TH n.09 - Estate/Autunno 2010

Transcript

TH n.09 - Estate/Autunno 2010
SEMESTRALE - ANNO III - n. 9 - giugno 2010
09
ESTATE/AUTUNNO 2010
Focus
Nuove prospettive per
lo shopping in centro
Territorio
Uno stemma, una storia
Zoom
Piazza, cuore pulsante
della città
Sportivissimo
Tennis Thiene,
obiettivo accessibilità
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Editoriale
Riecco l’estate, colma di luce, vibrazioni positive e inebrianti profumi.
Per tutti, è il momento del meritato riposo.
Una parentesi in cui si ha più tempo per riflettere, immaginare e sognare.
Lo conferma alla perfezione questa città, che dimostra di contraddistinguersi per il suo eccellente
mix di tradizioni, persone, progetti, storie e passioni.
Anche d’estate, a Thiene, i valori, la creatività e le idee non vanno in vacanza.
Basta sfogliare questo nuovo TH per rendersene conto…
Si va dall’innovativo progetto del centro commerciale nel centro storico, alla riflessione sul ruolo
della piazza. Dalle ricette per agganciare una stabile ripresa economica (si legga l’interessante
intervista a Zuccato), alle iniziative volte a tutelare le fasce deboli, donne, bambini ed anziani su
tutti.
Si ricordano santi, letterati ed eroi cittadini, come i leggendari cugini Ferrarin cui è dedicata
una mostra all’aeroporto. Ma non ci si dimentica di celebrare quanti, ogni giorno, si dedicano
anonimamente alla causa del prossimo, come i volontari della Croce Rossa e dell’associazione
Età Serena.
Ampio spazio, come da tradizione, alle varie proposte culturali che, durante e dopo i mesi estivi,
animeranno la vita cittadina, con mostre fotografiche, rievocazione storica, rassegna teatrale.
Riflettori puntati infine sulla musica. Un settore in cui Thiene si sta ritagliando sempre più il ruolo di
fucina di giovani talentuosi e di successo, nella classica così come nel rock alternativo.
Una volta ancora, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Buona lettura!
Direttore responsabile
Paola Meneghini
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Sommario
EDITORIALE
IN PRIMO PIANO
FOCUS
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Aquilone ed Arcobaleno: l’infanzia che cresce
Piazza, cuore pulsante della città
72
Casa Albergo: la solitudine non abita qui
Sportivissimo
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Tennis Thiene, obiettivo accessibilità
Crescere in Musica: emozionanti note
della primavera thienese
83
Apt, mon ami
Around “the Sun”
NEWS
Un tuffo nella storia - Thiene 1492
a cura delle Associazioni di categoria
TERRITORIO
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42
vent’anni dedicati al prossimo
“Le piccole aziende possono reagire meglio
alla crisi”. Intervista a Roberto Zuccato
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36
Croce Rossa Thiene:
th young
ZOOM
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Storie di vita
Nuove prospettive per lo shopping in centro
DETTO & FATTO
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60 La voce del grande teatro a Thiene
64 Un concerto e tanti progetti per il Tibet
68
Dalla parte delle donne
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ASCOM
Mons. Flucco, letterato e cittadino di Thiene
Uno stemma, una storia
APPUNTAMENTI
48
54
Quando la realtà emoziona
Arturo e Francesco Ferrarin, i thienesi volanti
Comune di Thiene
Piazza Arturo Ferrarin, 1
36016 Thiene (Vicenza)
www.comune.thiene.vi.it
Persone, fatti e cultura dal territorio
Registrazione Tribunale di Vicenza
n. 1157 - 9 novembre 2007
Direttore responsabile
Paola Meneghini
Coordinamento editoriale
Ufficio Stampa del Comune di Thiene
Antonio Caporrino, Rosella Guglielmi,
Sara Bertoldo
Redazione, impaginazione
e grafica
Meneghini & Associati srl
www.meneghinieassociati.it
Fotolito e stampa
IGVI srl
Industrie Grafiche Vicentine
Via Rovereto, 20
36030 Costabissara (VI)
Pubblicità
Meneghini & Associati srl
www.meneghinieassociati.it
[email protected]
Tel. 0444 578 815 - Cell. 340 3743601
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In primo piano
ESTATE/AUTUNNO | 2010
Hanno collaborato
Rosella Guglielmi, Lorenzo Folladore, Giorgia Rossetto, Francesco
Guiotto
Fotografie
Archivio Comune di Thiene, Studio Stella Breganze, Piero Martini,
Giuseppe Stella, Luca Borgo, Valter Borgo, Giancarlo Marini, Archivio
Confindustria Vicenza, Ivo Carollo, Disegni Arch. Boris Podrecca,
Fabio Santagiuliana, Luca Chilesotti, Archivio Accademia Olimpica
Vicenza, Archivio Ulss 4 Alto Vicentino, Archivio Alto Vicentino
Servizi, Archivio Aeroporto Ferrarin, Archivio Associazione Dogfight,
Roberto Mantiero, Valeria Balasso, Lorenza Daverio, Gian Mario
Bandera, Archivio Associazione Culturale La Sorgente, Gianni
Pedrini, Archivio Croce Rossa Thiene, Collezione Mario Manzardo,
Archivio Associazione Età Serena, Archivio ASD Tennis Thiene, Paolo
Dal Balcon, Ornella Minutola, Archivio The Sun, Archivio ASCOM
(mandamento di Thiene), Giuseppe Santamaria
Traduzioni
Cecilia Razelli
Si ringraziano
Giovanni Azzolin, Ivo Carollo, Angelo Rossi
Un ringraziamento speciale a Chester Stella per l’immagine di copertina
Partners
dell’iniziativa
editoriale
5
La società di oggi è estremamente complessa, con molteplici realtà che presentano richieste e
interessi spesso contrastanti e in competizione tra loro. Il compito di un amministratore è oggi
particolarmente delicato, forse più che in passato: sul territorio si intrecciano e si influenzano
reciprocamente situazioni locali e globali estremamente fluide. Compito di chi ha responsabilità
di governo è allora quello di cercare percorsi di equilibrio, dove esigenze e presenze, tradizioni e
novità, siano armonizzate, secondo forme e principi di rispetto, democrazia, chiarezza e libertà.
In questo siamo tuttora figli della civiltà classica: proporzione aurea, simmetria e necessità
della comprensione razionale del mondo, rapporto dialettico con l’altro, libertà dell’espressione
creativa e responsabile dell’uomo, tutto questo accompagna il nostro vivere quotidiano.
Traducendo concretamente, questo significa prestare ascolto e attenzione a tutte le componenti
sociali, economiche, culturali presenti sul territorio. Vuol dire contemperare fruttuosamente
tradizione e innovazione, saper cogliere le esigenze del mondo femminile che, spesso ai margini
della società, chiede effettiva e reale parità con l’uomo, vuol dire dare spazio all’imprenditorialità,
grande e piccola, ma anche migliorare il pubblico. Significa ancora investire sui giovani, ma
nello stesso tempo salvaguardare la terza età, percorrere le strade dell’eccellenza in economia
nonostante la crisi e sostenere il ceto medio e quello più toccato dalle difficoltà economiche.
E tutto questo, perché solo in un società dove le componenti sono armonizzate tra loro, è possibile
un effettivo progresso civile.
Maria Rita Busetti
Focus
Nuove prospettive
per lo shopping
in centro
Ritorno al futuro
In via Trieste, negli spazi delle ex Distillerie Fabris, dovrebbe sorgere in futuro, su proposta del privato proprietario
dell’area, una innovativa galleria commerciale modellata
sul virtuoso esempio di uno shopping center di Klagenfurt,
il City Arkaden. La nuova struttura sarà concepita in modo
tale da armonizzarsi con la rete di negozi già esistenti, fungendo da polo d’attrazione per gli amanti dello shopping e
da volano per la rivitalizzazione delle attività commerciali
site nel centro storico. Il commercio, si sa, è sempre stato l’anima di Thiene e le attività commerciali del paese ne
sono state la spina dorsale. In tempi recenti, tuttavia, l’inesorabile avanzata dei grandi megastore, collocati quasi
sempre nei pressi delle periferie cittadine, ha imposto di affinare nuove strategie per salvaguardare la rete dei negozi
tradizionali, punto di riferimento essenziale per l’economia
locale ed al tempo stesso fondamento del tessuto sociale
e relazionale.
Assieme alla recente sistemazione di Corso Garibaldi e
all’importante piano di sviluppo Nova Thiene, il nuovo progetto si colloca nell’ambito degli interventi finalizzati a rilanciare con forza la grande tradizione commerciale della
città. Il futuro shopping center concorrerà infatti a ridefinire le dinamiche di frequentazione del centro storico, in
grado di offrirsi a residenti e visitatori come un centro commerciale diffuso a cielo aperto. Con il suo unicum costituito
da piazze e vicoli destinati a piccole o grandi attività commerciali, boutique, negozi di vicinato e centri commerciali,
Thiene saprà ritagliarsi sempre più il ruolo di città vetrina.
O meglio, di spettacolare galleria commerciale outdoor
dove passeggiare e fare acquisti mentre si è piacevolmente immersi nel centro cittadino, godendo delle sue bellezze
architettoniche e degli eventi artistici e culturali che lo animano. Una cornice d’eccezione in cui è possibile fare shopping combinando qualità, assortimento e convenienza con
comodità, accessibilità, socialità, cultura.
Una sorta di ‘ritorno al futuro’, dunque­, che oltre a consegnare al centro cittadino i benefici indotti dal richiamo del
nuovo shopping center, avrà anche il merito di dare nuova
linfa ad uno dei nuclei pulsanti della produttività thienese
dei decenni passati.
Dal costruttivo confronto tra
Amministrazione Comunale ed Ascom
sta per prendere forma un progetto
destinato a segnare una svolta nel modo
di vivere lo shopping a Thiene
Disegno dell’Architetto
Boris Podrecca
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9
Focus
gettuali: circa 2.500 metri quadrati complessivi a disposizione per l’insediamento di nuove attività commerciali, che
potrebbero contare una trentina di vetrine in superficie ed
una destinazione alimentare al piano inferiore. Particolare
attenzione sarà dedicata all’utilizzo di fonti di energia pulita
e rinnovabile, e anche per il parcheggio si intende ridurre
al minimo l’impatto ambientale ed estetico: l’area di sosta
in superficie sarà infatti di dimensioni più contenute e inserita nel verde, mentre sotto la superficie si realizzeranno
due piani interrati più ampi. Molti nuovi posti auto a disposizione nelle immediate vicinanze del centro, dunque, con
evidente beneficio per tutte le attività e i servizi insediati nel
cuore della città. Le trattative tra Amministrazione e proprietà dell’area, durate un anno, hanno già avuto esito positivo e il progetto pare essere destinato a prendere forma
nei prossimi anni.
Un’immagine del City Arkaden nel centro storico di Klagenfurt
L’esempio di Klagenfurt
Come si diceva, un modello di riferimento in tal senso è stato individuato nel City Arkaden di Klagenfurt. Il centro commerciale, fiore all’occhiello della cittadina della Carinzia,
si contraddistingue per il posizionamento a ridosso delle
piazze e dei vicoli principali del centro storico, che ne ha
così tratto beneficio, valorizzazione ed un positivo ritorno
in termini d’immagine e frequentazione. Ventimila la media
dei visitatori giornalieri, che raggiungono appositamente
Klagenfurt non solo dalla Carinzia e dal resto dell’Austria,
ma anche dall’Italia e dalla Slovenia. Una galleria commerciale che costituisce un indubbio modello in fatto di accessibilità, grazie all’ampio parcheggio interrato, e anche
dal punto di vista architettonico, perché ha consentito di
riportare in vita una vecchia fabbrica di pellame da tempo
dismessa, tornata ad ospitare ambienti spaziosi, ben illuminati, rifiniti con attenzione e cura per il dettaglio. Risultato: 900 nuovi posti di lavoro stabili creati, operatori del
centro commerciale più che soddisfatti, cittadini che hanno
comodamente a disposizione negozi e servizi sotto casa,
ma anche un considerevole aumento del giro d’affari per gli
altri esercizi del centro storico, avvantaggiati dal notevole
aumento di frequentatori.
Ex Distillerie Fabris: qui sorgerà l’innovativo shopping center
Schizzo progettuale del Piano Nova Thiene
(disegno Arch. Boris Podrecca)
Il centro commerciale diffuso di Thiene
La “nova” Piazza di Thiene
Le ex Distillerie
In un’interessante visita-studio organizzata la scorsa primavera, i vertici dell’Amministrazione e dell’Ascom thienesi hanno potuto valutare personalmente i pregi e le caratteristiche del progetto realizzato a Klagenfurt. Oltre agli
appunti, alla documentazione e alle osservazioni del caso,
l’occasione è stata propizia anche per stringere utili contatti con le autorità e le associazioni di categoria locali, disponibili a mettere l’esperienza maturata in questi anni in
Carinzia a disposizione del progetto thienese per favorirne
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uno sviluppo armonico e rispettoso delle esigenze urbanistiche, economiche e sociali della realtà preesistente.
A Thiene, infatti, sussistono le premesse e le strutture
adatte per dar vita ad un progetto simile al City Arkaden.
L’attenzione di commercianti e amministratori si è focalizzata innanzitutto sulle ex Distillerie Fabris di via Trieste, da
tempo in disuso.
L’intenzione è quella di realizzare al loro interno una galleria
commerciale curata nelle soluzioni architettoniche e pro-
Oltre al Comune, anche la Provincia e la Regione sono concordi sulla necessità di promuovere e favorire lo sviluppo di
progetti che portino ad una valorizzazione dei nuclei storici
e della rete del commercio al dettaglio, che più di altre è
stata gravemente penalizzata in questi anni dalla crisi economica.
Nell’ambito degli importanti progetti di riqualificazione e
valorizzazione urbana della città, inserito nella più ampia
strategia di rilancio della grande tradizione commerciale
thienese, va citato anche il piano ‘Nova Thiene’.
Proprio a metà giugno ha avuto luogo la posa della prima
pietra di Piazza Nova Thiene, nel corso di una cerimonia
organizzata dal Gruppo Immobiliare Dal Collo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Un progetto che
condivide con quello dello shopping center su modello au-
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Piano Nova Thiene
(disegno Arch. Boris Podrecca)
striaco il medesimo obiettivo di rilanciare il centro cittadino
come meta primaria di shopping per i cittadini thienesi e
per quanti risiedono nell’alto vicentino.
Il territorio in cui sorgerà questa nuova dimensione commerciale dalle mille sfumature è collocato a ridosso del
centro storico cittadino ed interessa per l’esattezza l’area
compresa tra Corso Garibaldi, Piazzetta e Via Montello,
Via Gorizia e Viale Bassani. Nova Thiene coprirà così circa
10 mila mq; i primi a sorgere saranno i tre edifici di Piazza
Nova Thiene. Il primo, la Torre, si comporrà di nove piani
destinati quasi tutti ad uso direzionale, tranne il piano terra
dove vi saranno attività e negozi. Il secondo, la Loggia, confinerà con il parcheggio del Municipio è sarà interamente
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destinato ad attività di tipo commerciale. Un terzo edificio,
infine, si svilupperà su cinque piani ospitando negozi e alloggi residenziali.
Sta quindi per prendere forma un’altra area per lo sviluppo
commerciale ed economico della città. Un insieme di spazi pubblici che comprenderanno la piazza pedonale, dove
poter passeggiare con gli amici in tutta tranquillità, e tutta
una serie di nuovi negozi e parcheggi, adatti a soddisfare la
voglia di acquisti.
Riqualificazione è la parola chiave: spazi consueti ma tanti
e nuovi servizi diversi, perché il cittadino possa godersi fino
in fondo un momento di relax con amici o familiari nel centro storico di Thiene.
Zoom
dalla PARTE
delle donne
una dignità
ancora
da difendere
15
Zoom
Il campo delle donne Sarebbe bello se alle donne
ricorda l’avvocato Francesca Briani, a lungo presidente
venissero realmente riconosciute dignità e rispetto. Sareb- della Consulta delle Associazioni Femminili di Verona, che
be bello, ma purtroppo non è così. E non solo adesso, nel interpelliamo in proposito: “In particolare la violenza donostro tempo e nel nostro spazio geografico culturale. La mestica è una piaga sociale molto più estesa di quanto si
storia dell’uomo è percorsa per ogni dove da volti di donna pensi - avverte -. Un fenomeno grave che è assolutamente
il cui sorriso è stato spesso cancellato dalla non considera- trasversale, dato che riguarda anche famiglie italianissime,
zione, dall’emarginazione dai ruoli di potere, dalla violenza colte e benestanti: spesso anzi, proprio in queste situazioni
manifesta o da quella più subdola, perpetrata a livello psi- gli episodi non vengono denunciati, perché la donna teme
di infangare il buon nome della facologico o economico. E così le
miglia e di gettare discredito sui
donne, figlie di Eva o di Pandora,
propri figli. Per intervenire con efancor oggi si fermano ai livelli più
ficacia è fondamentale attivare un
bassi della scala occupazionale,
network sinergico tra istituzioni,
sparendo gradualmente man
enti pubblici, forze dell’ordine, asmano che si sale verso i posti di
sociazioni di volontariato, distretti
comando, relegate ad “abitare”
sanitari: ogni donna deve essere
solo alcune discipline o alcuni
messa nelle condizioni di potere
settori o incarichi all’interno di
confidare i propri problemi con seuna disciplina, a soffrire di divarenità e fiducia, con la consapevori salariali rispetto agli uomini, di
lezza di non essere sola e di potere
difficoltà nell’accesso alle risorcontare su di un sostegno sicuro e
se e di squilibri nella valutazione
qualificato in grado di supportarla
del merito. Sono sempre le donin maniera molto concreta”.
ne a portare il carico più oneroso
Senza dimenticare che i problemi
della famiglia, ad essere le prime
al femminile riguardano molte ravittime delle crisi economiche,
gazze giovani, come conferma la
a sopportare il peso psicologico
professoressa Samaritana Bresodei componenti della famiglia, in
lin, dirigente scolastico dell’Istituto
situazioni che spesso sfociano
Tecnico “A. Ceccato”: “Quando a
in drammi silenziosi e qualche Francesca Briani, esperta di pari opportunità
per
la
provincia
di
Verona
scuola individuiamo una situazione
volta in tragedie annunciate. Le
di disagio o difficoltà, ci attiviamo
donne, insomma, si trovano a
immediatamente
per
coinvolgere
la famiglia e offrire una
dover superare ogni giorno ostacoli e problemi enormi per
far valere i loro diritti in famiglia, nel lavoro, nelle relazio- prima assistenza psicologica - spiega -. Più di questo, però,
ni sociali. Una situazione di disagio che inaspettatamente come scuola non possiamo fare: ecco allora che diventa
può coinvolgere donne benestanti, magari laureate, pro- fondamentale potere individuare una serie di referenti istifessioniste o comunque inserite nel mondo lavorativo, al di tuzionali certi, sicuri e affidabili ai quali rivolgersi. Risulterà
sopra di ogni “sospetto”. Per non parlare delle donne stra- importante analizzare e suddividersi con chiarezza ruoli e
niere, chiamate a confrontarsi anche, e per di più, con tutte ambiti d’intervento, per mettere a disposizione delle ragazle problematiche connesse all’integrazione e con le limita- ze un sostegno utile e davvero efficace, di cui oggi si avverte senz’altro la necessità”.
zioni talora imposte dalla propria cultura di origine.
L’Amministrazione Comunale è sensibile al problema di
questa enorme distorsione della figura femminile nella
nostra società e la proposta che lancia è interessante: organizzare un Tavolo di Lavoro intorno al quale far sedere
donne che, grazie alle loro esperienze professionali e di vita
vissuta, possano aprire nuove strade, essere di esempio al
mondo femminile, intercettare i problemi relativi e portare istanze e proposte all’attenzione dei centri di potere più
alti.
