TH n.09 - Estate/Autunno 2010
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TH n.09 - Estate/Autunno 2010
SEMESTRALE - ANNO III - n. 9 - giugno 2010 09 ESTATE/AUTUNNO 2010 Focus Nuove prospettive per lo shopping in centro Territorio Uno stemma, una storia Zoom Piazza, cuore pulsante della città Sportivissimo Tennis Thiene, obiettivo accessibilità THIENE ZANÈ vi Statale per Asiago Via Manzoni 6 0445 362815 VICENZA Statale per Verona Ponte Alto Via degli Ontani 0444 341630 Scopri il meglio del design comodamente da casa sul nostro sito www.cattelan.it Visita i nostri showroom di Zanè e Vicenza Editoriale Riecco l’estate, colma di luce, vibrazioni positive e inebrianti profumi. Per tutti, è il momento del meritato riposo. Una parentesi in cui si ha più tempo per riflettere, immaginare e sognare. Lo conferma alla perfezione questa città, che dimostra di contraddistinguersi per il suo eccellente mix di tradizioni, persone, progetti, storie e passioni. Anche d’estate, a Thiene, i valori, la creatività e le idee non vanno in vacanza. Basta sfogliare questo nuovo TH per rendersene conto… Si va dall’innovativo progetto del centro commerciale nel centro storico, alla riflessione sul ruolo della piazza. Dalle ricette per agganciare una stabile ripresa economica (si legga l’interessante intervista a Zuccato), alle iniziative volte a tutelare le fasce deboli, donne, bambini ed anziani su tutti. Si ricordano santi, letterati ed eroi cittadini, come i leggendari cugini Ferrarin cui è dedicata una mostra all’aeroporto. Ma non ci si dimentica di celebrare quanti, ogni giorno, si dedicano anonimamente alla causa del prossimo, come i volontari della Croce Rossa e dell’associazione Età Serena. Ampio spazio, come da tradizione, alle varie proposte culturali che, durante e dopo i mesi estivi, animeranno la vita cittadina, con mostre fotografiche, rievocazione storica, rassegna teatrale. Riflettori puntati infine sulla musica. Un settore in cui Thiene si sta ritagliando sempre più il ruolo di fucina di giovani talentuosi e di successo, nella classica così come nel rock alternativo. Una volta ancora, ce n’è davvero per tutti i gusti. Buona lettura! Direttore responsabile Paola Meneghini 2 Sommario EDITORIALE IN PRIMO PIANO FOCUS 08 15 Aquilone ed Arcobaleno: l’infanzia che cresce Piazza, cuore pulsante della città 72 Casa Albergo: la solitudine non abita qui Sportivissimo 76 80 Tennis Thiene, obiettivo accessibilità Crescere in Musica: emozionanti note della primavera thienese 83 Apt, mon ami Around “the Sun” NEWS Un tuffo nella storia - Thiene 1492 a cura delle Associazioni di categoria TERRITORIO 39 42 vent’anni dedicati al prossimo “Le piccole aziende possono reagire meglio alla crisi”. Intervista a Roberto Zuccato 31 36 Croce Rossa Thiene: th young ZOOM 24 27 Storie di vita Nuove prospettive per lo shopping in centro DETTO & FATTO 20 60 La voce del grande teatro a Thiene 64 Un concerto e tanti progetti per il Tibet 68 Dalla parte delle donne 86 ASCOM Mons. Flucco, letterato e cittadino di Thiene Uno stemma, una storia APPUNTAMENTI 48 54 Quando la realtà emoziona Arturo e Francesco Ferrarin, i thienesi volanti Comune di Thiene Piazza Arturo Ferrarin, 1 36016 Thiene (Vicenza) www.comune.thiene.vi.it Persone, fatti e cultura dal territorio Registrazione Tribunale di Vicenza n. 1157 - 9 novembre 2007 Direttore responsabile Paola Meneghini Coordinamento editoriale Ufficio Stampa del Comune di Thiene Antonio Caporrino, Rosella Guglielmi, Sara Bertoldo Redazione, impaginazione e grafica Meneghini & Associati srl www.meneghinieassociati.it Fotolito e stampa IGVI srl Industrie Grafiche Vicentine Via Rovereto, 20 36030 Costabissara (VI) Pubblicità Meneghini & Associati srl www.meneghinieassociati.it [email protected] Tel. 0444 578 815 - Cell. 340 3743601 4 In primo piano ESTATE/AUTUNNO | 2010 Hanno collaborato Rosella Guglielmi, Lorenzo Folladore, Giorgia Rossetto, Francesco Guiotto Fotografie Archivio Comune di Thiene, Studio Stella Breganze, Piero Martini, Giuseppe Stella, Luca Borgo, Valter Borgo, Giancarlo Marini, Archivio Confindustria Vicenza, Ivo Carollo, Disegni Arch. Boris Podrecca, Fabio Santagiuliana, Luca Chilesotti, Archivio Accademia Olimpica Vicenza, Archivio Ulss 4 Alto Vicentino, Archivio Alto Vicentino Servizi, Archivio Aeroporto Ferrarin, Archivio Associazione Dogfight, Roberto Mantiero, Valeria Balasso, Lorenza Daverio, Gian Mario Bandera, Archivio Associazione Culturale La Sorgente, Gianni Pedrini, Archivio Croce Rossa Thiene, Collezione Mario Manzardo, Archivio Associazione Età Serena, Archivio ASD Tennis Thiene, Paolo Dal Balcon, Ornella Minutola, Archivio The Sun, Archivio ASCOM (mandamento di Thiene), Giuseppe Santamaria Traduzioni Cecilia Razelli Si ringraziano Giovanni Azzolin, Ivo Carollo, Angelo Rossi Un ringraziamento speciale a Chester Stella per l’immagine di copertina Partners dell’iniziativa editoriale 5 La società di oggi è estremamente complessa, con molteplici realtà che presentano richieste e interessi spesso contrastanti e in competizione tra loro. Il compito di un amministratore è oggi particolarmente delicato, forse più che in passato: sul territorio si intrecciano e si influenzano reciprocamente situazioni locali e globali estremamente fluide. Compito di chi ha responsabilità di governo è allora quello di cercare percorsi di equilibrio, dove esigenze e presenze, tradizioni e novità, siano armonizzate, secondo forme e principi di rispetto, democrazia, chiarezza e libertà. In questo siamo tuttora figli della civiltà classica: proporzione aurea, simmetria e necessità della comprensione razionale del mondo, rapporto dialettico con l’altro, libertà dell’espressione creativa e responsabile dell’uomo, tutto questo accompagna il nostro vivere quotidiano. Traducendo concretamente, questo significa prestare ascolto e attenzione a tutte le componenti sociali, economiche, culturali presenti sul territorio. Vuol dire contemperare fruttuosamente tradizione e innovazione, saper cogliere le esigenze del mondo femminile che, spesso ai margini della società, chiede effettiva e reale parità con l’uomo, vuol dire dare spazio all’imprenditorialità, grande e piccola, ma anche migliorare il pubblico. Significa ancora investire sui giovani, ma nello stesso tempo salvaguardare la terza età, percorrere le strade dell’eccellenza in economia nonostante la crisi e sostenere il ceto medio e quello più toccato dalle difficoltà economiche. E tutto questo, perché solo in un società dove le componenti sono armonizzate tra loro, è possibile un effettivo progresso civile. Maria Rita Busetti Focus Nuove prospettive per lo shopping in centro Ritorno al futuro In via Trieste, negli spazi delle ex Distillerie Fabris, dovrebbe sorgere in futuro, su proposta del privato proprietario dell’area, una innovativa galleria commerciale modellata sul virtuoso esempio di uno shopping center di Klagenfurt, il City Arkaden. La nuova struttura sarà concepita in modo tale da armonizzarsi con la rete di negozi già esistenti, fungendo da polo d’attrazione per gli amanti dello shopping e da volano per la rivitalizzazione delle attività commerciali site nel centro storico. Il commercio, si sa, è sempre stato l’anima di Thiene e le attività commerciali del paese ne sono state la spina dorsale. In tempi recenti, tuttavia, l’inesorabile avanzata dei grandi megastore, collocati quasi sempre nei pressi delle periferie cittadine, ha imposto di affinare nuove strategie per salvaguardare la rete dei negozi tradizionali, punto di riferimento essenziale per l’economia locale ed al tempo stesso fondamento del tessuto sociale e relazionale. Assieme alla recente sistemazione di Corso Garibaldi e all’importante piano di sviluppo Nova Thiene, il nuovo progetto si colloca nell’ambito degli interventi finalizzati a rilanciare con forza la grande tradizione commerciale della città. Il futuro shopping center concorrerà infatti a ridefinire le dinamiche di frequentazione del centro storico, in grado di offrirsi a residenti e visitatori come un centro commerciale diffuso a cielo aperto. Con il suo unicum costituito da piazze e vicoli destinati a piccole o grandi attività commerciali, boutique, negozi di vicinato e centri commerciali, Thiene saprà ritagliarsi sempre più il ruolo di città vetrina. O meglio, di spettacolare galleria commerciale outdoor dove passeggiare e fare acquisti mentre si è piacevolmente immersi nel centro cittadino, godendo delle sue bellezze architettoniche e degli eventi artistici e culturali che lo animano. Una cornice d’eccezione in cui è possibile fare shopping combinando qualità, assortimento e convenienza con comodità, accessibilità, socialità, cultura. Una sorta di ‘ritorno al futuro’, dunque, che oltre a consegnare al centro cittadino i benefici indotti dal richiamo del nuovo shopping center, avrà anche il merito di dare nuova linfa ad uno dei nuclei pulsanti della produttività thienese dei decenni passati. Dal costruttivo confronto tra Amministrazione Comunale ed Ascom sta per prendere forma un progetto destinato a segnare una svolta nel modo di vivere lo shopping a Thiene Disegno dell’Architetto Boris Podrecca 8 9 Focus gettuali: circa 2.500 metri quadrati complessivi a disposizione per l’insediamento di nuove attività commerciali, che potrebbero contare una trentina di vetrine in superficie ed una destinazione alimentare al piano inferiore. Particolare attenzione sarà dedicata all’utilizzo di fonti di energia pulita e rinnovabile, e anche per il parcheggio si intende ridurre al minimo l’impatto ambientale ed estetico: l’area di sosta in superficie sarà infatti di dimensioni più contenute e inserita nel verde, mentre sotto la superficie si realizzeranno due piani interrati più ampi. Molti nuovi posti auto a disposizione nelle immediate vicinanze del centro, dunque, con evidente beneficio per tutte le attività e i servizi insediati nel cuore della città. Le trattative tra Amministrazione e proprietà dell’area, durate un anno, hanno già avuto esito positivo e il progetto pare essere destinato a prendere forma nei prossimi anni. Un’immagine del City Arkaden nel centro storico di Klagenfurt L’esempio di Klagenfurt Come si diceva, un modello di riferimento in tal senso è stato individuato nel City Arkaden di Klagenfurt. Il centro commerciale, fiore all’occhiello della cittadina della Carinzia, si contraddistingue per il posizionamento a ridosso delle piazze e dei vicoli principali del centro storico, che ne ha così tratto beneficio, valorizzazione ed un positivo ritorno in termini d’immagine e frequentazione. Ventimila la media dei visitatori giornalieri, che raggiungono appositamente Klagenfurt non solo dalla Carinzia e dal resto dell’Austria, ma anche dall’Italia e dalla Slovenia. Una galleria commerciale che costituisce un indubbio modello in fatto di accessibilità, grazie all’ampio parcheggio interrato, e anche dal punto di vista architettonico, perché ha consentito di riportare in vita una vecchia fabbrica di pellame da tempo dismessa, tornata ad ospitare ambienti spaziosi, ben illuminati, rifiniti con attenzione e cura per il dettaglio. Risultato: 900 nuovi posti di lavoro stabili creati, operatori del centro commerciale più che soddisfatti, cittadini che hanno comodamente a disposizione negozi e servizi sotto casa, ma anche un considerevole aumento del giro d’affari per gli altri esercizi del centro storico, avvantaggiati dal notevole aumento di frequentatori. Ex Distillerie Fabris: qui sorgerà l’innovativo shopping center Schizzo progettuale del Piano Nova Thiene (disegno Arch. Boris Podrecca) Il centro commerciale diffuso di Thiene La “nova” Piazza di Thiene Le ex Distillerie In un’interessante visita-studio organizzata la scorsa primavera, i vertici dell’Amministrazione e dell’Ascom thienesi hanno potuto valutare personalmente i pregi e le caratteristiche del progetto realizzato a Klagenfurt. Oltre agli appunti, alla documentazione e alle osservazioni del caso, l’occasione è stata propizia anche per stringere utili contatti con le autorità e le associazioni di categoria locali, disponibili a mettere l’esperienza maturata in questi anni in Carinzia a disposizione del progetto thienese per favorirne 10 uno sviluppo armonico e rispettoso delle esigenze urbanistiche, economiche e sociali della realtà preesistente. A Thiene, infatti, sussistono le premesse e le strutture adatte per dar vita ad un progetto simile al City Arkaden. L’attenzione di commercianti e amministratori si è focalizzata innanzitutto sulle ex Distillerie Fabris di via Trieste, da tempo in disuso. L’intenzione è quella di realizzare al loro interno una galleria commerciale curata nelle soluzioni architettoniche e pro- Oltre al Comune, anche la Provincia e la Regione sono concordi sulla necessità di promuovere e favorire lo sviluppo di progetti che portino ad una valorizzazione dei nuclei storici e della rete del commercio al dettaglio, che più di altre è stata gravemente penalizzata in questi anni dalla crisi economica. Nell’ambito degli importanti progetti di riqualificazione e valorizzazione urbana della città, inserito nella più ampia strategia di rilancio della grande tradizione commerciale thienese, va citato anche il piano ‘Nova Thiene’. Proprio a metà giugno ha avuto luogo la posa della prima pietra di Piazza Nova Thiene, nel corso di una cerimonia organizzata dal Gruppo Immobiliare Dal Collo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Un progetto che condivide con quello dello shopping center su modello au- 11 Piano Nova Thiene (disegno Arch. Boris Podrecca) striaco il medesimo obiettivo di rilanciare il centro cittadino come meta primaria di shopping per i cittadini thienesi e per quanti risiedono nell’alto vicentino. Il territorio in cui sorgerà questa nuova dimensione commerciale dalle mille sfumature è collocato a ridosso del centro storico cittadino ed interessa per l’esattezza l’area compresa tra Corso Garibaldi, Piazzetta e Via Montello, Via Gorizia e Viale Bassani. Nova Thiene coprirà così circa 10 mila mq; i primi a sorgere saranno i tre edifici di Piazza Nova Thiene. Il primo, la Torre, si comporrà di nove piani destinati quasi tutti ad uso direzionale, tranne il piano terra dove vi saranno attività e negozi. Il secondo, la Loggia, confinerà con il parcheggio del Municipio è sarà interamente 12 destinato ad attività di tipo commerciale. Un terzo edificio, infine, si svilupperà su cinque piani ospitando negozi e alloggi residenziali. Sta quindi per prendere forma un’altra area per lo sviluppo commerciale ed economico della città. Un insieme di spazi pubblici che comprenderanno la piazza pedonale, dove poter passeggiare con gli amici in tutta tranquillità, e tutta una serie di nuovi negozi e parcheggi, adatti a soddisfare la voglia di acquisti. Riqualificazione è la parola chiave: spazi consueti ma tanti e nuovi servizi diversi, perché il cittadino possa godersi fino in fondo un momento di relax con amici o familiari nel centro storico di Thiene. Zoom dalla PARTE delle donne una dignità ancora da difendere 15 Zoom Il campo delle donne Sarebbe bello se alle donne ricorda l’avvocato Francesca Briani, a lungo presidente venissero realmente riconosciute dignità e rispetto. Sareb- della Consulta delle Associazioni Femminili di Verona, che be bello, ma purtroppo non è così. E non solo adesso, nel interpelliamo in proposito: “In particolare la violenza donostro tempo e nel nostro spazio geografico culturale. La mestica è una piaga sociale molto più estesa di quanto si storia dell’uomo è percorsa per ogni dove da volti di donna pensi - avverte -. Un fenomeno grave che è assolutamente il cui sorriso è stato spesso cancellato dalla non considera- trasversale, dato che riguarda anche famiglie italianissime, zione, dall’emarginazione dai ruoli di potere, dalla violenza colte e benestanti: spesso anzi, proprio in queste situazioni manifesta o da quella più subdola, perpetrata a livello psi- gli episodi non vengono denunciati, perché la donna teme di infangare il buon nome della facologico o economico. E così le miglia e di gettare discredito sui donne, figlie di Eva o di Pandora, propri figli. Per intervenire con efancor oggi si fermano ai livelli più ficacia è fondamentale attivare un bassi della scala occupazionale, network sinergico tra istituzioni, sparendo gradualmente man enti pubblici, forze dell’ordine, asmano che si sale verso i posti di sociazioni di volontariato, distretti comando, relegate ad “abitare” sanitari: ogni donna deve essere solo alcune discipline o alcuni messa nelle condizioni di potere settori o incarichi all’interno di confidare i propri problemi con seuna disciplina, a soffrire di divarenità e fiducia, con la consapevori salariali rispetto agli uomini, di lezza di non essere sola e di potere difficoltà nell’accesso alle risorcontare su di un sostegno sicuro e se e di squilibri nella valutazione qualificato in grado di supportarla del merito. Sono sempre le donin maniera molto concreta”. ne a portare il carico più oneroso Senza dimenticare che i problemi della famiglia, ad essere le prime al femminile riguardano molte ravittime delle crisi economiche, gazze giovani, come conferma la a sopportare il peso psicologico professoressa Samaritana Bresodei componenti della famiglia, in lin, dirigente scolastico dell’Istituto situazioni che spesso sfociano Tecnico “A. Ceccato”: “Quando a in drammi silenziosi e qualche Francesca Briani, esperta di pari opportunità per la provincia di Verona scuola individuiamo una situazione volta in tragedie annunciate. Le di disagio o difficoltà, ci attiviamo donne, insomma, si trovano a immediatamente per coinvolgere la famiglia e offrire una dover superare ogni giorno ostacoli e problemi enormi per far valere i loro diritti in famiglia, nel lavoro, nelle relazio- prima assistenza psicologica - spiega -. Più di questo, però, ni sociali. Una situazione di disagio che inaspettatamente come scuola non possiamo fare: ecco allora che diventa può coinvolgere donne benestanti, magari laureate, pro- fondamentale potere individuare una serie di referenti istifessioniste o comunque inserite nel mondo lavorativo, al di tuzionali certi, sicuri e affidabili ai quali rivolgersi. Risulterà sopra di ogni “sospetto”. Per non parlare delle donne stra- importante analizzare e suddividersi con chiarezza ruoli e niere, chiamate a confrontarsi anche, e per di più, con tutte ambiti d’intervento, per mettere a disposizione delle ragazle problematiche connesse all’integrazione e con le limita- ze un sostegno utile e davvero efficace, di cui oggi si avverte senz’altro la necessità”. zioni talora imposte dalla propria cultura di origine. L’Amministrazione Comunale è sensibile al problema di questa enorme distorsione della figura femminile nella nostra società e la proposta che lancia è interessante: organizzare un Tavolo di Lavoro intorno al quale far sedere donne che, grazie alle loro esperienze professionali e di vita vissuta, possano aprire nuove strade, essere di esempio al mondo femminile, intercettare i problemi relativi e portare istanze e proposte all’attenzione dei centri di potere più alti. Da donna a donna Il focus è sulle situazioni di