modello economico usa

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modello economico usa
Quarterly Report – 1°Q 2014
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POSIZIONE DEI MERCATI ALL’INTERNO DELLA CURVA CICLICA DI LUNGO PERIODO
INDICATORI MACRO  MODELLO E BAROMETRO ECONOMICO
IL GREED/PANIC INDEX
CONVENIENZA E EFFICIENZA POTENZIALE DEI MERCATI NEL 2014
STATISTICHE SULLA BORSA USA
POSIZIONE DI LUNGO PERIODO DELLA BORSA ITALIANA
PROIEZIONI 2014 SUI PRINCIPALI MERCATI
DOMANDE E RISPOSTE
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1
MERCATI – Schema indicativo della posizione ciclica di Lungo Periodo
HIGH YIELD
CONVERTIBILI
BTP
USA
GERMANIA
EUROPA
ITALIA
BRIC
BUND
EMERGENTI
A
TASSI 10Y US
T
D
TASSI 10Y JPY
U
T
T-BOND
TASSI 10Y EU
U
TASSI 10Y CH
CRB INDEX
ORO
ARGENTO
EMKTS BONDS
TASSI 6M EU
TITOLI AURIFERI
TASSI 6M US
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COME FUNZIONA L’ECONOMIA
EMKT Bonds
S&P500
Modello
Economico USA
CRB Index
ORO
Le borse anticipano il ciclo economico, mentre le commodities registrano movimenti positivi a cavallo della fase conclusiva del ciclo. La
forza dei mercati emergenti, sia per gli indici azionari che per i bonds, è strettamente legata alle commodities. Negli ultimi due cicli, il
passaggio dalla fase 3 alla 4 (vedi pagine seguenti) è sempre stato accompagnato da un netto aumento della volatilità sui mercati
azionari, con correzioni profonde (1998, 1999, 2007).
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DOVE SIAMO  Le politiche monetarie hanno causato un DISALLINEAMENTO fra le componenti…
BORSE EU-USA
ECONOMIE
TASSI DI
INTERESSE
MATERIE PRIME
Il nostro MODELLO è per alcuni elementi in FASE 3, per altri ancora in FASE 2, quindi ha ancora davanti un pezzo di strada prima di
arrivare alla fase distributiva vera e propria. A causa della natura anomala e delle particolari manipolazioni monetarie a cui è stato
soggetto questo ciclo, si è creato un DISALLINEAMENTO fra le quattro componenti del Modello. Le borse dei mercati maturi e sostenuti
sono forti e in stato avanzato, le economie sono in ripresa (vedi Modello e Barometro), i tassi a lungo sono in modesta ripresa ma il
segmento più ritardatario è quello delle commodities, che è STRETTAMENTE CORRELATO con i mercati emergenti e la loro forza relativa.
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DOVE SAREMO A FINE 2014 (…se le cose andranno in modo normale)
BORSE EU-USA
ECONOMIE
TASSI DI
INTERESSE
MATERIE PRIME
Se mercati ed economie proseguiranno senza traumi nel loro percorso, il 2014 sarà l’ANNO DEL RIALLINEAMENTO fra le quattro
componenti del modello. Dovremmo vedere (1) borse ancora sostanzialmente positive, (2) economie positive, (3) tassi in netto rialzo su
tutte le scadenze + fine del sostegno delle Banche Centrali, (4) commodities in ripresa  ripresa di forza di BRIC e Emergenti
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I SEI STADI E LE CORRISPONDENTI STRATEGIE
STADIO
MERCATI
AZIONARI
ECONOMIA
TASSI A 10Y
TASSI A
BREVE
COMMODITIES
1
RIALZO