Da donna a donna Il focus è sulle situazioni di difficoltà e prevaricazioni che ogni giorno si ritrovano a subire molte donne. Un problema più diffuso di quanto si creda, come
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Storie di donne L’intenzione del Comune è di coinvolgere nel progetto, in prima persona, donne che per la loro
professionalità e la loro esperienza possono offrire risposte chiare e indicazioni preziose. Sul territorio ci sono già
donne attive in questo senso, come ad esempio la psicologa iraniana Fatemeh Bohloli, arrivata a Thiene nel 1984
ed oggi perfettamente inserita nella nostra società, che
ha conseguito anche un master in Integrazione Culturale
all’Università di Padova: “Si potrebbe credere che vent’anni fa l’inserimento delle donne straniere nella società fosse
più difficile, in realtà i problemi da affrontare oggi sono ancora più complessi - sottolinea -. Le donne sono costrette
Samaritana Bresolin, preside dell’Istituto A. Ceccato
ad affrontare problemi di inserimento legati alla diversità di
lingua, cultura, religione che vengono ulteriormente acuiti
dalle condizioni economiche precarie”.
Questi ostacoli secondo la dottoressa Bohloli possono essere superati soprattutto attraverso il dialogo: “Occorre
mettere in relazione le donne che provengono da altre culture con la società in cui sono accolte: devono essere chiari
diritti e doveri di chi viene a vivere in Italia, ma per ottenere
questa chiarezza bisogna spiegare ogni cosa in maniera
semplice e concreta”.
Una conoscenza reciproca che a parere di Gabriela Hanachiuc, interprete e traduttrice romena che vive a Thiene da
trent’anni e ha curato un dizionario italiano-romeno di grande successo, deve partire necessariamente dalla conoscenza della lingua: “Arrivare in Italia per me è stato come
rinascere: giorno dopo giorno, sono cresciuta nella mia
nuova cultura e nella mia nuova società a partire dall’apprendimento della lingua. Per me naturalmente è stato più
semplice perché il romeno è comunque una lingua neolatina”. Coinvolgere direttamente le donne secondo Gabriela
Hanachiuc è indispensabile: “La donna è sempre il fulcro
di una famiglia: attraverso di lei si raggiungono con maggiore efficacia anche i figli e i mariti - osserva -. Esperienze
quotidiane come la spesa, la cucina, l’educazione dei bambini, la gestione familiare, risultano momenti fondamentali
condivisi attorno ai quali si possono sviluppare un dialogo e
un confronto costruttivo relativo alle diverse usanze, individuando insieme eventuali problemi per trovare le soluzioni
più appropriate”. In effetti un obiettivo importante è quello
di far crescere nelle donne, fin dalla loro infanzia, la consapevolezza dei propri diritti e della propria dignità.
Potrà dare un importante contributo al tavolo di lavoro anche Esther Bonzie, thienese di nazionalità ghanese divenuta recentemente cittadina italiana dopo 18 anni di attesa: la
signora Bonzie, infatti, è arrivata a Thiene nel 1992 assieme ai tre figli Theresa, Emmanuel e Angelo. Il suo è stato
un percorso di inserimento lungo e difficile, e proprio per
questo oggi è in grado di offrire utili indicazioni per assiste-
Fatemeh Bohloli, esperta di integrazione culturale
re altre donne che devono affrontare la stessa esperienza: “Per me è stato importante incontrare persone che mi
hanno accolta e mi hanno fatto capire che con la volontà
potevo davvero cambiare la mia vita e permettere ai miei
figli di studiare, cosa che non ho potuto fare io - ha ricordato con commozione il giorno in cui è diventata a tutti gli
effetti cittadina italiana -. Il confronto con le istituzioni locali, a cominciare dal Comune, mi ha fornito gli strumenti
necessari per inserirmi pienamente nella società italiana
secondo le sue regole ed avere consapevolezza del mio
ruolo di donna”. È un dato noto che migliorando le condi-
17
Esther Bonzie, neocittadina italiana, nel momento del simbolico cambio d'abito
zioni delle donne, migliorano anche quelle dei figli e della famiglia. La donna è sempre stata il fulcro della società, luogo
dell’accoglienza e del dialogo, della vita e della creatività,
delle emozioni e del dono di sé. Lo psicoanalista junghiano
Aldo Carotenuto scrive “L’identità maschile è ben altro: lo
status professionale, il successo, il potere, cose che non
hanno niente a che vedere con la sfera del sentimento. Ma
questo è il vero tallone d’Achille, il punto debole dell’uomo,
il maschile si trova a perseguire una realizzazione materiale
18
anziché spirituale, ad agire secondo bisogni non propri, ma
del collettivo, cioè “fatica” per diventare ciò che la società
si aspetta che lui sia”. E se per l’uomo è difficile accettare
senza paura questa diversità arricchente delle donne, d’altra parte anche “essere se stessa per la donna è davvero
un’impresa ardua”.
Ed è questa la grande sfida che ci attende e che le donne
impegnate al progetto istituzionale di Thiene sono pronte
ad accettare!
Detto & Fatto
Aquilone
ED
I bimbi dell’Arcobaleno in un momento di gioco
L’infanzia che
cresce
20
Quando si tratta di bambini la qualità è tutto. A maggior ragione se i bambini hanno dai 3 ai 36 mesi di vita. Per questo
gli asili nido comunali di Thiene hanno intrapreso un percorso
diretto verso l’eccellenza, sia sul fronte della riqualificazione
delle infrastrutture sia nell’ambito dei servizi offerti.
Dall’autunno del 2009 il nido Aquilone è interessato da una serie di lavori finalizzati al rinnovo e all’ampliamento dell’edificio,
che offrirà a breve uno spazio raddoppiato rispetto all’attuale.
Un’opera importante per il miglioramento dei servizi alle famiglie e ai loro piccoli, per cui l’Amministrazione Comunale
ha stanziato complessivamente circa 1 milione e 400 mila
euro ai quali, grazie anche all’interessamento dell’allora presidente del Consiglio Regionale Marino Finozzi, si è aggiunto
un prezioso contributo di circa 180.000 euro da parte della
Regione Veneto. Nello specifico l’edificio sarà interamente
utilizzato come asilo nido, in modo da poter ospitare fino a
60 bambini. I nuovi spazi consentiranno di suddividere i lattanti dai bambini più grandi, riservando ai primi il pianterreno e ai secondi il primo piano. Grande attenzione sarà riservata all’ambiente, con l’installazione di una nuova centrale
termica e l’utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili; il
tetto dell’edificio ospiterà infatti diversi pannelli fotovoltaici,
da cui ci si attende una produzione media di circa 6800 kWh
l’anno a fronte di una riduzione di 3.200 kg/anno di anidride
carbonica.
Va ricordato che già l’anno scorso circa 122.000 euro sono
stati stanziati dall’Amministrazione comunale per rinnovare
l’asilo nido Arcobaleno di via Divisione Julia. Nonostante le
buone condizioni generali della struttura, negli ultimi anni si
erano manifestati diverse volte piccoli problemi legati allo
scivolamento dei coppi, che richiedevano continui lavori di
manutenzione ordinaria. Anche in questo caso l’obiettivo
è stato quello di riqualificare il tetto dell’edificio, con l’accortezza di isolare al meglio la struttura contribuendo al risparmio di energia. Sono inoltre previsti ulteriori lavori, che
riguarderanno la realizzazione di un impianto di solare termico per la produzione dell’acqua calda sanitaria.
Entrambi i progetti - fortemente voluti dall’assessorato ai
servizi sociali e dall’assessorato ai lavori pubblici - testimoniano il desiderio di lavorare per un miglioramento continuo
degli standard qualitativi delle strutture atte ad ospitare gli
infanti. Tre sono le parole chiave che secondo l’Amministrazione Comunale danno il senso dell’opera: “funzionalità, visto che si tratta di un servizio che vuole intercettare e
soddisfare al meglio le necessità delle famiglie; bambini, che
costituiscono la particolare fascia di utenti caratterizzata da
esigenze molto specifiche e sole, un’energia pulita che unisce rispetto per l’ambiente e risparmio economico”.
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Detto & Fatto
A r co ba l e n o e A qu i l o n e
t h e g r o wi n g in fa n cy
Rendering del nuovo asilo nido Aquilone
A questi preziosi interventi di riqualificazione si accompagnano di pari passo gli sforzi per garantire un miglioramento continuo dei servizi offerti. Negli ultimi due anni sono stati rivisti il
Regolamento e la Carta Servizi dei due asili comunali. L’obiettivo principale è stato quello di andare incontro alle esigenze
dei genitori e di migliorare la vita dei bambini all’interno degli
asili, attenendosi sempre e comunque alle regole di base delle
strutture per l’infanzia.
Tra le novità più importanti rientra la nuova modalità di gestione delle liste d’attesa. Se, come in passato, la famiglia può
scegliere in quale dei due asili inserire il proprio figlio, ora tutti
i bambini rimasti fuori dalla graduatoria verranno riuniti in una
nuova lista comune; conseguentemente, non appena disponibile un posto in una delle due strutture, il primo della lista potrà accedervi per diritto indipendentemente dalla preferenza
precedentemente espressa.
Si è deciso, inoltre, di considerare maggiormente la norma
che prevede di dare precedenza ai bambini di cui entrambi i
genitori lavorano, in modo da garantire un servizio più vicino
alle reali esigenze del nucleo familiare. Altro elemento degno
di nota è la modalità di calcolo della retta per i picoli con i genitori non coniugati e con diversa residenza. Con il nuovo regolamento si tiene conto di entrambi i redditi e i patrimoni, in
modo da effettuare il calcolo sull’intero nucleo e non sul singolo genitore.
La Carta dei Servizi, già disponibile dal 2008, definisce invece in modo puntuale i servizi offerti dagli asili comunali, con
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l’obiettivo di mantenere gli standard di qualità nel tempo. Un
documento importante che garantisce ai genitori il rispetto
delle condizioni stabilite al momento di iscrizione del bambino.
Oltre ad impegnare la struttura per quanto concerne la qualità
e la continuità dei servizi, la Carta adotta come punti cardine
alcuni principi fondamentali quali l’uguaglianza ed il rispetto.
Molte altre sono le attività - a volte particolari e curiose - che
arricchiscono l’offerta educativa veicolata dagli asili comunali. Se in questa sede è impossibile menzionarle tutte, vale
la pena citare iniziative come il gioco euristico (per insegnare
a comporre nuovi oggetti da materiali di scarto, favorendo
la creatività), i laboratori di lettura atti a stimolare curiosità,
e tutta una serie di eventi (come la Giornata del Genitore e
la Castagnata d’autunno) che prevedono il coinvolgimento
diretto di papà e mamme accanto ai loro piccoli.
Una qualità, quella degli asili comunali di Thiene, confermata
il 1° luglio 2010, a seguito della visita di verifica effettuata da
due valutatori incaricati dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.), i quali hanno confermato che entrambe le
strutture rispondono ai criteri di efficienza, efficacia, sicurezza, accessibilità, umanizzazione e aggiornamento fissati dalla Regione Veneto e necessari per l’accreditamento
istituzionale. Tali visite, in altre parole, hanno certificato la
qualità dell’intero sistema “asili nido comunali”, garantendo
i cittadini sulla bontà e l’affidabilità del servizio reso per il benessere dei loro bambini.
L’Aquilone e l’Arcobaleno si apprestano a spiccare il volo!
When it comes to our children’s welfare, quality is everything. And this is why Thiene’s municipal day nurseries
have undertaken a path towards excellence, dedicated to
revamping both their infrastructure and services.
Since autumn 2009, the Aquilone (“Kite”) nursery has
been the object of a series of structural operations geared towards the expansion of the building and the redesign of the heating system. It should also be noted that
works to renovate the Arcobaleno (“Rainbow”) nursery,
with the objective of better insulating the building to promote energy saving, were kick-started last year.
In the past two years, the Regulations and Service Charter of the two municipal nurseries were revised in order
to better meet parent demands, and to improve their
children’s experiences of the nursery environment. Moreover, the recently introduced “Reading to grow - Multiculture” project, favours the integration of immigrant
children through the reading of tales and stories originating from all over the world.
Indeed, the quality of Thiene’s municipal day nurseries
has already been confirmed with the Region’s recent
authorisation of their activity. This was granted after a
careful assessment, which certified that they met all of
the necessary functional, structural and organisational
requirements.
informazione pubblicitaria
Per conoscere gli orari del periodo autunnale: Tel. 0445 864000
Zoom
Ha da poco chiuso i battenti l’interessante mostra “Piaz-
Le piazze di Thiene: valorizzare il
passato, progettare il futuro
ze d’Europa, piazze per l’Europa”, esposizione fotografica
La piazza è un’importante area di aggregazione per i resi-
allestita nel parco di Villa Fabris dal team del Settore Ur-
denti che devono poter vivere la loro città. Ecco dunque i pic-
banistica del Comune, con l’obiettivo di portare all’atten-
coli e grandi interventi dell’Amministrazione Comunale per
zione del vasto pubblico casi esemplari di rivitalizzazione
favorire nei quartieri la riappropriazione di questo fonda-
e riqualificazione di piazze europee di diversi contesti
mentale luogo sociale. L’elenco degli interventi per le piaz-
geografici, storici e culturali. Il progetto è nato da un’intu-
ze thienesi va da quelli minimi ma efficaci, come quello che
izione dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia
ha interessato l’area antistante il Santuario della Madonna
C’era una volta la piazza…
PIAZZA
e
t
n
a
s
l
u
p
re
cuo
DELLA CITTÀ
ed è stato curato dal prof. arch. Franco Mancuso, che si è
avvalso del contributo dei colleghi dell’Università Politecnica di Catalogna, dell’Università Jagellona di Cracovia,
dell’Università Aristotele di Salonicco e della Maison des
iubileo
Piazza del G
Sciences de l’Homme di Parigi: un lavoro di circa tre anni
di ricerca che ha coinvolto complessivamente un équipe
di 40 docenti europei ed è stato finanziato dalla Comunità
Europea.
“La piazza - spiega l’arch Silvio Caoduro, tra i curatori della
Mostra - è nata in Europa ed è tipicamente europea, dalla
Scandinavia al Mediterraneo. Negli altri continenti è assente, se non in America Latina, perchè portata dai colonizzatori del vecchio continente. Nelle piazze europee è passata la storia dei popoli: dalle rappresentazioni religiose alle
manifestazioni politiche, dai mercati alle
feste, da luoghi dell’arte e all’architettura.
Le piazze sono i punti nevralgici delle città
e delle loro identità”. Grandi visitatori stranieri come Stendhal e Thomas Mann avevano ben individuato la secolare centralità
della piazza soprattutto in Italia, Paese in
cui in modo esemplare ed indissolubile
la piazza ha accompagnato l’evoluzione
della millenaria storia nazionale. Essa è
CITTÀ DI THIENE
Assessorato all’Urbanistica
soprattutto luogo della vita quotidiana,
scena dello scambio interpersonale e
mostra
26 maggio - 8 giugno 2010
Casi esemplari di rivitalizzazione
Anche Thiene partecipa alla riflessione
di piazze europee di diversi contesti
geografici, storici e culturali.
europea sul significato ed il concetto
Thiene
di piazza nel tessuto urbano e sociale
Parco di Villa Fabris
Ingresso libero
della cultura occidentale
inaugurazione
26 maggio 2010 ore 18.00
24
CITTÀ DI THIENE
Assessorato all’Urbanistica
delle identità individuali e collettive.
Anche le piazze hanno
una “Carta”
L’Arch. Franco Mancuso ha elaborato, nel corso del progetto Culture
Uno scorcio della rinnovata
Piazza Rovereto
2000 della Commissione Europea,
anche un documento, “La Charte
des places d’Europe”, sempre con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla “piazza”. La “Carta delle Piazze d’Euro-
dell’Olmo, semplicemente interdetto alle
pa” contiene 30 punti o raccomandazioni finalizzati a dare
auto e reso così fruibile ai pellegrini e ai fedeli, a quello in-
indirizzi progettuali alle piazze da rigenerare o a quelle di
serito nel piano di più ampio respiro di San Vincenzo, con
nuova concezione. Tra questi è di particolare attualità iI
la realizzazione di piazza del Giubileo. Ancora, si è data si-
punto 6 “Piétonisation”, che elabora la proposta, attenta-
stemazione all’antica piazza Rovereto, ridonandole anche
mente ponderata, relativa all’esigenza di salvaguardare le
visivamente il ruolo di centro di aggregazione che aveva in
stesse perché fondamentali luoghi primari di incontro e di
passato e salvandola da un triste destino di semplice in-
relazione sociale.
crocio automobilistico, così come si è abbellita piazza Chi-
25
Zoom
lesotti, inserendola nell’adeguato contesto esteticamente
curato del tratto riqualificato di corso Garibaldi. Ancora,
Le piccole aziende
possono reagire
meglio alla crisi
è in progetto la realizzazione di un sagrato davanti alla
chiesetta di San Girolamo, con l’arretramento a nord del
tratto antistante di via San Gaetano e sono iniziati i lavori
di costruzione degli edifici del Piano Nova Thiene, che delimiteranno la strategica Piazza di Nova Thiene, disegnata
dall’architetto di fama internazionale Boris Podrecca per il
cuore storico della città.
Il Laboratorio di idee
L’Amministrazione Comunale a fine maggio ha lanciato il
Laboratorio di Idee: “Ri-Disegna il parco di Villa Fabris”. Si
tratta di un coinvolgimento attivo richiesto agli studenti
del Liceo Statale “F. Corradini” e dell’Istituto Tecnico “A.
Ceccato” di Thiene che, nell’anno scolastico 2010-2011,
sono invitati a elaborare soluzioni progettuali, su supporto
Piazza Chilesotti
grafico o multimediale, sugli spazi pubblici dell’area verde
del parco e di tutta quella, nevralgica per Thiene, compre-
ri-disegno del parco di Villa Fabris, perché anche in questa
sa tra via Gorizia, Piazzale Divisione Acqui, via Damiano
fase progettuale è doveroso dare spazio alla creatività dei
Chiesa ed il retro dello scenario urbanistico prospiciente
nostri studenti, componente della cittadinanza particolar-
via Trieste. Le idee verranno accolte in uno spazio web
mente attenta all’offerta di spazi pubblici di incontro qua-
riservato all’interno del portale istituzionale. Ai vincitori,
lificati”.
individuati da apposita commissione, saranno assegnati
premi in materiale scolastico.
La piazza del futuro
“Sul tema dello spazio aperto pubblico come luogo di
Lasciamo ancora la parola a Silvio Caoduro: “La piazza
aggregazione - commenta l’Assessore all’Urbanistica
non ha finito di essere il cuore pulsante delle nostre co-
Giuseppe Zuccolo - l’Amministrazione Comunale si sta
munità. I cittadini europei si sono riappropriati delle loro
interrogando ormai da molto tempo e le recenti grandi
piazze, una volta restaurate e ripulite dalle auto, spostate
opere urbanistiche e di riqualificazione urbana stanno a
in zone limitrofe o in parcheggi interrati.
dimostrare la serietà del percorso thienese, in linea con
Oggi le piazze tornano finalmente ad essere quel luogo di
le tendenze evolutive europee. Abbiamo ritenuto impor-
scambio commerciale, sociale, culturale che da sempre
tante coinvolgere i giovani con il Laboratorio di idee per il
ne caratterizza l’essenza”. Anche a Thiene.
Il Presidente
degli industriali
vicentini,
Roberto Zuccato,
analizza il momento
delicato del
nostro sistema
produttivo
LABORATORIO
DI IDEE
Sono gli altri le strade, io sono
una piazza, non porto in nessun
posto, io sono un posto.
ri-disegna
Il Parco DI
VIlla FabrIs
26
CiTTÀ di THiene
assessOraTO aLL’UrbanisTiCa
(A. Baricco)
27
Zoom
Gli ultimi anni, per l’economia globale, sono stati davvero
difficili: la crisi si è fatta sentire ovunque, e non è stato
semplice fronteggiarla.