difficoltà e prevaricazioni che ogni giorno si ritrovano a subire molte donne. Un problema più diffuso di quanto si creda, come 16 Storie di donne L’intenzione del Comune è di coinvolgere nel progetto, in prima persona, donne che per la loro professionalità e la loro esperienza possono offrire risposte chiare e indicazioni preziose. Sul territorio ci sono già donne attive in questo senso, come ad esempio la psicologa iraniana Fatemeh Bohloli, arrivata a Thiene nel 1984 ed oggi perfettamente inserita nella nostra società, che ha conseguito anche un master in Integrazione Culturale all’Università di Padova: “Si potrebbe credere che vent’anni fa l’inserimento delle donne straniere nella società fosse più difficile, in realtà i problemi da affrontare oggi sono ancora più complessi - sottolinea -. Le donne sono costrette Samaritana Bresolin, preside dell’Istituto A. Ceccato ad affrontare problemi di inserimento legati alla diversità di lingua, cultura, religione che vengono ulteriormente acuiti dalle condizioni economiche precarie”. Questi ostacoli secondo la dottoressa Bohloli possono essere superati soprattutto attraverso il dialogo: “Occorre mettere in relazione le donne che provengono da altre culture con la società in cui sono accolte: devono essere chiari diritti e doveri di chi viene a vivere in Italia, ma per ottenere questa chiarezza bisogna spiegare ogni cosa in maniera semplice e concreta”. Una conoscenza reciproca che a parere di Gabriela Hanachiuc, interprete e traduttrice romena che vive a Thiene da trent’anni e ha curato un dizionario italiano-romeno di grande successo, deve partire necessariamente dalla conoscenza della lingua: “Arrivare in Italia per me è stato come rinascere: giorno dopo giorno, sono cresciuta nella mia nuova cultura e nella mia nuova società a partire dall’apprendimento della lingua. Per me naturalmente è stato più semplice perché il romeno è comunque una lingua neolatina”. Coinvolgere direttamente le donne secondo Gabriela Hanachiuc è indispensabile: “La donna è sempre il fulcro di una famiglia: attraverso di lei si raggiungono con maggiore efficacia anche i figli e i mariti - osserva -. Esperienze quotidiane come la spesa, la cucina, l’educazione dei bambini, la gestione familiare, risultano momenti fondamentali condivisi attorno ai quali si possono sviluppare un dialogo e un confronto costruttivo relativo alle diverse usanze, individuando insieme eventuali problemi per trovare le soluzioni più appropriate”. In effetti un obiettivo importante è quello di far crescere nelle donne, fin dalla loro infanzia, la consapevolezza dei propri diritti e della propria dignità. Potrà dare un importante contributo al tavolo di lavoro anche Esther Bonzie, thienese di nazionalità ghanese divenuta recentemente cittadina italiana dopo 18 anni di attesa: la signora Bonzie, infatti, è arrivata a Thiene nel 1992 assieme ai tre figli Theresa, Emmanuel e Angelo. Il suo è stato un percorso di inserimento lungo e difficile, e proprio per questo oggi è in grado di offrire utili indicazioni per assiste- Fatemeh Bohloli, esperta di integrazione culturale re altre donne che devono affrontare la stessa esperienza: “Per me è stato importante incontrare persone che mi hanno accolta e mi hanno fatto capire che con la volontà potevo davvero cambiare la mia vita e permettere ai miei figli di studiare, cosa che non ho potuto fare io - ha ricordato con commozione il giorno in cui è diventata a tutti gli effetti cittadina italiana -. Il confronto con le istituzioni locali, a cominciare dal Comune, mi ha fornito gli strumenti necessari per inserirmi pienamente nella società italiana secondo le sue regole ed avere consapevolezza del mio ruolo di donna”. È un dato noto che migliorando le condi- 17 Esther Bonzie, neocittadina italiana, nel momento del simbolico cambio d'abito zioni delle donne, migliorano anche quelle dei figli e della famiglia. La donna è sempre stata il fulcro della società, luogo dell’accoglienza e del dialogo, della vita e della creatività, delle emozioni e del dono di sé. Lo psicoanalista junghiano Aldo Carotenuto scrive “L’identità maschile è ben altro: lo status professionale, il successo, il potere, cose che non hanno niente a che vedere con la sfera del sentimento. Ma questo è il vero tallone d’Achille, il punto debole dell’uomo, il maschile si trova a perseguire una realizzazione materiale 18 anziché spirituale, ad agire secondo bisogni non propri, ma del collettivo, cioè “fatica” per diventare ciò che la società si aspetta che lui sia”. E se per l’uomo è difficile accettare senza paura questa diversità arricchente delle donne, d’altra parte anche “essere se stessa per la donna è davvero un’impresa ardua”. Ed è questa la grande sfida che ci attende e che le donne impegnate al progetto istituzionale di Thiene sono pronte ad accettare! Detto & Fatto Aquilone ED I bimbi dell’Arcobaleno in un momento di gioco L’infanzia che cresce 20 Quando si tratta di bambini la qualità è tutto. A maggior ragione se i bambini hanno dai 3 ai 36 mesi di vita. Per questo gli asili nido comunali di Thiene hanno intrapreso un percorso diretto verso l’eccellenza, sia sul fronte della riqualificazione delle infrastrutture sia nell’ambito dei servizi offerti. Dall’autunno del 2009 il nido Aquilone è interessato da una serie di lavori finalizzati al rinnovo e all’ampliamento dell’edificio, che offrirà a breve uno spazio raddoppiato rispetto all’attuale. Un’opera importante per il miglioramento dei servizi alle famiglie e ai loro piccoli, per cui l’Amministrazione Comunale ha stanziato complessivamente circa 1 milione e 400 mila euro ai quali, grazie anche all’interessamento dell’allora presidente del Consiglio Regionale Marino Finozzi, si è aggiunto un prezioso contributo di circa 180.000 euro da parte della Regione Veneto. Nello specifico l’edificio sarà interamente utilizzato come asilo nido, in modo da poter ospitare fino a 60 bambini. I nuovi spazi consentiranno di suddividere i lattanti dai bambini più grandi, riservando ai primi il pianterreno e ai secondi il primo piano. Grande attenzione sarà riservata all’ambiente, con l’installazione di una nuova centrale termica e l’utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili; il tetto dell’edificio ospiterà infatti diversi pannelli fotovoltaici, da cui ci si attende una produzione media di circa 6800 kWh l’anno a fronte di una riduzione di 3.200 kg/anno di anidride carbonica. Va ricordato che già l’anno scorso circa 122.000 euro sono stati stanziati dall’Amministrazione comunale per rinnovare l’asilo nido Arcobaleno di via Divisione Julia. Nonostante le buone condizioni generali della struttura, negli ultimi anni si erano manifestati diverse volte piccoli problemi legati allo scivolamento dei coppi, che richiedevano continui lavori di manutenzione ordinaria. Anche in questo caso l’obiettivo è stato quello di riqualificare il tetto dell’edificio, con l’accortezza di isolare al meglio la struttura contribuendo al risparmio di energia. Sono inoltre previsti ulteriori lavori, che riguarderanno la realizzazione di un impianto di solare termico per la produzione dell’acqua calda sanitaria. Entrambi i progetti - fortemente voluti dall’assessorato ai servizi sociali e dall’assessorato ai lavori pubblici - testimoniano il desiderio di lavorare per un miglioramento continuo degli standard qualitativi delle strutture atte ad ospitare gli infanti. Tre sono le parole chiave che secondo l’Amministrazione Comunale danno il senso dell’opera: “funzionalità, visto che si tratta di un servizio che vuole intercettare e soddisfare al meglio le necessità delle famiglie; bambini, che costituiscono la particolare fascia di utenti caratterizzata da esigenze molto specifiche e sole, un’energia pulita che unisce rispetto per l’ambiente e risparmio economico”. 21 Detto & Fatto A r co ba l e n o e A qu i l o n e t h e g r o wi n g in fa n cy Rendering del nuovo asilo nido Aquilone A questi preziosi interventi di riqualificazione si accompagnano di pari passo gli sforzi per garantire un miglioramento continuo dei servizi offerti. Negli ultimi due anni sono stati rivisti il Regolamento e la Carta Servizi dei due asili comunali. L’obiettivo principale è stato quello di andare incontro alle esigenze dei genitori e di migliorare la vita dei bambini all’interno degli asili, attenendosi sempre e comunque alle regole di base delle strutture per l’infanzia. Tra le novità più importanti rientra la nuova modalità di gestione delle liste d’attesa. Se, come in passato, la famiglia può scegliere in quale dei due asili inserire il proprio figlio, ora tutti i bambini rimasti fuori dalla graduatoria verranno riuniti in una nuova lista comune; conseguentemente, non appena disponibile un posto in una delle due strutture, il primo della lista potrà accedervi per diritto indipendentemente dalla preferenza precedentemente espressa. Si è deciso, inoltre, di considerare maggiormente la norma che prevede di dare precedenza ai bambini di cui entrambi i genitori lavorano, in modo da garantire un servizio più vicino alle reali esigenze del nucleo familiare. Altro elemento degno di nota è la modalità di calcolo della retta per i picoli con i genitori non coniugati e con diversa residenza. Con il nuovo regolamento si tiene conto di entrambi i redditi e i patrimoni, in modo da effettuare il calcolo sull’intero nucleo e non sul singolo genitore. La Carta dei Servizi, già disponibile dal 2008, definisce invece in modo puntuale i servizi offerti dagli asili comunali, con 22 l’obiettivo di mantenere gli standard di qualità nel tempo. Un documento importante che garantisce ai genitori il rispetto delle condizioni stabilite al momento di iscrizione del bambino. Oltre ad impegnare la struttura per quanto concerne la qualità e la continuità dei servizi, la Carta adotta come punti cardine alcuni principi fondamentali quali l’uguaglianza ed il rispetto. Molte altre sono le attività - a volte particolari e curiose - che arricchiscono l’offerta educativa veicolata dagli asili comunali. Se in questa sede è impossibile menzionarle tutte, vale la pena citare iniziative come il gioco euristico (per insegnare a comporre nuovi oggetti da materiali di scarto, favorendo la creatività), i laboratori di lettura atti a stimolare curiosità, e tutta una serie di eventi (come la Giornata del Genitore e la Castagnata d’autunno) che prevedono il coinvolgimento diretto di papà e mamme accanto ai loro piccoli. Una qualità, quella degli asili comunali di Thiene, confermata il 1° luglio 2010, a seguito della visita di verifica effettuata da due valutatori incaricati dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (A.R.S.S.), i quali hanno confermato che entrambe le strutture rispondono ai criteri di efficienza, efficacia, sicurezza, accessibilità, umanizzazione e aggiornamento fissati dalla Regione Veneto e necessari per l’accreditamento istituzionale. Tali visite, in altre parole, hanno certificato la qualità dell’intero sistema “asili nido comunali”, garantendo i cittadini sulla bontà e l’affidabilità del servizio reso per il benessere dei loro bambini. L’Aquilone e l’Arcobaleno si apprestano a spiccare il volo! When it comes to our children’s welfare, quality is everything. And this is why Thiene’s municipal day nurseries have undertaken a path towards excellence, dedicated to revamping both their infrastructure and services. Since autumn 2009, the Aquilone (“Kite”) nursery has been the object of a series of structural operations geared towards the expansion of the building and the redesign of the heating system. It should also be noted that works to renovate the Arcobaleno (“Rainbow”) nursery, with the objective of better insulating the building to promote energy saving, were kick-started last year. In the past two years, the Regulations and Service Charter of the two municipal nurseries were revised in order to better meet parent demands, and to improve their children’s experiences of the nursery environment. Moreover, the recently introduced “Reading to grow - Multiculture” project, favours the integration of immigrant children through the reading of tales and stories originating from all over the world. Indeed, the quality of Thiene’s municipal day nurseries has already been confirmed with the Region’s recent authorisation of their activity. This was granted after a careful assessment, which certified that they met all of the necessary functional, structural and organisational requirements. informazione pubblicitaria Per conoscere gli orari del periodo autunnale: Tel. 0445 864000 Zoom Ha da poco chiuso i battenti l’interessante mostra “Piaz- Le piazze di Thiene: valorizzare il passato, progettare il futuro ze d’Europa, piazze per l’Europa”, esposizione fotografica La piazza è un’importante area di aggregazione per i resi- allestita nel parco di Villa Fabris dal team del Settore Ur- denti che devono poter vivere la loro città. Ecco dunque i pic- banistica del Comune, con l’obiettivo di portare all’atten- coli e grandi interventi dell’Amministrazione Comunale per zione del vasto pubblico casi esemplari di rivitalizzazione favorire nei quartieri la riappropriazione di questo fonda- e riqualificazione di piazze europee di diversi contesti mentale luogo sociale. L’elenco degli interventi per le piaz- geografici, storici e culturali. Il progetto è nato da un’intu- ze thienesi va da quelli minimi ma efficaci, come quello che izione dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia ha interessato l’area antistante il Santuario della Madonna C’era una volta la piazza… PIAZZA e t n a s l u p re cuo DELLA CITTÀ ed è stato curato dal prof. arch. Franco Mancuso, che si è avvalso del contributo dei colleghi dell’Università Politecnica di Catalogna, dell’Università Jagellona di Cracovia, dell’Università Aristotele di Salonicco e della Maison des iubileo Piazza del G Sciences de l’Homme di Parigi: un lavoro di circa tre anni di ricerca che ha coinvolto complessivamente un équipe di 40 docenti europei ed è stato finanziato dalla Comunità Europea. “La piazza - spiega l’arch Silvio Caoduro, tra i curatori della Mostra - è nata in Europa ed è tipicamente europea, dalla Scandinavia al Mediterraneo. Negli altri continenti è assente, se non in America Latina, perchè portata dai colonizzatori del vecchio continente. Nelle piazze europee è passata la storia dei popoli: dalle rappresentazioni religiose alle manifestazioni politiche, dai mercati alle feste, da luoghi dell’arte e all’architettura. Le piazze sono i punti nevralgici delle città e delle loro identità”. Grandi visitatori stranieri come Stendhal e Thomas Mann avevano ben individuato la secolare centralità della piazza soprattutto in Italia, Paese in cui in modo esemplare ed indissolubile la piazza ha accompagnato l’evoluzione della millenaria storia nazionale. Essa è CITTÀ DI THIENE Assessorato all’Urbanistica soprattutto luogo della vita quotidiana, scena dello scambio interpersonale e mostra 26 maggio - 8 giugno 2010 Casi esemplari di rivitalizzazione Anche Thiene partecipa alla riflessione di piazze europee di diversi contesti geografici, storici e culturali. europea sul significato ed il concetto Thiene di piazza nel tessuto urbano e sociale Parco di Villa Fabris Ingresso libero della cultura occidentale inaugurazione 26 maggio 2010 ore 18.00 24 CITTÀ DI THIENE Assessorato all’Urbanistica delle identità individuali e collettive. Anche le piazze hanno una “Carta” L’Arch. Franco Mancuso ha elaborato, nel corso del progetto Culture Uno scorcio della rinnovata Piazza Rovereto 2000 della Commissione Europea, anche un documento, “La Charte des places d’Europe”, sempre con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla “piazza”. La “Carta delle Piazze d’Euro- dell’Olmo, semplicemente interdetto alle pa” contiene 30 punti o raccomandazioni finalizzati a dare auto e reso così fruibile ai pellegrini e ai fedeli, a quello in- indirizzi progettuali alle piazze da rigenerare o a quelle di serito nel piano di più ampio respiro di San Vincenzo, con nuova concezione. Tra questi è di particolare attualità iI la realizzazione di piazza del Giubileo. Ancora, si è data si- punto 6 “Piétonisation”, che elabora la proposta, attenta- stemazione all’antica piazza Rovereto, ridonandole anche mente ponderata, relativa all’esigenza di salvaguardare le visivamente il ruolo di centro di aggregazione che aveva in stesse perché fondamentali luoghi primari di incontro e di passato e salvandola da un triste destino di semplice in- relazione sociale. crocio automobilistico, così come si è abbellita piazza Chi- 25 Zoom lesotti, inserendola nell’adeguato contesto esteticamente curato del tratto riqualificato di corso Garibaldi. Ancora, Le piccole aziende possono reagire meglio alla crisi è in progetto la realizzazione di un sagrato davanti alla chiesetta di San Girolamo, con l’arretramento a nord del tratto antistante di via San Gaetano e sono iniziati i lavori di costruzione degli edifici del Piano Nova Thiene, che delimiteranno la strategica Piazza di Nova Thiene, disegnata dall’architetto di fama internazionale Boris Podrecca per il cuore storico della città. Il Laboratorio di idee L’Amministrazione Comunale a fine maggio ha lanciato il Laboratorio di Idee: “Ri-Disegna il parco di Villa Fabris”. Si tratta di un coinvolgimento attivo richiesto agli studenti del Liceo Statale “F. Corradini” e dell’Istituto Tecnico “A. Ceccato” di Thiene che, nell’anno scolastico 2010-2011, sono invitati a elaborare soluzioni progettuali, su supporto Piazza Chilesotti grafico o multimediale, sugli spazi pubblici dell’area verde del parco e di tutta quella, nevralgica per Thiene, compre- ri-disegno del parco di Villa Fabris, perché anche in questa sa tra via Gorizia, Piazzale Divisione Acqui, via Damiano fase progettuale è doveroso dare spazio alla creatività dei Chiesa ed il retro dello scenario urbanistico prospiciente nostri studenti, componente della cittadinanza particolar- via Trieste. Le idee verranno accolte in uno spazio web mente attenta all’offerta di spazi pubblici di incontro qua- riservato all’interno del portale istituzionale. Ai vincitori, lificati”. individuati da apposita commissione, saranno assegnati premi in materiale scolastico. La piazza del futuro “Sul tema dello spazio aperto pubblico come luogo di Lasciamo ancora la parola a Silvio Caoduro: “La piazza aggregazione - commenta l’Assessore all’Urbanistica non ha finito di essere il cuore pulsante delle nostre co- Giuseppe Zuccolo - l’Amministrazione Comunale si sta munità. I cittadini europei si sono riappropriati delle loro interrogando ormai da molto tempo e le recenti grandi piazze, una volta restaurate e ripulite dalle auto, spostate opere urbanistiche e di riqualificazione urbana stanno a in zone limitrofe o in parcheggi interrati. dimostrare la serietà del percorso thienese, in linea con Oggi le piazze tornano finalmente ad essere quel luogo di le tendenze evolutive europee. Abbiamo ritenuto impor- scambio commerciale, sociale, culturale che da sempre tante coinvolgere i giovani con il Laboratorio di idee per il ne caratterizza l’essenza”. Anche a Thiene. Il Presidente degli