Attività internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia
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Attività internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia
6 Attività internazionale ANTIPASTO SPAGNOLO PER LE REGINE D’EUROPA Lenika De Simone (foto Staiano) N ell’American Cup Nastia Liukin era riuscita a superare i 60 punti, fra gli applausi generali. In virtù di questo straordinario risultato nell’All-around, maturato, non dimentichiamolo, con il Nuovo Codice dei Punteggi, la vice campionessa del mondo si candida come una delle stelle dei prossimi Mondiali di Aarhun, in Danimarca. Dall’altra parte dell’Oceano, nel cuore della Valle Tiberina, un’altra ginnasta, sabato 8 aprile, ha toccato livelli d’eccellenza. Almeno 800 testimoni hanno visto Vanessa Ferrari, ancora convalescente ad una mano, lanciare la sua sfida alla regina stelle e strisce, con un sorprendente 59.45, che le è valso la leadership della classifica individuale. E in questa lotta a distanza poco importava alla pulce di Orzinuovi che davanti ci fosse quella Spagna che nel 2005, ad Almeria, l’aveva proclamata dea, ai Giochi del Mediterraneo. L’incontro internazionale tra le azzurre e le ragazze di Jesus Carballo, organizzato dal Centro Judo Ginnastica Tifernate, è stato così un test importante, soprattutto in previsione della trasferta di Volos, che, da li a poco, avrebbe proiettato l’Italia sul tetto d’Europa. Il PalaEngels umbro ci ha regalato una nazionale di Artistica Femminile in grande spolvero, capace di superare le quotate spagnole con il punteggio di 172,75 a 167,50 e di acquistare consapevolezza dei propri mezzi. La Moreno e compagne in verità non hanno dato molto filo da torcere alle nostre atlete. L’Italia, infatti, ha dominato in tutti gli attrezzi, con un leggero equilibrio giusto al volteggio, dove Tania Genner ha indovinato un salto da 14.60. “La Macrì e la Giovannini – spiegherà a fine gara il tecnico Diego Pecar - hanno presentato lo stesso esercizio con il quale Francesca Benolli ha vinto il titolo a Debrecen: un doppio avvitamento all’indietro. Per Federica era la prima volta ed il suo 14.40 ci riempie di gioia. Carlotta, addirittura, ha provato un Vanessa Ferrari (foto Staiano) secondo salto, un flic flac con mezzo giro e balzo avanti carpiato, per puntare in Grecia anche al podio di specialità” (la Giovannini a Volos entrerà poi in finale chiudendo al 5° posto, ndr.). Il mitico Carballo l’aveva capito subito, già dalle prime fasi di allenamento, che con questa Italia c’era poco da fare. Peccato però che le iberiche siano state fin troppo fallose, soprattutto alla trave. I tanti spettatori, accorsi per assistere a questo importante test pre-europeo speravano forse in un duello più equilibrato. Ed invece, mentre le nostre non sbagliavano un movimento sotto lo sguardo compiaciuto del Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia Riccardo Agabio, del Presidente del C.R. Umbia Roberto Settimi e dei Consiglieri Federali FGI Giuseppe Pasquino e Massimo Contaldo, dall’altra parte fioccavano le cadute. “La squadra ha eseguito in tutto 25 esecuzioni senza un errore – ha fatto notare l’allenatore Enrico Casella - C’è ancora qualcosa da pulire e da incrementare ma le ragazze hanno fatto bene in tutti gli attrezzi, dimostrandosi competitive sia come gruppo che a 7 Silvia Zanolo (foto Staiano) livello individuale”. Come se non bastasse ci si sono messe pure le azzurrine che con 160.25 punti hanno superato le pari età spagnole, ferme a 154,15. Tutto italiano anche il podio individuale junior, con Silvia Zanolo (53.50) sul gradino più alto, seguita da Gloria Riva (52.90) e Martina Danioni (52.80), che si conferma dopo l’esordio vincente nel Regno Unito. “Voglio fare i complimenti a Silvia – ha aggiunto Casella - perchè era al rientro dopo un lungo stop e non affrontava una gara vera dagli Assoluti di Ancona”. Bentornata! La classifica individuale senior, dopo Terminator Ferrari, ha