Cosa ci attende nei prossimi mesi? Lo abbiamo chiesto
ad un protagonista di primo piano del nostro mondo
produttivo: Roberto Zuccato, nativo di Caltrano, presidente
e amministratore delegato della Ares Line, azienda di
Carrè leader nella produzione di poltrone per ufficio, sale
conferenze, congressi, università, e da due anni presidente
di Confindustria Vicenza.
Presidenze Zuccato, i giudizi sulla congiuntura sono
discordi: per alcuni la ripresa è già iniziata, secondo
altri la crisi durerà ancora per diversi mesi. Qual è
la sua impressione, soprattutto riguardo all’area di
Thiene e dell’Alto Vicentino?
L’Italia e Vicenza hanno agganciato la ripresa, ma restano
lontane dai massimi pre-crisi. Quindi non dobbiamo
cedere a facili euforie, la discesa è stata repentina e
profonda e la ripresa sarà lenta e faticosa. La produzione
industriale sta accelerando e si stanno innalzando le
probabilità di un aumento del Pil superiore all’1% nel
2010. La stima del Centro studi di Confindustria dice
che il secondo trimestre sarà ancora positivo, trainato
dalla produzione industriale e ciò potrebbe ampliare le
chance di un aumento del Pil sopra l’1%. Noi siamo una
realtà manifatturiera e quindi siamo recettivi alla ripresa
della produzione industriale e la debolezza dell’Euro
probabilmente ci darà una mano. Ma bisogna essere
molto cauti.
Spesso si dice che le qualità di un’azienda competitiva
emergono proprio nei momenti difficili. Quali sono
state le carte messe sul tavolo dalle imprese del
nostro territorio per fronteggiare questa congiuntura
negativa?
Il sondaggio DEMOS per il Centro Studi di Confindustria
dice che le imprese italiane esposte alla concorrenza
internazionale hanno reagito, assieme alle loro reti di
fornitori. E il Nordest è sicuramente più allenato e in buona
forma rispetto ad altre aree del Paese.
Secondo molti analisti il limite del nostro sistema
produttivo, fatto prevalentemente di microimprese,
è quello di non riuscire a creare un ampio network
sinergico per competere a livello internazionale È
davvero così? Si sta finalmente concretizzando una
maggiore e più efficace collaborazione?
La crisi ha dimostrato che la crescita per la crescita
non serve a nulla. Ha dimostrato che crescere troppo
e in fretta può creare numerosi scompensi all’interno
delle organizzazioni. Non a caso una delle parole
28
A suo parere, quali potranno essere i settori trainanti
per la ripresa nei prossimi anni?
Notiamo un riavvio della domanda internazionale
soprattutto per le economie emergenti e di recente
industrializzazione, Cina, India, Brasile, Libia. Ma anche
gli Stati Uniti dimostrano un certo risveglio. A spingere
le vele dell’export è poi il deprezzamento dell’Euro
rispetto al Dollaro. Insomma una moneta più debole su
un’economia internazionalizzata come quella vicentina
un impatto positivo ce l’avrà. Quindi credo che i settori che
tipicamente rappresentano il made in Italy ne trarranno
un beneficio.
d’ordine sentite più di frequente negli ultimi tempi è
ridimensionare. È evidente se la tua macchina produttiva
si ingrandisce per produrre 100, ma il mercato è capace di
assorbire solo 50, quel 50 in più che produci per te ha un
costo che nel perdurare della crisi diventa insostenibile.
Le nostre organizzazioni piccole e medie hanno un
vantaggio rispetto ad altre, che sanno muoversi più
agilmente e sanno entrare in mercati di nicchia con più
facilità, perché è, banalmente, più semplice convertire
una macchina produttiva piccola che una grande. Il tema
delle aggregazioni è invece altra cosa.
Zuccato con la Presidente di Confindustria
Emma Marcegaglia al recente Forum
Economico Italia-Cina
Il prolungamento a nord dell’autostrada Valdastico
secondo molti è un’opera essenziale per lo sviluppo
dell’economia dell’Alto Vicentino. È d’accordo?
Ritiene che alla fine si troverà l’intesa per realizzare
il progetto?
Il Veneto ha bisogno del proseguimento verso Nord della
Valdastico, è un’arteria per il trasporto su gomma cruciale
per chi, come le nostre imprese, ha così forti interessi
commerciali e industriali nel Centro Europa. Credo che le
istituzioni vicentine stiano facendo e faranno tutto ciò che
è necessario per realizzare il compimento di quest’asse
fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio.
Quale ruolo possono avere le amministrazioni
pubbliche nel favorire la ripartenza del sistema
economico locale?
Il problema della burocrazia, con i suoi mille fronzoli,
è tristemente noto a chi fa impresa. Ma alla farragine
amministrativa si somma un fardello anche più odioso:
l’enorme ritardo con il quale la pubblica amministrazione
italiana paga i propri debiti commerciali. Un ritardo che è
una vera e propria tassa implicita ed iniqua. Bastano due
cifre in croce: la PA salda con ritardi che possono arrivare
anche a 900 giorni e che producono una domanda di
credito da parte delle imprese italiane di circa 67 miliardi
di Euro, quasi un quarto del totale degli impieghi a breve
erogati dalle banche al sistema produttivo. Le imprese
più colpite sono quelle più piccole, e di conseguenza il
Nord Est sente molto questo problema.
29
Apt
Zoom
MON AMi
In primo piano un albero alto ci
protegge dal sole caldo estivo. Di
fronte a noi vaste distese di campi
gialli e verdi, qualche casupola
e un lungo ponte sul fiume. Sullo
sfondo la montagna di SainteVictoire domina la valle.
Siamo nel quadro La montagna Sainte-Victoire con
grande pino (1885-1886), di Paul Cezanne. Qui, il pittore
è riuscito a cogliere gli elementi più caratteristici della
Provenza, affascinante regione francese.
Ed è proprio in questo luoghi, fonti di ispirazione per
diversi pittori impressionisti, che si trova Apt, graziosa
cittadina che dal 1990 è gemellata con Thiene.
31
Zoom
Questo accogliente comune francese, situato tra le montagne di Vaucluse e non molto distante dalla storica città di
Avignone, è accomunato con la nostra città da diverse affinità elettive. Oltre al nome di origini romane - “Apta Julia”
era infatti una antica colonia romana - la cittadina francese condivide infatti con Thiene la particolarità di avere una
torre campanaria con alla base un sottopasso. La foto con
la Torre dell’Orologio, risalente al 1561, è un souvenir quasi
obbligatorio per chi visiti Apt.
Ma non è solo per le bellezze architettoniche, che Apt assomiglia a Thiene. Entrambe hanno vissuto un significativo periodo di sviluppo dell’economia locale. Apt è nota per
essere la capitale mondiale della frutta candita, ma vanta
soggiornato per una decina di giorni nel paese provenzale,
partecipando alle lezioni in francese e visitando il paese e le
meraviglie dei territori circostanti. Questi viaggi-studio rappresentano tuttoggi il legame più forte tra i due paesi, anche
se negli anni le occasioni di relazione si sono diversificate ed
arricchite. Da tradizione la cittadina francese organizza per
la Pentecoste una particolare manifestazione chiamata “La
Cavalcade”, con sfilate di carri ricoperti di fiori per le vie del
centro, accompagnati dalla musica della banda cittadina;
e quest’anno è stato invitato a suonare il Corpo Bandistico Cittadino Patronato S. Gaetano, portando così un po’ di
Thiene nella tradizione provenzale.
Vista la speciale amicizia tra le due città, non resta che proporre a coloro i quali non sono mai stati in Provenza un rilassante soggiorno ad Apt, alla scoperta della cultura e dei
territori francesi. Apt e il Parco del Luberon promettono soggiorni per tutti i gusti.
Istantanee di Apt e delle bellezze
naturali della Vaucluse
anche una importante tradizione nel campo della ceramica,
materiale con cui vengono create statue artistiche per il presepio natalizio (i cosiddetti Santoni).
Apt è inoltre un comune polivalente dal punto di vista del
turismo. Capoluogo del Luberon, la cittadina provenzale è il
punto di partenza ideale per visitare l’importante Parco Naturale protetto, immerso nella affascinante natura francese,
che comprende il massiccio del Luberon, tutelato dall’UNESCO con il titolo di “Riserva di Biosfera”. Il Parco comprende una sessantina di paesi e accomuna diversi paesaggi: i
massicci calcarei bianchi e i giacimenti d’ocra, i borghi e i
castelli tipici del medioevo francese, verdi e freschi boschi
attraversati da una moltitudine di sentieri, rurali costruzioni
di pietra in stile provenzale e molto altro ancora.
I paesaggi da visitare sono tanti, ma ci sono alcune zone
che più di altre affascinano i visitatori. Nei pressi di Apt, ad
esempio, si ammirano distese viola che si perdono all’orizzonte: sono i campi di lavanda, fragranza raccolta e prodotta in questo centro. Da qui è possibile percorrere le caratteristiche Strade della Lavanda, seguendo percorsi che
32
uniscono i centri che da secoli coltivano il fiore con la stessa
passione di sempre.
E come dimenticarci delle reminescenze petrarchesche?
Tra i monti della Vaucluse scorre la Sourge, un fiume dai colori spettacolari con toni dal verde smeraldo al blu cobalto,
noto per aver ispirato Francesco Petrarca. Il poeta, che soggiornò ben quattro volte in questi territori, trasse ispirazione
da questo splendido corso d’acqua per il suo arcinoto verso
“Chiare, fresche et dolci acque” rivolto all’amata Laura.
Grazie al ventennale gemellaggio tra le due municipalità,
(ottobre 1991) sono stati molti i concittadini che hanno avuto occasione di recarsi in questi incantevoli posti, soprattutto tra i giovani. Il legame tra Thiene e Apt, infatti, ha avuto
origine grazie agli scambi culturali iniziati sul finire degli anni
’80, promossi dal Liceo Corradini e volti a favorire l’interscambio culturale e formativo tra gli studenti thienesi ed i
coetanei del ginnasio francese. Ogni anno le classi quarte
partono alla scoperta della cittadina provenzale, con lo scopo di imparare la lingua e di familiarizzare con usi e costumi
nuovi e diversi; ad inizio marzo un gruppo di 47 ragazzi ha
Sopra: il Corpo Bandistico
Cittadino Patronato S. Gaetano di Thiene sulla scalinata
del Municipio con il sindaco
di Apt Olivier Curel
A lato: due momenti del concerto durante la ‘Cavalcade’
33
Una fontana nel centro cittadino e la caratteristica
Torre dell’Orologio
apt
mon amI
As of 1990, the welcoming French municipality of Apt,
located in the heart of the Vaucluse mountains near the
historical city of Avignon, has been twinned with our city.
Apt is renowned for being the world capital of candied
fruit, but also boasts an important pottery tradition.
This Provençal town, which is the capital of Luberon, is
the ideal starting point from which to visit the protected
Natural Park - immersed in the best of French nature enclosed in the Luberon area. The Vaucluse mountain
range also holds the Sourge, a splendid river known for
having inspired Francesco Petrarca to write his “Clear,
fresh and sweet waters” verse, dedicated to his beloved
Laura.
The tie between Thiene and Apt was forged thanks to
the cultural exchanges introduced in the late ‘80s by
the Liceo Corradini (a local secondary school). A group
of Thienese citizens recently visited Apt to participate in
“La Cavalcade”, a traditional event that involves a parade
of carts, covered in flowers and accompanied by various
musical groups, passing through the city centre (the band
associated with the St. Gaetano patronage of Thiene also
performed this year).
Apt and the Luberon Park offer holiday opportunities to
suit the most diverse of tastes.
Il famoso ponte della vicina città di Avignone
PER SAPERNE DI PIÙ
Ufficio del Turismo
Comune di Thiene
T. 0445 80 48 12
F. 0445 80 49 99
[email protected]
Ufficio del Turismo d’Apt
T. 04 90 74 03 18
F. 04 90 04 64 30
www.ot-apt.fr
www.apt-luberon.fr
[email protected]
34
Zoom
Torna a rivivere a Thiene l’appuntamento con la storia
rinascimentale.
La rinnovata formula, affidata alla regia di Chester Stella,
fonde Rievocazione e Mercato Franco per rapire gli
spettatori e traghettarli, grazie anche alla musica, nella
Thiene di fine ‘400.
L’attesa è stata più lunga del solito, ma oramai
manca davvero una manciata di settimane. Basta
pazientare sino al primo
weekend di ottobre perché i suoni, i colori ed i sapori rinascimentali tornino a scaldare e vivacizzare il centro cittadino per
il classico appuntamento
con la Rievocazione Storica. Due giorni di grande festa in cui, una volta ancora,
verrà ricordata la concessione del mercato franco, fatta
36
nel 1492 alla città thienese dal doge veneziano Agostino
Barbarigo.
Gran cerimoniere di questa rinnovata, suggestiva immersione nella Thiene di fine ‘400 sarà l’artista e regista teatrale Chester Stella, cui l’Amministrazione Comunale ha
affidato la direzione artistica della manifestazione.
Thienese doc ma al contempo cittadino del mondo - numerosi i suoi trascorsi all’estero a contatto con culture
diverse - da più di trent’anni Stella si occupa d’arte, dividendosi tra teatro, pittura, ceramica e grafica. Nel suo
curriculum teatrale vi sono varie collaborazioni (come
attore, scenografo, curatore della colonna sonora) con la
compagnia ‘Piccolo Teatro Città di Thiene’ e poi diverse
regie (con opere di Ben Jonson,
Edgar Lee Master e Goldoni) che
gli hanno fatto guadagnare un
costante interesse da parte di
pubblico e critica.
Poi, nel 2001, la prima regia per
la Rievocazione Storica e del
Mercato Rinascimentale di Thiene. “Una bellissima esperienza ricorda oggi Stella - in occasione
della quale ebbi l’onore ed il piacere di entrare in contatto con
vari gruppi, venendo coinvolto in
molte pregevoli manifestazioni.
Tra queste, anche il Convivium
Voluptatis di Volta Mantovana,
dove tornerò tra l’altro in questi
giorni per incontrare i gruppi presenti, invitandoli a Thiene”.
Stella, in verità, può vantare un
legame diretto anche con la Rievocazione del ’92, la prima in assoluto. “Il direttore artistico di allora, Lucchini, mi chiese
di curare la locandina per l’evento - ci racconta -. Accettai
con entusiasmo e realizzai un poster in cui veniva riproposta una grafica di Albrecht Duhrer”. Una scelta, quella
a favore del massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale, che testimoniava un amore ed un’affezione rimasti invariati nel tempo. “Nutro una grande predilezione per il periodo rinascimentale, in particolar modo
per quello tedesco. Lì si trova l’origine
lontana dei miei interessi artistici. Posso dire di essere ben informato e documentato su quel periodo storico”.
Il desiderio di dare alla manifestazione,
nelle sue varie articolazioni, una maggiore aderenza storica rappresenta,
non a caso, uno degli elementi di novità di quest’anno. “Stiamo cercando di
coinvolgere quei gruppi che risultano
più fedeli e vicini al momento storico
considerato”. Stesso discorso per la
musica e la ristorazione, selezionate con più rigore e con una dedizione
quasi filologica, tale da riproporre nel
modo più fedele possibile sonorità e
pietanze che un viaggiatore del tempo potrebbe incontrare in una situazione di fine ‘400. Ampio spazio, parallelamente, anche all’intrattenimento, con un denso programma di spettacoli, giochi, danze e concerti. Sei differenti
location del centro cittadino ospiteranno palchi in cui, per
tutto il sabato e la domenica, ruoteranno i gruppi di artisti,
in modo che l’intero centro storico viva a pieno la festa senza
momenti vuoti o pause.
Nel medesimo fine settimana altra novità rispetto al passato
- verranno quindi concentrati
la Rievocazione ed il Mercato, il
quale andrà ad occupare degli
spazi ben definiti lasciati liberi
dai cortei e dalle sfilate. Lungi
dal considerarlo un problema,
Stella ha voluto farne un punto
di forza: “sarà l’occasione per
ricreare una maggiore coesione
tra gli spettatori presenti e gli
attori, gli artigiani ed i commercianti che interverranno - sottolinea -; vogliamo che per due
giorni la città si senta calata in
un’atmosfera
rinascimentale
vera e propria”. Tra i vari ingredienti un’attenzione particolare
sarà riservata alla musica, considerata dall’artista “un
elemento fondamentale per colpire ed emozionare lo
spettatore”; il commento sonoro accompagnerà ogni
momento della due giorni rinascimentale proponendosi
come privilegiata scorciatoia tra la Thiene contemporanea e quella dell’epoca. Note di musica popolare ma anche musica colta; in collaborazione con l’Istituto Musicale
di Thiene si sta infatti lavorando all’organizzazione di un
paio di concerti di rilievo, previsti per la serata di sabato
ed il pomeriggio di domenica, in cui verrà proposto un repertorio di musica rinascimentale alta.
“L’impegno - rivela Stella, a commento dei lavori in corso - è indubbiamente gravoso ma stiamo facendo di tutto
perché l’appuntamento si confermi una grandiosa festa
37
Territorio
Mons. Flucco
letterato e cittadino
di Thiene
per la città. L’augurio - conclude - è che vi sia adesione da
parte di tutta la cittadinanza, comprese quelle persone
che, per i più disparati motivi, negli ultimi anni non partecipavano più all’evento”.
Un motivo in più, per non dubitare della buona riuscita e
dei consensi che la rinnovata edizione della Rievocazio-
ne saprà incontrare, ce lo fornisce, guarda caso, il nome
stesso del regista. “Questo nome anglofono con cui da
sempre tutti mi conoscono - ci rivela - è un termine di origine latina (da castrum) che è rimasto nei suffissi di nomi
di città inglesi per indicare la città fortificata, il castello”.
Quando si dice avere il destino nel nome…
UN SENTITO RICORDO DEL PARROCO
THIENESE NELLE PAROLE DI GIOVANNI
AZZOLIN, AUTORE DEL LIBRO CHE NE
RIPERCORRE L’OPERA LETTERARIA
“
Era un nebbioso meriggio sul calare di Dicembre. Per queste vie solitarie e mute un’automobile
passava veloce portando lontano un uomo che aveva la coscienza di avervi fatto del bene; un uomo
che in quell’ora bruna, tormentosissima, sentiva nello schianto d’un distacco crudele, accrescersi
in petto la forza di quell’amore che ala di tempo non sfiora, distanza di luogo non illanguidisce
(…). Ero io quell’uomo, io che povero, siccome povero ero venuto mi allontanavo, così, dopo lunga
infermità, dopo diciassette anni di pastorale ministero, dalla diletta Thiene»
38
”
39
Territorio
C
osì, senza dir nulla ad alcuno, con l’automobile di Pino Zicche, se ne andava da
Thiene mons. Flucco. Le cause? Se ne
dissero tante. Ma quella vera la dice qui
lui: la lunga malattia, e forse una grande
depressione. Durante la sua permanenza da noi, continuò l’opera di mons. Dell’Eva nella parrocchia, e in città creò situazioni nuove, specialmente
a favore dell’educazione dei giovani. Riprese i lavori di
ampliamento
del
Duomo; fu lui che
fece venire a Thiene
nel 1913 i Padri Giuseppini di S. Murialdo, e quindi la nascita del Patronato S.
Gaetano e perciò le
scuole di educazione professionale per
la gioventù. Nel 1919
chiamò qui i Padri
Comboniani,
altro
punto di aggregazione sociale in città.
Premure ebbe anche
per Suore Dorotee e
per il santuario della
Madonna dell’Olmo.