FASE DI
BOTTOM
FASE DI
BOTTOM
RIBASSO
RIBASSO
2
RIALZO
RIALZO
RIALZO
FASE DI
BOTTOM
FASE DI
BOTTOM
3
RIALZO
RIALZO
RIALZO
RIALZO
RIALZO
4
FASE DI
TOP
RIALZO
FASE DI
TOP
RIALZO
RIALZO
5
RIBASSO
FASE DI
TOP
RIBASSO
FASE DI
TOP
FASE DI TOP
6
FASE DI
BOTTOM
RIBASSO
RIBASSO
RIBASSO
RIBASSO
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STRATEGIA
BORSE  ACCUMULARE/ACQUISTARE
BONDS  ACCORCIARE LA DURATION
COMMODITIES  EVITARE
BORSE  ACQUISTARE / MANTENERE
BONDS  DURATION AI MINIMI
COMMODITIES  ACCUMULARE/ACQ
BORSE  MANTENERE
BONDS  DURATION AI MINIMI
COMMODITIES  ACQ/MANTENERE
BORSE  LIQUIDARE
BONDS  ALLUNGARE LA DURATION
COMMODITIES  MANTENERE
BORSE  EVITARE
BONDS  DURATION AI MASSIMI
COMMODITIES  LIQUIDARE
BORSE  ACCUMULARE
BONDS  DURATION AI MASSIMI
COMMODITIES  EVITARE
6
CICLO DI LT
CICLO DI MT
CICLO DI BT
FEB-APR 2014
1Q 2013
Borse - POSIZIONE CICLICA
CICLO LT (dati trimestrali)
AL RIALZO  RESTERA’ AL
RIALZO ALMENO PER TUTTO
IL 1Q 2014
CICLO MT (dati mensili)
AL RIALZO  RESTERA’ AL
RIALZO ALMENO FINO A FEBMAR 2014
CICLO BT (dati settimanali)
AL RIALZO, DIRETTO VERSO
UN TOP CICLICO DI BREVE
NELLA SECONDA META’ DEL
1Q (FEB-APR)
LUG 2013
2-3Q 2012
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4Q 2014 1Q 2015?
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MODELLO ECONOMICO USA
Il Modello Economico USA è ancora positivo,
sostenuto da tutte le componenti ad eccezione dei
Tassi a breve (neutrali). Statisticamente, questa è
una delle più lunghe fasi di ripresa mai registrate.
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MODELLO ECONOMICO EUROPA
Il Modello Economico EUROPA si è girato al
rialzo da fine 2012 ed è positivo, sostenuto da
tutte le componenti ad eccezione
dell’occupazione.
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MODELLO ECONOMICO GLOBALE
Il Modello Economico GLOBALE ha concluso la lunga fase
di incertezza 2011-2012 (Mid-cycle contraction) e si è
girato al rialzo da fine 2012.
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BAROMETRO USA
Il Barometro USA è uscito dalla contrazione (Mid-cycle contraction) a inizio 2012 e segnala il mantenimento di
uno stato di ESPANSIONE/SURRISCALDAMENTO economico negli USA , sostenuto da tutte le componenti ad
eccezione dei Tassi a breve.
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BAROMETRO EUROPA
Il Barometro EUROPA è uscito ufficialmente dalla Recessione (R) a Maggio ed è in fase di SURRISCALDAMENTO,
sostenuto da tutte le componenti ad eccezione dei Tassi a breve (neutrali).
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BAROMETRO GLOBALE
Il Barometro GLOBALE ha segnalato l’uscita dalla contrazione (C) a fine 2012, ed è in fase di SURRISCALDAMENTO
sostenuto da un segno positivo su tutte le componenti.
Storicamente, come si vede anche bene dal grafico, il raggiungimento dello stato di SURRISCALDAMENTO (10+ sulla
scala del Barometro GLOBALE) è la PRECONDIZIONE per una inversione ciclica, seguita a distanza di 6-12 mesi circa
da un deterioramento che sfocia in una fase di CONTRAZIONE o RECESSIONE.
