gente. Quando gioco non penso né ai fischi né agli applausi del pubblico. Il mio obiettivo non è essere protagonista. (174) Quando cresci, quando conosci situazioni nuove, felici e non, migliori sempre. (175) Sacchi Arrigo Chi convince resta comunque, chi vince solo resta negli almanacchi, è una statistica. (176) Andiamoci piano col parlare di rinascimento. Nelle squadre italiane ho visto qualità, ma anche tanta fortuna. Non bisogna essere superficiali e giudicare solo dai risultati. (177) La Juve ha una forza caratteriale, una volontà comune e un’unità di azione che non ha nessuno. E’ uno di quei boxeur che non vorrei mai incontrare. (178) Schwoch Stefan Ci vogliono bravura, coraggio e anche fortuna. Rischi una figuraccia, quando tiri a volo senza avere la possibilità di prepararti a calciare. (179) Scianchi Andrea Carletto ce l’ha fatta. Perché ha utilizzato le lezioni dei suoi indiscussi maestri. Prima quella di Nils Liedholm, che lo formò come giocatore e gli insegnò a rilassarsi facendo le parole crociate della Settimana Enigmistica, “così pensi a cercare le definizioni giuste e non ti fai prendere dalla tensione della vigilia”. E poi la lezione di Arrigo Sacchi, l’esatto contrario rispetto a quella del Barone: “Studia tutte le mosse, Carletto, non tralasciare i particolari. Mi raccomando: determinato, concentrato, intenso, propositivo”. (180) Scolari Luis Felipe Il Milan ha avuto il coraggio di proporre qualcosa di nuovo che non aveva tuttavia soltanto l’estetica come fine ultimo, ma il risultato. (181) Il calcio è anche studio, cura del particolare, una mossa fatta in anticipo che spiazza l’avversario. (182) La Juventus ha schiantato il Real Madrid sul piano fisico. Correvano più forte, gli uomini di Lippi, l’hanno visto tutti, e grazie a quella splendida condizione atletica hanno battuto gli spagnoli. Credo che Lippi sia stato molto più abile di Del Bosque: ha preparato la partita del Bernabeu pensando anche al ritorno, ha ragionato in prospettiva, come deve fare un abile scacchista. Il Real Madrid si è affidato soltanto ai colpi dei singoli, ma se quelli sono in una serata negativa non hai più armi da opporre al nemico. (183) Seedorf Clarence La testa, l’aspetto psicologico sono decisivi nei momenti importanti. (184) Il ricordo del passato, spesso, è una base su cui costruire il presente. (185) Shevchenko Andriy Sono felice, è un momento magico. Ma non mi faccio travolgere dall’entusiasmo. Non sono il tipo che ama autocelebrarsi, non modifico il mio umore per un gol segnato o un gol sbagliato. Per me contano altre cose che riguardano la mia vita di tutti i giorni, quella personale, lontana dai riflettori. (186) Dobbiamo cercare di essere squadra, come sempre. Di puntare sul collettivo senza lasciarci prendere dalla frenesia. Dobbiamo riuscire a restare freddi, solo così potremo sfruttare le nostre qualità. (187) Signori Beppe Bisogna stare attenti a non adagiarsi. Quando non ti mette addosso la pressione corri il rischio di vanificare tutti gli sforzi. (188) Tardelli Marco Cercheremo di riportare i tifosi allo stadio. Con il bel gioco, con i giovani e vincendo. (189) La filosofia calcistica di Ancelotti è quella di non imbrigliare mai il talento. Dà fiducia ai giocatori, lasciandoli giocare secondo le loro caratteristiche, sa che sono sempre loro a fare la differenza. Quando hai un campione e ne restringi il raggio d’azione, limiti il suo estro e fai del danno alla squadra. (190) Tommasi Damiano Il calcio per fortuna è ancora sport di squadra: se si perde la colpa è di tutti. Il guaio è che se un centravanti sbaglia si può rifare, se invece sbaglia un difensore è la fine. (191) Tosatti Giorgio Inutile avere grandi cannonieri se non sei capace di utilizzarli con un gioco idoneo alle loro caratteristiche. Buttar la palla avanti può bastare con le piccole squadre, asserragliate in difesa. Prima o poi gli arieti sfondano, specie sui palloni alti. Ma contro rivali di qualità ci vorrebbe una manovra più sofisticata e razionale. (192) Capita di sbagliare scelte e partita, nessuno è infallibile. Le sconfitte servono a correggersi. (193) Cuper, alla sua quinta semifinale europea consecutiva, dimostra di saper interpretare queste sfide dove saper lottare conta quasi più di saper giocare. (194) Non è intelligente denigrare chi ti ha battuto: se perdi da uno scarso vali di meno. (195) E’ difficile vedere buon calcio in partite dove ti giochi i sogni della carriera, un posto nella storia. (196) La leggendaria Italia-Germania dell’Atzeca fu oscena per 90 minuti; diventò bella, sublime quando – pur di non soccombere – le squadre presero a battersi come in un duello all’ultimo sangue. La disperazione blocca. (197) La Juve guerriera ed operaia, con ampie spruzzate di talento, rivoluziona le gerarchie continentali, diventa la star dell’anno, restituisce col Milan (senza dimenticare Inter e Lazio) al nostro calcio l’onore compromesso in Corea. (198) Nello sport basta un millimetro, una frazione di secondo per entrare fra gli dei olimpici o perderti nella massa degli sconfitti. E’ la sua crudele bellezza. Così l’aver sbagliato un rigore in meno ed aver avuto l’aiutino di una traversa consacra il Milan re d’Europa e distrugge moralmente la Juve, vanificando anche le imprese con Barcellona e Real Madrid. (199) La straordinarietà del gioco milanista (a tratti addirittura esaltante) è dovuta all’altissima percentuale di “piedi buoni”: Rivaldo, Rui Costa, Pirlo, Seedorf, Inzaghi, Maldini e Nesta. Quando il tasso tecnico è così elevato si sbaglia poco, si fa girare facilmente il pallone, se ne conserva il possesso,si fatica meno. L’altro segreto è l’alto numero di costruttori… Giocando in pratica con una sola punta, il Milan riesce a non essere mai in inferiorità numerica, non dà punti di riferimento agli avversari,è mobilissimo ed imprevedibile. (200) Si può disquisire sulla qualità del nostro gioco, ma si deve rendere omaggio al carattere ferrigno delle nostre squadre, alla determinazione, alla ferocia sportiva con cui hanno superato infortuni, assenze, espulsioni, ostacoli apparentemente insuperabili ed i loro stessi limiti. Piegando sul piano agonistico e vorrei dire morale gli avversari. (201) Totti Francesco Il calcio è anche spettacolo: serve il palcoscenico giusto. (202) Per gli attaccanti e i trequartisti è molto importante avere un attimo in più per pensare e decidere la giocata. Gli spettatori vedono un calcio migliore e i giocatori sono più gratificati. (203) Trapattoni Giovanni Io sono rimasto sempre tranquillo, calmo, pronto ad accettare qualsiasi decisione. Se perdi il sonno per queste cose, meglio cambiare mestiere. Se non vanno è naturale che ci siano verifiche. (204) Non è più il calcio di una volta, non esistono maghi in grado di fare tutto da soli. (205) C’è gente che gioca sempre e non riposa mai: questo è il calcio d’oggi. (206) Per certe partite e motivazioni contano più dei campioni. Per altre sicuramente no. (207) Ho usato la logica, più del buon senso e soprattutto non ho usato due pesi e due misure, ma un peso ed una misura. (208) Con l’equilibrio che c’è, basta poco per vincere o perdere. (209) Noi siamo più determinati. Abbiamo l’obiettivo del risultato e ci mettiamo tutta l’aggressività e la determinazione. Siamo difficili da affrontare. (210) La Nazionale è aiutata dai club. Oggi le squadre sono un complesso di italiani, di stranieri che apportano i loro stili, e di tattiche magari più elaborate di un tempo. Il lavoro del commissario tecnico è cambiato. Una volta i miei colleghi prendevano i blocchi: Milan, Inter, la Juventus di Bearzot. Oggi devo comporre un mosaico, senza invidia per il passato. (211) Trezeguet David Solo un giocatore conosce tutti i sacrifici, la fortuna, le circostanze particolari che occorrono per arrivare ad una finale di Champions League. Poi, negli almanacchi, resta il nome della squadra, resta per la storia e nessuno potrà mai cancellarlo. (212) Varrella Franco E’ difficile restare impassibili al richiamo delle sirene. Ulisse s’incatenò per sfuggire alla tentazione. (213) Vavassori Giovanni Rosicchiare qualche punto alle formazioni di vertice a noi serve per acquistare sicurezza, ma per le grandi può essere un passo falso fatale. (214) Vullo Salvatore Ho avuto vari allenatori da ognuno. Ma Viciani apparteneva ad un’altra genìa: gran comunicatore, oratore insuperabile, un precursore. Uomo colto, di lettura. Un esteta del calcio. (215) Zaccheroni Alberto E’ uscita alla distanza la squadra più solida, cinica, compatta. Ha vinto lo scudetto a mani basse con merito e per demerito altrui quando la concorrenza non ha saputo approfittare delle flessioni, dei cali di rendimento della squadra di Lippi. (216) Zanetti Cristiano L’allenatore può arrivare fino ad un certo punto, poi è il calciatore che deve fare la differenza. (217) Zanetti Javier Il calcio italiano è concreto. Qui è tutto più difficile perché questo è il campionato più difficile del mondo. (218) Quando siamo tutti convinti di poter fare bene e scendiamo in campo con questa convinzione, tutto è più semplice. (219) Zeman Zdenek Per me i giocatori si possono muovere per fare cassa, per calare il monte ingaggi o per migliorare la squadra. (220) Non mi interessa essere scomodo per qualcuno, ma che sia comodo per il mondo del calcio. Dove purtroppo si sono persi tutti i valori morali. (221) Non c’è niente di disonorevole nell’essere ultimi. Meglio ultimi che senza dignità. (222) Zidane Zinedine E’ sempre la Juve, a prescindere dai giocatori. Platini, Zidane, Nedved passano, ma la squadra resta. Questo è il segreto della Juve: la squadra, non i giocatori. (223) Zoff Dino La parola chiave è: responsabilità. La società non si accontenta mai e chi arriva in bianconero capisce subito che dovrà fare i conti con un passato glorioso. (224) PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ L’identikit Individua e descrivi i punti più interessanti che sono emersi durante la lettura: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Lavoro di gruppo Ogni membro del gruppo prepari l’identikit di un personaggio del mondo del calcio (allenatore, calciatore, dirigente, ecc.) completando la seguente tabella: COGNOME ETA’ STATO CIVILE PROFESSIONE PERFORMANCE MIGLIORE CITAZIONE PIU’ BELLA ALTRA CITAZIONE NOME SQUADRA La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. Una nuvola diventa un temporale. 2. Intervenire a caldo. 3. Ho vissuto la vita salendo le scale. 4. Fare di necessità virtù. 5. I morti si seppelliscono quando non si muovono più. Esterofilia Elenca tutte le parole straniere che compaiono nel testo, comprese quelle di origine latina. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Cambiamo i connotati Se tu fossi il CT (Commissario Tecnico) della nazionale di calcio italiana per un giorno, quale formazione schiereresti e perché? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Semaforo verde Finora hai letto le citazioni degli addetti ai lavori, adesso scrivi la tua: -------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Narcisismo. Patrimonio. Derogare. Credibilità. Inestimabile. Potenzialità. Preventivo. Pulsazione. Impotente. Compromettere. Favoritismo. Condizionare. Competere. Estetica. Concretezza. Anticalcio. Ingrediente. Imborghesito. Emergente. Ottuso. Alternanza. Perfezionista. Pronostico. Raziocinio. Globalità Razionalità. Dabbenaggine. Integrale. Pilotato. Permaloso. Irridere. Discriminante. Opzionare. Bolso. Gerarchia. Tasso. Disquisire. Genia. Precursore. Esteta. Cinico. Disonorevole. Prescindere. Occhio al sinonimo e al contrario Scrivi i sinonimi e i contrari dei seguenti vocaboli: Profilo. Narcisismo. Problematico. Perfezionista. Pronostico. Raziocinio. Globalità Razionalità. Dabbenaggine. Integrale. Derogare. Credibilità. Inestimabile. Potenzialità. Preventivo. Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto:________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________ Il confronto Individua e inserisci nelle apposite colonne i calciatori e gli allenatori che rispetto all’anno scorso hanno cambiato squadra. SQUADRA 2002/03 SQUADRA 2003/04 COGNOME E NOME 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 1°. La gerarchia In base alle tue preferenze, fai una graduatoria dei primi dieci allenatori e calciatori che si esibiscono nel campionato italiano. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ALLENATORI CALCIATORI L’istantanea Descrivi l’ambiente in cui si svolge una partita di calcio: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Scopri la domanda Scrivi la domanda che logicamente può essere fatta per aver ottenuto la seguente risposta: DOMANDA RISPOSTA legato al narcisismo mostrato dai giocatori dopo essere andati in vantaggio. Scopri la motivazione Scrivi nell’apposito quadretto quale motivazione può aver ispirato la frase che segue: FRASE MOTIVAZIONE A noi non serve estetica, a noi serve concretezza. L’intruso Individua l’intruso che si annida all’interno della frase che segue: Nella conduzione della squadra ci sono i nostri ingredienti: mete realizzabili, abnegazione, lavoro, perseveranza. VoF Indica se queste frasi sono vere o false: 1. Il Feyenoord è una squadra olandese. 2. Del Bosque: Non è vero che quello italiano sia l’anticalcio. 3. Del Neri: Non vogliamo dettare il gioco, vogliamo adattarci agli altri. 4. Ferrara: Il pericolo arriva da partite che in partenza sembrano abbordabili. 5. Del Piero: E’ un rischio non pensare di conoscere l’avversario. 6. Galliani: Meglio Rivaldo a trent’uno anni che un giovane da costruire. 7. Gattuso: Ho vissuto la vita salendo le scale, sono uno che se perde non ci dorme la notte. 8. Lippi: Non bisogna portare rispetto, non contano I nomi altisonanti ma la sostanza del gioco. 9. Mazzone: Il primo di voi che fa il singolo lo prendo a calci. 10. Monti: Capita anche nella vita che i grandi amori appassiscano in una notte. V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F La correlazione Metti in correlazione gli elementi della prima colonna con quelli della seconda, indicando le tue scelte nel quadrettato sottostante. 1. Ferrara A. Negozio 2. Schiavi B. Ultima 3. Patrimonio C. Fiducia 4. Esperienza D. Virtù 5. Prima E. Mezzi 6. Nuvola F. Botte 7. Giovane G. Segnale 8. Paura H. Dialogo 9. Cuore I. Giocatore 10. Necessità L. Boxeur 11. Fine M. Dovere 12. Vincere N. Temporale 13. Fischio O. Convincere 14. Vincere P. Testa 15. Juve Q. Napoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema. PROBLEMA: Preparare psicologicamente la squadra alla vigilia di una partita importante. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: Completamento Completa le seguenti frasi: FRASI 1. Il calcio di oggi è livellato sotto il profilo tattico e atletico. 2. I giocatori non sono schiavi da bastonare, 3. Il patrimonio del club 4. L’amicizia tra il giocatore e il tecnico 5. Al di là dei moduli la squadra 6. Quando perdiamo non parlo con i giocatori nello spogliatoio: 7. Non c’è niente di disonorevole nell’essere ultimi. 8. Con l’equilibrio che c’è 9. Non è più il calcio di una volta, 10. Quando parti con i favori del pronostico COMPLETAMENTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Il fuoriclasse Dopo aver spiegato il significato del termine fuoriclasse, scrivi dieci nomi di calciatori di ogni tempo che per te sono da considerarsi tali: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------- L’album Inserisci nell’album, mediante una minuziosa descrizione, il fotogramma di un avvenimento o di un ricordo, affiorato nel corso della lettura, che ti è particolarmente caro. La gratificazione Descrivi che cosa ti ha maggiormente gratificato durante la lettura: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ QUANDO TRE PALLE NON BASTANO Gigetto: Ciao nonno. Ti faccio rispettosamente notare che anche oggi sei in ritardo. Che cosa ti è capitato stavolta? Nonno: Sempre tua nonna: è una tiranna. Sono stato prima dal fornaio. Comunque adesso sono qua e sono proprio curioso di sentire i tuoi commenti. Gigetto: Hai fatto quello che si chiama un buon lavoro, nonno. Sembrava di essere un garzone che va a bottega per imparare l’arte. Nonno: Ti è piaciuto veramente? Gigetto: Si nonno, te l’ho detto. Da oggi in avanti sarà la mia Bibbia, con rispetto parlando. Sono pagine ricche di indicazioni e consigli, che per me sono preziosissimi. Saprò farne tesoro. Nonno: C’è stata qualche citazione in particolare che ti ha colpito? Gigetto: Ce ne sono tante. Mi ha colpito, tanto per fare qualche esempio, l’umanità di Carlo Ancelotti: I giocatori non sono schiavi da bastonare; l’osservazione di Ottavio Bianchi: Il calcio è lo specchio della nostra vita; e poi Capello: Sto allenando la testa, perché è da lì che partono gli impulsi per il piede e per il cuore; infine Colomba: E’ inutile guardare il passato e piangersi addosso: il calcio è attività del presente. Comunque tutte, dico tutte, sono interessantissime. Nonno: Mi fa piacere che hai apprezzato. Sono veramente lusingato. Gigetto: Scusa nonno, ma prima di proseguire mi devi togliere una curiosità. Che cosa significa dabbenaggine? Nonno: Secondo il dizionario Palazzi, dabbenaggine vuol dire qualità di uomo dabbene, candore, soprattutto intesa come ingenuità e facilità a lasciarsi ingannare. Gigetto: Non è che ci abbia capito molto. Con parole più semplici, per favore. Nonno: Quand’uno è fesso. Gigetto: Ho capito. Adesso è tutto chiaro. Nonno: Perché mi hai fatto questa domanda? Gigetto: E’ una parola pronunciata da Lippi. Nonno: Grande allenatore, non c’è che dire. E’ un professionista che, sempre che la memoria non m’inganni, non ha mai subito l’onta dell’esonero. Ma quanti altri suoi colleghi, dall’oggi al domani, si ritrovano esautorati. Anche quest’anno, infatti, il valzer delle panchine è stato un ballo molto in voga. I siluramenti non sono mancati. Le panchine del Napoli e del Torino le più gettonate. A seguire Bari, Salernitana, Atalanta e qualche altra che adesso mi sfugge. Il Torino è quello che ha cambiato di più: a Camolese è subentrato Ulivieri, a questi Zaccarelli e, dulcis in fundo, Ferri. Per il Napoli, invece, dopo l’accantonamento di Colomba e l’avvento di Scoglio, c’è stato un clamoroso ripensamento ed è stato richiamato Colomba. Gigetto: Colomba due: la vendetta! Mamma mia che ingarbugliamento! Chi ci capisce è bravo. Ma il cambio dell’allenatore funziona veramente? Nonno: Qualche volta sì, il più delle volte no. Soprattutto quando è solo una questione di testa, dare una scossa alla squadra rappresenta un toccasana. Nella maggior parte dei casi, comunque, è solo una perdita di tempo ed un ulteriore spreco di danaro. Gli esempi del Torino e del Napoli sono emblematici: il primo ha avuto quattro allenatori, il secondo è stato costretto a ritornare all’antico. Gigetto: Vale a dire che chi cambia la strada vecchia con la nuova inevitabilmente rimpiange quello lascia. Nonno: Più o meno. Precisamente il proverbio recita: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello perde ma non quello che trova”. E credo che per quanto riguarda la squadra partenopea è azzeccatissimo. E pensare che Scoglio, detto il professore, nel presentarsi aveva dato l’impressione di uno che volesse spaccare il mondo. Proclami roboanti, una diarrea di parole. Proprio come Helenio Herrera di cui abbiamo parlato precedentemente. Peccato che non ha ottenuto gli stessi risultati dello spagnolo. Comunque, bando alle malinconie eccoti un estratto del pensiero del signor Scoglio: Ma io qui voglio allegria. I calciatori, ad esempio, devono radersi la barba, ostentare la loro gioventù. La barba incolta devo averla io, l’unico a dover essere gravato delle preoccupazioni. Il calcio è un gioco, mica un lavoro. E va preso come tale. La squadra gioca bene se io riuscirò a farmi comprendere. I giocatori sono come gli alunni. E diventano ricettivi se l’insegnante usa un linguaggio comprensibile. Eventualmente sarà colpa mia. La squadra appartiene ai tifosi, e i tifosi si riavvicineranno se noi li meriteremo. Io, di mio, ci metto l’impegno: dormo a Soccavo perché non ho tempo da perdere: un’ora per andare in albergo, una per tornare, poi una mezz’ora per mangiare. Meglio stare qui. (1) Mi esprimo sempre positivamente sui giocatori ma gradirei che nessuno mi nomini o mi giudichi a meno che non li abbia offesi. Fuori dal campo non ho rapporti né dialogo con la squadra. Io ho subito qualche microtrauma da libri, lo ammetto, loro soltanto da calcio. Ho un cervello lucidato dalla cultura e dallo studio. (2) Chi si lamenta di non trovare spazio, di giocare poco, se ne può andare subito. Qui nessuno è insostituibile. Nessuno può pensare di essere titolare. Non esistono prime donne. Qui conta prima il gioco, poi il risultato. (3) Sulle palle inattive siamo ridicoli. Ma i calciatori non sono colpevoli, non avendo fatto degli allenamenti specifici su questa particolare situazione tattica. (4) Non mi sentirete mai dire che una gara è decisiva. Dovesse andar male provocherei un trauma. Io non mi faccio condizionare dal risultato immediato. Voglio piuttosto prendere in esame gruppi di partite. (5) Chi resterà a Napoli dopo la fine del mercato dovrà essere disponibile. Dovrà cioè allenarsi con gusto e con amore. Io non voglio vedere volti incupiti. Chi resterà qui dovrà essere felice anche se sarà costretto ad accomodarsi in panchina. (6) A me delle pressioni non importa nulla; ma le pressioni sono negative. Napoli è una piazza storica, ringrazio il Gesù Cristo del calcio per essere arrivato qua, dove sono passati allenatori del calibro Zeman e Mazzone. A loro però le pressioni non fecero bene I ritiri servono a fare amalgama: trascorrere la giornata intera con il giocatore serve a conoscersi; si può parlare a cena, a pranzo, dopo l’allenamento del campo. Per il mio modo di intendere la professione, è un’offesa passare dieci giorni ad allenarsi per due ore al giorno. E se fossimo stati primi avrei portato la squadra ugualmente fuori. (7) Un allenatore ha il dovere di relazionare al proprio presidente, sempre. Anche quando si vince. Figuratevi un po’ quando si perde. Io con quel modulo lì vinco, quasi sempre, o spesso. E poi ora pure i ragazzini me lo chiedono. L’altro giorno mi hanno fermato: “professò, ma chistu rombo…?”