Aveva fatto il solenne
ingresso a Thiene il 7
dicembre 1904, a 45
anni. Ma fu durante la Grande guerra del 1915-‘18 che
mons. Flucco impegnò le migliori sue energie e doti. La
città fu dall’inizio del conflitto un centro di massicci arrivi di truppe in treno, uomini che poi procedevano in camion verso l’Altipiano; era sede del V Corpo d’Armata;
ebbe dai primi giorni due ospedali militari: il Boldrini e il
Barcon; organizzò associazioni varie per l’assistenza ai
soldati di passaggio o ai feriti; per iniziativa del sindaco
e dell’arciprete di Thiene volle sottoscrizioni a favore dei
mutilati cittadini o degli orfani dei caduti della Brigata
Sassari sul Valbella di Gallio.
In giorni in cui i nostri sacerdoti venivano spesso denunciati e condannati per tradimento, spionaggio o disfattismo, duecento cappellani, solo della Diocesi di Vicenza,
erano al fronte, cinquecento parroci rimasero con i loro
parrocchiani e nessuno abbandonò il paese, anche se
vicinissimo al fronte. Lo stesso mons. Flucco fu denunciato, ma l’accusa cadde quasi nel ridicolo, ed egli vide
40
riconosciuto il quotidiano aiuto ai fedeli, alla città, ai soldati, agli orfani, ai feriti, ai prigionieri con la nomina di
Cavaliere della Corona. Caso raro per un sacerdote.
Nonostante questa logorante fatica fisica e morale,
Mons. Flucco continuò a scrivere; ambientò proprio a
Thiene durante la guerra uno dei suoi romanzi più belli
in dialetto: Frich-Froch imboscà. Leggendolo ci pare di
essere a casa, qui a Thiene. Incontriamo paesi familiari come Malo, Piovene Rocchette, Camisino, Caltrano;
nomi di persone ancora presenti nella comune
memoria, come il dottor Oriani, il dottor Giaretta, don Zannoni l’amato rettore del Collegio
Vescovile; incontriamo nomi di alberghi quali
l’Albergo Luna e il signor Cunico; il nome di vie
e piazze, di chiese. E naturalmente c’è l’arciprete di Thiene mons Flucco, autore e protagonista
allo stesso tempo; e c’è Frich-Froch che va e viene dalla canonica al seguito del capitano medico
Bocconcelli di cui era attendente.
Frich-Froch va al fronte, anche se al primo colpo
di cannone quasi sviene, e giunge a Tonezza. È
sera. I soldati sono attendati qua e là nei prati
e vicino ai boschi. «Tutto gera silenzio là drento. Ma tutto a un tratto, in mezzo a quel silenzio,
salta fora la vosse tremola de soldà meridional
a cantar sta canzon melanconica e come una
nenia:
«Stai luntano a’ chistu core,
a tte volo c’ ‘o penziero;
niente voglio, niente spero,
ca tenere affianco a me.
Sì sicura a chist’ammore
comm’ i’ so sicuro ‘e te.
Scrive sempre e sta cuntenta,
io nun voglio c’ ‘a tte sola;
nu penziero me consola
ca tu pianze sulo a me.
A’ cchiù bbella, ‘e tutte è bbelle
nun è mai cchiù bbella’ è te».
Pagine avvincenti come questa - conclude Giovanni Azzolin - ne troviamo molte nei romanzi di Flucco. Ma si
leggano attentamente anche i Sonetti in dialetto. Per me
qui c’è il Flucco migliore, il più sconsolato e disarmato di
fronte alla miseria e alla sofferenza, ma anche l’uomo
che grida all’ingiustizia. Nel mio libro ho cercato di mostrare al lettore tutto ciò.
Spero di esserci riuscito senza troppo annoiarlo.
Mons. Flucco:
scholar and citizen of Thiene
Mons. Flucco created new opportunities in Thiene, particularly in the sphere of education. He re-opened the works
for the expansion of the Duomo; it was he who, in 1913, invited the Padri Giuseppini of St. Murialdo to the city. This led
to the creation of the Patronage of St. Gaetano and thus to
the introduction of apprentice schools for the young.
He officially entered the city of Thiene on 7th December
1904, at 45 years of age. But it was during the Great War
of 1915-18 that Mons. Flucco put his skills and energy to
full use. From the start of the war, he ran two military hospitals: the Boldrini and the Barcon; he organised various
associations to assist passing soldiers and the wounded;
he urged citizens to make donations to war veterans and
orphaned children.
In the days when our priests were often denounced and
convicted of treason, Mons. Flucco also came to be the
target of a nonsensical, almost ridiculous, accusation. But
his daily aid to the faithful, the city and its soldiers, orphans,
and prisoners was instead later rewarded with the title of
“Knight of the Order of the Crown”. A rare occurrence for
a priest.
Regardless of the great physical and moral strain caused
by this event, Mons. Flucco continued to write; he set one
of his most touching novels (in dialect) - Frich-Froch imboscà - in war-time Thiene, with himself as the protagonist.
La copertina del libro di Azzolin, edito
da Accademia Olimpica - Vicenza
Pages as captivating as these are common in Flucco’s novels, but also in his Sonnets. I believe these showcase the
best of Flucco: his disillusion and vulnerability in the face of
misery and suffering, but also his cries against injustice. I
tried, in my own book, to transmit all of this to the reader: I
hope to have succeeded.
41
Territorio
Curiosità ed aneddoti
di storia thienese,
nelle parole
dello studioso
Angelo Rossi
Uno stemma
Una Storia
Storia e significati dell’effige distintiva di Thiene
La colomba bianca (argento), in campo azzurro, al volo
spiegato che tiene nel becco un ramoscello d’olivo e che
regge un tralcio di vite con un grappolo di uva nera e con
foglie verdi, è lo stemma della città di Thiene.
Araldicamente, come si legge all’art. 3, comma I dello Statuto Comunale, il segno distintivo della nostra città è così
descritto: “d’azzurro al piccione al naturale, dal volo spiegato, rivolto a sinistra, tenente nel becco un ramo d’ulivo,
sostenente con le zampe un tralcio di vite fruttato di nero
e fogliato di verde, posto in fascia.”
Questo stemma siamo abituati a vederlo, praticamente,
ogni giorno sui manifesti affissi dal Comune, sulla carta intestata dello stesso ed ogni qualvolta si vede il Gonfalone
della nostra città.
Esaminiamolo attentamente.
Lo scudo è azzurro ed il colore azzurro (che si rappresenta
con linee orizzontali) in araldica sta a rappresentare il cielo
e quindi tutte le idee che salgono in alto, come la “fermezza incorruttibile”, a somiglianza del cielo che non è soggetto a corruzione né a mutazione; la “gloria” poichè questa si
Ciò che resta del più antico stemma
(Chiesa San Simone)
L’effige visibile nel timpano del Duomo
Una versione del XV sec.
(Museo arte sacra del Duomo)
42
innalza sulle cose terrene e la “virtù” perché dote celeste.
Sono tutte caratteristiche storiche di Thiene che si identificano, anche, nella fedeltà a Venezia per secoli (14041797).
La colomba, che in araldica viene quasi sempre rappresentata con il ramoscello di ulivo nel becco, sta a significare “l’amore casto e puro”, la ”pace coniugale”, l’”animo
semplice e benigno” e la “dolcezza”.
Anche queste, tutte qualità dei nostri avi, che fin dai tempi
più antichi, per la loro vicinanza ai principi della Chiesa, ne
erano testimoni.
Il tralcio di vite (e vale anche per il grappolo d’uva) sta a
significare “l’allegrezza”, ma anche la “pubblica unione”
a rappresentare come i thienesi, pur nella morigeratezza
dei costumi, sapessero divertirsi, ma anche essere uniti
specialmente nei momenti più difficili.
Dopo questo breve esame dello stemma della nostra città e di
quello che simboleggia, dobbiamo chiederci: a quando risale?
In teoria da quando Thiene si è costituito in libero Comune. Secondo il Giongo, Thiene si costituì in libero Comune
allorquando versando uno staio (circa 84 litri) di frumento
all’anno e la metà dell’ammontare di determinate multe al
vescovo di Padova, questi, vescovo Gerardo,”allivellava”
(affittava) per sempre il vecchio castello di Santa Maria a
suo fratello Prevedello ed al suo amico Giovanni de’ Lemici, che accettarono anche per conto dei thienesi: era il 5
giugno 1166.
Forse è meglio dire che da quel giorno i nostri avi incominciarono a pensare a costituirsi in “libero Comune rustico”:
compaiono dopo quella data le figure del Decano e dei Sindaci.
Solamente il 12 giugno 1283 il vescovo padovano Giovanni
di Forzatè accordò ai thienesi, rappresentati dal decano
Giovanni detto Pigocio di Laudrisio e al sindaco Giovanni
Bello di Ottonello il diritto di imporre tasse e riscuoterle sul
territorio Comunale.
Da quel giorno Thiene diventa libero Comune. E forse da
quei giorni si è dotata di un segno araldico che la rendeva
“visibile e riconoscibile” come Ente nei confronti di tutte le
popolazioni limitrofe.
Era così come lo vediamo descritto nel Regio Decreto del
1 febbraio 1936?
Le cose non stanno proprio così. Il più datato che si conosca è quello dipinto su tavola che si trova nella chiesetta
di San Simone a Villaverla, una volta parte del Comune di
Thiene e risale ai primi anni del ‘300. È ben diverso!
È di rosso, alla colomba bianca (argento) attraversante
(cioè con le ali chiuse e messa di profilo), imbeccante un
ramoscello d’ulivo e reggente un tralcio di vite fruttato di
nero e fogliato.
Araldicamente la colomba, così rappresentata, significa
ugualmente quanto detto prima; è lo scudo di rosso che
assume un ben altro significato.
Il rosso (che si rappresenta con linee verticali) sta a significare “spargimento di sangue in battaglia”, “audacia”, “valore” e “fortezza”.
I nostri avi avevano giustamente scelto il rosso perché
avevano dimostrato il loro valore e la loro fortezza versando il loro sangue nel 1259, quando Azzo VII d’Este, lunedì
21 aprile, semidistrusse il vecchio castello, uccidendo diverse persone intente a commercializzare i loro prodotti
agricoli ed artigianali, durante il mercato.
Ugualmente sangue thienese scorse quando, nel 1314, il
podestà padovano Ponzino de’ Ponzoni rase al suolo il castello di Santa Maria, lasciando individuabili ancor oggi i
lati della torre quadrata, che oggi costituiscono le pareti
dell’antica cucina della Villa Porto Colleoni Thiene e la porta principale del castello, su cui è stata costruita la torre
civica (quella che molti considerano solo il “campanile”).
Lo stemma che si trova nella chiesetta di San Simone è
molto rovinato, ma è ugualmente leggibile nel suo dise-
Stemma con colomba dal capo girato
di fontana Chilesotti
L’effige oggi in uso, sul timpano del Municipio
Lo stemma cittadino nella
fontana di Bacco e Arianna
43
Territorio
gno. Due stemmi identici a questo, ma integri nei colori
si possono vedere nel museo d’arte sacra in canonica del
Duomo e sono databili XV-XVI secolo.
Un terzo, non colorato, lo possiamo vedere in centro al
timpano del nostro duomo: forse era stato apposto nella chiesa costruita, dove prima sorgeva l’antica pieve di
Santa Maria, tra il 1625-1630, con un grosso contributo
dell’Amministrazione Comunale del tempo che volle adornasse la facciata della nuova chiesa.
Nel 1814, quando venne inaugurato il primo acquedotto
comunale voluto da Napoleone, si fece giungere l’acqua
nella fontana posta nella piazza del Popolo, ora Chilesotti,
di forme rinascimentali e nella vasca inferiore fu scolpito lo
stemma in essere della nostra città, ma con la testa della
colomba, imbeccante il solito ramoscello d’olivo, rivolta
verso la propria coda. Elegantemente le autorità francesi
avevano tacciato come “bastardi” i thienesi.
Napoleone, che in quel dicembre 1814 era confinato all’isola d’Elba o meglio, i reggitori francesi, non avevano dimenticato che nel 1797 Thiene, e con Thiene i sette Comuni dell’Altopiano ed un altro paio di Comuni vicentini, non
aveva accolto trionfalmente le truppe napoleoniche, anzi,
furono necessarie alcune salve di batterie ippotrainate
giunte da Vicenza per “convincere” i thienesi a rinunciare
alla loro secolare fedeltà a Venezia.
E ci furono anche alcune fucilazioni a Thiene e di thienesi
a Vicenza!
Un secolo dopo, nel 1914, il conte Guardino Colleoni, senatore del Regno e “ultimo di sua stirpe” donò alla nostra
città la bella fontana di Bacco ed Arianna. Nella vasca, sia
verso Villa Porto Colleoni Thiene, sia verso il Municipio, è
scolpito lo stemma di Thiene.
È ancora rosso ( le linee sono verticali e quelle dello scudo
posto verso est sono le più visibili), ma la colomba è già al
volo spiegato e non più attraversante!
Inizia la modifica, il cambiamento, dopo circa 600 anni,
dello stemma cittadino.
Altro stemma in pietra è sul balcone che si affaccia su
piazza Chilesotti del Monumento ai Caduti, inaugurato il
24 ottobre 1926. Vi è scolpito uno stemma comunale un
po’ strano: la colomba è al volo spiegato, ma lo scudo
sembra essere d’argento (bianco) dal momento che non
ci sono linee che possano rappresentare il rosso o l’azzurro; sull’altro balcone sullo stemma sabaudo sono invece
ben visibili le righe verticali che significano il colore rosso.
A questo punto è doveroso chiederci: per quale motivo, e
quando, il fondo della stemma è diventato azzurro?
San
Giovanni gaetano
QUALE PATRONO PER LA CITTÀ?
“Negli ultimi tempi - evidenzia Angelo Rossi - il 24 giugno
Thiene ha festeggiato un po’ in sordina San Giovanni Battista, il suo antico patrono.
Chi tra i thienesi ha superato la cinquantina ricorda
benissimo gli striscioni color nocciola con la scritta
giallognola ‘Fiera di san
Giovanni’ stesi all’inizio
delle principali vie di Thiene. E ricorda sicuramente
il ‘casotto’ della tombola
posto in piazza Chilesotti
e la pioggia che quasi immancabilmente bagnava
le tante persone riunite per
l’estrazione, pioggia spes-
so coincidente con la ‘burrasca dei cavalieri’ (cavalieri era
il nome con cui si indicavano i bachi da seta prima che si
rinchiudessero nel bozzolo), per non parlare delle
giostre al Bosco dei Preti.
E il tutto era permeato da
un’atmosfera di festa, di
gioia e di allegria”.
“Oggi di tutto questo rimane il ricordo. Ed un rammarico: constatare che San
Gaetano ha soppiantato
San Giovanni Battista, che
pur rimane il patrono di
Thiene. Non si può fare una
classifica tra i santi. Sono
santi e basta! I nostri avi,
San Gaetano Thiene - capitello di via Corso Campagna
44
più di 700 anni fa, avevano scelto come patrono San Giovanni Battista per vari motivi. Innanzitutto perché San Gaetano è venuto molto dopo (è stato beatificato nel 1671 da
Papa Clemente X Altieri); poi perché è Giovanni che sobbalza nel seno di sua madre Elisabetta all’udire la voce di
Maria Santissima; è Giovanni il precursore di Cristo; è Giovanni che battesima Gesù sulle rive del Giordano; è Giovanni l’unico Santo che la Chiesa ricorda e festeggia nel
giorno della sua nascita (come Gesù e Maria) e non come
migliaia e migliaia di Santi nel giorno della loro morte o del
loro martirio”.
“È a San Giovanni che ancora nell’antica pieve di Santa
Maria era dedicato un altare dal Comune di Thiene, che
stipendiava due preti ‘altaristi’ perché celebrassero messe al proprio patrono. Ed era già tradizione nel 1488. Anche oggi, sulla navata sinistra del Duomo, c’è l’altare su cui
è effigiato San Giovanni. Sulla torre civica, comunemente
detta campanile, si eleva la statua di San Giovanni con la
ciotola in mano pronto a benedire la città posta ai suoi piedi”.
“Non risulta esserci un recente provvedimento ufficiale con il quale si sia sostituito il vecchio patrono
con San Gaetano. È il nostro Duomo che ha, da
meno di un secolo, come patrono San Gaetano di
Thiene. L’antica pieve, quella incastellata nel X secolo, era dedicata a Santa Maria; pur rivisitata ed ampliata nella prima metà del XVII secolo, continuò ad essere
dedicata a Maria. Solamente nel 1913 papa Pio X, Sarto,
con suo decreto sostituì l’antico titolo con quello di ‘San
Gaetano in Santa Maria Assunta’, allo scopo di ‘ricordare
ed onorare il Santo che dalla cittadina prende il nome’. La
città di Thiene - conclude Rossi - ha per patrono San Giovanni Battista, il Duomo San Gaetano. Non si può cancellare sic et simpliciter la storia civica di San Giovanni lunga
700 anni”.
“La parrocchia del Duomo - commenta in proposito l’arciprete di Thiene, don Livio Destro - ha come patroni, oltre a
S. Maria Assunta, anche San Giovanni Battista e San Gaetano (la cui devozione è abbastanza recente). La festa patronale tipicamente thienese è certamente quella di San
Giovanni Battista, molto legata anche a tradizioni laiche,
come la fiera e le giostre. Da due anni stiamo cercando di
riproporre la solennità del Battista con eventi significativi per quanto riguarda la fede, affiancati sia ad iniziative
nuove, capaci di coinvolgere i più giovani, penso al recente concerto ‘Progetto Nuove Frequenze’, sia ad appuntamenti ‘storici’ e legati alla più antica tradizione della Fiera
di San Giovanni Battista, come la Tombola ed il concerto
della Banda Cittadina”.
San Giovanni Battista Torre del Serlio
45
Domenico Mantoan
LA PATAVINAS UNIVERSITAS
ALL’ULSS 4
I
l primo ottobre, con l’inizio del nuovo anno
accademico 2010, l’Università di Padova
“apre le porte” all’Ulss 4 Alto Vicentino
che attiverà a Montecchio Precalcino e
a Santorso due corsi di laurea triennali
per 160 posti di infermiere e 54 posti di
fisioterapista.
L’idea di questo progetto era nata un po’ di
tempo fa quando l’Onorevole Francesca
Martini, oggi sottosegretario al Ministero
della Salute, e il direttore generale Dott.
Domenico Mantoan lavoravano entrambi
assieme in Regione Veneto. Oggi grazie all’appoggio
del Prof. Alberto Palù, preside della facoltà di medicina
e chirurgia dell’Università di Padova, questo progetto
diventa finalmente realtà. “L’idea è di creare sul
territorio un politecnico sanitario portando i nostri
corsi dove c’è maggiore massa critica” come afferma il
professor Palù. Padova riconosce che l’Azienda Ulss 4
sta sempre più sviluppando il territorio e ci sono ottimi
presupposti per formare il case-manager, l’infermiere
che opera all’esterno dell’ospedale, nei distretti,
nell’assistenza domiciliare integrata, nelle case dei
pazienti. Viene inoltre riconosciuta l’eccellenza per la
riabilitazione che si è creata e sempre più cresce a Villa
Miari.
46
Fiera soddisfazione per il Direttore Generale Mantoan,
che ha sostenuto con tenacia il progetto, e che ha
voluto sottolineare la straordinarietà dell’evento,
sicuro che questa scelta produrrà dei frutti di valore
assoluto. Anche la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss
4 Alto Vicentino esprime estrema soddisfazione per
il risultato raggiunto che nei giorni scorsi ha ottenuto
anche l’approvazione del senato accademico. Il Sindaco
Toldo sottolinea come la promozione al rango degli
studi universitari delle specializzazioni infermieristiche
e il conseguente venir meno delle scuole infermieri
nel nostro territorio, l’equiparazione di titoli stranieri
concessi con percorsi di studio molto più brevi in altri
paesi entro l’Unione Europea, avevano nel tempo
ridotto le possibilità di sbocco alla professione di
infermiere nell’Alto Vicentino. Entro il Coordinamento
delle Conferenze dei Sindaci della Provincia, i sindaci
dell’Ulss 4 promuovono occasioni di integrazione di
area vasta tra le Aziende e le realtà del territorio capaci
di promuovere nuovi servizi a beneficio dei cittadini
in modo diffuso in tutto il territorio della Provincia.