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Ritorniamo sul concetto di CICLO SDOPPIATO in quanto è centrale allo sviluppo della nostra analisi di scenario  DURATA MEDIA: 6-8
ANNI (7 cicli in 49 anni, questo è l’ottavo)  IN ATTO DA 50+ ANNI A CAUSA DEGLI INTERVENTI DELLE BANCHE CENTRALI (primo ciclo 
RIPRESA SENZA STIMOLI + secondo ciclo  STIMOLI MONETARI  MANIPOLAZIONE  a conclusione del secondo ciclo arrivano BEAR
MARKETS violenti (1973-74, 1987, 2000-03, 2007-09) – Il ciclo attuale ha 5 anni, quindi in termini di lungo periodo è statisticamente
prossimo a entrare nella fase critica di DISTRIBUZIONE  TOP  INVERSIONE  BEAR MARKET
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Il GREED/PANIC INDEX è un indicatore proprietario che misura in modo oggettivo il livello di propensione/avversione al
rischio delle singole aree, fino ai limiti di avidita’ e panico. E’ composto dal trend dei mercati azionari, del Carry Trade
Index (come generatore di liquidità), degli spread della borsa contro i rispettivi bond e contro oro e dal trend di un
«indice della paura» che è la volatilità per USA, EU e EMG e lo spread per l’Italia. In questo momento il livello piu’ alto
e’ quello dell’Italia (EUFORIA) seguito da EU e US. Gli Emergenti sono in posizione di attesa.
Questo indicatore (vedi grafici)
tende ad essere particolarmente
efficace nell’individuare punti di
svolta collettivi del mercato
azionario quando tutte e quattro le
aree si trovano a un estremo della
scala (pari/sopra +4, pari/sotto a 4). In questo momento indicano
positività ma non ancora eccesso
collettivo.
L’indicazione che emerge è che non
si sono ancora verificate le
condizioni tipiche di un «Top
maniacale», soprattutto per il
comportamento regressivo dei
mercati
emergenti
nell’ultimo
biennio. Un elemento fondamentale
verrà dal comportamento del Carry
Trade Index, presente in tutte le
aree e controllabile sulle nostre
Tabelle Operative.
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RENDIMENTI REALI, SHARPE RATIO, EFFICIENCY RATIO, P/E  DOV’E’ LA CONVENIENZA
Questa tabella mostra la situazione dei
rendimenti reali delle varie classi di asset a
inizio 2014. Le ultime tre colonne mostrano in
particolare lo Sharpe ratio, il nostro Efficiency
ratio e il P/E (Price/Earnings, rapporto
prezzo/utili). Sono state segnate in giallo tutte
le situazioni più convenienti mentre sono state
segnate in rosso tutte le situazioni
potenzialmente ad alto rischio. Come si vede
molto bene la valutazione delle tre aree del
reddito fisso è molto chiara. Sugli Usa e sulla
Germania non c'è alcun valore residuale. La
Germania ha ancora meno valore e più rischio
degli USA. Sull'Italia invece la situazione è più
complessa anche se sicuramente gran parte del
valore che avevamo correttamente individuato
e evidenziato tra la seconda parte del 2012 e il
2013 è scomparso. La parte breve della curva
italiana ha efficienza ma non ha valore. Le
classi di asset meno inefficienti a giudicare dai
rendimenti sono i bonds dei mercati emergenti
e gli High Yield USA. Le convertibili sono legate
al trend di borsa. La parte azionaria si
dimostrerà nel 2014 sicuramente meno
efficiente che nel 2013 anche se ha ancora
valore se valutata in termini di margini
operativi lordi. Sicuramente l'Europa azionaria
in qualunque scenario è meno cara degli USA.
NB – Non ci sono dati sufficienti per l’azionario
di BRIC e Emergenti.
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STATISTICHE SULLO S&P500 – Solo 18 ANNI su 110+ in cui il Composite Momentum Q > 70
L'analisi statistica sullo S&P500, rissunta dallo schema
a finaco, è stata svolta esaminando il comportamento
del mercato nelle situazioni in cui il Composite
Momentum di lungo periodo (trimestrale) era sopra 70
a inizio anno (18 casi su 110+), con una ulteriore
selezione basata sulla contemporanea lettura di un
altro indicatore (RSI) in ipercomperato (9 casi su 110+).
Questa analisi mostra come vi sia quasi il 70 per cento
di probabilità che durante il 2014 si possa verificare
sull'indice USA un calo superiore al 10 per cento.
