La Bacheca - Via Glauco

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La Bacheca - Via Glauco
La Bacheca
Bollettino interno della Chiesa Cristiana Evangelica di
Via Glauco, N.8 (CT)
Domenica 24 Gennaio 2016
Pensiero della Settimana
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VITA
COMUNITARIA
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Prossimo studio biblico Sabato 13 Febbraio 2016 alle ore 10.30
in via Glauco. Tema: Usi e costumi nel Testamento. Relatore
Davide Ciaccio
Auguri alla famiglia Motta Vito e Nuccia per l’arrivo della
piccola Rebecca Emily, ultima degli otto nipoti. Benedizioni
abbondanti su questa nuova famiglia.
Buon Compleanno
Marianna Puglisi 27/01
Sebiana Aiello 28/01
Musumeci Elisa 28/01
Dal 25/01 al 31/01
Daniele C. –
Gianluca - Marilena
31/01/2016
31/01/2016
Prescolare (3(3-6 anni)
Santina Sciuto – Rosita Gagliano
Ragazzi (7(7-10 anni)
Daniela Scalia
Preadolescenti (11(11-14)
Grazia Gueli
Impariamo a memoria i Libri della Bibbia:
I libri poetici: Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste,
Cantico dei Cantici
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Cronaca
Comunitaria
Venerdì 15 questa sera prima di trascorrere del tempo in preghiera il fratello
Rosario M. ha letto II Re 4:8-37 una storia bella e commovente che riguarda la
vita di una donna, una sunnamita e il suo incontro con il profeta Eliseo. Questa
donna comprese subito che Eliseo era un servo di Dio tanto che volle costruire
una stanza per ospitarlo. Anche noi abbiamo compreso e riconosciuto il Signore
Gesù ma dobbiamo avere anche il desiderio che Lui rimanga a dimorare nella
nostra vita. La Sunnamita nel momento della difficoltà sapeva a chi rivolgersi e
lo fece andando con determinazione da Eliseo. Noi sappiamo a chi rivolgerci
nella difficoltà e allora andiamo al Signore, accostiamoci a Dio con fede
riconoscendo che solo Lui può intervenire nelle nostre vite . Corriamo al
“monte” della preghiera, questa donna corse da colui che poteva aiutarla non si
fermò davanti a niente e nessuno e le benedizioni di Dio furono sulla sua vita e
sulla sua famiglia. Domenica17 questa mattina insieme al fratello Angelo C.
abbiamo preso del tempo per parlare dei nostri fratelli che sono perseguitati in
molte nazioni del mondo a causa del Vangelo. Da poco è stata pubblicata la
World Watch List 2016 cioè l’elenco delle nazioni dove purtroppo è in atto con
violenza la persecuzione dei cristiani. Insieme abbiamo letto il Salmo 91 dove si
vedono due tipi di protezione che Dio ci promette: 1) Dio ci protegge scansando
i pericoli (1-10) e 2) Dio ci protegge mentre camminiamo tra i pericoli( v.13-16)
. Il risultato è che in ogni caso il Signore è il nostro rifugio! I nostri fratelli
perseguitati conoscono e credono in questo, continuiamo a pregare per loro
perché possano sentire l’amore e il sostegno di tutto il Corpo di Cristo. Il
fratello Davide ha ripreso e ampliato la Parola di qualche settimana fa sulle
domande tratte dal libro di Geremia. In particolare abbiamo letto alcuni versi
nei cap. 12 e 13, che ci fanno vedere questo profondo dialogo tra Geremia e Dio.
Il profeta si apre , chiede, domanda ma lascia anche che Dio faccia a lui delle
domande e gli parli, questo è avere comunione vera e personale con Dio. Al cap.
12:1-5 notiamo che il profeta discute con Dio riconoscendo che Lui è giusto, il
suo non è un atteggiamento di chi ha da ridire sul comportamento di Dio.
Geremia si chiede perché accadono certe cose, perché la via dell’empio prospera?
Quante volte anche noi ci siamo fatti queste domande . Dio non si irrita ma
ascolta le nostre perplessità, Lui vuole darci le risposte. Geremia desiderava
l'intervento di Dio e se anche noi lo desideriamo non dobbiamo dimenticare che
questo ci sarà, non tarderà perché Lo ha detto nella Sua Parola. Dio non è sordo
al nostro grido ma è a favore degli afflitti, di coloro che soffrono. C'è una luce
che si apre nelle tenebre ed è Dio. Al v. 5 il profeta fa una considerazione : noi ci
sentiamo al sicuro solo in tempi di pace, quando il fiume(Giordano) non è in
piena. Ma cosa faremo quando ci saranno le difficoltà? Come saremo? La nostra
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fiducia è riposta nell’Iddio vivente e questo ci deve far stare bene in ogni tempo.