. Ma al di là delle battute io torno ad essere me stesso. Sinora ho accettato compromessi e a un certo punto mi sono perso: ero finito in un ginepraio. Però adesso torno ad essere Scoglio e ci salviamo. Io questo Napoli lo salvo e con due giornate di anticipo. Non ci sono dubbi sull’esito del campionato, però fatemi andare avanti con le mie teorie e i miei gruppi da quattro partite che devono darci sette punti. (8) I giocatori sanno che non devono mai parlare di me in pubblico. Se poi si tratta di un giocatorino è ancora peggio. Al giocatorino non è permesso neanche di nominare il mio nome. Non è al mio livello: né per statura culturale, né per esperienza. Con me gioca chi ha tre palle: Chi ne ha due resta tra panchina e tribuna. (9) Nonno: Credo che possa bastare per darti l’idea del pittoresco personaggio. Del resto ricordo che Enrico Mentana, durante il TG 5 della sera, dopo il servizio dedicato all’avvenimento, si lasciò scappare: Che palle!! Anche l’On. Clemente Mastella, Vicepresidente della Camera, noto tifoso partenopeo, disse: Non vorrei che facesse molto fumo e poco arrosto. (10) Un altro illustre tifoso, Guido D’Angelo (ex deputato, ex del Consiglio di Amministrazione del Napoli), in un’intervista, tra l’altro, disse: Scoglio sarà anche un professore, ma certamente non di calcio. E’ di una tale incoerenza: dice una cosa, poi fa l’esatto contrario, poi cambia ancora idea. (11) Gigetto: Si potrebbe affermare, quindi, che Scoglio parla senza condizione di causa. In altre parole, è uno che predica bene e spazzola male. Tanto rumore per niente! Nonno: Senza cognizione di causa, Gigetto. Si dice senza cognizione di causa. E poi, si dice predica bene e razzola male. Tu mi fai disperare. Comunque non sono d’accordo. Il Professore ha un curriculum di tutto rispetto e Napoli è una piazza difficile dove non è facile per nessuno lavorare serenamente. Gigetto: E che è questo curriculum, nonno? Nonno: E’ la scheda delle esperienze lavorative accumulate. Gigetto: Adesso ho capito. Probabilmente sarebbe stato meglio per il signor Scoglio avere soltanto il culum di tutto rispetto senza il curri. Nonno: Devo ridere? Per tua norma e regola, una persona va giudicata alla distanza. Anche Ulivieri è un fior di allenatore e nemmeno a lui è riuscita l’impresa di salvare il Toro. Gigetto: E no, nonno! Questa volta ti devo contraddire, con tutto il rispetto, naturalmente. Come puoi considerare buono un allenatore che alla vigilia del derby con la Juventus dice: La Juve è più forte: speriamo non vinca il migliore? (12) Nonno: Ma se, oggettivamente parlando, era la verità! Gigetto: Non discuto su questo, però sarai d’accordo con me che certamente i giocatori del Torino avranno giocato con il morale sotto i tacchi: persino il loro allenatore li considerava dei brocchi! Nonno: Via non esagerare. Sarà stata pura cautela, nel senso che non c’è troppo da dolersi se si viene battuti da una grande squadra, c’è da vergognarsi, invece, se le prendiamo da una squadra più debole. Gigetto: In altre parole, aveva inteso mettere le mani avanti.. Nonno: meglio lasciar cadere l’argomento, se no chissà quante altre cattiverie dirai. Gigetto: Sarà, però per me, mi sa che ha imboccato il viale tra i monti. Nonno (con voce rabbiosa): Il viale del tramonto, si dice! Tu sei la mia dannazione. Meglio che me ne vada, se non mi piglia un colpo. Gigetto: Ciao nonno, ci vediamo domani mattina e cerca di non fare troppo tardi. A proposito, qual’è l’argomento di cui ci occuperemo? Nonno (allontanandosi velocemente e senza voltarsi): Ancora non lo so. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. --------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Lezione di stile Trascrivi il brano che, a tuo parere, è, stilisticamente parlando, meglio riuscito. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------Riscrivi il brano che, a tuo parere, è, stilisticamente parlando, meno riuscito. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. Il calcio è un gioco, mica un lavoro e va preso come tale. 2. I giocatori sono come gli alunni. E diventano ricettivi se l’insegnante usa un linguaggio comprensibile. 3. Non esistono prime donne. Qui conta prima il gioco, poi il risultato. 4. A me delle pressioni non importa nulla; ma le pressioni sono negative. 5. Con me gioca chi ha tre palle: Chi ne ha due resta tra panchina e tribuna. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Esterofilia Elenca tutte le parole straniere che compaiono nel testo, comprese quelle di origine latina. Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. --------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto: S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Lusingato. Onta. Esonero. Esautorato. Clamoroso. Emblematico. Roboante. Ostentare. Incolta. Ricettivo. Microtrauma. Incupito. Amalgama. Compromesso. Ginepraio. Incoerenza. Mera. Occhio al sinonimo e al contrario Scrivi i sinonimi e i contrari dei seguenti vocaboli: Esonero. Esautorato. Clamoroso. Emblematico. Roboante. Ostentare. Incolta Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. Test a scelta multipla 1. Quale fu l’esclamazione di Enrico Mentana, dopo il servizio sull’avvicendamento della panchina del npaoli, trasmesso dal suo TG? [ ] Che palle! [ ] Che balle! [ ] Benedetto uomo! [ ] Chi si crede di essere! 2. Per Scoglio, un allenatore ha il dovere di: [ ] Inventare un modulo di gioco nuovo di zecca. [ ] Blandire i propri giocatori. [ ] Relazionare al proprio presidente. [ ] Invitare a cena i giocatori. 3. Per Scoglio, il rombo è: [ ] Il rumore del motore di una moto. modulo di gioco. [ ] Una mera figura geometrica. [ ] Un circolo vizioso. [ ] Un particolare 4. “Speriamo che non vinca il migliore” è la frase detta da Ulivieri, allenatore del Torino, in occasione della partita giocata dalla propria squadra contro: [ ] Roma. [ ] Milan. [ ] Juventus. [ ] Inter. L’intruso Tra gli allenatori che hanno guidato il Napoli, ce n’è uno di troppo, quale? [ ]Lippi. [ ] Zeman. [ ] Vinicio. [ ] Pesaola. [ ] Trapattoni. [ ] Simoni. VoF Indica se queste frasi sono vere o false: 1. Ancelotti: I giocatori sono schiavi da bastonare. 2. Bianchi: Il calcio è lo specchio della nostra vita. 3. Scoglio è subentrato a Colomba in corsa, poi quest’ultimo è stato richiamato. 4. Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che trova e non sa quello che lascia. 5. Scoglio: Il calcio è un gioco, mica un lavoro. 6. Scoglio: La squadra gioca bene anche se io non riuscirò a farmi comprendere. 7. Scoglio: Chi si lamenta di non trovare spazio, di giocare poco, se ne può andare subito. 8. Scoglio: Sulle palle inattive siamo ridicoli. 9. Scoglio: Con me gioca chi ha tre palle. 10. Il curriculum è un cunicolo sotterraneo. V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F La correlazione Metti in correlazione gli elementi della prima colonna con quelli della seconda, indicando le tue scelte nel quadrettato sottostante. 1. Nonna A. Impulso 2. Garzone B. F. Scoglio 3. Testa C. Libri 4. Dabbenaggine D. Camolese 5. Torino E. TG 5 6. Professore F. Bottega 7. Calcio G. Modulo 8. Alunni H. Razzolare 9. Microtrauma 10. Ritiri 11. Rombo 12. E. Mentana 13. Predicare 14. Curriculum 15. Viale 1 2 I. Tiranna L. Ingenuità M. Esperienza N. Tramonto O. Insegnante P. Amalgama Q. Gioco 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema. PROBLEMA: Trova il rimedio più adatto per evitare le pressioni negative che gravano sui calciatori. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: L’intervista Intervista Franco Scoglio. Completamento Completa le seguenti frasi: FRASI 1. Un allenatore ha il dovere di relazionare 2. A me delle pressioni non importa nulla 3. I giocatori sanno che non devono mai 4. Con me gioca chi ha tre palle: 5. Scoglio sarà anche un professore, 6. Tanto rumore 7. Per tua norma e regola, 8. Da oggi in avanti sarà la mia Bibbia, 9. I siluramenti non sono 10. Colomba due: COMPLETAMENTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Vai a Allegato A Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------- SULL’ONDA DEI RICORDI Gigetto: Ciao nonno. Se già qui? Mica sono in ritardo? Nonno: Ma no, sono io ad essere in anticipo. Tua nonna stamattina non aveva particolari esigenze ed io ho potuto anticipare di mezz’ora. Gigetto: Mi dispiace che hai dovuto aspettarmi. Nonno: Ne ho approfittato per abbandonarmi ai ricordi. Sapessi quante immagini sono riaffiorate alla mia mente in questo breve lasso di tempo! Pensa che ho avuto la fortuna di veder giocare gente come Pelè, Eusebio, Maradona, Zico, Suarez, Gigi Riva, Butragueno, Sandro Mazzola, Rivera e tanti altri che col pallone ci sapevano fare. Mi sono lustrato gli occhi. Come giustamente ha detto Ancelotti: Nei giorni difficili ricordatevi della gioia che state provando… Gigetto (l’interrompe e conclude): Vi aiuterà a superarli. Nonno (soddisfatto): Vedo che quando ti applichi i risultati si vedono. Tutti abbiamo dei dolci ricordi. Per Fabio Capello, ad esempio, un dolce, dolcissimo ricordo è legato alla finale di Champions che disputò alla guida del Milan nel 1994 nello stadio di Atene. In quell’occasione, contro ogni pronostico, la squadra milanese seppellì sotto una valanga di gol – quattro – il Barcellona senza subirne neanche uno. Quell’anno realizzò un’accoppiata memorabile perché vinse anche lo scudetto. Vincere campionato e Champion – dice don Fabio - è molto gratificante. E’ la prova tangibile della bontà del tuo lavoro. Significa che hai azzeccato tutto: preparazione, scelta dei giocatori, tattica. E aggiungo: significa che sei riuscito a gestire l’ambiente dal punto di vista psicologico. Il fatto di avere il pronostico contro fu un vantaggio. Non avevamo ansie particolari, affrontammo la preparazione con la mente libera. Ricordo che ci caricammo giorno dopo giorno. Ripeto: il Barcellona era strafavorito e noi le vittime di un calvario annunciato. Allora scattarono molte cose: l’orgoglio, il desiderio di voler dimostrare qualcosa, l’umiltà giusta. Sono queste le chiavi dei successi: rispetto dell’avversario, abnegazione, piedi per terra. Il Milan giocò una partita perfetta. Aggredimmo il Barcellona dal primo minuto, scegliendo scientificamente gli avversari che non dovevamo far respirare: i migliori naturalmente. Consentimmo qualcosa solo ai giocatori più scarsi, e anche questa è una tattica. Il Barcellona tirò una sola volta in porta. Campioni celebri come Stoichkov e Romario furono annullati. (1) Gigetto: Gli spagnoli andarono per suonare e furono suonati. Nonno: Proprio così. Per me un dolce ricordo è quello legato ad Helenio Herrera, indicato con la sigla HH _ habla, habla (chiacchiera, chiacchiera) – dicevano i più malevoli. Chi gli voleva bene, invece, lo chiamava mago Il signor Helenio, mitico allenatore dell’Inter di Angelo Moratti, che dal 1963 al 1966 fece man bassa di scudetti e trofei, in Italia ed in Europa, è uno di quelli che nel calcio ha lasciato il segno. Al sig. Helenio Herrera gli addetti ai lavori devono molto. Se i giocatori e gli allenatori più quotati riescono a spuntare ingaggi da nababbo lo devono in buona parte a questo signore che può essere considerato il pioniere. Fu grazie a lui, infatti, che gli ingaggi e i premi lievitarono sensibilmente. Nacque in Argentina da genitori spagnoli. Visse anche in Marocco, in Francia e in Italia. Prima di diventare l’allenatore più amato e odiato, più denigrato e copiato del mondo, fece molti lavori, tra cui viaggiatore di commercio, disegnatore di aeroplani, calciatore e, infine, allenatore. Oltre che l’Inter in Italia, ha allenato il Valladolid, l’Atletico Madrid e il Barcellona in Spagna, il Belemenses in Portagollo. Tra le altre esperienze significative vanno annoverate quelle di Commissario Tecnico delle nazionali francese, spagnola e italiana. Gigetto: Un fior di professionista, non c’è che dire. Aveva qualche segreto in particolare? Nonno: Per tratteggiare meglio la figura complessa e pittoresca del mago, mi faccio aiutare da un altro grande, questa volta giornalista, Gianni Brera che gli ha dedicato un libro. Le prime due citazioni riguardano gli inizi della carriera del mister, le altre due riguardano l’esperienza italiana. Ha costituito uno schedario sul quale annota ogni particolare igienico e tecnico: il giorno sul campo e la sera a completare lo schedario: giornali di tutta Europa e del Sud America: note particolari per i giocatori più in vista: fatti salienti di partite decisive; comportamento di arbitri; giudizi critici; rilievi statistici sulle conclusioni; i gol fatti e subiti (in quel determinato modo). (2) I giocatori dell’Atletico sono tecnicamente ben provveduti: bisogna farli correre, piegarli ad una disciplina senza umiliarne il carattere. Così succede che vincono lo scudetto dopo anni di magra, e H. H. si considera quasi arrivato. Un malcapitato cronista che lo sfotte riceve la sua visita in redazione: lo abbranca per il collo e quasi lo strangola: boccheggiando il cronista annuisce: mai più parlerà di H. H. Poi si smentisce, ma per celebrarlo! (3) Gigetto: Perbacco, che tipo. Era uno da prendere con le pinze. Nonno: Era effettivamente un personaggio, nel bene e nel male. Poi arrivò a Milano e la musica era sempre la stessa. Con l’avvento di H.H. come per incanto negli spogliatoi di Linate sede di allenamento abituale comparvero i cartelli. Gli slogan erano tutti più o meno di questo tenore: Più impegno, più gol. Cento gol eguale a scudetto. Tutti per uno, uno per tutti ma la squadra prima di ogni cosa. Ma seguiamo ancora Brera: Parve un po’ matto ai ragazzi, ma non troppo. Esigeva scatti continui e impegnati. Nessun rilassamento sul lavoro: concentrazione anche nel riposo. Principi dell’”intervall training” adottato dall’atletica dai più celebri tecnici tedeschi, magiari e australiani. Invenzione sonorissima del “tacala-bala”, deformazione casualmente milanese e grottesca dello spagnolo “attaque la pelota”: corri verso la palla, balzale addosso: non aspettare da fermo che la palla ti raggiunga. (4) Prima di entrare in campo, ad esempio, i giocatori sono tenuti a compiere gesti e pronunciare frasi da rituale… liturgico muscolare. H.H. si aggira fra i suoi dardeggiando occhiate mesmeriche. I giocatori, come intimiditi, si affrettano a mettersi in divisa e calzarsi. H.H. pronuncia frasi fra il roboante e il maniaco. I concetti magari sono ovvi, però la sua voce è metallica, la convinzione è assoluta, la luce dei suoi occhi inquietante. Chiaro che annette importanza notevole se non fondamentale a questa introduzione ludica. “Vinceremo!” grida scrutando i suoi. “Vinceremo perché siamo i più forti”. (5) Gigetto: Indubbiamente era pieno di buoni prototipi. Nonno: Buoni propositi, si dice. Quei buoni propositi che mi sforzo di attuare con te. Gigetto: Via nonno, non te la prendere, si fa per ridere un po’. Nonno: Soprassediamo. Per chiudere degnamente questa parentesi voglio raccontarti una favola, tinta di azzurro, di cui sono stato spettatore. Qualche volta le favole diventano realtà. Quella che doveva essere la terza favola azzurra non ebbe inizio sotto una buona stella: quasi tutti gli addetti ai lavori erano concordi sul fatto che i mondiali di Spagna per noi sarebbero stati una disfatta, gli azzurri infatti avevano deluso nel corso di alcune amichevoli pre-mondiali e sia la stampa che i tifosi li contestavano. I risultati collezionati durante la prima fase, poi, rafforzarono questa convinzione, infatti passammo il turno per il rotto della cuffia. E invece il destino ci riservava un finale a sorpresa, un finale degno della migliore tradizione di Hollywood: a lieto fine, anzi a lietissimo fine. Ma andiamo con ordine. Arrivò il tanto atteso e, nello stesso momento tanto temuto, debutto con la Polonia. L’Italia scese in campo con la seguente formazione: Zoff, Gentile, Cabrini, Marini, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. L’Italia giocò meglio della Polonia e la fortuna contrasse un debito con noi. C’è da dire, però, che i polacchi non erano ancora nel pieno della condizione. Nel secondo incontro con il Perù, infatti, per gli azzurri fu notte fonda. Rimediammo un fortunoso pareggio, ma la squadra azzurra era sembrata la brutta copia di sé stessa. L’ambiente diventò incandescente e sugli azzurri botte da orbi. Anche i nostri dirigenti federali dissero la loro. Volarono parole grosse, si parlò di vergogna, si chiedeva la testa dell’allenatore Bearzot, di Paolo Rossi, ecc. E, intanto, si stagliava all’orizzonte l’ombra minacciosa del Camerun, squadra africana alla vigilia considerata una cenerentola e che invece si era imposta all’attenzione generale fermando sul pareggio Perù e Polonia. Quest’ultima addirittura aveva rischiato la sconfitta. Fu ancora un pareggio, per fortuna. Grazie alla differenza reti, passammo il turno dietro alla Polonia. Dulcis in fundo, nel secondo turno, da giocare a Barcellona, ci toccarono Brasile ed Argentina, vale a dire due delle squadre più forti del mondo. I più benevoli scrissero che ci sarebbe stato da ridere. A questo punto i rapporti tra mass media e calciatori azzurri s’incrinarono. Questi ultimi optarono per il silenzio stampa fino alla fine del torneo, rotto saltuariamente dal capitano Dino Zoff che di tanto in tanto rilasciava qualche breve dichiarazione. Per prima arrivò l’Argentina. I gauchos furono battuti per 2-1. Incredibile ma vero! Attaccati, assediati da tutti i lati, i calciatori in maglia azzurra, come i soldati dell’antica Roma in battaglia, fecero quadrato e, con uno spirito di squadra invidiabile, con un ritmo di gioco frenetico, batterono incredibilmente i sudamericani campioni del mondo uscenti. Improvvisamente il piccolo anatroccolo si era trasformato in un superbo cigno. Per gli azzurri, infatti, solo consensi ed elogi. In Italia, intanto, caroselli di macchine e sventolii di bandiere tricolori. Adesso toccava al Brasile. Dato che anche i carioca avevano battuto gli argentini, per passare il turno gli azzurri dovevano vincere. Altra vigilia tormentata. I brasiliani ci prendevano in giro dichiarando che potevano vincere anche con cinque di scarto. Da parte nostra silenzio assoluto. E invece, al di là di ogni più ottimistica previsione, ci fu un altro miracolo, che questa volta si chiamava Paolo Rossi. Dopo due anni di assenza dai campi da gioco – la scelta di inserirlo nella lista dei convocati per i mondiali era stata ampiamente criticata – dopo le partite deludenti dell’inizio, il contestatissimo centravanti degli azzurri compì l’inimmaginabile: segnò tre gol, l’uno più bello dell’altro, e a affossò lo squadrone carioca. E bada bene che la fortunà non c’entrò per niente. Gli azzurri giocarono una partita ineccepibile da ogni punto di vista. Così il Brasile, che senza dubbio nelle gare precedenti aveva messo in mostra il miglior calcio del torneo, venne cancellato brutalmente dalla scena mondiale. Nulla da recriminare, però, aveva avuto solamente la sfortuna di incontrare in quel momento l’Italia che finalmente si esprimeva sfruttando tutte le proprie potenzialità. Non credere però, che il merito di questa superba vittoria è da attribuire soltanto al ritrovato Paolo Rossi. Tutta la squadra si era espressa ai massimi livelli. E l’impresa fu tanto più grande in quanto l’Italia, per ben due volte raggiunta sul pareggio dopo essere stata in vantaggio, trovò le energie, fisiche e mentali, per andare in vantaggio, definitivamente, per la terza volta. Quasi superfluo aggiungere che in tutt’Italia l’entusiasmo era incontenibile e si manifestava in tutti i modi, anche i più strampalati. Il giorno dopo fu una pacchia anche per giornali e giornalai: le testate sportive esaurirono la tiratura. In effetti, in questa partita fu ribadito, ove ancora ve ne fosse bisogno, che il gioco del calcio è tutto fuorché una scienza esatta. Le altre semifinaliste erano la Francia, la Germania Ovest e la Polonia. La sorte ci mise di nuovo di fronte i polacchi. La partita non fu brillante, ma alla fine la spuntammo noi. Senza sprecare troppe energie, chiudemmo sul 2-0 una partita giocata ineccepibilmente. E fu ancora Paolo Rossi a realizzare entrambe le reti. Eravamo in finale! L’entusiasmo dei tifosi italiani era alle stelle. Ricordo che non si riusciva a trovare un pezzo di stoffa colorata per confezionare la bandiera, neanche a pagarlo a peso d’oro. La finale ce la dovevamo giocare con i tedeschi che avevano battuto rocambolescamente i francesi ai rigori. L’inizio non fu dei più favorevoli: dopo pochi minuti di gioco s’infortunò Graziani e Cabrini sciupò banalmente un rigore. Il primo tempo finì a reti inviolate. Alla fine vincemmo per 3-1 con reti del solito Rossi che vinse la classifica di capocannoniere del mondiale, Tardelli e Altobelli. Dopo quarantaquattro anni, per la terza volta, eravamo diventati i campioni del mondo. Era stato uno spettacolo esaltante: dai fischi di Vigo al podio di Madrid! Gigetto: Bellissima. Spero, un giorno, di poter vivere anch’io un’esperienza come questa, magari da giocatore, magari riuscendo ad emulare Paolo Rossi. Perché mi guardi come si guarda un matto? Ho detto qualcosa di sbagliato? Il verbo forse non era impertinente? Nonno: Pertinente si dice. Impertinente ed imperterrito sei tu che continui a dire corbellerie. Ormai non mi arrabbio neanche più. Devi stare con i piedi per terra e non fare troppi voli di fantasia, altrimenti la vita di darà tanti di quei ceffoni! Lo vuoi capire che la realtà è piuttosto dura. Gigetto (ironico): Non ti angustiare nonno, sono animato da un sacco di buoni propositi. Nonno: Lo spero proprio tanto. La prossima volta metteremo sotto la lente d’ingrandimento le polemiche, i frizzi, i lazzi, ecc., che quasi quotidianamente allietano, si fa per dire, il mondo del calcio. Ciao. Gigetto: Ciao, a domani. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ Le emozioni Descrivi i diversi stati d’animo dell’autore così come si sono evoluti nel corso della vicenda. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------- Il titolo Spiega e commenta il titolo del capitolo. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ La percezione Elenca i punti che maggiormente ti hanno colpito nel brano che hai letto e spiega quello che hai capito. (Se lo spazio non è sufficiente utilizza il quaderno). ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Le cinque W Inserisci le coordinate relative alla seguente notizia: La nazionale italiana di calcio ha vinto i campionati del mondo del 1982. Who (chi)? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---What (che cosa)? ----------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------Where (dove)? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------When (quando)? --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Why (perchè)? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- L’itinerario Riassumi il percorso compiuto dalla nazionale italiana ai mondiali di Spagna. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- L’inventario Fai l’inventario di tutto quello che occorre per vincere un mondiale di calcio. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- On the road Immagina di poter assistere ad un nuovo trionfo azzurro nel prossimo mondiale di calcio e di partecipare ai festeggiamenti dei tifosi…. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------- L’istantanea Hai appena guardato alla TV la finale di Coppa del Mondo di calcio vinta dall’Italia, descrivi il tuo comportamento: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La metafora Individua, descrivi e commenta: ------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Pronostico. Calvario. Ingaggio. Denigrato. Saliente. Grottesco. Dardeggiare. Rocambolescamente. Emulare. Imperterrito. Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. VoF Indica se queste frasi sono vere o false: 1. Il Milan vinse la Coppa dei Campioni nel 1996 battendo ad Atene il Barcellona per 4-0. 2. Helenio Herrera fu soprannominato Habla Habla (chiacchiera chiacchiera). 