Articolo completo di Motociclismo - Ottobre 2007
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Articolo completo di Motociclismo - Ottobre 2007
Prova Comparativa Maxiscooter 400 Aprilia - Honda - Peugeot - Piaggio - Suzuki -Yamaha GLI EXTRAURBANI Sei scooter di 400 cc per affrontare il tragitto casa-lavoro oppure per andare in vacanza con passeggero e bagagli: Aprilia è molto stabile, Honda viaggia veloce, Peugeot è maneggevole, Piaggio diverte nel misto, Suzuki è perfetto in città, Yamaha il più equilibrato. Prezzi da 5.199 a 7.300 euro chiavi in mano di Nicolò Codognola, foto Alessio Barbanti Prova Comparativa Maxiscooter 400 APRILIA L’Atlantic è spinto da un monocilindrico con distribuzione monoalbero; la potenza massima è di 26,75 CV a 7.750 giri. Lo scooter Aprilia pesa 201,4 kg a secco e tocca i 149 km/h; costa 5.199 euro. HONDA Il Silverwing è l’unico bicilindrico della prova: bialbero, esprime 27,94 CV a 8.000 giri. Il peso è di 233,6 kg, la velocità max è 151,5 km/h. Il prezzo è di 6.190 euro. iusto compromesso. Efficaci commuter cittadini e stuzzicanti promesse di weekend lontani dalla città. Gli scooter di media cilindrata sono il “mezzo” in cui risiede la virtù. Quattrocento centimetri cubi di duttilità. La categoria guadagna proseliti e, sebbene la corsa all’acquisto evidenzi un rallentamento in favore delle moto, tra gli scooter le medie cilindrate accendono gli entusiasmi e guadagnano posizioni in classifica. I giapponesi viaggiano a gonfie vele (nel 2006 sono stati venduti 8.394 Suzuki Burgman 400, 7.047 Yamaha Majesty e 4.449 Silver Wing), ma le novità europee (Aprilia Atlantic, Peugeot Satelis e Piaggio MP3) rilanciano la sfida e ampliano la scelta di uno scooter tuttofare. Sfida che Motociclismo ha messo in scena in uno splendido teatro, racchiuso tra la città, il mare e la montagna. G Autostrada: Honda in testa Indirizziamo le ruote da Milano verso la Liguria. Spinti da uno spirito vacanziero non ancora sopito, ci lasciamo subito alle spalle la redazione e il grigiore della metropoli, imboccando l’autostrada in direzione Genova. I verdi prati e gli ombrosi pioppeti della pianura scorrono veloci PEUGEOT ai lati del nastro d’asfalto dritto e cocente: viaggiare a 130 km/h non è un problema per questi scooter che, dai rilevamenti effettuati dal nostro Centro Prove, raggiunIl Satelis monta gono la loro velocità massima intorno un motore Piaggio Master: ai 150 km/h. Gli strumenti però sono 27,28 CV a 7.250 giri che lo ottimistici, qualcuno più, qualcuno spingono a 149,8 meno. Quello che si scosta meno dalkm/h. Pesa la velocità reale è l’Aprilia, il più lento: 210,4 kg. 149,1 km/h di velocità massima Costa 5.300 euro, che salgono per 155 indicati. Il più generoso è il a 5.450 con tachimetro dello Yamaha, che comunl’allestimento que rimane lo scooter più veloce in City (antifurto Abus con blocco prova: 152,3 km/h quando la landi chiusura cetta tocca quota 169. Ad andatura integrato al telaio). autostradale si apprezza l’eccellente riparo aerodinamico del Silver Wing, Aprilia costa poco ed è parco nei consumi; Honda è certamente il più adatto alle lunghe percorrenze, anche per via delle nato per viaggiare; Peugeot è facile in città 000 10I07 PIAGGIO vibrazioni ridottissime. Il suo motore, unico bicilindrico del lotto, è anche il solo fissato al telaio. Cilindrata a parte, è identico al fratello di 600 cc e ne mantiene le buone qualità: ottima la propensione all’allungo e, con la pesante massa del propulsore svincolata dalla sospensione posteriore, è stabile alle alte velocità e non impacciato nei tratti lenti e tortuosi, nonostante l’interasse generoso (1.595 mm). Guida confortevole anche con il Satelis, il cui alto plexiglas devia efficacemente il flusso d’aria sopra il casco del pilota, mentre le spalle sono protette