La nostra pace non dipende dalle circostanze. Nel cap. 13:20 ci sono le risposte
che Dio dà a Geremia. “alza gli occhi...guardate....dov'è ciò che vi ho dato? “
Dio vuole che recuperiamo ciò che ci ha dato, Lui ci ha dato abbondantemente
ma ora dove sono i Suoi doni? Non possiamo risolvere nulla se non
recuperiamo, Israele per recuperare dovette passare purtroppo attraverso la
cattività. Cap. 13:21 “che dirai quando Egli ti punirà?” È difficile pensare ad
un Dio che punisce ma ci sarà il tempo in cui si dovrà raccogliere ciò che si è
seminato. Quante scuse mettiamo davanti al Signore per non fare le cose che
Dio vuole da noi. V. 27 “ per quanto tempo ancora non ti purificherai?” Oggi è
il tempo della purificazione, questa è una scelta personale che vuol dire aprirsi
all’opera di Dio nella nostra vita. Basta vivere così,ora è il tempo di purificarsi e
splendere della luce di Dio. Ringraziamo il Signore per la Sua meravigliosa
Parola e anche per i bei momenti di comunione trascorsi condividendo la Cena
del Signore.
Martedì 19 S.M.La Stella Questa sera, il fr. Rosario P ha letto in I Samuele
17. Un filisteo di nome Goliath ha osato insultare le schiere del Dio vivente.
Ha agito con arroganza ed orgoglio senza rendersi conto chi insultava. Ma il
giovane Davide di fronte a questo insulto agisce con saggezza. Il padre lo
chiamò ad andare dai suoi fratelli che stavano combattendo contro l’esercito
filisteo. Egli ubbidisce e va a trovarli. Mentre si trovava li, ode il gigante
insultare Dio. Così si prese di coraggio e decise di essere lui, colui che avrebbe
ucciso il filisteo. Egli disse al re Saul di non perdersi d’animo perché sapeva in
chi credeva e la sua vita dipendeva soltanto da Dio. Ovviamente questa sua
scelta non fu molto apprezzata specialmente dai suoi fratelli. Ma, egli non si
perse d’animo, prese la sua fionda e le pietre e colpì il filisteo in fronte che cadde
con la faccia a terra. Chi è quel nemico che è avanzato nella nostra vita? Non
perdiamoci d’animo, non lasciamoci sopraffare. Siamo figli del Dio vivente. Con
Lui al nostro fianco abbiamo la vittoria.
Mercoledì 20 Adrano Il fr. Luigi ha condiviso un messaggio della Parola di
Dio leggendo da Salmi 46:10. Il verso inizia con un comandamento:
“<<Fermatevi e riconoscete che io sono Dio>>” e finisce con l’indicazione dello
scopo che Dio si propone: essere esaltato in senso assoluto. Il credente ha
bisogno di fermarsi per riconoscere chi è Dio. Sembra scontata questa frase,
però spesso siamo così presi dalla premura di fare tante cose da dimenticare di
riconoscere, in mezzo alle nostre circostanze, chi è Dio e l’opera Sua. Questo
invito non ci è stato dato per caso, è possibile che durante la nostra vita ci
capitino degli eventi che ci portano a perderci. Proverbi 19:2 parla dei rischi
che corre chi vive una vita in modo frettolosa e superficiale: “chi cammina in
fretta sbaglia strada”. I nostri sbagli nascono dal fatto di non aver avuto
pazienza di fermarci e domandare a Dio. Dio ci invita a fermarci e riflettere su
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come stiamo vivendo il nostro rapporto con Lui; ci invita a fermarci per
contemplare Lui. L’eccessivo impegno, anche spirituale, ci toglie la gioia
di contemplare Dio. Cosa significa contemplare Dio? Significa lasciare
che lo Spirito Santo possa parlare in profondità al nostro cuore; significa
prendersi del tempo per ciò che è veramente necessario e allontanarsi da ogni
preoccupazione; significa saper ascoltarsi, saper ascoltare Dio e gli altri. Salmo
27:4, contemplare significa: ABITARE in Dio – CONSIDERARE la
BELLEZZA di Dio – MEDITARE alla Sua presenza. La nostra vita è agitata
perché molto spesso non sappiamo prenderci del tempo per discernere e
valutare, non riusciamo a dare il giusto peso alle varie situazioni intorno a noi.
Dobbiamo imparare a prenderci il giusto tempo per guardare a Dio e aspettarci
qualcosa da Lui, quindi essere pazienti e credere che Lui ha un piano
meraviglioso per la nostra vita. Dobbiamo imparare a fermare i nostri
pensieri/preoccupazioni/paure perché Dio ha tutto sotto controllo e si prende
cura di noi (Slm. 42). Dio appiana ogni cosa e quando interviene impariamo a
darci le giuste priorità. Ecco dei versi in cui Dio invita al “fermarsi”: Gb.
37:14 (fermati e considera le meraviglie di Dio); 1Re 19:11 (fermati davanti a
Dio ed Egli passerà); 1Sam. 9:27 (fermati ed ascolta la Parola di Dio); 1Sam.
12:16 (fermati ed aspettati che Dio compia qualcosa di grande nella tua vita);
Es.24:12 (fermati e Dio ti darà le parole giuste da trasmettere agli altri); Es.
34:5 (il fatto più sorprendente è Dio che decide di fermarsi con noi per rendere
profondo ed intimo in nostro rapporto con Lui). Fermiamoci e passiamo del
tempo con Dio perché questa è la parte migliore per noi … e come Maria
scegliamo di appropriarci di questo privilegio!
Rubrica curata da Agata Ciaccio , Valentina Liali e Laura Citarella
Scuola Domenicale
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c
lasse prescolare
(3-6 anni)
… A chi di noi non è capitato di perdere qualcosa? A me capita
un giorno sì e due pure!!! La donna protagonista della nostra storia perde
appunto una delle dieci monete in suo possesso, e armata di lampada e scopa
inizia la ricerca. Guarda qui, guarda là, la moneta...eccola qua! Tanta è la
gioia, che chiama le altre amiche per rallegrarsi con loro e festeggiare
insieme.
Non scoraggiamoci, non facciamo un "dramma" se non troviamo subito ciò
che abbiamo perso, continuiamo… a cercare, perché a volte la nostra
perseveranza e determinazione vengono premiate. Inoltre se aver ritrovato
una sola moneta dà tanta gioia, figuriamoci quanta festa c'è in cielo per un
solo peccatore che si pente dei suoi errori e decide di ubbidire a Dio. Non
resta che imparare il versetto d'oro: "Rallegratevi con quelli che sono allegri;
piangete con quelli che piangono". Condividendo i sentimenti gli uni degli
altri piaceremo a Gesù.
Bambini presenti: Esther, Gabriele, Alessandro e Agata; monitrici: Paula e
Loredana.
C
LASSE RAGAZZI (7 -10 anni)
Anche se in pochi insieme a Marzia e Atish abbiamo pregato per gli
assenti (Giulio e Sofia), e subito dopo ci siamo immersi nel cuore
della lezione. Anche se sembrava una ripetizione è stato edificante e i
ragazzi erano coinvolti soprattutto Marzia nel ripetere il messaggio che Dio
voleva ricordarci… AMA IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL TUO
CUORE CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA
FORZA… Sottolineando l’importanza di questo comandamento non solo
alla loro età ma validissimo per tutte le età!
Grazia Privitera
Missioni
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LAPAZZIADIDIO:CONVEGNODIPORTEAPERTE
6-8 Maggio 2016 presso Hotel Punta Nord di Torre Pedrera (Rimini)
"Tutti i cristiani perseguitati ci hanno insegnato che ogni credente è libero
di testimoniare, indipendentemente dal contesto. Le conseguenze della
testimonianza possono essere dolorose, ma la libertà di condividere è un
privilegio concesso da Dio che non può essere eliminato. La testimonianza
non ha a che fare con la libertà, ma con l'obbedienza".
Nik Ripken e la moglie Ruth saranno elementi cardine di questo XXXII
convegno di Porte Aperte, che si terrà anche quest'anno presso l'Hotel
Punta Nord di Torre Pedrera (Rimini) il 6, 7 e 8 MAGGIO 2016. E' proprio
Nik l'autore della dichiarazione di apertura di questa newsletter, inserita nel
suo prossimo libro "La pazzia dell'ubbidienza" che Porte Aperte
pubblicherà e lancerà proprio durante il convegno annuale. Attraverso le
loro testimonianze di vita missionaria in Africa e di lavoro di ricerca tra i
perseguitati, saremo condotti nei meandri di quella che Nik stesso
definisce la pazzia di Dio. Il precedente libro di Nik, intitolato proprio "La
pazzia di Dio", ha suscitato molta attenzione e dibattiti nel mondo
evangelico italiano, per la radicalità del messaggio derivante dalla Chiesa
perseguitata, spiegato con estrema lucidità e passione dal fratello Nik. "La
pazzia dell'ubbidienza" sarà un'immersione in profondità di tale messaggio,
cosa che il convegno 2016 ha tutta l'intenzione di esplorare.
La giovane iraniana Sarah, perseguitata e incarcerata a causa di Cristo,
sarà la terza invitata speciale di questo evento e ci aiuterà a capire quali sono
le armi del cristiano quando il proprio mondo di certezze crolla. Come
sempre non mancheranno riflessioni, aggiornamenti, comunione, novità e
qualche sorpresa.
Le prenotazioni sono aperte, questa volta non si effettueranno direttamente
dal nostro ufficio, ma tramite l'agenzia amica di Porte Aperte, Sisley Tour.
Pronti ad esplorare la pazzia di Dio?
Parliamone Insieme
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questionidi…cuore…
Iltermine“cuore”nellaBibbianonviene
soltantousatoadindicarel’organocentraledelcorpoumano,matramite
unatrasposizionedellesuefunzioni,vieneinfattiutilizzatoanchead
indicareil“centro”dellapersonalitàumana,dell’essereinterioree
spirituale.
Èil“luogo”doverisiedonoglielementirazionaliedemotivichepresiedono
all’attivitàmoraleementaledell’individuo;èla“sorgentenascosta”ditutti
ipensieri,isentimenti,leemozionieleazionidegliesseriumani.Cosìcome
l’anatomiadistinguediversitipidicuoredalpuntodivistamorfologico,
altrettantofalaScrittura.
Com’èilnostrocuore?
1. INGRASSATO(Is.6:10)=cioè“insensibile”,chenonsicommuovepiù
allapresenzadiDio,chenonfremedi“tristezza”…secondoDioodi
“ansiasanta”perl’operadelSignore,chehaperdutolamotivazionedi
un’efficacetestimonianzacristiana…lapassioneperleanime,che
restaimpassibiledinanziallenecessitàinnanzituttospiritualiepoi
anchematerialidiunmondolontanodaDio.
2. RISTRETTO(2Cor.6:12)=cioè“atrofico”,chelasciaspaziosoltantoper
ungrettoegoismo,perunavisioneangustadell’operadiDio,perun
cristianesimorelegatoalla“frequenzareligiosa”diunincontroalla
settimana,incapacenemmenodimettereatacerelacoscienza.
3. DOPPIO(Slm.12:2)=cioè“ipocrita”,insincero,incoerente,poco
cristallino,opaco,cheaccarezzaDioeMammona,CristoeBeliar,
consacrazioneedeviazione,veritàederrore,amoreeodio,perdonoe
risentimento,lealtàetradimento.Letribùindianed’Americahanno
moltemaniereper“dipingere”l’ipocrita:“l’uomodaldoppioviso”–
“l’uomoconduecuori”–“l’uomodalladoppiatesta”–“l’uomodi
linguabiforcuta”–“l’uomoconduelati”–“l’uomoconlaboccaretta
peròilcuoretorto”!
4. INGANNEVOLE(Ger.17:9)=cioè“illusorio”.Ilcuorepuòsviarci:questo
significachenonpossiamobasarcisuquellocheinostrisentimentici
diconoosuipensierieiragionamentichevengonofuoridallanostra
mente,perchéilnostrocuoreelanostramentesono“bacati”.Forse
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qualcunosichiederàperchéilnostrocuoreelanostramentesono
“bacati”ecomemainonsiamoingradodidistinguerefinoinfondociò
cheèbenedaciòcheèmale.Larispostaèsemplice:siamopeccatori.
5. SMARRITO(Is.35:4)=cioè“confuso”…alcunisonofattiproprio
male:maniinfiacchite…ginocchiavacillanti…cuoresmarrito…Le
manisiinfiacchisconoquandosipensachequellochesifanonservaa
nienteoquandononsisapiùchecosafare.Leginocchiavacillano
quandoilcamminodiventadifficileefaticoso,quandononsisapiù
benedoveandareesièpresidallatentazionediperdersi.Ilcuoreè
smarritoquandononhapiùunaguidasicura,quandoècomeuna
pecorasenzapastore,quandocioènonhanessunochegliindichiil
sentierodapercorrere,chesiprendacuradiluieglitrasmettaquel
sensodistabilitàedisicurezzadicuihabisogno.
6. ROTTO(Slm.34:18;51:17;147:3;Is.61:1)= cioè “spezzato”. Rottura e
contrizionesonopiùchepiangere,piùchedolore,piùcheunospirito
affranto,piùcheumiltà.Infatti,moltidiquellichepiangonononhanno
un cuore spezzato.La contrizione ha a che fare con delle mura:
abbattute,sgretolate,rovinatemapoiricostruite…cosìcomelemura
di Gerusalemme! Dio associava la ricostruzione delle mura di
Gerusalemmeconlacontrizione.
7. ALLARGATO(2Cor.6:11,13;Slm.119:32)=cioè“ipertrofico”,generoso,
amorevole,leale,disponibile,prontoalperdono,compassionevole,un
cuorechesappia“ossigenare”anchelepartipiùperifericheeremote
delcorpo,uncuoreproiettatoversol’edificazionedeicredentiela
salvezzadegliincreduli.
Signoredonaciuncuoregrande,sano,perchécom’èilnostrocuorecosì
saràlanostravita!
Rubrica curata da Luigi Citarella
NON GETTARE LA SPUGNA
David Wilkerson
Edificazione
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13/14 Capitolo - (32 Puntata)
Le mie preghiere avranno mai una risposta?
Dovremmo pregare non tanto perché Dio faccia qualcosa per noi, ma in noi.
Coloro che esercitano tanto la fede per le guarigioni, per benedizioni finanziarie per
la soluzione di problemi dovrebbero invece indirizzare la loro fede per arrivare a “confidare
in Cristo”. C’è una fede che non confida nelle risposte alle richieste, ma nella
consapevolezza che il Signore farà ciò che è giusto per noi.
Non ti preoccupare del fatto che Dio risponda sì o no alle tue richieste. Non
abbatterti se non vedi risposta. Smettila di pensare a formule e metodi speciali di fede.
Affida ogni tua preghiera a Gesù e torna alle tue occupazioni nella piena fiducia che egli
non anticiperà e non ritarderà la risposta di un solo instante. E se la tua risposta non sarà
immediata, considera in cuor tuo: “Egli è tutto ciò di cui ho bisogno. Se avrò necessità
d’altro, egli non me lo negherà.
Provvederà a suo tempo e nel modo e se non soddisferà la mia richiesta vorrà dire che avrà
una perfetta ragione per farlo. Indipendentemente da quello che succederà, avrò sempre
fede nella sua fedeltà”.
Dio ci aiuti se la nostra fede arriva a servire la creatura invece del Creatore e ci
perdoni se siamo più interessati a ottenere risposte che non imparare la totale sottomissione
a Cristo stesso. Noi non impariamo l’obbedienza dalle cose che otteniamo, ma dalle cose
che soffriamo. Sei disposto a imparare l’obbedienza soffrendo più a lungo per ciò che
sembra essere una preghiera senza risposta? Dimorerai nel suo amore, aspettando
pazientemente la promessa, dopo che hai fatto la volontà del Padre?
Liberati della tua teologia e torna semplicità. La fede è un dono, non un diploma.
Non dovrebbe essere considerata un peso o un puzzle: più è fanciullesca e più funziona.
Non ti servono seminari o libri di testo o guide; lo Spirito Santo ti guiderà più stretto a Gesù
(la Parola) dalla quale scaturisce la fede. -GESU’ E LE TEMPESTEGesù ordinò ai discepoli di andare in barca e a precederlo all’altra riva, mentre egli avrebbe
mandato via la gente” (Matteo 14:22).
E Gesù dov’era? Era in cima alle montagne che sovrastavano quel mare, era là e
pregava per loro che non venissero meno nella prova che dovevano affrontare. Il viaggio in
barca, la tempesta, le onde furiose e i venti facevano tutti parte della prova che il Padre
aveva programmato. Stavano per apprendere la più importante delle lezioni che consisteva
nel riconoscere Gesù nella tempesta.
Fino a questo punto essi l’avevano riconosciuto come l’operatore di miracoli,
l’uomo che aveva trasformato pani e pesci in un cibo miracoloso, l’amico dei peccatori,
colui che aveva portato salvezza a ogni genere di umanità perduta. L’avevano conosciuto
come colui che provvede a ogni necessità, fino al punto di pagare le loro tasse servendosi
della bocca di un pesce.
Avevano riconosciuto in Gesù il Cristo, il Figlio di Dio. Sapevano che egli aveva
parole di vita eterna. Sapevano che aveva potestà su tutte le opere del diavolo. Sapevano
che egli era un Maestro, avendo lui appreso come pregare e a perdonare, a legare e a
sciogliere.
Però non avevano mai imparato a riconoscere Gesù nel mezzo della tempesta.
Tragicamente, proprio quei discepoli che meglio pensavano di conoscerlo non riuscivano a
riconoscerlo mentre imperversava la tempesta.
Questo è alla radice di moltissimi dei nostri guai attuali. Confidiamo in Gesù per i
miracoli e guarigioni; crediamo in lui per la nostra salvezza e la remissione dei peccati;
guardiamo a lui come colui che provvede ai nostri bisogni; abbiamo fiducia nel fatto che un
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giorno ci porterà nella gloria.
Ma, quando ci piomba addosso un’improvvisa tempesta e sembra che tutto crolli,
abbiamo grosse difficoltà a intravvedere la vicinanza di Gesù. Non riusciamo a credere che
egli permette alle tempeste di insegnarci a confidare. Non siamo neppure del tutto certi che
egli sia lì vicino quando le cose si mettono male.
Ora la barca è sbattuta; sembra affondare e i venti soffiano: ogni cosa sembra
accanirsi contro di loro.
“Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, erasbattuta dalle onde, perché il
vento era contrario. Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso loro camminando
sul mare. E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: E’ un
fantasma! E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: Coraggio, sono io;
non abbiate paura!” (Matteo 14:24-27).
Furono sopraffatti dalle onde così improvvisamente, così improvvisamente furono atterriti,
che la semplice idea che Gesù fosse lì vicino e che li osservasse, era assurda. Uno di loro
probabilmente avrà detto: “Questa è opera di satana, il diavolo vuole ucciderci per tutti quei
miracoli a cui abbiamo partecipato”.
Un altro avrà detto: “In che cosa abbiamo sbagliato? Chi di noi ha lasciato entrare il
peccato nella sua vita? Investighiamoci, confessiamoci gli uni agli altri. Dio ce l’ha con
qualcuno su questa barca!”
Un altro fosse avrà detto: “ Perché proprio a noi? Stiamo facendo ciò che lui ci ha
detto di fare. Siamo stati obbedienti. Non siamo fuori della volontà di Dio. Perché questa
tempesta così all’improvviso? Perché Dio permette che siamo così colpiti in una missione
divina?”
Ma nel momento più oscuro, Gesù venne a loro. Quanto deve essere stato difficile
per lui attendere al limite della tempesta, lui che li amava così tanto, che sentiva ogni loro
dolore, che tanto desiderava preservarli da qualsiasi ferita, che si addolorava per loro, come
un padre per i suoi figli in pericolo. Eppure sapeva che essi non avrebbero pianamente
conosciuto lui, né avrebbero confidato in lui se la tempesta non fosse passata su di loro con
tutta la sua forza. Egli si sarebbe rivelato solo una volta raggiunto il limite della loro fede.
La barca non sarebbe mai affondata, ma la loro paura presto li avrebbe fatti annegare più
delle onde che si abbattevano.
L’unico vero pericolo era quello di annegare nella disperazione, nel timore, nell’ansietà,
non nell’acqua!—Ricorda, Gesù era in grado di calmare il mare in qualsiasi istante, co una
sola parola, ma i discepoli no. Potevano forse esercitare la fede? Non poteva dare ordini al
mare nel nome di Gesù (“ Farete cose maggiori di queste”)? Non potevano mettere in
pratica le promesse (“Tutte le cose che chiederete in preghiera… le otterrete!)?
Ma tutto questo non può verificarsi se prima non impariamo a riconoscere Gesù nella
tempesta, se non riceviamo la fede per affrontare la tempesta e se prima non impariamo a
stare tranquilli, quando sembra che la barca affondi.
Quando i discepoli videro Gesù pensarono fosse un spirito, un fantasma; non lo
riconobbero in mezzo alla tempesta.
Pensarono di vedere un’apparizione incorporea.
Il pensiero che Gesù fosse presso di loro, partecipe direttamente di ciò che stavano
affrontando, non passava neppure per le loro menti.