industriali vicentini, Roberto Zuccato, analizza il momento delicato del nostro sistema produttivo LABORATORIO DI IDEE Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto. ri-disegna Il Parco DI VIlla FabrIs 26 CiTTÀ di THiene assessOraTO aLL’UrbanisTiCa (A. Baricco) 27 Zoom Gli ultimi anni, per l’economia globale, sono stati davvero difficili: la crisi si è fatta sentire ovunque, e non è stato semplice fronteggiarla. Cosa ci attende nei prossimi mesi? Lo abbiamo chiesto ad un protagonista di primo piano del nostro mondo produttivo: Roberto Zuccato, nativo di Caltrano, presidente e amministratore delegato della Ares Line, azienda di Carrè leader nella produzione di poltrone per ufficio, sale conferenze, congressi, università, e da due anni presidente di Confindustria Vicenza. Presidenze Zuccato, i giudizi sulla congiuntura sono discordi: per alcuni la ripresa è già iniziata, secondo altri la crisi durerà ancora per diversi mesi. Qual è la sua impressione, soprattutto riguardo all’area di Thiene e dell’Alto Vicentino? L’Italia e Vicenza hanno agganciato la ripresa, ma restano lontane dai massimi pre-crisi. Quindi non dobbiamo cedere a facili euforie, la discesa è stata repentina e profonda e la ripresa sarà lenta e faticosa. La produzione industriale sta accelerando e si stanno innalzando le probabilità di un aumento del Pil superiore all’1% nel 2010. La stima del Centro studi di Confindustria dice che il secondo trimestre sarà ancora positivo, trainato dalla produzione industriale e ciò potrebbe ampliare le chance di un aumento del Pil sopra l’1%. Noi siamo una realtà manifatturiera e quindi siamo recettivi alla ripresa della produzione industriale e la debolezza dell’Euro probabilmente ci darà una mano. Ma bisogna essere molto cauti. Spesso si dice che le qualità di un’azienda competitiva emergono proprio nei momenti difficili. Quali sono state le carte messe sul tavolo dalle imprese del nostro territorio per fronteggiare questa congiuntura negativa? Il sondaggio DEMOS per il Centro Studi di Confindustria dice che le imprese italiane esposte alla concorrenza internazionale hanno reagito, assieme alle loro reti di fornitori. E il Nordest è sicuramente più allenato e in buona forma rispetto ad altre aree del Paese. Secondo molti analisti il limite del nostro sistema produttivo, fatto prevalentemente di microimprese, è quello di non riuscire a creare un ampio network sinergico per competere a livello internazionale È davvero così? Si sta finalmente concretizzando una maggiore e più efficace collaborazione? La crisi ha dimostrato che la crescita per la crescita non serve a nulla. Ha dimostrato che crescere troppo e in fretta può creare numerosi scompensi all’interno delle organizzazioni. Non a caso una delle parole 28 A suo parere, quali potranno essere i settori trainanti per la ripresa nei prossimi anni? Notiamo un riavvio della domanda internazionale soprattutto per le economie emergenti e di recente industrializzazione, Cina, India, Brasile, Libia. Ma anche gli Stati Uniti dimostrano un certo risveglio. A spingere le vele dell’export è poi il deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro. Insomma una moneta più debole su un’economia internazionalizzata come quella vicentina un impatto positivo ce l’avrà. Quindi credo che i settori che tipicamente rappresentano il made in Italy ne trarranno un beneficio. d’ordine sentite più di frequente negli ultimi tempi è ridimensionare. È evidente se la tua macchina produttiva si ingrandisce per produrre 100, ma il mercato è capace di assorbire solo 50, quel 50 in più che produci per te ha un costo che nel perdurare della crisi diventa insostenibile. Le nostre organizzazioni piccole e medie hanno un vantaggio rispetto ad altre, che sanno muoversi più agilmente e sanno entrare in mercati di nicchia con più facilità, perché è, banalmente, più semplice convertire una macchina produttiva piccola che una grande. Il tema delle aggregazioni è invece altra cosa. Zuccato con la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al recente Forum Economico Italia-Cina Il prolungamento a nord dell’autostrada Valdastico secondo molti è un’opera essenziale per lo sviluppo dell’economia dell’Alto Vicentino. È d’accordo? Ritiene che alla fine si troverà l’intesa per realizzare il progetto? Il Veneto ha bisogno del proseguimento verso Nord della Valdastico, è un’arteria per il trasporto su gomma cruciale per chi, come le nostre imprese, ha così forti interessi commerciali e industriali nel Centro Europa. Credo che le istituzioni vicentine stiano facendo e faranno tutto ciò che è necessario per realizzare il compimento di quest’asse fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. Quale ruolo possono avere le amministrazioni pubbliche nel favorire la ripartenza del sistema economico locale? Il problema della burocrazia, con i suoi mille fronzoli, è tristemente noto a chi fa impresa. Ma alla farragine amministrativa si somma un fardello anche più odioso: l’enorme ritardo con il quale la pubblica amministrazione italiana paga i propri debiti commerciali. Un ritardo che è una vera e propria tassa implicita ed iniqua. Bastano due cifre in croce: la PA salda con ritardi che possono arrivare anche a 900 giorni e che producono una domanda di credito da parte delle imprese italiane di circa 67 miliardi di Euro, quasi un quarto del totale degli impieghi a breve erogati dalle banche al sistema produttivo. Le imprese più colpite sono quelle più piccole, e di conseguenza il Nord Est sente molto questo problema. 29 Apt Zoom MON AMi In primo piano un albero alto ci protegge dal sole caldo estivo. Di fronte a noi vaste distese di campi gialli e verdi, qualche casupola e un lungo ponte sul fiume. Sullo sfondo la montagna di SainteVictoire domina la valle. Siamo nel quadro La montagna Sainte-Victoire con grande pino (1885-1886), di Paul Cezanne. Qui, il pittore è riuscito a cogliere gli elementi più caratteristici della Provenza, affascinante regione francese. Ed è proprio in questo luoghi, fonti di ispirazione per diversi pittori impressionisti, che si trova Apt, graziosa cittadina che dal 1990 è gemellata con Thiene. 31 Zoom Questo accogliente comune francese, situato tra le montagne di Vaucluse e non molto distante dalla storica città di Avignone, è accomunato con la nostra città da diverse affinità elettive. Oltre al nome di origini romane - “Apta Julia” era infatti una antica colonia romana - la cittadina francese condivide infatti con Thiene la particolarità di avere una torre campanaria con alla base un sottopasso. La foto con la Torre dell’Orologio, risalente al 1561, è un souvenir quasi obbligatorio per chi visiti Apt. Ma non è solo per le bellezze architettoniche, che Apt assomiglia a Thiene. Entrambe hanno vissuto un significativo periodo di sviluppo dell’economia locale. Apt è nota per essere la capitale mondiale della frutta candita, ma vanta soggiornato per una decina di giorni nel paese provenzale, partecipando alle lezioni in francese e visitando il paese e le meraviglie dei territori circostanti. Questi viaggi-studio rappresentano tuttoggi il legame più forte tra i due paesi, anche se negli anni le occasioni di relazione si sono diversificate ed arricchite. Da tradizione la cittadina francese organizza per la Pentecoste una particolare manifestazione chiamata “La Cavalcade”, con sfilate di carri ricoperti di fiori per le vie del centro, accompagnati dalla musica della banda cittadina; e quest’anno è stato invitato a suonare il Corpo Bandistico Cittadino Patronato S. Gaetano, portando così un po’ di Thiene nella tradizione provenzale. Vista la speciale amicizia tra le due città, non resta che proporre a coloro i quali non sono mai stati in Provenza un rilassante soggiorno ad Apt, alla scoperta della cultura e dei territori francesi. Apt e il Parco del Luberon promettono soggiorni per tutti i gusti. Istantanee di Apt e delle bellezze naturali della Vaucluse anche una importante tradizione nel campo della ceramica, materiale con cui vengono create statue artistiche per il presepio natalizio (i cosiddetti Santoni). Apt è inoltre un comune polivalente dal punto di vista del turismo. Capoluogo del Luberon, la cittadina provenzale è il punto di partenza ideale per visitare l’importante Parco Naturale protetto, immerso nella affascinante natura francese, che comprende il massiccio del Luberon, tutelato dall’UNESCO con il titolo di “Riserva di Biosfera”. Il Parco comprende una sessantina di paesi e accomuna diversi paesaggi: i massicci calcarei bianchi e i giacimenti d’ocra, i borghi e i castelli tipici del medioevo francese, verdi e freschi boschi attraversati da una moltitudine di sentieri, rurali costruzioni di pietra in stile provenzale e molto altro ancora. I paesaggi da visitare sono tanti, ma ci sono alcune zone che più di altre affascinano i visitatori. Nei pressi di Apt, ad esempio, si ammirano distese viola che si perdono all’orizzonte: sono i campi di lavanda, fragranza raccolta e prodotta in questo centro. Da qui è possibile percorrere le caratteristiche Strade della Lavanda, seguendo percorsi che 32 uniscono i centri che da secoli coltivano il fiore con la stessa passione di sempre. E come dimenticarci delle reminescenze petrarchesche? Tra i monti della Vaucluse scorre la Sourge, un fiume dai colori spettacolari con toni dal verde smeraldo al blu cobalto, noto per aver ispirato Francesco Petrarca. Il poeta, che soggiornò ben quattro volte in questi territori, trasse ispirazione da questo splendido corso d’acqua per il suo arcinoto verso “Chiare, fresche et dolci acque” rivolto all’amata Laura. Grazie al ventennale gemellaggio tra le due municipalità, (ottobre 1991) sono stati molti i concittadini che hanno avuto occasione di recarsi in questi incantevoli posti, soprattutto tra i giovani. Il legame tra Thiene e Apt, infatti, ha avuto origine grazie agli scambi culturali iniziati sul finire degli anni ’80, promossi dal Liceo Corradini e volti a favorire l’interscambio culturale e formativo tra gli studenti thienesi ed i coetanei del ginnasio francese. Ogni anno le classi quarte partono alla scoperta della cittadina provenzale, con lo scopo di imparare la lingua e di familiarizzare con usi e costumi nuovi e diversi; ad inizio marzo un gruppo di 47 ragazzi ha Sopra: il Corpo Bandistico Cittadino Patronato S. Gaetano di Thiene sulla scalinata del Municipio con il sindaco di Apt Olivier Curel A lato: due momenti del concerto durante la ‘Cavalcade’ 33 Una fontana nel centro cittadino e la caratteristica Torre dell’Orologio apt mon amI As of 1990, the welcoming French municipality of Apt, located in the heart of the Vaucluse mountains near the historical city of Avignon, has been twinned with our city. Apt is renowned for being the world capital of candied fruit, but also boasts an important pottery tradition. This Provençal town, which is the capital of Luberon, is the ideal starting point from which to visit the protected Natural Park - immersed in the best of French nature enclosed in the Luberon area. The Vaucluse mountain range also holds the Sourge, a splendid river known for having inspired Francesco Petrarca to write his “Clear, fresh and sweet waters” verse, dedicated to his beloved Laura. The tie between Thiene and Apt was forged thanks to the cultural exchanges introduced in the late ‘80s by the Liceo Corradini (a local secondary school). A group of Thienese citizens recently visited Apt to participate in “La Cavalcade”, a traditional event that involves a parade of carts, covered in flowers and accompanied by various musical groups, passing through the city centre (the band associated with the St. Gaetano patronage of Thiene also performed this year). Apt and the Luberon Park offer holiday opportunities to suit the most diverse of tastes. Il famoso ponte della vicina città di Avignone PER SAPERNE DI PIÙ Ufficio del Turismo Comune di Thiene T. 0445 80 48 12 F. 0445 80 49 99 [email protected] Ufficio del Turismo d’Apt T. 04 90 74 03 18 F. 04 90 04 64 30 www.ot-apt.fr www.apt-luberon.fr [email protected] 34 Zoom Torna a rivivere a Thiene l’appuntamento con la storia rinascimentale. La rinnovata formula, affidata alla regia di Chester Stella, fonde Rievocazione e Mercato Franco per rapire gli spettatori e traghettarli, grazie anche alla musica, nella Thiene di fine ‘400. L’attesa è stata più lunga del solito, ma oramai manca davvero una manciata di settimane. Basta pazientare sino al primo weekend di ottobre perché i suoni, i colori ed i sapori rinascimentali tornino a scaldare e vivacizzare il centro cittadino per il classico appuntamento con la Rievocazione Storica. Due giorni di grande festa in cui, una volta ancora, verrà ricordata la concessione del mercato franco, fatta 36 nel 1492 alla città thienese dal doge veneziano Agostino Barbarigo. Gran cerimoniere di questa rinnovata, suggestiva immersione nella Thiene di fine ‘400 sarà l’artista e regista teatrale Chester Stella, cui l’Amministrazione Comunale ha affidato la direzione artistica della manifestazione. Thienese doc ma al contempo cittadino del mondo - numerosi i suoi trascorsi all’estero a contatto con culture diverse - da più di trent’anni Stella si occupa d’arte, dividendosi tra teatro, pittura, ceramica e grafica. Nel suo curriculum teatrale vi sono varie collaborazioni (come attore, scenografo, curatore della colonna sonora) con la compagnia ‘Piccolo Teatro Città di Thiene’ e poi diverse regie (con opere di Ben Jonson, Edgar Lee Master e Goldoni) che gli hanno fatto guadagnare un costante interesse da parte di pubblico e critica. Poi, nel 2001, la prima regia per la Rievocazione Storica e del Mercato Rinascimentale di Thiene. “Una bellissima esperienza ricorda oggi Stella - in occasione della quale ebbi l’onore ed il piacere di entrare in contatto con vari gruppi, venendo coinvolto in molte pregevoli manifestazioni. Tra queste, anche il Convivium Voluptatis di Volta Mantovana, dove tornerò tra l’altro in questi giorni per incontrare i gruppi presenti, invitandoli a Thiene”. Stella, in verità, può vantare un legame diretto anche con la Rievocazione del ’92, la prima in assoluto. “Il direttore artistico di allora, Lucchini, mi chiese di curare la locandina per l’evento - ci racconta -. Accettai con entusiasmo e realizzai un poster in cui veniva riproposta una grafica di Albrecht Duhrer”. Una scelta, quella a favore del massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale, che testimoniava un amore ed un’affezione rimasti invariati nel tempo. “Nutro una grande predilezione per il periodo rinascimentale, in particolar modo per quello tedesco. Lì si trova l’origine lontana dei miei interessi artistici. Posso dire di essere ben informato e documentato su quel periodo storico”. Il desiderio di dare alla manifestazione, nelle sue varie articolazioni, una maggiore aderenza storica rappresenta, non a caso, uno degli elementi di novità di quest’anno. “Stiamo cercando di coinvolgere quei gruppi che risultano più fedeli e vicini al momento storico considerato”. Stesso discorso per la musica e la ristorazione, selezionate con più rigore e con una dedizione quasi filologica, tale da riproporre nel modo più fedele possibile sonorità e pietanze che un viaggiatore del tempo potrebbe incontrare in una situazione di fine ‘400. Ampio spazio, parallelamente, anche all’intrattenimento, con un denso programma di spettacoli, giochi, danze e concerti. Sei differenti location del centro cittadino ospiteranno palchi in cui, per tutto il sabato e la domenica, ruoteranno i gruppi di artisti, in modo che l’intero centro storico viva a pieno la festa senza momenti vuoti o pause. Nel medesimo fine settimana altra novità rispetto al passato - verranno quindi concentrati la Rievocazione ed il Mercato, il quale andrà ad occupare degli spazi ben definiti lasciati liberi dai cortei e dalle sfilate. Lungi dal considerarlo un problema, Stella ha voluto farne un punto di forza: “sarà l’occasione per ricreare una maggiore coesione tra gli spettatori presenti e gli attori, gli artigiani ed i commercianti che interverranno - sottolinea -; vogliamo che per due giorni la città si senta calata in un’atmosfera rinascimentale vera e propria”. Tra i vari ingredienti un’attenzione particolare sarà riservata alla musica, considerata dall’artista “un elemento fondamentale per colpire ed emozionare lo spettatore”; il commento sonoro accompagnerà ogni momento della due giorni rinascimentale proponendosi come privilegiata scorciatoia tra la Thiene contemporanea e quella dell’epoca. Note di musica popolare ma anche musica colta; in collaborazione con l’Istituto Musicale di Thiene si sta infatti lavorando all’organizzazione di un paio di concerti di rilievo, previsti per la serata di sabato ed il pomeriggio di domenica, in cui verrà proposto un repertorio di musica rinascimentale alta. “L’impegno - rivela Stella, a commento dei lavori in corso - è indubbiamente gravoso ma stiamo facendo di tutto perché l’appuntamento si confermi una grandiosa festa 37 Territorio Mons. Flucco letterato e cittadino di Thiene per la città. L’augurio - conclude - è che vi sia adesione da parte di tutta la cittadinanza, comprese quelle persone che, per i più disparati motivi, negli ultimi anni non partecipavano più all’evento”. Un motivo in più, per non dubitare della buona riuscita e dei consensi che la rinnovata edizione della Rievocazio- ne saprà incontrare, ce lo fornisce, guarda caso, il nome stesso del regista. “Questo nome anglofono con cui da sempre tutti mi conoscono - ci rivela - è un termine di origine latina (da castrum) che è rimasto nei suffissi di nomi di città inglesi per indicare la città fortificata, il castello”. Quando si dice avere il destino nel nome… UN SENTITO RICORDO DEL PARROCO THIENESE NELLE PAROLE DI GIOVANNI AZZOLIN, AUTORE DEL LIBRO CHE NE RIPERCORRE L’OPERA LETTERARIA “ Era un nebbioso meriggio sul calare di Dicembre. Per queste vie solitarie e mute un’automobile passava veloce portando lontano un uomo che aveva la coscienza di avervi fatto del bene; un uomo che in quell’ora bruna, tormentosissima, sentiva nello schianto d’un distacco crudele, accrescersi in petto la forza di quell’amore che ala di tempo non sfiora, distanza di luogo non illanguidisce (…). Ero io quell’uomo, io che povero, siccome povero ero venuto mi allontanavo, così, dopo lunga infermità, dopo diciassette anni di pastorale ministero, dalla diletta Thiene» 38 ” 39 Territorio C osì, senza dir nulla ad alcuno, con l’automobile di Pino Zicche, se ne andava da Thiene mons. Flucco. Le cause? Se ne dissero tante. Ma quella vera la dice qui lui: la lunga malattia, e forse una grande depressione. Durante la sua permanenza da noi, continuò l’opera di mons. Dell’Eva nella parrocchia, e in città creò situazioni nuove, specialmente a favore dell’educazione dei giovani. Riprese i lavori di ampliamento del Duomo; fu lui che fece venire a Thiene nel 1913 i Padri Giuseppini di S. Murialdo, e quindi la nascita del Patronato S. Gaetano e perciò le scuole di educazione professionale per la gioventù. Nel 1919 chiamò qui i Padri Comboniani, altro punto di aggregazione sociale in città. Premure ebbe anche per Suore