premiato l’iberica Lenika De Simone (57,00), seconda davanti al cigno dell’Estate 83, Lia Parolari (56,70). Con Vanessa che raccoglieva i voti più alti delle giurie alle parallele (15.05), alla trave (15.45) e al corpo libero (14.85), non restava che cercare spunti di interesse nelle prove delle altre. La capitana Bergamelli ha chiuso ad un passo dal podio (55.70), con una prova La squadra azzurra senior (in blu) e quella junior con Jury Chechi Il Tecnico della Spagna Jesus Carballo (foto Staiano) senza grandi punte ma estremamente regolare. La Moreno, bronzo ad Atene nel corpo libero, ha regalato giusto un accenno della sua classe. Interessante il 14.65 della De Simone alle parallele asimmetriche e le prove della Parolari alla trave ed in pedana. Sugli spalti, nella tribuna autorità c’era Jury Chechi, che quando non era sommerso dai piccoli fans che gli chiedevano l’autografo, è stato visto seguire con grande attenzione gli exploit della Ferrari. Chi sa se Jury non abbia riconosciuto nella piccola Vanessa lo shining dell’olimpionico, la luccicanza della belva da podio? di David Ciaralli 8 Attività internazionale INTERNAZIONALI DI FRANCIA TAPPA DI WORLD CUP A LIONE Q uella di Lione è stata la prima gara a livello mondiale con il nuovo Codice dei Punteggi. Tutti i ginnasti hanno preso parte alla 15ª ed. degli Internazionali di Francia (18-19 marzo) con il preciso intento di sondare il proprio valore in un contesto di carattere internazionale. I migliori specialisti hanno potuto, così, testare il nuovo metro di giudizio e comparare le proprie performance con quelle degli avversari, valutando, soprattutto, il livello di competitività del proprio valore di partenza. Per questa missione il responsabile della squadra nazionale Maurizio Allievi ed il D.T. Fulvio Vailati hanno inviato nella cittadina transalpina tre ginnasti: Alberto Busnari, iscritto al cavallo con maniglie e alla sbarra, Andrea Coppolino e Matteo Morandi in lizza per gli anelli. I tre alfieri azzurri erano accompagnati dal tecnico Serghei Udolov e dal sottoscritto, nel doppio ruolo di giudice e capo delegazione. Ci accoglie, già durante le prove, un Palazzetto dello Sport gremito in Andrea Coppolino ogni ordine di posto, soprattutto dai numerosi studenti delle scuole locali. I primi a scendere in campo sono gli anellisti. Andrea, determinato, come sempre, e consapevole che la sua prova è attesa con curiosità dagli avversari, sale all’attrezzo ed esegue il suo esercizio, alternando come richiesto dalle nuove norme, le parti di forza a quelle di slancio. Valori di partenza 16,70, nota finale 16,10. Tocca a Matteo, che, nonostante la prima rondine un po’ alta e la perdita del collegamento con l’elemento successivo, si difende bene nel resto della routine e chiude con un 15,35 finale (nota di partenza 16,20). Entrambi sono qualificati per le finale: Coppolino al terzo posto, Morandi all’ottavo. Da notare che solo il cinese Yang Wei (17,10) ed il russo Safoshkin (17,00) hanno valori di partenza più alti del Campione europeo. L’altro iridato, quello ai Mondiali di Melbourne, l’olandese Van Gelder, è dietro. Più tardi è il turno di Alberto. L’aviere di Melzo esegue il suo esercizio al cavallo senza grandi errori ma con un ritmo troppo lento. La sua esecuzione è valutata con un punteggio di partenza di 15,90 e finale di 14,35 che gli valgono la 14° posizione in classifica, fuori dalla finale. Nella seconda parte di gara, quasi al termine, Busnari affronta la sbarra, dove con un punteggio finale di 14,80, partendo da 15,60, si qualifica tra i migliori otto, proprio con l’ottava posizione. Eliminati, a sorpresa, gli specialisti Maras e Pegan, autori di macroscopici errori. Al pomeriggio della domenica il nostro primo finalista è Matteo Morandi, che sale per terzo dopo Van 9 Gelder e l’americano di origine cinese Tan. Il ginnasta azzurro esegue lo stesso esercizio della qualificazione ma, purtroppo, ripetendo i medesimi errori. La rondine