Una seconda statistica riguarda la variazione
percentuale finale del 2014 che in oltre l'ottanta per
cento dei casi è risultata inferiore al 10 per cento,
anche se solo una volta su due si è verificata una
chiusura negativa, statistica che scende a una su tre se
si considera anche la seconda variabile (RSI).
In sostanza: l’ipotesi più probabile per il mercato USA
(che resta il mercato-leader) è quella di un anno con
una forte correzione e una chiusura poco variata
rispetto a quella di fine 2013, comunque inferiore in 4
casi su 5 al 10%. Se si considerassero solo gli anni post1950, le statistiche migliorerebbero notevolmente.
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Il P/E di Shiller: sempre su livelli elevatissimi e in aumento
Il modello di calcolo del P/E di Shiller mostra che la borsa USA non è a buon mercato. La valutazione è nella fascia
molto elevata, toccata solo in 4 occasioni:
1901 1929 2000 2007
Ogni volta con successive conseguenze disastrose.
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Questo è il periodo più lungo mai registrato sullo S&P500 senza una correzione segnalata dal nostro
indicatore Black Swan  le probabilità incrementali crescono di settimana in settimana
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LEVA FINANZIARIA USA A NUOVI RECORD ASSOLUTI
Il Net Margin (Credito meno Debito) sul NYSE, quindi la leva finanziaria speculativa, è sui massimi storici, sopra i
livelli raggiunti in occasione dei top del 2000, 2007 e 2011. Questo indica al di là di ogni ragionevole dubbio la natura
profondamente speculativa, iperlevereggiata e quindi intrinsecamente vulnerabile di questa salita del mercato USA.
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BORSA ITALIANA - TREND SECOLARE  «THINGS CHANGE»
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SPREAD MIB/BTP – Borsa in rafforzamento sul reddito fisso
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INDICE COMIT DEFLAZIONATO – Il processo di reflazione secolare è iniziato
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TREND DI LUNGO TERMINE – In salita
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TREND DI MEDIO TERMINE – In salita, avviato verso un top ciclico 1H 2014
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TREND DI BREVE TERMINE – In salita, ancora nessun segnale di top
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PROIEZIONI 2014 BASATE SUL MOMENTUM - INTRODUZIONE
Di seguito sono presentate le mappe 2014, basate sulla situazione attuale del mercato, sul trend del nostro
Modello Economico e su una proiezione del momentum. Momentum e prezzo hanno una forte correlazione ma
possono anche divergere, specie in caso di trend lineare. Mentre è impossibile prevedere l’andamento dei
prezzi, è possibile calcolare almeno in forma statica (quindi a prezzi invariati rispetto al’ultimo prezzo reale
conosciuto) l’andamento del momentum. Il risultato è simile a quello del calcolo di una traiettoria, effettuato
conoscendo il carburante e il consumo medio.
Ora, molti mercati si trovano in una situazione simile a un motoscafo lanciato in mare aperto, che finora è stato
costantemente rifornito da una nave appoggio (le banche centrali). Pertanto, il calcolo matematico del momento
in cui il motore del motoscafo si spegnerà è almeno parzialmente inficiato dal fatto che non si può tener conto di
questo fattore. Basandosi semplicemente sull’unica ipotesi formulabile dal punto di vista matematico, la
proiezione dei prezzi dell’indice leader, lo S&P500, mostra che – ad andamento piatto – il momentum mensile
terminerebbe di supportare il mercato da Marzo in avanti, mentre il momentum trimestrale dal secondo
trimestre in avanti. La chiave del 2014 risiede quindi nella terza variante, il Modello Economico.
La validità di questo modello è limitata alla proiezione di un ambiente (FAVOREVOLE – SFAVOREVOLE – NEUTRO)
in cui si muove il mercato In termini di MOMENTUM e di AMBIENTE MACRO e perde efficacia con il progredire
del tempo, in particolare dopo i 6-9 mesi.
Per questo motivo, va rivista almeno trimestralmente.
Nella pagina seguente sono visualizzate le sei precedenti proiezioni annuali relative allo S&P500 (periodo
2008-2013) con i corrispondenti movimenti reali del mercato. Come si vede, pur in una coerenza di fondo, il
mercato reale anticipa spesso il modello nei punti di svolta e amplifica i movimenti.
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Questa è la proiezione di momentum per il 2014, basata su una ipotesi di MODELLO ECONOMICO AL RIALZO:
- AMBIENTE FAVOREVOLE per il 1Q  che si può tradurre in: acquistare eventuali correzioni
- AMBIENTE NEUTRO per il 2Q  operare in controtendenza, vendendo sui rialzi e acquistando sui ribassi
- AMBIENTE SFAVOREVOLE per il 3Q  vendere sui picchi di breve termine
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Questa è invece la proiezione
con l’unica modifica del
MODELLO ECONOMICO, che
passa da POSITIVO a STABILE
Questa è la proiezione, con il
MODELLO ECONOMICO in
INDEBOLIMENTO
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Questa è la proiezione
dell’ES50, con il MODELLO
ECONOMICO POSITIVO
Questa è la stessa proiezione,
con la variante del MODELLO
ECONOMICO NEUTRALE
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Questa è la proiezione del
FTSE MIB, con il MODELLO
ECONOMICO POSITIVO
Questa è la stessa proiezione,
con la variante del MODELLO
ECONOMICO NEUTRALE
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32
Questa è la proiezione del
NIKKEI, con il MODELLO
ECONOMICO POSITIVO
Questa è la stessa proiezione,
con la variante del MODELLO
ECONOMICO NEUTRALE
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33
Questa è la proiezione
dell’indice MSCI EMERGING
MARKETS, con il MODELLO
ECONOMICO POSITIVO
Questa è la stessa proiezione,
con la variante del MODELLO
ECONOMICO NEUTRALE
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Conclusioni
L’esame del passato mostra una buona correlazione tra previsione basata sul momentum e
andamento reale del mercato, anche se è impossibile spingersi più avanti di un certo numero di
periodi. In questo caso, prendendo a base il dato mensile, l’efficacia del forecast è buona a 6 mesi,
mentre diventa gradualmente inefficace oltre e perde completamente efficacia dopo i 12 mesi.
Indicazioni 2014 basate sulle proiezioni
1. Borse favorevoli nel Q1 – progressivamente ostili dopo
2. Borse europee meglio della borsa USA in termini nominali
3. Possibilità nel 2014 di una correzione importante, almeno del -10% tra massimo e minimo
4. Saldo annuale medio dei due principali mercati (S&P, DAX) difficilmente superiore al +10%
questo dà un’ottima idea su dove abbassare/coprire la quota equity in caso di partenza forte
5. Giappone e Italia potenzialmente i mercati migliori
6. Bonds in calo (US10  3.2-3.5% - EU10  2.2-2.5%)
7. Usd in rafforzamento (a meno di una discesa del DOLLAR INDEX sotto 79-78)
8. Metalli e titoli auriferi con un forte margine di recupero dai livelli del 31.12, anche se soggetti
a volatilità nella prima parte dell’anno
Le maggiori incertezze, a nostro avviso, sono sui mercati emergenti, dove una ripresa globale
migliore potrebbe spostare anche di molto la proiezione, in quanto gli indicatori di momentum si
trovano in una posizione sostanzialmente neutra.
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QUALI SONO IN QUESTO MOMENTO LE TENDENZE IN ATTO A 3 MESI?
Questo è un esempio di portafoglio BILANCIATO, estrapolato sulla base delle indicazioni attuali applicate alla nostra
MATRICE DI ASSET ALLOCATION (http://www.cicliemercati.it/cem/asset-allocation). Si tratta di un portafoglio con
bassa volatilità (6-7% massimo annuo) relativa al profilo di rischio, dove nella parte „Altro“ possono ad esempio
essere inseriti asset quali High Yield e/o EMKT Bonds.
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DOMANDE E RISPOSTE
D - Com’è la situazione economica?
R – In questo momento i nostri modelli indicano che negli Stati Uniti e in Europa le economie stanno vivendo una fase di sviluppo
che addirittura si è portato al surriscaldamento. Analizzando la storia passata di queste situazioni si vede che i punti in cui il
modello globale è passato in fase di surriscaldamento di solito anticipano di un certo numero di mesi i punti di svolta al ribasso
delle economie e dei mercati azionari. Questo è un punto che ritorna in diversi altri elementi della nostra analisi che corrisponde
allo sfasamento tra la posizione delle economie dei mercati maturi ( che è già avanzata) e la posizione delle economie dei
mercati emergenti.
D – Quali sono gli effetti sui mercati delle politiche monetarie di FED e BCE?
R – Chiarissimi. Avendo eliminato o controllato finora ogni incertezza sulla politica monetaria iperespansiva ( tassi zero), si è
gradualmente eliminato ogni residuo di appeal per una grossa fetta degli investimenti. Questo ha portato il mercato nel suo
insieme a redistribuire sulle altre classi di asset – almeno temporaneamente - quello che ha levato progressivamente dagli
investimenti a breve. I beneficiari naturali di questo travaso sono stati:
- parte lunga della curva dei tassi dei paesi periferici (es.: BTP 10+ anni ), fino a saturazione
- mercati azionari dei paesi con politica monetaria iperespansiva
Non è stata una questione di fondamentali ma – in questo contesto – un movimento praticamente meccanico.
D – Qual’è l’elemento chiave del 2014?
R – E’ la capacità degli stimoli monetari di creare vera ripresa a livello globale. In questo caso, verranno coinvolti i grandi assenti
degli ultimi due anni, i BRIC e i Mercati Emergenti. In caso contrario, si ripiomberà nel rallentamento senza mai aver visto una
vera ripresa. Per capire quanto questo elemento influirà sull’andamento dei mercati, basta vedere nelle pagine precedenti come
varia la proiezione dei mercati azionari in presenza di un’economia in rafforzamento o semplicemente stabile.
D – Qual’è lo scenario favorito?
R – E’ quello indicato dal Modello Ciclico nelle pagine iniziali. Il 2014 come anno di riallineamento, in cui ciò che è andato più
veloce finora (le borse dei paesi sorretti dal QE) rallenta, mentre gli elementi ritardatari (tassi, materie prime, mercati emergenti)
riprende forza. E’ tuttavia essenziale non anticipare i mercati su questo punto, perchè essere coinvolti con un posizionamento
sbagliato o prematuro in un eventuale cambiamento di scenario potrebbe costare molto caro.
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D – Esiste uno scenario alternativo?
R – Esiste ed è quello di un peggioramento  persistente crescita zero che prima o poi porterebbe a squilibri sociali cosi’ pesanti
da sfociare in una seconda Grande Depressione. E’ quello che le banche centrali stanno combattendo con ogni mezzo. Sarebbe
una versione globale e peggiorativa della deflazione giapponese degli ultimi 20 anni.
D – Lo scenario ciclico su borse e bonds avvalora l’ipotesi presentata prima?
R – Al momento, la avvalora completamente. Le borse hanno una combinazione rara degli indicatori di momentum trimestrali e
mensili, tutti al rialzo ma tutti diretti a un top nel 2014. Al contrario, i bonds si trovano in una fase negativa (rialzo dei tassi) non
ancora conclusa e anzi neppure iniziata per una parte di essi.
D – Dov’è il valore nel 2014?
R – Nel 2012 avevamo indicato come il valore fosse nei BTP lunghi e negli High Yield. Nel 2013 abbiamo indicato le borse, specie
quelle europee. Nel 2014 non c’è una sola classe di asset che sia nelle stesse condizioni di «chiaro valore». Le classi di asset
meno lontane dai valori di equilibrio storici sono High Yield USA e Bonds dei Mercati Emergenti. Ma sono tutt’altro che a buon
mercato: rendono il 6,5% contro un rendimento medio storico di oltre l’8%.
D – Le borse hanno ancora valore?
R – Le borse hanno ridotto in maniera significativa nel 2013 il loro margine di convenienza, specialmente quelle principali (DAX e
S&P in primis). Può esserci del buono spazio su BRIC, EMG e Europa periferica (Italia compresa) ma solo in caso di scenario
economico favorevole.
D – La borsa USA è in bolla? Esiste il rischio di un 2008?