L’Università a Santorso e a Montecchio Precalcino ne
rappresenta uno splendido esempio.
La presentazione della domanda obbligatoria di pre-immatricolazione
deve essere effettuata via web dal 26 luglio fino alle ore 12.00 del quinto
giorno lavorativo precedente la data della prova. Le prove di ammissione
delle professioni sanitarie saranno l’8 settembre 2010. L’Ulss 4 sta
inoltre predisponendo in questi giorni un seminario preparatorio al test di
ammissione che si terrà presso la sala riunioni dell’ospedale di Thiene dal
16 al 27 agosto. L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti un ripasso
sulle materie oggetto del test dell’8 settembre. Il corso è a numero chiuso
(max 80) e sarà prevista una quota di partecipazione.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni contattare il numero 0445 389125
dell’Ufficio Stampa e per le Relazioni con il Pubblico dell’Ulss 4.
Altre info su:
www.podcast.medicina.unipd.it/groups/orientamente/
www.unipd.it/orientamento/index.htm
www.ulss4.veneto.it
47
Appuntamenti
uando
LA REALTà
emoziona
Viaggio fotografico
nelle frazioni di Thiene
Thiene, a sud del centro. Sì, perché Thiene non è solo piazza Chilesotti e il pregevole Castello. Ci sono strade, case,
luoghi della memoria e luoghi della realtà quotidiana a Rozzampia, al Santo, a Lampertico che hanno molto da raccontarci, ma che vivono nascosti allo sguardo distratto di chi
vive e si muove a Thiene, defilati rispetto alle ordinarie linee
prospettiche di attenzione. Luoghi e paesaggi che non sono
però passati inosservati all’occhio artistico - ed amorevole
per Thiene - del team di quattro fotografi, Giuseppe Stella,
Valter e Luca Borgo e Giancarlo Marini, che già da alcuni
anni propongono interessanti e raffinati appuntamenti di
prim’ordine con la fotografia nella nostra città.
La mostra “Thiene - A sud del centro”, che aprirà i battenti a
fine settembre nella Sala Incontri di Palazzo Cornaggia, attuale sede della Biblioteca Civica, promette di rivelarsi per il
visitatore una full immersion nelle frazioni di Thiene, fissate
nello scatto fotografico in un arco temporale che abbraccia tutte e quattro le stagioni dell’anno. Saranno esposte
complessivamente circa 150 foto, tutte rigorosamente in
bianco e nero.
“La mostra - spiegano gli autori - vuole essere un tentativo
di raccontare con il mezzo che ci è più congeniale, la fotografia, una zona di Thiene che riteniamo poco conosciuta
e quasi mai documentata fotograficamente.” La scelta di
soggetti tratti dal territorio locale è frutto di una poetica ben
precisa ed è il filo rosso che unisce idealmente quasi tutte
le otto precedenti Esposizioni curate da Stella, Borgo e Marini. Anche con questo appuntamento, dunque, si continua
48
il percorso intrapreso già da alcuni anni dal team che vuole invitare lo spettatore a focalizzare la propria attenzione
alla realtà locale. Gli angoli quotidiani del nostro vivere fanno dunque ancora una volta da protagonisti. L’obiettivo è
comunicare un paesaggio, valorizzare e tramandare la sua
storia, farli conoscere a quanti la ignorano e farla riscoprire
a chi ne è ormai assuefatto.
Ecco dunque offerti allo spettatore incredibili squarci invernali e distese di grano maturo, accanto ad antiche case e
fattorie, ai luoghi di culto, come le chiese di Sant’Antonio,
della Madonna della Neve e di quella di Loreto. Non solo paesaggi ed edifici, ma anche i volti e le abitudini di chi abita
nelle frazioni. Ecco allora i lavori legati al ritmo della terra e
le preghiere tradizionali di maggio ai capitelli con la recita
del Rosario. “Anche l’utilizzo del bianco e nero - aggiungono i quattro fotografi - è frutto della volontà precisa di costruire un linguaggio emotivamente ricco e vivo. Il bianco e
nero - concludono - permette di focalizzare maggiormente
l’attenzione dello spettatore sul contenuto delle foto ”.
Pur essendo frutto di un lavoro d’équipe, l’esposizione si
rivela omogenea per precisa scelta degli autori, che hanno
ricercato linee compositive, codici visivi di lettura dell’immagine e tecniche di sviluppo e stampa il più possibile uniformi per dare organicità al lavoro. E quello che resterà, a
lungo, nell’animo di chi visiterà la mostra sarà senz’altro
un’armonia di volti e paesaggi, fissati nella memoria dalla
grande capacità di Stella, Marini e dei Borgo di trasmettere
emozioni.
49
Appuntamenti
Biblioteca Civica - Palazzo Cornaggia
Dal 18 settembre al 3 ottobre 2010
Orari
lunedì15.00-19.00
dal martedì al venerdì 09.30-12.30 15.00-19.00
sabato e domenica 10.00-12.00 16.00-19.00
Ingresso Libero
WHEN REALITY
MOVES THE SOUL
Rozzampia, Santo and Lampertico
are places that lay hidden from the
distracted gaze of many of Thiene’s
inhabitants. But they could not,
however, escape the artistic eye of
the photography team - made up
of Giuseppe Stella, Valter and Luca
Bordo and Giancarlo Marini - that
have, for several years now, organised
a number of intriguing first-class
events in our city.
The exhibition entitled Thiene - South
of the centre, which will open its
doors in late September, promises to
be a full immersion for visitors into
Thiene’s various districts, captured in
a number of shots that cover all four
seasons. A total of around 150 blackand-white photos will be on display.
The common aspects of our dayto-day lives will once again be the
protagonists of these images, which
have the aim of transmitting the rich
50
history of this landscape to those who
have never bothered to look, as well
as allowing it to be rediscovered by
those who have become accustomed
to its charm. Observers are thus not
only shown sceneries and buildings,
but also the faces and customs of the
districts’ inhabitants; all in black-andwhite, because - as the photographers
claim - this “allows the spectators
to focus greater attention on the
contents of the photographs”.
Despite being the product of a team
effort, the exhibition appears very
homogenous. This is the result of
a conscious choice made by the
photographers, who made a precise
effort to use similar composition lines,
visual codes, and development and
printing techniques in order to give as
much organic cohesion to their work
as possible.
51
Alto Vicentino Servizi chiude il 2009 in
positivo: aumentano gli utenti e si
registra un netto miglioramento nella
gestione dei servizi erogati.
L’intervista con il Presidente
di AVS, Walter Formenton
Un 2009 caratterizzato da un’attenzione particolare
per i propri utenti. A dimostrarlo sono i dati raccolti da
Alto Vicentino Servizi Spa in fase di chiusura di bilancio
che registrano un netto miglioramento nella gestione
dei servizi erogati. “Rispetto al 2009 - sottolinea il
Presidente di AVS Walter Formenton - è stato evidenziato
un maggior rispetto degli standard fissati dalla carta
del servizio. Il numero dei reclami ricevuti è in costante
diminuzione - si passa dai 27 del 2008 ai 22 del 2009 ed i tempi medi di risposta sono abbondantemente al di
sotto dei venti giorni lavorativi stabiliti come standard”.
Nella stessa direzione vanno anche le telefonate servite
dal call center, aumentate del 10% rispetto all’anno
precedente (da 39.072 nel 2008 a 43.180 nel 2009). “È
il segno - continua Formenton - dell’efficienza dei nostri
operatori, che sono in grado di gestire e risolvere i piccoli
problemi senza dover ricorrere all’intervento di tecnici ed
operai. A fronte, tra l’altro, di un incremento dell’1,31%
(1.698 unità) di clienti da servire”. L’impegno di AVS,
comunque, è da sempre quello di soddisfare le esigenze
del cliente attraverso alcuni criteri ben definiti come la
verifica sistematica del rispetto dei termini contrattuali
e degli standard specificati dall’ATO (Autorità d’Ambito
Territoriale Ottimale), il rilevamento della qualità resa,
anche mediante indici statistici, e l’accertamento del
grado di soddisfazione per mezzo di indagini periodiche
52
di customer satisfaction.
Valori positivi si leggono anche a livello economico.
AVS chiude il 2009 con un utile netto di 756 mila e
899 euro. “Sul fronte dei ricavi - afferma il Presidente
- restano consolidati al valore di previsione quelli
del Servizio Idrico Integrato e si mantengono stabili
quelli dei servizi complementari, primo fra tutti quello
di fognatura e depurazione dei reflui industriali. Le
imprese sono in evidente sofferenza, ma il 2009 non
è stato particolarmente critico. Abbiamo maggiori
preoccupazioni per il 2010, ma consideriamo anche
che i nostri clienti industriali più importanti operano in
settori (tessile e conciario) nei quali la competizione
internazionale aveva già compiuto una dura selezione.
Il risultato raggiunto nel 2009, dunque, si rileva
particolarmente significativo e supera le previsioni fatte
nel piano industriale con il quale ci siamo presentati
quattro anni fa alle banche per richiedere il finanziamento
degli investimenti fino al 2011. L’esito positivo a cui
siamo giunti testimonia inoltre l’attento controllo dei
costi operativi e l’efficienza del servizio, valori sui quali
la Società basa la propria gestione”.
A confermare l’elevata qualità delle attività realizzate
da Alto Vicentino Servizi sono poi gli investimenti che
ammontano a 6 milioni e 625 mila Euro. Previsti dal Piano
d’Ambito sono stati ripartiti tra acquedotto, fognatura e
depurazione. Più di 1 milione di Euro è stato speso per
la sostituzione di condotte inadatte, mentre per quanto
riguarda la fognatura, gli interventi più importanti
hanno riguardato l’estensione e la separazione delle
reti (oltre 2,5 milioni) ed il completamento di alcuni
tratti della rete fognaria collinare. “Da sempre continua Walter Formenton - AVS ha tra i suoi compiti
istituzionali il miglioramento e la tutela ambientale e
nel 2009 l’incidenza degli investimenti che puntano
alla salvaguardia del territorio è cresciuta dell’8,1%
passando dal 76,9% del 2008 all’85% del 2009. In
quest’ambito è utile ricordare che la Società si è
data un Sistema integrato di Gestione della Qualità
e dell’Ambiente che risponde ai requisiti delle norme
ISO 9001 e ISO 14001 e che si sintetizza nell’utilizzo
sostenibile delle risorse disponibili, nella diffusione e
promozione della cultura del rispetto ambientale, nel
garantire elevati standard di rispetto del territorio e
nel progettare nuovi impianti, ed adeguare gli esistenti,
allo scopo di aumentare i livelli di affidabilità, sicurezza,
efficienza ed economicità del servizio”. Particolarmente
rilevanti, quindi, sono anche i controlli della qualità
dell’acqua potabile e degli scarichi industriali effettuati
quotidianamente da AVS. Le condizioni di potabilità
sono accertate da un laboratorio interno di Alto
Vicentino Sevizi che, nel corso del 2009, ha analizzato
Laboratorio interno AVS
Sorgente Manozzo a Valli del Pasubio
4.469 campioni per un totale di 62 mila parametri.
Anche le analisi sugli scarichi industriali hanno subito
un incremento (il numero dei prelievi effettuati da AVS è
salito da 306 nel 2008 a 323 nel 2009) che ha avuto come
effetto quello di migliorare la qualità del refluo riversato
dalle 269 imprese attive. Dai dati di AVS è evidente
una netta diminuzione del numero di superamenti dei
limiti allo scarico. Infine, per quanto riguarda le tariffe,
si può evidenziare un assestamento della spesa media
per utente domestico. “Ogni nostro cliente - conclude
il Presidente Walter Formenton - paga circa 1,29 euro
per metro cubo d’acqua utilizzato. Per una famiglia con
consumi medi, ciò si traduce in una spesa annua di 151
euro. Due valori che testimoniano l’entità minima del
costo del Servizio Idrico Integrato, ulteriormente ridotto
da alcune forme di agevolazione introdotte dall’ATO per
le famiglie composte da 6 o più persone”.
Territorio di competenza AVS
Condotte pozzo Ca’ Del Maglio a Breganze
53
Appuntamenti
Una fedele riproduzione dello SVA
su cui volarono entrambi i Ferrarin
Arturo e Francesco
Ferrarin,
i thienesi volanti
Fancesco e Arturo Ferrarin
54
Fino al 30 settembre una mostra all’aeroporto
in occasione dei 90 anni dal volo Roma-Tokyo
Gli italiani - secondo la tradizione - sono un popolo di “santi, poeti e navigatori”. I thienesi, però, al richiamo degli
oceani sembrano da sempre preferire il fascino dei cieli:
gli esempi più illustri sono rappresentati dai cugini Arturo
e Francesco Ferrarin, assi dell’aviazione vissuti nella prima metà del secolo scorso, che con le loro imprese portarono in tutto il mondo il nome di Thiene.
Proprio quest’anno ricorre il novantesimo anniversario
di un’avventura straordinaria che fu resa possibile da entrambi gli aviatori thienesi: il 31 maggio 1920, infatti, Arturo Ferrarin atterrò trionfalmente a Tokyo al termine di una
trasvolata di oltre 17.000 chilometri.
La storia racconta che l’eroe fu accolto con ogni onore
nella capitale giapponese, avendo il privilegio di essere ricevuto personalmente dall’imperatrice - evento mai verifi-
catosi in precedenza - e di ottenere la Spada del Samurai,
ovvero la massima onorificienza nipponica.
Quello che la storia finora aveva lasciato in secondo piano
è invece il ruolo fondamentale avuto in questa impresa dal
cugino Francesco, che in realtà tracciò personalmente i
piani di volo e declinò l’invito a compiere in prima persona
la trasvolata solo per un nobile senso di lealtà nei confronti
dei suoi compagni di Squadriglia.
Un interessante “dietro le quinte” messo in luce dal recente
libro di Angelo Rossi “Il Ferrarin aviatore sconosciuto: Francesco”, e riproposto nella bella mostra organizzata all’aeroporto di Thiene dall’Associazione Ricercatori Storico-Aeronautica Dogfight per celebrare “I cugini Ferrarin: uomini e
piloti” in occasione di questo importante anniversario.
55
Appuntamenti
L’“altro” Ferrarin
Dici “Ferrarin” e immediatamente ogni thienese pensa al
grande Arturo, al quale sono intitolati l’aeroporto, l’aeroclub,
la piazza, la via, il monumento. Eppure c’è stato un altro Ferrarin aviatore, il cugino Francesco, altrettanto importante
e valoroso, tanto che proprio a lui ancora oggi è intitolato il
riconoscimento che ogni anno spetta al migliore allievo del
corso dell’Accademia Militare Aeronautica. Un Ferrarin però
quasi sconosciuto ai suoi concittadini di oggi, tornato finalmente ad essere ricordato grazie alla recente biografia a lui
dedicata.
Le ricerche effettuate nell’Archivio Storico dell’Aeronautica
Militare di Roma e la lettura del libretto personale di volo hanno consentito di ricostruire la trentennale carriera militare
di Francesco, decorato con numerose Medaglie al Valore e
Croci di Merito per gli atti eroici compiuti nella prima e nella
seconda Guerra Mondiale: 21 mila ore di volo e 300 missioni
di combattimento portate a termine con successo dal pilota
thienese, punta di diamante della gloriosa 87ma Squadriglia
detta “La Serenissima”.
Proprio “La Serenissima”, secondo i piani di Gabriele D’Annunzio, avrebbe dovuto compiere in blocco l’impresa del
volo a lunghissima percorrenza tra Roma e Tokyo, destinata
a portare prestigio e gloria internazionale all’Italia. Francesco Ferrarin preparò con cura minuziosa i piani di volo assieme a tutti i suoi compagni, ma quando D’Annunzio entrò
in contrasto con il Governo italiano per la questione di Fiume
per ripicca venne deciso che all’impresa potessero partecipare solo due piloti della Squadriglia. D’Annunzio scelse proprio Francesco e Antonio Locatelli, ma entrambi declinarono
l’invito per lealtà nei confronti degli altri compagni d’ala: “O
tutti, o nessuno”.
Fu così che l’onere e l’onore di tentare il volo verso Tokyo
passò ad altri piloti tra cui Arturo, che ebbe da Francesco il
mitico SVA a bordo del quale decollò da Roma il 14 febbraio
1920 per atterrare a Tokyo il 31 maggio.
Francesco, secondo da sinistra, con l’87°
Squadriglia “Serenissima” e D’Annunzio
La mostra
Questo intrigante “incrocio” di destini tra i due grandi aviatori thienesi è ben raccontato nella mostra che l’Associazione Dogfight ha allestito presso l’aeroporto di Thiene.
Fino al 30 settembre l’esposizione sarà aperta al pubblico
dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle
19. Si possono prenotare anche visite guidate contattando
l’organizzazione con almeno 5 giorni d’anticipo ([email protected]).
Tra le fotografie e il materiale d’epoca che impreziosiscono l’allestimento è possibile ammirare anche uno splendido aeromodello volante dell’SVA, una fedele riproduzione
in scala del modello di aereo sul quale volarono entrambi
i Ferrarin. Davvero una chicca, infine, i fogli originali che
riportano i disegni e gli ideogrammi realizzati dai bambini giapponesi in onore dell’eroe Arturo durante i festeggiamenti che seguirono il suo atterraggio a Tokyo. Questi
straordinari reperti d’epoca, recuperati grazie all’impegno
di Valeria Balasso dell’Ufficio Turismo del Comune, erano
pensati come un regalo per Ferrarin e per la regina Elena
di Savoia.
Gli ideogrammi rendono infatti omaggio all’Italia e all’“eroe
venuto dal cielo”: un eroe che - finalmente lo sappiamo poteva contare sulla vicinanza di un cugino altrettanto valoroso e importante, oggi doverosamente ricordato al suo
fianco.
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Arturo Ferrarin, assorto nei piani di volo
Arturo and Francesco
Ferrarin: Thiene’s high flyers
In mostra anche alcuni disegni originali realizzati
dai bimbi giapponesi per l’eroico Ferrarin
According to tradition, Italians are a population of “saints, poets and sailors”. In Thiene, however, people have always
seemed to prefer the allure of the skies: the most illustrious example is that of the cousins Arturo and Francesco Ferrari,
champions of flight.
This year marks the 90th anniversary of an extraordinary adventure: on 31st May of 1920, Arturo Ferrarin landed triumphantly in Tokyo after a 17,000 kilometre crossing. Angelo Rossi’s book, entitled “The unknown Ferrarin pilot: Francesco”, instead recounts the essential role played by his cousin Francesco, who personally drew up the flight plans, but
declined the offer to take the journey himself out of a deep sense of loyalty towards his squadron.
Indeed, the important role played by Francesco is recognised in the fact that the acknowledgement handed out to the
best pupil of the Air Force Academy is still named after him today.
All this is illustrated in the exhibition entitled “The Ferrarin cousins: men and pilots”, organised by the Dogfight Association in Thienès airport. It will be open to the public until 30th September, from Tuesday to Sunday (9am-12pm, 2pm6.30pm). Guided visits can also be booked by contacting the office at least 5 days in advance (info@aeroportothiene.
it). Among the photographs and historic documentation that enrich the exhibition are the original drawings and letters
composed by Japanese children in honour of their hero Arturo. This extraordinary material, which was collected thanks
to the efforts of Valeria Balasso of the Muncipality’s Tourism Office, commemorates our “hero of the skies”: a hero
who, as we now know and celebrate, could always count on the support of a valiant cousin.
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informazione publiredazionale
FARMACIA
CINZANO
alla Madonna
salutE
a360°
Pierantonio Cinzano
Nel cuore di Thiene, comodamente raggiungibile da
qualsiasi punto della città, opera ancora oggi un’antica
‘bottega farmaceutica’ in grado di combinare una tradizione secolare con uno sguardo costantemente rivolto
verso il futuro.
