Articolo completo di Motociclismo - Ottobre 2007

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Articolo completo di Motociclismo - Ottobre 2007
Prova
Comparativa Maxiscooter 400
Aprilia - Honda - Peugeot - Piaggio - Suzuki -Yamaha
GLI
EXTRAURBANI
Sei scooter di 400 cc
per affrontare il tragitto
casa-lavoro oppure per
andare in vacanza con
passeggero e bagagli:
Aprilia è molto stabile,
Honda viaggia veloce,
Peugeot è maneggevole,
Piaggio diverte nel misto,
Suzuki è perfetto in città,
Yamaha il più equilibrato.
Prezzi da 5.199 a 7.300
euro chiavi in mano
di Nicolò Codognola, foto Alessio Barbanti
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
APRILIA
L’Atlantic è
spinto da un
monocilindrico
con
distribuzione
monoalbero;
la potenza
massima è di
26,75 CV a
7.750 giri. Lo
scooter Aprilia
pesa 201,4
kg a secco e
tocca i 149
km/h; costa
5.199 euro.
HONDA
Il Silverwing
è l’unico
bicilindrico della
prova: bialbero,
esprime 27,94
CV a 8.000
giri. Il peso è
di 233,6 kg, la
velocità max è
151,5 km/h.
Il prezzo è di
6.190 euro.
iusto compromesso. Efficaci commuter cittadini e
stuzzicanti promesse di weekend lontani dalla città. Gli scooter di
media cilindrata sono il “mezzo” in cui
risiede la virtù. Quattrocento centimetri cubi di duttilità. La categoria guadagna proseliti e, sebbene la corsa
all’acquisto evidenzi un rallentamento
in favore delle moto, tra gli scooter le
medie cilindrate accendono gli entusiasmi e guadagnano posizioni in classifica. I giapponesi viaggiano
a gonfie vele (nel 2006 sono
stati venduti 8.394 Suzuki
Burgman 400, 7.047 Yamaha
Majesty e 4.449 Silver Wing),
ma le novità europee (Aprilia
Atlantic, Peugeot Satelis e
Piaggio MP3) rilanciano la
sfida e ampliano la scelta di
uno scooter tuttofare. Sfida
che Motociclismo ha messo
in scena in uno splendido teatro,
racchiuso tra la città, il mare e la
montagna.
G
Autostrada: Honda in testa
Indirizziamo le ruote da Milano verso
la Liguria. Spinti da uno spirito vacanziero non ancora sopito, ci lasciamo
subito alle spalle la redazione e il
grigiore della metropoli,
imboccando l’autostrada
in direzione Genova. I verdi
prati e gli ombrosi pioppeti
della pianura scorrono veloci
PEUGEOT
ai lati del nastro d’asfalto
dritto e cocente: viaggiare a
130 km/h non è un problema per questi scooter che,
dai rilevamenti effettuati dal
nostro Centro Prove, raggiunIl Satelis monta
gono la loro velocità massima intorno
un motore
Piaggio Master: ai 150 km/h. Gli strumenti però sono
27,28 CV a
7.250 giri che lo ottimistici, qualcuno più, qualcuno
spingono a 149,8 meno. Quello che si scosta meno dalkm/h. Pesa
la velocità reale è l’Aprilia, il più lento:
210,4 kg.
149,1 km/h di velocità massima
Costa 5.300
euro, che salgono per 155 indicati. Il più generoso è il
a 5.450 con
tachimetro dello Yamaha, che comunl’allestimento
que rimane lo scooter più veloce in
City (antifurto
Abus con blocco prova: 152,3 km/h quando la landi chiusura
cetta tocca quota 169. Ad andatura
integrato al
telaio).
autostradale si apprezza l’eccellente
riparo aerodinamico del Silver Wing,
Aprilia costa poco ed è parco nei consumi; Honda è
certamente il più adatto alle lunghe
percorrenze, anche per via delle
nato per viaggiare; Peugeot è facile in città
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PIAGGIO
vibrazioni ridottissime. Il suo
motore, unico bicilindrico del
lotto, è anche il solo fissato
al telaio. Cilindrata a parte, è identico
al fratello di 600 cc e ne mantiene
le buone qualità: ottima la propensione all’allungo e, con la pesante
massa del propulsore svincolata dalla
sospensione posteriore, è stabile alle
alte velocità e non impacciato nei
tratti lenti e tortuosi, nonostante l’interasse generoso (1.595 mm). Guida
confortevole anche con il Satelis, il
cui alto plexiglas devia efficacemente
il flusso d’aria sopra il casco
del pilota, mentre le spalle
sono protette dalla sagoma
degli ampi specchietti montati sul manubrio. A questi
va attribuito anche il merito
di un’ottima funzionalità,
unici del lotto ad avere una
superficie riflettente con la
parte esterna grandangolare
(come sulle automobili) per
incrementare la visuale periferica. Il
motore, monocilindrico Master della
Piaggio, spinge in maniera progressiva e genera qualche vibrazione solo
alla pedana. Anche con Atlantic e
Majesty si macinano km in scioltezza
e comfort, con un buon riparo aerodinamico. Soprattutto Aprilia offre tanto
spazio in sella e sulla pedana.