dalla sagoma degli ampi specchietti montati sul manubrio. A questi va attribuito anche il merito di un’ottima funzionalità, unici del lotto ad avere una superficie riflettente con la parte esterna grandangolare (come sulle automobili) per incrementare la visuale periferica. Il motore, monocilindrico Master della Piaggio, spinge in maniera progressiva e genera qualche vibrazione solo alla pedana. Anche con Atlantic e Majesty si macinano km in scioltezza e comfort, con un buon riparo aerodinamico. Soprattutto Aprilia offre tanto spazio in sella e sulla pedana. La stabilità dello scooter italiano è di riferimento anche sui veloci curvoni della Serravalle (l’avancorsa di 120,8 mm è da record), ma Yamaha non è da meno, supportato da un rigido telaio in alluminio, che rende precisa la guida alle alte velocità. Piccolo neo di entrambi sono le vibrazioni, più avvertibili sulle manopole rispetto ai concorrenti. Il Burgman tiene il passo, spinto dal motore più potente del gruppo (28,02 CV a 7.500 giri) e in autostrada protegge bene pilota e passeggero, ma soffre il vento laterale e gli spostamenti d’aria causati dai veicoli pesanti in fase di sorpasso. In più, sopra i 100 km/h, l’estremità superiore del plexiglas accusa un tremore acuto che causa un continuo ronzio. Per il resto, sella e manopole non trasmettono in maniera fastidiosa le pulsazioni del motore. La pedana addirittura è quella meglio isolata Stessa linea dei modelli 125 e 250 cc, ma 27,28 CV a 7.750 giri per l’MP3 400, il più pesante del lotto: 254,8 kg senza carburante. Come il Peugeot arriva a 149,8 km/ h. Costa caro: 7.300 euro. SUZUKI Il Burgman è il più potente, seppur di poco: 28 CV a 7.500 giri. La velocità massima è di 151,2 km/h e pesa 208 kg. Prezzo: 6.390 euro. YAMAHA 27,13 CV a 7.000 giri per il Majesty, che corre a 152,3 km/h. La bilancia segna 210 kg senza carburante. Non costa poco: 6.476 euro. Piaggio: 3 ruote infondono sicurezza; Suzuki ha vani capienti; Yamaha frena bene 10I07 000 Prova Comparativa Maxiscooter 400 dalle vibrazioni a 90 km/h tra tutti gli scooter (non solo 400) provati sinora, ma lo spazio è limitato da un tunnel molto largo. Chiude il gruppo l’MP3, il cui basso cupolino lascia esposti al vento testa e spalle del pilota. Esistono a catalogo parabrezza in due altre misure, ma sono optional. La sella è solida e ben sagomata, ma il complesso e ingombrante avantreno con sistema a quadrilatero articolato limita la lunghezza della pedana (460 mm contro gli 825 mm del Majesty, il più spazioso), impedendo al pilota di distendere le gambe. Le vibrazioni sono ridottissime su piano seduta e manopole, ma decisamente avvertibili sotto i piedi. Traffico: Suzuki primeggia Al casello di Genova si apprezza la praticità dei vani portaoggetti ricavati nel retroscudo (o sul manubrio, nel 000 10I07 caso di Peugeot) di questi scooter. Tutti tranne Piaggio che, privo di qualunque genere di spazio oltre al sottosella, obbliga il pilota a riporre biglietto autostradale, portafoglio e altri piccoli oggetti direttamente in tasca. Abbandonata l’autostrada, ci infiliamo nel budello dei carrugi genovesi. Il traffico è caotico e muoversi tra le auto incolonnate fa affiorare notevoli differenze. Aprilia è leggero (201,4 kg) e scattante, ma non agilissimo negli spazi angusti per via delle dimensioni generose. Pronto ai semafori, ma pesante (233,6 kg) e ingombrante lo scooter Honda. Yamaha ha una trasmissione meno immediata, tale da perdere qualche metro in partenza. Tuttavia la posizione di guida comoda e le quote agili danno una grande mano a districarsi nel traffico. Buona l’attitudine cittadina del Peugeot: l’interasse ridotto (1.500 mm) e una discreta prontezza della trasmissione lo rendono agile e reattivo. Inoltre la sella del pilota, rastremata nella parte anteriore, e il taglio