Il politico dei Fertilizzanti (CAVOUR AGRICOLTORE)
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Il politico dei Fertilizzanti (CAVOUR AGRICOLTORE)
Il politico dei Fertilizzanti (CAVOUR AGRICOLTORE) Figura 1: Cavour verso il progresso agricolo Intervista a Camillo Benso conte di Cavour, grande politico italiano che, nell'800, con l'inserimento dei concimi chimici al fianco del letame incrementò la produzione agricola, migliorando così anche le condizioni di vita di molte persone. Nonostante i suoi 205 anni ha concesso un'intervista esclusiva solo per noi, alunni della classe 3° della Scuola Don Bosco. di Classe 3° della scuola Secondaria di 1° grado Don Bosco. Codice iscrizione: B00107 «F orse io sono troppo proclive alle novità, ed il desiderio di far progredire la nostra agricoltura mi spinge soperchiamente. Ma, cosa vuole, tale è la mia natura. Ho la consolazione di avere introdotto l’uso del guano nel Vercellese. Se potessi ancora farvi penetrare il drainaggio, in allora crederei avere bene impiegato la mia vita.» Chi parla è Camillo Benso conte di Cavour. Noto a molti con il nome di Cavour, nasce nella Torino napoleonica il 10 Agosto del 1810, da una nobile famiglia di proprietari terrieri, è protagonista del Risorgimento italiano, sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dei movimenti patriottici e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria. Capo della destra storica, realizza, pur senza l’appoggio delle ali estremiste del Figura 2: Camillo Benso Parlamento, importanti riforme; contrasta apertamente le idee repubblicane di Mazzini e spesso osteggia Garibaldi, della cui azione teme il carattere rivoluzionario. Cavour, attento agli sviluppi delle tecniche agricole in Europa, e desideroso di promuoverne il progresso, introduce nel campo della chimica e dei fertilizzanti due grandi innovazioni: l’introduzione del guano in Italia e, soprattutto, l’avvio della produzione dei concimi con l’impiego della chimica. Onorevole Cavour, la ringrazio di avere accettato il nostro invito, se lei è d’accordo, inizierei subito chiedendole una personale riflessione; da Ministro dell’agricoltura, carica da Lei ricoperta nel 1850, Lei ha dato un notevole impulso al progresso in materia di produzione ed utilizzo dei fertilizzanti chimici. Avrebbe immaginato che in tale ambito sarebbero stati notevoli passi avanti? «Ero già allora consapevole della rivoluzione che sarebbe stato l’uso dei fertilizzanti chimici: fui infatti io a introdurre nell’Italia pre-unitaria il guano artificiale, ottenuto chimicamente. Fino alla metà dell’Ottocento, la fertilizzazione dei terreni si basava prevalentemente sullo spandimento di letame e di altre sostanze organiche, pratiche millenarie che, tuttavia, col tempo si rivelarono insufficienti rispetto alle esigenze di un’agricoltura che richiedeva sempre maggiori quantità di elementi nutritivi.» Il guano? «Il guano è un termine spagnolo, con cui si indica un concime organico composto da escrementi di uccelli marini.» Ci potrebbe illustrare cosa è il concime? «Il concime è un fertilizzante impiegato in agricoltura e giardinaggio allo scopo di conferire al terreno uno o più elementi nutritivi utilizzabili dalle piante.» Quale fu il miglioramento che apportò ai concimi? «Viaggiando in Francia, in Belgio e in Inghilterra, ho maturato una conoscenza approfondita e diretta delle pratiche agricole di paesi diversi per morfologia, clima e pratiche agricole, ma che Figura 3: Mancanza di azoto nelle piante costituivano comunque fonte di confronto e di innovazione. La mia modifica è stata banale ma efficace, una vera rivoluzione: all'interno dei concimi abbiamo aggiunto l'azoto e il fosforo.» Perché? A cosa servono questi due nutrienti? «Per le piante l'azoto è un elemento essenziale, stimola l'accrescimento delle piante e determina una presenza abbondante di clorofilla nelle foglie. La carenza d'azoto provoca accorciamento del ciclo biologico della pianta, crescita lenta e stentata, produzioni basse. La carenza di azoto può provocare gravi problemi: interviene in tutti i processi fondamentali del metabolismo, soprattutto al momento della fioritura. Si concentra nelle zone giovanili della pianta, è importante per il metabolismo energetico e nelle reazioni di sintesi, demolizione e trasformazione. Inoltre aumenta la velocità di maturazione del prodotto finale, e ne rende migliore la qualità esteriore.» Secondo quanto scrivono i suoi biografi, l'idea sul guano è nata con un viaggio a Londra… è corretto? Assolutamente sì; vedo che i suoi informatori sono persone di qualità, dovrà consigliarmeli per le mie eventuali manovre…diplomatiche. Dicevamo, il guano e il mio viaggio. Sì, in Gran Bretagna m’interessai con ardore a diverse questioni sociali, politiche ed economiche: visitai ospedali, prigioni ed entrai in stretto contatto con gli aspetti più concreti e tangibili della Rivoluzione industriale: uno di questi era la concimazione chimica. Appresi che il guano veniva ampiamente utilizzato come concime e, quasi come in sogno, immaginai quali benefiche conseguenze avrebbe avuto il suo impiego in alcune zone d’Italia, quali il Vercellese. La produzione sarebbe notevolmente cresciuta, con guadagno di tutti. Valeva la pena provarci. Io stesso sperimentai le potenzialità di questo fertilizzante nelle mie tenute a Leri, dove coltivavo il riso, e a Grinzane, dove curavo molti vitigni per la produzione del Barolo.» Quale fu il primo passo verso il progresso? «Il primo passo, fu quello più semplice: decisi d’importare il guano dal Perù. Tuttavia, compresi ben presto che questa soluzione sarebbe stata insufficiente all’enorme domanda del prodotto. Tentai un’altra strada, questa volta più impegnativa e complessa. Si trattava di produrre il guano in laboratorio, creando la prima fabbrica di fertilizzanti in Italia. Un’impresa mai tentata prima. Grazie alle mie conoscenze e amicizie, contattai alcuni dei chimici più in vista dell’epoca e ci mettemmo al lavoro, coinvolgendo anche la ditta Schiapparelli di Torino. Riuscimmo nell’intento: fabbricare il guano artificiale, un concime fosforico con il medesimo apporto nutritivo contenuto in quello naturale.» Figura 4: manifesto in onore di Cavour Una rivoluzione… posso sapere come mai ad un ministro, uomo di politica, di affari esteri… ecco… interessi a tal punto la vita dei campi? «L’ha detto all’inizio, sono figlio di proprietari terrieri. Quando ero molto giovane mio padre m’affidò per un certo periodo i suoi campi ed io li curai più di quanto avesse mai fatto lui stesso: da allora capii che uno dei miei talenti era nascosto nella mia terra e nacque il desiderio di dedicarmi ad essa, nel privato, tanto quanto in politica.» Straordinario. La ringrazio onorevole. Sono lieto di comunicarle che i benefici della sua intuizione sono ancor oggi preziosi, poiché un concime a base di azoto e fosforo è uno degli elementi più importanti per la coltivazione di frutta ed ortaggi. «Ed io ringrazio voi e spero che quanto ci siamo raccontati quest’oggi possa essere ascoltato da molti ragazzi e ragazze, in modo che comprendano, come diceva un cantautore genovese…dal letame nascono i fior.» La ringrazio della visita, buon rientro al passato…per il piacere di conoscere!