Berlusconi:menotasse,menofeste
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Berlusconi:menotasse,menofeste
Il premier a Cernobbio parla del programma del governo. Dopo le pensioni arriverà la riforma elettorale A San Siro i rossoneri pareggiano al 97’ Berlusconi: meno tasse, meno feste L’Irpef passerà al 33%. Bisogna lavorare di più. Euro troppo forte. Il deficit al 3% non è reato Cernobbio Dopo il ministro dell’Economia lo stesso presidente del Consiglio è andato a Cernobbio a parlare del programma del suo governo. Il problema è sempre lo stesso: rilanciare la nostra economia. Berlusconi rispolvera un’idea che ogni tanto riaffiora: «Ci sono molte festività in eccesso, dovremo far lavorare di più gli italiani. Ci sono ponti festivi in eccesso». Con qualche giorno di lavoro in più il Pil ne potrebbe trarre beneficio anche perché i timori di uno sforamento del rapporto col deficit sono dietro l’angolo tanto da far dire al premier: «Non è reato superare il 3% del deficit». Capitolo a sè anche per l’euro ormai troppo forte; sotto accusa finisce la Ue: «È mancata una politica economica da parte dell’Europa». Il Cavaliere rispolvera poi una sua promessa, cara alle orecchie della Confcommercio che ha organizzato il convegno: il governo porterà l’Irpef all’aliquota del 33% («Siamo economisti liberali» ha detto). Per quanto riguarda la riforma delle pensioni la dà già per approvata prima delle elezioni, mentre subito dopo, presumibilmente in autunno, vuole modificare la legge elettorale. Infine il calcio: «Non c’è nessuna misura allo studio». A PAGINA 3 LEGA NORD FESTA IN 1400 PIAZZE Maroni: sul decreto Ciampi elogia salvacalcio i piccoli Comuni ripetiamo il no «ricchezza d’Italia» Cernobbio. A sinistra l’ex premier israeliano Benjamin Netanyahu, Silvio Berlusconi e, a destra, Sergio Billè. Pezzotta: i posti di lavoro sono il vero problema Roma «Propaganda da Minculpop», reagisce l’opposizione, accusando il premier di tirar fuori, sotto elezioni, la solita teoria di irrealizzabili promesse. «Sono tre anni che Berlusconi dice di abbassare le tasse, ma non lo fa», attacca Fassino (Ds), mentre il verde Pecoraro Scanio afferma che «gli italiani hanno capito che Berlusconi fa solo promesse mentre i veri interventi favoriscono se stesso e i suoi amici». Per Pdci, Prc e Margherita, il premier alza il tono della campagna eletto- rale e il livello delle promesse perché è «preoccupato» e sa bene che «la sua influenza si riduce sempre di più, anche presso il suo elettorato». Il presidente di Confcommercio, Billè, dice di apprezzare la promessa di ridurre l’Irpef. Pezzotta, segretario della Cisl, è lapidario: «Il vero problema è creare posti di lavoro, non contare i giorni di festa», mentre è ironico Pirani della Uil: «Finalmente abbiamo scoperto che la mancanza di crescita del Pil è colpa dei lavoratori che, anziché lavorare, si godono festività e ferie». A PAGINA 3 Bergamo Roma Prima assemblea federale senza Bossi (tanti i tributi di affetto per lui). Ma l’assenza del Senatùr non impedisce alla Lega di fare capire che non è allo sbando. Tanto che da Maroni a Cè, da Giorgetti a Castelli, tutti compatti rilanciano la sfida interna alla Cdl. L’assemblea resta aperta, e seguirà le scadenze parlamentari delle riforme (in primis quella federalista), e si chiuderà «quando sarà Bossi a chiuderla». Intanto, ci sono scadenze precise che se non saranno rispettate vedranno i ministri leghisti pronti ad andarsene e generare la crisi di Governo. Prendendo spunto dal decreto salva-calcio sul quale La Lega ribadisce il "no", arriva il messaggio di Maroni a Berlusconi: «Attendiamo risposte precise sull’economia: non prendiamo pacchetti a scatola chiusa, vogliamo aprirli. Vogliamo aprire il pacchetto Tremonti, e risposte sul decreto d’attuazione della Bossi-Fini». A PAGINA 2 «Consumate prodotti italiani, ricchi di sapori e di tradizioni!». Questo