stretto della pedana nella zona centrale, consentono di appoggiare con facilità i piedi a terra ai semafori. Il Piaggio MP3 condivide con lo scooter francese il motore e la trasmissione, ma l’accelerazione dell’italiano è penalizzata da un peso decisamente maggiore: 254,8 kg senza carburante rilevati alla nostra bilancia. L’ampiezza dello scudo e le due ruote anteriori non facilitano i passaggi tra le auto; in compenso la sensazione di sicurezza su pavé, lastricato e tombini è impareggiabile. La frenata d’emergenza, con conseguente bloccaggio delle ruote anteriori, soprattutto su fondo bagnato, è sempre gestibile con facilità e ciò fa perdonare la mancanza di agilità nel traffico. Il vero re della città Strumentazioni a confronto Aprilia è l’unica priva di contagiri ed è tutta analogica, tranne il piccolo orologio; abbastanza chiara, buona la dotazione di spie. Piacevoli i quadranti ovali di Honda: uno contiene un display digitale con orologio, temperatura, livello carburante e contakm. Completissima e chiara la strumentazione Peugeot a fondo bianco, le cifre nel display sono però un po’ piccole. Di taglio sportivo la strumentazione Piaggio, ricca di spie; il comando delle funzioni è a manubrio. Quasi automobilistico il cruscotto Suzuki, non moderno, ma completo. Ordinata e di facile lettura la strumentazione Yamaha. Satelis, MP3 e Burgman indicano anche la temperatura atmosferica. APRILIA HONDA PEUGEOT PIAGGIO SUZUKI YAMAHA Prova Comparativa Maxiscooter 400 però è il Suzuki Burgman, giunto alla terza generazione: sella bassa, peso contenuto (208 kg) e ottima maneggevolezza. Ottime le sospensioni, che assorbono buche e dossi in maniera egregia. A questo proposito ricordiamo che lo scooter Suzuki è l’unico ad avere un monoammortizzatore posizionato sotto il motore, in posizione orizzontale e compresso da leveraggi progressivi. MP3: musica sui tornanti Il nostro viaggio prosegue dal capoluogo ligure verso le Cinque Terre e da lì in Lunigiana fino al passo della Cisa: oltre 160 km di curve e tornanti a strapiombo sul mare o abbracciati dalle montagne. In percorsi come questi il Piaggio MP3 non brilla per maneggevolezza, ma diverte. Lì davanti c’è tanto peso, ma anche tanta aderenza. Questo finché l’asfalto è liscio: in pre- Frenata: bene Yamaha; male Peugeot Aprilia e Honda sono le sole a montare un disco singolo all’anteriore (260 mm) e uno piccolo al posteriore (190 mm), ma gli spazi d’arresto sono comunque buoni: da 90 km/h l’Atlantic si ferma in 35,7 metri, il Silver Wing in 33,10 m; entrambi hanno la frenata integrale. Nonostante un doppio disco da 260 mm, Peugeot allunga gli spazi di frenata a ben 37,5 m. Inoltre, dopo un uso intenso e prolungato, il posteriore ha accusato un precoce surriscaldamento. Piaggio ha i dischi più piccoli (240 mm) e si arresta in 36,5 m da 90 km/h, ma l’appoggio di due ruote davanti scongiura scarti improvvisi dell’avantreno e trasmette una sensazione di grande controllo. Suzuki ha la frenata integrale e impiega 35,3 m per fermarsi. Spazi ridottissimi per Yamaha: 31,99 m, grazie anche ai 3 dischi da 267 mm di diametro, i più grandi. Atlantic e Satelis sono gli unici due privi del freno di stazionamento. APRILIA HONDA PEUGEOT PIAGGIO SUZUKI YAMAHA APRILIA Prova Comparativa Maxiscooter 400 HONDA PEUGEOT PIAGGIO SUZUKI YAMAHA Retroscudo: generoso Suzuki, povero Piaggio Documenti, telefono, occhiali, biglietto dell’autostrada: i vani portaoggetti dietro lo scudo sono utili in città quanto nei lunghi viaggi. Aprilia ha uno sportello chiuso da serratura e diviso in due spazi; non manca il pratico gancio. Honda ne ha due, uno per lato; quello sinistro contiene una presa della corrente, l’altro è provvisto di chiusura a chiave. Originale Peugeot: in mezzo al manubrio un piccolo sportellino si apre con un semplice