Dorotee e per il santuario della Madonna dell’Olmo. Aveva fatto il solenne ingresso a Thiene il 7 dicembre 1904, a 45 anni. Ma fu durante la Grande guerra del 1915-‘18 che mons. Flucco impegnò le migliori sue energie e doti. La città fu dall’inizio del conflitto un centro di massicci arrivi di truppe in treno, uomini che poi procedevano in camion verso l’Altipiano; era sede del V Corpo d’Armata; ebbe dai primi giorni due ospedali militari: il Boldrini e il Barcon; organizzò associazioni varie per l’assistenza ai soldati di passaggio o ai feriti; per iniziativa del sindaco e dell’arciprete di Thiene volle sottoscrizioni a favore dei mutilati cittadini o degli orfani dei caduti della Brigata Sassari sul Valbella di Gallio. In giorni in cui i nostri sacerdoti venivano spesso denunciati e condannati per tradimento, spionaggio o disfattismo, duecento cappellani, solo della Diocesi di Vicenza, erano al fronte, cinquecento parroci rimasero con i loro parrocchiani e nessuno abbandonò il paese, anche se vicinissimo al fronte. Lo stesso mons. Flucco fu denunciato, ma l’accusa cadde quasi nel ridicolo, ed egli vide 40 riconosciuto il quotidiano aiuto ai fedeli, alla città, ai soldati, agli orfani, ai feriti, ai prigionieri con la nomina di Cavaliere della Corona. Caso raro per un sacerdote. Nonostante questa logorante fatica fisica e morale, Mons. Flucco continuò a scrivere; ambientò proprio a Thiene durante la guerra uno dei suoi romanzi più belli in dialetto: Frich-Froch imboscà. Leggendolo ci pare di essere a casa, qui a Thiene. Incontriamo paesi familiari come Malo, Piovene Rocchette, Camisino, Caltrano; nomi di persone ancora presenti nella comune memoria, come il dottor Oriani, il dottor Giaretta, don Zannoni l’amato rettore del Collegio Vescovile; incontriamo nomi di alberghi quali l’Albergo Luna e il signor Cunico; il nome di vie e piazze, di chiese. E naturalmente c’è l’arciprete di Thiene mons Flucco, autore e protagonista allo stesso tempo; e c’è Frich-Froch che va e viene dalla canonica al seguito del capitano medico Bocconcelli di cui era attendente. Frich-Froch va al fronte, anche se al primo colpo di cannone quasi sviene, e giunge a Tonezza. È sera. I soldati sono attendati qua e là nei prati e vicino ai boschi. «Tutto gera silenzio là drento. Ma tutto a un tratto, in mezzo a quel silenzio, salta fora la vosse tremola de soldà meridional a cantar sta canzon melanconica e come una nenia: «Stai luntano a’ chistu core, a tte volo c’ ‘o penziero; niente voglio, niente spero, ca tenere affianco a me. Sì sicura a chist’ammore comm’ i’ so sicuro ‘e te. Scrive sempre e sta cuntenta, io nun voglio c’ ‘a tte sola; nu penziero me consola ca tu pianze sulo a me. A’ cchiù bbella, ‘e tutte è bbelle nun è mai cchiù bbella’ è te». Pagine avvincenti come questa - conclude Giovanni Azzolin - ne troviamo molte nei romanzi di Flucco. Ma si leggano attentamente anche i Sonetti in dialetto. Per me qui c’è il Flucco migliore, il più sconsolato e disarmato di fronte alla miseria e alla sofferenza, ma anche l’uomo che grida all’ingiustizia. Nel mio libro ho cercato di mostrare al lettore tutto ciò. Spero di esserci riuscito senza troppo annoiarlo. Mons. Flucco: scholar and citizen of Thiene Mons. Flucco created new opportunities in Thiene, particularly in the sphere of education. He re-opened the works for the expansion of the Duomo; it was he who, in 1913, invited the Padri Giuseppini of St. Murialdo to the city. This led to the creation of the Patronage of St. Gaetano and thus to the introduction of apprentice schools for the young. He officially entered the city of Thiene on 7th December 1904, at 45 years of age. But it was during the Great War of 1915-18 that Mons. Flucco put his skills and energy to full use. From the start of the war, he ran two military hospitals: the Boldrini and the Barcon; he organised various associations to assist passing soldiers and the wounded; he urged citizens to make donations to war veterans and orphaned children. In the days when our priests were often denounced and convicted of treason, Mons. Flucco also came to be the target of a nonsensical, almost ridiculous, accusation. But his daily aid to the faithful, the city and its soldiers, orphans, and prisoners was instead later rewarded with the title of “Knight of the Order of the Crown”. A rare occurrence for a priest. Regardless of the great physical and moral strain caused by this event, Mons. Flucco continued to write; he set one of his most touching novels (in dialect) - Frich-Froch imboscà - in war-time Thiene, with himself as the protagonist. La copertina del libro di Azzolin, edito da Accademia Olimpica - Vicenza Pages as captivating as these are common in Flucco’s novels, but also in his Sonnets. I believe these showcase the best of Flucco: his disillusion and vulnerability in the face of misery and suffering, but also his cries against injustice. I tried, in my own book, to transmit all of this to the reader: I hope to have succeeded. 41 Territorio Curiosità ed aneddoti di storia thienese, nelle parole dello studioso Angelo Rossi Uno stemma Una Storia Storia e significati dell’effige distintiva di Thiene La colomba bianca (argento), in campo azzurro, al volo spiegato che tiene nel becco un ramoscello d’olivo e che regge un tralcio di vite con un grappolo di uva nera e con foglie verdi, è lo stemma della città di Thiene. Araldicamente, come si legge all’art. 3, comma I dello Statuto Comunale, il segno distintivo della nostra città è così descritto: “d’azzurro al piccione al naturale, dal volo spiegato, rivolto a sinistra, tenente nel becco un ramo d’ulivo, sostenente con le zampe un tralcio di vite fruttato di nero e fogliato di verde, posto in fascia.” Questo stemma siamo abituati a vederlo, praticamente, ogni giorno sui manifesti affissi dal Comune, sulla carta intestata dello stesso ed ogni qualvolta si vede il Gonfalone della nostra città. Esaminiamolo attentamente. Lo scudo è azzurro ed il colore azzurro (che si rappresenta con linee orizzontali) in araldica sta a rappresentare il cielo e quindi tutte le idee che salgono in alto, come la “fermezza incorruttibile”, a somiglianza del cielo che non è soggetto a corruzione né a mutazione; la “gloria” poichè questa si Ciò che resta del più antico stemma (Chiesa San Simone) L’effige visibile nel timpano del Duomo Una versione del XV sec. (Museo arte sacra del Duomo) 42 innalza sulle cose terrene e la “virtù” perché dote celeste. Sono tutte caratteristiche storiche di Thiene che si identificano, anche, nella fedeltà a Venezia per secoli (14041797). La colomba, che in araldica viene quasi sempre rappresentata con il ramoscello di ulivo nel becco, sta a significare “l’amore casto e puro”, la ”pace coniugale”, l’”animo semplice e benigno” e la “dolcezza”. Anche queste, tutte qualità dei nostri avi, che fin dai tempi più antichi, per la loro vicinanza ai principi della Chiesa, ne erano testimoni. Il tralcio di vite (e vale anche per il grappolo d’uva) sta a significare “l’allegrezza”, ma anche la “pubblica unione” a rappresentare come i thienesi, pur nella morigeratezza dei costumi, sapessero divertirsi, ma anche essere uniti specialmente nei momenti più difficili. Dopo questo breve esame dello stemma della nostra città e di quello che simboleggia, dobbiamo chiederci: a quando risale? In teoria da quando Thiene si è costituito in libero Comune. Secondo il Giongo, Thiene si costituì in libero Comune allorquando versando uno staio (circa 84 litri) di frumento all’anno e la metà dell’ammontare di determinate multe al vescovo di Padova, questi, vescovo Gerardo,”allivellava” (affittava) per sempre il vecchio castello di Santa Maria a suo fratello Prevedello ed al suo amico Giovanni de’ Lemici, che accettarono anche per conto dei thienesi: era il 5 giugno 1166. Forse è meglio dire che da quel giorno i nostri avi incominciarono a pensare a costituirsi in “libero Comune rustico”: compaiono dopo quella data le figure del Decano e dei Sindaci. Solamente il 12 giugno 1283 il vescovo padovano Giovanni di Forzatè accordò ai thienesi, rappresentati dal decano Giovanni detto Pigocio di Laudrisio e al sindaco Giovanni Bello di Ottonello il diritto di imporre tasse e riscuoterle sul territorio Comunale. Da quel giorno Thiene diventa libero Comune. E forse da quei giorni si è dotata di un segno araldico che la rendeva “visibile e riconoscibile” come Ente nei confronti di tutte le popolazioni limitrofe. Era così come lo vediamo descritto nel Regio Decreto del 1 febbraio 1936? Le cose non stanno proprio così. Il più datato che si conosca è quello dipinto su tavola che si trova nella chiesetta di San Simone a Villaverla, una volta parte del Comune di Thiene e risale ai primi anni del ‘300. È ben diverso! È di rosso, alla colomba bianca (argento) attraversante (cioè con le ali chiuse e messa di profilo), imbeccante un ramoscello d’ulivo e reggente un tralcio di vite fruttato di nero e fogliato. Araldicamente la colomba, così rappresentata, significa ugualmente quanto detto prima; è lo scudo di rosso che assume un ben altro significato. Il rosso (che si rappresenta con linee verticali) sta a significare “spargimento di sangue in battaglia”, “audacia”, “valore” e “fortezza”. I nostri avi avevano giustamente scelto il rosso perché avevano dimostrato il loro valore e la loro fortezza versando il loro sangue nel 1259, quando Azzo VII d’Este, lunedì 21 aprile, semidistrusse il vecchio castello, uccidendo diverse persone intente a commercializzare i loro prodotti agricoli ed artigianali, durante il mercato. Ugualmente sangue thienese scorse quando, nel 1314, il podestà padovano Ponzino de’ Ponzoni rase al suolo il castello di Santa Maria, lasciando individuabili ancor oggi i lati della torre quadrata, che oggi costituiscono le pareti dell’antica cucina della Villa Porto Colleoni Thiene e la porta principale del castello, su cui è stata costruita la torre civica (quella che molti considerano solo il “campanile”). Lo stemma che si trova nella chiesetta di San Simone è molto rovinato, ma è ugualmente leggibile nel suo dise- Stemma con colomba dal capo girato di fontana Chilesotti L’effige oggi in uso, sul timpano del Municipio Lo stemma cittadino nella fontana di Bacco e Arianna 43 Territorio gno. Due stemmi identici a questo, ma integri nei colori si possono vedere nel museo d’arte sacra in canonica del Duomo e sono databili XV-XVI secolo. Un terzo, non colorato, lo possiamo vedere in centro al timpano del nostro duomo: forse era stato apposto nella chiesa costruita, dove prima sorgeva l’antica pieve di Santa Maria, tra il 1625-1630, con un grosso contributo dell’Amministrazione Comunale del tempo che volle adornasse la facciata della nuova chiesa. Nel 1814, quando venne inaugurato il primo acquedotto comunale voluto da Napoleone, si fece giungere l’acqua nella fontana posta nella piazza del Popolo, ora Chilesotti, di forme rinascimentali e nella vasca inferiore fu scolpito lo stemma in essere della nostra città, ma con la testa della colomba, imbeccante il solito ramoscello d’olivo, rivolta verso la propria coda. Elegantemente le autorità francesi avevano tacciato come “bastardi” i thienesi. Napoleone, che in quel dicembre 1814 era confinato all’isola d’Elba o meglio, i reggitori francesi, non avevano dimenticato che nel 1797 Thiene, e con Thiene i sette Comuni dell’Altopiano ed un altro paio di Comuni vicentini, non aveva accolto trionfalmente le truppe napoleoniche, anzi, furono necessarie alcune salve di batterie ippotrainate giunte da Vicenza per “convincere” i thienesi a rinunciare alla loro secolare fedeltà a Venezia. E ci furono anche alcune fucilazioni a Thiene e di thienesi a Vicenza! Un secolo dopo, nel 1914, il conte Guardino Colleoni, senatore del Regno e “ultimo di sua stirpe” donò alla nostra città la bella fontana di Bacco ed Arianna. Nella vasca, sia verso Villa Porto Colleoni Thiene, sia verso il Municipio, è scolpito lo stemma di Thiene. È ancora rosso ( le linee sono verticali e quelle dello scudo posto verso est sono le più visibili), ma la colomba è già al volo spiegato e non più attraversante! Inizia la modifica, il cambiamento, dopo circa 600 anni, dello stemma cittadino. Altro stemma in pietra è sul balcone che si affaccia su piazza Chilesotti del Monumento ai Caduti, inaugurato il 24 ottobre 1926. Vi è scolpito uno stemma comunale un po’ strano: la colomba è al volo spiegato, ma lo scudo sembra essere d’argento (bianco) dal momento che non ci sono linee che possano rappresentare il rosso o l’azzurro; sull’altro balcone sullo stemma sabaudo sono invece ben visibili le righe verticali che significano il colore rosso. A questo punto è doveroso chiederci: per quale motivo, e quando, il fondo della stemma è diventato azzurro? San Giovanni gaetano QUALE PATRONO PER LA CITTÀ? “Negli ultimi tempi - evidenzia Angelo Rossi - il 24 giugno Thiene ha festeggiato un po’ in sordina San Giovanni Battista, il suo antico patrono. Chi tra i thienesi ha superato la cinquantina ricorda benissimo gli striscioni color nocciola con la scritta giallognola ‘Fiera di san Giovanni’ stesi all’inizio delle principali vie di Thiene. E ricorda sicuramente il ‘casotto’ della tombola posto in piazza Chilesotti e la pioggia che quasi immancabilmente bagnava le tante persone riunite per l’estrazione, pioggia spes- so coincidente con la ‘burrasca dei cavalieri’ (cavalieri era il nome con cui si indicavano i bachi da seta prima che si rinchiudessero nel bozzolo), per non parlare delle giostre al Bosco dei Preti. E il tutto era permeato da un’atmosfera di festa, di gioia e di allegria”. “Oggi di tutto questo rimane il ricordo. Ed un rammarico: constatare che San Gaetano ha soppiantato San Giovanni Battista, che pur rimane il patrono di Thiene. Non si può fare una classifica tra i santi. Sono santi e basta! I nostri avi, San Gaetano Thiene - capitello di via Corso Campagna 44 più di 700 anni fa, avevano scelto come patrono San Giovanni Battista per vari motivi. Innanzitutto perché San Gaetano è venuto molto dopo (è stato beatificato nel 1671 da Papa Clemente X Altieri); poi perché è Giovanni che sobbalza nel seno di sua madre Elisabetta all’udire la voce di Maria Santissima; è Giovanni il precursore di Cristo; è Giovanni che battesima Gesù sulle rive del Giordano; è Giovanni l’unico Santo che la Chiesa ricorda e festeggia nel giorno della sua nascita (come Gesù e Maria) e non come migliaia e migliaia di Santi nel giorno della loro morte o del loro martirio”. “È a San Giovanni che ancora nell’antica pieve di Santa Maria era dedicato un altare dal Comune di Thiene, che stipendiava due preti ‘altaristi’ perché celebrassero messe al proprio patrono. Ed era già tradizione nel 1488. Anche oggi, sulla navata sinistra del Duomo, c’è l’altare su cui è effigiato San Giovanni. Sulla torre civica, comunemente detta campanile, si eleva la statua di San Giovanni con la ciotola in mano pronto a benedire la città posta ai suoi piedi”. “Non risulta esserci un recente provvedimento ufficiale con il quale si sia sostituito il vecchio patrono con San Gaetano. È il nostro Duomo che ha, da meno di un secolo, come patrono San Gaetano di Thiene. L’antica pieve, quella incastellata nel X secolo, era dedicata a Santa Maria; pur rivisitata ed ampliata nella prima metà del XVII secolo, continuò ad essere dedicata a Maria. Solamente nel 1913 papa Pio X, Sarto, con suo decreto sostituì l’antico titolo con quello di ‘San Gaetano in Santa Maria Assunta’, allo scopo di ‘ricordare ed onorare il Santo che dalla cittadina prende il nome’. La città di Thiene - conclude Rossi - ha per patrono San Giovanni Battista, il Duomo San Gaetano. Non si può cancellare sic et simpliciter la storia civica di San Giovanni lunga 700 anni”. “La parrocchia del Duomo - commenta in proposito l’arciprete di Thiene, don Livio Destro - ha come patroni, oltre a S. Maria Assunta, anche San Giovanni Battista e San Gaetano (la cui devozione è abbastanza recente). La festa patronale tipicamente thienese è certamente quella di San Giovanni Battista, molto legata anche a tradizioni laiche, come la fiera e le giostre. Da due anni stiamo cercando di riproporre la solennità del Battista con eventi significativi per quanto riguarda la fede, affiancati sia ad iniziative nuove, capaci di coinvolgere i più giovani, penso al recente concerto ‘Progetto Nuove Frequenze’, sia ad appuntamenti ‘storici’ e legati alla più antica tradizione della Fiera di San Giovanni Battista, come la Tombola ed il concerto della Banda Cittadina”. San Giovanni Battista Torre del Serlio 45 Domenico Mantoan LA PATAVINAS UNIVERSITAS ALL’ULSS 4 I l primo ottobre, con l’inizio del nuovo anno accademico 2010, l’Università di Padova “apre le porte” all’Ulss 4 Alto Vicentino che attiverà a Montecchio Precalcino e a Santorso due corsi di laurea triennali per 160 posti di infermiere e 54 posti di fisioterapista. L’idea di questo progetto era nata un po’ di tempo fa quando l’Onorevole Francesca Martini, oggi sottosegretario al Ministero della Salute, e il direttore generale Dott. Domenico Mantoan lavoravano entrambi assieme in Regione Veneto. Oggi grazie all’appoggio del Prof. Alberto Palù, preside della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Padova, questo progetto diventa finalmente realtà. “L’idea è di creare sul territorio un politecnico sanitario portando i nostri corsi dove c’è maggiore massa critica” come afferma il professor Palù. Padova riconosce che l’Azienda Ulss 4 sta sempre più sviluppando il territorio e ci sono ottimi presupposti per formare il case-manager, l’infermiere che opera all’esterno dell’ospedale, nei distretti, nell’assistenza domiciliare integrata, nelle case dei pazienti. Viene inoltre riconosciuta l’eccellenza per la riabilitazione che si è creata e sempre più cresce a Villa Miari. 