La stabilità dello scooter
italiano è di riferimento
anche sui veloci curvoni della
Serravalle (l’avancorsa di
120,8 mm è da record), ma
Yamaha non è da meno, supportato da un rigido telaio in
alluminio, che rende precisa
la guida alle alte velocità. Piccolo neo di entrambi sono le
vibrazioni, più avvertibili sulle
manopole rispetto ai concorrenti.
Il Burgman tiene il passo, spinto dal
motore più potente del gruppo (28,02
CV a 7.500 giri) e in autostrada
protegge bene pilota e passeggero, ma soffre il vento laterale e gli
spostamenti d’aria causati dai veicoli
pesanti in fase di sorpasso. In più,
sopra i 100 km/h, l’estremità superiore del plexiglas accusa un tremore
acuto che causa un continuo ronzio.
Per il resto, sella e manopole non
trasmettono in maniera fastidiosa
le pulsazioni del motore. La pedana
addirittura è quella meglio isolata
Stessa linea
dei modelli
125 e 250
cc, ma 27,28
CV a 7.750
giri per l’MP3
400, il più
pesante del
lotto: 254,8
kg senza
carburante.
Come il
Peugeot arriva
a 149,8 km/
h. Costa caro:
7.300 euro.
SUZUKI
Il Burgman
è il più
potente,
seppur di
poco: 28 CV
a 7.500 giri.
La velocità
massima è di
151,2 km/h
e pesa 208
kg. Prezzo:
6.390 euro.
YAMAHA
27,13 CV
a 7.000
giri per il
Majesty,
che corre a
152,3 km/h.
La bilancia
segna 210
kg senza
carburante.
Non costa
poco:
6.476 euro.
Piaggio: 3 ruote infondono sicurezza;
Suzuki ha vani capienti; Yamaha frena bene
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Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
dalle vibrazioni a 90 km/h tra tutti gli
scooter (non solo 400) provati sinora,
ma lo spazio è limitato da un tunnel
molto largo. Chiude il gruppo l’MP3,
il cui basso cupolino lascia esposti
al vento testa e spalle del pilota.
Esistono a catalogo parabrezza in due
altre misure, ma sono optional. La
sella è solida e ben sagomata, ma il
complesso e ingombrante avantreno
con sistema a quadrilatero articolato
limita la lunghezza della pedana (460
mm contro gli 825 mm del Majesty,
il più spazioso), impedendo al pilota
di distendere le gambe. Le vibrazioni
sono ridottissime su piano seduta e
manopole, ma decisamente avvertibili
sotto i piedi.
Traffico: Suzuki primeggia
Al casello di Genova si apprezza la
praticità dei vani portaoggetti ricavati
nel retroscudo (o sul manubrio, nel
000
10I07
caso di Peugeot) di questi scooter.
Tutti tranne Piaggio che, privo di
qualunque genere di spazio oltre al
sottosella, obbliga il pilota a riporre biglietto autostradale, portafoglio e altri
piccoli oggetti direttamente in tasca.
Abbandonata l’autostrada, ci infiliamo nel budello dei carrugi genovesi.
Il traffico è caotico e muoversi tra le
auto incolonnate fa affiorare notevoli
differenze. Aprilia è leggero (201,4 kg)
e scattante, ma non agilissimo negli
spazi angusti per via delle dimensioni generose. Pronto ai semafori, ma
pesante (233,6 kg) e ingombrante
lo scooter Honda. Yamaha ha una
trasmissione meno immediata, tale
da perdere qualche metro in partenza.
Tuttavia la posizione di guida comoda
e le quote agili danno una grande
mano a districarsi nel traffico.
Buona l’attitudine cittadina del Peugeot: l’interasse ridotto (1.500 mm) e
una discreta prontezza della trasmissione lo rendono agile e reattivo.