è sempre troppo alta e pur terminando bene, inevitabilmente, il valore riconosciuto all’esercizio è ancora basso: 16,00. Quello finale è di 15,325, segno evidente che l’esecuzione è stata più curata ma le posizioni non perfette. Si alternano gli altri atleti, fra questi Yang Wei e Safoshkin, i quali eseguono ottimi esercizi, ottenendo, rispettivamente, 16,250 e 16,425. Andrea è chiamato per ultimo. Se esegue l’esercizio del giorno prima è sicuramente da medaglia. Si appende ed inizia la sua routine. Le prime posizioni sono pressoché perfette e persino eccessive nel tempo di tenuta tanto che, nella seconda croce in verticale, al centro dell’esercizio, rallenta al massimo una discesa che, priva di arresto nella posizione delle braccia orizzontali, non gli viene riconosciuta. La nota finale sarà di soli 15,675 punti. E’ 5° alle spalle dell’americano Tan e davanti a Matteo. Medaglia d’oro per Safoshkin, argento a Yang e bronzo a Van Gelder. Come se non bastasse la finale di Alberto alla sbarra inizia nel peggiore dei modi. Busnari non riesce ad ri-impugnare il salto Tkatcheve ed interrompe l’esercizio. Risale, porta a termine la prova, ma il suo punteggio è il più basso del gruppo. Peccato! Anche perché, fuori gli specialisti, si aggiudica la prova lo statunitense Tomita, con 15,425: un punteggio non esaltante che partiva da 16,10. Secondo il giovanissimo cinese (sembra un 14enne!) e terzo il giapponese Suzuki. Negli altri attrezzi dominio della Romania con l’oro di Dragulescu al corpo libero e al volteggio e di Popescu - il ginnasta ingaggiato per le serie A1 dalla Panaro di Modena - nel cavallo. Alle parallele si conferma lo sloveno Petkovsek, campione del mondo della specialità. Gli organizzatori francesi vincono solo un bronzo con Cucherat alle parallele. L’Italia torna a casa senza medaglie ma con l’esperienza positiva di tre finali piene di significati. Fulvio Traverso BRONZO ALLA SBARRA DI BERNARDONI IN ROMANIA Enzo Bernardoni ha chiuso con l’8ª posizione nella classifica generale la sua esperienza agli Internazionali di Romania di artistica maschile. Da Plojesti, però, il ginnasta della AG Livornese porta a casa anche un bronzo alla sbarra (14,550), seppur in ex aequo con il francese Bohail e lo svizzero Boeschenstein, ed un 6° posto al cavallo con maniglie (13,500). Considerando che nell’Allaround erano in gara 28 senior, provenienti da varie parti del mondo, e 6 junior rumeni fuori gara, il risultato dell’azzurro è più che incoraggiante. “Enzo, in una competizione interessante per il livello tecnico e l’attenzione dei media, ha pagato una caduta Matteo Morandi agli anelli ed un esercizio al corpo libero poco pulito – ha raccontato l’allenatore Giovanni Innocenti – Nelle finali di specialità, invece, Bernardoni è riuscito a migliorarsi con un 13,500 rispetto alle qualifiche, in entrambi gli attrezzi . La Giuria, formata peraltro da due giudici UEG presenti ai agli Europei di Volos, è stata severa ma equa”. ALL-AROUND 1. Razvan SELARIU (ROM) 90,150 2. Thomas BOHAIUL (FRA) 88,750 3. Nicolas BOESCHENSTEIN (SUI) 87,700 4. Daniel POPESCU (ROM) 87,550 5. Chrisitian BERZCES (GER) 85,150 6. Pedro ALMEIDA (POR) 85,050 7. Mark RAMSEIER (SUI) 84,950 8. Enzo BERNADONI (ITA) 83,650 9. Vid HIDVEGI (HUN) 83,600 10. Umit SAMILOGLU (TUR) 83,500 11. Robert JUCKEL (GER) 83,300 12. Istvan SZOLONTAI (HUN) 83,000 13. Hans MERCKX (BEL) 80,250 14. Sascha PALGEN (LUX) 79,950 15. Vasile SCURATCOV (MDA) 79,550 16. Kalim Ali MOHAMED (EGY) 79,950 17. Panagiotin ARISTOTELOUS (CYP) 76,850 18. Agathoklis AGATHOKLEOUS (CYP) 76,300 19. Alexander BATINCOV (BUL) 57,650 SBARRA 1. Razvan Selariu (ROM) 14,750 2. Flavius Koczi (ROM) 14,700 3. Thomas Bohail (FRA) 14,550 3. N. Boeschenstein (SUI) 14,550 3. Enzo Bernardoni (ITA) 14,550 6. Csaba Horvath (HUN) 14,100 7. Umit Samiloglu (TUR) 14,000 8. Mark Ramseier (SUI) 13,800 CAVALLO CON MANIGLIE 1. Daniel Popescu (ROM) 15,600 2. Thomas Bohail (FRA) 14,700 3. Vid Hidvegi (HUN) 14,650 