3. Helenio Herrera nacque in Spagna da genitori argentini. 4. Helenio Herrera, prima di fare l’allenatore, lavorò come viaggiatore di commercio. 5. Helenio Herrera ha allenato anche il Real Madrid. 6. Helenio Herrera quasi strangolò un cronista che lo sfotteva. 7. I risultati ottenuti dalla squadra italiana durante la prima fase dei mondiali furono esaltanti. 8. Ai mondiali del 1982, in semifinale, l’Italia vinse con la Polonia per 3-1. 9. Ai mondiali del 1982 il Brasile fu battuto dagli azzurri per 3-0. 10. Ai mondiali del 1982 la partita Italia-Perù finì 1-0. V V V V V V V V V V F F F F F F F F F F La correlazione Metti in correlazione gli elementi della prima colonna con quelli della seconda, indicando le tue scelte nel quadrettato sottostante. 1. Milan A. Capocannoniere 2. Stoichkov B. Rigore 3. H. Herrera 4. Favola 5. P. Rossi 6. Italia 7. Graziani 8. Cabrini 9. Vigo 10. Madrid 11. Verbo 12. Frizzi 13. H. H. 14. Suarez 15. Atene 1 2 C. Fischi D. Impertinente E. Barcellona F. Schedario G. Azzurra H. Romario I. Podio L. Lazzi M. Habla Habla N. Spagnolo O. Grecia P. Infortunio Q. Campione del Mondo 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- SFOGHI, FRIZZI, LAZZI…VELENI Gigetto: Ciao nonno. Mi ha preceduto di nuovo. Nonno: Può capitare anche due volte di seguito, sai. Gigetto: Di che cosa ci occupiamo quest’oggi? Nonno: Delle immancabili polemiche, degli sfoghi, dei frizzi, dei lazzi e dei veleni che accompagnano le partite del nostro campionato. Le polemiche, anche accese e prolungate nel tempo, non sono mai mancate nel corso della stagione, così come le frecciatine, gli ammiccamenti, i riferimenti più o meno palesi, i doppi sensi. Presidenti, allenatori, calciatori, tifosi, personaggi vari, non si sono certo risparmiati e, quando si è presentata l’occasione giusta, si sono espressi senza peli sulla lingua. Tra i presidenti, i più arrabbiati sono stati Luciano Gaucci presidente del Perugia e Franco Sensi presidente della Roma. Gaucci, durante tutto il campionato, una domenica sì e un’altra pure, se l’è presa con giocatori, allenatori, vertici federali, malasorte, ecc. Anche Sensi non ha risparmiato nessuno, arbitri compresi, ma l’interlocutore preferito è stato soprattutto il Direttore Sportivo della Juve Luciano Moggi. Il presidente romanista, durante tutto il campionato ha fatto riferimento ad un fantomatico complotto ordito ai danni della sua squadra, accusando più o meno palesemente la Juve, l’arbitro di turno, la federazione. A torto o a ragione, non lo so. Certo che in più di un’occasione si sono verificati episodi poco chiari in cui sono state favorite alcune squadre. Comunque sono convinto che la perfezione non è di questo mondo. Nelle pagine che ti ho portato quest’oggi troverai riassunte, in rapida successione, giusto per farti un’idea, alcune delle più gustose polemiche che hanno caratterizzato il campionato di calcio 2002/03, iniziando con il vulcanico Gaucci. Senti che roba: Già da domenica, se non ci sarà risultato positivo contro il Modena, inizieremo a tagliare, anche in difesa, così chi di dovere non si sbaglierà più a usare gli uomini giusti. Certi giocatori non dovrebbero scendere in campo già da tanto tempo. (1) Non verrò allo stadio, di “Pietà” ce n’è già una. Quella almeno è bella. (2) Sono amico di Galliani e mi spiace per lui, perché l’ho visto davvero molto abbattuto, per il fatto di aver perso questa occasione di restare in testa alla classifica. (3) Gigetto: E’ un gran bugiardo, nonno. L’ho visto per televisione durante la trasmissione Quelli che il calcio, subito dopo la partita, le telecamere lo hanno inquadrato proprio mentre faceva il gesto dell’ombrello. Quello che significa che lo si è preso in quel posto. Nonno: Lo so quello che significa. Gigetto: Sicuramente era indirizzato ai milanisti, a Galliani in particolare, penso io. Non lo può negare, lo hanno visto da tutt’Italia. Nonno: Hai ragione, l’ho visto anch’io. Alla faccia dell’amicizia! Ma continuiamo a seguirne le esternazioni: Che vergogna. A questi giocatori non importa più niente, non hanno più stimoli, vanno a gettone. Io credo che la verità sia una sola: perdono perché non vogliono andare in Intertoto. Non hanno però considerato che io non ci rinuncio. (4) Ci sono squadre che giocano tre partite a settimana e i miei invece si stancano perché vanno a ballare la notte. Eppure è tutta gente giovane che deve ancora sfondare, dovrebbero sempre avere stimoli, invece con questo atteggiamento non diventeranno mai dei campioni. Dovrebbero andare in ritiro da qui alla fine del campionato. (5) Dopo la gara di oggi – il riferimento è al 5-1 con il Piacenza – l’unica nazionale che li potrebbe prendere in considerazione è quella dei cantanti. (6) Anche se siamo praticamente salvi, questi signori tornano in ritiro a meditare sulla indecorosa figuraccia di domenica. Non so dove e non so ancora quando, ma un alberghuccio su misura lo voglio proprio trovare. (7) Gigetto: Però, che peperino, questo signore! Nonno: Ovviamente Cosmi, allenatore del Perugia, non ha gradito certe esternazioni del proprio presidente ed ha ribattuto: Avete visto tutti in che condizioni psicologiche è entrata in campo la squadra. Mi dissocio da certe situazioni, preferisco allenarmi in maniera normale durante la settimana come fanno tutte le altre squadre. Il ritiro non è servito a niente, basta vedere come abbiamo iniziato la partita. Non si può scendere in campo in condizioni emotive di questo genere. Abbiamo iniziato a giocare solo quando ormai eravamo disperati. Non sono abituato ad allenare in queste condizioni che producono solo errori. (8) Gigetto: Non deve essere facile lavorare alle dipendenze di un presidente di questo stampo. Nonno: E che dire del presidente della Roma e della sua polemica con Luciano Moggi. Quest’ultimo, a certe battute sul fatto di essere un dipendente, risponde: Sensi mi considera un impiegato? Sì, ma di Agnelli e Giraudo, dunque un impiegato di lusso. E poi Sensi parla, parla, parla. Mi ricorda una canzone di Mina: parole, parole… (9) Gigetto: Non tutti hanno la possibilità di svolgere un lavoro autonomo. Nonno: Ancora Moggi, sempre a proposito di un’esternazione di Sensi sul fatto che la famiglia Agnelli, considerati i problemi Fiat potrebbe cedere tutta la Juve, risponde: Premesso che non succederà mai, credo che Sensi dovrebbe occuparsi degli affari suoi: ci guadagnerebbero tutti, e finalmente farebbe qualcosa di … sensato. (10) In un’altra occasione il presidente della Roma dice: Alla favola di Moggi e i quaranta straccioni preferisco Biancaneve e i sette nani. (11) Gigetto: Però, ci va giù pesante! Nonno: Neanche il suo allenatore Fabio Capello è stato risparmiato: Se Capello è nervoso sono problemi suoi. Ma si sta calmando, anche perché ha fatto il giro del mondo e ha scoperto che i soldi che gli do io non glieli dà nessuno. (12) Ovviamente anche Capello non gradisce e ribatte: Il presidente critica lo scarso turn over? Se escludiamo Samuel ed Emerson, tutti sono entrati ed usciti: probabilmente dovrebbe informarsi. (13) E a proposito di Capello, anch’egli fa una denuncia contro ignoti: Nella prima parte del campionato non ci è stato permesso di giocare, come se non ci avessero iscritti: quando ci hanno riammesso sono venuti anche i risultati. (14) Gigetto: Bisognava abbattere il ferro quand’era caldo! Nonno: Battere il ferro, non abbattere. Ogni occasione è buona per Sensi per buttare benzina sul fuoco. Rivolto ai giornalisti: Perché chiamate me e non Moratti? E’ lui che dovrebbe uscire finalmente allo scoperto, è a lui che stanno sfilando un altro scudetto: io sono stato già sistemato da mesi, se tra un anno sarò ancora in Europa è solo perché in finale di Coppa Italia c’è arrivato il Milan. (15) Quando si atteggia a vittima, poi, è formidabile: La gente mi chiede chi compriamo? Ed io rispondo: che la faccio a fare la campagna acquisti, se poi ci trattano così? Sabato, su quel rigore sarebbe stato giusto lasciare il campo: non l’abbiamo fatto, eravamo ancora in partita. Ma per l’anno prossimo o cambia la musica o io la Roma al campionato non la iscrivo. (16) Gigetto: Secondo me, Gaucci e Sensi hanno molto in comune. Nonno: Probabilmente sì. Adesso, però, cambiamo personaggi. Un fuoriprogramma movimentato nel corso della partita di Champions dell’Inter con il Valencia ha suscitato polemiche e strascichi. Davanti agli occhi di milioni di telespettatori, Toldo portiere dell’Inter, ha rimproverato animatamente e strattonato il compagno di squadra Gigi Di Biagio che ha reagito prendendo per la gola il compagno, quasi a volerlo strozzare. Ebbene, il commento del portiere della Juve Luigi Buffon è stato: Complimenti a Francesco. Io, invece a Barcellona ho avuto poco da fare: non tiravano mai. La lite con Di Biagio? A me nessuno metterebbe le mani sul collo, anche perché non me la sarei presa con un compagno. (17) Gigetto: Alla faccia dell’amicizia! Nonno: Confesso che anch’io ho pensato la stessa cosa. Come dire… Dagli amici mi guardi Iddio che… Da parte sua, Toldo, consapevole della tensione che ti assale nel corso di una partita così importante, ha dimostrato, almeno a parole, di aver chiarito la cosa con il compagno e di non serbare rancore: E’ tutto a posto con Gigi. Ci siamo chiariti subito, siamo più amici di prima. Colpa della tensione che avevo addosso: di Biagio stava lì a parlare con l’arbitro, e intanto quelli tiravano in porta. (18) Gigetto: E’ comprensibile. Nonno: Poi c’è stata una polemica tra il presidente del Palermo e quello del Napoli, a proposito della compravendita di un calciatore che era stata data per centro e poi c’era stato il dietrofront del presidente della squadra partenopea. Il presidente della squadra siciliana, Zamparini, ha detto: Esistono presidenti, presidentucoli e quaquaraqua. Io sono un presidente serio, spero che anche qualcun altro si dimostri serio. (19) Gigetto: E’ proprio il caso di dire che ogni tanto scoppia qualche fuocherello. Nonno: Proprio così. Qualche focolaio, qua e là. Come ad esempio quello relativo ai rigori facili. A proposito di rigori inventati, inesistenti, o dati con una certa magnanimità, Tosatti, butta acqua sul fuoco e, con molto buon senso, rileva: Appartengo al partito di chi considera generoso il rigore dato a Nedved e lo accusa di aver messo parecchia enfasi teatrale nella sua caduta. Ma la decisione era oggettivamente difficile se persino la moviola non consente un giudizio sicuro. Pellegrino non ne dispone, deve scegliere in un attimo. Vede Nedved lanciato a rete cadere platealmente dopo essere stato stretto tra due avversari. Se nega il rigore e il danno subito dal ceco risulta poi reale, lo sbaglio è grosso: quasi uno schiaffo all’evidenza. Se Nedved ha recitato, l’arbitro si è fatto trarre in inganno. Scelta improba, ad altissimo rischio d’errore. Nessuno, in buonafede, può ritenerla scandalosa, processare l’arbitro, chiederne la testa… (20) Gigetto: Pienamente d’accordo. Nonno: In effetti, ogni tanto qualcuno o qualcosa sale sul banco degli imputati. Del Piero, per esempio, se la prende con la Tv: In Tv vorrei vedere più pallone e penso che molti siano come me. Da bambino la domenica c’era “90° minuto”, poi “Domenica sprint” e la “Domenica sportiva” e rivedevo sempre gli stessi gol, con gusto. Oggi già a “90° minuto” si fanno più chiacchiere che servizi e lo stesso da Mediaset. Danno quattro azioni in croce e basta: a volte davanti alla Tv mi chiedo se quella parata di Buffon, quel mio tiro alto, quel fallo importante li ho sognati? C’è una povertà impressionante del racconto calcistico tutto per dare spazio alle parole. (21) Effettivamente in TV si litiga molto per fare audience. Gigetto: Probabilmente Alex non si è accorto che negli ultimi anni c’è stata un’ovulazione dei costumi senza precedenti. Nonno: Ma che cavolo dici? Evoluzione dei costumi e non ovulazione! Certe volte mi sembri un autentico somaro. Gigetto: Come sei permaloso! Scherzavo. Nonno: Anche Gennaro Gattuso polemizza un po’ con tutti, ma soprattutto con i mezzi di comunicazione di massa: Riducendo gli ingaggi del 20% non si elimina il problema. Occorre trovare una soluzione diversa rispetto all’idea di infangare i nomi dei calciatori. Noi calciatori siamo visti dalla gente con odio perché di noi si parla solo in termini di soldi, belle donne e macchine potenti. La società ci considera come bambini viziati. E poi sembra che per ottenere certe cifre abbiamo puntato una pistola alla tempia dei presidenti. (22) E ancora: Ma perché certi discorsi valgono solo per il mondo del calcio? Se un presentatore televisivo non fa audience, non subisce una riduzione del cachet. O sbaglio? Mi sembra che i toni abbiano raggiunto un livello di esasperazione intollerabile, che non a caso hanno provocato il proliferare di incidenti come quelli capitati a Manitta o Baldini. Giocare in Italia non è più bello e io lo posso dire a ragione veduta, visto che ho sperimentato il campionato scozzese. (23) Infine: Purtroppo però non ci si diverte più come una volta, non riesci più a godere di una vittoria. Questo calcio è troppo massacrante, la qualità ne risente. (24) Gigetto: Quando si mette mano al portafoglio! Nonno: Anche Del Piero si inserisce in questo discorso: I tanti soldi che un calciatore guadagna non sono un buon motivo per lasciarci sputtanare a ogni occasione: guardi il caso delle prostitute, gli unici clienti di cui sono usciti i nomi sono i calciatori. Anche lì, chi ci rappresenta non è intervenuto. (25) Mi disturba questo nostro mondo in cui non si può fare una cosa senza che uno dell’altra parte insinui e critichi un club o un blocco di club. (26) E che dire delle accuse mosse alla Federazione Europea per le troppe amichevoli disputate al fine di lucro. Gerhard Aigner (direttore generale dell’ente calcistico europeo) così si difende: Le società pensano che le amichevoli non contino nulla e che servano soltanto a far fare soldi alle Federazioni. Ma questo discorso da dove ha origine? Dall’eccessivo numero di partite giocate dai club e dai giocatori troppo pagati. Adesso, per liberare i propri campioni, le società vorrebbero addirittura un indennizzo dalle nazionali. Ma chi ha stabilito ingaggi così alti ai calciatori? (27) Gigetto: Fanno a scaricabarile. Nonno: Già, sembra un gatto che si morde la coda. Sempre per rimanere nel tema, cito il presidente del Parma Tanzi: La mia famiglia ha buttato nello sport risorse economiche non indifferenti, passione, ha impiegato tempo prezioso. Lo abbiamo fatto volentieri, sia chiaro. Noi ci proviamo sempre ma non sempre chi si comporta bene ha ragione. Troppi episodi ti condizionano e non parlo solo di quello che è successo al Delle Alpi. Forse dovremmo urlare, essere sguaiati, arroganti. Ma non è così che intendiamo il calcio. (28) Gigetto: Tutti tirano acqua al proprio mulino. Tutti trovano da ridire, da criticare. E’ uno sfogo continuo. Nonno: Già, come Trapattoni: Non faccio l’allenatore ma il prete: la sera vado nelle camere a parlare con i giocatori. (29) Gigetto: Che si deve fare per campare! Nonno: Anche Bobo Vieri ha qualcosa da dire: Bisogna avere un po’ di rispetto per chi gioca. Ci alleniamo con impegno durante la settimana e, se sbagliamo qualche pallone, non è giusto essere presi di mira. Chi viene allo stadio deve prima di tutto incitare e sostenere la squadra. Non riesco a capire un comportamento del genere: sono situazioni che succedono soltanto in Italia, e non fanno bene alla squadra. Alcuni giocatori fanno finta di non sentire e riescono a sopportare un clima del genere. Altri ne soffrono molto e rischiamo di perderli durante la partita.. Non è giusto fischiare la squadra in un momento di difficoltà. Poi, a fine stagione, non bisogna lamentarsi se ci sono campioni che se ne vogliono andare via. (30) Gigetto: Come dargli torto?! Nonno: Ci vorrebbe più rispetto da parte di tutti. Ma in quanto a moralità… campa cavalo che l’erba cresce! Senti questa, viene da Napoli. Ti riporto integralmente la parte iniziale di un articolo tratto dal Corriere del Mezzogiorno: L’ordine dei lavori del consiglio regionale, ieri è stato invertito per la semifinale di Champions League tra Real Madrid e Juve. In previsione di un possibile sodo dall’aula in prossimità del fischio d’inizio, l’assemblea ha deciso all’unanimità, su proposta del capogruppo azzurro Franco Bianco, di invertire l’ordine del giorno dando precedenza a due disegni di legge ritenuti più urgenti, e rinviando invece le interrogazioni già in calendario. (31) Cose dell’altro mondo! Gigetto: Nonno, ti confesso che sto perseguitando un sogno: diventare un grande calciatore e pure un uomo politico, come Gianni Rivera. Nonno: Ma fammi il piacere, taci una buona volta. Ripeto, non è tutto oro quello che luccica, come dimostrano Seedorf e Abatantuono. L’olandese, a proposito dell’allenatore Van Gaal, dice: E’ specialista nell’umiliarti. Sa esattamente come fare per metterti in evidenza solo gli errori di qualcuno. Applica un metodo da terrorismo psicologico. (32) Il comico di origine barese, invece, tira in ballo scritte e striscioni che si vedono negli stadi. Il riferimento è ad uno un particolare che lo riguarda: Sono contento dello striscione che mi ha dedicato la curva degli interisti, Abatantuono che merda d’uomo. Cioè, insomma, contento per modo di dire: sarebbe stato meglio che avessero scritto Abatantuono che mattacchione o, meglio ancora, Abatantuono che batacchione. (33) Gigetto: Non è quello che si dice un campione di bon ton, come dicono in Francia. Nonno: Proprio no. E che dire del TG di Italia Uno della mezza che ha presentato un servizio con numerose interviste di adolescenti di Milano chiuso con un ragazzo che davanti alla telecamera dice: Inter merda. Altamente educativo, non c’è che dire. Gigetto: E’ il segno dei tempi. Nonno: Bei tempi, non c’è che dire. Per fortuna che ogni tanto possiamo leggere dei pezzi che, con un umorismo affabile, ci fanno un po’ sorridere e riescono a sdrammatizzare situazioni cariche di tensione. La citazione che ti propongo adesso è tratta da una articolo di Beppe Servegnini scritto in occasione della partita amichevole giocata con la nazionale svizzera e affrontata in situazione di emergenza con molti rincalzi. Tra l’altro scrive il Servegnini: Mi chiedo come la prenderanno gli svizzeri che all’occasione sanno essere permalosi. Potrebbero schierare una formazione di mucche, convocandole direttamente da una confezione di cioccolato al latte. Il Trap, come tutti noi, ricorda i tempi felici in cui i migliori giocatori entravano in crisi depressiva se non venivano convocati. L’idea di vestire la maglia azzurra era miracolosa: sferzava gli indolenti, guariva i contusi, raddrizzava gli storpi. Oggi non più. Solo la Sars, in questi giorni, ha seminato più panico della convocazione in nazionale. Cosa ci riserva il futuro? Controlli medici a domicilio? Visite fiscali? Chissà: forse arriveremo al decreto di citazione a comparire nei ranghi della squadra nazionale di calcio (notificato presso l’abitazione dei singoli giocatori): Per i renitenti, ci sarà l’accompagnamento coattivo. I carabinieri si presenteranno nottetempo nei ritiri delle squadre di club e si porteranno via i convocati (“Toldo Francesco, Buffon Gianluigi! Avete dieci minuti per vestirvi e seguirci!”). (34) Veramente gustoso, non trovi anche tu? Gigetto: Sfizioso. Nonno: Un’altra nota dolente che caratterizza il nostro campionato, ma credo che la cosa riguardi anche altre nazioni, è il rapporto fra mass media e addetti ai lavori, in particolare gli allenatori. Molto spesso, infatti, vuoi per questione di audience, vuoi per campanilismo, vuoi per qualche altra motivazione, ci si trova nell’occhio del ciclone e si viene criticati. L’allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, dopo aver guadagnato la finale di Champions League, così si sfoga: La vigilia è stato un gioco al massacro per me e Cuper. Tutti a dire: chi perde verrà licenziato. Una partita così prestigiosa, una semifinale di Champions League tra due squadre di Milano meritava una cornice migliore. Abbiamo perso un’occasione per migliorare l’immagine tanto bistrattata del nostro calcio. Squadroni come Arsenal, Bayern Monaco e Manchester erano lì a guardare. E noi, invece di essere fieri di questo evento, di aver portato comunque due squadre tra le prime quattro d’Europa, abbiamo parlato soprattutto di panchine in discussione. Mi spiace per Cuper ora lo metteranno sulla graticola, ma potevo esserci io. (35) Già in un’altra occasione, sempre Ancelotti aveva detto: In Italia non esiste la vera cultura dello sport, a nessun livello. Una volta tocca a me, l’altra a Cuper, a Capello, a Lippi. La critica che mi infastidisce davvero è di essere troppo tollerante con i giocatori. (36) Nonno: “Mors tua, vita mea” dicevano i romani. Gigetto: Nonno, niente parole incomprensibili. Nonno: Non ti spaventare è solamente latino. Potremmo tradurre: la tua morte è la mia vita. Poi a proposito della prova Tv, croce e delizia di tanti, a volte denigrata, altre volte osannata, a seconda della convenienza, Serse Cosmi, ha detto: Il trionfo della confusione. Eppure la regola è semplice: se l’arbitro non ha visto, la si usa, altrimenti no. Punto. Ma noi italiani amiamo complicare le cose semplici. (37) Gigetto: Altrimenti che gusto ci sarebbe a vivere! Nonno: Non parliamo, poi, della polemica innescata alla vigilia della finale di Champions dal belga dr Meersseman Jean Pierre – è un nome che ritroveremo successivamente - responsabile dei servizi medici del Milan che, in un’intervista sulla stampa del suo paese, rilascia le seguenti dichiarazioni: La sera della finale di Champions il Milan sarà al massimo della forma: se gli altri dovessero correre più di noi lo troverei bizzarro. (38) Poi prosegue, sempre con parole pesanti come macigni, facendo riferimento, tra l’altro, alla semifinale di Champions con il Real Madrid e a frequentazioni del tribunale di Torino per difendersi dalle accuse del pm Guariniello. Subito dopo cerca di smorzare i toni dicendo: Non ho mai detto quelle frasi sulla Juventus. Parlavo di doping in generale. Figuriamoci se alla vigilia della finale di Champions mi sogno di fare insinuazioni su una squadra che per di più è nel mirino di un magistrato di Torino. Io penso che, se una formazione è al top della forma e affronta un’avversaria che corre due o tre volte più di lei, è legittimo sospettare che qualcosa non funzioni”. (39) Gigetto: Mi ricorda l’uso del bastone e della carota. Nonno: Ovviamente Lippi non ha gradito e ha risposto: La nostra sfida con il Real è stata di alto livello agonistico. Spesso le grandi prestazioni fisiche sono sostenute da grandi prestazioni mentali. Mi auguro di ripeterla contro il Milan. Di Meersseman non voglio dire niente: chi afferma queste cose si qualifica da solo, è come se esibisse la carta d’identità. (40) Gigetto: Nonno, che cos’è il doping? Nonno: Uso di droghe varie per aumentare la prestazione atletica. Un’altra polemica fagocitata dalla stampa spagnola dopo che le loro squadre erano state eliminate dalla competizione europea dalle nostre, ha raggiunto toni molto accesi. Il calcio italiano è stato accusato di catenaccio, di non gioco, ecc. Fortunatamente c’è stato qualcuno come Valdano, generla manager del Real, che ha cercato di sdrammatizzare e, prima del ritorno di Juve Real Madrid al Delle Alpi, durante un’intervista di Nando Sancito, alla domanda: In Spagna questa sfida è stata presentata come il bel calcio contro quello degli usurai, degli speculatori, dei catenacciari… risponde: La stampa sportiva vive di esagerazioni, ma penso che la Juve meno di tutte meriti questi appellativi. E’ equilibrata e forte in difesa, ma ha anche vitalità in attacco, come ha dimostrato al Bernabeu. (41) Dopo il primo euro-derby, in considerazione dei veementi attacchi sulla stampa internazionale, Gattuso dice: Hanno parlato di derby bruttissimo ma a me non è sembrato. Certo, c’era la paura di incassare un gol, ma da qui a sparare a zero ce ne corre. Gli altri devono guardare in casa propria. (42) Infine, e con questo chiudiamo con l’argomento, Giorgio Tosatti, dalle colonne del Corriere della Sera, con molta signorilità e toni pacati ha risposto per le rime: Non è infantile cavarsela esaltando la bellezza del proprio calcio e definendo gli italiani brutti sporchi e cattivi? (43) E ancora: Avventurarsi così incautamente all’attacco persino in superiorità numerica è segno di intelligenza tattica e di bel gioco? Un Barcellona al completo ha subito la prima sconfitta stagionale da una Juve spuntata, in dieci, ma determinatissima a regalarsi un’impresa memorabile. Una squadra operaia di cui il robot Nedved è il nuovo indiscutibile simbolo. Un meccanismo organizzato magnificamente da Lippi, perfetto nelle correzioni e nei cambi. Voleva il Barcellona, voleva una notte al Camp Nou: li ha avuti. Sognare in grande è già una mezza vittoria. (44) Dulcis in fundo, e chiudo veramente, riporto le battute di Lippi e Valvassori che si sono beccati dopo la partita tra juventini e bergamaschi: Lippi: Peccato solo che alcuni giocatori dell’Atalanta erano troppo nervosi. E’ un rimprovero da padre. Vavassori: Nervosi noi? E allora cosa dobbiamo dire di loro? La mia è una constatazione da nonno. (45) La mia constatazione di nonno, invece, è c’è ancora tanta strada da percorrere. Gigetto: La mia constatazione di nipote, invece, è che ho un nonno eccezionale. Ciao e grazie. Nonno: Ciao. Alla prossima. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------- Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Il titolo Spiega e commenta il titolo del capitolo. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. Non verrò allo stadio, di “Pietà” ce n’è già una. Quella almeno è bella. 2. Esistono presidenti, presidentucoli e quaquaraqua. Io sono un presidente serio, spero che anche qualcun altro si dimostri serio. 3. Noi calciatori siamo visti dalla gente con odio perché di noi si parla solo in termini di soldi, belle donne e macchine potenti. 4. Si esprimono senza peli sulla lingua. 5. Ogni occasione è buona per buttare benzina sul fuoco. 6. In TV c’è una povertà impressionante del racconto calcistico tutto per dare spazio alle parole. 7. Campa cavallo che l’erba cresce. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Esterofilia Elenca tutte le parole straniere che compaiono nel testo, comprese quelle di origine latina. Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Semaforo rosso Commenta la il detto latino: Mors tua, vita mea. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Semaforo verde Fai un’accurata ricerca del termine Sars: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --- Ping pong Riscrivi il dialogo tra Sensi e Moggi. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Frizzi. Lazzi. Ammiccamento. Interlocutore. Fantomatico. Esternazione. Indecorosa. Enfasi. Platealmente. Improbo. Lucro. Indolente. Renitente. Coattivo. Mass media. Bistrattato. Bizzarro. Fagocitare. Occhio al sinonimo e al contrario Scrivi i sinonimi e i contrari dei seguenti vocaboli: Interlocutore. Fantomatico. Esternazione. Indecorosa. Indolente. Renitente. Coattivo. Occhio ai modi di dire Spiega il significato delle locuzioni o modi di dire sia delle parole che hai inserito nella sezione Il censimento e sia di queste che seguono: Buttare acqua sul fuoco. Dare uno schiaffo all’evidenza. Salire sul banco degli imputati. Mettere sulla graticola. Test a risposta aperta Utilizzando lo spazio a disposizione rispondi alle seguenti domande: 1. Perché Giovanni Trapattoni, CT della nazionale italiana, dice di non fare l’allenatore ma il prete? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------2. Qual è il pensiero di Serse Cosmi, allenatore del Perugia, in merito al problema dei ritiri che quest’anno è stato particolarmente avvertito dai suoi giocatori? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------3. Spiega perché l’ordine dei lavori del Consiglio Regionale della Campania è stato invertito in occasione dell’incontro di semifinale di Champions League tra Real Madrid e Juventus: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------4. Illustra qual’è la critica che infastidisce maggiormente Ancelotti Carlo allenatore del Milan: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La soluzione migliore Il problema: Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema: PROBLEMA: Riaccendere l’amore dei calciatori italiani per la maglia azzurra della nazionale. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: Chi è? Dopo una diligente ricerca, fai una relazione, il più completa possibile, sul giornalista sportivo Tosatti Giorgio. L’intervista Intervista il personaggio che preferisci tra tutti quelli menzionati nel testo, cercando di far affiorare in superficie tutto quello che secondo te è riuscito a tenere celato. L’inserimento Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle riportate in calce. 1. 2. 3. 4. 5. Non verrò allo ….. di ….. ce n’è già una. Quella almeno è …... (Gaucci Luciano). Alla favola di ….. e i quaranta ….. preferisco Biancaneve e i ….. nani. (Sensi Franco). Se Capello è ….. sono problemi suoi. Ma si sta ….. anche perché ha fatto il ….. del mondo e ha scoperto che i …… che gli do io ….. glieli dà nessuno. (Sensi Franco). Non faccio ….. ma il …..: la sera vado nella camera a ….. con i giocatori. (Trapattoni Giovanni). Purtroppo non ci si ….. più come una ….. non riesci più a ….. di una vittoria. Questo ….. è troppo massacrante, la ….. ne risente. (Gattuso Gennaro). Godere. Prete. “Pietà”. Diverte. Straccioni. Nervoso. Calmando. Giro. Non. L’allenatore. Parlare. Volta. Calcio. Qualità. Bella. Sette. Stadio. Soldi. Moggi. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ OCCHIO E MALOCCHIO, VOTI E FISIME PARTICOLARI Gigetto (scocciato): Nonno, scusa se mi permetto, ma te lo devo proprio dire: sei incorreggibile. Altri due minuti e me ne sarei andato. Nonno: Sono arrivato in Zona Cesarini. Gigetto: Che altra novità è questa?! Nonno: E’ un modo per dire che sono arrivato all’ultimo momento. Comunque oggi tua nonna non c’entra. Semplicemente mi sono svegliato tardi. Capita anche a me, cosa credi? Cercherò di farmi perdonare presentandoti un argomento particolare, insolito, per certi versi affascinante. Viviamo ormai nel terzo millennio, l’analfabetismo da noi quasi non esiste più, la scienza ha toccato vette altissime, la tecnologia è sempre più sofisticata, ciononostante, c’è ancora chi crede nel malocchio, chi si dedica a strani riti propiziatori e via di questo passo. La casistica è ricca. Prendi Luciano Gaucci, ancora lui, ad esempio, è un omone solido, grande e grosso, eppure senti cosa dice a proposito di un suo giocatore: Baronio? Per me è uno “sfigato”. Se entra lui, il Perugia perde. Magari è un caso, non so. O forse è per via del numero 13 sulla maglia: a me quel numero ha sempre portato male. Alle corse dei cavalli, persino a cena. Del resto erano in tredici a tavola anche gli apostoli con nostro Signore, no? E pure noi del Perugia, prima di beccarne cinque dalla Lazio, cenammo in 13 a Roma: mai più. La maglia magari gliela lascio, in TV ho detto che l’avrei bruciata per fare un po’ di colore. Il problema vero è lui, che guadagna un sacco di soldi e non è adatto a giocare in A, in una squadra come la mia. Una squadra piccola che io devo difendere in tutti i modi. Anche con la scaramanzia, sì. Non lo dicevo Peppino De Filippo? Non è vero ma ci credo… (1) Gigetto: E qui cascò l’asino! Mi sa tanto che sono proprio i tanti soldi che deve sborsare che fanno inviperire il presidente! Nonno: Sono assolutamente d’accordo. Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Preziosi, quand’era presidente del Como, che, dopo la partita persa dai lariani contro l’Inter, riferendosi all’arbitro Collina, dice: E poi c’era Collina. Niente da dire per l’arbitraggio, ma chissà perché quando c’è lui che dirige perdiamo sempre. Collina ci porta sfiga… si può dire? (2) Gigetto: Ad essere sincero alla sfiga credo anch’io. C’è Marco, ad esempio, il figlio del fornaio, quello che ogni tanto cade in transito, lo conosci anche tu, che ogni volta che gioca nella mia squadra, perdiamo sempre. Nonno: Per piacere oggi non è giornata. Cade in trance si dice e non in transito. Comunque, se ci rifletti un po’, probabilmente converrai che si è trattato di una coincidenza bella e buona e che il tuo amico non c’entra per niente. Gigetto: Una volta sì, due forse, ma cinque o sei volte non possono essere considerate una pura coincidenza. Nonno: Sarà. Del resto sei in buona compagnia. Non a caso, da un’inchiesta realizzata alla vigilia dell’euro-derby di ritorno tra Milan e Inter, per il Corriere della Sera da Monica Colombo e Giancarla Ghisa, vengono fuori delle cose estremamente interessanti. Ti ho preparato uno stralcio: “Le scaramanzie autentiche sono quelle che restano segrete. Sono quelle non rivelate che alla fine funzionano”. Da questo assunto parte Silvano Ramaccioni, team manager del Milan da oltre 20 anni e uomo attento ai piccoli riti del quotidiano. “Da quando sono a Milanello il più ossessionato dai comuni gesti portafortuna era Arrigo Sacchi che voleva entrare sempre per ultimo allo stadio”. Poi continua Pippo Inzaghi stasera non mancherà di ripetere quei gesti che dall’inizio della stagione gli sono ormai familiari, ovvero l’ingresso in campo per ultimo al fianco dell’arbitro e il bacio all’anello d’oro bianco, prima del fischio d’inizio della partita. Bacio alla vera nuziale anche da parte di Andrea Pirlo, che con lo stesso gesto celebra pure le famigerate reti dal dischetto. Nell’Est dell’Europa gli scongiuri e le scaramanzie non vanno molto di moda: Kaladze sbeffeggia i compagni che ne sono ossessionati. Adriano Galliani per invocare la buona sorte pregherà il fido Braida di raggiungere San Siro attraverso il percorso portafortuna, solo dopo aver cenato con lo stesso menù del’ultimo successo ottenuto. Mistico è invece Recoba che porta con sé l’immaginetta di un santo da baciare prima delle partite (ma più prosaicamente al polso porta un braccialetto composto da fili colorati di provenienza sudamericana). Francesco Toldo quando esce indenne da una partita non cambia più i guanti fino a che prende un gol. Abbiati, che proprio ieri si è ritrovato titolare, ne indossa invece un paio personalizzato con il nome della figlia Giulia ricamato. Crespo non abbandona mai la fascetta che raccoglie i capelli, mentre Xavier Zanetti ha puntato tutto sull’armadietto (il primo a destra all’ingresso dello spogliatoio interista a San Siro) e sulla presenza in tribuna della moglie Paula, a cui dedicare il gol con un bacio. (3) Gigetto: Non ci vedo nulla di male. Ognuno è libero di credere in quello che più gli aggrada, soprattutto se funziona davvero. Nonno: Nulla da obiettare. Comunque questi sono episodi recenti, con l’aiuto del giornalista Vernazza Sebastiano, diamo un’occhiata anche al passato: Maggio 1980: per festeggiare il tricolore e ringraziare il cielo, Bersellini e Onesti – allenatore e preparatore atletico dell’Inter – marciarono a piedi da Milano a Fontanellato, paese a nord di Parma, meta di pellegrinaggi per via del Santuario della Madonna del Rosario. Partenza alle ore 22,30 e arrivo alle diciassette del giorno successivo. Diciotto ore e trenta minuti per coprire i 111 chilometri del percorso. Una camminata a passo sostenuto, alla media di 6 chilometri all’ora. Diversi gli ostacoli: lungo la via Emilia drappelli di tifosi euforici disturbarono i due podisti con richieste di brindisi e di autografi. A Fiorenzuola si mischiarono lambrusco e champagne: la vista si annebbiò, le gambe si piegarono e i due arrivarono a Fontanellato in preda a visioni mistiche. Ancora il Vernazza scrive: La storia del calcio è piena di riti propiziatori, di voti fatti e sciolti e di scaramanzie. A proposito di queste ultime, maestro ineguagliabile resta Romeo Anconetani, padre-padrone del Pisa dal 1978 al 1994. Anconetani era solito spargere il sale sull’erba dell’Arena Garibaldi. Prima di una sfida col Cesena, nel dicembre del 1990, il campo venne “fertilizzato” con 26 chilogrammi di cloruro di sodio da cucina. Infine, e qui chiudo: Negli anni Novanta il Foggia celebrava le salvezze con escursioni ciclistiche a San Giovanni Rotondo nei luoghi sacri di Padre Pio, a circa 40 Km dalla città. (4) Gigetto: Non capisco, però, perché ti meravigli tanto. So per certo che qualche tempo fa anche tu sei entrato in contatto con questo mondo un po’ particolare. Ricordo che la nonna mi disse che avevi preso il collo della strega. Nonno (visibilmente irritato): Nooo! Non è possibile, non ci credo. Presi il colpo della strega, non il collo. Tu mi farai morire. Gigetto: Mamma mia come stai diventando permaloso! Non si può più fare una battuta. Volevo solo farti ridere un po’. Nonno: E invece mi fai piangere: Ti proibisco di fare certe battute. Gigetto: E va bene, cercherò di evitare. Sappi, però, nonno di poca fede, che le mie battute fanno scompisciare dal ridere i miei compagni. Nonno: Non mi interessa. Adesso devo andare. Ci vediamo fra due giorni, perché per domani ho preso un altro impegno. Gigetto: Okay. Ciao. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L’identikit Individua gli spunti più interessanti che sono emersi durante la lettura: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Il titolo Spiega e commenta il titolo del capitolo. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------ La percezione Spiega e commenta, sul tuo quaderno, i punti che hai evidenziato nella sezione L’identikit. La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. Le scaramanzie autentiche sono quelle che restano segrete. Sono quelle non rivelate che alla fine funzionano. 2. La storia del calcio è piena di riti propiziatori, di voti fatti e sciolti e di scaramanzie. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Esterofilia Elenca tutte le parole straniere che compaiono nel testo, comprese quelle di origine latina. Specchio segreto Descrivi sul tuo quaderno se, e in che modo, l’argomento trattato in questo capitolo ti coinvolge personalmente. Questione di feeling Come spieghi che, all’inizio del terzo millennio, ci sono ancora moltissime persone – in Italia l’industria dell’occulto è fiorente – crede ancora nel malocchio e si dedica a strani riti propiziatori? --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Il testimone oculato Redigi un breve rapporto su di un episodio, correlato al tema in oggetto, di cui sei stato testimone. Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. L’istantanea Descrivi, nei minimi dettagli, le sequenze del rito propiziatorio che intendi eseguire alla vigilia di un’importante partita giocata dalla tua squadra del cuore: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Stralcio. Scaramanzia. Famigerato. Ossessionato. Mistico. Indenne. Personalizzato. Occhio ai modi di dire Spiega il significato delle locuzioni o modi di dire sia di quelli che hai inserito nella sezione Il censimento e sia di questi che seguono: Qui cascò l’asino. Cadere in trance. Miscellanea Riporta i punti principali dell’inchiesta realizzata da Monica Colombo e Giancarla Ghisa per il Corriere della sera: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Test a scelta multipla 1. Chi è Vernazza Sebastiano: [ ] Un giornalista [ ] Un calciatore [ ] Un Preparatore atletico [ ] Un allenatore 2. Dove, negli anni novanta, la squadra del Foggia celebrava le salvezze, con escursioni ciclistiche: [ ] Santuario di Montevergine [ ] Santuario della Madonna di Pompei [ ]San Giovanni Rotondo [ ] Santuario di San Gerardo L’intruso In base al testo scopri quale, tra le parole che seguono, non si può abbinare con il termine omone: Grande. Imponente. Grosso. Solido. Test a risposta aperta Utilizzando lo spazio a disposizione descrivi in che modo Xavier Zanetti cerca di propiziarsi la buona sorte. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- L’inserimento Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle riportate in calce. 1. Pippo Inzaghi ….. non mancherà di ripetere quei ….. che dall’inizio della ….. gli sono ormai ….. ovvero l’ingresso in campo per ….. a fianco dell’arbitro e il ….. all’anello d’oro bianco, prima del ….. dell’inizio della partita. 2. Bacio alla vera ….. anche da parte di ….. Pirlo, che con lo stesso gesto ….. pure le famigerate ….. dal dischetto. 3. Nell’Est ….. gli scongiuri e le ….. non vanno ….. di moda: Kaladze ….. i compagni che ne ….. ossessionati. Bacio. Dell’Europa. Stagione. Celebra. Familiari. Sono. Ultimo. Nuziale. Andrea. Stasera. Reti. Scaramanzie. Molto. Sbeffeggia. Gesti. Fischio. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Vola sulle ali della fantasia……. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LA SPIRALE DELLA VIOLENZA Gigetto: Ciao nonno, per un pelo non siamo arrivati nello stesso momento. Nonno: Già, proprio per un pelo. Prima o poi riusciremo a spaccare l’orologio. Gigetto: Stanotte ho avuto gli incubi. Ho sognato maghi, fattucchieri, streghe, janare e via dicendo. Nonno: Allora l’argomento ti ha colpito? Gigetto (allegro): Sì, proprio in fronte! Nonno: Quello di oggi non ti procurerà altri incubi, però ti farà riflettere un pochino. Gigetto: Già. Oggi se non sbaglio parleremo della violenza che è un’altra piaga che affligge l’ambiente calcistico. Nonno: Che il mondo fosse una gabbia di matti, lo si sapeva già, che ogni tanto qualcuno desse i numeri e anche questo lo sapevo eccome, però ciò non toglie che ogni volta che accade l’ennesimo episodio di violenza resto allibito davanti all’imbecillagine umana e al caso che colpisce, appunto, dove coglie coglie, senza guardare in faccia nessuno. Prendi quel ragazzo siciliano, ad esempio, tifoso juventino ammazzato nella stazione di Torino. Ho riportato il trafiletto integrale apparso sul Corriere dello Sport: La Juventus ieri avrebbe voluto giocare con il lutto al braccio per ricordare Enzo D’Angelo, il giovane tifoso siciliano ucciso sabato notte a Torino da un rumeno ubriaco mentre si accingeva a prendere il treno per tornare a casa, ma l’Uefa le ha negato il permesso. E proprio ieri Alcamo si è fermato per i funerali di Enzo. Sulla bara del giovane è stata appoggiata la maglia numero 10 inviata da Alessandro Del Piero, uno degli idoli del ragazzo. Fuori dalla Chiesa Madre sono state deposte centinaia i corone adornate con fiori bianchi, mentre almeno tremila persone hanno partecipato al dolore dei familiari dando l’ultimo saluto ad Enzo. Le saracinesche dei negozi sono state abbassate, il sindaco Giacomo Scala aveva dichiarato il lutto cittadino. I funerali sono stati celebrati dal vescovo di Trapani, Francesco Miccichè. Nelle navate laterali della Chiesa, tanti giovani con magliette bianche ed in prima fila sulla destra i genitori e le sorelle di Enzo. Dietro di loro i 4 amici che con lui erano andati a vedere la partita della Juventus. (1) Gigetto: Ma perché tanta violenza negli stadi? Perché gli arbitri, sempre più spesso, vengono insultati e, soprattutto nelle serie minori, addirittura picchiati? Nonno: Come sempre chiediamo aiuto a chi se ne intende. Il sociologo Sabino Acquaviva, in proposito, ha scritto: Con il processo di degenerazione progressiva del significato morale del calcio è ridiventata dominante la figura del superuomo, del supercalciatore che, dato che è un bravo sportivo, si presume sappia un po’ di tutto e può persino diventare deputato. Siamo di fronte a una nuova celebrazione della forza e della violenza che i gruppi di ultras, spesso coccolati dalle società calcistiche, sollecitati anche dalla competizione sportiva, traducono in politica. In conclusione, giustamente Ernesto Galli della Loggia in un suo editoriale sostiene che (in queste condizioni) il fatto “che vinca il peggiore non toglie nulla al gusto della vittoria”. (2) Il giornalista Roberto Perrone rincara la dose: La vera notizia è che ormai il calcio è l’unico villaggio globale. Non se ne esce più, anche perché, volendo veramente calmare gli animi, bisognerebbe non costringere il popolo a sorbirsi il pallone ogni giorno. Se ogni tanto si è costretti a pensare a qualcosa d’altro, magari non si va a sfasciare la testa di Baldini. La vera notizia del giorno è che presidenti, dirigenti, giocatori e procuratori sono vittime di se stessi: hanno creato un mostro. Hanno venduto l’anima alle televisioni e voluto la globalizzazione calcistica, quella che ti insegue ovunque anche sottocasa. (3) Gigetto: E Giorgio Tosatti, il tuo giornalista preferito, non dice niente su questo argomento? Nonno: Come no, senti qua: Ma ci sono tifosi, privi della minima cultura sportiva, per cui la sconfitta è un’onta da punire, un motivo per aggredire dirigenti e giocatori, una ragione per invadere e distruggere lo stadio, per fare terra bruciata delle società, per sfogare una rabbia insensata. Come se fossero depositari dell’onore e della storia di un club, come se passione e abbonamento (magari scontato o gratuito) li autorizzassero ad ergersi a giudici, a diventare i pasdaran del vero tifo, i custodi di un integralismo violento e demenziale. I mascalzoni scagliatisi contro le forze dell’ordine a Torino non sono tifosi di una società che ha molto sofferto con dignitosa compostezza in decenni di travaglio, non rappresentano neppure un’unghia di una delle più gloriose leggende sportive del Paese, non amano una maglia che infangano, non aiutano una squadra cui procurano altri danni, non hanno diritto di cittadinanza nel calcio. Vanno estirpati dagli stadi come gramigna. Questa tolleranza verso chi inquina il mondo del pallone deve finire. Ormai siamo alla barbarie. Nessuno può liberarsi della sua parte di responsabilità. Ci sono presidenti ed allenatori che da mesi giustificano le loro sconfitte accusando istituzioni, altri club ed arbitri di congiure a loro danno, di manovre correttive, di alterare i risultati. La Lega non sa disciplinarne i comportamenti, la Federazione non li punisce come dovrebbe, oscillando fra durezze (nei confronti di chi conta poco) e perdoni (verso i potenti). In centinaia di campi minori le violenze sono abituali. (4) Gigetto: E’ proprio un quadro dipinto a tinte fosche. Sembra proprio che in giro per gli stadi troviamo molta gente affetta da turpe psicologiche. Nonno: Ci risiamo. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Turbe psicologiche si dice, non turbe psicologiche. La cosa che più mi fa soffrire e mi lascia perplesso è che, come dimostra l’articolo che segue ancora del giornalista Roberto Perrone che riporto integralmente perché altamente esplicativo, se uno tenta di andare controcorrente viene considerato, ad essere generosi, un ingenuo. L’ha rifatto. Alessandro Del Piero, il giocatore col far play nel Dna, dopo aver rinunciato a un calcio d’angolo contro il Parma (con la Juve in svantaggio) ieri contro il Como (anche in questo caso la sua squadra era sotto di un gol) ha fermato un’azione d’attacco al limite dell’area, mentre un giocatore avversario giaceva, contorcendosi come se l’avesse morso una vipera del Gabon, nei pressi del dischetto. Ovviamente il collega del Como si è ripreso in fretta, ma questa è un’altra storia. Il fatto è che Del Piero è recidivo e anche un po’ ingenuo. Perché lo fa? Per l’eternità, evidentemente, visto che tutti in fondo lo considerano un po’ pirla. Non fa notizia. Meglio una bella moviola con Tudor che tira i capelli a Benarrivo, meglio un bel filmino più o meno amatoriale con Sacchi che cerca, inutilmente, di alzare la sua voce di un’ottava per farsi sentire da Giraudo. La faremo mai una puntata tutta su Del Piero che restituisce il pallone ammettendo di averlo toccato per ultimo? Mai. Perché aveva ragione Umberto Eco, noi siamo per l’elogio di Franti, per l’esaltazione del cattivo. A noi Garrone ci fa un po’ schifo, con quel suo buonismo ante litteram. Questo è il Paese delle scorciatoie, dove nessuno vuole fare la fila e se uno posteggia male l’auto, il tizio che passa ti piazza un biglietto di protesta, ma se invece te la riga non si azzarda a lasciarti nome e indirizzo. E’ il Paese dove, in una trasmissione Rai, c’è il fantoccio dell’arbitro Moreno, noi avvantaggiamo la cultura della furbata: chi è più dritto va avanti. Del Piero, invece, non la pensa così e si comporta di conseguenza. Beh, contrordine compagni: Garrone è meglio di Franti e sarebbe ora che qualcuno cominciasse a far compagnia ad Alex. (5) Gigetto: Non c’è che dire, signori si nasce! Nonno: Ovviamente ci sono tanti altri episodi da deplorare e condannare, te ne cito soltanto qualche altro. Durante la partita Messina-Livorno, Protti, che con il Messina aveva giocato per tre anni, saluta i suoi vecchi tifosi e lancia un mazzo di fiori sotto le gradinate, in ricordo di un ragazzo morto lo scorso anno colpito da una bomba carta durante lo spareggio Messina-Catania. I tifosi del Livorno non gradiscono e lo insultano, lasciandolo esterrefatto. Era un gesto che sentivo di fare – si sfoga afflitto il giocatore - e non posso credere che abbia suscitato questa reazione, tuttora non capisco. Sarò troppo sensibile, vivrò in un altro pianeta, ma io non mi sento di far parte di questo mondo. Se può succedere una cosa così io voglio starne lontano. (6) In articolo di Di Giovanni Marino, un tifoso della Lazio, nel raccontare la brutta avventura – aggressione di un gruppo di venti ultras del Napoli ai danni di quattro tifosi laziali, la sera del 23 marzo nell’autogrill Chianti Ovest - in cui è rimasto coinvolto, tra l’altro dice: Non è possibile rischiare di essere ucciso per una partita di pallone. Quello che è successo a me ed ai miei tre amici è al di fuori della realtà, roba da film, inimmaginabile; mi vengono i brividi a pensare che se fossi entrato in quel autogrill con mia moglie e le bambine anche loro sarebbero state pestate a sangue. Per me da quel giorno è cambiato qualcosa nel rapporto sereno che avevo con la passione calcistica. Basta, col calcio da stadio ho chiuso. La Lazio la guardo solo in TV. (7) Gigetto: Questi sono numeri al lotto! Nonno: Anche Alessandro Del Piero riconosce che: Siamo allo sbando. Il guaio è che oggi non possiamo più dire che la violenza del calcio è in quei teppisti che lanciano oggetti o sfasciano i seggiolini. Quelli sono diventati solo una parte del problema. (8) E ancora: E’ bene che noi addetti ai lavori, e ovviamente mi ci metto anche io tra questi, pesiamo bene le parole, altrimenti non possiamo poi sorprenderci della violenza che si scatena negli stadi. (9) Gigetto: Alex ha ragione. Il suo è puro buon senso. Nonno: Il derby di ritorno giocato a Torino tra Juve e Toro, sembrava veramente una corrida. Gigetto: Altro che, sembrava di assistere ad un torneo di arti parziali! Nonno (divertito): Arti marziali, non parziali. Comunque stavolta mi è piaciuta la tua battuta. Gigetto: Finalmente sono riuscito a farti sorridere un pochino. Nonno: Non montarti troppo la testa, però. Ci vediamo domani alla stessa ora. Ciao. Gigetto: Ciao. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------- Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Le emozioni Descrivi i diversi stati d’animo dell’autore così come si sono evoluti nel corso della vicenda. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------ La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato del seguente brano: Ci sono presidenti ed allenatori che da mesi giustificano le loro sconfitte accusando istituzioni, altri club ed arbitri di congiure a loro danno, di manovre correttive, di alterare i risultati. La Lega non sa disciplinarne i comportamenti, la Federazione non li punisce come dovrebbe, oscillando fra durezze (nei confronti di chi conta poco) e perdoni (verso i potenti). A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Le cinque W Inserisci le coordinate relative al trafiletto estrapolato dal Corriere della Sera relativo alla morte di Enzo D’Angelo tifoso della Juventus: Who (chi)? ------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------What (che cosa)? -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Where (dove)? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------When (quando)? --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Why (perchè)? ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Esterofilia Indica, tra le parole straniere che hai incontrato nel testo, quelle che usi comunemente. L’introspezione Rifletti serenamente e individua i punti di forza e i punti di debolezza del brano. Punti di forza: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Punti di debolezza: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Se hai risposto no a qualche domanda spiegane il motivo: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Contestualizziamo Illustra in che modo il testo ha influenzato il tuo pensiero. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Specchio segreto Descrivi sul tuo quaderno se, e in che modo, l’argomento trattato in questo capitolo ti coinvolge personalmente. Bon Ton Commenta, sul tuo quaderno, il brano del giornalista Roberto Perrone, dedicato al far play di Alessandro Del Piero. Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ --------- La metafora Individua, descrivi e commenta: -------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il testimone oculato Redigi un breve rapporto su di un episodio, correlato al tema in oggetto, di cui sei stato testimone. Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------------------------- Flashback Ritorna con la mente indietro di qualche anno e nel tuo passato individua e poi descrivi un episodio, correlato al tema della violenza, che ha inciso particolarmente sulla tua vita. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------- S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Allibito. Degenerazione. Pasdaran. Integralismo. Demenziale. Tolleranza. Alterare. Recidivo. Esterrefatto. Occhio ai modi di dire Spiega il significato delle locuzioni o modi di dire sia di quelli che hai inserito nella sezione Il censimento e sia di questi che seguono: Spiega il significato delle locuzioni o modi di dire che hai inserito nella sezione Il censimento: Virgola, punto e virgola, punto e a capo Commenta questo brano: Questo è il Paese delle scorciatoie, dove nessuno vuole fare la fila e se uno posteggia male l’auto, il tizio che passa ti piazza un biglietto di protesta, ma se invece te la riga non si azzarda a lasciarti nome e indirizzo.E’ il Paese dove, in una trasmissione Rai, c’è il fantoccio dell’arbitro Moreno, noi avvantaggiamo la cultura della turbata: chi è più dritto va avanti. Asso pigliatutto Che cos’è la globalizzazione calcistica? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------- Il topo di biblioteca Fai una ricerca sugli ultras. La torre di Babele Commenta questo brano: Non è possibile essere ucciso per una partita di pallone. Quello che è successo a me ed ai miei tre amici – aggressione subita da quattro tifosi laziali da parte di venti ultras del Napoli in un autogrill – è al di fuori della realtà, roba da film, inimmaginabile… Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. La mappa Realizza una mappa per evidenziare il percorso da compiere, completo di punti di riferimento precisi, per descrivere un Villaggio Globale: La mappa concettuale Trasforma la mappa realizzata in precedenza in mappa concettuale. Scopri la motivazione Scrivi nell’apposito quadretto quale motivazione può aver ispirato la frase che segue: FRASE MOTIVAZIONE Per me da quel giorno è cambiato qualcosa nel rapporto sereno che avevo con la passione calcistica. Test a scelta multipla Enzo D’angelo è stato ucciso da un giovane di nazionalità: [ ] Rumena [ ] Francese [ ] Albanese [ ] Marocchina La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema: PROBLEMA: Eliminare la violenza negli stadi. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: Chi è? Sabino Acquaviva. L’intervista Intervista il personaggio che hai conosciuto nella sezione Chi è? Bianco e nero Individua gli elementi che evidenziano il pessimismo e quelli che svelano l’ottimismo dell’autore. L’inserimento Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle riportate in calce. 1. E proprio ieri Alcamo si è fermato per i funerali di Enzo. Sulla bara del giovane è stata appoggiata la maglia numero 10 inviata da Alessandro Del Piero, uno degli idoli del ragazzo. 2. Con il processo di degenerazione progressiva del significato morale del calcio è ridiventata dominante la figura del superuomo, del supercalciatore che, dato che è un bravo sportivo, si presume sappia un po’ di tutto e può persino diventare deputato. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L’album Inserisci nell’album, mediante una minuziosa descrizione, il fotogramma di un avvenimento o di un ricordo, affiorato nel corso della lettura, che ti è particolarmente caro. Osservazioni: Se hai qualcosa da obiettare, da integrare, da condividere particolarmente, questo è il tuo momento. Utilizza solo le righe predisposte. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La gratificazione Descrivi che cosa ti ha maggiormente gratificato durante la lettura: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------- Il salvadanaio Seleziona le cose più significative emerse durante la lettura e conservale in un salvadanaio. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------- Approfondimento Approfondisci concetti e temi custoditi nel salvadanaio A COME ABBONDANZA Gigetto: Ciao nonno, oggi è toccato a te di dover aspettare. Mi dispiace ma anch’io mi sono svegliato tardi stamattina. Nonno: Sia come si dice, una volta a te e una volta a me. Gigetto: Di che cosa parliamo oggi? Nonno: L’argomento di oggi è l’ampiezza del parco giocatori delle squadre. Attualmente, a differenza di anni addietro, ogni squadra ha un’ampia rosa di calciatori. Ricordo, infatti, che quand’ero giovanotto, l’Inter di Helenio Herrera e di papà Moratti perse una finale europea perché – se la memoria non mi gioca brutti scherzi – non aveva una valida alternativa per sostituire Suarez infortunato. Al posto del fortissimo spagnolo giocò Bicicli, che certo non era della stessa caratura tecnica e i nerazzurri furono sconfitti. Oggi non sarebbe accaduto, se mai, il problema è il contrario: abbondanza invece che penuria; molte alternative per l’allenatore, piuttosto che scelte obbligate. Gigetto: E’ meglio avere molte frecce a disposizione nel proprio arco. Certo che oggi, per fare il presidente di una squadra di calcio, minimo bisogna essere un mangiante del petrolio. Nonno: Primo, le frecce si trovano nella faretra. Nell’arco vengono inserite solo al momento di scagliarle. Secondo; si magnate del petrolio e non mangiante. Terzo, anche l’abbondanza, così come la penuria, crea problemi, perché magari durante la partita ci si accorge di avere fatto delle scelte errate, perché è facile creare dei malumori tra i giocatori esclusi, e via dicendo. In linea di massima quasi tutti sono concordi nel ritenere l’abbondanza un bene, perché permette di sostituire degnamente gli infortunati, di cambiare strategia in corsa, di provare soluzioni diverse, di essere meno prevedibili. In più di un’occasione Marcello Lippi ha spiegato che lui utilizza regolarmente quella che può essere definita un’arma a doppio taglio e cioè il turn over. Ovviamente, la figura dell’allenatore è fondamentale per la gestione oculata del gruppo e per evitare che si creino dissapori e fratture all’interno dello stesso. Le idee dell’allenatore juventino sono chiare: L’organico ricco presenta indicazioni positive e negative. Io cerco di minimizzare le prime e ridurre al minimo le seconde. Il mio non è un vero e proprio turn over, mando in campo la squadra fisicamente migliore. La filosofia del turn over è chiara: i nostri campioni devono capire che possono andare in panchina. O nemmeno in panchina, in tribuna. Però questi campioni sanno che nella Juventus si vince. (1) Gigetto: Se lo dice Lippi! C’è da credergli, lui è uno che se ne intende. Nonno: Non è è il solo a pensarla così. Più o meno dello stesso tenore le altre tre testimonianze. Per Fabbrini del Modena: Nessun problema: più concorrenza significa più stimoli. Il gruppo ne guadagnerebbe. Star fuori non fa mai piacere ma qui non c’è nessuno che mette il muso. Abbiamo vinto due campionati anche grazie al contributo di chi si faceva trovare pronto dopo lunghe assenze, di chi segnava partendo dalla panchina. (2) Per Paolo Maldini: La gestione dell’abbondanza diventerà un problema solamente se le cose non andranno bene e di conseguenza all’interno del gruppo si creeranno malumori. Ma se, al contrario, arriveranno le vittorie, allora tutti potranno ottenere soddisfazioni. (3) Anche l’ex rossonero Marco Van Basten afferma: Meglio disporre di 6 giocatori per 2 posti che di 2 per 6 posti… Certo non bisogna sbagliare soprattutto sul piano psicologico… Date retta a me, l’abbondanza di grandi fuoriclasse è sempre un fatto positivo. (4) E restiamo ancora in rossonero con Ancelotti e Rui Costa. Il primo ha detto: Credo che il difficile sia la gestione di un gruppo così buono. Dobbiamo tenere tutti sulla corda, dando organizzazione ed equilibrio al nostro gioco. Nel calcio non c’è solo attacco, ma anche difesa… (5) L’identità si perde quando le cose vengono provate al buio. In realtà modificare non crea problemi, anche perché ho a disposizione un gruppo di giocatori che mi consente di adottare soluzioni diverse. (6) Il secondo: Quando si esce con la squadra che sta vincendo, tra gli applausi, la sostituzione non ti pesa, ma quando esci con la squadra in difficoltà, ti senti un po’ colpevole e, la cosa non ti fa piacere. (7) Dulcis in fundo Ilario Castagner: Voglio dire bravo a Marcello Lippi perché con il suo equilibrio riesce sempre a trovare turn-over e carichi di lavoro giusti e la sua Juve finisce ancora una volta la stagione con rendimento in crescita. (8) Gigetto: Come dicevano i romani: nulla quaestio. Nonno: Mi sorprendi. Oggi fai sfoggio di cultura. Gigetto: Ma veramente credevi che il tuo unico nipote è capace solamente di azzeccare uno strafalcione dietro l’altro? Nonno: Lasciamo cadere l’argomento, per favore. Gigetto: Okay. La prossima volta di cosa ci occuperemo? Nonno: Di gestione aziendale. Gigetto: Come sarebbe a dire? Nonno: Vuol dire che parleremo un po’ di economia, di Conto Economico, bilancio e via di questo passo. Gigetto: Mamma mia! Nonno: Non ti spaventare, non è poi così difficile. Gigetto (poco convinto): Se lo dici tu. Nonno: E’ così. Ciao. Gigetto (perplesso): Ciao. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La percezione Spiega e commenta i punti che hai trovato più interessanti nel corso della lettura. (Se lo spazio non è sufficiente utilizza il quaderno). ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. La filosofia del turn-over è chiara: i nostri campioni devono capire che possono andare in panchina. O nemmeno in panchina, in tribuna. 2. Nessun problema: più concorrenza significa più stimoli. 3. Quando si esce con la squadra che sta vincendo, tra gli applausi, la sostituzione non ti pesa, ma quando esci con la squadra in difficoltà, ti senti un po’ colpevole e la cosa non ti fa piacere. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Esterofilia Indica, tra le parole straniere che hai incontrato nel testo, quelle che usi comunemente. Contestualizziamo Illustra in che modo il testo ha influenzato il tuo pensiero. Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto: L’artista Se tu fossi un pittore, in che modo rappresenteresti il testo? S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Penuria. Faretra. Strategia. Dissapore. Organico. Il segno dei tempi Più concorrenza significa più stimoli. Spiega, aiutandoti anche con qualche esempio, il significato di questa frase. La telefonata Fai una telefonata al tuo calciatore preferito… Il tallone d’Achille Individua e commenta i punti deboli del turn-over. Elementare Watson! Spiega il significato del modo di dire: tenere tutti sulla corda. Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. Test a risposta aperta Qual è la filosofia del turn-over secondo Marcello Lippi? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema: PROBLEMA: Ottimizzare l’impiego di tanti calciatori a disposizione di un allenatore. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: Chi è? Fai una ricerca e scrivi tutto quello che riesci a sapere di Marco Van Basten. Bianco e nero Individua gli elementi che evidenziano il pessimismo e quelli che svelano l’ottimismo dell’autore. Caccia all’errore In una delle tre frasi che seguono c’è un errore, trovalo: 1. Nessun problema: più concorrenza significa meno stimoli. 2. L’identità si perde quando le cose vengono provate al buio. 3. Voglio dire bravo a Marcello Lippi perché con il suo equilibrio riesce sempre a trovare turn-over e carichi di lavoro giusti e la sua Juve finisce ancora una volta la stagione con rendimento in crescita. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------- Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- L’album Inserisci nell’album, mediante una minuziosa descrizione, il fotogramma di un avvenimento o di un ricordo, affiorato nel corso della lettura, che ti è particolarmente caro. A COME AZIENDA Nonno: Ciao Gigetto, dormito bene stanotte? Gigetto: Macchè! Con tutta quell’abbondanza di calciatori e i problemi del turn-over, non ho chiuso occhio. Sono convinto che ogni mister, al momento di decidere la formazione dovrà fare i conti con un terribile mal di testa. Continuando a rimuginare sull’argomento, il mio pensiero è andato al povero Trapattoni, C.T. della nostra nazionale di calcio, che deve fare delle scelte all’interno di un numero cospicuo di candidati alla maglia azzurra. C’è, poi, da mettere in conto il modulo di gioco più adatto per affrontare l’avversario di turno, le caratteristiche dei giocatori da utilizzare, gli infortuni, le motivazioni e poi l’esigenze dei singoli club. E poi chissà quante altre cose ancora! Ho provato anche a mettermi nei suoi panni e la conclusione è stata che c’è veramente da perdere la testa. Nonno: Secondo un vecchio proverbio l’abbondanza nuoce allo stesso modo della mancanza. Gigetto: Certo è che qualche tempo fa, le cose non erano così complicate. Nonno: E’ vero. Possiamo dire che c’era una volta, tanto tempo fa, il calcio. Quello di oggi, invece, è tutt’altra cosa ed è lontanissimo parente dello sport praticato prima che gli interessi economici prendessero il sopravvento. Il sociologo Sabino Acquaviva, nella sua rubrica “Domande di Oggi”, ad un lettore che gli chiedeva che cosa rispondere al nipote che gli aveva domandato se il calcio di una volta era come quello di oggi, tra l’altro, dice: Potrebbe raccontargli di quando gli stipendi dei calciatori erano miseri come i rimborsi delle loro trasferte. Di quando si giocava veramente per gareggiare, e non soltanto per vincere. Degli anni in cui un calciatore non era un divo. Raccontargli la modestia dei bilanci delle società di calcio, la passione veramente sportiva di chi giocava e non pensava certo di farsi ricco giocando, e poi l’ambiente: una società in gran parte contadina, povera, forse ancora troppo semplice. (1) Poi le cose sono cambiate. Il calcio si è allontanato dai valori dilettantistici ed è diventato un business di proporzioni gigantesche. Attualmente nei bilanci delle società di calcio compaiono cifre colossali. Parole come concorrenza, pianificazione strategica, marketing, ecc. sono entrate di prepotenza anche nel mondo del calcio e gli hanno cambiato i connotati. La rincorsa sfrenata agli incassi, la caccia al grande nome che attira il pubblico, i forti introiti derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, hanno portato ad una gestione dissennata. Un vero e proprio tornado ha investito l’ambiente calcistico e attualmente da tutte le parti si cercano e si invocano soluzioni capaci di bonificarlo. Come sono lontani i tempi – continua Acquaviva - in cui il calcio era uno sport! Oggi anche in Italia è un affare, ma un affare che crea disuguaglianze, ingiustizie, distorsioni. Già la dicono lunga i milioni di euro di disavanzo delle società. La situazione è tale che forse per il nostro calcio è possibile parlare di bancarotta, di una situazione che è il risultato di folle gestione del tutto. Già nella stagione 2000-2001 i debiti sono stati il doppio degli introiti, con un disavanzo di 256 milioni di euro. (2) Gigetto: Ma come è stato possibile giungere a tanto? Possibile che nessuno si accorgeva che si stava imboccando un vicolo cieco? Nonno: Purtroppo l’euforia distoglie dalla retta via. Le testimonianze che seguono consentiranno di approfondire la tematica. Il nostro sistema di campionati – scrive Giorgio Tosatti - con troppe retrocessioni e altrettante promozioni, finisce inevitabilmente per condizionare i risultati e il tipo di gioco praticato. Una retrocessione dalla A alla B comporta un grave danno economico. Passare dalla B alla C può addirittura portare una società al fallimento. Ecco perché il risultato viene prima di tutto. (3) E’ un prodotto - rincara la dose il giornalista Marco Ansaldo - come i golfini confezionati per la Standa, l’ultima polizza venduta dai piazzisti Mediolanum o un programma in TV con Gerry Scotti. Nell’impero di Berlusconi non ci sono differenze di