46 Fiera soddisfazione per il Direttore Generale Mantoan, che ha sostenuto con tenacia il progetto, e che ha voluto sottolineare la straordinarietà dell’evento, sicuro che questa scelta produrrà dei frutti di valore assoluto. Anche la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 Alto Vicentino esprime estrema soddisfazione per il risultato raggiunto che nei giorni scorsi ha ottenuto anche l’approvazione del senato accademico. Il Sindaco Toldo sottolinea come la promozione al rango degli studi universitari delle specializzazioni infermieristiche e il conseguente venir meno delle scuole infermieri nel nostro territorio, l’equiparazione di titoli stranieri concessi con percorsi di studio molto più brevi in altri paesi entro l’Unione Europea, avevano nel tempo ridotto le possibilità di sbocco alla professione di infermiere nell’Alto Vicentino. Entro il Coordinamento delle Conferenze dei Sindaci della Provincia, i sindaci dell’Ulss 4 promuovono occasioni di integrazione di area vasta tra le Aziende e le realtà del territorio capaci di promuovere nuovi servizi a beneficio dei cittadini in modo diffuso in tutto il territorio della Provincia. L’Università a Santorso e a Montecchio Precalcino ne rappresenta uno splendido esempio. La presentazione della domanda obbligatoria di pre-immatricolazione deve essere effettuata via web dal 26 luglio fino alle ore 12.00 del quinto giorno lavorativo precedente la data della prova. Le prove di ammissione delle professioni sanitarie saranno l’8 settembre 2010. L’Ulss 4 sta inoltre predisponendo in questi giorni un seminario preparatorio al test di ammissione che si terrà presso la sala riunioni dell’ospedale di Thiene dal 16 al 27 agosto. L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti un ripasso sulle materie oggetto del test dell’8 settembre. Il corso è a numero chiuso (max 80) e sarà prevista una quota di partecipazione. Per ulteriori informazioni e iscrizioni contattare il numero 0445 389125 dell’Ufficio Stampa e per le Relazioni con il Pubblico dell’Ulss 4. Altre info su: www.podcast.medicina.unipd.it/groups/orientamente/ www.unipd.it/orientamento/index.htm www.ulss4.veneto.it 47 Appuntamenti uando LA REALTà emoziona Viaggio fotografico nelle frazioni di Thiene Thiene, a sud del centro. Sì, perché Thiene non è solo piazza Chilesotti e il pregevole Castello. Ci sono strade, case, luoghi della memoria e luoghi della realtà quotidiana a Rozzampia, al Santo, a Lampertico che hanno molto da raccontarci, ma che vivono nascosti allo sguardo distratto di chi vive e si muove a Thiene, defilati rispetto alle ordinarie linee prospettiche di attenzione. Luoghi e paesaggi che non sono però passati inosservati all’occhio artistico - ed amorevole per Thiene - del team di quattro fotografi, Giuseppe Stella, Valter e Luca Borgo e Giancarlo Marini, che già da alcuni anni propongono interessanti e raffinati appuntamenti di prim’ordine con la fotografia nella nostra città. La mostra “Thiene - A sud del centro”, che aprirà i battenti a fine settembre nella Sala Incontri di Palazzo Cornaggia, attuale sede della Biblioteca Civica, promette di rivelarsi per il visitatore una full immersion nelle frazioni di Thiene, fissate nello scatto fotografico in un arco temporale che abbraccia tutte e quattro le stagioni dell’anno. Saranno esposte complessivamente circa 150 foto, tutte rigorosamente in bianco e nero. “La mostra - spiegano gli autori - vuole essere un tentativo di raccontare con il mezzo che ci è più congeniale, la fotografia, una zona di Thiene che riteniamo poco conosciuta e quasi mai documentata fotograficamente.” La scelta di soggetti tratti dal territorio locale è frutto di una poetica ben precisa ed è il filo rosso che unisce idealmente quasi tutte le otto precedenti Esposizioni curate da Stella, Borgo e Marini. Anche con questo appuntamento, dunque, si continua 48 il percorso intrapreso già da alcuni anni dal team che vuole invitare lo spettatore a focalizzare la propria attenzione alla realtà locale. Gli angoli quotidiani del nostro vivere fanno dunque ancora una volta da protagonisti. L’obiettivo è comunicare un paesaggio, valorizzare e tramandare la sua storia, farli conoscere a quanti la ignorano e farla riscoprire a chi ne è ormai assuefatto. Ecco dunque offerti allo spettatore incredibili squarci invernali e distese di grano maturo, accanto ad antiche case e fattorie, ai luoghi di culto, come le chiese di Sant’Antonio, della Madonna della Neve e di quella di Loreto. Non solo paesaggi ed edifici, ma anche i volti e le abitudini di chi abita nelle frazioni. Ecco allora i lavori legati al ritmo della terra e le preghiere tradizionali di maggio ai capitelli con la recita del Rosario. “Anche l’utilizzo del bianco e nero - aggiungono i quattro fotografi - è frutto della volontà precisa di costruire un linguaggio emotivamente ricco e vivo. Il bianco e nero - concludono - permette di focalizzare maggiormente l’attenzione dello spettatore sul contenuto delle foto ”. Pur essendo frutto di un lavoro d’équipe, l’esposizione si rivela omogenea per precisa scelta degli autori, che hanno ricercato linee compositive, codici visivi di lettura dell’immagine e tecniche di sviluppo e stampa il più possibile uniformi per dare organicità al lavoro. E quello che resterà, a lungo, nell’animo di chi visiterà la mostra sarà senz’altro un’armonia di volti e paesaggi, fissati nella memoria dalla grande capacità di Stella, Marini e dei Borgo di trasmettere emozioni. 49 Appuntamenti Biblioteca Civica - Palazzo Cornaggia Dal 18 settembre al 3 ottobre 2010 Orari lunedì15.00-19.00 dal martedì al venerdì 09.30-12.30 15.00-19.00 sabato e domenica 10.00-12.00 16.00-19.00 Ingresso Libero WHEN REALITY MOVES THE SOUL Rozzampia, Santo and Lampertico are places that lay hidden from the distracted gaze of many of Thiene’s inhabitants. But they could not, however, escape the artistic eye of the photography team - made up of Giuseppe Stella, Valter and Luca Bordo and Giancarlo Marini - that have, for several years now, organised a number of intriguing first-class events in our city. The exhibition entitled Thiene - South of the centre, which will open its doors in late September, promises to be a full immersion for visitors into Thiene’s various districts, captured in a number of shots that cover all four seasons. A total of around 150 blackand-white photos will be on display. The common aspects of our dayto-day lives will once again be the protagonists of these images, which have the aim of transmitting the rich 50 history of this landscape to those who have never bothered to look, as well as allowing it to be rediscovered by those who have become accustomed to its charm. Observers are thus not only shown sceneries and buildings, but also the faces and customs of the districts’ inhabitants; all in black-andwhite, because - as the photographers claim - this “allows the spectators to focus greater attention on the contents of the photographs”. Despite being the product of a team effort, the exhibition appears very homogenous. This is the result of a conscious choice made by the photographers, who made a precise effort to use similar composition lines, visual codes, and development and printing techniques in order to give as much organic cohesion to their work as possible. 51 Alto Vicentino Servizi chiude il 2009 in positivo: aumentano gli utenti e si registra un netto miglioramento nella gestione dei servizi erogati. L’intervista con il Presidente di AVS, Walter Formenton Un 2009 caratterizzato da un’attenzione particolare per i propri utenti. A dimostrarlo sono i dati raccolti da Alto Vicentino Servizi Spa in fase di chiusura di bilancio che registrano un netto miglioramento nella gestione dei servizi erogati. “Rispetto al 2009 - sottolinea il Presidente di AVS Walter Formenton - è stato evidenziato un maggior rispetto degli standard fissati dalla carta del servizio. Il numero dei reclami ricevuti è in costante diminuzione - si passa dai 27 del 2008 ai 22 del 2009 ed i tempi medi di risposta sono abbondantemente al di sotto dei venti giorni lavorativi stabiliti come standard”. Nella stessa direzione vanno anche le telefonate servite dal call center, aumentate del 10% rispetto all’anno precedente (da 39.072 nel 2008 a 43.180 nel 2009). “È il segno - continua Formenton - dell’efficienza dei nostri operatori, che sono in grado di gestire e risolvere i piccoli problemi senza dover ricorrere all’intervento di tecnici ed operai. A fronte, tra l’altro, di un incremento dell’1,31% (1.698 unità) di clienti da servire”. L’impegno di AVS, comunque, è da sempre quello di soddisfare le esigenze del cliente attraverso alcuni criteri ben definiti come la verifica sistematica del rispetto dei termini contrattuali e degli standard specificati dall’ATO (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale), il rilevamento della qualità resa, anche mediante indici statistici, e l’accertamento del grado di soddisfazione per mezzo di indagini periodiche 52 di customer satisfaction. Valori positivi si leggono anche a livello economico. AVS chiude il 2009 con un utile netto di 756 mila e 899 euro. “Sul fronte dei ricavi - afferma il Presidente - restano consolidati al valore di previsione quelli del Servizio Idrico Integrato e si mantengono stabili quelli dei servizi complementari, primo fra tutti quello di fognatura e depurazione dei reflui industriali. Le imprese sono in evidente sofferenza, ma il 2009 non è stato particolarmente critico. Abbiamo maggiori preoccupazioni per il 2010, ma consideriamo anche che i nostri clienti industriali più importanti operano in settori (tessile e conciario) nei quali la competizione internazionale aveva già compiuto una dura selezione. Il risultato raggiunto nel 2009, dunque, si rileva particolarmente significativo e supera le previsioni fatte nel piano industriale con il quale ci siamo presentati quattro anni fa alle banche per richiedere il finanziamento degli investimenti fino al 2011. L’esito positivo a cui siamo giunti testimonia inoltre l’attento controllo dei costi operativi e l’efficienza del servizio, valori sui quali la Società basa la propria gestione”. A confermare l’elevata qualità delle attività realizzate da Alto Vicentino Servizi sono poi gli investimenti che ammontano a 6 milioni e 625 mila Euro. Previsti dal Piano d’Ambito sono stati ripartiti tra acquedotto, fognatura e depurazione. Più di 1 milione di Euro è stato speso per la sostituzione di condotte inadatte, mentre per quanto riguarda la fognatura, gli interventi più importanti hanno riguardato l’estensione e la separazione delle reti (oltre 2,5 milioni) ed il completamento di alcuni tratti della rete fognaria collinare. “Da sempre continua Walter Formenton - AVS ha tra i suoi compiti istituzionali il miglioramento e la tutela ambientale e nel 2009 l’incidenza degli investimenti che puntano alla salvaguardia del territorio è cresciuta dell’8,1% passando dal 76,9% del 2008 all’85% del 2009. In quest’ambito è utile ricordare che la Società si è data un Sistema integrato di Gestione della Qualità e dell’Ambiente che risponde ai requisiti delle norme ISO 9001 e ISO 14001 e che si sintetizza nell’utilizzo sostenibile delle risorse disponibili, nella diffusione e promozione della cultura del rispetto ambientale, nel garantire elevati standard di rispetto del territorio e nel progettare nuovi impianti, ed adeguare gli esistenti, allo scopo di aumentare i livelli di affidabilità, sicurezza, efficienza ed economicità del servizio”. Particolarmente rilevanti, quindi, sono anche i controlli della qualità dell’acqua potabile e degli scarichi industriali effettuati quotidianamente da AVS. Le condizioni di potabilità sono accertate da un laboratorio interno di Alto Vicentino Sevizi che, nel corso del 2009, ha analizzato Laboratorio interno AVS Sorgente Manozzo a Valli del Pasubio 4.469 campioni per un totale di 62 mila parametri. Anche le analisi sugli scarichi industriali hanno subito un incremento (il numero dei prelievi effettuati da AVS è salito da 306 nel 2008 a 323 nel 2009) che ha avuto come effetto quello di migliorare la qualità del refluo riversato dalle 269 imprese attive. Dai dati di AVS è evidente una netta diminuzione del numero di superamenti dei limiti allo scarico. Infine, per quanto riguarda le tariffe, si può evidenziare un assestamento della spesa media per utente domestico. “Ogni nostro cliente - conclude il Presidente Walter Formenton - paga circa 1,29 euro per metro cubo d’acqua utilizzato. Per una famiglia con consumi medi, ciò si traduce in una spesa annua di 151 euro. Due valori che testimoniano l’entità minima del costo del Servizio Idrico Integrato, ulteriormente ridotto da alcune forme di agevolazione introdotte dall’ATO per le famiglie composte da 6 o più persone”. Territorio di competenza AVS Condotte pozzo Ca’ Del Maglio a Breganze 53 Appuntamenti Una fedele riproduzione dello SVA su cui volarono entrambi i Ferrarin Arturo e Francesco Ferrarin, i thienesi volanti Fancesco e Arturo Ferrarin 54 Fino al 30 settembre una mostra all’aeroporto in occasione dei 90 anni dal volo Roma-Tokyo Gli italiani - secondo la tradizione - sono un popolo di “santi, poeti e navigatori”. I thienesi, però, al richiamo degli oceani sembrano da sempre preferire il fascino dei cieli: gli esempi più illustri sono rappresentati dai cugini Arturo e Francesco Ferrarin, assi dell’aviazione vissuti nella prima metà del secolo scorso, che con le loro imprese portarono in tutto il mondo il nome di Thiene. Proprio quest’anno ricorre il novantesimo anniversario di un’avventura straordinaria che fu resa possibile da entrambi gli aviatori thienesi: il 31 maggio 1920, infatti, Arturo Ferrarin atterrò trionfalmente a Tokyo al termine di una trasvolata di oltre 17.000 chilometri. La storia racconta che l’eroe fu accolto con ogni onore nella capitale giapponese, avendo il privilegio di essere ricevuto personalmente dall’imperatrice - evento mai verifi- catosi in precedenza - e di ottenere la Spada del Samurai, ovvero la massima onorificienza nipponica. Quello che la storia finora aveva lasciato in secondo piano è invece il ruolo fondamentale avuto in questa impresa dal cugino Francesco, che in realtà tracciò personalmente i piani di volo e declinò l’invito a compiere in prima persona la trasvolata solo per un nobile senso di lealtà nei confronti dei suoi compagni di Squadriglia. Un interessante “dietro le quinte” messo in luce dal recente libro di Angelo Rossi “Il Ferrarin aviatore sconosciuto: Francesco”, e riproposto nella bella mostra organizzata all’aeroporto di Thiene dall’Associazione Ricercatori Storico-Aeronautica Dogfight per celebrare “I cugini Ferrarin: uomini e piloti” in occasione di questo importante anniversario. 55 Appuntamenti L’“altro” Ferrarin Dici “Ferrarin” e immediatamente ogni thienese pensa al grande Arturo, al quale sono intitolati l’aeroporto, l’aeroclub, la piazza, la via, il monumento. Eppure c’è stato un altro Ferrarin aviatore, il cugino Francesco, altrettanto importante e valoroso, tanto che proprio a lui ancora oggi è intitolato il riconoscimento che ogni anno spetta al migliore allievo del corso dell’Accademia Militare Aeronautica. Un Ferrarin però quasi sconosciuto ai suoi concittadini di oggi, tornato finalmente ad essere ricordato grazie alla recente biografia a lui dedicata. Le ricerche effettuate nell’Archivio Storico dell’Aeronautica Militare di Roma e la lettura del libretto personale di volo hanno consentito di ricostruire la trentennale carriera militare di Francesco, decorato con numerose Medaglie al Valore e Croci di Merito per gli atti eroici compiuti nella prima e nella seconda Guerra Mondiale: 21 mila ore di volo e 300 missioni di combattimento portate a termine con successo dal pilota thienese, punta di diamante della gloriosa 87ma Squadriglia detta “La Serenissima”. Proprio “La Serenissima”, secondo i piani di Gabriele D’Annunzio, avrebbe dovuto compiere in blocco l’impresa del volo a lunghissima percorrenza tra Roma e Tokyo, destinata a portare prestigio e gloria internazionale all’Italia. Francesco Ferrarin preparò con cura minuziosa i piani di volo assieme a tutti i suoi compagni, ma quando D’Annunzio entrò in contrasto con il Governo italiano per la questione di Fiume per ripicca venne deciso che all’impresa potessero partecipare solo due piloti della Squadriglia. D’Annunzio scelse proprio Francesco e Antonio Locatelli, ma entrambi declinarono l’invito per lealtà nei confronti degli altri compagni d’ala: “O tutti, o nessuno”. Fu così che l’onere e l’onore di tentare il volo verso Tokyo passò ad altri piloti tra cui Arturo, che ebbe da Francesco il mitico SVA a bordo del quale decollò da Roma il 14 febbraio 1920 per atterrare a Tokyo il 31 maggio. Francesco, secondo da sinistra, con l’87° Squadriglia “Serenissima” e D’Annunzio La mostra Questo intrigante “incrocio” di destini tra i due grandi aviatori thienesi è ben raccontato nella mostra che l’Associazione Dogfight ha allestito presso l’aeroporto di Thiene. Fino al 30 settembre l’esposizione sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 19. Si possono prenotare anche visite guidate contattando l’organizzazione con almeno 5 giorni d’anticipo ([email protected]). Tra le fotografie e il materiale d’epoca che impreziosiscono l’allestimento è possibile ammirare anche uno splendido aeromodello volante dell’SVA, una fedele riproduzione in scala del modello di aereo sul quale volarono entrambi i Ferrarin. Davvero una chicca, infine, i fogli originali che riportano i disegni e gli ideogrammi realizzati dai bambini giapponesi in onore dell’eroe Arturo durante i festeggiamenti che seguirono il suo atterraggio a Tokyo. Questi straordinari reperti d’epoca, recuperati grazie all’impegno di Valeria Balasso dell’Ufficio Turismo del Comune, erano pensati come un regalo per Ferrarin e per la regina Elena di Savoia. Gli ideogrammi rendono infatti omaggio all’Italia e all’“eroe venuto dal cielo”: un eroe che - finalmente lo sappiamo poteva contare sulla vicinanza di un cugino altrettanto valoroso e importante, oggi doverosamente ricordato al suo fianco. 56 Arturo Ferrarin, assorto nei piani di volo Arturo and Francesco Ferrarin: Thiene’s high flyers In mostra anche alcuni disegni originali realizzati dai bimbi giapponesi per l’eroico Ferrarin According to tradition, Italians are a population of “saints, poets and sailors”. In Thiene, however, people have always seemed to prefer the allure of the skies: the most illustrious example is that of the cousins Arturo and Francesco Ferrari, champions of flight. This year marks the 90th anniversary of an extraordinary adventure: on 31st May of 1920, Arturo Ferrarin landed triumphantly in Tokyo after a 17,000 kilometre crossing. Angelo Rossi’s book, entitled “The unknown Ferrarin pilot: Francesco”, instead recounts the essential role played by his cousin Francesco, who personally drew up the flight plans, but declined the offer to take the journey himself out of a deep sense of loyalty towards his squadron. Indeed, the important role played by Francesco is recognised in the fact that the acknowledgement handed out to the best pupil of the Air Force Academy is still named after him today. All this is illustrated in the exhibition entitled “The Ferrarin cousins: men and pilots”, organised by the Dogfight Association in Thienès airport. It will be open to the public until 30th September, from Tuesday to Sunday (9am-12pm, 2pm6.30pm). Guided visits can also be booked by contacting the office at least 5 days in advance (info@aeroportothiene. it). Among the photographs and historic documentation that enrich the exhibition are the original drawings and letters composed by Japanese children in honour of their hero Arturo. This extraordinary material, which was collected thanks to the efforts of Valeria Balasso of the Muncipality’s Tourism Office, commemorates our “hero of the skies”: a hero who, as we now know and celebrate, could always count on the support of a valiant cousin. 