tocco; ci sono anche un gancio e un contenitore chiuso a chiave e con presa 12V. Voto negativo per Piaggio: nessun vano nel retroscudo: solo un gancio centrale e la leva del freno di stazionamento. Burgman è il re dello spazio: tre sportelli (uno centrale con serratura e due superiori) permettono di riporre una miriade di oggetti utili a portata di mano. Due vani per Yamaha, uno dei quali richiudibile a chiave. senza di sconnessioni e avvallamenti, infatti, il tre ruote in prova risponde in maniera secca. Le sospensioni hanno una taratura piuttosto rigida che, oltre a sacrificare in parte il comfort, fa “saltellare” le ruote anteriori su buche e piccoli dossi. Un comportamento sconosciuto al fratellino di 250 cc, che invece digeriva per fettamente buche e giunture dell’asfalto (prova Motociclismo 9-2006). Le inclinazioni in piega sono nella norma, ma basta poco per strisciare a terra lo sporgente cavalletto. La ciclistica rigorosa dello Yamaha permette di guidare svelti tra le curve, supportati anche da un’eccellente trasmissione. Honda accusa un peso rilevante, ma il bicilindrico 8 valvole dispone di un allungo notevole e progressivo, tale da non far perdere il passo. Ottimo, come già accennato, il rendimento della sospensione posteriore, su cui non grava la massa del motore. Discreta la maneggevolezza. A dispetto delle forme generose, il peso ridotto e la prontezza del motore Aprilia fanno schizzare lo scooter di Noale fuori dalle curve in un balzo. Molto buona la maneggevolezza. Altrettanto brillante, ma un po’ meno svelto nei tornanti stretti il Peugeot. Stabile invece nelle curve per via di un ottimo bilanciamento ciclistico. Il pneumatico posteriore di 150/70, è l’unico di questa misura montato su un cerchio da 14”. Un appunto va al trasporto del passeggero: il piano di seduta del secondo, molto elevato rispetto a quello del pilota, alzano in maniera sensibile il baricentro dello scooter francese quando si viaggia in due. Il Suzuki è maneggevole e tiene il passo dei concorrenti. La discesa dal passo della Cisa verso la val di Taro è un ottimo banco di prova per gli impianti frenanti, sottoposti ad uno sforzo continuo e prolungato. Yamaha, forte di un doppio disco anteriore di ben 267 mm e da un posteriore di pari diametro, primeggia sui rivali, con frenate potenti e ben modulabili dalla prima all’ultima curva. Honda, pur con una ventina di kg in più e un solo disco anteriore, fa registrare spazi d’arresto molto ridotti, con il sistema di frenata combinata che ripartisce in maniera omogenea la forza applicata alle leve. Un passo indietro, Aprilia e Suzuki si equivalgono per potenza e modulabilità, benché lo scooter italiano possa contare su un solo disco anteriore da 260 mm, mentre il giapponese si avvale di una coppia della medesima dimensione. Come il Silver Wing, anche Atlantic e Burgman si affidano ad un sistema combinato. Ottimo il rendimento dell’impianto Piaggio: l’intervento è pronto e la potenza dell’impianto (ripartita su due Suzuki e Piaggio sono campioni di spazio I sottosella di Atlantic e Silverwing si aprono con una serratura sul lato sinistro; il primo può ospitare un solo casco, il secondo invece due. La capienza (misurata con il sistema delle palline da tennis) è rispettivamente di 12,22 e 24,44 litri. Regolare e ben sfruttabile lo spazio a disposizione del Satelis: due caschi jet e 24,16 litri per lo scooter francese. MP3 è l’unico con doppio accesso al sottosella (apribile con telecomando integrato nella chiave d’accensione): 28,76 litri possono ospitare due caschi jet e altri piccoli oggetti. Identica capacità per il Burgman. Sotto la sella del Majesty ci stanno due caschi, ma il volume (23 litri) è irregolare. Peugeot è l’unico privo di luce di cortesia. APRILIA HONDA PEUGEOT PIAGGIO SUZUKI YAMAHA Prova Comparativa