4. Sascha Palgen (LUX) 13,950 5. Pedro Almeida (POR) 13,700 6. Enzo Bernardoni (ITA) 13,500 7. Csaba Horvath (HUN) 13,000 8. Flavius Koczi (ROM) 12,400 10 Attività internazionale L’ITALIA SUPERA LA NORVEGIA NEL CENTENARIO DELLA VIRTUS ET LABOR A Carpiano (Mi), davanti a più di 500 spettatori e alla presenza del Vice Presidente Vicario della Federazione Ginnastica d’Italia, la sig.ra Graziella Pasquinelli Candiani e del Segretario Generale Michele Maffei, la squadra azzurra di Ginnastica Artistica maschile ha superato la Norvegia con il punteggio di 261.700 a 235.700. L’Italia, nonostante le assenze pesanti di Cassina, Coppolino ed Angioletti, tutti indisponibili, ha dimostrato di avere un gruppo forte e compatto. Igor, comunque, non ha voluto lasciar soli i compagni, e si è presentato, a sorpresa, al Palazzetto dello Sport, nell’entusiasmo g e n e r a l e . L’appuntamento di Melegnano d’altra parte, Matteo Morandi (foto D. Ciaralli) era molto atteso per due ragioni: da un lato la società organizzatrice, la gloriosa Virtus et Labor ’06, celebrava i suoi “primi” 100 anni di vita, dall’altro giudici ed atleti si confrontavano, per la prima volta nel nostro Paese in un incontro internazionale, con il nuovo Codice dei Punteggi. Anche il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha espresso, in un telegramma, il proprio apprezzamento alla Virtus et Labor per il costante impegno nella formazione dei giovani ai valori dello sport. Al coro di elogi si è unito anche il Presidente della FGI, sottolineando come il traguardo raggiunto dalla Virtus et Labor non abbia solo una valenza anagrafica: “la longevità in un settore complesso come il nostro non è mai frutto del caso – ha scritto il prof. Agabio cento anni di attività testimoniano un patrimonio genetico fortemente intrecciato all’essenza stessa della Ginnastica azzurra”. Ma torniamo alla gara. L’Italia ha staccato gli avversari in tutti gli esercizi. Enrico Pozzo è risultato il migliore dei nostri alla sbarra (15.350) e al volteggio (15.950). Al corpo libero Ottavi (14.200) e Costa (14.100) hanno approfittato di un errore nell’ultima diagonale dell’aviere di Biella e si sono contesi di un centesimo l’oro virtuale di specialità. Ricordiamo, infatti, che il punteggio all’attrezzo valeva solo come addizionale per quello di squadra e per il concorso generale. Alberto Busnari ha dominato, come gli capita spesso, al cavallo con maniglie (15.300) e, dopo la finale a sorpresa nella World Cup di Lione, si è confermato alla sbarra (14.950). Mentre agli anelli (15.500) Morandi superava nettamente compagni e rivali, i norvegesi si facevano apprezzare al volteggio, dimostrando interessanti potenzialità soprattutto con Jansen Espen (15.450) bravo anche alla sbarra (13.800) – e Daniel Larsen (15.600). A livello individuale il podio è stato ancora tutto italiano, con Morandi (87.050) sul gradino più alto, davanti a Pozzo (85.900) ed Ottavi (84.750). Matteo, che non aveva pensieri agli anelli per il simultaneo forfait di Coppolino ed Angioletti, si è dimostrato anche un ottimo generalista, ben figurando nei sei esercizi e dimostrando di poter dare un contributo importante alla squadra nei prossimi appuntamenti internazionali. All’aviere degli anelli è andato anche il premio “Angelo Vicardi”, istituito in memoria del grande ginnasta cresciuto nella Virtus et Labor e scomparso nel gennaio scorso. Per quanto riguarda gli azzurrini hanno superato con il punteggio di 241.450 i pari età scandinavi, fermi a 222.150. Lorenzo Tama (78.450) ha vinto, in un colpo solo, classifica generale e “Premio Vicardi”, lasciando i gradini bassi del podio junior al compagno Paolo Principi (77.300) e a Egge Petter (75.100). Dopo questa bella giorna- 11 ta di sport, vorremo chiudere con le parole commosse del Presidente della centenaria padrona di casa, l’arch. Claudio Maglio, che ben ci descrivono il senso della nostra amata disciplina: “Ogni gara rende visibile agli occhi degli