Inoltre la sella del pilota, rastremata
nella parte anteriore, e il taglio stretto
della pedana nella zona centrale,
consentono di appoggiare con facilità
i piedi a terra ai semafori. Il Piaggio
MP3 condivide con lo scooter francese il motore e la trasmissione,
ma l’accelerazione dell’italiano è
penalizzata da un peso decisamente
maggiore: 254,8 kg senza carburante
rilevati alla nostra bilancia. L’ampiezza dello scudo e le due ruote anteriori
non facilitano i passaggi tra le auto;
in compenso la sensazione di sicurezza su pavé, lastricato e tombini è
impareggiabile. La frenata d’emergenza, con conseguente bloccaggio delle
ruote anteriori, soprattutto su fondo
bagnato, è sempre gestibile con facilità e ciò fa perdonare la mancanza di
agilità nel traffico. Il vero re della città
Strumentazioni a confronto
Aprilia è l’unica priva di contagiri ed è tutta analogica, tranne il
piccolo orologio; abbastanza chiara, buona la dotazione di spie.
Piacevoli i quadranti ovali di Honda: uno contiene un display
digitale con orologio, temperatura, livello carburante e contakm.
Completissima e chiara la strumentazione Peugeot a fondo bianco,
le cifre nel display sono però un po’ piccole. Di taglio sportivo la
strumentazione Piaggio, ricca di spie; il comando delle funzioni è a
manubrio. Quasi automobilistico il cruscotto Suzuki, non moderno,
ma completo. Ordinata e di facile lettura la strumentazione Yamaha.
Satelis, MP3 e Burgman indicano anche la temperatura atmosferica.
APRILIA
HONDA
PEUGEOT
PIAGGIO
SUZUKI
YAMAHA
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
però è il Suzuki Burgman, giunto alla
terza generazione: sella bassa, peso
contenuto (208 kg) e ottima maneggevolezza. Ottime le sospensioni, che
assorbono buche e dossi in maniera
egregia. A questo proposito ricordiamo che lo scooter Suzuki è l’unico ad
avere un monoammortizzatore posizionato sotto il motore, in posizione
orizzontale e compresso da leveraggi
progressivi.
MP3: musica sui tornanti
Il nostro viaggio prosegue dal capoluogo ligure verso le Cinque Terre e da lì
in Lunigiana fino al passo della Cisa:
oltre 160 km di curve e tornanti a
strapiombo sul mare o abbracciati dalle montagne. In percorsi come questi
il Piaggio MP3 non brilla per maneggevolezza, ma diverte. Lì davanti c’è
tanto peso, ma anche tanta aderenza.
Questo finché l’asfalto è liscio: in pre-
Frenata: bene Yamaha; male Peugeot
Aprilia e Honda sono le sole a montare un disco singolo all’anteriore (260
mm) e uno piccolo al posteriore (190 mm), ma gli spazi d’arresto sono
comunque buoni: da 90 km/h l’Atlantic si ferma in 35,7 metri, il Silver
Wing in 33,10 m; entrambi hanno la frenata integrale. Nonostante un
doppio disco da 260 mm, Peugeot allunga gli spazi di frenata a ben 37,5
m. Inoltre, dopo un uso intenso e prolungato, il posteriore ha accusato
un precoce surriscaldamento. Piaggio ha i dischi più piccoli (240 mm)
e si arresta in 36,5 m da 90 km/h, ma l’appoggio di due ruote davanti
scongiura scarti improvvisi dell’avantreno e trasmette una sensazione
di grande controllo. Suzuki ha la frenata integrale e impiega 35,3 m per
fermarsi. Spazi ridottissimi per Yamaha: 31,99 m, grazie anche ai 3 dischi
da 267 mm di diametro, i più grandi. Atlantic e Satelis sono gli unici due
privi del freno di stazionamento.
APRILIA
HONDA
PEUGEOT
PIAGGIO
SUZUKI
YAMAHA
APRILIA
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
HONDA
PEUGEOT
PIAGGIO
SUZUKI
YAMAHA
Retroscudo:
generoso Suzuki,
povero Piaggio
Documenti, telefono,
occhiali, biglietto
dell’autostrada: i vani
portaoggetti dietro
lo scudo sono utili in
città quanto nei lunghi
viaggi. Aprilia ha uno
sportello chiuso da
serratura e diviso in
due spazi; non manca il
pratico gancio. Honda
ne ha due, uno per
lato; quello sinistro
contiene una presa
della corrente, l’altro
è provvisto di chiusura
a chiave. Originale
Peugeot: in mezzo al
manubrio un piccolo
sportellino si apre con
un semplice tocco; ci
sono anche un gancio
e un contenitore chiuso
a chiave e con presa
12V. Voto negativo per
Piaggio: nessun vano
nel retroscudo: solo
un gancio centrale
e la leva del freno
di stazionamento.