filosofia, dopo la sbandata degli ultimi anni che fece del Milan una squadra come le altre. Tutto si infiocchetta pur di vendere. (4) Anche Trapattoni CT della nostra nazionale è costretto ad ammettere che: Nel calcio, come in tutte le aziende, conta il risultato. So come va il mondo. Alla fine si tirano le somme e bisogna essere in attivo. Guardo alle società di calcio e vedo tanti miei colleghi più che confermati che subito dopo vengono sostituiti. E’ il nostro ruolo. (5) Ottavio Bianchi conferma questa evoluzione o involuzione che sia: I giocatori, molto più di quando allenavo io, ormai sono delle piccole aziende con interessi economici enormi e tanta gente intorno. Se le società non sono ben coperte, si è sempre in balia del vento. E ogni refolo, ogni piccolo screzio quotidiano, diventa un uragano. (6) Gigetto: E’ una situazione che certo non si può definire rosea. Nonno: E nemmeno ingarbugliata che sarebbe un eufemismo. E’ disperata! Bisogna intervenire perché le cose non si aggiustano da sole. Finora ci si è solo preoccupato di accontentare la piazza. Purtroppo la rincorsa sfrenata all’acquisto del grande nome è vero che richiama il grosso pubblico allo stadio ma richiede, anche, grossi investimenti e il ricorso all’elaborazione di cervellotiche strategie per raggiungere l’obiettivo. In proposito dice Del Piero: I dirigenti moderni hanno elaborato tali strategie di mercato che persino chi non ha soldi, o dice di non averli, può comprare un giocatore importante. Ci sono gli scambi, gli ingaggi parziali, le sponsorizzazioni. (7) Gigetto: E’ una vera e propria giungla. Nonno: Ad ogni modo l’eccezione c’è sempre. Tra le squadre meglio organizzate che riescono ad ottimizzare le risorse a disposizione troviamo senz’altro la Juventus. La filosofia aziendale della società torinese è chiara e disarmante nella sua semplicità: Abbiamo – dice Giraudo Amministratore Delegato della Juventus - quattro obiettivi: mantenere l’eccellenza dei risultati, valorizzare il merchandising, diversificare i ricavi e diventare più forti guardando soprattutto ai giovani. (8) Gigetto: A dire il vero, nonno, non è che ci abbia capito granché. Nonno: Purtroppo sono termini specialistici. Ad ogni modo la ricetta è semplice: stare con i piedi ben piantati per terra e usare il buon senso. Del resto lo dice anche Moratti: Il calcio è come un’azienda. Si fanno delle strategie aziendali per vincere, se le vittorie non arrivano qualcosa non va bene. (9) Ma come uscire dalla crisi? In che modo risanare un settore che, nonostante il coma profondo, tira ancora come dici tu? Dal punto di vista imprenditoriale – scrive Giorgio Tosatti - come in altri settori tipo la new economy dove c’è stato uno sviluppo economico forte e rapido, si sono persi di vista i valori reali del mercato. Ma ritengo che il prodotto calcio continuerà sempre ad essere molto appetibile e supererà la crisi. (10) Condivido “in todo” il pensiero tosattiano, a patto, però, che – come diceva Tex Willer, l’eroe del mio fumetto preferito – si usi il bisturi e non i pannicelli caldi per combattere la cancrena. Dobbiamo avere il coraggio di guardare negli occhi il grande ammalato e di tagliare le parti infettate. Il nostro calcio ha bisogno di rimettere i piedi per terra – dice Matarrese - siamo cresciuti oltre le nostre possibilità, non valiamo quello che dicono i numeri. E’ stato un bluff. (11) Gigetto: Qual è la tua ricetta nonno? Quella che hai dato prima era troppo generica. Nonno: Per ritrovare la credibilità, la strada che, secondo me, offre maggiori garanzie di centrare l’obiettivo, è quella che prevede il ricorso ad una pluralità di azioni. Tra le tante possibili mi permetto di suggerire: riscoperta dei valori etici, ridimensionamento delle spese, innovazione. Come in ogni azienda che si rispetti, infatti, il settore R&S (Ricerca e sviluppo) anche nell’ambiente calcistico rappresenta un punto fondamentale. La necessità di esplorare nuove strade, di percorrere sentieri pionieristici per anticipare la concorrenza, può portare a risultati come il Milan-Lab che rappresenta un felice connubio tra tecnologia avanzata e esigenze aziendali. Scrive Marco Ansaldo: MilanLab è un’idea ma anche un luogo fisico. La prima te la raccontano, il secondo non te lo lasciano vedere, “top secret”, come i laboratori di Saddam Hussein. L’ordine arriva da Galliani: il Milan è di qualche anno avanti alla concorrenza e vuole mantenere il vantaggio. In realtà la struttura all’interno di Milanello, è più semplice di una base della Nasa. C’è una sala riunioni on il tavolo tondo, un locale con il computer centrale e una palestra di 150 metri quadrati dove tutti giocatori, anche quelli che il Milan deve mettere sotto contratto, si sottopongono ai test: Rivaldo, prima di firmare il contratto ha dovuto superare, oltre alle visite mediche di routine, un percorso di prove fisiche e psicologiche che durano otto-dieci ore e che sono valutate dal calcolatore. Ne esce una traccia che dice tutto sull’atleta e che sarà incrementata nel tempo. “Siamo agli inizi dell’esperienza – spiega Daniele Tognaccini, il preparatore atletico tra i responsabili del progetto assieme al belga Meersseman e allo psicologo Bruno De Michelis – ma con i dati che immettiamo, il computer sarà in grado di dirci già l’anno prossimo se un calciatore che si vuole acquistare ha problemi di qualche tipo e se dimostra affinità con atleti che hanno avuto certi problemi. Con le conoscenze attuali, avremmo saputo, ad esempio, che Redondo era predisposto a certi infortuni: probabilmente il Milan lo avrebbe acquistato lo stesso ma l’avremmo gestito in un modo diverso e non si sarebbe infortunato”. (12) Gigetto: Gesù! Gesù! Nonno: Come puoi vedere non è una cosa di poco conto. In questo modo quasi più nulla è lasciato al caso, all’improvvisazione, ma tutto viene valutato, anche il più piccolo dettaglio. In realtà si tratta di un patrimonio di informazioni e dati di inestimabile valore per chi deve allestire la formazione migliore da mandare in campo tenendo conto delle esigenze di ognuno. Una guida agli acquisti. Una base di conoscenze- continua l’Ansaldo - che si tramanderà all’interno del club. “In tutte le società quando si cambiano un allenatore, i suoi collaboratori oppure uno staff medico, le conoscenze sui giocatori si disperdono. Chi arriva deve ricominciare da capo. Al Milan non succederà più”. I calciatori sono monitorati ora per ora, ogni due settimane si raccolgono i dati e il computer li elabora con un programma che richiama in parte quello delle previsioni del tempo. Il software costa 300.000 euro, 600 milioni delle vecchie lire. Praticamente tutto quanto accade al milanista in servizio è introdotto nella memoria elettronica. Ci lasciano vedere il personal nell’ufficio del direttore del ristorante: non è molto ma rende l’idea. Sullo schermo c’è il nome di ogni giocatore con le caselle del menù: a fine pasto il personale digita cosa ha ordinato Abbiati piuttosto che Rui Costa, quante porzioni ha mangiato, cosa ha bevuto. (13) Gigetto: Alla faccia della privacy. Nonno: Praticamente ogni informazione acquisita dal sistema è importantissima perché viene correlata alle altre. Infatti, è sempre l’Ansaldo che scrive: Allo stesso modo, ciascuno degli otto fisioterapisti introduce nel dettaglio le cure che ha fatto, i sei preparatori atletici qual è stato il lavoro del giorno, i medici le patologie e le cure, lo psicologo gli stati d’animo e di tensione. Ancelotti e il suo staff ci aggiungono le proprie considerazioni. Il computer legge i dati, li organizza, li elabora. “Ci racconta se in passato quel giocatore nella stessa situazione in cui si trova adesso ha reagito e in quale modo, se deve lavorare di più o di meno – racconta Tognaccini - Prima ci si affidava all’occhio dell’esperto, ora la percentuale di errore si è ridotta enormemente e stiamo superando i luoghi comuni e abitudini che erano radicate nel calcio. Ad esempio ci è successo di scoprire che un calciatore non reggeva lavori che per esperienza consideravamo innocui: il computer ci ha avvertito che stava arrivando, senza segnali visibili, il punto critico e abbiamo rimediato. All’inizio della preparazione ci ha segnalato che Brocchi, che pareva scoppiasse di salute, era in superlavoro e doveva fermarsi due giorni per non rompersi”. “E’ importante perché mi offre un supporto oggettivo alle scelte” ammette Ancelotti, sebbene la decisione di chi togliere contro la Juventus tra Shevchenko, Inzaghi, Rivaldo e Rui Costa non gliela suggerirà l’intelligenza artificiale ma la sua, da saggio padano. (14) Gigetto: Cose dell’altro mondo. Nonno: E meno male che qualche limite ce l’ha e qualcosa viene lasciato al libero arbitrio dell’uomo. Certo che non sarà facile accettare di essere costantemente sotto i riflettori. Il Grande Fratello – continua Marco Ansaldo - scruta, indaga. Chiunque abbia accesso al portale può leggere i dati: Berlusconi può controllare da Palazzo Chigi la situazione nei minimi dettagli. “Ci si ferma soltanto davanti agli aspetti molto privati dei giocatori – dice Tognaccini -. Non possiamo chiedere che ci raccontino proprio tutto della loro vita, compreso il sesso o i problemi di famiglia, anche se alcuni lo fanno perché Milan-Lab li ha motivati moltissimo: capiscono che è uno strumento per tenerli in salute, non per impicciarsi dei fatti loro”. Per quelli basta la TV. (15) Gigetto: Non so ai giocatori del Milan, ma a me personalmente, tutto questo indagare, tutto questo frugare nella vita privata, dà un po’ fastidio. Nonno: In un’altra occasione, alla vigilia della finale di Champions tra Milan e Juve, sempre Tognaccini, ha detto: Io non so se il Milan andrà a cento o a mille all’ora, questo dipenderà da tanti dettagli. Di sicuro, però, la nostra prestazione a Manchester non sarà condizionata dal fattore fisico. In questo senso l’esperienza di Milan-Lab non può non essere giudicata positivamente. Milan-Lab ha portato un concetto nuovo in un mondo che fatica ad accettare le novità. Soprattutto ha creato unità d’intenti nel nostro gruppo di lavoro, consentendoci di raccogliere dati che saranno utili per il futuro. L’avventura, insomma, è appena iniziata. (16) Gigetto (rosso in volto e avvilito): Nonno, non sono più tanto sicuro che fare il calciatore sia la mia vera aspirazione. Vedo che un giocatore assomiglia sempre di più ad un robot. Nonno: E’ il nuovo che avanza, l’evoluzione naturale delle cose. Probabilmente, fra qualche anno, le cose cambieranno radicalmente. Chi può dirlo. Gigetto: Potrei cambiare idea anch’io. Nonno: Io la mia parte l’ho fatta. Seppure con moltissime lacune, ho realizzato una panoramica a 360° sul dorato mondo del calcio, affinché tu possa fare le tue valutazioni con cognizione di causa. Domani, con la posa in opera dell’ultimo tassello, e cioè il ruolo della famiglia nella vita di un calciatore, il mosaico sarà completato. Gigetto (abbattuto): Va bene nonno. Ci vediamo alla solita ora. Nonno (sorridente): Ciao, a domani. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------ Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. I dirigenti moderni hanno elaborato tali strategie di mercato che persino chi non ha soldi, o dice di non averli, può comprare un giocatore impostante. 2. I giocatori, molto più di quando allenavo io, ormai sono delle piccole aziende con interessi economici enormi e tanta gente intorno. 3. Ogni refolo, ogni piccolo screzio quotidiano, diventa un uragano. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La domanda sorge spontanea Qual è il senso della frase di Sabino Acquaviva: Come sono lontani i tempi in cui il calcio era uno sport! Esterofilia Indica, tra le parole straniere che hai incontrato nel testo, quelle che usi comunemente. Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ----------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Semaforo rosso Spiega il significato del modo di dire: aver imboccato un vicolo cieco. Semaforo verde Che cosa vuol dire supporto oggettivo? Format Dopo aver indagato sul numero di squadre che militano nei campionati di serie A e serie B, spiega, secondo il tuo punto di vista, qual è la struttura ideale dei due campionati. Questione di feeling Perché Gigetto, nel finale, dice al nonno che potrebbe cambiare idea? Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Il testimone oculato Redigi un breve rapporto su di un episodio, correlato al tema in oggetto, di cui sei stato testimone. Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto: L’artista Se tu fossi un pittore, in che modo rappresenteresti il testo? S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Rimuginare. Cospicuo. Rimborso. Divo. Marketing. Introito. Bonificare. Disavanzo. Bancarotta. Polizza. Involuzione. Refolo. Screzio. Cervellotico. Parziale. Sponsorizzazione. Disarmante. Strategia. Imprenditoriale. Cancrena. Pluralità. Struttura. Incrementare. Predisposto. L’occhio indiscreto Spiega, per sommi capi, che cos’è il Milan-Lab. Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. Scopri la motivazione Scrivi nell’apposito quadretto quale motivazione può aver ispirato la frase che segue: FRASE MOTIVAZIONE Il prodotto calcio continuerà sempre ad essere molto appetibile e supererà la crisi. Test a scelta multipla In realtà, Milan-Lab è: [ ] Un centro di elaborazione dati [ ] Un laboratorio aerospaziale [ ] Un ristorante di Berlusconi [ ] Un astronave L’intruso In base al testo scopri quale, tra le parole che seguono, non si può associare al mondo del calcio: [ ] Marketing [ ] Pianificazione strategica [ ] Dilettantistico [ ] Concorrenza VoF Indica se queste frasi sono vere o false: 1. Il calcio non si è allontanato dai valori dilettantistici ed è diventato un business di proporzioni gigantesche. 2. Qualche tempo fa un calciatore non era un divo. 3. Il nostro sistema di campionati, con troppe retrocessioni e altrettante promozioni, finisce inevitabilmente per condizionare i risultati e il tipo di gioco praticato. 4. Nel calcio, al contrario di tutte le altre aziende, conta il risultato. 5. Se le società sono ben coperte si è sempre in balia del vento. 6. Milan-Lab è un’idea e non un luogo fisico. 7. In realtà la struttura all’interno di Milanello non è più semplice di una base della Nasa. 8. I calciatori sono monitorati ora per ora, ogni due settimane si raccolgono I dati e il computer li elabora con un programma che richiama in parte quello delle previsioni del tempo. 9. Il computer legge I dati, li organizza, li elabora. 10. Chiunque abbia accesso al portale non può leggere I dati. V F V V F F V V V V V F F F F F V V F F La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema: PROBLEMA: Ottimizzare il rendimento dei giocatori utilizzando le risorse scientifiche e tecnologiche attualmente a disposizione. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: L’inserimento Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle riportate in calce. 1. Ci si ….. soltanto davanti agli ….. molto …. dei giocatori. Non possiamo ….. che ci raccontino ….. tutto della loro vita, ….. il sesso o i ….. di famiglia, anche se ….. lo fanno perché ….. li ha motivati moltissimo: capiscono che è uno ….. per tenerli in salute, non per ….. dei fatti loro. 2. Nonno, non sono più tanto ….. che fare il ….. sia la mia vera aspirazione. Vedo che un calciatore ….. sempre ….. ad un robot. Sicuro. Ferma. Assomiglia. Aspetti. Privati. Calciatore. Compreso. Più. Problemi. Alcuni. Milan-Lab. Strumento. Impicciarsi. Chiedere. Proprio. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ PADRE, FIGLIO E… Gigetto: Ciao nonno. Oggi viene a piovere. Nonno: Ma se non c’è neanche una nuvola! Gigetto: E’ che siamo arrivati contemporaneamente al nostro appuntamento. E’ la prima volta che succede. Nonno: E’ vero. Si vede proprio che oggi è il nostro ultimo incontro. Con i rapporti familiari, in particolare tra padre e figlio, scriviamo la parola fine a quello che può essere considerato a tutti gli effetti un Piccolo manuale di filosofia calcistica. Gigetto: Già, assemblato da te medesimo a mio esclusivo uso e consumo. Nonno: Esattamente. Credo che non si poteva chiudere in un modo migliore questa carrellata. I legami familiari, infatti, sono fondamentali per tutti, nessuno escluso. Un clima familiare sereno ci aiuta a crescere e maturare, a condizione, però, che ognuno rispetti il proprio ruolo: il padre deve fare il genitore e non l’amico o il fratello maggiore, guidare ma senza coartare, e così il figlio che deve accettare l’autorevolezza paterna, senza ricusarla per il solo gusto di contestare. Come dire, ognuno al suo posto. Gigetto: Come predichi bene, nonno caro! Nonno: Grazie. Ma non divaghiamo troppo e torniamo al manuale. Anche nel calcio ci sono i figli d’arte: Bobo Vieri, Paolo Maldini, Gianluca Savoldi, tanto per citare i primi nomi che mi vengono in mente. Ovviamente, l’ingerenza dei genitori nelle cose del figlio, anche nel mondo dorato – si fa per dire – del mondo del calcio può rappresentare un problema e va gestito nel modo giusto. Abbastanza equilibrato, a giudicare da quello che dice il papà, mi sembra il rapporto tra Beppe e Gianluca Savoldi. Beppe Savoldi, ex grande centravanti del Bologna, del Napoli e della nazionale, papà di Gianluca centravanti della Reggina, intervistato dopo che il figlio aveva rifilato due gol al Piacenza, a proposito del suo rapporto con il figlio, dice: Ci sentiamo spesso, abbiamo un bel rapporto. A proposito dell’eventuale interferenza con il tecnico della Reggina: Intervengo solo a livello personale e solo quando è lui a chiedermelo. Io ho le mie idee, è chiaro, ma non intendo creare equivoci. Durante i tempi duri: Gli ho detto di mantenere una serenità interiore, di non cercare a tutti i costi il gol. Solo così, poi, il gol arriva. (1) Gigetto: Se lo dice papà! Nonno: Ricorda che un padre è sempre pronto a sostenere il proprio figlio, a consolarlo, dargli qualche consiglio. Papà Vaclav a Pavel Nedved, ad esempio, tanti anni fa, gli diceva: Se fai una cosa falla bene, anche andare in discoteca. (2) Un altro esempio: Non è stata un’avventura - dice Garrone Riccardo, presidente della Sampdoria, subito dopo la promozione in A - e non è stato l’amore metaforico per una donna. Mi ha spinto l’affetto paterno per una giovanetta. La Samp era una ballerina bellissima e bravissima. Poi si è ammalata gravemente, aveva bisogno di cure urgenti. Siamo riusciti a guarirla. Ora contiamo di farla tornare la ballerina bellissima e bravissima di qualche tempo fa. Mio padre Edoardo – continua il presidente della Samp – mi ha insegnato il rigore, la severità soprattutto con se stessi. Una volta, per Natale, mi regalò un arco e le frecce. Fuori faceva freddo e non sapevo dove tirare. Lo utilizzai in cucina, di nascosto, disegnando un cerchio su uno degli scuretti della finestra. Quando mio padre se ne accorse, prese arco, frecce, e davanti a me li distrusse. Ci piansi sopra. Lui disse: avevi dato la tua parola e non l’hai rispettata. Ho imparato la lezione. Le etichette non contano, contano serietà e parola data. (3) Ovviamente non è tutto rose e fiori. Anche se voi sbarbatelli non ve ne rendete conto, un genitore, così come dimostra la dichiarazione che segue, in alcuni momenti soffre terribilmente. Il calcio - dice Baldini, allenatore dell’Empoli - non è tutto nella vita. Io ho tre figli e uno, quello di 11 anni, è andato a giocare un torneo di calcio in Francia. E’ la prima volta che si allontana da casa senza i genitori e sono molto preoccupato. Certo, la vittoria dell’Empoli è importante, ma il calcio è un mondo a parte. Sono disposto a rimetterci la salute, a non dormire di notte, ad angosciarmi per una sconfitta, ma quando lo stress dipende dalla salute dei famigliari, ecco, allora non lo sopporto. (4) Gigetto: Papà mi manderebbe senza problemi. Nonno: Forse è una questione caratteriale o di sensibilità. Non sempre, però, i rapporti tra padre e figlio sono idilliaci, come dimostrano le parole di Gaucci padre (Presidente) e Gaucci figlio (Amministratore Delegato) del Perugia. Quest’ultimo, a proposito del padre, dice: Nella prossima stagione è da auspicare che ci siano meno interferenze da parte di mio padre, che pure ritengo siano legittime, in quanto è il presidente ed è importante per tutti noi. Quest’anno l’ambiente ha sofferto per queste interferenze e mi riferisco in particolare alla scelta del ritiro come soluzione nei momenti di difficoltà. Non voglio fare polemiche ma ritengo che il ritiro possa essere una buona medicina in determinate circostanze, cioè quando i giocatori devono ritrovare la concentrazione. Ma quando il ritiro si ripete spesso è dannoso. Di tutt’altro tenore il punto di vista di papà Luciano: In tutte le famiglie ci sono divergenze di vedute. Io ho la mia età ed ho fatto, come si dice a Roma, il marciapiede. Mio figlio Alessandro è giovane e vede le cose da giovane. Posso solo ricordargli che cinque anni fa siamo arrivati in serie A recuperando otto punti di svantaggio sul Torino grazie alla mia scelta di mandare il Perugia in ritiro a Norcia per due mesi. Rispetto tutte le opinioni, ma ho le mie idee e finora si sono rivelate giuste. (5) Gigetto: Ecco un altro che è convinto che i figli non capiscono niente. Nonno: Non dire sciocchezze, ogni genitore vuol bene al proprio figlio, solo che tra l’uno e l’altro c’è l’esperienza a fare la differenza. Gigetto: E che sarà mai, l’esperienza?! Nonno: Che sarà mai?! Ma se è quella che ti apre gli occhi, che ti impedisce di compiere due volte lo stesso errore, che ti impedisce di cacciarti nei guai! Gigetto: Più che giusto. Io non chiedo altro che fare esperienza e, poi, ho sempre ascoltato i consigli di papà. Nonno: Tu sei fortunato perché hai sempre tuo padre vicino, ma ci sono tanti ragazzi che questa fortuna non ce l’hanno, come, ad esempio, Diego Armando Maradona jr. Gigetto: Già, è proprio una triste storia. Nonno: Infatti, quella tra Diego Armando Maradona jr e suo padre il fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona che chiude questa piccola galleria di ritratti familiari, è una storia atipica. Il ragazzo, attualmente calciatore nelle giovanili del Napoli, è nato da una relazione tra il famoso calciatore quando si esibiva all’ombra del Vesuvio ed una ragazza indigena. L’asso argentino, però, non ha mai voluto riconoscere il figlio. Quest’ultimo, approfittando del fatto che il padre, recentemente, era a Fiuggi ospite dell’ex compagno di squadra ed amico Incocciati, si è fatto accompagnare nella cittadina termale da uno zio e, con un autentico colpo di mano, eludendo la sorveglianza, è riuscito ad incontrare il padre. Gigetto (ammirato): Però, un vero scugnizzo! Nonno: Il giorno dopo tutti i quotidiani riportano la notizia e il ragazzo, al colmo della felicità, dichiara: E’ stato il gol più bello della mia vita, sono riuscito ad aprire una breccia nel suo cuore. Dovevo metterlo- continua - di fronte al fatto compiuto, dovevo farmi guardare in faccia da lui per capire che cosa provava per me. Ora lo so e sono un ragazzo finalmente felice. Questo incontro, ne sono consapevole, può cambiare la nostra vita, ma ora non mi va di pensare a quello che accadrà domani, voglio vivere fino in fondo la felicità di un momento che ho inseguito e gustare fino in fondo gli attimi meravigliosi che ho vissuto con lui. Gigetto: Immagino la sua felicità. Nonno: Da ieri mattina – prosegue l’autore del pezzo Carlo Franco – ha ricevuto decine di richieste di interviste dai giornali e dalle televisioni di mezzo mondo, morbosamente interessati ai risvolti di una storia eternamente da copertina per la notorietà del campione osannato dalle folle di tutto il mondo ma impietosamente sconfitto dalla vita. Gigetto: Già, ma anche per il padre la vita non è stata semplice. Il suo immenso talento non è bastato a preservarlo dal dolore. Nonno: Vedo con piacere che cominci a capire. Qualche volta, per fortuna, la vita ci regala anche momenti intensi come questi. Diego jr ha conservato gelosamente dentro di se l’essenza di quei momenti che per lui saranno stati magici e, nonostante l’incalzare dei giornalisti, alla domanda: Perché non vuoi parlare, ha risposto: Per rispetto a lui, ma anche per non turbare quell’attimo meraviglioso che insieme abbiamo costruito. Papà mi ha detto cose bellissime, ho capito che mi ha sempre voluto bene e che solo le circostanze della vita gli hanno impedito di cercarmi. (6) Gigetto: Povero ragazzo. Nonno: Già, povero ragazzo. In un mondo come il nostro, caotico e stressante, è importante per un ragazzo, soprattutto durante i periodi neri, poter contare sull’affetto del papà, della mamma e…. del nonno! Gigetto: E’ Vangelo quello che dici nonno. Sei grande nonno. Hai fatto un buon lavoro. Con un solo colpo di spugna hai cancellato tante idee balzane, tanti pregiudizi, tante illusioni, che mi frullavano in testa. Mi hai reso più maturo, più consapevole, e questa è una cosa che non ha prezzo. Nonno: Il fatto che tu lo abbia riconosciuto vale più di qualunque ricompensa. PER LO STUDIO E LA COMPRENSIONE DEL TESTO La sintesi Riassumi per sommi capi le pagine che hai letto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------ L’identikit Individua e descrivi gli spunti più interessanti che sono emersi durante la lettura: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------- Il leit motiv Individua il motivo conduttore del capitolo: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- I sentimenti Descrivi i sentimenti che hai provato leggendo queste pagine. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La chiave di lettura Spiega, sul tuo quaderno, il significato delle seguenti frasi: 1. Intervengo solo a livello personale e solo quando è lui a chiedermelo. Io ho le mie idee, è chiaro, ma non intendo creare equivoci. 2. Mio padre Edoardo mi ha insegnato il rigore, la severità soprattutto con se stessi. 3. Le etichette non contano, contano serietà e parola data. A ruota libera Descrivi liberamente tutto quello che la lettura ti ha ispirato. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------- La domanda sorge spontanea Secondo te, è legittimo che un padre si impicci degli affari dei figli? Esterofilia Indica, tra le parole straniere che hai incontrato nel testo, quelle che usi comunemente. L’introspezione Rifletti serenamente e individua i punti di forza e i punti di debolezza del brano. Punti di forza: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------Punti di debolezza: --------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Screening Illustra le idee innovative che la lettura del brano ha fatto scaturire dentro di te. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Il censimento Riporta frasi e modi di dire che hai trovato particolarmente interessanti: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- La metafora Individua, descrivi e commenta: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- Il testimone oculato Redigi un breve rapporto su di un episodio, correlato al tema in oggetto, di cui sei stato testimone. Brainstorming Scrivi tutto quello che ti viene in mente quando pensi a tuo padre. Per ridere un po’ Riporta la frase che ti è sembrata più divertente. Lo slogan Inventa uno slogan per sintetizzare quello che hai letto: L’istantanea Descrivi la figura di tuo padre: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------- S.O.S. Elenca sul quaderno tutti i termini di cui non conosci l’esatto significato e poi consulta il vocabolario. Amico vocabolario Ricerca e scrivi il significato dei termini – esclusi quelli già individuati nella rubrica S. O. S. – che seguono: Coartare. Autorevolezza. Divagare. Rifilare. Interferenza. Metaforico. Etichetta. Sbarbatello. Idilliaco. Occhio al sinonimo e al contrario Scrivi i sinonimi e i contrari dei seguenti vocaboli: Coartare. Autorevolezza. Divagare. Rifilare. Interferenza Occhio ai modi di dire Spiega il significato delle locuzioni o modi di dire che hai inserito nella sezione Il censimento: Il letto di Procuste Taglia e incolla episodi o parte di brani in modo tale da riscrivere il testo secondo le tue preferenze. Scopri la motivazione Scrivi nell’apposito quadretto quale motivazione può aver ispirato la frase che segue: FRASE MOTIVAZIONE Test a risposta aperta Utilizzando lo spazio a disposizione spiega chi è il figlio d’arte: ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La soluzione migliore Scegli, motivando opportunamente, quella che ritieni sia la soluzione migliore del problema: PROBLEMA: Per riguadagnare la stima perduta del proprio padre. SOLUZIONE: MOTIVAZIONE: Chi è? Fai una ricerca e scrivi tutto quello che riesci a sapere di Diego Armando Maradona. L’intervista Intervista Diego Armando Maradona. Caccia all’errore Nella frase che segue c’è un errore, trovalo: Sono disposto a rimetterci la salute, a non dormire la notte, ad angosciarmi per una sconfitta, ma quando lo stress non dipende dalla salute dei famigliari, ecco, allora non lo sopporto. L’inserimento Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle riportate in calce. 1. E’ stato il ….. più bello della ….. vita, sono ….. ad aprire una ….. nel suo cuore. 2. Rispetto tutte le ….. , ma ho le mie ….. e finora si sono ….. giuste. 3. E’ la prima ….. che si allontana da ….. senza i ….. e sono ….. preoccupato. Genitori. Gol. Mia. Idee. Volta. Breccia. Casa. Rivelate. Opinioni. Riuscito. Molto. Vai a … Allegato B. Morale della favola Descrivi, utilizzando non più di tre righe, l’insegnamento che hai tratto dalla lettura del brano: ----------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Vola sulle ali della fantasia……. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------ L’album Inserisci nell’album, mediante una minuziosa descrizione, il fotogramma di un avvenimento o di un ricordo, affiorato nel corso della lettura, che ti è particolarmente caro. Osservazioni: Se hai qualcosa da obiettare, da integrare, da condividere particolarmente, questo è il tuo momento. Utilizza solo le righe predisposte. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La gratificazione Descrivi che cosa ti ha maggiormente gratificato durante la lettura: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------- Il salvadanaio Seleziona le cose più significative emerse durante la lettura e conservale in un salvadanaio. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Approfondimento Approfondisci concetti e temi custoditi nel salvadanaio ALLEGATO A IL MIO CURRICULUM Linee guida Il curriculum vitae non è altro che l’esposizione succinta degli studi compiuti e delle attività lavorative maturate. Il curriculum rappresenta il biglietto da visita di una persona e perciò va redatto con accuratezza e tenendo presente alcune semplici regole: 1. La chiarezza innanzitutto. 2. Ricordarsi che le bugie hanno le gambe corte. 3. Un curriculum deve essere completo perché deve fornire una precisa descrizione di chi siamo e di quello che sappiamo fare, di quali sono i nostri interessi e i nostri obiettivi. In altre parole non deve lasciare nulla all’immaginazione. 4. Considerato che il documento che stiamo redigendo deve dire tutto, ma nello stesso tempo, per non scoraggiare chi legge, deve essere snello e poco noioso, è opportuno adottare uno stile di scrittura scevro da ogni leziosità e riportare solamente le notizie più importanti. Redigi il tuo curriculum vitae: CURRICULUM VITAE DI Cognome________________________________________ Nome________________________________ Dati personali Stato civile: ________________________________ Nazionalità: ________________________________ Data di nascita: _____________________________ Luogo di nascita: ____________________________ Residenza: _________________________________ Obiettivi ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Studi --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Esperienze maturate --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Interessi e hobby --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ALLEGATO B IO E LA MIA FAMIGLIA Cognome e nome______________________________________________ Classe____________________ 1. Il mio nucleo familiare è composto dalle seguenti persone: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------2. I rapporti con i miei familiari sono: (Metti una X nella colonna appropriata): FAMILIARI PADRE MADRE FRATELLI/SORELLE NONNI INSUFF. SUFF. BUONI OTTIMI 3. I motivi che causano incomprensioni e conflitti con i miei genitori sono: (massimo tre risposte) [ ] Scarsi risultati nello studio [ ] I miei amici [ ] I luoghi che frequento [ ] Il mio modo di vestire [ ] L'eccessivo attaccamento al gioco [ ] Il comportamento poco corretto in casa [ ] Il motorino [ ] Il linguaggio poco corretto [ ] L'atteggiamento ostile [ ] Altro (specificare)____________________________________________________________________________ 4. I miei genitori ci tengono a che io osservi le seguenti regole: [ ] Rientro a casa ad un'ora concordata in precedenza [ ] Comportamento corretto [ ] Non andare tardi a letto la sera [ ] Conoscere i miei amici [ ] Non fumare [ ] Conoscere i posti che frequento [ ] Sapere come spendo i soldi [ ] Non adoperare un linguaggio scorretto [ ] Altro (specificare)______________________________________________________________________________ 5. Quando violo le regole i miei genitori: [ ] Fanno finta di non vedere [ ] Cercano di farmi capire ed ammettere lo sbaglio [ ] Mi rimproverano [ ] Mi puniscono [ ] Mi vietano di frequentare gli amici [ ] Non mi danno più un soldo 6. Le aspettative dei miei genitori riguardo al mio futuro: [ ] Vogliono che prenda la laurea [ ] Vogliono che terminata la scuola dell’obbligo mi inserisca nel mondo del lavoro [ ] Vogliono che faccia il loro mestiere [ ] Altro (specificare)__________________________________________________________________________ 7. Le somme di denaro ricevute dai miei genitori le spendo: Sale giochi-ritrovi in genere [ ] Discoteche [ ] Cinema-teatro [ ] Sport [ ] Regali [ ] Hobby [ ] Oggetti ornamentali per la persona [ ] Libri [ ] Giornali-riviste [ ] Altro (specificare)___________________________________________________________________________ 8. I tuoi genitori, come sono, come vorresti che fossero: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------9. Fratelli e sorelle, come sono, come vorresti che fossero: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------10. Racconta un litigio che hai avuto con i tuoi genitori: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------11. Racconta un litigio che hai avuto con fratelli e sorelle: ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------12. I tuoi nonni, come sono, come vorresti che fossero: -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- APPENDICE N. 1 IL BORSINO DEL CALCIO Parte prima IDENTIKIT Qui di seguito, nei riquadri, sono riportate le formazioni, esposte alla rinfusa, delle squadre di calcio di serie A e serie B - estrapolate da Controcampo n. 14, anno 2^ - che hanno giocato la 29° giornata del campionato di calcio italiano 2002/2003. Accanto ad ogni nome, - nella colonna all’uopo predisposta - dopo averne individuato il ruolo, scrivi il relativo simbolo (vedi legenda). La quotazione di ogni calciatore, già espressa con un punteggio variabile da 1 a 5, nella colonna successiva, sarà utilizzata nella seconda parte del gioco. Legenda: A = attaccante; P = portiere; D = difensore; C = centrocampista. JUVENTUS Buffon Nedved Davids Thuram Di Vaio Del Piero Ferrara Tacchinardi Birindelli Tudor Camoranesi BRESCIA RUOLO P RUOLO Seric Sereni Petruzzi Schopp Bilica Pisano Toni Matuzalem Martinez Appiah Baggio MILAN Inzaghi Rivaldo Helveg Dida Serginho RUOLO PUNTI 4 5 4 4 3 5 4 3 3 3 4 Montella Panucci Totti Lima Pelizzoli Zebina Aldair Tommasi Cufrè Emerson Dacourt ROMA PUNTI 2 3 3 2 3 3 4 3 3 4 5 J. Zanetti Gamarra Materazzi Batistuta Conceiçao Toldo Recoba Pasquale Emre C. Zanetti Dalmat PUNTI 4 4 3 5 4 Vannucchi Di Natale Belleri Berti Lucchini RUOLO PUNTI 3 3 5 3 3 3 2 4 2 4 4 INTER RUOLO PUNTI 4 2 3 2 3 4 5 4 5 3 2 EMPOLI RUOLO PUNTI 2 4 3 3 3 Nesta Laursen Tomasson Ambrosini Brocchi Costacurta 5 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 3 LAZIO RUOLO PUNTI 4 3 3 2 2 3 4 2 3 3 2 PIACENZA Orlandoni Abbate Campagnaro Gurenko Mangone Marchionni Maresca Patrascu Baiocco Cristante De Cesare RUOLO PUNTI 2 2 2 3 3 3 3 3 2 2 2 CHIEVO RUOLO PUNTI 4 3 3 3 2 2 4 3 3 2 4 REGGINA RUOLO Di Michele Bonazzoli Falsini Vargas Belardi Jiranek Paredes Cozza Mozart Diana Torrisi PUNTI 4 3 3 3 2 2 2 3 3 2 2 PUNTI 3 2 2 3 4 3 2 3 3 3 3 TORINO RUOLO De Ascentis Lucarelli Ferrante Sorrentino Castellini Comotto Fattori Delli Carri Mezzano Galante Donati PUNTI 2 3 2 2 2 2 3 2 3 3 2 PUNTI 4 3 3 3 2 2 3 3 ATALANTA RUOLO Pià Rossini Sala Natale Siviglia Taibi Zenoni Dabo PUNTI 2 2 2 3 2 2 3 3 Stankovic Cesar Giannichedda Marchegiani S. Inzaghi Mihajlovic Corradi Favalli Couto Fiore Oddo Legrottaglie Franceschini Corini Moro Ambrosio Nalis Luciano Lanna D’Anna Pellissier Cossato PARMA RUOLO Lamouchi Barone Cardone Ferrari Mutu Bonera Filippini Adriano Nakata Junior Frey PERUGIA Miccoli Di Loreto Kalac Viali Milanese Berrettoni Caracciolo Ze Maria Rocchi Buscè Gribari Pratali Ficini Giampieretti RUOLO Tedesco Blasi Grosso MODENA RUOLO Vignaroli Colucci Kamara Balestri Ponzo Cevoli Milanetto Marasco Mayer Ballotta Ungari UDINESE RUOLO Jorgensen De Santis Bertotto Muzzi Iaquinta Kroldrup Jankulovski Manfredini Pinzi Pizarro Pieri ASCOLI RUOLO Lavecchia Cristiano Caracciolo Cejas Di Venanzio La Vista Tentoni Bruno Barzagli Zini Savini COSENZA Oshadogan Bedin Stankevicius Alteri Antonelli Tedesco Srnicek Lanzaro Lentini Edusei Sabato RUOLO 3 2 3 Doni Zauri Gautieri PUNTI 3 2 2 2 2 3 3 2 3 3 3 Paramatti Cruz Signori Falcone Castellini Locatelli Olive Pagliuca Amoroso Nervo Vanoli PUNTI 2 2 3 3 3 2 3 2 2 4 2 Allegretti Corrent Tomas Ferron Gregori Stellini Cauet Music Caccia Amoruso Juarez PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 Melara Vanigli Amelia Protti Negri Biliotti Doga Grauso Bortolazzi Balleri Cannarsa PUNTI 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Scarpi Daino Maltagliati Dicara Russo Perovic Magoni Antonini Schenardi Ganz Graffiedi 4 3 3 BOLOGNA RUOLO PUNTI 3 4 3 3 3 4 3 3 3 3 4 COMO RUOLO PUNTI 2 2 3 3 2 2 3 2 3 2 3 LIVORNO RUOLO PUNTI 2 2 3 3 2 2 2 2 2 2 2 ANCONA RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 GENOA RUOLO Mihalcea De Francesco Mhadhbi Moscardi Breda Bressan Rossini Cvitanovic Giacchetta Malagò Brivio LECCE RUOLO Ledesma Tonetto Cirillo Rossi Cimirotic Stovini Abruzzese Chevanton Bovo Camorani Piangerelli MESSINA RUOLO Zoro Maietta Storari Coppola Campolo Portanova Giacobbo Gutierrez Sullo Amauri Vicari PALERMO RUOLO Nastase Mutarelli Santoni Morrone Accardi Asta Di Donato Codrea Maniero Zauli Lucarelli SALERNITANA Superbi Teco Luiso RUOLO PUNTI 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Turci Pedone Colombo Bazzani Sacchetti Grandoni Conte Volpi Palombo Zivkovic Domizzi SAMPDORIA RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 PUNTI 3 3 3 3 2 2 3 3 3 2 3 Bocchetti Martinez Saber Vidigal Manitta Dionigi Pasino Savino D’Angelo Montervino Marcolin NAPOLI RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Langella Suazo Cudini Modesto Pantanelli Loria Macellari Guana Pineda Esposito Abeijon CAGLIARI RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Cordone Zeoli Gatti De Martis Monaco Oliveira Taldo Colasante Kiriazis Martusciello Castellazzi CATANIA RUOLO PUNTI 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 PUNTI 1 1 1 Pizzinat Markic Cordova BARI RUOLO PUNTI 2 2 2 Stendardo Pierotti Nigmatullin Fusco Sardo Babù Gioacchini Maschio VICENZA RUOLO Avramov Fissore Bordin Schwoch Margiotta Zanchetta Marcolini Bernardini Cristallini Tamburini Faisca TRIESTINA RUOLO Pinzan Ferri Venturelli Scotti Parisi Masolini Budel Delnevo Baù Fava Gubellini SIENA Taddei Brambilla Ghirardello Ardito Akassou Fortin Martinelli Radice Pinga Tiribocchi Mandelli Parte seconda CALCIO-MERCATO Regolamento: RUOLO 1 1 1 1 1 1 1 1 Valdes Ingrosso Innocenti Spinesi De Rosa Battistini Schwedler Bellavista PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Manetti Fantini Gargo Calori Cinetto Maldonado Mancini Firmani Andersson Poggi Soviero PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Italiano Cossato Cassetti Diliso Pegolo Minelli Comazzi Zamboni Cossu Dossena Adailton PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Mareggini Nicola Scarlato Paci Grava Borgobello Guzman M. Esposito E. Brevi D’Aversa Giampà 2 2 2 2 2 2 2 2 VENEZIA RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 VERONA RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 TERNANA RUOLO PUNTI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Numero di partecipanti: è preferibile, per una maggiore funzionalità, formare gruppi di sette persone circa. Ovviamente è un’indicazione di massima e non un obbligo. Premessa: Pescando nell’elenco allegato, costruisci la tua squadra preferita. All’apertura del calcio-mercato fai pure le tue operazioni, ossia acquista, vendi, permuta, stabilendo la quotazione di ogni singolo giocatore che potrà variare in relazione al gioco della domanda e dell’offerta. Fasi: 1: Tirare a sorte per formare una graduatoria dei partecipanti al gioco finalizzata a stabilire le priorità delle scelte. 2. Si stabilisce il tempo massimo – ad esempio cinque minuti – che ogni concorrente ha a disposizione per assemblare la propria squadra. 3. A cominciare dal primo, e poi tutti gli altri in successione, così come da graduatoria, ognuno compie le proprie scelte. Formare una squadra selezionando i giocatori ritenuti essenziali per costruire la propria squadra fino a raggiungere il numero complessivo di ventidue. Dato che accanto al nome del calciatore c’è segnato un punteggio, ogni concorrente potrà utilizzare un monte punti complessivo pari a 40. 4. Si stabilisce il tempo massimo – ad esempio venti minuti – di durata delle trattative e poi si passa all’azione tenendo presente che le operazioni di acquisto e di vendita non possono superare il numero di quindici e che ogni concorrente ha a disposizione un finanziamento pari a 10 milioni di euro. 5. Quando tutti hanno esaurito il numero di operazioni a disposizione o, in caso d’impossibilità, quando è trascorso il tempo massimo stabilito, si chiudono le trattative. 6. Ogni concorrente, dopo aver consultato ancora una volta la tabella di riferimento, determina il punteggio totale relativo alla propria squadra. Vince chi ha totalizzato il punteggio più alto. APPENDICE N. 2 VERIFICHIAMO IL LIVELLO DI COMPETENZA CALCISTICA Legenda: N: Numero d’ordine; V: Vero; F: Falso; P: Punteggio. Indica apponendo una X nella colonna appropriata se le affermazioni che seguono sono vere o false: N 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 AFFERMAZIONI C’era una volta la Coppa delle Fiere. C’era una volta la Coppa delle Coppe. C’era una volta la Coppa del Mediterraneo. Off side vuol dire fuorigioco. Il derby è una stracittadina. Quando una squadra pensa solo a difendersi si dice che applica il catenaccio. Marco Van Basten è stato un giocatore dell’Inter. Omar Sivori ha giocato nel Napoli. La squadra dell’Ascoli nel campionato 1979/80 rifilò 5 gol alla Juventus. Mariolino Corso, ala sinistra dell’Inter ai tempi di Helenio Herrera, era famoso per le punizioni dal limite dell’area battute a foglia morta. Campionato 2002/03: Juventus - Roma 1-2. Campionato 2002/03; Juventus - Roma: Del Piero segna due gol. I campionati del mondo di calcio si svolgono ogni 4 anni. I campionati europei di calcio si giocano ogni 2 anni. La I edizione dei mondiali di calcio si è svolta nel 1930. I mondiali del 1930 sono stati vinti dall’Uruguay. I mondiali del 1934 sono stati vinti dall’Italia. I mondiali del 1938 sono stati vinti dalla Francia. I mondiali del 1950 sono stati vinti dall’Uruguay. I mondiali del 1954 sono stati vinti dall’Italia. I mondiali del 1958 sono stati vinti dall’Argentina. I mondiali del 1962 sono stati vinti dal Brasile. I mondiali del 1966 sono stati vinti dalla Germania. I mondiali del 1970 sono stati vinti dall’Inghilterra. I mondiali del 1974 sono stati vinti dalla Germania. I mondiali del 1978 sono stati vinti dal Brasile. I mondiali del 1982 sono stati vinti dall’Italia. I mondiali del 1986 sono stati vinti dall’Argentina. I mondiali del 1990 sono stati vinti dalla Germania. I mondiali del 1994 sono stati vinti dalla Svezia. I mondiali del 1998 sono stati vinti dall’Inghilterra. I mondiali del 2002 sono stati vinti dal Brasile. L’Italia non partecipò alla fase finale della II edizione dei mondiali. La finale del 1934 Italia - Cecoslovacchia finì 1-2. La finale del 1938 fu giocata fra Italia - Ungheria. Il risultato finale della partita Italia - Ungheria fu 2-4. Il brasiliano Leonidas con 7 reti fu il capocannoniere dell’edizione francese dei mondiali. Nell’edizione dei mondiali messicani la finale fu giocata tra Italia e Brasile. Il risultato della finale Italia - Brasile fu di 4-1. Nella semifinale Italia - Germania, in Messico, furono giocati anche i tempi supplementari. Il risultato della semifinale Italia - Germania, in Messico, fu di 3-4. La squadra dell’Ascoli nel campionato 1979/80 si classificò al quarto posto. La squadra dell’Ascoli nel campionato 1979/80 rifilò 5 gol all’Inter. V F P 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 Pelè, uno dei più grandi fuoriclasse di tutti i tempi, è di nazionalità argentina. La Juventus con quello vinto nel campionato 2002/03 ha totalizzato 28 scudetti. La lunghezza di un campo di calcio varia da un minimo di 90 m ad un massimo di 120 m. La larghezza di un campo di calcio varia da un minimo di 45 m ad un massimo di 90 m. Il raggio del cerchio di centrocampo è di 9,15 m. La larghezza della porta è di m 7,32. L’altezza della porta è di m 2,74. Una partita di calcio dura un totale di 100 minuti. Un tempo regolamentare dura 45 minuti. Un tempo supplementare dura 20 minuti. Quando il pallone entra in rete si segna un gol. Il penalty è un calcio di punizione dal limite. Il calcio di rigore si tira dalla distanza di 9 metri. Fino a qualche anno fa alla squadra vincente venivano assegnati 2 punti, alla perdente 0 punti, al pareggio 1 punto. Attualmente alla squadra vincente vengono assegnati 3 punti, alla perdente 0 punti, al pareggio 1 punto. Corner è sinonimo di calcio d’angolo. La coppa dei mondiali una volta si chiamava Coppa Rimet. Il regolamento della Coppa Rimet prevedeva l’assegnazione definitiva alla squadra che l’avesse vinta per tre volte. La Coppa Rimet è stata assegnata in via definitiva al Brasile. La finale della VI edizione dei mondiali fu giocata fra Brasile e Portogallo. Nel corso della finale della VI edizione, l’imberbe Pelè segnò 2 reti. Il capocannoniere dei mondiali del 1958 fu il francese Fontaine con 13 reti. La quarta edizione dei mondiali fu giocata nel 1950. Nella settima edizione dei mondiali ci fu la finale Brasile – Svezia 5-2. L’VIII edizione dei mondiali si svolsero in Germania. Il portoghese Eusebio con 9 reti fu il capocantiere dei mondiali del 1966. Il capocannoniere dei mondiali del 1970 fu il peruviano Cubillas con 5 reti. Il tedesco Rumenigge ha giocato nel Milan. Il brasiliano Zico ha giocato nell’Udinese. Eusebio ha giocato nell’Inter. Il portoghese Rui Costa, prima di giocare con il Milan, ha giocato con la Fiorentina. Giacinto Facchetti è stato terzino sinistro dell’Inter all’epoca di Helenio Herrera. Heriberto Herrera è stato un allenatore della Juventus. L’Atalanta nel campionato 2002/03 è stata retrocessa in serie B. Nel campionato 2002/03 il Siena è stato promosso in serie A. Nel campionato 2002/03 il Bari è retrocesso in serie C1. Nel campionato 2002/03 c’è stato il ricorso al TAR del Catania che era stato retrocesso. Nel campionato 2002/03 la partita Inter - Roma è finita 3-2. Il primo campionato di calcio italiano fu giocato nel 1898 e fu vinto dal Milan. La sigla FIGC sta per Federazione Italiana Gioco Calcio. La sigla FIFA sta per Federazione Internazionale del calcio. La sigla UEFA sta per Unione Europea del calcio. In Italia la Lega Nazionale Professionisti comprende le squadre di serie A, B e C1. In Italia il numero delle promozioni dalla serie B alla serie A viene stabilito dall’UEFA. In Italia il numero delle retrocessioni dalla serie A alla serie B viene stabilito dalla FIGC. Il Napoli ha vinto 3 scudetti. Il calciatore argentino Angelillo ha giocato nel Milan. Nel campionato 2002/03 la partita Juventus - Torino è finita 3-0. Nel campionato 2002/03 Mancini è stato l’allenatore della Lazio. Nel campionato 2002/03 Hector Cuper, allenatore dell’Inter, è stato esonerato e gli è subentrato Zaccheroni. Nel campionato 2002/03 l’Ancona è stato promosso in serie A. Nel campionato 2002/03, Gigi Simoni allenatore dell’Ancona, nonostante la promozione in serie A, è stato esonerato. Nel corso del campionato 2002/03 Batistuta è stato acquistato dall’Inter. Nel campionato 2002/03 la partita Inter - Milan è finita 1-0. 