spettatori il frutto della forza di volontà, dello spirito di sacrificio, dell’impegno costante di un atleta che ha saputo, con metodo e coraggio, lavorare quotidianamente per raggiungere quei risultati che solo una grande passione per lo sport, e in questo caso per la Ginnastica, può permettergli di realizzare”. D.C. Foto di gruppo della squadra di artistica maschile azzurra e di quella norvegese a Melegnano (foto D. Ciaralli) 12 Attività internazionele LE AZZURRE J/S DELLA RITMICA IN TOUR PER L’EUROPA “17ª DERJUGINA CUP NAFTOGAZ” KIEV. Beatrice Zancanaro,con il punteggio di 51.575, è giunta 20esima (su 36 atlete in gara) nella classifica generale del Grand Prix di Ginnastica Ritmica intitolato “Derjugina Cup – Naftogaz” (17-19 marzo). Nonostante sia finita un po’ dietro, la ginnasta veneta ha comunque ben impressionato in Ucraina, in una manifestazione di altissimo livello (mancava solo la capitana russa Vera Sesina, ndr.) che ha visto le padrone di casa Natalja Godunko (67.575) ed Anna Bessonova (65.225) prevalere sulla campionessa del mondo Olga Kapranova (64.525), giunta ai piedi del podio dell’All-around. Terza la bielorussia Inna Zhukova (64.825). La Godunko, che abbiamo recentemente ammirato nel nostro campionato tra le fila della S.G. La Marmora Biella, è risultata la migliore in tre attrezzi su quattro, cedendo lo scettro alla russa Kapranova soltanto nella palla. Nelle finali di specialità Natalja si è confermata alla fune e alle clavette, mentre la connazionale Bessonova alla palla e la stessa Kapranova alle clavettechiudevano il conto delle medaglie. “Kiev ci ha accolto, dal punto di vista atmosferico, in un freddo incredibile, compensato però dallo straordinario calore del pubblico ucraino” – ha raccontato il giudice e capo delegazione Anna Maglietta – “Nella prima giornata di gara Beatrice si è comportata molto bene alle clavette (13.925), mentre un errore banale verso la fine dell’esercizio ha compromesso il punteggio al nastro (12.175). Il giorno seguente in un palazzetto colmo all’inverosimile, con Nella foto Beatrice Zancanao tra Anna Miglietta (a sinistra) e la sua allenatrice Sandra Veronese almeno ottomila persone sugli spalti, l’emozione ha condizionato la Zancanaro portandola a commettere piccole imprecisioni sia alla fune (12.625) che alla palla (12.850)”. “Per le nostre ginnaste – ha aggiunto la D.T.N. Marina Piazza – queste esperienze sul circuito internazionale sono molto importanti in previsione dei prossimi Campionati d’Europa, che si svolgeranno dal 18 al 24 Settembre in Russia”. INTERNAZIONALI DI THIAIS (FRANCIA) Agli Internazionali di Ginnastica Ritmica di Thiais (23-27 marzo), giunti alla 20ª edizione, l’azzurra Romina Laurito ha chiuso al 22° posto in classifica generale con il punteggio di 50.700. “Romina è partita un po’ contratta al nastro – racconta il capo delegazione azzurro Manola Rosi - ma poi è andata in crescendo, presentando una serie di esecuzioni caratterizzate da freschezza e da un buon valore tecnico ed artistico. Ci sono sicuramente margini interessanti di lavoro, soprattutto nella pulizia del corpo, con interventi sulle composizioni, da alleggerire a vantaggio di una ricerca sull’originalità dell’uso dell’attrezzo”. Il podio dell’All-around è stato monopolizzato dalla Russia, con Vera Sesina (67,575) sul gradino alto e la Kabaeva che per 125 centesimi soffiava la piazza d’onore alla divina Olga Kapranova. La Campionessa del Mondo, pur risultando la migliore alla fune (16.775) e perdendo di un niente la sfida alle clavette (16.850), ha pagato una prova incolore alla palla (15.075), dove, al contrario, la Sesina faceva registrare il personale più alto della giornata (17.225). Nelle finali di specialità Vera si riconfermava al primo posto alla fune, alla palla e alle clavet- Vera Sessina 13 te, accontentandosi dell’argento nel nastro, nonostante un esercizio pieno di virtuosismi e dall’altissimo valore tecnico, se non altro per i pivots