È la Farmacia ‘Alla Madonna’, una realtà che, nel corso
dei secoli, ha accompagnato la storia e l’evoluzione di
Thiene ritagliandosi sempre un ruolo di primo piano sul
fronte della salute e della qualità della vita. Appartiene
da almeno sei generazioni alla famiglia Cinzano, che dai
primi decenni dell’ ‘800 mantiene intatto lo spirito di
servizio verso la cittadinanza.
Con immutata passione la farmacia è guidata oggi da
un titolare dinamico - Pierantonio Cinzano - approdato
alla scienza farmaceutica dopo una carriera di rilievo
internazionale nel campo della ricerca scientifica presso l’Università di Padova. Ad affiancarlo, uno staff giovane e professionalmente preparato.
“Seguiamo un percorso di crescita della farmacia come
presidio in grado di offrire ai cittadini un supporto a 360
gradi per la loro salute ed il loro benessere - sottolinea
Cinzano - e cerchiamo di essere sempre all’avanguardia nel proporre nuovi servizi e maggiore comodità”.
Come, ad esempio, la consegna a domicilio in città e la
prenotazione telefonica o via internet, particolarmente
utile quando la ricetta prescrive un farmaco inconsueto.
La Farmacia ‘Alla Madonna’ è specializzata in auto-analisi di prima istanza, che consentono di tenere d’occhio
alcuni aspetti della propria salute in modo semplice,
rapido ed economico: bilancio lipidico, rischio cardiovascolare, radicali liberi, metabolismo degli zuccheri,
rischio prostata, funzionalità renale, rischio ulcera,
funzionalità del fegato, coagulazione, intolleranze alimentari e celiachia.
Ogni mese, per un intera settimana, la farmacia offre
gratuitamente alla cittadinanza il controllo di un aspetto della propria salute, quale ad esempio la glicemia,
il colesterolo, le transaminasi, il rischio prostatico o
l’auto-test dell’udito.
Per tutti i clienti la farmacia mette a disposizione la
consulenza gratuita - su appuntamento - di alcuni professionisti attivi sul fronte della salute (come, ad esempio, la dietista, la psicologa, il laureato in igiene dentale), proponendosi poi quale punto di riferimento per
orientarsi nel complesso sistema sanitario.
“La farmacia non è soltanto un luogo dedicato ai problemi di salute - afferma Cinzano - ma è anche la casa
del benessere, dove chiunque può trovare utili rimedi
per mantenere il proprio equilibrio naturale e per vivere
in forma”.
Variegata e qualificata, a tal proposito, l’offerta di prodotti d’erboristeria, dermocosmesi, integratori energetici e di strumenti per misurare la situazione della pelle,
dei capelli, della cellulite, delle rughe e della linea.
“Perché - conclude Cinzano - anche la bellezza, a volte,
può essere specchio di un fisico sano ed in forma.”
Appuntamenti
la voce del
GRANDE TEATRO
a thiene
Branciaroli in un momento
dello spettacolo teatrale
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Lo straordinario talento recitativo di Franco
Branciaroli, protagonista di una singolare
rilettura dell’Edipo Re, darà il via ad ottobre
alla rassegna teatrale thienese, che,
come da tradizione, sarà all’insegna delle
emozioni uniche e della qualità assoluta.
Appassionati ed intenditori del Teatro, quello con la T maiuscola, possono già iniziare a gioire perché si annuncia un
gradito ritorno al Comunale di Thiene!
È certo che la stagione teatrale 2010/2011 di cui è attualmente in allestimento l’intero programma sarà tenuta a
battesimo dal capolavoro sofocleo Edipo Re, probabilmente uno dei massimi vertici della tragedia greca classica.
Un debutto con tanto di ritorno alle origini del teatro e, in
qualche modo, della cultura occidentale stessa. A celebrarlo sarà uno dei più originali e raffinati talenti italiani:
l’attore, autore e regista milanese Franco Branciaroli. Vera
e propria ‘belva da palcoscenico’, nel corso di una carriera
oramai quarantennale, Branciaroli ha cambiato maschera
e personaggio un’infinità di volte, lavorando fianco a fianco con alcuni dei più grandi nomi del teatro nazionale (Aldo
Trionfo, Carmelo Bene, Giovanni Testori, Gabriele Lavia) e
calcando le quinte più prestigiose. Memorabile, tra tutte, la
sua particolarissima interpretazione della Medea di Euripide per la regia di Luca Ronconi, replicata per ben duecento
volte nei teatri d’Italia e che egli stesso giudica ancora oggi
“uno degli spettacoli più belli della mia vita”.
Altrettanto bello e memorabile - ci si può scommettere sarà l’Edipo Re portato in scena a Thiene ad ottobre, frutto
di una coproduzione tra Teatro de Gli Incamminati (compagnia fondata da Braciaroli stesso), Stabile del Friuli Venezia
Giulia e Teatro di Messina, con la regia firmata da Antonio
Calenda.
Dopo aver collaborato di recente nel Galileo di Brecht,
Branciaroli e Calenda proseguono dunque con l’Edipo Re la
loro accurata indagine nella psiche di un personaggio problematico, affrontando un percorso nella coscienza che,
dapprima individuale, si fa in ultima analisi collettivo.
61
Appuntamenti
Il progetto dello spettacolo si basa su una singolare rilettura dell’originale sofocleo (datato 430 a.C.) integrato dai
sunti teorici di diversi studiosi e in particolare di Girard e
Freud. E, come quest’ultimo riteneva che la tragedia in
oggetto prefigurasse la metodologia della psicanalisi, lo
spettacolo si contraddistingue per la messa in scena di una
ricerca volta al senso vero e profondo di un passato che è
stato frainteso. “Edipo - spiega Branciaroli - è l’eroe tragico che non sa chi è: tutto gli casca addosso perché tutto è
già avvenuto. Questa conoscenza di sé avviene attraverso
il dolore. Edipo dice che nessuno ha un dolore più grande
del suo. Infatti appena egli conosce, diventa cieco; e la ceci-
tà, come il dolore, nella cultura greca è strettamente legata
alla conoscenza”.
Ad illuminare le mille e più sfumature che segnano i passionali moti dell’animo umano saranno il volto e soprattutto la
voce - con fiati, accenti, nuance verbali, vigorie di volumi e
vibrazioni del diaframma - di questo grande mattatore.
A tutti i thienesi, e a quanti vorranno essere presenti a questa prima d’eccezione, si offre dunque l’occasione di assistere ad un evento unico e di confrontarsi con una pietra
miliare del teatro classico.
“Perché come ci ricorda Branciaroli i greci sono qua, e ci
saranno anche nel 3000”.
THE VOICE OF GREAT THEATRE
RINGS OUT IN THIENE
The 2010/2011 theatre season will get underway with the Sophoclean masterpiece Oedipus the King. It will be celebrated
by one of Italy’s most original talents: the Milanese actor, author and director Franco Branciaroli. A true and proper “stage
beast”, Branciaroli has changed faces and personalities a million times over during his 40-year career, working side by side
with some of the biggest names in Italian theatre (Aldo Trionfo, Carmelo Bene, Giovanni Testori, Gabriele Lavia) on the
country’s most prestigious stages.
Oedipus the King, which was co-produced by the Teatro de Gli Incamminati (a company founded by Branciaroli himself), the
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia and the Teatro di Messina, will begin showing in Thiene in October, directed by Antonio
Calenda.
After having recently collaborated on a production of Brecht’s Galileo, Branciaroli and Calenda are thus using Oedipus
the King to take another in-depth look at the psyche of a troubled character, embarking on an analytic journey into a
consciousness that initially appears to be personal, but is later revealed to be collective. The project is based on a single
second reading of Sophocles’ original text (dating back to 430 BC), supplemented by the theoretical summaries of various
scholars, particularly Girard and Freud.
The thousands of nuances that mark the passions of the human soul will be played out, above all, in the face and the voice
- with sighs, accents, verbal allusions, forceful sounds and vibrations of the diaphragm - of this great showman.
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Anche la splendida Anna
Valle tra i protagonisti
che calcheranno le quinte
del Teatro Comunale
B
isogna attendere invece dicembre per
poter ammirare l’algida e raffinata bellezza di Anna Valle, impegnata nella
pièce Confidenze troppo intime proposta dalla compagnia Theama Teatro.
Ieri Miss Italia, oggi
attrice affermata e
ricercata, Anna Valle è riuscita a costruirsi in breve tempo una notevole
carriera nella recitazione dividendosi
con successo tra teatro, fiction e cinema.
Molti la ricorderanno probabilmente
come volto delle serie televisive Cuore e Commesse; ma la Valle ha avuto
anche parti di primo piano in importanti produzioni internazionali come
Augustus, dove ha interpretato la regina Cleopatra, ed in Soraya dove ha
impersonato in modo ineccepibile la
principessa dagli occhi tristi.
A Thiene, l’attrice romana ‘naturalizzata’ vicentina - è infatti compagna
dell’attore e produttore cinematografico berico Ulisse Lendaro, suo partner anche sul palco - darà voce e carne alla
misteriosa e triste Anna. Una donna che scambia lo studio
di uno psichiatra con l’ufficio di un consulente finanziario,
finendo col raccontare a quest’ultimo i suoi segreti più in-
timi e i suoi problemi sessuali col marito. William, il consulente, ascolta stupito e interessato le intime confidenze
della donna, senza avere il coraggio di rivelare la sua vera
identità. Ha inizio così un susseguirsi di appuntamenti che
alimentano un rapporto ambiguo ed intenso tra i due, nonostante l’equivoco venga svelato quasi
subito e prenda vita uno strano triangolo amoroso con l’ingresso in scena del
marito di Anna, da lei reso zoppo anni
addietro per un banale incidente.
Un plot geometrico e comicamente
pungente in cui tutti nascondono qualcosa e nel quale il caso e l’equivoco
giocano un ruolo da co-protagonisti
facendo via via emergere i sentimenti
più veri. La regia di Piergiorgio Piccoli cesella con cura il carattere di ogni
personaggio, costruito in modo che lo
spettatore possa coglierne le più diverse sfumature psicologiche.
Anche in questo caso dunque gli spettatori si troveranno coinvolti in un’ indagine, profonda ma al tempo stesso divertente, dove l’oggetto della ricerca è il moderno rapporto
tra uomo e donna, il loro modo di interagire e di superare le
piccole avversità quotidiane.Chissà che assistendo a questo sorprendente spettacolo teatrale spettatori e spettatrici non possano trarre qualche utile insegnamento!
63
Appuntamenti
Un concerto e
tanti progetti
per la
solidarietà
Tibet
64
Alcuni esempi delle “campane” tibetane che sentiremo
a Thiene
Dopo due mesi di digiuno i monaci tibetani creano
“ciotole” di metallo dette campane tibetane. Si tratta
di oggetti dalle origini antichissime, lavorati a mano e
creati con una lega di sette metalli che rappresentano
sette pianeti del sistema solare. Non sono però semplici
contenitori. Sono veri e propri strumenti musicali che,
se suonati nel modo giusto, producono suoni unici,
armonie che nessun altro strumento può produrre e
che arrivano direttamente all’anima.
Il suono equilibrato che viene dal Tibet giungerà a
Thiene verso la fine di quest’anno, con il concerto
organizzato dall’associazione culturale La Sorgente e
l’associazione culturale L’Urtica. Una ventina di donne
vicentine suoneranno campane tibetane originali e
antiche, accompagnate da un gong e da alcuni tamburi.
Il suono è prodotto da un batacchio, che colpisce
leggermente la campana in un punto preciso, per poi
iniziare a girare in senso orario sul bordo. Questo
movimento produce una vibrazione poliarmonica, cioè
un insieme di suoni armonici, che interagiscono con il
sistema bioenergetico del corpo umano. Secondo la
tradizione tibetana, infatti, le vibrazioni prodotte dal
suono delle campane si propagano fino a raggiungere
gli ascoltatori, dando vita a una “concordanza di
fase”: il ritmo prodotto dalle vibrazioni del suono va a
stabilizzare il ritmo delle vibrazioni corporee, riportando
il corpo alle sue frequenze naturali e contribuendo,
così, a rilassare chi sta ascoltando. È proprio per
questo motivo che le suonatrici delle due associazioni
scenderanno dal palco e si avvicineranno al pubblico
suonando. Interattività e benessere, però, non sono le
uniche parole chiave di questo evento: anche l’arte sarà
presente. Durante il concerto una pittrice dipingerà
un quadro, ispirata dal suono delle campane e, alla
fine dell’evento, sarà possibile acquistare il dipinto,
sicuramente carico di energia positiva.
L’evento vuole essere anche occasione per riflettere
sulla situazione drammatica vissuta dal Tibet e dal suo
popolo, a cui Thiene si sente particolarmente vicina.
La nostra città è infatti capofila tra i comuni vicentini
che fanno parte di (H)ELP: coordinamento vicentino
degli Enti Locali per la Pace. L’organizzazione, che dal
2000 si occupa di cooperazione internazionale con lo
scopo di sviluppare programmi di pace che migliorino il
dialogo tra le religioni e le civiltà, ha dedicato particolare
attenzione alla causa del Tibet.
Dal 2008 la rete di comuni vicentini sostiene il progetto
“Tibetan Children Village”, un villaggio situato a
Dharamsala (India) e creato per accogliere i bambini
65
orfani e i profughi tibetani, dando loro assistenza e
istruzione. A dirigere il villaggio è la sorella del Dalai
Lama, Jetsun Pema, prima donna talon (ministro)
del Paese che è stata nominata nel ‘95 “Madre del
Tibet” per il suo impegno nel processo di pace. Un
impegno che (H)ELP ha voluto premiare assegnandole
la cittadinanza onoraria di Thiene e degli altri comuni
vicentini. Un riconoscimento che Thiene ha conferito
nel 2000 anche a Ngawang Sangdrol, monaca tibetana
perseguitata politicamente che si batte per far valere
i diritti umani con metodi non violenti. Solo un paio
d’anni dopo, per esprimere solidarietà al paese
dell’Asia centrale nuovamente oppresso dal governo
cinese, tutti i comuni coinvolti nel progetto hanno
esposto simbolicamente la bandiera tibetana. In tempi
più recenti, i primi cittadini della rete solidale hanno
incontrato il Dalai Lama a Milano durante un suo viaggio
in Italia, ospitando inoltre Jetsun Pema ed il marito
Tempa Tsering, ambasciatore di pace e rappresentante
del governo tibetano in esilio.
Non solo Tibet, in realtà, perché il coordinamento vicentino degli Enti Locali per la Pace ha avuto modo di
sostenere tante altre persone che ogni giorno lottano
pacificamente per la sorte del proprio paese e per il
miglioramento della vita del proprio popolo. Fra tutti
progetti ne ricordiamo in questa sede almeno tre, fra
i più seguiti. Nel 2000 ha preso il via il progetto Esme-
Il monastero di Deir Mar
Musa nel deserto siriano
ralda il cui scopo è sostenere la Fondazione del Premio
Nobel per la Pace Rigoberta Menciù, che si propone di
migliorare l’educazione degli indigeni guatemaltechi
costruendo nuove scuole. Consapevoli del fatto che
istruzione e cultura sono basilari per favorire i processi
di crescita civile e pacificazione, i comuni dell’(H)ELP
hanno sostenuto anche il progetto del Pamir Afghano
che riguarda la costruzione di una scuola a Sarhad, in
collaborazione con diverse Ong e Onlus e grazie all’aiuto di molti volontari. Meritevole infine di essere ricordata anche “(H)ELP for Deir Mar Musa”, iniziativa avviata per sostenere il progetto del monaco gesuita Padre Dall’Oglio, impegnato a ridar vita ad un monastero
cristiano a Nebek, nel deserto della Siria a 1300 metri
d’altezza.
Jetsun Pema in una serata al Teatro Comunale
con i sindaci di Help
Una classe della scuola costruita a
Sarhad nel Pamir Afghano
66
Vent’anni dedicati
al prossimo
Ricorre nel 2010 il ventennale dalla costituzione della delegazione thienese
della Croce Rossa.
Molte le iniziative che commemorano il
prezioso lavoro svolto per la comunità e
per chi vive in stato di bisogno.
Arrivare in tempo per salvare una vita. Portare un aiuto
concreto in zone colpite da calamità naturali. Soccorrere
i feriti di guerra. Sono tutte attività che la sezione thienese
della Croce Rossa Italiana ha svolto con onore e merito da
vent’anni a questa parte.
Sebbene il legame tra la città di Thiene e l’organizzazione
umanitaria che offre aiuto in tutto il mondo affondi le proprie radici ben più indietro nel passato, è dal 1990 che si è
ricostituita in città una delegazione della C.R.I.. Una realtà
ben presto evolutasi in Comitato Locale e che è riuscita
ad aggregare negli anni sempre più membri desiderosi di
mettersi al servizio del prossimo.
Oggi la Croce Rossa di Thiene conta ben 120 volontari
del soccorso, persone che hanno deciso di dedicare gran
parte del loro tempo libero ad attività come l’emergenza
sanitaria, l’assistenza durante manifestazioni di vario genere, il trasporto degli infermi, l’erogazione di soccorso
ed aiuti umanitari in casi di calamità naturale. Impossibile non ricordare inoltre la componente “rosa” della delegazione thienese, che ha raggiunto quota 200 iscritte.
L’attività di queste donne è fondamentale per mettere in
moto la macchina della solidarietà in città e nel territorio
circostante. Le thienesi impegnate in questa sezione si
occupano infatti per lo più di offrire aiuto socio-assistenziale alle famiglie disagiate, distribuendo generi di prima
necessità a chi ne ha bisogno ed organizzando eventi per
la raccolta di fondi che vengono destinati poi alle fasce
meno abbienti della popolazione.
Una grande famiglia dal cuore immenso, insomma, quella
della sezione della Croce Rossa di Thiene.
Anche per questo l’anniversario dei vent’anni dalla costituzione non poteva certo passare inosservato. E per
Foto di gruppo in occasione
della giornata della pressione
68
celebrarlo è stato predisposto un nutrito programma di
iniziative che mette assieme momenti istituzionali, incontri didattico-formativi ed eventi in piazza. Occasioni per
ricordare anzitutto il lavoro svolto dal numeroso gruppo
di cittadini che si sono dedicati - e tuttora si dedicano - alla
cura del prossimo, oltre che per sensibilizzare una volta
in più la cittadinanza sulle tematiche della solidarietà e
dell’impegno disinteressato verso chi soffre ed ha bisogno di una mano tesa per risollevarsi.
Già nell’ambito del Giugno thienese è stata riproposta in
Piazza Chilesotti la tradizionale “Giornata della pressione”, con il controllo gratuito della pressione arteriosa e
l’allestimento in piazza di alcune stazioni attraverso cui
dare dimostrazione delle fondamentali tecniche di primo
soccorso e di soccorso avanzato. In tale occasione è stata
anche organizzata la mostra “La Croce Rossa ieri e oggi:
storia di una meravigliosa avventura umanitaria” che ha
proposto al pubblico un ricco catalogo di foto d’archivio,
testimonianze significative, oggetti intrisi di storie, con
l’accompagnamento di alcuni contributi audiovisivi.
Si sta ora lavorando per organizzare, a partire da settembre, alcuni incontri con gli studenti degli istituti superiori;
come già avvenuto qualche volta in passato, i volontari
parteciperanno in qualità di relatori alle assemblee d’istituto per raccontare ai giovani l’opera umanitaria svolta
dalla Croce Rossa promuovendone al contempo l’adesione (ricordiamo che la componente giovanile della CRI è
accessibile a partire dai 16 anni).