57 informazione publiredazionale FARMACIA CINZANO alla Madonna salutE a360° Pierantonio Cinzano Nel cuore di Thiene, comodamente raggiungibile da qualsiasi punto della città, opera ancora oggi un’antica ‘bottega farmaceutica’ in grado di combinare una tradizione secolare con uno sguardo costantemente rivolto verso il futuro. È la Farmacia ‘Alla Madonna’, una realtà che, nel corso dei secoli, ha accompagnato la storia e l’evoluzione di Thiene ritagliandosi sempre un ruolo di primo piano sul fronte della salute e della qualità della vita. Appartiene da almeno sei generazioni alla famiglia Cinzano, che dai primi decenni dell’ ‘800 mantiene intatto lo spirito di servizio verso la cittadinanza. Con immutata passione la farmacia è guidata oggi da un titolare dinamico - Pierantonio Cinzano - approdato alla scienza farmaceutica dopo una carriera di rilievo internazionale nel campo della ricerca scientifica presso l’Università di Padova. Ad affiancarlo, uno staff giovane e professionalmente preparato. “Seguiamo un percorso di crescita della farmacia come presidio in grado di offrire ai cittadini un supporto a 360 gradi per la loro salute ed il loro benessere - sottolinea Cinzano - e cerchiamo di essere sempre all’avanguardia nel proporre nuovi servizi e maggiore comodità”. Come, ad esempio, la consegna a domicilio in città e la prenotazione telefonica o via internet, particolarmente utile quando la ricetta prescrive un farmaco inconsueto. La Farmacia ‘Alla Madonna’ è specializzata in auto-analisi di prima istanza, che consentono di tenere d’occhio alcuni aspetti della propria salute in modo semplice, rapido ed economico: bilancio lipidico, rischio cardiovascolare, radicali liberi, metabolismo degli zuccheri, rischio prostata, funzionalità renale, rischio ulcera, funzionalità del fegato, coagulazione, intolleranze alimentari e celiachia. Ogni mese, per un intera settimana, la farmacia offre gratuitamente alla cittadinanza il controllo di un aspetto della propria salute, quale ad esempio la glicemia, il colesterolo, le transaminasi, il rischio prostatico o l’auto-test dell’udito. Per tutti i clienti la farmacia mette a disposizione la consulenza gratuita - su appuntamento - di alcuni professionisti attivi sul fronte della salute (come, ad esempio, la dietista, la psicologa, il laureato in igiene dentale), proponendosi poi quale punto di riferimento per orientarsi nel complesso sistema sanitario. “La farmacia non è soltanto un luogo dedicato ai problemi di salute - afferma Cinzano - ma è anche la casa del benessere, dove chiunque può trovare utili rimedi per mantenere il proprio equilibrio naturale e per vivere in forma”. Variegata e qualificata, a tal proposito, l’offerta di prodotti d’erboristeria, dermocosmesi, integratori energetici e di strumenti per misurare la situazione della pelle, dei capelli, della cellulite, delle rughe e della linea. “Perché - conclude Cinzano - anche la bellezza, a volte, può essere specchio di un fisico sano ed in forma.” Appuntamenti la voce del GRANDE TEATRO a thiene Branciaroli in un momento dello spettacolo teatrale 60 Lo straordinario talento recitativo di Franco Branciaroli, protagonista di una singolare rilettura dell’Edipo Re, darà il via ad ottobre alla rassegna teatrale thienese, che, come da tradizione, sarà all’insegna delle emozioni uniche e della qualità assoluta. Appassionati ed intenditori del Teatro, quello con la T maiuscola, possono già iniziare a gioire perché si annuncia un gradito ritorno al Comunale di Thiene! È certo che la stagione teatrale 2010/2011 di cui è attualmente in allestimento l’intero programma sarà tenuta a battesimo dal capolavoro sofocleo Edipo Re, probabilmente uno dei massimi vertici della tragedia greca classica. Un debutto con tanto di ritorno alle origini del teatro e, in qualche modo, della cultura occidentale stessa. A celebrarlo sarà uno dei più originali e raffinati talenti italiani: l’attore, autore e regista milanese Franco Branciaroli. Vera e propria ‘belva da palcoscenico’, nel corso di una carriera oramai quarantennale, Branciaroli ha cambiato maschera e personaggio un’infinità di volte, lavorando fianco a fianco con alcuni dei più grandi nomi del teatro nazionale (Aldo Trionfo, Carmelo Bene, Giovanni Testori, Gabriele Lavia) e calcando le quinte più prestigiose. Memorabile, tra tutte, la sua particolarissima interpretazione della Medea di Euripide per la regia di Luca Ronconi, replicata per ben duecento volte nei teatri d’Italia e che egli stesso giudica ancora oggi “uno degli spettacoli più belli della mia vita”. Altrettanto bello e memorabile - ci si può scommettere sarà l’Edipo Re portato in scena a Thiene ad ottobre, frutto di una coproduzione tra Teatro de Gli Incamminati (compagnia fondata da Braciaroli stesso), Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro di Messina, con la regia firmata da Antonio Calenda. Dopo aver collaborato di recente nel Galileo di Brecht, Branciaroli e Calenda proseguono dunque con l’Edipo Re la loro accurata indagine nella psiche di un personaggio problematico, affrontando un percorso nella coscienza che, dapprima individuale, si fa in ultima analisi collettivo. 61 Appuntamenti Il progetto dello spettacolo si basa su una singolare rilettura dell’originale sofocleo (datato 430 a.C.) integrato dai sunti teorici di diversi studiosi e in particolare di Girard e Freud. E, come quest’ultimo riteneva che la tragedia in oggetto prefigurasse la metodologia della psicanalisi, lo spettacolo si contraddistingue per la messa in scena di una ricerca volta al senso vero e profondo di un passato che è stato frainteso. “Edipo - spiega Branciaroli - è l’eroe tragico che non sa chi è: tutto gli casca addosso perché tutto è già avvenuto. Questa conoscenza di sé avviene attraverso il dolore. Edipo dice che nessuno ha un dolore più grande del suo. Infatti appena egli conosce, diventa cieco; e la ceci- tà, come il dolore, nella cultura greca è strettamente legata alla conoscenza”. Ad illuminare le mille e più sfumature che segnano i passionali moti dell’animo umano saranno il volto e soprattutto la voce - con fiati, accenti, nuance verbali, vigorie di volumi e vibrazioni del diaframma - di questo grande mattatore. A tutti i thienesi, e a quanti vorranno essere presenti a questa prima d’eccezione, si offre dunque l’occasione di assistere ad un evento unico e di confrontarsi con una pietra miliare del teatro classico. “Perché come ci ricorda Branciaroli i greci sono qua, e ci saranno anche nel 3000”. THE VOICE OF GREAT THEATRE RINGS OUT IN THIENE The 2010/2011 theatre season will get underway with the Sophoclean masterpiece Oedipus the King. It will be celebrated by one of Italy’s most original talents: the Milanese actor, author and director Franco Branciaroli. A true and proper “stage beast”, Branciaroli has changed faces and personalities a million times over during his 40-year career, working side by side with some of the biggest names in Italian theatre (Aldo Trionfo, Carmelo Bene, Giovanni Testori, Gabriele Lavia) on the country’s most prestigious stages. Oedipus the King, which was co-produced by the Teatro de Gli Incamminati (a company founded by Branciaroli himself), the Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia and the Teatro di Messina, will begin showing in Thiene in October, directed by Antonio Calenda. After having recently collaborated on a production of Brecht’s Galileo, Branciaroli and Calenda are thus using Oedipus the King to take another in-depth look at the psyche of a troubled character, embarking on an analytic journey into a consciousness that initially appears to be personal, but is later revealed to be collective. The project is based on a single second reading of Sophocles’ original text (dating back to 430 BC), supplemented by the theoretical summaries of various scholars, particularly Girard and Freud. The thousands of nuances that mark the passions of the human soul will be played out, above all, in the face and the voice - with sighs, accents, verbal allusions, forceful sounds and vibrations of the diaphragm - of this great showman. 62 Anche la splendida Anna Valle tra i protagonisti che calcheranno le quinte del Teatro Comunale B isogna attendere invece dicembre per poter ammirare l’algida e raffinata bellezza di Anna Valle, impegnata nella pièce Confidenze troppo intime proposta dalla compagnia Theama Teatro. Ieri Miss Italia, oggi attrice affermata e ricercata, Anna Valle è riuscita a costruirsi in breve tempo una notevole carriera nella recitazione dividendosi con successo tra teatro, fiction e cinema. Molti la ricorderanno probabilmente come volto delle serie televisive Cuore e Commesse; ma la Valle ha avuto anche parti di primo piano in importanti produzioni internazionali come Augustus, dove ha interpretato la regina Cleopatra, ed in Soraya dove ha impersonato in modo ineccepibile la principessa dagli occhi tristi. A Thiene, l’attrice romana ‘naturalizzata’ vicentina - è infatti compagna dell’attore e produttore cinematografico berico Ulisse Lendaro, suo partner anche sul palco - darà voce e carne alla misteriosa e triste Anna. Una donna che scambia lo studio di uno psichiatra con l’ufficio di un consulente finanziario, finendo col raccontare a quest’ultimo i suoi segreti più in- timi e i suoi problemi sessuali col marito. William, il consulente, ascolta stupito e interessato le intime confidenze della donna, senza avere il coraggio di rivelare la sua vera identità. Ha inizio così un susseguirsi di appuntamenti che alimentano un rapporto ambiguo ed intenso tra i due, nonostante l’equivoco venga svelato quasi subito e prenda vita uno strano triangolo amoroso con l’ingresso in scena del marito di Anna, da lei reso zoppo anni addietro per un banale incidente. Un plot geometrico e comicamente pungente in cui tutti nascondono qualcosa e nel quale il caso e l’equivoco giocano un ruolo da co-protagonisti facendo via via emergere i sentimenti più veri. La regia di Piergiorgio Piccoli cesella con cura il carattere di ogni personaggio, costruito in modo che lo spettatore possa coglierne le più diverse sfumature psicologiche. Anche in questo caso dunque gli spettatori si troveranno coinvolti in un’ indagine, profonda ma al tempo stesso divertente, dove l’oggetto della ricerca è il moderno rapporto tra uomo e donna, il loro modo di interagire e di superare le piccole avversità quotidiane.Chissà che assistendo a questo sorprendente spettacolo teatrale spettatori e spettatrici non possano trarre qualche utile insegnamento! 63 Appuntamenti Un concerto e tanti progetti per la solidarietà Tibet 64 Alcuni esempi delle “campane” tibetane che sentiremo a Thiene Dopo due mesi di digiuno i monaci tibetani creano “ciotole” di metallo dette campane tibetane. Si tratta di oggetti dalle origini antichissime, lavorati a mano e creati con una lega di sette metalli che rappresentano sette pianeti del sistema solare. Non sono però semplici contenitori. Sono veri e propri strumenti musicali che, se suonati nel modo giusto, producono suoni unici, armonie che nessun altro strumento può produrre e che arrivano direttamente all’anima. Il suono equilibrato che viene dal Tibet giungerà a Thiene verso la fine di quest’anno, con il concerto organizzato dall’associazione culturale La Sorgente e l’associazione culturale L’Urtica. Una ventina di donne vicentine suoneranno campane tibetane originali e antiche, accompagnate da un gong e da alcuni tamburi. Il suono è prodotto da un batacchio, che colpisce leggermente la campana in un punto preciso, per poi iniziare a girare in senso orario sul bordo. Questo movimento produce una vibrazione poliarmonica, cioè un insieme di suoni armonici, che interagiscono con il sistema bioenergetico del corpo umano. Secondo la tradizione tibetana, infatti, le vibrazioni prodotte dal suono delle campane si propagano fino a raggiungere gli ascoltatori, dando vita a una “concordanza di fase”: il ritmo prodotto dalle vibrazioni del suono va a stabilizzare il ritmo delle vibrazioni corporee, riportando il corpo alle sue frequenze naturali e contribuendo, così, a rilassare chi sta ascoltando. È proprio per questo motivo che le suonatrici delle due associazioni scenderanno dal palco e si avvicineranno al pubblico suonando. Interattività e benessere, però, non sono le uniche parole chiave di questo evento: anche l’arte sarà presente. Durante il concerto una pittrice dipingerà un quadro, ispirata dal suono delle campane e, alla fine dell’evento, sarà possibile acquistare il dipinto, sicuramente carico di energia positiva. L’evento vuole essere anche occasione per riflettere sulla situazione drammatica vissuta dal Tibet e dal suo popolo, a cui Thiene si sente particolarmente vicina. La nostra città è infatti capofila tra i comuni vicentini che fanno parte di (H)ELP: coordinamento vicentino degli Enti Locali per la Pace. L’organizzazione, che dal 2000 si occupa di cooperazione internazionale con lo scopo di sviluppare programmi di pace che migliorino il dialogo tra le religioni e le civiltà, ha dedicato particolare attenzione alla causa del Tibet. Dal 2008 la rete di comuni vicentini sostiene il progetto “Tibetan Children Village”, un villaggio situato a Dharamsala (India) e creato per accogliere i bambini 65 orfani e i profughi tibetani, dando loro assistenza e istruzione. A dirigere il villaggio è la sorella del Dalai Lama, Jetsun Pema, prima donna talon (ministro) del Paese che è stata nominata nel ‘95 “Madre del Tibet” per il suo impegno nel processo di pace. Un impegno che (H)ELP ha voluto premiare assegnandole la cittadinanza onoraria di Thiene e degli altri comuni vicentini. Un riconoscimento che Thiene ha conferito nel 2000 anche a Ngawang Sangdrol, monaca tibetana perseguitata politicamente che si batte per far valere i diritti umani con metodi non violenti. Solo un paio d’anni dopo, per esprimere solidarietà al paese dell’Asia centrale nuovamente oppresso dal governo cinese, tutti i comuni coinvolti nel progetto hanno esposto simbolicamente la bandiera tibetana. In tempi più recenti, i primi cittadini della rete solidale hanno incontrato il Dalai Lama a Milano durante un suo viaggio in Italia, ospitando inoltre Jetsun Pema ed il marito Tempa Tsering, ambasciatore di pace e rappresentante del governo tibetano in esilio. Non solo Tibet, in realtà, perché il coordinamento vicentino degli Enti Locali per la Pace ha avuto modo di sostenere tante altre persone che ogni giorno lottano pacificamente per la sorte del proprio paese e per il miglioramento della vita del proprio popolo. Fra tutti progetti ne ricordiamo in questa sede almeno tre, fra i più seguiti. Nel 2000 ha preso il via il progetto Esme- Il monastero di Deir Mar Musa nel deserto siriano ralda il cui scopo è sostenere la Fondazione del Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menciù, che si propone di migliorare l’educazione degli indigeni guatemaltechi costruendo nuove scuole. Consapevoli del fatto che istruzione e cultura sono basilari per favorire i processi di crescita civile e pacificazione, i comuni dell’(H)ELP hanno sostenuto anche il progetto del Pamir Afghano che riguarda la costruzione di una scuola a Sarhad, in collaborazione con diverse Ong e Onlus e grazie all’aiuto di molti volontari. Meritevole infine di essere ricordata anche “(H)ELP for Deir Mar Musa”, iniziativa avviata per sostenere il progetto del monaco gesuita Padre Dall’Oglio, impegnato a ridar vita ad un monastero cristiano a Nebek, nel deserto della Siria a 1300 metri d’altezza. Jetsun Pema in una serata al Teatro Comunale con i sindaci di Help Una classe della scuola costruita a Sarhad nel Pamir Afghano 66 Vent’anni dedicati al prossimo Ricorre nel 2010 il ventennale dalla costituzione della delegazione thienese della Croce Rossa. Molte le iniziative che commemorano il prezioso lavoro svolto per la comunità e per chi vive in stato di bisogno. Arrivare in tempo per salvare una vita. Portare un aiuto concreto in zone colpite da calamità naturali. Soccorrere i feriti di guerra. Sono tutte attività che la sezione thienese della Croce Rossa Italiana ha svolto con onore e merito da vent’anni a questa parte. Sebbene il legame tra la città di Thiene e l’organizzazione umanitaria che offre aiuto in tutto il mondo affondi le proprie radici ben più indietro nel passato, è dal 1990 che si è ricostituita in città una delegazione della C.R.I.. Una realtà ben presto evolutasi in Comitato Locale e che è riuscita ad aggregare negli anni sempre più membri desiderosi di mettersi al servizio del prossimo. Oggi la Croce Rossa di Thiene conta ben 120 volontari del soccorso, persone che hanno deciso di dedicare gran parte del loro tempo libero ad attività come l’emergenza sanitaria, l’assistenza durante manifestazioni di vario genere, il trasporto degli infermi, l’erogazione di soccorso ed aiuti umanitari in casi di calamità naturale. Impossibile non ricordare inoltre la componente “rosa” della delegazione thienese, che ha raggiunto quota 200 iscritte. L’attività di queste donne è fondamentale per mettere in moto la macchina della solidarietà in città e nel territorio circostante. Le thienesi impegnate in questa sezione si occupano infatti per lo più di offrire aiuto socio-assistenziale alle famiglie disagiate, distribuendo generi di prima necessità a chi ne ha bisogno ed organizzando eventi per la raccolta di fondi che vengono destinati poi alle fasce meno abbienti della popolazione. Una grande famiglia dal cuore immenso, insomma, quella della sezione della Croce Rossa di Thiene. Anche per questo l’anniversario dei vent’anni dalla costituzione non poteva certo passare inosservato. E per Foto di gruppo in occasione della giornata della pressione 68 celebrarlo è stato predisposto un nutrito programma di iniziative che mette assieme momenti istituzionali, incontri didattico-formativi ed eventi in piazza. Occasioni per ricordare anzitutto il lavoro svolto dal numeroso gruppo di cittadini che si sono dedicati - e tuttora si dedicano - alla cura del prossimo, oltre che per sensibilizzare una volta in più la cittadinanza sulle tematiche della solidarietà e dell’impegno disinteressato verso chi soffre ed ha bisogno di una mano tesa per risollevarsi. Già nell’ambito del Giugno thienese è stata riproposta in Piazza Chilesotti la tradizionale “Giornata della pressione”, con il controllo gratuito della pressione arteriosa e l’allestimento in piazza di alcune stazioni attraverso cui dare dimostrazione delle fondamentali tecniche di primo soccorso e di soccorso avanzato. In tale occasione è stata anche organizzata la mostra “La Croce Rossa ieri e oggi: storia di una meravigliosa avventura umanitaria” che ha proposto al pubblico un ricco catalogo di foto d’archivio, testimonianze significative, oggetti intrisi di storie, con l’accompagnamento di alcuni contributi audiovisivi. Si sta ora lavorando per organizzare, a partire da settembre, alcuni incontri con gli studenti degli istituti superiori; come già avvenuto qualche volta in passato, i volontari parteciperanno in qualità di relatori alle assemblee d’istituto per raccontare ai giovani l’opera umanitaria svolta dalla Croce Rossa promuovendone al contempo l’adesione (ricordiamo che la componente giovanile della CRI è accessibile a partire dai 16 anni). Particolarmente denso poi il mese di ottobre. Si inizierà venerdì 15, presso l’Auditorium Fonato, con una serata aperta al pubblico in cui si presenterà ufficialmente il prezioso volume La Croce Rossa a Thiene, curato da Ivo Carollo e Maria Porra. Alla presenza dei dirigenti passati e presenti dell’Associazione e degli autori del libro, e con l’accompagnamento musicale del Coro Città di Thiene, verrà proposta ai presenti una suggestiva carrellata sulla storia della Croce Rossa Italiana nella nostra città. Si proseguirà quindi la mattinata seguente al Castello Colleoni con una cerimonia in cui, alla presenza di autorità civili e militari, verranno rilasciate le onoreficenze di merito ai volontari e alle volontarie che prestano servizio in seno all’Associazione da oltre quindici anni. Contestualmente è prevista l’inaugurazione di una nuova unità mobile di rianimazione che andrà ad ampliare ulteriormente il corpo mezzi in dote alla sezione thienese. Sempre in autunno invece partirà un nuovo corso per aspiranti Volontari della Croce Rossa. L’invito è rivolto a tutti i cittadini di età compresa tra i 14 e 65 anni. A seconda della specializzazione che verrà rilasciata, i nuovi Volontari potranno essere impiegati in attività sanitarie, sociali, di assistenza alle famiglie indigenti o in manovre di protezione civile. Per informazioni: CRI Thiene 0445 364867 www.crithiene.it 69 Storie di vita Più di un secolo di storia della Croce Rossa thienese A ottobre sarà presentato il libro di Ivo Carollo e Maria Porra on”. esi nel cortile del “Barc “Crocerossine” thien sotti ile Ch a seduta, è Teres La seconda da sinistra, o) rio Manzard Vaccari (Collezione Ma È affascinante ripercorrere le tappe di una storia, di un’avventura fantastica che ha accomunato per più di un secolo tante persone, coinvolte in un unico obiettivo e impegnate a titolo volontaristico a favore degli altri, seguendo gli ideali della Croce Rossa, il più importante organismo umanitario. Il ventesimo anniversario di costituzione della Delegazione thienese della Croce Rossa ci permette, grazie alla pubblicazione “La Croce Rossa a Thiene”, curata da Ivo Carollo e Maria Porra, MCS.Com editore, di andare alla scoperta di un ulteriore tassello della storia della nostra città. La ricerca non si limita agli ultimi vent’anni di attività, dalla ricostituzione nel 1990 dell’Associazione, guidata dall’indimenticabile dott. Francesco Cinzano, mente ed anima del sodalizio thienese, all’istituzione del Comitato locale e alla quotidiana attività assistenziale, ma va a ritroso nel tempo fino alla fine dell’Ottocento. Il libro di oltre 200 pagine, grazie all’accurata ricerca archivistica, è davvero una sorpresa e ci permette di scoprire che la Croce Rossa è attiva in città da oltre un secolo. 