Burgman è il re dello
spazio: tre sportelli
(uno centrale con
serratura e due
superiori) permettono
di riporre una miriade
di oggetti utili a
portata di mano. Due
vani per Yamaha, uno
dei quali richiudibile a
chiave.
senza di sconnessioni e avvallamenti,
infatti, il tre ruote in prova risponde in
maniera secca. Le sospensioni hanno
una taratura piuttosto rigida che,
oltre a sacrificare in parte il comfort,
fa “saltellare” le ruote anteriori su
buche e piccoli dossi. Un comportamento sconosciuto al fratellino di 250
cc, che invece digeriva per fettamente
buche e giunture dell’asfalto (prova
Motociclismo 9-2006). Le inclinazioni
in piega sono nella norma, ma basta
poco per strisciare a terra lo sporgente cavalletto. La ciclistica rigorosa
dello Yamaha permette di guidare
svelti tra le curve, supportati anche
da un’eccellente trasmissione. Honda
accusa un peso rilevante, ma il bicilindrico 8 valvole dispone di un allungo
notevole e progressivo, tale da non
far perdere il passo. Ottimo, come
già accennato, il rendimento della
sospensione posteriore, su cui non
grava la massa del motore. Discreta
la maneggevolezza.
A dispetto delle forme generose, il
peso ridotto e la prontezza del motore
Aprilia fanno schizzare lo scooter di
Noale fuori dalle curve in un balzo.
Molto buona la maneggevolezza.
Altrettanto brillante, ma un po’ meno
svelto nei tornanti stretti il Peugeot.
Stabile invece nelle curve per via di un
ottimo bilanciamento ciclistico.
Il pneumatico posteriore di 150/70,
è l’unico di questa misura montato
su un cerchio da 14”. Un appunto va
al trasporto del passeggero: il piano
di seduta del secondo, molto elevato
rispetto a quello del pilota, alzano in
maniera sensibile il baricentro dello
scooter francese quando si viaggia in
due. Il Suzuki è maneggevole e tiene
il passo dei concorrenti. La discesa
dal passo della Cisa verso la val di
Taro è un ottimo banco di prova per
gli impianti frenanti, sottoposti ad uno
sforzo continuo e prolungato. Yamaha,
forte di un doppio disco anteriore di
ben 267 mm e da un posteriore di
pari diametro, primeggia sui rivali, con
frenate potenti e ben modulabili dalla
prima all’ultima curva. Honda, pur
con una ventina di kg in più e un solo
disco anteriore, fa registrare spazi
d’arresto molto ridotti, con il sistema
di frenata combinata che ripartisce in
maniera omogenea la forza applicata
alle leve. Un passo indietro, Aprilia
e Suzuki si equivalgono per potenza
e modulabilità, benché lo scooter
italiano possa contare su un solo
disco anteriore da 260 mm, mentre
il giapponese si avvale di una coppia
della medesima dimensione. Come il
Silver Wing, anche Atlantic e Burgman
si affidano ad un sistema combinato.
Ottimo il rendimento dell’impianto
Piaggio: l’intervento è pronto e la
potenza dell’impianto (ripartita su due
Suzuki e Piaggio sono campioni di spazio
I sottosella di Atlantic e Silverwing si aprono con una serratura sul lato sinistro; il primo può ospitare un solo
casco, il secondo invece due. La capienza (misurata con il sistema delle palline da tennis) è rispettivamente
di 12,22 e 24,44 litri. Regolare e ben sfruttabile lo spazio a disposizione del Satelis: due caschi jet e 24,16
litri per lo scooter francese. MP3 è l’unico con doppio accesso al sottosella (apribile con telecomando
integrato nella chiave d’accensione): 28,76 litri possono ospitare due caschi jet e altri piccoli oggetti.
Identica capacità per il Burgman. Sotto la sella del Majesty ci stanno due caschi, ma il volume (23 litri) è
irregolare. Peugeot è l’unico privo di luce di cortesia.