98 99 100 Nel campionato 2002/03 la partita Bologna - Juventus è finita 2-3. Nel campionato 2002/03 il Milan si è classificato al secondo posto dietro la Juventus. Nel campionato 2002/03 è stata abolita la Coppa Italia. Al termine, controllate le risposte esatte, inserendo un punto per ogni risposta esatta nell’apposita colonna, ovviamente in caso di risposta sbagliata non si inserisce alcun punto. Al termine fare la somma del punteggio. GRIGLIA DI VALUTAZIONE PUNTEGGIO TOTALIZZATO Da 1 a 40 Da 40 a 50 Da 50 a 60 Da 60 a 70 Da 70 a 80 Da 80 a 100 VALUTAZIONE Scarso Mediocre Sufficiente Discreto Buono Ottimo N.B. Qualunque sia stato il risultato ottenuto non si dimentichi che è solo un gioco. APPENDICE N. 3 C’ERA UNA VOLTA Completa la seguente griglia: NOMINATIVO Eusebio Mazzola Sandro Rivera Gianni Riva Gigi Scirea Gaetano Picchi Armando Meroni Gigi Vinicio Luis Altafini Josè Hamrin Kurt Sarti Giuliano Corso Mario Socrates Jair Da Costa Sivori Omar Cabrini Antonio Meazza Giuseppe Suarez Luisito Prati Pierino NAZIONALITA’ RUOLO APPENDICE N. 4 BRAINSTORMING Il brainstroming - tempesta nel cervello - è un formidabile strumento creativo, utilissimo per far nascere nuove idee. Lo si usa per trovare idee e soluzioni innovative, per approfondire determinate tematiche. La sua particolarità consiste nel fatto che non esiste auto-censura nella produzione di idee che rimangono affrancate da qualsiasi tipo di valutazione. Va precisato che solamente le idee espresse durante la seduta non sono soggette a vincoli, ma la conduzione della stessa da parte dell’animatore è subordinata, invece, a delle regole ben precise. In via preliminare bisogna rendere note le regole ai partecipanti - è utile far circolare un foglietto che le riporti – nonché l’argomento oggetto di indagine. E’, altresì, utile concedere qualche minuto per fare mente locale, dopo di ché si stabilisce un lasso di tempo, ad esempio trenta minuti – in caso di sedute particolarmente proficue è possibile derogare dal limite prefissato – per esprimere pensieri e idee a ruota libera. La fase finale è quella della razionalizzazione, nel corso della quale si scartano i doppioni, le idee inutili e quelle superflue, si accorpano quelle simili e si inseriscono in categorie omogenee. Ovviamente, lo ribadisco, è fondamentale che sia l’animatore (colui che guida il gruppo, che trascrive le idee e le razionalizza) che i produttori seguano le seguenti regole: REGOLAMENTO REGOLE PRODUTTORI REGOLE ANIMATORE 1. Esprimersi a ruota libera, senza inibizione e senza fare 1. Dare tutte le spiegazioni occorrenti per il funzionamento valutazioni di sorta, in quanto tutte le idee possono essere ottimale dello strumento; valide; 2. Esprimersi senza limitazioni di ordine numerico, in 2. Rendere noto il regolamento ed applicarlo; quanto più idee vengono fuori e più probabilità ci sono che riusciamo a pescare quella giusta e vincente; 3. Esprimere idee concrete e definite; 3. Indicare l’argomento oggetto di indagine con il brainstorming; 4. Non criticare e non esprimere giudizi di valore sia sulle proprie idee e sia su quelle degli altri; 4. Non esprimere giudizio alcuno né sulle idee né sui partecipanti; 5. Accettare l’ispirazione che deriva dalle idee altrui; 5. Trascrivere le idee; 6. Non interrompere chi parla, né accavallarsi con lui. 6. Guidare il gruppo e, all’occorrenza, riproporre il tema o le idee che ne richiamano altre, stimolare chi ha prodotto poco; 7. Esprimere proprie idee; 8. In chiusura, organizzare le idee e classificarle per categorie omogenee. Adesso la vostra classe è in grado di cimentarsi con una seduta di brainstorming: scegliete l’animatore che guiderà il gruppo, facendo rispettare e rispettando il regolamento. Un tema interessante è senz’altro il campionato italiano di calcio, ma se ne possono trovare tanti altri. Buon lavoro. APPENDICE N. 5 IL CAPITANO Dobbiamo scegliere il capitano della nostra squadra di calcio o il leader della nostra classe, ci sono molti pretendenti e non vogliamo scontentare nessuno. Che fare? Per evitare l’insorgere di complicanze o ripercussioni negative, si proceda come segue: 1. Ognuno segni su di un foglietto, in segreto, i nomi di quattro compagni di squadra o di classe, a seconda del contesto, con i quali trascorrere volentieri un pomeriggio insieme, oppure fare un viaggio di piacere, oppure studiare insieme, ecc. 2. Si raccolgano i foglietti ben ripiegati e anonimi, dopo di ché qualcuno non coinvolto in prima persona, faccia lo spoglio e provveda alla tabulazione, ovvero inserisca i dati in un tabulato. 3. Colui o colei che ha totalizzato il punteggio più alto può essere considerato il leader. N.B. Per quieto vivere, per evitare inutili stress, nonché per una questione di buon gusto, è opportuno che non si divulghi alcun dettaglio sull’espressione del voto e ci si limiti a far conoscere solo il risultato finale, evitando possibilmente anche di citare gli ultimi classificati. APPENDICE N. 6 INDOVINA IL PERSONAGGIO Scrivi nell’apposita colonna, dopo averli individuati in base alle informazioni fornite, i nomi e le squadre dei personaggi di cui si parla: NOMINATIVO PROFESSIONE Presidente Calciatore Calciatore CT Calciatore Calciatore Allenatore Calciatore Calciatore Allenatore Allenatore Calciatore Allenatore Presidente Allenatore Calciatore Calciatore Calciatore Allenatore Allenatore SQUADRA SEGNI PARTICOLARI Omone grande e grosso. Ama polemizzare con tutti. Piedi buoni, bravo sulle punizioni dal limite, porta il n. 10. In area di rigore è un ariete. E’ stato capocannoniere del campionato. Durante la partita non riesce a sedere in panchina, si agita moltissimo, fischia con le dita tra i denti. Corre tantissimo. E’ stato soprannominato Ringhio. Durante una partita di Champions venne quasi alle mani con un compagno. Ha vinto tantissimo, anche all’estero. Quest’anno è stato apertamente contestato dal presidente. Hanno scritto centinaia di barzellette su di lui. Sono state raccolte in un libro. Atleta dai sette polmoni, ha saltato la finale di Champions. Ha affermato che i giocatori non sono schiavi da bastonare. Sostituito e poi richiamato, ha guidato la sua squadra verso la salvezza. Ha segnato molto in Champions, poi si è rotto ed è stato sostituito da un connazionale. Non è riuscito, ancora una volta, a vincere la finale di Champions. Ha detto: Vincere non è un hobby ma un dovere per una società come l’Inter. Ha detto: Ringrazio la mia famiglia che mi sta vicino e mi permette di fare il lavoro che amo. Prima giocava nell’Inter. Se n’è andato a causa di dissapori con il tecnico. É di pelle nera ed ha i capelli lunghi a treccine. Nel corso dello scorso campionato ha avuto da ridire con il tecnico, ha firmato un contratto in bianco per quello successivo. E’ subentrato in corsa ed è riuscito a guidare verso la salvezza la propria squadra. E’ stato esonerato in corso d’opera. Denunciò l’uso di sostanze dopanti da parte di molti giocatori. NOTE LE SS VV SONO PREGATE ECC. (1) Corriere dello Sport 15 maggio 2003 EXTRACT (1)Corriere della Sera 2 dicembre 2002 (2) Corriere della sera 16 febbraio 2003 (3) Corriere della Sera 22 febbraio 2003 (4) Corriere della sera 31 maggio 2003 (6) Corriere della Sera 2 dicembre 2002 (7) Corriere della Sera 30 maggio 2003 (8) Corriere della sera 31 maggio 2003 (9) Corriere della Sera 2 dicembre 2002 (10) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (11) Corriere dello Sport 15 maggio 2003 (12) Controcampo n 14 anno 2^ (13) Corriere della Sera 22 gennaio 2003 (14) Corriere della Sera 24 febbraio 2003 (15) Corriere della Sera 6 ottobre 2002 (16) Corriere della Sera 6 ottobre 2002 (17) Corriere della Sera 6 ottobre 2002 (18) Corriere della Sera 3 febbraio 2003 (19) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (20) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (21) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (22) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (23) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (24) Corriere della Sera 27 marzo 2003 (25) Corriere della sera 27 marzo 2003 (26) Controcampo n.2, anno1^ (27) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (28) Corriere dello Sport 23 maggio 2003 (29) Controcampo n.17 anno 2^ (30) Corriere della Sera 3 ottobre 2002 (31) Corriere dello Sport – Stadio 11 aprile 2003 (32) Corriere dello Sport – Stadio 11 aprile 2003 (33) Corriere dello Sport - Stadio 11 aprile 2003 (34)Corriere della Sera 14 settembre 2002 (35) Corriere della Sera 14 settembre 2002 (36) Corriere della Sera 25 settembre 2002 (37) Controcampo n. 11 bis, anno 2^ (38) Controcampo n. 12 anno 2^ (39) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (40) Sette n.22 – 2003 (41) Corriere del Mezzogiorno 4 dicembre 2002 (42) Corriere del Mezzogiorno 10 maggio 2003 (43) Corriere del Mezzogiorno 20 maggio 2003 (44) Corriere del Mezzogiorno 25 maggio 2003 (45) Corriere dello Sport 29 maggio 2003 (46)Corriere dello Sport 29 maggio 2003 (47) Corriere del Mezzogiorno 16 novembre 2002) (48) Corriere della Sera 15 febbraio 2003 (49) Corriere della Sera 15 febbraio 2003 (50) Corriere della Sera 15 febbraio 2003 (51) Corriere della Sera 16 novembre 2002 (52) Controcampo n. 3, anno 1^ (53) Corriere della Sera 2 gennaio 2003 (54) Corriere della Sera 2 gennaio 2003 (55) Corriere della Sera 28 febbraio 2003 (56)Corriere della Sera 30 settembre 2002 (57) Corriere della Sera 20 febbraio 2003 (58) Corriere della Sera 22 aprile 2003 (59) Corriere della Sera 3 maggio 2003 (60) Corriere della sera 7 maggio 2003 (61) Corriere della sera 7 maggio 2003 (62) Corriere della sera 7 maggio 2003 (63) Corriere della Sera 7 maggio 2003 (64) Corriere della Sera 8 maggio 2003 (65) Corriere della Sera 4 maggio 2003 (67) Corriere della Sera 17 maggio 2003 (68) Corriere della Sera 24 maggio 2003 (69) Corriere della Sera 24 maggio 2003 (70) Corriere della Sera 24 maggio 2003 (71) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (72) Controcampo n15 anno 2^ (73) Controcampo n.17 anno 2^ (74) La Repubblica 25 aprile 2003 (75) Corriere della sera 19 settembre 2002 (76) Corriere della Sera 10 marzo 2003 (77) Corriere della Sera 1 ottobre 2002 (78) Controcampo n 15 anno 2^ (79) Corriere della Sera 22 maggio 2003 (80) Corriere della Sera 22 maggio 2003 (81) La Stampa 15 novembre 2002 (82) Corriere della Sera 21 maggio 2003 (83) Corriere della Sera 21 maggio 2003 (84) Corriere della sera 6 maggio 2003 (85) Controcampo n. 12 anno 2^ (86) La Stampa 17 ottobre 2002 (87) Corriere della sera 7 aprile 2003 (88) Corriere della Sera 7 aprile 2003 (89) Corriere della Sera 12 maggio 2003 (90) Corriere della Sera 12 maggio 2003 (91) Corriere della Sera 28 dicembre 2002 (92) Corriere della Sera 2 giugno 2003 (93) Corriere della Sera 2 giugno 2003 (94) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (95) Corriere della Sera 9 maggio 2003 (96) Corriere della Sera 2 giugno 2003 (97) Corriere della Sera 2 giugno 2003 (98) Corriere della Sera 2 giugno 2003 (99) Controcampo n.2, anno1^ (100) Controcampo n.13, anno 2^ (101) Controcampo n.13, anno 2^ (102) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (103) La Stampa 15 ottobre 2002 (104) Corriere della Sera 21 ottobre 2002 (105) Corriere della Sera 23 novembre 2002 (106) La Repubblica 25 aprile 2003 (107) Corriere della Sera 31 marzo 2003 (108) Controcampo n.17 anno 2^ (109) Gazzetta dello Sport 20 maggio 2003 (110) Gazzetta dello Sport 20 maggio 2003 (111) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (112) Corriere della Sera 22 aprile 2003 (113) Corriere della Sera 14 settembre 2002 (114) Corriere della Sera 14 settembre 2002 (115) Corriere della Sera 14 settembre 2002 (116) La Stampa 12 novembre 2002 (117) Corriere della Sera 26 gennaio 2003 (118) Corriere della Sera 21 settembre 2002 (119) Corriere della Sera 25 febbraio 2003 (120) Controcampo n 14 anno 2^ (121) Corriere della Sera 28 aprile 2003 (122) Corriere della Sera 29 aprile 2003 (123) Corriere della Sera 3 maggio 2003 (124) Corriere della Sera 4 maggio 2003 (125) Corriere della sera 6 maggio 2003 (126) Corriere della Sera 10 maggio 2003 (127) Controcampo n.17 anno 2^ (128) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (129) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (130) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (131) Corriere della sera 31 maggio 2003 (132) Corriere della Sera 5 febbraio 2003 (133) Controcampo n 15 anno 2^ (134) La Stampa 26 ottobre 2002 (135) Corriere della Sera 6 ottobre 2002 (136) Corriere del Mezzogiorno 17 gennaio 2003 (137) Corriere della Sera 3 dicembre 2002 (138) Controcampo n. 12 anno 2^ (139) Corriere della Sera 23 settembre 2002 (140) Controcampo n.17 anno 2^ (141) Controcampo n.17 anno 2^ (142) Controcampo n.17 anno 2^ (143) Controcampo n.17 anno 2^ (144) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (145) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (146) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (147) Corriere della Sera 30 aprile 2003 (148) Corriere della Sera 15 maggio 2003 (149) Corriere della Sera 11 febbraio 2003 (150) Corriere della sera 11 febbraio 2003 (151) Corriere della Sera 25 febbraio 2003 (152) Corriere della Sera 25 novembre 2002 (153) Corriere della sera 25 marzo 2003 (154) Corriere della Sera 23 aprile 2003 (155) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (156) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (157) Gazzetta dello Sport 21 maggio 2003 (158) Corriere della Sera 26 maggio 2003 (159) Corriere della Sera 25 febbraio 2003 (160) La Repubblica 25 aprile 2003 (161) Controcampo n.13, anno 2^ (162) Controcampo n. 2, anno 1^ (163) Controcampo n.17 anno 2^ (164) Corriere della Sera 27 maggio 2003 (165) Controcampo n 15 anno 2^ (166) La Gazzetta Dello Sport 16 maggio 2003 (167) Gazzetta Sportiva 18 maggio 2003 (168) Gazzetta Sportiva 18 maggio 2003 (169) Gazzetta Sportiva 18 maggio 2003 (170) Corriere della Sera 27 maggio 2003 (171) Corriere della Sera 29 aprile 2003 (172) Controcampo n.17 anno 2^ (173) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (174) La Repubblica 25 aprile 2003 (175) Gazzetta dello Sport 21 maggio 2003 (176) Corriere della sera 1 maggio 2003 (177) La Repubblica 25 aprile 2003 (178) Corriere della sera 1 maggio 2003 (179) Corriere dello Sport – Stadio 11 aprile 2003 (180) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (181) La Gazzetta dello Sport 17 maggio 2003 (182)La Gazzetta dello Sport 17 maggio 2003) (183) La Gazzetta dello Sport 17 maggio 2003 (184) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (185) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (186) Corriere dello Sport 15 maggio 2003 (187) Corriere della Sera 26 maggio 2003 (188) Controcampo n. 14 anno 2^ (189) Controcampo n.17 anno 2^ (190) Corriere della sera 9 novembre 2002 (191) Corriere della sera 17 settembre 2002 (192) Corriere della sera 14 aprile 2003 (193) Corriere della Sera 7marzo 2003 (194) Corriere della Sera 8 maggio 2003 (195) Corriere della sera 13 maggio 2003 (196) Corriere della sera 13 maggio 2003 (197) Corriere della sera 13 maggio 2003 (198) Corriere della Sera 15 maggio 2003 (199) Corriere della Sera 30 maggio 2003 (200) Corriere della sera 14 aprile 2003 (201) Corriere della sera 24 aprile 2003 (202) Corriere della sera 28 febbraio 2003 (203) Corriere della Sera 28 febbraio 2003 (204) La Stampa 5 novembre 2002 (205) La Stampa 5 novembre 2002 (206) Corriere della Sera 18 ottobre 2002 (207) Controcampo n15 anno 2^ (208) Corriere della sera 1 maggio 2003 (209) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (210) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (211) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (212) Corriere della Sera 26 maggio 2003 (213) Corriere del Mezzogiorno 9 gennaio 2003 (214) Corriere della Sera 30 gennaio 2003 (215) Corriere del Mezzogiorno 26 marzo 2003 (216) Gazzetta dello Sport 19 maggio 2003 (217) Gazzetta dello Sport 23 maggio 2003 (218) Corriere della sera 9 maggio 2003 (219) Corriere della Sera 9 maggio 2003 (220) Corriere della sera 30 dicembre 2002 (221) Corriere della sera 30 dicembre 2002 (222) Corriere della Sera 30 dicembre 2002 (223) Corriere della Sera 5 maggio 2003 (224) La Gazzetta Dello Sport 16 maggio 2003 QUANDO TRE PALLE NON BASTANO (1) Corriere del Mezzogiorno 19 dicembre 2002 (2) Corriere del Mezzogiorno 9 gennaio 2003 (3) Corriere del Mezzogiorno 17 gennaio 2003 (4) Corriere del Mezzogiorno 23 gennaio 2003 (5) Corriere del Mezzogiorno 26 gennaio 2003 (6) Corriere del Mezzogiorno 31 gennaio 2003 (7) Corriere del Mezzogiorno 8 febbraio 2003 (8) Corriere del Mezzogiorno 27 febbraio 2003 (9) Corriere del Mezzogiorno 12 marzo 2003 (10) Corriere del Mezzogiorno 9 gennaio 2003 (11) Corriere del Mezzogiorno 12 marzo 2003 (12) Corriere della Sera 16 novembre 2002 SULL’ONDA DEI RICORDI (1)La Gazzetta dello Sport 17 maggio 2003 (2) Brera – Herrera – Longanesi & C. – 1966 – pag. 57 (3) Brera – Herrera – Longanesi & C. – 1966 – pag. 60 (4) Brera – Herrera – Longanesi & C. – 1966 – pag. 94 (5) Brera – Herrera – Longanesi & C. – 1966 – pag. 96 SFOGHI, FRIZZI, LAZZI… VELENI (1) Controcampo n. 5, anno 1^ (2) Controcampo n. 5, anno 1^ (3) Corriere della sera 10 febbraio 2003 (4) Controcampo n15 anno 2^ (5) Controcampo n15 anno 2^ (6) Controcampo n15 anno 2^ (7) La Gazzetta dello Sport 29 aprile 2003 (8) Controcampo n. 3, anno 1^ (9) Corriere della Sera 28 ottobre 2002 (10) Controcampo n. 6, anno 2^ (11) Corriere della sera 25 settembre 2002 (12) Controcampo n. 3, anno 1^ (13) Corriere della sera 29 aprile 2003 (14) Corriere della sera 29 aprile 2003 (15) Corriere della Sera 22 aprile 2003 (16) Corriere della Sera 22 aprile 2003 (17) La Repubblica 25 aprile 2003) (18) Corriere della Sera 24 aprile 2003 (19) Corriere del Mezzogiorno 25 gennaio 2003 (20) Corriere della Sera 22 aprile 2003 (21) La Stampa 15 novembre 2002 (22) Corriere della Sera 9 maggio 2003 (23) Corriere della Sera 9 maggio 2003 (24) Corriere della Sera 1 ottobre 2002 (25) La Stampa 15 novembre 2002 (26) La Stampa 15 novembre 2002 (27) Corriere della Sera 30 aprile 2003 (28) Controcampo n. 2, anno 1^ (29) Controcampo n. 15 anno 2^ (30) Corriere della Sera 24 febbraio 2003 (31) Corriere del Mezzogiorno 7 maggio 2003 (32) Controcampo n. 16 bis anno 2^ (33) Controcampo n. 16 bis anno 2 (34) Corriere della Sera 29 aprile 2003 (35) La Gazzetta dello Sport 14 maggio 2003 (36)Controcampo n. 13 anno 2^ (37) Corriere della sera 15 febbraio 2003 (38) Corriere della Sera 28 maggio 2003 (39)Controcampo n.17 anno 2^ (40) Corriere della Sera 9 maggio 2003 (41) Corriere della Sera 24 aprile 2003 (42) Corriere della Sera 24 aprile 2003 (43) Corriere della Sera 3 febbraio 2003 OCCHIO E MALOCCHIO, VOTI E FISIME PARTICOLARI (1) Corriere della Sera 24 dicembre 2002 (2) Corriere della Sera 4 novembre 2002 (3) Corriere della sera 13 maggio 2003 (4) La Gazzetta dello Sport 20 maggio 2003 LA SPIRALE DELLA VIOLENZA (1) Corriere dello Sport 15 maggio 2003 (2) Oggi n. 7 - anno 2003 (3) Corriere della Sera 4 dicembre 2002 (4) Corriere della Sera 24 febbraio 2003 (5) Corriere della Sera 7 ottobre 2002 (6) La Stampa 12 novembre 2002 (7) La Repubblica 25 aprile 2003) (8) La Stampa 15 novembre 2002 (9) Corriere della Sera 23 dicembre 2002 A COME ABBONDANZA (1) Corriere della Sera 9 marzo 2003 (2) La Stampa 22 ottobre 2002 (3) Corriere della Sera 16 settembre 2002 (4) Controcampo n. 12, anno 2^ (5) Controcampo n. 5, anno 1^ (6) Corriere della Sera 12 aprile 2003 (7) Controcampo n.13, anno 2^ (8) Corriere della Sera 28 aprile 2003 A COME AZIENDA (1) Oggi n. 7 del 2003 (2) Oggi n. 7 del 2003 (3) TV Sette 6 ottobre 2002 (4)La Stampa 3 ottobre 2002 (5) La Stampa 5 novembre 2002 (6) Corriere della sera 27 marzo 2003 (7)La Stampa 15 novembre 2002 (8) Corriere della Sera 28 febbraio 2003 (9) Corriere della Sera 30 aprile 2003 (10) TV Sette 6 ottobre 2002 (11) Corriere della Sera 30 gennaio 2003 (12) La Stampa 8 novembre 2002 (13) La Stampa 8 novembre 2002 (14) La Stampa 8 novembre 2002 (15) La Stampa 8 novembre 2002 (16)Corriere della Sera 19 maggio 2003 PADRE, FIGLIO E… (1) Corriere della Sera 23 dicembre 2002 (2) Corriere della Sera 12 maggio 2003 (3) Corriere della Sera 18 maggio 2003 (4) Controcampo n 14 anno 2^ (5) Gazzetta dello Sport 19 maggio 2003 (6) Corriere del Mezzogiorno 21 maggio 2003