Particolarmente denso poi il mese di ottobre. Si inizierà
venerdì 15, presso l’Auditorium Fonato, con una serata aperta al pubblico in cui si presenterà ufficialmente il
prezioso volume La Croce Rossa a Thiene, curato da Ivo
Carollo e Maria Porra. Alla presenza dei dirigenti passati
e presenti dell’Associazione e degli autori del libro, e con
l’accompagnamento musicale del Coro Città di Thiene,
verrà proposta ai presenti una suggestiva carrellata sulla
storia della Croce Rossa Italiana nella nostra città. Si proseguirà quindi la mattinata seguente al Castello Colleoni
con una cerimonia in cui, alla presenza di autorità civili
e militari, verranno rilasciate le onoreficenze di merito ai
volontari e alle volontarie che prestano servizio in seno
all’Associazione da oltre quindici anni. Contestualmente
è prevista l’inaugurazione di una nuova unità mobile di rianimazione che andrà ad ampliare ulteriormente il corpo
mezzi in dote alla sezione thienese. Sempre in autunno
invece partirà un nuovo corso per aspiranti Volontari della
Croce Rossa. L’invito è rivolto a tutti i cittadini di età compresa tra i 14 e 65 anni. A seconda della specializzazione
che verrà rilasciata, i nuovi Volontari potranno essere impiegati in attività sanitarie, sociali, di assistenza alle famiglie indigenti o in manovre di protezione civile.
Per informazioni:
CRI Thiene
0445 364867
www.crithiene.it
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Storie di vita
Più di un secolo di storia
della Croce Rossa thienese
A ottobre sarà presentato il libro
di Ivo Carollo e Maria Porra
on”.
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È affascinante ripercorrere le tappe di una storia, di un’avventura fantastica che ha accomunato per più di un secolo tante persone, coinvolte in un unico obiettivo e impegnate a titolo volontaristico a favore degli altri, seguendo
gli ideali della Croce Rossa, il più importante organismo
umanitario.
Il ventesimo anniversario di costituzione della Delegazione thienese della Croce Rossa ci permette, grazie alla
pubblicazione “La Croce Rossa a Thiene”, curata da Ivo
Carollo e Maria Porra, MCS.Com editore, di andare alla
scoperta di un ulteriore tassello della storia della nostra
città. La ricerca non si limita agli ultimi vent’anni di attività, dalla ricostituzione nel 1990 dell’Associazione, guidata dall’indimenticabile dott. Francesco Cinzano, mente ed
anima del sodalizio thienese, all’istituzione del Comitato
locale e alla quotidiana attività assistenziale, ma va a ritroso nel tempo fino alla fine dell’Ottocento.
Il libro di oltre 200 pagine, grazie all’accurata ricerca archivistica, è davvero una sorpresa e ci permette di scoprire che la Croce Rossa è attiva in città da oltre un secolo.
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I risultati pubblicati, pur nella frammentarietà delle fonti
storiche ed archivistiche che hanno purtroppo impedito
di giungere ad una ricostruzione precisa e completa della storia del sodalizio thienese, permette di delineare un
quadro sicuramente interessante e finora inedito sulla
storia della Croce Rossa thienese.
Vengono, infatti, ricostruiti i primi approcci di Thiene con
la Croce Rossa, dai contributi del Comune di Thiene assegnati già dal 1883, alla nomina del primo Delegato thienese fatta dalla Giunta municipale nel 1899. Un inedito apparato fotografico, conservato in archivi privati, permette
di illustrare l’intensa attività delle “Crocerossine” durante
le due guerre mondiali, la Scuola di formazione per le Infermiere volontarie costituita a Thiene ancora nel 1915 e
poi ripresa nel 1930. Si passa poi dalla storica nascita di
un Sottocomitato autonomo nel 1946 all’attività svolta in
città dai componenti dei Consigli direttivi e dai quattro
presidenti che si sono alternati alla guida dell’organismo
thienese dal 1946 al 1983, Giovanni Baron, Pellegrino Dal
Prà, Giovanni Gasparotto ed Emilio Tagliapietra.
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Infine il volume ricostruisce anno dopo anno, grazie anche
ad un’interessante collezione di fotografie, la costituzione
nel 1990 della Delegazione, l’opera del dott. Francesco
Cinzano e dei suoi primi collaboratori e l’intenso lavoro
svolto quotidianamente dai Volontari del Soccorso e dalle
Volontarie della Sezione femminile, fino ai giorni nostri.
Le prime pagine del libro offrono invece un quadro più generale, inserendo le vicende cittadine nel contesto della
Croce Rossa Internazionale e Italiana, ricordando la storica battaglia di Solferino e le origini della Croce Rossa internazionale, dal suo precursore Ferdinando Palasciano
al fondatore Henry Dunant, evidenziando poi i “Principi
Fondamentali” della Croce Rossa e le origini del sodalizio
a Vicenza e in provincia.
Una ricerca a quattro mani, quella condotta in quasi due
anni di paziente lavoro da Ivo Carollo e Maria Porra, che
saprà coinvolgere il lettore e l’appassionato di storia locale, anche se non ha la pretesa, come dichiarano gli autori
nell’introduzione, di aver esaurito gli argomenti trattati,
con il rimpianto di non aver trovato un’adeguata documentazione relativa ai primissimi anni del movimento
thienese.
La lettura delle pagine del libro farà riscoprire l’alto esempio di volontariato di centinaia di soci, delle Volontarie
della Sezione femminile e dei Volontari del Soccorso, che
hanno dedicato ore del loro tempo libero all’aiuto agli
altri, dimostrando un’elevata sensibilità umanitaria ed
interpretando nella maniera più autentica gli scopi della
Croce Rossa.
La conoscenza delle origini e della storia della Croce Rossa cittadina saprà suscitare, come sottolinea nella sua
presentazione Piereugenio Brusaterra, presidente del
Comitato locale della Croce Rossa di Thiene, nuovi entusiasmi e stimolare sempre più persone a far parte della
grande famiglia solidale costituita dalla Croce Rossa.
71
Appuntamenti
Storie di vita
Casa Albergo:
la solitudine
non abita qui
A due passi dal centro cittadino, contornata da ampi spazi verdi
e da molti servizi comodi, si trova la Casa Albergo. Una “struttura
protetta” dove da diversi anni l’Amministrazione Comunale offre
alloggi a condizioni particolarmente vantaggiose per persone
della terza età residenti a Thiene. Un luogo in cui, grazie all’opera
preziosa dei volontari di Età Serena, si combattono ogni giorno la
solitudine e l’isolamento sociale.
Altri ospiti mentre si intrattengono al bar
Una mattina di una giornata come tante altre nello stabile
di via Corradini 39…
Un’anziana signora vestita di tutto punto attraversa con
passo sicuro l’atrio d’ingresso; regge in mano una borsa
della spesa, con il pane appena sfornato e altri cibi freschi
acquistati in una vicina bottega del centro. Nella sala-bar
accanto c’è chi sorseggia il cappuccino seduto al tavolo,
chi sfoglia il quotidiano, chi fa due chiacchiere con quanti
ogni tanto entrano ed escono.
“Come si trova qui?” chiediamo ad una signora di 87 anni,
due immensi occhioni colmi di vitalità, mentre attende l’ascensore. “Devo dirghe la verità? Benissimo!” ci risponde
di getto. La invitiamo a spiegarci il motivo di tanto entusiamo e via a raccontarci dei pomeriggi passati a giocare
a tombola e a carte - “coi omeni el sa, perché a mi le ciacoe e i pettegoessi tra donne i me stufa!” -, delle passeggiate nel verde parco antistante, delle tranquille serate a
far la maglia in camera guardando la tv…
Questa simpatica “nonnina” è una degli inquilini che risiedono attualmente nella Casa Albergo di Thiene, la struttura residenziale che l’Amministrazione Comunale destina,
Un gruppo di anziani con Gianluigi Busellato (il secondo da destra in ginocchio)
presidente dell’associazione Età Serena
a condizioni particolarmente agevolate, agli anziani autosufficienti affidandone la gestione all’amorevole opera dei
volontari dell’associazione ‘Età Serena’.
Non è un’ospizio né tantomeno una casa di riposo, si badi
bene. Non solo perché a dirlo è il nome stesso. Ma perché
la prima impressione che un visitatore esterno può farsi è
effettivamente quella di trovarsi in un luogo che, per certi
versi, ricorda un tranquillo albergo senza troppe pretese;
una di quelle pensioni che non offrono particolari lussi ma
che garantiscono ai propri ospiti un servizio puntuale e
giornate spensierate. Qui sessantacinque anziani hanno
acquisito per graduatoria il diritto a risiedere, da soli o in
coppia, in uno dei 47 mini-alloggi a disposizione.
Giornate normali le loro: il risveglio, la colazione nel proprio appartamentino oppure al bar, un saluto all’inquilino
incrociato sulle scale, una commessa in centro, la ricetta medica da ritirare, il pranzo, la pennichella, due passi
all’aria aperta, le letture in biblioteca e gli altri hobbies pomeridiani, la preparazione della cena…
Una normalità che poggia tuttavia su qualcosa di eccezionale: il senso di sicurezza e di famiglia dato dalla presenza, discreta ma costante, dei volontari di Età Serena, vero
Una sorridente inquilina della Casa Albergo
72
73
Storie di vita
e proprio cuscino di protezione tra l’anziano e gli affanni
della terza età, primi tra tutti l’abbandono e la monotonia.
Per allietare e rendere più comoda la vita degli ospiti
della Casa Albergo l’associazione offre ogni giorno un
apprezzato servizio di portierato, particolarmente utile
per sbrigare ad esempio la gestione di bollette, pratiche
burocratiche o prenotazioni mediche e visite ospedaliere.
Grazie inoltre alla stretta collaborazione con l’Ulss 4,
negli spazi del Centro Diurno attiguo alla residenza è
operativo ogni settimana un ambulatorio in cui personale
qualificato presta servizio per controlli di routine e piccole
medicazioni. Sotto l’aspetto assistenziale un ulteriore
punto di forza è dato dall’adiacenza con gli uffici della
Croce Rossa di Thiene, che all’occorrenza garantisce
aiuto e soccorso immediati.
Dal punto di vista ricreativo e culturale poi, gli ospiti
vengono quotidianamente stimolati dalla ricca proposta di
attività che fanno perno sul Centro Diurno, dove transitano
i numerosi associati di Età Serena: corsi di ginnastica
dolce, momenti conviviali e di svago, conferenze culturali,
incontri informativi sul tema della salute, gite e soggiorni
climatici, laboratori di arte-terapia, nonché l’immancabile
e frequentatissimo appuntamento domenicale con il ballo
liscio presso il vicino Padiglione Fieristico.
Quest’anno, tra l’altro, è stata particolarmente apprezzata
dagli ospiti l’opera di rinnovo e ritinteggiatura dei locali,
fortemente voluta dal presidente dell’associazione
Gianluigi Busellato per rendere più luminosi ed accoglienti
gli spazi comuni; “ora - ci rivela - notiamo che scendono
dalle loro stanze ancora più volentieri di prima!”.
E se non sempre sono frequenti le visite di parenti o
famigliari, da qualche tempo gli anziani possono godere
della compagnia di alcune giovani studentesse del Liceo
Corradini che settimanalmente fanno visita ai residenti
della Casa Albergo per trascorrere assieme a loro alcune
ore liete. “Agli ospiti - afferma sempre Busellato - non
sembra vero di poter tirare fuori vecchie foto e di rivivere
gli aneddoti e le storie di gioventù condividendoli con
queste ragazze. Lo vivono quasi come un momento di
liberazione”.
E così, in frangenti come questo, accade che piacevoli
memorie tornino a scaldare il cuore mentre la noia e la
solitudine paiono solo un ricordo lontano…
Associazione
Età Serena:
Un esempio di promozione umana
74
Alcune attività ricreative: carte, bocce, ballo liscio
Tredici anni di impegno e disponibilità a favore del
prossimo. Una quindicina di volontari che ogni giorno
prestano gratuitamente servizio. Oltre 1500 associati, di
cui il 50% circa proveniente da comuni del circondario.
Una affluenza media giornaliera di circa 250 persone
al Centro Diurno, per le varie attività. 576 presenze
registrate nell’ultimo anno dall’ambulatorio interno. Una
sessantina le persone che ogni settimana beneficiano
di trattamenti personalizzati, massaggi, palestra
riabilitativa, riflessologia plantare, arte-terapia.
Numeri che ben fotografano una realtà che, grazie
anche al sodalizio con l’Amministrazione Comunale e
al sostegno di altri enti, è riuscita a rispondere in modo
forte ad una domanda importante espressa dal territorio:
dare nuovo valore alla quotidiniatà di chi, uscito dal
tradizionale percorso lavorativo, si trova ad affrontare la
tanto temuta “terza età”.
Dal 1997, anno della fondazione di Età Serena,
l’associazione si è avvalsa delle prestazioni spontanee
dei propri volontari per offrire servizi di carattere socioculturale, ricreativo, sportivo ed assistenziale. In tempi
recenti, causa anche la crescente precarietà economica
collegata alla crisi in atto, quest’ultimo ramo di attività si è
particolarmente intensificato. Attualmente l’associazione
collabora con l’Ulss 4 nell’ambito del Piano Alta Salute
in attività di prevenzione e mantenimento della salute e
nella promozione di stili di vita salutari. Ogni settimana
è operativo presso il Centro Diurno un ambulatorio
che offre prestazione mediche di vario tipo (controllo
pressione arteriosa, test glicemia e colesterolo, piccole
medicazioni…) servendo una richiesta tale da rendere
necessaria la prenotazione in segreteria. Molto gettonate
sono anche le sedute di attività motoria ed i servizi offerti
dalla palestra riabilitativa (attrezzata con macchinari
Non solo svago: per tutti la possibilità di usufruire di
un’attrezzata palestra riabilitativa
certificati e di prim’ordine) per l’assistenza a chi soffre di
lombalgie, dorsalgie, cervicali e articolazioni in generale.
Un attività che il direttore stesso dell’Ulss 4, Domenico
Mantoan, ha avuto modo di verificare ed apprezzare; tanto
che è allo studio un progetto comune per la creazione di
un piccolo centro di fisioterapia con prestazioni riservate
ai soci del Centro Diurno.
Una generosità senza limiti né confini quella di Età Serena
che, oltre ai soci, sempre più spesso indirizza la propria
opera solidale anche a persone che presentano situazioni
di disagio sociale o economico. Con iniziative atte a
raccogliere fondi ed aiuti, l’associazione ha sostenuto
famiglie in difficoltà nel pagamento di rette scolastiche
e bollette. Per un anno e mezzo l’associazione ha
inoltre offerto sostegno ad una giovane ragazza madre
che versava in condizioni di ristrettezza e precarietà,
aiutandola a portare a termine la gravidanza senza
ricorrere all’aborto: oggi, sua figlia porta non a caso il nome
Serena e sgambetta felice in una scuola materna della
città. Da segnalare poi che lo scorso Natale l’associazione
ha finanziato la costruzione di due pozzi per dare acqua ad
una comunità dello Zambia, dove opera come missionario
Padre Stefano Zuin.
Una vera e propria opera di promozione umana
riconosciuta di recente anche dalla Regione del Veneto,
che ha sancito il passaggio giuridico di Età Serena da onlus
ad associazione di promozione sociale a tutto tondo.
75
Sportivissimo
hiene
OBIETTIVO ACCESSIBILITÀ
C’è stato un tempo in cui la parola tennis faceva rima
con elité. Oggi, a quanto sembra, non è più così.
Di sicuro questo è il credo portato avanti con determinazione dal gruppo di soci dell’A.S.D. Tennis Thiene che,
ad un anno dall’avvio della nuova gestione degli impianti
comunali di Via Tevere, ha già manifestato in modo chiaro la propria filosofia. Una filosofia che fa dell’accessibilità, intesa in ogni possibile accezione, il proprio valore
guida.
Un primo importante obiettivo è stato quello di aprire le
porte del circolo ad un utenza più ampia e diversificata;
traguardo che, grazie ad una maggiore attenzione ai giovani e ad una politica di contenimento delle tariffe, si può
considerare già centrato con l’età media dell’utenza abbassata ed il numero di soci lievitato da 60 a più di 200.
Ora la nuova sfida, ben più ambiziosa e lodevole, è di
aprire il circolo tennistico ai diversamente abili. Un progetto che prende a modello i positivi esempi di Altavilla
e Bassano (dove di recente si sono disputati i campionati italiani assoluti), impianti già all’avangiardia su questo fronte. Una scelta verso il sociale maturata in modo
spontaneo a partire dalla contingente necessità di intervenire sulla struttura per riqualificarla adeguandola agli
standard più recenti.
Per prima cosa si è lavorato per abbattere ogni possibile
barriera architettonica. “Abbiamo fatto eliminare tutti
i gradini - conferma Martin Pereyra, maestro di tennis
del circolo - e risistemato camminamenti e marciapiedi
che conducono ai vari campi da gioco e all’area bar”. Ma
la grande novità riguarda il campo 6, che entro l’estate
verrà interamente rinnovato con una superficie in resina
gommata: “la stessa dove attualmente si giocano alcuni
dei tornei più importanti a livello mondiale come Dubai e
gli Australian Opens ” sottolinea il maestro, che proprio
di recente ha ottenuto dal Comitato Paraolimpico Italiano l’abilitazione per insegnare il tennis ai disabili.
Il progetto ha immediatamente suscitato l’interessamento del concittadino Andrea Stella, che da tempo con
‘Lo spirito di Stella’ si impegna nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle barriere architettoniche, in
particolar modo in ambito sportivo. “È un amico e quindi
è venuto qui in via del tutto informale - conferma uno dei
tre soci dell’A.S.D. Tennis Thiene - la sua competenza
ed i suoi consigli ci hanno sicuramente aiutato ad inquadrare meglio alcuni aspetti tecnici. Ci siamo salutati con
la promessa di averlo qui a testare il nuovo campo non
appena sarà pronto”.
Il maestro Martin Pereyra (primo da sinistra) con i soci dell’A.S.D. Tennis Thiene ed un gruppo di giovani tennisti
76
77
Sportivissimo
Tra le varie discipline paraolimpiche il tennis in
carrozzina - o wheelchair tennis, com’è conosciuto
a livello internazionale - è sicuramente quella che in
anni recenti ha registrato la più sensibile espansione,
attirando attenzione ed interesse crescenti. Se le prime
esperienze in Italia risalgono a fine anni novanta è con il
nuovo millennio che la disciplina ha iniziato a diffondersi
a macchia d’olio, allargando la rosa dei praticanti
e coinvolgendo un numero considerevole di circoli
tennistici particolarmente sensibili e ricettivi. Oggi, nel
Belpaese, sono oltre 250 gli sportivi diversamente abili
che praticano lo sport, dei quali ben 150 svolgono attività
agonistica conseguendo non di rado risultati prestigiosi.
Numeri che hanno portato il tennis in carrozzina ad
essere riconosciuto - a breve - come specifica sezione
dalla Federazione Italiana Tennis.
Le regole del gioco d’altronde sono le medesime che
per i normodotati, eccezion fatta per la possibilità di
colpire la palla anche al secondo rimbalzo. Per il resto,
l’armamentario di battute, dritti, rovesci, pallonetti,
smash e volée è esattamento lo stesso, senza
differenze di sorta. Stesso discorso per la spettacolarità
del gioco, che anzi è intensificata dallo sforzo fisico e
dall’inesauribile forza di volontà messa in campo dagli
atleti che rincorrono a destra e a manca la pallina sulle
due ruote inclinate.
“C’è persino chi riesce a fare il serve&volley, portandosi
subito a rete dopo la battuta!” sottolinea Pereyra.
E allora prepariamoci a vedere gli atleti diversamente
abili scendere sul quadrato di gioco in Via Tevere,
racchetta alla mano, per contendersi ogni singolo punto
in match appassionati e all’insegna del più assoluto fair
play.
“Ho illustrato il nostro progetto anche a Gianluca Vignali,
tecnico della Federazione del tennis in carrozzina conclude il maestro Martin - il quale ha plaudito subito
all’iniziativa, proponendo per il futuro di inserire Thiene
nel circuito dei tornei nazionali”.