l'appello che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rivolto in particolare ai giovani, in occasione dell'iniziativa «Voler bene all'Italia», festa nazionale dei piccoli comuni per valorizzare l'immenso patrimonio, i tesori e i talenti nascosti che custodiscono. Sono stati 1400 i comuni che hanno risposto all’iniziativa di Legambiente "aprendosi" alla curiosità di centinaia di migliaia di italiani. Una vera riscoperta del Paese perché quasi due terzi dei nostri 8.100 comuni hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Il Veneto è la terza regione d’Italia per numero di piccoli comuni. «Auspico che il Parlamento - ha concluso il suo messaggio il presidente della Repubblica - approvi presto il progetto di legge di sostegno ai piccoli comuni». A PAGINA 2 IlChievofa tremare il Milan Il campionato di serie A scosso dal Chievo che sfiora l’impresa a San Siro. Ieri tutte le 18 squadre hanno giocato alle 15 (evento rarissimo) con momenti di alta tensione finalmente solo agonistica. In casa il Milan è andato sotto 2-0 nel primo tempo con un Chievo che l’ha tenuto in scacco giocando largo sulle fasce e segnando due splendidi gol con Sculli e Perrotta. Nel secondo tempo gli uomini di Del Neri hanno sfiorato il terzo gol prima di subire il 2-1 con un gran tiro da fuori di Pirlo e colpo di testa di Shevschenko al 97’, una manciata di secondi prima del triplice fischio. Ma la Roma non ha approfittato dello stop imposto alla capolista perdendo in casa con il Bologna di Mazzone. Così, in attesa di decisioni sul derby rinviato domenica scorsa, la Roma perde anche il secondo posto a scapito della Juventus, che si sveglia nel secondo tempo e batte 3-1 il Modena ritrovando Trezeguet, che segna una doppietta. Due gran gol realizza il sempre verde Baggio nella cinquina che il Brescia rifila all'Ancona. Vince in trasferta l’Inter (2-0 alla Reggina) perde invece l’Udinese a Siena. Exploit ieri nella Maratona di Roma (7640 atleti all’arrivo) del padovano Roberto Pertile (Assindustria) in 2h10'13. NELLO SPORT ELEZIONI L’elettorato volta le spalle al governo Raffarin NAPOLI Annalisa presa in mezzo ad una sparatoria nel quartiere di Forcella - Colpita alla testa è stata dichiarata clinicamente morta Francia,ilcentrosinistra vince in 20 Regioni su 22 Parigi Sconfitta annunciata dai sondaggi, ma di dimensioni impreviste, per il centrodestra, nel secondo turno delle regionali in Francia: 20 delle 22 Regioni metropolitane saranno governate dalla sinistra. Alla destra che dal 1988 ne controllava 14, ne restano un paio, Alsazia e forse Corsica. La "sinistra plurale" (socialisti, comunisti e verdi) già vittoriosa al primo turno, ha rifatto il pieno catalizzando, con un’alta affluenza alle urne, il forte malcontento verso il governo di Jean-Pierre Raffarin, lo "scudiero" del presidente Chirac. La "gauche" incamera quasi metà dei voti, contro il 37% del centrodestra e il 13% della destra estrema. La «valanga rosa» travolge anche il grande vecchio della politica francese, il liberale Valery Giscard d'Estaing - ex capo di Stato ed ex presidente della Convenzione europea che ha elaborato la bozza della Costituzione Ue - ca- polista dei moderati nella natia Auvergne e per tre volte presidente della Regione: stavolta gli elettori gli hanno preferito il socialista Pierre-Joel Bonté. Il fronte moderato Ump-Udf non ce l'ha fatta nemmeno nell’Ile-de-France, la regione di Parigi governata poco brillantemente, da sei anni, dalla "gauche plurielle"; e in Poitou-Charentes, feudo di Raffarin, dove la sua protetta Elisabeth Morin è stata sbaragliata dalla «zapatera» di sinistra Segolene Royal, ex ministro del governo Jospin e compagna del leader socialista François Hollande. La destra moderata paga lo scotto di un’economia appiattita nella crisi, della disoccupazione in aumento, delle riforme sgradite (in testa quella delle pensioni) e del malessere sociale. L'estrema destra del Fronte Nazionale di Le Pen, che in 17 delle 22 Regioni aveva superato lo sbarramento del 10%, al secondo turno ha sottratto ai moderati un bel po’ di voti. MANZONI A PAGINA 4 Agguato camorrista, ragazzina in fin di vita L’obiettivo dei killer, il boss Salvatore Giuliano, è rimasto illeso. Si sarebbe fatto scudo con la 14enne Napoli VATICANO Sono da poco passate le 23 di sabato, in via Vecchia Vicaria nel quartiere popolare di Forcella a Napoli. Due o tre killer in motorino aprono il fuoco contro Salvatore Giuliano «O montone», da vent’anni uno dei boss dell'omonimo clan ormai soppiantato dalla gang di Vincenzo Mazzarella. Nel mezzo della tempesta di proiettili si trova una 14enne, Annalisa, che come ogni sera sta chiacchierando in strada con alcuni coetanei. Giuliano, pregiudicato da due mesi a piede libero, sembra si sia fatto scudo con la ragazza prima di mettersi in salvo su per un vicolo. Annalisa, colpita alla nuca, si accascia vicino al portone di casa, in un lago di sangue. Più tardi in ospedale è dichiarata clinicamente morta. Il quartiere si stringe attorno alla famiglia della ragazza e insorge contro gli autori della sparatoria. Uno dei killer sarebbe stato identificato. A PAGINA 6 L’appello del Papa: «Basta con i bambini-soldato» Città del Vaticano NOSTRO SERVIZIO Annalisa, la 14enne ferita mortalmente nel corso di una sparatoria della camorra PASSIONI & SOLITUDINI di CLAUDIO PEA Finalmente una magnifica domenica del pallone con tutte le squadre di serie A insieme contemporaneamente in campo come non succedeva da un mare di tempo. Senza anticipi o posticipi in tivù. Una domenica all'antica vissuta (e sofferta) in diretta su Sky, ma anche allo stadio ascoltando con trepidazione il "Calcio minuto per minuto". Proprio come ai tempi di Roberto Bortoluzzi-Ciotti-e-Ameri. Senza cambiare canale. Una domenica di solo calcio. Vivaddio. E non solo di Milan, Juve e Roma. Ma anche, e soprattutto, di Real Chievo, Robibaggio e Tare, l'albanese che l'anno scorso prese a testate la Signora e che stavolta ha fatto saltare in aria la Giallorossa. Una domenica senza veleni. O quasi. Inseguendo un gol. La doppietta di Baggio tutta da incorniciare: al volo di destro dal limite dell'area o scucchiando dolcemente la palla in rete. Come Totti, se non anche meglio del Pupone. Una domenica di pace dopo quella della guerriglia dell'Olimpico e dopo una settimana di spalma-calcio ad alta tossicità, la politica che scende in campo e il calcio che esce dagli stadi con le ossa rotte e un quarantotto in testa. Una domenica pulita come non si respirava da un pezzo. Tutta da raccontare. Luciano con la lingua fuori che si ricorda di quando si faceva chiamare Heriberto e saltava i difensori come birilli. Ma anche Maldinaccio che si fa saltare da Perrotta come non gli accadeva da una vita. E ancora Simone Perrotta da Ashton (Gran Bretagna) che fulmina Dida, si nasconde il pallone (sulla pancia) sotto la maglia e s'ingrassa per il (temporaneo) 2-0 del Chievo al Diavolo stravolto e incenerito. (Segue a pagina 11) Dopo una tappa a Venezia, giunti in elicottero nella città giuliana gli otto commissari incaricati di vagliare la candidatura L’OSSESSIONEDELGIOCODILAGA,SPIADIMALESSERESOCIALE di ALESSANDRA GRAZIOTTIN "E' vero che il gioco d'azzardo sta tornando in auge? E' vero che non è una innocua passione, è una vera e propria droga, una dipendenza a tutti gli effetti?". Questo mi chiede un lettore che vuole capire quanto il fratello, appassionato d'azzardo, "sia malato". Un'affermazione così categorica non si può fare senza conoscere bene la persona interessata e senza una diagnosi degna del nome. Tuttavia le due domande meritano una risposta perché il problema interessa un numero crescente di giovani. Sì, il gioco d'azzardo sta conoscendo una seconda giovinezza: di certo non era mai morto, semmai sembrava rinchiuso all'interno di una ristretta cerchia di persone, almeno Grido di dolore del Pontefice per i «bambini combattenti» e per quelli malati di Aids, o che muoiono per fame e malattie. Il Papa - che ha fatto uno specifico riferimento al genocidio in Ruanda - chiama in causa anche la mancanza di istruzione e la malnutrizione, aggravate dalle carenze sanitarie: è un quadro tragico di morte. Erano convenute, in Piazza San Pietro, oltre 20mila persone, nella splendida mattinata primaverile. Con voce affaticata Giovanni Paolo II ha ricordato le parole di Cristo: «Chi accoglie uno solo di questi bambini, accoglie me», per esortare i cristiani a «interven- ti coraggiosi a favore dell’infanzia a rischio ed abbandonata. Questi nostri fratelli più piccoli, che soffrono per la fame, la guerra e le malattie, lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato». Alle parole del Papa, la Radio Vaticana ha fatto seguire il drammatico linguaggio delle cifre. Secondo l’agenzia Fides, della Congregazione di Propaganda Fide, i bambini e ragazzi combattenti sono, nel mondo, 300 mila in 36 Paesi, molti dei quali africani. Spesso sono mandati avanti sui campi minati e in avanscoperta, per spianare la strada ai combattenti adulti. Arcangelo Paglialunga FINALMENTE UNCALCIO SENZA VELENI all'inizio benestanti. Oggi sta diventando una passione trasversale, anche per la caduta dello stigma morale che in passato lo caratterizzava. Una passione che seduce moltissimo i giovani, specie quelli che non hanno una lira e spesso nemmeno un futuro. L'esplosiva lievitazione di Las Vegas, giusto per citare la mecca internazionale dell'azzardo, e i rinnovati fasti di tanti casinò europei dicono bene quanto questo tipo di gioco non sia più "un male individuale" ma un fenomeno di costume e un indicatore di malessere sociale. Sì, il gioco d'azzardo, quando continuativo, rientra a pieno titolo nelle dipendenze. Dal punto di vista neurobiologico, infatti, il gioco d'azzardo ne condivide le stesse basi, e viaggia lungo le stesse vie nervose. Coinvolge le vie dopaminergiche, che attivano i comportamenti "appetitivi", di ricerca di gratificazione, fisica o psichica; le vie serotoninergiche, che regolano il tono dell'umore (le dipendenze sono spesso una fuga incoscia dalla depressione e dall'angoscia) e alcuni centri cerebrali, che sregolati, portano ai comportamenti ossessivo-compulsivi. (Segue a pagina 11) Trieste «sotto esame» per l’Expo 2008 Trieste Una folla di migliaia di persone ha accolto ieri pomeriggio fra gli applausi l'arrivo a Trieste della Commissione d'inchiesta del Bie (Bureau International des Exposistions) incaricata di valutare se il capoluogo giuliano è il più adatto, fra le varie candidature, ad ospitare l'Expo 2008. In una giornata limpida e soleggiata, gli otto commissari guidati dalla presidente canadese Carmen Sylvain hanno sorvolato in elicottero la città e le infrastrutture - in particolare il Porto Vecchio - che do- vrebbero ospitare l'Expo. Sopra Piazza Unità e le Rive un colpo d'occhio particolare è stato dato dall'arcobaleno «umano» di 1.200 volontari con magliette colorate. A terra c’erano a riceverli le autorità cittadine - a cominciare dal sindaco Dipiazza - del porto e delle categorie economiche, fra cui il presidente della TriestExpo Challenge 2008, Fabio Assanti. La visita in Italia era cominciata in mattinata con una tappa a Venezia: l’Expo 2008 dovrebbe infatti proiettarsi sull’intero Nordest. Dall’inviato PIETROBELLI NORDEST A PAGINA I La denuncia di Accardo: in Italia si sta uccidendo la cultura musicale Fontaniva (Padova) Salvatore Accardo Il maestro Salvatore Accardo, direttore d'orchestra e tra i maggiori violinisti del mondo, in tournée in Veneto, in una intervista al Gazzettino denuncia il grave deficit nell’educazione musicale di base: e se oggi viene meno la cultura musicale, afferma, domani non esisterà più un pubblico. CECCHETTO A PAGINA 7