70 “Croce r “Barco ossine” e so ldati a n”, 28 l m (Collez ione M arzo 1916 ario M anzard o) I risultati pubblicati, pur nella frammentarietà delle fonti storiche ed archivistiche che hanno purtroppo impedito di giungere ad una ricostruzione precisa e completa della storia del sodalizio thienese, permette di delineare un quadro sicuramente interessante e finora inedito sulla storia della Croce Rossa thienese. Vengono, infatti, ricostruiti i primi approcci di Thiene con la Croce Rossa, dai contributi del Comune di Thiene assegnati già dal 1883, alla nomina del primo Delegato thienese fatta dalla Giunta municipale nel 1899. Un inedito apparato fotografico, conservato in archivi privati, permette di illustrare l’intensa attività delle “Crocerossine” durante le due guerre mondiali, la Scuola di formazione per le Infermiere volontarie costituita a Thiene ancora nel 1915 e poi ripresa nel 1930. Si passa poi dalla storica nascita di un Sottocomitato autonomo nel 1946 all’attività svolta in città dai componenti dei Consigli direttivi e dai quattro presidenti che si sono alternati alla guida dell’organismo thienese dal 1946 al 1983, Giovanni Baron, Pellegrino Dal Prà, Giovanni Gasparotto ed Emilio Tagliapietra. tti Vaccari Teresa Chileso ossa ce R (Archivio Cro ) ne ie Th Infine il volume ricostruisce anno dopo anno, grazie anche ad un’interessante collezione di fotografie, la costituzione nel 1990 della Delegazione, l’opera del dott. Francesco Cinzano e dei suoi primi collaboratori e l’intenso lavoro svolto quotidianamente dai Volontari del Soccorso e dalle Volontarie della Sezione femminile, fino ai giorni nostri. Le prime pagine del libro offrono invece un quadro più generale, inserendo le vicende cittadine nel contesto della Croce Rossa Internazionale e Italiana, ricordando la storica battaglia di Solferino e le origini della Croce Rossa internazionale, dal suo precursore Ferdinando Palasciano al fondatore Henry Dunant, evidenziando poi i “Principi Fondamentali” della Croce Rossa e le origini del sodalizio a Vicenza e in provincia. Una ricerca a quattro mani, quella condotta in quasi due anni di paziente lavoro da Ivo Carollo e Maria Porra, che saprà coinvolgere il lettore e l’appassionato di storia locale, anche se non ha la pretesa, come dichiarano gli autori nell’introduzione, di aver esaurito gli argomenti trattati, con il rimpianto di non aver trovato un’adeguata documentazione relativa ai primissimi anni del movimento thienese. La lettura delle pagine del libro farà riscoprire l’alto esempio di volontariato di centinaia di soci, delle Volontarie della Sezione femminile e dei Volontari del Soccorso, che hanno dedicato ore del loro tempo libero all’aiuto agli altri, dimostrando un’elevata sensibilità umanitaria ed interpretando nella maniera più autentica gli scopi della Croce Rossa. La conoscenza delle origini e della storia della Croce Rossa cittadina saprà suscitare, come sottolinea nella sua presentazione Piereugenio Brusaterra, presidente del Comitato locale della Croce Rossa di Thiene, nuovi entusiasmi e stimolare sempre più persone a far parte della grande famiglia solidale costituita dalla Croce Rossa. 71 Appuntamenti Storie di vita Casa Albergo: la solitudine non abita qui A due passi dal centro cittadino, contornata da ampi spazi verdi e da molti servizi comodi, si trova la Casa Albergo. Una “struttura protetta” dove da diversi anni l’Amministrazione Comunale offre alloggi a condizioni particolarmente vantaggiose per persone della terza età residenti a Thiene. Un luogo in cui, grazie all’opera preziosa dei volontari di Età Serena, si combattono ogni giorno la solitudine e l’isolamento sociale. Altri ospiti mentre si intrattengono al bar Una mattina di una giornata come tante altre nello stabile di via Corradini 39… Un’anziana signora vestita di tutto punto attraversa con passo sicuro l’atrio d’ingresso; regge in mano una borsa della spesa, con il pane appena sfornato e altri cibi freschi acquistati in una vicina bottega del centro. Nella sala-bar accanto c’è chi sorseggia il cappuccino seduto al tavolo, chi sfoglia il quotidiano, chi fa due chiacchiere con quanti ogni tanto entrano ed escono. “Come si trova qui?” chiediamo ad una signora di 87 anni, due immensi occhioni colmi di vitalità, mentre attende l’ascensore. “Devo dirghe la verità? Benissimo!” ci risponde di getto. La invitiamo a spiegarci il motivo di tanto entusiamo e via a raccontarci dei pomeriggi passati a giocare a tombola e a carte - “coi omeni el sa, perché a mi le ciacoe e i pettegoessi tra donne i me stufa!” -, delle passeggiate nel verde parco antistante, delle tranquille serate a far la maglia in camera guardando la tv… Questa simpatica “nonnina” è una degli inquilini che risiedono attualmente nella Casa Albergo di Thiene, la struttura residenziale che l’Amministrazione Comunale destina, Un gruppo di anziani con Gianluigi Busellato (il secondo da destra in ginocchio) presidente dell’associazione Età Serena a condizioni particolarmente agevolate, agli anziani autosufficienti affidandone la gestione all’amorevole opera dei volontari dell’associazione ‘Età Serena’. Non è un’ospizio né tantomeno una casa di riposo, si badi bene. Non solo perché a dirlo è il nome stesso. Ma perché la prima impressione che un visitatore esterno può farsi è effettivamente quella di trovarsi in un luogo che, per certi versi, ricorda un tranquillo albergo senza troppe pretese; una di quelle pensioni che non offrono particolari lussi ma che garantiscono ai propri ospiti un servizio puntuale e giornate spensierate. Qui sessantacinque anziani hanno acquisito per graduatoria il diritto a risiedere, da soli o in coppia, in uno dei 47 mini-alloggi a disposizione. Giornate normali le loro: il risveglio, la colazione nel proprio appartamentino oppure al bar, un saluto all’inquilino incrociato sulle scale, una commessa in centro, la ricetta medica da ritirare, il pranzo, la pennichella, due passi all’aria aperta, le letture in biblioteca e gli altri hobbies pomeridiani, la preparazione della cena… Una normalità che poggia tuttavia su qualcosa di eccezionale: il senso di sicurezza e di famiglia dato dalla presenza, discreta ma costante, dei volontari di Età Serena, vero Una sorridente inquilina della Casa Albergo 72 73 Storie di vita e proprio cuscino di protezione tra l’anziano e gli affanni della terza età, primi tra tutti l’abbandono e la monotonia. Per allietare e rendere più comoda la vita degli ospiti della Casa Albergo l’associazione offre ogni giorno un apprezzato servizio di portierato, particolarmente utile per sbrigare ad esempio la gestione di bollette, pratiche burocratiche o prenotazioni mediche e visite ospedaliere. Grazie inoltre alla stretta collaborazione con l’Ulss 4, negli spazi del Centro Diurno attiguo alla residenza è operativo ogni settimana un ambulatorio in cui personale qualificato presta servizio per controlli di routine e piccole medicazioni. Sotto l’aspetto assistenziale un ulteriore punto di forza è dato dall’adiacenza con gli uffici della Croce Rossa di Thiene, che all’occorrenza garantisce aiuto e soccorso immediati. Dal punto di vista ricreativo e culturale poi, gli ospiti vengono quotidianamente stimolati dalla ricca proposta di attività che fanno perno sul Centro Diurno, dove transitano i numerosi associati di Età Serena: corsi di ginnastica dolce, momenti conviviali e di svago, conferenze culturali, incontri informativi sul tema della salute, gite e soggiorni climatici, laboratori di arte-terapia, nonché l’immancabile e frequentatissimo appuntamento domenicale con il ballo liscio presso il vicino Padiglione Fieristico. Quest’anno, tra l’altro, è stata particolarmente apprezzata dagli ospiti l’opera di rinnovo e ritinteggiatura dei locali, fortemente voluta dal presidente dell’associazione Gianluigi Busellato per rendere più luminosi ed accoglienti gli spazi comuni; “ora - ci rivela - notiamo che scendono dalle loro stanze ancora più volentieri di prima!”. E se non sempre sono frequenti le visite di parenti o famigliari, da qualche tempo gli anziani possono godere della compagnia di alcune giovani studentesse del Liceo Corradini che settimanalmente fanno visita ai residenti della Casa Albergo per trascorrere assieme a loro alcune ore liete. “Agli ospiti - afferma sempre Busellato - non sembra vero di poter tirare fuori vecchie foto e di rivivere gli aneddoti e le storie di gioventù condividendoli con queste ragazze. Lo vivono quasi come un momento di liberazione”. E così, in frangenti come questo, accade che piacevoli memorie tornino a scaldare il cuore mentre la noia e la solitudine paiono solo un ricordo lontano… Associazione Età Serena: Un esempio di promozione umana 74 Alcune attività ricreative: carte, bocce, ballo liscio Tredici anni di impegno e disponibilità a favore del prossimo. Una quindicina di volontari che ogni giorno prestano gratuitamente servizio. Oltre 1500 associati, di cui il 50% circa proveniente da comuni del circondario. Una affluenza media giornaliera di circa 250 persone al Centro Diurno, per le varie attività. 576 presenze registrate nell’ultimo anno dall’ambulatorio interno. Una sessantina le persone che ogni settimana beneficiano di trattamenti personalizzati, massaggi, palestra riabilitativa, riflessologia plantare, arte-terapia. Numeri che ben fotografano una realtà che, grazie anche al sodalizio con l’Amministrazione Comunale e al sostegno di altri enti, è riuscita a rispondere in modo forte ad una domanda importante espressa dal territorio: dare nuovo valore alla quotidiniatà di chi, uscito dal tradizionale percorso lavorativo, si trova ad affrontare la tanto temuta “terza età”. Dal 1997, anno della fondazione di Età Serena, l’associazione si è avvalsa delle prestazioni spontanee dei propri volontari per offrire servizi di carattere socioculturale, ricreativo, sportivo ed assistenziale. In tempi recenti, causa anche la crescente precarietà economica collegata alla crisi in atto, quest’ultimo ramo di attività si è particolarmente intensificato. Attualmente l’associazione collabora con l’Ulss 4 nell’ambito del Piano Alta Salute in attività di prevenzione e mantenimento della salute e nella promozione di stili di vita salutari. Ogni settimana è operativo presso il Centro Diurno un ambulatorio che offre prestazione mediche di vario tipo (controllo pressione arteriosa, test glicemia e colesterolo, piccole medicazioni…) servendo una richiesta tale da rendere necessaria la prenotazione in segreteria. Molto gettonate sono anche le sedute di attività motoria ed i servizi offerti dalla palestra riabilitativa (attrezzata con macchinari Non solo svago: per tutti la possibilità di usufruire di un’attrezzata palestra riabilitativa certificati e di prim’ordine) per l’assistenza a chi soffre di lombalgie, dorsalgie, cervicali e articolazioni in generale. Un attività che il direttore stesso dell’Ulss 4, Domenico Mantoan, ha avuto modo di verificare ed apprezzare; tanto che è allo studio un progetto comune per la creazione di un piccolo centro di fisioterapia con prestazioni riservate ai soci del Centro Diurno. Una generosità senza limiti né confini quella di Età Serena che, oltre ai soci, sempre più spesso indirizza la propria opera solidale anche a persone che presentano situazioni di disagio sociale o economico. Con iniziative atte a raccogliere fondi ed aiuti, l’associazione ha sostenuto famiglie in difficoltà nel pagamento di rette scolastiche e bollette. Per un anno e mezzo l’associazione ha inoltre offerto sostegno ad una giovane ragazza madre che versava in condizioni di ristrettezza e precarietà, aiutandola a portare a termine la gravidanza senza ricorrere all’aborto: oggi, sua figlia porta non a caso il nome Serena e sgambetta felice in una scuola materna della città. Da segnalare poi che lo scorso Natale l’associazione ha finanziato la costruzione di due pozzi per dare acqua ad una comunità dello Zambia, dove opera come missionario Padre Stefano Zuin. Una vera e propria opera di promozione umana riconosciuta di recente anche dalla Regione del Veneto, che ha sancito il passaggio giuridico di Età Serena da onlus ad associazione di promozione sociale a tutto tondo. 75 Sportivissimo hiene OBIETTIVO ACCESSIBILITÀ C’è stato un tempo in cui la parola tennis faceva rima con elité. Oggi, a quanto sembra, non è più così. Di sicuro questo è il credo portato avanti con determinazione dal gruppo di soci dell’A.S.D. Tennis Thiene che, ad un anno dall’avvio della nuova gestione degli impianti comunali di Via Tevere, ha già manifestato in modo chiaro la propria filosofia. Una filosofia che fa dell’accessibilità, intesa in ogni possibile accezione, il proprio valore guida. Un primo importante obiettivo è stato quello di aprire le porte del circolo ad un utenza più ampia e diversificata; traguardo che, grazie ad una maggiore attenzione ai giovani e ad una politica di contenimento delle tariffe, si può considerare già centrato con l’età media dell’utenza abbassata ed il numero di soci lievitato da 60 a più di 200. Ora la nuova sfida, ben più ambiziosa e lodevole, è di aprire il circolo tennistico ai diversamente abili. Un progetto che prende a modello i positivi esempi di Altavilla e Bassano (dove di recente si sono disputati i campionati italiani assoluti), impianti già all’avangiardia su questo fronte. Una scelta verso il sociale maturata in modo spontaneo a partire dalla contingente necessità di intervenire sulla struttura per riqualificarla adeguandola agli standard più recenti. Per prima cosa si è lavorato per abbattere ogni possibile barriera architettonica. “Abbiamo fatto eliminare tutti i gradini - conferma Martin Pereyra, maestro di tennis del circolo - e risistemato camminamenti e marciapiedi che conducono ai vari campi da gioco e all’area bar”. Ma la grande novità riguarda il campo 6, che entro l’estate verrà interamente rinnovato con una superficie in resina gommata: “la stessa dove attualmente si giocano alcuni dei tornei più importanti a livello mondiale come Dubai e gli Australian Opens ” sottolinea il maestro, che proprio di recente ha ottenuto dal Comitato Paraolimpico Italiano l’abilitazione per insegnare il tennis ai disabili. Il progetto ha immediatamente suscitato l’interessamento del concittadino Andrea Stella, che da tempo con ‘Lo spirito di Stella’ si impegna nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle barriere architettoniche, in particolar modo in ambito sportivo. “È un amico e quindi è venuto qui in via del tutto informale - conferma uno dei tre soci dell’A.S.D. Tennis Thiene - la sua competenza ed i suoi consigli ci hanno sicuramente aiutato ad inquadrare meglio alcuni aspetti tecnici. Ci siamo salutati con la promessa di averlo qui a testare il nuovo campo non appena sarà pronto”. Il maestro Martin Pereyra (primo da sinistra) con i soci dell’A.S.D. Tennis Thiene ed un gruppo di giovani tennisti 76 77 Sportivissimo Tra le varie discipline paraolimpiche il tennis in carrozzina - o wheelchair tennis, com’è conosciuto a livello internazionale - è sicuramente quella che in anni recenti ha registrato la più sensibile espansione, attirando attenzione ed interesse crescenti. Se le prime esperienze in Italia risalgono a fine anni novanta è con il nuovo millennio che la disciplina ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio, allargando la rosa dei praticanti e coinvolgendo un numero considerevole di circoli tennistici particolarmente sensibili e ricettivi. Oggi, nel Belpaese, sono oltre 250 gli sportivi diversamente abili che praticano lo sport, dei quali ben 150 svolgono attività agonistica conseguendo non di rado risultati prestigiosi. Numeri che hanno portato il tennis in carrozzina ad essere riconosciuto - a breve - come specifica sezione dalla Federazione Italiana Tennis. Le regole del gioco d’altronde sono le medesime che per i normodotati, eccezion fatta per la possibilità di colpire la palla anche al secondo rimbalzo. Per il resto, l’armamentario di battute, dritti, rovesci, pallonetti, smash e volée è esattamento lo stesso, senza differenze di sorta. Stesso discorso per la spettacolarità del gioco, che anzi è intensificata dallo sforzo fisico e dall’inesauribile forza di volontà messa in campo dagli atleti che rincorrono a destra e a manca la pallina sulle due ruote inclinate. “C’è persino chi riesce a fare il serve&volley, portandosi subito a rete dopo la battuta!” sottolinea Pereyra. E allora prepariamoci a vedere gli atleti diversamente abili scendere sul quadrato di gioco in Via Tevere, racchetta alla mano, per contendersi ogni singolo punto in match appassionati e all’insegna del più assoluto fair play. “Ho illustrato il nostro progetto anche a Gianluca Vignali, tecnico della Federazione del tennis in carrozzina conclude il maestro Martin - il quale ha plaudito subito all’iniziativa, proponendo per il futuro di inserire Thiene nel circuito dei tornei nazionali”. Una grande occasione per il circolo tennistico cittadino. Soprattutto, una grande opportunità per Thiene di puntare i riflettori sulla rimozione delle distanze tra disabilità e attività sportiva. Tennis in carrozzina: presto una realtà anche nel circolo cittadino 78 ampionissimi cercasi Ripartono da settembre i corsi promozionali di tennis per avvicinare i giovanissimi allo sport. I corsi, del tutto gratuiti, sono rivolti in modo specifico a ragazzi e ragazze tra gli 8 ed i 14 anni che non siano già iscritti alla scuola tennis. Le lezioni avranno luogo tutti i martedì e giovedì del mese in orario 16-17.30. Per maggiori informazioni o adesioni è possibile contattare la segreteria dell’A.S.D. Tennis Thiene allo 0445 362282. 