APRILIA
HONDA
PEUGEOT
PIAGGIO
SUZUKI
YAMAHA
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
dischi davanti e uno dietro, tutti da
240 mm) molto buona. La più estesa
impronta a terra data dalla coppia di
pneumatici anteriori aumenta e distribuisce la capacità frenante anche nei
casi di aderenza ridotta, consentendo
di agire sulla leva anche a scooter
inclinato in curva o su fondi sdrucciolevoli, senza il timore di “perdere”
l’anteriore. Il peso di oltre 250 kg
però si sente e gli spazi d’arresto si
allungano, seppure di poco, rispetto ai
migliori concorrenti. A fondovalle arriva
per ultimo il Peugeot che, nell’esem-
plare in prova, è stato afflitto da un
evidente fenomeno di fading al freno
posteriore: le sollecitazioni ripetute e
la probabile posizione nascosta e poco aerata del disco hanno causato un
surriscaldamento, che ha portato ad
un calo della potenza frenante, accom-
COMFORT
Sul pavé: Burgman e Majesty ok
In autostrada: niente vibrazioni per il “mono” Yamaha
[m/s^2]
12
Satelis 400
11
MP3 400
9
8
7
manopola
sella
pedana
manopola
2,7
Satelis 400
2,4
Atlantic 400
2,1
Burgman 400
1,8
MP3 400
Atlantic 400
Burgman 400
Majesty 400
sufficiente
10
pedana
scarso
sella
13
Percorso Autostradale a 90 km/h
3
SilverWing 400
6
1,5
Majesty 400
SilverWing 400
sufficiente
14
insufficiente
15
insufficiente
Pavè 50 km/h
scarso
[m/s^2]
1,2
discreto
5
ottimo
1
Scarabeo 500
Vespa PX
125
MP3 250
Atlantic 500
MP3 250
Madison 200
discreto
0,6
buono
2
0
0,9
buono
3
0,3
0
ottimo
4
MP3 250
Vespa PX
Burgman 400
Vespa PX
MP3 250
Vespa PX
Atlantic e Majesty: le manopole che palpitano di più
Nei grafici si può notare come le vibrazioni siano accettabili su sella e pedana con tutti gli scooter. Poche le differenze su pavé e asfalto liscio. Salendo
con la velocità, il divario si fa più netto, con Satelis, MP3 e Atlantic meno fluidi degli altri. Sulle manopole le vibrazioni sono generalmente più avvertibili: in
autostrada come sul pavé cittadino, Aprilia e Yamaha risultano scarsi; i concorrenti si attestano sulla sufficienza. Discreto il tre ruote Piaggio.
HONDA
J
PIAGGIO
L
Comfort passeggero
L’Honda Silverwing offre un comfort regale a pilota e passeggero. Per quest’ultimo si apprezzano l’ampia sella, le comode maniglie e un
ottimo supporto lombare. Le pedane (le uniche ripiegabili) sono un po’ vicine al piano di seduta. Molto comodo per il secondo anche il
Suzuki, dove però manca uno schienalino, utile nelle trasferte più lunghe. Yamaha ha la sella morbida, un buon sostegno lombare e validi
appigli, ma la seduta è bassa e il passeggero non vede oltre il casco del pilota. Aprilia vanta ottime maniglie e seduta confortevole, ma le
ginocchia del passeggero sono alte e toccano spesso i gomiti del pilota, interferendo nella guida. Imbottitura rigida e supporto lombare
duro caratterizzano la seduta del Peugeot, dove il trasportato è issato ad una spanna almeno più in alto del pilota. Piaggio scivola in fondo alla classifica per via di maniglioni solidi, ma poco pratici da impugnare, imbottitura rigida della sella, pedane posteriori poco spaziose.
Il passeggero gode di uno spazio ampio, ma la sua porzione di sella è lievemente inclinata e ciò lo fa scivolare in avanti, verso il pilota.
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
pagnato dall’allungamento della corsa
della leva al manubrio. Buono invece
il rendimento dell’impianto anteriore,
supportato da due dischi da 260 mm.
Yamaha: punto d’equilibrio
Al termine di questi 650 km il verdetto
è unanime: Yamaha è il più equilibrato. Il Majesty è il meno “fresco” del
gruppo e proprio questa sua maturità
progettuale pare aver limato i difetti
più grossolani. Facile, confortevole,
ben assemblato e ottimamente frenato: le qualità saltano subito all’occhio
e, se ci sono delle pecche, queste
non sono mai più grandi di quelle
dei concorrenti. Piaggio affascina e
incuriosisce, diverte e regala tanta sicurezza, ma è pesante e poco pratico.
Aprilia consuma poco, corre come su
un binario in autostrada e ha tanta
abitabilità in sella, ma non convince
Mare e monti
La nostra prova ha percorso strade
che si snodano tra Lombardia, Liguria,
Toscana ed Emilia: 650 km da Milano
a Genova e ritorno, passando dalla
Serravalle, le Cinque Terre, la Lunigiana
e la Cisa. Autostrada, statali e strade
costiere che si snodano tra paesaggi
incantevoli e che sembrano fatte
apposta per andare in moto.
