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Per informazioni: I.C.S. International Conference Service via Cadorna, 13 - 34124 Trieste tel. 06 90281729 mail: [email protected] www.viveredasportivi.eu CA M PA DE G NA NE LLO LL P O SP ER RI SP IR LA V O I D SE OL RT TO IF FU CO TA DI E N GR DA AL NEL LE SIO AD RIE LE LA ALT NE O DI SC VI A’ IT SE UO TA AL CO LE IA NDO NE con il patrocinio del con il patrocinio del La realizzazione della campagna Vivere da Sportivi è possibile grazie ai patrocini e ai contributi derivanti da alcune Istituzioni e all’impegno sostenuto da alcune aziende che hanno accettato di sponsorizzare il progetto. Cosa significa “essere sportivi”? Si è sportivi perché si pratica uno sport. Ma si è sportivi anche da semplici spettatori. E, soprattutto, si può essere sportivi anche nella vita, affrontando ogni momento con spirito propositivo e rispetto degli altri, proprio come dovrebbe avvenire nello sport. Fair play: dallo sport alla scuola, dalla scuola alla vita. L’espressione anglosassone “fair play”, è alla base dell’essere sportivi. Il rispetto per gli avversari è un elemento fondamentale per lo sport ma lo è anche per la società civile. Per questo riteniamo che la scuola sia l’ambiente giusto per far crescere nei giovani il senso di lealtà. Attraverso lo sport, e grazie al know how già a lungo sperimentato con successo, intendiamo coinvolgere i giovani in una riflessione sull’importanza della lealtà nei confronti degli altri. Il principale obiettivo della campagna Coinvolgere un grande numero di studenti in un progetto pluriennale di comunicazione interattivo che li porti ad essere protagonisti di un momento di riflessione, e dunque di comunicazione nei confronti dei loro coetanei e dell’opinione pubblica in generale, sul concetto di fair play. Cari insegnanti, per ciò che riguarda gli atleti, il “rispetto per gli avversari” consiste sostanzialmente nel concetto di lealtà sportiva. Nel caso dello sport praticato dai giovanissimi, anche a scuola, sarebbe senz’altro auspicabile che i ragazzi non si abbandonassero all’imitazione dei cattivi esempi, ma interpretassero lo sport con la necessaria lealtà e il giusto spirito. E siamo certi che questo è già l’obiettivo che state perseguendo. Diversa e più problematica è la questione che interessa i giovani nei panni di tifosi. Se si considera il calcio (ma il fenomeno interessa anche molti altri sport) possiamo notare come i fenomeni di antisportività coinvolgano non solo gli ultrà. In realtà episodi di antisportività avvengono anche nelle tribune d’onore. Dunque, non si tratta solo di giovani, ma è pur vero che sono tanti i ragazzi, a volte solo adolescenti, che si abbandonano a gesti e atteggiamenti di antisportività. Il problema non trova le sue radici nelle curve degli stadi, ma in ciò che la società civile, e le famiglie e la stessa scuola, non hanno saputo trasmettere. Per ciò che riguarda alcune delle grandi e sostanzialmente nuove problematiche della nostra società, abbiamo visto come la scuola possa svolgere un ruolo fondamentale anche per ottenere un’azione di comunicazione efficace sulle stesse famiglie. È il caso delle problematiche ambientali, per esempio, per le quali da una maggiore consapevolezza da parte dei ragazzi, stimolati nell’ambiente scolastico, si è arrivati a una successiva sensibilizzazione dei loro nuclei familiari. Per queste ragioni sostanzialmente siamo convinti che la scuola possa costituire l’ambiente ideale per promuovere una grande e costante azione di sensibilizzazione che porti consistenti fasce dei nostri giovani a vivere lo sport da protagonisti e da spettatori con senso di responsabilità e divertimento, sano agonismo e rispetto degli avversari. Cari insegnanti, speriamo proprio che vogliate dare il vostro indispensabile contributo a questo progetto. Vivere da Sportivi Il “format” della campagna La campagna, attraverso il concorso diffuso nelle scuole, prevede la realizzazione da parte degli studenti, coadiuvati dai loro insegnanti, di video, corti o spot, inerenti uno specifico tema della nostra società. Questo format è già stato sperimentato su diverse tematiche di carattere socioculturali, sia a livello nazionale che internazionale, per numerose annualità e sempre con grande successo. Questo format prevede, per ottenere i migliori risultati, l’interazione fra Istituzioni, mondo della scuola e mass media. Su queste basi Vivere da Sportivi potrà raggiungere lo scopo per cui la campagna è stata ideata. Cosa vi proponiamo Coinvolgete i vostri studenti e voi stessi in questa avventura. Ormai, anche nel caso in cui la vostra scuola non disponesse di un laboratorio video, una telecamera digitale e un computer con i giusti programmi possono permettere a tutti di realizzare un corto o uno spot per la televisione e internet. Sul sito viveredasportivi.eu e nei bandi di concorso spediti congiuntamente con questi opuscoli nelle vostre scuole troverete tutte le indicazioni e alcuni suggerimenti per partecipare al concorso e dunque divenire protagonisti di questa campagna. Se si intende produrre uno spot e relativo backstage si può partecipare sia alla prima sessione (scadenza 29 marzo) che alla seconda sessione (scadenza 7 giugno). Nel caso decidiate di produrre un corto avrete più tempo a disposizione perché la scadenza per inviare il vostro video è fissata direttamente a giugno 2014. N.B. I primi migliori spot potranno essere pubblicati sul sito viveredasportivi.eu Perché questo modello per il “fair play” Ci sono argomenti che se trattati dai professionisti della comunicazione o comunque dagli “adulti” trovano molta difficoltà nel fare presa sui giovani. Si pensi a tutto ciò che è materia di normale educazione civica o al problema dell’alcool o della droga. Grazie a questo format, i giovani diventeranno soggetti attivi nel processo di comunicazione dei valori educativi dello sport. Con questo modello si ottengono molteplici e importanti risultati: i ragazzi che parteciperanno alla realizzazione degli spot e dei video vivranno un’esperienza che li coinvolgerà in pieno nel comprendere cosa sia il “Fair play”; i loro coetanei che vedranno i video li apprezzeranno con occhi diversi rispetto ai messaggi istituzionali tradizionali; i video e gli spot andranno in onda su importanti canali televisivi e sul web (youtube in particolare) al di là di ogni aspettativa, perché saranno gli stessi ragazzi (oltre all’Organizzazione) a farli veicolare, consentendo un elevato numero di contatti.