79 Th Young Così è arrivata la primavera a Thiene: note soavi e melodie armoniose hanno accompagnato le prime tiepide serate della città. Stiamo parlando di ‘Crescere in musica’, la cui seconda edizione si è da poco conclusa registrando un notevole successo. Il progetto, quest’anno inserito dall’Assessorato alla Cultura all’interno della più ampia rassegna musicale ‘Tracce sonore’, è stato promosso dal Liceo Corradini e ha unito concerti serali a lezioni-concerto e corsi di perfezionamento per gli studenti dell’istituto e di altre tre scuole partecipanti: la Media Statale ‘Bassani-Ferrarin’, l’Istituto Musicale Veneto Città di Thiene e l’associazione culturale ‘Ludus Musicae’. C I giovani e la musica classica rescere in musica: emozionanti note della primavera thienese Ci sono silenzio e tensione prima di un’esibizione. Il pianista sfiora i tasti bianchi e neri, concentrandosi sullo spartito. I violinisti impugnano l’archetto con mano ferma. L’emozione sui volti dei musicisti è evidente, ma sarà proprio la prima nota a calmare gli animi e a far procedere il flusso armonioso della musica. Una musica che riempie la sala ed il cuore di chi la suona, mentre il pubblico ascolta rapito la melodia che gli giunge dal palco. 80 Lo scopo di Crescere in Musica è ben preciso: arricchire la formazione musicale degli studenti dando maggiore spazio all’apprendimento, all’ascolto e alla pratica della musica. Un’iniziativa che, sulla scorta di quanto previsto anche dalla recente riforma scolastica, si è proposta di creare le occasioni per favorire un più profondo contatto tra i giovani e la musica classica. “Il rapporo tra giovani e classica - sottolinea Paolo Dal Balcon, professore del Corradini e coordinatore del progetto - è molto solido per coloro che hanno ricevuto un’educazione musicale fin da piccoli. Il recente inserimento dell’indirizzo musicale alle scuole medie Bassani - prosegue - è un ottimo punto di partenza. A mio avviso già alle scuole elementari dovrebbe esserci più tempo da dedicare all’arte dei suoni, in modo da sensibilizzare i piccoli all’ascolto di diversi generi musicali e differenti strumenti. Ai bambini ed ai ragazzi interessati alla sette note, bisognerebbe fornire corsi pomeridiani o un maggior numero di ore. Le numerose prove per Crescere in Musica, non a caso, sono state sempre effettuate in orario extra-scolastico e gli studenti non si sono mai minimamente lamentati di ciò. Anzi, hanno partecipato con fervore e costanza”. Municipio di Olomouc Il gruppo d’archi thienese in concerto Crescere in musica, senza confini. Una novità dell’edizione 2010 è stato il gemellaggio musicale-culturale con Olomouc, cittadina della Repubblica Ceca. Qui, a fine maggio, gli studenti veneti hanno suonato nella splendida Sala della Residenza Vescovile in una serata dedicata alla memoria del cardinale Tomás Spidlík, figura di spicco dell’indipendenza ceca e consigliere di Papa Giovanni Paolo II. Un’esibizione - a detta dei partecipanti stessi - davvero emozionante, merito anche della location prestigiosa che ha contribuito a rendere ancora più suggestiva e spettacolare la serata, il cui ricavato sosterrà un anno di studi per cinque studenti del seminario di Velehrad (nel quale aveva insegnato lo stesso cardinale). A pochissimi giorni di distanza è toccato quindi agli studenti cechi mettere in mostra la propria bravura all’Auditorium Fonato. Oltre a favorire il confronto con una cultura ed una tradizio- Julius Berger con l’allievo Enrico Brazzale ne musicale differente, Crescere in Musica ha permesso ai giovani musicisti thienesi di arricchire e qualificare il proprio bagaglio di esperienza grazie al contatto diretto con alcuni grandi maestri delle sette note, in incontri avvenuti sia durante i corsi di perfezionamento (organizzati per gli studenti con alle spalle un’esperienza musicale più che discreta) sia durante le lezioni-concerto, alle quali hanno partecipato gli studenti, ma anche alcuni cittadini particolarmente interessati. Occasioni durante le quali non è stato difficile scrutare sui volti dei ragazzi l’emozione di conoscere da vicino grandi musicisti e di poter captare da loro tecniche e competenze particolari. 81 Th Young Sulle spalle dei giganti Come nella passata edizione alcuni studenti hanno partecipato al corso con Massimo Somenzi, premiato pianista e titolare della cattedra principale di pianoforte al Conservatorio ‘Benedetto Marcello’ di Venezia. Con lui si sono esibiti in una lezione-concerto aperta al pubblico Piero Franceschetto e Sergio Gasparella. Ma non sono stati accontentati solo i ragazzi che suonano il pianoforte. Quest’anno hanno preso parte al progetto anche il famoso violoncellista tedesco Julius Berger e il maestro Gianpiero Zanocco, violinista. Con Berger - musicista da camera noto per le collaborazione con alcuni importanti compositori del nostro tempo oltre che apprezzato autore di saggi e poesie - hanno avuto l’onore di esibirsi Enrico Brazzale, Alice Dalla Pozza e Sara Strozzo, a seguito della magistrale lezione tenuta da lui stesso al Corradini sulla cultura musicale e letteraria del romantici- smo tedesco. Mentre nel concerto legato al master class orchestrale tenuto da Zanocco, membro della Venice Baroque Orchestra, altri giovani talenti thienesi - Ludovica Lanaro, Sergio Sgarzani, Alessandro Simoni, Alberto Brazzale e Marco Primultini - hanno potuto mettere in luce le proprie qualità. Considerevole, nel corso dei vari appuntamenti, l’adesione e la partecipazione emotiva della cittadinanza; la maggior parte dei concerti serali hanno infatti registrato il tutto esaurito e si sono sentiti lunghi e generosi applausi. Merito sicuramente di chi ha organizzato la rassegna, ma soprattutto dell’entusiamo e dell’impegno con cui gli studenti hanno preso parte all’iniziativa. Unita al talento, la passione che hanno dimostrato di avere in queste soavi serate potrà, forse un giorno, portarli lontano… AROUND “the sun” dida è fresco di stampa “Spiriti del sole”, il nuovo ed atteso album dei THE SUN , band ‘made in Thiene’ 100% che negli ultimi anni ha saputo affermarsi ben oltre i confini locali e che Berger con gli allievi Gasparella e Brazzale Sergio Gasparella in un momento del master con Somenzi 82 Sergio Sgarzani, recente vincitore del secondo Concorso Internazionale Giovani Musicisti Città di Treviso Mtv Trl. Li abbiamo incontrati per farci raccontare le molte novità che interessano la band. A partire proprio dal nome… sta spopolando in queste settimane su 83 Th Young Vi siete fatti conoscere come Sun Eats Hours a suon di album, concerti, tour in Europa ed in altre parti del mondo… Perché la scelta di cambiare - anzi, sforbiciare - il nome della band? Semplificare il nome della band in The Sun è stato è un processo naturale perché notavamo da anni che chi ci seguiva ci chiamava semplicemente “The Sun, Los Sun, i Sun”, omettendo il resto del nome. Abbiamo perciò assecondato qualcosa che percepivamo da tempo. In questo nuovo appellativo, inoltre, sentiamo una forte energia positiva che da spazio alla luminosità: è quello che cercavamo da tempo e segue bene la nostra evoluzione. Un’altra grossa novità rispetto al passato riguarda i testi delle canzoni, ora in italiano. E anche il sound, a sentire dal primo singolo 1972, pare essersi evoluto. Tre parole per descrivere le tematiche affrontate nel nuovo album, e tre parole per descrivere le sonorità e lo stile. Per le tematiche, concedimi più di tre parole Partendo sempre da storie vissute in prima persona o comunque realmente accadute: 1. Evoluzione personale, spirituale, globale. 2. Fede. 3. Superamento del dolore e raggiungimento di nuove consapevolezze. Per le sonorità: 1. Melodia 2. Rock energico 3. Cuore Come hanno reagito i fan storici a questi cambienti? Siamo stati positivamente colpiti dalla reazione di molti dei nostri fan storici, i quali, avendo più o meno la nostra età, probabilmente hanno avuto una evoluzione / crescita simile alla nostra stessa evoluzione. Certamente alcune persone avrebbero voluto vedere 84 Continuerete ad occuparvi in prima persona della promozione della band anche ora che avete firmato un contratto con la Sony? Ce ne stiamo occupando ogni giorno, forse più di prima eh eh! Dal 1997 ad oggi avete calcato molti palchi importanti, suonando in più di qualche occasione al fianco di gruppi storici della scena rock internazionale. Un aneddoto curioso ed il ricordo indelebile che porterete sempre con voi? Aneddoti curiosi ce ne sono moltissimi. Abbiamo viaggia- to da soli per più di dieci anni e questo ci ha permesso di vedere e vivere in prima persona ogni situazione “behind the music” (per citare una celebre canzone dei Vandals). Sicuramente quando abbiamo scoperto che il chitarrista degli Offspring era un fan di Umberto Smaila e del programma Colpo Grosso abbiamo capito definitivamente che lo stile trash italiano non conosce confini! Un ricordo indelebile: le decine di migliaia di persone che abbiamo incontrato nei nostri viaggi, gli applausi e i sorrisi ricevuti da persone di ogni dove che si sono unite a noi grazie alla musica e alla gioia di vivere. sempre la solita vecchia band, ed è normale che ci sia anche chi desidera questo, però ci siamo accorti che la gran parte del nostro precedente pubblico ha accolto con interesse questo nostro rinnovato modo di essere. Sempre a proposito di fan…oggi con la diffusione di facebook e dei vari social network si sono moltiplicate all’infinito le occasioni di dialogo ed interazione. Che rapporto hanno i THE SUN con questi mezzi? Abbiamo un buon rapporto con il mondo cibernetico, però cerchiamo anche di mantenervi un certo distacco. La musica è fatta di vibrazione, di movimento, di amore, di sguardi e di atteggiamenti che il web spesso omogeneizza. C’è il rischio di assomigliarsi tutti troppo se ci si basa solo sul web, perciò cerchiamo di mantenere il più vivi possibile i rapporti umani con chi ci segue. Al contempo curiamo direttamente ogni nostra pagina virtuale, delle quali andiamo particolarmente fieri: www.thesun.it e www.facebook.com/thesunofficial. cuore evoluzione consapevolezza fede energia melodia 85 News A cura di Maria Porra L’Ascom in viaggio-studio al City Arkaden Un centro commerciale in pieno centro storico. L’Associazione Commercianti del mandamento di Thiene l’ha voluto vedere da vicino ed ha organizzato un viaggio-studio da Thiene alla Carinzia, in Austria, in visita al City Arkaden di Klagenfurt. Proprio per toccare con mano un modello di centro commerciale perfettamente inserito nel contesto architettonico cittadino e a ridosso di un’area pedonale. «Un invito a guardare al futuro prestando attenzione al cambiamento di rotta in Europa - precisa il presidente dell’Ascom Emanuele Cattelan - ossia a modelli di organizzazione commerciale alternativa e rivitalizzante, che sorgono in vecchi edifici centrali dismessi e sapientemente recuperati, capaci dunque di guidare i flussi dei clienti dalla periferia al centro salvando anche i negozi di vicinato». I vertici dell’Ascom thienese volevano vedere da vicino un nuovo modello di sviluppo commerciale, per capire se poteva essere compatibile - chiaramente con modalità e grandezze diverse - con l’attuale rete distributiva esistente nel territorio, per salvaguardare la vivibilità nella città consolidata dopo le aperture di outlet e ipermercati fuori dai contesti cittadini. L’Ascom ha così coinvolto nel viaggio l’Amministrazione comunale di Thiene, presenti il sindaco Maria Rita Busetti, il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Antonello Amatori e l’assessore all’urbanistica e al commercio Giuseppe Zuccolo, i presidenti comunali dei commercianti e delle categorie dell’intero mandamento e i vertici Ascom di Bassano e Schio, con i rispettivi presidenti mandamentali Teresa Cadore e Guido Xoccato. «Volevamo offrire ai nostri operatori commerciali, che 86 coordinano i soci dei vari paesi, e agli addetti ai lavori l’occasione di vedere una città ben servita, ordinata, con le infrastrutture necessarie per essere un centro vivo, invitante - aggiunge Cattelan -. La passeggiata serale a Klagenfurt ci ha offerto la visione di una città viva, elegante, ben illuminata, con le luci dei negozi tutte accese, con fiori davanti a tutte le vetrine, un grande parcheggio sotterraneo sotto la piazza centrale, un elegante arredo urbano, e accanto ai bei palazzi un “insospettabile” centro commerciale di 30 mila metri quadri, e 120 negozi, il City Arkaden, da molti considerato come esempio per lo sviluppo armonico della piccola e della grande distribuzione nei centri cittadini». Klagenfurt, 94mila abitanti, capitale della Carinzia, aveva molte attività commerciali in periferia che indebolivano il centro. Ora è cambiata notevolmente grazie alle forze economiche che hanno deciso di costruire il City Arkaden, una struttura architettonica totalmente integrata, di proprietà della nota catena commerciale ECE. Il centro austriaco offre un centinaio di negozi appartenenti a marchi di grande attrazione, di tutti i settori merceologici, provenienti sia da aziende tipiche austriache, che dal mondo “globale”. Sorge sulle ceneri di una vecchia fabbrica di pellame e ha saputo rispettare e valorizzare l’architettura esistente arricchendola di ben 880 posti auto a disposizione dei cittadini e dei consumatori, posti in fruizione a prezzi vantaggiosi, con la prima ora gratuita. Garantisce occupazione stabile a ben 880 addetti, è perfettamente collegato con le piazze centrali della città, è frequentato da una media di 20 mila visitatori al giorno. “Il nostro viaggio serve anche per pensare a soluzioni locali che valorizzino le architetture esistenti, sfruttando gli stabili dimessi che creano vuoto nei centri storici - precisa il presidente Cattelan -. Ci spinge a ipotizzare soluzioni che portino vita in centro, interagendo in modo equilibrato con il tessuto economico che già c’è”. “Dobbiamo infatti puntare ad uno sviluppo sostenibile delle varie forme distributive attraverso il recupero di strutture cerniera del centro storico, sempre ovviamente creando le infrastrutture necessarie per facilitare l’accesso al centro, analizzando con attenzione eventuali problemi di impatto viabilistico, estetico e ambientale - aggiunge Emanuele Cattelan -. Bisogna invertire la rotta dei flussi, riportare la gente dai centri del commercio in aperta campagna verso il cuore delle città, per fermare l’ abbassarsi di saracinesche nei centri cittadini e nei paesi di periferia”. “Noi guardiamo alla Carinzia con ammirazione per il vostro modo di fare turismo e per la sinergia tra pubblico e privato, per la vostra organizzazione tra negozi, centri commerciali, esercizi pubblici e strutture ricettive, uffici direzionali e banche” ha esordito Emanuele Cattelan durante l’incontro ufficiale nel municipio di Klagenfurt. E il vice borgomastro di Klagenfurt, Albert Gunzer, ha promesso collaborazione e una visita alle città di Thiene, Schio e Bassano. I tre presidenti delle Ascom della Pedemontana Vicentina, Emanuele Cattelan di Thiene, Teresa Cadore di Bassano e Guido Xoccato di Schio, hanno presentato agli amministratori austriaci la realtà territoriale e commerciale del proprio mandamento, prima di visitare l’Arkaden con il direttore commerciale Ralph Teuber che ha sottolineato “ci sentiamo parte del centro storico e puntiamo a creare la giusta atmosfera di incontro e di shopping, offrendo un equilibrato mix di proposte commerciali”. A tavola con “i piatti tipici della pedemontana” L’Ascom presenta la sesta rassegna enogastronomica al castello di Thiene Tradizione e novità con “I piatti tipici della Pedemontana”, una sfida lanciata dall’Associazione Commercianti del mandamento di Thiene, con la collaborazione di Pedemontana.Vi Turismo, il patrocinio della Fipe Confcommercio di Vicenza e di numerosi enti e il contributo della Banca Popolare di Vicenza. La sesta edizione della rassegna, presentata nella splendida cornice del Castello Porto Colleoni Thiene, ha in calendario undici serate a tavola con la cucina tipica della Pedemontana vicentina, ricca di sapori veri, intensi, abbinati ai vini doc Breganze. Una serie di appuntamenti con le fragranze della ricca tradizione enogastronomica locale, con piatti sapientemente preparati dai ristoratori che consentono di rivisitare una cucina da vivere in armonia con le tradizioni locali. E quest’anno sono in cartellone ben quattro appuntamenti sotto le stelle: i Torresani in piazza a Breganze, il Gran Galà dei Piatti Tipici della Pedemontana in piazza Chilesotti a Thiene, la cena con la Porchetta in piazza a Zugliano ed un tributo al Mais Marano in corte Ca’ Nogara a Marano Vicentino. “Riscoprire i piaceri della buona tavola, valorizzare la tipicità e la qualità dei prodotti del territorio e, perché no, fare anche festa assieme, - dichiara il presidente dell’Ascom mandamentale Emanuele Cattelan - sono gli obiettivi della nostra rassegna che, visto il notevole successo di pubblico e di critica ottenuto dalle cinque edizioni precedenti, riproponiamo con entusiasmo”. 87 meneghinieassociati.it PALAZZO DA SCHIO Abitare e lavorare nell’edificio più nobile della città, in un contesto assolutamente privilegiato: oggi tutto questo è possibile grazie alle nuove soluzioni residenziali e direzionali realizzate all’interno di Palazzo Da Schio. Questo edificio prestigioso, simbolo della storia della città, torna ad essere il fulcro vitale del centro di Schio: un attento intervento di restauro ha consentito di ricavare abitazioni ed uffici di pregio, che offrono ambienti spaziosi, finiture curate nei dettagli, dotazioni moderne ed efficienti. Il parco privato di 3.500 mq e l’ampia disponibilità di posti auto riservati e coperti garantiscono un importante valore aggiunto a chi sceglie di vivere o svolgere la propria attività professionale in questo palazzo, dove il fascino della storia si fonde armonicamente con le esigenze della contemporaneità. Sono disponibili 5 unità residenziali e 6 unità direzionali. ...nel cuore di Schio Property: Project: ANTHEO S.R.L. STUDIO MOTTERLE V.le Zileri, 4/6 36050 - Monteviale (VI) Tel. +39 0444 570141 Fax +39 0444 964210 www.studiomotterle.com [email protected] Contatti: +39 0444 964190 [email protected] +39 0445 521224 [email protected] w w w. p a l a z z o d a s c h i o . c o m Partner: seguici anche su: