Nintendo Switch, svelati prezzo e data di lancio! La Norvegia

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Nintendo Switch, svelati prezzo e data di lancio! La Norvegia
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Giovedì 2 marzo 2017
Il celebre YouTuber si è cacciato di nuovo nei guai..
PewDiePie mollato da Disney e YouTube per video ''antisemiti''!
P
ewDiePie (Felix Kjellberg), lo Youtuber ventisettenne che vanta 53 milioni di iscritti ai suoi canali
video e oltre 9 milioni di seguaci su Twitter e ha
incassato (secondo Forbes) la bellezza di 15 milioni di
dollari nel 2016, è nei guai: ha appena perso un contratto
multimilionario con YouTube e Disney, che prevedeva fra
l'altro una serie televisiva via Web di cui PewDiePie
sarebbe stato il protagonista principale. La ragione di
questi guai è che PewDiePie ha incluso nei propri video
varie immagini filonaziste e antisemite che, tolte dal loro
contesto, sono state interpretate dai gruppi neonazisti
come una sorta di messaggio in codice di sostegno ai
loro deliri razzisti. Il Wall Street Journal le ha segnalate
alla Disney, che ha definito "inadatti" i video in questione,
che avevano totalizzato 13 milioni di visualizzazioni. Uno
degli spezzoni di video più contestati è quello del1'11
gennaio scorso, in cui PewDiePie mostra due persone
indiane che reggono uno striscione con uno slogan
violentemente antisemita e ridono (i due uomini hanno
dichiarato di non sapere cosa significasse lo striscione).
Lo Youtuber dice di averlo realizzato perché voleva
dimostrare l'assurdità di siti come Fiverr, dove si può
chiedere ad altri utenti Internet di fare qualcosa in
cambio di un minimo di cinque dollari. Ma il risultato è
stato non solo la perdita del contratto con Disney e la
rimozione da YouTube di due suoi video : come se non
bastasse, PewDiePie ha registrato un video nel quale
dice "se io facessi un video nel quale dico..." e prosegue,
dopo uno stacco, dicendo frasi naziste con espressione
seria, invitando gli ascoltatori a ripeterle. Tolte di nuovo
La popolare piattaforma Change.org è infestata da link di materiale illegale..
dal loro contesto, queste frasi sono state celebrate
ripetutamente da uno dei più seguiti siti neonazisti
statunitensi (che non citiamo per non regalargli
visibilità). Felix Kjellberg ha scritto che non vuole in alcun
modo sostenere "atteggiamenti d'odio di nessun
genere", ha pubblicato un video di scuse e ha dichiarato
che "queste battute erano in ultima analisi offensive", ma
al tempo stesso dice di essere vittima di un "attacco
personale" dei media tradizionali. L'accusa di neonazismo o di antisemitismo è forzata, ma di certo PewDiePie,
se non gli è passato per la mente che fare "battute"
antisemite poco dopo aver ottenuto un contratto con la
Disney poteva forse andare storto ha fornito una
spettacolare dimostrazione della regola di Internet "Think
Before You Post" ("prima di postare, pensa").
Con Google Brain..
La patch per la correzione ancora non c'è..
Le petizioni usate per scambiarsi film piratati! ..via le censure! La falla in Windows che manda in crash il PC!
A
C
hange.org è probabilmente la
piattaforma più famosa per
l'indizione di petizioni online: i suoi
oltre 100 milioni di utenti negli anni si
sono mobilitati per cause di ogni tipo. C'è
però un uso particolare di questa
piattaforma che sta prendendo piede da
un po' di tempo in qua: lanciare petizioni
che in realtà sono soltanto un pretesto
per scambiarsi materiale pirata, con i link
diretti indicati nella descrizione della
petizione. I primi segnali di questa pratica
risalgono al 2012, quando alcune pagine
di Change.org vennero segnalate a
Google per la rimozione in quanto
consentivano di accedere illegalmente
ad alcuni eventi in streaming. Poi hanno
iniziato ad apparire i film: titoli come I
Mercenari 3 o The Interview, al momento
della loro massima popolarità, potevano
essere scaricati dalle pagine di Change.org. Occorre dire che la piattaforma è
lesta nel rimuovere le pagine in violazione, ma anche i pirati non stanno a
guardare: effettuando una ricerca con
termini legati alla pirateria (per esempio
dvdrip) permettono di trovare diversi
contenuti, anche se proprio per la celerità
con cui i gestori di Change.org intervengono i risultati cambiano rapidamente.
Non è poi detto che tutti gli autori di
queste "petizioni pirata" siano animati da
puri intenti di condivisione: non sono rari i
casi in cui i link rimandano a siti infetti,
che provvedono a scaricare virus e
malware in generale sui PC degli utenti.
Il ritorno del Nokia 3310!
prima vista è un risultato spettacolare:
Google ha pubblicato una dimostrazione di un software in grado (almeno in
apparenza) di ricostruire i dettagli di un volto
mascherato usando la tecnica dei "quadrettoni", come mostrato qui sotto. A sinistra c'è
l'immagine mascherata, al centro c'è la
ricostruzione e a destra c'è il volto originale. In
realtà la "ricostruzione" è un tentativo basato
su un repertorio di immagini simili: non c'è
nessuna garanzia che il volto ricostruito
corrisponda all'originale, anche se gli
somiglierà parecchio. Il problema di questa
tecnica è che crea l'illusione "alla CSI" che si
possano ottenere ingrandimenti strabilianti
dalle immagini più sgranate, come appunto ha
fatto CSI in alcune puntate particolarmente
inverosimili: questi miracoli continuano ad
essere tecnicamente impossibili, ma c'è il
rischio che un giudice o una giuria che
fraintendono il funzionamento di questo nuovo
software pensino di avere davanti agli occhi il
volto reale di un sospettato. In circostanze
meno drammatiche, comunque,
quest'elaborazione potrebbe rendere più
gradevoli le foto di famiglia sfuocate o
sgranate. È proprio il caso di dire che staremo
a vedere.
L
o scorso martedì 14 sarebbe stato il Patch Tuesday di febbraio, giorno in cui
Microsoft rilascia gli aggiornamenti di sicurezza per i propri prodotti.
Tuttavia, da Redmond non è arrivata alcuna patch. La motivazione ufficiale
parla di alcuni «problemi dell'ultimo minuto» che hanno costretto l'azienda a
rimandare il rilascio degli aggiornamenti a data da destinarsi. Sebbene Microsoft
non abbia elaborato ulteriormente, è senz'altro possibile che questa situazione
eccezionale abbia a che fare con la falla zero-day rivelata pochi giorni fa e
presente nell'implementazione di Windows del protocollo SMB. SMB viene
largamente utilizzato per condividere file e periferiche (come le stampanti)
all'interno di una rete, ed è presente in tutte le versioni supportate di Windows.
Secondo quanto riporta il CERT, la gravità della falla non è elevatissima. Non
porta infatti all'esecuzione di codice (che potrebbe essere usato per rubare dati
sensibili) ma ha come conseguenza il crash del sistema: un fatto sicuramente
seccante ma meno preoccupante rispetto al furto di dati. Inoltre, perché possa
essere sfruttata via Internet è necessario che il computer bersaglio sia configurato in maniera tale da permettere la condivisione dei file al di fuori della rete locale.
Nonostante queste caratteristiche che mitigano la pericolosità della vulnerabilità, è bene ricordare che tutte le versioni di Windows supportate sono vulnerabili.
Con iPhone 8 si darà l’addio al pulsante Home?
