Emicrania vestibolare

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Emicrania vestibolare
Emicrania vestibolare A. Almeno 5 episodi di sintomi vestibolari1 di intensità media o forte2, di durata compresa tra 5 minuti e 72 ore3 B. Anamnesi personale attuale o passata positiva per emicrania con o senz’aura secondo i criteri diagnostici della International Classification of Headache Disorders (ICHD)4 C. Una o più delle seguenti caratteristiche emicraniche in almeno il 50% degli episodi vestibolari5:  Cefalea con almeno 2 delle seguenti caratteristiche: localizzazione unilaterale, carattere pulsante, intensità media o forte, aggravata da attività fisica di routine (p. es camminare, salire le scale)  Fotofobia e fonofobia6  Aura visiva7 D. Non attribuibile ad una diversa diagnosi vestibolare o dell’ICHD8 Emicrania vestibolare probabile A. Almeno 5 episodi di sintomi vestibolari1 di intensità media o forte2, di durata compresa tra 5 minuti e 72 ore3 B. Solo uno dei criteri B e C per la diagnosi di emicrania vestibolare è soddisfatto (anamnesi personale di emicrania o caratteristiche emicraniche associate agli episodi vestibolari) C. Non attribuibile ad una diversa diagnosi vestibolare o dell’ICHD8 1. I sintomi vestibolari, così come definiti nella Classificazione dei Sintomi Vestibolari della Bárány Society [5] e pertinenti per la diagnosi di emicrania vestibolare, includono: 
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Vertigine spontanea che include  Vertigine soggettiva / interna, una erronea sensazione di movimento riferita a sé stessi  Vertigine oggettiva / esterna, una erronea sensazione di movimento riferita all’ambiente circostante Vertigine posizionale, scatenata da un cambiamento di posizione della testa Vertigine indotta da stimoli visivi, molto strutturati od a campo pieno, in movimento Vertigine indotta dal movimento della testa, percepita nel corso del movimento stesso Capogiro indotto dal movimento della testa ed associato a nausea. Il capogiro è caratterizzato da una alterata percezione dell’orientamento spaziale. Altre forme di capogiro attualmente non sono incluse nella classificazione dell’ emicrania vestibolare 2. I sintomi vestibolari sono valutati come “medi” quando interferiscono ma non impediscono lo svolgimento delle attività quotidiane, e “forti” quando richiedono l’interruzione delle attività quotidiane. 3. La durata degli episodi è molto variabile; circa un 30% dei pazienti hanno episodi che durano minuti, un 30% ore ed un altro 30% diversi giorni. Il rimanente 10% ha attacchi che durano pochi secondi, che tendono a ripresentarsi con il movimento della testa, gli stimoli visivi o dopo i cambiamenti di posizione della testa. In questi pazienti la durata dell’episodio corrisponde al periodo totale di tempo durante il quale si sono verificati i singoli attacchi brevi. All’altra estremità dello spettro si collocano i pazienti che possono richiedere anche 4 settimane per un pieno recupero. Tuttavia la fase intensa dell’episodio raramente supera 72 ore [6‐11]. 4. Emicrania come ai punti 1.1 ed 1.2 dell’ ICHD [12] 5. Per un singolo episodio è sufficiente un sintomo. In episodi differenti possono presentarsi sintomi differenti. I sintomi di accompagnamento possono verificarsi prima, durante o dopo i sintomi vestibolari. 6. La fonofobia è definita come un fastidio causato dai suoni. E’ un fenomeno transitorio e bilaterale che deve essere distinto dal fenomeno del recruitment che è spesso persistente ed unilaterale. Il fenomeno del recruitment comporta la percezione aumentata e spesso distorta di suoni ad alto volume da parte di un orecchio ipoacusico. 7. L’aura visiva è caratterizzata da punti o da linee a zig‐zag scintillanti, spesso associati ad uno scotoma che interferisce con la possibilità di lettura. L’aura visiva tipicamente si espande nel campo visivo nell’arco di 5 – 20 minuti, e dura meno di 60 minuti. Spesso, ma non sempre, è confinata in un emicampo visivo. Altri tipi di aura emicranica, ad esempio parestesica o disfasica, non sono inclusi nei criteri diagnostici perchè la loro fenomenologia è meno specifica e molti di quei pazienti hanno anche un’aura visiva. 8. L’anamnesi e l’esame obiettivo non suggeriscono un altro disturbo vestibolare o quel disturbo è preso in considerazione ma escluso sulla base di indagini strumentali appropriate o quel disturbo è presente come una comorbidità o come una entità indipendente, ma le due tipologie di episodi possono essere chiaramente distinte. Gli attacchi emicranici possono essere scatenati da una stimolazione vestibolare [13]. Pertanto la diagnosi differenziale deve considerare la possibilità di altri tipi di disturbi vestibolari complicati dalla sovrapposizione di un attacco emicranico.