Rubrica curata da Nuccio Puglisi
Meditazione Biblica
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VIGILARE-VEGLIARE
«Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un'altra volta»: la
risposta della “sentinella” è curiosa ed il perché possiamo spiegarlo con la
“tensione” notturna delle “sentinelle” che vigilano sulla città e aspettano
l’alba che porrà fine al loro turno di veglia. Ma, possiamo anche parafrasare:
“Se volete ricorrere a Dio nelle difficoltà, ritornate del tutto a Lui”. L’invito
da parte di una “sentinella” a farsi interrogare – il cui significato è
domandare, chiedere, cercare, pregare – è il fatto “curioso” da noi così
definito perché di solito nessuno può avvicinarsi ed interloquire con lei. Nel
merito, in campo militare gli ordini che la sentinella riceve sono lapidarie e
la distrazione di un colloquio con chicchessia è severamente vietata. Nel
testo biblico sembra che quest’ordine sia stato “violato” dalla sentinella, da
cui traspare un certo disagio perché disturbata impropriamente. Il suo dire
diviene una lirica dove tra la domanda e la risposta vi è il profondo desiderio
di vedere il giorno spuntare. “A quando una benedizione?” “A quando un
risveglio?” “A quando un restauro morale e spirituale?” “A quando la fine
delle incursioni del nemico?” “A quando …?”. Una domanda di senso che ci
pone dinanzi a tutto ciò che può minacciare la nostra esistenza in forma di
emarginazione sociale e spirituale, in un esilio forzato perché sradicati dalla
proprio suolo per affrontare l’esodo dell’umiliazione, della sofferenza, del
dolore. Ogni aspettativa ed ogni prospettiva diventano lacrime, separazione,
tormento dell’anima perché la speranza è stata annientata. «Cantateci delle
canzoni di Sion! Come potremmo noi cantare le canzoni dell'Eterno in terra
straniera? Se io ti dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue
funzioni, resti la mia lingua attaccata al palato se io non mi ricordo di te, se
non metto Gerusalemme al di sopra d'ogni mia allegrezza. Ricordati, o
Eterno, dei figliuoli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano:
Spianatela, spianatela, fin dalle fondamenta! O figliuola di Babilonia, che
devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!
» (Salmo 137:3-8).
In genere domandarsi del continuo è la conseguenza di una continua
ricerca, e ci spinge ad accoglierci reciprocamente ed a partecipare l’un
l’altro lo sconforto e la difficoltà. Gli esuli di Babilonia resistettero ad ogni
angheria nell’attesa di alzare lo sguardo per una ri-partenza verso una
Gerusalemme restaurata, e nel salmo citato sentiamo l’invocazione di
giustizia che non si esaurisce in un semplice lamento ma nell’attesa della
vendetta di Dio sopra Edom. Possiamo affermare che la stanchezza
psicologica di una repressione dura e continuata comporta la ricerca della
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giusta quanto prossima retribuzione divina nei confronti di un popolo ostile
che si era esaltato allor quando Israele e Giuda caddero nelle mani e sotto la
spada dei babilonesi. L’Idumea ed il proprio popolo pensavano di essere
esenti dallo schiaccia sassi dell’imperialismo babilonese; così non fu e
venne comunque distrutta (Abdia 1:10-14), e di poi, alla stessa maniera, con
violenza, brutalità e spargimento di sangue venne distrutta Babilonia.
Se vogliamo fare un paragone – guardandoci da una enfasi eccessiva
e da una semplicistica spiritualizzazione del testo biblico – con la storia
moderna di gran parte della chiesa cristiana ormai tiepida e deviata, come i
molti suoi seguaci “entusiastici” introiettati nel buio della notte
dell’immobilità e dell’immoralità, e decaduti in una religione misterica ed
esoterica, rinchiusi come sono nel parassitismo di un “ottimismo”
confessionale e settario, faranno anch’essi la fine dell’antica “Babilonia” e
saranno distrutti dalla giustizia divina perché macchiatisi di gravi peccati:
«O figliuola di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la
retribuzione del male che ci hai fatto!» (v. 8-9).
Rubrica curata da Nello Mangano
Ecco alcune richieste di preghiera:
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Per
Per
Per
Per
Per
Per
Per
Per
Per
Per
la nostra nazione: L’ITALIA !
la famiglia Palmisano (incidente automobilistico)
Gianluca Vecchio
Rosetta Romano
Giusy Balsamo
Salvatore Di Leo
Mimma Sotera
Natale Molino (in attesa di intervento al cuore)
Vecchio Mario
Nino (Forte depressione)
E la lista non finisce qui …….. Segnala la tua richiesta di
preghiera alla Segreteria. Molto può la preghiera!