presentati, quasi tutti in combinazione. “Alina Kabaeva – riprende la Rosi - sta ricostruendo, con grande esperienza, un programma rinnovato e molto difficile, non ancora supportato dalla necessaria condizione fisica. Al di là della Campionessa Olimpica mi sono piaciute anche la Shpekht, originale e atletica anche se altalenante nelle prestazioni e nelle difficoltà proposte e la Kapranova, maestosa e regale. Le Ucraine Godunko e Bessonova, avendo presentato molte novità, sono sicuramente in fase di rodaggio. La Bielorussia, poi, ha schierato l’esperta Zhukava, con prestazioni di alto livello tecnico caratterizzate, purtroppo, da singoli gravi errori e la giovane Charkashina notevolmente cresciuta a livello espressivo. Un po’ pasticciona la kazaca Yussupova, mentre l’azera Alia Garaeva sorprendeva il pubblico del Palais Omnisports con un programma di grande livello, assieme alla compagna Gurbanova, decisa ma meno originale”. Nella gara a squadre ha prevalso la Bielorussia con la musica “Matrix 2” ai cerchi e clavette, davanti ad una Russia rinnovata negli esercizi e nelle ginnaste - e quindi da rivedere - e ad una Cina bella ed elegante, con “figure e pose” ad effetto. L’“IRINA DELEANU CUP” DI BUCAREST E IL TORNEO NICOLETTA KAVOURA DI SALONICCO Buona prestazione delle ginnaste azzurre nella 5ªedizione dell’“IRINA DELEANU CUP”, Torneo di Bucarest di Da sinistra Chiara Ianni (Armonia Chieti), Olga Sganzerla (Comense) e Lucia Miola (Ardor Padova) Ginnastica Ritmica (8-9 aprile). Nel concorso generale juniores Chiara Ianni è giunta settima con 82.900 punti, davanti alla compagna di squadra Olga Sganzerla (81.900). Un po’più staccata la terza italiana: Lucia Miola, infatti, con il punteggio di 76.275 ha chiuso in 16esima posizione, nonostante sia entrata tra le prime dieci al nastro (20.175) e al cerchio (19.950). In quest’ultimo attrezzo si è distinta, da par suo, la Ianni, capace di strappare un 21.250 alla giuria, che le è valso la 6ª piazza. Ha sfiorato il podio di specialità, invece, la Sganzerla, giunta 5ª alla fune (20.975) a pochi centesimi dalle due russe Makarova (4ª con 21.025) e Tregubova (3ª con 21.250). Nel contempo, a qualche grado di longitudine sud-ovest, le senior Laura Zacchilli e Julieta Cantaluppi finivano, rispettivamente, in 14ª e 15ª posizione nell’All-around del TORNEO NICOLETTA KAVOURA. A Salonicco la ginnasta dell’Aurora, al rientro in nazionale dopo una lunga assenza, totalizzava un buon 53.900, frutto principalmente di una prova discreta alla palla (14.000) e alla fune (13.975). L’atleta di Fabriano, invece, si è dovuta accontentare di un 51.575, dopo quattro prove in chiaro scuro. C’è da dire che il livello della manifestazione greca era molto alto, per la presenza di sette ginnaste della Top Ten di Baku. A vincere però è stata l’inossidabile Alina Kabaeva (66.950). La russa, tra un ritiro e l’altro, ha tolto lo scettro alla connazionale Kapranova (66.700), oro, in sua assenza, nel concorso individuale azzero. Dietro le due russe, a debita distanza, si è piazzata l’ucraina Godunko (64.700). 18ª “DANUBE CUP” A Bratislava, dal 21 al 23 aprile, si è svolta la “Danube Cup”, giunta alla sua 18a edizione. Martina Alicata Terranova (Gymnasium – Gravina di Catania) in concorso generale è decima e si aggiudica la finale alle clavette. Con una superba prestazione riesce a piazzarsi quarta alle spalle della russa Ermakova, della bielorussa Yushkevich e della bulgara Ivanova. Marta Pagnini (Etruria Prato), con una prova regolare, raggiunge la diciassettesima posizione e si distingue con un lusinghiero ottavo posto alle clavette. Durante le vacanze pasquali tutte le junior di interesse, seguite dallo staff nazionale (Maura Rota, Galia Epuré e Milena Porzio) hanno ottimizzato gli esercizi in vista dei prossimi Campionati Europei che si disputeranno a Mosca nel mese di settembre 2006. Marta Pagnini e Martina Alicata Terranova con la giudice Lorella Saccuman e la tecnica Galia Epure (a destra)