10I07
000
Prova
Comparativa
Maxiscooter 400
APRILIA
HONDA
PEUGEOT
PIAGGIO
SUZUKI
YAMAHA
Consumo: Aprilia il meno assetato
Con 23,8 km/l in autostrada e 22,7 km/l nell’uso extraurbano, l’Aprilia
Atlantic si aggiudica la palma di più parsimonioso nei consumi. La seconda piazza è di Suzuki (22,9 e 21,8 km/l), seguito da Yamaha (22,8
e 20,4 km/l) e Peugeot (20,6 e 21,4 km/l). Il peso notevole influisce
negativamente sui consumi del Piaggio: 19,6 e 20,1 km/h. Chiude la
classifica l’Honda Silver Wing, che brucia 18,7 km/l a 130 km/h e 19,6
km/l nel misto fuori città. Varia la capienza dei serbatoi: si va dai 13,5
litri del Suzuki ai 16 dell’Honda. Le autonomie però, in base ai consumi
rilevati, si avvicinano molto: con tutti si possono raggiungere i 300 km
senza fermarsi viaggiando in autostrada e si scende a 250-260 km in
percorsi extraurbani. Un’osservazione sui tappi dei serbatoi: i tre scooter giapponesi hanno il tappo con serratura, Aprilia e Peugeot invece
sullo sportellino, mentre il tappo è a vite. Nessuna serratura per Piaggio:
lo sportello si apre girando la chiave nel blocchetto d’accensione.
Olio motore: nessun rabbocco per Honda e Yamaha
Al termine della prova (oltre 650 km di autostrada, città e percorsi extraurbani)
gli scooter hanno fatto registrare anche diversi consumi di olio: 400 g per il
Satelis, 200 g l’MP3, 100 g Atlantic e Suzuki. Solo Silver Wing e Majesty non
hanno avuto bisogno di alcun rabbocco una volta rientrati al nostro Centro Prove.
000
10I07
Omen Nomen
La locuzione latina, che significa
“il nome è un presagio” sembra
calzare a pennello al vincitore di
questa nostra comparativa, sua
maestà Yamaha Majesty.
Ma questa supremazia non è
dovuta alla eccezionalità dei
suoi pregi, quanto piuttosto alla
mancanza di grossi difetti, più
marcati invece nei concorrenti.
Yamaha Majesty: è lui il re della categoria, gli altri inseguono
per qualità costruttiva e capacità di
carico sottosella. Honda sembra fatto
apposta per viaggiare e regala tanto
comfort, ma consuma un po’ troppo.
Peugeot è originale, stabile e agile nel
traffico, ma non brilla per frenata e il
passeggero non gode di comfort regale. Suzuki è facile, maneggevole e ha
un sottosella immenso; però potrebbe
migliorare la frenata.
Un’ultima osservazione va al prezzo.
Il più economico è l’Aprilia Atlantic:
5.199 euro chiavi in mano, giustificati
da una qualità costruttiva solo discreta. Il Peugeot Satelis non si discosta
di molto: 5.300 euro per la versione
Premium e 5.450 per la City, che
aggiunge all’allestimento di base della
prima una catena antifurto con blocco
di chiusura integrato al telaio. L’Hon-
da Silver Wing, con il preziosismo del
suo motore bicilindrico, unico della
categoria, è venduto a 6.190 euro;
per il Suzuki Burgman ne occorrono
6.390 e per lo Yamaha Majesty si sale
a 6.476 chiavi in mano. Il più caro è il
Piaggio MP3: 7.300 euro, giustificati
però da una esclusività tecnica e una
sensazione di sicurezza superiore ai
concorrenti.
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000
Prova
s
Comparativa
Maxiscooter 400
APRILIA Atlantic 400
Motore
Numero cilindri
Alesaggio x corsa mm
Cilindrata totale cc
Rapporto di compressione
Tipo distribuzione
n° valvole
Alimentazione
Accensione
Avviamento
Potenza max CV-giri
Coppia max kgm-giri
Trasmissione primaria (rapporto)
Trasmissione finale (rapporto)
Frizione
Cambio
Ciclistica
Telaio
Avancorsa mm
Inclinazione cannotto di sterzo
Sospensione anteriore
Dimetro steli mm
Escursione ruota mm
Sospensione posteriore
Escursione ruota mm
Freno ant
Freno post
Frenata integrale
Pneumatici
Dimensioni (in mm)
Interasse
Lunghezza
Larghezza
Altezza
Altezza sella
Peso
I dati rilevati dal nostro Centro Prove
Potenza max alla ruota CV - giri
Coppia max alla ruota kgm - giri
Accelerazione 0-400 m (sec.)
Ripresa da 50 km/h
(sec.)
Velocità massima
(km/h)
Frenata da 90 km/h
Spunto in salita (22%) su 15 m
Consumo autostradale km/l
Consumo extraurbano km/l
Peso senza carburante (kg)
Tagliandi: più frequenti con Honda e Suzuki
Le cadenze per effettuare i tagliandi degli
scooter in prova sono del tutto simili; il primo
è a 1.000 km. Solo Honda e Suzuki effettuano
il secondo dopo 6.000 km anziché a 10.000.