R – La borsa USA è in bolla stabile, come dimostrano la leva e il P/E di Shiller. Fino a che l’economia regge, tuttavia, non è a
rischio di eventi catastrofici, anche se è statisticamente vulnerabile (come le altre) a una forte correzione.
D – Cosa deve fare l’investitore per la parte obbligazionaria?
R – Mantenersi su strumenti liquidi, evitare trappole tipiche di questa fase come bonds troppo lunghi o illiquidi o con rating basso,
seguire marginalmente e con disincanto High Yield e Bonds Emergenti ma con quote comunque ridotte e senza attendersi nulla di
eclatante. Il Portafoglio Reddito Fisso è un ottimo veicolo per investitori conservativi.
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D – Per quanto riguarda il Dollaro?
R – La proiezione lo indica in rafforzamento contro Euro, specialmente nella seconda parte dell’anno. Quindi, un segnale positivo
sul Dollar Index (al ribasso sull’EUR/USD) è da seguire, anche in termini di diversificazione dell’investimento.
D – Sulla Borsa Italiana è iniziato un Bull Market secolare?
R – Il passaggio da un Bear Market secolare (come quello iniziato nel 2000 su molti mercati) a un Bull Market secolare è un
processo lungo e tortuoso. Siamo in una fase di transizione, che finirà solo quando gli effetti perversi della leva finanziaria e
dell’eccesso di indebitamento si saranno riassorbiti. Ci vorrà almeno un altro ciclo economico completo. Inoltre, la fase iniziale di
un Bull Market secolare è quella meno lineare e meno condivisa. Un nuovo contesto economico e finanziario (quindi anche sui
mercati) viene percepito per quello che è solo dopo molti anni, come è provato dal fatto che - in un ambiente deflazionistico
generazionale che ha avuto origine negli anni ’80 - per 20+ anni la preoccupazione generale è stata l’inflazione. Solo adesso, alla
fine del ciclo di deflazione, tutti corrono verso la parte lunga della curva, che era quella piu’ ovvia fin dall’inizio.
D – Un Bull Market secolare ha bisogno di uno o piu’ settori leader, come fu per le infrastrutture negli anni ‘20, industria
negli anni ’50 e ’60, finanza, TLC e tecnologia negli anni ‘80 e ‘90. E’ possibile capire quali saranno questi settori?
R – Sicuramente almeno uno che era sotto gli occhi di tutti ma nei portafogli di (quasi) nessuno e che abbiamo segnalato fin da
metà 2012: le biotecnologie, che non a caso sono state tra i settori che hanno perso meno dopo il 2000 e che hanno avuto una
grande performance nel 2013. Le biotecnologie sono paragonabili ai pc degli anni ’80 o all’Internet dei primi anni ‘90. Oppure
all’oro dei primi anni 2000, quando tutti dicevano che era troppo caro e nessuno lo comperava. Adesso hanno corso tantissimo,
ma sulle prossime grosse correzioni sono certamente un buy.
D – E il mercato azionario italiano?
R – Nonostante le ultime misure lo abbiano reso ancora piu’ ostico al piccolo investitore, continuiamo a ritenerlo estremamente
interessante in prospettiva. Il lato luminoso è che è talmente poco presente nei portafogli, sia istituzionali che privati, che le
correnti di vendita sono prevalentemente solo di trading e speculative e approfittano della scarsa profondità dei volumi. Chi lo ha
acquistato con i nostri segnali ha già grossi margini. Può ancora essere interessante, specie su future ampie correzioni.
D – Come va valutata la posizione attuale sui Portafogli modello dell’Investitore Disciplinato?
R – I modelli si sono dimostrati validi. I Portafogli rappresentano allocazioni teoriche che non hanno come obiettivo il massimo
rendimento possibile, ma la stabilizzazione e la massimizzazione del rapporto tra rendimento e volatilità, con un abbassamento
del grado di rischio. Sono tutti ampiamente positivi nel 2013. Quello che sta performando meno bene negli ultimi mesi in rapporto
al suo standard è il Global Growth, che soffre del ritardo dei Mercati Emergenti.
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