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Per non
dimenticarci
degli altri
IL SEGNO DI DIO
Non cercare Dio,
nel segno della ricchezza
Egli è l’umiltà
Non cercartelo, nelle serre di fiori variopinti;
lo troverete, invece nei prati verdi
fra margherite e fiordalisi.
Non cercate Dio
Fra dotti e scienziati
Non lo troverete mai
Cercatelo …. Tra i poveri …..
Gli emarginati, i diseredati,
Egli è in mezzo a loro
E li guarda con amore
Come vorrebbe che tutti li guardassero.
Preghiamo intensamente per:
EGIDIO – NAIDE – MARIELLA – FILIPPO – DOMENICO – I
RAGAZZI NIGERIANI – CRISTINA – LINA - GIUSY – JACOPO –
MATTIA – SIMONA – LUCIO Preghiamo per tutto il prezioso Gruppo di Adrano
Un dono meraviglioso per Tutti
Famiglia Motta Vito, Nuccia, Nicola, Angela, Giuseppe,
Daniele, Davide ed Elisa.
che il profumo soave di Gesù Cristo possa inebriare tutti loro.
Rubrica curata da Francesca Drago
Chiesa Hosanna Congregazione Cristiana
Pentecostale Catania:
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Gennaio 2016 Koinè Giovani – 26-27-28 febbraio
Caro conservo, quest’anno, anche se in altra data e periodo, Dio ci sta
concedendo di realizzare la conferenza giovani Koinè giovani. Il tema della
conferenza sarà; La Preghiera di Gesù La conferenza avrà inizio venerdì 26
febbraio e si concluderà domenica 28 febbraio. Il dopo cena di sabato 27
sarà dedicato ad una celebrazione condotta interamente dai giovani delle
Congregazioni Cristiane Pentecostali. Il coordinamento giovanile del
movimento lancerà le iniziative in programma. Si alterneranno sul palco 7
gruppi musicali.
Dove: Viagrande (CT) -.Hotel Villa Itria **** Via Aniante, 3 – 95030 –
Viagrande (CT).
I costi: Due pensioni complete, bevande incluse € 114,00. Condizioni:
Sistemazione in camera doppia o matrimoniale - Pensione completa –
bevande incluse. Bambini da 0 a 4 anni non compiuti, gratis. ( sistemati in
camera doppia con due adulti) Bambini da 5 a 12 anni non compiuti 30% in
meno (sistemati in camera doppia con due adulti) Supplemento singola €
20,00 (al giorno) - Pasto extra € 20,00 Informazioni e prenotazioni: Per
ragioni logistiche, la conferma dei partecipanti deve avvenire entro il 10
Febbraio 2016, (i posti sono limitati ), Per rendere effettiva la prenotazione è
necessario versare un acconto di € 50,00 a persona sul conto corrente
bancario: Iban: IT 67 G 03019 84200 000000488556 intestato a
Congregazione Cristiana Pentecostale, entro e non oltre il 10 febbraio
indicando la causale Koinè 2016. Inoltre comunicare l’anagrafica completa
dei partecipanti ed inviarla, all’indirizzo di posta elettronica
[email protected] .
Per qualsiasi informazione e prenotazione potete contattare: Emmanuele
Gatto 349.0772678.
Ti ringrazio per la tua collaborazione, e ti saluto nell’amore di Cristo Gesù.
Francesco Romeo
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Questa
Settimana
Dal 25/01 al 31/01
Martedì 26 ore 19.30 Incontro a S. Maria la Stella
Mercoledì 27 ore 19.00 Incontro ad Adrano
Giovedì 28 ore 19.00 Prove Musica
Venerdì 29 ore 20.00 Incontro di preghiera
Sabato 30 ore 19.30 Incontro Giovani
Domenica 31 ore 10.00 Culto al Signore e Scuola
Domenicale
E-MAIL: [email protected]
WEB: www.viaglauco.it
CODICE IBAN: IT49E0503416913000000014371
Ricordiamo a tutti: sono
disponibili su “CD” al
costo di 1.00 €, le
predicazioni domenicali,
chi desiderasse averne
una copia può rivolgersi a
Gianluca Roccamo
Ricordiamo a tutti:
Spegnere i cellulari o in
casi eccezionali abbassare
la suoneria durante le
riunioni. Questo per
ragioni di sicurezza nel
rapporto con Dio. Come
possiamo ascoltare Dio se
siamo interrotti da una
telefonata?
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