Difficile paragonare la spesa necessaria per
effettuarli, giacché sono subordinati ai costi
(variabili) di manodopera. Solo Peugeot e
Piaggio dichiarano prezzi fissi: il primo tagliando
costa 60 euro per il francese, 61,17 euro per
l’italiano. Il costo del secondo tagliando lievita
rispettivamente a 230 e 95,73 euro.
1
85,8x69
399
10,5:1
monoalbero a catena
4
iniezione elettronica
elettronica digitale
elettrico
34 - 7.500
3,77 - 5.500
cinghia (n.d.)
ingranaggi (n.d.)
centrifuga automatica
variatore automatico
doppia culla chiusa sovrapposta in acciaio
120,8
28°
forcella telescopica
35
105
doppio ammortizzatore tradizionale
90
disco da 260 mm
disco da 190 mm
Si
120/70-14 ant, 140/60-14 post
1.550
2.200
815
1.370
780
199
26,75 - 7.750
2,97 - 6.000
16,825 - 124,2
14,543 - 125,8
149,1
35,70 - 3,120
3,16 - 31,7
23,8
22,7
201,4 (77,8 ant, 123,6 post)
Le misure
Honda Silver Wing
Aprilia Atlantic
260
550
420 750
670
620
1.500
580
860
2.152
230
520
870
345
380
390
2.275
2.200
955
780
1.595
1.550
490
630
470 800
870
270
900
330
350
380
575
455 765
845
230
390
320
345
280
320
Peugeot Satelis
I RISULTATI DEL NOSTRO CENTRO PROVE
HONDA Silver Wing 400
PEUGEOT Satelis 400
PIAGGIO MP3 400
SUZUKI Burgman 400
YAMAHA Majesty 400
2
64x62
398
10,8:1
bialbero a catena
8
iniezione elettronica
elettronica digitale
elettrico
38,1 - 8.000
3,77 - 6.500
cinghia (2,450 - 0,900)
ingranaggi (6,394)
centrifuga automatica
variatore automatico
1
85,8x69
399
n.d.
monoalbero a catena
4
iniezione elettronica
elettronica induttiva
elettrico
32,65 - 7.250
3,87 - 5250
cinghia (n.d.)
ingranaggi (n.d.)
centrifuga automatica
variatore automatico
1
85,8x69
399
10,6:1
monoalbero a catena
4
iniezione elettronica
elettronica induttiva
elettrico
32,65 - 7.250
3,87 - 5.250
cinghia (n.d.)
ingranaggi (n.d.)
centrifuga automatica
variatore automatico
1
81x77,6
399,6
11,2:1
bialbero a catena
4
iniezione elettronica
elettronica digitale
elettrico
34 - 7.300
3,7 - 5.800
cinghia (2,200 - 0,893)
ingranaggi (5,904)
centrifuga automatica
variatore automatico
1
83x73
395
10,6:1
bialbero a catena
4
iniezione elettronica
elettronica digitale
elettrico
34 - 7250
3,7 - 6000
cinghia (n.d.)
ingranaggi (n.d.)
centrifuga automatica
variatore automatico
trave dorsale in tubi di acciaio
doppio trave in acciaio
105
n.d.
28°30’
n.d.
forcella telescopica
forcella telescopica
41
40
120
n.d.
doppio ammortizzatore tradizionale doppio ammortizzatore idraulico
115
n.d.
disco da 256 mm
doppio disco da 260 mm
disco da 240 mm
disco da 240
Si
No
120/80-14 ant, 150/70-13 post 120/70-14 ant, 150/70-14 post
in tubi e lamiere stampate in acciaio
n.d.
n.d.
quadrilatero articolato in alluminio
n.d.
n.d.
doppio ammortizzatore tradizionale
n.d.
doppio disco da 240 mm
disco da 240 mm
No
120/70-12 ant, 140/70-14 post
a traliccio di tubi in acciaio
doppio trave superiore in alluminio
102
100
25°20’
27°
forcella telescopica
forcella telescopica
41
41
110
120
monoammortizzatore con leveraggi doppio ammortizzatore tradizionale
100
104
doppio disco da 260 mm
doppio disco da 267 mm
disco da 210 mm
disco da 267 mm
Si
No
120/80-14 ant, 150/70-13 post 120/80-14 ant, 150/70-13 post
1.595
2.275
770
1.430
740
228
1.500
2.152
765
1.425
784
213
1.550
2.180
745
1.255
n.d.