Maxiscooter 400 dischi davanti e uno dietro, tutti da 240 mm) molto buona. La più estesa impronta a terra data dalla coppia di pneumatici anteriori aumenta e distribuisce la capacità frenante anche nei casi di aderenza ridotta, consentendo di agire sulla leva anche a scooter inclinato in curva o su fondi sdrucciolevoli, senza il timore di “perdere” l’anteriore. Il peso di oltre 250 kg però si sente e gli spazi d’arresto si allungano, seppure di poco, rispetto ai migliori concorrenti. A fondovalle arriva per ultimo il Peugeot che, nell’esem- plare in prova, è stato afflitto da un evidente fenomeno di fading al freno posteriore: le sollecitazioni ripetute e la probabile posizione nascosta e poco aerata del disco hanno causato un surriscaldamento, che ha portato ad un calo della potenza frenante, accom- COMFORT Sul pavé: Burgman e Majesty ok In autostrada: niente vibrazioni per il “mono” Yamaha [m/s^2] 12 Satelis 400 11 MP3 400 9 8 7 manopola sella pedana manopola 2,7 Satelis 400 2,4 Atlantic 400 2,1 Burgman 400 1,8 MP3 400 Atlantic 400 Burgman 400 Majesty 400 sufficiente 10 pedana scarso sella 13 Percorso Autostradale a 90 km/h 3 SilverWing 400 6 1,5 Majesty 400 SilverWing 400 sufficiente 14 insufficiente 15 insufficiente Pavè 50 km/h scarso [m/s^2] 1,2 discreto 5 ottimo 1 Scarabeo 500 Vespa PX 125 MP3 250 Atlantic 500 MP3 250 Madison 200 discreto 0,6 buono 2 0 0,9 buono 3 0,3 0 ottimo 4 MP3 250 Vespa PX Burgman 400 Vespa PX MP3 250 Vespa PX Atlantic e Majesty: le manopole che palpitano di più Nei grafici si può notare come le vibrazioni siano accettabili su sella e pedana con tutti gli scooter. Poche le differenze su pavé e asfalto liscio. Salendo con la velocità, il divario si fa più netto, con Satelis, MP3 e Atlantic meno fluidi degli altri. Sulle manopole le vibrazioni sono generalmente più avvertibili: in autostrada come sul pavé cittadino, Aprilia e Yamaha risultano scarsi; i concorrenti si attestano sulla sufficienza. Discreto il tre ruote Piaggio. HONDA J PIAGGIO L Comfort passeggero L’Honda Silverwing offre un comfort regale a pilota e passeggero. Per quest’ultimo si apprezzano l’ampia sella, le comode maniglie e un ottimo supporto lombare. Le pedane (le uniche ripiegabili) sono un po’ vicine al piano di seduta. Molto comodo per il secondo anche il Suzuki, dove però manca uno schienalino, utile nelle trasferte più lunghe. Yamaha ha la sella morbida, un buon sostegno lombare e validi appigli, ma la seduta è bassa e il passeggero non vede oltre il casco del pilota. Aprilia vanta ottime maniglie e seduta confortevole, ma le ginocchia del passeggero sono alte e toccano spesso i gomiti del pilota, interferendo nella guida. Imbottitura rigida e supporto lombare duro caratterizzano la seduta del Peugeot, dove il trasportato è issato ad una spanna almeno più in alto del pilota. Piaggio scivola in fondo alla classifica per via di maniglioni solidi, ma poco pratici da impugnare, imbottitura rigida della sella, pedane posteriori poco spaziose. Il passeggero gode di uno spazio ampio, ma la sua porzione di sella è lievemente inclinata e ciò lo fa scivolare in avanti, verso il pilota. Prova Comparativa Maxiscooter 400 pagnato dall’allungamento della corsa della leva al manubrio. Buono invece il rendimento dell’impianto anteriore, supportato da due dischi da 260 mm. Yamaha: punto d’equilibrio Al termine di questi 650 km il verdetto è unanime: Yamaha è il più equilibrato. Il Majesty è il meno “fresco” del gruppo e proprio questa sua maturità progettuale pare aver limato i difetti più grossolani. Facile, confortevole, ben assemblato e ottimamente frenato: le qualità saltano subito all’occhio e, se ci sono delle pecche, queste non sono mai più grandi di quelle dei concorrenti. Piaggio affascina e incuriosisce, diverte e regala tanta sicurezza, ma è pesante e poco pratico. Aprilia consuma poco, corre come su un binario in autostrada e ha tanta abitabilità in sella, ma non convince Mare e monti La nostra prova ha percorso strade che si snodano tra Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia: 650 km da Milano a Genova e ritorno, passando dalla Serravalle, le Cinque Terre, la Lunigiana e la Cisa. Autostrada, statali e strade costiere che si snodano tra paesaggi incantevoli e che sembrano fatte apposta per andare in moto. 10I07 000 Prova Comparativa Maxiscooter 400 APRILIA HONDA PEUGEOT PIAGGIO SUZUKI YAMAHA Consumo: Aprilia il meno assetato Con 23,8 km/l in autostrada e 22,7 km/l nell’uso extraurbano, l’Aprilia Atlantic si aggiudica la palma di più parsimonioso nei consumi. La seconda piazza è di Suzuki (22,9 e 21,8 km/l), seguito da Yamaha (22,8 e 20,4 km/l) e Peugeot (20,6 e 21,4 km/l). Il peso notevole influisce negativamente sui consumi del Piaggio: 19,6 e 20,1 km/h. Chiude la classifica l’Honda Silver Wing, che brucia 18,7 km/l a 130 km/h e 19,6 km/l nel misto fuori città. Varia la capienza dei serbatoi: si va dai 13,5 litri del Suzuki ai 16 dell’Honda. Le autonomie però, in base ai consumi rilevati, si avvicinano molto: con tutti si possono raggiungere i 300 km senza fermarsi viaggiando in autostrada e si scende a 250-260 km in percorsi extraurbani. Un’osservazione sui tappi dei serbatoi: i tre scooter giapponesi hanno il tappo con serratura, Aprilia e Peugeot invece sullo sportellino, mentre il tappo è a vite. Nessuna serratura per Piaggio: lo sportello si apre girando la chiave nel blocchetto d’accensione. Olio motore: nessun rabbocco per Honda e Yamaha Al termine della prova (oltre 650 km di autostrada, città e percorsi extraurbani) gli scooter hanno fatto registrare anche diversi consumi di olio: 400 g per il Satelis, 200 g l’MP3, 100 g Atlantic e Suzuki. Solo Silver Wing e Majesty non hanno avuto bisogno di alcun rabbocco una volta rientrati al nostro Centro Prove. 000 10I07 Omen Nomen La locuzione latina, che significa “il nome è un presagio” sembra calzare a pennello al vincitore di questa nostra comparativa, sua maestà Yamaha Majesty. Ma questa supremazia non è dovuta alla eccezionalità dei suoi pregi, quanto piuttosto alla mancanza di grossi difetti, più marcati invece nei concorrenti. Yamaha Majesty: è lui il re della categoria, gli altri inseguono per qualità costruttiva e capacità di carico sottosella. Honda sembra fatto apposta per viaggiare e regala tanto comfort, ma consuma un po’ troppo. Peugeot è originale, stabile e agile nel traffico, ma non brilla per frenata e il passeggero non gode di comfort regale. Suzuki è facile, maneggevole e ha un sottosella immenso; però potrebbe migliorare la frenata. Un’ultima osservazione va al prezzo. Il più economico è l’Aprilia Atlantic: 5.199 euro chiavi in mano, giustificati da una qualità costruttiva solo discreta. Il Peugeot Satelis non si discosta di molto: 5.300 euro per la versione Premium e 5.450 per la City, che aggiunge all’allestimento di base della prima una catena antifurto con blocco di chiusura integrato al telaio. L’Hon- da Silver Wing, con il preziosismo del suo motore bicilindrico, unico della categoria, è venduto a 6.190 euro; per il Suzuki Burgman ne occorrono 6.390 e per lo Yamaha Majesty si sale a 6.476 chiavi in mano. Il più caro è il Piaggio MP3: 7.300 euro, giustificati però da una esclusività tecnica e una sensazione di sicurezza superiore ai concorrenti. 