L
'iPhone 8, che arriverà soltanto in autunno, sarà un modello rivoluzionario: così almeno si vocifera da tempo per lo
smartphone del decennale. Ciò significa che il familiare aspetto dell'iPhone, rimasto intatto nelle sue linee essenziali
sin dal 2007, dovrà cambiare. Un brevetto di recente concesso a Apple spinge a ipotizzare che parte di questo
cambiamento consisterà nella sparizione del pulsante Home, che pur essendosi evoluto nel tempo guadagnando la capacità
di riconoscere le impronte digitali è una delle caratteristiche rimaste costanti negli ultimi 10 anni. Il brevetto in questione
riguarda un sistema alternativo per il riconoscimento dell'impronta: uno «schermo interattivo con diodi IR». In pratica, il
pulsante Home diventa inutile perché è lo schermo stesso, grazie alla tecnologia indicata nel brevetto, che si occupa di
identificare il proprietario dall'impronta del dito. Stando così le cose, non è più necessario nemmeno mantenere la cornice
che ospita il pulsante: ecco allora che l'iPhone può concedere tutto lo spazio anteriore al display, che l'utente potrà
accendere e sbloccare poggiandovi sopra un dito. Ovviamente Apple non ha rilasciato dato alcuna indicazione che permetta
di capire se sia questa la direzione in cui vuole muoversi per l'iPhone 8; tuttavia l'idea di uno smartphone "tutto schermo" è
nell'aria da un po', e il brevetto in questione potrebbe essere la tessera che mancava per completare il puzzle.
I
l Nokia 3310, venerabile telefonino nato prima dell'era degli smartphone, negli
anni ha acquisito una fama di robustezza che, accoppiata con l'effetto nostalgia,
ne ha fatto una sorta di "mito" del mondo dei cellulari. HMD, l'azienda che oggi
detiene il marchio Nokia, deve aver captato la venerazione che in Rete tuttora
circonda il 3310 e, stando a quanto segnala VentureBeat, ha deciso di approfittarne: in occasione del prossimo Mobile World Congress lo rimetterà in circolazione.
A quanto pare si tratterà di una versione moderna del 3310, che quest'anno
compie 17 anni e che è stato uno dei cellulari più venduti: oltre 136 milioni di
esemplari. La nuova incarnazione sarà venduta a 59 euro e non sarà troppo diversa
dall'originale: non sarà uno smartphone che sfrutta un nome nuovo ma un vero
feature phone, col quale telefonare, mandare messaggi e poco più (per esempio
dovrebbe esserci una fotocamera da 2 megapixel). Però sarà dotato di connettività
3G. Certamente avrà un'autonomia praticamente infinita se paragonata a quella
degli smartphone odierni (caratteristica che ha contribuito a consolidare la
leggenda del 3310 nel web), ma i motivi sono ovvi: si tratta di un prodotto molto
meno esigente rispetto a uno smartphone, di cui non offre che una minuscola parte
delle funzioni.
Amazon sgancerà i pacchi dal cielo!
S
i fa presto a dire "consegna con i droni", ma i problemi da risolvere sono parecchi: per esempio, un normale corriere
parcheggia il furgone, scende dal veicolo, suona il campanello e recapita il pacco nelle mani del cliente; ma quando si ha
a che fare con un drone bisogna ripensare tutta la procedura. Si può decidere di far atterrare il drone (altrimenti noto
come UAV) davanti a ogni destinatario, ma tutto questo continuare a far atterrare e decollare il veicolo è uno spreco di tempo e
di energie: secondo Amazon, questa attività inutile «vanifica per lo meno una parte del beneficio derivante dall'adozione degli
UAV». Invece, il gigante fondato da Jeff Bezos ha pensato a un'alternativa: un sistema esclusivo - perché protetto da brevetto che consenta di «lanciare forzatamente un pacchetto da un UAV mentre l'UAV è in movimento», evitando così l'atterraggio. La
chiave di questa tecnologia è la precisione con cui il pacchetto viene paracadutato nella giusta direzione: il metodo prevede
infatti che venga applicata una forza calibrata in base al punto in cui si vuole che il pacco si depositi. Tra le alternative prese in
considerazione per applicare detta forza ci sono attuatori pneumatici, elettromagneti, molle e paracadute. Una volta sganciato,
il pacco non sarebbe in balia degli eventi: sarebbe invece «equipaggiato con una o più superfici di controllo al fine di evitare gli
ostacoli o riprendere un orientamento stabile». Come tutto ciò diventi concretamente realtà è al momento un mistero: Amazon
sta svolgendo nel Regno Unito, a Cambridge, i test sul campo necessari per arrivare a una soluzione affidabile che, va da sé,
non sarà facile adottare per ogni tipo di merce. Un plico di libri potrà infatti anche essere paracadutato da un drone fermo a
mezz'aria, ma fare lo stesso con un set di bottiglie di vino potrebbe portare a conseguenze molto poco piacevoli.