253
1.585
2.270
760
1.385
710
199
1.565
2.230
780
1.380
750
201
27,94 - 8.000
2,78 - 6.750
17,332 - 125,3
14,893 - 127,6
151,5
33,10 - 3,220
2,98 - 33,9
18,7
19,6
233,6 (87,6 ant, 146 post)
27,30 - 7.250
2,91 - 5.500
17,440 - 123,6
14,892 - 124
149,8
37,5 - 3,249
3,502 - 30,8
20,6
21,4
210,4 (81,6 ant, 128,8 post)
27,28 - 7.750
2,86 - 5.500
17,570 - 121,7
14,882 - 125,7
149,8
36,50 - 3,125
3,541 - 28,7
19,6
20,1
254,8 (124,2 ant, 130,6 post)
28,02 - 7.500
2.93 - 6.000
17,511 - 124,5
15,163 - 123,4
151,2
35,30 - 2,910
3,12 - 32,9
22,9
21,8
208 (84,2 ant, 123,8 post)
27,13 - 7.000
2,91 - 5.750
17,362 - 124,4
14,532 - 130,3
152,3
31,99 - 2,88
3,24 - 30,5
22,8
20,4
210 (79,2 ant, 130,8 post)
Piaggio MP3
260
265
230
610
505 785
1.565
2.230
520
815
370
530
920
335
360
2.270
2.180
320
855
825
1.585
1.550
475
595 760
920
650
460
840
500
460
420 740
880
390
280
285
410
360
390
335
305
Yamaha Majesty
Suzuki Burgman
Prova
s
Comparativa
Maxiscooter 400
32
CV
I RISULTATI DEL NOSTRO CENTRO PROVE
4,0
kgm
Ducati 1098S
Aprilia
Honda
28
3,5
Peugeot
Piaggio
Suzuki
24
Yamaha
Honda
Peugeot
Piaggio
Yamaha
Aprilia
Suzuki
3,0
potenza
20
2,5
16
coppia
2,0
12
1,5
8
4
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Le linee che disegnano le curve di potenza dei sei scooter corrono quasi sovrapposte, come un intricato fascio di nervi. Si può però notare la maggiore potenza di
Aprilia, tra i 3.500 ed i 6.000 giri, rispetto agli altri. Suzuki e Honda raggiungono
quasi la medesima potenza massima, ma il bicilindrico Silver Wing allunga di più.
1,0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Più disomogenee le curve di coppia: piena e lineare quella di Aprilia, deludentemente bassa quella di Honda. Yamaha accusa lievi cali tra 3.000 e 6.250 giri. Buona
l’erogazione di Suzuki, che schizza dritta da 4.000 a 6.000 giri. Praticamente identiche le curve di Peugeot e Piaggio, che montano lo stesso motore Master.
Aprilia
PREGI
DIFETTI
● Elevata stabilità
● Qualità costruttiva
● Ottima abitabilità
● Poco spazio sottosella
● Bassi consumi
● Frenata migliorabile
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Piaggio
PREGI
DIFETTI
● Alta stabilità in curva
● Assenza vani retroscudo
● Strumentazione chiara
● Plexiglas basso
● Design piacevole
● Peso sopra la media
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Honda
PREGI
DIFETTI
● Comfort elevato
● Consumi elevati
● Stabilità alle alte velocità
● Agilità discreta
● Assenza vibrazioni
● Peso sopra la media
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Suzuki
PREGI
DIFETTI
● Abitabilità e comfort
● Tunnel pedana largo
● Buona agilità
● Poco preciso sul veloce
● Grande capienza vani
● Lento in ripresa
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Peugeot
PREGI
DIFETTI
● Comfort pilota
● Frenata migliorabile
● Grande maneggevolezza
● Posizione passeggero
● Ricca strumentazione
● Qualità costruttiva
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Yamaha
PREGI
DIFETTI
● Equilibrio generale
● Scarsa visibilità retrovisori
● Ottima frenata
● Pedana poco spaziosa
● Buona qualità costruttiva
● Posizione passeggero
INCONVENIENTI REGISTRATI
● Nessuno
Prove strumentali: Centro Prove e
Servizi.
Collaudatori: Nicolò Codognola,
Edoardo Franchetti, Fabio Meloni,
Davide Migliorini, Alessandro Perelli,
Gildo Stucchi, Federico Torti.
Abbigliamento utilizzato: caschi Arai,
Caberg, Dainese, Givi, Nolan, Shark;
giacche, Berik, Clover, Dainese,
Ixs, OJ, Spidi; guanti Axo, Clover,
Dainese, Ixs; scarpe Alpinestars,
Dainese, XPD.
000
10I07
IN COLLABORAZIONE CON