Una grande occasione per il circolo tennistico cittadino.
Soprattutto, una grande opportunità per Thiene di
puntare i riflettori sulla rimozione delle distanze tra
disabilità e attività sportiva.
Tennis in carrozzina: presto una
realtà anche nel circolo cittadino
78
ampionissimi
cercasi
Ripartono da settembre i corsi promozionali
di tennis per avvicinare i giovanissimi allo
sport. I corsi, del tutto gratuiti, sono rivolti
in modo specifico a ragazzi e ragazze tra gli
8 ed i 14 anni che non siano già iscritti alla
scuola tennis. Le lezioni avranno luogo tutti
i martedì e giovedì del mese in orario 16-17.30.
Per maggiori informazioni o adesioni è
possibile contattare la segreteria dell’A.S.D.
Tennis Thiene allo 0445 362282.
79
Th Young
Così è arrivata la primavera a Thiene: note soavi e melodie armoniose hanno accompagnato le prime tiepide serate della
città. Stiamo parlando di ‘Crescere in musica’, la cui seconda edizione si è da poco conclusa registrando un notevole
successo.
Il progetto, quest’anno inserito dall’Assessorato alla Cultura all’interno della più ampia rassegna musicale ‘Tracce sonore’, è stato promosso dal Liceo Corradini e ha unito concerti serali a lezioni-concerto e corsi di perfezionamento per gli
studenti dell’istituto e di altre tre scuole partecipanti: la Media Statale ‘Bassani-Ferrarin’, l’Istituto Musicale Veneto Città
di Thiene e l’associazione culturale ‘Ludus Musicae’.
C
I giovani e la musica classica
rescere
in musica:
emozionanti note della
primavera thienese
Ci sono silenzio e tensione prima di
un’esibizione. Il pianista sfiora i tasti bianchi e
neri, concentrandosi sullo spartito. I violinisti
impugnano l’archetto con mano ferma.
L’emozione sui volti dei musicisti è evidente,
ma sarà proprio la prima nota a calmare gli
animi e a far procedere il flusso armonioso della
musica. Una musica che riempie la sala ed il
cuore di chi la suona, mentre il pubblico ascolta
rapito la melodia che gli giunge dal palco.
80
Lo scopo di Crescere in Musica è ben preciso: arricchire la
formazione musicale degli studenti dando maggiore spazio
all’apprendimento, all’ascolto e alla pratica della musica.
Un’iniziativa che, sulla scorta di quanto previsto anche
dalla recente riforma scolastica, si è proposta di creare le
occasioni per favorire un più profondo contatto tra i giovani e la musica classica. “Il rapporo tra giovani e classica
- sottolinea Paolo Dal Balcon, professore del Corradini e
coordinatore del progetto - è molto solido per coloro che
hanno ricevuto un’educazione musicale fin da piccoli. Il
recente inserimento dell’indirizzo musicale alle scuole
medie Bassani - prosegue - è un ottimo punto di partenza.
A mio avviso già alle scuole elementari dovrebbe esserci
più tempo da dedicare all’arte dei suoni, in modo da sensibilizzare i piccoli all’ascolto di diversi generi musicali e
differenti strumenti. Ai bambini ed ai ragazzi interessati
alla sette note, bisognerebbe fornire corsi pomeridiani o
un maggior numero di ore. Le numerose prove per Crescere in Musica, non a caso, sono state sempre effettuate
in orario extra-scolastico e gli studenti non si sono mai minimamente lamentati di ciò. Anzi, hanno partecipato con
fervore e costanza”.
Municipio di Olomouc
Il gruppo d’archi thienese in concerto
Crescere in musica, senza confini.
Una novità dell’edizione 2010 è stato il gemellaggio musicale-culturale con Olomouc, cittadina della Repubblica
Ceca. Qui, a fine maggio, gli studenti veneti hanno suonato nella splendida Sala della Residenza Vescovile in una
serata dedicata alla memoria del cardinale Tomás Spidlík,
figura di spicco dell’indipendenza ceca e consigliere di
Papa Giovanni Paolo II. Un’esibizione - a detta dei partecipanti stessi - davvero emozionante, merito anche della location prestigiosa che ha contribuito a rendere ancora più
suggestiva e spettacolare la serata, il cui ricavato sosterrà
un anno di studi per cinque studenti del seminario di Velehrad (nel quale aveva insegnato lo stesso cardinale). A
pochissimi giorni di distanza è toccato quindi agli studenti
cechi mettere in mostra la propria bravura all’Auditorium
Fonato.
Oltre a favorire il confronto con una cultura ed una tradizio-
Julius Berger con
l’allievo Enrico Brazzale
ne musicale differente, Crescere in Musica ha permesso ai
giovani musicisti thienesi di arricchire e qualificare il proprio bagaglio di esperienza grazie al contatto diretto con
alcuni grandi maestri delle sette note, in incontri avvenuti
sia durante i corsi di perfezionamento (organizzati per gli
studenti con alle spalle un’esperienza musicale più che
discreta) sia durante le lezioni-concerto, alle quali hanno
partecipato gli studenti, ma anche alcuni cittadini particolarmente interessati. Occasioni durante le quali non è stato
difficile scrutare sui volti dei ragazzi l’emozione di conoscere da vicino grandi musicisti e di poter captare da loro tecniche e competenze particolari.
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Th Young
Sulle spalle dei giganti
Come nella passata edizione alcuni studenti hanno partecipato al corso con Massimo Somenzi, premiato pianista
e titolare della cattedra principale di pianoforte al Conservatorio ‘Benedetto Marcello’ di Venezia. Con lui si sono
esibiti in una lezione-concerto aperta al pubblico Piero
Franceschetto e Sergio Gasparella.
Ma non sono stati accontentati solo i ragazzi che suonano
il pianoforte. Quest’anno hanno preso parte al progetto
anche il famoso violoncellista tedesco Julius Berger e il
maestro Gianpiero Zanocco, violinista. Con Berger - musicista da camera noto per le collaborazione con alcuni
importanti compositori del nostro tempo oltre che apprezzato autore di saggi e poesie - hanno avuto l’onore di
esibirsi Enrico Brazzale, Alice Dalla Pozza e Sara Strozzo,
a seguito della magistrale lezione tenuta da lui stesso al
Corradini sulla cultura musicale e letteraria del romantici-
smo tedesco. Mentre nel concerto legato al master class
orchestrale tenuto da Zanocco, membro della Venice
Baroque Orchestra, altri giovani talenti thienesi - Ludovica Lanaro, Sergio Sgarzani, Alessandro Simoni, Alberto Brazzale e Marco Primultini - hanno potuto mettere in
luce le proprie qualità.
Considerevole, nel corso dei vari appuntamenti, l’adesione e la partecipazione emotiva della cittadinanza; la
maggior parte dei concerti serali hanno infatti registrato il
tutto esaurito e si sono sentiti lunghi e generosi applausi.
Merito sicuramente di chi ha organizzato la rassegna, ma
soprattutto dell’entusiamo e dell’impegno con cui gli studenti hanno preso parte all’iniziativa.
Unita al talento, la passione che hanno dimostrato di avere in queste soavi serate potrà, forse un giorno, portarli
lontano…
AROUND “the
sun”
dida
è fresco di stampa “Spiriti del sole”,
il nuovo ed atteso album dei THE SUN , band
‘made in Thiene’
100%
che negli ultimi anni ha
saputo affermarsi ben oltre i confini locali e che
Berger con gli allievi
Gasparella e Brazzale
Sergio Gasparella in un momento
del master con Somenzi
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Sergio Sgarzani, recente vincitore del
secondo Concorso Internazionale
Giovani Musicisti Città di Treviso
Mtv Trl.
Li abbiamo incontrati per farci raccontare le molte novità che interessano la band.
A partire proprio dal nome…
sta spopolando in queste settimane su
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Th Young
Vi siete fatti conoscere come Sun Eats Hours a suon
di album, concerti, tour in Europa ed in altre parti del mondo… Perché la scelta di cambiare - anzi,
sforbiciare - il nome della band?
Semplificare il nome della band in The Sun è stato è un
processo naturale perché notavamo da anni che chi ci
seguiva ci chiamava semplicemente “The Sun, Los Sun,
i Sun”, omettendo il resto del nome. Abbiamo perciò
assecondato qualcosa che percepivamo da tempo. In
questo nuovo appellativo, inoltre, sentiamo una forte
energia positiva che da spazio alla luminosità: è quello che
cercavamo da tempo e segue bene la nostra evoluzione.
Un’altra grossa novità rispetto al passato riguarda
i testi delle canzoni, ora in italiano. E anche il sound,
a sentire dal primo singolo 1972, pare essersi evoluto.
Tre parole per descrivere le tematiche affrontate
nel nuovo album, e tre parole per descrivere le sonorità e lo stile.
Per le tematiche, concedimi più di tre parole Partendo
sempre da storie vissute in prima persona o comunque
realmente accadute:
1. Evoluzione personale, spirituale, globale.
2. Fede.
3. Superamento del dolore e raggiungimento di nuove
consapevolezze.
Per le sonorità:
1. Melodia
2. Rock energico
3. Cuore
Come hanno reagito i fan storici a questi cambienti?
Siamo stati positivamente colpiti dalla reazione di molti
dei nostri fan storici, i quali, avendo più o meno la nostra
età, probabilmente hanno avuto una evoluzione / crescita simile alla nostra stessa evoluzione.
Certamente alcune persone avrebbero voluto vedere
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Continuerete ad occuparvi in prima persona della promozione della band anche ora che avete firmato un
contratto con la Sony?
Ce ne stiamo occupando ogni giorno, forse più di prima
eh eh!
Dal 1997 ad oggi avete calcato molti palchi importanti, suonando in più di qualche occasione al fianco
di gruppi storici della scena rock internazionale. Un
aneddoto curioso ed il ricordo indelebile che porterete sempre con voi?
Aneddoti curiosi ce ne sono moltissimi. Abbiamo viaggia-
to da soli per più di dieci anni e questo ci ha permesso di
vedere e vivere in prima persona ogni situazione “behind
the music” (per citare una celebre canzone dei Vandals).
Sicuramente quando abbiamo scoperto che il chitarrista
degli Offspring era un fan di Umberto Smaila e del programma Colpo Grosso abbiamo capito definitivamente
che lo stile trash italiano non conosce confini!
Un ricordo indelebile: le decine di migliaia di persone che
abbiamo incontrato nei nostri viaggi, gli applausi e i sorrisi ricevuti da persone di ogni dove che si sono unite a noi
grazie alla musica e alla gioia di vivere.
sempre la solita vecchia band, ed è normale che ci sia
anche chi desidera questo, però ci siamo accorti che la
gran parte del nostro precedente pubblico ha accolto
con interesse questo nostro rinnovato modo di essere.
Sempre a proposito di fan…oggi con la diffusione
di facebook e dei vari social network si sono moltiplicate all’infinito le occasioni di dialogo ed interazione. Che rapporto hanno i THE SUN con questi
mezzi?
Abbiamo un buon rapporto con il mondo cibernetico,
però cerchiamo anche di mantenervi un certo distacco.
La musica è fatta di vibrazione, di movimento, di amore,
di sguardi e di atteggiamenti che il web spesso omogeneizza. C’è il rischio di assomigliarsi tutti troppo se ci
si basa solo sul web, perciò cerchiamo di mantenere il
più vivi possibile i rapporti umani con chi ci segue. Al
contempo curiamo direttamente ogni nostra pagina virtuale, delle quali andiamo particolarmente fieri:
www.thesun.it e www.facebook.com/thesunofficial.
cuore
evoluzione consapevolezza
fede
energia melodia
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News
A cura di Maria Porra
L’Ascom in viaggio-studio
al City Arkaden
Un centro commerciale in pieno centro storico. L’Associazione Commercianti del mandamento di Thiene l’ha voluto
vedere da vicino ed ha organizzato un viaggio-studio da
Thiene alla Carinzia, in Austria, in visita al City Arkaden di
Klagenfurt. Proprio per toccare con mano un modello di
centro commerciale perfettamente inserito nel contesto
architettonico cittadino e a ridosso di un’area pedonale.
«Un invito a guardare al futuro prestando attenzione al
cambiamento di rotta in Europa - precisa il presidente
dell’Ascom Emanuele Cattelan - ossia a modelli di organizzazione commerciale alternativa e rivitalizzante, che
sorgono in vecchi edifici centrali dismessi e sapientemente
recuperati, capaci dunque di guidare i flussi dei clienti dalla
periferia al centro salvando anche i negozi di vicinato».
I vertici dell’Ascom thienese volevano vedere da vicino
un nuovo modello di sviluppo commerciale, per capire se
poteva essere compatibile - chiaramente con modalità e
grandezze diverse - con l’attuale rete distributiva esistente nel territorio, per salvaguardare la vivibilità nella città
consolidata dopo le aperture di outlet e ipermercati fuori
dai contesti cittadini. L’Ascom ha così coinvolto nel viaggio
l’Amministrazione comunale di Thiene, presenti il sindaco Maria Rita Busetti, il vicesindaco e assessore ai lavori
pubblici Antonello Amatori e l’assessore all’urbanistica e
al commercio Giuseppe Zuccolo, i presidenti comunali dei
commercianti e delle categorie dell’intero mandamento e i
vertici Ascom di Bassano e Schio, con i rispettivi presidenti
mandamentali Teresa Cadore e Guido Xoccato.
«Volevamo offrire ai nostri operatori commerciali, che
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coordinano i soci dei vari paesi, e agli addetti ai lavori l’occasione di vedere una città ben servita, ordinata, con le infrastrutture necessarie per essere un centro vivo, invitante
- aggiunge Cattelan -. La passeggiata serale a Klagenfurt ci
ha offerto la visione di una città viva, elegante, ben illuminata, con le luci dei negozi tutte accese, con fiori davanti a
tutte le vetrine, un grande parcheggio sotterraneo sotto la
piazza centrale, un elegante arredo urbano, e accanto ai bei
palazzi un “insospettabile” centro commerciale di 30 mila
metri quadri, e 120 negozi, il City Arkaden, da molti considerato come esempio per lo sviluppo armonico della piccola e della grande distribuzione nei centri cittadini».
Klagenfurt, 94mila abitanti, capitale della Carinzia, aveva
molte attività commerciali in periferia che indebolivano il
centro. Ora è cambiata notevolmente grazie alle forze economiche che hanno deciso di costruire il City Arkaden, una
struttura architettonica totalmente integrata, di proprietà
della nota catena commerciale ECE.
Il centro austriaco offre un centinaio di negozi appartenenti
a marchi di grande attrazione, di tutti i settori merceologici,
provenienti sia da aziende tipiche austriache, che dal mondo “globale”. Sorge sulle ceneri di una vecchia fabbrica di
pellame e ha saputo rispettare e valorizzare l’architettura
esistente arricchendola di ben 880 posti auto a disposizione dei cittadini e dei consumatori, posti in fruizione a prezzi
vantaggiosi, con la prima ora gratuita.
Garantisce occupazione stabile a ben 880 addetti, è perfettamente collegato con le piazze centrali della città, è frequentato da una media di 20 mila visitatori al giorno.
“Il nostro viaggio serve anche per pensare a soluzioni locali
che valorizzino le architetture esistenti, sfruttando gli stabili
dimessi che creano vuoto nei centri storici - precisa il presidente Cattelan -. Ci spinge a ipotizzare soluzioni che portino
vita in centro, interagendo in modo equilibrato con il tessuto
economico che già c’è”.
“Dobbiamo infatti puntare ad uno sviluppo sostenibile delle
varie forme distributive attraverso il recupero di strutture
cerniera del centro storico, sempre ovviamente creando le
infrastrutture necessarie per facilitare l’accesso al centro,
analizzando con attenzione eventuali problemi di impatto
viabilistico, estetico e ambientale - aggiunge Emanuele Cattelan -. Bisogna invertire la rotta dei flussi, riportare la gente
dai centri del commercio in aperta campagna verso il cuore
delle città, per fermare l’ abbassarsi di saracinesche nei centri cittadini e nei paesi di periferia”.
“Noi guardiamo alla Carinzia con ammirazione per il vostro
modo di fare turismo e per la sinergia tra pubblico e privato,
per la vostra organizzazione tra negozi, centri commerciali, esercizi pubblici e strutture ricettive, uffici direzionali e
banche” ha esordito Emanuele Cattelan durante l’incontro
ufficiale nel municipio di Klagenfurt. E il vice borgomastro
di Klagenfurt, Albert Gunzer, ha promesso collaborazione e
una visita alle città di Thiene, Schio e Bassano. I tre presidenti delle Ascom della Pedemontana Vicentina, Emanuele Cattelan di Thiene, Teresa Cadore di Bassano e Guido Xoccato
di Schio, hanno presentato agli amministratori austriaci la
realtà territoriale e commerciale del proprio mandamento, prima di visitare l’Arkaden con il direttore commerciale
Ralph Teuber che ha sottolineato “ci sentiamo parte del
centro storico e puntiamo a creare la giusta atmosfera di
incontro e di shopping, offrendo un equilibrato mix di proposte commerciali”.
A tavola con “i piatti tipici
della pedemontana”
L’Ascom presenta la sesta rassegna enogastronomica al castello di Thiene
Tradizione e novità con “I piatti tipici della Pedemontana”,
una sfida lanciata dall’Associazione Commercianti del
mandamento di Thiene, con la collaborazione di Pedemontana.Vi Turismo, il patrocinio della Fipe Confcommercio di
Vicenza e di numerosi enti e il contributo della Banca Popolare di Vicenza.
La sesta edizione della rassegna, presentata nella splendida
cornice del Castello Porto Colleoni Thiene, ha in calendario
undici serate a tavola con la cucina tipica della Pedemontana vicentina, ricca di sapori veri, intensi, abbinati ai vini doc
Breganze. Una serie di appuntamenti con le fragranze della
ricca tradizione enogastronomica locale, con piatti sapientemente preparati dai ristoratori che consentono di rivisitare una cucina da vivere in armonia con le tradizioni locali.
E quest’anno sono in cartellone ben quattro appuntamenti
sotto le stelle: i Torresani in piazza a Breganze, il Gran Galà
dei Piatti Tipici della Pedemontana in piazza Chilesotti a
Thiene, la cena con la Porchetta in piazza a Zugliano ed
un tributo al Mais Marano in corte Ca’ Nogara a Marano
Vicentino.
“Riscoprire i piaceri della buona tavola, valorizzare la tipicità e la qualità dei prodotti del territorio e, perché no, fare
anche festa assieme, - dichiara il presidente dell’Ascom
mandamentale Emanuele Cattelan - sono gli obiettivi della
nostra rassegna che, visto il notevole successo di pubblico
e di critica ottenuto dalle cinque edizioni precedenti, riproponiamo con entusiasmo”.
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meneghinieassociati.it
PALAZZO DA SCHIO
Abitare e lavorare nell’edificio più nobile della città, in un contesto
assolutamente privilegiato: oggi tutto questo è possibile grazie alle
nuove soluzioni residenziali e direzionali realizzate all’interno di Palazzo
Da Schio.
Questo edificio prestigioso, simbolo della storia della città, torna ad essere
il fulcro vitale del centro di Schio: un attento intervento di restauro ha
consentito di ricavare abitazioni ed uffici di pregio, che offrono ambienti
spaziosi, finiture curate nei dettagli, dotazioni moderne ed efficienti.
Il parco privato di 3.500 mq e l’ampia disponibilità di posti auto riservati
e coperti garantiscono un importante valore aggiunto a chi sceglie di
vivere o svolgere la propria attività professionale in questo palazzo,
dove il fascino della storia si fonde armonicamente con le esigenze della
contemporaneità.
Sono disponibili 5 unità residenziali e 6 unità direzionali.
...nel cuore di Schio
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ANTHEO S.R.L.
STUDIO MOTTERLE
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