10I07 000 Prova s Comparativa Maxiscooter 400 APRILIA Atlantic 400 Motore Numero cilindri Alesaggio x corsa mm Cilindrata totale cc Rapporto di compressione Tipo distribuzione n° valvole Alimentazione Accensione Avviamento Potenza max CV-giri Coppia max kgm-giri Trasmissione primaria (rapporto) Trasmissione finale (rapporto) Frizione Cambio Ciclistica Telaio Avancorsa mm Inclinazione cannotto di sterzo Sospensione anteriore Dimetro steli mm Escursione ruota mm Sospensione posteriore Escursione ruota mm Freno ant Freno post Frenata integrale Pneumatici Dimensioni (in mm) Interasse Lunghezza Larghezza Altezza Altezza sella Peso I dati rilevati dal nostro Centro Prove Potenza max alla ruota CV - giri Coppia max alla ruota kgm - giri Accelerazione 0-400 m (sec.) Ripresa da 50 km/h (sec.) Velocità massima (km/h) Frenata da 90 km/h Spunto in salita (22%) su 15 m Consumo autostradale km/l Consumo extraurbano km/l Peso senza carburante (kg) Tagliandi: più frequenti con Honda e Suzuki Le cadenze per effettuare i tagliandi degli scooter in prova sono del tutto simili; il primo è a 1.000 km. Solo Honda e Suzuki effettuano il secondo dopo 6.000 km anziché a 10.000. Difficile paragonare la spesa necessaria per effettuarli, giacché sono subordinati ai costi (variabili) di manodopera. Solo Peugeot e Piaggio dichiarano prezzi fissi: il primo tagliando costa 60 euro per il francese, 61,17 euro per l’italiano. Il costo del secondo tagliando lievita rispettivamente a 230 e 95,73 euro. 1 85,8x69 399 10,5:1 monoalbero a catena 4 iniezione elettronica elettronica digitale elettrico 34 - 7.500 3,77 - 5.500 cinghia (n.d.) ingranaggi (n.d.) centrifuga automatica variatore automatico doppia culla chiusa sovrapposta in acciaio 120,8 28° forcella telescopica 35 105 doppio ammortizzatore tradizionale 90 disco da 260 mm disco da 190 mm Si 120/70-14 ant, 140/60-14 post 1.550 2.200 815 1.370 780 199 26,75 - 7.750 2,97 - 6.000 16,825 - 124,2 14,543 - 125,8 149,1 35,70 - 3,120 3,16 - 31,7 23,8 22,7 201,4 (77,8 ant, 123,6 post) Le misure Honda Silver Wing Aprilia Atlantic 260 550 420 750 670 620 1.500 580 860 2.152 230 520 870 345 380 390 2.275 2.200 955 780 1.595 1.550 490 630 470 800 870 270 900 330 350 380 575 455 765 845 230 390 320 345 280 320 Peugeot Satelis I RISULTATI DEL NOSTRO CENTRO PROVE HONDA Silver Wing 400 PEUGEOT Satelis 400 PIAGGIO MP3 400 SUZUKI Burgman 400 YAMAHA Majesty 400 2 64x62 398 10,8:1 bialbero a catena 8 iniezione elettronica elettronica digitale elettrico 38,1 - 8.000 3,77 - 6.500 cinghia (2,450 - 0,900) ingranaggi (6,394) centrifuga automatica variatore automatico 1 85,8x69 399 n.d. monoalbero a catena 4 iniezione elettronica elettronica induttiva elettrico 32,65 - 7.250 3,87 - 5250 cinghia (n.d.) ingranaggi (n.d.) centrifuga automatica variatore automatico 1 85,8x69 399 10,6:1 monoalbero a catena 4 iniezione elettronica elettronica induttiva elettrico 32,65 - 7.250 3,87 - 5.250 cinghia (n.d.) ingranaggi (n.d.) centrifuga automatica variatore automatico 1 81x77,6 399,6 11,2:1 bialbero a catena 4 iniezione elettronica elettronica digitale elettrico 34 - 7.300 3,7 - 5.800 cinghia (2,200 - 0,893) ingranaggi (5,904) centrifuga automatica variatore automatico 1 83x73 395 10,6:1 bialbero a catena 4 iniezione elettronica elettronica digitale elettrico 34 - 7250 3,7 - 6000 cinghia (n.d.) ingranaggi (n.d.) centrifuga automatica variatore automatico trave dorsale in tubi di acciaio doppio trave in acciaio 105 n.d. 28°30’ n.d. forcella telescopica forcella telescopica 41 40 120 n.d. doppio ammortizzatore tradizionale doppio ammortizzatore idraulico 115 n.d. disco da 256 mm doppio disco da 260 mm disco da 240 mm disco da 240 Si No 120/80-14 ant, 150/70-13 post 120/70-14 ant, 150/70-14 post in tubi e lamiere stampate in acciaio n.d. n.d. quadrilatero articolato in alluminio n.d. n.d. doppio ammortizzatore tradizionale n.d. doppio disco da 240 mm disco da 240 mm No 120/70-12 ant, 140/70-14 post a traliccio di tubi in acciaio doppio trave superiore in alluminio 102 100 25°20’ 27° forcella telescopica forcella telescopica 41 41 110 120 monoammortizzatore con leveraggi doppio ammortizzatore tradizionale 100 104 doppio disco da 260 mm doppio disco da 267 mm disco da 210 mm disco da 267 mm Si No 120/80-14 ant, 150/70-13 post 120/80-14 ant, 150/70-13 post 1.595 2.275 770 1.430 740 228 1.500 2.152 765 1.425 784 213 1.550 2.180 745 1.255 n.d. 253 1.585 2.270 760 1.385 710 199 1.565 2.230 780 1.380 750 201 27,94 - 8.000 2,78 - 6.750 17,332 - 125,3 14,893 - 127,6 151,5 33,10 - 3,220 2,98 - 33,9 18,7 19,6 233,6 (87,6 ant, 146 post) 27,30 - 7.250 2,91 - 5.500 17,440 - 123,6 14,892 - 124 149,8 37,5 - 3,249 3,502 - 30,8 20,6 21,4 210,4 (81,6 ant, 128,8 post) 27,28 - 7.750 2,86 - 5.500 17,570 - 121,7 14,882 - 125,7 149,8 36,50 - 3,125 3,541 - 28,7 19,6 20,1 254,8 (124,2 ant, 130,6 post) 28,02 - 7.500 2.93 - 6.000 17,511 - 124,5 15,163 - 123,4 151,2 35,30 - 2,910 3,12 - 32,9 22,9 21,8 208 (84,2 ant, 123,8 post) 27,13 - 7.000 2,91 - 5.750 17,362 - 124,4 14,532 - 130,3 152,3 31,99 - 2,88 3,24 - 30,5 22,8 20,4 210 (79,2 ant, 130,8 post) Piaggio MP3 260 265 230 610 505 785 1.565 2.230 520 815 370 530 920 335 360 2.270 2.180 320 855 825 1.585 1.550 475 595 760 920 650 460 840 500 460 420 740 880 390 280 285 410 360 390 335 305 Yamaha Majesty Suzuki Burgman Prova s Comparativa Maxiscooter 400 32 CV I RISULTATI DEL NOSTRO CENTRO PROVE 4,0 kgm Ducati 1098S Aprilia Honda 28 3,5 Peugeot Piaggio Suzuki 24 Yamaha Honda Peugeot Piaggio Yamaha Aprilia Suzuki 3,0 potenza 20 2,5 16 coppia 2,0 12 1,5 8 4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Le linee che disegnano le curve di potenza dei sei scooter corrono quasi sovrapposte, come un intricato fascio di nervi. Si può però notare la maggiore potenza di Aprilia, tra i 3.500 ed i 6.000 giri, rispetto agli altri. Suzuki e Honda raggiungono quasi la medesima potenza massima, ma il bicilindrico Silver Wing allunga di più. 1,0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Più disomogenee le curve di coppia: piena e lineare quella di Aprilia, deludentemente bassa quella di Honda. Yamaha accusa lievi cali tra 3.000 e 6.250 giri. Buona l’erogazione di Suzuki, che schizza dritta da 4.000 a 6.000 giri. Praticamente identiche le curve di Peugeot e Piaggio, che montano lo stesso motore Master. Aprilia PREGI DIFETTI ● Elevata stabilità ● Qualità costruttiva ● Ottima abitabilità ● Poco spazio sottosella ● Bassi consumi ● Frenata migliorabile INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Piaggio PREGI DIFETTI ● Alta stabilità in curva ● Assenza vani retroscudo ● Strumentazione chiara ● Plexiglas basso ● Design piacevole ● Peso sopra la media INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Honda PREGI DIFETTI ● Comfort elevato ● Consumi elevati ● Stabilità alle alte velocità ● Agilità discreta ● Assenza vibrazioni ● Peso sopra la media INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Suzuki PREGI DIFETTI ● Abitabilità e comfort ● Tunnel pedana largo ● Buona agilità ● Poco preciso sul veloce ● Grande capienza vani ● Lento in ripresa INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Peugeot PREGI DIFETTI ● Comfort pilota ● Frenata migliorabile ● Grande maneggevolezza ● Posizione passeggero ● Ricca strumentazione ● Qualità costruttiva INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Yamaha PREGI DIFETTI ● Equilibrio generale ● Scarsa visibilità retrovisori ● Ottima frenata ● Pedana poco spaziosa ● Buona qualità costruttiva ● Posizione passeggero INCONVENIENTI REGISTRATI ● Nessuno Prove strumentali: Centro Prove e Servizi. Collaudatori: Nicolò Codognola, Edoardo Franchetti, Fabio Meloni, Davide Migliorini, Alessandro Perelli, Gildo Stucchi, Federico Torti. Abbigliamento utilizzato: caschi Arai, Caberg, Dainese, Givi, Nolan, Shark; giacche, Berik, Clover, Dainese, Ixs, OJ, Spidi; guanti Axo, Clover, Dainese, Ixs; scarpe Alpinestars, Dainese, XPD. 000 10I07 IN COLLABORAZIONE CON